coltivatore pavese ottobre 2011

60
periodico di Coldiretti Pavia n.8 2011 ANNO 66 periodico di Coldiretti Pavia per iodico di Coldi ret ti Pav ia Poste Italiane S.p.a. Spedizione in a. p. D.L.353/2003 convertito in L. 27/02/2004 n. 46 art.1 comma 1 DCB/PV Sulla strada Sulla strada del buonsenso... del buonsenso... sorge il nuovo sorge il nuovo Palazzo Coldiretti Palazzo Coldiretti 7 ottobre 2011 Collegio Borromeo, tavola rotonda “Sulla strada del buonsenso” seguita dal taglio del nastro nella nuova sede alla presenza del presidente Marini

description

coltivatore pavese ottobre 2011

Transcript of coltivatore pavese ottobre 2011

periodico di Coldiretti Pavia

n.8 2011

ANNO 66

periodico di Coldiretti Paviaperiodico di Coldiretti Pavia

Post

e Ita

liane

S.p

.a.

Spe

dizi

one

in a

. p. D

.L.3

53

/20

03

con

verti

to in

L. 2

7/0

2/2

00

4 n

. 46

art.

1 c

omm

a 1

D

CB

/PV

Sulla stradaSulla stradadel buonsenso...del buonsenso...sorge il nuovosorge il nuovoPalazzo ColdirettiPalazzo Coldiretti

7 ottobre 2011Collegio Borromeo, tavola rotonda

“Sulla strada del buonsenso”seguita dal taglio del nastro

nella nuova sede alla presenza del presidente Marini

sommario

sommario

Questo numero è stato chiuso in redazione il 28 ottobre 2011

Il Coltivatore PaveseEdito dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI PAVIA

Progetto grafi co e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafi che Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Concessionaria di pubblicitàGrafi che Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Tel. +39 0523 592803, +39 0523 592859

Abbonamento annuo Euro 40,00

PresidenteGiuseppe Ghezzi

DirettoreGiovanni Roncalli

Responsabile di RedazioneClaudio Milani

Direzione artisticaMarino Galli

DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

INIZIATIVA REALIZZATA CON IL CONTRIBUTO DI

IL COLTIVATORE PAVESE

VIENE INVIATO A TUTTI I SOCI DELLA

FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI PAVIA

www.pavia.coldiretti.it

twitter.com/coldirettipavia

[email protected]

fotografi e: archivio fotografi co Coldiretti

Registrazione del Tribunale di Pavia n.3del 17 luglio 1948

Hanno collaborato:Mario Campari, Sergio Canobbio,Enrico De Marziani, Marta MadamaPietro Migliavacca, Luigi Negri,Annamaria Seves, Rosanna Sora,Gianni Mario Stoppini

Redazione ed amministrazione:Viale Brambilla, 3427100 PaviaTel. +39 0382 518001, Fax +39 0382 518010

88 20Sulla stradaSulla stradadel buonsensodel buonsenso

il futuro della PACil futuro della PACdopo il 2013dopo il 2013

I nuovi ticket sanitari I nuovi ticket sanitari 56

Prevenzione incendi Prevenzione incendi 58

I contributi della Regione Lombardia per l’energia rinnovabile I contributi della Regione Lombardia per l’energia rinnovabile 32Sicurezza in agricoltura: i Fitosanitari Sicurezza in agricoltura: i Fitosanitari 38Condizionalità: per i cereali divieto di monosuccessione... Condizionalità: per i cereali divieto di monosuccessione... 52

Domanda unica: le novità prima della riforma del 2014 Domanda unica: le novità prima della riforma del 2014 48Finanziamenti: aperti i bandi PSL GAL Alto oltrepò Finanziamenti: aperti i bandi PSL GAL Alto oltrepò 50Domanda Piano Sviluppo Rurale: insediamento giovani agricoltori Domanda Piano Sviluppo Rurale: insediamento giovani agricoltori 53Decreto sviluppo Decreto sviluppo 54

Editoriale: Il nostro lavoro contro le ipocrisie Editoriale: Il nostro lavoro contro le ipocrisie 5Il Papa riceve il presidente Marini Il Papa riceve il presidente Marini 6Sulla strada del buonsenso: la tavola rotonda tenutasi il 7 ottobre Sulla strada del buonsenso: la tavola rotonda tenutasi il 7 ottobre 83° Festa provinciale Pensionati 3° Festa provinciale Pensionati 16Stralci del regolamento elettorale organi sociali Coldiretti Pavia Stralci del regolamento elettorale organi sociali Coldiretti Pavia 18Land grabbing Land grabbing 19Il biogas cresce, ma attenti al territorioIl biogas cresce, ma attenti al territorio 19Il futuro della PAC dopo il 2012Il futuro della PAC dopo il 2012 20Coldiretti chiede all’UE di autorizzare l’uso del PROPANIL sul risoColdiretti chiede all’UE di autorizzare l’uso del PROPANIL sul riso 22Confermata la norma “salva sistri”, a febbraio si parte Confermata la norma “salva sistri”, a febbraio si parte 22Biodomeniche, una risposta vera alla crisi Biodomeniche, una risposta vera alla crisi 24Assoenologi e Nac uniti nella lotta all’agropirateriaAssoenologi e Nac uniti nella lotta all’agropirateria 25VINO BIO: l’Italia cerca alleanze nell’UEVINO BIO: l’Italia cerca alleanze nell’UE 25Allarme, in Italia triplica il miele cinese Allarme, in Italia triplica il miele cinese 26EXPORT: Cheese per formaggi record di 2 MLDEXPORT: Cheese per formaggi record di 2 MLD 26

La campagna a portata di tutti La campagna a portata di tutti 34Agriturismo: un’estate da 5 milioni di presenze Agriturismo: un’estate da 5 milioni di presenze 34La birra italiana di qualità espatria e conquista i pub inglesi La birra italiana di qualità espatria e conquista i pub inglesi 35

Termini di decadenza PPC Termini di decadenza PPC 36

(Col)direttamente nel bicchiere: “Orione” di Cascina Gnocco (Col)direttamente nel bicchiere: “Orione” di Cascina Gnocco 28Dichiarazione unica per le produzioni vitivinicole: novità... Dichiarazione unica per le produzioni vitivinicole: novità... 29Misura investimenti: a dicembre l’apertura del nuovo bandoMisura investimenti: a dicembre l’apertura del nuovo bando 30PRRV 2011/2012 PRRV 2011/2012 30Progetto PROMOS Progetto PROMOS 31Peronospora: in Lombardia approvati gli indennizzi Peronospora: in Lombardia approvati gli indennizzi 31

EPACA

SINDACALE

FISCALE

VITIVINICOLO

TECNICO

TERRANOSTRA

PREVENZIONE INCENDI

MISURA 111 - SPECIALI

Federalimentare: “Made in Italy sì, ma senza l’indicazione d’origine” Federalimentare: “Made in Italy sì, ma senza l’indicazione d’origine” 27ETICHETTOPOLI

...quella straordinaria

del buonsenso

T E S S E R A M E N T O D U E M I L A D O D I C I

| 5| 5EDITORIALE

lonizzazione e sfruttamento dei terreni (land grabbing).Le ipocrisie della nostra politica che, ammantandosi di eco-logismo, carica sulle spalle dei cittadini le nuove forme di me di rendita fondiaria tra fotovoltaico e biogas, distruggenndo i terreni migliori e i paesaggi piu belli.Le ipocrisie dell’ecologismo di maniera, pieno di sloggan e luoghi comuni, che trasforma in moda ciò che è un bbene comune: la terra e i suoi frutti. Occorre scrollarsi di dosso le ipocrisie e tornare a rispetttarare arciò che ci e stato donato per consegnarlo integro ai nnosostri osfi gli.

Sergio Marini

Presidente nazionale di Coldiretti

Nel quotidiano lavoro di chi coltiva la terra è facile riconoscere quel rispetto e quell’a-more di chi sa che la salvaguardia del cre-ato è il più giusto investimento sul nostro futuro. Un’opera quotidiana ripetuta e costante, mai ostentata, mai pienamente riconosciu-ta, ma anche una denuncia delle mille ipo-crisie del nostro tempo.Le ipocrisie dei grandi poteri economici e della fi nanza che progettano improbabili piani di sostenibilità ambientale utilizzati a mo’ di lasciapassare per perpetuare scem-pi ambientali, giustifi cati sull’altare dello sviluppo (multinazionali dell’energia e del cibo). Le ipocrisie di una parte del mon-do della ricerca che aff amato di risorse si piega agli interessi di chi vuole accreditare sul piano scientifi co i propri interessi (ogm, nucleare). Le ipocrisie di quella politica glo-bale che denuncia fame e ingiustizie, ma che assiste inerme alle nuove forme di co-

Il nostro lavoro contro le ipocrisie

n.8 2011 | 6

Incontro a Castel Gandolfo tra Papa Benedepresidente della Coldiretti Sergio Marini. Il ppontefi ce ha ricevuto Marini domenica 18 settembre, inn occasione della Giornata della Salvaguardia del Creatoo, promossa proprio in collaborazione con la Coldiretti nella residenza esestitivava ddelel SSanantoto PPadadrere.Nel corso della visita il Papa ha ringraziato il presidente peperr ilil ddononoo didi uunn alalveveararee cocompmposostoto ddii otottoto aarnrnnnieie cconon ccirircaca mezzo imililione didi a ipi, hche èè tst tato subibitto c lolllocato n lellla “ffatattotoririaa popontntifiificciaia”.. DDaa papartrtee susuaa MaMaririnini hhaa esessprp esso ppro-fonda gratitudine per il riconoscimento del poontefi ce. Pri-ma dd lell’l’iincontro con lla ddellega izione ddellll’O’Orgaaniizza izione, cocompmpososttata tttrara gglilili aaltltlt iriri ddd lalal CCConon isisi lglgliieierere eeccccllele isisiaaasastititicoco nnazaziioio-nale, Padre Renato Gaglianone, Benedetto XVVI aveva rin-grg aziato ppubblicamente la Coldiretti al termmine dell’An-

gelus. L’iniziativa è stata preceduta da un convegno sul tema “La terra: grembo che accoglie e nutre”, svoltosi a Rocca di Papa, con la presenza, tra gli altri, di Marini, e del Segretario generale Focsiv e vescovo di Albano, Mons. Marcello Semeraro.“La custodia del creato e della terra non signifi ca lasciare che la nanatuturara vvadadaa avavanantiti ddaa sosolala, cocosìsì ccomomee cocoltltivivararee nononn sisigngnifiificcaa sosoltltanan-to aggiungere qualcosa alla terra” ha spiegato il presidente della CoColdldiriretettiti nnelel ccororsoso ddelell’l inincocontntroro “ananchchee lala sscicienenzaza ee llaa tetecncnicicaa popos-ssono essere oriientate lallla custodidia didi quallcosa, ossiia alllla cust dodiia dei frutti della terra. Sta a noi individuare il ggiusto eqquilibrio,, la giusta responsabilità”.MMa iri ini hha irico drd tato hche ““siiamo chihiam tatii a ca bmbiiare ii m dod lellili pro-dduduttttttiiviviii iinin uunn momo dndndoo gogovevernrn tatatoo ddadallllll’’eecoconono imimiaa ee peperr popottete lrlrloo ffafarere,,dobbiamo cambiare gli stili di consumo. Solo in questo modo i modelli prp oduttivi ppotranno cambiare,, pip eggandosi ai voleri dell’e-cocononomimiaa. QQuauandndoo paparlrliaiamomo ee ccererchchiaiamomo ddii fafarr cocompmprerendndereree aiai ccitit-tadini i motivi del no agli Ogm, noi cerchiamo di cambiare gli stili di consumo. Solo quando il mercato non chiede àrà p ùiù Ogm, i sistemiprprododututtitivivi ccesesseserarannnnoo didi pprorodudurrrree cicibobo ggeneneteticicamamenentete mmododifiificca-atoto.. NoNoii pupuntntiaiamomo ssulullala rricicononososcicibibililitàtà ddelel pprorododotttto,o, ssulull’l imimpoportrtananzaza dell’etichetta. Questa è un’operazione culturale, attraverso la quale spspieieghghiaiamomo ccomomee ilil ccibiboo nononn ababbibiaa sosololo uunn vavalolorere iintntririnsnsececoo, llegegatatoo alle calorie o alla quq antità di sale ppresente in qquel cibo. Puntiamo al valore estrinseco del prodotto stesso, legato al territorio, all’i-dedentntititàà. IIll cicibobo, ququinindidi, didiveventntaa ananchchee ununoo ststrurumementntoo peperr tututetelalarere ilil ttererriritotoririo”o ..Nell’ambito della Giornata della Salvagug ardia del Creato è stato aperto anche un mercato di Campagna Amica con le specialitàà sal-vavatete ddalall’l esestitinznzioionene ddalall’l atattetentntaa opopereraa didi rrececupupereroo ee coconsnserervavaziziononee dde lglii ag iricoltltorii ddelllla CColdldiir tettiti. AlAll’l’iiniiziiatitiva hhanno preso partte an-che i giovani imprenditori di Coldiretti Giovani Impresa, assieme e centinaia di agricoltori provenienti da tutte le regioni.

presenti in sala (nell’immagine, in seconda fi la da sinistra) anche Giuseppe Ghezzi(Presidente Coldiretti Pavia) e Wilma Pirola (Donne Impresa Pavia)

ncontro a Castel Gandolfo tra Papa a BBenedeetto XVI e il gelus. L’iniziativa è stata preceduta da un convegno

il Papariceve il presidente Marini

Castel Gandolfo (Roma)

18 settembre 2011

La vita è fatta di alti e bassi.

Lo sappiamo che la vita non sempre va come l’avevi immaginata. Per questo ascoltiamo con attenzione ogni tua esigenza. Perché tu possa contare su di noi in qualunque sfi da o opportunità che incontrerai sulla tua strada. Ed è così che noi siamo: una banca concreta, sempre vicino a te.

unicredit.itNumero verde: 800.32.32.85

Noi ci siamo in entrambi i casi.

n.8 2011 | 8

Sulla stradadel buonsenso”

n.8 2011 | 8

Tavola rotonda con la partecipazione del presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini, del presidente della Provincia Daniele Bosone, dell’assessore regionale all’agricolturaGiulio De Capitani e del presidente di Coldiretti Pavia Giuseppe Ghezzi

| 9SINDACALE | 9SINDACALE

Un ora e mezza di dibattito, botta e risposta

tra il conduttore, Attilio Barbieri autore del blog Etichettopoli e gli illustri

ospiti. Di seguito riportiamo alcuni dei passaggi più

signifi cativi, da parte del presidente Sergio Marini,

ricordando che il video della Tavola Rotonda è

disponibile sul sito www.pavia.coldiretti.it e che presto ne metteremo

a disposizione una sintesi in grado di esporre i punti

salienti

Da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio, cibo proveniente da chissà quale parte del mondo, come italiano; dall`altra il furto di valore aggiun-to che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli, senza alcun benefi cio per i consumatori. Su que-sti fronti la Coldiretti ha deciso di dare battaglia impegnandosi direttamente a costruire una fi liera agricola tutta italiana, con l`obiettivo di tagliare le intermediazioni e arrivare a off rire, attraverso la rete di Consorzi agrari, cooperative, mercati di Campagna Amica, agriturismi, prodotti alimentari al cento per cento italiani, fi rmati dagli agricoltori e al giusto prezzo e ora il progetto delle botteghe di Campagna Amica.

“ITALIAN SOUNDING”furti di identità e di immagine

Al collegio Borromeo, sul palco della Sala degli Affreschi, nell’ordine partendo da sinistra: Daniele Bosone (presidente Provincia di Pavia), Sergio Marini (presidente nazionale Coldiretti), Giuseppe Ghezzi (presidente Coldiretti Pavia), Giulio De Capitani (assessore regionale agricoltura)

n.8 2011 | 10

Nel 2011 ricorre il decimo anno dall`approvazione della Legge di orientamento che ha allargato i confi ni dell`attività agricola e ha aperto nuove e interessanti opportunità, che princi-palmente i giovani hanno dimostrato di saper cogliere, dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diret-ta fi no all’off erta di servizi alle pubbli-che amministrazioni nella cura del verde pubblico.

La situazione di diffi coltà dell’agricoltu-ra italiana non dipende solo dalla crisi generale, ma dal fatto che stiamo vi-vendo i drammatici eff etti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le nostre imprese: da una parte il furto di identità e di immagine

È un`organizzazione in crescita che ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall`agricoltura tradizionale ai merca-ti di Campagna amica. A tal proposi-to, in pochi anni abbiamo realizzato la più estesa rete presente in Europa di mercati degli agricoltori che vendono direttamente i loro prodotti e stiamo ora aprendo le Botteghe nelle città. La Coldiretti è diventata una grande forza sociale. L`unica nel Paese che at-traversa un percorso di rigenerazione dell`agricoltura senza tradire la natura e i valori della terra. Abbiamo trasferito in un progetto imprenditoriale concreto l`idea che un Paese come il nostro pos-sa ricominciare a crescere in un mercato globale se scommette su ciò che ha di unico ed esclusivo: il nostro buon cibo made in Italy, il nostro territorio, i nostri talenti e il nostro genio creativo.

Una FILIERA AGRICOLA tutta italiana con aziende rinnovate e

senza intermediazioni

CROLLO DEI REDDITI PER DIVERSI COMPARTI DEL SETTORE AGRICOLO. In un anno raddoppiate le richieste di credito da parte degli agricoltori.

Cosa rappresenta oggi COLDIRETTI

SINDACALE | 11

che vede sfacciatamente immesso in commercio il cibo proveniente da chis-sà quale parte del mondo come italia-no; dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun benefi cio per i con-sumatori. Nell’agroalimentare esiste un caso Italia come dimostra il fatto che, nonostante i successi del nostro agroa-limentare, secondo l’Eurostat dal 2000 al 2009 i redditi agricoli reali nel nostro paese sono diminuiti del 36% contro una crescita del 5,3% nell’Unione euro-pea. Solo tra il 2008 e il 2009, Eurostat indica la contrazione in Italia pari al 21% rispetto ad una contrazione media dei redditi agricoli dell’11,6% nell’Unione eu-ropea. Il nostro progetto si pone l’obiet-tivo di contrastare questi furti.

La politica può fare grandi cose, ma an-che danni irreparabili. Alla politica chie-diamo quindi di saper scegliere tra chi investe, si impegna e innova e chi fa il furbo e vive di rendita. La politica non deve essere né notaio né mediatore, ma deve assumersi la responsabilità di decidere. Deve scegliere tra le lobby e i cittadini, come nel caso degli Ogm e dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti, dove è mol-to chiaro dove sta la volontà popolare. Deve scegliere tra il vero e il falso, pre-miando l’onesta e la trasparenza.

L’unica leva competitiva possibile per il Made in Italy agroalimentare è quella di essere diversi perché migliori. La no-stra diversità dipende dalla capacita di legarsi con il più grande ed inimitabile patrimonio che il mondo ci riconosce, i nostri territori, le nostre identità, il no-stro straordinario paesaggio fatto di ambiente storia e cultura, il nostro cibo ed i suoi primati in termini di sicurezza ambientale, sociale e sanitaria. Il futuro della nostra agricoltura sarà nell’essere

Le NUOVE TECNOLOGIE, le rinnovate fonti energetiche, le coltivazioni biologiche, potranno bastare?

Cosa chiede Coldiretti alla POLITICA

n.8 2011 | 12

diversi e migliori e non omologati a quei sistemi produttivi che operano con strutture di costi per noi irraggiungibili. Il problema è non farsi copiare le nostre eccellenze, ma anche evitare di replicare modelli che il mercato ha già abbondantemente bocciato, come nel caso degli Ogm. Qualcuno ci vuole raccontare diversamente che l’unica strada per essere competitivi è quella del liberismo senza regole. Costoro poi non ci spiegano come potrem-mo vendere il nostro vino e il nostro riso al prezzo mondiale dettato da Paesi dove la superfi cie media è cento volte superiore e i costi di produzione de-cisamente inferiori. Senza considerare il dumping sociale, ambientale e sanitario sempre più frequen-te. Fare riferimento a quei modelli e non alla distintività vera del made in Italy signifi ca decretare la fi ne della nostra agricoltura.

Il no delle rappresentanze periferiche ha una doppia valenza politica ed economica. È politica perché per la prima volta c’è una indicazione unanime su quella che deve essere la linea di condotta dell’Italia sulle coltivazioni Ogm. Cioè, NO. Finora il no-stro paese a Bruxelles ha scelto la strada dell’attesa, evitando di prendere posizioni. Ecco che la decisione unanime degli assessorati all’Agricoltu-ra taglia la testa al toro, fi ssando la linea guida che il ministero deve portare avanti in sede comunitaria. Tenga conto che su 27 paesi Ue solo sei si sono schierati a favore del biotech. Ad-dirittura la Francia e la Germania si sono appellate alla “clau-sola di salvaguardia” per preservare le loro coltivazioni tradi-zionali da contaminazioni che potrebbero arrivare da fuori.

Noi siamo a favore della ricerca ma non alla sperimenta-zione all’aperto in pieno campo per gli evidenti rischi di in-quinamento che comporta. Spetta alla scienza dare tutte le garanzie sanitarie. Questo la scienza non l’ha ancora fatto e noi diciamo no ad autorizzazioni alla cieca che potrebbero rivelarsi letali all’ecosistema, alla salute delle persone, com’è accaduto con i vari eternit, coloranti, farine di animali e molti altri esempi ancora.

Il cibo e le bevande italiane sono apprezzati e desiderati da noi e nel mondo intero. È un fatto oggettivo che dei nostri

prodotti piace la qualità intrinseca, l’unicità del gusto, il valore immateriale che essi evocano associati alla cultura e al terri-torio di provenienza. Non è un caso che i consumatori sono disposti a spendere di più per acquistare i prodotti a denomi-nazione di origine protetta (Dop). Mentre gli Ogm sono la ne-gazione assoluta di questi valori unici, sono la massifi cazione dell’off erta, l’omologazione dell’oggetto, l’annullamento del piacere soggettivo.

Noi della Coldiretti non abbasseremo mai la guardia, chie-dendo a gran voce che in etichetta si indichi l’origine della materia prima per tutti gli alimenti. Finora siamo riusciti a ot-tenere questo risultato per carne bovina e di pollo, ortofrutta fresca, uova, miele e latte fresco, passata di pomodoro e olio extravergine d’oliva. Mancano all’appello tutti gli altri, e noi vogliamo impedire di spacciare come made in Italy prodotti che arrivano dall’estero.

Coldiretti ha defi nito la posizione delle REGIONI SULL’OGM importante per il futuro dell’agroalimentare made in Italy. Perché?

Quindi niente RICERCA in agricoltura sugli ogm?

Perché essere pro ogm signifi ca essere contro il MADE IN ITALY

Un’etichettatura che permette di riconoscere l’origine dei prodotti made in Italy comunque NON BASTA a garantire il consumatore dalle clonazioni e dai falsi presenti sul mercato

Noi siamo a favore della rzione all’aperto in pieno camquinamento che comporta.

aranzie sanitarie. Questo ladiciamo no ad autorizza

si letali all’ecosistema,o con i vari eternit, c

i ancora.

italiane o. È u

Quindi niente RICERCA in A

sere pro ogmADE IN ITA

n.8 2011

qgarnoi drivelarsiaccaduto caltri esempi a

Perché essecontro il MAD

| 13SINDACALE

Il progetto Coldiretti UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA

Vino: LIBERALIZZAZIONE D’IMPIANTO A PARTIRE DAL 2015 con possibilità di deroga fi no al 2018

La legge sul made in Italy è però chiara in proposito: è importante che in Italia avvenga l’ULTIMA PARTE DELLA LAVORAZIONE, quella che dà valore aggiunto e caratterizza il prodotto

Cooperative, consorzi agrari, punti vendita veri e propri. Sono oramai parti attive del nostro progetto. COLDIRETTI non è più solo una confederazione di aziende agricole? Nino Andena, presidente Coldiretti Lombardia

Mons. Giovanni Giudici, Vescovo di Paviaaaaaaaaaaaaaaaaa

Facciamo chiarezza. Noi non diciamo di bloccare le impor-tazioni di materie prime, diciamo che in etichetta si scriva quali sono le materie prime utilizzate e da dove provengono. In questo modo noi sconfi ggeremmo quelli che Coldiretti de-nuncia essere i due grandi furti ai danni dell’agroalimentare italiano. Il primo è sul valore aggiunto: se i prezzi all’origine sono bassi, la colpa non è della crisi internazionale, ma delle distorsioni presenti lungo tutta la fi liera, per cui c’è una parte intermedia che se ne avvantaggia ai danni delle imprese agri-cole, da un lato, e dei consumatori, dall’altro. Il secondo furto invece colpisce l’identità: fi no a quando nell’etichetta non si indicherà l’origine del prodotto, chiunque si sente autorizzato a usare loghi, messaggi e slogan che richiamano il made in Italy senza che in quel prodotto ci sia alcunché di italiano.

