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N 7 ANNO XXX LUGLIO 2019 HI-TECH MENSILE Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/Milano In caso di mancato recapito inviare al CMP MILANO ROSERIO per la restituzione al mittente previo pagamanto resi AMBIENTE - TECNOLOGIE AMBIENTALI PER L’INDUSTRIA E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - www.hitechambiente.com

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N 7ANNO XXXLUGLIO 2019

HI-TECH

MENSILE

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MilanoIn caso di mancato recapito inviare al CMP MILANO ROSERIO per la restituzione al mittente previo pagamanto resi

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SOMMARIO

3Hi-Tech Ambiente

MACCHINE & STRUMENTAZIONE

Il monitoraggio di biogas e syngasSistemi e analizzatori portatili studiatiper consentire ai tecnici di effettuarei controlli nel modo più semplice possibile

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LABORATORI

La tecnologia Flex Light Un rivestimento superficiale che va a riempirecrepe o graffi presenti sul vetro, migliorandonel’efficienza e preservandone la durata

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20Il processo Sordisep+Dranco

BIOMASSE & BIOGAS

L’integrazione delle due tecnologieconsente la valorizzazionetotale dei rifiuti solidi urbani

ENTERPRISE EUROPE NETWORK 33

ECOTECH 32

DEPURAZIONE

Nell’ambito del progetto Multi-ReUse sono statetestate diverse tecnologie e costruitoun impianto pilota per il riciclo dei reflui

10L’osmosi inversa come 4a fase di trattamento

L’efficace risoluzione di problemi riscontrati in impianti di depurazione. Tre casi studio

14Le biotecnologie per i reflui di cartiera

La qualità del filtrato è un valore aggiuntograzie all’impiego di StrizBox, che funzionasecondo il principio della filtrodinamicità

16Strizzato a dovere

N.C.R. BIOCHEMICAL SPAAMG IMPIANTI SRLETG RISORSE E TECNOLOGIA SRLFANTONI SRLPLASTIC PROJECT EUROPEAN SRLIDEE & PRODOTTI SRLIDROCLEAN SRLRAGAZZINI SRLCORRADI & GHISOLFI SRLBIO ECO ACTIVE SRLITALMATCH CHEMICALS SPA

INSERZIONISTI

TECNOLOGIE

Le bio fuel cell depurano i reflui Sviluppate celle a combustibile microbichepiù affidabili ed efficienti in termini di costiper la depurazione delle acque di scarico in zone remote

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PANORAMA

L’ecopackaging cellulosicoL’industria cartaria italiana investein innovazione, puntando su riciclabilitàe biodegradabilità

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GLI INDIRIZZI DELLE AZIENDE CITATE SONO A PAG. 34

157911131819212331

RIFIUTI17Rifiuti zero, impianti mille!

Per ridurre lo smaltimento in discarica in favoredel riciclo, è necessario utilizzare la leva economicae costruire l’alternativa impiantistica

ENERGIA

La surgelazione meno energivoraGrazie a nuovi impianti ecosostenibilil’azienda ha ottenuto un risparmiodi 1,7 mln di kWh/y e 600 ton di CO2 in meno

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panorama

Secondo un recente studio commis-sionato da Comieco alla Scuola u-niversitaria Superiore Sant’anna diPisa, l’industria cartaria italiana ètra le prime in europa per capacitàdi innovare processi e prodotti.un settore al passo coi tempi nell’e-poca della rivoluzione digitale, ingrado di distinguersi per dinami-smo sia nella fase progettuale delpackaging, che nell’ambito del rici-clo. un dato significativo la cuiconferma arriva dagli investimentiin innovazione: l’industria cartariaeuropea investe complessivamente3,5 miliardi di euro l’anno, di cui420 milioni di euro solo in italia.<<la vivacità del settore cartario -precisa amelio Cecchini, presiden-

te di Comieco - è confermata anchedagli oltre 300 brevetti depositati initalia per quanto riguarda lo svilup-po e la progettazione di imballaggicellulosici negli ultimi anni. l’in-

novazione in quest’area ha portatoa realizzare imballaggi sempre piùriciclabili e compostabili rendendol’economia circolare una realtà enon solo uno slogan>>.

imballaggi cellulosici e innovazio-ne sono anche protagonisti del pri-mo bando invenzioni di ComiecoFactory, il programma di Comiecodedicato alle imprese produttrici eutilizzatrici che punta a diffonderela cultura della sostenibilità, valo-rizzando nel contempo tutte le azio-ni che le aziende mettono in attoper lo sviluppo di imballaggi in car-ta e cartone sempre più innovativied ecosostenibili.il primo premio è andato al brevet-to ”imballaggio per ortofrutta tratta-to con una soluzione antimicrobi-ca” di bestack. al secondo posto siè piazzato il brevetto “scatola conseparatori incorporati per contenereoggetti in mono-materiale” di SciaPackaging. terzo classificato il bre-vetto “imballaggio mono pezzo incartone ondulato con semplificatosistema di apertura a strappo perl’ottenimento di scatole a bocca dilupo” di antonio Sada & Figli.Menzione speciale al brevetto “ma-teriale composito ad alta sostenibi-lità ambientale (fibre di cellulosa,anche riciclata, e matrice polimeri-ca idrosolubile)” di next Materials.

SoStenibilita’ e innovazione

L’ecopackaging cellulosicol’industria cartaria italiana investe in innovazione,puntando su riciclabilità e biodegradabilità

la lotta alla plastica passa da unamigliore gestione ma anche e so-prattutto da un ripensamento di tut-to il ciclo di vita del prodotto. ne èconsapevole unilever che, tra le va-rie azioni intraprese, ha deciso dicambiare il mondo del gelato lan-ciando una nuova vaschetta per ilsuo marchio Carte d’or. il nuovopack è compostabile e riciclabilepoiché fatto di carta certificataPeFC, accoppiata con uno strato diPla (acido polilattico, ossia bio-plastica ottenuta da scarti di mais)che consente di essere impermeabi-le ed è quindi adatta al gelato. la

vaschetta può avere pertanto un“doppio fine vita” perché può esse-re sia riciclata nella carta sia smalti-ta nei rifiuti organici (a seconda delComune).il cambio di pack coinvolgerà circa11 milioni di vaschette in un anno,e ogni vaschetta passerà da un pesodi 47.5 g a uno di 36.5 g, con un ri-sparmio del 23% sul peso finale delprodotto. il risultato è una riduzionedi circa 520 ton di plastica in un so-lo anno. grazie alla nuova vaschetta sarannotolte dal mercato 43 ton di plasticaogni mese, 10 ton ogni settimana.

<<la nostra missione è dasempre rendere la sostenibi-lità una consuetudine - -spiega Fulvio guarneri, Pre-sidente e Ceo di unilever i-talia – e uno degli obiettividel nostro modello di busi-ness “unilever Sustainableliving Plan” è di dimezzarel’impatto ambientale dei no-stri prodotti entro il 2030>>.

Progetto Pilota in euroPa

L’eco-vaschettaper Carte d’Or

a partire dal 1 luglio 2109 il Con-tributo ambientale per gli imbal-laggi di vetro passerà dagli attuali24 euro/ton a 27 euro/ton, e ciò acausa dello straordinario incre-mento della raccolta differenziatache ha saturato la capacità nazio-nale di trattamento. l’aumento dell’offerta di quantita-tivi di rifiuti di imballaggio in ve-tro, non sempre di qualità, conferi-

ti soprattutto dalle regioni del Sud,e la domanda cedente da parte de-gli impianti di trattamento hannodeterminato una generale contra-zione dei prezzi delle aste. l’au-mento, invece, assicurerà le risorseeconomiche necessarie per il rag-giungimento degli obiettivi di rici-clo/recupero dei rifiuti di imbal-laggio su tutto il territorio nazio-nale.

Dal 1° luglio 2019

Vetro: crescel’eco-contributo

Hi-Tech Ambiente 4

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@AMBIENTE ON-LINE@AMBIENTE ON-LINE@AMBIENTE ON-LINE@

remedia, il Consorzio nazionaleper la gestione eco-sostenibile ditutti i raee (rifiuti di apparecchia-ture elettriche ed elettroniche),delle pile e accumulatori esausti,ha di recente presentato il suogreen economy report, che illu-stra i risultati dell’attività delConsorzio per l’anno 2018, e lo faanche attraverso un apposito sitowww.remediaperlambiente.org,suddiviso per argomento tematici:i benefici ambientali, i benefici e-conomici, risultati remedia, trat-tamento, raccolta. Da tutto ciò sievidenzia come il riciclo dei rifiu-ti tecnologici rappresenti un e-sempio concreto di economia cir-colare.i dati principali che si posso estra-polare partono dai quantitativi dirifiuti gestiti, ossia 124.818 ton-nellate raggiunte nel 2018 da re-media (+36% rispetto al 2017).

risultati estremamente positivi,che hanno come anche importantibenefici economici per il Paese.innanzitutto, 25,2 milioni di euro,pari al 94% del valore economicogenerato, sono stati distribuiti nelsistema remedia a copertura deicosti sostenuti per le attività diraccolta e recupero dei materiali.inoltre, proprio grazie al recuperodi materie prime seconde,è stataevitata l’importazione di materieprime vergini. il report remedia evidenzia co-me nel 2018 il Consorzio abbiacontribuito positivamente infatti, i costi di importazione dimaterie prime si sono ridotti diben 52,2 milioni di euro (circa ildoppio rispetto al 2016).

Remedia per l’ambiente

www.remediaperlambiente.org

tutte le informazioni sui servizidi raccolta dei rifiuti dei 104 Co-muni della toscana meridionalesono a portata di smartphone e ta-blet grazie a 6app, la nuova appdi Sei toscana, disponibile e sca-ricabile gratuitamente su appleStore e Play Store.<<abbiamo lavorato con l’obiet-tivo di offrire uno strumento ca-pace di integrarsi perfettamentecon tutti gli altri già disponibili –commenta Marco Mairaghi, aDdi Sei toscana - quali sito inter-net, numero verde, sportelli alcittadino. Si è trattato di costruireun prodotto ad hoc sui nostri ser-vizi, in grado di seguire le evolu-zioni dell’azienda, partendo dalleesigenze e dall’ascolto dei citta-dini. Credo che 6app rappresentiuno strumento davvero utile perle persone che vivono, e vengonoin vacanza, nei nostri splendiditerritori, capace di aiutare ognunoa differenziare correttamente ipropri rifiuti e contribuire cosìall’aumento della quantità e qua-lità delle raccolte differenzia-te>>.l’app è composta da diverse se-zioni e funzioni. nella sezionespecifica di ogni “Comune”, èpossibile conoscere tutti i serviziattivi: dal porta a porta (con i

giorni e gli orari di conferimen-to), ai cassonetti stradali (con l’u-bicazione di tutte le postazioni diraccolta differenziata geolocaliz-

zate e raggiungibili attivando ilnavigatore satellitare di google);dal centro di raccolta (col detta-glio dei rifiuti conferibili), allo

sportello bolletta tari. e’ possibi-le vedere sulla mappa anche tuttele postazioni di raccolta di pile,farmaci scaduti, olio alimentare eindumenti usati, oltre a eventualiservizi extra come, ad esempio, lastazione ecologica itinerante.grazie alla funzione “Segnalazio-ni” sarà possibile avere un rap-porto diretto con Sei toscana,tramite l’invio di messaggi e lapossibilità di effettuare segnala-zioni allegando foto geolocalizza-te; mentre con la funzione “in-gombranti” si potrà effettuare laprenotazione per il ritiro a domi-cilio dei propri rifiuti ingombran-ti, sfalci e potature. una volta scaricata la 6app saràinoltre possibile effettuare la re-gistrazione così da avere un ser-vizio di notifiche di eventuali va-riazioni ai vari servizi. il “Dizio-nario dei rifiuti”, inoltre, contienepiù di 600 voci di rifiuti, vieneaggiornato quotidianamente eaiuta a comprendere come diffe-renziare e smaltire correttamentei rifiuti.

Sei toSCana

Essere informati con 6App

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Dopo 6 settimane dall’inizio delprogetto "a pesca di Plastica”, i 40pescherecci di San benedetto deltronto (ascoli Piceno) hanno rac-colto 3 tonnellate di plastica e al-trettante fra metallo, vetro, gommae tessuto.Delle 6 tonnellate totali di rifiutistrappati ai fondali adriatici, il 22%si è rivelato potenzialmente ricicla-bile. i rifiuti, una volta sbarcati dai pe-scatori marchigiani, sono stati ana-lizzati e differenziati dalle aziendedi gestione locale dei rifiuti, dallacui analisi a campione è emerso cheoltre la metà (il 53%) è in plastica,il 13% in materiale tessile, l'11,5%metallo e gomma, il 4,6% vetro e il4% rifiuti misti. Della frazione diplastica, il 48% è costituito da og-getti monouso: buste di plastica eimballaggi alimentari, bottiglie, fla-coni, piatti e bicchieri. il 34% è in-vece composto da oggetti apparte-nenti al mondo della pesca: lenze,cime, galleggiati e reti perse o ab-bandonate, fra cui molte retine perl'allevamento delle cozze. Dalla na-vigazione proviene infine il 28%dei rifiuti: oltre agli attrezzi da pe-sca, anche latte metalliche di verni-ce, filtri e guarnizioni per i motori,cerate e stivali, guanti da lavoro eimballaggi alimentari.Di tutto quanto raccolto, è poten-zialmente recuperabile il 12% diimballaggi in plastica, il 5% di fer-ro, il 3% di vetro e l’1% di allumi-nio.il successo dell'iniziativa ha spintole realtà coinvolte a posticipare laraccolta fino a Ferragosto (anzichéconcludersi a maggio, come inizial-mente previsto), quando la pescaverrà sospesa per il fermo annuale.

