CORSO di AGGIORNAMENTO LAVORATORI · Gestione VDT Pause e ritmi di lavoro Sorveglianza sanitaria 21...
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CORSO di AGGIORNAMENTO LAVORATORI
D.Lgs. 81/2008 e Accordo Stato Regioni del 21/12/2011
Fonti di rischio
e
aggiornamenti tecnici sui rischi
ai quali sono esposti i lavoratori
Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro
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Sommario
Individuare e valutare i rischi e rischi specifici del
settore
I principali fattori di rischio e le relative misure tecniche,
organizzative e procedurali di prevenzione e protezione
Il rischio da stress lavoro-correlato
Videoterminali
La tutela della gravidanza
Movimentazione Manuale dei Carichi
Rischio biologico
DPI
La sorveglianza sanitaria
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Introduzione
“Siccome c’era rumore ho fornito le
cuffie ai lavoratori”… Questa misura
di tutela va bene?
Misure di prevenzione e protezione
Differenza tra tipi di rischi
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Priorità degli interventi
Valutazione del rischio
Definizione delle misure
(prevenzione e protezione)
e priorità di intervento
Attuazione della misura
(economiche e umane)
Verifica del risultato e
nuova valutazione
A seguito della valutazione
(VDR), sono individuate le
misure di prevenzione e
protezione
A questo sono associate delle
priorità di intervento
Le misure sono verificate con
gli aggiornamenti della VDR.
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D.Lgs. 81/2008
allegati/76614.htm
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Elenco di possibili Fattori di Rischio
Interferenze con il territorio
Presenza di aziende a rischio di incidente rilevante e Infrastrutture
Aree comuni, esterne e accessi
Luoghi di lavoro, luoghi sotterranei e semisotterranei
Strutture, spazi e arredi
Igiene e servizi
Banchine e rampe di carico
Magazzini
Porte e vie di esodo
Cantieri
Lavori particolari
Ambienti confinati
Lavori nei cassoni ad aria compressa
Effettuazione di scavi e fondazioni
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Fattori di rischio presi in esame
Costruzioni e demolizioni
Accesso in quota
Ponteggi fissi e movibili
Accesso con fune
Macchine
Ascensori e montacarichi
Sollevamento persone diversi da ascensori
Mezzi di trasporto
Attrezzature e lavorazioni manuali
Saldatura manuale
Manipolazione di oggetti
Rischi elettrici
Interventi e manutenzioni
Attrezzature a pressione
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Fattori di rischio presi in esame
Rischio incendio
Preparati esplosivi
Saldatura manuale
Manipolazione di oggetti
Atmosfere esplosive(ATEX)
Agenti chimici
Agenti cancerogeni e mutageni
Amianto
Agenti biologici
Microclima e ventilazione
Illuminazione e videoterminali
Rumore
Vibrazioni
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Fattori di rischio presi in esame
Campi elettromagnetici
Radiazioni ottiche artificiali
Radiazioni ionizzanti
Movimentazione manuale dei carichi e movimenti ripetuti
Organizzazione del lavoro, ergonomia e stress
Lavoro notturno
Donne gestanti
Minori
Segnaletica e DPI
Informazione, formazione e addestramento
Alcolici e superalcolici
Controlli e manutenzioni
Appalto e contratto d'opera (Titolo I)
Cantieri temporanei e mobili (Titolo IV)
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In tutti gli ambienti
Rischio Misure da attuare / Cosa controllare
Uscite di
sicurezza
Segnalazione
Possibilità di accesso
Funzionamento
Illuminazione dei percorsi
Emergenze Presenza dell’addetto
Antincendio
Stoccaggio materiali,
Etichettatura sostanze,
Inneschi elettrici.
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In tutte le fasi di lavoro
Rischio Misure da attuare / controllare
Impianti Integrità
Pavimenti,
pareti, vetrate
ecc.
Integrità,
Pulizia,
Solidità …
Illuminazione
ordinaria e di
emergenza
Funzionamento e pulizia delle lampade,
prove periodiche su illuminazione di
emergenza
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Stoccaggio di prodotti pericolosi
Rischio Misure da attuare / controllare
Contatti
accidentali
Identificazione dei depositi
Conformità e pulizia dei luoghi
Assenza di emissioni
Incendio
Etichettatura dei prodotti
Rispetto del divieto di fumo
Manutenzione degli impianti
Segnaletica
Formazione e addestramento personale
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Impianti elettrici
Rischio Misure da attuare / controllare
Conformità e
manutenzioni
Collaudi e regolare manutenzione
Certificazione in caso di modifiche
Mantenimento in buono stato di
conservazione
Interventi
Abilitazione PES e PAV in caso di interventi
Coordinamento con soggetti esterni in
caso di interferenze
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Antincendio
Rischio Misure da attuare / controllare
Impianto
antincendio
Collaudi e regolare manutenzione
Certificazione in caso di modifiche
Mantenimento in buono stato di
conservazione
Verifiche
periodiche Controllo e verifiche periodiche
Interferenze Coordinamento in caso di interferenze
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Macchine
Rischio Misure da attuare / controllare
Competenze Competenze e capacità per utilizzo
Abilitazioni per macchine particolari
Gestione
Marcatura e conformità
Verifiche di legge
Regolare manutenzione e pulizia
Uso
Uso conforme a indicazioni del fabbricante
Gestione e omologazione per eventuali
modifiche
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Movimentazione manuale dei carichi
Rischio Misure da attuare / controllare
Sollevamento,
spinta e traino di
carichi
Adeguata formazione
Uso degli ausili forniti
Manutenzione di ausili e attrezzature
Movimenti
ripetitivi
Rispetto dei tempi di pausa
Modalità di lavoro coerenti con indicazioni
ricevute
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Agenti fisici
Rischio Misure da attuare / controllare
Rumore
Uso delle protezioni sulle fonti di rumore
Manutenzione macchine e attrezzature
Uso dei DPI
Vibrazioni Corrette modalità di lavoro
