La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

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laSettimana SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 37 - Una copia 1,10 - Domenica 29 settembre 2013 - (Esce il giovedì) RADIO KOLBE ROVIGO 91.2 e 94.5 la nostra radio RADIO KOLBE ROVIGO 91.2 e 94.5 la nostra radio Mandati di ministero Mons. Vescovo ha nominato Cappellano presso l’Ospedale Civile di Rovigo il M.R. MAGAROTTO don Camillo, trasferendolo dalla Parrocchia di Bosaro; ha nominato nuovo parroco di Bosaro il M.R. PISANI don Diego, che continuerà a guidate anche la comunità di Guarda Veneta; ha affidato la Parrocchia di Buso alla Cura pastorale del M.R. GALLIAN P. Mario, collaboratore presso la Parrocchia di S. Maria Madre di Dio in Rovigo e presso l’Ufficio Famiglia Diocesano. Diocesi di Adria-Rovigo - Anno Pastorale 2013-2014 Popolo di Dio in missione L’impegno missionario della comunità diocesana Solenne Veglia di preghiera per l’inizio del nuovo Anno Pastorale 2013-2014. L’incontro, presieduto dal Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi ha avuto luogo presso il Duomo Concattedrale di Ro- vigo. Attorno al Vescovo i presbiteri re- sponsabili degli otto Vicariati che dan- no vita alla comunità diocesana, i sa- cerdoti, i religiosi, catechisti, operatori pastorali, animatori e fedeli laici. Dopo il momento dell’accoglienza e della preghiera, il diacono con alcuni fedeli con ceri accesi, ha portato sull’altare il libro dei Vangeli. Una religiosa e alcu- ni fedeli laici hanno proposto la lettura di alcuni brani tratti dal Nuovo Testa- mento, soffermandosi a riflettere sulle tematiche fondamentali del Progetto Pastorale 2013-2014 quali: “Dalle tene- bre alla luce”. “Dallo straordinario al quotidiano”. “Dalla Chiesa alle case”. Dopo la proclamazione del Vangelo il Vescovo Lucio ha illustrato dettaglia- tamente gli obiettivi del Programma Pastorale diocesano 2013-2014 (vedi pag. 3). A conclusione della sua omelia, mons. Soravito ha chiesto di recitare in- sieme la preghiera del “Popolo di Dio in missione”. A conclusione di questo momento di preghiera e di riflessione il Vescovo ha consegnato ai presbiteri responsabili degli otto Vicariati della Diocesi di Adria-Rovigo il Program- ma Pastorale e le schede di riflessione da utilizzare nei diversi incontri par- rocchiali e vicariali in preparazione alla missione diocesana. A loro volta i presbiteri vicari hanno consegnato il Programma Pastorale diocesano agli operatori pastorali, ai catechisti, agli animatori, che operano nelle diverse parrocchie, ai responsabili delle varie realtà ecclesiali, e aggregazioni eccle- siali diocesane, ai fedeli laici. Il nuovo Anno Pastorale ha intra- preso il suo cammino, così già da ora ogni credente, ogni battezzato, ogni fedele, è chiamato alla responsabilità nei confronti della comunità ecclesiale e della società civile, in tal modo ogni cristiano deve avvertire il compito di farsi missionario, evangelizzatore, cioè di portare a tutti la bella notizia del Vangelo di Gesù Risorto e salvatore di ogni uomo, e di essere “Popolo di Dio in Missione”. Settimio Rigolin Adria Cattedrale Borsea Adria - Saluto ai frati Cappuccini pag. 11 e 19 pag. 4 e 5 pag. 7

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la SettimanaSETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIII - N. 37 - Una copia € 1,10 - Domenica 29 settembre 2013 - (Esce il giovedì)

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Mandati di ministeroMons. Vescovo ha nominato Cappellano presso l’Ospedale

Civile di Rovigo il M.R. MAGAROTTO don Camillo, trasferendolo dalla Parrocchia di Bosaro; ha nominato nuovo parroco di Bosaro il M.R. PISANI don Diego, che continuerà a guidate anche la comunità di Guarda Veneta; ha affidato la Parrocchia di Buso alla Cura pastorale del M.R. GALLIAN P. Mario, collaboratore presso la Parrocchia di S. Maria Madre di Dio in Rovigo e presso l’Ufficio Famiglia Diocesano.

Diocesi di Adria-Rovigo - Anno Pastorale 2013-2014

Popolo di Dio in missioneL’impegno missionario della comunità diocesana

Solenne Veglia di preghiera per l’inizio del nuovo Anno Pastorale 2013-2014. L’incontro, presieduto dal Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi ha avuto luogo presso il Duomo Concattedrale di Ro-vigo. Attorno al Vescovo i presbiteri re-sponsabili degli otto Vicariati che dan-no vita alla comunità diocesana, i sa-cerdoti, i religiosi, catechisti, operatori pastorali, animatori e fedeli laici. Dopo il momento dell’accoglienza e della preghiera, il diacono con alcuni fedeli con ceri accesi, ha portato sull’altare il libro dei Vangeli. Una religiosa e alcu-ni fedeli laici hanno proposto la lettura di alcuni brani tratti dal Nuovo Testa-mento, soffermandosi a riflettere sulle tematiche fondamentali del Progetto Pastorale 2013-2014 quali: “Dalle tene-bre alla luce”. “Dallo straordinario al quotidiano”. “Dalla Chiesa alle case”.

Dopo la proclamazione del Vangelo il Vescovo Lucio ha illustrato dettaglia-tamente gli obiettivi del Programma Pastorale diocesano 2013-2014 (vedi pag. 3). A conclusione della sua omelia, mons. Soravito ha chiesto di recitare in-sieme la preghiera del “Popolo di Dio

in missione”. A conclusione di questo momento di preghiera e di riflessione il Vescovo ha consegnato ai presbiteri responsabili degli otto Vicariati della Diocesi di Adria-Rovigo il Program-ma Pastorale e le schede di riflessione da utilizzare nei diversi incontri par-rocchiali e vicariali in preparazione alla missione diocesana. A loro volta i presbiteri vicari hanno consegnato il Programma Pastorale diocesano agli operatori pastorali, ai catechisti, agli animatori, che operano nelle diverse parrocchie, ai responsabili delle varie realtà ecclesiali, e aggregazioni eccle-siali diocesane, ai fedeli laici.

Il nuovo Anno Pastorale ha intra-preso il suo cammino, così già da ora ogni credente, ogni battezzato, ogni fedele, è chiamato alla responsabilità nei confronti della comunità ecclesiale e della società civile, in tal modo ogni cristiano deve avvertire il compito di farsi missionario, evangelizzatore, cioè di portare a tutti la bella notizia del Vangelo di Gesù Risorto e salvatore di ogni uomo, e di essere “Popolo di Dio in Missione”.

Settimio Rigolin

AdriaCattedrale

Borsea

Adria - Salutoai frati Cappuccini

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Sabato 21 u.s. nel Seminario diocesano, il Vescovo Lucio Soravito ed i Consacrati hanno dato avvio all’impegno, per l’anno pastorale 2013 – 2014. Erano presenti Religiosi di tut-ti gli Ordini Maschili e numerose Suore delle Congregazioni che operano in Diocesi. I Consacrati hanno concelebrato con il Vescovo, le Religiose hanno animato tutta la celebrazione. Il Delegato del Vescovo ha porto il saluto sia a Mons. Vescovo che ai partecipanti.

L’Omelia del VescovoMons. Soravito si è soffermato sulla figura e sul Vangelo

di Matteo di cui ricorreva la festa liturgica ed ha indicato nel suo Vangelo, il fondamento biblico del Programma Pastorale Diocesano che vuole fare della nostra Chiesa “il popolo di Dio in Missione”. Assai interessanti i riscontri nel testo di San

Matteo, anche perché essi ritorneranno lungo l’arco dei mesi dell’anno liturgico, come sostegno ed aiuto alla realizzazione del Piano Pastorale.

Lo staccoPrima di entrare nella “Sala San Pio X° vi è stato il tradizio-

nale spazio per lo “stacco” sia per un momento di ristoro che per permettere a tutti lo scambio di saluti e la conoscenza con i nuovi arrivati. I 10 religiosi e le oltre 50 suore hanno saputo fare veramente allegria e predisporre gli animi al secondo in-contro.

Il programma pastoraleHa introdotto la seconda parte dell’incontro don Gianni

che ha raccomandato la fedeltà ai turni di preghiera di “Cattedrale spirituale”, ai ritiri spirituali mensili. Infine la raccomandazione per la domenica 2 febbraio 2014, Giornata Mondiale per la Vita Consacrata, che quest’anno è possibile fare in ogni parrocchia, perché quella diocesana è anticipata ai Cappuccini di Rovigo a sabato 1 febbraio. Ha preso poi la parola Mons. Vescovo che ha presentato le idee e le finalità che animano il Programma pastorale, seguendo il sussidio che era stato offerto alle partecipanti. Il programma è l’ultima tappa dell’Educare alla vita buona del Vangelo. Esso stimola a cre-scere nella fede e a farla divenire più adulta fino a farle essere forza e sostegno perché la Chiesa che è nel Polesine, divenga “il Popolo di Dio in Missione”. Mons. Vescovo ha poi risposto agli interventi delle Religiose. Gia

2 la Settimana domenica 29 settembre 2013comunità

La Parola... famiglia, giovani e poveriC ’ e r a

un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i gior-ni banchet-tava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani ve-nivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato da-gli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gri-dando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a in-tingere nell’acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai rice-vuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro pari-menti i suoi mali; ora lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Tra noi e voi c’è un grande abisso. E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cin-que fratelli. Li ammonisca, perché non vengano in questo luogo di tormento. Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. E Abramo : Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».

Il ricco è un uomo ma non ha nome (sono tutti uguali!), il mendicante non sem-bra uomo ma ha un nome che dice identi-tà, si chiama Lazzaro. Le povertà e i poveri sono infiniti, mai uguali. L’uomo ricco si esaurisce tutto nella ricchezza, l’aggettivo vale più del soggetto.

L’uomo ricco è ritratto in due momenti tipici: rivestito di indumenti di lana tinti

con la porpora di Tiro, il colore associato alla dignità regale, e di bisso, cioè di tela di lino, tessuto egiziano molto prezioso; “banchettava lautamente”: il verbo che esprime lietezza, indica qui una mentalità secondo cui non si gode la vita che a tavo-la. Egli non vive una vita raffinata a danno di altri; la sua colpa è solo quella di godere spensieratamente la ricchezza. Il ricco ha fatto un cattivo uso della ricchezza solo per sé.

Sembra non avere famiglia fino a quan-do non si rovescerà la sorte e si trova nella miseria dell’inferno bisognoso di una goc-cia d’acqua, tormentato dal fuoco: allora scopre di avere un padre e cinque fratelli. E il bisogno di relazioni si fa forte: “Padre Abramo”, ma la risposta “Figlio” resta for-male e denuncia una lontananza collauda-ta nella vita terrena. E’ l’ora delle giustizia, non della misericordia.

Vivace immagine descrittiva dell’egoi-smo del ricco è Lazzaro: il povero, forse eufemismo per lebbroso, “giace”, verbo

usato per persone e animali pro-strati da feri-te e malattie al portone del palazzo del ricco, le

sue piaghe sono leccate dai cani, animali disprezzati e considerati impuri, come i porci. Eppure il ricco non solo lo avrebbe dovu-to rifocillare, ma anche curare. Dopo tutto egli conosce Lazzaro: non era dunque per ignoranza che quegli giaceva negletto alla sua porta.

Lazzaro non ha famiglia in vita; gode solo della pietà dei cani con cui condivideva le bri-ciole. La morte lo porta nel seno di Abramo, accanto a lui, nella

famiglia degli Angeli.I fratelli del ricco (giovani?) restano ano-

nimi in vita e in morte, quando si è ricchi in vita si è disperati in morte.

La povertà di Lazzaro sta alla porta del ricco, visibile e totale. Manca ogni bene ma-teriale e umano di ogni livello. Il rovesciar-si bene-male e male-bene genera l’abisso definitivo e la felicità piena. La parabola scarica indignazione sulla ricchezza, sgo-mento sulla povertà, giustizia che salda i conti e li inverte.

Offre come rimedio preventivo possibi-le non il miracolo dopo morte, ma l’ascolto della Parola quando si è in vita. Il miracolo è misericordia del cuore di Dio, l’ascolto è intelligenza dell’uomo che coglie la sa-pienza di Dio e con dignità responsabile la mette a frutto.

Luca sembra voler esortare la comunità delle origini all’equa ripartizione dei beni e alla cura dei malati. Ciò richiede attenzio-ne all’altro e dominio sulla spensieratezza.

d. Dante

XXVI Domenica del Tempo Ordinario - C

Un uomo ricco e un mendicanteLuca 16, 19-31

L’interesse e il dibattito sul tema della nuova evangelizzazio-ne si ferma spes-so più sull’agget-tivo “nuova” che sul sostantivo “evangelizzazio-ne”.

Di fronte al calo della parte-cipazione dei fe-deli alla liturgia, è certamente più facile ed esteriormente speri-mentabile rinfocolare le devo-zioni, magari col sussidio di vi-sioni-apparizioni che muovo-no il sentimento. L’apologetica di vecchio conio non interessa più, ma si fa fatica a impegnar-si su una profonda riforma della nostra predicazione nel senso biblico e sostanzialmen-te liturgico. Si fa fatica anche a partire dalla domanda dell’uo-mo (d’oggi) e proporre la nudi-tà della Parola di Dio senza fare un’autoreferenziale esercitazio-ne della nostra poesia... Quali metodi (poiché non si tratta di contenuti) usare per “tradurre” il messaggio di Dio in Cristo?

Le Proposizioni del Sinodo dei Vescovi offrono molte indi-cazioni sulla natura della nuo-va evangelizzazione (nn. 4-12): fonte, inculturazione, missio-narietà, primo annuncio, sacra Scrittura...; sul ministero della Chiesa oggi (nn. 13-25): ricon-ciliazione, diritti umani, me-dia, sviluppo umano, bellezza, evangelizzatori, urbanizzazio-ne...; sulle risposte pastorali (nn. 26-40): poveri, penitenza, spiritualità, confermazione, iniziazione, pietà popolare...; sui soggetti (nn.45-58): chiesa particolare, parrocchia, laici, giovani...

Inoltre, difficoltà e com-plessità del problema risulta anche da quanto scrivono gli stessi Vescovi: “I padri sinodali chiedono umilmente al santo padre di valutare l’opportuni-tà di emanare un documento sulla trasmissione della fede cristiana attraverso una nuova evangelizzazione” (n. 1).

La risposta di Benedetto XVI nella catechesi dell’udien-za generale del 28 novembre 2012 è stata: “La domanda cen-trale che oggi ci poniamo è la seguente: come parlare di Dio nel nostro tempo? Come co-municare il Vangelo, per aprire strade alla sua verità salvifica nei cuori spesso chiusi dei no-stri contemporanei e nelle loro menti talvolta distratte dai tan-ti bagliori della società? Come parlare di Dio oggi?”.

In queste parole di Benedetto XVI risuona la pre-occupazione della chiesa per la nuova evangelizzazione della società contemporanea caratte-rizzata da una marcata secola-

rizzazione, una preoccupazione che è stata al cen-tro del Sinodo dei vescovi e che ha ispirato l’in-dizione dell’an-no della fede.

Già Giovanni Paolo II al Convegno eccle-siale di Loreto, riprendendo un concetto espres-so da Paolo Vi

dieci anni prima, aveva sot-tolineato come sia necessaria un’opera di inculturazione della fede, perché Vangelo e società moderna possano in-contrarsi: “Occorre por mano a un’opera di inculturazione della fede che raggiunga e tra-sformi, mediante la forza del Vangelo, i criteri di giudizio, i valori determinanti, le linee di pensiero e i modelli di vita, in modo che il cristianesimo con-tinui ad offrire, anche all’uomo della società industriale avan-zata, il senso e l’orientamento dell’esistenza” (n. 7).

Che cosa si intende, dun-que, per inculturazione della fede?

L’inculturazione è qualcosa che avviene – deve avvenire – nella vita di chiunque accoglie il Vangelo, allo stesso tempo, è un processo attraverso il quale la fede incontra la cultura, di un determinato luogo e di un determinato tempo e consente alla singola persona di vivere integralmente la fede non come realtà separata o contrappo-sta alla cultura del tempo, ma all’interno di questa. Entrando in dialogo e modificandola ine-vitabilmente con il fermento cristiano.

Qual è lo stile giusto con cui ci si pone per l’incultura-zione della fede? I padri conci-liari avevano da parte loro già prospettato una risposta a tale questione, mettendo l’accento all’esigenza di un “adattamen-to” della fede nei confronti del-le diverse culture. Così, mentre nel Decreto Ad gentes si sottoli-nea la necessità di un “accura-to adattamento della vita cri-stiana” (n.22), la Costituzione Sacrosanctum Concilium indica tutta l’importanza di un adat-tamento della liturgia (nn 37-40), e la Costituzione Gaudium et spes insegna che “tale adatta-mento della predicazione della Parola rivelata deve rimanere legge di ogni evangelizzazio-ne” (n. 44). E’ importante no-tare come al centro di questo adattamento stia la vita cri-stiana. Qui sta il fine, lo scopo dell’azione di adattamento: rendere possibile, feconda, la vita cristiana e mantenere vivo, nell’azione della Chiesa, l’an-nuncio.

d. Dante Bellinati

Anno della Fede

La evangelizzazione "Nuova"

m Venerdì 4p S.Francesco Patrono d'Italia

m Sabato 5p Ritiro delle ReligioseRovigo Centro Mariano ore 8.30

m Domenica 6p Conclusione delle feste quinquennali della Madonna del RosarioAdria Cattedrale

m Giovedì 10p Incontro del Clero e dei Religiosi Rovigo Seminario ore 9.15

m Sabato 12p Veglia missionaria Rovigo Duomo ore 21.00

m Sabato 19Ritiro delle Religiose Trecenta Casa S. Antonio ore 9.00

m Domenica 20p 87° Giornata Missionaria Mondiale

m Giovedì 24p Ritiro spirituale del Clero e dei Religiosi

m Venerdì 25p Incontri dei giovani nei Vicariati

m Sabato 26p Serata Famiglierelatore il dr. Aceti Rovigo D. Bosco ore 21.00

Agenda Diocesana Ottobre 2013

Domenica 29 settembre: Ore 9.30 - Pezzoli: celebra la S. Messa e amministra il sacramen-to della Cresima. Ore 11 - Gavello: celebra la S. Messa e amministra il sacramento della Cresima. Ore 19 - Adria, Cattedrale: celebra la S. Messa e apre la settimana di preghiera per la Festa quinquennale della B.V. del Rosario.Lunedì 30 settembre: Ore 11 - Rovigo, Tempio de “La Rotonda”: celebra la S. Messa per

la Polizia di Stato, in onore di S. Michele Arcangelo. Ore 17.30 - Canaro: incontra i cresimandi e alle 18.30 celebra la S. Messa in me-moria della Patrona S. Sofia. Ore 21 - Adria, Cattedrale: anima la li-turgia della Parola in preparazione alla Festa della B.V. del Rosario, proponendo una riflessione su: “Credere come Maria”.Martedì 1 ottobre: Partecipa alla visita della città di Roma, orga-nizzata dalla Provincia di Rovigo per gli anziani, in questo mese di ottobre, “mese degli anziani”.Mercoledì 2 ottobre: Ore 9 Partecipa con gli anziani di Rovigo all’Udienza Generale del Papa Francesco a Roma, in Piazza S. Pietro, e porta al Papa, assieme ad alcuni membri del Comitato diocesano, le reliquie e le memorie della Beata Maria Bolognesi. Ore 21 - Adria, Cattedrale: anima la liturgia della Riconciliazione, in preparazione alla Festa della B.V. del Rosario, proponendo una riflessione su: “Amare come Maria”.Venerdì 4 ottobre: Ore 17 - Rovigo, Centro Giovanile “Don Bosco”: partecipa all’incontro di studio organizzato dalla Scuola diocesana per operatori pastorali. Ore 18.30 - Rovigo, Chiesa di S. Francesco: celebra la S. Messa nella festa di S. Francesco. Ore 20.30 - Lendinara, Convento dei Frati Cappuccini: celebra la S. Messa e partecipa alla processione nella festa di S. Francesco.Sabato 5 ottobre: Ore 17 - Adria, chiesa di Carbonara: celebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 21 - Rovigo, Duomo: partecipa alla installazione dei quadri del Beato Marvelli e di S. M. Chiara Nanetti e al successivo concerto di organo.Domenica 6 ottobre: Ore 9.15 - Adria, Cattedrale: celebra la S. Messa nella Festa quinquennale della B.V. del Rosario. Ore 11 - Canale: ce-lebra la S. Messa ed amministra il sacramento della Cresima. Ore 18 - Adria, Cattedrale: partecipa alla celebrazione della S. Messa e alla processione con l’immagine della B.V. del Rosario.

Attività del Vescovo

Anno della Fede

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Per la Chiesa, che vive l’Anno della fede,

perché riconosca in Dio il Padre amorevole

che va in cerca di ogni figlio perduto, preghiamo.

Per gli uomini di Chiesa,

perché vivano l’Anno della fede

con una attenzione privilegiata ai poveri e ai sofferenti

e sia distaccata dalla brama di ricchezze, preghiamo.

Per tutti noi, perché in questo Anno della fede

riscopriamo l’urgenza di vivere il Vangelo della carità

condividendo il pane e la vita con chi è nell’indigenza, preghiamo.

15 settembre 2013

22 settembre 2013

29 settembre

Rovigo - Seminario

Il Vescovo e i ConsacratiAvvio all’impegno pastorale

Page 3: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

3la Settimanadomenica 29 settembre 2013 attualità

In occasione dell’apertura dell’An-no Pastorale 2013-2014 il Vescovo mons. Lucio Soravito de Franceschi ha proposto una riflessione sul tema della missione che proponiamo in-tegralmente ai nostri lettori.Carissimi fratelli ed amici presbiteri,

Carissimi operatori pastorali delle par-rocchie, Carissimi fratelli e sorelle delle aggregazioni ecclesiali.

Porgo a tutti voi un vivo ringrazia-mento per essere venuti a questo incontro di pre-ghiera, con cui diamo inizio al nuovo anno pasto-rale 2013-2014. Siamo riuniti insieme per chiedere al Signore che ci aiuti a vivere nel modo migliore possibile anche questo nuovo anno pastorale. Lo iniziamo durante l’“Anno della fede”, che abbiamo aperto l’11 ottobre 2012:

L’Anno della fede ci ha invitati a “riscoprire la gioia di essere amati da Dio” e a “ritrovare l’entusiasmo di comunicare la fede”.

Nel corso dell’anno 2012-2013 abbiamo cercato di riscoprire il volto di Dio Padre e il suo amore, che si è manifestato in Cristo Gesù - il Dio crocifisso, morto e risorto per noi – e che ci è stato comunicato grazie all’azione dello Spirito Santo.

In questo nuovo anno pastorale 2013-2014 sia-mo inviati ad annunciare a tutti l’amore di Dio per noi, a far conoscere Gesù Cristo e il suo vangelo ai nostri fratelli e sorelle, vicini e lontani. Il Signore ci chiama a diventare “popolo di Dio in missione”. Il Signore ci ha consegnato questo “mandato” con il battesimo. Infatti con il battesimo e la cresima, siamo stati “unti”, cioè “consacrati”, “mandati” ad annunciare Gesù Cristo e il suo Vangelo.

Il Signore ci chiede di essere “missionari” nel nostro ambiente e di comunicare la nostra fede alle tante persone vicine che, pur battezzate, sono scivolate nell’indifferenza religiosa. Ci chiede di essere annunciatori del suo amore con la vita e la parola, con la testimonianza della carità e con l’an-nuncio esplicito del suo amore.

1. La nostra “missione”

Ci aiuta a capire questa “missione” il Vangelo che abbiamo appena ascoltato.

“Il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a se in ogni città e luogo dove stava per recarsi” (Lc 10,1). Gesù inizia la sua mis-sione, portando a tutti l’annuncio dell’amore di Dio. Ma chiede ai suoi discepoli di precederlo in questa missione: “Andate: io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”. I discepoli sono impacciati e im-pauriti. Ma Gesù li aiuta a superare la reticenza e la paura e li “manda” davanti a sé ad annunciare la bella notizia e a dire a tutti: “Si è avvicinato a voi il regno di Dio” (Lc 10,9).

Anche noi, in forza del battesimo e della cresi-ma, siamo mandati ad annunciare l’amore di Dio, che si è manifestato in Gesù Cristo, Signore mor-to e risorto. Dio ha manifestato il suo amore nella persona storica di Gesù Cristo, morto per noi, che egli ha risuscitato e costituito Signore e Cristo. E’ questo il cuore della nostra missione.

Ma siamo mandati ad annunciare anche il suo progetto, che è il regno di Dio. Gesù è venuto in mezzo a noi per fare di tutti gli uomini una sola fami-glia. Dio è in mezzo a noi, per costruire un mondo più giusto, più fraterno e più solidale e ci chiama a collaborare con lui per la realizzazione di questo progetto.

Attraverso questo annuncio siamo chiamati a ridare fondamento cristiano ai valori della vita, della persona, della famiglia, della libertà, della giustizia, della fraternità, della solidarietà e a pro-muovere nell’uomo d’oggi la capacità di discerne-re il bene che è chiamato a fare.

2. Il primo spazio della missione: le case

Dove siamo mandati ad annunciare l’amore di Dio e il suo progetto? Ce lo dice Gesù: i due luoghi dell’ evangelizzazione sono le case e la città. In-nanzitutto le case.

“In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a que-sta casa… Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno… Non passate di casa in casa” (Lc 10,5.7).

La casa è lo spazio delle relazioni interpersonali. Gesù, inviando i discepoli “nelle case”, sottolinea il primato della persona e la necessità della rela-zione personale, per portare l’annuncio. L’incontro personale e il dialogo fanno nascere la domanda, che sta alla base dell’evangelizzazione (cf. 1 Pt 3,15). «Essere evangelizzatori vuol dire disporsi a camminare in mezzo al gregge: capaci di ascoltare il silenzioso racconto di chi soffre e di sostenere il passo di chi teme di non farcela; attenti a rialzare, a rassicurare e a infondere speranza».

Oggi più che mai si rende necessario un accosta-

mento capillare alle persone, per proporre il messaggio cristiano (cf. CV 61). E’ necessario che incontriamo con discrezione i non credenti e gli indifferenti là dove questi vivono, e che stabi-liamo con loro rapporti di ami-cizia e di dialogo e per comuni-care loro la nostra esperienza di fede. Occorre che ci mettiamo in ascolto delle persone con lo stile della “compagnia” con cui Gesù si è avvicinato alla sama-ritana o ai due discepoli di Em-maus; la missione domanda di essere attenti al “vissuto” delle persone, esige di partire dai loro problemi, di scoprire i “germi di bene” che Dio ha impiantato nella loro vita.

Noi annunceremo Gesù Cristo in modo credi-bile e convincente se, prima di tutto, ci metteremo in ascolto delle persone, se saremo attenti a coglie-re le domande e le sfide che esse ci pongono. Una volta la gente del paese viveva all’ombra del cam-panile; non è più così; l’80% della gente in chiesa non viene più. Oggi siamo noi cristiani praticanti che dobbiamo metterci in mezzo alla gente, per capirne i problemi, le attese, le domande. Il che si-gnifica, per dirla con una battuta, che dobbiamo passare “dalla pastorale delle campane alla pasto-rale dei campanelli”; anziché attendere le persone in chiesa, è necessario che andiamo a cercarle nelle case.

3. Il secondo spazio della missione: la cittàIl secondo ambito dell’evangelizzazione è il

paese, la città. “Quando entrerete in una città e vi ac-coglieranno,… curate i malati che vi si trovano e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio” (Lc 1,8-9).

Il paese, la città è lo spazio del pubblico, del sociale. Per evangelizzare un paese, una città, bi-sogna “entrarvi”, cioè conoscerlo, accoglierne la cultura. Nel paese, nella città non si va per svende-re il vangelo, ma per immettervi i valori evangelici (valore della persona, solidarietà verso i poveri, pace, giustizia...). I discepoli di Cristo non devono avere la pretesa di costruire un paese o una città cristiana, ma di immettere nella cultura l’ispirazio-ne cristiana; la comunità ecclesiale è chiamata ad essere lievito, sale, luce, dentro il paese, dentro la città; è chiamata ad essere col vangelo coscienza cordialmente critica di ogni città.