Progetto "a PeSCa Di PlaStiCa”

I rifiuti riciclabili del mare

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Secondo una recente stima fattadai ricercatori del Cesisp, il Cen-tro di economia dell'università diMilano-bicocca, se in alcune re-gioni italiane venissero impiegatii termovalorizzatori anziché le di-scariche, il nostro Paese potrebberisparmiare oltre 700 milioni dieuro all'anno in bollette su un to-

tale di circa 10 miliardi.il servizio rifiuti più costoso in as-soluto è quello di Palermo est(che insiste sulla discarica di bel-lolampo), con una tassa di 550 eu-ro per tonnellata di rifiuti. a se-guire ci sono napoli (430 euro) eroma (406 euro). ebbene, secon-do la ricerca del Cesisp, per per

sbloccare il riciclo in primis inqueste tre città, ma anche in altrecon consistenti criticità, servireb-bero inceneritori per 6,3 milionidi tonnellate di rifiuti l’anno. Se-condo un’analisi di utilitalia, nel2017 in italia erano operativi 55impianti di compostaggio di rifiutiurbani (47 al nord, 2 al Centro e 6

al Sud) che hanno trattato 6,1 mlndi ton di rifiuti. nei prossimi annidiventeranno operativi altri 31 im-pianti. il rifiuto organico, con 6,6mln di ton raccolte, rappresenta il41,2% della raccolta differenziata.Per la digestione anaerobica deifanghi di depurazione, nel 2017gli impianti attivi erano 87 (45 alnord, 17 al Centro e 25 al Sud).nello stesso anno, gli impianti diincenerimento operativi erano 39(26 al nord, 7 al Centro e 6 alSud, ma oggi sono solo 37) e han-no trattato 6,1 mln di ton di rifiuti.l'85% delle scorie prodotte sonostate avviate a riciclo. Quantoall’energia prodotta, grazie al bio-gas ricavato per digestione anae-robica ne è stata prodotta 1,2 mlndi MWh mentre dagli inceneritori6,4 mln di MWh, tra elettrica etermica.<<Senza impianti di digestione a-naerobica e senza inceneritori -spiega Filippo brandolini, vice-presidente di utilitalia - non sichiude il ciclo dei rifiuti e non sipotranno raggiungere i target ue,ossia scendere entro il 2035 sottoal 10% dei rifiuti in discarica,considerando che oggi in italiasiamo al 23%>>.

le ultiMe StiMe

Rifiuti: un taglio da 700 mlnSecondo l'università Milano-bicocca potrebbe arrivare a tantoil risparmio usando termovalorizzatori invece che discariche

Consumi di energia ancora in au-mento nel 2018 in italia (+1% ri-spetto al 2017) sostanzialmentesulla spinta dei trasporti, mentresi registra un balzo in avanti dellaproduzione idroelettrica (+31%) eun calo dei consumi di gas (-3,3%) e delle emissioni di anidri-de carbonica (-2%). Sono alcunedelle novità che emergono dall’a-nalisi trimestrale del sistema ener-getico italiano curata dall’enea,nella quale si evidenziano per il2018 anche alcuni segnali di criti-cità più ampi, a cominciare dalcalo, per la prima volta in 10 anni,della produzione da eolico e foto-

voltaico (-3%). inoltre, permaneuna forte incidenza delle fontifossili, pari al 75% del totale,mentre le fonti green si attestanoal 20% del mix energetico (+1%sul 2017).<<in questo scenario diventa piùcomplesso raggiungere gli obietti-vi di decarbonizzazione che il

paese si è dato. il problema è chesono ormai 4 anni che i consumidi energia si muovono sostanzial-mente in parallelo con la crescitaeconomica - spiega Francescogracceva dell’enea - mentre un e-lemento centrale della decarbo-nizzazione è rappresentato da unaumento dei consumi energeticimolto più contenuto rispetto alPil>>.a conferma di queste criticità è ilnuovo peggioramento dell’indiceenea ispred (-8% su base annua)che valuta l’andamento del siste-ma energetico nazionale sulla ba-se di sicurezza energetica, prezzi

ed emissioni di Co2.<<il netto peggioramento degliindicatori relativi alle fonti rinno-vabili all’interno dell’ispred - di-ce gracceva - è un segnale del ri-schio che l’italia non riesca a rag-giungere il target del 30% di rin-novabili al 2030; e lo stesso ri-schio riguarda gli obiettivi di ri-duzione delle emissioni>>.Sul fronte prezzi, fra i segnali chedestano preoccupazione anche ilcrescente disavanzo commercialedel nostro Paese nelle tecnologiecollegate alla transizione energeti-ca. in particolare, il disavanzo perla mobilità “low carbon” ha rag-giunto la cifra di 1,2 miliardi dieuro (periodo gennaio-novembre2018), sostanzialmente per l’ac-quisto di veicoli ibridi.

Energia: stop a eolico e FV

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Hi-Tech Ambiente 10

A C Q U A - A R I A - S U O L O

DEPURAZIONEL’osmosi inversa come4a fase di trattamento

Esperienze a confronto

negli ultimi decenni, la qualitàdelle acque è notevolmente mi-gliorata grazie all'introduzione dimoderne tecnologie di trattamen-to dei reflui e ad un inasprimentodei limiti di legge. tuttavia, solograzie all’introduzione di un nuo-vo approccio tecnologico è statopossibile ridurre le perdite d'ac-qua rimuovendo le sostanze che,anche se presenti in piccole quan-tità, possono comunque esseredannose per l'uomo e per l'am-

biente perché responsabilidell’inquinamento. Questi "inquinanti in tracce" sonopresenti nelle acque a concentra-zioni da µg/lt a un massimo dipochi ng/lt. i composti organicidi sintesi, che vengono immessinel ciclo dell'acqua come acquereflue domestiche o industriali,provengono da diverse fonti, qua-li farmaci, cosmetici, pesticidi oprodotti chimici di uso domesticoe industriale. Questi non vengono

rimossi dalle acque di scarico conle convenzionali tecnologie ditrattamento e quindi entrano nel-l'ambiente. alcuni enti di ricerca stanno im-plementando l’utilizzo di tratta-menti adsorbenti e ossidativi, diprocessi di filtrazione a membra-na, e anche una combinazione diqueste tecnologie. la filtrazionea membrana ha mostrato risultatimigliori perché permette la rimo-zione degli inquinanti senza crea-

re ulteriori criticità. ad esempio,l’adsorbimento con carbone atti-vo non adsorbe tutti i gruppi disostanze in egual misura. Mentreun processo di ossidazione puòprodurre sottoprodotti dannosi.infine, con i processi di filtrazio-ne a membrana è essenziale ri-durre o prevenire l’intasamentodelle membrane. la microfiltrazione o ultrafiltra-zione può essere utilizzata comeprocesso a membrana, anche sesolo in combinazione con unatecnologia di adsorbimento. Que-sto perché, anche se è in grado direspingere in modo affidabile leparticelle solide nei reflui, non èin grado di rimuovere le sostanzeorganiche di piccole dimensioni esolubili in acqua. Queste ultimepossono essere rimosse in modoefficace solo tramite l'osmosi in-versa (ro), tuttavia questo pro-cedimento richiede un maggiorconsumo energetico per le pres-sioni in gioco. l’osmosi inversa è una tecnolo-gia affidabile anche come barrie-ra nei confronti dei batteri, diconseguenza il permeato prodottonon presenta inquinamento batte-riologico. Si consideri che ognianno in europa si registrano25.000 vittime per infezioni dagermi resistenti, che nel mondosalgono a 700.000. l’osmosi in-versa gioca un ruolo fondamenta-le rispetto ai processi di adsorbi-mento e ossidativi.

nell’ambito del progetto Multi-reuse sono state testate diverse tecnologie e costruito un impianto pilota per il riciclo dei reflui

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PROGETTO DI RICERCA BMBF

Con il sostegno del Ministero fe-derale tedesco di istruzione e ri-cerca (bMbF), è attualmente incorso il progetto Multi-reuse,che ha l'obiettivo di confrontare evalutare le varie tecnologie. oltrea istituti e università, i parteci-panti al progetto includono diver-se aziende private, tra cui la busi-ness unit di lanxess liquid Puri-fication technologies, rappresen-tata da iab bitterfeld come pro-duttrice di elementi per l'ro. ilprogetto mira a sviluppare e rea-lizzare un impianto per la produ-zione dell’acqua necessaria a sod-disfare le esigenze di servizio in-dustriale a partire dai reflui. Perquesto scopo, nell'impianto ditrattamento delle acque di nor-denham, nel nord della germania,è stato installato un impianto pilo-ta che tratta i reflui delle aree co-stiere per produrre un permeatoche viene fornito all’area indu-striale come acqua di servizio.nella regione in cui si trova l'im-pianto, l'acqua per uso industrialeviene attualmente fornita da lun-ghe condutture provenienti dagliacquedotti delle regioni circostan-

ti. l'alternativa per poter soddi-sfare la crescente domanda di ac-qua da parte dell'industria localesarebbe utilizzare i processi didissalazione, che sono più costosi.

IL PROCESSO PILOTA

l'unità pilota è costituita da duelinee separate per consentire il

confronto delle diverse condizio-ni di processo. Dopo la fase bio-logica, i reflui sono pretrattaticon un processo chimico-fisicocon precipitazione o flocculazio-ne e poi ultrafiltrate (uF). l’uFrimuove i solidi sospesi e l’inqui-namento organico, mentre la ri-mozione dei sali e dei microin-quinanti in soluzione viene effet-

tuata tramite osmosi inversa. unaltro obiettivo è quello di avereun processo stabile ed efficiente.ogni linea ro ha un vessel daquattro pollici con tre membraneinstallate. le due linee hanno duetipologie diverse di elementi:lewabrane b085 Fr 4040 (resi-

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stenza alle incrostazioni) e lewa-brane b085 ulP 4040 (ultra bas-sa pressione).Poiché l'adsorbimento delle parti-celle sulla membrana rappresentauno dei problemi principali, sonostati testati due diversi tipi dimembrana. il t ipo Fr ha unamembrana stretta che è menosoggetta alla formazione di incro-stazioni, mentre il tipo ulP hauna struttura aperta al fine di ri-durre il consumo energetico.

RISULTATIDELL’OSMOSI INVERSA

la fase di test con i primi ele-menti è durata circa 2 mesi, du-rante i quali pressione, portata,conducibilità, pH e temperaturasono stati misurati automatica-mente più volte al giorno. inoltre,analisi dell'acqua sono state effet-tuate regolarmente. Per entrambii tipi di membrana sono stati uti-lizzati le stesse percentuali di re-cupero e velocità di flusso perpermettere il confronto tra la resi-stenza alle incrostazioni e le pre-stazioni degli elementi. Poichéqueste membrane hanno caratteri-stiche diverse, la pressione appli-cata per il tipo Fr è stata di circail 30% superiore a quella per il ti-po ulP. tuttavia, la percentualedi rejection del tipo Fr per le so-stanze organiche, misurate comecarbonio organico totale (toC),e per i sali (misurati come condu-cibilità) è stato, come previsto,circa l'1,5% più alto. in ogni ca-so, è stato dimostrato che con lemembrane ro testate, con per-centuali di rejection superiori al95% per il toC e al 97% per isali, è possibile ottenere acqua diqualità molto elevata.Durante i test sono state misuratesostanze quali diclofenac e ben-zotriazolo per determinarne iltasso di rimozione. Con la mem-brana ulP, tale tasso è risultatopari al 99,8% per il diclofenac eall’88,0% per il benzotriazolo, edentrambi questi valori, rilevati incondizioni reali, sono superiori aquelli misurati in laboratorio.

