Cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga - Primavera 2009

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Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XXIII - n. 1 - Primavera 2009 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 315 (1/3/1985) - Distribuzione gratuita Marco Ansaldi: nove anni con e per l’Ortofrutticola PAGINA 3 Pietro Sardo: I miei trent’anni in Cooperativa PAGINA 7 Come combattere l’infestazione di Tuta Absoluta PAGINA 9 VITICOLTORI INGAUNI COOPERATIVA LIVICOLA A R N A S C O

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Notiziario della cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga (Savona).Notizie sulla vita della cooperativa e sull'agricoltura ligure.

Transcript of Cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga - Primavera 2009

Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XXIII - n. 1 - Primavera 2009 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 315 (1/3/1985) - Distribuzione gratuita

Marco Ansaldi: nove anni con e per l’Ortofrutticola

PAGINA 3

Pietro Sardo:I miei trent’anni in Cooperativa

PAGINA 7

Come combattere l’infestazionedi Tuta Absoluta

PAGINA 9

VITICOLTORI INGAUNI

COOPERATIVA LIVICOLAA R N A S C O

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EditorialePrimavera 2009

Questo è l’ultimo editoria-le che firmo come presi-

dente della cooperativa L’Orto-frutticola, sono passati quasinove anni da quando sono sta-to eletto per la prima volta,francamente non avrei mai im-maginato di ricoprire un ruolodi questa importanza e respon-sabilità e così a lungo. Non so-no certo il miglior presidenteche abbia mai avuto la coopera-tiva, ma mi auguro che comun-que il mio lavoro e il mio impe-gno siano stati apprezzati, soche avrei potuto fare meglio e dipiù di ciò che ho fatto, maognuno di noi ha i suoi limiti.Se avete notato scrivo in primapersona, ma non perché tuttociò che ho detto o fatto l’abbiadeciso in piena autonomia, maperché questo si pensa del pre-sidente della cooperativa, èconsiderato l’unico artefice de-gli errori, mai delle poche cose

positive fatte.Oggi per me sarebbe facile sca-ricare le responsabilità sul con-siglio d’amministrazione, sullastruttura, sulle Organizzazionidi categoria, sui sindacati deilavoratori, sugli enti pubblici esui politici, penso di non esser-mi dimenticato nessuno, manessuno mi ha obbligato a farenulla, ho sempre avuto la possi-bilità di scegliere, e sono volutoandare avanti, ed è per questoche voglio continuare a scriverein prima persona.L’ho fatto perché credo in que-sta cooperativa, nel suo poten-ziale e nelle persone che ognigiorno vi si dedicano, e anchese lascio al prossimo presidente

una cooperativa con un bilanciopessimo, ma è una struttura vi-va, con potenziali ancora da svi-luppare, soprattutto dopo avereffettuato la vendita, o megliolo spostamento; gestire tutte leattività in un luogo solo non po-trà che far migliorare il rendi-mento di tutti i settori.In questi giorni mi ha fatto vera-mente male sentire il nome deL’Ortofrutticola accostato adaziende che hanno messo i di-pendenti in cassa integrazione,perché non hanno lavoro, o chenon hanno prospettive, se nonquelle di vendere il loro terreno,realizzare e chiudere.La cooperativa sta passando unmomento di difficoltà finanzia-ria, ma lavora, ritira il prodottodei soci, li paga quando deve, eragiona sul futuro, un futuro ra-dicato nel territorio albengane-se.L’evento che ha influenzato dipiù la storia recente della coo-perativa, e molte delle mie deci-sioni, è senza ombra di dubbio“l’Operazione Spostamento”,quando nel dicembre 2004 homesso la firma sull’atto di ac-quisto del terreno in regioneMassaretti, dopo che eravamoriusciti assieme alla ERDE a ri-solvere il contenzioso quasiventennale col demanio, maipiù avrei creduto di avere cosìtanti problemi per portare a ter-mine l’operazione.C’erano tutte le condizioni a fa-vore, un terreno, in regioneMassaretti, finalmente di pro-prietà con destinazione d’usoesattamente ricalcante le nostreesigenze, un piano regolatoreche prevedeva il cambio di de-stinazione d’uso da agricola aresidenziale in via Dalmazia, lastruttura per l’operazione, lacooperativa, che è l’aziendacentrale del comune di Albenga,con appoggi politici su qualun-que schieramento.Ma la realtà come al solito su-pera la fantasia, un’operazio-ne chiara e trasparente co-me la nostra è stata inter-pretata, utilizzata e sfrut-tata per interessi che non

sono i nostri, e abbiamo dovutoadattarci, dopo tre anni di trat-

tative, ad ottenere l’ottanta percento di quello che ci spetta.Per fortuna questa è un’opera-zione molto appetibile, altri-menti oggi non avremmo piùuna ditta interessata, e non so-lo, questi quattro anni hanno vi-sto cambiare il mondo, sel’avessimo chiusa subitoavremmo avuto condizioni dimercato ottimali, oggi i prezzisono crollati, le aziende fannofatica ad avere credito, e quindifacciamo fatica a trovare un ac-cordo ottimale, ma ci dovrem-mo essere!Non posso andareoltre, al-cuni

