iride agosto

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iride agosto 2012

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rimo

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Sede, Uffi ci, Recapiti

CONTATTI FEDERAZIONE INTERPROVINCIALESegreteria, tel. 0321.674223

Amministrazione, tel. 0321.674205Responsabile Fiscale, tel. 0321.674221-215

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Responsabile Provinciale Epaca, tel. 0321.674219Elaborazione Buste Paga, tel. 0321.674216

• Editoriale........................................................3

• Tutela del suolo agricolo, arriva la proposta di legge............................4

• C'è il decreto sviluppo: per l'agricoltura novità e interventi..............5

• Tromba d'aria e grandine. Campi devastati dal Ticino al Sesia, "danni gravissimi"........7

• Biosfera Parco Ticinoestesa a 37 comuni?....................................8

• Danni cinghiali, «servono azioni condivise».........................9

• Caccia e agricoltura,deve esserci intesa.....................................10

• Vco, rinnovati i vertici dei tre Comprensori Alpini.........................11

• Arriva RICE, le imprese protagonista.............................11

• Ossolano verso la Dop, la Regioneha già detto sì..............................................17

• Dibattito su Pac e Greening, no a strette sanzionatorie...........................18

• Emissione essiccatoi: Coldiretti continua a lavorare per una soluzione.....19

• Floricoltura: conosciamo il Consorzio Fiori Tipici....................................................20

• Associazione Provinciale Allevatori, rinnovate le cariche....................................22

• Vendemmia, le prime stime sulla raccolta..............................................23

• Riforma Lavoro, prime indicazioni dal Ministero...............................................26

• Pensionati, "è un momento diffi cile e di crisi".....................................................28

• Il Corsivo...................................:...................30

ORARIO ESTIVO COLDIRETTIInformiamo gli associati e tutti i nostri letto-ri che gli Uffici del sistema Coldiretti Novara Vco, nel mese di agosto e nel mese di settem-bre osserveranno l'orario estivo e resteranno aperti al pubblico al mattino dalle ore 8.00 alle ore 13.00. La settimana dal 13 al 17 agosto, gli uffici sono chiusi al pubblico: viene garantita la reperibilità del responsabile d'uf-ficio a cellulare per eventuali emergenze.

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di PAOLO ROVELLOTTI, presidente Coldiretti Novara Vco

Nei prossimi mesi si completerà il pro-cesso di razionalizzazione tra le Impre-se Verdi Novara-Vco e Vercelli-Biella, nell'ottica di un processo di riorganiz-

zazione, integrazione ed ottimizzazione dei servi-zi alle imprese agricole e agli associati. Si tratta di un progetto che il Sistema Coldiretti ha intrapreso su tutto il piano nazionale e che, ad oggi, interessa già ben 28 realtà provinciali.I principali obiettivi sono quelli di migliorare la qualità e le tempistiche dei servizi resi, introdurre servizi innovativi e qualifi cati indispensabili (che attualmente le imprese attingono fuori dal Siste-ma Coldiretti ad elevati costi), contenere i costi dell'erogazione dei servizi stessi.Tra le società di servizio interessate ai processi di aggregazione/razionalizzazione non c'è alcuna "parte forte" o "parte debole", ma si stratta di pro-cessi e progetti a esclusivo vantaggio dell'associato. Il processo di aggregazione tra le Imprese Verdi Novara-Vco e Vercelli-Biella ha anche l'obiettivo di valorizzare le risorse umane presenti nelle due re-altà, con percorsi di formazione mirata e continua.Il percorso avviato, che vede attualmente profes-sionalità che operano "a scavalco" nelle due socie-tà e nelle quattro province, si completerà con la creazione di un'unica Impresa Verde che manterrà inalterate le proprie funzioni, le cui economie di scala già valutate e pianifi cate consentiranno, ol-tre alla valorizzazione del personale in organico, l'incremento dello stesso, con conseguente miglior funzionalità per i soci.Come sempre, Coldiretti gestisce i processi con progettualità strategica: e questo è inviso a tanti,

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alle solite Cassandre che, come sempre, sparlano e parlano.Certamente, una Società di Servizi effi ciente ed effi -cace (e coi numeri importanti che aggrega sotto ogni punto di vista), già a priori costituisce motivo di invi-dia per chi non è in grado di raggiungere tali livelli.Va ribadito che il senso e il risultato di questa ope-razione vanno al solo ed esclusivo benefi cio dei soci Coldiretti e del mondo agricolo di quelle che ora sono quattro province. Ancora una volta, Coldiretti, con il progetto di ag-gregazione delle Società di Servizi, anticipa - e con lungimiranza - ciò che è necessario per un sano e ragionato sviluppo del territorio nell'interesse degli associati. Del resto, l'argomento accompagna quanto anche la politica sta dibattendo a livello nazionale a pro-posito della cosiddetta "spending-review", in cui si inserisce anche il dibattito locale circa previsti accorpamenti delle province: ma mentre il mon-do della politica parla nell'interesse del campanile (mantenendo inalterati quelli che sono i suoi costi in carico ai cittadini e alle imprese), la nostra orga-nizzazione costruisce sul territorio quelle sinergie necessarie a "fare sistema" e a rafforzare il proprio ruolo e che, nel caso specifi co, sarà in grado di offrire servizi mirati che davvero potranno fare la differenza nell'interesse esclusivo delle imprese e dell'utenza.Sul territorio, con la nuova Impresa Verde, non cambierà nulla a livello organizzativo: sportelli, re-capiti ed uffi ci zona rimaranno inalterati e, anzi, si vedrà l'implementazione di nuovi sportelli gestiti con perizia e professionalità.

Cresce Impresa Verdeper conseguire

un sistema servizieffi ciente e razionale!

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da NOVARA - PAOLO SEITONE

Per la tutela del suolo agricolo c'è una proposta di legge, so-stenuta in primis dal ministro delle Politiche Agricole Mario

Catania.Il tema è molto sentito dalla stessa Col-diretti e anche noi, nello scorso nu-mero del'Iride, dedicavamo in queste pagine ampio spazio alla necessità di tutelare il suolo agricolo nell'ambito della programmazione dei piani rego-latori comunali.Sul tema della tutela del suolo agricolo, gli scorsi giorni hanno quindi registra-to importanti novità, come la proposta di legge che illustriamo nella pagina a fianco e l'intervento del presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini, che ha rimarcato come «i ritmi attuali di consumo del territorio e l’eccesso di urbanizzazione non solo rischiano di stravolgere il volto dell’Italia, ma anche di modificare irreversibilmente le con-dizioni climatiche, ambientali e sociali del nostro paese. Il cibo che mangiamo, l’aria che respiriamo, il paesaggio di cui godiamo dipendono dalla nostra terra».Il ministro Catania, dal canto suo, ha voluto promuovere un convegno dal titolo più che eloquente: “Costruire il futuro. Difendere l’agricoltura dalla ce-mentificazione”, ove si è parlato anche della proposta di legge per tutelare il suolo agricolo.

La conservazione della superficie agra-ria utilizzabile deve essere una priorità per preservarla dalla crescente urba-nizzazione delle campagne, tutelando la disponibilità di superfici agricole per garantirne la fruibilità alle prossime generazioni che potranno praticarvi un’agricoltura imprenditoriale, inno-vativa ed ecosostenibile tutelando così il paesaggio agrario italiano.Un milione e cinquecento mila ettari di superficie scomparsa in 10 anni in Italia. Statisticamente in un decennio il nostro Paese ha perso l’8% della sua Sat (Superficie Totale) superficie agra-ria e parallelamente, sempre in 10 anni la superficie agricola utilizzata (Sau) è diminuita del 2,3%, quasi 300mila et-

tari in meno. Riscoprire il valore del-la terra e dell’agricoltura, delle nostre pregiate colture e dei nostri alimenti eccellenti vuol dire ridare valore a una delle ricchezze, se non la principale, fondamentali per l’Italia. Mai come oggi dunque è necessario ridare valore alla nostra terra e a tut-ta l’economia basata su questo setto-re. «Ben vengano quindi – rileva Marini - le iniziative come la bozza di dise-gno di legge illustrata dal ministro del-le politiche agricole al quale Coldiretti è disponibile a dare il suo contributo nell’interesse dell’agricoltura, ma anche dell’economia italiana che ha nell’atti-vità agricola e nel paesaggio i punti di forza sui quali “cementare” la ripresa».

SINDACALE

Tutela del suoloagricolo, arrivala proposta di leggeIL MINISTRO CATANIASI MOBILITA, COLDIRETTI DICE SÌ ALL'INIZIATIVA

▶ IL FENOMENO DELLA PERDITA DI TERRENI AGRICOLI.FONTE: ELABORAZIONI MIPAAF

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Cosa prevedela proposta del ministroL

a proposta di "Disegno di leg-ge quadro in materia di valo-rizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo

del suolo" detta principi fondamenta-li per la valorizzazione e la tutela dei terreni agricoli, al fine di promuovere e tutelare l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, e per il perseguimento di uno sviluppo equilibrato delle aree ur-banizzate e delle aree rurali, al fine di contenere il consumo di suolo.La proposta prevede che con decre-to del ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali, d’intesa con il ministro dell’ambiente e del-la tutela del territorio e del mare e con il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, è determinata l’esten-sione massima di superficie agricola edificabile sul territorio nazionale, tenendo conto dell’estensione e del-la localizzazione dei terreni agricoli rispetto alle aree urbane, dell’esten-sione del suolo che risulta già edifica-to, dell’esistenza di edifici inutilizzati, dell’esigenza di realizzare infrastruttu-re e opere pubbliche e della possibilità di ampliare quelle esistenti, invece che costruirne di nuove.Con atto della Conferenza delle Regio-ni e delle Province autonome, la super-ficie agricola edificabile sul territorio nazionale verrebbe quindi ripartita tra

le diverse Regioni: qualora la Conferen-za non provveda entro il termine di 180 giorni dall’adozione del decreto inter-ministeriale sono adottate con decreto del presidente del Consiglio dei mini-stri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri.Ancora, si prevede l'istituzione, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato, un comitato con la funzio-ne di monitorare il consumo di super-ficie agricola sul territorio nazionale e il mutamento di destinazione d’uso dei terreni agricoli: la partecipazione al suddetto comitato sarà a titolo gra-tuito e non comporterà l’attribuzione di alcuna indennità neanche a titolo di rimborso spese. Il comitato dovrebbe realizzare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un rap-porto sul consumo di suolo in ambito nazionale, che il ministro delle politi-che agricole alimentari e forestali deve presentare, entro il 31 marzo successi-vo, al Parlamento.Importante anche la previsione di un divieto di mutamento di destinazione,

il quale prevede che i terreni agricoli in favore dei quali sono stati erogati aiuti di Stato o aiuti comunitari non posso-no avere una destinazione diversa da quella agricola per almeno dieci anni dall’ultima erogazione.Ancora si stabilisce che per i Comuni e le Province che procedono al recu-pero dei nuclei abitati rurali, median-te ristrutturazione e restauro di edifici esistenti e conservazione ambientale del territorio, sia attribuita priorità nel-la concessione di finanziamenti stata-li e regionali eventualmente previsti in materia edilizia.

L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012

L'INTERVENTO DEL MINISTRO MARIO CATANIA«Ogni giorno 100 ettari di terreno van-no persi, negli ultimi 40 anni parliamo di una superficie di circa 5 milioni. Siamo passati da un totale di aree col-tivate di 18 milioni di ettari a meno di 13. Sono dati che devono farci riflette-re sul fatto che il problema del consumo del suolo nel nostro Paese deve essere una priorità da affrontare e contrastare. In un quadro come quello italiano, che da questo punto di vista non è assolu-tamente virtuoso, dobbiamo invertire la rotta di un trend gravissimo che richiede un intervento in tempi rapidi. Serve una battaglia di civiltà, per rimet-tere l'agricoltura al centro di quel mo-dello di sviluppo che vogliamo dare al nostro Paese. Non penso, naturalmente, a un ritorno a un paese agreste, ma immagino uno Sta-to che rispetti il proprio territorio e che salvaguardia le proprie potenzialità. Noi usciremo vincenti da questa crisi se lo faremo con un nuovo modello di cresci-ta che passa necessariamente attraverso questi temi. Sono spesso, infatti, proprio

questi passaggi difficili quelli utili a dare una svolta».Lo ha detto il ministro delle politiche agrico-le alimentari e forestali, Mario Catania, nel corso dell'evento "Costruire il futuro: difen-dere l'agricoltura dalla cementificazione", organizzato dal Mipaaf presso la Biblio-teca della Camera dei Deputati a Palazzo San Macuto«Nel corso della storia - ha spiegato il mi-nistro Catania - si sono alternate epoche in cui la campagna ha vissuto dei momenti di splendore e dei momenti di abbandono. Ma erano fasi fisiologiche, determinate dal progresso. In epoca recente, in questa alter-nanza, si è inserito un fattore che ha reso il consumo del suolo un processo irreversibile: la cementificazione. È un fenomeno che ha un impatto fortissimo sulle aree agricole del nostro Paese, ma di-venta ancora di più preoccupante quando lo vediamo concentrato in quelle zone alta-mente produttive, ad esempio sulle pianure. È qualcosa di devastante sia per l'ambiente sia per l'impresa agricola, con effetti negati-vi sul volume della produzione. La sottrazio-

ne di superfici alle coltivazioni abbatte la produzione agricola, ha un effetto nefa-sto sul paesaggio e, di conseguenza, sul turismo».«Tutto ciò - ha aggiunto il ministro - avvie-ne in un Paese come il nostro dove il livel-lo di approvvigionamento è molto basso, dato che almeno il 20% dei consumi na-zionali è coperto dalle importazioni. Qual è il nostro compito? Dobbiamo ag-gredire le cause di questo processo, serve una nuova visione economica, un diver-so modello di sviluppo. Bisogna anche contrastare l'aggressività di alcuni poteri forti, l'assenza di regole, dobbiamo mo-dificare una certa cecità della politica, in-troducendo un cambiamento normativo nel meccanismo di spesa degli oneri di urbanizzazione che vanno nelle casse dei Comuni. Purtroppo, su questo aspetto, an-cora manca una visione complessiva da parte di molti. Questa battaglia è invece talmente impor-tante che non la si vince con la singola iniziativa isolata, ma lavorando insieme, attraverso suggerimenti e il dialogo».

