Giornalino Marzo - Aprile

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Ecco a voi l'edizione bimestrale del giornalino ISIS Dalla Chiesa

Transcript of Giornalino Marzo - Aprile

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• Editoriale

• Viaggi D’istruzione

o Bardonecchia 2012 pag.3 o Andalusia 2012 pag.4 o Illusione D’istruzione pag.5 o We went to Greenwich pag.6 o Torino 2012 pag.7

• Interviste

o Intervista Corinti pag.8

• Società

o Aprile 2012: Una data da ricordare pag.9 o Manuale per sentirsi soli e tristi pag.10

• Sport

o C’era una volta il calcio pag.11 o Necrologi evitabili? pag.12 o Il futsal rosa pag.13

• Musica

o Adieu, Maestro pag.14 o Etruska Band pag.15

• Libri

o Acciaio pag.16

• Arte

o Venice Welcomes Klimt pag.17

• Cinema o The Hunger Games pag.18

Sommario

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Il mercato musicale italiano è fortemente guidato e indirizzato e solo una piccola fetta di artisti, purtroppo spesso la più banale e insipida, arriva ad un certo livello di notorietà. Le cause di isolamento di una parte interessante del panorama italiano sono principalmente due:1-La coerenza, l'integrità e l'orgoglio che spesso accompagnano chi fa buona musica e che impediscono di svendersi, di proporre modproprio stile per andare incontro al gusto diffuso, e che portano a volte a creare un collegamento non necessarrio tra l'essere poco noti ed il fare musica di qualità per i pochi che la comprendono.2-La totale e assoluta pigrizia dell'ascoltatormedio che finisce volentieri per farsi imboccare a forza da radio, reti televisive e altri opprimenti e poco contenibili aggeggi, non andandosi a creare un palato personale ma piegandosi a quello che passa il convento (scelta poco condivisibile, ma dagli evidenti vantaggi pratici).Un'idea che infatti sembra attecchire poco infatti è la consapevolezza del faticoso percorso che deve compiere la musica per arrivare a comunicarci qualcosa. Raramente e difficilmente è possibile arrivare ad un vero apprezzamento di qualsiasi artista, di qualsiasi genere senza una adeguata preparazione, senza perdere un pò di tempo in numerosi ascolti di uno stesso pezzo per comprenderlo appieno e apprezzare le piccole sfumature.Tutto questo non può essere evitato se non accontentandosi di star dietro al pezzo del momento e mostrando di non avere carattere nè consapevolezza. Il motivo per cui assistiamo a veloci e superficiali fissazioni su pochi pezzi destinati ad essere rimpiazzati in pochi giorni è appunto questo: la musica non piace veramente, ma è imposta. Per cui quando si sentirà ordinare di cambiare rotta subito seguirà l'esecuzione e la vecchia canzone mai veramente apprezzata finirà nel dimenticatoio salvo essere magari ripescata anni dopo per provocare una leggera scos

Il mercato musicale italiano è fortemente guidato e indirizzato e solo una piccola fetta di artisti, purtroppo spesso la più banale e insipida, arriva ad

certo livello di notorietà.

Le cause di isolamento di una parte interessante del panorama italiano sono principalmente due:

La coerenza, l'integrità e l'orgoglio che spesso accompagnano chi fa buona musica e che impediscono di svendersi, di proporre modifiche al proprio stile per andare incontro al gusto diffuso, e che portano a volte a creare un collegamento non necessarrio tra l'essere poco noti ed il fare musica di qualità per i pochi che la comprendono.

La totale e assoluta pigrizia dell'ascoltatore medio che finisce volentieri per farsi imboccare a forza da radio, reti televisive e altri opprimenti e poco contenibili aggeggi, non andandosi a creare un palato personale ma piegandosi a quello che passa il convento (scelta poco condivisibile, ma

evidenti vantaggi pratici).Un'idea che infatti sembra attecchire poco infatti è la consapevolezza del faticoso percorso che deve compiere la musica per arrivare a comunicarci

Raramente e difficilmente è possibile arrivare ad to di qualsiasi artista, di

qualsiasi genere senza una adeguata preparazione, senza perdere un pò di tempo in numerosi ascolti di uno stesso pezzo per comprenderlo appieno e apprezzare le piccole sfumature.Tutto questo non può essere evitato se non

entandosi di star dietro al pezzo del momento e mostrando di non avere carattere nè consapevolezza. Il motivo per cui assistiamo a veloci e superficiali fissazioni su pochi pezzi destinati ad essere rimpiazzati in pochi giorni è

on piace veramente, ma è imposta. Per cui quando si sentirà ordinare di cambiare rotta subito seguirà l'esecuzione e la vecchia canzone mai veramente apprezzata finirà nel dimenticatoio salvo essere magari ripescata anni dopo per provocare una leggera scossa dovuta

più al collegamento di certe sonorità con un periodo della vita sfumato e mitizzato che ad altro.Non è vergognoso accontentarsi di questo? Cominciamo a cambiare ammettendo l'influenza che certi apparecchiacci luminosi e cacofonici hanno su di noi riconoscendo l'assurdità di un mondo che ascolta trenta cazoni per volta! E poi diamoci alla scoperta individuale.Da parte mia posso proporvi alcuni artisti (e alcune citazioni dai loro testi), alcuni abbastanza noti, altri un pò meno, che per me già darisuonare tra le pareti di questa scuola al posto di altri più ignobili, ma onnipresenti cornacchie.Afterhours (Rivoglio le mantello) Teatro degli Orrori (Ladri in lmaledica) Zen Circus (un mucchio di ragione) Mangement del dolore postfossimo tutti uguali? Sarebbe un bscegliere il migliore non il più bello!)Questi sono i miei, se volete la prossima uscita ci inseriamo anche i vostri, sempre che abbiate voglia di scriverceli...

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Editoriale

più al collegamento di certe sonorità con un periodo della vita sfumato e mitizzato che ad altro.Non è vergognoso accontentarsi di questo? Cominciamo a cambiare ammettendo l'influenza che certi apparecchiacci luminosi e cacofonici

i riconoscendo l'assurdità di un mondo che ascolta trenta cazoni per volta! E poi diamoci alla scoperta individuale.Da parte mia posso proporvi alcuni artisti (e alcune citazioni dai loro testi), alcuni abbastanza noti, altri un pò meno, che per me già da domani dovrebbero risuonare tra le pareti di questa scuola al posto di altri più ignobili, ma onnipresenti cornacchie.

(Rivoglio le mie ali nere, il mio

(Ladri in limousine, che Dio vi

(un mucchio di persone non hanno mai

Mangement del dolore post-operatorio (E se fossimo tutti uguali? Sarebbe un bordello dovresti scegliere il migliore non il più bello!)Questi sono i miei, se volete la prossima uscita ci

e i vostri, sempre che abbiate voglia

Leonardo Manzi

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Bardonecchia 2012

“Cin cin cin… riempimi di baci… cin cin cin assaggia e poi mi dici… cin cin cin… diventeremo amici…” muri del Villaggio Olimpico di Bardonecchia e i 3 autisti che ci hanno accompagnato, si ricorderanno a lungo questa canzoncina, così come ricorderanno anche tutti gli altri motivetti goliardici inventati durante la mitica… SETTIMANA BIANCA !!!!La gita a Bardonecchia è stato un mix perfetto di attività e divertimento. Si cominciava la mattina, con le 4 ore di scuola sci che sembravano interminabili, per proseguire con i pomeriggi all’insegna del relax e della sperimentazione di : bagni turchi, saune, palestra, piscina e l’immancabile appuntamento della spesa al supermercato CRAI…. La giornata si concludeva con le serate a tema della discoteca interna all’albergo; balli scatenati, abbigliamenti curiosi, trucchi di ogni genere. Quanti aneddoti, quante risate, che retroscena indimenticabili! Solo i presenti possono capire le sensazioni provate durante i 6 giorni più folli dell’anno. Il ritorno è stato un disastro, facce stravolte, narcolessia, tristezza diffusa, tornare a casa dopo una settimana così ricca è più difficile di quanto si pensi. Così per consolarmi torno indietro con la mente e penso a chi ringraziare : i professori che ci hanno accompagnato e che in tutti i modi hanno cercato di farci divertire e stare bene, tutti i partecipanti che nel loro piccolo hanno reso questa gita meravigliosa, ma anche gli autisti, i cellerini, il direttore d’albergo, le commesse della CRAI, i maestri di sci, gli animatori e Bardonecchia tutta, che non si dimenticherà facilmente di noi!

Michela Bilancini 3°A Rag. Prog.

“Cin cin cin… riempimi di baci… cin cin cin assaggia e poi mi dici… cin cin cin… diventeremo amici…” I muri del Villaggio Olimpico di Bardonecchia e i 3 autisti che ci hanno accompagnato, si ricorderanno a lungo questa canzoncina, così come ricorderanno anche tutti gli altri motivetti goliardici inventati durante la mitica… SETTIMANA BIANCA !!!!

