Iride Dicembre 2011

32

description

Copia Iride Dicembre 11

Transcript of Iride Dicembre 2011

Page 1: Iride Dicembre 2011
Page 2: Iride Dicembre 2011

• Editoriale.................................................3

• Caso Simest, è Mobilitazione................4

• Il vescovo Corti saluterà Coldirettial Ringraziamento della Montagna........6

• «Ecco il Consorzio dei Produttoridi Campagna Amica».............................8

• L'agricoltura a scuola per formarei consumatori di domani.....................10

• Gli agriturismi in rete sfi danoil futuro grazie ai nuovi servizi.............11

• Il sociale: nuovi scenariper l'agricoltura....................................12

• CreditAgri Coldiretti, fi nanziamenti alle imprese al femminile.....................12

• Nuovo sito internetper il fl orovivaismo..............................13

• «Agricoltura, servonoequità e crescita».................................14

• Adeguamento essiccatoi, la Coldiretti a Palazzo Natta.................14

• Cartelle Tarsu, l'agricoltura si confronta sulle soluzioni................15

• Oleggio, Mercato Agricolo coi prodotti d'autunno.........................16

• Ad Armeno e Brovello le Giornate del Ringraziamento..........17

• Borgomanero verso il piano regolatore....17

• Riforma Pac, ecco cosa non va bene....19

• Effl uenti zootecnici, le novità..............20

• Prevenzione incendi, semplifi cazioni...20

• Notizie Inipa: verso i nuovi corsi.............21

• Speciale Regolamento Forestale........22

• Dichiarazione raccolta uve..................25

• Notizie EPACA.......................................27

• Il Prodotto del Mese: il Taleggio............28

• Il Corsivo...................................:...........28

• Canton d'la puesia.................................28

• Il Pensiero di Mons. Mario Bandera......28

• I disevan i nostri nòni.............................28

Som

mar

io

Sede, Uffi ci, Recapiti

Page 3: Iride Dicembre 2011

Editoriale

«IL NOSTROTERRITORIOÈ SIMBOLODI UN'ITALIACHE REAGIRÀ»

di GIAN CARLO RAMELLA, direttore Coldiretti Novara Vco

Un'attività sindacale rinnovata, che che parte dal territorio e ne valorizza il ruolo attraverso il coinvolgimento e il confron-

to diretto con le sezioni e le imprese che vi operano.È un impegno che ci vedrà partecipi da subito per offrire un contributo che può e deve essere importante alla costruzione della Filiera Agricola Tutta Italiana nelle nostre province.Un obiettivo di responsabilità, consapevo-li del ruolo attivo di un territorio fatto di imprese sane, capaci di innovare.Un territorio che ragiona e lavora in siner-gia con l'intero sistema rurale piemontese, che trova in Coldiretti una forza sociale amica del Paese e, quindi, del territorio.Il Piemonte, una delle regioni più agricole del Paese, si è presentato unito e motivato nell'incontro con il presidente nazionale Sergio Marini, martedì 20 dicembre al Te-atro Carignano di Torino.Un importante gruppo di giovani impren-ditori delle nostre province ha accompa-gnato i dirigenti territoriali all'incontro con il presidente nazionale (è stato un vero peccato per i dirigenti assenti non poter cogliere direttamente questa opportunità).Un evento importante, che ha fatto il pun-to di quanto fatto e di quanto resta da fare e che ha ricordato le origini "novaresi" di Coldiretti grazie al tributo - la sera prima - all'onorevole Paolo Bonomi nel centena-rio dalla nascita.Il presidente regionale Paolo Rovellotti ha illustrato a Marini una situazione che vede l'agricoltura piemontese come una forza attiva sul territorio, in esso integrata e in grado di coglierne e risolverne le istanze.Gli esempi concreti, del resto, partono dalle province del Piemonte, comprese le nostre.Stimoli positivi che lo stesso Marini ha col-to come «gli ingredienti giusti per costruire il futuro: se il Piemonte è una rappresen-tazione del nostro Paese, sono sicuro che

l'Italia potrà farcela».Un sistema-Italia che, secondo Marini, «ha in sè tutti gli elementi esclusivi per ri-lanciarsi, ovvero cibo, territorio, cultura e creatività. E in tutto questo l'agricoltura è un minimo comun denominatore impor-tante».Ancora Marini ha sottolineato come «dell'agricoltura non si può fare a meno: dobbiamo fare i conti con un sistema dove ci saranno sempre meno terre in mano agli agricoltori e in cui le economie del futuro - quelle reali - saranno la chiave di volta di una profonda ridefi nizione dei ruoli».L'intervento del presidente Marini è stato concreto e contestualizzato alla situazione congiunturale che l'Italia sta affrontando al prezzo di dure pro-

Rinnovare l'azionesindacale a partiredalle sezioni, nel segnodi progetti necessaria costruire la ripresa.Da Torino, Marinicoglie la forza motricedell'agricolturadelle nostre provincee del Piemonte, che è«d'esempio per il Paese»

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 3

ve: per l'agricoltura il confronto è du-plice e guarda sia alla "manovra" di Roma che alla nuova Pac di Bruxelles.Confronti che vanno gestiti con grande senso di responsabilità, tenendo presente la priorità di salvaguardare il ruolo delle imprese e dei coltivatori diretti che lavora-no e vivono di agricoltura.Importante è stato il passo del nostro pre-sidente nazionale relativo all'attuale ma-novra di governo: «La terra coltivata da una impresa agricola, deve avere un trat-tamento fi scale ben diverso da quello ri-servato a chi la compra per fi ni speculativi o hobbistici». Il decreto “Salva Italia”, del resto, farà pagare alle imprese agricole attraverso la nuova IMU un ulteriore costo di un mi-liardo di euro. Come ha sottolineato Marini, la manovra avrà un impatto pesante su terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fi enili fi no alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi, andando a tassare quelli che sono, di fatto, mezzi di produzione per le imprese agricole. Per senso di responsabilità Coldiretti ha scelto di non manifestare in piazza, pur consapevole che il provvedimento del go-verno riserva forti iniquità al settore prima-rio che devono essere corrette. Ci impegneremo in ogni modo, però, per far passare un principio importante, ovvero differenziare la tassazione tra chi di agricoltura ci vive e chi la fa a tempo perso: un principio che vale sia sul piano fi scale sia su quello delle politiche comu-nitarie come previsto nel documento con-diviso da tutta la fi liera agricola italiana e della Istituzioni regionali e nazionali.Le ultime righe del mio intervento sono dedicate agli auguri per queste feste, che estendo di cuore a tutti voi da parte mia, della dirigenza, della struttura e di tutti i collaboratori: buone feste e buon 2012, dunque, e che il prossimo anno sia davve-ro quello di una svolta che tutti attendono.

Page 4: Iride Dicembre 2011

Impollinazione

PRIMO PIANO

CASO-SIMEST,È MOBILITAZIONESUL TERRITORIO

da NOVARA - (REDAZIONE)

Una Mobilitazione contro i “fal-si made in Italy” finanziati dal-lo Stato: dopo aver denunciato nelle più alte sedi istituziona-

li il cosiddetto “scandalo Simest” (Simest è la spa controllata dal ministero dello Sviluppo Economico che - come si è sco-perto - promuoveva le vendite all’estero di bresaole uruguayane ed altri salumi di memoria nazionale, ma tutti prodotti ne-gli Stati Uniti), Coldiretti scende in campo per difendere i prodotti agroalimentari del Novarese e Vco.Lo spiega il direttore Gian Carlo Ramella: «Dopo aver portato alla Camera dei De-putati il “caso Simest”, Coldiretti attua ora una Mobilitazione capillare sul territorio, alla quale le due province di Novara e Vco daranno un contributo fondamentale. E ciò grazie all’ampiezza del nostro panie-re agroalimentare, la presenza di prodotti tutelati ed altri che sono comunque ricono-sciuti come tipici a livello piemontese». Il riferimento del direttore Ramella è ai cosiddetti Pat, Prodotti Agroalimentari Tradizionali censiti ai sensi dell'art. 8 del Decreto Legislativo 173/98), di cui fanno parte anche il Burro d'alpeggio, il Bettel-matt, le Tome vaccine e caprine, il salame della Duja, il Fidighin e la Mortadella di Fegato d’Orta, il Prosciutto della Val Vigez-zo, il Salame e i Ciccioli d’Oca e tante altre specialità che caratterizzano le produzioni

delle nostre province.Ma come si articola la Mobilitazione? «In-nanzitutto – spiega Ramella – attraver-so una condivisione del problema con gli enti locali del territorio, in particolare con le due Province, i Comuni, le Comunità Montane, le due Camere di Commercio e i Consorzi di Tutela: agli enti amministra-tivi verrà inoltrata la proposta di inserire all’ordine del giorno la discussione e l’ap-poggio dell’azione di Coldiretti a tutela del vero Made in Italy agroalimentare, non-ché una proposta di delibera per sostenere l’azione stessa.Ma siamo pronti a scendere anche in stra-da con i cittadini, a fare azione di promo-zione dei nostri prodotti agroalimentari che, oltre ad identificare un territorio e la sua storia, siamo convinti possano esse-re un volano economico utile a creare una ripresa territoriale e nuovi posti di lavoro. Ovviamente, tutto in prospettiva».L'impegno per la Mobilitazione coinvolge e deve coinvolgere tutti i soci di Coldiret-ti. Importante è stato l'impegno dei Giova-ni Impresa, che hanno annunciato il loro impegno durante l'ultima assemblea: «La difesa dei prodotti agricoli made in Italy si-gnifica anche un futuro per le “giovani” im-prese rurali, che per il territorio delle due province rappresentano una spina dorsale strategica sotto il profilo socioeconomico». Così, apunto, si è espresso il Gruppo inter-provinciale di Giovani Impresa Coldiretti guidato dal delegato Giacomo Martinelli

(allevatore ed apicoltore a Oleggio) nell’an-nunciare il proprio impegno nell'iniziativa che, come scriviamo a fianco, ha già coin-volto un numero notevole di realtà ammi-nistrative del territorio.

▶ SAVIOLI IN PROVINCIA DEL VCO

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 20114

Page 5: Iride Dicembre 2011

da NOVARA - (REDAZIONE)

La medaglia d'oro è a Cureggio che per prima, grazie anche all'impegno del consigliere Germano Preti, ha adot-tato la delibera consiliare che impe-

gna l'amministrazione ad agire in difesa e a tutela dei prodotti tipici e "veri italiani".Ma sono già molti i Comuni e gli altri enti lo-cali delle due province di Novara e del Ver-bano Cusio Ossola che hanno accettato di condividere la battaglia lanciata da Coldiret-ti dopo il caso "Simest". Delibere sono state adottate dai Comuni di Oleggio, Marano Ticino, Barengo e Mezzo-merico per quanto riguarda la zona organiz-zativa di Oleggio. A breve seguiranno Momo e Bellinzago.Per la zona di Novara le delibere finora adot-tate sono quelle che impegnano i Comuni di Granozzo e Castellazzo Novarese.Per quanto riguarda la zona organizzativa di

Borgomanero, invece, sono state adottate le delibere dai Comuni di Boca, Cureggio, Ar-meno, Nebbiuno.Riguardo al Verbano Cusio Ossola, invece, sono già state adottate le delibere a Ma-donna del Sasso, Quarna Sotto e Mergozzo.Ad aderire è stata anche la Camera di Com-mercio di Novara, mentre si attende a breve quella dell'ente camerale del Vco.

AL VIA LE ADESIONI DI SOSTEGNO DA PARTE DI COMUNI,CAMERE DI COMMERCIO,CONSORZI DI TUTELAE COMUNITA' MONTANE

Novara-Vco,le delibere degli enti localisono già numerose

Caso Simest e Mobilitazione

▶ IL VICEPRESIDENTE SAVIOLI CONSEGNA IL DOCUMENTO AL SINDACO DI VERBANIA, ON. MARCO ZACCHERA

▶ RAMELLA E GERMANO PRETI CON LA DELIBERA DI CUREGGIO

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 5

Anche la Cameradi Commerciodi Novaraha già aderitoall'iniziativadi Coldiretti a tuteladel vero made in Italy

Page 6: Iride Dicembre 2011

Impollinazione

TERRA NOVARESELA NOMINA DEL NUOVO PRESULE

6

LUZZOGNO DI VALSTRONA - Appuntamento domenica 8 gennaio

Il vescovo Corti saluterà Coldiretti e i suoi coltivatorial Ringraziamentodella Montagna

da NOVARA - DON MARIO BANDERA(Consigliere Ecclesiastico Coldiretti No-Vco)

Novara e la sua diocesi accoglie-ranno il 5 febbraio 2012 il nuovo Vescovo Franco Giulio Bram-billa, che si insedierà quin-

di alla guida della chiesa gaudenziana.

La nomina di monsignor Brambilla, deci-sa dal Santo Padre Benedetto XVI, è sta-ta annunciata a mezzogiorno di giovedì 24 novembre dalla Sala Stampa Vaticana e contemporaneamente nella Curia nova-rese e in quella dell’arcidiocesi di Milano.Fino alla presa di possesso del suo succes-sore, la diocesi continua ad essere retta da monsignor Renato Corti in veste di am-ministratore apostolico. Al nuovo Vescovo Brambilla è già giunto il messaggio di benvenuto da parte dei vertici della Federazione Coldiretti di Novara Vco.

IL SALUTO ALLA DIOCESIDEL NUOVO VESCOVO

«Una sola parola desidero dirvi come primo saluto. Viene dal mio motto episcopale che ho preso da S. Ambrogio: Loquamur Dominum Iesum! (Raccontiamo il Signore Gesù!)», scrive mons. Brambilla nel salutare la sua nuova dio-cesi novarese. «Questo è il mio saluto ai sacerdoti , che so-no i primi collaboratori della Chiesa e del ve-scovo, ai diaconi e agli alunni del Seminario, ai religiosi e consacrati – così numerosi nella diocesi di Novara – che danno testimonianza a tutti della radicalità della vita cristiana, al-le famiglie che camminano nell’amore e edu-cano con generosità e pazienza, alle coppie dal cuore ferito che attendono la nostra pros-simità, ai laici che si dedicano al servizio de-gli altri, nella chiesa e nella società civile, nel volontariato e nell’accoglienza degli ultimi».Poi il pensiero va alle nuove generazioni: «Una carezza particolare ai bimbi, ai ragazzi, perché sono il nostro tesoro più grande. Stringo la ma-no agli adolescenti e giovani, perché non si sco-raggino nell’affrontare l’avventura stupenda e drammatica del diventare grandi e possano trovare in noi guide amorevoli ed esigenti».Il nuovo vescovo si rivolge anche a chi vive si-tuazioni di difficoltà. «Agli anziani e agli am-malati, ai disabili e alle persone sole il nuovo Vescovo dice che nella comunità cristiana han-no la loro casa, per trovare affetti che guarisca-

FRANCO GIULIOBRAMBILLA

è il nuovo presuledella Diocesi

L'INGRESSO SARÀ IL PROSSIMO5 FEBBRAIO A NOVARA

da VALSTRONA - (REDAZIONE)

Il saluto del vescovo Corti agli im-prenditori agricoli di Coldiretti sarà domenica 8 gennaio in oc-casione della "Giornata del Rin-

graziamento della Montagna" che si terrà a Luzzogno con un ampia par-tecipazione dell'intera provincia del Vco e dell'Alto Novarese. Al momento centrale dell'evento della Santa Mes-sa alle ore 11, si affiancherà un inten-so programma che prevede alle 10.30 il ritrovo presso la Sala Parrocchiale e, dopo la celebrazione eucaristica, l'incanto dell'offerta, il "buffet della montagna a chilometro zero" presso l'oratorio e, alle 13, il pranzo presso la Pro Loco con i prodotti della terra. Per partecipare, contattare la federa-zione o gli uffici zona Coldiretti.

no la desolante solitudine della nostra società». Mons. Brambilla rivolge «ai fratelli di altre con-fessioni cristiane il bacio santo, perché tutti sia-mo amati dall’unico Signore Gesù e rigenerati nello stesso battesimo» e «un saluto rispettoso a tutti coloro che sono di religioni e culture diverse e abitano la nostra città e la nostra terra, perché ciascuno vivendo bene la propria identità di-venti un arricchimento degli altri e con gli altri». Infine, un pensiero a chi ha responsabilità nel-la gestione della cosa pubblica: «auguro una passione nuova per dare splendore ai luoghi incantevoli e alle ricchezze naturalistiche, sto-riche e artistiche che fanno da panorama alla nostra regione a forte vocazione turistica e cul-turale».

6

▶ MONSIGNOR FRANCO GIULIO BRAMBILLAè il nuovo vescovo di Novara.L'insediamento in Diocesi e la presadi possesso della Cattedra di San Gaudenziosarà il giorno 5 febbraio 2012

▶ RENATO CORTI

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011

Page 7: Iride Dicembre 2011

Impollinazione

KermesseEconomico

IL MESSAGGIO DI MONSIGNOR CORTI IN OCCASIONEDELLA TRADIZIONALE PREMIAZIONE DELLE IMPRESE DA PARTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI NOVARA

Pubblichiamo il saluto reso dal Vescovo di Novara Renato Corti (dal titolo Semi-natori di speranza) lo scorso 3 dicembre alla Camera di Commercio in occasione del "Premio Novara che lavora produce", alla presenza del presidente Paolo Rovellotti.

Saluto cordialmente tutti i presenti, a cominciare dal presidente della Ca-mera di Commercio che mi ha rivolto l’invito a essere qui con voi in que-sta mattinata nella quale vengono premiati i lavoratori e le imprese della Provincia di Novara.

A me non è stata chiesta una relazione socio-economica perché altre sono le per-sone della cui competenza avvalersi. Già il presidente ha offerto una analisi molto attenta alla situazione. Tenendo certamente conto della situazione nella quale ci troviamo, si vorrebbe sentire da me una riflessione etico-morale qualificato sia nella vita personale sia nella esperienza professionale e sociale.