particolari si potranno dire solonel momento della vendita, maposso affermare che la scelta divendere l’area di via Dalmaziacon un progetto approvato, ciha fatto perdere tempo, ma sel’avessimo venduta senza,avremmo realizzato molto me-no, ma soprattutto non ci sareb-bero mai state le condizioni cheho dettato in assemblea, e cioèfare l’operazione a costo zero eannullando l’esposizione ban-caria, ci saremmo pagati a malapena la nuova sede.Non penso di essere io a mette-re la firma conclusiva sull’ope-razione, ma sarà mio dovere for-nire, a chi dovrà metterla, tuttigli strumenti per poter deciderein maniera ottimale.Dopo nove anni sento un po’ lacooperativa una cosa mia, vi hotrascorso un quinto della miavita, e so che il giorno che usci-rò per l’ultima volta dal mio uf-ficio sarà dura, perché tante so-no le grane e i dispiaceri che hodovuto subire, ma sono statitanti i momenti che ricorderòcon piacere nei prossimi anni.La presidenza della più impor-tante cooperativa ligure, è unqualcosa che dà immense sod-disfazioni e opportunità che, unpiccolo produttore come me,

difficilmente potrà mai ave-re nella sua vita, nell’am-

bito lavorativo e pub-blico.Mi sembra giustoquindi fare un’ana-lisi di questi noveanni, e di cosa è og-gi la cooperativa.Devo ammettereche non avrei maipensato di chiu-

dere il terzomandato con

Nove anni con e per l’OrtofrutticolaL’ultimo editoriale del presidente Ansaldi che lascia la guida della cooperativa

So che avreipotuto fare meglio

e di più, miauguro che

comunque il miolavoro e il mioimpegno sianostati apprezzati

La cooperativa stapassando unmomento di

difficoltàfinanziaria, malavora, ritira il

prodotto dei soci, li paga quandodeve, e ragiona

sul futuro

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EditorialePrimavera 2009

una situazione della cooperati-va che definire delicata è otti-mistico, quando sono entratoper la prima volta in consigliod’amministrazione avevo trova-to una situazione in migliora-mento ma comunque moltodifficile, un’esposizione banca-ria importante, bilanci che fati-cavano a vedere il pareggio. Il CeMiVa era un debito, avevovoluto dare un’ultima possibili-tà, con un nuovo responsabile epiccoli investimenti, ma dopoun anno mi sono reso conto cheera indispensabile chiuderlo,utilizzando un tipo particolaredi cassa integrazione per il per-sonale che vi lavorava, il con-tratto di Solidarietà.Il settore Ortaggi che era allosbando, quello che era statostoricamente il settore di puntadella cooperativa vedeva dimi-nuire costantemente il fattura-to, oggi posso dire che ha piùche raddoppiato il fatturato ri-spetto al 2001, anno con il mini-mo storico, un milione di Euro,nel 2008 abbiamo superato2.400.000 Euro. Anche se forseavremmo potuto fare di più conun responsabile che avesse se-guito gli indirizzi del consigliod’amministrazione, ma non so-no mai riusciti ad avere una fi-gura di spicco nel settore, oggi,con il nuovo responsabile com-merciale della cooperativa, stia-mo provando a recuperare iltempo perso, con lui concordonella convinzione che è il setto-re con più potenzialità nellacooperativa.Il settore Fiori, da un fatturatodi 3.500.000 Euro del 1999 èpassato ai 7.300.000 Euro del2008, anche se è sempre statocostante l’aumento di fatturato,fondamentale è stato dare fidu-cia al responsabile del settore etogliere agli amministratoriogni velleità commerciale, manon dobbiamo dimenticarci chegli anni d’oro delle piante in va-so, quando la solo presenza adEssen bastava per contattare edacquisire un buon numero diclienti, è passato, mi riferiscoagli anni novanta.Oggi la fiera di Essen, il mo-mento che tutti sulla pianaaspettano, non è che una vetri-na, dove si incontrano i clientistorici e poco di più.Ultimo ma non per importanza

il Magazzino Prodotti per l’Agri-coltura, è l’unico settore che haavuto una involuzione, o meglioil fatturato del 2008 (5.400.000)è in linea con quello del 2000(5.600.000), poi c’è stato un in-cremento con il picco del 2002-

2003 a 6.600.000 Euro. Questaflessione si è acuita, ma era giàin corso, con il problema am-manco, quando è andato via ilresponsabile, è stato sostituitoda una persona volenterosa,che era stata assunta due mesiprima col ruolo di secondo, mache non aveva mai ricoperto unincarico così difficile, natural-

mente chi doveva insegnargli ilmestiere, l’ex responsabile, sene è guardato bene, e lui è an-dato in estrema difficoltà, se aciò aggiungiamo un sistema divendita complicato (scusate laparentesi ma è doverosa, quan-do si hanno dei problemi comel’ammanco, poi si reagisce nelle

contromisure esagerando, ed èl’errore che abbiamo fatto col-l’MPA, oggi stiamo cercandocon il nuovo responsabile, Giu-seppe Del Core, di riportare unpo’ di semplicità e più servizionel punto vendita) come conse-

guenza non ci può essere che ladiminuzione delle vendite, cheha coinciso con la crisi di mer-cato che ancora per qualchetempo dobbiamo sopportare esubire.Altro argomento sono i consor-zi ma principalmente il ruolodella cooperativa sul territorio,se si parla di CoopIntesa si ra-giona sulla promozione dei pro-dotti tipici, cosa erano i “Quat-tro di Albenga” prima che ini-ziasse l’avventura IGP?Ma guardate che tutto ha un co-sto, e il rientro, spesso, va a be-neficio della collettività.Ora CoopIntesa dopo l’ennesi-mo tentativo di rilancio, ha vi-sto le dimissioni del presidenteAldo Alberto, e mancato l’entu-siasmo di alcuni anni fa si èpensato di trasformarla in unaassociazione con l’obiettivo difare promozione ai prodotti tipi-ci, con la riduzione dei costi alminimo indispensabile, e quin-di, se possibile, allargare il nu-mero di cooperative liguri asso-ciate. Ricordo il consorzioCVPTL che ci vede associati as-sieme a Nordiconad, e fino ache il rapporto commercialenon è stato preso da De An-

