Il Fatto n. 018

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Torna la Festa Patronale Tutto è pronto per l’evento più importante della vita religiosa e sociale della città. Quest’anno tante novità per le celebrazioni in onore della Madonna dei Martiri a cominciare dalla durata dei festeggiamenti: quattro giorni in cui ritrovare l’essenza della molfettesità. Molfetta mercoledì 3 settembre 2008 Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000. n° 18 Arrivano gli emigranti Puntuale come sempre torna anche quest’anno il convegno riservato a quanti hanno lasciato Molfetta trasferendosi all’estero. Come sempre organizzazione a cura dall’Associazione Molfettesi nel Mondo. Momento clou il “Molfetta Day “ del 9 settembre. E’ braccio di ferro tra Comune di Molfetta ed Ipercoop. Attualità Il mistero delle traversine: un caso partito da Molfetta. Cronaca Caparezza protagonista alla “Notte della Taranta” di Melpignano. Spettacoli Al via l’avventura dell’Hockey Club Molfetta. Sport Primo Piano pagina 6 pagina 9 pagina 23 pagina 25 Da pag. 15 pagina 13

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Torna la Festa PatronaleTutto è pronto per l’evento più importante della vita religiosa e sociale della città. Quest’anno tante novità per le celebrazioni in onore della Madonna dei Martiri a cominciare dalla durata dei festeggiamenti: quattro giorni in cui ritrovare l’essenza della molfettesità.

Molfetta mercoledì 3 settembre 2008Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000. n° 18

Arrivano gli emigrantiPuntuale come sempre torna anche quest’anno il convegno riservato a quanti hanno lasciato Molfetta trasferendosi all’estero. Come sempre organizzazione a cura dall’Associazione Molfettesi nel Mondo. Momento clou il “Molfetta Day “ del 9 settembre.

E’ braccio di ferro tra Comune di Molfetta ed Ipercoop.

AttualitàIl mistero delle traversine: un caso partito da Molfetta.

CronacaCaparezza protagonista alla “Notte della Taranta” di Melpignano.

SpettacoliAl via l’avventura dell’Hockey Club Molfetta.

Sport

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Primo Piano 3mercoledì 3 settembre 2008

Un doloreche strattona lʼanima

Sono morti sotto la luce della luna calante Dritam Hoxhla di 22 anni, Elisabetta Cagnetta 21, Annalisa de Ceglie 24, Sergio de Gennaro 23 e Lazzaro Rizzi di 27. Su quella lunga lingua di asfalto che collega Molfetta a Bisceglie già teatro negli anni di altri gravi incidenti dagli esiti altrettanto drammatici. In una notte di fine estate tra il 23 ed il 24 agosto. Sono le ultime vittime di questa tragica estate molfettese. Ormai è chiara la ricostruzio-ne della dinamica: la Mercedes condotta da Lazzaro Rizzi viaggiava ad altissima velocità (si parla di oltre 150 chilometri orari su di una strada dove il limite è di 50) in direzione Molfetta quando è sbandata e dopo aver zigzagato per alcune decine di metri si è schiantata contro la Volvo guidata da Elvis Ramaj, rimasto gravemente ferito, che viaggiava nella direzione opposta. Pochi secondi e cinque cuori hanno cessato di battere, probabilmente, stando al racconto dell’unico sopravvissuto, rendendosi drammaticamente conto di quanto stava avvenendo ma non riuscendo a far nulla per evitarlo. Tommaso Minervini, già sindaco di questa città ma, soprattutto padre ed educatore ha urlato la sua rabbia. Il suo invito e le sue speranze nel testo che di seguito vi proponiamo.

Nella Roma papalina, quando anche nello Stato pontificio si eseguivano le pene capitali, v’era l’usanza popolare per la quale, appena il boia aveva compiuto il suo compito mortale e la testa del condan-nato rotolava nel cesto, i padri davano un ceffone ai figli ignari: perché meditassero. Domenica 24 agosto è stata un brutta giornata per tutti noi, perché s’è registrato il picco più alto delle troppe morti giova-nili della nostra Comunità. Al mattino presto altri cinque fiori si sono spezzati, altri sogni soffocati, altro dolore innatura-le, quello che ti strattona le radici dell’anima; e gli “strappi” di quei genitori sono giunti a tutti noi, genitori di Molfetta. Da molto tempo noi genitori siamo abitua-ti ad attendere i ritorni notturni dei nostri figli, ma quella notte passò insonne per molti di noi, finché i figli rientrarono nelle proprie case e nei propri letti.Il lunedì mattina suoi luoghi di lavoro, negli uffici, ovunque la gente di Molfetta ne discuteva, in un sorta di elaborazione collettiva del lutto. E tutti confessavamo che quella notte, tra domenica e lunedì fu terribile, per tutti; quella domenica notte le onde di telefonini e sms si intensificarono più del solito, a monitorare i propri figli: il pensiero di una telefonata insolita ti assali-

va e ti paralizzava, incapaci di pensarsi in una situazione talmente innaturale e devastante. E un padre mi confessò che quella notte, al rientro del figlio ignaro, appena pochi minuti dopo l’ora stabilita, gli mollò un ceffone insieme liberatorio, monitorio ed amorevole.

Che notte per i genitori di quei cinque fiori spezzati. Quanto durerà la loro notte? E quanto durerà la notte dei tanti, troppi genitori che hanno visto spezzare i loro fiori, alcuni ancora “boccioli” non ancora dischiusi alla vita. Penso ad un elenco lunghissimo, troppo lungo per non prova-re a “fare di più”, dopo l’ennesimo funera-le. Penso ai coetanei di quei giovani fiori e boccioli spezzati, penso ai giovani della nostra Comunità, attoniti, polemici, piangenti, arrabbiati, capaci di amore e di solidarietà, e la loro struggente partecipa-zione ai vari funerali. Ho pensato, ho scritto, come in occasione di quel bocciolo spezzato di Marco: “…troppi morti …bisogna fare qualcosa…”, ho riletto queste stesse frasi dette da un padre di quest’ultimo funerale multiplo. Nostro dovere, proprio dopo i tanti funerali, è chiederci: che possiamo fare di più perché il totalizzatore di queste morti non continui a segnare altri fiori spezzati?

Non può essere solo lutto, diamine, serve una confessione comunitaria! Serve un impegno forte, come ha solleci-tato don Gino durante gli ultimi funerali: “…Vi chiedo un impegno davanti a queste

bare…”, ma l’impegno non è da richiede-re solo ai giovani, è un impegno comuni-tario, come ha ben detto il Vescovo nella omelia funebre.

Le istituzioni, Autostrade, Anas, Provin-cia, Comune debbono continuare le azioni per migliorare le condizioni stradali; potenziare le campagne mirate con Scuola ed altri Enti per la cultura della responsa-bilità della propria vita (droga, alcool, guida sicura); promuovere dibattiti e confronti. Non sono riuscito a realizzare un mia vecchia idea, che ripropongo al Sindaco di oggi: realizzare una giornata annuale sulla “vita” in termini scientifici. Dati, suggerimenti e confronti sulle condotte di sicurezza, incentrata sui giova-ni: alcol, droghe, moto, auto. Un alto momento collettivo di formazione ed atto di pedagogia partecipata. I mass media, tv, radio, giornali locali possono “fare di più”, soprattutto attraverso spot ed imma-gini di grande effetto comunicativo, magari realizzati da giovani, in un piano comunicazionale di lungo periodo. Le autoscuole, mi chiedo se il rilascio delle patenti non sia diventata prassi facile e burocratica (basta rispondere ad un quiz) e fare 10 guide. E le capacità di sicurezza? Opportuno sarebbe l’introduzione di esami specifici, separati da quelli di guida, sulla conoscenza e sui comportamenti delle condizioni di sicurezza. Le forze dell’ordine, possiamo potenziarle per essere innanzi tutto più presenti. Non voglio polemizzare, ma, diamine, possia-

mo sperare che possa essere “abbastanza normale” che in una strada di accesso ad una città come Molfetta, sulla cui direttri-ce si ritrovano discoteche ed il maggior numero di luoghi di svago, ci possa essere, almeno in futuro, una pattuglia nelle ore più critiche (01-04) di un sabato notte, almeno a luglio ed agosto? Sono sempre stato perplesso verso un commissariato di PS che si sovrapponga all’attività dei carabinieri, di cui va continuata, e con maggior vigore e successo, la richiesta di aumento degli organici, ma dobbiamo continuare a richiedere e reclamare un distaccamento della polizia stradale, in una città ormai, sul piano stradale e non solo, crocevia nevralgico del traffico di ogni genere di questa parte movimentata del barese. Può essere oggi il caso di rinnovare, con maggior vigore di quello di cui siamo stati sin qui capaci, la richiesta di un distaccamento della polstrada? E quando ci sono le pattuglie, anche della nostra polizia municipale, sequestrare (unica misura efficace) con determinazione, i mezzi condotti da responsabili di infrazioni gravi contro le norme sulla sicurezza. Dare priorità di controllo ai caschi, cinture, telefonini, velocità, comportamenti aggressivi, nelle periferie di competenza e nei punti nevral-gici. Sì da creare, nel lungo tempo, quella cultura alla sicurezza.

E la scuola, questione che meriterebbe una discussione a parte e più approfondita: una scuola molfettese scombinata da una minoranza di dirigenti ed insegnanti che hanno scordato il loro alto compito educa-tivo e formativo. Una minoranza che andrebbe isolata non foss’altro perché “sporca” il lavoro silenzioso e prezioso della maggioranza dei nostri dirigenti ed insegnati che continuano ancora a ritenere la loro una grande missione di istruzione, ma soprattutto di formazione di coscienze. Il discorso sulla scuola è talmente vitale e cruciale che non può essere delegato esclusivamente agli addetti ai lavori. La scuola è il principale servizio alla comuni-tà, è il lievito del nostro giovani. E’ interes-se di tutti noi sapere e valutare soprattutto come si insegna, oltre a cosa si insegna e discuterne i risultati, i macro risultati, diamine! La scuola potrebbe potenziare l’attività di prevenzione nel senso di fortificare la cultura ed il rispetto alla propria vita ed alla vita degli altri. Programmi di lungo periodo, una preven-zione aspecifica e globale (appunto la maturità di esercitare con responsabili-tà il proprio “libero arbitrio”). pag. 4

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Primo Piano4

La Polizia Municipale invitava alla prudenza

Un videomessaggio del comandante del Corpo era stato registrato e trasmesso all’inizio di agosto.

Agosto era appena iniziato e già le strade molfettesi avevano mietuto le loro prime vittime. Morti dettate un po’ dall’incoscienza, un po’ dalla fatalità. Le telecamere de “il Fatto” avevano così registrato un videomessaggio del comandante della Polizia Municipale, il dottor Giuseppe Gadaleta, che aveva rivolto un appello ai giovani affinchè fossero più prudenti sulla strada.“Vi parlo prima di tutto da genitore e poi da comandante della Polizia Muni-cipale –aveva detto Gadaleta- perché voglio che sappiate che chi indossa una divisa e vigila sulle strade non lo fa per reprimere e punire ma, soprattutto, per tutelare le vostre vite”.L’invito dell’ufficiale era rivolto specie ai più giovani ma non escludeva affatto gli adulti: “Quando si è alla guida di un’autovettura o di una due ruote bisogna essere sempre attenti, prudenti e consci di dover rispettare le norme del codice della strada. Allacciare le cinture di sicurezza, indossare correttamente il casco, rispettare i limiti di velocità, non devono essere imposizioni dettate unicamente dal timore di subire multe e sequestri ma, devono essere norme accettate perché servono per tutelare la nostra vita e di coloro che ci sono attorno”.

Gadaleta, guardando nell’obiettivo e parlando alle oltre 300 persone che sinora hanno visualizzato quel video sul sito “ilfatto.net”, non si sottraeva dall’essere comprensivo verso i giovani automobilisti e motociclisti ma rimar-cava altrettanto fortemente la necessità di essere disciplinati ed attenti. Un invito fatto anche a nome dell’intero corpo dei Vigili e dell’amministrazione comunale. Con la voglia di essere utili ma anche con la consapevolezza che ben pochi avrebbero compreso l’importanza di quelle parole. Come i fatti delle settimane successive hanno purtroppo dimostrato.

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mercoledì 3 settembre 2008

Nello specifico la reintroduzione della “educazione civica” potrebbe segnare un apposito corso, nel senso qui auspicato. E la chiesa, quasi tutti questi fiori e boccioli incrociano le comunità parrocchiali, si può fare di più per stimolare, in impegni di lungo e costante periodo, la consapevolez-za giovanile al rispetto del proprio corpo e della propria vita (e questo vale per molti drammi: alcool, droga, violenza, sicurezza sul lavoro e nella guida, rispetto della vita altrui, facendosi carico anche delle debolezze e degli errori degli altri).

E tu giovane, potresti certamente parlar-ne coi tuoi amici, sempre; intervenire, sempre, a sostenere le ragioni della tutela della vita rispetto alle idiote smargiassate di chi si sente qualcuno mostrando i propri eccessi; chi mette in pericolo la propria e l’altrui vita certamente ha un disturbo di autostima o di autosoddisfa-zione, aiutalo, convincilo, sgridalo, se lo fa con te quando sei in macchina costrin-gilo a fermarsi, se proprio non ne vuole sapere lascialo solo, avvisa qualcun altro che lo possa aiutare.

Maledizione al processo di omologazione alla cultura del mercato e dei mass media. Ci sentiamo giovani omologati se faccia-mo record di velocità, di abilità, di grandezze, di superiorità, di sfida alle

capacità di sopportare e di osare. Maledi-zione a questo “pensiero unico”, che relega la cultura dell’Armonia, del rispetto delle proprie capacità psico-fisico, del rispetto delle regole a valore negativo, sentendosi, come pecore, fuori dal gruppo omologante.

Moltissimo e con molta efficacia si può discutere di questo tra i gruppi giovanili amicali, oggi uno dei maggiori luoghi di formazione delle coscienze giovanili, con le “difficoltà” dei presidi naturali: famiglia, chiesa, scuola. Quasi tutti i giovani sono inseriti in un gruppo, discutetene! L’informatica può essere da supporto, suggerisco di aprire forum, chat e quant’altro per far salire la discussione.

Non si vuole soffocare la vostra gioia di vivere, ma proprio per sostenere la vostra “gioia”, sino alla vecchiaia, dovete organizzarvi e tutelarla. Quando siete in gruppo, organizzatevi, uno di voi, quello più tranquillo e sobrio guiderà. Siete tutti responsabili di come guiderà: perché costui ha il compito di tutelare a lungo la sua e la vostra gioia di vita. È un personaggio importante, non può essere chiunque.

La sicurezza alla guida non è un opinione: polemizzo spesso con qualche giovane di

mia conoscenza che interpreta la sicurez-za ad intuito. No! La sicurezza ha norme precise, basate sulla fisica, sulla tecnica, sull’esperienze plurima di tanti morti e tanti infortunati: sono scientifiche, vanno seguite e va seguita sempre la regola principale: essere capaci, in quel preci-so momento, di controllare se stessi. Anche una lite furibonda o una condizio-ne molto stressante affievolisce le capaci-tà di controllo alla guida, non solo alcool e droga. E la velocità è l’esponente del rischio.

E noi genitori, quante responsabilità abbiamo! Parliamo, parliamo, parliamo coi nostri figli, coi loro amici, non preoc-cupatevi se i nostri figli ci “dicono” che siamo insistenti e insopportabili, continuate: è il primordiale principio di energie contrapposte che crea Armonia. Il migliore insegnamento è l’esempio. Quando portiamo i nostri figli con noi, o loro portano noi, nelle auto o sulle moto, siamo esempi di sicurezza, spieghiamo quello che facciamo e che andrebbe fatto. Quando affidiamo loro degli automezzi, qualunque essi siano, noi siamo responsa-bili, il mezzo che affidiamo deve essere proporzionato alle capacità di controllo di nostro figlio, opponiamoci con forza alle spacconerie di immagine richieste dalla cultura omologante, se nostro figlio non ha dato abbondanti prove di autocontrollo non possiamo affidarli “strumenti di pericolo”, costituiscono un atteggiamento colposo da parte del genitore. Abdicare al ruolo di “fattore critico” della cresci-

ta del proprio figlio non solo è un errore, è una colpa grave nei confronti del giovane stesso: più tardi, continuando a vivere, ti ringrazierà.

Non continuo con le ulteriori molteplici “agenzie educative” che potrebbero fare di più nel potenziare il processo di rispet-to della propria vita e della vita altrui. (Associazioni, posti di lavoro, ecc..)

Il senso del mio intervento vuole essere: sentite, voi giovani, davvero più solidali nel promuovere la tutela delle vostre vite; tutti noi singolarmente e collettivamente possiamo “fare di più” e siamo parti responsabili dei comportamenti collettivi. Insomma, quel ceffone che i padri davano ai loro figli ce lo meritiamo tutti, in una “confessione comunitaria” che tutti dobbiamo compiere, soprattutto nelle proprie coscienze. Altrimenti, al prossimo funerale anche di un solo fiore, cosa che mi auguro con tutta l’anima non avvenga mai più, nessuno in questa città potrà dire che non ha un pezzo di responsabilità.

E che l’alba risorga negli animi dei tanti genitori che hanno avuto i loro fiori tranciati! E che i nostri giovani riprendano forti, la libertà di tutelare il loro bene più prezioso: la loro originale vita, che non merita di essere diluita o spezzata nell’ omologazione delle sfide della stupidità e della morte. Coraggio ragazzi, solo voi potete attuare, ne avete le potenzialità, un cambio cultu-rale di auto-tutela alla gioia di vivere.