“Mangiate e bevete di quello che hanno” (Lc 10,7.8). “Mangiare e bere” significa accettare la situa-zione e la cultura senza pregiudizi. Dio ama que-sto mondo, nonostante il peccato che c’è in esso. Nessuna preclusione ideologica, politica, culturale deve impedire la missione. Bisogna “farsi tutto a tutti, per guadagnare tutti a Cristo” (cf. 1 Cor 9,22).

Gesù ci chiede di partire da ciò che la gente è: ci chiede di conoscere la sua cultura, il suo modo di pensare, i suoi atteggiamenti positivi, ascoltando credenti e non credenti. Per giungere a questa co-noscenza occorre il discernimento comunitario.

«Ascoltare le attese più intime dei nostri con-temporanei, prenderne sul serio desideri e ricer-che, cercare di capire che cosa fa ardere i loro cuori e cosa invece suscita in loro paura e diffidenza, è importante per poterci fare servi della loro gioia e della loro speranza. Inoltre, non possiamo esclu-dere che i non credenti abbiano qualcosa da insegnarci riguardo alla comprensione della vita e che dun-que, per vie inattese, il Signore possa in certi mo-menti farci sentire la sua voce attraverso di loro» (CV 34).

Ma non basta che ascoltiamo. Noi cristiani siamo chiamati a permeare la cultura del nostro tempo con l’annuncio del Vangelo, per rinnova-re gli stili di vita, i criteri di giudizio, i modelli di comportamento degli uomini d’oggi e per ridare fondamento cristiano a quei valori che rendono la nostra vita degna di essere vissuta…: la vita, la di-gnità della persona, la libertà, l’amore, la famiglia, la solidarietà, la sobrietà, la legalità. Se questi valori si eclissano o si corrompono, quel popolo muore.

In quest’opera di inculturazione del Vangelo bisogna prevedere anche il rifiuto. Il nostro Polesi-ne oggi è nella morsa di una grave crisi, perché – es-sendo sottoposto a un processo di globalizzazione

e di secolarizzazione – rischia di perdere la sua anima, la sua cultura, i suoi valori. Quei va-lori che un tempo sembravano pacificamente condivisi, oggi sono messi in discussione, disattesi. E’ necessario ridare loro radici solide, fondamento stabile (cf. VMP 6).

In questo servizio non sia-mo soli. Cristo ci precede nella missione, perché egli è già pre-sente in ogni persona (cf. 1 Cor 8,6). Grazie all’incarnazione, egli è unito “in qualche modo” a ogni uomo (GS 22). Il terreno in cui seminiamo la Parola è

già abitato da Dio. Per questo l’evangelizzazione dei non credenti ci domanda la disponibilità al dialogo e al confronto con tutti e fra tutti, credenti e non credenti; ci chiede di accettare il confronto tra le motivazioni del credere e del non credere; esige il rispetto dell’altro fino in fondo.

Ci chiede di promuovere una pastorale “senza soglie”, “senza barriere”, e di stabilire rapporti di collaborazione con tutte le agenzie culturali, spor-tive, ricreative, per diffondere una visione cristiana della vita; ci chiede di “amare” questo nostro tem-po e di “stare” nel mondo di oggi senza paura: il regno di Dio è già “impiantato nel cuore del mondo”.

4. Chi sono i missionari?I “missionari” chiamati ad annunciare il van-

gelo siamo tutti noi cristiani credenti e praticanti. Tutti noi cristiani siamo chiamati a riscoprire e a riconoscere questa responsabilità.

1) Tutti noi cristiani praticanti siamo chiama-ti a testimoniare la fede con la coerenza della loro vita (cristiani visibili, non invisibili) e a comunicare alle persone, che incontriamo negli ambienti vitali, la nostra esperienza di fede (cristiani che raccontano la fede e non cristiani muti), in un clima di ascolto, di amicizia e di condivisione.

Perciò è importante che tutti noi cristiani, cre-denti e praticanti, riscopriamo la nostra identità missionaria e assumiamo responsabilmente il no-stro ministero di testimoni della Parola nei vari am-bienti di vita e di esercizio della loro professione.

2) Ad alcuni di voi chiediamo di prepararsi a diventare evangelizzatori, cioè a portare la parola di Dio in forma esplicita alle persone, all’interno delle famiglie, nel clima delle relazioni interperso-nali di stima e di amicizia. Questo compito potrà essere svolto in modo particolare:- dai catechisti nei confronti delle famiglie dei loro ragazzi;- dagli animatori giovanili nei confronti degli adole-scenti e dei giovani del paese o quartiere;- dai volontari verso le famiglie che hanno persone anziane o malate; - dagli amici nei confronti di persone che vivono particolari situazioni di gioia o di dolore; - dai cristiani impegnati nel mondo della cultura e della politica nei rispettivi ambiti di lavoro.

A questi evangelizzatori chiedo di visitare le famiglie, di ascoltare i loro problemi, di cogliere le loro attese, di raccontare la vostra esperienza di fede, di aiutare le famiglie ad affrontare i problemi della vita quotidiana alla luce del Vangelo.

3) Ad altri cristiani chiedo di formarsi per di-ventare animatori di “centri di ascolto”, di gruppi del Vangelo, di “lectio divina”, di incontri con i giovani (anche non praticanti), di dibattiti sui problemi umani, ecc. Lo chiedo alle persone di vita consa-crata presenti nel vicariato; ai fedeli laici che hanno frequentato la Scuola diocesana di formazione te-ologica; ai catechisti, agli animatori giovanili, agli altri operatori pastorali, agli uomini di cultura; ai membri delle aggregazioni ecclesiali, chiamati a mettere il loro carisma a disposizione di tutta la comunità ecclesiale.

4) A tutti voi, presbiteri, chiedo di riesprime-re la vostra missione di pastori, dando particola-re attenzione ai cristiani della “soglia”, facendovi “ambasciatori di Cristo” tra i non praticanti e i non credenti.

5. L’atteggiamento dei missionari

Quali sono gli atteggiamenti che dobbiamo ma-

turare e le scelte pastorali che dobbiamo fare, per annunciare il Vangelo in modo credibile e convincente?

1) La condizione fondamentale di credibilità è la nostra fede convinta e gio-iosa. La missione chiede a tutti noi, evan-gelizzatori e animatori, di essere cristiani entusiasti della nostra fede, “innamorati” di Cristo: questo amore per Cristo matu-ra nell’ascolto assiduo della Parola, nella preghiera, nella celebrazione dell’Eucari-

stia, nella vita di carità, nella comunità parrocchia-le.

2) Una seconda attitudine che dobbiamo ma-turare è la disponibilità a metterci in ascolto delle persone con uno stile di “compagnia”, ossia con lo stile con cui Gesù si è avvicinato alla samaritana (cf. Gv 4) o si è messo al fianco dei discepoli di Em-maus (cf. Lc 24); metterci in ascolto delle persone vuol dire essere attenti al loro “vissuto” e ai loro problemi.

3) La missione ci chiama a portare l’annuncio esplicito del Vangelo a tutti, valorizzando tutti i momenti e tutte le occasioni, che la vita ci offre; ci chiede di condividere la nostra esperienza di fede con coloro che incontriamo nel lavoro, nella scuo-la, nello sport, nel tempo libero.

4) La missione ci chiede di guardare la vita con gli occhi della fede e di scoprire i “segni dei tempi”, ciò che Dio sta facendo nel nostro tempo. Non dobbiamo avere paura di “stare” nel mondo di oggi: il regno di Dio è già impiantato in esso. Dobbiamo “amare” questo nostro tempo e coglier-vi i “segni dei tempi”.

5) La missione ci chiede di rivisitare alcune scelte pastorali di evangelizzazione e di “aggior-narle” in base alle esigenze attuali: l’ iniziazione crismale, la pastorale giovanile, la preparazione dei giovani al matrimonio e alla famiglia, l’accom-pagnamento delle famiglie giovani, la rievangeliz-zazione dei genitori, la solidarietà con coloro che vivono situazioni di povertà e di malattia.

6) La missione ci domanda la disponibilità al dialogo e al confronto con tutti e fra tutti, creden-ti e non credenti; ci chiede di offrire occasioni di dialogo e di accettare il confronto tra le motivazio-ni del credere e del non credere, con un reciproco rispetto.

6. Prepariamo il “popolo di Dio” alla missione

L’anno pastorale 2013-2014 è l’ anno in cui tutti siamo invitati a prepararci a svolgere la “missione diocesana”, mentre questa missione la svolgeremo nell’anno pastorale 2014-2015. Per prepararci alla missione, siamo invitati a svolgere le seguenti ini-ziative:

1) E’ necessario prima di tutto che prendiamo coscienza della nostra responsabilità nei confron-ti dell’annuncio del Vangelo ai non credenti e che maturiamo un atteggiamento di disponibilità alla “missione”. E’ importante che maturino questa re-sponsabilità prima di tutto i membri del CPP e gli operatori pastorali.

2) Invito tutti voi, fedeli praticanti, ad incon-trarvi nelle vostre parrocchie, nei primi mesi di questo anno pastorale 2013-2014, per riflettere sul-la missionarietà, che è affidata a ciascun battezzato. A questo scopo utilizzerete le cinque schede del Quaderno: “Popolo di Dio in missione”, che sarà di-stribuito alla fine di questo incontro di preghiera.

3) Invito tutti voi a diventare evangelizzatori o animatori. Lo chiedo soprattutto alle persone di vita consacrata, ai fedeli che hanno frequentato la Scuola di formazione teologica, ai catechisti e agli altri operatori pastorali, ai membri dei CPP e delle aggregazioni ecclesiali.

4) Durante i primi mesi di questo anno pasto-rale 2013-2014 alcuni giovani e alcuni adulti porti-no in tutte le famiglie il “Messaggio al popolo di Dio in missione”, che ho pubblicato a Pasqua sul Bollettino diocesano e che sarà stampato in un de-pliant; con esso invito tutti i cristiani a mettersi “in stato di missione”.

5) Nella terza domenica di ogni mese celebreremo l’Eucaristia in ogni parrocchia con lo spirito della missione, orientando in tale senso la preghiera, la predicazione e le eventuali testimonianze; in quel-la Messa reciteremo insieme anche la “preghiera del popolo di Dio in missione”, che diremo insie-me tra poco.

Maria, Madre di Dio e Madre nostra, ci aiuti a vivere bene questo terzo anno post-sinodale, “a riscoprire la gioia di essere amati da Dio e a ritrovare l’entusiasmo di comunicare la fede”, ad annunciare il Vangelo con fierezza e con gioia a tutti i nostri fra-telli, soprattutto a quelli che non sono né credenti, né praticanti. Rovigo, 20 settembre 2013

+ Lucio Soravito de Franceschi vescovo di Adria-Rovigo

Diocesi di Adria-Rovigo - CELEBRAZIONE DI APERTURA DELL’ANNO PASTORALERovigo, Chiesa Concattedrale – 20 settembre 2013

Popolo di Dio in MissioneIL CAMMINO PASTORALE NELL’ANNO 2013-2014

Page 4: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

4 la Settimana domenica 29 settembre 2013adria

L’Anno della Fede voluto da Papa Benedetto XVI SI sta avviando alla conclusione, fissata nel prossi-mo mese di novembre. Da subito si è rivelato un tempo prezioso, ricco di incontri di momenti riflessione e di preghiera. In questi mesi ogni festività, ogni ricorrenza, ogni cele-brazione è vissuta dai fedeli e dalla Chiesa stessa come un momento forte per riflettere sul grande dono della fede. Ed è in questo contesto, ricco di spiritualità che oggi si in-seriscono le feste quinquennali del-la Madonna del Rosario, feste che da antica tradizione si svolgono nella chiesa cattedrale di Adria. E’ questa una realtà bella, importante scaturita dalla genuina devozione mariana dei fedeli della parrocchia della Cattedrale e che si estende a tutta la città di Adria e all’intera Diocesi di Adria-Rovigo. Si tratta di una settimana di riflessione, di incontri e soprattutto di preghiera ai piedi della Vergine Maria invoca-ta come Madonna, Madre del santo Rosario.

Sin dai secoli passati questa ri-correnza ha visto la presenza nella chiesa cattedrale di migliaia di fe-deli devoti alla Madonna, sostare in preghiera ai piedi dell’antica sa-cra immagine della Madre di Gesù. Inoltre a presiedere le celebrazioni ha visto nel corso degli anni la pre-senza di Cardinali, di Vescovi e di altre personalità della Chiesa.

Per comprendere bene e in pro-fondità questo importante evento ecclesiale e come sono le celebra-zioni mariane abbiamo rivolto alcune domande a mons. Mario Furini arciprete della cattedrale e allo storico adriese Aldo Rondina nella pagina a fronte.

D - Monsignore può spiegarci quelle che sono le origini e il significato di queste avveni-mento?R - Le Feste Quinquennali in-

terpretano una devozione antica profondamente radicata nel cuore della nostra gente e che conserva la sua attualità e il suo profondo signi-ficato religioso. La loro origine, per quanto riferisce lo storico Bocchi, è documentata dal 1717 e interpreta un voto espresso dalle popolazioni adriesi per superare una grave pe-stilenza di tifo. Naturalmente tale voto si radica in una devozione ma-riana profondamente sentita nelle popolazioni adriesi, così come ha ben documentato il Rag. Rondina nella sua pubblicazione, che pre-senta gli atti dell’archivio capitola-re su tali feste.

D – Siamo nell’Anno della Fede, come vi siete preparati a vivere nella fede questo avve-nimento di carattere mariano?R – La preparazione a tale ap-

puntamento è stata intensa sul piano spirituale e vissuta durante tutto questo anno con riflessione e preghiera particolarmente durante il mese di maggio, valorizzando per gli incontri di preghiera quo-tidianamente la nostra Grotta di Lourdes, dove anche ci si è ritrovati ogni settimana, al sabato, per la ce-lebrazione eucaristica.

Caratterizzante è stata la rifles-sione sul tema della fede e per la nostra comunità è stato importante interpretare nell’ottica mariana il cammino suggerito dalla Chiesa e

dal nostro Vescovo per vivere que-sto anno speciale.

D - Vi sono state esperienze particolari?R - Alcuni pellegrinaggi, che si

sono tenuti a Loreto il 6 giu-gno scorso e a Lourdes dal 17 al 20 settembre, hanno avuto questo parti-colare conno-tazione di mo-menti speciali di preghiera e di riflessione per prepararci alle Feste, sem-pre per inter-pretare anche l’Anno della Fede.

D - Quali i momenti più significativi della vostra preparazione?R - La nostra preparazione cul-

minerà nella settimana celebrativa che inizierà domenica 29 settembre con la celebrazione eucaristica di Mons. Vescovo. Importanti saran-no, poi, le tre sere di riflessione e di preghiera che saranno incentra-te sulle Virtù teologali della fede, della speranza, e della carità alla luce dell’esempio di Maria. Tali ap-puntamenti di spiritualità saranno presieduti da Mons. Vescovo e dal Vicario Generale Mons. Gatti e au-spichiamo che abbiano a costituire una qualificante proposta per inter-pretare l’Anno della Fede.

D - C’è anche un aspetto cultu-rale?R - Anche l’aspetto culturale,

sempre nell’ottica mariana, è par-ticolarmente curato e trova i suoi momenti nella presentazione che avverrà giovedì 3 ottobre in Teatro Ferrini della pubblicazione storica sulle Feste Quinquennali, curata dal Rag. Rondina e che raccoglie una preziosa documentazione su tali feste a partire dal 1837.

Tale pubblicazione sarà suppor-tata anche da una Mostra, situata nel Salone del Vescovado, che pre-senterà documenti, manifesti e foto delle passate feste.

D – Ci saranno anche altri mo-

menti particolari?R - Altra iniziativa qualifican-

te si terrà venerdì 4 ottobre con la Premiazione del I° Concorso di Composizione di Musica Liturgica “Luigi Pieressa” a cura del Coro Polifonico della Cattedrale, con la partecipazione del Coro “Tullio Serafin” di Cavarzere e del Soprano Simonetta Casellato.

Tale Concorso, che ha avuto il supporto di una Commissione giu-dicatrice di alto livello, ha indivi-duato nel testo di un giovane arti-sta spagnolo il suo vincitore.

D – Sono coinvolti anche bam-bini, ragazzi ed altre persone?R - La preparazione interesserà

non soltanto gli adulti ma anche i bambini delle Scuole d’Infanzia del territorio, i ragazzi del Catechismo della Città, gli anziani della Casa di Riposo e i Giovani del Vicariato per i quali si sta predisponendo un in-contro Vicariale idoneo per la loro sensibilità.

D - In che modo il Vescovo del-la Diocesi di Adria-Rovigo ha voluto rendersi partecipe nel promuovere questo evento ec-

clesiale?R - Mons.

Vescovo è stato presente nella prepa-razione del programma di tali feste e parteciperà, per quanto possibile, ai più qualifi-canti incontri come le tre sere di spiri-tualità, l’in-contro con i giovani, oltre naturalmente l’apertura e

la conclusione solenne delle Feste. Anzi Mons. Vescovo ha auspicato che tali feste non abbiano soltanto un significato cittadino e vicariale, ma costituiscano un “appuntamen-to” straordinario, un “evento di grazia” per tutta la Diocesi, pro-prio per il significato che riveste la Chiesa Cattedrale.

D – La città di Adria si dimo-stra partecipe a questo evento ecclesiale?R - Tutta la città, nelle sue com-

ponenti istituzionali e di volonta-riato, sta dando collaborazione dal punto di vista organizzativo per l’accoglienza di tale avvenimento e anche questo è un segno di come la città tutta sa interpretare gli av-venimenti importanti con lo spirito giusto della condivisione e della collaborazione.

D - Monsignore, quale deside-rio nutre a conclusione di que-sta grande festa mariana?R - L’auspicio è che tali Feste

siano una “celebrazione vera”, che interpreti i problemi e le inquie-tudini del tempo presente e diano quello stimolo prezioso del quale abbiamo bisogno per comprendere il nostro essere cristiani nel mondo d’oggi, con quella apertura missio-naria alla quale continuamente ci sprona il nostro Papa Francesco.

Settimio Rigolin

Adria – Cattedrale

Il Vescovoha dato l’annuncioDelle feste quinquennali per la Madonna del Rosario

Accolto da molti fedeli e dai rappresentanti dei Gruppi ed Associazioni parrocchiali, Domenica scorsa S.E. il Vescovo ha celebrato in Cattedrale l’Eucarestia delle ore 9,15, assistito dall’Arciprete mons. Mario Furini e da don Luca.

La presenza del Vescovo, è stata salutata con riconoscenza dall’Arci-prete che all’inizio della S. Messa ha rivolto al Presule brevi parole di rin-graziamento “per la grande disponibilità ed incoraggiamento dati nella programmazione delle imminenti Feste Quinquennali per la Madonna del Rosario”.

All’omelia il Vescovo ha ricordato l’imminente beatificazione di Maria Bolognesi “evento straordinario per la nostra Diocesi di Adria-Rovigo”, soffermandosi sulla testimonianza eroica delle virtù della fede, della co-munione piena con Dio e dell’amore verso i poveri e i malati, data da una “beata” nata e vissuta nel nostro Polesine.

Poi il Vescovo, riprendendo il saluto dell’Arciprete, ha annunciato la solenne apertura delle Feste quinquennali della Madonna del Rosario che assumono quest’anno un significato particolare per la città di Adria e la Diocesi in quanto ricadono nell’Anno della Fede.

Anche per questo il Vescovo ha rivolto a tutti i fedeli della nostra Diocesi di Adria-Rovigo l’invito “a farsi pellegrini ai piedi della B.V. del Rosario della Chiesa Cattedrale di Adria, per venerarla in modo speciale nella settimana celebrativa che si terranno da domenica 29 Settembre alla domenica 6 Ottobre 2013”.

Intervista all’Arciprete della Cattedrale mons. Mario Furini

Fede, speranza e carità alla luce dell’esempio di Maria

Iniziative nell’ambito dell’Anno della Fede

Page 5: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

5la Settimanadomenica 29 settembre 2013 adria

Domenica 29 settembre (GIORNATA DELLA CARITÀ)• Ore 17,30: Recita comunitaria dei Santo Rosario;• Ore 18,00: Vespri Solenni;• Ore 18,30: Solenne Concelebrazione di aper-tura della settimana presieduta da S.E. Mons. Lucio Soravito de Franceschi Vescovo di Adria‑Rovigo

Lunedì 30 settembre• Ore 21,00: Prima Serata di Spiritualità gui-data da Mons. Lucio Soravito de Franceschi Vescovo di Adria‑Rovigo, con la presenza della Vicaria, sul tema: “BEATA COLEI CHE HA CREDUTO (Lc. 1,45)‑ La Fede di Maria.

Martedì 1 ottobre• Ore 10,00: Celebrazione del Sacramento dell’Unzione degli Infermi Anziani della Casa di Riposo• Ore 21,00: Seconda Serata di Spiritualità gui-data da Mons. Claudio Gatti Vicario Generale, con la presenza della Vicaria, sul tema: “IL PELLEGRINAGGIO DELLA FEDE DI MARIA, ALLA SEQUELA DI SUO FIGLIO” ‑ La Speranza di Maria.

Mercoledì 2 ottobre• Ore 9.30 ‑ 12.00: Adorazione Eucaristica. • Ore 21,00: Terza Serata di Spiritualità guidata da Mons. Lucio Soravito de Franceschi Vescovo dí Adria‑Rovigo, con la presenza della Vicaria, sul tema: “MARIA, MADRE DELLA CHIESA E DELLA NOSTRA FEDE”, La Carità di Maria,

con Celebrazione Penitenziale.Giovedì 3 ottobre

• Ore 10,00: Bambini delle Scuole Paritarie del-la Vicaria;• Ore 21,00: (Teatro B. C. Ferrini) ‑ Presentazione pubblicazione storica sulle Feste Quinquennali. Relatore mons. Bruno Cappato.

Venerdì 4 ottobre• Ore 21,00: “Quando la musica si fa preghie-ra” Premiazione Concorso e Concerto Corali “Omaggio a Maria”;

Sabato 5 ottobre• Ore 9.30 ‑ 12.00 Adorazione Eucaristica.• Ore 15,00: Incontro mariano dei Bambini del Catechismo della Città; • Dalle ore 16.00: Pellegrinaggio dei Giovani della Vicaria. • Ore 18,30: S. Messa animata dai Giovani del-la Vicaria, con saluto al termine dei Vescovo Lucio.

Domenica 6 ottobre• Ore 9.15: S Messa per la comunità parrocchia-le presieduta da S.E. Mons. Lucio Soravito de Franceschi Vescovo di Adria‑Rovigo.• Ore 17,30: Santo Rosario e Veglia mariana.

• Ore 18,30: Solenne Concelebrazione e Processione con l’Immagine della Madonna del Rosario presieduta dal Cardinale e con la partecipazione dei Vescovo Mons. Lucio Soravito de Franceschi.• Ore 20.00: Incontro di Omaggio delle Autorità con il Cardinale presso la Sala Capitolare.

Il ragioniere Aldo Rondina è uno storico adriese profondamente innamorato della sua antica città di Adria per la quale ha speso tante sue energie nella ricerca storica dell’origine della fede, della cristianesi-mo da secoli presente nella città episcopale. Queste sue ricerche e studi sono pubblicati in diversi libri scritti da Rondina, pubblicazioni interessanti di carattere storico che aprono nuo-ve strade agli storici e agli studiosi.

Nell’occasione delle feste quinquennali della Madonna del Rosario Aldo Rondina ha dato alle stampe una interes-sante pubblicazione dal titolo: “Maria Regina del Santo Rosario, Le feste quinquennali del Rosario negli atti dell’archivio capito-lare della cattedrale di Adria.” Edizioni Apogeo di Adria.

D – Lei ha pubblicato un li‑bro che raccoglie le espres‑sioni più belle delle fede e in particolare della fede popolare mariana nella cit‑tà di Adria. Brevemente di cosa si tratta?R ‑ Da anni sono alla ricer-

ca di testimonianze relative alla devozione verso la B.V. del

S. Rosario che si venera nella Cattedrale di Adria ed in par-ticolare alle Feste quinquennali in onore della pregevole im-magine lignea realizzata da un ignoto intagliatore veneto nel 1641. Una scarna annotazione trasmessaci dallo storico pole-sano F. A. Bocchi, ci fa sapere che le Feste quinquennali sono nate da un voto sciolto dalla cit-tà “nel tifo del 1717”. Al di fuori di questo non sappiamo altro sulle origini di questa forma devozionale mariana peraltro ancor oggi molto radicata nel cuore degli Adriesi. Tutta la pri-ma parte del volume dunque è incentrata sui documenti che spiegano le origini e il significa-to delle Feste quinquennali del Rosario. Avendo potuto usu-fruire di una migliore accessi-bilità dei documenti conservati presso l’Archivio Capitolare dopo la recente sistemazione, ho esaminato per mesi i vari faldoni alla ricerca di notizie di prima mano sulla devozione del Rosario in Cattedrale. In relazione alle Feste siamo riu-sciti a risalire fino al 1837. Dal lavoro di ricerca poi è emersa una notevole quantità di ma-teriale inedito che pone in evi-denza il cammino di fede di un popolo che guarda a Maria da oltre quindici secoli e a Lei si rivolge nei momenti più tri-sti e sublimi. Inoltre abbiamo avuto modo di conoscere le va-rie forme di espressione della fede mariana dalla formazione della Confraternita (Scuola) del S. Rosario in Cattedrale, alle indulgenze concesse attraver-so i secoli alla devozione del Rosario da Pontefici e Vescovi, alle donazioni fatte dai fede-li al simulacro della Vergine “per grazia ricevuta”. Si tratta insomma di una ricerca a tutto campo che, sia pure in forma succinta, vuole documentare le più belle espressioni della fede mariana di questo territorio.

D – Lei ha già scritto un primo libro riguardante la devozione mariana nella città di Adria. Questa sua nuova ricerca cosa aggiun‑ge alla precedente ?R ‑ A dire il vero ho già cu-

rato due pubblicazioni sulla fede mariana nella città episco-pale: “Antica città di Maria”, Edizioni Artigrafiche Diemme, Taglio di Po, 1987 e “Storia di una devozione”, Apogeo Editore, Adria 2008, in occa-sione delle Feste quinquennali. Entrambi si propongono di sal-vare la memoria della devozio-ne mariana di questi luoghi. La nuova ricerca, allargata all’Ar-chivio Capitolare e all’Archi-vio Comunale Antico di Adria, aggiunge tasselli inediti allo studio ed alla conoscenza della devozione mariana del Rosario.

Essa ha avuto in Adria un formidabile supporto nella “Scuola” omonima sorta nella Cattedrale di Adria ad opera dei P. do-menicani nel 1573, appe-na due anni dopo la vit-toria cristiana di Lepanto attribuita al miracoloso intervento della B.V. del Rosario. D – Dove ricercare le ra‑dici profonde della de‑vozione mariana della comunità di Adria città episcopale?

R ‑ Un prezioso bas-sorilievo copto, ora in-cassato nel terzo pilastro di sinistra della nostra Cattedrale, testimonia l’antica devozione maria-na degli Adriesi. Raffigura la Vergine Theotòkos (Madre di Dio) così come stabilito dal Concilio di Efeso (431) del quale il

pannello è contemporaneo. Da quella sacra immagine trae ori-gine il culto mariano della città episcopale definita, a ragione, “antica città di Maria”.

D – Dal punto di vista storico cosa rappresenta l’appuntamento delle fe‑ste mariane quinquennali che si rinnova ogni cinque anni?R ‑ La gente di Adria, città

per metà guelfa e per metà ghi-bellina, guarda da secoli alla B.V. del Rosario come ad un porto sicuro nel quale rifugiare la propria anima nei momenti più difficili e bui. Guerre, allu-vioni, pestilenze sono state vin-te dalla preghiera che infonde speranza in chi guarda a Maria con gli occhi della fede. Le Feste mariane che si ripetono ininter-rottamente dal 1717 rappresen-tano dunque la vittoria della fede in Dio rinnovata per mez-zo della devozione alla Madre del Salvatore.