Mi capita di incontrarmi con voi in un momento di grande crisi. Non vi meravi-gliate se mi soffermo su una parola che sembra del tutto inattuale. La parola è speranza. Mi è già successa una cosa di questo genere l’11 settembre 2001, quan-do vennero fatte saltare le torri gemelle. Lo seppi solo a sera. Stavo uscendo per andare a fare una conferenza a una grande assemblea pastorale a Pavia. Lungo il viaggio mi chiedevo se era mai possibile, in quel giorno, trattare il tema che mi era stato chiesto. Nel giorno di un gravissimo atto di terrorismo, io avrei dovuto parlare della comunione. Era possibile o bisognava parlare di altro? Rifletten-do, capii che, se c’era un tema urgente in una simile circostanza catastrofica che faceva pensare all’inizio di una terza guerra mondiale, era proprio quello della convivenza tra i popoli nella giustizia e nella pace.Oggi mi trovo in una situazione certamente di altro genere, ma segnata da una grave crisi economica. Vorrei rispondere alla domanda: come possiamo essere oggi costruttori di speranza?

Premetto una parola sul significato del termine speranza. Essa significa fiducia che avvenga ciò che desideriamo o che fa parte di un nostro progetto. Quando il futuro non dà carne al sogno del presente la speranza viene oscurata. Oggi ci sono molte persone che dicono di non avere speranza. Tra queste persone stan-no anche molti giovani. Ma insieme con i giovani anche nel mondo adulto la speranza sembra ferita perché spesso le attese risultano vanificate o duramente stroncate.Una lettura più profonda delle cose ci dice che l’uomo è sempre in movimento e attratto dalla ricerca. E così, quando ha raggiunto un obiettivo, ne sta già pensan-do un altro. Lo spazio della speranza rimane dunque sempre aperto. Tutto l’agire umano ha sempre a che fare con la speranza. Anzi, dobbiamo evoca-re la speranza in rapporto al destino stesso dell’uomo. E’ in questione la speranza quando consideriamo l’andamento del nostro vivere nel presente e lo è, non me-no, quando gettiamo lo sguardo sul nostro destino futuro. Le domande che noi ci poniamo sono il nostro destino certamente relative dunque ai progetti ai quali stiamo lavorando per trasformarli in realtà, ma investono una questione ancor più delicata: che cosa posso sperare io, come uomo? Mi anima la speranza o sono immerso, come diceva Moravia, in “una serena disperazione”?

Come, dunque, si diventa costruttori di speranza?A un interrogativo di questo genere conviene dare una prima risposta, che è que-sta: c’è una speranza la cui realizzazione non è all’altezza dell’uomo, ma solo di Dio. Che l’uomo non sia soltanto un minuscolo granello disperso nell’universo e sia invece un essere la cui identità profonda comprende una vocazione altissima, dipende da Dio. La speranza di cui parla il Vangelo è anzitutto questa. Trova il suo fondamento in Gesù Cristo risorto dalla morte. Se noi non ci opponiamo, questa decisiva speranza diventerà realtà del nostro destino personale. Ma riprendo l’interrogativo guardando in faccia gli uomini del nostro tempo, e naturalmente noi stessi: quando diventiamo costruttori di speranza nella nostra società? Se dobbiamo ammettere che per molti oggi la speranza è estremamente fragile, dobbiamo chiederci se non possiamo fare qualcosa con le nostre forze. È evidente che, quanto più è grande la responsabilità che si ha sulle spalle, tanto maggiore è il dovere di intendere ed esercitare il potere politico, economico, scien-tifico, mass-mediatico come luogo nel quale aprire dei varchi alla speranza di tutti, a cominciare dai più deboli e da coloro che sono più a rischio. Questa scelta è gravemente contraddetta da tutti quei comportamenti guidati unicamente dalla logica dell’avere, del badare solo ai propri interessi a costo di far pagare il dan-no agli altri. Invece la scelta di essere costruttori di speranza è decisione di va-lorizzare tutte le proprie competenze e risorse in termini di giustizia, di onestà, di trasparenza, di sensibilità sociale, di elaborazione di una giusta legislazione che incentivino il benessere per tutti e diano soluzioni ai gravi problemi economici o di altro genere che non pochi sentono gravare pesantemente sulle proprie spalle. Se ci sentiamo di fare questo discorso agli altri, lo dobbiamo fare anche a noi stessi. Come dunque noi potremo essere costruttori di speranza nei vari campi di

attività che coinvolge l’industria, il commercio, l’artigianato, l’agricoltura? Ri-spondo indicando alcune scelte che possiamo delineare noi stessi con i tratti dei costruttori di speranza.

1. Anzitutto, per edificare attorno a noi motivi di speranza, dovremmo essere ani-mati da una fiducia di fondo nella vita. Chi affronta la vita con una lettura desolante e, già a livello teorico, è pessimista circa l’esistenza umana e ciò che, in realtà, muove il pensare e l’agire dell’uomo, non potrà essere un costruttore di speranza. Chi invece affronta la vita con fiducia, trovando appoggio anche in Dio e in Ge-sù Cristo, è molto aiutato ad affrontare la propria vita. Egli vede l’universo abi-tato da una presenza d’amore. Chi conosce Gesù Cristo, vede l’incarnazione dell’amore al punto che il cristiano può dare a lui come nome proprio questo: speranza. (cfr 1 Tm)

2. In secondo luogo, saremo costruttori di speranza se metteremo sempre a fuoco le motivazioni più rilevanti che hanno ispirato fin qui il nostro generoso impegno. Se abbiamo alle spalle anni di passione per il compito che ancora oggi stiamo svolgendo, e se metteremo costantemente a fuoco i ragionamenti che a lungo ci hanno persuaso e spinti ad assumere le responsabilità che ancora oggi portiamo, noi lasceremo trasparire i valori che sono per noi la stella polare e potremo in-fluire positivamente anche su tanti altri che hanno bisogno di trovare incoraggia-mento per andare avanti.

3. In terzo luogo, saremo costruttori di speranza se esamineremo i problemi che si pongono cercando buone soluzioni o il bandolo della matassa. Soprattutto sarà prezioso l’apporto che potrà essere offerto da chi è molto addentro a una deter-minata realtà economico-sociale e, proprio per questo, potrà scoprire delle valide soluzioni non facilmente individuabili da parte di chi è al di fuori di tale realtà. Naturalmente avrà un peso decisivo l’essere ispirati da un criterio etico. Esso infatti ci stimolerà a cercare con buona volontà e quasi con testardaggine vie di uscita da un tunnel che va superato in favore dell’impresa e dei lavoratori.

4. In quarto luogo, il creare spazi e prospettive di speranza sarà favorito da un costante confronto con persone competenti e oneste. C’è una solitudine che, so-prattutto quando ci si trova dentro a dei vicoli ciechi, rischia di diventare dram-matica se non tragica. Per questo, da una simile solitudine occorre far di tutto per uscire. La comunicazione con persone stimabili e preparate può, perlomeno, ridimensionare le paure che proviamo o lo sconcerto che ci oscura la vista. Que-sta prospettiva può essere intesa anche in senso complementare. E cioè, a volte saremo noi stessi a doverci accostare a chi sperimenta una solitudine angosciosa per aiutarlo a vedere un po’ di cielo sereno e a intravedere qualche possibile passo che sblocca la situazione e apre almeno un piccolo sentiero in favore dell’impresa e dei lavoratori.

5. In quinto luogo, edificano speranza coloro che non temono i sacrifici, ma li mettono in conto come una realtà normale. Saranno preziosi coloro tra voi che, con ardimento, danno la prova di affrontare, giorno per giorno, il lavoro, anche quando diventa duro. Tutto questo non si improvvisa e ha bisogno di una visione della vita che non è schiava di una mentalità che vorrebbe tutto facile e con il suc-cesso a portata di mano. Uomini e donne di questa qualità sono per tutti motivo di speranza.

Dedico la conclusione di questa breve riflessione ai giovani. È uscito un documen-to dei Vescovi sull’educazione. Si afferma che, se ci troviamo in una situazione di emergenza educativa, non dobbiamo riferirla anzitutto ai giovani ma agli adulti. Essi sono chiamati a trasmettere i grandi valori della vita di generazione in gene-razione non sulla sabbia ma sulla roccia. Per poterlo fare occorre che per primi siano gli adulti a poggiare la propria vita e le proprie responsabilità sulla roccia.Aggiungo, in correlazione a quanto ho detto fin qui, che se i giovani vengono educati alla solidarietà, essi riverseranno, in futuro, questa cultura sulla società e ne emergerà un mondo ‘altro’, più umano per tutti, ricco di speranza. E ancora, qualcuno lamenta che mancano testimoni, mentre proprio i testimoni sarebbero l’unica cosa che può toccare i giovani e persuaderli. Anche su questo dobbiamo aprire gli occhi. I giovani percepiscono al volo se le nostre parole sono vuote o cariche di impegno concreto. Non credono a facili affermazioni di principio che sono contraddette da ragionamenti che si fanno, giorno per giorno, sull’uomo e sulla società e da uno stile di vita che appare molto lontano da discorsi che si fan-no in maniera retorica in certe circostanze.Una volta, in una assemblea di giovani, uno di loro si è alzato in piedi e mi ha chiesto: “Chi ama i giovani?”. Non ho mai dimenticato quella domanda fatta con passione anche con una certa rabbia. Oggi rispondo così: li amano i costruttori di speranza. Auguri a voi di esserlo.

† Renato Corti

Page 8: Iride Dicembre 2011

Impollinazione

ECONOMICOLA "FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA", LE IMPRESE, IL MERCATO

CLAUDIO FILIPUZZI - Presidente del Consorzio

«Ecco il CONSORZIO dei PRODUTTORIdi CAMPAGNA AMICA»

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

Ormai sono trascorsi più di sei mesi dall'avvio del Consorzio dei Produttori di Campagna Amica, nato giovedì 24 marzo

2011: è organizzato come una cooperativa agricola spa con lo scopo di commercia-lizzare, trasformare e valorizzare i pro-dotti agroalimentari dei soci nell’ambito del progetto "Filiera agricola italiana". A raccontare ai nostri lettori la nuova re-altà è il suo presidente Claudio Filipuzzi.

Presidente, perché nasce questo Consorzio e qual è il progetto?«Il progetto di Coldiretti legato alla Filiera Agricola Italiana non può avere un respiro nazionale e un peso economico di rilievo senza una fase organizzativa che consen-ta ai produttori di vendere direttamente affrancandosi dai limiti della scarsa va-rietà dell’offerta o dalla localizzazione territoriale. Il Consorzio è uno strumen-to in mano ai produttori per espandere le possibilità della vendita diretta su un li-vello organizzativo più elevato».

In che modo viene garantita la ven-dita diretta se entra un soggetto in-termedio nella filiera?«Il Consorzio non è un soggetto interme-dio. È un soggetto agricolo formato da produttori che li promuove e li affianca nell’arricchire la varietà dell’offerta. Laddove ve ne sia la necessità e l’opportu-nità, interviene direttamente nella gestio-ne dei punti vendita».

Non si rischia di allungare la filiera in questo modo?«La lunghezza della filiera si misura in nu-mero di passaggi dal produttore al consu-matore: questa ha lunghezza uguale a uno. Più corta c’è solo l’autoconsumo! Da qui in avanti la filiera si allunga a causa dei passaggi di mano. Il Consorzio consente di mantenere il più vicino possibile il pro-duttore al consumatore. Non confondiamo poi la lunghezza commerciale della filie-ra con i chilometri percorsi dal prodotto».

Come si concilia questo con il con-cetto del Km zero?«Il Km zero si sposa benissimo con le pic-cole produzioni in grado di essere as- sorbite dai mercati locali e che dunque trovano soddisfazione economica entro un breve raggio dal luogo di origine. Noi dobbiamo dare risposta anche al-le aziende, singole o associate, che han-no grande disponibilità di prodotto e che dunque deve essere distribuito a livello interregionale o nazionale, usufruendo di una rete di punti vendita e di servizi evo-luti quali la ad esempio la logistica. L’intelligenza della gestione dovrà esse-re quella di evitare inutili “ giri turistici” ai prodotti, con conseguenti minori costi economici ed ambientali, a tutto vantag- gio dei consumatori e dei produttori».

Sembrerebbe un’alternativa alla di-stribuzione organizzata...«Non proprio. I punti di contatto con la GDO e la distribuzione in generale so-

L'intervista

no solo quelli legati ad una necessità di presenza territoriale e di organizzazio-ne logistica, ma si fermano qui. I valori e le attese sono completamente diversi: il progetto vuole ridare protagonismo a chi produce e portare i cittadini ad essere più consapevoli dei valori e delle conseguenze economiche e sociali che sottostanno alle scelte di consumo quotidiano. In un secondo tempo speriamo che un messaggio di questo tipo possa essere re-cepito anche dalla GDO portando a pras-si diverse delle attuali nei confronti di noi produttori così come dei consumatori».

Come si forma il prezzo in questa “filiera corta”?«La base di partenza è un prezzo equo al produttore: un prezzo in grado final- mente di ripagare il produttore del pro- prio lavoro e dei rischi connessi, cosa che oggi non avviene. Sarà il produttore stes-so che, all’interno delle logiche di merca-to, deciderà il valore del proprio prodotto. Si tratta di una vera rivoluzione coperni-cana!Alla formazione del prezzo di vendita concorreranno poi altre voci di costo qua-

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 20118

«Il Consorzioè uno strumentoin mano ai produttoriper espanderele possibilitàdella vendira direttasu un livelloorganizzativopiù elevato.E il chilometro zerosi sposa benecon le produzionidel territorio»

▶ CLAUDIO FILIPUZZI

Page 9: Iride Dicembre 2011

li ad esempio la logistica, se esiste e nella misura minima indispensabile, le attività accessorie del Consorzio e la quota per la gestione del punto vendita».

Non c’è il rischio che il consumatore trovi prezzi più alti rispetto alla GDO?«La GDO usa spesso artifici (prezzi civet-ta, sottocosto, promozioni...) che poi sca-rica sui produttori. Se un prodotto viene proposto ad un prezzo inferiore a quel-lo di costo (ed a volte perfino a quello di produzione) è evidente che qualcuno pa-gherà a monte o a valle... Noi vogliamo un sistema trasparente in cui sia chiaro il patto tra produttore e consumatore, sen-za sotterfugi e inganni: nove volte su dieci questo significa più reddito all’agricoltore e prezzo inferiore per il consumatore».

Quali sono dunque i vantaggi per i consumatori?«Certezza della provenienza dei prodotti (agricoli e italiani), scoperta di produzio-ni tipiche finora bandite in quanto “non standard” e riscoperta della stagionalità, oltre naturalmente alla già citata traspa-renza sulla formazione del prezzo».

Come si chiameranno questi pun-ti vendita che, prossimamente na-sceranno sul territorio di Novara e Vco?«La catena dei negozi si chiamerà “Cam-pagna Amica, La Bottega”. Avrà un’insegna che mantiene i segni distintivi oggi cono-sciuti attraverso i Mercati e le Fattorie di Campagna Amica e un format in grado di consentirne una chi- ara identificazione su tutto il territorio nazionale: una vera rete».

Chi volesse aprire una Bottega di Campagna Amica, cosa deve fare?«Il primo, decisivo passo è quello di met-tersi in contatto con il Consorzio Produt-tori di Campagna Amica. Si affronteranno regole, problematiche ed opportunità. Da lì in poi la strada è in discesa...».

I PUNTI DI CAMPAGNA AMICA SUL TERRITORIO

Le imprese accreditate a Novara e VcoVI SONO ANCHE LE COOPERATIVE "MOTTARONE"E "VIGEZZO" CHE ADERISCONO A UNCI COLDIRETTI

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI

Sono oltre 30 i "Punti di Campagna Amica" già attivi sul territorio delle due province di Novara e del Vco, una rete che ogni mese si amplia e che per-mette ai consumatori di trovare un'ampia gamma di prodotti agroalimentari della Filiera Agricola tutta Italiana.

I Punti di Campagna Amica sono riconoscibili attraverso il logo, il nome dell’azien-da, il numero di iscrizione all’Albo Nazionale dei Punti Vendita di Campagna Amica.Un Ente Terzo di Certificazione è chiamato a controllare l’origine agricola italiana

dei prodotti in vendita: nei "Pun-ti" si trovano infatti i prodotti agricoli italiani delle aziende stesse.Il successo sul territorio è crescente: tra i "Punti" accreditati ci sono due co-operative agricole, la "Mottarone" e la "Vigezzo"; ancora, uno dei "Punti" sito a Novara arriva dalla provincia di Asti mentre una nostra impresa del Nova-rese ha attivato un Punto Campagna Amica accreditata a Torino.L'elenco completo dei Punti accredita-ti è presente sul portale internet www.campagnamica.it.

Trovi i Punti Campagna Amicanei Comuni di...Armeno BorgomaneroBrionaCaltignagaCameri (2)Carpignano Sesia (2) CasalinoCastelletto sopra TicinoCureggioGarbagna Novarese Gattico GhemmeGranozzo con MonticelloLandionaMergozzoMomo (2) Nebbiuno Novara (2) Prato Sesia Romagnano SesiaSanta Maria MaggioreSillavengo (2) Tornaco Varallo Pombia Vespolate (2) Vinzaglio... e in molti altri Comuni sono in viadi accreditamento nuovi Punti!

