Coltivatore Pavese Giugno 2011

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Poste Italiane S.p.a. Spedizione in a. p. D.L.353/2003 convertito in L. 27/02/2004 n. 46 art.1 comma 1 DCB/PV entro il 2020 la produzione energetica potenziale complessiva DELL’AGRICOLTURA può raggiungere l’equivalente di tre centrali nucleari periodico di Coldiretti Pavia n.6 2011 ANNO 66 si può! si può! Energia senza nucleare? per iodico di Coldiretti Pav ia a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a per iodico di Coldi ret ti Pav ia

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Coltivatore Pavese Giugno 2011

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entro il 2020 la produzione energetica potenziale complessiva DELL’AGRICOLTURA può raggiungere l’equivalente di tre centrali nucleari

periodico di Coldiretti Pavia

n.6 2011

ANNO 66

si può!si può!Energia senza nucleare?

periodico di Coldiretti Paviaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaperiodico di Coldiretti Pavia

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AVVISODal mese di luglio 2011, a seguito del trasferimento della

sede provinciale in viale Brambilla n.34, Coldiretti/Impresa Verde Pavia s.r.l. adotterà la tecnologia IP, che comporterà

il cambio di tutta la numerazione telefonica relativa alla sede e agli uffici di zona.

I nuovi numeri saranno i seguenti:

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Via Brambilla 34

Uscita tangenziale

via Brambilla

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sommario

sommario

Il Coltivatore PaveseEdito dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI PAVIA

Questo numero è stato chiuso in redazione il 5 luglio 2011

Progetto grafi co e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafi che Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Concessionaria di pubblicitàGrafi che Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Tel. +39 0523 592803, +39 0523 592859

Abbonamento annuo Euro 40,00

PresidenteGiuseppe Ghezzi

DirettoreGiovanni Roncalli

Responsabile di RedazioneClaudio Milani

Direzione artisticaMarino Galli

DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

INIZIATIVA REALIZZATA CON IL CONTRIBUTO DI

IL COLTIVATORE PAVESE

VIENE INVIATO A TUTTI I SOCI DELLA

FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI PAVIA

www.pavia.coldiretti.it

twitter.com/coldirettipavia

[email protected]

fotografi e: archivio fotografi co Coldiretti

Registrazione del Tribunale di Pavia n.3del 17 luglio 1948

Hanno collaborato:Sergio Canobbio, Giuseppe Cattaneo,Enrico De Marziani, Luisa Dosseni,Marta Madama, Andrea Marconi,Pietro Migliavacca, Fabio Piccinini, Annamaria Seves, Rosanna Sora,Gianni Mario Stoppini

Redazione ed amministrazione:Piazza Guicciardi, 727100 PaviaTel. +39 0382 376811, Fax +39 0382 21284

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Contributi previdenziali 2011Contributi previdenziali 2011 36Pensionati Coldiretti, con carta e polizza più vantaggiPensionati Coldiretti, con carta e polizza più vantaggi 37

EPACA

Etichettopoli: Comincia la mietitura del grano e i prezzi crollano... Etichettopoli: Comincia la mietitura del grano e i prezzi crollano... 15Etichettopoli: Le etichette reticenti valgono 51 miliardi di euro Etichettopoli: Le etichette reticenti valgono 51 miliardi di euro 15Lombardia: l’agricoltura è sempre più rosa Lombardia: l’agricoltura è sempre più rosa 16

ETICHETTOPOLI

DONNE IMPRESA

Tisin Day Tisin Day 42Vigevano in fi ore Vigevano in fi ore 42

TERRITORIO

Editoriale: l’alleanza coi consumatori ci porta lontano Editoriale: l’alleanza coi consumatori ci porta lontano 7Fondo: la legge di orientamento compie 10 anni Fondo: la legge di orientamento compie 10 anni 9Energia dai campi Energia dai campi 10Produrre di più con meno Produrre di più con meno 12Federconsorzi rivuole il suo tesoretto Federconsorzi rivuole il suo tesoretto 13Convegno internazionale sulla nutriaConvegno internazionale sulla nutria 14

SINDACALE

Festa di educazione alla Campagna Amica Festa di educazione alla Campagna Amica 39

Pillole di Coldiretti Pillole di Coldiretti 40BREVI

1010 12senza il nucleare... senza il nucleare... si puo!si puo!

Produrre di più con menoProdurre di più con meno

FISCALE Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 32Il vincolo quinquennale per il fondo rustico: chiarimenti dell’AgenziaIl vincolo quinquennale per il fondo rustico: chiarimenti dell’Agenzia 33Anticipo degli aiuti Domanda Unica 2011 Anticipo degli aiuti Domanda Unica 2011 33Agevolazioni per i soci di Terranostra Lombardia Agevolazioni per i soci di Terranostra Lombardia 33

VITIVINICOLO Maltempo: gravemente danneggiato l’Oltrepò Pavese Maltempo: gravemente danneggiato l’Oltrepò Pavese 25Vino: siamo i primi al mondo! Vino: siamo i primi al mondo! 25Momento magico dell’exportMomento magico dell’export 26OCM VINO Promozione Vini sui mercati dei Paesi Terzi OCM VINO Promozione Vini sui mercati dei Paesi Terzi 27Un giovane Coldiretti protagonista a Bordeaux Un giovane Coldiretti protagonista a Bordeaux 27(Col)direttamente nel bicchiede: Rosaspina(Col)direttamente nel bicchiede: Rosaspina 28il bere responsabile come parte integrante della Dieta mediderraneail bere responsabile come parte integrante della Dieta mediderranea 29Cantine Aperte: l’enoturismo smentisce la crisi Cantine Aperte: l’enoturismo smentisce la crisi 29Servizio Fitosanitario Regionale Servizio Fitosanitario Regionale 30Giacenze vino al 31 luglio 2011 Giacenze vino al 31 luglio 2011 31Ricostruzione e riconversione dei vigneti Ricostruzione e riconversione dei vigneti 31

Vertenza suinicola: a Montichiari oltre 400 allevatori Vertenza suinicola: a Montichiari oltre 400 allevatori 18Crisi suinicola Crisi suinicola 18Rischio estinzione Rischio estinzione 18

SUINICOLTURA

Oscar Green 2011 Oscar Green 2011 17

Agricoltura BIO: ecco i primi risultati del piano nazionale sementieroAgricoltura BIO: ecco i primi risultati del piano nazionale sementiero 20Via libera alla legge sugli ortaggi di quarta gamma Via libera alla legge sugli ortaggi di quarta gamma 20

GIOVANI IMPRESA

BIOLOGICO

CAMPAGNA AMICA

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2011

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| 7| 7EDITORIALE

Marini: “L’alleanza coi consumatori ci porta lontano”

imprese legandole al territorio. Un progetto che ha suscita-to un grande interesse tra i giovani».Ma che ha anche creato un forte consenso tra i cittadini-consumatori?«Cadono proprio in questi giorni i dieci anni dall`approvazione della Legge di orientamento che ha al-largato i confi ni dell`attività agricola e ha aperto nuove e in-teressanti opportunità, che principalmente i giovani hanno dimostrato di saper cogliere, dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta fi no all`off erta di servizi alle pubbliche amministrazioni nella cura del verde pubblico. Oggi un giovane agricoltore può produrre e vendere birra ottenuta dal suo orzo o pane preparato dal proprio grano. Il rapporto diretto con il consumatore ha creato le condizioni izioni per un nuovo ruolo sociale ed economico della Coldirettti».Che cosa rappresenta oggi la Coldiretti? «È un’organizzazione in crescita che ha esteso la proopria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperativee, dal l settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura trtradi-i-i-i-di-zionale ai mercati di Campagna Amica. A tal propositto, iiiiin , ipochi anni abbiamo realizzato la più estesa rete pressentnnnn e enin Europa di mercati degli agricoltori che vendono direetetetettta-emente i loro prodotti e presto apriremo anche le Botteeeeeeghe enelle città. La Coldiretti è diventata una grande forza soooooociciciciciaaaaa-ocia-le. L’unica nel Paese che attraversa un percorso di rigennera-zione dell`agricoltura senza tradire la natura e i valori ddeellllllla aaaadellaa terra. Abbiamo trasferito in un progetto imprenditooriiiaii leleeeeorialee concreto l`idea che un Paese come il nostro può ricomincia-iiiire a crescere in un mercato globale se scommette su ciò che ha di unico ed esclusivo: il nostro buon cibo made in Italy, il nostro territorio, i nostri talenti e il nostro insuperabile genio creativo».

«C’è un ricambio generazionale in atto», as-sicura Sergio Marini, presidente della Col-diretti, evidenziando che i giovani mostra-no un rinnovato interesse per l’agricoltura. «Purtroppo, a frenare gli entusiasmi dei tanti giovani che vorrebbero trovare occa-sioni di lavoro in campagna ci sono molti ostacoli all`ingresso: dal costo dei terreni al credito. Un giovane, più degli altri, ha biso-gno di prospettive di lungo periodo per la propria impresa e queste si possono off rire solo se sarà fatta giustizia dei “furti” che ha subìto in questi anni la nostra agricoltura.Quali furti?«Da una parte il furto di identità e di imma-gine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà qua-le parte del mondo come italiano; dall’altra il furto di valore aggiunto che vede sotto-pagati i nostri prodotti agricoli, senza alcun benefi cio per i consumatori. Su questi fronti la Coldiretti ha deciso di dare battaglia im-pegnandosi direttamente a costruire una fi liera agricola tutta italiana, con l`obiettivo di tagliare le intermediazioni e arrivare a off rire, attraverso la rete di Consorzi agra-ri, cooperative, farmers market (mercati dei contadini), agriturismi e imprese agri-cole, prodotti alimentari al cento per cento italiani, fi rmati dagli agricoltori e al giusto prezzo. Un progetto per valorizzare il bello e il buono del nostro Paese, che punta sulla capacità di sviluppare la competitività delle

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La legge di orientamento compie

10 annihanno superato le diciannovemila unità, sono nate 1.189 fattorie didattiche, decine di agriasili, mentre i mercati degli agricolto-ri di Campagna Amica sono 715 e oltre 63mila le malghe, can-tine, frantoi, cascine dove è possibile acquistare direttamente dai produttori agricoli. Numeri che danno la cifra del profondo mutamento avvenuto negli ultimi dieci anni nel settore agricolo proprio grazie alla Legge di Orientamento, dando il via ad espe-rienze innovative e alla proposta di nuovi servizi che hanno mu-tato il volto del settore e, conseguentemente, la considerazione dei cittadini. Lo dimostrano i risultati del primo Rapporto “Gli Italiani e l’agricoltura - La qualità del cibo e la qualità della vita”, realizzato da Ipr marketing appositamente per l’evento promos-so da Coldiretti e Univerde. Secondo i dati, il 72 per cento degli italiani pensa che gli agricoltori svolgano un ruolo positivo nella tutela dell’ambiente, conservando vive le tradizioni, immpedendo

la cementifi cazionee, facendo manutenzione del territorio,o, io, coltivando cibo bioologico o e codando lavoro. La mmetà ded gli ditaliani (50 per ceentoto) as-tosocia inoltre la cammpapagna a psensazioni di salutee ee benes-esere, mentre un altrro 33 per trcento la abbina ideealmmenentete dealmente al relax. Solo il 6 pper cento pensa che nel verdee ci si an-noi, e appena l’uno eperr cecentntooper centoo identifi ca i campi con fatica cconon ffataticicaacon faticao allergie.

“La Legge di Orientamento è semplice-mente la cosa più intelligente fatta fi noad ora”. Così il presidente della Coldiretti, Sergio Marini ha riassunto il senso dell’in-contro su “La nuova agricoltura italiana a10 anni dalla riforma”, promosso a PalazzoRospigliosi, in collaborazione con la Fon-dazione Univerde. Prima sul piano nor-mativo non c’era la possibilità di fare una politica legata al prodotto, di confrontarsicol mercato, di legarsi alle aspettative dellagente. La Legge di Orientamento ha stra-volto in positivo il nostro fare agricoltura.Ed è una fortuna che nessuno, a cominciare dalla politica, abbia pensato di metterci lemani e peggiorarla. Fortemente sostenuta dalla Coldiretti, la legge 228 del 18 mag-gio 2001 ha allargato i confi ni dell’attivitàagricola: dalla semplice attività di coltivazione ed allevamento alla tra-sformazione aziendale dei prodotti e alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori. Ma anche alla fornitura di servizi alla pubblica am-ministrazione come i con-tratti realizzati da molti comuni per la pulizia del-le strade dalla neve attra-verso l’uso dei trattori o la cura del verde pubblico che spesso viene affi data agli agricoltori. E in dieci anni sono raddoppiati gli agriturismi presenti che

Giuseppe GhezziPresidente Coldiretti Pavia

in dieci anni sono raddoppiati gli agriturismi presenti che hanno superato le 19.000 unità, sono nate 1.189 fattorie didattiche, decine di agriasili, mentre i mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono 715 e oltre 63.000 le malghe, cantine, frantoi, cascine dove è possibile acquistare direttamente dai

produttori agricoli

| 9| 9FONDO

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Dalle campagne italiane è possibile ottenere nei prossimi die-ci anni energia rinnovabile in grado di sostituire tre centrali nucleari con il diretto coinvolgimento delle imprese agrico-le e senza causare danni al territorio. È quanto è emerso nel corso dell’incontro promosso dalla Coldiretti a Venezia “Per una fi liera agricola italiana e rinnovabile” sul futuro energe-tico dell’Italia dopo i risultati del referendum che ha respinto la costruzione di centrali nucleari in Italia. In questo nuovo scenario, l’agricoltura gioca un ruolo decisivo poiché si pro-pone di contribuire al bilancio energetico nazionale con una produzione di energia verde, eff ettivamente sostenibile per l’ambiente ed integrata col territorio, privilegiando l’effi cienza energetica anche grazie alla possibilità, tipica degli impianti agricoli di piccole dimensioni, di impiegare l’energia termica prodotta evitando gli sprechi e valorizzando i residui delle attività agricole, forestali e zootecniche. Secondo lo studio

presentato da Coldiretti, la produzione energetica potenziale complessiva dell’agricoltura al 2020 può raggiungere infatti 15,80 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti petrolio). Si tratta della somma 4,3 Mtep prodotti attualmente dal settore con i 11,50 Mtep che potenzialmente potrebbero aggiungersi nei prossimi dieci anni. Il risultato è un contributo pari all’8 per cento del bilancio energetico nazionale al 2020 (2,2 per cen-to attuale più la quota di espansione potenziale del 5,9 per cento). Tuttavia, per attivare questo processo è necessaria un politica mirata, poiché, se è vero che oggi l’agroenergia rappresenta un’opportunità, il rapporto tra la tutela del terri-torio agricolo e lo sviluppo delle energie rinnovabili richiede la determinazione di puntuali criteri di bilanciamento. I prin-cipali strumenti, in questo senso, riguardano la defi nizione delle procedure autorizzative e la diff erenziazione dei livelli di incentivazione.

n.6 2011 | 10

Dalle campagne italiane è possibile ottenere nei prossimi

L’energia per sostituire 3 centrali

energiadai campi il fabbisogno energetico senza il nucleare

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Le energie rinnovabili di origine agricola possono dare un contributo al problema energetico del Paese ma deve essere rispettato il primato

della produzione del cibo nella gerarchia delle priorità. L’Italia è un Paese che ha conquistato nel mondo i primati nella produzione alimentare e nel-

la bellezza paesaggistica, valori che non possono essere messi in discussione da uno sviluppo senza regole delle energie rinnovabili che, se non ben gestite, toglierebbero terreno fertile all’agricoltura, favorendo le speculazioni che de-turpano in modo indelebile l’ambiente. Produrre biogas dai refl ui zootecnici, il fotovoltaico sui tetti delle aziende e degli allevamenti e le biomasse dai residui vegetali sono un’opportunità che fa bene alle imprese e alla società. Lo sviluppo delle rinnovabili dopo la bocciatura del nucleare non deve diventare un business per i soliti noti ma deve rappresentare una integrazione di reddito per le impre-se agricole ed un contributo al bilancio energetico del Paese. Gli stessi risultati del referendum hanno dimostrato che per gli italiani, più importante dell’auto-