Bardonecchia è stato un mix perfetto di attività e divertimento. Si cominciava la mattina, con le 4 ore di scuola sci che sembravano interminabili, per proseguire con i pomeriggi all’insegna del relax e della sperimentazione di : bagni turchi, saune,

stra, piscina e l’immancabile appuntamento della spesa al supermercato CRAI…. La giornata si concludeva con le serate a tema della discoteca interna all’albergo; balli scatenati, abbigliamenti

, che retroscena indimenticabili! Solo i presenti possono capire le sensazioni provate durante i 6 giorni più folli

Il ritorno è stato un disastro, facce stravolte, narcolessia, tristezza diffusa, tornare a casa dopo una

iù difficile di quanto si pensi. Così per consolarmi torno indietro con la mente e penso a chi ringraziare : i professori che ci hanno accompagnato e che in tutti i modi hanno cercato di farci divertire e stare bene, tutti i partecipanti che nel

lo hanno reso questa gita meravigliosa, ma anche gli autisti, i cellerini, il direttore d’albergo, le commesse della CRAI, i maestri di sci, gli animatori e Bardonecchia tutta, che non si dimenticherà

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Michela Bilancini 3°A Rag. Prog.

Viaggi di Istruzione

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Sevilla, Cordoba, Granada: questi i luoghi.Classi quinte del Liceo scientifico , classico, geometri e ragionieri: questi i protagonistiProfessoresse (tutte rigorosamente donne) Piergiovanni, De Francesco, Centoscudi, Ponzio, Riccioni e Bocchetti: queste le accompagnatrici.Le premesse per una gita esplosiva c'erano tutte. Se si sono superate le aspettative? Assolutamente sì! La Spagna del primo giorno era infsera, la ricerca della movida ispanica ha prodotto subito i risultati sperati; Siviglia ci ha offerto locali pieni di universitari che si destreggiavano tra cerveza e …........, una bevanda rossastra, probabilmente un mix di birra e vino. La successiva ancora locali, ma stavolta più densi, più vicini. eravamo tutti e cento, è stata una gioia! il giorno successivo è stato dedicato a Cordoba, una delusione quasi totale: tempaccio e poche cose da vedere, insomma niente di che. Ore ed ore dipullman più tardi è stata la volta di Granada un centro giovane, vivo. Le meraviglie architettoniche di giorno d ancora locali di notte; la vita notturna di Granada era sicuramente la migliore. Tra camminate infinite e serate lunghissime 5 giorni passano in fretta; giusto il tempo di abituarsi alla Spagna e ripartire, ma possiamo dire di aver lasciato in Andalusia un pezzo di corazòn

Andalusia 2012

Classi V L.s., L.c., Geom., Rag. Prog.

Sevilla, Cordoba, Granada: questi i luoghi. Classi quinte del Liceo scientifico , classico, geometri e ragionieri: questi i protagonisti

rigorosamente donne) Piergiovanni, De Francesco, Centoscudi, Ponzio, Riccioni e Bocchetti: queste le accompagnatrici. Le premesse per una gita esplosiva c'erano tutte. Se si sono superate le aspettative? Assolutamente sì! La Spagna del primo giorno era infuocata: alla sera, la ricerca della movida ispanica ha prodotto subito i risultati sperati; Siviglia ci ha offerto locali pieni di universitari che si destreggiavano tra cerveza e …........, una bevanda rossastra, probabilmente un mix di birra e vino. La sera successiva ancora locali, ma stavolta più densi, più vicini. eravamo tutti e cento, è stata una gioia! il giorno successivo è stato dedicato a Cordoba, una delusione quasi totale: tempaccio e poche cose da vedere, insomma niente di che. Ore ed ore dipullman più tardi è stata la volta di Granada un centro giovane, vivo. Le meraviglie architettoniche di giorno d ancora locali di notte; la vita notturna di Granada era sicuramente la migliore. Tra camminate infinite e serate lunghissime 5 giorni

in fretta; giusto il tempo di abituarsi alla Spagna e ripartire, ma possiamo dire di aver

corazòn.

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Classi V L.s., L.c., Geom., Rag. Prog.

Viaggi di Istruzione

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Illusioni di Istruzione

Per tutti la gita scolastica è il momento migliore dell’anno, non partecipare per colpa di un influenza è orribile e purtroppo, non ci si può fare niente (!!!). Descrivere quello che si prova in gita non è semplice perché secondo me è un momento divertente, bellissimo, che ti permette di trascorrere molto più tempo con i compagni e di conseguenza ti fa legare ancora di più con loro, conoscerli meglio. 5 o 6 ore di scuola spesso non sono sufficienti per conoscersi veramente bene. Non partecipare, quando dall'inizio dell'anno aspetti il momento fatidico: arriva la circolare in classe, scopri finalmente la nuova destinazione, cominci a fare il conto alla rovescia fino ad una settimana prima della partenza e quando pensi che sia fatta... si mette di mezzo tra te e l’obbiettivo un' influenza... una stramaledetta influenza in grado di rovinare tutti i tuoi progetti. Se ci penso attentamente, come può un insulso microbo rovinarci il momento più bello di tutto l’anno?!?! Siamo esseri umani e siamo non so quanto più grandi di un microbo, eppure ne basta uno solo per farci stare male... secondo me non è giusto tutto questo... e che cavolo... nella natura solitamente il più forte vince e quando la situazione si inverte... salgono i nervi! Comunque lamentarsi non serve veramente a nulla. Passare tutta la settimana della gita a casa a pensare cosa stanno facendo e soprattutto quanto si stanno divertendo gli altri... è veramente triste. Pensi che insieme al gruppo dovevi esserci anche tu, ed invece in sei a casa tua... nel letto... a guardare la tv... annoiandoti a morte. Il ticchettio

Pier Paolo Napoli 3°A Rag. Prog.

Istruzione

Per tutti la gita scolastica è il momento migliore dell’anno, non partecipare per colpa di un influenza è orribile e purtroppo, non ci si può fare

Descrivere quello che si prova in gita non è un momento

divertente, bellissimo, che ti permette di trascorrere molto più tempo con i compagni e di conseguenza ti fa legare ancora di più con loro, conoscerli meglio. 5 o 6 ore di scuola spesso non sono sufficienti per conoscersi veramente bene.

partecipare, quando dall'inizio dell'anno aspetti il momento fatidico: arriva la circolare in classe, scopri finalmente la nuova destinazione, cominci a fare il conto alla rovescia fino ad una settimana prima della partenza e quando pensi

si mette di mezzo tra te e l’obbiettivo un' influenza... una stramaledetta influenza in grado di rovinare tutti i tuoi progetti. Se ci penso attentamente, come può un insulso microbo rovinarci il momento più bello di tutto

siamo non so quanto più grandi di un microbo, eppure ne basta uno solo per farci stare male... secondo me non è giusto tutto questo... e che cavolo... nella natura solitamente il più forte vince e quando la situazione si inverte... salgono i nervi!

nque lamentarsi non serve veramente a nulla. Passare tutta la settimana della gita a casa a pensare cosa stanno facendo e soprattutto quanto si stanno divertendo gli altri... è veramente triste. Pensi che insieme al gruppo dovevi esserci anche

ce in sei a casa tua... nel letto... a guardare la tv... annoiandoti a morte. Il ticchettio

della sveglia è una nenia insopportabile,la voce di tua madre rimbomba con una violenza inaudita, i minuti colano con una lentezza disarmante... le ore sono tutte uguali, gli altri sono in GITA... il loro tempo è velocissimo, pienissimo, il tuo drammaticamente lento, immutevole... spero vivamente che il prossimo anno riuscirò ad andare in gita alla faccia dei maledetti germi e della maledetta influenza... e spero somaledetto microbo, infame, abbia avuto una morte lenta, noiosa, interminabile, come le ore che mi ha costretto a passare a casa, lontano dai miei amici...

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Pier Paolo Napoli 3°A Rag. Prog.

Viaggi di Istruzione

della sveglia è una nenia insopportabile,la voce di tua madre rimbomba con una violenza inaudita, i minuti colano con una lentezza disarmante... le ore sono tutte uguali, gli altri sono in GITA... il loro tempo è velocissimo, pienissimo, il tuo drammaticamente lento, immutevole... spero vivamente che il prossimo anno riuscirò ad andare in gita alla faccia dei maledetti germi e della maledetta influenza... e spero soprattutto che quel maledetto microbo, infame, abbia avuto una morte lenta, noiosa, interminabile, come le ore che mi ha costretto a passare a casa, lontano dai miei amici...