Manutenzione macchine e attrezzature vibranti
CEM Rispetto della segnaletica
Rispetto delle prescrizioni ricevute
ROA Rispetto della segnaletica
Uso dei DPI
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Agenti chimici pericolosi
Rischio Misure da attuare / controllare
Informazione e
competenza
Verifica messa a disposizione delle schede
di sicurezza
Corretta etichettatura
Idonea formazione e uso conforme
Esposizione
Rispetto delle prescrizioni
Uso dei DPI
Funzionamento dei dispositivi di
captazione degli inquinanti
Allarmi Taratura e funzionamento rilevatori
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Amianto
Rischio Misure da attuare / controllare
Informazione
Etichettatura materiali in opera Idonea
formazione e informazione sui materiali in
opera
Esposizione
Manutenzioni con imprese abilitate
Uso dei DPI
Coordinamento con soggetti esterni
Piano di manutenzione e controllo
Misurazioni Indagini periodiche
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Agenti biologici
Rischio Misure da attuare / controllare
Informazione e
competenza
Verifica messa a disposizione delle
informazioni
Corretta segnalazione aree a rischio
Idonea formazione e uso conforme
Esposizione
Rispetto delle prescrizioni
Uso dei DPI
Funzionamento dei dispositivi di
captazione
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Atmosfere esplosive
Rischio Misure da attuare / controllare
Aree a rischio Verifica segnalazione aree classificate
Coordinamento con soggetti esterni
Comportamenti
Rispetto delle prescrizioni
Uso dei dispositivi antideflagranti
Funzionamento e taratura dei dispositivi
di captazione
Allarmi Taratura e funzionamento rilevatori
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Videoterminali e illuminamento
Rischio Misure da attuare / controllare
VDT
Abbagliamenti
Caratteristiche postazione
Posizione monitor rispetto alle finestre e
dispositivi illuminanti
Gestione VDT Pause e ritmi di lavoro
Sorveglianza sanitaria
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Uso autovetture
Rischio Misure da attuare / controllare
Autovettura
Manutenzione programmata
Manutenzione straordinaria
Segnalazione anomalie
Dispositivi da usare in caso di emergenza
Guida
Condotta di guida
Norme comportamentali
Tempi e ritmi di lavoro
Alcolismo e tossicodipendenza
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Profili di rischio: scuola materna
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Mansione Rischi associati
Maestra d’asilo
Affaticamento, cadute in piano,
folgorazione, postura incongrua,
lavoratrici madri, informazione e
formazione.
Collaboratore
scolastico
Caduta a livello e scivolamento,
esposizione ad agenti chimici, MMC,
Punture, tagli, abrasioni, ferite,
informazione e formazione.
Addetto Attività
di recupero e di
sostegno
Cadute in piano, folgorazione, lavoratrici
madri, informazione e formazione.
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Profili di rischio: scuola materna
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Mansione Rischi associati
Addetto
Laboratorio
grafico - artistico
Affaticamento, cadute in piano,
esposizione ad agenti chimici, punture,
tagli, abrasioni, ferite, informazione e
formazione.
Addetto Attività
ginnico - sportiva
Caduta a livello e scivolamento, carenza
di areazione e/o forzata, carenza di
illuminazione naturale.
Addetto mensa
Affaticamento, cadute in piano,
esposizione ad agenti biologici,
folgorazione, incendio, ustioni, punture,
tagli, abrasioni, ferite.
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Attività del collaboratore scolastico
Fattori di Rischio
Attrezzo strizza stracci
Carrello con secchi
attrezzature per la pulizia
Paletta raccogli sporco
Scopa
Straccio
Secchio
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Attività del collaboratore scolastico
Rischi associati Misure preventive DPI
Caduta a livello
e scivolamento
Mantenimento dell'ordine negli spazi di
lavoro (soprattutto pavimenti sgombri),
corretta illuminazione dei luoghi di
lavoro, pavimentazione regolarmente
controllata sia dal punto di vista della
pulizia (superfici ben pulite, non bagnate
e non scivolose) che da quello
dell'integrità. Per ridurre al minimo il
rischio è buona norma usare scarpe
opportune, come scarpe antiscivolo.
Scarpe di
sicurezza
antiscivolo e
impermeabili
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Attività del collaboratore scolastico
Rischi associati Misure preventive DPI
Caduta a livello
e scivolamento
Mantenimento dell'ordine negli spazi di
lavoro (soprattutto pavimenti sgombri),
corretta illuminazione dei luoghi di
lavoro, pavimentazione regolarmente
controllata sia dal punto di vista della
pulizia (superfici ben pulite, non bagnate
e non scivolose) che da quello
dell'integrità. Per ridurre al minimo il
rischio è buona norma usare scarpe
opportune, come scarpe antiscivolo.
Scarpe di
sicurezza
antiscivolo e
impermeabili
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Attività del collaboratore scolastico
Rischi associati Misure preventive DPI
Esposizione
per contatto,
ingestione o
inalazione
Durante l'esecuzione della fase lavorativa viene
ridotta al minimo la durata e l'intensità
dell'esposizione dei lavoratori e la quantità
dell'agente chimico da impiegare.
Tutti i lavoratori addetti o comunque presenti sono
stati adeguatamente informati, formati e addestrati:
sulle modalità di impiego e di deposito delle sostanze
o dei preparati pericolosi, sui rischi per la salute
connessi con il loro utilizzo, sulle attività di
prevenzione da porre in essere e sulle procedure da
adottare in caso di emergenza, anche di pronto
soccorso, sulla base delle informazioni della scheda di
sicurezza fornita dal produttore.
È fatto assoluto divieto di fumare, mangiare o bere
sul posto di lavoro.
È indispensabile indossare i DPI da adottare in
funzione degli specifici agenti chimici presenti.
Conservare, manipolare e trasportare gli agenti
chimici pericolosi secondo le istruzioni ricevute dal
datore di lavoro.
Guanti,
calzature,
maschere ,
tute
monouso.
