IL NOTIZIARIO DEL COLTIVATORE RIMINI

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AGENZIA DI STAMPA MENSILE DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI DI FORLÌ - CESENA Tariffa associazioni senza fini di lucro: “Poste Italiane S.p.A. - spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art.1 comma 2 e 3 CB Forlì”. - Direttore Responsabile: Anacleto Malara - Autor. Tribunale di Forlì n. 12/08 del 12-06-08. Redazione: Flavio Pierotello - Direzione, redazione, amministrazione: Forlì, Via E. Forlanini, 11 - Tel. 0543-718301 - Stampa: Grafiche MDM s.r.l. - Forlì Anno II - N. 2 Novembre 2009 “Tu prepari il frumento per gli uomini” (Sal 65,10) Messaggio per la GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO La Parola del Signore ci accompagna in questa riflessio- ne annuale e guida il discernimento che come comunità ecclesiale siamo chiamati a fare per identificare percorsi e mezzi affinché la terra torni a essere il luogo in cui l’uomo vive la sua relazione con Dio, secondo lo stile auspicato dal salmista: “Tu visiti la terra e la disseti, la ricolmi di ricchezze… tu prepari il frumento per gli uomini. Così prepari la terra: ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germo- gli. Coroni l’anno con i tuoi benefici, i tuoi solchi stillano abbondanza” (Sal 65,10-12). Già nella nota pastorale Frutto della terra e del lavoro dell’uomo si mettevano in evidenza la situazione del mondo rurale e la sua importanza: “I paesi rurali delle zone interne, pur non concorrenziali sul piano numerico in una prospettiva puramente economica, sono invece fondamentali sul piano qualitativo e dell’equilibrio territoriale complessivo, perché custodiscono vastissime zone, la cui sicurezza permette ad altre zone, più popolose, di vivere in dignità, ricchezza e bellezza. La con- servazione del territorio, affidata alle talvolta povere comunità rurali della montagna e della collina, ha un ruolo vitale per la sicurezza dell’agricoltura di pianura e per le città, attraverso il delicato equilibrio dei com- plessi sistemi idrogeologici ed ecologici che caratterizzano il nostro Paese” (n. 23). Oggi sono sempre più nume- rosi i cosiddetti “neorurali”, persone che abbandonano l’ambiente urbano per andare a vivere in campagna, pur continuando a lavorare in città. Quando la scelta dei nuovi venuti si incrocia con la positiva accoglienza da parte dei residenti, l’incontro diventa fecondo per tutti: chi già vive in campagna allarga i propri orizzonti e si confronta con culture diverse; chi arriva dalla città respira e fa propri i valori antichi del mondo rurale (cfr Frutto della terra, n. 16). La percezione di un simile incontro tra natura e uomo suppone la percezione della terra come dono di Dio, da accogliere e rendere produttivo, non da distruggere o abbandonare. Il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra: fedele al proget- to originario di Dio, egli offre alla terra le sue cure e la terra gli offre i suoi frutti. È una reciprocità nella quale si rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere (bene-esse) dell’umanità, allo svi- luppo di tutti e di ciascuno. Ecco perché risulta oltremodo urgente riconoscere la centralità del lavoro agricolo per recuperare quel processo virtuoso che ridona la dignità di persona al lavoratore della terra nella stessa misura che ai lavoratori dell’industria e dei servizi. Non possiamo dimenticare, insieme ad altri problemi emergenti, come il nostro Paese detenga un primato nel consumo di suolo, risorsa pregiata e di fatto non rinnovabile, non di rado oggetto di trasformazione senza una corretta pianificazione del territorio e senza controlli adeguati. Con la scomparsa del suolo e del suolo agrico- GIORNATA PROVINCIALE del RINGRAZIAMENTO 22 NOVEMBRE 2009 - ore 18,30 CHIESA DI S. AGOSTINO Rimini - via Cairoli, 14

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“Tu prepari il frumento per gli uomini” (Sal 65,10)Messaggio per la GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO

La Parola del Signore ci accompagna in questa riflessio-ne annuale e guida il discernimento che come comunitàecclesiale siamo chiamati a fare per identificare percorsie mezzi affinché la terra torni a essere il luogo in cuil’uomo vive la sua relazione con Dio, secondo lo stileauspicato dal salmista: “Tu visiti la terra e la disseti, laricolmi di ricchezze… tu prepari il frumento per gliuomini. Così prepari la terra: ne irrighi i solchi, ne spianile zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germo-gli. Coroni l’anno con i tuoi benefici, i tuoi solchi stillanoabbondanza” (Sal 65,10-12).

Già nella nota pastorale Frutto della terra e del lavorodell’uomo si mettevano in evidenza la situazione delmondo rurale e la sua importanza: “I paesi rurali dellezone interne, pur non concorrenziali sul piano numericoin una prospettiva puramente economica, sono invece

fondamentali sul piano qualitativo e dell’equilibrio territoriale complessivo, perché custodiscono vastissimezone, la cui sicurezza permette ad altre zone, più popolose, di vivere in dignità, ricchezza e bellezza. La con-servazione del territorio, affidata alle talvolta povere comunità rurali della montagna e della collina, ha unruolo vitale per la sicurezza dell’agricoltura di pianura e per le città, attraverso il delicato equilibrio dei com-plessi sistemi idrogeologici ed ecologici che caratterizzano il nostro Paese” (n. 23). Oggi sono sempre più nume-rosi i cosiddetti “neorurali”, persone che abbandonano l’ambiente urbano per andare a vivere in campagna,pur continuando a lavorare in città. Quando la scelta dei nuovi venuti si incrocia con la positiva accoglienza daparte dei residenti, l’incontro diventa fecondo per tutti: chi già vive in campagna allarga i propri orizzonti e siconfronta con culture diverse; chi arriva dalla città respira e fa propri i valori antichi del mondo rurale (cfrFrutto della terra, n. 16). La percezione di un simile incontro tra natura e uomo suppone la percezione dellaterra come dono di Dio, da accogliere e rendere produttivo, non da distruggere o abbandonare.

Il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra: fedele al proget-to originario di Dio, egli offre alla terra le sue cure e la terra gli offre i suoi frutti. È una reciprocità nella qualesi rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere (bene-esse) dell’umanità, allo svi-luppo di tutti e di ciascuno. Ecco perché risulta oltremodo urgente riconoscere la centralità del lavoro agricoloper recuperare quel processo virtuoso che ridona la dignità di persona al lavoratore della terra nella stessamisura che ai lavoratori dell’industria e dei servizi.

Non possiamo dimenticare, insieme ad altri problemi emergenti, come il nostro Paese detenga un primato nelconsumo di suolo, risorsa pregiata e di fatto non rinnovabile, non di rado oggetto di trasformazione senza unacorretta pianificazione del territorio e senza controlli adeguati. Con la scomparsa del suolo e del suolo agrico-

GIORNATA PROVINCIALEdel RINGRAZIAMENTO22 NOVEMBRE 2009 - ore 18,30CHIESA DI S. AGOSTINO

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lo in particolare, scompaiono - per sempre – paesaggio agrario, biodiversità, imprenditorialità e aziende agricole, cul-tura e tradizioni rurali. Invitiamo, pertanto, i singoli cristiani e le comunità ecclesiali a vigilare in modo positivo e leistituzioni a intervenire con leggi e piani idonei alla gravità del fenomeno. Il rispetto per le “leggi” ecologiche è unasfida e un valore perché i mutati stili di vita, introducendo esigenze nuove e diverse opportunità, spesso relegano insecondo piano la programmazione per l’uso delle risorse energetiche e materiali e i controlli sullo smaltimento dirifiuti e scorie, mettendo a repentaglio l’equilibrio biologico e ambientale.