▶ CATANIA ALL'ASSEMBLEA DI COLDIRETTI

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ECONOMICO

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da ROMA - (REDAZIONE)

Dalle misure riguardanti i rifiu-ti agricoli, alla tutela del made in Italy all’etichettatura dei pro-dotti agricoli a denominazione

di origine protetta, dal riordino dell’attività della pesca al contrasto alle crisi di mercato, dal sistema sanzionatorio sui vini Dop e Igp ai voucher per i percettori di integrazione di reddito: sono queste alcune delle misu-re che interessano l’agricoltura, contenute nel decreto sviluppo convertito in legge dal Senato. Nel campo della difesa della qualità e dell’eti-chettatura il decreto attribuisce alle Camere di Commercio, nell’ambito delle funzioni di promozione delle imprese all’estero, anche “della tutela del made in Italy”. Inoltre, al fi-ne di contrastare le pratiche ingannevoli nel

C'è il decreto sviluppo:per l'agricoltura

novità e interventiDall'etichettatura al contrasto alla crisi, azioni a 360°

commercio dei prodotti agricoli ed alimen-tari a denominazione protetta, ecc., si pre-vede l’emanazione di un regolamento con il quale definire le modalità per integrare l’etichettatura dei suddetti prodotti con si-stemi di sicurezza basati su elementi elet-tronici o telematici. Infine, viene istituito il regime volontario di etichettatura di origine

del pescato, consentendo anche la possibi-lità di indicare “prodotto italiano”.Interventi che riconoscono il ruolo dell'agri-coltura come forza motrice del Paese anche in chiave di un superamento della fase con-giunturale. Va qui ricordato come il pre-sidente di Coldiretti Sergio Marini abbia ribadito anche nel corso dell'assemblea na-zionale la necessità di un'"Italia che torni a fare l'Italia", agevolata in tal senso anche da opportuni provvedimenti governativi.Per quanto riguarda la disciplina dei rifiuti il decreto sviluppo rinvia al 30 giugno 2013 l’entrata in vigore del Sistri e stabilisce che il digestato ottenuto in impianti aziendali o interaziendali secondo determinate mo-dalità è un sottoprodotto e non più come rifiuto, rinviando ad un decreto intermini-steriale la definizione delle caratteristiche e dei criteri di impiego del digestato equipa-rabile ai concimi di origine chimica.Nel testo finale del decreto sviluppo, con-vertito in legge dal Senato è stato approvato un emendamento che consente ai percet-tori di integrazione di reddito (cassintegra-ti, lavoratori in mobilità, ecc.) di svolgere attività agricola mediante lo strumento dei voucher. L’emendamento relativo prevede che ta-le possibilità parta dal 1° gennaio 2013: la vecchia normativa sui voucher, anteceden-te alla riforma Fornero, aveva già previsto questa opportunità sia per il 2011 che per il 2012, opportunità di fatto saltata con l’ap-provazione della legge Fornero.Anche considerata l’importanza agricola del periodo in questione che comprende le attività di raccolta della frutta e verdura esti-va, della vendemmia e della raccolta delle olive, la Coldiretti auspica che il Governo o i ministeri competenti emanino norme in-terpretative per consentire a lavoratori in difficoltà di trovare una occupazione in agri-coltura anche nei restanti mesi del 2012.

SERGIO MARINI:"Noi rappresentiamo un’idea di crescita e di sviluppo completamente diversa da quella dominante: l’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo".

▶ IL PRESIDENTE DI COLDIRETTI SERGIO MARINI

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PRIMO PIANO

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TROMBA D'ARIA E GRANDINECampi devastati dal Ticinoal Sesia, "danni gravissimi"

da NOVARA - (REDAZIONE)

Èsalatissimo il conto lascia-to al-l’agricoltura del Nova-rese dalla tromba d’aria che il 6 agosto ha lambito la cit-

tà, scatenando – con pioggia violenta e vento impetuoso - la sua furia sull’as-se che dall’Ovest Ticino attraversa la

pianura fino alla zona delle Colline Novaresi e al fiume Sesia: i danni am-montano a centinaia di migliaia di euro. Centinaia gli ettari di terreno agricolo colpiti e decine le imprese gravemen-te danneggiate, con danni alle struttu-re, impianti fotovoltaici letteralmente strappati dai tetti, serre divelte e colti-vazioni (mais in primis) danneggiate ir-

I FOTOGRAMMI DEL DISASTRO

reparabilmente da grandine e vento.Da subito Coldiretti ha attivato un co-mitato di crisi, le segnalazioni di dan-ni sono giunte a decine: si tratta di un evento dalle grandi proporzioni, con pochi altri precedenti sul territorio in quanto a violenza: valga come esempio l’immagine dell’autoarticolato ribal-tatosi a Cameri o del traliccio dell’alta tensione divelto e caduto in una risaia.Molte imprese associate, in meno di un’ora, hanno perso un anno di lavoro, vendendo distrutti i propri raccolti: i danni arrivano, in molti campi, al 100% della produzione, soprattutto per il mais.Alla violenta tromba d’aria, si è infatti unita una grandinata con chicchi gros-si come noci: per tutta la notte gli agri-coltori hanno lavorato per ripristinare, per quanto possibile, l’operatività delle proprie imprese, mentre vigili del fuoco ed operatori di soccorso si prodigavano per rendere le strade nuovamente per-corribili, rimuovendo i tronchi caduti.Da subito, la Coldiretti interprovincia-le ha anche rafforzato la presenza dei propri addetti presso gli uffici zona di Novara e Oleggio per accogliere tutte le segnalazioni e denunce di danni da parte delle imprese colpite.Come detto, l’improvvisa tromba d’aria ha colpito un’ampia porzione del terri-torio novarese, abbattendosi in partico-lare su Cameri, Bellinzago e Caltignaga, ma lambendo anche il territorio della città capoluogo (tra Agognate e Vignale) e non risparmiando neppure l’Est Se-sia, con San Pietro Mosezzo, Carpigna-no, Biandrate, Castellazzo e Vicolungo, Mandello e Casaleggio. Colpite con violenza e danneggiate anche le strutture dell’Istituto Agrario “Bonfantini” alle porte di Novara.Per l’agricoltura è un’estate da dimen-ticare: la violenta tromba d’aria è arri-vata, infatti, nel mezzo di un periodo critico per le coltivazioni, che anche nella nostra provincia hanno iniziato a patire gli effetti di una siccità che, cer-to, le precipitazioni brevi e violente non possono mitigare.

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Un IMPIANTO FOTOVOLTAICO divelto e sradicato dal tetto per colpa del vento

I CAMPI DI MAIS sferzati dal maltempo: i danni alle colture sono ingentissimi

Molti i TETTI SCOPERCHIATIdi edifici rurali, stalle e capannoni

Danneggiate anche le SERREe i TUNNEL DI COLTIVAZIONE

LE AZIONI PER IL RISARCIMENTO• Segnalazione coumulativa dei danni da parte di Coldiretti Novara ai Comuni e

all'Assessorato Provinciale Agricoltura.

• Le commissioni agricole comunalientro 10 giorni dall'evento devono delimitare le zone e fare segnalazione al Provincia e Regione dell'evento medesimo.

• Le imprese danneggiate devono presentare denuncia individuale di dano alla commissione consultiva comunale e, per conoscenza, alla Provincia.

• Le procedure sono previste in ossequio al Decreto legislativo 29 marzo 2004 n.102 e alla legge regionale 33 del 2 maggio 1980 e legge regionale 63 12 ottobre 1978.

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Impollinazione

SINDACALE

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Biosfera Parco Ticinoestesa a 37 comuni?«Prima di deliberarei Comuni si confrontinocon le imprese agricole»

da NOVARA - (REDAZIONE)

Estendere la biosfera del Parco del Ticino a Comuni fuori area? Può essere un’idea, ma è anco-ra presto per dire se positiva: per

Coldiretti, la condizione imprescindibile

resta “l’individuazione di una road-map condivisa e in grado di rispondere agli in-terrogativi che ancora permangono”.È all’insegna di una “responsabile pru-denza” la posizione assunta dalla Col-diretti interprovinciale in relazione al progetto Mab (“Uomo e Biosfera” – Man

and the Biosphere Programme) che mira ad estendere il comprensorio di biosfera del Parco del Ticino ad un più ampio ter-ritorio, che in pratica andrà a ricompren-dere ampie porzioni del Novarese fino a raggiungere le Colline Novaresi.L’argomento è stato oggetto di un in-contro espressamente chiesto da Coldi-retti con l’Ente Parco del Ticino svoltosi a Villa Pichetta: un confronto sollecitato da Coldiretti e svoltosi con la partecipa-zione di una nutrita rappresentanza di dirigenti territoriali dell’organizzazione.Un progetto - il Mab - che il Parco del Ti-cino sta conducendo con entusiasmo, già al punto da invitare le amministrazio-ni comunali interessate dal progetto ad adottare le relative delibere propedeuti-che alla realizzazione dello stesso.«Noi, invece, preferiamo approfondire la cosa, senza preconcetti ma senza voler fir-mare un “via libera” in bianco» dicono i vertici di Coldiretti Novara Vco. «In particolare, siamo sicuri che la bontà del “progetto Mab” sia condizionata alla stesura dei relativi protocolli d’intesa, in cui va coinvolto il mondo agricolo come soggetto attivo. Solo dopo sarà possibile, a nostro avviso, formulare una valutazio-ne serena e oggettiva. Nel frattempo, non mancherà da parte nostra la disponibilità al confronto e l’impegno per approfondir-ne le complesse articolazioni. Invitiamo perciò i comuni ad un confronto con le imprese agricole e chi le rappresenta». La proposta di estensione, mira ad inse-rire i territori comunali esterni all'attua-le area Parco all'interno della cosiddetta “Riserva della Biosfera”, classificandoli come zona transition areas, ovvero “zone di transizione esterne” dove si svolgono attività economiche.

Il territorio interessato dal progetto

Una delle ragioni della volontà di approfondire a dovere il progetto è individuata da Coldiretti nell’ampiezza dello stesso: il Mab inte-ressa infatti, con diverse articolazioni, ben 37 Comuni nelle due province di Novara e Vco, ovvero Agrate Conturbia, Arona, Baren-

go, Baveno, Bellinzago, Bogogno, Borgo Ticino, Briona, Cameri, Castelletto Ticino, Cavaglietto, Cavaglio d’Agogna, Cerano, Comignago, Cressa, Cureg-gio, Divignano, Dormelletto, Fara N., Fontaneto d’Agogna, Galliate, Gattico, Ghemme, Gravellona Toce, Marano Ticino, Mezzomerico Oleggio, Oleggio Castello, Pombia, Romagnano S, Romentino, Sizzano, Suno, Trecate, Vaprio d’Agogna, Varallo Pombia e Verbania.

Confronto: Riserva MAB 2002 - Proposta 2012

ULTERIORE PROPOSTA DI AMPLIAMENTO COMUNI PRODUZIONE ENO-AGRI-ALIMENTARE

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Dal Territorio: Medio e Alto Novarese

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

«Sul problema cinghiali serve l’impegno condiviso delle amministrazioni». Lo ha detto il direttore di

Coldiretti Gian Carlo Ramella conclu-dendo la riunione del direttivo di zona a Oleggio che lo scorso giovedì 2 ago-sto ha affrontato anche il tema annoso e complesso dei danni alla fauna selva-tica.Sul tavolo, come esempio, c’è la lette-ra inviata che il primo cittadino di Ma-rano Ticino, Franco Merli, ha inviato a Regione, Provincia, Prefettura e Po-lizia Stradale: «Con l'amministrazione comunale di Marano l’intesa su questo tema è marcata – sottolinea il direttore - e l’attenzione del sindaco alle istanze delle nostre imprese è un esempio che, ci auguriamo, potrà essere ripreso da altri amministratori del territorio».La lettera evidenzia l’entità del proble-ma sul territorio di Marano Ticino (e non solo): “Sono ormai convinto – scri-ve Merli - che il problema dei danni da ungulati sia uno dei più gravi e nello stesso tempo il più sentito per la nostra

RIUNITO IL DIRETTIVO ZONALE DI OLEGGIO

DANNI CINGHIALI, «servono azioni condivise»E IL SINDACO DI MARANO SI SCHIERA CON L'AGRICOLTURA

agricoltura anche perché, se in passato la situazione poteva essere circoscritta ad alcune zone, adesso ci sono proble-mi un po’ ovunque. Si ha l’impressione che il calcolo dei numero dei capi sul territorio sia decisamente impossibile da realizzare in quanto la moltiplica-zione degli stessi non è controllabile sia per quanto riguarda il numero che per la loro stazza”.In effetti la questione dei danni pro-vocati da cinghiali si trascina ormai da anni e riguarda ampie aree del ter-ritorio delle due province di Novara e

Vco, con una particolare recrudescen-za nelle arre dei comuni ricompresi in zona Parco del Ticino.E, negli ultimi anni, il problema è ad-dirittura cresciuto, come ricorda il sin-daco: “infatti se prima una cinghiala poteva partorire in un anno due, mas-simo tre nuovi capi, adesso si arriva tranquillamente a 7-8-10 cinghialetti per nidiata. Questi potranno diventare cinghiali molto più grandi arrivando a 80-90 chili”.Cinghiali e non solo: la lettera del pri-mo cittadino rimarca come “anche caprioli, daini e cervi, grazie anche all’abbondanza di cibo, sono arrivati a riprodursi a ritmi impensabili in pas-sato".I danni alle imprese agricole sono in-gentissimi (semine ripetute più volte, raccolti di mais cancellati, prati a fieno rovinati, ecc.) ma ci sono rischi anche per la cittadinanza: la lettera, infatti, ricorda tra le problematiche emerse negli ultimi tempi anche “la vicinanza di questi ungulati con le strade princi-pali del territorio: alcuni automobilisti hanno infatti segnalato gruppi di daini nelle immediate vicinanze della S.S. 32, una direttrice che supporta un traffico notevole; tale vicinanza allarma mol-tissimo in quanto l’attraversamento improvviso di uno di questi animali po-trebbe avere conseguenze gravissime”.Il sindaco di Marano Ticino torna dun-que a sollecitare (come già fatto in pre-cedenza in una prima lettera inviata lo scorso maggio) una soluzione ad un problema che sta diventando sempre più grosso.

Coldiretti invitatutti i sindacidell'area del Parcoad imitare l'azionedel sindaco Merli e difenderele produzioni agricolegià in campo

Parco del Ticino: si aggrava anche il problema delle volpi

Dopo aver discusso il problema a Villa Pichetta di Cameri in occasione dell'incontro di presentazione del MAB, Coldiretti ha ribadito in forma scritta ai vertici del Parco del Ticino la necessità di affrontare, prioritariamente, i problemi di più

immediata attualità per il territorio, primo fra tutti quello connesso ai danni da fauna selvatica: in particolare, sono aumentati nell’ultimo periodo quelli causati dalle volpi, in ordine al quale è stata nostra cura sollecitare gli opportuni interventi. La Coldiretti interprovinciale ha quindi ricordato ai vertici del Parco anche il problema rappresentato dal mancato risarcimento danni da animali selvatici per quanto riguarda le annate 2010-11 e 2011-12: una situazione che rischia di compromettere l’operatività e la vita di nume-rose imprese e che per questo va sanata con massima celerità.

