Il Fatto n. 024

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pagina 4 Politica Piergiovanni chiede l’annullamento della delibera sul Comparto 18. pagina 8 Cronaca Presentati i dati sull’attività annuale della Federazione Pugliese Antiracket. pagina 10 Attualità Randagismo: un problema o una piacevole realtà. La situazione in città. pagina 21 Sport La Virtus Basket torna alla vittoria e ritrova serenità ed entusiasmo. Il quindicinale “il Fatto” il 5 dicembre festeggia il suo primo compleanno. Per l’occasione la presentazione di “Mr. Villain” il primo fumetto sceneggia- to e disegnato da Salvatore Modugno. Lunedì 1 dicembre appuntamento al Place Blanc Cafè per il taglio della torta. pag. 6 Sfumato per problemi logistici il concerto di Caparezza del 23 dicembre: per l’artista il PalaPoli è troppo piccolo. Giulio Cosentino dell’Activa Srl rilancia l’idea di eventi a basso costo sfruttando il palasport della Zona 167: “In quel contenitore si possono fare grandi cose”. pag. 7 Il nostro primo compleanno In città voglia di musica Inchiesta n° 24 giovedì 27 novembre 2008 Molfetta Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000. Olio amaro…

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www.ilfatto.net

Transcript of Il Fatto n. 024

pagina 4

PoliticaPiergiovanni chiede l’annullamento della delibera sul Comparto 18.

pagina 8

CronacaPresentati i dati sull’attività annuale della Federazione Pugliese Antiracket.

pagina 10

AttualitàRandagismo: un problema o una piacevole realtà. La situazione in città.

pagina 21

SportLa Virtus Basket torna alla vittoria e ritrova serenità ed entusiasmo.

Il quindicinale “il Fatto” il 5 dicembre festeggia il suo primo compleanno. Per l’occasione la presentazione di “Mr. Villain” il primo fumetto sceneggia-to e disegnato da Salvatore Modugno. Lunedì 1 dicembre appuntamento al Place Blanc Cafè per il taglio della torta.

pag. 6

Sfumato per problemi logistici il concerto di Caparezza del 23 dicembre: per l’artista il PalaPoli è troppo piccolo. Giulio Cosentino dell’Activa Srl rilancia l’idea di eventi a basso costo sfruttando il palasport della Zona 167: “In quel contenitore si possono fare grandi cose”.

pag. 7

Il nostro primo compleanno In città voglia di musica

Inchiesta

n° 24giovedì 27 novembre 2008Molfetta Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000.

Olio amaro…

A scatenare la polemica politica negli ultimi quindici giorni non è stata solo la vicenda della costruzione della foresteria della Capitaneria di Porto lungo la ban-china San Domenico. Del resto la storia dell’edificio militare continuerà a trasci-narsi, con tutti i suoi risvolti di carattere “ambientale”, per altri mesi ancora. E così il “pepe” sulla quotidianità della vita am-ministrativa locale l’ha messo il consiglie-re comunale dei Socialisti, Nicola Piergio-vanni, che ha denunciato irregolarità nella documentazione del piano esecutivo di zona del Comparto 18 approvato nel corso della seduta del Consiglio Comunale dello scorso 14 novembre.“In data 19 novembre 2008 – ha detto Piergiovanni – ho inviato al sindaco, al presidente del consiglio, ai consiglieri comunali ed al segretario generale del Co-mune di Molfetta una lettera con la quale chiedo l’annullamento di una delibera del Consiglio Comunale assunta, ritengo, il-legittimamente”. Il Comparto 18 è l’area alle spalle della stazione ferroviaria. “Pri-ma dell’approvazione – ha detto Piergio-vanni – avevo espresso perplessità sull’ar-gomento, chiedendo all’ingegner Rocco Altomare, in questo momento dirigente del settore territorio, se la convenzione

che si andava approvando fosse la stessa di quella deliberata precedentemente dal Consiglio Comunale in sede di adozione di quel piano urbanistico. L’ingegner Roc-co Altomare, che, peraltro, era stato il pro-gettista di questo Comparto per conto dei privati, prima che diventasse capo settore del territorio, dichiarava che la convenzio-ne del Comparto, che serve a regolamen-tare i rapporti tra il Comune ed i privati che dovranno costruire, era esattamente uguale a quella approvata il 9 luglio 2007 dal Consiglio Comunale con la delibera di adozione”. Invece, secondo Piergiovanni, i consiglieri comunali di maggioranza, in-dotti in errore, hanno approvato una con-venzione diversa da quella adottata con delibera di Consiglio Comunale numero 49 del 9 luglio 2007, credendo che fosse

uguale. Evidentemente nessuno di loro si era preso la briga di leggerla “fidandosi – parole di Piergiovanni – della sprezzante dichiarazione dell’ingegnere nominato dal sindaco Azzollini. Inoltre – ha aggiunto Piergiovanni – il Consiglio Comunale ha approvato sempre per il piano delle co-struzioni di privati alle spalle della stazio-ne (Comparto 18) una nuova tavola (10 bis) che non figurava nel progetto urba-nistico adottato dalla precedente delibera consiliare. Né la stessa tavola può essere approvata quale osservazione in quanto la proposta del consorzio dei privati è perve-nuta il 3 luglio 2008 circa un anno dopo il termine di scadenza delle osservazioni (27.8.2007)”. Alle affermazioni di Piergiovanni ha re-plicato l’assessore all’urbanistica Pietro Uva: “Respingiamo totalmente la inesatta versione dei fatti fornita in merito alla vi-cenda del Comparto urbanistico 18. Preci-siamo che già subito dopo l’ultima seduta del Consiglio, l’amministrazione comu-nale ha verificato la presenza di un mero errore materiale all’interno del fascicolo consegnato ai consiglieri e in occasione del prossimo Consiglio Comunale si prov-

vederà a superare tale inconveniente che è solo di forma. Si tratta, lo ribadisco, di un mero errore materiale che non modifica né altera il contenuto sostanziale del prov-vedimento già approvato”, insomma un errore nella predisposizione del materiale. Un errore che l’amministrazione ha però ammesso solo in risposta alle denunce di Piergiovanni e che comunque fa sorgere dubbi sulla gestione delle pratiche e sul-la organizzazione degli uffici. E del resto anche il presidente della commissione consiliare urbanistica, Giovanni Mezzina, ha in un certo senso individuato nei tec-nici i responsabili di quello che l’ammini-strazione ha definito un semplice errore. “Bisogna innanzitutto fare un distinguo tra l’indirizzo politico dei provvedimen-ti ed i contenuti tecnici. Il primo – dice Mezzina – spetta alla commissione che presiedo, il secondo è dei tecnici incaricati di seguire procedimenti di loro esclusiva competenza. Alla luce di quanto accadu-to e pur sottolineando e ribadendo che si è trattato di un puro errore materiale nella predisposizione dei fascicoli, non posso che assicurare da questo momento una raf-forzata attività di controllo da parte delle commissione anche sugli atti prettamente tecnici”. Ma Mezzina non si ferma e sot-tolinea come “sulla vicenda del Comparto 18 sorgono invece dubbi sull’aspetto degli standard. Di questo cose discuteremo a brevissimo tempo nelle sedi appropriate”. Insomma, corsi e ricorsi storici, ogni volta che in questa città si parla di urbanistica ecco spuntare fuori veleni e sospetti. Ed in molti cominciano a “pensar male perché spesso ci si azzecca”.

Il consigliere comunale dei Socialisti Piergiovanni ha chiesto l’annullamento di una delibera consiliare sul

Comparto 18.

L’edilizia al centro della polemica politica

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Politica� giovedì 27 novembre 2008

Continua la petizione (i cui modelli si possono scaricare anche dal sito www.ilfatto.net). Si può firmare fino al

31 dicembre prossimo.

La città vuole la verità sull’esplosione del Francesco Padre

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Non è stato difficile convincere la gente a firmare la petizione per sollecitare la riapertura dell’inchiesta sul mistero le-gato all’esplosione del motopeschereccio Francesco Padre. Anche se sono trascorsi quattordici anni da allora. Anche se quelli che oggi sono i promotori dell’iniziativa, all’epoca dei fatti, erano poco più che adolescenti, oppure adolescenti. I dubbi che circondano quella vicenda sono tanti e tali che, se da un punto di vista stretta-mente tecnico, giuridico, legale l’inchie-sta condotta dalla magistratura tranese è ineccepibile, non lo è affatto da un punto di vista etico e morale, ma questi non sono aspetti che nella logica della giurispru-denza fanno la differenza. Eppure, nelle motivazioni, che l’allora procuratore ag-giunto presso la Procura della Repubblica a Trani, il dottor Pasquale Drago (ormai prossimo procuratore aggiunto a Bari),

elencò nel rigettare l’istanza di riapertu-ra dell’inchiesta presentata dall’avvocato Antonio Pansini nel 2001, c’è un passag-gio che lascia aperto uno spiraglio. La petizione in corso, determinante si sta rivelando anche la collaborazione delle parrocchie, dei gestori dei locali pubbli-ci, dei commercianti, si concluderà il 31 dicembre prossimo. Poi si passerà alla seconda fase. Sinora sono state raccolte già diverse centinaia di firme e l’interes-se per la vicenda non accenna a dimi-nuire. La città intera vuole che si faccia chiarezza su quella esplosione in cui, al largo del Montenegro, mentre erano in corso le operazioni di embargo alla ex Jugoslavia e l’Adriatico era continua-mente pattugliato da mezzi aerei e navali Nato, persero la vita Giovanni Pansini, Saverio Gadaleta, Luigi De Giglio, Fran-cesco Zaza e Mario De Nicolo.

Molfetta: ma che crisiMolfetta è ricca o povera? Non è faci-le capire quale sia il tratto economico dominante della nostra città, ancor di più da quando è venuto meno il mare come fonte principale di guadagno. Ora, poi, guardiamo preoccupati alla crisi economica e ci chiediamo se toc-cherà i nostri portafogli o se tireremo avanti, guardando solo all’immediato, in vista del prossimo vortice di spese, che da noi sono pure anticipate. Per-ché si attaccherà fra un po’ con San Nicola, i bambini sono sacri e certo a loro non si può far scontare quel che non va nell’economia globale, per poi arrivare a Natale, ci sono i regali, che si sarebbero già fatti a San Ni-cola, ma poi un pensierino tira l’altro e si spende comunque, dopo i pranzi superabbondanti e pure qualcosa di luccicante da mettersi addosso, sennò che dice la gente, e finite le feste sarà tempo di saldi e alle occasioni irripe-tibili non si saprà resistere.A lamentarsi sono buoni tutti, i rinca-

ri, l’euro cui ancora viene data ogni colpa, le tasse, solo che questi lamen-ti si conciliano male con esperienze banali; sarà per esempio capitato a molti di dover far la coda per entrare in pizzeria oppure di esser costretti a girare più locali cittadini e infine sconfinare a Bisceglie per cenare as-sieme agli amici in un ristorante. C’è sempre qualcuno che non manca di commentare “e dove sta la crisi?”. E si fa fatica a dargli torto. Certo i com-mercianti quelli si lamentano sempre, ma mai come quest’anno nei negozi del centro sono apparsi precoci gli avvisi di sconti. A camminare per le strade per la città, a entrare ed uscire dai negozi, a mettersi in fila nei su-permercati o alla posta, l’impressione è quella della schizofrenia. Traffico intasato e tanti suv, macchinoni da 40mila euro parcheggiati, magari sul marciapiedi, in attesa di raccogliere il pargolo da scuola. Si scrutano le fac-ce dei padri con occhialoni da sole a

coprire metà faccia, ultima moda e un 300 euro di valore, e si cerca di indovinarne la professione: che la-voro farà mai per potersi permettere una macchina simile e la benzina e il bollo?Allo stesso tempo gli hard discount, non importa il quartiere, non importa la giornata della settimana, sono sem-pre pieni. Ci sono extracomunitari, massaie con la messa in piega fatta in casa, ma anche impiegati, insegnan-ti, la piccola borghesia molfettese che comincia a non starci più con il proprio stipendio e taglia dove può, magari sui biscotti di marca. Carrelli pieni e ricambio continuo di clientela. Eppure quella stessa piccola e media borghesia, garantisce ai piedi dei pro-pri figli scarpe da centinaia di euro e non si tira indietro ad organizzare feste di diciottesimo compleanno con sala, bomboniere e abito lungo.Schizofrenia o polarizzazione, con chi è ricco, perché professionista

da parcelle favolose o con rendite sicure, che va avanti e si compiace di tutto quello che una società opu-lenta può offrirgli. E la fascia media che ha approfittato dell’epoca delle vacche grasse che fa fatica a racca-pezzarsi, a rendersi conto che è ne-cessario un ripensamento dei propri stili di vita, anche perché si sono scialate anche le risorse del futu-ro, con le rate per la tv al plasma o la macchina potente, e non c’è da contare neppure su aiuti dai genito-ri, che ne hanno bisogno per la loro vecchiaia, o su quanto produrran-no i giovani, per cui l’ingresso nel mondo del lavoro si allontana nel tempo e anzi richiede investimenti per la formazione o per un mante-nimento prolungato. Bisognerebbe tirare la riga e rifare i conticini, ma-gari dopo San Nicola.

Lella Salvemini

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L’opinionegiovedì 27 novembre 2008 �

Primo Piano giovedì 27 novembre 2008�

“il Fatto” compie un anno: auguri!

Finalmente “nero su bianco” le avventure di “Mr. Villain”La presentazione del fumetto nel Place Blanc Cafè lunedì 1 dicembre.

Il free press dei molfettesi festeggia i primi dodici mesi di vita con una grande torta e la presentazione di un nuovo progetto editoriale.

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Comunque vada bisogna riconoscere una cosa: “il Fatto”, free press che compie in questi giorni un anno (la prima uscita – nell’immagine la co-pertina – risale al 5 dicembre del 2007) ha avuto il merito di rieducare alla lettura alcune migliaia di persone. Anche quelle persone che, pigre, non avevano né voglia, né tempo di recarsi in edicola per acquistare un giornale. La nascita de “il Fatto” ha rappresentato una sfi-da. Ha portato una ventata di novità nel panora-ma standardizzato dell’informazione locale in cui spesso l’opinione del singolo o del gruppo viene fatta passare per verità oggettiva. Articoli brevi, una grafica essenziale e giovane, inchieste accat-tivanti, a volte scomode, a volte briose, hanno se-gnato gli ultimi dodici mesi scanditi da ventiquat-tro uscite, senza contare la numero zero, quella della prova generale. In tanti hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato. Senza voler fare autocelebra-zione, sicuramente è da riconoscere la genialità dell’idea avuta da Giulio Cosentino, l’imprendi-tore a capo della Activa srl, società editrice de “il Fatto”, che ha investito il proprio tempo, le proprie energie, i propri capitali per un progetto a sfondo sociale, perché chi pensa o ha pensato che “il Fatto” fosse un business ha commesso e continua a commettere un errore. Il free press che

da dodici mesi fa compagnia a tutti i molfettesi, anche a quelli che non lo sfogliano nemmeno, o fanno finta di non farlo, ad oggi non ha prodot-to utili, d’altra parte non è mai stato concepito come un’azienda, ma ha funzionato come se lo

fosse. Si è retto grazie ai contributi degli sponsor, commercianti che hanno creduto nell’iniziativa, e su un capitale messo in campo dall’editore. Po-trà continuare a vivere solo grazie al contributo di chi crede nell’informazione libera, alternativa, gratuita. Anzi a guardare bene un utile c’è stato: il consenso della gente.Per celebrare il primo compleanno di vita “il Fat-to”, lunedì 1 dicembre 2008 in concomitanza con la presentazione del fumetto di Salvatore Modu-gno, offrirà una grande torta (realizzata dal mae-stro Franco Lanza, vice presidente dell’associa-zione Cuochi Baresi) e si stringerà attorno al suo papà. Sarà un momento di gioia a cui potranno prendere parte quanti vorranno farlo. Ora dopo il primo anno si passerà alla fase del bilancio per mettere a punto le strategie che con-sentiranno a “il Fatto” di sopravvivere anche in un periodo di crisi economica che costringe tutti a farsi i conti in tasca e a tagliare qua e là, e di su-perare eventuali difficoltà che potranno profilarsi all’orizzonte. D’altra parte, lo diceva anche quel grande uomo che fu Pablo Neruda, “essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare”. E, un anno fa, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla grande avventura de “il Fatto”, il free press quindicinale dei molfettesi.

