La Settimana n. 31 del 8 settembre 2013

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 8 settembre 2013 P roprio l’amore con cui il Cristo, amando il mondo, ha mandato nel mondo i suoi discepoli, proprio l’amore con cui cristo si è immola- to sulla croce per il mondo e per cui ha mandato lo Spirito Santo, chiederà all’adolescente cristiano di inserirsi con amore nella vita del mondo (famiglia, gruppo, scuola, tempo libero, opere sociali ecc..). Ma come deve essere amato il mondo? Seguiamo l’esempio di Gesù: come nel suo amore verso gli amici egli ha unito i vicini e gli ultimi, così nell’amore per il mondo, Gesù ha unito sempre la sua terra a ogni terra, il suo tempo a tutti i tempi. Pastorale Catechistica dei ragazzi, 1982 "Una missione d’accoglienza Sabato 7 settembre Al via la manifestazione di Amichiamoci: tre settimane di giochi, incontri ed eventi per ragazzi e giovani della Diocesi Nello stesso giorno, l’inaugurazione al Porto della Madonna dei popoli È l’ora di «Amichiamoci» estate sta finendo”… come cantava una vecchia canzone degli anni Ottanta e come ogni anno, è arrivato il momento di Amichiamoci, la manifestazione interparrocchiale (e non solo) della Diocesi di Livorno. Da più di sette anni “Amichiamoci” anima il mese di settembre con giochi, incontri di preghiera e varie manifestazioni che arricchiscono il programma delle tre settimane. Nata da un’idea che interessava soltanto le parrocchie del terzo vicariato, si è negli anni estesa alle altre parrocchie della città, alle realtà giovanili diocesane come la commissione Handicap della Caritas e al Cantiere Giovani e da tre anni a questa parte anche alla chiesa evangelica “Fonte di Vita” fino a raggiungere, quest’anno, la città di Pisa, coinvolgendo la chiesa evangelica “Sabaoth”. «Amichiamoci è una grande festa- come ci spiegano Michele e Francesco, due degli organizzatori dell’evento- pensata da giovani per altri giovani che vogliono testimoniare la propria fede soprattutto con la volontà di stare insieme pregando, sfidandosi sui campi sportivi o giocando per le vie della città». Le cifre parlano chiaro: 600 iscritti circa, 92 squadre iscritte ai tornei, per non parlare di tutte quelle persone che si dilettano nella caccia al tesoro, nella maratona e con le altre proposte messe “in campo” dallo staff. Amichiamoci, oltre al divertimento e allo svago, è anche carità; come ogni anno il ricavato dell’intera manifestazione, togliendo le spese organizzative, verrà infatti destinato ad una particolare opera di beneficienza. Lo scorso anno ad esempio sono stati raccolti 1250 euro, che sono stati suddivisi e donati : per le adozioni a distanza in Tanzania tramite il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, per i bambini disabili in Eritrea tramite la S. Vincenzo de Paoli, al cantiere giovani ed infine ai rifugiati politici in Nigeria. I motori di Amichiamoci sono caldi, il 7 settembre si accenderanno alle 18.00 alla chiesa dei Sette Santi con la Messa e la Festa iniziale, e si spengeranno domenica 29 settembre con la messa finale alle 11.00 alla parrocchia di S. Luca a Stagno; nei 21 giorni la “macchina” non si fermerà, a voi la scoperta di che cosa succederà! Martina Bongini Tutte le informazioni le potete trovare sul sito della diocesi www.diocesilivorno.it, con l’intervista a Michele e Francesco e su www.amichiamoci.it - www.facebook.com/signor.amichiamoci- [email protected] L « ella giornata che il Papa ha dedicato alla preghiera e al digiuno per la pace nel mondo, Livorno affi- derà le sue intenzioni alla Madonna. Sarà inaugurata Sabato prossimo 7 Settembre alle 19.00 sul molo 78, presso il bacino di carenaggio Azi- mut, la grande statua della Madonna dei Popoli. Lo scoprimento e la benedizione dell’o- pera dello scultore Paolo Grigò, forte- mente voluta dalle realtà marittime e portuali di Livorno, avverrà in mare (l’ac- cesso per chiunque abbia un’imbarcazio- ne è libero e il traffi- co in porto sarà fer- mo fino alle 20), ma sarà possibile vedere la cerimonia anche da terra, dal molo 75 (l’area prospiciente il molo novo, dietro la palazzina dei Piloti e sotto l’Avvisatore ma- rittimo) e attraverso la televisione, visto che Granducato tra- smetterà l’evento in diretta Tv a partire dalle 18.40. Moderna icona mariana, realizzata con materiale e pit- tura resistente al salmastro e alle intemperie, la statua, che nei prossimi giorni sarà liberata dalle impalcature, già rappresenta un punto fermo per la gente del porto: “La Madonnina”, così la chiamano gli operatori por- tuali, e dal prossimo Sabato accompagnerà il lavoro di tanti e saluterà l’arrivo e la partenza di centinaia di persone che transiteranno dal porto. Madrina della celebrazione sarà Michela Robazza, la moglie del pilota recentemente scomparso nell’inci- dente di Genova, che parteciperà insieme ai due figli Alessio e Aurora. Sarà presente la Fanfara dell’Accade- mia Navale che accompagnerà il momento della bene- dizione e tutte le autorità cittadine, imbarcate sui ri- morchiatori della ditta Neri e D’Alesio o su proprie im- barcazioni, le Forze dell’Ordine e tutte le componenti del mare, dai ragazzi della scuola di surf di Antignano, ai circoli velici, ai gozzi dei rioni, ai circoli nautici. c.d. N La Madonna dei Popoli Qui sopra, il logo di Amichiamoci 2013 In alto un’immagine dell’edizione 2012 IL PROGRAMMA DI AMICHIAMOCI Sabato 7 Settembre: FESTA INIZIALE presso la parrocchia dei Sette Santi (via dei Sette Santi Fondatori) 18.00 S.Messa 19.30 cena al sacco o digiuno (come suggerito dall’ap- pello di papa Francesco) a seguire animazione e consegna maglie Sabato 14 Settembre: CENA CON DELITTO presso la parrocchia S.E.A.Seton (piazza G.M.Lavagna) Inizio 19:30, costo 5,00 euro a persona Domenica 15 Settembre: TORNEI DI PING-PONG E BILIARDINO presso la parrocchia S.E.A.Seton (piazza G.M.Lavagna) inizio ore 15.00, costo 2,00 euro a persona (si può partecipare solamente ad un torneo, entrambi i tornei sono di doppio) Mercoledì 18 Settembre: S.MESSA DEGLI STUDENTI 18.00 presso la parrocchia di S.Jacopo Sabato 21 Settembre: CACCIA AL TESORO presso la parrocchia dei Sette Santi (via dei Sette Santi Fondatori) 14.00 ritrovo e partenza, costo 20,00 euro a squadra (ciascuna squadra deve essere formata da 4 persone) Domenica 22 Settembre: MINIMARATONA E INCONTRO DI PREGHIERA 8.30 partenza della miniMaratona presso la Terrazza Mascagni 11.00 S.Messa presso la parrocchia di S.Jacopo 21.00 incontro ecumenico di Preghiera la parrocchia del Rosario Sabato 28 Settembre: FESTA FINALE presso l’istituto S.Spirito (ingresso da borgo Cappucci- ni) 21.00 giochi e premiazioni Domenica 29 Settembre: S.MESSA DI CHIUSURA 11.00 presso la parrocchia S.Luca (via De Gasperi - Sta- gno) *Il programma potrebbe subire variazioni di luoghi e/o orari. Dal Lunedì al Venerdì tornei di: Calcio a 8 over17, Calcio a 5 femminile e under17, Palla- volo misto under17 e over17, Basket 3vs3 under17 e over17 Cerimonia di scoprimento e benedizione della statua del porto SABATO 7 SETTEMBRE ALLE 19.00 IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

8 settembre 2013

Proprio l’amore con cui il Cristo, amando il mondo, ha mandato nelmondo i suoi discepoli, proprio l’amore con cui cristo si è immola-

to sulla croce per il mondo e per cui ha mandato lo Spirito Santo,chiederà all’adolescente cristiano di inserirsi con amore nella vita delmondo (famiglia, gruppo, scuola, tempo libero, opere sociali ecc..).Ma come deve essere amato il mondo? Seguiamo l’esempio di Gesù:come nel suo amore verso gli amici egli ha unito i vicini e gli ultimi,così nell’amore per il mondo, Gesù ha unito sempre la sua terra aogni terra, il suo tempo a tutti i tempi.

