Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza e CNA Verona 02/2013

32
IL MAGAZINE DI CNA VICENZA E CNA VERONA NUOVO ARTIGIANO www.nuovoartigiano.it APRILE 2013 PAROLE CHIAVE “Risolvi il cruciverba. Individua le strade per ricercare nuove opportunità. Definizioni a pagina 5.” 1 3 6 8 10 11 7 5 4 9 2 N U O V I M E R C A T I Impresa Artigiana & P.M.I. - ANNO X N°19 del 21 maggio 2013 - Poste italiane s.p.a. - Sped.abb.post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma, DCB Po

description

Nuovi Mercati Parole chiave

Transcript of Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza e CNA Verona 02/2013

il magazine di cna vicenza e cna verona Nuovo artigiaNo

www.nuovoartigiano.it

aprile 2013

ParoLE CHiavE“risolvi il cruciverba. individua le strade per ricercare nuove opportunità. Definizioni a pagina 5.”

1

3

6

8

10

11

7

5

4

9

2N

u

o

v

i

M

E

r

C

a

t

i

Impr

esa A

rtig

iana

& P.

M.I.

- A

NN

O X

N°1

9 de

l 21

mag

gio

2013

- Po

ste it

alia

ne s.

p.a.

- Spe

d.ab

b.po

st. D

.L. 3

53/2

003

(con

v. in

L. 2

7/02

/200

4 n°

46),

art.

1 co

mm

a, D

CB

Po

10.900€.

GalvautoVICENZA

Viale degli Scaligeri, 13tel.0444-563101

Show Room ARZIGNANO

Via Olimpica, 12 tel. 0444-452769

GalvautoSCHIO

Via Lago Trasimeno, 45 tel. 0445-502311

Show Room CORNEDO VIC.NO

Via Monte Ortigara, 72 tel. 0445-401705

AutobassanoROSA’

Via Borgo Tocchi, 9tel. 0424-585848

10.900€.

on l’avvento del nuovo Governo non ci sono dubbi per le nostre

imprese artigiane, ridotte ormai allo stremo: Bisogna agire e bisogna farlo in fretta.L’eccessivo protrarsi della recessione, i cui effetti stanno colpendo tutti i territori e tutti i settori, sta riducendo allo stremo i nostri imprenditori e il nostro artigianato veneto fatto di piccole e micro imprese. Siamo noi a vivere sulla nostra pelle il peso ormai insostenibile dell’eccessiva pressione fiscale, del crollo dei consumi senza prece-denti, del difficile e costoso accesso al cre-dito, di un peso eccessivo di incombenze burocratiche, dell’annosa questione della riscossione dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione.Ci siamo trovati ad affrontare questa grave crisi, il più delle volte da soli, utilizzando tutte le risorse possibili, anche i risparmi di una vita dei nostri genitori a supporto di

03editoriali

C posti di lavoro, commesse e impegni presi, facendo in più di un’occasione da banche agli stessi clienti privati e pubblici. ORA SIAMO AL CAPOLINEA....Abbiamo dovuto assistere sconfortati e avvi-liti a due mesi di politica inconcludente con i vari odiosi balletti del “ci sto” e del “non ci sto” mentre, nel frattempo, tante imprese erano costrette alla chiusura e al licenzia-mento dei loro “collaboratori/dipendenti/amici” . Ora un Governo “finalmente” c’è… e a noi artigiani e imprenditori di Cna non impor-ta di che fede politica sia composto, perchè in un momento critico come l’odierno, si deve pensare prima di tutto a risolvere i gra-vosi problemi della nostra economia e non a predicare al vento, si deve pensare prima di tutto alle priorità per ritornare a crescere, a sperare e a riportare fiducia nel futuro del-le nostre imprese, delle nostre famiglie, dei

nostri giovani. ADESSO CARI GOVERNANTI TOCCA A VOI!!!!! SI PROPRIO A VOI SENZA SE E SENZA MA!E ci auguriamo che il nostro appello spin-ga il Governo, il Parlamento e la politica ad agire immediatamente con misure concrete a sostegno dell’economia reale e, in parti-colare, delle piccole e micro imprese che rappresentiamo, che dell’Italia intera sono il pilastro portante . Bisogna “in fretta” restituire una Speranza di uscita dal tunnel.Non c’è più tempo da perdere in chiacchie-re!!!!!

agirE iN frEtta!NoN C’è Più tEMPo

L’appello dei Presidenti di CNA Verona e di Cna Vicenza al nuovo Governo - Dopo aver vissuto sulla nostra pelle gli effetti della recessione, che sta riducendo allo stremo i nostri imprenditori, siamo al capolinea - Ora tocca alla politica, servono misure immediate e concrete a sostegno dell’economia reale

di Angiolina Mignolli e Silvano Scandian

ANGIOLINA MIGNOLLIPRESIDENTE CNA VERONASILVANO SCANDIANPRESIDENTE CNA VICENZA

apri

le 2

013

Nuo

vo a

rtig

iaN

oNuovo artigiaNoIl magazine di CNA Vicenza e CNA Verona

PErioDiCo Di CNa viCENza srLVia G. Zampieri, 19 - 36100 VicenzaTel. 0444.569900 - Fax [email protected] www.facebook.com/nuovoartigiano

Distribuzione gratuita

iMMagiNE, grafiCa E iMPagiNazioNEAmos MontagnaEditrice MIllennium

CaPo rEDattorELuisa Nicoli

rEDazioNEUfficio Stampa CNA VicenzaUfficio Stampa CNA VeronaHassel Comunicazione

CoorDiNaMENto EDitoriaLEFerdinando MarchiPaolo Monaco Marco Troncon

HaNNo CoLLaBoratoiN QuEsto NuMEro:Antonio FranceschiniAnna MartellatoStefano MicelliAngiolina MignolliSilvano ScandianIrene Tecchio

CoPErtiNa diAmos MontagnafotografiaFotografi CNA Vicenza

impresa artigiana & P.M.i.Periodico della CNAAut. Tribunale di Praton°6 del 25/6/04Dir. Resp.: B. LiseiRed. e Amm.: Media srl,Via Lombarda 72, ComeanaTel. 055 8716801Stampa: Rindi - copia 0,10

Informativa ai sensi del decreto legislativo n. 196 del 30/06/2003.Spettabile Impresa, il D. Lgs. n 196 del 30/06/2003, “CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEII DATI PERSONALI” , all’art. 13 impone l’obbligo di infor-mare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente vi si adempie compiutamente informandoLa che : 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuovere l’attività; 2) in relazione alle summenzionate finalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti carta-cei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonchè la piena ossevanza della Legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti dapubblici registri, elenchi; 4) contro la sopra indicate finalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’art. 7 della Legge; 5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della Legge ed in particolare: di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è CNA Vicenza srl, corrente in Vicenza, via Zampieri, n. 19, Vicenza, Agosto 2010.

soMMario

03 EDitoriaLi

agirEiN frEttadi angiolina mignolli e Silvano Scandian

EDitoriaLi

viNCErE iNsiEMEdi paolo monaco e Ferdinando marchi

EDitoriaLi

iNtErNazioNaLizzazioNE:LE NuovE PoLitiCHEPEr LE PiCCoLE E MEDiE iMPrEsEdi Stefano micelli

10 attuaLitÀ

DaLLa CNa vENEtoaL govErNo:è L’ora DELLE sCELtEdi luisa nicoli

07

09

CoPErtiNa

ExPort: attENzioNEai Nuovi MErCatidi antonio Franceschini

12

il magazine di cna vicenza e cna verona Nuovo artigiaNo

www.nuovoartigiano.it

aprile 2013

ParoLE CHiavE“risolvi il cruciverba. individua le strade per ricercare nuove opportunità. Definizioni a pagina 5.”

Impr

esa A

rtig

iana

& P.

M.I.

- A

NN

O X

N° n

.10

del 1

9 m

arzo

201

3 - P

oste

ital

iane

s.p.

a. -

Sped

.abb.

post

. D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n°46

), ar

t. 1

com

ma,

DC

B Po

14

16

CoPErtiNa

usCirE Dai CoNfiNiPEr rEggErE La Crisidi Ferdinando marchi

CoPErtiNa

MErCato gLoBaLE: sostENErE LE PMi

22 sPECiaLE

fuorisaLoNE 2013:artigiaNi viCENtiNiProtagoNisti a MiLaNodi irene Tecchio

20 storiE artigiaNE

DE.Pa.“iL vEro oro”DELLa Nostra tErradi anna martellato

18 storiE artigiaNE

iMBarCatiiN uNa Nuova avvENturadi luisa nicoli

DEFINIZIONI COPERTINAORIZZONTALI:2. Marchio di prestigio percepito come garanzia di prodotti di alta qualità estetica e provenienti da un paese che è terra di eccellenze in vari settori: moda, arredamento, alimentare, meccanica... I prodotti fre-giati di tale marchio sono caratterizzati da un elevato livello di creatività e stile. (3 parole)4. Commercio internazionale che si occupa di acqui-sto e vendita da/a paesi esteri. Implica una capacità nel relazionarsi con altri mercati per accedere a nuo-ve opportunità di business e di promozione del pro-prio prodotto. 6. Conquistare un vantaggio competitivo basato sul concetto di “unicità” perché si è saputo individua-re con anticipo soluzioni o idee nuove. Occorrono coraggio e fatica! Non basta avere l’intuizione ma bisogna saperla trasformare in realtà, in prodotti e soluzioni.9. Modello imprenditoriale che fa dell’aggregazione e della sinergia la propria forza. Consente di mettere in comune attività e risorse, unendo le competenze e le eccellenze di singole imprese per aprirsi a nuove opportunità di mercato, ridurre i costi ed essere più competitivi. (3 parole)10. La “rete delle reti”, cioè un insieme di reti di com-puter sparse in tutto il mondo e collegate tra loro che offre la possibilità di fare comunità, di comunicare con altre località geografiche, di unirsi e di far cono-scere se stessi e la propria azienda in tutto il mondo. Una grande opportunità!11. Piattaforma online che crea reti e relazioni sociali tra persone che condividono interessi, passioni, atti-vità o aspetti di vita reale. Il servizio consiste in una rappresentazione virtuale di ciascun utente tramite un profilo personalizzabile. (2 parole)

VERTICALI:1. Aprire i confini della propria realtà produttiva e guardare a nuovi orizzonti. Non solo nuova area ge-ografica (India, Cina, Turchia…) ma anche innova-zione di prodotto, nuovo modello di business e nuovi modi di comunicare il proprio saper fare! 3. Caratteristica di una produzione tradizionale che garantisce qualità e unicità. Chi realizza questi pro-dotti ha manualità, esperienza, passione per il pro-prio lavoro, amore per il dettaglio, conoscenza dei materiali e delle tecniche di lavorazione.5. Conoscenza che è risultato di una grande esperien-za. Si fonda sulla conoscenza dei materiali e dei pro-cesso e su un know how maturato in anni di prove ed errori. (2 parole)7. Città intelligente. Nuovo concetto di città in cui le tecnologie sono utilizzate per rendere il sistema sostenibile, conciliando e soddisfando le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni. Vi è l’impiego diffuso e innovativo delle information technology nei campi della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica. (2 parole)8. Progettazione di un oggetto rispondente a criteri estetici e funzionali. Punto d’incontro tra visione, tecnologia e creatività. Nei casi migliori arriva a tra-sformare il prodotto in un fenomeno sociale.

SOLUZIONI: (1-nuovi mercati, 2-made in italy, 3-artigianalità, 4-export, 5-saper fare, 6-innovare, 7- smart city, 8-design, 9- rete di impresa, 10-in-ternet, 11-social network)

I SUOI SOGNI,LA NOSTRA

RESPONSABILITÀCNA E LE IMPRESEL’ITALIA CHE SOSTIENE L’ITALIA ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE

www.CNaviCENza.it www.CNavr.it

07editoriali 07

uovo Artigiano cresce e si rin-nova. Da questo numero, come

avete potuto vedere sin dalla copertina, il magazine diventa il riferimento per tutti gli artigiani e piccoli imprenditori del Vene-to Occidentale, con l’obiettivo di superare schemi e confini tradizionali per mettere insieme esperienze, conoscenze e professio-nalità dell’area di Vicenza e di Verona.Questa importante novità rappresenta il mi-gliore esempio di cosa vuol dire “fare rete” per crescere insieme, sviluppando siner-gie e collaborazioni tra associazioni vicine. Nel momento in cui invitiamo i nostri im-prenditori ad aprirsi a collaborazioni e ad innovare in questa fase difficile di crisi, che obbliga a studiare nuove strade e nuove so-luzioni, l’Associazione per prima vuole met-tere in pratica questo modello.

