Coltivatore Pavese n°1 2011

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periodico di Coldiretti Pavia Poste Italiane S.p.a. Spedizione in a. p. D.L.353/2003 convertito in L. 27/02/2004 n. 46 art.1 comma 1 DCB/PV per iodico di Coldiretti Pavia per iodico di Coldi ret ti Pav ia n.1 2011 ANNO 66 La filiera agricola tutta italiana 2010 tutti gli obiettivi tutti gli obiettivi centrati da Coldiretti centrati da Coldiretti

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Coltivatore Pavese n°1 2011

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n.1 2011

ANNO 66

La filiera agricola tutta italiana

2010tutti gli obiettivitutti gli obiettivicentrati da Coldiretticentrati da Coldiretti

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la campagna è viva

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sommario

sommario

Il Coltivatore PaveseEdito dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI PAVIA

Questo numero è stato chiuso in redazione il 14 gennaio 2011

Progetto grafi co e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafi che Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Concessionaria di pubblicitàGrafi che Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Tel. +39 0523 592803, +39 0523 592859

Abbonamento annuo Euro 40,00

PresidenteGiuseppe Ghezzi

DirettoreGiovanni Roncalli

Responsabile di RedazioneClaudio Milani

Direzione artisticaMarino Galli

DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

INIZIATIVA REALIZZATA CON IL CONTRIBUTO DI

IL COLTIVATORE PAVESE

VIENE INVIATO A TUTTI I SOCI DELLA

FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI PAVIA

[email protected]

fotografi e: archivio fotografi co Coldiretti

Registrazione del Tribunale di Pavia n.3del 17 luglio 1948

Hanno colaborato:Mario Campari, Sergio Canobbio,Enrico De Marziani, Marta Madama, Andrea Marconi, Gabriele Mori, Luigi Negri, Annamaria Seves, Rosanna Sora, Gianni Mario Stoppini,

Redazione ed amministrazione:Piazza Guicciardi, 727100 PaviaTel. +39 0382 376811, Fax +39 0382 21284

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88 12La fi liera agricola La fi liera agricola tutta italianatutta italiana

2010: “grasso”2010: “grasso”ma “spinoso”ma “spinoso”

Pacchetto qualità dei prodotti agricoli Pacchetto qualità dei prodotti agricoli 28Solidarietà Coldiretti Solidarietà Coldiretti 29Educazione alla Campagna Amica Educazione alla Campagna Amica 30

Ringraziamento: Canneto Pavese Ringraziamento: Canneto Pavese 40Piano di riordino dei consorzo di bonifi ca Piano di riordino dei consorzo di bonifi ca 40Il salame di Varzi DOP Il salame di Varzi DOP 40

Fondo Marini Fondo Marini 7La fi liera agricola tutta italiana La fi liera agricola tutta italiana 8Fondo Roncalli Fondo Roncalli 11Un 2010 grasso, ma spinoso Un 2010 grasso, ma spinoso 12Redditi agricoli: crescono in Europa, ma non in Italia Redditi agricoli: crescono in Europa, ma non in Italia 142011: stop ai sacchetti di plastica 2011: stop ai sacchetti di plastica 15Stop alle speculazioni sul fotovoltaico Stop alle speculazioni sul fotovoltaico 16Direttiva nitrati: la responsabilità è di tutti i settori Direttiva nitrati: la responsabilità è di tutti i settori 17Il telefono di Coldiretti Il telefono di Coldiretti 18Ottimismo dalla prima assemblea Consorzi Agrari d’Italia Ottimismo dalla prima assemblea Consorzi Agrari d’Italia 19Al via i lavori della nuova sede di Coldiretti Pavia Al via i lavori della nuova sede di Coldiretti Pavia 20Gran Galà dell’agricoltura: premio a Lino Maga Gran Galà dell’agricoltura: premio a Lino Maga 22Aperte le iscrizioni agli Oscar Green 2011 Aperte le iscrizioni agli Oscar Green 2011 23

FISAR: Rosso Oltrepò FISAR: Rosso Oltrepò 32All’Italia il primato degli spumanti All’Italia il primato degli spumanti 33Campagna viticola 2010 Campagna viticola 2010 34Tutela delle denominazioni di origine dei vini Tutela delle denominazioni di origine dei vini 35PRRV scadenzario PRRV scadenzario 35Rettifi ca ai disciplinari DOC Oltrepò pavese Rettifi ca ai disciplinari DOC Oltrepò pavese 36PSR misura 132 PSR misura 132 36Nuovo denaturante per le fecce destinate ad uso agronomico Nuovo denaturante per le fecce destinate ad uso agronomico 37

Identifi cazione e registrazione dei suini Identifi cazione e registrazione dei suini 24Proroga SISTRI Proroga SISTRI 25Vietato il glufosinate ammonioVietato il glufosinate ammonio 25

Rapporti latte e carni 2010 Rapporti latte e carni 2010 26

Cresce ancora il biologico Cresce ancora il biologico 31

Previdenza... in pillole Previdenza... in pillole 41

Relazione Finanziaria 2011 Relazione Finanziaria 2011 38

Giovani Impresa e INIPA Giovani Impresa e INIPA 42Patentini prodotti fi tosanitari Patentini prodotti fi tosanitari 42

CAMPAGNA AMICA

BIOLOGICO

EPACA

FISCALE

TERRITORIO

TECNICO

VITIVINICOLO

SINDACALE

PRODOTTI

FORMAZIONE

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800.66.77.11Numero Verde

SERVIZICON

L’ACCENTO

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FONDO | 7

Riprendiamociil nostro futuro 

SeeS rgr ioio MMaara iniiPrPrP esidenntete CColo direreettt i

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Si chiude un anno tra i pip ù diffi cili pep r il Pa-ese. All’instabilità economica che attraver-sa l’intera Europa si aggiungono instabilitàpo t ca e soc a e c e o a uta o ce topolitica e sociale che non aiutano certol’Italia a circondarsi di fi ducia. Coldiretti,da parte sua, sta caparbiamente portandoavanti il progetto di fi liera agricola italia-na, un’oasi di speranza in un deserto dovedemagogia e qualunquismo sembranoregnare incontrastati. Siamo una forza so-ciale che prova a dire e a fare qualcosa dipiù della sterile denuncia. Quella denunciache ormai è diventata il luogo comune, po-liticamente corretto quanto miserabilmen-te inutile, che attraversa inesorabilmente buona parte della rappresentanza italiana. Iprimi risultati raggiunti dal nostro progettoci fanno ben sperare sul fatto che un nuovo protagonismo agricolo nello scenario eco-nomico sociale del Paese sia possibile. In-tanto, anche sul piano normativo e fi scale,soprattutto in questo ultimo periodo, i se-gnali positivi non sono mancati: dal bloccodel fronte pro OGM alla legge sull’etichet-tatura, dalla stabilizzazione della fi scalizza-zione degli oneri sociali agli sgravi fi scaliper la piccola proprietà contadina, dall’am-pliamento delle attività connesse soggette a redditi catastali sino ai fondi per i settoriin crisi. Il prossimo anno, poi, sarà decisivo per la riforma della PAC e noi siamo pronti

a gig ocare, come semppre, la nostra pap rtita. Ma noi dobbiamo es-sere coscienti che tutto questo non potrà mai bastare. Le risorse pubbliche in futuro caleranno perché il Paese avrà bisogno di so d pe a e quad a e p op co t e o do e o esse e b asoldi per fare quadrare i propri conti e noi dovremo essere bravi a difendere ciò che ci spetta e che già abbiamo. Voglio dire che non dobbiamo illudere nessuno: se vogliamo recuperare com-petitività e reddito per mandare avanti le nostre imprese non è tanto sulla politica, ma nella capacità di recuperare valore sul mercato che dobbiamo puntare. Non possiamo distrarci, nessu-na nuova PAC potrà risarcirci di quanto in questi anni il mercato ci ha derubato, in termini di valore, di identità e di strutture or-ganizzate. È su questo fronte che dovremo continuare e conti-nueremo a batterci. Il fronte più diffi cile, quello del rapporto con il mercato e la società, quello da cui scaturisce la fi liera agricola italiana, l’unica cosa nuova e vera che c’è e che potrebbe essere risolutiva per i bilanci delle nostre imprese e per le aspettative che la gente ripone su di noi. Ricordiamoci che, soprattutto in tempo di crisi, nessuno ci regalerà niente, tutto dovremo sudar-celo, ma ne varrà la pena, in gioco non c’è infatti l’elemosina che ci fa tirare avanti un anno in più, ma la dignità di un settore e di un popolo che ha deciso di riprendersi il proprio futuro. Un po-polo che vuole bene all’Italia e che lo sa dimostrare con le parole e con i fatti, gente che merita di essere ascoltata e che ha voglia di dire la sua. Questo è il nostro impegno per il 2011, un impegno che sapremo mantenere.

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GENNAIO 2011 | 8

la fi liera agricola tutta

...marchi e prodotti al cento per cento Made in Italy hanno caratterizzato il lavoro di questo 2010 e rappresentato tan-

te date da segnare sul calendario

Il 2010 è stato un anno denso di impegni e risultati per il progetto promosso da Col-diretti per la costruzione di una fi liera agricola tutta italiana. La stipula di contratti di fi liera in vari settori chiave, l’allargamento della base sociale al mondo coopera-tivo e non solo, il lancio di società gestite dagli agricoltori capaci di essere prota-goniste sul mercato, la promozione di nuove realtà di vendita, la presentazione di marchi e prodotti al cento per cento Made in Italy hanno caratterizzato il lavoro di questo 2010 e rappresentato tante date da segnare sul calendario, con l’assemblea del 2 luglio scorso al Palalottomatica “Una fi liera agricola tutta italiana … vince il Pa-ese vero!” a fare da tappa intermedia. In quell’occasione il presidente Sergio Marini illustrò ai quindicimila imprenditori agricoli in rappresentanza e ai rappresentanti del Governo e delle Istituzioni lo stato dell’arte del progetto. Vale dunque la pena di ripercorrere questi dodici mesi di impegni che sono stati anticipati nella parte fi nale del 2009 dalla nascita con Consorzi Agrari d’Italia (CAI) della più importante holding italiana degli agricoltori.

UN ANNO DI IMPEGNI E RISULTATI

16 Ottobre 2009Con Consorzi Agrari d’Italia (CAI) nasce la prima e più importante holding italiana di proprietà degli agricoltori per off rire servizi alle imprese;

6 maggio 2010 Con il marchio Italialleva prende il via il primo accordo per la certifi cazione di latte e carne tra allevatori e le più importanti catene distributive nell’ambito del progetto per una fi liera agricola tutta italiana;

7 maggio 2010 Immesso sul mercato il primo prodotto certifi cato della fi liera agricola tutta ita-liana: la pasta dei coltivatori;

13 maggio 2010Viene siglato il primo e innovativo con-tratto di fi liera corta tra gli agricoltori e la prima multinazionale del tabacco;

19 maggio 2010Viene sottoscritto con il Gruppo Macca-ferri il più grande contratto europeo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili da biomasse tutte italiane con la compartecipazione degli agricol-tori, dal valore di 1,5 miliardi di euro;

25 maggio 2010Con I.O.O.% viene varato il primo mar-chio di certifi cazione della fi liera agri-cola tutta italiana nell’olio di oliva extra-vergine di qualità;

24 giugno 2010Viene costituita la più grande società di trading europea dei cereali degli agri-

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| 9SINDACALE

italianacoltori tra Consorzi Agrari e cooperative (FITS); coltori tra Consorzi Agrari e cooperative (FITS);

2 luglio 2010Assemblea nazionale “Una fi liera agricola tutta italiana… vince il Paese vero !” alla presenza di quindicimila soci e dei rappresentanti Istituzionali vengono presentati i risul-tati raggiunti ed i nuovi obiettivi del progetto.

15 ottobre 2010Accordo Coldiretti Intesa San Paolo per un miliardo e mezzo di euro di fi nanziamenti agli agricoltori.

3 Novembre 2010Presentazione del progetto del pastificio Ghigi per laPresentazione del progetto del pastifi cio Ghigi per la produzione di pasta ottenuta esclusivamente con grano italiano.

7 Novembre 2010Accordo Coldiretti con Enel per l’energia verde dai campi italiani attraverso una joint venture che segna la nascita di una apposita società di scopo.

11 novembre 2010Accordo FITS con Barilla per la fornitura di 2 milioni di quintali di grano duro.

23 novembre 2010Nasce Creditagri Italia, primo confi di nazionale agroali-mentare che può contare su 14mila soci, accordi con 140 istitutiti dddi CrC edito e uno stock di fi di erogato pari a 1,5 mi-liardi dddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddiiiiiiiiiiiiii iiiii eueueueueueuuueueeueueeuueuuueueeeueeeueueeeeeeeeueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeuuuurororororooooooororororoooooroooooooooorooooorooooooroooooororoooorooroooooooooooooorororooorrrr ...........

