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1 LE ANIME DEL NOSTRO SODALIZIO… continua da “Notiziario n. 6” Presentiamo le persone che compongono il GRUPPO SPELEO I Barbastrji, partendo da quelle presenti nella foto relativa ad una serata magazzino: da sx in piedi Maurizio Mottin, Marika Cogo, Francesca Giachin, Elena Giachin, Silvia Carlesso; da sx sotto Valentina Tiberi, Luca Guerra. Non dimentichiamo gli altri: Giacomo Pilati, Andrea Grigoletto, Ludmila Moraru, Aurora Costenaro, Massimo Santini, Sergio Tasca, Maria Faccio, Marina Presa, Piero Manghisi. In Valle dei Cavallini inseguendo un grande sogno speleologico Maurizio Mottin aveva frequentato la Valle dei Cavallini sopra Solagna fin da quando era un ragazzino, prima in epiche scorribande escursionistiche poi come speleologo alla ricerca di nuove grotte. Oltre dieci anni fa, dopo una risalita fra rocce e pungitopi, si era trovato dentro ad un covoletto dal nero insondabile ma le scarse attrezzature di quel pomeriggio senza pretese non gli avevano permesso di vedere di più. Stiamo parlando dell’area sotto la quale dovrebbe passare la sconosciuta continuazione delle grotte che dalla sommità del Grappa convogliano l’acqua ai Fontanazzi di Solagna. Un grande sogno speleologico quello di entrare un giorno ad esempio dall’Abisso Spaurasso a Cima Grappa, scendere a - 600 m, dove ora la grotta si ferma e percorrere il massiccio sotterraneo fino alle sorgenti del Canale di Brenta. Stiamo provando a vedere se la Valle dei Cavallini ci possa offrire una porta per questo mondo sotterraneo inesplorato; sono già quattro i tentativi fatti nei primi mesi di quest’anno dalla squadra: Maurizio Mottin (nella foto), Ludmila Moraru ed io. Le uscite ci hanno visto impegnati a esplorare covoli, percorrendo cenge con pungitopi alti fino alle ascelle. Ogni calata, ogni sperone roccioso faticosamente raggiunto ci ha fatto individuare buchi che non si sarebbero potuti vedere da altri punti e, uscita dopo uscita, ne abbiamo ispezionato almeno una quindicina, anche se del succitato “covolo nero” nessuna traccia. Solo dopo aver deciso di prenderci una piccola pausa ci siamo resi conto, binocolo alla mano, di dove fosse… il tempo passa e i ricordi si confondono. Abbiamo percorso vie non frequentate, spesso con le corde attaccate ai bizzarri ancoraggi che la natura offriva, vie caratterizzate da emozioni forti, che solo l’ignoto può dare, sotto lo sguardo curioso dei camosci. Grande anche il carico che avevamo sulle spalle: corde, trapani, ancoraggi, martello, attr ezzatura personale… almeno 15 kg a testa. Sono state calate mozzafiato con vista dalla Val Brenta alla pianura, spesso con numeri da circo per raggiungere alcuni covoli ricchi di stalattiti e stalagmiti. Purtroppo però nessun buco esplorato ci ha fatto avvicinare al nostro sogno ma molto resta ancora da vedere, direi quasi tutto e dunque continuiamo a sognare e a … provare. I racconti estesi delle esplorazioni sono pubblicati sul sito www.speleologia.biz Valentina Tiberi CRONACHE E VOCI DELLA SEZIONE a cura del Gruppo di Redazione SCRIVETECI mail : [email protected] 22 agosto 2019 - N.7 - Anno 46 Prezzo di cop. 0,10 Poste Italiane s.p.a Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N.46) art. 1, comma1 NE/VI Notiziario CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI MAROSTICA E SOTTOSEZIONE DI SANDRIGO

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LE ANIME DEL NOSTRO SODALIZIO… continua da “Notiziario n. 6”

Presentiamo le persone che compongono il GRUPPO SPELEO – I Barbastrji, partendo da quelle presenti nella foto relativa ad una serata magazzino: da sx in piedi Maurizio Mottin, Marika Cogo, Francesca Giachin, Elena Giachin, Silvia Carlesso; da sx sotto Valentina Tiberi, Luca Guerra. Non dimentichiamo gli altri: Giacomo Pilati, Andrea Grigoletto, Ludmila Moraru, Aurora Costenaro, Massimo Santini, Sergio Tasca, Maria Faccio, Marina Presa, Piero Manghisi.

