Studiosulla ricetta digitale:! un ... - Consorzio Arsenal
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atti_15072015
Dott. Claudio Saccavini
3 Obblighi normativi e scenario nazionale .................................................................... 10
4 Le nuove opportunità emergenti ................................................................................... 21
4.1 Ricetta smart - Le opportunità per il cittadino ................................................................. 21
4.2 Connected people – Le opportunità per gli operatori del Sistema Sanitario ....... 23
4.3 Dynamic governance - Le opportunità per le organizzazioni ..................................... 26
4.4 Welcome to the next level – Le opportunità per il mercato ........................................ 28
5 Dalle proposte ai fatti ........................................................................................................ 32
6 Hanno collaborato con noi ............................................................................................... 41
Un’esperienza di community
La dematerializzazione del ciclo prescrittivo, ossia delle ricette rosse, in Italia è un obbligo normativo che ha permesso di sviluppare differenti esperienze a livello regionale. In Veneto si è colta l’occasione per definire e mettere in pratica un nuovo modello organizzativo, capace di introdurre elementi di innovazione nel sistema sanitario regionale. Raccolti i suggerimenti attraverso focus group con medici, personale di studio, farmacisti e associazioni dei cittadini, Arsenàl.IT ha promosso la creazione di una comunità di esperti con l’obiettivo di elaborare le principali opportunità derivanti dall’introduzione dell’e-prescription. Oltre 100 professionisti da tutta Italia, grazie a un percorso appositamente ideato, hanno discusso, prima virtualmente e poi di persona, quali nuovi processi virtuosi potessero essere abilitati dalla dematerializzazione della ricetta a favore del cittadino, dell’operatore, delle organizzazioni/istituzioni e del mercato.
Rappresentanti delle associazioni dei cittadini, dei medici di medicina generale e delle farmacie, dell’università, delle aziende socie, delle diverse regioni e delle loro in-house, e delle principali aziende operanti nel mercato dell’ICT si sono ritrovati il 15 luglio 2015 a Treviso.
L’incontro si è aperto con la presentazione della dr.ssa Antonietta Cavallo del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha fornito il quadro normativo e lo stato di attuazione a livello nazionale per quanto concerne la ricetta digitale. La dr.ssa Lidia Di Minco del Ministero della salute ha parlato invece dell’evoluzione della ricetta digitale, collocandola nell’ampio percorso di realizzazione del fascicolo sanitario elettronico.
Successivamente, i partecipanti all’evento, suddivisi in quattro gruppi hanno sviluppato una esperienza di co-creation elaborando delle schede contenenti vantaggi, punti e parole chiave, priorità e dimensione dell’impatto di ciascuna opportunità individuata.
Ricetta smart. Nel gruppo dedicato alle opportunità per il cittadino è emersa la possibilità di far coincidere la prescrizione con la prenotazione della prestazione specialistica, visto che la ricetta digitale garantisce la gestione dei dati in tempo reale.
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discusso sul come l’informatizzazione può favorire una migliore gestione delle patologie governate da PDTA. La proposta emersa è quella di un trasferimento della fase di prenotazione dall’attuale CUP al prescrittore, medico di medicina generale e pediatra, per rendere più efficiente la gestione del paziente nella fase di accesso al sistema sanitario.
Dynamic governance. Riguardano il sistema di governo le opportunità emerse dal gruppo dedicato alle organizzazioni e alle istituzioni. Come nei precedenti gruppi, si è rilevato che la ricetta digitale permette di superare il concetto di centro unico di prenotazione, offrendo inoltre la possibilità di un monitoraggio in tempo reale delle prestazioni prescritte ed erogate.
Welcome to the next level. Infine dal gruppo che ha sviluppato il tema delle opportunità che la ricetta digitale permette al sistema delle aziende che offrono servizi ICT alla sanità è emersa la necessità di ripensare l’offerta in funzione della disponibilità del dato digitale, ma anche alla possibilità di co-creazione dei nuovi servizi in collaborazione con operatori e cittadini, orientando sempre più l’offerta verso il mobile.