30 novemmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmbrbrbrbrbrbrbrbrbrbrbrbrbrbrbrbrbbrbbbbrrrb e eeeeeeeeeeeeeeeeee 2010Si allarga a 27 adddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddddeerererererererereerererrererereeeereereeeerereeeeeeeeereeereeereeeeereeeereeeeereeereeeeeeeerereereeeeeeeeerrreeeeerrrreeeeerreeereeeeee enenenenenenenenenenenennnnnennnnnnnnnnnnnennnnnnnnnnnnnnnnennnenennnnennennnnnnnneeneeeeeeeeenee titttttttttttttttt la base sociale di Consorzi Agrari d’Italiaa ((((((((((CaCaaCaCai))i)))))))))))))))) conon l’iiinnngngnnngngngngngngngnggngngngnnnnngngnnnngngnggggnnnnngnnnnngnggngnggnnnnngngngnnnngnggngnggnnnnnnnnggnnnngnnnnggnnnnggnngnggnnnggnnnnngngnnnnnggnnngnnnnnnnnnngggnnngnnnnnnggnngnngnnggnnnggnnggnnnngggnngnggggggggggggrrrrererererererereeeererrrreeeereeerreeerrereererereerrreerereeeeereeeeereeeeeerrreeeerrrrreeerrrrerrrrrrrrreerrrreeeeerrrreerreerrrreerrrrrreeerrrreerrrrrerrrreererrrreeesssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss o di 2 nuovi Consorzi tornati inboboboobooooooonnnininininnin ss a a prprresessididdddddeneneneneneneeeeneneene zzzzaazazzazzza CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCooloolololololololoolololloolooloooooolololooooooolooooooooolooooloolooooooololooloooooooolooooooolooololoooooolooooooloooooooolooolooooloollooooollooloooolooooolloooolloollooololddddididddiddddddddddddidddddddd rererrerrererr tti: Campobasso Isernia eCoCoComomo LLecccoco SSonddrioio..

33 did cecembmbrere 2010AvA viviiioooo dedededeiiii lalalalavovovovoriririr pppperer llaa cocosttstititituzuzioionene ddi unununnaaaaaaaaa so-cicietettte à ààà dididiid sssscocococopopopopop pppperer ssssererviviv zizi assssicccururatativvi.i.

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151 ddicicemembrbre e 202 10LaaaL rrretete e dididd pppununtiti vvenendid tat ddiriretettata ddii CaCCaaaaC mmmmmmpmmmmmmmmmmmmmmm agna Amica ppuppupupupppuppppupppupuppupppppup òòòòòò cococ ntntn arare e susu 770505 mmerercacati 22020266 6 pupupupupupupuupupupupupuuppppupppppppppp nti vendita azien-daaaaaaaaaaaalilililillllllllllllllllllll ,,, 4444040404 88 agagagriritutut rirismsmi,i, 112020 ccoooopeppepepeeerararaaraarararararaararaarararaaaraaraar tit ve.

•• DiDimemezzzzararee lele iintnterermemedidiazazioionini ee ii ttroroppppii papassssagag-gigi ddeiei pprorododottttii agagroroalalimimenentatariri ddalal ccamampopo aallllaatavola realizzando la fi liera corta attraverso iMeMercrcatatii didi CCamampapagngnaa AmAmicicaa ee lala VVenendiditata DDiriretet-ta Organizzata.

•• RiRiororgaganinizzzzararee l’l apapprprococcicioo alal mmerercacatoto fforornenendndoomaggiior pottere conttr tatttu lale lallle iimprese agrii-cocolele.

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• Salvaguardare la risorsa idricag• AtAtttuare lla sem lplp ifiifi caziione ammiiniisttr tatiiva e va-

lorizzare la sussidiarietà.• SoSoststenenereree nenellllee scscuouolele llaa cocorrrretettata aalilimementntazazioio-

ne per ffronteg igiare lle m lalat itie ddovute alllle cat-titiveve aabibitutudidinini aalilimementntararii.

• Cooooooonsnsnsnsnsnsnsnnsnsnsolooloo idididididarararrre ee e ililiiliilililil NNNNNNNNNNNNo oooooooooo OGM per tutelare tipicità e di-ststststststststststststtstssstss inninininninntiiiitititititiitit viivivivvvitàtààtààtàtàtàtàà dddddddddddddeleleleleleleleelleleleeleleleleleleeleeleleeel pproroddudu iziziononiii llolocacalilili, prpromomuouoveve dndndooililililillillil mmmmmmmmm ddaddadadadadadadddddddeeeeeee e e eeeeeeeee iiiinininininininnnnnn IIIIIIIIIIIIIIIIItttttatttttt ly e le eccellenze enogastronomi-chchcchchchcchccchchchcheee eeeeeeee e papappappapapapapaaaaapaaaapaaaaapapapppaaap vvvvvvvvevevvvvvvvvevvv sisi aancnchehe aattttraraveversrsoo l’l’eteticichehettttatatururaa didioororoororororoooooororrrrrrigigiigigigigigigigigigggigiigggggggggggggggiggggggggggggggggggggggininininininiinininininininnnnnininniiiinne e eeee eeeee obobobobboobobobboboooobbbbbblblbbbbb igigggggggggatatoriia.

••••••••••••••••••••••• DiDiDDiDDDDDDDiDDiDiDiDDiDiDDDDiDiDiDDDDiDDDDDDDDDDDDDDDDD ffefefefefeendndndnddererereree e l’ll’l aamammmbibibbbbbbibibbibbibibibibibibbbbbbbibibibibbbbbbibiiieneneeneneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeentte e iill tterrititoriio creanddo unpppiipipppppippppppppppppipianananannooooo lolocacalelele pppererer sssstiit mmmmommmmmmmmmmmmmmmmmmmmm lare lo sviluppo di impre-sessess mmulultitifufunznziooionan li.

•• FaFaFaavovovovov ririririirerererereree lllllllaaaaaa cococococ mmmmmmerere cic alallllllllllllliziiiiiiiiiiiiiiii zazione di cibi che ri-duduuududucacacacanononnoonoo gggggggglililililil iiiiimbm allagggggi e e eeee incrementare la diff u-sisis onone e dididd bbioi plplplp asaastit chee..

•• RiRiRicococononononoscscsceerere e e ilil rruouou llolo ddelleleee iiiiiimpmpmpmpmpmpmmprereererereseseeseseseee aaaaaaaagrgrgrgrgrgrrgrg icicicicicicicciccccololoollololololooo eeeeeeeeee nenenennenennnennnnenennnnnnnnnnnnnennnnenn lllllllllllllaaaaaaaaacoc struzionee e ee nella salvagagaggggggagggguauauauaaardrdrddiaiaaiaiaa ddddddelelelleleee pppppppaeaeaeaeaeaeaeeaesasasaasasasasagggggggggggggggggggggggggggggggggg iiiiiioioioioioioioioio.

• PrP ivatizzazarere alcunu i i seservvvviiizizzzziziziiiiiiiii iiii sososocicicialllalaliiiiii diddididi ppprororoosssssssssssimimmmimmimimmmmmmmmimimimmmititititàààààrererr alizzaabibiliil ddala sisisteemama dddddddddddddddddddddddddddelle imprese agricole.

• TuT telare ee vvala oroo izzzaareree iiiiiiiiiiiiiil sistema montagna at-ttrtravaverersoso llaa ririr dedefi finin ziziononononononnonnonnononnonone del ruolo dell’impresaagagagririr cocolaa..

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•• InInIncrcrrememeemenenentatarerere llllaaaa rrrirrrrrrrrrrrrr cerca e l’innovazione.

Alcuni obiettivi 2011 Giuseppe GhezziPresidente Coldiretti Pavia

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FONDO | 11

Giovvanna ni RRonnccalliiDireetttt oore Coolddl iri etttit Pavavvia

il tesseramento:occasione per dare valore alle

sceltePer la nostra agricoltura, il 2011 che è ap-pena iniziato sarà indubbiamente un anno c uc a e o sa à pe a uta e g st asc ccruciale. Lo sarà per valutare gli strascichi di una crisi economica tutt’altro che fi nita, ma anche per misurare gli eff etti di proget-ti ed idee che sono nati nei mesi scorsi, per costruire qualcosa di nuovo e positivo. Tra gli obiettivi principali c’è quello di chiude-re la battaglia per l’etichettatura in Italia e in Europa, che rappresenta l’elemento de-cisivo della nostra agricoltura, in grado di esaltare la distintività del Made in Italy e la capacità di giocarsi questa leva compe-titiva, per assicurare più reddito agli agri-coltori. Malgrado il 2010 si sia chiuso con una ripresa importante delle esportazioni (+20%) i redditi degli agricoltori sono me-diamente diminuiti del 3,5%, e questo la dice lunga rispetto a dove risiedano i pro-blemi del nostro settore, perché nonostan-te si riesca sempre meglio a raggiungere i mercati esteri, poco o nulla rimane poi nel-le tasche di chi produce, confermando che la distorsione sta proprio all’interno della fi liera e delle relazioni intercorrenti tra i di-versi soggetti che ne fanno parte. In questo contesto, chi invoca l’intervento della poli-tica illudendosi che possa davvero metter mano a queste anomalie, vista soprattutto la grave crisi di rappresentanza che proprio

la politica sta attraversando, rischia di apparire quantomeno“fuori dal tempo”. È quindi necessario rimboccarsi le manichepe c é ag co tu a, c bo, ade ta y, o g e, a s cu e aperché l’agricoltura, il cibo, il made in Italy, l’origine, la sicurezzaalimentare, rappresentano un valore immateriale che il mondo ci riconosce e che dobbiamo saper sfruttare a favore dell’agricol-tore. Ma il 2011 sarà anche l’anno per confermare un metodo di rappresentanza che ci chiama a dare un peso eff ettivo ai nume-ri, a “contarci” per poter esprimere appieno i punti forti del no-stro progetto e del nostro modello di sviluppo. Rappresentanza che non signifi ca contrapposizione, ma confronto sulle idee e sui progetti e forza per poterli sostenere, grazie al contributo di tutti i Soci. In tal senso il tesseramento diventa una leva fonda-mentale per valorizzare i principi della nostra azione sindacale e l’adesione assume un valore che non è solo un “lasciapassare” per accedere ai servizi, ma è soprattutto uno strumento per po-ter avere voce e dare forza a Coldiretti nel percorso quotidiano di costruzione del futuro delle imprese. Per questo crediamo sia necessario un forte impegno nel rinnovare l’adesione a Coldiretti da parte di chi è già nostro fedele Associato, ma anche da parte di chi ci guarda da fuori nel rompere gli indugi ed entrare in Coldiretti. È tempo che si chiariscano le situazioni per cui, grazie al nostro intervento, tutte le imprese riescono ad avere benefi ci ed opportunità senza che questo si traduca poi in un riconosci-mento associativo che sostenga e manifesti in modo tangibile la condivisione dei progetti e delle posizioni sindacali. L’auspicio è che il nuovo anno possa essere quello della condivisione ri-spetto al percorso che Coldiretti ha fatto, ma anche quello per parlare, per partecipare alla progettazione del futuro dell’agri-coltura e soprattutto per diventare parte attiva della principale Organizzazione agricola italiana.

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Annata grassa... e un po’ spinosa

Il 2010 si chiude per l’agricoltura con un bilancio dal sapo-re agrodolce. Da un lato la considerazione che la timida

ripresa dei prezzi all’origine fatta registrare negli ultimi mesi non ha rimesso in positivo l’andamento dei redditi,

tuttora in calo; dall’altro non ci si può negare che in un anno di profonda e gravissima crisi per tutti i settori, quello agricolo è riuscito a ottenere conquiste non da poco e tutt’altro che scontate. Prendiamo la Legge di Stabilità. In un clima di tagli generali il Governo ed il Parlamento hanno mantenuto gli impegni assunti con Coldiretti dopo le partecipate manifestazioni di piazza e l’agricoltura ha ottenuto la stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le imprese agri-cole delle aree sottoutilizzate e di montagna e di quelle fi scali per i coltivatori diretti e gli imprendi-tori agricoli professionali che acquistano terreni (la cosiddetta piccola proprietà contadina) attesi da decenni nonché l’abrogazione degli aumenti previsti

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per l’assicurazione generale obbligato-ria per lavoratori dipendenti, autonomi e coltivatori diretti. Se ci aggiungiamo lo stanziamento di 116,7 milioni di euro per il Fondo di solidarietà nazionale per ciascuna delle annualità 2010 e 2011, si capisce come in campagna sono stati ottenuti risultati importanti in un mo-mento di oggettiva crisi economica. Non vanno peraltro dimenticati il via libera del Cipe ai 64 milioni di fondi per lo zucchero prodotto nelle campagne di commercializzazione 2009/2010 e 2010/2011, e l’approvazione di program-mi di spesa per 418,5 milioni di euro per opere irrigue nel Centro Nord e per il sistema irriguo al Sud. Sul fronte legi-slativo sembra ormai vicino a tagliare il

SINDACALE

traguardo il disegno di legge sull’obbli-go dell’etichettatura d’origine. Quando leggerete queste note probabilmente l’iter sarà concluso, oggi, dopo l’appro-vazione in Senato delle ultime modifi -che, il DDL è passato alla Camera (che l’aveva già approvato) per il via libera defi nitivo. Intanto, l’Antitrust ha avviato un’indagine sulla Grande distribuzione organizzata. Lo strapotere della Gdo e l’iniquità delle condizioni contrattuali praticate dalle grandi centrali di acqui-sto nei confronti delle imprese che for-niscono i prodotti erano stati oggetto di una serie di denunce da parte della Col-diretti, che alla fi ne ha portato il Garante della concorrenza ad intervenire. Ma an-che sul fronte Ogm cresce il desiderio di

trasparenza nonostante le provocazioni ed i tentennamenti. Le Regioni hanno detto no alla coesistenza e sono tornate a chiedere l’applicazione della clausola di salvaguardia, recependo le istanza della quasi totalità dei cittadini che han-no combattuto la battaglia insieme alla Coldiretti. Allo stesso modo, il Consiglio dei Ministri ha dato uno stop alle spe-culazioni sul costo dei terreni provocato dalla proliferazione senza controllo de-gli impianti fotovoltaici, con uno sche-ma di decreto che limita la “conquista” dei terreni fertili da parte dei grandi gruppi estranei all’agricoltura per collo-carvi mega impianti.

