Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 02/2009

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ARTIGIANATO & & imprese imprese Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza maggio 2009 anno VIII numero 2 ASSEMBLEE TERRITORIALI Gli imprenditori si incontrano www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Vicenza Contiene I.P. periodico d’informazione tecnica e sindacale

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ARTIGIANATO&& impreseimpreseConfederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola

e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza

maggio 2009anno VIIInumero 2

ASSEMBLEETERRITORIALIGli imprenditorisi incontrano

www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB VicenzaContiene I.P.

periodico d’informazionetecnica e sindacale

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2/2009

Aziende col fi atone ma i parametridella tassazione restano invariati

Questo fi scoincurantedella crisi...

“ La CNA:subito studidi settore

rivistie accontodi giugnoridotto

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AbruzzoTerremotoTerremotola solidarietàla solidarietàdelle impresedelle imprese

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MeccanicaProduttoriProduttoria cacciaa cacciadi strategiedi strategie

“Periodico edito da CNA via Zampieri 19, VicenzaRegistrazione Tribunale di Vicenza n. 1019/11.3.2002Comitato di redazione Silvano Scandian, PaoloMonaco, GiuseppeMantese, Stefano Masiero, Giannina Scremin, Enrico Storti, Marco Troncon, Leonardo ZamperettiDirettore responsabileClaudio StratiRedazione e pubblicità via G. Zampieri 19, Vicenza. Tel. 0444 569900, fax 0444 961628 e mail: [email protected]., via Corbetta 9, Vicenza

Fotografi e: archivio Fiera Vicenza 8 in basso; Cristiano Urban 18 a destra; e dall’archivio CNA

ARTIGIANATOARTIGIANATO&& impreseimprese

ARTIGIANATO & imprese3

NFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 196 DEL 30/06/2003. Spettabile Impresa, il D. Lgs. n. 196 del 30/06/2003, “CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, all’art. 13 impone l’obbligo di informare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente Associazione vi si adempie compiutamente informandoLa che: 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuoverne l’attività; 2) in relazione alle summenzionate fi nalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti cartacei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonché la piena osservanza della Legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti da pubblici registri, elenchi; 4) contro le sopra indicate fi nalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’ art. 7 della Legge; 5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della Legge ed in particolare: di conoscere,

in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettifi care o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa - Associazione Provinciale di Vicenza, corrente in Vicenza, Via Zampieri, n. 19. Vicenza, dicembre 2008

L a crisi è pesan-te, eppure le Pmi fi nora sono riu-

scite a ridurre i danni, soprattutto sul versante dell’occupazione. “Finora si è retto in tutti i modi pos-sibili - ha spiegato il s e g r e t a r i o n a z i o n a l e Silvestrini -: r i c o r r e n d o agli ammor-tizzatori so-ciali, ritardando i paga-menti, mettendo i soldi di tasca propria. Ogni mese che passa, però, diventa sempre più dif-

fi cile, soprattutto per le micro imprese, quelle fi no a 9 dipendenti. La grande impresa per sal-varsi cerca di ridurre il personale, per le piccole imprese sarebbe un sui-

cidio. Per noi la qua-lità dei di-pendenti è fondamen-tale: perde-re persona-le signifi ca far morire

l’azienda. E’ per questo che cerchiamo di regge-re in tutti i modi”.“Le banche ci stanno aiu-tando solo a parole. L’ac-

cesso al credito è sempre diffi cile. Gli istituti di credito dicono meno no, ma si allungano a dismi-sura i tempi per l’eroga-zione o per l’incasso dei crediti. D’altra parte le piccole e piccolissime imprese sono 3,7 milio-ni e rappresentano l’80% della struttura produttiva italiana. Se dovessero andare a fondo, le ban-che perderebbero i clien-ti e si troverebbero nei guai anche loro. Almeno comprendano che è nel loro interesse aiutare le Pmi”.Ci sarebbe bisogno di un intervento pubblico, so-

stiene la CNA. “Capisco che il problema dei conti pubblici è reale - ha pro-seguito Silvestrini -, ma è incomprensibile che non si tagli la spesa pub-blica. Noi della CNA, intanto, abbiamo una richiesta immediata e fattibile: che si adeguino subito gli studi di setto-re e che sia ridotto l’ac-conto da versare con la dichiarazione dei redditi di giugno. Noi speriamo che il peggio sia passato, ma abbiamo bisogno di tempo per poterci risol-levare”.Insomma, anche il fi sco capisca che c’è la crisi.

IntervistaPaolo MonacoPaolo Monaconuovo direttorenuovo direttoreprovincialeprovinciale

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ARTIGIANATO & imprese4

“Si è aperta, per CNA Vicenza, la sta-

gione delle assemblee elettive per rinnovare i mandati quadriennali

sia delle 10 categorie che delle 8 sedi ter-ritoriali: ai precedenti sette mandamenti da quest’anno si aggiunge infatti le sede territoriale di Molvena, dove sono stati recentemente aperti nuovi uffi ci di CNA.Si tratta di un importante momento isti-tuzionale della vita associativa, che offre in particolare quest’anno l’occasione ai soci di fermarsi a rifl ettere sulla crisi che in questi ultimi mesi ha indistintamente colpito tutti i comparti della nostra eco-nomia.Il tema ricorrente degli incontri, infatti, è quel-lo della crisi economica, sia con riferimento alle categorie interessate che ai territori della no-stra provincia, dove si riscontrano peculiarità e caratteristiche molto soggettive e differenzia-te.Accanto alla presenza dei dirigenti di CNA Vi-cenza e di altri impor-tanti relatori che, volta per volta, presenteranno alcuni temi di rilevanza specifi ca, la vera novità è la centralità dei soci nel dibattito sulla situa-zione in essere, con l’obiettivo non solo di analizzare l’esistente ma anche di pro-spettare soluzioni e proposte per uscire dall’impasse.È un’occasione unica per i nostri artigia-ni ed imprenditori di incontrarsi con chi condivide le stesse specifi cità di settore o di territorio, per un confronto proposi-tivo sulle prospettive dell’economia arti-giana vicentina.Le risultanze dei lavori raccolti nelle singole assemblee di categoria o di sede verranno quindi portati in esame all’as-semblea provinciale, dove si tenterà di offrire una sintesi delle proposte e delle idee emerse nel corso delle precedenti ri-unioni.

EDITORIALE

La crisi economica nel dibattito delle assemblee di CNA VicenzaI soci protagonisti per elaborare le strategie dell’associazionedi Silvano Scandian

:: Silvano Scandian, presidente provinciale di CNA Vicenza

Il “Barometro della cri-si”, ovvero l’indagine congiunturale della

CNA relativa al consuntivo del primo trimestre 2009 e alle previsioni per il se-condo trimestre, conferma un ulteriore peggioramento della recessione per le Pmi e l’artigianato.Però dice anche che secon-do le imprese la crisi ha già raggiunto il suo culmine: un fi lino di ottimismo dun-que nel guardare al futuro.Nei primi tre mesi dell’an-no la crisi ha continuato a manifestarsi soprattutto at-traverso una forte riduzione dei livelli di attività: oltre la metà delle micro e piccole imprese che hanno parteci-pato alla rilevazione segna-la contrazioni di fatturato, produzione e ordinativi (rispettivamente il 54%, il 52% e il 56%). Tutto ciò si è tradotto nella caduta dell’utile lordo che ha ri-guardato il 61% degli inter-pellati. I cali di produzione e fatturato hanno investito più della metà delle impre-se intervistate (rispettiva-mente il 52% e il 54%).Per quanto riguarda il vo-lume di affari, è il fatturato interno ad avere contribuito maggiormente alla diminu-zione di quello totale, men-tre le perdite registrate sui mercati esteri, pur rilevanti, non si discostano signifi ca-tivamente rispetto a quelle registrate nel quarto trime-stre del 2008.Diminuisce la quota delle imprese che ha realizzato

L’indagine congiuntuperò le imprese colti

Dai chrv

eAccanto a questo momento di rifl essione e proposta strettamente legato agli eventi di più urgente attualità, le assemblee as-solveranno naturalmente anche ai doveri istituzionali di eleggere i nuovi Presidenti e i nuovi gruppi dirigenti, con l’auspicio che vi possa essere un vivace rinnova-mento ed un reale coinvolgimento di tutti i soci, in particolare di quelli più giovani e delle donne.Questa attenzione di CNA Vicenza per i propri giovani imprenditori e le pro-prie imprenditrici verrà confermata e rafforzata dalla costituzione dei relativi

“gruppi di interesse”, che, accanto a quello già realizzato da CNA Pen-sionati, andranno a for-nire nuove risorse e nuo-ve idee sia all’assemblea provinciale sia a tutti i livelli operativi ed orga-nizzativi in cui si articola la nostra realtà.E’ infatti fondamentale che in una organizzazio-ne come la nostra, così vicina al territorio ed al singolo socio, ci sia un adeguato spazio a dispo-sizione per le nuove leve e per l’emergente realtà dell’imprenditoria fem-minile. Si tratta di voci nuove e fresche, che vo-

gliamo ascoltare e veder crescere per alimentare il necessario rinnovamento di idee e di persone e per far sì che CNA Vicenza possa dare ascolto alle istanze nuove di chi oggi inizia a fare impresa.L’invito deciso a tutti i nostri soci è per-tanto quello di essere protagonisti di questo momento istituzionale e di con-tribuire alla defi nizione delle strategie e delle politiche di CNA Vicenza per il qua-driennio a venire, con l’obiettivo imme-diato di trovare nella nostra associazione il supporto per superare il momento di diffi coltà dell’economia e la sponda per dare voce ai nostri artigiani con la for-za e la concretezza del nostro modello di “fare sistema”.