▶ CAMPO DI MAIS DEVASTATO NELL'OVEST TICINO NEI GIORNI SCORSI

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Impollinazione

AMBIENTE E TERRITORIO

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da NOVARA - DOMENICO GIORCELLI(Segretario di zona Coldiretti Novara)

"Ci auguriamo di poter in-staurare un rapporto pro-ficuo e di collaborazione con i vertici e i nuovi co-

mitati di gestione degli Ambiti Territoriali Caccia, ai quali porgiamo i nostri auguri di buon lavoro". Così si conclude il messaggio rivolto dai vertici della Coldiretti interprovincia-le ai presidenti, appena nominati, degli ATC Novara 1 e Novara 2: l'organizzazio-ne agricola sottolinea in particolare co-me “la scelta sia stata quella di porre ai vertici delle due realtà un rappresentante del mondo dell’agricoltura: importante e delicato è compito dei presidenti, ai qua-li Coldiretti non farà mancare il proprio supporto e senso di responsabile collabo-razione, auspicando quella valorizzazio-ne delle imprese agricole del territorio che può derivare da una lungimirante gestio-ne degli Atc”.Per l’ATC NO1 TICINO fanno parte del

Caccia e agricoltura,deve esserci intesaNominati i vertici dell'ATC NO-1 Ticino e NO-2 Sesia

comitato di gestione Pietro Rota, An-tonio Ferrari, Lorenzo Uderzo, An-na Brustia (presidente), Antonio Jesus Chiò, Paolo Sottini (in rappresentanza delle organizzazioni agricole), Alessan-dro Antonio Bellan, Gianni Massigna-ni, Giorgio Apostolo (vice presidente), Mauro Ragazzoni, Flavio Gambalon-ga, Franco Sacchi (in rappresentanza delle associazioni venatorie), Sereno Gallardi, Giorgio Leoni, Guido Torset-ta, Gabriele Picozzi (in rappresentan-za delle associazioni di protezione ambientale), Gino Tacca, Davide Parmi-giani, Rossano Pirovano e Maurizio Fa-zion (in rappresentanza degli enti locali).

Per l’ATC NO2 SESIA fanno parte del co-mitato di gestione Igino Zinna, Roberto Terrini, Guido Carnevale Maffè, Italo Ri-goni, Cesare Rossino (presidente), Ema-nuele Valsesia (in rappresentanza delle organizzazioni agricole), Sergio Maio, Antonio Romerio, Gianni Bechis, Lam-berto Cerri (vice presidente), Santino Va-resi, Graziano Barbero (in rappresentanza delle associazioni venatorie), Piergiorgio Turri, Giulio Portigliotti, Angelo Cornetti, Sereno Bestazzi (in rappresentanza delle associazioni di protezione ambientale), Dario Lavatelli, Michele Lia e Bruno Piu-marta (in rappresentanza degli enti locali).

Le nomine dei rispettivi comitati, a firma del presidente della provincia di Novara Diego Sozzani, risalgono ai giorni appe-na trascorsi.Va ricordato che un Ambito Territoriale di Caccia è un ente nel quale agricoltori, cacciatori ed ambientalisti collaborano insieme per una migliore gestione del ter-ritorio: si tratta di un’importante respon-sabilità che ci chiama a creare occasioni di sviluppo e integrazione tra attività di-verse come la caccia e l’agricoltura.Alle problematiche del passato, Coldiret-ti si augura che possa oggi seguire per-corsi condivisi: penso innanzitutto alla pianificazione e allo sviluppo di proget-ti in grado di portare benefici all’attività agricola, anche sotto il profilo dell’alleva-mento della selvaggina da liberare e del-la valorizzazione dei percorsi rurali nelle nostre campagne.Inoltre, va richiamata l’attenzione sul-le necessarie attività di prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica: ambito, questo, in cui una responsabile collaborazione tra i due “mondi” di agri-coltura e caccia si rende assolutamente necessaria ed auspicabile.I rappresentanti di espressione Coldiret-ti componenti l'Atc, indicati in neretto nell'articolo, assicurano piena disponibi-lità a raccogliere le istanze del mondo agri-colo e ad agire nell'interesse dello stesso.

Nomine nel Novarese

Decisivo il ruolo del settore primario per biodiversità e tutela ambientale

L'attività agricola è ormai da molti anni collegata all’obietti-vo di tutela e valorizzazione della biodiversità ed alla tutela dell’ambiente grazie sia alle misure agro ambientali che a se-guito del regime di condizionalità imposto dalla Pac a tutti gli

agricoltori che beneficiano di aiuti comunitari.Pertanto, gli agricoltori hanno contribuito in questi anni alla realizza-zione di elementi indispensabili per la creazione di reti ecologiche (aree umide, siepi, boschetti, muretti, Atc ecc.) sì che secondo i dati pubblicati dal rapporto trimestrale della Rete Rurale, nel periodo 2007-2011 l’Italia ha speso il 52,38% delle risorse finanziare destinate a sostenere le misure agro-ambientali.In ogni caso la scelta da parte dell’impresa agricola di investire nella bio-diversità e’ legata ad un’analisi del costo/ beneficio, in quanto nonostante le esternalità positive in termini ambientali che promanano dall’agricol-tura questa resta comunque in primo luogo un’attività economica che deve produrre un reddito adeguato per chi la esercita.

Un ATC è un entenel quale agricoltori,cacciato ed ambientalisticollaborano insiemeper una migliore gestionedel territorio

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7L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012 11

da VERBANIA - DOMODOSSOLA (Redazione)

Bruno Campagnoli, imprendi-tore agricolo a Cambiasca e as-sociato alla Coldiretti, è stato confermato alla presidenza del Com-

prensorio Alpino Vco1 Verbano Cusio.Ad affiancare Campagnoli ai vertici del Comprensorio Alpino, ci sarà il vice pre-sidente Adriano Alfonso De Giorgis, espressione della Comunità Montana.A entrambi l’organizzazione agricola ha inviato un messaggio di augurio, assicu-rando la propria collaborazione respon-sabile nel delicato compito che sono chiamati a svolgere: le funzioni dei com-prensori alpini risultano importanti e decisive sotto il profilo di una corretta ge-stione del territorio e della fauna selvati-ca, della tutela delle produzioni agricole, della valorizzazione e ricomposizione di habitat idonei al mantenimento e all’in-cremento delle popolazioni della fauna selvatica nel territorio di competenza.Da Coldiretti giunge "Un caldo “in bocca al lupo” - senza alcun riferimento “venato-rio” – esteso anche ai vertici degli altri due comprensori alpini, anch’essi rinnovati nei giorni scorsi: nelle prossime settimane, sa-rà nostra premura promuovere un incon-tro per fare presente le necessità e la veduta di pensiero delle imprese agricole".Per il comprensorio Vco 2 il rinnovo del-la presidenza vede ai vertici Mauro Fava, affiancato alla vicepresidenza da Mas-simo Bernardini, associato a Coldiret-ti e titolare di un’impresa zootecnica in valle Formazza: per quanto riguarda il comprensorio Vco3, invece, viene ricon-fermato alla presidenza Aldo Girlanda affiancato da Maurizio Gianola e, fra gli altri dal membro del comitato Silvano Magri, anch’egli associato a Coldiretti.

Il presidente rieletto: «Impegnati a trovaresinergie per la crescita del territorio alpino»

Bruno Campagnoli, classe 1946, è un imprenditore agricolo di Cambiasca: l'azienda ha annesso un agriturismo, di cui è titolare il figlio Sergio. Associato alla Coldiretti, è consigliere comunale nel suo paese, esponente di lista civica.

«Come prevedono le leg-gi nazionali e regiona-li, i Comprensori alpini sono amministrati da

un comitato di gestione composto da rappresentanti di associazioni agricole, venatorie ed ambientaliste, nonché da soggetti nominati da enti locali: sogget-ti con orientamenti fra loro diversi, ma non incompatibili: alla responsabilità di tutti, infatti ci richiamiamo perché si possa lavorare per il bene del territorio in primis».A sottolinearlo è Bruno Campagnoli, neo presidente del Comprensorio Al-pino Vco 1, che tiene subito a precisa-re come «gli ambiti su cui lavorare non mancano e vanno dallo sviluppo del ter-ritorio, al presidio della montagna, al-la necessaria attività di prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica, non ultimo quello della predazione delle greggi che nelle vicine province piemon-tesi sta provocando danni gravi e preoc-cupanti».Quella tra il mondo agricolo e venatorio all'interno dei comprensori alpini può essere, dunque, «una proficua collabo-razione al fine di “prevenire”, “costruire”

e “sviluppare”, particolarmentein un am-bito importante come la programma-zione, la gestione e la tutela del territorio montano: luoghi dove l’attività agricola e quella venatoria debbono sentirsi impe-gnate a trovare forme di sinergia e intesa-nell’interesse del territorio».

Vco, rinnovati i vertici dei tre Comprensori AlpiniMolti gli imprenditori Coldiretti nei tre consigli

AMBIENTE E TERRITORIO Nomine nel Vco

«Gli ambiti operativisu cui lavoraree vanno dallo sviluppodel territorio,al presidio dellamontagna, alla necessaria attivitàdi prevenzione dei danni da fauna selvatica.Tra il mondo agricoloe venatorio può esserciun'intesa capacedi "prevenire", "costruire"e "sviluppare"»

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L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012

• come aderire a "Rice"Coloro che desiderano prendere par-te al “Mercato del Riso” sono invitati a presentare il modulo di adesione (re-peribile presso gli uffici zona Coldi-retti - entro e non oltre il 5 settembre 2012, da far pervenire debitamente compilato al Consorzio AST via fax al numero 0381-691069 o la scansione del modulo via mail all’indirizzo [email protected] .In base alle richieste pervenute, gli organizzatori selezioneranno i desti-natari degli spazi attrezzati in cui ef-fettuare esposizione, degustazioni e vendita dei propri prodotti. Al fine di aderire, gli espositori saran-no tenuti al versamento anticipato di una cauzione pari ad euro 100,00 che verranno restituiti in seguito alla con-clusione della manifestazione qualo-ra l’azienda vi partecipi e le dotazioni messe a disposizione siano restituite integre e in buono stato. Ad ogni partecipante sarà assegnato uno stand modulare delle dimensioni di 2,50 x 2,50 m allocato sotto il por-ticato adiacente al Museo etnografico il “Civel”, all’interno del Cascinale dei Nobili.I partecipanti avranno la possibilità di offrire degustazioni, esporre e ven-dere i propri prodotti lungo tutta la durata della manifestazione.

Dal Territorio

Rice porta a Casalbeltramelo spazio del "Mercato del Riso"

Dopo il grande successo in termini di pubblico e partecipazione ripor-tato nel corso delle prime due edizioni, torna a Casalbeltrame l’incon-tro con le produzioni di particolare valore dei territori legati al mondo del riso.

Anche quest’anno il Mercato del Riso sarà l’emblema della promozione per quei produttori di eccellenza che associano la qualità al rispetto per l’ambiente e per le persone coinvolte. Un mercato che consentirà ai visitatori di acquistare il me-glio della produzione risicola italiana e di approfondire la conoscenza dei molti prodotti realizzati con il riso e i suoi derivati. Riguardo all'evento, sono attivi an-che il sito internet Ricetaly.it e la pagina Facebook “Rice - i sapori del riso”.

Arriva RICE,le impreseprotagoniste

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

"Rice - I Sapori del Ri-so Italiano” arriva quest’anno in provin-cia di Novara, nel ca-

poluogo e a Casalbeltrame il 22 e 23 settembre. L’iniziativa, giunta alla terza edizione è sostenuta dalla Camera di Commer-cio di Novara e intende valorizzare la filiera riso italiano come prodotto del territorio e opportunità di crescita e sviluppo locale, anche alla luce di Ex-po 2015, il cui tema centrale è “Nutrire il pianeta, energie per la vita”.Anche quest’anno Rice sarà un appun-tamento di alto profilo sul tema della cultura risicola, articolato in momenti gastronomici, espositivi, di confronto e di divulgazione rispetto alle tipici-tà locali, con lo scopo di accrescere la consapevolezza sul ruolo fondamen-tale di tutte le attività agricole e pro-duttive rispettose del territorio e della sua storia.Obiettivo della rassegna sarà quel-lo di proseguire il dibattito aperto su metodologie e prospettive future del

settore risicolo, nonché sull’impor-tanza culturale e socio-economica dell’attività agricola nel nostro con-testo, evidenziando come il ruolo di agricoltori e piccoli e medi produtto-ri sia fondamentale per la crescita e la tutela di un territorio fragile e im-portante come quello della pianura irrigua. Oltre che un momento di approfon-dimento per i visitatori, Rice sarà un evento ricco di informazioni da co-gliere direttamente attraverso tut-ti quegli attori che vivono in prima persona il mondo della risicoltura.La manifestazioneè un'mportante vetrina per tutte le aziende agricole e risicole che intendono intrapren-dere a breve progetti di "filiera corta" o "cortissima", per le fattorie didat-tiche che all'interno dei loro circuiti produttivi sviluppano la cultura del riso, per le riserie artigiane - e non - che intendono valorizzare le produ-zioni locali ed innestare progetti di filiera agricola e risicola locale.Gli uffici zona di Coldiretti sono a di-sposizione per fornire tutti gli ulte-riori dettagli e per un supporto alla compilazione del modulo di adesione.

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▶ IL RISO NOVARESE

▶ IL LOGO DI "RICE"

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da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Terranostra)

Un'estate all'insegna della ruralità, che fa segnare un buon record di presenze negli agriturismi italia-ni come anche nelle nostre pro-

vince di Novara e Vco.Numeri positivi, dicevamo, che fanno sali-re a 4,1 milioni le presenze degli ospiti negli agriturismi italiani nell’estate 2012 con un sensibile aumento rispetto allo scorso anno (+2,5%), in controtendenza rispetto all’an-damento generale. È quanto è emerso in occasione dell’in-contro “L’Italia che piace nell’estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico”, organizzato da Coldiretti e dalla Fondazione Univerde insieme a Ipr Marketing. A spingere i turisti nel verde c'e sicuramen-te la volontà di dimenticare la crisi e di al-lontanarsi dalla quotidianità per trascorrere il tempo libero all'aria aperta, ma anche la voglia di gustare i sapori del territorio negli agriturismi. La necessita di ottimizzare il rapporto prez-zo/qualità premia l'agriturismo grazie al-le offerte flessibili sia per quanto riguarda il pernottamento che la ristorazione anche se sulla base delle previsioni di Campagna Amica si riduce a tre giorni il tempo di per-manenza medio nei 20mila agriturismi pre-senti sul territorio nazionale.Quasi la metà degli italiani (45%) negli ul-timi cinque anni è stata in vacanza in agri-turismo che è la struttura recettiva preferita dal 56% dei turisti che trascorrono la vacan-za in campagna durante la quale le attività preferite sono le passeggiate (62%) e la tavo-la (40%), secondo l’indagine Coldiretti/Ipr-Marketing/Univerde. Le caratteristiche più importanti, secondo la ricerca, sono la capacità di proporre pro-dotti agricoli locali (52%). E infatti il fattore principale che scoraggia la scelta di un agri-turismo è l’offerta di cibi surgelati, indu-striali o convenzionali (75%).

