La Settimana n. 34 del 30 settembre 2012

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 30 settembre 2012 La Chiesa non è nata per fare il dialogo solo al suo interno, la Chiesa è nata per il mondo. E deve tener conto che, se lo Spirito Santo ha cammi- nato nella Chiesa, Egli continua la sua opera di creazione nel mondo. Ci troviamo di fronte a un nuova società; una Chiesa che deve camminare con l’uomo e domandarsi: sono al passo con il Concilio, ma sono anche al passo con l’uomo? Ci piace vedere la nuova società non in forme catastrofiche; credo che so- no talvolta crisi di adolescenza: trattiamo il mondo come trattiamo l’ado- lescenza. Ne cogliamo le crisi, ma sottovalutiamo i nuovi fermenti. Pecco talvolta di ottimismo, ma debbo dire che mi sono pentito di quando so- no stato pessimista. (Dalla Conferenza “Siate vigilanti e fissate la vostra speranza in quella grazia che ci sarà data”, tenuta a Candia il 17 novembre 1982) Pubblicato il nuovo libro di monsignor Giusti. Un testo per migliorare la pastorale dei fidanzati e degli sposi e per aiutare le coppie in difficoltà. È nata la casa editrice della Diocesi di Livorno: ecco la Pharus, uno strumento di dialogo con la città A scuola di amore l Matrimonio? Solo per chi sa amare!»: un titolo semplice, ma sicuramente diretto quello scelto dal Vescovo per il suo ultimo libro. Dopo un’esperienza trentennale di aiuto e sostegno alle coppie, prima da giovane sacerdote, poi da parroco e adesso ancora da vescovo, monsignor Giusti, ha provato ad offrire una visione di questo ambito, così importante e allo stesso tempo così fragile, partendo dal periodo del fidanzamento fino a quello degli anni successivi al matrimonio. Nel libro si affrontano molte tematiche: dalla necessità di operare una vera e propria formazione dei giovani all’amore, che vivono oggi questo sentimento più come un consumismo affettivo che non come un dono di loro stessi; al bisogno di cambiare i metodi di preparazione al matrimonio cristiano, spesso logori e poco interessanti per le nuove generazioni; si passano al vaglio numerose proposte per un cammino di fede a cui invitare le giovani coppie ed infine si presentano alcune strade di aiuto per i momenti difficili in cui può trovarsi la coppia, quando cioè “arrivano le nuvole” e se non si ha alle spalle un rapporto solido è facile che le crisi diventino irreparabili. Tra queste ultime proposte che riguardano il problema delle separazioni, purtroppo sempre più attuale e spesso molto doloroso per le famiglie, spicca quella della creazione di gruppi di autoterapia: dei circuiti di amicizie, fra coetanei, fra coppie che vivono situazioni simili, dove si possa aprire un confronto sereno, sincero e certi momenti di fatica possano sembrare più leggeri, più semplici da attraversare, perché affrontati con l’aiuto di altri che magari li hanno già vissuti e superati. «Saper vivere nell’amore con la persona desiderata, con i figli generati, godere della propria famiglia nella sua ordinaria caoticità, è una delle realtà ancora più ricercate dagli italiani – si afferma nella prefazione al libro - Ma queste aspettative cozzano con una preoccupante realtà in crescita: le coppie di coniugi siano essi sposati civilmente e/o religiosamente e ancor più se conviventi, sono divenute oltremodo fragili e la loro unione, molto labile: basta poco per vedere crollare tutto con sofferenze e costi grandi soprattutto da parte dei figli. La Chiesa verso questi nuovi poveri deve fare ancora di più – continua la presentazione - È necessaria una evangelizzazione dell’amore, una educazione affettiva al matrimonio alla scuola di Gesù e del suo Vangelo. Occorre far sperimentare ed educare all’amore coniugale come singolare forma di ascesi per la coppia. Ascesi vivibile solo con l’aiuto della “grazia di Dio”, accompagnati e sorretti dalla vita sacramentale della Chiesa, sostenuti da legami affettivi forti, in un gruppo di famiglie». Il libro di monsignor Giusti è il primo edito dalla Pharus Editore Librario, la casa editrice della Diocesi di Livorno. Una scelta ben precisa quella di dar vita ad una casa editrice diocesana: «In questi anni qui a Livorno – ha spiegato il Vescovo durante la conferenza stampa di presentazione del libro - mi sono accorto di quanti siano i testi che la nostra Comunità ogni anno mette in circolazione. Abbiamo il CeDoMEI, abbiamo un Progetto Culturale in crescita, che ogni anno dà vita ad interessanti iniziative di cui potremmo pubblicare gli atti, abbiamo sacerdoti che come me scrivono testi e mi è sembrato giusto che queste pubblicazioni avessero un comune marchio che le rappresentasse e che facesse capo alla nostra diocesi di Livorno. L’intento – ha continuato - non è certo quello del guadagno: il nostro obiettivo è quello di far girare le idee, di diffondere la cultura, per questo i libri saranno diffusi ad un prezzo politico ed in tutte le librerie della città, perché possano arrivare ad ogni tipo di lettore. Mi piacerebbe che questa casa editrice divenisse anche uno strumento di dialogo con la città e – perché no – anche su queste mie tesi a proposito del matrimonio sarei ben contento se nascesse un dibattito». Il libro, che ha il contributo dell’avvocatessa sposa e madre Marta Visentin, è dedicato alle famiglie livornesi; è disponibile in curia e dalla prossima settimana nelle librerie della città. c.d. I « LE BUONE COSE n quoziente familiare comunale, è quanto viene auspicato da un ordine del giorno presentato dall’UDC al Consiglio Comunale di Livorno: si propone di rivedere il metodo di calcolo delle tariffe comunali tenendo conto anche dei carichi familiari, dividendo il reddito complessivo del nucleo familiare per il numero dei suoi componenti. In parole povere chi ha più figli dovrebbe pagare meno per i servizi prestati dal Comune. Nello stesso ordine del giorno si chiede al Consiglio Comunale di adottare politiche a favore della famiglia che passino dall’istituzione di un’Agenzia per la Famiglia. Al di là degli strumenti giuridici da adottare, mi pare interessante notare che, a proposito della famiglia, qualcosa comincia a muoversi anche nel Consiglio Comunale di Livorno. Certo un ordine del giorno presentato da consiglieri di minoranza, non costituisce un elemento determinante per la definizione di politiche comunali a favore della famiglia, come era stato auspicato anche nell’incontro pubblico del gennaio scorso, promosso insieme da Amministrazione Comunale e dal Progetto Culturale diocesano. È solo un piccolo segnale che merita tuttavia di essere evidenziato perché va nella direzione di sostenere la famiglia come nucleo fondamentale della società per la crescita, l’educazione dei figli e la tutela della persona. Il Consiglio Comunale potrebbe cogliere l’occasione per trovare soluzioni largamente condivise che rendano la nostra città più amica della famiglia. Del resto, per una città, essere amica della famiglia significa voler bene al proprio futuro. n.s. U PER UNA CITTÀ AMICA DELLA FAMIGLIA Le proposte in Consiglio comunale che riguardano i nuclei familiare: ecco chi ha a cuore il futuro della città Le coppie sono divenute oltremodo fragili: basta poco per vedere crollare tutto con sofferenze e costi grandi soprattutto da parte dei figli. La Chiesa deve fare ancora di più IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

30 settembre 2012

La Chiesa non è nata per fare il dialogo solo al suo interno, la Chiesa ènata per il mondo. E deve tener conto che, se lo Spirito Santo ha cammi-nato nella Chiesa, Egli continua la sua opera di creazione nel mondo. Citroviamo di fronte a un nuova società; una Chiesa che deve camminarecon l’uomo e domandarsi: sono al passo con il Concilio, ma sono ancheal passo con l’uomo?Ci piace vedere la nuova società non in forme catastrofiche; credo che so-no talvolta crisi di adolescenza: trattiamo il mondo come trattiamo l’ado-lescenza. Ne cogliamo le crisi, ma sottovalutiamo i nuovi fermenti. Peccotalvolta di ottimismo, ma debbo dire che mi sono pentito di quando so-no stato pessimista.