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investimenti. Questa risul-ta tuttavia ancora ampia: la spesa per beni capitali è stata posta in essere da circa il 50% delle imprese intervistate.Più stabile ap-pare la situa-zione dell’oc-c u p a z i o n e : n o n o s t a n t e l ’ indicatore sia risultato ancora nega-tivo, è da sottolineare che solo un imprenditore su cinque dichiara di avere ridotto l’ampiezza degli or-ganici. L’occupazione aziendale dovrebbe assestarsi ulte-riormente nel periodo apri-le-maggio, cosicché la forte caduta delle ore lavorate e degli straordinari segnalata nei primi tre mesi dell’anno si presta a una valutazione positiva: gli imprenditori affrontano la crisi riducen-do i costi, ma tendono a di-

“Dopo la tornata degli incontri delle Unioni di

categoria, è pronta a scattare quella delle sedi territoriali della CNA, momento di confronto e

di approfondimento sulla congiuntura e sulle strategie dell’associazione. Il calendario:Bassano giovedì 11 giugno alle 20.30; Cornedo Vicenti-no martedì 16 giugno alle 20.30; Molvena mercoledì 17 giugno alle 20.30; Vicenza venerdì 19 giugno alle 18.30; Schio lunedì 22 giugno alle 18; Montecchio Maggiore martedì 23 giugno alle 20.30; Thiene venerdì 26 giugno alle 18; Castegnero, infi ne, lunedì 29 giugno alle 20.30.L’assemblea provinciale si svolgerà a Vicenza il 3 luglio alle 18.

CALENDARIO

Assemblee delle sedi

uti

hrale della CNA: cali ancora pesanti di ordinativi e fatturato,vano un po’ d’ottimismo sul loro futuro

e il peggio è passato

fendere gli organici. Infatti, data la ridotta dimensione aziendale degli intervistati, un’ulteriore fuoriuscita di lavoratori si tradurrebbe in

diffi coltà che metterebbero a repentaglio l ’ e s i s t e n z a stessa del-le imprese. Le deludenti performance aziendali ge-

nerano comunque incertez-za circa il futuro. Il maggior ricorso agli ammortizzatori sociali sembra proprio ri-spondere all’esigenza di non espellere manodopera dalle imprese.La crisi ha investito tutti i settori, fatta eccezione per l’alimentare. In particolare, la situazione appare dram-matica per le imprese della meccanica, dove la caduta della produzione si è river-berata negativamente an-che sull’occupazione, e per

quelle edili che segnalano cali signifi cativi dell’utile lordo e degli investimenti.Sul versante del credito persistono, e nel comples-so si accentuano, le tensio-ni già emerse a fi ne 2008. Per l’artigianato e le Pmi il peggioramento della con-giuntura creditizia è stato avvertito non solo in rife-rimento alla disponibilità del credito, ma soprattutto in relazione alle condizio-ni imposte dalle banche. Nello specifi co le imprese lamentano l’allungamento dei tempi di erogazione dei fi di, l’aumento dei tassi di interesse praticati e l’am-montare eccessivo delle garanzie richieste. La crisi si prolungherà al secondo trimestre 2009 ma il rallentamento della ca-duta lascia intendere che essa abbia già raggiunto il suo culmine. Il segno de-gli indicatori di previsione riguardanti le performance

aziendali e l’occupazione restano negativi ma si assi-ste ad un aumento, seppur lieve, di coloro che riten-gono possibile un rassere-namento del quadro com-plessivo. I piccoli imprenditori cer-cano di reagire: la difesa degli organici testimonia la scommessa in una ripresa non troppo lontana. Se l’in-versione del ciclo econo-mico non dovesse arrivare nei tempi sperati, le impre-se più piccole potrebbero esaurire la loro capacità di tenuta. Da un lato, infat-ti, gli eventuali strascichi della crisi sull’occupazione potrebbero determinare una nuova accelerazione del ci-clo negativo. Dall’altro l’ampliarsi della distanza tra costi e incassi va ad aggravare ulterior-mente la carenza di liquidi-tà delle imprese rendendole sempre più dipendenti dal credito bancario.

“Si salva l’alimentarema un’impresa su due

investe ancora. Si cercadi tenere i dipendentiin vista della ripresa

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ARTIGIANATO & imprese7

Credito, 50 milioni di euro affi dati nel 2008dal Confi di, che stimola gli enti pubblici

Parola d’ordinesostenerela liquiditàAmmontano a quasi 50 mi-

lioni di euro le garanzie deliberate nel corso del

2008 dal Consorzio Fidi promos-so della CNA di Vicenza, con un numero di associati sempre cre-scente e che nell’ultimo anno ha superato la quota di 2.800. Con questi dati si è aperta l’assemblea dei soci del Confi di CNA Vicen-za guidata dal presidente Nereo Sella e svoltasi nella nuova sede sociale di Palazzo Specchi a Vi-cenza. L’assemblea di approvazione del bilancio è stata l’occasione per analizzare i dati del 2008 e per tracciare il percorso che il Con-sorzio Fidi intende seguire nel futuro, affi ancando e sostenendo i propri soci nell’attuale diffi cile congiuntura economica. Il presi-dente Sella, nella sua relazione, ha evidenziato come la struttura consortile sia sempre più impor-tante per sostenere le imprese sul fronte delle garanzie e dell’acces-so ai fi nanziamenti, vista la pe-sante restrizione del credito che tutto il settore dell’artigianato sta subendo e le sempre crescenti richieste di garanzie da parte del-le banche. “Il consolidarsi della struttura negli ultimi anni e il

namenti prudenziali in bilancio”. Per quanto riguarda il futuro, il Consorzio si è già mosso da tem-po per dare maggiore supporto alle imprese associate, con conti-nue richieste di sostegno in favo-re della categoria presso gli enti pubblici a tutti i livelli.Stanno arrivando i primi frutti del lavoro svolto: la Camera di Commercio di Vicenza ha incre-mentato i contributi a favore dei Consorzi Fidi, la Provincia ha ri-fi nanziato il fondo di rotazione per le piccole imprese (con il quale si possono ottenere fi nanziamenti a tassi agevolati ) estendendolo alle imprese ubicate in tutti i Comuni della Provincia, la Regione Vene-to ha stanziato dei fondi con cui controgarantire alcune tipologie di fi nanziamenti. “E’ su quest’ultimo punto – se-condo il direttore del consorzio Federico Sassaro - che si gioche-rà il ruolo del Confi di per il fu-turo: la liquidità delle imprese è a rischio, non solo per effetto del peggioramento delle condizioni in essere con le banche (rientri forzati, revoche, ritardi e incagli nell’erogazione di fi nanziamenti, sofferenze ed escussioni delle ga-ranzie) ma anche in conseguenza dei ritardi riscontrati nei paga-menti da parte dei clienti. Di più, le banche pretendono dalle im-prese, ma anche dai Confi di, ga-ranzie sempre maggiori. Diventa quindi fondamentale anche per l’equilibrio degli stessi Confi di avere un supporto esterno per po-ter controgarantire gli affi damen-ti, perché solo così potrà aumen-tare la percentuale di garanzia prestata alle banche, che comun-que attualmente è già pari al 50% del rischio complessivo. In tal senso si devono leggere i risultati ottenuti con gli enti pubblici e la richiesta, appena inoltrata, di atti-vazione del fondo antiusura per le situazioni di maggiore criticità”.

“Nella diffi cile congiunturaimportante per il Consorzioavere delle “controgaran-

zie” in più dall’esterno

continuo aumen-to del numero dei soci – afferma Sella - confer-mano che il Con-sorzio risponde a una effettiva e concreta esigen-za per le impre-se, rimanendo un punto di riferi- m e n t o costante e sicuro nel territorio.

Ma non per que-sto si può abbas-sare la guardia sul fronte della valutazione dei rischi: nel 2008 abbiamo assisti-to ad una cresci-ta delle posizioni a sofferenza e

abbiamo conseguentemente dovuto incrementare gli accanto-

“ NELL’ALTO VICENTINO

Da Schio, tradizionale polo produttivo, non è più un grido d’allarme quello lanciato dai

rappresentanti delle categorie econo-miche per l’attuale congiuntura. Cer-to, nessuno prova a dire che la crisi sia fi nita o che il peggio è passato, ma è come se, fatta l’abitudine alle diffi coltà, si fosse addirittura stanchi di parlarne. C’è però una percezione, più che una constatazione, che qual-cosa stia cambiando. Di fondo resta la speranza che le situazioni più dif-

Timori ma anche una dose di ottimismofi cili appartengano ormai al passato e che questa sensazione rappresenti davvero l’inizio della svolta attesa: commesse sempre più consistenti e magari meno cassa integrazione e più posti di lavoro. “La situazione è molto traballante e abbiamo tutti tanta paura” osserva Cinzia Fabris, presidente della CNA di Schio, in-terpretando la grande incertezza che emerge dall’analisi della situazione dell’area. “C’è da sperare – prosegue – che le banche decidano di aprire le

borse, perché la mancanza di liquidità è un problema che sta condizionando un po’ tutti, sia perché sono calate le commesse, sia soprattutto perché gli istituti di credito non sono disponibili a dare fi nanziamenti”. Il lavoro nel complesso non manca: “Almeno per l’immediato – conferma la Fabris - anche settori tradizionalmente in dif-fi coltà, come il tessile, lavorano. Ma la situazione rimane delicata. Biso-gna guardare al futuro con ottimismo e necessaria cautela”.

