Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 06/2007

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ARTIGIANATO & & imprese imprese Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza luglio 2007 anno VI numero 6 periodico d’informazione tecnica e sindacale www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Vicenza Contiene I.P. e I.R. RAPPORTO Il Nordest allo specchio

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Rapporto Il Nordest allo specchio

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ARTIGIANATO&& impreseimpreseConfederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola

e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza

luglio 2007anno VI

numero 6

periodico d’informazionetecnica e sindacale

www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB VicenzaContiene I.P. e I.R.

RAPPORTOIl Nordestallo specchio

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primo pianoprimo piano

6/2007

Torna la differenziazione tra dipendentie autonomi. La CNA è contraria

Pensionia duevelocità

“C’è un problemadi discriminazione

sociale rispettoalla categoria deinon subordinati

99

PromozioneVa in reteVa in reteil turismo il turismo industrialeindustriale

1010

Territorio/1Thiene è donnaThiene è donnaparla Busettiparla Busettineosindaconeosindaco

1212

Territorio/2MarosticaMarosticauna città tuttauna città tuttada passeggiareda passeggiare

“Periodico edito da CNA via Giordano 4, VicenzaRegistrazione Tribunale di Vicenza n. 1019/11.3.2002Comitato di redazione Francesco Pigato, GiuseppeMantese, Stefano Masiero, Giannina Scremin, Enrico Storti, Marco Troncon, Leonardo ZamperettiDirettore responsabileClaudio StratiRedazione e pubblicità via Giordano 4, Vicenza. Tel.0444 569900, fax 0444 961628 e mail: [email protected]., via Corbetta 9, Vicenza

Fotografi e: Cristiano Urban: copertina (lab. Adriano Costa), pag 9 sotto (lab. Myver), pag. 18 (lab. Futuro Antico) / Comune di Thiene: pag. 10 / Corart: pag. 16 al centro (Rigon & Rigon) / Ruggero Zigliotto: pag. 21 / E dall’archivio CNA.

ARTIGIANATOARTIGIANATO&& impreseimprese

ARTIGIANATO & imprese3

NFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 196 DEL 30/06/2003. Spettabile Impresa, il D. Lgs. n. 196 del 30/06/2003, “CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, all’art. 13 impone l’obbligo di informare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente Associazione vi si adempie compiutamente informandoLa che: 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuoverne l’attività; 2) in relazione alle summenzionate fi nalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti cartacei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonché la piena osservanza della Legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti da pubblici registri, elenchi; 4) contro le sopra indicate fi nalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’ art. 7 della Legge; 5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della Legge ed in particolare: di conoscere,

in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettifi care o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa - Associazione Provinciale di Vicenza, corrente in Vicenza, Via U. Giordano, n. 4. Vicenza, maggio 2005

Sono inaccettabili le differenziazioni tra lavoro dipendente e

lavoro autonomo per acce-dere al sostegno al reddito. Così i pensionati autonomi di CNA, Confcommercio, Confesercenti, Confartigia-nato e Casartigiani, boccia-no di fatto l’accordo rag-giunto per la rivalutazione delle pensioni più basse tra governo e sin-dacati.«Il risulta-to fi nale non appare as-solutamente condivisibile», hanno detto in una nota unitaria le rap-presentanze denunciando «modalità che denotano un’impostazione precon-cetta che differenzia ancora una volta il lavoro autono-mo dal lavoro dipendente»

Ivan Malavasi, presidente nazionale di CNA, a RaiU-tile ha puntualizzato di non aver sottoscritto l’accordo raggiunto tra il governo e Cgil, Cisl e Uil, perché «a parità di reddito gli autono-mi vengono trattati peggio dei lavoratori dipendenti».«C’è un problema di discri-

m i n a z i o n e sociale rispet-to a una cate-goria, quella dei lavoratori autonomi», ha aggiunto il presidente na-zionale della CNA. In base

all’accordo siglato tra go-verno e sindacati ci sarà un aumento di circa 420 euro l’anno per oltre 3 milioni di pensionati con più di 64 anni e trattamenti inferiori a 654 euro mensili. Inoltre gli aumenti andranno anche

ai 300 mila titolari di pen-sioni sociali per un totale di 3,4 milioni di persone. Gli incrementi alle pensio-ni sono ripartiti in tre fasce: 333 euro l’anno per chi ha 15 anni di contributi; 420 per chi ne ha tra i 16 e i 25; e 505 per chi ne raggiunge più di 26. Per i pensionati autonomi, però, occorre-ranno tre anni di contributi in più per ottenere gli stessi aumenti in ognuna di que-ste fasce.«Non si comprendono i mo-tivi per i quali un trattamen-to di sostegno al reddito che deriva da risorse a carico della collettività possa poi differenziare i pensionati a seconda dell’appartenenza all’una o all’altra categoria - ha commentato il segre-

tario di CNA Pensionati Claudio D’Antonangelo -. Questa impostazione va, purtroppo, a offuscare la valenza positiva di altre scelte condivisibili, quali la concessione dei benefi ci in base al reddito individuale e il miglioramento strutturale del meccanismo di rivaluta-zione delle pensioni».Ad ammorbidire i toni, che restano comunque duris-simi, c’è da parte delle ca-tegorie il riconoscimento di un ruolo di mediazione da parte del ministro del lavoro, Cesare Damiano. Il titolare del dicastero del lavoro, secondo gli autono-mi, infatti, ha consentito un accordo meno penalizzante rispetto alle proposte ini-ziali.

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artigianato oggiartigianato oggiL’ultimo rapporto della Fondazione presentato all’assemblea CNA

Famiglia, impresa, lavoro:riecco il NordestI segnali di ripresa del-

l’economia italiana, e ancor più di quella del

Nord-Est, hannoallontanato qualsiasi ipotesi di declino. Le imprese sono state in grado di rispondere in modo positivo al mutare delle condizioni di compe-titività: la ri-posta si è con-cretizzata da un lato in una positiva, sep-pur doloro-sa, selezione delle azien-de; dall’altro in un’intensa trasformazione delle im-prese.L’ottavo Rapporto sulla società e l’economia del Nord-Est, realizzato dal-l’omonima Fondazione è stato presentato dal diret-tore scientifi co della Fon-dazione, Daniele Marini, all’assemblea annuale di CNA .I risultati delle imprese del Nord-Est dei primi mesi del 2007, sottolinea il Rappor-to, rinforzano ulteriormente la considerazione che una

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“Tornano a “girare”i tre pilastri portanti

Segnali di ripresanonostante il defi cit

infrastrutturale

ripresa sia in atto.Il fenomeno dell’interna-zionalizzazione ha rappre-sentato un elemento centra-le di questa trasformazione. In particolare le imprese più strutturate, mediante questa presenza all’estero, non hanno impoverito il

territorio lo-cale, come si temeva. E nel mi-glioramento produttivo le medie impre-se tendono a trascinare con sé in tut-

to o in parte le loro colle-ghe di taglia più contenuta, soprattutto quelle che han-no saputo innovare il pro-prio prodotto o il servizio al cliente. Ciò è stato pos-sibile grazie a una ripresa economica internazionale che ha trainato le imprese nordestine, con grande vo-cazione all’export.Ma quali sono stati gli at-tori protagonisti di questa trasformazione? Marini ha spiegato che an-cora una volta il Nord-Est

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artigianato oggiartigianato oggi

lavoro si sono elevate, il la-voro non è più una neces-sità, ma un’opzione e una scelta. Anche fra gli stessi giovani fi gli degli impren-ditori la conduzione del-l’impresa paterna diventa processo non scontato. Il Nord-Est di oggi è raffi -gurabile come un mezzo-fondista in una gara. Una

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gara di media lunghezza con ostacoli da superare. E’ una gara tipicamente indi-viduale, ma dove conta sa-pere dare gioco di squadra per controllare e superare i concorrenti. Questa metafora cosa si-gnifi ca ? Se gli indicatori dicono che il Nord-Est è tornato a crescere, ci sono

alcuni pesi che ne rallen-tano la corsa: la mancanza di infrastrutture; il federa-lismo fi scale da realizzare; la burocrazia della pubblica amministrazione che non agevola lo sviluppo.E le imprese ? E’ il mo-mento di aggregarsi tra imprese, di “fare squadra”, ma gli imprenditori sono ancora restii ad unire gli sforzi della propria impresa a quelli delle altre imprese. Tre sono le priorità per le imprese del Nord-Est: in-vestimento nell’innovazio-ne e nella formazione delle risorse umane; un’attenzio-ne maggiore alla comuni-cazione dei propri prodotti; realizzare azioni di sinergia e di aggregazione fra azien-de. Tutto ciò si potrebbe sintetizzare con l’orizzonte delle “3C”: Capitale uma-no, Comunicazione, Coor-dinamento fra imprese.

ha potuto attingere alle proprie risorse tradizionali: le famiglie, le imprese, la professionalità dei lavora-tori. In gioco dunque sono rientrati i tre pilastri fonda-mentali, legati da un col-lante simbolico: il lavoro. Che appare il principale ri-ferimento valoriale rimasto nell’immaginario colletti-vo. Il Nord-Est si presenta dunque come una “società laburista”, che ha nell’idea del lavoro e della voglia di intraprendere, ancora il suo centro fondamentale, e che trova nella presenza delle piccole e piccolissime imprese ancora un rifl esso importante di questa effer-vescenza sociale.Tuttavia, non è più la stessa società laburista dei decen-ni precedenti. L’istruzione delle giovani generazioni è fortemente aumentata, le loro attese nei confronti del