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Attività del collaboratore scolastico
Rischi associati Misure preventive DPI
Lombalgia
Nella fase lavorativa in cui è previsto
l'utilizzo diretto di utensili ed
attrezzature comunque capaci di
trasmettere vibrazioni al corpo
dell'operatore sono attuate tutte le
soluzioni tecniche più efficaci per la
protezione dei lavoratori (es. dispositivi
di smorzamento, ecc.) e sono mantenute
in stato di perfetta efficienza.
L'organizzazione del lavoro deve
prevedere la rotazione tra gli operatori.
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Attività del collaboratore scolastico
Rischi associati Misure preventive DPI
Movimentazione
manuale dei
carichi
Nelle attività che comportano la movimentazione
manuale di carichi pesanti sono utilizzati mezzi ed
attrezzature adeguate per la movimentazione dei
carichi stessi.
I lavoratori sono stati istruiti sulla corretta
movimentazione a:
a) Afferrare il carico con due mani e sollevarlo
gradualmente facendo in modo che lo sforzo sia
supportato dai muscoli delle gambe, mantenendo il
carico vicino al corpo, evitando possibilmente di
spostare carichi situati a terra o sopra la testa.
b) Mantenere la schiena e le braccia rigide.
c) Evitare ampi movimenti di torsione o
inclinazione del tronco.
In caso di lavori di movimentazione manuale della
durata maggiore di un'ora è prevista una pausa in
rapporto di 1/5 (7 minuti circa/ora).
Non sollevare da solo pesi superiori ai 25 kg per gli
uomini e 20 kg per le donne, ma richiedere l'aiuto
di un altro lavoratore.
Scarpe di
sicurezza
antiscivolo e
impermeabili
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Attività del collaboratore scolastico
Rischi associati Misure preventive DPI
Punture,
tagli,
abrasioni,
ferite
Nelle attività lavorative ove è
prevista la necessità di movimentare
materiali con superfici ruvide,
taglienti o pungenti, gli addetti
incaricati indossano guanti antitaglio
e scarpe di sicurezza.
Guanti
antitaglio e
scarpe di
sicurezza.
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Attività del collaboratore scolastico
Rischi associati Misure preventive DPI
Mancata
informazione
Ogni lavoratore ha ricevuto adeguata informazione sui
rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi
all’attività della impresa in generale.
Ogni lavoratore ha ricevuto adeguata informazione
sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la
lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro.
Ogni lavoratore ha ricevuto adeguata informazione sui
nominativi dell’addetto antincendio e primo soccorso,
del responsabile e degli addetti del servizio di
prevenzione e protezione, e del medico competente.
Ogni lavoratore ha ricevuto adeguata informazione sui
rischi specifici cui è esposto, le normative di sicurezza
e le disposizioni aziendali in materia.
Ogni lavoratore ha ricevuto adeguata informazione sui
pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati
pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza.
Ogni lavoratore ha ricevuto adeguata informazione
sulle misure e le attività di protezione e prevenzione
adottate.
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Attività del collaboratore scolastico
Rischi associati Misure preventive DPI
Mancata
formazione
Ogni lavoratore ha ricevuto una formazione
sufficiente ed adeguata in materia di salute e
sicurezza, con particolare riferimento a:
concetti di rischio, danno, prevenzione,
protezione, organizzazione della prevenzione
aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti
aziendali, organi di vigilanza, controllo,
assistenza.
Ogni lavoratore ha ricevuto una formazione
adeguata in materia di salute e sicurezza,
con particolare riferimento a: rischi riferiti
alle mansioni e ai possibili danni e alle
conseguenti misure e procedure di
prevenzione e protezione caratteristici del
settore.
Ogni lavoratore ha ricevuto una formazione
adeguata in merito ai rischi specifici.
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Rischi trasversali organizzativi
Questi rischi si individuano nel rapporto tra
l’operatore e “l’organizzazione del lavoro” in cui
questo è inserito.
Le interazioni tra l’individuo e l’organizzazione
possono essere di tipo ergonomico, psicologico e
organizzativo.
Questi rapporti possono determinare ripercussioni
sulle condizioni di rischio per la sicurezza e per la
salute.
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Alcuni esempi di attività a rischio
Processi di lavoro usuranti come i lavori in
continuo, il sistema a turni, il lavoro notturno;
Incarichi di responsabilità, manutenzione e
controllo di impianti a rischio;
Lavoro in comparto sanitario a contatto
giornaliero con situazioni critiche;
Incarichi di responsabilità in condizioni di scarse
risorse disponibili;
lavoro ai VDT.
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Video: infortuni
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Lo stress lavoro - correlato si manifesta quando le persone percepiscono
uno squilibrio tra
“le richieste avanzate nei loro confronti e le capacità e le risorse a loro
disposizione per far fronte a tali richieste”
Lo stress, quando è prolungato nel tempo, diventa un rischio per la
salute personale e per la sicurezza propria e degli altri.
I motivi dello stress sono (in generale):
Innovazioni apportate alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione del lavoro
Precarietà del lavoro
Aumento del carico di lavoro e del ritmo di lavoro
Elevate pressioni emotive esercitate sui lavoratori
Violenza e molestie di natura psicologica
Scarso equilibrio tra lavoro e vita privata
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Che cosa è lo stress lavoro correlato
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Eustress: se l’individuo è capace con le proprie risorse e
strategie di reagire alle pressioni, nel breve termine, si parla di
stress positivo.
Distress: se le condizioni sfavorevoli superano le capacità e le
risorse proprie, oppure sono prolungate nel tempo, l’individuo
diventa incapace di reagire e offre risposte poco adattive.
Si parla di stress negativo.
LO STRESS NON È UNA MALATTIA MA UN’ESPOSIZIONE
PROLUNGATA ALLO STRESS PUÒ RIDURRE L’EFFICIENZA SUL
LAVORO E CAUSARE PROBLEMI DI SALUTE
Disturbi digestivi Disturbi del sonno Ritmo rallentato Insicurezza Irritabilità
Difficoltà a prendere decisioni Errori frequenti Preoccupazione Difficoltà a concentrarsi
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Che cosa è lo stress lavoro correlato
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una necessaria VALUTAZIONE PRELIMINARE attraverso indicatori
verificabili relativi all’organizzazione aziendale ed al contesto del
lavoro
una VALUTAZIONE APPROFONDITA eventuale nel caso in cui la
valutazione preliminare riveli elementi di rischio da stress lavoro-
correlato e le misure di correzione adottate a seguito della stessa,
dal datore di lavoro, si rivelino inefficaci.
