Cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga - Marzo 2006

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COOPERATIVA LIVICOLA A R N A S C O VITICOLTORI INGAUNI Il nuovo Centro Enologico di Ortovero Bimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XX - n. 1 - Marzo 2006 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 315 (1/3/1985) - Distribuzione gratuita · CONTIENE I.P. www.ortofrutticola.it Da Essen il bilancio della Cooperativa pag. 3 pag. 15 CONTIENE I.P.

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Notiziario della cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga (Savona).Notizie sulla vita della cooperativa e sull'agricoltura ligure.

Transcript of Cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga - Marzo 2006

COOPERATIVA LIVICOLAA R N A S C O

VITICOLTORI INGAUNI

Il nuovo Centro Enologicodi Ortovero

Bimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XX - n. 1 - Marzo 2006 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 315 (1/3/1985) - Distribuzione gratuita · CONTIENE I.P.

www.ortofrutticola.it

Da Essen il bilanciodella Cooperativa

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MARZO 2006

Il 28 gennaio, eravamo ad Albenga a par-lare di cooperazione e di mercato, po-nendo l’accento sul settore floricolo, eoggi mi ritrovo nella più importante ma-nifestazione fieristica d’Europa del setto-re delle piante in vaso. Dovrei parlare diandamento della prossima stagione, mami rimane molto difficile farlo basandomisolo sui contatti avuti e sull’interesse mo-strato in fiera dai “nostri clienti”. Chiedoaiuto ad Antonio De Andreis, responsabi-le commerciale del settore, che è con menel nostro stand.Mi parla delle novità che abbiamo porta-to in fiera quest’anno, i vasi biodegrada-bili del progetto LIFE BIOMASS, la nuovalinea di vasi colorati primo frutto dell’o-perazione di comarketing che abbiamoavviato con Viridea e Tecnoplast, e di cuiparleremo più approfonditamente nelprossimo numero, ma soprattutto dellapromozione “Compra una pianta e vinciuna vacanza”. Tutte queste iniziative hanno destato inte-resse, principalmente la promozione, mapoi, come sempre accade, le somme sulmercato le tireremo solo a fine stagione,se il tempo e l’economia ci avranno aiu-tato, dato che oramai non si firmano piùcontratti e la parola non ha più nessunvalore.Parliamo allora del convegno che ci hatoccato molto da vicino, perché esclu-dendo le piccole realtà di altri settori

agricoli, che fanno molto per il territorioe l’entroterra, l’unica cooperativa che in-fluisce sul mercato è L’Ortofrutticola. For-se non avremo ancora una quota signifi-cativa di mercato, anche se vorremmocapire cosa si intende per significativa,ma ad oggi la nostra parte la facciamo.Come dice il nome, L’Ortofrutticola nonè nata per commercializzare le piante invaso, e all’inizio del boom floricolo nonsi è trovata pronta ad affrontare il nuovomercato, sia perché sulla piana esistevagià una cooperativa floricola, a Villanova,e anche perché all’inizio non si era con-vinti del potenziale che avrebbe assuntoil settore. Malgrado ciò la nostra coope-rativa è, ad oggi, l’unica struttura che si èreinventata nel settore floricolo prove-nendo da quello orticolo, i commercian-ti di ortaggi o hanno chiuso o sono rima-sti ad operare nel loro settore. Quando siè decisa ad affrontare il mercato florico-lo, in ritardo e permettendo quindi la na-

scita di una agguerrita concorrenza, hadovuto subire un naturale periodo di “ap-prendistato”, subendo differenti casi di“scippo” dei commerciali e relativo por-tafoglio clienti, da parte dei commercian-ti locali, dovendo quindi ricostruire ilproprio mercato ogni anno, perdendo co-sì la fiducia dei soci, ma soprattutto deiclienti. Solo alla fine degli anni novanta,ma soprattutto nel nuovo millennio, si èstabilizzata la gestione del settore, crean-do maggiore affidabilità che oggi è rico-nosciuta dai clienti. Ma per arrivarci ab-biamo dovuto rivedere il rapporto coi so-ci, la sfiducia di cui parlavamo ne avevareso difficile la fidelizzazione, si eragiunti quindi a concedere degli incentiviai soci conferitori, sui pagamentiall’M.P.A., attirando anche produttori incrisi finanziaria, ma che spesso non ave-vano la qualità del prodotto come carat-teristica aziendale. La difficile scelta ditogliere queste agevolazioni, e il relativo

Dalla più importante manifestazionefioristica d’Europa del settore dellepiante in vaso, riflessioni e bilanci

sull’operato della Cooperativa

Editoriale

Direttamente dall’IPM di Essen

Andamento delle vendite del settore FIORI della cooperativa.