Oggi Coldiretti ha più di 1,65 milioni di iscritti, oltre il 66% della rappresentanza agricola nazionale. La stragrande maggioranza sono coltivatori diretti, piccole e grandi aziende che lavorano in agricoltura, ma accanto a questi soggetti ci sono anche nume-rosi consorzi agrari e cooperative che a loro volta dispongono di reti commerciali ben ramifi cate sul territorio e imprese che dispongono di prodotti di marca. Che rientrano a tutti gli eff etti nel progetto della fi liera tutta italiana.

Un progetto fondamentale non solo per il mondo agricolo, ma per l’intero Paese per mantenere l’agroalimentare Italiano una delle massime eccellenze in tutto il mondo; inoltre è una garanzia per i consumatori che hanno la possibilità a un prezzo corretto di riscoprire i sapori dei prodotti locali, naturali e di grande qualità. Attraverso questo percorso anche noi produttori agricoli possiamo ri-prenderci un ruolo importante e centrale nelle scelte per decidere il futuro delle nostre aziende e possiamo ridare dignità al nostro settore che spesso è stato banalizzato dalle scelte di altri.

La posizione di Coldiretti sul tema è molto chiara: l’Italia è contraria alla liberaliz-zazione dei diritti d’impianto. La norma della nuova OCM Vino rischia di compro-mettere in modo irreparabile quanto di buono è stato fatto negli ultimi decenni dal comparto nazionale: è per questo motivo che ritengo doveroso un urgente ripensamento della disposizione da parte della Commissione europea. È nostro compito salvaguardare la qualità delle produzioni italiane e garantire ai nostri vitivinicoltori la possibilità di sviluppo e di crescita, fi nalità certamente non per-seguibili attraverso l’aumento incontrollato del prodotto immesso al consumo. Il nostro Paese ha già in mano le armi per competere sullo scenario globale ed

è per questo che non potremo arretrare sul punto. Di concerto con altri otto Paesi europei, tra i quali Francia e Germania, ha fi rmato una lettera indirizzata al Commis-sario Dacian Cioloş, con la quale si chiede di prolungare oltre il 2015 il vigente regime dei diritti di impianto dei nuovi vigneti. È solo il primo atto di un impegno che sarà costante e vigile in sede comunitaria da parte nostra.

n.8 2011 | 14

Il circuito della spumantistica può esprimere un potenziale produttivo importante che permette di puntare ad una stra-tegia di penetrazione dei mercati internazionali supportata da marchi conosciuti e sui quali vale la pena investire. Nel quadro della misura Ocm Vino Paesi Terzi questa sfi da è alla nostra portata. Fino al 2013 avremo fondi crescenti da parte dell’U-nione europea per stimolare i consumi al di fuori dei confi ni dell’Europa: si tratta di oltre 500 milioni di euro che l’Italia potrà spendere su questi mercati. Le nostre bollicine dimo-strano un dinamismo ed una crescita che vanno ulteriormente incentivati. Solo così potremo pensare a medio termine di col-mare il gap che ci separa dal più importante concorrente del settore: lo Champagne.

La promozione del vino merita delle azioni sinergiche e coor-dinate, quindi la creazione di nuovi eventi e fi ere deve anda-re nella direzione di raff orzare il comparto. Immaginare fi ere specifi che dedicate alla valorizzazione delle nostre eccellenze può essere positivo nella misura in cui siano date alle aziende italiane delle prospettive effi caci di promozione e commercia-li. Secondo solo all’ortofrutticolo, Il settore del vino è una voce fondamentale del nostro export agroalimentare e sottolineare tale risultato nell’importante contesto della Fiera di Milano, anche in vista dell’Expo 2015, non può che essere apprezzato.

La via della semplifi cazione amministrativa è sempre auspica-bile in tutti i settori. In particolare per quanto concerne le DOP e le IGP è però necessario che rimanga una certifi cazione che attesti realmente la qualità dei prodotti immessi in commer-cio, per non lasciare su carta la tutela dei consumatori.

Il calo dei consumi va inquadrato in un contesto economico-sociale che ha visto un cambio delle abitudini alimentari e di lavoro degli Italiani. Il dato sulla penetrazione del consumo

del vino tra i giovani è in-vece un segnale da studia-re con attenzione: le nuove generazioni non percepi-scono più il vino come un prodotto della nostra tradi-zione. Consapevolezza è la parola chiave per il rilancio. Serve una comunicazione più semplice, che avvicini i giovani a questa prezio-sa bevanda e un’opera di educazione al consumo. Le campagne sulla sicurezza stradale, contro l’abuso di alcolici, sono più che con-divisibili, ma occorre anche tutelare il vino, un prodotto strategico per l’economia nazionale. Dobbiamo pen-sare ad una strategia di promozione di medio lun-go termine che garantisca la crescita nel nostro Paese di una nuova generazione di consumatori. La ricchez-za enologica italiana è un patrimonio che dobbiamo lasciare in eredità ai nostri giovani.

Una delle sfi de più affascinanti per il nostro territorio è indubbiamente quella di recuperare il peso ed il prestigio della nostra SPUMANTISTICA. Qual è la formula che propone Coldiretti?

Come valuta Coldiretti la possibilità di ARRICCHIRE LA PROPOSTA FIERISTICA NEL SETTORE DEL VINO IN ITALIA, salvaguardando il ruolo di Vinitaly ma nello stesso tempo puntando a far leva su centri di promozione fi eristica di sicuro impatto mondiale come ad esempio la Fiera di Milano, immaginando eventi per segmenti specialistici come la vitivinicoltura Pavese

Sulla questione CONTROLLI, sia per le Dop sia per le Igp, il mondo imprenditoriale chiede a gran voce una semplifi cazione del sistema

EXPO 2015: un’opportunità che il sistema agricolo lombardo non deve perdere

Il ruolo e il valore dell’AGRICOLTURA in l’Italia sono fondamentali ed insieme cruciali

Consumi di vino in Italia dimezzati negli ultimi 30 anni e il trend rimane negativo. Occorre RILANCIARE IL CONSUMO CONSAPEVOLE

La via della semplifi cazione abile in tutti i settori. In particoe le IGP è però necessario chttesti realmente la qualità d

per non lasciare su carta

mi va inquadun camb

dato

p gp pvoce una semplifi cazione

nsumi di vino in Itaultimi 30 anni e i

o. Occorre RILEVOLE

n.8 2011

eattecio, p

Consunegli ultnegativo. CONSAPEV

Il titolo di Expo 2015 “Nutrire il pianeta energia per la vita” sintetizza mirabilmente la missione dell’agricoltura. Sarà un’opportunità straordinaria, non solo per il sistema agricolo lombardo, ma per tutti i sistemi agricoli del mondo, per rac-contarsi, imparare ed insegnare. Milano, la Lombardia e ovvia-mente Pavia saranno visitate da milioni di persone che, oltre a visitare i padiglioni dell’Expo, vorranno conoscere la nostra provincia, visitarla, apprezzare il cibo, i prodotti tipici, i vini.

Crediamo che non ci sia futuro per l’Italia senza agricoltura. L’importanza di un settore non deve basarsi solo sul numero degli addetti. L’immagine del Made in Italy e gran parte dell’e-conomia del nostro Paese ruotano attorno all’agroalimentare dove abbiamo conquistato primati a livello internazionale sul piano qualitativo e quantitativo. Non dimentichiamo che il va-lore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superfi cie dall’agricoltura italiana, è ol-tre il triplo di quella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70 per cento di quelle di Francia e Spagna.

| 15SINDACALE

Al termine della tavola rotonda: “sulla strada del buon senso”, il presidente Sergio Marini e gli altri partecipanti hanno raggiunto la sede di Viale Brambilla al 34

Ad accoglierli, di fronte all’ingresso, i gazebo gialli che hanno ospitato un’e-sposizione dei prodotti tipici pavesi e la ricostruzione di una corte contadina di fi ne ‘800. Il Presidente è poi salito a visitare gli uffi ci e quindi ha partecipa-to al tradizionale taglio del nastro cui non hanno voluto mancare le persona-lità presenti e il presidente provinciale Giuseppe Ghezzi. Quindi il consigliere ecclesiastico provinciale don Ernesto Maggi ha impartito la Benedizione su tutti i presenti e sui locali della nostra Federazione.A completare le celebrazioni della giornata è stato consegnato alla scuo-la Dosso Verde il ricavato della vendita per benefi cienza della borse della bontà, decorate dagli studenti pavesi sulla base delle borse della spesa Col-diretti. Un maxi assegno simboleggiante la somma di 3.000 euro è stato consegnato dal presidente Marini ai ragazzi e ai rappresentanti della scuola pavese. Un rinfresco a base di risotto e prodotti a chilometri zero ha reso an-cor più piacevole la partecipazione di tutti. I vini, rigorosamente dell’Oltrepò pavese sono stati selezionati e raccontati dai sommelier di Fisar.

Al termine della tavola rotonda:“sulla strada del buon s

inaugurazione diPALAZZO COLDIRETTI

n.8 2011 | 16

3° Festa provinciale pensionati

Montebello della Battaglia, Sacrario dei Caduti

Una bella giornata di incontro e di

festa per tutti i pensionati di Coldiretti Pavia

EPACA

Nella bellissima cornice di Montebello della Battaglia, presen-ti il Presidente Nazionale Antonio Mansueto e il Segretario Nazionale Danilo Elia, si è svolta, domenica 9 ottobre la Terza Festa Provinciale dei Pensionati Coldiretti di Pavia. Una occasione di incontro organizzata dalla Associazione per riaff ermare i valori di fedeltà alla terra, alla Coldiretti e agli ideali dell’Unità d’Italia nel 150esimo anniversario. Ma anche una occasione per rifl ettere sulle problematiche e sulle diffi coltà attuali che preoccupano i pensionati Coldiretti e per trascorrere una giornata in compagnia ed allegria.La Festa è iniziata alle ore 9,30 con la solenne celebrazione della Santa Messa presso il Sacrario dei Caduti di Montebello che ricorda la storica Battaglia del 1859.S.Messa celebrata seguendo i riti previsti per le manifestazio-ni che si svolgono nei luoghi storico/militari.Particolare signifi cativa è stata la cerimonia dell’alzabandiera accompagnata dalle note dell’inno d’Italia e la deposizione di una corona d’alloro in ricordo di tutti i caduti accompagnata dalle note dell’inno del Piave.Una particolare emozione ha suscitato, in tutti i partecipanti, il suono del “silenzio” fatto durante la celebrazione della fun-zione religiosa.Il valore di tanti coltivatori che hanno sacrifi cato la propria vita per l’unità d’Italia è stato poi ricordato dalle belle parole pronunciate dall’Assistente Ecclesiastico di Coldiretti Pavia, Don Ernesto Maggi durante l’omelia.

| 17SINDACALE

Al termine della cerimonia religiosa, tutti i pensionati si sono ritrovati presso il Centro Don Orione, per il saluto delle au-torità presenti e per l’intervento di approfondimento delle tematiche sindacali svolto dal Presidente della Associazione Provinciale Pensionati Coldiretti Prof. Pierluigi Cerri.Particolarmente apprezzato è stato l’intervento del Presiden-te di Coldiretti Pavia Giuseppe Ghezzi il quale ha evidenziato l’importanza dei pensionati all’interno della Federazione e le linee guida del progetto sindacale di Coldiretti.La conclusione dei lavori è stata affi data al Presidente nazio-nale Antonio Mansueto che ha illustrato le politiche sociali e le iniziative che Coldiretti sta realizzando a favore dei pen-sionati.La Festa si è conclusa con il pranzo sociale nei bei locali messi a disposizione dal Centro Don Orione. Il pranzo è stato ralle-grato da un programma di animazione e musica. È stata una festa ben riuscita, ricca di signifi cati simbolici, di momenti di rifl essione e di allegria che ha ricevuto l’unanime apprezzamento di tutti i partecipanti.

RE

GO

LAM

EN

TO

ELE

TT

OR

ALE

PARTE PRIMA - ORGANI DELLA SEZIONE e DELLA ZONA

• Hanno diritto di partecipare all’Assemblea di Sezione tutti i soci che risultano in regola, con il versamento della quota sociale dell’anno in corso.

• Il Consiglio della Sezione comunale o intercomunale è composto da cinque membri tra cui il Presidente ed il Vice Presidente aventi i requisiti previsti dall’articolo 5 punto 1 dello statuto sociale, oltre ai membri facenti parte di diritto ai sensi dell’articolo 13 dello Statuto medesimo.

• La candidatura alla carica di Presidente di Sezione non è compatibile con la candidatura alla carica di membro del Consiglio Direttivo.

• Le candidature, sia per il Consiglio Direttivo di Sezione, che per la carica di Presidente di Sezione, dovranno essere presentate al Segretario di Zona entro le ore 12.00 del giorno precedente la data dell’assemblea.

• Entro otto giorni dalla votazione, verranno riuniti i nuovi membri del Consiglio Direttivo per la elezione del Vice Presidente di Sezione.

• Il Consiglio di Zona è rappresentato dai Presidenti delle Sezioni comunali o intercomunali della zona stessa. • Il Consiglio di Zona elegge, al suo interno, il Presidente di Zona.

PARTE SECONDA - ORGANI SOCIALI DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE

• Dell’Assemblea fanno parte, con diritto di voto, oltre ai Presidenti delle Zone e delle Sezioni, il delegato provin-ciale di Coldiretti Giovani Impresa, il Presidente dell’Associazione Provinciale Pensionati, la responsabile provin-ciale di Coldiretti Donne Impresa.

• Le candidature alla Presidenza saranno proposte in forma autonoma e accompagnate dalla dichiarazione di accettazione da parte del candidato oltre che dalla fi rma di almeno venti presentatori di lista, componenti l’As-semblea, di cui almeno due per ogni area territoriale omogenea della Provincia (Pavese, Oltrepò e Lomellina). Le candidature dovranno essere presentate al Direttore provinciale di Coldiretti entro le ore 12.00 del giorno pre-cedente la data dell’Assemblea, fi ssata per sabato 19 novembre presso la sede provinciale di viale Brambilla 34.

• Potranno essere candidati alla Presidenza provinciale soltanto i Presidenti di Sezione componenti l’Assemblea. La candidatura alla Presidenza non è compatibile con quella a componente il Consiglio Direttivo.

• Il Presidente Provinciale viene eletto dall’assemblea dei Presidenti di Sezione. • Ai sensi dell’articolo 20 dello Statuto sociale, il numero dei membri da votare quali componenti del Consiglio

Direttivo Provinciale viene indicato in 20 eletti tra i Presidenti delle Sezioni.• Al fi ne di assicurare un’equa rappresentatività di tutte le realtà territoriali della provincia, ai fi ni della compo-

sizione del Consiglio Direttivo dovrà essere garantito che tra i 20 membri del Consiglio Direttivo, vi siano rap-presentanti per ciascuna delle tre realtà territoriali e precisamente: n. 6 di espressione della Lomellina, n. 8 di espressione dell’Oltrepò e n. 6 di espressione del Pavese.

• I candidati alla carica di membro del Consiglio Direttivo Provinciale dovranno essere designati dai Presidenti delle Sezioni facenti parte di ciascuna Zona.

• Successivamente all’insediamento, ai sensi dell’articolo 21 dello Statuto sociale il Consiglio Direttivo si riunirà nuovamente per l’elezione dei 6 membri che, unitamente al Presidente provinciale e ai membri di diritto, costi-tuiranno la Giunta Esecutiva. Nella stessa seduta si procederà anche alla nomina dei due Vice Presidenti.

• Al fi ne di garantire un’equa rappresentatività di tutte le realtà territoriali della provincia, nella composizione della Giunta dovrà essere assicurata la presenza di soggetti espressione delle varie realtà zonali della provincia, garantendo che tra i 6 membri di Giunta eletti, vi siano almeno 2 rappresentanti per ciascuna delle tre realtà territoriali: Lomellina, Oltrepò e Pavese. Lo stesso criterio di garanzia della rappresentanza territoriale della pro-vincia, dovrà essere applicato nell’individuazione dei due vice Presidenti che non potranno essere espressione della stessa realtà territoriale.

Stralci del regolamento elettorale per la nomina degli organi sociali della Federazione Provinciale Coldiretti di Pavia per il quadriennio 2011/2015(APPROVATO DALL’ASSEMBLEA PROVINCIALE DEL 25 GIUGNO 2011)

A seguito dell’avvio delle procedure per il rinnovo delle cariche sociali, per il quadriennio 2011/2015, l’Assemblea gene-rale della Federazione Provinciale COLDIRETTI di Pavia, in data 25 giugno 2011, ha approvato il regolamento elettorale che disciplina le modalità di presentazione delle candidature e di svolgimento delle operazioni di voto, a partire dalle Assemblee di Sezione e sino alla conclusione di tutte le procedure del rinnovo cariche, fi ssando i periodi e le date entro le quali dovranno essere espletate le formalità.

| 19SINDACALE

dia degli impianti sotto al Mw, che è salita dai 450 kW agli attuali 750 kW, a testimonianza di una tendenza all’aumento delle dimensioni degli impianti. Per quanto riguarda la media degli impianti sopra al Mw, questa è sui 1.700 kW. In termini di distribuzione territoriale, la Lombardia possiede il primato di diff usione numerica (210 impianti), seguono Veneto (78), Piemonte (72) ed Emilia Romagna (63). Per quanto riguarda le modalità di alimentazione, il 58% degli impianti (l’indagi-ne CRPA ha riguardato il 64% del campione totale) utilizza, con diverse composizioni percentuali, effl uenti zootecnici, colture dedicate (insilato di mais) e sottoprodotti alimentari. Nel 29% dei casi, invece, sono usati solo refl ui di allevamento, mentre il 13% degli impianti risulta alimentato esclusivamente con mais e scarti dell’agricoltura. Ora resta da vedere come il settore reagirà all’evoluzione normativa che interesserà anche i livelli incentivanti. Questo, sia in termini di crescita totale, sia di defi nizione delle taglie ottimali e delle migliori moda-lità di approvvigionamento di biomassa, dal punto di vista dell’effi cienza ambientale ed energetica, ma anche e soprat-tutto rispetto al consumo di foraggio e di suolo agricolo. Una elaborazione di Coldiretti stima, infatti, che attualmente circa 37.200 ha di superfi cie agricola (concentrati quasi tutti in pia-nura padana) risultano destinati a colture dedicate (mais nella maggior parte dei casi) per l’alimentazione degli impianti di biogas. Nei decreti attuativi della recente riforma del sistema incentivante (d.lgs. n. 28 del 3 marzo 2011), si dovrà, dunque, tenere conto di questa situazione che, paradossalmente, ri-schia di tradurre in negativo una importante opportunità di diff erenziazione produttiva e di integrazione del reddito per le imprese agricolo-zootecniche nazionali.

La diff usione degli impianti di biogas è in forte crescita. La possibilità di integrare il reddito delle imprese agricole attra-verso la produzione e la vendita di energia rinnovabile otte-nuta con l’impiego degli scarti aziendali è senz’altro una cosa positiva e la maturità e l’affi dabilità raggiunta da tecnologie come quella basata sulla digestione anaerobica, che permet-te di produrre biogas a partire da diverse matrici organiche, non può che essere vista positivamente dal mondo agricolo. Tuttavia, a causa di alcune distorsioni, favorite da un sistema incentivante che si è dimostrato inadeguato a selezionare le modalità di produzione energetica secondo criteri di soste-nibilità territoriale, in alcune aree si sono riscontrati proble-mi legati all’impatto sul territorio dei grandi impianti di tipo industriale slegati dal tessuto agricolo locale. In sostanza, la digestione anaerobica è un’ottima tecnologia per risponde-re all’esigenza di convertire in energia gli scarti delle aziende zootecniche (deiezioni animali), ma l’alto livello incentivante e la versatilità degli impianti ha favorito, specie nella pianura padana, la diff usione di impianti di grossa taglia alimentati at-traverso un impiego pressoché esclusivo dell’insilato di mais, con conseguente alterazione, a livello locale, delle dinamiche di approvvigionamento di foraggio e del valore d’affi tto dei terreni. L’ elevata diff usione nazionale del biogas è ampia-mente dimostrata dai dati contenuti nell’ultimo censimento sul settore eff ettuato dal C.R.P.A.: gli impianti nazionali, infat-ti, sono quasi raddoppiati in un solo anno, passando dai 273 del 2010 ai 521 del 2011 (i dati si riferiscono alla somma degli impianti in esercizio e di quelli in costruzione). La potenza installata ha raggiunto i 350 MW (rispetto ai 140 dell’anno scorso), ma il dato forse più rilevante riguarda la potenza me-

Land grabbingè nuova colonizzazione

di d li i i ti tt l M h è lit d i 450 kWL diff i d li i i ti di bi è i f t it L

il BIOGAS cresce ma attenti al territorio

Il boom di acquisti di terreni agricoli nei Paesi poveri da parte di investitori esteri in-teressati alla produ-zione di alimenti da destinare alle proprie

necessità è una nuova pericolosa forma di colonizzazione che va fermata. È

quanto aff erma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel com-mentare il rapporto diff uso da Oxfam sul land grabbing dal quale emerge che sono 227 milioni gli et-

tari di terra venduti, affi ttati o con-cessi in uso in tutto il mondo dal 2001.

Siamo di fronte ad un salto di qualità nella speculazione fi nanziaria internazionale che -

aff erma il presidente della Coldiretti - dopo aver “giocato” senza regole sulle materie prime agri-cole si è rivolta direttamente alla compravendita di terreni, sottraendo così una risorsa determinan-te per lo sviluppo dei paesi poveri. Un accaparra-mento che ha preoccupanti conseguenze sulle

popolazioni locali se si considera che i tre quarti delle persone che nel mondo soff rono la fame vivono nelle campagne. Speculare oggi sul cibo signifi ca uccidere le persone. E’ già grave che il sistema della fi nanza, dell’economia di carta, si sia aff ermato sull’economia reale, ma - continua Ma-rini - applicarlo anche al cibo signifi ca far morire di fame la gente. La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato ad un defi cit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazio-nale ed ha drammaticamente legittimato la deru-bricazione del tema cibo fi no a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero. Gli eff etti drammatici, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole, van-no dalle speculazioni sulle materie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi più poveri, il cosiddetto land grabbing, fi no alle grandi bugie sul potere salvifi co degli organismi geneticamente modifi cati (Ogm), la cui diff usione sotto il pressing delle multinazionali è aumentata - conclude Marini - insieme al numero degli aff amati.

èè nuova colonizzaziona cnecessità è

di coloniquantoColdirementaOxfamemerg

tari di tcessi in us

Siamo di fronspeculazione fi n

aff erma il presidentei

Pagamenti direttiPagamenti direttiÈ previsto un processo di convergenza del livello medio dei pagamenti diretti del I pilastro tra i vari Paesi al fi ne di ridurre le attuali disparità e promuovere una equa distribuzione del sostegno fi nanziario, l’adattamento sarà parziale e gradua-le. L’eff etto stimato per l’Italia è una riduzione della dotazione di 240 mil/€ all’anno (-6%), con un massimale nazionale pari a 4,024 miliardi di euro.

Attribuzione regionale dei massimali nazionaliAttribuzione regionale dei massimali nazionaliGli Stati membri potranno decidere, prima del 1 agosto 2013, di applicare il regime di pagamento a livello regionale sulla base di criteri obiettivi e non discriminatori quali la loro struttura amministrativa o istituzionale e il potenziale agricolo regio-nale.

Tetto massimo degli aiutiTetto massimo degli aiutiGli importi dei pagamenti diretti verranno ridotti delle seguenti percentuali:• 20% per importi superiori a 150.000€ e fi no a 200.000€;• 40% per importi superiori a 200.000€ e fi no a 250.000€;• 70% per importi superiori a 250.000€ e fi no a 300.000€;• 100% per importi superiori a 300.000€;• legame col lavoro: i tetti aziendali saranno calcolati sottraendo dagli importi dei pagamenti diretti inizialmente dovuti all’agricoltore, gli importi dei salari eff ettiva-mente pagati e dichiarati dall’agricoltore nell’anno precedente inclusi i contributi previdenziali e le tasse relative al lavoro.

Agricoltori attiviAgricoltori attiviNon saranno concessi pagamenti diretti ai richiedenti con importo dei pagamen-ti diretti inferiore al 5% del totale delle entrate ottenute da attività non agricole nell’anno fi scale più recente. Questa condizione non si applica agli agricoltori che hanno ricevuto meno di 5.000€ di pagamenti diretti nell’anno precedente.

