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MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATIS UN ROVETO DI CARITÀ Anno XIV numero 2 Aprile-Giugno 2013 2 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma Tassa riscossa

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MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATISUN ROVETO DI CARITÀ Anno XIV • numero 2 • Aprile-Giugno 2013

2Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma • Tassa riscossa

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SOMMARIOAnno XIV n. 2 Aprile - Giugno 2013

Cari amici 3

A Roma, in pellegrinaggio… 4

Panorama ecclesiale 6

Il Convento di Portaromana… 9

Psicologia per tutti i giorni 10

In vetrina 11

Sotto il suo materno sguardo 12

L’angolo della salute: medicina generale 13

Spazio amico 14

In Ricordo di… 18

In Breve 20

Gli amici che ci hanno lasciato 21

Grazie… e grazie ancora 22

Inserto: XXVIII Marcia nazionale notturna…

MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATISUN ROVETO DI CARITÀ Anno XIV • numero 2 • Aprile-Giugno 2013

2Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma • Tassa riscossa

Madre Maria Consiglia Addatis

un roveto di carità…

Rivista trimestrale dellaCongregazione delle

Suore Serve di Maria Addolorata

Via Portaromana, 5184015 Nocera Superiore (SA)Tel. e Fax 081.933184C.C.P. N. 21312848Sito: http://www.smanocera.org

Direttore responsabileAnna Agnese Pignataro

Hanno collaboratoSilvio Adinolfi, ofmTeresa BuccinoAssunta CamponeNatalino GentileSuor M. Agnese PignataroSuor Dina Scognamiglio, fspAnna Maria SperaRosa Stanzione

Pubblicazione registrata: Trib. di Roma, n. 610/99 del 14.12.99

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, Comma 2 - DCB Roma

In 4a di copertina, chiostro di CasaMadre - Portaromana (Nocera Sup.)

StampaIstituto Arti Grafiche MengarelliVia Cicerone, 28 - 00193 Roma

Tel. 06.32111054 - Fax. [email protected]

Finito di stampare nel mese di giugno 2013

Per informazioni, offerte, relazioni di grazie ricevute,richiesta di immagini e biografie della Serva di Dio, rivolgersi a:

CASA GENERALIZIA - POSTULAZIONE “Serve di Maria Addolorata”Via Giacomo Corradi, 15 - 00151 Roma - Tel. e Fax 06.536428

E-mail: [email protected]

BUONE VACANZE!

La Redazione

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La sera quando vado a letto, devochiudere la giornata con una lettura,anche se sono stanca e gli occhi fan-

no fatica a rimanere aperti. Spesso mi capita diaddormentarmi con il libro tra le mani. È un’a-bitudine che mi porto dietro da bambina.

Ho sempre amato leggere, la lettura è co-me una tazza di camomilla, mi concilia ilsonno e mi pacifica.

In una di queste sere mi è capitato legge-re la poesia Il filo del vestito della franceseMadeleine Delbrêl (1904-1964), la missio-naria della strada, “l’abbagliata da Dio” diIvry-sur-Seine, una periferia di Parigi prole-taria e marxista.

Ho riflettuto su quanto dice e ho pensatoche è proprio il filo dell’amore che ci vuolenella Chiesa, nella Società, nella famiglia, enelle nostre Comunità per tenere uniti tutti imembri come si fa per i vari pezzi di un vesti-to. Il filo nessuno lo vede se non il sarto chece l’ha messo.

E questo sarto è il Signore che con pa-zienza cuce e mette insieme i vari pezzi.

Sto pensando al nostro Papa Francesco.Quanto amore, quanta pazienza deve avereper tenere uniti insieme tutti i pezzi dellaChiesa. E lui con grande semplicità e umiltàtesse “con fili tratti dal cuore”, la stoffa desti-nata a vestire l’essere amato” (Kahlil Gibran).Quell’essere amato siamo ognuno di noi.Amati da Dio e amati dal suo Vicario in terra.Ma tocca anche ad ognuno di noi il compitodi essere “filo” per tessere rapporti semprepiù umani e duraturi, per non scoraggiarcinelle difficoltà in modo da poter portare atermine il vestito che è stato assegnato adognuno di noi.

Il filo del vestito

Nella mia comunità Signore aiutami ad amare,ad essere come il filodi un vestito.

Esso tiene insiemei vari pezzie nessuno lo vede se non il sartoche ce l’ha messo.

Tu Signore mio sarto,sarto della comunità,rendimi capace diessere nel mondoservendo con umiltà,perché se il filo si vede tutto èriuscito male.

Rendimi amore in questatua Chiesa, perchéè l’amore che tieneinsieme i vari pezzi.

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Anna Agnese PignataroAnna Agnese PignataroEDITORIALE

Cari amici

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Quest’anno, nell’anno della fede,il gruppo “Amici di Madre MariaConsiglia Addatis” ha avuto co-

me “icona” di riflessione l’apostolo Pietro. Letre meditazioni “Con Pietro seguiamo il Si-gnore”, tenutesi nella nostra Comunità di Por-taromana, nei tre martedì di Aprile 2013 eguidate da P. Gigi Lamberti, eremita diocesa-no, ci hanno fatto ripercorrere il camminoumano-spirituale dell’Apostolo.

Per professare la nostra fede, a conclusio-ne di questo percorso, ci siamo recati in Pelle-grinaggio a Roma, sulla tomba di Pietro.

Alcune partecipanti hanno voluto comuni-carci le loro emozioni e riflessioni.

Visita alla tomba di San Pietro

Il giorno 20 Aprile 2013, alla conclusionedi alcuni incontri di catechesi sulla vita di Pie-tro Apostolo tenutisi presso il Convento delleSuore Serve di Maria Addolorata in NoceraSuperiore, la cui fondatrice è la serva di DioMadre Maria Consiglia Addatis, in pullman,abbiamo raggiunto Roma e il Vaticano.

Qui, sulla tomba di San Pietro abbiamo pre-gato. Trovarsi di fronte alla tomba che custodi-sce i Resti del primo Papa è stato come ritorna-re con la mente e con il cuore alle origini dellapropria fede, rivivere il momento in cui Cristoaffidò a questo umile pescatore le redini dellaChiesa di cui noi oggi ne professiamo la fede.

Nel ricordo di Pietro ci facciamo accom-pagnare in questo viaggio terreno dal suo suc-cessore, Papa Francesco, che sulle sue ormeconduce a Cristo la Chiesa Universale.

Non meno emozionante è stata la visita alSantuario di Santo Spirito in Sassia, sede delcentro di Spiritualità della Divina Misericor-dia, dove è stata celebrata la Santa Messa.

A Roma si sono unite a noi anche MadreTeresa Pastore con le juniores indonesianeche hanno animato la celebrazione eucaristi-ca con canti nella loro lingua.

È stato commovente pregare davanti al-l’immagine di Gesù Misericordioso apparso il22 febbraio 1932 a Santa Maria Faustina Ko-valska in un momento di estasi.

Sia i passi di “Pietro” che l’immagine diGesù Misericordioso, hanno rafforzato la miafede in quanto l’amore dei Santi è un richiamo

che rende più vivo ed efficace il camminodi fede, portandoci ad attuare impegni con-creti verso il prossimo.

Rosa Stanzione(Angri-SA)

In cammino con Pietro...

Dopo gli incontri spirituali con P. GigiLamberti, ha avuto luogo il Pellegrinaggioa Roma, guidato da Suor Agnese Pignataro,delle Suore Serve di Maria Addolorata, su-periora della comunità di Portaromana inNocera Superiore (SA).

A ROMA, IN PELLEGRINAGGIO, NELL’ANNO DELLA FE

Sulle orme di Pietro...

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Ho vissuto momenti particolari e signifi-cativi. Il Pellegrinaggio è la chiave che aprela porta del cuore, che ti accompagna ver-so un viaggio di cammino, di condivisionecon gli altri.

È la conoscenza di una fede viva per an-corarsi più ardentemente al desiderio del rap-porto con Dio nella carità verso il prossimo.

Vogliamo anche noi, come Pietro, unitial Papa, spingere le vele della barca dellaChiesa verso nuovi orizzonti di una evange-lizzazione basata sulla carità.

Ringrazio suor M. Agnese, la Madre ge-nerale, suor M. Teresa Pastore e tutti coloroche hanno condiviso con me questi momen-ti di gioia e di riflessione sulla fede.

“Avanti con Pietro!”.Con affetto abbraccio tutti.

Assunta Campone(Nocera Sup. - SA)

A FEDE - 20 APRILE 2013

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La Costituzione Gaudium et Spes è,nel senso letterale della parola, l’im-previsto del Concilio Vaticano II.

Nessuno prima ci aveva pensato, né lecommissioni preparatorie avevano appronta-to una qualche proposta sul rapporto dellaChiesa con il mondo moderno. Eppure, a ri-leggere il discorso di inaugurazione di Gio-vanni XXIII, sembra che proprio per questo ilConcilio sia stato radunato, per superare la si-tuazione di un plurisecolare conflitto dellaChiesa con la cultura e la società moderna,per aprire strade di dialogo, in modo tale cheil messaggio cristiano possa trovare più facil-mente porte aperte, se non per accoglierlonella fede, almeno per ascoltarlo e trarne unqualche beneficio.

Il conflitto si era fatto drammatico soprat-tutto con la rivoluzione francese e il progressi-vo abbattimento di tutto un sistema, nel qualela Chiesa e il suo magistero costituivano l’i-stanza suprema della fede di tutta una società,della pubblica moralità, della legislazione edel costume. Il sorgere della democrazia, conil riconoscimento delle cosidette libertà mo-derne, la libertà di pensiero, di stampa, di reli-gione, riconosciuta a tutti era sembrata allaChiesa una sciagura: ne derivava infatti la finedi quella compattezza del vivere civile intor-no ad un’unica fede e un’unica morale cheaveva caratterizzato più di un millennio distoria. La Gaudium et Spes ricolloca la Chiesaserenamente all’interno del vivere sociale de-terminato dalla cultura della modernità, nonrinunciando alla proclamazione di ciò che èvero e giusto né alla contestazione delle de-vianze e dei mali del mondo, ma riconoscen-

do che solo nella libertà essa può svolgere de-gnamente la missione che il Signore le ha affi-dato. (Severino Dianich)

Nella Gaudium et Spes, approvata il 7 di-cembre 1965 da Paolo VI non mancano certa-mente preoccupazione e timore per lo staccotra i valori evangelici e la cultura contempora-nea, ma la Chiesa non vuole giudicare dall’al-to della dottrina l’umanità che ha di fronte, mavuole comprenderla dal basso ponendosidentro la storia dell’umanità, non ignorandole luci e le ombre, il positivo e i negativo, mavolendo porsi a fianco dentro il cammino del-l’umanità proprio come ha fatto Dio mandan-do Gesù a condividere in tutto, tranne il pec-cato, la nostra condizione umana.