In Valle dei Cavallini inseguendo un grande sogno

speleologico Maurizio Mottin aveva frequentato la Valle dei Cavallini sopra Solagna fin da quando era un ragazzino, prima in epiche scorribande escursionistiche poi come speleologo alla ricerca di nuove grotte. Oltre dieci anni fa, dopo una risalita fra rocce e pungitopi, si era trovato dentro ad un covoletto dal nero insondabile ma le scarse attrezzature di quel pomeriggio senza pretese non gli avevano permesso di vedere di più. Stiamo parlando dell’area sotto la quale dovrebbe passare la sconosciuta continuazione delle grotte che dalla sommità del Grappa convogliano l’acqua ai Fontanazzi di Solagna. Un grande sogno speleologico quello di entrare un giorno ad esempio dall’Abisso Spaurasso a Cima Grappa, scendere a - 600 m, dove ora la grotta si ferma e percorrere il massiccio sotterraneo fino alle sorgenti del Canale di Brenta. Stiamo provando a vedere se la Valle dei Cavallini ci possa offrire una porta per questo mondo sotterraneo inesplorato; sono già quattro i tentativi fatti nei primi mesi di quest’anno dalla squadra: Maurizio Mottin (nella foto), Ludmila Moraru ed io. Le uscite ci hanno visto impegnati a esplorare covoli, percorrendo cenge con pungitopi alti fino alle ascelle. Ogni calata, ogni sperone roccioso faticosamente raggiunto ci ha fatto individuare buchi che non si sarebbero potuti vedere da altri punti e, uscita dopo uscita, ne abbiamo ispezionato almeno una quindicina, anche se del succitato “covolo nero” nessuna traccia. Solo dopo aver deciso di prenderci una piccola pausa ci siamo resi conto, binocolo alla mano, di dove fosse… il tempo passa e i ricordi si confondono. Abbiamo percorso vie non frequentate, spesso con le corde attaccate ai bizzarri ancoraggi che la natura offriva, vie caratterizzate da emozioni forti, che solo l’ignoto può dare, sotto lo sguardo curioso dei camosci. Grande anche il carico che avevamo sulle spalle: corde, trapani, ancoraggi, martello, attrezzatura personale… almeno 15 kg a testa. Sono state calate mozzafiato con vista dalla Val Brenta alla pianura, spesso con numeri da circo per raggiungere alcuni covoli ricchi di stalattiti e stalagmiti. Purtroppo però nessun buco esplorato ci ha fatto avvicinare al nostro sogno ma molto resta ancora da vedere, direi quasi tutto e dunque continuiamo a sognare e a … provare. I racconti estesi delle esplorazioni sono pubblicati sul sito www.speleologia.biz Valentina Tiberi

CRONACHE E VOCI DELLA SEZIONE a cura del Gruppo di Redazione SCRIVETECI mail : [email protected]

22 agosto 2019 - N.7 - Anno 46 Prezzo di cop. € 0,10

Poste Italiane – s.p.a Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 N.46) art. 1, comma1 NE/VI

Notiziario CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI MAROSTICA E SOTTOSEZIONE DI SANDRIGO

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GRUPPO ESCURSIONISMO 22 settembre 2019 – Monte Pavione – Vette feltrine

Partenza in pullman o mezzi propri ore 6:30 da Marostica via L. da Vinci dietro “Basso Viaggi” – Rientro ore 19:30 Accompagnatori: Fabio Polita – Veronica Brazzo Le iscrizioni si ricevono in sede, versando la quota di partecipazione, martedì 17/09, giovedì 19/09 (Marostica) e mercoledì 18/09 (Sandrigo). Per informazioni contattare il numero 339 814 8800 nelle due settimane precedenti l’escursione, nelle ore di apertura sedi. Il Monte Pavione (2335 m) è la montagna più alta e nota delle Vette feltrine e fa parte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi; è un eccezionale punto panoramico su tutte le Pale di San Martino e sulla pianura veneta. Evidente soprattutto dalla vallata di Fiera di Primiero, la regolare piramide erbosa dagli spigoli affilati fu tra le prime montagne a essere salita e visitata da botanici e naturalisti in epoche lontane. Il toponimo deriva dal latino papilionis "padiglione" per la sua caratteristica forma ad anfiteatro. Attorniato su ogni versante da profondi circhi glaciali (le buse), il Pavione protende a sud-est un avancorpo, il Col di Luna oltre il quale la cresta biforca: a sud, dopo la sella delle Cavallade, prosegue con le Vette Grandi fino al passo omonimo, a est l’altro ramo prosegue con la Costa dei Piadoch e la Cima Dodici. Itinerario A – B: Passo Croce D’Aune – Rifugio Giorgio Dal Piaz