L’attuale situazione di crisi e di cambiamen-to radicale non va affrontata con atteggia-menti di ripiegamento difensivo e chiusura in se’ stessi, peraltro istintivi, che possono portare ad un isolamento sterile e non utile a raccogliere questa difficile sfida. Al contra-rio, è proprio in questi momenti che vanno messe in comune le eccellenze e i saperi dif-fusi, cogliendo nella collaborazione occasio-ni di crescita reciproca e di innovazione.Inizia oggi un nuovo percorso che CNA Vi-cenza e CNA Verona vogliono fare insieme, come esperienza al tempo stesso innovati-va e simbolica, che apre nuove prospettive, alcune delle quali tutte da esplorare. Nel concreto, tutto questo non si limita solo alla produzione di questo magazine, ma fa parte di un progetto più ampio di collaborazione sul terreno della rappresentanza sindacale, della promozione e valorizzazione delle ca-tegorie artigiane e dell’efficienza dei servizi.Si intendono infatti creare con questo pro-getto nuove opportunità per gli artigiani veronesi e vicentini, ampliando anche e so-prattutto per loro gli orizzonti di conoscen-

za e collaborazione reciproca.In questo numero parliamo di nuovi mercati. Questo è un con-cetto che si può declinare in mol-te maniere, così come potrete scoprire risolvendo il cruciverba

di copertina. Di certo, il pri-mo dei nuovi mercati,

inteso come sbocco di opportunità concrete

di business, si può realizzare proprio

tra le imprese che fanno par-te del sistema CNA e che ma-gari sono vicine ma non adegua-

tamente valutate

come potenziali partner.“Nuovo Artigiano” vuole essere dunque un luogo dove sviluppare idee, indicare possi-bili strade, sperimentare novità, conoscere e farsi conoscere per i nostri imprenditori, raccontando storie ed esperienze, per dare un contributo fattivo ed indirizzare le im-prese locali sulla strada del cambiamento.Ci piacerebbe che le stesse imprese veronesi e vicentine da noi rappresentate potessero vedere nella nostra nuova collaborazione un modello per individuare a loro volta oppor-tunità di aggregazione, per fare rete metten-do insieme le esperienze e le eccellenze per crescere insieme.Partiamo da un tema importante come quello dei nuovi mercati. È statisticamente provato che oramai chi vuole crescere deve guardare oltre i confini attuali, e non solo in termini geografici, ma anche parlando di in-novazione del prodotto, creazione di nuove opportunità e nuovi sbocchi per il proprio business, che significa anche capacità di cre-are nuovi contatti e relazioni.Per fare questo, servono anche nuove risorse e conoscenze, non semplici da trovare oggi. In tal senso, l’Associazione si propone come partner privilegiato per accompagnare l’im-presa nella ricerca di strumenti, risorse e contatti utili per rispondere a tale esigenza di cambiamento.CNA Verona e CNA Vicenza vogliono rac-cogliere questa sfida con l’obiettivo di vin-cerla insieme ai nostri imprenditori. Buona lettura!

PAOLO MONACODIRETTORE CNA VICENZAFERDINANDO MARCHIDIRETTORE CNA VERONA

N

I SUOI SOGNI,LA NOSTRA

RESPONSABILITÀCNA E LE IMPRESEL’ITALIA CHE SOSTIENE L’ITALIA ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE

viNCErE iNsiEME Da questo numero “Nuovo Artigiano” diventa il magazine di riferimento di tutto il Veneto Occidentale - CNA Vicenza e CNA Verona tracciano così la strada di un nuovo percorso necessario per affrontare il

momento di crisi e di cambiamento: fare rete e mettere in comune conoscenze ed eccellenzedi Paolo Monaco e Ferdinando Marchi

0909editoriali

S econdo l’opinione prevalente, le pic-cole imprese appaiono come le meno

attrezzate a fronteggiare le sfide dell’interna-zionalizzazione. In realtà il contributo delle PMI all’export è stato spesso sottovalutato: le piccole e medie imprese non si sono sot-tratte alle sfide competitive della globalizza-zione, ma affrontano i mercati rischiando in prima persona anche in assenza di un siste-ma di promozione pensato per loro. Molto si può fare per valorizzare questo po-tenziale inespresso. I dati emersi nell’ambi-to di alcune ricerche promosse proprio da CNA hanno messo in evidenza alcuni feno-meni di carattere strutturale che le politiche pubbliche sono chiamate ad assecondare e sostenere.Un primo trend riguarda il numero delle imprese che oggi affronta la sfida dell’inter-nazionalizzazione. Assistiamo a un feno-meno di crescente “democratizzazione” sia commerciale che produttiva. Nel decennio fra il 2000 e il 2010 sono state le medie im-prese a giocare un ruolo chiave nel processo di internazionalizzazione della manifattura italiana. I dati Istat più recenti suggeriscono una ulteriore discesa delle soglie dimensio-nali delle imprese che guardano fuori dai confini nazionali. Questa tendenza costitu-isce un fenomeno da assecondare.Un secondo aspetto che caratterizza l’inter-nazionalizzazione di questi anni è la rapida riorganizzazione geografica dei mercati a vantaggio delle economie emergenti, in par-ticolare nel mondo asiatico (Medio Oriente e Cina). Anche se a fatica, la piccola impresa si affaccia oggi anche su questi mercati por-tanti dimostrando capacità di adattamento e inventiva. Questa ridefinizione dei mercati di sbocco e di approvvigionamento richiede

misure e sostegni nuovi rispetto ai tradi-zionali mercati come Europa e Stati Uniti. Anche su questo fronte è urgente che il sog-getto pubblico faccia la sua parte.Per affrontare queste grandi tendenze è uti-le mettere a punto una varietà di strumenti che abbia una specifica e propria coerenza. Il problema non è di facile soluzione perché le dinamiche registrate in questi ultimi anni mettono in evidenza forze divergenti. Da un lato si registra un allargamento significativo del numero delle aziende impegnate in un percorso di internazionalizzazione e si va-luta positivamente un ulteriore incremento, anche attraverso politiche a sostegno della proiezione internazionale. D’altro canto, le risorse disponibili per il sostegno della pro-mozione internazionale tendono a calare a causa di vincoli di budget sempre più strin-genti a livello nazionale e locale.Il bilanciamento fra queste due spinte di-vergenti richiede uno sforzo originale di innovazione nelle politiche per l’internazio-nalizzazione. Che deve andare ben oltre la semplice “miniaturizzazione” dei tradizio-nali strumenti messi a disposizione della grande impresa internazionale, per inter-pretare in maniera originale il potenziale e l’effettivo modus operandi con cui la piccola e media impresa si proietta sui mercati este-ri.In questa prospettiva è utile ragionare su due fronti. Uno riguarda il capitale umano: le politiche pubbliche devono concentrarsi sulla qualificazione di conoscenze e com-petenze in grado di proiettare l’azione delle imprese in modo credibile oltre i confini na-zionali. Questo vale sia per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, sia per chi già opera presso le imprese.

Per quanto concerne l’attività di promozio-ne del Made in Italy nel mondo, l’obiettivo è quello di sviluppare nuove strategie per favorire la comunicazione di un’offerta che si configura come somma di nicchie di ec-cellenza in settori merceologici molto di-versi fra loro. Rispetto al passato, si riduce l’importanza di missioni ufficiale in grado di mobilitare gli apparati politici e istituzio-nali dei paesi stranieri, mentre si rivela ne-cessario un supporto per l’identificazione e la valorizzazione di momenti fieristi, eventi sportivi, occasioni culturali, canali di comu-nicazione (anche digitali) in cui la piccola e media impresa può avvicinarsi e diventare parte di business communities di livello in-ternazionale.

Il contributo delle piccole e medie imprese all’export è stato spesso sottovalutato: il potenziale c’è, servono azioni di sostegno - Anche il soggetto pubblico deve fare la sua parte - Bisogna mettere a punto

una varietà di strumenti, anche se il problema non è di facile soluzione - E attenzione al Made in Italydi Stefano Micelli

iNtErNazioNaLizzazioNE:NuovE PoLitiCHE

STEFANO MICELLIDOCENTE ECONOMIA-GESTIONE IMPRESE UNIVERSITà CA’ FOSCARI VENEZIA

1010 attualitÀ

Ecco le priorità da risolvere prima dell’estate per non rischiare di far entrare il sistema in una spirale recessiva molto pericolosa - Il Presidente di CNA Veneto Alessandro Conte detta le linee a Roma:

riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro e rifinanziamento degli ammortizzatori sociali le urgenze

DaLLa CNa aL govErNoE’ L’ora DELLE sCELtE

“Basta. Non c’è più tempo. È l’ora del-le scelte. Così non si può più andare avanti. O le priorità si risolvono prima dell’estate o c’è il rischio di far entra-re il sistema economico in una spirale recessiva molto pericolosa”. L’accorato appello al Governo Letta arriva dalla Cna del Veneto, che in più occasioni ha ribadito la necessità di interventi urgen-ti prima che per la crescita e lo sviluppo delle imprese, per la loro sopravvivenza e ripresa. Già la mobilitazione nazionale di Rete Imprese Italia, il 28 gennaio di quest’anno, aveva lanciato un messag-gio forte e chiaro al governo centrale di Roma. Con l’invito a fare presto, per affrontare i punti fondamentali: fisco, la-voro, credito, burocrazia e infrastruttu-

re. Di tempo ne è passato dal giorno del-la mobilitazione generale. E adesso, che finalmente un governo c’è, si attendono risposte chiare e soprattutto immediate. “La riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro è la prima urgenza – dice il presidente di CNA Veneto Alessandro Conte - è un elemento indispensabile i cui riflessi possono essere misurati in tempi molto rapidi in termini di man-tenimento e ripresa della occupazione. La seconda richiesta è l’impegno as-soluto del governo per rifinanziare gli ammortizzatori sociali e in particolare la cassa integrazione in deroga. Ciò sia per non lasciare i lavoratori senza alcun sostegno economico sia per evitare che il costo delle sospensioni ricada sulle

imprese. Questi due strumenti hanno, dal punto di vista della macroeconomia, l’obiettivo di sostenere il reddito dei cit-tadini e quindi di far ripartire la doman-da di beni di consumo. Fino ad oggi solo la domanda estera è stata positiva, una sorta di unica ancora di salvezza. Ma il problema è il mercato interno: il consu-mo delle famiglie è fortemente depresso dalla politica fiscale. A queste questioni se ne aggiungono altre due altrettan-to importanti per le imprese. La prima che il governo metta in atto politiche e risorse adeguate per il sostegno al cre-dito, attraverso il rifinanziamento del fondo centrale di garanzia che possa a sua volta sostenere il sistema dei confidi. E la seconda che lo stato onori nei fatti

di Luisa Nicoli

1111attualitÀ

DaLLa CNa aL govErNoE’ L’ora DELLE sCELtE

la legge per il pagamento di una parte dei debiti che le pubbliche amministra-zioni hanno nei confronti delle imprese. Siamo purtrppo di fronte ad una nor-mativa troppo complessa e farraginosa. Ci auguriamo che, in fase di discussione parlamentare, possa essere modificata valorizzando soprattutto il meccanismo della compensazione tra debiti delle im-prese, fiscali e previdenziali, e i crediti che hanno per beni e servizi forniti dalla pubblica amministrazione”. La questione del credito per le imprese è diventata di sostanziale importanza. “I prestiti non restituiti dalle imprese alle banche stanno crescendo in manie-ra abbastanza forte e quindi da un lato gli istituti di credito hanno un’esposi-zione tendenzialmente elevata, dall’altro