La prospettiva, dunque, è pastorale pur nonprescindendo evidentemente dalla dottrina.

La validità di questo documento e del Con-cilio sta appunto nel cogliere il metodo. Qualisono le linee di metodo: la prima, l’attenzioneal mondo come una componente essenzialedel modo di essere Chiesa cioè del servizioagli uomini. Il mondo è fatto di uomini per iquali Gesù è già morto ed è già risorto: non sipuò essere Chiesa senza mettersi in rapportocon questo mondo così amato da Dio. Ecco lanecessità di porre dei segni che dicano con-cretamente la presenza di Dio e del suo dise-gno di salvezza siano interpretabili dagli uo-mini del nostro tempo. E la seconda: un invitoad un’autentica laicità intesa come rispettodel valore dell’uomo e quindi della sua ragio-ne, e quindi del metodo scientifico e della co-noscenza della realtà e quindi insieme il rico-noscimento della suprema dignità della co-scienza morale di ciascuno.

PANORAMA ECCLESIALE

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Gaudium et SpesCOSTITUZIONE PASTORALE SULLA CHIESANEL MONDO CONTEMPORANEO

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Laicità come legittima autonomia dellerealtà terrene che essendo amate da Dio han-no già in sè un senso di verità. Ma i cristianinon devono dimenticare il compito essenzialepiù importante per loro: rivelare pienamentel’uomo a se stesso, come ha fatto Cristo nellasua storia umana. Vuol dire che l’uomo devecomprendersi dentro un disegno in cui Dionon è qualcuno che per caso ci arriva, ma cheha per lui un disegno per portarlo a quella feli-cità a quella capacità di dominare il mondoche sta scritta dentro, nel profondo del suocuore. Ragione e rivelazione non sono in con-flitto, non si urtano, ma convergono.

La terza: lo stile del dialogo anche conquelli che non credono. Non una compromis-sione di verità, ma una proposta seria e chiaradel proprio messaggio di salvezza: la fede neldisegno d’amore di Dio. Senza deformazione,senza alterazioni. Ma è un annuncio che vaoltre la parola, cioè diventa una testimonian-za di vita quotidiana che è come innervata tut-ta nella fede che riesce a intravedere attraver-so la fede questo disegno, che talvolta è diffi-

cile da vedere dentro la storia umana. Dentroquesto dialogo la chiesa riscopre di continuose stessa.

La Gaudium et Spes che qualcuno ha rite-nuto fosse stata una fuga in avanti, che ormaisi è conclusa, è e rimane l’indicazione per ri-prendere il discorso con l’umanità, per conti-nuarlo, per approfondirlo. Ed è un percorsomai terminato. Essa ha posto l’uomo al centrodella sua riflessione di fede, aprendosi in dia-logo con il contesto culturale e sociale di tutti.A distanza di tanto tempo, impressiona ancorail suo spirito: la Gaudium et Spes non condan-na ma accoglie, non si arrocca ma dialoga.Questa prospettiva, non è solo il contrassegnodi un’epoca ma è anche il risultato di una forteconcentrazione spirituale: a partire dalla fedenella comunione trinitaria e nella realtà dialo-gica della incarnazione, il testo sviluppa il suomessaggio sulla persona umana. È un messag-gio cristocentrico. Il cuore del messaggio con-ciliare è quindi Cristo.

A distanza con il mondo di allora ma cheha ancora qualcosa da dire e apre la possibi-lità di vedere meglio le profonde trasforma-zioni sociali del nostro mondo. Al di là deigrandi mutamenti tecnico-scientifici e socio-politici del nostro tempo è l’uomo stesso adessere al centro della crisi.

La fine dell’umanesimo è la figura non solodella finitezza umana ma della attuale confu-sione: nessuna epoca ha accumulato così tan-te conoscenze circa l’uomo quanto la nostrae, tuttavia, nessuna epoca ha saputo menodella nostra, cosa sia l’uomo.

È dovere permanente della Chiesa scrutarei segni dei tempi e interpretarli alla luce delVangelo, così che, in modo adatto a ciascunagenerazione, possa rispondere ai perenni in-terrogativi degli uomini sul senso della vitapresente e futura e sulle loro relazioni recipro-che. Bisogna infatti conoscere e comprendereil mondo in cui viviamo, le sue attese, le sueaspirazioni e il suo carattere spesso drammati-co (Gaudium et Spes n. 4). �

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a cura di Dina Scognamiglio, fsp

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Il Convento di Portaromanae la Parrocchia di S. PotitoDon Natalino GentileResponsabile Ufficio Beni Culturali EcclesiasticiDirettore Museo Diocesano San PriscoCell. 380-3526890 - e.mail [email protected]

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Nel cuore dell’antica Nuceria Alfa-terna, e precisamente nel villaggiodi Portaromana in Nocera Supe-

riore (SA), la fondatrice delle “Suore Serve diMaria Addolorata”, Suor Maria Consiglia del-lo Spirito Santo (1845-1900), acquista un anti-co palazzo. Era il 1883, quando le aumentateesigenze di accoglienza costringono la stessafondatrice a lasciare la prima casa di Casolla aNocera Inferiore (SA), dove dieci anni primaaveva raccolto le prime bambine orfane.

Fu il vescovo Raffaele Ammirante a chia-mare da Napoli Suor M. Consiglia Addatis.

E da quel lontano 1883 generazioni dibambine (le cosiddette orfanelle di Portaroma-na) sono vissute e cresciute tra queste mura.Con tutte le difficoltà ed i sacrifici che alle ra-gazze ed alle suore imponevano le precariecircostanze economiche e le rigide condizionipedagogiche. Immagino le centinaia di piediche sgambettando discendevano per l’austeroscalone ed a stento trattenute dalla voce, a vol-te dalle mani, della suora sorvegliante, invade-vano il refettorio. Le più grandicelle non disde-gnavano i lavori più umili e pesanti, come lacura degli animali o la coltivazione del giardi-no. Ognuno contribuiva al mantenimento del-l’Istituto. Chi non ricorda le Suorine che, a tur-no, ed a due a due come i discepoli del Vange-lo o una ragazza ed una suora, sciamavano perla famosa “questua” per le strade e le case delnostro territorio. O tempora o mores!

E tutte poi a “riposarsi” nel piccolo chiostrodai mattoncini rossi, sotto lo sguardo dellabronzea statua dell’Addolorata, lì sistematanel 1948. Poi i tempi sono cambiati, le opere

assistenziali sono passate allo Stato ed il Con-vento è venuto man mano a privarsi della pre-senza delle orfanelle. I tempi impongono lasvolta del cambiamento e la casa apre un cen-tro di accoglienza che nell’Anno Santo del2000 viene realizzato per accogliere pellegrinie turisti. Fortunatamente la presenza di ungruppetto di suore ne favorisce ancora la vitareligiosa, anche perché all’interno, a lato dellacappella, usata come oratorio pubblico per lecelebrazioni liturgiche, è stata realizzata lacappella della Fondatrice. Era il 1995 quandole spoglie vennero solennemente traslate daNapoli ed oggi rappresentano il cuore non so-lo del Convento ma dell’intera Congregazioneche, con alcune fondazioni all’estero, conti-nua la sua missione nella Chiesa.

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LA DEVOZIONE ALLA VERGINE ADDOLORATA NELLA D

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Natalino GentileA DIOCESI DI NOCERA INFERIORE-SARNO

La parrocchia di San Potitodi Roccapiemonte (SA)

Era il 1848 quando l’Abate di Cava, sotto lacui giurisdizione era Roccapiemonte con lafrazione di S. Potito, staccandola da S. Giovan-ni di Rocca, la erigeva a parrocchia. Il titolovenne quasi spontaneo. Il vicino Convento(acquistato dalla stessa Fondatrice nel 1893 edestinto solo qualche anno fa) è abitato dallesuore dell’Addolorata, quindi ecco la nuovaparrocchia di Maria SS. ma Addolorata. Ma,stranamente, la devozione all’Addolorata nonprende piede, preferendo i fedeli fare le pro-cessioni di San Potito (toponimo del paese) edi S. Anna in concorrenza con quella della vi-cina Casali, dipendente dalla diocesi di Saler-no. Qualche anno dopo, nel 1849, fu eretta inparrocchia autonoma e dal 1951 iniziano i re-gistri parrocchiali.

La chiesa è stata sprovvista anche di unaimmagine dell’Addolorata, preferendo onora-re quella del Convento stesso. E nel 1983 sitentò anche il primo esperimento di portarla insolenne processione, in occasione del cente-nario del Convento. Solo nel 2000 su richiestadel parroco d. Natale Gentile, la Cattedrale di

San Prisco donò l’attuale statua in cartapesta.Nel lontano 1980 il sisma colpì la chiesa cherimase chiusa per ben 18 anni, fino al restauroeffettuato nel 1998. Un secondo restauro, connuova pavimentazione, ampliamento dell’a-rea presbiterale ed arretramento dell’altare, fueseguito nel 2010.