Può una storia fantasiosa, fatta di personaggi strani, battute esilaranti e immagini intriganti essere arte? La risposta è una sola, certa e senza possibilità di repliche: SÍ! Una risposta che ben conoscono tutti gli appassionati di fumettistica. E a guardarsi at-torno sono tanti. Dai giovanissimi sino ai “giovani quarantenni” cresciuti nel mito di Tex o Diabolik. Storie che intrecciano testi cercati e ricercati con disegni che sono vere e proprie opere in miniatu-ra. Un mondo così variegato e illimitato da offrire “prodotti” di tutti i tipi e per tutti i gusti. Quando, poi, ad affacciarsi in questo mondo, neppure trop-po in silenzio, è un giovane disegnatore e autore di belle speranze, allora non si può che avvicinarsi al mondo del fumetto almeno per la curiosità di

vedere un po’ cosa c’è dietro la copertina. La Casa Editrice Activa e il periodico “il Fatto” hanno per questo motivo deciso di “sposare” la causa di Sal-vatore Modugno: un giovane che, ne siamo certi, saprà far parlare di sé, del suo lavoro e della sua straordinaria verve artistica ed umoristica. Il suo lavoro è frutto di tanto studio, applicazione e rifles-sione. Ma è anche la voglia di un giovane di essere protagonista. Di dire “ci sono anche io”. Con “Mr. Villain” il divertimento è assicurato. Per conoscere l’artista e il suo primo lavoro editoriale, l’appunta-mento è per lunedì 1 dicembre, alle 18.30 presso il Place Blanc Cafè in piazza Margherita di Savoia. Sarà il momento giusto per tuffarsi in una nuova ed entusiasmante avventura.

Attualitàgiovedì 27 novembre 2008 �

Niente PalaPoli e, almeno per il mo-mento, niente piazze cittadine. È stato definitivamente annullato il concerto del cantante molfettese Caparezza, concerto che l’Activa Srl si era impe-gnata ad organizzare. A decidere per l’annullamento l’artista che ha ritenu-to poco capiente il PalaPoli e che ha spiegato nel suo blog le motivazioni di questa scelta (motivazioni che di se-guito proponiamo). “Con grande rammarico – ha dichiara-to Caparezza – vi informo che la data

prevista per il 23 dicembre al palaz-zetto di Molfetta è stata annullata. I motivi di questa rinuncia sono essen-zialmente nella limitata capienza della struttura che ci è stata concessa per soli 1100 ingressi”.“La notizia per noi è giunta come una doccia fredda dato che all’origine ci erano state garantite un minimo di 3000 presenze. Con 1100 posti a disposizio-ne io non avrei mai nemmeno iniziato le trattative per una data al PalaPoli per diversi motivi: non sarebbe stato

un concerto per Molfetta ma per un ristretto numero di paganti (molti dei quali sarebbero arrivati da fuori città); il PalaPoli con 1000 persone davanti al palco sarebbe apparso semivuoto; il prezzo del biglietto del concerto riparti-to per 1000 persone sarebbe stato esoso e non popolare come era invece nelle mie intenzioni”.“Io e i miei musicisti – prosegue Ca-parezza – stiamo dunque vagliando al-tre ipotesi per poter concretizzare una data a Molfetta prima della fine del tour

(magari in piazza), data per la quale suoneremo senza compenso alcuno purché vengano garantite le strutture necessarie alla miglior realizzazione possibile dello spettacolo”.È comunque escluso che Caparezza possa tenere un concerto in piazza la sera del 31 dicembre, come inve-ce auspicato dal Liberatorio Politi-co. Infatti, in quella data il cantante molfettese è già impegnato in un’al-tra città per il tradizionale concerto di fine anno.

Sono in tanti ad aver già espresso ama-rezza per l’annullamento del concerto di Caparezza nel PalaPoli. Del resto si trat-tava di un evento tanto atteso e desiderato che, sicuramente, avrebbe reso ancor più magico il periodo natalizio. Purtroppo, per le motivazioni che lo stesso artista ha annunciato attraverso le pagine del suo blog, il desiderio di molti non si realiz-zerà. Amareggiato per la vicenda è anche Giulio Cosentino, presidente della Activa Srl, società che si era adoperata per favo-rire la realizzazione del concerto.“Avere Caparezza a Molfetta – ha dichia-rato Cosentino – avrebbe rappresentato in un momento storico di depressione musi-cale molfettese, un tentativo di rilancio di un circuito che non è mai riuscito a decol-lare”. Infatti, ha spiegato Cosentino “ad esclusione degli eventi estivi finanziati dal Comune di Molfetta e realizzati grazie all’impegno della Fondazione Valente, è da tempo che in città non si riescono ad organizzare eventi musicali interessanti”.“La nostra idea – ha detto ancora Cosen-tino – era di organizzare un evento autofi-nanziato contando sulle entrate derivanti dalla vendita dei biglietti e con un budget di 25.000 euro per due serate, il 27 e 28 dicembre, avremmo potuto far assistere al concerto oltre duemila persone, nell’asso-luto rispetto delle regole imposte dal certi-

ficato di agibilità della struttura e con i bi-glietti posti in vendita al costo di 12 euro, cifra che al netto delle tasse si riduce a 9,91 euro di incasso. Con il biglietto venduto invece a 15 euro avremmo guadagnato qualche euro e magari potuto finanziare un concerto minore con artisti locali”. I conti, a questo punto, sono facili da fare perché tutto si sarebbe chiuso con entrate e uscite in pareggio con grande soddisfa-zione per i 2.200 fan che avrebbero potuto assistere al concerto di Caparezza stando vicini al palco e, cosa importante, senza aver fatto spendere alla collettività nem-meno un centesimo. Per quanto riguarda la possibilità di organizzare un qualsiasi concerto in piazza e gratis, Cosentino si è mostrato scettico: “Fare un concerto in piazza non significa farlo gratis perché il costo è sempre lo stesso anche se a coprir-lo sono le tasse dei cittadini. Con i 20.000

euro che si spendono per un concerto si possono fare tante cose, come garantire ad anziani e studenti biglietti gratuiti per i mezzi pubblici, finanziare aperture po-meridiane di luoghi come la biblioteca o siti come Torrione Passari e sale varie; insomma cose veramente per tutti”. Qual-cuno, anche nei commenti pervenuti alla redazione de “il Fatto”, ha definito ec-cessivo il costo del biglietto se fissato a 12 euro: “Si è calcata la mano fin troppo sul fatto che molti non possono spendere 12 euro per un concerto. Non ho ancora visto nessuno morire di fame a Molfetta -ha detto Cosentino- ma se non è così a questo punto i 20.000 euro li diamo a chi ne ha davvero bisogno e magari l’artista di turno si esibisce gratis davvero. Così tante persone potrebbero essere felici al concerto, si potrebbero distribuire 4.000 pasti e i molfettesi che non amano andare

ai concerti non pagherebbero il biglietto sotto forma di tasse”. Cosentino poi torna a soffermarsi sulla possibilità di organiz-zare altri eventi nel PalaPoli: “A Molfetta si può fare musica, senza chiedere soldi pubblici e finanziandoli con il prezzo del biglietto. Abbiamo uno splendido palaz-zetto che al momento può ospitare oltre mille persone, con impianti di sicurezza e corrente già disponibile. Un presidente del consorzio che lo gestisce, nella persona di Leonardo Scardigno, molto disponibile ed uno staff comunale che in pochi giorni ha dimostrato di poter produrre tutta la do-cumentazione necessaria. Evidentemente per il momento mancano solo gli artisti che vogliano realmente esibirsi nel nostro palazzetto”. E del resto semplicemente consultando i siti internet specializzati, si può notare che l’Italia pullula di concerti organizzati in “contenitori” da mille pre-senze e non di più. “Ci piacerebbe cono-scere il parere dei lettori a tal proposito. Ad esempio non sarebbe male proporre anche a Molfetta un concerto come quello che lo scorso 15 novembre Carmen Consoli ha tenuto al Demodè con mille biglietti venduti in una settimana”. Inviate quindi le vostre opinioni e i vostri suggerimenti a “il Fatto” attraverso internet all’indirizzo [email protected] oppure via sms al numero telefonico 347.1136778.

Primo Piano giovedì 27 novembre 2008�

“il Fatto” compie un anno: auguri!

Finalmente “nero su bianco” le avventure di “Mr. Villain”La presentazione del fumetto nel Place Blanc Cafè lunedì 1 dicembre.

Il free press dei molfettesi festeggia i primi dodici mesi di vita con una grande torta e la presentazione di un nuovo progetto editoriale.

Comunque vada bisogna riconoscere una cosa: “il Fatto”, free press che compie in questi giorni un anno (la prima uscita – nell’immagine la co-pertina – risale al 5 dicembre del 2007) ha avuto il merito di rieducare alla lettura alcune migliaia di persone. Anche quelle persone che, pigre, non avevano né voglia, né tempo di recarsi in edicola per acquistare un giornale. La nascita de “il Fatto” ha rappresentato una sfi-da. Ha portato una ventata di novità nel panora-ma standardizzato dell’informazione locale in cui spesso l’opinione del singolo o del gruppo viene fatta passare per verità oggettiva. Articoli brevi, una grafica essenziale e giovane, inchieste accat-tivanti, a volte scomode, a volte briose, hanno se-gnato gli ultimi dodici mesi scanditi da ventiquat-tro uscite, senza contare la numero zero, quella della prova generale. In tanti hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato. Senza voler fare autocelebra-zione, sicuramente è da riconoscere la genialità dell’idea avuta da Giulio Cosentino, l’imprendi-tore a capo della Activa srl, società editrice de “il Fatto”, che ha investito il proprio tempo, le proprie energie, i propri capitali per un progetto a sfondo sociale, perché chi pensa o ha pensato che “il Fatto” fosse un business ha commesso e continua a commettere un errore. Il free press che

da dodici mesi fa compagnia a tutti i molfettesi, anche a quelli che non lo sfogliano nemmeno, o fanno finta di non farlo, ad oggi non ha prodot-to utili, d’altra parte non è mai stato concepito come un’azienda, ma ha funzionato come se lo

fosse. Si è retto grazie ai contributi degli sponsor, commercianti che hanno creduto nell’iniziativa, e su un capitale messo in campo dall’editore. Po-trà continuare a vivere solo grazie al contributo di chi crede nell’informazione libera, alternativa, gratuita. Anzi a guardare bene un utile c’è stato: il consenso della gente.Per celebrare il primo compleanno di vita “il Fat-to”, lunedì 1 dicembre 2008 in concomitanza con la presentazione del fumetto di Salvatore Modu-gno, offrirà una grande torta (realizzata dal mae-stro Franco Lanza, vice presidente dell’associa-zione Cuochi Baresi) e si stringerà attorno al suo papà. Sarà un momento di gioia a cui potranno prendere parte quanti vorranno farlo. Ora dopo il primo anno si passerà alla fase del bilancio per mettere a punto le strategie che con-sentiranno a “il Fatto” di sopravvivere anche in un periodo di crisi economica che costringe tutti a farsi i conti in tasca e a tagliare qua e là, e di su-perare eventuali difficoltà che potranno profilarsi all’orizzonte. D’altra parte, lo diceva anche quel grande uomo che fu Pablo Neruda, “essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare”. E, un anno fa, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla grande avventura de “il Fatto”, il free press quindicinale dei molfettesi.

Può una storia fantasiosa, fatta di personaggi strani, battute esilaranti e immagini intriganti essere arte? La risposta è una sola, certa e senza possibilità di repliche: SÍ! Una risposta che ben conoscono tutti gli appassionati di fumettistica. E a guardarsi at-torno sono tanti. Dai giovanissimi sino ai “giovani quarantenni” cresciuti nel mito di Tex o Diabolik. Storie che intrecciano testi cercati e ricercati con disegni che sono vere e proprie opere in miniatu-ra. Un mondo così variegato e illimitato da offrire “prodotti” di tutti i tipi e per tutti i gusti. Quando, poi, ad affacciarsi in questo mondo, neppure trop-po in silenzio, è un giovane disegnatore e autore di belle speranze, allora non si può che avvicinarsi al mondo del fumetto almeno per la curiosità di

vedere un po’ cosa c’è dietro la copertina. La Casa Editrice Activa e il periodico “il Fatto” hanno per questo motivo deciso di “sposare” la causa di Sal-vatore Modugno: un giovane che, ne siamo certi, saprà far parlare di sé, del suo lavoro e della sua straordinaria verve artistica ed umoristica. Il suo lavoro è frutto di tanto studio, applicazione e rifles-sione. Ma è anche la voglia di un giovane di essere protagonista. Di dire “ci sono anche io”. Con “Mr. Villain” il divertimento è assicurato. Per conoscere l’artista e il suo primo lavoro editoriale, l’appunta-mento è per lunedì 1 dicembre, alle 18.30 presso il Place Blanc Cafè in piazza Margherita di Savoia. Sarà il momento giusto per tuffarsi in una nuova ed entusiasmante avventura.