In conclusione
Un comitato scientifico composto da Luca Buccoliero (Università Bocconi), Carla Collicelli (Fondazione CENSIS), Claudio Saccavini (Arsenàl.IT), Lorenzo Gubian (Regione del Veneto) e supportato dai componenti ministeriali presenti ha, infine, discusso in tempo reale le principali opportunità emerse dai gruppi elaborando un insieme di considerazioni sintetizzabili nell’espressione “Oltre il CUP”. La dematerializzazione del ciclo prescrittivo, infatti, oggi rende possibile la realizzazione di un sistema che va incontro alle esigenze dei cittadini, favorendo il loro accesso alle prenotazioni direttamente nello studio medico nel quale il paziente si è recato per ottenere la prescrizione e supportando un’azione diagnostico- terapeutica da parte del medico.
1 Metodologia utilizzata
Per realizzare questa esperienza di community, che ha prodotto un significativo esercizio di co-creation, è stata adottata una specifica dinamica partecipativa.
I primi stimoli e le prime indicazioni sono stati raccolti attraverso l’organizzazione di tre focus group realizzati in tre aziende sociosanitarie a vocazione rurale, montana e urbana con medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, personale di studio e farmacisti. Un quarto focus group ha coinvolto le principali associazioni di pazienti e cittadini presenti a livello regionale.
Sulla base delle indicazioni raccolte, è stato definito un elenco di partecipanti, seguendo criteri di competenza e territorialità rispetto al tema della dematerializzazione della ricetta rossa, suddividendo poi i professionisti che hanno dato la loro adesione in quattro gruppi, in modo che ciascuno di essi fosse esperto sul tema e, al contempo, garantisse un approccio multidisciplinare al problema.
Gli esperti sono stati invitati ad iscriversi a quattro gruppi chiusi nella piattaforma social LinkedIn dedicati a: ricetta smart, connected people, dynamic governance e welcome to the next level. Ciascun gruppo è stato coordinato dal team di Arsenàl.IT che ha fornito stimoli e spunti di riflessione per preparare il terreno di discussione atto all’individuazione delle opportunità derivanti dalla ricetta digitale per i gruppi di stakeholders identificati: cittadini, operatori del Sistema Sanitario, organizzazioni e mondo delle imprese ICT che operano in sanità.
Con queste premesse si è giunti all’evento vero e proprio durante il quale sono stati adottati strumenti social per favorire l’interazione tra i partecipanti in sala e un ulteriore pubblico di esperti collegati via web. Gli interventi della giornata sono stati trasmessi in streaming dal sito www.consorzioarsenal.it, via YouTube e via Periscope/Twitter, mentre tutti i lavori sono stati virtualmente commentati attraverso un live twitting.
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Inoltre le discussioni dei gruppi sono state seguite in tempo reale utilizzando strumenti di web-collaboration da un comitato scientifico composto da Luca Buccoliero (Università Bocconi), Carla Collicelli (Fondazione CENSIS), Lorenzo Gubian (Regione del Veneto) e Claudio Saccavini (Arsenàl.IT) ai quali si sono uniti Antonietta Cavallo e Lidia Di Minco dei Ministeri dell’Economia e della Salute. Tale board ha provveduto ad elaborare in tempo reale le proposte emerse.
Nel corso di una plenaria un portavoce per ciascun gruppo ha presentato l’esito della discussione, commentato poi dalla platea. Infine il board ha presentato le proprie conclusioni.
Arsenàl.IT ha quindi analizzato gli spunti emersi, andando a definire prima uno studio di fattibilità e poi un progetto pilota che sarà presentato in sede istituzionale dopo aver superato una ulteriore fase di condivisione con tutti i partecipanti.
Claudio Dario – Presidente Arsenàl.IT
Molti sostengono che la dematerializzazione sia semplicemente un adempimento normativo, noi tutti che siamo convenuti all’incontro lo interpretiamo invece come una opportunità raccolta dagli adempimenti normativi. Si tratta di una tappa da raggiungere perché il resto del mondo sta andando in questa direzione. Il primo aspetto che emerge è che stiamo andando avanti e per fortuna esiste anche l’adempimento normativo che tende a uniformare i percorsi. Ma, prima di tutto, siamo qui perché convinti che si tratti di una opportunità.