Anche dal punto di vista tecnologico si apre una nuova sfi da, che dovrà passare per l’adattamento delle tecnologie degli impianti

alle dimensioni ed alle strutture delle realtà produttive agricole e di allevamento nazionali, costituite essenzialmente da imprese di dimensioni medie e piccole. “Ci sono diversi motivi che ci

avevano già convinti che in Italia era meglio tenersi lontani dalle centrali nucleari ed investire sulle energie rinnovabili - ha aff ermato nelle conclusioni il presidente della Coldiretti

Sergio Marini -. Innanzitutto c’è il tema della sicu-rezza che è drammaticamente tornato alla ribalta dopo il disastro in Giappone, che non si può sem-plicemente liquidare come una questione emoti-va. In secondo luogo sarebbe stato assurdo per

l’Italia avviare oggi un percorso che ci impegnerebbe

per diversi anni pro-

suffi cienza energetica è la quali-tà della vita messa a rischio dalla paura di avere una centrale nucleare vicina. Questo segnale va ascoltato dalla politica soprattutto quando sono in gioco interessi importanti come il nu-cleare o gli Ogm. Non necessariamente quello che ci propongono la scienza e la tecnica vanno bene ai cittadini che devono essere per questo sempre coinvolti soprat-tutto nelle decisioni destinate a condizio-nare la vita per sempre.

prio quando molti Paesi, a cominciare dalla Germania, hanno invece deciso in questi giorni di uscire dal nucleare. In ultimo, è bene tenere in mente anche per il futuro che sulle applicazioni scientifi che che po-tenzialmente possono arrecare danni pla-netari, irreversibili e irrisolvibili, come il nu-cleare e gli Ogm i cittadini hanno il diritto e il dovere di poter decidere se e come ciò che la scienza propone debba essere ap-plicato. Da parte nostra siamo ben lieti di continuare a produrre il buon cibo libero dalle contaminazioni del nucleare, libero dagli OGM e ad emissioni zero. Cioè pro-prio quello che la gente ci chiede”.

| 11SINDACALE

i i bili di i i i l d ib ffi i i è l li

Rinnovabili sìma non sia business per i soliti noti

A h d l t di i t t l i i fid h i d lti P i i i d ll

È importante che la semplifi cazione autorizzativa sia effettivamente rivolta agli impianti di piccola taglia e che invece si continui a contrastare

la diffusione dei grandi impianti fotovoltaici su suolo agricolo

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n.6 2011 | 12

arricchiscono il terreno. Tra le altre tecniche sviluppate dalla Fao e dai suoi partner nel corso degli ultimi anni ed ora pre-sentate nella pubblicazione “Save and grow”, vi è l’irrigazione di precisione, per produrre di più con meno acqua, ed un im-piego più preciso dei fertilizzanti per raddoppiare l’ammon-tare di nutrienti assorbiti dalle piante. La gestione integrata delle infestazioni parassitarie, le cui tecniche combattono i parassiti senza un eccessivo ricorso ai pesticidi, è un altro ele-mento chiave. Questi metodi aiutano le colture ad adattarsi al cambiamento climatico e non solo fanno produrre più cibo, ma contribuiscono anche a ridurre il fabbisogno di acqua del 30 per cento ed i costi energetici sino al 60 per cento. In al-cuni casi si possono incrementare le rese di sei volte, come dimostrano i test eff ettuati di recente in Africa australe. Le rese dei coltivatori che hanno seguito queste tecniche in 57 paesi a basso reddito sono aumentate di circa l’80 per cento.

Produrre di più ma in maniera sostenibilePer nutrire una popolazione mondiale che si prevede nel 2050 raggiungerà i 9,2 miliardi di persone, che nei paesi in via di sviluppo implica riuscire a soddisfare una domanda alimentare raddoppiata, non c’è altra scelta se non intensifi -care ulteriormente la produzione agricola. L’elemento chiave per vincere questa sfi da sta in un’intensifi cazione della pro-duzione che sia sostenibile, che è quello che viene proposto in “Save and grow”. Questo implicherà un passaggio da un

Produrre di più con meno

Il nuovo approccio si rivolge soprattutto ai contadini dei paesi in via di sviluppoAiutare le famiglie rurali a basso reddito dei paesi in via di svi-luppo, circa 2,5 miliardi di persone, ad economizzare sui costi di produzione e costruire prosperi sistemi agroalimentari, li metterà nelle condizioni di massimizzare le rese ed investire i risparmi nella salute e nella scolarizzazione. Si stima che la Rivoluzione verde abbia salvato dalla carestia un miliardo di persone, e che tra il 1960 ed il 2000 sia riuscita a produrre cibo più che a suffi cienza per una popolazione mondiale che nello stesso periodo era raddoppiata, passando da 3 a 6 mi-liardi di persone. Tuttavia, l’attuale paradigma di produzione intensiva non riesce più a stare al passo con le sfi de poste dal nuovo millennio.

Per crescere l’agricoltura deve ora imparare a preservareL’approccio “produrre di più con meno” attinge in parte alle tecniche dell’agricoltura di conservazione, una serie di prati-che agronomiche che permettono una migliore gestione del suolo, limitando gli eff etti negativi sulla sua composizione. Per fare questo essa promuove una lavorazione minima del terreno, facendo a meno di un’aratura profonda, per man-tenere in modo permanente la copertura organica. I residui delle coltivazioni vengono lasciati sui campi e si fanno rotare le colture alternando quelle cerealicole con le leguminose che

Nuovo modello di sviluppo agricolo

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| 13SINDACALE

modello omogeneo di produzione agricola a sistemi produttivi respon-sabili che si adattino ai diversi luo-ghi e situazioni. I governi dovranno anche fornire incentivi all’adozione di questo nuovo modello, come ad esempio ricompensare la buona ge-stione degli ecosistemi e promuovere maggiori investimenti in agricoltura. I paesi sviluppati dovranno incremen-tare la quota di aiuti uffi ciali allo svi-luppo da destinare all’agricoltura dei paesi in via di sviluppo, i quali da par-te loro dovranno allocare una quota più ampia dei loro budget nazionali al settore agricolo.

la Federconsorzirivuole il suotesoretto

Il 20 giugno si è tenuta la seconda assemblea della Federconsorzi

convocata per l’approvazione del bilancio (la prima aveva chiamato a

raccolta tutti i 54 Cap compresi quelli ancora commissariati), mentre a

luglio nuovo appuntamento per modifi care lo statuto. Ulteriori mosse

dunque per dimostrare che la Federconsorzi è un soggetto vivo ed è

pronto a vedersela con le banche. In campo infatti c’è un tesoretto di

800 milioni maturato con la vecchia attività dell’ammasso del grano,

che spetta alla Federconsorzi, ma su cui sono forti anche le mire delle

banche. Il nuovo commissario Andrea Baldanza dunque procede spe-

dito per mettere nero su bianco la mission, assegnata dal decreto, che

prevede la ricostituzione della vecchia Fedit. Un’operazione che si sta

svolgendo con l’appoggio del mondo politico. Per anni la parola Fe-

derconsorzi era tabù, ora da circa due anni, da quando la Coldiretti si è

fatta paladina del rilancio della rete consortile, l’argomento è di tanto

in tanto ripreso dai big del governo. Più volte ne ha parlato il ministro

dell’Economia, Giulio Tremonti e i ministri delle Politiche agricole che

si sono succeduti. E in occasione dell’assemblea dei giovani Coldiret-

ti, il 17 maggio scorso, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha di

nuovo riproposto la questione. «Il tempo è galantuomo – ha sostenuto

Sacconi – e il ritorno di Federconsorzi è senz’altro benvenuto». Il mi-

nistro ha spezzato una vera e propria lancia in favore del «gigante »

commissariato nel 1991. «In Federconsorzi forse non tutto era perfetto

– ha aff ermato – ma c’era quella vitalità comunitaria che ha favorito

lo sviluppo di tante terre nel paese che qualcuno ha invece cercato in

modo scientifi co di distruggere». In campo è sceso anche il presidente

di Coldiretti, Sergio Marini, che ha parlato della vicenda Federconsorzi

come «di un grande furto fatto all’agricoltura italiana, se le fossero

stati riconosciuti tutti quei crediti negatigli al momento del fallimento

sarebbe l’industria più sana e capitalizzata d’Italia». Per Marini dunque

l’unica strada è il risarcimento di quello di cui è stata derubata. In-

somma gli 800 milioni, riconosciuti in via giudiziaria, dovrebbero fi nire

tutti nelle casse della rete consortile. «L’agricoltura italiana deve essere

risarcita di questo grande furto – ha sottolineato Marini – e ci battere-

mo per questo, senza sconti».

La Fao ha annunciato il lancio di una nuova grande iniziativa per

riuscire a produrre più cibo per una popolazione mondiale in continua crescita in modo sostenibile dal punto di vista ambientale

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n.6 2011 | 14

Il 18 giugno presso l’Aula Magna del

Collegio Ghislieri di Pavia si è tenuto un

convegno internazionale sulla nutria

(myocastor coypus), organizzato in

modo impeccabile da Urca Lombardia

con la sua Scuola permanente di

gestione faunistica, dal Dipartimento di

Biologia Animale dell’Università di Pavia

e da Coldiretti Pavia

Il 18 giugno presso l’Aula Magna del

Collegio Ghislieri di Pavia si è tenuto un

convegno internazionale sulla nutria

Convegno internazionale sulla nutriaL’introduzione al convegno da parte del Presidente Urca e direttore della Scuola Giorgio Beolchini, ha messo in risalto l’importanza della sinergia tra ente pubblico, associazioni di categoria e mondo scientifi co al fi ne di ricercare un modello operativo comune ed effi cace, scaturito da esperienze testate eff ettivamente sul campo e frutto comunque di fondamen-to tecnico. A seguire l’intervento del neo Assessore ai Servizi faunistici della Provincia di Pavia Alberto Lasagna, ha sotto-lineato l’impegno della nuova Giunta sui problemi del terri-torio e nel caso specifi co sulle esigenze del mondo agricolo relativamente ai danni da specie invasive, quali la nutria. Per la Regione Lombardia, Bleynard ha posto in rilievo quali ri-sorse vengano spese per aff rontare l’invasività della nutria, cercando tuttavia una soluzione coordinata da un progetto scientifi co. ll Presidente di Coldiretti Pavia, Giuseppe Ghezzi, ha evidenziato come la propria associazione sia presente e promotrice di iniziative come il convegno, punto di parten-za fondamentale per la mitigazione se non la risoluzione di una problematica così evidente che incide sulle produzioni agricole sia sul piano economico che nell’intervento diretto a

ripristinare il dissesto idrogeologico. Il senatore Nola ha illustrato una proposta parlamentare volta a riclassi-

fi care la specie nutria tra la fauna cacciabile, nella speranza che il prelievo anche durante la sta-

gione venatoria aiuti a diminuire la presenza della stessa. Il convegno a questo punto

ha lasciato il campo ai relatori , con l’in-troduzione del dott. Roberto Cocchi

(I.S.P.R.A), che ha illustrato le linee guida dell’Istituto, evidenziando tuttavia le diffi coltà e la scarsa ef-

fi cacia dei sistemi posti in essere, specialmente se non coordinati

e seguiti con puntuale rigore. Claudio Prigioni (Gruppo di lavoro nutria Lombardia) ha parlato della gestione della nutria in Lombardia, facen-do riferimento alle iniziative evidenziate da Bleynard, po-

nendo in risalto anche il ruolo che dovrebbe avere la pre-

venzione oltre che l’intervento diretto. Bertolino (Università di

Torino) ha sostenuto che i mi-gliori risultati si sono ottenuti con

la riqualifi cazione del

territorio ed in particolare con l’aumento della qualità delle acque dei corsi irrigui e della vegetazione in essi presente. Laura Guichon dell’Università Lujan di Buenos Aires, ha parla-to del Myocastor coypus , nel paese di origine, pertanto ani-male autoctono, non problematico, del quale le popolazioni rurali se ne cibano ed utilizzano le pelli ad integrazione del reddito agricolo. È inoltre emerso che, a fronte di un aumen-to della presenza di piante acquatiche, dove il roditore vive, ne consegue la fi delizzazione della nutria al territorio, limi-tando fortemente la dispersione nelle zone limitrofe. Fiora-vante Serrani (Università della Tuscia) ha posto in rilievo la presenza della nutria nel Lazio in zone urbane, creando una sorta di civilizzazione del roditore, ritenuto dalla popolazione locale quasi un animale domestico integrato e tollerato, con la conseguenza della sottovalutazione del problema igienico sanitario che ne deriva. Grande interesse e curiosità ha susci-tato il trapper canadese Fritz Dieck (Native Trapper School), illustrando le metodologie utilizzate in Canada da professio-nisti del trappolaggio, evidenziando la possibilità di un dra-stico contenimento della specie, abbattendo notevolmente i costi di intervento, ed a suo dire con effi cacia e selettività provata. Potrebbe in tal senso partire un sondaggio esplora-tivo per una sperimentazione in una zona campione. L’ultimo intervento di Mauro Ferri (Ist.Zooprofi lattico di Modena serv.Veterinario) ha illustrato le problematiche legate agli aspetti igienico sanitari della nutrie, ed anche la possibilità dell’utiliz-zo delle carni a scopo alimentare, sulla scorta delle esperienze di alcuni paesi europei (Germania, Francia, Rep.Ceka e Slo-vacchia), che allevano l’animale in fattorie producendo reddi-to. A conclusione dei lavori si è tenuta un’interessante tavola rotonda, moderata dal Silvano Toso (I.S.P.R.A.) e da Claudio Prigioni, con parecchi spunti propositivi da parte del nume-roso pubblico intervenuto. Gli argomenti trattati dal conve-gno confl uiranno nella pubblicazione degli atti, con l’impegno inoltre di fornire un modello operativo innovativo utilizzando le esperienze maturate in campo nazionale ed internaziona-le, coordinato dal mondo scientifi co, partner fondamentale in tutte le operazioni riguardanti la fauna selvatica e l’ambiente, naturalmente con la supervisione dell’I.S.P.R.A, garante della correttezza delle proposte di intervento.

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Comincia la mietitura del grano e i prezzi crollano.Forse i cinesi non mangiano più

Le etichette reticenti valgono 51 miliardi di euro

un falso scoperto da COLDIRETTI

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Inizia la raccolta del grano e le quotazioni precipi-tano. Lo segnala la Coldiretti. Oggi al Chicago bo-ard of trade, il maggiore mercato mondiale delle commodity, il frumento con consegna a luglio vale 6,50 dollari al bushel. Inutile impazzire, velo dicosubito: il bushel è un’unità di misura largamente utilizzata negli Usa e su buona parte delle borsemerci mondiali che in realtà indica un volume. Allagrossa corrisponde a circa 27 chilogrammi. Dodici mesi or sono il medesimo bushel di grano si paga-va 13 dollari. Proviamo a immaginarci che i nostri coltivatori possano negoziare direttamente la loro produzione cerealicola sul listino di Chicago (non è così ma supponiamo per un attimo che lo sia). Ebbene, dopo aver varcato il portone girevole del palazzone al 141 di Jackson Boulevard, a due pas-si dal lago Michigan, farebbero un’amara scoperta.Per un quintale del grano che stanno mietendo in questi giorni incasserebbero 24 dollari, centesimopiù centesimo meno. Vale a dire 16,70 euro, sempre arrotondando la cifra. Se si fossero recati nel tem-pio mondiale delle commodity agricole esattamen-te un anno fa, per il medesimo quintale di grano avrebbero preso 48 dollari. E se li avessero cambiati subito nella valuta della vecchia Europa avrebbero messo in tasca 39 euro e 30 cent. Più del doppio dunque. Ma non è detto che qualcuno questa cifra non riesca a incassarla comunque. Basta avere un po’ di pazienza e non mi sento di escludere che peresempio da qui alla fi ne dell’anno le quotazioni delfrumento siano risalite verso quel livello. Non ser-vono miracoli: è l’eff etto della speculazione. Accade infatti che la medesima partita di grano (lo stesso contratto), passi di mano anche trenta volte nel giro di una stagione. Quindi ci sono decine di occasioni per manovrare sui prezzi di mercato. Per ora ci toc-ca contabilizzare però il crollo del 50% nelle quota-zioni nel giro di dodici mesi. Vien da chiedersi però come facciano cinesi e indiani a sopravvivere. Già, perché i soloni delle commodity agricole ci amman-niscono da tempo le loro analisi: è la domanda di cibo dei Paesi emergenti a far lievitare i prezzi. I casi però sono due: o gli abitanti di queste lande hanno una fame intermittente (per un po’ mangiano poi smettono del tutto), oppure qualcuno sta raccon-tando un sacco di fesserie. Peccato che tutto ciò av-venga sulla testa degli agricoltori. Come sempre.