Riformulazione dei pagamenti direttiRiformulazione dei pagamenti direttiSaranno previste sei tipologie di pagamenti diretti da attivare entro percentuali del massimale nazionale (MN), parzialmente fl essibili rispetto alle scelte degli Stati membri:- pagamento disaccoppiato di base (obbligatorio);- pagamento disaccoppiato ecologico o greening (obbligatorio, 30% del MN);- pagamento disaccoppiato alle aree svantaggiate (facoltativo, fi no al 5% del MN);- pagamento disaccoppiato ai giovani agricoltori (obbligatorio, fi no al 2% del - MN);- pagamento disaccoppiato ai piccoli agricoltori (obbligatorio, fi no al 10% del MN);- pagamento accoppiato per settori strategici, tipo art. 68 (facoltativo, dal 5% al 10% del MN).

n.8 2011 | 20

Il futurodella PAC dopo il 2012La Commissione Europea il 12 ottobre 2011 ha

adottato il pacchetto legislativo sul futuro della PAC

dopo il 2013, ecco le proposte

1) Pagamento disaccoppiato di base – a partire dal 2014 en-trerà in vigore il regime di pagamento di base che persegue l’obiettivo di sostegno del reddito con un pagamento diret-to disaccoppiato uniforme a tutti gli agricoltori di uno Sta-to membro (o di una regione), il vecchio pagamento unico aziendale è destinato a scomparire.I nuovi titoli saranno assegnati con presentazione di una do-manda entro il 15 maggio 2014, in numero uguale agli ettari ammissibili al momento della presentazione della domanda, per gli agricoltori attivi che:• soddisfano i requisiti di agricoltore attivo;• nel 2011 hanno attivato almeno un titolo con il regime di pagamento unico attualmente in vigore;• non hanno attivato alcun diritto con il regime di pagamento unico ma hanno prodotto esclusivamente ortofrutta e/o colti-vato esclusivamente vigneto.Il valore unitario dei titoli sarà calcolato dividendo il massi-male nazionale (o regionale) per il numero dei titoli a livello nazionale o regionale.CONVERGENZA INTERNA – entro il 2019 tutti i titoli all’aiuto in uno Stato membro o nella regione interessata dovranno avere un valore unitario uniforme.Al fi ne di evitare perturbazioni fi nanziarie e gravi conseguen-ze per gli agricoltori, nei primi anni di applicazione del nuovo regime, gli Stati membri potranno continuare a tenere par-zialmente conto dei criteri storici per il calcolo del valore dei titoli.RISERVA NAZIONALE - ogni Stato membro stabilirà una riserva nazionale procedendo ad una riduzione percentuale lineare del massimale del regime di pagamento di base, sino al 3%.Gli Stati membri potranno usare la riserva nazionale per asse-gnare diritti all’aiuto in via prioritaria ai giovani agricoltori che iniziano l’attività agricola.

2) Componente ecologica dell’aiuto – gli agricoltori che han-no diritto al regime di pagamento di base avranno diritto ad un pagamento supplementare se osserveranno le seguenti pratiche agricole:• diversifi cazione delle colture: quando le superfi ci a semina-tivo superano i 3 ettari dovranno essere previsti almeno 3 tipi

di colture diverse (ogni coltura dovrà interessare almeno il 5% e non superare il 70% della superfi cie). Sono previste deroghe per specifi che colture (riso, prati, terreni a riposo);• mantenimento dei pascoli permanenti;• aree ecologiche: il 7% della superfi cie agricola, esclusi i prati permanenti, dovrà essere adibita a fi ni ecologici.Gli agricoltori biologici, nonché quelli la cui azienda ricade parzialmente o totalmente nelle aree Natura2000, hanno di-ritto a percepire la componente ecologica dei pagamenti.

3) Pagamento per le aree svantaggiate: gli Stati membri po-tranno concedere un pagamento alle aziende con superfi ci nelle aree soggette a svantaggi naturali.

4) Pagamento per i giovani agricoltori: gli Stati membri po-tranno concedere un pagamento annuale ai giovani agricol-tori che hanno meno di 40 anni di età e si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda o che hanno presentato nei 5 anni precedenti la domanda al regime dei giovani agricoltori nel PSR.Il sostegno è concesso sotto forma di pagamento annuale per un periodo massimo di 5 anni e consiste in un aumento fi no al 25% del valore dei titoli detenuti dal benefi ciario.

5) Pagamenti per i piccoli agricoltori: i piccoli agricoltori po-tranno scegliere di percepire un importo forfettario compreso tra 500 e 1.000€ in sostituzione del pagamento di base per ettaro.

6) Pagamenti accoppiati: gli Stati membri possono destinare fi no al 5% del massimale nazionale per concedere aiuti accop-piati per settori produttivi che rivestono particolare impor-tanza per ragioni economiche/sociali/ambientali.

SINDACALE | 21

n.8 2011 | 22

Dopo una serie di provvedimenti altalenanti, che ne avevano inizialmente soppresso l’operatività, sono state defi nite le tempistiche e le modalità per l’avvio operati-vito del sistema, dopo un adeguato periodo transitorio. La prima data è il 9 febbraio 2012, mentre resta con-fermata la partenza in data successiva al 1 giugno 2012 per i produttori di rifi uti con massimo 10 dipendenti (categoria di riferimento, normalmente, per le imprese agricole), secondo quanto già disposto dal decreto Svi-luppo (D.L. n. 70/2011, art. 6, comma 2, lettera f-octies). Semplifi cazioni previste per le categorie di rifi uti che non presentino specifi che caratteristiche di criticità am-bientale. Nel decreto legge, viene stabilito che il Mini-

stro dell’ambiente, sentite le categorie interessate, debba individuare queste specifi che tipologie di rifi uti, alle quali applicare, ai fi ni del sistema di controllo di tracciabilità dei rifi uti, le procedure più semplici previste per i rifi uti speciali non pericolosi. Il Ministero dell’ambiente ha tem-po fi no al 15 dicembre per assicurare una verifi ca tecnica delle componenti software e hardware, valutando l’op-portunità di un’eventuale semplifi cazione delle tecnolo-gie di utilizzo ed organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, appositi test di funzionamento.

Coldiretti, rispondendo ad

un’esplicita richiesta dei

risicoltori italiani, ha inviato

una lettera alla Commissione

Ue affi nché sia autorizzato

il Propanil per combattere

alcune piante infestanti del riso

Il Propanil, sostanza la cui immis-sione in commercio è stata a suo tempo revocata dall’Unione Euro-pea, è un erbicida selettivo di post emergenza che viene impiegato da solo o in miscela con altre moleco-le (ad es. solfoniluree, Mcpa o Tri-clopyr), contro piante infestanti tra le più dannose per la coltivazione del riso, mentre in miscela con altri erbicidi permette il controllo delle

popolazioni d’infestanti (Cipera-cee ed Alismatacee) resistenti ai principi attivi con meccanismo di azione di inibizione dell’enzima Als (aceto-lattato-sintetasi) che, oggi, compone la quasi totalità degli erbicidi rimasti impiegabi-li in risaia. Molti studi scientifi ci evidenziano come tale sostanza sia indispensabile per il control-lo delle infestanti. D’altro canto, negli Stati Uniti oltre il 67% del riso coltivato è trattato con que-sta molecola. La mancata auto-rizzazione del Propanil avrebbe un impatto molto negativo sulla produzione di riso tenuto conto che l’Italia ha una posizione di primato nella produzione euro-pea. Infatti, con i suoi 260.000

ettari il nostro Paese rappresenta oltre il 50% della super-fi cie europea coltivata a riso (circa 500.000 ha), seguita dalla Spagna con il 27% (135.000 ettari) mentre Grecia, Francia e Portogallo coprono il 5% degli ettari ciascuno, seguiti da Romania, Bulgaria e Ungheria con il 2%. (fon-te Copa Cogeca). L’assenza del Propanil rende di fatto impossibile l’applicazione di una vera strategia di lotta alle infestanti, un principio agronomico ancor più fon-damentale per colture in strettissima successione quali il riso. Tale concetto si basa, infatti, sull’utilizzo e dispo-nibilità di un certo numero di erbicidi provvisti di diversi meccanismi d’azione. Al contrario, con la continua ridu-zione nel numero dei principi attivi disponibili, aumenta notevolmente il rischio di selezione e sviluppo di popo-lazioni infestanti con caratteri di resistenza, con conse-guente minore effi cacia dei trattamenti applicati. Tutto ciò paradossalmente porta il rischio di un incremento nei quantitativi di agrofarmaci necessari per la crescita delle colture con conseguente maggiore impatto ambientale, aggravato dai costi per l’agricoltore. La perdita defi ni-tiva dell’uso del Propanil comporterebbe entro qualche anno, una riduzione delle superfi ci investite a causa del riacutizzarsi dei fenomeni di resistenza agli erbicidi, già frequentemente segnalati nel corso degli ultimi anni. Coldiretti ha evidenziato come sarebbe davvero grave rendere l’Unione Europea interamente dipendente dagli altri continenti per soddisfare la propria domanda interna di riso, visto che i paesi extraeuropei nostri competitori benefi cerebbero di un’ulteriore accresciuta competitività dal punto di vista dei costi. Essi potranno, infatti, con-tinuare ad impiegare, al contrario dei risicoltori italiani ed europei, il Propanil (autorizzato in Asia, Americhe ed Oceania). E’ stato inoltre evidenziato alla Commissione Europea come le zone risicole siano spesso tutelate per il rilevante valore ambientale rappresentato dall’ecosiste-ma risaia e per l’importanza di tutelare la fauna ospitata al suo interno. Il riso migliora sensibilmente la sosteni-bilità ambientale e ha un’importanza fondamentale per il mantenimento di questi ecosistemi, in particolare re-lativamente alla qualità delle acque, alla lotta contro la salinizzazione dei terreni ed alla difesa della biodiversità. L’auspicio è, quindi, che le istanze dei risicoltori italiani siano accolte e che la Commissione Ue consenta l’immis-sione in commercio del Propanil per il riso in quanto una decisione in senso contrario danneggerebbe gravemente l’intero comparto.

Dopo una serie di provvedimenti altalenanti, che ne stro dell’ambiente, sesentite le categorie interessate, debba

Confermata la norma “salva Sistri”, a febbraio si parte

Coldiretti, rispondendo adadd ettari il nostro Paese rappresenta oltre il 50% della superficie europea coltivata a riso (circa 500 000 ha) seguit

Coldiretti chiede all’UE di autorizzare l’uso del PROpANIL sul riso

del riserbici

popcee prinazioAls oggdegli inevidsia lo dnegrisosta rizzun iprodcheprimpeap

Mai come adesso convieneInfatti è ora possibile usufruire

di un particolare beneficio economico, cioè:

• il guadagno sull’energia prodotta dall’impiantofotovoltaico

• Lʼincremento di 5 centesimi sulla tariffa incen-tivante Conto Energia per l’installazione di im-pianti in luogo di preesistenti coperture in eternit(o comunque contenenti amianto)

• il risparmio sui costi dell’energia consumata

• Benefici fiscali

[email protected]

n.8 2011 | 24

In tutto lo Stivale i cittadini testano la convenienza della fi liera corta contribuendo al successo della

BioDomenica 2011, la campagna nazionale per il biologico di AIAB, Coldiretti e LegambienteMa il bio non è solo buono, giusto e conveniente, è anche ‘gre-en’. Un fattore che, in epoca di mutamenti climatici, diventa sempre più determinante. Non a caso la Commissione euro-pea, per rispettare gli impegni assunti a livello internaziona-le di riduzione delle emissioni di gas serra dell’80-95% entro il 2050 (rispetto ai livelli del 1990), ha fi ssato degli obiettivi di mitigazione al settore agricolo che dovrebbero prevede-re una diminuzione tra il 42-49% delle emissioni. I dati con-

fermano che la fi liera corta, grazie all’eliminazione di alcuni passaggi commerciali, consente di abbat-tere il prezzo fi nale, con vantaggi per il consumatore ma anche per il produttore, che sempre più spesso utilizza questo canale alternativo. Nella formazione del prezzo, infat-ti, il peso della produzione supera molto raramente il 50% del prezzo fi nale, mentre è notevole il peso percentuale del ricarico del punto vendita (dal 30% al 40%). Di qui, la convenienza per i consumatori ad acquistare i prodotti biologici direttamente dai produttori agri-

coli. Una convenienza per altro ampiamente dimostrata dalle rilevazioni sui prezzi dell’Ismea. Ad eccezione di alcune fat-tispecie, i prodotti ortofrutticoli acquistati direttamente dal produttore presentano un prezzo che è quasi la metà di quel-lo della distribuzione tradizionale. Tra le tipologie distributi-ve dei prodotti biologici nel nostro territorio provinciale, una grande fetta di mercato è occupata dai Gruppi di Acquisto Solidali (GAS). Tali gruppi sono i maggiori acquirenti di pro-dotti biologici mostrando non solo a livello locale ma anche nazionale un trend evolutivo dal 2005 al 2010 con un incre-mento pari al 234%. L’intera produzione biologica di molte aziende ortofrutticole locali trova infatti collocazione grazie agli accordi stipulati con i GAS.

In tutto lo Stivale i cittadini testano la convenienza della fi lie-ra corta contribuendo al successo della BioDomenica 2011, la campagna nazionale per il biologico di AIAB, Coldiretti e Le-gambiente. Dal Piemonte alla Sicilia le piazze d’Italia si sono colorate con i mercati biologici in vendita diretta e gli eventi ludico-culturali organizzati nell’ambito della XII BioDomenica. Un’edizione esplicitamente dedicata ai valori sociali, ambien-tali ed economici del bio, per andare incontro alle esigenze dei cittadini che cercano un consumo sempre più critico e responsabile. “I consumatori han-no oggi la possibilità di acquistare prodotti biologici locali di qualità al giusto prezzo di-rettamente dagli agricoltori attraverso la no-stra rete di vendita diretta di Campagna Amica (www.campagnamica.it) che può contare su migliaia di punti vendita tra spacci aziendali, mercati e botteghe, dove hanno fatto acquisti 8,3 milioni di italiani in un solo anno” ha aff er-mato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “la sfi da deve partire dalle scuole con un milione e mezzo di bambini che ogni giorno pranza in mensa dove occorre au-mentare l’off erta di pasti con cibi di stagione e locali”. Un impegno da realizzare in un Pae-se come l’Italia che è l’unico al mondo che può contare sulla leadership europea nella produzione biologica. Il biologico è nato, ed è guidato, proprio da agricoltori che vogliono cam-biare la loro relazione con i cittadini/consumatori in cerca di un consumo più consapevole; oggi questo modello permet-te ai consumatori di scegliere quello che vogliono mangiare in termini di qualità, sostenibilità ambientale e rispetto della tradizione alimentare ed è ripagato da un vero successo eco-nomico. L’edizione 2011 della BioDomenica ha rappresentato lo sforzo di portare in piazza un nuovo modo di fare economia basato su un diverso modello di produzione e distribuzione e farlo incontrare con i cittadini che si approcciano al consumo in modo responsabile per dare una risposta concreta alla crisi.

il rispetto dell’ambiente e la qualità del cibo al centro del nostro

agire

n tutto lo Stivale i cittadini testano la convenienza della filiera corta

BioDomenicheuna risposta vera alla crisi

La società BIOPOPLAR, leader in Europa nella filiera legno-energia, inparticolare nel settore delle coltivazioni dedicate a rapido accrescimento,RICERCA, su incarico di importante multinazionale, superficie da destinarea tali coltivazioni per alimentare impianto cogeneretivo a biomasse legnose.

Reddito garantito interessante

Biopoplar srl - CAVALLERMAGGIORE (CN) - Tel. +39 0172 389001 - www.biopoplar.com

per informazioni rivolgersi a:

[email protected]: 342 3345366

| 25SINDACALESINDACALE | 25

Impegno comune nella lotta

all’agropirateria ed alla contraffazione per

una collaborazione nel segno dei comuni

interessi alla tutela della qualità delle

produzioni vinicole nazionali, simbolo del

“Made in Italy” nel mondo

Si è tenuto, presso il Comando Carabinieri Po-litiche agricole e alimentari, un incontro tra il direttore generale di Assoenologi Giu-seppe Martelli ed il Comandante dei Nuclei antifrodi Carabi-nieri colonnello Maurizio Delli Santi. L’impegno comune nella lotta all’agropirateria ed alla contraff azione è alla base dell’i-niziativa fi nalizza-ta ad una fattiva collaborazione nel segno dei comuni interessi alla tutela della qualità delle produzioni vinico-le nazionali, simbolo del “made in Italy” nel mondo. Giuseppe Martelli ha sottolineato l’impegno di As-soenologi nel fornire ogni necessario supporto al Comando Carabinieri Politiche agri-cole e alimentari nelle attività di analisi e nelle iniziative di formazione, grazie alla particolare professionalità e alle conoscenze tecniche matu-rate dall’Associazione. L’incontro ha rappresenta-to l’occasione per aff rontare anche l’attuale situa-zione del settore vitivinicolo che vede, in questo momento, la fase cruciale della vendemmia, pe-riodo nel quale i controlli sono intensifi cati. Pro-prio in questo momento storico di espansione dell’export nazionale nel settore del vino, è fon-damentale l’azione di contrasto alla contraff azio-ne dei prodotti di qualità.

Assoenologi e Nac uniti nella lotta all’agropirateria

Da alcuni mesi è ferma in Commissione eu-ropea la proposta di regolamento sul vino biologico, unico prodotto che ancora non può benefi ciare del logo europeo, utile a individuare tutte le produzioni ottenute con il metodo biologico.Gli Stati membri dell’UE, infatti, non hanno ancora trovato un accordo sulla proposta di regolamento, in particolare per stabilire il contenuto massimo di anidride solforosa consentita per i vini biologici.Il settore dell’agricoltura biologica sta assu-mendo un ruolo sempre più strategico per il nostro sistema agroalimentare e la man-canza di regole europee sulla vinifi cazione biologica fa venir meno delle opportunità importanti per le nostre imprese. Con una propria nota indirizzata ai Ministri dell’agri-coltura dei diversi Paesi del Mediterraneo, il nostro Paese ha chiesto di sostenere, in maniera congiunta, una posizione che non discrimini i produttori dei Paesi mediterra-nei e che garantisca il consumatore euro-peo sulle qualità del vino biologico.

Gli St ti b i d ll’UE i f tti h

ella

Da alcuni mesi è ferma in Commissione eu-ropea la proposta di regolamento sul vinobiologico, unico prodotto che ancora non può benefi ciare del logo europeo, utile aindividuare tutte le produzioni ottenute con il metodo biologico.

VINO BIO:

l’Italia cercaalleanze

nell’UE

è riconoscibile attraverso l’etichettatura di ori-gine obbligatoria. Un discorso diverso vale per il miele importato in ingenti quantità In Italia da paesi in cui sono diff use le coltivazioni ogm come Argentina e Cina. L’Italia importa circa la metà del proprio fabbisogno con una produ-zione nazionale che per il 2011 è stimata sulle 13mila tonnellate per un valore al consumo di 60 milioni di euro grazie al lavoro di 75mila api-coltori con 1,1 milioni di alveari. Si stima tuttavia che il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura valga 2,5 miliardi di euro.

Controllate sull’etichetta l’origine del prodotto acquistato!

Allarme in Italia

triplica il miele cinese

TrT iplicaca l’’’iimmpmpmpmpororo tatat ziziziz ononono ee didi mmmmmmmmmmieeeeeeieieeelellelelelee dddddddddddddaaaalalalalallllalala CCCCCCCCCCiiininiinini aaaa neneneeeenn lll 2220000111111 iiiiinnn nnn ItItItalalaliaaiai cchhhee iiimpmpoortttataa cccirirircacaa llllaa a aa mmmmmeeeeeetàtàààttàtà dddddeeeeleeeee pppproroororopprprpriooooi fffaaabbbba bbibib sssosooooosooogngngnngngggngngnooooo o dadallll’eeesttss eeere o.o ÈÈ

pqqquuuaaaanntnto eemme ererrrggegeee ddddalallalala l’l’’’l’l’aanananannanaalalalaaliiisisisiiii dededdedeellllllaaa aa a CCoCoCooCoCooCooldldldldiririririreteteette --

ti suullaaa bbbbbassee dedeeeiiii dddati Issttat relellatttiivvivvii i aiaaii ppppppppp iririrririmiiimimm ccccccciiinininnnninnqqquuquqquq eeeee mmmememmem sisisisisiss dell’aannno o inininn ooocccccccccc aassa ioioneeee dddddeleleee l’l aalllarrmmmme e laalaanncccccnnciaiaiaaiaiatototo dddddddaaaalllallaaaala CCCCCComomom-mimisssioonnee EEuuru opppeeaeaeaa sssulul ffffatatatattototooot ccchhehehe nnnonnnnnnono ccccccc’’e’eee’eeee’’’ nenenesssssssssss uunununuu a a aaa ssiisisissssiissiisisicuucucuuccucu----rezzzaa cchee unn mmmmieeeelelell iimmppppororo tttataaatttooooo sssssiiaaaaiaaaia OOOOOOOOggmgmmmmgmggmmgmmm ffffffffrrrereeerrerrrererreerrerreeeee,ee,e,e,, iiiiiin nnn nn pppaaaapppppp rtrtrtrtticicicicico-o-o-oolare nnelele ccaasoo ddidi pppppprrooorovvevennninienenzzazaaz dddddddaaaaaaaa qqqqquququqququq eeieeei PPPPPPPaeaeaeeaeaeeeaaaessisiiisississssissiissii cccccommmmmmmommommeeeeeeeeee lalaaaalalall CCCCCCCiniininiinaa a a e l’ll ArArArgegeentntn ininaaa dddododododoveveevevev iiiiillllll pooppopopolllllllllllllllliiinininninininnineeeeeeeeee ppppupuuppuppupppppuupupuppuupuuupuuppuupuupupupuuuupp òòòòòòòòòòòòòòòòò ò esesessesesesesesessesesesesesesesesesesesseessseessseesseseseeessessserreeerererereree ccccccccccccoononnooo tttaaaaaat mmmimimimimimimiimmmmimmmmminanaaann tootttda oorgrganna isisissmimmimi gggeneneeteteticcicici amamamaa enenne teteeet mmmmm ddododdoododdodoododdififiifiiifiifiiiififiifiifiificcccccc tttaatttataatatattaatatatattatiiiiiiiiiiiii hhhhhhhhchhhchchchchhchcchchchchcchchcccchcheeeeeeee e e nonooononononoonononononononononononoononnnnnnnnnnnnnnn sososososooooooosososoosososososososososososososoooooosossssonnonnooonnonnnnnononnonnononnoonnononnononoooonnooonnoonnoooonnnononooo neeppppurru ee auuutooririzzzzattiii innini EEEururrurropopooppopa.aaa.a. IIIIllll 5555 per cccenenenene ttototo dddddelllelel mmmmmmmiiieieieieieieeieielllllllelleleleelelelelelele iimpoportrtrtatato innn IIIttalia neennell 20200202002 111 pproroviviviiviv enennnnee eeeee prprppprprpprprrpppp opopopopoppririo o dad lll’Argen-titina ((((44 pperer ccenene tototo)))) ee ddaallllllllllaaa a CiCiCCiCinananaan mmmmesessessessisiisisisisisssssisi “““sosoosootttttttto oo acacacacacaccacacacacacacacacccucucucucucucuccucucucucuccusasasasasasaas ””dad lllleee Auutooriritàtàtà ccccomomomomo ununititititarararrieieieeie dddddddopopopoopppo oo oo o prprprprrprononnononono ununnunnnuuunciciciciamamamammaa eeenenenennenene tototototototo dddddddelelelelellalalaaaalallal Coortrte didi GGiuustststtizizizziaiaia UUUUUe e ee e sesesesesecococococondndndddddaaaaa lalaalalalall qqqqqqqquauauuauaaaaleleleleleleeeell iiiiiiiiillllllll mimimimmmmimiieleleleelee e eeee cocococococococcooocococ nntntntntnnntamamamamamamammmmmmmmmmmmii-i-i--ii-iiiiiiiiinato da polline «prodotto a partire da OGM» non può nnaatto ddaaa poollinneee «p««p« rororooododododododdotttttttttttttttooo aaaaaaaaa ppppapapppaaapaapaappparrrtrtrtrttrtrtr iririririrrri ee daddadadaddaddddd OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOGGMGMMMGMGMGMGMGMGMGMMGMGGMGMMGMGMGMMGM»»»»»» nnononononononononoononnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn ppppupupuupuppppupppupupupppuppppuppp òòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòesesseserere mmesessoso iinn vevendndititaa inin aassssenenzaza ddii apappoposisitata aaututororizizzaza-ziziononee. LLaa CoCommmmisissisiononee EuEuroropepeaa dedeveve ffarar rrisispepettttararee ilil pproro-nunciiamento ddelllla CCorte didi GGiiustiiziia seconddo iill qu lale isia ilil mimielelee inin ccuiui èè rrisiscocontntrarabibilele llaa prprp esesenenzaza ddii popop llllininee ogoggmm,, ssiaia ggglili integratori alimentari a base di polline ogm devono essere soggetti ad un’autorizzazione all’immissione in commercio “i“i“i ddndiiipenddde ttntementtte ddd llal fff ttatttto chhhe ttt llale mattte iiri llale iisia ttst ttato iiin-clclususoo inintetenznzioionanalmlmenentete oo mmeneno”o .. IlIl ppolollilinene nnonon èè uunn cocorprpoo esestrtrananeoeo nnéé unun’iimpmpururititàà ririspspetettoto aall mimielelee, bbenensìsì uunn susuoo nonor-rmalle compone tnte, ddii moddo chhe ddeve essere effff tettitivame tnte quququalalalifiifiificccatatatooo cococomememe ««ininingrgrgredededieieientntnte»e»e .. InInIn IIItatatalililiaaa grgrgrazazazieieie aaallllll’aaazizizionononeee dededel-llla Coldiretti è vietato coltivare oggm e di consegug enza non è contaminato il miele prodotto sul territorio nazionale che è contaminato il miele prodotto sul territorio nazionale che

EXPORT: Cheese per formaggi record di 2 MLD che tolgono spazio al vero Made in Italy. I Paesi dove sono più diff use le imitazioni sono Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti dove appena il 2 per cento dei consumi di formaggio di tipo italiano sono soddisfatti con le importazioni di for-maggi Made in Italy, mentre per il resto si tratta di imitazioni e falsifi cazioni. Ma a preoccupare sono anche le tendenze di Paesi emergenti come la Cina dove il falso Made in Italy è ar-rivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita. Le imitazioni del parmigiano reggiano e del grano padano sono con il Parmesan la punta dell’iceberg diff uso in tutto il mondo, ma c’è anche il Romano prodotto nell’Illinois con latte di mucca anziché di pecora o la Fontina danese e svedese molto diverse da quella della Val d’Aosta, l’Asiago e il Gorgonzola statunitensi. Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di im-magine alla produzione italiana sul piano internazionale cer-cando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine a tutti i prodotti lattiero caseari.