La giornata nasce da questo presupposto perché le considerazioni fatte tra di noi – sottolineo che molti partecipanti provengono da altre Regioni d’Italia - dicono che Arsenàl.IT deve essere una zona franca, una zona di confronto inter-specialistico ed inter-professionale, in qualche modo un’area di creatività. La giornata intende continuare su questa linea perché abbiamo la netta percezione che con la dematerializzazione siamo arrivati ad un nuovo livello del videogioco: quando entri al nuovo livello devi capire le nuove regole. Per questo abbiamo pensato di organizzare una specie di “social” fisico, comunicativo per confrontarci e capire quali possano essere queste nuove regole e le nuove opportunità che scaturiscono in questo contesto. Ciò avverrà secondo il tipico approccio di Arsenàl.IT, attraverso un modello partecipativo con il coinvolgimento dei diversi soggetti. Arsenàl.IT opera secondo quello che è tutt’altro che un approccio top down: la normativa è un’opportunità, le valutazioni e le regole tecniche sono occasioni di sviluppo del lavoro insieme. E non c’è alcun dubbio che per quanto riguarda il Veneto il coinvolgimento e la partecipazione sono le chiavi del successo: 5.000 professionisti del sistema sanitario regionale hanno partecipato al percorso di realizzazione della ricetta digitale collocato nell’ambito del fascicolo sanitario elettronico regionale. Hanno contribuito a tutte le fasi di preparazione, presenziando a oltre un centinaio di incontri in tutto il Veneto con la partecipazione attiva di questi professionisti che hanno consentito che allo start, in poche settimane, il sistema sia andato sostanzialmente a regime. Vedremo poi i dati.
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Noi tutti del resto ci stiamo adeguando ad un mondo che questi cambiamenti li gestisce. Pensiamo a cosa significa il mondo dei social per la nostra vita quotidiana, personale ma anche professionale. Dobbiamo stare molto attenti che il mondo non vada da una parte e noi, professionisti della sanità, andiamo da un’altra. Dobbiamo chiederci come mai quando vestiamo in maniera civile comunichiamo attraverso i social network e via Skype, ma quando ci mettiamo il camice quasi regrediamo alla preistoria tecnologica, riprendendo la clava.
Arsenàl.IT cerca di mettere a fattor comune molti di questi aspetti a partire dalle regole tecniche anche quelle relative alle verifiche. Perché, ad esempio, abbiamo creato, in via sperimentale, un cruscotto di monitoraggio delle prescrizioni che, in tempo reale, è messo a disposizione di tutto il sistema sanitario regionale in cloud. Nella sede di Arsenàl.IT non c’è alcun server e non scriviamo una riga di software. Non siamo fornitori di servizi ICT, siamo semplicemente un soggetto deputato a rendere armonico il processo di digitalizzazione attraverso la definizione di regole comuni capaci di rendere interoperabili i sistemi sanitari su base regionale.
Faccio un esempio per spiegare meglio di che cosa ci occupiamo. La sincronizzazione dei metronomi che vengono attivati casualmente avviene per un fenomeno fisico. L’accordo è la sincronizzazione dei metronomi: si sincronizzano quanto più vicini sono e quello che permette di sincronizzare è la base. Noi, chi opera in sanità, siamo i metronomi e Arsenàl.IT cerca di essere il sincronizzatore per portare i risultati come quelli che abbiamo raggiunto e dei quali parliamo oggi, mettendo insieme i vari attori. Il valore aggiunto è quello di metterci a confronto con tutti.
Antonietta Cavallo – Dirigente Ufficio VI, Ispettorato Generale del Sistema Informativo del Ministero dell’Economia
Vorrei premettere che è importante costruire un’impalcatura normativa capace di dare robustezza ad un progetto. Oggi infatti siamo a parlare di dematerializzazione perché dal 2003 abbiamo avviato un percorso relativo al tema della raccolta dei dati nelle ricette mediche che non era un tema molto diffuso in tutte le Regioni, le quali però presentavano situazioni molto differenziate. Regione Veneto evidenziava un patrimonio formativo fin dagli inizi, ma questo non si poteva certo dire in tutte le regioni. All’epoca l’obiettivo era partire con regole diffuse in tutte le Regioni per condividere le informazioni affinché potessero essere confrontabili. Siamo partiti quindi nel 2003 con quello che abbiamo chiamato Sistema Tessera Sanitaria perché si basa sul sistema del tesserino che è stato diffuso a partire dal 2003 e da quell’anno si è partiti con il collegamento telematico delle farmacie e degli ambulatori, basandoci sulla ricetta cartacea che era quella in vigore. L’obiettivo era capire quali erano le informazioni contenute nelle ricette, le prestazioni erogate. Nel 2009 è stato avviato il collegamento dei medici, per arrivare poi al controllo delle esenzioni per reddito con un risultato molto importante a tutti i livelli sia di amministrazione centrale sia locale. E poi abbiamo fatto un salto, quel cambio di livello del videogame del quale parlava il dottor Dario, quel salto oltre la linea tratteggiata grazie ad un adeguamento tecnologico. Abbiamo l’evoluzione della tessera con microchip che serve per accedere alle informazioni in rete della pubblica amministrazione. Arriviamo quindi nel 2010 alla dematerializzazione delle ricette con un Decreto Legge, vale a dire l’introduzione di una norma che ha carattere di urgenza che garantisce una importante innovazione. E nell’Agenda Digitale si procede dando un programma di attuazione: 60-80-90% i livelli di realizzazione che però è stato posticipato con proroga a termine per quanto riguarda il raggiungimento del 90%. Il tutto per dire che il tassello ha avuto una sua funzione per garantire che si arrivasse al risultato attuale.