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We went to Greenwich

Ebbene si, anche quest’ anno abbiamo scatenato il panico in giro per il Regno Unito! Dopo una partenza tormentata (l’autobus sembrava averci lasciato al nostro destino),manovre omicide per l’autostrada e“divertentissime” procedure osservate all’aeroporto siamo partiti, direzione Greenwich. Accompagnati da un tempo amico e da un valido team composto da: D. Battaglini ,A. Battaglini, T. Marinelli e D. Genga, sembrava che nessuno ci avrebbe potuto fermare. Ecco a voi la nostra giornata tipo. Si parte con la colazione: uova, salsicce, bacon, muffin, salse orribili di origine sconosciuta … e quanto ha gioito il colesterolo??? Poi tutti a scuola: lezioni divertentissime, risate in quantità industriale … chissà cosa dicevano i nostri insegnanti!? Son pochi quelli che li han capiti. Fine scuola tutti affamati ci dirigevamo verso il nostro caro ristorante dove le patatine fritte erano servite per primo,secondo,contorno e anche per dessert, eravamo perseguitati dalle patatine fritte!! Il pomeriggio a zonzo per Greenwich e Londra, tappa fondamentale Starbucks dove i nostri portafogli si sono velocemente svuotati . Mamma mia che spettacolo il Big Ben … Jovanotti diceva la verità! Dopo cene che definirei da “Gambero Rosso” nel ristorante dell’albergo, alle 21.00 tutti dentro i propri lettini … seeeee ahahahah non c’era nessuno nella propia camera. Immaginate le povere professoresse! Ogni dieci minuti passava la ronda e … toc toc .. regà, regà … la BattaglinBattaglini!!! Chi fuggiva da una parte, chi si rintanava dentro ai bagni, chi tra la laniccia sotto i letti … il panico più totale!! Naturalmente è stata più che puntuale la via crucis dei dipendenti dell’albergo per i corridoi.. silence please and go to bed!! Se m.. c’andiamo a nanna stai tranquillo!! Capirai la mattina certe facce … inguardabili!! E come non parlare delle ore e ore trascorse per la metropolitana di Londra? Ragazzi ora dobbiamo prendere la hgjdirnc line a hdfjifjf street dobbiamocambiare , poi dobbiamo scendere, poi dobbiamo cambiare prendere la utjdbfh line, scendere, cambiare, scendere, cambiare .. e corri di qua, corri di là, spintona di qua, spintona di là … tutti stipati dentro quella metropolitbisognava respirare uno alla volta!! Il caos più totale. Tra risate, canti e figure pessime i giorni sono trascorsi molto velocemente … giorno dopo giorno acquistavamo sempre più il tanto famoso : “British Stile”. Per concludere ringrazio le nostre care professoresse per la calma olimpica mostrata, ci vediamo il prossimo anno e … oddio quasi lo dimenticavo … mi rivolgo a tutti i “Greenwichesi”: SORRY .

Paolo Gavazzi 3°A Rag.

Greenwich

Ebbene si, anche quest’ anno abbiamo scatenato il panico in giro per il Regno Unito! Dopo una partenza tormentata (l’autobus sembrava averci lasciato al nostro destino),manovre omicide per l’autostrada e dopo le “divertentissime” procedure osservate all’aeroporto siamo partiti, direzione Greenwich. Accompagnati da un tempo amico e da un valido team composto da: D. Battaglini ,A. Battaglini, T. Marinelli e D. Genga, sembrava che nessuno ci

ermare. Ecco a voi la nostra giornata tipo. Si parte con la colazione: uova, salsicce, bacon, muffin, salse

… e quanto ha gioito il colesterolo??? Poi tutti a scuola: lezioni divertentissime,

… chissà cosa dicevano i nostri insegnanti!? Son pochi quelli che li han capiti. Fine scuola tutti affamati ci dirigevamo verso il nostro caro ristorante dove le patatine fritte erano servite per primo,secondo,contorno e anche per dessert, eravamo

uitati dalle patatine fritte!! Il pomeriggio a zonzo per Greenwich e Londra, tappa fondamentale Starbucks dove i nostri portafogli si sono velocemente svuotati . Mamma mia

… Jovanotti diceva la verità! Dopo Gambero Rosso” nel ristorante

dell’albergo, alle 21.00 tutti dentro i propri lettini … seeeee ahahahah non c’era nessuno nella propia camera. Immaginate le povere professoresse! Ogni dieci minuti passava la ronda e … toc toc .. regà, regà … la Battaglini, la Battaglini!!! Chi fuggiva da una parte, chi si rintanava dentro ai bagni, chi tra la laniccia sotto i letti … il panico più totale!! Naturalmente è stata più che puntuale la via crucis dei dipendenti dell’albergo per i corridoi.. shhh please guys, ilence please and go to bed!! Se m.. aspetta che mo

c’andiamo a nanna stai tranquillo!! Capirai la mattina certe facce … inguardabili!! E come non parlare delle ore e ore trascorse per la metropolitana di Londra? Ragazzi ora

ine a hdfjifjf street dobbiamocambiare , poi dobbiamo scendere, poi dobbiamo cambiare prendere la utjdbfh line, scendere, cambiare, scendere, cambiare .. e corri di qua, corri di là, spintona di qua, spintona di là … tutti stipati dentro quella metropolitana ... bisognava respirare uno alla volta!! Il caos più totale. Tra risate, canti e figure pessime i giorni sono trascorsi molto velocemente … giorno dopo giorno acquistavamo sempre più

e care professoresse per la calma olimpica mostrata, ci vediamo il prossimo anno e … oddio quasi lo dimenticavo … mi rivolgo a tutti i

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Paolo Gavazzi 3°A Rag.Prog.

Viaggi di Istruzione

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Cicoria Rachele, Belleggi Elena, Mirko Cappannella 3°A Rag. Prog.

Torino 2012

Dal 16 marzo… una gita all’insegna del divertimento, anche se prima della partenza abbiamo avuto piccoli problemi tecnici: il pulman si era guastato. Ma dopo due ore di “travaglio” siamo finalmente saliti sul pulman. Il viaggio è durato nove ore interminabili, ma tra una canzone e l’altra, tra una battuta e l’altra queste ore sono passate come niente. Arrivati a Torino l’abbiamo perquisita in ogni suo angolo visitando la Mole Antoneliana, il Parco del Valentino, la Reggia della Venaria, il museo egizio e il museo del cinema, ma soprattutto le vie dei negozi, che oramai le conoscevamo come le nostre tasche. Il divertimento era padrone della nostra gita! La sera grandi giocate a carte e chiacchiere … per non dimenticare i cornetti con la nutella all’una di notte! E soprattutto il ringraziamento per questa fantastica gita va ai nostri prof. Graziella Fava, Diego Giamo, Pina Vaccarella e Alfredo Bianchini … e al grande Doriano! E’ stata una piccola gita ma piena di allegria che di Torino ci ha lasciato la nostalgia!”

Cicoria Rachele, Belleggi Elena, Mirko Cappannella 3°A Rag. Prog.

Dal 16 marzo… una gita all’insegna del divertimento, anche se prima della partenza abbiamo avuto piccoli problemi tecnici: il pulman si era guastato. Ma dopo due ore di “travaglio” siamo finalmente saliti sul pulman. Il viaggio è

ili, ma tra una canzone e l’altra, tra una battuta e l’altra queste ore sono

Arrivati a Torino l’abbiamo perquisita in ogni suo angolo visitando la Mole Antoneliana, il Parco del Valentino, la Reggia della Venaria, il museo egizio

l museo del cinema, ma soprattutto le vie dei negozi, che oramai le conoscevamo come le nostre tasche. Il divertimento era padrone della nostra

La sera grandi giocate a carte e chiacchiere … per non dimenticare i cornetti con la nutella all’una di

E soprattutto il ringraziamento per questa fantastica gita va ai nostri prof. Graziella Fava, Diego Giamo, Pina Vaccarella e Alfredo Bianchini … e al grande

E’ stata una piccola gita ma piena di allegria che di

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Viaggi di Istruzione

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È conosciuta per aver l’arrabbiatura facile, quanto è dovuto al suo ruolo e quanto al suo modo di fare? Non so se ho l’arrabbiatura facile! Mi arrabbio se vedo dei comportamenti che mostrano una mancanza di rispetto non solo nei confronti dei ragazzi ma anche degli adulti. Questo è dovuto per la maggior parte dal mio carattere ma anche dal mio ruolo, perché gli insegnanti sono prima di tutto degli educatori e ,nella scuola, si dovrebbe insegnare il rispetto e le regole della convivenza civile prima delle materie. Può parlarci di pregi e difetti in generale dell’insegnamento? E gli aspetti che più la appassionano o annoiano? Io faccio l’insegnante perchè è il lavoro più bello del mondo. Mi piace tutto dell’insegnamento soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i ragazzi, lo stare in classe e il fatto che impari sempre qualcosa di nuovo da loro, non ti invecchi, ti travesti e ti senti giovane. Una cosa che mi annoia tanto, e sono anche una frana, è la parte burocratica. Mi devo sforzare per riuscire ad essere precisa nel mio ruolo, però questa cosa mi provoca degli effetti collaterali perché magari a scuola sono precisa e poi nella vita privata cedo sempre in qualcosa Le materie che insegna influenzano la sua vita? Si, specialmente la filosofia; è una materia che ti cambia perché ti insegna a vedere le cose da tanti punti di vista e può risultare anche una cosascomoda perché non sei mai pienamente sicura di aver ragione. Io mi ricordo ancora le sensazioni che provavo quando andavo al liceo e la professoressa spiegava una cosa difficile e improvvisamente si accendeva la lampadina e capivi tutto.

Interviste

Ci parli della sua esperienza universitaria. Io mi sono laureata a Roma e poi ho fatto anche pedagogia a Perugia ma l’ho lasciata prima dell’ultimo esame. A Roma alla sapienza è stata un esperienza difficile perché è un’università grande ed eri da solo, non c’era nessun tipo di rapporto con gli insegnanti che, avendo fama, erano anche disinteressati perché davanti a loro c’era un pubblico enorme. Eri nessuno, anche quando andavi in segreteria o prendevi appuntamento con un professore. Questo da una parte non è bello ma dall’altra ti forma. Qui o sopravvivi o muori. Ma dopo tutto ho avuto la fortuna di poter studiare con delle persone straordinarie. Qual è il libro che l’ha appassionata di più alla nostra età? Io ho fatto un percorso a ritroso perchè alla vostra ho letto tutti i “mattoni” possibili, invece adesso leggo i libri di fantasy. Non so se sia stato un bene o un male. Mi piacciono molto i libri noir, ho anche letto tanta letteratura gialla e li leggo ancora oggi. Qual è la sua musica preferita? Mi piace molto il jazz, però ascolto di tutto. Dipende dallo stato d’animo! Ci lasci con una citazione che le piacerebbe condividere. “ La scuola è il luogo in cui le persone prima di tutto, devono trovare la possibilità di diventare quello che sono veramente” Jonh Dewey.