Il presidente provinciale Silvano Scandian, all’assemblea di Creaz-zo, ha sintetizzato lo stato di salute

della CNA. E ha ricordato con com-mozione le celebrazioni del 2006 che hanno sancito i 40 anni di storia del-l’associazione.“In quarant’anni abbiamo conquista-to una legittimazione con la costante e propositiva presenza dei nostri rap-presentanti nel Consiglio della Camera di Commercio, nel Comitato dell’Albo delle Imprese Artigiane, nell’Ente Fie-ra e in molti altri ambiti di dibattito e di programmazione – ha spiegato Scandian -. E’ una presenza che con-tinua: la recente trasformazione del-l’Ente Fiera in società per azioni ci ha visto attribuire il ruolo di socio ef-fettivo, il sottoscritto sarà rinominato nel Consiglio Camerale: ambiti in cui continueremo a perseguire le istanze e gli obiettivi dei nostri associati senza indulgere a logiche spartitorie come talvolta altri fanno”.Il 2006 è anche stato l’anno della for-mazione con 34 corsi e 500 imprese coinvolte, del percorso sulla continuità d’impresa, della pubblicazione “Per-corsi Artigiani” dedicata all’artigiana-to artistico, del lavoro sui mestieri rag-

“ LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE SCANDIAN

Dopo l’anno del quarantesimo l’associazione cresce ancoragruppati in Unioni e sulla bioedilizia, della promozione del mondo dell’ac-conciatura e della moda. “E ora realiz-ziamo lo “Sportello Casa” a supporto di aziende edili ed impiantistiche, ma anche dei cittadini loro clienti, sui van-taggi fi scali per il risparmio energeti-co” ha aggiunto il presidente, che ha anche relazionato su un progetto per il settore orafo avviato il collaborazione con il Consorzio Corart.“Facciamo parte di quel Sistema CNA – ha detto Scandian – che si è visto così effi cace nella puntuale protesta sugli studi di settore: la nostra associazione nazionale ha avuto un ruolo fondamen-tale che ha prodotto signifi cativi cam-bi di rotta del Governo”. Illustrando i positivi dati di bilancio 2006, Scandian ha infi ne annunciato che il processo di ammodernamento delle sedi continua: “L’anno scorso abbiamo inaugurato la nuova sede di Montecchio Maggio-re, dopo quelle di Schio e Thiene. A Vicenza la consegna della nuova sede provinciale è prevista per febbraio, quando fi nalmente traslocheremo in via Zampieri. Anche a Mason è previ-sto entro l’anno lo spostamento degli uffi ci in una nuova sede più visibile, accessibile e spaziosa”.

:: Daniele Marinidurantela suarelazione.In alto, il presidente SilvanoScandian. Nell’altra paginala sala mentre siillustra il Rapporto

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artigianato oggiartigianato oggiStudi di settore. Dopo la bufera e le prot este, il Me rivede i parametri di congruità. Continua però l

Scongiurata l

“Come ormai consuetudine consolidata, anche

quest’anno, in concomitanza con la fase della dichiarazione dei redditi, riemerge la polemica

sulla evasione fi scale da un lato, e sull’eccessiva pres-sione fi scale dall’altro. In questa tornata, per giunta, a complicare il dibattito, c’è stato il tema degli studi di settore e dei cosidetti indicatori di normalità eco-nomica. Sull’esito sostanzialmente positivo, che quest’ultima vicenda ha avuto anche grazie all’azione decisa della CNA, riferiamo a parte sul giornale.Preme qui sottolineare come evasione e pressione fi -scale siano le due facce della stessa medaglia. Siamo

in presenza in questo paese di un fenomeno che non ha eguali in Europa: oltre un quarto dell’economia viag-gia nel sommerso e conse-guentemente sfugge a qual-siasi prelievo.Persino il presidente di Confi ndustria, Luca Cor-dero di Montezemolo, in occasione della recente as-semblea di Assindustria Vi-cenza defi niva inaccettabile il fatto che solo 7 contri-buenti su mille denuncia-no un reddito superiore a 100.000 euro.L’evidente contraltare di ciò è che chi paga fi nisce

per pagare anche per chi non lo fa, con il risultato che il prelievo risulta assolutamente eccessivo, talvolta persino insostenibile, e tale comunque da inasprire il rapporto tra Stato e contribuente. Un rapporto que-st’ultimo che va invece ricondotto a rispetto e fi ducia reciproci che non possono essere ottenuti con fughe in avanti, come è avvenuto in occasione della emanazio-ne dei famigerati indicatori, per di più con effi cacia retroattiva, il cui effetto è stato fortunatamente scon-giurato dalla serrata trattativa della CNA e delle altre organizzazioni della piccola impresa.Non è così che si persegue la pur sacrosanta lotta all’evasione che invece, se condotta con intelligenza può innescare un circolo virtuoso. Un circolo virtuo-so in grado di produrre un abbattimento anche si-gnifi cativo del livello di prelievo al quale oggi siamo purtroppo sottoposti.

L’OBIETTIVO

Pagare tutti per pagare menodi Francesco Pigato

:: Francesco Pigatodirettore provincialedella CNA

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artigianato oggiartigianato oggi

ARTIGIANATO & imprese7

e le prot este, il Ministero accoglie le osservazioni della CNA e delle altre organizzazioni Continua però la caccia agli evasori

ata la minimum taxSul “colpo” a sorpresa

degli adeguamenti degli studi di setto-

re, giunto quando le im-prese stavano facendo i conti della dichiarazione dei redditi, le proteste e le esigenze manifestate dai rappresentanti delle cate-gorie fi rmatarie del Proto-collo d’Intesa sugli Studi di Settore hanno trovato la giusta attenzione da parte del Ministero delle Finan-ze che ha accolto le richie-ste della CNA e delle altre organizzazioni.L’adeguamento al ricavo minimo resterà in vigore sino a quando i singoli studi non saranno via via revisionati. In sostanza, quindi, si applicherà non solo per i redditi del 2006 ma fi no al completamento del processo di revisione degli studi stessi, verosi-milmente quindi sino al 2009. È questa la novità più rilevante che conterrà il decreto in via di elabo-razione da parte del Mini-stero delle Finanze dopo gli accordi intercorsi con le organizzazioni di cate-goria.Prima era stato dato l’an-nuncio dell’abolizione progressiva del valore ag-giunto per addetto, uno de-gli indicatori di normalità economica che aveva de-stato maggiori perplessità. Restava però sul tappeto la questione «tecnica» della durata dell’adeguamen-to al ricavo minimo, che di fatto abbassa un poco l’asticella della congruità per le imprese, soprattutto quelle più in diffi coltà. Il messaggio politico arriva-to alla CNA dall’Agenzia delle Entrate è stato di

collaborazione. Una mano tesa alle categorie, insom-ma, dopo che lo strumento degli stessi studi di settore era stato messo sotto accu-sa proprio perché trasfor-mato, secondo artigiani, commercianti, e profes-sionisti, in una sorta di mi-nimum tax che sparava nel mucchio grazie a indici ca-lati dal-l’alto e non con-cordati.«Gli stu-di sono uno stru-m e n t o di accer-tamento non au-t o m a t i -co», ha precisato i n v e c e il Mini-stero. Il nuovo corso del rapporto categorie-fi sco dovrebbe realizzarsi at-traverso momenti forma-tivi coi quali sperimentare insieme alle associazioni nuove tecniche di con-traddittorio e sperimenta-zioni dei singoli problemi per tipologia di azienda o settore. «Le associazioni di categoria - ha spiegato il Ministero - devono aiu-tarci a capire chi è real-mente in diffi coltà e quali sono i casi in cui lo studio non funziona». Uno degli strumenti ri-chiamati, in particolare, è stato quello dell’attesta-zione delle cause di non congruità a cui Caf e pro-fessionisti devono ricorre-re laddove necessario. L’asticella della congrui-

tà è stata portata al ricavo minimo e non più a quello puntuale (se non inferiore a quest’ultimo non tenen-do conto dell’effetto degli indici di normalità eco-nomica), e l’idea di base resta quella di considerare i 4 milioni e mezzo circa di contribuenti sottopo-

sti agli studi divisi in chi paga e in chi non paga. Il grosso delle imprese, dunque, sarebbe armato di buona volontà fi scale: non congruo, quindi, per-ché alle prese o con diffi -coltà strutturali o di mer-cato (si tratta delle imprese marginali o in condizioni di non nor-malità eco-nomica). Poi, però, persiste una minoran-za corposa di un 1 milione e 100 soggetti che altera i parametri, magari le scor-te di magazzino o altro, per «imbrogliare». «Ho sentito in molte parti di Italia che imprese margi-nali sono state sconsigliate

di dichiararsi non congrue per non avere problemi con il fi sco - ha spiegato Giampietro Brunello, pre-sidente della Società per gli studi di settore (Sose) - ed è profondamente sba-gliato. Chi non rientra nei criteri di normalità eco-nomica, che consente di

coprire i costi e re-munerare i fattori pro-duttivi del-l’azienda, non si deve a s s o l u t a -mente ade-guare agli studi. Così facendo in-fatti rischia di fare an-che pagare di più tutti gli altri». Il problema è che la gran

parte delle imprese one-ste subisce una pressione tributaria del 30%. Più i contributi del 20%. Più gli effetti dei vari costi non deducibili ecc. Ovvero il 56-57% di pressione fi -scale complessiva.

Il milione e 100 mila di «furbi», in-vece, paga al fi sco 20 pun-ti percentuali in meno. Ma chi sono que-sti soggetti

presi di mira dall’Agenzia delle entrate? «Non gli ar-tigiani - assicura Brunello - basta guardare i dati: la gran parte sono società di capitali, persone fi siche e società di persone sono in netta minoranza».

“Per il ministerosono un milione

e 100 mila i “furbi”,per lo più

società di capitali

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intervistaintervista

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Vladimiro Riva, di Vicenza È, illustra il progetto di coordinare luoghi ed eventi interessanti per comitive di visitatori

Turismoindustrialegrazie sìPer molti aspetti c’è

già. Si tratta di in-centivarlo, ampliar-

lo, soprattutto collegarlo. Come si dice in modo abu-sato, “metterlo in rete”. Il soggetto è il turismo indu-striale, forma di promo-zione dell’imprenditoria attuale e dell’archeologia produttiva che va molto, anche in altri Paesi. Signi-fi ca dare spunti nuovi a chi vuol viaggiare, visitare, sapere, conoscere. Nel Vi-centino questi non manca-no, anzi. Vladimiro Riva, esperto di promozione e responsabile di Vicenza E’, racconta i progetti in proposito.

