Il Fatto n. 043

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pagina 4 Corsivo Azzollini candidato alla Regione? Un’offesa per l’intera città. pagina 8 Attualità Sospeso improvvisamente il bando di affidamento in gestione della piscina comunale. pagina 21 Cultura Torna il tradizionale appuntamento con il “Duomo d’Argento” della Pro Loco. pagina 24 Sport L’Inottica Molfetta nuovamente impegnata nella Ettu Cup. Si giocherà a Bari. E l’assessore si racconta Dura la vita del precario Inchiesta n° 43 giovedì 17 settembre 2009 Molfetta Quindicinale gratuito di informazione. Guarda un po’, chi si vede! www.ilfatto.net Saldamente al timone dell’assessorato alla Trasparenza e alla Cittadinanza Atti- va. Candidato alla presidenza regionale del Partito Democratico e tra gli ispirato- ri del centrosinistra cittadino. Guglielmo Minervini racconta l’attuale situazione politica alla nostra collaboratrice Beatrice de Gennaro. Anni di studio. Una laurea che oggi sembra buona solo per riempire una parete di casa e tanti sogni infranti nel giro di poche settimane. Ecco come vivono la riforma della pub- blica istruzione numerosi giovani docenti molfettesi che vedono svanire, almeno per il momento, le loro speranze di realizzazione professionale. pag. 6 pag. 10

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pagina 4

CorsivoAzzollini candidato alla Regione? Un’offesa per l’intera città.

pagina 8

AttualitàSospeso improvvisamente il bando di affidamento in gestione della piscina comunale.

pagina 21

CulturaTorna il tradizionale appuntamento con il “Duomo d’Argento” della Pro Loco.

pagina 24

SportL’Inottica Molfetta nuovamente impegnata nella Ettu Cup. Si giocherà a Bari.

E l’assessore si racconta Dura la vita del precario

Inchiesta

n° 43giovedì 17 settembre 2009Molfetta Quindicinale gratuito di informazione.

Guarda un po’, chi si vede!

w w w . i l f a t t o . n e t

Saldamente al timone dell’assessorato alla Trasparenza e alla Cittadinanza Atti-va. Candidato alla presidenza regionale del Partito Democratico e tra gli ispirato-ri del centrosinistra cittadino. Guglielmo Minervini racconta l’attuale situazione politica alla nostra collaboratrice Beatrice de Gennaro.

Anni di studio. Una laurea che oggi sembra buona solo per riempire una parete di casa e tanti sogni infranti nel giro di poche settimane. Ecco come vivono la riforma della pub-blica istruzione numerosi giovani docenti molfettesi che vedono svanire, almeno per il momento, le loro speranze di realizzazione professionale.

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“Il Sole 24 ore” dedica spazio alla nostra web tv. Ancora un successo che ci spinge a continuare e a migliorarci.

Dicono di noi…1396Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Ve lo avevamo promesso: saremmo tornati a parlare della nostra web tv e, soprattutto, della promessa da parte del presidente del Consiglio Comunale, Nicola Camporeale, di rendere nuovamente accessibili a tutti, attraverso le riprese televisive, le sedute della massima assise citta-dina. Era un impegno che avevamo preso con voi lettori: una sorta di nodo al fazzoletto che non abbiamo dimenticato.Fatto sta che alla ripresa della sta-gione politica (con addirittura due sedute fiume del Consiglio Comuna-le tenutesi negli ultimi quindici gior-ni) nessuna novità arriva dal fronte “riprese video”.Dopo la “cacciata” dalla sala Car-nicella della nostra telecamera (gen-naio 2009) il presidente dell’assise aveva assicurato che in tempi assai brevi l’aula sarebbe stata dotata di

telecamere per riprendere le sedute che, successivamente, sarebbero sta-te trasmesse attraverso i più vari ca-nali di comunicazione. Ad onor del vero, Camporeale aveva promesso anche un nuovo sistema di amplifi-cazione e nuovi microfoni ad uso dei consiglieri. Quest’ultima promessa è stata mantenuta anche se, faci-le battuta, più d’uno si è chiesto se non sarebbe stato più utile ridurre il numero dei microfoni in aula dato che a parlare sono sempre gli stes-si mentre gli altri recitano la parte degli attori non protagonisti. Ma tant’è…Per quanto riguarda le telecamere invece il nulla più assoluto. Non se n’è più parlato, tra l’indifferenza generale dei consiglieri di maggio-ranza e anche di quelli di minoranza che sulla vicenda aveva addirittu-ra presentato un ordine del gior-

no. Sembra quasi che non interessi a nessuno dare a tutti i cittadini la possibilità di vedere cosa avviene nell’aula consigliare. Fortunatamente in giro per l’Italia ci sono persone che, a dispetto di ciò che avviene a Molfetta, guardano al mondo della comunicazione e al po-tenziale della web tv in particolare con rispetto e ammirazione. Ed è per questo forse che la web tv de “il Fat-to” continua a raccogliere consen-si e successi. I successi sono quelli testimoniati, tra le altre cose, dalle oltre duemila visualizzazioni rac-colte in pochissimi giorni dal video sulla sagra a mare della Madonna dei Martiri. I consensi arrivano da illustri colleghi ed ancor più illustri testate giornalistiche che al nostro lavoro dedicano spazio. Come è ac-caduto lo scorso 10 settembre quan-do il prestigioso quotidiano econo-

mico “il Sole 24 ore” ha dedicato spazio alla nostra web tv. A scrivere di noi è stato Gianpaolo Colletti che ha raccontato della nostra espe-rienza in un articolo pubblicato su “Nova 24” il supplemento dedicato alle nuove tecnologie e alla comuni-cazione diffuso con “il Sole 24 ore”. Un’attenzione che non può che riem-pirci di orgoglio e spingerci a con-tinuare sulla nostra strada, magari migliorando ancora ma rimanendo sempre e comunque al servizio della comunità. Documentando le storie, le emozioni, i disservizi. Raccontan-do la quotidianità e tentando di ren-dere trasparenti i palazzi del potere rendendo la “conoscenza” disponi-bile a tutti. In tutte le case. Dovun-que ci sia voglia di essere cittadini partecipi della vita di Molfetta.

Corrado Germinario

�Corsivogiovedì 17 settembre 2009

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Politica giovedì 17 settembre 2009�

E se Antonio andasse via? Di nuovo!1397Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Prende sempre più piede l’ipotesi che il sindaco Azzollini possa diventare il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione.

Sarà candidato presidente della regio-ne oppure no? È questa la domanda che oramai da molte settimane i molfettesi interessati di politica continuano a farsi. Antonio Azzollini, sindaco, senatore e presidente della commissione bilancio del Senato, sarà l’uomo che il centro de-stra indicherà come aspirante presidente della regione? Presto per dirlo? Mica tanto. I tempi stringono e le incombenze dettate da scadenze e programmazione politica sono sempre più pressanti. Una cosa è certa: il sindaco-senatore sta gua-

dagnando posizioni di vantaggio nella graduatoria di gradimento del premier Silvio Berlusconi e non è detto che alla fine non la spunti caricandosi del peso di scardinare il potere del centrosinistra a via Capruzzi. Un peso reso, se possibi-le, più leggero dalle numerose inchieste aperte dalla Procura barese e che stanno facendo luce su di un giro di nefandez-ze di tale squallore capace di mandare a benedirsi la tanto decantata “morale” vendoliana. Di certo ad un Azzollini soddisfatto per la candidatura farebbe da contro altare una città delusa dal compor-tamento del suo primo cittadino. Infatti, in caso di partecipazione alla corsa per la poltrona di numero uno di Puglia, il “bel” Antonio dovrebbe dimettersi, nuovamen-te, dalla carica di sindaco “condannando” la città ad una nuova bagarre elettorale. E questa volta non si sa con quali risul-tati per il centrodestra. Se infatti è vero che l’attuale opposizione continua a non avere un vero leader e a presentarsi sem-pre più frammentata, è anche vero che il

centrodestra, almeno in questo momento, non sembra esprimere personalità tali da poter aspirare alla più importante carica locale. Tra i tanti fedelissimi del sena-tore non sembra esserci l’uomo giusto, quello capace di tenere unite le fila e di “scatenare l’inferno”. Forse è un po’ trop-po presto per pensarci ma è anche vero che la città non può correre il rischio di trovarsi impreparata dinanzi ad una even-tuale “chiamata alle urne”. Tra centrode-stra e centrosinistra chi potrebbe trarne i maggiori vantaggi potrebbe essere a quel punto il “centro” che, avendo la possibi-lità di individuare anche un leader al di fuori del mondo della politica in senso stretto, potrebbe tirare acqua al suo mu-lino convogliando le speranze e le propo-ste di larga parte della città che, in fondo in fondo, non ha mai mutato il suo “dna” di democristiani doc. Di certo, al di là di nomi e congetture, l’eventuale ennesima dimissione di Antonio Azzollini sarebbe uno schiaffo nei confronti di quanti l’han-no sostenuto per due volte e soprattutto

una offesa ai cittadini e alle loro tasche chiamate, in tempo di crisi, a svuotarsi nuovamente per sostenere le ingenti spe-se che comporta un turno elettorale. Det-to questo ci sembra doveroso tornare alle vicende di più stretta attualità politica, con il Consiglio Comunale chiamato a riunirsi per due volte negli ultimi quindici giorni. Tra le tante cose fatte, l’approva-zione del bilancio della municipalizzata Asm. Approvazione giunta al termine di una riunione fiume nel corso della quale la minoranza consiliare non si è sottratta dal chiedere le dimissioni dell’intero con-siglio di amministrazione dell’azienda al-l’indomani della revoca del mandato al presidente Nappi. Una richiesta che non ha però impedito al neo presidente Pa-squale Mancini di dire “grazie ai consi-glieri comunali, di opposizione e di mag-gioranza, per lo squisito clima di fiducia respirato nel corso della discussione sul bilancio ASM tenutasi nell'ultima seduta di consiglio”. Per la serie: meno polemi-che e più azione. Per tutti.

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Molfetta cambia e non tutto rimane come prima1398Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

I cambiamenti sono sfide, impongono di ripensarsi e, abbandonata la pigrizia dell’estate, potrebbe essere un obiettivo, senza passare direttamente al letargo invernale.

L’opinionegiovedì 17 settembre 2009 �

Nei discorsi di fine estate s’è mol-to parlato della chiusura di un nego-zio storico di Molfetta, uno di quelli in cui, dati i prezzi, i comuni mortali non hanno mai messo piede, neppure ai saldi, ma che nel momento in cui ha tirato giù la serranda ha registrato dispiacere persino durante la festa di Rifondazione, che già questo segnala un cambiamento, perché i proletari là acquisti certo non ne hanno mai fatti.L’impressione è che la città muti, ma i nostri occhi non siano capaci di co-gliere l’insieme di questa trasforma-zione, così ci comportiamo come se vivessimo nella Molfetta di sempre, mentre questa è andata avanti e ci tra-scina, anche se non vogliamo.Nei giorni scorsi si è ripetuta la ker-messe della festa patronale. Tutto ap-parentemente come al solito, anche se è stata notata l’assenza di Hameluk, figura storica, che a molti ricorda la fiera del passato, quella che si aspetta-va davvero come unica occasione per

un giro di giostra, una scorpacciata di dolciumi o per acquisti che solo lì potevano essere fatti, fosse la pentola magica o l’asciugatutto o i giocattoli per i bambini. Oggi che senso ha la sfilata di banca-relle, per lo più di cianfrusaglie? I mol-fettesi per comprare non hanno che da scegliere, c’è pur sempre il giovedì e i centri commerciali in cui trovare tutti i giorni del calendario quel che prima era offerto una volta l’anno.Gli emigrati tornati per l’occasione si sono sentiti chiedere dai loro bambi-ni una visita a Miragica, preferita alle giostre della secca dei Pali, pur sem-pre affollate, ma che già attirano meno del parco giochi pubblicizzato e sol per questo più appetibile.Non si tratta di dire cosa sia meglio o peggio, solo di non far finta di non vedere, per poi meravigliarci quando il cambiamento ci tocca da vicino, sa-rebbe piuttosto il caso di cavalcarlo, di provare a dirigerlo nella direzione di

una migliore vivibilità. Al di là della questione dei centri commerciali, Mol-fetta si modifica ancora. C’è da fare i conti con la nascita di nuovi quartieri, che renderanno impossibile pensare la città come se il suo ombelico fosse ancora bar San Marco e con le trasfor-mazioni sociologiche. Per le nuove generazioni le prospettive non sono rassicuranti, un pendolo che oscilla fra precariato e nuova emigrazione, con la difficoltà di pensare il proprio futuro qui, la scelta di andarsene fuo-ri magari già dall’università, sapendo che difficilmente si tornerà.Sarà anche per questo che Molfetta assume sempre di più l’aspetto di una città di vecchi.Nella periferia si stabiliscono le nuo-ve famiglie, quelle che si spostano in auto, che vanno a fare la spesa una volta la settimana, che per la passeg-giata magari preferiscono il lungoma-re di Giovinazzo o di Bisceglie, per cui la città è il fondale di una vita che

potrebbe con gli stessi ritmi svolgersi altrove. In centro sembra siano rimasti solo quelli avanti negli anni, in alcuni quartieri, soprattutto con il favore delle calde giornate estive, camminando si vedono solo anziani seduti davanti alle porte, anche in carrozzella, con le ba-danti che al mattino li accompagnano a fare un giro o spesso soli, che si af-fidano alla gentilezza del passante per chiamare il garzone del fruttivendolo o perché gli butti via la spazzatura.Una città che invecchia, ma che pro-getta nuove costruzioni, attenta al gua-dagno di pochi e non alle esigenze di tanti, senza porre questioni di servizi necessari, riservandosi di farlo quando sarà troppo tardi.I cambiamenti sono sfide, impongono di ripensarsi e, abbandonata la pigrizia dell’estate, potrebbe essere un obietti-vo, senza passare direttamente al letar-go invernale.

Lella Salvemini

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Guglielmo Minervini: “Un’urgenza di rinnovamento politico e sociale dietro la scelta di candidarmi”