D – L’appuntamento delle feste mariane quinquenna‑li 2013 avviene ora nell’An‑no della Fede; questa coin‑cidenza cosa rappresenta?R ‑ L’esempio di Maria è uni-

co: “Sia fatta la Tua volontà, ri-spose all’Angelo annunciante”. E’ un gesto di fiducia totale in Dio che la Madre del Salvatore invita a ripetere nell’Anno del-la Fede. La felice coincidenza di questo anno particolare indetto dal Santo Padre Benedetto XVI, con le Feste quinquennali del Rosario, dev’essere interpreta-ta come un segno della Divina Provvidenza per rafforzare la nostra fede resa sempre più de-bole e vacillante dalle innume-revoli distrazioni che il mondo odierno ci offre.

D – Dal suo punto di vi‑sta veramente oggi la fede vive un tempo di crisi, di difficoltà?R ‑ Mai come in questo tem-

po la fede è stata in pericolo. Sono troppe le distrazioni, le sollecitazioni che portano l’uo-mo contemporaneo ad immer-gersi nelle cose del mondo tra-lasciando quelle dello spirito.

D – Quali sono le sue atte‑se a conclusione dell’Anno della Fede?R ‑ I cristiani devono risco-

prire il gusto di sentirsi figli di Dio, autentici seguaci di Cristo capaci di vivere concretamente i Suoi insegnamenti che pongo-no al centro la persona umana. Le difficoltà odierne hanno un’unica matrice: l’egoismo e il denaro. Dobbiamo rimuove-re questi idoli dai nostri cuori, come insegna Papa Francesco, guardando al mondo con gli occhi della fede, proprio come ha fatto Maria ai piedi della Croce.

Settimio Rigolin

“DIRE DIO, tra Cocktail, Graffiti e Canto Gregoriano”, è questo lo slogan rivolto come invito ai giovani del Vicariato di Adria‑Ariano a partecipare all’incontro di festa, di preghie-ra e di amicizia in programma sabato 5 ottobre 2013 in Adria.

L’appuntamento è alle ore 17.00 in Piazza San Nicola per ascoltare la testimonianza di don Marco Pozza, sacerdo-te della Diocesi di Padova, cappellano del “Carcere Due Palazzi”.

Alle ore 18.30 in chiesa Cattedrale per partecipare alla Celebrazione dell’eucare-stia presieduta da don Marco, quale momento di preghie-ra in preparazione alle Feste Quinquennali della Madonna del Rosario.

A conclusione della gior-nata un momento conviviale presso gli spazi del Centro Giovanile San Pietro, in Via Pignara 25.

Abbiamo intervistato don Luca Borgna promotore di questa interessante iniziativa per i giovani che ci illustra i di-versi momenti dell’incontro.

D ‑ Don Luca, come sono coinvolti i giovani durante la settimana?R ‑ Nel calendario delle

proposte celebrative i giova-ni offrono il loro contributo in molti ambiti; sono stati alcuni giovani scout del Clan ad effet-tuare la collocazione e la puli-tura dell’effigie della Madonna del Rosario, salendo all’altare e calandola pezzo per pezzo. Non solo: molti servizi sono affidati agli animatori ed agli educatori del Centro Giovanile San Pietro della Cattedrale che in occasioni come queste offro-no volentieri il loro contributo.

D ‑ Ci sono alcune iniziati‑

ve specifiche?R ‑ La giornata dedicata ai

giovani è il pomeriggio di sa-bato 5 ottobre. Alle ore 16.30 i giovani del Vicariato di Adria e delle Parrocchie limitrofe sono invitati a partecipare ad un pomeriggio dedicato alla testi-monianza e alla preghiera. La proposta è stata formulata dal Coordinamento Vicariale di Pastorale Giovanile che coin-volge gli animatori della Zona.

D ‑ Quale sarà il momento principale?R ‑ A guidare il Pomeriggio

sarà don Marco Pozza, sacer-dote della Diocesi di Padova, cappellano del Carcere “Due Palazzi” molto attivo nella evangelizzazione dei ragaz-

zi, il quale terrà un incontro in Piazzetta S. Nicola, lungo il Corso di Adria a partire dalle 17.00.

D ‑ Quale sarà il tema?R ‑ Il titolo è tratto da uno

dei suoi libri: “Dire Dio, tra Cocktails, graffiti e canto gre-goriano”. Intervisteremo don Marco sulla sua esperienza di Sacerdote creativo, capace di raccontare un cristianesimo della Bellezza, con le parole dei giovani e degli adulti di oggi. Ci faremo raccontare anche di quando da cappellano andava nelle Piazze di Padova a par-lare del Vangelo all’ora dello Spritz.

D ‑ Come mai un luogo pubblico?

R ‑ Perché siamo convin-ti della necessità di portare il Vangelo nei luoghi dove la gente vive, lavora e passa il tempo libero. Ci sembra sia una priorità da coltivare anche in futuro.

D ‑ E poi?R ‑ Dopo l’incontro ci spo-

steremo in Chiesa Cattedrale per celebrare l’Eucaristia alle 18.30 che don Marco Pozza presiederà per noi. La S. Messa sarà animata dai cori giovanili del Vicariato di Adria con la partecipazione dei giovani e della Comunità Parrocchiale. Chiederemo a don Marco di raccontarci la Fede di Maria, giovane donna di Nazaret, grande perché ha creduto.

Intervista allo storico Aldo Rondina

Secoli di devozione marianaTestimoniata dai documenti dell’Archivio capitolare

VICARIATO DI ADRIA-ARIANO

Ore 17.00: Piazza San Nicola

DIRE DIO, tra Cocktail, Graffiti e Canto Gregoriano Incontro dei giovani della Vicaria di Adria-Ariano con Don Marco Pozza, sacerdote della Diocesi di Padova, cappellano del “Carcere Due Palazzi”.

Ore 18.30: Cattedrale

E’ QUI LA FESTA?! Celebrazione della S. Messa presieduta da don Marco, alla vigilia delle Feste Quinquennali della Madonna del Rosario.

Segue Cena e serata, presso gli ambienti del Centro Giovanile San Pietro, in Via Pignara 25.

SULLASTRADA

SABATO 5 OTTOBRE

Per i giovani di Adria e del territorio

DIRE DIO, tra Cocktail, Graffitie Canto Gregoriano

Un pomeriggio dedicato alla testimonianza e alla preghiera. Incontro con don Marco Pozza Cappellano del Carcere “Due Palazzi” di Padova

Page 6: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

L’Azienda Ulss 19 aderisce al progetto del-la regione Veneto “La c o m p a -gnia del s e n z a glutine”, promosso in colla-borazione con l’As-sociazione Italiana Ce-liachia (AIC) – sezione del Veneto e finalizza-to alla sensibilizzazione e all’informazione sulla tema della sicurezza alimentare nella filiera produttiva senza glutine.

Nell’ambito di tale proget-to il Servizio igiene alimenti e nutrizione (Sian) dell’Ulss 19 ha programmato un’attività di formazione specifica sulla ce-liachia rivolta agli addetti del-la ristorazione collettiva, come mense scolastiche e e agli ope-ratori del settore alimentare quali cuochi, ristoratori, alber-gatori e addetti ai laboratori artigianali.

La celiachia è una malattia

sempre più diffu-sa: si stima che

in Italia ne soffra una persona su cento. per il celiaco è di capi-tale im-portanza adottare una dieta

a l i m e n -tare sen-

za glutine: per questo è

necessario au-mentare l’offerta

alimentare nei pubblici esercizi affinché anche la per-sona celiaca possa vivere se-renamente situazioni sociali e conviviali legate al cibo.

Gli operatori del settore alimentare e della ristorazione potranno partecipare gratuita-mente al corso di formazione della durata di tre ore organiz-zato dal Sian “La filiera senza glutine”, scegliendo una delle seguenti date: 8 ottobre, 19 e 21 novembre 2013.

I corsi si terranno, dalle ore 15 alle 18, nella sala riunioni sita al primo piano dell’ospe-dale vecchio di Adria. Tale at-

tività è considerata dal SIAN formazione da inserire nel pia-no di autocontrollo aziendale.

Per le iscrizioni occorre compilare il modulo di par-tecipazione, online sul sito dell’Ulss 19 www.ulss19adria.veneto.it, e farlo pervenire en-tro il 30 settembre alla segrete-ria organizzativa con numero telefonico 0426940838- fax 0426940405- email: [email protected].

Sorpresa. Nel carcere di Rovigo il progetto “Il cinema ci rende liberi”, promosso dall’Arci di Rovigo, regalerà ai detenuti un momento al di là delle sbarre. Il cinema entra in carcere e i detenuti nel progetto di rieducazione avranno così un insolito per-messo.

Il cineforum che preve-de 4 appuntamenti, uno per ogni mese sempre di martedì allo stesso orario, durerà fino a dicembre.

La prima proiezioni è in programma per martedì pros-simo 24 settembre dalle 16,30 alle 18,30 con Clint Eastwood in “Gran Torino”.

Il 29 ottobre sarà la volta del film francese di genere drammatico “Le nevi del Ki-limangiaro” di Robert Guédi-guian.

Il 26 novembre toccherà a “Miracolo a Le Havre” di Aki Kaurismäki e il 24 dicembre verrà proiettato “Io sono lì”. Circa 35 detenuti potranno vedere a turno i film da loro stessi scelti nella cappella della casa circondariale.

L’idea del progetto sor-ta per caso al dirigente Uisp Angelo Maffione e all’esper-

to di cinema Andrea Tincani è stata sostenuta dall’Arci di Rovigo.

Gli ideatori e sostenito-ri, oltre a ringraziare pub-blicamente il Dipartimento dell’amministrazione peni-tenziaria dell’area pedagogi-ca della casa circondariale di Rovigo, hanno illustrato nei giorni scorsi il programma insieme al presidente Arci Lino Piero Callegarin che

soddisfatto si è espresso così: “ Visto che l’iniziativa è in fie-ri, auspico che la stessa possa continuare e speriamo di col-pire nel segno”.

A Chi fosse interessato, per l’occasione è stata lancia-ta anche l’idea di produrre un cortometraggio sulla storia della casa circondariale di via Verdi che a breve chiuderà i battenti.

s.f.

6 la Settimana domenica 29 settembre 2013polesine

Centro Giovanile S.Giovanni Bosco - Giovedì 18.00 - 20.00

In collaborazione con L’Osservatorio In-ternazionale sulla Dot-trina Sociale della Chie-sa “Card. Van Thuan” e la Fondazione Lanza di Padova - Con il Patro-cinio dell’Amministra-zione Comunale della Città di Rovigo - Con il Patrocinio dell’Ammi-nistrazione Provinciale di Rovigo Con il Patro-cinio della Camera di Commercio di Rovigo

*L’apertura del Cor-

so è fissata per venerdì 11 ottobre alle ore 21.00 presso il salone d’onore della Curia Vescovile, in Via Sichirollo, 18. Prima dell’inizio, a partire dalle ore 20.00, sarà offerto un buffet a tutti gli invitati partecipanti. Sarà presente il Vescovo Lucio Soravito de Franceschi. Tutti gli altri incontri si svolgeranno presso il Centro Gio-vanile S.G. Don Bosco, in Viale Marconi, 5 a Rovigo

*1. 11 Ottobre - Conferenza di apertura Ore

21.00Salone d’onore della Curia Vescovile Prof. Alessandro Gallo - Consulente strategi-co e formatore IAMA ConsultingConsulenza

di direzione, organizzazione e formazione Banking, Insurance & FinancePrevidenza e Provvidenza: crescita sostenibile e cultura del volontariato

2. 7 Novembre ore 18.00 Dott. Stefano Fon-

tana - Direttore dell’Osservatorio Interna-zionale sulla Dottrina Sociale della Chiesa “Card. Van Thuan” La colonizzazione della vita umana: l’ideologia di genere, nuovo fron-te della Dottrina Sociale

3. 21 Novembre ore 18.00 Prof. Don Gianlu-

ca Guerzoni - Docente di Teologia Morale - Collabora con l’Osservatorio Internazionale “Card. Van Thuan”

Il ruolo pubblico della fede cristiana: gli uma-nesimi senza Cristo si trasformano in ideologie

4. 5 Dicembre ore 18.00 Mons. Lucio Sora-

vito De Franceschi - Vescovo di Adria - Ro-vigo - Già docente di Teologia Pastorale e Catechetica

Il senso cristiano della vita o la “vita buona” del Vangelo5.

6 Febbraio 2014 Prof. Simone Morandi-ni - Docente di Matematica, Fisica e Teolo-gia Ecumenica. Collabora con la Fondazione Lanza Per una nuova convivenza civile: il contri-buto dei Cristiani

6. 20 Febbraio 2014 Dott. Matteo Mascia -

coordinatore del “Progetto Etica e politiche ambientali” della Fondazione Lanza.

Strumenti e pratiche per un civismo attivo in ambito economico, sociale e ambientale.

Diocesi di Adria - Rovigo Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale Scuola di Formazione Anno 2013 - 2014

Corso di Formazione all’impegno sociale e politico

Teen STAR di Rovigo

Corso per adolescentiAffettività e sessualità

La proposta sarà rivolta ai genitori degli adolescenti in due incontri pubblici:

- il 27 settembre, venerdì, alle ore 21.00, presso i locali della Par-rocchia di Borsea.

- Il 1 ottobre, martedì, alle ore 21.00, presso il Teatro del Duomo di Rovigo.

Sono invitati i soli genitori, che preghiamo anche di fare passa-parola verso parenti ed amici. Per i ragazzi che desiderano avere notizie sarà successivamente programmato un ulteriore incontro.

Gruppo di Preghiera S. Padre Pio - Rovigo

Pellegrinaggio a Loreto, S. Giovanni Rotondo e Pietrelcina

Dal 9 al 11 Novembre 2013Programma

Sabato 9: Partenza ore 5.00 Rovigo Piazza Stazione Corriere; sosta duran-te il percorso; arrivo a Loreto, visita alla Basilica; S. Messa; pranzo in ristorante; proseguimento per San Giovanni Roton-do. Arrivo in Hotel, assegnazione stanze; cena; ore 20.45 recita S.Rosario solenne in Santuario S.Maria delle Grazie; ritorno in Hotel; pernottamento.

Domenica 10: Colazione in Hotel; partenza per Pietrelci-na; all’arrivo visita ai luoghi dove è nato ed ha vissuto S.Padre Pio; pranzo in ristorante; visita alla chiesa ed alla tomba dove è sepolto Fra Modestino; partecipazione alla S.Messa; al ter-mine ritorno a S.Giovanni Rotondo; cena e pernottamento.

Lunedì 11: Colazione in Hotel; Visita al convento ed ai luoghi dove ha vissuto per 50 anni S. Padre Pio; partecipazio-ne alla Via Crucis; foto di gruppo; ore 11.30 Santa Messa nella cripta tomba di S. Padre Pio; pranzo in ristorante; partenza per il ritorno a Rovigo previsto entro le ore 23.30 circa. Soste durante il ritorno per libero ristoro.

QuotaQuota individuale di partecipazione (minimo 40 parteci-

panti) € 220,00; supplemento camera singola € 40,00.La quota comprende: trasporto in Pullman G.T.; sistema-

zione in Hotel 3 stelle con camere singole/doppie/triple; ser-vizi interni privati, trattamento di pensione completa con le bevande ai pasti comprese dal pranzo del 1° giorno al pranzo del 3° giorno; servizio visite guidate ed inoltre l’assicurazio-ne Medico Bagaglio.

Modalità e AdesioniAcconto di € 100,00 da versare al momento dell’iscrizio-

ne; saldo entro e non oltre il 30 ottobre 2013.Informazioni: Tel 3405310821. In collaborazione con Ties-

se Viaggi srl Corso dei Popolo n° 201 Rovigo.

Baricetta

“Sì, lo vogliamo!”Il grido di sette nuovi ministranti

Domenica 15 settembre alle ore 11.15, presso la parrocchia San Giuseppe di Baricetta, si è svolta la cerimonia di vestizio-ne di sette nuovi ministranti, ossia bambini e bambine, che hanno ricevuto a maggio la Prima Comunione, si prestano a dare un servizio durante la s. messa. La celebrazione ha avu-to inizio con una processione: alla guida i veterani chierichet-ti e di seguito i più giovani col parroco don Paolo Marcello che chiudeva la fila. Al termine del canto iniziale, la loro cate-chista Chiara li ha presentati alla comunità, tanto che poi con una formula prestabilita i bambini si sono impegnati nel voler diventare ministranti e quindi mettersi al servizio di Dio. Dopo ciò, i bambini aiu-tati dai propri genitori hanno indossato la tunica, così il rito si è concluso e i bambini un po’ emozionati sono saliti sul presbiterio insieme agli altri chierichetti e hanno iniziato il

loro servizio. Tutta la comunità ha partecipato a questo evento dal gruppo di giovani che ha animato la messa con canti rendendola più gioiosa, alle famiglie, ai bambini e ai più anziani. I nuovi ministranti, ovviamente, hanno partecipa-to a un corso di preparazione

svoltosi in parrocchia alcuni giorni prima. Ecco i loro nomi: Agnese, Angelica, Elena, Lo-renzo, Marco, Nicole e Sindy. La celebrazione si è conclusa con una foto di gruppo con bambini sorridenti e soddisfat-ti della scelta fatta.

Federica Spinello

Arci di Rovigo

Cineforum in carcereProgetto “Il cinema ci rende liberi”

Corso per volontari dello sportello Pinocchio

“Minori: da problema a risorsa”Organizzato dal Centro di Servizio per il Volontariato

Azienda Ulss 19

Progetto regionale sulla celiachiaCorsi di formazione per gli operatori

della ristorazione collettiva e del settore alimentare

Corso di formazione per volontari. “Minori: da proble-ma a risorsa” parte giovedì 24 ottobre con la prima lezione sui rapporti personali e moti-vazionali da parte del diretto-re del Centro Francescano di Ascolto Livio Ferrari.

Il corso di formazione organizzato dallo sportello Pinocchio dello stesso Cen-tro con il Centro di servizio per il volontariato si articola in sei appuntamenti fino al 22 novembre, si svolge dalle 18 fino alle 20, presso la sede del Csv di viale Tre Martiri 67/A. Rivolto a tutti coloro che aspirano a diventare ope-ratori volontari allo sportello Pinocchio per un maggiore servizio ai minori autori di re-ato nel territorio polesano. Le

iscrizioni dovranno pervenire entro il 19 di ottobre, per par-tecipare è richiesta una quota d’iscrizione di 10 euro.

I relatori oltre a Livio Fer-rari saranno Monia De Paoli assistente sociale dell’ufficio servizi sociali minorenni di Mestre-Ve: Ministero della Giustizia; don Ettore Canna-vera fondatore e responsabile della comunità la Collina di Serdiana e cappellano del car-cere minorile di Quartucciu nel cagliaritano. Per maggiori informazioni sul corso rivol-gersi al Centro Francescano di ascolto di Via Mure Soccorso a Rovigo oppure telefonare allo 0425.29637 o consultare il sito www.centrofrancesanodia-scolto.it. Lo sportello Pinoc-chio è svolto in collaborazio-

ne con l’ufficio servizi sociali minorenni del Dipartimento della Giustizia minorile di Mestre per aiutare, sostenere, promuovere i percorsi di cre-scita dei minori e adolescenti per migliorare le loro condi-zioni di benessere individuale in ogni stato e grado del pro-cedimento penale.

Lo sportello nel 2012 ha se-guito 10 ragazzi, 8 maschi e 2 femmine: tra questi 6 erano ita-liani e 4 stranieri. 5 dei minori seguiti: 4 maschi e 1 femmina hanno concluso positivamen-te il percorso di volontariato, relativamente alla temporalità inflitta loro dal Tribunale dei Minori.2 hanno interrotto e 3 stanno proseguendo a tutt’og-gi il percorso.

s.f.

Page 7: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

L’Italia è ormai un paese multietnico e ciò si vede dal quotidiano.

In tal senso ha avuto grande successo la prima festa di fine estate al Bar Shangai, gestito dalla famiglia Jang, organiz-zata col sostegno comunale da Galliano Ferioli, Duilio Forna-ri, Loris Bianchi e Alfio Furini. Il sindaco Massimo Biancardi, ospite d’onore, ci tiene a sotto-lineare che “simili eventi, voluti da alcuni nostri concittadini im-pegnati a vario titolo nel sociale, uniscono sempre di più la no-stra comunità ormai crogiolo di razze, come dappertutto. La fa-miglia Jang, ha rilanciato lo sto-rico Bar Fumin, tanto che questa festa ha avuto grande concorso di gente ogni età, desiderosa di divertirsi, di stare insieme nelle tante manifestazioni tutto l’an-

no, fatto positivo che sino a qual-che anno fa non si registra-va”.

Eno-g a s t ro -n o m i a doc ispi-rata dalla famiglia Antonio-li famosa per il risotto mantova-no e tanto appetito generale.

Le barzellette, le battute, i motti in dialetto, la bonomia di Galliano Ferioli e di Tiziano Tito Fornari, hanno connotato un gradito intermezzo fra una portata e l’altra.

Non poteva mancare la

voce solista di Roberto la Voce del Nord, al secolo Clementino Ramazzina, castelnovese doc, già mitico Dj dai primi anni ’80 presso la sampietrese Radio Centro ed ora showman e pro-moter di successo.

7la Settimanadomenica 29 settembre 2013 polesine

Notizie dalla Scuola di Teologia

I SeminariEccovi una breve presentazione dei seminari

organizzati dalla nostra SDFT:Seminario di filosofia: LA FILOSOFIA

COME ASCESI.Il seminario si pro-

pone, riassumendo le tesi di Roberta De Mon-ticelli (L’ascesi filosofica, 1995), di individuare le caratteristiche del tem-peramento filosofico, ri-vendicandone non solo l’attualità, ma anche l’ur-genza. Intrecciando filo-

sofia, psicologia ed estetica, si tenterà di propor-re una chiarificazione dell’esperienza spirituale nell’uomo.

Responsabile:prof. Michele Visentin.Seminario sulle comunicazioni sociali:

I MASS MEDIA NELLA MISSIONE DELLA CHIESA

L’evoluzione dei mass media e la loro influenza sulla cultura e sulla socie-tà. La “comunione” iden-tifica la comunità e non si realizza senza la “comu-nicazione”.

Responsabile: prof. mons. Bruno Cappato.

Seminario di mariologia: LA MADRE DI DIO NEL NUOVO TESTAMENTO.

Al centro dell’annuncio di fede c’è l’evento Cristo, figlio di Dio e fi-glio dell’uomo, che ha portato a compimento le Scritture e ha rivelato in pienezza l’amore salvi-fico del Padre con la sua incarnazione, passione, morte e risurrezione.

Il rinnovamento con-ciliare ha ricollocato la

figura di Maria, madre e serva del Signore in

questa prospettiva storico-salvifica. L’approccio biblico si è posto quindi nuovamente come fon-damentale per la comprensione del mistero della Madre di Dio e di ogni sviluppo mariologico.

Il seminario intende offrire ai partecipanti la possibilità di approfondire i testi neotestamen-tari che parlano di Maria per riscoprire la fede genuina della Chiesa riguardo alla Madre del Si-gnore e nostra, e per dare un fondamento solido al loro rapporto con lei. Una conoscenza corretta della figura della Vergine faciliterà la loro testi-monianza cristiana e il dialogo con quanti si con-siderano esterni alla comunità ecclesiale.

Responsabile:prof.ssa sr. M. Elena Zecchin smr.

Seminario di sacra scrittura: METODOLO-GIA ESEGETICA DEL NUOVO TESTAMEN-TO

Il seminario si pro-pone l’apprendimento di un metodo di lettura critico.Partendo da te-sti differenti nel Nuovo Testamento, lo studente sarà introdotto ai diversi metodi esegetici, dai qua-li emergerà un insieme di passaggi consecutivi da applicare, uno dopo l’altro, al passo biblico in esame, al fine di una coerente comprensione del testo stesso. Le esercitazioni in classe saranno affiancate dall’esposizione della ricerca da parte dei singoli studenti.

Responsabile: prof. Cesare De Santi. Si ricorda che è possibile iscriversi anche a

singoli corsi e concordare piani di studio perso-nalizzati.

Per informazioni: Ufficio Scuola Dioce-sano c/o centro don Bosco, tel. 0425411568; cell.3463395166; e-mail: [email protected].; sito internet: www.teologiarovigo.it.

L’ufficio della scuola è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 18.30; il sabato dalle 10.00 alle 12.00.

Il Gruppo dei Tutor Teen STAR invita i genitori degli adolescenti

alla presentazione del corso Teen Star “Per Amare ed Essere Amato” Cari Genitori, siete invitati all’incontro in cui verrà illustrato un nuovo programma di educazione all’affettività ed alla sessualità rivolto agli adolescenti, in collaborazione con le loro famiglie:

MARTEDI’ 1 Ottobre 2013, - Ore 21.00 TEATRO del Duomo [Santo Stefano] di Rovigo  

Si tratta di un programma di libera scelta ed impegno, rivolto ai ragazzi/e dai 14 ai 20 anni.

Condizione per la partecipazione è l’assoluta libertà di scelta del ragazzo/a.

Ovviamente per i minori è indispensabile anche il consenso dei genitori.

Intento del programma è di promuovere nei giovani lo sviluppo di una sessualità responsabile.

Il programma Teen STAR, invece di suggerire dei comportamenti, invita i giovani a scegliere con

maturità, senza lasciarsi influenzare dai condizionamenti esterni, ma forti della consapevolezza che

la sessualità è una dimensione preziosa della propria esistenza, che è un peccato banalizzare o

sprecare in esperienza prive di un autentico significato.

La partecipazione dei genitori all’incontro è libera e non impegnativa, trattandosi di un incontro

puramente informativo dove i tutor saranno lieti di presentarvi il programma e di rispondere alle

vostre domande. Sarà successivamente organizzato un incontro rivolto ai giovani, perché essi stessi

possano essere informati dell’iniziativa per decidere se partecipare.

In attesa di incontrarvi numerosi, inviamo cordiali saluti.

Dssa Martina Dalla Pietra e Dr Silvano Mella Don Patrizio

(Tutors Teen STAR di Rovigo) (Sacerdote. Pastorale giovanile) Sito internet di riferimento www.centrofamiglia.info/ts

Nota: chi non potesse partecipare a questo incontro potrà egualmente avere informazioni in analoghi incontri segnalati sul sito.

Alle famiglie della comu-nità e... alle scuole, alle associazioni, ai negozi, ai bar e ambienti di lavoro… Per seguire un esempio di vita fatto di gesti e parole che vanno direttamente al cuore“La Vocazione del custodi-

re, non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplice-mente umana, riguarda tutti.

E’ il custodire l’intero cre-ato, la bellezza del Creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mo-strato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatu-ra di Dio e per l’ambiente in cui viviamo.

E’ il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni per-sona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di co-loro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del

nostro cuore.E’ l’aver cura l’uno dell’al-

tro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cure dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei ge-nitori.

E’ il vivere con sincerità le amicizie, che sono un recipro-co custodirsi nella confidenza,

nel rispetto e nel bene…Custodire vuol dire allora

vigilare sui nostri sentimen-ti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le in-tenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!”

Papa Francesco

Borsea - Parrocchia S. Zenone

Un messaggio del “Papa Missionario”

Servizio Pellegrinaggio Diocesi Adria-Rovigo

Natale a BetlemmeDal 23 al 27 dicembre 2013

Il Servizio Pellegrinaggi della Diocesi di Adria-Rovigo propone di vivere a Betlemme il Natale 2013. Per poter partecipare alla Messa di Mezzanotte nella Basilica della Natività è necessario confermare la propria adesione (allegando la fotocopia del passaporto) con un anticipo di tre mesi. Nei giorni di permanenza è in programma, a cura dell’Agenzia organizzatrice I.O.T. d Gorizia, la visita ai più significativi luoghi della Terrasanta. Per informazioni rivolgersi a don Guido Borin (Rovigo, Corso del Popolo 252 – tel. 0425 25839).

Parrocchia di Borsea

Pellegrinaggio in biciPer tutti i ragazzi del catechismo e genitori, sabato 28 settem-

bre 2013 avrà luogo un pellegrinaggio in bici verso la chiesa di Bosaro per pregare la nuova Beata Maria Bolognesi. Si parte in-sieme alle ore 14.30 dalla piazza di Borsea in bicicletta o in auto. Vi aspettiamo! Don Silvio con i catechisti

Unitalsi RovigoModifica orari

apertura segreteriaSi comunica che dal 1° ot-

tobre 2013 gli uffici della sot-tosezione, siti in viale G. Mar-coni, n. 5 (Centro don Bosco) saranno aperti il Martedì dal-le 18 alle 20 e il 1° e 3° sabato del mese dalle 10 alle 12.

