La Settimana n. 32 del 15 settembre 2013

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 15 settembre 2013 e bisogna proprio essere coraggiosi come Pietro; allora gridiamo e diciamo all’uomo di oggi non le parole che si aspetta, ma una paro- la misteriosa. Sì, all’uomo di oggi, così ipersensibile sulla sua dignità e quasi complessato di inferiorità, annunciamo che Gesù è il Verbo, che Gesù è la Parola. E per tradurre Verbo e Parola in una forma più comprensibile, dicia- mo che Gesù è Verbo ed è Parola perchè porta all’uomo una "dichiara- zione di amore", che non sminuisce affatto la profondità teologica del Logos, che è perfetta espressione del Padre. Come in ogni dichia- razione di amor eumano, la Parola serve per comunicare tutto l’essere, così la Parola Gesù che "viene fra i suoi" offre a tutti gli uomini l’amo- re del Dio Trinità. (Corso all’Università Cattolica di Milano 1979-’80) S 8 Settembre, Festa della Natività di Maria: la Chiesa livornese riunita a Montenero IlVescovo apre il nuovo anno pastorale guardando al futuro della città. Il tutto all’insegna della figura di Maria Offrite a Dio le fatiche del cuore DI MAURO DONATEO LE LINEE GUIDA Si riparte. Come ogni anno, con la festa della nascita di Maria, la nostra diocesi dà il via a tutta l’attività pastorale. Il Vescovo, parlando con i giornalisti al termine della celebrazione, ha indicato i due punti su cui si muoverà la chiesa livornese nei prossimi mesi: «Prima di tutto ci metteremo a servizio della città, dimostrando come sia possibile creare mille posti di lavoro nel giro di un anno. Ho già parlato con persone che lavorano nell’ambito portuale». Ma mons. Giusti è andato anche diretto verso un altro argomento molto importante per la città, le prossime elezioni amministrative: «La campagna elettorale dovrà unire, così si potrà creare lavoro. Noi saremo a disposizione anche in questo caso, suggerendo ai futuri amministratori, come tornare ad assumere». Un pensiero anche agli operai della Delphi («che a gennaio perderanno ogni assicurazione sociale»). L’altro punto pastorale su cui si muoverà la Diocesi, invece, «sarà quello di andare a cercare le persone, proprio come ha chiesto papa Francesco». E riprendendo le parole dette dal Santo Padre all’Angelus domenicale, il Vescovo ha ribadito la sua ferma condanna alla guerra: «Non risolve nulla, anzi, aumentano i danni e il terrorismo. Bisogna puntare al dialogo. Come ha detto il Papa, le guerre sono quasi sempre commerciali, fatte per vendere le armi». Infine, mons. Giusti è tornato a parlare della Madonna dei Popoli, ammettendo il suo stupore «per il grande consenso che ha suscitato quest’opera». L’OMELIA La celebrazione è cominciata dal piazzale Giovanni XXIII, da dove i fedeli livornesi, che hanno risposto in massa, si sono incamminati verso il sagrato del Santuario, recitando il Rosario. Anche il clero era quasi al completo, presenti anche le autorità e le associazioni del volontariato. Commentando la Parola, il Vescovo ha messo al centro la figura di Maria, indicandola come colei che «ci fa accogliere le croci», infatti, «Maria è detta anche madre addolorata, perché ha visto suo figlio, che aveva fatto del bene, soffrire ed essere crocifisso. Ma Lei non si è scagliata contro gli assassini di suo figlio». E proprio guardando alle croci della vita che mons. Giusti ha voluto parlare al cuore dei suoi fedeli: «Non vi dico di andarvele a cercare, né di sfuggirle, poiché fanno parte della vita. Vi suggerisco solo di accoglierle. Offrite le vostre sofferenze come ha fatto Maria». Infatti, «bisogna dare un senso al dolore, accogliere la croce e offrirla a Dio, solo così potremo capire che è un dono e far avvenire il miracolo della redenzione. Maria ha saputo amare fino in fondo, ci insegna le fatiche del cuore e dell’essere soltanto amore. Se faremo entrare Gesù nella nostra vita sarà lui a portare le nostre croci». Il Vescovo ha menzionato Giovanni Paolo II, («che aveva definito Maria, “il contatto continuo della verità del suo figlio”»), ma anche Paolo VI («che vedeva nella Madonna l’esempio di come mettere in pratica la volontà di Dio»). Mons. Giusti ha ricordato anche l’importanza dei miracoli, «che ci sono dati per accrescere la fede» e di come Maria abbia manifestato la sua vicinanza, apparendo più volte. Infine, il Vescovo ha dato anche un suggerimento: «Andatevi a leggere la biografia di santa Gemma da Lucca». IL SEMINARIO Monsignor Razzauti, attuale Rettore del seminario, ha voluto porgere un saluto particolare ai seminaristi: «Abbiamo sette nuovi ragazzi, provengono da fuori città. In totale adesso sono quindici. Sono state rifiutate anche nove richieste, poiché non le abbiamo ritenute pronte, ci vuole un discernimento importante per fare certe scelte. Ringraziamo Maria per queste vocazioni». Infine don Paolo si è lanciato con una preghiera e un auspicio: «Attendiamo che il Signore mandi nuove vocazioni tra i livornesi, le famiglie aiutino in questo, non devono avere paura del sacerdozio dei figli». NUOVE NOMINE al 21 Settembre don Gustavo Riveiro lascerà la parrocchia di S. Lucia per portare il suo servizio pastorale nella comunità di Oviedo e dal 1° Ottobre don Piotr Kownacki sarà il nuovo parroco della comunità di Antignano. Don Marcio Farias è stato nominato amministratore parrocchiale della parrocchia S. Giuseppe, anche luiinizierà il suo servizio dal mese di Ottobre. Don Cristoforo Pastuszak, infine, è stato nominato dal Vescovo parroco della comunità Sacra Famiglia nel quartiere Shangai. D Nelle foto di Roberto Manera tre momenti della celebrazione a Montenero IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi 8 settembre 2013 inizia l’anno pastorale

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Settimanale della Diocesi di Livorno

Transcript of La Settimana n. 32 del 15 settembre 2013

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

15 settembre 2013

e bisogna proprio essere coraggiosi come Pietro; allora gridiamo ediciamo all’uomo di oggi non le parole che si aspetta, ma una paro-

la misteriosa. Sì, all’uomo di oggi, così ipersensibile sulla sua dignitàe quasi complessato di inferiorità, annunciamo che Gesù è il Verbo,che Gesù è la Parola.E per tradurre Verbo e Parola in una forma più comprensibile, dicia-mo che Gesù è Verbo ed è Parola perchè porta all’uomo una "dichiara-zione di amore", che non sminuisce affatto la profondità teologicadel Logos, che è perfetta espressione del Padre. Come in ogni dichia-razione di amor eumano, la Parola serve per comunicare tutto l’essere,così la Parola Gesù che "viene fra i suoi" offre a tutti gli uomini l’amo-re del Dio Trinità.