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da grano che non è stato coltivato in Italia all’insaputa dei consumatori e la metà delle mozzarelle non a denominazio-ne di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. I poteri forti della fi liera agroalimentare sfruttano la loro forza nei confronti degli agricoltori, che in molti casi non riescono a coprire i costi di produzione. Per ogni euro spe-so dai consumatori per l’acquisto di alimenti oltre la metà (il 60%) va alla distribuzione commerciale, il 23% all’industria di trasformazione e solo il 17% per remunerare il prodotto agri-colo. Il prezzo di un prodotto aumenta più di cinque volte dal campo alla tavola per colpa delle distorsioni e delle specula-zioni lungo la fi liera. Per sostenere la redditività delle imprese agricole, la Coldiretti è impegnata nel progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana” che ha come obiettivo di eliminare le distorsioni e tagliare le intermediazioni con l’of-ferta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, mercati degli agricoltori di Campagna Amica, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani fi r-mati dagli agricoltori al giusto prezzo.

Il reddito agricolo reale per lavoratore è aumentato del 12,3% in Europa, ma in Italia si è verifi cata in controtendenza una riduzione del 3,3%. Il dato europeo deriva da un aumento del reddito agricolo reale (+9,9%), accompagnato da una ridu-zione della manodopera agricola (-2,2%). Il reddito agricolo reale per lavoratore nel 2010 è stimato in aumento in 21 Stati membri, mentre è diminuito negli altri sei. I più elevati aumen-ti si sono registrati in Danimarca (+54,8%), Estonia (+48,8%), Irlanda (+39,1%), Paesi Bassi (+32,0%), Francia (+31,4%), Let-tonia (+25,5%), Belgio (+24,1%), Bulgaria (+23,0%) e la Ger-mania (+22,8%), e le maggiori diminuzioni in Romania e il Re-gno Unito (entrambi -8,2%), Grecia (-4,3%) e Italia (-3,3%). C’è dunque un caso italiano nell’agroalimentare con la situazione di diffi coltà che non dipende solo dalla crisi generale, ma dal fatto che stiamo vivendo i drammatici eff etti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le im-prese: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio il cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall’altra il fur-to di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun benefi cio per i consuma-tori. Gli inganni del fi nto Made in Italy sugli scaff ali riguardano due prosciutti su tre ven-duti come italiani, ma provenienti da ma-iali allevati all’estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga con-servazione su quat-tro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un ter-zo della pasta ottenuta

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| 15SINDACALE

2011:stop ai sacchetti

di plasticaL’ultimo giorno del 2010 è stato anche l’ultimo giorno di vita per le buste di plastica. Grazie al divieto che è scattato in Italia dal primo gennaio 2011 cessa un simbolo di consumo e di benessere, ma anche causa di inquinamento e di degrado ambientale, che ha segnato un’epoca. Il nuovo anno segna un passaggio storico con il divieto ai sacchetti in plastica non biodegradabili che ne-gozi e supermarket non potranno più utilizzare per consegnare la merce dopo che il Consiglio dei Ministri ha confermato lo stop al loro utilizzo nella seduta del 22 dicembre. Quello che è divenuto un segno di attenzione all’ambiente da parte di molti supermer-cati e attività commerciali di varia natura, nel 2011 diverrà dun-que obbligatorio per legge per eff etto della normativa nazionale che recepisce disposizioni comunitarie, in particolare la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifi uti di imballaggio. Numerose sono le iniziative per sostituire, come è già avvenuto in altri Pa-esi, le vecchie buste di plastica. Si va dal ritorno alle tradizionali sporte in fi bre naturali del passato alla sostituzione della plastica con materiali innovativi biodegradabili come i nuovi ecoshopper realizzati in bioplastica ricavata da mais e da altre materie ve-getali. Con mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole è possibile produrre circa 100 bustine di bioplastica non inquinante (bio shopper). Gli italiani sono tra i massimi utilizzatori in Europa di shoppers in plastica con un consumo medio annuale di 300 sacchetti a testa. In Italia arriva un quarto dei 100 miliardi di pezzi consumati in Europa dove vengono importati per la maggioran-za da paesi asiatici come la Cina, Thailandia e Malesia. Il 28% di questi sacchetti diventa rifi uto e va ad inquinare l’ambiente in modo pressoché permanente poiché occorrono almeno 200 anni

per decomporli. Nei mercati e nei punti vendita degli agricoltori di Campagna Amica sono molteplici le iniziative per favori-

re questo passaggio come i progetti “Porta la Sporta” e “Compostiamoci meglio” (vedi sul portale www.campa-

gnamica.it nella sezione stili sostenibili).

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Un importante stop alle speculazioni dei grandi impianti fo-tovoltaici che sottraggono campi fertili facendo impennare i prezzi per l’acquisto e l’affi tto dei terreni che, è bene ricor-darlo, sono un fattore di produzione per le imprese agricole. È in questa direzione che si sta muovendo Coldiretti per ap-portare le modifi che allo schema di decreto legislativo sulle fonti di energia rinnovabile che è stato approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri. Il testo, senza compromettere le nuo-ve opportunità di reddito che il fotovoltaico può offrire alle imprese agricole, prevede che, decorso un anno dalla data di entrata in vigore, “per gli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, l’accesso agli incentivi sta-tali è consentito a condizione che: a) la potenza nominale dell’impianto non sia superiore a 1 megawatt; b) il rapporto tra potenza nominale dell’impianto e la superfi cie del terre-no nella disponibilità del proponente non sia superiore a 50 kilowatt per ogni ettaro di terreno”. La produzione di ener-gia rinnovabile rappresenta una necessità ambientale e una occasione di sviluppo imprenditoriale, anche per il settore agricolo che non può diffondersi se non nel rispetto della legalità e degli elementi identitari dei territori, che rappre-sentano le leve di uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile. Uno sviluppo delle energie rinnovabili nel Pae-se rispettoso degli equilibri ambientali e paesaggistici dei diversi territori non può prescindere da una pianifi cazione, a livello locale, che sappia realmente integrare lo sviluppo energetico ed economico nell’ambito di una puntuale valu-tazione ambientale, territoriale e paesaggistica. L’incremento della produzione di energia rinnovabile, deve dunque avve-nire garantendo il minor consumo possibile di territorio ed il riutilizzo di aree già degradate da attività antropiche. Per quanto riguarda gli impianti destinati all’inserimento in aree agricole, occorre prevedere una vera e propria valutazione agronomica, oltre che territoriale, con lo scopo di verifi care la compatibilità con il sistema produttivo locale e rispettare gli equilibri necessari al mantenimento nel tempo dell’attività agricola in tale area.

stop alle speculazioni sul fotovoltaico

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SINDACALE | 17

tanto evidenziato al Ministro come il problema dovrebbe essere affrontato in un’ottica complessiva di studio del ter-ritorio idrico sostituendo una valutazione fondata su modelli teorici, con l’effettiva verifi ca delle fonti puntuali e diffuse di inquinamento anche extra-agri-cole, con particolare riguardo alla depurazione delle acque refl ue urbane, materia rispetto alla quale numerose sono le condanne per inadempimento adottate dall’Ue nei confronti del nostro Paese. Secondo il Ministro è cominciato un per-corso che ha portato da un lato alla necessità di applicare la di-rettiva nel rispetto dell’Unione europea, e, dall’altro lato, ha portato una richiesta di deroga, che è stata indirizzata all’Unio-ne Europea, volta ad ottenere una concessione di deroga al valore limite di 170 chilogram-mi di azoto previsto dalla diret-tiva nitrati, in subordine alla rivi-sitazione dei singoli programmi regionali. Di rimando è stato fatto presente al Ministro Galan come la richiesta di deroga sia ritenuta da tutti uno strumento insuffi ciente, in quanto si tratta di agire per rideterminare i cri-teri che hanno portato alla de-fi nizione delle aree vulnerabili, valutando la responsabilità di tutti i settori economici e non solo della zootecnia.

Sull’attuazione della direttiva nitrati è stata presentata un’interrogazione parlamentare al Ministro Galan in quanto tale provvedimento continua ad essere oggetto di un processo di adeguamento complesso e contrastato da parte delle Regioni, che sono attualmente impegnate nella revisione dei Programmi d’azione, per sod-disfare le richieste dell’Unione Europea succes-sive alla proposta di deroga al limite dei 170 kg/azoto/ettaro/anno, richiesta dal nostro Paese. È stato evidenziato al Ministro Galan come il per-corso seguito fi nora non appaia soddisfacente per risolvere il problema del rapporto tra am-biente e zootecnia. Nello specifi co, la designa-zione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola riguarda la particolarità idrogeologica e la dipendenza da un dato contesto economi-co, parametri rispetto ai quali deve essere svol-ta l’analisi di tutte le fonti di inquinamento: non solo, dunque, il carico agricolo e zootecnico, ma anche il trattamento delle acque refl ue dei depuratori e la ricognizione degli scarichi indu-striali. Si sta avvalorando, infatti, anche presso gli esperti, l’ipotesi che il carico zootecnico non costituisca un fattore determinante nell’inquina-mento da nitrati, per cui tale aspetto merita di essere approfondito sul piano tecnico. Da alcu-ni dati e dai documenti redatti dagli istituti di ricerca, risulta come l’individuazione delle zone vulnerabili abbia assunto connotazioni più poli-tiche che tecniche, conducendo ad individuare aree in cui non si registrano superamenti dei valori limite. Nelle zone dove non c’è agricoltu-ra, ma si registra una insuffi ciente depurazione delle acque refl ue urbane o sono presenti inse-diamenti industriali, l’inquinamento da nitrati è più elevato rispetto alle aree rurali. È stato, per-

| 17SINDACALE

Direttiva nitrati:la responsabilità

è di tutti i settori e non solo

della zootecnia

Giancarlo Galan

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Siglato accordo tra Agritel e le Società di Servizio Coldiretti

Agritel è la società creata da Coldiretti per accentrare i costi di telefonia mobile per tutte le strutture Coldiretti, ed i rispettivi associati. A seguito di questo nel 2009 è nato lo “Sportello Agritel presso Tutti gli Uffi ci Zona Coldi-retti”. Agritel è una risposta concreta tesa alla riduzione dei costi. Va inserita in quest’ottica di risparmio la convenzione stipulata tra Agritel e le Società di Servizio Coldiretti che porterà ad un risparmio per l’azienda quantifi cabile in una media tra il 30 ed il 45% delle spese telefoniche. Un punto di forza dei ser-

vizi forniti da Agritel è il Servizio Clienti e l’As-sistenza Tecnica. La Società considera questi elementi fondamentali; pertanto mette a disposizione professio-nisti che con cortesia e disponibilità con-siderano prioritarie le esigenze dei clienti, evitando, quindi, l’utilizzo di fi ltri o rispon-ditori automatici. Il cliente, contattando il Servizio ha la certezza che troverà un in-terlocutore preparato perfettamente a co-noscenza della sua situazione aziendale e dei rispettivi servizi utilizzati. Oltre a tariffe interessanti e concorrenziali, gli altri punti di forza sono sicuramente: la possibilità di parlare a costo zero tra i soci aderenti (per 10 ore mensili a SIM), fatturazione mensi-le con traffi co e tasse di concessione go-vernativa posticipati di 60 giorni, nessun canone mensile, nessun scatto alla rispo-sta, si pagano gli effettivi secondi di con-versazione, insomma un’offerta chiara e senza asterischi. Per migliorare il servizio, Agritel si è dotata di una sede a Milano e attraverso la convenzione stipulata con le Società di Servizio Coldiretti, aprirà spor-telli Agritel informativi per lo svolgimento

il telefono di Coldiretti

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portereb-be ad un rispar-mio per l’azienda quantifi cabile in una media tra il 30 ed il 45% delle spe-se telefoniche

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delle pratiche burocratiche pres-so tutti gli Uffi ci Zona Coldiretti. Agritel non è uno dei tanti ge-stori telefonici ma è la Società di riferimento per le telecomunica-zioni (TLC) dei Soci Coldiretti.Per qualsiasi informazione pote-te rivolgervi presso tutte le sedi provinciali Coldiretti e presso tutti gli Uffi ci Zona Coldiretti.

Si è svolta lo scorso 21 dicembre la prima Assemblea annuale

dei Consorzi Agrari aderenti alla Coldiretti (Capcoldiretti), con

al centro dei lavori i passi in avanti compiuti nel progetto

per una “Filiera Agricola tutta Italiana”, nato con l’obiettivo

di eliminare le distorsioni e tagliare le intermediazioni, con

l’offerta attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative,

mercati degli agricoltori di Campagna Amica, agriturismi e

imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento

italiani fi rmati dagli agricoltori e al giusto prezzo. Nel corso

dell’anno, è stato sottolineato durante la riunione, è salito a

38 il numero di Consorzi Agrari attualmente in bonis che sono

attivi sul territorio di 70 province italiane. Intanto in questi

ultimi giorni è diventato operativo il Fondo immobiliare tra

Consorzi Agrari, che rappresenta il volano per il fi nanziamento

dei nuovi investimenti della “Filiera Agricola Italiana” e per

dare sostegno allo sviluppo della rete nelle zone ancora non

coperte del Mezzogiorno, come previsto nel Piano per il Sud.

“Se il 2009 è stato l’anno del lancio del progetto per la Filiera

Agricola Italiana e il 2010 quello in cui si è sviluppato, il 2011

sarà l’anno in cui la Filiera Agricola Italiana sarà visibilmente

presente su tutto il territorio nazionale e prenderà forma il

nuovo modello di sviluppo dell’agroalimentare italiano” ha

affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo

intervento all’Assemblea.