PROIEZIONE E CALCOLO DELL'ENERGIA

oltre alla normale misurazione

dei sali nell'acqua, la sperimenta-zione ha anche esaminato conquale precisione si possono pre-vedere le prestazioni, e in parti-colare il rigetto degli ioni, nelprocesso ro. Questo è stato esa-minato usando il software lewa-Plus, sviluppato da lanxess, e in-clude i parametri di calcolo per lelewabrane. tale software calcolanon solo la qualità dell'acqua adiverse temperature, ma anche lapressione e quindi il fabbisognodi energia dell'impianto che è in-dispensabile per la valutazionedel processo.un confronto tra i risultati misu-rati in campo e le proiezionilewaplus conferma la corrispon-denza dei dati. Creare la proie-zione di un sistema di questo ge-nere è un processo molto compli-cato, dal momento che bisognatener conto non solo della conta-minazione, ma anche dell'influen-za della temperatura e dell'intera-zione degli ioni tra loro e con lasuperficie della membrana.

inoltre, dai valori di pressione al-la temperatura di 15 °C ottenia-mo il valore dell'energia necessa-ria per questo processo. Conun'efficienza della pompa del78% e del motore del 90%, il fab-bisogno energetico totale per ilprocesso pilota ro è uguale a0.89 kWh/mc per il tipo ulP e1.31 kWh/mc per il tipo Fr.Con l'aiuto del software lewa-Plus, questi risultati sono stati u-tilizzati per simulare il trattamen-to dell'intero scarico dell’impian-to di trattamento delle acque dinordenham. Con una portata di8.500 mc/giorno e una resa del75%, la pressione richiesta a 15°C è di 8 bar per un sistema a unpasso con due stage con un arran-giamento di 36 pressure vessel dasei elementi nel primo stage e 19pressure vessel con sei elementinel secondo stage. utilizzandouna membrana ulP, come accen-nato in precedenza, il fabbisognoenergetico sarebbe 0,47 kWh/mccon la stessa efficienza della

pompa e del motore.

CONCLUSIONI E PROSPETTIVE

i risultati dei primi esperimenticon lewabrane come parte delprogetto Multi-reuse sono con-vincenti e confermano che l'o-smosi inversa può eliminare inmodo affidabile microinquinantie inquinanti in traccia. inoltre, u-tilizzando una membrana ulP èstato possibile ridurre in modo si-gnificativo il fabbisogno energe-tico. Mettendo anche a confronto i tas-si di abbattimento misurati a nor-denham con valori di letteraturaper altre tecnologie testate, qualil’ozonizzazione o la combinazio-ne di carbone attivo in polvere eultrafiltrazione (PaC/uF), emer-ge che, rispetto alle tecnologie al-ternative, il tasso di abbattimentoottenuto con l'ro è molto alto e,nella maggior parte dei casi, si-gnificativamente migliore. il progetto di ricerca mira anchea osservare il calo delle presta-zioni degli elementi a causa delleincrostazioni e a sviluppare stra-tegie per ridurlo. a tal fine, gli e-lementi sono stati rimossi e ana-lizzati. Poi sono stati installatinuovi elementi e, sul lato dell'ali-mentazione, è stato applicato unospaziatore alternativo, rappresen-tato da una rete di plastica che ri-duce gli effetti di polarizzazionesul lato dell'alimentazione. tutta-via, la rete porta alla formazionedi aree con flusso scarso. il di-stanziatore di alimentazione al-ternativo riduce queste aree per-ché la rete è costituita da fila-menti con spessori diversi. Que-sta geometria è nota come designalternato del filamento (aSD, al-ternating strand design) e permet-te una riduzione della formazionedi incrostazioni e in particolaredella crescita biologica. oltre all'osmosi inversa vengonoanche esaminate altre tecnologie.Come parte del progetto, il carbo-ne attivo servirà anche in un pas-saggio successivo. le varie tecnologie saranno quin-di confrontate tra loro e verrà ef-fettuata una valutazione del tassodi abbattimento, del consumo dienergia e dei concetti di smalti-mento, come il trattamento con-centrato prodotto dall’osmosi.Dopo aver completato la serie ditest, sarà reso disponibile un do-cumento di valutazione delle tec-nologie testate.

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L’osmosi inversa come 4a fase di trattamento

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Prendendo in esame le diverse ti-pologie di sistemi depurativi chenormalmente si riscontrano, il ruo-lo principale è rappresentato dalsistema a fanghi attivi. Con fre-quenze minori si presentano appa-rati a biodischi e letti percolatori.riferendosi ad impianti di tipo afanghi attivi: le difficoltà di naturaprettamente impiantistica possonoderivare dal dover condurre un im-pianto mal progettato perché diderivazione spiccatamente civile,sottodimensionato o meno fre-quentemente sovradimensionato,mancante di comparti importanticome una sufficiente equalizzazio-ne. tale struttura, in special modoin questo caso, è spesso sottovalu-tata nell'importanza globale delprocesso. Si riscontrano anche os-sidazioni caratterizzate da una in-sufficiente aerazione del fangobiologico o, meno spesso, eccessi-va. Si osservano anche chiarifica-tori sottodimensionati o in parteaffondati nel terreno e ancora ra-schiatori del fondo mal funzionan-ti. Per quanto riguarda le proble-matiche spiccatamente biologicheè di facile descrizione il classico a-spetto del fango biologico osserva-to al microscopio ottico, che sipresenta di norma estremamentericco in microrganismi filamentosiquali tipo 1701, tipo 0041, tipo021n, Microthrix particella,Sphaerotilus natans. i fiocchi sipresentano non regolari e distan-ziati, il fango appare leggero conscarsa aggregazione e compattez-za, e tale aspetto risulta evidentenei chiarificatori finali frequente-mente soggetti a fenomeni di risa-lita di piccoli fiocchi biologici.

Caratteristico è l'indice di volumedei fanghi (Svi) elevato, in rela-zione con i volumi elevati occupa-ti, che in taluni casi non separa as-solutamente nel tempo di 30 minu-ti, normalmente impiegato nellaprova di sedimentazione in conoimhoff. la vita di contorno apparemonotona in varietà di generi pro-tozoali e limitata come abbondan-za complessiva, dominanti risulta-no litonotus Fasciola-aspidisca-tecamebe-epystilis-rotiferi. oltreai noti problemi di chiarificazio-ne/sedimentazione che si ripercuo-tono nella fase finale di separazio-ne fango/acqua, si riscontra con al-trettanta frequenza il basso livellodepurativo in termini di abbatti-mento di CoD. tale parametro,per questa tipologia di refluo, èrappresentato soltanto per un 60%circa dalla frazione direttamenteassimilabile dalla biomassa, ilboD. l'ambiente, in cui vengonoa trovarsi gli organismi viventi de-putati alla depurazione, è caratte-rizzato da una bassa percentuale dicarbonio facilmente assimilabile,

da una miriade di prodotti chimicidi diversa natura e tossicità e daun’strema sproporzione tra i prin-cipali elementi nutritivi. È presen-te notoriamente una deficienza inazoto e fosforo nei confronti delperfetto rapporto e bilanciamentocon il carbonio. a questo si deveaggiungere carenza in moltissimimicronutrienti che devono esserepresenti in tracce per un correttosviluppo batterico, quali: ferro,manganese, rame, zinco. ai pro-blemi sopra esposti va spesso asommarsi un'insufficiente o co-munque bassa capacità di svilup-parsi di una importante ed effi-ciente biomassa. una grande per-centuale di impianti di cartiera nonraggiunge sufficienti rese depurati-ve, non è raro mantenersi su per-centuali di abbattimento del CoDanche al di sotto del 60%. a que-sto si somma la sofferenza data daipicchi di tossici provenienti daparticolari lavorazioni o pulizie inmacchina e a punte di carico noncalmierate da una sufficiente equa-lizzazione. Con elevata frequenza

si osserva la presenza di schiumain vasca ossidativa, tale aspetto sedovuto a tensioattivi, non presentasolitamente fenomeni eccessivi.nel caso, più frequente, di schiu-me “biologiche”, cioè con causeda imputarsi ad una particolarecomposizione del fango biologico,si osservano stagionalmente effettiimportanti, con al limite fuoriusci-ta dalle vasche stesse o problema-tiche alla fase successiva di sepa-razione e chiarificazione. Comeultimo problema è utile ricordareun aspetto non esclusivo sia daprodotti biotecnologici, di naturaenzimatico/batterica, a nutrientibilanciati per fermate, o specificiper compensare il deficit di azotoe fosforo, a innovativi biostimola-tori testati per affrontare proble-matiche inerenti l'eccessivo svi-luppo dei filamentosi, per velociz-zare la crescita batterica e ottimiz-zare l'utilizzo dell'ossigeno.

LE SOLUZIONI

alcuni esempi, di casi specifici af-frontati da nCr biochemical, po-tranno spiegare in maniera chiaraciò che è stato sopra menzionato.Primo caso “impianto a biodischi”Durante la visita di nCr bioche-mical tutto l'apparato viene esami-nato, procedendo a una completaanalisi sul posto e in laboratorio.un attento studio dei dati analiticimostra una percentuale di abbatti-mento istantaneo di CoD nell'or-dine del 58%. Questo dato è con-fermato da una non completa colo-nizzazione delle superfici dei di-schi, come notato durante la visitain loco. in aggiunta a questo viene

Le biotecnologieper i reflui di cartiera

NCR Biochemical

l’efficace risoluzione di problemi riscontratiin impianti di depurazione. tre casi studio

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A inizio trattamento

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riscontrata la mancanza di bilan-ciamento tra i macronutrienti, concarenze evidenti in azoto e fosforo.Dopo aver escluso problemi di na-tura impiantistica e aver controlla-to i giusti dimensionamenti di ognifase, l’azienda procede attraversodue interventi prodotto nutriente, ilProfood nP, a base di azoto e fo-sforo, bilanciato espressamente peril refluo in esame. in base all’espe-rienza si è portati a credere chenon sia necessario raggiungere leproporzioni, tra nutrienti indicatiin letteratura e normalmente riferi-ti a impianti di tipo civile. in que-sto caso, ma anche in altri simili, èstato sufficiente avvicinarsi a talivalori, per ottenere risultati idoneia rispettare le norme vigenti alloscarico e per garantire un notevolemiglioramento di prestazioni. inabbinamento con il nutriente sopraindicato è stato effettuato il dosag-gio di batteri ed enzimi in forma li-quida, Progen l100, in manieracontinua nel refluo in ingresso. gliinterventi si sono rilevati vincenti,l'attecchimento e la colonizzazionedi biomassa sulla superficie deibiodischi si è reso evidente nelcorso delle settimane seguenti, se-guito di pari passo dai migliora-menti in termini di CoD consuma-to. Secondo caso “fanghi attivi”Questo secondo caso si può consi-derare come il rappresentante dellaproblematica classica che affliggel'ambiente in esame. Ci si riferiscead un refluo che soddisfa, anche seprivo di margini di sicurezza, lenorme allo scarico, ma presenta in-dici di sedimentabilità molto ele-vati. il fango si presenta “gonfio”,non decanta in maniera soddisfa-cente, neanche in tempi maggioririspetto ai 30 minuti della classicaprova, in cono o cilindro. in parti-colari momenti dell'anno, la schiu-ma sempre presente in vasca ossi-dativa aumenta enormemente stra-bordando al di fuori dei perimetricontenitivi. l'osservazione al mi-croscopio ottico mostra un fangobiologico con struttura a maglie al-largate e microrganismi filamento-si presenti con elevata frequenza.in questo caso è stato optato perl'utilizzo di uno specifico biosti-molatore, il Probios, per migliora-re la composizione del fango intutti quei casi in cui risulta alterata,sono stati creati i Probios, prodottibasati su di un supporto di silicatistratificati con effettori di mem-brana inclusi. l'impiego di tali at-

tivatori biologici consente la costi-tuzione di una biomassa sufficien-te in un minor tempo, apportandosuperfici di crescita per i batteri,sui quali gli stessi si sviluppanocon grande rapidità. tali superficifavoriscono il proliferare di proca-rioti fiocco formatori, a discapitodei filamentosi che per effetto del-la competizione crescono in misu-ra minore. in abbinamento allabiotecnologia sopra menzionata, èstato dosato un prodotto della lineaProgen, il Progen SC, composto da5 diversi ceppi batterici e numero-si enzimi, specifici per l'ambientedei reflui di cartiera. Questa sceltaha avuto come obbiettivo l'incre-mento della quota di batteri fioccoformatori e la scelta si è sposataperfettamente con l'utilizzo dell'i-nibitore di filamentosi Probios. gliindici Svi hanno mostrato un co-stante e graduale abbassamento,confortato dall'osservazione mi-croscopica, che mostra un sensibi-le decremento della frequenza dibatteri filamentosi. terzo caso “fanghi attivi”l’impianto in esame, presentavauna scarsa efficienza nell'abbatti-mento della frazione carboniosache raggiungeva, in media, il 60%di rendimento. in seguito ad unaattenta analisi è stato notato cheera presente una notevole sofferen-za biologica, in conseguenza apunte di carico di CoD e di tossiciprovenienti da particolari produ-zioni o lavaggi, mancando una fa-

se essenziale quale il comparto diequalizzazione, tali fenomeni era-no molto evidenti. la crescita diuna importante e attiva biomassarisentiva di tali picchi e la ripresaera sempre parziale dopo tali feno-meni. lo scompenso in termini di nu-trienti è subito risultato evidenteed è stato deciso di procedere se-guendo due linee guida. Prima ditutto è stato installato un impiantodi dosaggio per il nutriente bilan-ciato in azoto e fosforo, Profoodnp, nel contempo è cominciato ildosaggio di un prodotto biologicoa base di ceppi batterici generici,Progen a 100. l'utilizzo di que-st’ultimo prodotto è stato conti-nuativo e quotidiano, quale formadi copertura costante e di inoculoper la crescita batterica. nel con-tempo ogni qualvolta si verificavaun picco di carico l'inoculo si spo-stava, per sostituzione, su ceppimaggiormente selezionati conte-nuti nel Progen SC. la crescita dibiomassa è risultata ottimale equesto ha permesso un netto mi-glioramento nelle percentuali diabbattimento di CoD e nella co-stanza dei rendimenti nel tempo. Quarto caso “fanghi attivi”in tale stazione depurativa, storica-mente al rientro dalle ferie estive oinvernali, ma anche in corrispon-denza di lunghe fermate, le presta-zioni dell'impianto di depurazionerisultavano per le due settimanesuccessive non soddisfacenti, con

CoD elevato allo scarico ed ef-fluente torbido. la mancanza dinutrienti per periodi prolungati, ecomunque l'instabilità nel refluo iningresso, porta ad una sofferenzadella massa biologica. in particola-re, le cellule batteriche cannibaliz-zano le proprie riserve per un pro-cesso di autossidazione, con sfal-damento del fiocco batterico, per-dita di coesione e compattezza, in-torbidimento del chiarificato. inaggiunta, l'intero processo deve inpratica ricominciare e questo ne-cessita tempo. Per mantenere unacostanza nelle caratteristiche am-bientali nelle vasche ossidative, eper impedire l'impoverimento del-la massa biologica, nella fermatasuccessiva alla visita è stato decisodi impiegare un nutriente bilancia-to in carbonio, azoto e fosforo, conl’aggiunta di numerosi micronu-trienti, il Profood 151. la massabatterica non ha così attraversatoperiodi di crisi di nutrienti e alle ri-partenze le prestazioni impiantisti-che sono rimaste immutate e para-gonabili con l'andamento consue-to.