dreis, faticavamo a mantenere ilfatturato storico, oggi abbiamomesso insieme alcune iniziativeche in futuro daranno i loro ri-sultati, nuove forme di packa-ging e nuovi prodotti, e la forni-tura in numerosi punti vendita

anche delle piante in vaso.Altro esempio è Viridarium,quattro cooperative che con leloro risorse hanno fatto quelloche altri hanno solo sognato, gliunici contributi presi sono statisulla promozione, e vi garanti-sco che dagli articoli sembravache noi quattro non avessimofatto niente e non ci avessimomesso un Euro.Però anche questa iniziativa su-bisce la recessione, in Ungheriasi è passati da un cambio di cir-ca 246 fiorini per un Euro, quan-do abbiamo comprato il terre-no, ai circa 330 fiorini attuali,l’unica consolazione è che co-munque si è proprietari di unimmobile.Sono obbligato a parlare anchedi ACEA, non siamo più soci,anche se all’inizio, dopo che siera esaurito il rapporto con laCamera di Commercio, causadella nascita del Consorzio, ave-vo visto in esso un grande po-tenziale, finalmente c’era lapossibilità di fare programma-zione, più di 10 commercianti,quasi il 50% della produzionealbenganese concentrata in unconsorzio, avremmo potuto de-cidere il futuro della piana.

Unaraccomandazione,

non ripetiamovecchi errori, gliamministratori

devono svolgere il loro ruolo, nonfarsi coinvolgere o condizionare

Il grafico rappresenta il fatturato al dicembre 2008

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Editoriale Primavera 2009

ci sia una chiarezza dei ruoli, c’èchi gestisce e chi amministra,sono due ruoli diversi, da nonconfondere.Infatti una questione molto de-licata è il rapporto di forza strut-tura-consiglio di amministrazio-ne, io ho dedicato mediamentepiù di 100 ore al mese alla coo-perativa per nove anni, possodire di essere uno degli ammi-nistratori che la conosce meglio(non supererò mai il vice presi-dente che ha passato quasitrent’anni in cooperativa), ep-pure mai un presidente che ab-bia una sua attività agricola, enon vedo come possa essere di-versamente, può essere all’in-terno della struttura come i di-pendenti, i cui vertici, che sichiamino direttore o responsa-bile di settore , sono in grado diinfluenzare le decisioni.Sono stati fatti molti ragiona-menti su come impostare la go-vernance della cooperativa, hoavuto la fortuna di rapportarmicon altre realtà, ad esempio al-l’interno del consorzio Virida-

rium, ma alla fine non so direquale sia il sistema migliore, ilpresidente - direttore come usain certi tipi di cooperative, adesempio Florcoop Sanremo, ve-de una figura di spicco che sen-z’altro ha in mano la gestione,ma è una figura che si avvicinapiù al direttore che al presiden-te che rappresenta i soci.Negli altri due casi la struttura èsimile alla nostra, ma mentre inFlormercati comunque la figuradel presidente ha un ruolo, ilpresidente di Toscoflora inquattro anni l’ho visto solo duevolte, quando abbiamo fattol’atto costitutivo, e in occasionedell’inaugurazione del magazzi-no, altrimenti la cooperativa èsempre rappresentata da duedirettori.Probabilmente il nostro è anco-ra il sistema migliore di gestio-ne della cooperativa da partedei soci.Naturalmente si è sempre senti-ta la mancanza di una figura di-rigenziale, e l’errore che si ècommesso, dopo due tentativi

non riusciti di inserimento dipersonaggi vicini al nostro am-biente, è stato quello di sceglie-re una figura che del nostromondo non ne sapeva nulla.Forse è il caso di guardarci incasa, mi lascia ben sperare l’im-pegno e i risultati fino ad oraconseguiti da Antonio De An-dreis, con il supporto di unbuon amministrativo come Bar-bera. Due parole sul bilancio, in-dubbiamente il risultato è statonotevolmente influenzato dalledecisioni prese o non prese daldirettore, ma non posso nascon-dere il fatto che comunque sa-rebbe stato un risultato negati-vo, in linea con il 2007, a causadel poco fatturato fatto al ma-gazzino e del relativo marginenon incassato, e dell’esposizio-ne bancaria, i tassi del 2008 cihanno messo in estrema diffi-coltà. Ma mi riservo di dare leopportune delucidazioni nel cor-so dell’assemblea del bilancio.