Segnali di ottimismo

dalla prima assemblea dei

Consorzi Agrari d’Italia

| 19SINDACALE

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Al via i lavori

Hanno preso il via nelle ultime settimane del 2010 i lavori per la realizzazione della nuova sede provinciale di Coldiretti Pavia che si protrarranno per i mesi di gennaio e febbraio per poter concludere il trasferimento nel corso del prossimo mese di marzo.In occasione dell’avvio dei lavori, il Consiglio Provinciale si è recentemente recato in visita all’immobile che ospiterà la nuova sede provinciale.“I traslochi, hanno spiegato il presidente Ghezzi e il diretto-re Roncalli, dovrebbero eff ettuarsi già nel prossimo mese di marzo 2011, in maniera del tutto compatibile con la prosecu-zione della normale attività di lavoro. L’obiettivo che ci sia-mo posti è infatti quello di non creare nessuna interruzione alla normale operatività, in modo da garantire la continuità di tutti i servizi ai nostri Associati”. “In questo modo, verrà progressivamente abbandonata la vecchia sede in affi tto in-sediata nel centro storico della città, divenuta oramai irrag-giungibile perché interessata dall’allargamento della zona pedonale. Si tratta di un’operazione vantaggiosa non solo da un punto di vista economico, ma anche dal punto di vista organizzativo. Ci sarà più compattezza, risparmi di tempo, benefi ci gestionali e grande utilità per i cittadini, gli Asso-ciati e le loro imprese, troveranno ciò di cui hanno bisogno in una sede posta su un unico piano che compenetra l’uffi cio di Zona e la sede Provinciale”. “Vogliamo che sia un palazzo vivo, un richiamo per le nostre imprese agricole, in cui le per-sone possano fi nalmente raggiungerci con facilità”.

LA FUNZIONALITÀ DELLA SEDETante le funzioni, tanti i servizi, presso una sede facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici. Palazzo Coldiretti, che verrà completato in tempi brevi, accorcerà le distanze e le modalità di relazionarsi con gli Associati. Grazie a questa razionalizzazione, e alle tecnologie di costruzione e di ge-stione, sarà anche possibile tagliare i costi di funzionamento e migliore nel contempo l’operatività delle risorse umane.

DIMENSIONI E NUMERI Palazzo Coldiretti è un grande complesso insediato lungo viale Brambilla, con una superfi cie complessiva dei soli uffi ci di oltre 1100 metri quadrati posti interamente al piano pri-mo, ispirato ai principi di qualità, funzionalità, accessibilità e risparmio.• Superfi cie degli uffi ci: oltre 1.100 metri quadrati.

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• Posti auto: disponibilità di oltre 80 posti auto.• Numero di persone: potenzialità insediativa complessiva

circa 45 persone. • Spazi esterni: disponibilità di una terrazza situata al livel-

lo degli uffi ci della superfi cie di circa 500 metri quadrati.• Spazi: razionalizzazione spazi uffi ci e maggiore spazio

per attività comuni.

LA STRUTTURA Tra le altre caratteristiche architettoniche e funzionali fi gura-no l’effi cienza dei collegamenti e la creazione di aree carat-terizzate e riservate per gli uffi ci. Tutti gli spazi garantiranno, quindi, un buon livello di immagine e riservatezza legato alle caratteristiche acustiche dei materiali utilizzati. L’architettura degli uffi ci di Palazzo Coldiretti è anche caratterizzata da una grande fl essibilità organizzativa, dovuta in primo luogo alla standardizzazione degli impianti e a un uso di pareti mobili. Il progetto prevede una distribuzione degli spazi di supporto nelle aree con ridotte qualità di esposizione e la possibilità di ottemperare i modelli distributivi. Per quanto riguarda l’ester-no, è presente un’ampia terrazza di oltre 500 metri quadrati, facilmente raggiungibile dalla sala del Consiglio, che rende questi spazi ancor più adatti all’organizzazione di riunioni, di incontri, di conferenze stampa ed eventi. L’interno della nuo-va sede off re un impatto visivo estremamente gradevole e luminoso.

LA DISLOCAZIONE DEGLI UFFICI La Direzione e la Presidenza sono collocate nel lato destro dell’edifi cio, unitamente alla segreteria, agli uffi ci dell’ammi-nistrazione e la sala Consiglio. Sul lato sinistro, proprio fron-talmente all’ingresso, è situato l’uffi cio operativo della zona di Pavia, comunicante con l’uffi cio fi scale (CAF) e l’uffi cio tec-nico (CAA). Trova spazio nella parte centrale la sala corsi, gli uffi ci EPACA, l’area della comunicazione, delle relazioni ester-ne e di Campagna Amica. Oltre agli altri uffi ci singoli dedicati ai servizi innovativi (assicurazioni, cooperazione, credito e fi -nanza, informatico), alla vice direzione ed ai consulenti ester-ni. Nel corso dell’insediamento, cesserà il contratto di affi tto dell’immobile attualmente occupato.

RISPARMIO ENERGETICO Gli impianti saranno realizzati in maniera da garantire comfort ambientale e il massimo risparmio nei consumi. Un sistema

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della nuova sede di Coldiretti Pavia

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automatizzato controllerà tutte le compo-nenti impiantistiche per dare massima effi -cienza ai sistemi, consentendo di “coman-dare” gli impianti termici e di illuminazione a seconda delle esigenze.

SERVIZI Gli spazi a disposizione dei Soci consenti-ranno una miglior fruizione di tutti i servizi off erti da Coldiretti e dalla società di servizi Impresa Verde Pavia s.r.l. permettendo un perfetta integrazione dell’uffi cio di Zona con gli uffi ci della Sede provinciale.

ACCESSIBILITÀ E MOBILITÀPalazzo Coldiretti è collocato in una posizio-ne “strategica”, ben servita dalla viabilità ur-bana ed extraurbana, collegata alla rete dei mezzi pubblici urbani e non distante della stazione ferroviaria.Saranno disponibili parcheggi coperti pari a 1.500 mq di cui 1.000 mq ad uso pubblico e i restanti a uso pertinenziale. La sede è com-pletamente accessibile ai diversamente abili e sono previsti posti auto a loro riservati nei piani interrati vicino agli ascensori.

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L’assegnazione del premio a Lino Maga, storico produttore vitivinicolo dell’Oltrepò che, per pri-mo, ha voluto fortemente legare la cultura del vino al territorio, ha sancito con un riconosci-mento uffi ciale ciò che il mercato e i consuma-tori avevano già aff ermato decretando il suc-cesso dell’etichetta di Lino Maga. “Barbacarlo” il nome di tanta etichetta ormai apprezzata in tutto il mondo per cui il suo produttore lo scor-so 11 novembre è stato premiato tra altre azien-de durante il Gran Galà dell’agricoltura voluto dall’assessorato guidato da Giulio De Capitani. Insieme a lui altre tredici aziende di Coldiretti scelte tra le eccellenze di tutta la Regione spa-ziando tra latte, formaggio, frutta, piantine da orto, vino e cavalli di razza, con un unico de-nominatore comune: la qualità e la distinzione. “Tradizione e progresso, qualità e origine, sicu-rezza e trasparenza: sono questi i principi a cui si ispirano le aziende della Coldiretti – spiega Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti pa-vese – quello che noi vogliamo è un’agricoltura che garantisca reddito alle aziende e vantaggi ai consumatori, con una fi liera tutta italiana e una rete di spacci, consorzi e mercati di Campagna Amica in grado di off rire una valida alternativa per la diff usione dei veri prodotti Made in Italy. Il premio della Regione Lombardia all’azienda del nostro produttore di Broni e alle altre di tut-ta la Lombardia è un ulteriore riconoscimento agli sforzi che stanno e stiamo compiendo in questa direzione”.

Gran Galà dell’agricoltura

A palazzo Giureconsulti a Milano

anche l’azienda di Lino Maga tra i

premiati

Lino Maga

In seguito ad un imponderabile errore, l’articolo pubblicato sullo scorso numero 7-2010 del Coltivatore Pavese, in pagina 22, era sbagliato. La redazione si scusa con i Lettori ed in particolare con il signor Lino Maga

li f i h i i d i

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“Sostieni lo sviluppo”, “In-generation”, “Esportare

il territorio”, “Campagna Amica” ed “Oltre Filiera”

per raccontare le storie di tutti gli imprenditori

che hanno il coraggio di rischiare e dare vita ad

“un’altra storia” quella dell’Italia vera, delle imprese

che fanno grande il nostro Paese. Il Premio Oscar

metterà in risalto la storia di chi realizza un progetto

originale ed innovativo e decide di scommettere su

questi valori il proprio futuro.

Potranno partecipare tutti i soggetti della fi liera

agricola Made in Italy costituiti dagli agricoltori che

non sono risultati vincitori nelle ultime tre edizioni.

Le sei categorie di premi sono state concepite per

riconoscere maggiore prestigio a quelle attività

che hanno consentito il raggiungimento di obiettivi

fondamentali per le imprese dei giovani agricoltori,

obiettivi quali la multifunzionalità, la capacità di

diversifi cazione nonché la contestuale estensione

dell’ambito di azione della propria attività non

solo alla realtà prettamente aziendale ma anche a

quella dei consumatori, conquistandone la fi ducia

attraverso la garanzia dell’alta qualità dei prodotti.

Per questo sono state individuate le seguenti

categorie di premi “Stile e cultura d’impresa”,

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Al via le iscrizioni alla quinta edizione del Premio Oscar Green, l’importante evento

promosso da Coldiretti Giovani Impresa, per dare un giusto riconoscimento alle

giovani imprese agricole italiane che hanno iniziato un percorso di innovazione,

ricerca e diversificazione, dando vita a realtà imprenditoriali che hanno accolto e

rilanciato la sfida della globalizzazione. Sarà possibile iscriversi al concorso fino

al prossimo 28 febbraio 2011, provvedendo alla compilazione dell’iscrizione sul

sito web www.oscargreen.it

Aperte le iscrizioniper gli Oscar Green 2011

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TECNICOGENNAIO 2011 | 24

RIPORTIAMO I PUNTI SALIENTI DEL D.LSG 26/10/2010 N. 200 SULL’ANAGRAFE SUINA:• Le aziende devono essere registrate, dal responsabile legale dell’azienda, presso il servizio veteri-

nario dell’Unità Sanitaria Locale competente per territorio in un elenco informatizzato tenuto ed aggiornato nella Banca Dati Nazionale (BDN) dell’anagrafe zootecnica del Ministero della Salute.

• Il detentore degli animali deve aggiornare il registro aziendale, numerato progressivamente, ri-portando il numero di animali presenti in allevamento, le movimentazioni, con l’indicazione del numero di animali in entrata e in uscita, la loro provenienza e la loro destinazione, nonché la data delle movimentazioni stesse.

• Il detentore deve identifi care gli animali entro i 70 giorni di vita (l’operazione deve in ogni caso av-venire prima che l’animale lasci l’azienda in cui è nato) e l’identifi cazione consiste sempre nell’ap-posizione di un tatuaggio sull’orecchio sinistro che riporta il codice identifi cativo dell’azienda di nascita (o dell’azienda di prima destinazione dei suini importati da Paesi terzi).

• In aggiunta al tatuaggio, la norma prevede la possibilità (non l’obbligo) di utilizzare un marca auricolare in materiale non deteriorabile da apporre al padiglione auricolare dell’orecchio destro che riporti, come il tatuaggio, il codice identifi cativo dell’azienda di nascita.

La novità riguarda l’introduzione del regime sanzionatorio per chi non rispetta gli obblighi in materia di anagrafe:• Per la mancata registrazione dell’azienda presso il servizio veterinario dell’AUSL è prevista una

sanzione fi no a 30.000 euro;• Per la mancata identifi cazione degli animali è prevista una sanzione da 150 a 600 euro;• In caso di mancata istituzione del registro aziendale di carico e scarico da 500 a 3000 euro;• In caso di mancata comunicazione di eventuali variazioni dei dati aziendali e dell’allevamento è

prevista una sanzione da 300 a 3000 euro;• Per la mancata registrazione delle informazioni inerenti la macellazione, da parte dei responsabili

dei macelli, è prevista una sanzione da 300 a 1800 euro per ogni capo macellato.È prevista una disposizione per l’estinzione delle suddette misure nel caso in cui, nel corso del primo accertamento presso l’allevamento, l’autorità sanitaria rilevi che le violazioni possono essere sanate, garantendo una sicura identifi cazione degli animali (in tal caso l’autorità di controllo prescrive al de-tentore degli animali le misure necessarie per la regolarizzazione entro 15 giorni).I servizi sanitari delle ASL svilupperanno un programma di controllo che riguarderà almeno l’un per cento del totale delle aziende suinicole presenti sul territorio di competenza; le Regioni potranno pre-disporre propri piani di controllo. D

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Identifi cazione e registrazione dei suini

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Proroga SISTRI Il Ministero della Salute vieta l’uso del Glufosinate Ammonio

TECNICO

Il 22 dicembre 2010 è stato approvato il Decreto che proroga al 31 maggio 2011 l’entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifi uti meglio cono-sciuto come “SISTEMA SISTRI”, con-seguentemente, fi no a quella data valgono ancora le procedure fi no ad oggi previste e applicate (formulari , registri e successivo MUD). Sostan-zialmente le procedure sono quel-le già illustrate nel numero 3/2010 del Coltivatore Pavese con alcune precisazioni, integrazioni ed esone-ri apportate anche dal DL.205 del 3 dicembre 2010. Auspicata soprat-tutto era una miglior defi nizione di trasporto di rifi uti pericolosi in modo occasionale e saltuario che è stata precisata come: più conferimenti per quantitativi non superiori a 30Kg o L/giorno e comunque non oltre 100Kg o L/annui; per quantitativi sempre fi no a 100 Kg o L, se conferiti ad un cir-cuito organizzato di raccolta, è pos-sibile eff ettuare un’unica consegna. Vengono inoltre auspicati accordi di programma con le Pubbliche Ammi-nistrazioni nell’ottica di una semplifi -cazione burocratica con l’auspicio di attivare i circuiti virtuosi che abbiano, come primo obiettivo, la tutela am-bientale. Molto interessante sempre nel DL 205 la nuova defi nizione per classifi care sottoprodotti e non rifi uti, i residui delle produzioni vegetali. In questo caso sono in corso approfon-dimenti e noi, come organizzazione, stiamo lavorando ai vari livelli, per rendere, nel rispetto ambientale, le procedure meno burocratiche e one-rose. Nei prossimi giorni sono previsti incontri e giornate di appro-fondimento sulla materia, che ci consentiranno di or-ganizzare riunioni ad hoc con i nostri soci per meglio rispondere a tutti i quesiti relativi a procedure nuo-ve e dubbi interpretativi ancora presenti.