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“Una base pluralista e differenziata, ricca di provenienze ed esperienze, che registri ma produca anche cambiamen-ti e confronti, nuova nelle forme e nei contenuti, unita e coesa da e nei temi etici, può essere uno dei punti di forza di un nuovo PD, capace di impattare positivamente la politica e la società pugliese per recuperare quel senso e consenso democratico che si smarrisce sempre quando non c’è dibattito, aper-tura, comunicazione”: così Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza, candidato alla segreteria regionale del PD, da noi contattato nei giorni frenetici della campagna per le primarie che, iniziata ad agosto, termi-nerà con le elezioni congressuali del 25 ottobre prossimo. “Un congresso che – ha più volte ribadito – non deve basarsi sull’accentrazione personali-stica e non deve ridursi ad una conta di nomi, dalla quale finiscono espulsi i valori e i principi, la vita reale, la società viva con le sue inquietudini e le sue potenzialità. Stiamo uscendo

dai circoli, dalle sagrestie partitiche e preferiamo incontrare altrove la gente, iscritti e non, tutti coloro che vorranno parlarci ed ascoltarci, perché avvertia-mo l’esigenza e l’urgenza, nostra e di gran parte dei cittadini, di un partito che diventi esso stesso, luogo di sfi-de, di idee nuove e di nuovi pensieri”. “Il PD in Puglia ha 50 mila iscritti in 270 circoli: quale scenario politico si configura per questo partito in una re-gione dove è forte la tradizione della sinistra ma anche quella radicata nel cattolicesimo democratico?” gli chie-diamo. “Costruire la democrazia sen-za un padrone non è facile, il PD sta incontrando le difficoltà che incontrerà il PDL quando si esaurirà la parabola di Berlusconi. La fatica della demo-crazia è il prezzo dell’autonomia: noi stiamo provando insieme a scrivere il nostro destino in una regione dove il cambiamento ha molti ostacoli. Sul piano locale sta crescendo una nuova leva di protagonisti che vedono la po-litica come innovazione del territorio,

come cambiamento: il PD ha il dovere di diventare la loro casa, il loro pun-to di riferimento. Dobbiamo provare a coagulare coloro che credono nel fu-turo, sono pronti ad assumersi respon-sabilità, stanno aprendo strade nuove. Personalmente vorrei un PD che, come i vecchi barbieri di una volta, pones-se fuori dai circoli locali un cartello con su scritto “Astenersi faccendieri perditempo” per tenere lontani coloro che guardano la politica con intenti deteriori. In Puglia, comunque, non ci sono territori che appartengono a qual-cuno, per questo occorre rompere gli steccati e andare oltre il proprio peri-metro. C’è un pezzo di sud che deve spiccare il volo, solo così il Pd può sfondare il tetto del 30%”. “Profonde convinzioni e nessun dubbio dietro la tua candidatura?” incalziamo. “La mia convinzione fondamentale è quella di voler rilanciare la scommessa di una politica nuova, ricca di differenze, a misura delle persone. Il PD è nato con una sfida: mettere insieme culture di-verse intorno ai problemi del futuro e per vincerla occorrono più sguardi. Per evitare che il PD possa restringersi ad una sola cultura o, peggio, ad un solo leader, per un’esigenza di politica che possa spingersi fino alla responsabilità di governo, occorre coinvolgere l’inte-ra società, non solo una piccola parte. Mi sto impegnando per realizzare un PD aperto alla società, effettivamen-te pluralista, effettivamente autono-mo”. “Continua a creare imbarazzo e sgomento il binomio Regione Puglia e questione morale.” “Direi che c’è una profonda differenza tra la realtà e la sua rappresentazione. La realtà è una regione che: cresce negli anni con l’1,7% del Pil, al di sopra della media nazionale; ha il primato nella produ-zione di energia rinnovabile (eolico e fotovoltaico), ossia nella green eco-nomy; ha registrato, per il terzo anno consecutivo, un incremento dei flussi

turistici collocandosi al terzo posto nella graduatoria nazionale; ha inve-stito sulle nuove generazioni come nessun’altra regione d’Italia. Alla rappresentazione mediatica di questa realtà, alimentata dalle indagini giu-diziarie sulla sanità, si può rispon-dere con una determinazione ed una rapidità inequivocabili: nessuno degli assessori coinvolti è ancora in carica, mentre ministri e presidente del Consi-glio mostrano un’impudenza davvero sconcertante. C’è una politica che rea-gisce, assumendosi le responsabilità, e c’è una politica arrogante che invoca per sé l’impunità del potere”. “Come utilizzerai la tua esperienza amministrativa regionale e comunale in un eventuale incarico di segretario regionale?”. “Ho provato a dimostrare nel governo regionale che le politiche pubbliche fatte con i cittadini funzio-nano meglio, mentre non funzionano più quelle realizzate con la logica del potere. Posso dimostrare che un partito condiviso dalle persone risponde me-glio al bisogno di una società ricca, di-namica, evoluta, esigente. Il cammino di queste settimane in tutta la Puglia è un laboratorio per costruire questa nuo-va idea di politica aperta e partecipa-ta”. “Come affronta la Regione Puglia il problema del precariato scolastico?” concludiamo. “Mentre la Gelmini sfa-scia la scuola pubblica ed espelle inse-gnanti e precari, la Regione, con un fi-nanziamento di 22milioni di euro, cura le ferite della dispersione scolastica in 250 scuole di periferia e recupera 1500 dei circa 6000 precari licenziati solo in Puglia per realizzare un progetto straordinario di qualificazione dell’of-ferta formativa nelle scuole più deboli e vulnerabili, a vantaggio dei ragazzi a rischio: un altro problema che si tra-sforma in opportunità, un altro segno della nostra diversità politica”.

Beatrice De Gennaro

�Politicagiovedì 17 settembre 2009

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�Politicagiovedì 17 settembre 2009

Un partito impegnato a dimostrare che c’è, sul territorio e sui problemi. Questo è Rifondazione Comunista a Molfetta, che con la Festa di Liberazione dei primi di settembre ha ridato avvio alla stagio-ne politica. Che il momento sia difficile non se lo nasconde nessuno fra dirigenti e mi-litanti, prima la batosta elettorale e la scomparsa della rappresentanza politica in Parlamento, poi la decisione di Ven-dola, fino ad allora guru incontrastato in terra di Puglia, di creare la sua Sinistra in Libertà. “A Bari e provincia – affer-ma il consigliere comunale Gianni Porta – la scissione è stata pesante; a Molfet-ta, invece, solo in pochi hanno seguito Nichi Vendola”. Non solo divisione che frammenta le forze a sinistra, ma anche la difficoltà di capire quale è la propria vocazione politica, se al governo biso-gna puntare e con quali alleanze, perché l’idea di avvicinarsi all’Udc non piace più di tanto, ma neppure è facile guardare in faccia il rischio di scomparire del tut-to. “La vicinanza delle elezioni regionali

ci imporrà di scegliere – sostiene Gian-ni Porta – chiaramente guarderemo alle dinamiche nazionali, ma una riflessione si impone anche qui, è indispensabile capire perché la “primavera del 2005” sia stata tradita nelle sue aspettative di partecipazione e trasformazione radica-le; per ora ci impegniamo nel lavoro sul territorio, a riannodare il rapporto con i cittadini, solo da quello sarà possibile ripartire”.E così ecco spiegate le battaglie in cui il partito è impegnato. A sostegno del

comitato di rione Catacombe contro “an-tenna selvaggia”, per una volta non si tratta tanto di chiedere che siano altri a sopportare la rogna delle antenne, pure necessarie per usare i telefonini, ma di chiedere all’amministrazione comunale la stesura di un Piano Regolatore degli Impianti che stabilisca regole e limiti delle istallazioni, in modo da ridistribui-re equamente il carico elettromagnetico. Rifondazione chiede poi alla Regione, è stato ribadito anche alla presenza del-l’assessore Barbanente, intervenuta nella

prima serata della Festa di Liberazione, di revocare al Comune la delega per la gestione del porto, viste le inadempienze finora evidenziate. Denunce, ma anche la proposta di provvedere alla sistemazione del commercio ambulante, suggerendo di aprire una nuova piazza nell’area del vecchio mercato ortofrutticolo all’ingros-so, vicino San Giuseppe, e di riconvertire l’area abbandonata della 167, a ridosso della 16 bis, dove ora c’è solo un aborto di quello che avrebbe dovuto essere uno stadio, a zona attrezzata per il mercato settimanale, da utilizzare eventualmente anche per manifestazioni varie, sul mo-dello di quanto fatto a Giovinazzo.Insomma, pur nell’incertezza di non sapere bene quali altre svolte imporrà la storia, il partito lavora, con un solo rammarico, i ragazzi che dieci anni fa lo hanno fatto rinascere a livello locale sono ormai grandi, di altri giovani, di cui pure ci sarebbe assai necessità, non se ne vedono molti.

L.S.

Rifondazione comunista c’è. E si vede1400Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Momenti di confronto e crescita in occasione del tradizionale appuntamento con la Festa di Liberazione.

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“Il bando pubblicato dal Comune per la gestione della piscina di Molfetta è l’ennesimo esempio di quella cattiva amministrazione, contraria agli inte-ressi pubblici, che caratterizza questa sciagurata stagione amministrativa e che andiamo denunciando da tempo.” Con queste parole alcuni giorni fa il portavoce del Pd, Giovanni Abbatti-sta, chiedeva che lo stesso bando ve-nisse sospeso.E così alla fine è stato. Dal Comune di Molfetta è giunta la notizia che il ban-do, in scadenza lo scorso 9 settembre, è stato sospeso. “Per errori di natura formale” è la motivazione addotta an-che se in molti sono convinti che alla base della decisione ci sia la volon-tà di evitare nuove bagarre legali tra amministrazione comunale e soggetti interessati alla gestione per i prossimi nove anni dell’impianto natatorio.Era stato sempre Giovanni Abbatti-sta del Pd a far notare che il bando, così come era stato predisposto, di fatto escludeva a priori dalla parte-

cipazione numerosi soggetti privati a favore di un singolo partecipante che avrebbe di fatto potuto utilizzare in maniera del tutto privatistica un bene pubblico. “Già avevamo avuto modo di rilevare, nelle scorse settimane – aveva detto Abbattista – l’assoluta e sospetta anomalia della pubblicazio-ne in pieno agosto di un bando così importante, finalizzato a selezionare il soggetto cui affidare per nove anni rinnovabili la gestione del principale impianto sportivo della nostra città, e

una volta letto il capitolato d’appal-to non possiamo che confermare la nostra iniziale sensazione: l’ammini-strazione comunale sembra aver con-fezionato un bando in modo tale da scoraggiare chiunque possa essere in qualche maniera interessato a parteci-pare alla gara”.“Entrando nel merito della questione – spiegava Abbattista – occorre eviden-ziare come tra le condizioni dell’af-fidamento, disciplinate dall’articolo 5 del Capitolato d’Appalto, vi era, tra

l’altro, l’obbligo, per il soggetto che si sarebbe aggiudicata la gestione, di riservare gratuitamente praticamente per tutto l’anno e per quattro ore al giorno, nella fascia oraria pomeridia-na e serale, quella, cioè, di maggior afflusso di utenti, ben cinque delle sei corsie disponibili alle società sportive della Città di Molfetta operanti sotto l’egida del CONI e della Federaziona Italiana Nuoto, per attività di allena-mento delle squadre agonistiche". Un clausola che definire “assurda” sareb-be poco e che avrebbe evidentemente scoraggiato qualsiasi investitore pri-vato dal provare a prendere in gestio-ne l’impianto.Adesso, in attesa di conoscere come da palazzo Tattoli riusciranno a sbro-gliare l’ennesima intricata matassa, è certo che l’impianto come era ac-caduto lo scorso anno rimarrà chiu-so creando disagi ai numerosissimi utenti molfettesi che dovranno nuo-vamente rivolgersi alle strutture delle città limitrofe.

Inizieranno entro la fine di settembre i lavori per la costruzione della rotatoria stradale all’incrocio tra via Terlizzi, via Salvucci, via Cormio e via Berlinguer. L’intervento è finanziato dal Comune di Molfetta con un importo di 600mila euro e comporterà la sostituzione del-l’attuale impianto semaforico. La nuova infrastruttura comporterà un netto abbattimento dei tempi di attra-versamento dell’incrocio e quindi la riduzione dell’inquinamento ambien-tale e acustico. Il nuovo rondò servirà a migliorare la circolazione veicolare in uno degli snodi stradali più impor-tanti di Molfetta (data la immediata vicinanza con le nuove zone di espan-

sione, con lo svincolo della Statale 16 bis e con la strada provinciale per Terlizzi). “Il nuovo rondò è solo il primo atto di una generale riconfigurazione del sistema stradale cittadino destinata a migliorare sensibilmente le condizioni del traffico”, sottolinea il sindaco An-tonio Azzollini. “È un intervento che cambierà per sempre la viabilità e la vivibilità tanto nelle periferie, quanto nel centro della città.” La rotatoria di via Terlizzi fa parte di un “Piano Strade” di un più ampio respiro già da tempo allo studio del-l’amministrazione comunale: “Stiamo esaminando la possibilità di realizzare altri rondò – fa sapere il sindaco Azzol-lini – mentre risale a qualche giorno fa l’accordo con i tecnici dell’ANAS per il completamento dei lavori delle due aste di collegamento tra la statale 16 bis e la vecchia statale Adriatica. Con-testualmente, si procederà con l’atti-vazione dei due nuovi svincoli (a nord e a sud della città) per una migliore di-stribuzione del traffico veicolare”.

Attualità giovedì 17 settembre 2009�

Sospeso il bando di affidamento in gestione per non meglio specificati motivi tecnici.

Piscina: Comune con “l’acqua alla gola”1401Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Attualitàgiovedì 17 settembre 2009 �

L’avvio dei lavori previsto entro la fine di settembre. E non è tutto.

Arriva il rondò in via Terlizzi

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“Il bando pubblicato dal Comune per la gestione della piscina di Molfetta è l’ennesimo esempio di quella cattiva amministrazione, contraria agli inte-ressi pubblici, che caratterizza questa sciagurata stagione amministrativa e che andiamo denunciando da tempo.” Con queste parole alcuni giorni fa il portavoce del Pd, Giovanni Abbatti-sta, chiedeva che lo stesso bando ve-nisse sospeso.E così alla fine è stato. Dal Comune di Molfetta è giunta la notizia che il ban-do, in scadenza lo scorso 9 settembre, è stato sospeso. “Per errori di natura formale” è la motivazione addotta an-che se in molti sono convinti che alla base della decisione ci sia la volon-tà di evitare nuove bagarre legali tra amministrazione comunale e soggetti interessati alla gestione per i prossimi nove anni dell’impianto natatorio.Era stato sempre Giovanni Abbatti-sta del Pd a far notare che il bando, così come era stato predisposto, di fatto escludeva a priori dalla parte-

cipazione numerosi soggetti privati a favore di un singolo partecipante che avrebbe di fatto potuto utilizzare in maniera del tutto privatistica un bene pubblico. “Già avevamo avuto modo di rilevare, nelle scorse settimane – aveva detto Abbattista – l’assoluta e sospetta anomalia della pubblicazio-ne in pieno agosto di un bando così importante, finalizzato a selezionare il soggetto cui affidare per nove anni rinnovabili la gestione del principale impianto sportivo della nostra città, e

una volta letto il capitolato d’appal-to non possiamo che confermare la nostra iniziale sensazione: l’ammini-strazione comunale sembra aver con-fezionato un bando in modo tale da scoraggiare chiunque possa essere in qualche maniera interessato a parteci-pare alla gara”.“Entrando nel merito della questione – spiegava Abbattista – occorre eviden-ziare come tra le condizioni dell’af-fidamento, disciplinate dall’articolo 5 del Capitolato d’Appalto, vi era, tra

l’altro, l’obbligo, per il soggetto che si sarebbe aggiudicata la gestione, di riservare gratuitamente praticamente per tutto l’anno e per quattro ore al giorno, nella fascia oraria pomeridia-na e serale, quella, cioè, di maggior afflusso di utenti, ben cinque delle sei corsie disponibili alle società sportive della Città di Molfetta operanti sotto l’egida del CONI e della Federaziona Italiana Nuoto, per attività di allena-mento delle squadre agonistiche". Un clausola che definire “assurda” sareb-be poco e che avrebbe evidentemente scoraggiato qualsiasi investitore pri-vato dal provare a prendere in gestio-ne l’impianto.Adesso, in attesa di conoscere come da palazzo Tattoli riusciranno a sbro-gliare l’ennesima intricata matassa, è certo che l’impianto come era ac-caduto lo scorso anno rimarrà chiu-so creando disagi ai numerosissimi utenti molfettesi che dovranno nuo-vamente rivolgersi alle strutture delle città limitrofe.

Inizieranno entro la fine di settembre i lavori per la costruzione della rotatoria stradale all’incrocio tra via Terlizzi, via Salvucci, via Cormio e via Berlinguer. L’intervento è finanziato dal Comune di Molfetta con un importo di 600mila euro e comporterà la sostituzione del-l’attuale impianto semaforico. La nuova infrastruttura comporterà un netto abbattimento dei tempi di attra-versamento dell’incrocio e quindi la riduzione dell’inquinamento ambien-tale e acustico. Il nuovo rondò servirà a migliorare la circolazione veicolare in uno degli snodi stradali più impor-tanti di Molfetta (data la immediata vicinanza con le nuove zone di espan-

sione, con lo svincolo della Statale 16 bis e con la strada provinciale per Terlizzi). “Il nuovo rondò è solo il primo atto di una generale riconfigurazione del sistema stradale cittadino destinata a migliorare sensibilmente le condizioni del traffico”, sottolinea il sindaco An-tonio Azzollini. “È un intervento che cambierà per sempre la viabilità e la vivibilità tanto nelle periferie, quanto nel centro della città.” La rotatoria di via Terlizzi fa parte di un “Piano Strade” di un più ampio respiro già da tempo allo studio del-l’amministrazione comunale: “Stiamo esaminando la possibilità di realizzare altri rondò – fa sapere il sindaco Azzol-lini – mentre risale a qualche giorno fa l’accordo con i tecnici dell’ANAS per il completamento dei lavori delle due aste di collegamento tra la statale 16 bis e la vecchia statale Adriatica. Con-testualmente, si procederà con l’atti-vazione dei due nuovi svincoli (a nord e a sud della città) per una migliore di-stribuzione del traffico veicolare”.

Attualità giovedì 17 settembre 2009�

Sospeso il bando di affidamento in gestione per non meglio specificati motivi tecnici.

Piscina: Comune con “l’acqua alla gola”Attualitàgiovedì 17 settembre 2009 �

L’avvio dei lavori previsto entro la fine di settembre. E non è tutto.

Arriva il rondò in via Terlizzi1402Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

La richiesta arriva dagli abitanti di via Balice:“Non ne possiamo più”.