Marco Ansaldi

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Ma poco per volta, anche qui,l’entusiasmo è stato soppianta-to dagli interessi, i soci sono di-minuiti facendo diventare ACEApoco più grande di un qualsiasicommerciante, e sicuramentenon in grado di determinare ilmercato locale, e quindi prezzi eprogrammazione. Torniamo anoi, a breve ci sarà l’assembleaper il rinnovo delle cariche so-ciali, mi auguro che si arrivi a ta-le giorno con un accordo tra leorganizzazioni, perché il mo-mento delicato non permetteerrori o esperimenti. Anche seho sentito voci di rinnovamen-to, personalmente credo nellacontinuità, non nella mia perso-na, ma in qualcuno che conoscabene e abbia vissuto di recentela cooperativa.Una raccomandazione, non ri-petiamo vecchi errori, gli ammi-nistratori devono svolgere il lo-ro ruolo, non farsi coinvolgere ocondizionare, come è successoin passato, inserendo nuova-mente la figura dell’amministra-tore di settore, è necessario che

considerato come una secondacasa”.Ripensando ai trenta anni tra-scorsi all’interno dell’Ortofrut-ticola, quali sono i momentisalienti che più hanno trasfor-mato questa cooperativa?“Ripensando ai miei trenta an-ni in cooperativa mi vengonoalla mente alcuni momenti im-portanti: la realizzazione delconferimento con conguaglio,ad esempio, per il quale fum-mo, insieme ad ‘Uccio’ Gallina-ro, veri e propri pionieri incampo nazionale; o ancora, nel1990, in tempi ben lontani dal-la cultura del biologico, lacommercializzazione di prodot-ti a lotta integrata. Un’altraesperienza molto significativa,è stata quella della creazionedel centro di miglioramento va-rietale, per la produzione di gio-vani piante. E, infine, come nonricordare l’apertura del settorefiori: un’avventura ed una scom-messa che si è rivelata per Al-benga la carta vincente”.Oltre a tanti ricordi piacevoli, cisaranno stati anche eventi tristio momenti di sconforto, ne ri-corda alcuni in particolare?“Ci sono sempre periodi diffici-li ma in un gruppo affiatato siimpara ad affrontarli e gestirlial meglio. Ci sono stati peròdue eventi, che definirei nefa-sti, mi riferisco ai due incendiche hanno colpito l’Ortofrutti-cola: il primo sotto la presiden-

Dopo trent’anni all’inter-no del gruppo dirigente

dell’Ortofrutticola, il vicepresi-dente Pietro Sardo dà il suocommiato alla cooperativa edai soci.Ora che si avvicina il momentodel commiato, è tempo di bi-lanci. Quali sono i suoi pensieririguardo ai tanti anni trascorsiall’interno della cooperativa?“Credo di aver dato all’Orto-frutticola tutto il possibile ma,certo, ho ricevuto anche molto,in termini di esperienze e dicontatti umani. Il mio impe-gno, dapprima come responsa-bile per l’esportazione del set-tore ortaggi, poi con altri ruoli,mi ha portato a girare l’Europa:paesi stupendi ed affascinanticome la Svezia, la Norvegia, laDanimarca ed altri ancora. Ho

imparato così, come si lavoraall’estero nel nostro settore.Molte sono state anche le ‘sco-perte’ come nel caso della Nor-vegia, che mai avrei detto po-tesse essere il terzo produttoremondiale di patate!”.Pensando al domani, invece,come vede la sua vita? Ci sa-ranno cambiamenti? Credeche sentirà la mancanza dellacooperativa?“Adesso dovrò riuscire a capirecosa fare senza l’impegnodell’Ortofrutticola. Certamenteavrò più tempo da destinare al-la mia azienda perché negli an-ni, mi rendo conto, di aver de-dicato davvero tanto tempo edenergie a quella che ho a volte

za Ravera, l’altro, più recente,in regione Massaretti”.Qual è secondo lei la piùgrande sfida che dovrà affron-tare prossimamente l’Orto-frutticola?“Direi che pensando a sfide fu-ture, il mio pensiero non pos-sa che andare al cambiamentoepocale che la cooperativa staper vivere: dopo molti anni diattesa e duro lavoro è in dirit-tura di arrivo la tanto agognata‘operazione spostamento’”.Al termine di questa brevechiacchierata, vuole dedicareun pensiero a qualcuno in par-ticolare?“Voglio ringraziare tutti i dipen-denti dell’Ortofrutticola ed in

particolare quelli che più stret-tamente hanno collaboratocon il consiglio di amministra-zione. Voglio ringraziare anchetutti i soci che per tanti anni mihanno sostenuto, invitandoli avivere di più la cooperativa: es-sa, infatti, non deve essere con-siderata solo alla stregua di un

qualunque referente commer-ciale ma come un organismovivo e vitale che appartiene atutti i soci. Infine voglio rivol-gere un augurio di buon lavoroal nuovo consiglio di ammini-strazione affinché sappia af-frontare al meglio le sfide chegli si porranno di fronte”.

Erica Marzo

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L’intervistaPrimavera 2009

Trent’anni in OrtofrutticolaIntervista al vicepresidente della cooperativa, Pietro Sardo

Credo di aver datoall’Ortofrutticolatutto il possibile

ma, certo, horicevuto anche

molto, in terminidi esperienze e dicontatti umani, ilmio lavoro mi haportato a girare

l’Europa

Vorrei rivolgere uninvito ai soci

perché vivano dipiù la cooperativa

ed auguro alnuovo consiglio diamministrazione

che sappiaaffrontare al

meglio le sfide chegli si porranno

davanti

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Assistenza TecnicaPrimavera 2009