(Dalla Conferenza “Siate vigilanti e fissate la vostra speranza in quella graziache ci sarà data”, tenuta a Candia il 17 novembre 1982)

Pubblicato il nuovo libro di monsignor Giusti.Un testo per migliorare la pastorale dei fidanzati e degli sposi e per aiutare le coppie in difficoltà.È nata la casa editrice della Diocesi di Livorno: ecco la Pharus, uno strumentodi dialogo con la città

A scuola di amore

l Matrimonio? Soloper chi sa amare!»: untitolo semplice, masicuramente diretto

quello scelto dal Vescovo per ilsuo ultimo libro.Dopo un’esperienzatrentennale di aiuto e sostegnoalle coppie, prima da giovanesacerdote, poi da parroco eadesso ancora da vescovo,monsignor Giusti, ha provatoad offrire una visione diquesto ambito, cosìimportante e allo stesso tempocosì fragile, partendo dalperiodo del fidanzamento finoa quello degli anni successivial matrimonio.Nel libro si affrontano moltetematiche: dalla necessità dioperare una vera e propriaformazione dei giovaniall’amore, che vivono oggiquesto sentimento più comeun consumismo affettivo chenon come un dono di lorostessi; al bisogno di cambiare imetodi di preparazione almatrimonio cristiano, spessologori e poco interessanti perle nuove generazioni; sipassano al vaglio numeroseproposte per un cammino difede a cui invitare le giovanicoppie ed infine si presentanoalcune strade di aiuto per imomenti difficili in cui puòtrovarsi la coppia, quando cioè“arrivano lenuvole” e senon si ha allespalle unrapportosolido è facileche le crisidiventinoirreparabili.Tra questeultimeproposte cheriguardano ilproblema delleseparazioni, purtroppo semprepiù attuale e spesso moltodoloroso per le famiglie, spiccaquella della creazione digruppi di autoterapia: deicircuiti di amicizie, fracoetanei, fra coppie che vivonosituazioni simili, dove si possa

aprire un confronto sereno,sincero e certi momenti difatica possano sembrare piùleggeri, più semplici daattraversare, perché affrontaticon l’aiuto di altri che magarili hanno già vissuti e superati.«Saper vivere nell’amore con lapersona desiderata, con i figligenerati, godere della propriafamiglia nella sua ordinariacaoticità, è una delle realtàancora più ricercate dagliitaliani – si afferma nellaprefazione al libro - Ma questeaspettative cozzano con unapreoccupante realtà in crescita:le coppie di coniugi siano essisposati civilmente e/oreligiosamente e ancor più seconviventi, sono divenuteoltremodo fragili e la lorounione, molto labile: bastapoco per vedere crollare tutto

con sofferenze ecosti grandisoprattutto daparte dei figli.La Chiesa versoquesti nuovipoveri deve fareancora di più –continua lapresentazione -È necessaria unaevangelizzazionedell’amore, unaeducazione

affettiva al matrimonio allascuola di Gesù e del suoVangelo. Occorre farsperimentare ed educareall’amore coniugale comesingolare forma di ascesi per lacoppia. Ascesi vivibile solo conl’aiuto della “grazia di Dio”,

accompagnati e sorretti dallavita sacramentale della Chiesa,sostenuti da legami affettiviforti, in un gruppo difamiglie».Il libro di monsignor Giusti èil primo edito dalla PharusEditore Librario, la casaeditrice della Diocesi diLivorno. Una scelta benprecisa quella di dar vita aduna casa editrice diocesana:«In questi anni qui a Livorno –ha spiegato il Vescovo durantela conferenza stampa dipresentazione del libro - misono accorto di quanti siano itesti che la nostra Comunitàogni anno mette incircolazione. Abbiamo ilCeDoMEI, abbiamo unProgetto Culturale in crescita,che ogni anno dà vita adinteressanti iniziative di cuipotremmo pubblicare gli atti,abbiamo sacerdoti che comeme scrivono testi e mi èsembrato giusto che questepubblicazioni avessero un

comune marchio che lerappresentasse e che facessecapo alla nostra diocesi diLivorno. L’intento – hacontinuato - non è certo quellodel guadagno: il nostroobiettivo è quello di far girarele idee, di diffondere lacultura, per questo i librisaranno diffusi ad un prezzopolitico ed in tutte le libreriedella città, perché possanoarrivare ad ogni tipo di lettore.Mi piacerebbe che questa casaeditrice divenisse anche unostrumento di dialogo con lacittà e – perché no – anche suqueste mie tesi a proposito delmatrimonio sarei bencontento se nascesse undibattito».Il libro, che ha il contributodell’avvocatessa sposa e madreMarta Visentin, è dedicato allefamiglie livornesi; èdisponibile in curia e dallaprossima settimana nellelibrerie della città.

c.d.

LE BUONE COSE

n quoziente familiare comunale, èquanto viene auspicato da un ordine del

giorno presentato dall’UDC al ConsiglioComunale di Livorno: si propone di rivedereil metodo di calcolo delle tariffe comunalitenendo conto anche dei carichi familiari,dividendo il reddito complessivo del nucleofamiliare per il numero dei suoicomponenti. In parole povere chi ha più figlidovrebbe pagare meno per i servizi prestatidal Comune.Nello stesso ordine del giorno si chiede alConsiglio Comunale di adottare politiche afavore della famiglia che passinodall’istituzione di un’Agenzia per la Famiglia.Al di là degli strumenti giuridici da adottare,mi pare interessante notare che, a propositodella famiglia, qualcosa comincia a muoversianche nel Consiglio Comunale di Livorno.Certo un ordine del giorno presentato daconsiglieri di minoranza, non costituisce unelemento determinante per la definizione di

politichecomunali a favoredella famiglia,come era statoauspicato anchenell’incontropubblico delgennaio scorso,promosso insiemedaAmministrazioneComunale e dalProgetto Culturalediocesano.È solo un piccolosegnale che merita

tuttavia di essere evidenziato perché va nelladirezione di sostenere la famiglia comenucleo fondamentale della società per lacrescita, l’educazione dei figli e la tutela dellapersona.Il Consiglio Comunale potrebbe coglierel’occasione per trovare soluzioni largamentecondivise che rendano la nostra città piùamica della famiglia.Del resto, per una città, essere amica dellafamiglia significa voler bene al propriofuturo.

n.s.

U

PER UNA CITTÀAMICADELLA FAMIGLIALe proposte in Consigliocomunale che riguardanoi nuclei familiare: ecco chi ha a cuore il futuro della città

Le coppie sono divenuteoltremodo fragili:

basta poco per vederecrollare tutto

con sofferenze e costigrandi soprattutto

da parte dei figli.La Chiesa deve fare

ancora di più

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI30 settembre 2012II

DI GIULIA SARTI

chilogrammi, 7-8, per qualcunoanche 10. Stranocome l’essenziale

possa essere contenutoin uno zaino di pochichilogrammi. Quelloche manca e di cui avraibisogno lo troverailungo la strada.E poi le scarpe. Primadella partenza devidecidere con qualiviaggiare. Possonoessere quelle compratequalche giorno primaapposta per l’occasione,o quelle che porti dapiù di 10 anni. E parti. Quello che piùspaventa in un viaggio èforse la pauradell’incognito,dell’imprevisto, tantopiù se hai laconsapevolezza didover contare sulla tuaforza di volontà e sultuo fisico che, passodopo passo ti dovràaccompagnare allameta. Aver paura di nonfarcela e di quello chepotrebbe succedere,senza sapere cosapotrebbe essere. Comenon voler usare labicicletta per paura diforare.Ma poi c’è semprequalcosa che ti spinge apartire: il luogo, lameta, la compagnia, loscopo. Provi a lasciaredietro la porta di casatutte quelle paure e vai.A far partire 14 ragazziin questo caso, il

6desiderio di dire sì, conla consapevolezzamaturata negli anni, aGesù. Accompagnati dadon Valerio Barbieri edai loro animatori,dalla parrocchia SantaMaria del Soccorso,insieme a qualcheamico arrivato un po’per caso, questi giovanihanno concluso il lorocammino con laprofessione di federecitata in ginocchio difronte alle spoglie diSan Paolo. Uncammino che, partitoda Bolsena, dopo circa136 chilometri,207.694 passi unodopo l’altro, seguendole tappe della ViaFrancigena, li ha portatiin sei giorni a Roma.Le pietre dell’antica viaCassia da Bolsena aMontefiascone, i campigialli del grano giàtagliato fino a Viterbo,il sole cocenteseguendo il segnale diun pellegrino stampatosu una pietra o su unalbero per arrivare aSutri, e da lì boschi,strade provinciali indirezione Campagnanodi Roma, fino a LaStorta, quando ti sentiormai arrivato perchémancano "solo" 15chilometri all’arrivo. Ilcupolone che comparecome non lo avevi maivisto tra gli alberi diuna strada tutta curveche non assomiglia perniente a quelletrafficate del caos

romano…l’arrivo a SanPietro.Gli ultimi passi permano ai tuoi compagnidi viaggio. Passare sottol’arco che ti porta nellaPiazza. I turisti cheprovano a dividerti. Siva avanti. Il colonnatodel Bernini, tante volte

attraversato, diventa laporta di un’emozioneche difficilmente nellavita si prova. Gli occhiiniziano a inumidirsi esulla schiena senti unbrivido. Un applauso epoi un Padre nostrorecitato mano nellamano. Per qualche

secondo sparisce ancheil dolore fisico e lastanchezza che ti seiportato fin lì. Il viaggioè importante, ilcammino ti fa pensare,ti fa riflettere, provare acapire la tua vita e ilposto che ha Lui intutto questo. Mal’arrivo è un momentoche solo se ci seiarrivato con i tuoi passi,con lo zaino pesantesulle spalle, con il caldodi una campagnaromana a ferragosto, ipiedi e le gambedoloranti, puoi capire.Un cammino iniziatoper fede. Ognuno con isuoi motivi, le suesperanze, richieste,domande, con la suaricerca. Un cammino disottofondo, un temporallentato, unasettimana di una vitadiversa, in cui tiricarichi grazie aicompagni intorno a te.Camminare da soli mavedendoli a pochi passidi fronte, con laconsapevolezza chesono lì pronti aincoraggiarti. Esentendo checomunque, qualcunoche cammina con te c’èsempre anche se seil’ultimo della fila.Per qualcuno unanuova sfida dopo averpercorso il Cammino diSantiago, con la stessafede, la stessa intensità,ma sentendo che è unnuovo cammino,diverso e importante.