Nel territorio della parrocchia, alla perife-ria, sulla strada che porta a Materdomini, insi-ste un’antica cappella che la tradizione ha no-minato Madonna del Gallo (in riferimento adun piccolo quadretto su cui era dipinto il galloche cantò al rinnegamento di Pietro). In realtàsia il dipinto su lastra di zinco del 1905, autoreMaiorino, che l’affresco sottostante, ottocente-sco, ritraggono l’Addolorata ai piedi della cro-ce, con il corpo di Cristo deposto sulle ginoc-chia della madre, una vera e propria Pietas, co-me quella di Michelangelo. È l’unico attualepossedimento giuridico della famiglia Romaldoche a fine 700 possedeva sul territorio diversiterreni, l’attuale palazzo Romaldo, chiuso dalsisma poi venduto e posto in sicurezza e lo stes-so Convento comprato dalla Fondatrice. I tempicambiano, per gli uomini e per le cose. �

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Fate agli altri quello che vorresti fossefatto a voi e, viceversa, non fare aglialtri quello che non vorreste fosse fat-

to a voi. Questa regola famosa e apparente-mente semplice ha un valore inestimabile.Qualche volta vivere secondo la regola d’orosignifica essere pronti a schierarsi dalla partedegli altri, diventare il loro custode, il loro di-fensore.

Martin Niemoller, un protestante che ca-peggiò la resistenza contro l’occupazionenazista, questo lo sapeva bene. Quando neldopoguerra parlava alla gente, diceva: I nazi-sti se la sono presa con i comunisti e io sonostato zitto perché non ero comunista. Poihanno attaccato gli ebrei e io non ho dettoniente perché ero ebreo: In seguito è stata lavolta dei sindacalisti e io non ho reagito per-ché non ero un sindacalista.

Quando hanno preso di mira i cattolici ionon li ho difesi perché ero protestante. Infinesi sono scagliati contro di me, ma ormai nonc’era più nessuno che potesse intervenire afavore di qualcuno.

Si, occorre proprio comportarsi con gli al-tri come si vorrebbe che si comportasserocon noi, cioè vedere sempre in ogni personae in ogni circostanza quello che c’è di buo-no, essere pronti, nei rapporti con i familiari,con gli amici e i colleghi di lavoro, a valoriz-zare i lati positivi e ignorare quelli negativi eoffrire collaborazione, incoraggiamento in-vece che dispensare critiche, rimproveri, ca-stighi. Vale la pena di fare quel famoso mi-glio di strada in più pur di aiutare qualcuno.

È importante l’atteggiamento positivo onegativo che ognuno ha di fronte a se stessoo agli altri.

Il modo migliore per garantirsi la felicità èquello di mettere i propri pensieri, le proprieenergie e le proprie azioni a servizio della feli-cità altrui nelle piccole cose di ogni giorno. Sesi pensa solo al proprio tornaconto e non allereazioni degli altri nei confronti di quello che

facciamo, o non facciamo, diciamo o non di-ciamo, si rischia di diventare tristi o infelici.

Il signor Daniell, soprannominato “BigJim”, sa quanto è importante essere felici. Pri-ma che egli entrasse a far parte della RMI,una società produttrice di materiale edile,nel 1976, gli affari andavano piuttosto male.

Da quando ne è diventato presidente, Da-niell ha capovolto la situazione: Come ha fat-to? Non si è servito n di computer, né di con-sulenti, né di grandi esperti di economiaaziendale, ma solo del suo atteggiamentomentale positivo. Big Jim ha imparato i nomidi tutti i settecento dipendenti della RMI:“Quando incontri una persona che non sorri-de, sorridigli tu” recita un cartello appeso al-la parete. E lui non fa che distribuire sorrisi atutti e scherzare con gli operai mentre per-corre i corridoi dello stabilimento sulla suavettura elettrica.

Che ci crediate oppure no, egli dice, an-che uno stupido giocatore di football grandee grosso come me (nel 1945 era stato capita-no della squadra dei Browns di Cleveland),ha una sua filosofia: fai agli altri quello chevorresti fosse fatto a te. E la sua filosofia fun-ziona: le vendite sono aumentate, la produ-zione è in ripresa, il morale è in rialzo e il si-gnor Daniell è un uomo felice. Condividetecon gli altri parte di ciò che possedete.

Nel far questo, darete via un po’ di voistessi, ma ciò che vi resta si moltiplicherà ecrescerà. Intanto servirete da stimolo agli al-tri affinché adottino uno stile di vita più ele-vato e più creativo.

Aiutando il prossimo, faremo del beneanche a noi stessi e tutti insieme daremo ilvia a una reazione a catena di benevolenza.L’esempio non è il mezzo più importante perinfluire sugli altri, è l’unico valido”.

Albert SchweitzerLiberamente tratto da:

Napoleon Hill, Le chiavi del pensiero

Vivere secondo la Regola D’oro

PSICOLOGIA PER TUTTI I GIORNI

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IN VETRINA

MARIELLA BOMBARDIERI - ENNIO PASINETTIIN BILICO

La separazione dei genitori raccontata dai figlieuro 11,00

In bilico è l’immagine scelta dagli autori per esprimere l’equilibrio instabile in cui sivengono a trovare i vari soggetti dopo la separazione: gli ex coniugi vacillano tra ledifficoltà della nuova vita e il loro permanere genitori; i figli stessi, protagonisti diquesto libro, un po’ contesi, un po’ condivisi, sono disorientati e sofferenti per lanuova situazione di frattura; i diversi contesti, familiare, amicale, sociale, oscillanotra solidarietà e compassione.Per evidenziare come la separazione dei genitori incida sulla vita dei figli nel loropercorso di crescita e nel loro costruirsi un’idea di famiglia e di genitorialità, il li-

bro dà voce all’esperienza di sei persone, ora adulte, che hanno vissuto da bambini tale separazione, conside-rando alcune situazioni tipiche e inevitabili quando essa si verifica, quali l’essere informati della separazione,il distacco di un genitore che se ne va di casa, la riorganizzazione del tempo e delle relazioni parentali, tutti ipiccoli e grandi aspetti della quotidianità… I capitoli sono aperti da una piccola parte narrativa, un espedienteper coinvolgere il lettore: la storia di due giovani, figli di separati, che si avvicinano al matrimonio.Conclude il testo una densa intervista finale a una mediatrice familiare, impegnata quotidianamente a facilita-re le relazioni per accompagnare la coppia e i figli oltre la separazione.

LA NOSTRA PORTA. LA FEDE Un percorso con i Padri della Chiesa

a cura di Agostino Clericieuro 10,00

Benedetto XVI ci ha invitato ad un «anno della fede», usando l’immagine della porta.I Padri della Chiesa si sono misurati con la fede cristiana, soprattutto come «portad’entrata» in una visione nuova del mondo e della vita, nel contesto del paganesimoe del pluralismo religioso dell’impero romano: essi hanno fortemente sottolineato ilruolo di una fede professata in un «simbolo», un testo che sigillasse l’unità del corpoecclesiale, e quello di una fede celebrata, in particolare nell’itinerario pasquale delcatecumenato.Ma la fede aveva una grande importanza anche quale «porta d’uscita» in una testimo-nianza quotidiana, coerente con la fede professata e celebrata: pensiamo in particolare al martirio patito e of-ferto quale atto estremo di fedeltà.I Padri della Chiesa ci parlano della fede personale, certo quale dono divino che trascende la natura umana,ma insieme come fondato sull’esperienza dell’umana fiducia.

GIULIANO VIGINIIL PARROCO DEL MONDO

Papa Francesco e le nuove vie della Chiesa - gli inizieuro 6,50

Questo breve saggio vuol offrire una breve analisi della figura di papa Francesco nelsuo primo mese di pontificato.Ciò che lo distingue dagli scritti che stanno accompagnando il «cammino» del ve-scovo di Roma è il fatto che l’Autore non concede nulla alla cronaca e all’aneddoti-ca, pur rivelatrici di una visione e di uno stile pastorale, ma cerca di andare al cuoredella spiritualità di papa Francesco e di cogliere i segni profondi del suo nuovo mo-do di portare la «buona notizia» del Vangelo.In questa prospettiva il saggio indica le linee-guida del cammino di Chiesa che papaFrancesco invita tutti a percorrere con lui.

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Sotto il suo materno sguardo

Sotto il suo materno sguardo

Mario e Maria Grazia Manzi(Nocera Superiore - SA)

Antonia Vicidomini(Nocera Inferiore - SA)

Amelia Bonici Gallo(Ottawa - Canada)

Enrico Ferri(Nocera Superiore - SA)

Antonio Karol Viggiano(Potenza)

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Dal Nord, dal Sud e

dalle Isole, una lunga

catena di fratelli, so-

relle, amici e simpatizzanti ci

siamo ritrovati, sabato 11 e do-

menica 12 maggio 2013 a Na-

poli per la XXVIII Marcia na-

zionale notturna della Famiglia

dei Servi di Maria.

Questa tradizione è iniziata nel

1983 in occasione del 750° an-

niversario della nascita dell’Or-

dine dei Servi di Maria ed ebbe

luogo a Firenze, dalla Basilica

dell’Annunziata a Montesena-

rio, culla dell’Ordine.

Diamo la parola a P. Attilio M.

Carrella, priore della Comunità

dei Servi di Maria in Napoli,

nonchè organizzatore della

Marcia, assieme alla Prof.ssa

Rosanna Marchionni, Presiden-

te UNIFASI (Unione Italiana Fa-

miglia dei Servi).

XXVIII MARCIA NAZIONALE NOTTURNA…

… della Famiglia dei Servi di Santa MariaNapoli, notte 11-12 maggio 2013

“Con Maria verso la vita”in occasione dell’Anno della fede

a cura di Anna Agnese Pignataro

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Marcia nazionaleper le strade di Napoli

promossa dai Servi di Mariae dalla Diocesi

“Con la Vergine verso la vita”

Fin dal 1983 la Famiglia Servitana (Frati,Suore, Monache, Istituti Secolari e OrdineSecolare dei Servi di Maria) organizza ognianno in un luogo significativo e storico perl’Ordine una Marcia nazionale notturna nelmese di maggio. La Famiglia Servitana è pre-sente nella Arcidiocesi di Napoli con ben 15comunità di Suore, appartenenti a ben treCongregazioni, con una comunità di Frati econ due Fraternità dell’Ordine Secolare.La XXVIII Marcia si svolgerà questa volta nelcuore della nostra città di Napoli, nella nottetra sabato 11 e domenica 12 maggio 2013.La scelta di Napoli come luogo di questoevento è stata determinata da alcuni anniver-sari importanti: quest’anno ricorrono 160 an-ni (1853-2013) dal ritorno dei frati Servi diMaria a Napoli presso la chiesa della Nati-vità alla Duchesca, dopo le soppressioni na-poleoniche e ricorre il primo riconoscimentodiocesano della Congregazione delle Suoredell’Addolorata di Napoli.