IN CAMPAGNA TRA GUSTO E NATURA

VACANZA PER 4 MILIONInegli agriturismi d'Italia:così la vacanza diventa rurale

L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012 13

TERRANOSTRA

Il canale più utilizzato per la ricerca dell’agri-turismo è internet che è scelto dal 79% dei vacanzieri che navigano su siti come http://www.terranostra.it/ e che precede il passa-parola (42%) e l’esperienza diretta (12%). Tra le novità dell’estate 2012, oltre alla gui-

"La campagna è viva"con gli agriturismi di Terranostra

"La campagna è viva" è lo slogan scelto da Terranostra per pro-muovere la vacanza in agriturismo.Come sottolinea il presidente del'associazione che riunisce le strutture agrituristiche aderenti a Coldiretti, Tullio Marcel-

li, «gli agriturismi sono il riferimento principale di chiunque voglia orga-nizzarsi una vacanza in campagna, o anche solo un pranzo nel verde. Oggi vantano un’offerta molto variegata che tiene conto della peculiarità del ter-ritorio, della propria vocazione rurale e delle caratteristiche specifiche dei ge-stori. Emozioni semplici e autentiche, sono quello che sicuramente troverete nelle campagne d’Italia».Terranostra è l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiretti, la più importante associazione agricola nazionale. Nata per pro-muovere, sostenere e diffondere l’esercizio dell’agriturismo e la valorizzazio-ne dell’ambiente rurale Terranostra è oggi un punto di riferimento per:• le imprese, che necessitano di un quadro normativo efficace ma a cui l’asso-

ciazione fornisce anche formazione, informazione, assistenza, consulenza e promozione;

• i consumatori che, dall’associazione, si sentono tutelati e garantiti.Terranostra è presieduta a Novara-Vco da Emanuele Cavagnino ed è presen-te con la propria struttura presso la federazione interprovinciale, in via Ra-vizza 11/13 a Novara.

da Agriturismo 2012 edita dall’istituto Geo-grafico De Agostini con la collaborazione di Terranostra, c’è la prima App per essere gui-dati on line nell’agriturismo giusto. Si tratta di “iTerranostra”, realizzata dall’associazio-ne agrituristica promossa dalla Coldiretti

con l’obiettivo di fornire ai turisti un’opportunità in più per programmare la propria vacanza, ma anche per garantire una sempre maggiore pro-mozione per le strutture associate. Nell’applicazione, sca-ricabile gratuitamente dall’App Store della Ap-ple, si trovano gli agritu-rismi divisi per regione, provincia o ricercabili di-rettamente per nome. ▶ ANTIPASTO CON LE VERDURE DELL'ORTO IN AGRITURISMO

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ImpollinazioneImpollinazione

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Impollinazione

CAMPAGNA AMICALA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

Un bell'esempio di filiera intelligente che vorrem-mo potesse svilupparsi sul territorio.Si tratta dell'accordo tra Coldiretti e Saclà che, sti-pulato un anno fa, ha dato risultati positivi, con

un significativo aumento dei quantitativi di ortofrutta confe-riti da diverse aziende di tutto il Piemonte (alcune apparten-gono anche al nostro territorio interprovinciale).Numeri positivi che cresceranno in questo 2012, con una previsione di 80 mila quintali conferiti dalla cooperativa "Or-to Piemonte" all'importante azienda conserviera che ha sede in provincia di Asti.Un bell'esempio che potrebbe essere replicato in provincia di Novara dove, pure, non mancano grosse realtà industriali conserviere.Un modo per attuare, nei fatti e su larga scala, i principi della "filiera agricola tutta italiana" anche nel settore degli ortaggi: l'esempio del'accordo con Saclà dimostra come le imprese agricole possano avere un ruolo di protagonista conferendo all'industria conserviera le loro carote, i cavolfiori, le cipol-le, i peperoni, le rape ed i sedani, agevolate in questo anche dall'assistenza tecnica di Coldiretti, che fornisce le massime garanzie qualitative in ogni fase di produzione.Ai produttori vengono garantiti prezzi adeguati e, soprattut-to, la certezza della collocazione senza particolari problemi e vincoli.Da parte sua, anche la Saclà beneficia delle massime garan-zie qualitative, sotto il profilo della costanza delle fornitu-re e, soprattutto, del forte valore aggiunto dato dal territorio pie-montese.Il presidente di Orto Piemonte, dal canto suo, non esita ad esprimere la propria «soddisfazione, sia per i prezzi concordati con l'azienda agroalimentare, sia per la cresci-ta registrata a meno di un anno dalla nostra costituzione. Siamo riusciti a mettere a regime le col-tivazioni, ad attivare un moderno sistema di lavorazione del prodot-to e, quindi, ad incrementare ulte-riormente i conferimenti».

Un accordo in cuile imprese agricolegiocano un ruolodi protagonista,conferendo prodottidotati delle massimegaranzie qualitativein ogni fase di produzionee di sicura provenienzadal territorio piemontese

ORTOFRUTTA,l'esempio dell'accordocon Saclà valorizzala fi liera tutta italiana"Un esempio positivo da esportaree far crescere anche a Novara e Vco"

L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012 15

"Cibi d'Italia" il 27 a Roma con Campagna Amica:è possibile partecipare

Si svolgerà a Roma, nella vallata del Circo Massi-mo, dal 27 al 30 settembre 2012, la I edizione di “Cibi D’Italia”, manifestazione organizzata dal-la Fondazione Campagna Amica per promuo-

vere i prodotti agricoli 100% italiani. Sarà una grande occasione di incontro, di riflessione e di promozione della “Filiera Agricola Italiana”, dove le aziende "Punto Campagna Amica" potranno partecipare per promuo-vere e vendere i propri prodotti.È attesa anche la partecipazione delle imprese pie-montesi e di Novara e Vco: gli interessati sono invitati a rivolgersi al più presto agli uffici zona o al referente di Campagna Amica sul territorio ([email protected]).La presenza delle imprese associate è gratuita.

Campagna Amica,si rafforza il progetto

delle Botteghe

S i rafforza il progetto delle Botteghe di Campa-gna Amica, tema al centro dell’importante riu-nione che ha visto nei giorni scorsi a Roma la partecipazione dei presidenti e direttori di tutte

le federazioni Coldiretti d’Italia, unitamente ai gesto-ri di tutte le 90 Botteghe di Campagna Amica aperte al momento in Italia.Anche il territorio delle due province di Novara e Vco è chiamato a dare il proprio contributo per l’apertura e l’insediamento nel tessuto socioeconomico locale del-la Bottega di Campagna Amica: un segnale importante nei confronti dei consumatori che dimostra come sia possibile e di successo “una forma diversa di distribu-zione, in grado di premiare il territorio, la rintracciabi-lità e le produzioni dei territori rurali d’Italia”.

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da NOVARA - (REDAZIONE)

Il Carnaroli novarese della Filiera Italiana Riso vola in Francia e trova, all’ambasciata italiana di Parigi (49, rue de Varenne), un ruolo da protagonista al buffet di gala in occasione dell’”Anteprima by Lineapelle”, im-

portante evento di moda riservato ad un selezionatissimo pubblico di buyers, esperti e giornalisti di settore.«Un’occasione preziosa per coniugare due eccellenze del ma-de in Italy, come la moda e l’enogastronomia» sottolinea il presidente e il direttore di Coldiretti Novara-Vco, Paolo Ro-vellotti.«In questo contesto, la presenza del nostro riso è di partico-lare significato, in quanto valorizza una produzione 100% nazionale e porta con sé l’immagine di un territorio – quello della provincia di Novara – che può contare su un ampio pa-niere di specialità agroalimentari».Protagonista del buffet di gala, il riso novarese verrà cuci-nato dallo chef Luca d’Alonzo, di “Novarello Villaggio Az-zurro”: un altro, importante valore aggiunto di “novaresità” all’iniziativa.

Dal Territorio: Basso e Medio Novarese

Il programma parigino si aprirà martedì 4 settembre 2012 alle ore 12 con la Presentazione delle nuove tendenze pel-lami Autunno-Inverno 2013- 14, cui faranno seguito il coc-ktail di gala alle 13.30, l’atelier creativo alle 14.30 e, un’ora più tardi, la visita della mostra “Quando la moda cambia pelle”, con cinquanta proposte tra abiti, calzature, borse e gioielli. Come detto, il riso sarà 100% nova-rese ed è proveniente dalle imprese agricole che aderiscono alla Filiera Italiana Riso, la nuova realtà coope-rativa che Coldiretti ha creato con l’obiettivo di valorizzare la produ-zione nazionale, la territorialità del riso e il ruolo attivo dei produttori nei confronti del mercato.Oltre al Carnaroli, Coldiretti porte-rà all’evento anche una fornitura di riso Augusto, che sta avendo un particolare successo sul territorio del Novarese.

Il riso della Filiera Italianail 4 settembre vola a Parigi

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Dal Bettelmatt ai caprini,le nostre Alpi scrigno di formaggi

O ssolano, grasso d'Alpe, Bettelmatt e una moltitudine di for-maggi caprini, tutti di ottima qualità. Si compone di tante peculiarità caseaie lo "scrigno agroalimentare" della Val d'Ossola, erede di una

tradizione antica che anche oggi permette lo sviluppo di un'agri-coltura montana, particolarmente nelle aree d'alpeggio.Una produzione, quella casearia, che si unisce a quella di altri pro-dotti mlto apprezzati quali mie-le, salumi (celebri le mortadelle, i salami, il prosciutto magrone e il violino della Val Vigezzo), carne, frutta e confetture.

Dal Territorio: Verbano Cusio Ossola

da DOMODOSSOLA - BRUNO BACCAGLIO(Segretario di Zona Coldiretti Domodossola)

Passi avanti per la Dop del For-maggio Ossolano dopo il sì della Regione Piemonte: con-cluso cinque mesi fa l’iter

“tecnico” di presentazione della docu-mentazione e della domanda, la po-litica ha dato ora il suo benestare alla Denominazione di Origine Protetta. Ora il percorso procedurale prosegue a Roma, presso il ministero delle Poli-tiche agricole, per la definitiva conces-sione.L'Ossolano è un formaggio prodot-to esclusivamente in Val d'Ossola. Si tratta di un formaggio semigrasso o grasso, a pasta dura, semicotto. Viene prodotto con latte di bovino, in preva-lenza vacche di Razza Bruna. Necessita di una stagionatura minima di 60 giorni.Sia nei caseifici in alpeggio che in quel-li a valle viene utilizzato il latte di una o più mungiture, intero o parzialmente scremato: dopo due mesi di stagiona-tura si ottengono forme del peso di 5-7 chilogrammi, a scalzo basso e dritto con un diametro di 29-32 centimetri e facce piane, sulle quali vengono ap-posti i marchi di qualità: l'occhiatura è fine e diffusa, la crosta liscia ed elasti-ca, la pasta compatta, di colore varia-bile dal bianco al paglierino leggero, al giallo carico (anche a seconda del pe-riodo di stagionatura).L'Ossolano sta riscuotendo notevo-le successo anche nella ristorazione ed è proposto correttamente in abbi-namento con il pane nero di Coimo e con i vini Valli Ossolane Doc, in primis il Prunent.Va ricordato il lungo lavoro preparato-rio e documentale che ha avviato l'iter necessario ad ottenere la Dop sia og-gi coronato da un sì che, come tutti si augurano, possa essere seguito a breve

ORA LA PRATICA PASSA AL MINISTERO PER L'OK DEFINITIVO

OSSOLANO verso la Dop,la Regione ha già detto sì"L'OTTENIMENTO DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA PUÒ E DEVE ESSERE UNIMPORTANTE STIMOLO PER I PRODUTTORI, SUPPORTATO DA UNA BUONA PROMOZIONE"

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dal definitivo via libera ministeriale.Per i vertici della Coldiretti ossolana ed interprovinciale, «l'ottenimento della Dop può e deve essere un importante stimolo all'attività dei produttori, non-chè il giusto riconoscimento a chi og-gi opera in montagna, tramandando

un'agricoltura eroica con utili benefici anche in termini di presidio e tutela del territorio».Ancora Coldiretti rimarca come all'ot-tenimento della Dop dovrà far seguito un'attenta azione di promozione e va-lorizzazione, utile a garantire una po-

sitiva espansione di mercato all'ot-timo formaggio.«A pochi anni dalla concessione della Doc per i vi-ni delle Valli Os-solane, il paniere dell'alta provin-cia azzurra si ar-ricchisce di un nuovo marchio che potrà porta-re grandi benefi-ci in un'ottica di "sistema" e di at-tenta promozio-ne del made in Ossola».

L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012

▶ L'INAUGURAZIONE DELLA SEDE

▶ FORMAGGIO OSSOLANO

▶ LAVORAZIONE DEI CAPRINI

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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 201218

Nel corso del 2011 sono stati oltre 100mila i mez-zi di trasporto controllati in relazione al trasporto

animali: le infrazioni attribuibili ai mezzi di trasporto hanno riguar-dato la non regolarità dei divisori, degli stalli, i non sufficienti disposi-tivi d’abbeveraggio, l’insufficiente altezza del piano di carico, la non conformità della rampa, non fun-zionanti sistemi di ventilazione. Tra le diverse infrazioni riferibili al benessere degli animali, quella a maggior frequenza è il mancato ri-spetto dei tempi di sosta, presenza di animali non idonei al traspor-to, dall’eccessiva densità di carico, dall’insufficiente spazio al di sopra della testa/del garrese. Riguardo alle infrazioni riferibili al-la documentazione si registrano, in ordine di frequenza, l’incompletez-za del giornale di viaggio, l’assenza di autorizzazione del trasportatore, l’assenza del certificato di omolo-gazione.

Dibattito su Pac e Greening,no a strette sanzionatorieche penalizzano l'impresa"Oltre all'ambiente, vanno tutelati anche gli agricoltori"

da NOVARA - LORENZO ROLANDO - (Responsabile CAA Coldiretti)

In sede europea prosegue il dibattito sulla riforma della Politica Agricola Comu-ne: a Bruxelles, infatti, sono state portate 700 controproposte al documento Pac presentato nell’ottobre 2011. Al centro del dibattito tiene nuovamente banco il greening: le misure adottate

a difesa dell’ambiente permangono ancora oggi eccessivamente vincolanti, occu-pando una porzione di spazi e risorse eccessiva, a discapito di tematiche e ambiti di azione prioritari lasciati parzialmente in disparte. Non è dunque sufficiente la prima bozza di revisione specifica sul greening presen-tata dal Commissario Europeo Dacian Ciolos: persistono infatti un’eccessiva buro-crazia e un incremento dei costi per l’agricoltore, senza contare il grave impatto di un sistema sanzionatorio che, ad oggi, si inasprisce e mette a dura prova l’agricoltore. Una Pac tutta greening e sanzioni, dunque: non a caso, la maggior parte dei Paesi europei ha manifestato la propria contrarietà a una riforma che antepone la tutela ambientale alle reali esigenze degli agricoltori: da sempre il comparto rurale è at-tento custode della natura, in misura decisamente superiore agli altri settori profes-sionali, nonostante tale dato di fatto è intenzione della riforma accrescere i vincoli, inasprendo le sanzioni. È necessario riformulare il sistema sanzionatorio, garantendo l’efficacia dell’appara-to di controllo, ma dotando lo stesso di un metro di giudizio equo e responsabile.

Trasporto animali,oltre 100 mila

controlli nel 2011

Ok dalla Camera dei Deputatiall'uso agronomico del digestato

I l digestato può essere utilizzato a fini agronomici e, in tal caso, ricor-rendone i presupposti, essere qualificato come sottoprodotto. È quanto stabilito dalla norma approvata nell’ambito dei lavori per la conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, Mi-

sure urgenti per la crescita del Paese.La disposizione prevede che è considerato sottoprodotto, ricorrendo i presupposti previsti dal codice ambientale (quale, ad esempio, la legalità dell’utilizzo e l’assenza di trattamenti preliminari diversi dalla normale pratica industriale), il digestato ottenuto in impianti aziendali o intera-ziendali dalla digestione anaerobica, eventualmente associata anche ad altri trattamenti di tipo fisico e meccanico, di effluenti di allevamento, o residui di origine vegetale, o residui delle trasformazioni, o delle produ-zioni vegetali effettuate dall’agroindustria, conferiti come sottoprodotti, anche se miscelati tra loro ed utilizzato a fini agrononomici.Viene, quindi, rinviata ad un decreto ministeriale la definizione delle ca-ratteristiche e delle modalità di impiego del digestato equiparabile, per quanto attiene agli effetti fertilizzanti e all’efficienza d’uso, ai concimi di origine chimica, nonché delle modalità di classificazione delle operazio-ni normalmente effettuate su tali materiali.