Pastorale Catechistica dei ragazzi, 1982 "Una missione d’accoglienza

Sabato 7 settembre

Al via lamanifestazionedi Amichiamoci:tre settimane di giochi, incontried eventiper ragazzi e giovanidella Diocesi

Nello stesso giorno,l’inaugurazioneal Porto della Madonna dei popoli

È l’ora di «Amichiamoci»

estate sta finendo”… come cantava una vecchiacanzone degli anni Ottanta e come ogni anno, èarrivato il momento di Amichiamoci, lamanifestazione interparrocchiale (e non solo) della

Diocesi di Livorno.Da più di sette anni “Amichiamoci” anima il mese di settembrecon giochi, incontri di preghiera e varie manifestazioni chearricchiscono il programma delle tre settimane.Nata da un’idea che interessava soltanto le parrocchie del terzovicariato, si è negli anni estesa alle altre parrocchie della città, allerealtà giovanili diocesane come la commissione Handicap dellaCaritas e al Cantiere Giovani e da tre anni a questa parte anchealla chiesa evangelica “Fonte di Vita” fino a raggiungere,quest’anno, la città di Pisa, coinvolgendo la chiesa evangelica“Sabaoth”.«Amichiamoci è una grande festa- come ci spiegano Michele eFrancesco, due degli organizzatori dell’evento- pensata da giovaniper altri giovani che vogliono testimoniare la propria fedesoprattutto con la volontà di stare insieme pregando, sfidandosisui campi sportivi o giocando per le vie della città».Le cifre parlano chiaro: 600 iscritti circa, 92 squadre iscritte aitornei, per non parlare di tutte quelle persone che si dilettanonella caccia al tesoro, nella maratona e con le altre proposte messe“in campo” dallo staff.Amichiamoci, oltre al divertimento e allo svago, è anche carità;come ogni anno il ricavato dell’intera manifestazione, togliendo

le speseorganizzative, verràinfatti destinato aduna particolareopera dibeneficienza.Lo scorso anno adesempio sono statiraccolti 1250 euro,che sono statisuddivisi e donati :per le adozioni adistanza inTanzania tramite ilCentro MondialitàSviluppoReciproco, per ibambini disabili inEritrea tramite la S.Vincenzo de Paoli,al cantiere giovanied infine airifugiati politici inNigeria.I motori diAmichiamoci sonocaldi, il 7 settembresi accenderanno

alle 18.00 alla chiesa dei Sette Santi con la Messa e la Festainiziale, e si spengeranno domenica 29 settembre con la messafinale alle 11.00 alla parrocchia di S. Luca a Stagno; nei 21 giornila “macchina” non si fermerà, a voi la scoperta di che cosasuccederà!

Martina Bongini

Tutte le informazioni le potete trovare sul sito della diocesiwww.diocesilivorno.it, con l’intervista a Michele e Francesco e suwww.amichiamoci.it - www.facebook.com/[email protected]

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ella giornata che il Papa ha dedicato alla preghierae al digiuno per la pace nel mondo, Livorno affi-

derà le sue intenzioni alla Madonna.Sarà inaugurata Sabato prossimo 7 Settembre alle19.00 sul molo 78, presso il bacino di carenaggio Azi-mut, la grande statua della Madonna dei Popoli.

Lo scoprimento e labenedizione dell’o-pera dello scultorePaolo Grigò, forte-mente voluta dallerealtà marittime eportuali di Livorno,avverrà in mare (l’ac-cesso per chiunqueabbia un’imbarcazio-ne è libero e il traffi-co in porto sarà fer-mo fino alle 20), masarà possibile vederela cerimonia ancheda terra, dal molo 75(l’area prospiciente ilmolo novo, dietro lapalazzina dei Piloti esotto l’Avvisatore ma-rittimo) e attraversola televisione, vistoche Granducato tra-smetterà l’evento indiretta Tv a partiredalle 18.40.

Moderna icona mariana, realizzata con materiale e pit-tura resistente al salmastro e alle intemperie, la statua,che nei prossimi giorni sarà liberata dalle impalcature,già rappresenta un punto fermo per la gente del porto:“La Madonnina”, così la chiamano gli operatori por-tuali, e dal prossimo Sabato accompagnerà il lavoro ditanti e saluterà l’arrivo e la partenza di centinaia dipersone che transiteranno dal porto.Madrina della celebrazione sarà Michela Robazza, lamoglie del pilota recentemente scomparso nell’inci-dente di Genova, che parteciperà insieme ai due figliAlessio e Aurora. Sarà presente la Fanfara dell’Accade-mia Navale che accompagnerà il momento della bene-dizione e tutte le autorità cittadine, imbarcate sui ri-morchiatori della ditta Neri e D’Alesio o su proprie im-barcazioni, le Forze dell’Ordine e tutte le componentidel mare, dai ragazzi della scuola di surf di Antignano,ai circoli velici, ai gozzi dei rioni, ai circoli nautici.

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La Madonna dei Popoli

Qui sopra, il logo di Amichiamoci 2013In alto un’immagine dell’edizione 2012

IL PROGRAMMADI AMICHIAMOCISabato 7 Settembre:FESTA INIZIALEpresso la parrocchia dei Sette Santi (via dei Sette SantiFondatori)18.00 S.Messa19.30 cena al sacco o digiuno (come suggerito dall’ap-pello di papa Francesco)a seguire animazione e consegna maglie

Sabato 14 Settembre:CENA CON DELITTOpresso la parrocchia S.E.A.Seton (piazza G.M.Lavagna)Inizio 19:30, costo 5,00 euro a persona

Domenica 15 Settembre:TORNEI DI PING-PONG E BILIARDINOpresso la parrocchia S.E.A.Seton (piazza G.M.Lavagna)inizio ore 15.00, costo 2,00 euro a persona(si può partecipare solamente ad un torneo, entrambii tornei sono di doppio)

Mercoledì 18 Settembre:S.MESSA DEGLI STUDENTI18.00 presso la parrocchia di S.Jacopo

Sabato 21 Settembre:CACCIA AL TESOROpresso la parrocchia dei Sette Santi (via dei Sette SantiFondatori)14.00 ritrovo e partenza, costo 20,00 euro a squadra(ciascuna squadra deve essere formata da 4 persone)

Domenica 22 Settembre:MINIMARATONA E INCONTRO DI PREGHIERA8.30 partenza della miniMaratona presso la TerrazzaMascagni11.00 S.Messa presso la parrocchia di S.Jacopo21.00 incontro ecumenico di Preghiera la parrocchiadel Rosario

Sabato 28 Settembre:FESTA FINALEpresso l’istituto S.Spirito (ingresso da borgo Cappucci-ni)21.00 giochi e premiazioni

Domenica 29 Settembre:S.MESSA DI CHIUSURA11.00 presso la parrocchia S.Luca (via De Gasperi - Sta-gno)

*Il programma potrebbe subire variazioni di luoghi e/oorari.

Dal Lunedì al Venerdì tornei di:Calcio a 8 over17, Calcio a 5 femminile e under17, Palla-volo misto under17 e over17, Basket 3vs3 under17 eover17

Cerimonia di scoprimentoe benedizione della statua del porto

SABATO 7 SETTEMBRE ALLE 19.00

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 settembre 2013II

Una petizione per la VITA

Uno di noi

Un’iniziativa europea per la salvaguardiadei diritti dell’uomo

ià nei mesiscorsi avevamoparlato dellapetizione

europea "Uno di noi"; adistanza di qualchetempo abbiamointervistato la dott.ssaDaniela Musumeci,responsabile delMovimento per la vita eMargherita Roffi,studentessa diGiurisprudenza, perfarci raccontare comesta andando la raccoltadelle firme e che cosaaccadrà nel futuro.

Dottoressa, qual è loscopo di questa petizione?«Questa petizione vuolerimarcare i valori della vitaumana a partire dalconcepimento; potrebbe essereuna cosa obsoleta, in realtànon è così perché con le nuovebiotecnologie e le nuoveconoscenze, la vita findall’inizio, ovvero dal

concepimento viene realizzataanche in provetta. Questa vita,è una vita fuori dal corpomaterno, e se non vieneimmediatamente inserita inutero rischia di morire o venirecongelata.Ecco che come cittadinieuropei vogliamo tutelare idiritti dell’uomo anche se lascienza e la conoscenza vannoavanti.Da diversi mesi è in atto unaraccolta di firme per questapetizione che ha avuto moltosuccesso tant’è che si è giàsuperata la quota dinovecentomila; il numero daraggiungere è un milione, untraguardo che auspichiamovenga conquistato nell’arco deiprossimi mesi».

Ultimamente è stata fatta unanuova scoperta sulla sindromedi down che apre nuovi scenariin questo campo«È vero ma dobbiamoprecisare che la grandescoperta della trisomia

ventuno è stata fatta dal prof.Lejeune; in questo caso sonostate studiate le possibilità dicura, ma non di guarigione.Questo, spinge a far si che ifinanziamenti vengano rivoltialla ricerca di una cura perl’uomo e non per la suasoppressione».

Margherita, che cosa succederàquando il Parlamento europeoriceverà la petizione con lefirme?«Il trattato di Lisbona prevedeche di fronte ad iniziativepopolari come questa ilParlamento sianecessariamente interrogatosui punti dell’iniziativa. Dovràdiscutere la proposta cheprevede che la destinazione deifondi alla ricerca in campomedico non vadano in modoinvasivo a ledere la dignitàumana ma ad iniziative cherispettano la vita sin dalleorigini».