Volano le esportazioni di formaggi italiani all’estero con un aumento del 21,5 per cento nell’ultimo anno del valore delle esportazioni che spingono verso un fatturato estero record di poco inferiore ai 2 miliardi per l’intero 2011. E’ quanto emerge dai dati Istat sul commercio estero nel primo seme-stre del 2011, in occasione di Cheese, la rassegna internazio-nale sulle “Forme del latte”, dalla quale emerge che negli ultimi dieci anni sono praticamente raddoppiati i formaggi italiani consumati all’estero in valore. A spingere il successo dei formaggi italiani all’estero sono il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano che rappresentano da soli poco meno della metà del valore delle esportazioni di formaggi, con un au-mento complessivo in valore nel mondo del 32 per cento, risultato di un aumento 27 per cento negli Stati Uniti, del 34 per cento nei Paesi dell’Unione Europea che assorbono gran parte della produzione destinata all’estero. Un andamento incoraggiante si riscontra anche sul mercato nazionale dove i consumi familiari sono saliti di oltre il 6 per cento con punte del 21 per cento per il Grana Padano e del 12 per cento per il Parmigiano Reggiano. L’espansione sui mercati esteri è però frenata dalla insostenibile presenza di formaggi “taroccati”

n.8 2011 | 26

| 27ETICHETTOPOLI

Federalimentare: “Made in Italy sì, ma senza l’indicazione d’origine”

didi AAAAAAAAAAAAAAAtttttttttttttttttttttttiillliilillilliioioioioioioioioioooo BBBBBBBBBBBBBBBBarara bibieerrrreerrerrerree iiiiiiiiii

patente di italianità, per esempio, a un formaggio come il Gran Moravia (simile nella fattura e nelle caratteristiche organolettiche ai nostri grana, il Padano e il Reggiano). Lo produce nella Repubblica Ceca la famiglia Brazzale, storici casari vicentini...Su come la corazzata dell’industria alimentare pensi di difendere il “diritto” di mantenere l’attuale opacità sull’origine dei prodotti, Ferrua è stato chiaro: “Va ri-cordato che in più occasioni, anche nelle competenti sedi istituzionali, Federalimentare, non muovendo da alcuna posizione pregiudiziale, aveva avvertito che una nuova disciplina sull’etichettatura dei prodotti alimen-tari non sarebbe mai potuta risultare in confl itto con la normativa comunitaria. Tanto più che il Consiglio Ue e il Parlamento europeo stanno adottando il Regolamen-to relativo alle informazioni per i consumatori”. E infatti vi posso confermare che l’associazione non ha esitato a sensibilizzare istituzioni fra le più diverse, a comincia-re dal nostro governo, sulla propria visione del Made in Italy a tavola. A proposito del Regolamento europeo, fra l’altro, Ferrua si è dimenticato di dire che fra Parla-mento e Consiglio Ue c’è stato un lungo braccio di ferro: l’assise di Strasburgo, infatti, aveva votato a larghissima maggioranza un testo che introduceva di fatto l’obbligo di tracciabilità per quasi tutti i prodotti destinati all’ali-mentazione. Testo che il Consiglio - composto dai capi di governo e dai ministri agricoli dei Ventisette - ha poi bocciato ripetutamente. Sensibile com’è alle sirene delle grandi lobby industriali europee. Ma non basta. Federa-limentare è contraria pure ai prodotti a chilometri zero. Dice in proposito Ferrua: “La cosiddetta fi liera corta, in ordine alla quale hanno da tempo purtroppo legiferato e legiferano alcune Regioni è questione che presenta non pochi punti di evidenziata criticità”. Mi fermo qui. Aggiungo solo una considerazione: oltre al sacrosan-to diritto dei consumatori di sapere da dove arrivi, per esempio, il grano impiegato per produrre la pasta che stanno mangiando, il “fatto all’italiana”, il fi nto Made in Itay riduce pesantemente la capacità della nostra agri-coltura di generare ricchezza diff usa attraverso il lavoro. Per ogni tonnellata di materia prima acquistata all’este-ro c’è qualche agricoltore che contabilizza un meno nel proprio bilancio. E qualche lavoratore agricolo che deve fare altro, o stare a casa ad aspettare che la provvidenza gli off ra una seconda opportunità. Magari in una fabbri-ca che ha chiuso da tempo.

La scorsa settimana si è tenuto a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, l’ottavo forum dei giovani imprenditori di Federalimentare. L’evento aveva un titolo accattivante: “È ora di alimentare italiano”. Dunque la Federalimen-tare si è convertita al Made in Italy? Strano... La Confi ndustria del cibo ha sempre difeso il diritto di defi nire italiano quel che è fatto con una ricetta tradizionale del nostro Paese ma con materie prime comperate in ogni angolo del mondo. Di più: fra gli associati (l’Assica per esempio) c’è chi ritiene disinformazione allo stato puro l’equivalemza “prodotto italia-no uguale prodotto di qualità”. Ebbene chi si aspettasse una conversione storica dell’indu-stria alimentare alla tracciabilità delle fi liere e alla trasparenza sull’origine dei prodotti è destinato a una sonora delusione. Ecco co-s’ha detto a Brindisi il presidente Filippo Fer-rua Magliani: “Introdurre l’obbligo di indicare nelle etichette l’origine delle materie prime utilizzate nei prodotti (come da più parti si chiede) snatura il concetto stesso di Made in Italy alimentare; discrimina le imprese italia-ne rispetto ai loro concorrenti; non aggiunge nulla in fatto di sicurezza e qualità degli ali-menti; fa lievitare i costi di produzione, con inevitabili rifl essi negativi sull’economia del Paese e sul potere di acquisto dei consuma-tori”. Ecco dunque la verità: per l’industria ali-mentare la tracciabilità che consentirebbe ai consumatori di sapere con quali ingredienti è prodotto un certo alimento, “snatura il Made in Italy”. E in eff etti una verità profonda c’è in questa aff ermazione di Ferrua. La traspa-renza sull’origine di ciò che portiamo a tavola snatura il concetto che la Federalimentare ha del Made in Italy. Che non deve essere per davvero italiano. Basta che sia fatto con una ricetta italiana e con tecnologie italiane. Allo-ra però non si vede perché non concedere la

razza realizzato con Uva di Mornico in purezza.Colore rosso vivo, sanguigno, luminoso che trasmette una so-lida impressione di vitalità e freschezza… l’occhio corre all’eti-chetta e legge “2006”: perbacco!!!Una giusta consistenza ci suggerisce anche la promessa di un corpo e di una struttura di una certa importanza… ed anche qui l’etichetta conferma: alcol 14%.Al naso è un’esplosione di frutta rossa: marasca, piccoli frut-ti di sottobosco, prugna rossa, sempre fresca, mai con sen-sazioni di appassimento o sovramaturazione, né tantomeno caramellate.La tessitura olfattiva è poi impreziosita da eleganti note spe-ziate di pepe nero, cannella e chiodo di garofano con un sot-tofondo vegetale che richiama la freschezza dell’eucalipto.In bocca si conferma un vino di grande struttura acida ed al-colica, con il calore dell’alcol ben equilibrato dalla freschezza degli acidi, in un tessuto di notevole morbidezza cui fa da contrappunto un tannino ben presente, deciso, ma mai inva-dente.Dove ORIONE dimostra qualche limite è nella persistenza non eccessiva, cosa che lo rende però ottimale per tutta una serie di abbinamenti, a cominciare dalla carne alla griglia, costata di manzo o costatine di agnello, ma anche un con un buon arrosto della tradizione.Tra i primi piatti, ravioli di brasato (magari d’asino), lasagne al ragù o preparazioni di pasta con sughi di selvaggina.Una bella prova di maturità per l’antica, autoctona, Uva di Mornico e per l’interpretazione enologica elaborata dalla CA-SCINA GNOCCO a cui va il nostro plauso, non disgiunto da una qual certa soddisfazione da tifosi “ultras” del territorio dell’Oltrepò Pavese.

Roberto Pace

Delegato Provinciale Fisar Pavia

Spesso (troppo spesso) il recupero di antichi viti-gni dimenticati si esaurisce nella pura ricerca o in enologici esercizi di stile, mentre raramente (troppo raramente) si traduce in vinifi cazioni degne di nota.ORIONE, vino rosso IGT Provincia di Pavia prodotto dalla CASCINA GNOCCO di Mornico Losana, fortu-natamente appartiene alla sparuta schiera di questi ultimi.Sì, perché ORIONE è un vino che sa stupire… e, infatti, mi ha stupito.Quando Carlo Cuneo, nipote del Fondatore che porta-va lo stesso nome, trasferì negli anni ’50 l’Azienda dal-la sede originale di Torricella Verzate a quella attuale di Mornico Losana, sicuramente non poteva immagi-nare che in quel territorio avrebbe incontrato un viti-gno che, tempo solo mezzo secolo, sarebbe passato dall’oblìo alla rinascita in un vino formidabile.Lo si deve a Nino Cuneo, trisnipote del Fondatore, oggi alla guida dell’Azienda di famiglia, se è stato possibile recuperare l’Uva di Mornico (questo è il suo nome) e portarla con successo in bottiglia.E pensare che nel recente passato le vigne di Uva di Mornico erano state espiantate per fare spazio a viti-gni più richiesti, come Croatina, Barbera, Pinot Nero, Cabernet-Sauvignon… e tutto a causa della grande vigoria produttiva di quest’uva che portava, se non controllata attentamente, a vini con gradazione alco-lica poco elevata.Solo con l’adozione delle più moderne tecniche col-turali ed agronomiche, volte a contenere l’esuberanza della pianta, è stato possibile ottenere un vino di gran-de valore ed importanza, nonché sicuramente unico.Il “Dizionario dei Vitigni Antichi Minori italiani” (CI.VIN Ed.) così recita: “Questa varietà, identifi cata in alcuni vecchi vigneti di Mornico Losana, nel cuore dell’Oltre-pò Pavese, è di origine sconosciuta e presente ormai in maniera assai sopradica nei dintorni di Broni. Due sono i biotipi fi nora individuati, che diff eriscono per la forma del grappolo e per le epoche di sviluppo e maturazione delle uve. Dal punto di vista aromatico, il vino che se ne ricava mostra una marcata espressione fruttata, non privo di componenti speziate e vegetali.”Tutto confermato dal bicchiere di ORIONE, rosso di

VITIVINICOLOn.8 2011 | 28

(Col)direttamente nel bicchiere:

“Orione” di Cascina Gnocco

l

re:

nismi associativi di dette persone che producono uve; coloro che cedono le uve o le conferiscono in tutto o in parte alle cantine sociali devono inoltre compilare gli attestati F1/F2 di consegna delle uve. Si precisa che la dichiarazione deve esse-re presentata, anche se la produzione delle uve è stata nulla.Sono esonerati dalla compilazione della dichiarazione di rac-colta i viticoltori che: • producono uve destinate a essere consumate come tali

(uve da mensa);• conducono una superfi cie vitata inferiore a 1000 mq la

cui produzione non è stata e non sarà commercializza-ta nemmeno in parte. Coloro che consegnano la tota-lità delle uve raccolte a una sola Cantina Sociale sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione, ma in ogni caso devono compilare l’allegato F2. Sono obbliga-ti a presentare la Dichiarazione di produzione vino e/o mosto tutte le persone fi siche o giuridiche o le loro as-sociazioni che:

• hanno prodotto vino, anche se lo stesso vino è stato ce-duto prima del 30 novembre;

• detengono alla data del 30\11 prodotti diversi dal vino (mosti concentrati e mosti concentrati rettifi cati prodotti nella campagna in corso), uve mosti, vini nuovi ancora in fermentazione, anche se destinati ad utilizzazioni diverse come succhi d’uva o altro.

Sono esonerati i soggetti di cui al punto precedente e i pro-duttori che, mediante vinifi cazione nei loro impianti di pro-dotti acquistati, ottengono meno di 10 Hl di vino, destinato esclusivamente ad autoconsumo.

La Regione Lombardia, sulla base del Decreto Legislativo n.61/2010, ha predisposto, in un nuovo sistema informativo, la presentazione della Dichiarazione di Vendemmia e Produzione unitamente alle rivendicazioni delle uve DOCG/DOC e IGT. È nata così la Domanda Unica Vino che comprende al suo in-terno quelle che erano tre diverse domande da inoltrare a tre soggetti diversi: la domanda di Iscrizione agli Albi Vigneti che veniva presentata all’Amministrazione Provinciale, la Denuncia delle Uve da presentare alla Camera di Commercio e la Di-chiarazione Vitivinicola da presentare in SIARL. La Regione ha determinato i criteri per la verifi ca dell’idoneità tecnico-pro-duttiva dei vigneti, ai fi ni delle iscrizioni degli stessi allo sche-dario viticolo per le relative DO e IG, ed anche per la gestione dei dati contenuti nello schedario ai fi ni della rivendicazione produttiva dei vini a DO e IG. Si tratta di un passo importante verso la trasparenza, il controllo e la semplifi cazione che sta comportando un grande lavoro di verifi ca di tutte le unità ar-boree presenti nei fascicoli aziendali e pertanto invitiamo tutte le Aziende a recarsi nei nostri uffi ci per verifi care la correttez-za delle proprie superfi ci vitate e per fornire i dati produttivi (bolle e fatture di vendita, tabulati di conferimento delle uve alle Cantine Sociali) della Vendemmia 2011. Il 16 gennaio 2012 è il termine ultimo per la presentazione delle Dichiarazioni Vitivinicole che devono essere compilate relativamente alla Regione nel cui territorio si trovano i vigneti o gli impianti di vinifi cazione.

ISTRUZIONI PER LA DICHIARAZIONE VITIVINICOLASono tenuti alla presentazione della Dichiarazione di raccolta (vendemmia) tutte le persone fi siche o giuridiche o gli orga-

nismi associativi di dette persone che pegione Lombardia sulla base del Decreto Legislativo

Dichiarazione unica per le produzioni vitivinicole per le produzioni vitivinicole novità per la vendemmia 2011novità per la vendemmia 2011

La Regione Lombardia ha concluso nello scorso mese di ottobre il primo periodo di attivazione del Bando Misura Investimenti con la liquidazione delle domande i cui interventi sono stati conclusi entro il 10 agosto 2011. L’apertura del prossimo periodo per la presentazione delle Domande è prevista per il 1 dicembre 2011 e si concluderà a fi ne febbraio 2012. Col-diretti ha chiesto alla Regione di aprire quanto prima il nuovo Bando e ha proposto suggerimenti per migliorare le tipologie di investimenti previsti nella Misura, anche se esiste un problema di demarcazione con il PSR che esclude le Aziende Agricole dai contributi per l’allestimento dei punti ven-dita al dettaglio e delle sale degustazioni. Ricordiamo in breve gli interven-ti ammissibili nel Bando appena concluso che con ogni probabilità saranno riproposti anche per la Campagna 2011/2012:

Per gli imprenditori agricoli singoli e associati e per le società di persone e capitali esercitanti attività agricola1. Acquisto di barriques;2. Acquisto di macchine e/o attrezzature per la movimentazione del ma-

gazzino di cantina (muletti e/o similari);3. Costruzione e/o ristrutturazione di uffi ci aziendali;4. Dotazioni utili all’investimento degli uffi ci aziendali

Per le imprese di trasformazione che utilizzano materia prima di provenienza extra aziendale per almeno il 60%5. lestimento di punti vendita al dettaglio e/o sale degustazione con

l’acquisto di espositori, mobilio tipo sedie, tavoli, frigo, bicchieri, elettrodo-mestici (lavastoviglie).

Per le aziende agricole e le imprese di trasformazione6. Iniziative e azioni pubblicitarie, com-

presa la creazione e/o aggiornamento di siti internet ma solo se abbinato a un piano pubblicitario legato all’acqui-sto di materiale, pubblicazioni, spazi pubblicitari e fi ere di settore, tra cui il Vinitaly.

In attesa del Bando defi nitivo invitiamo le aziende a considerare le opportunità off erte da questa Misura.

Misura investimenti a dicembre l’apertura del nuovo bando

VITIVINICOLOn.8 2011 | 30

PRRV 2011/2012: domande valide solo se presentate prima del 15 novembre 2011

AnAnchchee inin qqueuess amo o spaz all e di adesio-ststoo nunumemero ddedediichihiamo uno spazioi allee dodomande di adesio-nenne aal l PiPiianananooo dididi RRRisisistrtrtrutututttuturararazziziz onononeee eee dididi RRRiicicononononvevvev rsrsioioionenenene VViignetiti per diri e chhe le domande valide per la campmpaggnaa 2201011//1/1/2020202 1212 ssononoo esesclclususivivamamenentte quellllepresentate prima del 15 nonovevembmbre.Evidenziamo che uno deded glglglg i i imimpegni fondamentali per chi aderisccee alall’l’aza ioio-ne di estirpazione e reieimpmpianntntnto (Azione I) è quello di estirparere iill vvigngneto indicato in domandaa nell ppep riododoo compreso tra il 1 febbraio 22010122 e e il 31 diiceeembmbmbmbmbmbbmbrerereerererere 2222222222201001010101010101122222222.2. Lee aaaaalllttltree azizioonnii ammmmmmmmmiim ssibili inin provincia di Pavia, nella zonaa dededeeeeeeefififififififififi fifi fi ininininininnittatatatatatata ddddddddd lalalalalaalaal DDDDDDDDDDDiii-i-iiisciipppplliinanare dd llell’l’l’OlOO trrtreeeeeppppppò Paveveses DDococ, sono il reimpianto con dddddddiiirrrii itittooto ((AzAzAzioionene 2)2)2)2)22)2)2)2))2222)2)))222)2)2)))) eeeeeeeeeeeeeeeeee iiill sovrvraiiainnnnesesesesese totoooottotooto pppppper vigneetiti dddiii etetee à ini feriore ai 15 anni connn uuuuuuna ddenensisittàà ddddiiiiimimiimmimmimmimmmppppippppip aaanaanna tot pararriii aaalalmemememeemmemennnnnnooooononn aa 4444444444444000000000000000000000000000000000000000000 00000 cececececeeceeececcceeeeceeppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppp iii alall’l’etetttataroro.PePPePePePPPePePePP r r rrr rrr llllaaala CCCCamamaamamppapagngngnnaaaaa 222000000000222 11111/2/222222222222010101011001001100 222222 22222 222 22222222 ililillilli ccccccccoonononooontrtrrrrrrrrrt ibi uttoo adadd ettttararo,o, aancncororaa dddddaaaaaaaad dddetetetereree mmmmiim nnananan rrrrereeere,,,dodoodovvvvvvvrvrvrvrvvvreeebebe bebe eeessssseereeereee dddiiiiiii cccccccccciiirrcccaaaaaaaaaacaaaaaaaaaa 1111111112.22.2222.222 30303300003003000030300000000000000000000000000000000000 00000000000000000000000 0000000000000000 00 eueeueueueuuuueueueeeeeeeeeeuueueeeeeueueeeueeeeeeeeeeeeeeeeeueeeueeeeeeeeeeeeee rrrrorr per l’Aziiononeee I;I quests o o cccccoooooccooocontntntririr bubub totoototo sssssaaaaarraaa àààààdd bbb dddiii ii 1111222222 30303000000000000000000000000000 l’A i I t t ibb tt ààà

pridotto del 5% per l’Azione II da eff ettuarsi con diritti provenienttii dad estirpaziioni azien-ddalili; dell 100%% in ppresesenzza a di diiritti acqcquiuisttstatati ieee ddedellll 55050%% % pep r iil sovo raini ne tsto.

I nostri uffi ci sono a disposizione per ogni chiarimento; in particolare per le valuta-zioni delle superfi ci indicate a contributo che saranno oggetto di misurazione con il GGPS da parte dei funzionari dell’ammini-ssstrazione provinciale.

Le prime missioni in Nord AmericaDopo gli incontri bilaterali a Milano e la visita in Oltrepò dei buyer nordamericani nel mese di luglio, le nostre aziende vitivinicole hanno a loro volta valicato i confi ni nazio-nali per le missioni commerciali organizzate da Promos.Dal 13 al 16 ottobre due aziende Coldiretti, Cordini Enrico di Zenevredo e Sclavi Davide di Montescano, sono state in Illinois, presso l’Italian Expo Chicago, per promuovere il vino dell’Oltrepò Pavese attraverso un’agenda mirata di incontri bilaterali con opera-tori locali.Allo stesso tempo altre aziende hanno aff rontato il mercato canadese, oltre che parte-cipare alla missione commerciale di Vancouver, in collaborazione con Liberty Wine; un evento strutturato principalmente con incontri B2B e degustazioni guidate. Questo progetto, nel suo complesso è un percorso molto interessante che dà alle aziende la possibilità di comprendere i meccanismi dei mercati esteri; di entrare in contatto con operatori del settore eno-agroalimentare; di promuovere tutto l’Oltrepò e di valorizzando sempre di più il legame tra territorio e qualità.Sempre per quest’autunno sono previste altre giornate di incontri bilaterali a Milano e, per il mese di marzo 2012, è in programma un’importante missione commerciale in a Calgary in Canada.