Attualitàgiovedì 27 novembre 2008 �

Niente PalaPoli e, almeno per il mo-mento, niente piazze cittadine. È stato definitivamente annullato il concerto del cantante molfettese Caparezza, concerto che l’Activa Srl si era impe-gnata ad organizzare. A decidere per l’annullamento l’artista che ha ritenu-to poco capiente il PalaPoli e che ha spiegato nel suo blog le motivazioni di questa scelta (motivazioni che di se-guito proponiamo). “Con grande rammarico – ha dichiara-to Caparezza – vi informo che la data

prevista per il 23 dicembre al palaz-zetto di Molfetta è stata annullata. I motivi di questa rinuncia sono essen-zialmente nella limitata capienza della struttura che ci è stata concessa per soli 1100 ingressi”.“La notizia per noi è giunta come una doccia fredda dato che all’origine ci erano state garantite un minimo di 3000 presenze. Con 1100 posti a disposizio-ne io non avrei mai nemmeno iniziato le trattative per una data al PalaPoli per diversi motivi: non sarebbe stato

un concerto per Molfetta ma per un ristretto numero di paganti (molti dei quali sarebbero arrivati da fuori città); il PalaPoli con 1000 persone davanti al palco sarebbe apparso semivuoto; il prezzo del biglietto del concerto riparti-to per 1000 persone sarebbe stato esoso e non popolare come era invece nelle mie intenzioni”.“Io e i miei musicisti – prosegue Ca-parezza – stiamo dunque vagliando al-tre ipotesi per poter concretizzare una data a Molfetta prima della fine del tour

(magari in piazza), data per la quale suoneremo senza compenso alcuno purché vengano garantite le strutture necessarie alla miglior realizzazione possibile dello spettacolo”.È comunque escluso che Caparezza possa tenere un concerto in piazza la sera del 31 dicembre, come inve-ce auspicato dal Liberatorio Politi-co. Infatti, in quella data il cantante molfettese è già impegnato in un’al-tra città per il tradizionale concerto di fine anno.

Sono in tanti ad aver già espresso ama-rezza per l’annullamento del concerto di Caparezza nel PalaPoli. Del resto si trat-tava di un evento tanto atteso e desiderato che, sicuramente, avrebbe reso ancor più magico il periodo natalizio. Purtroppo, per le motivazioni che lo stesso artista ha annunciato attraverso le pagine del suo blog, il desiderio di molti non si realiz-zerà. Amareggiato per la vicenda è anche Giulio Cosentino, presidente della Activa Srl, società che si era adoperata per favo-rire la realizzazione del concerto.“Avere Caparezza a Molfetta – ha dichia-rato Cosentino – avrebbe rappresentato in un momento storico di depressione musi-cale molfettese, un tentativo di rilancio di un circuito che non è mai riuscito a decol-lare”. Infatti, ha spiegato Cosentino “ad esclusione degli eventi estivi finanziati dal Comune di Molfetta e realizzati grazie all’impegno della Fondazione Valente, è da tempo che in città non si riescono ad organizzare eventi musicali interessanti”.“La nostra idea – ha detto ancora Cosen-tino – era di organizzare un evento autofi-nanziato contando sulle entrate derivanti dalla vendita dei biglietti e con un budget di 25.000 euro per due serate, il 27 e 28 dicembre, avremmo potuto far assistere al concerto oltre duemila persone, nell’asso-luto rispetto delle regole imposte dal certi-

ficato di agibilità della struttura e con i bi-glietti posti in vendita al costo di 12 euro, cifra che al netto delle tasse si riduce a 9,91 euro di incasso. Con il biglietto venduto invece a 15 euro avremmo guadagnato qualche euro e magari potuto finanziare un concerto minore con artisti locali”. I conti, a questo punto, sono facili da fare perché tutto si sarebbe chiuso con entrate e uscite in pareggio con grande soddisfa-zione per i 2.200 fan che avrebbero potuto assistere al concerto di Caparezza stando vicini al palco e, cosa importante, senza aver fatto spendere alla collettività nem-meno un centesimo. Per quanto riguarda la possibilità di organizzare un qualsiasi concerto in piazza e gratis, Cosentino si è mostrato scettico: “Fare un concerto in piazza non significa farlo gratis perché il costo è sempre lo stesso anche se a coprir-lo sono le tasse dei cittadini. Con i 20.000

euro che si spendono per un concerto si possono fare tante cose, come garantire ad anziani e studenti biglietti gratuiti per i mezzi pubblici, finanziare aperture po-meridiane di luoghi come la biblioteca o siti come Torrione Passari e sale varie; insomma cose veramente per tutti”. Qual-cuno, anche nei commenti pervenuti alla redazione de “il Fatto”, ha definito ec-cessivo il costo del biglietto se fissato a 12 euro: “Si è calcata la mano fin troppo sul fatto che molti non possono spendere 12 euro per un concerto. Non ho ancora visto nessuno morire di fame a Molfetta -ha detto Cosentino- ma se non è così a questo punto i 20.000 euro li diamo a chi ne ha davvero bisogno e magari l’artista di turno si esibisce gratis davvero. Così tante persone potrebbero essere felici al concerto, si potrebbero distribuire 4.000 pasti e i molfettesi che non amano andare

ai concerti non pagherebbero il biglietto sotto forma di tasse”. Cosentino poi torna a soffermarsi sulla possibilità di organiz-zare altri eventi nel PalaPoli: “A Molfetta si può fare musica, senza chiedere soldi pubblici e finanziandoli con il prezzo del biglietto. Abbiamo uno splendido palaz-zetto che al momento può ospitare oltre mille persone, con impianti di sicurezza e corrente già disponibile. Un presidente del consorzio che lo gestisce, nella persona di Leonardo Scardigno, molto disponibile ed uno staff comunale che in pochi giorni ha dimostrato di poter produrre tutta la do-cumentazione necessaria. Evidentemente per il momento mancano solo gli artisti che vogliano realmente esibirsi nel nostro palazzetto”. E del resto semplicemente consultando i siti internet specializzati, si può notare che l’Italia pullula di concerti organizzati in “contenitori” da mille pre-senze e non di più. “Ci piacerebbe cono-scere il parere dei lettori a tal proposito. Ad esempio non sarebbe male proporre anche a Molfetta un concerto come quello che lo scorso 15 novembre Carmen Consoli ha tenuto al Demodè con mille biglietti venduti in una settimana”. Inviate quindi le vostre opinioni e i vostri suggerimenti a “il Fatto” attraverso internet all’indirizzo [email protected] oppure via sms al numero telefonico 347.1136778.

PalaPoli troppo piccolo: sfuma il concerto

Caparezza non si esibirà a Molfetta il 23 dicembre. Ad annunciarlo lui stesso attraverso le pagine del suo blog.

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“A Molfetta è possibile organizzare ottimi eventi”A sostenerlo il presidente della Activa Srl, Giulio

Cosentino.

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A Molfetta, in questo momento, il business più redditizio si chiama usura. Il dato è emerso nel corso della conferenza stampa organizzata dall’ufficio di vice presidenza della Fai, la federazione delle associazioni antiracket, presenti il vice presidente nazio-nale della Federazione Antiracket, Renato de Scisciolo, il vice presidente dell’asso-ciazione provinciale antiracket, avvocato

Maurizio Altomare e il comandante della Compagnia Carabinieri di Molfetta, capi-tano Domenico Del Prete.“L’usura – ha sottolineato l’avvocato Al-tomare – essendo un reato che si configura in un rapporto a due è molto più diffuso sul territorio. D’altra parte le banche pre-stano denaro a chi non ne ha bisogno, a chi può fornire garanzie. Chi si trova in

difficoltà si vede le porte sbarrate e sem-pre più spesso si fa ricorso ad usurai”. Ma c’è anche di più e questo non è una que-stione legata esclusivamente a Molfetta. “Il comportamento dei direttori di banche – ha continuato Altomare – è spesso discu-tibile. Lo è, ad esempio, quando si chiede ad un imprenditore il rientro immediato, o quando si attua la revoca improvvisa del finanziamento”. Proprio per evitare che questi comportamenti possano provoca-re guasti irreparabili “è allo studio un di-segno di legge, proposto dall’onorevole Mantovano, che offre all’imprenditore la possibilità di rivolgersi alle associazioni antiracket perché avviino un dialogo con il direttore dell’istituto di credito e, in al-ternativa, prevede l’intervento del prefetto che potrà attivare un tavolo di concerta-zione con il singolo imprenditore e un componetene del consiglio di amministra-zione della banca di riferimento”. L’usura non è un problema che riguarda solo gli imprenditori. Sono sempre di più le fami-glie che si indebitano a che, per far fronte alle spese, fanno ricorso agli strozzini. Lo

ha ricordato Renato De Scisciolo che ha puntato l’indice anche contro le finanziarie che elargiscono soldi con facilità anche a chi ha più finanziamenti in corso. Parole dure anche nei confronti della Regione che ha varato una legge di aiuto alle fami-glie strozzate ma l’ha lasciata nel cassetto. “Il nostro compito – ha detto De Sciscio-lo – è quello di essere vicini alle vittime e soprattutto di spingerle a denunciare i loro aguzzini. È questo del resto l’unico modo con cui tirarsi fuori dalla spirale del ricatto potendo anche accedere agli aiuti garantiti dalla legge”.A Molfetta grazie ad un progetto PON aprirà a breve con la collaborazione del Comune uno sportello di aiuto. Verrà rea-lizzato in un immobile confiscato ad un esponente della criminalità locale e acco-glierà gli uffici che si occuperanno di so-stenere le vittime di usura ed estorsione. Per passare ai numeri: tra il 2007 e il 2008 sono state ascoltate venti vittime di usura, solo due hanno presentato denuncia; sono state ascoltate cinque vittime del racket, solo due hanno presentato denuncia.

Cronaca giovedì 27 novembre 2008�

Federazione Antiracket: l’attività degli ultimi mesiNel corso dell’incontro è stato presentato anche il portale dell’associazione: www.antiracketpuglia.it,

un punto di riferimento per quanti vogliono saperne di più sulla lotta al racket e all’usura.

820Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Ecco che sono spuntati, di nuovo, i buoni benzina per ottenere consensi elettorali. Questa volta, però, l’elen-co dei destinatari dei buoni era indi-cato su un quadernone custodito, si fa per dire, da Giacomo Germinario, l’imprenditore 45enne, ritenuto dagli investigatori a capo di una holding fa-miliare dedita all’usura e alla frode fi-scale, arrestato ad aprile di quest’anno nell’ambito dell’operazione “Black Out” dei Carabinieri. Il quadernone era stato sequestrato a Germinario nel corso di una perqui-sizione avvenuta alla fine del 2007 ed ha portato all’apertura di un’inchie-sta diversa e parallela a “Black Out”. Le persone indigate, nei mesi scorsi, sono state interrogate con l’assistenza degli avvocati (segno che erano già indagate). Alcune hanno ammesso ed hanno spiegato ogni cosa. Qualcuno, secondo indiscrezioni, avrebbe fatto riferimento anche a promesse di inte-ressamento per posti di lavoro in cam-bio del consenso elettorale. Diciotto persone ora, la notizia è dei giorni scorsi, sono state raggiunte da avviso di conclusione delle indagini. La cosa

molto probabilmente porterà al loro rinvio a giudizio. Dei diciotto, almeno sedici (gli altri due sono il custode del quaderno e la persona destinataria dei voti o presunta tale) hanno in qualche

modo ammesso di avere venduto il loro voto per un pugno di lenticchie.Le persone raggiunte da avviso di con-clusione delle indagini rispondono, a vario titolo, di voto di scambio. La

titolare dell’inchiesta è la dottoressa Carla Spagnuolo della Procura della Repubblica di Trani. I fatti contestati agli indagati risalgono alla campagna elettorale per le comunali del 2006, quella dei buoni benzina, dei buoni per i reggiseno e dei veleni.Sui nomi dei destinatari degli avvisi di conclusione delle indagini al mo-mento non ci sono indiscrezioni. Il velo sarà alzato tra qualche giorno quando, cioè, si arriverà ai rinvii a giudizio. Secondo i bene informati, all’inizio sul registro degli indagati erano finiti in trenta. Poi, al termine della prima fase degli interrogatori, la dottoressa Spagnuolo ha accertato l’estraneità ai fatti per alcuni di loro che però potrebbero tornare in ballo in veste di testimoni dell’accusa. Di certo Molfetta si trova di nuovo alla vigilia di un processo lungo anche se ormai disincantata si aspetta che an-che questo caso si sgonfi come tutti gli altri. Ad oggi, eppure di procedi-menti ne sono stati aperti diversi sem-pre in relazione a quel turno elettora-le, nessuno è stato ancora condannato per voto di scambio.

Cronacagiovedì 27 novembre 2008 �

Dramma della disperazione finisce in tribunaleNotificato l’avviso di conclusione delle indagini all’anziano che tentò di uccidere sua moglie e di uccidersi

un attimo dopo. La Procura si prepara a chiedere il rinvio a giudizio.

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La notizia fece scalpore. Anche perché una tranquilla domenica di fine aprile diventò all’improvviso rosso sangue. Un uomo di settantuno anni si trasformò in un aspirante omicida-suicida e, dopo aver accoltellato sua moglie, sessanta-sette anni, ferì se stesso. Era stanco di vivere accanto ad una persona depressa e voleva farla finita. Nessuno dei due, per fortuna, perse la vita. L’uomo però fu arrestato per tentato omicidio. Nei giorni scorsi l’anziano è stato raggiunto da avviso di conclusione

delle indagini. Per lui presto, salvo colpi di scena, comincerà il processo. Il signor Gaetano mai avrebbe immaginato di do-ver finire in tribunale per rispondere di tentato omicidio, la stessa accusa con la quale fu arrestato.Quella mattina di aprile, intorno alle 4, impugnò un coltello da cucina, entrò in camera da letto e, mentre sua moglie dor-miva, le si avvicinò e cominciò a colpirla sul petto e sulla pancia. La donna comin-ciò ad urlare, a chiedere aiuto. Gaetano, a quel punto, rivolse il coltello verso se

stesso e si sferrò quattro coltellate, prima di finire al suolo. Senza l’intervento dei vicini, svegliati proprio dalle urla della donna, per nessuno dei due anziani, forse, ci sarebbe stato nulla da fare. In casa, con loro, non c’era nessuno.Furono i vicini di casa a chiedere l’in-tervento del 118 e dei carabinieri. Il personale medico trasportò l’aspiran-te uxoricida-suicida e la donna in due ospedali diversi. Paradossalmente a destare preoccupazione era l’uomo. La donna, pur ferita in più parti del corpo,

non era mai stata in pericolo di vita.L’episodio si verificò in una palazzina in un rione semi periferico della città. Nessuno tra i vicini della coppia e i co-noscenti immaginava potesse accadere qualcosa del genere. Neppure le due figlie e i generi dell’anziano avevano sospettato che l’uomo fosse piombato in uno stato di disperazione tale da indurlo ad impugnare un coltello per uccidere sua moglie e per suicidarsi un attimo dopo. Ora la Procura si prepara a chie-dere il rinvio a giudizio.

Voto di scambio: in diciotto alla sbarra, forseIn dirittura d’arrivo l’inchiesta della Procura di Trani partita dal ritrovamento di un “quaderno” su cui erano

annotati nomi, cognomi e consistenza del pacchetto voti

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Cosa accadrebbe se ogni quartiere o condominio adottasse uno di questi cani randagi, decidendo magari di pren-dersene cura, evitandogli una triste, ma a volte necessaria, reclusione in squal-lidi e tristi canili? In realtà è quanto av-viene in molte città del Nord Italia per ovviare al fenomeno del randagismo. Il “cane libero accudito” o “cane di quar-tiere” è accudito dalla cittadinanza, vie-ne rispettato e riconosciuto come bene comune. Tutte le comunità che scel-gono di operare in questo senso con-siderano il cane una vera istituzione. L’UDA (Ufficio Diritti degli Animali) del Comune, le associazioni animaliste e la ASL hanno l’obbligo di verificare lo stato di salute dell’animale, di vac-cinarlo, di microcipparlo, di iscriverlo all’anagrafe canina, di stipulare una polizza assicurativa per danni a terzi e intervenire ogni qualvolta se ne rav-veda la necessità. Certo è ovvio che in

questo modo il numero di “concittadi-ni” aumenterebbe notevolmente, ma si aiuterebbe un amico a quattro zampe a vivere meglio, fuori dal canile, in liber-tà. m.t.