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Primo Piano 5mercoledì 3 settembre 2008

Il ritorno nel “Paese delle Aquile”

In pochi hanno pianto la scomparsadel giovane albanese.

Il ritorno su di un carro funebre, in una anonima bara. Tra i camion e le auto degli emigranti che tornano a casa dopo mesi, forse anni di duro lavoro. Di certo i familiari di Dritam Hoxhla non se lo immaginavano così l’arrivo in patria, in Albania, del loro caro. Ed invece il destino, crudele e spietato, ha deciso che quel giovane albanese, da tempo residente a Giovinazzo, tornas-se a casa per sempre, per l’ultima volta solcando le acque dell’Adriatico.Quel mare che oltre sei anni fa aveva attraversato in cerca di una vita miglio-re. Per costruire un futuro nuovo, per tentare di raggiungere il sogno di una famiglia felice e di una esistenza serena. Ed invece in pochi secondi tutto è stato cancellato. Senza troppi clamori, con poche parole di lutto. Solo con il dolore degli amici albanesi, di qualche parente e le lacrime di Elvis, l’unico sopravvissuto dell’incidente che, mentre i medici cercavano di estrarre dalle lamiere contorte della sua Volvo, chiedeva di sapere in che condi-zioni fosse Dritam. Senza rendersi conto che Dritam ce l’aveva ancora a

fianco, oramai morto da tempo.Anche sui numerosi forum cittadini la morte di Dritam è passata in silenzio: tutti a piangere “quattro” morti, quasi che la scomparsa di quel giovane albanese non importasse a nessuno. Quasi a non volersi rendere conto che quel ragazzo si stava semplicemente recando a lavoro quando la morte lo ha prima puntato e poi colpito.Ed invece, cosa sarebbe accaduto se i fatti si fossero svolti al contrario? Quali parole di rabbia sarebbero esplo-se se a causare l’incidente fosse stata la Volvo con a bordo i due ragazzi albanesi? Quante accuse sarebbero piovute su di una comunità che a Molfetta conta oramai decine e decine di persone, tanti lavoratori silenziosi che contribuiscono al benessere della città? Interrogativi cui non è poi così difficile dare una risposta. Anche se, anche in questo caso, sarà il tempo ed il silenzio a scrivere i successivi capitoli della vicenda. Per Dritam nel frattem-po c’è stato solo quel lungo viaggio di ritorno a casa. Senza le telecamere, gli applausi ed il lutto cittadino. Senza le “scuse” di una intera comunità.

Avrebbero dovuto coronare il loro sogno d’amore il prossimo 10 maggio, Lazzaro ed Annalisa. La data del matrimonio era già stata decisa e comunicata ad amici e parenti. Dopo tanti anni di fidanzamento i due ragazzi avrebbero insieme formato una famiglia. Ed avrebbero festeggia-to nella stessa sala ricevimenti dove lavorava Sergio de Gennaro, l’altro giovane deceduto nell’incidente che, nei prossimi anni, avrebbe voluto sposare la sua Elisabetta.Storie di amori sbocciati tra le strade di periferia dove si condividono amicizie, dolori, preoccupazioni. Storie che raccontano della passione

di Lazzaro per le moto e per il Moto Club, associazione di cui era presi-dente. Delle partite a bigliardino, delle scampagnate domenicali e delle feste con gli amici. Come quella da cui tornavano tutti e quattro in una notte di fine estate.Lazzaro ed Annalisa, Sergio ed Elisa-betta: quattro vite che presto sarebbe-ro diventate inseparabili. E che oggi, purtroppo, lo sono per sempre. Unite e cementate da un destino beffardo che ha voluto che l’abito bianco fosse indossato solo in una bara, per l’ultimo saluto. Per l’ultima volta tra parenti ed amici. Per l’ultima volta insieme. La più triste e la più lunga.

Per lʼultima volta insieme

Lazzaro ed Annalisa avrebbero dovuto sposarsi il 10 maggio 2009.

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Anche il settimo giorno si lavora.Lo decide la grande distribuzione

Gli utenti dei centri commerciali e degli ipermercati premiano la scelta. Il Comune mostra i pugni.Ed è polemica a distanza

Il botta e risposta a distanza tra il sindaco Antonio Azzollini e i vertici di Coop Estense è solo all’inizio. Anche dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato sulle aperture domenicali a Bari nessuno è disposto rivedere le proprie posizioni. “Mi pare però che la sentenza del Consiglio di Stato confermi l'indiriz-zo che aveva già espresso in prece-denza quando, su una questione analoga, aveva dato ragione al comune di Molfetta”, il commento di Azzollini. “La sentenza non dà ragione a nessuno e non ha niente a che vedere con la situazione che si è creata a Molfetta. Per quello che ci riguarda continueremo ad aprire tutte

le domeniche fino alla fine di settem-bre”, il commento dei vertici Coop. Insomma, non è cambiato nulla. Ognuno resta sulle sue.Il braccio di ferro tra amministrazio-ne e coop è esploso all’inizio di agosto. Anche se alcune avvisaglie si erano avute, e, a guardare bene anche prima.Alla fine di luglio il Consiglio di Stato aveva sancito la legittimità dell’ordinanza firmata, a febbraio del 2008, dal sindaco Antonio Azzol-lini, in relazione alle aperture dome-nicali degli esercizi commerciali. Con quella ordinanza il sindaco autorizzava, per le domeniche,

all’interno del Gran Shopping Mon-golfiera l’apertura della galleria commerciale, ma non autorizzava l’apertura dell’ipercoop. Una ordinanza legittima secondo i giudici del Consiglio di Stato che avevano ritenuto il Comune non privato del potere di regolamentare la materia riguardante le aperture domenicali del settore commercio anche alla luce di quanto previsto dalla norma-tiva regionale che nel frattempo cambiata. “Ancora una volta – aveva commentato in quella occasione il sindaco Antonio Azzollini – viene riconosciuta la regolarità e la legitti-mità dell’operato dell’amministrazione comunale e del sindaco. In questo caso specifico ancora una volta i giudici hanno bocciato l’invadenza della Regione Puglia in un campo che è propria-mente amministrativo”. La sentenza, almeno a livello locale, aveva diviso anche le maggiori organizzazioni di categoria del commercio, Confesercenti, con Raffaella Altamura, e Confcommer-cio, con Salvatore Farinato, che,

aveva preso le distanze anche dall’orientamento di Confcommercio regionale.“Le aperture ad oltranza – aveva commentato Raffaella Altamura - non sono mai state positive per il commercio, specie per il commercio di prossimità che sta attraversando un periodo di crisi profonda. Per la prima volta stiamo registrando contraccolpi anche nel settore alimentare. La gente spende sempre di meno nei negozi sotto casa. Quest’anno, neppure i saldi, almeno fino a questo momento, hanno porta-to guadagni. I piccoli commercianti non possono reggere i ritmi della grande distribuzione e degli ipermer-cati in genere. Non possono sostene-re i costi che accompagnano le aperture domenicali. Il commercio deve vivere di regole e regolamenti. Le scelte devono essere condivise. Per questo la sentenza del Consiglio di Stato che da ragione al sindaco Azzollini e al Comune non può che raccogliere il nostro parere favorevo-le”.Ma tutto il resto doveva ancora acca-

dere. Dal 3 di agosto, e per tutte le domeniche a seguire ipercoop ha continuato ad aprire, collezionando sanzioni amministrative da diverse migliaia di euro e l’apertura di un procedimento che porterà, se il comune dovesse sputarla, anche alla sospensione temporanea della licen-za commerciale da tre a ventuno giorni.Sulla questione, cammin facendo, è intervenuta anche la Uili-Tucs con il segretario generale Giuseppe Zimmari anche lui, pronto a chiedere al sindaco di rivedere l’ordinanza. Poi è stata la volta dei dipendenti ipercoop. “Vogliamo che la nostra struttura rimanga aperta sette giorni

su sette come prevede la legge. Con il cuore in mano – avevano scritto al sindaco in una lettera - le chiediamo di ponderare ogni sua prossima decisione. Il nostro futuro è, da oggi, nelle sue mani”. Tutto inutile. “Esiste una ordinanza e bisogna rispettarla”, il commento laconico di Azzollini. Ad oggi, e siamo a settem-bre, la storia non è cambiata. Con il fatto che se Azzollini ha interpretato in maniera corretta l’ultima sentenza del Consiglio di Stato, quella che, proprio in questi giorni, ha dato ragione al sindaco di Bari in relazio-ne alle aperture domenicali, per coop estense si profilano tempi duri.

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Attualitaʼ6 mercoledì 3 settembre 2008

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Aperture domenicali, è scontroL’altra faccia della grande distribuzione, il gruppo Megamark, invoca il rispetto delle regole e chiede

l’intervento della Regione. Tutto inutile

Le posizioni del sindaco Antonio Azzollini e del direttore Coop Estense Puglia, Antonio Bonucci. Intanto Ipercoop si prepara ad aprire anche tutte le domeniche di settembre

Le aperture domenicali e la legge regionale sul commercio continuano a tenere banco. Sulla questione, qualche settimana fa, Giovanni Pomarico, presidente del gruppo Megamark, che mette insieme i supermercati Dok, A&O e Famula aveva auspicato l’intervento della Regione. “Non è possibile – aveva detto - che non si riesca ad interpre-tare, in maniera univoca, le regole. E' importante un intervento che renda giustizia all'intero settore. Vogliamo lavorare e avere regole chiare perchè il rispetto delle regole è un obbligo per tutta la filiera. Prevaricazione delle regole e concorrenza distorta mettono a rischio il libero mercato”. Invece la regione non è intervenuta e la questione non è cambiata, neppure di una virgola. C’è chi, la domenica, come ipercoop, apre e chi, tutti gli altri, restano chiusi.“Non è nostra intenzione argomenta-re sul conflitto tra normativa regio-nale e ordinanza comunale, né – aveva sottolineato Pomarico - espri-mere giudizi di merito sulla prima o sulla seconda; quello che ci stimola ad intervenire sulla questione è il desiderio di offrire un contributo su

un tema più generale: il rispetto delle regole. In uno Stato di diritto tutti i componenti della comunità dovreb-bero attenersi al sistema di regole indicato dalla funzione legislativa dello Stato/regioni e fatte applicare dalle amministrazioni locali, anche quando queste regole non risultino gradite o siano ritenute inique o illegittime. Sarà poi un’altra funzio-ne dello Stato (quella giudiziaria) adita per contestare l’iniquità o illegittimità di una norma o di un provvedimento, a concedere even-tualmente il giusto ristoro alla parte penalizzata in termini di risarcimen-to del danno subito”. E Pomarico non si è fermato a questo. “Le regole, dunque – aveva aggiunto - non vanno interpretate a piacimento e rispettate solo se gradite, esse vanno osservate sempre nel rispetto delle Istituzioni, della collettività e della concorrenza; di quella concorrenza che, intenden-do l’osservanza delle leggi oltre che come un dovere anche come una precisa responsabilità nei confronti del mercato, viene così ad essere irrimediabilmente danneggiata in termini economici, di immagine e occupazionali”.

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La legge regionalesul commercio è ambigua

L’articolo 12 della legge regionale sul commercio, a ragion del vero, un po’ di confusione la crea davvero. “Nei comuni a economia prevalente-mente turistica e nelle città d'arte, gli esercenti – dice - determinano liberamente gli orari di apertura e di chiusura e possono derogare dall'ob-bligo della chiusura festiva e dome-nicale nelle domeniche e festività comprese nel periodo maggio-settembre”. E poi aggiunge. “Il calendario delle domeniche e festivi-tà nelle quali è consentito derogare all'obbligo di chiusura viene definito dal Comune”, senza specificare se questo ultimo concetto si riferisca anche alle città d’arte e alle città turistiche o solo a tutte le altre. L’unico ente che potrebbe interveni-re per sciogliere l’arcano, la regione, tace. La conseguenza del silenzio dell’ente, nei fatti, ha determinato la situazione attuale. Da una parte c’è il sindaco di Molfetta, Antonio Azzol-

lini, che ritiene, forte anche di una sentenza del Consiglio di Stato di luglio scoro, (due se si considera anche quella della scorsa settimana su analoga questione nel comune di Bari) ritiene di aver diritto, lui, a derogare all’obbligo di chiusura. I vertici di Coop Estense, la vedono esattamente al contrario facendo

riferimento alla stessa legge, allo stesso articolo.Di conseguenza Azzollini con una ordinanza autorizza l’apertura solo per il settore no food. Ipercoop apre ugualmente. E fioccano le multe.“Non comprendiamo questo modo di legiferare, di emanare ordinanze al di fuori delle regole – il commento di Antonio Bonucci, direttore regionale coop estense - sappiamo di essere in regola. Stiamo rispettando la legge regionale che consente l’apertura domenicale, da maggio a settembre, in tutte le città turistiche. Siamo pronti a tutelare gli interessi dei nostri soci, dei nostri dipendenti. Agiremo in tutte le sedi legali”.“A questo punto – dice Azzollini -

l’atteggiamento di Coop Estense si fa platealmente grave in quanto contravviene ad una ordinanza comunale e, ciò che è più grave, va contro quanto ha stabilito il Consi-glio di Stato. Per quello che ci riguarda non si torna indietro. Prose-guiremo per la via che abbiamo già intrapreso applicando tutte le sanzio-ni previste in caso di mancato rispet-to delle ordinanze che regolano il commercio. E’ un atteggiamento che sarà osservato anche nei confronti degli altri gruppi del settore food che intendono contravvenire alle disposi-zioni vigenti”. Nel frattempo coop estense ha già fatto sapere che aprirà anche tutte le domeniche di settem-bre.

Attualitaʼ 7mercoledì 3 settembre 2008

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Rifiuti tossici al creosoto arredano case, giardini, campagne

Occorre un intervento deciso di mondo scienti-fico, magistratura, ambientalisti, per scon-giurare il rischio che il creosoto possa entrare anche nella catena alimentare

In questi anni è mancata l’informazione. Per dolo o per superficialità sarà stabilito più in là da chi, adesso, sta indagando sulla questione. Sta di fatto che, ormai la cosa è chiara, le traversine ferroviarie in legno impregnate con creosoto, liquido utilizzato per “conser-vare” il legno, sono tossiche. Non possono essere impiegate in alcun modo. Anzi, devono essere smaltite in apposite discariche. Invece nel tempo sono state utilizzate per arredare le ville, vicino ai caminetti, nei giardini, nelle serre. Ce se sono migliaia anche a Molfetta e nei dintorni.Il creosoto, che è un ricavato del catrame di carbon fossile, è una sostanza molto pericolosa. Nel 1997 le traversine in legno dismesse, nonostante fossero impregnate di creosoto erano considerate, dal decreto Ronchi, rifiuti speciali non pericolosi. Un decreto del 1998 ne consentiva perfino il recupero attraverso il reimpiego nelle strutture ferroviarie per scopi diversi da quello originario. Ad esempio per realizzare passatoie e barriere di contenimento, oppure in altre attività per opere di conteni-mento di strade, terrapieni, palizzate.Solo il 26 ottobre del 2001 la commissione europea ha vietato la vendita e l'utilizzo del creosoto perchè si tratta di una sostanza cancerogena. Un anno dopo circa è stata vietata anche la vendita del legno trattato con olio di creosoto.Il 26 maggio del 2004 la terza sezione penale della Corte di Cassazione (sentenza numero 23988) ha affermato che le traversi-

ne dismesse, vanno classificate come rifiuti pericolosi perchè non sussiste “la fonda-mentale condizione dell'assenza di pregiudi-zio per l'ambiente”. Il creosoto è anche infiammabile e poco solubile. Per questo non è difficile ipotizzare che, nel tempo, rilascino per percolazione nel terreno sostanze in grado di contaminare le falde acquifere.Analisi scientifiche, così come hanno confermato nei giorni scorsi i tecnici dell’Arpa, l’agenzia regionale per l’ambiente, hanno dimostrato che una traversina di legno, in un arco di tempo di venticinque anni, è in grado di diffondere nell'ambiente circa un terzo dell'olio di catrame di cui è impregnata. Il resto viene rilasciato nei cinquant’anni successivi. Questo significa che tutte le traversine ancora in circolazione (a Molfetta alcune centinaia di traversine sono state impiegate per le serre) continuano a rilasciare nell'am-biente le sostanze cancerogene.Le ferrovie, molto candidamente, hanno ammesso, con atti ufficiali, di aver dimesso traversine, anche con la vendita ai privati, fino a meno di dieci anni fa. Questo signifi-ca che, senza un intervento deciso di mondo scientifico, magistratura, ambienta-listi, per i prossimi quaranta, cinquant’anni, le traversine continueranno a rilasciare sostanze cancerogene con il rischio di entrare anche nella catena alimentare con i prodotti della terra.