CONCLUSIONI

i differenti casi elencati non posso-no essere certamente esaustivi del-le diverse tipologie e problemati-che riscontrate in campo, ma sivuole sottolineare il metodo di la-voro che contraddistingue l'ap-proccio ad ognuno di essi. alla ba-se è sempre presente un’attiva col-laborazione con i tecnici quotidia-namente presenti nella conduzionedell'impianto, i tecnici nCr bio-chemical aggiungono la culturache viene dal conoscere una molti-tudine di casistiche. importante ènaturalmente l'attività di campo ecioè l'osservazione di tutti i para-metri che descrivono l'andamentodella stazione depurativa. essen-ziale, naturalmente, è l'avere a di-sposizione una gamma di risolu-zioni per ogni esigenza, superandospesso problemi impiantistici cherichiederebbero investimenti ec-cessivi e non realizzabili e comun-que non escludono una corretta ge-stione e utilizzo di prodotti chimi-ci. nCr biochemical è orgogliosadi avere sviluppato un efficiente ematuro metodo di lavoro, che nonsi conclude con la vendita della ri-soluzione, ma che continua neltempo, accompagnando i clienti inogni scelta e aspetto tecnico ge-stionale.

N.C.R. BIOChEmICAL SpaVia dei Carpentieri, 8 – Z.I. “il Prato”

40050 Castello d’Argile (BO)

Tel 051.6869611 - E-mail [email protected]

Dopo 26 giorni di trattamento

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Quando si pensa alla riduzione delvolume si pensa a strizzare il piùpossibile, ma non si deve perdere divista l’importanza relativa alla qua-lità del filtrato. un filtrato privo disolidi permette il riutilizzo nel cicloproduttivo con interessanti ritorni e-conomici. Strizbox di idee & Pro-dotti è una macchina che strizza,offrendo il più alto grado di seccoottenibile meccanicamente e la mi-gliore qualità del filtrato.nel settore ceramico l’azienda hafiltrato le acque provenienti dalprocesso di rettifica delle piastrelle,senza aggiungere additivi, e ha otte-nuto un secco finale superiore al80% che ha permesso il recupero

anziché lo smaltimento, infatti il fil-trato è stato ricircolato nel processocon un notevole risparmio di acqua.nel settore dei pigmenti, utilizzan-do tele molto fitte, un cliente dii&P è riuscito a recuperare il 10%di pigmento che precedentementedisperdeva nel filtrato. il risparmioè stato duplice, ha ridotto i costi dismaltimento finale, ridotto il caricoinquinante al trattamento acque,venduto il 10% in più di prodottofinito. Ma cos’è Strizbox? e’ unamacchina i&P che strizza, secondoil principio della filtrodinamicità (oactive filtration). Semplicementel’azienda ha scoperto che l’unionedi pressione e movimento, proprio

come facciamo quotidianamentequando strizziamo una spugna, per-mettono di strizzare di più che consolo la pressione, di utilizzare telepiù fitte, e quindi di ottenere un fil-trato di qualità. la macchina è co-struita in aisi 304 e si sviluppa incolonne verticali autoportanti. il si-stema è modulare, in funzione deivolumi da strizzare, per altezza del-la singola colonna e per numero dicolonne. il ciclo di funzionamento(carico e scarico) è discontinuo: sialimenta, si strizza e si scarica, e unPlC controlla tutte le fasi. il designdella macchina, ricco di accorgi-menti tecnici, in equilibrio tra loro,permettono un lavoro H24 della

macchina con controllo in remoto.la vera differenza è che l’operatorenon deve presidiare la fase di scari-co. la presenza del PlC e di celledi carico installate a bordo macchi-na permettono di estrapolare dati u-tili alla gestione, e per questo Striz-box è una macchina “industria4.0”.

Strizzato a dovereIdee & Prodotti

la qualità del filtrato è un valore aggiuntograzie all’impiego di Strizbox, che funzionasecondo il principio della filtrodinamicità

la ditta Mobius gestisce in ucrai-na un impianto per il riciclaggiodi vecchi pneumatici mediante pi-rolisi. Da questo trattamento si ri-cava ferro, un olio utilizzabile co-me componente di carburanti permotori Diesel e un solido costitui-

to al 94-97% da carbonio ecoso-stenibile di alta qualità. Questomateriale è dotato di alta capacitàdi assorbimento, soprattutto neiconfronti dei prodotti petroliferi:ogni grammo di assorbente Mo-bius è in grado di trattenere 4-5

grammi di olio, nel giro di 1 mi-nuto o poco più. Dopo l'uso, l'as-sorbente saturo di olio può esseresmaltito bruciandolo in qualsiasiforno a combustibile solido, op-pure può essere rigenerato me-diante trattamenti di desorbimen-

to, recuperando il materiale oleo-so assorbito. Questo assorbente,distribuito in italia da gFC Chi-mica, può essere utilizzato sfusooppure in forma di salsicciotto odi cuscinetti. e’ particolarmenteindicato per il contenimento disversamenti di petrolio e derivati,per la depurazione degli scarichiindustriali e per la depurazioneassorbente delle acque e di qual-siasi superficie inquinata da idro-carburi, petrolio grezzo, prodottipetroliferi di media e alta massamolecolare, coloranti, tensioatti-vi, ecc.

MobiuS

Carbone assorbenteda vecchi pneumatici

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Hi-Tech Ambiente 17

T R A T T A m E N T O E S m A L T I m E N T O

R IFIUTI

il costo di smaltimento in discari-ca continua a essere troppo basso.la cifra si attesta oggi sui 110euro a tonnellata, mentre nel2013 il costo medio era di circa90 euro/ton, ma si deve lavorareper rendere sempre meno conve-niente il sotterramento dei rifiuti.Sono attive in italia 383 discari-che, nelle quali sono stati smaltitiquasi 20 milioni di ton di rifiutiurbani e speciali. le situazionimigliori in termini di gestione deirifiuti (veneto, Piemonte e Sarde-gna) spesso risultano dove il co-sto dello smaltimento in discaricaè più alto, con qualche eccezione(liguria o basilicata) dove l’altocosto non ha fatto ancora decolla-re la raccolta differenziata e la ri-duzione del secco residuo dasmaltire. altra nota dolente la vo-ce di costo dell’ecotassa. Sonoquesti gli elementi principali deldossier di legambiente “rifiutizero, impianti mille”.<<il paese deve archiviare defini-tamente la stagione del monopo-lio delle discariche - dichiara ilpresidente di legambiente Stefa-no Ciafani - ma per farlo concre-tamente e su tutto il territorio na-zionale deve utilizzare la leva e-conomica e costruire l’alternativaimpiantistica. È infatti fondamen-tale costruire nuovi impianti diriuso e riciclo dei rifiuti, spessoosteggiati come se fossero im-pianti inquinanti. Sbaglia chi

pensa che l’opzione rifiuti zero indiscarica corrisponda alla costru-zione di zero impianti, quando inrealtà se ne devono costruire mil-le nuovi”.<<Si parla tanto di economia cir-colare - dichiara Francesco Fer-rante, vice presidente di KyotoClub – ma se non colmiamo rapi-damente il gap tra “possibile” e“reale” rischiamo di perdere unagrande occasione per un ambientemigliore e più pulito e per un’e-conomia che attraverso la circola-rità offra lavoro e produca nuovaricchezza>>.“È importante ricordare come l’i-talia sia uno dei paesi che l’euro-pa indica fra i più vicini agli o-biettivi di riciclo previsti dall’u-nione al 2030 - afferma giorgio

Quagliuolo, presidente Conai –tant’è che nel 2018 sono stati re-cuperati 10,7 milioni di ton di ri-fiuti di imballaggio, l’81% del to-tale di quelli immessi al consu-mo>>.

I DATI DEL DOSSIER

Quest’anno (come nel 2013) le-gambiente ha inviato un questio-nario agli uffici regionali per sti-lare un quadro nazionale sullenormative che disciplinano il tri-buto per il deposito in discaricadei rifiuti urbani e assimilati e deirifiuti speciali. tre le voci richie-ste: l’importo dell’ecotassa appli-cato a livello regionale, le even-tuali modulazioni di tariffa previ-ste, il costo medio di conferimen-

to in discarica (al netto dell’eco-tassa) presso gli impianti presentisul territorio.Hanno risposto 16 regioni e Pro-vincie autonome su 21, mancanobasilicata, Friuli venezia giulia,lazio, Molise e Sicilia; il quadronon si discosta molto da quellodel 2013, anche se alcune regio-ni presentano interessanti evolu-zioni. in sintesi, l’importo massi-mo dell’ecotassa previsto dallalegge (25,82 €/tonnellata) vieneapplicato in abruzzo, Calabria,Campania, Marche, Piemonte,Sardegna, toscana, umbria e ve-neto. Solo in 9 delle 16 regioniche hanno compilato il questiona-rio è prevista una modulazionedel tributo in funzione della rac-colta differenziata (abruzzo, li-guria, lombardia, Marche, Pu-glia, Sardegna, toscana, valled’aosta e veneto), mentre solo inlombardia e nella Provincia dibolzano si applica anche la mo-dulazione in funzione della quan-tità di rifiuto secco pro capite. inemilia romagna, invece, la leggeregionale sull’economia circolare(n.16 del 5 ottobre 2015) istitui-sce un fondo alimentato dall’eco-tassa, che viene utilizzato perpremiare i Comuni più virtuosiche riducono il secco residuoconferito in discarica e per age-volare le amministrazioni a prati-

Rifiuti zero, impianti mille! Il dossier di Legambiente

Per ridurre lo smaltimento in discarica in favore del riciclo,è necessario utilizzare la leva economica

e costruire l’alternativa impiantistica

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care tutte quelle azioni utili a ri-durre sempre di più il rifiuto in-differenziato avviato a smalti-mento. rispetto al 2013, i miglio-ramenti più significativi sono av-venuti in lombardia e in Puglia,dove si iniziano a vedere i siste-mi di premialità/penalità necessa-ri per dare un nuovo impulso allagestione dei rifiuti. in molte re-gioni è stata applicata una modu-lazione a rialzo del costo per ilconferimento in discarica dei ri-fiuti. il dato medio, tuttavia, nonrispecchia la variabilità delle pe-culiarità territoriali: liguria, Pie-monte, Sardegna, veneto e Pro-vincia autonoma di trento parto-no da una cifra superiore ai 100euro, mentre in Campania, ad e-sempio, la tariffa è una delle piùbasse, pari a 59,50 euro/ton.

IMPIANTI DI RICICLO VS DISCARICHE

resta ancora una forte disparitàin italia nei numeri tra impiantidi smaltimento e riciclo: secondoispra sul territorio nazionale era-no 383 le discariche per rifiutispeciali e urbani attive al 2017,mentre il numero di impianti del-la filiera del riciclo, afferenti aiprincipali consorzi che raccolgo-

no le frazioni differenziate, daquelli del sistema Conai, la fra-zione organica dei rifiuti (CiC) ola raccolta degli oli minerali usati(Conou) è di circa 1.700 unità trapiattaforme di stoccaggio, im-pianti di selezione e riciclo. ilrapporto 4 a 1 tra il numero degliimpianti della filiera del riciclo equello delle discariche operativein italia è assolutamente inade-guato di fronte alla sfida futuraper l’economia circolare del no-stro Paese.Sta proprio nella necessità di co-struire tanti nuovi impianti di ri-ciclo uno dei nodi fondamentali

del prossimo futuro. infatti, sitratta di numeri che non soddisfa-no le quantità raccolte in manieradifferenziata nel nostro Paese.Per esempio, il CiC evidenzia nelsuo ultimo rapporto come gli im-pianti di digestione anaerobicaper il trattamento dell’organicointercettino appena 3 milioni ditonnellate rispetto alle 6,6 pro-dotte e raccolte separatamente,senza contare che soprattutto alcentro sud i quantitativi aumente-ranno di molto nei prossimi annie gli impianti per il trattamento diquesta frazione sono davvero ca-renti.