Attualità giovedì 27 novembre 200810

Randagismo: problema o normalità? Il fenomeno visto da tre punti differenti di osservazione.

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I cani randagi tutelati dalla legge regionale 12/1���824Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Willy e Maja, una coppia inseparabile, abitudinaria, mattiniera e puntuale quando si recano di buon ora al bar della stazione per fare colazione, gentilmente offerta dai baristi della stessa caffetteria. Non stiamo parlando di una coppia di coniugi o fidan-zatini, ma di una coppia di cani randagi, entrati nel cuore di una parte di molfettesi. Sono due “senza casa” come tanti, capa-ci anche di attrarre il disprezzo di un’altra fetta di cittadini, che spesso, appellandosi a regolamenti legislativi ben precisi, ne ri-chiedono la cattura, la sterilizzazione e il “parcheggio” in canili o rifugi. È quanto accaduto a Willy prelevato, su segnalazio-ne di alcuni dirigenti delle Ferrovie dello Stato, due settimane fa, ma fuggito dal canile cittadino dopo nemmeno 24 ore, prima che si potesse procedere con la sua sterilizzazione. È una storia in grado di far emergere l’annoso problema del randagi-smo, sul cui tema a Molfetta regna il caos

più totale. Nelle ultime settimane sono sta-te diverse le segnalazioni provenienti da luoghi di stazionamento di cani randagi: su tutti le Ferrovie dello Stato e il centro commerciale Gran Shopping Mongolfie-ra. Tanto è bastato a scatenare in un primo momento l’ira della sezione locale della Lega Cani, che ha lamentato più di una volta l’applicazione di metodi al limite dell’umanità per la cattura di cani definiti innocui e accuditi dalla stessa associazio-ne di volontariato. “Questa recrudescenza di intolleranza non fa onore a questa città ed è assolutamente in contrasto con quan-to l’onorevole Martini, sottosegretario con delega ai problemi del mondo animale sta promuovendo – ha affermato lo dotto-ressa Mariangela la Volpe, presidente della locale sezione della Lega Cani – pertanto non siamo disposti a tornare indietro in una città dove fino ad ora si è fatto tantis-simo per il randagismo anche grazie alla

collaborazione delle istituzioni locali con cui si era instaurato un ottimo e proficuo rapporto di collaborazione, che ora pare si sia interrotto per la latitanza attuale delle stesse”. Nel frattempo utenti delle Ferro-vie dello Stato continuano a lamentarsi per la costante presenza di randagi in stazione. “Per quanto mi riguarda tollero senza pro-blemi la presenza di cani in stazione – ha commentato un addetto della biglietteria a Molfetta – ma purtroppo esiste gente che la pensa diversamente, in realtà tutelata dalla legge che vieta espressamente per motivi di sicurezza la presenza di cani in stazione. Questo è il motivo per il quale io stesso a volte ho provveduto ad allerta-re la Asl e le autorità cittadine, ricevendo raramente una risposta”. La presenza di cani per strada rappresenta una costante della Zona Asi e sta diventato un “caso” per il centro commerciale Gran Shopping Mongolfiera, il cui parcheggio è invaso da

cani di ogni razza, molti dei quali teneri e innocui, ma la cui presenza non va proprio a genio agli utenti. “Sono stato costretto a sollevare tale problema alle autorità com-petenti – ha detto il direttore del centro commerciale Gaetano Nigri – a causa di lamentele ricevute dai clienti, che grazie al cielo non sono mai stati aggrediti da que-sti cani. Come responsabile devo tutelare la sicurezza dei clienti, ma sono disposto a collaborare anche con la Lega Cani per ricercare un più adatto luogo di staziona-mento per queste bestie, senza rendere necessaria la loro cattura”. Intanto il cani-le cittadino è ormai stracolmo e spesso il Comune si affida a società private, come quella gestita dal signor Ferrucci di Cora-to, per la cattura dei randagi e per il loro soggiorno in canili esterni. Naturalmente il conto da pagare per ogni intervento è salatissimo.

Matteo Diamante

La legge istituita dalla Regione Puglia per regolare il fenomeno del randagismo, tute-lando nello stesso tempo gli animali da atti di crudeltà e maltrattamento è la n. 12 del 1985. Secondo la Regione le funzioni di vigilanza sul trattamento degli animali, la tutela igienico-sanitaria degli stessi, nonché i controlli connessi all’attuazione della leg-ge sono attribuiti ai Comuni, che li eserci-tano mediante le ex Unità Sanitarie Locali. Presso il Settore veterinario di ogni AUSL è istituita l’Anagrafe canina, alla quale devo-no essere iscritti tutti i cani entro i primi sei mesi di vita o, se randagi, entro trenta giorni dopo essere stati raccolti. L’anagrafe canina di ogni AUSL deve essere informatizzata e centralizzata a livello regionale, con attua-zione di un sistema unitario di gestione ed elaborazione dati di anagrafe canina denomi-nata ACIR. Entro novanta giorni dalla data di avvenuta iscrizione all’Anagrafe canina il cane verrà identificato mediante un sistema di riconoscimento elettronico (microchip)

inserito sottocute con metodi che non arre-chino danno e dolore all’animale. La Regio-ne e le AUSL, attraverso i Servizi veterinari, con la collaborazione dei medici veterinari liberi professionisti e degli enti e associazio-ni zoofile e protezionistiche, promuovono la conoscenza e la diffusione dei metodi per il controllo della riproduzione degli animali d’affezione. A tal fine le AUSL possono pre-disporre interventi, su base volontaria, atti al controllo delle nascite. Sugli animali randa-gi presenti nel territorio i servizi veterinari delle AUSL, servendosi di strutture proprie o regolarmente accreditate, effettuano inter-venti chirurgici di sterilizzazione, individua-ti nella ovarioisterectomia per le femmine e nella orchiectomia nei maschi. Le autorità sanitarie locali possono disporre la reim-missione sul territorio di provenienza degli animali sottoposti a preventivo intervento di sterilizzazione e l’eventuale recupero deve avvenire in modo indolore e senza arrecare danno all’animale. m.t.

Il “cane di quartiere” per ovviare al fenomeno825Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Per la sua morte sono state ritenute suf-ficienti poche righe in cronaca, che si sono fatte spazio a malapena, magari per riempire la pagina. Niente rumore attorno alla scomparsa di M.C., nien-te funerale cittadino, fiori, compianto, non è diventato neanche un caso, una volta accertato che si è trattato di un in-cidente, solo un commento fra il crude-le e l’indifferente per epitaffio: “Tanto era un malato di mente”.M.C., molfettese di quarantun’anni, è morto qualche giorno fa, il suo corpo è stato rinvenuto ai margini dei bina-ri ferroviari nel tratto fra Giovinaz-zo a Molfetta. Agli inquirenti accorsi sul luogo dell’incidente è stato subito chiaro che si è trattato di una disgra-zia, probabilmente l’uomo aveva cer-cato di prendere il treno per andare da Giovinazzo, sede della comunità in cui alloggiava, a Molfetta, sua città di residenza, è incappato proprio in un giorno di sciopero, chissà cosa gli ha fatto pensare di poter arrivare a casa sua a piedi, seguendo i binari; con tutta probabilità è sopraggiunto un treno lo ha agganciato per i vestiti e travolto. È morto schiacciato dai convogli, che hanno poi proseguito la loro corsa, sen-za neppure rendersi conto di quello che era accaduto. È stata la posizione del corpo, rimasto

al lato dei binari, ad avvalorare l’ipote-si che non si sia trattato di suicidio, ma di una disgrazia. Particolarmente com-plesse le operazioni di riconoscimento, visto che non aveva con sé documenti e che era completamente sfigurato. Una storia già dimenticata, di quelle che non lasciano traccia o suscitano par-ticolari reazioni. A meno di non voler cercare l’umanità, ovunque.È vero, M.C. aveva problemi seri, vi-veva da anni in una comunità alloggio, curato, protetto dalle sue stesse osses-

sioni, che nell’ultimo periodo si erano aggravate. Cose normali, per noi co-siddetti normali, come un buco nella biancheria o lo sfilacciamento di una maglietta, erano capaci di buttarlo nel-la disperazione; così come poteva pian-geva fino allo sfinimento se incrociava un vigile o un qualunque uomo in divi-sa, convinto che ce l’avesse con lui, che fosse lì per catturarlo, con il riemergere di chissà quali paure ancestrali. Ossessioni, che non gli impedivano di sorridere, scherzare, impegnarsi nelle

attività di recupero e collaborare alla vita della comunità che era diventata la sua seconda famiglia. Di rivolgersi agli altri, chiedendo affetto e considerazio-ne, di essere arguto, quando gli andava, di voler bene e farsi voler bene. Non era stato facile per lui, decisamente no, la fortuna non aveva bussato alla sua porta, una vita di sofferenze, ma che era pur sempre una vita preziosa. Negli ultimi tempi era sembrato peg-giorare, forse destabilizzato dalla no-tizia di dover cambiare comunità, una scelta imposta da nuove disposizioni in campo sanitario, frutto dalla frenesia di razionalizzare e risparmiare su tutto. Non voleva andar via da un luogo in cui aveva trovato un suo equilibrio e si sentiva al sicuro, a quel punto preferi-va tornare in famiglia, ed è proprio per raggiungere la sua casa a Molfetta che ha trovato la morte.Per la società che calcola solo i costi e i benefici, M.C. era solo una voce in per-dita, per chi lo ha conosciuto, condivi-so la sua sorte, per chi per anni ha tena-cemente creduto nella sua possibilità di farcela e di poter condurre una vita, che fosse la sua vita, M.C. non è affatto un peso in meno per la sanità pugliese, ma un’esistenza preziosa che non c’è più e che merita almeno un ricordo e qualche parola di compianto. l.s.

Attualitàgiovedì 27 novembre 2008 11

Una morte nell’indifferenza826Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Pochi secondi per porre fine ad una vita “preziosa”.

L’oro giallo perde valore. Poche, po-chissime parole per rappresentare una crisi che si fa sempre più acuta, coin-volge centinaia di persone, decine di aziende e rischia di provocare danni gravi nel tessuto economico di tutta la regione. Il mercato dell’olio d’oliva, di quello pugliese in particolare, attraversa una fase di regressione mai vista prima. Prodotto venduto con prezzi bassissi-mi, costi di produzione e trasformazio-ne sempre più elevati e il rischio con-creto che il vero olio extravergine ita-liano possa in poco tempo entrare a far parte dei ricordi di un passato che non c’è più. Una situazione che nelle ultime settimane ha portato in piazza centinaia di operatori del settore, scatenando una protesta che ha interessato palaz-zi istituzionali, vie di comunicazione, centri di smistamento. Sembra quasi di assistere, a distanza di pochi mesi, ad

una copia della protesta che fermò per diverso tempo il settore pesca. Il pro-dotto è differente ma i problemi sono praticamente gli stessi. Nel nord barese è stata l’amministrazione comunale di Bitonto ha promuovere un incontro con i rappresentanti provinciali degli agri-coltori e gli altri comuni della provin-cia di Bari, per concertare iniziative in grado di fronteggiare la grave crisi che sta investendo il mercato oleario. Alla chiamata dell’assessore comunale Do-menico Damascelli (nella foto in basso) hanno formalmente risposto i comuni di Andria, Bisceglie, Canosa, Castellana Grotte, Corato, Gioia del Colle, Giovi-nazzo, Grumo, Molfetta (che però non inspiegabilmente non ha preso parte al tavolo), Monopoli, Palo del Colle, Ruvo di Puglia, Santeramo e Terlizzi. Con i sindaci e gli assessori dei comu-ni, al tavolo anche i responsabili pro-

vinciali di Coldiretti, Confagricoltura e Cia. “Le contrattazioni per la vendi-ta dell’olio – ha spiegato l’assessore Damascelli – sono ferme e registrano, da tempo, prezzi molto bassi. In questi ultimi giorni la situazione si è notevol-mente aggravata, causando una forte crisi del settore e mettendo in ginoc-chio gli olivicoltori pugliesi”. Il tavolo di concertazione ha quindi predisposto e sottoscritto un documento per portare all’attenzione delle istituzioni nazionali e regionali il profondo stato di disagio e la richiesta di urgenti provvedimenti. Per sostenere la richiesta e rendere pub-bliche le preoccupazioni di un settore vitale per l’economia locale, lunedì 17 novembre gli operatori del settore sono scesi in piazza a Bitonto per una manifestazione cui hanno preso parte migliaia di persone. Alla manifestazio-ne pubblica hanno aderito e preso parte anche la Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri e i rappresentanti delle amministrazioni comunali della pro-vincia. Il documento sottoscritto è sta-to inviato al presidente del Consiglio, Berlusconi, e al Ministro per le Risorse

Agricole, Zaia, e contiene una serie di richieste per alleviare lo stato di crisi del comparto. Si comincia dall’antici-pazione dei tempi di liquidazione del premio unico comunitario; attivazione delle misure previste dalla L. 102/04 sulle calamità naturali; intervento sul mercato da parte del Governo con il ri-tiro di 200mila quintali di olio extraver-gine di oliva; aumento delle dotazioni del Piano irriguo nazionale in favore della Puglia; intervento dell’Antitrust contro le distorsioni del mercato e i gruppi che assumono posizioni domi-nanti nella commercializzazione del-l’olio di oliva extravergine; verifica da parte dell’Antitrust dell’andamento del mercato dei mezzi di produzione (con-cimi, carburanti, imballaggi, ecc…); controlli in applicazione del Decreto 9.10.07 (indicazione obbligatoria del-la provenienza delle olive sull’etichet-ta dell’olio vergine ed extravergine di oliva); monitoraggio dei flussi e delle movimentazioni di olio extravergine di oliva; tavolo di confronto nazionale e regionale con i soggetti del mondo del-la distribuzione.

Inchiestagiovedì 27 novembre 2008 13

L’oro giallo perde valoreUna profonda crisi attanaglia il settore olivicolo. In piazza i produttori. Necessari interventi immediati.

827Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

Inchiesta1�

“Settore in crisi eUlivo, albero di una Puglia che non lo ama più

829Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

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Una speranzadall’Unione Europea

La crisi coinvolge anche gli oleificiA confermarlo Giambattista Mastropierro, presidente dell’Oleificio Cooperativo “Goccia di Sole”.

La denuncia arriva dal consigliere del Partito Democratico, Saverio Patimo, che ha presentato

una interrogazione.

