PARMIGIANO REGGIANO, FA CHIAREZZA. - 10 MARZO... · 2014-03-07 · PARMIGIANO REGGIANO,...

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PARMIGIANO REGGIANO, CONFAGRICOLTURA MANTOVA FA CHIAREZZA. elle ultime settimane, il consor- zio del Parmigiano Reggiano è stato vittima di strumentalizza- zioni inaccettabili, da qui la decisione di Confagricoltura Mantova di riunire i produttori di latte e chiarire una volta per tutte le vicende che lo hanno coin- volto». Con queste parole il presidente dell’organizzazione, Matteo Lasagna, ha aperto la sezione lattiero casearia ri- unitasi nei giorni scorsi nella sede di via Fancelli. «Fare gossip non è nel nostro stile – ha aggiunto Lasagna – ma dalla stampa è emersa una situazione a dir poco fuorviante e siamo rimasti davve- ro basiti dall’iniziativa della Coldiretti, mittente di una lettera destinata a tan- ti produttori lombardi per calunniare il Consorzio e autoproclamarsi ancora una volta, non si sa bene a che titolo, unica paladina del made in Italy». Durante l’incontro, Lasagna ha ricorda- to che l’arresto del direttore dell’ente, Riccardo Deserti, di fatto tornato libero e comunque attualmente sospeso dalle sue funzioni, nulla ha a che vedere col consorzio e con la sua credibilità. «L’ac- cusa mossa a Deserti, incolpato di aver sottratto alcuni documenti originali dal ministero delle Politiche agricole, risale al periodo in cui non era ancora diret- tore dell’ente. Inoltre, è francamente inaccettabile leggere sulla stampa di presunte responsabilità del Consorzio nella produzione di imitazioni di cui il nostro formaggio è notoriamente vit- tima in tutto il mondo. Crediamo che dietro la campagna diffamatoria che ha recentemente riempito le cronache ci siano ben altri interessi – ha concluso il presidente di Confagricoltura Man- tova – che nulla hanno a che vedere con quelli dei produttori. E sosteniamo la volontà del consorzio di promuovere azioni giudiziarie contro chi ha infan- gato la professionalità di un organismo che ha sempre lavorato bene e con tra- sparenza». Anno LXV - N. 5 - 10 marzo 2014 Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB MANTOVA chiuso in tipografia il 6 marzo 2014 confagricolturamantova.it l ministero dell’Ambiente, accogliendo le richieste di Confagricoltura, ha licen- ziato una bozza di decreto ministeriale, in approvazione, che di fatto esonera dagli adempimenti del Sistri il settore agricolo. Un traguardo importante per l’organizzazione presieduta da Matteo Lasagna, che solo nel Mantovano, stando ai dati elaborati dall’uf- ficio dell’Organizzazione, comporterà un risparmio annuo di un milione e mezzo. La norma conferma l’esclusione delle impre- se che producono rifiuti speciali pericolosi, a patto che li conferiscano nell’ambito di circuiti organizzati di raccolta. «Del resto – spiega Matteo Lasagna – questo sistema, per il nostro settore, sarebbe stato un adempi- mento costoso e inutile, perché gli imprendi- tori agricoli già da tempo aderiscono a una raccolta di rifiuti organizzata e tracciata». Ma le novità non finiscono qui, perché con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale è stata anche confermata la proroga relati- va all’entrata in vigore della revisione del- le macchine agricole. In particolare, si sono allungati ulteriormente i termini per dare avvio al processo di revisione, che viene spo- stato dal primo gennaio 2014 al 30 giugno 2015. L’ulteriore proroga, chiesta da Confa- gricoltura, rende conto delle difficoltà og- gettive per le imprese sia in termini orga- nizzativi che di costi. Fermo restando che le preoccupazioni da sempre evidenziate per l’avvio della revisione delle macchine agri- cole restano, la questione che preoccupa maggiormente è che i trattori più vecchi, oltre a dover essere adeguati alle normative sulla sicurezza (dispositivi di protezione in caso di ribaltamento e cinture di sicurezza) hanno subìto negli anni diverse modifiche che non li rendono più corrispondenti ai criteri di omologazione iniziali (pneumatici, sistemi di guida, ecc.). «Di fatto – sottolinea Matteo Lasagna, presidente di Confagricol- tura Mantova – la nostra organizzazione punta a un ulteriore snellimento della nor- mativa, arrivando a limitare la revisione ai soli trattori agricoli». SISTRI E REVISIONE MACCHINE AGRICOLE. REVISIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE, ARRIVA LA NUOVA PROROGA. CONGRATULAZIONI AL NEO MINISTRO MARTINA, ORA AVANTI CON LE RIFORME. PAG. 2 PAG. 4 PAG. 5 POLLI DA CARNE, CORSI SUL BENESSERE DEGLI ANIMALI OBBLIGATORI. N I

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PARMIGIANO REGGIANO, CONFAGRICOLTURA MANTOVA

FA CHIAREZZA.elle ultime settimane, il consor-zio del Parmigiano Reggiano è stato vittima di strumentalizza-

zioni inaccettabili, da qui la decisione di Confagricoltura Mantova di riunire i produttori di latte e chiarire una volta per tutte le vicende che lo hanno coin-volto». Con queste parole il presidente dell’organizzazione, Matteo Lasagna, ha aperto la sezione lattiero casearia ri-unitasi nei giorni scorsi nella sede di via Fancelli. «Fare gossip non è nel nostro stile – ha aggiunto Lasagna – ma dalla stampa è emersa una situazione a dir poco fuorviante e siamo rimasti davve-ro basiti dall’iniziativa della Coldiretti, mittente di una lettera destinata a tan-ti produttori lombardi per calunniare il Consorzio e autoproclamarsi ancora una volta, non si sa bene a che titolo, unica paladina del made in Italy».Durante l’incontro, Lasagna ha ricorda-to che l’arresto del direttore dell’ente, Riccardo Deserti, di fatto tornato libero