Il metodo proposto si articola in:
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Valutazione del rischio: proposta INAIL
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Le due fasi della valutazione
Indicatori oggettivi dello stress
lavoro-correlato:
• eventi sentinella;
• fattori di contenuto del lavoro;
• fattori di contesto del lavoro
Percezione soggettiva dei lavoratori:
• questionari,
• focus group ecc.
Valutazione
Preliminare
Valutazione
Approfondita
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L.C. 18/11/2010
allegati/80984.htm
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Gli indicatori
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L’utilizzo del videoterminale, soprattutto se
prolungato, può provocare qualche disturbo,
essenzialmente per l’apparato muscolo-
scheletrico e per la vista, o problemi di
affaticamento mentale.
Tuttavia, osservando alcune norme di buona
pratica è possibile prevenirli.
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Videoterminali
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I disturbi che i lavoratori addetti ai
videoterminali possono accusare sono:
Disturbi alla vista e agli occhi;
Problemi legati alla postura;
Affaticamento fisico e mentale.
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Videoterminali
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bruciore,
lacrimazione,
secchezza,
fastidio alla luce,
pesantezza,
Visione annebbiata,
visione sdoppiata,
stanchezza alla lettura.
“ASTENOPIA”
(debolezza visiva degli occhi)
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Distrurbi alla vista e agli occhi
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Frequenza dei sintomi Livello di astenopia
< 1 volta/settimana Trascurabile
1 – 2 volte/settimana Lieve
3 volte/settimana Moderata
4 – 5 volte/settimana Intensa
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Distrurbi alla vista e agli occhi
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Gli addetti ai videoterminali devono prevenire la
possibile insorgenza di:
disturbi alla colonna vertebrale, dovuti ad una
errata posizione del corpo e dal restare troppo
tempo seduti;
disturbi muscolari, dovuti all’affaticamento ed
indolenzimento dei muscoli perché poco irrorati dal
sangue per la posizione contratta statica;
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I problemi legati alla postura
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disturbi alla mano e all’avambraccio, (il dolore,
l’impaccio ai movimenti, i formicolii alle dita),
dovuti all’infiammazione dei nervi e dei tendini
sovraccaricati o compressi a causa dei movimenti
ripetitivi rapidi.
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I problemi legati alla postura
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Può verificarsi in caso di:
cattiva organizzazione del lavoro che obbliga
all’esecuzione di operazioni monotone e ripetitive
per lunghi periodi;
carico di lavoro troppo elevato o troppo scarso;
responsabilità troppo alta o troppo scarsa rispetto
alle capacità personali;
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Affaticamento fisico o mentale
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cattive condizioni ambientali (temperatura,
umidità e velocità dell’aria);
rumore ambientale tale da disturbare l’attenzione;
software non adeguato.
I disturbi che si manifestano sono di tipo psicologico e
psicosomatico
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Affaticamento fisico o mentale
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Ai fini della prevenzione è pertanto necessario:
progettare ergonomicamente il posto di lavoro con
una corretta scelta e disposizione degli arredi e dei
videoterminali;
organizzare correttamente il lavoro, rispettando le
pause e ruotando su più mansioni in modo da
rendere più vario il contenuto del lavoro
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Prevenzione
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evitare di mantenere una posizione inalterata per
tempi prolungati, la digitazione rapida e l’uso del
mouse per lunghi periodi.
avere a disposizione un videoterminale moderno e
appropriato nonché mobili idonei (regolabili);
allestire il posto di lavoro in modo ottimale in
funzione delle dimensioni corporee dell’operatore
(altezza del sedile, del piano di lavoro e posizione
del videoterminale);
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Prevenzione
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usare occhiali appropriati per correggere eventuali
difetti di vista;
fare pause per rilassarsi.
In alcuni casi può essere utile disporre di accessori
che consentano di lavorare anche in piedi o di
accessori ergonomici come poggia-polsi per l’uso di
tastiera e mouse.
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Prevenzione
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Lo schermo è posizionato in
modo che la sorgente
luminosa sia laterale (asse
operatore/videoterminale
parallelo alla parete su cui
si aprono le finestre)?
In questo modo evitate
fastidiosi abbagliamenti e
riflessi sullo schermo.
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Prevenzione
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Lo schermo è proprio di
fronte a voi?
In questo modo evitate di
ruotare continuamente la
testa o il tronco mentre
lavorate (tastiera e
schermo devono essere
paralleli al bordo del
tavolo).
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Prevenzione
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Avete spazio a sufficienza per
la tastiera, il mouse e
soprattutto per le vostre
gambe?
Sotto la scrivania non devono
esserci elementi che limitino
o blocchino le gambe o i piedi
(ad es. cassettiere, gambe di
tavolo, cestini ecc.)
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Prevenzione
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La sedia e il tavolo sono
regolati in altezza in base
alla vostra corporatura, in
modo che in posizione
rilassata gli avambracci
siano paralleli al piano
della scrivania?
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Prevenzione
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Lo schienale è sistemato in
modo che possiate sedervi
«in modo dinamico»
(schienale regolabile in
inclinazione) e che il
meccanismo a molle sia
adeguato al vostro peso?
Tra la parte posteriore del
ginocchio e il bordo della
sedia rimane uno spazio
come minimo pari a due
dita?
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Prevenzione
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La distanza degli occhi
dallo schermo è di 60 - 80
cm (questo vale per gli
schermi normali)?
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Prevenzione
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Lo schermo è in posizione
tale che il bordo superiore
del monitor si trova circa 5
- 10 cm sotto l’altezza degli
occhi e che con lo sguardo
abbassato riuscite a vedere
la metà dello schermo?
Non appoggiate lo schermo
sul computer.
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Prevenzione
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Vi muovete abbastanza?