Spostate quel traliccio: troppo rumore1403Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Il rumore ad un certo punto diventa “infer-nale”. Certamente insopportabile. Eppure chi scrive è arrivato da poche decine di mi-nuti. Ti viene voglia di scappare. Un “di-sturbo” dai toni moderati ma continui, che ti entra nel cervello e sembra non volerti più abbandonare. Succede in via Balice, più precisamente nella “prima traversa”, la strada senza uscita che passa davanti dove una volta c’era l’ingresso principale del mercato ortofrutticolo all’ingrosso. La causa del rumore? Subito detto: i genera-tori, con annessi condizionatori d’aria, che servono per alimentare le antenne della telefonia mobile collocate su di un tralic-cio situato a pochissimi metri da finestre e balconi degli stabili di nuova costruzio-ne. Così vicino che, affacciandosi, sembra quasi di poter toccare il “mostro di ferro” con un dito. Una vicinanza scomoda che i residenti vorrebbero al più presto venisse interrotta. “Non protestiamo per l’emissio-ne di onde elettromagnetiche – ci ha detto un condomino – quella è una situazione tutta da dimostrare: vogliamo però che il traliccio venga spostato, provoca rumori insopportabili e non ne possiamo più”. E

c’è chi racconta di aver dovuto trascorrere l’intera estate con le finestre serrate: “Fa-ceva caldo ma abbiamo dovuto rinunciare al fresco della sera: troppo fastidioso quel rumore continuo per poter restare con le finestre aperte”. Eppure, secondo quanto raccontano i condomini, l’azienda proprie-taria del traliccio si sarebbe detta disponi-bile a spostarlo di alcune decine di metri, proprio all’interno dell’area dell’ex mer-cato. Anche il comune sarebbe d’accordo. I rilievi dei tecnici sono stati effettuati oltre un anno fa: sinora però nulla è cambiato. Il rumore rimane. E se quello provocato dai treni in transito lungo la ferrovia che di-sta poco, anzi pochissimo, è “in transito”, quello dei generatori è come un martello che non smette mai di battere. E monta la protesta.

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La paura del futuro e la difficoltà di trovare spazio nel mondo della scuola.

Una vita da precario1404Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Attualità10 giovedì 17 settembre 2009

Quando leggerete questo articolo Mari-ca sarà probabilmente già in servizio in qualche scuola media torinese, Nadia dalle parti di Cuneo, Gabriella a Bolza-no, mentre altri saranno qui, a scrutare il telefono e a sperare almeno in una supplenza.Si tratta dei precari molfettesi, quelli che credevano di essersi lasciati alle spalle la parte peggiore della gavetta e che, a causa dei tagli del Ministero della Pubblica Istruzione, devono dire addio a un minimo di sicurezza.Sono 5mila in tutta la Puglia e circa 600 in provincia di Bari per le scuole di ogni ordine e grado i docenti che quest’anno non vedranno riconfermato l’incarico annuale.Il passaggio al maestro unico nella scuola elementare ne ha ridotto il nu-mero, anzi, nella primaria in molti han-no perso posto e si sono dovuti riciclare, anche se di ruolo; l’avvio della riforma nella scuola media si è tradotto in una riduzione delle ore di alcune discipline, soprattutto di Lettere, ed infatti sono gli insegnanti di questa classe di concorso quelli che al momento delle convoca-zioni si sono trovati senza lavoro.

I dati parlano chiaro, a fronte delle 112 cattedre di Italiano disponibili lo scorso anno a Bari per incarichi annuali nella scuola media, quest’anno ce ne sono state solo 8. Davanti alla sede di quello che una volta si chiamava Provvedito-rato si sono viste scene di disperazio-ne, non si tratta di ragazzini freschi di laurea, ma di persone che lavorano da anni nella scuola, hanno abilitazioni e frequentato Ssis e corsi vari per accu-mulare punteggio.Tutti oltre i 30 anni, molti già vicini agli “anta”, non possono nemmeno conso-larsi pensando che i tagli più pesanti ormai sono stati fatti. L’anno prossimo andrà in vigore la riforma della scuola secondaria, anche in questo caso ridu-zione di orario per parecchie discipline e conseguentemente di cattedre. Giovanni, quando gli si chiede se abbia avuto o no l’incarico, risponde: “Que-st’anno sì, ma con la riforma credo ri-marrò fuori il prossimo anno”. Eppure in molti avevano cominciato ad intravedere l’uscita dal tunnel quan-do Prodi programmò l’immissione in ruolo di 150mila precari in tre anni, la fortuna assisté i primi 50mila, gli altri

son rimasti fuori con la caduta di quel governo e hanno gonfiato nuovamente le graduatorie, ricacciando indietro i loro colleghi.Marica è una di questi, la sua è una sto-ria comune a molti giovani molfettesi, la laurea, lavori sempre precari nell’edi-toria e poi l’abilitazione e qualche anno a Brescia, accettando pure la nomina in un paesino di montagna per accumulare doppio punteggio, peccato che proprio da quell’anno e retroattivamente questa norma sia stata abolita. Nel 2007 ha pensato che fosse possibile rientrare; “le immissioni in ruolo ci davano spazio”, afferma, e siccome la gavetta non fini-sce mai lo scorso anno se lo è passato a Minervino Murge. “Stavo pensando di mettere su casa, magari di prendere una stanza a Minervino se mi avessero riconfermato lì, ero più o meno al ses-santesimo posto, mi sentivo abbastanza tranquilla”. Invece, Marica, assieme a Nadia e a tante altre ha dovuto ripartire. “Mi sento di regredire di cinque anni – afferma sconsolata – di essere pre-caria nella precarietà, in due giorni ho dovuto mettere la mia vita nella valigia e andarmene. È un tritacarne dal quale non si esce, se perdessi questi 12 punti (quelli cui si ha diritto per un anno di insegnamento), rischierei di rimanere fuori da ogni futura sistemazione”.I palliativi proposti dalla Gelmini sono poco più che un’elemosina e con la stessa parola Marica definisce la pro-posta fatta dalla Regione Puglia. L’am-ministrazione regionale, infatti, sta stanziando 22 milioni di euro dai Fondi Comunitari per consentire alle scuole dell’obbligo di presentare progetti di potenziamento o approfondimento, in base ai quali assumere docenti precari dalle graduatorie ad esaurimento. In-somma, per docenti con anni di espe-rienza l’unica alternativa, bene che vada, è il doposcuola. Se il Ministro Gelmini accetterà di firmare il proto-collo con la Regione Puglia a fine mese il bando dovrebbe partire, ma nulla è davvero ancora definito, mentre le

scelte incombono. “Non c’è nessuna certezza e la garanzia di ottenimento del pieno punteggio – afferma Marica – non posso permettermi di rischiare, faccio la valigia e vado dove ho la pos-sibilità di essere una docente a pieno ti-tolo”. Eppure c’è chi non se l’è sentita, addirittura alle convocazioni al Nord si è presentato e poi ha voltato le spalle ed è ritornato a casa, perché magari qui c’è una vita che non è possibile mettere fra parentesi per un anno o più.Marica dice: “La priorità in questo mo-mento per me è sopravvivere nel pre-sente. Come si fa in una situazione così a progettare qualunque cosa, magari a pensare ad un figlio?”.La solita Italia delle contraddizioni, il paese che esalta la famiglia, ma non of-fre ai giovani la possibilità economica di farsene una.Marica conclude: “Mia madre mi ripete: alla tua età avevo già te e tuo fratello”. Già, i figli hanno studiato, pensando di farsi un futuro migliore, non sapevano che avrebbero trovato una Gelmini sul-la loro strada.

Lella Salvemini

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11Attualitàgiovedì 17 settembre 2009

Dopo due anni al comando del Com-partimento Marittimo di Molfetta (che comprende anche i comuni di Barletta, Trani, Bisceglie e Giovinaz-zo) ha lasciato l’incarico il capitano di fregata Antonio Cuocci. Al suo posto il pari grado Enrico Cincotti, proveniente dalla Capitaneria di Por-to di Manfredonia dove ha ricoperto il ruolo di comandante in seconda.La suggestiva ed emozionante ce-rimonia del passaggio del comando si è tenuta lo scorso 11 settembre nell’area antistante la caserma della Guardia Costiera, sulla banchina Se-minario. A fare da scenario all’even-to la maestosità del Duomo Vecchio e le tranquille acque del porto che, tranquille, sembravano osservare chi da allora in poi avrebbe avuto l’one-re e l’onore di vegliare su di loro.Alla cerimonia ha presenziato l’am-miraglio Salvatore Giuffrè, direttore marittimo della Puglia e Basilicata Jonica, oltre che autorità religiose, civili e militari provenienti da tutti i comuni che ricadono nel Comparti-mento Marittimo.Nel breve discorso di commiato, il

capitano Antonio Cuocci ha evitato di proporre cifre, dati e statistiche del lavoro svolto negli ultimi due anni: “Si tratta di un lavoro che rien-tra nella ordinaria amministrazione

del Corpo delle Capitanerie di Porto e quindi ritengo di non dover annoia-re gli ospiti con tali riferimenti”, ha detto. “Preferisco – ha proseguito – ricordare i momenti trascorsi in

questa città, il lavoro svolto in con-siderazione delle opere di realizza-zione del nuovo porto commerciale, la straordinaria collaborazione con le istituzioni, le forze dell’ordine, gli enti”. Ed ancora Cuocci non ha dimenticato di rivolgere il suo grazie personale alle testate giornalistiche locali che “con l’attenzione nei no-stri confronti hanno messo in luce quanto da noi fatto e ci hanno stimo-lato a migliorarci”. Infine un pensie-ro affettuoso, il più emozionato, alle parrocchie e alle scuole che hanno “curato” l’educazione delle tre figlie consentendo loro di ambientarsi nel-la nostra città con facilità.Sulla stessa lunghezza d’onda il di-scorso del nuovo comandante En-rico Cincotti che ha assicurato il suo impegno “per proseguire sulla ottima strada intrapresa dal coman-dante Cuocci al fine di tutelare la si-curezza del mare e dei suoi utenti”, augurandosi di poter essere accolto dalla città così come lo è stato il ca-pitano Cuocci.

Subentra al capitano di fregata Antonio Cuocci, trasferito a Venezia dove sarà a capo della sezione personale.

Guardia Costiera: è Cincotti il nuovo comandante1405Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

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In Città giovedì 17 settembre 200912

Lavoro in nero e senza garanzie. E così da un giorno all’altro si resta senza occupazione.

Anita, badante: una storia come tante1406Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Basta guardarsi un po’ in giro, parlare con la gente, anche in modo distratto e disin-teressato, e ci si accorge della continua, e talvolta ”straordinaria”, crescita del nu-mero di nuclei familiari in cui sono pre-senti quelle figure professionali, ormai note a tutti con i nomi di colf e badanti. Più numerose, probabilmente, le secon-de. Anziano-badante, un binomio quasi inscindibile; dove c’è un anziano c’è una badante, o talvolta anche più di una: una per il giorno, l’altra per la notte. Sembra essere diventata una necessità irrinuncia-bile per tutti quei figli che proprio non possono, ma talvolta non vogliono, pren-dersi cura degli anziani genitori, stare con loro anche secondo turni stabiliti, e per tutti quei figli che non vogliono sentir par-

lare di trasferirli in strutture di assistenza specializzate, a volte più per un “dolore” nei pressi del proprio portafoglio, che per il dolore di lasciarli lì in mani estranee. Quando si parla di badanti si parla di don-ne, italiane, ma in maggioranza straniere, comunitarie e non, figure di cui il datore di lavoro possa fidarsi e a cui possa an-che un po’ affidarsi, donne che entrano nell’intimità della casa, conosciute dalla famiglia, ma aimè spesso non dallo Stato. Lavoratrici non in regola, o quasi. Anita (nome di fantasia) è una giovane donna di origini albanesi, giunta in Italia anni fa, ha sposato un nostro concittadino e da quell’unione è nata una bellissima bambina che, con una luce di orgoglio che le illumina gli occhi, lei definisce “molto intelligente”. Anita è ormai citta-dina italiana, ha tutte le carte in regola, nonostante alcuni “pasticci burocratici” dell’amministrazione, ora può godere degli stessi diritti di un italiano, ma non di quelli di un lavoratore regolare agli occhi della legge. Da tempo svolge la mansione di badante, assistendo anziani soprattutto di notte, ma le capita di essere chiamata anche di giorno, talvolta senza molto preavviso. Come racconta, “non è

semplice lasciare la propria abitazione, anche nel cuore della notte, lasciare le proprie faccende domestiche incompiute e andare al lavoro anche solo per qualche ora”, per una paga che contribuisce poco a risollevare le finanze familiari alquan-to precarie. Ma tutto questo sembra non pesarle più di tanto: è abituata al lavoro, anzi non riesce a immaginare una giorna-ta trascorsa senza lavoro; lo fa volentieri per la sua bambina, il suo vanto più gran-de, e per suo marito che sfortunatamente per problemi di salute non può sostenere lavori pesanti. Fino a qualche giorno fa Anita prestava assistenza ad un’anziana, naturalmen-te senza essere in regola; tutto rientrava nelle consuetudini. Le chiediamo se è a conoscenza della nuova procedura di regolamentazione di colf e badanti e se abbia chiesto al proprio datore di lavoro di presentare la richiesta; risponde affer-mativamente, conosce la normativa ma, con un po’ d’imbarazzo, dice che la fami-glia per cui lavora si è rivelata per nulla intenzionata a regolarizzarla quando lei ha accennato timidamente la cosa. Il pen-siero di legalizzare il lavoro delle badanti sembra quasi qualcosa di alieno, non solo

per la famiglia dell’assistita di Anita, ma anche per tutte quelle che decidono di as-sumerne una in città.Così una domanda viene spontanea, “qui a Molfetta conosce qualche badante che invece lavora regolarmente, a cui i con-tributi non sono negati?”. Anita si ferma, guarda verso il soffitto e pensa, come a voler scorrere nella sua mente una lista di nomi, un elenco di donne. Inizia a con-tare sulla punta delle dita, ma il calcolo si ferma ad un pollice ed un indice. Solo due le badanti in regola, solo due fami-glie hanno deciso di riconoscere il loro lavoro, o forse solo due famiglie hanno voluto evitare le eventuali conseguenze della loro illegalità. Ora Anita è senza un impiego. La fami-glia presso cui prestava servizio ha tra-sferito l’assistito in un centro anziani, lo ha deciso senza darle preavviso alcuno, ma sciogliendo in tronco quell’invisibile vincolo lavorativo che univa le due par-ti. Anita dice, con un po’ di rammarico, “se fossi stata in regola avrei potuto far valere i miei diritti”. Già, se fosse stata “in regola”.

Isabel Romano

Ecco cosa dicono le norme. Grazie ad internet informazioni immediate e per tutti.

Regolamentazione colf e badanti: ecco come1407Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Dal 1 fino al 31 settembre com’è noto, o forse dovrebbe esserlo, è possibile richie-dere e presentare tutta la documentazione per avviare la procedura di emersione di lavoratori italiani, comunitari ed extra-comunitari, che permetterà di regolariz-zare il lavoro di colf e badanti, secondo quanto affermato dal decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102. La richiesta deve essere presentata dallo stesso datore di lavoro che alla data del 30 giugno 2009 beneficiava irrego-larmente, per un arco di tempo di circa tre mesi, del lavoro di lavoratori italiani,

cittadini comunitari o extracomunitari presenti in Italia. Il modello necessario, per rientrare final-mente nella legalità, è l’F24 ed è disponi-bile sui siti internet www.agenziaentrate.gov.it, www.interno.it, www.lavoro.gov.it, www.inps.it. In allegato al modello si dovrà effettuare un versamento di 500 euro: tale cifra forfettaria va a “coprire” i contributi dei tre mesi antecedenti di lavo-ro. Naturalmente molti sono i cavilli e le limitazioni sulla strada verso la regolariz-zazione, ma sta di fatto che questa volta, con la caduta dell’accesso a numero chiu-so, non assisteremo ad una vera e propria

gara contro il tempo per la presentazione delle domande, non ci saranno riproposte le immagini di interminabili file presso gli uffici, in attesa del proprio turno per presentare quei fatidici fogli che rappre-sentano la garanzia di un lavoro che può essere mostrato orgogliosamente alla luce del sole. Nonostante questa “con-solazione”, le stime dei dati divulgati dal Ministero dell’Interno sembrano un po’ tradire le aspettative. Alle ore 13 del 10 settembre, sono stati richiesi 80.966 mo-duli, sono state trasmesse 54.119 doman-de, e consegnate solo 53.765. Interessan-te risultano altri dati: le domande inviate

riguardano soprattutto cittadini ucraini e moldavi, seguiti da marocchini, ben-galesi e peruviani; tra le provincie con maggior numero di richieste, quella di Milano (17,2%) occupa il primo posto della top ten, seguita da Roma, Napoli e Brescia. Sfortunatamente la provincia di Bari non compare in classifica. Sarebbe curioso sapere come stanno procedendo le richieste nella città di Molfetta, ma qualcosa ci dice che la risposta all’enig-ma è un po’ scontata. Tra qualche setti-mana ne riparleremo.