Dopo la prima bozzadi revisione specificapresentata da Ciolospermangono ancoraun'eccessiva burocraziae un incrementodei costi per le imprese

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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

Aspromiele e l'Associazione Apicoltori della provin-cia di Novara lanciano la XIV edizione del concorso “Mieli tipici piemontesi – Franco Marletto” volto ad incentivare la produzione del miele di qualità e valo-

rizzare le produzioni tipiche piemontesi. Gli apicoltori che intendono partecipare al concorso dovran-no far pervenire entro le ore 12 di giovedì 21 settembre 2012 per ogni campione in concorso:• una campionatura di 2 confezioni da 500 g ciascuna, in ido-nei vasi di vetro, completamente anonimi;• scheda di partecipazione debitamente compilata;• quota d'iscrizione unica di euro 10,00 a parziale copertura delle spese di analisi da versare a uno dei punti di raccolta sottoelencati, oppure sul CCP n. 15043284 intestato all'Asso-ciazione Apicoltori della Provincia di NovaraIn provincia di Novara, i campioni, corredati della documen-tazione di cui sopra, possono essere consegnati presso l'Asso-ciazione Apicoltori della provincia di Novara - Borgomanero c/o Coldiretti via dei Mille 24;Sono ammessi i campioni di miele:• Prodotti in Piemonte da produttori piemontesi • Provenienti da partite prodotte nel 2012 • Estratto da favi mediante centrifugazione • Con contenuto di acqua inferiore al 18% • Con contenuto di HMF inferiore a 10 mg/kg.I campioni di miele che corrispondono alle caratteristiche sopra richieste verranno valutati da giurie composte da as-

saggiatori iscritti all'albo nazionale. Ogni campione verrà giudicato nell'ambito della categoria dichiarata (monoflora o poliflora). Verranno valutate le caratteristiche visive, olfattive, gustative e tattili nel caso di mieli cristallizzati. Verranno inoltre ese-guite le analisi utili al fine della migliore valutazione della qualità. A tutti i concorrenti il cui prodotto sarà riconosciu-to perfettamente rispondente ai migliori standard qualitativi, verrà assegnato un attestato di qualità.

"Mieli Tipici Piemontesi - Concorso Franco Marnetto"A settembre la XIV edizione promossa da Aspromiele

e dall'Associazione Apicoltori della provincia di Novara

Emissione ESSICCATOI: Coldiretti continua a lavorare per una soluzione

da NOVARA - (REDAZIONE)

Da anni, la Coldiretti si sta impegnando a livello poli-tico affinchè venga posta la parola fine al problema del-

le emissioni delle polveri sottili relati-vamente agli impianti di essiccazione dei cereali.Lo scorso maggio, il Senato all'interno di un decreto legislativo per la sempli-ficazione in agricoltura ha approvato un emendamento per esonerare tut-ti gli impianti di essiccazione sotto i 450 mila kw. Purtroppo, per questioni politiche e di ordine generale, la nor-ma non è ancora stata approvata dalla Camera dei Deputati: di conseguenza, al fine di evitare eventuali sanzioni a carico delle imprese agricole titolari di

impianti di essiccazione, si è provvedto a segnalare all'assessorato all'ambiente dalla provincia di competenza (entro la scadenza ultima del 31 luglio 2012) la presenza degli impianti di essiccazio-ne aziendale, al fine di consentire alle imprese agricole di utilizzare normal-mente gli impianti senza imbattersi in sanzioni penali ed amministrative co-me anticipato in precedenza.Lo scorso 17 novembre, la Coldiretti in-terprovinciale aveva inviato una comu-nicazione alla Provincia relativamente allo stesso tema, sollecitando l'asses-sore all'agricoltura Marzio Liuni a far-si portavoce in Regione della necessità di avviare un "tavolo tecnico di lavo-ro" per ricercare e concertare nuove e più adeguate indicazioni e vincoli per l'esercizio di tali attrezzature.

Dopo le moltesollecitazioni,si attende che il mondodella politica si adoperiper risolvere il problema

Il 18 novembre, altra lettera veniva invia-ta all'assessore all'ambiente della Pro-vincia, Oliviero Giuseppe Colombo, ed anche lo scorso luglio Coldiretti non ha mancato di sollecitare nuovamente il mondo della politica con una lettera ai parlamentari del territorio Nastri (Pdl), Mancuso (Pdl), Pastore (Lega), Ram-pi (Pd), Galli (Fli), Biondelli (Pd), Negri (Pd), Zanetta (Pdl) e Montani (Lega).

19L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012

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CAA - FLORICOLTURA CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

FLORICOLTURA, conosciamoil Consorziodei Fiori Tipici

di REDAZIONE

Fiori Tipici del Lago Maggiore e del Biellese Società Consortile Respon-sabilità Limitata ha rinnovato i pro-pri incarichi e vede oggi ai vertici

l'imprenditore floricolo Daniele Luppi di Ghevio di Meina.Il Consorzio è stato costituito il 24 maggio 1997 con atto pubblico presso il notaio Pe-trelli di Verbania e ha sede a Baveno, presso la Camera di Commercio del Vco in villa Fedora.È stato costituito dalle associazioni di pro-dotto Asproflor, Assoflor e dalla cooperativa Florcoop di Nebbiuno.Dal 13 ottobre 2011, subentrando ad Aspro-flor, Coldiretti è presente con propria quota (versata nel capitale sociale) ed è rappresen-tata dal viceresidente della federaione (non-chè produttore floricolo) Elio Savioli di Verbania. Dal rinnovo cariche, avvenuto nel luglio scorso, tra i componenti del cda è pre-sente l'imprenditore floricolo Gianluca Me-dina di Gattico (socio in proprio dello stesso).Il Consorzio Fiori Tipici opera per la promo-zione e la valorizzazione della produzione del Distretto Floricolo del Lago Maggiore ed aree limitrofe. In particolare, la società pro-

L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 201220

muove e diffonde il consumo e la conoscenza dei fiori tipici dell'area interessata in Italia e all'estero e ne assicura la promozione commer-ciale; promuove, favorisce, orga-nizza e partecipa ad iniziative tese a valorizzare la produzione florico-la della zona di competenza e ad accrescerene la risonanza in Italia e all'estero, aderendo eventual-mente ad orgnismi aventi scopi analoghi o complementari ed il cui conseguimento sia comunque rite-nuto utile alle finalità della società.Inoltre, può assumere iniziative editoriali, nel campo pubblicitario e promozionale. Non da ultimo, assiste i soci al fine di agevolare e migliorare la commercializzazio-

ne, anche attraverso corsi di formazione: inoltre, organizza, promuove e sponsorizza convegni, incontri e manifestazioni a carat-tere scientifico e divulgativo della produzio-ne del distretto floricolo.

Coldiretti:"Era necessario

allargarela base sociale"

Come sottolinea il vice-presidente di Coldiretti Savioli, in relazione al Con-sorzio Fiori tipici «il ruolo

del Consorzio è importante, ma sareb-be stata auspicabile una modifica sta-tutaria in modo da poter consentire un allargamento della base sociale.Non può essere che per ogni doman-da di nuovo socio si debba modifica-re l'atto notarile: il Consorzio poteva quindi essere trasformato in coopera-tiva semplice».

FIORI E MERCATI

Coldiretti all'UE:necessaria

più attenzioneal fl orovivaismo da NOVARA - REDAZIONE

Il ministero delle Politiche agri-cole, assieme alla Coldiretti, ha chiesto alla Commissione Ue una maggiore attenzione al set-

tore florovivaistico, che soffre parti-colarmente della crisi economica che investe tutta l’Unione Europea.In particolare, oltre ad un comitato di gestione apposito all’interno del qua-le discutere in modo specifico delle problematiche del florovivaismo, è necessario rivedere la classificazione merceologica di piante e fiori per ren-dere più trasparente il mercato, rifor-mulando i codici doganali. Inoltre risulta non rinviabile una ve-rifica approfondita della portata dei troppi accordi bilaterali di libe-ro scambio che utilizzano il settore a livello di merce di scambio, libe-ralizzando le importazione da paesi extracomunitari che hanno regole e costi di produzione profondamente inferiori a quelli a cui sono assogget-tate le imprese comunitarie. Da questo punto di vista è prioritario prevedere studi di impatto e misure di protezione ed indennizzo a tutela del settore.

Risulta non rinviabileuna verificaapprofonditadella portatadei troppi accordibilateralidi libero scambioche utilizzanoil settorea livello di mercedi scambio

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CAA - IN PRIMO PIANO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

Ortofrutta,adempimentie controlliAGEA e la BANCA DATI

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

Le vigenti disposizioni attuative delle norme comunitarie e nazionali sulla comercializzazione dell'ortofrutta fre-sca prevedono diversificati impegni a carico degli ope-ratori che detengono prodotti ortofrutticoli destinati

al consumo in ambito comunitario oppure all'import/export.

BANCA DATI OPERATORI ORTOFRUTTICOLI - La banca dati nazionale degli operatori ortofrutticoli è gestita dall'Agea anche tramite le funzioni affidate all'Agecontrol, per i dati con-tenuti nei seguenti documenti: domanda di iscrizione/varia-zione/cancellazione alla banca dati; verbale di controllo sul mercato interno; certificato di conformit;à rchiesta di control-lo import/export; notifica di spedizione; altro.Gli operatori interessati trasmettono a mezzo raccomandata a/r all'Agecontrol apposita domanda di iscrizione alla banca dati (Coldiretti è disponibile con le proprie strutture ad offri-re il necessario supporto); l'Agecontrol, entro 30 giorni, comu-nica all'operatore il numero di iscrizione alla banca dati (ogni eventuale variazione dei dati va comunicata da parte dell'ope-ratore entro 60 giorni dall'evenienza).Tra gli operatori tenuti ad iscriversi alla banca dati ricordiamo i seguenti: organizzazione dei produttori (Op), loro associazio-ni (Aop) e gruppi di produttori (Gp); cooperativa di produttori non associati ad Op/Aop/Gp o ad altra cooperativa; imrendi-imprenditore agricolo (non associato ad Op/Aop/Gp o a coo-

perativa) con un volume annuo commercializzato superiore a 60 mila euro, iva esclusa, per i prodotti soggetti alle norme di qualitàPer quanto riguarda gli imprenditori agricoli, non sono tenuti all'iscrizione coloro che: vendano, consegnino od avviino pro-dotti ortofrutticoli a centri di confezionamento, di imballag-gio o deposito situati nell'ambito nazionale di produzioni; che avviino escusivamente i prodotti ortofrutticoli ad impianti di trasformazione; che cedano nella propria azienda i prodotti ortofrutticoli direttamente al consumatore per il fabbisogno familiare di ques'ultimo; associati ad Op/Aop/Gp o coopera-tiva, che conferiscano esclusivamente prodotti ortofrutticoli alle organizzazioni di produttori od alle cooperative di appate-nenza per la commercializzazione; non associati ad Op/Aop/Gp o copperativa, con volume annuo di prodotto commerc-cializzato inferiore a 60 mila euro (tale importo è riferito all'an-no precedente, escludendo l'Iva e solo per i prodotti soggetti a norma di commercializzazione specifica e generale).Gli operatori non vincolati all'iscrizione alla banca dati sono comunque tenuti all'osservanza della "norma generale" o del-le "norme specifiche" e possono essere sottoposti a verifica: inoltre, nei documenti fiscali accompagnatori al prodotto de-vono riportare la dicitura "Esonerato a sensi del DM n. 5462 del 03-08-2011".

ETICHETTATURA - In generale, ogni imballaggio deve reca-re, in caratteri raggruppati su uno stesso lato, leggibili, indele-bili e visibili all'esterno le seuenti indicazioni: identificazione dell'imballatore e/o speditore (opporeè fcoltà di riportae solo il numero di iscrizione alla Bndoo); natura del prodotto (nome del prodotto e tipo commerciale) se il contenuto non è visibile dall'esterno; nome della arietà; Paese 'origine del prodotto ed eventualmente zona di produzione o denominazione nazio-nale, regionale o locale; caratteristiche commerciali (categoria e calibro); marchio ufficiale di controllo (facoltativo).In relazione ai prodotti ortofrutticoli per i qualiè prevista l'ap-plicazioe della "norma generale", l'unica indicazione esterna obbligatoria in etichetta è quella relativa al Paese d'origine del prodotto. Tuttavia, alcuni prodotti prevedono "norme specifi-che" che, ovviamente, vanno scrupolosamente osservate.

COMMERCIALIZZAZIONE - Gli ortofrutticoli a cui non si ap-plicano norme di commercializzazione specifica devono esse-re conformi alla norma generale che prevede, fra l'altro: • caratteristiche minime di qualità (tenuto conto delle tolle-

ranze ammesse, i prodotti devono essere interi, sani, puliti, praticamente privi di sostanze estranee visibili, privi di pa-rassiti, esenti da danni alla polpa provocati da attachi di pa-rassiti, privi di umidità esterna anormale, privi di odore e/o sapore esranei. Lo stato dei prodotti deve essere tale da con-sentire il trasporto e le operazioni connesse, l'arrivo al luogo di destinazione in condizioni soddisfacenti;

• tolleranza: in ciascuna partita è ammessa una tolleranza del 10% in numero od in peso di prodotti non rispondenti ai re-quisiti qualitativi minimi. All'interno di tale tolleranza i pro-dotti affetti da marciume non devono superare il 2% del totale.

È prevista una norma di commercializzazione specifica per ca-scuno dei seguenti prodotti: mele, agrumi, kiwi, lattughe, indi-vie ricce e scarole, pesche e nettarine, prer, fragole, peperoni dolci, uve da tavola pomodori: in ciascuna norma sono previ-ste disposizioni relative a qualità, calibrazione, tolleranze, pre-sentazione, indicazioni esterne.

Biologico: crescita recordper la filiera corta

A umenta il numero degli operatori bio con un vero e proprio boom di chi ha scelto la filiera corta. Ad affermarlo sono i dati 2011 del Sinab, il Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agri-

coltura Biologica, dai quali emerge un incremento dell’1,3% rispetto al 2011 che diventa però del 25% se si prendono in esame i produttori che hanno scelto di iniziare a trasformare e vendere il proprio prodotto.In tutto gli operatori sono 48.269 di cui: 37.905 pro-duttori esclusivi; 6.165 preparatori; 3.906 che effettua-no sia attività di produzione che di trasformazione; 63 importatori esclusivi; 230 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione.