Come potrebbero i giovani

interessarsi di più a questoargomento?«Credo che i giovani, di frontead un’iniziativa che proponesoluzioni concrete riescano adessere più sensibili e aconfrontarsi con una propostadi questo tipo».

Quali sono i modi per laraccolta delle firme?«Le modalità sono due: unacartacea (contattandodirettamente la dottoressa alnumero 328/5477129) ed unatelematica andando sul sitowww.unodinoi.org»

L’intervista è visibile anche sulsito www.diocesilivorno.it

G

CARRÓN (CL): «ACCOGLIAMO L’INVITODEL PAPA E SOSTENIAMO IL SUOGRIDO: MAI PIÙ LA GUERRA!»

Accogliendo il drammatico appello dipapa Francesco per la pace in Siria,don Julián Carrón, presidente dellaFraternità di CL, ha dichiarato:«Il Papa si appella all’esigenza di paceche si annida nel cuore di ogni uomoper rivolgere un drammatico richiamoalla pace in Siria, e al tempo stessooffre un criterio per affrontare ilconflitto: non è mai l’uso dellaviolenza che porta alla pace, mal’incontro e il negoziato. Si potràraggiungere una soluzione pacificasolo se tutti guardiamo l’altro noncome un nemico da eliminare, macome un fratello: “Non è la culturadello scontro, la cultura del conflittoquella che costruisce la convivenzanei popoli e tra i popoli, ma questa: lacultura dell’incontro, la cultura deldialogo; questa è l’unica strada per lapace”. Accogliamo questo pressanteinvito del Papa e sosteniamo il suogrido? “Mai più la guerra! Un Appelloche nasce dall’intimo di me stesso!”?unendoci alla sua preghiera conl’offerta delle nostre giornate, mentreaspettiamo di partecipare con tutti ifratelli e gli uomini di buona volontàalla grande giornata di digiuno e dipreghiera convocata per sabato 7settembre a Roma, aderendo alleiniziative delle diocesi nel mondo».

L’ufficio stampa di CL

Con il Papapreghiamoper la pacenel mondo

ono l’ultimo delle personeche può scrivere qualcosa

su Sr. Edvige. Come nelgiorno delle sue esequie,molto più e molto meglio dime, potrebbero parlare la suafamiglia, le sue consorelle, isuoi ex alunni e i lorogenitori, le tante persone,soprattutto quelle nelbisogno materiale ospirituale, di cui Sr. Edvige siè fatta compagna di vita,amica e, molte volte madre.Posso dunque solo provare atradurre in parole tuttol’affetto che lei hamanifestato nei mieiconfronti e che non hosaputo adeguatamentericambiare.Parto da un fatto personale,per me molto importante:era gennaio del 2001 e dapoco ero stato nominato dalVescovo direttore dell’UfficioMissionario diocesano. Unincarico che avevo accettatovolentieri ma che avveniva inun periodo della mia vitasegnato da un serioproblema di salute che miaveva portato ad una, seppurleggera, depressione. In queigiorni veniva organizzata laGiornata dei RagazziMissionari di cui Sr. Edvigeera l’anima. Io avevo decisodi dare le dimissioni

dall’incarico e ne parlai conlei che, insieme a PaoloSiani, fungeva da vicedirettore dell’Ufficio. Andaia trovarla nel suo Istituto edopo avermi ascoltato, miaccompagnò nell’aula dovefaceva la maestra e cominciòa farmi vedere tutti i lavorettiche i suoi bambini stavanopreparando proprio per lagiornata missionaria. Poi mifece sedere, tirò fuori uncontenitore di cioccolatini ecaramelle, e mentre io erointento a scegliere emangiare quelle piccoledelizie, lei cominciò aparlarmi. Non ricordo cosadisse; so solo che quandouscimmo dall’aula avevamobuttato giù un programma diattività per l’Ufficio ed io erocosì entusiasta del compitoche non vedevo l’ora dicominciare. Mi aveva parlatoal cuore, lo so, e questo era,almeno per me, il suo piùgrande carisma. Iniziò cosìun bellissimo periodo per lapastorale missionaria dellanostra diocesi: la formazionedell’equipe diocesana; lapartecipazione alle iniziativeregionali e nazionali;l’impegno, sempre faticoso,di mantenere viva in diocesila dimensione "ad gentes"nelle iniziative pastorali da

intraprendere.Era un cammino condiviso,di comunione, di sogni, avolte di sconfitte ma maipiatto, scialbo, scontato.Anche perché quando c’erada affrontare uno scoglio,una probabile porta chiusa,quando c’era da convincereun Vescovo, un parroco, erasempre lei che si offriva e cherisolveva il problema. Mossadallo Spirito, sostenuta dallasua "testardaggine veneta",fortemente convinta dellabontà delle iniziative,prendeva il suo cellulare ochiedeva un passaggio edandava a parlare con lepersone interessate, magaricon le tasche piene dicioccolatini, e riusciva asciogliere qualsiasi nodo,ogni difficoltà. E tuttoquesto nonostante lamalattia che piano piano lemangiava le energie, finoquasi a toglierle il fiato.Sono diacono da 25 anni enel mio ministero ho avutoil grande dono di averincontrato laici, confratellidiaconi, religiosi, preti,vescovi, che mi hannoarricchito e aiutato col loroesempio e la loro parola. Diognuno ringrazio il Signorenelle mie preghiere. Inquesto "prezioso album" di

persone verso le qualisaremo sempre riconoscentie che credo ognuno di noiha, Sr. Edvige riveste unruolo speciale. La suatestimonianza mi confondee, nonostante tutta la miapochezza, mi rallegra, miincoraggia.Mi incoraggia perché so, nesono certo, che il tempodella comunione con lei nonè finito, ma, anzi, si èintensificato, dilatato graziealla Comunione eterna einfinita che trova la suaorigine nel cuoreinfinitamente buono di Dio.Mi rallegra perché il suosorriso, il suo buonumore, lasua capacità di dare il giustopeso alle vicende della vita,belle o faticose che siano,continua ad illuminare lamia vita. Grazie Sr. Edvige.

Fulvio Falleni

S

Insegnante amata, da sempre dedita all’impegno missionario, ad agosto è tornataalla casa del Padre

Sabato 7 settembrein Diocesi

Grazie Suor Edvige!

COMUNIONEE LIBERAZIONE:LA CULTURADEL DIALOGOPORTA LA PACE

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 settembre 2013 III

L’INTERVISTA ALgiudice Roberto Urgese

Quando i figli “pagano”le colpe dei genitori

DI FABIO FIGARA

a crisi della famiglia,base della società, èevidente. Separazioni edivorzi, soprattutto nel

nostro territorio, sonoall’ordine del giorno, e afarne le spese sono anzitutto ifigli, con tutti i problemilegali e, purtroppo,psicologici e relazionali chepossono avere. Ma quali sonoi principali motivi per cui unbambino viene affidato adun’altra famiglia? Quali iproblemi? Lo abbiamo

Lchiesto a Roberto Urgese,Giudice Tutelare delTribunale di Livorno.

Dott. Urgese, quali sono ledifferenze tra affidamento eadozione? Quando ci si rivolgeal giudice tutelare?

«L’affidamento etero-familiare non comporta untaglio dei rapporti con lafamiglia di origine, e puòanche essere temporaneo;l’adozione è definitiva, ecomporta un pregresso statodi abbandono del minore.Nel primo caso i minorivengono affidati ad altrafamiglia, in casi estremi, acausa di inidoneità deigenitori a svolgere il lororuolo educativo e di cura,dovuto a malattie,inadeguatezza genitoriale,situazioni di degrado socio-ambientale, assenza eproblemi simili.»

Attualmente una famiglia chevuole prendere in affidamento(o anche in adozione) unbambino deve completare deipercorsi tramite assistentisociali e un lungo iterburocratico… «Tutti i casi riguardanti iminori colpiscono allo stessomodo, trattandosi diprocedure che attengono asoggetti deboli.»

La famiglia è vittima dellacrisi economica, ma anche diun’evidente crisi dei valori.Alla luce dei sempre maggiori

problemi che la mettono incrisi, nell’ultimo anno c’èstato un aumento dellepratiche di affido?«Purtroppo la crisi dellafamiglia è di caratterestrettamente educativo esociologico. Tuttavia, dalpunto di vista numerico,facendo un rapido calcolo,possiamo vedere come ilnumero di pratiche di affidonel territorio livornese sianosostanzialmente stabili negliultimi anni.»

Il legislatore potrebbeintervenire per tutelaremaggiormente le famiglie?«Ritengo che dal punto divista della tutela giuridico-legislativa le famiglie siano inItalia sufficientementetutelate, forse si dovrebbeagire di più sul pianoeconomico e strettamentesociale.»