Progetto PROMOS

VITIVINICOLO | 31

ressati dal provvedimento: BoBosnsnasascoco, BrBrononii, CCananevevininoo, CCanannenetoto PPavavesesee, Castana, Cigognola, Corvino San Quirico, Golferenzo, Lirio, Montecalvo Versiggia, Montescano, Montù Beccaria, Mornico Losana, Oliva Gessi, PiPiPiPieteetetrarara dde’e GGioiorgrgii, RRededavavalallele, RoRovevescscalala,a, RRuiuinono,, SaSann DaDamimiananoo alal CColollele,,Santa GiGiululetettata,, SaSanta Maria della Versa, Stradella, Torricella Verzate, Volpara e Zennevrv eddo. IlIl ssosostetegngnoo èè coconcncesessoso aallllee azazieiendndee agagriricocolele ii ccuiui vivigngnetetii riricac dododono iinn ququesti comuni e pep r le qquali è accertato il danno eco-nomico alla prodo uzioonene caausato dalla pperonospora, nell’anno 2008, pari o superiore al 22%% ddeella produzione memedidiaa cacalcololata a sul trriei nnio pre-cedente. In collabororazazione con iill DiDipapartrtimimmeenenentototot dddii prprp oddoduuzione vegete ale dell’Università di Milanno è allo stutudidioo llalaaaaaaa v llalidididazazzioionee ddi i uunn moddellolo pre-visionale sulll o svilupppoo della Pererononoossppppooorara,, ccheee haha l’oobbiieettitivovo ddi apapprroo-fondire la connososcecenznza susullll’epidemimiololooggggggiiiai ddele lele iiiinnffnn ezioioniiiin ,, ppeerr ppermetteerereree una seeeeeeeeeemmmmpmppmpmpmmpmpmmmpmmpmmpprererreerere pppppppppppiiùiiiùiùùiiiùùiiù rrrazazzzzazazioooiii nanalelele ddififessaa ded l vvvviigggggnnnggneteto.o LLLe e ststts rar teggiiee did difesa sonnooooooooo indicaaaaattttttteteeteeetttteett nnnnneiiee DDDDDDDDisisisissciicciciccciplplllplplplpplp iiinnnni ararii didididdi ppppppppppppppppppppppppproroduduuuzizz onnneee ee inntetegrgrrrrrataaa,, chhehh aattttt ualmlmenentete sonnooooooooseguittttttttiiiii ddaadaddalllleeeeee e aazzzzazaazzzieeieienddndddddddddndddn eeeeee e eeeeeeee cchchcccchhchchccchheeee ee e e e adadadadadaddadadadddddddaddaderererrerererererreeeeeeeeee isssssssiisisisisisiiiiiisiscocococ nnoooooo aaaaaalllllllleeee miim ssusus rereeee agrggroo---o aama bientali. Daaaaalll200014141 ssssssssssssaaaaaarrraaaaaraa annaa noooono ooooobbbbbbbbblililiiggggggggggaaaaaaaagaaaaaaaagggaaagaaaagagaaagagaaaggggggg totototooooririririrrrirrrrrrririe e eeeeeeeeeee eee pepepepepepepepeeepepppepeppepeeepepepepeeeeepeeeeeeeepeeeepeppp rr rrrrrrrr tutututututtututtututuuututuuuuuuuuutttttttttttttttttttt i i vvvvviivv gggggggnnnnngg etetetti.ii200141 sssssssssaaaaaarrrannoooo ooobbbbbbbliliggggggggggaaaaaaaaaaaatototootoo iririiririrrrr eeeeeee pppepppperrrr tttttttttt ttttttttttttt i i iiggggggneteteti

Saranno distribuite alle aziende colpite somme per oltre un milione di euro

2525 ii CComomununii pap vesi interessaati dal pprov-vevev didimementntoo pepep rr ii dadannnnii cacaususatatii dadallllaa PePe-ronospporraa dellla a vivitete nelellala ccama pagnnaaproduttiva 2008 in Oltrepo Pavese. DDal 20201414 sararanno obbbbliligato irie per tuttii iivigneti lle sttrattegiie ddii didifefesasa chehe ssononooiiniinddididicacateete nn ieiei DDDiisis iiciciplppplininnarararii didi pproroduduziziononee. La Giunta regionalale llombbara da ha ap-provato l’indennizzo ddi 1.1 16164.4.72722,54 euro per i danni causatii ddala laa PPerono-spora della vite nella campap gnna prp o-ddudududududuudududduduuduutttttttttttttttttttttttivvivivivivivivvivvivvivaa aa 2008 in Oltrepo Pavesee.. LaLa de-llililibeebb raraaaaaaa rrende attuativo l’aiuto in n reregigime dedededed mmmmmmmmmmiinnimis, secondo lelee mmmmmmmmmmmmmmmmmmmododoodooddodoodododododo alalalaaaaalaaaaalaallitititiittiiittàà delReReReReReReegooogoooggoollaaaaal mento comunnnnnnininnnnnnnnnininininnnnnininnnnnnniinnnninnnnnninnnnnnnnnnn tatattatatatttatttattataataataaaatarririririrriiooo,o,o,oo fifififififififififififififififififififififififififififififififififinnnnnnnnnnnnnnno o o oooo oooo aaa aaaaaaa aaaa uunuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ririsssarcrcccccccr iiimmmmi ento massimmmmmmmmmomoomomoommmmmommmmmmmmommmmmmmmmommmmmoooomooommommmo pppppppppppereererereerererrerrrrrrrrrererererrrer aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaazzzzzizizizizzizzzizzzzzzzzzzzzizzzzizzizizizizzz eneneneeeeeeeeenneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeneeneneeneendadadadadadadadaadddadadaaaaaaaadaadadadaadaaddaa ddddddddddddddddddddddddddddddddddddi7.7.7 5550505050505 0000000000000 eeuro. Eccoo i CCCCCCCCCooooomomommommomomoooooooomooooo ununununnununununununununununnunnnunnnunnnnnnniiii iiiii papapapppapapapappaapppappppppppapppppppppp vveveveveeeveveesisisisiississississssssssss iiiiintntntntntnttnntntntnnnnntnnnnnn eeeeeeee-e-eeee-eeeeeeeeeeeee-eee77 5050505050500000000000000 E i CCCCC iii iiii ii tttt

Saranno distribuite alle aziende

Peronospora: in Lombardia approvati gli indennizzi

I CONTRIBUTI DELLA REGIONE LOMBARDIA PER L’ENERGIA RINNOVABILE

‘’Le energie rinnovabili di origine agricola possono dare un contributo al problema energetico del Paese ma deve essere rispettato il primato della produzione del cibo nella gerarchia delle priorità. L’Italia è un Paese che ha conquistato nel mondo i primati nella produzione alimentare e nella bel-lezza paesaggistica che non possono essere messi in discussione da uno sviluppo senza regole delle energie rinnovabili che tolgono terreno fertile all’agricoltura, favoriscono le speculazioni e deturpano in modo indelebile l’ambiente.” (Sergio Marini, presidente Coldiretti)

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un crescente interesse da parte delle imprese agricole verso la produzione di energia da fonti

rinnovabili per eff etto degli incentivi statali per questo tipo di attività; oltre agli incentivi, che sono commisurati all’energia prodotta,

alcune Regioni hanno previsto dei bandi per fi nanziare la costruzione e l’acquisto degli impianti. La Regione Lombardia ha inserito

una specifi ca misura nel Piano di Sviluppo Rurale, la 311B, i fondi disponibili sono andati ben presto esauriti e parecchie richieste non

sono state fi nanziate. Attualmente sono due i bandi aperti, uno riguarda le aziende che si trovano nel territorio del GAL Lomellina

per la valorizzazione della biomassa legnosa, il secondo interessa le aziende zootecniche che intendono produrre energia utilizzando i

refl ui da allevamento, si tratta di due esempi virtuosi che vanno nella direzione auspicata da Coldiretti. Gli investimenti devono essere

avviati in data successiva alla presentazione della domanda, in ogni caso il fi nanziamento è subordinato alla disponibilità di fondi da

parte dell’Ente erogante.

I punti salienti dei bandi aperti sono:

MISURA 311B PSL GAL LOMELLINA - SCADENZA 31/12/2011

Prevede il supporto alla realizzazione di impianti aziendali di trasformazione energetica della biomassa legnosa, anche su base con-

sortile all’interno del territorio del Gal Lomellina.

Sono ammissibili gli interventi per la realizzazione in azienda di impianti per la produzione di energia rinnovabile fi no ad 1 MW, in-

cluso l’acquisto di attrezzature, servizi e macchine funzionali alla gestione di impianti per la produzione di energia a favore di utenze

locali, quali:

• impianti termici e di cogenerazione alimentati a biomasse vegetali;

• impianti di gassifi cazione;

• impianti fotovoltaici o impianti solari, solo se integrati con altri investimenti di cui alle lettere precedenti;

• acquisto di attrezzature e macchine per la raccolta di prodotti, sottoprodotti e residui della produzione

• agricola, zootecnica e forestale per l’alimentazione degli impianti energetici aziendali e la movimentazione,

• consegna e commercializzazione delle biomasse ottenute (pellet, cippato, digestato, ecc.). La biomassa utilizzata per il funziona-

mento degli impianti deve provenire, in prevalenza, da aziende agricole;

• strutture per lo stoccaggio delle biomasse utilizzate e/o prodotte.

La spesa minima ammissibile per ottenere il contributo è pari a 5.000 €.

Per gli investimenti fi no a 1.300.000 € l’aiuto può essere concesso come contributo in conto capitale o come contributo in conto in-

teressi con percentuali fi no al 40% (da limitare al 20% se si accede al conto energia); gli investimenti di importo superiore a 1.300.000€

hanno percentuali di contribuzione dal 7,5% al 15%.

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

I CO

NTR

IBU

TI D

ELLA

REG

ION

E LO

MBA

RDIA

PER

L’EN

ERG

IA R

INN

OVA

BILE

I CONTRIBUTI DELLA REGIONE LOMBARDIA PER L’ENERGIA RINNOVABILEARARAAAAAAA

PROGRAMMA STRAORDINARIO DI INTERVENTI PER L’ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA NITRATISCADENZA 14/10/2011

Questa misura riguarda le aziende che intendono avviare investimenti fi nalizzati a produrre energia attraverso la valorizzazione degli

effl uenti da allevamento introducendo contestualmente sistemi gestionali dei refl ui idonei a limitare l’impatto ambientale mediante

il contenimento del carico di azoto, delle emissioni in atmosfera ed una migliore utilizzazione agronomica dei nitrati prodotti. Il testo

integrale del bando è pubblicato sul BURL n. 33 – Serie Ordinaria - del 16 agosto 2011 contente il Decreto dirigente unità organizza-

tiva 10 agosto 2011 - n. 7620 collegato alla D.g.r. n. 10890 del 23 dicembre 2009 – Approvazione delle disposizioni attuative e dell’a-

pertura dei termini di presentazione delle istanze di adesione al programma straordinario di interventi per l’attuazione della direttiva

«Nitrati» - Seconda apertura termini presentazione domande.

Il contributo è in conto interessi, gli aiuti vengono concessi per le sotto indicate tipologie di intervento.

AGROENERGIA – PERCENTUALE CONTRIBUTO DAL 10 AL 20%, IMPORTO MINIMO DI SPESA PARI A 100.000€

1. Impianti agroenergetici aziendali in abbinamento a impianti per la valorizzazione/contenimento dell’azoto che comprendano

la copertura degli stoccaggi;

2. Impianti agroenergetici realizzati in forma associata in abbinamento a impianti per la valorizzazione/contenimento dell’azoto

che comprendano la copertura degli stoccaggi;

3. Impianti per la gestione comprensoriale degli effl uenti di allevamento: impianti agroenergetici in abbinamento a impianti per

la valorizzazione/contenimento dell’azoto, ivi compresa la copertura degli stoccaggi, che prevedono la gestione degli effl uenti

a livello territoriale;

4. Integrazione di impianti agroenergetici esistenti: potenziamento impianto, copertura di stoccaggi, realizzazione di impianti per

la valorizzazione/contenimento dell’azoto;

5. Impianti energetici a fonti rinnovabili e/o impianti per la valorizzazione/contenimento dell’azoto, funzionali al raggiungimento

di obiettivi di sostenibilità ambientale delle attività zootecniche

ALTRE TIPOLOGIE DI INVESTIMENTO - PERCENTUALE CONTRIBUTO FINO AL 40%Sono ammissibili investimenti rientranti nelle seguenti tipologie di intervento al di fuori del campo di applicazione del Reg. (CE)

n.800/2008, in quanto aiuti a favore di attività connesse alla produzione primaria, di trasformazione e commercializzazione di pro-

dotti agricoli:

• strutture di stoccaggio dei liquami, comprensive delle coperture, non direttamente fi nalizzate alla produzione energetica (stoc-

caggi fi nali);

• impianti per la valorizzazione/contenimento dell’azoto;

• opere accessorie per la movimentazione degli effl uenti, incluse le reti di adduzione all’impianto e di redistribuzione al campo

per utilizzazione agronomica;

• macchine e attrezzature per la distribuzione degli effl uenti di allevamento a fi ni di utilizzazione agronomica che assicurano una

elevata effi cienza fertilizzante e una elevata sostenibilità ambientale (iniezione diretta e/o contestuale interramento).

In tal caso, la concessione degli aiuti è soggetta alle disposizioni previste dal Reg. (CE) n. 1857/2006 (“Aiuti di stato a favore delle picco-

le e medie imprese nella produzione di prodotti agricoli”), ai sensi dell’art. 4 (“Investimenti nelle aziende agricole”), con una intensità

di aiuto fi no al 40% dei costi ammissibili.

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

I CONTRIBUTI DELLA REGIONE LOMBARDIA PER L’ENERGIA RINNOVABILEMBMBBBBBBBB

n.8 2011 | 34 TERRANOSTRA

La campagna a portatadi tutti

Da oggi le imprese agrituri-stiche di Terranostra possono presentarsi ai consumatori in modo innovativo, compe-titivo e dinamico, parliamo del progetto “La campagna a portata di tutti”, legato alla misura 313 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) presen-tato dall’Associazione Terra-nostra Lombardia. Quasi 1300 gli agriturismi in Lombardia (di cui 100 nella provincia di

Pavia) che possono rientrare nello sviluppo di questo nuovo progetto. L’obiettivo è la valorizzazione dei ter-ritori lombardi dell’Asse 4 individuati nel PSR, nonché il potenziamento delle risorse naturali, culturali e im-prenditoriali di tutte le aree rurali intermedie, le aree con problemi complessivi di sviluppo, le zone protette e le aree Natura 2000. Si tratta di proposte turistiche, studiate attentamente ed esclusivamente sulle realtà del territorio lombardo, che propongono interessan-ti soluzioni e, sfruttando le unicità di ciascuna realtà agricola, permettono di off rire servizi e trattamento “davvero” personalizzati per i clienti/consumatori. Le proposte sono suddivise in 5 categorie (Turismo

L’estate premia l’agriturismo con oltre 5 milioni di presenze nelle fattorie anche grazie ad un ottimo settembre tradizio-nalmente preferito dagli amanti della vacanza a contatto con la natura. L’aumento degli ospiti degli agriturismi è in parte dovuto alla politica di contenimento dei prezzi ma se la buo-na tavola è una delle ragioni principali per scegliere l’agritu-rismo, sono sempre più spesso off erti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking e non man-cano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Quasi la metà degli agriturismi inoltre viene incontro anche alle esigenze di chi ama portare con sé gli animali in vacanza. Su un totale di 19.019 aziende agrituri-stiche 15.681 off rono alloggio, 9.335 ristorazione, 3.400 de-gustazioni e ben 10.583 altre attività tra le quali prevalgono quelle escursionistiche, quelle sportive, corsi di degustazio-ne, centri benessere, osservazioni naturalistiche, equitazione trekking e mountain bike. Tra le diverse tendenze si registra

un vero e proprio boom per gli agricampeggi in Italia che sfi orano quota mille e rendono disponibili quasi 8mila piazzole di sosta particolarmente apprezzate da-gli amanti della vacanza all’aria aperta come i campe-risti. Secondo elaborazioni di Terranostra su dati Istat, negli ultimi sette anni sono aumentate di quasi il 50 per cento le piazzole di sosta rese disponibili dagli agri-turismi italiani che si sono attentamente attrezzati per cogliere le nuove esigenze. La crescita per la vacanza verde è spinta dai percorsi turistici legati all’enogastro-nomia con circa 140 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare le molteplici tipicità del territorio, ma in Italia sono “aperti al pubblico” per acquistare pro-dotti enogastronomici 63mila frantoi, cantine, malghe e cascine ed anche 800 di mercati degli agricoltori di Campagna amica localizzati spesso in prossimità delle località turistiche.

premia l’agriturismo con oltre 5 milioni di presenze un vero e proprio boom per gli agricampeg

Agriturismo: un’estate da 5 milioni di presenze

| 35TERRANOSTRA

La birra italiana conquista i pub inglesi con un aumento record del 15% nelle quantità esportate in Gran Bretagna dove è diret-ta oltre la metà della produzione Made in Italy spedita all’estero. È quanto emerge da una analisi sulle esportazioni di birra italiana nel primo semestre del 2011, in oc-casione dell’acquisto da parte del colosso britannico della birra SABMiller della rivale australiana Foster per 9,9 miliardi di dollari australiani (10,2 miliardi di dollari Usa). La crescita delle esportazioni di birra made in Italy evidenzia una sorprendente per-formance in Paesi fortemente nazionalisti nei consumi e tradizionalmente attenti alla qualità della bevanda. Il successo della birra italiana è evidente anche oltreocea-no con un aumento del 13 per cento del-le esportazioni negli Stati Uniti che sono il più grande consumatore mondiale. Si

enogastronomico, Turismo Benes-sere, Turismo famiglia, Turismo Vacanza Attiva, Turismo Culturale) e possono costituire un piacevole “regalo” per amanti della natura e per coloro che intendono riscoprire le tradizioni e le culture del patri-monio rurale. Molte di queste pro-poste sono già disponibili sul sito www.lombardia.terranostra.it, ma nei prossimi mesi altre soluzioni fa-ranno saranno aggiunte al progetto.Ecco alcune indicazioni utili per sa-perne di più e …

• verifi care con il segretario provinciale Rosanna Sora(tel 0382.518048)[email protected] rientri nell’asse 4 del PSR, o sei in area protetta, natura 2000 oppure fai parte di uno dei comuni delle “Vie del Gusto” (l’appartenenza a questi territori è necessaria per rientrare nel progetto di fi nanziamento);

• individuare quella peculiarità nell’off erta della tua struttura e nel territorio circostante che possa stimolare la domanda;

• costruire una o più proposte insieme agli esperti al fi ne di ampliare la conoscenza del tuo territorio;

• promuovere la tua proposta sul territorio attraverso i Mercati di Campagna Amica e le manifestazioni dell’Associazione ed attraverso ulteriori azioni promozionali a carico di Terranostra;

• commercializzare on line la tua proposta attraverso l’agenzia Pandani Viaggi.

Vi aspettiamo con tante idee da discutere insieme.

tratta degli eff etti di un processo di quali-fi cazione nella produzione avvenuto negli ultimi anni. Da segnalare a questo propo-sito è soprattutto la crescente diff usione sul territorio nazionale di produzioni locali ottenute artigianalmente che incontrano i gusti di una fascia consistente di giovani consumatori e aumentano nei consumi. A cogliere questa opportunità sono stati molti imprenditori agricoli. Un recente de-creto ministeriale (212/2010), infatti, per-mette alle aziende produttrici la materia prima (l’orzo) di creare una malteria o un birrifi cio aziendale e di considerare la pro-duzione di questa bevanda (e del malto) attività agricola connessa. Per la produ-zione di birra servono varietà specifi che di orzo che si stanno diff ondendo nelle campagne insieme a numerosi “birrifi ci agricoli” a chilometri zero.

La birra italiana conquista i pub inglesi con tratta degli effetti di un processo di qua

La birra italiana di qualità espatriae conquista i pub inglesi

Proprio in provincia di Pavia ci sono due nostre aziende che si stanno dedicando alla produzione di birra di qualità conseguendo importanti riconoscimenti a livello nazionale. Parliamo in particola-re del Birrificio rurale dell’azienda agricola l’Oasi di Davide Carlini www.birrificiorurale.it che nella cornice di “Pianeta Birra”, l’evento fieristico italiano più importante del settore, ha visto incoronare “Terzo Miglio” (una delle birre di sua produzione) come “Miglior Birra d’Italia” nella categoria birre ad alta fermentazione. Un altro nostro associato annoverabile tra i “birrai di nicchia” è l’azienda agricola Pagetti e Marucchi (agriturismo “il Cinema” di Valle Lomellina) che produce una partico-larissima birra di riso.

n.8 2011 | 36 FISCALE

Termine di decadenza PPC Retroattività valida anche per l’Agenzia

Come è noto, con l’art. 11, D.Lgs. n. 228/2001, a

far data dal 30/6/2001 il termine di decadenza

dalle agevolazioni previste per la piccola proprietà

contadina era stato ridotto da 10 a 5 anni

Tale modifi ca aveva ingenerato numerose controversie, posto che secondo l’Agenzia delle Entrate il “nuovo” ter-mine di 5 anni non poteva essere applicato se l’acquisto del fondo e il successivo atto al quale collegare la deca-denza (ad esempio, cessione) erano avvenuti, rispettiva-mente, prima del 30 giugno 1996 e prima del 30 giugno 2001.Ora, l’Agenzia delle Entrate, mutando il proprio orienta-mento, si “allinea” ad una sentenza della Corte di Cas-sazione a Sezioni unite e riconosce che il termine deca-denziale di 5 anni dall’agevolazione fi scale prevista per la piccola proprietà contadina è retroattivo, senza alcuna condizione. Vediamo di ricostruirne l’iter.Il summenzionato intervallo di tempo, inizialmente fi ssato in 5 anni, è stato elevato a 10 anni dall’art. 28, comma 1, Legge n. 590/65 e, successivamente, è stato nuovamente riportato a 5 anni dall’art. 11, D.Lgs. n. 228/2001.È proprio il comma 5 del citato art. 11 che, disponendo l’applicazione del termine quinquennale, ha generato numerose controversie con riferimento agli acquisti ef-fettuati prima del 30/6/1996 seguiti da una successiva alienazione avvenuta prima del 30/6/2001 in quanto in tali casi non era rispettato l’intervallo decennale disposto dalla citata Legge n. 590/65, mentre era rispettato l’inter-vallo quinquennale disposto dal citato D.Lgs. n. 228/2001.Sul punto era intervenuta già l’Agenzia delle Entrate con la Circolare 26/11/2007, n. 63/E precisando che il citato comma 5 dell’art. 11 doveva essere interpretato nel sen-so che il termine decadenziale di 5 anni “si applica anche alle ipotesi in cui l’acquisto sia avvenuto in data anterio-re all’entrata in vigore del medesimo decreto legislativo [30/6/2001], ma a condizione che il successivo atto di ri-vendita – dal quale dipende l’eventuale decadenza dall’a-gevolazione – sia stato posto in essere successivamente all’entrata in vigore della norma [30/6/2001]” e giungen-do quindi alla conclusione che è applicabile il termine de-

cadenziale di 10 anni nel caso in cui il fondo sia stato:• acquistato prima del 30 giugno 1996• ceduto prima del 30 giugno 2001.In particolare la Circolare n. 63/E è stato specifi cava che “l’intenzione del legislatore non è stata quella di introdur-re una norma che estendesse, con effi cacia retroattiva, il benefi cio dell’attenuazione del vincolo temporale anche ai casi in cui si era già verifi cata la decadenza, bensì di introdurre una disposizione transitoria, volta a risolvere le diffi coltà applicative derivanti dall’introduzione del nuovo regime”.Sulla questione, con la sentenza del 28 gennaio 2011, n. 2060, è intervenuta successivamente la Corte di Cassa-zione emanata a Sezioni unite nella quale, con specifi co riferimento ad un “atto di acquisto e di successiva con-cessione in affi tto di un fondo rustico” eff ettuati entrambi prima del 30 giugno 2001, è stato statuito che:

1. la riduzione a 5 anni del termine di decadenza dispo-sta dal citato comma 1 dell’art. 11 “vale per il futuro e, quindi, trova applicazione, in relazione agli acquisti futuri, successivi al 30 giugno 2001 (data di entrata in vigore del d.lgs. 228/2001) e in relazione a tutti gli atti già stipulati, ma da meno di cinque anni (vale a dire dopo il 30 giugno 1996), per i quali il quinquen-nio matura sotto la vigenza della nuova legge”.

2. la “disposizione transitoria” di cui al citato comma 5 dell’art. 11 “estende l’effi cacia retroattiva del termine quinquennale a tutti gli atti posti in essere prima del 30 giugno 2001, senza alcuna condizione”.

La sentenza va quindi chiaramente nella direzione op-posta a quella stabilita dall’Agenzia delle Entrate con la Circolare 63/E del 2007, motivando che “…dei due ele-menti che entrano in gioco nella progressione della fattispecie che qui interessa, acquisto e cessione, il legislatore prende in considerazione soltanto quello dell’acquisto, stabilendo che l’effi cacia retroattiva si estende a tutti gli atti stipulati in precedenza [prima del 30/6/2001] senza alcun limite”.Da ultimo l’adeguamento alla suddetta sentenza della Corte di Cassazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

| 37FISCALE

Considerato, infatti, che il termine quinquennale trova applicazione anche nei casi in cui l’acquisto sia avvenuto prima del 30 giugno 2001 e l’atto che comporta la deca-denza si sia verifi cato successivamente a tale data, l’Agen-zia delle Entrate con la Circolare 30 maggio 2011 n. 25/E, rettifi ca quanto in precedenza aff ermato sull’argomen-to e chiarisce che la riduzione del termine di decadenza dall’agevolazione (da 10 a 5 anni) disposta dal citato art. 11 ha effi cacia retroattiva e va applicata anche agli atti stipu-lati prima del 30/6/1996 “per i quali l’evento che compor-ta la decadenza dall’agevolazione” si sia verifi cato prima del 30/6/2001.

Prosegue poi aff ermando che l’effi cacia retroattiva della disposizione trova l’unico limite nella eventuale defi nitivi-tà dell’atto impositivo. Tale limite può essere dovuto alla mancata impugnazione dell’atto stesso, ovvero all’even-tuale giudicato favorevole all’Amministrazione fi nanziaria nel caso di contenzioso.Alla luce di tutto questo consegue, secondo la stessa Agenzia delle Entrate, la necessità di riesaminare, da parte degli Uffi ci, le controversie pendenti in materia e l’abban-dono della pretesa tributaria “qualora ricorrano le condi-zioni sopra evidenziate e sempre che non siano sostenibili altre questioni”.

Gli uffi ci della Coldiretti sono a disposizione per infor-mazioni più dettagliate.

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARISI

CU

REZ

ZA IN

AG

RIC

OLT

URA

: I FI

TOSA

NIT

ARI

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

L’obiettivo di questo approfondimento è quello di favorire un uso sicuro, sostenibile e responsabile dei prodotti fi tosanitari al fi ne di prevenire la contaminazione ambientale e salvaguardare la salute e la sicurezza degli operatori, ripercorrendone il ciclo di vita, dal momento dell’acquisto e del trasporto in azienda, all’applicazione sulle colture fi no al successivo smaltimento dei quantitativi residui e dei contenitori vuoti.