Dott. Riva, su quali linee vi state muovendo?«C’è una certa attenzio-ne a conoscere e visita-re i luoghi in cui nasco-no i prodotti, soprattutto agroalimentari, ma anche gli altri, legati o no a una tradizione. Noi ci stiamo attrezzando per coordina-re questi percorsi, mettere in linea le opportunità. In costruzione c’è intanto un sito internet che abbinerà turismo e aziende. Per cer-carle, sapere dove sono e come fruirne»

Quali sono gli obiettivi?«Quanto a produzione la nostra provincia è un po’ una “capitale”: quindi può sicuramente incrementa-re il numero dei visitatori. Si fa di tutto. Le Cantine

aperte, nate dieci anni fa, hanno fatto grande scuo-la. Oggi abbiamo Malghe aperte, Caramba che sop-pressa, altre iniziative a cui collabora anche CNA come Fabbriche aperte a Breganze. E a Nove, sem-pre con l’apporto delle organizzazioni artigiane, una bella idea come Por-toni aperti. Le capisce che le idee in giro sono molte, bisogna farle conoscere di più. Collegandole alle emergenze dell’archeolo-gia industriale: a Schio la Fabbrica Alta del Lanifi cio Rossi, gli spazi rievocativi

del Lanifi cio Conte, ancora tra Nove e Bassano il per-corso dei luoghi della cera-mica dal mulino pestasassi alle antiche fabbriche, a Breganze il maglio...».

Per arrivare alle moder-ne realizzazioni.«Ma certo, le Bolle di

Fuksas alla Nardini di Bassano sono già una realtà visitata e cono-sciuta, la cantina Soarda dell’architetto Enry Zilio a Bassano è una cosa pro-prio da vedere, così come il Cubo Nero di Dainese, il centro logistico vicino all’uscita autostradale di Vicenza Ovest. Negli iti-nerari innovativi si può unire il nuovo all’antico, arrivando agli outlet e collegandosi agli even-ti delle imprese, vedi il

grande open day di luglio 2007 da Dianese o quello nello stesso mese del prosciuttifi cio Kings di Sossano, che hanno cele-brato prestigiosi anniversari. Vo-gliamo anche pre-disporre un pic-colo manuale di vendita per istrui-re e coinvolgere gli operatori che in questi itinerari vogliono esserci. In Francia questo tipo di turismo ha fatto oltre 15

milioni di visitatori nel 2006».

Che risposta c’è dalle aziende?«Siamo ancora all’inizio ma riscontriamo molto interesse. Faremo anche formazione per loro con due esperti francesi per capire meglio come ven-dere i proprio prodotti in questo modo, e per curare un’immagine che sappia esprimere simpatia. Sul-l’esempio di campagne come quella di Enel. I tempi? A metà settem-bre sarà pronto il porta-le, in primavera l’elenco completo dei luoghi da proporre per il 2008. C’è anch el’ide adi una fe-sta dell’oro prima di San Valentino, coinvolgendo il castello di Giulietta e Romeo a Montecchio e il ponte di Bassano».

“ Intanto un sitointernet per mettere

in rete le tanteopportunità offerte

nel Vicentino

:: Un laboratorio di lavorazione del vetro, e, in alto, Vladimiro Riva di Vicenza E’

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territorioterritorioChiacchierata con il nuovo sindaco di Thiene,Maria Rita Busetti: linee programmatiche e obiettivi

Uno sforzoper esserepiù europeiNell’ultima tornata

elettorale le urne hanno decretato la

vittoria di diverse donne alla guida dei comuni. È il caso anche di Thiene. Nella cittadina dell’Alto Vicentino la nuova pri-ma cittadina è Maria Rita Busetti. Oltre ad essere il capo dell’amministrazio-ne, ha tenuto per sè i refe-rati riguardanti urbanistica ed edilizia privata, viabili-tà e protezione civile.L’abbiamo incontrata per capire le linee principali del suo progetto ammini-strativo.

Signor sindaco, quali nuovi spunti pensa di po-ter apportare all’ammi-nistrazione di Thiene?«La mia nomina a sindaco di Thiene - risponde Maria Rita Busetti - giunge dopo dieci anni di serio impegno politico come amministra-tore, dapprima con l’inca-rico di assessore ricoperto in ambito comunale nella giunta Schneck e poi con quello di asses-sore provincia-le, nella giunta Dal Lago. Questo mi ha dato modo di inserire la co-noscenza delle problematiche economiche, culturali e sociali del Co-mune di Thiene in un qua-dro di più ampio respiro, in cui la sinergia tra Enti ed

Istituzioni per la progetta-zione e la programmazione dello sviluppo globale del territorio diviene una delle regole primarie per il rag-

giungimento degli obietti-vi di crescita, in grado di tenere il pas-so con le altre regioni euro-pee».

Essere più eu-ropei è un obiettivo facile?«Questo diviene possibile se unito alla gestione otti-

male delle risorse econo-miche locali, che il federa-lismo fi scale, oggi quanto mai improcrastinabile per la nostra area, vorrebbe fi nalizzare per garantire ri-sposte alle domande ormai pressanti che vengono da-gli operatori economici e produttivi, dalle famiglie, dalle associazioni sociali e culturali»

Quali sono i temi princi-pali nella sua agenda?«Penso al grande proble-ma della viabilità, provin-ciale e cittadina, che deve

essere messa in grado di rispondere alle pressanti esigenze del mondo pro-duttivo, all’incentivazione della ricerca scientifi ca, necessaria per far fronte alle istanze di innovazione tecnologica, alla crescente domanda di sicurezza pub-blica, elemento non certo secondario per assicurare condizioni di vita serena al cittadino. Penso an-che, però, ad una politica di sostegno globale della famiglia e delle fasce co-

siddette deboli (i giovani in cerca di lavoro, quel mondo femmi-nile che affronta ancora in condi-zioni di disparità l’inserimento nel mondo lavorativo e politico met-tendo a rischio il proprio ruolo in ambito familiare, gli anziani, quanti devono riconver-tire la propria pro-fessionalità per la crisi del mercato), alla complessa problematica del fenomeno immi-grativo, sia corre-lato al mondo del lavoro che visto nella sua reale capacità di inte-grazione e impat-to sociale. Il tutto non ricorrendo ad un infruttuoso as-

sistenzialismo, ma studian-do interventi mirati, nuovi, di accompagnamento e percorsi protetti (presti-ti d’onore, agevolazioni), promuovendo misure di prevenzione del disagio sociale».

E nel campo della cultu-ra?«Penso ad una politica cul-turale aperta, che favorisca la crescita umana e le re-lazioni interpersonali, alla valorizzazione della nostra identità, cioè di quelle pe-culiarità come l’inventiva,

:: Maria Rita Busetti in fascia tricolore.L’ultimatornataelettorale ha visto,nelVicentino,più donne nel ruolodi primecittadine

“ In primo pianola viabilità ma anche

politiche familiarie sociali, non solo

di assistenza

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territorioterritorio

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la capacità di adattamen-to, lo spirito di sacrifi cio, la generosità, che hanno costituito i nostri punti di forza e che gli amici arti-giani ben conoscono. Tutto questo, come dicevo prima, riveste una com-plessità tale che solo una collaborazione seria, dia-lettica e costruttiva, tra le componenti sociali, econo-miche e politiche riesce ad affrontare per addivenire a soluzioni certe».

Come coinvolgerà le for-ze economiche e sociali nel suo lavoro ammini-strativo? «Ho chiaramente indica-to nel mio programma di governo la mia volontà di ascolto e di utilizzo degli strumenti utili a mia dispo-sizione per coinvolgere e stimolare la partecipazio-ne degli attori economici e sociali nei vari aspetti che competono all’Ammini-stratore locale, sia diretta-mente, per competenza di legge, che indirettamente come portatore di interessi collettivi e diffusi al livello più ampio regionale e sta-tale (imposizione fi scale, sanità, sicurezza pubbli-ca, viabilità, sviluppo del territorio, politica sociale, promozione culturale)».

C’è un sogno, un obietti-vo più alto dei program-mi calati nella realtà, che la motiva? «La costruzione del mondo in cui viviamo è un preciso impegno comune, affasci-nante per certi versi; sono felice di poter dare in que-sto il mio contributo, come sindaco, come cittadino e come donna, anche grazie alla collaborazione degli artigiani della CNA, con la quale auspico di poter lavorare insieme nei pros-simi anni per interpretare e rispondere con serenità e fi ducia alle sfi de di ogni giorno».

Francesco Dalla Valle

La congiuntura nell’Alto Vicentino vista da Giacomo Pilastro, presidente della CNA thienese

Ripresa a macchieChi parla di ripresa, chi

si lamenta. Una vi-sione in chiaroscuro

anche per l’economia thie-nese. Giacomo Pilastro, im-prenditore attivo nel settore dell’impiantistica elettrica, presidente della sede terri-toriale della CNA, sintetizza effi cacemente il momento particolare per i comparti produttivi e dei servizi.

Si parla di ripresa. È così?«Viviamo una situazione an-cora molto confu-sa. È indubitabile che i fatturati sia-no cresciuti, me-diamente, l’anno scorso, e che an-che quest’anno in generale le cose vadano meglio. Ma, al di là di questo migliora-mento medio del-le oppotunità di lavoro, non esiste ancora una tran-quillità assoluta di continuità. Il fatto è che nes-suno ha una visione chiara del prossimo futuro»

Un trend a macchie di leo-pardo?«Ci sono realtà economiche che si sviluppano, altre che invece stagnano. C’è chi ha commesse anche per il lungo periodo e chi, al contrario, vive incertezze anche per il breve termine. Si lavora sul-l’oggi e non sul domani. In queste condizioni è diffi cile programmare, assumere e fare investimenti».

E come si comportano gli imprenditori?«È strano a dirsi, ma in que-sta fase c’è pochissima logica nelle scelte. Qualcuno acqui-sta nuovi macchinari e nuo-ve tecnologie, ma solo sulla base di una scelta intuitiva, di una propria intima convin-

zione. Lo stesso vale per chi sviluppa nuovi prodotti».