A fine novembre 2008 ilservizio tecnico della

cooperativa L’Ortofrutticola siè imbattuto in una inconsuetae distruttiva infestazione lar-vale su piante di pomodoroprovenienti dalla zona diArenzano: l’attacco in poche

settimane ha distrutto le col-ture, interessando sia le foglieche i frutti.Il materiale raccolto è statoimmediatamente inviato alprofessor Luigi Sannino delCRA – CAT di Scafati (SA), il

quale con il collega BrunoEspinosa del dipartimento diEntomologia dell’Universitàdi Napoli ha tempestivamenteprovveduto al riconoscimen-to: si tratta di due specieestranee alla nostra fauna, Tu-

ta Absoluta e Keiferia lycoper-sicella, quest’ultima ritrovataper la prima volta in Europa.Tuta Absoluta è un lepidotte-ro gelechide originario delcontinente americano, moltodannoso in particolare sul po-modoro, tanto da essere con-siderato l’insetto chiave nellearee calde del Sud America; èdiffusa in gran parte del SudAmerica e dal 2007 risulta se-gnalata anche in Marocco, Al-geria e Spagna. DanniIl sintomo più evidente del-l’infestazione di Tuta Absolutaè quello sulle foglie, con minee, in casi gravi, estesi dissec-camenti. Questi sintomi pos-sono essere confusi con attac-chi di minatrice (Liriomyzasp.), cui i coltivatori sono abi-tuati. Questa somiglianza po-trebbe spiegare la diffusa pre-senza del lepidottero in Italia,dove potrebbe aver prodottoattacchi già da qualche anno,erroneamente attribuiti a mi-natrice.

Tuttavia a un occhio espertoappare evidente la diversamorfologia delle mine scavatedalle due specie (a chiazzaquelle di Tuta, a serpentinaquelle di minatrice) e l’osser-vazione delle larve con una

lente potrà fugare ogni dub-bio. Le lave di minatrice inol-tre attaccano solo le foglie,mentre Tuta Absoluta infestaanche fusti e frutti.I frutti, aggrediti ancora verdi,marciscono completamente inbreve tempo: la larva penetranella polpa nella parte supe-riore della bacca; quando ilpomodoro inizia a marcire lelarve si spostano verso quelliancora sani.BiologiaGli adulti hanno una vita va-riabile da una settimana a unmese; durante il giorno sonopoco visibili, i voli e gli accop-piamenti iniziano dopo il cre-puscolo. Una femmina puòdeporre 250 uova, deposte agruppi sulle foglie, sui fustici-ni, tra i sepali dei frutticini. Lelarve appena sgusciate pene-trano preferibilmente nelle fo-glie; la maturazione attraversa4 stadi larvali, e nelle ultimeetà tendono a penetrare neifuti o nei frutti.Completato lo sviluppo i bru-

chi si incrisalidano nel terrenoin bozzoli fusiformi, sericei, ri-vestiti esternamente da parti-celle terrose.Tuta Absoluta può compierefino a 12 generazioni l’anno esverna in vari stadi.

Il pomodoro è particolarmen-te suscettibile agli attacchidel gelechide e l’adattabilitàdella Tuta ad altre solanaceespontanee e coltivate posso-no consentirne una rapidaespansione sul territorio na-zionale.CatturaSono disponibili delle trappo-le ad olio con il relativo fero-mone, per la cattura e il moni-toraggio degli adulti della Tu-ta Absoluta. Sono molto effi-caci e vanno abbinate a mezzidi controllo chimico.DifesaPresso l’assistenza tecnica èstato impostato un sistema dilotta chimica specifica controquesto lepidottero. Chi è inte-ressato può rivolgersi pressol’ufficio al mattino.

L’infestazione di Tuta AbsolutaUn nuovo lepidottero dannoso al pomodoro

L’attacco di TutaAbsoluta, in

poche settimane,ha distrutto le colture,

interessando sia le foglie che i frutti

La larva della Tuta Absolutae l’insetto adulto.

I danni prodotti al fruttoe alle foglie

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PROSEGUE L’ANALISI DELLE AZIENDE AGRICOLE.

Le incaricate della FATA ASSICURAZIONI hannogia’ visitato diverse aziende ed il riscontro otte-nuto dall’iniziativa e’ positivo e davvero incorag-giante.Gli agricoltori apprezzano in modo particolare ilfatto che l’Ortofrutticola ed una primaria compa-gnia assicuratrice da sempre impegnata nelmondo agricolo si rechino a casa loro per com-prendere le reali esigenze dell’azienda sia dalpunto di vista commerciale che delle copertureassicurative.Sulla scorta di tale gradimento proseguiranno,pertanto, nelle prossime settimane le visite pres-so le aziende.

Analisi dell’azienda agricolaCheck up

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AssociazioniPrimavera 2009

Coldiretti Savona ancheper il 2009, ha pubblicato

e presentato in occasione delSalone Agroalimentare di FinaleLigure, le brochure sul “Menù aKm 0” degli agriturismi dellaprovincia di Savona ed il de-pliant delle aziende agrituristi-che, fattorie didattiche ed azien-de che fanno vendita diretta nelnostro territorio.Chi si era mai fermato a pensa-re che i prodotti che riempionoi nostri piatti potessero aumen-tare l’anidride carbonica in at-mosfera e quindi generare in-quinamento?Non certamente il piatto in séma i lunghi viaggi che fanno i Tiro gli aerei tutti i giorni per con-segnare nel supermercato cheabbiamo sotto casa o nel centrocommerciale vicino, gli alimentiche li compongono. Facciamoalcuni esempi e due conti percapire meglio.Per trasportare a Roma un Kg diciliegie dall’Argentina in aereo