Dalla libertà dell’uomo, come “segno altissimo dell’immagine divina” (Gaudium et spes, n. 17), discendono diritti cheimplicano una responsabilità personale che si estende a ciascuna famiglia, a ciascuna società e a ciascun Paese e cheva esercitata nel rispetto del bene e dei diritti di tutti e di ciascuno. Facendosi interprete della Provvidenza divina,l’uomo è chiamato ad avere cura della creazione, perché questa serva e rimanga a disposizione di tutti.

Ancora oggi non mancano, nei confronti del mondo agricolo, forme di ingiustizia. Le economie emergenti accapar-rano terre nei Paesi poveri, specialmente in Africa, espropriandone le popolazioni con la complicità di dirigenti loca-li. Inoltre, recano danno all’ambiente e deturpano il creato che ispira la pace e il benessere e con cui le popolazionivivono in armonia. Occorre anche denunciare lo sfruttamento del lavoro contadino e condizioni di mercato interna-zionale che portano a privilegiare colture destinate all’esportazione a danno delle colture destinate all’alimentazio-ne locale.

Queste e altre situazioni comportano effetti gravissimi di ingiustizia e di squilibri sociali, fame e malattie, analfabeti-smo e arretratezza, spargendo semi di discordia e di guerra e rendendo i poveri sempre più poveri e dipendenti dachi ha il potere di decidere per gli altri e sulla vita degli altri. È il trionfo dell’egoismo, con la negazione della solida-rietà e della verità. Dobbiamo dire che queste situazioni di ingiustizia si verificano anche in Italia, sia con l’iniquadistribuzione del valore aggiunto a danno degli agricoltori lungo le filiere agroalimentari, sia con riferimento al lavo-ro nero.

Di fronte all’infedeltà devastante dell’egoismo si pone la Parola divina, che rivendica la signoria di Dio sul mondo el’universale destinazione dei beni della terra. Da questa solidarietà dovrà nascere, in particolare, un rapporto con ifratelli migranti che ne rispetti davvero la dignità personale. Tale disposizione interiore sa scorgere nel volto del fra-tello bisognoso l’immagine e la somiglianza divina e riconosce che molta ricchezza dei Paesi ricchi deriva dallo sfrut-tamento della terra e delle persone dei Paesi poveri. La solidarietà sarà monca, specialmente verso i popoli poveri, senon si riconosce che l’impatto dell’immigrazione extracomunitaria è oggi uno dei fattori importanti e decisivi per ilmantenimento stesso del mondo agricolo. Questo fenomeno invita a un’apertura nuova alla mondialità, portando amisurarsi con il cammino ecumenico e con il dialogo interreligioso, in vista di una rispettosa integrazione sociale eculturale nelle nostre comunità (cfr Frutto della terra, n. 16).

Assumiamo, come singoli e come comunità, la responsabilità di maturare in una mentalità rinnovata, che sappia faredel ringraziamento non solo il risultato delle nostre azioni, ma la base da cui partire per rendere giustizia all’operastraordinaria del Creatore, ma anche all’uomo stesso, secondo le parole dell’enciclica di Benedetto XVI Caritas in veri-tate: “Le modalità con cui l’uomo tratta l’ambiente influiscono sulle modalità con cui tratta se stesso e viceversa” (n.51).

La Commissione Episcopaleper i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace

Scadenze Fiscali di novembre e dicembre

Ricordiamo agli Associati le prossime scadenze fiscali:

• 30 NOVEMBRE 2009 per il pagamento acconti IRPEF - IRAP relativo al modello UNICO2009 (redditi 2008).

• 16 DICEMBRE 2009 per il saldo ICI 2009.

Se nel corso del 2009 sono avvenute variazioni per quanto riguarda le proprietà immobiliari (acquisti, succes-sioni, vendite, costruzioni di nuovi immobili, accatastamenti di fabbricati ex rurali, variazioni di destinazioned’uso, aggiornamento del valore commerciale delle aree edificabili, ecc.) dovranno essere prodotti presso inostri uffici gli atti o le pratiche predisposte dai rispettivi tecnici incaricati. Soltanto in questo modo saremo ingrado di ricavare i valori aggiornati degli immobili per il calcolo delle imposte dovute.Anche nel caso non vi siano variazioni, per il pagamento delle imposte a titolo di acconto, invitiamo gli Associatia presentarsi presso i nostri uffici con abbondante margine di tempo rispetto alle scadenze indicate.

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PAC: OCCHIO ALLE NOVITA’ PER IL PROSSIMO ANNO

Ogni anno l’agricoltore pianifica definitivamente l’ordinamento colturale per la successiva campagna agraria.Quest’anno, per il 2009/2010, ci sono alcune novità che riguardano la Pac di cui è importante tenere conto. Il 2010 infat-ti sarà un anno con molti cambiamenti in quanto entra in vigore la parte più rilevante della riforma dell’health check. Le novità che l’agricoltore dovrà tener presente ai fini della programmazione dell’ordinamento colturale sono:- l’abrogazione e il disaccoppiamento dell’articolo 69; - il disaccoppiamento del premio alla qualità del grano duro; - l’abolizione dell’aiuto alle colture energetiche- l’introduzione dei nuovi pagamenti supplementari dell’articolo 68;- la scomparsa degli aiuti accoppiati per il tabacco.

• I Pagamenti accoppiatiI sostegni vengono oggi prevalentemente erogati sotto forma di pagamenti disaccoppiati, tuttavia nel 2008 alcunipagamenti erano ancora accoppiati per finalità particolari quali il premio alla qualità del grano duro, il premio perpiante proteiche, quello per le colture energetiche e altri, ma anche per scelte politiche orientate a mantenere alcuneforme di disaccoppiamento parziale quali i pagamenti supplementari dell’art. 69, parte accoppiata dei premi per iltabacco, pagamenti accoppiati per lo zucchero, aiuti all’ortofrutta da trasformazione.Con l’health check nel periodo 2010 – 2012 si è obbligati al disaccoppiamento totale o all’abolizione di tutti i suddet-ti pagamenti accoppiati. Nel 2010 cesseranno i pagamenti come illustrato nella tabella sottostante in cui è proposto unconfronto tra il 2009 ed il 2010.