Si notano cambiamenti nell’atteggiamento concor-renziale delle imprese?«C’è un aspetto di cui si par-la spesso, l’esigenza di que-ste famose fusioni di imprese o di creare delle cordate di aziende per fare “massa cri-tica” sul mercato e cogliere maggiori opportunità. Que-sta bella teoria, che io credo sia vincente e produttiva, si

scontra però con i problemi reali. Le imprese della nostra realtà sono abituate da diversi decenni a muoversi da sole, a sviluppa-re un proprio itinerario estre-mamente autonomo. Scatta-no perciò dei meccanismi di “autodifesa” che, da quanto vedo, impediscono un reale accorpamento tra imprese».

Troppo individualismo?«Non so, il fatto è che ci sono situazioni e abitudini consoli-date. Ognuno, sull’onda dei propri successi, si considera - magari giustamente - più bra-vo di altri. Oppure avanzano altre pregiudiziali: io ho inve-stito e perchè mai dovrei stare con altri che sono più indietro di me? Oppure: io ho un ca-pitale e un portafoglio clienti, perchè mai dovrei dividerlo

con chi non so neanche chi sia? È diffi cile, la mentalità veneta è un po’ questa».

Dopo lunghe consuetudini si fa un po’ fatica ad ab-bracciare il nuovo.«Il bello è che tutti sentono il bisogno di unirsi, di crea-re associazioni di imprese. Già esistono pool di imprese artigiane che operano insie-me in certi campi, ma sono esperienze abbastanza rare. Però nella pratica, ripeto,

queste dinamiche si fermano sulla soglia. Probabilmente ci vor-rà più tempo perchè il mondo dell’impresa locale faccia un pas-so in questa direzione scardinando parzial-mente il sistema della microimpresa assolu-

tamente autonoma e autarchica sul mercato».

La CNA a Thiene ha la sede di punta di tutta la provin-cia. Come va?«La CNA a Thie-ne è davvero una grande e concreta realtà. Si afferma sempre più, a fi an-

co degli altri servizi consoli-dati, l’attività di formazione degli artigiani e dei collabo-ratori d’impresa. Questo per esempio è un segnale molto innovativo, e la dice lunga sulla voglia delle aziende di rilanciarsi e qualifi carsi. Gli imprenditori sentono sem-pre più pressante l’esigenza di tenersi costantemente ag-giornati: chi lo fa resta sul mercato e ne coglie le no-vità, chi non lo fa rischia di diventare impresa marginale. Le tecnologie subiscono vor-ticosi cambiamenti, si pensi solo all’edilizia e alle instal-lazioni, e bisogna per forza attaccarsi al loro treno».

:: Un laboratorio di falegnameria e, a fi anco, Giacomo Pilastro

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ARTIGIANATO & imprese12

territorioterritorioMaurizio Pettenuzzo, presidente CNA del Bassanese, interviene sui problemi di viabilità della cittadina e dei centri storici in generale

Marosticala bellasonnolentaL’alternativa è tra

passeggio e mor-di e fuggi. Larga-

mente preferito il primo, che dà respiro e detta tem-pi di vivibilità superiori. Ma servono strutture e una regolamentazione più idonea.Ad esprimere preoccupa-zione per la situazione della nuova viabilità ma-rosticense, ma anche più in generale per il futuro del centro della bella cit-tadina scaligera, è Mauri-

zio Pettenuz-zo, artigiano acconciatore e presidente CNA dell’area bassanese.«L’artigianato e le botteghe di servizio sono favore-voli a far passeggiare la città - spiega Pettenuzzo -, cioè portarla a misura di utenti che cercano in cen-tro un luogo accogliente e tempi rilassanti per lo

shopping, il tempo libe-ro, gli acqui-sti di qualità. Non si ritro-vano invece in questa lo-gica le bot-teghe legate al consumo

spicciolo e alla spesa quo-tidiana, che preferiscono invece un centro fruibile velocemente, meglio se con l’auto, in ogni mo-mento. Questo è un po’ il

grande dilemma che vive Marostica».Insomma, chi preferisce il traffi co, e chi preferisce invece la calma. E cosa succede adesso a Marosti-ca?«Che l’obiettivo dell’am-ministrazione è pedona-lizzare la piazza, ma le sue scelte non sono in linea con esso - spiega Pettenuz-

“Scelte più decisive perla “città passeggiata”E un po’ di fantasia:scambio auto-bici,

una cabinovia...

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territorioterritorio

ARTIGIANATO & imprese13

zo -. Le aree a parcheggio sono poche e poco attrez-zate, ma soprattutto la competizione tra parcheg-gi in centro a pagamento e parcheggi fuori a tempo, fa largamente preferire i primi. A parità di tempi in-fatti chi entra in città pre-ferisce pagare e sapere in tranquillità qual è il tempo a sua disposizione. Mentre chi parcheggia fuori ha gli stessi tempi ma deve cor-rere per arrivare in centro, fare le sue commissioni e ritornare all’auto prima che scada il termine. Mi sembra un errore strategi-co, sarebbe meglio allora far pagare qualcosa anche fuori dando la certezza a chi lascia l’auto dei suoi margini d’azione».Insomma più smalto per vivacizzare il centro e dar-gli l’opportunità vera del-la pedonalizzazione, del salotto. E magari anche un po’ più di fantasia: «Non sarebbe male farsi venire qualche idea nuova, come ad esempio quella di par-cheggi scambio con bici-clette, magari sponsoriz-zati, come in altre città. E poi perchè non puntare su qualche sana provocazio-ne come le “torri” di Por-toghesi a Bassano, alme-no per suscitare dibattito e discussione? Ad esempio una cabinovia tra il castel-lo da basso e quello sul Pausolino potrebbe diven-tare un’attrazione turistica

anche giocosa. Dico che la cittadina è bellissima ma un po’ troppo sonnolenta, a parte il grande evento della Partita ogni due anni. C’è invece bisogno di una politica che porti alla transizione del sistema delle botteghe artigianali e commerciali, incenti-vando gli investimenti per tornare in centro di quelle di maggiore qualità, lega-te ai tempi della città pas-seggiata. Città simili come Cittadella o Castelfran-co hanno risolto il p r o b l e m a legato alla r i d u z i o n e del traffi co in centro, non all’im-pedimento, e hanno vi-sto l’evo-luzione di certe at-tività, ac-cogl iendo in centro quella più legate alla “città pas-s e g g i a t a ” e posizio-nando nelle prima cin-tura quelle di consumo spicc io lo . È una strada che migliora anche l’approccio del re-sidente con la sua città».

La proposta di realizzare un “parco medioevale” stabile e duraturo che si compenetri ef-

fi cacemente con l’immagine di Ma-rostica è una di quelle idee di cui si sentiva la mancanza. Se la cittadina scaligera ha il suo tallone d’achille in una mancanza di proposte diffu-se che sappiano attirare visitatori, il “parco medioevale” potrebbe arri-vare a colmare questa lacuna.La città ha senza dubbio una vo-cazione storica e turistica, come altre cittadina murate del Veneto, e diventare per antonomasia la cit-tadina medioevale contribuirebbe senz’altro a elevare la sua offerta culturale e turistica. Il parco tema-tico accoglie e induce a ritornare il visitatore, perchè è un qualcosa di vivo, non ripetitivo, coinvolgente, che ogni volta può regalare emozio-ni e occasioni diverse. La CNA vede dunque positivamente tale proget-tualità, che potrebbe essere di rinno-

vare il centro della cittadina, attirandovi le botteghe com-merciali e artigianali di qua-lità, legate a manifestazioni di artigianato d’arte e culturale, che possa arricchire l’attuale offerta commerciale “targa-ta”, fatta sostanzialmente solo di banche e bar.L’iniziativa è studiata dal-l’Università di Bologna e si propone di trasformare Ma-rostica in uno spaccato di vita medioevale, con percorsi di visita, installazioni fi sse e una programmazione di eventi e spettacoli tematici mirati per le diverse età ed esigenze del turista. La città ha già un suo sapore storico, per lo scenario architettonico, il rinnovato camminamento sulle mura, il sapore della partita a scacchi e altre iniziative come la fal-coneria e il museo ornitologi-co. Si tratta ora di dare inizio a un processo che incentivi le

botteghe di qualità a investire e tor-nare in centro.

“ IL PROGETTO

Parcomedioevaleidea innovativa

:: Marosti-ca vista dal Pausolino e il presiden-te di zona Maurizio Pettenuzzo.In basso il museo ornitologi-co, gestito da esperti appassionati anche di falconeria

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Domande di lavoratori extracomunitari: 9.232 domande in provincia

Respinte25 assunzionisu centoSono state oltre nove-

mila (9.232) le do-mande di assunzione

di cittadini extracomunitari in provincia di Vicenza, che in tutta Italia sono quasi 400 mila. Le im-prese continua-no a chiedere manodopera, ma l’ammini-strazione stata-le non è molto rapida ed effi -ciente.E fi nora, dato nazionale, il 25 per cento delle richieste è stato boc-ciato.Il primo bilancio del decre-to fl ussi 2006 dice che c’è un “no” a uno su quattro. E l’esame delle pratiche si prevede che verrà fi nito en-tro l’estate, cioè sedici mesi dopo che i datori di lavoro hanno presentato le loro ri-chieste.