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L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 201222

SINDACALE CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

Si sono completati i rinnovi della dirigenza dell’Apa, Associazio-ne Provinciale Allevatori, con il consiglio del 24 luglio scorso che

ha confermato alla presidenza Gianni Simonotti.Il consiglio di amministrazioni è com-posto dai consiglieri Silvio Pella e Ce-sare Rossino e i consiglieri Giuseppe Barcellini, Paolo Baudo, Massimo Ber-nardini, Alfredo Fallati, Silvano Magri e, quali membri di diritto, i presidenti de-le sezioni di razza Diego Ceresa, Simone Parmigiani, Alessandro Spadin, Dome-nico Testori e Cinzia Vallaro. esendo pre-sidenti delle sezioni di razza. Le sezioni di razza hanno effettuato i rinnovi delle cariche sociali precedentemente all'as-semblea generale i propri direttivi:

• Per la SEZIONE DI RAZZA FRISONA (rinnovo avvenuto Novara il 12 giugno 2012), il presidente è Simone Parmigia-ni, i vice sono Marco Pastore e Cesare Rossino, affiancati dai consiglieri Alber-to Botta, Andrea Fallarini, Mario Alberto Fincato, Lucia Gassin, Gabriele Maffeis e Riccarda Rabozzi;

• Per la SEZIONE PIEMONTESE ( (rin-novo avvenuto a Novara il 6 giugno 2012), presidente è Domenico Testori, vice Stefano Simonotti, consiglieri Luca Borella, Angelo Creola e Fabio Moia;

• Per la SEZIONE BRUNA ALPINA (rin-novo avvenuto Domodossola l'11 ma-gio 2012), presidente è Silvio Pella, vice Daniele Pennati, con i consiglieri Massi-mo Bernardini, Debora Panighetti e An-dea Puliani;

• Per la SEZIONE PEZZATA ROSSA (rin-novo avvenuto ad Armeno il 6 giugno 2012), presidente è Diego Ceresa, vice Negrini Francesca, affiancati dai consi-glieri Bruno Bonetta, Angelo Ceresa, Pie-tro Ceresa, Giulio Fortis e Pierino Marzi;

Associazione Provinciale Allevatori,rinnovate le cariche

La riorganizzazione del sistema allevatoriale

del Piemonte (Ara e Apa)

L e Associazioni Provinciali Allevatori del territorio piemontese, uni-tamente all'Associazione Regionale Allevatori (Ara), sulle base delle direttive approvate dall'Aia (Associazione Italiana Allevatori) hanno intrapreso un percorso di riorgaianizzazione.

L'innovazione tecnologica, che consente oggi importanti economie in termi-ne di riduzione dei costi della raccolta, trasmissione ed elaborzione dei dati produttivi degli allevamenti che aderiscono all'attività di miglioramento ge-netico, (controlli funzionali libri genealogici), congiuntamente all'esigenza di contenimento ed ottimizzazione della spesa pubblica, hanno determina-to il pecorso di riorganizzazione di tutto il sistema allevatoriale italiano, che è stato impostato sulla base delle Associazioni Regionli Allevatori - Ara di 1° grado.I principali obiettivi della riorganizzazione sono:• assicurare i servizi dei Cc.Ff. e LL.GG. in maniera uniforme a tutti gli aleva-

menti operanti sul territorio regionale;• migliorare la qualità e, possibilmente, anche le tempistiche dei servizi (ri-

torno dei risultati in allevamento dei CC.FF.-LL.GG.;• contenere i costi dei servizi dei CC.FF.-LL-GG- in termini costo/capo con-

trollato, adeguandoli il più possibile ai parametri stabiliti dal sistema di finanziamento "a forfait";

• operare al fine di consentire l'attuale periodicità dei controlli bovini da lat-te (AT4: 10-11 visite/anno), bovini carne (AR4N: 6/9/10 visite/anno), ecc.

• Per la SEZIONE EQUINA (rinnovo av-venuto a Novara il 7 giugno 2012), pre-sidente è Cinzia Vallaro, vice Francesca Agabio, consigliere Giacomo Mancuso;

• Per la SEZIONE CUNICOLA (rinnovo avvenuto a Novara il 7 giugno 2012), presidente è Alessandro Spadin, vice Pietro Piantanida, consigliere Stefano Sacco.

L'Associazione Allevatori di Novara e del Vco ha, come scopo principale della sua esistenza, il compito di aggiornare il Libro Genealogico delle principali spe-cie bovine (frisona, bruna, piemontese, pezzata rossa, jersey etc...), ovi-capri-

ne (biellese, saanen, camosciata etc..), equine, suine, cunicole etc..L'attività comporta l'effettuazione dei Controlli Funzionali che consentono, da parte dell'associazione, la raccolta di dati necessari alla selezione genetica. Questa attività è stabilita e regolata da una apposita legge, e la sua importanza sta nell'aver dimostrato, nel corso degli ultimi 50 anni, che la selezione geneti-ca determina un miglioramento delle produzioni e delle sue qualità ed una maggiore longevità degli animali che si traducono in un aumento del reddito degli allevatori ed una maggiore sicurez-za alimentare per i consumatori.

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L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012

Pubblicate le linee guida per gli

Vino dal 1° luglio scattato l'obbligo di indicare gli allergeni in etichetta

Dal 1° luglio 2012 e per i prodotti ottenuti dalla ven-demmia 2012 scatta l’obbligo di indicare in eti-chetta l’impiego dei derivati dell’uovo (albumina) e del latte (caseina): la modifica dell’articolo 51 del

Regolamento Ce n.607/2009 stabilisce i termini e le modali-tà di etichettatura delle sostanze allergeniche utilizzate nella produzione di vino. Le nuove norme sono applicabili ai vini ottenuti interamente o parzialmente da uve della vendemmia degli anni 2012 e suc-cessivi, ed etichettati dopo il 30 giugno 2012; come già previ-sto per i solfiti, anche l’indicazione delle due nuove sostanze allergeniche dovrà essere riportata dopo la scritta “contiene”.Il Mipaaf ha evidenziato che le nuove norme non si applicano a tutti i vini prodotti nelle annate precedenti al 2012, a tutti i vini dei Paesi terzi prodotti nella campagna 2012 e già imbotti-gliati, a tutti i vini sfusi dei Paesi terzi prodotti nella campagna 2012 purché entrati nel mercato europeo prima del 1 luglio 2012; si applicano invece ai vini prodotti dalla campagna ven-demmiale 2012, ai vini sfusi dei Paesi terzi prodotti dalla cam-

CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

da NOVARA - CARLO TODESCHINO(Responsabile Servizio Vitivinicolo)

S e nelle prossime due settimane non arriverà la pioggia, la vendemmia di quest'anno - buona e in alcuni casi anche ottima dal punto di qualitati-

vo dal nord al sud del Paese -, potrebbe far registrare un generale e sensibile calo pro-duttivo a causa degli effetti della siccità.Anche se per stime più attendibili bisogna aspettare ancora qualche giorno, in molte Regioni le alte temperature e l'assenza del-le precipitazioni fanno già da ora prevedere una riduzione dei quantitativi stimati di uva.I cali produttivi più significativi sono previ-sti nelle Regioni che hanno maggiormente sofferto la mancanza delle precipitazioni e il gran caldo che perdura da più settimane: Puglia (-15/20%), Toscana (-10%), Veneto (-10%) ed Emilia-Romagna (-5/10%).Un leggero calo produttivo è previsto an-che in Friuli Venezia Giulia (-5%), Regione in cui si attende una vendemmia legger-

Vendemmia, le prime stimesulla raccolta

mente anticipata, specie per i bianchi. Scarsi anche i quantitativi attesi in Pie-monte, a causa di forti gelate che hanno compromesso alcune produzioni e ridotto la fertilità delle gemme. L’andamento fitosanitario è stato tenden-zialmente tranquillo, fatto salvo sporadi-ci attacchi di oidio ove i trattamenti sono stati forse un po’ ridotti causa mancanza di pioggia e quindi non intervenendo per la peronospora non sono stati attivati trat-

tamenti specifici contro l’oidio, come ad esempio l’utilizzo di zolfo in polvere.Nello specifico del nostro territorio si evi-denzia una produzione tendenzialmente scarsa, con uva molto sana e pochi eventi grandiniferi.Il presidente Paolo Rovellotti rimarca co-me «in un momento di forte contrazione dei consumi la priorità del produttore è pro-durre bene per fare vini sempre migliori, gli unici che il mercato ancora assorbe e soprat-tutto il lavorare bene permette di affacciarsi sui mercati esteri, decisamente attivi»: la Ca-mera di Commercio di Novara sta lavoran-do proprio per questa finalità di approccio sul mercato estero delle nostre produzioni.Anche sul territorio la vendemmia è in an-ticipo in quanto l’invaiatura delle uve rosse è molto evidente.Ancora nel Trentino Alto Adige il raccolto è in linea con i quantitativi dello scorso anno, in Lombardia pesano gli effetti delle gran-dinate che hanno interessato sia l'Oltrepò che la Valtellina: il calo previsto a livello re-gionale è compreso tra il 5 e il 10%.

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▶ VIGNETO IN LUGLIO

pagna 2012 entrati nel territorio Ue dopo il 30 giugno 2012.Il regolamento riporta anche i nuovi loghi (visualizza) che i produttori potranno utilizzare in aggiunta alle diciture. Pro-prio in merito all’utilizzo dei loghi, sebbene la norma attual-mente non consenta di utilizzarli in esclusiva (senza riportare anche le scritte), si ritiene estremamente utile che le aziende inseriscano – in aggiunta – nelle proprie etichette dei vini i lo-ghi stessi in modo da diffondere sia il messaggio relativo al contenuto di sostanze potenzialmente allergeniche, sia il logo stesso perché il consumatore vi si abitui. Solo in questo modo sarà più semplice convincere la Commissione Ue a consentire l’utilizzo dei loghi al posto delle scritte ed evitarne così il proli-ferare, nelle varie lingue, sulle etichette dei vini.Inoltre, l’etichettatura delle sostanze allergeniche impiegate nella elaborazione dei vini sarà obbligatoria solo se gli allerge-ni dovessero essere ancora presenti nel prodotto finale e rile-vabili con l’impiego dei metodi di analisi approvati dall’Oiv. Se correttamente impiegate, albumina e caseina vengono eli-minate attraverso i normali processi di filtrazione.

SCADENZE• Ricordiamo che entro il 10 settembre

va effettuata la denuncia di giacenza vini alla data del 31 luglio.

• Il 15 settembre cade il termine ultimo per l'iscrizione dei vigneti doc o rela-tive modifiche.

Invitiamo gli interessati a rivolgersi al proprio CAA Coldiretti.

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L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 201224

CAA - IL VINO E IL VIGNETO CENTRO ASSISTENZA AGRICOLA COLDIRETTI: NOTIZIE

da NOVARA - CARLO TODESCHINO(Responsabile Servizio Vitivinicolo)

N el 2013 usciranno dai pro-grammi di sostegno la distillazione di crisi (che co-munque potrà continuare ad

essere finanziata, entro limiti ben preci-si, a livello nazionale), la distillazione di alcole alimentare e l’utilizzo dei mosti di uva concentrati e concentrati rettifi-cati per l’aumento del titolo alcolome-trico volumico naturale. Per inciso, nulla cambierà nella disci-plina di quest’ultima pratica, che vede l’Unione europea divisa tra paesi/zone dove è ammesso lo zuccheraggio e pa-

Il vino e l'Europa,novità sull'Ocme conferma del sostegno

esi/zone, tra cui l’Italia, dove invece è vietato.L’analisi che segue non si propone di valutare le conseguenze per il settore, che pure saranno da mettere in conto. L’aiuto all’impiego dei mosti concen-trati, infatti, ha finora contribuito a ri-stabilire un equilibrio competitivo tra i produttori italiani e quelli nordeuropei o extracomunitari, compensando i mag-giori costi derivanti dal divieto di utiliz-zare lo zucchero nell’arricchimento. Dunque, particolare attenzione dovrà essere posta verso i produttori che uti-lizzano MC e MCR per l’aumento del titolo alcolometrico volumico, onde evitare o mitigare al massimo la pena-

lizzazione che questi subiranno. Venendo meno gli aiuti, infatti, si gene-rerà una grave discriminazione tra pro-duttori italiani ed europei, oltre che una forte distorsione di mercato dovuta alla differenza di prezzo tra il saccarosio e il mosto di uve concentrato.Per quanto riguarda invece la scompar-sa delle misure relative alle distillazio-ni, bisognerà verificare cosa accadrà sul mercato. La distillazione di alcol alimentare, atti-vata ogni anno, ha contribuito infatti si-stematicamente ad alleggerire l’offerta del vino non DOP e a sostenerne indiret-tamente i prezzi, mentre la distillazione di crisi è stato un importante strumento di intervento in caso di crisi di merca-to, anche per produzioni specifiche (dal 2011 anche DOP o IGP).Fatta questa premessa, resta l’esigen-za di assicurare attraverso la program-mazione nazionale un impiego delle risorse che rafforzi la competitività del settore nell’ambito della PAC.Come anticipato, i programmi di so-stegno dal 2013 fino al 2020 potranno includere solo una o più delle seguen-ti otto misure: Regime di Pagamento Unico, promozione nei paesi terzi, ri-strutturazione e riconversione dei vi-gneti, investimenti, distillazione dei sottoprodotti, vendemmia verde, fondi di mutualizzazione e assicurazione del raccolto. La disciplina di base delle misure, con-tenuta nella proposta di regolamento sull’OCM unica, è stata ripresa identica-mente dal regolamento Ce 1234/2007, introducendo nuove specifiche solo per il sostegno tramite trasferimento al pa-gamento unico. Per quest’ultima misura gli stati mem-bri dovrebbero poter decidere entro il 1° dicembre 2012 di far transitare in tut-to o in parte la dotazione del program-ma, a partire dal 2014, ai pagamenti diretti (assegnando i diritti, con conse-guente uscita definitiva dei fondi corri-spondenti dalla disponibilità per le altre misure del programma di sostegno).Nella nuova Pac i programmi di soste-gno vedranno inoltre confermate le dotazioni nazionali già previste dall’at-tuale OCM per le annualità dal 2014 in poi. A partire da allora all’Italia spetteranno i 337 milioni di euro prestabiliti, sugli 1,231 miliardi che la Comunità destine-rà ogni anno al finanziamento dei pro-grammi di sostegno del vino nell’Unione europea.

▶ BOTTI E BARRIQUES IN CANTINA

Possibile produrre il "vino biologico"in tutta Italia, ma è polemicasull'utilizzo della "solforosa"

Il vino biologico può finalmente essere prodotto in tutta Italia, come stabilisce il relativo decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.La novità più importante è che il decreto, in attuazione della norma-tiva europea, stabilisce i limiti di solforosa e indica gli additivi e le

sostanze che possono essere impiegate nella vinificazione biologica.Per i vini bianchi e rosati i limiti di solforosa sono i seguenti: 150 mg/litro a fronte dei 200 mg/litro per i vini convenzionali; per i vini rossi, 100 mg/litro a fronte di 150 mg/litro nei vini convenzionali. Questo tenore si applica se il tenore di zuccheri residui è inferiore a 2 grammi litro. Se, invece, il tenore di zuccheri è superiore 2 grammi litro, la riduzione è di 30 mg rispetto al convenzionale. La condizione si applica anche agli spumanti.La filiera enologica si arricchisce quindi di un prodotto che finora era stato incompleto in quanto si poteva produrre solo vino da uve biologi-che perché non esistevano le norme comunitarie di disciplina della tra-sformazione delle uve e dei processi enologici.Coldiretti, pur apprezzando il fatto che finalmente si può produrre vino biologico, ha sempre espresso la sua contrarietà a che si consenta l’uso della solforosa in quanto l’Ue avrebbe dovuto porsi come obiettivo, di pro-durre, nell’arco di qualche anno, vini biologici senza l’impiego di tale so-stanza, per garantire una differenziazione rispetto ai vini convenzionali.