Inoltre la Vergine Addolorata che si veneranella nostra ex-chiesa dei Sette Dolori in altoa “Spaccanapoli” fu dichiarata protettricedella città di Napoli ben 310 anni fa (1703-2013), perché la sua intercessione salvò i na-poletani dai danni del terremoto che si ebbequell’anno. L’appuntamento è presso la Casa Madre“Stella Mattutina” delle Serve di Maria di Na-poli (in Piazza Carlo III) per le ore 18.30 disabato 11 maggio per poi giungere, passandoper le chiese ed i luoghi servitani al mattinodel 12 maggio, sul lungomare di Mergellinadove si trovano la chiesa ed il convento diSanta Maria del Parto.Il tema della marcia, “Con Santa Maria versola Vita”, è stato pensato anche tenendo pre-sente il grande avvenimento ecclesiale diquest’anno: l’anno della fede. Ci saranno ol-tre le tappe iniziale e finale, e la celebrazio-ne della Santa Messa, altre tre tappe pressola chiesa di Mater Dei nell’omonimo quar-tiere, presso la chiesa dei Sette Dolori su inalto di “Spaccanapoli” e poi presso la Basili-ca di San Francesco di Paola in piazza delPlebiscito.Il tema verrà così sviluppato: “Con Mariaverso la santità”; “Con Maria all’incontro coni popoli”; “Con Maria accanto a chi soffre”;

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“Con Maria nelle scelte della vita” ed infineelevare insieme un Canto alla Vita. Abbiamofatto nostro il “motto-saluto” dei napoletani edel nostro Arcivescovo alla Vergine Madre:“A Maronna t’accumpagna”.Prevediamo la partecipazione di circa millepersone provenienti da tutta la penisola. Ab-biamo cercato di coinvolgere attivamente an-che la Chiesa locale ed in particolare le par-rocchie che attraverseremo.Inoltre avremo la gioia della presenza dell’ar-civescovo, il cardinale Crescenzio Sepe, chepresiederà la Celebrazione Eucaristica nellanostra chiesa di San Pietro a Majella in piaz-za Luigi Miraglia (vecchio Policlinico) alleore 22.30. Ad animare la Sacra Liturgia ci sarà il Coro el’Orchestra dell’attiguo Conservatorio di Mu-sica “San Pietro a Majella”. Al termine verràletto e consegnato ai partecipanti un messag-gio scritto per noi da Giuliana Martirani. Lamarcia è un’iniziativa aperta a tutti, per ciòinvitiamo coloro che lo volessero a parteci-pare, singolarmente o in gruppo, fin dall’ini-zio oppure inserirsi in qualsiasi tappa.

Fra Attilio M. CarrellaPriore Comunità dei Servi di Maria in Napoli

(da: “Nuova Stagione”settimanale dell’arcidiocesi di Napoli).

P. Attilio accoglie i partecipanti,con questo saluto di “Benvenuto”

Benvenuti a Napoli,città famosa e conosciuta per le mille con-traddizioni del suo vivere: pizza e spazzatura, cultura e malavita, maree Vesuvio, natura e caos, legge ed anarchia, pubblico e privato, realtàed utopia, amore ed odio.

Benvenuti a Napoli, città famosa e conosciuta per i mille aspetti della sua fede:santi e peccatori, teologia e processioni, sangue e carità, speranza e delusione, preghiera e magia, Madonna e prostitute.

Benvenuti a Napoli,città poco conosciuta come luogo servitanofin dalle origini per i primi privilegi dell’Ordine (1255): campane e cimitero,monache di casa e di clausura, arcivescovo e parroci, terziari e suore,santuario e parrocchie, congreghee compagnie.

Benvenuti a Napoli, amici di altre città, paesi e contrade.Vi offriamo con gioia di vivere,tra il buio della notte e la luce dell’alba, la città così com’è senza maschere (neppure quella di Pulcinella),tra vicoli e piazze, tra delinquenza ed acco-glienza, / tra panni stesi e guglie di marmo,tra palazzi e chiese, / tra motorini ed auto,tra povertà e ricchezza.Vi offriamo di vivere la nostra cittàper scoprire insieme il volto autenticodella Partenope antica, della Neapolis greca,/ della Napoli capitale di un regno, della Na-poli di oggi: / città ancora viva nonostante le mille ferite inferte al suo corpo,/ città dove il canto solare è frammisto al gri-do di sangue, / città dove vita e morte sicombattono ancora, / città da amare con pas-sione o odiare con rabbia.

“Stanott a’ Maronnav’accoglie e v’accompagne”

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MESSAGGIO DELLA MARCIA

‘A Maronna t’accumpagna

Accompagnati da Maria per una vita buonaTesto di Giuliana Martirani

1 Miriam, cantare la gioia di una vita buonaGuida: Chiediamo a Maria di accompagnarcinel cammino della vita, affinché possiamovivere una vita finalmente buona. Ci aiuti, inciò, anche la memoria di altre donne del-l’Antico e del Nuovo Testamento come Mi-riam, Susanna, Rachele, Ester, Rut, Anna,Maria di Betania, le tre Marie che, prima diMaria o con Maria, hanno saputo camminareilluminate dallo Spirito di DioII Voce: A simbolo del nostro voler essere il-luminati da Dio e, accompagnati da Maria,accendiamo una prima candela, e lodiamoinsieme Dio con il canone

MAGNIFICAT MAGNIFICAT,MAGNIFICAT ANIMA MEA DOMINUM

2 Le tre Marie, il’femminile plurale’Guida: Come le tre Marie della Resurrezione,siamo qui per rinnovare il nostro memorialedi uno spazio e di un tempo finalmente ri-conquistati come donne, per accendere in-sieme le luci e far memoria, per rin-novarel’utopia, ritrovare cioè la profezia, reinven-tando il futuro. Vogliamo ricordare a noi stes-se e agli altri che fare memoria è indispensa-bile per imparare. II Voce: Offriamo un grembiule, simbolo diquel potere delle donne che è il nostro servi-zio, tra la memoria di ieri e l’utopia di doma-ni e accendiamo una seconda candela.

MAGNIFICAT MAGNIFICAT,MAGNIFICAT ANIMA MEA DOMINUM

3 Maria di Betania, il profumo della Resur-rezioneGuida: Nardo purissimo spalmai quel giornosul suo capo e profumai tutto il suo volto chedi lì a poco sarebbe stato deturpato dai tortu-ratori. Nardo purissimo spalmai sui suoi pie-

di stanchi per il suo tanto camminare e an-nunciare a tutti la speranza e, come l’un-guento sana le ferite, così il nardo preparò isuoi piedi ai chiodi della pena di morte. Col nardo purissimo lo unsi io, piccola don-na, come si unge il Messia, proprio primache facesse il suo ingresso messianico a Ge-rusalemme: nessuno ci aveva pensato ad un-gerlo messia! Da allora io sento un profumo di nardo pu-rissimo che accompagna sempre le mie gior-nate faticose: è il profumo della sua e dellamia resurrezione!II Voce: Accendiamo una terza candela e la-sciamo lì accanto del nardo purissimo, il pro-fumo della resurrezione di tante donne chetornano alla vita.

MAGNIFICAT MAGNIFICAT,MAGNIFICAT ANIMA MEA DOMINUM

4 Rachele, la strage delle giovani fanciulleinnocentiGuida: Rachele racconta con toni molto scon-solati, che non ammettono nessuna speranzae nessun riscatto alla notte fonda e buia del-l’umanità, della strage delle donne innocentiche le economie e le politiche del mondo, ‘inuovi Erodi’ stanno attuando: femminicidi,maltrattamenti e violenze fisiche e psicologi-che sulle ragazze, ragazzine uccise, donneoggetto, modelli femminile di escort e modellieconomici di multimilionari, turismo sessuale,tratta delle ragazze, bambine schiave... Rachele ammette sconsolata che un grido,un pianto e un lamento grande le attanaglia-no la gola e non vuole essere consolata per-ché tutte quelle vittime innocenti ormai nonci sono più. (Ger.31,15; Mt 2,18) II Voce: E accendendo una quarta candelaporgiamo un vasetto d’acqua simbolo dellapurificazione dalle tante sozzure.

MAGNIFICAT MAGNIFICAT,MAGNIFICAT ANIMA MEA DOMINUM

5 Susanna, i gigli bianchiGuida: Eccole le Susanne di oggi, figura bi-blica il cui nome significa “giglio”: sono quei

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fiorellini, che hanno una gran voglia di nonrinunciare ad essere oneste, giuste e soprat-tutto libere dalle schiavitù di ogni tipo. Ra-gazze convinte che insieme possono, comedonne, dire e far sentire il grido di dolore chesi portano dentro.Il nemico non è il genere maschile, ma uncerto tipo di mentalità, di decadenza cultura-le e di malcostume che in questo momentosembrano prevalere nella nostra società.II Voce: E accendendo una quinta candelapoggiamo un fiore dicendo, con il Magnifi-cat, la gioia di un futuro riaperto.

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6 Ester, la liberazione al femminileGuida: Ester è arrivata in Europa con le primeondate di emigrazione, insieme allo zio, unicisuperstiti della sua famiglia. Con lui ha creatoun’associazione di extracomunitari, “Ma peramor di Dio - subito sussurra ridendo - un’as-

sociazione però non solo nero. Dove nonpieghiamo il ginocchio dinanzi a nessuno,ma conserviamo la nostra fierezza e dignità eci aiutiamo gli uni gli altri nei nostri diritti in-franti, casa, lavoro, sanità, scuola e, perchéno?, anche il voto. Perché noi siamo venuti aguadagnarcelo il nostro pane, non ad elemo-sinarlo, e siamo venuti perché i nostri conti-nenti furono conquistati e impoveriti. II Voce: Accendendo una sesta candela, co-me segno concreto di luce e di liberazionepoggiamo un pane rotondo, piatto e schiac-ciato, “il pane della nostra libertà”.