Isabel Romano

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1�In Cittàgiovedì 17 settembre 2009

Estate 200�: positivo il bilancio dei lidi balneari a Molfetta1408Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Settembre, che in uno storico brano degli anni ’70 il cantautore Francesco Guccini definiva “mese di ripensamenti”, con i suoi giorni tenui, la dissolvenza dei gio-chi e degli idilli, l’affiorare dei primi ri-cordi, il ritorno, non di rado faticoso ed affaticato, a se stessi e ad esistenze più o meno codificate, ha il retrogusto dolce di una stagione rapida, l’estate, bevuta in fretta, avidamente, ma ormai terminata, e quello nuovo, più aspro, forse amaro, dell’autunno che arriva lento e si assa-pora piano, senza fretta, nel flusso ritro-vato di pensieri e riflessioni, di analisi e bilanci di ogni tipo. Quest’anno pare senz’altro positivo, a giudicare da alcune testimonianze da noi raccolte, quello de-gli imprenditori balneari di Molfetta che si dichiarano, all’unanimità e senza esi-tazioni, soddisfatti della stagione appena conclusa: a loro dire, i risultati, migliori di quelli previsti, hanno addirittura supe-rato le aspettative anche in relazione allo stesso periodo del 2008, forse perché si è investito di più sui servizi accessori, su un’animazione di qualità, su un intratte-nimento meno improvvisato e generico. È inutile negarlo: i molfettesi amano l’estate ed il mare; forse la loro anima, così mutevole ma non fragile, racchiu-de e conserva in sé tracce e retaggi di antichi pescatori che, sia pure tra mille fatiche e sacrifici, del mare respiravano rumori ed umori e vi traevano forza ed energia, così, nonostante lo spaurac-chio dell’alga tossica, dei fondali erosi e sterili, dei rifiuti nocivi e non smaltiti, dei depuratori non funzionanti o insuffi-cienti, delle spiagge sovraffollate e cao-tiche, dei parcheggi introvabili, essi, già a primavera inoltrata, per questo atavico sogno o bisogno che li contraddistingue,

corrono a bagnarsi, sempre ed ancora, in quelle acque che oggi sembrano con-tenere non pochi segreti e veleni. Chi può frequenta gli stabilimenti balneari e paga volentieri l’accoglienza, l’ospitali-tà, gli agi a cui non vuole rinunciare. Ci dice Nedo Cantatore, dallo scorso anno nuovo gestore del Nautilus, lido storico di Molfetta, costruito ai tempi della co-siddetta “cementificazione selvaggia”: “Nonostante il tempo a giugno non sia stato un granché ci siamo difesi, grazie alla qualità dei nostri servizi. Abbiamo un’utenza affezionata che riconferma ogni anno la stessa cabina (ce ne sono 100) e chiede proprio ciò che noi offria-mo: un ambiente variegato di giovani e meno giovani, ampi spazi, piscina, corsi di nuoto. Non puntiamo molto sugli in-gressi giornalieri o festivi anche perché cerchiamo di selezionare i clienti, non facciamo entrare tutti. C’è stata forse una leggera inflessione dei consumi al bar”. Stesso discorso per l’Alga Marina passata anch’essa, dopo 34 anni, alla ge-stione della seconda generazione. Nico-letta De Candia, una delle proprietarie, ci parla del progetto socio-educativo realizzato con la cooperativa sociale Stranidea e “A.S.A. Onlus” di Giovinaz-zo a disposizione delle quali ha messo la propria struttura. “È stata un’esperienza umana molto importante che ha consen-tito a bambini normodotati di relazio-narsi con soggetti autistici utilizzando l’acqua come attivatore emozionale, sensoriale e motorio. In acqua questi soggetti sembrano essere meno oppo-sitivi e più recettivi per quanto riguarda la rieducazione funzionale”. Dunque, una nuova offerta di turismo accessibi-le che accoglie il partenariato sociale e

le organizzazioni del terzo settore (a ri-guardo ricordiamo ai lettori che proprio alla Regione Puglia è stato assegnato il premio SensoriABILIS da Confindu-stria Ancona, in collaborazione con la Regione Marche, la Provincia di Anco-na e la Camera di Commercio di Ancona per l’eccellenza dei servizi turistici ac-cessibili). Anche qui si sono tenuti cor-si di nuoto e per subacquei, acquagym, serate di musica e pianobar, in un clima tranquillo, di carattere intimo e familia-re. La signora Sabina Altamura, titolare del lido Belvedere, precisa che nel suo stabilimento (60 cabine) sorto prima del Nautilus, villeggiavano e balneavano i notabili di Molfetta, persone di tutto ri-spetto che hanno frequentato il lido per anni anche quando è stato dato in gestio-ne ad altri. Quest’estate c’è stata ancora più animazione e persino delle serate di musica jazz e blues, curate dal nipote, di cui hanno parlato giornali e televisioni locali e regionali. “Ora”, dice, “i tempi sono cambiati, i giovani preferiscono andare al Gavettone ed i lidi sono un po’ snobbati, ma noi continuiamo ad anda-re incontro, per quanto è possibile, alle richieste dei nostri clienti”. Non è affat-to snobbato, invece, il lido Bahia dove c’è quasi un’insurrezione degli ospiti in difesa del titolare Nicola Spadavecchia, accusato di aver commesso reati a danno dell’ambiente praticando, tra l’altro, fori per gli ombrelloni nella roccia. Molti dichiarano che bisognerebbe sostenerlo e supportarlo adeguatamente “perché a Molfetta non si deve incentivare solo il comparto industriale ma rafforzare so-prattutto quello turistico”. Nicola Spa-davecchia si dichiara soddisfatto della stagione appena conclusa ma ribadisce,

con una certa amarezza, che “è assai difficile, in una città come questa, fare impresa nel settore, realizzare un’idea di turismo che porti innovazione ed una ventata di ottimismo tra la gente. Parlo tutti i giorni con i miei ospiti e so che prediligono questo angolo naturalistico che fino a qualche anno fa era abban-donato a se stesso, una vera e propria discarica. Cerco di coniugare le loro esi-genze con un’attenzione per l’ambien-te che amo quanto e forse più di loro”. Conclude dicendo che non demorde per-ché ciò fa parte del suo carattere e che ha già nuove idee per la prossima sta-gione. Ricordiamo ai nostri lettori che si è da poco concluso il viaggio itinerante del camper che ha portato in giro per la Puglia il Piano Regionale delle coste elaborato con il Politecnico di Bari, un percorso che ha fatto conoscere un po’ a tutti la situazione delle coste pugliesi ma ha anche raccolto le segnalazioni dei cit-tadini che hanno chiesto attenta gestione delle coste, lotta all’abusivismo edilizio, fruibilità delle spiagge libere. Lo studio ha analizzato il fenomeno dell’erosione delle coste osservando la trasformazione dei litorali pugliesi nel tempo, le sue ten-denze evolutive, la conservazione delle dune e ne ha individuato i tratti a bassa, media ed alto rischio di erosione. Per l’assessore al demanio Guglielmo Mi-nervini “l’incremento dei flussi turistici in Puglia per il terzo anno consecutivo a fronte di un calo del dato nazionale, dimostra quanto una politica di rigore e di difesa della bellezza della nostra co-sta possa generare importanti ricadute anche sul piano economico”.

Beatrice De Gennaro

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Viaggio nella magia del PuloAlla scoperta dei veri “padroni” della dolina carsica.

1409Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

1�Speciale Pulogiovedì 17 settembre 2009

A circa un chilometro da Molfetta, in un posto in cui la campagna riesce ancora a regnare sovrana, vi è un posto magico, misterioso, unico. Il Pulo di Molfetta, uno squarcio nell’immenso tappeto di ulivi che da sempre ricopre l’agro del nostro meridione, sembra un luogo in cui la natura ha voluto dare il meglio di sé, in cui si è davvero superata dando vita ad un insieme di stranezze belle e allo stesso tempo particolarmente rare. È un luogo incantato così vicino alla città ma allo stesso modo immensamente distante quasi a trovarsi in un'altra dimensione. Varcare la sua soglia d’ingresso, discendere attraverso i suoi ripidi vialetti, è come inoltrarsi con il corpo e con la mente in un viaggio in cui il tempo poco o nulla rappresenta. I sensi sul fondo della dolina si perdono fra i profumi che la vegetazione lussureggiante circostante emana, quasi a voler dimostrare la propria maestosità, e i piccoli e grandi rumori silenziosi che pro-vengono da tutte le dimensioni. Rumori che stuzzicano la fantasia, la quale si diletta a cercar d’immaginare da quale strana creatura potrebbero provenire. A molti verrebbe in mente l’ormai centenario capolavoro di Arthur Conan Doyle Il mondo perduto in cui l’autore narra le vicende di alcuni avventurieri in un mondo mai scoperto prima, all’interno di un acrocoro tana di animali terribili ormai estinti. Di certo l’interno del Pulo non è abitato da questo genere di esseri viventi ma è il luogo in sé per sé a rendere anche una singola formica affasci-nante. Non passa un momento in cui non si possa sentire il verso di qualche bizzarro uccello, il guaito di una volpe, i passi prudenti di una donnola o di una faina. All’interno delle sue innumerevoli cavità ha trovato rifugio una famiglia di volpi. Si tratta di animali che da sempre hanno suscitato numerose credenze popolari e che hanno contribuito ad innalzare un alone di mistero su di loro. Probabilmente la loro scaltrezza che, nonostante la notevole diffusione nelle campagna pugliesi, le permette di essere “invisibili” agli occhi dell’uomo. E questo vale anche per le donnole e le faine diverse volte ascoltate al Pulo ma quasi mai avvistate. E che dire dei resti di una coda di puzzola ritrovata al suo

interno? O delle tantissime mute di serpente visibili in alcuni momenti dell’anno qua e là fra la vegetazione? La dolina ospita addirittura una specie di “Dragone barbuto” (Iguana), probabilmente abbandonato da chi lo aveva ritenuto fino a quel momento un giocattolo, un passatempo, il quale sembra essersi adattato abbastanza bene ad un ambiente certamente a lui di certo non congeniale. È sta-ta persino individuata una specie di topo che ha suscitato numerose attenzioni fra gli studiosi del campo. Il topo, infatti, presenta una particolare striatura sul dorso, probabilmente mai osservata in un esemplare della sua specie. Anche il passero che saltella per la dolina non è di quelli comuni ma è di quelli “solita-ri”; probabilmente la presenza di questo genere di volatile, molto raro tra l’altro per il territorio, è garantita soltanto da una coppia di esemplari. Porgendo lo sguardo, specialmente nelle ore serali, verso le grotte non si può fare a meno di notare degli occhi, forse un po’ inquietanti che osservano nel buio. Si tratta dei numerosissimi uccelli notturni quali il gufo, la civetta detta dai molfettesi la “C’cc’vasch”, e del barbagianni, quest’ultimo distinguibilissimo dal suo verso somigliante ad un ululato soffiato. Di certo i colori in questo posto non man-cano ravvivati anche dai tantissimo insetti variopinti che svolazzano qua e là senza meta. Cosa dire delle stupende tonalità di farfalle che si contrappongono alla porzione di cielo sopra la dolina e al verde smeriglio delle sue piante?Il viaggio nell’incanto si vorrebbe che non finisse mai ma purtroppo si dovrà pur tornare alla frenetica normalità della vita quotidiana. A salutare tutti vi è il vecchio, un signore con qualche centinaia di anni sulle spalle, il carrubo. Da sempre quest’albero è stato il guardiano del Pulo, colui che più di tutti, se avesse il dono della parola, chissà quante storie racconterebbe. Era l’albero preferito delle defunta vecchina che un tempo viveva nella casetta del corpo di guardia e probabilmente la sua unica compagnia. Adesso usciamo e chiudiamo alle nostre spalle il cancello “magico” del Pulo cercando di disturbare il meno possibile le creature uniche di questo mondo fuori dal mondo...

Speciale a cura di Francesco Tempesta. Fotografie di Cosmo Andriani.

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Speciale Pulo1� giovedì 17 settembre 2009

Chi è Cosmo AndrianiL’autore delle straordinarie foto pubblicate da “il Fatto” in esclusiva.

1410Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

L’autore delle stupende foto scattate presso il Pulo è Cosmo Mario Andriani, molfettese, nato nel 1966 che attualmente esercita la professione di fotografo naturalista, di paesaggio, arte e spettacolo. Osservandolo, si ha subito l’im-pressione di una persona che quotidianamente vive un rapporto particolare con la Natura, ritenuta da lui lo “straordinario palcoscenico della Vita”, una “situazione in cui equilibri, colori, suoni e magie evocative permettono al-l’uomo di essere all’unisono con la propria interiorità”. Cosmo ha infatti fatto della Natura uno stile di vita quotidiano e, quasi fosse un suo diritto/dovere, cerca di educare i propri figli e di stimolare chi lo circonda all’attenzione per tutto ciò che concerne il mondo naturale. La passione della fotografia, nata all’età di dieci anni e diventata poi la sua professione, gli ha permesso di guardare ed avvicinarsi allo spettacolo naturale con un occhio particolarmen-te attento, nel tentativo di imparare e “carpire” abitudini e comportamenti del Regno Animale. L’esperienza raccolta in quasi 25 anni di attività in qualità di fotografo naturalista gli consente, oggi, di avvicinarsi ed essere avvici-nato con estrema naturalezza da animali selvatici che “a pelle”, o meglio “a pelo”, si fidano di lui. In quest’ottica egli cerca di evocare e richiamare, con le sue immagini, l’attenzione sul Mondo Naturale sempre più spesso, oggi, considerato un business, dimenticando invece che è, e rimane, fonte di vita per tutti. Autore di numerosissime foto egli ha creato un sito inte-ressantissimo in cui ha raccolto parte di esse: www.naturalisticphotos.net. Per quanto riguarda la tutela e l’utilizzo del Pulo come bene naturalistico ed ambientale Andriani ritiene impensabile, in un’area così ristretta, la possi-bilità di svolgere attività e manifestazioni pensando di non arrecare sicuro ed indiscutibile disturbo alla fauna; questo è un aspetto che, nella gestione attuale del sito, Cosmo pensa sia stato fortemente sottovalutato da parte del Consorzio Polje che gestisce la dolina. Abitando a ridosso del Pulo, infatti, egli avuto modo, personalmente, di osservare animali spaventati e disorien-

tati durante le manifestazioni notturne tenutesi di recente nel Pulo, e questo è stato uno dei motivi per cui ha volontariamente interrotto il suo supporto di guida naturalistica durante lo svolgimento delle visite notturne. Tra l’altro egli è fortemente perplesso per il fatto che esponenti locali di associazioni di rilevanza nazionale e preposte alla tutela dei Beni Naturali ed Ambientali, quali, ad esempio, Legambiente, non abbiano tenuto in minima considera-zione il fatto che l’abnorme accesso di visitatori notturni rispetto alle dimen-sioni della Dolina potesse arrecare un così forte disturbo alla fauna, ed anzi abbiano avvallato pienamente l’iniziativa delle visite notturne; la sua stima va invece ad associazioni come il WWF, meritevoli per essersi opposte a que-sto tipo di gestione del Pulo. Infine Andriani ha dichiarato di aver più volte personalmente e verbalmente segnalato al Consorzio Polje la presenza di un branco di cani randagi all’interno del Pulo, che è entrato in forte competizio-ne con la fauna ivi presente fino a causare la morte di un esemplare di volpe, senza che, però, siano mai stati presi concreti accorgimenti per la risoluzione del problema (ad esempio completare pochi metri di recinzione per impedi-re l’accesso dei cani). Attualmente Cosmo Andriani ha messo in stand-by il lavoro di osservazione che stava effettuando all’interno del Pulo. Questo a causa, a suo dire, “del sopraggiungere di alcune sgradevoli situazioni con alcuni membri del consorzio Polje e di un’ingiustificata e gratuita sgarbatez-za nei suoi confronti da parte del grafico del Consorzio”, da lui chiaramente documentata. Non sono bastate a fargli cambiare idea, chiaramente, le scuse verbalmente presentategli dal presidente del Consorzio Polje Raffaele Annese (persona che Cosmo stima parecchio), dato che di fatto la questione è rimasta praticamente irrisolta. Per questo motivo in lui, abituato ad affrontare le cose “di cuore”, al momento si è spento un po’ l’entusiasmo relativo al Pulo ed ha preferito concentrarsi sull’osservazione della Murgia e delle lame biscegliesi, nella realizzazione di progetti in accordo con le amministrazioni locali.