Difficoltà E – Ore di cammino 6 – Dislivelli 980 m Il percorso prende avvio dal Passo Croce D’Aune (1015 m). Seguiamo il sentiero CAI 801, passando di fianco ad una chiesetta e a delle case vacanze; entriamo nel bosco e saliamo ripidamente con belle vedute sulla valle del torrente Cismon; attraversiamo più volte la strada bianca militare; dopo il tratto di bosco arriviamo alla partenza della vecchia teleferica del rifugio. Dalla teleferica fino al rifugio Dal Piaz (1993 m), seguiamo la vecchia strada militare, salvo qualche breve taglio su sentiero; questo tratto, privo di alberi, offre scorci panoramici su Feltre e la pianura. Itinerario A: Cima Monte Pavione

Difficoltà EE – Ore di cammino 2 (complessive 8) – Dislivelli 520 m (complessivi 1500 m) – Pranzo al sacco Dal Rifugio Dal Piaz, l’itinerario A percorre il lungo saliscendi che porta al Monte Pavione. Dal passo Vette Grandi prendiamo la cresta erbosa che va verso nord e, dopo aver superato Cima Vette Grandi e il Col de Luna (2295 m), sale l’ultima piramide del Monte Pavione. Per la discesa ritorniamo brevemente verso l'ultima sella percorsa in salita, dove un breve ghiaione conduce alla sottostante stradina che dalla busa di Cavaren riporta al Rifugio Giorgio Dal Piaz. Da qui il percorso di discesa è il medesimo di salita. Itinerario B: Cima Col Cesta

Difficoltà E – Ore di cammino 1 (complessive 7) – Dislivelli 75 m (complessivi 1050 m) Pranzo al sacco o presso il rifugio Dal Rifugio Dal Piaz, l’itinerario B sale al passo Vette Grandi e prende a destra la cresta erbosa che in poco tempo porta alla Cima del Col Cesta (2068 m). Per la discesa seguiamo la via di salita. Il rifugio offre ottime bruschette!

GRUPPO ESCURSIONISMO e GRUPPO CAI NATURA – Tema: Le forre

29 settembre 2019 Forra del Lupo – Altopiani trentini Partenza in pullman ore 7:00 da Marostica via L. da Vinci dietro “Basso Viaggi” – Rientro ore 17:00 Accompagnatori: Michele Torresan – Giuliano Zanocco Le iscrizioni si ricevono in sede, versando la quota di partecipazione, martedì 24/9, giovedì 26/9 (Marostica) e mercoledì 25/9 (Sandrigo). Per informazioni contattare il numero 339 814 8800 nelle due settimane precedenti l’escursione, nelle ore di apertura sedi. Percorso ad anello che porta alla scoperta di un'affascinante serie di trincee e gallerie realizzate dall'esercito austro-ungarico durante il primo conflitto mondiale lungo il crinale della Martinella, tra la frazione di Serrada di Folgaria e il forte Dosso del Sommo. Scoperta di recente e tuttora in fase di recupero, permette di ammirare, oltre ad un territorio spettacolare, la notevole capacità tecnica nell’utilizzo di strutture naturali a scopo bellico-difensivo. Lungo tutto il percorso, il panorama sul passo della Borcola, la val Terragnolo e il monte Pasubio è molto gratificante. Difficoltà E – Ore di cammino 4/5 – Dislivello 500 m – Pranzo al sacco Attrezzatura: torcia, caschetto (non obbligatorio) L’itinerario, lungo circa 5 km, parte dalla località Cogola m 1260 nei pressi del paese di Serrada di Folgaria. Dopo un primo tratto nel quale il sentiero sale in un bel bosco di faggi, giungiamo all'inizio della Forra del Lupo. Il percorso è scavato tra alte pareti di roccia e permette di percorrere lunghi tratti di trincea con feritoie e osservatori posti a strapiombo sulla valle di Terragnolo. Al termine della forra, raggiungiamo la località Caserme, dove sorgevano gli edifici che ospitavano la guarnigione del forte. Il sentiero prosegue ancora per trincea e poi per prati fino a raggiungere il Forte