(Corso all’Università Cattolica di Milano 1979-’80)

S

8 Settembre,Festa della Natività di Maria:la Chiesa livornese riunita a Montenero

Il Vescovo apre il nuovo anno pastoraleguardando al futuro della città.Il tutto all’insegna della figura di Maria

Offrite a Diole fatiche del cuore

DI MAURO DONATEO

LE LINEE GUIDASi riparte. Come ognianno, con la festa dellanascita di Maria, lanostra diocesi dà il viaa tutta l’attivitàpastorale. Il Vescovo,parlando con igiornalisti al terminedella celebrazione, haindicato i due punti sucui si muoverà lachiesa livornese neiprossimi mesi: «Primadi tutto ci metteremo aservizio della città,dimostrando come siapossibile creare milleposti di lavoro nel girodi un anno. Ho giàparlato con personeche lavoranonell’ambito portuale».Ma mons. Giusti èandato anche direttoverso un altroargomento moltoimportante per la città,le prossime elezioniamministrative: «Lacampagna elettoraledovrà unire, così sipotrà creare lavoro.Noi saremo adisposizione anche inquesto caso,suggerendo ai futuriamministratori, cometornare ad assumere».Un pensiero anche aglioperai della Delphi(«che a gennaioperderanno ogniassicurazione sociale»).L’altro punto pastoralesu cui si muoverà laDiocesi, invece, «saràquello di andare acercare le persone,proprio come hachiesto papaFrancesco». Eriprendendo le paroledette dal Santo Padreall’Angelusdomenicale, il Vescovoha ribadito la suaferma condanna allaguerra: «Non risolve

nulla, anzi, aumentanoi danni e il terrorismo.Bisogna puntare aldialogo. Come hadetto il Papa, le guerresono quasi semprecommerciali, fatte pervendere le armi».Infine, mons. Giusti ètornato a parlare dellaMadonna dei Popoli,ammettendo il suostupore «per il grandeconsenso che hasuscitato quest’opera».

L’OMELIALa celebrazione ècominciata dal piazzaleGiovanni XXIII, dadove i fedeli livornesi,che hanno risposto inmassa, si sonoincamminati verso ilsagrato del Santuario,recitando il Rosario.Anche il clero era quasial completo, presentianche le autorità e leassociazioni delvolontariato.Commentando laParola, il Vescovo hamesso al centro lafigura di Maria,indicandola come coleiche «ci fa accogliere lecroci», infatti, «Maria èdetta anche madreaddolorata, perché havisto suo figlio, cheaveva fatto del bene,soffrire ed esserecrocifisso. Ma Lei non

si è scagliata contro gliassassini di suo figlio».E proprio guardandoalle croci della vita chemons. Giusti ha volutoparlare al cuore deisuoi fedeli: «Non vidico di andarvele acercare, né di sfuggirle,poiché fanno partedella vita. Vi suggeriscosolo di accoglierle.Offrite le vostresofferenze come hafatto Maria». Infatti,«bisogna dare un sensoal dolore, accogliere lacroce e offrirla a Dio,solo così potremocapire che è un dono efar avvenire il miracolodella redenzione.Maria ha saputo amarefino in fondo, ciinsegna le fatiche delcuore e dell’esseresoltanto amore. Sefaremo entrare Gesùnella nostra vita saràlui a portare le nostrecroci». Il Vescovo hamenzionato GiovanniPaolo II, («che avevadefinito Maria, “ilcontatto continuo dellaverità del suo figlio”»),ma anche Paolo VI(«che vedeva nellaMadonna l’esempio dicome mettere inpratica la volontà diDio»). Mons. Giusti haricordato anchel’importanza dei

miracoli, «che ci sonodati per accrescere lafede» e di come Mariaabbia manifestato lasua vicinanza,apparendo più volte.Infine, il Vescovo hadato anche unsuggerimento:«Andatevi a leggere labiografia di santaGemma da Lucca».

IL SEMINARIOMonsignor Razzauti,attuale Rettore delseminario, ha volutoporgere un salutoparticolare aiseminaristi: «Abbiamosette nuovi ragazzi,provengono da fuoricittà. In totale adessosono quindici. Sonostate rifiutate anchenove richieste, poichénon le abbiamoritenute pronte, civuole undiscernimentoimportante per farecerte scelte.Ringraziamo Maria perqueste vocazioni».Infine don Paolo si èlanciato con unapreghiera e unauspicio: «Attendiamoche il Signore mandinuove vocazioni tra ilivornesi, le famiglieaiutino in questo, nondevono avere paura delsacerdozio dei figli».

NUOVE NOMINEal 21 Settembre don Gustavo Riveiro lascerà la parrocchia di S. Luciaper portare il suo servizio pastorale nella comunità di Oviedo e dal 1°

Ottobre don Piotr Kownacki sarà il nuovo parroco della comunità diAntignano.Don Marcio Farias è stato nominato amministratore parrocchiale dellaparrocchia S. Giuseppe, anche luiinizierà il suo servizio dal mese diOttobre.Don Cristoforo Pastuszak, infine, è stato nominato dal Vescovo parrocodella comunità Sacra Famiglia nel quartiere Shangai.

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Nelle foto di Roberto Manera tre momenti della celebrazione a Montenero

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

8 settembre 2013inizia l’annopastorale

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 settembre 2013II

Inaugurata LA MADONNA DEI POPOLI

DI FABIO FIGARA

na donna cheprotende un braccioverso le genti di mare,mentre con l’altra

stringe al petto il figlio appenanato: è la Madonna deiPopoli, la statua modellatadall’artista cascinese PaoloGrigò. Due anni dilavorazione per un’opera dicirca dieci metri di altezza,abbellita con i colori del cieloe dell’oro, che poggia su unbasamento ornato dallostemma della Diocesi, delComune, dallo stemma dellaMarina Militare e dai simbolidei rioni di Livorno.Centinaia di persone hannoassistito all’evento, a bordo ditante imbarcazioni diverse, dairimorchiatori, ai battelli, aipescherecci, alle barche dadiporto, suonando le sireneall’unisono una volta tolto iltelo che ricopriva laraffigurazione.Alla cerimonia erano presentile autorità, tra cui il prefetto Tiziana Costantino,l’ammiraglio dell’Accademia Giuseppe Cavo Dragone,l’ammiraglio della Capitaneriadi porto Arturo Faraone, ilpresidente della Provincia diLivorno Giorgio Kutufà,l’assessore regionale PaoloTognocchi e il sindaco diLivorno Alessandro Cosimi,il vice questore Paolo Rossi."La devozione di Livorno perla Madonna è innegabile - hadetto Cosimi - basti pensare aMontenero per renderseneconto. Sono felice che siagiunto a compimento unprogetto di questo tipo, volutocon forza dalla gente del maredi Livorno: è giusto che unacittà come la nostra abbia laprotezione della Madonnarivolta verso ciò cherappresenta, da secoli, larisorsa economica principaledella nostra città, il mare. E inun momento di difficoltàcome questo, non può esserealtro che un incoraggiamentoper una forte ripresa".Nell’intervento Cosimi hasottolineato anche l’inutilitàdi alcune polemiche chehanno preceduto l’evento,invitando a focalizzarsi più sulsignificato che un’opera delgenere ha per la comunità eper tutti coloro che giungonoa Livorno dal mare. "Questa èla Madonna di tutti!" ha detto.E quello di Maria è unosguardo che ricorda quello ditante donne che arrivano nelnostro paese con i barconidella speranza, uno sguardoche sembra perdersi lontano,oltre l’orizzonte, verso le gentidel mondo intero, verso Paesiin difficoltà che spessocercano da noi delle risposte,come accade per coloro chefuggono dalla miseria e dalleguerre, affrontando ogni tipodi difficoltà, imbarcandosi

U

verso l’Europa per trovarvirifugio. E la Madonna vegliasu tutti gli abitanti del mondo,senza distinzioni, perchésiamo tutti figli di Dio. Inrealtà quella di "popoli" è solouna distinzione operata da noiuomini, non esiste nel grandeprogetto Divino. "Maria ciama tutti, indipendentementedal colore della pelle, dallacultura o dalle usanze diverse -ha affermato Mons. Giusti - eper questo è contro ogniforma di guerra e disopraffazione. Maria è lamamma del mondo! Eproprio per questo non puòsopportare la guerra". Forte ilrichiamo del Vescovo allasituazione siriana. "Come sipermette uno Stato dibombardarne un altro,creando ulteriori spargimentidi sangue? Una guerra piùgrande non può essere una viada seguire per porre fine adaltre battaglie. Non sarebbeforse meglio che ogni paeseconcentrasse i propri sforzipensando alle situazioni di

"casa propria", cercando dirisolvere i problemi dipovertà, di disoccupazione edi degrado sociale, piuttostoche volersi imporre su altrecomunità?"Durante l’inaugurazione sonopoi intervenuti il pilota delporto di Livorno FiorenzoMilani, visibilmentecommosso, che due anni falanciò l’idea della statua e neha seguito la realizzazionepasso dopo passo el’imprenditore Piero Neri, cheha finanziato l’iniziativa con ilcontributo di altri operatoridel porto, e che hasottolineato come quest’operasia nata proprio dalla volontàdi chi vive la realtà portuale:sia relativa al lavoro dibanchina e di terminal che allavoro in mare proprio deiservizi tecnico-nautici.