Castelnovo Bariano

Festa di fine estateItalia e Cina si incontrano al Bar Shangai

Page 8: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

polesinela Settimana domenica 29 settembre 2013

8

Canda - Festeggia il PatronoLa bella chiesa di Canda e la parrocchia, hanno come titolare

la prima e patrono la seconda, l’arcangelo San Michele. La sua festa è ogni anno al 29 settembre. A Canda si solennizzano le ce-lebrazioni, che poi trovano la conclusione nella processione negli spazi della piazza e la si fa precedere da alcuni giorni di preghie-ra. Nel catino della parrocchiale troneggia la sua immagine. I par-rocchiani però desidererebbero avere anche una statua dell’Ar-cangelo per portarla in processione e accendervi un lume davanti. Sia a Canda che a Villanova del Ghebbo, le chiese dedicate a San Michele, sono state edificate nella sinistra di un corso d’acqua.Rovigo San Francesco - Inizio anno pastorale

Con la celebrazione dell’Eucaristia delle ore 11.30, la Comunità credente dei SS. Francesco e Giustina da avvio all’Anno pastora-le 2013–2014. Il solenne momento che fa convergere in preghiera quanti sono impegnati nei vari settori pastorali della vivace co-munità del Centro cittadino, è ancora una volta l’Eucaristia. Dopo la Messa seguirà un momento di convivialità comunitario, per consumare assieme il pasto e trascorrere alcune ore tra amici e già trovare affiatamento nel vivere l’impegno missionario, con gioia.Rovigo S. Maria delle Rose - P. Mario arciprete di Buso

Da due anni p. Mario Gallian dei Padri Domenicani, è pre-sente in parrocchia per la celebrazione della Messa vespertina e da alcuni mesi è presente il sabato dalle 9.00 alle 11.30 per le Confessioni, ha animato la Quaresima con incontri sul Credo, è stato nominato da Mons. Vescovo, arciprete di Buso, 1.300 anime, alla periferia della città e confinante con la Commenda Est. Buso ha una storia antica, tutte le attrezzature per la vita parrocchiale: chiesa, casa canonica, scuola materna e una vita parrocchiale vi-vace. Oggi la comunità parrocchiale di S. Maria delle Rose, alla Messa delle ore 10.30 lo saluta e gli porge l’augurio di un fecondo apostolato.Unità pastorale Commenda - Gruppo giovani

Il Gruppo Giovani delle tre parrocchie del Quartiere Commenda – Madonna Pellegrina, S. Antonio e S. Maria delle Rose – si ritroveranno a S. Maria delle Rose domenica 13 p.v. per l’apertura dell’anno pastorale 2013 – 2014. Alle ore 10.30 parteci-peranno animandola alla Messa della Comunità e poi affronteran-no la programmazione negli spazi della catechesi parrocchiale. Rovigo - Federico Ozanan

Le san Vincenzo e i Gruppi di volontariato licenziano ricorda-no venerdì 27 c.m. Federico Ozanan nel 200° anniversario della nascita (1813 – 2013). Il programma prevede alle 16.00 nel Cinema Teatro Duomo di Rovigo la commemorazione del prof. Emilio Butturini già preside della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Verona; alle 17.00 nella Concattedrale la concele-brazione dell’Eucaristia presieduta da S.E. mons. Lucio Soravito.Crocetta - Il commiato a Lorenzina

Alle ore 16.00 di lunedì 23 u.s., erano in tanti a dare l’ultimo saluto a Lorenzina Marsilio. Tanti che l’attuale spazio per la pre-ghiera – il pre-fabbricato – realizzato dopo il terremoto, non li ha potuti contenere. A presiedere la concelebrazione dell’Eucari-stia è stato don Antonio Rossi che e aveva accanto don Torfino, don Claudio, don Gianni e un Diacono, già collega di lavoro di Lorenzina. Sono stati i ragazzi e le ragazze dell’AGESCI ad animare la celebrazione con i loro canti. A ricordare Lorenzina, prima della conclusione della celebrazione, è stata una ragazza del Gruppo Scout, che ha tracciato un profilo a tutto tondo della donna, della sposa e mamma cristiana, impegnata in famiglia, in parrocchia e nel lavoro. Con il marito Alessandro e le figlie, al completo la famiglia Marsilio e tanti amici. La salma è stata sepol-ta nel cimitero di Crocetta.S. Apollinare - Una via per San Leopoldo!

Un tratto della via che finora era dedicata a Tommaso Bergamo, dal civico 21 al 39/D si chiamerà “via San Leopoldo Mandic” San Leopoldo, il Cappuccino croato che ha operato a Padova, nel Convento dei Padri cappuccini, a S. Croce, l è assai amato anche in Diocesi di Adria – Rovigo. Sono molti quanti si recano in pellegrinaggio a S. Croce di Padova sulla sua tomba. Rovigo S. Bortolo - Alla Madonna del Cengio

Settembre è uno dei mesi dell’anno che si caratterizza per la devozione a Maria, per le numerose feste – l8 la Natività, il 12 il Nome di Maria, il 15 l’Addolorata, il 24 la Madonna della Mercede – e per le numerose feste che in molte parrocchie in ono-re di Mari si celebrano – a Fiesso, Raccano, Bagnolo, Borsea, S. Maria in Punta, Baricetta e nel Santuario di Lendinara -! A Rovigo San Bortolo si è organizzato per giovedì 26 c.m., un pellegrinag-gio alla Madonna del Cengio. Dal mattino alla sera, la giornata sarà dedicata alla Vergine, alla preghiera per ritemprare gli animi e crescere nell’amore alla Madre del Signore.

Centro di aiuto alla Vita di Adria

Mano tesa verso i bambini Con l’ausilio del Centro Servizi per il

Volontariato di RovigoIl Centro di Aiuto alla Vita di Adria ha fatto partire, con l’ini-

zio del mese di settembre, un Progetto titolato “Una mano tesa verso un bambino oggi, sarà speranza nel domani”, al quale hanno aderito in qualità di soggetti partner il Comune di Adria e alcune associazioni di volontariato che operano in città, quali la Caritas della Cattedrale, il Centro Studi “Agnese Baggio”, il Centro Italiano Femminile e le Conferenze San Vincenzo citta-dine. Il Progetto è stato finanziato per il 70% dal Centro Servizi di Volontariato di Rovigo nell’ambito dei progetti di innovazio-ne sociale del 2013; è finalizzato al sostegno economico-sociale delle famiglie bisognose con bambini che frequentano la scuola materna e/o primaria, attraverso interventi mirati a concorrere alle spese al fine di garantire l’acquisto di materiale scolastico e a far partecipare i bambini alle attività parascolastiche, che possono impegnare economicamente le famiglie stesse.

Il Progetto, della durata di oltre un anno, si concluderà il 30 novembre 2014.

Gruppo di Preghiera S. Padre Pio di Rovigo

Al Santuario mariano di CaravaggioIncontro successivamente a Sotto il Monte con mons. Loris CapovillaFra le altre iniziative del Gruppo di

Preghiera S.Padre Pio di Rovigo non pote-va mancare la partecipazione di domenica 15 settembre al tradizionale Pellegrinaggio Mariano dei Gruppi di Preghiera dell’Italia Settentrionale al Santuario della Madonna di Caravaggio. “I miei figli li vedo, li seguo, li assisto continuamente” diceva Padre Pio quando era quaggiù e questa atmosfera di Paternità Divina si percepiva fra le migliaia di pellegrini presenti provenienti da ogni parte del Nord. Il pellegrinaggio in questo meraviglioso Santuario di Caravaggio ci ha donato una brillante giornata di comunio-ne con il nostro Padre, il quale con il suo amore divino ci vede, ci segue e ci assiste tutti. Questa è l’aria che abbiamo respirato: una fiumana di Rosari, una Santa Messa ricca di solennità presieduta da Mons. Michele Castoro Vescovo della Diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo e concelebrata da Padre Marciano Morra Segretario Generale dei Gruppi di Preghiera. Mons. Michele Castoro durante l’omelia ha definito così questa giornata: i pellegrinaggi al Santuario di Caravaggio sono una lunga tradizione ricca di storia di fede mariana seminata da Padre Pio e fio-rita nei nostri cuori, che da 22 anni invoca Nostra Signora di Caravaggio. La voce dei pellegrini innalza al cielo, con Padre Pio as-sieme, preghiere per compensare e riparare un mondo di anime smarrite che hanno scordato o quasi la preghiera, il divino ed il Sacro.

Caravaggio si innalza per mostrare oggi l’autorevole modello da seguire. Padre Pio pregava e amava profondamente la nostra Madre celeste attraverso i tanti Rosari che quotidianamente recitava, per la salvezza dei poveri peccatori in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenza con cui ogni giorno questo mondo offende il suo e nostro amato Gesù. Quindi ecco l’impor-tanza di aderire ad un gruppo di Preghiera definite vere cellule e onde di ricchezza celeste,di sole divino che da Caravaggio e da ogni altra parte ove essi siano, inonda-no questo amaro mondo come oggi è tra-gicamente intossicato di male. Lontani da Dio non si va da nessuna parte, il Signore è tentato di scatenare la sua ira ma Dio è buo-no e misericordioso. Padre Pio strumento

nelle mani di Dio perdonava, è stato il prolungamento della misericordia di Dio. I gruppi di preghie-ra sono messaggeri della misericordia, in questa direzione il Papa ci sprona ad andare incontro alle pecorelle smarrite. La fede è la luce che illu-mina i fratelli smarri-ti, torniamo a casa con l’impegno di tenere alta e ardente la luce della Fede.

Al termine della S. Messa ci siamo re-cati alla Sacra fonte, poi abbiamo visitato il Santuario sostando in preghiera nel luo-go ove viene ricordata l’apparizione della Vergine Maria il 26 maggio 1432 ad una giovane del luogo. Dopo la pausa pranzo ci siamo recati a Sotto il Monte, paese natale del Beato Papa Giovanni XXIII, ben guidati in ordine abbiamo visitato la cascina ove nacque Angelo Giuseppe Roncalli,il vicino seminario da lui voluto, la chiesa di Santa Maria dove il giorno stesso che è nato fu battezzato e in seguito da Sacerdote il 15 agosto 1904 celebrò la sua prima S. Messa.

Poi siamo saliti alla chiesa parrocchia-le ove nella cripta riposano i resti mortali dei genitori di Papa Giovanni XXIII, per poi portarsi a Cà Maitino casa dove Mons. Roncalli trascorreva periodi di riposo, ora c’è un museo di memorie di Papa Giovanni

XXIII allestito dal suo Segretario Mons. Loris Capovilla. Si possono ammirare numerosi ricordi del Papa buono, in parti-colare la sua cappella privata, lo studio, la sua camera ricostruiti quali era in Vaticano alla sua morte.

Anche quest’an-no abbiamo avuto

l’onore di essere ricevuti da Mons. Loris Capovilla, Segretario personale di Papa Giovanni XXIII. Mons.Capovilla ci ha ac-colti molto volentieri, ci ha fatto dono di diverse testimonianze, episodi che consi-derati ed inseriti nel nostro periodo storico hanno tutti i contenuti di una lezione di catechismo. Ci ha pure definiti privilegiati come rodigini ad avere in Maria Bolognesi, recentemente Beatificata, una particolare protezione in cielo. La situazione era pia-cevole, attratti dalla favorevole circostanza non ci saremo mai allontanati. La bene-dizione di Mons. Loris Capovilla ha con-cluso questo piacevole e Santo momento. Soddisfatti per la meravigliosa giornata di Fede vissuta, accompagnati e protetti dal-la Vergine Maria alla quale S. Padre Pio e Beato Papa Giovanni XXIII sono stati sem-pre molto devoti, abbiamo fatto ritorno alle nostre case.

Alcuni partecipanti

“Gruppo Turistico S. Pio X di Rovigo” - A Mejugorje e Sarayevo

Storia e fede in Bosnia Da tempo io e mio ma-

rito desideravamo andare a Medjugorie e questo si è po-tuto realizzare nei giorni scor-si partecipando ad una Gita-Pellegrinaggio organizzata dal “Gruppo Turistico S.Pio X di Rovigo” accompagnati dal nostro parroco Don Rossano. Eravamo in 32 persone. La maggior parte del gruppo si recava per la prima volta in pellegrinaggio a Medjugorje. Il viaggio è stato lungo, interrot-to spesso da soste ristoratrici. Infatti all’arrivo a Medjugorje la maggior parte dei parteci-panti non erano stanchi e dopo cena si sono recati nella vicina piazza dove è situata la chiesa parrocchiale di S. Giacomo e la zona sacra, per una prima breve visita. Il giorno succes-sivo abbiamo incontrato la veggente Vicka e siamo sta-ti tutti impressionati dal suo carisma e personalità. Dopo l’incontro con Vicka, alcuni di noi sono saliti sul monte del-le apparizioni attraverso un sentiero sconnesso e scivoloso

per la pioggia. E’ un’esperien-za unica personale ed intima. Alla sera abbiamo assistito alla recita del S. Rosario e della S. Messa. Il giorno successivo abbiamo proseguito il viaggio verso Sarajevo e Mostar, città che piano piano si stanno ri-sollevando dai disastri della recente guerra. A Sarajevo, ab-biamo passeggiato per il centro storico e visitato una chiesa or-todossa dove abbiamo potuto ammirare splendide icone; la Cattedrale cattolica, dove ab-biamo assistito alla S. Messa celebrata da Don Rossano. A Sarajevo la popolazione è per la maggior parte musulmana, però convivono pacificamen-te anche ortodossi e cattolici. Al ritorno da Sarajevo ci sia-mo fermati a Mostar, graziosa cittadina che sorge sulle rive della Neretva, dove si è potuto ammirare il bellissimo ponte bombardato e ricostruito e la parte vecchia della città. Nei vari luoghi turistici siamo stati seguiti da guide specializzate del posto.

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9la Settimanadomenica 29 settembre 2013 polesine

Da Ostiglia alla foce del Po di Levante, dopo aver attraversato il territorio di 20 comuni polesani. E’ l’ippovia Transeridana sulla quale la Provincia sta raccogliendo i consensi dei comuni per una Sinistra Po a cavallo, che andrà ad aggiungersi al percorso cicloturistico, e alle tre ippovie della rete del delta: l’anello del Taglio, l’ippovia delle due Popillie e l’anello museo della Bonifica– Ca' Lattis – Goro Veneto utilizzando sommità arginali, porzioni di aree demaniali e tratti di strade rurali e periferiche. La Provincia da tempo impegnata a strutturare ed offrire varie forme di turismo legato alla mobilità lenta con itinerari percorribili a piedi, in bicicletta, con la barca e cavallo ha predisposto per l’ippovia Transeridana un nuovo protocollo d’intesa al quale manca solo l’approvazione dei consigli comunali di Papozze e Loreo prima di ricevere da Palazzo Celio l’ok finale. L’assenso è già arrivato dall’ente Parco, dal Consvipo e dai comuni di: Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano, Castelmassa, Calto, Salara, Ficarolo, Gaiba, Stienta, Occhiobello, Canaro, Polesella, Guarda Veneta, Crespino, Villanova Marchesana, Adria, Porto Viro e Rosolina. L’ippovia diventerebbe la tratta veneta conclusiva della principale arteria del nord Italia, la “gronda” fluviale dell’arco alpino. Nel 2011 la Provincia aveva approvato un primo

protocollo d'intesa con alcuni comuni dell'area deltizia e con l'ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po identificando le tre ippovie per “qualificare l'offerta turistica e la visitazione del territorio polesano in tutta la sua estensione” come aveva ricordato l’assessore Laura Negri. Nel nuovo, con la collaborazione della Fite Trec - Ante, la federazione del turismo equestre, oltre alla Provincia, coordinatore del progetto, l’ente Parco ed il

Consorzio per lo sviluppo del Polesine si impegneranno a ricercare risorse per attrezzare, segnalare e promuovere i percorsi mentre i comuni assicureranno la transitabilità anche in convenzione con enti o privati titolari di diritti sulle porzioni dell'itinerario. I percorsi stradali e rurali, percorribili a cavallo, verranno tabellati al fine di renderli identificabili, con la possibilità di individuare eventuali itinerari integrativi.

Nei giorni scorsi la società “Le Rose Rovigo Rugby” ha presentato a Palazzo Nodari la 17a edizione del Torneo femminile internazionale di rugby seven “Mirko Petternella”, che si disputerà domenica 29 settembre 2013 allo stadio “Mario Battaglini” di Rovigo.

Il Sindaco di Rovigo, il dottor Bruno Piva, ha fatto gli onori di casa congratulandosi con la signora Gisella Bellinello Quaglio, presidente de “Le Rose Rovigo Rugby”: “Pochi dedicano tante energie al rugby femminile come la signora Gisella e sua figlia Enrica. Per la città è un onore ospitare un torneo che porta il nome del più grande cantore di questo sport, Mirko Petternella, che la sorte ci ha portato via troppo presto. Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Mirko, un uomo innamorato del rugby che ha saputo proporre cronache di estrema professionalità. È un bene che questo toneo porti avanti la sua memoria”. “Il 'Petternella' è ormai diventato un appuntamento tradizionale per Rovigo – ha sottolineato l'Assessore allo Sport Andrea Bimbatti – ed è la dimostrazione che il rugby non è uno sport prettamente maschile. Per la nostra città è un'importante opportunità, anche per farsi conoscere oltre i confini nazionali”.

Hanno presenziato la conferenza stampa anche Marco Bonvento e Raffaello Salvan, che hanno portato i saluti rispettivamente del CONI provinciale e del Comitato Regionale Veneto. “Speriamo che con questo torneo aumentino le speranze di rivedere una squadra di rugby femminile a Rovigo” ha detto Salvan. Gisella Bellinello Quaglio, presidente de “Le Rose Rovigo Rugby”, ha espresso la sua soddisfazione “per essere arrivati

alla 17a edizione. Vogliamo continuare a ricordare Mirko, uomo innamorato del rugby e delle donne. La parola chiave di questa edizione è 'sostegno', principio fondamentale di questo sport, e per questo abbiamo deciso, per il secondo anno consecutivo, di destinare in beneficenza gran parte del budget stabilito per i gadget. Alle atlete verrà comunque donato un ricordo simbolico: una collanina rossoblù”. La frase con cui verrà identificata questa 17a edizione del torneo “Mirko Petternella” porta la firma del giornalista Marco Pastonesi, ed è tratta dal libro “La leggenda di Maci”: "Il rugby è una voce del verbo dare. A ogni allenamento, a ogni partita, a ogni placcaggio, a ogni sostegno, dai un po' di te stesso. Prima o poi qualcosa ti tornerà indietro".

Tiziana Virgili, Presidente della Provincia di Rovigo, ha portato il saluto conclusivo: “Sono molto legata al torneo organizzato dalle Rose e sono contenta che anche quest'anno sia stato scelto di fare una donazione benefica. In bocca al lupo a tutte le ragazze che scenderanno in campo”.

Queste le squadre Seniores iscritte alla 17a edizione: Le Fenici Felsina U.R. S.Donato (BO), C.F.F.S. Cogoleto Rugby (GE), Rugby Mantova S.R.L. S.S.D., Rugby Parabiago S.S.D. (MI), Gli Allupins A.S.D. (PO), Verona Rugby Ragazze A.S.D., Rugby Vicenza Femminile, R.K. Nada Split (Croazia), Zark Mladost Zagreb (Croazia), Benetton Rugby Treviso S.R.L. S.S.D., Rugby Colorno S.C.F.C. (PR), A.S.D. Mustang Rugby Pesaro. Le selezioni regionali Under 16 iscritte sono invece: Campania, Emilia Romagna, Lazio/Abruzzo, Lombardia, Piemonte/Liguria e Veneto.

Direttore responsabileBRUNO CAPPATO

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ASSoCIATo

UnIoneSTAMPAPERIoDICAITALIANA

FedeRazIoneITalIanaSETTIMANALI CATToLICI

Cambiano i volti del Con-sorzio Delta nord, la realtà as-sociativa più importante del comprensorio rosolinese che è in attesa del riconoscimento, da parte della Regione del Veneto, della qualifica di “Organizza-zione di produttori” e aderisce ad Impresa pesca Coldiretti.

Alla presidenza è stato elet-to Massimo Lazzarin, attuale presidente della cooperativa Marinetta di Rosolina e che succede ad Alfieri Baruffaldi. Alla vice-presidenza è stato no-minato Adriano Garbi, attuale prima carica della coop Alba-rella, sempre di Rosolina.

“I settori della pesca e della molluschicoltura di Rosolina e Porto Viro – afferma il neo elet-to presidente Lazzarin - sono strategici per l’economia del Delta. La vongola verace di Caleri è conosciuta e contesa da tutti i mercati europei, ma la venericoltura, negli ultimi anni, ha sofferto per il peggioramen-to delle condizioni ambientali ovvero l’interramento progres-sivo delle lagune di Marinetta e di Caleri e, complice il ristagno di acqua dolce ha subito impor-tanti morie che hanno messo in ginocchio i produttori”.

“Il provvedimento teso al rilascio di nuove concessioni a Caleri, – continua Lazzarin - ad oggi, non ha visto la luce, impedendo così di limitare

il divario tra la disponibilità delle aree di allevamento dei produttori locali e quelli delle marinerie confinanti di Goro e Chioggia”. “E’ proprio su que-ste problematiche – conclude Massimo Lazzarin - che dovre-mo concentrarci nelle prossime settimane. Appaiono positivi i segnali che arrivano dalla Re-gione Veneto a riguardo della vivificazione della Laguna di Marinetta. Pare, infatti, che si sia trovata la disponibilità finanziaria per la messa in si-curezza della bocca del Po di Lavante al fine di impedire l’ingresso di importanti quanti-tativi di sabbia all’interno della laguna, con conseguente soffo-camento dei molluschi”.

Anche il nuovo bando per il rilascio delle concessioni a Caleri risulta una priorità asso-luta per i produttori bassopole-sani e nelle prossime settimane il Consorzio intensificherà gli

incontri istituzionali per solle-citare la conclusione dell’iter amministrativo.

“Il rinnovo delle concessio-ni in essere – aggiunge Adria-no Garbi, vicepresidente del Delta nord, toccando un tema “caldo” - rappresenta un argo-mento di forte preoccupazione per il ceto peschereccio: non è infatti chiaro il modo in cui questo avverrà e per tale moti-vo saremo impegnati nel verifi-care tutte le strade possibili per garantire che chi ha investito denaro e molta fatica per ren-dere produttive le aree di alle-vamento non perda la priorità nell’acquisizione”.

Infine, sul fronte della de-manialità delle lagune, Garbi afferma: “Dovremo operare af-finché proseguano senza indu-gio le attività di delimitazione delle lagune polesane, ambien-ti, a nostro avviso, appartenenti al demanio marittimo”.

Rinnovi al Delta Nord

Le priorità del settore della pescaLazzarin Presidente e Garbi Vice

Massimo Lazzarini Adriano Garbi

Rovigo

ASM SET, nuova energia nello sportPrima manifestazione sul nuovo Pattinodromo delle Rose

“Un autentico gioiello”, così è stato definito da tutti i presen-ti il nuovo Pattinodromo delle Rose, un impianto sportivo re-alizzato in un solo anno ed in grado di ospitare gare di livello internazionale. La struttura ha ospitato domenica scorsa la prima gara, in occasione del 28° memorial Arturo Ponzetti, al quale hanno partecipato so-cietà da varie Regioni d’Italia.

E all’evento spiccava la mongolfiera “lampadina” di ASM SET, divenuta il simbo-lo della commercializzazione di energia elettrica da parte dell’azienda energetica pole-sana. ASM SET, sponsor dello Skating Club Rovigo, ha voluto testimoniare ancora una volta la propria vicinanza alle società sportive del territorio.

ASM SET, infatti, porta sempre nuova energia nello sport, essendo sponsor di nu-merose società sportive pole-sane, tra cui la Femi-Cz Rugby Rovigo Delta, il Rovigo LPC, la Beng Rovigo Volley, il Baseball e Softball Club Rovigo, il Ras Commenda ed, appunto, lo Skating Club Rovigo, solo per citarne alcune.

Per l’inaugurazione ufficia-le dell’impianto occorrerà at-tendere il completamento della palazzina adibita ad ospitare spogliatoi, uffici, palestra e club house, ma il pattino dromo è già funzionante, una struttura d’eccellenza per questo sport, come ha dichiarato Giovanni Martignon, della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio, che si è impegnato per conto della federazione a sfruttarla al

meglio con l’organizzazione di gare di carattere europeo e in-ternazionale.

Il sindaco di Rovigo, Bruno Piva, ha definito la realizzazio-ne dell’opera “miracolosa”, sia per la qualità che per la tempi-stica, si è congratulato con tutti i realizzatori e l’ha eletta come “esempio del sistema Rovigo, che si può esportare al di fuori dei no-stri confini”.

Il fiduciario provinciale del Coni, Marco Bonvento ha espresso tutta la sua soddisfa-zione per il Pattinodromo, un “motivo di vanto per tutto lo sport polesano e di grande e innovativo valore vista la polivalenza assicu-rata”.

Tra le autorità presenti an-che il presidente dello Skating Club Rovigo Federico Saccar-din, l’assessore comunale allo Sport Andrea Bimbatti, il vi-cepresidente della Fonzazione Cassa di Risparmio di Rovigo,

Sandro Fioravanti e il commen-dator Luciano Guerrato.

Il Presidente di ASM SET Massimo Bergamin ed il Di-rettore generale Massimo Ni-coli, hanno elogiato lo Skating Club Rovigo “per l’importante attività di promozione dello sport e di diffusione dei suoi valori tra i giovani. ASM SET sostiene con orgoglio questa società sportiva e continuerà a fornire nuova energia per lo sport, con lo scopo di dare ai nostri ragazzi la possibilità di crescere sani e raggiungere alti li-velli nella disciplina che amano”. Tutto questo grazie agli oltre 32.500 clienti che hanno scelto ASM SET per gas ed energia e ai soci: ASM SPA, azienda municipalizzata del Comune di Rovigo, ed Ascopiave. “Una fiducia - hanno concluso i due esponenti dell’azienda - che vo-gliamo ripagare continuando ad investire sul territorio, nello sport e non solo”.

Consvipo

Corso per gli AgentiDi Polizia Locale

Il Consorzio per lo sviluppo del Polesine ha avviato, presso la sua Aula di Formazione un corso per gli Agenti di Polizia Locale dal titolo “Tecniche operative di polizia – Livello base” di 8 ore, suddivide in 4 ore di teoria e 4 ore di pratica. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività formative gratuite rivolte al personale dipendente degli Enti Soci ed è finanziata con il contributo di Adriatic LNG, con i fondi messi a disposizione grazie all’Accordo del 20 febbraio 2008. Tale attività formativa fa seguito a quella attuata sempre per i corpi di Polizia Locale negli anni 2011 e 2012. L’Ente ha voluto così continuare ad offrire al personale della polizia degli Enti Soci una importante opportunità di formazione per l’acquisizione di competenze teoriche ed operative che permetteranno loro di poter far fronte alle più svariate situazioni nello svolgimento dei compiti d’istituto al servizio della sicurezza dei cittadini. La proposta ha ottenuto la convinta adesione della Provincia di Rovigo e di gran parte dei Comuni Soci, che hanno iscritto i loro addetti ai corsi programmati senza sostenere alcun onere. La partecipazione ai percorsi formativi per gli Agenti di Polizia Locale e Provinciale - dice Angelo Zanellato, presidente del Consvipo – ha lo scopo di rendere più efficienti ed aggiornati i nostri agenti di polizia locale e provinciale, che sono chiamati ogni giorno ed in condizioni sempre più difficili a dare risposte determinanti per la sicurezza dei cittadini polesani.

Rovigo - Palazzo Nodari

Il torneo “Mirko Peternella”La 17a edizione del torneo femminile internazionale di rugby seven

Provincia di Rovigo - Ippovia da Mantova ad Albarella

A cavallo sulla Transeridana

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11la Settimanadomenica 29 settembre 2013 adria

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La comunità adriese si è riunita numerosa, domenica 22 settembre, nella Basilica della Tomba, per abbracciare con affetto, calore e ricono-scenza, i frati cappuccini che dopo cento anni di ininter-rotto apostolato lasceranno definitivamente la Parrocchia della Tomba.