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LAVORO - SERVIZI ALLE IMPRESE

L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012

Voucher e lavoro accessorio: cosa cambiadopo l'intervento del Governo Monti

da NOVARA - ELENA SASSONEResponsabile Fiscale Impresa Verde

G eneralizzato il ricorso ai voucher ma nei limi-ti dell'occasionalità della prestazione definita attra-

verso il ricorso ad un unico indica-tore: redddito percepito dal singolo prestatore d'opera non superiore a 5 mila euro nell'anno solare a prescin-dere dal numero dei committenti, con previsione di rivalutazione se-condo gli indici Istat.Uno specifico limite di reddi-to, questo percepibile per singolo commitente, è definito solo per le prestazioni rese nei confronti di im-prenditori commerciali e professio-nisti che non dovrà essere superiore a 2 mila euro, rivalutati anualmente secondo li indici Istat, fermo restan-do comunque il limite generale di 5 mila euro.Quanto al settore agricolo, per le at-

tività stagionali, potranno continua-re ad essere utilizzati sia i pensionati che gli studenti con i medesimi cri-teri fino ad oggi utilizzati, mentre per le imprese con volume d'affari ai fini Iva inferiore a 7 mila euro, que-ste potranno utilizzare il voucher per qualsiasi attività agricola (anche non stagionale) con qualsiasi tipo-logia di prestatore d'opera, purchè non iscritto nell'anno precedenti agli elenchi anagrafici dei lavorato-ri agricoli. Sul punto, come per gli studenti e i pensionati, si renderà necessario acquisire direttamente dall'interessato una dichiarazione di responsabilità in ordine a tanto.La determinata azione messa in cam-po dalla Coldiretti ha avuto quindi esito positivo, consentendo la ricon-ferma per il settore agricolo del le-gittimo utilizzo dei voucher.I buoni, fermo restando l'attuale va-lore nominale, assumeranno in un prossimo futuro valore orario, ma

questo avverrà solo a seguito di un decreto del ministro del lavoro e del-le politiche sociali, che verrà ema-nato previo confronto con le parti sociali.In attesa del decreto, i voucher con-tinuano quindi ad avere esclusiva-mente valore nominale, restando cioè impregiudicata la facoltà delle parti di negoziare liberamente il va-lore della prestazioni.La percentuale relativa al versamen-to dei contributi previdenziali (13% Inps, 7% Inail, 5% spese) verrà ride-terminata con decreto ministeria-le in funzione degli incrementi delle aliquote contributive per gli iscritti alla gestione separata dell'Inps.

PERIODO TRANSITORIO: sino al 31 maggio 2013 è possibile utilizzare i buoni richiesti (fino alla data di en-trata in vigore della legge secondo la previgente disciplina).

da NOVARA - GIUSEPPE RAVIZZOTTI(Responsabile Servizi Datori di Lavoro)

Proseguono gli incontri con i sindacati dei lavoratori per il rinnovo del contratto di lavoro degli operai agricoli e

florovivaisti delle due province di No-vara e del Verbano Cusio Ossola.

CONTRATTO LAVOROPER GLI OPERAI AGRICOLI:CONFRONTO SUL RINNOVO

Sono in discussionecon le contropartii contenutidella piattaformasenza trascurareil quadro economicoe sociale del momento

Si tratta di momenti importanti per la portata del confronto per poi giun-gere al rinnovo del Cpl per il qua-driennio 2012-2016.Sono in discussione con le contro-parti i contenuti della piattaforma senza trascurare, in maniera respon-sabile il quadro economico e sociale del momento.La Coldiretti ha evidenziato la crisi del settore, le molte criticità e la dif-ficoltà ad affrontare la piattaforma presentata chiedendo una sostan-ziale rivisitazione della stessa; come organizzazione sindacale abbiamo insistito sulla necessità di un appro-fondimento sui temi presenti in piat-taforma, per avviare quel lavoro di negoziazione che le parti contrattua-li del settore hanno sempre saputo esprimere.

La determinata azionemessa in campodala Coldirettiha avuto esito positivoconsentendola riconfermadi questo importantestrumento per il settore agricolo.I buoni assumerannoin futuro valore orario

Mentre si attendeil nuovo decreto,i voucher lavorocontinuerannoad avereesclusivamentevalore nominale

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da NOVARA - MARCO CIAMPANELLI(Referente Campagna Amica)

L'apicoltura cresce e mantiene la propria strategicità nella pro-vince di Novara e Vco, dove sono diverse le imprese agricole dedi-

te a tale attività: in particolare, il Novarese si posiziona tra i primi posti in Piemonte, con 207 apicoltori presenti in provincia, consi-derando anche gli hobbisti, per un totale di circa 22 mila arnie. Nel Vco, invece, gli api-coltori sono 351, per un totale di 5.500 arnie.Nelle due province si riescono a produrre molti mieli monoflorali.Alcuni possono essere raccolti tutti gli an-ni con produzioni variabili per quantità ma con caratteristiche costanti per qualità organolettiche, altri, invece, risultano più

saltuari e variabili o ancora possono essere prodotti solo in aerali molto ristretti e infine solo se si verificano particolari condizioni climatiche. Vediamo, quindi di individuare tutti i potenziali raccolti.Tra i mieli monofloreali principali vi sono

quelli di Acacia, di Castagno, di Tiglio, cui si aggiunge, particolarmente in Ossola, quello di Rododendro.A questi vanno aggiunti gli altri prodotti del-le api, come propoli e cera.Importante è, anche per il settore dell'api-coltura, il collegamento con la rete degli Agrimercati, dei Punti e delle Botteghe di Campagna Amica, canali di mercato ideali per poter raggiungere i consumatori anche al di fuori dei confini del comprensorio.Coldiretti è a disposizione di tutti gli api-coltori con la propria struttura tecnica ed i servizi a loro dedicati: per informazioni, è possibile rivolgersi agli uffici zona presenti sul territorio.Approfondiremo puntualmente l'argo-mento filiera miele sui prossimi numeri del giornale.

da NOVARA - ELENA SASSONE(Responsabile Fiscale Impresa Verde Novara Vco

Mentre in sede parlamentare, nell’ambito dell’iter di conversione del DL 83/2012, già si sta lavo-rando per apportare alla “neonata” L. 92/2012 di riforma del mercato del lavoro modifiche volte a

superarne rigidità ed incongruenze), il ministero del Lavoro, con la circolare n. 18 di ieri, 18 luglio 2012, ha fornito le “pri-missime indicazioni” per applicare alcune disposizioni del nuovo provvedimento, in vigore dalla stessa data.Innanzitutto, il nuovo contratto a termine “a causale” che

Riforma Lavoro, primeindicazioni dal ministero

FISCALE E CAFSISTEMA SERVIZI COLDIRETTI

Il nuovo contratto a termine “a causale” può essere stipulato, in via generale, quando si tratti del “primo rapporto a tempo determinato” concluso tra un datore di lavoro e un lavoratore, indipendentemente dalle mansioni, per una durata massima di 12 mesi

Finalmente anche nel settore agricolo, dopo l’entrata in vi-gore del testo unico in mate-ria e la conclusione del regime

transitorio, potranno essere stipulati contratti di apprendistato. Lo segnala la Coldiretti che ha sottoscritto l’ac-cordo nazionale che regolamenta i contratti di apprendistato in agricol-tura tanto per gli operai quanto per gli impiegati agricoli.Con l’intesa siglata che prevede la sti-pula di contratti di durata massima di 36 mesi si contribuisce alla stabi-lizzazione dei rapporti di lavoro e, at-traverso la formazione, si consente la crescita professionale dei lavoratori sui quali l’impresa intende investire nel prossimo futuro.

POSSIBILI I CONTRATTI DI APPRENDISTATO IN AGRICOLTURA: "PROVVEDIMENTO

POSITIVO ANCHE PER LA FORMAZIONE"Particolare soddisfazione viene espres-sa dalla Coldiretti, oltre che per il rag-giungimento dell’accordo stesso, anche per la possibilità di stipulare contratti di apprendistato a tempo determinato.La formazione dei nuovi lavoratori agricoli, consentita dai contratti di ap-prendistato, permette un’ulteriore pro-fessionalizzazione del settore e apre prospettive importanti sul fronte della crescita nell’impiego.Va sottolineato come, nonostante la cri-si, il settore agricolo abbia registrato un notevole incremento occupazionale, con assunzioni che crescono del 6,7%: un dato medio nazionale che al nord raggiunge addirittura il 14,2%, come raccontano i dati Istat del primo trime-stre 2012. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quat-tro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori immigrati che hanno abbondantemen-te superato quota centomila. Un successo conseguito grazie al siste-ma dei voucher, opzione (pure oggetto di una complessa e contestata riforma) che resta aperta in particolare per gli studenti che in questi mesi estivi hanno deciso di prestare la propria opera sta-

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Nonostante la crisi,il settore agricoloha registratouna notevole crescitaoccupazionale,che ha visto salirele assunzioni del 6,7%

gionale nei campi. Anche nelle nostre due province, infat-ti, i ragazzi dai 16 ai 25 anni di età re-golarmente iscritti ad un ciclo di studi possono lavorare in campagna ed es-sere retribuiti con i cosiddetti “buoni lavoro”: per molti giovani lavorare nei campi ha significato prendere contat-to con il mondo del lavoro e sostenere i propri studi in un momento di diffi-coltà economica. L'innovativo strumento dei voucher è stato introdotto per la prima vol-ta proprio in agricoltura in occasione della vendemmia 2008 (agosto) e poi esteso ad altre figure come pensiona-ti e casalinghe ed altre attività, anche se la maggiore diffusione è nel settore agricolo.

Lo strumentodei voucher lavoro,oggetto di revisione, continua a darerisultati positivie perciò l'agricolturaintende difenderlo

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può essere stipulato, in via generale, quando si tratti del “pri-mo rapporto a tempo determinato” concluso tra un datore di lavoro e un lavoratore, indipendentemente dalle mansioni affidate, per una durata non superiore a 12 mesi, ovvero, in via alternativa, nei casi previsti dai contratti collettivi inter-confederali, di categoria o decentrati (ma in quest’ultimo ca-so solo su espressa delega degli altri livelli di contrattazione), nell’ambito di processi organizzativi particolari e nel limite del 6% del personale.Con riferimento alla locuzione “primo rapporto a tempo de-terminato” viene avallata una lettura estensiva, secondo cui, con l’esenzione dall’obbligo di indicare la causale giustifi-cativa dell’apposizione del termine, si è inteso semplificare l’impiego di lavoratori di cui non si conoscano ancora le ca-pacità e le attitudini professionali in relazione allo specifico contesto lavorativo: da qui l’esclusione della deroga al c.d. “causalone” per tutti i rapporti in qualche modo già “speri-mentati”, ossia in tutti i casi in cui un lavoratore venga assun-to a termine da un datore con cui abbia già intrattenuto un qualsiasi rapporto lavorativo di natura subordinata, anche prima dell’entrata in vigore della riforma.In materia di apprendistato, ci si sofferma sulla norma del-la L. 92/2012 che subordina la possibilità di effettuare nuove assunzioni alla condizione di aver mantenuto in servizio una determinata quota (50% a regime e 30% per un primo perio-do transitorio di 36 mesi) degli apprendisti presenti in azien-da nei 36 mesi precedenti la nuova assunzione (si tratta di un periodo “mobile”), sanzionando la violazione di tali limiti con la “conversione” del rapporto di apprendistato in lavoro subordinato a tempo indeterminato sin dalla costituzione.Il principale problema interpretativo sollevato da tale dispo-sizione attiene al coordinamento con le previsioni, di ana-logo tenore, dei contratti collettivi già vigenti. Al riguardo – premesso che, mentre la clausola di stabilizzazione “legale” si applica ai soli datori di lavoro con almeno 10 dipenden-ti, la clausola di stabilizzazione “contrattuale” non subisce li-mitazioni in funzione dell’organico aziendale – il Ministero chiarisce che, nei casi in cui la prima non possa trovare ap-plicazione, dovrà essere rispettato solo il limite individuato dalla contrattazione collettiva, il cui superamento determi-nerà comunque l’applicazione della predetta sanzione, trat-tandosi pur sempre di “un limite legale alla instaurazione del rapporto di apprendistato in quanto demandato dal Legisla-tore”.Con riferimento, invece, alle aziende di maggiori dimensioni, cui risultino applicabili entrambe le tipologie di clausole, le conseguenze sanzionatorie di cui sopra (ossia la “trasforma-zione” del contratto) potranno determinarsi esclusivamente al superamento dei limiti introdotti dalla L. 92/2012.Altro istituto interessato dalla riforma è il contratto di lavo-ro intermittente (o lavoro a chiamata), con riguardo al quale cambia l’ambito di applicazione: in particolare – fermo re-stando che i contratti in atto, se incompatibili con le nuove disposizioni, cesseranno di produrre effetti dal 18 luglio 2013 – mentre prima si faceva riferimento a soggetti con meno di 25 anni o con più di 45 anni di età, dal 18 luglio 2012 si am-mette la stipula del contratto a chiamata con lavoratori con più di 55 o con meno di 24 anni, con possibilità, però, per questi ultimi, di rendere la prestazione solo fino al compi-mento del 25° anno, pena la “trasformazione” del rapporto in un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e inde-terminato.

Al fine di scongiurare un utilizzo distorto dell’istituto, la ri-forma ha poi posto, a carico del datore di lavoro – anche con riferimento ai rapporti instaurati prima della sua entrata in vigore – un nuovo obbligo comunicazionale connesso non alla sottoscrizione del contratto, ma alla chiamata del lavo-ratore, specificamente sanzionato (da 400 a 2.400 euro) in caso di violazione. In merito, la circolare in commento pre-cisa che, in assenza dell’individuazione, demandata ad un apposito DM, delle modalità semplificate di comunicazione, l’adempimento in questione potrà essere assolto, anche nel giorno di inizio della prestazione, purché prima dell’effetti-vo svolgimento della stessa, con gli attuali strumenti (posta elettronica, anche non certificata, e fax alle DTL), indicando, senza particolari formalità, i dati del lavoratore (o di più la-voratori) e il giorno o i giorni (non anche l’orario) d’impie-go nell’ambito di un periodo non superiore ai 30 giorni dalla comunicazione stessa. Peraltro – aggiunge il Ministero – fino a quando non verranno date specifiche indicazioni sulle mo-dalità di comunicazione (in particolare, mediante SMS), “il personale ispettivo adotterà la massima prudenza e cautela nella identificazione dei fenomeni sanzionatori”.Gli altri chiarimenti attengono, infine, alle novità in materia di lavoro accessorio nonché – fatte salve eventuali modifiche ad opera degli emendamenti attualmente in discussione di Parlamento – alle nuove modalità di computo della base oc-cupazionale di un’azienda ai fini della determinazione del numero di disabili da assumere in base alla disciplina del collocamento obbligatorio e ai nuovi meccanismi (convalida o sottoscrizione di una dichiarazione) previsti ai fini del con-trasto al fenomeno delle cosiddette “dimissioni in bianco”.