però le stesse imprese non avendo op-portunità di lavoro hanno frenato non solo la partita degli investimenti ma an-che della liquidità”.In questo quadro non vanno dimenti-cate però le questioni a medio periodo e di maggior respiro: in primis la que-stione della burocrazia che grava sulle aziende come un macigno. “Un nodo cruciale – continua il presidente Conte - annualmente si scaricano sulle imprese in media 31 miliardi di oneri derivan-ti dalle complicazioni burocratiche di varia natura (dato a livello nazionale). Serve quindi uno sforzo straordinario di semplificazione e di delegiferazione. Questo è un modo anche per ridurre il costo della pubblica amministrazione: se introduci meccanismi più semplici e un’informatizzazione spinta nella PA è evidente che una parte delle risorse oggi utilizzate per pagare prestazioni lavora-tive possono essere ridotte o utilizzate diversamente”. “Qualcosa si muove? Sì, vedi lo sportello unico comunale per le attività produt-tive. Una prima risposta che però deve essere consolidata e resa maggiormen-te efficiente, riducendo il numero delle pratiche che oggi le imprese continuano a dover fare fuori dallo sportello unico. Il Suap deve diventare un unico punto di riferimento. Anche per l’edilizia urba-nistica e l’ambiente. Serve uniformità di normative e unificazione della moduli-stica”.Il rapporto dell’osservatorio “Federa-lismo e Impresa” del 2012 di CNA ha detto che il Veneto è sesto per pressio-ne tributaria e ultimo per trasferimenti statali e risulta particolarmente pena-lizzato dall’attuale assetto della finanza pubblica territoriale. Così come Lom-

bardia ed Emilia. “La questione da risol-vere nel medio periodo chiama in causa una riforma, anche di tipo istituzionale, più complessa – spiega il presidente di CNA Veneto Alessandro Conte - il federalismo, come era stato pensato, di fatto non si è realizzato ma c’è forte l’e-sigenza di riequilibrare una situazione che vede le regioni del nord fortemente esposte al prelievo da parte dello stato

senza avere delle contropartite adegua-te. Il residuo fiscale a vantaggio della na-zione però non può durare troppo a lun-go: se a Veneto, Lombardia ed Emilia, ovvero la parte più dinamica e vitale del paese, carichi un così eccessivo fardello queste regioni non potranno più essere un traino positivo per l’Italia. Occorre che il cavallo che produce risorse sia sostenuto altrimenti non traina l’intera carrozza nazionale. Il settore più in cri-si? L’edilizia, che è praticamente ferma a causa della restrizione degli investi-menti della pubblica amministrazione e la mancanza di risorse dei privati. In tal senso il governo dovrà fare ogni sforzo per mantenere, anche dopo giugno, la regola della detassazione del 55% sugli investimenti destinati al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici”.Dalla Cna Veneto le richieste insom-ma sono diverse. E coinvolgono anche il sistema della pubblica amministra-zione. “Noi vorremmo una modifica del patto di stabilità, un allentamento del

vincolo che porti ad escludere gli inve-stimenti, totalmente o almeno in parte, in modo tale da consentire alle ammi-nistrazioni locali che hanno autonoma-mente risorse a disposizione di poterle utilizzare senza essere penalizzate e bloccate dal patto di stabilità. Una sorta di ‘golden rule’ europeo sul sistema del-le autonomie locali: comuni, province e regioni”.

I dati dell’Osservatorio 2012 di CNA dicono che il Veneto è sesto per pressione fiscale e ultimo

per trasferimenti statali: così non può andare avanti

Alessandro Conte, Presidente CNA Veneto

1212 copertina

L’internazionalizzazione del si-stema imprenditoriale è cruciale per la crescita del Paese: infatti, dato il con-testo macroeconomico attuale, in cui i consumi sul mercato interno sono com-pressi dalla necessità di riduzione dei debiti accumulati, sia pubblici sia priva-ti, recuperare punti di crescita richiede sostanzialmente una maggiore competi-tività delle nostre imprese su scala glo-bale, che a sua volta permetterebbe di catturare la crescita in atto soprattutto nei mercati emergenti. Il 2012 conferma che l’export è la prin-cipale leva di sviluppo in questa fase di difficoltà dell’economia italiana ed euro-pea, con l’Italia che è riuscita a difendere le sue quote di mercato in un contesto globale caratterizzato da forte rallenta-mento di alcune grandi economie emer-genti e da limitato sforzo promozionale del Sistema Italia.

Nonostante un alto costo del denaro, il limitato accesso al credito export, il for-te rallentamento di alcune geografie e la limitata attività di promozione, l’Italia nel 2012 ha avuto il primo surplus di circa 8-10 Mld € della Bilancia Com-merciale complessiva (incluso energia) in 10 anni. Questo surplus 2012 è stato ottenuto in anni di alto prezzo di Gas e Petrolio grazie ad un avanzo record del Manifatturiero (~ 80 Mld €) e a una ri-duzione generalizzata dell’import.In questo contesto le micro-piccole im-prese hanno giocato un ruolo primario, nonostante siano spesso penalizzate da un “sistema” che non crea per queste imprese un ambiente particolarmente favorevole, risultano comunque essere competitive nel contesto interna-zionale, sulle circa 206mila imprese esportatrici oltre 120mila fanno parte di una classe dimensionale compresa tra 1 e i 9 addetti.Detto questo, la riflessione che dobbia-mo porre alla base delle nostre conside-razioni per la progettazione di politiche e azioni di sostegno per il futuro è che è vero che l’export mondiale è previsto in crescita nei prossimi anni, ma sempre più verso mercati dove la quota di mer-

cato italiana è meno forte.Questo nuovo scenario economico im-pone dunque una riflessione sul ruolo che le piccole e micro imprese ita-liane devono avere nel contesto dell’eco-nomia mondiale.Nuovi importanti attori sono apparsi sulla scena globale nel corso dell’ultimo decennio e altri stanno ormai salendo alla ribalta, opportunità verso le qua-li non stiamo dedicando le opportune attenzioni. È necessario quindi attivare una strategia bifocale: una forte azione sui nuovi mercati emergenti senza di-stogliere l’attenzione dal consolidamen-to della presenza sui mercati cosiddetti tradizionali, dove le nostre imprese con-tinuano a mantenere la quota più consi-stente del loro export. A tale scopo, occorre una definizione delle priorità delle iniziative di promo-zione per aree geografiche, aree setto-riali e tipologie di attività (interscambio, investimenti, integrazioni produttive).Il Sistema Paese deve operare in maniera integrata in questa direzione attraverso la Cabina di Regia per l’in-ternazionalizzazione per costruire una strategia promozionale del sistema eco-nomico italiano rispondente alle esi-

Nel 2012 l’estero è stato la principale leva di sviluppo per l’economia e l’Italia è riuscita a difendere le sue quote di mercato - Ma lo scenario mondiale sta cambiando, con nuovi attori che nell’ultimo

decennio sono apparsi sulla scena globale e stanno salendo alla ribalta - Oggi l’internazionalizzazione è quasi una scelta obbligata - Servono una strategia bifocale e una definizione delle priorità

di Antonio Franceschini

ExPort: attENzioNEai Nuovi MErCati

Antonio Franceschini, Responsabile Ufficio Internazionalizzazione e Mercato CNA Nazionale

1313copertina

genze delle imprese, prevedendo delle azioni promozionali specifiche per le MPMI, e fornendo loro anche un orien-tamento sui percorsi da intraprendere nei mercati internazionali.In una situazione di carenza di risorse, ma soprattutto per far fare un salto di qualità all’attività promozionale dell’I-talia deve essere realizzata una con-divisione della pro-grammazione tra tutti gli attori coinvolti nel processo, a partire dai Ministeri e dalle Regio-ni, facilitando la comu-nicazione fra il territorio e le istituzioni centrali; deve essere definito un mecca-nismo puntuale di coordinamento con le Regioni, nell’ambito della loro auto-nomia, non deve essere poi trascurato un coordinamento con il Ministero del Turismo e l’ENIT. La rete diplomatica rappresenta un ulteriore elemento di particolare qualità per il reperimento di informazioni e l’individuazione di mer-cati d’intervento.

Dobbiamo poi pensare a progettua-lità intersettoriali per promuovere e sostenere le qualità e le capacità del Sistema Paese, ad esempio l’agroalimen-tare, l’artigianato, i territori, la moda e il turismo possono condividere percorsi così come l’agricoltura, la meccanizza-zione agricola, l’industria alimentare dell’imballaggio.

Oggi l’internazionalizzazione rappre-senta una scelta strategica quasi obbli-gata per le imprese che vogliono giocare da protagoniste e crescere, migliorare ed affermarsi nei nuovi scenari competitivi della globalizzazione.La presenza sui mercati esteri è dunque sempre più avvertita dagli imprendito-ri come un’opportunità da cogliere se non addirittura un elemento vincolan-te, portare la propria azienda su uno o

più mercati esteri è un processo in molti casi di una complessità paragona-bile all’inizio di una nuova attività d’im-presa; proprio per la sua complessità e per l’impatto che ha sull’intera struttura aziendale è necessaria un’attenta e ade-guata attività di pianificazione per non vedere fallire il progetto di internazio-nalizzazione.

CNA è dunque forte-mente impegnata nel sostenere l’interna-zionalizzazione delle micro e delle piccole e medie imprese italiane

con l’obiettivo di aumentarne la pre-senza in termini quantitativi attraverso azioni promozionali e formative.Per affrontare il tema dell’internaziona-lizzazione e mettere le imprese, soprat-tutto le micro, piccole e medie in condi-zione di vincere la sfida occorre creare un ambiente favorevole attraverso una strumentazione che vada oltre il solo si-stema di incentivazione e in questa dire-zione va l’impegno di CNA.

CNA è fortemente impegnata nel sostenere le impreseche affrontano la sfida dei mercati esteri

attraverso azioni promozionali e formative

14 copertina

Viviamo in momenti certamente difficili per l’economia italiana, una crisi che si prolunga ormai da molti, troppi anni, che coinvolge, chi più chi meno, tutti i settori merceologici ed in particolare le piccole-medie imprese che hanno sem-pre rappresentato la forza e la vitalità del nostro tessuto economico-sociale.L’unica “arma” per reggere la situazio-ne e tentare di uscire da questa spirale sembra rappresentata dall’export, uscire cioè dai nostri confini per immergerci nel mercato globale. Nuovi paesi, nuove economie, luoghi dove c’è maggiore cre-scita e sviluppo, alla ricerca di consuma-tori con disponibilità economiche e con tanta voglia di Made in Italy.Ma non è così semplice: distanza fisica e culturale, concorrenza a tutti i livelli, normative, dazi, transazioni finanziarie, lingua… Nasce così il Consorzio Export di Verona, ne parliamo con il direttore Luciano Rossignoli.Quando nasce il Consorzio, come si è sviluppato, cosa fa in concreto?“Il Consorzio nasce nel 1984 per volon-tà di un gruppo di imprese artigiane che avevano qualche esperienza di mercati esteri (soprattutto Germania, Austria,

usCirE Dai CoNfiNiPEr rEggErE La Crisi

A Verona è il Consorzio Export, nato nel 1984, a sostenere le imprese e ad indicare la strada per affrontare i mercati esteri - Vanno sfruttati tutti i canali possibili, sia pubblici che privati - Oggi si va

verso l’Est Europa, il Sud Est Asiatico, il Medio Oriente e il Nord America che è in ripresa