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 9

«Il Consorzio consente di mantenere vicinoil produttoreal consumatore.Non va più confusala lunghezzacommerciale della fi liera coi kmpercorsi dal prodotto»

▶ QUI SOPRA, LA TARGA CHE IDENTIFICA IN TUTTA ITALIA I "PUNTI CAMPAGNA AMICA"

Page 10: Iride Dicembre 2011

10

Impollinazione

SCUOLA E FORMAZIONEL'AGRICOLTURA E LE NUOVE GENERAZIONI

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

L'attenzione alla didattica è centrale, in questi mesi, per l'attività dell'or-ganizzazione: in questo contesto si inserisce la prima edizione del con-

corso “La nostra Agricoltura, il nostro Piemonte”. Il concorso è rivolto alle scuole primarie di pri-mo grado, sia statali che paritarie, della Regione Piemonte che intendono realizzare, attraverso elaborati di diversa natura, percorsi interdisci-plinari legati alla cultura del territorio agricolo piemontese, dell’agroalimentare, delle imprese agricole, della sana e corretta alimentazione.Gli elaborati potranno essere presentati su sup-porti cartacei, multimediali, audio-video.Ad ogni elaborato verrà attribuito un punteggio in base a diversi parametri.Sarà possibile ottenere punteggi ulteriori se, nell’ambito del progetto in esame, la/e classe/i integreranno il lavoro con le seguenti azioni: visita a una fattoria didattica accreditata del circuito regionale Educazione alla Campagna Amica Coldiretti; visita a un mercato di pro-duttori di Campagna Amica; specifici percorsi scolastici nel POF dedicati alla cultura agroali-mentare; coinvolgimento di un’impresa agrico-la nel progetto; proposta progettuale congiunta con un’altra scuola/istituto.Le scuole dovranno inviare al numero di fax 011/537017 la scheda di iscrizione scaricabile dal sito www.novara-vco.coldiretti.it entro il 1° febbraio 2012. Gli elaborati dovranno pervenire entro e non oltre il 4 maggio 2012 ed essere ac-compagnati dai dati della scuola e da copia della scheda di adesione con data di invio a: Concorso “La nostra Agricoltura, il nostro Piemonte” – Col-diretti Piemonte (Prog. Educazione alla Campa-gna Amica) Piazza San Carlo, 197 – 10123 Torino. Tutte le scuole del territorio sono state infor-mate dell'iniziativa grazie ad un'azione mirata di comunicazione: è importante che vi sia nei confronti degli insegnanti una sensibilizzazio-ne da parte di tutti i soci e di tutti gli amici di Coldiretti con figli in età scolare.Per ogni altra informazione, contattare la Fe-derazione Coldiretti di Novara Vco - Campagna Amica, tel 0321.674225 o inviare un'e-mail a [email protected]

Percorsi

A NOVARA E VCO UN INTENSO PROGRAMMA PER LE SCUOLE

L'AGRICOLTURA a scuola per formarei consumatori di domani

Educazione alla Campagna Amica è il progetto nazionale che Coldi-retti ha lanciato nei confronti della scuola, per soddisfare le esigen-ze dei nuovi programmi scolastici.Scopo dell’iniziativa è quello di creare una rete di aziende agricole

opportunamente attrezzate per accogliere le scolaresche, i gruppi, le fami-glie e tutti coloro che sono interessati a scoprire, nel tempo libero, il mondo rurale in quanto ricco bacino di risorse tradizionali e storiche, economiche e produttive, di valori culturali, di benessere e di qualità del vivere.Conoscere la fattoria, trascorrere una giornata in campagna diventa un mo-mento importante per familiarizzare con la natura che circonda le nostre città; significa comprendere il lavoro dell’imprenditore agricolo, “custode” delle ricchezze ambientali e culturali del territorio e della produzione di ali-menti di qualità.L’idea didattica di base si ispira ad una visione pratica dell’apprendimento, volto a stimolare l’osservazione e la scoperta, cioè ad imparare “vedendo fa-re e facendo”, tipica peculiarità del mondo rurale.Nelle fattorie didattiche gli imprenditori e le loro famiglie, nel ruolo di do-centi, avranno il piacere di incontrare bambini ed adulti, trasferendo loro la conoscenza e le esperienze del mondo contadino e delle sue attività: la col-tivazione della terra, l’allevamento degli animali, ma anche l’origine degli alimenti, i loro sapori, la loro stagionalità. Ma la fattoria può essere anche luogo di socializzazione sul territorio, di incontro fra generazioni, di tra-smissione di un sapere fatto di manualità, di valori, di relazioni, di rispetto reciproco e per l’ambiente: importante sotto questo profilo è la "rete regio-nale" di fattorie didattiche presenti ed operanti sul territorio regionale.

L'Educazione alla Campagna Amicae le Fattorie Didattiche

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201110

▶ GIOVANI ALLIEVIimpegnati in classein uno dei progettidi "Educazione alla Campagna Amica":saranno loroi nuovi consumatori

Page 11: Iride Dicembre 2011

Impollinazione

ECONOMICO

TERRANOSTRA CRESCE SUL NOSTRO TERRITORIO

Gli agriturismi in rete sfi dano il futurograzie ai nuovi serviziCOMUNICAZIONE, PROMOZIONE E AGGIORNAMENTO

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Terranostra)

Una nuova gamma di servizi per promuovere gli agrituri-smi e coadiuvarli nell'essere strumento di promozione territoriale.Questo l'obiettivo che Coldiretti Novara Vco e Terrano-

stra si pongono, consapevoli del ruolo strategico che gli agriturismi hanno nella promozione del territorio e della "Filiera Agricola tutta Italiana".Le imprese agrituristiche, hanno infatti saputo riqualificare, spe-cializzare la propria impresa e, in molti casi, ammodernare il pa-trimonio degli immobili aziendali, valorizzando fabbricati rurali di pregio architettonico e storico, contribuendo in questo modo alla salvaguardia del patrimonio rurale, inteso quale insieme di valori, cultura, territorio, edifici storici e paesaggio. La crescita di tali attività ha stimolato, aspetto questo molto posi-tivo, la permanenza ed il consolidamento della presenza o addirit-tura il ritorno in azienda dei giovani.L’agriturismo ha permesso, inoltre, di ridare centralità all’impre-sa agricola richiedendo un diverso approccio con il consumatore finale, il soggetto principale con cui le imprese devono costante-mente misurarsi ed a cui devono saper dare risposte e servizi pun-tuali.Ci sembra giusto rimarcare il ruolo di questo settore, espressione della multifunzionalità dell’impresa agricola, che avrà sempre più necessità di creare sinergie importanti per cogliere le opportunità di un mercato in continua evoluzione che chiede prodotto genui-no, qualità e servizi innovativi.Gli ambiti di intervento sono quelli di preminente interesse agri-turistico (ma non solo) e comprendono: consulenza legislativa, amministrativa, sanitaria, fiscale e lavoristica; informazione tramite mail, lettera, newsletter, giornale e riunioni territoriali; pratiche amministrative; servizi in azienda (dal check-up azien-dale ai pacchetti di servizi con visite annuali); organizzazione di corsi, incontri di approfondimento tecnico; l'adesione alla rete di Campagna Amica; diventare possibile fornitore delle Botteche di Campagna Amica(la prima grande catena di Vdo, vendita di-retta organizzata; il nuovo portale nazionale www.terranostra.it e la guida "Agriturismo" edita dalla De Agostini e realizzata in più lingue; la partecipazione a fiere del settore; l'organizza-zione di eventi sul territorio in collaborazione con Campagna Amica; la presenza su facebook e twitter; convenzione Terrano-stra/Siae e Scf con scontistiche sulle tariffe; convenzione Terra-nostra/Creditagri per agevolare l'accesso al credito; convenzione Terranostra/Agritel che prevede tariffe vantaggiose per utenze di telefonia mobile; servizi di grafica e stampa ecc., utilizzando i vari servizi e le professionalità che offre la nostra Federazione.

O

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 11

IL DOCUMENTO È REDATTO DAL COMUNE

SISTEMA V.A.R.A.Al via i controlli per chi

vende sulle aree pubbliche da NOVARA - (M.C.)

A partire dallo scorso anno la regione Piemonte ha iniziato la verifica delle regolarità mettendo in atto il sistema dei Vara (Verifica Annuale Regolarità Aree Pubbliche). Si tratta di un documento che viene redatto dal Comune

presso il quale l’ azienda che effettua vendita diretta su area pubbli-ca ha sede ed ha presentato a suo tempo la DIA per l’ avvio dell’ at-tività di vendita. Viene rilasciato a seguito della presentazione della documentazione di cui a seguire ed attesta la regolare posizione e deve poi essere esibito dall’azienda (tenuta ad averlo con sè) presso tutti i comuni ove svolge attività di vendita sui mercati, sagre, fiere. Documenti necessari per il rilascio:a. Dichiarazione Unica di Regolarità Contributiva (Durc), in caso di azienda con personale dipendente, con riferimento all’anno fi-scale precedente; b. Certificato di regolarità contributiva, in mancanza della Durc e in caso di azienda che non ha dipendenti con riferimento all'anno fiscale precedente; c. Attestati di versamento dei contributi INPS riferiti all’anno pre-cedente, in difetto di entrambi i documenti sopraindicati; d. Ricevuta dell’avvenuta presentazione del Modello Unico o di al-tro tipo di dichiarazione dei redditi;e. Visura Camerale in corso di validità;f. Fotocopia di un documento di riconoscimento del titolare o del legale rappresentante dell’azienda.Per il rinnovo la documentazione necessaria da esibire al comune per la richiesta non varia in modo sostanziale dall’ anno preceden-te: tutti coloro che ne sono invece già in possesso dovranno recarsi presso il proprio comune con la documentazione inerente all’ an-no in corso per farsi “rinnovare” questo documento anche per l’an-no seguente. La scadenza per la consegna della documentazione al comune per gli operatori che intendono farne richiesta è il 28 febbraio 2012, mentre i Comuni devono rilasciarlo ai richiedenti entro il 30 aprile 2012.

▶ TERRANOSTRA È ANCHE ON-LINE con il sito internet www.terranostra.it

Page 12: Iride Dicembre 2011

Impollinazione

IMPRENDITORIA FEMMINILERISULTATI E PROSPETTIVE DELLE IMPRENDITRICI AGRICOLE DI NOVARA E VCO

ONILFA E DA@ TERRA

Encomio al Ministero per un'impresa

del Medio Novarese da ROMA - (NOSTRO SERVIZIO)

Un encomio alla multifunzionalità, all'impegno di creare un'impresa orientata alla famiglia e alle diverse attività che sanno unire aspetti di-

versi di una nuova “economia rurale”: l'ha ri-cevuto ieri un'imprenditrice agricola novarese associata a Coldiretti, Maria Ausilia Fontana, direttamente dalle mani del ministro delle Po-litiche Agricole Mario Catania, al “Parlamenti-no” del Mipaaf in via XX Settembre a Roma.L’encomio è stato assegnato nell'ambito del premio “De@ Terra” dell'Osservatorio Nazio-nale per l'Imprenditoria ed il Lavoro Femmini-le in Agricoltura (Onilfa).

Iniziative

UN'ATTIVITÀ FORMATIVA DI DONNE IMPRESA COLDIRETTI

Il SOCIALE: nuovi scenariper l'agricolturaLE ULTIME FRONTIERE DEL SETTORE NELL'AMBITO DELLA LEGGE D'ORIENTAMENTO

Una nuova opportunità di finanziamento rivolto alle donne che operano nelle aziende agricole anche se non sono titolari: è l’ini-ziativa di CreditAgri Italia, il confidi della Coldiretti, e di Coldiret-ti Donne Impresa, con la predisposizione di un plafond dedicato.

I finanziamenti previsti dal progetto, che rientra nell’ambito degli accordi con importanti gruppi bancari, potranno essere rimborsati con rate trime-strali, semestrali o annuali posticipate, con tassi riservati in convenzione. Uniche eccezioni, non potranno essere concessi per l’acquisto di immobili, di beni usati o spese non fatturate. L’importo massimo finanziabile è pari a 30.000 euro (il minimo è di 10.000 euro) e può riguardare anche investimenti per ristrutturazione dei locali, impianti, macchinari ed attrezzature, arredi e mezzi di trasporto, oltre che per sistemi informatici integrati per l’automazione, comunicazione e im-pianti automatizzati. La durata dei finanziamenti sarà compresa da un minimo di 36 mesi ad un massimo 60 mesi, oltre al periodo di sei mesi di preammortamento, durante il quale si restituirà solo la quota di interessi e non la parte di capitale.«L’obiettivo del Progetto Donne – rimarca Giorgio Piazza, presidente Credi-tAgri Italia – è quello di finanziare progetti innovativi presentati dalle donne che operano in agricoltura. L’idea è quella di sviluppare un modello di finan-ziamento molto vicino a quello del micro-credito e del prestito al consumo».Come ricordato dalla Responsabile Nazionale Coldiretti Donne Impresa Adriana Bucco, il 2° Rapporto Nazionale sull’imprenditoria femminile di Unioncamere evidenzia come le imprese che vantano al loro interno delle donne siano in crescita anche in termini occupazionali, radicate nel territo-rio e siano più sane, più oculati e meno propense alla speculazione.

CreditAgri Coldiretti, finanziamentialle imprese al femminile

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201112

da NOVARA - (REDAZIONE)

Donne Impresa Coldiretti Piemonte ha promosso il 22 novembre scorso un’attività formativa, condotta dal prof. Francesco Di Iacovo dell’Uni-

versità di Pisa, sui complessi temi dell’agri-coltura sociale, nuova frontiera del primario nell’ambito della Legge di Orientamento.Come è emerso dall'incontro, la produzione di beni pubblici in campo sociale da parte delle aziende agricolesta trovando forza e vitalità in molti territori attraverso pratiche innovative. Nel progetto della Filiera Agricola Tutta Italia-na, anche le esperienze di agricoltura sociale creano servizi innovativi, presidio del territorio, valorizzazione dell’agroalimentare, ma ancheresponsabilità sociale d’impresa e collettiva.

▶ IL LOGO DELL'INZIATIVA A TORINO

Page 13: Iride Dicembre 2011

Nuovo sito internetper il fl orovivaismoPER ESSERE INSERITI OCCORRE COMPILARE IL MODULODI ADESIONE DA RICHIEDERE PRESSO GLI UFFICI ZONA

ECONOMICOFLORICOLTURA

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI (Referente Campagna Amica Novara Vco)

Limprese florovivaistiche piemontesi sono da oggi ancor più visibili grazie a Internet: l'iniziativa, coordinata a livello regionale, si propone di sostenere la comunicazione e costituire un database utile a promuoverle sul mercato: per ogni impresa è prevista infatti un'ampia scheda descrittiva, comprendente

l'elenco delle produzioni e le indicazioni su come raggiungere l'impresa.L'iniziativa si affianca alle attività del gruppo di lavoro sul florovivaismo costituito da Coldiretti Piemonte lo scorso febbraio: era infatti espresssione del gruppo la vo-lontà di costituire una rete tra le varie imprese vivaistiche del Piemonte per rende-re più viva la partecipazione al progetto di Coldiretti di “Una Filiera tutta Agricola e tutta Italiana” e creare nuove sinergie per affrontare il mercato in forma costruttiva e dinamica.Il florovivaismo è uno dei punti di forza dell’economia piemontese e gran parte del-la produzione si concentra proprio nelle province di Novara e Vco: l'Alto Novarese e l'area dei Laghi, in particolare, sono territori vocati alla produzione di camelie, azalee e rododendri, ovvero dei Fiori Tipici del Lago Maggiore.Il nuovo sito internet è parte delle iniziative di che vedono coinvolta Coldiretti Pie-monte in rappresentanza dei suoi soci florovivaisti.Il progetto si inserisce nell'azione di comunicazione e promozione sul valore dei fiori made in Italy all'interno della filiera agricola e florovivaistica nazionale: come ribadi-to dal presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini in occasione dell'ultima Euro-flora a Genova, lo scorso aprile, «l’Italia è conosciuta in tutto il mondo come il paese dei fiori, degli architetti del verde, dei grandi giardinieri». Sono queste, come ribadito dal presidente di Coldiretti, «le leve competitive che devo-no essere contenute in un marchio del vero Made in Italy del florovivaismo. Se siamo riusciti a riempire di valore un bicchiere di vino che si consuma all’istante non si ca-pisce perché - conclude Marini - non si possa fare per i fiori e le piante che arrivano a durare una intera vita ed anche di più».

LO SCORSO NOVEMBRE

Riunita la Consulta

Florovivaistica da VERANIA - ELIO SAVIOLI

(Vicepresidente Coldiretti Novara Vco)

D ue appuntamenti per il mon-do dei fiori a novembre: scorso 9 novembre si è tenuta la Con-sulta Florovivaistica Nazionale,

mentre il giorno 24 sono stati convocati il Consiglio d'amministrazione e l'Assemblea dell'Associazione fiori e Piante d'Italia, che ha analizzato modifiche al regolamento.Ricordiamo che fanno parte della Consul-ta il presidente di Coldiretti Novara Vco Paolo Rovellotti, il vice Elio Savioli, il dott. Frigo e il dott. Bizioli.Intanto, si sta lavorando a diversi progetti: uno di essi è la forte collaborazione con la rete dei Consorzi Agrari d'Italia attraverso il progetto "Tutto Giardino": analogamente, si guarda ad una società di scopo sul florovi-vaismo all'interno del progetto di Coldiret-ti "Per una Filiera Agricola Tutta Italiana", in modo di partecipare in modo aggrega-to agli appalti ed alle eventuali forniture.La Consulta ha analizzato anche il report sull'incontro florovivaistico Copa-Cogeco a Bruxelles: l'Olanda ha manifestato per a prima volta delle difficoltà nella commer-cializzazione delle piante e fiori (-30/). Si è toccato il tema fitosanitario: si vuole infat-ti arrivare ad una armonizzazione delle re-gole sui patogeni e sui presidi sanitari.Ancora, si è parlato di cercare di arginare l'import dai paesi extraeuropei sfruttando i vincoli sanitari: a tal proposito, si prevede la costituzione di un'authority comunita-ria per fare dei controlli sanitari specifici (l'authority sarà sostenuta da un fondo fi-nanziario specifico). Buona parte dell'in-contro di Bruxelles è stata dedicata alla promozione: per la prima volta, si è par-lato di origine della pianta, con una forte contrarietà solo di Olanda e Inghilterra.Infine, la Consulta ha discusso il documen-to relativo al Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola e della semplifica-zione nel settore florovivaistico.