Il Sistema Tessera Sanitaria è un sistema centrale gestito dal Ministero dell’Economia tramite Sogei, concertato con il Ministero della Salute che serve a raccogliere i dati, certificarli e a darli, restituirli a coloro che poi devono materialmente utilizzarli: le aziende asl, le regioni, il Ministero della Salute. Questo può avvenire anche tramite un sistema regionale (SAR) riconosciuto solo però se conforme a quello nazionale, come quello della Regione Veneto.
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arginare la spesa: cercare di trovare indicatori che possano consentire il monitoraggio di questi elementi e, quindi, poterne verificare l’impatto. Questo avviene attraverso la certificazione dei dati: l’assistito, il medico prescrittore, l’esenzione e la prestazione stessa.
Il salto fatto con la dematerializzazione è sicuramente tecnologico ma, dal punto di vista del controllo dei dati, è un salto che consente una verifica ex-ante dei dati. Quindi, una ricetta non viene emessa se non corrisponde a determinate caratteristiche. Ciò significa tantissimo ai fini della verifica dell’appropriatezza, dell’eliminazione - o per lo meno il contenimento - delle truffe e delle falsificazioni, vero obiettivo al quale puntano gli operatori del settore.
Questo si attua nel territorio attraverso dei piani di…
Dott. Claudio Saccavini
3 Obblighi normativi e scenario nazionale .................................................................... 10
4 Le nuove opportunità emergenti ................................................................................... 21
4.1 Ricetta smart - Le opportunità per il cittadino ................................................................. 21
4.2 Connected people – Le opportunità per gli operatori del Sistema Sanitario ....... 23
4.3 Dynamic governance - Le opportunità per le organizzazioni ..................................... 26
4.4 Welcome to the next level – Le opportunità per il mercato ........................................ 28
5 Dalle proposte ai fatti ........................................................................................................ 32
6 Hanno collaborato con noi ............................................................................................... 41
Un’esperienza di community
La dematerializzazione del ciclo prescrittivo, ossia delle ricette rosse, in Italia è un obbligo normativo che ha permesso di sviluppare differenti esperienze a livello regionale. In Veneto si è colta l’occasione per definire e mettere in pratica un nuovo modello organizzativo, capace di introdurre elementi di innovazione nel sistema sanitario regionale. Raccolti i suggerimenti attraverso focus group con medici, personale di studio, farmacisti e associazioni dei cittadini, Arsenàl.IT ha promosso la creazione di una comunità di esperti con l’obiettivo di elaborare le principali opportunità derivanti dall’introduzione dell’e-prescription. Oltre 100 professionisti da tutta Italia, grazie a un percorso appositamente ideato, hanno discusso, prima virtualmente e poi di persona, quali nuovi processi virtuosi potessero essere abilitati dalla dematerializzazione della ricetta a favore del cittadino, dell’operatore, delle organizzazioni/istituzioni e del mercato.
Rappresentanti delle associazioni dei cittadini, dei medici di medicina generale e delle farmacie, dell’università, delle aziende socie, delle diverse regioni e delle loro in-house, e delle principali aziende operanti nel mercato dell’ICT si sono ritrovati il 15 luglio 2015 a Treviso.
L’incontro si è aperto con la presentazione della dr.ssa Antonietta Cavallo del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha fornito il quadro normativo e lo stato di attuazione a livello nazionale per quanto concerne la ricetta digitale. La dr.ssa Lidia Di Minco del Ministero della salute ha parlato invece dell’evoluzione della ricetta digitale, collocandola nell’ampio percorso di realizzazione del fascicolo sanitario elettronico.