Svizzera e Francia), che volevano incre-mentare la loro presenza su questi mer-cati, trovarne di nuovi, ma soprattutto volevano avere un ruolo attivo. Un ruolo che le liberasse dall’attesa di clienti nella propria bottega e che le proiettasse nei mercati per progettare una vera azio-ne di internazionalizzazione. In questo caso il consorzio è stato individuato come uno strumento in grado di facili-tare questo processo”. Cosa ha fatto e cosa fa quindi il Con-sorzio per le imprese associate?“Nel tempo i servizi si sono ampliati e specializzati. Dai servizi di base fino all’organizzazione di fiere e missioni, workshop ed incontri B2B in Italia e all’estero. Proponiamo ricerche di mer-cato specifiche, forniamo informazioni commerciali, assistenza doganale, con-trattualistica internazionale, sostegno a partecipazione a gare e bandi pubblici. Un ramo della nostra attività sviluppa azione di formazione dedicata e suppor-ta le aziende nella realizzazione di mate-riali di presentazione”. “I nostri associati sono piccole imprese e spesso scontano il problema della di-mensione. Per questo, negli ultimi anni, stiamo spingendo molto sulle aggrega-zioni di imprese per affrontare assieme i mercati internazionali, soprattutto quel-li nuovi e più difficili (iniziative comuni, rete commerciale condivisa, promozio-ne e comunicazione integrata…)”.Ma chi può far parte del consorzio?“In base alla nuova normativa per i

consorzi per l’internazionalizzazione possono associarsi tutte le tipologie di imprese e questo facilita la operatività di strutture come la nostra e da’ mag-giori opportunità alle imprese di inte-grarsi e presentarsi sul mercato come filiera completa. Per sviluppare l’azione è necessaria una forte correlazione tra Consorzio ed Impresa in quanto il Con-sorzio si configura quasi come come un ufficio distaccato della impresa associa-ta”.Per affacciarsi a nuovi mercati, è più opportuno appoggiarsi alla Associa-zione, a Consorzi, a banche, a canali diplomatici?“Per una impresa è opportuno sfrut-tare tutti i possibili canali, sia pubblici che privati, secondo le competenze e il progetto di ciascuno. Per alcuni mercati è più semplice reperire le informazioni o attivare rapporti, per altri è più com-plesso e quindi è fondamentale poter contare su ‘agevolatori’ locali. Diciamo che uno dei vantaggi del Consorzio è che funziona come ‘sportello unico’ per le imprese ed è in grado di attivare le varie sinergie tra tutti i soggetti e quindi agevolare il compito dell’imprenditore e fargli risparmiare tempo”.Anche un piccolo artigiano può quin-di approcciarsi ai mercati esteri?“Certamente, ma tenendo conto del prodotto, della struttura aziendale, del-la organizzazione e…. della volontà di mettersi in gioco e di investire qualco-sa. Ci devono essere alcuni requisiti e

di Ferdinando Marchi

vi mercati, come il Brasile, la Cina e, ag-giungo, anche l’Africa. Teniamo anche presente che in alcuni mercati non ci si può limitare o non è possibile fare solo export. Occorre trovare delle forme di collaborazione con soggetti locali, av-vicinare il consumatore finale al nostro prodotto, farlo conoscere e, in alcuni casi, farlo toccare con mano. Insomma è riduttivo parlare solo di export, meglio parlare di internazionalizzazione delle imprese”.Quali sono i prossimi obiettivi per il Consorzio?“Vorremmo contribuire al processo di internazionalizzazione delle impre-se associate affinchè siano in grado di uscire dai soliti confini ed affrontino il mercato globalizzato, senza perdere il

1515copertina

legame con la loro cultura e le proprie radici. Per fare questo pensiamo di at-tivarci, insieme con l’Associazione, per l’attivazione di progetti di aggregazione di impresa che intervengano sul tema della innovazione di prodotto e della commercializzazione. Temi sui quali devono riflettere soprattutto le piccole imprese visto che i costi e le competen-ze per affrontare i mercati globali o per realizzare innovazioni di processo e di prodotto spesso non sono alla portata della singola piccola impresa”. Ha quindi senso una collaborazione con la CNA di Verona e magari uno sportello di informazione e accompa-gnamento?“Per quanto abbiamo sostenuto finora, certamente acquista grande importan-za la collaborazione con le Associazioni di Categoria come la CNA, che rappre-senta molte aziende, di tanti settori e ne conosce i problemi ma anche le poten-zialità, che offre loro servizi ma anche informazioni che possono orientare lo sviluppo dell’impresa. In questa direzio-ne va la sperimentazione di uno sportel-lo estero intrapresa tra il consorzio e la CNA di Verona”.

condizioni, non si può sperare solo nella buona sorte. Ovviamente tutto deve es-sere proporzionato, non si corre in For-mula 1 con la 500, ma anche con la 500 si può fare strada”.Quali sono i mercati che oggi “tirano” di più, quelli nuovi e quelli invece co-nosciuti? E i nuovi mercati sono solo all’estero?“Dipende dai prodotti. Certamente, se guardiamo ai flussi dell’export, oggi i nostri migliori mercati sono quelli dell’Est Europa (Russia in particolare), del Sud Est Asiatico, del Medio Orien-te, del Nord America (che è in ripresa). Ma è ancora consistente il nostro export verso mercati più tradizionali come ad esempio la Germania e la Svizzera. Poi ci sono quelli che vengono definiti nuo-

in the world

16 copertina

MErCato gLoBaLE:

Formazione, accompagnamento, relazioni: sono queste le parole chiave per affrontare le sfide dell’export - Il confronto tra competenze diverse promuove la crescita del sapere, fondamentale per incrementare la competitività ma anche l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro - CNA punta anche su progetti

di comunicazione di gruppo e sulle collaborazioni distributive come nuove aree di lavoro

sostENErE LE PMi

Nel dibattito in ambito economico sono ampiamente raccontati i van-taggi, e soprattutto gli svantaggi, del-la piccola dimensione nell’affrontare la competizione globale. Ma un’ana-lisi presentata da CNA nazionale fa emergere un quadro diverso. Nel 2008, prima che la più grave recessione dal secondo dopoguerra colpisse l’econo-mia globale determinando una caduta verticale dell’interscambio commercia-le, il contributo alle esportazioni pro-veniente dalle imprese piccole e medie era pari al cinquanta percento del totale e, nonostante la limitata incidenza delle

esportazioni rispetto al fatturato totale, le PMI presentavano una proiezione in-ternazionale importante.Anche la distanza geografica dei mer-cati di sbocco non sembra costituire un vincolo insuperabile per le PMI. Queste, infatti, prima e dopo la crisi, si trovano a operare anche in mercati extra-europei con quote di export simili a quelle re-alizzate dalle imprese medio-grandi (è il caso dell’Oceania) e talvolta maggiori (paesi europei non Ue, Asia orientale, Medio Oriente, Africa).Infine i dati Istat segnalano che tra le imprese esportatrici, quelle più piccole

hanno pagato il prezzo più alto alla re-cessione globale del 2009. Basti dire che tra il 2008 e 2009 il numero di micro-imprese esportatrici si è ridotto di quasi 30 punti percentuali, una variazione che equivale a una riduzione di oltre 13mila unità.Le micro-imprese che hanno resisti-to alla crisi (e che hanno mantenuto quindi la loro presenza nei mercati esteri) sono però quelle che meglio delle altre hanno contenuto la cadu-ta delle esportazioni. I dati sembrano indicare che proprio la piccola dimen-sione ha permesso loro una maggiore

17copertina

flessibilità, intesa come abilità nell’in-seguire i mutamenti della composizio-ne geografica della domanda mondiale. Infatti, le microimprese sono quelle che, pur avendo patito in maniera più ac-centuata gli effetti della crisi del biennio 2008-2009, successivamente hanno sa-puto approfittare al meglio della ripresa del commercio mondiale e, a fine 2010, hanno recuperato per prime i livelli di export pre-crisi.Dall’indagine CNA emergono tre ma-cro tendenze, analizzate anche da Ste-fano Micelli (nell’editoriale a pag 9): una democratizzazione dell’interna-

zionalizzazione che riguarda aziende di dimensioni contenute, una riorga-nizzazione geografica del processo di internazionalizzazione a vantaggio delle economie emergenti e un cre-scente interesse da parte della doman-da estera di prodotti/servizi del Made in Italy, anche di brand meno noti. Per affrontare questi fenomeni è neces-sario mettere a punto una serie di stru-menti che abbia una sua coerenza siste-mica. Nella fase di costituzione delle premes-se al percorso di internazionalizzazione delle PMI, le politiche pubbliche devo-no puntare sulla qualificazione di un ca-pitale umano capace di proiettare l’azio-ne delle aziende oltre i confini nazionali. Questo vale sia per chi già opera presso le imprese, imprenditori compresi, così come per i giovani, di norma preparati dall’Università a confrontarsi con i pro-blemi della grande impresa.In questa prospettiva è auspicabile ope-rare lungo alcune direttrici fra loro com-plementari. È essenziale favorire un in-contro fra competenze diverse (tecniche e manageriali, manifatturiere e di mar-keting internazionale) promuovendo la crescita del bagaglio di saperi che deve caratterizzare chi entra nel mondo del lavoro e chi ne è già parte attiva. Que-sto sviluppo consente di accrescere non solo la competitività della piccola im-presa ma anche, più in generale, la sua capacità di sviluppare l’inserimento di giovani preparati nel mercato del lavoro.

A tal proposito nel prossimo periodo saranno attivati progetti di informazio-ne e di formazione sui temi dell’inter-nazionalizzazione destinati ai titolari ed ai collaboratori di imprese di piccole dimensioni anche con l’utilizzo di me-todologie didattiche che utilizzino le ICT, Information and Communication Tecnology.Abbiamo l’obiettivo di far matura-re una maggiore consapevolezza sui temi dell’internazionalizzazione e una maggiore comprensione delle criticità gestionali relative all’apertura verso i mercati esteri a cui sopperire con per-corsi formativi e con la messa a dispo-sizione di risorse specializzate in grado di aiutare l’impresa, o gruppi di imprese, nelle loro azioni e contemporaneamente di fare da coach a risorse aziendali per far maturare nuove competenze.In questo quadro l’impresa deve essere molto disponibile a farsi contaminare e ad interagire con tutte quelle strutture che il mondo istituzionale e associativo ha schierato per fare da partner dell’a-zienda in questa nuova operazione.Intendiamo inoltre attivare nuove strategie e nuovi strumenti per favori-re la comunicazione di tutte quelle nic-chie di eccellenza presenti nel nostro territorio. Progetti di comunicazione di gruppo, l’uso di collaborazioni per lo sviluppo di progetti di e-commerce e collaborazioni distributive come nuove aree di lavoro per costruire una piattaforma di partenza per crescere.