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1�Speciale Pulogiovedì 17 settembre 2009

La carta d’identità di un posto straordinario1411Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Il Pulo di Molfetta, contrariamente a come molti pensano, non è proprietà del Co-mune di Molfetta ma della Provincia di Bari. Tante sono state le controversie e le vicissitudini prima di arrivare all’attuale e si spera definitiva apertura del sito. Origi-nariamente la dolina era di proprietà privata e destinato ad uso prettamente agricolo. All’epoca la Provincia decise di acquistarlo avendo fiutato la bellezza di un luogo che ai signori del Comune di Molfetta era sfuggita. Sino al 1981 fu utilizzato anche come sede di un famoso e suggestivo presepe vivente che richiamava numerosissimi visi-tatori. Purtroppo però il disastroso terremoto verificatosi in Irpinia nello stesso anno minò la stabilità delle sue grotte e per motivi di sicurezza i suoi battenti vennero chiu-si. Questi vi rimasero chiusi sino al 1995 quando grazie a dei fondi europei erogati da Regione Puglia e Provincia di Bari furono avviati dei lavori di riattamento e recupero del luogo. Purtroppo però le grotte furono dichiarate inaccessibili e non più visitabili. Durante questi lavori che si svilupparono in tre tranche comprese fra il 1995 ed il 2004 vennero stanziati 2.065.827,60 euro (15% Provincia, 85% Regione) finalizzati ai lavori necessari a rendere fruibili i sentieri, alla sicurezza dei pendii, al recupero della vegetazione, alla realizzazione dei servizi e di un parcheggio e alla ripresa del-l’attività archeologica. Quest’ultima ha portato alla luce i resti della nitriera borbonica impiantata nel XVIII secolo sul fondo della dolina data la ricchezza nelle grotte di sal-nitro, elemento all'epoca indispensabile per la produzione di polvere da sparo. Sono continuati invece i lavori di scavo sul “fondo Azzollini”, a ridosso del Pulo, in cui

venne attestata già ai primi del ’900, dal prof. Mayer, la presenza di un villaggio e di una necropoli di epoca neolitica. Purtroppo però quello sforzo economico non bastò ad evitare che la dolina venisse aperta e chiusa al pubblico per tre volte. Dopodiché i battenti ai visitatori furono chiusi definitivamente ma purtroppo questi rimasero aperti alla scelleratezza dei vandali che portarono via tutto ciò che era commerciale fra cui l’intero impianto d’allarme e distrussero tutto ciò che si poteva distruggere. Fortunatamente nel 2007 la Provincia intervenne di pugno fermando questo assurdo scempio e stanziando ulteriori fondi per il riavvio di ulteriori lavori di ripristino. Gra-zie ad un accordo la Provincia ha deciso di affidare in gestione il Pulo ad una serie di associazioni (Terrae, Ictius, Legambiente, Wwf, ProLoco, Archeoclub) che hanno dato vita al consorzio Polje presieduto dal prof. Raffaele Annese. Finalmente questa nuova gestione ha dato degli ottimi risultati con migliaia di visitatori nel primo anno di apertura, fra cui numerose scolaresche, che sono accorsi a visitare la dolina. Un successo che si è avuto anche grazie alle aperture notturne, non condivise a dire il vero da tutti, che hanno svelato ai presenti il magico mondo serale del meraviglioso Pulo di Molfetta. Si spera che le iniziative possano proseguire a lungo e che si faccia sempre il possibile in futuro, anche da parte del consorzio Polje, per tutelare un bene unico nel suo genere e tanto fragile nel suo complesso.

Francesco Tempesta

Fatti ed episodi che hanno segnato gli ultimi anni del sito nei pressi di via Ruvo.

Chi gestisce il Pulo

Il compito spetta all’associazione consortile

Polje.

zione e dello studio multidisciplinare del nostro territorio, promuovendone la sua conoscenza attraverso attività di educazio-ne ambientale nelle scuole e iniziative di sensibilizzazione e promozione turistica rivolte alla cittadinanza.Allo scopo di garantire la tutela e la va-lorizzazione del Pulo di Molfetta, l’ass Polje si impegna per la conservazione della biodiversità floro-faunistica, dei ca-ratteri archeologici, geologici e ecologici; valorizzazione del patrimonio ambien-tale, archeologico e paesaggistico; per la promozione di attività di educazione e

sensibilizzazione alle politiche di rispetto e tutela dei sistemi del sito; per l’organiz-zazione di eventi culturali ed azioni per la promozione turistica che valorizzino i punti di forza del sistema ambientale nel suo complesso.L’associazione Polje, inoltre, porta avan-ti un progetto ambizioso: la creazione di quel “sistema Pulo”, formato dalla dolina, dal museo archeologico dell’ex Lazzaretto e dagli scavi sull’ex fondo Azzollini, che doterebbe la città di Molfetta di un polo museale-naturalistico di estrema impor-tanza a livello nazionale.

2007, giorno in cui è stata firmata una convenzione con la Provincia di Bari, ente proprietario, per la gestione quinquennale della dolina, allo scopo di garantire la ria-pertura di un sito unico nel sud Italia per morfologia, naturalità e rilevanza archeo-logica, che riveste un ruolo di fondamen-tale importanza nel sistema di valori in cui la comunità molfettese si riconosce. Polje, di cui è presidente il professor Raffaele Annese, esperto naturalista e speleologo, è nata dalla collaborazione delle sopra citate associazioni locali che si occupano da anni della salvaguardia, della valorizza-

L’Associazione consortile Polje, costituita da Archeoclub, Ictius, Legambiente, Pro Loco, Terrae e Wwf, è il soggetto gesto-re del Pulo di Molfetta dal 21 dicembre

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Attualità20 giovedì 17 settembre 2009

Quartiere Catecombe ancora in allarmeContinuano i disagi e il sindaco annuncia la trasformazione di piazza delle Erba in mercato orotfrutticolo.

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Un quartiere vestito a lutto, drappi neri e bandiere nere si sono sostituiti a quelli festosi dedicati alla Madonna dei Martiri; è questo lo stato in cui versa il secondo quartiere più antico della città. Si tratta di “rione Catecombe” una zona antica, nato dopo la prima espansione di Molfetta oltre le mura dell’isolot-to di Sant’Andrea. Il suo nome deriva dai numerosissimi ambienti sotterranei presenti, un tempo adibiti oltre che a ci-sterne per la raccolta dell’acqua anche come chiese e cappelle improvvisate. All’epoca era nato per offrire alloggio

alla plebe, alla gente comune, ai poveri. Purtroppo ancora oggi c’è chi continua a considerarlo un posto per sbandati e la cosa sbalordente è che anche l’attua-le Amministrazione comunale continua a farlo. Alcuni mesi or sono i residen-ti non ce l’hanno fatta più, stanchi di vedere il proprio rione essere distrutto ogni giorno dai vandali, oltre che tra-scurato da un’adeguata manutenzione e pulizia. Si è formato così un comitato di quartiere allo scopo di difendere e sal-vaguardare una zona dimenticata da tut-ti tranne che dai bulli. Risultato di tutta questa movimentazione? Il nulla se non si tiene conto degli addobbi del quar-tiere danneggiati rimossi subito dopo la protesta e non più sostituiti e di qualche piccolo atto intimidatorio nei confronti di qualcuno che più si è esposto. Il sin-daco di Molfetta dopo alcuni mesi si è recato nei giorni scorsi presso il quar-tiere, promettendo a detta dei residenti presenti, di riportare l’ordine nel rione. Come? Trasformando piazza delle Erbe in un mercato ortofrutticolo all’aperto. Una decisione incredibile se si tiene

conto che quella piazza in un progetto comunale approvato dalla vecchia am-ministrazione di Tommaso Minervini avrebbe dovuto essere trasformata in un luogo di ritrovo socio-culturale. Il tutto attraverso l’apertura nei due locali comunali ristrutturati qualche anno fa di un bar e di una pizzeria. Azzollini, invece, nell’incontro con i residenti, spinto probabilmente da motivazioni politiche, dato che il vecchio progetto risale ad un’amministrazione preceden-te appartenente, ha annunciato che farà abbattere i due stabili per lasciar spazio al “mercato della frutta”. Ma è questo il modo di rivalorizzare un posto e di ren-derlo meno criminoso? Probabilmente il primo cittadino ha unito l’utile al di-lettevole avendo finalmente individuato un posto in cui trasferire gli ambulanti che nascono come funghi in città.Negli ultimi mesi il quartiere è stato scosso dall’ennesima mancanza di ri-spetto dato che un’antenna telefonica è stata installata su di un tetto appar-tenente ad un edificio comunale. Il co-mitato si è immediatamente rivolto al

Tar chiedendone la rimozione dato che comunque oltre ad arrecare danni alla salute l’antenna si trova in un quartie-re a vincolo storico. Ma come si fa a mettere qua un’antenna? E pensare che i cittadini per il rifacimento di una ca-nalina dell’acqua o per l’installazione di un condizionatore devo attendere tempi lunghissimi per ricevere l’au-torizzazione data la natura storica del quartiere. Secondo il comitato l’anten-na sarebbe stata autorizzata in quanto non è visibile data la sua bassa altezza (cosa che reca ancor più danni alla sa-lute) ma paradossalmente la struttura è visibilissima. È in atto una raccolta fir-me organizzata dai residenti del posto ma estesa a tutta la città per chiedere la rimozione dell’antenna e l’approva-zione di un regolamento per le antenne in tutta Molfetta. È l’ennesimo caso in cui l’Amministrazione anziché farsi portavoce dei cittadini, suoi elettori, prosegue per la sua strada quasi avesse i paraocchi.

Francesco Tempesta

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21Cultura & Spettacoligiovedì 17 settembre 2009

Tutti attendono Antonello VendittiIl 19 all’Anfiteatro di Ponente il concerto organizzato dalla Fondazione “Valente” e dall’amministrazione comunale.

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La Pro Loco assegna il “Duomo d’Argento”Torna l’appuntamento con la manifestazione che rende merito alle eccellenze cittadine e regionali.

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L’atmosfera giusta è già stata creata per accogliere all’Anfiteatro di Ponente, il 19 settembre, il cantautore romano Antonel-lo Venditti con il suo tour “Live (special event)”, che arriva in città grazie alla or-ganizzazione della Fondazione “Valente”, presieduta da Pietro Centrone e all’impe-gno dell’amministrazione comunale. Dopo il grande successo ottenuto con l’uscita del suo doppio cd antologico “Le donne”, nel

novembre 2007, per Sony BMG Music, e ripubblicato in versione speciale a novem-bre 2008, Venditti, si esibisce in un concer-to che viaggerà non soltanto sulle note del nuovo album, ma ripercorrerà tutti i succes-si della sua brillante e trentennale carriera. Attraverso le melodie coinvolgenti, il can-tautore romano affronta temi che spaziano dall’amore all’attualità, fino a toccare il tra-dimento e le ultime riflessioni sul rapporto tra laicità e cristianesimo. Potremmo defi-nirlo questo un concerto tradizionale ma anche innovativo, dove si contraddistingue lo stile sofisticato di sempre ma è anche molto pieno di chicche come la canzone dedicata all’indimenticabile amico scom-parso Agostino Di Bartolomei. Ad accom-pagnarlo sul palco Derek Wilson (batteria), Fabio Pignatelli (basso), Alessandro Cen-tofanti (tastiere), Danilo Cherni (tastiere), Toti Panzanelli (chitarre), Maurizio Perfet-to (chitarre), Giovanni Di Caprio (chitarre), Amedeo Bianchi (sax), Sandy Chambers (corista) e da Julia St. Louis (corista).

Questo di Venditti, è il settimo concerto a rientrare nell’evento nazionale LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, un Ente Pubblico su base associativa che opera sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, sotto la vigilanza del Mi-nistero della Sanità e si articola in Comitati Regionali di Coordinamento. Ricordiamo brevemente la biografia del-l’artista e i suoi più grandi successi: nato a Roma, impara a suonare il pianoforte durante l’adolescenza e subito il suo genio creativo trova sfogo quando all’età di 16 anni scrive una delle sua canzoni più belle e famose “Roma Capoccia”. L’occasione per proporle in pubblico arriva alla fine degli anni sessanta con la partecipazione alle attività del celebre locale romano Folk-studio, dove Venditti comincia a stringere rapporti di amicizia e di collaborazione con molti altri musicisti, tra cui De Gregori e Rino Gaetano. Proprio con De Gregori nel 1972 costituisce un duo, incidendo il disco “Theorius Campus”, che contiene tra le al-

tre anche “Roma Capoccia”. Il primo disco da solista arriva nel 1973, porta il titolo di “L’orso bruno” e vede comunque la colla-borazione di De Gregori, ma anche di Vince Tempera. Ma il primo vero e proprio grande successo arriva nel 1975 con l’album “Lil-ly”, che scala le hit parade fino alle prime posizioni. Per bissare tanta fortuna di ven-dite occorre poi aspettare tre anni e ”Sotto il segno dei Pesci”. Dal 1982 “si mette in pro-prio” fondando una sua etichetta, la “Heinz Music”, con cui Antonello Venditti comin-cia a ricoprire anche il ruolo di produttore, inanellando da lì in poi una serie di succes-si, a partire da “In questo mondo di ladri”, per arrivare al recentissimo “Dalla pelle al cuore” (2007), contenente nove inediti. A noi de “il Fatto” non resta che aspettare con trepidazione e grande emozione que-sto evento augurandoci che la nostra bella Molfetta possa continuare a essere scenario di questi importanti eventi.

Marilena Farinola

Torna quest’anno l’atteso appuntamento biennale con il premio istituito dall’Asso-ciazione Turistica Molfettese Pro Loco, il “Duomo d’Argento”. Attribuito finora ai soli concittadini molfettesi, in questa edizione il premio vede ampliati i propri confini, estendendosi a tutte le persona-lità pugliesi che ogni giorno attraverso la propria attività e il proprio impegno pubblicizzano e tengono alto il nome non solo della città di Molfetta, ma della Puglia intera. L’idea del premio molfet-tese nasce, come ci spiega il presidente dell’Associazione, Nicola Campo, da un “concorso” precedentemente esistente e che attribuiva il titolo a personalità mol-fettesi non tanto per merito, quanto per l’espressione di preferenze attraverso una votazione legata alla pubblicazione del periodico “Molfetta Nostra”, un si-stema considerato errato e conseguente-

mente modificato. È dal 1999, anno della sua istituzione, che il premio assume le connotazioni tutt’oggi visibili, dalla de-nominazione che richiama la preziosa riproduzione consegnata ai vincitori del Duomo romanico, simbolo tra l’altro della stessa Associazione, alle finalità e modalità di conferimento. Nel corso del-le sue edizioni, il “Duomo d’Argento” è cresciuto, è diventato il simbolo del me-rito e dell’operosità, acquisendo il patro-cinio non solo del Comune di Molfetta, della Provincia di Bari, della Regione Puglia e della Camera di Commercio barese, ma anche l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica Italiana, da parte del presidente Giorgio Napolitano.In questa edizione il comitato scientifico, la cui presidenza è stata affidata alla pro-fessoressa Anna Visentini, e composto da “eminenze grigie della cultura molfette-

se” come l’ingegner Michele Balacco, l’ingegner Nicola Caldarola, il dottor Nunzio Fiorentini, l’architetto Giovanni Veneziano, la professoressa Isabella de Marco, il giornalista Felice de Sanctis e il dottor Mauro Binetti, dopo un attento lavoro durato ben tre mesi, ha deciso di assegnare il premio a sei nomi, sei sog-getti accomunati dal visibile legame alla propria terra, a quella madre Puglia che li ha generati e sostenuti nei propri passi. Tra i sei nomi premiati ritroviamo il so-prano Sara Allegretta, la pittrice Rossella Biscotti, il Circolo Filatelico Molfettese, il dottor Mimmo Farinola, che costitui-sce il secondo caso di premio assegnato alla memoria, “La Gazzetta del Mezzo-giorno” e l’onorevole Antonio La Forgia, che saranno premiati in una cerimonia ufficiale prevista per sabato 26 settem-bre, presso la sala conferenze “Finoc-

chiaro” della Fabbrica di San Domenico, in cui saranno rese note le motivazioni che hanno portato il comitato a far rica-dere la propria scelta su questi soggetti. Alla premiazione, come ci conferma il presidente Campo, prenderanno parte le massime autorità politiche, religiose e militari pugliesi: è infatti prevista la particolare partecipazione del presidente della regione Puglia Nichi Vendola, del vescovo della Diocesi Luigi Martella, del presidente del Consiglio Regionale Pie-tro Pepe, del presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, del sindaco di Molfetta Antonio Azzollini, dell’as-sessore regionale alla Trasparenza e Cit-tadinanza Attiva Guglielmo Minervini. Un appuntamento prestigioso, insomma e da non perdere!