n meno di quattro mesi oltre 300 delegatidell’Apostolato del Mare in rappresentanza di

58 paesi si incontreranno in Vaticano per ilXXIII Congresso Mondiale dell’AM.Nell’Aula del Sinodo dal19 al 23 Novembre2012 si riuniranno sotto un unico simbolo,riportato qui nella foto.Questo il significato:AZZURRO è il cielo ed azzurro il mare, l’uno sispecchia nell’altro, solo l’onda scura espumeggiante ne rivela il confine.ROSSA la nave carica degli amori e degliaffetti degli uomini,carica dell’amore e deldono di Cristo; fatta dello stesso legno dellaCroce.Bianche le vele che, gonfie di vento, disegnanoil nome della Madre; di luce, Maria, Stella delMare dall’alto veglia e protegge.Per saperne di più www.stellamaris.tv

I

A piccoli passi ...verso Roma

La fatica, le emozioni e la gioia del pellegrinaggio di alcuni ragazzi della nostra Diocesi,sulle orme di San Francesco

Congressomondiale

Domenica 7 ottobre IL CONVEGNO MISSIONARIO

n occasione del convegno missionariodiocesano saranno presenti a Livorno gliamici della comunità di S. Eustorgio, chevivono l’esperienza delle cellule

parrocchiali di evangelizzazione.Come spiega il sito Internet della Comunità«Le cellule parrocchiali di evangelizzazionesono la realizzazione del sogno di unpastore, Don Pierluigi Perini, che desideravauna comunità viva, gioiosa, innamorata diGesù, nella quale tutti scoprissero lacomune vocazione all’evangelizzazione,facendo proprie le ultime parole di Gesù aisuoi discepoli "Andate in tutto il mondo epredicate il Vangelo ad ogni creatura."Mc.16,15Trasferendo nel 1986 in S.Eustorgio,l’esperienza di annunciare Gesù attraverso ilSistema di Cellule Parrocchiali di

IEvangelizzazione vissutanella comunitàparrocchiale diSt.Boniface a PembrokePines, in Florida, di cuiera allora parroco PadreMichael Eivers, Don Pi.Gi etanti fratelli hanno potutogustare quanto è buono e grande il Signoreattraverso una conversione personale ecomunitaria, la scelta di Gesù come Signoredella propria vita e della comunità intera, laricerca della Sua volontà nella propria vita enel cammino della comunità.Chi incontra Gesù, aprendo il proprio cuorein modo totale a Lui, incontra la Vita vera eessa la gioia, la pace, l’accoglienza, l’amore,il sorriso, il dimenticarsi per donarsi.La Parrocchia è diventata realmente " la

famiglia di Dio " una casa di famigliafraterna ed accogliente, " la Comunità deifedeli " (Christifideles laici n.26): in essa,infatti, per ognuno c’è un posto speciale,un’attenzione personale alle necessità, aidoni, ai limiti, ai desideri di ciascuno, comeogni padre e madre di famiglia guardasingolarmente ad ogni suo figlio».Riconosciuto ufficialmente da parte delPontificio Consiglio per i Laici il 2 aprile2009, il sistema delle cellule dievangelizzazione sarà illustratodirettamente dagli amici di Milano,nell’ambito della terza parte del convegno,dedicato all’approfondimento.

A Livorno la comunitàdi S. Eustorgio

IMMIGRATI CLANDESTINI

Sanatoria 2012Dal 15 settembre al 15 ottobre

i tratta, in verità, non di una vera e propria“sanatoria” in senso tecnico, ma di una fase

transitoria al decreto legislativo con cui lo Statoitaliano ha recepito la Direttiva comunitaria2009/52/CE in materia di sanzioni per aziende efamiglie che assumano immigrati clandestini eche permetterà loro di acquisire il permesso disoggiorno.Saranno i datori di lavoro, sia italiani che stranieri(comunitari o extracomunitari titolari di carta disoggiorno) a dover dichiarare il rapporto di lavoroirregolare: tutti coloro che abbiano alle propriedipendenze da almeno tre mesi lavoratori privi dipermesso di soggiorno potranno presentare, allosportello unico per l’immigrazione, un’istanza diemersione di lavoro irregolare.Per beneficiare della sanatoria, il rapporto dilavoro instaurato deve essere a tempo pieno. Nelcaso invece di lavoratori domestici è ammessoanche il part-time di almeno 20 ore settimanali.I lavoratori, inoltre, dovranno dimostrare, tramitedocumenti provenienti da organismi pubblici, diessere in Italia almeno dal 31.12.2011, e tuttodovrà essere presentato allo Sportello unicodell’immigrazione. Ci sono diversi casi in cui puòessere stata rilasciata una documentazione delgenere. In primis, si può pensare ad un certificatodi ricovero rilasciato da una struttura ospedalierao ad un certificato medico con la dataantecedente al 31 dicembre 2011. Altrecasistiche possono essere: nessun timbro d’uscitasul passaporto, oppure gli stranieri che sono staticoinvolti nei flussi stagionali e che non hannolasciato l’Italia dopo la scadenza del permesso disoggiorno.La dichiarazione di emersione deve essereaccompagnata dal pagamento, a carico deldatore di lavoro, di una somma forfettaria di1.000 euro per ogni lavoratore irregolare, oltrealla regolarizzazione delle somme dovute a titoloretributivo, contributivo e fiscale per un periododi almeno sei mesi.Non possono partecipare alla procedura, gliimmigrati colpiti da provvedimento di espulsioneo che risultino segnalati ai fini della nonammissione nel territorio dello Stato ocondannati, anche con sentenza non definitiva,per uno dei reati per cui è previsto l’arresto inflagranza (indicati nell’art. 380 c.p.p.) oconsiderati soggetti pericolosi per l’ordinepubblico o la sicurezza dello Stato.Ci auguriamo, che sebbene questa pratica risultionerosa, venga colta pienamente comeimportante occasione per salvaguardare non soloil lavoro degli immigrati ma anche la serenitàdelle loro famiglie.

M.D. e V.V

S

Apostolato del MARE

Don Perini e l’esperienza milanese delle cellule parrocchiali di evangelizzazione

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI30 settembre 2012 III

L’INTERVISTA AGiorgio Kutufà

Un riordinopoco ordinato

e province: Prima dasopprimere, ora dariordinare, sono ancoraper molti cittadini un

«oggetto misterioso», si saperò che il prossimo 2 ottobreil Consiglio delle AutonomieLocali (CAL) della Toscanadovrà deliberare la propriaipotesi di riordino delleprovince che sarà sottopostoalla Regione. L’Assemblearegionale avrà tempo fino al24 ottobre per approvare laproposta definitiva che saràtrasmessa al governonazionale. Si parla dicostituire cinque nuoveprovince con l’aggiunta diFirenze, frutto del riordino diquelle prima esistenti, ci sichiede se il lorofunzionamento sarà quello dienti di programmazioneoppure se agiranno come entidi governo politico, moltecose non sono ancora statedefinite compiutamente, ed èper questo motivo, persaperne di più e meglio,abbiamo posto a GiorgioKutufà, attuale presidentedella provincia di Livorno,alcune domande.

Che effetto fa ad esserel’ultimo presidente dellaprovincia di Livorno?«È imbarazzante. Nel sensoche operare in una strutturache al momento non ha unosviluppo certo, rende tutto piùdifficile. Non si può impostareun lavoro che abbia unqualche respiro. Dispiacealtresì che questa Istituzionevenga sacrificata non in unalogica, che sarebbecomprensibile, di un riordinocomplessivo dello Stato nellesue diverse articolazioni, masotto la spinta di pulsioni dianti- politica».

La riduzione del numero delleprovince diminuirà o no laspesa pubblica?«Il riordino è stato presentatocome un attacco alla casta ealle spese della politica. Daquesto punto di vista lariduzione del numero delleprovince, e conseguentementedei rappresentanti politicidelle stesse, darà risparmiminimi nell’ordine dei 30/40milioni di euro,assolutamente irrisori difronte alla spesa pubblicacomplessiva che è di 800miliardi di euro. Diverso è ildiscorso della conseguentesoppressione degli Ufficipubblici statali sul territorio(Prefetture, Questure, Cameredi Commercio, Ufficiscolastici, Comandi delleForze dell’ordine, Uffici delle

Lentrate, etc.) qui, nel tempo, siotterranno dei risparmi di unaqualche consistenza,sopprimendo però molti postidi lavoro. E, ovviamente,riducendo i servizi a favore deicittadini».