18 storie artigiane

di Luisa Nicoli

Dagli arredi in legno di qualità per abitazioni e uffici agli yacht di lusso: l’impresa Gianluigi Pettinà di Carrè ha trovato nuovi mercati per affrontare il difficile momento economico - La svolta nel 2009: ora il 50% del fatturato arriva dal settore navale su cui i titolari hanno comunque investito in professionalità

Oggi probabilmente non sarebbe più possibile senza capitali e supporto. Ma nel 1987 Gianluigi Pettinà, con una pas-sione per l’arredamento e la lavorazione del legno, dopo qualche anno da dipen-dente in un’azienda di Thiene, a 26 anni ha deciso di provarci da solo. Partendo da zero a Zanè, con coraggio, animo imprenditoriale e un po’ di incoscienza. Ora l’azienda Pettinà Gianluigi, capan-noni a Carrè in via Brenta, vanta una decina di dipendenti specializzati nelle diverse fasi della lavorazione del legno e materiali compositi e oltre 25 anni di esperienza negli arredamenti su misura, all’insegna della professionalità e dell’u-nicità dei progetti, con una produzione diversificata per fronteggiare la crisi, virando (è proprio il caso di dirlo) nel settore navale. Collaborazioni con ar-chitetti e designer affermati, personaliz-zazioni esclusive e piccole produzioni di nicchia hanno consentito all’azienda di trovare nuove strade e di uscire dal mer-cato comune. All’insegna dell’unicità. “E pensare che tutto è partito da un caseg-giato rurale adiacente alla casa familiare riadattato a falegnameria – raccontano Gianluigi Pettinà e la moglie co-titolare Manuela Bagattin – con 2/3 macchine base per le prime lavorazioni del legno e la verniciatura. E l’anno dopo, nel 1988, la decisione di fare il salto a Carrè, in occasione della lottizzazione della zona industriale”. L’azienda negli anni ha in-

vestito nella sede, un altro capannone adiacente in via Brenta è sorto nel 2005, in macchinari e innovazione puntando sull’arredamento su misura e quindi di qualità. Nel 2008/2009 i primi segnali della crisi e dopo tanti anni di lavoro il mercato di nicchia comincia a restrin-gersi. Così si sceglie di diversificare. L’occasione arriva dopo alcuni lavori a Venezia: gli arredi alla Residenza Pa-triarca in piazza S. Marco e al museo Cà Pesaro. “Un ottimo biglietto da visita” raccontano i titolari dell’azienda. Si apre così la strada del settore navale per un gruppo importante di Ancona: persona-lizzazioni esclusive, per clienti decisa-mente esigenti. “Parliamo di mega yacht di nicchia, da 60-80 metri di barca, che significa 60-80 milioni di euro di costo – raccontano Gianluigi e Manuela - si pretende perfezione: spendo tanti soldi e voglio il massimo. Si va dai 6 mesi ad un anno di lavoro per arredare comple-tamente una barca, secondo una con-cezione di costruzione completamente diversa da una casa”. Ovviamente molto dipende dalle richieste del cliente. Legni pregiati, radiche, palissandro, e grande attenzione ai tessuti, per tutti gli spazi: camere, cucina, saloni ma anche pale-stre e sale massaggio. Perché yacht come questi hanno davvero di tutto e di più. “Questo ci garantisce una buona parte del fatturato – dicono i titolari – su 1 milione di euro l’anno, poco meno del

50% arriva dal settore navale. In questo periodo di crisi una commessa che ci ha sicuramente aiutato, dandoci un lavoro sicuro”. L’azienda di Gianluigi Pettinà, dopo aver investito nel personale per il settore navale, per la parte tecnica e di progettazione interna e nella formazio-ne specializzata, ha poi puntato sul web. “Il passaparola non bastava più, la co-municazione oggi è fondamentale. Così è nato il sito www.pettinà.it, un’ottima presentazione”. Oggi i clienti sono per lo più italiani ma l’azienda guarda già all’e-stero. “È il prossimo obiettivo: il 20% del fatturato l’anno prossimo dovrà arrivare così”. Insomma, nuovi mercati e nuove strade. Davanti alla crisi non ci si ferma mai.

iMBarCati iN uNaNuova avvENtura

19storie artigiane

di Luisa Nicoli

Un’azienda di famiglia ha trasformato la produzione per salvare attività e posti di lavoro - Così la Pillon srl dai cancelli in ferro battuto è diventata leader a livello internazionale nel settore macchine raccolta

frutta - Un sogno nel cassetto che ha aperto le porte al mercato estero - E ora si punta all’Australia

Dai cancelli in ferro battuto di Fara e Breganze verso l’Europa, la Russia e ora l’Australia con le macchine rac-colta frutta. Ovvero come un’impre-sa artigiana affronta e supera la crisi. Chiedere alla Pillon srl, partita dalla la-vorazione metalli per conto terzi e arri-vata ad essere esportatore e leader rico-nosciuta a livello internazionale proprio nel settore macchine raccolta frutta. Una storia familiare che parte da lon-tano. Da Fara Vicentino, quando Fran-cesco Pillon alla fine degli anni Sessanta avvia l’attività di lavorazione ringhiere e cancelli in ferro battuto. Che piano pia-no coinvolge anche i figli Giuseppe, Ro-berto e Silvano. Nel 1991 nasce la prima officina meccanina TREP snc, fondata dai tre fratelli Pillon, che inizia a lavo-rare come contoterzista nella carpente-ria e da Fara si trasferisce a Breganze. Nel 2003 l’azienda resta a Giuseppe e Silvano, Roberto sceglie un’altra strada, e il lavoro va alla grande. “Ogni anno il fatturato aumentava del 30%” racconta Silvano Pillon. L’azienda cresce. Nel 2006 diventa Pillon srl, apre un nuovo capannone e punta alla qualità: è tra le prime ad avere i cancelli in ferro battuto certi-ficati ISO 9000, garanzia di sicurezza e professionalità. Nel 2008 però arriva

la crisi. “Avevamo già 20 dipendenti in azienda – continua Silvano Pillon – la scelta era lasciare a casa una deci-na di persone o inventarsi qualcosa. La mia coscienza mi ha suggerito di andare avanti, tra tanti sacrifici e mettendo in gioco tutto quello che avevamo, le no-stre case e le nostre proprietà, per inve-stire su un progetto, un sogno nel cas-setto, su cui avevamo iniziato a pensare oltre 10 anni prima”. Nel 1994-95 infatti i fratelli Pillon cominciano a lavorare alla creazione di un carrello per la rac-colta della frutta a terra. “Un progetto particolare, che richiedeva un impegno non da poco, una macchina a 4 ruote sterzanti con motore. C’era da investire tutto. Ma l’abbiamo fatto”. Con l’aiuto di un progettista esterno, ma sotto la consulenza Pillon, si svi-luppa l’idea e si arriva al prototipo nel febbraio 2009, dopo un anno di lavoro “dalla terza media in giro per il mondo” racconta Silvano “con la borsetta e tanta buona volontà per cercare nuovi sboc-chi e nuovi mercati”. Nel 2010 si presen-tano alla fiera agricola di Verona. “Ave-vamo capito che serviva una macchina raccolta frutta di qualità. Fondamentale l’aspetto sicurezza, su cui noi abbiamo puntato. E poi la portata: la nostra è di 1500 kg, le altre arrivano a 500 kg. In-

somma è più forte, più strutturata e più sicura. E certo costa anche di più”. A Ve-rona viene premiata come miglior mac-china esposta e i fratelli Pillon ricevono anche i complimenti della concorrenza. Si apre così un nuovo mercato e una nuova strada. “Dal 2010 abbiamo inve-stito ulteriormente, nel commerciale e con personale specializzato. A Verona ci eravamo presentati in fiera senza ordini ma grazie alla creazione di una rete com-merciale oggi vendiamo in Polonia, Olanda, Svizzera, Germania, Turchia, Serbia, Francia, Spagna, Brasile e Rus-sia. Con contatti avviati in Australia. L’85% della produzione va all’estero. Ed è stato fondamentale per sopravvivere”. La Polonia è il mercato più importante: dal 2010 su circa 200 macchine prodotte e vendute, 87 sono andate lì. Tra il 2011 e il 2012 intanto arrivano anche i riconoscimenti internaziona-li: Fiera in Slovenia medaglia d’oro come migliore applicazione sulla si-curezza sulla macchina raccolta frut-ta, in Francia medaglia d’argento con la stessa motivazione. Ora in azienda, soci Cna Vicenza da sempre, con Giu-seppe Pillon presidente provinciale co-struttori Cna, lavorano 27 persone, con un fatturato di circa 3 milioni 400mila euro.

Da fara aLL’EuroPaPEr suPErarE La Crisi

20 storie artigiane

Lo chiamano “il vero oro della nostra terra”. Oro che una volta colto, per essere valorizzato deve essere accura-tamente lavorato da mani esperte. Si tratta delle verdure, e l’obiettivo costante di DE.PA Sai srl è sempre stato quello di privilegiarne la qualità con prodotti fre-schi e di prima scelta, non tradendo mai le aspettative dei clienti. Tutti ne traggo-no: dai lavoratori delle tenute agricole, agli operatori in azienda ai clienti che lo servono in tavola.DE.PA, con sede a San Martino Buon Albergo, nell’est veronese, si occupa infatti di lavorazione, trasformazione e cottura di vari prodotti alimentari, nello specifico verdura: fornisce verdu-re fresche semilavorate e cotte a grandi aziende alimentari, gastronomie, azien-de di catering, catene distributive GDO, gruppi alberghieri e piccoli punti vendi-

ta presenti su tutta la penisola italiana, senza ausilio di strutture commerciali dedicate.Un’azienda, questa, che partendo da una solida attività artigianale, ha saputo co-struirsi un ottimo parco clienti offrendo prodotti vincenti, guidata da imprendi-tori che hanno saputo valorizzare i frutti del territorio nel più severo rispetto per il prodotto e per l’ambiente e fornendo un’ottima opportunità di lavoro sicuro a famiglie e giovani. E andando contro i pregiudizi negativi che circondano le attività che sfidano le crisi attuali, conti-nua ad investire su nuovi prodotti vege-tali (sempre naturali) anche con forme e contenuti non usuali.Nata circa 30 anni fa per iniziativa della famiglia De Marzi - Pasquali tramite la Società DE.PA. Snc, (nome che trae origine dalle loro iniziali),

DE.Pa.: “iL vEro oro”DELLa Nostra tErraNata trent’anni fa per iniziativa della famiglia De Marzi-Pasquali (da qui De.Pa.) l’azienda di San Martino Buon Albergo partendo da una solida attività artigianale si è costruita nel tempo un ottimo parco clienti

- Con la qualità dei prodotto vegetali: le verdure sono “cotte e servite” praticamente a chilometro zerodi Anna Martellato

oggi è messa a frutto tramite la nuova Società “DE.PA. Società Alimentare Italia Srl”, costituita nel marzo 2009 ed avviata l’anno successivo. La nuova struttura era necessaria per affrontare le sempre crescenti richieste di verdura fresca lavorata cruda e cotta fresche, le cosiddette “IV gamma semilavorati cru-di” e “V gamma”. Poter produrre volumi consistenti con metodologie innovative ha richiesto investimenti considerevoli con ricadute positive sulle aree locali e limitrofe. Le principali aziende fornitri-ci infatti provengono sempre dal territo-rio circostante: per dirla con uno slogan, l’oro della terra con loro è cotto e servito (praticamente a chilometro zero).La struttura è composta da 12 dipen-denti ed è condotta da Diego Pasquali che, supportato dall’esperienza dei ge-nitori, segue lo sviluppo e il consolida-mento aziendale. Il fatturato, anche in momenti di crisi, ha tenuto: quest’anno tenderà verso il futuro traguardo dei 4 milioni di euro. Davvero niente male, contando il fatto che ad oggi DE.PA non ha mai ottenuto aiuti di stato, finanziamenti a fondo per-duto o contributi comunali o regionali dedicati per le aziende.Un’azienda creata e avviata grazie al fi-nanziamento di banche con forti e sal-di radici territoriali, banche che, grazie anche al business plan costruito ad hoc, hanno saputo conoscere bene la realtà e ne hanno colto le potenzialità. Tutto questo sta contribuendo a far diven-tare il brutto anatroccolo DE.PA un vero cigno nel grande lago dell’attività commerciale nazionale.

21storie artigiane

DaLLa traDizioNEaLLa tECNoLogia

Coniugare gli insegnamenti tramandati di padre in figlio e rilanciarsi con le nuove tecnologie: la falegna-meria dei fratelli Margotto di Cerea ha puntato sulla webcam per mostrare in streaming ai clienti il lavo-ro e sul marketing via facebook - Così ha conquistato anche la cantante Regina per il camino di casa sua

di Anna Martellato

nemmeno i social network. “Inseriamo fotografie dei nostri lavori su facebook: facciamo una sorta di pubblicità a chi li ha commissionati. E così loro la fanno a noi, perché indicano la nostra pagina facebook ai loro amici o clienti, i quali vedono i nostri lavori… e da cosa nasce cosa”.