Quanto vale l’etichetta d’origine? A leggere i dati emersi questa mattina alla presentazione del pri-mo rapporto sulle agro-mafi e di Coldiretti ed Eu-rispes c’è di che preoccuparsi. Il 33% dei prodotti agroalimentari venduti in Italia o esportati (per un valore di 51 miliardi di euro) deriva da materie prime importate e rivendute col marchio Made in Italy. Ci sono poi alcuni esempi clamorosi, come quello dei salumi e dei formaggi. Tre prosciutti su quattro sono ottenuti da cosce importate dall’e-stero, ma non si vede. Una mozzarella su quattro non deriva dal latte ma da cagliate importate dai Paesi del Nord Europa. L’elenco è lunghissimo e non vi tedio. Vale la pena però di fare una consi-derazione: il “fi nto” Made in Italy è indistinguibile da quello vero anche perché quest’ultimo non si dichiara tale. Perfi no i prodotti Dop (acronimo che sta per Denominazione d’origine protetta) non si dichiarano esplicitamente italiani. Lo sono - lo devono essere per forza - in base al disciplina-re fi ssato per legge. Allora perché non stamparlo chiaramente sull’etichetta? Ho un sospetto atroce: se le Dop adottassero l’etichetta d’origine traspa-rente, i fi nti prodotti italiani si potrebbero scoprire facilmente. Già mi immagino le obiezioni: la solita dietrologia del giornalista che dubita di tutto e di tutti. Perfi no di sé stesso... Tranquilli. Dalla ricerca che sto compiendo sui salumi (e che pubbliche-rò presto oltre a presentarla ad un evento pub-blico ai primi di luglio), emerge proprio questo. Per funzionare l’inganno del fi nto Made in Italy ha bisogno che tutte le etichette siano reticenti. Nessuno etichettato come italiano, tutti italiani. A mischiare le carte, poi, ci dà una mano sostanzio-sa l’Europa che ci vieta di utilizzare le etichette “parlanti” in base al principio che i prodotti degli altri Paesi ne verrebbero danneggiati. E c’è pure chi ha accusato l’Italia - soprattutto quando mini-stro dell’Agricoltura era Luca Zaia - di tentazioni autarchiche. Tutte balle. La verità è una sola: le etichette reticenti valgono oro, 51 miliardi di euro. Così noi dobbiamo rassegnarci a non sapere da dove arriva ciò che portiamo in tavola e i produt-tori che impiegano soltanto materie prime italia-ne (a cominciare dai consorzi Dop) a non poterlo dichiarare. È la fi era degli inganni.

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n.6 2011 | 16

Lombardia:l’agricoltura

è sempre piùROSA

Non è più un lavoro da uomini, almeno in Lombardia, regione dove più di un’impresa agricola su cinque è in rosa. Lo rivela la ricerca “Donne e ambiente. Protagoniste di sostenibilità”, su dati registro imprese al IV trimestre 2009 e 2010, promos-sa dalla Camera di Commercio di Milano che ha messo in evi-denza come il mondo agricolo sia tutt’altro che un’esclusiva maschile. Sono quasi 12 mila le imprese femminili impegnate nel settore agricoltura silvicoltura e pesca nella regione, il

4,7 per cento del totale italiano. Un settore, quello delle attività agricole, che resiste alla crisi mantenendosi pres-soché stabile rispetto al 2009 (-1,5 per cento) e che vede in regione le province di Brescia e Pavia quelle in cui si concentra il maggior numero di imprese rosa del settore, rispettivamente con il 20 e il 16,1 per cento del totale.

DONNE IMPRESA

Lo rivela un ricerca della Camera di

Commercio di Milano: un’impresa su cinque è

femminile

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GIOVANI IMPRESA

Oscar green 2011Premiate le aziende pavesi

Investire sui giovani e incrementare la comunicazione

Nella mattinata dello scorso 7 giu-gno, a Palazzo Giureconsulti a Milano, si sono svolte le premiazioni per la Lombardia dell’edizione 2011 di Oscar Green, il concorso delle eccellenze im-prenditoriali dei giovani di Coldiretti. Tra i premiati l’azienda agricola Teni-menti di Castelrotto di Patrizia Torti di Montecalvo Versiggia, i cui vigneti sono stati distrutti dalla recente gran-dinata e l’azienda Ca’ Montebello di Luigi Scarani di Cigognola. “In Lom-bardia le imprese giovani sono in cre-scita – ha dichiarato Stefano Ravizza, delegato della Lombardia e della pro-vincia di Pavia per Giovani Impresa – la situazione è migliore rispetto al resto d’Italia con circa 8000 imprese su un totale di 57.000 e un reddito medio del 40% superiore a quello delle imprese tradizionali ; ma per ottenere un vero ricambio generazionale occorre met-

tere in atto gli strumenti economici che consentano ai giovani di imprendere mettendo in pratica le idee che troppo spesso si arenano di fronte alla diffi coltà di fi nanziamento. Per questo Coldiretti ha presentato un progetto di fi nanziamento legato al sistema Cre-ditagri che accompagni i giovani nello sviluppo della loro voglia di impresa”. Un approfondito dibattito e gli interventi del delegato nazionale Vittorio Sangiorgio e dell’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani, hanno completato la mattinata che si è aperta con la degustazione di un’insalata tricolore composta da cetrioli, insalata e pomodori a chilometri zero, dimostrazione della sicurezza del cibo italiano. Prima di chiudere, il noto giornalista direttore della sede milanese di Rai 1, Enrico Castelli, che ha svolto le funzioni di moderatore ha dichiarato di aver apprezzato la conoscenza con un mondo imprenditoriale giovane e in crescita che molto può fare per lo sviluppo dell’in-tero Paese e ha esortato Coldiretti ad incrementare la comunicazione promuovendo le iniziative intraprese in favore dei cittadini.

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n.6 2011 | 18 SUINICOLTURA

Gli allevatori di suini della Lombardia si sono dati appunta-mento a Montichiari (Bs) per aff rontare la crisi che attanaglia il settore.L’incontro è stato coordinato dal Presidente regio-nale Nino Andena e dal Vice Presidente regionale e Presi-dente provinciale della Coldiretti di Brescia Ettore Prandini, supportati tecnicamente dagli interventi di Giorgio Apostoli, Capo Uffi cio Zootecnia della Coldiretti nazionale, e di Andrea Cristini Presidente ANAS. All’incontro ha partecipato anche una nutrita rappresentanza della Coldiretti pavese. Nino An-dena ha aperto i lavori precisando che Coldiretti ha messo in campo tutta la propria forza organizzativa e politico-sindaca-le con l’obiettivo di far uscire dalla crisi la suinicoltura italiana concordando con gli allevatori le azioni e le strumentazio-ni necessarie.Ettore Prandini ha annunciato che il Ministero

dell’Agricoltura ha accolto la richiesta di Coldiretti per una moratoria sui crediti delle imprese suinicole con il supporto di Ismea ed in accordo con le Banche. Giorgio Apostoli è partito delle principali motivazioni della crisi sottolineando il grande peso dei nostri costi di produzione che il ridotto potere con-trattuale degli allevatori non riesce a farsi riconoscere dai ma-celli. L’eccesso strutturale nell’off erta di suini DOP, la mancata valorizzazione del prodotto italiano e le importazioni dall’e-stero (ricordando che ben 2 cosce su 3 sono estere) stan-no facendo il resto. Apostoli ha quindi ricordato le principali azioni già messe in campo da Coldiretti come quelle verso i media per denunciare il furto di identità e valore perpetrato ai danni della suinicoltura italiana. Si è inoltre soff ermato su un’altra richiesta urgente: l’emanazione del decreto attuativo per l’indicazione obbligatoria dell’origine delle carni suinico-le in etichetta e per un ulteriore raff orzamento dei controlli alle frontiere. È seguito un intenso dibattito con numerosi in-terventi degli allevatori presenti in sala che hanno portato il loro contributo con analisi critiche e proposte, supportando le azioni e le posizioni illustrate da Coldiretti, dando grande importanza alle annunciate azioni legali ed organizzative in campo economico-commerciale.

Braccio di ferro con l’industria che ha disertato le contrattazioni facendo mancare la defi nizione del prezzoNei primi tre mesi del 2011, la redditività degli allevamenti ha subito un calo del 12,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Una situazione diffi cile, alla quale gli allevatori tentano di dare una risposta diver-sifi cando la produzione e affi ancando al suino pesante un animale più leggero per la produzione di carne da avviare al consumo fre-sco. L’obiettivo è quello di alleggerire il circuito dei prosciutti Dop, appesantito da un eccesso di produzione e avvilito dalla concor-renza dei prosciutti “anonimi”, sospinto a sua volta da un imponen-te fl usso di importazione di cosce suine fresche. In pratica ogni tre prosciutti consumati, due arrivano da oltre frontiera. Riequilibrare il mercato non è facile e non è rapido.

Prosciutto crudo DOP italiano a rischio. La sopravvivenza di questo straordinario e unico prodotto è oggi messa a rischio da impor-tazioni di decine di milioni di cosce di suino, fresche o surgelate, che entrano legalmente nel nostro Paese ma non si sa bene dove vadano a fi nire. Di sicuro si trasformano in prodotto a basso prezzo e certamente non della stessa qualità delle nostre DOP, che inquina il mercato con una concorrenza non leale e mette in crisi l’esistenza degli allevamenti nazionali. Per questi ultimi più di qualcuno oggi parla di “rottamazione”. La denuncia arriva dall’assessore all’a-gricoltura del Veneto Franco Manzato che ha aff ermato - “Io non voglio rinunciare alla nostra qualità e al nostro sapore eccellente e senza confronti, così come non lo vogliono fare milioni di consu-matori in tutti i continenti e sono certo che se i consumatori fossero correttamente informati non rinuncerebbero neppure loro. Il fatto è che bisogna dare sostanza alla legge sull’etichettatura.

Aumentare la competitività grazie all’innova-zione e alla qualità, perfezionare gli strumenti di gestione delle crisi e un miglior funzionamento della fi liera alimentare, cercando di evitare l’a-buso di potere da parte della grande distribu-zione. Sono gli interventi chiesti dal Gruppo consultivo allargato carni suine nel documento di conclusioni presentato nel corso dell’ultima riunione di Consiglio dei ministri dell’agricoltu-ra. L’organismo, composto dagli stakeholders del gruppo consultivo e dagli esperti nazionali che partecipano al comitato di gestione, è sta-to istituito dalla Commissione a inizio 2011 con lo scopo di “analizzare la situazione del settore delle carni suine alla luce della crisi attuale, esa-minando anche le prospettive a medio termine e a lungo termine di un settore suinicolo euro-peo competitivo”. La Commissione ha annun-ciato che prevede di adottare diverse misure per questo settore nell’ambito delle proposte sul futuro della Pac, in particolare un meccani-smo di prevenzione delle crisi, raff orzare la pro-mozione nell’Unione e al di fuori dell’Europa, e cercare di bilanciare meglio il potere contrat-tuale dei produttori.

Vertenza suinicola:a Montichiarioltre 400 allevatori

Tra le proposte dell’Organizzazione

una moratoria sui mutui, azioni legali

ed iniziative di mobilitazione

Crisi suinicola

Rischio estinzioneNO a

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GDO

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Nell’ambito dello Scof (Standing Committee

on Organic Farming), il Comitato per

l’agricoltura biologica dell’Ue, sono stati

discussi alcuni provvedimenti di rilevante

interesse per il settore

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n.6 2011 | 20 BIOLOGICO

Agricoltura bio, ecco i primi risultatidel Piano nazionale sementieroSono stati pubblicati dall’Ense i risultati relativi al primo anno di attività del Piano Nazionale sementiero per l’agricoltura bio-logica (www.ense.it/convegni/convegno-bio-indice.htm). At-tualmente i fattori critici riguardanti la produzione sementiera biologica sono rappresentati dalla diffi coltà di reperimento sul mercato di sementi biologiche e dall’insuffi ciente livello di ri-cerca nel settore. A tutt’oggi il quantitativo di sementi biolo-giche disponibili è ancora largamente insuffi ciente per molte importanti specie agricole, mentre, per alcune, la produzione attuale è prossima al fabbisogno. La sperimentazione e la ri-cerca scientifi ca hanno riguardato principalmente gli interventi agrotecnici e genetici per il miglioramento quantitativo e qua-litativo delle produzioni; le strategie e le tecniche di controllo delle infestanti e dei patogeni trasmissibili per seme; la concia delle sementi e i trattamenti del seme; la valutazione varietale;i metodi per selezionare varietà, linee e popolazioni che tenga-no conto dell’interazione tra i genotipi con l’ambiente; la di-versità genetica e la diversifi cazione colturale; l’adattamento ai sistemi produttivi biologici; il miglioramento genetico parte-cipativo; lo studio di nuovi sistemi agricoli e di sviluppo rurale. Il Piano riguarda principalmente: frumento duro e tenero: per quest’ultimo la resa media nazionale (4.90 t/ha) è risultata piuttosto modesta a causa delle condizioni climatiche dell’an-no. Lo studio delle principali malattie fungine dell’apparato aereo del frumento duro e tenero ha evidenziato l’incidenza e la gravità delle malattie delle varietà in prova, individuan-do i genotipi più adatti, nei vari ambienti, per la coltivazione in biologico. Riso: la scelta varietale è stata orientata su tutte le classi merceologiche considerando cultivar tradizionali e di recente costituzione. La sperimentazione ha avuto un decorso buono e la produzione media è stata appena superiore alle 7 t/ha. Ortive: sono state esaminate 72 cultivar di 6 specie: ci-polla, pomodoro da industria, zucchine, fagiolo nano ceroso, cavolfi ore, cavolo broccolo; foraggiere ( veccia, favino ed erba medica). Dal Piano sementiero è emerso inoltre che l’uso del germoplasma selvatico può contribuire a miglioramenti signi-fi cativi della quantità e della qualità delle produzioni agrarie, con un ruolo particolarmente rilevante nel miglioramento ge-netico per agroecosistemi orientati all’agricoltura sostenibile, come quelli dell’agricoltura biologica, dove è necessario sele-zionare per caratteri diversi da quelli che risultano fondamen-tali per l’agricoltura convenzionale. Per questi motivi, il Mipaaf, attraverso apposita convenzione, ha affi dato all’Ente Nazionale per le Sementi Elette (Ense), un’importante parte del “Piano Nazionale Sementiero per l’agricoltura Biologica”, nella quale si è sviluppato un progetto di miglioramento genetico basato sul trasferimento di materiale genetico dalle forme selvatiche a quelle domesticate in specie di interesse per l’agricoltura bio-logica, attraverso tecniche di ibridazione. Inoltre, il Centro di Patologia Vegetale di Roma (Cra-Pav) ha sviluppato una linea di ricerca con l’obiettivo di mettere a punto interventi di concia biologica effi caci nel contenimento di patogeni trasmessi dal seme. In particolare, la ricerca ha come intento lo studio delle proprietà antifungine degli oli essenziali e la loro potenziale applicazione come trattamento al seme.