Padre Romano, padre Cesare, padre Mario e padre Valentino al loro ingresso in Basilica per l’inizio della ce-rimonia liturgica, sono stati accolti con un lungo e calo-roso applauso alla presenza delle autorità civili: il sindaco Massimo Barbujani, gli asses-sori Lorenzo Maltarello e Gio-vanni Battista Zennaro, il co-mandante della polizia locale Lucio Moretti, Marco Gibin per l’ Arma dei Carabinieri e Mattia Mincuzzi per la Guar-dia di Finanza.

L’Eucaristia è stata presie-duta dal Vescovo mons. Lucio Soravito de Franceschi che nel corso dell’omelia ha espresso con calore il suo “Grazie, gra-zie, grazie” per il bene profuso alla comunità dai frati duran-te i cento anni di permanenza ad Adria. Anche il provinciale dei frati padre Roberto Genu-in, dopo aver saluto i presenti e ringraziato i frati per il loro operato ha sottolineato che la “scelta dolorosa di lasciare la parrocchia è da imputare al forte calo delle vocazioni” ed ha invitato tutti a “pregare affinché il Signore doni nuovi sacerdoti”.

Al termine della cerimo-nia religiosa padre Romano

ha voluto ringraziare e omag-giare il presidente della Fon-dazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Antonio Finotti per il sostegno dato al restauro della Basilica colpita nel 2007 da un fulmine.

Prima del congedo finale, padre Romano, ha salutato i presenti: “Anche per noi fra-ti è triste lasciare e in questi giorni abbiamo sentito tutto il vostro calore carico di affetto e riconoscenza. Dobbiamo però affidarci a Dio che sempre sa provvedere per il suo popo-lo”. Il giorno prima nella Sala di Palazzo Tassoni si è svolta la cerimonia di consegna della benemerenza “Adria ricono-

scente” ai frati cappuccini per il servizio di apostolato svolto nella città nel corso della loro lunga permanenza in città. Si legge nella motivazione: “Per il bene profuso e le testimo-nianze di fede seminate du-rante il secolo di permanenza nella nostra città, per l’esem-pio di vita, per le attività pa-storali e le opere missionarie e di carità. La presenza dei Padri Cappuccini che si sono avvicendati nella parrocchia di Santa Maria Assunta detta della Tomba, oltre a lasciare un segno tangibile in tutta la comunità parrocchiale e tra la cittadinanza intera, ha contri-buito alla crescita civile e mo-

rale della collettività. La loro incessante opera merita la più viva gratitudine dell’intera città”

Il parroco, Romano Ce-rantola, ha risposto con un si-gnificativo messaggio scritto nel libro degli ospiti d’onore del Comune di Adria “ Il Si-gnore benedica questa città, non faccia mai mancare la sua protezione. Illumini con la sua sapienza gli amministra-tori dando loro sempre fidu-cia ed attenzione ai cittadini, soprattutto ai più bisognosi. San Francesco vi protegga”.

Antonio Stoppa

Altri articoli a pagina 19

Il saluto ai frati Cappuccini della Tomba

La riconoscenza della Diocesi, della Parrocchia e della citta’à di Adria

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12 la Settimana domenica 29 settembre 2013

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COLDIRETTIROVIGO Silvio Parizzi alla guidadell’associazione dopo Adriano Toffoli

� È stato nominato nei giorni scorsi dal consi-glio provinciale della Coldiretti di Rovigo il nuovodirettore dell’associazione polesana: Silvio Pa-rizzi (nella foto al centro) sostituirà il predeces-sore Adriano Toffoli, da sei anni alla direzione diRovigo e che resterà ancora fino alla fine di ot-tobre, prima di trasferirsi all’Arav (Associazioneregionale allevatori del Veneto). A presenziareallo scambio di consegne le rappresentanze ter-ritoriali, regionali e nazionali di Coldiretti.«Il cambiamento è sempre un fatto positivo – hadichiarato il presidente di Coldiretti Veneto, Gior-gio Piazza, al consiglio polesano – La grandeforza di Coldiretti è di essere strutturata per as-sorbire i cambiamenti. Per Coldiretti Rovigo ave-re un giovane con un proficuo apprendistato allespalle (alla vicedirezione della Coldiretti di Vene-zia) è certamente foriero di sviluppo positivo pertutta l’associazione».

PAC 2020CHIARA SATTIN Rappresenta i giovani per il programma di sviluppo rurale� È Chiara Sattin, 36 anni, imprenditrice agrico-la nel comparto avicolo, socia di ConfagricolturaPadova e presidente provinciale dell’Anga, larappresentante dei giovani ai tavoli del partena-riato rurale che sta elaborando il Programma disviluppo per l’agricoltura veneta 2014-2020. Chiara Sattin è stata scelta dai componenti delgruppo di consultazione del Forum giovani Pac2020, che sta raccogliendo e dibattendo le ideee le proposte delle nuove generazioni per la de-finizione della nuova politica agricola regionaleche prenderà avvio dal prossimo gennaio.Chiara Sattin è cresciuta di agricoltura: seguen-do le orme del padre, ha deciso di abbracciarela cultura rurale veneta. Risiede a Monselice egestisce un’azienda di allevamento avicolo e dicoltura cerealicola. Laureata in economia del tu-rismo, sogna di ampliare la propria attività almondo dei servizi connessi al settore primario,con l’apertura di un agriturismo.

FESTA DELLA TRANSUMANZAALTA PADOVANA Domenica 6 ottobredegustazione di prodotti caseari� Domenica 6 ottobre si rinnova, per l’undicesi-mo anno consecutivo, la “Festa della transuma-za e dei prodotti tipici dell’Alta Padovana” nelcomune di san Pietro in Gù. Un evento, questodel ritorno delle mandrie bovine dagli alpeggi,che dalle 9 animerà l’intero centro del paesecon una serie di appuntamenti volti a valorizzarel’intero comparto della filiera agricolo caseariache caratterizza l’intera zona. Si comincia con

l’esposizione dei prodotti tipici locali e con lemacchine e gli attrezzi agricoli nell’attesa dellacaleidoscopica parata delle mandrie, che sfile-ranno per il centro agghindate come vere e pro-prie stelle dello spettacolo. Momento celebrativodel latte prodotto sarà la degustazione gratuitadella tosella, tipico formaggio fresco d’alpeggio,di cui sarà data anche una dimostrazione prati-ca sulla sua confezionatura. Dalle 18 grandetrionfo delle produzioni orticole con il “Minestro-ne della nonna” e di tutte le tipicità della norci-neria locale che saranno rigorosamente accom-pagnate da polenta fumante.Non mancheranno, infine, balli e canti della mi-glior tradizione popolare rurale e, per quanto ri-guarda l’aspetto più culturale, particolare atten-zione merita l’apertura straordinaria del museocomunale delle risorgive.

COLDIRETTIMAIS ITALIANO «Pilotato prezzoal ribasso per il prodotto libero da ogm»� Violento attacco al mais italiano, preso di miradagli speculatori ai danni degli agricoltori della

pianura padana. A denunciarlo è Coldiretti Pa-dova mettendo a confronto il prezzo del maisitaliano, non ogm, con quello del prodotto im-portato dall’estero.«Non comprendiamo perché nessuno si chiedacome mai il mais nazionale sia quotato a Bolo-gna 17-18 euro al quintale mentre quello stra-niero arriva ben sopra i 22 euro – afferma Fe-derico Miotto, presidente di Coldiretti Padova –È chiaro che siamo di fronte a una spregiudica-ta azione di trading “teleguidato” contro il maiscoltivato in Italia, messa in atto da oscuri perso-naggi che stanno gestendo il mercato del gra-noturco. Che dopo aver spinto al ribasso le quo-tazioni nello scorso anno, ora si presta a unnuovo attacco, che ancora una volta ha comeobiettivo quello di mettere in difficoltà gli agri-coltori italiani, in particolare quelli dell’Italia set-tentrionale. Auspichiamo serrati controlli da par-te delle autorità competenti e dei responsabilidelle borse merci delle principali piazze italiane,a partire da Bologna».

� Filiera corta, chilometro zero e prodottiagroalimentari made in Italy sono terminiche, sempre più frequentemente, entrano

nel lessico dei consumatori, ma anche di un pub-blico sempre più vasto e attento all’origine deicibi che trovano spazio sulla tavola di ogni gior-no. Il fenomeno è in continua cresci-ta e diffusione e, finalmente, sembrariconoscere a pieno titolo l’operadelle migliaia di imprenditori agrico-li del nostro paese che, fra le loropriorità, hanno sempre messo la ri-cerca continua della qualità e genui-nità delle loro produzioni, non di-sgiunta dalle radici storiche della tra-dizione gastroalimentare italiana.

L’obiettivo dichiarato è di soddi-sfarre un consumatore finale sempre più esigentee attento: «Più che un tendenza modaiola – com-menta Paolo Martin, direttore del Consorzioagrario di Padova, Venezia e Rovigo – si tratta di

un vero e proprio cambiamento di stili di vita, acominciare dall’alimentazione e dai prodotti chene sono alla base. Soprattutto tenendo a menteche la nostra filiera agroalimentare italiana puòvantarsi di essere ai primi posti nelle classifichemondiali, al punto di non aver generato soltanto

un vero e proprio stile italiano, dacui discende il grande successomondiale della nostra cucina, ma unvero modello continuamente imitato,se non addirittura contraffatto. È evi-dente quindi che la nostra realtà con-sortile non poteva non scendere incampo» conclude Martin, anticipan-do l’imminente apertura di un polie-drico locale nel centro di Padova,che sarà al contempo bar, caffè, ri-

storante e negozio di prodotti tipici, per dare lapiù adeguata visibilità a ciò che di più espressivosa proporre la filiera agricola italiana, fino ai pro-dotti finiti della trasformazione agroalimentare.

Quando varcheranno le porte di Antenore,cittadini e turisti potranno disporre di una vera epropria vetrina sulle produzioni territoriali checompongono il ricco patrimonio enogastronomi-co dei nostri territori. Il locale, ubicato in piazzaAntenore, a due passi dalle piazze del centro eaccanto alla prefettura, porta il nome del miticofondatore di Padova e, oltre alla vendita direttadelle diverse specialità per uso domestico, faràgustare a ogni avventore, sin dalla prima colazio-ne e fino all’ora della chiusura serale, gusti e sa-pori di prodotti selezionati esclusivamente dallafiliera tutta italiana agricola e agroalimentare.

«Dalla brioche a base di farina, burro e mar-mellata ai piatti del mezzogiorno o agli spuntinidi metà pomeriggio, si potrà gustare una lunga econtinua carrellata fra tipicità e golosità gastro-

nomiche che sono l’epressione più concreta diquanto si produce nei nostri campi, nei nostri al-levamenti, nei caseifici, nei salumifici nostrani e,non ultimi, nei nostri vigneti».

Il tutto con un sensibile riguardo al rapportofra l’alta qualità e il prezzo che sarà quanto maiappetibile per il consumatore, sia che decida perl’acquisto diretto dei prodotti da preparare fra lemura domestiche, sia per le sue colazioni, i suoipranzi o per intermezzi enogastronomici fra i ta-voli di Antenore, che da semplici assaggi-degu-stazioni possono diventare vere e proprie scoper-te di altrettanto inimitabili tesori del gusto.

Accanto ai cibi preparati al momento e daconsumarsi nel locale, ampia cura poi è stata de-dicata al reparto del cibo “take away”, o megliodi quel “cibo di strada”, da sbocconcellare fra levie del centro durante una passeggiata o davantialla tv di casa per una partita di pallone insiemeagli amici.

�pagina a cura di Mario Stramazzo

CONSORZIO AGRARIO Nel cuore di Padova aprirà il nuovo bar, caffè, ristorante e negozio made in Italy

Antenore, locale del gusto e dei sapori italianidalCampoalla

Tavola

�Dalle prime colazioni

agli aperitivi fino al “takeaway” i prodotti saranno

a chilometro zero,ma anche provenienti

dai territori più pregiatidella nostra penisola,

rarità enogastronomica

agricoltura

Page 13: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

13la Settimanadomenica 29 settembre 2013 polesine

Partendo dall’esempio di don Albino Bizzotto contro l’occupazione indiscriminata del suolo, gli organizzatori della XI Marcia polesana per la pace hanno deciso di attua-re un “digiuno per l’ambien-te” nella giornata di domenica 29 settembre, in sintonia con molte altre realtà private ed istituzionali del Veneto.

A presentare l’evento nei

giorni scorsi a Palazzo Celio l’assessore provinciale all’am-biente Giuliana Gulmanelli as-sieme ad una rappresentanza degli organizzatori: Roberto Tommasi, Diego Foresti e Giovanna Pineda.

Tra sabato 28 e domenica 29 si svolgeranno le inizia-tive in occasione della mar-cia, che è organizzata dal Coordinamento provinciale di

Libera, dalla Rete degli studen-ti medi, dalle associazioni per la pace, dalla Rete dei comitati cittadini e dal Comitato diritto alla carità, e che vedranno tut-ta una serie di dibattiti e spazi di confronto, che culmineran-no nella camminata per le vie della città partendo e tornan-do a Parco Langer, e che ter-mineranno con la proiezione del film documentario “God save the green” alla presenza dei registi Michele Mellara e Alessandro Rossi.

Quest’anno ri-corre il Primo cen-tenario dell’imma-gine della Beata Vergine del Rosario venerata nella Chiesa parrocchiale di Castelmassa.

La bella statua venne acquistata un secolo fa a Roma da don Stefano Ricci, parroco nativo di Castelmassa per 300 lire.

Da allora la bel-la immagine collo-cata sull’artistico altare a lei dedicato (vedi foto a lato) si venera con amore e devozione filiale nella chiesa parroc-chiale di S. Stefano Protomartire.

Al fine di orga-nizzare i festeggia-menti per ricordare in maniera degna tale evento, si è cre-ato un gruppo cul-turale presieduto dall’Arciprete don Stefano Marcomini e si è pensato di ini-ziare con una serata storica nella quale si è riscoperta la de-vozione mariana nella nostra comunità.

Già nel 1581 era pre-sente nella nostra zona una Confraternita del Santo Rosario, alla quale aderirono moltissime persone, realtà dedita alla preghiera e alla solidarietà verso il prossimo.

Tanti infatti furono coloro che lasciarono, con testamen-to, i loro averi per opere cari-tative o per abbellire la nostra chiesa.

Il 24 Aprile, perciò, il co-mitato ha rievocato nella chiesa parrocchiale i momen-ti salienti del culto mariano attraverso la lettura a più voci di documenti storici presen-ti nell’archivio parrocchiale, che vanno dal 1644 ai giorni nostri.

Dopo tanti anni la comu-nità ha potuto ammirare gli stendardi e i gonfaloni storici delle confraternite presenti

in quel periodo, come risulta dagli atti redatti in occasione delle visite pastorali da parte dei Vescovi. Inoltre la Corale S. Stefano, diretta dal Maestro Pinotti, ha allietato la serata con canti mariani.

Il gruppo promotore ha pure pensato di commissio-nare un quadro raffigurante l’immagine della “nostra” Madonna al sempre disponi-bile Cesare Negri.

Questo bel quadro è pas-sato di casa in casa nel mese di maggio dove si sono cele-brati i fioretti.

Si è poi concluso questo mese mariano con la Santa Messa e la suggestiva proces-sione per le vie del paese con la statua della Madonna illu-minata dai flambeaux, evento che non accadeva dal 1951.

Ai presenti è stata data una piccola immagine della Madonna a ricordo della se-

rata che riportava sul retro una pre-ghiera scritta dal parroco per l’oc-casione.

In ottobre, mese mariano del Rosario, si terran-no altre manife-stazioni a ricordo del centenario.

Una nuova Co-rona

del S. Rosario benedetta da

Papa Francesco

p Domenica 6 ottobre, ore 9.45, in corrispondenza della festività del-la Beata Vergine del Rosario, si ce-lebrerà una messa solenne nella qua-le il nostro parro-co deporrà sulla mano della statua della Madonna un rosario nuo-vo, frutto di una sottoscrizione tra i membri della nostra comunità, che il Santo Padre Papa Francesco ha appositamente

benedetto per l’occasione. A ricordo dell’evento sono

stati preparati dei rosari con l’effigie della nostra Madonna da distribuire ai fedeli.

Musica e poesia per la Vergine Santa

p Sabato 26 ottobre, ore 21.00, si svolgerà una serata che il comitato ha titolato: TI RACCONTO MARIA – POESIE E MUSICA – POETI POLESANI AL COSPETTO DI MARIA.

Alcuni poeti e scrittori polesani declameranno le loro poesie in una serata che vedrà inserirsi anche alcuni momenti storici, sui capitel-li e pilastrelli del territorio dell’Unità Pastorale, e imma-gini della processione del 31 Maggio, nonché intermezzi musicali a cura della nostra Corale S. Stefano.

Un concorso per i ragazzi

p Per coinvolgere le gio-vani generazioni, si è pen-sato di indire un concorso sul tema, rivolto ai bambini e ai ragazzi della scuola pri-maria e della scuola secon-daria inferiore, dal titolo: TI RACCONTO MARIA – COLORI E PAROLE.

I nostri ragazzi potranno produrre disegni, sculture, poesie, racconti, fotografie, e quant’altro la loro fantasia suggerisce, in riferimento alla loro esperienza di vita, in famiglia e in comunità, di tutto ciò che riguarda Maria. La premiazione dei lavori verrà effettuata Domenica 8 Dicembre, festa dell’Imma-colata.

La nostra comunità di Castelmassa vuole degna-mente ricordare l’avveni-mento del centenario perché nel tempo le varie genera-zioni hanno tenuto viva la devozione alla Madonna: a Lei ci si è rivolti nei momenti più intensi di questo ultimo secolo e vogliamo che conti-nui ad essere così anche per il domani.

La scuola di evangelizzazione Sant’Andrea e quella dei Messaggeri di Speranza organizzano per il prossimo settembre un corso di nuova evangelizzazione.

E’ un’occasione per lasciarci evangelizzare dalla Parola per poi trasmetterla con gioia ed entusiasmo nelle nostre comunità. Più che un corso è un percorso in cui si fa esperienza della Grazia, come dice papa Francesco, “che non si compera e non si vende” ma si deve conoscere e gustare per avere una nuova vita.

Predicatori- Equipe nord Italia della Scuola di

Evangelizzazione S. Andrea; - Equipe di Rovigo Messaggeri di Speranza.

Luogo del corsoCentro Parrocchiale, Piazza Chiesa 1 -

Villamarzana (RO)Programma indicativo del corso

Venerdì 27 settembre: ore 20.30 arrivi e registrazioni; ore 21.00 inizio dell’esperienza; ore 23.00 fine attività.

Sabato 28 settembre: ore 8.45-19.00 attività.Domenica 29 settembre: ore 8.45-18.00

attività e conclusione con santa Messa.Obiettivo del corso

Sperimentare la salvezza di Dio attraverso un incontro personale con Gesù risorto ed una effusione dello Spirito Santo, che ci faccia nascere di nuovo per essere autentici e coraggiosi testimoni del vangelo e capaci di annunciarlo con gioia ed entusiasmo.

Non si tratta tanto di un corso, ma di un laboratorio il cui scopo è che i partecipanti si lascino plasmare dalla Parola e si lascino amare dal Signore in modo che a loro volta possano evangelizzare con passione a partire dalle proprie comunità di appartenenza.

Info e iscrizionidon Lorenzo M. Realdon 3476604090;

Marcella 3492677314; Raffaello [email protected]

DestinatariTutti coloro che desiderano fare

un’esperienza profonda dell’Amore di Dio.Quota di PartecipazioneLa quota per l’esperienza è di € 10.00 da

versarsi con l’iscrizione. Questa quota non sarà restituibile. I pranzi saranno a sacco condividendo ciò che ciascuno porterà, in clima fraterno.

IscrizioneTramite compilazione del modulo al sito:

www.messaggeridisperanza.org oppure consegnando il modulo allegato al depliant, debitamente compilato, a un membro

dell’équipe o telefonando ai numeri indicati in alto. L’ iscrizione è obbligatoria ed è da effettuarsi entro il 20 settembre. NB I posti sono limitati.

Cosa portarsiTanta voglia di incontrarsi col Signore e la

Bibbia.Come parteciparePerché il corso abbia la sua efficacia, si

richiede la partecipazione completa a tutto il percorso.

Sei mete del corsoI. Accettare l’amore appassionato di DioII. Riconoscere Gesù come Salvatore personaleIII. Aprire il proprio cuore per poter avere un incontro personale con LUIIV. Rinunciare formalmente al peccatoV. Proclamare Gesù SignoreVI. L’effusione dello Spirito

Messaggeri di Speranza

Popolo di Dio in missione:per una nuova evangelizzazione

Per evangelizzatori, per animatori dei centri di ascolto, per catechisti e operatori pastorali

A conclusione dell’Anno della Fede, indetto dal papa eme-rito Benedetto XVI lo scorso anno, i Messaggeri di Speranza di Rovigo, unitamente agli amici del coro S. Rita Gospel Singers e del coro Voce Divento, hanno organizzato tre momenti for-te di evangelizzazione. Si tratta di un festival tematico dove, attraverso il gospel, si rifletterà sulla Fede, sulla Carità e sulla Speranza.

I cori che interverranno provengono, oltre che dalla dioce-si, anche dal resto del Veneto e alcuni pure dall’Emilia.

Il festival è stato organizzato col patrocinio della Regione del Veneto, La Provincia di Rovigo, Il Comune di Rovigo, ASMSET Rovigo e il Sindacato del Tempio della Rotonda.

L’ingresso sarà libero.

Comune di Rovigo - Servizio Pari Opportunità

“Pronto Donna”N. verde 800.391.609

e-mail: [email protected]

“Servizio di ascolto telefonico del Comune di Rovigo ri-volto alle donne, italiane e straniere, che desiderano ascol-to informazioni e aiuto”. Cerchi aiuto? Need help? Besoin d’aide? Cerchi informazioni? Need information? Cherchez informations? Siamo reperibili… il martedì, mercoledì, ve-nerdì dalle ore 13.30 alle 15.30.

Castelmassa - Parrocchia di S. Stefano primo martire

Un secolo di amore e di devozione alla Vergine MariaFesteggiamenti per il Centenario della statua della Madonna del Rosario

Provincia di Rovigo

Digiuno per l’ambienteXI Marcia polesana per la pace

Page 14: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

Il dialogo è uno dei segni dei tempi. Segnalare la sua centralità nella vita della mis-sione, formare mentalità aperte al dialogo è uno degli impegni del CUM. “Evangelizzazione non è fare proselitismo”!

Un aggiornato spirito mis-sionario non può prescindere dal dialogo, inteso come vo-lontà e capacità di incontro, di relazione, di stima, di fare tratti di strada insieme con persone di altre culture, di altre fedi, con storie diverse. Oggi, in tutto il mondo, anche nei no-stri paesi di antica tradizione cristiana, si vive, si lavora e si interagisce sempre più in una realtà variegata, multicultura-le, multietnica, multireligiosa. E un fatto irreversibile.

Da questa convinzione par-te la nuova evangelizzazione. E’ parola di Papa Francesco: “il cristianoche vuole annuncia-

re il Vangelo deve dialogare con tutti, sapendo che nessuno pos-siede la verità, perché la verità si riceve dall’incontro con Gesù”. La diversità culturale e religio-sa non deve fare paura perché “la paura dell’altro è proprietà soltanto degli spiriti mediocri”. Papa Francesco dice ancora: “I cristiani che hanno paura di fare ponti e preferiscono costruire muri sono cristiani non sicuri del-la propria fede, non sicuri di Gesù Cristo. I cristiani invece facciano come Paolo e inizino «a costruire ponti e ad andare avanti»”.

Il dialogo è la via tracciata dal Vaticano II. Diversamente da tempi ormai lontani, ora i discepoli di Gesù si pongono di fronte al mondo contempo-raneo non con un atteggiamen-to di condanna odi rifiuto, ma di ascolto rispettoso. “La Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere. La Chiesa si fa

Parola; la Chiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio” (Paolo VI - Ecclesiam Suam 67).

“Il rapporto della Chiesa con le altre religioni è dettato dalla con-vinzione che lo Spirito del Signo-re soffia ovunque, dal rispetto per l’uomo nella sua ricerca di risposte alle domande più profonde della vita e dal rispetto per l’azione del-lo Spirito nell’uomo” (Giovanni Paolo II - RM). “Nel dialogo con il mondo e con le altre religioni, la chiesa riconosce che non solo ha dato, ma che ha anche ricevuto dalla storia e dal genere umano” (Gaudium et Spes 44).

Un noto teologo e sacerdo-te cattolico di cultura indiana-catalana, Panikkar, scriveva: “Il dialogo interreligioso è un proces-so continuo. Il suo scopo non è di arrivare alla completa unanimità o di mischiare tutte le religioni, ma

piuttosto è comunicazione, simpa-tia, amore, complementarità pola-re. L’ascolto rispettoso è alla base del dialogo, perché è attraverso l’ascolto che si giunge la comunio-ne. Non si può chiedere a nessuno di rinunciare alla propria identità religiosa o culturale in nome di una visione parziale della realtà che ge-nera diffidenza o, peggio, conflitto. Occorre invece abbracciare quanto di bello e a volte di sconcertante c’è nell’altro, nel suo modo di sentire o di percepire la realtà, di pregare o di credere in un Qualcuno sempre onnipresente e meravigliosamente vivo”.

Strada se n’è fatta, ma ne resta ancora tanta da fare nel-le nostre comunità, sopratutto negli “orti chiusi” in cui, spes-so, siamo tentati di chiuderci.

Crescenzio Moretti(da Noticum – settembre 2013)

Dall’Anno della Fede all’anno della Missione

Il Papa vede nell’Anno della Fede uno sti-molo per una rinnovata consapevolezza da parte della Chiesa, “La missionarietà – affer-ma – non è solo una questione di territori ge-ografici, ma di popoli, di culture e di singole persone, proprio perché i confini della fede attraversano pure il cuore di ciascun uomo e di ciascuna donna…”

La Missionarietà della Chiesa è testimo-nianza di Vita che illumina il cammino che porta speranza e amore.

Veglia Missionaria Diocesana

Sabato 12 ottobre in Duomo a Rovigo, Ve-glia Missionaria diocesana, presieduta dal Ve-

scovo Lucio. Dopo aver proposto negli ulti-mi anni la Veglia a livello vicariale o zonale riproponiamo la Veglia diocesana per dare voce alla bella notizia di Gesù sulla strada del mondo con alcuni “nostri” testimoni diocesani dal Brasile all’Etiopia, dalla Co-lombia al Burundi, dall’Italia all’India.

Giornata Missionaria Mondiale

Il 20 ottobre 2013 si celebra la 87° Gior-nata Missionaria Mondiale – ci ricorda papa Francesco – “per rafforzare il nostro cammino come Chiesa che annuncia con coraggio il Vangelo”

Buon cammino a tutti, sulle strade del mondo con ... la passione per la missione.

Don Silvio Per il Centro Missionario Diocesano

14 la Settimana domenica 29 settembre 2013missioni

I nostri missionari ci scrivono da...

Brasile

Un ritiro diverso

Domenica 15 settembre siamo state nella parrocchia di Seba-stião Laranjeira per realizzare un ritiro con un gruppo della Legio-ne di Maria, in un bellissimo posto in campagna, seduti all’ombra di tre grandi alberi di mango. È stato molto interessante, perché hanno partecipato non solo le signore della Legione, ma anche un gruppo di ragazzi, che hanno sentito parlare del ritiro e hanno voluto essere presenti. L’idea di invitare la comunità di Mandi-roba è venuta nell’ultima riunione con i catechisti: è una località molto difficile, e si era detto che le persone che portavano avanti la vita della comunità cristiana avevano bisogno di un ritiro, per-ché c’erano stati contrasti far di loro e alcune attività erano qua-si ferme, come il gruppo giovani e altre pastorali. Ma le persone invitate non hanno risposto, sono rimaste indifferenti all’iniziati-va. Invece sono venuti ragazzi sempre di Mandiroba, ma molto eterogenei in relazione alla partecipazione nella comunità. Alcuni non hanno neanche ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristia-na. Sono venuti pensando a quei momenti di ritiro che vedono nella televisione, nella rete TV carismatica, piena di movimento, canto, animazione. Quindi ci siamo ritrovate davanti a un gruppo in parte composto di signore già di una certa età, e in parte di giovani dai 16 ai 20 anni.