per una distanza di 12mila Km,si consumano 5,4 Kg di petroliocon conseguenti emissioni diCO2 pari a 16,2 kg.Ancor peggio se ci viene vogliadi uva “cilena”, sappiate che gliarrivi di ogni Kg richiedono dibruciare 5,8 Kg di petrolio econseguenti 17,4 Kg di anidridecarbonica.Ed ancora, una buona parte deimeloni che troviamo in venditain questo periodo arriva dalBrasile, costano circa 3 euro alKg ed affrontano un viaggio di11 mila Km consumando, perogni chilo di prodotto 5 chili dipetrolio, emettendo 15 chili diCO2.Partendo da questi dati, Coldi-retti ha dato il via al progetto“Km 0”, che certifica la presenzanei menu di specialità che pro-vengono esclusivamente dallecampagne locali con prodottisolo di stagione.“Vino, olio, salumi, formaggi,frutta, verdura e grappa - spiega

spetto dell’ambiente, riduconol’inquinamento causato dai tra-sporti con la circolazione dei ca-mion sulle strade e degli aereiper il trasporto merci nei cieli”.La nascita del “Menù a Km 0” èquindi una risposta alla doman-da di un numero crescente diconsumatori che scelgono stilidi vita attenenti non solo all’ali-mentazione in sé, ma al rispar-mio energetico ed alla salva-guardia del clima.La “filiera corta” cioè il passag-gio diretto da produttore a con-sumatore, senza l’intervento diintermediari sulla catena ali-mentare, oltre a far bene al por-tafoglio, fa bene anche all’am-biente.Una proposta concreta e imme-diata viene dagli agriturismi edalle aziende che fanno venditadiretta associate a Coldiretti eTerranostra Savona, i quali neimesi di marzo, aprile e maggio,vi invitano a degustare i loro“Menù a Km 0”.

Agriturismo con menù a km 0Incentivare i “prodotti agricoli a basso impatto ambientale”

Il momento storico chestiamo vivendo è sicura-

mente uno dei più difficili degliultimi anni, la crisi finanziariache ha sconvolto il mondo pro-curerà un futuro per il pianetasicuramente diverso da comelo abbiamo immaginato sinoad oggi. Il mito della globaliz-zazione, e del P.I.L., che devecrescere per forza, sono due to-tem destinati ad essere messiin discussione, come sempreindietro non si torna ma nientesarà più come prima. L’argomento principale del mioarticolo vuole essere legato al-le prospettive future della coo-perativa l’Ortofrutticola di Al-benga e non è un caso e nem-meno una forzatura che abbiainiziato scrivendo di ciò chesta succedendo attorno a noi.Ignorare il contesto in cui stia-mo vivendo può essere delete-rio e pericoloso per le nostre

singole aziende figuriamoci peruna realtà da sempre difficile ecomplessa come la cooperati-va. Premetto che non voglio inse-gnare niente a nessuno, inquanto faccio parte di quella ti-pologia di persone che ritienedi avere sempre da imparare inogni momento della vita, so-stengo anche che è proprio ilmomento di cambiare metodo

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Coldiretti - sono acquistati di-rettamente dalle imprese agri-cole circostanti e oltre a garan-tire qualità e freschezza, nel ri-

L’Ortofrutticola: confronto apertoBisogna avvicinare maggiormente i soci alla cooperativa

nell’approccio come organizza-zioni di categoria nei confrontidi questa indispensabile strut-tura così importante per l’eco-nomia agricola del comprenso-rio. In questi ultimi venti anniè successo di tutto; sono cadu-ti muri, nate nuove monete,sparite formazioni politiche pernon parlare delle ultime novitàdi cui dicevo prima, credo chesia arrivato il momento di con-siderare la cooperativa l’Ortro-frutticola per quello che è: unaazienda, con tutte le difficoltàe i problemi che tutto ciò oggicomporta. Bisogna avvicinare maggior-mente i soci alla vita della coo-perativa, in particolare quelliche la cooperativa la vivono,ma bisogna soprattutto che idirigenti delle organizzazioni dicategoria sentano la necessitàdi cambiare passo, di esserepiù imprenditori, di mettere

l’azienda davanti e la bandieradietro e cercare di non fare nel-l’Ortofrutticola quello che nonsi vorrebbe fare nella propriaazienda. Ripartiamo dai soci e come si-gle sindacali facciamo un pas-so indietro, proviamo a crederedi più nella struttura che hamolte professionalità e smet-tiamola di pensare a quei “sal-vatori” che arrivano da chissàdove, fanno danni (non è suc-cesso una volta sola) e poi sene vanno. Proviamo a cambiare metodo:noi della Cia ci stiamo misu-rando con un gruppo di sociper tentare di aprire confrontisu cosa è necessario fare, perun prospero futuro della coo-perativa, e come farlo. Il confronto è aperto, speriamodi non essere i soli.

Aldo Alberto

ColdirettiSavona

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AssociazioniPrimavera 2009

Continua a dare i suoi im-portanti frutti la collabo-

razione tra la cooperativa Olivi-cola di Arnasco e l’associazio-ne “La Valtidone”. Tale incontroè nato dallo studio di WalterOrsi, che si è laureato con unatesi sulla micorizzazione del-l’olivo di Arnasco. Spiega il presidente della coo-perativa Olivicola Arnasco, Lu-ciano Gallizia: “Il particolaremicroclima della val Tidone, alconfine con la Lombardia, per-mette la coltivazione dell’ulivo,che dà anche una buona pro-duzione. Sono un centinaio gliolivicoltori ‘pionieri’ di questavalle, che hanno deciso di ten-tare la strada della produzionedi un olio di qualità e quest’an-no ci siamo ritrovati, il 21 e 22marzo, per degustare il loroprodotto. Mancando delle tec-niche e degli strumenti per lafrangitura, i cento amici dellaval Tidone hanno caricato il

frutto del loro lavoro su camione lo hanno portato ad Arnasco,dove è stato spremuto, dandocome risultato un olio di altovalore organolettico e, cosaparticolare, privo di quel tipicoretrogusto erbaceo degli oliprodotti lontano dal mare.