BIOLOGICO

ttttttttaaaaaaaattttttttiiiiiit ttiiuuuulllllttttt ttii

Via libera alla legge sugli ortaggi di quarta

gamma

Secondo un’analisi di Coldiretti, le verdure pronte per l’uso fi niscono nel carrello di quasi un italiano su due per una spesa complessiva che è stimata pari a oltre 700 milioni di euro all’anno e una quantità di oltre 90 milioni di chili. Via libera della Camera alle norme “salva freschezza” relative alla proposta di legge sui prodotti ortofrutticoli di quarta gamma (le cosiddette insalate in busta). Il dispositivo, approvato all’unani-mità dalla Commissione Agricoltura, introduce nuove disposizioni sul confezionamento e la distribuzione per un tipo di alimento sempre più presente sulle tavole degli italiani, come dimostra l’aumento dell’8 per cento dei consumi fatto registrare nel 2010. Nella legge sono defi niti di “quarta gamma” i prodotti ortofrutticoli de-stinati all’alimentazione, freschi, confezionati e pronti per il consumo che, dopo la raccolta, sono sottoposti a processi tecnologici di minima entità il cui processo di trasformazione contempla le fasi di selezione, cerni-ta, eventuale monda e taglio, lavaggio, asciugatura e confezionamento in buste o in vaschette sigillate, con eventuale utilizzo di atmosfera protettiva. Entro tre mesi il Ministro delle Politiche agricole, di concerto con il Ministro della Salute e con il Ministro dello sviluppo economico e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, dovrà varare i decreti applicativi per defi nire i requisiti e le modalità di commercializzazione di questi prodot-ti fra cui “le informazioni che devono essere riportate sulle confezioni a tutela del consumatore” come quella determinante che, sottolinea la Coldiretti, riguarda l’o-rigine del prodotto commercializzato.

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ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

IL FOTOVOLTAICO

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

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2

La produzione di energia rinnovabile rappresenta una necessità ambientale e un’occasione di sviluppo imprenditoriale, anche per il settore agricolo che non può diff ondersi se non nel rispetto della legalità e degli elementi identitari dei territori, che rappresentano le leve di uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile. Uno sviluppo delle energie rinnovabili nel Paese rispettoso degli equilibri ambientali e paesaggistici dei diversi territori non può prescindere da una pianifi cazione, a livello locale, che sappia realmente integrare lo sviluppo energetico ed economico nell’ambito di una puntuale valutazione ambientale, territoriale e paesaggistica. L’incremento della produzione di energia rinnovabile, deve dunque avvenire garantendo il minor consumo possibile di territorio ed il riutilizzo di aree già degradate da attività antropiche. Per quanto riguarda gli impianti destinati all’inserimento in aree agricole, occorre prevedere una vera e propria valutazione agronomica, oltre che territoriale, con lo scopo di verifi care la compatibilità con il sistema produttivo locale e rispettare gli equilibri necessari al mantenimento nel tempo dell’attività agricola in tale area. Bisogna evitare ogni tipo di speculazione realizzata con grandi impianti fotovoltaici a terra che sottraggono campi fertili facendo impennare i prezzi per l’acquisto e l’affi tto dei terreni che, è bene ricordarlo, sono un fattore di produzione per le imprese agricole.

Cos’è un impianto fotovoltaicoUn impianto fotovoltaico è un impianto elettrico costituito da più moduli fotovoltaici che sfrutta l’energia solare per produrre energia elettrica. I componenti principali di un impianto fotovoltaico sono:• moduli o pannelli fotovoltaici;• inverter, che trasforma la corrente continua generata dai moduli in corrente alternata; • misuratori di energia, sono dispositivi che servono a controllare e contabilizzare la quantità di energia elettrica

prodotta e scambiata con la rete;• quadri elettrici e cavi di collegamento.Un impianto fotovoltaico necessita semplicemente di un luogo di installazione adeguato. È importante soprattutto che la superfi cie non sia ombreggiata, l’orientamento ideale del pannelli convenzionali è verso sud con inclinazione compresa tra 20° e 35° a seconda della latitudine: basse inclinazioni aumentano la produzione in estate, con un an-golo maggiore cresce la produzione energetica in inverno.Tipologie di pannelli fotovoltaiciDi molti materiali impiegabili per la costruzione dei moduli fotovoltaici, il silicio è in assoluto il più utilizzato. Le tec-nologie di realizzazione più comuni sono:• silicio monocristallino;• silicio policristallino;• silicio amorfo.Oltre a quelli in silicio, sono presenti in commercio moduli in Telluro di cadmio (CdTe) e Solfuro di cadmio (CdS) che hanno costi inferiori ma sono soggetti a particolari criticità per quanto riguarda lo smaltimento.Unità di misuraI pannelli fotovoltaici vengono classifi cati in base alla loro potenza, la sigla kW/p – dove “p” signifi ca “picco” si usa per determinare la potenza di picco di un impianto fotovoltaico (detta anche potenza nominale) ed è la potenza massima in uscita di un impianto che lavora in condizioni standard di insolazione e temperatura. La resa energetica reale è espressa in kW/h, cioè nella migliaia di Watt prodotte in un’ ora, infatti nella nostra bolletta elettrica il consu-mo è espresso in kW/h. I ricavi vengono determinati in base all’energia eff ettivamente prodotta e non rispetto alla potenza nominale dei pannelli, comunque è chiaro che una maggior potenza nominale solitamente corrisponde ad una maggior resa energetica.Quanta energia produce un impianto1 kW produce circa 1.100/1.200 kWh all’anno nel Nord Italia, il dato produttivo è comunque legato a diversi fattori, le prestazioni dei moduli fotovoltaici sono suscettibili di variazioni anche sostanziose in base:• al rendimento dei materiali;• alla tolleranza di fabbricazione percentuale rispetto ai valori di targa;• all’irraggiamento a cui le celle sono esposte;• all’angolazione con cui la luce giunge rispetto alla sua superfi cie• alla temperatura di esercizio dei materiali, che tendono ad “aff aticarsi” in ambienti caldi.Per ottenere il massimo reddito è particolarmente importante una corretta valutazione dei materiali impiegati rispet-to al costo sostenuto tenendo presente che gli incentivi vengono erogati per 20 anni in base all’energia prodotta.Quanto spazio richiede l’istallazione1 kW/p richiede, su tetti inclinati, circa 7-8 m2 di superfi cie libera da ombre.Quanto dura l’impiantoDa studi eff ettuati si stima una durata di almeno 25 anni per quanto riguarda i pannelli con prestazioni > 80% della potenza nominale; la durata è comunque correlata alla qualità dei materiali.Quanto costai costi sono molto variabili in relazione alla tipologia dei materiali e alla grandezza dell’impianto, mediamente ogni kW/p costa “chiavi in mano” tra € 2.800/4.000 (per impianti > 10 kW) ed € 5.000/7.000 (per impianti < 3 kW). Oltre al costo per la realizzazione dell’impianto, nello valutazione economica bisogna considerare le spese di allacciamento alla rete elettrica, le spese per la manutenzione, l’assicurazione e gli oneri fi nanziari qualora si ricorra a prestiti per sostenere l’investimento.La manutenzioneData la propria struttura priva di pezzi mobili, e visto che il circuito interno delle celle e le saldature di collegamento sono isolate dall’ambiente esterno mediante materiale di protezione a strati, i moduli fotovoltaici richiedono opera-zioni di manutenzione di entità limitata, sono comunque da prevedere le seguenti operazioni:• pulizia periodica dei pannelli perché lo sporco accumulato sulla copertura trasparente del modulo ne riduce il

rendimento;• Ispezione visiva di eventuali deterioramenti interni della tenuta stagna del modulo;• controllo dello stato dei collegamenti elettrici e del cablaggio.Quali ricaviIl proprietario di un impianto fotovoltaico connesso in modo permanente alla rete elettrica, può avere tre fonti di reddito in base all’energia prodotta, le componenti incentivanti sono diverse, alcune sono specifi che della tipologia di impianto. A grandi linee l’incentivazione si avvale di tre componenti.1) L’incentivo in conto energia viene corrisposto sulla base della quantità TOTALE di energia elettrica prodotta dall’im-pianto fotovoltaico. Il meccanismo incentivante avviene tramite l’erogazione di un importo prefi ssato a fronte di ogni

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3

kilowattora (kWh) prodotto dall’impianto, ad un prezzo che supera notevolmente il prezzo di acquisto della stessa quantità di energia. L’impianto prevede un contatore che misura la quantità di energia prodotta dall’impianto foto-voltaico e su quella base verrà corrisposto l’incentivo.2) L’energia così prodotta, tolta la quota usata in loco, può essere immessa e venduta in rete. Questo ricavo SI SOMMA agli incentivi di cui sopra.3) Risparmio sulla bolletta della energia elettrica: l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e consumata diretta-mente costituisce un mancato prelievo dalla rete di distribuzione, e quindi non pagata dall’utente. L’erogazione degli incentivi viene eff ettuata dal Gestore Servizi Energetici (sito internet: www.gse.it) ed è garantita per un periodo di 20 anni. Gli importi degli incentivi vengono defi niti nel cosiddetto ‘CONTO ENERGIA’ che viene re-golato dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente. Dal 1° giugno 2011 è entrato in vigore il IV CONTO ENERGIA che defi nisce l’entità degli incentivi per gli impianti che entreranno in produzione successivamente dal 31 maggio 2011 al 31 dicembre 2016.La fi scalitàImposte dirette: la produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti fotovoltaiche, quando è svolta da un imprenditore agricolo e non supera i 200 kW di potenza nominale , viene sempre considerata “attività connessa” e come tale rientra nel reddito agrario dell’attività agricola principale. (Legge 81/2006 e Legge 266/2005). Iva: la tariff a incentivante è in ogni caso esclusa dal campo di applicazione dell’Iva, ai sensi dell’art. 2, terzo comma, lettera a) del Dpr. n. 633/72.Il IV Conto EnergiaIl quarto Conto Energia si applica agli impianti che entrano in esercizio dal 1 giugno 2011 al 31 dicembre 2016. Come il Terzo Conto Energia prevede una tariff a incentivante della durata di 20 anni. Le tariff e incentivanti per gli impianti tradizionali per gli anni 2011 e 2012 sono:

TAB. 1 CONTO ENERGIA FINO AL

31 MAGGIO 2011*

TAB. 2A - QUARTO CONTO ENERGIA, GIUGNO-AGOSTO 2011

giugno luglio agosto

POT. (KW) IMPIANTI

SU EDIFICI

(€/KWH)

ALTRI

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(€/KWH)

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SU EDIFICI

(€/KWH)

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(€/KWH)

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SU EDIFICI

(€/KWH)

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(€/KWH)

IMPIANTI

SU EDIFICI

(€/KWH)

ALTRI

IMPIANTI

(€/KWH)

1<P<3 0,391 0,347 0,387 0,344 0,379 0,337 0,368 0,327

3<P<20 0,36 0,322 0,356 0,319 0,349 0,312 0,339 0,303

20<P<200 0,341 0,309 0,338 0,306 0,331 0,3 0,321 0,291

200<P<1000 0,335 0,303 0,325 0,291 0,315 0,276 0,303 0,263

TAB. 2B - QUARTO CONTO ENERGIA, SETTEMBRE - DICEMBRE 2011

settembre ottobre novembre dicembre

IMPIANTI

SU EDIFICI

(€/KWH)

ALTRI

IMPIANTI

(€/KWH)

IMPIANTI

SU EDIFICI

(€/KWH)

ALTRI

IMPIANTI

(€/KWH)

IMPIANTI

SU EDIFICI

(€/KWH)

ALTRI

IMPIANTI

(€/KWH)

IMPIANTI

SU EDIFICI

(€/KWH)

ALTRI

IMPIANTI

(€/KWH)

1<P<3 0,361 0,316 0,345 0,302 0,320 0,281 0,298 0,261

3<P<20 0,325 0,289 0,31 0,276 0,288 0,256 0,268 0,238

20<P<200 0,307 0,271 0,293 0,258 0,272 0,240 0,253 0,224

200<P<1000 0,298 0,245 0,285 0,233 0,265 0,210 0,246 0,189

È previsto un incremento della tariff a incentivante del 5% per gli impianti ubicati in zone industriali, cave, miniere, o discariche esaurite, aree di pertinenza di discariche o siti contaminati; 5% per i piccoli impianti realizzati dai Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti; 10% per gli impianti ove almeno il 60% dell’investimento, ad esclusione della manodopera, sia costituito da componenti realizzati all’interno dell’Unione Europea; 5 cent/euro/KWh per gli impianti sugli edifi ci in sostituzione di eternit o amianto.Ipotesi di costi e ricavi per un impianto di 100 kW/p, entrato in esercizio a settembre 2011 e realizzato su edifi cio. Abbiamo ipotizzato di coprire le spese per la realizzazione attraverso la stipula di un mutuo ventennale a tasso fi sso 5% (si tratta di conteggi

indicativi a titolo di esempio che devono essere modifi cati in base alle singole realtà produttive.)• costo realizzazione 3.200€/Kw 320.000 €• produzione annua stimata 100 kWp * 1.100 110.000 kW/hRicavi annui• incentivo GSE: 110.000 x 0,307 30.700 €• vendita energia elettrica: 110.000 x 0,118 12.980 €• TOTALE 43.680 €Costi annui• spese assicurazione 2.000 €• spese manutenzione 2.500 €• interessi passivi 9.677 €• quota capitale 16.000 €• TOTALE 30.177 €UTILE ANNUO 13.503 €ConclusioniLa realizzazione di un impianto fotovoltaico può essere un buon investimento a condizione che vengano attentamen-te valutate tutte le componenti del progetto (materiali, posizione, spese, oneri fi nanziari).Un aspetto fondamentale riguarda i tempi di realizzazione che devono essere ben defi niti nel contratto di fornitura perché l’entità degli incentivi varia in base alla data di entrata in esercizio dell’impianto. In linea generale consigliamo le aziende interessate di valutare sempre almeno 3 preventivi da parte di ditte diverse e di visitare altre realtà che hanno già avviato questo tipo di investimento.

*D.M. 6 agosto 2010 - impianti fotovoltaici entrati

in esercizio in data successiva al 30 aprile 2011

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Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

SEDE PROVINCIALEPiazza Guicciardi 7, 27100 Pavia

Tel. 0382 376811

U.O.L. DI BRONI - STRADELLAV.le Libertà 19 Stradella (PV)

Tel. 0385 48939/48350

U.O.L. DI CASTEGGIOVia Torino 3, Casteggio (PV)

Tel. 0383 890632

U.O.L. DI CORTEOLONAPiazza Verdi 10, Corteolona (PV)

Tel. 0382 70042

U.O.L. DI MEDECorso Italia 74, Mede (PV)

Tel. 0384 820122      

U.O.L. DI MORTARAPiazza Trieste 3, Mortara (PV)

Tel. 0384 98343        

U.O.L. DI PAVIAPiazza Guicciardi 7,  Pavia

Tel. 0382 3768227/3768256

U.O.L. DI VARZIVia P.Mazza 11, Varzi (PV)

Tel. 0383 52170

U.O.L. DI VIGEVANOVia Roma n.4/6, Vigevano (PV) 

Tel. 0381 83740

U.O.L. DI VOGHERAP.zza Duomo n.38 , Voghera (PV)

Tel. 0383 41276

Info presso tutti gli uffi ci Coldiretti:

www.pavia.coldiretti.it

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Domenica 5 giugno, in Oltrepò, la furia del mal-tempo si è scatenata per circa trenta minuti. Ne sono risultati vigneti distrutti, in molti casi al 100%, smottamenti e allagamenti. La cronaca ha dovuto anche registrare un tragico decesso. Un primo bilancio ha valutato un danno complessivo stimabile in 27 milioni di euro. I tecnici della Coldi-retti hanno eff ettuato un monitoraggio delle aree più danneggiate che si trovano nella zona della Valle Versiggia, la valle Versa e la Valle Scuropas-so. In particolare nei comuni di Ruino, Santa Maria della Versa, Pietra de Giorgi, Golferenzo, Monte-calvo Versiggia, Castana, Lirio, Montalto Pavese. L’epicentro è Montecalvo Versiggia. Nella zona più colpita è stato distrutto il cento per cento delle gemme delle viti, con conseguenze non solo per la corrente stagione ma anche per la produzione del prossimo anno. “Abbiamo avanzato domanda di calamità naturale, attivato la protezione Civile e individuato i mezzi per intervenire anche dal pun-

to di vista sanitario per evitare che si possano innesta-re attacchi fungini sulle viti colpite – spiega Giuseppe Ghezzi, Presidente della Coldiretti di Pavia – gli elicot-teri hanno trattato la zona colpita dal fortunale.” Col-diretti si è anche attivata per portare all’attenzione dei media il fortunale dell’Oltrepò e una troupe Rai del TG1 prima e poi una del TG3 hanno testimoniato il dissesto idrogeologico e i danni della grandinata.