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Cronaca8 mercoledì 3 settembre 2008

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Cronaca 9mercoledì 3 settembre 2008

Traversine al creosoto. A settembre altri sequestri. Gdf e Wwf al lavoro

La Procura di Trani vuole vederci chiaro. Presto una inchiesta unica. Sotto la lente di ingrandimento

modalità di acquisti e di vendita. Tra una settimana l’esito delle analisi effettuate sui terreni

Il numero dei sequestri di traversine ferroviarie, nel territorio di Molfetta, è in continuo aumento. Alla fine di agosto i sequestri erano già cinque. Anche se, è certo, l’elenco dei siti sospetti continua ad aumentare e, nel mese in corso, saran-no effettuati altri sequestri. In prima battuta si tratterà di sequestri preventivi poi si vedrà. Il lavoro svolto dalla Guardia di Finanza di Molfetta e dal Wwf regionale, continua. L’aspetto più inquietante, proprio a Molfetta, sta nel fatto che per lo più le traversine cancero-gene sono state impiegate in agricoltura, da uomini che, senza immaginare la pericolosità di quelle travi di legno, ne hanno fatto le basi per le serre. Anche se, a tutti, un sospetto doveva pure venire visto che, almeno secondo quanto riferito dai vertici delle ferrovie, quelle traversi-ne venivano vendute per essere impiega-te solo all’esterno, per realizzare pareti di contenimento e simili,La Procura di Trani, è noto, in seguito ai sequestri operati, ha aperto più fascicoli presto darà vita ad una inchiesta unica.Nelle scorse settimane i sigilli sono scattati all’interno di un maneggio alla periferia della città, in zona Asi, dove sono state sequestrate seicento traversi-ne, sistemate in nove blocchi alti circa due metri. Il titolare della società proprie-taria del fondo è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti.

Per lo stesso reato, altre tre persone, proprietarie di tre diversi fondi, uno situato in contrada Palmento, all'interno del quale erano state trovate e sequestra-te, in uno spazio di circa trecento metri quadrati, più di duecento traversine ferroviarie; l'altro in contrada San Pancrazio, dove, su una superficie di oltre duemila metri quadrati, ne erano

state sequestrate centoventi; il terzo a cala San Giacomo dove le traversine servivano per sostenere filari di uva e colture varie.Poi è stata la volta di un fondo agricolo ampio circa tremila metri quadrati, in contrada Padula completamente attrezza-to con serre costruite con traversine ferroviarie e pali in legno dismessi

dall'Enel e dalla Sip (ci sono ancora le etichette identificative). Se il creosoto, di cui le traversine sono impregnate, ha inquinato le falde acqui-fere e il terreno, nulla potrà finire sul mercato. Il proprietario del terreno, situato vicino al cavalcavia che porta alla zona Asi, è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti. In quella circostanza sono state sequestrate centonovanta traversine e centosessanta pali in legno. Con le traversine il proprietario del fondo aveva realizzato le strutture portanti delle serre ed aveva sistemato i pali al centro delle diverse campate. Tutti dovranno effettuare analisi del sottosuolo, per accertare eventuale inquinamento delle falde, questo perchè le traversine posso-no rilasciare sostanze tossiche al terreno. I quattro, se le analisi dovessero dare esito positivo, saranno anche obbligati a bonificare le traversine affidandosi a ditte specializzate.I magistrati della procura di Trani, partendo dalla documentazione di cui sono in possesso gli attuali proprietari delle traversine, cercheranno di ricostrui-re i percorsi che hanno seguito le traver-sine in legno dal momento della dismis-sione. L'operazione dovrebbe portare alla individuazione dei proprietari iniziali, delle discariche in cui sono state smaltite, in alternativa, dei privati e delle società a cui sono state vendute.

Traversine, anche lʼabbandono è reatoParola a Pasquale Salve-

mini, Wwf regionaleLe traversine ferroviarie come l’amianto. Il pericolo per l’uomo e per l’ambiente è uguale. Adesso comincia l’abbandono delle travi in legno nei campi. Trattandosi di rifiuti speciali pericolosi chi le abbandona commette reato, come spiega Pasquale Salvemi-ni, coordinatore regionale del Wwf.“Dalle nostre parti – dice Salvemini - c’è la cattiva abitudine di buttare dietro l'angolo tutto ciò che all’improvviso diventa rifiuto. E’ così anche per le traversine ferroviarie. Nei giorni scorsi abbiamo individuato due siti di abban-dono, uno a Bitetto, uno a Giovinazzo. In entrambi i casi, per questa volta, saranno le amministrazioni comunali a dover pagare per le spese di bonifica, cioè sarà la collettività. Ma, proprio in virtù di questi comportamenti assoluta-mente intollerabili, abbiamo intensifi-cato l’azione di pattugliamento delle

campagne”. E ancora. “Chiunque sarà sorpreso a disfarsi di traversine verrà denunciato e sanzionato pesantemente. Quelle traversine, lo abbiamo ripetuto più volte in questi giorni, vanno smalti-te in apposite discariche perché sono rifiuti speciali pericolosi. E’ impensa-bile pensare anche alla distruzione con il fuoco. L’alta temperatura rilascereb-be nell’aria sostanze tossiche e cance-rogene”.

Il creosoto: problema da non sottovalutare

Le traversine all’olio di creosoto non sono innocue. Non possono essere impiegate nei campi. Il professor Francesco Schittulli, presidente nazio-nale della Lilt, la lega italiana della lega per la lotta ai tumori, in una recen-te intervista rilasciata alla gazzetta, ha sciolto gli eventuali dubbi che, eventualmente, potevano sussistere, sulla pericolosità del creosoto.“Ci sono sostanze che compongono il creosoto che – ha detto il professor Schittulli - sono le stesse che ritrovia-mo nel tabacco e che, quindi, arrecano un danno alla salute e all'ambiente. I rischi per la salute dipendono dalla predisposizione genetica e costituzio-nale. Nei soggetti che hanno già una predisposizione le sostanze contenute nel creosoto possono accelerare lo sviluppo di un tumore. E' ormai noto che ci sono soggetti che per un fattore

biologico, immunologico non svilup-pano alcuni tipi di patologie, altri soggetti sono particolarmente sensibili alle sollecitazioni. E' chiaro non bisogna fare allarmismo ma sarebbe un crimine sottovalutare il problema. Purtroppo in questo momento – ha detto il professore - non siamo in grado di fare stime sulla portata del proble-ma. La cosa sarà chiara solo tra dieci, venti anni. E' il tempo che ci farà comprendere quanto sia stata determi-nante la presenza del creosoto per lo sviluppo di patologie tumorali. Proprio per questo bisogna essere molto severi con chi deposita traversine nei campi per anni, con chi ne fa uso in agricoltu-ra, con chi ne ha consentito impieghi nell'edilizia, nei giardini. E' necessario alzare il livello di attenzione e, in generale, essere severissimi con chi mina alla nostra salute”.

Il parere del professor Francesco Schittulli, presi-dente della Lilt

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Sono partiti nelle ultime settimane numerosi servizi aggiuntivi disposti dall’ASM per tentare di arginare i problemi igienici cittadini.

"E’ un obbligo fornire più servizi ai cittadini ed è un obbligo per l’Amministrazione chiedere la loro collaborazione". Ha esordito in questo modo il sindaco Antonio Azzolini in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto “Molfetta sempre pulita”, alla quale hanno preso parte anche l’assessore Mauro Maga-relli, il presidente dell’Asm, Francesco Nappi, il direttore Silvio Binetti e buona parte del Consiglio di Ammini-strazione della stessa municipalizzata. Il comune di Molfetta ha così deciso di intraprendere la doppia strada dell’innovazione e dell’integrazione da un punto di vista dei servizi e contem-poraneamente la linea dura della sanzione per i trasgressori. Come annunciato dallo stesso primo cittadino, lo scopo del progetto dovrà essere quello di ridurre al massimo l’area della trasgressione, attraverso delle sanzioni, attualmente esistenti e ben inquadrate, il più possibile efficaci. Il progetto “Molfetta sempre pulita” prevede inoltre la sostituzione degli attuali cassonetti e il ripristino del lavaggio delle strade con appositi

prodotti disinfettanti e deodoranti, operazione questa già avviata purtrop-po solo nelle vie del centro, quasi che il restante territorio cittadino non meriti le attenzioni dell'azienda che si occupa di fornire i servizi di igiene urbana. Rappresenta di certo una novità poi, il servizio straordinario istituito dall'ASM per la raccolta rifiuti durante gli orari pomeridiani. Il servizio, definito di “ronda pomeridiana” è già attivo e prevede l'operatività di due squadre che agiscono dalle 15.30 alle 18.30 nella zona di ponente e dalle 17 alle 20 nella zona di levante. Un servi-zio che interviene anche "a chiamata" con i cittadini che potranno chiedere l’intervento delle squadre, rivolgendosi ai numeri telefonici 348.0707652 per la zona ponente e 348.0707693 per la zona levante. Inoltre, hanno fatto sapere dall'ASM, dalle 16 alle 19 coloro che vogliano provvedere allo smaltimento di rifiuti cosiddetti “ingombranti” potranno rivolgersi al 340.9422704. Il servizio di “ronda pomeridiana” costa al comune circa 3 mila euro al mese, necessari per la maggior parte a

retribuire gli straordinari degli operai. "Dopo alcune settimane dal via degli interventi di pulizia -ha dichiarato il presidente dell'ASM, Francesco Nappi- si registra un netto migliora-mento della situazione. Ingenti quantità di rifiuti irregolarmente abbandonati accanto ai cassonetti sono state rimosse ed inserite all’interno dei contenitori che avevano capacità sufficiente a contenere tutto ciò che era stato abban-donato sulla strada. Importanti quantità di cartone e di plastica, erroneamente abbandonate sulla strada, sono state recuperate e trasferite all’impianto di selezione". "Dobbiamo inoltre rilevare -ha prose-guito Nappi- che si registra qualche miglioramento nell’atteggiamento degli utenti, che sembrano interessati allo sforzo che si è avviato, infatti numerose sono state le segnalazioni telefoniche spontanee all’azienda ai numeri telefo-nici messi a disposizione, inoltre, è stata rilevata l’utilità di abbinare al servizio di raccolta quello di pulizia della strada che purtroppo, continua ad essere usata come destinazione finale di cartacce, volantini, eccetera"."Confidiamo così -ha aggiunto il presi-dente dell'ASM- di ottimizzare il servi-zio di pulizia e di recupero dei rifiuti lasciati accanto ai cassonetti. Verrà utilizzata una squadra composta da tre operatori per la pulizia delle strade, che opererà nei giorni feriali, dalle 16 alle 19. Per questa attività si prevede l’utilizzo di una autospazzatrice e di due operatori a terra, che si spostino congiuntamente sulle aree che necessi-tano di interventi più urgenti".Infine, per tentare di migliorare il più possibile i servizi offerti alla città,

nell'ultima settimana l’ASM, è entrata a fare parte del “Consorzio RAEE”, organismo che su tutto il territorio nazionale promuove la raccolta differenziata dei “Rifiuti di Apparec-chiature Elettriche ed Elettroniche”. Con la collaborazione al consorzio l'azienda si sta preparando ad organiz-zare il recupero di varie tipologie di rifiuti: freddo e clima; altri “grandi bianchi”; TV e monitor; IT, consumer electronics, PED ed altro; sorgenti luminose.Già nei prossimi giorni verranno comunicate le modalità di conferimen-to e ritiro dei rifiuti in questione, in modo da ottimizzare questo nuovo servizio di raccolta differenziata.Dalla settimana scorsa è poi partita una attività giornaliera di deodorazione dei cassonetti e, in genere, dei contenitori porta rifiuti messi a disposizione degli utenti. Il servizio viene eseguito con specifico mezzo leggero, dotato di pompa irroratrice, che opera in orario pomeridiano e serale per sei giorni la settimana. In tal modo verranno gradualmente e periodicamente interessati tutti i contenitori per rifiuti del centro abitato.Insomma, lo sforzo da parte dell'azien-da sembra esserci anche se serviranno settimane, se non mesi, per recuperare il tempo perduto e per porre rimedio alle tante situazioni di emergenenza ancora presenti su tutto il territorio urbano. Certo, la soluzione migliore e per giunta meno costosa sarebbe quella di confidare nell'educazione dei cittadi-ni ma, di fronte a conclamate manife-stazioni di ignoranza, è davvero diffici-le che si possa contare sull'impegno della maggior parte dei molfettesi.

Prove tecniche di pulizia della città615Invia un sms sull'articolo al 3471136778 inserendo il codice

Attualitaʼ10 mercoledì 3 settembre 2008

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Si torna a parlare di Zona Franca Urbana per Molfetta. L'opportunità è data dalla decisione assuntanella riunione dello scorso 21 luglio, in concomitanza con la scadenza dell'avviso pubblicato dalla Regione Puglia di presentazione delle doman-de, dalla Giunta Comunale di Molfetta che ha approvato la proposta proget-tuale del Comune di Molfetta appron-tata a cura dei propri uffici tecnici per la individuazione di una Zona Franca Urbana in nel territorio comunale, allo scopo di presentarlo alla Regione Puglia e di candidarlo presso il competente Ministero.L'istituzione delle cosiddette Zone Franche Urbane è prevista dalla legge finanziaria 296 del 2006 che stabilisce appositi interventi per favorire lo sviluppo economico e sociale di aree degradate nelle città del Mezzogiorno.Questi interiventi prevedono la possi-bilità di realizzare aree identificate quali Zone Franche Urbane, preve-dendo nello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo Economico un apposito fondo con una dotazione di 50.000.000 di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 per il coofinan-ziamento di programmi regionali di intervento nelle predette aree.La giunta ha così deciso considerando che già diverso tempo fa i sindaci delle città di Molfetta, Bari, Bitonto, Giovinazzo e Modugno candidarono

la città di Molfetta con le aree di Bitonto, Giovinazzo e Modugno per l'istituzione di una Zona Franca.Una decisione assunta, si legge nella delibera di giunta pubblicata il 6 agosto, "allo scopo di dare continuità a quanto già candidato sin dal maggio 2007, da questo Comune nei termini indicati nell’avviso pubblico regiona-le ha approntato, perchè fosse presen-tato alla Regione Puglia, un proprio progetto di delimitazione di Zona Franca Urbana".La zona franca, o anche zona econo-mica libera è un territorio delimitato di un paese dove si gode di alcuni benefici tributari, come il non pagare

dazi di importazione di merci o l'assenza di imposte.Sulla scelta del comune di procedere alla candidatura per l'istituzione della zona franca, è intervenuta la consi-gliera dell'UDC Carmela Minuto che, anche sfruttando il suo blog personale su internet, ha riportato la vicenda agli onori delle cronache cittadine."Che strana storia questa della zona franca" ha dichiarato Carmela Minuto."Per anni il senatore Azzollini ne fa il proprio cavallo di battaglia, poi nelle leggi finanziaria 2007 e 2008 si prospetta la concreta possibilità di attuare le zone franche ma urbane, ovvero delimitate a quartieri degradati

perchè interessati da aree industriali dismesse e alte percentuali di disoccu-pazione. Poi nel mese di giugno 2008 esce il bando ed io lo ricordo nel mio blog ed invito l'amministrazione comunale a studiare delle possibilità di candidatura". Su questa storia, sottolinea l'ex vice sindaco, "cala il silenzio assoluto poi in un articolo pubblicato sul quotidia-no "Il Sole 24 Ore" Molfetta risulta candidata. E il progetto dove sta? Chi lo ha approvato? Con chi lo ha discus-so? E gli organi politici a cosa servo-no? A prendere lo stipendio?". Lamen-tando evidentemente la scarsa pubbli-cizzazione dei lavori compiuti dagli uffici comunali e dalla stessa giunta, o quantomeno il ritardo nella comunica-zione dato che, la delibera del 21 luglio, come già detto ultimo giorno utile per la presentazione delle domande, è stata "stranamente" pubblicata solo il 6 agosto."Per ora -ha proseguito Carmela Minuto- ho inviato al presidente del consiglio comunale una interrogazio-ne, poi vedremo cos'altro fare". Una interrogazione che riceverà una rispo-sta semplice: "la delibera c'era"... solo che non si vedeva da nessuna parte. Il perchè dovranno spiegarlo i responsa-bili del procedimento. In attesa di sapere se la candidatura di Molfetta venga accettata e che nuovi scenari economici si possano aprire per la nostra città.

Arriverà a Molfetta la Zona Franca?

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La giunta comunale ha candidato la nostra città. Sulle fasi preparatorie della candidatura la consigliera comunale Carmela Minuto ha chiesto chiarimenti.

Attualitaʼ 11mercoledì 3 settembre 2008

Page 12: Il Fatto n. 018

Torna lʼallarme iprite?Uno strano caso segnalato dal Liberatorio Politico porta alla ribalta un problema che da anni interessa

la città.