Come ci era stato richiesto, abbiamo cominciato col tema del perdono e della riconciliazione, parlando della misericordia di Dio. Il vangelo del giorno ci ha aiutate molto, perché presentava insieme la parabola della pecora perduta e del padre misericor-dioso. Il momento iniziale di concentrazione corporale e riflessio-ne sul testo biblico è stato buono, ma subito abbiamo percepito che quasi nessuno dei partecipanti era abituato ad una preghiera silenziosa con la Parola di Dio. Abbiamo chiesto di rimanere un tempo in silenzio per riflettere sul testo che trattava il perdono e la riconciliazone, con alcune citazioni bibliche. Ma anche le si-gnore della Legione di Maria hanno avuto serie difficoltà. In altri ritiri con questo stesso testo non avevamo avuto esperienze diffi-cili: specialmente chi ha più esperienza di preghiera e di impegno nella comunità, ho constatato che riesce a dedicare un tempo al silenzio. Ma nel nostro caso non è stato così. Il ritiro ha cominciato ad essere un momento di svago e conversazione. Abbiamo richia-mato l’attenzione dei giovani varie volte, ma il cattivo esempio delle signore non aiutava.

Cosa abbiamo fatto: ci siamo sedute a osservare, accogliendo la situazione com’era, era infatti inutile cercare di rimediare. Ab-biamo pensato come terminare il momento di silenzio del matti-no e come affrontare il pomeriggio. Potevamo salvare qualcosa? Ma crediamo che la grazia di Dio sia più forte, quindi ci è venuta l’idea di concludere, prima del pranzo al sacco, facendo un circo-lo, coinvolgendo tutti in un abbraccio. Ciascuno stringeva con le braccia il proprio corpo, chiudendo gli occhi, immaginando l’ab-braccio del Padre misericordioso, ringraziando se siamo riusciti a fare silenzio e chiedendo perdono se non siamo stati capaci di rimanere in ascolto della Parola di Dio. In questo circolo siamo riusciti ad ottenere silenzio, e quindi abbiamo continuato con l’angelus e di seguito, abbiamo condiviso quanto ciascuno aveva portato da casa. Don Paolo, il parroco ci ha fatto una visita rapida dandoci il suo incoraggiamento.

Il cambiamento inaspettato è cominciato col pranzo: i giovani si sono sentiti coinvolti e toccati dall’atteggiamento del Padre mi-sericordioso. Forse hanno percepito che non avevano fino a quel momento approfittato bene del tempo, che forse un ritiro non era quello che conoscevano dalla televisione. La riflessione successi-va, sulla vita di Maria partendo dal vangelo di Luca, soprattutto l’annunciazione e la visitazione, ha portato il gruppo ad appassio-narsi di più. Infatti il testo, dopo essere stato spiegato, è stato letto in ciascuno dei sei gruppi con i quali abbiamo diviso i partecipan-ti, facendo attenzione a mescolare le signore con i giovani. Ab-biamo notato che i membri della Legione di Maria si sono sentiti responsabili per spiegare un po’ il testo, e i ragazzi hanno comin-ciato a dimostrare interesse e ad aprirsi un po’ di più. Ritornando nel gruppo grande, ripetendo l’esercizio del mattino, abbiamo no-tato che tutti erano capaci di un silenzio molto profondo. Dopo un momento di animazione, un ultimo lavoro di gruppo e di nuovo un momento di silenzio, questa volta più prolungato, abbiamo notato un enorme cambiamento. Si poteva percepire chiaramente come non ci fosse più nessuno distratto, pensando in altre cose, sorridendo o cercando di togliere l’attenzione.

È stato un momento molto forte, sinceramente non ricordo di aver percepito in altri ritiri con i laici un clima così propizio alla preghiera, al dialogo con il Signore.

È stata un’esperienza molto bella della quale dobbiamo rin-graziare Dio, continuando a pregare per questa comunità e questi giovani. Hanno già voluto fissare la data del prossimo ritiro e han-no promesso che riprenderanno a incontrarsi come gruppo giova-ni. Speriamo che presto entrino nella catechesi e possano ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana, continuando a partecipare attivamente nella loro comunità.

Comunità delle Missionarie della Redenzione, Condeùba

Ottobre Missionario

Un mese con la gioia di sentirsi amati da Dio, Padre di tutti

Pakistan

Il grido dei cristiani dopo la strage

Cortei in Pakistan per le 82 vittime della chiesa anglicana di Peshawar

Tre giorni di lutto per gli 82 morti e i 145 feriti dell’assalto kamikaze di domenica. Il dolore del Papa: “Scelta sbagliata di odio e di guerra”.

Il card. Bagnasco: “In troppe parti del mondo la violenza, specialmente contro i cristiani, non solo continua ma addirit-tura sembra intensificarsi. Dio non vuole questo, e la comu-nità internazionale continua ad essere tiepida facendo finta di non vedere. Ai molti fratelli e sorelle perseguitati per la fede, diciamo la nostra calda vicinanza nella preghiera e in ogni altra forma di solidarietà”.

Sussidi Ottobre MissionarioPresso l’Ufficio Missionario in Curia Vescovile in Via G. Si-

chirollo n. 18 a Rovigo, sono disponibili i sussidi per l’ottobre missionario.

Tel. 0425 209623 – per urgenze cell. 347 7639981 (d. Silvio)

Quasi ogni giorno a cronaca italiana ci riserva notizie e fatti raccapriccianti: violenze e crudeltà impressionanti che rivelano un grande malessere sociale e interiore.

Spesso, però, dietro a queste notizie dolorose, emergono pure testimonianze di grande coraggio e di eroismi vera-mente esemplari.

p Eleonora dottoressa in provincia di Bergamo, una vera “buona samaritana” che ha dato la vita per soccorrere e aiu-tare due ‘poveri’ ragazzi indiani in conflitto tra loro.

p Silvia, giovane friulana, avvocato di 28 anni, tutta una vita di studio e impegno sociale, stroncata da un assurdo as-salto omicida.

Carriera scolastica brillantissima sognava di aprire uno studio legale per aiutare i più poveri e i più deboli.

Due storie di vita che ci invitano a riflettere come il sacri-ficio di 2 giovani ci provocano a progettare la vita come dono da condividere, senza limiti.

Don Silvio

Due giovani donne uccise

Quando la professione diventa “Missione”

Eleonora e Silvia

29 settembre: XXVI domenica del tempo ordinario(Am 6,1a.4-7; Sal 145; 1 Tm 6,11-16; Lc 16,19-3 1)Condizione irrinunciabile della mis-

sione è uno spirito contemplativo che ci fa attenti all’ascolto degli altri e della Parola.

La parola di Dio ci educa ad avere oc-chi e cuore per i fratelli. La misericordia di Dio è annunciata dai profeti, anche oggi. Aiutiamoci affinché tutti possiamo

riconoscere più facilmente il Signore, specialmente nei più poveri e bisognosi che incontriamo quotidianamente.

Preghiera dei fedelip Il Signore desidera che non spre-

chiamo la nostra vita nella dissolutezza e nella dissipazione: perché gli impegni non ci impediscano di vivere nella con-templazione della Parola, preghiamo.

p Per coloro che vivono la missione in terre lontane, perché nello Spirito del

Risorto ricevano forza e coraggio per vivere e affrontare le fatiche del difficile apostolato, preghiamo.

“La preghiera e l’azione sono due ani-me della vita del cristiano che non possono esistere l’una senza l’altra . ... Sono due momenti della nostra vita che devono esse-re presenti nel comportamento di ciascun cattolico: la contemplazione e il servizio cri-stiano. Tuttavia il servizio non può esistere senza ascoltare la Parola e viceversa”. (Papa Francesco 21 luglio 2013)

Ottobre Missionario – prima settimana (29 settembre – 5 ottobre)

Contemplazione “Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi” (Sal 26,13)

Missione e dialogo

Il cristiano sa dialogare con tutti?Evangelizzazione non è fare proselitismo

Page 15: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

domenica 29 settembre 2013 la Settimana

15radio kolbeRovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz

Ponte Radio - Ospite Massimiliano Destro per la seconda volta ha conquistato il Prestigio

Con la mia bicicletta ho sfidato le grandi saliteIl giorno 11 settembre

2013 sono stato ospite, nella puntata condotta dal mio or-mai inseparabile compagno di radio Christian Rosa e di-retta da Roberto Giannese, di Ponte Radio. Nei trenta mi-nuti di trasmissione, conditi come sempre da alcuni brani musicali in tema con l’argo-mento del giorno, ho così potuto raccontare il percorso verso la conquista del mio se-condo scudetto consecutivo del Prestigio, il circuito ama-toriale ciclistico di maggiore caratura a livello nazionale. Come l’anno precedente, la mia avventura è iniziata ad aprile con la gran fondo del Sale a Cervia in una giorna-ta caratterizzata da nebbia e freddo proseguendo poi, in un primo maggio decisa-mente primaverile, con la Dieci Colli di Bologna e quin-di con la mitica Nove Colli di Cesenatico, una vera festa di gente come non si vede da nessun’altra parte. Un mese dopo i durissimi 218 km della Sportful di Feltre

con le scalate del Duran, della Staulanza, del Valles e del Rolle hanno aperto il trittico terribile proseguito il 30 giugno con lo spettacolo meraviglioso offerto dalla Maratona delle Dolomiti ed in particolare dal Passo Giau ancora innevato e terminato con la Pinarello di Treviso, gara in cui sono riuscito a tenere la media, per me in-credibile, dei 24 orari. A più di un mese di distanza, sono poi riuscito a conquistare la

settima gran fondo (minimo indispensabile per ottenere il Prestigio) il primo settem-bre a Piacenza. In mezzo a tutte queste gioie, devo regi-strare anche la grandissima delusione della Oetztaler di Solden in Austria, gara per la quale mi ero preparato per tutta la stagione e dalla quale sono stato costretto a ritirami sulla prima salita, a causa della forte pioggia e del fred-do. Io sono però convinto che anche dalle situazioni meno piacevoli ci sia sempre da im-parare e farò tesoro di questa esperienza per poterci ripro-vare in un prossimo futuro. Resta comunque per me una stagione fantastica (termina-ta il 15 settembre con la gran-fondo Magnifica di Forlì, 229 durissimi chilometri con la scalata del Carpegna, la salita tanto cara a Marco Pantani), in cui, nel mio piccolo, sono riuscito a migliorarmi gara dopo gara acquisendo sem-pre maggiore sicurezza e fi-ducia nei miei mezzi. E spe-ro di poter tornare in radio il

prossimo anno per racconta-re qualche altra piccola im-presa, in quanto, come dice Marco Mengoni in uno dei brani scelti per la puntata, io sono di nuovo “pronto a correre”... Oltre a ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questo lungo viaggio, voglio dedicare il mio simbolico scudetto al mio compagno di radio ed amico Christian che presto convolerà a nozze con la sua Elena. A loro auguro di saper

scalare insieme le salite più dure e di godersi le discese più emozionanti della vita.

Massimiliano Destro

Le nostre rubricheLUNEDI

10.00 “Maria Maestra di Speranza” a cura del Centro Mariano; 11.00 “Insieme per pregare” a cura dell’Apo-stolato della Preghiera con Anna Cecchetto; 11.40 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 17.05 “Librando, libri in volo” con Dante Cerati; 18.20 “Ponte Radio”, a cura di Roberto Giannese; 21.15 “Radio Volontariato” a cura del Centro Servizi di Volontariato di Rovigo, con Francesco Casoni.

MARTEDI 10.00 “Polesine Coast to

coast” 11.00 “ArabRovigo” rubrica interculturale a cura dell’associazione Casa Marocco, in studio Dounia e Valentina; 18.20 “Sulle ali di Maria Bolognesi”, a cura del Centro Maria Bolognesi; 21.30 “Ponte Radio” ;

MERCOLEDI10.00 “Insieme per prega-

re” a cura di Anna Cecchetto; 17.05 “Sulle aldi di Maria Bolognesi”; 18.20 “Con gli ultimi” a cura di Giovanni Dainese; 21.15 “Polesine Coast to coast”;

GIOVEDI 10.00 “Voce Francescana”

a cura del Ordine Francescano Secolare del Polesine;

11.00 “Librando, libri in volo” con Dante Cerati; 17.05 “Polesine coast to coast” 18.20 “Radio Volontariato” a cura del CSV di Rovigo;

21.30 “ArabRovigo” ru-brica interculturale a cura dell’associazione Casa Marocco

VENERDI 10.00 “Maria Maestra

di Speranza”” a cura del Centro Mariano; 11.00 “Radio Volontariato” ; 17.05 “ArabRovigo” a cura dell’As-sociazione Casa Marocco; 18.20 “Ponte Radio”, 21.30 “Per un pugno di film”; 22.30 “Polesine Coast to coast”

SABATO 10.00 “Voce Francescana”

11.00 “Tra le braccia di Maria Bolognesi”; 11.30 “Con gli ultimi”; 17.05 “Insieme per pregare”; 17.40 “Librando” 18.20 “Buona Domenica”, ri-flessioni e commenti per la do-menica a cura di Don Bruno; 21.30 “Per un pugno di film” ;

DOMENICA 10.00 “Insieme per prega-

re”; 11.00 “Voce Francescana”; 16.30 “Buona Domenica”; 17.40 “Per un pugno di film”; 22.00 “Sulle ali di Maria Bolognesi”, a cura del Centro Studi Maria Bolognesi.

DAL LUNEDI’ AL VENERDI’

9.30 e 20.45 “Dall’alba al tramonto”, a cura di don Bruno Cappato;

8.30, 12.10, 20.00, 23.00 “La radio informa” con Roberto Giannese;

19.00 Santa Messa in di-retta dal Duomo di Rovigo;

12.15 e 20.15 “Rassegna stampa ecclesiale” a cura di Enzo Costa.

22.00 Preghiera della sera.

Quando?

Questa settimana è in onda la seconda puntata di Polesine Coast to coast, la nuova rubrica in onda sulle nostre frequenze, condot-ta dai giovani per i giova-ni. Questa volta Thomas Paparella e Alberto Boldrini, conduttori, coadiuvati in re-gia da Enrico De Stefani e da Davide Trevisan, ospita-no in studio Silvia e Marta (nella foto in basso) della par-rocchia di Borsea, che hanno vissuto l’esperienza della GMG di Rio de Janeiro 2013. Esperienza che in questi mesi hanno già avuto modo di rac-contare in alcune parrocchie, come quella di Adria e di Lusia e che sono disponibili a presentare anche in altre par-rocchie che dovessero richie-derla. Loro facevano parte di un gruppo di ragazzi che sono stati accompagnati da

don Fabio Finotello. Marta ha 27 anni e lavora come farmacista. Silvia ha invece 19 anni e si è appena iscrit-ta all’Università. Agli ascol-tatori di Radio Kolbe hanno proposto l’inno della GMG 2013. Rio è stata per Marta la quarta GMG, mentre Silvia era alla sua prima Giornata della gioventù. «Eravamo circa 3milioni e mezzo di ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo- ha detto Marta - è stato bellissimo. Un po’ faticoso ma il sacrificio è stato ripagato ampiamente. Papa Francesco è molto vi-cino ai giovani ed ha saputo coinvolgerci e ci ha invitato a non avere paura di testimo-niare la nostra fede».

Sul blog di Radio Kolbe è possibile ascoltare la puntata e vedere altre foto della simpati-ca intervista a Marta e Silvia

Quando?

In onda ogni mar-tedì alle 10.00, il mer-coledì alle 21.15, il giovedì alle 17.05 e il venerdì alle 22.30

Ponte Radio è in onda ogni lunedì e venerdì alle 18.20 e il martedì alle 21.30

Associazione Nazionale  A.N.D.O.S. -  ONLUS

Donne Operate al SenoComitato Rovigo 

LILT- ONLUSLega Italiana per la

Lotta contro i TumoriSez. Prov. Rovigo

PROVINCIA DI ROVIGOAssessorato alle Politiche Socialie della Famiglia

D o n n e… i l s e n o d i p o iOTTOBRE ROSA 2013: mese internazionale della prevenzione del tumore al seno

In collaborazione con

INIZIATIVA RIENTRANTE IN “PROGETTI DI INNOVAZIONE SOCIALE 2013”

SOSTENUTI DAL CSV ROVIGO

PROGRAMMA DELL'OTTOBRE ROSA 2013: MESE INTERNAZIONALE DELLA PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO

Hanno collaborato all'iniziativa i Comuni di:

Rovigo, Adria, Ariano nel Polesine, Arquà Polesine, Badia Polesine, Bagnolo di Po,

Bergantino, Bosaro, Calto, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Castelnovo

Bariano, Ceneselli, Ceregnano, Corbola, Costa di Rovigo, Crespino, Ficarolo, Fiesso

Umbertiano, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Gaiba, Gavello, Ghiacciano con

Baruchella, Guarda Veneta, Lendinara, Loreo, Lusia, Melara, Occhiobello, Papozze,

Pettorazza Grimani, Pincara, Polesella, Pontecchio Polesine, Porto Tolle, Porto Viro,

Rosolina, Salara, San Bellino, San Martino di Venezze, Stienta, Taglio di Po, Trecenta,

Villadose, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Villanova Marchesana

SABATO 5 OTTOBRE ORE 18.00 - ROVIGO - PIAZZA MATTEOTTIINAUGURAZIONE DEL MESE ROSA

AMBULATORI PER VISITE SENOLOGICHE GRATUITE

Numero unico di riferimento telefonico 0425.701101

Rovigo:  c/o Rovigo Medica (Via L. Einaudi 80 - Area Tosi) - Ogni Sabato di Ottobre h 9.00 - 13.00

Occhiobello: c/o Casa Di Cura Santa Maria Maddalena - Via Gorizia, 2

Ogni Giovedì di Ottobre h 15.20 - 17.40 - (Prenotazioni al n. 0425/768411)

Porto Viro:  c/o CASA DI CURA MADONNA DELLA SALUTE - Via N. Badaloni, 25

Sabato 26 Ottobre h 8,00 - 13,00

(Prenotazione al numero telefonico 0425-701101) - E’ possibile effettuare oltre alla visita anche l’ecografia

Rosolina:  c/o Sede ANDOS (Palazzetto dello Sport via Don G. Sambo 9) - Ogni Sabato di Ottobre 9.30 - 14.00

Saluto delle Autorità

Introduce:MARINELLA MANTOVANI, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Rovigo

Interventi:FLORI DEGRASSI, Presidente Nazionale A.N.D.O.S. ONLUS FRANCESCO SCHITULLI, Presidente Nazionale LILT

PREMIAZIONE DEL CONCORSO: “ Trova lo slogan, salva una vita”

Cerimonia di accensione delle luci rosa

Intramezzi musicali:Milena Fusetto: voce - Antonio Roman: chitarra - Gildo Turolla: violino

IN CASO DI MALTEMPO LA MANIFESTAZIONE SI TERRA' PRESSO LA SALACONSIGLIO DELLA PROVINCIA DI ROVIGO Via Celio, 10

CALENDARIO DELLE  INIZIATIVEGIOVEDÌ 10 OTTOBRE ORE 20.45 PETTORAZZA GRIMANI Sala Consiglio“PREVENIRE E'...UNA PASSEGGIATA”Relatori:ENRICO DI MAMBRO, Direttore Dipartimento Materno Infantile Az. ULSS 19MONICA CIBIN, Dietista Servizio Igiene  Alimenti e Nutrizione Az. ULSS 19GIOVANNA PREVITALI, Istruttrice SINW gruppo Nordic Walking SmileCoordina:ITALIA CONFORTI, Presidente Commissione Pari Opportunità del Comune

GIOVEDÌ 10 OTTOBRE ORE 20.45 PORTO TOLLE Sala Consiglio “IL PERCORSO TERAPEUTICO NELLA CURA DEL TUMORE AL SENO:DALLA DIAGNOSI AL REINSERIMENTO” Relatori:ANDREA SARTORI, Primario di Chirurgia Casa di Cura Madonna della Salute di Porto ViroFRANCESCO CENTANNI, Primario di Radiologia Casa di Cura Madonna della Salute di Porto ViroSANDRA DEL COL, Responsabile Settore Riabilitativo Fisico A.N.D.O.S. RovigoCoordina:LEONARDA  IELASI, Assessore ai Servizi Sociali

VENERDÌ 11 OTTOBRE   ORE 20.45 FRATTA POLESINE Villa Badoer“AMARSI ANCORA OLTRE IL TUMORE:UNA DONNA, IL SUO PARTNER E UN RAPPORTOCHE SUPERA IL CAMBIAMENTO”Relatori:DON RENZO PEGORARO, Direttore Fondazione Lanza, Padova - Pontificia Accademia per la Vita, Roma KATIA MAGNANI, Psicologo Psicoterapeuta Dipartimento Salute Mentale Az. ULSS 18CLAUDIA E FRANCO, Luci ed ombre dell’amoreCoordina:CESARE STELLA, Poeta e scrittore

GIOVEDÌ 17 OTTOBRE ORE 20.45 COSTA DI ROVIGO Biblioteca Comunale"STILI  DI VITA: PASSAPORTO PER LA PREVENZIONE"Relatori:SILVIA TOSO, Medico Dirigente Referente Servizio di Oncologia Az. ULSS 19MARIA CHIARA PAVARIN, Dirigente Medico SOS Igiene e Sanità Pubblica ULSS 18FIORELLA COSTA, Dirigente Medico Responsabile SOS Igiene Alimenti e Nutrizione Az. ULSS 18Coordina:CHIARA BOARETTO, Assessore ai Sevizi Socio Sanitari

VENERDÌ 18 OTTOBRE ORE 20.45 TRECENTA Sala Incontri dell’Ostello di Sariano “CURARE E PRENDERSI CURA:IL PERCORSO ASSISTENZIALE PER LA DONNA OPERATA AL SENO”Relatori:ENZO FACCI, Primario Chirurgia Generale SOC Trecenta Az. ULSS 18 KATIA MAGNANI, Psicologo Psicoterapeuta Dipartimento Salute Mentale Az. ULSS 18 SANDRA DEL COL, Responsabile Settore Riabilitativo Fisico A.N.D.O.S. RovigoCoordina:MATTEO TEGAZZINI, Vice Sindaco

SABATO 19 OTTOBRE ORE 17.30 ADRIA Museo Archeologico Sala Conferenze“UNA SPINTA PER RITROVARE IL SORRISO”Presentazione del libro “Nordic Walking - Gioia di vivere”a cura dell'autrice Maria Grazia PastoreRelatori:LAURA BELTRAME, Psicologa Psicoterapeuta collaboratrice Az. ULSS 19MONICA CIBIN, Dietista Servizio Igiene  Alimenti e Nutrizione Az. ULSS 19Coordina:PATRIZIA OSTI, Assessore alle Pari Opportunità

ore 15.00 P.le A. Mario Camminata con guida per le vie del centro

GIOVEDÌ 24 OTTOBRE ORE 20.45 FIESSO UMBERTIANOSala Polivalente Falcone e Borsellino“IL TUMORE DELLA MAMMELLA E L'ONCOLOGO MEDICO”Relatori:FELICE PASINI, Direttore Dipartimento Oncologico Az. ULSS 18KATIA MAGNANI, Psicologo Psicoterapeuta Dipartimento Salute Mentale Az. ULSS 18LORENZA GALLO, Direttore SOC Igiene e Sanità Pubblica Az. ULSS 18Coordina:SONIA BIANCHINI, Assessore ai Servizi Sociali e alla Sanità

VENERDÌ 25 OTTOBRE ORE 20.45 ARIANO NEL POLESINE Sala Consiglio“LA RIVOLUZIONE CULTURALE E TERAPEUTICANELLA CURA DEL TUMORE AL SENO”Relatori:DANIELA PRANDO, Dirigente Medico di 2° livello Chirurgia Generale Az. ULSS 19GRAZIELLA VIRDIS, Dirigente Radioterapia SOC Rovigo Az. ULSS 18ANNA MARIA CAVALLARI MONESI, Presidente ANDOS Comitato di Rovigo Coordina:MARINELLA MANTOVANI, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Rovigo

GIOVEDÌ 7 NOVEMBRE ORE 20.45 BADIA POLESINE Abbazia Vangadizza Sala Soffiantini"OTTOBRE ROSA ... MA NON SOLO"Relatori:GIORGIO CREPALDI, Consigliere LILT, Medico Dirigente Struttura Complessa Oncologica Az. ULSS 18KATIA MAGNANI, Psicologo Psicoterapeuta Dipartimento Salute Mentale Az. ULSS 18 Testimonianza:MARIA GRAZIA PASTORE, Maestra SINW del gruppo Nordic Walking SmileCoordina:IDANA CASAROTTO, Assessore alla Cultura

VENERDÌ 8 NOVEMBRE ORE 20.45 ARQUA' POLESINE Sala Polivalente Barchesse“IL VALORE DELLA FERTILITÀ OLTRE LA GUARIGIONE”Relatori:ENZO FACCI, Primario Chirurgia Generale SOC Trecenta Az. ULSS 18GRAZIELLA VIRDIS, Dirigente Radioterapia SOC Rovigo Az. ULSS 18PIETRO CATAPANO, Primario Ostetricia e Ginecologia e Direttore Dipartimento Materno Infantile Ospedale di LegnagoANNALISA DE GRANDIS, Consigliere ANDOS Comitato di RovigoCoordina:CLAUDIO ROSA, Sindaco 

SABATO 9 NOVEMBRE ORE 16.00 Sala Consiliare della Provincia Cerimonia di chiusura“LA STORIA DI CHIARA”    Presentazione rapporto visite senologiche effettuate nel mese di ottobre 2013a cura dei medici del comitato scientifico dell’ANDOS di Rovigo:Relatori:FRANCESCO CENTANNI, RadiologoFABIO DE GRANDIS, Chirurgo Senologo  GIOVANNA PASTORE, Radioterapia e Radiologia Senologica FRANCESCO PELLEGRINI, Chirurgo SenologoANDREA SARTORI,  Chirurgo Senologo Coordina:MARINELLA MANTOVANI, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di RovigoIntramezzo musicale a cura del M° ROBERTO BEVILACQUA, Associazione “L'Artificio” di Este

LUNEDÌ 28 OTTOBRE ORE 9.30 LENDINARAc/o Associazione Casa Marocco Via L. Fava, 17UNA “CAREZZA” DIVERSA SALVA LA VITAVisite senologiche e colloqui informativi sul tumore al senoFABIO DE GRANDIS, Direttore Scientifico Comitato ANDOS di Rovigo TESTIMONIAL

EVENTI OLTRE L’OTTOBRE ROSASABATO 1 FEBBRAIO - CONCERTO PER LA VITA

SABATO 8 MARZO - UNA “CAREZZA” DIVERSA SALVA LA VITAVisite senologiche, controlli ecografici  e colloqui informativi sul tumore al seno

Calto - Ficarolo - Occhiobello (Casa di Cura Santa Maria Maddalena)Rovigo (Rovigo Medica) – Porto Viro (Casa di Cura Madonna della Salute) – Rosolina (Sede ANDOS)

INFO: 0425-701101

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ROVIGO 91.2 e 94.5

KOLBE

Jacopo Mercuriati 3°D

Tocca al mio seno: Tocca a tutti noi!

Slogan vincitore del CONCORSO “TROVA LO SLOGAN, SALVA UNA VITA”

e con il patrocinio della 

Regione del Veneto

ROVIGO MEDICA

CASA DI CURASANTA MARIA MADDALENA - Occhiobello

CASA DI CURAMADONNA DELLA SALUTE - Porto Viro

ARCI SOLIDARIETÀ - Rovigo

SAN VINCENZO DE PAOLI - Rovigo

AUSER PROVINCIALE - Rovigo

FIDAS PADOS Adria

NORDIC WALKING SMILE

ASSOCIAZIONE CASA MAROCCO - Lendinara

In collaborazione con

Una campagna importanteAnche Radio Kolbe e La Settimana tra i partner

Polesine Coast to Coast

La nostra GMG a Rio Ospiti Marta e Silvia della Parrocchia di Borsea

Page 16: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

16 la Settimana domenica 29 settembre 2013rubricheOrari Sante MesseAdria

Adria-Cattedrale: Festive 7.30 - 9.15 - 10.30 - 12.00 - 19.00; Feria-li: 7.30 - 8.30 - 19.00; Prefestiva 19.00.Casa di Riposo: 17.00.Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Pre-festiva 18.00.Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 - 18.30; Prefe-stiva: 19.00.S. Vigilio: Festive: 8.00 - 10.00; Prefestive: 18.30.