e comunque attualmente sospeso dalle sue funzioni, nulla ha a che vedere col consorzio e con la sua credibilità. «L’ac-cusa mossa a Deserti, incolpato di aver sottratto alcuni documenti originali dal ministero delle Politiche agricole, risale al periodo in cui non era ancora diret-tore dell’ente. Inoltre, è francamente inaccettabile leggere sulla stampa di presunte responsabilità del Consorzio nella produzione di imitazioni di cui il nostro formaggio è notoriamente vit-tima in tutto il mondo. Crediamo che dietro la campagna diffamatoria che ha recentemente riempito le cronache ci siano ben altri interessi – ha concluso il presidente di Confagricoltura Man-tova – che nulla hanno a che vedere con quelli dei produttori. E sosteniamo la volontà del consorzio di promuovere azioni giudiziarie contro chi ha infan-gato la professionalità di un organismo che ha sempre lavorato bene e con tra-sparenza».

Anno LXV - N. 5 - 10 marzo 2014

Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale

Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB MANTOVA

chiuso in tipografia il 6 marzo 2014

confagricolturamantova.it

l ministero dell’Ambiente, accogliendo le richieste di Confagricoltura, ha licen-ziato una bozza di decreto ministeriale,

in approvazione, che di fatto esonera dagli adempimenti del Sistri il settore agricolo. Un traguardo importante per l’organizzazione presieduta da Matteo Lasagna, che solo nel Mantovano, stando ai dati elaborati dall’uf-ficio dell’Organizzazione, comporterà un risparmio annuo di un milione e mezzo. La norma conferma l’esclusione delle impre-se che producono rifiuti speciali pericolosi, a patto che li conferiscano nell’ambito di circuiti organizzati di raccolta. «Del resto – spiega Matteo Lasagna – questo sistema, per il nostro settore, sarebbe stato un adempi-mento costoso e inutile, perché gli imprendi-tori agricoli già da tempo aderiscono a una raccolta di rifiuti organizzata e tracciata». Ma le novità non finiscono qui, perché con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale è stata anche confermata la proroga relati-va all’entrata in vigore della revisione del-le macchine agricole. In particolare, si sono allungati ulteriormente i termini per dare avvio al processo di revisione, che viene spo-stato dal primo gennaio 2014 al 30 giugno 2015. L’ulteriore proroga, chiesta da Confa-gricoltura, rende conto delle difficoltà og-gettive per le imprese sia in termini orga-nizzativi che di costi. Fermo restando che le preoccupazioni da sempre evidenziate per l’avvio della revisione delle macchine agri-cole restano, la questione che preoccupa maggiormente è che i trattori più vecchi, oltre a dover essere adeguati alle normative sulla sicurezza (dispositivi di protezione in caso di ribaltamento e cinture di sicurezza) hanno subìto negli anni diverse modifiche che non li rendono più corrispondenti ai criteri di omologazione iniziali (pneumatici, sistemi di guida, ecc.). «Di fatto – sottolinea Matteo Lasagna, presidente di Confagricol-tura Mantova – la nostra organizzazione punta a un ulteriore snellimento della nor-mativa, arrivando a limitare la revisione ai soli trattori agricoli».

SISTRI E REVISIONE MACCHINE AGRICOLE.

REVISIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE,ARRIVA LA NUOVA PROROGA.

CONGRATULAZIONI AL NEO MINISTRO MARTINA, ORA AVANTI CON LE RIFORME.

PAG. 2 PAG. 4 PAG. 5

POLLI DA CARNE, CORSI SUL BENESSERE DEGLI ANIMALI OBBLIGATORI.

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CONGRATULAZIONI AL NEO MINISTRO MARTINA, ORA AVANTI CON LE RIFORME.

è anche un bergamasco nella squa-dra di governo guidata da Matteo Renzi: è Maurizio Martina, neo mi-

nistro per le Politiche agricole. Trentasei anni, nato a Calcinate da genitori operai, Martina milita nel Partito democratico. Pri-ma nella Sinistra giovanile, poi, nel 2004, se-gretario dei Ds bergamaschi, è stato eletto segretario del Pd lombardo nel 2007 e ricon-fermato nel 2009. L’anno dopo, consigliere regionale - rieletto nel 2013 - carica dalla quale si è dimesso dopo essere stato nomi-nato, il 2 maggio dello stesso anno, sottose-gretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali nel governo Letta. Tifoso dell’Ata-lanta, è sposato e ha due figli. «Ci mettiamo al lavoro alla grande - ha commentato il ne-oministro dopo la nomina - e poi vediamo. Di più proprio non posso dire». Diverse le sfide che lo attendono: prima fra tutte quel-

la di soprintendere, attraverso i decreti at-tuativi, alla realizzazione dei nuovi indirizzi della politica agricola comunitaria; seguire la riorganizzazione di Agea e Inea; sbarrare o meno la strada agli Ogm secondo quella discrezionalità imputata dalla Ue ai singoli governi. Martina, che ricorda nel suo blog di avere avuto nonni contadini mentre il padre e la madre hanno sempre lavorato in fabbrica, ha una formazione specifica nel settore agri-colo essendosi diplomato all’Istituto tecnico Agrario di Bergamo. Poi la laurea in Scienze Politiche e una veloce ascesa: «La politica è la mia passione», racconta nel suo blog.«Confidiamo nel valore del suo profilo – ha detto Matteo Lasagna, presidente di Con-fagricoltura Mantova – E speriamo davvero che con il nuovo governo si creino quelle condizioni di stabilità politica e quel rin-

novato clima di fiducia indispensabili per avviare una stagione di riforme. A Martina vanno i migliori auguri di buon lavoro e l’in-vito a concentrarsi sulle priorità del settore: riforma della Pac, sburocratizzazione, misu-re per aumentare il livello di aggregazione tra le imprese e, infine, interventi per favori-re l’accesso al credito e l’occupazione».