• L’articolo 68Dunque se alcuni vecchi aiuti vengono eliminati, altri se ne introducono con le scelte nazionali sull’art. 68 del Reg. Ce73/2009. Per le colture annuali sono interessate la barbabietola, il tabacco e i seminativi al Centro-Sud (nel caso nostropotrebbero essere interessate aziende con terreni nelle Regioni Marche e Toscana.Per la barbabietola da zucchero è previsto un pagamento supplementare di 300 €/ ha (per un massimale di 14 3

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milioni di euro) per gli agricoltori che utilizzano sementi certificate e confettate. Si tratta di un aiuto accoppiato a tuttii bieticoltori viste le facili condizioni di ammissibilità. Quindi nel 2010 i bieticoltori non percepiranno i pagamenti sup-plementari dell’Art. 69 (circa 200 €/ ha), ma accederanno all’aiuto dell’art. 68 pari a 300 €/ ha.Per le colture a seminativo nel Centro-Sud Italia va considerata la novità dell’art. 68 sull’avvicendamento che prevedecome condizione per il pagamento del sostegno, la rotazione annuale sulla medesima superficie con cereali, colture pro-teiche o di oleaginose. Nel caso nell’avvicendamento triennale rientri anche il grano duro, il premio viene pagato solose è rispettato l’obbligo di utilizzare sementi certificate.

Le misure complessivamente previste dall’art. 68 per il 2010 sono riepilogate nelle successive tabelle.

Il Responsabile CAAStefano Talacci

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CREDITAGRI - IL SISTEMA CREDITO COLDIRETTI

Anche in Emilia-Romagna è operativo CreditAgri Coldiretti, primo organismo nazionale federativo dei Confidi nel rila-scio di garanzia fidi e di servizi di consulenza alle imprese, nonché delle società di mediazione creditizia di Coldiretti.CreditAgri si propone come strumento di supporto nel campo finanziario a favore delle imprese che operano nell’am-bito agricolo.La finanza d’impresa e il credito ordinario e agevolato rappresentano elementi imprescindibili per lo sviluppo, la stabi-lità e la competitività aziendale in una economia di mercato complessa e dinamica. CreditAgri, dialogando direttamen-te con i principali Istituti bancari, è il partner in grado di fornire assistenza finanziaria a “tutto tondo”, individuando glistrumenti più idonei e le soluzioni più vantaggiose per attivare processi di investimento e finanziamento nel mondoagricolo. L’accesso facilitato al sistema bancario è assicurato da specifici accordi di partenariato con il Sistema bancarionazionale e locale.In considerazione di tale valenza strategica, CreditAgri è a disposizione di tutti quegli imprenditori agricoli che neces-sitano di una consulenza o desiderino rivedere la propria gestione economica-finanziaria aziendale. Più nel dettaglio, iprincipali servizi offerti sono: • Check-up aziendali per l’ottimizzazione della gestione finanziaria:

- lettura e commento dell’estratto conto- lettura e consulenza sui contratti di mutuo- conoscenza dei parametri di Basilea2- indicazione delle forme tecniche appropriate

• Diagnosi per la migliore gestione economico finanziaria dell’impresa:- studi di fattibilità e di sostenibilità dei progetti di investimento- reperimento di coperture finanziarie alle migliori condizioni di mercato- progettazione economico-finanziaria per favorire l’accesso al credito ordinario e agevolato (ISMEA, Consorzi Fidi)- allestimento di piani di ristrutturazione finanziaria- assistenza e consulenza per consolidamento di passività onerose e di dilazione debitoria da breve a medio lungo ter

mine- predisposizione di business plan a corredo di istanze di affidamento, garanzia e interventi di finanza straordinaria- elaborazione di business plan e strumenti di analisi finanziaria per facilitare il monitoraggio delle condizioni patri

moniali aziendali, - studi di fattibilità e di sostenibilità dei progetti di investimento anche in relazione al PSR

• Verifica delle condizioni di chiusura a saldo e stralcio di posizioni a contenzioso verso Istituti di Credito• Consulenza legale sul credito• Convenzioni con i principali Istituti bancari.Operativamente, CreditAgri, oltre al livello direttivo nazionale, si struttura attraverso i rispettivi rami regionali. Per que-sto è nata la sezione Emilia-Romagna che, a sua volta, coordina le strutture provinciali, fungendo da garante delle stra-tegie nazionali e svolgendo funzioni di supervisione delle attività territoriali. Infine, rivolgendosi alle Imprese Verdilocali, che rappresentano l’interfaccia diretta con l’impresa agricola, sarà possibile accedere a tutti i servizi CreditAgri.Per maggiori informazioni gli interessati possono rivolgersi a Giorgio RICCI Responsabile dei Servizi I.V.R. per la provin-cia di Rimini Tel. 0541-741685.

SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO:IMPORTANTI MODIFICHE AL DECRETO 81/2008 (ex 626/94)

A pieno regime dal 20 di agosto 2009 il provvedimento correttivo (D.Lgs.106/2009) ha apportato importanti modificheal D.Lgs. 81/2008, meglio noto come “Testo Unico sulla Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro”. Il testo integrativo,data la sua complessità, non comporta sicuramente “piccoli aggiustamenti”, ma è in sostanza “un nuovo Testo Unico”.Tra le novità si segnala:- l’individuazione dei casi in cui è necessario, nei lavori in appalto, che il committente predisponga il “documento divalutazione dei rischi da interferenza delle lavorazioni (DUVRI)”, tra i quali non vengono inclusi i lavori intellettuali, lemere forniture di merci e attrezzature e i lavori di breve durata (sotto i due giorni, escluse le attività particolarmente arischio);- l’introduzione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi in settori a particolare rischioinfortunistico in modo che in essi possano operare unicamente aziende o lavoratori autonomi rispettosi delle norme inmateria di salute e sicurezza sul lavoro;- il superamento di un approccio meramente formalistico e burocratico al tema della salute e sicurezza nei luoghi dilavoro, prestando maggiore attenzione ai profili sostanziali (approccio per obiettivi e non solo per regole). Ad esempio,il correttivo ribadisce la assoluta e inderogabile necessità per ogni impresa di valutare tutti i rischi per la salute e sicu-rezza dei propri lavoratori ma, al contempo, semplifica la procedura per dare prova della data del medesimo documen-to;

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SICUREZZA ALIMENTARE:NORME PER LA VENDITA DIRETTA E L’ETICHETTATURA

- la rivisitazione del potere di sospensione dell’impresa, in modo da perfezionare tale procedura diretta a colpire leimprese che si siano rese responsabili di violazioni mettendo a rischio la salute e la sicurezza;- il superamento di una cultura meramente sanzionatoria e repressiva prestando prevalente attenzione alla prevenzio-ne che è fatta di: maggiore formazione, migliore informazione effettività del coordinamento interistituzionale nellaprogrammazione delle visite ispettive;- la “prescrizione obbligatoria” e la complessiva rivisitazione dell’entità delle sanzioni in previsione di pene detentiveeque rispetto alla gravità delle infrazioni e le ammende e le sanzioni pecuniarie proporzionate;- per il settore agricolo si segnala l’eliminazione dell’applicazione delle misure previste per i “luoghi di lavoro” ai “campie boschi”; le applicazioni permangono nei centri aziendali, mentre viene elevato a n. 30 ULA il limite per la possibilitàdi “svolgimento diretto” da parte del Datore di lavoro in agricoltura del ruolo del RSPP.