Successivamente, i partecipanti all’evento, suddivisi in quattro gruppi hanno sviluppato una esperienza di co-creation elaborando delle schede contenenti vantaggi, punti e parole chiave, priorità e dimensione dell’impatto di ciascuna opportunità individuata.
Ricetta smart. Nel gruppo dedicato alle opportunità per il cittadino è emersa la possibilità di far coincidere la prescrizione con la prenotazione della prestazione specialistica, visto che la ricetta digitale garantisce la gestione dei dati in tempo reale.
5
discusso sul come l’informatizzazione può favorire una migliore gestione delle patologie governate da PDTA. La proposta emersa è quella di un trasferimento della fase di prenotazione dall’attuale CUP al prescrittore, medico di medicina generale e pediatra, per rendere più efficiente la gestione del paziente nella fase di accesso al sistema sanitario.
Dynamic governance. Riguardano il sistema di governo le opportunità emerse dal gruppo dedicato alle organizzazioni e alle istituzioni. Come nei precedenti gruppi, si è rilevato che la ricetta digitale permette di superare il concetto di centro unico di prenotazione, offrendo inoltre la possibilità di un monitoraggio in tempo reale delle prestazioni prescritte ed erogate.
Welcome to the next level. Infine dal gruppo che ha sviluppato il tema delle opportunità che la ricetta digitale permette al sistema delle aziende che offrono servizi ICT alla sanità è emersa la necessità di ripensare l’offerta in funzione della disponibilità del dato digitale, ma anche alla possibilità di co-creazione dei nuovi servizi in collaborazione con operatori e cittadini, orientando sempre più l’offerta verso il mobile.
In conclusione
Un comitato scientifico composto da Luca Buccoliero (Università Bocconi), Carla Collicelli (Fondazione CENSIS), Claudio Saccavini (Arsenàl.IT), Lorenzo Gubian (Regione del Veneto) e supportato dai componenti ministeriali presenti ha, infine, discusso in tempo reale le principali opportunità emerse dai gruppi elaborando un insieme di considerazioni sintetizzabili nell’espressione “Oltre il CUP”. La dematerializzazione del ciclo prescrittivo, infatti, oggi rende possibile la realizzazione di un sistema che va incontro alle esigenze dei cittadini, favorendo il loro accesso alle prenotazioni direttamente nello studio medico nel quale il paziente si è recato per ottenere la prescrizione e supportando un’azione diagnostico- terapeutica da parte del medico.
1 Metodologia utilizzata
Per realizzare questa esperienza di community, che ha prodotto un significativo esercizio di co-creation, è stata adottata una specifica dinamica partecipativa.
I primi stimoli e le prime indicazioni sono stati raccolti attraverso l’organizzazione di tre focus group realizzati in tre aziende sociosanitarie a vocazione rurale, montana e urbana con medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, personale di studio e farmacisti. Un quarto focus group ha coinvolto le principali associazioni di pazienti e cittadini presenti a livello regionale.
Sulla base delle indicazioni raccolte, è stato definito un elenco di partecipanti, seguendo criteri di competenza e territorialità rispetto al tema della dematerializzazione della ricetta rossa, suddividendo poi i professionisti che hanno dato la loro adesione in quattro gruppi, in modo che ciascuno di essi fosse esperto sul tema e, al contempo, garantisse un approccio multidisciplinare al problema.
Gli esperti sono stati invitati ad iscriversi a quattro gruppi chiusi nella piattaforma social LinkedIn dedicati a: ricetta smart, connected people, dynamic governance e welcome to the next level. Ciascun gruppo è stato coordinato dal team di Arsenàl.IT che ha fornito stimoli e spunti di riflessione per preparare il terreno di discussione atto all’individuazione delle opportunità derivanti dalla ricetta digitale per i gruppi di stakeholders identificati: cittadini, operatori del Sistema Sanitario, organizzazioni e mondo delle imprese ICT che operano in sanità.
Con queste premesse si è giunti all’evento vero e proprio durante il quale sono stati adottati strumenti social per favorire l’interazione tra i partecipanti in sala e un ulteriore pubblico di esperti collegati via web. Gli interventi della giornata sono stati trasmessi in streaming dal sito www.consorzioarsenal.it, via YouTube e via Periscope/Twitter, mentre tutti i lavori sono stati virtualmente commentati attraverso un live twitting.