Conil nuovoanno, sono ri-prese le attività relati-ve alla richiesta di conces-sione per l’area di reg. Massaretti.Abbiamo avuto alcuni incontri con glienti coinvolti nella procedura, in particola-re Comune di Albenga e Provincia di Savo-na, per dare una definizione agli inevitabili

“punti critici” che emergono man manoche si approfondisce l’analisi di un proget-to, soprattutto di dimensioni e complessitàpari a quello che permetterà la costruzionedi una nuova sede più funzionale.Rispetto alla prima ipotesi di chiusura dellapratica è naturale, quindi, attendersi una di-

l a t a z i o n e

d e itempi, quasi

fisiologica in questicasi, rispetto a quelli inizial-

mente previsti.Sul versante che riguarda l’area di Via Dal-mazia sono iniziati, e proseguono tuttora, i

colloqui con le aziende interessate all’ope-razione. Ciò che possiamo dire è che l’inte-resse è molto forte e che numerose aziendeposseggono i requisiti necessari per affron-tare l’impegno. Ciò ci conforta sulle deci-sioni prese e sul buon esito finale dell’ope-razione.Di concerto con il Comune si stanno ana-lizzando le migliori modalità attuative per

consentire che l’operazione rag-giunga gli obiettivi che l’as-

semblea dei soci ave-va fissato.

In parti-colare, il Sindaco,

durante un incontro ri-chiesto dalla cooperativa e alla

presenza delle tre organizzazioni di catego-ria, Coldiretti, CIA e UPA, considerato l’altointeresse per l’economia agricola e non so-lo della piana di Albenga, ha rinnovato ilsuo impegno a far si che la pratica procedanel miglior modo possibile, anche attraver-so la presentazione di un progetto per l’areadi via Dalmazia.

Operazione Massaretti: si va avantiProsegue l’iter della

conferenza di serviziper la concessione di

reg. Massaretti.

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allontanamento di alcuni soci conferitori,ha portato ad una maggiore flessibilità discelta del prodotto, e quindi un innalza-mento della qualità dello stesso. Questifattori, assieme al lavoro di un gruppo af-fiatato di addetti commerciali, hannoportato, partendo ad esempio dal fattura-to del 1.998 di 2.900.000 ?. , al fatturatodel 2.005 che ha raggiunto i5.600.000.?.. Questo dato è ancora piùrimarchevole se valutiamo che tutte lestatistiche danno un calo del consumo dipiante negli ultimi anni, con mercatistanchi o in declino, come la Germania el’Olanda, che sono i nostri clienti storici.

Proprio per questo motivo, di recente in-fatti abbiamo rivolto la nostra attenzionecon buoni risultati ad altri paesi, la Fran-cia, l’Inghilterra, e i Paesi dell’est, attra-verso il Consorzio ACEA, ed è in fase diprogettazione una serie di interventi dafare assieme ad un team di cooperative,tra le quali Flormercati, Florcoop e ToscoFlora, come ad esempio l’apertura dipunti vendita in determinati paesi dell’e-st europeo. Ma oggi dobbiamo fare fron-te ad un limite, lo spazio, sia fisico chetemporale. Facciamo il 70% del fatturatoin due mesi, in un capannone di 1500metri, quindi finché non avremo una se-

de più funzionale e un settore fiori di di-mensioni adeguate, non riusciremo piùsviluppare ulteriormente il fatturato. L’u-nica possibilità, nelle condizioni attuali,è quella di riuscire a prolungare il perio-do di vendita, soprattutto nei mesi di giu-gno e luglio, distribuendo quindi l’offertasu di un arco temporale più lungo aven-do un duplice effetto benefico, una mi-nore concentrazione di prodotto, e unamigliore distribuzione del lavoro, che ciconsentirebbe di ottimizzare i costi di ge-stione, e l’occupazione del personale,fisso e stagionale.

Il Preseidente

Nuove varietà di fiori adatti al clima me-diterraneo, nuovi criteri di coltivazione,in grado di abbattere i costi di produzio-ne, soprattutto quelli energetici legati alriscaldamento delle serre o nuovi sistemidi riscaldamento, alternativi al gasolio,utilizzando ad esempio polverino di san-sa o di mais. Il programma del distrettoflorovivaistico del ponente ligure, il pri-mo costituito a livello nazionale, ha nel-la ricerca l’elemento chiave per la com-petitività della produzione a livello loca-le e per lo sviluppo economico del setto-

re. “Il programma del distretto flori-colo del Ponente ligure - spiega

l’assessore all’agricoltura del-la Regione Liguria, Giancar-

lo Cassini - si prefigge l’o-biettivo di mantenere eincrementare la produ-zione floricola ligure,incentivando in parti-colare la produzionedi qualità attraversola ricerca di prodot-to e di processo esviluppando un’op-portuna attività dimarketing che valo-rizzi le caratteristi-che di tipicità dei