Il Responsabile del ServizioPaolo Di Martino

La vendita diretta da parte delle aziende agricole sta assumendo in questi ultimi anni un crescente interesse da partedei cittadini/consumatori consapevoli di trovare, attraverso questa forma di commercializzazione, prodotti di qualitàcon caratteristiche di riconoscibilità ed a prezzi concorrenziali. Il crescente successo dei cosiddetti “mercati degli agricol-tori” o “farmer’s market”, fornisce una precisa indicazione di un grande interesse da parte dei consumatori verso que-ste innovative anche se non nuove forme di vendita, nelle quali si trova qualità, freschezza, legame con il territorio adun giusto valore di prodotto.E’ bene tuttavia ricordare che tali forme di vendita non sono completamente esenti da regole e norme generali o spe-cifiche. Per questo motivo sembra utile passare in rassegna le principali norme alle quali sono soggette le forme di ven-dita diretta anche da parte degli agricoltori, soprattutto se praticate in forma continuativa, oppure organizzate in mer-cati istituzionalizzati e quindi non più effettuate in forma occasionale e su richiesta del consumatore.Le principali norme cui è soggetta la vendita diretta dal punto di vista della sicurezza alimentare e qualità sono:

NORME TECNICO-GIURIDICO-FISCALI

La vendita diretta da parte delle aziende agricole è normata dalla legge 228 del 2001 (Legge di Orientamento) che reci-ta: “Gli imprenditori agricoli, singoli o associati, iscritti nel registro delle imprese di cui all’art. 8 della legge 29 dicem-bre 1993, n. 580, possono vendere direttamente al dettaglio, in tutto il territorio della Repubblica, i prodotti provenien-ti in misura prevalente dalle rispettive aziende, osservate le disposizioni vigenti in materia di igiene e sanità.”

Tale legge disciplina anche le diverse forme di vendita diretta imponendo prima dell’inizio della vendita diretta, dicomunicare attraverso una “comunicazione di inizio attività” al Comune di riferimento, l’intenzione di esercitare taleforma di vendita. La comunicazione va effettuata trenta giorni prima e deve contenere oltre ai dati anagrafici e fiscalie le generalità del richiedente, l’indicazione dei prodotti da porre in vendita e l’autocertificazione di essere a norma conla parte igienico sanitaria.Per la vendita al dettaglio esercitata su superfici all’aperto nell’ambito dell’azienda agricola o di altre aree private di cuil’impresa abbia la disponibilità, non è richiesta la comunicazione di inizio attività.

In caso di vendita itinerante la comunicazione va fatta al Comune ove ha sede l’azienda; in caso di vendita in forma nonitinerante o in locali aperti al pubblico la comunicazione va indirizzata al Comune ove è situato il posteggio o si vuoleaprire l’attività.

I mercati degli agricoltori sono disciplinati dalla Legge 296/2006 e dal DM 20 novembre 2007 secondo cui possono eser-citare la vendita diretta gli imprenditori agricoli:- iscritti nel registro delle imprese e che abbiano ubicazione dell’azienda agricola in ambito territoriale amministrativodella regione. - che vendano prodotti della propria azienda o dall’azienda dei soci imprenditori agricoli, anche a seguito di attività dimanipolazione o trasformazione, oppure prodotti ottenuti nell’ambito della regione nel rispetto del limite della preva-lenza. Nei mercati agricoli di vendita diretta conformi alle norme igienico sanitarie di cui al Regolamento 852/2004 CE delParlamento Europeo e del Consiglio dell’Ue e soggetti ai controlli da parte delle autorità competenti, possono essereposti in vendita esclusivamente prodotti agricoli conformi alla disciplina in materia di igiene degli alimenti etichettati,nel rispetto della disciplina in vigore per i singoli prodotti e con l’indicazione del luogo di origine territoriale e dell’im-presa produttrice.Per gli stessi mercati agricoli di vendita diretta è inoltre previsto che siano disciplinati da regolamenti da redigersi a curadegli Enti gestori dei mercati stessi e che tali regolamenti possono essere anche più restrittivi rispetto alla normativa

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Da non sottovalutare anche la disciplina da prodotto difettoso che si applica anche ai prodotti agricoli primari per iquali è bene evitare di pubblicizzare o evidenziare caratteristiche che non rispondono a quanto dichiarato, o di porrein commercio prodotti non rispondenti alle caratteristiche cui il consumatore potrebbe ragionevolmente aspettarsi dalquel tipo di prodotto.

NORME IGIENICO-SANITARIE

Fanno riferimento a numerose norme di carattere europeo, nazionale e locale le cui principali riguardano:- buone prassi igieniche sulla produzione primaria (Reg. 852 CE)- buone prassi igieniche e caratteristiche locali per i prodotti trasformati (Reg. 852 CE)- notifica di attività alle Ausl- schede di autocontrollo e tracciabilità- caratteristiche delle attrezzature e comportamenti igienico sanitari degli operatori - requisiti igienico sanitari delle aree pubbliche, dei posteggi, delle costruzioni stabili,

dei negozi mobili e delle attrezzature dove si svolgono i mercati per il commercio di prodotti alimentari.

Dal primo gennaio 2006 tutti i produttori agricoli e gli allevatori, anche se esclusivamente dedicati alla produzione pri-maria, sono potenzialmente soggetti ai controlli sulla sicurezza alimentare. Essi infatti devono garantire che anche lafase di coltivazione o allevamento sia effettuata in modo igienico seguendo buone prassi igieniche e dotandosi di unmanuale o di norme di riferimento e tenendo costantemente aggiornati i documenti di registrazione necessari.In particolare chiunque faccia parte del settore alimentare e quindi sia definito come “operatore alimentare” ha l’ob-bligo di notificare all’Ausl la propria attività su un modello predisposto (Mod. A1) disponibile nei nostri uffici, in parti-colare presso i referenti elencati in calce al presente articolo). Tale modello è utile anche per comunicare qualsiasi varia-zione significativa dell’attività o del processo di produzione. Inoltre va tenuto in debita considerazione che è conside-rata alimento anche la materia prima agricola o zootecnica non trasformata, estendendo cosi le regole sugli alimentianche al prodotto agricolo primario.

NORME DI TRACCIABILITA’ ED ETICHETTATURA

Il Reg. 178/2002 impone la tracciabilità dei prodotti alimentari che va evidenziata anche in una corretta etichettatura.E’ necessario essere in grado di individuare da chi sono stati forniti alimenti, mangimi o in generale materie prime uti-lizzate nel proprio processo produttivo (fornitori) e a chi sono stati forniti i propri prodotti (imprese) escludendo il con-sumatore finale. Tale obbligo può essere svolto attraverso la compilazione di un registro fornitori/clienti o da una accu-rata archiviazione delle fatture di acquisto e vendita.

Le norme sull’etichettatura sono disciplinate da regolamenti o parametri generali e da norme specifiche per ogni set-tore produttivo; è necessario, quindi, rimandare ad approfondimenti riferiti ad ogni settore merceologico. Si evidenziain ogni caso che per i settori ortofrutta, latte fresco, passata di pomodoro, olio di oliva, carne bovina, carne di pollo,uova e miele è prevista obbligatoriamente l’indicazione di origine della materia prima nelle etichette. Tali normativesono troppo complesse per poter essere trattate esclusivamente in questo contesto per cui si rimanda per ogni necessi-tà ad un contatto e consulenza specifica presso i nostri uffici.