Mentre lavorate la
suddivisione ideale è la
seguente:
• 60 % del lavoro svolto da
seduti
• 30 % in piedi
• 10 % di spostamenti
mirati
61
Prevenzione
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È importante che le lavoratrici conoscano il
“Testo unico a tutela della maternità e paternità”.
Si tratta di una normativa che disciplina i congedi, i
riposi, i permessi e la tutela delle lavoratrici e dei
lavoratori connessi alla maternità e paternità,
prevedendo anche misure preventive e protettive per
la salute e la sicurezza delle lavoratrici in gravidanza e
dopo il parto.
62
d.Lgs. 151/2001: La tutela della gravidanza
-
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DEVE informare il Datore di lavoro del proprio stato di
gravidanza, al fine di attivare le misure di tutela
conseguenti ed ottenere i diritti previsti dalla
Legge;
PUÒ presentare istanza al Servizio Ispezione della
Direzione Provinciale del Lavoro al fine di
ottenere l'astensione dal lavoro:
sia nel caso di gravi complicanze della
gravidanza o di preesistenti forme morbose che
si presume possano essere aggravate dalla
gravidanza;
sia per condizioni di rischio lavorativo.
63
La lavoratrice madre
-
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È responsabile della tutela della sicurezza e della salute
della lavoratrice.
Venuto a conoscenza dello stato di gravidanza di una
lavoratrice:
la allontana immediatamente dalla eventuale situazione
di rischio;
provvede ad assegnarla ad altra mansione compatibile
con lo stato di gravidanza, anche modificando
temporalmente le condizioni o l'orario di lavoro,
informando del provvedimento adottato il Servizio
Ispezione della Direzione Territoriale del Lavoro (ex
Direzione Provinciale del Lavoro);
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Il datore di lavoro
-
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qualora le modifiche delle condizioni di lavoro non fossero
possibili per motivi organizzativi o altro, informa per
iscritto il Servizio Ispezione della Direzione Territoriale del
Lavoro per i provvedimenti di competenza (interdizione al
lavoro).
il Datore di lavoro (Art. 11 D. Lgs. 151/2001), fermo
restando i divieti già previsti dall'art. 7, nell'ambito della
valutazione dei rischi effettuata ai sensi dell'art. 28 del
D.Lgs. 81/08, dovrà tenere conto anche della presenza di
personale femminile che può essere maggiormente
suscettibile in gravidanza / allattamento all'esposizione ad
agenti fisici, chimici o biologici, processi o particolari
condizioni di lavoro di cui all'Allegato C del Testo Unico.
65
Il datore di lavoro
-
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il Datore di lavoro (Art. 11 D. Lgs. 151/2001), informa le
lavoratrici ed il RLS sull'esito della valutazione e sulle
misure di prevenzione e di protezione che intende
adottare al fine di evitare l'esposizione della lavoratrice
(gestante, puerpera o in allattamento) a rischi per la sua
sicurezza e salute, del nascituro e del neonato in
allattamento.
nel caso in cui dall’esito della valutazione non
emergessero rischi per la sicurezza e salute della
lavoratrice in gravidanza il Datore di lavoro è tenuto
solamente ad informarne la lavoratrice e il
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
66
Il datore di lavoro
-
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Con questo termine si intendono:
le operazioni di trasporto e/o di sostegno di
un carico, da parte di uno o più lavoratori;
il sollevamento di un carico;
il deposito di un carico;
lo spingere / tirare un carico;
lo spostamento di un carico.
67
Movimentazione Manuale dei Carichi
Tutte queste
operazioni possono
comportare rischi di
lesioni dorso-
lombari
-
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Si intendono lesioni a carico di:
ossa;
muscoli;
tendini;
nervi;
vasi;
… a livello dorso – lombare, ossia che interessano la “schiena”.
68
Lesioni dorso-lombari
-
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Si è constatato che i carichi
devono essere sollevati:
con la schiena in posizione
dritta;
con il tronco eretto;
con la posizione del corpo
accoccolata;
il peso sollevato deve
essere tenuto accostato il
più possibile al corpo.
69
Sollevamento e trasporto corretto
-
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Sollevando un carico con
la schiena curva i dischi
intervertebrali
cartilaginosi vengono
deformati e compressi
sull’orlo e ciò può
causare affezioni alla
schiena.
70
Sollevamento e trasporto corretto
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Nello spostare, alzare e sistemare pesi che superano i 25 kg.
per gli uomini, e 20 kg. per le donne, occorre
essere coadiuvati da altre persone o
da apposite attrezzature.
Quando più persone intervengono insieme
per sollevare, trasportare, posare a terra un unico carico, occorre
che tutti i loro movimenti siano coordinati e vengano eseguiti
contemporaneamente, onde evitare che l’una o l’altra persona
abbia a compiere sforzi eccessivi.
Una sola persona deve assumere la responsabilità delle
operazioni e impartire istruzioni e precisi comandi.
71
Norme generali
-
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Viene determinato, per ogni azione di sollevamento, il cosiddetto
“limite di peso raccomandato”, che si calcola attraverso
un'equazione che, a partire dal peso massimo movimentabile in
condizioni ideali (15 Kg per i ragazzi, 20 Kg per le donne e 30 Kg per
gli uomini) considera l'eventuale esistenza di elementi sfavorevoli
nella movimentazione in analisi, introducendo appositi fattori
riducenti per ognuno di essi.
In pratica la movimentazione da analizzare fornisce in virtù delle sue
caratteristiche “ergonomiche” i fattori demoltiplicatori con cui verrà
via via ridotto il peso massimo movimentabile fino a fornire il
“peso limite raccomandato”; tale peso servirà da riferimento
(denominatore) nel rapporto con il “peso effettivamente
sollevato” per calcolare il rischio connesso di quella attività di
movimentazione.
72
Valutazione del Rischio col metodo NIOSH
-
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per ciascun elemento di rischio fondamentale sono indicati dei valori
quantitativi (qualitativi nel solo caso del giudizio sulla presa) che
l'elemento può assumere ed in corrispondenza viene fornito il
relativo fattore demoltiplicativo da utilizzare.