fiori liguri”. La Liguria vanta infattiuna secolare specializ-zazione nella coltiva-zione dei fiori e dellepiante ornamentali. Laproduzione floricolalocale, nella provinciadi Imperia e di Savo-na, è costituita da fiorie da fronde recise, ma

anche da piante in va-so, piante grasse in pro-

vincia di Imperia e piante mediterraneead Albenga. La Liguria risulta la regionepiù importante a livello italiano, perquanto riguarda il comparto florovivaisti-co, con più di 20.000 aziende operantisu una superficie di 6.000 ettari e unaspecializzazione nella coltivazione deifiori e delle piante ornamentali. Un com-parto che fattura 500 milioni di euro al-l’anno, al lordo dei costi e che rappre-senta il 20% del valore produttivo nazio-nale. Dai dati in possesso emergono trefenomeni: l’aumento della superficie me-

dia aziendale, la diversificazione coltu-rale in atto nella floricoltura imperiose ela natura familiare delle imprese. Da quila necessità, attraverso la costituzionedel Distretto di sviluppare la produzionee la ricerca. “ A cominciare - spiega l’as-sessore Cassini - da strutture con teli mo-bili che sostituirebbero le classiche serrein vetro o plastica, aumentando addirit-tura la temperatura di tre o quattro gradie allo stesso tempo risparmiando; percontinuare con l’attivazione di coltiva-zioni en plein air di produzioni specifi-che del territorio ligure che non necessi-tano di coperture, come gli anemoni o iranuncoli e i papaveri”. Produzioni cioèsu varietà autoctone che, attraverso unmiglioramento genetico troverebbero inLiguria il clima ideale. Sono solo alcuni dei miglioramenti dellaproduzione resi necessari dall’evoluzio-ne del sistema produttivo e possibili at-traverso lo sviluppo della ricerca realiz-zata dal Distretto floricolo ligure per mi-gliorare la varietà della specie. Primopasso del Distretto sarà identificare suquali prodotti puntare, considerandoche i tempi della ricerca sono lunghi eche, per essere competitiva dovrà rivol-gersi a mercati più ampi di quelli del Po-nente ligure. “L’obiettivo infatti del piano triennale delDistretto - continua Cassini - approvatodalla Giunta regionale ligure nel mese dinovembre è quello da un lato di propor-re gli indirizzi della ricerca per avviare lacreazione di nuove varietà delle specietradizionalmente coltivate, dall’altroespandere le produzioni realizzate nelDistretto, rendendole sempre più tipichee favorire la collaborazione tra istitutipubblici e aziende private per ottimizza-re le risorse disponibili”.

Il Programma florovivaistico ligureL’Assessore Regionale Giancarlo Cassini ci

parla delle “nuove varietà di fiori dacoltivare en plain-air.

L'ORTOFRUTTICOLAALBENGA

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IntervistaMARZO 2006

“Applicazione di strategie di difesa biologica e integrata su colture orticole nella piana di Albenga al fine di ridurre l’impiego dei fitofarmaci”.

A cura dell’Assistenza Tecnica

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gnificativa l’uso dei fitofarmaci, rendendocosì possibile conferire sul mercato unprodotto di alta qualità e di grande sicu-rezza per i consumatori.Data la disponibilità sul mercato di mez-zi biologici adeguati (antagonisti e mi-crorganismi utili) è stato possibile metterea punto le strategie di intervento, e suc-cessivamente negli anni verificarne l’ effi-cacia ed eventualmente apportare le mo-difiche necessarie là dove si rendevanonecessarie.Nel 1990 la superficie di ortaggi coltivatia lotta biologica integrata era di circa 28ha, nel 2000 questa superficie si era ri-dotta a circa 2 ha; negli ultimi anni si èperò verificata un’inversione di tendenzanelle specie coltivate nella piana di Al-benga, complice la crisi del settore flori-colo.Infatti, se fino a qualche anno fa ci si ètrovati di fronte al boom economico del-le coltivazioni floricole, ora molte azien-de hanno deciso di ritornare a coltivareortaggi, fonte forse di minor reddito im-mediato, ma duraturo nel tempo.L’Ortofrutticola forte dell’esperienza fattanegli anni precedenti vuole ora rilanciareil settore orticolo dimostrando la fattibi-lità della lotta biologica integrata, valoriz-zando e promuovendo un’ agricoltura diqualità attraverso la diffusione di metodidi produzione compatibili con la prote-zione dell’ambiente e la tutela della salu-te dei produttori e dei consumatori.

Finalità del progettoFinalità del progetto è la valorizzazionedella lotta biologica integrata, dimostran-do che tale metodo è applicabile con ot-timi risultati (a monte di anni di studio) al-la realtà orticola della piana di Albenga.