NORME MERCEOLOGICHE E DI QUALITA’

Tali norme sono specifiche a seconda di ogni settore merceologico e per ogni settore produttivo.

Si richiamano brevemente, per interesse generale, le norme relative alla qualità ed etichettatura dei prodotti ortofrut-ticoli, raccomandando di indicare ed etichettare gli imballaggi e le confezioni seguendo quanto previsto dalle norme diqualità ortofrutticole che oggi sono applicate ai seguenti prodotti: pesche e nettarine, fragole, mele, kiwi, lattughe,indivie, ricce e scarole, pere, pomodori, peperoni dolci, uve da tavola, agrumi.

Per tutti i rimanenti prodotti (oltre 20) sono eliminati i regolamenti specifici di commercializzazione, sostituiti da unanorma di commercializzazione generale che individua una generica definizione di merce sana, leale e mercantile conrequisiti minimi come definito nell’allegato A parte 1 del Regolamento 1221/2008. Tale norma obbliga anche per que-sti prodotti a mantenere nell’etichettatura l’indicazione del paese di origine.

Nel caso di vendita diretta al consumatore finale si è esonerati dalle norme di qualità se si vende in azienda, ma è neces-sario indicare l’origine; se invece si vende in area pubblica è necessario esporre le indicazioni previste dalle norme diqualità utilizzando un cartello posto sui prodotti in vendita.

NORME SUL CONFEZIONAMENTO ED IMBALLAGGI

Le norme di qualità spesso disciplinano anche parametri di confezionamento; in sintesi tutti gli imballaggi che entranoin contatto con un alimento devono essere costruiti e marcati per “uso alimentare”; tale evidenza deve essere scrittasugli imballaggi nei quali devono essere riportati anche i dati del fabbricante o venditore per garantirne la tracciabilità.

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NORME METROLOGICHE

Fanno riferimento a tutta una serie di parametri quali pesi, unità di misura, tarature degli strumenti di misura, gammedi prodotti confezionati . E’ necessario avere strumenti di misura tarati e omologati per i quali è necessario effettuaregli approfondimenti necessari a seconda delle situazioni che si possono evidenziare. Tali norme si applicano anche nel-l’etichettatura degli alimenti confezionati, nell’indicazione del peso e nella scelta delle capacità (gamme) dei conteni-tori. In senso generale è obbligatorio indicare o sull’etichetta o in un cartello nel caso di vendita sfusa il prezzo per unitàdi prodotto (o collo se la vendita avviene al pezzo).Data la grande integrazione di norme afferenti il commercio, per le imprese che stanno organizzandosi per la venditadiretta, è consigliabile fare riferimento presso i nostri uffici per un maggiore approfondimento e l’analisi delle diverseesigenze.

DISCIPLINA SANZIONATORIA PER VIOLAZIONE DEL REG. CE 183/2005 SUI REQUISITI PER L’IGIENE DEI MANGIMI

Con l’uscita del D.Lgs. 14 settembre 2009 n. 142 si completa il quadro sanzionatorio legato al pacchetto igiene già pre-visto da precedenti decreti riguardo alle violazioni del Reg. 178 sulla Tracciabilità e del Reg. 852 sull’Igiene degli alimen-ti. Si sottolinea che il sistema sanzionatorio ricalca nel merito e nell’impianto quelli precedenti, prevedendo sanzionianche a carico della produzione primaria. Si raccomanda pertanto di porre la massima attenzione sull’importanza dariservare a questi aspetti da parte delle imprese.

Le Autorità deputate ai controlli sono il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, le Regioni, le AUSL.Si ricorda che è considerata produzione primaria di mangimi la produzione di prodotti agricoli compresi la coltivazio-ne, il raccolto, la mungitura e l’allevamento di animali.

Le principali sanzioni previste a carico della produzione primaria sono:

Fermo restando l’applicazione delle sanzioni amministrative, l’autorità competente fissa un congruo termine per la riso-luzione delle non conformità, a seguito delle quali, in caso di mancato adeguamento, la sanzione ulteriore varia da€ 1.000 a € 6.000.Altre sanzioni sono previste per gli operatori dei mangimi a livello diverso della produzione primaria, come per esem-pio in caso di mancata presenza di manuale HACCP, o mancato adeguamento delle procedure di sicurezza alimentare.

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AGRITURISMO: LA NUOVA LEGGE REGIONALE E’ APPLICATIVAATTENZIONE: ALCUNE NOVITA’ INTERESSANO ANCHE LE AZIENDE GIA’ ATTIVE