Federica Maurizi, Chiara Prugnoli, Michela Bilancini 3° A Rag. Prog.

Intervista Corinti

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Rachele Cicoria, Sara Sabatini, Tamara Chiaravalle, Elena Belleggi 3°A Rag.Prog.

Il 25 Aprile: una data da ricordare

Il 25 aprile è festa nazionale, giorno della Liberazione. Per parlare di Liberazione però bisogna fare un passo indietro nella storia. Il 25 aprile il CLNAI (comitato liberazione nazionale alta Italia) aveva proclamato l'insurrezione nazionale contro nazisti e fascisti, le principali città liberate furono: Genova, Modena, Torino Venezia e Milano. Così venne compiuta la Liberazione dell'dall'occupazione nazista e dal regime fascista. In seguito alla guerra e momenti di soprusi, interventismo, carestie, morte, dolori, guerre truci ed interminabili, la nostra penisola rivedeva la luce. Gli alleati sbarcavano a Roma nel '44 iniziando la liberazione, acclamati dalla folla. La resistenza, infinitamente eroica, lavorava instancabilmente già dal 42 per liberare il paese dalla dominazione nazista. Il 29 aprile le forze armate tedesche ancorasuolo italiano firmarono la resa incondizionata: il giorno prima Benito Mussolini era stato giustiziato da alcuni partigiani che lo avevano fermato a Dongo mentre cercava di fuggire in Svizzera. Fin dal gennaio del '44 con il Congresso barese dei partiti antifascisti si prospettava al termine delle ostilità l'immediata costituzione di un'assemblea costituente per formare un Governo di unità nazionale che potesse governare l'Italia democraticamente. Successivamente a tutto ciò cadde il fascismPrimo Governo Politico. Dobbiamo quasi tutto alla resistenza. Oggi dimentichiamo o non conosciamo abbastanza quegli eroi che hanno sfidato il freddo, il buio, la fame, la morte per consegnare la democrazia, la giustizia, la libertà al nostraprile è il nostro giorno della memoria, il nostro thanksgiving, la nostra presa della Bastiglia, fermiamoci un attimo e riflettiamoci, se siamo Democrazia, se possiamo pensare liberaMente, lo dobbiamo alla resistenza. W l’Italia, W il 25 aprile.

Rachele Cicoria, Sara Sabatini, Tamara Chiaravalle, Elena Belleggi 3°A Rag.Prog.

Il 25 Aprile: una data da ricordare

Il 25 aprile è festa nazionale, giorno della Liberazione. Per parlare di Liberazione però bisogna fare un passo

Il 25 aprile il CLNAI (comitato liberazione nazionale alta Italia) aveva proclamato l'insurrezione nazionale contro nazisti e fascisti, le principali città liberate furono: Genova, Modena, Torino Venezia e Milano. Così venne compiuta la Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. In seguito alla guerra e momenti di soprusi, interventismo, carestie, morte, dolori, guerre truci ed interminabili, la

Gli alleati sbarcavano a Roma nel '44 iniziando la liberazione, acclamati dalla folla. La resistenza, infinitamente eroica, lavorava instancabilmente già dal 42 per liberare il paese dalla dominazione nazista. Il 29 aprile le forze armate tedesche ancora presenti sul suolo italiano firmarono la resa incondizionata: il giorno prima Benito Mussolini era stato giustiziato da alcuni partigiani che lo avevano fermato a Dongo mentre cercava di fuggire in Svizzera. Fin dal gennaio del '44 con

dei partiti antifascisti si prospettava al termine delle ostilità l'immediata costituzione di un'assemblea costituente per formare un Governo di unità nazionale che potesse governare l'Italia

Successivamente a tutto ciò cadde il fascismo e si creò il

Dobbiamo quasi tutto alla resistenza. Oggi dimentichiamo o non conosciamo abbastanza quegli eroi che hanno sfidato il freddo, il buio, la fame, la morte per consegnare la democrazia, la giustizia, la libertà al nostro paese. Il 25 aprile è il nostro giorno della memoria, il nostro thanksgiving, la nostra presa della Bastiglia, fermiamoci un attimo e riflettiamoci, se siamo Democrazia, se possiamo pensare liberaMente, lo dobbiamo alla

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Rachele Cicoria, Sara Sabatini, Tamara Chiaravalle, Elena Belleggi 3°A Rag.Prog.

Società

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Manuale per sentirsi soli e tristi

A volte capita di sentirsi importanti, al centro delle attività, dei pensieri della gente e di tutto ciò che ci circonda. A volte pensiamo di essere invincibili e vogliamo lasciare qualcosa di eterno, qualcosa di incancellabile nel grande libro della storiEcco, ora pensate alla vostra posizione; siete magari dentro un bar, in un paese vicino a una grande città, capoluogo di una regione che insieme ad altre compone l’Italia. La nostra penisola è parte dell’Europa, uno dei continenti che insieme agliOceani formano il pianeta Terra. Questo gira intorno al Sole e il Sistema Solare è una punta di spillo rispetto a tutta la via Lattea che è lunga 100 mila anni luce. Esistono miliardi e miliardi di galassie, milioni di volte più grandi della nostra, che sraggruppano in enormi Sistemi. Questo numero esageratamente grande di stelle compone l’Universo, dove la nostra amata Terra diventa più o meno inesistente. Provate a immaginare quello che ho descritto: questo viaggio spaziale. Siamo così pochi che in relazione allo Spazio non esistiamo. noto che esiste un numero infinito di mondi, per il semplice fatto che esiste uno spazio infinito atto a ospitarli. Non tutti però sono abitati. È chiaro quindi che il numero dei pianeti è finito. Qualsiasi numero finito diviso per infinito dà un quoto così vicino allo zero, da essere in pratica zero, perciò la popolazione media di tutti i pianeti dell’Universo è praticamente inesistente” (Ristorante al termine dell’Universo).

Manuale per sentirsi soli e tristi

A volte capita di sentirsi importanti, al centro delle attività, dei pensieri della gente e di tutto ciò che ci circonda. A volte pensiamo di essere invincibili e vogliamo lasciare qualcosa di eterno, qualcosa di incancellabile nel grande libro della storia umana. Ecco, ora pensate alla vostra posizione; siete magari dentro un bar, in un paese vicino a una grande città, capoluogo di una regione che insieme ad altre compone l’Italia. La nostra penisola è parte dell’Europa, uno dei continenti che insieme agliOceani formano il pianeta Terra. Questo gira intorno al Sole e il Sistema Solare è una punta di spillo rispetto a tutta la via Lattea che è lunga 100 mila anni luce. Esistono miliardi e miliardi di galassie, milioni di volte più grandi della nostra, che si raggruppano in enormi Sistemi. Questo numero esageratamente grande di stelle compone l’Universo, dove la nostra amata Terra diventa più o meno inesistente. Provate a immaginare quello che ho descritto: questo viaggio spaziale. Siamo così

lazione allo Spazio non esistiamo. “È noto che esiste un numero infinito di mondi, per il semplice fatto che esiste uno spazio infinito atto a ospitarli. Non tutti però sono abitati. È chiaro quindi che il numero dei pianeti è finito. Qualsiasi

to diviso per infinito dà un quoto così vicino allo zero, da essere in pratica zero, perciò la popolazione media di tutti i pianeti dell’Universo è praticamente inesistente” (Ristorante al termine dell’Universo).

Esistono sicuramente molte magari più stupide, sicuramente più intelligenti, ma noi siamo soli, abbandonati nel nostro piccolo pianeta; pensiamo che il nostro sia il migliore dei mondi possibile… Non voglio immaginare come siano allora gli altri. L’Universo ridiresto, non conta più niente davanti all’infinito. Non so perché le religioni parlino solo della Terra e mai dello Spazio; insomma, Dio è il Creatore di tutto, dicono. Magari è così, esiste ed ha creato tutto e ci ha solo temporaneamente abpianeta più bello e giusto. L’Universo è così vasto: non sarete così egoisti da volere Dio tutti per voi? Così vasto che noi siamo solo la periferia, un vecchio quartiere spaziale dove la felicità è regolata da delle banconote e gli abitanti lentamente muoiono: schiavi dell’abitudine, della società, del pensiero comune, della religione. Quindi, quando pensate di essere importanti, di essere qualcuno, di aver rivoluzionato un pensiero o abbattuto un sistema, sappiate che le vostre svolte sono sogni di gloria. Immaginate che l‘Universo sia infinito e noi, scimmie evolute, siamo infinitamente piccoli: non esistiamo. Aprite la vostra mente allo Spazio, non ne uscirete vivi.