A partire dal 21 dicembre 2010 e fi no al 30 settembre 2011 sono sospese le autorizzazioni all’immissione in commercio e all’impiego di tut-ti i prodotti fi tosanitari, contenenti la sostanza attiva Glufosinate ammonio. Il provvedimento adottato dal Ministero della Salute con apposito decreto riguarda una sostanza attiva erbicida e spollonante, da tempo, ampiamente utilizzata in frutticoltura, nonché in viticoltura ed olivi-coltura. L’intenzione da parte del Ministero di adottare tale provvedimento era già nota sì che Coldiretti era intervenuta per chiedere di pon-derare bene l’opportunità di vietare da subito l’impiego di tale sostanza vista l’importanza che riveste per l’agricoltura. Il Ministero, a se-guito della riclassifi cazione del glufosinate di ammonio, ai sensi della legislazione comunita-ria in materia di ravvicinamento delle disposi-zioni legislative, regolamentari ed amministra-tive relative alla classifi cazione, all’imballaggio e all’etichettatura delle sostanze pericolose, ha deciso, su parere dell’Istituto di Superiore di Sa-nità, di vietarne l’impiego a partire dal mese di dicembre, quando, invece, in conseguenza della normativa comunitaria, i formulati a base di tale sostanza dovrebbero essere semplicemente ri-etichettati con le nuove frasi di rischio. Il glu-fosinate ammonio, infatti, che era classifi cato come nocivo, ora è tossico. Coldiretti prenden-do atto dell’elevata tossicità del prodotto, aveva a suo tempo scritto al Ministero evidenziando come, pur non mettendo in discussione l’even-tuale necessità di revocare alle case produttrici l’autorizzazione alla registrazione dei formulati a base di tale sostanza, l’immediato divieto di utilizzo della sostanza avrebbe creato notevoli  diffi coltà alle imprese agricole, visto che occorre un periodo di tempo ragionevole, perché si in-dividui un prodotto sostitutivo di pari effi cacia. Coldiretti, comprendendo pienamente l’esigen-za della tutela della salute umana che è, in ogni caso, prioritaria, ritiene che si sarebbe potuta evitare una decisione così drastica, visto che è garantito l’utilizzo, da parte degli agricoltori, dei Dispositivi di Protezione Individuali e che l’uso del glufosinate ammonio è, al momento, ancora consentito negli altri Stati membri dell’Ue.

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incontri e giornate difondimento sulla mche ci consentirannoganizzare riunioni acon i nostri soci per rispondere a tutti i qrelativi a procedureve e dubbi interpretancora presenti.

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Taglio dei boschiNuove regole per la

denuncia informatica

Dal prossimo 1° febbraio, le de-nunce di taglio dei boschi do-vranno essere redatte attraverso il nuovo applicativo http://de-nunciataglioboschi.servizirl.it/sitab/fl ex/sitab.htmlPertanto tutti coloro che sono in-teressati a tali denunce dovran-no abilitarsi presso il nuovo sito predisposto dalla Regione Lom-bardia e informare gli utenti dei maggiori e puntuali dati richie-sti per la nuova domanda, qua-li: proprietario ed esecutore del taglio, localizzazione geografi ca dell’area del taglio, informazioni sulle zone nei Piani di Assesta-mento Forestale e così via

Gli uffi ci di Coldiretti sono a di-sposizione per ulteriori informa-zioni.

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GENNAIO 2011 | 26

Le analisi sul comparto lattiero-caseario e della carne bovina, di pros-sima pubblicazione, sono state anticipate il 16 dicembre alla stampa a margine dell’assemblea ordinaria dell’Associazione italiana alleva-tori. “I dati elaborati dall’Osservatorio latte e carne di Cremona dimo-strano quanto diffi cile sia il mestiere dell’allevatore. Ma testimoniano anche il livello di competitività che il settore zootecnico nazionale ha raggiunto, riuscendo a mantenere i volumi produttivi del passato, nonostante il numero delle stalle italiane sia in costante contrazio-ne”. Il presidente di Aia Nino Andena, commenta così alla stampa, a margine dell’assemblea ordinaria dell’Associazione Italiana Allevatori,le analisi sul comparto lattiero-caseario e della carne bovina. “Aver perso nella campagna 2009/2010 oltre 800 stalle da latte, continua Andena, non è mai una buona notizia, perché ogni azienda che chiu-de rappresenta una ferita per la società. Vent’anni fa erano 181mila gli allevamenti da latte, oggi sono scesi a quota 40.199, ma la produzio-ne commercializzata, con le sue 10.876.000 tonnellate, è sostanzial-

mente uguale a quella che registravamo sul fi nire degli anni ‘80. Segno tangibile dei positivi eff etti che le attività di se-lezione, miglioramento genetico ed as-sistenza tecnica assicurate dagli espertiAia su tutto il territorio nazionale hanno avuto sulla produttività delle bovine ita-liane, riducendone l’impatto ambientale e mantenendo elevati gli standard qua-litativi del latte, pur non potendo annul-lare gli aspetti negativi derivanti dall’au-mento dei costi delle materie prime per l’alimentazione animale e dei costienergetici”. Anche sul fronte della car-ne bovina la situazione non è migliore e l’analisi dell’Osservatorio di Cremona

Rapporti latte e carne 2010: il vero valore aggiunto è l’origine italiana 100%

PRODOTTI

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descrive le diffi coltà strutturali del settore. Il Rapporto parla chiaro: nel 2009 la produzione nazionale di carne bovina di-minuisce del 2,3% raggiungendo il minimo dell’ultimo decen-nio con 1.435 mila tonnellate e mantenendo un tasso medio annuo di variazione negativo rispetto sia al 2000 (1,5%) che a dieci anni fa (1,2%). Ma è l’analisi delle produzioni lorde ven-dibili ai prezzi base che mette in risalto la drammaticità attra-versata dal comparto bovino: la quantità di carne prodotta dai nostri allevamenti diminuisce del 2,3%, ma il valore della produzione scende ancora di più, superando il 5%, a causa della contemporanea contrazione dei prezzi. “Se poi aggiun-giamo anche l’eff etto negativo dato dalla scarsa tonicità dei consumi, spiega Andena, appare chiaro che gli allevamenti da carne potranno trovare nuovi spazi solo se saremo in grado di valorizzare aspetti importanti come la tracciabilità, il legame con il territorio e la tutela del benessere animale”. Uno scena-rio che vede l’Aia impegnata in prima persona con il progetto Italialleva, per garantire al consumatore l’origine italiana al 100% del latte e della carne che escono dalle stalle controlla-te dall’associazione. Un percorso iniziato nel 2006 che ormai conta su oltre 340 concessionari del marchio (300 per i pro-dotti lattiero caseari e 40 per la carne), coinvolgendo 4.790 allevamenti. “Detta in altri termini, commenta Andena, il latte

bovino fi rmato Italialleva rappresenta il 20% della produzione totale di latte degli iscritti ai controlli funzionali e il 16% del-la produzione nazionale di latte bovino”. Oggi sono 1.393 le referenze di prodotti lattiero-caseari (latte vaccino, bufalino, ovicaprino, formaggi freschi, stagionati, semistagionati, aro-matizzati) e 542 quelle a base carne (bovina, bufalina, avicola, cunicola, di agnello, salumi). “Numeri di cui siamo orgogliosi, perché in questi 4 anni abbiamo incontrato compagni di viag-gio del calibro di Metro Italia Cash and Carry, con cui si sta già ragionando per realizzare una serie di panieri di prodotti Italialleva su base regionale per intercettare una nuova gam-ma di clientela. Ma vorrei anche ricordare, dice il presidente Aia, un altro big della Gdo nazionale come Conad, entrato in Italialleva, nella condivisione dei nostri stessi valori etici. E lasciatemi concludere ricordando il caso aziendale della cu-neese Inalpi, tra le ultime realtà produttive che in ordine di tempo hanno aderito ad Italialleva. Da quando produce e pro-muove le fettine ed i formaggini a base di latte Italialleva ha più che raddoppiato le vendite di queste referenze e sta già programmando un ampliamento della linea produttiva. Segno tangibile della risposta positiva del consumatore alle garanzie off erte dagli allevatori italiani. Ed è questa, credetemi, la sod-disfazione maggiore”.

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Pacchetto Qualitàdei prodotti agricoliDopo un percorso di approfondimento, durato alcuni anni, il 10 Dicembre 2010 la Commissione Europea ha fi nalmente approva-to il “pacchetto qualità” la cui funzione dovrà sostanzialmente essere quella di garantire ai consumatori la qualità dei prodotti ed agli agricoltori un prezzo di vendita equo. Si tratta certamen-te della prima politica globale in merito ai sistemi di certifi cazio-ne dei prodotti alimentari. Il documento ha lo scopo di defi nire una politica d’insieme relativa al regime di certifi cazione, alle in-dicazioni atte a conferire valore aggiunto alle proprietà dei pro-dotti agricoli ed alle norme di commercializzazione degli stessi. In merito, Dacian Ciolos (Commissario per l’Agricoltura e lo Svi-luppo Rurale) ha dichiarato che il pacchetto qualità costituisce il primo passo per la realizzazione di un settore agricolo più forte e dinamico; un valido strumento che consentirà agli agricoltori di comunicare ai consumatori le qualità delle proprie produzioni. Infatti, la forza delle produzioni agricole Europee è data proprio dalle conoscenze tecniche degli agricoltori e dalle caratteristiche del suolo e dei territori di produzione. Il pacchetto qualità appro-vato dalla Commissione Europea comprende sostanzialmente quattro punti fondamentali. Il primo consiste in un nuovo rego-lamento sui regimi di qualità dei prodotti agricoli che prevede il raff orzamento dei riferimenti per le denominazioni di origine protetta (DOP) e per le indicazioni geografi che protette (IGP). Nel redigere il testo si è evitato in ogni caso di introdurre modi-fi che che possano in qualche modo ridurre il legame storico con il territorio, che per questi prodotti viene richiesto come caratte-ristica fondamentale. Sono stati inoltre ridotti anche i tempi per l’esame della domanda di registrazione dei prodotti a marchio DOP ed IGP passando da 12 a 6 mesi. Riguardo alle specialità tra-dizionali garantite (STG) non sono state cancellate ma si è prov-veduto a mantenerle prevedendo alcune importanti modifi che, ossia la possibilità di registrare solo quelle che riguardano pro-dotti trasformati e con riserva del nome. Sono stati anche defi niti nuovi criteri per defi nire i termini necessari a descrivere la qualità degli alimenti legati a particolari condizioni produttive o pratiche agronomiche (ad esempio: allevati all’aperto). Il secondo punto riguarda la modifi ca del Reg. Ce 1234/2007 per la commercializ-zazione di prodotti quali carne bovina, prodotti della vite, latte e prodotti del latte, pollame e derivati per i quali sarà richiesto anche il luogo di origine e produzione. Questo passaggio po-trebbe portare all’estensione dell’obbligo in etichetta del luogo di produzione anche per altri prodotti. Il terzo punto riguarda le linee guida europee atte a favorire l’evoluzione dei sistemi di certifi cazione che potrebbe individuare i contenuti minimi per assicurare un sistema di qualità sicuro ed affi dabile. Il quarto ed ultimo punto è relativo all’etichettatura di alimenti contenenti

CAMPAGNA AMICA

prodotti DOP ed IGP. Lo scopo di queste linee guida sarà tutelare i prodotti DOP ed IGP da un utilizzo im-proprio. Il “pacchetto qualità” potrebbe essere, per l’Italia, una straordinaria opportunità per combattere la contraff azione dei nostri prodotti all’estero e per garantire informazioni adeguate ai consumatori. Infi ne

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| 29CAMPAGNA AMICA

la Commissione Europea ha annunciato per il futuro l’intenzione di analizzare i problemi incontrati dai piccoli produt-tori per partecipare ai sistemi di qualità nonché dai produttori di montagna per commercializzare i propri prodotti.