Ma che compiti avranno lenuove province?«Al momento, e questo è unmotivo di forte rammarico,non è chiaro quali saranno icompiti delle nuove provinceperché, oltre a quelli limitatiprevisti dalle Leggi nazionali,la regione Toscana, che inpassato aveva delegato ampiecompetenze alle attualiprovince (penso al Lavoro,alla Formazione Professionale,al Turismo), non fa conoscerele proprie intenzioni per ilfuturo. Temo perciò che nonvoglia confermare questefunzioni e di fatto svuotarnele competenze, indebolendoulteriormente questaIstituzione rendendolaestremamente fragile».

Divampa ancora la polemicasul capoluogo tra le provincesoppresse, sarà Livorno aprevalere o no?«La legge approvata prevedeche il riordino tra le provinceaccorpate il capoluogo vengastabilito con un accordo tra icomuni già capoluoghi delleprovince soppresse. In caso dimancato accordo, che èl’eventualità assolutamentepiù probabile, il capoluogo èil comune che è a maggiorepopolazione residente, inquesto caso Livorno. Devoaggiungere che, proprio per glieffetti che la presenza degli

Uffici statali legati alcapoluogo determina sulpiano occupazionale, ritengoche sia giusto pensare ad unaragionevole distribuzionedegli stessi su tutti i comuniche svolgevano fino ad ora ilruolo di capoluogo».

È iniziato l’anno scolastico,l’Amministrazione Provincialesvolge una importantefunzione sulla manutenzionee sulla sicurezza delle ScuoleSuperiori, ci sono statiproblemi per l’apertura?«Noi abbiamo un patrimonioedilizio molto vecchio equindi i problemi dimanutenzione sonoineludibili. La situazione dimaggiore sofferenza èall’Istituto Foresi diPortoferraio, comunquecomplessivamente abbiamopotuto dare inizio all’annoscolastico senza particolari

criticità. È vanto di questaAmministrazione averacconsentito, negli ultimianni, un ampliamentodell’offerta scolasticaauspicando scuole di ognitipo di ordinamento, perultimo il Liceo Coreutico,ovvero di musica e danza, peril quale abbiamo riattrezzatola palestra Edison. Spiace chele ridottissime risorse adisposizione degli Enti localinon consentano di fare di piùe meglio».

E per finire: Cosa c’è nelfuturo del presidente Kutufà?«Concludere nel migliormodo possibile questomandato, tutelando gliinteressi del territoriolivornese, dopo si vedrà. Per ilfuturo penso di tornare dadove sono partito: nella miaparrocchia!»

Gianni Giovangiacomo

Con l’attuale presidente della provincia di Livorno, cerchiamo di capire alcuni aspettidella riorganizzazione di questi enti pubblici ra i visitatori del Museo diocesano, mi

soffermo a guardare una delle grosse telequi conservate. Sembra un quadro, ma è unostendardo; ha la cornice ma non è nato peressere appeso ad una parete, proviene dallachiesa di Santa Caterina, ma molti indizi locollegano alla chiesa della Madonna. Permotivi tecnici, posso vedere sola una della duefacce dell’opera: il lato “recto”che rappresentaCristo crocefisso con tre confratelli inadorazione ai suoi piedi.Sul lato opposto, il lato “verso”, so che èraffigurata la Madonna Immacolata con i SantiApostoli Pietro e Giovanni. L’opera è statarealizzata probabilmente in ambito toscanointorno alla metà del XVIII secolo, ma moltisono i misteri ancora non risolti dagli studiosid’arte. Sul lato della tela visibile, un piccoloparticolare richiama la raffigurazione del latonon visibile: l’emblema con l’immagine dellaMadonna Immacolata e i Santi Apostoli Pietroe Giovanni presente sull’abito dei confratelli.I confratelli rappresentati ai piedi di Cristo sonovestiti di bianco, con mantellina e cingolocelesti e mi ricordano altre raffigurazioni in cuiMaria, Pietro e Giovanni si trovano ai piedidella Croce in adorazione. Un atteggiamento,

in particolare, salta ai miei occhi: la posizionedelle braccia conserte sul petto assunte dalconfratello in basso a destra sul lato recto edall’Immacolata Concezione sul lato verso.Anche se l’opera proviene dalla Chiesa diSanta Caterina, circolano diverse storie sullasua vera origine e sulla sua vera destinazione.La chiesa della Madonna, amministrata daiFrati francescani minori, potrebbe essere statala destinataria dell’opera, anche perchécostituiva un punto di riferimento per lecomunità straniere cattoliche presenti aLivorno, tra cui i Corsi. Un particolaredell’opera rimanda, infatti, all’origine corsa: ledue piccole teste di moro ripetutespecularmente nella cornice del lato recto.L’apparizione della Madonna a San Pietro e aSan Giovanni Evangelista, raffigurata sul retrorafforza questa idea, perché i Corsi eranoparticolarmente devoti alla Vergine Maria e aSan Giovanni.Merita ricordare la spiegazione teologica cheviene data alla scelta di rappresentare gliapostoli Pietro e Giovanni come simboli l’unodella Chiesa attiva e l’altro della Chiesacontemplativa. Anche i movimenti dei lorocorpi e la simbologia degli oggetti con cuivengono raffigurati esprime lo stesso concetto.Resta da decifrare in tutto il simbolo a forma dipiramide a bande rosse e gialle sormontata daun globo crociato presente sul lato basso dellacornice affianco ai lati dalle lettere S e B.

T

Lo stendardodel Museodiocesano

INAUGURATA LA CASA DEL CLERO

Aperta la casa del vescovo Alberto

PICCOLITesori

di Angela Blanco

Per Giorgio Kutufà il futuro riserva un ritorno... in parrocchia

onore di tagliare il nastrodell’inaugurazione dellacasa del clero «MonsignorAlberto Ablondi» è stato

lasciato alle suore di S. Giuseppe,insieme alle Piccole Figlie di SanGiovanni Gualberto, le due con-gregazioni di religiose che per tantianni hanno assistito il vescovo Al-berto proprio in quella casa.Alla presenza di tanti sacerdoti,che al termine dell’assemblea delclero lo scorso 20 settembre si so-no trattenuti per questo evento, èstata così inaugurata la nuova abi-tazione per i preti della Diocesi.Un luogo che è tornato ad essereaccogliente così come lo fu duran-te la vita di monsignor Ablondiche in quella casa ricevette e ospitòtanti conoscenti e amici.

’L

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI30 settembre 2012IV

VENERDÌ 28 SETTEMBRENella mattina, udienze laici in vesco-vado18.30 incontro con i cresimandi allachiesa del Sacro Cuore (Salesiani)21.00 incontro con i genitori dei ragaz-zi del catechismo della parrocchia diLari, a Lari

SABATO 29 SETTEMBRE10.00 S. Messa per la festa di San Mi-chele Arcangelo, patrono della Poli-zia, alla chiesa della Purificazione18.00 S. Messa e cresime alla chiesa diSan Michele al Gabbro

DOMENICA 30 SETTEMBRE9.00 lodi al convegno AGESCI a Ca-stello Pasquini11.30 S. Messa per l’ingresso del nuovoparroco, padre Mario Giovacchini, al-la parrocchia della SS.ma Trinità

Lunedì 1 e Martedì 2 Ottobre il Vescovopartecipa all’Assemblea CET a Lecceto

MARTEDÌ 2 OTTOBRE21.00 incontro con i catechisti delladiocesi di Prato, a Prato

MERCOLEDÌ 3 OTTOBRE9.30 ritiro del clero a Montenero

GIOVEDÌ 4 OTTOBRENella mattina, udienze clero in vesco-vado17.30 in Provincia, incontro del SerraClub (vedi Brevi)

VENERDÌ 5 OTTOBRENella mattina, udienze laici in vesco-vado

SABATO 6 OTTOBRE9.00 saluto al convegno SAIS alla Cir-coscrizione 118.00 S. Messa in occasione del 50°della fondazione della parrocchia diSan Giovanni Bosco a Coteto

DOMENICA 7 OTTOBRE15.30 alla chiesa di S. Andrea Aposto-lo, convegno missionario (vedi locan-dina pag.8)

Agenda del VESCOVO

BREVI DALLA DIOCESI

ConferenzaGIOVEDÌ 4 OTTOBRE ALLE 17.30Presso la sala consiliare della Provincia di Livorno, il colonnello Bene-detto Lipari, comandante provinciale della Guardia di Finanza, terràuna conferenza pubblica organizzata dal Serra Club dal titolo:“Pagare le tasse, è un dovere anche etico?”Introdurrà l’incontro mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno

La giornata mondiale dell’insegnanteVENERDÌ 5 OTTOBRE ALLE 17.00Alla chiesa di S. Ferdinando, nell’ambito dell’ iniziativa CENTO PIAZ-ZE, per festeggiare la "Giornata mondiale dell’insegnante".l’AIMC(Associazione Italiana Maestri Cattolici-sezione di Livorno) organizzavenerdi 5 Ottobre, alle ore 17.00 presso la Chiesa di S. Ferdinando(Pzza Luogo Pio) un “Reading – stop and go”:Letture di passi scelti sul-l’educazione e musica.L’ iniziativa organizzata da Aimc sezione di Livorno, Cooperatori Pao-lini, Insegnanti di Religione, Family Lab Italia sarà accompagnata dall’Ensable Bacchelli orchestra di giovani musicisti e dalla cantante Rosa-lia G.Gonzales.La partecipazione è aperta a tutti gli interessati, in particolare ai do-centi delle scuole di ogni ordine e grado, ai componenti delle associa-zioni professionali e dei movimenti che si occupano dell’educativo.