L'ORTOFRUTTICOLAALBENGA

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Assistenza Tecnica

Giustificazione progettuale L’evoluzione culturale, economica e so-ciale degli ultimi anni ci porta a rivolgereuna crescente attenzione ai temi ambien-tali, collegati alla qualità della vita, allasalute degli operatori e dei consumatoried alla conservazione dei beni primari,aria acqua e suolo.Si rende dunque necessario utilizzare ra-zionalmente e con metodi scientifici gliattuali mezzi, coinvolgendo nel cambia-mento di mentalità i coltivatori, i tecnici,gli operatori commerciali, i consumatorie le istituzioni pubbliche e private.La Cooperativa L’Ortofrutticola di Alben-ga, sempre più sensibile alle tematicheambientali ed alla problematica dei resi-dui di antiparassitari nei prodotti ortofrut-ticoli, per ottenere prodotti più sicuri, haavviato e sviluppato con successo nelleaziende dei suoi soci un programma dilotta integrata e guidata.Le prime esperienze di lotta biologica in-tegrata nella piana di Albenga risalgonoal 1987.Inizialmente il progetto di lotta biologicaintegrata riguardava le coltivazioni in ser-ra di pomodoro, zucchino e peperone,con lo scopo di mettere a punto gli sche-mi di difesa necessari, al fine di stabilirese fosse possibile ridurre in maniera si-

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La lotta biologica integrata, o meglio laProduzione Biologica Integrata, è l’insie-me di metodi agronomici, biologici, dimiglioramento genetico, di prodotti natu-rali e di sintesi che là dove impiegati inmodo coordinato permettono di valoriz-zare la coltura nel migliore dei modi.La difesa biologica integrata rappresental’evoluzione delle tecniche di lotta guida-ta nell’ottica dell’ulteriore riduzione del-l’impiego di sostanze chimiche di sintesi,rappresenta dunque una soluzione dipassaggio tra la difesa guidata a la colti-vazione biologica.La realtà della piana di Albenga è moltocaratteristica, ci troviamo di fronte adaziende con superfici molto limitate, so-prattutto se pensiamo a quelle coltivate acereali o altre orticole nelle grandi pianu-re del nord Italia oppure alle estensioniche si può permettere la Sicilia (una dellemaggiori concorrenti della Liguria nellaproduzione orticola), per questo motivol’applicazione della difesa biologica èpoco realistica: superfici ridotte, aziendeconfinanti prive di spazi delimitanti quin-di con alto tasso di deriva nei trattamentichimici.La difesa biologica ha bisogno di esten-sioni maggiori per poter essere applicatae funzionare, nella realtà albenganese sicorre invece il rischio di iniziare un per-corso di lotta biologica, ma di abbando-narlo dopo poco tempo perchè le sogliedi danno si alzano a livelli tali da non es-sere più tollerabili.La produzione biologica integrata può es-sere considerata la via intermedia verso lalotta biologica proprio perché applicabilesu estensioni minori in primo luogo, manon secondariamente perché si è già va-lutata la sua efficacia, è una tipologia dilotta già conosciuta dai produttori liguridi ortaggi e dunque si può considerare il

Approvato terzo progetto dimostrativo

miglior metodo di lotta con il minor im-patto ambientale, considerando in ognicaso questo tipo di lotta come precursoredella lotta biologica.Maggiori saranno le aziende ad applicarela lotta biologica integrata e più facilesarà il successivo passaggio ad una difesadi tipo biologico, ma questa volta su su-perfici significative e non più limitate.

Descrizione degli obiettiviLa difesa biologica integrata segue deicriteri ben precisi nella sua applicazione,questi criteri di norma sono indicati inappositi disciplinari di produzione biolo-gica integrata, specifici per ciascuna col-tura.In Liguria non esiste nessun disciplinaredi produzione che regolamenti la produ-zione biologica integrata, si pone dunquecome uno degli obiettivi del progetto l’i-dentificazione dei criteri da seguire perl’applicazione della difesa biologica in-tegrata e inserirli successivamente in undisciplinare.Nell’identificazione di tali criteri si faràriferimento principalmente a:- metodi di campionamento e di monito-raggio;- soglie di intervento;- sostanze attive utilizzabili;- numero massimo di applicazioni;Altri criteri di valutazione si baserannosulla gestione del suolo, sulla scelta della

tecnica d’impianto, sulla fertilizzazione,sull’irrigazione e sulla difesa delle coltu-re.Tutte queste valutazioni verranno poi ela-borate ed inserite in schede specificheper coltura.Il progetto ha dunque come obiettivoprincipale la valorizzazione di un tipo didifesa che è quella biologica integrata,che è stata poco considerata negli ultimianni, in modo tale da rendere più sensi-bile la riduzione dell’uso dei fitofarmacidi cui nella piana di Albenga si fa largoimpiego, in modo tale da tutelare mag-giormente gli operatori e fornire un pro-dotto sicuro ai consumatori.