Dicembre mese di feste, bilanci e DDic mbre mese di anci e feste, bsolidarietà. Coldiretti ancora una so darietà. Coldir ra una tti ancvolta è stata protagonista nella v ta è stata pr ta nella otagonimaratona solidale di Telethon. Tramaratona solidal thon. Tra di Teli banchi dei mercati di Campagnbanchi dei me ampagna cati di Amica, in tutte le sedi locali e in mica, in tutt cali e in e sediogni altra occasione propizia, insie-me alle bandiere gialle, i collabora-tori di Coldiretti hanno avvicinato soci, consumatori e cittadini, chie-dendo di contribuire alla raccolta a favore della ricerca sulle malattie genetiche. Omaggi di prodotti lo-cali e gadget di Coldiretti e Tele-thon, hanno sottolineato le off erte più generose dei cittadini e degli associati Coldiretti che hanno volu-to partecipare. Al termine della rac-colta oltre duemiladuecento euro sono stati versati nelle casse di Te-lethon. Certamente una goccia nel mare ma, rammentando che tutte lele CCololdidirerettttii d’d ItItalaliaia ssii sosonono iimpmpe-egnate come Pavia, quella goccia è certamente diventata signifi cativa e accende una luce di speranza nei confronti di tutti coloro che sof-frono e necessitano della ricerca scientifi ca per sperare in un futuro migliore.

artecipazione alla maratona di Tele-La paLa para tecippazzio ona di

ha mostrato la solidarietà del mondo hon hthhon hn hha mmosstra la solida ndo à del m

oloagricoaagricolcolo

Solidarietà Coldiretti

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GENNAIO 2011 | 30 CAMPAGNA AMICA

Educazione alla Campagna Amica

Anche quest’anno Coldiretti Pavia si impegna, come negli anni passati, nello svolgimento del progetto Educazione alla Campagna Amica presso le scuole di tutta la Provincia. Il progetto ha lo scopo di a far conoscere agli alunni, col coin-volgimento degli insegnanti e dei genitori, il territorio pavese e le sue origini partendo dall’attività agricola che si pone a tutela dell’ambiente e della qualità dei prodotti alimentari. La nostra Provincia, infatti, ha un territorio prettamente vocato all’attività agricola ed è ricca di prodotti agroalimentari di eccellenza. Il progetto è rivolto agli alunni delle scuole d’in-fanzia, delle elementari e delle medie con modalità e tem-pi di attuazione diff erenziati. L’attività prevede una lezione in classe, sull’argomento prescelto, della durata di una o due ore ed eventualmente una visita guidata, per le classi che lo richiedano, presso Agriturismi Didattici o Fattorie Didattiche accreditate.Gli argomenti trattati sono veramente numerosi: dal riso e l’ecosistema della risaia, all’alimentazione e ai principi ali-

Progetto di formazione scolastica sull’a-

limentazione e l’agricoltura del territorio

mentari con il collegamento all’etichettatura, alla prima cola-zione, ai prodotti tipici, agli ortaggi, agli animali della fattoria, al latte e al formaggio. A cui aggiungiamo un percorso di ana-lisi sensoriale di varietà di mele diff erenti, volto ad incentivare il consumo di frutta di stagione come sana merenda da porta-re a scuola o da consumere a casa al pomeriggio.Inoltre, Coldiretti Pavia quest’anno partecipa attivamente a due altri progetti rivolti alle scuole pavesi. Il progetto Scuole Sostenibili 2010-2011, promosso dal Gas di Pavia, nell’ambito del quale vengono svolti dall’incaricato di Coldiretti percorsi per incentivare il consumo di prodotti a Km Zero e di stagione ed il Progetto “Percorsi di Conoscenza delle Istituzioni Cit-tadine e della realtà locale” con il Comune di Pavia, Settore Istruzione, all’interno del quale sono proposti percorsi didat-

tici legati all’alimentazione ed ai prodotti locali. Nel corso dell’intero anno scola-stico oltre 1500 studenti pavesi entrano in contatto con Coldiretti e apprendono gli elementi che caratterizzano la produ-

zione qualitativa della nostra agricoltura. Divertendosi im-parano una sana e corretta alimentazione alternativa effi cace al bombardamento pubblicitario che cura i soli aspetti commerciali.

aa-ia, a-re a-

a ole to rsi ne it-re

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| 31BIOLOGICO

Continua a crescere il BIOLOGICO

NONOSTANTE LA CRISI, SI EVIDENZIA UN INCREMENTO DELLA SPESA DOMESTICA IN PRODOTTI BIOLOGICI NEI PRIMI DIECI MESI DELL’ANNO, RAFFORZANDO IL TREND POSITIVO DEGLI ULTIMI DUE ANNI.

Il Panel continuativo Ismea/Nielsen evidenzia una crescita dei consumi bio in Italia nonostante la situazione di crisi e la conseguente contrazione della domanda di generi alimentari. Il Panel mette in luce un incremento della spesa domestica in prodotti biologici nei primi dieci mesi dell’anno del 12,1% sul pari periodo del 2009, raff orzando il trend positivo degli ultimi due anni (+6,9% nel 2009 , +5,2% nel 2008). Questi dati sono riferiti alla Gdo, dove il biologico, introdotto da poco tempo, è sempre più richiesto. La necessità di sicurezza alimentare e l’attenzione per la tutela ambientale sono due fattori importanti che trovano la naturale risposta nel biologico. Ecco che, con questa chiave di lettura, è molto interessante notare la controtendenza del comparto bio rispetto agli alimenti convenzionali, che nello stesso periodo hanno registrato una fl essione del 2%. Va registrato anche che la continua crescita del volume delle vendite si traduce in una riduzione di prezzo dei prodotti biologici, sempre più alla portata di tutti i consumatori consapevoli.

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ADVVITIVINICOLOGENNAIO 2011 | 32

Rosso Oltrepò: una questione di nome?

come mi capita di dire spesso in pubblico, ri-cevendo sonore accuse di campanilismo, i francesi se lo sognano un unico territorio che racchiuda la briosa fi nezza di uno spumante di qualità, la rigorosa eleganza di un Pinot Nero vinifi cato in rosso e la longeva potenza di un rosso di grande struttura; loro, per raggiungere l’eccellenza in queste tipologie, hanno bisogno di mettere in campo tre territori: Champagne, Borgogna e Bordeaux. Ebbene, caratteristica unica nel panorama viticolo mondiale, l’Oltre-pò ha le potenzialità per esprimere queste ec-cellenze sullo stesso territorio! Salvo scontrarsi poi con la riconoscibilità praticamente nulla dei prodotti oltrepadani al di fuori dei propri con-fi ni, accompagnata pure da una qualità perce-pita di non eccelso livello. Sulla crescita della percezione qualitativa, gli unici che hanno il potere di modifi care le cose (ma attenti, i tempi sono lunghi e serve costanza di intenti e risul-tati… !) sono i Produttori, attraverso il continuo miglioramento della qualità. Sull’aumento di ri-conoscibilità, invece, la parola spetta al territo-rio (che necessariamente deve imparare a fare “sistema”) ed agli Enti che ne governano gli indirizzi. Già qualcosa è stato fatto, almeno per quanto riguarda le “bollicine” ed il Pinot Nero: le prime, con l’ottenimento della DOCG(1)(2) e con il lancio delle “bollicine rosa” sotto il nome di Cruasè’, il secondo, con l’opportuna eviden-ziazione fatta separando la specifi ca DOC da quella precedente, anacronisticamente omni-comprensiva.(3)Analoga evidenziazione è stata fatta per i terri-tori più vocati alla produzione di rossi da invec-chiamento con la separazione della DOC Butta-fuoco e con la creazione della DOC Casteggio.Nel resto del territorio però, il rosso di eccellen-za resta con la denominazione “Rosso Oltrepò”, eventualmente Riserva.Questo non favorisce certo la riconoscibilità del prodotto, in quanto ovunque si destina la deno-minazione “rosso” al prodotto che sta alla base della piramide qualitativa, non alla cima…Pensiamo al Brunello di Montalcino, il cui fra-tello povero è il Rosso di Montalcino; pensiamo al Vino Nobile di Montepulciano, cui il Rosso di Montepulciano fa semplicemente da scudiero; pensiamo al Montefalco Sagrantino, seguito dal

Rosso di Montefalco… per non parlare di tutte quelle DOC in cui “rosso” sta ad indicare il vino più semplice!In Oltrepò, no: da noi anche il prodotto di punta si chiama “Rosso”… come pensate che venga letto questo nome, diciamo, a Londra o a New York? O magari, più semplicemente, a Roma o a Firenze?Solo una questione di nome, dunque? Certo che no, ma ben sappiamo che il nome aiuta, so-prattutto se l’alter-nativa è chiamarsi in modo generico e de-valorizzante.Probabilmente ser-ve un grande nome, univoco, così come è stato fatto per il “Cruasè”. Eppure, in Oltrepò, un grande nome, riccamente evocativo, ce l’ab-biamo già: lo abbia-mo già citato a pro-posito delle modifi che alle DOC, ad identifi care il “Rosso” di una sottozona. Provate a fare un sogno. Pensate se il Grande Rosso da invecchiamento, che identifi casse TUTTO il territorio dell’Oltrepò, si chiamasse BUTTAFUOCO D’OLTREPò ed il Rosso Oltrepò fosse il suo fedele compagno… non credete che, con un nome così potente ed altisonante (e, naturalmente, altrettanta qualità nel bicchiere), potrebbe andare a braccetto con Messer Brunello alla conquista del mondo?

Roberto Pace

Delegato Provinciale Fisar Pavia

1. OLTREPO PAVESE DOCGspumante Metodo Classico - min.18 mesi sui lieviti - Pinot Nero 70%, Chardonnay 30%

2. OLTREPO PAVESE PINOT NERO DOCGspumante Metodo Classico - min.24 mesi sui lieviti - Pinot Nero 85%/100%, Chardonnay 15%/0%

3. DOC OLTREPO PAVESEfi no ad agosto 2010 era unica (con indicazione di vitigno e tipologia); da agosto 2010 sono state “estrapolate” alcune tipologie cui sono dedicate DOC specifi che: tra queste l’OLTREPO PAVESE PINOT NERO DOC che identifi ca il prodotto da Pinot Nero vinifi cato in rosso

Territorio fantastico, l’Oltrepò. Tra i più benedetti

dal Cielo per la coltivazione della Vitis Vinifera

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ADVVITIVINICOLO | 33

All’Italiail primatodeglispumantiÈ quanto emerge da una analisi della Coldiretti, dalla quale si evidenzia che l’Italia ha conqui-stato il titolo di primo esportatore e produttore mondiale di vini frizzanti con un totale di 380 milioni di bottiglie prodotte superiore ai 370 mi-lioni della Francia nel 2010. La Spagna è terza con 320 milioni di bottiglie, seguono poi la Ger-mania con 310 milioni, la Russia 300 milioni, Usa e Ungheria 70 milioni, Australia 25 milioni e, infi -ne, Canada con 15 milioni di bottiglie. Il successo del prodotto nostrano è dimostrato dal fatto che in Italia sono crollati del 20 per cento negli ultimi dieci anni gli arrivi in Italia di champagne fran-cese a tutto vantaggio dello spumante italiano. Un successo che è il frutto della forte crescita in Germania (+8%) che è il principale importatore, seguito dagli Stati Uniti (+ 9%) e dal Regno Uni-to (+25%). Tra i nuovi clienti del Made in Italy si fa luce la Russia che si classifi ca al quarto posto con un aumento record del 166 per cento. Ana-lizzando il dettaglio di produzione regionale, in Trentino, le aziende produttrici di “Trento Doc” hanno venduto, nel 2010, 8,5 milioni di bottiglie a cui ne vanno aggiunte altre 2,5 milioni elabo-rate con il “metodo charmat”. Analogo discorso vale per la Lombardia dove il “Franciacorta” ha superato i 10 milioni di bottiglie che diventano quasi 15 milioni con le altre, sempre “metodo classico” ma non Docg. Nell’Oltrepò Pavese le aziende hanno invece venduto oltre 10 milioni di bottiglie, di cui 8,5 milioni prodotte con il “meto-do charmat”. Questi dati assumono ancora mag-gior signifi cato se si tiene in considerazione che l’Italia non è tradizionalmente un Paese grande consumatore di spumanti. Gli italiani, infatti, ne

bevono solo 3,5 bottiglie procapite all’anno, contro le 6 dei te-deschi, le 5 dei francesi e le 4 degli spagnoli. Infi ne, il 2010 po-trebbe essere ricordato come l’anno del “metodo classico rosè”, la cui domanda è aumentata del 100%. La ripresa della doman-da di spumante italiano all’estero è di buon auspicio per nuove e rilevanti opportunità di crescita complessiva del vino italiano che potrebbe far sfi orare a fi ne anno i 3,5 miliardi di euro il va-lore del fatturato realizzato sui mercati esteri dove rappresenta la principale voce dell’export agroalimentare nazionale.

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Centro Riccagioia - Torrazza Coste (PV)

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Il 14 dicembre, si è svolto, presso il centro Ersaf di Riccagioia, il convegno “Campagna Viticola 2010”, organizzato dall’As-sessorato all’Agricoltura e Riserve Naturali della Provincia di Pavia in collaborazione con COPROVI e con la presenza di alcuni tecnici che da anni collaborano con Coldiretti: Nicola Parisi, Sara Monaco ed Angelino Mazzocchi.I lavori sono stati aperti dall’assessore all’agricoltura della provincia di Pavia Mario Anselmi che ha tracciato un bilan-cio della campagna viticola appena conclusa, caratterizzata da una vendemmia di buona qualità e quantità ma anche da prezzi delle uve defi niti “preoccupanti”, in un momento di passaggio dal mercato locale a quello globale in cui l’Oltrepò deve competere con realtà che si distinguono per minori costi di produzione e maggior organizzazione di fi liera. Proprio per far fronte a questa situazione Anselmi ha auspicato iniziative sinergiche per “fare meglio”. Dopo una breve introduzione di Edoardo Negri, presidente di COPROVI, che ha posto l’accen-to sul progetto Agrometeo e sulla termoterapia, il convegno è entrato nel vivo con Nicola Parisi descrivendo l’andamento meteo della campagna 2010, caratterizzata da un ritardo nello sviluppo dei germogli della vite e da un notevole accumulo di riserve idriche nel terreno che hanno causato la continuazione della spinta vegetativa generando problemi di gestione del verde e degli interventi fi tosanitari. I relatori che sono interve-nuti nel corso della giornata hanno approfondito i temi relativi al monitoraggio della peronospora e hanno descritto le atti-vità del servizio fi tosanitario che, sin dal 1999, sta studiando la Flavescenza Dorata e che si sta at-tualmente occupando di nuove virosi e di nuove fi topatie, quali le tignole della vite. Sara Monaco ha descritto il pro-getto per monitorare la presenza di ti-gnola e tignoletta (il fenomeno tignola è stato molto limitato, le tignolette sono invece molto presenti con varia-zioni in base alle diverse zone carat-terizzate da diversi microclimi). Paolo Ferrari ha fatto una panoramica delle diverse patologie presenti durante la campagna 2010 in particolare oidio, nottua della vite, muff a grigia, cicalina verde della vite, mal dell’esca, mentre Angelino Mazzocchi ha trattato il tema della difesa del suolo e la gestione del vigneto in una zona, come la nostra,

interessata da movimenti franosi. Dall’incontro sono emersi i risultati di un lavoro di squadra, frutto della collaborazione di diversi enti che hanno saputo coordinare fra loro le proprie attività di studio, ricerca, monitoraggio delle avversità e con-sulenza tecnica alle aziende agricole. Vale la pena ricordare che nel corso della stagione gli imprenditori agricoli hanno dimostrato la propria professionalità contenendo le avversità della vite e limitando i potenziali danni al territorio derivanti dalle ingenti precipitazioni. A questo proposito è emersa tut-tavia l’esigenza di studiare e concordare con il mondo agri-colo le soluzioni più idonee a controllare i pericoli legati ai fenomeni di dissesto idrogeologico compatibili con la colti-vazione dei terreni, tenuto conto delle esigenze di una mo-derna gestione del vigneto. Il monitoraggio della diff usione della Flavescenza dorata ha dimostrato un generale aumento delle piante sintomatiche nei diversi areali viticoli lombardi e un incremento nella nostra provincia di circa il 3%. Questo elemento ci deve far rifl ettere sull’importanza dell’adozione di idonee strategie di contenimento della malattia che consi-stono nella esecuzione di interventi insetticidi per il controllo del vettore (lo Scaphoideus titanus), nella eliminazione delle piante sintomatiche e nell’impiego di barbatelle certifi cate e sane, possibilmente termo trattate. Il convegno è stato un momento di confronto tra i vari tecnici operanti sul territorio e un momento di approfondimento per gli agricoltori ai quali ricordiamo che i nostri tecnici sono a disposizione per ogni approfondimento.