ARTIGIANATO & imprese14

integrazioneintegrazione

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Intanto il pressing sul de-creto fl ussi 2007 è già alto: «Gli imprenditori ci chiedo-no continuamente quando ci saranno i “fl ussi” per il 2007 - spiega Stefano Masiero,

responsabile del Servizio World di CNA in provincia di Vicenza - perchè han-no una forte esigenza di personale». Anche qui lo

Stato non permette di dare una risposta certa: è molto probabile, però, che il de-creto fl ussi 2007 slitti al-l’autunno prossimo; e così l’autorizzazione ai nuovi ingressi rischia di arrivare l’anno prossimo.Come mai quel dato così alto del 25% di pratiche bocciate? Dal Ministero della Solidarietà Sociale

“Decreto fl ussi 2007quasi certamentesi farà in autunno

Allo studio competenzenuove ai Comuni

“ RITARDI

Sulla gestione del de-creto fl ussi 2006 e su quella del rinnovo dei

permessi di soggiorno, at-traverso l’invio telematico a Poste Italiane, si sta creando una situazione insostenibile che rischia di creare disagi enormi alle imprese ed ai da-tori di lavoro che hanno as-sunto dipendenti extracomu-nitari, o desiderano farlo, nel pieno rispetto delle regole previste dalla normativa vi-gente. È quanto ha dichiara-to Ivan Malavasi presidente

Nazionale CNA.Si stanno accumulando ritar-di enormi nello smaltimento delle pratiche inoltrate dagli imprenditori per far entrare regolarmente in Italia lavo-ratori extracomunitari, sulla base del decreto fl ussi 2006. Anche per il rinnovo dei per-messi di soggiorno le diffi -coltà ed i tempi per i rinnovi sono notevoli.Dall’inizio del servizio 11 di-cembre 2006, alcun permes-so è stato rilasciato; i disagi per centinaia di migliaia di

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ARTIGIANATO & imprese15

integrazioneintegrazione

Lo sportello CNA World e il ser-vizio Crea l’im-

presa della CNA di Vicenza organizzano un corso rivolto a neoimprenditori ed imprenditori stra-nieri per supportarli nella creazione e ge-stione d’impresa. Si tratta di un ciclo di quattro incontri che aiuterà ad individua-re, e superare, i primi ostacoli che si pon-gono sulla strada di chi vuole realizzare una piccola impresa come l’accesso al cre-dito, gli adempimenti burocratici, l’analisi del mercato e la reda-zione di un progetto aziendale. Il percor-so è rivolto anche a neoimprenditori che, avendo avviato di recente un’impresa, avvertono l’esigen-za di acquisire o ag-giornare conoscenza o metodi di gestione utili alla propria at-tività. L’obbiettivo del corso è di fornire i principali strumenti di conoscenza norma-tiva, burocratica, ge-stionale, ed un primo studio di fattibilità, affi nché l’idea possa diventare progetto ed il suo esito possa esse-re positivo nel tempo. Il corso di formazio-ne si svolgerà alla sede CNA di Mon-tecchio Maggiore, in Corte delle Filande, 8 (tel. 0444 696455) nei giorni 18, 20, 25, 27 settembre 2007, dalle 20,30 alle 22,30.

“ SETTEMBRE

Imprenditoristranieriun corsosu misura

L’estate per molti lavo-ratori immi-

grati è l’occasione per tornare nei loro Pae-si. Anche quest’anno, per chi ha il permesso di soggiorno in fase di rinnovo, la ricevuta di Poste Italiane sarà valida per l’uscita e il reingresso in territo-rio italiano.Questo diritto era stato garantito in base a una direttiva del Ministero del-l’Interno del 5 ago-sto 2006. Due nuove circolari hanno chia-rito la situazione. La prima, del 16 giugno 2007, stabilisce che i cittadini stranieri re-golarmente soggior-nanti possono partire temporaneamente dall’Italia e farvi re-golare rientro anche se in possesso della sola ricevuta di Poste Italiane che attesta l’avvenuta presenta-zione dell’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno o della carta di soggiorno. La seconda circolare, del 27 giugno, riguar-da i minori di 14 anni iscritti sul permesso di soggiorno dei ge-nitori: in presenza di richiesta, le Questure concederanno al geni-tore straniero un per-messo di soggiorno cartaceo, provvisorio, con validità limitata a seconda delle esigenze prospettate. Così an-che i minori potranno lasciare temporanea-mente il territorio italiano.

“ VACANZE

Ricevutapostalevalida peril rientro

hanno spiegato che molte pratiche erano inammissibi-li, presentate in bianco o del tutto prive delle informazio-ni necessarie. Tale defi cit di compilazione riguardava il 35/40% delle pratiche re-spinte. Il resto invece sono incomplete o presentavano errori, perciò possono esse-re ancora recuperate.Insomma una farraginosità che non riguarda solo le len-tezze della burocrazia, che pure sono nel mirino delle imprese, ma anche una cer-ta faciloneria o mancanza di informazione dai compila-tori delle richieste.

Per le ri-chieste in-complete, il meccanismo prevede che la Direzione del Lavoro provinciale, verifi cata al terminale la situazione non perfezionata della doman-da, la rinvii allo Sportel-lo Unico per l ’ i m m i g r a -zione, da cui scatta l’avvi-so al datore di lavoro perchè apporti le in-tegrazioni ne-cessarie. Una p r o c e d u r a sicuramente

lenta e complicata.Per quanto riguarda il de-creto fl ussi 2007, il Mini-stro Paolo Ferrero pensa di superare l’imbuto del meccanismo di rilascio e rinnovo dei permessi alle Poste. L’idea sarebbe quella di passare un po’ alla volta le incombenze ai Comuni, con una risposta cioè più vicina al territorio. Questo probabilmente sarebbe una meccanismo capace di svel-tire le pratiche, o comunque di dare più certezze alle im-prese che rischiano di resta-re mesi e mesi senza sapere che fare.

immigrati,in attesa del per-messo sono enormi e vanno ricercate immediatamente soluzioni procedurali che diano la certezza del diritto a rimanere nel nostro Paese. I Patronati, che hanno forte-mente creduto in questo pro-getto, oggi rischiano, insieme a tutti, un ritorno negativo d’immagine anche rispetto al ruolo di servizio che con tanta abnegazione svolgono. Inoltre, continua Malavasi, le diffi coltà per i datori di lavoro sono anche legate al

fatto che le domande in esa-me si riferiscono, ormai, ad esigenze occupazionali di ol-tre due anni fa. Nel frattem-po le attività imprenditoriali sono andate avanti e c’è una situazione economica diver-sa. E’ necessario affrontare, con urgenza, questa situazio-ne ed in questo senso da par-te della CNA e del Patronato Epasa, vi sarà tutta la colla-borazione necessaria. È ne-cessario modifi care l’attuale impianto amministrativo e burocratico.

:: Il ministro Paolo Ferrero

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ARTIGIANATO & imprese16

Orafi . L’analisi di Marco Bettiol, docente alla Venice University e consulente di CNA e Consorzio Corart, sul rapporto tra creatività e tradizione del territorio

Il design narranteIl made in Italy si trova

oggi ad affrontare una sempre più pressante

competizione sui mercati internazionali proprio in quei settori, orafo, tessile, abbigliamento, arredamen-to, oggettistica per la casa, solo per fare un esempio, che costituiscono parte im-portante del nostro sistema industriale. Queste diffi col-tà sembrano essere diffi cil-mente risolvibili con ricette di tipo tradizionale e riman-dano piuttosto ad un ripen-samento profondo della ca-pacità delle nostre imprese di generare valore.Il design e la creatività co-stituiscono oggi una delle principali leve sulle quali le piccole e medie imprese possono agire per rilanciare la loro competitività a livel-lo nazionale ed internazio-nale. Il design e la creatività non sono elementi assenti nel nostro panorama indu-striale e artigianale. Alcune imprese (Ferrari, Bulgari, Alessi, Venini, Frau, ecc.) si sono distinte nel corso degli ultimi anni proprio per la capacità di proporre prodot-ti di elevato valore estetico a nicchie di consumatori so-fi sticati ed esigenti. Queste capacità sono tuttavia rima-ste confi nate ad una ristretta “élite” di imprese creative e hanno stentato a diventare una caratteristica diffusa del nostro sistema industriale e artigianale.Il diffondersi della creativi-tà nelle nostre piccole e me-die imprese passa attraver-so una nuova concezione di design che da attività di espressione artistica, legato all’estrosità e alla fantasia del progettista-designer, diventa un processo mana-

sola qualità forma-le del prodotto.

N o n è più suffi -ciente proget-tare prodotti belli in sé, ma inserire que-sti prodotti all’interno di e s p e r i e n z e significative

e memorabili per il consu-matore. Il design si orienta sempre di più verso la capa-

cità di dare forma e senso al prodotto inserendolo all’in-terno di un contesto ricco di signifi cato. Nel nostro territorio è pre-sente un importante patri-monio di tradizioni manifat-turiere che merita di essere valorizzato e diventare un punto di partenza per impo-stare nuovi percorsi di inno-vazione basati sul design e sulla creatività. La produ-zione del vetro, della scar-pa, del mobile, ecc., rischia-no di perdere di qualità e di valore per il consumatore fi nale se manca la capaci-tà di comunicare e narrare i signifi cati che sono alla base di queste complesse tradizioni artigianali. Il de-sign si candida a svolgere questo ruolo di “mediatore culturale” rinnovando il va-lore del “saper fare” anche all’interno di un contesto industriale.Alcune imprese (Nonino,

S a l v i a -ti, Tods, ecc.) del made in Italy han-no saputo far pro-pria que-sta nuova concezio-ne di de-sign e sono state capaci di

conquistare importanti po-sizioni competitive a livel-lo internazionale. Proprio sulla capacità delle nostre piccole e medie imprese di seguire la strada tracciata da queste nuove imprese creative si gioca in parte la competitività del nostro si-stema industriale e artigia-nale.

Marco Bettiol

:: Un gioiello dal catalogo Corart (Rigon & Rigon) e, a destra, Marco Bettiol

geriale che coinvolge un in-sieme di attività diverse che vanno dall’in-novazione del prodotto, alla comunicazio-ne, dal marke-ting alla pro-gettazione del punto vendita. Il design as-sume un ruolo sempre più importante nella capacità di innovazione del-l’impresa, ben al di là della

“La nuova strada èquella di una capacità

progettuale che sappiarivisitare e “spiegare”

le radici storiche

Sempre più spesso si parla della necessità di fare ricorso alla storia locale alla cultura consolidata del territorio alle “esperienze” come punti di av-

vio di politiche di sviluppo dei prodotti e dei territori.Dare impulso al Made in Italy con quello che di più bello abbiamo a partire dalla creatività sommata ad una grande predisposizione al design. Ne consegue un cocktail positivo ed in grado, se miscelato adeguata-mente insieme alle capacità tecniche presenti, di ride-fi nire una possibile linea di sviluppo delle produzioni “artistiche e tradizionali” del settore artigianale. Abbinare creatività, design e territorio diventa im-perativo se, come associazione di categoria, la CNA intende promuovere il consolidamento e lo sviluppo delle piccole imprese. Pubblichiamo una nota che Marco Bettiol, della Venice International University, ha presentato in occasione di un incontro sul tema.Il prof. Marco Bettiol sta collaborando con CNA di Vicenza e con Corart, consorzio di promozione per il comparto orafo, nella defi nizione di una azione di so-stegno al settore orafo.