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Benedetto XVI – La gioia della fede - Ed. SanPaolo, pp.187, euro 9,90

Attingendo al ricco patrimonio di omelie, ca-techesi e discorsi di Benedetto XVI, questo li-bro ripercorre i contenuti fondamentali delCredo, “magna charta” della dottrina e dellavita cristiana. Nella prospettiva dell’Annodella Fede, il Papa ci guida a ravvivare e ap-profondire le verità cristiane, offrendociun’occasione propizia per iniziare quel cam-mino di conoscenza, conversione e preghieraal quale la Chiesa ci chiama in questo annodi grazia. Benedetto XVI espone in modomolto chiaro e comprensibile le verità di fedeaccompagnate da un sentimento di gioa, cheviene dall’aver incontrato il Signore.Ricollegandosi idealmente a quella che erauna prassi diffusa nei primi secoli, la conse-gna del Credo ai catecumeni prima di riceve-re il Battesimo, possiamo considerare questotesto come una consegna del Credo a ciascu-no di noi, per essere pronti ad attraversare la“porta della fede” e a tornare a provare lagioia dell’incontro con Cristo nella comunio-ne della Chiesa.

SABATO 29 SETTEMBRE:FESTA FINALEin Piazza XX Settembreinizio festa ore 21 con gio-chi e premiazioni

DOMENICA 30SETTEMBRE:S.MESSA DI CHIUSURAore 11 presso la chiesa diS. Matteo

*Il programma potrebbe subi-re variazioni in caso di maltem-po

PER INFO E AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALESEGUICI SU:[email protected]: Signor Amichiamoci

Amichiamoci 2012

U.S.MI.Incontri per le religiose

Programma 2012-2013

DOMENICA 14 OTTOBRE 2012 ORE 16.00 Don Piergiorgio Paolini terrà l’incontro perintrodurre il Vangelo di Luca presso l’Istituto S. Maria Maddalena

DOMENICA 16 DICEMBRE 2012 ORE 16.00 Il Vescovo, Mons. Simone Giusti, terrà il riti-ro di Avvento su “La fede nella santa fami-glia” presso l’Istituto Maria Ausiliatrice

DOMENICA 13 GENNAIO 2013 ORE 16.00 La Dott.ssa Rosanna Virgili di Roma terràuna relazione su “ Le parabole in Luca,aspetti generali e analisi di una in particola-re”

SABATO 2 FEBBRAIO 2012 Da concordare con l’Ufficio liturgico dellaDiocesi

DOMENICA 17 MARZO 2013 ORE 16.00 Il Vescovo, Mons. Simone Giusti, terrà il riti-ro di Quaresima su “La fede nel mistero pa-squale” presso l’Istituto Immacolata

DOMENICA 14 APRILE 2013 ORE 16.00 Don Roberto Filippini terrà un incontro su“Dal vangelo di Luca l’incontro con Zac-cheo” presso l’Istituto S. Cuore

DOMENICA 5 MAGGIO 2013 ORE 16.00 Don Raffaele Schiavone terrà l’incontro suDal Vangelo di Luca “Aspetti generali dei mi-racoli e analisi di un miracolo in particola-re” presso l’Istituto S. Maria Maddalena

DOMENICA 9 GIUGNO 2013 ORE 16.00 Il Vescovo Mons. Simone Giusti concluderàl’anno pastorale con la S. Messa e la festa de-gli anniversari presso l’Istituto S. Giuseppedi Antignano

CATECHESI PER GIOVANI E ADULTIPARROCCHIA DI S. AGOSTINOOgni martedì e venerdì (a partire dal 25 settembre 2012) nei locali dellaparrocchia alle ore 21.00Per info: 331/2526052

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI30 settembre 2012 V

7. “Caritas Christi urget nos”(2Cor 5,14): è l’amore di Cristoche colma i nostri cuori e cispinge ad evangelizzare. Egli,oggi come allora, ci invia per lestrade del mondo perproclamare il suo Vangelo atutti i popoli della terra (cfr Mt28,19). Con il suo amore, GesùCristo attira a sé gli uomini diognigenerazione: inogni tempo Egliconvoca laChiesaaffidandolel’annuncio delVangelo, conun mandatoche è semprenuovo. Perquesto ancheoggi ènecessario unpiù convintoimpegnoecclesiale afavore di unanuova evangelizzazione perriscoprire la gioia nel credere eritrovare l’entusiasmo nelcomunicare la fede. Nellaquotidiana riscoperta del suoamore attinge forza e vigorel’impegno missionario deicredenti che non può maivenire meno. La fede, infatti,cresce quando è vissuta comeesperienza di un amorericevuto e quando vienecomunicata come esperienza digrazia e di gioia. Essa rendefecondi, perché allarga il cuorenella speranza e consente dioffrire una testimonianzacapace di generare: apre, infatti,il cuore e la mente di quantiascoltano ad accogliere l’invitodel Signore di aderire alla suaParola per diventare suoidiscepoli. I credenti, attestasant’Agostino, “si fortificanocredendo” [12]. Il santoVescovo di Ippona aveva buoneragioni per esprimersi in questomodo. Come sappiamo, la suavita fu una ricerca continuadella bellezza della fede fino aquando il suo cuore non trovòriposo in Dio [13]. I suoinumerosi scritti, nei qualivengono spiegate l’importanzadel credere e la verità della fede,permangono fino ai nostrigiorni come un patrimonio diricchezza ineguagliabile econsentono ancora a tantepersone in ricerca di Dio ditrovare il giusto percorso peraccedere alla “porta della fede”.

Solo credendo, quindi, la fedecresce e si rafforza; non c’è altrapossibilità per possederecertezza sulla propria vita senon abbandonarsi, in uncrescendo continuo, nelle manidi un amore che si sperimentasempre più grande perché ha lasua origine in Dio.

8. In questa felice ricorrenza,intendo invitare i ConfratelliVescovi di tutto l’orbe perché siuniscano al Successore diPietro, nel tempo di graziaspirituale che il Signore ci offre,per fare memoria del donoprezioso della fede. Vorremmocelebrare questo Anno inmaniera degna e feconda.Dovrà intensificarsi lariflessione sulla fede per aiutaretutti i credenti in Cristo arendere più consapevole ed arinvigorire la loro adesione al

Vangelo,soprattutto inun momentodi profondocambiamento

come quello che l’umanità stavivendo. Avremo l’opportunitàdi confessare la fede nelSignore Risorto nelle nostreCattedrali e nelle chiese di tuttoil mondo; nelle nostre case epresso le nostre famiglie,perché ognuno senta fortel’esigenza di conoscere meglioe di trasmettere alle generazionifuture la fede di sempre. Lecomunità religiose come quelleparrocchiali, e tutte le realtàecclesiali antiche e nuove,troveranno il modo, in questoAnno, per rendere pubblicaprofessione del Credo.

9. Desideriamo che questoAnno susciti in ogni credentel’aspirazione a confessare lafede in pienezza e conrinnovata convinzione, confiducia e speranza. Saràun’occasione propizia ancheper intensificare la celebrazionedella fede nella liturgia, e inparticolare nell’Eucaristia, che è“il culmine verso cui tendel’azione della Chiesa e insiemela fonte da cui promana tutta lasua energia” [14]. Nelcontempo, auspichiamo che latestimonianza di vita deicredenti cresca nella suacredibilità. Riscoprire icontenuti della fede professata,celebrata, vissuta e pregata [15],e riflettere sullo stesso atto concui si crede, è un impegno cheogni credente deve fare proprio,soprattutto in questo Anno.