:: Nereo Sella e Federico Sassaro

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ARTIGIANATO & imprese8

primo pianoprimo pianoLe imprese si collegano tra loro per proporsi al mercato in modo più vantag-gioso per l’utenza. Fotovoltaico e solare, impiantisti in cordata

Idee anti-crisi

Fare squadra sembra la parola d’ordine per riuscire ad arginare la

crisi. Non hanno perso l’oc-casione gli impiantisti, che sono stati organizzati dallo “Sportello casa” della CNA, insieme ad istituti bancari chiamati per i fi nanziamenti, per offrire agli utenti una pro-posta vantaggiosa in materia di impianti solare termico e fotovoltaico, legati al rispar-mio del 55% previsto dallo Stato.Sportello casa della CNA ha o rgan izza to le imprese del settore, lan-ciando una ini-ziativa molto vantaggiosa per le fami-glie. Con soli 2.500 euro, installazione compresa (offerta valida per i primi 500 impianti), infat-ti, l’iniziativa permette l’in-stallazione di un impianto fotovoltaico da 3 kWp, un impianto solare termico, una centralina di gestione. In sostanza questo tipo di im-pianto è valutabile in un co-sto di circa 21 mila euro, ma quasi totalmente rimborsabili dallo Stato attraverso il “con-to energia” previsto dal Dm del 19 febbraio 2007. Così Sportello Casa girerà diret-tamente l’incentivo-premio

erogato dallo Stato all’istituto di credito che avrà anticipato per la famiglia interessata la somma necessaria. Un’idea che ha messo insieme più risultati positivi. Intanto un notevole risparmio sull’ener-gia elettrica (in bolletta ci saranno solo i costi fi ssi ma non più quelli dei consumi), alcuni incentivi a partire dal 15° anno, un grande rispar-mio sul consumo del gas, garanzia di 40 anni sul rendi-mento dell’impianto, oltre a produzione di energia meno

inquinante e alla rivaluta-zione dell’im-mobile.Le aziende che hanno fatto cordata sono:Elettrotec snc di Tiziano

Baccarin, Nanto; GB Ripa-razioni e manutenzioni Casa di Gaetano Bruttomesso, Zermeghedo; Idra di Marino Casarotto, Monticello Conte Otto; Itel sas di Francesco Zambon, Marano Vicentino; Itic srl di Thiene; Prebian-ca Tiziano, Recoaro Terme; Tecno Gpm snc, Vicenza; 3E di Pasqualino Dal Ferro, Zanè; Bsz di Maurizio Segal-la, Chiuppano; De Bartolo Antonio, Zanè. Informazioni Sportello Casa: 0444 569900.

“Mettendo insiemeaziende e banche

Sportello Casa offreimpianti garantiti

40 anni a 2500 euro

“Il settore orafo sta attraversando una delicata

fase di transizione a causa dell’aumento del-la pressione competitiva dei paesi emergenti

(Cina, India, Turchia). Per superare questo mo-mento di diffi coltà il consorzio Corart ha avviato un progetto, con il supporto di CNA Vicenza, sul tema della creatività, con la collaborazione della Venice International University, con la consape-volezza che solo la valorizzazione di questa capa-cità distintiva del made in Italy possa aiutare le aziende orafe ad uscire dalla crisi che si sta at-traversando. Il risultato di questa collaborazione è stato Creativity in Action, www.creativityinac-tion.it un progetto per favorire l’innovazione e la creatività nel settore dell’oro. Il progetto, coordi-nato dal docente Marco Bettiol, si è articolato in tre fasi: ricerca di tipo qualitativo all’interno del mondo dell’artigianato orafo, un ciclo di otto in-contri per approfondire tematiche specifi che con imprenditori, designer, artisti e professori uni-versitari, e infi ne un laboratorio nel quale sono stati coinvolti artigiani e designer orafi sotto la guida di un gruppo di artisti contemporanei, gli Zimmerfrei. Un percorso di ricerca per modernizzare il set-tore e rompere i tradizionali schemi di progetta-zione del gioiello e per realizzare “concept” alta-mente innovativi.

ORAFI

Rinnovare la creativitàrompendo gli schemi

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ARTIGIANATO & imprese9

Un’altra storia che bypassa la crisi:il consorzio di autoriparatori

Dopo Carré oraanche Villaverla:raddoppio CraViIl CraVi, il consorzio

per le revisioni auto, continua a crescere e si

propone come esempio po-sitivo di collaborazione tra imprese in un settore che nel Vicentino si dimostra molto vivace.Il Consorzio Revisioni Alto Vicentino di Carrè, pro-mosso da CNA Vicenza, che ha appena festeggiato i dieci anni di vita, ha re-centemente inaugurato una nuova sede a Villaverla che opererà a fi anco di quella “storica”.Il CraVi, presieduto da Aldo Tomasi, raggruppa ventuno autoffi cine: Anzo-lin Pierantonio, Zanè; Au-toffi cina Benetti Onofrio & C. snc, Thiene; Binotto F.lli di Binotto Pietro & C. snc, Villaverla; Borgo Francesco, Thiene; Autof-fi cina Carollo Roberto & C. snc, Thiene; Automotof-fi cina Dal Pezzo Vittorio, Isola Vicentina, Costagan-na Giordano Autoffi cina, Carrè; Dall’Igna Roberto, Thiene; C.D. Elettrauto di Carollo Diego, Sarcedo; Autoffi cina Manea Egi-dio, Isola Vicentina; My Car Autoservice di Ca-stellan Michele, Thiene; Autoffi cina Paiusco snc, Caldogno; F.lli Simona-

to snc, Lugo di Vicenza; Summano Veicoli Indu-striali, Zanè; Autoripara-zioni Tomasi srl, Carrè; Tosin Antonio, Breganze; Vicentini Angelo, Salce-do; Piva Domenico, Zanè; Autoffi cina F.lli Ossato snc, Piovene Rocchette; Autoffi cina Carrozzeria Lunetta Ernesto, Sarcedo; Auto P. di Panozzo Miche-le, Thiene.

Dal 1998 ad oggi, nella sede legale di via Bianche 3 a Carrè sono state circa 80.000 le revisioni esegui-te. Mentre a metà 2008, nell’ottica del migliora-

“Ventuno autoffi cinenel consorzio

guidato daAldo Tomasi:

dal 1998 hanno fatto ottantamila revisioni

:: L’inaugurazione della nuova sede a Villaverla. Sotto, l’anno scorso, la festa per i dieci anni

mento del servizio al clien-te, sono iniziati i collaudi, per impianti a gpl e a meta-no, carrelli appendice, gan-cio traino, cambi d’uso ed eliminazione impianto gpl/metano. I due centri mettono a di-sposizione dei soci varie attrezzature meccaniche e periodicamente organizza-no corsi di aggiornamento.Inoltre le due sedi, grazie

al personale specializzato, sono dotate di linee di re-visione che consentono di garantire un alto grado di sicurezza ai veicoli sotto-posti a controllo.

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attualitàattualità

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Terremoto. Iniziative di solidarietà e sostegnoper permettere alle aziende locali di rialzarsi

All’Aquilapiccola impresain ginocchioAbruzzo in ginocchio.

E imprese alla di-sperazione.

Il terremoto che ha scon-volto la vita di L’Aquila e provincia ha messo a terra il sistema produttivo. Per questo La CNA, insieme alle altre confederazioni e ai sindacati dei lavoratori, ha subito provveduto ad aprire una linea di sostegno per gli imprenditori colpiti. Intanto sono stati destinati 150 mila euro, per le prime esigenze di ricostruzione e di aiuto all’occupazione, pronti ad essere integrati da ulteriori risorse chieste anche alle im-prese venete e vicentine.Dall’Aquila il direttore e il presidente regionali della CNA abruzzese, Graziano Di Costanzo e Franco Cambi, hanno scritto alla CNA Vi-cenza: «Cari colleghi, desi-deriamo esprimervi il nostro più sentito ringraziamento per la solidarietà el’impegno che dimostrate nei confronti della nostra regio-ne - si legge nella lettera -.La situazione che stiamo vi-vendo, soprattutto nelle aree più colpite dal terremoto, èdrammatica. I nostri uffi ci a L’Aquila sono inagibili e stiamo rispondendo alle esi-genze delle imprese attra-verso un uffi cio mobile che abbiamo attrezzato eposizionato nel parcheggio di un centro commerciale proprio a ridosso del centro-

:: Due immagini che sintetizzano le tragiche ore dopo il sisma abruzzese

“La CNA ha aperto un conto corrente per impre-

se e famiglie d’Abruzzo colpite dal sisma. Per offrire un sostegno tangibile a coloro che

sono stati duramente colpiti da questa catastrofe e con l’intento di far sentire loro l’abbraccio e l’af-fetto di tutta la Confederazione, si è provveduto ad avviare la raccolta di fondi sul conto corrente inte-stato a:CNA Pro terremoto L’AquilaUNIPOL BANCA Filiale 157 RomaIT 39V 03127 05011 CC1570001214

CNA PRO TERREMOTO

Il conto corrente per contribuire

storico. I colleghi della CNA dell’Aquila, nove in tutto, nonostante le gravissime dif-fi coltà (molti, tra cui il diret-tore, hanno avuto l’abitazio-ne gravemente danneggiate e sono costretti a risiedere nei comuni costieri) sono presenti tutti i giorni, anche

in condizioni atmosferiche molto disagiate, all’uffi cio mobile per dare risposte e of-frire conforto alle imprese».Migliaia di persone, tra im-prenditori e semplici cittadi-ni, si sono rivolti all’uffi cio per chiedere informazioni e sostegno. «Un numero che

ha costretto i nostri colleghi a turni di lavoro molto impegna-tivi e li abbia-mo supportati facendo inter-venire altricolleghi dalle restanti provin-ce - scrivono Di Costanzo e Cambi - . Non sarà facile su-perare questo momento e so-prattutto i tempi

saranno sicuramente lunghi, ma siamo certi di potere af-frontare il periodo tragico e diffi cile che ci aspetta. Un grazie di nuovo a nome non solo della Provincia dell’Aquila, ma dell’intero Abruzzo per la solidarietà dimostrataci».