LA DIRETTIVA 128/09La Direttiva n. 128 del 2009 sull’uso sostenibile dei prodotti fi tosanitari, in particolare a quanto indicato nell’art.13, prevede che “gli

Stati membri adottino provvedimenti affi nché le operazioni di manipolazione, stoccaggio e trattamento degli imballaggi e delle

rimanenze non rappresentino un pericolo per la salute umana e per l’ambiente”.

In tale ambito sono previste una serie di azioni fra cui la “messa a punto di procedure sicure per lo stoccaggio e la manipolazione

dei prodotti fi tosanitari, la preparazione della miscela fi toiatrica, il lavaggio dei contenitori e dei macchinari dopo il trattamento, lo

smaltimento delle acque refl ue e degli imballaggi” e la diff usione di linee guida sulle buone pratiche di uso dei prodotti fi tosanitari.

IL CONTESTO TERRITORIALE

Innanzitutto occorre contestualizzare quando contenuto nella direttiva in funzione delle diverse realtà territoriali, pertanto è fonda-

mentale conoscere il signifi cato di aree sensibili e aree vulnerabili.

Si ricorda che la competenza circa l’individuazione delle aree sensibili e vulnerabili è affi data alle Amministrazioni Regionali.

AREE SENSIBILILe aree sensibili sono quelle che prevedono specifi che misure di prevenzione dalla contaminazione e di risanamento ai sensi dell’Alle-

gato 6 del D.Lgs. 152/06 nel quale si considerate area sensibile un sistema idrico classifi cabile in uno dei seguenti gruppi:

• laghi naturali, altre acque dolci, estuari e acque del litorale già eutrofi zzati, o probabilmente esposti a prossima eutrofi zzazione,

in assenza di interventi protettivi specifi ci;

• acque dolci superfi ciali destinate alla produzione di acqua potabile che potrebbero contenere, in assenza di interventi, una

concentrazione di nitrato superiore a 50 mg/l;

• aree che necessitano, per gli scarichi aff erenti, di un trattamento supplementare al trattamento secondario al fi ne di conformarsi

alle prescrizioni previste dalla presente norma.

AREE VULNERABILI AI PRODOTTI FITOSANITARIL’art. 93 del medesimo Decreto, tratta quelle aree che meritano una particolare protezione ambientale

per le risorse idriche superfi ciali e sotterranee da loro sottese.

Un’area e considerata vulnerabile quando “l’utilizzo al suo interno di prodotti fi tosanitari autorizzati pone in condizione di rischio le

risorse idriche e gli altri comparti ambientali rilevanti”.

Ai sensi del comma 4, Parte B1 dell’Allegato 7 del D.Lgs. 152/06, possono essere considerate aree vulnerabili da prodotti fi tosanitari, le

aree naturali protette, o porzioni di esse indicate nell’Elenco Uffi ciale di cui all’art. 5 della Legge 6 dicembre 1991, n. 394.

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARI

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARI

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

GLI AGROFARMACIPer prodotti fi tosanitari o agrofarmaci si devono intendere le sostanze attive e i preparati, contenenti

una o più sostanze attive destinati a:

• proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli eff etti;

• favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, con esclusione di quelli specifi catamente nutrizionali per i quali sono deputati i

fertilizzanti;

• conservare i prodotti vegetali, controllare la fl ora infestante indesiderata o dannosa;

• eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento.

Possono essere impiegati esclusivamente per la cura delle piante e comunque solo per gli usi riportati nell’etichetta, e non possono in

alcun modo essere utilizzati per altri scopi come trattare i parassiti degli animali domestici.

In base alla classifi cazione e all’etichettatura di pericolo i principali prodotti sono classifi cati in:

• molto tossici (*): simbolo di pericolo T+ e l’indicazione di pericolo “MOLTO TOSSICO”;

• tossici (*): simbolo di pericolo T e l’indicazione di pericolo “TOSSICO”;

• nocivi (*): simbolo di pericolo Xn e l’indicazione di pericolo “NOCIVO”.

(*) Per l’acquisto, il trasporto e l’utilizzo di tali prodotti è richiesto il possesso del patentino

Tali prodotti devono essere conservati correttamente dagli utilizzatori in conformità a tutte le indicazioni e le prescrizioni riportate

nell’etichetta.

PATENTINO

Coloro che non possiedono un titolo di studio specifi co

(laurea in Scienze Agrarie o in Scienze della Produzione

animale ovvero titoli di studio universitari equiparabili,

diploma di perito agrario o agrotecnico), devono neces-

sariamente frequentare un corso di preparazione, della

durata di 18 ore, e sostenere un esame di idoneità orale

(o basato sulla soluzione scritta di quiz), di fronte a un’ap-

posita commissione.

Unica eccezione e rappresentata dai laureati in chimica,

medicina e chirurgia, medicina veterinaria, scienze biolo-

giche e farmacia nonché i diplomati in farmacia e i periti

chimici i quali sono esentati dall’obbligo di frequentare il

corso ma debbono comunque sostenere l’esame.

Il rinnovo del patentino deve essere fatto ogni 5 anni e

occorre frequentare un corso di aggiornamento.

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARI

CICLO DI VITA DEL PRODOTTO FITOSANITARIO

Con l’acquisto ogni responsabilità in ordine di trasporto, conservazione, utilizzo e manipolazione dei prodotti fi tosanitari viene total-

mente trasferita dal venditore all’acquirente.

Il trasporto degli agrofarmaci dal rivenditore all’azienda è il primo di una serie di processi durante i quali possono verifi carsi rischi di

contaminazione.

In aggiunta a quanto previsto dal Codice della Strada, il trasporto delle sostanze pericolose è ulteriormente regolamentato dall’Ac-

cordo Europeo sul Trasporto Internazionale di Sostanze Pericolose su Strada (ADR, Ginevra 30 Settembre 1957) e successivi aggior-

namenti e dalle relative leggi vigenti a livello nazionale.

TIPOLOGIE DI CONSEGNA E TRASPORTO DEI PRODOTTI FITOSANITARI IN AZIENDA• Trasporto eff ettuato dal rivenditore: qualsiasi problema derivante dal trasporto non adeguato del prodotto fi tosanitario dovrà

essere gestito dal rivenditore;

• trasporto eff ettuato dall’azienda agricola: in cui la responsabilità è dell’agricoltore che dovrà prendere tutte le precauzioni ne-

cessarie al fi ne di evitare incidenti;

• trasporto eff ettuato da un trasportatore terzo: per stabilire eventuali responsabilità bisognerà capire chi ha commissionato il

trasporto.

L’azienda agricola dovrà fornire la scheda di trasporto conforme alla normativa vigente (DM 544/09); si consiglia di stipulare un con-

tratto secondo la normativa vigente (D.Lgs.286/05) e di scegliere sempre trasportatori abilitati ADR.

CARICO E SCARICO• Disporre i contenitori dei prodotti fi tosanitari sempre con le chiusure rivolte verso l’alto e osservare sempre le indicazioni ripor-

tate sugli imballaggi (es. “alto”, “fragile”, ecc.);

• nel caso di carichi sovrapposti, collocare i prodotti liquidi in basso e i solidi in alto;

• si raccomanda di collocare i prodotti maggiormente tossici e le confezioni più pesanti in basso;

• evitare che i contenitori possano muoversi sul piano di carico e prima di partire, controllare sempre che il carico sia corretta-

mente bilanciato e ben sistemato;

• evitare di danneggiare gli imballaggi e le confezioni durante le operazioni di carico e scarico. Ad esempio evitare che i sistemi di

fi ssaggio del mezzo di trasporto (le cinghie) danneggino il contenitore primario;

• verifi care sempre che gli imballaggi secondari (es. scatoloni di cartone, casse di legno) siano integri;

• dopo aver scaricato le confezioni di prodotti fi tosanitari, controllare sempre che non vi siano state perdite sul piano di carico

del mezzo di trasporto;

• in caso di perdite se non ci sono evidenti rischi per l’operatore...

› indossare adeguati Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): stivali, guanti, grembiule o tuta, ecc.

› tamponare le perdite con materiale assorbente (sabbia, vermiculite, ecc.)

› raccogliere il materiale tamponato e gli eventuali contenitori danneggiati

› inserire il tutto in opportuni recipienti ermetici plastici a tenuta opportunamente etichettati;

• in caso di contaminazione ambientale avvisare le autorità competenti: Vigili del Fuoco (115);

• Ripulire accuratamente il mezzo al termine del trasporto.

SIC

URE

ZZ

A IN

AG

RIC

OLT

URA

: I FI

TOSA

NIT

ARI

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARI

STOCCAGGIO DEI PRODOTTI FITOSANITARIÈ raro che si verifi chino rilevanti incidenti nei magazzini per lo stoccaggio dei prodotti fi tosanitari,

tuttavia quando ciò accade le conseguenze possono essere molto gravi, sia per la salute dell’uomo che per la salvaguardia dell’am-

biente.

Pertanto il magazzino dedicato allo stoccaggio dei prodotti fi tosanitari va considerato come un luogo “riservato” il cui accesso e

permesso unicamente agli addetti autorizzati, muniti possibilmente del patentino o di specifi che conoscenze in materia di impiego

di prodotti fi tosanitari e fertilizzanti.

Un aspetto molto importante riguarda la verifi ca che nel magazzino non vi siano scarichi collegati direttamente alla rete fognaria,

attraverso i quali possono essere immesse nell’ambiente perdite accidentali di prodotto concentrato verifi catesi all’interno del locale,

cosi come le acque di lavaggio del pavimento del magazzino, che possono contenere residui di prodotti fi tosanitari.

Occorre adottare opportuni provvedimenti, impedendo che tali liquidi contaminati vengano dispersi nell’ambiente, raccogliendoli a

parte e gestendoli opportunamente. Particolare attenzione deve essere posta nella gestione dei prodotti fi tosanitari in fase di revoca.

Nel magazzino possono inoltre essere conservati anche i prodotti revocati, i residui di miscela fi toiatrica inutilizzati e i contenitori

vuoti di prodotti fi tosanitari in attesa di smaltimento.

IL MAGAZZINOQuando si tratta di costruire una nuova struttura o di modifi carne una preesistente, oltre a far riferimento alla legislazione vigente

(edilizia, ambientale, sicurezza, ecc.) è opportuno tenere conto dei seguenti aspetti:

• in caso di più opzioni circa l’ubicazione del magazzino per i prodotti fi tosanitari, scegliere di realizzarlo in un’area non a rischio

da un punto di vista ambientale e pertanto lontano da pozzi, corsi d’acqua superfi ciali, al fi ne di minimizzare i rischi;

• la dimensione del locale deve essere funzionale a conservare correttamente la quantità di prodotti fi tosanitari necessaria alle

esigenze aziendali;

• i magazzini destinati alla conservazione di oltre 1 tonnellata di prodotti fi tosanitari dovrebbero essere situati almeno a 50 m di

distanza dalle aree a rischio;

• i magazzini con meno di 1 tonnellata dovrebbero essere ubicati a 20 m di distanza da pozzi non coperti e fontane, falde acqui-

fere situate al di sotto di suoli molto permeabili, aree limitrofe a pozzi o sorgenti da dove viene prelevata acqua potabile, corpi

idrici superfi ciali soggetti alla contaminazione da ruscellamento (es. situati al fondo di aree coltivate declivi); 10 m di distanza

da pozzi protetti naturalmente, fontane e sorgenti, stagni (es. situati in aree forestali), falde acquifere situate al di sotto di suoli

semi-permeabili, aree circostanti pozzi e fontane, corpi idrici superfi ciali (esclusi quelli presenti all’interno dell’azienda agricola

e isolati dalla rete idrica superfi ciale) e 4 m di distanza da pozzi coperti, fontane protette (es. racchiuse in strutture di cemento),

falde acquifere situate al di sotto di terreni impermeabili; tutte le aree non direttamente collegate a quelle mediamente o molto

sensibili alla contaminazione, purché siano presenti adeguati sistemi per la raccolta delle acque contaminate (inclusa l’acqua

utilizzata per lo spegnimento di eventuali incendi);

• i magazzini non dovranno mai essere ubicati nella zona di rispetto (rispettare la distanza di 200 metri) prevista intorno ai punti

di captazione dell’acqua potabile (d.lgs. 152/06, art.94).

L’ambiente deputato a deposito dei prodotti fi tosanitari puo essere realizzato in diversi modi, di seguito vengono riportate le 3 prin-

cipali soluzioni adottabili.

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARILTULTUTTTTTTT

MODALITÀ DI STOCCAGGIO DEI PRODOTTI FITOSANITARI E DEI CONTENITORI VUOTI• Stoccare i prodotti fi tosanitari nei loro contenitori originali e con le etichette integre e leggibili in luogo asciutto e ben areato,

preferibilmente a temperatura compresa tra 0 e 40 °C, al riparo dalla luce solare; controllare che le confezioni non siano danneg-

giate o deteriorate prima di movimentarle;

• posizionare i prodotti liquidi sempre nei ripiani più bassi rispetto alle polveri e i prodotti più tossici e i più pesanti sotto a quelli

meno tossici;

• proteggere le confezioni in carta dal contatto con spigoli e margini taglienti;

• sistemare i contenitori danneggiati o che perdono in un contenitore a tenuta o sovra contenitore, identifi cato con un’etichetta

recante il nome del prodotto, a sua volta ubicato in un luogo sicuro del magazzino, lontano dagli altri materiali;

• i contenitori vuoti presenti nei magazzini devono essere posizionati con l’apertura rivolta verso l’alto, sistemati insieme con le

relative linguette e con i coperchi ben chiusi, in un cassonetto chiuso o in sacchi di plastica appositamente etichettati.

PIANIFICAZIONE DEL TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DELLA MISCELALe fasi preliminari all’esecuzione del trattamento sono molto importanti al fi ne di prevenire i rischi legati all’utilizzo dei prodotti

fi tosanitari.

Generalmente si compongono di una serie di operazioni sia di carattere periodico sia legate alla specifi ca esecuzione del trattamento:

alcune operazioni di pianifi cazione possono essere eff ettuate periodicamente (es. acquisto dell’attrezzatura irrorante e sua ispezione,

individuazione dei pozzi e delle aree vulnerabili, ecc.), altre devono essere ripetute ogni volta che si esegue un trattamento (es. scelta

del tipo di ugello, del volume di irrorazione, ecc).

Nell’acquisto di un’irroratrice di nuova di fabbrica occorre assicurarsi che sia conforme ai requisiti CE e che la scelta della macchina

sia eff ettuata in base a caratteristiche che consentano di ridurre al minimo la quantità di volume residuo, ottimizzare l’utilizzo delle

miscele e limitare le perdite.

Riguardo la pianifi cazione dei trattamenti e la preparazione della miscela è bene verifi care la presenza di aree dedicate nelle quali sia

possibile la miscelazione del prodotto, il riempimento dell’irroratrice, il lavaggio e il trattamento dei refl ui di fi ne trattamento è bene

rispettare standard di sicurezza in grado di consentire la riduzione dei rischi di contaminazione puntiforme e per la salute dell’uomo.

Per la realizzazione di tali strutture occorre verifi care la legislazione locale vigente circa le procedure da seguire per la realizzazione

dell’area attrezzata, i parametri di rischio specifi ci (es. punti di captazione dell’acqua potabile) ed eff ettuare eventualmente una valu-

tazione di rischio specifi co tenendo conto della presenza di pozzi, della situazione geografi ca, pedologica e geologica.

PREVENZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA PRODOTTI FITOSANITARIPer quanto attiene la sicurezza ambientale e delle persone occorre tener presente anche dei fenomeni di contaminazione da prodotti

fi tosanitari di tipo diff uso come deriva e ruscellamento.

In ogni caso e opportuno non trattare nelle “aree di rispetto” relative a punti di prelievo di acque destinate al consumo umano:

la legge prevede infatti che intorno a pozzi o sorgenti di acque destinate al consumo umano è vietato eseguire qualunque tipo di

trattamento con prodotti fi tosanitari entro un raggio di 200 metri (D.Lgs. 152/06, art. 94) se non diversamente specifi cato da leggi

regionali o provinciali.

Inoltre è bene rispettare le distanze previste in modo da evitare la deriva del prodotto: essa rappresenta il movimento dell’agro-

farmaco nell’atmosfera come particelle sospese nell’aria e non comprende quindi il trasporto del prodotto fi tosanitario attraverso

l’atmosfera in forma gassosa, defi nito generalmente come volatilizzazione, ne l’allontanamento a causa del vento di particelle di suolo

contenenti il prodotto stesso.

SIC

URE

ZZ

A IN

AG

RIC

OLT

URA

: I FI

TOSA

NIT

ARI

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARIOLOLOOOOOOO

Altri aspetti importanti sono l’ispezione uffi ciale per la verifi che funzionali e la taratura periodica delle irroratrici e i controlli funzio-

nali, eseguiti autonomamente dalle aziende agricole.

Tutto ciò consente di ottimizzare l’effi cacia dei prodotti fi tosanitari garantendo nel contempo la loro distribuzione uniforme sulla

coltura e di evitare sprechi e potenziali contaminazioni ambientali.

Al fi ne di eff ettuare correttamente miscele di fi tosanitari diversi, sia dal punto di vista della sequenza di prodotti da introdurre sia per

quanto concerne le modalità di preparazione della miscela, è fondamentale seguire le indicazioni riportate in etichetta.

Diversamente possono formarsi concrezioni e accumularsi depositi elevati per esempio sulle superfi ci dei fi ltri.

TRASFERIMENTO IN CAMPOL’agricoltore è libero di trasportare della merce all’interno della sua proprietà purché non percorra o attraversi strade pubbliche.

È possibile trasportare i prodotti fi tosanitari già miscelati nell’irroratrice su strade pubbliche purché accompagnati da apposita docu-

mentazione (Documento di Trasporto) e comunque si consiglia comunque un trasporto limitato.

Anche all’interno dell’azienda stessa e preferibile limitare il trasporto delle miscele già pronte all’uso.

RIEMPIMENTO E PREPARAZIONE DELLA MISCELAParticolare attenzione deve essere posta durante la fase di trasporto dell’irroratrice, riempita con la miscela fi toiatrica, dal centro

aziendale al campo da trattare, affi nché non si verifi chino fenomeni di contaminazione dovuti a perdite accidentali (gocciolamenti

da raccordi, fuoriuscite dal coperchio del serbatoio riempito eccessivamente, ecc.).

Il trasferimento in campo rappresenta una fase delicata anche nella sua semplicità e coinvolge diverse casistiche operative:

• trattamento con preparazione della miscela nell’apposita piazzola - il trasferimento avviene di volta in volta con l’im-

pianto irrorante che contiene anche il prodotto fi tosanitario, in queste situazioni, particolare cura dovrà essere rivolta alla

“tenuta” complessiva di tutte le parti dell’’impianto, alla sicurezza nello spostamento, al riempimento del serbatoio per evitare

tracimazioni di liquidi e al percorso che l’operatore segue al fi ne di evitare attraversamenti di corsi d’acqua;

• TRATTAMENTO CON PREPARAZIONE DELLA MISCELA IN CAMPO - in questo caso si deve assolutamente seguire il principio di trasportare

i prodotti fi tosanitari in sicurezza sui mezzi aziendali, inoltre, se non e possibile approvvigionarsi di acqua pulita senza pericoli

di contaminazioni dei corpi idrici in prossimità del luogo ove si eff ettua la preparazione della miscela, è necessario trasportare

separatamente con botti aziendali quantitativi suffi cienti di acqua.

È altamente sconsigliato trasportare una botte di appoggio contenente la miscela già pronta dal centro aziendale al campo e nel

caso in cui si eff ettui un trattamento combinato con altre operazioni colturali, quali la semina o la sarchiatura, si richiederà maggiore

attenzione.

PREPARAZIONE DELLA MISCELA IN CAMPOL’irroratrice deve essere oggetto di attenzione per quanto riguarda la sua funzionalità e la tenuta riguardo il trasporto in sicurezza dei

prodotti fi tosanitari e l’approvvigionamento dell’acqua per i trattamenti.

Al fi ne di eseguire correttamente tali operazioni e opportuno seguire alcune semplici indicazioni:

• eff ettuare il trasporto dei prodotti fi tosanitari in sicurezza al fi ne di evitare cadute, ribaltamenti e sversamenti dei prodotti;

• nei casi in cui non sia possibile eff ettuare un rifornimento di acqua in sicurezza in campagna, è opportuno eff ettuare i riforni-

menti con mezzi ausiliari quali botti di grandi dimensioni in grado di conferire una suffi ciente autonomia.

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARILTULTUTTTTTTT

ESECUZIONE DEL TRATTAMENTOLa particolarità dell’agricoltura italiana, caratterizzata da numerose piccole aziende inserite anche in aree urbanizzate impone, durante l’ese-

cuzione dei trattamenti con prodotti fi tosanitari, come prioritaria la sicurezza per l’ambiente e per le persone (cittadini e operatori agricoli).

Durante l’esecuzione del trattamento occorre porre particolari attenzioni a:

• verifi care le condizioni meteorologiche prima di eseguire il trattamento;

• verifi care la corretta polverizzazione delle gocce in funzione della temperatura e delle condizioni del vento (gocce più grandi in

presenza di elevate temperature e di brezze);

• evitare di trattare quando si verifi cano moti convettivi dell’aria (es.: nei caldi pomeriggi primaverili estivi) e condizioni di inver-

sione termica (più frequenti verso sera nelle giornate assolate e calme).

In particolare è necessario tenere conto che, anche nelle condizioni meteorologiche ideali, si può formare una nube di prodotto che

può debordare dall’appezzamento e non colpire il bersaglio (deriva).

Pertanto occorre organizzarsi in modo tale che la nube irrorante non esca dall’appezzamento trattato.

Per quel che riguarda la valutazione ambientale al fi ne di prevenire il fenomeno di deriva si raccomanda di prestare particolare atten-

zione alle condizioni del vento e alla scelta degli ugelli.

Per l’impiego corretto dell’irroratrice al fi ne di prevenire contaminazioni accidentali occorre:

• evitare le situazioni in cui un’irroratrice piena di miscela fi toiatrica rimanga ferma in prossimità di un’area sensibile per un pe-

riodo di tempo prolungato;

• non attivare l’erogazione della miscela fi toiatrica quando l’irroratrice e ferma, per esempio per riempire tutte le tubazioni che

alimentano gli ugelli, in quanto ciò comporta un sovradosaggio di prodotto nell’area dove avviene questa operazione con il

rischio di contaminazione del suolo e delle acque;

• ad inizio trattamento impiegare sistemi di ricircolo della miscela sulla barra oppure attivare l’erogazione avanzando con l’irrora-

trice accettando che vi siano minime aree “sotto dosate”;

• non provocare fenomeni di gocciolamento della miscela dalla coltura trattata poiché tali gocciolamenti possono essere favoriti

da uso di gocce troppo grandi, volumi di distribuzione eccessivi e distanza troppo breve tra ugelli e bersaglio;

• in caso di perdite dell’irroratrice (fenomeni di gocciolamento dalle tubazioni/ugelli o di intasamento degli ugelli) si deve inter-

rompere l’erogazione e provvedere alla risoluzione del problema per limitare al minimo le perdite;

• eff ettuare le riparazioni lontano da aree sensibili, preferibilmente in aree attrezzate, avendo cura di indossare adeguati DPI.

OPERAZIONI SUCCESSIVE AL TRATTAMENTONella gestione refl ui di fi ne trattamento, lavaggio attrezzatura e smaltimento rifi uti occorre che:

• la miscela residua sia gestita in modo razionale e sicuro pianifi cando con cura il dosaggio dei prodotti;

• ogni tipo di residuo (rimanenze, acque di lavaggio, prodotti scaduti, contenitori vuoti) sia gestito al fi ne di evitare danni alle

persone, agli animali e all’ambiente;

• vengano eseguite sia la pulizia esterna che quella interna dell’irroratrice, a cadenza regolare ma anche in relazione a trattamenti

da eff ettuare su colture diff erenti o sulla stessa coltura ma con prodotti fi tosanitari diversi;

• le acque di lavaggio siano essere gestite correttamente e non disperse nell’ambiente;

• l’irroratrice venga ricoverata in luogo sicuro fuori dalla portata di persone non autorizzate e animali, in condizioni tali da non

provocare rischi di contaminazione dell’ambiente;

SIC

URE

ZZ

A IN

AG

RIC

OLT

URA

: I FI

TOSA

NIT

ARI

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARIOLOLOOOOOOO

• siano accertate eventuali presenze di specifi che normative locali che regolamentino lo smaltimento dei rifi uti agricoli.

SMALTIMENTO MISCELA RESIDUAPer limitare la quantità di miscela residua nel serbatoio (surplus) e buona norma aver pianifi cato in modo preciso il volume di distri-

buzione e aver adottato adeguate procedure di regolazione dell’irroratrice.

La conoscenza dell’entità del volume residuo dell’irroratrice permette di avere un’indicazione circa la quantità di acqua pulita neces-

saria per ottenere un adeguato livello di pulizia della macchina.

La quantità di miscela fi toiatrica residua e ripartita in due frazioni presenti all’interno e all’esterno dell’irroratrice.