La produzionedi piante e fi oriè uno fra i puntidi forzadell'agricolturapiemontesee di Novara-Vco

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 13

▶ RODODENDRO DEL LAGO MAGGIORE

▶ CAMELIA

Page 14: Iride Dicembre 2011

Tem

i, fa

tti e

soc

ietà

La produzione italiana è caratterizzata soprattutto da novelli monovitigno con l'utilizzazione di un'ampia gamma di vitigni autoctoni

12 Ottobre-Novembre 2011 - L’Iride Agricoltura 2000

SINDACALE NOTIZIE IN PRIMO PIANO

L'azione di Coldiretti

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201114

IN PROVINCIA

AdeguamentoESSICCATOI,la Coldiretti

a Palazzo Natta da NOVARA - CLAUDIO SALSA

(Responsabile Centro Assistenza Agricola)

Nel "Manifesto per la semplifi-cazione e lo snellimento degli oneri amministrativi a carico delle imprese agricole" predi-

sposto da Coldiretti e che accompagna il disegno di legge presentato al Senato lo scorso maggio 2011, è stata ribadita la necessità di esclusione per gli impianti di essiccazione dalle nuove normative di adeguamento, considerando nel merito le specificità di tali impianti.Nel frattempo, lo scorso 24 novembre, Coldiretti ha incontrato a Novara l'asses-sore provinciale l’assessore alle politiche ambientali della Provincia di Novara Oli-viero Giuseppe Colombo.Il tema è delicato ed attuale: il nodo sulla messa a norma degli impianti di essicca-zione per i cereali, fa infatti riferimento ad una normativa ritenuta così com'è “difficilmente attuabile” per le imprese agricole se non a costi insostenibili da parte delle stesse: si parla di 3 o 4 volte il valore dell’impianto stesso. Il disposi-tivo, infatti, prevede che tutti gli impian-ti che producono emissioni in atmosfera debbano essere autorizzati, previa verifi-ca del rispetto di determinati parametri.«Il problema – ha rilevato il direttore Ra-mella - è che la normativa vigente e che si va applicando prescinde dalla tipolo-gia e dalle dimensioni di questi impianti e, quindi, non tiene conto delle specifiche esigenze e caratteristiche degli essiccatoi agricoli. Si tratta, infatti, di attrezzature con ridotte dimensioni, collocate per la quasi totalità in aperta campagna e le cui polveri consistono in particelle organiche derivate dalle granaglie di cereali: inol-tre, il loro utilizzo si limita a pochi gior-ni l’anno, ovvero al periodo dei raccolti».Ciò che chiede Coldiretti è un confronto su base regionale, che analizzi la situa-zione in modo per trovare una soluzione intelligente e condivisa: va da sé, infatti, che il problema non è circoscritto al so-lo territorio di Novara-Vco ma è comune a quello delle altre province piemonte-si che, analogamente, stanno attivan-do azioni di sensibilizzazione in tutte le aree di competenza.

da NOVARA - (REDAZIONE)

Un miliardo di euro. È una vera e propria stangata quella prevista dalla ma-novra a carico degli agricoltori italiani, secondo il conto fatto dalla Coldi-retti. L'Imu colpirà pesantemente terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere

trattori e attrezzi. In questo modo il decreto Salva-Italia andrà di fatto a tassare quel-li che sono a tutti gli effetti mezzi di produzione per le imprese agricole. Torneremo sull'argomento con compiute analisi nei prossimi numeri del giornale.

Dalla nuova Imu una stangata alle impreseper oltre un miliardo di euro

COLDIRETTI SULLA MANOVRA ANTICRISI

«Agricoltura,servono equità

e crescita» da ROMA - (REDAZIONE)

Nessuno come gli agricoltori sa bene cosa siano i sacrifici e come il contributo al bene del Paese rappresenti un dovere

per tutti. Coldiretti non si tira indietro, ma equità e misure per la crescita devo-no riguardare anche il nostro settore. Questa la sintesi della posizione espressa da Coldiretti a commento della manovra economica in discussione al Parlamento. Inoltre di fatto quasi nessuna delle misu-re per la crescita delle imprese previste nella manovra è applicabile per il settore agricolo.Per questo Coldiretti ha consegnato al presidente del Consiglio Mario Monti e al Governo alcune proposte, per una filiera agricola più trasparente e competitiva. Per l’agricoltura il decreto legge prevede, per il calcolo dell’imposta municipale propria (ex Ici) che per i terreni agricoli il valore dell’immobile è costituito da quel-lo ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, rivalutato del 25%, un moltiplicatore pa-ri a 120. È introdotta inoltre una aliquota dello

0,2% di base dell’imposta per i fabbri-cati rurali ad uso strumentale e addirit-tura dello 0,4% per le prime abitazioni rurali dei coltivatori diretti che come noto hanno vincoli oggettivi e soggetti-vi molto diversi dalle altre abitazioni.Il decreto dispone ulteriori oneri per le imprese con la rideterminazione delle aliquote contributive di coltivatori di-retti, mezzadri e coloni. La manovra contiene anche norme che modificano quelle contenute nella leg-ge di stabilità sull’alienazione dei ter-reni agricoli e l’ulteriore stanziamento a favore dell’Agea, che sarà, per l'anno 2012, di 40 milioni di euro.

Coldirettiha consegnatoal presidente Montialcune proposte per una fi liera agricola più trasparente e competitiva

Page 15: Iride Dicembre 2011

NOVARA - Incontro in Comune

Cartelle Tarsu,l'agricolturasi confrontasulle soluzioniCOLDIRETTI A COLLOQUIO CON L'ASSESSORE DULIO

da NOVARA - DOMENICO GIORCELLI(Segretario di Zona Coldiretti)

Coldiretti incontra il Comune sulla questione delle cartelle Tarsu e tro-va, nell'assessore al bilancio Gior-gio Dulio, disponibilità ad aprire un

confronto su un tema delicato e complesso.L'incontro a Palazzo Cabrino, sede del Comu-ne, è del 25 novembre scorso, presente il diret-tore di Coldiretti Gian Carlo Ramella: il tema è noto e riguarda le cartelle di riscossione del-la Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani) che hanno raggiunto improvvisamente decine di imprese agricole, anche con importi a quattro zeri. Alle aziende viene richiesto il pagamento del-la tassa rifiuti (a partire dal 2004) anche per la superficie inerente a pertinenze e capannoni, con conseguenze facilmente immaginabili: un fulmine a ciel sereno che, di fatto, sta metten-do in seria difficoltà la sopravvivenza e lì'ope-ratività di diverse realtà sul territorio, già alle prese con una dura situazione di mercato.Diverse imprese hanno inoltrato ricorso con-tro le cartelle Tarsu ricevute dal Comune. Ma a questa via si affianca anche l'azione di Coldiretti e dell'intero comparto agricolo no-varese per un confronto che, proprio per parte agricola, ha formulato proposte concrete: una prima richiesta è di esentare dall'applicazione della Tarsu tutti quei fabbricati rurali che non producono rifiuti o i cui rifiuti sono reimpie-gati nel ciclo produttivo aziendale (ad esem-pio stalle, fienili, case di mondine o famigli ormai disabitate, silos). Parimenti, è stato chiesto all'assessore di mo-dificare la classe di applicazione della cate-goria dei fabbricati rurali: ad oggi, infatti, il Comune ha applicato la Tarsu alle imprese agricole assimilando le stesse alla categoria “corrieri e magazzini” che prevede una tarif-fazione molto alta: la proposta è dunque di classificare diversamente le imprese rurali e di accettare un'esenzione fino al 25%, così come previsto dalle leggi che regolamentano le atti-vità connesse all'agricoltura. In alternativa, è stata formulata una secon-da ipotesi di più immediata applicazione che prevederebbe una tassa a regime più ridotto forfettizzata a tutte le superfici senza fare di-stinzione.

PALAZZO CABRINO, SEDE DEL COMUNE

Dal Territorio: Bassa Novarese

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 15

da SAN PIETRO MOSEZZO - (MARCO CIAMPANELLI)

Una “paniscia da record” è stata protagonista domenica 4 dicem-bre dell’iniziativa promossa dalla Pro Loco di San Pietro Mosez-zo presso il laghetto di pesca comunale.A preparare il tradizionale piatto di riso novarese coi fagioli bor-

lotti, verdure e salamino è stato Francesco Paderno, membro del consiglio dell’Associazione Pensionati Coldiretti.Mestolo in mano e grembiule giallo indosso, si è misurato nell’impresa di trasformare, in due tempi, 100 chili di riso in circa sei quintali di ottima "pa-niscia alla Paderno": da questi ne sono derivate le circa 3.000 abbondanti por-zioni subito distribuite su tutto il territorio comunale di San Pietro Mosezzo.Presenti alla giornata il sindaco di San Pietro Mosezzo Mauro Degregori ol-tre agli assessori e ai numerosi consiglieri che hanno sostenuto l’iniziativa: con loro, anche molti cittadini ed imprenditori agricoli di Coldiretti.Una volta cucinata (rigorosamente a legna), la paniscia “a chilometro zero” è stata infatti proposta ai consumatori del paese capoluogo e di tutte le fra-zioni del comprensorio (Mosezzo, Nibbia e Cesto).Un successo autentico anche dal punto di vista gastronomico. Tutti sanno, infatti, quanto difficile sia, anche per molti cuochi professionisti, misurarsi nella preparazione di un risotto in grandi quantità: ma la preparazione di Paderno ha davvero stupito tutti, sia per la precisione della cottura che per il gusto ricco straordinario.Merito anche degli ingredienti utilizzati, tutti provenienti dalle vicine campagne: del resto la paniscia era ed è tuttora il piatto caratteristico della tradizione rura-le novarese, dove il riso – che si conserva lungo tutto il corso dell’anno – si arricchi-sce del salame della duja e delle verdure che, stagionalmente, si possono trovare in cascina (e proprio da questo principio nasce la variabilità delle molte ricette che, tramandandosi nei secoli, differen-ziano la preparazione di questo piatto…).

Paniscia da record a San Pietro Mosezzocon il riso del territorio!

▶ PADERNO PREPARA LA PANISCIA

Page 16: Iride Dicembre 2011

Dal Territorio: Medio Novarese

da OLEGGIO - CHRISTIAN INVERNIZZI(Segretario di zona Oleggio)

Doopo il positivo debutto di ot-tobre, ha raddoppiato il suo successo il Mercato Agricolo di Campagna Amica che si è

svolto a Oleggio sabato 19 novembre: i prodotti di stagione e “a chilometro ze-ro” hanno dunque trovato casa nel “far-mer’s market” che, ogni terzo sabato del mese, si terrà nella piazza vicina al Cine Teatro: un appuntamento periodico che sarà in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori nel medio-alto novarese.I Mercati Agricoli, che attuano i princi-pi della filiera agricola corta e del Patto con il Consumatore, permettono infatti ai cittadini di approvvigionarsi di pro-dotti di stagione, provenienti dalle cam-pagne circostanti le località dove essi si tengono: i consumatori, come sempre, possono scegliere tra verdura, frutta, carne, salumi, riso, miele, vino, formag-gi e piante aromatiche. Sono inoltre una “bandiera” importante per promuovere tra il pubblico dei consu-matori le peculiarità del progetto Coldi-retti “Una Filiera Agricola tutta Italiana”.Nella mappa delle regioni che presenta-no la più ricca “biodiversità” a tavola il Piemonte si classifica tra i primi quattro posti in Italia: un risultato al quale con-tribuiscono anche le nostre province.

TERRITORIO - I consumatori continuano ad apprezzare la nuova realtà

MERCATO AGRICOLOCOI PRODOTTI D'AUTUNNODOPO L'INAGURAZIONE, ANCORA NUMERI MOLTO POSITIVI PER IL MERCATO CHEPORTA NEL CUORE DI OLEGGIO IL PROGETTO DELLA FILIERA AGRICOLA ITALIANA

IL CALENDARIO INVERNALEDEI MERCATI CON I PRODUTTORIDI CAMPAGNA AMICAMercato Agricolo del Vergante Comune di Nebbiuno: ogni ultima domenica del mese

Mercato Agricolo di Oleggio ogni terzo sabato del mese

Mercato Agricolo del Vergante (Comune di Massino Visconti) ogni seconda domenica del mese

Mercato Agricolo di Novara (Largo Leonardi) ogni prima domenica del mese

Mercato Agricolo di Arona ogni quarto sabato del mese

AL CINE TEATRO

APICOLTORI, bene il convegno

con gli esperti internazionali

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201116

da OLEGGIO - (REDAZIONE)

Sono stati numerosi ed in-terssanti i temi trattati nel 2° convegno dell'Apicoltura Pro-duttiva Piemontese che, do-

menica 13 novembre, ha riunito una folta platea l Cine Teatro di Oleggio.Tra i relatori più attesi, il professor Wolfgang Ritter che ha analizzato la “correlazione tra virosi, avvelena-menti e sviluppo delle patologie della covata”. «Un convegno di primaria importan-za» ha invece sottolineato Adornino Scacchi «rivolto ai produttori e agli addetti ai lavori per la specificità dei temi trattati, ma che ha comunque sa-puto ribadire l'importanza del territo-rio provinciale di Novara nella mappa nazionale della produzione di miele.In particolare, il miele d'acacia che proviene dalle nostre zone è considera-to ai vertici mondiali per qualità».Tra gli altri argomenti trattati, quel-lo relativo al ruolo dell'acido ossalico nella lotta alla varroa, mentre mol-to puntuale è stata la Tavola roton-da sul Mercato del miele: èstato poi presentato il libro “Album di famiglia dell’apicoltura piemontese”e, a segui-re, vi è stata la premiazione dei vinci-tori della XIII edizione del Concorso “Mieli Tipici Piemontesi”.A promuovere l'incontro l'Associazio-ne Produttori Miele Piemonte As.Pro.Miele, insieme all'Associazione Api-coltori della Provincia di Novara.

NUOVA APERTURA

ZOOTECNIA, la nostra carnearriva a Torino

con Primosenso

da NOVARA - (REDAZIONE)

Il 4 dicembre scorso ha aperto i battenti a Torino il nuovo punto vendita Primosenso, che porta nel capoluogo regionale le mi-

gliori produzioni della zootecnia no-varese e del Vco.L'iniziativa è promossa da Cozoserno, cooperativa che fa capo all'Associazio-ne Provinciale Allevatori: nei 350 metri quadrati del punto vendita è possibi-le trovare carne, formaggi, ma anche vino e riso del territorio novarese.All'inaugurazione della struttura era-no presenti anche il presidente della Coldiretti regionale ed interprovin-ciale Paolo Rovellotti e il presidente dell'Associazione Provinciale Alleva-tori e membro della giunta interpro-vinciale Coldiretti Gianni Simonotti.

▶ L'INAUGURAZIONE DI PRIMOSENSO

Page 17: Iride Dicembre 2011

TRA CUSIO E VERGANTE - Presenti anche molti sindaci del territorio

Ad ARMENO e BROVELLOle Giornate del Ringraziamento

NEI DUE EVENTI, MOLTO PARTECIPATI, È STATA PIÙVOLTE RICORDATA LA MOBILITAZIONE SU SIMEST

da ARMENO - ALDO ISOTTA (Segretario di zona Borgomanero)

Due Giornate del Ringraziamento salutate entrambe da un’ottima partecipazione di pubblico e au-torità: la prima ad Armeno dome-

nica 27 novembre, la seconda nel Vergante, a Stropino di Brovello domenica 4 dicembre. Alla Giornata di Armeno hanno partecipato le rappresentanze degli imprenditori agricoli del Cusio-Mottarone, oltre al presidente della Coldiretti interprovinciale Paolo Rovellotti, al direttore Gian Carlo Ramella e ai sindaci di Armeno (Pietro Fortis), Quarna Sotto (Mat-teo Ceresa), Ameno (Micaela Gerardi) e al vi-cesindaco di Sillavengo (Bruno Locatelli).Tutti i rappresentanti degli enti locali presen-ti alle due Giornate del Ringraziamento sono stati informati della Mobilitazione Coldiretti legata al caso Simest.Il programma della festa di Armeno è iniziato alle 10,30 con la Parata della Montagna lungo il viale Cadorna. Poi la Messa e la premiazio-ne dei Benemeriti della Montagna: a rice-vere le targhe sono stati gli allevatori Paolo Tondina, Elena Zana De Giacomi e Cesari-no De Lorenzi oltre a Luigi Montafia (vete-rinario) e Gian Carlo Bovio (ex funzionario). Anche a Stropino di Brovello Carpugnino la Giornata del Ringraziamento ha richiama-to molti imprenditori agricoli e tanti amici di Coldiretti, tra cui diverse autorità e mol-ti cittadini consumatori: l'evento ha preso il viaalle ore 9.30 con il saluto delle autorità presenti, seguita dalla parata dei mezzi agri-coli per le vie di Stropino con la Banda Mu-sicale del Mottarone: poi la Santa Messa alle 10, officiata dal vicario Don Mattia Airoldi, la benedizione dei mezzi agricoli, l’aperitivo ru-rale e l’incanto delle offerte. Erano presenti alla giornata i vertici dell’or-ganizzazione agricola interprovinciale: oltre al direttore e al presidente interprovinciale c'erano il presidente della sezione Coldiretti di Gignese-Brovello-Levo di Stresa Bruno Ai-raga, e le rappresentanze delle sezioni di Ar-meno, Ameno-Bolzano, Valstrona, Sovazza).Hanno poi portato il loro saluto il presidente dell’Associazione Pensionati Coldiretti inter-provinciale Emilio Simonelli e il presidente del Consorzio Agrario Giuseppe Locatelli.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 17

Dal Territorio: Alto Novarese

CHILOMETRO ZERO

Distributore di latte riapre a Nebbiuno

dopo l'alpeggio da NEBBIUNO - ALDO ISOTTA

Rientrate le mucche dall'alpeggio, il 18 dicembre scorso ha riaperto la latteria self service che si trova a Nebbiuno in piazza caduti di Nassi-

rya (vicino alla Piscina). Il latte bovino pro-viene dall'azienda agricola di Paolo Tondina di Nebbiuno e viene inserito nel distributo-re automatico ogni mattina; per prelevarlo è sufficiente inserire la moneta e sistemare la bottiglia sotto l'apposito beccuccio. Il costo è di 1 euro al litro. La latteria è aperta tutti i giorni 24 ore su 24.

PROPOSTE POSSIBILI

Borgomanero:verso il Piano

Regolatore da BORGOMANERO (A.I.)

L'Amministrazione Comunale di Borgomanero ha adottato il Progetto Preliminare del Nuovo P.R.G.C.

La documentazione è in visione al pubblico per 30 giorni consecutivi dal 07.12.2011 al 06.01.2012 da lunedì a ve-nerdì nelle ore di apertura al pubblico e presso il Corpo di Polizia Locale in Via Matteotti n. 8 nei giorni di sabato e fe-stivi dalle ore 9.30 alle ore 10.00 e limi-tatamente al giorno 01.01.2012 dalle ore 15.30 alle ore 16.00.Nei successivi 30 giorni dal 07.01.2012 al 05.02.2012 potranno essere presentate osservazioni e proposte nel pubblico in-teresse compilando il modello scaricabi-le dal sito web del Comune o disponibile presso l'Ufficio Urbanistica.Si ricorda altresì che per 60 giorni con-secutivi dal 07.12.2011 al 05.02.2012 è in visione al pubblico la documentazione di cui sopra completa del rapporto am-bientale, piano di monitoraggio e sintesi non tecnica ai sensi dell'art. 14 del D.Lgs. 152/2006 e s.m. e i. ed in tale periodo po-tranno essere presentate osservazioni e proposte nel pubblico interesse me-diante compilazione del modello scari-cabile dal sito informatico del Comune o disponibile presso l'Ufficio Urbanistica.Si invitano i soci conduttori dei fondi interessati a prendere visione degli ela-borati disponibili sul sito o direttanente presso Comune, comunicando le pro-poste ed osservazioni all'Ufficio Zona Coldiretti di Borgomanero onde poterle presentare in modo aggregato e in tem-po utile al Comune stesso.