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Intervista a Paolo Monaco, nuovo direttore provinciale dell’associazione“Valorizzare l’immagine di CNA ed il rapporto con i soci”

Un manager per la CNA

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l’associazionel’associazione

ÈPaolo Monaco, ma-nager 43enne bolo-gnese, già segretario

generale della sede di Bolo-gna di Federmanager, l’as-sociazione dei dirigenti di industria, il nuovo direttore di CNA Vicenza.Per la successione di Fran-cesco Pigato, che ha con-cluso la sua lunga attività professionale nella CNA raggiungendo la pensione, la presidenza provinciale ha deciso unanimemente di rivolgersi ad un profes-sionista esterno, con un consolidato curriculum nel mondo associativo e con importanti esperienze di formatore, negoziatore e “coach” aziendale, con l’auspicio che questa aper-tura porti nuova linfa alla nostra organizzazione e nuove idee per il sostegno ai nostri artigiani.Abbiamo incontrato Paolo Monaco pochi giorni dopo la nomina ufficiale da parte della Direzione della CNA Provinciale, per conoscer-lo meglio e per verificare con lui le prospettive e gli obiettivi dell’Associazio-ne.

Dottor Monaco, come è nata la decisione di accet-tare la proposta di CNA Vicenza?

“Ho avuto modo di conosce-re i vertici di CNA Vicenza nel corso dei colloqui pre-liminari e da subito ho av-vertito una naturale sintonia nelle nostre rispettive espe-rienze, visto che provengo da una realtà associativa sì diversa ma con problema-tiche e prospettive del tutto simili a quelle che mi sono

state presentate. Inoltre, vi è stata coinci-denza immediata anche nelle reciproche attese, vi-sta la voglia condivisa di affrontare una affascinante sfi da per far crescere la no-stra organizzazione in una delle più vive realtà italia-ne sia nell’artigianato che nelle Pmi”.

Una sintesi del suo curri-culum e qualche spunto dalle sue precedenti espe-rienze?

“Sono bolognese di nascita e a Bologna si è svolta gran parte della mia carriera. Dopo la laurea in scienze politiche e amministrati-

ve, con specializzazione in organizzazione del lavoro, ho frequentato a Milano un master per formatori azien-dali. Rientrato a Bologna ho lavorato per importanti enti di formazione locali, contribuendo alla nascita della Fondazione Aldini Valeriani, oggi centro di eccellenza in Italia nella diffusione della formazio-ne e della cultura tecnica. Gli ultimi dieci anni li ho invece trascorsi in Feder-manager Bologna, asso-ciazione di rappresentanza dei dirigenti di azienda, dapprima come responsa-bile sindacale e quindi con l’incarico dal 2002 di se-gretario generale dell’As-

sociazione. Sono stati anni importanti di crescita, dove abbiamo raggiunto i massimi storici per nume-ro di soci e servizi offerti, anche in controtendenza con il dato nazionale”.

E il suo ruolo di coach aziendale?

“Nel corso degli ultimi anni mi sono avvicinato a que-sto affascinante mondo del coaching, fi no ad ottenere l’accreditamento interna-zionale dalla International Coaching Federation come executive coach. Si tratta di un approccio innovativo e molto utile per supportare imprenditori e manager nel-la loro crescita professio-nale e nella gestione delle criticità, che mi ha offerto l’occasione di aprire la mia formazione a nuove tecni-che, ancora non del tutto note ed utilizzate in Italia”.

Alla CNA di Vicenza che organizzazione ha trova-to? Quali saranno le linee guida della sua gestione?“Come avevo già potuto ve-rifi care nei colloqui prelimi-nari, ho trovato un mondo associativo molto vivace ed una realtà imprenditoriale di assoluto valore. Non per nulla, le imprese vicentine sono tra le prime in Italia per esportazioni, principal-mente di prodotti ad alto valore aggiunto e di ricono-sciuta qualità.La nostra organizzazione ha secondo me il vantaggio non secondario di presen-tarsi con una struttura snella e predisposta ad un rapporto più umano con l’associato. Vogliamo che chi decide

:: Paolo Monaco, nuovo direttore provinciale della CNA vicentina

“ Bolognese, 43 anni,ha guidato Federmanager«Qui a Vicenza ho trovato

un mondo associativomolto effervescente»

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l’associazionel’associazione

ARTIGIANATO & imprese13

A provinciale

Trentacinque anni nel-la CNA, testando-ne tutti gli uffi ci e i

servizi, dirigendo a lungo la sede di Thiene (la prima della provincia per nume-ro di associati) e arrivando quindi alla direzione pro-vinciale.Sono davvero tanti. Sono quelli che Francesco Pigato ha trascorso a fi anco delle imprese e dei loro proble-mi. L’ormai ex direttore provin-ciale della CNA ha raggiun-to la meritata pensione nei primi mesi dell’anno e ha lasciato il suo ruolo, dopo un periodo di affi ancamen-to, al successore Paolo Mo-

di avvalersi dei nostri ser-vizi si senta di casa nelle nostre otto sedi e so che i nostri collaboratori hanno la capacità di accogliere ed ascoltare ogni esigenza con cortesia e competenza.Osservo infine con orgo-glio che sono “storici” as-sociati in CNA Vicenza i più importanti e prestigio-si artisti artigiani della no-stra provincia, con i quali già stiamo studiando occa-sioni di crescita e sviluppo comuni, nell’ottica anche di una valorizzazione delle eccellenze dell’artigianato vicentino”.

Indichi i tre principali obiettivi che si prefi gge per i prossimi mesi.

“Innanzi tutto desidero po-tenziare i servizi offerti ai Soci, allargandone la gam-ma e pensando anche a col-laborazioni e convenzioni con studi e consulenti di prim’ordine, per i campi su cui non siamo ancora inter-namente attrezzati.Intendo inoltre predispor-re una strategia per il ri-lancio dell’immagine di CNA Vicenza presso gli associati, le istituzioni e i cittadini stessi, per qua-lificarci come una realtà viva e attiva nella società locale, anche attraverso eventi e occasioni spe-ciali di partecipazione e proposta. In questa ot-tica è indirizzato anche il progetto di allargar-

ci sul territorio ad aree dove ancora non siamo sufficientemente presen-ti, come l’altopiano di Asiago o l’est vicentino. Infine, voglio che il no-stro artigiano o piccolo imprenditore possa vera-mente individuare CNA come il suo riferimento privilegiato sia per la tu-tela che lo sviluppo della

sua azienda, sia per un supporto anche per le sue problematiche personali quotidiane. E’ importante infatti mantenere viva la caratterizzazione “uma-na” del nostro rapporto e la nostra forte immagine di organizzazione attenta al sociale e ai bisogni del-la nostra provincia, e non solo dei nostri artigiani”.

:: La sede provinciale della CNA a Palazzo Specchi, Vicenza

naco. Ecco le sue sensazioni e il suo saluto. Qual è il suo stato d’animo nel momento in cui si ap-presta a lasciare la CNA?

“Confesso di essere perva-so da sentimenti apparen-temente contrastanti: da un lato mi sento appagato per quanto ho fatto in una vita professionale quasi intera-mente dedicata all’associa-zione (ci lavoro dal lontano 1974), dall’altro lato sento naturalmente anche il ram-marico nel lasciare un’orga-nizzazione alla quale ho vo-luto e voglio bene e che ho visto crescere ed affermarsi

negli anni, magari anche contribuendovi in qualche misura. Sono comunque convinto che quanto ho dato in CNA è certamente infe-riore a quanto ho ricevuto

in termini di soddisfazioni, arricchenti rapporti umani ed esperienze che rimarran-no indelebili nella mia me-moria”.

Il saluto di Francesco Pigato, per 35 lunghi anni nella struttura

«Associazione e imprese cresciute insieme»

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:: Francesco Pigato ha lasciato la direzione della CNA dopo oltre tre decenni di lavoro nell’associazione

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ARTIGIANATO & imprese14

l’associazionel’associazioneCosa le ha dato maggiore soddisfazione nella sua at-tività in CNA?

“Negli anni in cui ho avuto l’incarico della direzione provinciale, una delle azio-ni di cui vado orgoglioso è stato il rinnovamento di molte sedi: Thiene, Schio, Montecchio Maggiore, Molvena e, da ultima, la sede provinciale: Credo che ciò dia un segno tan-gibile del cammino fatto dall’associazione negli ul-timi anni. Ma grandi sod-disfazioni le ho avute an-che da alcuni eventi, con connotazioni anche cultu-rali, che si sono succeduti in questi anni. Ricordo tra tutti la convention di Asia-go con l’indimenticabile incontro con Mario Rigoni Stern, o la serata con Gia-nantonio Stella e Gualtiero Bertelli sulle migrazioni. Importanti sono stati anche

i festeggiamenti per il 40. anniversario della nasci-ta della CNA con la pre-miazione, tra gli altri, dei fondatori della CNA e lo spettacolo fi nale di Marco Paolini. Oppure la serata all’Olimpico in occasione dell’inaugurazione della nuova sede”.

La storia del-la CNA vi-centina quasi coincide con la sua vita professionale. Com’è anda-ta?

“Devo dire che quando ho iniziato a lavorare in CNA l’Associazione era presso-ché sconosciuta, con pochi soci, ancorché molto attivi e motivati, priva di conside-razione istituzionale e con pochi mezzi. Col passare degli anni CNA è cresciuta conquistando gradualmen-

te dignità e considerazione crescenti, contestualmente allo sviluppo numerico ma anche aziendale degli as-sociati. Molti di essi sono passati dagli scantinati a moderni laboratori sosti-tuendo frequentemente atti-vità di mero decentramento con produzioni di contenuto

tecnologico i n n o v a t i v o che ne sono oggi la conno-tazione preva-lente”.

Qual è lo sta-to dell’arte dell’associa-

zione in questa diffi cile fase dell’economia?

“Posso dire che lascio una organizzazione in salute, nonostante tutto. Il risana-mento operato negli ultimi anni è stato tale da consen-tirci di guardare al futuro con suffi ciente fi ducia anche

se la crisi si fa sentire anche al nostro interno, oltre che tra le nostre imprese”.

Un messaggio fi nale da affi dare al futuro della CNA?