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Maltempo: gravemente danneggiato l’Oltrepò Pavese

Con i risultati fi nali dell’ultima vendemmia l’Italia è diventata il principale produttore di vino al mondo, mettendo a segno uno storico sorpasso nei confronti della Francia, sino ad oggi detentrice del primato. L’annuncio è stato dato sulla base dei dati della Commissione europea che rilevano una produ-zione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia superiore ai 46,2 milioni di ettolitri realizzata dalla Francia, su un totale comu-nitario di 157,2 milioni di ettolitri in calo del 3,7%. Il primato del Made in Italy viene confermato anche se si considerano i valori italiani al netto della feccia stimabile in un 5%. Il risul-tato è il frutto di una sostanziale stabilità della produzione in Italia e di un calo in Francia. Il 60 % della produzione nazio-nale è rappresentata da vini di qualità, con ben 14,9 milioni di ettolitri che sono destinati a vini Docg/Doc e 15,4 milioni di ettolitri a vini Igt. Numeri incoraggianti arrivano anche sul lato delle esportazioni che sono aumentate del 15% nel pri-mo bimestre del 2011. Eff etto di una crescita record del 31% negli Stati Uniti, che diventano il primo mercato di sbocco in valore davanti alla Germania, ma anche dell’aumento del 6% nell’Unione Europea e di un signifi cativo e benaugurante in-cremento del 146% in Cina. Gli Stati Uniti sono diventati per la prima volta il Paese dove si consuma complessivamente la maggior quantità di vino al mondo davanti rispettivamen-te a Francia ed Italia. Un andamento che conferma i risultati positivi ottenuti dal vino Made in Italy all’estero nel 2010

con un valore record dell’esportazioni di 3,93 miliardi che ha superato per la prima volta i consumi nazionali. Peraltro le esportazioni di vino Made in Italy dei piccoli produttori sotto i 25 milioni di euro di fatturato sono cresciute in valore del 16 %, quasi il doppio dell’8,5% fatto segnare dalle prime 103 società italiane produttrici di vino che fatturano più dei 25 milioni di euro. Il trend positivo deve però portare a risolvere le problematiche tuttora presenti, a partire da una giusta remunerazione del prezzo delle uve che nelle cantine sociali sono state spesso sottopagate ai viticoltori ad importi che rappresentano in media appena il 15 per cento del prezzo di vendita delle bottiglie. Il fatturato complessivo realizzato dal vino italiano nel 2010 è stato pari a 7,82 miliardi anche grazie al fatto che l’Italia può contare su un numero di rico-noscimenti superiore a quello dei cugini francesi con 504 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controlla-ta e garantita (Docg) e a indicazione geografi ca tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt). “Il vino – sottolinea il presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini - rappresenta l’unico modello da replicare anche in una situazione di crisi della quale, nonostante le diffi coltà, il vitivinicolo Made in Italy risente meno di quello di altri Paesi e meno degli altri settori produttivi in Italia, perché esprime i valori dell’identità e del legame con il territorio che nel mercato globale sono vin-centi rispetto all’omologazione”.

Vino: siamo i primi al mondo!

VITIVINICOLO

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momentomagicodell’export Secondo l’Italian wine & food institute, con un più 28,7% in quantità ed un più 27,1% in valore, l’Italia prosegue e consolida, nel primo trimestre dell’anno, le sue posizioni sul grande mercato americano e distanzia i più importanti paesi concorrenti fra i quali l’Australia. Il vino italiano continua a gode-re del suo momento magico nelle esporta-zioni verso gli Stati Uniti facendo registra-re dati di notevole rilievo. L’Italia, infatti, prosegue e consolida, nel primo trimestre dell’anno, le sue posizioni sul grande mer-cato americano e ulteriormente distanzia i più importanti paesi concorrenti, quali l’Australia, che registra un meno 10,2% in quantità e un meno 8,7% in valore. Com-plessivamente l’Italia è passata dai 474.230 ettolitri, per un valore di $ 233.988.000, del primo trimestre del 2010 ai 610.570 et-tolitri, per un valore di $297.455.000, del primo trimestre dell’anno in corso. I dati dei primi tre mesi dell’anno confermano e migliorano quelli, per altro sorprendenti, del primo bimestre del 2011. Un contribu-to a tale successo è stato dato dal note-vole incremento delle esportazioni dei vini sfusi - principalmente Pinot grigio verso la California - passate dai 11.270 ettolitri del primo trimestre del 2010, per un valore di $2.264.000, ai 51.650 ettolitri, per un va-lore di $ 8.263.000, del primo trimestre dell’anno in corso con un aumento del 358,4% in quantità e del 265,1% in valo-re. La quota di mercato dei vini importati dall’Italia è passata, dal 31,4% in quantità e dal 25,1% in valore, del primo trimestre del

2010, al 29,3% ed al 35.5% del primo trimestre dell’anno in corso mentre quella dell’Australia e’ passata dal 27.8% in quantità e dal 17,8% in valore al 22.7% ed al 14,4%. Complessivamente le importazioni statunitensi, nel primo trimestre dell’anno, sono ammontate a 2.083.030 ettolitri per un valore di $837.741.000 contro 1.895.500 ettolitri per un valore di $743.669.000 del cor-rispondente trimestre dell’anno precedente, con un incremento rispettivamente del 9,9% e del 12,6%. Le importazioni dall’Australia sono ri-sultate pari a 473.970 ettolitri, per un valore di $121.166.000 contro 527.910 ettolitri, per un va-lore di $132.712.000, del corrispondente perio-do dell’anno scorso. Quelle dall’Argentina sono ammontate a 258.430 ettolitri, per un valore di $ 67.977.000, contro i 194.900 ettolitri, per un valore di $ 53.161.000, con un aumento del 32.6% in quantità e del 27,9% in valore. Sempre nel primo trimestre dell’anno, le importazioni dal Cile sono passate da 263.640 ettolitri, per un valore di $51.686.000, a 245.590 ettolitri, per un valore di $ 61.937.000, con una diminuzione del 6,8% in quantità e un aumento del 19,8% in valore. Le importazioni dalla Francia sono am-montate a 150.920 ettolitri, per un valore di $131.173.000, contro I 150.700 ettolitri, per un valore di $126.115.000, con un aumento del 0.1% in quantità e del 4,1% in valore. Sempre nel primo trimestre dell’anno le importazioni dalla Spagna, sesto paese fornitore del mercato USA, sono ammontate a 131.880 ettolitri, per un valore di $49.443.000, contro i 76.220 ettolitri, per un va-lore di $38.742.000, del corrispondente periodo dell’anno passato, con un aumento del 73% in quantità e del 27,6% in valore.

n.6 2011 | 26

continua il successo del vino italiano

negli USA

VITIVINICOLO

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Alla rassegna Vinexpo 2011, prestigioso sa-lone internazionale del vino che si è tenuto a Bordeaux dal 19 al 23 giugno, ha parteci-pato l’azienda agricola Eredi Cerutti Stoc-co, associata a Coldiretti e dedita da ormai tre generazioni alla produzione di vini di grande qualità che rappresentano al me-glio la tipicità dell’Oltrepò Pavese. Eredi Cerutti Stocco è guidata da Davide Stocco, un appassionato viticultore poco più che trentenne che ha raccolto il testimone dal nonno e dal padre. L’imprenditore di Zene-vredo ha colto questa importante oppor-tunità classifi candosi tra i vincitori di un bando nazionale indetto dal Ministero del-le Politiche Agricole e rivolto ai giovani im-prenditori vitivinicoli. Le aziende premiate sono trenta, tra le più innovative e compe-titive sul mercato: fra queste Davide che ha conquistato il proprio spazio espositivo a Bordeaux. Vinexpo, che si tiene con ca-denza biennale, è la più importante rasse-gna per i principali operatori internazionali delle bevande alcoliche e del vino, visitata dai principali buyers internazionali. L’edi-zione di quest’anno conterà più di 2400

espositori di 48 paesi. L’azienda Eredi Ce-rutti Stocco, facendo propria la fi losofi a che ispira l’azione sindacale e le battaglie di Coldiretti da ormai molti anni, si confi -gura come esempio di successo (meta pre-diletta per gli enonauti che vogliono vivere il vino e il suo mondo), grazie al sapiente mix di innovazione, qualità e sensibilità commerciale che le ha permesso di diveni-re un presidio del territorio, non solo da un punto di vista economico, ma anche stori-co e culturale. “Il Bonarda ed il Pinot Nero che l’azienda pavese ha portato in Francia – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presiden-te della Coldiretti di Pavia - rappresentano il nostro territorio, un’idea di vino e di vita, un patrimonio anche immateriale fatto di sogni e di inimitabile fascino che è il vero valore aggiunto del made in Italy, il brand più forte, quello che assieme al prodotto off re le emozioni. Il mondo ha fame e sete del Belpaese e l’Oltrepò Pavese deve esse-re sempre più percepito come un tassello universalmente riconoscibile del mito ita-liano.

Un giovane Coldiretti protagonista a BordeauxI vini dell’Oltrepò Paveese in esposizione al SSaloneviini dell’Oltrepòò PaPPavevese in esposizione al SSaloneinternazionale franceese con l’azienda agricoolaEredi Cerutti Stocco

VITIVINICOLO

Il decreto ministeriale del 4 aprile 2011 defi nisce le modalità per la presenta-zione, per la campagna 2011/2012, dei progetti di promozione nei Paesi Terzi, fi ssando il termine ultimo per la pre-sentazione delle domande al 10 giugno 2011. La Regione Lombardia ha recepito il decreto ministeriale di invito alla pre-sentazione dei progetti ed ha approvato il bando per la presentazione delle do-mande di contributo. Per questa campa-gna le risorse nazionali defi nite dal PNS sono di oltre 82 milioni di Euro; alla Lom-bardia sono state assegnate risorse pari a 2,4 milioni di Euro. I progetti a valere sui fondi nazionali e regionali dovranno avere un costo complessivo minimo per Paese di 100.000 euro; il fi nanziamento delle attività ammissibili pari al 50% del costo complessivo del progetto può es-sere elevato fi no al 70% nel caso di inte-grazione del contributo comunitario con fondi nazionali e regionali per progetti che non contengono azioni di promo-zione di marchi commerciali. Le domande possono essere presentate da :• Organizzazioni professionali• Organizzazioni interprofessionali

• Consorzi di Tutela Riconosciuti• Organizzazioni di Produttori, riconosciute• Produttori di vino• Associazioni temporanee di impresa• Soggetto pubblico, nell’ambito di Associazio-ni, anche temporanee di impresa.I soggetti proponenti devono rispettare requisiti di rappresentatività. In parti-colare per il bando regionale i requisiti sono: le organizzazioni professionali, interprofessionali e i consorzi devono rappresentare almeno il 3% della pro-duzione regionale di vino. Le organizza-zioni di produttori, i produttori di vino e le associazioni temporanee di impresa devono confezionare almeno il 25% della loro produzione o imbottigliare almeno 300.000 bottiglie all’anno ed esportare oltre il 5% della produzione. Le azioni ammissibili da eff ettuarsi nei paesi extra UE riguardano:• La promozione e la pubblicità per mettere in rilievo la qualità, la sicurezza alimentare ed il rispetto per l’ambiente da attuare a mezzo dei canali di informazione quali stampa e televisio-ne;• La partecipazione a fi ere, manifestazioni ed esposizioni di importanza internazionale;

• Le campagne di informazione e promozione, in particolare sulle denominazioni di origine e sulle indicazioni geografi che, presso i punti vendita (GDO, ristorazione dei paesi terzi ecc);• Altri strumenti di comunicazione (siti internet, opuscoli, pieghevoli, degustazioni guidate).Coldiretti sta lavorando alla presentazio-ne di un progetto (su fondi nazionali), con azioni da svolgersi in Usa, Russia, Cina e Canada, che possa soddisfare sia le esigenze delle aziende di minori di-mensioni, sia di quelle più strutturate che potranno scegliere il paese in cui presen-tare le proprie azioni. Coldiretti Pavia sta predisponendo la presentazione di un progetto (su fondi regionali) per la pro-mozione del vino e del territorio Oltrepa-dano, un progetto che non sarà legato ai singoli marchi ma punterà a promuovere le denominazioni partendo dal territorio e sfruttando pienamente tutte le azioni ammissibili in particolare quelle di inco-ming, ovvero di ricezione nelle nostre aziende di operatori esteri, specializzati del settore quali ristoratori, albergatori, giornalisti, buyer e sommelier.

to mmininisistte iriale ddell 44 aapriille 22010111 • CoConsnsoror izi ddii TTutetella Riiconos iciuti • LeLe ccamampapagnee didi ii fnformazizionone ee ppromozo ioionee, OCM VINO Promozione Vini sui mercati dei Paesi Terzi

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n.6 2011 | 28 VITIVINICOLO

Nero che rimanda a sensazioni erbacee: semplice, ma preci-so e sicuramente accattivante. Alla bocca presenta un buon equilibrio con la leggera nota zuccherina residua ad ammor-bidire il tutto ed a contrastare la giustamente elevata acidità.Peccato solo che all’ingresso nel cavo orale, con il riscalda-mento dovuto alla temperatura corporea, esca prepotente-mente la sovrappressione citata in precedenza con una vera esplosione di bollicine, cosa che ne pregiudica l’eleganza fi -nale. Mi ripeto: è solo un particolare, ma è sicuramente auspi-cabile porvi rimedio … “Rosaspina” è un vino che se lo merita!In abbinamento si troverà a proprio agio con i salumi della tradizione, con semplici piatti estivi a base di pesce o di carni bianche e con insalate di riso o di pasta.Da provare, secondo il sottoscritto (ma, vedo dal sito web, anche dall’attento Produttore) con la pizza, magari una Pizza al Prosciutto o una 4 Stagioni.Vino da consumarsi entro la stagione calda in quanto per ca-ratteristiche di struttura e gustative da il meglio di sé entro pochi mesi dall’imbottigliamento.