7
Inoltre le discussioni dei gruppi sono state seguite in tempo reale utilizzando strumenti di web-collaboration da un comitato scientifico composto da Luca Buccoliero (Università Bocconi), Carla Collicelli (Fondazione CENSIS), Lorenzo Gubian (Regione del Veneto) e Claudio Saccavini (Arsenàl.IT) ai quali si sono uniti Antonietta Cavallo e Lidia Di Minco dei Ministeri dell’Economia e della Salute. Tale board ha provveduto ad elaborare in tempo reale le proposte emerse.
Nel corso di una plenaria un portavoce per ciascun gruppo ha presentato l’esito della discussione, commentato poi dalla platea. Infine il board ha presentato le proprie conclusioni.
Arsenàl.IT ha quindi analizzato gli spunti emersi, andando a definire prima uno studio di fattibilità e poi un progetto pilota che sarà presentato in sede istituzionale dopo aver superato una ulteriore fase di condivisione con tutti i partecipanti.
Claudio Dario – Presidente Arsenàl.IT
Molti sostengono che la dematerializzazione sia semplicemente un adempimento normativo, noi tutti che siamo convenuti all’incontro lo interpretiamo invece come una opportunità raccolta dagli adempimenti normativi. Si tratta di una tappa da raggiungere perché il resto del mondo sta andando in questa direzione. Il primo aspetto che emerge è che stiamo andando avanti e per fortuna esiste anche l’adempimento normativo che tende a uniformare i percorsi. Ma, prima di tutto, siamo qui perché convinti che si tratti di una opportunità.
La giornata nasce da questo presupposto perché le considerazioni fatte tra di noi – sottolineo che molti partecipanti provengono da altre Regioni d’Italia - dicono che Arsenàl.IT deve essere una zona franca, una zona di confronto inter-specialistico ed inter-professionale, in qualche modo un’area di creatività. La giornata intende continuare su questa linea perché abbiamo la netta percezione che con la dematerializzazione siamo arrivati ad un nuovo livello del videogioco: quando entri al nuovo livello devi capire le nuove regole. Per questo abbiamo pensato di organizzare una specie di “social” fisico, comunicativo per confrontarci e capire quali possano essere queste nuove regole e le nuove opportunità che scaturiscono in questo contesto. Ciò avverrà secondo il tipico approccio di Arsenàl.IT, attraverso un modello partecipativo con il coinvolgimento dei diversi soggetti. Arsenàl.IT opera secondo quello che è tutt’altro che un approccio top down: la normativa è un’opportunità, le valutazioni e le regole tecniche sono occasioni di sviluppo del lavoro insieme. E non c’è alcun dubbio che per quanto riguarda il Veneto il coinvolgimento e la partecipazione sono le chiavi del successo: 5.000 professionisti del sistema sanitario regionale hanno partecipato al percorso di realizzazione della ricetta digitale collocato nell’ambito del fascicolo sanitario elettronico regionale. Hanno contribuito a tutte le fasi di preparazione, presenziando a oltre un centinaio di incontri in tutto il Veneto con la partecipazione attiva di questi professionisti che hanno consentito che allo start, in poche settimane, il sistema sia andato sostanzialmente a regime. Vedremo poi i dati.
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Noi tutti del resto ci stiamo adeguando ad un mondo che questi cambiamenti li gestisce. Pensiamo a cosa significa il mondo dei social per la nostra vita quotidiana, personale ma anche professionale. Dobbiamo stare molto attenti che il mondo non vada da una parte e noi, professionisti della sanità, andiamo da un’altra. Dobbiamo chiederci come mai quando vestiamo in maniera civile comunichiamo attraverso i social network e via Skype, ma quando ci mettiamo il camice quasi regrediamo alla preistoria tecnologica, riprendendo la clava.
Arsenàl.IT cerca di mettere a fattor comune molti di questi aspetti a partire dalle regole tecniche anche quelle relative alle verifiche. Perché, ad esempio, abbiamo creato, in via sperimentale, un cruscotto di monitoraggio delle prescrizioni che, in tempo reale, è messo a disposizione di tutto il sistema sanitario regionale in cloud. Nella sede di Arsenàl.IT non c’è alcun server e non scriviamo una riga di software. Non siamo fornitori di servizi ICT, siamo semplicemente un soggetto deputato a rendere armonico il processo di digitalizzazione attraverso la definizione di regole comuni capaci di rendere interoperabili i sistemi sanitari su base regionale.