“Mi piacerebbe che alcuni principi ai quali mi sono ispirato nella mia attività continuassero ad essere te-nuti in considerazione: prin-cipi e valori quali la giusti-zia sociale e la legalità, i diritti e la solidarietà non vanno sacrifi cati sull’altare del tornaconto individuale o di categoria. Solo così si contribuisce al vero svilup-po di una società che possa defi nirsi civile. Devo ringra-ziare il presidente Scandian e gli altri artigiani dirigenti che mi sono stati vicini in questi anni, così come tutti i collaboratori e colleghi che hanno con me condiviso questa lunga e coinvolgente avventura”.

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“ “Lascio unaCNA in salute,

che puòguardareal futuro

con fi ducia”

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ARTIGIANATO & imprese15

artigianato oggiartigianato oggiLe assemblee delle Unioni hanno focalizzatoprospettive e strategie di fronte alla crisi

Produttoriin cercadi identitàLa tornata delle assem-

blee delle Unioni ha permesso di fare il pun-

to sui punti critici, sulle posi-tività e sulle idee di ciascuna categoria. La congiuntura diffi cile ha ovviamente tenuto banco nei commenti e nei dibattiti, con un occhio, però, alle motiva-zioni da trovare e alle strategie da identifi care per preparare la ripresa.In questo senso una categoria molto attenta alla situazione economica è quella della mec-canica, che è la più forte e la più rappresentata all’interno di CNA Produzione. In parti-colare la categoria dei subfor-nitori, tradizionalmente svi-luppata e negli ultimi decenni molto agguerrita, si interroga sui costi di produzione e sulle strategie per creare un sistema di “controllo di gestione” nelle imprese, e soprattutto sui suoi storici punti deboli per inno-varsi con una mentalità capace di superarli.Sul tappeto, come base di di-scussione, una ricerca svolta da Ebav, insieme a CNA e al-tre organizzazioni d’impresa, tra le aziende del comparto. E l’esigenza di cogliere le opportunità di crescita e di modernizzazione offerte dalle proposte che la consulenza di un’associazione di categoria come la CNA può dare in ter-mini di formazione, controllo gestionale, approccio strategi-co e programmazione dell’atti-vità aziendale: le aziende, che per la gran parte restano anco-ra gestite dai loro fondatori e ideatori, hanno cioè bisogno di rinnovare il proprio approccio al mercato, visti i cambiamen-ti del “clima” economico che hanno modifi cato e stanno mo-difi cando fortemente gli scena-ri della produzione e dell’eco-nomia.

Ma vediamo le principali emergenze uscite dall’indagi-ne tra le imprese.Nel settore si nota intanto che la maggioranza del campio-ne non ha ancora “subìto” un passaggio generazionale e che il numero complessivo di for-nitori delle aziende di grandi dimensioni è più del doppio di quelle di piccole. Spesso le aziende subfornitrici ricorrono a loro volta a terzisti e soffrono

la carenza di manodopera spe-cializzata, che è la principale causa di inattività di impianti e macchinari.Un punto dolente del comparto è l’eccessiva concentrazione sul prodotto. Grandi produt-tori, ma piccoli commerciali e uomini marketing, gli impren-ditori hanno costruito una re-altà tecnologicamente avanza-ta ma succube delle scelte dei committenti, il che, in momen-

ti di crisi come questo, espone le loro aziende a problemi ag-giuntivi.Anche l’attività di formazione erogata ai dipendenti è stata focalizzata prevalentemente nell’area produttiva. In sostanza la parola d’ordine, negli anni di vacche grasse, è stata “basta produrre” e l’as-senza di proposte di prodotti propri sembra un elemento intrinseco e non modifi cabile. Però emerge già una correzio-ne di rotta: alcune aziende ar-tigiane eccellenti stanno evol-vendo anche nella direzione di un offerta autonoma di pro-dotti e servizi. In gioco c’è il modello evolutivo di tali orga-nizzazioni per gli anni a veni-re: e anche questo è un punto a favore del comparto, perché un suo punto di debolezza, fi no ad oggi, è stato sicuramente rap-presentato dall’assenza, o dalla non conoscenza, di un proprio modello di evoluzione e mo-dernizzazione.L’indagine rivela, peraltro, che gli aspetti di carattere strategi-co e gli strumenti di pianifi ca-zione a medio lungo termine sono risultati in genere scar-samente considerati nelle im-prese: scarsissima propensione sia all’approccio di natura stra-tegica (visione di medio lungo periodo), sia all’implementa-zione di una dotazione di base di strumenti di pianifi cazione. Le imprese cioè sono state abi-tuate a vivere il quotidiano, in-seguendo una commessa dietro l’altra, che arrivavano copiose vista la buona situazione eco-nomica e la loro capacità pro-duttiva. Ma questo ha evitato loro la capacità di pianifi carsi e programmarsi.Il prodotto, ancora una volta, al centro di tutto: i principali punti di forza per le aziende intervistate sono rappresentati dall’elevata qualità del pro-dotto e dalla fl essibilità, cioè l’adattabilità alle richieste del-la clientela; con conseguente, però, punto di debolezza, rap-presentato dalla subordinazio-ne al committente. La ricerca segnala anche la debolezza fi nanziaria ed i costi di pro-duzione elevati: le aziende in-tervistate ritengono che la mi-naccia principale provenga dai clienti (sensibilità al prezzo, diffi coltà di fi delizzazione).Quanto alle strategie neces-sarie, le imprese segnalano, come necessarie, le informa-

“Un’indagine tra le aziende meccanicheindica i punti di debolezza da sistemare:poca capacità commerciale e strategica,

poca pianifi cazione, poco controllodi gestione. Sono le aree su cui

costruire i nuovi approcci ai mercati

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artigianato oggiartigianato oggi

ARTIGIANATO & imprese16

Page 17: Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 02/2009

artigianato oggiartigianato oggiNelle assemblee delle Unioni al centro le problematiche di ciascun settore

Categorie nel “mirino”Le Unioni nelle loro as-

semblee provinciali hanno sviscerato pro-

blematiche e emergenze. Ecco una carrellata.➢ AutotrasportoL’incontro, con Sergio Bar-sacchi segretario regionale di CNA Fita, ha ricordato le ri-chieste al Governo: impiegare le risorse già stanziate con la legge 162/2008 e con la fi nan-ziaria 2009; prevedere per al-meno 6 mesi la sospensione dei versamenti Inps delle imprese e dei lavoratori e lo slittamen-to del pagamento dei canoni di leasing dei veicoli industriali seguendo le modalità già previ-ste per il pagamento delle rate di mutuo ad uso abitazione; un provvedimento urgente per consentire una corretta appli-cazione sulla cosiddetta “clau-sola di salvaguardia sul prezzo del gasolio”; rivedere la politi-ca dei divieti di circolazione; ricostituire la Consulta dell’au-totrasporto, rendere operativo l’Osservatorio sui costi e indi-viduare l’autorità per i controlli previsti dalla legge 133.➢ AlimentareHanno partecipato Monica To-masella, Consulente sistemi di qualità alimentare, e Enrico Storti, Responsabile CNA per la Sicurezza e l’Ambiente, e l’assemblea ha parlato di nor-me su igiene e sistema Hac-cp, etichettatura dei prodotti, rintracciabilità alimentare e certifi cazione della fi liera pro-duttiva degli alimenti prodotti e venduti. In particolare il tema dell’etichettatura è oggi di lar-go interesse. Il consumatore è consapevole e attento alla qua-lità di ciò che mangia, vuole informazioni chiare e traspa-renti e l’etichetta costituisce, dunque, lo strumento per favo-rire gli scambi. E’ stata presen-tata la disciplina in materia di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimen-tari, che è in costante evolu-zione, con sostanziali novità in particolare su denominazione di vendita, termine minimo di conservazione e data di sca-denza, ingredienti e disciplina degli aromi, sede dello stabili-mento, competenza sanziona-

ARTIGIANATO & imprese17

zioni relative all’evoluzione dei mercati dei clienti, al pro-prio settore ed ai concorrenti, mentre a livello operativo ri-tengono necessarie soprattutto le informazioni relative alla si-tuazione delle commesse (stato di avanzamento, scadenze) ed all’andamento dei prezzi delle materie prime.Il punto dolente della pro-grammazione che non c’è è rappresentato da un dato: è realizzata solo dal 37% del-le aziende (la quasi totalità sono di grande dimensione), in modo spesso non formaliz-zato e focalizzato soprattutto sull’area vendite.Quanti ai consuntivi periodi, tutte le aziende hanno dichia-rato di realizzarli. Tra di essi, diffusi sono risultati il conto economico, però civilistico e non gestionale, e il consuntivo di commessa. Lo strumento dell’analisi dei costi invece è ancora poco diffuso (meno della metà delle aziende di grandi dimensioni lo utilizza) e l’analisi fi nanziaria è parti-colarmente diffusa soprattutto tra le aziende di grande di-mensione, anche se spesso li-mitata esclusivamente al con-trollo periodico della liquidità (entrate/uscite; rapporti con le banche) e quindi non operata con strumentazione adeguata.Nel calcolo del costo di com-messa emergono una forte con-fusione e una sovrapposizione tra la costruzione e l’utilizzo di informazioni di prezzo e le informazioni di costo. Spesso non vi è una determinazione separata del costo di commes-sa, ma si arriva alla defi ni-zione del prezzo attraverso la costruzione progressiva di in-formazioni con caratteristiche “ibride”di costo e prezzo.