▶ LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO AD ARMENONella foto in alto, la benedizione dei mezzi agricoli.A seguire, il premio ai Benemeriti della Montagna

Page 18: Iride Dicembre 2011

LE PROPRIETA' DELL'OSPEDALE MAGGIORENOVARA (D.G.) -Relativamente alla vi-cenda riguardante i terreni e le pro-prietà agricole dell'Ospedale Maggiore, Coldiretti sta seguendo tuttora l'evol-versi di una situazione che appare com-plessa e che ancora non ha dato un chiaro orientamento di soluzione.L'Ospedale Maggiore di Novara, infatti, ha manifestato da tempo l'intenzione di vendere le proprie proprietà agrico-le (per diverse migliaia di ettari) anche in previsione delle necessità economi-che indirizzate alla costruzione del nu-vo ospedale a sud della città.Allo stato dei fatti la situazione è di stallo.Coldiretti continua a seguire la situa-zione e a fare pressing perchè si giunga ad una soluzione definitiva nell'interes-se delle imprese agricole che conduono i fondi agricoli di proprietà dell'azien-da ospedaliera stessa, le quali non pos-sono operare nell'assoluta incertezza senza possibilità alcuna di program-mare ogni benchè minima pianificazio-ne aziendale.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201118

MANOVRA - Gli agricoltori potranno avanzare proposta di dismissione

Privatizzazione terreni, defi nite le quotazioniIL PREZZO PER LA VENDITA DEI TERRENI PUBBLICI SARÀ CALCOLATO SULLA BASEDEI VALORI MEDI AGRICOLI TIPICI DELLE PROCEDURE DI ESPROPRIO DEGLI STESSI

da NOVARA - REDAZIONE

C on una lettera indirizzata al presidente della Regione, Roberto Co-ta, e all’assessore regionale alla tutela della Salute e Sanità, Paolo Monferino, Coldiretti Piemonte chiede di fissare un incontro per definire la problematica legata al pagamento della tassa sui con-

trolli sanitari, in applicazione del D.Lgs 194/2008 “Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del regolamento (CE) n. 882/2004”, che si protrae da tre anni. Il problema riguarda in particola-re l’annata 2009, poichè a partire dal 2010 - grazie all’azione di Col-diretti a livello nazionale - è sta-ta introdotta una modifica nella norma, che esclude espressamen-te dall’ambito dei controlli sani-tari ufficiali, tutte le attività svolte dall’imprenditore agricolo, e per-tanto, è prevista l'esenzione totale dal pagamento delle tariffe. Con questa importante disposizione, richiesta da Coldiretti, è stato final-mente possibile dare una corretta applicazione alle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 882/2004, superando le disparità di trattamento sul territorio che avevano caratterizzato finora l’applicazione del D.Lgs 194 a danno dei produttori.Coldiretti chiede alla Regione di estendere l’esenzione anche per il pregres-so o, almeno, provvedere ad una ridefinizione delle fasce di pagamento delle tariffe per andare incontro alle esigenze del comparto. .

Tassa controlli sanitari, Coldiretti chiedealla Regione di definire l'anno 2009

da NOVARA - REDAZIONE

Ion Il prezzo per la vendita dei terreni pub-blici sarà calcolato sulla base sui valori medi agricoli tipici delle procedure di esproprio. È una delle novità contenute nel decreto

“Salva Italia” che ha confermato il provvedimen-to inserito nella legge di stabilità per la privatiz-zazione dei campi di proprietà dello Stato.Secondo le nuove disposizioni, gli stessi impren-ditori agricoli potranno avanzare una proposta di dismissione dei terreni agricoli che non siano utilizzabili per altre finalità istituzionali pubbli-che. L’articolo 27 del decreto consente, infat-

Il problema non si pone dal 2010in avanti, in quantoda quell'annoè prevista l'esenzione totaledal pagamento

ECONOMICO E FISCALELE CONTINUA EVOLUZIONE DELLA MANOVRA

ti, agli Enti proprietari di vendere i terreni agricoli e a vocazione agri-cola anche su richiesta dei soggetti interessati all’acquisto.Per dare il via alla vendita si attende ora che il Ministero delle Politiche Agricole individui i terreni a voca-zione agricola da alienare entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge di stabilità. Il neoresponsabi-le del dicastero di via XX Settembre, Mario Catania, ha già espresso il suo impegno in tale direzione.La vendita avverrà mediante trat-

tativa privata per gli immobili di valore inferiore a 400 mila euro e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o supe-riore a 400 mila euro. In tutto si parla di 338mila ettari di campi coltivabili. Al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditoria-lità agricola giovanile è riconosciuto il di-ritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli.Dalle privatizzazioni potranno nascere fi-no a 43 mila nuove imprese agricole, se-condo una stima della Coldiretti che al Forum di Cernobbio aveva avanzato la proposta.

Page 19: Iride Dicembre 2011

da NOVARA - CLAUDIO SALSA(Responsabile Centro Assistenza Agricola)

Si è svolto martedì 29 novembre a Roma un vertice sulla riforma della Politica Agricola Europea, organiz-zato dalla nostra Confederazione,

presente anche il nostro presidente Paolo Rovellotti, a cui hanno preso parte tutti i protagonisti del negoziato che sono: il com-missario europeo per l'agricoltura e lo svi-luppo rurale Dacian Ciolos (Commissione europea), il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania (Con-siglio dei ministri europei dell'agricoltura), il presidente della Commissione agricoltu-ra del Parlamento europeo Paolo De Castro (Europarlamento) ed il relatore del Parla-mento europeo sul regolamento orizzonta-le (finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC) Giovanni La Via. Per l'Italia sono in gioco quasi 6 miliardi di fondi comunitari all'anno per i prossimi sette anni.Il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini ha sottolineato che la riforma può e deve essere migliorata, facendo notare che essa cade in un momento difficile per il nostro paese e per l'euro, in cui ciascuno é chiamato ad assumersi le proprie respon-sabilità, e in tale direzione va il documento firmato da tutta la filiera sulla riforma.È stato ribadito il giudizio positivo sull'im-pegno per il mantenimento del budget agricolo, spiegando che la possibilità di pre-servarlo è direttamente proporzionale alla capacità di convincere l'opinione pubblica che agricoltura fornisce cibo e beni.Va evidenziato che i due temi principali sono la volatilità dei prezzi e il potere con-trattuale della parte agricola nella filiera. In particolare il secondo pilastro deve servire a risolvere tali problemi, accogliendo positi-vamente l'attenzione posta sulle OP. Vanno aggiunti però elementi riguardo alla gestione e la possibilità di una programma-zione nazionale (anche per i rischi) per evi-tare differenti trattamenti tra regioni.Ancora, si è spiegato che sarebbe un erro-re passare, dopo aver abbandonato l'accop-piamento tradizionale, ad una nuova forma di accoppiamento basata solo sulla super-ficie perché sarebbe passare da rendita di posizione a una rendita fondiaria, che sa-rebbe ancora meno compresa da cittadini e da agricoltori.

Infine, è stato ribadito che il greening così come é formulato suscita perplessità. Per quanto riguarda la definizione dell'agri-coltore attivo ha ripetuto che é bene che le risorse vadano a questa figura, ma che l'at-tuale definizione é scorretta. Marini ha sug-gerito l'idea di individuare la quantità di attività agricola rispetto a quella extragrico-la oppure demandare la definizione al livel-lo nazionale.Va inoltre sottolineato come flessibilità e sussidiarietà sono gli strumenti giusti per veicolare questa riforma verso le tante agri-colture che convivono in Europa.Nel suo intervento Ciolos ha dichiarato che non si è potuto tener conto degli in-teressi di un singolo paese, insistendo sul fatto che le sue proposte sono una rispo-sta equilibrata tra varie esigenze. Parlando della ridistribuzione delle risorse del pri-mo pilastro della PAC (pagamenti diretti) tra Stati membri, il Commissario ha det-to di essere consapevole del fatto che es-sa é oggetto di un grande dibattito, ma ha ribadito che l'impostazione della Com-missione é, a suo parere, ragionevole. Il contributo italiano a questo processo di convergenza (allineamento delle risorse tra Stati membri) sarà di un -4,7%. Quanto alla regionalizzazione degli aiuti, Ciolos ha specificato che sarà lo Stato mem-bro a definire cos'é una regione omogenea. Per quanto riguarda il greening, Ciolos ha ripetuto che tali misure tengono con-

APPROFONDIMENTIIL FUTURO DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA

VERTICE IN COLDIRETTI CON CIOLOS, CATANIA E DE CASTRO

RIFORMA PAC,ECCO COSA NON VA BENE

to della realtà mediterranea. Per gli ortaggi la diversificazione é facilmente applicabile ma può essere facilmente applicato anche per oliveti o vigneti, tenendo in considera-zione le zone tra le piante, le bordure etc.. La Riforma contiene strumenti di gestione del mercato che fanno intervenire non solo le autorità pubbliche, ma anche le OP, come avviene oggi nella OCM ortofrutta. È stata ampliata la clausola di perturbazio-ne di mercato ed il numero di casi in cui si può intervenire. È stato introdotto un fondo di crisi specifi-co e i fondi mutualistici possono sostenere anche assicurazioni, ha aggiunto, specifi-cando che se la formulazione della propo-sta non é abbastanza chiara, é disposto a riformularla. Per quanto riguarda le OP (organizzazioni dei produttori) ha spiegato che anche con alcuni esoneri rispetto alla normativa del-la concorrenza, queste potranno fare tutto tranne fissare i prezzi. In particolare potran-no pianificare la produzione. Secondo Ciolos la Pac deve essere consi-derata nel suo insieme, con tutti i vari stru-menti che ritiene tengano conto anche della specificità dell'agricoltura italiana. Ciolos ha concluso il summit esprimendo il suo apprezzamento per il modo molto aperto, molto latino di discutere, di scam-biarsi punti di vista. Il presidente Marini si è detto molto soddisfatto per il confronto franco e leale.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 19

Budget Il meccanismo della convergenza penalizza troppo l’Italia Siamo il primo pa-ese che ha investito nella valorizzazione delle produzioni legate al territorio e nella distribuzione del buget di spesa in base alla superfice siamo penalizzati

Greening (Premio sulla funzione ambientale) Molte perplessità su come verrà attuato e sull’esclusione delle coltivazioni arboree

Agricoltore attivo Devono essere presi in considerazione anche altri parametri nella definizione di agricoltore attivo. L’agricoltore attivo è, a nostro avviso; quello che lavora per più del 50% in agricoltura e ne riva un reddito per più del 50%

Secondo pilastro Incentivare tutte le misure che contrastino l’estrema volatilità dei prezzi che hanno caratterizzato questi ultimi anni. Aiuto alla gestione dei rischi.

Associazione dei produttori Siamo d’accordo ma vanno destinate anche altre risorse non solo per la crea-zione ma anche per la gestione di queste associazioni.

IN SINTESI

Page 20: Iride Dicembre 2011

da NOVARA - CLAUDIO SALSA(Responsabile Centro Assistenza Agricola)

Dopo quattro anni, sono state decise alcune modifiche alla disciplina delle attività di uti-lizzazione agronomica degli

effluenti zootecnici nelle zone vulnerabi-li da nitrati.La normativa 10/R, dal 1° gennaio 2012, sarà integrata dal regolamento regionale 7/R.Per semplificare il quadro dei vincoli agroambientali in capo alle aziende agri-cole ed evitare di applicare regolamenti differenti tra loro nel corso della medesi-ma stagione invernale, la giunta della Re-gione Piemonte ha approvato una norma transitoria che consente di applicare sin d'ora le sospensioni previste dal nuovo regolamento 7/R.Novità di rilievo disciplinano l'utilizzo di effluenti zootecnici con i seguenti perio-di minimi di divieto alla distribuzione:a) 90 giorni (a partire dal 15 novembre)

per i concimi azotati e gli ammendanti organici, per i letami ed i materiali ad essi assimilati, fatti salvi:

1) il letame maturo con assenza di perco-lati, distribuito su prati permanenti od avvicendati, per cui il periodo vietato è tra il 15 dicembre e il 15 gennaio;

2) l'ammendante compostato con tenore di azoto totale inferiore al 2,5% sul sec-co, per cui il periodo vietato è tra il 15 dicembre e il 15 gennaio;

3) Le deiezioni degli avicunicoli essicca-te con processo rapido a tenori di so-stanza secca superiori al 65%, per cui il divieto si applica dal 1° novembre al 28 febbraio.

b) 120 giorni (a partire dal 1° novembre) per i liquami, i materiali ad essi assimi-lati e per le acque reflue, fatto salvo il liquame distribuito su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, ce-reali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, cover-crops) per il quale il divieto si applica nel perio-do tra il 15 novembre ed il 15 febbraio.

DISPOSITIVO - Dal 1° gennaio 2012 le norme per le zone vulnerabili

Effl uenti zootecnici,novità con il nuovo annoIL NUOVO REGOLAMENTO ANDRÀ AD INTEGRARE LA PRECEDENTE NORMATIVA

da NOVARA - GIUSEPPE RAVIZZOTTI (Responsabile Area Datori di Lavoro)

Lo scorso 7 ottobre è entrato in vigore il DPR 151/2011 relativo alla semplificazio-ne delle procedure di prevezione incendi. Il decreto pone sotto regime di auto-cerficicazione le attività che presentano una categirua di rischio basso, inserite in un apposito elenco. Il dispositivo individua le attività soggette alla disciplina

della precenzione incendi ed opera una sostanziale semplificazione degli adempimenti da parte dei soggetti interessati.Le attività produttove vengono classificate in 3 categorie:1) CATEGORIA A - Attività semplici - Viene eliminato il parere di conformità e sarà

sufficiente la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) da parte di un tecnico abilitato, con tempi certi per tutte le imprese. I controlli successivi all'avvio delle at-tività saranno effettuati a campione entro 60 giorni.Sono classificate A: le attività dove è presente un gruppo elettrogeno sussidiario ed im-pianti di cogenerazione di potenza complessiva tra 25 Kw e 350 Kw; alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico-alberghiere, studentati, villaggi turistici, al-loggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie con posti letto tra 25 e 50; scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accade-mie con numero di persone tra 100 e 150; asili nido con persone presenti tra 30 e 150; aziende ed uffici, di qualsiasi tipo, con numero di persone tra 300 e 500.

2) CATEGORIA B - Attività mediamente complesse - la valutazione di conformità dei progetti ai criteri di sicurezza antincendio si dovrà ottenere entro 60 giorni; per avviare l'attività sarà sufficiente presentare la segnalazione certificata di inizio atti-vità (Scia) e i controlli successivi saranno effettuati a campione entro 60 giorni.Sono classificate B: Officine e laboratori con saldatura a taglio di metalli utilizzanti gas infiammabili e/o comburenti, con numero di addetti alla mansione specifica di salda-tura o taglio tra 5 e 10; officine o laboratori per la verniciatura con vernici infiamma-bili e/o combustibili con un numero di addetti tra 5 e 10; depositi di cereali e di altre macinazioni con quantitativi tra 50 mila e 100 mila Kg; stabilimenti e laboratori per la lavorzione del legno con maeriale in lavorazione e/o in deposito tra 5 mila e 50 mila Kg; stabilimenti, impianti depositi ove si producono, lavorano e/o detengono materie plastiche, con quantitativi in massa superiori tra 5 mila e 50 mila Kg; centri informatici di elaborazione e/o archiviazione dati con 25/50 addetti.

3) CATEGORIA 3 - Attività complesse - La valutazione di conformità dei proget-ti ai criteri di sicurezza antincendio si dovrà ottenere entro 60 giorni; per avvia-re l'attività sarà sufficiente presentare la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e i controlli successivi saranno effettuati a tappeto entro 60 giorniSono classificate C: pastifici e/o riserie con produzione giornaliera superiore a 50 mila KgM stabilimenti ed impianti per la produzione della carta e dei cartoni di al-lestimento di prodotti cartotecnici in genere con oltre 25 addetti o con materiale in lavorazione e/o deposito superiore a 50 mila Kg; stabilimenti per la produzione di arredi, di abbigliamento, della lavorazione della pelle e calzaturifici, con oltre 25 ad-detti; teatri e studi per le riprese cinematografiche e televisive per oltre 100 persone.

SICUREZZA

PREVENZIONE INCENDI,la disciplina ora è semplifi cata

CAA CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201120

Page 21: Iride Dicembre 2011

19

Tecni APPROFONDIMENTO TECNICOA CURA DEL CONSORZIO AGRARIO

Poca pioggia e terreni molto duri e compatti

AUTUNNO, UN CLIMA DIFFICILEHA CARATTERIZZATOLE SEMINE DI COLZA E FRUMENTO

FORMAZIONE

Inipa, i nuovi corsi saranno

dedicati a clima, risorse idrichee biodiversità

da NOVARA - GIUSEPPE RAVIZZOTTI(Responsabile Inipa)

L a Regione Piemonte è prossima ad emanare il Bando per la For-mazione Professionale per Im-prenditori Agricoli ed Addetti del

Settore per l’attività 2012/2013.Gli argomenti previsti che dovranno esse-re trattati devono rispondere agli obietti-vi specifici individuati dall’Health Check della PAC e collegati alle seguenti priorità:• Cambiamenti Climatici• Gestione delle Risorse Idriche• BiodiversitàTali corsi concorrono al conseguimen-to del monte-ore di quaranta ore rela-tivo al bando della misura 112 del PSR 2007-2013 relativo al sostegno all’inse-diamento di giovani agricoltori, in quan-to al momento non è previsto alcun altro bando e per cui è necessariamen-te indispensabile far iscrivere i giovani anche ai corsi di formazione già in pro-gramma e sempre utili al raggiungimento delle quaranta ore.Coldiretti e Inipa sono al lavoro per indi-viduare gli argomenti di interesse di ogni singola zona ed i relativi docenti.Sarà nostra premura informarvi relativa-mento calendario completo ed effettivo dei corsi che verranno attivati; ricordiamo che la formazione, soprattutto per i temi prioritari indicati, riveste carattere di par-ticolare importanza e attualità.