Madrina della celebrazione erala vedova Michela Robazza,la moglie del pilota mortoesattamente quattro mesi fanell’incidente di Genova dellaJolly nero; lei, insieme ai suoidue bambini Alessio e Aurora, ha omaggiato laMadonna di un bouquet difiori da cui è stato tratta unarosa, poi gettata in acqua perricordare i caduti in mare.Il Vescovo ha infine benedettola statua e impartito labenedizione a tutti i presenti.A concludere l’evento è statolo scultore Paolo Grigò, che,emozionato, ha espresso lasua soddisfazione per il lavorocompiuto.

Centinaia di persone hanno assistitoall’inaugurazione

della statua, dal mare, in terra e attraverso la diretta

di Granducato TV.Presenti tutte le realtà legate

al mare e al porto

Nelle foto di Fabio Figara e Elia Pappalardo alcunimomenti della celebrazione: la statua ancora copertaall’arrivo delle imbarcazioni con sotto lo striscione chechiama il Papa; il momento dell’intervento delleautorità sotto la statua finalmente scoperta; la statua.Nelle foto in colonna la Fanfara dell’Accaemia Navaleche ha accompagnato la celebrazione; la statuacoperta dal paracadute prima dell’inaugurazione; labarca degli ormeggiatori che trasportava il gruppo incostume dell’Associazione La Livornina; altreimbarcazioni sotto il molo, il Vescovo che saluta ipresenti.

MARIAè la mamma del mondo!

La curiositàAnche attraverso lo striscione, regalatodalla famiglia D’Alesio, con la scritta"Papa Francesco Livorno ti aspetta"posto al pontone sotto la stauta, laDiocesi ha rinnovato ancora una voltal’invito al Pontefice a far visita alnostro territorio. La data proposta dalVescovo a Papa Bergoglio è quella del25 Marzo 2014, un’altra ricorrenzamariana per il Santo Padre così devotoa Maria, nell’anno del 450°anniversario della Madonna diMontenero a patrona della Toscana edella città.

IMMAGINI DI UN EVENTO

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI15 settembre 2013 III

opo l’inaugurazionedella statua dellaMadonna dei Popoliall’ingresso del porto

di Livorno, la Giornata dipreghiera che Papa Francescoaveva indetto per la pace aLivorno è proseguita in seratanella chiesa di San GiovanniBosco in Coteto. Alla veglia di preghiera si èaggiunta la processione cheha attraversato le vie delquartiere. All’iniziodell’incontro il parroco, donLuciano Musi, ha dato alcunespiegazioni sul quadro della“Madonnina di Coteto”,l’unica immagine mariana diorigine medievale dell’anticoborgo di Coteto, e dopo ilcanto “Mira il tuo popolo” hadato la parola al vescovoSimone.Il Vescovo ha ringraziato donLuciano per aver subitoaccettato la proposta che gliaveva fatto di indire unaveglia per la pace incomunione con Papa

DFrancesco, ha quindicondotto una serrata criticacontro la possibilità di unaguerra ricordando che “lebombe intelligenti tantointelligenti non sono”,perché già in passato, conquesta scusa, sono statecolpite scuole, con dentro ibambini, luoghi pubblici diritrovo, edifici abitati daignari cittadini. Rivolgendosichiaramente agli Stati Uniti eal suo Presidente, ha detto:“Fai questo perché sei unagrande nazione ricca epotente, ma chi ti ha datoquesto diritto di fare laguerra?”. Se ci sono stati deicrimini -ha aggiunto- spettaagli organismi internazionaliintervenire, così come èavvenuto con il Tribunaledell’Aia per le atrocitàcommesse nel Kosovo e neiterritori della ex Jugoslavia.Non si possono dunquedirimere le controversie conatti unilaterali di forza esoprattutto bisogna capire

quale sia la radice di questiavvenimenti. E’ troppocomodo usare il metodo “delprima li faccio litigare, poivado a dare le bastonate a chimi pare!”.Non si può vincere lasofferenza con altrasofferenza. Dobbiamocomprendere le ragioni difondo delle cose, dobbiamoprendere l’esempio daiFrancescani di Terra Santa,che come ci ha detto PadreIbrahim fin dai tempi di SanFrancesco hannotestimoniato una attenzioneverso tutti i popoli, nelle lorocase vengono accolti i bimbidisagiati di qualsiasi religionee popolo, la loro azione cidice che “si può essere amatie rispettati solo se si ama e sirispetta l’altro”. Su unoschermo giganteappositamente allestito èstata quindi proiettata laregistrazione, tratta da TV2000, delle parolepronunciate da Papa

Francesco per la veglia dipreghiera tenutasi poche oreprima in Piazza San Pietro,dove fra l’altro, aveva detto:“La violenza e la guerra non èmai la via della pace” e “Lapace si afferma solo con lapace”.E’ iniziata poi la processioneseguita da numerosi fedeli ditutta la diocesi. Partendodalla chiesa di Via Toscanal’icona mariana haattraversato Via dell’Alloro eVia del Gelsomino perfermarsi poi davantiall’immagine della madonnaposta in Via della Madonninadi Coteto, dove don Lucianoha invocato la protezione diMaria per i poveri e gliammalati del quartiere e peril mantenimento della pacenel mondo. Sempre con larecita del Rosario la veglia si èconclusa in Chiesa con labenedizione del Vescovo econ il canto “Dell’aurora tusorgi più bella”.