Torna ancora a far discutere la questio-ne "iprite" a Molfetta. A tenere acceso il dibattito un nuovo intervento del movimento civico "Liberatorio Politi-co" che ha inviato una lettera-denuncia all'Arpa Puglia, l'agenzia regionale per il controllo dell'ambiente. Nella lettera viene raccontato un episodio che, se dovesse essere ricollegato alla presen-za di iprite nei fondali del nostro mare, potrebbe essere un nuovo ed inquiatan-te campanello d'allarme."Il movimento civico Liberatorio Politico di Molfetta -si legge nella missiva- è impegnato da molto tempo (oltre che su altre tematiche) nella ricostruzione storica della presenza delle bombe all’iprite, e/o a caricamen-to chimico, nelle acque costiere della nostra città. I dati raccolti, le relazioni e gli studi che abbiamo consultato, facilmente reperibili in rete, destano non poche preoccupazioni. Molti di noi frequentano abitualmente, e da tanti anni, le scogliere su cui sorge Torre Gavetone. E’ ormai noto che questa torre, ricorrente in tutti i dossier, artico-li di stampa e siti specializzati, che parlano delle bombe all’iprite, è un punto di riferimento per studiosi e ricercatori. Proprio al largo di Torre Gavetone sono state individuate migliaia di bombe all’iprite depositate durante la seconda guerra mondiale, precisamente nel 1943.In tutti questi anni sono noti i casi di ritrovamento di questi ordigni e i casi di intossicazione, specialmente tra i pescatori molfettesi, dovuti al contatto o inalazione del così detto “gas mostar-da”. Abbiamo anche appreso, dagli studi dell’ I.C.R.A.M., che il carica-mento delle migliaia di ordigni indivi-duati è costituito da aggressivi chimici a base di iprite e composti di arsenico e in alcuni casi l'aggressivo chimico è conservato in bidoni anch'essi adagiati sui fondali e che, a causa della corro-sione, cominciano a rilasciare sostanze letali. Si aggiungano a questi anche 11 bombe ormai corrose, dopo oltre 60 anni, che stanno rilasciando agenti tossici in acqua.Senza voler creare inutili allarmismi e

Si tratta comunque di qualcosa che può essere entrato in contatto con il costume da bagno e di lì essere stata assorbita dalla cute.E’ importante rilevare che la madre di mia moglie, anche lei con noi a mare il 27 luglio, ha manifestato, dopo 24 ore, la stessa identica sintomatologia (infiammazione esterna e, parzialmen-te, interna, lesione interna, dolori), in una forma però molto più lieve da cui è completamente guarita in una settimana. Mia moglie invece continua a manifestare sintomi visibili di uno stato infiammatorio dei tessuti (in graduale e lento miglioramento) e dolori tuttora persistenti e continui".

Alla luce di quanto esposto -termina la lettera a firma di Matteo d'Ingeo- il sottoscritto chiede alla Direzione Generale e Scientifica di Codesta Agenzia se, nell’ambito delle compe-tenze assegnateLe, nell’esercizio della tutela e salvaguardia ambientale, e soprattutto della tutela della salute dei cittadini, intendano monitorare le acque marine comprese nello specchio d’acqua antistante Torre Gavetone per verificare eventuali presenze di sostan-ze tossiche riconducibili agli ordigni bellici a caricamento chimico presenti. Naturalmente l’area da sottoporre ad indagine, a nostro modesto parere, non dovrebbe essere solo quella più vicina alla riva; in accordo con gli enti che stanno già operando nella zona per lo sminamento, bisognerebbe monitorare anche le aree marine in cui sono state già individuate le bombe a caricamen-to chimico e/o i fusti metallici che contengono altre sostanze chimiche tossiche.Nessuno può e deve sottovalutare il rischio che incombe su tutti noi. Se fosse vero che nei nostri fondali giacciono migliaia di bombe all’iprite, che ogni bomba contiene in media 30 kg di sostanza chimica tossica e che il tempo ha corroso il metallo che la contiene, dobbiamo cominciare ad essere consapevoli di essere di fronte ad una vera e propria bomba ad orolo-geria".

pregiudiziali ipotesi, i dati riportati negli studi dell’ I.C.R.A.M. ci portano, per lo meno, a chiederci se Codesto Ente (l'Arpa n.d.a.) è stato mai coinvol-to dagli organi competenti in un moni-toraggio delle acque marine interessate alla presenza delle predette bombe. Lo studio dell'I.C.R.A.M. è chiaro. I campioni prelevati dai ricercatori, acqua, sedimenti e pesci, "sono stati sottoposti a quattro diverse metodolo-gie d'analisi che indicano la sussistenza di danni e rischi per gli ecosistemi marini determinati da inquinanti persi-stenti rilasciati dai residuati corrosi". In particolare, grazie ai confronti con esemplari della stessa specie prelevati nel Tirreno meridionale, le analisi hanno rivelato nei pesci dell'Adriatico "tracce significative di arsenico e derivati dell'iprite". Particolarmente rilevanti "le alterazioni a carico di milza e fegato". È stata anche riscon-trata la presenza di parassiti in branchie, cavità addominale e tessuto cutaneo. Questo significa "che i pesci dell'Adriatico", rispetto a quelli del Tirreno, spiega Ezio Amato, "sono particolarmente soggetti all'insorgenza di tumori; subiscono danni all'apparato riproduttivo; sono esposti a vere e proprie mutazioni genetiche che porta-no a generare esemplari mostruosi".In questi giorni l’attenzione dell’ARPA, delle istituzioni pubbliche e sanitarie è rivolta alla sintomatologia che sta colpendo molti molfettesi a causa dell’alga tossica (Ostreopsis ovata) e proprio in località Torre Gave-tone i casi sono stati tantissimi, forse un centinaio ma non messi in rete e non registrati presso alcun presidio medico, se non presso il proprio medico curante o semplicemente dal passaparola. Ma la nostra attenzione si è focalizzata invece su di una partico-lare segnalazione di un cittadino che dopo aver letto una nostra lettera aperta al Sindaco di Molfetta ha ritenu-to di comunicarci un curioso caso di

“infiammazione cutanea” che ha coinvolto la propria famiglia. Riportia-mo di seguito il testo della segnalazio-ne omettendo l’identità del denuncian-te, nel rispetto della privacy, ma cono-sciuto e identificato dallo scrivente:“Nel pomeriggio di domenica 27 luglio, dopo una giornata passata a mare in località Torre Gavetone (Molfetta) mia moglie ha iniziato a manifestare sintomi di un bruciore non consueto a livello dell’apparato genitale, gradualmente sempre più intenso e successivamente accompa-gnato da un dolore continuo localizza-to però internamente. Il suo ginecolo-go, che fortunatamente ha potuto visitarla la sera stessa del 27, ha rilevato uno stato di intensa infiamma-zione vaginale sia esterna che interna, accompagnata internamente da una lesione dell’epitelio della mucosa. La lesione ha richiesto un intervento chirurgico con il laser mentre lo stato infiammatorio, che nei giorni succes-sivi si è ulteriormente accresciuto, è stato affrontato attraverso terapie diverse con l’uso successivo di differenti prodotti antinfiammatori senza inizialmente riuscire ad incidere né sul dolore né sullo stato infiammato dei tessuti. Dei risultati evidenti si sono avuti solo durante gli ultimi 10 giorni con un riduzione visibile dello stato infiammatorio, che però non ha tuttora comportato una riduzione significativa del dolore. Il ginecologo ha subito scartato l’ipotesi di un agente microbico come origine di tali problematiche, non avendo trovato traccia di tali presenze ed ha comun-que prescritto, contemporaneamente agli interventi antinfiammatori, anche la somministrazione di antibiotici in dosi elevate per evitare infezioni secondarie dei tessuti lesi. Lo stesso medico ha da subito ipotizzato l’origine delle lesioni in un contatto con sostanza fortemente urticante la cui origine non è in grado di stabilire.

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12 mercoledì 3 settembre 2008Attualitaʼ

Page 13: Il Fatto n. 018

Evviva i Molfettesi nel Mondo!

Quest’anno la ventisettesima edizione del convegno che porta in città tanti emigranti.

Torna puntuale anche quest'anno l'appuntamento con il Convegno dell'Associazione Molfettesi nel Mondo. Il tradizionale incontro tra gli emigranti ha avuto inizio lo scorso 1 settembre e proseguirà sino al 9 preve-dendo momenti di convivialità ma anche appuntamenti istituzionali e religiosi. L'organizzazione, come sempre, è stata curata nei minimi dettagli dal presidente dell'Associazione Molfettesi nel Mondo, Franco Pappa-gallo, dal segretario Luigi Bisceglie e dall'intero comitato organizzatore.Dopo la conferenza inaugurale tenuta il primo settembre cui hanno preso parte i dirigenti dell'associazione e le autorità locali per rendere un saluto alle delega-zioni estere e dopo l'iincontro degli emigranti con il vescovo della diocesi,

mons. Luigi Martella ci sarà spazio per le giornate dedicate allo svago in prepa-razione della partecipazione alla festa della Madonna dei Maritri.Giovedì 4 settembre alle 19.30, presso la Fabbrica di San Domenico, il concer-to dei "Bari's Brass Choir" diretti dal maestro Domenico Gabriele. Il giorno successivo gita turistica in varie località pugliesi.Sabato 6 settembre spettacolo teatrale "Manuel & Chicca Show" mentre domenica alle 12.30 gran galà presso la sala ricevimenti Garden Hotel.Lunedì 8 settembre gli emigranti parte-ciperanno alle solenni celebrazioni per la Madonna dei Martiri e, a partire dalle 19, accompagneranno le autorità religiose, civili e militari per la cerimo-nia di sbarco del simulacro della compa-

trona.Grande chiusura del convegno, giunto quest'anno alla sua ventisettesima edizione, martedì 9 settembre con il "Molfetta Day", giornata dedicata agli emigranti molfettesi nel mondo. Alle 19 partirà un corteo da piazza Vittorio Emanuele che, dopo aver transitato dinanzi la sede dell'Associazione Molfettesi nel Mondo, di recherà presso la villa comunale per deporre una corona di alloro ai piedi del monumento a Simon Bolivar. Poi nella sala consilia-re "Giovanni Carnicella" di palazzo Giovene si terrà l'incontro ufficiale con le autorità istituzionali.Intanto l'Associazione ha nominato il direttivo che resterà in carica sino al 2010.Come detto presidente è stato riconfer-

mato Franco Pappagallo, suo vice sarà Marco Vito de Virgilio, amministratore Teodorico Ragno.Fanno parte del consiglio direttivo Antonio Caputo (responsabile per le comunità estere), Benito Cimillo (responsabile per i rapporti esterni), Luigi Angione (responsabile per i rapporti interni), Vincenzo Mongelli (responsabile della pubblicità e reperi-mento sponsor), Giovanni Visentini (responsabile per i rapporti con gli USA), Cosimo Bufi (responsabile per i rapporti con il Venezuela), Tommaso de Palma e Mauro Cardillo (membri organizzativi delle manifestazioni associative). Padre spirituale dell'asso-ciazione è monsignor Giuseppe de Candia, mentre la segreteria è affidata a Luigi Bisceglie.

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13mercoledì 3 settembre 2008 Attualitaʼ

Page 14: Il Fatto n. 018

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Page 15: Il Fatto n. 018

Tutto è pronto per la FestaSaranno quattro i giorni in cui si svolgerà la tradizionale fiera. Come in un salto nel passato torneranno a

vivere momenti e gesti che segnano da sempre la vita cittadina.

Ormai tutto è pronto per la Festa della Madonna dei Martiri, la festa dei molfettesi. Un appuntamento che, anno dopo anno, segna la vita cittadina. Una sorta di traguardo da raggiungere e di linea di partenza per nuove avventure. Per quest’anno saranno quattro i giorni di festa anziché i soliti tre (si comincerà sabato 6 settembre) e molte saranno le novità a cominciare dagli avvenimenti “collaterali” e complementari rispetto alla parte più religiosa. Ma quando e come nasce la festa dedicata a Maria? Scopriamolo insieme.La devozione nei confronti della Madonna dei Martiri affonda le sue radici in tempi davvero molto lontani, resi più vicini grazie alle celebrazioni ancora esistenti seppur diverse da quelle originarie. La fede per la Vergine dei Martiri sorse intorno ad un’icona bizan-tina, una pittura su legno di cedro raffigurante il busto della Madonna che abbraccia il Divino Infante. Un dipinto che, secondo alcuni, sarebbe giunto a

Molfetta dalla Terra Santa, portato al Santuario dai Crociati. Ed infatti il culto della Madonna dei Martiri si concentrò originariamente intorno al quadro raffigurante la sacra icona che veniva portata solennemente in processione con largo consenso dei cittadini tra le vie del borgo antico. Soltanto verso la seconda metà dell’Ottocento, a soddi-sfacimento di un voto, il signor Mauro Oronzo Valente volle donare al santua-rio una statua in legno della Madonna, opera dello sculture Verzella. Nacque da allora l’usanza di portare in processione la statua, mentre la sagra a mare, così come viene praticata oggi, risalirebbe al 1870. L'imbarco della statua avveniva direttamente dal Santuario nelle prime ore del pomeriggio. I marinai, a piedi scalzi, portavano sulle spalle il simula-cro della Vergine dalla chiesa all'imbar-cadero, appositamente costruito in legno e collocato sulla riva. Attraversato il pontile, la statua veniva deposta su una base, in legno, eretta su due paranze unite per mezzo di un tavolato, così da formare la cosiddetta "vàrche de la Mêdónne", che prendeva il largo traina-ta con funi da piccole barche a remi. Sin

dalle sue origini la festa della Madonna dei Martiri non celò il suo lato più profa-no e popolare: infatti nel contesto dei festeggiamenti dell’8 settembre, si svolgeva la fiera commerciale istituita dal re Ladislao di Durazzo. La fiera ebbe un forte sviluppo specie per la grande affluenza dei forestieri che confluivano a Molfetta. Nel piccolo porto si ormeggiavano navi cariche di ogni mercanzia, mentre le esposizioni delle merci ebbero prima luogo dentro e fuori la città antica, successivamente lungo la muraglia del Borgo; al largo della "porticella" si effettuava la fiera del bestiame. Successivamente la fiera iniziò ad effettuarsi alla Secca dei Pali e lungo la via che porta alla Basilica. Si esponevano prodotti dell'artigianato locale e attrezzi agricoli. Si trattava di una ricorrenza attesissima soprattutto da donne, per acquistare masserizie e pentole, dalle ragazze per l’acquisto del corredo e dagli agricoltori per il riforni-mento di utensili e bestiame. Una storia che, per certi versi, resta attuale e coinvolge migliaia di visitatori che nei quattro giorni si riversano per le strade della città.

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Inchiesta 15mercoledì 3 settembre 2008

photo: Vincenzo de Pinto

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Inchiesta16 17mercoledì 3 settembre 2008

Il Comitatofeste

I festeggiamenti sono organizzati dal Comitato Feste Patronali presieduto quest’anno da Corrado Sancilio, suoi vice sono Vito Bellifemine, Leonardo de Pinto, Mauro Marzocca ed Antonio Serafino. Segretario del Comitato è Ignazio Farinola, tesoriere Francesco Sancilio ed addetti alle relazioni ester-ne Salvatore Binetti ed Antonio Picca.Fanno inoltre parte del Comitato i componenti Vittorio Abbattiscianni, Onofrio Altamura, Mimmo Amato, Ilarione Azzollini, Giuseppe Cantato-re, Antonio Caputi, Giuseppe Catala-no, Vito Crismale, Antonio de Candia, Girolamo de Ceglia, Gennaro d’Agostino, Giovanni d’Ercole, Panta-leo Dragone, Corrado Farinola, Anto-nio Luciani, Corrado Minutillo, Dome-nico Roselli, Antonio Salvemini, Anto-nio Sancilio e Francesco Sancilio 2°. Componenti emeriti sono il commen-dator Angelo Alfonso Mezzina, il cava-lier Gennaro d’Agostino e Giuseppe Cantatore.Il delegato vescovile è don Vito Bufi, parroco della Cattedrale.

“Lasciamoci attrarre dallo sguardo affettuoso della Vergine Santa e, davanti a Lei, non possiamo sottrarci dal costruire insieme un futuro di speranza. Buona festa!”, con queste parole il Vescovo della Diocesi, monsignor Luigi Martella, ha salutato dalle pagine dell’opuscolo prepara-to dal Comitato Feste Patronali, fedeli e visitatori che parteciperanno ai solenni festeggiamenti in onore della Madonna dei Martiri.Un momento di festa dunque ma, anche di profonda riflessione che dovrà coinvolgere tutti i molfettesi in una sorta di appuntamento comune in cui disegnare un nuovo anno di attività e di impegno personale e comunitario.Come abbiamo già visto, la festa rappresenta per l’intera comunità un punto di collegamento tra passato, presente e futuro che, seppur nella sua tradizione e ciclicità riesce ad offrire ogni anno nuovi spunti di riflessione ed interesse. Del resto si tratta dell’unico momento dell’anno in cui l’intera comunità si incontra, si confronta e si ritrova a vivere le vie cittadine in quattro giorni non scanditi dal tempo ma dai boati dei fuochi pirotecnici e dagli ululati delle sirene dei pescherecci pavesati a festa. Quest’anno poi la Festa giunge a concludere una estate che abbiamo già definito drammatica a causa delle numerose vittime degli incidenti strada-li ma, anche sottotono per una città che attende un rilancio visibile e tangibile da troppo tempo.Anche i numerosi emigranti, giunti a Molfetta per partecipare ai festeg-giamenti, si augurano di poter tornare nelle loro case lontane portando con se un ricordo di una città viva e frizzante anche oltre ed al di là dei giorni di euforia legati alla festa patronale.Certamente l’impegno del Comitato Feste patronali e di tutti coloro che, anno dopo anno, contribuiscono a far si che l’appuntamento di inizio settembre possa rimanere nel cuore dei molfettesi, anche in questa occasione sarà premiato.Dalle stupende luminarie (curate dalla ditta Pulicelli International di Capurso) allo spettacolo dei fuochi pirotecnici, dalla fiera al luna park, per finire al momento più intenso costituito dalla sagra a mare con la Madon-na imbarcata sul motopesca “Sirio”, si preannunciano quattro giornate intense.Quattro giornate in cui riscoprire la fede e l’orgoglio di appartenere alla comunità molfettese.

Il programma dei festeggiamentiCelebrazioni Liturgiche

Eventi Collaterali

Saranno quattro i complessi bandistici che allieteranno i

giorni di festa.