Webcam per mostrare ‘in streaming’ il lavoro ai clienti; marketing via facebook e a breve anche un nuovissimo sito web. E poi macchinari innovativi per mobili personalizzati nei dettagli. I fratelli Mar-gotto hanno saputo unire la conoscenza tramandata dal padre, alla nuova tecno-logia, facendo di queste due strade - per un certo verso opposte - il vero punto di forza.Fondata 40 anni fa dal padre Franco, oggi 68enne, la falegnameria artigiana crea mobili a Cerea (Verona) e nel 2004 è nelle mani dei figli Davide, 38 anni, Riccardo 34 anni, e Matteo, 32, in quello che in tutto e per tutto è un passaggio generazionale a regola d’arte. Perché a cambiare, anzi, a evolversi, è stato anche il modo di lavorare. “Ma papà ancora è in azienda che ci sorveglia”, scherza Davide. Terminati gli studi, i tre fratelli entrano uno ad uno a fare parte dell’a-zienda: cresce la superficie produttiva e vengono introdotte macchine inno-vative per garantire l’elevata precisione e velocità nelle consegne, mantenendo sempre la cura tipica della produzione artigianale. “Abbiamo acquistato mac-chine a controllo numerico. Siamo stati tra i primi a fare questa follia, ma con queste è possibile realizzare forature e fresature, quest’ultime utili per la lavo-razione delle casse acustiche”.Le casse acustiche rappresentano la prima nuova strada battuta dai fratelli Margotto. “Si è aperto un mondo nuovo, perché le casse di solito si trovano nere”. I fratelli Margotto invece le rivestono in legno, come il ciliegio, facendone un complemento d’arredo raffinato ed ele-

gante per gli appassionati.Ma con l’arrivo della crisi, che al mondo del mobile ha procurato non pochi dan-ni, la loro storia potrebbe essere stata ben diversa. “Negli ultimi anni è cam-biato il modo di lavorare. Oggi si lavora più al computer che in laboratorio. E si lavora di più su misura: se hai bisogno del tavolo qualsiasi vai all’Ikea, non da un artigiano – spiega Davide -. Anche la nostra azienda si è ridimensionata: anni fa eravamo in 9 oggi siamo in 4, perché chi è andato in pensione non è stato più rimpiazzato”. Il computer, in-ternet, i social network, la webcam: ecco il resto degli ingredienti per la ‘ricetta’ del successo dei fratelli Margotto. “Non abbiamo uno showroom, lavoriamo per ditte della Brianza che esportano all’estero e ci serviamo molto del web: i nostri prodotti sono apprezzati all’este-ro, in Russia e negli Emirati Arabi”. Ed è stato sempre grazie a una piccola, bana-le webcam, che in tempo reale hanno ri-solto un problema ‘tecnico’ di un arma-dio in Russia. “C’era un problema su una cornice: non sapevano come montarla. In 10 minuti grazie a webcam e skype abbiamo risolto il problema”. Poi, come in tutte le cose, ci vuole anche un pizzi-co di fortuna. Come quella volta che la cantante Regina ordinò il camino per la sua casa (finto camino: essendo in legno può bruciare solo bioetanolo). “Voleva una grossa R in foglia d’oro”, racconta Davide. Da lì il passo è stato breve: al-cuni wedding planner se ne sono inna-morati, mentre Pitti Uomo ci ha siste-mato dentro la sua collezione di scarpe da “vetrina”. I fratelli non tralasciano

22 speciale

6 giorni, 204.850 metri quadrati, 2500 espositori, 700 designer e 300mila visi-tatori da 160 paesi del mondo.Questi i numeri della 52esima edizione del Salone del Mobile, che dal 9 al 14 aprile ha fatto di Milano la capitale in-discussa del design internazionale nel settore Casa-Arredo. Ma lontano dall’atmosfera ovattata che si respirava nel polo fieristico Rho-Pero, c’era il Fuorisalone, l’evento che ha tra-volto e trasformato l’intera città. I nego-

zi sono diventati showroom, le piazze palcoscenici e le strade i luoghi di in-contro di visitatori, designer e artisti di tutto il mondo!E tra queste strade c’erano anche i nostri artigiani vicentini con due installazioni particolari, una nella sede di CNA Mila-no in Via Savona 52 e una nella Libreria Egea in Via Bocconi 8. Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione tra le CNA di Vicenza e di Milano Monza e Brianza che hanno dato vita ad un con-

test creativo interamente dedicato alla maestria artigianale e a quel saper fare che sono parte costitutiva del nostro pa-trimonio storico e culturale. Al contest hanno partecipato ben cin-quanta aziende dei settori dell’arre-do, delle decorazioni, della fotografia e della moda i cui prodotti sono stati esposti in oltre 200mq. di spazi rivolu-zionati proprio in occasione della De-sign Week. Tra questi erano presenti una ventina di oggetti made in Vicen-za, realizzati grazie alle iniziative che gli Artigiani assieme a CNA Vicenza hanno sviluppato in questi anni: AAA Cerca-si Nuovo Artigiano, Edition of Six ed Edition of Nine. Prodotti unici, serie limitate e materiali di alta qualità: dal legno al marmo, dai metalli preziosi alla carta riciclata, dalla ceramica al vetro… tutti nati dal connu-bio tra la manualità artigiana e il talento di designer nazionali e internazionali.Oltre all’esposizione ampio spazio è sta-to dedicato ad eventi, talk e occasioni di confronto. Tra tutti ha segnato un mo-mento importante l’incontro di venerdì 12 ‘Nuove prospettive sinergiche tra designer e artigiani’ con la presenza di Marco Bettiol, ricercatore di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Padova, in cui gli Artigiani del fare hanno condiviso i loro lavori e le loro esperienze con l’altro lato della manifat-tura: il mondo dei designer! All’incontro

Se la rassegna di Milano doveva dare un messaggio su quello che è e che potrebbe essere il futuro del nostro paese, difficilmente poteva essere più chiaro: numeri da record per un evento che ha travolto e

trasformato la città - Protagoniste anche le nostre imprese, con due installazioni particolaridi Irene Tecchio

artigiaNi viCENtiNi aL fuorisaLoNE 2013

- OPEN ESIGN ITALIA FACTORY -Il progetto Factory nasce come diretta conseguenza della manifestazione Open Design Italia, partita nel 2010 come concorso annuale, per esplorare e premiare in maniera inedita il panorama internazionale dell’autoproduzione e il design di piccola serie.La collaborazione con CNA Vicenza è nata dalla volontà di creare nuove sinergie tra i designer autoproduttori vincitori di Open Design Italia e una rosa selezionata di Arti-giani del distretto vicentino, per incentivare nuove forme di produzione e di vendita.Open Design Italia Factory è completamente diversa dalle precedenti sperimentazioni. Non si tratta di un matching ‘one to one’ tra il designer e l’artigiano per la creazione di un catalogo di pezzi in edizione limitata, ma bensì di tavoli di lavoro collettivi, in cui ciascuna figura è chiamata a interagire alla pari per la realizzazione di una collezione di oggetti semplici e di rapida costruzione che possano essere appetibili per il mercato dell’ecommerce.L’Alta selezione degli attori crea un valore aggiunto e una differenziazione rispetto a situazioni già presenti nel mercato. Il branding della collezione le conferisce maggiore forza rispetto al prodotto venduto singolarmente. E la creazione di queste sinergie tra designer e artigiani può incentivare economie di scala e una forma di impresa più “leg-gera” e temporanea.La collezione sarà lanciata alla prossima edizione di Open Design Italia 2013, che si svolgerà a Venezia dal 22 al 24 novembre 2013, per essere poi promossa nei principali canali di e-commerce dedicati all’artigianato e al design autoprodotto.

23speciale

Sviluppo

I NOSTRI SPORTELLI a Vicenza e a Verona Artigiano è un Consorzio Fidi. La sua attività principale

consiste nella prestazione di garanzie, a favore dei propri associa-ti, al fine di agevolare l'accesso al credito. Sviluppo Artigiano si prefigge altresì l'obiettivo di aggregare le imprese per semplificare il dialogo con il sistema bancario e finanziario e migliorare la conoscenza dei prodotti.

Sviluppo Artigiano opera in Veneto e in Lombardia. È iscritto nell'Elenco Speciale degli Intermediari Finanziari, previsto dall'art 107 del T.UB. e, in quanto tale, è soggetto alla vigilanza della Banca d'Italia. Per questa ragione il sistema bancario e finanziario attribuisce particolare vigore alle garanzie rilasciate da un Confidi quale Sviluppo Artigiano.

Le principali linee di credito di Sviluppo Artigiano sono: - credito a breve (fido di c/c, sbf, anticipo fatture, anticipo contratti, etc.) - credito a medio/lungo termine (mutui per investimenti e progetti di innovazione, consolido passività, ristrutturazione di posizioni debitorie, liquidità)- finanziamenti agevolati- credito per l'avvio di nuove imprese

Diamo credito alla tua impresa

VicenzaVia G. Zampieri, 19 t. 0444 569900 f. 0444 [email protected] anche a:Bassano del Grappa, Castegnero, Cornedo Vicentino, Molvena, Montecchio Maggiore, Schio e Thiene

Presenti anche a:Cerea, Nogara, S. Martino BuonalbergoS. Pietro in Cariano

VeronaVia Cà di Gozzi, 41 scala At. 045 8300219f. 045 [email protected]

erano presenti anche le coordinatrici di Open Design Italia, progetto nato per dare visiblità e per costruire un mercato per il design autoprodotto, assieme ad alcuni vincitori delle precedenti edizio-ni di O.D.I.Il dialogo che è avvenuto ha dimostrato che Artigiani e designer si stanno avvici-nando per rompere quell’autonomia che li aveva sempre contraddistinti. Stanno imparando a fondere i loro linguaggi e a costituire dinamiche e opportunità per definire un nuovo equilibrio che possa portare benefici a entrambe le figure.È emersa chiaramente la volontà da par-te del mondo dei piccoli di procedere con processi innovativi, sia dal punto di vista del prodotto che della comunica-zione e del rapporto col mercato.

Il Nuovo Artigiano ha capito che inte-grando al suo lavoro un buon disegno e le potenzialità delle nuove tecnologie può raggiungere nuovi target e trovare nuovi sbocchi economici.Perciò, oggi, la sfida è di trasformare queste sperimentazioni positive in cre-dibili percorsi di commercializzazione a livello internazionale. Sta crescendo, infatti, la richiesta di nuove modalità di internazionalizzazione maggiormente in linea con le caratteristiche di produ-zioni su piccola scala, anche in ragione di un mercato interno in crescente dif-ficoltà.È per questo motivo che le Associazioni Artigiane di Vicenza, CNA e Confarti-gianato assieme, hanno sviluppato un nuovo percorso condiviso, Valore Ar-

tigiano, per promuovere e sostenere il mondo artigiano  del territorio vicenti-no. Un progetto dal format innovativo per far sì che il nostro territorio produt-tivo possa essere un punto di riferimen-to internazionale per l’industria creativa sui temi del saper fare e dell’innovazio-ne. L’obiettivo che si sono prefitte le due associazioni è di  far accrescere la con-sapevolezza sulla rilevanza della figura dell’artigianato e favorire una collabora-zione sistematica tra il mondo della cre-atività internazionale e gli Artigiani del nostro territorio per provare a indagare e testare nuove opportunità commercia-li.Il progetto sta iniziando a fare i primi passi e si concluderà verso la fine del prossimo anno.

gli hotel comevetrine d’arte

I “Tesori di Verona” è l’iniziativa che ha rilanciato la lavorazione del legno e del mobile trasformando gli alberghi del Lago di Garda e della città in spazi espositivi promozionali - Obiettivo: attirare i turisti

verso una produzione di qualità - Dopo il successo del 2012, quest’anno si replica anche con l’artigianato

di Ferdinando Marchi

24 speciale ii

Si chiama “I Tesori di Verona” ed è l’i-niziativa svolta in collaborazione tra CNA, Confartigianato, CASArtigiani e Confcommercio Settore Turismo, con il patrocinio di Provincia e Came-ra di Commercio.La scorsa estate sono stati venti gli ho-tel sparsi sul territorio provinciale, area Lago di Garda e Città, che hanno tra-sformato i loro spazi di accoglienza in “vetrine” da esposizione per la promo-zione del mobile d’arte. Obiettivo dell’iniziativa è sviluppare nei turisti la consapevolezza che il territorio veronese è famoso anche per la produ-zione e la lavorazione del legno e del mobile. “Abbiamo voluto coniugare due eccel-lenza dell’area veronese che sono il tu-rismo e la lavorazione artigianale del legno – racconta Ferdinando Marchi Segretario della CNA veronese - per-ché allora non unire le due cose? L’idea degli show room all’interno degli alber-ghi è venuta agli imprenditori che, tra-mite queste ‘vetrine’, danno la possibilità al turista di toccare con mano le nostre produzioni, non solo di ammirarle in

catalogo”.Una sinergia a sostegno del ‘Made in Verona’ insomma.L’iniziativa è stata accompagnata da de-pliant plurilingue, locandine ed un ap-posito sito internet www.tesoridiverona.it. Artigiani e albergatori, le loro Asso-ciazioni, hanno dimostrato di credere che fare sistema può produrre iniziative di qualità e di grande visibilità a costi eccezionalmente contenuti.Nel 2013 si replica, ma si cambia an-che. L’edizione di quest’anno infatti che oltre al settore mobile sarà estesa anche all’artigianato artistico, prevede l’esposizione di articoli nelle hall di 20 Hotel tra Lago e Provincia al fine di far conoscere ai turisti il distretto del mo-bile d’arte, le aziende e il patrimonio di competenze e tradizioni dei nostri artigiani. Novità! È prevista inoltre la stesura di un calendario “eventi” nelle location più suggestive (da definire) in cui gli artigia-ni artisti (decoratori, sarti, intarsiatori, ceramisti…) possano “raccontare” ai tu-risti il proprio mestiere proponendo la vendita delle loro realizzazioni.