Riconoscere un paesaggio da uno sguardo fino a qualche anno fa sarebbe stato facile, l’ulivo ci avrebbe fatto capire subito d’es-sere in Puglia; saremmo stati capaci anche di identificare la provincia perché, anche non essendo del mestiere, la grandezza o la nodosità del tronco o il tipo di potatura ci avrebbero parlato del Salento o del lito-rale barese.L’ulivo è l’albero per eccellenza della Puglia. Pianta che dà ricchezza, infatti la nostra regione, per estensione della super-ficie investita, numero di aziende interes-sate, volume e valore della produzione, è la più importante in Italia. Ma avremmo capito assai poco, se vi facessimo riferi-mento solo per il suo valore economico. L’ulivo non è un albero come tanti, ma un pezzo della nostra identità di popolo af-facciato sul Mediterraneo, rappresenta le radici che affondiamo nella nostra terra, è il simbolo dell’appartenenza ad un luogo che, lo si odi o lo si ami, è il nostro.Del resto è sempre stato qualcosa di più di una semplice pianta. Secondo la mito-logia il primo fu piantato da Atena; i Greci lo consideravano sacro, simbolo di pace, di resistenza, di longevità e vittoria sulle avversità, tanto che chi lo danneggiava o sradicava, era punito con l’esilio. L’olio spremuto dalle olive nell’antichità, oltre che una risorsa alimentare dal prezioso apporto calorico, era utilizzato per riti e cerimonie di purificazione, come com-bustibile per le lampade e persino come unguento, applicato sul corpo, oppure in-gerito a mo’ di medicinale.In Puglia l’ulivo c’è da tanto, le scoperte risalgono al Neolitico (5000 a.C), ma non sappiamo fino a quando sarà capace anco-ra di identificarla. A Molfetta generazioni di contadini hanno pregato l’acqua e atte-so ansiosamente per sapere come sarebbe stata l’annata; oggi i frantoi in autunno si rimettono sì in funzione, ma non solo l’economia dell’ulivo è diventata margi-nale, ma s’è come smarrito il rispetto per questo albero. La Zona Asi per nascere ha richiesto il sacrificio di centomila ulivi, travolti dalla ruspe o portati via, mentre alla Città della moda sono stati ghettizzati negli sparti-traffico. Molti sono stati rubati e altri sono stati sradicati e spediti al Nord per deco-rare giardini oppure per essere trasformati in parquet, al punto che quello degli uli-vi secolari è diventato un business, tanto fiorente da indurre Verdi e Legambiente a denunciare un “furto del paesaggio”. Così, dal finestrino, ora vediamo susseguirsi solo fabbricati e per capire dove siamo ci tocca interrogare il navigatore. l.s.

Mentre il Comune di Bitonto si attiva a sostegno del comparto oli-vicolo, l’amministrazione comunale di Molfetta rimane silenziosa ed è assente dal tavolo di concertazione cui pure aveva assicurato il suo sostegno. A denunciarlo il consigliere comunale del Parti-to Democratico, Saverio Patimo, che sulla vicenda ha presentato una interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta e orale in Consiglio Comunale.“Nella riunione convocata e tenutasi a Bitonto – ha scritto Patimo – è stato paradossalmente assente il Comune di Molfetta”. Per que-sto il consigliere comunale vuol sapere “come mai alla riunione del 12 novembre tenutasi nella vicina Bitonto il Comune di Molfetta non era presente con nessun rappresentante? Infatti – dice Patimo – mancava alla riunione sia il nostro assessore al ramo sia un suo delegato e pertanto il documento da presentare al Presidente del Consiglio Berlusconi e al Ministro per le Risorse Agricole Zaia, firmato dagli altri 26 comuni presenti alla riunione, non è stato sot-toscritto dal nostro Comune”. “Forse – denuncia Patimo – la mancata partecipazione alla riunione è data dal fatto che ormai il mondo agricolo non fa più parte di que-sta città? È un settore che serve solo per prendere voti?”. Ma Patimo aggiunge dell’altro: “il Comune di Molfetta è l’unico della provincia di Bari a non aver partecipato al programma di ini-ziativa comunitaria finalizzato alla promozione dello sviluppo inte-grato, endogeno e sostenibile delle aree rurali e alla valorizzazione di specifiche esperienze con i territori esterni. Potevamo, ma ormai il bando è scaduto, beneficiare dell’iniziativa promossa dall’Unione Europea ma non l’abbiamo fatto perdendo così interessanti ed utili finanziamenti”.“Vogliamo quindi sapere dal sindaco quali azioni intende avviare l’amministrazione comunale per alleviare la crisi profonda e dram-matica che sta portando alla rovina gli operatori del settore e pro-poniamo che per l’anno 2008 venga abolita l’Imposta Comunale sugli Immobili (I.C.I.) sui terreni agricoli così da dare un segnale concreto di vicinanza al comparto”.

“Il Consiglio UE sta discutendo un progetto di regolamento che prevede la possibilità di inserire anche l’olio d’oliva nel programma di distribuzione di derrate a favore degli indigenti”. A dichiararlo il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia agli assessori regionali all’agri-coltura di Puglia, Enzo Russo, e Cala-bria, Mario Pirillo. “Con il regolamento CE n. 983/2008 votato dalla Commissione lo scorso 3 ottobre – ha spiegato Zaia – è stato approvato il piano di ripartizione delle risorse per l’esercizio finanziario 2009, con il quale l’Italia dispone di risorse pari a 129.220.273 euro, finalizzate all’acquisto sul mercato comunitario di determinati prodotti alimentari da distribuire agli indigenti, come i cerea-li, il riso e il latte scremato in polvere. Lavorerò personalmente – conclude il Ministro – affinché anche l’olio d’oli-va, quanto prima, venga inserito in questa lista e possa essere distribuito agli indigenti nella Comunità, consen-tendo così la ripresa del mercato”.

Il prodotto potrebbe entrare a far parte del programma di distribuzione delle derrate per gli

indigenti.

La crisi del settore si fa sentire anche a Molfetta, nonostante in città non si siano ancora registrate le proteste e le manifestazioni organizzate nei centri limitrofi dai coltivatori diretti. Una crisi che investe anche chi il prodotto deve “trattarlo e commercializzarlo” cosa che avviene all’interno degli oleifici cooperativi. “Questa crisi sta devastan-do tutto il settore e i suoi operatori – ha affermato Giambattista Matropierro, presidente dell’Oleificio Cooperativa “Goccia di Sole” di Molfetta – e non è davvero concepibile che oggi l’olio costi quanto 40 anni fa quando un chilo di olio valeva quanto un chilo di car-ne. Naturalmente tale valore non co-pre assolutamente i costi di raccolta e né quelli di produzione ed è per que-sto che se la situazione non migliore-rà molte aziende, compresa la nostra, falliranno”. Nel frattempo a Molfetta il consigliere comunale del PD, Saverio Patimo, attraverso una lunga interroga-zione consiliare ha invitato l’ammini-strazione comunale a riferire agli ope-ratori del settore quali provvedimenti intende adottare per contribuire alla risoluzione di questo problema, visto che, a quanto pare, il Comune di Mol-fetta non era presente con nessun suo

rappresentante all’importante riunione tenutasi a Bitonto al cospetto di tutti i sindaci e assessori delle città della pro-vincia di Bari. “Invito il consumatore a diffidare degli oli a basso costo presenti sugli scaffali di supermercati o iper-mercati – ha continuato Mastropierro – perché si tratta soltanto di prodotti in-dustriali o miscele di oli di produzioni estere. Inoltre il consumatore dovrebbe leggere attentamente il contenuto delle etichette presenti sulle bottiglie di olio comperato, come ritengo sia necessario evitare l’ingresso di prodotti di dubbia provenienza nei porti pugliesi, aumen-tare i controlli direttamente sugli scaf-fali dei supermercati e rimpinguare un fondo di solidarietà nazionale per far fronte a situazioni di difficoltà di mer-cato come questa”. Un invito quello di Mastropierro che possiamo solo imma-ginare essere condiviso dalla totalità dei “trasformatori”. Infatti, in città, oltre al silenzio dell’amministrazione comuna-le si registra anche il silenzio degli ope-ratori del settore. In alcuni oleifici non hanno nemmeno voluto commentare la situazione: insomma c’è la crisi, tutto va male ma le proteste le lasciamo fare volentieri agli altri.

Matteo Diamante

Comune di Molfetta assente”

giovedì 27 novembre 2008 1�

Una speranzadall’Unione Europea

La crisi coinvolge anche gli oleificiA confermarlo Giambattista Mastropierro, presidente dell’Oleificio Cooperativo “Goccia di Sole”.

Al top nel biologico

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“Il Consiglio UE sta discutendo un progetto di regolamento che prevede la possibilità di inserire anche l’olio d’oliva nel programma di distribuzione di derrate a favore degli indigenti”. A dichiararlo il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia agli assessori regionali all’agri-coltura di Puglia, Enzo Russo, e Cala-bria, Mario Pirillo. “Con il regolamento CE n. 983/2008 votato dalla Commissione lo scorso 3 ottobre – ha spiegato Zaia – è stato approvato il piano di ripartizione delle risorse per l’esercizio finanziario 2009, con il quale l’Italia dispone di risorse pari a 129.220.273 euro, finalizzate all’acquisto sul mercato comunitario di determinati prodotti alimentari da distribuire agli indigenti, come i cerea-li, il riso e il latte scremato in polvere. Lavorerò personalmente – conclude il Ministro – affinché anche l’olio d’oli-va, quanto prima, venga inserito in questa lista e possa essere distribuito agli indigenti nella Comunità, consen-tendo così la ripresa del mercato”.

Il prodotto potrebbe entrare a far parte del programma di distribuzione delle derrate per gli

indigenti.

La crisi del settore si fa sentire anche a Molfetta, nonostante in città non si siano ancora registrate le proteste e le manifestazioni organizzate nei centri limitrofi dai coltivatori diretti. Una crisi che investe anche chi il prodotto deve “trattarlo e commercializzarlo” cosa che avviene all’interno degli oleifici cooperativi. “Questa crisi sta devastan-do tutto il settore e i suoi operatori – ha affermato Giambattista Matropierro, presidente dell’Oleificio Cooperativa “Goccia di Sole” di Molfetta – e non è davvero concepibile che oggi l’olio costi quanto 40 anni fa quando un chilo di olio valeva quanto un chilo di car-ne. Naturalmente tale valore non co-pre assolutamente i costi di raccolta e né quelli di produzione ed è per que-sto che se la situazione non migliore-rà molte aziende, compresa la nostra, falliranno”. Nel frattempo a Molfetta il consigliere comunale del PD, Saverio Patimo, attraverso una lunga interroga-zione consiliare ha invitato l’ammini-strazione comunale a riferire agli ope-ratori del settore quali provvedimenti intende adottare per contribuire alla risoluzione di questo problema, visto che, a quanto pare, il Comune di Mol-fetta non era presente con nessun suo

rappresentante all’importante riunione tenutasi a Bitonto al cospetto di tutti i sindaci e assessori delle città della pro-vincia di Bari. “Invito il consumatore a diffidare degli oli a basso costo presenti sugli scaffali di supermercati o iper-mercati – ha continuato Mastropierro – perché si tratta soltanto di prodotti in-dustriali o miscele di oli di produzioni estere. Inoltre il consumatore dovrebbe leggere attentamente il contenuto delle etichette presenti sulle bottiglie di olio comperato, come ritengo sia necessario evitare l’ingresso di prodotti di dubbia provenienza nei porti pugliesi, aumen-tare i controlli direttamente sugli scaf-fali dei supermercati e rimpinguare un fondo di solidarietà nazionale per far fronte a situazioni di difficoltà di mer-cato come questa”. Un invito quello di Mastropierro che possiamo solo imma-ginare essere condiviso dalla totalità dei “trasformatori”. Infatti, in città, oltre al silenzio dell’amministrazione comuna-le si registra anche il silenzio degli ope-ratori del settore. In alcuni oleifici non hanno nemmeno voluto commentare la situazione: insomma c’è la crisi, tutto va male ma le proteste le lasciamo fare volentieri agli altri.

Matteo Diamante

In Terra di Bari e a Molfetta in par-ticolare, numerose sono le aziende leader nella produzione di olii con-venzionali. Ai primi posti anche le produzioni biologiche. Eppure in un periodo di crisi come quello attuale, il prodotto di nicchia tiene ma su-bisce comunque contraccolpi anche dalla concorrenza sleale.Senza voler togliere nulla agli altri, come abbiamo già modo di scrivere, lo scettro del biologico appartiene al Marcinase, prodotto dall’azienda Minervini, menzionato e consiglia-to anche da riviste specializzate che dettano le tendenze-gusto del mo-mento sulle tavole di tutto il mondo. Sul mercato del biologico dal 1993, e dal 2000 iscritto anche nella Dop Terra di Bari-Bitonto, nel 2008 il Marcinase fruttato intenso è stato inserito nella guida “L’extravergine 2008”, nella Top 15 dei migliori olii nel mondo. Da qualche anno, e con successo, anche altre aziende del ter-ritorio hanno cominciato a produrre biologico.

Comune di Molfetta assente”

Inchiesta giovedì 27 novembre 20081�

Olio extravergine d’oliva: elisir di bellezza e principe della cucinaAiuta la pelle a restare giovane ed elastica. È ricco di vitamina E, che protegge la pelle dall’invecchiamento,

ed evita il formarsi di smagliature.

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L’impiego dell’olio extravergine di oliva in cucina e nella pasticceria rappresenta, specie nelle zone di pro-duzione, una tradizione consolidata. Sempre più spesso al posto del burro e della margarina si preferisce l’olio di oliva molto più sano, molto meno grasso. Negli ultimi anni tra le novi-tà golose più intriganti è comparso il gelato all’olio extravergine di oliva dal sapore inconfondibile e molto de-licato, servito nei ristoranti più pre-stigiosi e nelle gelaterie storiche.Ma se nella pasticceria e più generale nella cucina di qualità l’impiego del-l’extravergine non rappresenta una novità, tutt’al più in alcuni casi può essere assimilato ad una riscoperta, a sorpresa è l’industria della cosmesi che ne rivaluta i benefici per la pelle, i capelli, per la bellezza.L’olio di oliva aiuta la pelle a restare giovane ed elastica. È ricco di vitami-na E, che protegge la pelle dall’invec-chiamento, evita il formarsi di sma-gliature, controlla la produzione della melanina e previene la creazione del-

le macchie senili, quelle antiestetiche macchie scure che compaiono sulla pelle ad una certa età; contiene lo

squalene, un idrocarburo in grado di svolgere un’attività chemiopreventiva per alcune forme di cancro, in parti-

colare per quello della pelle. Contiene acidi grassi e vitamine che lo rendono un comodo rimedio per la protezione della pelle anche dall’azione dannosa di smog, fumo e freddo.L’olio d’oliva, neanche a dirlo, è per-fetto anche per massaggi rilassanti, lubrifica e ammorbidisce la pelle e, sempre grazie alla vitamina E, rende l’epidermide più tonica e dona una maggiore elasticità ai tessuti. Può essere un toccasana anche per chi vuole capelli più forti e sani. L’olio d’oliva li nutre, li rende più morbi-di, li rigenera, li protegge da smog, vento e sole. Le proprietà cosmetiche dell’extravergine erano note anche nei secoli scorsi. Spesso ci si imbat-te in particolari ricette di bellezza, impacchi vari, suggeriti dalle nonne come rimedi infallibili tramandati di generazione in generazione. In com-mercio i cosmetici a base di olio di oliva sono ormai numerosissimi. Un consiglio? Per non prendere cantona-te è bene controllare in quali percen-tuali è presente.