Non a caso, nei primi secoli icristiani erano tenuti adimparare a memoria il Credo.Questo serviva loro comepreghiera quotidiana per nondimenticare l’impegno assuntocon il Battesimo. Con paroledense di significato, lo ricordasant’Agostino quando, inun’Omelia sulla redditiosymboli, la consegna delCredo, dice: “Il simbolo delsanto mistero che avetericevuto tutti insieme e che oggiavete reso uno per uno, sono leparole su cui è costruita consaldezza la fede della madreChiesa sopra il fondamentostabile che è Cristo Signore …Voi dunque lo avete ricevuto ereso, ma nella mente e nelcuore lo dovete tenere semprepresente, lo dovete ripetere neivostri letti, ripensarlo nellepiazze e non scordarlo durante

i pasti: e anche quando dormitecon il corpo, dovete vegliare inesso con il cuore” [16].

10. Vorrei, a questo punto,delineare un percorso che aiutia comprendere in modo piùprofondo non solo i contenutidella fede, ma insieme a questianche l’atto con cui decidiamodi affidarci totalmente a Dio, inpiena libertà. Esiste, infatti,un’unità profonda tra l’atto concui si crede e i contenuti a cuidiamo il nostro assenso.L’apostolo Paolo permette dientrare all’interno di questarealtà quando scrive: “Con ilcuore … si crede … e con labocca si fa la professione difede” (Rm 10,10). Il cuoreindica che il primo atto con cuisi viene alla fede è dono di Dioe azione della grazia che agiscee trasforma la persona fin nelsuo intimo.

L’esempio di Lidia è quantomai eloquente in proposito.Racconta san Luca che Paolo,mentre si trovava a Filippi,andò di sabato per annunciareil Vangelo ad alcune donne; traesse vi era Lidia e il “Signore leaprì il cuore per aderire alleparole di Paolo” (At 16,14). Ilsenso racchiusonell’espressione è importante.San Luca insegna che laconoscenza dei contenuti dacredere non è sufficiente se poiil cuore, autentico sacrario dellapersona, non è aperto dallagrazia che consente di avereocchi per guardare inprofondità e comprendere chequanto è stato annunciato è laParola di Dio.

Professare con la bocca, a suavolta, indica che la fede implicauna testimonianza ed unimpegno pubblici. Il cristianonon può mai pensare checredere sia un fatto privato. Lafede è decidere di stare con ilSignore per vivere con Lui. Equesto “stare con Lui”introduce alla comprensionedelle ragioni per cui si crede. Lafede, proprio perché è atto dellalibertà, esige anche laresponsabilità sociale di ciò chesi crede. La Chiesa nel giorno diPentecoste mostra con tuttaevidenza questa dimensionepubblica del credere edell’annunciare senza timore lapropria fede ad ogni persona. Èil dono dello Spirito Santo cheabilita alla missione e fortificala nostra testimonianza,rendendola franca e coraggiosa.

La stessa professione della fedeè un atto personale ed insiemecomunitario. E’ la Chiesa,infatti, il primo soggetto dellafede. Nella fede della Comunitàcristiana ognuno riceve ilBattesimo, segno efficacedell’ingresso nel popolo deicredenti per ottenere lasalvezza. Come attesta ilCatechismo della ChiesaCattolica: “«Io credo»; è la fededella Chiesa professatapersonalmente da ognicredente, soprattutto almomento del Battesimo. «Noicrediamo» è la fede dellaChiesa confessata dai Vescoviriuniti in Concilio, o piùgeneralmente, dall’assemblealiturgica dei fedeli. «Io credo»: èanche la Chiesa nostra Madre,che risponde a Dio con la suafede e che ci insegna a dire «Iocredo», «Noi crediamo»” [17].

Come si può osservare, laconoscenza dei contenuti difede è essenziale per dare ilproprio assenso, cioè peraderire pienamente conl’intelligenza e la volontà aquanto viene proposto dallaChiesa. La conoscenza dellafede introduce alla totalità delmistero salvifico rivelato daDio. L’assenso che vieneprestato implica quindi che,quando si crede, si accettaliberamente tutto il misterodella fede, perché garante dellasua verità è Dio stesso che sirivela e permette di conoscere ilsuo mistero di amore [18].

D’altra parte, non possiamodimenticare che nel nostrocontesto culturale tantepersone, pur non riconoscendoin sé il dono della fede, sonocomunque in una sinceraricerca del senso ultimo e dellaverità definitiva sulla loroesistenza e sul mondo. Questaricerca è un autentico“preambolo” alla fede, perchémuove le persone sulla stradache conduce al mistero di Dio.La stessa ragione dell’uomo,infatti, porta insita l’esigenza di“ciò che vale e permanesempre” [19]. Tale esigenzacostituisce un invitopermanente, inscrittoindelebilmente nel cuoreumano, a mettersi in camminoper trovare Colui che noncercheremmo se non ci fossegià venuto incontro [20].Proprio a questo incontro lafede ci invita e ci apre inpienezza

Solo credendo,la fede si rafforza

LA LETTERA DEL PAPA/2.. .......

Riprendiamo la letturadella lettera di PapaBenedetto XVI perl’anno della fede.Nel prossimo numero, laterza ed ultima parte

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI30 settembre 2012VI

La nostra STORIA

La Funicolare di MonteneroUn gioiello tecnologico costruito più di cent’anni fa ed in uso per tutto l’anno

l Coordinamento Regionale Toscano Be-nedetto XVI ha organizzato il quinto Pel-

legrinaggio Regionale Toscano al santuariodi Montenero, per merito delle nove asso-ciazioni laicali che si impegnano alla salva-guardia e diffusione del rito liturgico roma-no antico, in sintonia con la spiritualità del-l’Istituto di Cristo Re, che celebra la liturgiain conformità al messale romano del 1962,secondo quanto stabilito dal Motu proprioSummorum Pontificum di Benedetto XVI.Infatti dal 2008 questa federazione toscanapromuove la collaborazione tra i vari grup-pi di fedeli intenzionati ad avviare nelle zo-ne di propria competenza, la stabile cele-brazione dell’antico rito liturgico legato allatradizione cattolica .L’edizione 2012 entrerà nella storia per lapartecipazione di un’alta carica dello StatoPontificio, ovvero sua Eminenza il cardinaleRaymond Burke, Prefetto del Supremo Tri-bunale della Segnatura Apostolica del Vati-cano, invitato a celebrare in rito antico lati-no la liturgia: non accadeva da oltre 40 anninella diocesi livornese.Lo scorso 22 settembre, molti pellegrinihanno salutato l’arrivo del cardinale pro-prio davanti al santuario, dopo aver salito ilcolle in solenne processione partendo daPiazza delle Carrozze; il gruppo compostoda laici e giovani sacerdoti ed aspiranti del-l’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote,della sede di Gricigliano (FI) e quella diMontenero, si è unito al Priore GeneraleMonsignor Gilles Wach che ha accompa-gnato il Cardinale Burke per celebrare unevento che da 5 anni riunisce i gruppi tosca-ni ma anche persone provenienti da altre re-gioni.La celebrazione liturgica curata dei giovanidella sede di Gricigliano, con l’aiuto dei col-leghi di Livorno, ha visto la partecipazionedella corale Domenico Savio che ha arric-chito con il proprio repertorio una funzionereligiosa molto partecipata anche da moltepersone che sono riuscite ad entrare nel san-tuario incuriosite dall’evento di cui avevanosolo sentito parlare ma non conoscevano.A fare gli onori di casa il parroco di Monte-nero, don Luca Giustarini che ha salutato ilcardinale Burke e monsignor Wach, riper-correndo brevemente la storia ed il miraco-lo della Madonna delle Grazie di Montene-ro ed all’importanza del luogo dove molti siaffidano alla Patrona della Toscana.Don Luca, prima della liturgia, ha letto lalettera di benvenuto, inviata dall’Abate Ge-nerale della Congregazione Benedettina chenon ha potuto partecipare perché impegna-to a Roma.Dopo la Messa anche il vescovo Giusti si èunito alla comunità che si è trattenuta per ilpranzo comunitario.Il Priore monsignor Wach, rispondendo aduna domanda dei giornalisti sulla crisi dellevocazioni, ha sottolineato l’importanza diuna risposta seria alla chiamata di Dio:molti giovani sacerdoti hanno percorso lestrade di Montenero in mezzo alla gente, te-stimoniando seriamente l’impegno chehanno intrapreso per la causa di Dio: que-st’anno l’Istituto di Cristo Re ha 20 semina-risti in più.A Livorno i giovani dell’Istituto vivono nel-l’ex seminario in via Numa Campi proprioa pochi minuti dal Santuario, mentre svol-gono il loro impegno pastorale alla chiesadi S.M. Assunta in Torretta e in altre parroc-chie del centro.