Giorni di fede ed appartenenzaTornalo spettacolo

dei fuochi

Non mancherà anche quest’anno la splendi-da cornice dei fuochi pirotecnici con una novità assoluta. Grazie all’autorizzazione dell’ingegner Barbara della Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, ditta che si sta occupando dei lavori di realizzazione del nuovo porto commerciale, e dell’ingegner Balducci dell’Ufficio Tecnico Comunale, l’accensione dei fuochi pirotec-nici si terrà dalla diga Salvucci (evento già capitato alcuni anni fa quando erano in corso i lavori di prolungamento della diga stessa) con uno spettacolo assolutamente garantito. Le gare pirotecniche si terranno nei giorni 8 e 14 settembre e vi parteciperanno ditte pirotecniche specializzate ed assai note provenienti da diverse città del meridione. L’8 settembre gareggeranno i maestri pirotecnici Padovano di Genzano, Valle Fuoco di Mugnano, Ponte di Molfetta, mentre il 14 settembre la gara si disputerà tra i maestri Albano e Russo, Schiattarella e Liccardo tutti di Mugnano. Anche il 9 settembre si potrà assistere all’esecuzione di fuochi pirotecnici ad opera della ditta “Terzo Millenio” di San Ferdinando, che però non sarà in gara. Le esibizioni pirotecniche verranno giudicate da una giuria tecnica, composta dal presidente, l’avvocato Ardui-no Rana, conosciuto in città come esperto e grande appassionato di fuochi pirotecnici, da Corrado Sancilio, Maurizio Scardigno, Orazio de Candia e Sergio de Rosa. Come consuetudine la giuria tecnica si avvarrà anche del giudizio di una giuria popolare, composta invece da comuni cittadini intenti semplicemente ad ammirare la spettacolarità dei fuochi. Ogni bomba verrà giudicata con un punteggio da 1 a 5, mentre il finale sempre con un punteggio da 1 a 5 moltipli-cato per 5. Possono “penalizzare” l’esibizione le bombe eventualmente esplo-se al suolo ed il finale che subisce più di due interruzioni: queste “sezioni” del fuoco non ottengono punteggio. Ulteriori elementi di valutazione che verranno presi in considera-zione sono il ritmo dei lanci, la varietà, la fantasia, la gamma dei colori e degli effetti utilizzati, nonché la coreografia degli spetta-coli. Sarà dichiarato vincitore il fuoco che avrà totalizzato il maggior punteggio.

Momenti di musica

Come ogni anno una delle principali attrazioni dei festeggiamenti organizzati in onore della Madonna dei Martiri è costituita dall’esibizione dei concerti bandistici. Ricco il programma di quest’anno che oltre all’esibizione per le strade della città della Tradizionale Bassa Musica “Città di Molfetta”, vedrà salire sul palco orchestre di primo piano nel panorama musicale regionale.Il 7 settembre si esibirà la Premiata Grande Orchestra Sinfonica “P. S. Mari-nosci” di Francavilla Fontana, diretta dal Maestro Francesco Carrozzo. Nel giorno dei solenni festeggiamenti, l’8 settem-bre, in scena ben due differenti orche-stre: il Gran Complesso Bandistico “I Fiati” di Bisceglie diretti da Benedetto Grillo ed il Gran Complesso Bandistico “Santa Cecilia” di Molfetta, che si esibi-rà anche il 14 settembre, diretto dal Maestro Michele Consueto. Il 9 settem-bre chiusura dei festeggiamenti con il Gran Concerto Bandistico Città di Ceglie Messapica diretto dal Maestro Edoardo La Corte.

Basilica Madonna dei Martiri3 settembre: giornata per gli emigranti4 settembre: giornata per gli ammalati e gli anziani5 settembre: giornata di preghiera per la famiglia6 settembre: ore 17.30 consacrazione dei bambini alla Madonna7 settembre: ore 7 celebrazione per i giovani; ore 18.15 vespro solenne; ore 19 Santa Messa solenne, offerta della Corona alla Madonna con la partecipazione degli armatori dei motopesca sorteggiati; ore 22 Santa Messa solenne; ore 23 veglia notturna e fiaccolata eucaristica. Tutta la notte la Basilica resta aperta.8 settembre: Sante Messe ore 0.15 e 1.15 dalle ore 4 santa messa ogni ora. Ore 8 Santa Messa celebrata dal Vescovo. Ore 15 rito di apertura della Basilica, consegna della Madonna ai pescatori e processione verso il Molo Pennello per l’imbarco. Ore 20 sbarco e processione verso la Cattedrale.14 settembre: processione con partenza dalla Cattedrale per il ritorno della Madonna in Basilica.

6 settembre: ore 19 Chiesa Purgatorio proiezione fotografica sul tema “La Madonna dei Martiri tra culto e folklore” con commento a cura di Gianni Amato; ore 20 accen-sione dell’artistica luminaria della ditta Paulicelli International; ore 21 in corso Dante spettacolo musicale, serata cabaret con il duo “Max & Angelo”, a seguire concerto live dei “New Moons”.7 settembre: ore 9 apertura dei festeggiamenti con una fragorosa “diana” con lancio di bombe; ore 9 e 18.30 giro per la città della Premiata Grande Orchestra Sinfonica “Città di Francavilla Fontana”; ore 20 accensione della luminaria artistica.8 settembre: ore 7.40 fragorosa “Diana”; ore 8-12 il servizio trasfusionale dell’ospedale organizza in collaborazione con la Sezione AVIS una raccolta sangue straordi-naria; ore 9 e 18 giro per la città della Tradizionale Bassa Musica e del Gran Complesso Bandistico “Santa Cecilia”; ore 9.30 giro per la città del Gran Complesso Bandi-stico “I Fiati”; ore 11 in piazza Municipio scelti brani di musica operistica del Gran Complesso Bandistico “Santa Cecilia”; ore 15 Sagra a mare; ore 18 in corso Dante scelti brani di musica operistica e leggera a cura del Gran Complesso Bandistico “Santa Cecilia”; ore 20: sbarco del Simulacro e processione; ore 23.45 grande spetta-colo di fuochi pirotecnici.9 settembre: ore 9 “diana”, giro della Bassa Musica e del Concerto Bandistico “Ceglie Messapica”; ore 10.30 e 20 in piazza municipio concerto del Gran Concerto Bandistico “Ceglie Messapica”; ore 23.30 grande spettacolo di fuochi pirotecnici.12 settembre: piazzale antistante la Basilica della Madonna dei Martiri concerto con “Timothy” della trasmissione “Amici di Maria de Filippi” e del gruppo musicale Santarosa con musiche anni ’60 e ’70.13 settembre: corso Dante spettacolo musicale con Nino Frassica & Los Plaggers Band. A seguire estrazione dei premi della grande lotteria.14 settembre: ore 9 “diana”; ore 10 in Cattedrale messa pontificale; ore 12 presso la sede del Comitato Feste consegna delle targhe ricordo agli armatori delle barche sorteggiate; ore 17 processione; ore 21.30 grande spettacolo di fuochi pirotecnici.

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Il Comitatofeste

I festeggiamenti sono organizzati dal Comitato Feste Patronali presieduto quest’anno da Corrado Sancilio, suoi vice sono Vito Bellifemine, Leonardo de Pinto, Mauro Marzocca ed Antonio Serafino. Segretario del Comitato è Ignazio Farinola, tesoriere Francesco Sancilio ed addetti alle relazioni ester-ne Salvatore Binetti ed Antonio Picca.Fanno inoltre parte del Comitato i componenti Vittorio Abbattiscianni, Onofrio Altamura, Mimmo Amato, Ilarione Azzollini, Giuseppe Cantato-re, Antonio Caputi, Giuseppe Catala-no, Vito Crismale, Antonio de Candia, Girolamo de Ceglia, Gennaro d’Agostino, Giovanni d’Ercole, Panta-leo Dragone, Corrado Farinola, Anto-nio Luciani, Corrado Minutillo, Dome-nico Roselli, Antonio Salvemini, Anto-nio Sancilio e Francesco Sancilio 2°. Componenti emeriti sono il commen-dator Angelo Alfonso Mezzina, il cava-lier Gennaro d’Agostino e Giuseppe Cantatore.Il delegato vescovile è don Vito Bufi, parroco della Cattedrale.

“Lasciamoci attrarre dallo sguardo affettuoso della Vergine Santa e, davanti a Lei, non possiamo sottrarci dal costruire insieme un futuro di speranza. Buona festa!”, con queste parole il Vescovo della Diocesi, monsignor Luigi Martella, ha salutato dalle pagine dell’opuscolo prepara-to dal Comitato Feste Patronali, fedeli e visitatori che parteciperanno ai solenni festeggiamenti in onore della Madonna dei Martiri.Un momento di festa dunque ma, anche di profonda riflessione che dovrà coinvolgere tutti i molfettesi in una sorta di appuntamento comune in cui disegnare un nuovo anno di attività e di impegno personale e comunitario.Come abbiamo già visto, la festa rappresenta per l’intera comunità un punto di collegamento tra passato, presente e futuro che, seppur nella sua tradizione e ciclicità riesce ad offrire ogni anno nuovi spunti di riflessione ed interesse. Del resto si tratta dell’unico momento dell’anno in cui l’intera comunità si incontra, si confronta e si ritrova a vivere le vie cittadine in quattro giorni non scanditi dal tempo ma dai boati dei fuochi pirotecnici e dagli ululati delle sirene dei pescherecci pavesati a festa. Quest’anno poi la Festa giunge a concludere una estate che abbiamo già definito drammatica a causa delle numerose vittime degli incidenti strada-li ma, anche sottotono per una città che attende un rilancio visibile e tangibile da troppo tempo.Anche i numerosi emigranti, giunti a Molfetta per partecipare ai festeg-giamenti, si augurano di poter tornare nelle loro case lontane portando con se un ricordo di una città viva e frizzante anche oltre ed al di là dei giorni di euforia legati alla festa patronale.Certamente l’impegno del Comitato Feste patronali e di tutti coloro che, anno dopo anno, contribuiscono a far si che l’appuntamento di inizio settembre possa rimanere nel cuore dei molfettesi, anche in questa occasione sarà premiato.Dalle stupende luminarie (curate dalla ditta Pulicelli International di Capurso) allo spettacolo dei fuochi pirotecnici, dalla fiera al luna park, per finire al momento più intenso costituito dalla sagra a mare con la Madon-na imbarcata sul motopesca “Sirio”, si preannunciano quattro giornate intense.Quattro giornate in cui riscoprire la fede e l’orgoglio di appartenere alla comunità molfettese.

Il programma dei festeggiamentiCelebrazioni Liturgiche

Eventi Collaterali

Saranno quattro i complessi bandistici che allieteranno i

giorni di festa.

Giorni di fede ed appartenenzaTornalo spettacolo

dei fuochi

Non mancherà anche quest’anno la splendi-da cornice dei fuochi pirotecnici con una novità assoluta. Grazie all’autorizzazione dell’ingegner Barbara della Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, ditta che si sta occupando dei lavori di realizzazione del nuovo porto commerciale, e dell’ingegner Balducci dell’Ufficio Tecnico Comunale, l’accensione dei fuochi pirotec-nici si terrà dalla diga Salvucci (evento già capitato alcuni anni fa quando erano in corso i lavori di prolungamento della diga stessa) con uno spettacolo assolutamente garantito. Le gare pirotecniche si terranno nei giorni 8 e 14 settembre e vi parteciperanno ditte pirotecniche specializzate ed assai note provenienti da diverse città del meridione. L’8 settembre gareggeranno i maestri pirotecnici Padovano di Genzano, Valle Fuoco di Mugnano, Ponte di Molfetta, mentre il 14 settembre la gara si disputerà tra i maestri Albano e Russo, Schiattarella e Liccardo tutti di Mugnano. Anche il 9 settembre si potrà assistere all’esecuzione di fuochi pirotecnici ad opera della ditta “Terzo Millenio” di San Ferdinando, che però non sarà in gara. Le esibizioni pirotecniche verranno giudicate da una giuria tecnica, composta dal presidente, l’avvocato Ardui-no Rana, conosciuto in città come esperto e grande appassionato di fuochi pirotecnici, da Corrado Sancilio, Maurizio Scardigno, Orazio de Candia e Sergio de Rosa. Come consuetudine la giuria tecnica si avvarrà anche del giudizio di una giuria popolare, composta invece da comuni cittadini intenti semplicemente ad ammirare la spettacolarità dei fuochi. Ogni bomba verrà giudicata con un punteggio da 1 a 5, mentre il finale sempre con un punteggio da 1 a 5 moltipli-cato per 5. Possono “penalizzare” l’esibizione le bombe eventualmente esplo-se al suolo ed il finale che subisce più di due interruzioni: queste “sezioni” del fuoco non ottengono punteggio. Ulteriori elementi di valutazione che verranno presi in considera-zione sono il ritmo dei lanci, la varietà, la fantasia, la gamma dei colori e degli effetti utilizzati, nonché la coreografia degli spetta-coli. Sarà dichiarato vincitore il fuoco che avrà totalizzato il maggior punteggio.

Momenti di musica

Come ogni anno una delle principali attrazioni dei festeggiamenti organizzati in onore della Madonna dei Martiri è costituita dall’esibizione dei concerti bandistici. Ricco il programma di quest’anno che oltre all’esibizione per le strade della città della Tradizionale Bassa Musica “Città di Molfetta”, vedrà salire sul palco orchestre di primo piano nel panorama musicale regionale.Il 7 settembre si esibirà la Premiata Grande Orchestra Sinfonica “P. S. Mari-nosci” di Francavilla Fontana, diretta dal Maestro Francesco Carrozzo. Nel giorno dei solenni festeggiamenti, l’8 settem-bre, in scena ben due differenti orche-stre: il Gran Complesso Bandistico “I Fiati” di Bisceglie diretti da Benedetto Grillo ed il Gran Complesso Bandistico “Santa Cecilia” di Molfetta, che si esibi-rà anche il 14 settembre, diretto dal Maestro Michele Consueto. Il 9 settem-bre chiusura dei festeggiamenti con il Gran Concerto Bandistico Città di Ceglie Messapica diretto dal Maestro Edoardo La Corte.

Basilica Madonna dei Martiri3 settembre: giornata per gli emigranti4 settembre: giornata per gli ammalati e gli anziani5 settembre: giornata di preghiera per la famiglia6 settembre: ore 17.30 consacrazione dei bambini alla Madonna7 settembre: ore 7 celebrazione per i giovani; ore 18.15 vespro solenne; ore 19 Santa Messa solenne, offerta della Corona alla Madonna con la partecipazione degli armatori dei motopesca sorteggiati; ore 22 Santa Messa solenne; ore 23 veglia notturna e fiaccolata eucaristica. Tutta la notte la Basilica resta aperta.8 settembre: Sante Messe ore 0.15 e 1.15 dalle ore 4 santa messa ogni ora. Ore 8 Santa Messa celebrata dal Vescovo. Ore 15 rito di apertura della Basilica, consegna della Madonna ai pescatori e processione verso il Molo Pennello per l’imbarco. Ore 20 sbarco e processione verso la Cattedrale.14 settembre: processione con partenza dalla Cattedrale per il ritorno della Madonna in Basilica.

6 settembre: ore 19 Chiesa Purgatorio proiezione fotografica sul tema “La Madonna dei Martiri tra culto e folklore” con commento a cura di Gianni Amato; ore 20 accen-sione dell’artistica luminaria della ditta Paulicelli International; ore 21 in corso Dante spettacolo musicale, serata cabaret con il duo “Max & Angelo”, a seguire concerto live dei “New Moons”.7 settembre: ore 9 apertura dei festeggiamenti con una fragorosa “diana” con lancio di bombe; ore 9 e 18.30 giro per la città della Premiata Grande Orchestra Sinfonica “Città di Francavilla Fontana”; ore 20 accensione della luminaria artistica.8 settembre: ore 7.40 fragorosa “Diana”; ore 8-12 il servizio trasfusionale dell’ospedale organizza in collaborazione con la Sezione AVIS una raccolta sangue straordi-naria; ore 9 e 18 giro per la città della Tradizionale Bassa Musica e del Gran Complesso Bandistico “Santa Cecilia”; ore 9.30 giro per la città del Gran Complesso Bandi-stico “I Fiati”; ore 11 in piazza Municipio scelti brani di musica operistica del Gran Complesso Bandistico “Santa Cecilia”; ore 15 Sagra a mare; ore 18 in corso Dante scelti brani di musica operistica e leggera a cura del Gran Complesso Bandistico “Santa Cecilia”; ore 20: sbarco del Simulacro e processione; ore 23.45 grande spetta-colo di fuochi pirotecnici.9 settembre: ore 9 “diana”, giro della Bassa Musica e del Concerto Bandistico “Ceglie Messapica”; ore 10.30 e 20 in piazza municipio concerto del Gran Concerto Bandistico “Ceglie Messapica”; ore 23.30 grande spettacolo di fuochi pirotecnici.12 settembre: piazzale antistante la Basilica della Madonna dei Martiri concerto con “Timothy” della trasmissione “Amici di Maria de Filippi” e del gruppo musicale Santarosa con musiche anni ’60 e ’70.13 settembre: corso Dante spettacolo musicale con Nino Frassica & Los Plaggers Band. A seguire estrazione dei premi della grande lotteria.14 settembre: ore 9 “diana”; ore 10 in Cattedrale messa pontificale; ore 12 presso la sede del Comitato Feste consegna delle targhe ricordo agli armatori delle barche sorteggiate; ore 17 processione; ore 21.30 grande spettacolo di fuochi pirotecnici.