Gianni Giovangiacomo

n grande grazie al Signore per gliintensi, significativi e bellissimi

giorni a La Verna, dove oltre 200donne consacrate nell’Ordo Virgi-num si sono ritrovare per l’incontronazionale.Il tema trattato “Ordo Virginum pro-vocazione nel mondo contempora-neo” è stato presentato dai relatori inparticolar modo sotto l’aspetto delmondo degli affetti, tenerezza, fem-minilità, sessualità e amore vergina-le.Le relazioni ci hanno provocato a ri-flettere quanto la verginità consacra-ta non va intesa come una rimozioneo un annullamento del mondo degliaffetti, bensì come un positivo inve-stimento del cuore sotto l’azione del-lo Spirito, e per questo è necessaria lacondizione che il mondo affettivonon sia misconosciuto, ma assuntoin modo nuovo, quindi fondamenta-le è educarsi a una affettività maturacapace di relazioni gratuite e stabili.Il tutto attraverso una verginità vissu-ta in dialogo d’amore con l’uomo econ tutto ciò che lo circonda, chevuol dire misericordia cioè tenerezza,come offerta del proprio corpo impe-gnandosi nella realtà dove il Signoreci colloca, e questo in segno di carità. Fondamentale è la preghiera che uni-sce alla storia della quotidianità e midona “l’olio” per alimentare il rap-porto con il Signore e con gli uominie le donne nella misericordia e carità.Interessante è stato anche il richiamoalla famiglia di origine ed alla fami-glia ecclesiale, la prima dove la voca-zione matura ed i legami rimangonoperché quella è la realtà santa dove ilSignore ha manifestato il suo volersu di noi; mentre nella seconda il le-game si manifesta con la chiesa loca-le, l’obbedienza al Vescovo, vivendo ipropri talenti in comunione con lui.Infine, è stato ricordano come sia im-portante non rinunciare alla vita so-ciale, partecipare alla realtà pubblica,avere contatti con culture diverse.Significativa è stata la presenza deiVescovi della Toscana, hanno semprepresieduto la Liturgia delle Ore e la S.Messa offrendoci meditazioni che ri-prendevano il tema del convegno al-la luce della Parola di Dio. Ai Vescoviva il nostro grazie, non solo per lapartecipazione, ma soprattutto perl’accompagnamento in questi anniin cui abbiamo maturato la disponi-bilità ad accogliere in Toscana l’In-contro Nazionale, e con i quali conti-nueremo il nostro cammino di for-mazione.Interessante la tavola rotonda in cuidonne consacrate, alla luce dellaGaudium et Spes hanno comunicatola propria esperienza di vita e lavora-tiva, e come il lavoro spesso è occa-sione di condivisione e sostegno alletante difficoltà di vita che oggi incon-triamo.Anche l’aspetto della solidarietà haavuto il suo spazio, infatti nella sera-ta di festa, lo spettacolo oltre a far di-vertire, ha presentato alcuni progettia favore di bimbi, sostenuti anche daquesto.Ed in conclusione cosa dire: grazieSignore per il dono della Consacra-zione, aiutami a far crescere la stessacome e dove vuoi Tu e che la mia vitapossa comunicare quanto ascoltato emeditato a La Verna!

Giusy D’Agostino

U

L’incontro nazionaledell’Ordo Virginum

Una provocazioneper il mondoMai più

la GUERRA

Il campo di formazione interdiocesano per catechisti e animatori

Alla ricerca del Catechista perduto 2lla casa S.Giuseppedelle Figliedella Carità

a Quercianella icatechisti e glianimatori dellediocesi di Livorno edi Massa Marittima– Piombino si sonodati appuntamentoper un incontro diformazionesuccessivo a quellodello scorso anno.Sotto la direzione didon FabioMenicagli,responsabiledell’ufficiodiocesano per laCatechesi, e con lapartecipazionestraordinaria delladirettricedell’Ufficiocatechistico delladiocesi di MassaMarittima e Piombino,prof.ssa Anna MariaGiorgi, i catechistihanno trascorso unmomento dicondivisione, dispiritualità e diconfronto, attraverso lalettura e l’analisi di testibiblici. Il primo giorno AnnaMaria Giorgi haspiegato cosasignificava essere laicoprima del ConcilioVaticano II e comesiamo arrivati ,successivamente, aduna visione organicadella Chiesa. Attraverso

A

l’analisi di brani bibliciha parlato del popolodi Dio edell’appartenenza allaChiesa. Don Fabio haaffrontato le tematichedel “progettare” e haillustrato il Metodo deldiscernimento,interloquendo con icatechisti e mettendolialla prova in varieattività di gruppo.Il secondo giorno donFabio ha presentato laStruttura del progetto eil Metodo delprogrammare,invitando i presenti ariconoscerne glielementi base con un

lavoro di gruppo, infineha presentato tutti icatechisti della CEI cheservono per lacatechesi. Nelpomeriggio c’è stataun’esercitazione diruolo in cui i catechisti,divisi in 3 gruppi,hanno preparato unprogetto secondo questitemi: partecipazionealla Messa, confessionee preghiera. E’ stato unmomento dicondivisionecostruttivo che haintrodotto il secondointervento dellaprof.ssa Giorgi,riguardo al

Discernimento el’ascolto della Parola.La serata di Sabato èstata speciale perché,spiegato il significato didigiuno per il cristiano,tutti hanno partecipatoalla veglia per la paceindicata da PapaFrancesco: inprocessione, leggendobrani del Vangelo,testimonianze di guerrae cantando lodi alSignore, i catechistisono andati nellacappellina delle suoreFiglie della Carità ehanno pregato conloro, tutti insieme perla pace nel mondo,

adorando ilSantissimoSacramento.Il terzo giorno delcampo la prof.ssaGiorgi ha parlato delProgetto delcatechista,analizzando la 1ªlettura della Messa eil brano del Vangelo,specificando che lafede è diversadall’entusiasmo,deve avere radici, ilcatechista non devefarsi trasportaredalla passione,perché essapotrebbe finire daun momentoall’altro ericordando a tuttiche il 1° principiodell’azione delcristiano èl’incarnazione.

Questo campo diformazione è statoveramente positivoperché vi hannopartecipato catechistidai 14 anni in su,generazioni diverse chehanno potutoconfrontarsi su diversiaspetti ed esperienze:ognuno ha acquisitoqualcosa dall’altro,ognuno ha insegnatoqualcosa all’altro. Tuttoquesto è ricchezza edono che arricchiscel’animo e cheinvigorisce ognicatechista nel suoministero.

Monica Calvaruso

L’INIZIATIVA DI PREGHIERAper la pace

La Veglia nella chiesa di S. Giovanni Bosco

in Coteto e la processione

con l’immagine della Madonnina

per le vie del quartiere

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 settembre 2013IV

Da martedì 10 a sabato 14 settembremons. Simone Giusti accompagnerà ilpellegrinaggio in Polonia

DOMENICA 15 SETTEMBRE10.30 S. Messa e cresime dei giovani edegli adulti in cattedrale

LUNEDÌ 16 SETTEMBRENella mattina, udienze clero in vesco-vado

Dal pomeriggio di lunedì 16 a venerdì20 settembre, il Vescovo guiderà ilritiro spirituale dei seminaristi a LaVerna

VENERDÌ 20 SETTEMBRE21.00 in vescovado riunionecongiunta dei Centri Pastorali

SABATO 21 SETTEMBREPartecipazione al convegno della SanVincenzo alla chiesa di Madre Seton

DOMENICA 22 SETTEMBRE10.30 S. Messa di apertura dellasettimana biblica alla parrocchia S.Giovanni Bosco

Agenda del VESCOVO

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Freni M. - RISCATTO. Romanzo. - Ed. Paoline,pp.174, euro 13,00."Padre se dovessi morire in questo luogo, vorrei chesulla mia tomba fosse scritto: "VISSE NELL’ OMBRADEI GIORNI E FU TESTIMONE DELLA FECONDITA’DELLA COLPA". Sono queste le parole del protagonistaGenni Fleris, un bravo giovane siciliano che pervendicare il crudele omicidio di sua moglie, si trovacoinvolto in una storia di violenza e di morte ed ècondannato a scontare la pena dell’ergastolo. Durantegli ultimi anni della sua trentennale permanenza incarcere, prima di ottenere la grazia del Presidente dellaRepubblica, mentre è recluso sull’Isola di Marsia, Gennimatura il desiderio di dare un senso alla propria vita,apparentemente perduta, aiutato dalla benevolenza edall’amicizia di vari personaggi (il superiore e lamoglie, il cappellano, l’assistente sociale). Con unanotevole forza d’animo, da sponde di male e divendetta, si orienta verso orizzonti di bene e disperanza. Libero dal carcere, si reca come volontario inKenya e qui si dedica agli altri con un amore che loporterà a mettere in gioco la sua stessa vita.