Rovigo

Duomo Concattedrale: Festive: 7,00- 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 7.00 - 8.00 - 10.00 - 19.00SS. Francesco e Giustina: Festi-ve: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 - 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato)Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 7.00 - 19.00Maria SS.ma Madre di Dio (del-

le Rose): Festive: 8.30 - 10.30 - 12.00 - 19.00 - Feriali: 8.30 - 19.00S. Bartolomeo Apostolo: Festi-ve: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 19.00 - Feriali: 8.30 - 19.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45)S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 - 17. Prefestiva: 17 - Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 18).S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.30. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00Centro Mariano: Festiva: 10.00 - Feriale: 7.30S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00 - Feriali: 8.00 - 18.30 Cappuccini: Domenicale e festi-vo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 - Feriale: ore 9.00 - 17.00.S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato)Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30.Ancelle della SS.ma Trinità: Fe-stiva 8.30 - Feriale: 7.30.

La mia GMGCarissimi

fratelli e so-relle, pace e bene

S o n o una terziaria francescana. A causa di un po’ di mal di schiena sono costretta a restare a casa seduta. Cosi comodamen-te in poltrona ho partecipa-to, attraver-so la tv, alla XXVIII Giornata Mondiale del-la Gioventù che si è tenuta a Rio De Janeiro nello scorso mese di luglio. Penso che sia il caso di dire la Settimana della Gioven-tù, come ha detto il nostro ama-to Papa Francesco. Anagrafica-mente non sono giovane, ma nel cuore sono una ragazzina, ho tanta gioia, ed è per questo che volevo condividere con tut-ti voi un pochino di quello che

ho sentito e visto per televisione. Premetto che sono innamo-rata di questo grande Papa, che proprio come S. Francesco, il nostro Serafico maestro nella fede, ama l’umiltà, la povertà

e per questo gli è appropriato il nome che ha scelto: Francesco. Nel vedere questa grande marea di giova-ni( circa 3 milioni), ascoltando le loro testimonianze di come, uscendo dalla droga, hanno scoperto ‘amore di Gesù, di come uscendo dalla dipendenza dell’alcol hanno trovato l’abbraccio di Gesù, non mi vergogno dire che ho pianto. Ragazzi di famiglie disastrate han-no trovato la famiglia che cercavano nella loro Chiesa locale. Le parole del Santo Padre sono state semplici, ma di una profondità disarmante. Ci ha richiamati ricordandoci, molto paternamente, che abbiamo di-menticato la parola solidarietà, come fosse una pa-rolaccia da non pronunciare e tanto meno da mettere in pratica. Papa Francesco parlava ai Giovani, ma at-traverso loro parlava a tutti, anche a noi che siamo

nonni. Ci esortava ad essere pietre vive, essere missionari con i fratelli che ci tendono la mano, ma soprat-tutto essere missionari nelle nostre famiglie. Egli ha ribadito più volte che dobbiamo essere cristiani gio-iosi, perché un cristiano triste è un cattivo cristiano e con la tristezza addosso non possiamo trasmettere l’amore di Gesù. Ho pensato subi-to a San Francesco quando prega:” Signore fa di me uno strumento della tua pace, dov’è odio che io porti l’amore”. Fratelli, sforzia-moci nell’aprire i nostri occhi per vedere i bisogni di chi ha meno di noi, nell’aprire le nostre brac-

cia per abbracciare chi si sente solo, emarginato, bisognoso di affetto. Mettia-moci a servizio del nostro prossimo. Trasformiamoci in buoni samaritani ogni giorno. Spor-chiamoci le mani per Gesù, non sot-terriamo i talenti che Dio ha messo a nostra disposizione, facciamoli fruttare e in cambio avremo la gioia eterna.

Che il Signore ci doni la sua pace.

Oriana

- CHE COS’È IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA?E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile.- CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO AIUTO ALLA VITA?Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni

donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema- CHI C’È AL CENTRO AIUTO ALLA VITA? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità.

ROVIGO• -VicoloCAMPANA,1TEL.042527779Orari:LunedìeMartedì16-18;Mercoledì10-12;Venerdì10-12

ADRIA• -P.ttaCAMPANILE,11TEL.0426900040Orari:Martedì,MercoledìeGiovedìdalleore9.30alle11.30

TRECENTA•C/OOSPEDALESANLUCAtuttiiMercoledìdalleore9,30alle11,30

C/OTORRECIVICAPiazzaGaribaldi-TrecentailGiovedìdalleore15alle17

C/OUfficioEPACA–ViaG.Garibaldi•CASTELMASSA -2°Mercoledìdiognimesedalleore15alle17

CentrodiRaccoltaExScuolediRunzi–•BagnolodiPo-2°Domenicaeultimadiognimesedalleore15alle17

S.O.S.VITANUMEROVERDE800.813000

Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita

ma superando le difficoltà

Con il passaggio equinoziale del 21 settembre u.s. siamo entrati nella terza stagione dell’anno. E’ la stagione che con le raccolte chiude il ciclo iniziato in primavera con le semine. C’è di tutto, dalle colture erbacee a pieno campo, all’uva, ai frutti e verdure di ogni sorte che alla maturità esprimono il massi-mo dei sapori, colori, aromi.

Queste sono le credenziali con le quali l’autunno si presenta nel nostro emisfero, il boreale, mentre nell’altro, l’australe, con le stagioni invertite le cose si capovolgono: là si semina e qui si raccoglie.

E’ già tempo di fare le prime caute previsioni a livello mondiale sulle dispo-nibilità di cibo per i sette miliardi di boc-che che ogni giorno e per tre volte occorre saziare. Le previsioni, in quanto tali, indi-cano una linea di tendenza nell’evolversi di un determinato fenomeno come inse-gnano quelle relative al tempo meteorolo-gico per cui, nel prosieguo, sono soggette ad essere continuamente riviste. I dati che esprimono le probabili quantità di derra-te disponibili nel tempo costituiscono le

basi sulle quali formare il loro prezzo di mercato e permettono agli speculatori di operare nel gioco della domanda- offerta. Questo meccanismo giustifica l’altalena delle quotazioni. E’ sempre stato così e lo sarà fino a che c’è chi produce per vende-re e chi compra per necessità.

A livello mondiale gli istituti che for-mulano queste previsioni hanno come punto di riferimento la FAO (organo delle Nazioni Unite per l’ agricoltura e l’alimen-tazione con sede a Roma) compresi quelli

che le attuano con scopo più commer-ciale che fanno capo anche alla Borsa Merci di Chicago. Una variazione degli indici di pochi valori con i quali sono valutate le quantità disponibi-li delle materie alimentari nel futuro prossimo provocano sul mercato no-tevoli ripercussioni nelle quotazioni. In questo ambito i produttori singolar-mente considerati sono fuori-gioco. Il manico lo detengono i grandi specu-latori che, rischiando pure loro (ma relativamente), mantengono in tensio-ne il commercio mondiale. Rischiano perché scommettano sul futuro di una

produzione, quale quella agroalimentare, nella quale confluiscono e s’intrecciano entità variabili in continua evoluzione in grado di scompaginare tutto a cominciare dagli effetti meteorologici – spesso deter-minanti - a quelli finanziari che spaziano nel mondo delle materie prime e che si ri-flettono negli ambiti politici che presiedo-no le relazioni fra gli Stati. Questioni com-plesse che regolano il destino dell’umano operare. Alla prossima.

Orazio Cappellari

In campagna

Siamo entrati in autunno

Taunotizie

angolo francescanoa cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine

Farmacie di turnoFarmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo

nella settimana dal 29 settembre al 5 ottobre 2013

Domenica 29 - S. Pio X Via Amendola,15 Rovigo.Lunedì 30 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine.Martedì 1 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare.Mercoledì 2 - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo; “La Feni-ce”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani.Giovedì 3 - Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo; dr. Lo Curzio, Sarzano.Venerdì 4 - S. Bortolo, P.zza S.Bartolomeo, 28 Rovigo; S. Giovanni - Grignano Polesine.Sabato 5 - dr. Dian, Corso del Popolo, 284 Rovigo; pomeriggio: Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine.

Si è tenuta la Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 19 presso la sala riunioni della Direzione generale dell’ospedale civile di Adria.

All’ordine del giorno: Comunicazioni della Presidente, Verbali seduta precedente, Progetto Gong Smart City, Indicazione della Con-ferenza per il Revisore dei conti, Nomina del Vicepresidente della Conferenza. Erano presenti, oltre alla Presidente della Conferenza, prof.ssa Marina Bovolenta, anche il Direttore generale, dr Pietro Gi-rardi, e il Direttore dei Servizi Sociali, dr Mario Castagnini.

In apertura è stato dato spazio ai rappresentanti di una ditta di servizi telematici per la presentazione del Progetto Gong Smart City, di grande interesse per le pubbliche amministrazioni nell’ambito della comunicazione interattiva con la popolazione tramite telefoni cellulari senza costi; con questo progetto i 10 comuni della 19 potran-no formare con l’ULSS un pull per comunicare al meglio con i 74.000 abitanti del territorio . E’ intervenuto quindi, in rappresentanza della Cooperazione sociale e della Provincia di Rovigo, il dr. Brunello che ha illustrato il Progetto “Polesine Inclusivo” con il quale gli Enti della provincia parteciperanno al Bando per la realizzazione di Azioni In-tegrate di Coesione Territoriale (AICT) – DDR n. 550 del 05.08.2013, utile per inserire in ambito lavorativo cittadini svantaggiati in colla-borazione con la Direzione Servizi Sociali.

Sempre nell’ambito delle comunicazioni preliminari, la Presiden-te, prof.ssa Bovolenta, insieme con il Direttore, dr Girardi, hanno fis-sato per venerdì p.v. alle ore 15.30 la periodica Conferenza dei Servizi , che tratterà delle novità nell’organizzazione dei servizi ospedalieri e socio-sanitari per gli utenti e delle nuove schede ospedaliere territo-riali, che proprio in questi giorni stanno per essere definite dalla Re-gione Veneto. Sarà l’occasione istituzionale per chiarire la condizione in cui si troveranno i vari servizi ridisegnati dal Piano socio-sanitario ed in particolare quelli antidiabetici, oggetto di interpellanza da par-te dell’Associazione Diabetici Polesani; sarà anche un momento per delineare linee comportamentali concordate, così come di consueto durante queste Conferenze dei servizi.

La Conferenza dei Sindaci ha quindi proceduto nell’odg , confer-mando la dssa Daniela Falconi per il Collegio dei Revisori e nomi-nando a Vicepresidente della Conferenza il sindaco di Adria, Mas-simo Barbujani, che ha così sostituito la precedente vicepresidente Silvana Mantovani dopo il rinnovo dell’Amministrazione comunale di Porto Tolle.

Adria - Ospedale Civile

La Conferenzadei Sindaci dell’Ulss 19

Page 17: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

Continua a mietere succes-si e riconoscimenti, la giovane orchestra del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo, sabato 21 settembre 2013 si è esibita nel-lo splendido e monumentale duomo di Santa Tecla di Este nel padovano.

Un edificio risale ai pri-mi anni del 1700; imponente l’interno a pianta ellittica che accoglie diverse opere d’arte pittorica e sculture, tra queste una grande tela, splendida e famosa - opera del Tiepolo - collocata nell’abside, raffigura Santa Tecla che libera Este dal-la peste.

L’Orchestra giovanile com-posta da sessanta elementi tra gli 11 e i 18 anni, è diretta dal maestro Luca Paccagnella, che ne è il fondatore e l’anima del gruppo, interpretando musi-che impegnative e coinvolgen-ti come West Side Story Suite scritta dal compositore ameri-cano scomparso solo qualche anno fa, L. Bernstein o la tra-volgente Conga del Fuego di A. Marquez. Il pubblico è stato letteralmente affascinato dalla freschezza di questo gruppo di giovanissimi che hanno sa-puto emozionare e divertire. Il programma che abbraccia tre secoli di musica, iniziava con la Sarabanda di G. F. Haendel proseguendo con Charpentier, Holst, Janacek, Musorgskij, Gounod, Saint-Saens con Rondò capriccioso op. 28 ese-guito in modo impeccabile dalla giovane violinista Elisa Spremulli già vincitrice di vari concorsi nazionali, Šostakovič, Caikowsky e Strauss. Il pub-

blico numeroso ha richiesto con lunghi e calorosi applausi il bis ed è stato subito rapito e avvolto dalla dolce melodia di “Signore delle cime” di B. De Marzi, così come nel secondo bis è stato travolto da un rit-mo frenetico e incalzante con la musica dal film “I pirati dei Caraibi”.

Grande e infaticabile il la-voro del Maestro Paccagnella e della Prof.ssa Daniela Borgato che credono in questi giovani musicisti, nelle loro capacità e potenzialità. Al concerto erano

presenti diverse personalità del mondo politico e istituzionale tra queste il sindaco di Este e il Presidente del Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo prof. Fausto Merchiori, che nel suo saluto si è detto meravigliato dalla bravura e dalla crescita del gruppo, ha perciò ringra-ziato il maestro Paccagnella e la prof. Borgato e le famiglie che sostengono e accompagnano questi giovani nel vivere que-sta bellissima esperienza che è la musica.

s.r.

17la Settimanadomenica 29 settembre 2013 cultura

Aderendo all’invito rivolto-gli dalla Biblioteca Comunale di Adria, S.E. il Vescovo Soravito ha tenuto la settima-na scorsa al Circolo Unione un’ampia relazione sull’encicli-ca giovannea “Pacem in terris”, promulgata dal “Papa Buono” l’11 aprile 1963, a meno di due mesi dalla sua scompar-sa. In apertura dell’incontro il Responsabile della Biblioteca prof. Livio Crepaldi ha fat-to gli onori di casa all’illustre Relatore precisando che l’ini-ziativa è stata adottata in colla-borazione con la Biblioteca del Seminario Vescovile di Rovigo e la Biblioteca Capitolare della Cattedrale di Adria. Il Sindaco Massimo Barbuiani ha recato il saluto della città.

Il Vescovo ha svolto una prima parte del suo intervento richiamando le tappe salienti della vita di Papa Giovanni e dando alcune linee interpre-tative della prima Enciclica, di straordinario rilievo dot-trinale e pastorale, “Mater et Magistra”. E’ passato poi al tema principale dell’incontro, cioè all’Enciclica “Pacem in ter-ris”.

I contenuti dell’enciclica, ha esordito il Vescovo, sono ancor oggi attuali, come rimangono attuali per l’intera umanità gli insegnamenti di Papa Giovanni XXIII. E’ la prima volta che un Pontefice, oltre che alla gerar-chia cattolica e quindi ai fede-li, si rivolge “a tutti gli uomini di buona volontà” credenti e non credenti. Questo perché la Chiesa deve guardare ad un mondo senza confini, senza

“muri” né “blocchi”. Quando vide la luce la

“Pacem in terris” (che non significa pace sulla terra, ma “pace tra le terre, al plurale, in-tendendo con questo concordia tra Stati, popoli e comunità), ha proseguito il Presule, il mondo era diviso in due blocchi.

L’Oriente era infiammato dalla guerra in Vietnam ed in altri luoghi. L’Africa e l’Ame-rica Latina erano percorsi da pericolosi conflitti e tensioni. Sul mondo intero incombe-va l’angoscia dello scontro nucleare. Da questo stato di cose prende quindi spunto l’accorato invito al dialogo del Pontefice: “Cerchino, tutte le nazioni, tutte le comunità po-litiche, il dialogo, il negoziato”. Tutti sono impegnati dalle pa-role del Pontefice a ricercare ciò che unisce, tralasciando ciò che divide.

Entrando più nel dettaglio dell’ultima lettera enciclica pubblicata da Giovanni XXIII, mons. Soravito ha spiegato che il cammino della pace tracciato dal Pontefice con la Pacem in terris si fonda su quattro pun-ti fondamentali: la centralità della persona con i suoi diritti inviolabili, ma anche con i suoi doveri; il bene comune da per-seguire e realizzare in ogni am-bito del mondo; il fondamento morale della politica; la forza della ragione illuminata dalla fede.

Non solo propositi quindi, ma proposte concrete da rea-lizzare. Non progetti politici ma indicazione di valori etici da rispettare e salvaguarda-

re. Entrando nello specifico il Vescovo ha spiegato che pri-ma ancora di essere un inno alla pace, le parole dell’encicli-ca sono un inno alla persona umana, ai suoi diritti e doveri, alla sua dignità.

“La dignità della persona umana è il fondamento della pace” è l’affermazione più ri-corrente nella “Pacem in terris”. I diritti della persona umana provengono direttamente da Dio, ha ribadito, e questo rende ancor più necessaria e urgente la ricerca della pace. Perseguire la pace significa saper accoglie-re il messaggio evangelico che esorta tutti gli uomini di buo-na volontà a relazionarsi tra loro ponendosi alla ricerca del bene comune. L’ordine voluto da Dio – ha detto il Vescovo – è l’accettazione della diversità dell’altro.

Bisogna accettarsi nella diversità leggendo i segni dei tempi, come indica il messag-gio evangelico che invita a guardare il futuro con gli occhi della fede. E’ seguita un’ampia discussione con gli interven-ti, tra gli altri, del dott. Mario Barbuiani, della prof.ssa Maria Teresa Mancini e del redattore di queste note.

Nel concludere l’incontro molto partecipato da perso-ne di varia espressione Mons. Soravito ha voluto ancora una volta sottolineare la validità delle indicazioni pastorali di Giovanni XXIII nel contesto at-tuale ribadendo la necessità di ricercare la pace con il negozia-to, mai con le armi.

Aldo Rondina

La Biblioteca comunale, dopo il brillante e rigoroso intervento del vescovo dio-cesano mons. Lucio Soravito de Franceschi per celebrare il 50° anniversario dell’Enci-clica Pacem in terris del papa Giovanni XXIII, propone una serie di altri incontri culturali in ambito storico-filosofico a ricordo di grandi eventi sotto il titolo generale di “Religione, morale, politica”.

Si inizia lunedì 30 settem-bre al Circolo Unione (Teatro comunale) alle ore 17.30 col ricordo del 1700° anniversa-rio dell’Editto di Milano de-gli Imperatori Costantino e Licinio (anno 313. d. C.). Anche ad Adria, dunque, come in tan-te altre città non solo italiane, si presenta la storica decisione di riconoscere ai Cristiani la li-bertà di seguire e manifestare liberamente la loro fede. Infatti dopo le drammatiche perse-cuzioni dei secoli precedenti (ultime quelle di Diocleziano) giunge il riconoscimento di un diritto fondamentale delle per-sone di poter professare pub-blicamente la fede religiosa di libera scelta.

Si tratta certo di un traguar-do importante anche se ancora provvisorio dal momento che seguiranno stagioni di rinno-vata persecuzione o di con-traddizione come l’Editto di Tessalonica di Teodosio del 27 febbraio 380 d.C. con l’apertu-ra di una nuova fase di intol-leranza e persecuzioni questa volta a danno di chi fosse se-guace di fedi diverse da quella cristiana.Sul tema della libertà religiosa dell’Editto di Milano ci saranno lunedì 30 p.v. due interventi, uno di sintesi stori-ca del contesto in cui il provve-dimento è stato emanato, uno di comprensione dello sfondo del pensiero filosofico tardo-antico, che può spiegare il nuo-vo clima di tolleranza religio-sa.Il prof. Giuseppe Pastega, già preside del Liceo classico “Carlo Bocchi”, introdurrà la ri-flessione storica presentando la situazione dell’Impero romano tra il terzo e quarto secolo dopo Cristo in un periodo di grandi lotte tra concorrenti alla guida dello Stato ormai in chiara fase di divisioni e di trasformazio-ne verso la decadenza finale del secolo successivo almeno per ciò che riguarda l’impero d’Occidente.La prof.ssa Maria Grazia Crepaldi, docente di storia della filosofia tardo-antica presso l’Università di Padova, recherà il suo contri-buto specifico in ambito filoso-fico. La docente richiamerà in particolare la figura di Eusebio di Cesarea, pensatore cristiano

vissuto tra il III e il IV secolo, principale interprete della figu-ra di Costantino attorno al qua-le egli elabora una vera e pro-pria teologia politica.I Lunedì della Biblioteca proseguiranno poi per tutto il mese di ottobre col ricordo di altri significativi

anniversari che interesseran-no Machiavelli, D’Annunzio, Manzoni e Marx.La Biblioteca comunale continua quindi ad offrire occasioni di alto conte-nuto culturale avvalendosi di prestigiosi studiosi delle diver-se discipline.

Adria – In occasione del 50° anniversario dell’enciclica

L’attualità della “Pacem in Terris”

Ribadita dal Vescovo Lucio

Adria - Biblioteca comunale

L’editto di MilanoI grandi anniversari

Orchestra giovanile del Venezze diretta dal m.o Luca Paccagnella

Concerto a S. Tecla Duomo di Este

Adria - Teatro Ferrini di Adria

Festa per la prof. Bilikova del BuzzollaSi è svolto domenica 15 set-

tembre, al Teatro “Ferrini” di Adria un concerto che ha visto come particolare protagonista la violinista Viera Bilikova Bozzato. La Professoressa Bilikova, docente presso il Conservatorio “Buzzolla” di Adria, è giunta ad un traguar-do importante della sua car-riera professionale: il termine del suo incarico per raggiunti limiti di servizio. Il concerto è stato quindi un modo per festeggiare la musicista, con una partecipazione notevole di allievi, ex-allievi, colleghi, amici, e semplici appassiona-ti, alcuni dei quali hanno pre-so parte attiva allo spettacolo. Di notevole rilievo le esecu-zioni di repertorio barocco, in cui la violinista ha anche

eseguito parti solistiche sia con il violino che con la viola d’amore, sua grande passione da molti anni. Tra ricordi di chi la conosce da molto tem-po e auguri di una lunga car-riera oltre il Conservatorio, l’atmosfera è stata gioiosa e

commovente al tempo stesso, come si conviene a chi vive la musica non solo come pro-fessione ma principalmente come passione e compagna di vita. Lunghi applausi e nume-rosi omaggi hanno concluso il concerto.

Un libro di M. Cecilia Visentin

Maria nell’arte del Rinascimento“La faccia ch’a Cristo più si somiglia”

Da sempre la passione per il bello è stata una delle molle che hanno fatto vivere con gioia le stagio-ni della vita a M. Cecilia Visentin.

La famiglia, la parrocchia e la con-gregazione religio-sa sono stati spazi e momenti favore-voli per coltivare la sua passione.

Gesù, l’amico e lo sposo, è per defi-nizione profetica, il “più bello tra i figli dell’uomo” e l’ha spinta e la spinge, a sostare, ammira-re e contemplare quanto gli uomini e le donne, sanno cogliere della bel-lezza che ci circon-da.

L’incanto delle creature che diviene ispirazione, forza e ge-nialità per concretizzare nella pietra o nel colore, quanto è per-cepito prima e generato poi e fatto divenire capolavoro d’arte.

Già nella tesi di laurea “La pietà mariana nella Milano del rinascimento” edita nel 1995, di suor M. Cecilia Visentin, pre-annunciava la sua presente ricerca.

L’insegnamento nella capitale lombarda e di seguito in quello universitario, le hanno creato lo spazio e l’occasione per concepire e realizzare la presente pubblicazione: “Maria nell’arte del Rinascimento”.

Lo stesso vivere nelle case della Congregazione cui appar-tiene, le hanno offerto l’occasione propizia, per le 160 pagine dell’attuale fatica. Il lavoro e, per suor M. Cecilia Visentin, an-che il vivere in pienezza la spiritualità della Congregazione che a Maria fa riferimento, la favorisce per avere la ispirazione e il modello.

La Religiosa si pone sulla linea della Chiesa che Maria ma-dre di Dio, venera e lo fa anche attraverso i capolavori del ge-nere umano. L’arte ha riservato ampi spazi e numerose opere alla Madre del Signore. Proprio la vastità del campo, ha orien-tato la Religiosa a restringere la sua ricerca a un periodo ben preciso.Se in se soddisfa il lettore lo rende pure consapevole di aver visitato uno spicchio della molteplice produzione del genio italiano.

Personalmente ho gustato le opere di ciascuno degli ar-tisti presentati. Ho ammirato lo stile lineare e incisivo della Ricercatrice e l’attenzione gentile con cui li presenta al lettore.

E’ un libro che oltre a informare ingentilisce l’animo e lo conduce allo stupore e alla gioia interiore.

Gianni Azzi

Page 18: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

18 la Settimana domenica 29 settembre 2013caritas

Carità credibileQuale carità può rendere credibile la Chiesa? Nel mondo moderno così sensibile al senso dei diritti? Paolo VI intuì che la carità deve oggi caratterizzarsi non solo come espressione di solidarietà, ma anche come forza innovativa della società. Non bastava più l'assistenza: era necessario che la Chiesa presentasse una carità come “stimolo e completamento della giustizia”. Di qui, il particolare impegno della Caritas: educare la comunità non solo a “curare” gli effetti dei mali sociali, ma anche a rinnovare le cause delle povertà e delle emarginazioni. Un impegno che stimoli i credenti a sentirsi parte viva e responsabile dello Stato, a essere presenti sul territorio accanto agli uomini di buona volontà, per costruire leggi giuste, strutture adeguate, servizi che aiutino la comunità cristiana tutta ad essere coscienza critica della società alla luce del vangelo. In questa prospettiva di rinnovamento e di umanizzazione della società, la Chiesa non poteva limitarsi a predicare, ma doveva farsi carico di esprimere la sua carità con servizi sociali che fossero evangelicamente significativi per la scelta preferenziale dei poveri e costituissero esempio e anticipazione per i servizi che lo Stato deve assicurare. Il pontefice ricordava, allora, che la carità esigeva serietà e professionalità; perciò, la Caritas ha tra le sue finalità quella di assicurare alla comunità cristiana un supporto di studi e di ricerche e opportunità formative per gli operatori impegnati nei servizi sociali. In sintesi, la carità deve dire, per com'è fatta, che il povero, il malato, l'emarginato sono per i credenti sacramento della presenza di Dio.Continuando nelle sue intuizioni, Paolo VI ricordava alle Caritas che la comunità cristiana, se vuole riflettere l'amore dell'unico Padre, deve aprirsi, oltre i propri confini territoriali, alle necessità del mondo, e metteva in guardia dal rischio di operare superficialmente e sull'onda dell'emotività. Raccomandava, perciò alle Caritas di rendere presente la Chiesa nel Terzo mondo con servizi stabili, promozionali: capaci, cioè, di mettere in moto un vero autosviluppo.Veniva, infine, richiamata la centralità della Chiesa particolare e, di conseguenza, la priorità della Caritas diocesana, espressione autonoma della carità diocesana, con le sue articolazioni territoriali, ossia le Caritas parrocchiali. La Caritas Italiana ha senz'altro il ruolo di esprimere la carità dell'intero episcopato e deve fungere da stimolo alla giustizia a livello nazionale; ma il suo significato principale è quello di promuovere e collegare le Caritas diocesane, alle quali soprattutto è legata la “prevalente funzione pedagogica, tra loro e con le istanze istituzionali.

Carità credibileQuale carità può rendere credibile la Chiesa? Nel mondo moderno così sensibile al senso dei diritti? Paolo VI intuì che la carità deve oggi caratterizzarsi non solo come espressione di solidarietà, ma anche come forza innovativa della società. Non bastava più l'assistenza: era necessario che la Chiesa presentasse una carità come “stimolo e completamento della giustizia”. Di qui, il particolare impegno della Caritas: educare la comunità non solo a “curare” gli effetti dei mali sociali, ma anche a rinnovare le cause delle povertà e delle emarginazioni. Un impegno che stimoli i credenti a sentirsi parte viva e responsabile dello Stato, a essere presenti sul territorio accanto agli uomini di buona volontà, per costruire leggi giuste, strutture adeguate, servizi che aiutino la comunità cristiana tutta ad essere coscienza critica della società alla luce del vangelo. In questa prospettiva di rinnovamento e di umanizzazione della società, la Chiesa non poteva limitarsi a predicare, ma doveva farsi carico di esprimere la sua carità con servizi sociali che fossero evangelicamente significativi per la scelta preferenziale dei poveri e costituissero esempio e anticipazione per i servizi che lo Stato deve assicurare. Il pontefice ricordava, allora, che la carità esigeva serietà e professionalità; perciò, la Caritas ha tra le sue finalità quella di assicurare alla comunità cristiana un supporto di studi e di ricerche e opportunità formative per gli operatori impegnati nei servizi sociali. In sintesi, la carità deve dire, per com'è fatta, che il povero, il malato, l'emarginato sono per i credenti sacramento della presenza di Dio.Continuando nelle sue intuizioni, Paolo VI ricordava alle Caritas che la comunità cristiana, se vuole riflettere l'amore dell'unico Padre, deve aprirsi, oltre i propri confini territoriali, alle necessità del mondo, e metteva in guardia dal rischio di operare superficialmente e sull'onda dell'emotività. Raccomandava, perciò alle Caritas di rendere presente la Chiesa nel Terzo mondo con servizi stabili, promozionali: capaci, cioè, di mettere in moto un vero autosviluppo.Veniva, infine, richiamata la centralità della Chiesa particolare e, di conseguenza, la priorità della Caritas diocesana, espressione autonoma della carità diocesana, con le sue articolazioni territoriali, ossia le Caritas parrocchiali. La Caritas Italiana ha senz'altro il ruolo di esprimere la carità dell'intero episcopato e deve fungere da stimolo alla giustizia a livello nazionale; ma il suo significato principale è quello di promuovere e collegare le Caritas diocesane, alle quali soprattutto è legata la “prevalente funzione pedagogica, tra loro e con le istanze istituzionali.