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Ecco chi vigila sul divertimento

Nel corso della quattro giorni di festeg-giamenti saranno migliaia i molfettesi ed i visitatori provenienti dalle altre città che si riverseranno nelle strade cittadine, in particolare lungo l’asse che va da piazza Garibaldi, lungo via Dante, banchina San Domenico, via Madonna dei Martiri e viale dei Crociati. Mentre in tanti si divertiranno o assisteranno alle funzioni religiose, saranno numerose le persone impegna-te per garantire servizi di prima neces-sità, sicurezza e vigilanza sulla festa. Oltre, naturalmente alle decine di commercianti ambulanti e di giostrai che allestiranno il luna park in località Secca dei Pali.Come ogni anno in prima linea per garantire quattro giorni all’insegna della serenità saranno gli uomini delle forze dell’ordine e dei servizi di soccorso ed emergenza.I Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta, oltre a garantire i regolari

servizi di assistenza, presidieranno la zona in cui verranno accesi i fuochi artificiali in occasione dei grandi spettacoli previsti nelle ore notturne. Numerosi saranno poi i volontari delle associazioni si assistenza sanitaria. In campo quindi i soccorritori di Sermol-fetta, Misericordia e Croce Rossa Italiana che, anche con l’ausilio di numerosi automezzi, garantiranno una presenza costante lungo via Dante e nella zona del Luna Park, rafforzando i servizi di presidio in occasione dell’imbarco e dello sbarco del simula-cro per la sagra a mare. Ed in mare così come lungo le banchine del porto svolgeranno il loro preziosissimo lavoro gli uomini della Guardia Costie-ra: a garantire la sicurezza dei natanti ci saranno una motovedetta ed un gommone veloce a bordo dei quali sarà presente personale abilitato al soccorso in mare mentre a terra i marinai presi-dieranno le zone di attracco dei pesche-

recci. In mare potrebbe essere impe-gnata, come accaduto negli ultimi anni, anche una unità navale dei carabinieri. Carabinieri che, naturalmente saranno impegnati per le vie cittadine con numerose autopattuglie e con persona-le in borghese anche a bordo di motoci-clette per prevenire eventuali furti e borseggi. In campo anche le “fiamme gialle”: i finanzieri, oltre che contribui-re ai servizi di ordine pubblico, dovran-no vigilare sulle aree in via Dante e viale dei Crociati allestite per la vendi-ta.Certamente gravoso ed impegnativo il compito degli agenti della Polizia Municipale, con turni prolungati e personale quasi tutto impegnato per presidiare le vie di accesso alla città e le strade interessate dalla fiera e dalla processione. Per l’occasione i turni di servizio cominceranno alle 7.30 e proseguiranno in maniera ininterrotta sino all’una di notte.

Decine di uomini di forze dell’ordine ed enti di soccorso impegnati per garantire la serenità dei quattro giorni di festa.

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Inchiesta18 mercoledì 3 settembre 2008

Page 19: Il Fatto n. 018

In Cittaʼ 19mercoledì 3 settembre 2008

Chiude la stagione estiva: calano i turistiA venir meno soprattutto i villeggianti stranieri. Tra le cause la

mancanza di strutture ricettive ed i costi dei servizi.

Mancano circa venti giorni e la stagione estiva può dirsi, anche secondo l’astronomia, praticamente conclusa. Se in molte parti d’Italia albergatori e operatori turistici già da tempo hanno tirato le somme circa il rendimento economico legato all’estate e all’afflusso di turisti, anche per Molfetta, dichiarata città d’arte, è tempo di bilanci. La situazione non è però delle più felici visto che i dati forniti dalla Pro Loco e dallo IAT (Informazioni e Accoglienza Turistica) non sono assolutamente confortanti. Il turismo definito internazionale si è ridotto addirittura del 90%, un calo registrato soprattutto nel mese di agosto e durante la settimana di Ferragosto, quando la città è rimasta a lungo deserta. Secondo quanto affermato dall’Architetto Mauro Mezzina, responsa-bile unico dello IAT a Molfetta, le cause del calo sono da attribuire alla svalutazione dell’euro, all’alto costo dei servizi turistici e naturalmente all’aumento vertiginoso del carburante. “Il calo del turismo internazionale è purtroppo un aspetto comune a tutte le regioni d’Italia a causa di problematiche simili – ha affermato Mauro Mezzina – e quest’anno nella nostra città sono mancati soprattutto turisti provenienti da Germania ed Olanda, molti dei quali negli anni passa-ti raggiungevano Molfetta in auto o addirittura in bicicletta”. In contrasto con quanto detto per il turismo internazionale sono invece i dati riguardanti quello nazionale e regionale, cresciuto sensibilmente durante il mese di agosto. “Questo è l’unico dato confortante – ha continuato il responsabile del settore Informazioni e Accoglienza Turistica – anche se veri e propri gruppi turistici giunti in città attraverso viaggi organizzati non si sono visti; si è trattato in realtà di un “turismo privato” in quanto la gente che in questo periodo ha visitato Molfetta lo ha fatto avvalendosi innanzitutto di automobili provate o camper e roulotte ed inoltre sfruttando i diversi mezzi di comunicazione esistenti che menzionano le princi-

pali attrazioni turistiche della nostra città. Dobbiamo ringraziare le condizioni meteorologiche favorevoli che non hanno precipitato ulteriormente la nostra economia turistica. Molti si sono riversati a sud per scampare a quello che è stato un vero flagello per il nord Italia”. Ovviamente i turisti approdati a Molfetta hanno potuto ammirare maggiormente monumenti e luoghi architettonici caratteristici della città, mentre la maggior parte di essi, a differenza degli scorsi anni, erano a conoscenza (grazie ad internet) della chiusura del Pulo, seppure incuriositi e interessati alla dolina. Notevole successo ha riscosso la mostra di Natale Addamiano, definita da più di uno “speciale” e “unica”. Quel poco turismo che ha interessato la città

non è stato esclusivamente culturale, infatti molti “forestieri” si sono riversati sul nostro litorale, prefe-rendo le spiagge libere ai lidi privati. Con oramai alle spalle la stagione estiva, Mezzina lancia un ennesimo invito ad amministratori ed imprenditori per il futuro del turismo locale: “C’è un bisogno urgente di strutture ricettive quali bed & breakfast, agriturismo e alberghi – ha affermato – ma credo che sia più importante puntare sulle prime due strutture menzionate, in quanto il turista cerca sempre più il risparmio, ma continua ad esigere servizi cultu-rali di qualità; mi auguro inoltre che i prezzi delle prestazioni turistiche e i costi della balneazione calino nei prossimi anni”.

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Danneggiata unʼopera di Addamiano

Un taglio di 25 centimetri sulla tela “Notte d’Estate”.

Amara sorpresa per l'artista Natale Addamiano che mentre era impegnato nelle operazioni di smontaggio della sua mostra personale ospitata a Molfet-ta nelle sedi di Torrione Passeri, Sala dei Templari e Chiesetta della Morte, ha verificato il grave danneggiamento di una delle sue opere (nella foto il particolare).Il quadro esposto nella Sala dei Templari ed intitolato Notte d'Estate, opera del valore di 8.500 euro, presenta un taglio di circa 25 centimetri nella parte bassa della tela, danno che difficilmente potrà essere riparato.

"Il maestro Addamiano è rimasto scosso ed amareggiato per quanto accaduto" ha riferito Tania de Cesare, curatrice della mostra, una reazione comprensibile se si pensa che è la prima volta che accade un evento del genere nonostante le decine di allesti-menti curati dall'artista molfettese.Difficile risalire all'autore dello sconsi-derato gesto: nessuna delle tre sedi espositive, infatti, è dotata di un sistema di videosorveglianza. Quasi certo invece che sia stata utilizzata una lama, probabilmente un taglierino, per danneggiare la tela.

La polemica è esplosa quando i paletti anti-parcheggio fluorescenti, divenuti grigi poche ore dopo, sono comparsi di fronte la facciata del Duomo di Molfet-ta. Una scelta che ha fatto discutere "ma necessaria" come ha ammesso lo stesso parroco don Ignazio Pansini."Oramai non c'è più alcun rispetto nè per il luogo sacro nè per il monumento" ci ha detto don Ignazio, "se non sto attento qui rischio che parcheggino direttamente dentro la chiesa, siamo giunti al limite di ogni sopportazione". Ed in effetti l'assalto delle auto all'anti-co luogo di culto ed a tutta la banchina Seminario è innegabile: si parcheggia dovunque ci sia un posto libero ed al

solo nominare il divieto di circolazione e di parcheggio ecco che si scatenano le proteste dei pochi titolari degli esercizi commerciali della zona."So anche io -ha aggiunto- che i dissua-sori sono brutti e deturpano la facciata, ma certamente meno di macchine e moto parcheggiate. Purtroppo sembra che questo sia l'unico modo per evitare il parcheggio selvaggio". Ora potrebbe esserci qualcuno che continuerà a parcheggiare nonostante i paletti, "a quel punto si causerebbe il blocco della strada –ha detto don Ignazio- ed allora chi di competenza sarebbe finalmente costretto ad intervenire". Per la serie "a mali estremi, estremi rimedi".

Paletti a difesa del Duomo

Collocati per tentare di arginare il parcheggio sel-vaggio.

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Page 20: Il Fatto n. 018

In Cittaʼ20 mercoledì 3 settembre 2008

Il fascino della filigrana allʼepoca dei BorboneIl Circolo filatelico di Molfetta organizza una interessante mostra sulla storia postale

Una mostra filatelica dedicata al Regno di Napoli. Dal 5 al 7 settembre prossimo Il Circolo Filatelico di Molfetta, in occasione del cinquantennale dalla fondazione, e in occasione del 150esimo anniver-

sario dell’emissione dei francobolli dell’ex Regno di Napoli, organizza, nella palestra del liceo ginnasio, su via Cavallotti, una mostra, a carattere nazionale, di grande interesse per i collezionisti.

Patrocinata dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Bari, dalla Federazione delle società filateliche italiane e dal Comune di Molfetta, la mostra vede la partecipazione di collezioni provenienti da diverse città italiane, solo per fare un esempio, Napoli, Gaeta, Reggio Calabria, Aradeo, Cittano-va, Bari, Molfetta, riguardanti la storia postale dei Domini al di qua del Faro, la monetazione di Ferdinando II, l’esposizione di alcuni reperti storico-postali dell’epoca e l’attività cinquanten-nale del circolo molfettese. Saranno esposti anche quelli che i collezionisti definiscono “reperti postali”, manifesti pubblicitari dell’epoca relativi al servizio postale, il progetto per l’attivazione del trasporto postale da Napoli all’Austria.Molte le iniziative previste per l’occasione tra cui un interessante numero unico, una pubblicazione in sessanta pagine con le introduzioni alle colle-zioni esposte, l’emissione di una cartolina postale da parte del Poligrafico dello Stato, che sarà disponibile in tutta Italia, cartoline celebrative dell’avvenimento, l’attivazione, il 6 settembre, di uno sportello postale avanzato, dotato di annullo figurato e un convegno commerciale filatelico, numismatico, cartofilo. Sempre per restare in ambito filatelico, va segna-lato che è attualmente in esposizione al Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa di Trieste nell’ambito delle iniziative intitolate un "Omaggio a Maria Callas", la collezione filatelica su “Giu-seppe Verdi” del concittadino Sergio Sulpizio. Della interessante collezione dedicata a Giuseppe Verdi torneremo a parlare approfonditamente nel prossimo numero de “il Fatto”.

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Page 21: Il Fatto n. 018

Tonia Copertino espone alla Sala dei TemplariL’artista molfettese propone ai visitatori la perso-

nale dal titolo “Coerenza Artistica”.

Con il patrocinio del comune di Molfetta, l’associazione culturale "Arte immagine" di Molfetta ha organizzato la personale di pittura dell’artista molfettese Tonia Coperti-no. La mostra, dal titolo "La Coeren-za Esressionistica di Tonia Coperti-no", sarà inaugurata sabato 6 settem-bre alle 19.30 presso gli spazi esposi-tivi della Sala dei Templari in piazza Municipio e resterà aperta sino al 21 settembre con possibilità di visita tutti i giorni dalle 19 alle 22 ed al mattino su prenotazione contattando il numero telefonico 338.52.65.333."L’analisi della produzione artistica al femminile di Tonia Copertino -ha scritto il critico Rosario Pinto- ci rivela un’attività creativa che non è possibile valutare sulla sola base dei parametri abituali che costituiscono l’assetto metodologico dell’impianto critico tradizionale applicato all’arte tout-court.Ciò che fa la differenza, nel caso dell’attività artistica delle donne, è la componente sociologica

che segna una peculiarità specifica, trascurando la quale il disegno organico di inquadramento storico d’una figura d’artista rimane mutilo nelle sue parti. Nel caso di Tonia Copertino, pregevolissima artista pugliese, ci troviamo di fronte, certamente, ad un profilo creativo che si iscrive in un milieu ben defini-to che è quello in cui viene riservata una particolare preminenza all’affondo segnico"."Il personal modo di sentire dell’artista -ha invece sottolineato Gaetano Centrone- si intreccia con la foresta di simboli, anche culturali, rintracciabili nel mondo di fuori. Allora può accadere che il segno, principale oggetto delle ultime ricerche di Tonia Copertino, proceda verso una rarefazione, una essenzia-lizzazione del tratto e delle forme. Pochi segni decisi, nettamente contrastanti, colori ridotti al bianco al nero e a poche tonalità tra il tenue e il caldo".

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Tante novità nel mondo de “il Fatto”Le ricette curate dall’Associazione Cuochi Baresi, nuovi servizi via web e la possibilità di diventare protagonisti della crescita sociale della città.

Dopo appena sei mesi dall'avvio del progetto Urban Hot Spot sono stati raggiunti i 500 utenti e per l'occasione Giulio Cosentino, ideatore del progetto e presidente della casa editrice Activa, ha invitato il mondo informatico e non molfettese a unirsi nella comunità virtuale creata appositamente per migliorare sempre più il servizio.Nel nuovo giro di iniziative che a breve partiranno verrà riproposto il corso di Linux UBUNTU e continuerà la sottoscrizione gratuita alla rete Urban Hot Spot che garantirà connes-sione veloce a tutti i molfettesi che per strada ne avranno bisogno.Ma non finisce qui. E' oramai prossimo alla partenza un nuovo ed entusia-smante progetto basato sulla esperien-za di "facebook" quello che, al momento, è il social network più utilizzato nel mondo con ben 132.000.000 di visitatori. Uno strumento in italiano, che permette di conoscere amici e far inserire contribu-ti senza censure.Per il nuovo progetto sono stati attivati anche quattro gruppi di scambio idee, dove si potrà contribuire con consigli a

migliorare il servizio o magari propor-re nuove attività da realizzare. Così facendo con una sola registrazione si entrerà in una community enorme, rimanendo informati sugli incontri degli utenti Urban Hot Spot o sapere

quando iniziano i nuovi corsi di Linux. Per farlo è sufficiente visitare il sito www.facebook.com e registrarsi.Ma le novità proposte da Activa e da “il Fatto” non terminano certo qui. Come molti lettori avranno notato, a

cominciare dal numero del nostro free press pubblicato ad agosto, la rubrica dedicata alle ricette porta il “marchio” dell’Associazione Cuochi Baresi. Saranno quindi esperti chef e maestri pasticceri a consigliare ai nostri lettori trucchi ed idee per rendere più interes-sante la nostra cucina, magari anche proponendoci rivisitazioni di ricette tradizionali o aiutandoci a riscoprire sapori e profumi oramai dimenticati. Insomma un vero e proprio sigillo di garanzia che darà a tutti la possibilità di raccogliere le ricette per creare un ricettario sempre aggiornato ed interessante.Per concludere non possiamo che rinnovare l’invito a quanti, giovani ed adulti, abbiano voglia di entrare a far parte del mondo de “il Fatto”, contri-buendo alla crescita sociale della città. Contattateci pure all’indirizzo [email protected] saremo lieti di incontrarvi e di offrirvi la possibilità di esprimervi utilizzando i nostri strumenti. Dal quindicinale al quoti-diano on line, passando per la web tv, “il Fatto” è al servizio della città. Magari anche grazie al vostro aiuto!

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Cultura & Spettacoli 21mercoledì 3 settembre 2008

Page 22: Il Fatto n. 018

Fermo immagine: una storia fatta di mani

La giovane fotografa Luisa Gissi espone presso la Chiesetta della Morte fino al 7 settembre.