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Società

Esistono sicuramente molte altre forme di vita, magari più stupide, sicuramente più intelligenti, ma noi siamo soli, abbandonati nel nostro piccolo pianeta; pensiamo che il nostro sia il migliore dei mondi possibile… Non voglio immaginare come siano allora gli altri. L’Universo ridicolizza tutto il resto, non conta più niente davanti all’infinito. Non so perché le religioni parlino solo della Terra e mai dello Spazio; insomma, Dio è il Creatore di tutto, dicono. Magari è così, esiste ed ha creato tutto e ci ha solo temporaneamente abbandonati per andare in un pianeta più bello e giusto. L’Universo è così vasto: non sarete così egoisti da volere Dio tutti per voi? Così vasto che noi siamo solo la periferia, un vecchio quartiere spaziale dove la felicità è regolata da delle

gli abitanti lentamente muoiono: schiavi dell’abitudine, della società, del pensiero comune, della religione. Quindi, quando pensate di essere importanti, di essere qualcuno, di aver rivoluzionato un pensiero o abbattuto un sistema, sappiate che le

svolte sono sogni di gloria. Immaginate che l‘Universo sia infinito e noi, scimmie evolute, siamo infinitamente piccoli: non esistiamo. Aprite la vostra mente allo Spazio, non ne uscirete vivi.

Luca Marcelli 3° L.S.

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Gavazzi Paolo, De paoli Micheal, Baldo Andrea, Tashi Fransua 3°A Rag. Prog.

C’era una volta il calcio

C’era una volta il calcio,quello vero,quello che fa parlare di se non per le partite combinate,falsate e giocate a tavolino ma per quelle disputate sul campo da gioco. E’ questo il calcio che più ci manca.L’ ultimo scandalo emerso la scorsa estate riguarda le scommesse in atto dalle scorse stagioni nelle categorie minori,ma che successivamente si sono allargate anche nei campionati di massima serie. La “cupola” dell’associazione era composta da un gruppo nominati “Gli Zingari” che servendosi di diversi personaggi dello sport italiano modificavano i risultati delle partite in quanto in questo modo avrebbero favorito l’esito delle loro scommesse. Lo scandalo in primis ha causato l’arresto di Beppe Signori,ex giocatore di Lazio Bologna e Sampdoria. Inizialmente arrestato e successivamente rilasciato Signori si è sempre dichiarato estraneo alle vicende in cui è stato tirato in ballo. L’ex giocatore è tutt’ora considerato una degli italiani che più attivamente avrebbe appoggiato questi zingari e per questo è stato radiato dal mondo dello sport per cinque anni. Tra le partite palesemente falsate troviamo: Cremonese-Paganese della Lega Pro, Atalantadella serie B, Lecce - Bari e Udinese-Bari della serie A, e molte altre partite ancora sotto inchiesta. Un altro dei massimi esponenti dell’associazione,è il portiere della Cremonese Marco Paoloni accusato di aver somministrato due flaconi di sonnifero ai propri compagni durante l’intervallo della partita di Lega Pro sopra elencata. Ecco un altro protagonista: l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni ritenuto responsabile di tre partite della sua squadra da lui “vendute” per assicurarne la vittoria. L’ultimo protagonista da poco entrato in scena è Salvatore Masiello ex giocatorche, durante il derby Lecce - Bari avrebbe di proposito segnato un autogoal a favore della squadra avversaria. Tra tutti questi personaggi negativi,spuntano però alcuni personaggi positivi come Simone Farina difensore del Gubbio che avrebbe incaduecentomila euro da spartire con due suoi compagni se avessetruccato la partita di coppa Italia Cesena - Gubbio e Fabio Pisacane difensore del Lumezzane che rifiutò cinquantamila euro in quanto non voleva far perdere di proposito la sua squadra nesvoltasi contro il Ravenna.Onore ai due! Ora la logica ci porta a pensare che nello scandalo non siano coinvolti solamente i giocatori ma anche i dirigenti delle stesse società che quindi non sarebbero estranei alle vicende cui i giocatori sono accusati. Adesso noi diciamoc’è?? Qual è il motivo che spinge questi giocatori ad avere un atteggiamento così insulso … truccare le partite, per cosa?? Guadagnare ulteriori soldi, come se quelli che già prendono non fossero abbastanza!! Speriamo che la questione si risolva al più presto e che vengano individuati tutti i responsabili della vicenda… e soprattutto che questi “amanti” del calcio la smettano di buttare fango sopra lo sport che da secoli continua ad affascinare tutti noi … VERI TIFOSI.

Gavazzi Paolo, De paoli Micheal, Baldo Andrea, Tashi Fransua 3°A Rag. Prog.

C’era una volta il calcio

C’era una volta il calcio,quello vero,quello che fa parlare di se non per le partite combinate,falsate e giocate a tavolino ma per quelle disputate sul campo da gioco. E’ questo il calcio che più ci manca.

emerso la scorsa estate riguarda le scommesse in atto dalle scorse stagioni nelle categorie minori,ma che successivamente si sono allargate anche nei campionati di massima serie. La “cupola” dell’associazione era composta da un gruppo

ri” che servendosi di diversi personaggi dello sport italiano modificavano i risultati delle partite in quanto in questo modo avrebbero favorito l’esito delle loro scommesse. Lo scandalo in primis ha causato l’arresto di Beppe Signori,ex

Bologna e Sampdoria. Inizialmente arrestato e successivamente rilasciato Signori si è sempre dichiarato estraneo alle vicende in cui è stato tirato in ballo. L’ex giocatore è tutt’ora considerato una degli italiani che più attivamente avrebbe

uesti zingari e per questo è stato radiato dal mondo dello sport per cinque anni. Tra le partite palesemente falsate

Paganese della Lega Pro, Atalanta - Piacenza Bari della serie A, e molte

rtite ancora sotto inchiesta. Un altro dei massimi esponenti dell’associazione,è il portiere della Cremonese Marco Paoloni accusato di aver somministrato due flaconi di sonnifero ai propri compagni durante l’intervallo della partita di Lega Pro sopra

ata. Ecco un altro protagonista: l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni ritenuto responsabile di tre partite della sua squadra da lui “vendute” per assicurarne la vittoria. L’ultimo protagonista da poco entrato in scena è Salvatore Masiello ex giocatore del Bari

Bari avrebbe di proposito segnato un autogoal a favore della squadra avversaria. Tra tutti questi personaggi negativi,spuntano però alcuni personaggi positivi come Simone Farina difensore del Gubbio che avrebbe incassato duecentomila euro da spartire con due suoi compagni se avesse

Gubbio e Fabio Pisacane difensore del Lumezzane che rifiutò cinquantamila euro in quanto

la sua squadra nella partita

Ora la logica ci porta a pensare che nello scandalo non siano coinvolti solamente i giocatori ma anche i dirigenti delle stesse società che quindi non sarebbero estranei alle vicende cui i

o accusati. Adesso noi diciamo … ma che bisogno che spinge questi giocatori ad avere un

truccare le partite, per cosa?? Guadagnare ulteriori soldi, come se quelli che già prendono non

! Speriamo che la questione si risolva al più presto e che vengano individuati tutti i responsabili della vicenda… e soprattutto che questi “amanti” del calcio la smettano di buttare fango sopra lo sport che da secoli continua ad affascinare

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Gavazzi Paolo, De paoli Micheal, Baldo Andrea, Tashi Fransua 3°A Rag. Prog.

Sport

Page 13: Giornalino Marzo - Aprile

Necrologi evitabili?

Il mondo del calcio vive l’ennesimo dramma. Recentemente era stato Muamba a cadere improvvisamente inerte sul campo da gioco: la sorte o il destino hanno voluto però che avesse salva la vita. Non è stato così per il venticinquenne Piermario Morosini, deceduto per causa ancora da chiarire durante la partita del campionato di serie B italiano fra la sua squadra, il Livorno, ed il Pescara padrone di casa. La facile per Morosini che aveva perso giovanissimo la madre, successivamente il padre e che aveva assistito al suicidio del fratello. Tutta via come dicono i suoi amici e conoscenti, non aveva perso il sorriso e la passione per il calcio. Nel suo mondo c’era Anna, la fidanzata che tanto amava e con la quale tornava in ogni occasione a trovare la sorella disabile ricoverata nell’istituto di Grunello. Il mondo del calcio si è fermato, in un doveroso atto di rispetto per questo ragazzo che trovava un senso alla sua vita nello sport che amava. Tanti messaggi tramite social network di giocatori ecolpiti dalla tragedia. Grande è stato l’affetto dimostrato dai tifosi delle squadre nelle quali Piermario ha giocato, ma anche della gente comune che lo ha voluto salutare per l’ultima volta. Quando i riflettori si spengono rimangono però le domande: è stato fatto tutto il possibile per salvare Piermario? Il mondo del calcio deve essere cambiato? Sono necessari più controlli? Per non cadere nella retorica forse è meglio non rispondere a queste domande in questa sede, ma limitarsi ai fatti. Tante, troppe le coincidenze sfortunate: la macchina dei vigili che ostacola l’ambulanza, il ritardo nei soccorsi, la mancanza o il non uso dei defribillatori in campo. Circostanze nefaste che rendono inutili le varie opinioni fatte in questi giorni. Rimane la tragedia di un ragazzo di 25 anni che muore facendo ciò che amava; alla mente tornano i ricordi dell’incidente di Marco Simoncelli. Due destini paralleli, due ragazzi simili, semplici, solari, e con un forte carattere che abbandonano il mondo troppo presto, lasciando noi spettatori attoniti ed impotenti dinnanzi al destino. Ora si dibatterà su cosa si deve fare per impedire che ciò accada di nuovo: servirebbe meno ipocrisia, meno parole, piùprima dello spettacolo. Ma siamo sicuro che la grande macchina scenica e multinazionale del calcio sia pronta a questo? Intanto a noi non rimane che salutare Piermario con la piccola consolazione di pensarlo riunito alla sua famiglia. Ciao Piermario.