Campagna Viticola 2010

VITIVINICOLO

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| 35VITIVINICOLO

Tutela delle denominazioni di origine dei vini

PRRVSCADENZARIO

Il ministro Galan ha fi rmato, nei giorni precedenti il Natale, quattro decreti appli-cativi del Decreto Legislativo n. 61/2010 che è in vigore dall’11 maggio 2010 e che stabilisce le nuove norme riguardanti la “Tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografi che dei vini”, abrogando la legge 164/92.In particolare il DLgs 61 defi nisce le DOP (denominazioni di origine protetta) e le IGP (indicazioni geografi che protette) dei vini con le relative classifi cazioni.Le DOP si classifi cano in:DOCG – denominazioni di origine controllata e garantita;DOC – denominazioni di origine controllata. Le DOCG e le DOC sono le menzioni specifi che tradizionali utilizzate dall’Italia per designare i prodotti vitivinicoli DOP. Le IGP comprendono le IGT (indicazioni geografi che tipiche).L’IGT è la menzione specifi ca tradizionale utilizzata dall’Italia per designare i vini IGP. Le menzioni specifi che tradizionali italiane, con le sigle DOCG, DOC e IGT, possono essere indicate in etichettatura da sole o congiuntamente alla corri-spondente espressione europea.

I decreti appena fi rmati recano le disposizioni applicative del Decreto sopra ci-tato per quanto concerne:1. La disciplina dello schedario viticolo e della rivendicazione annuale delle pro-duzioni;2. Le disposizioni generali in materia di costituzione e riconoscimento dei Con-sorzi di Tutela delle Denominazioni di Origine e delle Indicazioni Geografi che dei Vini;3. La procedura a livello nazionale per l’esame delle domande di protezione delle DOP e IGP dei vini e di modifi ca dei disciplinari ai sensi del Reg (CE) N. 1234/2007 e del DLgs n. 61/2010;4. La disciplina dei Concorsi Enologici ai quali possono partecipare solo le par-tite di vino DOCG, DOC e IGT e i vini spumanti di qualità. Coldiretti ha collaborato, a livello ministeriale, alla stesura di questi decreti cer-cando di renderli il più possibile coerenti con gli obiettivi di semplifi cazione fi s-sati nel DLgs 61 e tutelando i produttori nella fase di allineamento dati.Premesso che quest’ultimo decreto ha stabilito l’eliminazione delle competenze delle Camere di Commercio per quanto riguarda gli Albi/Elenchi delle vigne ido-nei alla produzione di vini a DO/IG, il decreto applicativo relativo allo Schedario prevede la costituzione dello Sportello Unico, ovvero di un unico strumento - il Sian fascicolo aziendale - che renderà disponibili tutti i dati alla Pubblica Ammi-nistrazione e agli Organismi di controllo per tutti gli adempimenti connessi con la produzione, vinifi cazione, imbottigliamento, certifi cazione e controllo dei vini Doc - Igt. Questo decreto prevede inoltre la presentazione di un’unica dichiarazione di produzione annuale comprendente anche la denuncia delle uve: sarà la novità della vendemmia 2011. I nostri uffi ci sono a disposizione per ogni chiarimento e approfondimento.

DLgs 61: fi rmati quattro decreti applicativiIl 15 novembre 2010 sono stati chiusi i termini per la presentazione delle do-mande di adesione al Piano di Ristrut-turazione e di Riconversione Vigneti campagna 2010/2011 e in attesa degli esiti delle istruttorie provinciali ritenia-mo utile ricordare alle aziende le tem-pistiche da rispettare in relazione alle domande presentate.Attualmente sono in corso le doman-de di PRRV relative alle campagne 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011 e di seguito indichiamo alcune scadenze da rispettare per le domande presenta-te nelle varie campagne:

PRRV 2008/2009La conclusione delle opere è prevista per il 31/07/2011; la conclusione degli interventi per l’Azione Ia reimpianto anticipato deve avvenire nel terzo anno successivo all’approvazione della gra-duatoria (impegno a estirpare entro 3 anni dall’impianto del nuovo vigneto).

PRRV 2009/2010La conclusione delle opere è previ-sta per il 31/07/2012; i vigneti indicati nell’Azione I devono essere stati estir-pati entro il 31/12/2010; i vigneti indicati nell’azione Ia -reimpianto anticipato- devono essere stati impiantati entro il 31/12/2010 e la conclusione degli inter-venti per l’Azione Ia -reimpianto antici-pato- deve avvenire entro il 31/07/2013 (è autorizzata la presenza di viti vecchie e di viti nuove per un periodo massimo di 3 campagne successive a quella di riferimento).

PRRV 2010/2011La conclusione delle opere è previ-sta per il 31/07/2013 oppure entro il 15/04/2011 per coloro che richiedono il pagamento a collaudo. I vigneti indicati nell’Azione I devono essere estirpati nel periodo compreso tra il 01/02/2011 e il 31/12/2011; i vigneti indicati nell’azione Ia- reimpianto anticipato- devono esse-re impiantati entro il 31/12/2011; la con-clusione degli interventi per l’Azione Ia -reimpianto anticipato- deve avvenire entro il 31/07/2014 (è autorizzata la presenza di viti vecchie e di viti nuove per un periodo massimo di 3 campagne successive a quella di riferimento).

Possono essere concesse deroghe, pre-via autorizzazione di OPR, ai vincoli ine-renti alla tempistica prevista per la con-clusione delle opere nei seguenti casi:

• le superfi ci interessate siano comprese in zone che hanno subito una calamità naturale o eventi assimilabili riconosciuti dalle autorità competenti;

• l’Osservatorio regionale per le malattie delle piante attesti problemi sanita-ri relativi al materiale vegetale che impediscano la realizzazione delle misure previste.

Le domande di adesione al PRRV 2011/2012 saranno aperte a partire dal mese di marzo 2011; come al solito sono ammesse a fi nanziamento solo le spese sostenute dopo la presentazione delle domande.I nostri uffi ci sono a disposizione per ogni chiarimento e per il rilascio dei nulla osta all’estirpazione per coloro che hanno presentato domande di adesione al PRRV 2010/2011 contenenti l’Azione I.Nella sezione vitivinicola, all’interno del nostro sito, è presente una tabella riassuntiva delle scadenze.

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VITIVINICOLOGENNAIO 2011 | 36

Rettifi ca ai disciplinari delle DOC Oltrepò Pavese

PSR Misura 132

p

Sulla Gazzetta Uffi ciale n°269 del 17 novembre 2010 è stato pubblicato il decreto del 3 no-vembre 2010 che modifi ca i disciplinari di produzione delle DOC:• Bonarda dell’Oltrepò Pavese• Oltrepò Pavese Pinot Grigio• Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese• Buttafuoco • Sangue di Giuda.La modifi ca consiste nella possibilità di utilizzare, per le produzioni ottenute dalla vendem-mia 2010/2011 e relative alle Denominazioni sopraelencate, le etichette riportanti il nome della corrispondente tipologia di cui al disciplinare del DPR del 6 agosto 1970 e successive modifi che, fi no al 31 luglio 2011.La modifi ca è stata attuata per permettere lo smaltimento delle “vecchie”etichette.A questo proposito ricordiamo che il 31 dicembre 2010 era il termine ultimo per l’utilizzo delle etichette non conformi alle disposizioni del nuovo regolamento entrato in vigore ad agosto 2009. Dal 1 gennaio 2011 è ammessa la commercializzazione, fi no ad esaurimento delle scorte, dei recipienti immessi sul mercato o etichettati entro il 31 dicembre 2010.

In attesa della pubblicazione del Bando 2011 sul Bollettino della Regione Lombardia, ricordia-mo alle aziende che hanno aderito agli impegni previsti dalla misura 132 che le spese, riferite all’anno 2011 e sostenute prima della pre-sentazione della domanda, non potranno essere rendicontate e quindi rimborsate.Questa nota è indirizzata soprattutto alle aziende vitivinicole che nei primi mesi dell’anno procedo-no alle richieste di idoneità camerale dei vini atti

a divenire DO e sostengono quindi spese, presso Valoritalia, per i pareri di conformità alle idoneità camerali e agli imbottigliamenti.Coldiretti ha chiesto alla Regione Lombardia di pubblicare al più presto il bando 2011 per con-sentire alle aziende di recuperare le spese so-stenute ad inizio anno. Consigliamo quindi alle aziende di verifi care con i nostri uffi ci l’apertura del Bando e precisiamo che le spese relative ai pareri di conformità per le uve della vendemmia 2010 (spese che saranno fatturate da Valoritalia nei primi mesi del 2011) rientreranno nella rendi-contazione relativa all’anno 2010.

Sostegno agli agricoltori che partecipano

ai sistemi di qualità alimentare

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VITIVINICOLO | 37

Nuovo denaturante per le fecce destinate all’uso agronomicoIl Ministro Galan ha fi rmato, a fi ne no-vembre, il decreto n.9935 che stabi-lisce l’utilizzo di una nuova sostanza denaturante - il solfato ferroso per uso agricolo - per le fecce destinate ad uso agronomico.Questo provvedimento, fortemente vo-luto da Coldiretti per rendere sempre meno diffi coltosi gli usi alternativi dei sottoprodotti della vinifi cazione, modi-fi ca l’articolo 3 del decreto ministeriale del 31 luglio 2006 che stabiliva l’obbligo di denaturare le fecce, prima dell’estra-zione dalla cantina, con cloruro di litio.In base al decreto n.9935, le fecce de-vono quindi essere denaturate, prima dell’estrazione dalla cantina, con solfa-to ferroso per uso agricolo nella misura minima di 100 grammi per ogni 100 litri di feccia. Ricordiamo che gli usi alternativi delle fecce devono avvenire entro 30 giorni dal loro ottenimento e comunque en-tro il 31 luglio di ciascuna campagna e devono essere comunicati all’Uffi cio periferico dell’ICQRF, competente per territorio, almeno entro il quarto giorno antecedente l’inizio delle operazioni. I nostri uffi ci sono a disposizione per ulteriori chiarimenti e per la predispo-sizione delle comunicazioni all’ICQRF.

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GENNAIO 2011 | 38 FISCALE

Legge di Stabilità2011 Finanziaria principali novità.Lo scorso 7 dicembre, il Senato ha approvato, in via defi nitiva, la legge di stabilità 2011, la cui pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale è avvenuta il 31 dicembre. La legge, composta da un singolo articolo suddiviso in 171 diversi commi, contiene di-sposizioni che riguardano numerose attività e settori. Le novi-tà che riguardano l’agricoltura sono sostanzialmente due: una fi scale relativa alla Piccola Proprietà Contadina (PPC) e l’altra contributiva, per le agevolazioni dei contributi ai dipendenti agricoli. Un terzo provvedimento riguarda una parte dei costi dei contratti assicurativi per le calamità naturali.Scontati i commenti relativi alle novità nei titoli. La PPC di-venta fi nalmente norma a regime, sganciata dai richiami alla vecchia Legge 604 del 1954. Ora, grazie alle continue pressio-ni di Coldiretti, la norma diventa più razionale ed improntata ad una maggiore semplifi cazione che fi nalmente dovrebbe riportare a livelli accettabili un contenzioso ormai incontrol-labile. Per ciò che riguarda il settore contributivo, la novità è rappresentata da una norma messa a regime e non più pro-rogata. Si tratta di una importantissima agevolazione contri-butiva verso quelle aziende che operano nei territori monta-ni e svantaggiati come quelli dell’Oltrepò Pavese. La norma, fortemente voluta e sostenuta da Coldiretti, ha carattere re-troattivo, al fi ne di garantire la continuità dal 1 agosto 2010 e permette alle aziende agricole di programmare i costi con precisione oltre che risparmiare sui contributi dovuti per i la-voratori dipendenti. Negli obiettivi rientra inoltre un aumento

dell’occupazione allargando i benefi ci anche nel settore del lavoro dipendente. Vediamo le novità più nel dettaglio.

PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA

La Legge di stabilità 2011, all’articolo 1 comma 41, interviene sulla disciplina che regola le agevolazioni per la piccola pro-prietà contadina, disponendo che detta agevolazione sia nor-ma a regime e non a termine. La piccola proprietà contadina era stata originariamente introdotta dalla Legge 604/54 e poi prorogata di anno in anno. Tuttavia, con il decreto mille proro-ghe, detta misura agevolativa si qualifi cava, a diff erenza del-le altre disposizioni, che hanno mantenuto in vita il “regime” della p.p.c, come una disposizione autonoma rispetto alle pre-cedenti previsioni agevolative, poiché nel decreto non veniva espressamente fatto riferimento alla legge n. 604/1954. Per la comprensione di quest’ultima disposizione si deve pensa-re all’ultima interpretazione dell’articolo 2 del D.L. 194/2009, per cui la disciplina attuale è del tutto autonoma rispetto alla legge 604/1954. L’agevolazione riguarda atti di trasferimento a titolo oneroso (oltre i conferimenti), aventi oggetto terreni agricoli in base agli strumenti urbanistici, posti in essere da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella gestione previdenziale ed assistenziale. In questo caso si applica l’imposta di registro e quella ipotecaria nella misura fi ssa di 168,00 euro, mentre l’imposta catastale viene appli-cata nella misura ordinaria del 1%. Ancora da segnalare che,

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| 39FISCALE

ai fi ni di una maggiore razionalizzazione e semplifi cazione, non è più necessaria la presentazione del certifi cato rilasciato dall’Amministrazione Provinciale.

SGRAVI CONTRIBUTIVI PER LE ZONE MONTANE E SVANTAGGIATE

La norma riguarda il comma 45, con il quale viene disposto il mantenimento delle agevolazioni contributive nel settore agricolo, inizialmente previste dalla legge 81/2006 e poi rei-terate con ulteriori provvedimenti, ultimo dei quali la legge 191/2009 (Legge fi nanziaria 2010). Le agevolazioni consisto-no nella riduzione dei contributi a carico dei datori di lavoro agricoli in misura del 75 % nelle aree montane e del 68 % nelle zone agricole svantaggiate. Due gli aspetti di rilievo del nuovo testo. Il primo, al comma 45 dispone l’applicazione retroattiva delle agevolazioni previste al 1 agosto 2010, integrando così quanto previsto dalla legge 191/2009 che prevedeva tali age-volazioni sino al 31 luglio. Il secondo, ancora più di rilievo, non prevede alcuna data di scadenza per le agevolazioni contri-butive suddette, garantendone l’applicazione, oltre che per il periodo agosto-dicembre 2010, anche per gli anni successivi. La prima scadenza in cui verranno applicate le nuove disposi-zioni, sarà in coincidenza del versamento dei contributi INPS relativi al terzo trimestre 2010 previsto per il 16 marzo 2011.

FONDO DI SOLIDARIETÀ

In merito alle autorizzazioni di spesa recate da leggi plurienna-li, è stato previsto in bilancio uno stanziamento di 116.700.000 euro per il 2011 e il 2012 che garantisce la copertura degli in-terventi del Fondo di Solidarietà Nazionale come concorso sui costi per la stipula dei contratti assicurativi contro le calamità naturali. Tra le altre novità segnaliamo:Interventi in materia fi scale: • la proroga anche per il 2011 della detrazione del 55% sulle

spese relative ad interventi per il risparmio energetico; il benefi cio tuttavia andrà ripartito su dieci anni e non più su cinque;

• maggiori strumenti agli Uffi ci fi nanziari per procedere

all’accertamento parziale (inviti a comparire, inviti ad esibire documenti, questionari ai contribuenti);

• l’aumento delle sanzioni ridotte dal 1° febbraio 2011, in caso di ricorso all’utilizzo del ravvedimento operoso, ac-certamento con adesione, defi nizione agevolata, ed ade-sione agli inviti al contraddittorio;

• l’esenzione IVA per le cessioni di fabbricati non strumen-tali per natura se portate a termine entro i cinque anni (prima dell’intervento l’esenzione scattava entro i quat-tro anni).

Interventi in materia di lavoro: • il rifi nanziamento dei trattamenti di integrazione salaria-

le, di mobilità e di disoccupazione speciale;• la proroga degli incentivi per le assunzioni di lavoratori

destinatari di ammortizzatori sociali;• la possibilità di attivazione dei contratti di solidarietà da

parte dei datori non rientranti nell’ambito applicativo della Cigs;

• l’accesso di aziende e lavoratori allo sgravio contributivo sui premi di produzione;

• la proroga della tassazione ridotta del 10%, sostitutiva di Irpef e addizionali, per le somme legate alla produttività.

Per quanto riguarda gli interessi da applicare ricordiamo che con Decreto 7 dicembre 2010, pubblicato nella Gazzetta Uf-fi ciale 15 dicembre 2010, n. 292, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha aumentato di mezzo punto la percentuale di calcolo per la determinazione degli interessi legali.Pertanto, per il calcolo degli interessi legali si applica: • fi no al 31 dicembre 2010, la “vecchia” percentuale dell’1%;• dal 1 gennaio 2011, la “nuova” percentuale dell’1,5%.L’aumento degli interessi riguarda anche l’ambito fi scale per il calcolo del dovuto a seguito di ravvedimento operoso, dal giorno successivo alla scadenza del versamento dell’imposta e fi no alla data di eff ettivo pagamento.

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GENNAIO 2011 | 40 TERRITORIO

Piano di Riordino dei Consorzi di

Bonifi ca

Domenica 7 novembre si è tenuta a Canneto, grazie all’impegno del presidente Coldiretti della locale sezione Renato Daff ra, la Giornata del Ringraziamento. La Messa solenne è stata celebrata dal consi-gliere ecclesiastico provinciale di Coldiretti don Ernesto Maggi, alla presenza di Francesca Panizzari, sindaco di Canneto Pavese e dei Sindaci di Montescano e di Castana che costituiscono l’Unione dei Comunidi Prima Collina. Il sindaco di Canneto Pavese, al termine della funzione, ha ringraziato il Signore per l’ottima e abbondante annata ma non ha dimenticato i problemi dei viticoltori che hanno visto prezzi mortifi canti per le uve e ha chiesto l’intervento delle Istituzioni per far fronte comune ai problemi del settore vitivinicolo, preservando la qualità della produzione oltrepadana. Dopo la reci-ta della preghiera del Coltivatore, la Benedizione dei mezzi agricoli sotto le bandiere di Coldiretti ha concluso la celebrazione.

La giunta regionale, su proposta degli as-sessori al territorio e urbanistica Daniele Belotti, all’agricoltura Giulio de Capitani e alla semplifi cazione e digitalizzazione Carlo Maccari, ha approvato la proposta di ridelimitazione dei comprensori di bo-nifi ca e irrigazione. A darne notizia è la Regione in un comunicato in cui si fa sa-pere che “i comprensori, passeranno da 20 a 12, di cui 3 (Ticino-Oltrepò, Terre dei Gonzaga in destra Po e Burana) con va-lenza interregionale, sono stati individua-ti e delimitati sulla base di omogeneità a livello idrografi co e idraulico e saranno maggiormente funzionali alle esigenze di programmazione, esecuzione e gestione dell’attività di bonifi ca, di irrigazione e di difesa del suolo”.

RingraziamentoCanneto Pavese

Pi di Ri di

Nel castello Malaspina Odetti a Varzi, sabato 20 Novembre si è svolto un incontro sulla valorizzazione del territorio e della rete dei negozi attraverso la produzione e la tutela del prodotto tipico identifi cato in questo caso con il nome Salame di Varzi D.O.P. Hanno partecipato, oltre alle auto-rità locali, alcuni esperti del settore come Annibale Bigoni che, in qualità di direttore del “Consorzio Tutela del Sala-me di Varzi”, ha sottolineato l’importanza della certifi ca-zione del prodotto in tutte le sue fasi di realizzazione, dal riconoscimento delle carni certifi cate, alla trasformazione, sino all’apposizione del marchio di garanzia. I dieci soci del consorzio proseguono tutti nella direzione di spinta della certifi cazione del loro prodotto apponendo il mar-chio di garanzia non solo per la tutela del consumatore ma a sostegno dell’immagine del territorio. Il fi ne primario è quello di creare un sistema di garanzia e allo stesso tempo di diff usione del salame di Varzi. Il dibattito è proseguito con Ezio Garabello che ha illustrato le tecniche antiche e attuali di produzione del Salame di Varzi D.O.P. incantan-do i presenti con aneddoti e accorgimenti utili a rendere il prodotto unico. Melaniè Charron, esperta di alimenta-zione, ne ha illustrato il valore nutrizionale e le principali caratteristiche alimentari, enunciando che per il valore, la qualità e le proprietà nutrizionali, il salame può occupare un ruolo di primissimo piano in un una corretta e moderna alimentazione, sempre se dosato secondo le giuste por-zioni. A chiudere Bruno Tagliani, presidente della Comu-nità Montana Oltrepò Pavese. Nel pomeriggio, i laboratori guidati di degustazione del salame di Varzi, ovviamente a cura del Consorzio Tutela Salame di Varzi D.O.P.

Salame di Varzi DOP

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| 41EPACA

PREVIDENZA ... in pillole

VALIDITÀ CERTIFICATO MEDICO PER DOOMANDA DI INVAALLIDITTÀ CCIVILLLE

La validità del certifi cato meddico introduttivvoo peeer llaa domanda di invalidità civile passa da 30 a 9900 giioorrnnni. . Tale estensione viene applicataa in automaticoo annchhhe aaiicertifi cati già trasmessi dai meddici di base che,, aalla ddatatta a di pubblicazione del messaggio INPS di prorroogga, nnoonn risultino scaduti e non siano sstati ancora abbbbinnatti i adduna domanda di invalidità.

DECORRENZA PENSIONI

Le recenti norme approvate hanno stabilito che cccccooo-ooooooloro i quali matureranno il diriitto alla pensione, sia dddddddddianzianità che di vecchiaia, dal 1° gennaio 2011 in poiiicominceranno a percepire l’importo con la decorrenzadiff erita di 12 mesi se lavoratorri dipendenti e di 18 mmeesise lavoratori autonomi

ETÀ PENSIONABILE SECONDO LE SPERAANZE DI VITA DAL 201015I requisiti di età ed i valori di età anagrafi ca e di aannziia-nità contributiva per il consegguimento delle peennsioni idi vecchiaia o di anzianità saranno aggiornati, a paap rtirre e e dal 2015 in base ai dati Istat sulla “speranza” ddii vittaa arilevati nel triennio precedentee. La prima applicaaziziz onne esi avrà a gennaio 2015 e non ppotrà essere superiiiooore e atre mesi. La seconda applicazzione si avrà a gegeennaio2019 e le successive avranno, innvece cadenza trieeennaalelee.. Analogo aggiornamento è prevvisto per i coeffi cientnttnttiiii dddiddicalcolo delle pensioni liquidate secondo il sistema conononon-tributivo ogni qual volta il requisito di età dei 65 annnnnni i iirisulti da incrementare di almeno una unità.

NOZZE RELIGIOSE

In caso di nozze celebrate in chiesa e poi trascrittte e neneneel lllregistro dello stato civile, viene annullato il dirittttoo alallapensione di reversibilità fi no aalla data di celebrazazzioioneedelle nozze religiose.Ne consegue che, se la formalittà è eseguita daii coccoonnininn ugugugi iidopo anni, la parte che ha conntinuato ad usufrruiuiirree dddddeleleleee benefi cio per tutto questo temmpo è tenuta a reststtitituirereall’Inps l’intera somma percepita.Lo ha stabilito la Cassazione.

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Formazione Coldiretti

OFFERTA DI LAVOROCercasi operaio per lavori in agricoltura, nella zona di Vigevano, con mansioni sia meccaniche che manuali.

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Coldiretti Giovani Impresa in collaborazione con INIPA, realizzerà sei corsi formativi della durata ciascuno di 30 ore (5 giornate ognuna di 6 ore). Finanziati dal Mipaaf.I corsi, iniziati in gennaio, si concluderanno a metà febbraio. I temi contemplati dai corsi sono:1. Fiscale e sindacale che si terrà a Milano in via

Fabio Filzi 272. Bilancio ed accesso al credito sempre a Milano

via Fabio Filzi 273. Accesso ai fi nanziamenti nazionali e comunita-

ri per le imprese agricole, a Sondrio4. Agricoltura, ambiente, energia, sicurezza

alimentare, a Canneto sull’Oglio (Mn)5. marketing agroalimentare, di nuovo a Canneto

sull’Oglio (Mn)6. informatica per le imprese, ancora a Milano via

Fabio Filzi 27

I corsi sono a titolo gratuito ed è previsto un rim-borso spese viaggio. Requisiti fondamentali per la partecipazione sono:avere meno di quarant’anni compiuti;Essere giovane titolare d’impresa agricola, coadiu-vante di giovane agricoltore o fi glio di imprenditore agricoloPossedere almeno un titolo di studio di diploma di scuola superiore o qualifi ca triennale.

Il bando di selezione, la domanda di partecipazione e l’estratto del Disciplinare di attuazione,sono pubblicati sul sito di progetto all’indirizzo

www.corsifondogiovani.inipa.it

informazioni presso gli uffi ci zona e in sede, presso la segretaria di Giovani Impresa allo 0382 3768213.

Dal gennaio fi no a marzo, Col-diretti ha programmato una serie di incontri di formazione per l’ottenimento del cosiddet-to patentino necessario all’uti-lizzo e all’acquisto dei prodotti fi tosanitari.In collaborazione con ASL e Regione, i corsi di Coldiretti, utilizzando personale docen-te qualifi cato, consentiranno a tutti gli operatori, soddisfacen-do le richieste legislative, di ac-quisire le necessarie conoscen-ze e capacità per utilizzare il prodotto fi tosanitario in modo consapevole e sicuro.

Per informazioni dettagliate sugli orari e sulle modalità di partecipazione, gli interessa-ti possono contattare gli uffi ci Coldiretti di riferimento o con-sultare il sito

www.pavia.coldiretti.it

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