ATTUALITÀ

C’

PETIZIONE. MILLE AGRICOLTORI CHIEDONO DI SEMINARE MAIS OGMRispetto per l’ambiente, garanzie sanitarie per i consumatori, minori costi di produzione. Gli agricoltori mantovani chiedono alla Regione di poter seminare mais ogm resistente alla piralide, insetto che devasta le coltivazioni, causando infezioni di micotossine dannose all’uomo. Aderisci anche tu alla petizione di Confagricoltura arrivata a quote mille, firmando presso gli uffici di Confagricoltura Mantova oppure on line sul sito dell’organizzazione.

CONFAGRICOLTURA MANTOVA, NO ALL’IPOCRISIA, SÌ ALLA LIBERTÀ D’IMPRESA.

PICCIONI E TORTORE,NECESSARIE MISURE URGENTI.

IMU SUI TERRENI: IL SINDACATO DELL’IMPRESA FAMILIARE CHIEDE UNA REVISIONE DEI PARAMETRI.

piccioni e le tortore sono ora-mai un vero flagello per le cam-pagne mantovane». Questo

il commento di Alberto Grandi, assessore provinciale all’Ambien-te, nel corso di un incontro con le principali organizzazioni agricole, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, tenutosi venerdì scorso in via Prin-cipe Amedeo. Dichiarazione con-divisa dai rappresentanti agricoli, che hanno chiesto un maggiore impegno delle istituzioni per cer-care di arginare un fenomeno ora-mai divenuto emergenza econo-mica ed ambientale, comparabile a quello provocato dalle nutrie. La riunione è stata anche occasione per presentare il Piano quinquen-nale 2014-2018 della Provincia di Mantova, stilato nell’intento di contenere l’invasione dei volati-li nei campi e nei centri aziendali delle imprese agricole, fenomeno che sta provocando ingenti danni alle colture, con pericolosi risvolti sanitari per gli animali d’alleva-mento. Il Piano contiene diverse indicazio-ni provenienti dall’ISPRA, tra cui le misure di prevenzione che dovreb-bero essere messe in atto dagli imprenditori agricoli, nonché l’in-

l sindacato provinciale dell’Impresa familiare di Mantova, riunitosi recen-

temente, denuncia con forza l’inaccettabile sperequazio-ne che colpisce gli agricoltori che concedono in affitto i terreni di proprietà ai gio-vani imprenditori agricoli. In molti casi i concedenti sono componenti del nucleo fami-liare e il contratto di affitto è strumento indispensabile per consentire l’accesso dei giovani all’attività di impre-sa, la loro iscrizione all’albo imprenditori delle CCIAA e il conseguente riconosci-mento giuridico. Preme sot-tolineare che il contratto di affitto non rappresenta la dismissione dell’attività, ma è un passaggio strumentale all’immissione del giovane, in un naturale processo ge-nerazionale. Il carico fisca-le che si vuole infliggere ai concedenti è pertanto ingiu-stificato e va a pesare sul bi-

lancio economico dell’intera famiglia.È quindi urgente procedere a un emendamento della normativa fiscale in mate-ria che riconosca ai proprie-tari concedenti in affitto ai giovani, legati agli stessi da vincoli di parentela fino al quarto grado, lo stesso trattamento degli IAP. Così come per le concessioni in affitto interne al nucleo del-la famiglia coltivatrice.Il sindacato chiede di valo-rizzare il ruolo dei giovani imprenditori agricoli con coerenti politiche fiscali e normative e permane nel proprio atteggiamento cri-tico verso l’IMU sui terreni: una patrimoniale occulta sui beni strumentali che pena-lizza il settore, va ad aumen-tare gli affitti dei terreni e mortifica il contributo che il mondo agricolo può dare alla ripresa dell’economia del Paese.

nalzamento del numero di piccioni da abbattere, da 30mila a 50mila esemplari l’anno. Ma il responso unanime espresso al termine della riunione è stato quello di organiz-zare tutti i soggetti portatori d’in-teressi, dagli enti pubblici compresi i comuni, alle associazioni agricole, per arrivare ad un’azione coordi-nata di contenimento delle popo-lazioni di piccioni e tortore, maga-ri attingendo dalle risorse previste nel prossimo Sviluppo rurale regio-nale. In merito a quest’ultimo pun-to, verrà predisposta una lettera congiunta per gli uffici della D.G. Agricoltura della Regione, con la quale si chiederanno misure spe-cifiche a sostegno degli agricoltori per sostenere il peso economico derivante dal contrasto dei volatili.

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SISTRI, IL SETTORE AGRICOLO VERSO L’ESCLUSIONE.

ATTUALITÀon la pubblicazione nella Gazzetta uf-ficiale n. 49 del 28 febbraio 2014 della Legge n. 15/2014 di conversione del

D. l. 150/2013, recante “proroga dei termini previsti da disposizioni legislative”, entrato in vigore il 28 febbraio 2014, viene confer-mata la proroga relativa all’entrata in vigo-re della revisione delle macchine agricole.In particolare in sede di conversione si sono allungati ulteriormente i termini per l’ema-nazione del decreto con cui disporre la re-visione, dal 28 febbraio 2013 al 31 dicem-bre 2014 (non più entro il 30 giugno 2014) ; mentre il termine di avvio del processo di revisione viene spostato dal 1° gennaio 2014 al 30 giugno 2015. L’ulteriore proroga, chiesta da Confagri-coltura anche presso le sedi parlamentari, rende conto delle difficoltà oggettive sia in termini di costi per le imprese che in termi-ni organizzativi.Si registra anche il fatto che l’ENAMA, in-caricato dal Mipaaf e dal ministero dei Tra-sporti, di formulare una proposta condivisa dalla filiera per dare attuazione alla revisio-