Il peso limite iniziale (CP) viene moltiplicato successivamente per i
vari fattori (xAxBxCxDxExF) e ridotto fino ad ottenere il peso limite
raccomandato per quella azione di sollevamento.
73
Valutazione del Rischio col metodo NIOSH
-
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Elementi
sfavorevoli nella
movimentazione
-
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Se l’indice di esposizione sarà:
< 0.75 attività basso rischio residuo
= 1 presenza di rischio debole da tenere sotto controllo
> 1 rischio richiedente intervento.
75
Valutazione del Rischio col metodo NIOSH
-
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RISCHIO DA ESPOSIZIONE
AD AGENTI BIOLOGICI
-
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Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di
esposizione ad agenti biologici
Art. 266
Campo di applicazione
Titolo X del D.Lgs. 81/08
ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI
-
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Attività in industrie alimentari Attività nell’agricoltura Attività nelle quali vi è contatto con gli animali e/o con
prodotti di origine animale Attività nei servizi sanitari, comprese le unità di isolamento
e post mortem Attività nei laboratori clinici, veterinari e diagnostici,
esclusi i laboratori di diagnosi microbiologica Attività in impianti di smaltimento rifiuti e di raccolta di
rifiuti speciali potenzialmente infetti Attività negli impianti per la depurazione delle acque di
scarico
Elenco esemplificativo di attività lavorative che
possono comportare la presenza di agenti biologici.
ALLEGATO XLIV
-
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Definizioni D.Lgs. 81/08
• qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato coltura cellulare o endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni
Agente biologico
• qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico
Microrganismo
• il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari Coltura cellulare
79
-
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Oltre a
• VIRUS
• BATTERI
• FUNGHI
• ENDOPARASSITI
Anche:
• prodotti dei microrganismi
• prioni (agenti causali del morbo della “mucca pazza”)
• prodotti cellulari di origine vegetale o animale (peli, forfore
animali, fibre tessili)
• artropodi (insetti, zecche, acari della polvere, ecc.)
Agenti biologici
-
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Probabilità che gli agenti biologici, venuti a contatto con
l’uomo, provochino l’evento dannoso
(infezione/allergia/intossicazione)
Tale PROBABILITA’ dipende:
A) dall’agente biologico
B) dall’organismo ospite (uomo)
C) dalla loro interazione
D) dall’ambiente in cui avviene l’incontro
Rischi biologici
-
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I. Contatto
diretto (con persona malata)
indiretto (con oggetti o strumenti contaminati)
II. Inalazione di goccioline di grandi dimensioni (droplet):
Rosolia, Orecchioni, Influenza, SARS, infezioni da streptococco
III. Inalazione di goccioline di piccole dimensioni (via aerea)
Morbillo, Varicella
IV. Ingestione accidentale
V. Vettori esterni (zanzare, zecche, altri artropodi)
VI. Via parenterale (puntura d'ago accidentale, taglio)
Rischi biologici Modalità di trasmissione
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In ambienti
Uomo e animali:
Desquamazione epidermide, trasmissione microrganismi per contatto
diretto o indiretto o per via aerea (influenza, polmoniti, tubercolosi,
varicella, ecc.)
Impianti condizionamento aria:
Acqua di condensa, umidificatori, torri di raffreddamento (batteri
termofili, endotossine batteriche, legionelle, batteri Gram negativi)
Acqua
Rete distribuzione acqua, serbatoi (Legionelle, batteri Gram negativi,
protozoi)
Arredi
Tappezzeria, tappeti, poltrone, piante, ecc.
Polvere
Miscela contenente microrganismi, terriccio, acari, muffe, ecc.
Rischi biologici
-
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AZIONE INFETTIVA:
Virus (influenzali, parainfluenzali, adenovirus, ecc., …..)
Batteri (S. aureus, Legionella spp., ….)
Funghi (Aspergillus fumigatus,…)
Parassiti (Acantamoeba, Naegleria fowleri,…)
AZIONE ALLERGICA:
Batteri (Actinomyces., ….)
Funghi (Aspergillus spp., Penicillium spp.,…)
Artropodi (Dermatophagoides farinae, D. pteronyssinus,…)
AZIONE TOSSICA
Prodotti e derivati dei microrganismi: endotossine, micotossine
(Penicillium spp., Aspergillus versicolor, ecc.), 1-3 beta glucani
(costituenti spore fungine)
Rischi biologici
Effetti sulla salute
-
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
Identificazione delle fonti di pericolo
Identificazione e quantificazione dei soggetti esposti
Misura dell’entità dell’esposizione
Misura della gravità del danno
Stima quantitativa o qualitativa dell’entità del rischio
Definizione della soglia di accettabilità
Individuazione delle misure di riduzione del rischio
Programmazione delle misure di riduzione
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-
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MISURE DI PREVENZIONE
E PROTEZIONE
Disegno di N. Todaro
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- Spazi di lavoro sufficientemente ampi
- Superfici lisce, di facile pulizia, impermeabili e resistenti
- Efficace aerazione nei luoghi di lavoro chiusi
- Sistemi di condizionamento sottoposti a regolare manutenzione e pulizia
- Microclima confortevole (T, UR, ricambi d’aria adeguati)
- Armadi separati per il vestiario civile e da lavoro
- Docce, se il tipo di attività lo richiede
- Servizi igienici adeguati
- Evitare di mangiare, bere e fumare nei luoghi di lavoro
Regole generali
Misure di riduzione del rischio negli ambienti chiusi
Sono tutte misure che
vanno
a ridurre la probabilità
di esposizione
-
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Polvere e sporco rappresentano un ottimo terreno di coltura.
N.B.: I disinfettanti NON sono agenti detergenti e ostacolano la
rimozione dello sporco. Vanno usati solo dopo la pulizia.
Sanificazione: uso di detergenti per ridurre il numero di
contaminanti batterici su oggetti e superfici. Una prima accurata
detersione con acqua e detergente seguito da risciacquo è il
sistema più semplice e valido
Disinfezione impedisce la proliferazione dei germi patogeni; non
deve sostituire la sanificazione in quanto la presenza dello sporco
sulle superfici protegge i microrganismi dal contatto diretto con il
disinfettante, inattivandolo e rendendo inutile la procedura.