Simone Roticiani 5°Geo.

Il mondo del calcio vive l’ennesimo dramma. Recentemente era stato Muamba a cadere improvvisamente inerte sul campo da gioco: la sorte o il destino hanno voluto però che avesse salva la vita. Non è stato così per il venticinquenne Piermario

uto per causa ancora da chiarire durante la partita del campionato di serie B italiano fra la sua squadra, il Livorno, ed il Pescara padrone di casa. La vita non era stata

orosini che aveva perso giovanissimo la madre, e che aveva assistito al suicidio del

fratello. Tutta via come dicono i suoi amici e conoscenti, non aveva perso il sorriso e la passione per il calcio. Nel suo mondo c’era Anna, la fidanzata che tanto amava e con la quale

re la sorella disabile ricoverata nell’istituto di Grunello. Il mondo del calcio si è fermato, in un doveroso atto di rispetto per questo ragazzo che trovava un senso alla sua vita nello sport che amava. Tanti messaggi tramite social network di giocatori e non solo, colpiti dalla tragedia. Grande è stato l’affetto dimostrato dai tifosi delle squadre nelle quali Piermario ha giocato, ma anche della gente comune che lo ha voluto salutare per l’ultima volta. Quando i riflettori si spengono rimangono però le

mande: è stato fatto tutto il possibile per salvare Piermario? Il mondo del calcio deve essere cambiato? Sono necessari più controlli? Per non cadere nella retorica forse è meglio non rispondere a queste domande in questa sede, ma limitarsi ai

, troppe le coincidenze sfortunate: la macchina dei bulanza, il ritardo nei soccorsi, la

mancanza o il non uso dei defribillatori in campo. Circostanze nefaste che rendono inutili le varie opinioni fatte in questi

tragedia di un ragazzo di 25 anni che muore facendo ciò che amava; alla mente tornano i ricordi dell’incidente di Marco Simoncelli. Due destini paralleli, due ragazzi simili, semplici, solari, e con un forte carattere che

, lasciando noi spettatori attoniti ed impotenti dinnanzi al destino. Ora si dibatterà su

pedire che ciò accada di nuovo: servirebbe meno ipocrisia, meno parole, più fatti. La sicurezza

o sicuro che la grande macchina scenica e multinazionale del calcio sia pronta a questo? Intanto a noi non rimane che salutare Piermario con la piccola consolazione di pensarlo riunito alla sua famiglia.

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Simone Roticiani 5°Geo.

Sport

Page 14: Giornalino Marzo - Aprile

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Sport

Il Futsal Rosa

Da sempre la scuola offre a noi studenti la possibilità di

misurarci in numerose discipline sportive sia a livello

Provinciale che Regionale.

Di recente sono stati portati a termine alcuni tornei sportivi

come quello di pallavolo, Calcio a 5 Maschile e Calcio a 5

Femminile. Ebbene si…”Femminile!” . Dalle nostre parti non si

sente parlare molto spesso di Calcio rosa, a volte svalutato, ma

le ragazze del nostro Istituto hanno dimostrato di saper

utilizzare bene i loro piedi, non solo portando scarpe all’ultima

moda, ma ottenendo anche dei buoni risultati in questo sport.

Per entrambe le fasce – Allieve e Juniores – i mini tornei si

sono svolti in sole due giornate durante le quali le ragazze si

sono dovute confrontare con alcune loro coetanee appartenenti

ad altre scuole Le Allieve (Valentina Baroni, Irene Paoletti,

Elena Fratini, Alessia Moretti, Federica Maurizi, Serena

Prugnoli, Chiara Prugnoli e Claudia Cardarelli), nonostante

qualche risultato sofferto, sono riuscite a portare a casa la

medaglia di bronzo, aggiudicandosi il terzo posto ma dovendo

rinunciare alle fasi Regionali (concesse esclusivamente a questa

fascia d’età). Le Juniores invece( Serena Signorelli, Maila

Ceccariglia, Melissa Ceccariglia, Elisa D’Ascenzi, Debora Del

Soldato, Michela Proietti, Giorgia Balestri ed Emily Strada),

sono state in grado di aggiudicarsi solamente vittorie su vittorie,

senza dare la possibilità alle avversarie di ribaltare i risultati

delle varie partite ,come dimostrano poi i punteggi finali dei

due match : 7 a 0 nella prima partita e un bel 7 a 3 nella

seconda Le Allieve (Valentina Baroni, Irene Paoletti, Elena

Fratini, Alessia Moretti, Federica Maurizi, Serena Prugnoli,

Chiara Prugnoli e Claudia Cardarelli), nonostante qualche

risultato sofferto, sono riuscite a portare a casa la medaglia di

bronzo, aggiudicandosi il terzo posto ma dovendo rinunciare

alle fasi Regionali (concesse esclusivamente a questa fascia

d’età).

Le Juniores invece( Serena Signorelli, Maila Ceccariglia,

Melissa Ceccariglia, Elisa D’Ascenzi, Debora Del Soldato,

Michela Proietti, Giorgia Balestri ed Emily Strada), sono state

in grado di aggiudicarsi solamente vittorie su vittorie, senza

dare la possibilità alle avversarie di ribaltare i risultati delle

varie partite ,come dimostrano poi i punteggi finali dei due

match : 7 a 0 nella prima partita e un bel 7 a 3 nella seconda.

Sono riuscite così ad ottenere la medaglia d’oro conquistando il

titolo di campionesse provinciali, niente male considerando che

soltanto un numero ristretto delle partecipanti pratica questo

sport a livello agonistico, affrontando il Campionato di Serie D

Femminile della provincia di Viterbo. Nonostante la nostra

provincia , fatta qualche eccezione, sia formata da paesi con un

numero di abitanti non molto elevato ben 15 squadre

partecipano a questo evento. Ne fanno parte Team come il

Lubriano, il Canale Monterano Calcio, il Blera, la Caninese, il

Celleno e anche il Montefiascone secondo in classifica, a soli

tre punti dalla dominante Libertas Ellera!. Tutte le squadre

sono molto determinate nell’ottenere, partita dopo partita, i

tanto desiderati “tre punti” per vedere la propria squadra salire

la classifica e conquistare la vetta, ma la cosa da sempre più

bella ed emozionante di questo Campionato e vedere le ragazze

divertirsi in campo lottando per la loro squadra! Ma se

prendiamo in considerazione le altre Serie (A,C) con i rispettivi

gironi e anche il Calcio a 11 diffusosi in Italia solamente negli

anni ’80, questa rappresenta solo una “piccola porzione” del

calcio femminile italiano! Piccola, ma pur sempre importante

dato che offre a tutte quelle ragazze che fin da piccole si sono

trovate a correre dietro ad un pallone, a giocarci sotto casa o in

piazza con i loro amici, la possibilità di dare un senso a tutto ciò

realizzando qualcosa di concreto e lasciando libero sfogo alla

loro passione più grande, il Pallone!

Elisa D’Ascenzi 5°A Rag. Prog.

Page 15: Giornalino Marzo - Aprile

Adieu, Maestro

Se n'è andato, così, all'improvviso. Se n'è andato quando nessuno se l'aspettava. Se n'è andato mentre era in giro per l'Europa a fare quello per cui era nato, quello che era tutta la sua vita: la musica. Era in tour in Svizzera, a Montreux, Lucio Dalla. Aveva finito un concerto e all'amico di sempre Roberto Serra, sentito per telefono subito dopo, aveva detto di essere felice di ritrovare un pubblico generoso come quello che aveva lasciato trent'anni prima. Stava per compiere 69 anni, mancavano solo tre giorni : tutti sapevano il giorno del suo compleanno, come scordare il 4 marzo 1943assurdo è stato un infarto a stroncarlo; quel cuore che tante di quelle volte aveva messo nelle sue splendide canzoni l'ha tradito, ce l'ha portato via. Tanti i commenti di colleghi famosi; significativi quelli di Morandi che dice “A me mancherà come amico”, quelli di Verdone “Ho appreso la notizia con grande dolore” e l'eloquente silenzio di quello che per Dalla era quasi un fratello, Francesco De Gregori. I funerali sono stati celebrati nella sua Bologna, tra le lacrime e la commozione generale. E' la gente comune a piangere, gente che il cantautore lo conosceva di persona oppure attraverso le sue canzoni. Prechè è per quelle che non ce lo scorderemo: Caruso, Anna e MarCiao,Piazza Grande, Canzone, L'anno che verràtante altre. I talenti come lui sono destinati a questa sorte: le loro canzoni sopravvivono all'uomo e lo elevano a “mostro sacro”. Ma se già grande è stato in vita, quale potrà essere il futuro della sua fama? Di certo nei cuori di chi lo ha seguito rimarrà sempre il “Gesù Bambino” di uno dei suoi pezzi più belli. Adieu, maestro!!