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ARTIGIANATO & imprese17

categoriecategorieImpianti e ristrutturazioni. Dall’Agenzia delle Entrate chiarimenti su “famigliari” e “edifi ci esistenti” per fruire della detrazione d’imposta del 55%

Sconti fi scali sui risparmi energetici

“Un divieto irragionevole

che, promosso in nome della sicurezza strada-

le, potrebbe rischiare para-dossalmente di avere l’effetto contrario: ovvero, rendere le autostrade più insicure e pe-ricolose. Gli autotrasportatori della CNA Fita criticano dura-mente i vertici della A22 per la decisione di applicare il divie-to di sorpasso dei Tir su tutta l’autostrada. Un atto che vie-ne defi nito «unilaterale, tanto arrogante quanto dispotico», e che determinerà «l’assurda situazione per la quale un au-tomezzo pesante sarà costretto a restare incolonnato per ben 480 chilometri consecutivi».A essere chiamato in causa, però, è anche il ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi. L’uso di una sola corsia per 480 km senza poter mai supe-rare non solo è un intervento disfunzionale al traffi co, evi-denzia CNA Fita, ma anche potenziale causa di incidenti. «Un conto è il divieto di sor-passo là dove le infrastrutture generano delle effettive critici-tà. Un altro l’uso indiscrimi-nato di questa misura, senza mai una pausa per consentire ai veicoli lenti di far passare avanti quelli meno lenti. Così il rischio di disagi è molto più alto, visto che la corsia di de-stra si fa lentissima e ingolfata. Per non parlare della potenzia-le pericolosità per i mezzi nel-le vie d’ingresso per l’entrata e l’uscita o nelle aree di sosta: problematicità che, del resto, avvertiamo già adesso là dove esistono obblighi analoghi».

FITA

Protesta sul sorpasso vietato

L’agevolazione prevista per inter-venti di ristrutturazione e riqua-lifi cazione energetica consiste in

una detrazione d’imposta nella misura del 55% delle spese sostenute nel 2007, entro un determinato limite massimo di spesa differenziato a seconda della tipologia di intervento. La detrazione deve essere ri-partita in 3 rate annuali di pari importo. Le modalità di fruizione dell’agevolazione e gli adempimenti procedurali sono in parte analoghi, ma non del tutto uguali, a quelli previste per la detrazione del 36% per gli interventi di recupero del patrimonio edili-zio residenziale.L’Agenzia delle Entrate con una circolare ha chiarito alcuni aspetti.Intanto sono interessati all’agevolazione tutti i soggetti, residenti e non residenti in Italia, a prescindere dalla ti-pologia di reddito possedu-to, ed in particolare: i sog-getti non titolari di reddito d’impresa (le persone fi si-che, compresi gli esercenti arti e professioni, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commer-ciale, le società semplici e le associazioni tra profes-sionisti); i soggetti titolari di reddito d’im-presa (persone fi siche, società di persone e di capitali, enti commerciali).In ogni caso i soggetti interessati devono possedere o detenere l’immobile sulla base di un titolo idoneo, quali, ad esempio, la proprietà, la nuda proprietà, l’usufrutto o altri diritti reali, un contratto di locazione, di comodato o di leasing. Tali contratti de-vono essere regolarmente registrati.I famigliari. Una conferma importante ri-guarda la possibilità di fruire dell’agevola-zione da parte dei famigliari conviventi con il possessore o con il detentore dell’immo-bile, a condizione che sostengano le spese per l’effettuazione dei lavori. La circolare n. 36 perviene a questa conclusione mu-tuando la prassi da tempo consolidata nel-l’ambito dell’agevolazione del 36%. Tutta-via, nell’ambito della detrazione del 55% il diritto spettante ai familiari conviventi è applicabile limitatamente agli interventi eseguiti in ambito “privatistico”, vale a dire in fabbricati ad uso residenziale nei quali si può esplicare il rapporto di convivenza, anche se non si tratta dell’abitazione prin-cipale, restando comunque esclusi i lavori eseguiti su immobili strumentali. Inoltre si ritiene che il rapporto di convivenza debba già esistere al momento di inizio dell’inter-vento agevolabile. Per famigliari si inten-

dono il coniuge, i parenti entro il 3° grado e gli affi ni entro il 2° grado.Gli edifi ci. Importante l’individuazione de-gli edifi ci interessati. Sono potenzialmente interessati tutti i fabbricati appartenenti a qualsiasi categoria catastale, compre-si quelli rurali e gli immobili strumentali. Tuttavia, per tutte le tipologie di interventi agevolabili, è previsto che gli edifi ci debba-no essere “esistenti”, restando così esclusi gli interventi effettuati durante la fase di costruzione degli immobili.La circolare afferma che la prova dell’esi-stenza dell’edifi cio non si fonda su principi civilistici, bensì è costituita da almeno uno dei seguenti elementi: iscrizione dell’edifi -cio in catasto; richiesta di accatastamento presentata; pagamento dell’Ici, ove dovuta. Il requisito dell’esistenza dell’edifi cio si ri-

tiene che debba sussistere al momento di inizio dell’in-tervento agevolabile.Inoltre, la circolare afferma che in relazione ad alcu-ne tipologie di interventi è necessario che gli edifi ci presentino specifi che carat-teristiche quali, ad esempio: essere già dotati di impianto di riscaldamento, presente

anche negli ambienti oggetto dell’interven-to, per quanto riguarda tutti gli interventi agevolabili ad eccezione dell’installazione dei pannelli solari; nelle ristrutturazioni dove è previsto il frazionamento dell’edi-fi cio con aumento del numero delle unità immobiliari, l’agevolazione è compatibile solo con la realizzazione di un impianto ter-mico centralizzato a servizio delle predette unità; nelle ristrutturazioni con demolizione e ricostruzione l’agevolazione spetta solo in caso di fedele ricostruzione, ravvisandosi, negli altri casi, l’ipotesi di nuova costruzio-ne. In presenza di interventi di ampliamen-to le agevolazioni non competono.Gli interventi agevolabili. Sono i seguenti: di riqualifi cazione energetica globale (com-ma 344, art. 1, legge 296/06); su strutture opache e su infi ssi (comma 345, art. 1, legge 296/06); di installazione di pannelli solari (comma 346, art. 1, legge 296/06); di so-stituzione di impianti di climatizzazione in-vernale (comma 347, art. 1, legge 296/06).Qui la norma si fa complicata e articolata. Per conoscere le numerose sottospecifi ca-zioni di ogni singola voce, conoscere gli adempimenti previsti per fruire dell’age-volazione, la detraibilità delle spese, gli interessati possono rivolgersi al Servizio Categorie della CNA, 0444 569900.

Leonardo Zamperetti

“Servono le “prove”catastali dell’immobile

e del pagamento IciRigoroso l’elenco deiconviventi ammessi

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categoriecategorie

ARTIGIANATO & imprese18

La legge 23/12/1970, n. 1142 prevede che gli orari per le attività di acconciatore siano determinati dal Comune. Il sindaco di Vicenza ha emesso un’ordinanza con cui fi ssa in 13 ore giornaliere l’orario massimo di apertura degli esercizi per l’attività di barbiere e acconciatore, con chiusura settimanale facoltativa; inoltre consente a ogni esercizio di fi ssare il proprio orario giornaliero all’interno di una fascia compresa tra le ore 7 e le 22. L’orario scelto va comunicato al Sindaco entro 60 gior-ni dall’entrata in vigore della disposizione, e eventuali successive modifi che all’orario almeno 15 giorni prima dell’adozione; il cartello con l’indicazione dell’orario, segnalato e vidimato dall’amministrazione, dovrà es-sere esposto in maniera ben visibile verso l’esterno del locale. È concessa la prosecuzione dell’attività a porte chiuse per l’ultimazione delle prestazioni in corso oltre i limiti di orario: massimo mezz’ora per la chiusura meridiana, un’ora per quella serale.

“ PILLOLE

Acconciatori. Gli orari di Vicenza

Revisioni in 10 minuti. E quanto minacciano gli autori-paratori italiani arrabbiati per l’aumento dei diritti a vantaggio della motorizzazione civile. Uno smacco per i 5.400 centri di revisione privata che aspettano l’ade-guamento della tariffa ferma al 1999. È stato disposto l’aumento dei diritti della motorizzazione civile sulle revisioni, già passati nel 2005, da 7,80 a 9,00 euro. «Ab-biamo la tariffa per le revisioni più bassa in Europa, ma di contro vantiamo, sempre in Europa, la cifra più alta percepita dall’erario», denunciano le imprese.

Revisioni. Autoriparatori in rivolta

Gli artigiani del settore alimentare chiedono la pos-sibilità di far consumare ai clienti i loro prodotti nei locali dell’impresa. Utilizzando gli arredi dell’azienda, ma senza servizio al tavolo, con «somministrazione non assistita», possibile a oggi in tutti gli esercizi com-merciali (si pensi a bar, vinerie e panifi ci) ma non nelle pasticcerie e gelaterie di produzione artigianale, né in rosticcerie, le piadinerie, piuttosto che nelle pizzerie da asporto e nelle gastronomie. Un fatto che CNA Ali-mentare, da tempo impegnata in questa battaglia di equità, considera lesivo delle reali condizioni di com-petitività.