Rischi biologici
Pulizia
-
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• sterilizzazione • disinfezione
• disinfestazione (contro artropodi)
• derattizzazione
Sterilizzazione
Uccide tutte le forme di microrganismi e le spore batteriche
(120°C per almeno 20 minuti)
Disinfezione
Controllo dei microrganismi patogeni su una superficie o in un
dato ambiente (con disinfettanti chimici: alcoli, perossido di
idrogeno, tensioattivi, fenoli, aldeidi)
Rischi biologici
Sistemi di controllo dei microrganismi
-
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Agenti biologici Virus, batteri (stafilococchi, legionelle), funghi (Aspergillus,
Alternaria,ecc.), allergeni indoor (acari, peli animali, muffe, blatte)
Fonti di pericolo Impianti di climatizzazione e idrici in cattivo stato di
manutenzione
polvere di arredi, tendaggi, moquette.
Via di esposizione Contatto diretto e indiretto
Inalazione
Effetti sulla salute Infezioni, allergie
Monitoraggio ambientale monitoraggio microbiologico dell’aria per la carica microbica
totale (carica psicrofila e mesofila) e carica fungina (muffe e lieviti)
monitoraggio delle superfici di scrivanie, scaffali
monitoraggio ambientale di legionella
monitoraggio ambientale degli allergeni indoor nella polvere
Prevenzione e protezione Adeguata pulizia degli ambienti
Frequente ricambio dell’aria
Adeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione e idrici
Monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell’aria
Rischi biologici In ufficio
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Agenti biologici Virus, batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (Aspergillus,
Alternaria,ecc.), allergeni indoor (acari, peli animali, muffe, blatte)
Fonti di pericolo Impianti di climatizzazione e idrici in cattivo stato di manutenzione
presenza di rifiuti potenzialmente infetti nelle camere e nei servizi igienici
polvere di arredi, materassi, tendaggi, moquette.
Via di esposizione Contatto diretto e indiretto
Inalazione
Effetti sulla salute Infezioni, allergie
Monitoraggio ambientale monitoraggio microbiologico dell’aria per la carica microbica totale (carica psicrofila
e mesofila) e carica fungina (muffe e lieviti)
monitoraggio delle superfici di comodini, armadi, superfici
monitoraggio ambientale di legionella
monitoraggio ambientale degli allergeni indoor nella polvere
Prevenzione e
protezione
Pulizia e disinfezione di camere, locali comuni e servizi igienici
Adeguata rimozione della polvere
Frequente ricambio dell’aria
Adeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione con sostituzione periodica
dei filtri
adeguata manutenzione degli impianti idrici con periodici trattamenti di
disinfezione
monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell’aria e dell’acqua
Uso di guanti e indumenti di lavoro nell’effettuare i servizi ai piani o di lavanderia
Uso di mascherina in caso di soggetti allergici alla polvere
Rischi biologici Negli alberghi
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Agenti biologici Virus (papillomavirus), batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (dermatofiti),
endoparassiti, allergeni (muffe, acari)
Fonti di pericolo Superfici di attrezzi ginnici, panche, armadietti, pavimenti
Impianti idrici e di climatizzazione
Contatto diretto con utenti
Via di
esposizione
Contatto diretto e indiretto
Inalazione
Effetti sulla salute Infezioni respiratorie, infezioni cutanee (verruche), micosi cutanee (piede d’atleta), allergie
Monitoraggio
ambientale
monitoraggio microbiologico dell’aria
monitoraggio delle superfici (panche, armadietti, ecc.)
monitoraggio di legionella
monitoraggio degli allergeni indoor
Prevenzione e
protezione
Evitare contatto diretto con: superfici degli attrezzi ginnici, panche degli spogliatoi, sanitari
Utilizzare tappeti personali
Indossare indumenti di cotone
Usare salviettine con disinfettanti per detergere le superfici degli attrezzi ginnici dopo l’uso
degli operatori o dei frequentanti
Ventilazione e ricambio d’aria
Pulizia e sostituzione dei filtri dell'impianto di condizionamento.
Accurata pulizia e disinfezione delle superfici.
Asciugarsi accuratamente dopo la doccia
Astenersi dal frequentare centri sportivi quando si è ammalati e rispettare idonei tempi di
convalescenza a guarigione avvenuta.
Rischi biologici Centri sportivi
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Agenti biologici Virus (papillomavirus), batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (dermatofiti, ),
endoparassiti (Giardia, Cryptosporidium)
Fonti di pericolo Acqua delle vasche e dei ristagni
Superfici di panche, armadietti, pavimenti, docce
Impianti idrici e di climatizzazione
Via di esposizione Contatto diretto e indiretto
Ingestione accidentale
Inalazione
Effetti sulla salute Infezioni intestinali, infezioni cutanee (verruche), infezioni localizzate (otiti), micosi
cutanee (piede d’atleta)
Monitoraggio ambientale monitoraggio microbiologico dell’aria
monitoraggio delle superfici (panche, armadietti, ecc.)
monitoraggio di legionella
monitoraggio microbiologico dell’acqua
Prevenzione e protezione clorazione dell’acqua
indossare sempre ciabattine di gomma personali; non camminare a piedi scalzi sui bordi
delle piscine, nelle docce e negli spogliatoi.
gli asciugamani e gli accappatoi non vanno mai scambiati
dopo la doccia, asciugarsi sempre con cura poichè funghi e verruche si sviluppano più
facilmente in ambienti umidi
ventilazione e ricambio d’aria
pulizia e sostituzione dei filtri dell'impianto di condizionamento.
accurata pulizia e disinfezione delle superfici.