Cosa pensa dell’affidamento odell’adozione di bambini acoppie di fatto o omosessuali?«L’affidamento o l’adozione afamiglie di fatto oomosessuali attiene a scelte dipuro carattere politico cheesulano dalla funzionegiurisdizionale.»

ono stati recentemente pubblicati due vo-lumi sulla vita di Pino Puglisi, l’eroico sa-

cerdote del popolare quartiere palermitanodel "Brancaccio" che il 15 settembre 1993,giorno del suo cinquantaseiesimo com-pleanno, venne ucciso, una morte che si po-trebbe definire "annunciata", per ordine deifratelli Giuseppe e Filippo Graviano, notiesponenti della mafia locale. Giuseppe, dicui entrambi i libri ne fanno menzione, erachiamato in gergo "Madre natura", quasi avolerne sottolineare la sua onnipotenza. Idue volumi in questione sono: "Padre PinoPuglisi Beato - Profeta e martire" scritto daVincenzo Bertolone, Arcivescovo di Catanza-ro-Squillace, postulatore della sua causa dibeatificazione, e "Don Puglisi il Vangelocontro la mafia" opera del giornalista MarioLancisi. Le due biografie hanno il pregio diintegrarsi perché la prima ne sottolinea l’a-spetto ecclesiale, mentre la seconda è svilup-pata da un punto di vista laico. Entrambi ivolumi sono arricchiti da una prefazione,quello di Monsignor Bertolone, riporta le pa-role del Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovodi Palermo, mentre per quello di Lancisi in-terviene don Luigi Ciotti, che tutti conosco-no per essere il creatore dell’Associazione

"Libera", che siprodiga nella lot-ta alla mafia fa-cendo lavorare igiovani negli ap-pezzamenti deiterreni confiscatiai mafiosi. Il Car-dinale Romeoscrive che «Se laChiesa giungeoggi a ribadire, apiù chiari e fortitoni, la sua mis-sione di contra-sto nei confrontidi ogni mafia, lofa grazie all’im-

portante contributo offerto da don Puglisi,ossia grazie al suo essere prete vissuto fino infondo». Cita poi il magistrato Rosario Livati-no, quello che fu definito "il giudice bambi-no", anche lui ucciso dalla mafia, che nel suodiario aveva annotato: «Alla fine della vitanon ci sarà chiesto se siamo stati credenti,ma credibili». Un monito per noi tutti che,molto spesso, ci diciamo cristiani, solo a pa-role. Don Ciotti espone invece due riflessio-ni, la prima: le mafie non sempre hanno tro-vato sulla loro strada una Chiesa che interfe-risce. Hanno anzi incontrato spesso atteggia-menti di neutralità se non addirittura, dicompiacenza e di collusione. Questo ovvia-mente non oscura l’impegno, ieri e oggi, ditanti uomini di Chiesa nei contesti più diffi-cili … Seconda riflessione: l’impegno controla mafia non è dunque solo politico, cultura-le ed educativo, ma può e deve essere ancheevangelico . . . È’ augurabile dunque che laChiesa prosegua nel suo processo di purifica-zione, spoliazione e povertà di fronte al po-tere. A questo punto noi non possiamo nonaggiungere che gli interventi, quasi quotidia-ni, di Papa Bergoglio sono convintamenteesplicativi di questa linea di azione ecclesia-le. Se si vuole trovare una diversità tra il librodi Lancisi, conosciuto per le sue biografie sudon Lorenzo Milani e su padre Alex Zanotel-li, e quello di Monsignor Bertolone, questadiversità consiste nel fatto che Lancisi criticauna Chiesa che non ha saputo, o non ha vo-luto, contrastare il fenomeno mafioso inmodo più dirompente. In questo senso le ac-cuse al Cardinal Pappalardo non sono larva-te! La lentezza della Chiesa è comunque am-messa da Monsignor Bertolone: «La Chiesaha maturato lentamente la consapevolezzadi quanto grave fosse diventato il fenomeno"mafia" e ha tardato a prenderne le misure(pag.44). L’esecuzione di Puglisi obbliga laChiesa tutta a prendere coscienza del pro-prio ruolo di opposizione a ogni forma dicriminalità, di sottosviluppo e di negazionedei diritti sociali (pag.59). Puglisi scrive an-cora Bertolone: non fu un eroe. Degli eroianzi diffidava. Però comunicò una personaletestimonianza di vita centrata sui valori delrispetto, del servizio e della solidarietà uma-na e cristiana, credibile per tutti, anche perchi la fede non la possedeva (pag.83)». ELancisi, laico e credente, al termine del suolibro dice: «Uccidendolo, credevano di aver-lo messo a tacere. Si illudevano: egli parlaancora e illumina il nostro cammino di uo-mini e di credenti (pag.299). E ancora Berto-lone: Sopprimendo Puglisi, Cosa Nostra erasicura di aver vinto la forza vitale della fede;si sbagliava: hanno ucciso un uomo, mahanno fatto nascere un popolo nuovo checresce ogni giorno (pag.145)».Due libri dunque che si integrano, due librida leggere.

Gianni Giovangiacomo

S

Pino Puglisi:esempio di unachiesa credibile

L’INIZIATIVA

CON PAPA FRANCESCO: «MAI PIÙ LA GUERRA»SÌ ALLA DIPLOMAZIA DISARMATA DELLA GENTE

a Comunità di Sant’Egidio partecipaalla giornata di digiuno e di preghiera

per la pace in Siria, nel Medio Oriente enel mondo intero, indetta da PapaFrancesco, per sabato 7 settembre. Inquella giornata, alle 19, nella chiesa diSan Giovanni Battista di Livorno, in viaCarraia, saranno ricordati la tragicasituazione della Siria e tutti i conflittiancora aperti nel mondo, affidando aMaria, regina della Pace e madre di tutti ipopoli, l’intercessione per gli uomini e ledonne che soffrono a causa della guerra eper la liberazione dei vescovi, dei religiosie di coloro che sono stati sequestrati.L’invito alla preghiera, così come indicatoda Papa Francesco «è rivolto ai cristiani ditutte le Confessioni, agli uomini e donnedi ogni Religione e anche a quei fratelli esorelle che non credono: la pace è unbene che supera ogni barriera, perché èun bene di tutta l’umanità».La chiesa di San Giovanni, luogo di pacee memoriale a Livorno delle vittime diogni guerra grazie alla tradizionecittadina del 28 maggio (quando si

L

ricordano i bombardamenti avvenutidurante la Seconda guerra mondiale),rimarrà poi aperta fino alle 11 per quantivolessero unire la propria invocazionepersonale al grido di pace che sale datante parti del mondo.La Comunità di Sant’Egidio accoglie «conriconoscenza e totale sostegno l’invito diPapa Francesco alla preghiera e aldigiuno per la pace in Siria e per il

superamento di tutte le situazioni diconflitto e di violenza nel mondo. Ciriuniremo perciò per pregare e perripetere con forza e convinzione il gridodel Papa: “Non è mai l’uso della violenzache porta alla pace. Guerra chiamaguerra, violenza chiama violenza”. Comein ogni situazione di crisi, solo il dialogoe il negoziato possono costruire “il benedell’intera popolazione siriana».La Comunità di Sant’Egidio è impegnatanella preparazione del XXVII IncontroInternazionale per la Pace che si svolgeràa Roma dal 29 settembre al 1° ottobre sultema «Il coraggio della speranza: religionie culture in dialogo». Sarà un’occasioneper sottolineare ancora una volta,insieme al Papa, che «non la cultura delconflitto, ma la cultura dell’incontro e deldialogo costruisce la convivenza tra ipopoli, unica strada per la pace».

Questo sabato 7 settembrealle 19 nella chiesa di SanGiovanni Battista a Livorno laPreghiera per la pace in Siria,in Medio Oriente e nelmondo intero promossa dallaComunità di Sant’Egidio

«Purtroppo la crisidella famiglia è dicarattere strettamenteeducativo esociologico»

A venti anni dalla scomparsa,due libri per ricordarlo

Gas naturale, è prontoil rigassificatore toscanoA pagina 4 del fascicolo regionaleun articolo di Fabio Figarasul terminale posizionatodi fronte alla costa livornese

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 settembre 2013IV

VENERDÌ 6 SETTEMBREAl Santuario de La Verna, pellegrinag-gio con i primari dell’ospedale20.30 incontro alla "Festa della ripre-sa" alla parrocchia di San Paolo aImola (Massa Lombarda)

SABATO 7 SETTEMBRE19.00 inaugurazione della Statua dellaMadonna dei Popoli al Porto di Livor-no21.00 processione mariana alla parroc-chia di San Giovanni Bosco a Coteto

DOMENICA 8 SETTEMBRE11.00 S. Messa per le celebrazioni delS. Crocifisso a Casciana alta17.30 pellegrinaggio diocesano aMontenero per l’inizio dell’anno pa-storale, a seguire S. Messa al Santuario

LUNEDÌ 9 SETTEMBRENella mattina, udienze clero in vesco-vado

Da martedì 10 a sabato 14 settembremons. Simone Giusti accompagnerà ilpellegrinaggio in Polonia