Roberto Pace

Delegato Provinciale Fisar Pavia

Sono più di cento anni che la famiglia Faravelli produce vini di qualità in quel di Santa Maria della Versa, tra-mandandosi la passione e la tradizione di padre in fi glio (siamo ormai alla quarta generazione di vignaioli …!). Trenta ettari di terreni ad alta vocazione sono il pa-trimonio dell’Azienda: alla cura ed alla passione nella coltivazione si affi ancano metodologie agronomiche tese a produrre uve della massima qualità, come la potatura corta e l’inerbimento naturale, con una par-ticolare attenzione alla salvaguardia dell’ambiente mediante l’adesione al Programma di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia che prevede l’adozione di disciplinari di produzione a basso impatto ambientale senza utilizzo di prodotti di classe nociva e tossica. Forti di una così consolidata esperienza generazionale e con il costante ed intelligente aggiornamento tecno-logico in cantina, oggi l’Azienda di famiglia, che por-ta il nome BOSCO LONGHINO, presenta una ricca ed estremamente diversifi cata produzione di vini di qua-lità nel totale rispetto della territorialità oltre padana. Il vino che oggi degustiamo, “Rosaspina”, è un vino decisamente estivo, un vino rosato da uve Pinot Nero, moderno e piacevole, etichettato come I.G.T. Provincia di Pavia. Bellissima la confezione. La bottiglia traspa-rente satinata trasmette subito una sensazione di fre-schezza ed eleganza, oltre a permettere all’occhio di “gustare” in anteprima lo splendido colore rosa lam-pone di questo vino, cosa che invita ad assaggiarlo; anche l’etichetta minimalista è in linea con l’eleganza generale, sfondo bianco, caratteri grigio e rosa, cap-sula grigio metallizzato … decisamente un ensemble riuscito. Bravi! Solo una nota stonata: nelle bottiglie in nostro possesso un’evidente sovrappressione eccessi-va ha “spinto” il tappo fuori sede in modo decisamente percettibile, rovinando così la sensazione di eleganza; un particolare sicuramente banale a cui pensiamo sia semplice porre rimedio. Veniamo al bicchiere. Il colore si conferma strepitoso ed invitante; un rosa lampone brillante e vivo dona al calice rifl essi gioiosi colman-dolo di eleganza visiva. Al naso si impongono delicate note fruttate di lampone e ribes, con in sottofondo un ricordo di rose e con la tessitura “varietale” del Pinot

(Col)direttamente nel bicchiere:

“Rosaspina” Bosco Longhino di Faravelli Marco

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il bere responsabile come parte integrante della Dieta mediterraneacome parte integrante della Dieta mediterraneamente diminuite dall’assunzione moderata di bevande alcoliche. Tra i meccanismi attraverso cui le bevande alcoliche esplicano il loro benefi co eff etto, particolare interesse ha suscitato la teoria dell’ormesi presentata dal professor Fulvio Urisini dell’Università di Padova secondo la quale eff etti apparentemente contrastanti possono essere osservati a dosi moderate o eccessive di sostan-ze nutrienti: ciò spiegherebbe l’eff etto protettivo delle bevande alcoliche a dosi moderate e il loro eff etto tossico a quantità più elevate. Promettenti, tra gli altri, gli studi sulla capacità del vino di modulare i sistemi molecolari che regolano i meccanismi di longevità delle cellule e di controllare l’attività di numerosi geni correlati all’infi ammazione”. Gli abstract dei lavori discussi al seminario saranno pubblicati su un supplemento speciale della rivista scientifi ca European Journal of Nutrition. “I risultati del seminario ci aiuteranno a comunicare il messaggio che il nostro ente da quasi ottant’anni sta portando avanti: il bere moderato come parte integrante di una corretta alimentazione - ha con-cluso Claudio Galletti presidente di Enoteca italiana - Siamo nati nel 1933 ma particolarmente vicini ai ragazzi con il pro-getto Vino e Giovani. La sua missione è quella di trasmettere un messaggio positivo sul consumo consapevole e moderato di una bevanda dalla cultura secolare come il vino e viene proposto ai giovani in sedi come le università che attraverso convegni, degustazioni libere e guidate, momenti di intratte-nimento con un testimonial scelto tra i personaggi del mondo della musica e dello spettacolo, propongono le loro idee e si confrontano”. È stata annunciata infi ne la costituzione di un gruppo di contatto permanente per un continuo scambio informatico tra i ricercatori sull’attualità scientifi ca e per ini-ziative volte a migliorare la ricerca e l’informazione sul tema alcol e salute.

Sempre più giovani si avvicinano al vino e premiano le cantine che sanno innovare fornendo qualità e servizio. Tra le regioni più frequentate dagli enonauti il Friuli Venezia Giulia, con oltre 200mila presenze dall’Austria, dalla Germania e da tutto il Nord Italia. Anche l’Oltrepò si difende ma la strada è ancora lunga.Il successo di un evento come Cantine Aperte si deve soprattutto ai soggetti coinvolti, protagonisti di un gioco di squadra che se portato avanti come in quest’occasione farà in modo che l’off er-ta turistica sia sempre più ricca e interessante.Particolarmente apprezzate dagli enonauti le iniziative collate-rali organizzate dalle cantine. Non solo degustazioni ma anche itinerari turistici alla scoperta della natura e delle bellezze del territorio, animazioni per bambini, mostre d’arte permettono ad un pubblico variegato ed eterogeneo di divertirsi e conoscere al tempo stesso. Le cantine che hanno un’off erta più ampia sono proprio quelle più premiate dai turisti, che evidentemente si in-formano con attenzione e scelgono le cantine proprio in base anche alle iniziative che propongono. La giornata di Cantine Aperte 2011 è stata un successo in tutta Italia, complice anche il bel tempo, che da nord a sud ha regalato temperature estive. Altra nota positiva: sempre più giovani (tra i 20 e i 35 anni) si avvicinano al vino, curiosi e attenti.Moltissime le iscrizioni e le richieste di informazione per le pro-poste enoturistiche dei tour operator così come gli itinerari ‘eno-sfi ziosi’ appositamente creati.Numerosi sono i produttori associati a Coldiretti che hanno par-tecipano all’evento e che, con il consueto entusiasmo, hanno in-vestito in una signifi cativa occasione per promuovere l’Oltrepò e per raccontare le mille storie che si agitano in un calice di vino. Le aziende, molte delle quali appartengono al circuito Campagna Amica, sono di assoluto prestigio: Eredi Cerutti-Stocco, Canti-na Storica Il Montù, Azienda Torti-Tenimenti Castelrotto, Azien-da Agricola Bosco Longhino, Azienda Agricola Cà Montebello, Azienda Agricola F.lli Guerci e Azienda Agricola Gravanago.

Alla Certosa Pontignano, Siena, il punto sugli studi che si occu-pano degli eff etti benefi ci del bere moderato all’interno di una corretta alimentazione. Più di trenta gruppi di ricerca a confronto nel segno della interdisciplinarità. Costituito un gruppo di con-tatto permanente tra ricercatori a servizio di una corretta infor-mazione sul binomio alcol e salute. Quindici università, 6 enti di ricerca, 32 gruppi impegnati a livello internazionale negli studi sugli eff etti del consumo moderato di alcol. Sono questi i nume-ri principali del seminario scientifi co sul bere responsabile nella dieta mediterranea e nello stile di vita italiano che si è svolto nella Certosa di Pontignano, Siena, il 10 e 11 giugno. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di discutere le più recenti evidenze scientifi -che della Ricerca italiana sul consumo moderato del vino e delle altre bevande alcoliche nel contesto della Dieta mediterranea e dello stile di vita italiano. Frutto della collaborazione tra il gruppo “Umberto Pallotta Vino e Salute” dell’Accademia italiana della vite e del vino, l’Accademia dei Georgofi li, l’Università Cattolica di Campobasso e le Università di Ancona e Siena, il supporto di Enoteca Italiana e di Federvini, l’iniziativa ha ottenuto il patroci-nio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, del Ministero della salute e della Società italiana di nutrizione umana. Sul palco dei relatori si sono alternati decine di giovani ricercatori che operano a livello internazionale e che contribuiscono in ma-niera importante a mantenere alta la qualità della ricerca scien-tifi ca italiana sul binomio alcol e salute. “Nonostante la congiun-tura economica non favorevole abbia delle ripercussioni anche sul mondo della ricerca, l’Italia resta comunque ai vertici degli studi sull’alcol e sulla dieta mediterranea – ha detto il professor Francesco Orlandi dell’Università di Ancona, tra i promotori del seminario scientifi co - tuttavia è incoraggiante constatare che il mondo della produzione e quello della ricerca si siano trovati intorno a un tavolo all’insegna della scienza e dell’interdiscipli-narità. Anche per questo voglio ringraziare pubblicamente tutti i ricercatori intervenuti così come gli enti che hanno reso possi-bile la realizzazione di questo importante convegno”. Lamberto Vallarino Gancia presidente di Federvini, intervenendo all’inau-gurazione del seminario, ha commentato: “Da tempo siamo impegnati nella promozione di modelli di consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche attraverso il sostegno e la divulgazione dello stile mediterraneo. Ci fa quindi molto pia-cere che il mondo della ricerca scientifi ca crei occasioni di con-fronto di alto livello e ci coinvolga su un tema così importante quale quello del ruolo delle bevande alcoliche all’interno della dieta mediterranea. Si tratta infatti di iniziative che hanno una forte valenza positiva sia per il dibattito che stimolano sia per le opportunità di divulgazione e di sensibilizzazione allargata che off rono al pubblico. La Federazione e i settori tutti, da essa rap-presentati, auspicano che queste occasioni di confronto possano crescere e consolidarsi così da favorire la promozione di modelli e informazioni improntati a senso di moderazione e responsabi-lità nel consumo delle bevande alcoliche nel solco delle migliori tradizioni del nostro Paese”. Nel suo indirizzo di saluto, il Magni-fi co Rettore dell’Università degli studi di Siena Angelo Riccaboni, ha sottolineato l’importanza dello stile di vita italiano anche per la sua capacità di attrarre le migliori intelligenze internazionali: “Chi dall’estero viene a studiare in Italia lo fa non solo per la qua-lità dei nostri atenei ma anche per il nostro stile di vita, fatto di cultura, tradizioni ed enogastronomia unici al mondo”. Quanto all’aspetto scientifi co, il professor Giovanni de Gaetano, direttore dei Laboratori di ricerca della Università Cattolica di Campobas-so, ha evidenziato la qualità delle 23 ricerche scientifi che pre-sentate e si è mostrato particolarmente ottimista per il futuro, considerando da un lato la qualità dei lavori e dall’altro la giova-ne età media dei team di ricerca. “Studi italiani di popolazione hanno confermato la ben nota riduzione da parte dell’alcol a dosi moderate dell’incidenza di malattie cardiovascolari. Inoltre, per la prima volta, anche la mortalità cardiovascolare e quella asso-ciata all’insieme di tutte le malattie sono risultate signifi cativa- C

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Di seguito pubblichiamo estratti di alcuni comunicati del Servizio Fitosanitario Regionale:

Comunicato del 6 giugnoSu tutto il territorio vitato regionale è obbligatorio ef-fettuare trattamenti insetticidi contro lo Scaphoideus titanus, vettore della fl avescenza dorata della vite… esclusivamente con prodotti fi tosanitari autorizzati per la lotta alle cicaline della vite.Obbligo di due trattamenti nei territori di Stradella, Broni, Santa Maria della Versa, Montù Beccaria, Cigo-gnola, Canneto pavese, Redavalle, Rovescala, Pietra de Giorgi, Ruino, Castana, San Damiano al Colle, Bo-snasco, Montecalvo Versiggia, Zenevredo, Golferenzo, Volpara, Canevino, Montescano e Rocca de Giorgi. Solo dopo attestazione di un tecnico. In tutte le aziende con vigneti a conduzione biologica in Lombardia. Nel caso si debbano eff ettuare due interventi, si consiglia di pro-cedere con il primo dal 10 al 19 giugno e con il secondo dal 24 giugno al 10 luglio. Nel caso si intervenga una sola volta il periodo consigliato è tra fi ne giugno e ini-zio luglio.

Comunicato del 9 giugnoConsiderato che il 5 giugno ultimo scorso, l’Oltrepò Pa-vese è stato colpito da un’intensa perturbazione con

PRESS.MAC. → BOCCAGLIO PRESS.GETTO LITRI GITTATA CONS.Kg\oraH.10 D.30 H.6 1440 MT. 59 6.8H.10 D.32 H.6 1636 MT. 60 7.3H.10 D.34 H.6 1850 MT. 62 8.0H.10 D.34 H.7 2006 MT. 65 8.4H.10 D.36 H.6 1988 MT. 65 8.4H.10 D.36 H.7 2173 MT. 69 9.3H.10 D.38 H.6 2242 MT. 67 10.2H.10 D.38 H.7 2423 MT. 71 11.2H.10 D.40 H.6 2455 MT. 68 11.5H.10 D.42 H.6 2706 MT. 70 12.1H.10 D.42 H.7 2960 MT. 70 13.3

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violente grandinate, si autorizzano per le aree della Valle Versa e Valle Versiggia, i seguenti ulteriori trattamenti a base di ditiocar-bammati:1. Un trattamento su tutta l’area colpita2. Due trattamenti per le aziende che hanno subito danni compresi tra il 20 e il 50%3. Quattro trattamenti per chi ha subito la perdita totale della pro-duzioneLa percentuale di danno subita dall’azienda dovrà risultare da una specifi ca attestazione del tecnico aziendale.

Comunicato del 20 giugnoSi comunica che in merito alle misure per la lotta obbligatoria con-tro la Flavescenza dorata e in particolare per quanto riguarda i trattamenti contro l’insetto vettore, sono esentate dai trattamenti obbligatori le sole aziende che hanno subito la totale perdita della vegetazione. Tale condizione dovrà risultare da specifi ca attestazio-ne del tecnico aziendale. I nostri tecnici, che hanno collaborato con Il Servizio Fitosanitario affi nché le aziende danneggiate dall’evento calamitoso potessero ottenere deroghe, sono a disposizione per ogni chiarimento.

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Servizio Fitosanitario Regionale

Page 31: Coltivatore Pavese Giugno 2011

I detentori di vini e mosti, diversi dai consumatori privati e dai rivenditori al minuto, devono dichiarare ogni anno, entro il 10 settembre, i quantita-tivi di vini detenuti alla mezzanotte del 31 luglio.Anche se non è ancora stata pubblicata la circolare diff usa ogni anno da Agea, ricordiamo questo importante adempimento per permettere alle aziende di completare e verifi care le chiusure al 31 luglio 2011 dei registri di carico e scarico. La presentazione della dichiarazione di giacenza vino è l’occasione per verifi care la corrispondenza tra i quantitativi presenti sui registri di cantina e quelli realmente presenti nel magazzino (sia sfusi sia confezionati comprese quindi le bottiglie e i vini contenuti nei vari re-cipienti) annotando eventuali cali e autoconsumi. Sono quindi esonerati dalla presentazione della dichiarazione di giacenza:• I consumatori privati• I rivenditori al minuto che esercitano professionalmente un’attività

commerciale• comprendente la cessione diretta al consumatore fi nale di quantita-

tivi di vino non superiori, per ciascuna vendita, a 60 litri;• I rivenditori al minuto che utilizzano cantine attrezzate per il magaz-

zinaggio e il condizionamento di quantitativi di vino non superiori a 10 ettolitri.

Gli uffi ci di Coldiretti sono a disposizione per ogni chiarimento; invitiamo le aziende interessate a fornire i dati utili per la compilazione della dichia-razione a partire dai primi di agosto e comunque entro il 31 agosto 2011.

Collaudi entro il 31 luglio 2011 per le domande campagna 2008/2009

Le aziende che hanno presentato Domanda di adesione al PRRV 2008/2009 devono concludere le azioni fi nanziate entro il 31 luglio 2011.Entro questa data le aziende interessate devono presentare all’Ammini-strazione Provinciale le richieste di collaudo.Tutte le domande saranno oggetto di controllo con misurazione delle su-perfi ci tramite GPS; al momento del controllo dovranno essere presenti le fatture (originali) di acquisto delle barbatelle, munite del relativo cer-tifi cato fi tosanitario e dell’eventuale documentazione relativa all’utilizzo di materiale di propagazione termotrattato. Le fatture devono essere accompagnate dai relativi adempimenti di quietanza con dichiarazione liberatoria e devono essere conservate dal benefi ciario per cinque anni.I vigneti oggetto di aiuto devono mantenere la loro destinazione produt-tiva per cinque campagne successive a quella in cui sono stati eff ettuati i lavori.Cogliamo l’occasione per ricordare che, come previsto dal manuale delle procedure dell’OCM Vitivinicolo, ogni reimpianto deve essere comunica-to al CAA entro 30 giorni dalla messa a dimora delle barbatelle, affi nché il fascicolo aziendale possa essere sempre aggiornato.

| 31VITIVINICOLO

I detentori di vini e mosti diversi ddai consumatori privati e d

Giacenze vino al 31 luglio 2011

Collaudi entro il 31 luglio 2011 per le domande campagna

Ricostruzione e riconversione dei vigneti

Page 32: Coltivatore Pavese Giugno 2011

n.6 2011 | 32 FISCALE

PIANO SVILUPPO RURALE 2007/2013Misure 121 e 311: ultimo riparto, esauriti i fondi a disposizione

La Direzione Generale Agricoltura della Regione Lom-bardia con decreto n. 5487 del 16/06/2011 ha ap-provato gli ultimi riparti delle risorse fi nanziarie alle Amministrazioni Provinciali per le misure 121 “Ammo-dernamento delle aziende agricole”, 311 A “Diversifi -cazione verso attività non agricole: Agriturismo” 311 B “Diversifi cazione verso attività non agricole: Produ-zione di energia rinnovabile” e 311 C “Diversifi cazione verso attività non agricole: altre attività di diversifi ca-zione”.