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7 Rut, l’amica Guida: Ruth si presenta così: “Noi donnecontro tutte le mafie d’Italia e del mondo di-ciamo basta a questa piovra che tutto divo-ra”. Racconta del marito conosciuto al nord,lui era un emigrato del Sud d’Italia, poi della

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sua cassa integrazione, la sua malattia e mor-te e la perdita di ogni cosa. Dice del trasferi-mento con la suocera giù, nel sud d’Italia.Del negozietto di alimentari che con faticaavevano aperto, dei clienti conquistati unoper uno. La necessità di rifornire con più arti-coli il negozio per non farsi distruggere dallaconcorrenza dei supermercati. Tra l’usura e ilracket, i due compari il negozio se lo sareb-bero mangiato in un amen - dice Ruth - e ciavrebbero messo un bel supermercato al suoposto, riciclando pure i soldi della droga,proprio come avevano fatto con tanti altri ne-gozi”. Lei si era consultata con la suocera,che poveretta era anziana, provata da una vi-ta amara. La suocera le aveva consigliato divendere tutto e ritornarsene al suo paese, leisarebbe rimasta lì ospite di una commare. Ruth invece rimase e si consultò con altri chestavano subendo le stesse vessazioni e deci-sero, con molta forza e coraggio di fare il pri-mo Comitato antiracket e il primo Comitatodei lenzuoli.

E i ragazzi, anche loro a marciare contro lemafie con lenzuola su cui avevano scritto “Eora ammazzateci tutti!” Dopo di che se necrearono altri e altri ancora di comitati. II Voce: Accendiamo la settima candela pog-giandole accanto le tavole dei Dieci Coman-damenti

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8 Anna, il meditare mediterraneoGuida: Anna esordisce dicendo che per lei ilsuo vivere è un po’ come un “camminare epensare. A una stessa radice i termini medi-tare e medi-terraneo sono legati. L’uno pre-suppone un lavoro mentale che si fa tramitetra il pensiero (l’interiorità) e la natura dellecose (l’esteriorità); l’altro è simbolo di unmondo di terre e di mari minori.È emblema di un desiderio di conoscenza, diincontri, di migrazioni, di approdi e di vie difuga, di tentazioni che invitano i passi a inol-

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trarsi all’interno. E disse che mai come oggiera urgente ritrovare “il meditare mediterra-neo” che “ambisce a riempirci ancor più divita e di esperienza, a non liberarci mai daipensieri. Camminiamo per imparare di più,per sconvolgerci, per esplorare, per visitarele brutture della vita. Per portare a esse unsoccorso”. II Voce: Accendendo la ottava candela por-tiamo in processione la Parola di Dio

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9 Santa Maria Odigitria, la Madre del Cam-mino Guida: Maria, donna dell’instancabile cam-mino dell’umanità,indica il cammino per ritrovare il Maestro,una via che si fa con un passo e un ritmo pa-ragonabile a quello musicale: “Andante”, e perciò recuperando il nostro senso del pel-legrinaggio come:I Voce: VIAandanti dell’assoluto, percorrendo la viadella regalità ‘in piedi’VIAndanti dello spazio e del tempo, percor-rendo la via dell’orizzonte spaziale e tempo-rale apertoVIAndanti delle relazioni familiari e comuni-tarie percorrendo la via della mediazione perle nostre riconciliazioni diurne.VIAndanti dei saperi, percorrendo la via del-l’umiltà nella scuola e l’università come nellastampa e nell’editoria.VIAndanti dei beni comuni e dell’economia,percorrendo la via della sobrietà, nelle scel-te quotidiane e nelle programmazioni eco-nomiche.VIAndanti della legalità, percorrendo la viadella resistenza nella vita di ogni giorno enelle scelte politiche.VIAndanti del bene comune e della politica,percorrendo la via della mitezza.VIAndanti del sogno meridiano, percorrendola via meridiana degli ultimi e dei ‘niente’della storia e della geografia di oggi.

II Voce: Accendendo la nona candela pog-giamo una brocca di vino, simbolo della in-tercessione di Maria, come alle nozze di Ca-na, per una rinnovata convivialità con Dio,con gli esseri umani e con il Creato.Guida: Ed ora insieme preghiamo il Magnifi-cat di Maria, Madre della VitaMagnificat

Il bambino che riempie il mio ventre niente-dimeno è colui che ci salva tutti.Allora io sono piena di Dio! Proprio me Luiha scelto, io che non contavo nulla.E così abiterò il futuro e starò nella beatitudi-ne dell’eternità.Sei grande Dio!

È proprio un Dio potente questo mio Signore,perché ha fatto una cosa grande e impossibi-le dentro di me:Sei santo Dio!

Quelli che fanno ciò che a lui piace lui liguarda con tenerezza e amore: Sei buono Dio!

Lui è più grande di chiunque.Prende i programmi e i progetti delle personeimportanti e li butta in aria.Re, presidenti, generali li caccia dai posti dicomando e li destituisce.Lui se la fa cogli umili e i pezzenti: Sei re Dio!

Agli affamati e a quelli che hanno nostalgiadi lui dà cibo e doni in quantità.I ricchi e quelli che non hanno bisogno dinulla li rimanda a mani vuote: Sei giusto Dio!

Ha mantenuto sempre le promesse che hafatto a quanti ci hanno preceduto.Ora c’è lui che ci aiuta.Non ci abbandona e non la smette di volercibene: Sei fedele Dio!

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Tu, che siedi sull’altaree sorvegli il nostro marsei del parto protettrice,mia Ausiliatrice.

Or noi siamo qui a pregarperché in te vogliam sperar,affinché poi tu ci diala giusta via.

Dolce Maria,o Madre mia,della tua luce noivogliam seguire la scia,ed il Tuo amore,sarà il rifugio che mi toglieràogni timoree dai la manoa chi è lontano,e dai confortoa chi dentro è mortoquesta preghiera fa’ avverar.

Sol se siamo in sintoniaci sarà quell’armonia,che il bel viso tuo c’ispirae che a noi mira.

Fa che quel che abbiamo da darpoi non sia perduto in marma possiam esser sostegnodi chi ha bisogno.

Dolce Maria,o Madre mia,della tua luce noivogliam seguire la scia,ed il Tuo amore,sarà il rifugio che mi toglieràogni timoree dai un aiutoa chi è perduto,e fai guarirechi sta a soffrire,questa preghiera fa’ avverar.

Preghiera alla Madonna

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… Segue dal numero precedente

Perché la Notifica sia valida bisognaindicare: la malattia sospetta o accer-tata con relativa modalità di accerta-

mento (dati clinici, esame colturale, esame di-retto, esame sierologico), la data di comparsa,gli elementi identificativi del paziente, gli ac-certamenti diagnostici eventualmente effet-tuati, eventuali fonti di contagio e se esiste unvaccino per tale malattia o altre modalità percontrollarne la trasmissione alla popolazione.

La Terapia di questa infezione prevedel’impiego in combinazione di due antibiotici.La 1ª scelta ricade sull’associazione di doxici-clina (6 settimane) + streptomicina (2 - 3 setti-mane); quella di 2ª scelta invece sull’associa-zione di doxiciclina + rifampicina (6 settima-ne). Quest’ultima associazione è quella piùfrequentemente prescritta.

Occorre ricordare che la Doxiciclina puòdeterminare:

• Fotosensibilizzazione: per cui bisognaevitare l’esposizione permanente alla lu-ce solare;

• Possibili fenomeni irritativi esofagei, chein rari casi possono determinare ulcera-zione: per cui bisogna assumere il prodot-to con un’abbondante quantità d’acqua;

• Interazione con preparati antiacidi, allu-minio, calcio o magnesio, che ne riduco-no l’assorbimento orale: per cui bisognaevitare di assumere latte nelle due oreprecedenti e successive alla terapia;

• Alterazioni ematologiche (anemia emoli-tica, neutropenia, trombocitopenia ed eo-sinofilia): per cui bisogna eseguire perio-dici controlli laboratoristici.

La Rifampicina invece può determinare:

• Induzione enzimatica del citocromo P-450per cui bisogna modificare con l’aiuto delproprio medico i dosaggi di altre terapieeventualmente in atto;

• Possibile aumento del metabolismo disubstrati endogeni come la vitamina Dper cui bisogna integrar con complessomultivitaminico;

• Reazioni immunologiche – anafilassi percui bisogna riferire immediatamente alproprio medico ogni reazione abnorme diquesto tipo al farmaco;

• Colorazione rossastra di urine, lacrime, su-dore ed espettorato per cui bisogna tener-ne conto onde evitare spaventi immotivati!

Tutte le reazioni avverse sopra descrittedevono essere spiegate al paziente nel mo-mento stesso in cui venga prescritta una tera-pia che preveda la somministrazione di talifarmaci.

In tal modo il paziente sarà preparato eattento al riguardo ed eviterà una serie dicomportamenti che possono scatenarle.

La principale forma di prevenzione perevitare di contrarre questa infezione consistenell’astenersi dal consumare latte non pasto-rizzato e suoi derivati, nell’educare all’uso dipresidi di protezione individuale per il perso-nale a rischio (contadini, veterinari, laborato-risti) e nella gestione protetta degli allevamentie abbattimento degli esemplari infetti. Infine ènecessaria la promozione di campagne vacci-nali per gli animali d’allevamento. �

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L’ANGOLO DELLA SALUTE

La Brucellosi

dott.ssa Anna Maria SperaVia R. Vitolo n. 36 - 84014 Nocera Inferiore (SA)

tel: 0815175052 cell: 3336587040 - email: [email protected]

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Una testimonianza...

Nello scorso mese di gennaio 2013, invi-tati da Suor M. Agnese Pignataro, sono anda-ta insieme a mio marito Sabatino ad un in-contro di fraternità presso le suore Serve diMaria Addolorata di Portaromana in occasio-ne dell’anniversario della “nascita al Cielo”della Serva di Dio Maria Consiglia Addatis.

È stata una serata piacevolissima, comedel resto lo sono sempre state anche tutte lealtre in passato, allietata questa volta dallapresenza di sei religiose neo-professe indone-siane, provenienti dal Messico, che con dan-ze e canti della loro terra natìa, ci hannoriempito il cuore di gioia e di letizia. Alla fine

ci è stata data una immaginetta con una bel-lissima preghiera di Madre Maria Consigliasulla fede che ora è diventata la mia preghie-ra di ogni giorno, anzi di ogni sera.