DOMENICA 15 SETTEMBRE10.30 S. Messa e cresime dei giovani edegli adulti in cattedrale

Agenda del VESCOVO

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Magrini M. - Uno sguardo luminoso. MariaChiara Badano.- Ed. San Paolo pp. 174, euro15,00"Mamma, i giovani sono il futuro. Io nonposso più correre, però vorrei passare loro lafiaccola come alle Olimpiadi. Hanno una vi-ta sola e vale la pena di spenderla bene".Questo è il messaggio lasciato ai giovani daChiara Badano (1971-1990), ricca di doti, in-telligente, sportiva, stroncata da un tumore.Nonostante tutto non si arrende di fronte almale e affidandosi alla volontà di Dio, va in-contro a Gesù con amore di sposa. Ragazzanormale, è straordinaria nel suo vissuto quo-tidiano. Appartenente al Movimento dei Fo-colari, scopre in Dio Amore l’ideale di vita:colma di gioia, la diffonde intorno a sé. Pre-dilige i piccoli, gli umili e i poveri e in specialmodo i bambini dell’Africa che vorrebbe rag-giungere come medico. Soprannominata"Chiara Luce" , nel 2005 dalla Chiesa vienedichiarata beata. Ha offerto la testimonianzadi un sì incondizionato all’amore di Dio: unsì che percorre l’intera sua vita e ha la forza ditrasformare la malattia in un cammino lumi-noso con Gesù verso la vera Vita.

O’Brien M.D.- HALCYON. Romanzo - Ed. SanPaolo pp. 1042, euro 24,90.Michel O’ Brien, autore di famosi romanzi "Ilnemico" e "Il Libraio" esce con quest’ultimafatica che come sempre rapisce il lettore. Lastoria si svolge ad Alcyon, una piccola cittadi-na canadese a nord del lago Ontario, dove iltranquillo Alexander Graham ha una piccolalibreria chiamata Il Martin Pescatore. La pre-matura scomparsa della moglie Carol lo facadere in uno stato di depressione anche per-ché i figli ormai grandi abitavano lontanodalla cittadina. L’improvvisa scomparsa delminore da Oxford dove risiedeva per un ma-ster post-laurea, lo sveglia dal torpore e simette sulle sue tracce, lasciando Alcyon dallaquale non si era mai allontanato. Scopre cheil figlio ha aderito ad una setta di metafisicidi un professore di Oxford e inizia un inse-guimento che lo porta in varie città europee,fino a perderne le tracce. Tralasciamo il restoper non togliere la suspence. Il periplo diAlexander intorno al mondo è la metafora diun viaggio nel cuore della paternità e nei ma-li del mondo di cui fa esperienza attorno a sé,uscendone come un uomo e un padre mi-gliore, con una fede più profonda, apertonuovamente alla vita e a un impegno rinno-vato.

SABATO 7 SETTEMBRE ALLE 9.45 PRESSO LA VILLAALMA PACE AD ANTIGNANO

NUOVE RETI,RINNOVATE PROFESSIONICome cambia il lavoro dei giornalisti e deicomunicatori, quali prospettive si aprono per il futuro

9.30 il benvenuto al mare9.45 i quattro input da due minuti per la giornata: Anto-nello Riccelli (presidente Ucsi Toscana), Sara Bessi (re-sponsabile nazionale Ucsi Giovani), Leonardo Chiarelli(presidente gruppo Ucsi Giovani Toscana), Mauro Ban-chini (Comitato Garanti Ucsi)9.55 l’introduzione e lo svolgimento dei lavori (MauroDonateo, Ucsi Giovani Toscana)10.00 COME CAMBIA LA NOTIZIA NELL’ERA DI IN-TERNET E DELLE TV "ALL NEWS" interviene: MicaelaNasca, giornalista TgCom 24alle 10.20 il confronto, alle 10.30 i lavori di gruppo (**)11.00 C’ERA UNA VOLTA LA CONFERENZA STAMPA.LA COMUNICAZIONE 2.0 DEGLI ENTI LOCALI, EFFI-CACIA E LIMITI interviene: Francesco Di Costanzo,giornalista, autore di "Cittadini di twitter" e "Comunedi twitter"alle 11.20 il confronto, alle 11.30 i lavori di gruppo (**)12.00 VELOCI, SINTETICI E PRECARI. LA NUOVA DI-MENSIONE DEI GIORNALISTI E’ SENZA VALORE? in-terviene:Luca Collodi, direttore rete italiana Radio Vati-canaalle 12.20 il confronto, alle 12.30 i lavori di gruppo(**)12.50 pausa per il mare13.45 pranzo (*)

15.00 consegna degli attestati ai giovani partecipanti alcorso di base di comunicazione15.15 GIORNALISTI, IL NUOVO SCENARIO. LE REGO-LE CHE CAMBIANO, L’ACCESSO ALLA PROFESSIONE,LA FORMAZIONE CONTINUA.interviene: Luigi Cobisi, Consigliere nazionale dell’Or-dine dei Giornalisti16.00 tavola rotonda conclusiva a più voci:LE PROSPETTIVE DI IMPIEGO PER I NUOVI COMU-NICATORI: NELLE IMPRESE, NELLA PUBBLICA AM-MINISTRAZIONE, NEI MEDIA TRADIZIONALI, IN IN-TERNET. Presentazione e lancio della nuova campagnadi ascolto di Ucsi Toscana

(*) L’iniziativa, coordinata dal gruppo giovani dell’Ucsi To-scana, è aperta a tutti ed è gratuita. Agli "over 30" chiedia-mo un contributo di 5 euro per le spese di organizzazione. Peril pranzo il costo per tutti è di 15 euro e occorre prenotarsi en-tro martedì 3 settembre con una email a [email protected] o contattando gli organizzatori(**) I lavori di gruppo e il coordinamento degli interventisaranno affidati a Linda Losi, Fabio Figara, Andrea Cumi-natto, Mario Agostino, Giulia Sarti, Martina Bongini e adaltri giovani dell’Ucsi Toscana

Il Servizio civile alla CaritasÈ possibile leggere sia sul sito della Caritas diocesana sia sufacebook il bando che la regione Toscana ha pubblicato peri giovani che desiderano fare un’esperienza di servizio civi-

le.Il servizio civile permette, ai giovani sele-zionati, di accrescere la propria esperien-za umana partecipando concretamentealla vita sociale attraverso azioni in favoredi persone e famiglie bisognose .Il termine di presentazione delle doman-de, da effettuarsi attraverso consegna amano o tramite Racc. A/R a Caritas Tosca-na- Via Pucci 2- 50122 Firenze, è previstoper il 25 settembre.

Alla domanda i candidati devono allegareil Curriculum Vitae, un documento d’i-

dentità valido e la scheda della sede, per la validità dellastessa faranno fede data di consegna o ricezione. Per quan-to riguarda le selezioni comunicheremo la data in seguito

Maggiori informazioni le trovate al link al sito di Giovani e Ser-vizio della Caritas Toscana http:\\giovanieservizio.caritastosca-na.it in cui risultano tutte le sedi e le notizie relative ai progettidella Caritas Toscana

L’uscsi per i GIOVANI

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 settembre 2013 V

arissimi,“Annunciare Gesù verovolto di Dio”, “Dare allaluce cristiani nuovi”, “Se

Cristo non fosse risorto vana è lavostra fede”, ed ora “Il PrimoAnnuncio”: già dai titoli deidocumenti diocesani di questiultimi anni emerge chiaramentel’accentuazione della dimensionemissionaria nella pastorale dellanostra Chiesa Locale. Su questastrada stiamo camminandogradualmente, con costanza e ditanti frutti già donatici dalSignore, lo ringraziamo. In questo nuovo testoriprenderemo il “filo rosso” deinostri documenti diocesani avolte richiamandoli ancheesplicitamente. Vuole essere ilnostro, un cammino paziente masempre più convergente verso lamaternità e fecondità dellaChiesa, verso la sua capacità,ancora oggi, di generare cristiani.Nell’ultimo documento abbiamoriflettuto non poco appuntosull’Iniziazione Cristiana qualegrande atto materno dellaChiesa.La Chiesa, abbiamo detto nelnostro Progetto EducativoDiocesano del 2011, generaeducando alla risposta al donodella fede ricevuto nel battesimoma come possono credere se nonc’è chi lo annuncia, ci ricordal’Apostolo? Nel territorio delladiocesi di Livorno vivono moltoadulti, giovani e ragazzi nonancora battezzati, tanti hannosentito solo vagamente parlare diGesù Cristo e della sua Chiesa,forse a scuola o dai mass media,ma mai hanno avuto il dono diincontrarLo. Vi possotestimoniare per esperienzapersonale, che quando unLivornese, ma penso ogni uomo,riesce a potersi avvicinare a Gesùè preso da stupore e da un grandeentusiasmo, esso poi subito sitrasforma in spontanea gioia.Quante volte ho visto questo neitanti incontri avuti in diocesi oin tanti colloqui durante ipellegrinaggi estivi. La gioia èfrutto della Grazia ci ricorda S.Giovanni, condividiamo la Gioiache ci anima e ci sostiene.