Poché le risorse rispetto alle richieste presentate, da un lato è positivo che la Lombardia sia riuscita ad im-piegare il 100% dei fondi a disposizione ma purtroppo molte aziende risultano escluse dai fi nanziamenti.

MISURA 121 INVESTIMENTIDomande presentate in Lombardia: 1.017per un contributo richiesto pari a 88.297.474€

Domande fi nanziate in Lombardia: 298con risorse assegnate pari a 29.771.986€

In provincia di Pavia sono state presentate 166domande di cui 49 fi nanziate per un contributo erogabile pari a 3.182.051€

MISURA 311 AGRITURISMODomande presentate in Lombardia: 165per un contributo richiesto pari a 23.927.942€

Domande fi nanziate in Lombardia: 51con risorse assegnate pari a 7.892.277€

In provincia di Pavia sono state presentate 18domande di cui 4 fi nanziate per un contributo erogabile pari a 802.710€

MISURA 311 FONTI ENERGETICHE RINNOVABILIDomande presentate in Lombardia: 373per un contributo richiesto pari a 72.432.714€

Domande fi nanziate in Lombardia: 48con risorse assegnate pari a 6.351.504€

In provincia di Pavia sono state presentate 33domande di cui 5 fi nanziate per un contributoerogabile pari a 597.213€

MISURA 311 DIVERSIFICAZIONE ATTIVITÀ AGRICOLADomande presentate in Lombardia: 4per un contributo richiesto pari a 303.416€

Le domande sono tutte fi nanziate

In provincia di Pavia è stata presentata 1domanda per un contributo erogabile pari a 227.956€

SEGNALIAMO CHE SONO APERTI I SEGUENTI BANDI:TERRITORIO GAL LOMELLINAmisura 121 investimenti e misura 311 agriturismo,agroenergia e diversifi cazione dell’attività agricolascadenza: 1 agosto 2011

REGIONE LOMBARDIAmisura 121 nitrati (fi nanzia strutture e attrezzatura per la gestione dei refl ui da allevamento)scadenza: 31 ottobre 2011

Considerando la complessità della documentazione da predisporre a supporto delle domande, si invitano gli interessati a contattare i nostri uffi ci con largo anticipo rispetto alla scadenza.

Ulteriori approfondimenti sul sito di Coldiretti Pavia www.pavia.coldiretti.it

Page 33: Coltivatore Pavese Giugno 2011

| 33FISCALE

Con la Circolare 30 maggio 2011, n. 25 l’Agenzia delle En-trate, allineandosi così a quanto disposto dalla Corte di Cassazione con Sentenza n. 2060/2011, fornisce chiarimen-ti sull’effi cacia retroattiva delle agevolazioni per la piccola proprietà contadina, stabilendo che esse non decadono quando applicate in occasione dell’acquisto di un fondo ru-

stico comprato in data antecedente al 30 giugno 1996, se la proprietà non viene rivenduta o alienata o non più coltivata, nei 5 anni successivi. L’intervento della Corte si era reso necessario alla luce dei dubbi interpretativi sol-levati dall’art. 11, comma 1, D.Lgs. 228/2001 c. d. Legge di Orientamento in Agricoltura su quale fosse l’intervallo di tempo da rispettare nell’ipotesi di alienazione o vendita di un fondo acquistato prima del 30 giugno 1996 e ceduto prima del 30 giugno 2001. Viene pertanto stabilito che il vincolo di 5 anni vale sia per tutti i contratti fi rmati dall’en-trata in vigore del D.Lgs 228/2001, cioè dal 30 giugno 2001, sia per quelli già stipulati a quella data, ma da meno di cinque anni (dopo il 30 giugno 1996); inoltre il comma 5, art. 11, D.Lgs n. 228/2001 estende l’effi cacia retroattiva del termine quinquennale a tutti gli atti posti in essere pri-ma del 30 giugno 2001, senza alcuna condizione.

Con la Circolare 30 maggio 2011 n 25 l’Agenzia delle En stico comprato in data antecedente al 30 giugno 1996

Il vincolo quinquennale per il fondo rustico: chiarimenti dell’Agenzia

La Giunta della Regione Lombardia con delibe-razione n. 1448 del 16 marzo 2011 ha disposto l’erogazione di un fi nanziamento straordinario sotto forma di anticipazione a tasso zero per un importo fi no al 50% degli aiuti previsti dal regi-me di pagamento unico relativi ai titoli richiesti a contributo per la campagna 2011, gli importi sa-ranno erogati entro il 31 luglio 2011. L’anticipo non riguarderà i premi accoppiati (es. riso). Si tratta di un provvedimento analogo a quello dello scorso anno che ha permesso alle aziende della Lombar-dia di ricevere parte dei premi PAC nel mese di luglio anziché a partire dal 1 dicembre, la percen-tuale del 50% verrà calcolata sui titoli pagabili.

Agevolazioni per i soci di Terranostra Lombardia

Campagna di tesseramentoagevolata per le aziende lombarde

La Giunta della Regione Lombardia con de

Anticipo degli aiuti Domanda Unica 2011LOMBARDIA:Anticipazione degli importi richiestientro fi ne luglio

le aziende socie Terranostra per l’anno 2011 e che sono accreditate Punto Campagna Amica o che intendono diventarlo entro il prossimo settem-bre, possono godere di particolari benefi ci nella sottoscrizione della quota associativa. Infatti, Ter-ranostra Lombardia ha deciso, per l’anno 2011, di adottare una quota agevolata per tutti coloro che sono accreditati Punto Campagna Amica o che intendono farlo entro i termini previsti, riducendo la somma a soli quarantacinque euro. L’ingresso nel circuito Campagna Amica signifi ca visibilità e garanzie di servizio e qualità nei confronti del consumatore, oltre che la possibilità di usufruire degli strumenti di promozione che Terranostra, sia a livello provinciale, sia a livello regionale, mette a disposizione dei propri associati. Guide con indi-cazioni delle caratteristiche di ogni aderente e le istruzioni per raggiungerne la sede, come la Guida Agriturismo 2011 della Provincia di Pavia che ha riscosso un grande successo e i motori di ricerca in rete, come è visibile su www.pavia.coldiretti.it, che consentono a tutti i visitatori del web di trova-re agevolmente l’agriturismo più adatto alle loro esigenze. L’adozione del “pacchetto agevolato” per le aziende va nella direzione di una miglior gestione e semplifi cazione auspicando anche una crescita dei numeri da parte delle aziende agritu-ristiche nella rete Campagna Amica.

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Con questo documento Coldiretti Pavia intende avviare un percorso di informazione rivolto agli agricol-tori sulla prevenzione dei rischi in agricoltura ritenendo che la conoscenza e la consapevolezza da parte degli operatori sui pericoli che possono derivare dall’attività agricola siano la base per una corretta pre-venzione.

IL CORRETTO UTILIZZO DELLE MACCHINE AGRICOLEI RISCHI• Ribaltamento o impennamento• Perdita di stabilità• Caduta nelle fasi di discesa e di salita dal posto di guida• Presa e trascinamento da parte degli organi di trasmissione del motore• Schiacciamento nelle fasi di attacco e distacco di attrezzi portati e trainati• Urti, scontri e investimenti durante la circolazione con ostacoli esterni• Elettrocuzione causate da impianti elettrici• Incendi causati dalla presenza di fl uidi infi ammabili o contatti elettrici difettosi• Inalazione di gas nocivi• Scottature da contatto con superfi ci calde

I COMPORTAMENTI DA ADOTTARE• Non lasciare i macchinari incustoditi e in luoghi non adatti quando non vengono utilizzati• Assicurarsi che nella zona lavoro non siano presenti persone o animali• Provvedere ad un uso corretto delle macchine• Verifi care sempre la compatibilità delle macchine/attrezzature• Rispettare le potenze ed il carico in relazione all’utilizzo• Leggere il manuale delle istruzioni prima di eff ettuare qualsiasi tipo di intervento• Fermare il motore prima di eseguire qualsiasi operazione• Accertare il senso di rotazione ed il numero di giri prima di avviare l’albero cardanico• Tenere lontana qualsiasi parte del corpo dagli organi in movimento• Avere sempre la massima visibilità nelle operazioni di manovra• Non seguire le linee di livello su terreni in pendenza• Procedere con gli attrezzi mantenuti verso monte se si procede su terreni in pendenza• Evitare di operare con velocità eccessive, limitare la velocità nelle curve e non eseguire svolte troppo

strette sui terreni in pendenza• Agire con gradualità sui freni

TRATTORI AGRICOLI O FORESTALI• Struttura di protezione contro il rischio di capovolgimento (telaio o cabina)• Sistema di ritenzione del conducente (cintura di sicurezza)• Albero cardanico / Presa di potenza dotata di apposita protezione (scudo) fi ssata sul trattore o

di altro sistema che garantisce analoga protezione, i dispositivi devono essere protetti da cuffi e in plastica o da coperture metalliche tali da isolare le parti salienti del giunto, sia sull’albero cardanico del trattore sia su quello della macchina che lo riceve. È pericoloso avvicinarsi all’albero cardanico con indumenti non idonei che possono essere impigliati come sciarpe, maniche lunghe e larghe, ecc.

• Organi in movimento (ventola di raff reddamento, cinghie, ecc) dotati di dispositivo di protezione contro il contatto accidentale

CARRI DESILATORI, MISCELATORI / MOTOCOLTIVATORI / MACCHINE PER LO SPANDIMENTO DI CONCIMI / ROTOIMBALLATRICI / MIETITREBBIE• Dispositivo in grado di eliminare i pericoli collegati alla rimozione degli ingolfamenti• Adeguata visibilità dell’area di lavoro e attenzione nelle manovre di retromarcia• Protezioni contro il pericolo di impigliamento e trascinamento causati dal dispositivo di miscelazio-

ne e/o trinciatura

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali

PSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

Page 35: Coltivatore Pavese Giugno 2011

• Non avvicinarsi alle pale di distribuzione che vengono mantenute in movimento durante le opera-zioni di pulizia, non lasciare la posizione di guida senza arrestare gli organi rotanti e non avvicinarsi al fi ne di evitare l’aggancio degli organi di raccolta

• Evitare di scaricare balle di fi eno/paglia su terreni in forte pendio

TRINCIATRICI• Dispositivo di protezione contro il lancio di oggetti

SERBATOI OLIO / ALTRI SERBATOI• Non aprire il serbatoio senza aver verifi cato la pressione• Non utilizzare fi amme libere nei pressi dei serbatoi che contengono gas tossici e infi ammabili• Non rimuovere parti solide all’interno del serbatoio senza adeguate protezioni

MOTOSEGHE• Verifi care la presenza di 2 impugnature in materiale antivibrante e di un dispositivo paramani perno

ferma catena per trattenerla in caso di rottura• Verifi care che lo scarico trucioli sia rivolto verso il basso• Evitare di spostarsi con la motosega in azione• Non avviare la motosega senza appoggiarla a terra• Non usare la motosega al disopra delle spalle o quando si è sopra ad una scala

CARRI RACCOLTA FRUTTA• Le superfi ci delle piattaforme devono essere antiscivolo a parapetto di almeno 1 metro dal piano di

calpestio• Presenza di dispositivi che impediscono l’innalzamento o la discesa accidentale della pedana, l’inse-

rimento di marce veloci a pedana rialzata

MACCHINE PER LA DIFESA DELLE COLTURE• Non sovraccaricare la macchina oltre il limite massimo• Verifi care la presenza di una tanica di acqua pulita da utilizzare in caso di contaminazione di veleni

con parti del corpo scoperte o non suffi cientemente protette• Garantire la tenuta della cisterna• Verifi care la presenza di un manometro che indichi la zona di massima pressione

DEPOSITO MACCHINE• Locale pavimentato senza sconnessioni o ostacoli• Adeguata ventilazione e presenza di illuminazione• Zona lavaggio macchine agricole pavimentata e dotata di pozzetto a tenuta

OFFICINA• Zone di lavoro adeguatamente areate e illuminate• Deposito oli con bacino di contenimento• Pavimento senza sconnessioni• Accesso adeguato per dimensioni• Accesso pedonale separato• Eventuale aspirazione dove si eff ettuano operazioni di saldatura/verniciatura

Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR

Page 36: Coltivatore Pavese Giugno 2011

n.6 2011 | 36

Contributi previdenziali 2011

EPACA

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lle im

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tribu

ti

L’Inps ha reso noti i nuovi importi dei contributi previdenziali ed assistenziali obbligatori dovuti, per l’anno 2011, dai coltiva-tori diretti e dagli Imprenditori Agricoli Professionali. Riepilo-ghiamo, di seguito, come vengono conteggiati i contributi.Fasce di appartenenza La legge 233/90 ha istituito quattro fasce di Reddito Conven-zionale (poi modifi cate dal D.Lgs. n.146/2007); ciascuna azien-da viene inclusa nella fascia corrispondente al Reddito Agrario dei terreni condotti e/o a quello determinato dall’allevamento degli animali. Il Reddito Agrario corrispondente alla PRIMA fascia arriva fi no a € 232,40; rientrano, invece, nella seconda fascia le aziende con un Reddito Agrario compreso tra 232,41€ e 1.032,91€; rientrano, nella terza fascia le aziende con un Red-dito Agrario compreso tra i 1.032,92 e 2.324,05 €, mentre nel-la quarta e ultima fascia rientrano le aziende con un Reddito Agrario oltre i 2.324,05 euro.Conteggio contributiIl contributo I.V.S. dovuto per le singole unità attive iscritte nel nucleo aziendale, è determinato moltiplicando il reddito medio convenzionale fi ssato annualmente con Decreto Ministeriale, per il numero delle giornate corrispondenti alle fasce di appar-tenenza. Per l’anno 2011, il reddito medio convenzionale gior-naliero di riferimento è stato determinato in misura pari a 51,47 euro. Il numero di giornate riferite a ciascuna fascia sono 156

per la prima fascia, 208 per la seconda. 260 per la terza e 312 per la quarta. Al reddito così determinato, devono essere appli-cate le aliquote contributive in vigore nell’anno. Per il corrente anno, le aliquote sono le stesse di quelle applicate nel 2010.

Le aliquote complessive I.V.S. per l’anno 2011 sono le seguenti:

contributo Età Zone normali Zone monta-

ne e svant.

Assicur. IVS > 21anni 18,30% 15,30%

< 21anni 15,80% 10,80%

Addiz. IVS 2% 2%

Addiz. IVS € 0,61 € 0,61

Maternità € 7,49 €7,49

Assic. INAIL € 768,50 € 532,18

È previsto, inoltre, il recupero addizionale Inail danno biologico anno

2009 nella seguente misura

Anno Zone non Agev. Zone Agevolate

2009 12,30 8,51

Modalitàdi pagamentoLa riscossione avverrà, come al solito, tramite l’invio agli interes-sati dei quattro modelli di versa-mento unifi cato F24. I termini di scadenza per i versamenti sono il 16 luglio, il 16 settembre, il 16 no-vembre 2011 e il 16 gennaio 2012.

Vista la complessità del con-teggio dei contributi pre-videnziali, raccomandiamo tutti gli associati di far con-trollare presso i rispettivi Uffi ci EPACA i contributi che riceveranno per l’anno 2011 e la corretta attribuzione della fascia di appartenenza.

Page 37: Coltivatore Pavese Giugno 2011

Pensionati Coldiretti, con carta e polizza più vantaggi Una boccata d’ossigeno per i pensionati della Coldiretti grazie alla nuova carta sconti pensata per gli iscritti, utile nella vita di tutti i giorni, per acquistare una vasta scelta di beni e servizi con signifi cativi risparmi o a condizioni agevolate. Non solo, arriva la possibilità per i pensionati con meno di 85 anni di età di stipulare una polizza assicurativa ad un prezzo molto vantaggioso.