INTERNO DELL’IRRORATRICE• Miscela residua nel serbatoio (surplus rispetto a quella necessaria per il trattamento);

• miscela tecnicamente non distribuibile (non aspirabile dalla pompa);

• eventuali depositi di miscela negli angoli morti del serbatoio;

• depositi di prodotto all’interno dei fi ltri e delle tubazioni.

ESTERNO DELL’IRRORATRICE• Frazione di miscela fi toiatrica accumulatasi sulla superfi cie esterna della macchina.

MISCELA NON DISTRIBUIBILE - SMALTIMENTO IN CAMPOIl residuo in botte viene ridistribuito sull’appezzamento. Se i calcoli eff ettuati per preparare la miscela sono corretti, non verrà supe-

rato il dosaggio stabilito per ettaro.

Al termine del trattamento con il lavaggio interno della botte si porta il livello al volume desiderato e la diluizione deve risultare

almeno 1/100.

A questo punto occorre attendere l’asciugatura delle parti vegetali e si procede nuovamente al trattamento.

Successivamente la quantità rimasta può essere scaricata sull’area attrezzata dotata di pozzetto per la raccolta delle acque refl ue o

ulteriormente diluita (1/10) e distribuita su un’area dell’azienda caratterizzata da terreno compatto e coperta da un cotico erboso

naturale, ad almeno 50 m di distanza dai corpi idrici.

MISCELA NON DISTRIBUIBILE - SMALTIMENTO IN AZIENDALa miscela residua può essere scaricata:

• nel pozzetto di raccolta delle acque dell’area attrezzata;

• successivamente prelevata da una società specializzata per la raccolta e lo smaltimento di rifi uti speciali pericolosi;

• convogliata in idoneo sistema di decontaminazione (biobed) che, in funzione della tipologia, può prevedere lo smaltimento

delle acque decontaminate direttamente su suolo;

• in un contenitore che verrà ritirato da società specializzate per la raccolta e lo smaltimento di rifi uti speciali pericolosi;

• se la miscela non e diluita, recuperata in un contenitore per il riutilizzo (da eff ettuarsi entro una settimana).

È possibile la soluzione in cui, qualora non si fosse dotati di apposita area attrezzata con pozzetto di raccolta delle acque refl ue, che

la miscela non distribuibile venga direttamente immessa in un sistema di decontaminazione.

SMALTIMENTO DEI CONTENITORI VUOTI E/O DEI PRODOTTI REVOCATI

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARILTULTUTTTTTTT

Tutti i rifi uti prodotti dall’attività agricola sono classifi cati come rifi uti speciali.

Un’ulteriore classifi cazione dei rifi uti è in funzione della loro pericolosità: non pericolosi e pericolosi.

Ad esempio i contenitori di prodotti fi tosanitari vuoti e bonifi cati sono rifi uti speciali non pericolosi mentre i residui di miscela di

prodotti fi tosanitari e i prodotti fi tosanitari revocati sono rifi uti speciali pericolosi.

Lo smaltimento non corretto di confezioni contenenti residui di prodotti fi tosanitari, miscele residue del trattamento, acque di

lavaggio, prodotti revocati, ecc., sono cause di contaminazione non solo delle acque ma anche dei suoli e possono provocare conta-

minazioni anche all’uomo e agli animali.

È importante quindi rendere minimi i rifi uti e i prodotti refl ui legati ai prodotti fi tosanitari.

Per fare ciò occorre adottare i seguenti principi:

• conservare nel magazzino soltanto le quantità di prodotti fi tosanitari necessarie per l’utilizzo corrente (massimo due cicli col-

turali);

• pianifi care sempre le attività legate alla distribuzione dei prodotti fi tosanitari;

• utilizzare irroratrici che siano in grado di rendere minimo il volume di miscela non distribuibile e utilizzare la miscela residua

avanzata nel serbatoio;

• utilizzare i dati della taratura, della superfi cie da trattare e le indicazioni riportate in etichetta per calcolare esattamente le quan-

tità di acqua e di prodotto fi tosanitario necessarie per l’esecuzione del trattamento.

Al fi ne di gestire i rifi uti prodotti in linea con la normativa vigente è necessario considerare le seguenti fasi:

1. deposito temporaneo del rifi uto;

2. smaltimento;

3. adempimenti burocratici.

DEPOSITO TEMPORANEOUn tempestivo ed effi ciente “deposito” dei rifi uti contenenti residui di prodotti fi tosanitari è fondamentale per prevenire contami-

nazioni.

I rifi uti vanno raggruppati in un ambiente o locale che abbia requisiti tali da impedirne la dispersione,

contaminazione di suolo e acque, inconvenienti igienico-sanitari o in generale danni a cose o a persone.

Nel deposito temporaneo i rifi uti devono essere raggruppati per tipi omogenei, quali ad esempio i rifi uti di plastica, gli imballaggi, ecc.

e il deposito deve essere costituito nel luogo di produzione dei rifi uti.

Inoltre, i rifi uti devono essere raccolti e avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo le seguenti modalità:

• rifiuti speciali non pericolosi: con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito, quando il

quantitativo di rifi uti pericolosi in deposito raggiunga i 20 metri cubi. In ogni caso, allorché il quantitativo di rifi uti non superi i

20 metri cubi l’anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno;

• rifiuti speciali pericolosi: con cadenza almeno bimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito, quando il quantita-

tivo di rifi uti pericolosi in deposito raggiunga i 10 metri cubi. In ogni caso, allorché il quantitativo di rifi uti non superi i 10 metri

cubi l’anno, il deposito temporaneo non può avere durata superiore ad un anno.

In ogni caso è buona norma riporre i rifi uti prodotti (contenitori vuoti prodotti fi tosanitari, fi ltri, batterie, ecc.) in diversi contenitori a

SIC

URE

ZZ

A IN

AG

RIC

OLT

URA

: I FI

TOSA

NIT

ARI

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

SICUREZZA IN AGRICOLTURA: I FITOSANITARIOLOLOOOOOOO

seconda delle diverse tipologie in un luogo idoneo e apporre su questi contenitori apposita segnaletica che ne identifi chi il contenuto.

Durante la bonifi ca l’operatore deve utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale (DPI).

Ai fi ni della gestione, i contenitori vuoti una volta bonifi cati, vengono considerati come rifi uti speciali non pericolosi ove la legisla-

zione locale lo permetta.

I contenitori vuoti e bonifi cati devono essere riposti in appositi sacchi chiusi ermeticamente e provvisti di etichetta sulla quale vanno

indicati gli estremi identifi cativi del produttore.

Tali sacchi devono essere conferiti a smaltitori autorizzati o, ove la legislazione locale lo permetta, a stazioni ecologiche opportuna-

mente attrezzate gestite dal Comune o da soggetti privati.

CONTENITORI CON PRINCIPI ATTIVI NON PIÙ UTILIZZABILI OPPURE CONTENITORI VUOTI NON BONIFICATII rifi uti, ai fi ne gestionali, sono classifi cati come speciali pericolosi.

Devono essere conferiti agli smaltitori tramite trasportatori autorizzati o, in via eccezionale, e ammesso il trasporto dei rifi uti speciali

pericolosi, nella quantità massima di 30 kg o 30 litri da parte del produttore iniziale.

RIFIUTI DI PRODOTTI FITOSANITARI DERIVANTI DA EVENTUALI SVERSAMENTI O LAVAGGILa miscela residua e le acque di lavaggio delle attrezzature sono da considerarsi rifi uti speciali pericolosi, non possono essere immessi

in fognatura o in un corpo idrico ricettore, ma vanno conferiti a trasportatori autorizzati ed essere correttamente smaltiti secondo le

procedure defi nite dalla vigente normativa (D.Lgs. 152/06).

Le miscele fi toiatriche di composizione/concentrazione sconosciuta o incerta, come quelle derivanti dalla raccolta delle perdite avve-

nute nel magazzino dei prodotti fi tosanitari, possono essere:

• sottoposte a trattamento in azienda (es. biobed);

• conferite a una società autorizzata per lo smaltimento.

Preferibilmente i refl ui di prodotti fi tosanitari si devono conservare in appositi contenitori a tenuta, isolati dal pavimento.

Se interrati, tali serbatoi, si consiglia che siano provvisti di doppia parete.

• Non riutilizzare le miscele residue in aree a rischio di allagamenti (con frequenza almeno di uno ogni dieci anni), dove vi siano

punti di captazione dell’acqua potabile o pozzi, in aree declivi prospicienti corsi d’acqua o in presenza di suoli sensibili all’’ero-

sione;

• la distribuzione di tali frazioni di miscela diluita non deve avere alcun tipo di eff etto biologico indesiderato su qualsivoglia col-

tura.

n.8 2011 | 48

Entro la fi ne del 2012 verranno defi nite le norme che

regoleranno la PAC per il periodo 2014-2020. Per l’agri-

coltura italiana ed in particolare per quella pavese ci

sono novità di rilievo già per la campagna 2011 e per il

biennio successivo

2011: ANTICIPO AD OTTOBRE DEL PAGAMENTO DOMANDA UNICA

Premessa:1. Il Reg. (CE) 73/2009 prevede che il pagamento delle

Domanda Unica debba avvenire tra il 1 dicembre ed il 30 giugno dell’anno successivo alla presentazione della domanda.

2. La Regione Lombardia ha introdotto negli ultimi due anni la possibilità di richiedere un anticipo da pagarsi a luglio della campagna in corso pari al 50% del valore dei titoli pagabili (70% nel 2010)

3. La Commissione UE ha recentemente concesso la pos-sibilità di anticipare al 15 ottobre i pagamenti della DU2011 per un valore pari al 50% dei titoli e di tutti gli altri premi accoppiati del titolo IV e dell’art. 68 ex Reg (CE) 73/2009.

Per gli agricoltori lombardi che non coltivano riso o piante proteiche la disposizione della Commissione UE non incide in nessun modo perché avevano già percepito l’importo cor-rispondente nel mese di luglio da parte dell’Organismo Paga-tore della Regione Lombardia.La novità, positiva, riguarda soprattutto i risicoltori che po-tranno contare su un anticipo del 50% del premio accoppiato riso, l’importo sarà liquidato a fi ne ottobre.Da dicembre invece inizieranno le procedure per il pagamen-to del saldo sia per la quota titoli che per gli aiuti accoppiati.

2011: DEFINITI GLI IMPORTI DEI PREMI ACCOPPIATI

L’Agea con circolare 156 del 3 ottobre 2011, ha defi nito gli im-

porti dei premi accoppiati per l’anno 2011 in base alle risultanze delle superfi ci eff ettivamente seminate ri-spetto ai massimali nazionali.Viene confermato l’importo di 300 €/Ha per quanto riguarda la barbabietola da zucchero e di 55.,57€/Ha per le piante proteiche, per il settore riso è inve-ce prevista una riduzione del 10,70% a causa del su-peramento della soglia di 219.148 ettari, le superfi ci eff ettivamente seminate sono state 245.397,05 Ha e l’aiuto defi nitivo sarà pari a 404,53€/Ha.

MODULAZIONE: Gli aiuti accoppiati, come gli impor-ti relativi ai titoli, sono soggetti ad ulteriori riduzioni per eff etto dell’applicazione della modulazione sui premi eccedenti 5.000€, le percentuali di riduzione sono pari al 9% sugli importi compresi tra 5.000 e 300.000€, del 9% + 4% per gli importi eccedenti 300.000€

2012: SOPPRESSIONE DEGLI AIUTI ACCOPPIATIL’anno prossimo viene concluso il processo di di-saccoppiamento dei premi rispetto al tipo di coltura praticata: l’importo che fi no al 2011 veniva erogato ai coltivatori di riso, pisello proteico, frutta a guscio, sementi certifi cate e foraggi essiccati, dal 2012 sarà integrato nel valore dei titoli.Il meccanismo di calcolo è il seguenteA. Viene individuato un periodo di riferimento, in

questo caso sono gli anni 2005-2006-2007-2008

B. Si fa la media degli ettari coltivati con le colture da considerare

C. La media degli ettari viene moltiplicata per l’im-porto ad ettaro fi ssato per ciascuna coltura e si determina il valore a disposizione dell’azienda

D. Il valore di cui al punto c) viene ‘spalmato’ sul valore dei titoli che l’azienda ha già in portafo-glio incrementando l’importo unitario di ciascun titolo

Domanda unica:

TECNICO

| 49TECNICO

Gli importi potranno subire delle riduzioni se verrà superato il massimale nazionale, il valore per il riso dovrebbe attestarsi intorno ai 400-420 €/Ha400-420 €/HaFacciamo un esempio:

• nel 2011 l’azienda Verdi detiene 75 titoli dal valore unitario di 430 € ed nel 2011 l’azienda Verdi detiene 75 titoli dal valore unitario di 430 € ed un valore complessivo di 32.250 €un valore complessivo di 32.250 €

• ha coltivato riso per 30 Ha nel 2005, per 55 Ha nel 2006, per 70 Ha ha coltivato riso per 30 Ha nel 2005, per 55 Ha nel 2006, per 70 Ha nel 2007 e per 0 Ha nel 2008nel 2007 e per 0 Ha nel 2008

la media è: (30+55+70+0) : 4 = 38,75 Ha coltivati a riso(30+55+70+0) : 4 = 38,75 Ha coltivati a risol’importo corrispondente è di 38,75 Ha x 453€ = 17.553,75 €38,75 Ha x 453€ = 17.553,75 €

Nel 2012 l’azienda Verdi avrà sempre 75 titoli in portafoglio, il valore Nel 2012 l’azienda Verdi avrà sempre 75 titoli in portafoglio, il valore complessivo sarà incrementato rispetto al 2011 di 17.553,75 € e diventerà complessivo sarà incrementato rispetto al 2011 di 17.553,75 € e diventerà 49.803,75€, il valore unitario dei titoli diventerà 652,05 €.49.803,75€, il valore unitario dei titoli diventerà 652,05 €.Nel 2012 e nel 2013 l’agricoltore potrà scegliere di non coltivare più riso, Nel 2012 e nel 2013 l’agricoltore potrà scegliere di non coltivare più riso, oppure di continuare con questa coltura, in ogni caso percepirà il mede-oppure di continuare con questa coltura, in ogni caso percepirà il mede-simo importo.simo importo.Il disaccoppiamento degli aiuti rispetto alle colture è stato fortemente voluto da Coldiretti nell’ottica di favorire la libertà di impresa orientando le scelte colturali verso le esigenze di mercato e non rispetto ai contributi che in passato erano as-segnati per tipologia di coltivazione. Al riso in particolare, erano stati riconosciuti valori ad ettaro più alti in funzione della sua valenza ambientale e del suo ruolo in-sostituibile per la regimazione delle acque ed il mantenimento delle aree umide; in realtà fi no ad oggi l’industria ha sostanzialmente scontato dal prezzo di mercato il valore del premio accoppiato, approfi ttando del fatto che le aziende agricole erano incentivate a seminare più riso per percepire questo aiuto. Dal 2012 gli agricoltori godranno del medesimo sostegno ma potranno operare scelte colturali su para-metri diff erenti cioè in base all’attitudine dei terreni e all’andamento dei mercati, aumentando di fatto il loro potere contrattuale nei confronti dell’industria di trasfor-mazione e commercializzazione.

Le novità prima della riforma del 2014

Colture Importo attuale per ettaro Nel 2012

PROTEICHE (fave, favette, pisello proteico, lupini)

55,57 €/Ha Si fa la media delle superfici destinate a queste colture negli anni 2005-2008, si moltiplica il risultato per l’importo attuale per ettaro, il valore che ne risulta incrementa il valore dei titoli in portafoglio.

Dal 2012 verranno soppressi gli aiuti accoppiati

RISO 453,00 €/Ha

FRUTTA A GUSCIO 120,75 €/Ha

SEMENTI CERTIFICATE IMPORTO VARIABILE PER SEMENTE

FORAGGI ESSICCATI 33 € / Tonn

n.8 2011 | 50 TECNICO

Finanziamenti alle aziendeAperti i nuovi bandi PSL GAL Alto Oltrepò 2007/2013 - scadenza 8 novembre 2011

SONO APERTI I TERMINI PER ACCEDERE ALLE RISORSE DEL PIANO SVILUPPO LOCALE DEL GAL ALTO OLTREPÒ, SI TRATTA DI UN PACCHETTO DI MISURE CHE INTERESSANO PREVALENTEMENTE LE AZIENDE AGRICOLE CHE INTENDONO AVVIARE INVESTIMENTI NELLE AREE DEL GAL

Gli interventi sono ammissibili esclusivamente nei territori og-getto del Piano di Sviluppo Locale del Gal Alto Oltrepo ed in particolare nei comuni di:BAGNARIA, BORGO PRIOLO, BORGORATTO MORMOROLO, BRALLO DI PREGOLA, CALVIGNANO, CANEVINO, CANNETO PAVESE, CASTANA, CASTEGGIO, CECIMA, CIGOGNOLA, CODEVILLA, CORVINO SAN QUIRICO, FORTUNAGO, GODIASCO, GOLFERENZO, LIRIO, MENCONICO, MONTALTO PAVESE, MONTECALVO VERSIGGIA, MONTESCANO, MONTESEGALE, MONTÙ BECCARIA, MORNICO LOSANA, OLIVA GESSI, PIETRA DE’ GIORGI, PONTE NIZZA, REDAVALLE, RETORBIDO, RIVANAZZANO, ROCCA DE’ GIORGI, ROCCA SUSELLA, ROMAGNESE, ROVESCALA, RUINO, SANTA MARGHERITA STAFFORA, SANTA MARIA DELLA VERSA, STRADELLA, TORRAZZA COSTE, TORRICELLA VERZATE, VAL DI NIZZA, VALVERDE, VARZI, VOLPARA, ZAVATTARELLO, ZENEVREDO.

Le domande fi nanziabili potranno contare su un contributo in conto capitale con percentuale variabile dal 35% al 55% in base alla misura e alle caratteristiche dei richiedenti.La nota negativa è costituita dalle risorse disponibili che sono molto limitate, per questo motivo è probabile che vengano fi nanziate solo alcune richieste.

Questi, in sintesi, gli investimenti ammissibili:

PSR 121Ammodernamento delle aziende agricole- realizzazione e/o ristrutturazione degli impianti di trasfor-mazione e commercializzazione dei prodotti aziendali- acquisto e/o realizzazione di impianti mobili, semi mobili e fi ssi per la produzione, conservazione, trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici- acquisto di nuove macchine e attrezzature per l’ammoder-namento del parco macchine, limitatamente a quanto riporta-to nell’allegato 1 della presente Misura- acquisto di dotazioni fi sse per la conservazione e la trasfor-mazione dei prodotti agricoli e zootecnici- realizzazione di nuove serre (serre fi sse, serre mobili, tunnel e relativi impianti) con caratteristicheinnovative dal punto di vista delle tecnologie adottate e fi na-lizzate al risparmio energetico, idrico- adeguamento impiantistico, igienico sanitario e per la sicu-rezza dei lavoratori, di livello superiore a quello defi nito dalle

norme vigenti, come ad esempio lo smaltimento dell’amian-to- acquisto di nuove apparecchiature e strumentazioni infor-matiche direttamente connesse agli interventi ammissibili ai sensi del presente paragrafo- acquisto e/o realizzazione di impianti aziendali mobili, semi mobili e fi ssi al servizio della singola azienda agricola, che abbiano ad oggetto la manipolazione, la trasformazione e la valorizzazione degli effl uenti di allevamento, da soli o addizionati con biomasse, residui e sottoprodotti ottenuti in prevalenza nell’azienda medesima- realizzazione di coperture delle vasche di stoccaggio degli effl uenti di allevamento, fi nalizzate alcontenimento di emissioni azotate e di carbonio- acquisto di nuovi autonegozi adibiti esclusivamente alla commercializzazione dei prodotti aziendali su aree pubbli-che, a condizione che almeno i 2/3 dei prodotti commercia-lizzati siano di provenienza aziendale.

PSR 123Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestaliLE INIZIATIVE DEVONO GARANTIRE L’ATTIVAZIONE DI PROGETTI DI FILIERA DESTINATI A RACCORDARE TRA DI LORO LE FASI DELLA PRODUZIONE, DELLA TRASFORMAZIONE E DELLA COMMERCIALIZZAZIONE.L’INTEGRAZIONE DI FILIERA DEVE ESSERE GARANTITA DALLA PRESENZA DI CONTRATTI DI FILIERA STIPULATI CON I PRODUTTORI DI BASE O CON LE LORO ORGANIZZAZIONI DI PRODOTTO

Sono ammissibili gli investimenti rivolti alla trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti, allo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie.Le spese ammissibili comprendono:• la costruzione o il miglioramento di immobili;• l’acquisto di immobili, ad esclusione degli impianti e

delle attrezzature mobili di pertinenza• l’acquisto di nuovi impianti e macchinari che abbiano

durata superiore a cinque anni;• apparecchiature e strumentazioni informatiche diretta-

mente connesse agli investimenti fi nanziati;• costi connessi alle spese di cui ai punti precedenti fi -

nalizzati all’introduzione di sistemi di gestione per la qualità, sistemi di gestione ambientale e sistemi di rin-tracciabilità;

• l’acquisto di macchine ed equipaggiamenti mobili destinate alla prima lavorazione in bosco o in aree di primo stoccaggio per la produzione di tronchi, assorti-menti da spacco e fasciatura, paleria, tronchetti, legna,

| 51TECNICO

resti e cascami, cippato;• l’ammodernamento o la creazione delle strutture di rico-

vero relative al punto precedente e l’acquisto di macchi-ne combinate per la produzione di legna da ardere.

MISURA PSR 311cDiversifi cazione dell’attività agricola, Agricoltura socialeSono ammissibili le tipologie d’intervento relative alle attività di diversifi cazione sotto elencate fi nalizzate alla produzione di beni e servizi non compresi nell’allegato I del Trattato, ed in particolare nei settori connessi all’agricoltura (quali l’arti-gianato, il turismo, la didattica, l’ambiente, il commercio ed i servizi sociali).In particolare sono consentiti investimenti per la modifi ca ed il recupero di strutture aziendali e fabbricati rurali e l’acquisto di strumentazione ed attrezzature al fi ne di:c. consentire l’ospitalità in azienda per l’attività didattica e

di divulgazione naturalistica e agroambientali rivolte in particolare a scolaresche o gruppi, la cura e custodia di bambini (agrinidi), il recupero e re/inserimento di perso-ne socialmente deboli (fattorie sociali; ospitalità a favore di anziani, minori, diversamente abili, persone in terapia ecc);

d. adeguare i servizi igienico sanitari, anche per persone di-versamente abili, e migliorare i requisiti di sicurezza e di prevenzione dei rischi legati all’attività di diversifi cazione in azienda, con l’adozione di sistemi avanzati e superiori ai livelli stabiliti dalla legge;

e. realizzare investimenti aziendali connessi e complemen-tari alle iniziative di turismo rurale e dei servizi essenziali promosse da enti pubblici e associazioni nell’ambito del-le misure 313 e 321;

f. acquistare attrezzature e programmi informatici a sup-porto direttamente collegati all’attività di diversifi ca-zione , comprese le spese per la predisposizione di siti promozionali multimediali, fi no ad un massimo del 20% della spesa ammessa;

g. le domande saranno considerate ammissibili solo se cor-redate da specifi co accordo di collaborazione con enti, associazioni o fondazioni onlus con cui sviluppare le atti-vità di agricoltura sociale destinate alle categorie di sog-getti socialmente deboli individuati dall’azienda.

MISURA 312Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese, creazione di un sistema integrato di valorizzazione delle pro-duzioni agroalimentari di qualità dell’Oltrepo Pavese.Sono ammissibili investimenti per la costruzione, la modifi ca ed il recupero di strutture aziendali e fabbricati e l’acquisto di strumentazione, attrezzature, impianti e macchine al fi ne di:a. innovare e migliorare la qualità delle produzioni;b. riconvertire o riqualifi care esercizi commerciali esistenti,

anche attraverso l’adozione di formule innovative, quali l’utilizzo di tecnologie informatiche e i cosiddetti “negozi multiservizio”, (ad esempio servizi postali, servizi tele-fonici/telematici, consegna di prodotti acquistati in altri punti vendita, ecc.);

c. favorendo la vendita di prodotti alimentari o artigianali tipici, prodotti biologici e/o di qualità certifi cata;

d. recuperare e/o realizzare strutture ricreativo-didattiche e servizi di ricettività turistica complementare all’off er-ta turistica maggiore/principale anche in connessione e coordinamento con progetti a livello comunale o com-prensoriale realizzati nell’ambito della misura 313 “incen-tivazione attività turistiche”.

La ricettività deve essere rivolta a valorizzare il turismo mino-re, a basso costo e a salvaguardare la tradizione locale.