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del Sommo m 1660, punto più alto dell’escursione. Il forte, di cui restano imponenti ruderi, fu costruito tra il 1910 e il 1915 con il compito d’impedire i tentativi di avanzata italiana verso Rovereto. Non è possibile una visita dell’interno per la precarietà dell’edificio. Ci si può rendere conto delle dimensioni e dell’organizzazione del forte anche solo girandoci attorno. Per il rientro ci avvaliamo del sentiero 136 che porta al rifugio Baita Tonda, posto all’arrivo di un impianto sciistico. Utilizzando la pista e un sentiero tra i boschi, ci riportiamo a valle. Per ulteriori dettagli visitate il sito sezionale.

GRUPPO CAI BIKE 6 ottobre 2019 Parco naturale Delta del Po – Isola Ca’ Venier Partenza in pullman ore 7:00 da Marostica via L. da Vinci dietro “Basso Viaggi” ore 7:15 da Sandrigo autostazione corriere – Rientro ore 18:00 Accompagnatori: Gianni Carlana – Susy Guazzo Le iscrizioni si ricevono in sede, versando la quota di partecipazione, da martedì 10/9 a Marostica e da mercoledì 11/9 a Sandrigo. Per informazioni contattare il numero 340 008 7199 o il numero 339 814 8800 nelle due settimane precedenti l’escursione, nelle ore di apertura sedi.

Il percorso è caratterizzato da una serie di golene, canali, valli da pesca e casoni. Ammiriamo la maestosità del Po di Venezia, il ramo principale del Delta, ricco di avifauna che popola le lagune: aironi, anatre, fraticelli, beccacce di mare e un uccello raro come il cavaliere d’Italia. La vegetazione, florida lungo tutto il percorso, tende a diradarsi vicino al mare. Difficoltà TC – Dislivello nullo – Pranzo al sacco Itinerario A: lunghezza 80 km/ore 6 – Itinerario B: lunghezza 30 km/ore 3 Itinerario A – Il percorso parte dal ponte dell’Unione che collega l’isola di Ca’ Venier con quella della Donzella. Percorre strade a basso traffico, argini ciclabili del Po di Maistra arrivando alla spiaggia di Boccasette. Per un tratto di pista ciclabile nuova arriviamo al porto di Levante, la nostra meta. Itinerario B – Come l’itinerario A facciamo il giro dell’isola di Ca’ Venier arrivando in centro al paese omonimo. Da qui, con il pullman, ci spostiamo a Porto Levante per riunirci all’altra comitiva.

Ri… vediamoci Gruppo Escursionismo 31/3/19 Cison di Valmarino Bosco Penne Mozze – via dell’acqua Gruppo CAI Famiglia 7/4/19 Causa interruzione strade per competizione bici, cambio meta: da Cison di Valmarino – via dell’acqua a sentiero Cornon alle pendici del Grappa

Gruppo CAI Natura 7/4/19 – Spurghe di S. Urbano

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Gruppo Escursionismo 1/5/19 – Sentiero delle Busatte – Monti del Garda

26/5/19 – Altopiano della Vederna – Vette feltrine

Gruppo CAI Famiglia 26/5/19 Cison di Valmarino via dell’acqua Gruppo CAI Natura 2/6/19 Bus del Buson – Dolomiti bellunesi

Gruppo Escursionismo 9/6/19 Campo Muletto Sentiero del Silenzio

Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa del 10.07.1974 n.3/74 del registro - Direttore responsabile: Claudio Tessarolo – Direttore: Antonio Gusi – Edito da C.A.I. Sezione di Marostica – via Montello 22/a – Marostica (VI)

Apertura sede: martedì e giovedì dalle ore 20,30 alle ore 22,00 – Tel. 366/4497419 – Iscrizione ROC 30176 e-mail [email protected] – Sito Web www.caimarostica.it - Stampa in proprio – Abbonamento annuo € 1,00