ne delle macchine agricole, abbia effettuato una valutazione, i cui lavori sono arrivati alla conclusione di una prima fase. Una volta che il Consiglio ENAMA approverà la proposta, la stessa verrà inviata ai suddetti Ministeri.Fermo restando che le preoccupazioni sem-pre evidenziate per l’avvio della revisione delle macchine agricole rimangono intatte - la questione che comunque preoccupa mag-giormente è che i trattori più vecchi, oltre a dover essere adeguati alle normative sulla sicurezza (dispositivi di protezione in caso di ribaltamento e cinture di sicurezza) hanno subito negli anni diverse modifiche che non le rendono più corrispondenti agli iniziali criteri di omologazione (pneumatici, sistemi di guida, ecc.) – si è arrivati ad un compro-messo con i soggetti della filiera che porta a:

• limitare la revisione ai soli trattori agri-coli (comprese le motoagricole);• prevedere un numero non eccessivo di controlli, ma sufficiente a rendere valida la revisione anche ai fini dei controlli sulla sicurezza sul lavoro;• prevedere una gradualità dell’entrata in

vigore della revisione a partire dai trattori più vecchi;• prevedere procedure semplificate per l’aggiornamento del libretto di circolazio-ne, nei casi in cui sia necessario.

Inoltre si è precisato nel documento che il provvedimento sulla revisione potrà essere condiviso dalle filiere coinvolte solo se ac-compagnato da idonei incentivi alle imprese.

l ministero dell’Ambiente, ac-cogliendo le richieste di Con-fagricoltura e Agrinsieme, ha

licenziato una bozza di decreto ministeriale, in approvazione, che di fatto esonera dagli adempimen-ti del SISTRI il settore agricolo.La norma, mantenendo ancora una formulazione non chiara, con-ferma l’esclusione degli enti e del-le imprese che producono rifiuti speciali pericolosi da attività di cui all’art. 2135 del codice civile, a pat-to che conferiscano i propri rifiuti nell’ambito di circuiti organizzati di raccolta; mentre vengono inclu-si tra i soggetti obbligati a SISTRI

gli enti e le imprese (non rientran-ti nella definizione di imprendito-re agricolo di cui all’art 2135 del codice civile) che sono produttori iniziali di rifiuti speciali pericolo-si derivanti dall’attività agricola e agroindustriale, esercitata al di fuori dei limiti soggettivi ed og-gettivi previsti dal citato art. 2135. Di rilievo, inoltre, la specificazio-ne che i soggetti non obbligati ad aderire a SISTRI, ancorché produt-tori di rifiuti speciali pericolosi, o che non aderiscano su base volon-taria al predetto sistema, adem-

piono all’obbligo di tenuta di registro di carico e scarico e del formulario di identificazione dei rifiuti di cui all’art 190 e 193 del D. Lgs 152/06. Anche se il SISTRI è in vigore dallo scorso 3 marzo, si ricorda che l’applicazione delle sanzioni saranno applicate solo dal 1° gen-naio 2015. Di fatto, fino a tale data il SISTRI comunque potrà non essere applicato e senza sanzioni.

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REVISIONE DELLE MACCHINE AGRICOLE, ARRIVA LA NUOVA PROROGA.

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AMBIENTE

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone ruraliPSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha predisposto una specifica relazione in cui sono descritte le

attività svolte fino ad ora a seguito della conven-zione con il Mipaaf, finalizzata ad individuare i processi di contaminazione delle acque da nitrati (modello Isonitrate) in applicazione dell’accordo Stato-Regioni del 5 maggio 2011. Tale studio, come noto, ha l’obiettivo di aggiornare la deli-mitazione delle aree vulnerabili, anche sulla base del ruolo effettivo sull’inquinamento delle acque esercitato dalle diverse sorgenti di contaminazio-ne da nitrati (fertilizzanti organici e chimici, civi-le, fanghi da depurazione).Al fine di identificare le sorgenti di nitrati, che potenzialmente influenzano le acque sotterra-nee delle Regioni del bacino del Po, della pianura veneta e del Friuli-Venezia Giulia, il Sistema na-zionale per la protezione dell’ambiente (ISPRA-ARPA) ha individuato un indice qualitativo (SPEC) diretto a valutare una scala di pericolosità per gli acquiferi con riferimento alle diverse sorgenti che insistono sul territorio. L’indice SPEC, che si basa su tre diverse metodologie per la valutazione dei carichi d’azoto, è stato costruito attraverso un mo-nitoraggio preliminare su alcune aree campione.Ora l’ISPRA, una volta definito l’indice SPEC, dovrà testare il modello Isonitrate su alcune aree campio-ne per poi utilizzarlo in tutte le aree interessate.In relazione alla complessità della sperimenta-

stata pubblicata nella Gazzetta ufficia-le n. 32 del 8 febbraio 2014 la Legge n. 6 del 6 febbraio 2014 recante “disposi-

zioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate”.Il provvedimento, in vigore dal 9 febbraio 2014, è stato varato per contrastare le emergenze am-bientali in Campania (cosiddetta Terra dei fuochi) e in Puglia (zona dell’ILVA di Taranto), ma assume rilevanza nazionale per alcuni aspetti. Il provve-dimento, infatti, oltre a disciplinare la sicurezza alimentare in Campania, disporre in materia di commissari per il dissesto idrogeologico, recare disposizioni legate all’esercizio di imprese di in-teresse strategico nazionale e introdurre nuove disposizioni per le imprese di interesse strategico nazionale in amministrazione straordinaria, in-troduce il reato di combustione illecita di rifiuti.Di fatto, viene confermato in maniera più deci-sa il reato di combustione illecita dei rifiuti ab-bandonati. Nella fattispecie, chi appicca il fuoco a rifiuti abbandonati o depositati in maniera in-controllata in aree non autorizzate commette un reato che si configura con la reclusione da due a cinque anni (se si tratta di rifiuti pericolosi la pena di reclusione va da tre a sei anni). A questo si aggiunge l’obbligo per il responsabile dell’in-quinamento di procedere al ripristino dello stato