Con essa prego il Signore affinché mi do-ni davvero la luce della fede anche per l’in-tercessione di Madre Maria Consiglia che hosempre sentita vicina come madre, sorella,amica dal primo istante che l’ho conosciuta.

Ricordo ancora, con animo gioioso, il suoarrivo a Nocera, nella parrocchia Santa Mariadegli Angeli e di là, in processione, l’accom-pagnai, tenendo per mano mio figlio Lello

(nella foto) che all’epoca avevacinque anni, assieme ad unafolla immensa e festante fino aPortaromana - Casa Madre, do-ve ora riposa e veglia su quantila pregano e la visitano. Nellemie rare visite al convento nonmanco mai di andarla a saluta-re proprio come si fa con un’a-mica o una persona cara e neprovo sempre profonda gioia ecalma interiore. Sono sicurache nonostante le mie incoe-renze, Ella intercede per me eper la mia famiglia.

Teresa BuccinoNocera Superiore (SA)

Concerto d’organo in onore diSant’Antonio Pucci

nel 50° anniversario della suacanonizzazione

Il 15 marzo 2013 alle ore 18,00, nellaChiesa di San Marcello al Corso in Roma, iFrati delle Case Generalizie dei Servi di Ma-ria hanno invitato tutta la Famiglia dei Servidi Maria in Roma per rendere omaggio ad unconfratello Santo elevato agli onori degli al-tari cinquant’anni fa, il 9 dicembre 1962 inSan Pietro, dall’allora Papa Giovanni XXIII.

SPAZIO AMICOM

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La Redazione è lieta offrire uno spazio amicoa quanti desiderano comunicare i loro senti-menti e pensieri attraverso lettere, poesie, di-segni o altro. In questo numero diamo la pa-rola alla signora Teresa Buccino che ci rac-conta le sue emozioni in occasione della fe-sta del 13 gennaio 2013, “dies natalis” dellaServa di Dio. La Redazione riporta anche l’e-vento del 15 marzo 2013 svoltosi a Romanella chiesa di San Marcello al Corso in oc-casione del 50° anniversario della canoniz-zazione di S. Antonio Pucci.

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Il Concerto, eseguito dal maestro France-sco M. Rigobello dei Servi di Maria, sottolinea-va i pensieri del Pucci, tratti dalle sue Omeliee Lettere, intrecciati sapientemente a suonid’organo di autori esimi come: J. S Bach, A.Vivaldi, Ch. M. Widor, C. A. Franck, J. M.Plum. Quest’ultimo, un servo di Maria, mor-to nel 1945, chiudeva la rassegna con l’ope-ra 150 Regnavit Dominus.

È stata una serata fraterna molto ricca esuggestiva. I suoni d’organo erano una pre-ghiera che saliva al cielo ringraziando il Si-gnore che ci aveva regalato un fratello checon semplicità e abnegazione aveva saputoamare il suo popolo viareggino che gli erastato affidato come parroco e fu un buon pa-store, mite e solerte. Cercò sempre la verità evisse in libertà e dignità anche quando fu in-giustamente accusato.

Ebbe grande amore per i vicini e i lontani,e sorretto dalla legge della carità, aiutò a libe-rare i poveri e a dare coraggio agli smarriti.

Grande fiducia e abbondono ebbe nellaVergine Addolorata sotto il cui manto ponevase stesso e la sua gente provata dalla malat-tia, dall’indigenza, dal dolore per la mortedei propri cari, dispersi in mare.

La vita di Antonio Pucci fu una benedi-zione e un dono per la Chiesa e per tutti noi.

Un ricco e gustoso buffet chiuse la serata.

A cura della Redazione

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Suor M. Giuliana di santa Filomena(Filomena Galdi) 1890 - 1942

L’anno del Signore 1942 il 6 aprilemorì Filomena Galdi, in religioneSuor M. Giuliana di Santa Filomena,

di fu Vincenzo e di Anna Napoli, nata a SanFelice di Pastorano - Salerno, il 14 ottobre1890. Entrò in religione il 30 settembre 1917.Esercitò l’ufficio di questuante con amore per

le orfanelle. Osservò la Regola e la preghiera.Colpita da un male inesorabile fu condotta aduna clinica di Napoli dove cessò di vivere a51 anni e sei mesi. Fu munita dei SS. Sacra-menti e sepolta nella Cappella appartenentealla nostra Congregazione in Napoli.

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Congre-gazione, 1935-1985, p. 49)

Suor M. Angelina di San Gennaro(Vincenzina Mari) 1919 - 1978

L’anno del Signore 1978 il 7 marzo fa-ceva ritorno al Padre Mari Vincenzi-na dei furono Giovanni e Maria Scu-

dieri. Nacque a Napoli il 21 marzo 1919. Aquattro anni fu accolta nel nostro Orfanotrofioin Napoli. Il 12 dicembre 1942 entrò in novi-ziato; il 26 aprile 1944 emise la Prima Profes-sione e il 4 gennaio 1950 la Professione Perpe-tua. La sua vita religiosa l’ha dedicata alla curadei piccoli della scuola materna, sempre nellacomunità di Napoli, fino a novembre scorsoquando avvertì i primi sintomi del male che inbreve tempo l’ha consumata. Durante la suadegenza al Nuovo Policlinico ha edificatoquanti l’hanno avvicinata per la serena accetta-zione della dura sofferenza. Alle Superiore chesi recavano a visitarla diceva: “Sto male e soffromolto, ma offro tutto al Signore per la nostraCongregazione e per le vocazioni, quandoguarirò mi impegnerò di più nella comunità”.

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Congre-gazione, 1935-1985, pp. 701-72)

NEL SOLCO DELLA CONTINUITÀ

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Vogliamo ricordare le Consorelle “che cihanno preceduto nella fede e nella speranzae ci hanno indicato il cammino”

(I Macc. 2,51).

Suor M. Giuliana Galdi insieme alle nipotine Rosa e Anna,quest’ultima diventerà suor M. Elvira.

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Suor M. Salvina di S. Giuliana Falconieri(Felicetta Di Pinto) 1897 - 1985

L’anno del Signore 1985, all’alba del25 maggio, nella comunità di Napoli,consumata da un male incurabile,

entrava nella Vita vera la sorella Suor M. Salvi-na Di Pinto, religiosa di Voti Perpetui. Felicettanasce il 15 maggio 1897 a Bisceglie (BA), daAngelo e Angela Pedone. Trascorre la sua ado-lescenza e giovinezza in famiglia. Matura, inun contesto di sana vita familiare la vocazionealla vita religiosa e, venticinquenne, chiede ed

ottiene di entrare a far parte della nostra Fami-glia religiosa. Il 18 ottobre 1922 inizia il perio-do di noviziato; emette la prima Professione il18 giugno 1925 e si consacra al Signore, con laProfessione Perpetua, il 19 giugno 1930. Reli-giosa umile e docile, seppe trasfondere le suebuone doti alle tante fanciulle che ha guidatonei suoi trenta anni di attività apostolica. “Perquelle creature aveva sempre una parola affet-tuosa, uno sguardo materno e la sua vita, sem-pre ligia al dovere, è stata per loro un esempio eun insegnamento costante”. Mite e giovialecon tutti, ha mantenuto con le Sorelle della Co-munità rapporti di pace e di amore fraterno. Hacurato con costanza, un’intensa vita interioreche, indubbiamente, l’ha preparata alla terribi-le prova cui è stato sottoposto il suo fisico e ilsuo spirito: un male incurabile, sopportato conesemplare e cristiana fede, logorando ognigiorno le sue carni, l’ha certammente resa gran-de al nostro cuore, dopo quello di Dio.

(Cfr III Registro delle Religiose defunte della Congre-gazione, 1985 (marzo) - 199 , p. 61) M

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Napoli, marzo 1974

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Dal Registro delle religiose defuntedell’Ordine

VIVA + GESÙLe Religiose del Monastero della Visitazione

S. M. di San Giorgio del Sannio raccomandano alle preghiere e s.ti Sacrifici

l’anima della loro Sorella Maria Pia Giannetta

Professa del Monastero di Cioranitornata a Dio il 16 Gennaio 1999 munita

dei s.ti Sacramenti all’età di 79 anni, 3 mesi, di cui 44 anni,

3 mesi di Professione religiosa.

La nostra cara sr. M. Pia, al secolo Pa-squalina, è nata a Cagnano Varano(FG) vicino a S. Giovanni Rotondo.

Ha conosciuto molto bene P. Pio, raccontan-doci molti aneddoti e interventi miracolosidel Venerabile a favore della sua famiglia,molto povera.

Sappiamo che abbracciò la vita religiosa inuna Congregazione di vita apostolica, ma do-vette rinunziarvi perché seriamente ammala-ta. Consigliata dal suo santo Direttore scelsela vita claustrale, entrando a Ciorani, dove fe-ce la Vestizione e la S. Professione come so-rella esterna il 17 ottobre 1954. Tutta la sua vi-ta religiosa si può riassumere in queste parole:amore per la Comunità e amore per le anime.Alla Comunità ha dato le sue forze e la suacompetenza, specie nel decennio ‘60-‘70quando fu nominata infermiera, dando esem-

pio di carità e di umiltà, pronta ad accusarsi ea chiedere perdono quando la sua natura ar-dente faceva capolino. Il suo zelo per la sal-vezza delle anime è stato grande: ha avvicina-to molta gente, e con la sua parola persuasivale ha ricondotte al Signore; ha una parola diconforto, di luce, di speranza per tutti. AncheSacerdoti e Seminaristi devono tanto a lei.Verso gli anni ‘80 la sua salute, già fragile, ri-chiede frequenti ricoveri in ospedale; lei sisottomette e… vi pesca i pesci più grossi.

Il 18 dicembre 1996 arriva qui col primogruppo delle Sorelle di Ciorani; incomincia adamare intensamente la sua nuova Comunità ela fa amare anche dallo stuolo dei suoi benefi-cati-benefattori.