Se n'è andato, così, all'improvviso. Se n'è andato quando nessuno se l'aspettava. Se n'è andato mentre era in giro per l'Europa a fare quello per cui era nato, quello che era tutta la sua vita: la musica. Era in tour in Svizzera, a

veva finito un concerto e all'amico di sempre Roberto Serra, sentito per telefono subito dopo, aveva detto di essere felice di ritrovare un pubblico generoso come quello che aveva lasciato trent'anni prima. Stava per compiere 69 anni, mancavano

orni : tutti sapevano il giorno del suo 4 marzo 1943? Per

assurdo è stato un infarto a stroncarlo; quel cuore che tante di quelle volte aveva messo nelle sue splendide

i di colleghi famosi; significativi quelli di Morandi che dice “A me mancherà come amico”, quelli di Verdone “Ho appreso la notizia con grande dolore” e l'eloquente silenzio di quello che per Dalla era

no stati celebrati nella sua Bologna, tra le lacrime e la commozione generale. E' la gente comune a piangere, gente che il cantautore lo conosceva di persona oppure attraverso le sue canzoni. Prechè è per quelle che

Caruso, Anna e Marco, Ciao,Piazza Grande, Canzone, L'anno che verrà e tante,

I talenti come lui sono destinati a questa sorte: le loro canzoni sopravvivono all'uomo e lo elevano a “mostro sacro”. Ma se già grande è stato in vita, quale potrà

lla sua fama? Di certo nei cuori di chi lo ha seguito rimarrà sempre il “Gesù Bambino” di uno

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Musica

Page 16: Giornalino Marzo - Aprile

Etruska Band

L’ Etruska Band è un gruppo di giovani ragazzi piansanesi formatosi come tribute band degli Skamusicale ska-punk spagnolo. Oltre allo Ska sanno muoversi anche su molti altri generi musicali : dal Rhytm & Blues al folk rock, passando per blues. gospel, hard rock. Il gruppo è composto da Colelli Fabrizio: El fundator, Massimi Federico alla batteria, Zampetti Angelo alle tastiere, De Sanctis Mario al basso, Mattei Davide la chitarra Solista, Papacchini Mario alla chitarra, Ippoliti Rita come prima voce, Moscatelli Luca come corista, Di Francesco Giuliano alla tromba, Scoccia Francesco al trombone, Mattei Elisa alla tromba. Altri ragazzi partecipano alla riuscita di questo progetto: Ceccarini Luca come segretario, Sensi Paolo come fonico, Ciuchini Simone come fotografo & grafico, Olimpieri Daniele come cameraman. Il loro nome nasce per gioco. Partorito come presa in giro della banda del paese, la Tuscia band, è diventato Tuska Band e si è trasformato in Etruska Band, a sottolineare anche il genere musicale di riferimento. Anche se gruppo cover degli Ska-P, ci tengono a differenziarsi dai musicisti spagnoli perchè ritengono questi ultimi troppo schierati politicamente. Gli Skahanno come temi principali della loro poetica musicale l'opposizione alla visione tradizionale e conformista della società, l'abolizione della pena di morte, l'antifascismo, l'antimperialismo, la legalizzazione della marijuana,l'anticlericalismo, Nel dicembre 2010, nella prima edizione dell'iniziativa riservata alle band emergenti di Officina Belushi, l'Etruska band vince Palco Aperto, iniziando l’ascesa. Dopo aver vinto anche la seconda edizione del live contest, a febbraio 2011, l’Etruska Band sul palco dell'Officina Belushi, apre il concerto dei Talco, gruppo nato nell'inquinata periferia industriale di Marghera, in provincia di Venezia. I Talco suonano ska punk, denunciano ogni tipo di discriminazione, e inneggiano all'indipendenza della musica; l’Etruska Band ha quindi l'onore di introdurre unaband alla quale si è sempre ispirata e della quale ha riprodotto diverse canzoni. I componenti dell'Etruska mescolano stili differenti, esibiscono un genere ibrido fondendo velocità, aggressività e folklore; dov’è difficile non farsi trascinare dal ritmo. Se vi piace divertirvi comincerà la nuova stagione non solo in giro per locali del centro Italia come l’Officina Belushi, ma anche per le piazze, con un concerto il 21 Aprile ad Ischia di Castro.

Stefania Briganti 5°A Rag. Prog.

è un gruppo di giovani ragazzi piansanesi formatosi come tribute band degli Ska-P, un gruppo

punk spagnolo. Oltre allo Ska sanno muoversi anche su molti altri generi musicali : dal Rhytm & Blues al

d rock. Il gruppo è composto da Colelli Fabrizio: El fundator, Massimi Federico alla batteria, Zampetti Angelo alle tastiere, De Sanctis Mario al basso, Mattei Davide la chitarra Solista, Papacchini Mario alla chitarra, Ippoliti Rita

catelli Luca come corista, Di Francesco Giuliano alla tromba, Scoccia Francesco al

Altri ragazzi partecipano alla riuscita di questo progetto: Ceccarini Luca come segretario, Sensi Paolo come fonico,

e fotografo & grafico, Olimpieri

Il loro nome nasce per gioco. Partorito come presa in giro della banda del paese, la Tuscia band, è diventato Tuska Band e si è trasformato in Etruska Band, a sottolineare

P, ci tengono a differenziarsi dai musicisti spagnoli perchè ritengono questi ultimi troppo schierati politicamente. Gli Ska-P infatti, hanno come temi principali della loro poetica musicale

la visione tradizionale e conformista della società, l'abolizione della pena di morte, l'antifascismo, l'antimperialismo, la legalizzazione della marijuana,

Nel dicembre 2010, nella prima edizione dell'iniziativa ergenti di Officina Belushi, l'Etruska

band vince Palco Aperto, iniziando l’ascesa. Dopo aver vinto anche la seconda edizione del live contest, a febbraio 2011, l’Etruska Band sul palco dell'Officina Belushi, apre il concerto dei Talco, gruppo nato

inquinata periferia industriale di Marghera, in provincia di Venezia. I Talco suonano ska punk, denunciano ogni tipo di discriminazione, e inneggiano all'indipendenza della musica; l’Etruska Band ha quindi l'onore di introdurre una

pre ispirata e della quale ha

I componenti dell'Etruska mescolano stili differenti, esibiscono un genere ibrido fondendo velocità, aggressività

dov’è difficile non farsi trascinare dal ritmo. stagione non solo

in giro per locali del centro Italia come l’Officina Belushi, ma anche per le piazze, con un concerto il 21 Aprile ad

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Briganti 5°A Rag. Prog.

Musica

Page 17: Giornalino Marzo - Aprile

Acciaio

Acciaio è la descrizione di uno spaccato di realtà italiana, in bilico tra voglia di normalità e di qualcosa di straordinario che arrivi a rompere la devastazione della vita di ogni giorno. Lo scenario sono le case popolari di Piombino, casermoni popolati operai dell’altoforno per la produzione dell’acciaio; sono famiglie povere, con una vita che non li soddisfa. C’è chi non sa sfogare la propria insoddisfazione, come nel caso di donne che sottostanno, nonostante tutto, a mariti violenti e alcolizzati, che invece sfogano la loro rabbia per un vita che non vogliono o nell’alcool o picchiando le loro figlie adolescenti. Ed è proprio con il punto di vista di queste ragazzine che stanno crescendo che vediamo questo mondo: in particolare con quello di Anna e Francesca, due amiche inseparabili che hanno il dono di una bellezza riconosciuta da tutti, e che per questo, sfruttandola, emergono, credendo che sia quello il loro modo di riscattarsi. Ma un giorno, per un ragazzo conteso, l’amicizia vacilla, e quel pobello che c’era svanisce. Ai loro occhi si presenta all’improvviso la cruda realtà per quello che è, il degrado sociale, la condizione dei loro familiari che rischiano ogni giorno la vita per un misero salario. All’improvviso Anna e Francesca si renddi dover crescere in fretta, troppo in fretta, di dover delineare il proprio futuro se non vogliono finire come le madri, maltrattate dai loro mariti e senza niente ad illuminare la propria esistenza: perché la bellezza svanisce. Dovrebbero studiare, ma non ne hanno voglia e soprattutto non vogliono sprecare la loro adolescenza, perché tanto sarebbe inutile: i loro modelli sono le cubiste che lavorano nei locali dove le portano i loro fratelli e ragazzi. Quello è il successo, quella è la vita, per loro. Ma in fondo c’è un barlume di speranza: la morte e la delusione fanno svegliare una donna coraggiosa che le incita a prendere in mano la loro vita prima che sia troppo tardi. E loro forse lo faranno, spregiudicate come sempre.

Silvia Avallone

Acciaio è la descrizione di uno spaccato di realtà italiana, in bilico tra voglia di normalità e di qualcosa di straordinario che arrivi a rompere la devastazione della vita di ogni giorno. Lo scenario sono le case popolari di Piombino, casermoni popolati dagli operai dell’altoforno per la produzione dell’acciaio; sono famiglie povere, con una vita che non li soddisfa. C’è chi non sa sfogare la propria insoddisfazione, come nel caso di donne che sottostanno, nonostante tutto, a mariti violenti e

, che invece sfogano la loro rabbia per un vita che non vogliono o nell’alcool o picchiando le loro figlie adolescenti. Ed è proprio con il punto di vista di queste ragazzine che stanno crescendo che vediamo questo mondo: in particolare con quello di

e Francesca, due amiche inseparabili che hanno il dono di una bellezza riconosciuta da tutti, e che per questo, sfruttandola, emergono, credendo che sia quello il loro modo di riscattarsi. Ma un giorno, per un ragazzo conteso, l’amicizia vacilla, e quel poco di bello che c’era svanisce. Ai loro occhi si presenta all’improvviso la cruda realtà per quello che è, il degrado sociale, la condizione dei loro familiari che rischiano ogni giorno la vita per un misero salario. All’improvviso Anna e Francesca si rendono conto di dover crescere in fretta, troppo in fretta, di dover delineare il proprio futuro se non vogliono finire come le madri, maltrattate dai loro mariti e senza niente ad illuminare la propria esistenza: perché la

are, ma non ne hanno voglia e soprattutto non vogliono sprecare la loro adolescenza, perché tanto sarebbe inutile: i loro modelli sono le cubiste che lavorano nei locali dove le portano i loro fratelli e ragazzi. Quello è il

loro. Ma in fondo c’è un barlume di speranza: la morte e la delusione fanno svegliare una donna coraggiosa che le incita a prendere in mano la loro vita prima che sia troppo

E loro forse lo faranno, spregiudicate come

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Silvia Avallone

Libri

Page 18: Giornalino Marzo - Aprile

Venice Welcomes Klimt

It was the time of Freud's new ideas on psychoanalysis, first years of 20The exploration of human mind was becoming such an obsession for many thinkers and artists: one of them was Gustav Klimt. With his deep symbolism, his sense of death, his all-female world, he was one of the best representatives of Art NouveauVenice celebrates him with an art exhibition at Museo Correr ( St's Mark square) from 24March to 8th July. In the 150th anniversary of his birth, all his best works are in Venice, again. In fact almost a hundred years ago Klimt presented his works here, for the 'Biennale di Venezia'. The best works of the artist has been sent in Venice from museums of all Europe; not only paintings, but also architectural elements are visible there.Just some titles: Judith I and II (1901The lovers (1901/2), Hermine GalliaSunflower (1907). it's as good chance to know all about Klimt's art! Don't miss it!

Laura De Simoni 5 L.S

Venice Welcomes Klimt

It was the time of Freud's new ideas on psychoanalysis, first years of 20th century. The exploration of human mind was becoming such an obsession for many thinkers and artists: one of them was Gustav Klimt. With his deep symbolism, his sense of

female world, he was one of Art Nouveau.

enice celebrates him with an art exhibition at Museo Correr ( St's Mark square) from 24th

anniversary of his birth, all his best works are in Venice, again. In fact almost a hundred years ago

, for the The best works of the

artist has been sent in Venice from museums of all Europe; not only paintings, but also architectural elements are visible there.

(1901-1909), Hermine Gallia (1904),

(1907). it's as good chance to Don't miss it!

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Laura De Simoni 5 L.S

Arte

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The Hunger Games

Il regista Gary Ross, prima di dirigere “The Hunger Games”, ha diretto altri 2 film: il primo, Pleasantville, parlava di una cittadina americana degli anni 50 tutta rose e fiori; il secondo, intitolato “Sea Biscuit”( che letteralmente vuol dire biscotto di mare ) è l’appassionante storia di un cavallo da corsa. Viene da chiedersi come il signor Ross sia passato da storielle acqua e sapone ad un film su adolescenti che si uccidono…Il film è tratto da una fortunata serie di libri iniziata nel 2008 da Suzanne Collins, e parla di un America distrutta da guerre e cataclismi, dalle cui ceneri sorge il paese di Panem,composto (inizialmente) da 13 distretti e una capitale chiamata Capitol; quest’ultima, profondamente dispotica, riduce tutti gli altri distretti in povertà e miseria. Indovinate un po’ che succede dopo? Uno dei distretti, naturalmente si ribella, Capitol lo sottomette e lo distrugge. Da quel giorno, ogni anno, Capitol organizza dei simpatici giochetti dove un ragazragazza presi da ogni distretto combattono in un arena fino alla morte. Il tutto è ripreso in diretta televisiva e guardato da tutta la nazione, i Capitolini ( non confondiamoli con gli abitanti di Roma vi prego) trovano lo spettacolo assolutamenLa storia segue Katniss (Jennifer Lawrence) che viene dal distretto 12, il distretto più povero di Panem, ed il giorno della mietitura (il giorno della scelta dei concorrenti per i giochi) viene coinvolta sua sorella Prim (Willow Shields). Kacoraggiosa e protettiva, si offre volontaria per prendere il suo posto. Le scene ambientate nel distretto 12 sono girate come un reality, e questo stile di ripresa continua per tutto il film.Katniss arriva a Capitol, la città è colma di persone vmodo bizzarro, tutto è lussuosamente high tech , la giovane incontra un altro concorrente proveniente dal suo distretto, Peeta (Josh Hutcherson) tra loro, sfortunatamente, nasce l’amore. Sono sicuro che in tutti i cinema sentirete gruppetto di ragazze che mormora “Che dolci…” ogni 2 minutidurante le scene di Katniss e Peeta… ad essere sincero, malgrado io non ami particolarmente le storielle sdolcinate tipo Twilight ( si sto parlando di te… maledetta serie vampiresca…) penso che questa sia una romanticheria ben congegnata e intelligente. D’altronde, se proprio si deve sentir blaterare di qualcosa per tutto l’anno, tanto vale che sia “The Hunger Games.” Finalmente i combattimenti iniziano, e qui vi consiglio di non portare i vostri genitori al cinema, perché le uccisioni dei ragazzini sono abbastanza dure e cruente. Il film prende una nuova direzione e la storia si fa sempre più eccitante. La sceneggiatura è stata scritta dalla stessa Collins.Avendo letto il libro ho notato la mancanza di molti elementi. Penso che questo dipenda dal problema di trasporre la difficile trama scritta sul grande schermo; gli elementi di base, comunque, sono rimasti gli stessi. Penso che la storia colpirà molto di più i ragazzi rispetto agli adulti, ma in fondo, per arrivare ai giovani, bisogna usare i giovani…

Kor O’Connell 4 Ginnasio

Il regista Gary Ross, prima di dirigere “The Hunger Games”, ha diretto altri 2 film: il primo, Pleasantville, parlava di una cittadina americana degli anni 50 tutta rose e fiori; il secondo,

letteralmente vuol dire biscotto di mare ) è l’appassionante storia di un cavallo da corsa. Viene da chiedersi come il signor Ross sia passato da storielle acqua e sapone ad un film su adolescenti che si uccidono…

di libri iniziata nel 2008 da Suzanne Collins, e parla di un America distrutta da guerre e cataclismi, dalle cui ceneri sorge il paese di Panem,composto (inizialmente) da 13 distretti e una capitale chiamata Capitol;

riduce tutti gli altri distretti in povertà e miseria. Indovinate un po’ che succede dopo? Uno dei distretti, naturalmente si ribella, Capitol lo sottomette e lo distrugge. Da quel giorno, ogni anno, Capitol organizza dei simpatici giochetti dove un ragazzo e una ragazza presi da ogni distretto combattono in un arena fino alla morte. Il tutto è ripreso in diretta televisiva e guardato da tutta la nazione, i Capitolini ( non confondiamoli con gli abitanti di Roma vi prego) trovano lo spettacolo assolutamente spassoso. La storia segue Katniss (Jennifer Lawrence) che viene dal distretto 12, il distretto più povero di Panem, ed il giorno della mietitura (il giorno della scelta dei concorrenti per i giochi) viene coinvolta sua sorella Prim (Willow Shields). Katniss, coraggiosa e protettiva, si offre volontaria per prendere il suo

Le scene ambientate nel distretto 12 sono girate come un reality, e questo stile di ripresa continua per tutto il film. Katniss arriva a Capitol, la città è colma di persone vestite in

high tech , ed è qui che la giovane incontra un altro concorrente proveniente dal suo distretto, Peeta (Josh Hutcherson) tra loro, sfortunatamente, nasce l’amore. Sono sicuro che in tutti i cinema sentirete un gruppetto di ragazze che mormora “Che dolci…” ogni 2 minutidurante le scene di Katniss e Peeta… ad essere sincero, malgrado io non ami particolarmente le storielle sdolcinate tipo Twilight ( si sto parlando di te… maledetta serie vampiresca…)

questa sia una romanticheria ben congegnata e intelligente. D’altronde, se proprio si deve sentir blaterare di qualcosa per tutto l’anno, tanto vale che sia “The Hunger

Finalmente i combattimenti iniziano, e qui vi consiglio di non i genitori al cinema, perché le uccisioni dei

ragazzini sono abbastanza dure e cruente. Il film prende una sempre più eccitante.

La sceneggiatura è stata scritta dalla stessa Collins.Avendo letto ncanza di molti elementi. Penso che

questo dipenda dal problema di trasporre la difficile trama scritta sul grande schermo; gli elementi di base, comunque,

Penso che la storia colpirà molto di più i ragazzi rispetto agli a in fondo, per arrivare ai giovani, bisogna usare i

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Cinema