Una storia d’amore d’altri tempi. Una storia che diventa notizia e che ha per protagonisti Damiano Catanzaro e Maria Ventura. Lui classe 1924, lei 1926. Insieme da una vita. Più preci-samente da 65 anni: tanto è il tempo da cui dura il loro matrimonio. Una ricorrenza tanto rara che i festeggia-menti privati diventano motivo di gioia per tutta la comunità. Damiano e Maria si sono sposati nel 1943 nella Cattedrale dopo aver fat-to la cosiddetta “fuitina”, cosa assai diffusa per quegli anni.Nel corso della loro vita coniugale

hanno vissuto momenti difficili, a cominciare dal periodo bellico: poco cibo, pochi soldi e tante privazioni.Dalla loro unione sono nati ben die-ci figli. Il primo, una femminuccia, purtroppo è morta dopo 15 mesi di vita per una malattia “indefinita” come raccontano gli stessi Damiano e Maria. Dei primi sei figli, quattro sono stati mandati in collegio dove hanno frequentato le scuole sino alla terza media. Una scelta obbligata per una famiglia che non poteva permet-tersi di sfamare tante persone.I coniugi Catanzaro, come avveni-va per tanti concittadini, nel 1961 sono emigrati in Germania in cerca di fortuna. Ma nel 1974 la nostalgia di Molfetta era tanta e sono ritorna-ti aprendo un bar in Corso Umberto, il “Bar Sport”, vera istituzione cit-tadina ancora aperto e attualmente gestito da uno dei figli. Negli anni dai nove figli sono nati ben ventuno nipoti, diciassette pronipoti e addi-rittura una “tris-nipote”. La festa per i 65 anni di matrimonio è stata celebrata lo scorso primo no-vembre con una messa nella parroc-chia dell’Immacolata. Per una gior-nata di felicità, lunga oltre mezzo secolo.

Da San Domenico: “via il semaforo”Una lettera per chiederne la rimozione e per sollecitare interventi per ridurre il traffico veicolare.

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In Cittàgiovedì 27 novembre 2008 1�

Una lettera indirizzata a Comune di Mol-fetta, sindaco e comandante della Capita-neria di Porto. L’hanno scritta i rappresen-tanti del Comitato di Quartiere San Dome-nico, del Centro Culturale Auditorium e il parroco don Franco Sancilio. Tema della missiva la situazione del traffico veicolare nella zona della chiesa e la richiesta di ri-mozione dell’impianto semaforico instal-lato alcuni mesi fa e mai entrato in funzio-ne. Ma anche i problemi legati al traffico veicolare sempre più intenso che oltre a essere fonte di potenziale pericolo per gli abitanti della zona sta causando i pri-mi danni, anche visibili, all’edificio della chiesa. Traffico destinato ad aumentare in maniera esponenziale, lo ha più volte riba-

dito anche il sindaco Azzollini, quando in zona incomincerà il traffico di tir che tra-sporteranno il materiale utile alla realizza-zione del nuovo porto. Ed un assaggio del prossimo futuro del resto lo si è già avuto giovedì 20 settembre quando, tra le 13 e le 15, un trasporto eccezionale ha attraver-sato banchina via San Domenico, via San Carlo e via Madonna dei Martiri per con-sentire lo spostamento di una enorme gru portuale dal vecchio porto al cantiere alle-stito per la realizzazione del porto.“A tutt’oggi rileviamo – si legge nella missiva – come l’impianto semaforico all’epoca realizzato, al fine di mettere in sicurezza la circolazione veicolare e le maestranze che dovevano eseguire i la-vori di costruzione della nuova caserma della Capitaneria di Porto, sia rimasto sostanzialmente inutilizzato sin dalla sua realizzazione a causa dei problemi di inta-samento del traffico che l’attivazione dello stesso avrebbe provocato nella zona dei predetti lavori”. “L’evidente inutilità di un impianto semaforico a luce gialla intermit-tente – prosegue la nota – suscita inoltre

ulteriore perplessità nel momento in cui lo stesso continua a deturpare il decoro archi-tettonico di un edificio di rilevanza storica quale il complesso conventuale di San Do-menico”. “La popolazione del quartiere poi – si legge ancora nella lettera pubbli-cata anche sul giornalino parrocchiale “La Nostra Voce” – specie di via Madonna dei Martiri, via San Rocco, via e traversa San Domenico e della Banchina non ne può più di questo traffico quotidiano intenso e caotico di camion, tir e pullman che pro-ducono inquinamento ambientale e acusti-

co, cagione di disagio e di pericolo di ogni genere per gli abitanti, specie per i bambi-ni che frequentano l’oratorio e la parroc-chia”. “Auspichiamo – scrivono i mittenti – che le autorità non restino insensibili a queste richieste per porvi rimedio a più gravi accadimenti. Alla luce di tutto ciò si chiede che per un verso venga pianificata quanto prima l’attività mirata alla realiz-zazione della strada di collegamento tra la statale 16 e il porto di Molfetta e per l’altro venga contestualmente eliminato l’inutile impianto semaforico già citato”.

Una storia d’amore lunga �� anniÈ quella dei coniugi Catanzaro: dal loro matrimonio nati 10 figli, 21 nipoti, 17 pronipoti e 1 “tris-nipote”!

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Piccoli Amici Crescono con il SermolfettaUn progetto rivolto a sessanta minori in età scolare con la collaborazione del Comune e dell’Associazione

“More Love”.

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In Città giovedì 27 novembre 20081�

È cominciato già da alcune settimane il progetto “Pic-coli Amici Crescono”, pensato e attuato dai volontari della Pubblica Assistenza Sermolfetta con la collabo-razione del Comune di Molfetta e dell’Associazione di Volontariato “More Love”.Il progetto “Piccoli Amici Crescono” ha durata an-nuale e coinvolge circa sessanta minori. L’obiettivo è quello di progettare e sperimentare una pluralità di sistemi integrati di intervento in grado di fornire una risposta concreta ai problemi della tutela dei minori considerati a rischio di devianza sociale.“Con il nostro progetto – ha spiegato il presidente del Sermolfetta, Salvatore del Vecchio – puntiamo a for-nire risposte adeguate alle condizioni di disagio che

molti ragazzi vivono quotidianamente nel proprio ambito familiare a causa di ristrettezze e precarietà economiche, culturali ed affettive”.“Ciò significa – ha spiegato meglio del Vecchio – che l’intervento di aiuto non è rivolto unicamente al mi-nore in difficoltà ma anche all’ambito sociale e fami-liare in cui vive quotidianamente”.Per prevenire le numerose forme di disagio, il Ser-molfetta ha così predisposto un vero e proprio piano d’azione per offrire ai piccoli utenti la possibilità di usufruire di spazi in cui poter vivere serenamente e positivamente rapporti con adulti e coetanei, creando una vera e propria struttura di aggregazione e integra-zione nel tessuto sociale.

“I nostri bambini e i nostri ragazzi sono perfettamen-te integrati negli ambienti che frequentano. Vengono seguiti per quanto riguarda le attività scolastiche, lu-diche e sportive con un rapporto continuo tra i volon-tari del Sermolfetta e gli educatori delle altre realtà sociali che frequentano.I destinatari del servizio, come già accennato, sono sessanta minori in età scolare. Per trenta di questi do-vrebbe essere il Comune di Molfetta a garantire un contributo economico a titolo di rimborso per l’as-sociazione. Contributo che ad ora non è ancora stato erogato. Gli altri trenta minori hanno potuto fruire dei servizi del Sermolfetta grazie alla collaborazione e alla generosità dell’Associazione “More Love”.“Non posso che ringraziare ancora una volta l’As-sociazione “More Love” e il suo presidente Ciccio Azzollini per il sostegno che ci garantisce e l’affetto con cui segue le nostre attività. È questo il segno evidente che attorno a noi ci sono realtà e persone che hanno a cuore l’impegno sociale e che credono fermamente nella nostra capacità di agire fattiva-mente su tanti minori”.Il progetto, naturale prosecuzione di attività in favo-re dei minori già svolte negli anni precedenti, pro-seguirà sino al 2009, in particolare in concomitanza con il periodo scolastico e si avvarrà della preziosa collaborazione di altri soggetti impegnati in ambito sociale. “In molti – ha detto a tal proposito del Vec-chio – hanno accettato il nostro invito a collaborare mettendo a disposizione competenze ed impegno. Dal Real Molfetta all’Olimpia Club, dal lido balnea-re Nettuno al British Institute per finire con il Centro Studi Levante, tutti si sono avvicinati a noi per offrire a questi bambini la possibilità di costruire un futuro migliore”. Un impegno che il Sermolfetta ha deciso di portare avanti nonostante il gravoso impegno eco-nomico ma che, come ha ribadito del Vecchio “è un investimento sul futuro di tutta la società”.

Lorenzo Caradonna, Valentina Mirabella e Annamaria La Mastra sono tre giovani artisti che frequentano l’Accademia di Belle Arti di Bari. Dal 14 al 21 dicem-bre esporranno le loro opere all’interno della Chiesa della Morte a Molfetta, nell’ambito della mostra collettiva inti-tolata “Black Box”. Nel “Lo spirituale nell’arte” Kandinskij scrive e testimonia quanto, secondo lui, il quadrato/cubo sia la forma più stabile, simbolo di equi-librio, di solidità che evoca la figura femminile; associato al suono medio e al colore rosso. La geometria, invece, ci insegna a considerare il triangolo come forza stabile, mentre il quadrato è visto come forma meno consistente. L’idea espositiva “Black Box” nasce at-traverso una considerazione del mondo racchiuso in una scatola, un contenitore

di tutti i comportamenti, le abitudini, i valori, gli eccessi, le relazioni che la vita offre e ostenta in relazione con l’am-biente. Attraverso un foro “hole” gli artisti sono in grado di osservare il con-tenuto di questa scatola tenendo conto dei propri filtri personali. “L’hole della nostra Black Box – si legge in una nota di presentazione della mostra – diviene uno strumento con il quale l’artista si pone d’avanti alle intere istituzioni con-temporanee, sotto la visione strutturale sociale con valore sentimentale, o dram-matico, o ironico, o ludico”.L’esposizione comprenderà dipinti su tela ed ogni artista rappresenterà una propria “scala espositiva” composta da quattro dipinti posizionati secondo diversi livelli d’altezza. Ogni dipinto avrà una struttura quadrata e il soggetto risulterà racchiuso

in un cerchio, in questo modo l’artista raffigurerà quel che vede attraverso il foro (hole) della sua “black box”. Il posto di osservazione delle opere sarà segnato, sul pavimento, da un cerchio bianco su superficie quadrata nera; me-tafora di invito per l’osservatore a voler entrare nell’ottica dell’artista. Sarà poi presente una “installazione video” che rappresenterà la visione assoluta del concetto “Black Box”. Un monitor (di circa 13 pollici) sarà collocato dentro una scatola completamente chiusa. Il vi-deo potrà essere visto attraverso un foro che verrà intagliato su di una parete della scatola. Ed ancora, otto stampe fotogra-fiche su forex saranno poste in maniera da formare il perimetro di un quadrato; al centro di questa forma verrà posto un cerchio bianco su quadrato nero. Quindi

le stampe fotografiche formeranno da cornice all’hole lasciando all’osservato-re il compito di riempirlo con la propria immaginazione. Le foto saranno tratte da fotogrammi del video.Anche la musica avrà il suo spazio. Ad occuparsene sarà il Dj e produttore Da-niele Petronelli che allestirà la sua po-stazione audio all’interno della galleria suonando live nella serata di apertura.

E se questa non è arte e cultura, allo-ra che cosa è? È stata questa la prima domanda che ci siamo posti osservando le straordinarie creazioni di un giovane “artista” molfettese. Un artigiano capa-ce di modellare, inventare, realizzare straordinarie opere. Belle da guardare ma, soprattutto e ve lo possiamo assicu-rare, buone da gustare. Ed infatti Marco Ciccolella, ventisette anni appena ma esperienza da fare invidia ai più quota-ti esperti del settore, è uno che quando

vede il cioccolato inizia ad inventare. E non potrebbe essere diversamente per un “pasticciere cioccolatiere” nato e cresciuto tra ingredienti e macchinari di uno dei laboratori dolciari storici della città, quello della pasticceria “Con-tinental” di papà Cosmo che da oltre trent’anni “vizia” con i suoi prodotti i palati dei molfettesi più golosi.Marco così ha rubato a papà Cosmo i trucchi del mestiere e pian piano è cre-sciuto, si è formato e si è specializzato:

dalle sue mani, quotidianamente, ven-gono fuori cioccolatini di pregevole fattura che oramai fanno il giro d’Italia anche grazie ai concorsi ed alle fiere alle quali partecipa con sempre più as-sidua frequenza.Marco, infatti, ha già al suo attivo nu-merosi premi e riconoscimenti, i più importanti dei quali sono la Medaglia d’Argento al Campionato Italiano 2001, settore pasticceria artistica e la Meda-glia d’Oro, nel 2004, sempre nella stes-sa competizione. E poi, come dicevamo le fiere e le mostre espositive: nel 2007 al Ciocco Show di Bologna (manife-stazione dove sarà presente anche que-st’anno dal 19 al 23 novembre), Cioc-colandovi, manifestazione di settore or-ganizzata a Vicenza e quest’anno “Art & Ciocc”, tour dei cioccolatieri che ha già toccato numerose e prestigiose lo-calità del Nord Italia e che Marco, non

lo nasconde, vorrebbe un giorno porta-re anche nella sua Molfetta.Marco è costantemente impegnato nel-la formazione e nella specializzazione e assieme ad altri pasticceri, nessun altro pugliese, è anche fondatore dell’Asso-ciazione “Art & Ciocc”, nata proprio per promuovere il prodotto artigianale e per diffondere tra i consumatori la cultura del mangiare sano e di qualità.“Essermi specializzato sul cioccolato – ci ha detto Marco al telefono mentre era in viaggio per una fiera a Milano – è frutto della passione per questo prodot-to ma soprattutto nasce dal voler ricon-quistare clienti purtroppo abituatisi alla produzione industriale. Si tratta certa-mente di una forma di educazione al buon gusto e alla scelta consapevole”. Se poi accanto al gusto c’è anche uno straordinario colpo d’occhio, allora non c’è che dire: viva il cioccolato!

Culturagiovedì 27 novembre 2008 1�

L’arte diventa “black” con Caradonna, Mirabella e La MastraNella Chiesa della Morte una mostra curata da tre giovanissimi artisti.

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Che arte con il cioccolato!Marco Ciccolella, 27 anni, pasticcere cioccolatiere in giro per l’Italia per diffondere la cultura della

produzione artigianale di qualità.