Intanto il suo stato diventa sempre più al-larmante; colpita dall’influenza, come quasitutta la Comunità, il suo ormai debole cuorenon ha più la forza di riprendersi, come ha fat-to tanto volte… All’alba del 16 gennaio ri-sponde alla chiamata dello Sposo, lasciandola Comunità dolorosamente sorpresa. NellaCappellina gremita di persone in lacrime, ve-nute anche da lontano, i funerali vengono ce-lebrati dal rev. P. Coppola, Superiore dei Re-dentoristi di Ciorani. Tutti offrono fiori e chie-dono oggetti appartenuti a lei o fatti toccarealla sua salma, dando attestati di stima e di ve-nerazione. Dopo la Celebrazione le sue spo-glie partono per Foggia; ma non ci ha lasciatee adempirà le sue promesse…

LA TENEREZZA DI DIO SUL VOLTO DI SUOR MARIA PIA GIANNETTA,

VISITANDINA

Venerdì scorso, 10 marzo 2013, ab-biamo vissuto uno dei periodicimomenti di ascolto e confronto in-

torno alla figura di Suor Maria Pia Giannetta,suora visitandina, della quale, tessera dopotessera, stiamo cercando, periodicamente, di

IN RICORDO DI SUOR MARIA PIA GIANNETTA, MON AC

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tracciarne la spiritualità, l’umanità, l’identità.Siamo stati ospitati dalle Suore Serve di MariaAddolorata di Portaromana, le quali sono inattesa delle fasi finali del Processo di beatifi-cazione della loro fondatrice Madre ConsigliaAddatis, grazie al prezioso lavoro svolto dallapostulatrice suor Agnese Pignataro ed attualesuperiora della Casa-Madre di Portaromana.

Il metodo di lavoro che stiamo seguendo èdavvero singolare o per lo meno inusuale.

Intendiamo e ci auguriamo che questo ri-trovarsi diventi, gradualmente una scuola difede e di preghiera. Questo si augurano quantihanno iniziato la ricerca e la raccolta delletracce della tenerezza di Dio manifestatasinell’esperienza, insieme semplice e singolare,nella vita di questa suora. Ci riusciremo? La Li-turgia Eucaristica che celebriamo all’inizio diogni incontro ha questa finalità: l’intercessio-ne di Suor Maria Pia ci consentirà di crescereanche noi. Al di là di qualche testo manoscrit-to recuperato, si da spazio alle testimonianzedelle numerose persone che hanno conosciu-to Sr. M. Pia nel lungo periodo da lei trascorsoal Monastero di Ciorani di Mercato S. Severino(SA), all’ombra della Casa Madre dei Padri Re-dentoristi. In questo Monastero ebbe iniziol’esperienza vocazionale di Suor M. Pia. Quifece la vestizione ed emise la Professione il 17ottobre 1954; qui visse fino al 1996, anno incui le suore visitandine lasciarono questo mo-nastero, che presentava ancora le tracce delrovinoso terremoto dell’ottanta che avevanoconsigliato l’allontanamento temporaneo (perdue anni) delle suore visitandine, due dellequali erano morte sotto le rovine, nel monaste-ro di Acilia e Roma. Da notare che suor Pia fuestratta viva dopo due giorni dalle macerie! Lesuore si trasferirono, nel 1996, nel monasterodi S. Giorgio del Sannio in provincia di Bene-vento, dove Suor M. Pia concluse la sua vitaterrena il 16 gennaio 1999. Commuove il rac-conto di tante persone conosciute, accolte, se-guite con una premura straordinaria, frutto diuna esperienza di preghiera permanente e di

familiarità contemplativa con S. Pio da Pietrel-cina, conosciuto in vita e diventato modello divita nella vocazione religiosa di visitandina diSuor M. Pia. Le esperienze varie che racco-gliamo sotto forma di testimonianza ci dannola netta sensazione di seguenze musicali cheformano una sinfonia: pur essendo uguali ri-tornano, con tonalità ed accordi diversi nelcorso dell’ascolto del tutto. Questo non ci de-ve impressionare più di tanto. Siamo consape-voli del tenore delle motivazioni, delle espres-sioni della fede legate ad una religiosità nellaquale lo stupore, la meraviglia, il ringrazia-mento, la Iode sono atteggiamenti che non so-no vissuti come premessa alla supplica e al-l’intercessione, come dovrebbe essere, bensìsi avanzano le richieste, si chiede l’aiuto, lasoluzione ai problemi che affliggono la vitaquotidiana; se si viene esauditi, probabilmen-te si ringrazia; se invece non si viene esauditi,come spesso capita, si manifesta il disagio equalche volta la collera ed il cruccio. La pre-ghiera che Gesù ci ha insegnato, il Padre No-stro, non è vissuta come metodo e pedagogianel nostro rapporto con Dio, purtroppo! C’èda fare ancora molta strada! Ci auguriamo chein questo anno della fede, una volta per tutte,impariamo a tessere il nostro rapporto con Dioe con i Santi innanzitutto come meraviglia perle grandi opere che il Signore ama compiere erealizza ogni giorno per noi sue creature. Sipone, pertanto, il dovere di un puntuale di-scernimento per scorgere le singolarità chetratteggiano gli aspetti della personalità dellasuora nei vari casi presentati, per conoscere gliatteggiamenti di semplicità, amore e sincerapartecipazione manifestati verso le personeche a lei ricorrevano.

Saranno questi i segni rivelatori della tene-rezza che Dio ha inteso manifestare nella vitadi Suor Maria Pia Giannetta come proposta atutti noi dell’ideale di santità cui tutti siamochiamati. A laude di Cristo!

Fra Silvio Adinolfi , OFM

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BELLISSIMO METODODI PREGHIERA DIPAPA FRANCESCOMOLTO SEMPLICE

MA COMPLETOUNA PREGHIERAPER OGNI DITO DELLA MANO

1 Il pollice è il dito più vicino a te. Inizia, così, a pregare per coloro cheti sono più vicini. Sono le persone di cui ci ricordiamopiù facilmente. Prega per coloro che ami è“un dolce dovere”.

2 Il prossimo dito è l´indice. Prega per coloro che insegnano,istruiscono e curano.Ciò include i maestri, i professori,i medici e i sacerdoti. Costoro necessitano sostegno esapienza per indicare la strada giustaagli altri.

Tienili sempre presenti nelle tuepreghiere.

3 Il prossimo dito è il più alto.Ci ricorda i nostri leader. Pregare peril presidente, i deputati, gli impresarie i dirigenti. Queste persone dirigono il destino delnostro Paese e determinano l’opinionepubblica.Hanno bisogno di essere guidatida Dio.

4 Il quarto dito è l´anulare. Anche se molti si sorprendono, èil nostro dito più debole, te lo puòconfermare qualsiasi insegnante dipianoforte.Questo dito deve ricordarci di pregareper i più deboli, che hanno tantiproblemi o sono prostrati a causa dimalattia. Essi hanno bisogno delle tue preghieredi giorno e di notte. Non saranno mai troppe le preghiereche farai per loro. Questo dito deve anche ricordarci dipregare per i matrimoni.

5 L’ultimo dito è il mignolo, il piùpiccolo delle dita. È così che dobbiamovederci di fronte a Dio e di fronteagli altri. Come dice la Bibbia “Gli ultimisaranno i primi”.Il mignolo deve ricordarti di pregareper te.Quando avrai pregato per gli altriquattro gruppi vedrai le tue necessitànella giusta prospettiva e potrai pregaremeglio per ciò di cui hai bisogno.M

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Vincenzo Sforza1942 - 2013

Papà,tutti conoscevano

la tua grande lealtà e onestà,la tua umana dedizione peril lavoro ed il tuo immenso

buon cuore nell’aiutare tutti. Ma sei andato via.

Senza volere l’aiuto di nesssuno,come era tuo solito.

Ti sei staccato da noi in silenzio.Senza mostrarci il tuo soffrire.

Immenso è lo sconforto nel quale ci hai lasciati perchégrande era l’amore che portavi

nel cuore per noi e grande sarà l’amore con cui

onoreremo i tuoi insegnamenti. Il ricordo di te vivrà nel cuore

delle persone che ti hanno amato.

Salvatore Petti1925 - 2012

Il mio messaggio è la mia vita:un messaggio carico di umanità

nella famiglia, nel lavoroe nella società.

Gabriele Schettino1923- 2013

Perché la sua immaginesopravviva nella memoria

di quanti l’ebbero cara e il suo pensiero

salga con le preci dei buonialla pace del cielo che raggiunse

lasciando nel doloretutti i suoi cari.

Vincenzo Schettino1955 - 2012

Un uomo solare, sempre con labattuta pronta, che amava rideree scherzare e che nel bene e nelmale diceva sempre quello che

pensava. Irascibile e vulnerabile,ma allo stesso tempo pieno di vitae voglia di fare, con quel sorriso

acceso che a volte nascondeva unvelo di tristezza e una vita piena di

sacrifici. Un uomo generoso e buono d’animo, sempre pronto

ad aiutare gli altri. Un maritoamorevole e sincero, che ha dato il

meglio di sé. Un papà dolce,orgoglioso e fiero di ciò che aveva,sempre attento e preciso. Un uomo

serio e rispettoso che si è donatoalla vita senza paura.

Un uomo semplicemente unico.

Luisa Maiorino1947 - 2013

Non piangete la mia assenza,sentitemi vicina e parlatemi ancora.

Io vi amerò dal cielo come vi hoamato in terra.

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Ogni mese in tutte leComunità della Congregazionesi celebra una S. Messa per le

Consorelle, familiari, amicie benefattori defunti.

(Cost. 34/b)

GLI AMICI CHE CI HANNO LASCIATO

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Grazie...Ai Soci e Collaboratori

delle nostre Opere MissionarieCasa del Fanciullo “Goccia d’amore

Emilia Pasqualina Addatis”,Ezpeleta (Argentina)

Casa Hogar “Maria Consiglia Addatis”,Guadalajara (Messico)

(aprile-giugno 2013)

* Concetta Villani (coordina-trice-Nocera Sup.)