Sempre ad Arnasco il prodottoè stato imbottigliato ed eti-chettato”.La due giorni in val Tidone havisto la degustazione dell’olionovello, ma anche dei prodottitipici della valle, oltre ad unaimportante esposizione di ce-

ramiche dipinte da 60 artistialbisolesi, dell’associazione“Quiliano Arte”.Continua il presidente Gallizia:“L’attività dei produttori dellaval Tidone è in pieno sviluppo:l’anno scorso hanno ottenuto35 quintali di olive, da cui han-no ricavato 5 quintali di finissi-mo olio dolce. La nostra coo-perativa si sta impegnando aportare la lunga esperienza oli-vicola di Arnasco al servizio diquesta nuova realtà: ci occu-piamo di insegnare loro le cor-rette tecniche di potatura e didifesa dai parassiti, oltre chedella frangitura, come già det-to. Si tratta di un’esperienzaimportante, che arricchisce gliolivicoltori della val Tidone maanche noi, che da sempre ciimpegniamo per la difesa e lasalvaguardia delle produzionidi qualità”.

Giacomo Bonifazio

Si è appena concluso il Vi-nitaly 2009, appuntamento

internazionale che si tiene aVerona ogni anno, importantenon solo quale vetrina per i vi-ni ma anche quale occasione diincontro e confronto con clien-ti, importatori, produttori ditutto il mondo.Anche la nostra cooperativacome ogni anno vi ha parteci-pato, nell’ambito dello standLiguria, con quattro prodotti dilivello, il Pigato 2007, il Ver-mentino 2007, l’Ormeasco Su-periore 2007, e la LumassinaBrut, cercando non solo di pro-muovere il vino ma anche il ter-ritorio che esso rappresenta eche la nostra cooperativa, conla sua vasta presenza di soci,testimonia quotidianamente.Grande importanza ha rivestitoil giorno di venerdì tre aprile,quando presso lo stand Liguriaabbiamo ricevuto la visita delpresidente nazionale di Con-

fcooperative, Cavaliere PaoloBruni, accompagnato dallaconduttrice Rai Veronica Maja,con i quali vi è stato un mo-mento conviviale, accompa-gnato con una piccola degusta-zione dei nostri vini, molto ap-prezzati da entrambi.Di rientro dal Vinitaly alcuneindicazioni raccolte dal con-fronto con altri produttori na-zionali sono chiare, tra queste,prima e sopra tutto, la revisio-ne del disciplinare di produzio-ne della Doc Riviera Ligure diPonente, in questo senso ci at-tiveremo per concordare al piùpresto un incontro con le asso-ciazioni di categoria e gli altriproduttori, perché alla lucedella nuova ocm Vino che en-trerà in vigore prossimamenteil tempo a diposizione è poco,ma la revisione riveste un ele-mento fondamentale per il pro-seguio della nostra Doc.

Vinitaly, rassegna di successoGrande apprezzamento per i prodotti presentati a Verona

VITICOLTORI INGAUNI

Arriva l’olio della val TidoneUn prodotto d’eccellenza grazie all’Olivicola di Arnasco

COOPERATIVA LIVICOLAA R N A S C O

I padiglioni della Fiera Veronese

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AssociazioniPrimavera 2009

Domenico Pizzo fa il puntosugli obiettivi raggiunti in

questo suo primo anno di presi-denza della Flor.A.S..Spiega il presidente Pizzo: “Inmarzo ho traguardato, con ilnuovo Consiglio Direttivo, il pri-mo anno alla testa della Flor.A.S.e sono stati molti gli obiettiviprefissi e raggiunti. Ciò è statopossibile grazie alla coesione diquesto Consiglio, che ha vistouna sola defezione, purtroppodovuta a problemi di salute di unconsigliere. Abbiamo deciso divalorizzare le potenzialità deisingoli, permettendo ai consi-glieri di portare avanti le diverseidee che sentivano maggiormen-te proprie; una politica che hadato i suo frutti. Mi riferisco, ad esempio ai risul-tati raggiunti con l’uniformazio-ne dei codici a barre che vengo-no posti sui vasetti dei fiori edelle aromatiche, iniziativa ab-bracciata dai maggiori commer-cianti floricoli locali. Altro ob-

biettivo raggiunto da Flor.A.S. èl’identificazione dei vasi con ilnumero di partita IVA del pro-duttore. Lo scopo è quello diavere la tracciabilità del prodot-to, cioè la possibilità di risalire inqualsiasi momento all’aziendaproduttrice verificando quindi lacorrettezza dei metodi di produ-zione ed eventualmente fornen-do supporto nella risoluzione diproblematiche. Flor.A.S si è impegnata, in aprile,in diverse campagne di promo-zione nel nord-est europeo, spe-cialmente in Polonia, che rap-presenta un mercato nuovo ed inespansione; la trasferta, pro-grammata insieme agli alberga-tori liguri, all’associazione ‘La

Bilancio di un anno di presidenzaDomenico Pizzo parla del suo primo anno alla guida della Flor.A.S.