Produttoriin cercadi identità segue ☞

toria regionale. ➢ Servizi alla comunitàQuesta Unione raggruppa le imprese artigiane e le Pmi dell’autoriparazione (autoffi ci-ne, carrozzieri, meccanici, elet-trauto, gommisti, centri di revi-sione per auto e moto veicoli, soccorritori stradali e deposite-rie, autodemolitori), delle tin-tolavanderie e delle imprese di pulizia. Un sistema articolato

di imprese di servizio che ri-volge la sua attività professio-nale a favore dello sviluppo e della qualifi cazione economica e sociale degli ambiti geografi -ci e delle comunità territoriali in cui opera. L’Unione in Italia associa 36 mila imprese. Nel Vicentino CNA associa 400 imprese nell’Unione➢ CostruzioniE’ intervenuto Maurizio Scomparcini, segretario regio-nale CNA Costruzioni, il qua-le ha presentato le richieste al Governo degli Stati generali dell’Edilizia: un piano straor-dinario per le infrastrutture e fi nanziare un programma di opere medio-piccole, diffuso sul territorio, immediatamente cantierabili, prevedendo anche una deroga al patto di stabili-tà; garantire che i pagamenti dovuti alle imprese per lavori

pubblici da esse eseguiti siano effettuati nel rispetto dei tempi previsti; un piano strutturale per affrontare il grave disa-gio abitativo attraverso il varo del Piano casa nazionale; un piano straordinario per pro-grammi integrati di recupero e dalla valorizzazione del patri-monio immobiliare pubblico; un programma di interventi immediati di recupero del pa-trimonio edilizio scolastico; stabilizzare gli incentivi fi scali per gli interventi di riqualifi ca-zione del patrimonio edilizio privato.➢ ImpiantiL’assemblea si è naturalmente soffermata sui temi del rispar-mio energetico come sostegno al settore impiantistico. Inte-ressante il dibattito sul decreto 37/08, le nuove regole negli impianti a gas e i nuovi in-centivi fi scali per il risparmio energetico, con relatore l’ing. Roberto Rigoni, consulente tecnico.➢ Benessere e sanitàAnche questa categoria ac-corpa settori importanti. L’as-semblea ha affrontato, per gli acconciatori, il problema della messa in pratica della legge regionale di attuazione della legge 17 agosto 2005, n. 174 “Disciplina dell’attività di ac-conciatore” e il tema dei rego-lamenti comunali riguardanti dichiarazione di inizio attività e orari. Per le estetiste, si è par-lato della revisione della legge 1/90 sulla disciplina dell’at-tività e dei nuovi regolamenti riguardanti le apparecchiature elettromeccaniche (laser, luce pulsata). Il nuovo profi lo pro-fessionale dell’odontotecnico è stato invece al centro dell’as-semblea degli odontotecnici, categoria che da anni si batte per una normativa più “euro-pea” nei loro confronti.➢ ComunicazioneL’assemblea di CNA Comu-nicazione, che raggruppa le aziende del settore grafi co, stampa, le attività profes-sionali dei “comunicatori” e dei creativi, si è svolta con la partecipazione di Giuseppe Scozzi, segretario nazionale dell’Unione.

Leggi e norme spesso attese

da anni lascianole imprese

nell’incertezza

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artigianato oggiartigianato oggiSostegni alle piccole e medie impresee maggior valore alla solidarietà

Il microcreditoetico delle BccIl progetto di microcredito

etico-sociale della Caritas diocesana vicentina, atti-

vo da tre anni, amplia le op-portunità offerte alle persone in momentanea diffi coltà eco-nomica. Grazie alla disponi-bilità delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali della provincia di Vicenza, che hanno risposto all’appel-lo rivolto dal vescovo Cesare Nosiglia, è stata sottoscritta la convenzione che porta da 300 a 400 mila l’impegno delle Bcc in favore del Fondo rota-tivo di garanzia. Hanno fi rmato la convenzio-ne, rinnovata, la presidente dell’associazione Diakonia Onlus (braccio operativo del-la Caritas diocesana), Maria Giacobbo e il presidente del-la Banca del CentroVeneto, Lorenzo Muraro, a nome di tutte le 11 Banche di Credito Cooperativo coinvolte: Ban-ca Alto Vicentino, Banca di Romano e Santa Caterina, Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola, BCC di Campiglia dei Berici, Banca San Giorgio e Valle Agno, Banca del Cen-troveneto, BCC di Pedemon-te, BCC Vicentino di Pojana Maggiore, BCC di Quinto Vi-centino, Cassa Rurale ed Ar-tigiana di Roana, Cassa rurale di Vestenanova.“Con questo percorso con Ca-ritas - spiega Leopoldo Pilati, direttore generale di Banca San Giorgio e Valle Agno e coordinatore dei direttori delle Bcc/Cra della provincia - esprimiamo la nostra diffe-renza nel fare banca. In molti casi il disagio e le problemati-che sociali emergono quando si è ancora in tempo per sa-narle”. Il tetto massimo dei prestiti concedibili passa da 3.000 a 4.000 euro per ciascun fi nan-

ziamento; il rimborso potrà avvenire con un massimo di 60 rate mensili, contro le 36 attuali; il tasso di interesse agevolato applicato, tenu-to conto dell’andamento del mercato, scende invece dal 3,5 al 3 per cento; vi è, inol-tre, la possibilità di attivare fi nanziamenti di microcredi-to, in ottica educativa, con la cessione volontaria del quinto dello stipendio e procedura a cura degli sportelli Caritas; è possibile dimezzare la rata di rimborso in caso di perdita del lavoro da parte del bene-fi ciario; infi ne chi non ha ot-tenuto il rinnovo del contratto di lavoro per la crisi, potrà ac-cedere al microcredito trami-te cointestazione con parente con pensione.“In tre anni - commenta don Giovanni Sandonà, Direttore di Caritas - agli sportelli del microcredito si sono rivolte 1005 persone: per 346 erano rispettati i criteri per il nulla osta al microcredito agevo-lato, per un totale di 650.757 euro. Il prestito medio è stato di 1.800 euro, per le bollette e gli affi tti. Il tasso di solvibili-tà è molto alto: fra l’85 e il 90 per cento”. Gli sportelli d’ascolto sono gestiti da oltre cento volon-tari. Si trovano ad Asiago, Bassano, Dueville, Lonigo, Malo, Montecchio Maggiore, Noventa, Piazzola, San Boni-facio, Valdagno, Vicenza e Arzignano. Il Fondo rotativo di Garanzia ammonta oggi ad un milione di euro. Chiunque intendesse contribuire potrà versare sul conto corrente con Iban: IT 40 I 08590 11801 000081007200, intestato a Ass. Diakonia Onlus, Banca CentroVeneto Credito Coope-rativo, fi liale Vicenza centro storico.

ARTIGIANATO & imprese18

“Sono sempre di più gli immigrati che hanno scelto la

via dell’imprenditorialità nel nostro Paese.“Immigrati imprenditori in Italia”, edito da Idos e

Fondazione Ethnoland (pagine 272, euro 20), è un libro che fotografa l’argomento analizzando le dinamiche del fenomeno e raccontando prospettive e storie di chi ce l’ha fatta. Utile fonte, il Dossier statistico Immigrazione Caritas/Migrantes, realizzato in collaborazione con la CNA, così come questo volume.La prima parte del volume è destinata all’analisi dei nu-meri e della normativa italiana sull’imprenditoria im-migrata. Si viene a sapere che l’apporto numerico più consistente dell’imprenditoria immigrata nella creazio-ne di nuove aziende è avvenuto quando tra gli italiani è

iniziata una fase di rallenta-mento e, da ultimo, di crisi. Secondo Infocamere i titola-ri di aziende erano 2.589.409 alla fi ne del 1996, e diven-nero ben 3.449.313 l’anno dopo. Da allora e sino alla fi ne del 2007 è stata superata la soglia dei 3,5 milioni solo eccezionalmente nel 2005.L’aumento più consistente avvenne nel 2005, toccando quota 3.500.355 titolari. Poi bilancio che diventava nega-tivo. Ma la realtà è sempre consistente.

Oggi in Italia (dati 2008) vi sono 6.133.429 imprese. Una media di un’impresa ogni 10 residenti. Se invece guar-diamo agli stranieri residenti, il tasso si dimezza, cioè tra gli immigrati vi è un’azienda ogni 4,8 residenti. Ma se la linea di tendenza è quella di omogeneizzare le me-die, osserva la fondazione Ethnoland, c’è spazio in Ita-lia, nel futuro, per altre 200mila imprese di immigrati, mentre ora sono poco oltre 165 mila.La seconda parte si sofferma di più sulle storie. Ecco, regione per regione, il racconto delle vicende di vita di imprenditori stranieri che in Italia hanno trovato il la-voro che cercavano. Le pagine corrono via da una storia all’altra: Marcelo Ranmos Emnloft, brasiliano di Porto Alegre, si è installato a Bolzano dove fa grafi ca e produ-ce ricami e decorazioni da applicare sull’abbigliamento. In Alto Adige è fi nito anche il marocchino Rachid Salah, il quale con la sua “Eurotras Lochi Porti” ha avviato un profi cuo servizio di trasporto e può contare su due camion aziendali.Avventura riuscita anche quella di Natalya Garashchuk, la quale lasciata l’Ucraina dove faceva la maestrina ar-rivò in Italia, insieme al fi glio Nicolaj, per procurarsi un futuro diverso. Dopo varie esperienze di lavoro, il mu-tuo in banca per fi nanziare un’attività, e Natalya rileva una lavanderia. Ora ha anche una dipendente e ogni mese tratta dai 700 ai 1500 e più capi.Il libro riassume il profi lo di un Paese che sta cambian-do pelle: un processo inarrestabile, in linea con altre nazioni europee dove la convivenza multietnica è la normalità.