Continuano le esposizioni artistiche all’interno del Centro Storico di Molfetta. Giovedì 28 agosto è stata inaugurata presso la Chiesetta della Morte la mostra fotografica dal titolo “Fermo immagine: con le mani facciamo tutto, tranne che pensare” a cura della giovanissima molfettese Luisa Gissi. A stuzzicare la fantasia della diciannovenne fotogra-fa locale, appena fresca di diploma di maturità, sono stati i ritratti della mani. Luisa Gissi non è certo nuova a queste intuizioni e la sua bravura nel cogliere, attraverso gli scatti di una macchina fotografica, momenti impensabili della quotidiani-tà era già emersa nel corso della mostra fotografica “Molfetta in cartolina” allestita da Giuseppe Modugno, cui la stessa Luisa Gissi aveva contribu-ito con alcune sua foto. Questa volta in uno spazio tutto suo e nella suggestiva cornice della Chiesa della Morte, fotografa mostra al pubblico quasi venti scatti: ritratti di mani, a colori e in bianco e nero, in grado di stimolare la riflessione. Cosa, d’altronde, potremmo fare senza usare le mani? E tante mani, tutte insieme, cosa potrebbero realmen-te riuscire a fare? E quanto conta, nella fattibilità di un’azione, la persona che guida la mano che agisce? Cosa una mano crea? Cosa distrugge? Tante domande e tentativi di risposta in qualche scatto fotografico, ancora una volta reso possibile

grazie a delle mani. Decisivo, per la concessione dello spazio all’interno della Chiesa della Morte, è stato l’apporto fornito dall’Associazione Culturale “Il Carro dei Comici”. “Spesso ci sono tante idee che mi passano per la testa, talvolta capita per un motivo o per un altro di lasciarle andare. E’ un vero peccato. Non si sa mai cosa può nascere facendo fruttare nel cervello delle belle idee, o che almeno ci appaiono tali” ha commentato Luisa. “Questa volta ho deciso di non lasciarmi sfuggire un’immagine dalla testa – ha poi proseguito - mostratami da un’amica, una foto di gruppo davanti ad una torta di compleanno. C’erano tante mani, abbracciate, ma non si capiva a chi appartenessero. Così ho sviluppato un’idea, sulle mani. Le usiamo tantissimo, ma non ci pensiamo per nulla. E’ una cosa naturale, talmente istintiva che non dubitiamo mai delle nostre mani per ognuna delle nostre azioni. Ho cominciato a scattare centinaia di foto. Ogni mano era un’azione, un pensiero, un luogo, un ricordo, un evento. Poi ho deciso che volevo mostrarle a qualcuno. Foto giganti. Ma non tutte. Ne ho selezionate 19, a colori, in bianco e nero, e color seppia”. Le idee di Luisa Gissi, fortunatamente, non si sono fermate dinanzi all’iniziale scetticismo degli addetti comunali, che dopo numerose solleci-tazioni da parte della ragazza le hanno permesso di usufruire della Chiesa della Morte per esporre le sue foto. La mostra rimarrà aperta fino al 7 settem-bre dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 21.30. “Indipendentemente dall’affluenza del pubblico – ha concluso Luisa Gissi – è davvero valsa la pena credere fino in fondo in quest’esperienza. Perché in fin dei conti Molfetta ha bisogno di rinnovarsi, di vedere tanti giovani talenti che non migrano via, e chissà se potrò vantarmi di essere tra questi”.

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Cultura & Spettacoli22 mercoledì 3 settembre 2008

Page 23: Il Fatto n. 018

“Abbiamo voluto stimolare l’attivazione dei ragazzi, provocare quel sommerso di giovani che non attendono. Principi attivi li ha invitati a tirar fuori i sogni dal cassetto per metterli in una valigia che serve a non migrare”. Lo ha dichiarato l’Assessore Regionale alle Politiche Giovanili Guglielmo Minervini presentan-do in conferenza stampa i dati sulla partecipazione dei giovani pugliesi al bando Principi Attivi. “Con un alto tasso di incoscienza – ha proseguito l’Assessore – abbiamo voluto lasciarci stupire. I dati sono straordinari: 1560 progetti giunti da quasi tutti i Comuni della Puglia. In quasi tutti i comuni almeno un Principio attivo si è mobilitato e ha dichiarato la propria voglia a scommettere. E’ uno spaccato che

sgretola i luoghi comuni, gli stereotipi dei giovani bamboccioni”. Secondo Minervini “un primo dato di qualità è già rilevabile dai commenti positivi ai post pubblicati nel sito dopo la chiusura del bando. Questo risultato è stato possibile per l’intima coerenza tra bando e metodologia. Il bando è stato comunicato in forma innovativa, pubblicato dopo un precorso di partecipazio-ne attivato nel sito bollenti spiriti e raccontato, spiegato, chiarito. Siamo andati noi nei luoghi di aggregazione dei giovani pugliesi, in tutta la regione. Il metodo è forma che dà forza alla sostanza”. “A settembre - ha continuato Minervini - inizierà l’attività di valutazione. Avremo particolare cura per garantire qualità e tempi rapidi. Per questo, abbia-mo costituito un nucleo di figure di notevole spessore sociale. Fabio Salviato, Edoardo Winspeare, Maria Teresa Salvemini, Daniela Marcone, Johnny Dotti, Domenico Favuzzi, Francesca Perrini, Maddalena Tulanti, Alessandro Laterza rappresentano anche uno spaccato di possibili approdi per le idee forti e di maggiore impatto”. “Il nostro futuro per lo sviluppo della Puglia – ha concluso l’Assessore - è l’economia della conoscenza, una economia che fa leva sulle idee innovative. Richard Florida sostiene che l’economia della conoscenza si sviluppa in quei territori caratterizzati da tre elementi culturali: tolleranza, tecnologia, talenti. Le giovani generazioni si spostano proprio verso quelle zone dove si creano queste condizioni. La Puglia ha queste tre potenziali caratteristiche per fermare l’emorragia di cervelli e diventare terra ospitale della creatività”.

Principi Attivi: quasi 1600 progetti presentatiGrande soddisfazione espressa dall’Assessore Regionale Guglielmo Minervini: “Così si ferma l’emorragia di

cervelli dalla nostra regione”.

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C'erano circa 130mila spettatori, secondo stime fornite dalla Questura di Lecce, sabato 23 agosto a Melpignano in provincia di Lecce per seguire il concertone finale de “La Notte della Taranta”, il più grande festival musicale dedicato al recupero della pizzica salentina. Mai così tanta gente (l'anno scorso le presenze erano state circa 100mila) aveva gremito la grande piazza dell'ex convento degli Agostiniani. I tantissimi “tarantolati” hanno ballato dalle 19.30 alle 2.45, dando vita alle ronde, così come si chiama il ballo a suon di pizzica. "Il successo dell'edizione di quest'anno, la undicesima -fanno osservare dall'organizzazio-ne- è stato l'orario di inizio, anticipato alle 19,30, che ha attirato moltissime famiglie. Non a caso in piazza c'é stata una festa popolare di dimensioni enormi, proprio per il pubblico eterogeneo, composto non più dai soliti giovanissimi, ma da gente di ogni età, bambini compresi". Il superospite di quest'anno è stato Vicinio Capossela, che si è esibito nel cuore della notte con uno dei suoi brani più noti: 'Il ballo di San Vito'. Prima di lui erano saliti sul palco, tra gli altri, Caparezza, i Sud Sound System e i Radiodervish.E proprio Caparezza, artista nato e cresciuto a Molfetta, è stato uno dei protagonisti della serata: sul ritmo incalzante della sua “Vieni a ballare in Puglia” il pubblico ha cantato a squarciagola, magari riflettendo sulle parole di una canzone che si è trasformata in breve

tempo in una vera e propria denuncia dei mali della nostra regione. Caparezza, raggiunto a Melpignano dalla telecamera de “il Fatto” (il video è disponi-bile nell’area web tv del nostro sito internet), ha chiarito perché nonostante le insistenti voci che lo volevano a Molfetta per un grande concerto niente sino ad agosto era stato predisposto: “Avrei voluto organizzare un grande concerto gratuito ed io e la mia band non avremmo avuto difficoltà a rinunciare a qualsiasi compenso. Però i costi per l’organizzazione dovevano essere coperti: non posso certo chiedere a coloro che si occupano di service ed allestimenti di lavorare gratis. Sarebbe stata necessaria una somma non tanto elevata ma nessuno è stato disposto garantirla. Non voglio certo sollevare polemiche –ha concluso Caparezza- ma non si può organizzare una estate molfettese con eventi solo a pagamento cui partecipano sempre le stesse persone: l’estate deve essere per tutti!”. Una polemica che, molto probabilmente, resterà solo un brutto ricordo: nei prossimi giorni, infatti, con un’operazione lampo nata sulla scorta delle dichiarazioni rilasciate alla nostra web tv, dovrebbe essere sottoscritto l’accordo che porterà l’artista ad esibirsi a Molfetta. In migliaia, ne siamo certi, attendono ora l’annuncio ufficiale.

Il molfettese Caparezza protagonista a MelpignanoL’artista tra i big della Notte della Taranta. Si fa sempre più probabile la possibilità di un suo concerto a Molfetta.

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23mercoledì 3 settembre 2008

photo: Vincenzo de Pinto

Cultura & Spettacoli

Page 24: Il Fatto n. 018

24 mercoledì 3 settembre 2008Cultura & Spettacoli

Torna la musica di Aritmia MediterraneaL’11 ed il 12 settembre appuntamento nell’area ester-

na del palazzetto dello sport di via Giovinazzo.Con il 2008 si festeggia il sesto comple-anno di "Aritmia Mediterranea - Rumori di Pace", il festival musicale prodotto dal circolo Arci “Il Cavallo di Troia” di Molfetta.Le due serate del festival si svolgeranno presso il palazzetto dello Sport “Panun-zio” in via Giovinazzo a Molfetta nelle serate dell’11 e 12 settembre, con l’apertura del villaggio aritmico alle 19 e inizio dei concerti alle 21.Quest’anno la manifestazione si veste di nuovi contenuti e contributi, mantenendo, attraverso la musica, il suo sguardo attento sul quotidiano e sulle tematiche più importanti; in più verranno aggiunti due nuovi spazi creativi: un writing contest dal titolo “Vuoti a rendere” dedicato agli artisti della bomboletta, con una giuria di esperti che premierà le migliori tre creazioni (per info e iscrizioni [email protected]), e un reportage fotografico, allo stesso tempo vero e surreale, che legherà Aritmia sempre di più al territorio, alla sua casa. La scelta musicale comprende band provenienti da tutta Italia.Nella serata dell’11 settembre saliranno sul palco i Los Fastidios, band storica della scena punk italiana che a Molfetta regala l’unica data pugliese del 2008, i Cattivo Sangue, gruppo emergente

non dovranno fare altro che inviare le proprie idee su come un disegno, un graffito, una scritta possano cancellare il grigio della città, anche tramite una semplice bozza.Una bozza esplicativa dell'idea da rappre-sentare, che rispecchi il tema "Vuoti a Rendere", va inviata all'indirizzo e-mail [email protected], unitamente ad alcune foto di lavori già realizzati e con l'indicazione di un recapi-to telefonico.I migliori disegni verranno scelti da un'apposita commissione di esperti facen-ti capo all'organizzazione del festival (e non solo) e realizzati dagli autori sul muro all'interno dell'atrio del palazzetto dello sport (dove si svolgerà il festival "Aritmia Mediterranea - Rumori di Pace"). Ogni artista potrà disporre di una porzione ducotonata di muro della grandezza di 3 metri x 2,5 metri. Al termine del contest, i migliori tre lavori verranno preniati dalla medesima commissione. Al primo classi-ficato andranno 50 bombolette Clash Paint, una mascherina antigas ed un gadget PinDesign; al secondo 30 bombo-lette Clash Paint e un gadget PinDesign; al terzo 20 bombolette Clash Paint e un gadget PinDesign.Per ulteriori informazioni è possibile contattare il 328.83.55.892.

molfettese di musica Oi!, i Camillorè e Pasquale delle Foglie, selezionati tra i numerosi demo di band emergenti del contest aritmico, e Terramaris, vincitori della selezione Voci per la Libertà da anni gemellata con Aritmia.Il 12 settembre saranno di scena gli Zen Circus, band culto della scena rock italiana, folli e unici nel loro genere, Il Paziente Zero e TeleSpallaBob, scelti anch’essi fra i demo pervenuti, e U.Led, vincitori della Rassegna “A Papà non piace” tenutasi presso il circolo Arci molfettese. L'ingresso alla manifestazio-ne è ovviamente gratuito.Nell'ambito del Wrtiting Contest saranno impegnati veri e propri "artisti" della bomboletta.La mancanza di spazi fisici e mentali nelle nostre città soffoca il desiderio delle nuove generazioni di comunicare emozioni, denunciare le contraddizioni del vivere, espimere la propria sensibilità artistica.I colori ridarebbero un senso al grigio che, purtroppo, ottenebra le nostre menti. Dare vita ad un muro, questo è l'obiettivo del Writing Contest. Un tratto, un disegno, un'idea queste le armi dei writer. Coloro che vogliano prendere parte all'evento

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Page 25: Il Fatto n. 018

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Sale la febbre!

In casa Hockey Club Molfetta tutto è pronto per una stagione da protagonista:obiettivo riconquistare la Serie A1.

I sintomi iniziano ad essere più che evidenti e tutto fa pensare ad un’unica causa: sta tornando con forza e vigore la “febbre del sabato sera”, quella che da anni rapisce ed inebria gli appassio-nati delle rotelle nel casalingo ritrovo del “Pala don Sturzo”.Con una affollata e partecipata confe-renza stampa, il presidente dell’Hockey Club Molfetta, Massimo de Palma ed il direttore sportivo Sergio de Ceglie hanno presentato a stampa e tifosi la nuova rosa della squadra che tenterà anche quest’anno il salto in serie A1. “Un obiettivo su cui scom-mettiamo –ha esordito de Palma- e per il quale ci siamo attrezzati nella speranza di riportare il movimento hockeystico molfettese nel massimo campionato nazionale”.Un tentativo fallito nella scorsa stagio-ne anche a causa di una rosa ristretta che, nei momenti cruciali della stagio-ne, ha costretto il tecnico Josè Vianna a fare i salti mortali per presentare in campo la squadra, contando in una circostanza anche sul contributo dello stesso presidente de Palma tornato per l’occasione ad indossare nuovamente i pattini.Quest’anno, almeno stando alle premesse, è tutta un’altra storia: rosa

ampia, staff tecnico ben collaudato e, soprattutto tanta consapevolezza nei propri mezzi. Elementi perfettamente integrati tra loro anche grazie al supporto indispensabile dei numerosi partner che hanno sposato la nuova avventura dell’Hockey Club. A comin-ciare dal nuovo main sponsor: da quest’anno le maglie della società biancorossa saranno griffate “Oleificio Goccia di Sole” interrompendo così la pluriennale collaborazione con la Promove. E sulle maglie compariranno anche i loghi di altre importanti azien-de molfettesi come la Ormant. Impren-ditori che hanno deciso di investire nello sport come mezzo di promozione delle loro attività. Confermate inoltre, come già era accaduto nella scorsa stagione, le maglie con i colori bianco e rosso: bandite quindi le insolite casacche nere o rosa che si erano viste in altri anni.Sul fronte strettamente tecnico, oltre alla riconferma sul ponte di comando dell’allenatore argentino Josè Vianna, giunge anche l’ufficialità della carica di “capitano” per Cristiano Agrimi cui spetterà il difficile compito di trascina-re i compagni verso la vittoria. Confer-mato anche l’addio all’hockey giocato per Corrado de Robertis ed Onofrio

Spadavecchia: chi sperava potessero tornare sui propri passi è rimasto deluso alla presentazione del nuovo roster. Ed a proposito di novità, sono stati proprio i nuovi acquisti a calami-tare le attenzioni del pubblico presen-te, gli unici non molfettesi oltre all’argentino David Vianna: dal Matera sono arrivati l’esperto portiere Trombetta e Persia mentre dalla vicina Giovinazzo è sbarcato in città quel Gianni Piscitelli che ha fatto già vivere tante emozioni agli appassionati di questo sport. Tre colpi di mercato su cui molto confidano dirigenza e staff tecnico e che in conferenza stampa hanno ribadito di essere venuti a Molfetta perché hanno voluto sposare il progetto di rinascita e crescita della società guidata da de Palma.Ed il progetto di crescita passa anche dal sostegno, si spera caloroso, del pubblico locale cui la società ha voluto riservare una gradita sorpresa: abbona-menti a prezzi popolari (appena 20 euro per assistere a tutto il campiona-to) e l’omaggio di una bottiglia di pregiato olio d’oliva offerto dal main sponsor.In contemporanea al via della stagione, con le prime gare ufficiali programma-te il 13, 14 e 15 settembre (Coppa

Italia di Lega in sede ancora da defini-re) e 27 settembre (prima giornata di campionato in casa contro l’Amatori Lodi) la società si appresta anche a ripartire con il settore giovanile, vero e proprio serbatoio negli anni passati per la prima squadra e che oggi si punta a far ritornare allo splendore di qualche tempo fa.Insomma, le premesse per fare bene ci sono tutte. Ora non resta che attendere la prova della verità: il campo, le rotelle e le stecche daranno il responso e diranno se questo Hockey Club è pronto a fare il tanto desiderato salto di qualità.

La rosa (tra parentesi il numero di maglia): Luca de Pinto (99), Nicola Trombetta (1), Matteo Turturro (69), Daniele Persia (3), Cristiano Agrimi (5), Antonio Cirilli (4), Luigi Boccassini (9), Giovanni Piscitelli (11), Vito del Vescovo (17), Mirko Azzollini (8), Maurizio Sinisi (7), Lorenzo de Ceglie (15), Pierluigi Amendolagine (19), David Omar Vianna (18), Stefano Gadaleta (6), Giuseppe Rinaldi (77), Matteo Rinaldi (78), Luigi Mastrandrea (21), Giuseppe Farinola, Giovanni Ancona.

Sport 25mercoledì 3 settembre 2008

Page 26: Il Fatto n. 018

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Sport26 mercoledì 3 settembre 2008

La Virtus scende in campoDal 3 settembre via alle amichevoli pre campionato.

Si comincia da Francavilla Fontana.