La Legge Regionale 4/2009 “Disciplina dell’Agriturismo e della multifunzionalità delle Aziende agricole” è stata approvata daalcuni mesi ed è imminente la prevista circolare attuativa. Dunque è tempo per gli approfondimenti e per assimilare anche daparte di coloro che già operano come imprenditori agrituristici, quelle che sono le novità di cui in questa occasione proponiamouna sintesi, rimandando gli approfondimenti ai contatti diretti con i nostri Uffici zona e, in particolare, con i responsabili, oltreche dell’Agriturismo, dei diversi Servizi di Impresa Verde Romagna interessati (Fiscale, Igiene e Scurezza alimentare, Paghe, ecc.). • Attività agrituristiche.Oltre alle tradizionali attività di ristorazione, ospitalità, organizzazione di attività ricreative, culturali, sociali, didattiche, di prati-ca sportiva, escursionistiche e di ippoturismo, la nuova legge considera attività agrituristiche anche l’organizzazione di degus-tazioni di prodotti aziendali trasformati in prodotti enogastronomici ivi inclusa la mescita dei vini.• Connessione e complementarietà con l’attività agricolaErano e rimangono requisiti fondamentali. La connessione dell’attività agrituristica rispetto a quella agricola, che deve rimanereprevalente, viene calcolata in tempo lavoro. Significa che deve rimanere prevalente il tempo lavoro dedicato all’azienda agrico-la.• OspitalitàL’ospitalità è ammessa nel numero massimo di 12 camere ammobiliate nei fabbricati adibiti all’attività agrituristica e fino ad unmassimo di 8 piazzole in spazi aperti.Questi limiti sono elevati a 18 camere e 15 piazzole nei parchi nazionali, nelle aree protette e nei siti della Rete Natura 2000.Nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, non possono essere previsti mediamente più di 3 posti letto per singola camera ammo-biliata.• Somministrazione di pasti e bevandeI pasti e le bevande offerte dall’operatore agrituristico devono essere espressione e valorizzazione delle produzioni agricoleaziendali, del territorio, delle tradizioni enogastronomiche tipiche locali e della cultura alimentare dell’Emilia-Romagna. L’attivitàdi somministrazione di pasti e bevande, nonché l’organizzazione di degustazione di prodotti aziendali trasformati in prodottienogastronomici, è ammessa nel rispetto di due vincoli oggettivi:- Disponibilità di specifiche materie prime agricole aziendali,- Notifica sanitaria relativa all’idoneità dei locali utilizzati per la preparazione e le somministrazione degli alimenti.Il numero massimo di pasti somministrabili mensilmente non può essere superiore alla media di 50 pasti giornalieri su base men-sile (il mese viene considerato sempre di 30 giorni). Il suddetto limite è elevabile di 2 per ogni camera o piazzola previste. Insostanza il numero dei pasti mensili si calcola dividendo per 12 il numero dei pasti annuali. Una volta effettuato il calcolo dovràessere verificato che i pasti mensili autorizzabili siano uguali o inferiori a : 50 + [(camere + n. piazzole previste) x 2] x 30.Nella somministrazione di pasti e bevande possono essere impiegati prodotti propri dell’azienda agricola e prodotti ricavati damaterie prime dell’azienda anche attraverso lavorazioni effettuate da terzi, prodotti regionali con marchio DOP, IGP, IGT, DOC,DOCG, QC e tipici regionali inseriti nell’apposito Albo ministeriale, prodotti biologici regionali acquistati da aziende agricole delterritorio regionale o loro consorzi, nonché prodotti di altre aziende agricole regionali acquistati direttamente dai produttori,con preferenza a quelli della zona, o da loro strutture collettive di trasformazione e commercializzazione.I prodotti propri devono rappresentare, in valore, almeno il 35% del prodotto totale annuo utilizzato (25% per le aziende situ-ate in territorio montano). La somma dei prodotti propri e delle diverse provenienze deve essere superiore, in valore, all’80%del prodotto totale annuo utilizzato.Tutti i prodotti utilizzati per la somministrazione dei pasti devono risultare nella contabilità aziendale. Per la loro registrazionedevono essere rispettate le modalità previste in materia fiscale.• Degustazione di prodotti aziendali trasformati in prodotti enogastronomici Si tratta di un servizio altamente qualificato, caratterizzato da un servizio ristorativo non completo, finalizzato principalmente amettere in valore e promuovere la corretta utilizzazione enogastronomica di prodotti aziendali. Per tale servizio occorre dispor-re di locali a norma per la preparazione e somministrazione di alimenti. Non rientra in questa attività la semplice offerta di degu-stazione di prodotti agricoli, (vino, frutta, verdura, formaggio, salume, olio etc.) non elaborati enogastronomicamente in quan-to tale attività può essere normalmente svolta nell’ambito dell’attività agricola.• Dichiarazione di inizio attività agrituristica (per nuove attività)Contrariamente a quanto previsto dalla precedente normativa con la LR 4/2009 coloro che intendono esercitare attività di agrit-urismo presentano al Comune in cui ha sede l’azienda dichiarazione di inizio attività ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241(Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso), articolo 19 allegando la documentazione pre-vista. Eventuale documentazione detenuta da altre pubbliche amministrazioni ed utile all’istruttoria dovrà essere acquisita d’uf-ficio dal Comune.• Autorizzazioni comunali (per attività in essere ante LR 4/2009)Le autorizzazioni comunali in essere all’entrata in vigore della LR 4/2009 (15.4.2009) conservano la loro validità e possono esseremodificate, su richiesta del titolare dell’azienda agrituristica, nei limiti delle disposizioni di cui alla LR 4/2009.• Immobili per attività agrituristicaPossono essere utilizzati per le attività agrituristiche tutti gli edifici, sia a destinazione abitativa che strumentali all’attività agri-cola, esistenti sul fondo alla data di entrata in vigore della presente legge (15.4.2009). Al riguardo la Regione ha precisato chesono da considerare gli edifici di non recente costruzione (compresi quelli oggetto di sanatoria e/o di condono edilizio) e quelliper i quali, alla medesima data, sia stata comunicata la fine dei lavori secondo la normativa vigente.Tutti i fabbricati utilizzati per lo svolgimento dell’attività agrituristica esterni all’abitazione dell’imprenditore sono funzionali allosvolgimento dell’attività di impresa agricola e, pertanto, devono essere censiti come D10 “Beni strumentali dell’azienda agrico-la”. Eventuali ampliamenti dei fabbricati agrituristici possono essere concessi dai Comuni solo se contemplati dagli strumenti

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PER L’AUTOTRASPORTO PROFESSIONALE PER CONTO TERZI ORA SERVE LA CARTA DI QUALIFICAZIONE DEL CONDUCENTE (CQC)

Al fine di migliorare la sicurezza stradale e del conducente, la Direttiva Comunitaria 2003/59/CE del 15.9.2003 ha previsto che, per la guidadi veicoli impegnati in operazioni di autotrasporto professionale per conto terzi per cui è richiesta la patente C, C+E, D e D+E, il conducen-te sia titolare anche di una “Carta di Qualificazione del Conducente” (CQC) che attesti la sua particolare formazione professionale. L’obbligodecorre dal 10 Settembre 2009 per i veicoli adibiti al trasporto di cose, dal 10 Settembre 2008 per i veicoli adibiti al trasporto di persone.Dopo tali date, non sarà più possibile, per tutti i conducenti, che effettuino trasporti sui mezzi indicati, la conduzione senza la CQC con laprecisazione che la CQC per trasporto di persone non consente la guida di veicoli per trasporto di cose e viceversa. Il conducente, tuttavia,può essere abilitato per entrambe le tipologie di trasporto. Due sono i casi che si possono verificare per il rilascio della CQC:1° CASO:I conducenti in possesso delle patenti C, C+E, D, D+E, KD precedentemente alla data del 5 Aprile 2007, data di entrata in vigore dei Decreti371 del 7 febbraio 2007, potranno ottenere il rilascio della CQC per documentazione, senza l’obbligo di sostenere alcun esame. I suddettisoggetti dovranno, entro i termini stabiliti, presentare apposita richiesta di conversione ad esenzione di esami (per titoli) presso il compe-tente Dipartimento dei Trasporti Terrestri o mediante Studi di Consulenza Automobilistica ed Autoscuole. La richiesta di rilascio della CQCdeve essere presentata all’ufficio della Motorizzazione Civile dall’interessato, da una persona munita di delega, dalle autoscuole o da unostudio di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto, secondo diverse scadenze. N.B. Trascorsi tre anni dalla data di entrata in vigo-re del DL 371 (5 aprile 2007), la CQC non potrà più essere richiesta per titoli, ma si dovrà frequentare il corso di formazione iniziale e soste-nere l’esame finale.2° CASO:In alternativa, i conducenti che avranno conseguito le patenti C, C+E, D, D+E successivamente alla data del 5 Aprile 2007, dovranno invecefrequentare un corso di formazione di 280 ore, di cui 20 ore di esercitazioni pratiche alla guida dei veicoli. Alla fine del corso dovrà esseresostenuto un esame di idoneità. La CQC ha validità quinquennale ed è rinnovabile alla scadenza (l’eventuale revoca o sospensione della patente di guida comporta auto-maticamente l’inefficacia della CQC). Il rinnovo avviene al termine della frequenza di un corso di formazione periodica cumulativo di 49 oree al rilascio, da parte dell’ente che svolge il corso, di un attestato di frequenza. Il rinnovo della CQC è materia della Motorizzazione Civile. Alla CQC, come per la patente di guida, sono assegnati 20 punti e ad essa viene applicata la stessa disciplina sanzionatoria di decurtazionedei punti che viene applicata alla patente di guida.In caso di infrazioni al codice della strada, compiute alla guida dei veicoli in servizio di autotrasporto, la decurtazione dei punti si applicasolamente alla CQC. I punti decurtati possono essere recuperati fino ad un massimo di 9 punti, frequentando appositi corsi presso leautoscuole.