Himitian E. - FRANCESCO il Papa della gente.Dall’infanzia all’elezione papale, la vita di Bergo-glio nelle parole dei suoi cari.- ED. BUR pp. 300euro 14,00.Vaticanista argentina e intima amica della famigliaBergoglio, Evangelina Himitian è una delle persone piùvicine a Jorge Bergoglio, ed è tra i pochi ad aver seguitoda vicino lo straordinario percorso che lo ha portato finoal soglio di Pietro. Riportando per la prima volta leparole dei familiari e raccontando episodi decisivi che cifanno conoscere il cuore più autentico della sceltad’amore di Papa Francesco, questa commoventebiografia ne rivela il lato privato e a noi menoconosciuto: la migrazione dei genitori dall’Italiaall’Argentina, l’infanzia nei quartieri popolari di BuenosAires, la passione per lo studio e i maestri giovanili, glianni di formazione tra i gesuiti, la nomina a vescovo ela volontà di testimoniare quotidianamente il Vangeloprendendosi cura degli ultimi. Nel ripercorrere imomenti cruciali della vita di Bergoglio, la giornalista,vincitrice del premio dell’Asociacion de EntidadesPeriodisticas Argentinas nella categoria Diritti Umani, ciaccompagna all’origine del suo impegno per costruireuna Chiesa povera tra i poveri e tocca le corde piùintime dell’uomo che con la sua stupefacente bontà hariacceso la gioia e la speranza nei cuori di milioni difedeli in tutto il mondo.

Due opportunità per il SERVIZIO CIVILE

Il Servizio civile al Centro Mondialità4 posti disponibili“Giovani al servizio della pace e della mondialità”Presso il CMSR sono disponibili 4 posti per giovani da avviareal Servizio Civile Regionale nell’ambito del progetto “Giovani

al servizio della pace e della mondialità”.Le attività in cui saranno inseriti i vo-lontari riguardano:- diffusione sul territorio di prodottidel commercio equo per sensibiliz-zare la popolazione del territorio aduna cultura del consumo critico, re-sponsabile, equo e consapevole; - informazione, educazione e comu-nicazione per la popolazione localeattraverso campagne di sensibilizza-zione e di promozione per la sosteni-bilità ambientale e la raccolta diffe-renziata dei tappi in PE da incremen-

tare nel territorio livornese;- coinvolgimento delle scuole del territorio attraverso percorsididattici mirati all’educazione ambientale e formazione degliinsegnanti per inserire tale tematica nel programma scolastico;- gestione del "Doposcuola" in cui inserire gli alunni italiani estranieri del territorio livornese per favorire l’integrazione dibambini disagiati

Possono presentare domanda tutte le persone, italiane e stra-niere, che siano in età compresa tra i 18 e i 30 anni (35 per i di-versamente abili) e residenti in Toscana o ivi domiciliati permotivi di studio o lavoro. Le domande devono essere presenta-te entro il giorno 24 Settembre 2013 al CMSR, via della Ma-donna n. 32 - 57123 Livorno.

Per maggiori informazioni:visitate il sito www.serviziocivile.toscana.it o contattate il CM-SR (lunedì - venerdì, ore 9-13 e 15-18; tel 0586 887350).

IN RICORDO DELL’AMMIRAGLIO Trascorso un mese vogliamo ricordare l’amico e so-stenitore Ammiraglio Raimondo Pollastrini.Insieme ai familiari e ai suoi cari celebriamo la S.Messa domenica 15 settembre alle ore 10.30 nellaCappellina della Stella Maris nel Porto di Livorno(varco Valessini).

Il Servizio civile alla CaritasÈ possibile leggere sia sul sito della Caritas diocesana sia sufacebook il bando che la regione Toscana ha pubblicato peri giovani che desiderano fare un’esperienza di servizio civile.Il servizio civile permette, ai giovani selezionati, di accresce-re la propria esperienza umana partecipando concretamentealla vita sociale attraverso azioni in favore di persone e fami-glie bisognose .Il termine di presentazione delle domande, da effettuarsi at-traverso consegna a mano o tramite Racc. A/R a Caritas To-scana- Via Pucci 2- 50122 Firenze, è previsto per il 25 settem-bre.

Alla domanda i candidati devono allegare il Curriculum Vi-tae, un documento d’identità valido e la scheda della sede,per la validità della stessa faranno fede data di consegna oricezione. Per quanto riguarda le selezioni comunicheremola data in seguito

Maggiori informazioni le trovateal link al sito di Giovani e Servi-zio della Caritas Toscanahttp:\\giovanieservizio.caritasto-scana.it in cui risultano tutte lesedi e le notizie relative ai pro-getti della Caritas Toscana

LUNEDÌ 16 SETTEMBREALLE 21.15Al Centro Artistico “Il Grattacielo”,incontro dal titolo:«I Giovani e le sfideeducative», relatori dellaserata il pedagogistaLamberto Giannini el’Assessore al Sociale delComune di RosignanoMarittimo Elena Ciaffone

Diamo ali alle STRADE

IL 21 SETTEMBRE ALLE 9,00

Nel centenario di OzanamALLA CHIESA S. ELISABETTA SETON Relatori: Cardinale Gianfranco Ravasisu: "Fede, cultura, e carità".P. Luigi Mezzadri, CM su "La caritàsociale, segno profetico dell’impegnovincenziano".Intervento di Don Gino Franchiparroco della chiesa S. ElisabettaSeton su: "La mia cara Italia".Presentazione degli studi suisoggiorni di Ozanam e del volume su"Il libro dei malati".

Diocesiinforma

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI15 settembre 2013 V

3. L’EVANGELIZZAZIONE NON ÈMAI COMPIUTA PER SEMPRESempre la vicenda umana ècaratterizzata da grazia e peccato,caduta e redenzione. Solo i poverisanno accogliere il Vangelo. Persaper accogliere la misericordia diCristo e convertirsi occorre essereconsapevoli del proprio stato dimiseria e voler essere accolti eperdonati. Sin tanto che lapersona pensa che può " salvarsi "da sola e considera Cristo e il suoVangelo al più un bell’accessoriodella propria vita ma nonl’essenziale della propriaesistenza, difficilmente ci saràspazio per l’evangelizzazione.L’uomo moderno sembra davveroconvinto di essere padrone delsuo destino. Oggi c’è un nuovo modo di porree di vivere il problema dellasalvezza terrena. All’uomo di oggiarride una nuova speranzaterrena. Da teocentrica la visionedell’uomo diventa geocentrica eantropocentrica: si è operato unradicale spostamento di interessiun’autentica rivoluzionecopernicana nell’universospirituale dell’uomo. Egli nonappare più ai propri occhi comepellegrino che percorrefrettolosamente la valle di lacrimedi questo mondo, tutto teso versola terra promessa dell’aldilà. Eglidiventa sempre più un sedentario. Alla mobile tenda ha sostituito lasolida casa di pietra. Le unichefrontiere che conosce sono quelleterrestri e temporali. Alla speranzateologale ha sostituito unasperanza umana e terrena. Unanuova missione e una nuovaazione danno un senso nuovoalla sua vita: quello dellaconquista graduale e inarrestabiledel mondo. La fedeltà alla terra ela preoccupazione dellacostruzione della città terrenahanno avuto ragione sullesperanze e sulle preoccupazioniescatologiche. Una nuova fiducianell’uomo sta alla base di questalotta gigantesca. L’uomo nonattende più la salvezzadall’esterno, ma se la costruiscecon le sue stesse mani. Ma lamorte rimane e demolisce tutte lecertezze secolaristiche e rompe uncielo limitato soloall’immanenza. Un lamentosommesso si ode: io volevo, iovoglio vivere e amare.C’è bisogno di sentinelle del mattino,di uomini e donne che indichino conla loro vita qual’è la strada per essereoltre la morte. C’è necessità dipersone che con tutti i propri limiti esovente affatto migliori di altri, peròinsegnino l’Amore, insegninol’essenziale ovveroDio, cuore e cielodi ogni uomo.