COMUNI RICICLONI 2019

nell’edizione 2019 di Comuniricicloni, l’evento di legambien-te che premia i Comuni con lemigliori performance di raccoltadifferenziata e avvio a riciclo deirifiuti, è il nord-est che guidaancora la classifica, grazie a por-ta a porta e tariffazione puntuale.veneto e trentino alto adige so-no le regioni più virtuose, mentreil Centro è immobile e il Sud è inleggero aumento. Solo treviso,Pordenone e belluno sono tra icapoluoghi rifiuti Free.nel complesso in italia la produ-zione dei rifiuti rimane ancora al-ta, con 487 kg/ab/anno e se laraccolta differenziata intercetta,mediamente a livello nazionale,oltre la metà dei rifiuti prodotticon il 55,5%, si registra ancoraun forte divario appunto tra nord(66%), Sud (42%) e Centro(52%).nello specifico dell’alluminio,sono 54.300 le tonnellate di im-ballaggi riciclate nel 2018, pariall’80,2% delle complessive67.700 ton immesse sul mercato,cui vanno aggiunte 4.300 ton diimballaggio sottile destinato allatermovalorizzazione. nell’ambito del Premio Cial diComuni ricicloni, il Consorzioha premiato i Comuni di varese,lucca e Cagliari, in quanto risul-tati i migliori per quanto riguardala raccolta differenziata degli im-ballaggi in alluminio nel 2018.Circa, invece, l’acciaio, nel 2018in italia ne sono state avviate alriciclo 386.895 ton di imballaggi:un dato da record, pari al 78,6%dell’immesso al consumo. il Con-sorzio ricrea ha premiato trecittà che hanno dedicato partico-lare attenzione alla raccolta diffe-renziata degli imballaggi in ac-ciaio: il Comune di torino, diMarsciano e di Potenza.

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RIifiuti zero, impianti mille!

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Hi-Tech Ambiente 19

la società francese opal ingenie-rie è specializzata nella produzio-ne di coclee a vite senza albero,che trovano applicazione nel tra-sporto e nella miscelazione di di-versi tipi di rifiuti eterogenei e se-misolidi, come rifiuti industriali,rifiuti organici, rifiuti domestici,fanghi e sabbie. l'assenza dell'al-bero centrale rende questo sistemapraticamente non intasabile; nonessendoci albero centrale, sonoassenti i fenomeni di arrotolamen-to o appiccicamento, e la grandesezione di passaggio permette iltrasporto di pezzi di grandi di-mensioni. il sistema meccanico èmolto semplice e robusto, inquanto esiste un solo pezzo in mo-vimento; la spira gira lentamente,anche ad alta portata, senza rumo-re nè vibrazioni, e non ci sono cu-scinetti intermedi o finali, causaprincipale dei costi di manuten-zione dei sistemi di trasferimento. e' possibile realizzare trasportilunghi fino a 80 m, con un solomotore e nessun supporto interno;si possono combinare più elemen-ti con diverse inclinazioni, com-presa la verticale. il sistema ècompletamente chiuso, adatto an-che a sostanze maleodoranti e a

prodotti umidi, e si presta partico-larmente alla realizzazione di im-pianti di compostaggio con capa-cità fino a 100 mc/ora. la opal produce inoltre sistemi di

miscelazione, anch'essi basati suviti senza albero, e sistemi di sgri-gliatura per effluenti liquidi, com-pleti di stadio di compattazionedei materiali separati.

Per riFiuti DiFFiCili

Le cocle a vitesenza albero

LE PRESSE IMBALLATRICI MANNIle presse imballatrici sono at-trezzature indispensabili nel ci-clo dei rifiuti, in particolare perconsentire l'immagazzinamentoe il trasporto di carta in fogli emateriali plastici in film. laManni ne costruisce vari model-li, raggruppati in due famiglie:serie large, comprendente 5 mo-delli, con produttività da 220 a670 mc/ora; serie extra large,comprendente anch'essa 5 mo-delli, con produttività da 560 a1.240 mc/ora.le presse sono equipaggiate consistemi di legatura a 4 o a 5 fili, epossono essere completate condiversi modelli di nastri di cari-co, con nastro a tapparelle in fer-ro o in gomma.

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B I O m A S S A - B I O g A S - B I O m E T A N O - C O g E N E R A Z I O N E

BIOmASSE & BIOgAS

la organic Waste Systems(o.W.S.) è attiva nella progettazio-ne, realizzazione e gestione di im-pianti per la digestione anaerobicadei rifiuti, la purificazione del bio-gas, e l'esecuzione di prove di bio-degradabilità e compostabilità deidiversi materiali.

LA TECNOLOGIA DRANCO

il processo DranCo (Dry anae-robic Composting) è stato uno deiprimi processi di digestione anaero-bica dei rifiuti urbani ad essere ope-rativo su scala industriale, fin daiprimi anni '90 dello scorso secolo.e' tuttora considerato il sistema piùefficiente presente sul mercato, gra-zie alla semplicità del suo reattoreverticale, privo di sistemi di agita-zione e di parti in movimento, e alcontenuto relativamente alto di so-stanza secca in alimentazione, chepuò raggiungere il 40%. il processoè stato successivamente adattato al-le biomasse agricole (tecnologiaDranco-Farm). rispetto ad altriprocessi di digestione anaerobica, ilprocesso Dranco presenta numerosivantaggi, come: costo limitato deldigestore, nessuna formazione dicroste o accumulo di sedimenti, e-levata produzione di biogas, nessu-na manutenzione entro il digestore,controllo automatico del processo.la resa in biogas può essere au-

mentata conducendo il processo incondizioni termofile (48-55 °C),cosa che è possibile con un minimoapporto di energia termica; si ha, i-noltre, il vantaggio di una steriliz-zazione dei germi patogeni e dei se-mi vegetali presenti nel digestato. il problema del digestato è stato ri-solto con il sistema della "digestio-ne parziale", nel quale la frazioneorganica pretrattata viene divisa indue flussi: una parte viene sottopo-sta a digestione anaerobica con ilprocesso Dranco, e il digestato vie-ne immediatamente miscelato conl'altra parte di forsu. la miscelaviene poi sottoposta a compostag-gio aerobico.

IL PROCESSO SORDISEP

oWS ha sviluppato un processo "sumisura" per il compostaggio aerobi-co del digestato, chiamato SorDi-SeP (Sorting, Digestion and Se-Paration). l'integrazione Sordi-sep+Dranco, realizzata operativa-mente nell'impianto francese dibourg-en-bresse, costituisce un e-sempio di valorizzazione totale deirsu. in questo impianto, i rifiutivengono dapprima sottoposti ad unpretrattamento di fermentazione intamburo rotante a 40 °C, per 2-3giorni; questo trattamento riduce le

Il processoSordisep+Dranco

Organic Waste Systems

l’integrazione delle due tecnologie consentela valorizzazione totale dei rifiuti solidi urbani

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dimensioni dei residui organici edei fogli di carta. in uscita dal pre-trattamento, i rifiuti passano a duestadi di vagliatura, l'ultimo dei qualicon un vaglio da 200 mm. il sopra-vaglio è soprattutto composto damateriali plastici, e costituisce unafrazione ad alto potere calorifico,da inviare a termovalorizzazione; ilsottovaglio contiene il materiale or-ganico fermentabile che, dopo unaseconda vagliatura, viene passato aun doppio stadio di deferrizzazionee poi a un separatore balistico a 3stadi, che elimina gli ultimi residuinon fermentabili. la frazione fer-mentabile viene miscelata con il di-gestato in uscita, diluita in acqua,riscaldata con vapore e inviata intesta al digestore Dranco; da questosi ottiene biogas (che può essere u-

tilizzato sul posto, oppure purifica-to a biometano e immesso nella retedi distribuzione del gas natura) e di-gestato, che viene estratto dal fon-

do. il digestato viene in parte mi-scelato con la forsu in ingresso aldigestore, e in parte avviato all'im-pianto Sordisep; qui si attua la se-

parazione degli inerti non compo-stabili (vetro, plastica, metalli) e deimateriali fibrosi resistenti alla dige-stione anaerobica. le fasi del pro-cesso sono: diluizione in acqua; fil-traggio su rete da 3 mm, per separa-re i materiali fibrosi (dai quali si ri-caverà CDr); centrifugazione, perseparare i solidi compostabili del-l'acqua, che viene riciclata nel pro-cesso; miscelazione dei solidi com-postabili con residui vegetali; com-postaggio aerobico in tunnel; matu-razione e stabilizzazione del com-post.

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Il processo Sordisep+Dranco UN LABORATORIOPER STUDIARE LA BIODEGRADABILITA’oWS gestisce un laboratorio in-dipendente attrezzato con 1.500bioreattori, nel quale ogni annovengono analizzati oltre 10.000campioni, provenienti da più di

1.250 clienti. il laboratorio esegue prove dibiodegradazione in diverse ma-trici (terreno, acque, discariche,digestori anaerobici), prove dicompostabilità secondo diversenorme, prove di ecotossicità neiconfronti di piante, lombrichi,organismi acquatici e microrga-nismi.

nonostante il nome sia italiano,galileo technologies è una societàargentina che si è focalizzata su si-stemi di upgrading del biogas e di-stribuzione del biometano in formaindipendente dall'immissione nellarete dei metanodotti, che in nel Pae-se sudamericano non è molto svi-luppata. l'impianto di punta, denominatoCryobox-bio, comprende uno sta-dio di purificazione con il sistemaintegrato di upgrading zPtS, concapacità in ingresso fino a 500nmc/ora. Cryobox-bio è fornito incontainer di 40 piedi e richiede ap-pena un mese per il monitoraggio:sono necessari solo una piattaformadi cemento armato, la connessioneelettrica e la fornitura di aria com-pressa. lo stadio finale di liquefa-zione consente di ottenere il biome-tano in forma facilmente trasporta-bile. il compressore è raffreddatoad acqua e, grazie a uno scambiato-re termico, può fornire fino a

170.000 kcal/ora, utilizzabili per ilriscaldamento del digestore. l'impianto più piccolo, denominatoMicrobox-bio, è stato progettatoper una rapida installazione e peroffrire un alto grado di disponibilitàa bassi costi operativi e di manuten-zione ed entrata in funzione; forni-sce in uscita biometano compressoe raffreddato (bioCng), adatto perl'alimentazione di auto e veicoli in-dustriali.

galileo teCHnologieS

Il biometano al centrola tedesca baur Folien ha comeattività principale la produzionedi membrane e teloni per lo stoc-caggio del biogas. la produzione comprende: coper-ture a doppia membrana, sia agonfiaggio pneumatico che a co-no, in colore verde, bianco, brunoo grigio; membrane monostrato

in ePDM o in PvC, impermeabiliagli odori e adatte per coperturedi minori dimensioni; serbatoigonfiabili per gas, in tessuto po-liestere spalmato con PvC su am-bedue i lati; teli impermeabiliz-zanti per bacini di contenimento.l’azienda, nell'intento di fornirealla clientela tutto quanto serveper lo stoccaggio e il controllodel biogas, commercializza inol-tre sistemi di rilevamento delleperdite, valvole di sicurezza, in-dicatori di livello e telecamere a-datte a visualizzare le fughe dibiogas e a misurarne il flusso.

baur Folien

Il biogas ben stoccato

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e’ l’unico distributore ad oggi initalia capace di rifornire i veicolial 100% con biometano, ottenutodalla frazione organica dei rifiutiurbani (forsu), ed è stato inaugu-rato a fine febbraio a rapolano, inprovincia di Siena. il biocarburan-te viene erogato presso la nuova

stazione di servizio a marchio iPrealizzata da Snam e viene riforni-to dalla padovana Sesa (Societàestense Servizi ambientali), lacui prima fornitura è stata di circa2.500 kg di biometano, sufficientia effettuare più di 150 rifornimen-ti. nel prossimo futuro, però, la

stazione di servizio potrà essere a-limentata dagli impianti di biome-tano che si svilupperanno nellazona.attualmente, in italia sono sei gliimpianti allacciati alla rete Sname precisamente: in lombardia, aMilano, Montello e Sarmato; in