zione dei modelli e della loro implementazione sul territorio, lo studio non sarà concluso prima della prossima estate. Per cui fino a quella data non sarà possibile disporre di elementi utili per presentare a Bruxelles una richiesta di aggiorna-mento delle aree vulnerabili. Ciò detto si ritiene utile fornire alcune prime indicazioni che scaturiscono dalla definizione dell’indice SPEC, da cui emerge una situazione multirischio complessa delle diverse sorgenti, compresa la parte civile.Fermo restando che le tre metodologie adottate presentano ancora alcune incongruità, a livello generale la relazione evidenzia che il 50% del territorio può essere descritto da un basso grado di pericolo; dato importante per l’eventuale ridu-zione delle aree vulnerabili.Per quanto riguarda il contributo delle diverse sorgenti la relazione specifica che:

• la maggior parte del territorio (dal 36% al 55% a seconda delle Regioni), indipendente-mente dal grado di pericolo ad esso associabi-le, è prevalentemente soggetto alla presenza

dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale, anche in via di regresso, delle spese di bonifica.Nel confermare l’applicazione della medesima sanzione anche nel caso in cui il soggetto abban-dona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee in funzione della successiva combustione illecita dei rifiuti, in sede di conversione viene prevista la medesima sanzio-ne anche per le condotte di reato denominata at-tività di gestione di rifiuti non autorizzata e per il traffico illecito di rifiuti. La pena è aumentata di un terzo qualora tale attività illecita venga svolta nell’ambito dell’attività d’impresa, responsabile la stessa anche sotto l’autonomo profilo dell’o-messa vigilanza sull’operato degli autori mate-riali del delitto comunque riconducibili all’im-

di sorgenti multiple;• il contributo prevalente di natura “zootecni-ca”, cosi come quello “civile” interessano non più del 10% delle superfici regionali, tranne nel Piemonte in cui il primo raggiunge il 19%;• la sorgente minerale prevalente, interessa da un minimo del 25% ad un massimo del 53% delle superfici regionali.

In definitiva, i primi rilievi, anche se ancora ap-prossimativi, mettono in evidenza un minor ruo-lo della zootecnica nell’inquinamento da nitrati, confermando il peso di quello civile e assegnan-do un forte ruolo dei fertilizzanti chimici.

presa o all’attività stessa. In quest’ultimo caso si applicano le sanzioni interdittive previste sulla responsabilità ambientale delle persone giuridi-che per fatto di dipendenti e collaboratori.La legge di conversione interviene anche per quantificare in un terzo l’aumento della pena se l’attività illecita di combustione di rifiuti è con-dotta in territori soggetti a dichiarazione di stato d’emergenza nel settore dei rifiuti negli ultimi 5 anni. Viene, inoltre, confermata la confisca del mezzo di trasporto utilizzato per l’illecito ince-nerimento in aree/impianti non autorizzati e, in caso di condanna anche la confisca dell’area sul quale è commesso il reato se tale area risulta essere di proprietà dell’autore o del comparteci-pante il reato, nonché vengono fatti salvi gli ob-blighi di bonifica e ripristino del sito.Viene confermata la disposizione specifica per i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree, nel cui caso di combustio-ne illecita di rifiuti, si applicano la sanzione am-ministrativa pecuniaria da trecento euro a tremi-la euro, con l’aumento al doppio se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi. Confagricoltura ha proposto un emendamento specifico che mira ad escludere dal regime san-zionatorio i residui vegetali di origine agricola bruciati in campo. Si segnala che su questo aspet-to si sta cercando di intervenire sul collegato am-bientale per risolvere il problema.

INQUINAMENTO DA NITRATI, I DATI SCAGIONANO LA ZOOTECNICA.

LA COMBUSTIONE ILLECITA DEI RIFIUTI ORA È REATO.

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

L’

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I primi rilievi mettono in evidenza un minor ruolo della zootecnica nell’inquinamento da nitrati.

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i ricorda che la Regione Lombardia ha sta-bilito che gli operatori che operano nella produzione biologica sono tenuti a pre-

sentare il programma annuale di produzione (PAP) attraverso il Sistema Informativo Agricolo di Regione Lombardia, denominato Siarl, successivamente all’ag-giornamento del fascicolo aziendale. L’Ente competente per i con-trolli sarà la Provincia. La scadenza per la presentazione è stabilita entro il 31 gennaio di ciascun anno. Solo per il 2014, considerando la novità di tipo procedurale, la scadenza è fissata al prossimo 31 marzo. Al termine del procedimento di presentazione, una copia firmata dovrà essere inoltrata in Provincia, mentre un’altra copia rimarrà presso l’azienda del produttore ed essere esibita in caso di controlli ispettivi. Per maggiori informazioni e per la presentazione del PAP è necessario rivolgersi, predisponendo i dati necessari alla compilazione del PAP, a Confagricoltura Mantova, sia presso gli uf-fici di zona, che della sede, entro il prossimo 21 marzo.

e produzioni di latte dell’annata in corso a dicembre 2013 ri-sultavano ancora sotto i livelli dello stesso periodo dell’anno precedente. I dati resi noti da Agea in questi giorni metto-

no in evidenza che al 31 dicembre 2013 le produzioni rettificate a livello nazionale erano pari a 7.893.303 tonnellate, contro le 8.007.827 tonnellate di dicembre 2012. Pertanto, per la campa-gna 2013/2014, a tre mesi dalla fine della campagna, si registra un calo delle produzioni dell’1,4%. Considerando che a novembre il calo era pari a 1,7% si evidenzia un progressivo recupero delle produzioni, iniziato a settembre-ottobre. Intanto, si informa che il Mipaaf ha prorogato al 31 marzo prossimo la scadenza del 1° marzo 2014, quale termine ultimo entro cui stipulare e registrare i contratti di affitto quota latte per la campagna 2013/2014.