Inoltre vi sarà una opportunità, per chi vorrà aderire di aprirsi alla internazio-nalizzazione.È prevista infatti l’organizzazione di vi-site nelle nostre aziende di importan-ti studi di architettura di Cina e Hong Kong per indurli a far produrre qui le loro commesse contract di hotel, navi, residenze, ristoranti di lusso ecc.Il progetto interassociativo è in colla-borazione con Camere di Commercio all’estero, Consolati, Università di Ve-rona. È un’iniziativa ad alto livello che seguirà un preciso piano di marketing per “ven-dere” al meglio il network di imprese ar-tigiane: una grande impresa a rete unica al mondo. Cosa molto importante: il progetto non è solo per le falegnamerie, ma si possono coinvolgere: fabbri, pit-tori, vetrai ecc, ovvero tutto il mondo dell’artigianato.Le imprese pertanto potranno sceglie-re tra diverse opportunità: allestire una show room in un hotel, ospitare una delegazione straniera all’interno delle aziende, aderire a iniziative iti-neranti.

Reali risparmi e vantaggi economici

Nessun costo di attivazione

Un consulente sempre a tua disposizione

Servizi di marketing ambientale gratuiti in caso di scelta di energia pulita e gas CO2 free

Numero verde per contattare il servizio clienti con personale interno qualificato

Servizio di autolettura tramite web o telefono, per fatture sempre precise

Altri servizi online (consultazione ed archiviazione fatture, report dei consumi e molto altro)

CNA Vicenza sceglie Multiutility S.p.A. e Trenta S.p.A.

- società del Gruppo Dolomiti Energia -

per dare nuova energia ai suoi associati

Per info: CNA VicenzaTel.: 0444.569900email: [email protected]: www.cnavicenza.it

Per partite iva e aziende: Multiutility S.p.A.Tel.: 800.046.318email: [email protected] (rif. CNA VI)web: www.multiutility.it

Per domestico: Trenta S.p.A.Tel.: 800.990.078email: [email protected]: www.trenta.it

Vai su Cnavicenza.it e scopri come accedere alle condizioni a te riservate.

2626

Il web, internet, i social network: ma le nuo-ve tecnologie ci rendono liberi o ci schiaviz-zano? La rivoluzione digitale governa ormai la nostra vita e siamo arrivati al punto di chiederci se effettivamente, tra speranze e nevrosi, il web ci arricchisca o renda mise-rabili.Gianni Riotta, editorialista de La Stampa, dagli Stati Uniti, dove insegna alla Princeton University, ci fornisce un buon strumento per comprendere questa realtà sempre più presente nelle nostre vite e abitudini. Il web ci rende liberi? (Einaudi, 18 euro, 160 pagi-ne) afferma che alla fine del Novecento si è

LEtturETitolo: il web ci rende liberi?

Le smart cities non sono uno slogan, e neppure una fantascientifica intuizione di qualche esperto per ricercare miglioramen-ti e innovazioni come pura digitalizzazione dell’esistente. Tutt’altro, semmai: le città in-telligenti, o smart cities, devono essere in-tese come innovazione consapevole di un sistema che parte dai cittadini, non dalla tecnologia. E’ il processo, quindi, che deve essere in-vertito mettendo le persone, i city user, al

centro del cambiamento. Michele Vianello esplora tutto questo nel suo nuovo libro che appare come una tranquilla e appassionata passeggiata nel futuro delle realtà urbane. Le tracce di questo futuro si vedono nelle realtà più avanzate e nei progetti meglio av-viati. Per la prima volta viene proposta, alle amministrazioni cittadine e alle imprese che traggono il loro business dall’innovazione negli ambienti urbani, una metodologia per governare i processi innovativi.

Titolo: Smart Cities Come gestire la complessità urbana nell’era di Internet

Una giornalista e un venture capitalist italia-no trapiantato a New York raccontano l’ef-fervescenza creativa della città americana, diventata negli ultimi anni la nuova mecca delle start-up. Il fulcro del libro sono le cinquanta inter-viste fatte a chi, a vario titolo, fa parte di quella che viene ormai definita la “comu-nità tecnologica” della Grande Mela: storie, esperienze, successi, fallimenti ma, sempre,

testimonianze in prima persona. Un aiuto importante anche per chi è giovane e cerca finanziatori. Il libro è dedicato ai giovani (e meno giovani) italiani che vorrebbero crea-re la loro start-up. Magari senza bisogno di traslocare a New York. La ricetta, infatti, è applicabile anche in Italia, dato che quello che è successo nella Grande mela può acca-dere ovunque. Sempre che la politica se ne renda conto.

Titolo: Tech and the City The Making of New York’s Startup Community

chiuso il secolo delle Masse e si è inaugurato il XXI, quello delle Persone, gli Individui. Ma a decidere le sorti della rivoluzione sa-ranno i nuovi contenuti che sapremo crea-re, senza lasciarci ipnotizzare dalla potenza della tecnologia. Dietro questo libro però c’è molto di più di un saggio sulla rete: è anzi la dimostrazione di quanto sia importante un “testimone esperto”, che sappia aiutare a leggere tra le righe, offrendo chiavi di lettura credibili. E dove al centro c’è sempre la Per-sona che decide quali caratteristiche avrà la Macchina. Particolarmente utile per gli ad-detti ai lavori (giornalisti) e non solo.

rubriche

2727

Titolo: Smart Cities Come gestire la complessità urbana nell’era di Internet

DEstiNazioNiovvEro i Nuovi MErCati

Gli Emirati Arabi costituiscono una meta privilegiata per il no-stro export. Varie sono le motivazioni che sostengono questa af-fermazione: la vicinanza in quanto raggiungibili con voli diretti da Venezia in poche ore, l’essere mercati con forti tradizioni di relazione con l’Europa ed in particolare con i paesi mediterranei e l’essere mercati snodo verso altri mercati importanti come il sud est asiatico, l’Africa e l’Est Europa.Di seguito segnaliamo tre importanti appuntamenti presenti in quell’area:INDEX - Dubai 20/23 maggio 2013Il settore dell’arredo d’interni è in continua crescita nei Paesi del Golfo Persico.Index rappresenta un’imperdibile opportunità per le imprese del settore del mobile e del complemento d’arredo che vogliono entrare in contatto con agenti, distributori, architetti ed interior designers provenienti da tutta la regione mediorientale e nor-dafricana. THE HOTEL SHOW - Dubai 28/30 settembre 2013La principale vetrina del Middle East dedicata al settore alber-ghiero e della ristorazione continua a rappresentare il principale appuntamento per le aziende di settore che si affacciano al flori-do mercato mediorientale.Nel corso del 2013 la regione del Medio Oriente e del Nord Africa prospetta di concludere 150 nuovi progetti di hotel; il settore dell’ospitalità del GCC è destinato a crescere dell’8,1% annuo entro il 2016. “THE BIG 5 SHOW” - Dubai (UAE), 25/28 novembre 2013Il “Big 5 Show” è considerata una delle principali fiere del Me-dio Oriente e dei Paesi del Golfo Arabico ed è focalizzata sui seguenti settori merceologici: Marmo / ceramica / pietra; Au-tomazione cancelli e serramenti; Vetro e rivestimenti; Metallo; Legno, Plastica & Composite; Bagni e Cucine; Sistemi elettrici e idraulici. In occasione della fiera internazionale “The Big 5 Show”, Made in Vicenza organizzerà un’esposizione collettiva di ditte vicentine.

Berlino consolida il ruolo di crocevia di creativi internazionali con l’undicesima edizione del festival di design DMY, dal 5 al 9 giugno. La manifestazione ha luogo nello storico aeroporto di Tempelhof, ricostruito negli anni del nazismo da Albert Speer ed esempio per le aerostazioni contemporanee. DMY ha trasformato l’originaria design week Designmai in un festival sull’innovazione dalla forte impronta sperimentale. Di piccole dimensioni, circa cinquecento gli espositori, la ma-nifestazione non è di natura commerciale ma vuole piuttosto affermare un compito di selezione sui temi del dibattito inter-nazionale e di ricerca sulle tipologie d’arredo domestico e sui materiali. I partecipanti sono scuole e studenti di design e arti applicate, giovani progettisti e designer autoproduttori. L’Italia è rappresentata da Open Design Italia, concorso-mo-stra-mercato nell’ambito dell’autoproduzione, che porta i vinci-tori del 2012. I designer esibiscono i propri oggetti in un allesti-mento che ne enfatizza la sinergia con le maestranze artigianali e il legame con il territorio.www.dmy-berlin.com

BERLINO – DMY 2013VALENTINA CROCI – GIORNALISTA PER OTTAGONO E INTERNI

EMIRATI ARABI

La Turchia non è solo un mercato dalle prospettive sempre più in-teressanti per le imprese italiane. Con un tasso di crescita medio del +6% annuo e il 36% delle esportazioni verso la zona euro nel 2012 la Turchia rappresenta il Paese ideale per poter ampliare il proprio business. Il governo locale, infatti, si sta dimostrando molto flessibile e prag-matico nei confronti degli investimenti stranieri, favorendo l’aper-tura di nuovi mercati e facilitando, tramite aziende turche, l’espor-tazione verso i paesi limitrofi, come Iran, Azerbaigian e Siria. La Turchia per la sua posizione strategica e per la stupefacente crescita commerciale degli ultimi anni rappresenta un “terreno fertile” per molti settori, notevoli sono gli investimenti in particolare nel setto-re tessile e delle energie rinnovabili, nonché un ponte tra i mercati europei e quelli asiatici e del Nord Africa. Bisogna tenere presente, però, che il potere d’acquisto non è elevato come quello europeo. Per questo motivo le aziende che vogliono aprirsi al mercato turco devono adeguare i prezzi e essere compe-titivi con i principali concorrenti già presenti, specialmente tede-schi, francesi, inglesi e spagnoli. Bisogna saper coltivare i rapporti e soddisfare degli acquirenti molto attenti al prodotto e interessati alla quantità e al volume del-le importazioni.