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Cultura giovedì 27 novembre 200820

Ricordando Lucio Battisti…Un concerto organizzato dall’Associazione “Musica e Tradizione”. Sul palco si esibirà la “Strana Sensazione”.

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Quattro amici, una chitarra, tanta sana allegria e… Lucio Battisti. È ca-pitato a tutti, giovani cinquantenni di oggi e ragazzi che ancora si divido-no tra partite di calcetto e compiti a casa, di cantare a squarciagola o con voce soffusa una delle tante inimita-bili canzoni di Lucio Battisti, una di quelle scritte assieme al grande paro-liere Mogol. Proprio quelle canzoni, quelle melodie, quelle poesie saranno protagoniste il prossimo 29 novembre del concerto “La Strana Sensazione canta Battisti”, un evento organizzato a dieci anni dalla scomparsa del can-tante con il patrocinio del Comune di Molfetta, la collaborazione del Coun-try Club di Molfetta ed a sostegno della Pubblica Assistenza Sermolfet-ta. Il concerto si terrà presso il teatro “don Bosco” e l’accesso sarà esclusi-vamente con invito. Per informazio-ni è possibile quindi contattare i nu-meri telefonici 080.3976406 oppure 368.562829.Sul palco del teatro dei salesiani sa-

ranno di scena Antonio Sciancalepore alla batteria, Dino la Rocca alla chi-tarra, Agostino Racanati al basso, Leo Sciancalepore alle tastiere, Vito Mez-zina al sax. Le voci saranno di Enzo

Binetti, Vito Bellifemine, Alessandra la Piana e Antonella Binetti. Certamente un evento in cui ci sarà da entusiasmarsi, organizzato dall’asso-ciazione culturale e musicale “Musi-

ca e Tradizioni” di Molfetta presiedu-ta da Antonio Sciancalepore.“La nostra – ha detto Sciancalepore – è un’associazione che da quando è nata, nel febbraio del 2003, si è sempre im-pegnata per offrire alla città momenti di svago ma anche di riflessione dato che i nostri eventi hanno sempre uno scopo benefico. La Strana Sensazione è l’espressione di come la musica possa unire generazioni differenti ed acco-munare interessi diversi”. Un gruppo che, nato certamente prima dell’asso-ciazione, ha fatto la storia della musi-ca molfettese con partecipazioni anche di prestigio a manifestazioni canore di spessore nazionale.Per quanto riguarda l’associazione Sciancalepore ricorda che “lo scopo principale del sodalizio è quello di promuovere e mantenere in vita i com-plessi che con spensieratezza e allegria suonavano e suonano in manifestazioni musicali, spettacoli, serate danzanti e che tanta importanza hanno avuto an-che per la vita culturale della città”.

Punto primo: o si rema tutti nella stessa direzione o non si va da nessuna parte. Punto secondo era, e forse è ancora ne-cessario venir fuori da una situazione non certo delle migliori. In casa Nuova Virtus Basket Molfetta le ultime due set-timane non sono state delle più serene. Malumore tra i tifosi, la sconfitta nel derby di Ostuni, il divorzio “consensua-le” con la punta di diamante estiva Fran-cesco Longobardi. Tutto questo inter-vallato da un “silenzio stampa lampo” e dalla vittoria di domenica scorsa contro Potenza. Ma, come diciamo sempre, an-diamo con ordine.E cominciamo da dove ci eravamo la-sciati e cioè dalla sconfitta interna subita contro Osimo. Al termine di quella gara coach Sergio Carolillo aveva guardato negli occhi il presidente Andrea Belli-femine e il general manager Leonardo Scarigno e aveva rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico. La notizia era stata comunicata anche alla squadra. Immediatamente i vertici societari della Virtus avevano respinto le dimissioni del tecnico: non era lui il problema della crisi che stava attraversando la squadra. Certa-mente però era necessario fare qualcosa, dare uno scossone all’ambiente. Riporta-re serenità nello spogliatoio. E così, per alcuni come un fulmine a ciel sereno, per altri come un evento già preventivato, ecco la rescissione consensuale del con-tratto con Francesco Longobardi, l’esper-to giocatore campano giunto a Molfetta in estate per contribuire al salto di qualità

della squadra e invece protagonista di prestazioni al di sotto di quello che tutti si aspettavano. Tra squadra e atleta il feeling probabilmente non era mai nato del tutto, inutile quindi proseguire un matrimonio che non soddisfaceva nessuna delle due parti. Quindi ognuno per la sua strada e, come conseguenza immediata per la Vir-tus, il ritorno nel roster di Roberto Simeo-li, rimasto sempre in tribuna ad eccezione

della prima gara della stagione a Latina quando dovette sostituire nell’elenco lo squalificato Patrick Nanut.I risultati del pugno duro della società non erano però immediati: nell’attesissi-mo derby contro l’Ostuni, disputato lon-tano dal parquet amico il 16 novembre, i biancoazzurri molfettesi non riuscivano nell’impresa di portare a casa i due punti. Ancora una volta sul parquet si vedeva

una squadra dai due volti: prima parte di gara giocata su buoni livelli e comun-que sempre alla pari con i padroni di casa poi, dopo il riposo lungo, squadra scarica e Ostuni che dopo essere salito definitivamente in cattedra centrava la vittoria con il risultato di 93 ad 80 man-dando nello sconforto i numerosi soste-nitori molfettesi giunti nella città bianca e rendendo necessario a fine gara un in-contro chiarificatore tra Patrick Nanut e la tifoseria che chiedeva ed otteneva la promessa di maggiore impegno da parte di tutta la squadra.Una promessa mantenuta sette giorni dopo nella gara casalinga contro il Po-tenza dei vari Chiarastella e Palombita. Di fronte ad un PalaPoli come al solito gremito in ogni ordine di posti e pronto ad incitare la propria squadra, i ragazzi di coach Carolillo tornavano a giocare una buona pallacanestro e conquistavano due punti meritati al termine di un incontro vinto per 81 a 64 nel corso del quale un super Andrea Maggi, tenuto in campo per tutti i quaranta minuti, dava dimostrazio-ne di essere giocatore di categoria. Nelle prossime due settimane la Virtus è attesa da due trasferte: fare punti potrebbe esse-re fondamentale per continuare nell’ope-ra di risalita della classifica. A Palestrina il 30 novembre sarà necessario giocare nel migliore dei modi per non subire una nuova delusione poi nell’anticipo serale di venerdì 5 dicembre a Firenze lo scon-tro diretto potrebbe portare i primi due punti esterni in serie A dilettanti.

Sportgiovedì 27 novembre 2008 21

Real: sei punti per tornare a sorridereCon dieci reti realizzate i molfettesi hanno regolato

prima il Giovinazzo poi il Fasano.

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Nessun ostacolo per il Bari SportLa compagine di Germinario tiene stretto il primo posto in classifica. Buoni risultati anche per il Milan Club.

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Solo stando uniti si vince

In casa Virtus Basket necessaria serenità per risalire la classifica. Nelle ultime due settimane rescisso il

contratto con Longobardi e battuto il Potenza.

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Il campionato di calcio di Seconda Ca-tegoria continua a parlare molfettese. La Bari Sport di mister Angelo Germi-nario centra altri due importanti succes-si e conquista lo scettro di squadra da battere. Nel frattempo il Milan Club di

Nico Mininni dimostra di avere ancora ampi margini di crescita. Nelle ultime due giornate le compagini molfettesi hanno centrato altrettante vittorie. Il Bari Sport ha regolato per 5 a 0 l’A. Triggiano e per 1 a 0 l’Adelfia, il Milan Club si è imposto per 2 a 1 a Trani e per 3 a 0 in casa contro il Ceglie. Nelle prossime due settimane il Bari Sport ri-ceverà il Conversano e poi sarà di scena ad Altamura. Il Milan Club andrà prima a Capurso poi sul sintetico di casa in-contrerà il Bitetto.

Serviva invertire nettamente la rotta per riportare serenità nell’ambiente e fiducia nei propri mezzi. Il Real Mol-fetta ha centrato l’obiettivo e sotto la guida del neo tecnico Gaetano Pa-zienza ha ricominciato a correre per puntare all’obiettivo promozione mai tenuto nascosto da tutto l’entoura-ge biancorosso. I “galacticos” locali hanno centrato due importanti vittorie nelle ultime due apparizioni sul par-quet collezionando punti pesanti che servono a rimanere attaccati al Castel-

lana capolista. Nell’infuocato derby interno contro l’Atletico Giovinazzo netta vittoria per 5 a 2: squadra rivo-luzionata nell’approccio alla partita e tanta voglia di riscatto. Stessa grinta sette giorni dopo sul campo del Fasa-no regolato per 5 a 3. Nelle prossime due settimane il Real è atteso dall’osti-ca gara casalinga contro il Pellegrino, squadra appaiata con i molfettesi al secondo posto della graduatoria e poi fuori casa a Mola, sponda Virtus. Una doppia vittoria sarebbe l’ideale!

In casa Azzurra Volley Molfetta l’aria ora è davvero pesante. Negli ultimi giorni patron Vincenzo Giancaspro, come se non bastassero i cattivi risultati del campo, ha dovuto fare i conti anche con una inspiegabile quanto inattesa defezione, quella della palleggiatrice Giovanna de Vincenzo che, anche se la notizia non è ufficiale, ha salutato casa Azzurra tirandosi fuori, almeno per il momento, dal mondo della pallavo-lo. In biancoazzurro è quindi arrivata l’esperta Giusy d’Elia (nella foto) già schierata nell’ultima gara interna di-sputata contro Potenza.Le molfettesi hanno nuovamente sfo-derato prestazioni “mortificanti” e cer-tamente all’opposto rispetto a quanto fanno vedere nel corso degli allena-menti settimanali e delle amichevoli di preparazione alle gare. A Scafati il 15 novembre è giunta la sconfitta con il risultato di 3 a 0 (parziali 25-19, 25-19, 25-12) e sette giorni dopo, in casa, contro il Potenza della ex Adriana Car-bonara non è andata meglio ad eccezio-

ne dell’unico set conquistato per il 3 a 1 finale a favore delle lucane (parziali 25-22, 7-25, 22-25, 17-25) ma con la macchia della seconda frazione in cui le molfettesi hanno collezionato la miseria di 7 punti facendosi sopraffa-re dalle ospiti. Nelle prossime gare si affronteranno il Montescaglioso (fuori casa il 30 novembre) e poi il Sarno (Pa-laPoli, 13 dicembre). La vittoria sarà l’unico risultato utile.

Sport giovedì 27 novembre 200822

La Pallavolo è piccola con le grandi

Molfettesi battuti nei due scontri diretti contro Gela e Spoleto. Nelle prossime due settimane bisogna centrare

altrettanti risultati positivi.

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Azzurra in caduta libera

Le molfettesi non sanno più vincere e scendono in campo incapaci di lottare.

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Sono gli altri assai più bravi dei molfet-tesi o sono i molfettesi che nei momenti importanti si squagliano come neve al sole? Una domanda che in molti si sta-ranno facendo dopo le ultime due pre-stazioni della Pallavolo Molfetta che, proprio sul più bello, vede ridimensio-nate le sue ambizioni di primato. Nelle ultime due settimane la squadra alle-nata da Vito Avellis alza per altrettante volte bandiera bianca. E lo fa contro due dirette concorrenti al salto di cate-goria. Segnale che forse la compagine molfettese ha meno qualità delle altre contendenti o forse meno lucidità e si-curezza nei propri mezzi.Così prima Gela poi Spoleto possono fe-steggiare per aver parato i colpi del Mol-fetta costringendola poi alla sconfitta.I primi a festeggiare sono stati i laziali che, giunti a Molfetta domenica 16 no-vembre, sono tornati a casa portando via tre punti preziosi frutti di un 3 a 1 (parziali 29-31, 25-16, 18-25, 27-29) conquistato con sudore e tirando fuori unghie e denti,

impedendo così ai padroni di casa di col-lezionare un risultato prestigioso che in alcuni momenti dell’incontro non sem-brava poi così difficile da raggiungere. A Spoleto sette giorni dopo non è andata meglio. Anzi. I molfettesi in vantaggio per due set a zero (19-25, 19-25) si sono fatti dapprima raggiungere dai padroni di casa (26-24, 25-18) e poi sorpassare al tie break (15-12). Un’ottima occasione per interrompere l’imbattibilità interna degli umbri e per dimostrare di essere compa-gine competitiva anche contro le grandi. Così purtroppo non è stato. Ora si torna in palestra per preparare due incontri sulla carta più abbordabili: il 30 novem-bre al PalaPoli arriva lo Squinzano poi i molfettesi saranno di scena a Chieti il 14 dicembre alla ripresa dei campionati dopo la pausa. Per non correre il rischio di abbandonare ogni sogno con largo an-ticipo, sarà necessario conquistare i sei punti disponibili in attesa di riuscire ad imporre il proprio gioco anche contro le compagini di alta classifica.

Sportgiovedì 27 novembre 2008 23

HOCKEY BASKETSerie A2 Serie A dilettantiSarzanaThieneMontebelloCorreggioMOLFETTAModenaMateraSandrigoLodiFollonica

2320201�1�11���1

LatinaFerentinoFossombroneTrapaniSienaOstuniOsimoPotenzaPalestrinaSant’AntimoBarcellonaMOLFETTAMateraFirenze

1�121010��������22

PALLAVOLOSerie B1 Maschile Serie B2 Femminile

MateraSalernoTraniTarantoTuglieScafatiSarnoBeneventoSala ConsilinaPotenzaBattipagliaMOLFETTANojaturiAversaMontescagliosoOstuni

2�2�2�232220201�1�12�����0

SoraGelaSpoletoMOLFETTABariTerlizziOstiaFasanoTerniChietiBroloMarcianiseSquinzanoGalatinaFoggiaAvellino

2�2�211�1�1�1�1�1�131311����

CALCIO A5 CALCIOSerie C1 Seconda categoria

BARI SPORTCellamarePalo del ColleConversanoBitettoBisceglieMILAN CLUBAdelfiaTrinitapoliAltamuraE. TriggianoCapursoA. TriggianoTraniMolaCerignola

2�2�231�1�1�1�13131210���33

CastellanaPellegrinoR. MOLFETTASammicheleGiovinazzoRuvoR. MolaModugnoSpinazzolaFasanoV. MolaCerignolaNociBrindisiSavaAltamura

2�2222211�1�1�1�1�1�1�1�13��2

L’Hockey è sulla strada giustaGli uomini di mister Vianna battono il Montebello e pareggiano a Sarzana: messo alle spalle il periodo di

appannamento.

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Corso di Primo Soccorso organizzato dalla Croce Rossa

Le lezioni cominceranno il 30 novembre. Al termine gli iscritti conseguiranno il Brevetto Europeo di

Primo Soccorso.