In secondo luogo si vogliono fornire del-le linee guida per la stesura di un even-tuale disciplinare di produzione di lottabiologica integrata, da affiancare magarial disciplinare di produzione dell’IGP, ti-pologia di lavoro già esistente in molte al-tre regioni italiane, tra le maggiori pro-duttrici di ortaggi.Questo lavoro ha dunque lo scopo di va-lorizzare sia il metodo di produzione cheè la lotta biologica integrata, sia il pro-dotto finale che arriverà al consumatore.Per questo motivo è importante dimostra-re che la difesa biologica integrata è unottimo metodo di lotta supportato da de-cenni di esperienza fatta nelle aziende edè dunque giunto il momento di dimo-strarne l’ applicabilità per aumentare lasalvaguardia degli operatori, dei consu-matori e non in ultimo dell’ambiente.Riuscire a dimostrare la validità della di-fesa biologica integrata sarà anche unmodo per rimanere al passo con i tempiadeguandoci a quelli che sono i canonidi difesa applicati anche nelle altre regio-ni d’Italia e sui quali sempre maggior-mente insiste la stessa Unione Europea.

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Assistenza Tecnica MARZO 2006

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Aphelinus abdominalis

Afide parassitizzato

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epoche di intervento e quantità di anta-gonisti da impiegare, seguendo i pro-grammi attualmente impiegati nella lottabiologica integrata nelle altre regioni,adattandoli di volta in volta alla realtàdella pianura di Albenga.* Fase 2 (pratica-attuativa)In questa fase verranno illustrate ai pro-duttori, attraverso azioni dimostrativemirate, le diverse tecniche di monitorag-gio e di lancio degli antagonisti; ognivolta verranno fornite agli agricoltoridelle dispense illustrative.* Fase 3 (conclusiva)Al termine dell’attività dimostrativa ver-ranno redatte delle schede tecniche nel-le quali verranno esposti i risultati otte-nuti sulle singole colture.

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Assistenza Tecnica

Metodologia di lavoroL’attività dimostrativa si svolgerà presso4-6 aziende distinte su colture orticolequi di seguito specificate:- pomodoro- peperone- zucchinoIl progetto sarà di durata annuale e si po-tranno distiguere tre differenti fasi.* Fase 1 (teorica)Durante questa fase si presenteranno aiproduttori le tecniche di difesa biologicaintegrata, con particolare riferimento al-la difesa dei parassiti animali nelle col-ture orticole a maggiore vocazione nellapiana di Albenga e in particolare si lavo-rerà su:- il riconoscimento dei principali fitofagichiave e dei loro antagonisti;- l’individuazione dei parametri quanti-tativi legati all’impiego degli insetti utili;- l’utilizzo di soglie di intervento, di

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Macrolophus Caliginosus

Crisopa

Presentazione del Centro Regionale Serviziper la Floricoltura (C. S. F.)Nell’ambito del potenziamento dei servizispecialistici per la floricoltura, principalesettore agricolo della Liguria con circa il70% della produzione lorda vendibile agri-cola regionale (P.L.V.), la Regione Liguria hacostituito il Centro Regionale Servizi per laFloricoltura (C. S. F.).Trattasi di un progetto ambizioso che ha tro-vato la sua fonte di finanziamento nel Pianodi Sviluppo Rurale (P.S.R.), con il sostegnodall’Unione Europea.Il C.S.F. è una nuova struttura specialisticaregionale, che intende realizzare un innova-tivo servizio pubblico in grado di fornireinformazioni di natura economica e tecnicaalle aziende e agli operatori floricoli dellaLiguria. In particolare il C.S.F. intende diven-tare un vero e proprio osservatorio sulle pro-duzioni floricole (andamenti e evoluzionedei mercati) attraverso l’acquisizione ed ela-borazione di dati ed informazioni economi-che e commerciali.Per l’informazione tecnica il CSF è impe-gnato nella realizzazione di una bibliotecatecnica ed archivi informatizzati (materialedi propagazione, fitofarmaci, brevetti, mezzitecnici, schede fitopatologiche, etc.), che sa-ranno messi a disposizione e facilmentefruibili direttamente, e soprattutto, dalleaziende e dai tecnici agricoli.L’obiettivo principale è quello di creare unpunto informativo e di riferimento agli ope-ratori del settore al fine di studiare, valutare

e fornire soluzioni capaci di superare pro-blematiche tecniche, produttive, fitosanita-rie, energetiche ed economico - finanziarierelative all’intera filiera floricola.Per perseguire tale scopo, il C.S.F. intendesviluppare e consolidare idonee ed opportu-ne sinergie e collaborazioni con il DistrettoFloricolo del Ponente Ligure e con tutti sog-getti della filiera floricola (Istituto Regionaleper la Floricoltura, Mercato dei Fiori, Asso-ciazioni e Cooperative, Enti pubblici, etc.).La Regione, anche tramite iI C.S.F., intendepertanto segnalare ed offrire un’articolata or-ganizzazione dei servizi alle imprese, per ri-spondere con maggiore efficacia ed efficien-za alle reali esigenze dell’utenza floricola. Iservizi del C.S.F. dovranno essere semprepiù orientati ad accrescere le competenze

alle aziende, fornendo gli strumenti adatti afare fronte in maniera adeguata alla concor-renza e alle richieste del mercato.