IL LIBRO

Immigrati e imprenditoriun fenomeno sotto la lente

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ARTIGIANATO & imprese19

protagonistiprotagonistiVladimiro Dalla Fontana, di Sarcedo, ha saputo imporsi con gli altoparlanti di altissima qualità, che produce per un marchio mondiale

L’uomo che fa suonare il legno

L’utopia del suono totale passa per le mani di un artigiano

di Sarcedo. Nell’Alto Vicen-tino prende forma il legno massello degli altoparlanti di altissima qualità, prodotti da un marchio noto in tutto il mondo come Chario. Dif-fusori altoparlanti che diven-tano quasi dei pezzi unici, in serie limitatissime, resi possibili solo dalla sapienza artigiana di chi conosce i se-greti del legno.Artefi ce di questi miracoli del suono è Vladimiro Dalla Fontana che, appresa l’arte del legno dal padre Miche-langelo, ha saputo percorrere una strada del tutto originale.“Tutto è iniziato con mio pa-dre che produceva mobiletti porta tv e basi per giradischi in legno. Poi negli anni ‘80 c’è stato il boom dei mini diffusori made in Italy. Così ci siamo avvicinati a questo tipo di produzione fi no a che questo mercato è andato via via sparendo. E’ lì che ho de-ciso di dedicarmi alla produ-zione di altoparlanti di altis-sima gamma”.Una ponderata scelta fuori dai canoni, quella di Dalla Fontana, possibile solo gra-zie alla conoscenza della lavorazione del legno lunga tre generazioni. “Le normali casse altoparlanti sono re-

alizzate in “fi nto legno”, in truciolato. Il legno “puro” non è adatto per quel tipo di prodotti. È adatto invece per diffusori di grandi dimensioni che vo-gliono restituire un’altissima qualità del suono. Il legno è una materia viva, respira, si muove. Perciò bisogna lavo-rarlo con estrema precisione e tecniche specifi che. E poi al contrario delle casse per grandi ambienti, il legno non deve risuonare, ma assorbire il suono”.Dalla Fontana disegna e progetta le strutture di que-sti sistemi sofi sticati, su cui la Chario monta la compo-nentistica elettrica e mecca-nica. Il prodotto fi nale, che può costare anche ventimila euro, è una vera opera d’arte, riservata solo a un pubblico ristrettissimo e molto esi-gente. “I miei prodotti fi ni-scono per la maggior parte all’estero, dalla Russia al Medio Oriente, fi no ad Hong Kong e Taiwan, nella case di veri cultori della musica e del suono”. E fare prodotti tutti suoi? “E’ una cosa a cui penso spesso. La conoscenza per la progettazione non mi manca, sono anche perito elettronico... “.E ogni tanto, per lavoro e di-letto, costruisce anche stru-menti musicali.

“A Nove ogni dieci metri c’è una fabbrica o una bottega

di ceramica. Ecco il laboratorio di Bruna Munari. Ci sediamo in cucina circondate dai piatti e dai vasi di ce-

ramica, in una stanza inondata dal sole della mattinata estiva.“Ho iniziato a lavorare la ceramica con mio padre - racconta Bruna, con le mani intrecciate sopra il tavolo, guardandomi con quegli occhi di un azzurro incredibile, vivaci e attenti -; lui aveva una fabbrica di ceramica, ma decise di tornare alla manifattura e io ho fatto la scelta di continuare il suo percorso. La ceramica non deve essere perfetta, si deve vedere la ma-nualità, l’imperfezione, la differenza tra un pezzo e l’altro; le ceramiche cosiddette moderne, che seguono la, secondo me lasciano il tempo che trovano, mentre una ceramica tradizio-

nale non tramonterà mai, perché conserva in sé le vicende e i rac-conti del proprio territorio. Poi ci sono gli artisti, ma quello è un altro discorso, loro produco-no qualcosa di nuovo, diverso, originale, ma che deriva dalla nostra storia. Un fi lo sottile di-vide artigianato e arte, tutti gli artisti sono stati grandi artigiani. Io sono cresciuta con la cerami-

ca, mi piace moltissimo. È un materiale caldo, mette allegria usarlo. Rende più accogliente l’ambiente, si capisce subito se chi l’ha fatto ci ha messo gusto, passione”. Un po’ è vero. Gli oggetti che animano la stanza, i piatti ap-pesi, i barattoli dipinti, fanno sentire in un ambiente familiare, tranquillo, ospitale. “Questo - continua Bruna - con la produzione in fabbrica si perde. Io credo fortemente che con la scomparsa dell’artigia-nato perderemo anche la nostra identità. Anche per il mercato estero, ad esempio, il prodotto tradizionale, che racconta qual-cosa dei suoi luoghi, ha un valore in più. Oggi, purtroppo, qui è più diffi cile vendere ceramiche tradizionali, sono convinta che questo sia dovuto al fatto che la vita è cambiata, i ragazzi non vivono più tanto a casa, non si preoccupano di renderla confor-tevole, piacevole. Sono frenetici; seguono la moda alla cieca. Bisognerebbe rieducare a vivere il tempo, a vivere il nostro ambiente, a starci bene”.Il suo è uno di quei negozietti dove ci sono tante cose da per-dersi: lo sguardo è attirato da un vassoio, un piatto, un vasetto, tutti creati, decorati e rifi niti con infi nita pazienza. Quando già sono sulla porta mi richiama indietro e mi mette in mano un contenitore ovale con dei fi ori dipinti sopra. Saluta con un sor-riso e gli occhi le si illuminano mentre mi dice: “L’uovo, nella tradizione, porta fortuna.”

Irene Farronato

LA CERAMISTA

Elogio del pezzo unicola tradizione dà valore

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serviziservizi

ARTIGIANATO & imprese20

Il Ministero del Lavoro ha disposto la prorogaper la comunicazione dei nominativi

Rls, l’obbligo slittaal 16 agostoL’Inail, con un comu-

nicato del 15 mag-gio, consultabile nel

sito dell’Istituto, ha reso noto che Il Ministero del Lavoro ha disposto lo slittamento del termine per la comuni-cazione dei nominativi dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) al 16 agosto 2009, e ciò in consi-derazione dell’evoluzione normativa ancora in corso.Il Governo non ha emanato l’attesa proro-ga sugli adem-pimenti del decreto 81/08, che scadevano il 16 maggio. Ne deriva che da questa data, fi no all’entrata in vigore del decreto correttivo, saranno pienamente vigenti alcuni obblighi che successivamen-te lo stesso provvedimento abrogherà o regolamenterà diversamente, proprio per-ché inutili, incongrui o diffi -cili da applicare.“In sintesi a far data dal 16 maggio 2009 - spiega Enrico Storti, responsabile del ser-vizio Ambiente e Sicurezza della CNA provinciale -, entrano in vigore sia la valu-tazione di tutti i rischi, com-preso lo stress correlato al lavoro (art. 28, co. 1), sia la data certa sulla valutazione dei rischi (art. 28, co. 2), sia il divieto di effettuare le visi-te mediche in fase preassun-tiva (art. 41 co. 3 lett. a)”.Invece è sospesa la comunica-zione all’Inail dei dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza di al-meno un giorno, a fi ni stati-stici e informativi, o che com-portino un’assenza superiore a tre giorni, a fi ni assicurativi.

La comunicazione all’Inail del nominativo del RLS è prorogata al 16 agosto 2009.Alcune precisazioni sono necessarie in merito alla data certa del Documento di Va-lutazione dei Rischi (DVR). “Il concetto della data certa riguarda l’effi cacia di una scrittura privata e della rela-tiva data nei confronti di ter-zi - dice Storti -. Attualmente possono essere utilizzati vari

sistemi quali, ad esempio, l’apposizione di autentica da parte di un notaio, la re-gistrazione o la produzione del documen-to a norma di

legge in un uffi cio pubbli-co, il ricorso alla cosiddetta “autoprestazione” agli uffi ci postali con apposizione del timbro direttamente sul do-cumento avente corpo unico, l’apposizione della marca temporale su un documento elettronico sottoscritto con fi rma digitale. Anche questo obbligo dovrebbe decadere con il correttivo, essendo la data certa un elemento con-trastante con la natura del DVR che è soggetto a conti-nue evoluzioniNel correttivo la data certa potrebbe essere sostituita da una data attestata con la sot-toscrizione del documento da parte del datore di lavoro e, per presa visione del RSPP e del RLS o del RLST”.Nella situazione attuale, l’obbligo della data certa vige solo per i documen-ti elaborati o aggiornati a partire dal 16 maggio 2009. Quindi i documenti elaborati precedentemente non devo-no riportare la data certa.

“Viene invece sospesala comunicazione

infortuni con assenzadi almeno un giorno

o superiore a tre

“Per mantenere il si-

stema previdenzia-le in equilibrio si

sono rese necessarie di-verse riforme il cui effetto è evidente: pensioni futu-re decisamente inferiori rispetto a quelle erogate fi nora. Questa grande dif-ferenza verrà avvertita da tutti i lavoratori; in modo particolare da coloro che sono entrati nel mondo del lavoro dopo l’1 gen-naio 1996, o con meno di 18 anni di attività a quella data.Traducendo in cifre, si parla di un tasso di co-pertura della pensione pubblica pari al 40-50% dell’ultima retribuzio-ne per i dipendenti e del 30-40% per gli autonomi, artigiani compresi. Da qui nasce la possibilità di co-struirsi un secondo pila-stro previdenziale. Grazie all’accordo regionale sti-pulato dalle associazioni artigiane, l’adesione al Fondo Pensione Solida-rietà Veneto è possibile, oggi, anche per gli arti-giani autonomi titolari d’impresa e loro famiglia-ri collaboratori.La gestione dei versa-menti al fondo è total-mente libera: non ci sarà

PENSIONE INTEGRATIVA

“Solidarietà Veneto”, fondodelle associazioni artigiane

nessun impegno al versa-mento obbligatorio di una cifra costante. I contributi versati al Fondo sono to-talmente deducibili fi scal-mente; abbattono cioè il reddito imponibile. Ad esempio, un imprendito-re che versi da 500 euro sino al limite annuo di 5.164 euro potrà godere di uno sconto fi scale, a seconda del reddito, sino a 1.500/2.000 euro all’an-no. “Scegliere e aderire a Solidarietà Veneto signi-fi ca entrare a far parte di un’associazione che non ha scopo di lucro e che, per questo, può applicare ai propri aderenti costi di gestione bassissimi, mas-simo 30 euro all’anno” spiegano alla CNA. Solidarietà Veneto, opera-tivo sin dal 1990, è stato il primo fondo pensione negoziale a dotarsi, già nel 2002, di una gestione multicomparto offrendo così la possibilità ad ogni iscritto di scegliere e mo-dulare la tipologia di in-vestimento a seconda del-le proprie caratteristiche personali. Nelle tabelle alcuni esempi: interessan-ti i risparmi fi scali. Infor-mazioni nelle sedi CNA.