Le semine autunnali sono state rese difficili dal clima poco piovoso, che ha reso i terreni molto compat-ti, duri e asciutti, con conseguen-

te difficoltà alle lavorazioni preparatorie molto spesso con rotture degli attrezzi stessi (aratri, erpici, rulli frangizolle): i la-vori preparatori hanno portato alla forma-zione di piccole zolle difficili da affinare. Le semine di ottobre sono avvenute in terreni che presentavano piccole e medie zolle polverulenti, in queste condizioni di forte siccità davano difficoltà all’operatore, non consentendo di vedere la differenza tra il terreno già seminato e quello ancora da seminare. Il seme cosi posizionato nei primi stra-ti secchi del terreno è rimasto fermo per venti o anche trenta giorni fino al soprag-giungere delle prime piogge dello scorso mese di novembre. Le condizioni del terreno già descritte in precedenza hanno evitato compattamenti del suolo per azione della pioggia battente ed hanno inoltre, permesso nascite ottima-li, uniformi e complete della coltura.Dopo le piogge di inizio novembre, le se-mine sono proseguite per la restate parte dei terreni con gli ultimi campi di frumen-to, di pisello proteico e dell’orzo.

COLZAIl colza ha subito quest’anno una leggera diminuzione della superficie coltivata. Le semine di settembre si sono svolte non sempre in modo ottimale, infatti la pro-fondità di semina eccessiva, il terreno non ben affinato e in alcuni casi l’insufficiente adesione del seme al suolo, dovuta alla mancata rullatura del terreno e, inoltre, le scarse precipitazioni del periodo di set-tembre e ottobre hanno causato in alcune zone mancate nascite della coltura, che in alcuni casi hanno raggiunto persino l’80% del campo. A causa delle nascite tardive, le piantine di colza che non raggiungono lo sviluppo di almeno sei foglioline potrebbero andare incontro ad una moria generalizzata per il freddo. Ciò potrebbe comportare risemine prima-verili con altre colture.

La fase più delicata per il frumento è fi ne accestimento nel momento del viraggio, quandosi ha la formazione della spiga.

LA CONCIMAZIONE AZOTATADEL FRUMENTORicordiamo che la carenza di azoto provo-ca la riduzione delle produzioni e granella di scarsa qualità. L’azoto viene assorbito, maggiormente, tra le fasi di accestimento e spigatura. La fase più delicata per la coltura è fine accestimento nel momento del “viraggio”, cioè quando si ha la formazione della spiga. Risulta fondamentale non mandare la coltura in carenza di azoto per non avere danni alla produzione finale con spighe con un numero inferiore di infiorescenze e quindi più piccole. La fase di levata richie-de il 70-80% di azoto della dose totale.La distribuzione dell’azoto deve essere fra-zionata in 2-3 interventi in copertura nei seguenti modi: il primo a fine accestimen-to con il 30% della dose totale; il secondo in levata con il 40%; il terzo alla botticella con la restante parte di azoto.

AGRICOLTURA E TECNICAAGGIORNAMENTI E NUOVE DISCIPLINE

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 21

▶ CAMPO DI FRUMENTOI corsi concorronoal conseguimentodel monte oredi quaranta orerelativo al bandodella Misura 112del Psr 2007-2013,relativo al sostegnoall'insedimentodei giovani agricoltori

Page 22: Iride Dicembre 2011

Boschi a governo ceduo - ceduazione semplice

OPERAZIONESUPERFICIE

INTERESSATAIN ETTARI

ADEMPIMENTOAMMINISTRATIVO PRESCRIZIONI TECNICHE

Taglio da 0a 5000 Nessuno

Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggioRispetto epoche di taglio

Rispetto turni minimiNon danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture

Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steriVie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio da 5001 a 50.000

Comunicazione semplice

Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggioRispetto epoche di taglio

Rispetto turni minimiNon danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture

Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steriVie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio da 50.001 a 100.000

Comunicazione con relazione

tecnica di tecnico abilitato

+ certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggioRispetto epoche di taglio

Rispetto turni minimiNon danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture

Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steriVie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio Oltre100.001

Autorizzazione con progetto di intervento

di tecnico abilitato + certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggioRispetto epoche di taglio

Rispetto turni minimiNon danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture

Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steriVie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Boschi governati ad alto fusto

OPERAZIONESUPERFICIE

INTERESSATAIN ETTARI

ADEMPIMENTOAMMINISTRATIVO PRESCRIZIONI TECNICHE

Taglio

da 0 a 5.000

o max 10 piante

Nessuno

Rilascio minimo di 90 mc/haRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottoboscoCumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio

Oltre10 piante oppure da 5.001

fi no a 50.000

Comunicazione semplice

+ martellata da parte di tecnico

forestale abilitato

Rilascio minimo di 90 mc/haRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio da 50.001 a 100.000

Comunicazione con relazione tecnica

+ martellata da parte di tecnico

forestale abilitato + certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Rilascio minimo di 90 mc/haRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio Oltre100.001

Autorizzazione con progetto di intervento + martellata

+certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Rilascio matricine: 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggioRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Boschi a governo misto *

da VERCELLI - GIOVANNI VANCETTI(Responsabile Impresa Verde Vercelli e Biella)

I l nuovo testo semplifica molto le procedure rispetto al testo vigente, ha raccolto moltis-sime osservazioni proposte da Coldiretti e condivise da AREB (Associazione regionale

Boscaioli) e dalle altre associazioni di categoria, il documento è passato da 68 a 58 articoli e quel-li rimasti sono stati notevolmente semplificati.In base al regolamento approvato queste sono le principali novità:• la soglia di esenzione dal presentare la comu-

nicazione semplice sale da 2000 a 5000 mq;• nelle aree protette la soglia di intervento sot-

toposta a comunicazione semplice passa da 2500 a 5000 mq;

• il taglio di piante di alto fusto fino a 10 esemplari per uso famigliare è esente da comunicazione ;

• il taglio di piante morte, deperimento o schian-tate è esente da comunicazione;

• la comunicazione semplice copre tutti gli in-terventi selvicolturali fino a 5 ettari di esten-sione elevati a 10 ettari se la ditta è iscritta all’albo delle imprese forestali;

• la comunicazione con relazione del tecnico copre fino a 10 ettari qualunque intervento selvicolturale e se l’intervento è eseguito da una ditta iscritta all’albo non si applicano li-miti di superficie;

• ampliandosi i limiti di estensione degli in-terventi è stata introdotta la certificazione di regolare esecuzione dei lavori da parte del tecnico forestale abilitato;

• è stata semplificata la definizione di superficie di intervento si è eliminato l’articolo che pre-vedeva di considerare accorpate anche le su-perfici utilizzate nei 3 anni precedenti;

• sono state semplificate le norme per la gestio-ne dei boschi nelle aree protette;

• si è ampliata di 15 gg l’epoca per l’esecuzione dei tagli al di sotto dei 600 metri di quota;

• sono stati separati i requisiti professionali ri-chiesti rispettivamente a che già ha esperien-za di lavori forestali rispetto a chi ne è privo, prevedendo un percorso di aggiornamento obbligatorio in materia di sicurezza per i pri-mi ed un percorso formativo teorico e pratico completo per i secondi.

Sono state semplificate le procedure per esegui-re i tagli lungo i corsi d’acqua.• sono stati ridotti i valori delle piante per il cal-

colo delle sanzioni;• sono stati semplificati i modelli per redigere le

relazioni tecniche.

Nello specifico, un’attenzione particolare de-ve essere riservata all’ex articolo 35 ora articolo

SPECIALEREGOLAMENTO

FORESTALE

* Boschi in cui convivono sia piante di alto fusto originate da seme sia ceppaie trattate a ceduo spesso di specie diverse, diffuso è il caso della robinia (trattata ceduo) frammista a querce, ciliegi, frassini, trattati ad alto fusto, in tali casi si devono rispettare le prescrizioni del ceduo e della fustaia

OPERAZIONESUPERFICIE

INTERESSATAIN ETTARI

ADEMPIMENTOAMMINISTRATIVO PRESCRIZIONI TECNICHE

Taglio

da 0 a 5.000

o max 10 piante di alto fusto

Nessuno

Rilascio minimo di copertura del 40% per la fustaiaRil. matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio per il ceduo

Rispetto epoche di taglio per il ceduoRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottoboscoCumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio

Oltre10 piante oppure da 5.001

fi no a 50.000

Comunicazione semplice

+ martellata da parte di tecnico

forestale abilitato

Rilascio minimo di copertura del 40% per la fustaiaRil. matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio per il ceduo

Rispetto epoche di taglio per il ceduoRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio da 50.001 a 100.000

Comunicazione con relazione tecnica

+ martellata da parte di tecnico

forestale abilitato + certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Rilascio minimo di copertura del 40% per la fustaiaRil. matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio per il ceduo

Rispetto epoche di taglio per il ceduoRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio Oltre100.001

Autorizzazione con progetto di intervento + martellata

+certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Rilascio minimo di copertura del 40% per la fustaiaRil. matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio per il ceduo

Rispetto epoche di taglio per il ceduoRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 mRilascio matricine 10% copertura se robinia e castagno, 20% se faggio

Rispetto turni minimiNon danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture

Page 23: Iride Dicembre 2011

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 23

Interventi in boschi ricadenti nelle aree natura 2000 ** (SIC e ZPS)

OPERAZIONESUPERFICIE

INTERESSATAIN ETTARI

ADEMPIMENTOAMMINISTRATIVO PRESCRIZIONI TECNICHE

Taglio

da 0 a 5.000

o max 10 piante di alto fusto

Comunicazione semplice.

In tal caso è necessario attendere

l’autorizzazione dell’Ente

competente prima di iniziare

il taglio

Rilascio matricine almeno al 20% di copertura Rilascio matricine con età almeno doppia del turno minimo

Rilascio di un albero morto in piedi o a terra ogni 5000 mq:10% Rilascio degli alberi che presentano nei 10 metri basali cavità utilizzate

o utilizzabili dalla fauna selvatica Divieto di taglio dal 31/3 al 15/6 se < 1000 mslm e dal 30/4 al 15/7

se >1000 mslmRilascio specie arboree o arbustive sporadiche

(sambuchi, noccioli, meli selvatici, sorbi, acero campestre,pero selvatico, tasso, agrifoglio, biancospino)

Rispetto del sottobosco rilasciando gli arbusti presentiRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 3 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 mAdozione di tecniche di esbosco idonee a non danneggiare tane,

stagni, corsi d’acqua, zone umide, fl ora erbacea protetta (limitare lo strascico del legname)

Taglio da 5001 a 50.000

Comunicazione semplice

+ martellata se taglio piante

alto fusto oltre 10 esemplari.

In tal caso è necessario

attendere l ’autor izzazione

dell’Ente competente

prima di iniziare il taglio

Rilascio matricine almeno al 20% di copertura Rilascio matricine con età almeno doppia del turno minimo

Rilascio di un albero morto in piedi o a terra ogni 5000 mq:10% Rilascio degli alberi che presentano nei 10 metri basali cavità utilizzate

o utilizzabili dalla fauna selvatica Divieto di taglio dal 31/3 al 15/6 se < 1000 mslm e dal 30/4 al 15/7

se >1000 mslmRilascio specie arboree o arbustive sporadiche (sambuchi, noccioli,

meli selvatici, sorbi, acero campestre,pero selvatico, tasso, agrifoglio, biancospino)

Rispetto del sottobosco rilasciando gli arbusti presentiRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 3 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 mAdozione di tecniche di esbosco idonee a non danneggiare tane,

stagni, corsi d’acqua, zone umide, fl ora erbacea protetta (limitare lo strascico del legname)

Taglio da 50.001 a 100.000

Comunicazione con relazione

tecnica di tecnico abilitato

+ martellata se taglio alto fusto

+ certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori. In tal caso

è necessario attendere

l’autorizzazione dell’Ente

competente prima di iniziare

il taglio

Rilascio matricine almeno al 20% di copertura Rilascio matricine con età almeno doppia del turno minimo

Rilascio di un albero morto in piedi o a terra ogni 5000 mq:10% Rilascio degli alberi che presentano nei 10 metri basali cavità utilizzate

o utilizzabili dalla fauna selvatica Divieto di taglio dal 31/3 al 15/6 se < 1000 mslm e dal 30/4 al 15/7

se >1000 mslmRilascio specie arboree o arbustive sporadiche (sambuchi, noccioli,

meli selvatici, sorbi, acero campestre,pero selvatico, tasso, agrifoglio, biancospino)

Rispetto del sottobosco rilasciando gli arbusti presentiRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 3 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 mAdozione di tecniche di esbosco idonee a non danneggiare tane,

stagni, corsi d’acqua, zone umide, fl ora erbacea protetta (limitare lo strascico del legname)

Taglio Oltre100.001

Autorizzazione con progetto di intervento

di tecnico abilitato + martellata

se taglio alto fusto + certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori. In tal caso

è necessario attendere

l’autorizzazione dell’Ente

competente prima di iniziare

il taglio

Rilascio matricine almeno al 20% di copertura Rilascio matricine con età almeno doppia del turno minimo

Rilascio di un albero morto in piedi o a terra ogni 5000 mq:10% Rilascio degli alberi che presentano nei 10 metri basali cavità utilizzate

o utilizzabili dalla fauna selvatica Divieto di taglio dal 31/3 al 15/6 se < 1000 mslm e dal 30/4 al 15/7

se >1000 mslmRilascio specie arboree o arbustive sporadiche (sambuchi, noccioli,

meli selvatici, sorbi, acero campestre,pero selvatico, tasso, agrifoglio, biancospino)

Rispetto del sottobosco rilasciando gli arbusti presentiRispetto turni minimi

Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture Cumuli di ramaglie non superiori a 3 metri steri

Vie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 mAdozione di tecniche di esbosco idonee a non danneggiare tane,

stagni, corsi d’acqua, zone umide, fl ora erbacea protetta (limitare lo strascico del legname)

31, inerente la qualifica professionale per eseguire interventi su superfici di terzi, la nuova formulazione prevede che a partire dal 1° giugno 2013 per interventi eseguiti su superfici maggiori di 5000 mq (prima erano 2000) sia necessario il possesso del-la qualifica professionale, la qualifica non è richiesta ai proprietari, possessori, con-duttori dei fondi che eseguono diretta-mente gli interventi selvicolturali, in tale casistica rientrano gran parte delle azien-de agricole che utilizzano direttamente i propri boschi, inoltre il fatto che l’esenzio-

ne si estenda anche alle superfici in affitto può ampliare notevolmente la categoria di esentati.Per le ditte che invece hanno come attività principale l’acquisto ed il taglio di lotti bo-schivi, la nuova regola impone che gli stes-si posano essere considerati professionali se possiedono:a) tre anni di attività forestale documenta-ti con possesso di partita IVA;b) iscrizione al registro delle imprese della Camera di commercio, industria e artigia-nato (CCIAA) con codice ATECO principa-

le o secondario compreso nella sezione A, divisione 02;c) possesso di attestazione di frequen-za ad almeno un corso di aggiornamento professionale ai sensi del decreto legi-slativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, prevenzio-ne degli infortuni, normativa ambientale e forestale) indetto da un ente di formazio-ne accreditato.I requisiti di cui sopra, se non lo sono già, sono facilmente acquisibili da parte di qualunque azienda agricola che svolga attività selvicolturale, infatti il codice ATE-CO (che per un’azienda agricola è situato nella divisione 01) può essere aggiornato provvedendo a far inserire come secon-dario un codice della divisione 02.Per quanto riguarda il corso di aggiorna-mento si tratta di frequentare un corso della durata di 18-20 ore di aggiornamento in materia di sicurezza sul lavoro e norme amministrative, se del caso è possibile ef-fettuare lezioni pratiche dimostrative per il lavoro in sicurezza ma sono attività cor-suali organizzabili da qualunque ente di formazione accreditato e realizzabili in periodi ed orari consoni alle esigenze delle imprese, nella stesura precedente la qua-lifica poteva essere ottenuta solo frequen-tando in tutto o in parte corsi della durata complessiva di 176 ore (22 giorni).La prassi formativa regionale da 176 ore rimane in piedi per permettere a coloro i quali non hanno i requisiti di 3 anni di at-tività, di acquisire la qualifica a meno che gli stessi non possano per 3 anni svolge-re attività su terreni propri o in affitto; il sistema seppur più complesso è simile a quanto già avviene nel settore agricolo.

SPECIALEIL NUOVO REGOLAMENTO FORESTALE APPROVATO IN PIEMONTE

** Valgono le regole di boschi fuori area natura 2000 ma con prescrizioni aggiuntive. In attesa di linee guida più precise di competenza del settore ambiente, occorre rispettare alcune prescrizioni che obbligano ad una gestione più attenta delle attività selvicolturali.

▶ BOSCO ALPINO

Page 24: Iride Dicembre 2011

Interventi selvicolturali diversi dall’utilizzazione ***

OPERAZIONESUPERFICIE

INTERESSATAIN ETTARI

ADEMPIMENTOAMMINISTRATIVO PRESCRIZIONI TECNICHE

Taglio da 0a 5000 Nessuno

Rilascio minimo di copertura a fi ne intervento del 45% Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco

Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steriVie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio

Oltre 10 pianteo da 5001 a 50.000

Comunicazione semplice

Rilascio minimo di copertura a fi ne intervento del 45% Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco

Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steriVie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio da 50.001 a 100.000

Comunicazione con relazione tecnica

da parte di tecnico forestale abilitato + certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Rilascio minimo di copertura a fi ne intervento del 45% Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco

Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steriVie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

Taglio Oltre100.001

Autorizzazione con progetto di intervento

+ certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Rilascio minimo di copertura a fi ne intervento del 45% Non danneggiare ceppaie, piante in piedi, infrastrutture, sottobosco

Cumuli di ramaglie non superiori a 10 metri steriVie di esbosco non più larghe di 3 m e scarpate < 1 m

N.B. A prescindere dal tipo di intervento, in caso di utilizzazione di boschi di proprietà dei Comuni ed altri Enti va presentata autorizzazione accompagnata da un progetto di intervento redatto da un Tecnico Forestale abilitato (art.6 del Regolamento Forestale)

TIPO ADEMPIMENTOAMMINISTRATIVO

PRESCRIZIONI TECNICHE

Adattamento strade e piste

esistenti

Compresi nella

comunicazione

Non superare i 100 metri cubi

di movimento terra per ettaro di superfi cie

interessata dagli interventi selvicolturali

Realizzazione vie di esbosco

per trattori

Compresi nella

comunicazione

Non superare la larghezza di 3 metri

Altezza media della scarpate non superiore

ad 1 metro

Vie di esbosco per gru a cavo

Compresi nella

comunicazione

Se di altezza superiore alle chiome degli alberi o 20 metri

dal suolo devono essere segnalate

con bandiere colorate

Realizzazione piazzole per l’uso

di attrezzature o deposito

temporaneo

Compresi nella

comunicazione

Non superare i 100 metri cubi

di movimento terra per ettaro di superfi cie

interessata dagli interventi selvicolturali

Da ripristinare al termine dei lavori.