4. IL PRIMO ANNUNCIO Come ritrovare il coraggio diannunciare il vangelo di Dio? (1Ts2,2). Oggi non sono opposizioniesteriori e dichiarate a impedirlo,almeno nel nostro Paese, masubdole emarginazioni culturali ela tendenza all’asservimento ad“idoli mondani”. Noi cristianisiamo chiamati ad annunciarenon una serie di verità astratte ouna morale o una filosofia di vita,ma una Persona: Gesù Cristo,crocifisso e risorto. È questo ilcuore del messaggio cristiano,come ci insegnano i Vangeli e leprime comunità cristiane.

In un contesto obiettivamentemissionario come il nostrooccorre riportare al centro di tuttele comunità parrocchiali e delleaggregazioni laicali, il primoannuncio della fede. «C’è bisogno di un rinnovatoprimo annuncio della fede. Ècompito della Chiesa in quantotale e ricade su ogni cristiano,discepolo e quindi testimone diCristo» Oggi come ieri, l’evangelizzazioneavviene solo quando la personacerca e fa esperienza dellapresenza amorevole di Cristo. La finalità da raggiungere, nelprimo passo del Vangelo, èanzitutto nell’ordine del rapportopersonale di fiducia e di amoreverso Dio. Dai testi del NuovoTestamento risulta che già allorac’era una solida e nettaconsapevolezza di questa finalitàdell’annuncio evangelico. Nellapreghiera sacerdotale di Gesù sitrova la seguente lapidariaformulazione, che sembra essereappunto il programma dellaprima evangelizzazione: Questa èla vita eterna: che conoscono te,l’unico vero Dio, e colui che haimandato Gesù Cristo (Gv 17,3).Annotiamo subito, per prevenirefraintendimenti, che questo“conoscere”, nel senso biblico,significa: vivere un rapportopersonale con Dio, un rapporto difiducia e di amore. È quindimolto vicino a “credere in Dio” o“affidarsi a Dio”. Nel testo citato èanche chiaramente affermato, chela vita eterna dell’uomo dipendedall’accettazione e dalla pratica diquesto rapporto con l’unico veroDio e con Colui che Egli hainviato, Gesù Cristo. Per daremaggiore concretezza a questafinalità che si vuole raggiungere

con la testimonianza evangelica alivello del rapporto personale conl’unico vero Dio, si potrebbeanche dire che il non cristiano,come primo passo sulla via delVangelo, è sollecitato a entrarenella prospettiva del primocomandamento. Due testi biblicilo illustrano molto chiaramente. Il primo è il noto testo secondo lasplendida formulazione delDeuteronomio: Ascolta Israele: ilSignore è il nostro Dio, il Signoreè uno solo. Tu amerai il Signoretuo Dio con tutto il cuore, contutta l’anima, con tutte le tueforze" (Dt 6,4-5). Come secondoriferimento vale l’indicazione diGesù a un fariseo, dottore dellaLegge, che lo interrogava sulcomandamento più importante(Mt 22,34-40; cfr. Mc 12,28-34; Lc10,25-28). Che cosa significaeffettivamente l’espressione“credere in Dio”? Quando il cristianesimo parla di“fede in Dio”, o di “fedenell’unico vero Dio”, essosostiene che non è sufficiente lasola affermazione intellettualeche Dio esiste. Non è soltanto ilfatto di sostenere o di pensare,con più o meno certezza, che Dioesiste. Il compito primario perl’uomo credente (senza il qualed’altronde difficilmente potrebbechiamarsi “uomo di fede” o“credente”) consiste nel vivere unrapporto di fiducia, ossia di fedein Dio, in vista della salvezza odella vita eterna. Il fatto di giungere alla fede inDio non avviene automaticamenteo prevalentemente dallo studiodelle definizioni dogmatiche. Laconoscenza intellettualesolitamente non genera quellafede in Dio, tramite la quale unapersona umana si impegna in un

rapporto di fiducia e di amoreverso Dio. IIn ultima analisi è un dono diDio.Il problema centrale è il credere inDio, nel senso di vivere unrapporto personale con il Diopersonale, un rapporto di assolutafiducia e di amore. Siamo nell’ordine dell’alleanza,che è l’ordine dell’amore e dellaragionevole fiducia. Tuttavia lafede in Dio, il fatto di affidarsi aDio, non va inteso come unaspecie di atteggiamentopuramente volitivo, emotivo osentimentale, senza chenell’esperienza stessa vi sianoalcune indicazioni che sembranosostenere e motivare tale fiducia.Certamente è soprattuttonell’esperienza con Gesù diNazareth che i primi cristianihanno trovato questamotivazione principale percredere in Dio, quale si è rivelatoin Gesù Cristo. D’altra parte ilfatto di avere fiducia in Dio vaanche di pari passo con unadeterminata idea di Dio. Taleatteggiamento di assoluta fiduciain Dio è inseparabilmente legatoa determinate verità e quindi acontenuti dogmatici, chesorreggono la fiducia in Lui. «Il primo annuncio si può quindidescrivere sinteticamente così: ha peroggetto il Cristo croci?sso, morto erisorto, in cui si compie la piena eautentica liberazione dal male, dalpeccato e dalla morte; ha perobiettivo la scelta fondamentale diaderire a Cristo e alla sua Chiesa;quanto alle modalità deve essereproposto con la testimonianza dellavita e con la parola e attraverso tutti icanali espressivi adeguati, nelcontesto della cultura dei popoli edella vita delle persone»

Cercare e fareesperienza di Cristo

LA LETTERA PASTORALE/2....... ..

Proseguiamo con la lettura della lettera pastorale di monsignor Giusti “Il primo annuncio”

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 settembre 2013VI

L’incontro regionale dell’ UCSI

Il futuro del giornalismo

Come cambia il modo di fare giornalismo e di fare comunicazione

iornalisti diprofessione egiovanicomunicatori si

sono confrontati sul futurodel mondodell’informazione nei localidella Villa “Alma Pace”,sul lungomare diAntignano. I lavori della giornata sonostati introdotti daAntonello Riccelli(presidente Ucsi Toscana,Granducato Tv), SaraBessi (responsabilenazionale Ucsi Giovani, LaNazione), LeonardoChiarelli (presidentegruppo Ucsi GiovaniToscana) e da vari giovanicomunicatori.

Per l’occasione MicaelaNasca, giornalista diTgCom24, ha aperto laserie di interventiprevisti, analizzando imodi in cui evolve ilconcetto di“informazione” nell’eradi internet e delle tv ”allnews”. «Oggi “vince” chiarriva prima sulla notizia– ha spiegato - e i “rivalipeggiori”, in questecondizioni, sono iblogger e le reti, in cuiogni utente può offrire ilproprio contributo.Tuttavia canaliautorevoli che filtrano lenotizie dovrannosempre esistere, peroffrire un’informazioneprecisa, dettagliata e,soprattutto, verificata. Di