1. LIVORNO OGGI, TRATRADIZIONE CRISTIANA E SECOLARIZZAZIONELivorno oggi conserva ancoralarghe tracce di tradizionecristiana, ma è segnata anchechiaramente da un processo disecolarizzazione. Si diffondecosì, e spesso convive consegni di tradizione cristiana,

C

una concezione della vita, dacui è escluso ogni riferimentoal Trascendente. Ciò dipendeda molteplici in?ussi culturali,quali: il razionalismo, cheassolutizza la ragione a scapitodella fede; lo scientismo,secondo cui ha senso parlaresolo di ciò che si puòsperimentare; il relativismo,che radicalizza la libertàindividuale e l’autonomiaincondizionata dell’uomo neldarsi un proprio sistema disigni?cati; il materialismoconsumista, che esalta l’averee il benessere materiale e cheporta a negare la vocazionetrascendente dell’uomo.In questo contesto si diffondel’indifferenza religiosa.L’irrilevanza attribuita allafede è dovuta anche al fattoche la formazione cristianadella maggior parte deigiovani e degli adulti siconclude nella primaadolescenza: essi, perciò,conservano un’ immagineinfantile di Dio e dellareligione cristiana, con scarsaincidenza nella loro vita.A questi processi si aggiunge ilsoggettivismo, che inducemolti cristiani a selezionare inmaniera arbitraria i contenutidella fede e della moralecristiana, a relativizzarel’appartenenza ecclesiale e avivere l’esperienza religiosa informa individualistica. Lareligione, di conseguenza,viene relegata nella sfera delprivato, con la conseguenterelativizzazione dei contenutistorici e dottrinali delmessaggio cristiano e deimodelli di comportamentoche ne derivano. Ridotta a

fatto meramente individuale,la religione perdegradualmente rilevanza anchenella vita dei singoli. Su tuttociò incide anche il crescentepluralismo culturale e lapervasività dellacomunicazione multimediale,fenomeno del quale si devonocogliere anche le provocazionipositive e le opportunità perun nuovo annuncio delVangelo e una pienaumanizzazione della società,nonché esigenze dicomunicazione e trasparenza.Per questo si parla diemergenza educativa, senzaperò ignorare i tanti segni disperanza e le numeroseesperienze positive in attonelle nostre comunità.Laformazione integrale è resadifficile anche dallaseparazione tra le dimensionicostitutive della persona: larazionalità e I ’affettività, lacorporeità e la spiritualità, laconoscenza e l’emozione. Lacultura odierna tende arelegare gli affetti e le relazioniin un orizzonte dominatodall’impulso momentaneo;prevale lo stimolo emotivosull’esigenza della riflessione.In questo contesto culturale larelazione educativa richiede lareciproca fecondazione trasfera razionale e mondoaffettivo, tra intelligenza esensibilità, tra mente e cuoreed esige l’esercizio critico dellaragione. Ora ci chiediamo: in questocontesto la Chiesa che è inLivorno come deveannunciare il Vangelo eeducare la vita di fede?L’evangelizzazione inizia fuori

degli ambientiparrocchiali edecclesiali, madeve trovare inessi una scuoladi verità ed unlaboratoriospirituale diidee, azioni erelazioni; questoa ogni età e inspecie con iragazzi, i giovanie gli adulti.

2. UN NUOVOSECOLO,UN NUOVOMILLENNIO SIAPRONO NELLALUCE DI CRISTO.NON TUTTI PERÒVEDONO QUESTALUCE.Noi abbiamo ilcompito stupendoed esigente diesserne il“riflesso”. È il mysteriumlunae così caroallacontemplazionedei Padri, i qualiindicavano contale immagine ladipendenzadella Chiesa daCristo, Sole dicui essa riflette laluce.38 Era unmodo peresprimerequanto Cristostesso dice,presentandosicome “luce delmondo” (Gv8,12) echiedendoinsieme ai suoidiscepoli di

essere “la luce del mondo”(Mt 5,14). È un compito,questo, che ci fa trepidare, seguardiamo alla debolezza checi rende tanto spesso opachi epieni di ombre. Ma è compitopossibile, se esponendoci allaluce di Cristo, sappiamoaprirci alla grazia che ci“rende uomini nuovi.”“Andiamo avanti consperanza! (..) Ora il Cristocontemplato e amato ci invitaancora una volta a metterci incammino: " Andate dunque eammaestrate tutte le nazioni,battezzandole nel nome delPadre e del Figlio e delloSpirito Santo ” (Mt 28,19).“Ci interroghiamo confiducioso ottimismo, pursenza sottovalutare iproblemi. Non ci seducecerto la prospettiva ingenuache, di fronte alle grandi sfidedel nostro tempo, possaesserci una formula magica.No, non una formula cisalverà, ma una Persona, e lacertezza che essa ci infonde:Io sono con voi! Non sitratta, allora, di inventare un"nuovo programma". Ilprogramma c’è già: è quello disempre, raccolto dal Vangelo edalla viva Tradizione. Esso siincentra, in ultima analisi, inCristo stesso, da conoscere,amare, imitare, per vivere inlui la vita trinitaria, etrasformare con lui la storiafino al suo compimento nellaGerusalemme celeste. È unprogramma che non cambiacol variare dei tempi e delleculture, anche se del tempo edella cultura tiene conto perun dialogo vero e unacomunicazione efficace.”

Il PrimoAnnuncio

LA NUOVA LETTERA PASTORALE DEL VESCOVO SIMONE.........

Pubblichiamola prima parte della nuova letterapastorale che il Vescovoconsegnerà domenica 8 settembre a Monteneroin concomitanza con l’inizio del nuovoanno pastorale

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 settembre 2013VI

nche quest’anno io,mia sorella e i mieigenitori abbiamopartecipato assieme

ad altre famiglie alcampeggio diocesanoorganizzato come ogniestate dall’Azione Cattolicain una bella località dimontagna. Il luogo sceltoquest’anno era S.CaterinaValfurva, sulle Alpilombarde, a pochichilometri da Bormio e dalpasso dello Stelvio. La formula del campofamiglie è sempre quelladella prima edizione , che siè svolta ben 12 anni fa: unmisto di passeggiate, giochi,preghiera e riflessioni suqualche argomentointeressante. Il tema diquest’anno poi era moltoazzeccato: "La famigliaeduca alla custodia delcreato", titolo delMessaggio della Chiesaitaliana per la prossimaGiornata per la custodia delcreato, che si terrà il 1°settembre.Quest’anno il numero dipartecipanti è assaidiminuito rispetto all’annoscorso, ma nulla è cambiatonel clima che ho respirato,anzi forse sono stata anchemeglio: infatti l’annoscorso, essendo più disettanta i partecipanti, c’eraun po’ di confusione,spesso non riuscivamo astare tutti assieme etendevamo a dividerci inpiccoli gruppi. A me questodava noia perché, adesempio, c’erano i piùavventurosi che nei giornidelle passeggiate volevanofare i sentieri più difficili,che piacevano anche a me,ma che non erano alla miaportata, e quindi erocostretta a fare il sentieronormale assieme ai bimbipiccini. Quest’ anno invecei sentieri scelti erano un po’più facili, adatti a tutti, masoprattutto tutte le famiglieli hanno sempre percorsiassieme, in gruppo: ed èstato molto meglio.In uno di questi sentieri,

quello che raggiungeva ilmitico ghiacciaio dei Forni,abbiamo anche dovutoattraversare dei pontitibetani, che invece di farmipaura mi hanno divertito

molto: oscillare sopra lerapide è stato proprio unmomento indimenticabile!La cosa che però mi haintristito è stato il fatto cheper il caldo il fronte diquesto ghiacciaio negliultimi anni è arretrato dialcuni chilometri. Horiflettuto per tutta lasettimana su questa cosa eancora adesso penso che siapazzesco: altri pochi anni equel ghiacciaio non esisteràpiù, così come molti altri ecome molte altre cose dellanatura... Anche per questoc’è bisogno di rispettare ecustodire il creato, ilmondo, la natura che Dio ciha donato per la nostravita, e che non possiamodistruggere senzadistruggere anche noi.Di questo e di altre cosehanno discusso i genitori indue incontri, il primoproprio sul Messaggio per laGiornata per la custodia delcreato; il secondo piùconcreto, sulle varie scelteche ogni famiglia delgruppo cerca di adottarenella vita di tutti i giorniper salvaguardare la natura.E mentre i genitori facevanograndi discorsi su questiargomenti, noi bimbe cioccupavamo dei più piccoli,facendoli giocare erealizzando anche uncartellone con gli "oggettidella natura" più belli

raccolti durante lepasseggiate. Ma ci sono stati anche isentieri nei luoghi della 1aGuerra Mondiale, la vistadelle trincee e dei cimeli,così come i "falò" dopocena, i giochi, la preghieradelle lodi e della compieta,l’allegria e le risate. Ilsabato pomeriggio poiabbiamo organizzato unagrande caccia al tesorocoinvolgendo tutte lefamiglie in attività etravestimenti. I premi?Ovviamente, chicchi pertutti!E infine, sorpresa finale,domenica mattina ci siamosvegliati e poco sopra ilnostro albergo c’era... laneve! Durante la notteaveva piovuto e la neve erascesa quasi fino alla nostraaltezza. Le cime dei montial sole risplendevano di unbianco accecante e ci hannodato proprio un bel saluto! Insomma, come sempre,proprio un bel campeggio,ma con la solita tristezzafinale per il ritorno a casa, euna domanda: perchéqueste cose a un certopunto devono finire? Sestiamo bene perché bisognatornare a Livorno? Cipenserò un po’ su, e poi giàche ci sono lo chiederòanche a Dio. Magari mirisponde.