TURCHIA MERCATO IN GRANDE CRESCITA

rubriche

28

N e w s , e v e N t i , A p p u N t A m e N t i

territori

artigiaNato & iMPrEsEApprovato dal Parlamento francese un pacchetto di disposizioni normative in vista dell’introduzione il 1° ottobre della ecotassa che prevede il pa-gamento di un pedaggio anche su tratte non autostradali. Tra le norme approvate si prevede che la nuova tassa sia un elemento da valorizzare nella definizione delle tariffe di trasporto. Con questa normativa il prezzo del trasporto deve coprire almeno i seguenti costi: carburante, manutenzione, ammortamento (o i canoni di noleg-gio), documenti di trasporto, conducente, pedaggi, compresa la ecotassa.Eco della vicenda è giunta anche in Italia. Il responsabile dell’Ufficio studi e sicurezza dell’Albo degli autotrasportatori, Rocco Giordano, nella new-sletter della sua rivista «Sistemi di logistica», ha spiegato come nei fatti il sistema francese è una sorta di «liberalizzazione regolata, in quanto le parti restano libere di determinare il prezzo relativo al trasporto, tenendo conto di una serie di categorie di costi identificate dal legislatore». Speriamo che il modello, pur migliorabile, possa essere applicato anche in Italia.

in francia «profumo» di costi minimi: nelle tariffe di trasporto va considerata anche l’ecotassa

L’art.201delCodicedellaStrada, al comma 3, prescrive che «Alla notificazione si provvede a mezzo degli organi indicati nell’art. 12 dei messi comunali o di un funzionario dell’amministrazione che ha accertato la violazione CON LE MODALITÀ PREVISTE DAL CODICE DI PROCEDURA CIVILE, ovvero a mezzo della posta.. omissis....». Si precisa che l’art. 149-bis del Codice di Procedura Civile consente la notifica con posta certificata.Alla luce di quanto esposto ed entrando nei contenuti del quesito, si ritiene che per la notifica di un verbale sia possibile ricorrere alla PEC (posta elettronica certificata), ma la copia informatica dell’atto dovrà essere sottoscritta con firma digitale. (ASAPS)

Notifica di un verbale per violazione del codice della strada tramite pec

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con una nota del 07.02.2013, ha dato parere favorevole al trasferimento di un’azienda di autotrasporto per conto terzi attraverso l’istituto del patto di famiglia, ritenendo che “il trasferimento in questione è classificabile come cessione d’azienda e quindi il requisito è trasferibile all’impresa cessionaria, purchè l’impresa cedente sia regolarmene iscritta alla Camera di Commercio e all’Albo degli Autotra-sportatori per conto terzi al momento della cessione e che la stessa si cancelli da entrambi dopo la cessione stessa, per garantire all’impresa cessionaria il trasferimento del requisito dell’accesso al mercato dell’autotrasporto.Il patto di famiglia è un contratto con cui un imprenditore può trasferire, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie può traferire, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti, introducendo con gli art. 768 bis-768 octies Codice Civile una deroga al divieto dei patti successori ex art. 458 Codice Civile.

Passaggio generazionale per le imprese di autotrasporto con il “patto di famiglia”

L’articolo 3 comma 1 punto 38 del vigente codice della strada definisce come piazzola di sosta parte della strada, di lunghezza limitata, adiacente esternamente alla banchina, destinata alla sosta dei veicoli. Ne consegue quindi che in tale area i veicoli possono sostare.Attenzione però! L’articolo 175, comma 9 cds, prevede che nelle aree di servizio e di parcheggio, nonché in ogni altra pertinenza autostradale è vietato lasciare in sosta il veicolo per un tempo superiore alle ventiquattro ore, ad eccezione che nei parcheggi riservati agli alberghi esistenti nell’ambito auto-stradale o in altre aree analogamente attrezzate. Ne consegue che in autostrada, di fatto, non è consentito effettuare il riposo settimanale continuativo di 45 ore o, pur ridotto, in misura superiore a ventiquattro ore. L’articolo 176, comma 7 cds prevede che durante la sosta e la fermata di notte, in caso di visibilità limitata, devono sempre essere tenute accese le luci di posizione, nonché gli altri dispositivi prescritti dall’art. 153, comma 5.

tempi di guida e di riposo dei conducenti professionali: divieto di effettuare il riposo di 45 ore nella piazzola di sosta dell’autostrada

Dal 15 aprile l’invio telematico del DURC, il documento unico di regolarità contributiva potrà essere inviato telematicamente direttamente alle caselle di posta elettronica certificata delle Direzioni territoriali del lavoro competenti per territorio (D.T.L.), mentre quelle con più sedi dovranno inviarlo alla D.T.L in cui è ubicata la sede legale. È quanto prevede una comunicazione del 15 aprile del ministero del Lavoro, in cui si informa pure che l’elenco degli indirizzi PEC delle D.T.L. si trova sul sito internet dello stesso ministero.

DurC: ora si può inviare anche alle PEC delle Direzioni del Lavoro

N e w s , e v e N t i , A p p u N t A m e N t i

29rubriche

artigiaNato & iMPrEsE

Compie 40 anni la Mostra Artigianato dell’Alto Vicentino, proposta dal 3 al 6 ottobre 2013 negli spazi espositivi di viale Europa a Marano.Quattro giorni per valorizzare e proporre l’artigianato locale, costruito sulla laboriosa e creativa opera che caratterizza la piccola imprenditoria, eretta sulla caparbietà, fermezza e volontà di tante aziende.L’evento, proposto ad ingresso gratuito, offre una grande manifestazione popolare, basata sulla storia, sull’innovazione, sul business, sui tanti eventi artistici collaterali e sui prodotti enogastronomici tipici della zona. www.mostramarano.it

Mostra dell’artigianato dell’alto vicentino - dal 3 al 6 ottobre 2013

Ha preso il via il concorso fotografico “Ritratto Artigiano: il lavoro - la passione - la creatività - il futuro”. Promosso dal Comitato Mostra dell’Arti-giano, con la partnership di CNA Vicenza, il concorso pone come obiettivo ritrarre il mestiere dell’artigiano in un’ottica rivolta al futuro. Le foto, che dovranno mostrare gli artigiani nel loro ambiente, ma con assoluta libertà interpretativa, verranno valutate da una giuria tecnica composta da cinque professionisti - tra cui 3 fotografi con la qualifica europea QEP. Le immagini ritenute di maggior valore, valutata la capacità di ideare soluzioni artisti-che che sappiano stimolare la fantasia dello spettatore e immaginare possibili scenari futuri, verranno poi esposte all’interno dei padiglioni della 41° Mostra Artigianato dell’Alto Vicentino, dal 3 al 6 ottobre 2013 a Marano Vicentino.

La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i professionisti fotografi iscritti alle Camere di Commercio del Veneto che potranno inviare le loro immagini fino alle 24.00 del 20 agosto. www.mostramarano.it/ritrattoartigiano

CoNCorso fotografiCo ritratto artigiaNo - Chiusura del concorso: 20 agosto 2013

Apertura 18 maggio ore 19.00 fino al 18 giugno 2013. La mostra si terrà nel Palazzo Bonin Longare - corso Palladio, 13 Vicenza dove saranno esposti gioielli ideati da noti designer italiani e realizzati da maestri orafi vicentini. La mostra del settore orafo vicentino è a cura di Alba Capellieri e Marco Romanelli organizzata da Fiera di Vicenza con la collaborazione delle Associazioni di Categoria.

Mostra ‘il design italiano incontra il gioiello’

Ritorna l’atteso appuntamento con la 27a edizione della Mostra dell’artigianato artistico e tradizionale città di Feltre che si svolge dal 27 giugno al 30 giugno nella cittadina rinascimentale bellunese. Quattro giorni di cultura, tradizione e spettacolo che vede la partecipazione di numerosi espositori artigiani che rappresentano la terra bellunese e le meraviglie del territorio italiano.Ricco il calendario degli appuntamenti che prevede grandi spettacoli, musica, divertimento, sfilate e l’assaggio di prodotti tipici locali. Una grande novità è riservata alla pietra. Quest’anno, infatti, grazie alla collaborazione con la ditta Fent Marmi snc e al patrocinio dell’Ordine degli architetti di Belluno, è indetto un concorso di design per la valorizzazione dell’uso delle pietre locali.www.mostraartigianatofeltre.it/09/

Mostra dell’artigianato artistico e tradizionale a feltre - dal 27 al 30 giugno 2013

L’11 aprile il Ministero dell’Ambiente ha prorogato di 60 giorni, pertanto fino al prossimo 11/06/2013, il termine per l’iscrizione al registro F-GAS di persone e imprese certificate che gestiscono apparecchiature contenenti gas fluororati ad effetto serra. L’iscrizione può essere effettuata esclusivamente via telematica utilizzando la procedura realizzata dalle Camere di Commercio disponibile tramite il portale https://scrivania.fgas.it. L’iscrizione al Registro è condizione necessaria per ottenere i certificati e gli attestati richiesti per eseguire operazioni di installazione, manutenzione o riparazione su impianti ed estintori contenenti gas fluororati ad effetto serra.

Proroga della scadenza di iscrizione al registro telematico f-gas

30 rubriche

N e w s , e v e N t i , A p p u N t A m e N t iartigiaNato & iMPrEsE

CNA Vicenza garantisce il servizio a tutti gli artigiani e commercianti!Dal 30 aprile i documenti relativi ai contributi Inps non saranno più inviati alle aziende per posta, ma saranno invece a disposizione nel portale informatico dell’istituto. La procedura permette di effettuare, attraverso il sito dell’Istituto www.inps.it , nella sezione servizi on line per il cittadino, il pagamento dei contributi dovuti dai datori di lavoro domestico tramite Posteitaliane. CNA Vicenza vuole rassicurare tutti gli associati che, per coloro che hanno delegato il servizio all’Associazione, sarà la CNA stessa ad occuparsene. Ricordiamo che gli sportelli di tutte le nostre sedi sono a disposizione per consentire agli imprenditori di avere il prospetto dei contributi e, su richiesta, tutte le informazioni.

Dal 30 aprile solo online le deleghe di pagamento dei contributi inps

La Green Week delle Venezie si svolgerà in contemporanea in 10 città del Nordest e si propone una serie di riflessioni e manifestazioni tese a favorire la svolta green dell’economia di questo territorio.Nell’ambito della GreenWeek CNA Vicenza promuove l’incontro: SMART CITIES E NOMAD WORKER: DISEGNIAMO LA CITTA’ DEL FUTU-RO, giovedì 23 maggio alle ore 21.00 al Lanificio Conte – Schio – Vicenza.L’obiettivo è quello di approfondire le prospettive per la città “intelligente” e sostenibile del futuro, in relazione ad infrastrutture, servizi e soprattutto attenzione alle nuove forme del lavoro.Presentazione del libro di Michele Vianello (Presidente Vega Venezia) Smart cities: come gestire la complessità urbana nell’era di Internet.Relatori previsti:Giancarlo Corò, esperto di pubblica amministrazione – docente Ca’ Foscari;Matteo Zamboni -The Fab Verona Luigi dalla Via - Sindaco di SchioFrancesca Mazzocchi - CNA Toscana Project Manager Digital MakersPaolo Monaco - Direttore CNA Vicenza veneziegreen.nordesteuropa.it/

‘23 maggio ore 21.00 ‘sMart CitiEs E NoMaD worKEr’ - l’incontro di CNa vicenza al Lanificio Conte schio

Giannina Scremin, Responsabile dell’Unione “Artistico e Tradizionale” di Bassano, è stata nominata Presidentessa della Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Bassano del Grappa. Complimenti alla collega!

Commissione Pari opportunità di Bassano

CNA Vicenza presenta il workshop per presentare il contesto sudamericano, i principali settori dell’economia brasiliana e i metodi di penetrazione sul mercato locale.Relatore:Avv. Leopoldo PagottoAvvocato del Foro di San Paolo del Brasile, specializzato in Diritto dei Mercati di capitale presso la locale Università. Cura gli interessi di numerose aziende italiane in Brasile.Intervengono:Avv. Serena CorongiuAvvocato del Foro di Thiene, specializzata in diritto internazionale e consulente di CNA Vicenza per i temi della internazionalizzazioneMatteo RibonCoordinatore progetto di internazionalizzazione per PMI “Mettiamo le ali”

workshop “Brasile: opportunità d’investimento per le aziende vicentine” 18 giugno 2013 ore 10.00 in via zampieri 19, vicenza

Italia lavoro prevede di sostenere con un contributo economico i giovani di età inferiore ai 35 anni che intendono acquisire un’azienda attualmente in proprietà di un imprenditore di età superiore ai 55 anni. Per ulteriori informazioni: www.italialavoro.it/wps/portal/impresacontinua

impresa Continua - sostegno alla creazione di nuova imprenditoria per il trasferimento d’azienda