GIOVANE ARTIGIANO “ALLE PRIME ARMI”Reddito: 20.000 euro/anno - Aliquota marginale Irpef 28,5% - Adesione a Solidarietà

Veneto con un versamento medio di 2.000 euro all’anno per 40 anni

VERSAMENTO RISP. ESBORSO VERSAMENTO RISP. ESBORSO annuo FISCALE EFFETTIVO totale 40 anni FISCALE EFFETTIVO annuo totale 40 anni

2.000 570 1.430 80.000 22.800 57.200

ARTIGIANO “AVVIATO”Reddito: 35.000 euro l’anno - Aliquota marginale Irpef 39,5% - Adesione a Solidarietà

Veneto con un versamento medio di 5.000 euro all’anno per 20 anni.

VERSAMENTO RISP. ESBORSO VERSAMENTO RISP. ESBORSO totale FISCALE EFFETTIVO totale 20 anni FISCALE EFFETTIVO totale totale 20 anni

5.000 1.975 3.025 100.000 39.500 60.500

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serviziservizi

ARTIGIANATO & imprese21

Uno strumento di solidarietà sociale che va conosciuto ed utilizzato come sostegno indispensabile nei casi di malattie invalidanti

Tutela dell’invalidità civileUna malattia invali-

dante che colpisce un componente della fa-

miglia è spesso causa di gran-de disagio con ricadute pesan-ti su tutti gli aspetti della vita, dagli affetti alle condizioni economiche. In situazioni di questo tipo un sostegno a cui far ricorso è la legge 118/71 e i suoi successivi collegati, meglio conosciuta come Tute-la della Invalidità Civile. Vi si confi gura una rete di interven-ti volti ad affrontare le diverse tipologie con cui una situa-zione di invalidità penalizza la vita dei singoli cittadini. La gestione della normativa e degli interventi è affi data alle Ulss e vi fi gurano tematiche come: i sostegni economici,

i trattamenti sanitari, gli in-serimenti lavorativi, fi no agli assegni di invalidità, di fre-quenza scolastica, di comuni-cazione (sordomutismo) ecc. e alle indennità di accompa-gnamento per gravi situazioni di non autosuffi cienza. Nel tempo si è inserito anche la specifi ca tutela dell’Han-dicap, situazione che spesso si accompagna al decorso di una malattia invalidante,e con essa le tutele della leg-ge 104/92, i sostegni eco-nomici specifi ci, i permessi retribuiti per l’interessato o per i famigliari, i congedi per assistenza dei congiunti. La normativa va a tutelare le situazioni di disagio in tutte le fasi della vita della perso-

na dal bambino all’anziano, e si attiva anche per situazioni come le malattie oncologiche e i periodi di terapia che ne conseguono. L’attivazione delle tutele passa attraver-so un riconoscimento di una valutazione in percentuale d’invalidità emessa a se-guito di una visita specifi ca

svolta da una commissione Ulss. E’ anche possibile nel tempo richiedere valutazioni di aggravamento. Il Patrona-to Epasa CNA mette gratui-tamente a disposizione dei soci CNA e più in generale ai cittadini, le competenze utili per lo svolgimento delle pra-tiche di invalidità civile.

BENEFICI ECONOMICI INVALIDI CIVILI E SORDOMUTICATEGORIA TIPO DI PRESTAZIONE IMPORTO LIMITE REDDITOFino a 18 anni di eta’ Minori disabili Indennità di frequenza 246,73 4.238,26Minori disabili Indennità di accompagnamento 465,09 NessunoFino ai 65 anni di età Invalidi totali Pensione di inabilità 246,73 14.466,67Invalidi parziali Assegno mensile 246,73 4.238,26Sordomuti Pensione 246,73 14.466,67Senza limiti d’età Invalidi non autosuffi cienti Indennità di accompagnamento 465,09 NessunoSordomuti Indennità di comunicazione 233,00 Nessuno

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CNA pensionatiCNA pensionati

ARTIGIANATO & imprese22

L’assemblea provinciale vede i delegati compatti nell’affermare i valori della tutela della terza età

Difendiamo lo Stato sociale

L’assemblea provinciale di CNA Pensionati, riu-nitasi nella sede di Thie-

ne, ha confermato all’unanimità come presidente provinciale Gian Luigi Chiappin, come vice Domenico Segnafreddo e come presidente provinciale onorario (riconfermato) Cesare Marogna. Nella nuova direzione provin-ciale, pure eletta con l’unanimi-tà dei consensi, siedono anche Giuseppe Professione, Italo Ri-ghetto, Gino Carraro, Paolo Car-rer, Rosanna Crestanello, Mirko De Peron e Sergio Sebellin.L’assemblea elettiva si è svolta in un clima di condivisione, con l’impegno ad operare a tutela dei pensionati, dello Stato So-ciale e del Patto di solidarietà tra le generazioni, e a mantene-re un’attenta vigilanza contro gli attacchi alla privatizzazione della sanità. Negli interventi dei delegati ulteriori contributi sull’analisi della caduta del po-tere di acquisto delle pensioni e della necessità di lavorare per la perequazione tra le categorie di pensionati, la tutela sociosani-taria e nei confronti degli enti locali.Aprendo i lavori, Chiappin ha ripercorso la storia dell’associa-zione degli ultimi 4 anni, met-tendo in luce, tra l’altro, il ruolo svolto dell’ex direttore Fran-cesco Pigato, ora nuovo socio della “grande famiglia” di CNA Pensionati.Un sodalizio in salute se, come ha spiegato il segretario regio-nale Renato Piovesan, CNA Pensionati cresce in tutta Italia, ma in particolar modo in Veneto

e a Vicenza. Italo Righetto, uno dei due coor-dinatori uscenti, ha approfondi-to il ruolo della CNA Pensionati entro il Cupla, in particolare con la signifi cativa partecipazione alle Manifestazioni di Padova e di Verona in ma-teria di politica sanitaria. Il pre-sidente provin-ciale della CNA Silvano Scan-dian si è invece soffermato sugli impegni assunti dalla CNA ver-so la CNA Pensionati. Impregni che sono stati onorati e grazie ad essi si è potuto realizzare il programma di sviluppo dell’as-sociazione provinciale. Per il

futuro, ha affermato, sarà im-pegno della CNA seguire, come avvenuto fi nora, l’evoluzione di CNA Pensionati con ulteriori scelte e impegni per contribuire ad un ulteriore rafforzamento di questa importante struttura.

G i u s e p p e P r o f e s s i o n e , anch’egli come c o o r d i n a t o -re provinciale uscente, ha pro-posto la rifl es-sione sulle con-dizioni di vita dei pensionati e

sulle scelte, alquanto criticabili, dell’attuale governo. Confer-mando i rapporti ottimali con il patronato Epasa e il Caf, ha spiegato che la struttura di CNA

dovrà dispiegarsi ulteriormente sul territorio, anche con corsi di formazione per i nuovi qua-dri, operando per la tutela del pensionato e anche dedicandosi alla costituzione delle consulte comunali degli anziani, in stret-to legame con le strutture della CNA.Il presidente regionale Ferdi-nando Marchioro ha ripercorso le fasi più delicate sella storia di CNA e CNA Pensionati, ricor-dando il loro ruolo anche come punto di riferimento democrati-co e di difesa della Costituzione Repubblicana.Il nuovo direttore CNA Paolo Monaco ha confermato la vo-lontà di proseguire le colla-borazioni tra tutte le strutture della CNA e CNA Pensionati e ha ricordato l’impegno della struttura per la Festa Regionale di CNA Pensionati che si terrà proprio a Vicenza il 17 ottobre. E Valentino Cattelan, respon-sabile di Epasa si è soffermato sulla costruttiva collaborazione con CNA Pensionati, invitando tutti i pensionati a rivolgersi al Patronato direttamente o tra-mite i vari uffici, per risolvere i problemi che possono presen-tarsi.L’assemblea, che ha anche di-scusso delle prossime conven-zioni a vantaggio degli iscritti, in particolare con oculisti, den-tisti ed altre strutture sanitarie, ha anche nominato i delegati al congresso regionale di CNA Pensionati: Chiappin, Segan-freddo, Professione, Righetto, Marogna, Carraro, Carrer, Cre-stanello, De Peron e Sebellin.

“Confermato Chiappinalla presidenza, con

vice SeganfreddoUn “no” alla sanità

privatizzata

“L ’Inps fa marcia indietro sulla valutazione della quattordice-

sima ai fi ni della concessione della Carta Acquisti.Contrariamente a quanto sostenuto in precedenza, l’istituto

ha precisato che la quattordicesima costituisce un reddito rilevante e va considerato per stabilire se il pensionato ha o no diritto alla So-cial card. L’esclusione dei pensionati che hanno la quattordicesima da tale diritto è, secondo CNA Pensionati, contraria ad un principio fondamentale della legge istitutiva della quattordicesima mensilità. Infatti il testo con il quale l’accordo sindacale è stato tradotto in leg-ge, sostiene la CNA, dice che la 14a non costituisce reddito né a fi ni fi scali né ai fi ni della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali. Ora cosa accadrà? Per la CNA Pensionati il numero di persone che hanno avuto la social card, già un terzo di quante il Go-verno aveva annunciato, con questa disposizione si ridurrà ancora.

SOCIAL CARD

Marcia indietrosulla quattordicesima

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