Per informazioni e contatti:Regione Liguria - Dipartimento AgricolturaServizio Servizi alle Imprese AgricoleCentro Regionale Servizi per la FloricolturaVia Q. Mansuino, 12 18038 Sanremo (IM)

dott. agr. Fiorenzo Gimellitel. [email protected]. Corrado Agnese - tel [email protected]. Franco Crippa - tel. [email protected]

fax: 01845151075

Una nuova importante struttura regionale Costituito dalla Regione Liguria

il Centro Regionale Servizi per laFloricoltura. Un progetto ambizioso

con il sostegno dell’Unione Europea

L'ORTOFRUTTICOLAALBENGA

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Presentazione del Centro Regionale Servizi Floricoltura

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VenerdÏ 27 gennaio si Ë svolto nella sededella Cooperativa Olivicola di Arnasco unincontro con docenti universitari di Cosen-za, Milano e Pisa che ha suscitato notevoleinteresse nel folto uditorio di soci, coltivato-ri e tecnici nel settore. Molte ed interessantile notizie forniteci, scientifiche e pratiche,sulle propriet‡ dell’olio e di alcuni ortaggi esull’azione inquinante di numerose sostanzechimiche: ad esempio i policlorofenoli(P.C.P.) sono molto dannosi, arrivano dall’a-ria e si concentrano nei grassi, in particolarenel latte. Utile il carciofo, che contiene la ci-

narina, eccellente antiossidante, trappolaper i pericolosi radicali liberi. Identica la ca-pacit‡ del peperone. L’olio extra vergine dioliva ha le pi˘ alte propriet‡ antimutagene,cioË antitumorali. L’ulivo e la vite non sop-portano una concimazione elevata, perchËpossiedono un patrimonio microbiologico,cioË le micorrize che facilitano l’assorbi-mento dell’umidit‡ e dei sali minerali dalterreno. Presso l’universit‡ di Cosenza ladott.ssa Caterina Bricoli sta conducendouna sperimentazione su 5 gruppi di 40 pian-

tine di ulivo della variet‡ Arnasca, fornitedalla nostra Cooperativa, inoculate con 4combinazioni di micorrize e microrganismi(streptomiceti), prodotti dalla C.S. Aosta deldott. Giusto Giovanetti ed un gruppo di con-trollo non trattato, per il confronto. All’uni-versit‡ di Pisa il prof. Vincenzo Longo con-duce uno studio clinico sull’effetto disintos-sicante delle micorrize nell’uomo. Chiudia-mo in bellezza: il resvetrarolo contenuto nelvino rosso Ë antiossidante ed antitumorale, eallora cin-cin, anzi “SALUTE”!

L’anno 2006 sarà ricco di appuntamenti checoinvolgeranno la nostra Cooperativa insie-me al comune di Ortovero. Infatti, proprio inquest’anno, decorrono i trentanni dalla fon-dazione della nostra cooperativa: un traguar-do sicuramente importante, caratterizzato dauna crescita costante e continua, sia nelle di-mensione che in termini di qualità dei nostrivini. In questo contesto si inserisce l’ultima-zione dei lavori del centro enologico di Or-tovero (nella foto). Un progetto impegnativo

proposto e realizzato dal comune che pro-mette di divenire sicuramente un importantepunto di riferimento per la promozione deiprodotti della nostra terra, e che, nel corsodel corrente anno, verrà inaugurato. L’obiet-tivo è quello di organizzare un momento digrande festa, coniugando l’inaugurazione

L'ORTOFRUTTICOLAALBENGAOlivicoltori e ViticoltoriMARZO 2006

Nella sede dellaCooperativa un

interessante convegnosulle concimazioni

innovative

La Cooperativa in costante crescita

festeggia il compleannocon il nuovo Centro

Enologico di Ortovero

Da trent’anni con i viticoltori

COOPERATIVA LIVICOLAA R N A S C O

VITICOLTORI INGAUNI

L’importanza delle micorizze

del centro con l’anniversario della nostracooperativa. In ultimo, tra gli obiettivi che ilconsiglio si è prefissato per l’anno in corso, viè la definizione di uno studio di fattibilità perl’ampliamento della Cooperativa, sfruttandoil terreno circostante alla stessa.