Carità credibileQuale carità può rendere credibile la Chiesa? Nel mondo moderno così sensibile al senso dei diritti? Paolo VI intuì che la carità deve oggi caratterizzarsi non solo come espressione di solidarietà, ma anche come forza innovativa della società. Non bastava più l'assistenza: era necessario che la Chiesa presentasse una carità come “stimolo e completamento della giustizia”. Di qui, il particolare impegno della Caritas: educare la comunità non solo a “curare” gli effetti dei mali sociali, ma anche a rinnovare le cause delle povertà e delle emarginazioni. Un impegno che stimoli i credenti a sentirsi parte viva e responsabile dello Stato, a essere presenti sul territorio accanto agli uomini di buona volontà, per costruire leggi giuste, strutture adeguate, servizi che aiutino la comunità cristiana tutta ad essere coscienza critica della società alla luce del vangelo. In questa prospettiva di rinnovamento e di umanizzazione della società, la Chiesa non poteva limitarsi a predicare, ma doveva farsi carico di esprimere la sua carità con servizi sociali che fossero evangelicamente significativi per la scelta preferenziale dei poveri e costituissero esempio e anticipazione per i servizi che lo Stato deve assicurare. Il pontefice ricordava, allora, che la carità esigeva serietà e professionalità; perciò, la Caritas ha tra le sue finalità quella di assicurare alla comunità cristiana un supporto di studi e di ricerche e opportunità formative per gli operatori impegnati nei servizi sociali. In sintesi, la carità deve dire, per com'è fatta, che il povero, il malato, l'emarginato sono per i credenti sacramento della presenza di Dio.Continuando nelle sue intuizioni, Paolo VI ricordava alle Caritas che la comunità cristiana, se vuole riflettere l'amore dell'unico Padre, deve aprirsi, oltre i propri confini territoriali, alle necessità del mondo, e metteva in guardia dal rischio di operare superficialmente e sull'onda dell'emotività. Raccomandava, perciò alle Caritas di rendere presente la Chiesa nel Terzo mondo con servizi stabili, promozionali: capaci, cioè, di mettere in moto un vero autosviluppo.Veniva, infine, richiamata la centralità della Chiesa particolare e, di conseguenza, la priorità della Caritas diocesana, espressione autonoma della carità diocesana, con le sue articolazioni territoriali, ossia le Caritas parrocchiali. La Caritas Italiana ha senz'altro il ruolo di esprimere la carità dell'intero episcopato e deve fungere da stimolo alla giustizia a livello nazionale; ma il suo significato principale è quello di promuovere e collegare le Caritas diocesane, alle quali soprattutto è legata la “prevalente funzione pedagogica, tra loro e con le istanze istituzionali.

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PRIMO PIANO - Partito da Montebelluna (TV), è arrivato nel luglio scorso il container con 30 scatoloni provenienti da Rovigo e raccolti nel periodo del Natale scorso.

Haiti: arrivato il containerIl container partito da Montebelluna (TV) carico di più di 30 scatoloni provenienti da Rovigo e diretto ad Haiti, è arrivato nel luglio scorso.La raccolta è stata avviata, lo scorso Natale, dall’Associazione “Akuna Matata” che, nel servizio di doposcuola di Fratta Polesine, ha raccolto materiale scolastico, vestiti, giochi.La gestione è stata poi fatta dalla fam. Osti/Vallin che nei mesi successivi ha sparso la notizia e moltissime sono le persone che hanno contribuito, tanto da far riempire, per l’appunto, più di 30 scatoloni. Sono partiti da Montebelluna, città natale del religioso Scalabriniano Padre Giuseppe Durante, nonché sede di un folto gruppo di volontari che periodicamente si dirigono verso Haiti per prestare qualche mese di servizio volontario presso la Missione degli Scalabriniani. Proprio lì sono giunti i pacchi e, ad accoglierli, vi era Angela, operatrice di Caritas Italiana in Haiti, con la collega ed i membri della Comunità Papa Giovanni XXIII in servizio nel Paese caraibico.

Un grande grazie di cuore, anche se è veramente riduttiv.Anzittutto, vorrei sottilineare una nota positiva, il contenuto dei pacchi era davvero in ottimo stato. Cosa non scontata, soprattutto quando si pensa a dare ciò di cui non si ha più bisogno, o ciò che vecchio e rotto. Invece no, tutto era ordinato (e qui un grande grazie va a tutte le persone che hanno dedicato molto del loro tempo alla sistemazione del materiale negli scatoloni), pulito, addirittura nuovo. Ci siamo sentiti tutti bene, perché abbiamo capito che tutti ritengono i destinatari persone dignitose, e quindi che hanno bisogno di cose in buono stato.Il tutto è stato ripartito. Il materiale scolastico e i vestiti più pesanti sono stati dati alla Congregazione haitiana dei Petits Freres de Sainte Therese, che ha diverse missioni sparse nelle zone più remote di Haiti, zone di montagna, dove fa pure freddo, e che ha scuole in tutte le missioni (allego alcune foto).

Molti dei vestiti da donna sono stati d a t i a d u n a Congregazione di suore brasil iane che lavora con gruppi di donne in u n c a m p o d i s f o l l a t i ( p o s t t e r r e m o t o ) avviando diversi laboratori: cucina, cucito, artigianato, reciclo, ecc. (allego alcune foto).I g i o c h i p e r i bambini più piccoli sono stati dati ad Aksyon Gasmi, un g r u p p o d i volontariato, parte d e l l a C h i e s a haitiana, che lavora

con i bambini disabili in uno dei d i p a r t i m e n t i p i ù p ove r i d i H a i t i (Dipartimento di Port-de-Paix). Considerate quindi le condizioni ammirabili del lavoro con una delle categorie più emarginate (i bambini con handicap sono tenuti nascosti in casa) in una delle zone più povere e irrangiugibilli del Paese. Il gruppo è stato fondato da Maddalena, una consacrata appartenente alla diocesi di Milano, e la sede è presso la Parrocchia Mar Rouge, dove si trovano due sacerdoti Fidei Donum della stessa diocesi.Altri giochi per bambini più grandi, una parte è stata data alla Comunità Papa Giovanni XXIII per le attività diurne che svolgono con i bambini dellquartiere, e una parte alla Congregazione delle Piccole Sorelle del Vangelo che lavora con i “Restavek”, ossia i bambini presi a servizio nelle case (altra tragica realtà di Haiti, bambini dai 6 anni in su che restano a servizio delle famiglie, svolgendo i lavori più duri, non andando a scuola, non potendo uscire per giocare o altro, non s v i l u p p a n d o s i n e fi s i c a m e n t e n e mentalmente). Questo gruppo sta cercando di fare delle attività per questi bambini, offrendo loro un’alternativa per alcune ore al giorno, lontano dai pesanti lavori domestici e confrontadosi con la poca disponibilità dei loro padroni.Infine circa 5 scatoloni restano pieni di vestiti e a disposizione per tutto l’anno che è lungo e sicuramente tante altre esigenze sorgeranno.Un grande grazie da parte di tutti noi che abbiamo beneficiato del vostro contributo!Il Signore vi benedica e vi doni la sua pace!Con affetto e profonda riconoscenza,

Angela Osti(e Caterina, Andrea, Antonio e Ines)

Ulteriori immagini su www.caritasrovigo.org

Ricordiamo che Haiti è il Paese più povero del continente americano, il cui indice di sviluppo umano lo colloca al 158 posto su 187 Paesi considerati. Con una popolazione stimata tra i 9 e i 10 milioni di abitanti per una superficie di 27 750 km², presenta oggi una densità di popolazione par i a 299 ab/km2, collocandosi al 27 posto della classifica mondiale. Pochi dati che mostrano tanti volti in un piccolo spazio, ed il trend dell’ultimo decennio ha registrato un aumento della popolazione urbana pari al 4,7%, arrivando al 53% nel 2011, aumento dovuto probabilmente agli effetti del terremoto del 12 gennaio 2010, maggiormente distruttivi e destabilizzanti nelle zone rurali. Haiti si presenta ancora altamente danneggiata dal sisma, dai periodici cicloni e dal colera, epidemia diffusasi verso la fine del 2010.

L’accesso ai servizi, quali educazione, salute, acqua potabile risulta assai limitato.Su una popolazione di cui metà guadagna meno di un dollaro al giorno e i cui 3/4 guadagna meno di due dollari al giorno, si registra che il 38% si trova in situazione di insicurezza alimentare, con il 25% dei bambini che nascono sottopeso. Crescente pressione sulle ormai ridotte r isorse naturali , coperta forestale attualmente ridotta a meno del 2%, degrado ambientale, deforestazione, desertificazione, erosione del suole, s i c c i t à , c a m b i o c l i m a t i c o , sovrappopolamento delle zone urbane, la capitale in particolare: ecco il volto di un Paese spesso soggetto ad emergenze umanitarie.Ma le sue spiagge bianche, il suo mare cristallino, il sole e il clima caldo tutto il

tempo dell’anno, ci ricordano che è un Paese caraibico, un Paese che potrebbe vivere, o meglio, tornare a vivere, veramente di solo turismo e risorse naturali, se solo l’economia locale venisse ricostituita e rivalorizzata.L’impegno di Caritas Italiana, in quasi quattro anni di presenza attraverso operatori espatriati, vedi interventi di sostegno e cooperazione con Caritas Haiti e le dieci Caritas diocesane del Paese; di sostegno ai settori dell’educazione, sanitario, dello sviluppo agricolo e socio-economico; di rafforzamento della struttura organizzativa dei partner locali, per migliorarne le capacità proprie di pianificazione e di gestione.(info Report “Haiti: un cammino condiviso – Le attività di Caritas Italiana a tre anni dalsisma | gennaio 2010 – gennaio 2013”; dati Agenzie Nazioni Unite)

La situazione dell’isola a tre anni dal sisma

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✓ Il poliambulatorio è un servizio rivolto a tutte le persone che per diverse ragioni non hanno accesso al “medico di base”✓ Le visite si effettuano esclusivamente su prenotazione✓ La prenotazione è gestita dal Centro di Ascolto diocesano (lunedì-venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00; tel. 0039 0425 23450)

✓ Il poliambulatorio è un servizio rivolto a tutte le persone che per diverse ragioni non hanno accesso al “medico di base”✓ Le visite si effettuano esclusivamente su prenotazione✓ La prenotazione è gestita dal Centro di Ascolto diocesano (lunedì-venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00; tel. 0039 0425 23450)

Ambulatorio di medicina generale Lunedì ore 14:30 - 17:00

Ambulatorio dentistico Lunedì, ore 09:00 - 17:00, Mercoledì e Giovedì ore 14:30 - 17:00

Diario• 01 ottobre, Venezia, incontro di preparazione al convegno

Regione Veneto-Caritas su tema delle povertà.• 02 ottobre, Padova, Gruppo ristretto OsCar.

Page 19: La Settimana n. 37 del 29 settembre 2013

19la Settimanadomenica 29 settembre 2013 varie

Lettere & opinioniViva l’Italia

Cartoline di viaggio Donato Sinigaglia

Il centro storico è uno dei più belli della Germania Friburgo è considerata la

capitale ecologica della Ger-mania: situata nella regione più soleggiata della repub-blica, la “Toscana tedesca” come viene chiamata, pre-senta un clima veramente eccezionale. Forse è per que-sto che qui si vive bene ed i suoi abitanti sono sempre di buonumore. Ma la città ha molto da offrire ad un turista attento e desideroso di cono-scere storia, cultura e tradi-zioni. Ad iniziare dal centro storico, uno dei più belli del-la Germania, su cui svetta la torre gotica della cattedrale, alta 116 metri, dedicata a Nostra Signora, costruita tra il tredicesimo ed il sedi-cesimo secolo. Considerata dagli storici d’arte di tutto il mondo un capolavoro dell’architettura gotica, all’interno custodisce opere d’arte medioevali, altari e vetrate dove il denominatore comune è Maria, protettrice della città con i santi Georg, Lambert e Alexander.

La piazza antistante ospita ogni giorno, ad eccezione della domenica, le bancarelle del mer-cato settimanale. Ma a catturare l’attenzione è l’edificio dell’emporio storico costruito nel 1532 con la sua facciata rosso scuro e le torrette colora-te agli angoli. Poco lontano c’è Haus Zum Scho-nen Eck del 1761 che ospita il museo civico e la Alta Wache con la casa dei vini del Baden.

L’Augustienerplatz è la seconda piazza del centro storico. Circondata dall’ex convento dei monaci agostiniani e dalle rovine delle antiche mura, il luogo è una delle mete preferite dagli abitanti di Friburgo: forse per la sua grande sca-linata e per la magica atmosfera ricorda molto piazza di Spagna a Roma. Il monastero è vecchio quasi quanto Friburgo. E’ citato per la prima vol-ta nei documenti storici del 1278. La capriata del coro risale al XIV secolo. Dal 1923 il convento ospita collezioni civiche che comprendono scul-ture, dipinti medioevali e arte barocca.

Una sosta va fatta nella piazza del Munici-pio dove si erge la chiesa dedicata a San Martino e la fontana con il monumento al monaco fran-cescano Berthold Schwarz che la voce popolare vuole che proprio in questo luogo abbia inventa-

to la polvere da sparo.Oberlinden e Unterlinden sono due piazze

tranquille che hanno la caratteristica di avere un antico tiglio al centro. Ma è Adelhauser Platz la piazza più amata dagli abitanti: piccola, acco-gliente, lontana dai luoghi più affollati, cornice ideale per i numerosi eventi che durante tutto l’anno: dai film all’aperto, ai concerti, dalla festa del vino ai mercatini di Natale.

I Bachle, simbolo inconfondibile del centro storico di Friburgo, sono i canali che scorrono ac-canto ai vicoli facendo gorgogliare allegramente l’acqua. In origine furono progettati per fornire alla città l’acqua necessaria a spegnere even-tuali incendi. Si snodano lungo tutto il centro e invitano il turista a scoprire gli edifici in stile medioevale, spesso decorati con gli stemmi delle corporazioni.

Anche gli spazi verdi che circondano Fribur-go, sono un forte richiamo. Monte Schlossberg, monte Hausberg alto 1284 metri, lo Schauin-sland ed i numerosi laghetti sono luoghi ideali per vivere momenti di tranquillità, ammirare la natura e recuperare le energie. Si possono fare salutari passeggiate ma ulizzare l’eccellente rete di piste ciclabili con itinerari circolari ben segna-lati. Chi desidera esplorare i dintorni può fare escursioni nella Foresta Nera e sul Lago di Co-stanza.

Info:www.tourismus-vs.de

C’è un’Italia che tira la cinghia, non crede alle favole e sopravvive con dignità.

Ce n’è un’altra che crea un mare di guai, pre-potente e criminale, se ne infischia delle regole e spera sempre di farla franca.

Ma ce n’è un’altra ancora, saccente e pre-suntuosa che dimentica la storia e non vede la realtà.

La incontri in un’aula di scuola o in tribunale, in una sala operatoria o al bar, oppure passando distrattamente davanti ad una delle mille chiese, monumenti e capitelli che con tanto amore, in-gegno e sudore, i nostri avi hanno eretto, perché l’Autore dell’Universo potesse stare un po’ più vicino a noi.

La filastrocca è sempre la stessa: “il Croce-fisso non può stare lì, bisogna rispettare chi la

pensa diversamente, i tempi cambiano, ci sono anche i credenti nel trisnonno di Montezuma!... bla bla bla…”.

Peccato che il massimo organismo giudican-te queste controversie, la Corte Europea dei Di-ritti dell’Uomo, abbia stabilito in via definitiva la legittimità dell’esposizione del Crocefisso nei luoghi pubblici in quanto non c’è contraddizio-ne tra i diritti umani ed i fondamenti religiosi della civiltà europea a cui il Cristianesimo ha dato un contributo essenziale (Strasburgo, 18 marzo 2011).

Fino alla prossima Rivoluzione Francese, dunque, il problema è chiuso e viva l’Italia!Settembre 2013

Luca Busson Rovigo

Domenica 22 settembre i nostri frati hanno ce-lebrato la messa d’addio alle 10,30, presieduta dal nostro Vescovo. Così l’abbiamo accolto: ”Eccellenza, carissimo padre Lucio, La ringraziamo vivamente per aver voluto essere presente tra noi, malgrado i suoi molti impegni. Sappiamo che stasera celebrerà in Cat-tedrale ad Udine la S. Messa per il 50° anniversario del suo sacerdozio: ci senta uniti nella preghiera di lode e ringraziamento a Dio, perché è un Pastore con l’odore delle pecore che sa anche cantare e suonare la fisarmonica pur di farsi uno col suo gregge! Grazie! Con questa celebrazione eucaristica i nostri cari frati si congedano da noi e sappiamo che questo è un dolore anche per Lei perché sono davvero speciali: P. Mario, la roccia, P. Cesare, il cantore appassionato di Dio, P. Valentino, innamorato dell’Eucarestia, e il nostro parroco, P. Romano, sempre accogliente con le braccia aperte come il Cristo di Rio: ha fatto bene tutte le cose con amore. Voglio ricordare due esperienze significati-ve. Qualche tempo fa sono andata a trovare un amico ateo malato di cancro in fase terminale, sono andata per volergli bene e lui successivamente ha chiesto di parlare con P. Romano e a sua sorella ha confidato commosso: “Ma guarda se dovevo arrivare fino a que-sto punto per scoprire che c’è un’altra realtà meravi-gliosa! ”Si è aggravato all’improvviso ed è morto dopo aver ricevuto l’Unzione degli infermi.

Sono stata catechista con P. Romano in questi due anni in cui i nostri ragazzi si sono preparati alla Cre-sima e posso testimoniare come li ha seguiti uno ad uno con amore e come li ha condotti al sacramento del-la Riconciliazione che è fondamentale per conoscersi e migliorarsi. Consapevolmente hanno ricevuto la Cre-sima e poi si sono effettivamente impegnati come ani-matori o scout, come avevano promesso. Grazie a Dio, a p. Romano e a P. Claudio che è stato bravissimo! Il rapporto bello e profondo che abbiamo costruito con i nostri frati rimane in noi come un fuoco che riscalda e

illumina: l’amicizia è un tesoro prezioso e per noi cri-stiani è qualcosa di divino perché dove due o più sono uniti nel nome di Gesù, lì è garantita la Sua presenza. Vogliamo vivere questo momento di gioia intensa che è dato dall’essere uniti, un cuor solo e un’anima sola dallo Spirito Santo che fa nuove tutte le cose e sempre rinnova la faccia della terra, che ci fa capaci di porta-re Cristo anche nelle periferie dell’esistenza. Come in una nuova Pentecoste con Maria vogliamo partire da questo Cenacolo a portare la misericordia e l’Amore di Dio che abbiamo sperimentato in noi, dovunque, ripetendo ad ognuno “Dio ti ama immensamente”. Altissimo, onnipotente e bon Signore, tue son le lodi, la gloria, l’onore e la benedizione per i frati che ci hai dato in questi 99 anni e per questi ultimi splendidi che hanno intessuto una rete di relazioni umane che durerà nel tempo e si allargherà. Con questo senso di fraternità che ci hanno insegnato accoglieremo i nuovi pastori, i frati dell’Immacolata, che ci conservano il ca-risma francescano e la devozione alla Signora Santa, Madre di Dio. Lode e grazie a Dio e al nostro Vescovo che nel difficile passaggio ci ha dato una continuità di stile di vita. Su ognuno di noi scenda la benedizione di S. Francesco: ”Il Signore ti dia pace”e la benedizione di S. Chiara: ”Il Signore sia con noi e faccia sì che noi siamo sempre con Lui”. Il Vescovo ha poi ricordato l’ottimo esempio che ci hanno dato i frati, lontani dalla cupidigia e così generosi nel donare. Il parroco ha det-to che nella tristezza di lasciare la parrocchia si sono però sentiti amati e sono sereni perché Dio provvede e sa preparare sorprese positive. Il superiore P. Roberto ha ribadito che si è deciso di ritirare i frati da Adria per la forte diminuzione del loro numero . Il sindaco ha sottolineato che se ne andranno con la valigia piena dei ricordi che la comunità ha loro lasciato e poiché è vero che “Date e vi sarà dato”, il Signore ci renderà un a valigia piena di benedizioni.

Luciana Pozzati Stoppa

Domenica 22 settembre il Vescovo di Adria-Rovigo ha presieduto l’eucarestia di rin-graziamento e di saluto aI Padri Cappuccini della parrocchia di S. Maria Assunta di Adria.

Il Vescovo Lucio nell’omelia ha svolto l’esegesi del testi sacri proposti durante la messa, os-servando che Gesù domanda di compiere scelte di sobrietà e di solidarietà; inoltre il Signore chiede di condividere quanto si possiede per aiutare fratelli e sorelle che mancano del neces-sario per vivere.

Il Vescovo ha poi detto: “Oggi siamo riuniti insieme, nella celebrazione di questa S. Messa, per salutare e ringra-ziare i nostri cari Padri Cap-puccini, che per 99 anni hanno guidato e animato questa par-rocchia di S. Maria Assunta in Adria e che ora ci lasciano, a causa della riduzione del nu-mero di Frati dell’Ordine dei Cappuccini. Quando quattro anni fa il padre Provinciale dei PP. Cappuccini, mi ha comuni-cato che era costretto a togliere una delle tre comunità di Cap-puccini presenti nella nostra diocesi, a causa della diminu-zione del numero dei suoi fra-ti, l’ho pregato in tutti i modi, perché lasciasse le tre comuni-tà esistenti a Adria, a Rovigo e a Lendinara. Ma egli mi ha comunicato che questa ridu-zione delle comunità doveva farla quasi in tutte le diocesi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, a causa della riduzione dei suoi frati (so che nella mia

diocesi di origine, Udine, dove c’erano più comunità di PP. Cappuccini, è rimasta una sola comunità: quella del santuario di Castelmonte)”.

A seguito di tale decisione, ha proseguito il Vescovo, è sta-ta presa la decisione di affidare la cura pastorale della parroc-chia di S. Maria Assunta alla comunità dei Padri France-scani dell’Im-macolata, già presenti nella Diocesi di Adria-Rovigo dove da circa tre anni pre-stano il loro servizio pa-storale presso l’Ospedale Ci-vile di Rovigo e nella parroc-chia di Buso.

Mons. So-ravito ha così ricordato di-verse figure di Padri Cap-puccini che si sono succeduti in questi anni nel servizio pa-storale della parrocchia della Tomba. Il Vescovo ha poi ag-giunto: “Ricordiamo alcuni di essi: padre Ambrosi, che poi è stato eletto vescovo di Chiog-gia e successivamente arcive-

scovo di Gorizia; Padre Paoli-no e Padre Riccardo che è stato anche Presidente dei Parroci Cappuccini d’Italia; padre Ba-silio biblista finissimo e guida spirituale degli studenti uni-versitari; padre Renato, anima dello scoutismo nato qui nella

parrocchia della Tomba; padre Geremia e padre Gabriele. Un grazie particolare lo esprimo ai PP. Cappuccini che hanno svol-to il loro servizio in questa par-rocchia in questi ultimi anni in qualità di parroci: Padre Giam-pietro Baratin, Padre Riccardo Ferronato, Padre Gianfranco Pistore, Padre Alessandro Zan-

chetta e, ultimo, Padre Roma-no Cerantola. Con lui ringrazio sentitamente anche fra Mario, fra Cesare e fra Valentino”.

Alcune figure di frati sono stati delle autentiche persona-lità ascetiche; di amore verso i poveri, verso i penitenti, i ma-lati; di straordinaria dedizione ai giovani, nell’oratorio, nella catechesi, nei gruppi giovanili.

“Tutti, ha proseguito il Ve-scovo, hanno testimoniato la loro dedizione generosa a Cri-sto, in una fraternità sempli-ce di uomini che danno tutto come san Francesco di Assisi, innamorato del Crocifisso, can-tore del creato, capace di frater-nità con ogni essere vivente. I Frati Cappuccini hanno porta-to in questa parrocchia, in que-sti cento anni, la freschezza del Vangelo vissuto con semplici-tà, come il profumo di un buon pane di casa che diffonde la sua fragranza in tutto il quartiere. La loro presenza ha portato tanti frutti di vita buona, tan-ta vita cristiana nelle famiglie, tanta fiducia nei giovani, tanta attenzione ai poveri, così da su-scitare anche vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale”.

Avviandosi alla conclu-sione dell’omelia il Vescovo ha rivolto alla comunità dei frati cappuccini il grazie per il servizio generoso svolto nella parrocchia della Tomba. Mons. Soravito ha poi detto: “Il Si-

gnore vi ricompensi per tutto il bene che avete fatto tra di noi. Pregate per questa parrocchia, che avete servito per quasi 100 anni, perché mentre la lasciate, il tesoro della vostra spirituali-tà francescana non svanisca da questa parrocchia, ma trovi an-che tra i laici, nuovi testimoni che la vivano con semplicità e la trasmettano alle future gene-razioni”.

Il Vescovo Lucio si è poi ri-volto alla comunità parrocchia-le con queste parole: “A voi, carissimi fratelli e sorelle della comunità di S. Maria Assunta, dico: i Padri Cappuccini vi sa-lutano; per voi è una grande sofferenza; ma non rimanete soli. Domenica prossima farà il suo ingresso nella vostra par-rocchia una nuova comunità di persone consacrate: quattro Frati Francescani dell’Imma-colata che da tre anni operano nell’Ospedale Civile di Rovigo e nella parrocchia di Buso. Li conosco bene e so che hanno svolto bene il loro servizio nelle comunità dove hanno operato in questi ultimi tre anni. Acco-glieteli con amore e aiutateli a svolgere bene il loro servizio pastorale nella vostra parroc-chia”.

Infine il Vescovo ha racco-mandato di amare la comunità parrocchiale e continuare ad amare la parrocchia collabo-rando con la nuova comunità dei frati Francescani, in ascolto della parola di Dio, nella co-munione ecclesiale, nel creare relazioni vive tra le famiglie cristiane. Infine il Vescovo ha raccomandato l’attenzione ver-so i giovani e i poveri. S.R.

Il Vescovo Lucio in occasione del saluto ai Cappuccini della Basilica della Tomba

Il Vangelo vissuto con semplicitàRiconoscenza ai Cappuccini e buona accoglienza alla nuova comunità francescana

Partenza dei Cappuccini dalla Parrocchia della TombaIl grande bene compiuto

Si celebrerà domenica 29 settembre 2013, alle ore 10,30 l’insediamento del nuovo Parroco nella Basilica di Santa Maria Assunta, detta della Tomba, dopo l’avvicendamento alla guida della Parrocchia tra Frati Cappuccini e Frati Francescani dell’Immacolata, ai quali i nuovi sacerdoti appartengono.Ad animare la Santa Messa, alla quale sarà presente il Delegato del Vescovo, saranno i Cori parrocchiali.Le Autorità cittadine ed i fedeli sono invitati a partecipare a questo festoso momento di grande importanza per la vita della comunità della Tomba, che accoglierà un nuovo Ordine sacerdotale dopo un secolo di permanenza dei Cappuccini.Dopo la Santa Messa sarà allestito un rinfresco presso l’oratorio san Giuseppe.

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