Calabria, a rende; in emilia-ro-magna a Sant’agata bolognese;nel lazio, ad anzio. Ma sono cir-ca una trentina di altri produttoriprossimi alla connessione. Secon-do le stime del Cib (Consorzio i-taliano biogas), il nostro Paese haun potenziale di produzione di 8miliardi di metri cubi annui dibiometano al 2030, un quantitati-vo superiore al 10% del fabbiso-gno nazionale di gas.Sono indubbi i vantaggi ambienta-li derivanti da una mobilità a gasnaturale e rinnovabile: abbatti-mento delle emissioni di partico-lato e ossidi di azoto, e riduzionesignificativamente di quelle di a-nidride carbonica.tra l’altro l’italia è lo stato euro-peo con il maggior numero di autocircolanti a metano (circa 1 milio-ne) e con la rete di distribuzionepiù sviluppata (1.300 distributori),peraltro in fase di forte espansio-ne.

il SeSto DiStributore iP

Toscana: biometano a tutto gase’ la volta della provincia di Siena, dove è entratain funzione una nuova stazione di rifornimentodella Snam che eroga bioCH4 da forsu

agatos, specializzata nella realizza-zione chiavi in mano di impianti dienergia rinnovabile, cogenerazioneed efficientamento energetico, ha direcente siglato con uno sviluppato-re italiano un accordo per la forni-tura di ingegneria, progettazione eassistenza per lo sviluppo di dueautorizzazioni volte alla costruzio-ne ed esercizio di due impianti concapacità produttiva di 500 smc/oraciascuno di biometano avanzato perautotrazione, alimentati con le deie-zioni bufaline. gli impianti verran-no autorizzati su terreni già identifi-cati siti in Provincia di Salerno, esaranno configurati in base al pro-cesso di digestione anaerobica pro-prietario di agatos, il cosiddettobiosip agri. lo sviluppatore ha giàcontrattualizzato il conferimentodei reflui bufalini con gli allevatoridella zona. gli impianti saranno ingrado di trasformare cadauno i re-flui di circa 15.000 bufale, oltre chein biometano incentivato, anche insottoprodotti, quali un ammendanteagricolo palabile e sanificato, riccodi minerali, e il solfato di ammonio

in cristalli, entrambi valorizzabilicome fertilizzanti, nel rispetto deiprincipi dell’economia circolare.l’innovativo processo di trasforma-zione sviluppato da agatos permet-te di ridurre di circa il 70% il conte-nuto di nitrati ammoniacali nei sot-toprodotti in uscita dall’impianto,rispetto ai valori contenuti nei li-quami in ingresso. il processo con-tribuirà quindi a risolvere il graveproblema della mancanza di terreniagricoli sufficienti per lo spandi-mento dei reflui, rispettando i limitidi legge per la concentrazione deinitrati ammoniacali.Secondo gli accordi, le autorizza-zioni verranno cedute insieme aicontratti di ePC per la costruzionee o&M per la gestione, stipulatidalle società veicolo con agatos, aterze parti finanziarie e/o industria-li. il valore atteso di competenza a-gatos dell’ingegneria, progettazionefornita e del valore delle due auto-rizzazioni e delle due commesseper la costruzione degli impianti, ècomplessivamente stimato in circa24 milioni di euro.

Da reFlui zooteCniCi buFalini

Il processo Biosip AgriPresto al via due impiantiper la produzione di biometano

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energia

roncadin, produttrice di pizze sur-gelate, ha investito in innovazioneper risparmiare sui consumi e ren-dere il proprio polo produttivo an-cora più rispettoso dell’ambiente.l’azienda ha infatti ottenuto i Cer-tificati bianchi per un intervento diefficientamento energetico sul tun-nel di surgelazione dello stabili-mento, che porterà a un risparmiodi circa 1,7 milioni di kWh all’an-no, pari a 600 tonnellate di Co2 inmeno immesse in atmosfera.«Questo investimento è solo l’ulti-mo step di un percorso che da annivede roncadin impegnata a essereun’azienda green - spiega l’ammi-nistratore delegato Dario roncadin- recependo le innovazioni tecnolo-giche che possono aiutare a ridurrei consumi e aumentare la sostenibi-lità. il fotovoltaico è sempre statouno dei nostri punti di forza, manon è l’unica misura che adottiamo.nell’ambito del piano europeo in-dustry 4.0 abbiamo realizzato tantialtri interventi che consentono dimonitorare e ottimizzare i consumi.

Quello sugli impianti di surgelazio-ne e mantenimento della catena delfreddo è uno dei più importanti,perché questa struttura è la partepiù dispendiosa del nostro processodi produzione. Da sola, infatti, ri-chiede circa il 32% dell’intero fab-bisogno energetico produttivo».il tunnel di surgelazione è l’impian-to che permette di abbattere la tem-peratura dei prodotti da temperaturaambiente a -25°C in circa 30 minu-ti. roncadin studia già da anni deimetodi per ottimizzarne il rendi-mento, attraverso un monitoraggiocostante che consente una manuten-zione predittiva e un controllo pre-ciso dei consumi. Sulla base dei rilevamenti effettua-ti, ha optato per un nuovo sistemadi surgelazione molto più perfor-mante per due delle sue linee pro-duttive. nello specifico, ha proget-tato l’installazione di un ulterioregruppo frigo a doppio stadio dicompressione. Successive analisihanno certificato risparmi che supe-rano il 40%, risultato grazie al qua-le roncadin è stata definita “bestcase nel settore della surgelazioneindustriale” da enel X e ha ottenutoi Certificati bianchi, ovvero i titolidi efficienza energetica, negoziabi-li, che rappresentano un importanteincentivo agli interventi volti a mi-gliorare l’ecosostenibilità.«È importante intervenire a montedei processi per limitare i consumi– spiega roncadin – ed è in questadirezione che ci muoviamonell’ambito dei lavori di ricostru-zione di tutto il nuovo polo produt-tivo, perché il nostro obiettivo è dimigliorare continuamente l’impron-ta ecologica. il nostro fabbisogno e-nergetico, inoltre, è fornito da pro-duttori certificati, che sfruttano e-nergia completamente derivante dafonti rinnovabili. Ma per il futuroraddoppieremo anche l’autoprodu-zione di energia elettrica derivantedal nostro impianto fotovoltaico,passando a quasi 2 MW».

La surgelazionemeno energivoraRoncadin

grazie a nuovi impianti ecosostenibilil’azienda ha ottenuto un risparmiodi 1,7 mln di kWh/y e 600 ton di Co2 in meno

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la cogenerazione è il processo diproduzione contemporanea di e-nergia elettrica e calore. tra i set-tori più virtuosi, che stanno otte-nendo i maggiori vantaggi dall’a-dozione della cogenerazione, aiprimi posti ci sono le cartiere,l’industria plastica e il settoreconciario; seguono l’industriafarmaceutica, quella chimica e ilfood&beverage. Questi settori so-no caratterizzati da processi pro-duttivi particolarmente energivo-ri, quali essicazione, stampaggio,riscaldamento o raffreddamento,in funzione 24/24 ore, 7/7 giorni.l'energia rappresenta, quindi,una quota significativa dei costioperativi complessivi. a causa diciò le aziende di questo settoreinvestono sempre più in soluzionienergetiche avanzate che, oltre aconsistenti risparmi nei costi,fanno registrare risultati miglioriin una serie di indicatori chiaveaziendali tra cui crescita finanzia-ria, efficienza, innovazione e sod-disfazione del cliente.Sono queste le considerazioni diuna importante aziende del setto-re energetico, secondo la qualenumerose unità di cogenerazionee trigenerazione di grande dimen-sione sono state installate ad e-sempio in salumifici e industriepastarie e dolciarie.industria manifatturiera e delfood&beverage sono infatti icomparti che beneficiano mag-giormente della cogenerazione,ottenendo una maggiore efficien-za produttiva grazie a processipiù snelli e sostenibili, che ridu-cono i costi energetici fino al40% e le emissioni di Co2. inol-tre, assicurano una fornitura sta-

bile e continua di energia per pro-teggere la qualità del prodotto.altri settori dove la cogenerazio-ne trova applicazione sono losport&leisure e il settore turisti-co/alberghiero, con unità preva-lentemente di dimensione me-dio/piccola; segue la sanità, conimpianti di dimensione medio/

grande. il nord italia si attesta l’area piùefficiente, con la maggior partedegli impianti installati nel nordovest (37%) e nel nord est(35%), seguono Centro e Sud ita-lia (14% entrambi). Per quanto ri-guarda la dimensione degli im-pianti, si registra una distribuzio-

ne piuttosto omogenea di unità dipiccola, media e grande taglia.la consapevolezza delle opportu-nità commerciali che presentanogli investimenti energetici è benpercepita dalle aziende italiane,con circa il 95% che dichiara dicomprendere appieno i vantaggidi soluzioni energetiche avanzate.Ma vi è un forte divario tra le a-spirazioni delle imprese e le azio-ni che ne derivano: molte aziendericonoscono i vantaggi derivantidai miglioramenti in campo ener-getico, ma non sanno dove o co-me investire. l’adozione di nuove soluzioni e-nergetiche può richiedere notevo-li investimenti. attualmente letradizionali opzioni di finanzia-mento sono quelle prevalenti. al-tri metodi di finanziamento, però,iniziano ad essere utilizzati, comei modelli di rischio condiviso.Cresce il numero di impianti, in-fatti, finanziati con DeP (Di-scount energy Purchase), ovverouna formula contrattuale a “inve-stimento zero”, che prevede che icosti dell’installazione chiavi inmano dell’impianto siano total-mente a carico dell’azienda forni-trice, mentre il cliente si impegnaa pagare esclusivamente l’acqui-sto dell’energia elettrica prodottadall’impianto. È un modo di darefiducia alle imprese italiane epermettere loro di allocare le ri-sorse economiche in attività stra-tegiche per il business.

Soluzioni energetiCHe avanzate

Investire in cogenerazione

eni ha installato e avviato con suc-cesso l’unità di produzione inertialSea Wave energy Converter (i-SWeC), un innovativo sistema diproduzione di energia in grado ditrasformare l’energia prodotta dalleonde in energia elettrica, adattando-si anche alle differenti condizionidel mare così da garantire un’eleva-ta continuità nella produzione ener-getica.l’impianto pilota, installatonell’offshore di ravenna, è integra-to in un sistema ibrido smart grid u-nico al mondo composto da foto-voltaico e sistema di stoccaggio e-nergetico. l’impianto ha raggiuntoun picco di potenza superiore a 51kW, ovvero il 103% della sua capa-cità nominale. Questa tecnologia ri-

sulta idonea per l'alimentazione diasset offshore di medie e grandi di-mensioni e, in futuro, consentirà aeni di convertire piattaforme off-

shore mature in hub per la genera-zione di energia rinnovabile.le onde sono la più grande fonterinnovabile inutilizzata al mondo,

con densità energetica estremamen-te elevata, alta prevedibilità e bassavariabilità, e rappresentano, quindi,una fonte di energia molto promet-tente per il futuro e adatta alla de-carbonizzazione dei processi off-shore.l’impegno di eni nella ricerca di e-nergia da fonti rinnovabili ha porta-to all’individuazione dell’elevatopotenziale derivante dal moto on-doso, riconoscendolo quale princi-pale risorsa rinnovabile energeticanon sfruttata a livello globale. lapotenza disponibile dalle onde è ap-plicabile a contesti off-grid e allostesso tempo complementare ad al-tre fonti rinnovabili, per la realizza-zione di un sistema energetico resi-liente con zero emissioni.

iMPianto ibriDo in aDriatiCo

Energia da onde e sole

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macchine & strumentazione

il processo di digestione anaero-bica consiste nella demolizionebiologica di molecole complessecome carboidrati, proteine e gras-si, nei loro minimi costituenti:CH4, Co2, H2, nH3 e H2S. taleprocesso è relativamente sempli-ce da implementare, sia a livelloartigianale che industriale, graziealla presenza di batteri nelle deie-zioni animali. non è dunque ne-cessario alcun ricorso a soluzionibiotecnologiche per produrre bio-gas.Malgrado molti tentativi di valo-rizzare tutti i prodotti della dige-stione anaerobica, finora solo ilCH4 ha un valore di mercato, siaper la produzione di energia elet-trica sia come sostituto del gasnaturale o della benzina per auto-trazione. il massimo svilupporaggiunto finora nel campo delladigestione anaerobica è la conver-sione della Co2 in ulteriore CH4,mediante la tecnologia nota comeP2g. onde monitorare in modo facileed efficiente tale processo, etgmette a disposizione una riccagamma di prodotti portatili pro-gettati ad hoc, con i quali è possi-bile effettuare misure in real-timee misure per lunghi periodi, im-magazzinando in modo automati-co i dati letti, e poterli analizzarein un secondo momento, così dacomprendere meglio il processo ecapire dove si può agire per mi-gliorarlo. Di default gli strumenti fornisco-no un trend dei dati raccolti degliultimi 30 minuti per ciascun gasanalizzato. in alternativa, basta e-sportare il file csv generatodall’analizzatore e, mediante l’u-

tilizzo del calcolatore, realizzareun grafico della linea temporaledesiderata.etg si prefissa come obbiettivoil mettere i tecnici in condizionitali da effettuare l’analisi del gasnella maniera più semplice possi-bile.il sistema portatile di condiziona-mento del campione permette dieffettuare l’analisi anche quandoil gas è ancora grezzo. il PSS 100 provvede a liberaredal catrame il gas attraverso il di-spositivo di lavaggio, in una se-conda fase il refrigeratore abbattel'umidità e quindi il filtro rimuo-ve l’eventuale polvere rimasta perottenere, infine, una sorta di ariasecca e pulita.Per quanto riguarda gli impiantinei quali i rifiuti vengono trattatiattraverso la pirolisi etg mette adisposizione il MCa 100 Syn Pper monitorare questo processo.Con la pirolisi avviene la degra-dazione termica in assenza di os-sigeno, e attraverso questa con-versione termochimica si pervie-ne alla rottura dei legami chimicicon formazione di syngas (70%)e di una componente solida(30%). in sintesi, attraverso unprocesso che non prevede né lacombustione diretta del rifiuto néla presenza di ossigeno, circa il90% del volume totale può essereutilizzato per la produzione di e-nergia (syngas e carbone da piro-lisi). il restante 10% è rappresen-tato dal prodotto che finirà in di-scarica. la pirolisi avviene senzala combustione diretta dei rifiuti ein assenza di ossigeno, quindi nonsi forma diossina o altre sostanzevelenose.