Isabel Romano

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Daniela è una ragazza semplice. Ha gli occhi pieni di voglia di stupire e stupir-si. Ed un sogno tirato fuori dal cassetto già da tanti anni: diventare attrice. Un sogno che, giorno dopo giorno, si sta

trasformando in realtà. Conseguita la maturità classica a pieni voti, con una valigia piena di sogni e tanta voglia di recitare, l’attrice molfettese Danie-la Delzotti ha così intrapreso gli studi universitari al D.M.S. di Bologna, con-seguendo brillantemente la laurea, lo scorso luglio, con una tesi sperimentale seguita dal professor Azzaroni, antropo-logo e allievo di Lévi-Strauss. Sin dalla tenera età ha mostrato le sue attitudini nel campo della comunicazione emer-gendo come figura portante nei labora-tori di teatro e comunicazione presso la compagnia teatrale molfettese “Il carro dei comici”, presso il periodico locale “L’altra Molfetta” e “Radio Idea”. Ne-gli ultimi due anni ha avuto la fortuna di collaborare con artisti degni di nota, conosciuti a livello internazionale: ha collaborato per ben due anni con il mae-stro di canto Paolo Piermattei, produtto-re e corista del famosissimo cantautore Lucio Dalla; ha conseguito il diploma dalla scuola di teatro “Navile” diretta da Mino Campisi, direttore artistico e regi-

sta del teatro; lo scorso inverno è stata insegnante di interpretazione, dizione e recitazione dei ragazzi del primo anno della scuola di teatro e ha cooperato come aiuto regia allo spettacolo finale degli stessi ragazzi; sempre come aiu-to regia è intervenuta al programma 2008/09 agli spettacoli del “Navile”; ha scritto lo spettacolo ”Colpo di scena”, andato in scena nella scorsa stagione all’interno del “Boa festival”, nato in sostegno al festival “Baia di San Fran-cisco”. Altri incontri fortunati sono sta-ti quelli con Silvana Strocchi, attrice e regista famosissima per il suo affianca-mento artistico a Fellini, per un testo di Gregorio Scalise, poeta e vincitore del premio ”Mondello 2009”; ha collabo-rato per “La canzone del paradiso” di Pascoli, progetto finanziato dal comune di Bologna, portato in scena al teatro comunale San Mauro Pascoli. Tutt’og-gi con lei sta collaborando alle ricerche del suo prossimo ed interessantissimo film. È stata interprete di numerosissimi spettacoli al teatro del “Naviglio”. Tan-

tissimi incontri e tantissime esperienze vissute nell’ambito teatrale, ma quelle più esclusive sono due: l’incontro con l’architetto Andrea Facchi, con cui ha realizzato sculture con la terra cruda che riproducono figure dell’età primiti-va, che poi sono state esposte durante lo spettacolo; poi un incontro durato poco più di un mese ma molto forte con gli “amici di Luca”, l’unico gruppo in Ita-lia che fa teatro sperimentale, nonché specializzato nell’utilizzare la forma teatrale come mezzo di riabilitazione ai pazienti reduci dal coma. Oggi Daniela lavora come organizzatrice di eventi e amministratrice nella compagnia teatra-le “Gruppo di lettura San Vitale”,è stata assunta all’interno della nuova compa-gnia di Giorgio Celli “Art Hanc”, de-finito un insieme di arti, dove scrittori, ballerini, pittori, attori, prestano la loro arte e creatività; in ultimo è iscritta al corso di laurea magistrale in “Discipli-ne dello spettacolo dal vivo”.

Marilena Farinola

Cultura & Spettacoli22 giovedì 17 settembre 2009

Daniela Delzotti: un talento tutto femminile1416Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Una piacevole scoperta “artistica” nell’universo dei giovani molfettesi in giro per l’Italia.

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2�Recensionigiovedì 17 settembre 2009

Il SegnaLibro. La Bellezza e l’Inferno“Ho scritto in una decina di case diverse, nessuna abitata per più di qualche mese. Tutte piccole o piccolissime, tutte ma proprio tutte, dannatamente buie. Le avrei volute più spaziose, più luminose, volevo almeno un balcone, un terrazzo: lo desideravo come un tempo avrei desiderato viaggi, orizzonti lontani. Una possibilità di uscire,

guardarmi intorno.” – Roberto Saviano, La Bellezza e l’Inferno, Strade Blu Mondadori, 17,50 euro, pp. 254

1417Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Dopo il successo mondiale di Gomor-ra, Roberto Saviano torna a scuotere le coscienze dei lettori con una raccolta di articoli, scritti e reportage pubblicati su quotidiani e riviste nazionali e inter-nazionali dal 2004 al 2009. Un arco di

tempo lungo 5 anni, in cui si snodano riflessioni coraggiose e suggestioni forti sulla militanza della scrittura che nasce come resistenza, diviene paura, inferno, simulacro di libertà e bellezza, quindi esistenza. I venticinque scrit-ti, rielaborati e organizzati intorno a cinque nuclei tematici – Sud, Uomini, Business, Guerra, Nord – tracciano un percorso eterogeneo che alterna narra-tiva d’impegno e testimonianza lettera-ria a momenti di più mature considera-zioni sull’essenza e le potenzialità infi-nite della parola scritta. Pagine pulite, chiare e libere di denunciare il crimine che sfama la terra, la camorra che ali-menta l’infamia, la mafia che inquina la giustizia. Si susseguono i ricordi limpidi dell’esibizione di Mama Afri-ca, ovvero Miriam Makeba, a Castel Volturno, le emozioni dell’intervista a Saviano condotta da Enzo Biagi nella sua ultima trasmissione, il prologo al-l’edizione italiana di Cecenia. Il diso-nore russo, in memoria della battaglia

fatta di azione, parola e inchiostro di Anna Politkovskaja, l’addio a Felicia, madre di Peppino Impastato. E ancora, veloci e divertenti aneddoti sull’arri-vo dei ragazzi di Scampia a Cannes e sull’incontro negli spogliatoi del Camp Nou di Barcellona con “la Pulce”, il giocatore Lionel Messi, che come “il calabrone non potrebbe volare perché il peso del suo corpo è sproporzionato alla portanza delle sue ali. Ma il cala-brone non lo sa e vola.” Così Messi, che si allunga esile, sguscia veloce, fino a imporsi nel calcio moderno tutto mu-scoli, forza e potenza; l’unico capace di clonare il goal che consacrò Maradona nell’Olimpo dei calciatori. Il sudore di Messi, come quello dei pugili di Mar-cianise, è metafora del coraggio che ha accesso alla vittoria solo quando è “pratica dell’esperienza del dolore”. Il giornalista-scrittore, giovane voce del-la letteratura d’inchiesta, si fa interpre-te consapevole dell’impegno letterario nel discorso tenuto insieme a Salman

Rushdie, “tessitore di storie” e “ro-manziere senza vincoli”, all’Accade-mia dei Nobel di Stoccolma, “ultimo luogo sacro” dove è ancora possibile vivere la magia della letteratura e “rac-cogliere a pieni polmoni quell’odore di umido e di legno che sembra aver conservato tutte le presenze di chi vi è stato premiato”. Saviano dialoga e porge la sua parola sincera ai lettori, unici possibili testimoni e sostenitori della pericolosità della scrittura, bel-la perché terribile. Risuona forte, tra gli scritti, l’eco del monito di Albert Camus a riconoscere l’esistenza della bellezza e dell’inferno e a rimanerne fedeli attraverso il mestiere di scrivere al servizio della verità.Roberto Saviano è nato a Napoli nel 1979. Il suo primo libro Gomorra ha venduto 3.000.000 copie ed è stato tra-dotto in 50 Paesi. Dal 2006 vive sotto scorta. www.robertosaviano.it.

a cura di Angela Teatino

Appassionati di fotografia? Ecco un corsoOrganizzato da Activa Srl e “il Fatto”. Istruttore il fotoreporter Cosmo Andriani.

Il corso è totalmente gratuito e a numero chiuso.

1418Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Una macchina fotografica al col-lo e poi in giro tra centri storici o paesaggi murgiani. Magari in mare su di una barca a vela o tra boschi incontaminati. E via con il dito sul pulsantino pronti ad immortalare i momenti più belli, gli attimi più intensi, i panorami più emozionan-ti. Sembra facile ed invece così semplice non è. Specie per chi di fotografia non si intende nemmeno un po’ e che, nonostante macchine fotografiche di ultima generazione, continua a considerare gli scatti del-

l’amico sempre più belli dei suoi. Per risolvere il problema ecco che la Activa Srl e la testata giornalistica “il Fatto” con la collaborazione del fotoreporter Cosmo Andriani stanno organizzando un “Corso di introdu-zione alla fotografia”, con parteci-pazione gratuita ed aperta a tutti co-loro che vogliono saperne di più su questo affascinante “hobby”.Il programma del corso prevede va-rie lezioni. Si comincia con il porre le basi parlando di “cosa si intende per fotografia” e degli apparecchi

fotografici. Poi si proseguirà con il tema “L’otturatore: tempi di scatto ed il loro utilizzo – Il diaframma e la profondità di campo”. Ed ancora, “La luce e il CCD – L’esposimetro – Esposizione corretta – Colorazio-ne della luce e W.B.”. Quindi, “Gli obiettivi – Dipingere con la luce: in-quadratura e composizione; il senso della profondità; il punto di vista; equilibrio di un’immagine; gli ele-menti di disturbo”. Si prosegue poi con “L’acquisizione, l’elaborazione e la correzione digitale delle imma-

gini – Photoshop ed il suo utilizzo”, “Cenni di fotografia specialistica: il ritratto, la macro, paesaggio, fo-tografia naturalistica” e quindi per concludere “La presentazione delle proprie immagini: il montaggio in cornice; multimedialità e immagini al computer”. Ogni lezione avrà la durata di circa due ore e si svolgerà nel fine settimana. Per informazioni e adesioni è possibile scrivere una mail all’indirizzo [email protected] o contattare il numero telefonico 080.3382096.

Page 24: Il Fatto n. 043

La European Table Tennis Union ha affidato alla Inottica Regione Puglia, società molfettese impegnata nel tenni-stavolo femminile, l’organizzazione del concentramento delle squadre del Grup-po 2 iscritte alla ETTU Cup Women 2009/2010.L’appuntamento è in programma sabato 3 e domenica 4 ottobre a Bari nel Pa-laMartino (Ex Gil) in via Napoli. Per l’occasione è stata organizzata una con-ferenza stampa di presentazione che si terrà venerdì 25 settembre alle 11 a Bari nella Sala Giunta del Palazzo di Città. Alla conferenza stampa sarà presente il presidente nazionale della Federazione ltaliana Tennistavolo, Franco Scianni-manico accompagnato dalle autorità po-litiche, amministrative e sportive.La manifestazione ha comunque già il suo programma ufficiale. Si comincia sabato 3 ottobre alle 14 con l’incontro tra TT lnottica Regione Puglia e Hapoel BeerSheva; a seguire ACD de Sao Joao – Collosa Telecyl C.D. Valladolid T.M. Poi, alle 19, Hapoel Beer Sheva – ACD de Sao Joao Collosa e Telecyl C.D. Val-

ladolid – TT Inottica Regione Puglia. Domenica 4 ottobre alle 10, TT lnotti-ca Regione Puglia – ACD de Sao Joao Collosa e Telecyl C.D. Valladolid T.M. – Hapoel Beer Sheva.

Primo ostacolo della stagione supera-to per la Pallavolo Molfetta che dopo il doppio impegno contro l’Ortona supera il turno di Coppa Italia e può guardare con fiducia al campionato che sta per avere inizio. Gli uomini di Alessandro Loren-zoni, dopo essersi imposti per 3 a 2 in ter-ra abruzzese, hanno ceduto al “Pala Poli” con l’identico risultato senza però pre-giudicare il cammino nel torneo grazie alla differenza punti. Il match di ritorno è stato anche l’occasione per il pubblico molfettese per assistere alla prima gara della nuova formazione: una gara tiratis-sima, in cui le due compagini si sono af-frontate con coraggio e a viso aperto. Tra le fila molfettesi si è distinto un Cortina in

continua crescita, autore di 30 punti e già pronto, come i suoi compagni alla partita di domenica 20 in casa contro l’Albero-bello che segnerà l'esordio nel campiona-to di B1. Poi sabato 27 prima trasferta: biancorossi di scena a Chieti.In campo femminile la stagione ufficiale della Azzurra Volley Molfetta parte con qualche amarezza di troppo. Le ragazze allenate dalla Matera dopo essersi impo-ste per 3 set a 0 nell’incontro casalingo contro il Taranto, hanno ceduto con iden-tico risultato nella città dei due mari, con-segnando per appena tre punti il passag-gio del turno alle joniche. Una vera beffa che è servita per mettere in chiaro quelle che saranno le difficoltà della stagione che sta per cominciare. Una stagione che avrà inizio sabato 19 settembre alle 19 tra le mura amiche del Pala Poli contro le campane della Cofimar Battipaglia. Cominciare con il passo giusto sarebbe la migliore medicina dopo la sconfitta di Taranto ed in vista della prima trasferta stagionale in programma il 27 settembre in quel di Potenza contro le ragazze della Materman Nusco Livi.

Sport2� giovedì 17 settembre 2009

Volley: dopo la Coppa arriva il campionatoI ragazzi di Lorenzoni passano il turno. Eliminate le

ragazze dell’Azzurra.

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Torna in Puglia la Ettu Cup WomenAlla manifestazione prende parte anche l’Inottica

Molfetta. Si giocherà a Bari.

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Page 25: Il Fatto n. 043

Ancora una volta si è rivelato un suc-cesso di pubblico e partecipanti il Cam-pionato Nazionale di Marcia su strada organizzato in notturna dall’associazio-ne sportiva Olimpia Club di Molfetta. Lo scorso 5 settembre sul magnifico percorso cittadino del borgo antico e del lungomare di Molfetta hanno batta-gliato i protagonisti della marcia nazio-nale e internazionale.Nella competizione maschile a spun-tarla su tutti è stato il carabiniere Alex Schwazer che ha chiuso la sua gara af-fiancato dal compagno di allenamenti, Giorgio Rubino, quarto nella 20 km mondiale di Berlino. Tra i due una stret-

ta di mano sul traguardo con la vittoria assegnata dai giudici a Rubino. Tra il carabiniere altoatesino e il giovane marciatore romano era finita così anche

lo scorso 19 aprile, in occasione della prima prova del Gran Prix, dove però alla fine il successo era stato attribuito a Schwazer. Terzo a Molfetta l’aviere

Fortunato D’Onofrio. Al quinto posto l’allievo, classe 1992, Massimo Stano (Aden Exprivia Molfetta), sesto la pro-messa della Riccardi Milano Fancesco Ciappa e settimo lo junior Vincenzo Taliano (FF.GG. Simoni). Tra le donne a spuntarla, invece, è stata la forestale Gisella Orsini che ha preceduto sulla linea del traguardo Sibilla Di Vincenzo (Assindustria Sport PD). Terza Marta Marcolini (AS Roma – CUS Atletica) che ha battuto la concorrenza della pro-messa Nicoletta Dall’Aquila (Alteratle-tica Locorotondo), dell’allieva Carmela Puca (Agg. Hinna) e della junior Elisa Borio (Cus Torino).