astenersi dal frequentare centri sportivi quando si è ammalati e rispettare idonei tempi
di convalescenza a guarigione avvenuta uso di guanti da parte degli addetti alla pulizia
ordinaria
uso di guanti e mascherina da parte degli addetti alla manutenzione
Rischi biologici Nelle piscine
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Classi di pericolosità
Gruppo 1 Gruppo 2 Gruppo 3 Gruppo 4
Infettività
/patogeni-
cità
Poche
probabilità
di causare
malattie in
soggetti umani
Può causare
malattie in
soggetti umani;
rischio
per lavoratori
Può causare
malattie gravi in
soggetti umani;
serio rischio per
lavoratori
Può causare
malattie
gravi in soggetti
umani, serio
rischio per
lavoratori
Trasmissi-
bilità
Poche probabilità
di propagarsi nella
comunità
Può propagarsi
nella comunità
Elevato rischio
di propagarsi
nella comunità
Neutra-
lizzabilità
Sono di norma
disponibili efficaci
misure
profilattiche e
terapeutiche
Sono di norma
disponibili
efficaci misure
profilattiche e
terapeutiche
Non sono di
norma
disponibili
efficaci misure
profilattiche o
terapeutiche
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-
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DPI
I
DISPOSITIVI
DI
PROTEZIONE INDIVIDUALI
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-
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Rumore: cuffie e inserti
I DPI per il rumore devono garantire il rispetto di
limiti di esposizione:
cuffie
cuffie attive
tappi
inserti auricolari ad archetto ecc.
Verificare gli effetti del DPI (in certe condizioni si
possono non adottare).
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D.Lgs. 81/2008
allegati/76614.htm
-
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Maschere polveri
Le maschere antipolvere hanno porosità e
prestazioni diverse da scegliere in funzione
della concentrazione di polvere in aria
I filtri hanno prestazioni diverse: FFP1, FFP2,
FFP3 sono sigle che identificano la capacità di
trattenere polvere
Maschere facciali, semimaschere ecc.: ogni
tipologia ha un Fattore di Protezione diverso, la
scelta si fa considerando il tipo di polvere e la
contaminazione.
97
-
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Maschere composti chimici
Anche le maschere per composti organici hanno
caratteristiche diverse in funzione delle molecole
che devono trattenere
Banda marrone, grigia, gialla ecc: ogni tipologia
una famiglia di composti
I diversi tipi hanno fattori di protezione e DURATA
diversi, una scelta sbagliata può addirittura
peggiorare l’esposizione professionale …
98
-
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Guanti
Hanno caratteristiche diverse in funzione
dei rischi dai quali devono proteggere
Proteggono da una serie di azioni tra le
quali il taglio di lama, la perforazione, lo
strappo, l’abrasione
Per quanto riguarda il rischio chimico le
norme EN di riferimento prevedono degli
specifici test di resistenza
99
-
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Tute e indumenti
100
Gli indumenti di protezione da agenti
chimici si dividono in:
A tenuta stagna di gas;
A tenuta non stagna di gas;
A tenuta di liquidi con pressione;
A tenuta di spruzzi;
A tenuta di particelle;
A limitata tenuta di schizzi liquidi
-
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Occhiali
Occhiali e visiere da saldatura
Maschere antincendio
Visiere ospedaliere
Visiere integrate in elmetto
Diverse norme per le diverse tipologie.
101
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Sorveglianza sanitaria. Definizione
Insieme di atti medici finalizzati alla tutela della
salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione
all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio
professionali e alle modalità di svolgimento
dell’attività lavorativa
la sorveglianza sanitaria è un’attività che
COMPORTA la partecipazione del medico alla
valutazione del rischio
102
D.Lgs. 81/2008
allegati/76614.htm
-
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Il Datore di lavoro nomina il MC
struttura esterna pubblica o privata convenzionata
libero professionista
dipendente del Datore di Lavoro
In possesso di
specializzazione in medicina del lavoro o disciplina
equipollente
NEI CASI PREVISTI DALLA LEGGE
Nomina del medico competente
103
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Compiti del medico competente
Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria
Istituisce la cartella sanitaria e di rischio
Consegna al DL / al lavoratore / all’ISPESL la
documentazione sanitaria alla cessazione del rapporto
Informa sul significato sorveglianza sanitaria
Visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all’anno
Partecipa alla programmazione del controllo dell’esposizione
ai fini della sorveglianza sanitaria
104
-
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VDR
VISITE
MEDICHE
E PERIODICITÀ
ESAMI
EMATO CHIMICI
E ALTRI
INDICATORI
BIOLOGICI DI
ESPOSIZIONE
Cosa fa il MC sulla base della VDR
105
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Accertamenti sanitari: perché
Stabilire lo stato di salute all’assunzione
Individuare fattori individuali che aumentano il
rischio
Evidenziare malattie o sintomi in corso
e prevenirne l’insorgenza
REDIGERE L’ANAMNESI (COSA FA NELLA VITA)
106
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Accertamenti sanitari: quando (art. 41 D.Lgs 81/08)
All’assunzione
Periodici
Su richiesta motivata del lavoratore
Alla cessazione del rapporto
Al rientro dopo 60 gg di assenza per motivi di salute
In occasione del cambio della mansione per verificare
l’idoneità alla mansione specifica
In fase preassuntiva
In caso di malattia professionale si cerca la documentazione che “racconta” l’esposizione e lo stato di
salute del lavoratore.
107
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Giudizio di idoneità
Sulla base degli accertamenti effettuati
Idoneità alla mansione specifica
Idoneità alla mansione con prescrizioni
Non idoneità alla mansione (giusta causa,
possibilità di ricorso)
108
D.Lgs. 81/2008
allegati/76614.htm
-
Copyright Studio 60 srls – tutti i diritti riservati, riproduzione vietata
Alcuni esami per alcuni rischi
Rischio Patologia Esame
Rumore Ipoacusia Audiometria
Movimentazione
carichi Lombalgia e altre RX colonna
Videoterminali Disturbi alla vista Visita oculistica
Rischio chimico Varie Esami sangue,
urine ecc.
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DM 10/06/2014
allegati/85724.htm
-
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Periodicità
Ogni quanto si fanno le visite
La periodicità è stabilita dal MC sulla base
della VDR
Alcune limitazioni sono imposte dalla legge
Per alcuni esami (es. RX) si considerano
anche gli effetti dell’accertamento
110
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE