CHAPEAUnews MARZO/APRILE 2013

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CHAPEAU NEWS 2013 MARZO/APRILE

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Curiosità, tecniche e informazione per i creativi, gli aspiranti tali e per tutti coloro che amano la creatività manuale!

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CHAPEAUNEWS2013

MARZO/APRILE

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SOMMARIO

GENNAIO/FEBBRAIO 2013 CHAPEAUNEWS

Carissimi lettori, questo mese sono stata impegnatissima. Non so per voi, ma per me essere impegnatissima significa essere viva. Ho fatto tanta ricerca, conosciuto gente nuova, trovato artisti spettacolari e naturalmente se potessi li pubblicherei tutti. Con calma e pazienza lo farò, in parte sul magazine e in parte sul blog, per una primavera all’insegna delle news e delle curiosità. Per chi ancora non lo sapesse continua la mia collaborazione da Blogger con ABC blog, un sito ricco di spunti creativi che vi consi-glio di sbirciare. Questo mese è di scena la fiaba. Un mondo a dir poco fantastico si cela dietro le interpretazioni e le rivisitazioni creative delle fiabe più celebri. Dal canto mio spero ancora una volta di stupirvi con qualche chicca e vi auguro buona lettura. Chapeau!

La RedazioneFrancesca Paganelli

Un ringraziamento speciale a Paolo Domeniconi che mi ha lasciato utilizzare alcune delle sue illustrazioni per il numero di questo mese www.domeniconi.it

EDITORIALE

D'ISPIRAZIONE

MA LA FIABA e’ SOLO UNA FIABA?QUANDO PENSIAMO AD UNA FIABA, PENSIAMO CHE SIA UNA FIABA E BASTA E INVECE...pag. 3

SALVAVITA

BOTTONICALL TO ACTIONLE SPINTE ALL’AZIONE DEL WEB

pag. 4

FOCUS ONVISUALFOODTI CUCINO UNA FIABA!pag. 7

PASSATEPAROLAFIABE ONLINECERCA, SCARICA, ASCOLTA... TUTTO QUESTO IN UN CLICKpag. 7

QUATTROCHIACCHIERE

AIUTO! COME MIINVENTO UNAFIABA?UNO SPUNTO CREATIVO PER CHI PENSA DI NON AVERE FANTASIA

pag. 5

UN CAFFE' CON...

STRANGEWOODART SATIRIKAMICHELANGELO FORNARO

pag. 6

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GENNAIO/FEBBRAIO 2013 CHAPEAUNEWS

D’ISPIRAZIONEMA LA FIABAE’ SOLO UNA

FIABA?QUANDO PENSIAMO AD UNA FIABA,

PENSIAMO CHE SIA UNA FIABA E BASTA,UN RACCONTO CHE QUALCUNO HA INVENTATO

E COMINCIATO A NARRARE UN BEL GIORNO,PER POI ESSERE TRAMANDATA FINO

AI NOSTRI GIORNI.IN REALTÀ SONO IN MOLTI

AD AVER DATO ALLA GENESI DELLA FIABAUNA SPIEGAZIONE E AD AVER CREATO

TEORIE E MESSO INSIEME IDEE.

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D’ISPIRAZIONE

bene e male, buono e cattivo, la ripe-tizione di elementi, ad esempio magi-ci, l’apoteosi finale, con quasi sempre un lieto fine. Tutti questi elementi ven-gono conditi con culture molto dissimili e generano fiabe all’apparenza diver-sissime. Anche per questo si definisce la fiaba come uno strumento perfetto per studiare le culture dei popoli, per-ché impregnate di tradizioni e modi di vivere unici.L’800 e il ‘900 sono stati momenti fon-damentali per lo sviluppo della fiaba, basti pensare ai fratelli Grimm e a Basi-le, a Andersen e Perrault. Alcuni di loro semplicemente trascrissero ciò che veniva tramandato oralmente, ma

differenti le une dalle altre, men-tre in realtà gli elementi costitu-tivi sono sempre gli stessi. Proprio per questa ragione, anche se il protagoni-sta è in Russia uno zar e in Arabia uno sceicco, sono personaggi che volente o nolente faranno azioni simili e lo svol-gimento dell’azione avrà trame simili. Questo riguarda in particolare le fiabe popolari che narrano spesso di prove a cui il protagonista si sottopone, con incredibili analogie al rito di iniziazione durante il quale i ragazzi dovevano di-mostrare di essere in grado di affronta-re le avversità dell’ambiente, di essere maturi per iniziare a far parte della co-munità degli adulti. Tutte le fiabe del mondo, infatti, hanno caratteristiche analoghe, come: l’indeterminatez-za, l’inverosimiglianza, la divisione tra

Innanzitutto, è doveroso iniziare questo piccolo saggio facendo una distinzio-ne basilare tra favola e fiaba, perché di fatto anche qui c’è un pochino di confusione. La favola è solitamente un componimento molto breve con pro-tagonisti in genere animali dai com-portamenti antropomorfizzati e dalla trama realistica, con un finale allego-rico e moralistico molto esplicito; la fiaba per contro è una narrazione ca-ratterizzata da una media lunghezza ed incentrata su avvenimenti e perso-naggi fantastici e su elementi magici.Nel corso dei secoli si sono sviluppate diverse teorie alla base della genesi delle fiabe, spesso scaturite da inter-rogativi legittimi. Uno tra tutti il perché vi siano all’interno delle fiabe figure ricorrenti e trame similari, seppur ma-scherate da personaggi all’apparen-za molto diversi. Questo tra l’altro è ancora più strano se si pensa che tali narrazioni provengono da paesi an-che molto lontani fra loro, che non hanno mai avuto occasione di intera-gire. Sulle prime verrebbe da pensa-re che le fiabe siano semplicemente trasmigrate tra un paese e l’altro, tra-mandate da viandanti o roba simile. In realtà le teorie più accreditate (vedi Propp e “la Morfologia della fiaba”) interpretano le fiabe come il natura-le sviluppo in storie di un tipo diverso di processo, quello del rito primitivo di iniziazione. E’ per questo che le trame sono apparentemente

grazie a loro oggi possiamo leggere e raccontare fiabe bellissime.Ancora oggi la fiaba vive negli scrittori moderni e contemporanei che creano la narrativa per ragazzi. Racconti di fanta-scienza, di fantasy e anche di horror sono generi che provengono da lì, dalla fiaba e dal rito primitivo dell’iniziazione, storie nuove ma allo stesso tempo antiche tra-mandate di generazione in generazione.

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SALVAVITA QUATTROCHIACCHIERE

I BOTTONI CALL TO ACTIONLE “SPINTE ALL’AZIONE” DEL WEBI cosiddetti Call to Action sono elementi fondamentali della comuni-cazione di un sito web. Solitamente si trovano sulla landing page, la home per intenderci, ma possono essere individuati anche sulle email o su materiale cartaceo come brochure e depliant, invitando l’utente in modo esplicito a compiere un’azione, che altrimenti non compiereb-be. Scarica la brochure!, Registrati ora!, Compalo subito!, sono esempi tipici di questi strumenti, che spronano l’utente a fare quel click deci-sivo. Si possono presentare in due modi, sotto forma di testo linkato o come bottone dotato di link. Quest’ultimo è sicuramente il più efficace, perché non viene percepito come semplice spostamento di navigazio-ne, ma piuttosto come un vero e proprio interruttore che accende una nuova azione.Strategia marketing pura e semplice? Certo che sì! Di ottimo impatto di-rei anche. D’altra parte, è molto probabile che avendo creato un sito, abbiate come obiettivo quello di trasformare gli accessi in potenziali conversioni, quindi in potenziali azioni che l’utente compirà. Acquista-re un prodotto, rispondere ad un sondaggio, registrarsi alla newsletter, sono esempi lampanti di queste azioni. Considerandone l’importanza da un punto di vista della comunicazione, sarà altrettanto importante che questi pulsanti “Call to Action” abbiano caratteristiche ben pre-cise, studiate ed efficaci per ottenere un certo risultato. Sto parlando delle dimensioni, del colore e della posizione che dovranno assumere all’interno della nostra pagina, elementi fondamentali per una buona riuscita dell’azione stessa.Per darvi un’idea: la dimensione di questo pulsante dovrà essere mag-giore rispetto ad altri elementi presenti sulla pagina, proprio per evita-re che si disperda visivamente e che anzi se ne faciliti l’individuazione immediata dell’utente; il colore gioca un ruolo fondamentale ed esiste una vera e propria “psicologia dei colori” che influenza emotivamente le nostre azioni e molti aspetti della nostra vita; da ultima, ma non di rilevanza minore, è la posizione che tal pulsante dovrà assumere all’in-terno della nostra pagina, meglio se si trova in punto accessibile con facilità e senza la necessità di scrollare la pagine. Fondamentale sarà anche che non presenti attorno a sé elementi che possano distrarci proprio sul più bello, mentre stiamo per compiere la fatidica azione.Queste come sempre solo alcune indicazioni di massima, per saperne di più vi rimando alle tonnellate di materiale e di letteratura che trovate sul web sull’argomento, semplicemente digitando “Call to Action” su un motore di ricerca.Nel frattempo ricordate di essere semplici e chiari, mai ambigui. Non c’è cosa peggiore che infarcire il proprio sito di Call to Action non chia-re o che portino via tempo. Molti utenti oggi rifuggono questi pulsanti, perché troppo spesso hanno deluso le loro aspettative. Quindi siate sin-ceri e fate capire bene cosa accadrà dopo il click. L’utente vi ripaghe-rà sicuramente comportandosi esattamente come avrete sperato.

AIUTO!COME MI INVENTO

UNA FIABA?A chi non mai capitato di sentire cedere la terra sotto i piedi la sera, nella cameretta del proprio figlio, mentre ci chiedeva: “mi rac-conti una favola?”. Cosa non si farebbe per avere a portata di mano una bella favola addormenta bimbo proprio in quell’istante?Certi hanno spirito di intraprendenza e pur di non farsi cogliere in fallo dal proprio bambi-no cominciano ad inventarsi le storie più as-surde, dagli intrecci più intricati che mai, che comunque funzionano, perché dopo un po’ il pupo non segue più il filo del discorso e crol-la. Attenzione però al seguito, il giorno dopo, infatti, potrebbe stupirvi e chiedervi di conti-nuare la stessa storia, o addirittura di raccon-targliela di nuovo!Altri, invece, li su due piedi, non ce la fanno proprio a inventarsi qualcosa che abbia un senso e, balbettando qualche sciocchezza, trovano la scusa che è tardi e bisogna dor-mire.Come ovviare a tutto ciò? Non vi sto a rac-contare che ci sono centinaia e centinaia di piccoli e grandi libri con fiabe e favole per tutti i gusti, perché probabilmente le ave-te tutte e le avete già lette più di una volta. No, vostro figlio vuole proprio qualcosa che nasca dalla vostra fantasia. Che fare allora? Prima di tutto, non fatevi cogliere imprepara-ti e tenete sempre qualcosa nel vostro cas-settino della memoria che già avete mezzo inventato. Per farlo, seguite questa banale traccia che vi propongo per creare la trama e il resto verrà da sé. L’ispirazione per iniziare? Guardatevi intorno e cercate un oggetto, poi iniziate dando una temporalità alla vo-stra storia (tanto tempo fa, c’era una volta, quest’estate, etc.) il QUANDO. Nel frattempo pensate al DOVE, un luogo può essere vicino o lontano, esistente o sconosciuto, (nel mare, nel bosco, un castello etc.) e al CHI, persone o animali, principesse o garzoni. Per condire il tutto adesso dovete sviluppare il COSA. Le azioni dei personaggi sono il motore della vo-stra storia, la benzina che accende la fanta-sia. Il cosa fanno può essere legato alle azioni di tutti i giorni oppure inerente qualche cosa di speciale e poco riconducibile alla realtà. Non ha importanza cosa ne salterà fuori, la storia che ne uscirà sarà comunque stupen-da, perché creata da voi e vostro figlio la ap-prezzerà come se fosse di Rodari!

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UN CAFFE’ CON...

Strangewood Art, ovvero Linda Serra, Alessandria. Con quell’accenno un po’ nordico le sue sculture sono davvero uniche; la sua rivisitazione delle fiabe nelle scatole, inoltre, è a dir poco coinvolgente, si rimarrebbe a fissare i particolari per ore! Linda utilizza materiali leggeri che plasma, levica e dipinge per un effetto finale quasi cera-mico, sicuramente sorprendente.www.strangewoodart.blogspot.it

Satirika, alias, Roberta Cortese, Torino.I suoi libretti di favole realizzati con cacca di elefante ci hanno davvero colpito. In particolare ci suggestiona quel suo modo tut-to speciale di rilegare e trattare la carta, con cura, meticolosità e soprattutto con sostenibilità. Molto attenta al lato eco-sostenibile della sua arte, reinterpreta la creatività alla stregua di un gioco. www.satyrika.com

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FOCUS ON

PASSATEPAROLA

Strangewood Art, ovvero Linda Serra, Alessandria. Con quell’accenno un po’ nordico le sue sculture sono davvero uniche; la sua rivisitazione delle fiabe nelle scatole, inoltre, è a dir poco coinvolgente, si rimarrebbe a fissare i particolari per ore! Linda utilizza materiali leggeri che plasma, levica e dipinge per un effetto finale quasi cera-mico, sicuramente sorprendente.www.strangewoodart.blogspot.it

Michelangelo Fornaro, Torino. Specialista di stop motion, crea con le sue statuine di plastilina un mondo fantastico e unico. Per capirlo è sufficiente guardare la sigla dell’albero azzurro oppure seguire uno dei suoi corsi.www.michelangelofornaro.com

VISUAL FOOD,TI CUCINO UNA FIABA!L’occhio vuole la sua parte sempre!Anche nel ciboCe lo insegna Rita Loccisano l’ideatrice del marchio Visual-Food che simboleggia la trasformazione del cibo in decoro e del decoro in cibo. Non si tratta solo di intaglio, di guarnire, di creare con il cibo, è più di questo, quasi una filosofia di vita, che ha come parole d’ordine: decorare e non sprecare! Rita è molto chiara su questo aspetto, le sue trasformazioni del cibo in decoro presuppongono sempre che il cibo debba mantenere la sua funzione principale: la commestibilità e che venga di conseguenza consumato come una pietanza e non gettato come una qualsiasi decorazione.Teniamo un occhio di riguardo al cibo dunque e trasformia-molo in VisualFood insieme a lei. Sul suo sito tanti tutorial, vi-deo e corsi, cosa aspettate? Chapeau!www.visualfood-design.com

FIABE ONLINECERCA, SCARICA, ASCOLTA…TUTTO QUESTO IN UN CLICK!Tonnellate di fiabe online alla por-tata di tutti, le trovate sul sito di Lo-gos (www.logos.it) nella sezione children’s library. Attenzione solo a selezionare la lingua giusta, se no la fiaba vi tocca ascoltarla in russo!Altra proposta interessante di fia-be online è di Rai Radio1, in questo caso è solo più difficile trovare la pagina giusta direttamente dal sito, quindi vi consiglio di fare una ricer-ca con google o con qualche altro motore di ricerca.Buon Ascolto!

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