Anche in casa Virtus Basket Molfetta si viaggia veloce verso l’avvio del prossimo campionato. Quest’anno, come tutti sanno, sarà Serie A Dilettanti: vetrina prestigiosa e di assoluto interesse che darà lustro non solo al basket locale ma anche all’intera città. “Un motivo in più per decidere di abbonarsi –hanno detto i dirigenti virtussini- anche perché da oggi è possibile farlo anche tramite internet attraverso il nuovo sito ufficiale all’indirizzo www.virtusmolfetta.it”. I biancoazzurri del presidente Andrea Bellifemine e del general manager Leonardo Scardigno stanno scaldando i muscoli agli ordini del nuovo preparatore atletico Silvio Barnabà e dello staff tecnico guidato da coach Sergio Carolillo. Della rosa fa parte anche l’ultimo arrivo: l’under Dario Puglia. Classe 1989 per una

altezza di 198 centimetri, Puglia ha dispu-tato l’ultima stagione sportiva a Franca-villa Fontana, squadra con cui ha vinto il campionato di Serie C2 conquistando la C Dilettanti. Insomma un giovane di sicuro interesse e di assai probabile avvenire. Come sempre avviene nelle società sportive, per qualcuno che arriva c’è sempre qualcuno che va. È il caso del giovane e bravo Fabrizio Ungaro che quasi certamente giocherà in prestito a Lucera. Resta comunque ancora vacante un posto e non è escluso che già nei prossimi giorni la società non comunichi di aver concluso qualche altra operazione di mercato. Per quanto riguarda invece il basket giocato, i cestisti molfettesi sono pronti per le prime gare amichevoli: il 3 settem-bre esordio a Francavilla Fontana, poi il 6 e 7 tutti a Santeramo per il memorial “Orlando”; il 13 si giocherà al Pala Poli contro il Ceglie subito dopo la festa per la presentazione ufficiale della squadra, quindi il 17 amichevole casalinga contro il Monopoli. Saranno queste le prime possibilità per cominciare ad analizzare la squadra ed a sognare per un futuro oramai prossimo.

E' stato definito l'elenco delle squadre che parteciperanno al prossimo campionato regionale di Serie C1 di calcio a 5 che inizierà il 13 settembre. Oltre alle neopromosse dalla C2 Atleti-co Fasano, Ipomor Cerignola e Sporting Modugno ed alla retrocessa dalla serie B Eagles Brindisi, sono state ripescate sempre dalla C2 anche la Pellegrino Altamura ed il Torre Pino Spinazzola portando così inspiegabil-mete il torneo a 16 squadre. Da segna-

lare infine che l'Atletico Cassano ed i Metropolitani hanno ceduto il titolo rispettivamente all'Atletico Giovinazzo ed al Sammichele.Al torneo, ovviamente, prenderà parte anche il Real Molfetta che ha ufficia-lizzato due ottimi colpi di mercato, Enzo Marzella e Gerardo Lavolpicella in attesa che vengano definiti ulteriori innesti in un gruppo che si appresta ad essere il primo pretendente al salto di categoria.Un obiettivo importante, sfuggito di un soffio nella passata stagione ma che quest’anno è ampiamente alla portata della compagine presieduta dal duo Mele-Metta che hanno puntato molto sul nuovo allenatore Miki Grassi e sull’esperienza dei riconfermati. Oltre che, naturalmente sulla voglia di farsi notare dei nuovi. Per gli sportivi molfettesi, orfani del calcio a 11 scom-parso dalla massima categoria regiona-le, ecco pronta l’alternativa capace di riempire i sabato pomeriggio d’inverno e di riaccendere passioni dai più consi-derate oramai sopite.

Con il Real si può sognare

I presidenti Mele e Metta hanno allestito una squadra capace di puntare al salto di categoria.

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Sport 27mercoledì 3 settembre 2008

Si torna sotto reteQuando mancano pochi giorni alla prima gara ufficia-

le, giungono buone impressionidalla Pallavolo Molfetta.

Pronti via per la Pallavolo Molfetta che, dopo poco più di venti giorni di preparazione pre-campionato, affron-ta la prima amichevole con una delle rivali storiche, il Terlizzi. Amichevo-le con il gusto del derby quindi, che ha dato buone impressioni a mister Avellis e a mister Palumbo, in attesa dei derby che varranno 3 punti. Grandi prestazioni sono state offerte da tutta la squadra, in particolare si sono messi in evidenza Gabriel Kunda e Bruno De Mori, veri matta-tori della serata. Sestetto iniziale che vede come palleggiatore Mazzarelli, al centro Costantini e De Mori, come laterali Kunda e Bonati e nel ruolo di opposto Di Iorio. Partita che incomincia con il piede giusto per la Pallavolo Molfetta che si aggiudica il primo set, per calare poi leggermente nel secondo, in corrispondenza di un miglior rendimento dell’attacco ospite, per poi risalire con uno scatto di nervi nel terzo set nel quale era in svantaggio di ben 4 punti fino alla metà del gioco. I parziali sono di tutto rispetto (25-22, 20-25 e 25-20) e lasciano intravedere una Pallavolo Molfetta molto diversa da quella degli anni scorsi, più attenta in fase di difesa e più cattiva nei momenti decisivi sotto rete, nei quali hanno

impressionato anche Dario Carelli e Daniele Illuzzi, i due giovanissimi presenti in rosa, che sono stati schie-rati nel terzo set e che hanno dato ampia dimostrazione delle loro capa-cità facendo capire anche agli addetti ai lavori il perché dei loro acquisti. Assegnati intanto i numeri di maglia che sono così distribuiti: 1 Mazzarel-li, 2 Kunda, 3 Costantini, 8 De Mori, 9 La Gioia, 10 Bruno, 11 Ripa, 13 Di Iorio, 14 Illuzzi, 15 Bonati, 17 Carel-li. Definito anche il ruolo di capitano, che è stato assegnato dai giocatori stessi a Bruno De Mori, entusiasta della fiducia accordatagli dai compa-gni.E intanto si guarda al sempre più vicino 6 settembre, giorno del primo scontro ufficiale della stagione 2008/2009, che vedrà opposta la Pallavolo Molfetta all’Avis Villa Igea Foggia in una partita valevole per il passaggio del turno di Coppa Italia. Un capitolo che si apre come un altro è stato chiuso, infatti il destino ha voluto che la prima squadra ad affrontare questa nuova società sia proprio il Foggia che l’anno scorso è stata l’ultima compagine ad affronta-re la Pallavolo Molfetta. Ritorno della gara a campi invertiti il 14 settembre.

Quando tutto sembrava procedere nella massima serenità, un fulmine si è abbattuto sull’Azzurra Volley Molfetta. Senza che nessuno pensas-se potesse accadere una cosa del genere, è arrivato l’improvviso abbandono di Virginia Vuovolo, l’atleta foggiana giunta a Molfetta a metà della passata stagione e subito divenuta beniamina del pubblico di casa e punto di riferimento per società e compagne di squadre. Solo una telefonata al presidente del sodalizio, Vincenzo Giancaspro, per annunciare la partenza a causa di sopravvenuti impegni di lavoro. Una decisione che ha lasciato di stucco dirigenti e staff tecnico, sia per i tempi in cui è arrivata (praticamente alla vigilia del campionato) sia per il modo.

Fatta di necessità virtù, l’Azzurra non ha perso tempo e si è subito rituffata nel mercato. Così dopo aver sondato diverse possibilità, anche valutando giocatrici straniere o naturalizzate, alla fine la scelta è ricaduta su Valeria Brattoli, venten-ne nella passata stagione impegnata con la maglia del Terlizzi.“Un’atleta interessante e che siamo certi farà al caso nostro” ha dichiara-to il direttore sportivo dell’Azzurra, Umile Millarino. Chiamata a riempi-re la casella lasciata vuota dalla Vuovolo ed a completare la rosa che, proprio in questi giorni, ha visto il rientro di capitan Mariateresa Fran-cioso.Insomma un pre campionato quanto-meno frizzante e che si appresta nei prossimi giorni ad offrire i primi

fotogrammi di volley giocato attra-verso le amichevoli organizzate per preparare al meglio la stagione. Si comincia mercoledì 3 settembre con una trasferta a Taranto, poi il 6 settembre, alle 18, esordio casalingo contro il Nojaturi. Il 14 poi si andrà a Bari per partecipare ad un torneo con Castellana, Santeramo, Aquila Azzurra Trani, Valenzano e Potenza. E, a proposito di Potenza, è oramai ufficiale l’arrivo in Lucania della molfettese ex Azzurra Volley, Adria-na Carbonara che si appresta così a misurarsi con il campionato di Serie B1. Oramai messe da parte le vacanze è giunto il momento di fare sul serio e, almeno stando a vedere le premesse, l’Azzurra Volley è pronta a vender cara la pelle.

Oltre ogni difficoltàL’Azzurra Volley costretta in extremis a sostituire la foggiana Vuovolo.

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Autore: Roberto Sciannamea

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28 mercoledì 3 settembre 2008Offro Lavoro

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Rubriche 29mercoledì 3 settembre 2008

sms

Tra lettere & sms In merito all'articolo ineren-te il negozio di animali

presente all'interno del Centro Commerciale Mongolfiera di Molfetta, riceviamo e pubblichia-mo la seguente lettera a firma del dottor Vito Genchi, titolare dell'atti-vità commerciale.

“E´ mia intenzione soffermarmi non tanto sulla conversazione avuta con il sig. Salvemini, pacata, professionale e riferita corretta-mente (anche se preciso che "pronto a risolvere ogni cosa", come il sottoscritto ha detto, non significa affatto ammettere alcuna colpa), quanto sull´atteggiamento dei miei delatori. Tanto per comin-ciare è impressionante come costo-ro, con una semplice occhiata, siano in grado di diagnosticare negli animali "evidenti patologie respiratorie"; non ho mai visto nessun veterinario fare altrettanto. Ma la cosa più importante da chiarire è l´idoneità delle strutture che ospitano i cuccioli. Chi dice che non lo siano? Le autorità competen-ti pensano di sì. Per chiarire a tutti una teca in vetro (di ben 1 mc)

magari potrebbe turbare la sfera emotiva, ma intanto le teche sono provviste di prese d´aria e ventila-zione forzata e poi, rispetto ad una più tradizionale gabbia, preservano i cuccioli dalle innumerevoli carez-ze che tutti vorrebbero fargli (i cuccioli non hanno completato il ciclo dei vaccini) e dai bocconi proibiti (patatine, caramelle, ecc. ecc.) che gli arrecherebbero gravi disturbi. Quanto poi al fatto di lasciare cani e gatti senza cibo né acqua...Tralasciamo per ora l´aspetto etico della cosa, ma chi comprerebbe un animale denutrito e malaticcio? Due-tre volte al giorno (prima e dopo l´orario di apertura al pubblico) gli animali mangiano, senza lasciare nulla; certo che al passante le ciotole appaiano vuote. Ma guardiamo anche l´aspetto etico della faccen-da: come fanno queste persone che non mi conoscono, che non sanno quanto io rispetti o ami gli animali, a parlare di maltrattamento?

Proprio qui fuori ci sono decine di cani denutriti e abbandonati a se stessi: perché non si occupano di loro? Un negozio come questo ha un´enorme visibilità e "occuparse-ne", in un modo o nell´altro, regala un momento di notorietà....Forse è al proprio narcisismo che si cede, o forse è solo una questione di principio...Ma chi lavora con impe-gno e serietà, nel rispetto delle regole, non ha tempo per queste cose.Tutto questo per completezza e onestà d´informazione. Buon lavoro”.

Gli animali sono esseri viventi (anche molto indifesi!) e come tali vanno tutelati e rispettati. Credo che un fatto del genere sia assolutamente intollerabile! Ma noi molfettesi abbiamo il cuore grande... Sono sicura che saremo ancora pronti ad allertare chi di competenza nel caso dovessimo

essere (purtroppo o per fortuna) testimoni di ulteriori maltrattamen-ti... L'indifferenza non porta a nulla! Questa è civiltà!!!Mary d.F.

*** Nonostante le creative e inno-vative iniziative, i nostri politici in Italia, usano i soldi delle tasse per arricchire se stessi e per comprarsi il consenso elettorale… Specializ-zandosi in questo meccanismo in maniera esclusiva, i nostri politici non hanno mai avuto il bisogno di imparare a risolvere i problemi (hanno sempre ottenuto i voti com-prandoli coi proventi delle tasse e con le concessioni di privilegi, mai risolvendo i problemi).Massimo G.

I giovani oggi rischiano la vita perchè non conoscono bene il codice stradale e non hanno regole precise, come velocità etc. Non c'è bisogno di segnali e semafori per "raddrizzarli" sulla strada ma solo buone regole dettate ed una grande disciplina stradale, specialmente sulle strisce pedonali. Sergio

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DIFFICILE

S U D O K UFACILE

SOLUZIONI n° 17

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 "sottogriglie", chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero.

Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

Rubriche30 mercoledì 3 settembre 2008

Dove trovi il ?

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In questi esercizi e’ disponibile IL FATTO ogni 15 giornipuntuale come sempre il mercoledì-giovedì

Page 31: Il Fatto n. 018

E’ tempo di bilanci. Nel corso di questi mesi estivi ne avete combinate di tutti i colori. Ora datevi tregua e soprattutto date tregua a chi vi sta accanto. Novità piacevoli attendono chi è alla ricerca dell’anima gemella. Buoni anche i rapporti con gli amici.

Fate attenzione ai colpi di testa. Il vostro cuore batte sempre più forte per la persona che è riuscito a conquistare la vostra stima. Prima di lasciarvi andare ponderate bene ogni cosa. Approfittate piuttosto dei giorni di estate che restano per rilassarvi ancora un po’.

Da troppo tempo non vi occupate di voi, delle vostre esigenze. E’ arrivato il momento di cambiare registro. Staccate la spina, uscite dalla routine e tuffatevi nello shopping, incontrate amici, ricominciate a volervi bene. Non esistono solo gli altri.

Siete alla vigilia di avvenimenti importanti che segneranno in qualche modo il vostro futuro. Valutate ogni situazione prima di prendere decisioni. Ciò che vi viene proposto è allettante ma potrebbe nascondere insidie. Procedete con i piedi di piombo.

Continua il vostro momento positivo. Le stelle vi sono accanto ma non tirate troppo la corda. Le persone che vi amano hanno bisogno di voi e forse bisognerebbe, per un momento, mettere da parte le vostre esigenze per andare incontro alle loro.

Buona la vita di coppia ma forse è arrivato il momento di essere sinceri fino in fondo. Confidate al vostro partner le vostre debolezze e insieme provate a trovare una soluzione. Troppi silenzi rischiano di far nascere sospetti pericolosi.

Lasciatevi trascinare dall’entusiasmo di chi vi vuole bene. Qualche momento di svago potrà solo giovarvi e voi sapete adattarvi subito alle novità. Allontanate i pensieri cattivi, lasciatevi alle spalle i brutti ricordi. Vi aspetta un autunno intenso.

Quello che vi ci vuole è un viaggio. In alternativa cambiate ambiente e trovate il tempo per uscire anche solo per il fine settimana. Avete bisogno di ricaricarvi. Fate attenzi-one alle false lusinghe di persone invidiose che saprete tenere a bada.

Trascorrete qualche ora in più in famiglia e con le persone care. Negli ultimi tempi vi siete isolati e avete chiuso fuori dal vostro cuore e dalla vostra vita gli affetti veri. Potete ancora recuperare. Le capacità per cambiare le cose non vi mancano.

Finalmente un pieno di buone notizie. Un progetto a cui tenevate molto comincia a prendere corpo. Ora è il momento di impegnarsi per non lasciarsi sfuggire le occasioni che verranno. Non esagerate a tavola, il vostro organismo potrebbe risentirne.

Vi aspettano giorni un po’ complicati specie in famiglia. Cercate in ogni caso di contenere la vostra aggressiv-ità. Fermatevi un attimo a pensare prima di parlare. Le parole dette troppo in fretta a volte possono ferire e ricucire diventa difficile.

Attenti ai piaceri della tavola. State cominciando a vivere giorni sereni ma questo non deve spingervi agli eccessi. Buona la vita di coppia. Novità piacevoli per chi è ancora alla ricerca di un partner. Qualche screzio con i colleghi di lavoro.

Rubriche 31mercoledì 3 settembre 2008

Rigatoni in piedi con cavolfiore trifolato e conserva di peperoni piccanti

ingredienti per 4 personeCAVOLFIORE DI MEDIA GRANDEZZA N° 1GIGANTONI GR. 500AGLIO q.b.OLIO EXTRAVERGINE DʼOLIVA q.b.CONSERVA DI PEPERONI q.b.SALE q.b.PEPE q.b.

Procedimento:

Dopo aver pulito e lavato il cavolfiore, portarlo a cottura in acqua salata. Scolate e trifolate in padella con aglio e olio extravergine d’oliva, schiacciate con una forchetta il cavolfiore, pepate e salate fino a ridurlo in crema.Bollire i rigatoni in abbondante acqua salata prestando attenzione a non rompere la pasta. Prima che siano cotti, scolate e sistemate i rigatoni in piedi in un tagliapasta del diametro di 10 cm.Versate dentro il cavolfiore trifolato e guarnite con la conserva di peperoni.

IL FATTOQuindicinale gratuito di informa-zione

EDITOREActiva Srlcon unico socio

PRESIDENTEGiulio Cosentino

DIRETTORE RESPONSABILECorrado Germinario

Registrato presso ilTribunale di Traniaut. del 19 ottobre 2007n. 17/07

REDAZIONEVia degli Antichi Pastifici,Zona Artigianale A/[email protected]

PROGETTO GRAFICO & IMPAG.Vincenzo de Pinto

STAMPATipografia Sedit SrlServizi EditorialiVia delle Orchidee 1Modugno

CONCES. DELLA PUBBLICITA’Ufficio Commercialetel. 347.57.25.019

Categoria: primo piatto

Chef: Nicola Modugno

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