Più equità per le imprese alimentari

Si è svolta la seconda riunione del Tavolo degli impren-ditori, dei lavoratori e dei consumatori, istituito presso l’Alto Commissariato per la lotta alla contraffazione, alla quale partecipano, in rappresentanza della CNA i colleghi Paola Grossi (Uffi cio Mercato e Competiti-vità) e Antonio Franceschini (CNA Federmoda). Nel-l’incontro sono state presentate proposte legislative per rendere più effi cace la lotta alla contraffazione, in particolare: introduzione di fattispecie penali dedicate per la contraffazione, introduzione di nuovi strumenti investigativi, sanzioni al consumatore consapevole e interventi atti a ovviare il costo della custodia dei beni sequestrati.

Federmoda. Il tema contraffazione

Credito. Alcune interessanti opportunità dalla Regione e da Artigiancassa

Finanziamentia imprese donna

Ci sono alcuni inte-ressanti strumenti agevolativi per le

imprese al femminile. In primo luogo la Regione Veneto ad ottobre 2006 ha emanato il decreto che ha ri-voluzionato i contributi alle nuove imprese femminili (riferimento: legge 1/2000).L’agevolazione - seguita dalla fi nanziaria regiona-le Veneto Sviluppo - è ora a sportello e quindi non dipende più dall’apertura/chiusura del bando e dalle risorse destinate per quello specifi co bando. I contributi sono a favore delle imprese femminili costituite dopo il 1. gennaio 2005. Per offrire alle aziende un supporto sia al momento della costituzione sia negli anni successivi, il contri-buto è nella doppia forma del fondo perduto (cioè una somma una tantum erogata dalla regione Veneto) e del conto interessi (cioè come risparmio sugli interessi passivi che si pagano sul fi -nanziamento bancario o sul leasing).Gli importi sono da 20.000 a 100.000 euro con contri-buto a fondo perduto del

15% del totale importo, mentre il restante 85% gode dello sconto sugli interessi e di un tasso convenzionato dalla regione con gli istituti di credito. Altra importante opportunità è di richiede-re il fi nanziamento per una durata fi no a 7 anni (men-tre solitamente il limite è 5 anni).Un’ulteriore iniziativa im-portante è proposta da Ar-tigiancassa Banca. Si tratta di fi nanziamenti denominati “microcredito” per le im-prese femminili (non solo di nuova costituzione, come invece per l’agevolazione sopra descritta)Gli importi arrivano fi no a 30.000 euro (15.000 per le imprese in fase di avvio) con tassi di interesse (sia fi sso che variabile) vantag-giosi, per investimenti pro-duttivi (comprese le spese per l’avvio e la costituzione di nuove imprese e l’acqui-sto della licenza). Anche qui una ulteriore agevola-zione è data dalla possibilità di chiedere il mutuo per una durata fi no a 7 anni, eleva-bili addirittura a 10 per le imprese in fase di avvio.

Federico Sassaro

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ARTIGIANATO & imprese19

sicurambientesicurambienteFumi in atmosfera. È stato reso più agevole, da parte della Provincia, l’iter amministrativo delle pratiche di autorizzazione

Emissioni semplifi cateIl decreto legislativo 3 aprile

2006, n.152 - norme in ma-teria ambientale - alla parte

V nel disciplinare le autorizza-zioni in materia di emissioni in atmosfera prevede che l’autorità competente (la Provincia) pro-ceda all’adozione di apposite autorizzazioni di carattere gene-rale per gli impianti relativi alle attività già classifi cate a ridotto inquinamento.I gestori degli impianti autoriz-zati, anche in via provvisoria o in forma tacita, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 203, ad esclusione di quelli do-tati di autorizzazione generale, devono presentare una domanda di autorizzazione entro i termini di seguito indicati:a) tra la data di entrata in vigo-re della parte quinta del decreto

legislativo n. 152/2006 (maggio 2006) ed il 31 di-cembre 2010, per impianti anteriori al 1988;b) tra il 1° gennaio 2011 ed il 31 dicembre 2014, per impianti anteriori al 2006 che siano stati auto-rizzati in data anteriore al 1° gennaio 2000;c) tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2018, per impianti anteriori al 2006 che siano stati auto-rizzati in data successiva al 31 dicembre 1999.In caso di mancata presenta-zione della domanda entro il termine previsto, l’impianto o l’attività si considerano in esercizio senza autorizzazione alle emissioni. L’autorizzazione di carattere ge-

:: Enrico Storti,responsabiledel servizioSicurezza e Ambiente della CNAprovincialesegue ☞

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sicurambientesicurambiente

ARTIGIANATO & imprese20

nerale soddisfa un’esigenza di semplifi cazione amministrativa per gli utenti che possono ottene-re, mediante semplice adesione e allegando la prova documentale del possesso dei requisiti tecni-ci, il titolo abilitativo necessario per lo svolgimento della propria attività. In fase di prima predisposizione sono state defi nite le condizioni tecniche e i limiti di emissione, che costituiscono il presupposto per l’autorizzazione generale, relative alle seguenti attività: la-vorazione del legno, carrozzerie, laboratori orafi , produzione di ceramiche artistiche, attività di stampa, produzione calcestruzzo e gesso, industrie alimentari, la-vorazioni meccaniche, impianti per la frantumazione di materia-le inerte, lavorazioni conciarie.Nel caso si tratti di nuova instal-lazione o trasferimento, l’im-presa deve:• comunicare alla Provincia ed all’Arpav, con almeno 15 gior-ni di anticipo, la data in cui in-tende dare inizio alla messa in esercizio degli impianti;

deve effettuare il primo control-lo analitico con prelievo entro 60 giorni dall’adesione, dando comunicazione con almeno 15 giorni di anticipo alla Provincia e all’Arpav e trasmettendo alla provincia i referti analitici entro i successivi 45 giorni. I dati relativi ai controlli devo-no essere riportati su apposito registro allegando i certifi cati analitici ed i verbali di campio-namento e tenuti a disposizione

• comunicare alla Provincia ed all’Arpav, con almeno 15 giorni di anticipo, la data in cui inten-dono effettuare i prelievi neces-sari per il primo controllo;• effettuare, per ciascun punto di emissione attivato, un controllo analitico nei primi dieci giorni di marcia controllata dell’im-pianto, trasmettendo alla pro-vincia i referti analitici entro i successivi 45 giorni.Per impianti esistenti l’impresa

dell’autorità competente al con-trollo per almeno 5 anni. Qualunque anomalia di fun-zionamento o interruzione di esercizio degli impianti di ab-battimento, tali da non garantire il rispetto dei limiti di emissione fi ssati, comporta la sospensione delle relative lavorazioni per il tempo necessario alla rimessa in effi cienza dell’impianto di abbattimento. Ogni interruzio-ne del normale funzionamento degli impianti di abbattimen-to compresa la manutenzione ordinaria e straordinaria deve essere annotata su un apposito registro da tenersi a disposizio-ne dell’autorità competente al controllo. Le condizioni tecniche, il rispet-to delle quali è presupposto in-dispensabile per l’adesione, da parte delle aziende, sono state approvate con deliberazione di giunta provinciale del 16/05/07. Possono altresì aderire alla au-torizzazione di carattere gene-rale anche i gestori di impianti già autorizzati ai sensi del dpr 203/88, tenendo conto che l’au-torizzazione ha validità di 15 anni e la domanda di rinnovo deve essere presentata almeno un anno prima della scadenza.

Enrico Storti

segue ☞

Emissionisemplifi cate

“Il termine per l’attivazione del sistema di ge-

stione dei rifi uti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) (articolo 20,

comma 5, del D. Lgs. 151/2005) è stato prorogato al 1. gennaio 2008, e comunque fi no alla data di ado-zione dei provvedimenti attuativi che defi niranno il funzionamento del registro dei produttori di appa-recchiature elettriche ed elettroniche, la costituzio-ne e il funzionamento di un centro di coordinamen-to fi nanziato e gestito dai produttori. Ancora una volta e a scadenza avvenuta, il 2 luglio 2007, è stato emanato il decreto di rinvio. La pro-roga era attesa anche perché non si capisce come si possa dare attuazione al decreto senza l’adozione dei provvedimenti applicativi. Le bozze dei primi tre decreti attuativi, quelli che di fatto possono dare il via alla gestione dei Raee, sono già state presenta-te alle associazioni e alle istituzioni.Gli schemi dei tre decreti stabiliscono il funziona-mento del Registro cui devono obbligatoriamente iscriversi i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Sono inoltre indicati gli obblighi dei distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche.

APPARECCHI ELETTRICI

Raee, un’ulteriore proroga“L’articolo 212, comma 8, del D.Lgs.n.152/06 obbli-

ga le imprese che trasportano rifi uti propri non pericolosi come attività ordinaria e regolare e

le imprese che trasportano propri rifi uti pericolosi fi no a 30 Kg/l al giorno, alla iscrizione all’Albo previa richiesta scritta alla sezione regionale territorialmente competente.L’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali avviene a seguito di semplice richiesta scritta alla sezione dell’Albo senza che la richiesta stessa sia soggetta a valutazione rela-tiva alla capacità fi nanziaria e alla idoneità tecnica e senza che vi sia l’obbligo di nomina del responsabile tecnico. Tali imprese sono tenute alla corresponsione di un diritto an-nuale di iscrizione pari a 50 euro rideterminabile.E’ stato chiarito, anche a seguito di circolari emanate, che in riferimento all’esercizio di questa specifi ca attività, es-sendo prevista l’iscrizione all’Albo, è anche dovuto il ver-samento della tassa di concessione governativa di 168,00 € da versare sul c.c.p. n. 8003 intestato a “Agenzia delle Entrate – tasse di concessione governativa”. Per il ritiro del certifi cato di iscrizione all’Albo è quindi necessario presentare: attestazione del versamento della tassa di concessione governativa di € 168.00; n. 1 marca da bollo di € 14,62 da apporre sul certifi cato; attestazione del versamento dei diritti di iscrizione annuale pari a € 50,00. Il mancato ritiro del certifi cato comporta il divieto di prosecuzione dell’attività.