Chiara Maremmani

AA propositodi Ozanam...parolein cammino

IL CAMPO 2013

n gruppo di giovani della Società diSan Vincenzo de Paoli, provenienti da

varie parti di Italia, si è riunito dal 28luglio al 2 agosto al Santuario diMontenero, per una settimana dicammino e preghiera sulle orme diFederico Ozanam. In occasione delbicentenario i ragazzi hannoapprofondito la vita di Federico,ripercorrendo i suoi passi per Antignanoe per le colline livornesi.La settimana si è svolta come unpercorso, partendo il primo giorno dallafigura di Federico come esempio disantità, nel suo tempo e ai giorni nostri;soffermandosi poi sul suo rapporto conle conferenze e su come queste operinonel mondo di oggi; approfondendo inseguito il suo impegno nella società,contraddistinto da un messaggio chetutt’ora è attualissimo; giungendo infineall’ultimo giorno dedicato interamentealla riflessione e alla preghierasull’esempio della sua vita, un vivomessaggio per tutti i giovani (e non)vincenziani.E’ stata un’occasione non solo perrinnovare l’entusiasmo della caritàvincenziana ma anche per stare assieme edivertirsi!

Giorgio Ceste

U

Custodire il Creato: un impegnoper tutta la famigliaNel soggiorno sulle Alpi lombardepasseggiate, natura,preghiera, ma non solo!

Il campo diocesano delle famiglie di AC

el numero scorso abbiamo pubblicato l’articolo del campodiocesano giovani di Ac con la foto del gruppo di ragazzi di

Azione Cattolica che hanno partecipato al campo nazionale.Chiedendo scusa all’autore e ai lettori pubblichiamo la foto giustadel campo dei giovani di Azione Cattolica della Diocesi di Livorno.

N

Il campo diocesano...con la foto giusta!

I giovani della San Vincenzo riuniti a Livorno per il campo hanno visitato i luoghi di Federico Ozanam,accompagnati da don Gino Franchi, parrocodella comunità di MadreSeton e studioso del beato Federico

All’internodelcampeggiodue incontrisulMessaggioper laGiornataper lacustodia del creato e sulle variescelteche ognifamiglia del gruppoproverà ad adottarenella vita di tutti i giorni persalvaguardarela natura

IL 21 SETTEMBRE ALLE 9,00

Nel centenario di OzanamALLA CHIESA S. ELISABETTA SETON

Relatori: Cardinale Gianfranco Ra-vasi su: "Fede, cultura, e carità".P. Luigi Mezzadri, CM su "La caritàsociale, segno profetico dell’impe-gno vincenziano".Intervento di Don Gino Franchi par-roco della chiesa S. Elisabetta Setonsu: "La mia cara Italia". Presentazio-ne degli studi sui soggiorni di Oza-nam e del volume su "Il libro deimalati".

Fotografia di Riccardo Leoni

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 settembre 2013 VII

Dal meeting di Rimini 2013 INDICAZIONI PER IL FUTURO

mergenzauomo»significal’emergenza

di tornare a Cristo, diimparare da Lui laverità su noi stessi e sulmondo, e con Lui e inLui andare incontro agliuomini, soprattutto aipiù poveri, per i qualiGesù ha sempremanifestatopredilezione. E lapovertà non è soloquella materiale. Esisteuna povertà spiritualeche attanaglia l’uomocontemporaneo. Siamopoveri di amore, assetatidi verità e giustizia,mendicanti di Dio,come sapientemente ilservo di Dio Mons.Luigi Giussani hasempre sottolineato. Lapovertà più grandeinfatti è la mancanza diCristo, e finché nonporteremo Gesù agliuomini avremo fattoper loro sempre troppopoco. Con le parole delSanto Padre Francescoriportate da EmiliaGuarnieri (presidentedell’associazioneMeeting per l’amiciziatra i popoli) hainaugurato la XXXIVedizione del meetingdedicato a Emergenzauomo.L’incontro inauguraleha avuto comeprotagonista speciale ilpresidente Napolitanocon un video di salutoe la partecipazione delpresidente del consiglioEnrico Letta.Il titolo del Meeting“Emergenza uomo”oggiè un grido acuto edrammatico, proprioperché ciò che rischia discomparire, di diventareanestetizzato, è ildesiderio del cuore. Lagrandezza dell’uomo èinvececostituita dallalibertà. La libertà per lepersone e i gruppi dicostruire, di educare, diintraprendere. Almeeting, come sempredel resto, sono insiemeuomini e donne diversiper cultura,provenienza etnica oreligiosa, perché nonvogliono “lasciarsirubare la speranza”,come ripete papaFrancesco.Questo grido è statoben compreso dalpresidente dellaRepubblica GiorgioNapolitano che nellavideo intervista harimarcato l’amicizia e lafiducia che lo lega alpopolo del Meeting edin particolare ai giovaniche sono il futurodell’Italia e dell’Europa.Il presidente haricordato che dopol’unificazione dellamoneta l’Europa haavuto un grossoimpulso con l’entrata dinuovi paesi nell’areaeuro, ma sono “mancatialtri elementi pergarantire un nuovodinamismo alla crescita

E«economica e socialeeuropea”.“L’Europa habisogno di unanuova unità edintegrazione persvolgere il suo ruoloin un mondoglobalizzato e nonperdere il suo pesonel mondo”, haaffermatoNapolitano. Perquesto ha bisognodi maggiorecoscienza di sestessa, di rinverdirela sua memoriastorico-culturale, nelgrande progetto cheaffonda le sue radici inuomini come Monnet,Schuman, De Gasperi,Adenauer”. Non èmancato - aconclusione del suointerevento – unapprezzamento allaChiesa cattolica,ricordando “chesoltanto dei ciechipossono non vedere”quale alto contributoessa offre a questaemergenza.Il presidente delconsiglio Enrico Letta,intervenuto nellagiornata di apertura,

illustrando la mostraSinfonia dal “nuovomondo”. Un’Europaunita, dall’Atlantico agliUrali. Ha sottolineatoche alla radice delprocesso diunificazione europeoc’è “un idea di uomonon come individuoisolato, ma come essererelazionale, che accettila diversità, tantoquanto desidera laconvivenza pacifica”.Moderando l’incontroG. Vittadini –presidente dellaFondazione per lasussidiarietà – haosservato che l’Europa

deve diventare unarealtà in cui noncontano le burocrazie ele grandi cancellerie.Devono riprendere unruolo centrale “ilParlamento Europeo,eletto a suffragiouniversale, il rapportocon le regioni esoprattutto, nel rispettodel principio disussidiarietàorizzontale, il rapportocon movimenti,associazioni, realtàsociali che oggi spessohanno pochiinterlocutori nei palazzidi vetro di Bruxelles”.Il presidente del

Consiglio nel suointervento ha messo alcentro l’idea di uomo acui la politica deverispondere: “Leistituzioni europee cosìnon funzionano:devono camminarenella direzione dellasussidiarietà”. “Perquesto bisognarimettere la finanza alproprio posto. Le bollefinanziarie sono oggiquello che nel passatosono state le guerre”.Conclusione: “Noi ce lafaremo, perché dallanostra parte abbiamo ilculto del tempo, dellaterra e della bellezza”.

