VpS marzo-aprile 2012
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BENI COMUNICosa sono, come difenderli VpS
Egitto: guerra alle ong La Primavera dei cyberattivisti Focsiv, 40 anni per il mondo Sei straniero? L’Rc auto è più cara Po
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Parola d’ordine: rilanciare“La cooperazione internazionale dell’Italia: una risorsa da valorizzare, modernizzare, rilanciare”: il
titolo della conferenza dello scorso 1° marzo, promossa dall’Associazione nazionale delle ong italia-
ne d’intesa con Link 2007 e Cini, è certamente una forte convinzione che potrà essere concretizza-
ta nella misura in cui sarà condivisa con il mondo politico, culturale, sociale ed economico. Più facile
da dirsi che da farsi. Eppure è chiaro che in una prospettiva di lungo periodo la cooperazione tra i
popoli e gli Stati deve essere alla base delle relazioni internazionali dell’Italia. L’impegno per la soli-
darietà, la collaborazione e la pace si deve configurare come l’aspetto qualificante delle relazioni
esterne del nostro paese. Siamo fortemente convinti che gli interessi nazionali e gli obiettivi
della cooperazione internazionale allo sviluppo non possono che coincidere.
Nel suo intervento alla conferenza, il ministro alla Cooperazione e all’Integrazione Andrea Riccardi
ha riconosciuto il ruolo culturale delle ong. «Il mondo della cooperazione internazionale ha prepara-
to donne e uomini che hanno la misura di un mondo globale, attrezzati a pensare e agire in modo
non provinciale. Le ong sono forse tra le protagoniste più significative del "sistema paese" per
la cooperazione allo sviluppo bilaterale».
Sul tema dell'incontro, ha sostenuto che «la cooperazione deve essere elevata a politica pubblica
autonoma e integrale, che ha un ruolo di raccordo nel quadro delle relazioni internazionali del
nostro paese». E ha aggiunto che «è mia intenzione ottenere l'approvazione di una dichiarazione
interministeriale sulla coerenza delle politiche che stabilisca la titolarità del ministro per la
Cooperazione internazionale sulla materia, e individui un meccanismo interministeriale per la coe-
renza di tutte le politiche».
Affrontando la questione delle risorse finanziarie limitate, il ministro ha sostenuto: «Si tratta di indivi-
duare un calendario pluriennale di incrementi graduali, un "piano di riallineamento". Agire sulla
quantità sarà la prova più evidente del rilancio della qualità politica. In ogni caso le risorse devono
essere certe e disponibili, per il 2013, con un meccanismo di messa in opera che sia semplice,
senza generare nuovo debito». In conclusione, per rilanciare la cooperazione con nuove idee, ha
annunciato «la prossima convocazione di un "Forum nazionale sulla cooperazione internazio-
nale" dove - con la partecipazione degli attori italiani e internazionali di cooperazione e della politi-
ca, rappresentata dalle più alte cariche istituzionali - si approvi un "patto nazionale per la coopera-
zione", capace di impegnare forze vive e politiche del nostro paese in questo settore».
Idee su cui non possiamo che essere d’accordo e abbiamo già assicurato a metterci in gioco.
Sperando che tutti, noi per primi, si sia disponibili a fare un passo indietro, ad abbandonare precon-
cetti, a rispettare il plurale che insieme rappresentiamo nel nostro paese. Disponibili a lavorare
con passione in una logica di sussidiarietà.
editoriale di Gianfranco Cattai – Presidente Focsiv
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20 LA FORESTA CHE CADEI tagli illegali delle imprese asiatiche nel Congo-Brazzaville
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VpSn.02/2012
Reportage e notizie daicinque continenti,
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Rubriche6 @ Volontari13 Da non perdere14 Mondo news28 Osservatorio cooperazione46 Ict & Sviluppo51 Attivati52 Altroturismo57 Il mondo in pellicola58 Multimedia60 Cose buone dal mondo62 L’esperto risponde
Tocca alla società civile
VpSLarivistadichiabitailmondo
A giugno governi e istituzioni si incontreranno a Rio de Janeiro per definire le linee di un nuovo svi-
luppo sostenibile. Ma il rischio è che, dietro gli sbandierati concetti della green economy, si celi l’in-
tenzione di mantenere l’attuale modello di crescita (Osservatorio cooperazione). Un ruolo decisivo
spetta alla società civile, che nel “people Summit” brasiliano dovrà porre indicazioni e richieste preci-
se alle delegazioni della Conferenza Rio+20.
Anche nel mondo arabo, la società civile del post-rivoluzione si trova alle prese con varie sfide:
monitorare il potere, rifondare la convivenza civile e tener testa ai (pre)giudizi occidentali nei riguardi
del dinamismo storico dei popoli islamici (Primo Piano). Mentre in Europa si discute di quei “beni
comuni” che si sottraggono alla logica della proprietà, pubblica e privata: dall’acqua alle risorse fore-
stali, da internet all’università; una realtà composita che oggi impone di trovare i modi per tutelare
questi beni, e per sottrarli al controllo dello Stato e del mercato restituendoli alla società civile
(Dossier).
Reportage
Dossier
22 Egitto: guerra alle ong
29 BENI COMUNI
Accuse e diffamazioni contro le associazioni che tutelano idiritti
Cosa sono e come si possono difendere