Non è certo partita nel migliore dei modi la stagione della Liberty Molfet-ta. La squadra allenata da mister Enzo del Rosso non ha indossato i panni della “corazzata” e ha segnato il passo nelle prime due gare di campionato di fronte ad avversari non certo irresistibili. For-tuna che negli ultimi quindici giorni si è giocato anche il derby di Coppa Italia contro il Bisceglie e le cose sono andate un po’ meglio. Ma andiamo con ordine.Nella prima giornata di campionato i biancorossi che tornavano a calcare “uf-ficialmente” il manto erboso del “Paolo Poli” si sono fatti superare dal Lucera per 1 a 0. Poco gioco e tanta sfortuna alla base del risultato finale. Sette giorni dopo, quando tutti erano in cerca del ri-

scatto, ecco un nuovo mezzo passo falso a Massafra con i tarantini capaci di fer-mare gli ospiti sul risultato di 1 a 1. E fortunatamente per il Molfetta ci aveva pensato il neo arrivato Francesco Bitetto a mettere dentro la palla del vantaggio direttamente su calcio di punizione. Tra le due gare si è poi disputato il derby “in notturna” contro il Bisceglie. Di fronte al pubblico di sola fede molfettese (tra-sferta vietata dal prefetto alla tifoseria ospite) il Liberty ha fatto vedere grandi numeri: 3 a 0 il risultato finale grazie alle due reti messe a segno da Corrado Uva e al gol di Francesco Caracciolese. Questa sera Molfetta nuovamente in campo per il turno infrasettimanale di campionato contro il Trani, poi domenica 20 trasfer-ta a Sogliano ed il 27 nuovo incontro ca-salingo contro il Manduria. Al via anche il torneo di Prima Categoria che vede la Molfetta Sportiva di patron Tattoli ai nastri di partenza. Dopo la sconfitta per 2 a 1 maturata in Coppa Puglia contro i cugini del Milan Club, i ragazzi di mi-ster Germinario si tufferanno nel cam-pionato a partire dal 20 settembre con la trasferta a Bovino. Poi il 27 esordio casalingo contro l’Ordona.

Le prime gare ufficiali contro San Se-vero e Ruvo valide per il torneo di Cop-pa Italia, sono servite alla Nuova Virtus Basket Molfetta più per provare schemi e situazioni di gioco che per mostrare i muscoli agli avversari. Se ne sono av-vertiti i dirigenti e i tecnici se ne sono avvertiti i tifosi a cui, comunque, non piace perdere in nessun caso. Ed è per questo che qualche dubbio è nato anche dopo l’opaca prestazione dei biancoaz-zurri nel tradizionale appuntamento pre-campionato del Trofeo Valente. Seppur con la scusante di una forma-zione largamente rimaneggiata e priva di tre elementi importanti come Cuci-nelli, Zambrini e Gialloreto, i virtussini hanno dovuto soccombere prima con-tro il San Severo incassando un sonoro 82 a 61 poi contro il Massafra, questa volta per un solo punto: 71 a 70.Nessun dramma però: Molfetta del resto attende ancora il miglior Fessia, l’argentino chiamato a sostituire Lo-renzo “il magnifico” Di Marcantonio che ha ancora bisogno di qualche tem-po per ritrovare la giusta forma. Forma che se non a pieno quantomeno per

larga parte dovrà essere ritrovata entro il 26 settembre quando alle 18 ci sarà la prima “palla a due” del campiona-to di Serie A Dilettanti 2009/2010. La Virtus in quella occasione sarà di sce-na a Matera in una sorta di replay della edizione 2008/2009 degli spareggi per non retrocedere. Il primo incontro ca-salingo con l’esordio di fronte al pub-blico amico è invece in programma il 4 ottobre quando a Molfetta, per la prima volta, arriveranno gli umbri della Lio-matic Perugia. Non resta che attendere i responsi del campo con la speranza di poter assistere ad un torneo meno “fati-coso” di quello della passata stagione.

2�Sportgiovedì 17 settembre 2009

Marcia: vincono Rubino e la OrsiniCome sempre grande successo per la manifestazione organizzata dall’Olimpia Club.

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La Liberty parte al rallentyAl via domenica 20 il campionato di Prima Categoria.

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La Virtus in cerca della forma miglioreIl campionato comincerà il 26 settembre. Per il momento

spazio alla preparazione.

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Page 26: Il Fatto n. 043

Non solo Ubuntu e Linux a volontà

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Continua dal numero precedente

Sesta: Debian GNU/Linux, creata dal Debian Project, è una distribuzione Linux largamente usata e sviluppata attraverso la collaborazione di volontari da ogni parte del mondo. Si tratta di un sistema operativo per computer composto solo da software libero, sebbene venga fornito, tramite appositi repository, anche software proprietario o software libero basato su altro software che non lo è. Il nome Debian è stato coniato dal fondatore del progetto, Ian Murdock, unendo il proprio nome e le prime tre

lettere di quello della sua fidanzata (ora ex-moglie) Debra.Settima: Sabayon Linux è una distribuzione GNU/Linux basata su Gentoo creata da Fabio Erculiani, e prodotta in Trentino, pre-cedentemente conosciuta con il nome di RR4. Il nome deriva dal dessert italiano zabaglione. Sabayon incorpora sia i driver pro-prietari (installati di default) che quelli opensource (selezionabili al momento dell'avvio dell'ambiente live) per le schede Nvidia ed ATI Technologies e dispone sin dalla versione Live delle tecnologe Xgl ed AIGLX, nonché di Compiz Fusion, sistema desktop che sfrutta l’accelerazione hardware 3D. Nonostante Gentoo sia una distribuzione notoriamente difficile da usare ed installare, Sabayon si propone come sistema operativo capace di mettere a disposizione dell'utente tutto il software di utilità fin dal primo avvio. L’in-staller è stato sviluppato in Anaconda. Il Live DVD contiene molto software pronto per l’uso.

Ottava: Puppy Linux è una distribuzione GNU/Li-nux LiveCD sviluppata da Barry Kauler, che si basa sulle dimensioni molto piccole, la portabilità, la leg-gerezza e la notevole semplicità d’uso. L'intero siste-ma operativo e tutte le applicazioni funzionano dalla memoria RAM, dando la possibilità di rimuovere il

disco dopo che il sistema è stato caricato. Anche se è possibile installarlo su disco ri-gido come un qualsiasi sistema operativo, ciò non è strettamente necessario, dato che il sistema è utilizzabile anche senza scrivere alcunché sul proprio hard disk: volendo, le impostazioni possono essere salvate su chiave USB oppure su un file apposito del proprio disco rigido (anche in una partizione Windows già esistente). Incluse nella distribuzione ci sono altre applicazioni come SeaMonkey/Mozilla Application Suite, AbiWord, Sodipodi, Gnumeric e Gxine/xine. La distribuzione non è basata su alcuna altra distribuzione, è stata scritta da zero.

Nona: FreeBSD è un sistema operativo libero di tipo UNIX, deri-vato dalla Distribuzione Unix dell’Università Berkeley, e dispo-nibile per piattaforma Intel IA-32, AMD64, DEC Alpha, IA-64, PC-98, UltraSPARC, PowerPC ed altre. Il progetto FreeBSD (il nome si deve a David Greenman) ha origine all’inizio del 1993 come evoluzione dell’Unofficial 386BSD Patchkit ad opera di Nate William, Rod Grimes e Jordan Hubbard. La prima distri-buzione su CD-ROM fu FreeBSD 1.0 e apparve nel dicembre 1993. Nella primavera del 1994, tuttavia, alcuni sviluppi di una lunga controversia legale tra l’Università di Berkeley e la Novell ebbero effetti anche sul sistema operativo FreeBSD. Parte del codice su cui si basava FreeBSD, infatti, era derivato dal sistema 4.3BSD-Lite, co-nosciuto anche come “Net/2”. Questo codice, originalmente prodotto da AT&T, era poi stato acquistato da Novell, che ne rivendicava la proprietà nei confronti dell'uni-versità di Berkeley. In realtà le due parti in causa raggiunsero un accordo perché gran parte del codice che BSD aveva preso dallo UNIX di AT&T, era stato ampiamente modificato, se non completamente riscritto. FreeBSD doveva comunque eliminare le porzioni di codice prese dal sistema proprietario. La sfida era particolarmente im-pegnativa: buona parte del codice andava riscritta. Tuttavia già nel novembre dello stesso anno vedeva la luce FreeBSD 2.0, versione ancora piuttosto instabile ma libera dai vincoli di proprietà sul codice. Si susseguirono poi altre versioni intermedie di mi-glioramento: la 3.x (Ottobre 1998), la 4.x (Marzo 2000) la 5.x (2003) fino ad arrivare alla 6.x (2005) e la 7.x rilasciata il 27 febbraio 2008.

Decima: Kubuntu è una distribuzione GNU/Linux, ed è una derivata ufficiale di Ubuntu che utilizza come ambiente desktop predefinito KDE invece di Gnome. Il

nome Kubuntu deriva dall'associazione tra la “K” di KDE e “ubuntu”, un termine che in molte lingue africane indica solidarietà o umanità. In lingua Bemba, Ubuntu vuole dire “verso l'umanità”, in Kirundi (la lingua del Burundi) significa “gratis”. Kubuntu è sviluppato in modo coordinato con Ubuntu e tutti i pacchetti sono condivisi nello stesso archivio di Ubuntu. Il rilascio di una nuova versione (sempre contrassegnata dal codice X.XX e da aggettivo animale) avviene contestualmente al rilascio di una nuova versione di Ubuntu. Finanziato dalla società Canonical Ltd (registrata nell’Iso-la di Man), questo sistema è rilasciato come software libero sotto licenza GNU GPL ed è gratuito e liberamente modificabile. Kubuntu è disponibile sia come distribuzio-ne Live, sia per installazione per le piattaforme Intel 80x86 ed AMD64, ed il Power-PC fino al 2006. Vi sono anche delle build giornaliere dei CD.

Giulio [email protected]

Nei precedenti articoli abbiamo visto le potenzialità dell’open source, di linux e le mille possibilità che ci offre questo magnifico mondo. Ci avviciniamo alla fine di questa serie di articoli quindi al lancio della comunità informatica libera molfettese e a riguardo sono lieto di presentare il game server indipendente che ho appena creato. Con una banda di 100 M/bit avrete a disposizione un server gratuito con cui giocare o avviare progetti in comune. Al momento il server è in fase di test e pertanto rivolgo l’invito a 20 valorosi smanettatori che costituiranno il gruppo di prova.

Giocheremo insieme a Urban Terror mi-tico spara tutto della Frozen Sand LLC, freeware e multigiocatore collaudando la reale resistenza del server. Lo stesso po-trà diventare un giorno la piattaforma di un Hack Game Server*... che ne pensate ??? Contattatemi su [email protected] o su facebook.

*Hack Game Server è un server creato per esercitarsi alle tecniche di attacco su inter-net. Nasce per tale scopo così da non incorrere in spiacevoli conseguenze legali. La finalità totalmente “educativa” è quella di imparare a difendersi attaccando :-))

GUARDATEVI QUESTO FILM http://it.wikipedia.org/wiki/Hackers

Link di riferimento:http://it.wikipedia.org/wiki/Urban_Terror | http://www.urbanterror.net/news.php

STA PER NASCERE LA COMUNITÀ INFORMATICA LIBERA A MOLFETTA MA NELL’ATTESA GIOCHIAMO CON URBAN TERROR ???

Page 27: Il Fatto n. 043

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ne non si assume alcuna responsabilità circa la bontà delle inserzioni. Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultate il sito www.ilfatto.net nell’area OFFRO LAVORO.

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1�2�0 posti nelle Forze Armate

IL PUB “LA PINTA” in occasione dell’avvio della stagione 200�/2010 previsto per il 2� settembre, cerca CAMERIERI e CAMERIERE di età compre-sa tra i 20 e i �� anni anche alla prima esperienza.Per informazioni è possibile contattare Damiano ai numeri telefonici ����0��0�� o �����1�2�1 oppure chiamare il nu-mero 0�0����2��.

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D.A.I. OPTICAL INDUSTRIESleader del settore dell’ottica, ricerca per ampliamento della propria rete di vendita un funzionario commerciale. La posizione offerta, riportando alla direzione commerciale, avrà:- la responsabilità di pianificare le strategie commerciali per il territorio di competenza; - sarà responsabile dell’attivazione di nuovi contatti di vendita e dell’implementazione di un network locale, grazie a stru-menti di marketing forniti dalla sede; - si occuperà della gestione del proprio portafoglio clienti, per-seguendo obiettivi di budget concordati con l’azienda. La ricerca è rivolta a giovani laureati in economia e commer-cio con residenza nel nord barese.Completano il profilo la forte logica imprenditoriale, determina-zione, dinamicità, flessibilità, ottime competenze organizzative e gestionali, intraprendenza, forte orientamento al lavoro di gruppo unitamente ad un’ottima capacità di lavorare in autono-mia e spiccate doti relazionali di vendita e negoziazione.Per invio curriculum vitae: [email protected]

JOBCRAWLER

Pubblicato in questi ultimi giorni il bando di reclutamento per l’anno 2010 di 15.290 Volontari di truppa in Ferma Prefissata di un anno (VFP 1) nelle Forze Armate Italiane. Il bando integrale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 69 dell’8 settembre 2009 mentre la data di scdenza è fissata all’8 ottobre 2009. Prima di procedere nella descrizione del bando in questione è bene capire, con parole semplici, a quale tipo di impiego si fa riferimento quando parliamo di Volontario Ferma Prefissata di 1 anno che, d’ora in poi, chiameremo per praticità “VFP 1”. I VFP 1 possono essere impiegati, in funzione della scelta, presso le Forze Armate Italiane: Esercito, Marina Militare e Aeronatica

e potranno essere impiegati in operazioni den-tro e fuori dal territorio nazionale sulla base del livello di preparazione raggiunto. Durante il periodo di ferma si potrà conseguire il grado di Caporale a partire dal terzo mese di servizio. Inoltre, al termine della ferma, si potrà concorrere, in qualità di unici destinatari, all’immissione nella ferma quadriennale VFP 4 delle Forze Armate o nelle carriere iniziali delle Forze di Polizia. I Volontari, che supereranno tutte le prove di idoneità ma non vincitori del citato concorso, potranno essere ammessi a domanda e nel limite dei posti disponibili, ad un successivo periodo di rafferma della durata di un anno. Si potrà presentare la domanda di arruolamento ad un qualunque Distretto Militare ossia il più vicino alla propria città; nella domanda si potrà indicare la regione in cui si ha intenzione di essere impiegati, la disponibilità all’assegnazione ai Paracadutisti, l’accettazione della specializzazione assegnata e dell’impiego in Italia e all’estero. Tutta la procedura si concluderà in circa quattro mesi, inclusi i due mesi di apertura del bando (per il primo blocco un solo mese). La retribuzione mensile risulta essere di circa 800 euro con la promozione a Caporale ed una maggiorazione di 50 euro mensili per i VFP 1 che sceglieranno di prestare servizio nei reparti alpini. Inoltre i

VFP 1 sono anche destinatari del progetto “euroformazione”, che si conclude con il conseguimento di una abilitazione riconosciuta nell’ambito dell’Unione Europea per l’utilizzo del computer e per la lingua inglese nonché per alcuni nella partecipazione a corsi destinati a fornire una formazione professionale imprenditoriale. Di seguito le ripartizioni in blocchi per l'anno 2010. Reclutamento nell’Esercito italiano di 12.000 di truppa in ferma prefissata di un anno (VFP 1) – anno 2010: 1° blocco, incorporazione marzo 2010 – 3000 posti; b) 2° blocco incorporazione giugno 2010 - 3000 posti; c) 3° blocco incorporazione settembre 2010 – 3000 posti; d) 4° blocco incorporazione 2010, 3000 posti. Possono partecipare al reclutamento coloro che siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado e che abbiano un’età compresa tra il 18° anno ed il compimento del 25° anno. (Per la partecipazione al concorso è possibile utilizzare il modulo elettronico di domanda, pubblicato nell’area “Concorsi on-line della Difesa”). Reclutamento nella Marina militare di 2.470 volontari di truppa in ferma prefissata di un anno (VFP 1) – anno 2010.: a) 1° blocco: 830 posti, di cui 440 per il CEMM e 390 per C.P.; b) 2° blocco: 820 posti, di cui 430 per il CEMM

e 390 per C.P.; c) 3° blocco: 820 posti, di cui 430 per il CEMM e 390 per C.P.. Possono partecipare al reclutamento coloro che siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado e che abbiano un’età compresa tra il 18° anno ed il compimento del 25° anno. Reclutamento nell’Aeronautica militare di 820 volontari di truppa in ferma prefissata di un anno (VFP 1) – anno 2010: a) 1° blocco, incorporazione nel mese di giugno 2010, 410 posti; b) 2° blocco, incorporazione nel mese di dicembre 2010, 410 posti. Possono partecipare al reclutamento coloro che siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado e che abbiano un’età compresa tra il 18° anno ed il compimento del 25° anno. Agli interessati consigliamo vivamente di leggere attentamente il bando utilizzando esclusivamente la Gazzetta Ufficiale (Concorsi) n. 69 dell'8 settembre 2009, in alternativa potete reperire i bandi, nonchè le relative domande, visitando i siti internet ufficiali dei vari corpi delle Forze Armate Italiane.

Marco Roberto Spadavecchia Il vero signore è simile ad un arciere: se manca il bersaglio, cerca la causa di questo in se stesso. (Confucio)

2�Lavoro in chiarogiovedì 17 settembre 2009

Page 28: Il Fatto n. 043

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì.

w w w . i l f a t t o . n e t

Bar Bayron piazza RomaBar 2000 piazza Garibaldi 66 Bar Arcobaleno banchina S. Domenico Bar Ariston via Santa Lucia 11Bar Astoria corso Umberto 16Bar Blues via Dante 49Bar Byblos piazza Principe di Napoli 6Bar Caffetteria, via Salvucci 46Bar Camera Cafè via XX Settembre 43Bar Cavour via Fornari 47Bar Central piazza Vittorio Emanuele 17Bar Crystal via F. Campanella 33Bar degli Artisti, via Gesmundo 4Bar del Ponte, via Ruvo 18Bar Euro via San Francesco d’AssisiBar Europa, via Cavallotti 10Bar Fausta, corso Umberto 150Bar Filisia via M. di Savoia 67Bar Football, via la Malfa 11Bar Gabbiano, corso Umberto 48Bar Gardenia via Respa 12 Bar Green, via Baccarini 111Bar Haiti via San Domenico Bar Ideal, via TerlizziBar Kennedy, via Germano 49Bar la Fenice, corso UmbertoBar Le chic j’adore, via G. Salvemini 15Bar London via Terlizzi 6 Bar Mary corso Umberto 122 Bar Mezzina, via Einaudi 6Bar Minervini, via Pio la Torre 33Bar Miramare banchina S. Domenico Bar Miramare, via San Domenico 9Bar Mirror via cap. Azzarita 124 Bar Mixer Cafè 6^ strada ovest Lama MartinaBar Moka via Annunziata 68Bar Mongelli via Baccarini 35Bar Mongelli via cap. de Candia 30 Bar Murolo piazza Paradiso 10 Bar New Meeting, via Alberto MarioBar Orchidea via Fornari 50 Bar Pasticceria Casa del Dolce, via S. F. d’AssisiBar Peter Pan, via Monda 48Bar Rio, via Bari 92Bar Roma 2, via San Domenico 4Bar San Marco, corso Umberto

Bar Seven via Germano 33Bar SeventyBar Snack, via Giovinazzo 1Bar Sottocoperta, piazza Garibaldi Bar Spadavecchia, via Papa Montini 60Bar Sport corso Umberto I Bar Stazione piazza MoroBar Sweet piazza Garibaldi 32 Bar Umberto corso Umberto I Bar Universo corso Umberto I Bar Venere, via Martiri di Via Fani 6Bar Vittoria via Alighieri 68 Baro Oasi, via Cormio 18Bettie Page piazza Municipio 6 Biblioteca Comunale, via San DomenicoBlanc la Nuit lungomare M.A. ColonnaBuffetti piazza GaribaldiCaffè al Duomo via Banchina Seminario 8/10 Caffè Colorado via XX SettembreCaffè Metropolis via cap. de Gennaro 16 Caffè Silver via Fremantel 19/I Caffetteria Gonzaga via PiazzaCaffetteria Manattan viale dei CrociatiCaffetteria Paninoteca Grease via Molfettesi d’Argentina 75 Caffetteria Venere via Martiri di via Fani 6Calì Caffè via Puccini 7Cin Cin Bar via Dante Coffee Room viale Pio XI Compagnia Carabinieri via Caduti di Nassiriya Edicola “l’altra Edicola” via TerlizziEdicola Andreula via Baccarini 67 Edicola Caputi via San F. d’Assisi 55 Edicola De Palma via Bari 1 Edicola delle Rose via Madonna della RosaEdicola di Sciancalepore Domenico piazza M. di Savoia Edicola Gigotti via Bari 74 Edicola Grosso via Pappagallo Edicola piazza GaribaldiEdicola Spazio Libero via gen. PoliEdicola Stazione piazza A. MoroEdicola via Cormio rione ParadisoEdicola via Dante Edicola via Einaudi rione ParadisoEdicola via Fornari nei pressi Istituto Apicella

Edicola via Giovinazzo 1Edicola via Giovinazzo 45Edicola via PaniscottiEdicola via ten. SilvestriEdicola via Togliatti zona 167Edicola viale Pio XIFamm Immobiliare, via de Luca 15Farmacia Grillo, largo Sant’AngeloFlory’s Cafè via gen. Poli 3Lido Alga Marina, ss16 Molfetta-Giovinazzo Lido Bahia, località Torre RotondaLido Belvedere, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Lafayette, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Marina Piccola, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Nautilus, ss16 Molfetta-GiovinazzoLido Nettuno, ss16 Molfetta-BisceglieLido Scoglio d’Inghilterra, località Torre RotondaMattia’s Cafè, via Dante 14Medi Max via TerlizziMister Toto via LositoMondo Casa Immobiliare, piazza Effrem 12Note&Book Cartolibreria, via Tommaso Fiore 24Off Street piazza Garibaldi 15 Palazzetto dello Sport “G. Poli” via Martiri di Via FaniPanificio Annese via Cappellini 28Panificio Biancaneve via de Luca 59 Panificio Biancaneve via Molfettesi del Venezuela 41Panificio Cangelli via cap. de Candia 49Panificio Centrale via Respa 40 Panificio de Gennaro via cap. de Candia 155Panificio de Pinto via Edoardo GermanoPanificio don Bosco corso Fornari 36 Panificio don Bosco via Cormio 36Panificio Europa via Rattazzi 41Panificio Il Cugino Via D’Azeglio Massimo,91Panificio il Forno zona 167Panificio Jolly viale Pio 11 9/a Panificio La Sfornata via E. Fermi Panificio Minervini via Bixio 25 Panificio Non Solo Pane via gen. Poli 13 Panificio Non Solo Pane via Paniscotti 44 Panificio Petruzzella via Bovio 18 Panificio Posta via Ricasoli 29 Panificio Sant’Achille via Martiri di via Fani 15 Panificio Trionfo via ten. Fiorino 71 Parrocchia Cattedrale, via D. Alighieri

Parrocchia Cuore Immacolato di Maria via MascagniParrocchia Immacolata, piazza Immacolata 62Parrocchia Madonna della Pace viale XXV AprileParrocchia Madonna della Rosa via C. A. Dalla Chiesa 19Parrocchia Sacro Cuore di Gesù c.so UmbertoParrocchia San Berardino via TattoliParrocchia San Corrado Duomo, banchina SeminarioParrocchia San Domenico via San Domenico 1Parrocchia San Gennaro via S. PansiniParrocchia San Giuseppe via A. Saffi 1Parrocchia San Pio X viale Gramsci 1Parrocchia Santa Famiglia via Innocenzo VIIIParrocchia Santa Teresa piazza V. Emanuele 3Parrocchia Sant’Achille via A. SalvucciPlace Blanc Cafè piazza M. di Savoia 4Pizzeria I Monelli, via Madonna dei Martiri 112 Stazione di rifornimento AGIP via Terlizzi Stazione di rifornimento Madogas via Terlizzi Stazione di rifornimento AGIP via GiovinazzoStazione di rifornimento API Zona Artigianale Stazione di rifornimento ESSO via Bisceglie Stazione di rifornimento Q8 via dei Lavoratori Zona Ar tigianaleSupermercato Granrisparmio v. M. della ResistenzaSwing Pub viale Pio XI 27 Pub Flower via GiovinazzoTabaccheria corso Umberto 74Tabaccheria piazza Garibaldi 6Tabaccheria piazza Roma 4Tabaccheria via Azzarita 65Tabaccheria via Bari 68Tabaccheria via Fiorini 41Tabaccheria via Fornari 66Tabaccheria via G. Salvemini 124Tabaccheria via Hugo 3Tabaccheria via Madonna dei Martiri 2Tabaccheria via Madonna dei Martiri 67Tabaccheria via Margherita di Savoia 5Tabaccheria via Pansini 52Tabaccheria via Paradiso 2Tabaccheria via Roma 32Tabaccheria via Rossini 12Tabaccheria via Silvestri 68Tabaccheria viale Pio XITenenza Guardia di Finanza viale dei Crociati Ufficio Relazioni con il Pubblico

Rubriche2� giovedì 17 settembre 2009

Page 29: Il Fatto n. 043

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI

FACILE DIFFICILE

Consigli per una sana alimentazioneLa dieta dopo le vacanze

1426Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Eccoci qua, al ritorno dalle vacanze, con una bella ab-bronzatura, un po’ di nostalgia per l’adorata spiaggia e forse qualche chiletto

di troppo dovuto ai gelati o alle belle serate passate a cena fuori in compagnia. Ma non è il caso di colpevolizzarsi troppo. Un paio di chili acquistati in vacanza non sono un problema per chi è normopeso e non sono certo proprio quei due i responsabili di tutte le problematiche legate all’obesità per chi invece ne aveva già tanti da buttar giù. Ma ora si ricomincia con la vita quotidiana ed è proprio ora che bisogna stare attenti a ri-prendere o a cercare di acquistare le corret-te abitudini alimentari. Giorno per giorno ci si deve prender cura di noi stessi. Allora ricordate: non saltate mai latte e cereali o fette biscottate e marmellata o un bel piat-to di frutta per la colazione della mattina perché questa è il pasto più importante; yogurt o un frutto come spuntino di metà mattina e pomeriggio; verdura ad ogni

pasto principale; moderate sale e olio a differenza di quanto è successo in vacanza in quel bel ristorante sul mare; non pensate di eliminare pane e pasta per perdere peso più in fretta perché avete solo bisogno di moderare le quantità, limitare i grassi e i dolci e ovviamente gli alcolici. La cosa che invece dovete assolutamente continuare a fare è bere tanta acqua, almeno due litri al giorno: sicuramente avete bevuto di più perché avete sudato di più, ma cercate di continuare per farla diventare un’abitudi-ne anche dei mesi più freddi. E allora: ore 8,00 un bicchiere di latte e cerali; ore 11,00 un frutto di stagione; ore 13,30 un piatto di pasta con verdure più un frutto; ore 17,00 uno yogurt; ore 20,30 insalata come con-torno per un’orata con un po’ di pane e un frutto. È solo un esempio di corretta distri-buzione degli alimenti durante un giorno della settimana. Ovviamente le quantità e i condimenti devono essere personalizzati rispetto al proprio fabbisogno che spesso è inferiore alla vostra fame, quindi state attenti.

dott.ssa Annalisa MiraBiologa Nutrizionista

2�Rubrichegiovedì 17 settembre 2009

Page 30: Il Fatto n. 043

w w w . i l f a t t o . n e t

SFORMATINO ALLE MANDORLE E OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA SU SALSA AL VINCOTTO DI FICHI

Ingredienti per � persone

Procedimento

Pasticcere: Giuseppe de Candia

1�0 gr di olio extravergine d’oliva1�� gr di zucchero a velo�� gr di miele d’acacia1�� gr di farina di mandorle1�0 gr di uova intere (� uova circa)�� gr di farinascorza di limone grattugiata q.b.cannella in polvere q.b.

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ARIETE LEONE SAGITTARIO

In queste settimane potreste dover prendere una decisione che però comporta l’accordo di tutti i membri della famiglia oppure della società in cui lavorate, fato sta che ovviamente non sarà facile coordinare tutti i pen-sieri e fare la cosa più giusta.

Vi converrà essere molto organizzati e non perdere neppure un minuto del vo-stro tempo dietro ad inutili facezie. Se siete convinti del programma che do-vete portare avanti, sarà perfettamente inutile dare ascolto a chi vorrà invece mettervi solo i bastoni tra le ruote.

Dovete essere sicuri che i vostri pensieri e le vostre idee arrivino alla persona giusta e sapete da soli che l’unico modo affinché questo acca-da è quello di parlare a quattrocchi, senza intermediari e senza delegati.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Dovrete pensare soltanto alla vostra salute, in quanto sforzarvi troppo per adempiere a tutte le richieste che vi verranno fatte, sarebbe davvero impos-sibile e troppo dispendioso! Cercate di imparare a dire di no in modo anche gentile, ma che sia sempre un rifiuto.

L’universo intero vi sarà favorevole e questo vi permetterà di raggiungere un obiettivo che vi era-vate prefissati già da un po’ ma che era compli-cato da raggiungere, fino a quando non avreste usato un po’ della fiducia in voi stessi. Un amico o un parente vi hanno dato la spinta necessaria ed ora siete pronti ad affrontare qualsiasi avventura.

Gli astri forse saranno troppo occu-pati con i problemi altrui per consi-derare anche voi, ma questo non è un male, in quanto potrebbe voler dire soltanto che non avrete proble-mi di cui preoccuparvi.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Le vostre abilità dialettiche vi aiuteranno di certo a trovare un accordo con le persone che incontrerete e che vi proporranno degli affari. Anche se questi dovessero essere più vantaggiosi per loro piuttosto che per voi, questo non dovrà scoraggiarvi, poiché troverete alla fine il modo di ricavare qualcosa di utile, almeno dal punto di vista dell’esperienza.

Sarebbe meglio lasciare le persone a cui volete bene fare quello che de-siderano, in quanto ultimamente le avete messe sotto pressione e non avete permesso loro di esprimere i propri veri sentimenti e le loro idee.

Non avrete particolari drammi di cui oc-cuparvi, poiché le persone che fino ad oggi vi hanno dato pensieri, entreranno in sciopero e non ne sentirete parlare affat-to. In questo clima di tranquillità dovreste approfittarne per rilassarvi e per dedicarvi alle persone che più contano per voi.

CANCRO SCORPIONE PESCI

È tempo di dedicarsi a ciò che si ri-tiene giusto e non a quello che gli altri ritengono giusto per voi. Cerca-te di fare mente locale e di capire ciò che desiderate di più al momen-to, poiché ne avete le capacità ed i mezzi.

Se vorrete davvero aiutare tutte le persone che vi chiederanno aiuto, dovrete ovviamente scegliere qual-cuno rispetto a qualcun altro, poi-ché dovrete privilegiare coloro che amate, anche ferendo tutti gli altri.

Le vostre energie saranno concentrate su qualsiasi situazione, tranne che su quelle più importanti. Questo vuol dire che non sarete particolarmente interes-sati a quello che vi accade intorno e che potrebbe cambiare, sia in positivo che in negativo nella vostra vita.

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

Rubriche giovedì 17 settembre 2009�0

IL FATTOQuindicinale gratuito di informazione

EDITOREActiva S.r.l. con unico socio

PRESIDENTEGiulio Cosentino e-mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILECorrado Germinario

COLLABORATORIAngela Teatino, Pantaleo de Trizio, Isabel Romano, Lella Salvemini, Marco Roberto Spadavecchia, Marilena Farinola, Francesco Tempesta, Annalisa Mira, Giordano Germinario, Beatrice De Gennaro.

Registrato presso il Tribunale di Trani · aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07

REDAZIONEVia degli Antichi Pastifici,Zona Artigianale A/8 · [email protected]

PROGETTO GRAFICO Vincenzo de Pinto

IMPAGINAZIONENELLOPOLI.com | HIDESIGN.it

STAMPAMASTER PRINTING S.R.L.VIA DELLE MARGHERITE 20/22 MODUGNO BA

CONCES. DELLA PUBBLICITA’Ufficio Commerciale · tel. 080.3382096

Per la salsa2�0 ml di latte1�0 gr di tuorli 12� gr di zucchero1�0 ml di panna1�0 gr di vincotto di fichi

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Emulsionare l’olio extravergine d’oliva con lo zucchero a velo e il miele; incor-porare le uova e montare bene il tutto.Aggiungere la farina con la scorza di limone e un pizzico di cannella, montare bene il tutto e dividere il composto in stampini oleati a forma semisferica. Infornarli e cuocere per 15 minuti a 180° C. Sformare e servire con la salsa.Per la salsaBollire il latte e versarlo sui tuorli sbattuti con lo zucchero; portare il tutto al primo bollore. Unire il vincotto e la panna.

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