G

fronte a questeprospettive, è inevitabileper il giornalista di oggiessere sempre più“multimediale”,conoscere i nuovimetodi dicomunicazione e saperscrivere di qualsiasiargomento, purcoltivando l’interesse peruno o più settorispecifici.» A seguire, l’interventodel giornalista FrancescoDi Costanzo, che haportato l’attenzionesull’impatto dei socialnetwork nel mondodell’informazione e nelrapporto tra istituzioni ecittadini, e, dopo i lavori

di gruppo, Luca Collodi,direttore della reteitaliana di RadioVaticana, ha affrontato iltema della nuovadimensione delgiornalismo nell’era delprecariato. «Il ruolodell’operatoredell’informazione è incrisi: spesso svalutato, ilgiornalista si trova adaffrontare situazioni chespesso non riesce agestire, dovendosottostare a imposizioniesterne. Inoltre leredazioni sono piene diprecari e stagisti, ai qualisono richiesteadattabilità edisposizione

l’accesso all’albo allaluce dell’ultima riformadegli ordiniprofessionali redatta dalgoverno Monti. Perconcludere, dopo ilsaluto di Luca Lischi,capo di Gabinetto dellaPresidenza dellaProvincia di Livorno, lapresentazione dellanuova campagna diascolto di Ucsi Toscana,riguardante leprospettive di impiegoper i nuovi comunicatorinelle imprese, nellapubblicaamministrazione, neimedia tradizionali o sublog e siti internet, el’adesione alla “Giornataper la Pace” indetta daPapa Francesco. Per leprossime attivitàdell’associazione èpossibile consultare ilsito www.ucsi.it

Fabio Figara

i è svolto a Ariccia (Roma), il 10°Capitolo generale delle Figlie di SanPaolo. 68 Paoline, provenienti da tutti icontinenti, si confronteranno sul tema:

«Crediamo e perciò parliamo». Con fedeaudace e profetica facciamo a tutti «la caritàdella verità». L’argomento, in sintonia con le prospettivedell’Anno della fede e con l’impegno per lanuova evangelizzazione, esprime il cuoredell’identità apostolica delle Figlie di SanPaolo, chiamate a vivere e a comunicareGesù Cristo che è «via, verità e vita» (Gv14,6), testimoniando e annunciando «laforza e la bellezza della fede» (come si leggenella lettera apostolica Porta fidei diBenedetto XVI) nella cultura dellacomunicazione e in modo speciale, oggi, con

un deciso impegnonella rete.

Fondate nel 1915 dalbeato GiacomoAlberione, autenticoapostolo dellecomunicazionisociali, con lacollaborazione dellavenerabile sr. TeclaMerlo, della quale èin corso il processo dibeatificazione, oggi leFiglie di San Paolosono alla vigilia delprimo centenariodella FamigliaPaolina e della lorostessa nascita.

Presenti incinquantadue Paesi,per un totale di 2309sorelle e 235 giovaniin formazione,svolgono la loromissione attraversocentri di produzione

editoriale multimediale e digitale, rivistecartacee e online, librerie e altri centri didiffusione, siti web, radio e tv (anche webradio e web tv), formazione critica all’uso deimedia, animazione sulla comunicazione ebiblica.

Riferimento costante e irrinunciabile restasan Paolo, l’Apostolo delle genti, da cui lePaoline attingono lo spirito rivivendolo nelpresente e avvertendo l’urgenza di riscoprirenella mistica apostolica vissuta da Paolo, einterpretata dal fondatore, la forza unificantedella spiritualità e quella profetica dellamissione.Ed è proprio a partire da un’espressionepaolina: «Crediamo e perciò parliamo»(2Cor 4,13), ispiratrice del tema al centro del10° Capitolo generale, che le partecipanti siconfronteranno per individuare percorsi cheaiutino a maturare una fede autenticanell’incontro con Cristo e a esprimere la“natura docente” propria dellacongregazione.Il Capitolo prevede l’elezione del nuovoGoverno generale e la determinazione dellescelte prioritarie d’azione apostolica per iprossimi sei anni.

S

Nei giorni scorsisi è tenuto aLivorno l’incontroregionaleorganizzatoda UCSI Toscana.Vari interventida partedi professionistiinvitatiper l’occasione

«L’argomento, in sintonia con le prospettivedell’Anno della fede e con l’impegno per la nuovaevangelizzazione,esprime il cuoredell’identitàapostolica delle Figlie di San Paolo,chiamate a viveree a comunicareGesù Cristo che è “via, verità e vita”» (Gv 14,6)

«CREDIAMO E PERCIÒPARLIAMO»

Il capitolo generale delle Figlie di San Paolo

ome già annunciato nelloscorso numero, Amichiamoci

ha aperto i battenti sabato 7 set-tembre alla chiesa dei Sette Santi.Ad "inaugurare" questa nuovaedizione, come sempre la S. Mes-sa celebrata quest’anno dal par-roco don Ordesio il quale, ha sot-tolineato più volte (prendendospunto dalle parole che PapaFrancesco ha rivolto ai giovani aRio) la necessità che i giovani fac-ciano "casino" ovvero faccianosentire il proprio grido, la propriavoce nella chiesa e ne siano i pro-tagonisti.La serata, animata dalla commis-sione Caritas per i problemi del-l’handicap, è proseguita su uno dei campi di gioco nei quali sisfideranno alcune delle 92 squadre presenti al torneo.Facendo seguito all’appello del Papa, lo staff ha deciso di abo-lire la braciata in programma lasciando spazio al digiuno o adun piccolo spuntino.

Particolarmente attesa, la con-segna delle maglie: giallo, blu,viola, verde, amaranto…sonosolo alcuni dei colori delle 17realtà partecipanti al torneo, unarcobaleno in piena regola cheha illuminato il grigio dell’asfal-to del campo dei Sette Santi.

La veglia di preghiera infine, ha concluso la serata di apertura,un momento che ha visto riunirsi, giovani, adulti, ragazzi: unmosaico di persone che ha fatto tesoro per più di un’ora del si-lenzio e del raccoglimento.

m.b.

C

Amichiamoci...pronti, via!

TRE SETTIMANE PER I GIOVANI

Nella foto un’immagine del negozio delle suore paoline in viadell’Indipendenza

ad affrontare qualsiasiargomento e tematica.Oltre che essere unasituazione inaccettabileper gli stessicollaboratori, rischia dirisentirne l’informazionestessa, venendo amancare sempre piùprofessionisti: a questi,comunque, dovrebbeessere sempre richiestoun serio percorso diformazione continua.» Dopo la pausa per ilpranzo, Luigi Cobisi,consigliere nazionaledell’Ordine deiGiornalisti, ha illustratoe commentato le attualinormative e direttive cheregolano la professione e

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI15 settembre 2013 VII

Una scelta coraggiosaDI FABIO FIGARA

avigatori, bussole,boe, catene, ancore,fornelli, corde emolto altro: nel

negozio Yachting di AndreaTortora, sugli Scali Novi Lena31/33, si possono trovareaccessori e oggettistica di ognitipo per imbarcazioni dipiccole e medie dimensioni,in vendita al banco e on-linedal sitowww.yachtinglivorno.com. Andrea inizia la suaesperienza nel mondo dellanautica lavorando nella dittadel padre, la M.T.F. Italia divia Verga, che si occupa diraccorderia idraulica di primoimpianto per i cantieri nauticida più di trent’anni. Dopo cinque anni di durolavoro, nel gennaio 2010decide di aprire in proprioquesta attività. Recentementeha deciso di continuare adinvestire in questo progetto,trasferendosi di fronte alcantiere Azimut Benetti. Unascelta coraggiosa in unmomento non certo facile pertutta l’economia. Inparticolare, negli ultimi anni,il mondo della cantieristicaha visto una flessione di circal’80%: ciò è dovuto in partealla crisi, ma anche anormative che non hanno dicerto aiutato il settore.«Livorno è una buona piazza -spiega Andrea - ma ècomposta, per la maggiorparte, da proprietari dipiccole imbarcazioni, chehanno il rimessaggio e ilposto barca soprattutto lungoi fossi e fanno parte di realtàassociative locali, quali ilCircolo della Pesca o il circolodel moletto “Nazario Sauro”.Molti di loro, tra cui alcunimiei clienti abituali, a causadella crisi hanno perso illavoro e hanno dovuto,ovviamente, vendere la barcae rinunciare a molte altrepassioni. A questi vannoaggiunti i membri degliequipaggi degli yacht dimedie e grandi dimensioni,in netto calo se non quasi“scomparsi”.»Infatti, in tutta Italia, i portituristici risentonodell’applicazione dellacosiddetta “tassa distazionamento” (in seguitocorretta con “tassa dipossesso”), in vigore dal 1°maggio 2012 con il decreto“Salva Italia”, con la quale èstata tassata la proprietà diimbarcazioni, auto di lusso eaerei.