Enrico Massimo

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Parte anche in Ligu-ria Oscar Green,l’iniziativa promos-sa dal Movimento Giova-nile Coldiretti, in collabora-zione con la rivi-sta CampagnaAmica. Il concor-so “Oscar Green”vuole premiare lacapacità imprenditoriale, la sostenibilità del-le attività, la multifunzionalità, la responsa-bilità sociale. Anche in Liguria i giovani si

stanno riaffacciando al mondo agricolo, rile-vando le aziende di famiglia oppure apren-done di nuove. “Il Movimento Giovaniledella Liguria si è recentemente riformato,grazie all’elezione del nuovo Segretario eDelegato Regionale, oltre al rinnovo dei Co-mitati Provinciali – afferma Fabio Zambari-no, Segretario del Movimento Giovaniledella Coldiretti Liguria - speriamo – conti-nua - in questo modo di andare ancor più

incontro alle esigenze dei nostri associati,ed Oscar Green può essere un veicoloper valorizzare e premiare le migliorirealtà imprenditoriali della nostra regio-

ne, andando ancora una volta ariaffermare il legame imprescin-dibile tra la qualità dei prodottied il territorio in cui si opera.”Al concorso possono partecipa-

re gli imprenditori appartenenti a differenticategorie produttive, che abbiamo sviluppa-to un’idea innovativa nel loro percorso im-

prenditoriale, che si rispecchi in dieci cate-gorie: a) comunicazione/trasparenza; b) rap-porto con il consumatore; c) valorizzazionedel territorio; d) contributo allo sviluppo lo-cale; e) rapporto/integrazione nella filiera; f)tutela dell’ambiente e sostenibilità; g) ricercae innovazione; h) creatività d’impresa; i) ori-ginalità nella diversificazione di attività; l)stile imprenditoriale. Tutti i partecipanti allafase finale del concorso saranno presenti nelvolume “Oscar Green 2006”, riceverannouna targa celebrativa e avranno spazi di pro-mozione sui media nazionali. Vi invito per-tanto, nel caso in cui siate interessati, a re-carvi presso l’ufficio Coldiretti più vicino,per maggiori informazioni e per compilarela vostra domanda di adesione, che dovràessere inviata alla Segreteria Nazionale,esclusivamente dai Segretari Provinciali delMovimento Giovanile.

Agr. Fabio Zambarino

Lunedì 6 Marzo u.s , presso la sala riunionidella Cooperativa L’Ortofrutticola ( g.c. ) , siè svolta la IV Assemblea Elettiva Provincialedella Confederazione Italiana Agricoltori diSavona attraverso la quale sono stati rinno-vati gli organi dirigenti provinciali . L’attivitàcongressuale e stata l’occasione di una am-pia ed approfondita discussione sulle pro-blematiche dell’agricoltura di tutta la Provin-cia di Savona a partire da quella specializ-zata della piana( floricoltura ed orticoltura )sino a quella dei prodotti di nicchia dellacollina( vitivinicoltura , olivicoltura , frutti-coltura ) e delle zone interne ( zootecnia e

attività forestale) . La relazione del presiden-te Aldo Alberto, che è stato riconfermatonella carica per un ulteriore quadriennio , hatoccato principalmente il settore floricolo,quello orticolo , le problematiche commer-ciali e quelle del territorio agricolo ( traccia-to ferroviario , nuove urbanizzazioni), l’usodelle risorse idriche e le prospettive dellaCooperazione come strumento irrunuciabi-le per gli interessi dei produttori. Altre co-municazioni specifiche a riguardo ell’anda-mento economico e dei problemi degli altrisettori della agricola provinciale sono statefatte dai funzionari e dirigenti della Cia se-condo una programmazione dei lavori as-sembleari . La buona partecipazione dei so-ci e la presenza dei rappresentanti delle isti-tuzioni amministrative ( provincia , comune) ed economiche (cooperative e consorzi )ed il contributo apportato al livello del di-battito hanno dato valore a un momento diriflessione ed approfondimento importantenon solo per la CIA ma per il futuro dell’a-gricoltura nell’intera Provincia di Savona .