L’Addetto al Servizio Samuele Bazzocchi10

urbanistici comunali e nel regolamento urbanistico edilizio.• Norme igienico-sanitarieLe strutture ed i locali destinati all’attività agrituristica devono possedere i requisiti strutturali ed igienico-sanitari previsti per ilocali di abitazione dai regolamenti comunali edilizi e d’igiene, salvo le norme più restrittive previste dalla presente legge o dalledisposizioni di attuazione approvate dalla Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, della LR 4/2009. Le attività di produzione, preparazione, confezionamento e conservazione di prodotti agricoli effettuate nella cucina agrituristi-ca o in un laboratorio pluriuso sono soggette a registrazione ai sensi del Reg. (CE) 852/2004 del 29 aprile 2004 sull’Igiene deiprodotti alimentari con le procedure e le modalità definite dalla Regione in attuazione della predetta normativa comunitaria. Lamacellazione degli animali è consentita esclusivamente negli impianti autorizzati ai sensi del Reg. (CE) 853/2004 del 29 aprile 2004relativo alle norme specifiche in materia di Igiene degli alimenti di origine animale. Non rientra nel campo di applicazione delReg. (CE) n. 853/2004 e può quindi avvenire in assenza di strutture dedicate, la macellazione sino a 3.500 capi/anno di avicunicolied il prelievo di prodotti di acquicoltura, esclusi i molluschi bivalvi, destinati alla vendita diretta al consumatore o alla ristorazioneagrituristica nell’ambito della stessa azienda di produzione.Per la preparazione di pasti e bevande nel numero massimo di dieci coperti per ciascuno dei due pasti principali, può essere pre-visto l’uso della cucina domestica presente nella parte abitativa del fondo.• Ospitalità rurale familiareSi tratta di una delle novità più significative introdotte dalla LR 4/2009 che istituisce una forma specifica di agriturismo denomi-nata “Ospitalità rurale familiare” che può essere svolta esclusivamente nei territori delle Comunità montane o delle Unioni diComuni montani, nelle aree svantaggiate, naturali e protette, nelle zone Siti di Interesse Comunitario e Zone di ProtezioneSpeciale. L’Ospitalità rurale familiare può essere esercitata solo dall’imprenditore agricolo professionale (IAP) e dai suoi familiariesclusivamente nella parte abitativa del fabbricato rurale ed è incompatibile con qualsiasi altra forma ricettiva o di ospitalità agri-turistica.L’imprenditore agricolo ha l’obbligo di mantenere la residenza nel fabbricato adibito all’attività. Nell’ambito dell’Ospitalità ruralefamiliare la ricettività è limitata ad un massimo di nove persone al giorno; la somministrazione dei pasti può essere effettuatasolo ed esclusivamente a coloro che usufruiscono anche dell’ospitalità. I requisiti igienico-sanitari ed urbanistici sono quelli delle abitazioni rurali. Per lo svolgimento dell’attività è necessario il posses-so della certificazione di conformità edilizia ed agibilità o della dichiarazione di conformità di un professionista abilitato.Le attività di Ospitalità rurale familiare devono fregiarsi di un ulteriore apposito logo predisposto ed approvato dalla Regione.In relazione alle caratteristiche dell’Ospitalità rurale familiare la prevista “connessione” s’intende soddisfatta senza alcuna valu-tazione in ordine alla prevalenza delle giornate lavoro.

Il Responsabile del ServizioFlavio Pierotello

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LAVORATORI STRANIERI PERMESSI DI SOGGIORNO - LORO UTILIZZO

Il permesso di soggiorno per lavoro è il titolo che consente ai cittadini stranieri extracomunitari di lavorare in Italia edi poter circolare liberamente all’interno dello spazio Schengen.Con questo titolo, è possibile svolgere in Italia attività lavorative di tipo stagionale, subordinato o autonomo:• Permesso di soggiorno rilasciato per motivi di lavoro subordinato o di lavoro autonomo e per motivi familiari: puòessere utilizzato anche per le altre attività consentite allo straniero, anche senza conversione o rettifica del documen-to, per il periodo di validità dello stesso.• Permesso di soggiorno rilasciato per lavoro subordinato non stagionale: consente l’esercizio di lavoro autonomo, pre-via acquisizione del titolo abilitativo o autorizzatorio eventualmente prescritto e sempre che sussistano gli altri requisi-ti o condizioni previste dalla normativa vigente, per l’esercizio dell’attività lavorativa in forma autonoma, nonché l’eser-cizio di attività lavorativa in qualità di socio lavoratore di cooperative.• Permesso di soggiorno rilasciato per lavoro autonomo: consente l’esercizio di lavoro subordinato, per il periodo divalidità dello stesso, previo inserimento nell’elenco anagrafico o, se il rapporto di lavoro è in corso, previa comunica-zione del datore di lavoro allo Sportello Unico per l’Immigrazione• Permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare, o per ingresso al seguito del lavoratore, o per motivi umani-tari: consente l’esercizio del lavoro subordinato e del lavoro autonomo con le previsioni e i limiti stabiliti per tali duecategorie. • Permesso per studio: consente l’esercizio di lavoro subordinato a part-time per un massimo di 20 ore settimanali,anche cumulabili per 52 settimane, ma sempre per un massimo di 1.040 ore annue.Salvo che sia diversamente stabilito dagli accordi internazionali o dalle condizioni per le quali lo straniero è ammesso afrequentare corsi di studio in Italia, il permesso di soggiorno per motivi di studio può essere convertito, prima della sca-denza, in permesso di soggiorno per motivo di lavoro, nei limiti delle quote fissate, e previa stipula del contratto di sog-giorno per lavoro presso lo Sportello unico o, in caso di lavoro autonomo, previo rilascio di idonea certificazione daparte dello Sportello unico. • Permesso di soggiorno per motivi di turismo: non consente lo svolgimento di attività lavorativa. E’ prevista la possi-bilità di poter richiedere la conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio o di formazione professionale inpermesso per lavoro autonomo (art.39 comma 9 del regolamento d’attuazione) sempre nell’ambito delle quote asse-gnate dal decreto sui flussi.

SANATORIA COLF E BADANTI: ULTIME PRECISAZIONI INPS

Con Messaggio del 6 ottobre 2009, l’INPS ha comunicato che dal mese di ottobre 2009, lo Sportello unico per l’immi-grazione ha iniziato a convocare i datori di lavoro e i lavoratori extracomunitari irregolari, per la verifica delle doman-de di regolarizzazione e per la conseguente stipula del “contratto di soggiorno”.