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Prima otto gol al Montebello, poi tre gol a domicilio del Sarzana. Il tutto per un bottino di quattro punti che tengono l’Hockey Club Molfetta in-collato al vertice della classifica e che, cosa assai più importante, re-stituiscono alla compagine del pre-sidente Massimo de Palma fiducia e due uomini in più su cui contare. Il primo è quel Daniele Persia, sino-ra rimasto in ombra e rinato dopo i necessari chiarimenti con il tecnico Josè Vianna, il secondo è il ritorno sui pattini di uno dei protagonisti della storia della società molfette-se, Corrado de Robertis. Insomma, un periodo d’oro per i biancorossi che tornano a macinare gioco e pun-ti dimostrando che quanto di buono era stato detto su questa compagine in sede di pre campionato non era solo frutto di fantasia. Così, come già anticipato, i molfettesi nella gara interna del 15 novembre hanno mes-so in riga il Montebello segnando otto reti (marcatori Piscitelli, Persia per due volte, Vianna e Cirilli con quattro marcature) e subendone tre.

Sette giorni dopo, il 23 nella tana della capolista Sarzana è giunto un ottimo pareggio per 3 a 3 (marcatori Persia, Cirilli e Agrimi). “La squa-dra è in netta ripresa – ha dichiarato il presidente Massimo de Palma – e sono convinto che il periodo di ap-pannamento sia oramai stato messo alle spalle. Adesso attendiamo nuo-ve conferme dai prossimi incon-tri”. Incontri che si preannunciano per contenuti assai diversi tra loro. Nessun problema dovrebbe infatti presentare l’incontro esterno del 29 novembre contro il Lodi, compagine attualmente al penultimo posto del-la classifica. Certamente più ostico l’incontro casalingo del 6 dicembre contro il Thiene secondo in classi-fica che comunque avrà contro non solo i pattinatori di mister Vianna ma anche il pubblico del Pala don Stur-zo chiamato a sostenere ed incitare i giocatori molfettesi. Collezionare altre due vittorie è possibile. L’Hoc-key Club è tornato a pattinare come sa fare. Contro Agrimi e soci in po-chi avranno vita facile.

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Nel numero 22 de “il Fatto” del 30 otto-bre 2008 vi avevamo dato, all’interno di questa rubrica, le principali anticipazioni riferite al bando della Regione Puglia “Ritorno al Futuro”, preannunciandovi l’imminente pubblicazione di un ulte-riore bando nell’anno 2008. Risale al 13 novembre la pubblicazione sul B.U.R.P. (Bollettino Ufficiale Regione Puglia) n. 176 supplemento 1 del tanto atteso avviso pubblico. Per la precisione, questa volta, gli avvisi pubblicati sono due: il primo (n. 3/2008) fa riferimento ad una dichiarazio-ne di intenti stipulata tra Regione Puglia e Governo del Sud Australia. In tale dichia-razione la Regione Puglia si impegna, per

un triennio, a finanziare borse di studio in favore di studenti pugliesi che intendano completare la loro formazione nell’Uni-versità di Adelaide, mentre il Governo del Sud Australia si è impegnato a desti-nare 1.200.000 dollari, in tre anni, a fa-vore delle iniziative di collaborazione nel campo della ricerca, in particolar modo si punta ad incentivare progetti di ricer-ca e scambi di studenti e docenti attivi in settori di comune interesse. Gli ambiti di particolare interesse, con riferimento a tale dichiarazione di intenti, sono: bio-tecnologie, energia, logistica integrata, nanotecnologie, meccatronica, agricoltu-ra, tutela ambientale, gestione dell’acqua, turismo ed information tecnology. I candidati interessati dovranno avanzare domanda di iscrizione direttamente alle università australiane, potendo contare su dei finanziamenti pari ad euro 41.000 al lordo delle ritenute fiscali, per ogni borsa di studio. Ogni candidato dovrà dimo-strare di aver maturato una conoscenza specifica tramite certificazione IELTS (International English Language Testing System) in corso di validità.Gli interessati, a questo primo avviso, do-vrebbero procedere con una certa celerità

per candidarsi in quanto il bando scade in data il 2 dicembre prossimo.Margini di tempo più ampi, invece, sono previsti nel secondo avviso (n. 4/2008) di “Ritorno al Futuro” dove l’apertura delle candidature è attesa a partire dal giorno 27 novembre con procedura preliminare on line per chiudersi alle ore 12.00 del 9 gennaio 2009. Successivamente all’invio telematico, le stesse domande devono es-sere trasmesse anche attraverso l’invio di plico cartaceo contenente tutta la docu-mentazione necessaria. Questo secondo avviso, dunque, è riferito al finanzia-mento di borse di studio per la frequen-za di master post laurea da svolgere sul territorio italiano e estero.Restano quindi pressoché invariati, rispetto al precedente bando, i requisiti che i giovani pugliesi devono possedere per poter avanzare le candidature. In questo secondo avviso è data l’opportunità di concorrere anche per coloro i quali risultino occupati ma il cui reddito complessivo lordo non risulterà maggiore a 10.000 euro, con riferimento all’anno finanziario 2009. Altra integra-zione è rappresentata dal requisito rela-tivo all’iscrizione nelle liste anagrafiche dove è necessaria la consueta residenza

in uno dei comuni pugliesi consentendo, questa volta, di poter concorrere anche a quei candidati che abbiano trasferito la propria residenza altrove, da non più di 5 anni. Queste, quindi, le principali novità inserite nel nuovo bando. Ovviamente, per un’esaustiva lettura dei contenuti di questi avvisi vi consigliamo vivamente di consultare sempre e solo le fonti ufficiali che di seguito andiamo ad elencarvi:- B.U.R.P. (Bollettino Ufficiale Re-gione Puglia) del 13 novembre n. 176 supplemento 1 - per consultare il bando contenente i due avvisi (n. 3/2008) e (n. 4/2008);- http://formazione.regione.puglia.it (do-manda di candidatura preliminare con procedura on line a partire dal 27 novem-bre 2008 e scadenza il 9 gennaio 2009);- http://bollentispiriti.regione.puglia.it/ (per consultare le news riferite al finan-ziamento delle borse di studio).

“Decise di cambiar vita, di approfittare delle ore del mattino. Si levò alle sei, fece la doccia, si rase, si vestì, gustò la cola-zione, lesse il giornale, si mise al tavolo di lavoro e si svegliò a mezzogiorno”.

Ennio Flaiano

Pubblicato il bando per “Ritorno al Futuro”

Marco Spadavecchia

Rubrichegiovedì 27 novembre 2008 2�

Nello scorso numero de “il Fatto” ab-biamo pubblicato la lettera del signor Michele de Palma che segnalava il problema parcheggio selvaggio nella strada senza uscita situata in prossimità del Calvario, alle spalle dell’area dove si trova la giostrina per i bambini. Il signor de Palma chiedeva che la sosta venisse regolamentata con l’istituzione dell’area di sosta a pagamento o, in al-ternativa, con l’istituzione del divieto di accesso. Il tutto per impedire che la so-sta “selvaggia” potesse creare intralcio a passanti e automobilisti. A sostegno della sua richiesta ci aveva anche invia-to la foto che vi proponiamo in cui sono visibili diverse autovetture parcheggiate in maniera certamente non regolare.A seguito della pubblicazione della lette-ra, il dottor Mauro Giuseppe Gadaleta, comandante della Polizia Municipale di Molfetta, ci ha contattato per spiegarci la situazione.“Effettivamente ciò che segnala il si-gnor de Palma corrisponde a verità: quel tratto di strada per decisione di chi alcuni anni fa istituì le zone a pa-gamento, non prevedeva alcun tipo di sosta regolamentata, né è mai stato ri-tenuto di dover vietare la circolazione

veicolare. Fatto quest’ultimo derivante dalla volontà di non creare intralcio né a chi ha il proprio domicilio nel tratto di strada e che conseguentemente al-l’istituzione del divieto di transito non avrebbe potuto sostare nemmeno per caricare o scaricare i sacchetti della spesa dall’auto, né al ristorante che ha evidentemente necessità di carico e sca-rico della merce”.Ma allora perché, al contrario di quan-to previsto nell’area circostante non vi è zona di parcheggio a pagamento? “Come detto – ha spiegato Gadaleta

– si è trattato di una scelta presa da altri in tempi non recenti. Voglio però assicurare il vostro lettore, che eviden-temente ha tanto a cuore la questione, che con l’abolizione delle tre micro aree di sosta a pagamento e l’istituzio-ne della macro area unica, ho perso-nalmente inserito anche quel tratto di pubblica via tra quelle dove insisteran-no le strisce blu così da regolare il par-cheggio ed evitare intralcio a pedoni ed automobilisti”.In merito ai dubbi su presunti “favoriti-smi e negligenze” segnalati dal lettore

il comandante della Polizia Municipale è stato chiaro: “Niente di tutto ciò: per istituire aree di parcheggi a pagamen-to sono necessarie procedure che certo non hanno tempi ristretti. Sul fatto che poi nessun vigile abbia mai elevato con-travvenzioni devo rispondere al signor de Palma che ciò non risponde a veri-tà: sono numerosi i verbali redatti dagli agenti a carico dei trasgressori. Certo è anche vero che, come sempre, prevenia-mo prevenire piuttosto che reprimere. Il nostro controllo del territorio è fatto an-che di osservazione e poi di intervento: una scelta dettata dalla volontà di edu-care il cittadino prima di punirlo”.Nel ringraziare il comandante Ga-daleta per l’attenzione rivolta alla richiesta del nostro lettore, non pos-siamo che rinnovare l’invito a tutti i cittadini, enti ed istituzioni a voler utilizzare le pagine del nostro perio-dico per segnalazioni, comunicazioni e quant’altro possa essere interessan-te per la comunità. Per contattarci è possibile inviare missive all’indirizzo postale “Il Fatto – Activa Srl”, via degli Antichi Pastifici A/8, Zona In-dustriale – Molfetta, oppure via mail all’indirizzo [email protected].

Un lettore ci scrive, la Polizia Municipale risponde848Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice

w w w . i l f a t t o . n e t

IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,puntuale come sempre il giovedì.

Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo

del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, co-lonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni.Fonte:(it.wikipedia.org)

SOLUZIONI n° 23

Rubriche giovedì 27 novembre 20082�

FACILE DIFFICILE

Caffè Duomo Bar UniversoBar FeniceBar MixerBar StazionePasticceria MezzinaBar FantasyBar DavisSotto CopertaBar MiramareCoffee RoomCin Cin BarBettie Page

Off StreetBlanc la nuitBeatles PubSwing PubGreasePlace Blanc CafèAGiP via TerlizziESSO via TerlizziAPi zona industrialeQ8 zona industrialeESSO via BisceglieCaffé MetropolisSilver CaféMadogas via Terlizzi

w w w . i l f a t t o . n e t

Le frittelle (r frittl)

Ingredienti

Procedimento

Su una superficie liscia ponete la farina a fontana. Disponete al centro il lievito di birra e un pizzico di sale fino e cominciate ad impastare. Aggiungete lentamente 200 ml. acqua tiepida e sempre impastando aggiungete il latte (l’impasto durante la lavorazione sembrerà più duro ma il risultato finale sarà ottimo) fino ad ottenere un impasto omogeneo, soffice ma compatto. A quel punto lavorate per qualche minuto. Poi, dopo aver coperto la massa con un canovaccio, lasciate riposare per circa novanta minuti. A questo punto create piccoli dischi aiutandovi con un matterello, disponete al centro la mozzarella fatta a pezzettini che precedentemente avrete già condito con la passata di pomodoro, chiudete i bordi del dischetto e immergete la frittella così realizzata in abbondante olio extra vergine d’olia. Quindi scolate dell’olio in eccesso e servite. Buon appetito.

1 kg di farina2� gr. di lievito di birra200 gr. di passata di pomodoroolio extravergine d’oliva, sale, acqua, q.b.1 bicchiere di latte½ kg di mozzarella

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ARIETE LEONE SAGITTARIO

Provate a guardare al futuro con maggiore serenità, non serve pian-gersi addosso e farsi travolgere dalle circostanze. Occorre andare avanti a muso duro. In fin dei conti avete ac-canto persone che vi vogliono bene e amici veri.

Avete bisogno di rigenerarvi dopo set-timane di intenso lavoro che vi hanno portato grandi soddisfazioni ma hanno prosciugato le vostre energie. Di con-seguenza sono assolutamente vietate le nuove iniziative. Concedetevi qual-che distrazione.

È arrivato il momento di programmare le festività di fine anno. Se non avete prenotato e non avete in scaletta mete esotiche non disperate. Per rigenerarsi non è necessario macinare centinaia di chilometri. È sufficiente staccare la spina e dedicarvi un po’ a voi.

TORO VERGINE CAPRICORNO

Non sottovalutate quel leggero di-sturbo che vi accompagna da qual-che giorno Presto arriveranno gior-ni molto intensi sia sul lavoro che nella vita privata e dovete essere al meglio della forma. Riguardatevi a tavola.

Concentratevi sulle novità che vi at-tendono durante e dopo l’estate appe-na cominciata e non vi affannate oltre il dovuto. Se non riuscite ad entrate in sintonia con persone che sono distanti da voi anni luce, lasciate perdere. È un dispendio di energie inutile.

Tenete per voi le vostre opinioni e parlate solo se interpellati. Spesso vi capita di cacciarvi nei guai senza al-cun motivo. Davanti a voi ci sono due settimane intense da tutti i punti vista. Tenete duro anche perché avete stoffa e capacità da vendere.

GEMELLI BILANCIA ACQUARIO

Imparate a procedere a piccoli passi anche se, di solito, siete precipitosi. Tenete a bada la vostra insofferenza e agite con buon senso e discrezione. Vi attendono piacevoli serate in compa-gnia di una persona che non vedevate da tempo.

Per voi c’è una sorpresa dietro l’angolo. Gli indizi sono un po’ dappertutto. Ma do-vete pazientare solo qualche giorno per farvi travolgere da qualcosa che almeno in parte modificherà le vostre abitudini. Curiosi? Peccato, dovete attendere per scoprire di cosa si tratta.

Qualche problema nella vita di cop-pia.. Anche se non è ancora detta l’ultima parola e, facendo leva sul vostro intuito e sulle vostre capacità, potrete trasformare una situazione a voi sfavorevole in una occasione di riscatto.

CANCRO SCORPIONE PESCI

Fate attenzione ai ritorni di fiamma. Vi siete già scottati una volta. Ci sono insidie all’orizzonte. Se non fate atten-zione questa volta rischiate l’ustione. Al lavoro quel problema che vi toglie il sonno si rivelerà un guscio vuoto. Oc-chio alle spese.

Novità intriganti per chi è alla ricerca dell’anima gemella. Non è spumeggiate tutto il resto. C’è una valanga che sta per travolgervi. Guardatevi le spalle ed individuate la via di fuga per mettervi in salvo ed affrontare il problema con de-terminazione.

Dedicate qualche ora in più alla vostra famiglia e ai vostri cari in genere. Negli ultimi tempi siete stati più distratti del solito e non vi siete accorti che qual-cosa sta cambiando. Buono il rappor-to con i colleghi di lavoro ma attenti a qualche invidia di troppo.

I CONSIGLI DELLO ZODIACO

Rubrichegiovedì 27 novembre 2008 2�

Dal ricettario della nonna

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