RIFIUTI PROPRI

Iscrizione all’Albo per trasporto

“ LE ALTRE SCADENZE

I gestori degli impianti autorizzati, anche in via provvisoria o in forma tacita, ai sensi del decreto del Presidente della Re-pubblica 24 maggio 1988, n. 203, ad esclusione di quelli do-

tati di autorizzazione generale, devono presentare una domanda di autorizzazione entro i termini di seguito indicati:a) tra la data di entrata in vigore della parte quinta del decreto legislativo n. 152/2006 (maggio 2006) ed il 31 dicembre 2010, per impianti anteriori al 1988;b) tra il 1° gennaio 2011 ed il 31 dicembre 2014, per impianti anteriori al 2006 che siano stati autorizzati in data anteriore al 1° gennaio 2000;c) tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2018, per impianti anteriori al 2006 che siano stati autorizzati in data successiva al 31 dicembre 1999.In caso di mancata presentazione della domanda entro il ter-mine previsto, l’impianto o l’attività si considerano in esercizio senza autorizzazione alle emissioni.

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rassegnerassegneA Montecchio la smokey mountain di Manila, a Chiampo il dramma che continua di Chernobyl e la diffi cile situazione africana. Tre mostre

Le foto della speranza

z i a n i , bambi-ni che s o n o c o -stret t i a rovi-s t a r e n e l l a “mon-t a g n a f u -mante” fatta di immondizie per poter sopravvivere, in situazioni ben al di sotto del limite della dignità umana. In questo pezzetto di mondo convivono miseria e amore, ricchezza e povertà, dolore e gioia in un equilibrio diffi ci-le e precario. Padre Giovan-ni e i suoi “cavalieri” stanno vincendo la loro battaglia, stanno portando la speranza.

Tre mostre fotografi -che fi rmate da Rug-gero Zigliotto, con il

sostegno organizzativo della CNA. Tre mostre di speran-za, dedicate ad angoli del mondo dove i diritti sono ancora spesso una chimera e dove la povertà e la sofferen-za riguardano bambini, adul-ti, anziani, milioni di persone diseredate che vivono in un degrado inimmaginabile. “La cruna dell’ago sulle smo-key mountain di Manila”, di cui vediamo in questa pagina due scatti, è un po’ l’evento dell’estate. Aperta il 30 luglio nella torre del Castello di Ro-meo a Montecchio Maggiore, prosegue per tutto il mese di agosto in concomitanza con Cinemaestate.Alla vernice inaugurale sono intervenuti i sindaci di Mon-tecchio Maggiore e Arzigna-no, e la situazione di Manila è stata presentata dall’associa-zione Una Mano Aiuta l’Al-tra e dai Padri Canossiani, che hanno riferito la situa-zione della popolazione che vive all’interno delle Smokey Mountain, le precarie con-dizioni sanitarie, il progetto adozioni a distanza, ecc. È stato proiettato un video con le immagini raccolte nel viag-gio nel settembre 2006.La mostra è una raccolta di immagini per sensibilizzare e far conoscere le condizioni di vita di uomini, donne, an-

“A Chiampo ritornano altre due mostre di Ruggero

Zigliotto. In Comune, dal 15 al 22 settembre vie-ne riproposta la mostra “La cicogna perduta” sul

caso Chernobyl. Ormai il disastro di Chernobyl non fa più notizia. Restano e si perpetuano i continui viaggi di migliaia di bambini che invadono le nostre estati.Per non dimenticare, a vent’anni dal disastro di Cher-nobyl è stato presentato un reportage fotografi co realiz-zato nell’aprile del 2005. L’obiettivo del viaggio era quel-lo di conoscere anticipatamente i bambini che venivano ospitati sucessivamente dalle famiglie italiane, rivedere quelli che avevano problemi di salute o legati a situzioni di disagio, sostenere alcuni micro-progetti nelle scuole, raccogliere materiale fotografi co per documentare la si-tuazione dei bambini di Chernobyl. Ne è nata una mo-stra molto toccante, che sensibilizza e informa.E sempre il Comune di Chiampo ospita poi, dal 6 al 13 ottobre, la mostra “Italia 4 Cameroun 0”, a sostegno del-la lotta contro l’oncocerosi. Il Cameroun è un paese bellissimo, dalla splendida natu-ra, con gente e bambini splendidi, ma purtroppo anche segnato dal terribile fl agello dell’oncocercosi - detta anche cecità del fi ume -, malattia contro la quale da anni i Lions si battono con la campagna denominata “Sight First”.Il reportage fotografi co, presentando acque e foreste, scuole e giochi di bambini, vie di città su cui si svolge quo-tidianamente la vita, i passi delle ragazze, l’affacciarsi di occhi curiosi, vuol fare conoscere la realtà camerunese per poter aiutare e poter prevenire questa malattia. Da questo reportage è anche nato il libro intitolato “talia 4 Cameroun 0” realizzato per raccogliere fondi e destinare l’intero ricavato a L.C.I.F. Campagna “Sight First”.

I REPORTAGE

Il post-nucleare,la cecità del fi ume

:: Ruggero Zigliotto

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CNA pensionatiCNA pensionati

ARTIGIANATO & imprese22

Sono state presentate al Parlamento le due petizioni del Cupla a sostegno di politiche per i pensionati, corredate da una valanga di fi rme

L’appello dei quattrocentomilaSi è conclusa con la ma-

nifestazione di Roma la lunga serie di inizia-

tive che le associazioni na-zionali dei Pensionati riunite nel Cupla, Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo (CNA Pensiona-ti, Cia, Anap, 50&Più Fena-com, Federp Coldiretti, Fi-pac, Fnpa, Pens. Confagr.), hanno organizzato per de-nunciare le condizioni so-ciali degli anziani e chiedere l’applicazione di adeguate politiche d’intervento nei loro confronti.L’evento di Roma ha con-cluso una grande e capillare mobilitazione nazionale che ha permesso la raccolta di oltre quattrocentomila fi rme in calce alle petizioni che chiedono due cose impor-tantissime: l’adeguamento del potere d’acquisto e dei minimi di pensione; la can-cellazione dell’immotivata discriminazione che esiste sugli assegni familiari tra i pensionati ex lavoratori au-tonomi e gli altri pensionati.Con la manifestazione di Roma le oltre 400 mila fi r-me raccolte in tutt’Italia sono state pre-sentate al Par-lamento. Ora il Cupla ha chiesto che le due petizioni ricevano ade-guata risposta da parte del Governo in vista della prossima Finan-ziaria.Il momento politico è con-

“ Sono sul tavolo del governo

le proposte perchèla Finanziaria 2008

sia più decisiva

traddistinto da un’incertez-za istituzionale che costi-

tuisce un freno per il governo della cosa pubblica e, in ultima analisi, si ripercuote in modo più marcato sul-le fasce più deboli della

popolazione, quindi sugli anziani, penalizzando ulte-riormente il loro benessere

sociale. Gli anziani sono preoccupa-ti per il crescere di disparità e disuguaglianze dovute an-che all’instaurarsi di sistemi sanitari e assistenziali diver-si da regione a regione.E persiste il grave problema della non autosuffi cienza: il Fondo Nazionale sorto con la Finanziaria 2007 va ade-guatamente fi nanziato e oc-corre una legge che ridise-gni il sistema assistenziale per i non autosuffi cienti.

Nel 2050, secondo dati Istat, gli ultra sessantacin-quenni saranno, in Italia,

una ventina di milioni. E mentre la popolazione anziana cresce, lo Stato tende da molti anni a ta-gliare spese e costi riguardo alle politiche sociali.Ma il mutamento demografi co in atto è una situazione che non si può far fi nta di non vedere. E dal Governo arrivano ora se-gnali confortanti di una presa di coscienza, che si spera sfoci in provvedimenti concreti, sulla si-tuazione della terza età in Italia. Il ministro della Salute, Livia Turco, ha annunciato che è allo studio un piano interministeriale organico per venire incontro ai bisogni degli anziani: non solo sanità, quindi, ma anche la casa, l’organizzazione dei quartieri, la mobilità e altri servizi importanti per la fasce più deboli, per la loro vita quotidiana, per le loro esigen-ze di sussistenza e di assistenza.L’ambizione della Turco è di ar-rivare a un progetto complessi-vo per la “seconda giovinezza”. «Dobbiamo prendere di petto la situazione demografi ca che oggi è una piramide rovesciata – ha spie-gato il ministro – e prendere atto che la società sta cambiando ra-dicalmente. Quindi basta misura tampone o interventi d’emergen-za: vogliamo predisporre un piano interministeriale che rappresenti una nuova strategia d’intervento per le fasce anziane del Paese».

“ IL PIANO

Terza età,ministerimobilitati

Èstato raggiunto l’accordo per l’aumento dei mi-nimi di pensione. A chi spetta l’aumento? Per ogni informazione e delucidazione, telefonare

per un appuntamento alla CNA Pensionati di Vicen-za, tel. 0444-292624 oppure 0444-569900, oppure alla sede CNA più vicina.Le nuove disposizioni rigardano 3,4 milioni di benefi cia-ri, quanti percepiscono un reddito individuale (prima casa esclusa) al di sotto dei 654 euro. Invece le pensioni contributive interessate all’una tantum e agli aumenti concordati sono 3,1 milioni. L’una tantum che a otto-bre verrà erogata come anticipo rispetto agli aumenti che scatteranno dal gennaio 2008 sarà di 324 euro.Le pensioni sociali legate a invalidità con 12 euro di aumento medio mensile sono 300 mila.

“ LA NOVITÀ

Minimi di pensionescatta l’aumento

“ VIENNA E SALISBURGO

Sono ancora disponibili alcuni posti per poter partecipare alla gita/tour a Vienna e Salisburgo, dal 13 al 16 settem-bre 2007. La quota di partecipazione è di euro 450,00.

Per iscrizioni e prenotazioni rivolgersi alla CNA Pensionati Vicenza, tel. 0444 291624 oppure 338.1872710.

Scaglioni di anzianità contributiva Importo aggiuntivo annuo in euroda lavoro dipendente da lavoro autonomo 2007 dal 2008 Fino a 15 anni Fino a 18 anni 259 333 Oltre 15 fi no ai 25 anni Oltre 18 fi no a 28 anni 327 420 Oltre 25 anni Oltre 28 anni 393 505

GLI INCREMENTI PREVISTI

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