Operazioni connesse

Opere accessorie

OPERAZIONESUPERFICIE

INTERESSATAIN ETTARI

ADEMPIMENTOAMMINISTRATIVO PRESCRIZIONI TECNICHE

Strada forestale Comunicazione semplice in caso di proprietà del terreno, in alternativa autorizzazione

Taglio totale vegetazione che possa essere asportata in caso di pienaCeduazione senza matricine se dimostrato pericolo in caso di piena

Sospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm

Pista forestale Comunicazione semplice in caso di proprietà del terreno, in alternativa autorizzazione

Taglio di tutte le piante che possono cadere in alveoRilascio 20% di copertura conservando soggetti stabili

Sospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm

Taglio vegetazione lungo corsi d’acqua

OPERAZIONESUPERFICIE

INTERESSATAIN ETTARI

ADEMPIMENTOAMMINISTRATIVO PRESCRIZIONI TECNICHE

TaglioInterno alveo inciso

Comunicazione semplice in caso

di proprietà del terreno,

in alternativa autorizzazione

Taglio totale vegetazione che possa essere asportata in caso di pienaCeduazione senza matricine se dimostrato pericolo in caso di piena

Sospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm

Taglio

Fuori alveo inciso

ed entro i 10 metri dal ciglio di sponda

Comunicazione semplice in caso

di proprietà del terreno,

in alternativa autorizzazione

Taglio di tutte le piante che possono cadere in alveoRilascio 20% di copertura conservando soggetti stabiliSospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm

e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm

Taglio

Oltre 10 metri dal ciglio di sponda

Comunicazione con relazione tecnica

da parte di tecnico forestale abilitato + certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Taglio della vegetazione che possa essere asportata in caso di pienaRilascio del 20% di copertura in caso di ceduazione

Martellata delle piante di alto fusto se prelievo superiore a 10 esemplariRispetto epoche di taglio per il ceduo

Taglio

Entro 10 metri dalle rive di laghi naturali

Autorizzazione con progetto di intervento

+ certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Taglio di tutte le piante che possono cadere in alveoRilascio 20% di copertura conservando soggetti stabiliSospensione taglio dal 31/3 al 15/6 se <1000 mslm

e dal 30/4 al 15/7 se > 1000 mslm

Taglio

Argini artifi ciali,

difese spondali

opere di presa o

derivazione o di bonifi ca

Autorizzazione con progetto di intervento

+ certifi cazione fi nale regolare

esecuzione lavori

Taglio di tutta la vegetazione che può arrecare danno alle opere

SPECIALEIL NUOVO REGOLAMENTO FORESTALE APPROVATO IN PIEMONTE

&&

*** (sfolli, diradamenti, conversioni da ceduo ad alto fusto)

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201124

▶ PASCOLO MONTANO E BOSCO

Page 25: Iride Dicembre 2011

10

Impollinazione

CAA CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

da NOVARA - CLAUDIO SALSA(Responsabile Centro Assistenza Agricola)

Entro il 16 gennaio 2012 (il 15 cade di domenica perciò si va a lunedì), sca-de il termine per presentare la dichia-razione vitivinicole, adempimento a

cui sono tenuti (tra l’altro) coloro che hanno prodotto uva o vino. In caso di cessione di uve o prodotti a monte del vino occorre comuni-care ai destinatari, tramite apposito attestato (mod.F1), i dati della vendemmia almeno 6 giorni prima della scadenza del 15 gennaio. Ad iniziare da questa campagna le superfici a vite dichiarate dovranno essere congruenti con lo schedario ed il sistema di misurazio-ne definito GIS, che si avvale delle rilevazio-ni aeree dei mappali, con riproduzione su cartografia informatica. Lo schedario di-verrà la base di partenza per ogni pratica e ad esso dovranno conformarsi ed attenersi i numerosi soggetti che effettuano, a vario titolo, i controlli: Province, Strutture di con-trollo, ICQRF, AGEA, Forestale ecc.Altra importante novità è l’unificazione del-la suddetta denuncia con la rivendicazione delle uve atte a DOC/G. La dichiarazione di-viene pertanto “unica”, senza più la neces-sità di caricare i dati anche nei sistemi della CCIAA, come è avvenuto fino all’anno scorso. Sono queste tutte disposizioni aventi finalità di trasparenza, controllo e semplificazione burocratica, dettate dalla Comunità Euro-pea, recepite dal livello nazionale con il De-creto Legislativo n° 61/2010 e rese applicative in Piemonte attraverso il SIAP e l’operatività dei CAA. Necessita richiamare l’attenzione sulla su-perficie vitata da prendere in considera-zione per la produzione e la rivendicazione delle DOC/G, che non potrà più essere quella dell’Albo dei Vigneti, definitivamente archi-viato. Vale a dire che in presenza di difformi-tà tra la superficie “storicamente" presente sull’Albo, anche se a suo tempo accertata dal-la Pubblica Amministrazione, e le rilevazioni GIS, fatti salvi i casi di errore tecnico (sempre correggibile con istanza di riesame), il dato che dovrà essere preso come riferimento per la dichiarazione di raccolta vitivinicola, è il

Tecnica

IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE SCADE A METÀ GENNAIO

DICHIARAZIONE RACCOLTA UVEe produzione vino 2011

secondo , vale a dire la superficie leggibile nel fascicolo del produttore. La rivoluzione circa le metodologie di misura-zione che abbiamo sopra tratteggiato si porta appresso uno strascico anche su domande di impianto, diritti di reimpianto, correzione dati, ecc, e proprio per questo si sono richie-ste ed ottenute misure transitorie e tolleran-ze (definite entro margini di buon senso), che dovranno accompagnare la trasposizione dei dati e la rilettura dei medesimi.La predisposizione della dichiarazione è oc-casione per verificare la situazione dei vi-gneti e correggere disallineamenti dovuti alla differenza di metodologia di valutazio-ne, all’età degli archivi storici ed all’errore sia umano che tecnico in sede di sopralluo-go/misurazione. Per tutti gli adempimenti, rivolgersi agli Uffici di Coldiretti / Impresa Verde.

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 25

Cantina Socialedei Colli Novaresi,cariche rinnovate

C' è stato il rinovo par-ziale del Consiglio di Amministrazio-ne della Cantina So-

ciale dei Colli Novaresi, presente a Fara Novarese a a Oleggio. Ri-confermati i consiglieri che erano in scadenza: Giacomo Giustina di Mezzomerico, Gaudenzio Bo-niperti di Barengo e Gaetti Gian Carlo di Briona.

Previsioni rispettate. Meno vino, ma di grande qualità, per una vendemmia 2011 che ntrerà a pieno titolo negli annali dell'enologia piemontese. Il territorio delle due province segue il trend regionale, che registra un calo quantitativo del 10% rispetto al 2010.

Come riportano i dati di Assoenologi, l'andamento climatico di tutto il periodo vendemmiale è stato caratterizzato da giornate calde e luminose, spesso anche ventose con poche e sporadiche piogge, che in parte hanno aiutato a completare un‘equilibrata maturazione delle uve rosse. Le temperature diurne e notturne si sono mantenute al di sopra della media sta-gionale contribuendo al fenomeno di asciugatura dei grappoli, con casi limi-ti di appassimento, diminuendo la quantità di uva raccolta e la resa uva/vino.Primi ad essere vendemmiati nel Novarese, sono state le uve a bacca bianca: poi Bonarda e Vespolina, infine quelle di Nebbiolo (e, in Ossola, Merlot e Prunent), i cui conferimenti hanno avuto termine nella prima settimana di ottobre concludendo così le operazioni vendemmiali.Lo stato sanitario dell’uva è risultato ottimale, caratterizzato da bucce integre, spesse e resistenti con dimensioni contenute degli acini che, in parte, giustifica anche la minor quantità prodotta. Quantitativamente in tutta la regione si stima infatti un decremento medio del 10% rispetto al 2010.Elevato il contenuto zuccherino delle uve e di conseguenza la forza alcolica dei vi-ni, che resta comunque in equilibrio con il quadro acido.La qualità dei vini che ne deriveranno fa ben sperare: uno sguardo al futuro con più tranquillità rispetto al passato, complice un sistema a volte penalizzante e che non sempre vuole il bene del vino italiano.

L'ultima vendemmia? All'insegnadella qualità, anche se c'è meno vino

Page 26: Iride Dicembre 2011

AGRICOLTURA E AMBIENTEIL NODO DELLE ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE

da NOVARA - CLAUDIO SALSA(Responsabile Centro Assistenza Agricola)

La Commissione europea ha aggior-nato, le superfici della Rete Natura 2000 ampliando il numero dei "Si-ti di importanza comunitaria", che

passano da 166 a 22.558, grazie all'aggiunta di circa 18.800 chilometri quadrati.Natura 2000 è una rete di zone protette composta di zone speciali di conservazio-ne, istituite a norma delladirettiva Habitat, e di zone di protezione speciale, istitui-te a norma della direttiva Uccelli. Si tratta di una vasta rete di spazi naturali conser-vati destinata a garantire la sopravvivenza di specie minacciate e di habitat particolar-mente preziosi in Europa. Le aree che ricadono nella Rete sono sot-toposte ad un regime vincolistico meno stringente di quello vigente per i parchi sì che attività come l'agricoltura, il turismo, la selvicoltura, le attività ricreative e persino l’attività venatoria, possono continuare a svolgersi all'interno della Rete a condizione che siano sostenibili e in armonia con l'am-biente naturale.Gli Stati membri selezionano i propri siti Natura 2000, istituiti a norma della direttiva Habitat, in partenariato con la Commissio-ne. Una volta selezionati, i siti vengono uffi-cialmente riconosciuti dalla Commissione come "Siti di importanza comunitaria" (SIC). Questo processo conferma lo statuto ufficiale dei siti e rafforza gli obblighi con-nessi alla loro protezione. Gli Stati membri dispongono a questo punto di sei anni per applicare le misure di gestione necessarie e designare i siti come zone di protezione speciale.L'Unione europea si serve di Natura 2000 per contrastare il fenomeno della perdita di biodiversità e recentemente si è posta co-me obiettivo il 2020, per proteggere i servi-zi ecosistemici come l'impollinazione (e di ripristinare questi servizi quando sono de-gradati) e di rafforzare il contributo dell'UE nella lotta contro la perdita di biodiversità a livello mondiale. La Rete copre quasi il 18% della massa con-

Cresce "Natura 2000", ma dove sono le indennità?IL SISTEMA DI SOSTEGNO PREVISTO DAI PIANI DI SVILUPPO RURALE ITALIANI È ANCORA ALL’ANNO ZERO

tinentale dell'UE e oltre 145 000 kmq di mari e oceani. I principali paesi interessa-ti dall'ampliamento sono il Regno Unito, la Francia, il Belgio, la Grecia, Cipro, l'Unghe-ria, la Lituania e l'Italia. Ad oggi, secondo i dati più recenti del Mi-nistero dell’ Ambiente, in Italia, i SIC e le ZPS coprono complessivamente il 21% cir-ca del territorio nazionale. Sono stati indi-viduati da parte delle Regioni italiane 2287 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), e 601 Zone di Protezione Speciale (ZPS); di que-sti, 323 sono siti di tipo C, ovvero SIC coin-cidenti con ZPS. All'interno dei siti Natura 2000 in Italia sono protetti complessiva-mente: 132 habitat, 88 specie di flora e 99 specie di fauna (delle quali 21 mammiferi, 9 rettili, 14 anfibi, 24 pesci, 31 invertebrati) ai sensi della Direttiva Habitat; circa 381 spe-cie di avifauna ai sensi della Direttiva Uc-celli.

Purtroppo, il sistema di sostegno di NATU-RA 2000 previsto dai Piani di Sviluppo Rura-le Regionali, in Italia e’ ancora all’anno zero. Nulla, infatti, è stato speso dalla Regioni delle risorse finanziarie stanziate per gli an-ni 2007-2013 a favore delle imprese agricole ricadenti nelle aree della rete.Nessuna Regione, ad eccezione delle Mar-che, ha avviato l’elaborazione dei Piani di Gestione che riguardano le singole aree né a provveduto a calcolare le indennità spet-tanti alle singole imprese agricole che co-stituiscono una compensazione per i costi aggiuntivi o i mancati redditi percepiti dagli agricoltori per essere soggetti a vincoli am-bientali.Infatti, se il piano di gestione di una ZPS prevede di tutelare la presenza di una par-ticolare specie dell’avifauna, l’agricoltore è obbligato a modificare le pratiche agro-nomiche. In tal caso può essere imposto all’imprenditore agricolo di ritardare nei prati gli sfalci per evitare la distruzione delle covate oppure viene assoggettato al divieto di superare una certa densità di pascolo per non disturbare la riproduzione a terra di determinate specie di uccelli, all’obbligo di lasciare fasce tampone inerbite lungo le zo-ne umide per ridurre l’eutrofizzazione delle acque o ancora al divieto di conversione ad altre colture quando alcune specie di uccel-li dipendono specificamente da certi tipi di coltivazioni (es. uliveti, risaie, ecc.), ecc. Purtroppo questa situazione sta gravemen-te penalizzando le imprese agricole ricaden-ti nelle aree della rete Natura 2000 rispetto a quelle che ne sono al di fuori, in quanto si crea di fatto uno svantaggio competitivo. Le Amministrazioni territoriali dovrebbero, quindi, sollecitare gli enti locali ad adottare gli strumenti di gestione previsti dalla legi-slazione vigente senza i quali Rete Natura 2000 rischia, in Italia, di diventare un han-dicap piuttosto che un’occasione di svilup-po sostenibile per molte aree rurali.Le zone di Protezione Speciale in provin-cia di Novara sono: Lame del Seisa (57 et-tari), Valle del Ticino (6.596 ettari), Palude di Casalbeltrame (651 ettari), Canneti di Dormelletto (653 ettari), Garzaie novaresi (908 ettari); nel Vco, Fondotoce (360 ettari), Valgrande (11.855 ettari), Lago di Mergoz-zo (483 ettari), Alpe Veglia e Devero (15.118 ettari), Fiume Toce (2.663 ettari), Alta Valle Anzasca, Antrona e Bognanco (21.573 etta-ri), Monte Rosa (8.536 ettari), Alta Val Strona (4.019 ettari), Val Formazza (222.223 ettari).

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201126

▶ NELLA FOTO SOPRA,il Parlamento Europeo a Strasburgo.Sotto, il logo comunitario di Natura 2000

Page 27: Iride Dicembre 2011

CONTRIBUTI PREVIDENZIALI

Il reddito agrarioinfl uiscesul sistema di calcolo

Voucher lavoro, da febbraio 2010 si comprano presso gli uffici postali

NOTIZIE EPACA Previdenza

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 27

Con la L. 233/90 il sistema di calcolo dei contributi dei col-tivatori diretti è variato con la nascita della contribuzione

legata al reddito agrario prodotto dai terreni dichiarati.Detto importo è desumibile dagli atti d’acquisto, dai certificati catastali o cal-colato secondo tabelle pubblicate con decreto ministeriale. In particolare sono stabilite quattro fa-sce di reddito agrario la cui collocazio-ne al momento della iscrizione dà la misura dei contributi previdenziali. In corrispondenza della specifica fascia in cui è inquadrata l’azienda viene ri-conosciuto un numero di giornate che viene moltiplicato per il reddito con-venzionale individuale, stabilito an-nualmente con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. Vie-ne così calcolata la base imponibile su cui si applicano le aliquote contribu-tive che sono ridotte per i soggetti che hanno meno di 21 anni e per quelli che possiedono l’azienda in zone montane o svantaggiate.Il D. Lgs.146/1997 ha rideterminato le fasce di reddito dall'1 luglio 1997, abbas-sandone il limite massimo d'ognuna. Ad oggi sono le seguenti:

È assolutamente necessario che vi sia congruenza tra denuncia azien-dale consegnata e depositata presso l'Istituto Previdenziale, i dichiarati-vi fiscali ed il fascicolo del produttore consegnato ad Agea/Regione Piemon-te, anagrafe regionale (Libretto Uma).Diversamente, l'impresa potrebbe in-correre in acertamenti e sanzioni am-

FASCEREDDITOAGRARIO

DLGS 146/97

Coeffi ciente di moltiplicazione

per il reddito medio

convenzionale

1 Da 0 a 232,40 156

2 Da 232,41 a 1.032,91 208

3 Da 1032,92 a 2324,05 260

4 Da 1032,92 a 2324,05 312

N.B. In agricoltura la contribuzione è unifi cata in quanto i contributi Inps e Inail vengono accertati e versati in unica soluzione all’Inps.

ministrative.È altresì necessario per gli allevamenti che i dati presenti in denuncia aziendale siano allineati all'anagrafe zootecnica.Ogni variazione di conduzione deve es-sere aggiornata e notificata all'Inps, per il tramite dei nostri uffici che restano a disposizione per avere le informazioni ed il supporto necessari.