Simone Marcis

I

Il cardinal Burke a Montenero

Torna a vivereil rito liturgicoromano antico

olti livornesi, soprattutto ipiù giovani, non sono a

conoscenza dell’esistenza dellafunicolare di Montenero;alcuni ne hanno sentito parlarema non sanno dove sia; altriinvece pensano che sia indisuso, e che le carrozze siano“materiale da museo”. E non c’èassolutamente da biasimarliessendo piuttosto rare leindicazioni - in termini dicartellonistica e di pubblicità -di questo servizio, così come èdifficile trovarne segnalazionesulle guide turistiche. Eppure la funicolare, gestitafino al 1987 da A.C.I.T.,l’Azienda Consorzialelnterprovinciale Trasporti diPisa e Livorno, poi da ATL,permette giornalmente adanziani, bambini e pellegrini dipoter raggiungere la parte altadi Montenero, la zona delSantuario, o tornare in piazzadelle Carrozze, a valle,viaggiando in tutta sicurezza.Lo scorso anno, seppur con unlieve calo, è stata utilizzata dapiù di centosessantamila utenti,soprattutto nei mesi mariani.«L’impianto di Montenero -spiega Marco Paci, capo delservizio e della manutenzione -è dotato di due vetture conmonofune traente, con lastazione motrice situata amonte. La trazione è data dalloscambio di energia tra unmotore elettrico, un riduttoredi giri con ingranaggioelicoidale e un sistema dipulegge, a cui sono abbinatidue sistemi frenantid’emergenza. Essendo unimpianto ben equilibrato, puòin alcuni casi diventaregeneratore dicorrente grazieal sistema difrenata di cui èdotato. Tutto ilfunzionamentodella funicolareè tenuto sottocontrollo dacomputer etelecamere, chetrasmettonodati alla stanzadi comando.Ogni vetturapuò trasportareunacinquantina di persone, e piùdi cinquecento ogni ora perogni senso di marcia, arrivandoad una velocità di quasiquindici chilometri orari.»Il tracciato si estende per 644metri con una pendenzasuperiore al 17%, ed èimmutato rispetto al progettooriginale. Particolarità diquesto percorso è la presenza dicurve, che hanno obbligato gliingegneri del tempo aconcepire un progettoparticolare per la perfetta

M

tenuta e scambio delle vetturesulle rotaie. Nelle stazioni sonoancora conservate alcune partidegli infissi originari, ormaicimeli storici insostituibili:l’attivazione della funicolare fuinoltre l’occasione perl’installazione dell’interoimpianto elettrico della zona,in modo che tutta Monteneropotesse usufruire, per la primavolta, di corrente elettrica. Dal1989 il servizio è statocompletamente automatizzatoe, dal 2000, dotato di unimpianto fotovoltaico.Prossimamente si pensa dipoterla dotare di biglietto con

bandamagnetica,come nellemetropolitane,e diautomatizzarele partenze,come giàavviene aCertaldo.«Inizialmente -continua Paci -la funicolareimpegnava intutto circadiciottopersone tra

tecnici manutentori e“vetturini”, ossia il personale dibordo addetto alla sicurezza:oggi, a seguito del progressotecnologico, siamo rimasti inquattro. Sull’impianto sieffettuano controlli specificiper la sicurezza sia per quantoconcerne la parte meccanicache quella elettrotecnica: dopoogni corsa vengono controllatele funi, giornalmente le vetturee il funzionamentodell’impianto. A questicontrolli se ne aggiungono altri

specifici con cadenzasettimanale, mensile,semestrale e annuale: inquest’ultimo caso ci serviamodi esperti esterni quali i tecnicidell’USTIF, l’Ufficio specialetrasporti a impianti fissi dellaMotorizzazione di Firenze che,con l’occasione, controllanoanche l’ascensore per idisabili.» Esiste anche, a metà percorso,una terza stazione intermedia,che sarebbe utilissima per ibambini delle scuole vicine eper coloro che abitano neipressi di quell’uscita:purtroppo, per una questioneburocratica, da questa stazionenon è possibile l’accesso direttoa via di Montenero, la stradaprincipale che per un trattocorre quasi parallelamente alpercorso della funicolare.Chiedendo ad alcuniutilizzatori abituali del servizio,soprattutto anziani, si denota illoro “attaccamento” alla

funivia quale mezzo ditrasporto «indispensabile» pergli spostamenti quotidiani, maanche il rammarico per ilmancato funzionamento dellaterza stazione e per lelimitazioni d’orario in estate:pur essendo attiva dalle settedel mattino fino alle otto disera, molti ci dicono cheavrebbero piacere se «nellabella stagione, la funiviachiudesse almeno alle 21, perpermettere le uscite serali.» Per valorizzare l’interoimpianto spesso vengonoorganizzate rappresentazioniquali la rievocazione delviaggio su Transiberiana“Vladivostok - Mosca”, conpannelli posti lungo il tragitto,e mostre di quadri, di fotografiee di presepi nelle stazioni,come nel caso di “Arte in

Carrozza”. Talieventi sono per lamaggior parte gestitidall’associazione“La Funicolare” incollaborazione con itecnicidell’impianto e imonacivallombrosani. «Èveramente unpeccato - spiegaFrancescoLamacchia,presidentedell’associazione -che non siavalorizzata a dovereuna struttura storicacome questa. Ognianno ci adoperiamoper risaltarnel’importanza: oltre afeste emanifestazioniorganizziamo gite distudenti allariscoperta della

funicolare, ma anche del“villaggio” di Montenero e delmonastero vallombrosano.Negli ultimi anni siamo riuscitia coinvolgere anche i ragazzidelle scuole di istituti tecnici eprofessionali quali l’ “ITI” e l’“Orlando” per stage formativisul funzionamentoelettrotecnico dell’interoimpianto. Anche per il nuovoanno abbiamo in programmale consuete mostre natalizie“Presepi in Mostra” e “Nativitànell’Arte”, con esposizione dialcuni presepi anche nellestazioni della funivia e, neimesi successivi, la nuovaedizione di “Arte in Carrozza”.» Sul sitowww.atl.livorno.it/funicolare esu www.monteneroweb.it èpossibile avere informazionidettagliate sull’impianto e sullemanifestazioni, ed effettuareanche un “tour virtuale” abordo della funicolare!

Fabio Figara

otto il segno della ricerca del proprio identikitecclesiale, i catechisti delle due diocesi sorelle

si sono trovati insieme, con don Fabio Menicaglie Anna Giorgi, direttori dei rispettivi UfficiCatechistici, per costruire l’identitàdell’educatore nella Chiesa, in un cammino diIniziazione Cristiana.Trovare questa identità èuna necessità stringente; tra le gravi carenzedella nostra catechesi parrocchiale non persisteinfatti solo l’arcaica concezione dell’«ora dicatechismo» come lezione di «dottrinacristiana», ma anche l’opposto errore secondocui «tutto fa brodo», nel senso cioè che basti fareesperienza per acquisire una mentalità di fede.Esperienza di che, se gli «educatori» - catechistinon hanno idea chiara né dei contenuti di cuifare esperienza, né del modo in cuiaccompagnare i bambini e le famiglie in essa?Approssimazione ed improvvisazione =impreparazione sono nemiche dell’educazione,se «e-ducere», come vuole l’etimologia deltermine, significa «condurre fuori da», per cuibisogna ben conoscere chi si accompagna, che

cosa ha dentro, a Chi si accompagna. Occorrequindi conoscere i contenuti del messaggio difede (Cristo, nella Parola, nella Liturgia, nellaCarità) ma anche il soggetto dell’educazione ed imetodi più opportuni caso per caso (le scienzeumane). Ma a monte di tutto questo sta unaParola che chiama a svolgere il ministeroeducativo e che non è una volontà di auto-valorizzazione (che parla quando ci chiamiamoda soli per sentirci «qualcuno») ma è Cristo-Parola che si rivolge a noi attraverso ildiscernimento del parroco nella comunitàparrocchiale. L’ICR non è infatti atto diinsegnamento di singoli ma funzione educativache la parrocchia, comunità educante, svolgesulla base di un proprio specifico progettomediante il gruppo dei catechisti.Che il catechista debba avere un cuore grandeper comprendere il mondo, orecchie grandi perascoltare la Parola, mani grandi per operare diconseguenza, è stato ben rappresentato daicartelloni di gruppo, spiritosi ma anche profondi.E se Cristiana Jones ha umoristicamente dato lo

spunto per la ricerca (fra i suoi indumenti, forseper un lapsus involontario, mancavano però ilfamoso cappello e la frusta), è stato l’apostolo –evangelista Matteo, la cui festa si celebravaproprio nel giorno di inizio del campocatechistico, a rappresentarne il filo conduttore ela figura di riferimento, attraverso l’omelia concui Mons. Giusti ha inaugurato la nostrariflessione, e la lectio divina tenuta da AnnaGiorgi alle Lodi; tanto più che nella S. Messa disabato (XXIV settimana T.O.) la lettura evangelicaci ha riproposto la parabola lucana delseminatore. Molto bene espressa è stata taleliturgia dal segno, deposto ai piedi dell’altare, divari tipi di terreno di cui uno mirabilmente fioritograzie alla Parola.Un sentito grazie a don Fabio per la suatravolgente capacità di animazione, a Mons.Giusti per la sua presenza e a Mons. Ciattinivescovo di Massa e Piombino per il ricordo concui ci ha accompagnato nel cammino pur nonpotendo partecipare a causa dei suoi impegni.