Il monitoraggiodi biogas e syngas

ETg Risorse e Tecnologia

Sistemi e analizzatori portatili studiati per consentire ai tecnicidi effettuare i controlli nel modo più semplice possibile

Sistema portatile PSS 100 di condizionamento del campione

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Analizzatore portatile MCA 100Bio P 3.0

Analizzatore portatile di syngasMCA 100 Syn P

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argal produce un'ampia gamma dipompe, da quelle centrifughe ma-gnetiche e meccaniche a quelle adoppia membrana, dalle sommergi-bili alle autoadescanti fino a allepompe verticali. Particolarmente in-teressanti sono le pompe a doppiamembrana della serie Quantum inuPPe + PtFe (polietilene ad altis-simo peso molecolare + politetra-fluoroetilene), due materiali plasticiresistenti agli agenti chimici più ag-gressivi. Queste pompe sono l'evo-luzione delle tradizionali pneumati-che a doppia membrana. gli inge-gneri della argal hanno studiato econcepito un design totalmente nuo-vo, grazie al quale il liquido vieneconvogliato nel corpo centrale conun percorso diretto, con attriti e per-dite ridotte e senza bisogno di col-lettori. l'innovazione funzionale ela compattezza strutturale e costrut-tiva dei vari componenti, rendono leQuantum delle pompe ottimizzate e100% eco-friendly. Dalla creazioneall'applicazione, infatti, sono total-mente sostenibili: innanzitutto ven-gono ricavate da pieno per evitarelo spreco del materiale superfluo,durante il loro utilizzo assicuranouna riduzione del consumo d'aria e,

infine, arrivate alla fine del loro ci-clo di vita vengono riciclate al100% essendo realizzate in polimeripuri. tra i vantaggi dei componentiinnovativi presenti in queste pompe,da citare: membrane indipendentitra loro, che consentono una velocesostituzione e impediscono il ritor-no del fluido nella linea di alimenta-

zione pneumatica in caso di rotturadi una delle membrane; valvole fa-cilmente accessibili e smontabilisenza togliere la pompa dall'impian-to; sistema di distribuzione total-mente insensibile all'umidità pre-sente nell'aria; distributore pneuma-tico con regolatore della portata del-l'aria e valvola di scarico rapido

(smart pads); sistema di svuotamen-to totale dei corpi pompanti.le applicazioni tipiche sono l'usocome pompe di trasferimento nel-l'industria chimica, anche per fanghie materiali in sospensione (ad esem-pio, sospensione di resine, pigmenti,silicati, ossido di titanio, nella indu-stria cartaria; fanghi residui dopo iltrattamento di superfici metallichemediante bagni galvanici o verni-ciatura). un altro importante settoredi impiego è costituito dal trasferi-mento di soluzioni neutralizzanti eflocculanti nel trattamento delle ac-que, sia di scarico che per usi indu-striali. Da segnalare, infine, che lepompe Quantum possono operarenelle zone pericolose o esplosive es-sendo conformi alla normativa atexzone 2. Ma per le applicazioni inzona 1 (Serie ii 2/2gD iib t135),argal realizza le pompe con corpi ealtre parti conduttive.

Le pompepneumatiche Quantum

Argal

Prestazioni ottimizzate ed equilibrioperfetto tra efficienza e sostenibilità

Fluiteco è specializzata nel settoredel trattamento delle acque refluee, in particolare, della separazionee trattamento fanghi. la gamma dei prodotti nell'areafiltrazione comprende sistemi digrigliatura grossolana e fine, filtria coclea, filtri a dischi per micro-filtrazione, filtri a tamburo e a pet-tine rotante; nell'area trattamentofanghi propone sistemi di ispessi-mento e disidratazione, comepresse di lavaggio e filtri compat-

tatori a coclea. in particolare, i fil-tri compattatori a coclea consento-no di ottenere riduzioni di volumefino al 70%, con un contenuto insolidi di oltre il 35%; questi filtritrovano soprattutto applicazionepresso le industrie di macellazio-ne. recentemente Fluiteco ha stipula-to un accordo con la società olan-dese nijhuis industries, che haportato allo sviluppo di una pressaa vite per la disidratazione dei fan-ghi, che ha suscitato notevole inte-resse tra le industrie nel settore it-tico e agroalimentare. una pressadi questo tipo è già stata ordinatadalla società asDoMar, leadernella lavorazione del tonno.

FluiteCo

Specialista in fanghi

Hi-Tech Ambiente 28

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laboratori

il suo nome è “Flex light” ed è lanuova tecnologia sintetizzatapresso i laboratori di bio eco ac-tive, ideale come rivestimento su-perficiale su diverse tipologie disupporti, specialmente quelli ve-trosi. È in grado di risanare unasuperficie danneggiata andandoad inserirsi laddove ci siano crepeo graffi, o migliorare l’efficienzadi una struttura vetrosa, come peresempio i pannelli fotovoltaici.bio eco active crea tecnologieinnovative e brevettate per la sin-tesi di “materiali intelligenti” sot-toforma di rivestimenti e coatingnanotech customizzate a secondadella richiesta del cliente; idee na-te da una ricerca precisa e miratanell’ambito dei materiali biogeni-ci e biomateriali, completamentebio/eco-compatibili ed eco-friendly. Queste innovazioni na-scono da uno studio specifico del-le diverse matrici (metalliche, po-limeriche, vetrose, ceramiche,cellulosiche, ecc.) mirando a se-guire processi di sintesi biomime-tici che mimano in modo similarei processi biologici naturali.bio eco active mette a punto unagamma di prodotti innovativi, daapplicare come rivestimento su-perficiale su qualsiasi tipologia disupporto, per resistere all’abrasio-ne e all’usura, per aumentare leproprietà autopulenti e rendereanche le superfici batteriostatiche.Flex light nasce come sospensio-ne colloidale di nanoparticelle, adalta area superficiale, miste di si-lice ultra pura e biossido di tita-nio. Queste particelle, restano so-spese e separate grazie a un accu-rato controllo del valore di pH,forza ionica e potenziale zeta. lasoluzione creata è inorganica, pri-va di agenti tossici, sicura perl’uomo e per l’ambiente.Flex light è ideale per la struttura

vetrosa anche dei pannelli foto-voltaici in quanto è in grado diaumentare le prestazioni e leperformance dei pannelli, miglio-rando la loro resa energetica. lasoluzione, in questo caso, vienearricchita e coadiuvata dall’atti-vità di nanoparticelle inorganichesintetizzate in modo specifico e u-

nivoco, aventi funzionalità diver-se come per esempio: aumentarele proprietà autopulenti, antibatte-riche e antinquinanti, medianteprocessi naturali attivati dalla lu-ce uv. tali particelle fotocataliti-che sono in grado di interagirecon la luce, proprio come accadein molto sistemi di origine vege-

tale, per scomporre le molecoleorganiche e rendere più facile laloro rimozione dalla superficie,per migliorare le performance deipannelli stessi.Flex light è un ottimo catalizzato-re, libera oH esternamente allasuperficie delle particelle, mentresi condensa facilmente con super-fici che hanno la medesima natura(per esempio il vetro).nel liquido queste particelle sonostabili e fortemente stabilizzatenella matrice in cui si trovano.Qualora non fossero stabili, ad e-sempio dopo una variazione dipH, esse si aggregherebbero tra diloro.una delle principali applicazioniè il vetro, sottoforma di coating diparticelle ben “saldate” tra di loroe con la superficie, fornendo di-verse proprietà interfacciali allasuperficie. in questo caso, la su-perficie diventa più bagnabile,rendendola super idrofilica. inol-tre cambia l’indice di rifrazionesuperficiale, diminuendo quellafrazione di luce che normalmenteviene riflessa dal vetro. l’innovazione di questo prodotto,oltre alle sue proprietà, sta nel farstare insieme due particelle insie-me, silice e biossido di titanio,stabili nello stato colloidale, inquanto queste avendo un poten-ziale z differente tendono a coa-gulare tra di loro.i feedback ricevuti dai clienti do-po l’applicazione hanno dimostra-to che Flex light è facile da ap-plicare, senza l’aggiunta di costiin opera, con la semplice messa inuso di un nebulizzatore, in gradodi uniformare le particelle sullasuperficie di interesse. rimuovelo sporco, oltre a mantenere uneffetto di “autopulizia” nel tempo,migliorando nell’arco del tempola pulizia della superficie trattata.

La tecnologia Flex Light Per risanare vetri e pannelli fotovoltaici

un rivestimento che va a riempire crepe o graffi presenti sulla superficievetrosa migliorandone l’efficienza e preservandone la durata

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tecnologie

Ad oggi vi è la sempre più urgentenecessità di riutilizzare l’acqua, lacui domanda è in perenne crescita.Allo scopo, quindi, è continuo losviluppo di sistemi di trattamentodelle acque. Il progetto di Horizon2020 MEM-Bio, ad esempio, ha affrontatoquesta sfida sviluppando un pro-cesso efficiente, versatile ed eco-compatibile per la sintesi indu-striale di biomembrane a strutturaceramica per il trattamento dei re-flui.<<ll nostro sistema ridurrà il fab-bisogno energetico - afferma Jo-nas Gurauskis, coordinatore delprogetto – e conseguentemente lagenerazione di fanghi, richiedendouna manutenzione minima>>.

MIGLIORAMENTODELLA TECNOLOGIA

Le membrane di MEMBio, pro-gettate in modo da migliorare lecelle a combustibile microbicheconvenzionali, sono dispositiviMFC (microbial fuel cells) che u-tilizzano microbi aerobi allo scopodi convertire il substrato organicodirettamente in energia elettrica.<<Le nostre celle non sono desti-nate alla produzione di energia -spiega Gurauskis - ma servono afar sì che le specie microbicheconsumino le sostanze inquinantiall’interno dell’anodo della cel-la>>.I ricercatori hanno condotto testtotalmente funzionanti per conva-lidare il sistema prima di attuare lapiena commercializzazione e han-

no utilizzato l’analisi di mercatoper sviluppare una tabella di mar-cia tecnica.<<Abbiamo individuato tre diversitipi di clienti bersaglio e avviatostudi pilota mirati - evidenzia Gu-rauskis – ora valuteremo le presta-zioni di tre diversi prototipi in am-bienti reali, il che porterà alla rein-gegnerizzazione e alla riprogetta-zione delle nostre membrane e ci

avvicinerà all’essere pronti perl’immissione sul mercato>>.MEMBio offre alle aziende delsettore agroindustriale non solo ilsistema di trattamento delle acque,ma anche servizi di manutenzionee consulenza. Le celle verrannoimpiegate in siti agricoli e indu-striali remoti con flussi di reflueche richiedono il trattamento delleacque prima di essere smaltite o

riutilizzate.<<È importante sottolineare che lecelle richiedono una manutenzioneminima - fa notare Gurauskis – eciò le rende la scelta perfetta inluoghi dove le tecnologie conven-zionali di trattamento dei refluifalliscono per la mancanza di per-sonale qualificato o di opzioni chene garantiscano il funzionamen-to>>.

Le bio fuel celldepurano i reflui

Progetto MEMBio

Sviluppate celle a combustibile microbichepiù affidabili ed efficienti in termini di costi

per la depurazione delle acque di scarico in zone remote

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Disinfezione dei reflui con acido peracetico

Lo stadio finale dei sistemi ditrattamento delle acque reflue èla disinfezione, necessaria pergarantire l’eliminazione dei bat-teri patogeni che potrebbero a-ver superato i precedenti stadi ditrattamento. Il disinfettante piùlargamente usato è il cloro, ge-neralmente sotto forma di ipo-clorito sodico: è un prodotto e-conomico ed efficiente, ma pre-senta il grave inconveniente diformare sottoprodotti tossici (icosiddetti AOx). Il contenuto fi-nale di AOx nelle acque in usci-ta dai depuratori è attualmentesottoposto a limiti stabiliti, percui molti Enti gestori di sistemidi depurazione si stanno orien-tando verso sistemi alternativirispetto all’ipoclorito. Uno di questi sistemi è costitui-to dall’acido peracetico, cheviene proposto da vari anni ed èutilizzato soprattutto nell’indu-stria alimentare, ma che finoranon aveva trovato una applica-zione su larga scala, soprattuttoper il suo maggior costo rispettoall’ipoclorito. Il Metro WasteWater Reclamation District diDenver tratta giornalmente oltre500.000 mc di acque di scarico,e ha recentemente iniziato a di-sinfettare l’effluente finale conuna speciale formulazione di a-cido peracetico, fornita dallastatunitense Enviro Tech Che-micals Services.La Enviro Tech fornisce una so-luzione al 15% di acido perace-tico, stabilizzato secondo una

formulazione brevettata, deno-minata Peragreen; il sistemacomprende le pompe peristalti-che per il dosaggio e le tubazio-ni di trasferimento in teflon e si-licone, oltre ai serbatoi per lostoccaggio del Peragreen WW,realizzati con una speciale for-mulazione di polietilene a mediadensità ad alta resistenza chimi-ca.