Dal prossimo mese di febbraio, i cosiddetti voucher-lavoro potran-no essere acquistati in tutti gli uffici postali d'Italia.Lo prevede un accordo tra Inps e Poste Italiane che si concretizza in questi giorni nell'avvio del servizio in fase sperimentale già nel-

la vicina Lombardia.I voucher sono uno strumento innovativo che facilita la prestazione regolare di lavoratori impegnati per un periodo di tempo limitato (lavoro occasionale e accessorio). Sono in vendita negli uffici postali nel valore nominale di 10, 20 e 50 euro e disponibili anche in carnet da 25 pezzi. Nella cifra sono previste la copertu-ra assicurativa attraverso l'Inail e quella previdenziale attraverso l'Inps, di conseguenza i periodi di lavoro sono pienamente riconosciuti a fini pensio-nistici. Il datore di lavoro può acquistare i “voucher” in contanti o tramite Postamat, presentando la tessera sanitaria per la verifica del codice fiscale. È previsto un limite giornaliero di acquisto di 5.000 euro lordi. Dal giorno suc-cessivo all’acquisto, e prima dell’inizio della prestazione di lavoro, il datore di lavoro dovrà comunicare all’Inps il proprio codice fiscale, la tipologia di atti-vità, i dati del prestatore (nome, cognome, codice fiscale), il luogo di lavoro, la data d'inizio e fine della prestazione.La comunicazione potrà essere effettuata chiamando il Contact Center Inps-Inail al numero 803164, o collegandosi con il sito www.inps.it e attivando la connessione alla pagina Lavoro occasionale.I buoni lavoro potranno essere incassati presso tutti gli uffici postali sul ter-ritorio nazionale dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione di lavoro occasionale. Per riscuotere il lavoratore deve presentarsi con la propria tessera sanitaria per la verifica del codice fiscale. I prestatori potranno riscuotere i buoni lavoro entro due anni dal giorno dell’emissione. Il committente che non utilizza i buoni lavoro acquistati po-trà chiederne il rimborso presso le sedi dell’Inps.

Va aggiunto che a far data dal prossimo anno, le dichiarazioni per le nuove dit-te verranno effettuate solo ed esclusi-vamente tramite supporto informatico, mentre in un successivo momento - ma a breve - verranno informatizzate tutte le posizioni cartacee esistenti.Gli uffici sono a disposizione per veri-ficare la congruità dei dati.

Lavoro

Page 28: Iride Dicembre 2011

TALEGGIO,è ben fattoanche a Novara

STORIA Le origini sono antiche:i primi documentine citano l'esistenzagià nel XIII secolo

a cura di ELENA AMORUSO

Non tutti sanno che la provincia di Novara, insieme a quella di Treviso, è l'unica al di fuori del territorio lombardo a poter pro-

durre un formaggio di antica tradizione: il Taleggio, formaggio che prende il nome dall'omonima valle in provincia di Bergamo.

UN PO' DI STORIALe origini del Taleggio sono antichissime, come quelle di altri autorevoli formaggi del-le nostre terre, fra i quali è d'obbligo citare Purtroppo la scarsità di documenti inferiori al XIII secolo non permettono una precisa datazione: lo citano invece carte del 1200 con riferimento ai commerci e agli scambi di cui era oggetto il Taleggio, insieme ad al-tri formaggi. Come detto, la Val Taleggio è il sito donde si ha la tradizione più radicata: la produzione si è poi estesa nella pianura Padana, com-preso il Novarese dove oggi è prodotto in molti caseifi ci.

Il caglio utilizzato deve essere esclusiva-mente caglio animale liquido ottenuto da vitello o vitellone.Sono previste due rotture della cagliata: la prima, grossolana, è seguita da una sosta di 10-15 minuti, in modo che il coagulo, dan-do inizio alla fase di spurgo, acquisti mag-giore consistenza. Con la seconda rottura si sminuzza la massa solida in grani della grandezza di una nocciola.Alla rottura della cagliata ne segue l'estra-zione, ove essa è distribuita uniformemente in appositi stampi quadrati di lato 18-20 cm, dove inizia la fase di spurgo del siero. Il successivo passaggio della stufatura per-mette alla cagliata, mista a siero, di struttu-rarsi in formaggio: è una fase importante, in cui il prodotto subisce diversi rivoltamenti, e che può durare da un minimo di 8 ore ad un massimo di 16 ad una temperatura com-presa tra 22 e 25°C.In uno di questi riboltamenti è anche ap-posto il marchio di origine (nell'angolo in basso a sinistra ogni caseifi cio appone il proprio numero consortile con cui identifi -ca tutte le forme prodotte).Seguono la salatura (industrialmente è in uso sia la salatura a secco che l'immersio-ne in salamoia) e la successiva stagionatura, che avviene generalmente su assi di legno, in celle che riproducono le condizioni am-bientali e climatiche delle originarie grotte.Nel corso della stagionatura, una volta alla settimana le forme vengono rivoltate e sot-toposte a spugnature con acqua e sale.Il tempo minimo di maturazione del Taleggio è di 35 giorni in celle con una temperatura di 2-6°C e ad una umidità dell' 85-90%.La crosta del Taleggio è edibile.

IN CUCINAOltrechè degustato "in purezza", il Taleggio è alla base di diverse ricette, tradizionali e creative: ottimo compagno di buoni risotti, degli gnocchi, vol-au-vent, creme... e può essere persino utilizzato nella preparazione di particolari dolci.

NUTRIZIONECome riportano i dati del Consorzio di tute-la contenuto di grassi del Taleggio è medio rispetto ad altri formaggi. La composizione dei grassi presenti è equilibrata. Il rapporto calcio/fosforo di 1,32 è ottimale per l'assorbimento del calcio a livello inte-stinale e per la fi ssazione dei sali nelle ossa. Il rapporto calcio/fosforo ottimale, infatti, deve essere compreso fra 0,5 e 2.Il Taleggio è caratterizzato da buona digeri-bilità, dovuta anche all'azione sulle proteine della pasta da parte delle muffe della crosta. La digeribilità del Taleggio, quindi, aumenta con l'aumentare della durata della stagio-natura: è un alimento naturale: nessun ad-ditivo deve essere impiegato durante la sua produzione, soprattutto in stagionatura.

DENOMINAZIONE E TUTELAil Taleggio è stato riconosciuto formaggio DO (Denominazione di Origine) nel 1988 con decreto D.P.R. 15.9.1988, e formaggio DOP (Denominazione di Origine Protetta) nell'Unione Europea nel 1996 con Regola-mento CE 1107/96.Oggi aderiscono al Consorzio 55 soci, 32 dei quali sono produttori, 23 sono stagio-natori e 0 produttori latte , oltre a 114 com-mercianti che aderiscono in qualità di utiliz-zatori del marchio sugli incarti del Taleggio.

LAVORAZIONEPer produrre il Taleggio viene utilizzato latte vaccino intero, da utilizzarsi crudo o pasto-rizzato. Il latte è riscaldato a 32-35 °C per la coa-gulazione: ad esso è addizionato un inne-sto costituito da Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus che ha azione acidifi cante (fermentazione del lattosio ad acido lattico) e aromatizzante. Non è ammesso l'uso di microrganismi ge-neticamente modifi cati.

IL PRODOTTO DEL MESEil prodotto del mese

▶ IL FORMAGGIO TALEGGIO (FOTO DAL SITO DEL CONSORZIO DI TUTELA)

È originariodella Val Taleggioma oggiviene prodottoin ampie areedella pianuralombardae anchenel Novaresee Trevigiano

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201128

Page 29: Iride Dicembre 2011

il Corsivo Agroalimentare

di JACOPO FONTANETO(Responsabile Comunicazione)

FAO: troppi i terreni erosi, «ora puntaresulla sostenibilità»È stato appena pubblicato dalla Fao il

rapporto Solaw 2011 (The State of the World's Land and Water Resources for Food and Agriculture), che rileva la si-

tuazione delle acque e delle terre emerse nel mondo in funzione dell’agricoltura e della produzione di cibo. Ne emergono elementi di preoccupazione: la capacità produttiva dell’agricoltura del pia-neta sarebbe a rischio per il verificarsi di una serie di fattori congiunti che, negli ultimi de-cenni, vanno dalla pressione demografica alla sottrazione di suolo agricolo. Inoltre, si legge nel rapporto, che “nessuna regione mondiale è immune dai rischi”.Dallo studio emergono pure i rischi di col-lasso di alcune agricolture europee in diretta concorrenza con quella italiana, come quel-la spagnola. Su scala globale, la lotta per l’acqua e per la terra (anche nella forma del land grabbing) è già iniziata da tempo, e si acuirà verosimil-mente nei prossimi anni: la competizione per usi urbani ed industriali o invece agricoli sa-rà forte, sia per quanto riguarda l’acqua che il suolo. A questo bisogna aggiungere la compe-tizione tra cibo ed energia (food or fuel) come destinazione d’uso delle risorse. Ma le cose

potrebbero essere ancora complicate dal cam-biamento climatico e in particolare dal global warming: temperature più elevate unite a fe-nomeni estremi (inondazioni, siccità, maggio-re intensità degli uragani) mettono seriamente a rischio la sostenibilità dell’ecosistema.Se è vero che, in base alle previsioni attuali, ci saranno 9 miliardi di persone sulla Terra nel 2050, si capisce allora che sarà necessario in-tervenire presto ed in particolare nei paesi in via di sviluppo.Un dubbio che attanaglia i policy makers e i ricercatori riguarda poi un semplice dato: se negli ultimi 50 anni la superficie coltivata è aumentata mediamente del 13% ma la pro-duzione è cresciuta del 150%, la Rivoluzione Verde ha evidentemente messo molta pres-sione sui suoli, depauperandone l’humus ed esaurendone la capacità produttiva. La Fao conclude stimando che per il 2050, con una richiesta di un 70% in più di cibo da produrre, serviranno almeno un ulteriore miliardo di tonnellate di cereali e 200 milio-ni di tonnellate di alimenti di origine animale all’anno. La crescita della produzione agrico-la e di cibo dovrà allora essere maggiore di quella della popolazione e ben 4/5 dei gua-dagni produttivi verranno dalle terre agrico-

• CANTON D’LA PUESIA (curà dal Carletu)

Al ben dla vistaDü böcc in mes dla faciapar dentar sistemagh do bèi balèti.culurà verdi, celesti o grisil'è 'l ben püssè èl che mi disi

Senti dla bèla müsicanassà l'udur da tüti i fi ur,güsta dla roba int'al mangiàma vidé, l'è òa roba püssè bèla chem'han dunà

Caminà par i busch e la campagnagiügà e saltà la corda 'mè i fi ulin,tucà cunt'i man cul cha ti ghè voiama val disi mi, püdè guardà l'è 'na gran gioia.

Pruvà dal sentiment par al tò prossimstring n man par pudè fà dl'amicissiavüres ben cume tanti fradèlma 'l ben dla vista l'è semp al püssè bèl.

Ringrassiand al "Signur" par cul cha ma dunùche atravers i so öcc i nost al so creà,gudend interament tüta sta belèssaparchè al "ben dla vista" lìè 'na gran richèssa

Luj 1976Carlo Castelli (Carletu)

le attualmente utilizzate, con un migliore uso delle risorse terrestri e acquatiche disponibili.Intanto l’agricoltura europea è a un bivio: se da una parte ci sono sistemi agricoli che han-no puntato sul biologico, sull’agricoltura a lotta integrata e a basso impatto ambientale, come l’Italia, è anche vero che le esigenze di tutela ambientale vanno contemperate dalla necessità di continuare a produrre. Si tratterà quindi di capire come le cosiddette misure di “greening” previste nei regolamenti legislativi di attuazione della nuova Politica agricola co-mune potranno essere adottati, considerando anche le specificità di paesi come il nostro, che ha il più alto numero europeo di aziende biologiche (43.029) per 1,11 milioni di ettari complessivi, che rappresentano il 10,4% del-la superficie agricola utile totale.

• AGRI METEO a cura di GIOSIA GIACOMO TIRABOSCHI

primo quartovenerdì 6 alle ore 16.31luna pienavenerdì 13 alle ore 9.41ultimo quartovenerdì 20 alle ore 6.19luna nuovasabato 28 alle ore 11.21

PIOGGIA E NEVE

VARIABILE

PIOGGIA

PIOGGIA E NEVE

PIOGGIA

Il basso livello di ionizzazione dell'alta atmosfera sopra il Polo Nord determina un'alterazione dei fl ussi di aria fredda che assumono maggiore intensità e più forza

nella loro discesa verso il sud Europa: un feno-meno in atto già da qualche mese.L'anticiclone africano che ha protetto il Medi-terraneo nei mesi scorsi, grazie all'intenso so-leggiamento estivo, non ha più la possibilità di estendersi come in precedenza.Tutto ciò premesso, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi invernali è prevedibile con estrema possibilità statistica che si dirigano su tutta Europa e sul bacino del Meiterraneo una serie di perturbazioni di notevole intensità con al seguito aria fredda.Ciò potrebbe provocare nevicate anche a bas-sa quota assai precoci, sicuramente sul nord delle Alpi e, quasi certamente, anche al sud.Non sono comunque da escludere fenomeni di pioggia di notevole intensità che potranno causare disagi nelle lavorazioni agricole: si consiglia di approfi ttare delle residue giornate di bel tempo per i lavori ancora in sospeso.

LUN

E D

I GEN

NA

IO 2

012

PIOGGIA E NEVE

PIOGGIA E NEVE

VARIABILE

L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 2011 29

Page 30: Iride Dicembre 2011

L’Iride Agricoltura 2000Mensile di politica, ambiente, agricoltura

di Novara, della Valsesia e del Verbano Cusio Ossola

DIRETTORE EDITORIALE E AMMINISTRATIVO: GIAN CARLO RAMELLA

DIRETTORE RESPONSABILE: JACOPO FONTANETO

direzione, redazione, amministrazione: via Ravizza, 11-13- 28100 NovaraRecapiti telefonici: 0321.674204 - 0321.674224 Recapito fax: 0321.674200e-mail della redazione: [email protected]

hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:Mons. Mario Bandera, Carlo Castelli, Marco Ciampanelli, Ornella Fallarini, Paolo Favini,Domenico Giorcelli, Christian Invernizzi, Aldo Isotta, Giuseppe Ravizzotti, Claudio Salsa, Doriana Vitton

rubriche di alimentazione e salute: Elena Amorusola rubrica TecniCA è curata da: Angelo Rossi

Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafi coGenerazione CTP e Stampa: Tipografi a Italgrafi ca, Novara

Inserzioni e pubblicità si raccolgono presso la redazione,per ogni informazione su tariffe, promozioni e disponibilità di spaziocontattare lo 0321-674224 o inviare una mail a: novara@ coldiretti.it

Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002

Non si garantisce la restituzione del materiale inviato al giornale

Ultima PaginaUltima PaginaI disevan i nostri nòni...antichi proverbi e utili strambotti

nei nostri dialetti

Sold a fà sòlt.Soldi fanno soldi (Chi più ne ha più ne guadagna).

I proverbi i sbaglian no (perché i gh'hann mettuu cent agn a fai).I proverbi non sbagliano(perchè hanno impiegato cent'anni a farli).

La fiòca desembrina per trii mes a-t cunfina.La neve di dicembre ti ferma per tre mesi.

Il Natale è ancora cristiano

Regali, luci, strenne, il presepe, la messa di mezzanotte in pelliccia, il personal computer, il

cellulare di ultima generazione sotto l’albero, la neve spray, le campane, le cornamuse, le ne-nie natalizie, l’apertura serale e domenicale dei negozi, Babbo Natale, il tacchino, il panettone,lo spumante….già ma per Maria, Giuseppe e Gesù Bambi-no, in tanto trambusto c’è ancora posto per loro? O di posti per loro non se ne trovano più oggi come allora?Anche in tempi di magra come quelli che stiamo vivendo, il business natalizio imperversa e con esso la finta allegria. Gli auguri convenzionali, non cancellano la noia, la depres-sione, la stanchezza della vita. Non abbiamo nulla contro le tradizioni natalizie, ma non possiamo continuare ad assi-stere impotenti (e magari complici) ai tradimenti del Nata-le, alla confusione che si sostituisce alla contemplazione del mistero di Dio che si fa uomo. Non è il Natale ad essere di-ventato melenso: è la nostra società, siamo noi. Natale de-riva dal latino “natus” (nato). Viene da chiedersi chi è nato? Quando è nato? La solennità che ricorda la nascita di Gesù ha sostituito la festa pagana dell’Impero Romano che cele-brava la Festa del Sole, che in quei giorni riprendeva la sua corsa con il solstizio d’inverno.E’ bello pensare a Cristo, sole vero, luce che illumina ogni uomo (e ogni donna, s’intende) che viene in questo mondo. Ma il Natale era più “pagano” prima di Cristo o dopo Cristo?Con lo stordimento che regna, viene da chiedersi se il Natale sia fatto per ricordare o per dimenticare che Gesù è nato. E’ necessario allora, a questo punto, ritrovare la nostra memo-ria, sia storica che religiosa, ritrovare il gusto e la capacità di rinascere a vita nuova. Non limitarsi al gesto della pieto-sa elemosina natalizia, che ci fa sentire buoni per una notte (forse anche meno) ma che non cambia minimamente la nostra vita.Riscoprire il Natale è responsabilizzarsi verso chi, ancora og-gi continua a nascere nella povertà della grotta di Betlemme, verso chi non trova posto nella nostra società dello spreco. Se riusciremo a fare tutto ciò allora sarà veramente Natale, e nel profondo del cuore ci sentiremo davvero rinascere.

• AGRICOLTURA E MEDICINA

FRUTTA E VERDURAPER COMBATTEREL'OBESITÀE LE SUE MALATTIE

Gli italiani adulti in sovrap-peso o obesi rappresen-tano quasi la metà della popolazione (46%) e il lo-

ro numero è aumentato del 10% ne-gli ultimi venti anni anche per colpa di un preoccupante abbandono dei principi base della dieta mediterra-nea con il consumo di frutta e verdu-ra per famiglia che si è ridotto di 10 chili negli ultimi dieci anni. Le malattie collegate all'obesità so-no responsabili di ben il 7% dei costi sanitari dell'Unione Europea poiché l'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro.Ben il 34% dei piccoli cittadini ita-liani di 8 e 9 anni è lontano dal peso forma: oltre un milione e' sovrap-peso (22,1% del totale) e 400 mila (11,1%) sono obesi, secondo il mo-nitoraggio effettuato dal progetto “Okkio alla salute”, realizzato dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della sa-lute (Cnesps) dell'Istituto Superiore di Sanità. Dall'indagine è emerso che il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quoti-dianamente frutta e verdura e che il 48% assume ogni giorno bevande zuccherate e gassate.

rubrica a cura della dottoressa Elena Amoruso

ultimapagina

DI MONS. MARIO BANDERACONSIGLIERE ECCLESIASTICO

COLDIRETTI NOVARA VCOIL PENSIERO

Page 31: Iride Dicembre 2011
Page 32: Iride Dicembre 2011