Carta ScontiLa carta sconti si chiama “Vantaggi diretti” ed è la nuova tes-sera multi servizi nata dalla volontà della Federpensionati Col-diretti di ampliare la gamma dei servizi off erti ai propri iscritti. E’ completamente gratuita e consente di ottenere, attraverso l’apposito circuito selecard, agevolazioni in tutti gli esercizi commerciali e i centri convenzionati su tutto il territorio nazio-nale, nonché informazioni e consulenze gratuite: dagli sconti nei poliambulatori e centri diagnostici, nelle farmacie e nei centri ottici, alle agevolazioni per abbonamenti a quotidiani e periodici e per l’acquisto di libri, fi no alle riduzioni sui biglietti ferroviari e marittimi e sui pacchetti viaggio, nonché alberghi, noleggi, centri benessere, solo per citarne alcuni.Per ottenere i benefi ci occorre solo mostrare la tessera Van-taggi diretti della Coldiretti Pensionati prima dell’acquisto nei punti vendita convenzionati, oppure, indicare il numero della carta se si chiede un’informazione, una consulenza o un servi-

zio che richiede la prenotazione telefonica.Per conoscere i punti vendita convenzionati e, in ogni caso, per scoprire tutti i vantaggi off erti dalla nuova Carta è possi-bile contattare gli Uffi ci Coldiretti.

Polizza Assicurativa PensionatiLa polizza assicurativa Pensionati Coldiretti è una polizza  infortuni studiata appositamente da Coldiretti, Green e Fata Assicurazioni. E’ rivolta ai pensionati iscritti a Coldiretti o Fe-derpensionati che non abbiano compiuto gli 85 anni di età.Ecco alcune delle caratteristiche più interessanti: garanzia di una copertura assicurativa 24 ore su 24;il costo è di 100,00 euro l’anno, comprensivo di imposte; in caso di infortunio che comporti un’invalidità permanente spettano 150.000,00 euro agli assicurati con meno di 80 anni e 75.000,00 agli assicurati che hanno compiuto gli 80 anni di età. In caso di morte, ai benefi ciari dell’assicurato spettano 75.000 euro.

Per richiedere il fascicolo informativo o per qualsiasi informazione sulla polizza è possibile contattare gli Uffi ci Coldiretti. Tutti i pensionati possono richiedere sia la Carta Vantaggi diretti sia attivare la polizza as-sicurativa rivolgendosi anche alla Associazione Pro-vinciale Pensionati.

Sede legale e amministrativa: via Piacenza 53 - 27058 VOGHERA (PV)Tel/Fax 0383.49054 - [email protected]

Page 38: Coltivatore Pavese Giugno 2011

n.6 2011 | 38 CAMPAGNA AMICAAV

VIS

O I

MP

OR

TAN

TE In questi giorni il servizio postale sta recapitando lettere come quella che

vedete qui sotto.

Si tratta di una truffa! È un tentativo di carpire dati aziendali. La foggia del-la lettera e il suo contenuto, ad una lettura superfi ciale sembrerebbero essere documenti uffi ciali, in realtà si tratta di un tentativo di raccolta dati a fi ni non ben specifi cati.In ogni caso, sempre, prima di rispondere a quesiti, richieste di dati e prima di pagare bollettini di cui non avete l’assoluta certezza, rivolgetevi al vostro locale uffi cio Coldiretti.

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| 39CAMPAGNA AMICA

Festa di Educazione alla Campagna AmicaColdiretti e le scuole pavesi insieme per la solidarietà

I ragazzi che in questo anno scolastico hanno

partecipato al progetto educativo promosso da

Coldiretti, festeggeranno in Piazza del Carmine

Mercoledì 8 giugno, in Piazza del Carmine a Pavia, dalle ore 9 e per l’intera mattinata, in occasione dell’abituale Mercato di Campagna Amica, le scolaresche, che hanno partecipato al progetto educativo di Coldiretti, si sono trovate per festeggiare la chiusura annuale di un percorso che ha visto coinvolti oltre 3300 studenti. “I temi di una corretta alimentazione, della conoscenza dell’agricoltura e dell’am-biente – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – sono stati proposti attraverso lezioni in aula e visite in fattoria didattica ai ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado, con l’obiettivo di promuovere il territorio, far conoscere le specialità della nostra provincia e spingere i giovani a scegliere un’alimentazione sana e genuina, a chilometri zero e che rispetti la stagionalità”. “In occasione della festa di chiusura – aggiunge Wilma Pirola responsa-bile di Donne Impresa, l’associazione che raggruppa l’imprenditoria femminile di Coldiretti - abbiamo deciso di assegnare i premi per i migliori lavori delle scolaresche che hanno partecipato al concor-so Decora la Borsa. Le borse della spesa ecocompatibili, sono state decorate da studenti e scolari seguendo il tema dell’agricoltura so-stenibile”. “Tutte le borse – conclude Annamaria Seves coordinatrice del progetto di Educazione alla Campagna Amica – sono state espo-ste e poste in vendita ad off erta libera e il ricavato sarà interamente devoluto in benefi cenza alla scuola primaria speciale Dosso Verde di Pavia”. In poche ore sono state vendute centinaia di borse e sono stati raccolti 1200 euro “A questo proposito – interviene Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia – siamo orgogliosi di riaf-fermare il ruolo di forza sociale della Coldiretti che, anche attraverso piccole iniziative capaci tuttavia di attivare una grandissima sensibi-lità da parte dei ragazzi e degli insegnanti, si proclama vicina a tutti i cittadini ed in particolare ai più giovani”. I tre migliori lavori, valutati da una commissione interna di Coldiretti, sono stati premiati con una giornata in una Fattoria Didattica off erta da Coldiretti e dal Comune di Landriano. Per i ragazzi e tutti i partecipanti, le aziende agricole di Coldiretti hanno proposto una merenda a base di prodotti del territorio.

Pavia - Piazza del Carmine; nella foto sospra, l’esposizione delle borse fatte dai ragazzi

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n.6 2011 | 40 BREVI

L’attività di Coldiretti attraverso i tweet; un sistema di

comunicazione particolarmente utilizzato dai giovaniColdiretti Pavia su Twitter, il social network, microblog, che ha riscosso tantissimo successo tra i giovani di tutto il mondo. Nato nel 2006, ha via via incrementato il numero dei propri iscritti, ar-rivando nel 2010 a lanciare il primo tweet nello spazio. Oggi con-ta milioni di iscritti in tutto il mondo ed è utilizzabile attraverso tutti i sistemi di connessione alla rete, dai computer ai telefoni.Gli iscritti possono postare un messaggio (tweet) che viene visto da tutti coloro che hanno deciso di seguirlo (questi ultimi sono defi niti follower). Ogni iscritto, a sua volta, decide chi seguire e ne diventa (following). “Sperimentando queste nuove forme di comunicazione – ha dichiarato Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Pavia – vogliamo essere ancor più vicini al consuma-tore portando, soprattutto ai giovani che sono i principali uti-lizzatori di tali sistemi, l’impegno che Coldiretti attua in difesa del territorio, dell’ambiente e del cibo sano e sicuro, a chilometri zero. I followers di Coldiretti Pavia saranno costantemente ag-giornati sulle iniziative e sulla partecipazione di Coldiretti ad eventi, manifestazioni, mercati, feste ma anche sensibilizzati sui grandi temi sociali che Coldiretti persegue”. “Un passo in più nel-la direzione di forza sociale dalla parte della gente che Coldiretti ha riassunto con lo slogan: Coldiretti la forza amica del Paese”

Invitiamo tutti i lettori a diventare followers di Coldiretti Pavia.

Coldiretti Pavia su

Coldiretti a telePavia: Al via “Terre Pavesi”Al venerdì in prima serata, alle 20:30, Terre Pavesi, magazine televisivo realizzato da

Tele Pavia in collaborazione con Coldiretti dà appuntamento a tutti i telespettatori

Terre Pavesi, una nuova trasmissione di Tele Pavia realizzata in collaborazione con Coldiretti, va in onda al venerdì alle 20:30 e in replica per tutta la settimana successiva entrando nelle case dei telespettatori a portare il mondo dell’agricoltura pavese. I prodotti, le specialità del territorio, il legame stretto tra cibo e terra e l’attività di Coldiretti in tutta la provincia sono i temi che si sviluppano in una serie di appuntamenti su Tele Pavia. Terre Pavesi è il titolo di un format sull’agricoltura, l’ambiente e il territorio che Coldiretti e l’emittente locale, in onda sul digitale terrestre, hanno inteso proporre a tutti i telespettatori. Un magazine televisivo che, attorno alle eccellenze della produzione locale o ad un evento di particolare importanza, racconta ai telespettatori le specialità della produzione pavese, le off erte di un’agricoltura nuova e sempre più orientata verso il consumatore. La prima puntata o meglio il numero zero di Terre Pavesi, ha preso avvio nell’ambientazione del mercato di Campagna Amica che si è tenuto all’Iper di Montebello della Battaglia. Nel frattempo sono iniziate le riprese delle puntate successive, che ci hanno visti ospiti di un’azienda lomellina produttrice di germogli di soia e in Oltrepò in un agriturismo e fattoria didattica. Una trasmissione, snella e veloce, destinata agli agricoltori e a tutti coloro che amano la terra e vogliono un ambiente sano e pulito, cibi sicuri, sostenibili e a chilometri zero. Completamente registrata in esterno, la trasmissione, condotta da Chiara Antico, ha come oggetto l’attività di Coldiretti e le eccellenze della produzione pavese intrattenendo i telespettatori con interviste e visite in azienda, senza tralasciare gli eventi, i mercati, l’azione sindacale e la partecipazioni alle tante manifestazioni che punteggiano lo scorrere delle stagioni sul nostro territorio.

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Africando, musiche danze e prodotti a chilometri zero per la solidarietà

Coldiretti e Fisar insieme per l’AFRICA

Coldiretti alla Fiera di Codevilla

Sabato 18 giugno, in Piazza del Carmine, dalle ore 16:00 e per tutta la serata, Coldiretti Pavia e Fisar hanno partecipato alla sesta edizione di Africando. La festa, organizzata dal Comitato Pavia Asti Senegal, aveva lo scopo di raccogliere fondi per il progetto di sviluppo rurale della regione di Ziguinchor, per la Comunità rurale di Coubulan, in Senegal. I giovani imprenditori di Coldiretti Pavia, aderenti a Giovani Impresa, con la collaborazione di Raff aele Soldati, chef del ristorante la Locanda del Carmine, hanno distribuito una degustazione

di risotto realizzato con riso delle aziende agricole pavesi. I sommelier di Fisar hanno accompagnato la degustazione con assaggi di vini dell’Oltrepò pavese off erto dalle aziende agricole di Coldiretti. A corollario della manifestazione si è tenuto un miniconvegno sugli orti urbani grazie all’intervento di Barbara Invernizzi e Fabio Bonvini, due giovani imprenditori di Coldiretti che hanno sviluppato esperienza nel campo dell’orto didattico. Ad allietare l’atmosfera, per tutta la sera, musica, danze ed esibizioni dal sapore d’Africa.

I banchi di vendita delle imprese di Agrimercato all’ottava Fiera di Codevilla. Nel pomeriggio succo di mela per tutti i bambini presenti

Domenica 19 giugno a Codevilla i banchi di vendita delle aziende di Agrimercato, l’associazione che raggruppa le imprese che fanno vendita diretta, hanno rappresentato la Coldiretti di Pavia alla tradizionale Fiera che unisce spettacolo, prodotti tipici e agricoltura.La Fiera, giunta ormai all’ottava edizione, ha off erto un ricco programma: insieme ai prodotti a chilometri zero, proposti dalle imprese di Coldiretti, un’esposizione di macchine agricole, una grande lotteria, lo spettacolo per bambini “Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda”, una sfi lata storica e la conclusione con i fuochi d’artifi cio.“Sempre presente sul territorio, anzi nel territorio – ha dichiarato Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia – la nostra organizzazione ha voluto essere presente alla fi era di Codevilla proponendo i prodotti tipici della provincia, coltivati e off erti ai consumatori direttamente dagli stessi produttori, con rispetto per l’ambiente e la salute del territorio. Nel pomeriggio i colleghi di Voghera hanno, con grande successo, off erto succo di mela, ricavato dai frutti della nostra provincia, a tutti i bambini presenti per dissetarli, far loro conoscere una bevanda diversa dalle bibite industriali dai contenuti spesso sconosciuti ed educarli ad un consumo consapevole di prodotti sani, genuini e rispettosi dell’ambiente”.

Fiera di Codevilla

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Nel fi ne settimana di mezzo del mese di giugno, a Vigevano si è tenuto il Ti-sin Day, una festa del Ticino nel segno del territorio, attraverso un connubio tra il Fiume Pavese per eccellenza e l’ec-cellenza dei prodotti pavesi non solo enogastronomici. Fiori, colori e banchi di vendita hanno accolto e allietato i visitatori. A fi anco della manifestazione sulle rive del Ticino, un’altra iniziativa ha raccolto il consenso entusiasta dei più giovani e delle loro famiglie. Presso l’a-griturismo e Fattoria didattica il Picco-lo Fiore, i ragazzi, anche molto giovani, hanno avvicinato gli animali della fatto-ria e hanno apprezzato l’esperienza di una breve cavalcata sul dorso di alcuni mansueti pony e un giro in carrozzella sulle strade della campagna che circon-da la città. Per tutti, molto apprezzata, una sana merenda a chilometri zero, a base di prodotti locali.

Domenica 29 maggio, nell’ambito di Vigevano è che ha preso l’avvio dedicando la prima domenica allo sport, le aziende fl orovivaistiche di Coldiretti, hanno portato in Via del Popolo un tripudio di fi ori profumi e colori che hanno caratterizzato l’intero fi ne settimana di Vigevano. “L’agri-coltura di Coldiretti – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, pre-sidente della Coldiretti di Pavia - si sviluppa nelle forme

della multifunzionalità più ampia, senza tralasciare la produzione tradi-zionale di prodotti che hanno reso celebre i nostri territori, conquistando l’egemonia risicola europea per quantità e qualità e rappresentando un punto fermo nella produzione di cereali e nell’allevamento. L’espressione agricola moderna si declina in mille modi che spaziano dai servizi alle persone alla produzione di benessere in tutte le sue forme. Il fl orovi-vaismo risponde all’esigenza del bello che c’è in ognuno di noi, la cura dell’ambiente e l’abbellimento delle nostre aree è un bisogno che, supe-rata l’esigenza primaria, concorre a completare la soddisfazione della vita moderna”. Filo conduttore di tutte le attività della moderna agricoltura è l’accorciamento delle fi liera, che, tutta agricola e tutta italiana, deve esse-re sempre più breve tra il produttore e il consumatore. Il rapporto diretto consente di scoprire nuovi margini di utile per gli imprenditori e grandi opportunità di risparmio per i consumatori, innalza il livello qualitativo, garantito direttamente dal produttori in prima persona e contribuisce a difendere l’ambiente riducendo le emissioni e rispettando le stagionalità. “Nell’ottica di questa fi losofi a di agricoltura sostenibile – è intervenuto Giuseppe Cattaneo, responsabile della Coldiretti di Vigevano – le nostre imprese hanno off erto alla cittadinanza e ai turisti le coltivazioni e le composizioni di piante e fi ori che, ampliando il concetto di fl orovivaismo, si allargano ad una nuova concezione di vita a contatto con la natura. Vigevano e le aziende di Coldiretti – ha concluso Cattaneo - si candidano a diventare il polo fl orovivaistico del nostro territorio, ampliando l’off erta della moderna agricoltura multifunzionale in un ventaglio che consente la soddisfazione dei bisogni di tutti i cittadini”.L’intento è quello di off rire ai suoi 700 Associati e a tutti gli utenti, un ambiente più idoneo ed ospitale e Coldiretti, a diff erenza di altre Asso-ciazioni che hanno decentrato la propria sede, ha deciso di fermarsi nella città di Voghera, per rimanere al centro di quello che da sempre costitui-sce un nodo nevralgico per l’agricoltura dell’intero Oltrepò Pavese. Piazza Duomo a Voghera, già sede delle istituzioni comunali, con il suo mercato bi-settimanale ed il mercato domenicale di Campagna Amica, è sempre stato un punto di incontro tra gli agricoltori ed i commercianti locali e da oggi la presenza di Coldiretti

Territorio e attrazioni per i più piccoli

alla Fattoria Didattica di Coldiretti

Vigevano: Tisin Day “Vigevano è”... la via in fi ore i colori e i profumi della campagnahanno invaso Vigevano partendo da Via del Popolo

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