MISURA 321Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale - Agricoltura socialeSono ammissibili le tipologie d’intervento relative alle inizia-tive fi nalizzate all’off erta di servizi strumentali e professionali alle microimprese e per il miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali, attraverso lo sviluppo di servizi socio-assistenziali, culturali, ricreazionali e ambientali.Sono consentiti investimenti, comprese le indagini e gli studi per l’analisi del fabbisogno dei servizi essenziali, progetti di attivazione e fattibilità, per la realizzazione ed il recupero di strutture/fabbricati e l’acquisto di strumentazione e macchi-ne, impianti, attrezzature, anche informatiche.Saranno considerate ammissibili solo le domande corredate da specifi co accordo di collaborazione con soggetti agricoli con cui sviluppare le attività di agricoltura sociale destinate alle categorie di soggetti socialmente deboli individuati.

Gli uffi ci della Coldiretti sono a disposizione per informazio-ni più dettagliate e per la predisposizione delle domande.

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

La Condizionalità è l’insieme di atti e regole che ogni azienda deve rispettare quando richiede un pagamento diretto all’Unione

Europea (Es. domanda PAC). Quando queste prescrizioni non vengono rispettate si applicano delle riduzioni sui premi erogati che

possono variare in base alla gravità dell’infrazione. In previsione delle prossime semine è necessario tener conto della norma “2.2 avvi-

cendamento delle colture” che sarà applicata di fatto nel 2013 ma terrà conto delle coltivazioni dei cinque anni precedenti.

LA NORMA PREVEDE IL DIVIETO DI PRATICARE LA MONOSUCCESSIONE , A PARTIRE DAL 2008, SUL MEDESIMO APPEZZAMENTO PER PIÙ DI 5 ANNI.

Nel dettaglio È VIETATA• la monosuccessione dei seguenti cereali: frumento duro, frumento tenero, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola,

farro, mais e sorgo;

• per monosuccessione si intende la coltivazione dello stesso cereale sul medesimo appezzamento;

• la monosuccessione di frumento duro, frumento tenero, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola, farro è considerata

come monosuccessione dello stesso cereale.

Sono previste 2 DEROGHE

1. è consentita la monosuccessione del riso;

2. si può fare monosuccessione per più di 5 anni attraverso la dimostrazione del mantenimento del livello della sostanza organica

del terreno mediante due analisi del terreno da eseguirsi, la prima in uno degli anni del periodo di monosuccessione (nei primi

cinque anni e nel nostro caso entro il 2012) e la seconda dopo il raccolto del cereale coltivato nel periodo di deroga (2013).

Se la sostanza organica del terreno si abbassasse (seconda analisi con valore più basso della prima) il produttore dovrebbe ripristinarla

con tecniche appropriate (es. sovescio, letamazione, ecc.) che gli eviterebbero una decurtazione del pagamento del premio richiesto.

È probabile che venga introdotta una terza deroga per le aziende che eff ettuano concimazioni attraverso l’utilizzo di effl uenti da

allevamento.

Esempi:

2008 2009 2010 2011 2012 2013 ESITO

mais mais mais mais mais mais RIDUZIONE PREMIO PAC

mais mais mais mais frumento tenero

mais Nessuna riduzione

mais mais mais mais mais frumento tenero

Nessuna riduzione

frumentotenero

orzo frumento tenero

orzo frumento duro

frumento tenero

RIDUZIONE

PREMIO PAC

frumentotenero

orzo frumento tenero

orzo loietto frumento tenero

Nessuna riduzione

CO

ND

IZIO

NA

LITÀ

: DIV

IETO

DI M

ON

OSU

CC

ESSI

ON

E PER

5 A

NN

I

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

CONDIZIONALITÀPER I CEREALI DIVIETO DI MONOSUCCESSIONE PER 5 ANNI CONSECUTIVI A PARTIRE DAL 2008

| 53TECNICO

Domanda Piano Sviluppo Rurale: aperti i termini per la misura 112 insediamento giovani agricoltori

La Direzione Generale Agricoltura con decreto n.9399 del 14/10/2011 ha approvato il nuovo bando della Misura 112 “Insediamento di giovani agricoltori”.La dotazione fi nanziaria complessiva è di € 3.000.000,00 per il periodo di apertura del bando, suddiviso in quattro periodi, tra il 21 ottobre 2011 e il 14 dicembre 2012

REQUISITI PER PRESENTARE DOMANDAIl richiedente del premio di primo insediamento è il giovane agricoltore che al momento della presentazione della do-manda:A. ha l’età compresa tra i 18 anni compiuti e i 40 anni non

ancora compiuti;B. ha la competenza e la conoscenza professionale, se

non ce l’ha è possibile acquisirla nei 3 anni successivi;C. presenta un Piano aziendale per lo sviluppo dell’attività

agricola;D. conduce, per la prima volta, in qualità di titolare/legale

rappresentante una impresa individuale o una società agricola, l’azienda non deve derivare da un fraziona-mento di un’azienda esistente che continua l’attività con la superfi cie residua;

E. garantisce il lavoro ad almeno:• una Unità Lavoro Anno (ULA), pari a 1.800 ore/anno, se

ubicate in zona non svantaggiata;• 0,5 ULA, con l’obbligo di innalzarla ad 1 ULA entro tre

anni dalla data di insediamento, se ubicate in zona svantaggiata;

F. la singola decisione in merito all’erogazione del pre-mio di primo insediamento deve essere presa entro i 18 mesi successivi all’insediamento stesso, quale data di insediamento si considera la data della prima movi-mentazione della partita IVA.

Non possono presentare domanda i titolari che si sono in-sediati prima del 14.08.2010.In base alle caratteristiche del richiedente ed al piano azien-dale, ad ogni domanda viene assegnato un punteggio di priorità, le richieste vengono fi nanziate in ordine di punteg-gio decrescente fi no ad esaurimento dei fondi disponibili.

A QUANTO AMMONTA IL PREMIOIl sostegno è erogato in conto capitale come premio unico e ammonta a:• € 15.000 in zona svantaggiata di montagna;• € 10.000 in tutte le altre zone.L’importo del premio è elevato a:• € 38.000 in zona svantaggiata di montagna;• € 26.000 in tutte le altre zone;nei due casi, tra loro alternativi, di seguito riportati:1. il richiedente aderisca alla presente Misura con moda-

lità “Pacchetto giovani”, comprendente la richiesta del contributo ai sensi della Misura 121 NITRATI “Interven-ti per la gestione sostenibile degli effl uenti di alleva-mento” con una spesa ammissibile maggiore o uguale a € 50.000 in zona svantaggiata di montagna e a € 80.000 in tutte le altre zone;

2. il richiedente aderisca alla presente Misura, presen-tando un Piano aziendale comprendente investimenti che siano riconducibili alle tipologie di intervento am-missibili ai sensi delle Misure 121 e/o 311 e da realizzare senza il contributo ai sensi di queste ultime Misure; la spesa, IVA esclusa, sostenuta per realizzare gli inter-venti riconducibili alla Misura 121 e/o alla Misura 311, sia maggiore o uguale a € 50.000 in zona svantaggiata di montagna e a € 80.000 in tutte le altre zone.

QUANDO PRESENTARE LE DOMANDELe domande possono essere presentate ininterrottamente fi no al 14 dicembre 2012. Tuttavia al fi ne della redazione del-le graduatorie la presentazione delle domande è suddivisa in 4 periodi:

1° periodo 2° periodo 3° periodo 4° periodo

data inizio 21.10.2011 16.11.2011 16.03.2012 01.08.2012

data fi ne 15.11.2011 15.03.2012 31.07.2012 14.12.2012

Si consiglia di presentare la domanda il prima possibile per avere l’opportunità, in caso di mancato fi nanziamento, di rimanere in graduatoria anche per i periodi successivi.

soci o amministratori delle società agricole; il terreno agricolo cui fabbricato è asservito deve avere una superfi cie non inferiore a 3.000 metri quadrati (in zone montane oppure in caso di utilizzo intensivo del terreno agricolo) ed essere censito al catasto terreni con attribuzio-ne di reddito agrario; • la percentuale del fatturato agricolo sul complessivo volu-me d’aff ari della persona che coltiva l’attività agricola deve essere superiore al 25% (per zone montane);

Requisiti necessari per l’inquadramentocome bene strumentale• edifi ci atti a proteggere le piante (serre); • edifi ci atti alla conservazione di prodotti agricoli; • depositi agricoli e edifi ci per le macchine agricole; • edifi ci destinati all’allevamento e al ricovero degli ani-

mali; • edifi ci dedicati per l’agriturismo; • abitazioni dei dipendenti esercenti attività agricole

nell’azienda a tempo indeterminato a tempo determi-nato per un numero annuo di giornate lavorative su-periore a cento, assunti in conformità alla normativa vigente in materia di collocamento;

• edifi ci atti alle persone addette all’attività di alpeggio in zona montagna;

• uffi cio atto dell’azienda agricola; • edifi ci dedicati alla manipolazione, trasformazione,

conservazione, valorizzazione o commercializzazione dei prodotti agricoli, anche se eff ettuate da coopera-tive e loro consorzi;

• edifi ci atti all’esercizio dell’attività agricola in maso chiuso.

Secondo quanto stabilito dal DL 577/93 questi edifi ci per-dono la loro caratteristica agricola solamente se sono utiliz-

I fabbricati che rispettano i requisiti della rura-lità di cui all’articolo 9 del Dl 557/1993 dovran-no essere iscritti nelle categorie catastali indi-viduate dalla Cassazione, ovvero A/6 e D/10, entro il 30 settembre prossimo. Lo prevede l’articolo 7 del Dl 70/2011 (decreto Sviluppo) approvato lo scorso mese di luglio. Pertanto l’accatastamento alle categorie «A/6» (abi-tativi) e «D/10» (strumentali) dei fabbricati rurali dovrà avvenire attraverso una apposita domanda a cui deve essere allegata l’autocer-tifi cazione dove il richiedente attesti che il fab-bricato rurale rispetti da almeno cinque anni e ininterrottamente i requisiti di cui al Dl 557/93. Riguardo ai requisiti che il contribuente dovrà autocertifi care, ricordiamo che questi sono quelli stabiliti dall’art. 9 comma 3 e 3 bis del DL 557/93

Requisiti necessari per l’inquadramento come abitazione a carattere agricolo• il fabbricato deve essere utilizzato quale abitazione: dal soggetto titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale sul terreno (o i suoi familiari conviventi a carico) per esigenze connesse all’attività agricola svolta, dell’affi t-tuario del terreno stesso (o i suoi familiari con-viventi a carico) o dal soggetto con altro titolo idoneo conduce il terreno a cui l’immobile è asservito, da coadiuvanti iscritti come tali ai fi ni previdenziali, di pensionati che ricevono una pensione da agricoltore, da collaboratori nel caso siano assicurati come contadini, da persone che gestiscono una malga, da uno dei

n.8 2011 | 54 TECNICO

Decreto sviluppo:accatastamento alle categorie A/6 D/10dei fabbricati rurali

zati per scopi che non fanno riferimento al settore primario. Una volta redatta e inviata la domanda recante in allegato l’autocertifi cazione di detti requisiti, l’Agenzia del Territorio dovrà, entro il 20/11/2011, convalidare la richiesta e attribu-ire all’immobile una delle due categorie (A/6 D/10), previa verifi ca della presenza dei requisiti. Nel caso in cui entro tale termine l’Agenzia non si sia pronunciata il contribuente potrà utilizzare la categoria catastale richiesta per 12 mesi. Nel diverso caso in cui la categoria richiesta venga nega-

ta con decreto motivato, il contribuente entro il 20/11/2012 deve procedere: • al pagamento delle imposte dovute sul fab-

bricato, secondo la corretta categoria cata-stale;

• al pagamento degli interessi e delle sanzioni in misura doppia, rispetto a quelle applicabi-li in via ordinaria.

n.8 2011 | 56 EPACA

I nuovi ticket sanitari

Fatto salvo il “saldo” complessivo stabilito dal Governo è consentito l omplessiFatto s il “saldo” compF alvo il “salle regioni di trovare le forme di compartecipazione alla spesa che vare legioni di trovarele regioalleritengono opportune. La Regione Lombardia ha emanato un prov-pportunngono opitenritengovedimento, entrato in vigore il primo agosto, di rimodulazione del vedimenticket sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale che stabilisce che cket sulil ticket non sarà più di 10€ fi ssi per ogni tipo di prestazione ma sarà il ticket “variabile” in proporzione al valore della prestazione.“var

stema introdotto determina un costo di compartecipazione alla Il sistsa sanitaria che va dagli 0 ai 30 euro. I tecnici della regione hanno spesa

timato, infatti, che l’applicazione indiff erenziata del ticket previsto di stim10 euro andrebbe ad aumentare anche del 300% la compartecipa-zione dei cittadini alla spesa per gran parte delle prestazioni speciali-stiche, cui più frequentemente ricorrono. La soluzione adottata dalla Giunta Regionale della Lombardia è stata quella di un ticket proporzionale al valore delle prestazioni contenute nelle ricette. In questo modo una prestazione di valore inferiore a 5 € non prevede il pagamento di nessun ticket, una ricetta tra i 5,01 fi no a 10 € prevede il versamento di un ticket pari a 1,50 € , su una ricetta tra 10,01 e i 15 euro si pagherà un ticket di 3 euro, e così via fi no a raggiungere i 30 € per gli esami più rari e impegnativi.Resta invariato il ticket sulle prestazioni di Pronto Soccorso, (intro-dotto sempre con la manovra fi nanziaria di luglio) con l’applicazione del ticket da 25 euro sui codici bianchi e la conferma dell’esenzione per gli altri codici.Vediamo nel dettaglio quali sono le fasce di valore delle ricette medi-che ed i relativi ticket.

Fascia Valore ricetta Quota in euro fi ssa per ricetta non esente

Fascia 1 fi no a 5 € 0

Fascia 2 da 5,01 a 10 1,50

Fascia 3 da 10,01 a 15 3,00

Fascia 4 da 15,01 a 20 4,50

Fascia 5 da 20,01 a 25 6,00

Fascia 6 da 25,01 a 30 7,50

Fascia 7 da 30,01 a 36 9,00

Fascia 8 da 36,01 a 41 10,80

Fascia 9 da 41,01 a 46 12,30

Fascia 10 da 46,01 a 51 13,80

Fascia 11 da 51,01 a 56 15,30

Fascia 12 da 56,01 a 65 16,80

Fascia 13 da 65,01 a 76 19,50

Fascia 14 da 76,01 a 85 22,80

Fascia 15 Da 85,01 a 100 25,50

Fascia 16 Oltre 100 30,00

Tecno Agri & Garden

Viale Europa, 84 27055 Rivanazzano Terme (Pv)

Tel. 0383.1939260

Vasta gamma di ricambi agricoli

Si eseguono riparazioni di cardani e attrezzi agricoli in genere

Gamma completa macchine ed accessori HUSQVARNA

Motoseghe da potatura a partire da € 149,00

La manovra economica approvata lo scorso mese di luglio ha introdotto i nuovi

ticket sanitari demandando alle Regioni la defi nizione della loro applicazione

| 57EPACA

Sono esenti da ticket• tutti i cittadini di età inferiore a 14 anni indipendentemente dal

reddito;• i cittadini di età superiore a 65, purché appartenenti a nucleo

familiare fi scale con reddito lordo complessivo non superiore a38.500 euro, riferito all’anno precedente/ultima dichiarazionedei redditi presentata;

• i titolari di pensioni sociali e i familiari a carico;• i titolari di pensioni al minimo ultrasessantenni e i familiari a

carico: questa condizione è subordinata all’appartenenza a nucleo familiare fi scale con reddito complessivo lordo, riferito all’anno precedente, inferiore a 8.263,31 euro (lire 16 milioni),11.362,05 euro (lire 22 milioni) se con coniuge a carico, incre-mentato di 516,45 euro (lire 1 milione) per ogni fi glio a carico;

A PARTIRE DAL 1-1-2010 AI SENSI DELLA DGR N. 10804/2009 SONO ESENTI:• i disoccupati iscritti agli elenchi anagrafi ci dei Centri per l’im-

piego e i familiari a carico;• i lavoratori in mobilità e i familiari a carico;• i lavoratori in cassa integrazione straordinaria e i familiari a carico• i lavoratori in cassa integrazione “in deroga”;• gli invalidi civili con percentuale superiore ai 2/3, o con asse-

gno di accompagnamento, o con indennità di frequenza;d d à d f• i ciechi e i sordomuti di cui agli artt. 6 e 7 della Legge 482/68• gli infortunati sul lavoro e gli aff etti da malattie professionali

per le prestazioni correlate;• le categorie dalla I alla V degli invalidi di guerra e per servizio

e gli invalidi per lavoro con percentuale superiore a 2/3 sonototalmente esenti, mentre sono esenti solo per le prestazioni correlate alla patologia invalidante le categorie dalla VI all’VIII egli invalidi per lavoro con percentuale inferiore a 2/3;

• le categorie di cittadini esenti per patologia o condizione sono individuate dai Decreti del Ministero della Sanità 329/1999 e296/2001 che defi niscono le 51 condizioni e gruppi di malattie croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione generaleo solo per alcune prestazioni correlate. Il D.M. Sanità 279/2001 defi nisce le malattie rare e le relative esenzioni per le prestazio-ni effi caci ed appropriate per il trattamento, il monitoraggio e la prevenzione degli ulteriori aggravamenti;

• vittime del dovere e familiari.

SONO INOLTRE ESCLUSE DAL TICKET LE SEGUENTI PRESTAZIONI FINALIZZATE ALLA DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI:• mammografi a ogni 2 anni per le donne tra 45 e 69 anni, e tutte le prestazioni di

secondo livello qualora l’esame mammografi co lo richieda; • pap test ogni 3 anni per le donne tra 25 e 65 anni;• colonscopia ogni 5 anni oltre i 45 anni di età e per i gruppi a rischio;• accertamenti specifi ci per neoplasie in età giovanile, secondo criteri determinati

dal Ministero della Sanità;IN RELAZIONE A QUANTO PREVISTO DALL’ART. 1, COMMI 4 E 5 DEL D.LGS 124/98, SONO ESCLUSE DAL

;

TICKET LE PRESTAZIONI EROGATE A FRONTE DI PARTICOLARI CONDIZIONI DI INTERESSE SOCIALE QUALI:• prestazioni specialistiche rese nell’ambito di programmi organizzati di diagnosi

precoce e prevenzione collettiva (screening);• prestazioni fi nalizzate alla tutela della maternità, defi nite dal decreto del Ministe-

d ll à bro della Sanità 10 settembre 1998;• prestazioni fi nalizzate all’avviamento al lavoro derivanti da obblighi di legge;t i i fi li t ll’ i t l l d i ti d bbli hi di l• prestazioni fi nalizzate alla promozione delle donazioni di sangue, organi e tes-

suti, limitatamente alle prestazioni connesse alle attività di donazione; (ivi com-prese le prestazioni fi nalizzate al controllo della funzionalità dell’organo residuo);

• prestazioni fi nalizzate alla tutela della salute collettiva obbligatorie per legge o disposte in caso di epidemie;

• rre-prestazioni volte alla tutela dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di versibile a causa di vaccinazioni obbligatorie trasfusioni e somministrazionemoderivati, limitatamente alle prestazioni di cui alla legge n. 210/1992;

• i vaccini per le vaccinazioni non obbligatorie di cui all’art. 1, comma 34 della leg-ge 23 dicembre 1996, n.662, quali antimorbillosa, antirosolia, antiparotite, anti Haemophylus infl uenzale di tipo B, nonché quelli previsti da programmi appro-vati con atti formali delle regioni nell’ambito della prevenzione delle malattie infettive nell’infanzia;

• prestazioni fi nalizzate alla prevenzione della diff usione dell’infezione da HIV;• vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice;

Lavoratori all’esteroDall’anno 2003, i redditi dei soggetti residenti nel territorio dello stato, derivanti da lavoro dipendente prestato all’estero, in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto, in zone di frontiera ed altri Paesi limitrofi , sono imponibili ai fi ni IRPEF per la parte eccedente 8.000,00 euro.Se si richiedono prestazioni sociali agevolate alla pubblica amministrazione, deve essere dichiarato l’intero ammontare del reddito prodotto all’estero, compresa quindi la quota esente, all’uffi cio che eroga la prestazione per la valutazione della propria situazione economica.

EPACA

La razionalizzazione delle attività e la necessità di compete-re nel mercato internazionale hanno portato, ormai da alcuni anni, nel mondo dell’imprenditoria agricola ad un forte svi-luppo tecnologico degli strumenti utilizzati. Detta evoluzione non può prescindere da una corretta ge-stione degli apparati, previsti dalle vigenti normative ed ov-viamente obbligatori (si rammenta che la non ottemperanza alle disposizioni in materia di prevenzione incendi in molti casi costituisce reato con conseguenti sanzioni penali), destinati alla sicurezza contro gli incendi. Certamente l’uso dell’elettronica e dei controlli informatizzati contribuisce a mitigare il rischio incendio, ma per poter ot-tenere quello che si defi nisce “rischio accettabile” necessita assolutamente il rispetto delle norme di Prevenzione Incendi.In una azienda agricola si ha a che fare, molto probabilmente, con depositi di sostanze pericolose (fi tofarmaci, carburanti, olii diatermici), materiali combustibili (paglia, mais e cereali) in quantità non sempre modiche e ad elevato potere calorifi -co. Questi fattori fanno sì che alcune tra le attività (come ad esempio quelle riportate nella tabella seguente) possano ri-cadere nel novero di quelle soggette alla Prevenzione incendi a seconda della quantità di materiale lavorata.

Attività• Depositi di liquidi infi ammabili e/o combustibili;• depositi e/o rivendite di oli lubrifi canti, di oli diatermici

e simili;• mulini per cereali ed altre macinazioni;• impianti per l’essiccazione dei cereali e di vegetali in ge-

nere con depositi;• riserie;• depositi di legnami da costruzione e da lavorazione, di

legna da ardere, di paglia, di fi eno, di canne, di fascine, di carbone vegetale e minerale, di carbonella, di sughero ed altri prodotti affi ni;

• stabilimenti ed impianti per la preparazione del crine vegetale, della trebbia e simili, lavorazione della paglia, dello sparto e simili, lavorazione del sughero;

• depositi di concimi chimici a base di nitrati e fosfati e di fi tofarmaci;

• gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici;

• locali adibiti ad esposizione e/o vendita all’ingrosso o al dettaglio;

• locali adibiti a depositi di merci e materiali vari.

La corretta individuazione si ha esaminando, ad oggi, l’Alle-gato al DM 16-2-82 e presentando, con l’ausilio di un Tecnico abilitato, la modulistica indicata nel DM 4-5-98.A breve verrà pubblicato un nuovo DPR che, senza modifi care quanto appena esposto, introdurrà importanti novità. Tutte le attività indicate nel DM 16-2-82, dovevano e devo-no ad oggi, intraprendere un iter fi nalizzato all’ottenimento del Certifi cato di Prevenzione Incendi (CPI), che, con l’ema-nazione del prossimo DPR, verrà rilasciato solo alle attività più complesse mentre alle altre potrà essere rilasciato solo una copia del verbale di sopralluogo. Inoltre alcune attività, in accordo con lo sviluppo normativo nazionale degli ultimi anni, avranno un iter amministrativo più semplice, nell’ottica di snellire i procedimenti burocratici e di rispondere tempesti-vamente alle necessità dei cittadini. Il CPI, o l’eventuale copia di sopralluogo, sono indice della corretta progettazione e rea-lizzazione delle strutture ai fi ni antincendio; ma occorre tene-re presenti altri fattori che contribuiscono a limitare il fattore di rischio: la manutenzione, l’aggiornamento e, soprattutto, l’informazione e la formazione dei lavoratori. Si ricorda anche che la Prevenzione Incendi, pur dotata di autonomia, si inserisce nel quadro delle Leggi Nazionali di sicurezza (DLgs 81/08 e s.m.i.), di cui ne approfondisce un aspetto, senza sostituirsi ali altri che continuano a valere (di-spositivi di protezione, responsabilità dei datori di lavoro e dei lavoratori e così via).Prossimamente, tenendo conto delle novità in arrivo, si cer-cherà di focalizzare il discorso su singoli aspetti esaminando i rischi e le possibilità connessi, così da poter fornire un quadro generale utile all’imprenditore agricolo.

Prevenzioneincendi

A cura di Fabrizio Piccinini, comandante dei Vigili del Fuoco di Pavia

al serviziodelle attività agricole

Domenica 27 novembre 2011Coldiretti Pavia celebra la Giornata Provinciale del Ringraziamento in città.Per l'occasione "Palazzo Coldiretti" sarà aperto durante l'intera giornata e a disposizione di tutti i Soci, i quali potranno visitare e imparare a conoscere la "loro" nuova sede provinciale. Palazzo Coldiretti dovrà appunto essere considerata da parte di tutti gli Associati come la "loro casa".

TUTTO IL MONDO AGRICOLO È INVITATO A PARTECIPARE

Domeniccaa 27 novemmbbre 2011Coldiretti Pavia celebra la Giornata Provinciale del Ringraziamento in città.Per l'occasione "Palazzo Coldiretti" sarà aperto durante l'intera giornata e a disposizione di tutti i Soci, i quali potranno visitare e imparare a conoscere