Lo spettacolo che ha coinvolto durante il meeting di Rimini

IL MIO NOMEÈ PIETRO

el nostro caso “Pietro” è sia il nomedell’attore che quello del personaggio a

cui l’attore dà voce e corpo Pietro Sarubbi,è ilprotagonista,dello spettacolo “Il mio nome èPietro”.Il Pietro al centro del monologo teatrale èl’umile pescatore della Galilea a cuil’incontro con Gesù ha cambiato il nome etutta la vita: “D’ora in poi ti chiameraiPietro”. La sua è un’umanità generosa, pienadi difetti: capace di rinnegare il Maestro, manon di dimenticarlo. Chiamato sul palco aparlare di sé, attraverso un potente testo diGiampiero Pizzol, Pietro non può cheraccontare quel rapporto, col suo amicoGesù, che ha trasformato la sua esistenza.Così davanti ai sacerdoti che lo interrogano,dopo il suo primo miracolo, il capo degliApostoli rivive le sue eccezionali avventurecol Maestro che l’hanno reso uno “spettacolod’uomo”.“Il nome spicca, identifica, è tutto”. CosìPietro Sarubbi apre un esilarante monologosulla vita dell’apostolo omonimo,sull’incontro che gli ha cambiato la vita equindi il nome, anzi il nome perché la vita.Dopo la chiamata del Messia, Pietro non èpiù il solito pescatore, ma è un uomorinnovato dalla grazia. D’altra parte ciò che èaccaduto alla roccia su cui è stata fondata laChiesa, si è realizzato con una modalitàdifferente nella vita dello stesso Sarubbi,come attesta la sua conversione a 42 anni.Noto al grande pubblico per averinterpretato Barabba nel film “The Passion”di Mel Gibson, Sarubbi interpretabrillantemente il testo di Giampiero Pizzol,con la regia di Otello Cenci.Il Pietro immaginato da Pizzol è irruento maanche riflessivo, pronto a raccontare davantiai sacerdoti che lo interrogano, dopo il suoprimo miracolo, la sua avventura umanatrasformata dall’incontro con Cristo. Unavolta divenuto apostolo, Pietro si rendeconto che “nella vita c’è un mistero, bisognaandare a fondo per capirlo”. Eppure “fai tuttauna vita per cercare di stare a galla, poi arrivauno che ti chiama Pietro!”, incalza ancoracon una battuta Sarubbi. E rispetto al suorapporto con il Maestro confessa: “ConGesù, parlavi o pensavi, era la stessa cosa:sentiva tutto!” Ma il primo degli apostoli èanche capace di apostrofare bonariamente

sua suocera, di chiedersi perché Gesù sirivolgesse sempre a lui per le domande piùdifficili.È un Pietro che s’interroga sulle ragioni dellasua chiamata: “Perché hai scelto me?Giovanni sa tutto, Matteo si segna tutto”, mache è soprattutto pronto a imparare daipropri errori. Così mentre cammina sulleacque riconosce con umiltà: “Non è la fedeche è poca, è l’acqua che è molta!”L’apostolo che rinnega Cristo, trasformatodal suo amore, è colui che riuscirà ad amarlofino alla fine, offrendo la propria vita per luiin un annuncio che non riesce più atrattenere e che diviene testimonianza vivadella sua fede fino al martirio.Il monologo di Sarubbi, breve magodibilissimo, costituisce, al di là dellasapiente ironia dell’attore protagonista, lamanifestazione artistica di quellaparadossale forza della debolezza di cuiparla San Paolo che, nonostante la fragilitàdel cuore umano, ha reso e rende sempresalda la barca di Pietro.

A.C.

N

LA FEDE PERSEGUITATA:L’APPELLO DEL MEETING

l professore Al Faruq eminente docente dell’università delCairo e promotore del meeting in Egitto ha promosso

l’appello a favore dei cristiani perseguitati. Se non fosse che ilprofessore è musulmano non sarebbe una novità.Al meetingha raccontato dei rapporti di amicizia tra la comunitàmusulmana e la comunità copta. Di fronte alle persecuzioni –ha detto – abbiamo offerto di difendere le chiese con i nostricorpi, ma la comunità cristiana – ringraziando commossa –ha declinato l’offerta per il fatto che “le mura si possonoricostruire, mentre per i corpi bisogna attendere ben altraricostruzione”.Questo testimonia che al di là di quello che si dice suigiornali, esistono rapporti di amicizia di cui occorrerebberaccontare con più frequenza.“Non difendo i cristiani inastratto – ha detto ancora Al Faruq - difendo miei amici chesono cristiani e che sono perseguitati per la loro fede”.È possibile firmare l’appello attraverso il sito:http://www.meetingrimini.org/appello/default.asp?id=1050

Uno degli incontri:«Cosa ridesta l’umano»Innumerevoli gli incontri della trentaquattresima edizione delmeeting per l’amicizia tra i popoli che ha per tema l’emergere,o per capirci, il ridestarsi dell’umano. Se guardiamo ainumerosi atti di violenza di ogni giorno, non possiamo nonrestare smarriti e chiederci parafrasando l’antico greco “dovesia l’uomo”. Non si tratta di pessimismo, ma di realismo, se sivuole, crudo, ma realismo, anche se il meeting da sempre, vuolraccontare storie e testimonianze di uomini che hanno dato lavita in circostanze di immane violenza. Cosa ha permesso aquesti uomini di non soccombere, di non perdere la propriaumanità di fronte ad un regime la cui pretesa “l’uomo nuovo”èstata assoluta e cercata con pervicace determinazione fino alpunto di eliminare non solo chi vi si opponesseideologicamente, ma soprattutto coloro che combattevano conla forza dell’amore di Cristo. Ciò di cui sto parlando è latestimonianza dei santi martiri russi cui il meeting ha dedicatola mostra della Chiesa Ortodossa intitolata La luce splendenelle tenebre.Padre Vladimir Vorobev, rettore dell’Università ortodossa SanTichon, l’amicizia con lui ha origine nella storia degli anniCinquanta e Sessanta, quando don Giussani parlava ai giovanicommentando i cori russi e cominciavano a giungere gli echidella predicazione di padre Vsevolod Spiller che in pienoregime sovietico e in piena persecuzione contro i cristianipredicava la conversione a Cristo: “Noi siamo di Cristo, mentreil mondo non è di Cristo. Noi crediamo al Verbo che si è fattocarne”.

Il suo racconto ci dice come la luce abbia continuato arisplendere anche in settant’anni di persecuzionesovietica.“Non abbiate paure delle isole Solovki, lìCristo è vicino”, fu l’esortazione di un dissidente.Imponente con i suoi capelli e barba bianchi e fluenti,padre Vladimir Vorobev ha raccontato che conl’elezione di san Tichon a patriarca di Mosca la Chiesarussa si preparava alla persecuzione e già nel 1917cominciano gli arresti e le fucilazioni di sacerdoti,vescovi e semplici cristiani: padre Vorobev ne fa unelenco dettagliato e documentato. Nel 1990 fupubblicata una lettera di Lenin del ’17 in cui il leadercomunista scrive che la cosa migliore è uccidere ilmaggior numero possibile di religiosi e di borghesi.Cominciano le requisizioni, le distruzioni e i saccheggidi chiese e monasteri. Il 7 aprile 1925 san Tichonmuore, probabilmente avvelenato, e i suoi successorifiniscono tutti in carcere, nei lager, in Siberia. Lapersecuzione ha un picco, con milioni di morti(nessuno sa quanti perché non c’è stata nessunaregistrazione), negli anni 1937/38. Padre VladimirVorobev presenta una lunga serie di ritratti di monaci earchimandriti (talvolta usando le foto segnaletiche)finiti nei lager e morti martiri. Intanto, le scuolesovietiche insegnavano che senza preti e monaci lavita era bella e che si viveva bene grazie alla scienza.Ma come si è potuta conservare la fede? “C’è stato unpiccolo e santo resto che è sopravvissuto.Veri santi chehanno trasmesso la fede ai giovani. Io ho avuto lafortuna di conoscere queste persone”. Padre VladimirVorobev continua la sua relazione raccontando i suoiincontri con numerosi “Starec”, uomini pieni di graziache aiutavano a vivere cristianamente nonostante lepersecuzioni cui erano sottoposti. Ricorda la figura di padrePavel che aveva il dono della chiaroveggenza (rispondeva alledomande non fatte); il monaco Tavknov che nell’eremo di Rigariceveva anche seicento persone al giorno (ognuno trovava lasoluzione al proprio problema dalla parole da lui pronunciatenell’omelia); padre Tichon Pelich che confessavaincessantemente. Questi “Starec”erano persone dalla fedeincrollabile, amanti di Cristo, che dedicavano alla preghieramoltissimo tempo: padre Serafim iniziava la Liturgia alle seidel mattino e la terminava alle tre del pomeriggio.Continuando l’elenco, padre Ioann Krestjankim, che fuinternato a lungo con criminali comuni, tra i quali svolgeva lasua missione di conversione e pur nelle privazioni più atroci(ha rischiato di morire di fame) diceva di trovarsi bene e chenel suo testamento ha lasciato scritto che tutto è misericordiadi Dio. P.Vladimir conclude presentando l’Icona dei martiri edei confessori della Chiesa Russa del XX secolo, sui quali trovafondamento la Chiesa di oggi : “Sono felice – ha terminato -che abbiate accolto le mie parole sui martiri. Solo di questafede può vivere il mondo, anche se ci sono sempre lepersecuzioni che Cristo ci ha profetato”

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Un’Europaunita,dall’Atlanticoagli Urali

Pagina a cura di Andrea Capaccioli

Page 8: La Settimana n. 31 del 8 settembre 2013

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 settembre 2013VIII