Da Cava de’ Tirreni: LambiaseLucio. Da Nocera Superiore:Buccino Anna, Canale Anto-nietta, Canale Rosanna, Canta-rella Anna Maria, Cioffi Maria,Fornaro Francesca, Fornaro Te-resa, Genco Michele e Laura,Iannone Maria, Liace Vito eMaria Rosaria, Petti Gabriele eLucia, Rubino Antonietta, Rug-giero Giuseppina, StanzioneFranco ed Elvira, Stanzione Lui-sa, Stanzione Rosa ved. Battipa-glia, Stan zione Carolina, Stan-zione Clelia, Santoro Lucia, Trot-ta Giuseppe, Villani Anna Maria,Villani Pasquale e Anna. Da No-cera Inferiore: Capaldo Sabatinoe Teresa. Da Pagani: Rinaldo Pa-trizia, Rubino Teresa, StanzioneClelia. Da Castel San Giorgio:De Prisco Gennaro. Da S. Egidiodi Monte Albino: Rubino Anna,Manzo Anna, Manzo Stefania.Da Angri: Stanzione Rosetta.

* Concetta Villani (coordina-trice della chiesa cimiteriale,Nocera Sup.)

Da Nocera Superiore: Avino An-tonio e Maria, Battipaglia Feli-cetta, Di Mauro Rosanna, Espo-sito Roberto, Fiumara Mariaved. Ruggiero, Granato Annun-ziata, Mar rafino Lucia, PalumboClelia, Santucci Clementina,Villani Michela. Da Castel San

Giorgio: Amabile Michela, Aval-lone Raffaela, Calabrese Luigia.Da Nocera Inferiore: CalifanoDon Pietro, De Prisco Lucia.

* Margherita Attanasio (coor-dinatrice-Nocera Sup.)

Da Cava de’ Tirreni: Bianco Giu-seppina, Rossi Paola. Da Ercola-no (NA): Limoncelli Carolina. DaNocera Superiore: Apicella Car-mine, Attanasio Carmela, Attana-sio Gerarda, Avagliano Carmela,Barbato Rosalba, Bevilacqua Ca-rolina, Bevilacqua Luisa, Calabre-se Ada, Califano Vitaliano Maria,Canale Anna, Canale Filomena,Canale Franca Petti, Caputo Leo-nilde, Caputo (Nunziatina) Maria,Carenzi Germana, Carrieri Enza,Carrieri Maria, Caruso Antonietta,Cicalese Antonella, Cicalese Ma-ria, Cuofano Regina, D’AcunziGiovanni, Famiglia D’Ambrosi-Attanasio (Andrea, Anna Maria,Aureliano, Francesco), DesiderioAlfonso e Marilena, Della PortaGiovanni, Di Lauro Vitaliano Ro-sa, Ferrentino Giulia, Foglia Iva,Guar naccia Tina, Guarnaccia Ve-ronica, Limoncelli Maria, Marina-ri Rosalba, Murante Giovanna,Nenna Cira, Nizza Angela, Pal-mieri Rosaria, Palumbo Felicetta,Palumbo Rosa, Petti GiuseppinaRuggiero, Petti Lucia, Petti (Ines)Teresa, Salzano Serafina, SavielloLanzetta Cecilia, Senatore Assun-ta, Scola Clelia, Tanagro Olga,Trocchia Gerardo, Trocchia Ma-ria, Vassalluzzo Domenico, VillaAnna Ruotolo. Da Nocera Infe-riore: De Maio Fortunata. DaRoccapiemonte: Esposito Ferraio-li Maria, Limoncelli Pina. Da Ca-stel San Giorgio: Petti Maria Ro-saria Delfino. Da Pagani: Amen-dola Assunta, Desiderio Gerar do.Da Angri: Famiglia Attanasio-Montella (Caterina, Raffaele, Va-leriano, Lucia), Iozzino Maria -elisa. Da Salerno: Gionardelli

Giovanna, Reale Maria Luigia,Santonicola Camilla, Santoro Ro-sa. Da Sarno: Crescenzo Alfonsoe Falciano Anna. Da Tivoli (RM):Rimaldi Bevilacqua Rita. Da Ro-ma: Andrea Bevilacqua.

* Madre M. Teresa Pastore(coor dinatrice-Roma)

Da Roma: Olivetti Piera ved. DiLauro, Rizzo Silvana, Bordo Pie-tro e Loredana, Piermattei Aldo eGiorgio. Da Bisceglie (BT): Fer-rante Carmela e Domenico. DaPesche (IS): Lalli Domenico e Ro-sa. Da Bottega Colbordolo (PU):Fontana Alfonso e Carmen. DaNocera Sup. (SA): Barba Assunta.Nocera Inf. (SA): MontalbanoGerardo e Conforti Livia, BrunoAssunta. Da Chiuduno (BG): Cle-mente Tiziana. Da Ortona (CH):Potena Enza.

* Suor M. Daniela Trotta(coordinatrice-Isernia)

Da Isernia: Cravelli Lidia, Di Tar-do Rosa, Trotta Serafina, Scuoladell’Infanzia “San Pier Celesti-no”. Da Pesche: Filossera Felicia-na e Fernando, Garofalo Cosmo eIunco Maria, Santangelo Arche-nio e Anna. Da Nocera Inferiore:Di Maio Alessandro e Giovanna.Da Firenze: Partescano Raffaele eDonatella, Vicidomini Giulio eSabina. Da Casinina (PS): PucciMaria Luisa e Antonella.

* Antonio Legname (coordi-natore-Tuttlin gen-Mov.,Ger mania)

Da Tuttlingen: Aldinucci Anna,Carai Pietro, Cravotta Giuseppa,Di Muro Alfonso e Maria, FerriLuigi e Maria, Gobelli Ciro, Man-caniello Antonio e Emilia, MazzaCaterina, Mistificato Michele eMarisa, Pesce Rosa, Ricci Ginoed Elisabetta. Da Fridingen: Ca-raggiu Mario. Da Rottweil: Ca-

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gnano Fabio e Anna Lisa, FeliceGiuseppe e Francesca, MericoAnna, Trove Rosanna. Da Müh-leim a D.: Sposetti Maria.

* Rita Cuofano (coordinatrice-Nocera Sup.)

Da Nocera Superiore: AttanasioMaria, Cuofano Rita, CuofanoMaria Rosaria, D’Acunzi Raf-faella, D’Acunzi Francesca,D’Acunzi Gabriella, La MuraRosa, Nastri Nicolina, GruppoA.V.C. di Pucciano, RuggieroGiuseppina. Da Nocera Inferio-re: Adinolfi Lucia, Granato An-na, Ruggiero Perrino Maria, Sel-litti Antonella, Spinelli Maria. DaCastel san Giorgio: Castiello Car-melo. Da Roc ca pie monte: Ca-pozzoli Viviano Rosetta. Da Mer-cato San Severino: Sarno Alfonso.

* P. Antonio M. Cafaro (coor -di natore-Napoli)

Da Napoli: Massarelli Giovanni,Pisani Andrea, Bambini del Cate-chismo della Parrocchia “SantaMaria del Parto”, Sannia Giulia.

* P. Attilio M. Carrella (coor di -natore-Sieti/Carbonara, SA)

Da Curti di Giffoni Valle Piana(SA): Pergola Maria Rosa e Grup-po “Ancelle di Maria”.

* Suor M. Antonietta Marro(coor di natrice-Napoli)

Da Isernia: Paolo Maddalena. DaPetrella Tifernina: Prigioniero Car-lo e Maria. Dalla Svizzera: Di Pin-to Mario e Angela, Gruppo Don-ne di Azione Cattolica, Di PintoAnna Filomena, Di Pinto Katia.

* Suor M. Renata Marucci(coor di natrice-Isernia)

Da Miranda: Ferrante Antonio eMariuccia, Ferrante Maria, Mai-tino Concetta, Maitino Filome-na, Narducci Maria Domenica,Pizzi Maria.

e grazieancora...

Per “le offerte” inviateper la Serva di Dio Madre Maria Consiglia Addatis

(aprile-giugno 2013)

Antonio La Femina (San Marza-no sul Sarno-SA), Santoro Lucia(Nocera Sup.), Antonio Scarpetta(TO), Anna Maria Attanasio (No-cera Sup.), Flora Ferrante (Noce-ra Sup.), Anna, Maria Grazia eAngela Gaeta (San Marzano sulSarno-SA), Gaetano e Pina Cer-cola (Nocera Inf.), ImmacolataRega (Nocera Inf.), Matteo D’A-mico (Capaccio-SA), Errico Alle-gorico (IS), Cinzia Scarano (Pe-scara), Vittorio Milite (NoceraSup.), Carmela Ruocco (NoceraSup.), Giovanni e Liberata Tucci(Calvi-BN), Anna e Salvatore De-siderio (Nocera Sup.), NinuccioGiaccoli (Nocera Sup.), RobertoMugnano (Nocera Inf.), Luigi eLuisa Miccio (Meta di Sorrento-NA), Famiglia Di Domenico-Fer-rante (Montoro Inferiore-AV),Maria Teresa Fontana (Drezzo-Como), Ornella Schiavone (Net-tuno-Roma), Ada Caputo Gallo(Ottawa-Canada), Comunità diRoma, Alfonso Fontana (BottegaColbordolo-PU), Nina Montal-bano (Nocera Sup.), GiovannaZambrano (Portaromana), Vin-cenzo Vicidomini (Nocera Sup.)

In visita alla MadreMaria Consiglia

Da aprile a giugno 2013,hanno firmato il Registro deivisitatori, circa 30 Persone,

provenienti da: NoceraSuperiore e Inferiore (SA),

San Marzano sul Sarno (SA)Salerno, Napoli, Roma, Isernia,

Castelmaggiore (BO).

Signore, mirabilenei tuoi santi,

glorifica anche in terrala tua Serva

Maria Consigliadello Spirito Santo

Giovani Suorein Formazione

Ringraziamo gli amici che so-stengono le nostre giovani che sipreparano alla vita religiosa inGuadalajara (Messico), in Ezpe-leta (Argentina) e in Ruteng-Flo-res (Indonesia). Domenico Fran-co Lalli (Pesche-IS), Famiglia Vil-lani Concetta.

Ritiro Spiritualeintercomunitario

Casa Madre - Portaromana Nocera Superiore (SA)

25-26 maggio 2013

P. Gigi Lamberti

Esercizi SpiritualiBrevi Intercomunitari

Casa Madre - Portaromana Nocera Superiore (SA)

10-11-12 giugno 2013

P. Gigi Lamberti

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