Faccio un esempio per spiegare meglio di che cosa ci occupiamo. La sincronizzazione dei metronomi che vengono attivati casualmente avviene per un fenomeno fisico. L’accordo è la sincronizzazione dei metronomi: si sincronizzano quanto più vicini sono e quello che permette di sincronizzare è la base. Noi, chi opera in sanità, siamo i metronomi e Arsenàl.IT cerca di essere il sincronizzatore per portare i risultati come quelli che abbiamo raggiunto e dei quali parliamo oggi, mettendo insieme i vari attori. Il valore aggiunto è quello di metterci a confronto con tutti.
Antonietta Cavallo – Dirigente Ufficio VI, Ispettorato Generale del Sistema Informativo del Ministero dell’Economia
Vorrei premettere che è importante costruire un’impalcatura normativa capace di dare robustezza ad un progetto. Oggi infatti siamo a parlare di dematerializzazione perché dal 2003 abbiamo avviato un percorso relativo al tema della raccolta dei dati nelle ricette mediche che non era un tema molto diffuso in tutte le Regioni, le quali però presentavano situazioni molto differenziate. Regione Veneto evidenziava un patrimonio formativo fin dagli inizi, ma questo non si poteva certo dire in tutte le regioni. All’epoca l’obiettivo era partire con regole diffuse in tutte le Regioni per condividere le informazioni affinché potessero essere confrontabili. Siamo partiti quindi nel 2003 con quello che abbiamo chiamato Sistema Tessera Sanitaria perché si basa sul sistema del tesserino che è stato diffuso a partire dal 2003 e da quell’anno si è partiti con il collegamento telematico delle farmacie e degli ambulatori, basandoci sulla ricetta cartacea che era quella in vigore. L’obiettivo era capire quali erano le informazioni contenute nelle ricette, le prestazioni erogate. Nel 2009 è stato avviato il collegamento dei medici, per arrivare poi al controllo delle esenzioni per reddito con un risultato molto importante a tutti i livelli sia di amministrazione centrale sia locale. E poi abbiamo fatto un salto, quel cambio di livello del videogame del quale parlava il dottor Dario, quel salto oltre la linea tratteggiata grazie ad un adeguamento tecnologico. Abbiamo l’evoluzione della tessera con microchip che serve per accedere alle informazioni in rete della pubblica amministrazione. Arriviamo quindi nel 2010 alla dematerializzazione delle ricette con un Decreto Legge, vale a dire l’introduzione di una norma che ha carattere di urgenza che garantisce una importante innovazione. E nell’Agenda Digitale si procede dando un programma di attuazione: 60-80-90% i livelli di realizzazione che però è stato posticipato con proroga a termine per quanto riguarda il raggiungimento del 90%. Il tutto per dire che il tassello ha avuto una sua funzione per garantire che si arrivasse al risultato attuale.
Il Sistema Tessera Sanitaria è un sistema centrale gestito dal Ministero dell’Economia tramite Sogei, concertato con il Ministero della Salute che serve a raccogliere i dati, certificarli e a darli, restituirli a coloro che poi devono materialmente utilizzarli: le aziende asl, le regioni, il Ministero della Salute. Questo può avvenire anche tramite un sistema regionale (SAR) riconosciuto solo però se conforme a quello nazionale, come quello della Regione Veneto.
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arginare la spesa: cercare di trovare indicatori che possano consentire il monitoraggio di questi elementi e, quindi, poterne verificare l’impatto. Questo avviene attraverso la certificazione dei dati: l’assistito, il medico prescrittore, l’esenzione e la prestazione stessa.
Il salto fatto con la dematerializzazione è sicuramente tecnologico ma, dal punto di vista del controllo dei dati, è un salto che consente una verifica ex-ante dei dati. Quindi, una ricetta non viene emessa se non corrisponde a determinate caratteristiche. Ciò significa tantissimo ai fini della verifica dell’appropriatezza, dell’eliminazione - o per lo meno il contenimento - delle truffe e delle falsificazioni, vero obiettivo al quale puntano gli operatori del settore.
Questo si attua nel territorio attraverso dei piani di…