L'ORTOFRUTTICOLAALBENGAAssociazioniMARZO 2006

Coldir ettiSavona

Confederazione ItalianaAgricoltori

È stato riconfermatoil Presidente

Aldo Alberto peri prossimi

quattro anni

Rinnovo della Direzione Provinciale

Il Movimento Giovanile della

Coldiretti premia le aziende virtuose

Un premio per le aziende agricole

Il Presidente della CiAAldo ALberto, riconfermatodall’Assemblea Provinciale

La stagione primaverile, per la floricoltura al-benganese, si apre come di consueto conl’IPM di Essen, Fiera a cui Floras ha parteci-pato all’interno dello stand di Unioncamere. Il mercato, a detta degli operatori dei settoreproduttivo e commerciale, sembra final-mente essere pervaso da un cauto ottimi-smo, che ci auspichiamo possa rappresenta-re un’inversione di tendenza rispetto all’an-damento del mercato nelle ultime stagioni.Grande risalto è stato dato all’iniziativa“compra una pianta e va in vacanza”, con-corso a premi collegato alla vendita di pian-te aromatiche della piana d’Albenga, pro-mosso da: Camera di Commercio di Savona,ACEA, Palmhotel, con la partecipazione diFloras. Tale iniziativa, ha riscosso grande in-teresse sia negli operatori del settoreche nei visitatori della Fiera.Durante le prossime settima-ne vasi di aromatiche, con-traddistinti da un’appositaetichetta studiata appo-sitamente per il con-corso a premi, saran-no venduti in Germa-nia, Francia e GranBretagna. Le etichette appostesui vasi, oltre alleistruzioni per par-tecipare al concor-so, conterrannol’ormai conosciutoed apprezzatomarchio “d’Alben-ga”, che vuole rappre-sentare la garanzia diqualità e provenienzadei nostri prodotti. Il pro-duttore non verrà assoluta-mente gravato di costi aggiuntivi,per tare operazione egli dovrà unica-mente inserire l’apposita etichetta in

Produzione e commercializzazione sembrano in ripresa. Il concorso “Compra una pianta e va in vacanza”

L'ORTOFRUTTICOLAALBENGA

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Floras MARZO 2006

Cauto ottimismo nel settore floricolo

Floras ricorda agli associati che voglionopartecipare alla preparazione e all’alle-stimento delle manifestazioni (Euroflo-ra, Albenga in fiore, Verdure in piazzaed Essenze) di comunicare alla segreta-ria i propri nominativi.

luogo della solita usata.L’occasione per promuovere i prodotti dellanostra piana è sicuramente interessante, edovrà essere gestita fin da subito con estre-ma serietà da parte di tutti affinché questagrande opportunità commerciale non cadanel vuoto o peggio ancora non diventi unboomerang a danno non solo della floricol-tura albenganese ma anche degli altri com-parti del commercio.

Floras

L'ORTOFRUTTICOLAALBENGAComunicazioniMARZO 2006

Comunicazioni ai SociComunicazioni ai SociA G E N D A

Cooperativa

L’ORTOFRUTTICOLAVia Dalmazia 169 · 17031 Albenga (SV)

P R E S I D E N Z ATel. 0182 50374 · Fax 0182 50312 e-mail: [email protected]

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S E T T O R E F I O R ITel. 0182 568109 · Fax 0182 21119

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Orario di apertura:Lunedì - Venerdì: 8,00-12,30 · 14,00-18,00O R T A G G I E D E P O S I T I C C

Tel. 0182 568109 (interno 213) · Fax 0182 21321 e-mail: [email protected]

M A G A Z Z I N O P R O D O T T IP E R L ’ A G R I C O L T U R ATel. 0182 554944 · Fax 0182 555188

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Orario di apertura:Lunedì - Venerdì: 8,00-12,30 · 14,00-18,30

Sabato: 8,00-12,30 · 15,30-19,00C O O P E R A T I V A C O O P I N T E S A

Direzione e AmministrazioneTel. 0182 50374 · Fax 0182 50312

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A S S I S T E N Z A T E C N I C ATel. 0182 554943

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568109

“L’ORTOFRUTTICOLA - LA COOPERATIVA”BIMESTRALE DELLA COOPERATIVA “L’ORTOFRUTTICOLA”

DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀVia Dalmazia 169 · 17031 Albenga (SV)

Tel. 0182 50374

Direttore Responsabile: Simonetta Vandone

Hanno collaborato:Marco Ansaldi, Fabio Zambarino, Vincenzo Rotolo,

Fabrizio Di Sibio, Massimo Enrico, Gianrico Bassetti,Miriano Losno, Giorgio Stella

Fotocomposizione e Stampa:Tipolitografia Bacchetta · Reg. Bagnoli, 66 · Albenga

www.litografiabacchetta.it

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Tutti i giorni sulle nostre frequenze aggiornamento Meteo Locale:ore 7,00 - 10,00 - 13,00 - 17,00 - 19,57

Meteo Regionale:ore 13,00 - 17,00

IL MAGAZZINO È APERTO ANCHE IL SABATO POMERIGGIO

ORARIO: 15.00 – 18.30

CONVENZIONE R.C. AUTO

L’ORTOFRUTTICOLA HA STIPULATO CON FATA ASSICURAZIONI

UNA CONVENZIONE CON CONDIZIONI PARTICOLARMENTE VANTAGGIOSE PER I SOCI.

TROVERETE INFORMAZIONI DETTAGLIATE PRESSO GLI UFFICI DELLA COOPERATIVA

E PRESSO L’AGENZIA FATA.

FATA ASSICURAZIONIAgenzia Generale di Albenga

Via Dalmazia, 169 - 17031 ALBENGA SVTel: 0182 571260 - Fax: 0182 545577 - www.medesani.it

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edoardo