N

«Una volta applicatada noi, la Corsica hasubito abolito latassazione sulleimbarcazioni, e i suoimoli si sonoletteralmente riempiti.Quando uno yachtattracca, resta alcunigiorni nel porto per ilrimessaggio. In quelseppur breve periodo,gli equipaggiacquistano materieprime, accessori efrequentano bar,ristoranti e negozi.Questo, ad oggi,manca, e gravaenormemente sulsettore. Un esempioper tutti è lasituazione del nuovo portoturistico di Rosignano:un’ottima struttura, masvuotata. Inoltre questo tipodi tassazione ha finito perinteressare solo una minimaparte di tutti i possessorid’imbarcazioni, potendosiapplicare soltanto alle barcheimmatricolate, ovvero aquelle con lunghezzasuperiore ai 10 metri: inpratica, gli introiti per lo Statosi sono rivelati molto esigui.» Oltre a questo si aggiungono iproblemi legati a studi disettore, a politiche fiscali e a

burocrazia locale che spessomettono in difficoltà i piccoliimprenditori: tassazione inbase a previsioni di vendita«impossibili da valutare apriori», tasse sulle giacenze dimagazzino invendute (inparticolare per il settorenautico) e difficoltàburocratiche legate ad ognitipo di praticaamministrativa. «Quandodecisi di aprire l’attività civollero quattro o cinque mesiper avere autorizzazioni eallacciamenti - continuaAndrea – senza parlare dei

costi che comportal’espletamento diqueste pratiche; aquesti vannoaggiunte spese varie,come lafiscalizzazione delregistratore di cassa.Una volta apertal’attività, ci vuole unpo’ di tempo per“ingranare”, e nelfrattempo sisostengono spese diaffitto e di fornitori.E poi ancora tasse,come la TOSAP, chechiamo la “tassasull’ombra” dellatenda, e le spese perla tenuta di contibancari, per il POS emolte altre. E quandoho deciso ditrasferirmi in questanuova struttura, hodovuto praticamenterifare tuttodall’inizio.Purtroppo tutte

queste difficoltà gravano sulleattività dedite al piccolocommercio. E in unmomento come questo, èdifficile a volte riuscire aritrovarsi uno stipendio a finemese. Speriamo vivamenteche le amministrazionipubbliche, a cominciaredall’alto, facciano un passoindietro e rivalutino norme eregole per far ripartirel’economia. Nel frattempo,noi artigiani, commercianti epiccoli imprenditori stiamogià operando attivamente pervincere questa sfida».

RICORDI DI UN RAGAZZO DI 82 ANNI

ell’accogliente cornice del giardino del Circolo AcliPio X di Borgo Cappuccini è stato presentato il

volume di Giuseppe (per i suoi tanti amici: Beppe!)Ferrari: "Ricordi di un ragazzo di ottantadue anni". Ilparroco della Santissima Trinità, padre MarioGiovacchini, introducendo la presentazione al libro, harivolto un «grazie di cuore» a Giuseppe Ferrari che «halasciato un segno in questa comunità parrocchiale»,collaborando nella sistemazione della biblioteca delConvento e soprattuttoper aver dato un apporto, significativo ed importante,nella fede, nella cultura, nel teatro, nell’organizzazionedei pellegrinaggi e delle gite. Padre Mario ha terminatoricordando che si sta lavorando per il ripristino dellastruttura del teatro, in cui Beppe ha versato tante dellesue energie, e ha invitato tutti i parrocchiani arimboccarsi le maniche affinché l’intera comunità possacrescere e fortificarsi, ha poi consegnato a Beppe latessera di socio onorario del Circolo. Simonetta DelCittadino, nota attrice e regista teatrale livornese, hadefinito il volume di Beppe come «un pezzo del suocuore trasferito sulla carta stampata». «Ferrari -hacontinuato- racchiude in sé la riservatezza tipica deisardi e la gioiosità dei livornesi, questo anche perché ilnonno era nato a Livorno e dovette poi trasferirsi inSardegna per lavoro. Nel testo -ha aggiunto- si possonorinvenire tre filoni di lettura: quello relativo allafamiglia e alla terra natia, quello della sua fede e dellacomunità ecclesiale, e quello, per lui tanto importante,dell’attività teatrale. La famiglia è stata la palestra sullaquale ha edificato gran parte della sua vita, unafamiglia sottoposta ad eventi funesti e alle insidie e allaprecarietà della guerra. La fede è stata il suo punto diriferimento costante, dalla Sardegna fino all’arrivo nellacomunità condotta dai Frati Cappuccini che lo haabbracciato. Poi il teatro: è stato l’alacre organizzatoredi uno dei primi teatri operanti a Livorno. Attraverso lerecite teatrali è stato in grado di forgiare attori e tecnici,alcuni dei quali hanno acquisito una certa notorietà,tutto questo grazie al susseguirsi di centinaia dispettacoli alla presenza di un pubblico affezionato efedele. Il teatro -ha terminato la Del Cittadino- è illuogo ideale per le fantasie e i sogni e Beppe l’amoreper il teatro l’ha coniugato con la dedizione e lacompetenza». Anche Beppe ha preso la parola perspiegare ai tantissimi amici presenti, alcuni venuti perl’occasione da molto lontano da Livorno, che il libro eranato per lenire la tristezza del passaggio da una vitatumultuosa ad una vita sedentaria dovuta allaconseguenza di un ictus. Anche Bruno Damari, del "IlQuadrifoglio", editore del volume, ha dichiarato che lalettura della storia del Ferrari lo aveva affascinato findall’inizio e ha auspicato che se ne possa realizzare unaulteriore edizione. Cosa dire ancora del libro di Beppe?Bisogna sottolineare che la seconda parte del volume èdedicato all’ "Albo Fotografico", dove si può ammirareBeppe in una sequela di atteggiamenti da vero attoreistrionico, ci sono poi le foto delle "Mostre dei Presepi"che hanno visto la partecipazione di oltre 300espositori provenienti da tutte le parti del mondo einseriti nei luoghi più inusuali: in un cesto di vimini,nella radice di un albero, in una acquasantiera. IPresepi infatti non potevano mancare in una parrocchiafrancescana! Bisogna anche ricordare, e anche inquesto caso le fotografie sono numerose, la curacertosina con cui organizzava, fin nei minimi dettagli, ipellegrinaggi e le gite. Partecipare ad un viaggio con luiè sempre stata una bellissima esperienza di vitacomunitaria, di divertimento, di cultura e di rinascitaspirituale. Grazie allora Beppe per questo libro che haivoluto donarci, Grazie per aver scritto un racconto che èanche "storia", storia della parrocchia, del Circolo, delledonne e degli uomini che vi hanno preso parte, delquartiere di Borgo Cappuccini, della città, una storia dicui si dovrà tener conto.

Gianni Giovangiacomo

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■ YACHTING: il nuovo emporio livornese

Cambio di sede per il già noto negozio di articoli per imbarcazioni,all’insegna di esperienza e intraprendenza.A dispetto di crisieconomica,normative e tassazioneesasperanti

Il libro di GiuseppeFerrari, volto noto della parrocchia dei Cappuccini

Un’agendadi speranzaperLivorno

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI15 settembre 2013VIII