Dal 18 luglio scorso è possibile stipularei contratti a chiamata con lavoratori con più di 55 o con meno di 24 anni, con possibilità, per questi, di renderedi rendere la prestazione solo fino al compimento del 25° anno, pena la “trasformazione” automaticain rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno ed indeterminato

COMUNICAZIONE AI SOCIA seguito delle novità fiscali degli ultimi tempi e anche in relazione ai cambi di programma informatici che hanno interessato la nostra struttura, ci scusiamo per gli eventuali disa-gi che possono essere stati causati all'utenza nelle scorse settimane.

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NOTIZIE EPACA

CHI NE HA DIRITTO

Supplementidi pensione,

all'Epacaper le domande da NOVARA - PAOLO FAVINI

(Responsabile provinciale Epaca Novara)

Per i titolari di pensione di anzia-nità, vecchiaia, VoAut gestione separata ed assegno d’invali-dità, con decorrenza 1° agosto

2007 o precedente, che abbiano man-tenuto per tutto il periodo (o anche so-lo alcuni mesi dopo la decorrenza della pensione stessa) l’iscrizione all’ Inps per la quota Ivs (pensione), c’è la possibili-tà di presentare all’Inps – tramite il Pa-tronato Epaca/Coldiretti di Novara e del Vco– la domanda di supplemento di pensione, per “conglobare” nella pen-sione originaria i contributi versati nel periodo post pensionamento.Tale possibilità può essere usufruita an-che dagli altri lavoratori autonomi (arti-giani e commercianti) che si trovassero nelle condizioni sopra riportate. Di norma il supplemento di pensione si può richiedere solo dopo 5 anni dalla decorrenza della pensione originaria o da un precedente supplemento; tuttavia è data facoltà all’interessato di richiede-re, per una sola volta, la liquidazione di un supplemento quando siano trascorsi anche solo 2 anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemen-to, a condizione – però – che il richie-dente abbia compiuto l’età pensionabi-le per la vecchiaia (dal 1° gennaio 2012, 66 anni per gli uomini, 62 per le donne dipendenti e 63 anni e mezzo per le au-tonome).Per la presentazione della domanda di “supplemento”, gli interessati sono invi-tati a rivolgersi, al più presto, presso gli Uffici centrali e periferici della Coldiretti /Epaca.È importante presentarsi presso gli uffici muniti di:- libretto di pensione, oppure O bis M

2012;- tesserino codice fiscale;- carta d’identità;- redditi personali 2011 e presunti 2012;- ricevute versamenti Inps/CD dell’anno

2011.

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LA DENUNCIA DI FEDERPENSIONATI

Pensionati, "è un momento diffi cile e di crisi"

da NOVARA - PAOLO FAVINI(Responsabile provinciale Epaca Novara)

Quasi 1.730.000 coltivatori di-retti pensionati, di cui circa il 70% con pensioni inferiori o integrate al minimo di 460

euro al mese, stanno vivendo un perio-do estremamente difficile.A denunciarlo è la Federpensionati Col-diretti, sulla base dei dati riportati dal bilancio consuntivo dell’Inps per il 2011 dove, fra l’altro, incominciano a farsi sentire anche i tagli dovuti dal sistema misto e dal contributivo puro. «I nostri pensionati - sottolinea il presi-

dente nazionale della Federpensionati Coldiretti, Antonio Mansueto - com-prendono la difficile situazione del Paese ma non possono tacere sull’insostenibi-lità sociale della situazione dei coltiva-tori pensionati e delle loro famiglie, sulle quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’interven-to pubblico».Da qui deriva l'assoluta necessità ed urgenza di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse; eliminare ogni forma di discri-minazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari; erogare un contributo di sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza; defi-nire i livelli essenziali di assistenza pre-visto dalla legge 328/2000; potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambu-latori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con innegabile riduzio-ne delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

Necessario intervenireper recuperare il potere d'acquistodelle pensioni più basse ed eliminareogni discriminazione fradipendenti e autonomi

Lavoratori stranieri: se perdono o lasciano il lavoro possono

iscriversi alle liste di collocamento

Il lavoratore straniero in possesso del permesso di soggiorno per lavoro subordi-nato che perde il posto di lavoro, anche per dimissioni, può essere iscritto nelle liste di collocamento per il periodo di residua validità del permesso di soggior-no, ancorchè lo stesso sia stato concesso per lavoro stagionale.

L'iscrizione alle liste di collocamento consente al soggetto di acqisire un permesso di soggiorno per attesa occupazione.La disposizione è contenuta all'articolo 4, comma 30, del decreto di riforma del lavo-ro varato dal Governo.Per ulteriori informazioni in merito è possibile rivolgersi presso gli uffici Epaca di Novara e del Vco.

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L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 2012 29

Per il lavoratore padre, un giornod'astensione obbligatoria dal lavoroentro 5 mesi dalla nascita del fi glio

Entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, al lavoratore padre di-pendente è fatto obbligo di astenersi dal lavoro per una giornata, con diritto al percepimento dell'intera retribuzione a carico del datore di lavoro.

Tale costo a carico nasce dalla pura lettura del testo, ma le circolari appli-cative potrebbero disporre che, come per la maternità obbligatoria, l'80% sarà a carico dell'Inps.La nuova disposizione, contenuta nella riforma del lavoro, prevede inol-tre la possibilità di usufruire di ulteriori due giorni, anche continuativi, di astensione dal lavoro, previo accordo con la madre ed in sostituzione di quelli di astensione obbligatoria alla stessa spettanti.Va peraltro ricordao il diritto del lavoratore padre ad usufrire dei permes-si giornalieri: si tratta di periodi di riposo usufruibili nel corso della gior-nata dal lavoratore entro il primo anno d'età del bambino. Generalmente sono goduti dalla madre lavoratrice ma, in determinate circostanze, possono essere concessi anche al padre lavoratoreAd esempio:• se la madre lavoratrice dipendente non se ne avvale• se la madre appartiene alle categorie di lavoratori che non hanno diritto

a tali permessi (es. lavoratore autonomo)• se i figli sono stati affidati unicamente al padre (es. morte del coniuge,

grave infermità del coniuge, ecc.).

VERBANIA, a settembre EPACApromuove un incontro sulle malattie

professionali più comuni in agricoltura

Asettembre, il patronato Epaca promuoverà nel Vco un incontro for- mativo sulle possibilità di indennizzo da malattia professionale per alcune patologie più comuni nel settore agricolo: gli interessati possono prendere contatto con gli uffici territoriali del Patronato.

Non di rado capita ai coltivatori diretti di riscontrare problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa dei la- voro svolto in ambito agricolo: non tutti sanno che questa situazione parti- colare potrebbe rientrare a buon diritto nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell'Inail.è opportuno ricordare che gli uffici del Patronato Epaca di Novara e del Ver- bano Cusio Ossola, possono offrire una valida attività di consulenza e sup- porto in tema di Assistenza per le pratiche di infortunio sul lavoro e malattie professionali anche in materia di contenzioso amministrativo, medico e le- gale, mediante avvocati e medici di provata esperienza.In particolare, è importante rivolgersi ad Epaca in relazione a:• Infortuni sul lavoro e malattie professionali • Infortuni in itinere • Riconoscimento Danno biologico • Revisioni rendite• Rendite ai superstiti • Cure termali • Riabilitazione • Patrocinio gratuito per il contenzioso amministrativo, medico legale

OCCUPAZIONE

Aumenta la cassaintegrazione,

a luglio +21,3%rispetto a giugno

da NOVARA - PAOLO FAVINI(Responsabile provinciale Epaca Novara)

Nel mese di luglio 2012 sono state autorizzate complessiva-mente 115,7 milioni di ore di cassa integrazione guadagni:

+21,3% rispetto allo scorso mese di giu-gno, quando sono state autorizzate 95,4 milioni di ore, e +44,2% rispetto a luglio 2011, nel quale furono autorizzate 80,3 milioni di ore.Nel periodo gennaio-luglio 2012 so-no state complessivamente autorizzate 639,5 milioni di ore, con un incremento dell’8,76% rispetto allo stesso periodo del-lo scorso anno (588 milioni di ore).Nell’analisi delle singole tipologie di inter-vento, a luglio 2012 si riscontra un aumen-to delle ore di cassa integrazione ordinaria (CIGO) dell’11,6% rispetto allo scorso me-se di giugno: le ore autorizzate passano, infatti, da 30,9 milioni a 34,5 milioni. L’in-cremento è ancora più evidente se si met-tono a confronto i due mesi di luglio: 20,1 milioni nel 2011 contro i 34,5 milioni del 2012 (+71,6%). Il numero di ore autorizza-te a luglio per la cassa integrazione straor-dinaria (CIGS) è stato di 44,6 milioni. Gli interventi in deroga (CIGD), pari a 36,6 milioni di ore autorizzate a luglio 2012, re-gistrano un aumento del +33,7% rispet-to allo stesso mese dell’anno precedente. Quasi lo stesso incremento viene registra-to anche rispetto al mese di giugno 2012 (+34,8%). ,Infine, per quanto riguarda le domande per disoccupazione e mobilità (tenendo conto che i relativi dati si riferiscono sem-pre al mese precedente rispetto a quelli CIG), nel mese di giugno 2012 sono state presentate 92.217 richieste di disoccupa-zione, il 22% circa in più rispetto al prece-dente mese di maggio (75.563) e il 4,75% in più di quelle del mese di giugno 2011 (88.038).Le domande di mobilità presentate a giu-gno 2012 (7.693), sono invece diminuite del -5,7% rispetto allo stesso mese dell’an-no precedente (8.158), e del 21% circa ri-spetto a maggio 2012 (9.673).

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L'Iride Agricoltura 2000 - Dicembre 201130

il Corsivo Agroalimentare

di JACOPO FONTANETO(Responsabile Comunicazione)

Un quadro tra luci e ombrenel rapporto sull'agricoltura divulgato dall'INEA

L'Iride Agricoltura 2000 - Agosto 201230

È un quadro tra luci ed ombre quel-lo dipinto dal Rapporto Inea 2011 sull’agricoltura italiana. Il settore pa-tisce le conseguenze della crisi che

attanaglia il Paese, ma mostra anche capaci-tà di risposta da non sottovalutare. I princi-pali indicatori macroeconomici sono, infatti, lo specchio del protrarsi della generale con-giuntura economica negativa e delle difficoltà di reazione che attraversa il Paese, testimo-niata da una crescita abbastanza lieve del Pil (+0,4% tra il 2010 e il 2011). Va però sotto-

lineato che nel 2012, secondo un’analisi di Coldiretti, l’agricoltura italiana è l’unico set-tore capace di far registrare un trend positi-vo, con un aumento del Pil ancora dello 0,4% sul piano tendenziale, nel primo trimestre.Tornando al 2011, secondo il rapporto Inea sull’agricoltura italiana, il sistema agricolo ha fatto registrare una significativa crescita del valore della produzione rispetto al precedente anno in termini correnti (+6%, 51.847 milioni di euro), generata da un incremento dei prezzi agricoli pari al 14%. All’incremento del valore della produzione agricola italiana ha fatto da contraltare la cre-scita del valore dei consumi intermedi, aumen-tati a livello nazionale dell’8,2% e che hanno portato il dato in termini correnti a 24.210 mi-lioni di euro. A valori costanti, invece, il set-tore primario mostra una stagnazione della produzione agricola, un lieve incremento per l’impiego dei consumi intermedi (+0,6%) e un arretramento per il valore aggiunto (-0,5%).In questo scenario va rilevata la nota positi-va relativa al miglioramento della ragione di scambio nazionale del settore primario (il rapporto tra l'indice dei prezzi dei prodotti venduti e l'indice dei prezzi dei prodotti ac-quistati dagli agricoltori). Seppur lieve, l’incre-mento positivo registrato inverte un trend di costante peggioramento che aveva caratteriz-zato gli ultimi anni. La difficoltà sul fronte della ragione di scambio è imputabile prevalentemente allo “schiaccia-mento”, in termini di prezzo, del settore pri-mario rispetto agli operatori a valle (Gdo e grande industria) e alle grandi imprese fornitri-ci di input produttivi. Infatti, se prendiamo ad esempio gli agrofarmaci, la metà dei prodotti venduti in Italia sono commercializzati da cir-

ca il 10% delle imprese.Secondo il rapporto, particolarmente comples-sa è la situazione dell’agricoltura sul fronte del credito e delle possibilità di investimento: le in-formazioni sui tassi di interesse praticatiall’agricoltura dimostrano un maggior costo dei finanziamenti erogati al settore primario rispet-to agli altri settori (ultimo trimestre 2011 5,2 per l’agricoltura contro 3,4 per le altre attività eco-nomiche). Queste tensioni vanno superate per poter per-mettere al settore di sostenere gli investimen-ti, attualmente compressi, necessari a rafforzare la sua competitività. Competitività che, inve-ce, si rileva sul fronte degli scambi commer-ciali, dove il sistema agro-alimentare, a partire dal 2000, ha manifestato trend positivi del sal-do normalizzato, con un ulteriore aumento del 6% fatto registrare dall’export agroalimentare italiano nel primo trimestre del 2012.Il fatturato dell’industria alimentare è cresciuto del 5% in termini reali nel 2011 e mostra se-gnali positivi anche nei primi mesi del 2012, nonostante una certa stagnazione della doman-da interna. Certamente sulle prospettive del set-tore peseranno nei prossimi mesi gli effetti del terremoto, visto che l’Emilia Romagna copre il 27% della produzione alimentare nazionale e una quota rilevante delle esportazioni.È stata poi manifestata la necessità di rafforza-re gli strumenti contrattuali lungo la filiera, per ottenere una più equilibrata distribuzione del valore aggiunto. Un tema che è stato ulterior-mente approfondito dal recente rapporto Ismea ''Check up 2012”, dove si evidenzia che per ogni euro di spesa per prodotti alimentari so-lo 20 centesimi giungano agli e il resto si perda nei meandri della filiera. E questo non è più davvero tollerabile.

L’Iride Agricoltura 2000Mensile di politica, ambiente, agricoltura

di Novara, della Valsesia e del Verbano Cusio Ossola

DIRETTORE EDITORIALE E AMMINISTRATIVO: GIAN CARLO RAMELLA

DIRETTORE RESPONSABILE: JACOPO FONTANETO

direzione, redazione, amministrazione: via Ravizza, 11-13- 28100 NovaraRecapiti telefonici: 0321.674224 Recapito fax: 0321.674200e-mail della redazione: [email protected]

hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:Bruno Baccaglio, Eleonora Barè, Marco Ciampanelli, Paolo Favini, Domenico Giorcelli, Lorenzo Rolando, Elena Sassone, Carlo Todeschino, Paolo Seitonealimentazione e salute: Elena Amoruso

Fotocomposizione ed impaginazione a cura del nostro Settore Grafi co - Generazione CTP e Stampa: Tipografi a Italgrafi ca, Novara

Inserzioni e pubblicità si raccolgono presso la redazione, per ogni informazione su tariffe, promozioni e disponibilità di spazio contattare lo 0321-674224 o inviare una mail a: novara@ coldiretti.it

Il giornale è iscritto registrato al Tribunale di Novara, aut. n° 62 del 5-11-2002

Non si garantisce la restituzione del materiale inviato

Il numero è stato chiuso in redazione il 23 luglio

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