Anna Giorgi

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CRISTIANA JONES…ALLA RICERCA DEL CATECHISTA PERDUTO

IL RITIRO INTERDIOCESANO DEI CATECHISTI

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI30 settembre 2012 VII

SALUTANDOSuor Gabriella Gigliucci

L’AMORE è l’unica arma vincente

uor Gabriella Gigliucci,delle Maestre PieVenerini,per moltissimianni impegnata in

Diocesi, ha da poco lasciatoLivorno, richiamata dallaCongregazione ad offrire ilsuo servizio a Velletri.L’abbiamo raggiunta persaperne di più su questo suonuovo impegno e sulle sueemozioni legate altrasferimento.

Raccontaci dove sei adesso equale sono i tuoi incarichi?«Adesso dopo tanti annitrascorsi a Livorno sono aVelletri, la Comunità che miaccolse tantissimi anni fa per ilProbandato. Sono tornatavolentieri, anche se non possonegare che mi èprofondamente dispiaciutolasciare Livorno, dove hoincontrato persone disponibilie magnifiche, persone a cuisarò sempre profondamentegrata. Ho incontrato gioie e hocondiviso dolori che mihanno arricchito ed aiutato alasciare la mia città con piùslancio e sollecitudine. Cosafaccio a Velletri? Ho l’incaricodi animare la Comunità e diaiutare nella Scuola, inoltresto prendendo i primiapprocci per un impegno inParrocchia».

È stato un trasferimentoinaspettato? Come lo haivissuto?«Non è stato un trasferimentoinaspettato, già l’anno passatomi era stato annunciato chesarei rimasta per un anno perle consegne scolastiche ecomunitarie ad un’altraconsorella e così è stato.L’ho vissuto in spirito diobbedienza, animatadalla speranza di poteressere utile, con l’aiutodi Dio, nel serviziopresso un’altraComunità».

Quanti anni sei stata aLivorno? Pensavi direstarci ancora?Raccontaci qualcheflash della tua lungapresenza qui.«Sono stata a Livornoper 27 anni con diverseesperienze: all’iniziosono stata nellaComunità di Salviano,mentre insegnavo alleMagistrali. La miapresenza inquell’Istituto si èprotratta per 20 anniricchi di incontri, dilavoro, di belle

Sesperienze fatte con gli alunnie con i colleghi, Ho prestato inoltre il mioaiuto nella Parrocchia di S.Martino e subito dopo nellaerigenda chiesa della Leccia,luogo di comunione etestimonianza profonda. Conla malattia di mia madre iSuperiori mi chiesero diandare a seguirla e cominciai iprimi passi fugaci anellaParrocchia di S. Matteo.Tornavo a casa in ogni senso,anche se mi chiedevo cosa ilSignore mi chiedesse. La miapartenza da casa per entrarenella Congregazione era stata,a suo tempo, dura ecombattuta. I miei genitoriinfatti mi avevano fortementeostacolata ed il fatto di esserefiglia unica non avevafacilitato da parte lorol’accettazione della mia scelta.Alla morte dei miei sonoandata alla Scuola “BeataRosa” di via Lopez ed hoiniziato il mio lavoro inDiocesi: Ufficio Catechistico eUsmi (Unione delleSuperiore),impegni belli chemi hanno fattoconoscere laDiocesi, gli espertiche venivanochiamati per laformazione, tutti icatechisti, e tuttele religiose dellaDiocesi. A tutti vail mio graziesincero e la miapreghierafraterna».

Quali sono le cose che ti sonorimaste nel cuore e qualiinvece quelle che vorrestidimenticare? Come sono

secondo te i livornesi?«Nel cuore mi è rimasto tutto,ma c’è ancora posto: l’amore eil bene dilatano, nonrestringono la capacità di volerbene, di relazionarsi e dicondividere..Porto con me laScuola, i ragazzi, i bambini diSalviano, le loro famiglie, gliamici, le persone provate dal

dolore e dallamorte, i giovani, icatechisti, i luoghidove ho lavorato.. laChiesa di Livorno,insomma! Lì è lamia casa, la miacrescita, il miosenso dimissionarietà.Anche se talvolta cisono stati momentimeno facili, anchedi quelli sono gratae perché mi hannofatto riflettere e mi

hanno arricchita ed anche perquesti va a tutti il mio grazie.Come sono i livornesi? Nonposso dirne che

bene,altrimenti direi maleanche di me!! Sono un po’birbanti, un po’ poco religiosi,ma il cuore è grande… è comeil libeccio. Si lascianosbatacchiare dalle intemperie,dalle mode, ma poi sonobenevoli; sono “mangiapreti”più per definizione che nellarealtà. Io ho avutomanifestazioni di stima e diaffetto da tante personeapparentemente lontane dallaChiesa ma pronte invece aporgere aiuto e solidarietà inmolte circostanze».

Cosa hai lasciato a Livorno ecosa ti sei portata dietro?«Cosa ho lasciato? Non sorispondere, credo di non averlasciato, perché in realtà sonoancora lì, come sono ancora aFollonica, a Viterbo; ci sonoperché continuano lerelazioni, che non si lascianodividere dalla lontananza.Partire è un po’ morire, dice ilproverbio, ma solo un po’,perché allontanarsi non vuol

dire cessare di volersibene, quindi non holasciato il bene ricevutoe dato, ma lo porto conme e ne godoprofondamente».

Chi sono le sorelle chearrivano a Livorno? Leconosci? Cosaconsiglieresti loro?«Non so ancora chiandrà a Livorno: cisono ancorasistemazioni in corso,ma credo che tutto saràper il bene di tutti. Nonho molti consigli perloro se non quello didarsi con entusiasmo edi andare incontro atutti con amore, perchél’amore è l’unica armaveramente vincente».

c.d.

«Nel cuore mi èrimasto tutto, ma c’è ancoraposto: l’amore e il bene dilatano,non restringono la capacità di voler bene, di relazionarsi e di condividere»

I ricordi di quasi trent’anni di servizio nella Diocesi di Livorno e l’inizio della sua nuova avventura a Velletri

UNA NOTA IN REDAZIONE

Famiglia Cristianasul Meeting di CLA proposito della pagina che abbiamodedicato nel numero del 9 settembreal Meeting di Rimini promosso dalmovimento di Comunione e Libera-zione, la redazione di Famiglia Cristia-na ci ha fatto pervenire un nota in cuici chiede di precisare che, contraria-mente a quanto scritto in uno degli ar-ticoli, il settimanale aveva un suo in-viato al Meeting, il giornalista StefanoStimamiglio.La stessa nota aggiunge che «quantopoi a ciò che è scritto nella “Precisa-zione”, ossia che gli applausi sono«doverosi» per chi accetta l’invito adessere presente al Meeting, credo checonfermi il nostro “sospetto” che, co-me scrivevamo, “a Rimini si applaudanon per ciò che viene detto” ma per-ché «chi rappresenta il potere è lì».La redazione di Famiglia Cristiana ci ri-corda anche che in un recente edito-riale Beppe del Colle «ha difeso concoraggio Comunione e Liberazionequando il movimento, ai suoi esordi,era perseguitato. Eravamo a metà deglianni Settanta, e gli attentati alle sedi diCL erano quasi quotidiani. Oggi le co-se sono molto cambiate. Un movi-mento religioso a nostro giudizio-scrive del Colle - sbaglia se fa della po-litica una esperienza diretta, profitte-vole anche economicamente, con ine-vitabili conseguenze».Ringraziamo la redazione di FamigliaCristiana per l’attenzione che ci dedicae per averci aiutato a definire corretta-mente la sua posizione anche sullenostre pagine.

Alla parrocchia di S.M. del Soccorso

Ricordando San Francesco

Triduo in onore di San Francesco D’Assisi1-4 Ottobre 2012Ogni giorno durante le sante Messe,riflessione sulla vita di San FrancescoGiovedì 4 Ottobre: San Francesco e laPreghieraVenerdì 5 Ottobre: San Francesco el’UmiltàSabato 6 Ottobre: San Francesco e laChiesa

Mercoledì 3 Ottobre, Vigilia della Festadel Santo, alle ore 21.00 Solenne Liturgiadel Transito di San FrancescoEsposizione del SS. Sacramento, cantodei salmi e lettura della morte del Santo,benedizione Eucaristica.Al termine, benedizione e distribuzionedei Mostaccioli di San Francesco.

Giovedì 4 Ottobre Festa di San FrancescoPatrono d’ItaliaInaugurazione dell’anno catechisticoSS. Messe ore 9.00-18.00Alle 17.15 Santo Rosario; Vespro SolenneCelebrazione della Santa Messa Solenne ebenedizione degli animali, al terminebacio della reliquia del SantoCena in fraternitàAl termine della Messa, cena incondivisione in oratorio,un piatto dipasta calda sarà servito a tutti!

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI30 settembre 2012VIII