l Mipaaf ha predisposto la boz-za di un decreto ministeriale che dispone alcune modifiche

per l’erogazione dei pagamenti “accoppiati” dell’articolo 68 del regolamento europeo della Pac. Le modifiche interessano i settori del tabacco, dello zucchero e della patata che per la prima volta entra a beneficiare di tali pagamenti di-retti. In particolare è previsto:

• Barbabietola da zucchero: è previsto un aumento dell’impor-to massimo del pagamento per il 2014 da 400 euro a 500 euro per ettaro. Le altre condizioni riman-gono invariate. • Patate: verrebbe istituito di un sostegno specifico per il miglio-ramento della qualità delle pa-

ome noto, il decreto del ministero della Sa-lute, che introduce le

norme minime per la prote-zione dei polli da carne, sta-bilisce che gli allevatori deb-bono sostenere un apposito corso di formazione ineren-te il benessere degli animali. Confagricoltura Mantova sta organizzando un corso rivolto agli allevatori di polli da car-ne da tenersi nella giornata di mercoledì 19 marzo, al termine del quale verrà rilasciato, previo superamento di un esame fi-nale, un certificato riconosciuto dall’Asl, valido su tutto il ter-ritorio nazionale. Per poter partecipare al corso, i produttori interessati dovranno comunicare la loro adesione entro e non oltre il prossimo 13 marzo, contattando l’ufficio formazione di Confagricoltura Mantova al numero 0376/330732, oppure inviando una mail a: [email protected]

tate, destinato in pratica a due tipologie di prodotto: alle pata-te da industria (massimale di 3,0 milioni di euro - premio massimo 1.000 euro/ha), consegnate e tra-sformate in base ad alcune con-dizioni tra le quali la consegna nell’ambito di contratti di colti-vazione e l’utilizzo di un quan-titativo minimo di semente cer-tificata, oppure alle patate Dop ed Igp, comprese quelle con pro-tezione transitoria (massimale di 0,7 milioni di euro – premio mas-simo unitario di 40,00 euro/t).

L’insieme di tali nuove disposizio-ni è stato notificato all’esecutivo dell’Unione europea per la neces-saria verifica di compatibilità con le norme europee.

INQUINAMENTO DA NITRATI, I DATI SCAGIONANO LA ZOOTECNICA.

PAC 2014: PAGAMENTI ACCOPPIATI ANCHE ALLE PATATE,IN AUMENTO PER LA BIETOLA.

POLLI DA CARNE, CONFAGRICOLTURA ORGANIZZA UN CORSO SUL BENESSERE DEGLI ANIMALI.

AGRICOLTURA BIOLOGICA, IL PROGRAMMA ANNUALE DI PRODUZIONE SI PRESENTA ENTRO MARZO.

QUOTE LATTE, PRODUZIONI ANCORA SOTTO IL LIVELLO DELLO SCORSO ANNO.

TECNICO-ECONOMICO

I

C

S

L

Gli allevatori debbono sostenere un apposito corso di formazione inerente il benessere degli animali.

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CEREALICOLTORI DI CONFAGRICOLTURA MANTOVA, POSSIBILE PARTNERSHIP CON L’OP ITALIA DI CREMONA.

rasferta a Cremona per i rappre-sentanti delle sezioni provinciali cereali di Confagricoltura Manto-

va , che stamattina hanno incontrato i vertici dell’OP Italia attiva da oramai tre anni nel settore della cerealicoltura. Ad attendere i produttori mantovani c’era il presidente dell’Organizzazione di pro-dotto cremonese, Pino Lanzoni, che ha illustrato l’operatività tecnica e econo-mica della struttura, supportata dal Con-sorzio agrario di Cremona per i principa-li servizi di accentramento, stoccaggio e essiccazione. L’OP Italia commercializza per ora frumento duro e tenero con un fatturato che nel 2013 si è attestato attorno a 18 milioni di euro. I rapporti commerciali vedono la Barilla come in-terlocutore principale, ma altri molini e pastifici minori si approvvigionano pres-so la struttura cremonese. Soddisfazione comunque per i produttori che si avval-gono dell’Organizzazione di prodotto, che hanno percepito mediamente 20 euro alla tonnellata in più del listino medio del grano duro. Al termine del-

la riunione, i cerealicoltori di Confa-gricoltura Mantova hanno espresso interesse nel formalizzare a breve una partnership con l’OP, soprattutto nell’ottica di conferire, se l’operazio-ne andasse in porto, anche granella di mais, oltre che di frumento duro e tenero. Presto le due sezioni provin-ciali si riuniranno per le opportune valutazioni.

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IL MERCATO DELLA SETTIMANAMANTOVAListino n. 10Giovedì 6 marzo 2014

Direttore Responsabile: Daniele SfulciniDesign: fachiro.comStampa: Publi PaoliniAutorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949

Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001

FRUMENTO TENERO: Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250) - (p.s. non inferiore a Kg. 81/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 13% min.) alla ton. € 231,00 – 235,00 Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 203,00 – 207,00 Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 11% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 11% min.) alla ton. € 207,00 – 211,00Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1% max.; u. max. 14%) - (p.s. non inferiore a Kg. 78/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%) alla ton. € 203,00 – 207,00 Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u. max. 14%) - Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 75/hl; c.e. 3% max.; umidità max. 14%) alla ton. € non quotato Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) non quotato Tendenza: buono

FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord) (Mercato di Bologna, 27 febbraio 2014 €/ton.) Fino (ps 79/80, ce 1+1%,b.30/35%,v.10%,P.12,5%) 275,00 – 280,00 Buono mercantile (ps 76/77, ce 1,5 + 1,5%, b. 50/60%, v.12%) 253,00 – 257,00 Mercantile (ps 74/75, ce 2+2%, v. 12%) non quotato Tendenza: invariato

PAGLIA di frumento pressata da mietitrebbia in campo (rotoballe) alla ton. € non quotato da mietitrebbia in cascina (rotoballe) alla ton. € 85,00 – 90,00 Tendenza: pressochè stazionario

FORAGGIO SECCOMaggengo di 1° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotato Maggengo di 1° taglio 2013 – in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotato Fieno di 2° taglio 2013 – in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 3° taglio2013 – in campo alla ton. € non quotato Fieno di 3° taglio2013 – in cascina alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2013 in campo alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2013 in cascina alla ton. € non quotatoErba medica fienata di 1° taglio 2013– in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in cascina alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in cascina alla ton. € non quotato Tendenza: non quotato

COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/ton.) 409,75http://commodities.euronext.if5.com/Commodi-ties.aspx

GRANOTURCO: Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari (u. max. 14%) alla ton. € 185,00 – 188,00 Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. € 191,00 – 194,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) – comunitario alla ton. € 199,00 – 204,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) – non comunitario alla ton. € 200,00 – 205,00 Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non quotato trinciati di mais 1° raccolto non quotato Tendenza: buono

SEMI OLEOSI: Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2% max) alla ton. € 462,00 – 465,00 Semi di soia esteri (franco arrivo) 474,00 – 480,00 Semi di soia esteri geneticamente modificati (fran-co arrivo) non quotato Tendenza: buono

CEREALI MINORI Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63 (umidità max. 14 %) alla ton. € 200,00 – 208,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65 (umidità max. 14 %) alla ton. € 210,00 – 214,00Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70 (umidità max. 14 %) alla ton. € 215,00 – 220,00 Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compra-tore) alla ton. € 216,00 – 219,00 Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del com-pratore) alla ton. € 221,00 – 224,00 Tendenza: buono

RISONE(prezzo al netto dei diritti spettanti all’E.N.R.): Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € 900,00 – 950,00 Arborio (resa 52 – 57) alla ton. € 710,00 – 730,00 Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati

RISO: Vialone nano alla ton. € 1.980,00 – 2.060,00Arborio alla ton. € 1.530,00 – 1.580,00 Tendenza: pressochè stazionario con prezzi invariati

FORMAGGIO GRANA PADANOStagionatura di 10 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 10 dieci) mesi dalla produzione al kg € 7,150 – 7,450 Stagionatura da 14 a 16 mesi al kg € 8,050 – 8,350 Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 8,550 – 8,850 GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana Padano – Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori sale al Kg € 5,800 – 6,100 Tendenza: calmo

FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANOStagionatura di 12 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 12 dodici) mesi dalla produzione

al kg € 8,750 – 9,050 Stagionatura fino a 18 mesi al kg € 9,800 – 10,050 Stagionatura fino a 24 mesi e oltre al kg € 10,450 – 10,650Tendenza: calmo

BURRO:Zangolato di creme fresche per la burrificazione al kg. € 2,400 Burro mantovano pastorizzato al kg. € 2,600Burro mantovano fresco classificazione CEE, al Kg. € 3,500Tendenza: stazionario

SUINI (a peso vivo) da allevamento del peso :di 7 Kg al capo € 51,500di 15 kg. al kg. € 4,440 di 25 kg. al kg. € 3,310 di 30 kg. al kg. € 2,960 di 40 kg. al kg. € 2,370di 50 kg. al kg. € 2,000 di 65 kg. al kg. € 1,640 di 80 kg. al kg. € 1,530 di 100 kg. al kg. € 1,500 Tendenza: buono per i magroncelli

SUINI da macello: oltre 130 a 145 kg. al kg. € non quotato oltre 145 a 160 kg. al kg. € non quotatooltre 160 a 180 kg. al kg. € non quotato oltre 180 kg. al kg. € non quotato Tendenza: non quotato

VACCHE da macello (a peso vivo): vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,960 – 1,060 vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,730 – 0,830 vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,500 – 0,600 Tendenza: calmo con prezzi invariati

VITELLONI da macello (a peso vivo): Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga al kg. € 2,200 – 2,320 Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine, charolaise e piemontese) al kg. € 2,030 – 2,130 Vitelloni limousine al kg. € 2,760 – 2,910 Vitelloni charolaise al kg. € 2,580 – 2,670 Tendenza: calmo

Vitelli maschi pezzati neri: da 40 a 45 kg. al kg. € non quotato da 46 a 55 kg. al kg. € 1,500 – 1,700 da 56 a 70 kg. al kg. € 1,500 – 1,700 Tendenza: buono Vitelli femmine pezzate nere (a parità di peso e categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg. dei maschi)

Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese:da 46 a 55 kg. al kg. € 2,200 – 2,400 da 56 a 70 kg. al kg. € 2,200 – 2,400 Tendenza: buono Vitelli femmine incroci con tori da carne ( a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg dei maschi)

Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga: da 46 a 55 kg. al kg. € 3,400 – 3,900 da 56 a 70 kg. al kg. € 3,800 – 4,400 Tendenza: buono Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di peso e razza le fem-mine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi)

VACCHE da macello (a peso morto): Razze da carne oltre 340 kg. € 2,420 – 2,520 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,240 – 2,340 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,370 – 2,470 Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,030 – 2,130 Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,210 – 2,310 Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 1,900 – 2,000 Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 1,950 – 2,050 Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,400 – 1,550 Pezzate nere o altre razze (P1) da 211 a 240 kg. € 1,540 – 1,640 Pezzate nere o altre razze (P1) da 241 kg e oltre € 1,640 – 1,740 Tendenza: calmo con prezzi invariati