Ciascuna Prefettura ha predisposto presso lo Sportello unico almeno una postazione INPS presso la quale può essere ese-guita la comunicazione obbligatoria di assunzione.Preme ricordare, infatti, che entro 24 ore dalla stipulazione del contratto di soggiorno, il datore di lavoro deve pre-sentare all’INPS la denuncia di assunzione del lavoratore domestico.Tale modello si compone di 5 sezioni e richiede l’indicazione delle seguenti informazioni:- data di sottoscrizione del contratto di soggiorno,- dati identificativi del datore di lavoro e del lavoratore,- data di effettivo inizio del rapporto di lavoro (se antecedente il 1° aprile 2009 al datore di lavoro sarà richiesto di com-pilare il modulo LD15-ter per la regolarizzazione dei periodi precedenti).Con successivo Messaggio del 13 ottobre 2009 l’INPS, ha precisato che qualora sia accertato che il pagamento dellaquota forfetaria non è stato eseguito nella misura stabilita di € 500,00 il datore di lavoro decade dai benefici della sana-toria e il rapporto di lavoro deve essere registrato regolarmente con l’applicazione delle sanzioni previste dalla norma-tiva. Si ricorda che il Testo unico per l’immigrazione (articolo 22, comma dodici del D.Lgs n. 286/1998) prevede l’arresto da6 mesi a 3 anni e la multa di 5.000 euro (per ogni lavoratore impiegato) a carico del datore di lavoro che occupa alleproprie dipendenze un clandestino.La possibilità per i cittadini stranieri “in corso di regolarizzazione”, di uscire dal territorio nazionale e farvi rientro,secondo il parere del Ministero dell’Interno, come chiarito con Circolare n. 6241 del 2 ottobre 2009, non è possibile inquanto la posizione del cittadino straniero da regolarizzare non può essere assimilata a quella di chi è entrato in Italiaregolarmente munito di visto di ingresso per lavoro, oppure è in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno.Inoltre, il Ministero evidenzia che la ricevuta rilasciata a seguito della domanda di emersione non presenta caratteri disicurezza anticontraffazione, con il rischio di consentire l’ingresso e la permanenza sul territorio nazionale a soggettiprivi dei requisiti e delle condizioni stabilite dalla legge.

La Responsabile del ServizioBarbara De Quarto 11

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DINAMICA: aperte le iscrizioni al corso“LA VETRINA DEI PRODOTTI DEL TERRITORIO: WEB MARKETING E COMMERCE”P.R.S.R. 2007-2013 - Asse 3, Misura 331, Azione 1: Formazione ed informazione degli operatori economici

Il percorso formativo si sviluppa in TRE momenti, tutti strettamente collegati tra loro:

- Lezioni pratiche Sotto la guida di Roberto Patumi, esperto di web ed e-commerce, si tratteranno i seguenti argomenti: Web marketing: stru-menti innovativi - campagne pubblicitarie a pagamento - ottimizzazione della visibilità di un sito - strategie di marketing peril web 2.0 - Altri strumenti tecnologici per la promozione turistica: viral marketing offline & online, blog marketing, social net-working, podcasting, bluetooth, etc. – E-commerce – Siti e portali – Costruire siti con semplici software

- Project workcon il supporto del docente, a livello di gruppo e/o di singole aziende, si realizzerà un portale per l’e-commerce che potrà esse-re poi utilizzato dalle imprese nell’ambito delle loro attività

- Post corso Finito il corso i partecipanti potranno beneficiare ancora per DUE MESI della disponibilità on-line del docente che potrà esse-re contattato direttamente per fornire consulenza gratuita; inoltre per la durata di DODICI MESI potranno beneficiare di unhosting gratuito per il loro sito

PERCHE’ PARTECIPARE A QUESTO PERCORSO?− Dotarsi di un sito/portale internet studiato per avere la massima visibilità nel web e per intercettare nuovi clienti, nuovi turi-sti, nuovi consumatori attratti dagli aspetti storici, culturali delle produzioni tipiche− Innovare il modo di promuovere il territorio, i suoi prodotti e le singole imprese− Innovare le strategie di commercializzazione a beneficio della attrattività del territorio ma anche della redditività delle sin-gole imprese

L’INIZIATIVA E’ RISERVATA AI SOLI OPERATORI ECONOMICI, CHE RISIEDONO O LAVORANO NELLE ZONE RURALI DELLA PRO-VINCIA DI RIMINI APPARTENENTI A DIVERSI SETTORI PRODUTTIVI (AGRICOLTORI, RISTORATORI, ALBERGATORI, GUIDE TURISTI-CHE, COMMERCIANTI, ARTIGIANI)

Durata: 51 ore in aula; 44 ore di project workQuota individuale di partecipazione: 315,00 €Frequenza: 2 sere alla settimana, da novembreSede delle lezioni: Rimini, Via Clementini, 31

Per informazioni dettagliate sui contenuti, sui criteri di ammissibilità e per le iscrizioni contattare:DINAMICA Soc. Cons. a r.l. - Via Borghetto Casello, 3 – 47100 FORLì

Tel: 0543 724670 – Fax: 0543 795265 - Sito Internet: www.dinamica-fp.it - [email protected]

RIFIUTI AGRICOLI – RACCOLTA E SMALTIMENTOImportante aderire all’Accordo di programma

Lo smaltimento di qualsiasi tipologia di rifiuto deve avvenire nel pieno rispetto delle norme vigenti e secondo le procedurepreviste. Per le aziende agricole questo obbligo è requisito indispensabile nell’ambito della “condizionalità” prevista dallaPAC. Come noto, nella primavera dello scorso anno è stato sottoscritto un nuovo “Accordo di programma” che definisce nuovemodalità e procedure per garantire alle imprese agricole della provincia di Rimini un corretto e semplificato sistema di raccol-ta e smaltimento della maggior parte dei rifiuti prodotti nell’ambito dell’attività agricola.Si tratta di un Accordo di Programma che prevede la raccolta domiciliare previa prenotazione che viene trasmessa per il tra-mite dell’Associazione di categoria, dopo che l’Azienda ha sottoscritto anche il contratto con il gestore del servizio, cioè conHERA. E’ importante evidenziare che, per le Aziende che aderendo all’Accordo scelgono l’ipotesi contrattuale del ritiro a domi-cilio dei rifiuti, all’atto del ritiro, che avviene previo accordo telefonico con HERA. L’incaricato si presenta in azienda con ilFormulario di accompagnamento dei rifiuti (sempre obbligatorio e da compilare a cura del produttore del rifiuto) già in parteprecompilato; al completamento della compilazione provvede comunque l’addetto al ritiro che ne consegna copia all’agricol-tore che ha l’obbligo di conservarlo per cinque anni e, aggiungiamo noi, anche l’interesse, per documentare, in caso di con-trollo, il corretto smaltimento del rifiuto prodotto e consegnato.Quando dovuto, il gestore, cioè HERA provvede anche alla compilazione del Registro di carico e scarico e della Dichiarazioneannuale di produzione dei rifiuti (MUD), sollevando l’agricoltore da qualsiasi adempimento e responsabilità rispetto ad even-tuali errori. Restano ancora alcuni aspetti operativi da perfezionare, ma siamo convinti di aver imboccato la strada giusta equindi invitiamo le aziende che ancora non hanno provveduto ad aderire all’Accordo e a sottoscivere il contratto con il gesto-re, rivolgendosi ai nostri uffici dove troveranno tutte le informazioni e la modulistica necessaria.Un consiglio: prima di recarsi presso i nostri uffici è bene fare il punto della situazione per quanto riguarda le tipologie e lerelative quantità di rifiuti presenti in azienda. In questo modo all’atto dell’adesione all’Accordo e della firma del contratto conHERA, sarà possibile compilare immediatamente anche la scheda di prenotazione la quale sarà poi trasmessa ad HERA che cosìpotrà organizzare la fase del ritiro.

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