La biobatteriaa chinone

Green Energy Storage (GES) èuna startup italiana impegnatanell’efficienza energetica che hasviluppato un sistema di accu-mulo organico per le energierinnovabili basato sulla moleco-la del chinone, che è reperibilein natura, atossica e facilmenteestraibile dai vegetali.Si tratta, in pratica, di una bio-batteria a flusso che permette diaccumulare l'energia prodotta dafonti rinnovabili, come sole ovento, e di impiegarla quandoserve. La tecnologia messa apunto, infatti, oltre che bassoimpatto ambientale, è scalabilee personalizzabile secondo lespecifiche esigenze degli utiliz-zatori.A fine 2018 GES ha consegnatola prima serie pre-commercialeda 2,5 kW/10 kWh e daquest’anno ha avviato la produ-zione della prima serie commer-ciale da 10 kW/40 kWh.Ma per potenziare ricerca e svi-luppo e aggredire con forza ilmercato, oltre che a un team a-ziendale italiano d’eccellenza,la società può contare sulle nu-merose partnership nazionali e

internazionali siglate, tra cuiHarvard University e Fondazio-ne Kessler, Sorgenia, ecc.

Additivo per il riciclo di nylon e poliestere

L’impiego di materie plastichericiclate è spesso ostacolato daldecadimento delle proprietàmeccaniche che inevitabilmentesi ha quando vengono miscelati

polimeri diversi, e a volte dicomposizione ignota. Moltospesso anche polimeri dellostesso tipo manifestano fenome-ni di incompatibilità, a causadelle alterazioni prodotte dagliagenti atmosferici, che accorcia-no le catene molecolari e intro-ducono legami carbonio-ossige-no. Per superare questi problemivengono da tempo proposti ad-ditivi “aggrappanti” o “compati-bilizzanti”, basati su composti(come l’anidride maleica) dotatidi due o più gruppi chimici reat-tivi, capaci cioè di legarsi a ca-tene diverse nell’ambito di unastessa miscela. Di solito questiadditivi hanno un contenuto dianidride maleica intorno al 5%,e pertanto la loro efficacia èpiuttosto limitata; recentementeperò la società americana Ver-tellus ha scoperto un nuovo pro-cesso, che consente di creare uncopolimero tra anidride maleicaed etilene, contenente il 78% digruppi maleici attivi. Il nuovoadditivo, denominato ZeMac, èspecialmente formulato per il ri-ciclaggio del nylon. La stessa Vertellus sta inoltremettendo a punto un analogoadditivo, formulato per il rici-claggio del poliestere e dellemiscele poliestere + nylon; at-

tualmente non esiste nessun pro-dotto del genere sul mercato.

Mangimi dalle biomasselignocellulosiche

I processi fino ad oggi propostiper ottenere zuccheri dalle bio-masse lignocellulosiche preve-dono di solito l’uso di enzimi;ma questi trovano difficoltà adattaccare la cellulosa in formacristallina. Per questo motivo lasocietà Airbiom ha sviluppato ecollaudato su scala pilota unprocesso di pretrattamento dellebiomasse con acido fosforico,che trasforma la cellulosa nellaforma amorfa, più facilmente at-taccabile dagli enzimi industria-li. Il pretrattamento prevedecondizioni blande e l’acido fo-sforico viene recuperato e riuti-lizzato. Come esempio tipico diapplicazione del processo, laAirbiom ha dimostrato la tra-sformazione della segatura dilegno in cellulosa, emicellulosae lignina. Dall’emicellulosa siottiene xilosio (uno zucchero a5 atomi di carbonio), mentre lacellulosa viene convertita inglucosio.Attualmente, è in costruzione unimpianto dimostrativo da 5.000ton/anno, che verrà realizzatonei pressi di una cartiera situatanell’Est della Francia, con ilcontributo di fondi UE e del go-verno francese. Si prevede di u-tilizzare gli zuccheri nella pro-duzione di mangimi e di inter-medi per prodotti a base biolo-gica, mentre sono tuttora in fasedi ricerca i possibili impieghiper la lignina, che costituisce ilsottoprodotto del processo.

ECOTECH

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Greek engineering company islooking for new suppliers ofheating equipment and energysaving systemsBRGR20181102001A Greek civil engineering company,active in the field of energy savingsystems, is currently looking to ex-pand on the retail. It is looking forsuppliers of solar water heaters,heating equipment, heater pumps,boilers, energy saving equipment,energy monitoring, heating instru-mentation etc. The products shouldbe effective and competitive. Thecompany is interested in distribu-tion services agreement.

Energy saving technology for ITequipment and software appli-cations sought by Dutch tele-com providerTRNL20190408001Dutch telecom company with va-rious networks providing telecom,IT and television services is lookingfor technology to reduce and mo-nitor energy of software applica-tions and hardware. For exampleby making the data traffic and usa-ge responsive or using more energyefficient software coding. The com-pany aims to set up a cooperativepilot project to demonstrate thepotential of the technology withinthe framework of a services agree-ment. This challenge is publishedon an open innovation platform.

A French SME is looking for pro-cess or technology of producingbio organic acidsTRFR20180315001An innovative French SME is deve-loping and producing environmen-tal friendly products like de-icingsalts, weed-killers, dust suppressantor flame retardant.The production of these composi-tions uses organic acids, now pro-duced in the chemical industryfrom non-renewable sources.The company is looking for a pro-cess to produce such acids from re-newable source like biomass:

straw, wood, ... .Partnership can be considered viamanufacturing, technical, R&D a-greement, or license agreement.

Request for a non-invasive wa-ste detection technologyTRLT20190130001A public organisation in Lithuania isseeking for a technology allowingto detect hidden waste in the landusing non-invasive methods. Thereis a growing efforts to protect theenvironment, traditional invasivesampling is time and resources sen-sitive, which greatly affects effi-ciency. It is hoped that non-invasivetechnology would help to gatherlarger samples of data and assistmonitoring unlawful waste dum-ping activities. Ideally organisationis looking for a technology license.

Croatian company seeks distri-butors in the fields of energyobtained from wasteBRHR20181220001The business activity of Croatiancompany is waste treatment andtransport of non-hazardous wastematerials. Also, they produce e-nergy from non-hazardous wastelike waste to energy (W2E) techno-logy using sludge, RDF (Refuse de-rived fuel), SRF (Solid recoveredfuel) and 19 12 12 (code for otherwaste from mechanical treatmentof waste) materials. The companyis looking to sign distribution servi-ces agreements and/or joint ventu-re agreement.

Croatian company seeks distri-butors in the fields of energyobtained from wasteBRHR20181220001The company was established in2012 and it offers cloud based pro-prietary monitoring software capa-ble of integrating data from manydifferent automated IoT (Internetof Things) measuring stations mo-nitoring water quality or other envi-ronmental data, laboratory analysisresults of water samples and pre-

existing databases. The software ofthe company can perform automa-ted calculations and display desiredresults in real time to users. Livefeeds can be connected to publicinternet websites for wider use andalerts and reports are automaticallygenerated as desired by the custo-mer. Additionally data points canbe edited and all previous versionsare saved for later review. Thecompany's environmental softwaremeets the needs of researchers,water utility companies, govern-ment, as well as industrial and agri-culture customers.The company's software product issuperior to other existing solutionsprimarily for its versatility and dyna-mic features. Legacy data, IoT sen-sor data, and laboratory data iscombined in one database for a-nalysis and visualisation enablingbest discovery of correlations andpredictive analysis. The software isprovided on the cloud and maintai-ned by the company, relieving cu-stomers of the need to hire ICT(Information and CommunicationsTechnology) professionals. Custo-mer data is safequarded within theEuropean Union and maintained bycompany professional staff. Newfeatures are continuously addedand customers can request customfeatures such as website publishingwith custom visualisations, links forinstant data sharing, GIS (Geo-graphy Information System) map-ping as well as reports and alertsfor interested officials. Best of all,the software is built on the needsof organisations utilizing environ-mental data and continuous IoTmeasurement devices rather thantypical data software built for ge-neral use.The company has many years ofexperience in installing and main-taining IoT environmental monito-ring devices operating in many dif-ferent environments: water, air,and soil. In recent years the com-pany's customer base has expan-ded from its Finland base to Swe-

den and China. The company is a-dept in utilizing the latest IoT tech-nologies and knows all of the cur-rent trends in measurement andIoT. Through efficient applicationof its technologies and stellar cu-stomer service, the company hasgained a large number of custo-mers in industry, research institu-tes, water and energy utilities, andconstruction.The Finnish company is looking forpartners who would be interestedin benefiting from its expertise inhigh technology online environ-mental measuring systems andsoftware development in China orin Poland, Romania, Slovakia or C-zech Republic. The role of the con-sultancy company would be to pro-vide environmental expertise in ad-vising customers how environmen-tal conditions should be monitoredaccording to local country environ-mental law and the role of the Fin-nish company would be to providehigh technology expertise in onlineremote IoT (Internet of Things) sen-sors, or software for retrieving, sto-ring and displaying data, or bothtechnical and software expertise.Cooperation could be in the formof a distribution agreement of jointventure. The partner companyshould already have strong referen-ces in the environmental consultingsector in the local context. Company is part of CEWPnetwork. China Europe WaterPlatform is an EU funded networkof companies, researchers and go-vernment organisations.

French maker of 100% naturaldressings looking for scientificexpertise in soja fermentationTRFR20190227001A French start-up specialised in thedevelopment of culinary aids forprofessionals and restaurateurs islooking for scientific expertise inthe field of soja fermentation in sal-ted environment for new develop-ments. A technical cooperation a-greement is sought.

Per dettagli: Tel 02/77790309 - [email protected]. - www.enterprise-europe-network.ec.europa.eu

Opportunità di partnership commerciali e tecnologiche da Enterprise Europe Network

Enterprise Europe Network è la più importante rete finanziata dalla Commissione Europeaper dare sostegno alle aziende in attività di internazionalizzazione,trasferimento tecnologico, ricerca e sviluppo

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Agatos Energia SrlTel 02.4837660E‐mail [email protected]

Airbiom Inc.Tel +33.1.55432450E-mail [email protected]

Antonio Sada & Figli SpaTel 089.3866611E-mail [email protected]

Argal SrlTel 030.3507011E-mail [email protected]

Baur Folien Service GmbhTel +49.8334.2599190E-mail [email protected]

BestackTel 0543.32441E-mail [email protected]

Bio Eco Active SrlTel 051.916667E-mail [email protected]

ComiecoTel 02.550241E-mail [email protected]

EneaTel 06.36272405E-mail [email protected]

Eni SpaTel 02.52031875E-mail [email protected]

Enviro Tech Chemicals Services Inc.Tel +1.209.5819576E-mail [email protected]

ETG Risorse e Tecnologia SrlTel 0141.994905E-mail [email protected]

Fluiteco srlTel 0549.911491E-mail [email protected]

Galileo TechnologiesTel +54.11.47128000E-mail [email protected]

GFC Chimica SrlTel 0532.773742E-mail [email protected]

Green Energy StorageTel 0461.314200E-mail [email protected]

Idee & Prodotti SrlTel 02.95335134E-mail [email protected]

LegambienteTel 06 86268376E-mail [email protected]

Manni SpaTel 0376.415041E-mail [email protected]

MEMBio projectTel +34.651.429369E-mail [email protected]

MULTI-REUSE projectTel +49.208.40303100E-mail [email protected]

N.C.R. Biochemical SpaTel 051.6869611E-mail [email protected]

Next Materials SrlTel 346.8506457E-mail [email protected]

Opal IngenierieTel +39.348.6938127E-mail [email protected]

OWS NvTel +32.92.330204E-mail [email protected]

Roncadin SpaTel 0427.844111E-mail [email protected]

Scia Packaging SrlTel 095.7901313 E-mail [email protected]

Scuola Universitaria Superiore Sant’AnnaTel 050.883988E-mail [email protected]

Sei Toscana SrlTel 0577.1524435E-mail [email protected]

Sesa SpaTel 0429.612711E-mail [email protected]

UnileverTel 348.8572952E-mail [email protected]

Vertellus LlcTel +1. 317.2478141E-mail [email protected]

LE AZIENDE CITATE

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