VITELLONI da macello (a peso morto): Limousine da 350 a 380 kg. al kg. € 4,560 – 4,710 da 381 a 400 kg. al kg. € 4,490 – 4,590 da 401 kg. e oltre al kg. € 4,370 – 4,470 Charolaise o incr. francesi da 380 a 420 kg. al kg. € 4,420 – 4,500 da 421 a 450 kg. al kg. € 4,400 – 4,450 da 451 kg. e oltre al kg. € 4,320 – 4,400 Tendenza: calmo

SCOTTONE da macello (a peso morto): Limousine da 230 a 270 kg. al kg. € 4,900 – 5,000 da 271 a 300 kg. al kg. € 4,830 – 4,930 da 301 kg. e oltre al kg. € 4,800 – 4,860 Charolaise o incr. francesi da 260 a 300 kg. al kg. € 4,580 – 4,680 da 301 a 340 kg. al kg. € 4,540 – 4,640da 341 kg. e oltre al kg. € 4,520 – 4,620 Tendenza: stazionario

Uova Naz. fresche guscio colorato natura (€/Kg)Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicu-nicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 03/03/2014Uova nat. S - meno di 53 gr.(Reg. Cee 1511/96) al Kg € 0,9700 - 1,0100Uova nat. M - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,1600 - 1,2000Uova nat. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,1500 - 1,1900

Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz)Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicu-nicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 03/03/2014Uova sel. S. - meno di 53 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 11,7000 - 11,9000Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 13,7000 - 13,9000Uova sel. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 14,3000 - 14,5000Uova sel. Xl - da 73 gr. e più (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 16,1000 -16,3000

GASOLIO AGRICOLOPrezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 15 febbraio 2014 - Fino a litri 1.000 €/Lt 1,023 - da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 1,014- da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 1,003- da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,993 - oltre litri 10.000 €/Lt. 0,988

Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova

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Page 8: PARMIGIANO REGGIANO, FA CHIAREZZA. - 10 MARZO... · 2014-03-07 · PARMIGIANO REGGIANO, CONFAGRICOLTURA MANTOVA FA CHIAREZZA. elle ultime settimane, il consor-zio del Parmigiano Reggiano

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FINANZIAMENTI INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE.

oluto dal Comitato per la promo-zione dell’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Man-

tova e strutturato con PromoImpresa - Bor-sa Merci, Banca di Credito Cooperativo Ca-stel Goffredo, Banca Popolare di Mantova, Cassa Rurale e Artigiana di Rivarolo Man-tovano, Unicredit Banca e Consorzi COFAL e Fiditer, il Progetto Credito si propone di facilitare l’accesso ai finanziamenti agevo-lati, per il supporto delle Start up e per l’in-novazione.Il Progetto Credito valuta richieste di finan-ziamento per importi compresi tra 10 mila e 50mila euro.Non sono richieste garanzie reali, ma l’a-spirante imprenditore deve intervenire di-rettamente, apportando almeno il 5% del capitale totale, quota che verrà vincolata e restituita alla naturale estinzione del fi-nanziamento. Un 10% dell’importo verrà messo a disposizione dalla Camera di com-mercio, come contributo a fondo perduto. L’operazione di finanziamento è garantita dai consorzi Fidi, per i soci di Confagricoltu-ra Mantova, COFAL.Interventi ammissibili: avvio di nuove atti-vità e realizzazione di progetti aziendali in-novativi, per imprese femminili e/o a mag-gioranza femminile.Spese ammissibili: acquisto di beni stru-

mentali, arredi, macchinari, attrezzature; acquisto immobilizzazioni immateriali (es. software, valore di avviamento); innova-zione tecnologica (brevetti, sviluppo nuovi prodotti, spese di ricerca); creazione di siti Internet per l’impresa, compreso lo sviluppo del commercio elettronico; certificazione di qualità; adeguamento a normative di sicu-rezza dei luoghi di lavoro o di salvaguardia ambientale; ristrutturazione immobili (fino al 10% del totale dei costi ammessi; spese di manutenzione straordinaria; spese per marketing e pubblicità poste a bilancio tra i beni immateriali e prive di carattere di spe-sa ordinaria d’esercizio; affitto dell’immo-bile per il periodo dell’allestimento; cauzio-ni affitti e utenze; costi riferiti al personale; dotazione di magazzino; spese amministra-tive di costituzione (es. spese notarili).Spese non ammissibili: acquisto di terreni, fabbricati e quanto non previsto dal sud-detto elenco. Verrà valutata l’ammissibilità di eventuali spese non in elenco.Cosa fare: Compilare il questionario e il cur-riculum vitae che si trovano sul sito www.promoimpresaonline.it/progetto_credito e inviarli a [email protected], oppure ri-volgersi al COFAL, telefono 0376/330720.Successivamente, un professionista esterno supporterà gratuitamente l’aspirante im-

prenditore nella stesura della richiesta di finanziamento (Business Plan). Una Commissione Tecnica valuterà la reale sostenibilità del progetto e la possibilità di erogazione del finanziamento.Attenzione: la Camera di commercio di Mantova riconosce, in aggiunta, un contri-buto per l’abbattimento dei tassi di interes-se alle imprese che accedono al finanzia-mento (di durata non inferiore a 24 mesi): la misura del contributo è pari al 3% per la parte di spesa fino a 100mila euro. Tale percentuale aumenta dello 0,5% per nuove Imprese (aziende iscritte al Registro delle Imprese da non più di 12 mesi dalla data della delibera di affidamento del consorzio Fidi), imprenditoria giovanile e Imprendi-toria femminile. Il contributo non può co-munque eccedere l’importo degli interessi risultanti dal piano di ammortamento rila-sciato dall’istituto di credito.

V Il Progetto Credito si propone di facilitare l’accesso ai finanziamenti agevolati, per il supporto delle Start up e per l’innovazione.