Il giorno 13 marzo è statainaugurata la quinta edi-

zione del Salone dell’Agroali-mentare di Finale Ligure, la ma-nifestazione, che concentra tut-te le specialità agroalimentari li-guri, è organizzata dalla RegioneLiguria e da Unioncamere Ligu-ria con la collaborazione dellaProvincia di Savona, la Cameradi Commercio di Savona e il Co-mune di Finale Ligure; quest’an-no l’evento ha visto la partecipa-zione di oltre 160.000 persone.Nel magnifico complesso monu-mentale trecentesco di SantaCaterina, gli espositori (sonostati 282) hanno fatto a gara perpresentare e riuscire a fare degu-stare i propri prodotti quali:olio, vino, dolci, formaggi, salu-mi, miele e prodotti tipici (pesto,patè e salse, focaccia, farinata,asparago violetto di Albenga,tartufi di Millesimo, aglio di Ves-salico, piante aromatiche e altro

ancora), tutti tipicamente edesclusivamente liguri. La novitàdel 2009 è stata l’istituzione diun Premio “Premio Salone del-l’Agroalimentare Ligure” che gliEnti organizzatori hanno conse-gnato a 5 persone che si sono di-stinte per la salvaguardia, la pro-mozione e la valorizzazione deiprodotti tipici del territorio ligu-re. Per le aziende al femminile èstata premiata la nostra SilviaParodi, titolare di un’aziendaagricola ed agrituristica a Cam-pochiesa d’Albenga, che a con-ferma del seignificato del pre-

mio, si è presentata a ritirarloportando in braccio la figlia. Nel-lo stand di Confagricoltura Savo-na, hanno partecipato le aziendedi Confagricoltura con i propriprodotti ed in particolare si sonosuccedute le aziende agrituristi-che “Tre Santi” di Savona e “ICianelli” di Andora, che hannopartecipato presentando alcuneleccornie preparate direttamentedai titolari, le signore Monica eRosanna. Non ci siamo fattimancare niente, oltre al buon ci-bo, anche un po’ d’intratteni-mento. Abbiamo mostrato co-me si preparano alcune compo-sizioni di verde ornamentale e difiori recisi. Grazie alle signoreMariangela, Maria Rosa, Rossa-na, socie della cooperativa “3Valli” di Magliolo, sabato 14 mar-zo, abbiamo dimostrato quantosia facile (e con poca spesa) pre-parare ed allestire delle compo-sizioni di solo verde ornamenta-

le, senza fiori: si, perché unacomposizione può essere com-posta solo di verde ornamentalema non viceversa. Il giorno suc-cessivo la signora Marisa, coa-diuvante e moglie del titolaredell’azienda agricola “VincenzoEnrico”, ha preparato ed allestitocomposizioni floreali, spiegandoai presenti come procedere con ifiori recisi, in particolare con leorchidee (di produzione del-l’azienda Enrico), ma non solo!Le magnifiche composizioni diverde ornamentale e di orchidee,hanno abbellito lo stand di Con-fagricoltura ed alla chiusura gior-naliera della manifestazione tut-te le composizioni sono state re-galate ai presenti, entusiasti deilavori svolti. Tutti soddisfatti nel-lo stand di Confagricoltura, i re-sponsabili dell’associazione e leaziende che hanno partecipatoall’allestimento ed all’animazio-ne dello stesso.

strada del vino e dell’olio’, ed al-le aziende alimentari (pesto, sa-lumi ecc…) ha lo scopo specificodi promuovere i nostri prodotti ela nostra terra in questo Paese.Due pullman di linea, con indi-cazioni in polacco e la scritta initaliano ‘d’Albenga’ hanno per-corso le strade delle più impor-tanti città della Polonia, permet-tendo quindi ai cittadini di toc-care con mano la nostra offertadi prodotti. Questa esperienza èstata certamente utile per creareun rapporto stabile e costruttivocon le altre associazioni cheoperano nel settore agro-ali-mentare e per creare una spintaalla tipicità che può essere sti-molo decisivo alla crescita e sal-

vaguardia della produzione dellaPiana”.Flor.A.S. continua anche il suoimpegno per agevolare i socinelle loro attività quotidiane.Spiega il Presidente: “Lo scopoè quello di offrire ai soci nuoviservizi, per questa ragione laFlor.A.S. si sta avvalendo dellacollaborazione di un nuovo evalente agrotecnico, Luca Lan-zalaco, che, fra le altre cose, cu-ra il quaderno di campagna, di-sponibile anche on line, oltreche sul campo. La proposta danoi fatta è quella di una tripliceofferta di pacchetti d’assistenza:uno per chi sa già usare il PC enon ha bisogno di un’assistenzafrequente, un altro per chi cono-sce l’uso del computer ma ri-chiede un’assistenza più conti-nua ed un terzo pacchetto per ineofiti. Sono certo che il nostrotecnico sarà in grado di suppor-tare i nostri soci con i mezzi piùappropriati”.

Un evento di grande importanzaConfagricoltura alla quinta edizione del Salone dell’Agroalimentare

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Comunicazioni Primavera 2009

Comunicazioni ai SociComunicazioni ai SociA G E N D ACooperativa

L’ORTOFRUTTICOLAVia Dalmazia 169 · 17031 Albenga (SV)

P R E S I D E N Z ATel. 0182 50374 · Fax 0182 1980101

e-mail: [email protected]

R E S P O N S A B I L E A F F A R I G E N E R A L ITel. 0182 50374 · Fax 0182 1980110

e-mail: [email protected]

R E S P O N S A B I L E C O M M E R C I A L ETel. 0182 568109 · Fax 0182 21119

e-mail: [email protected]

S E G R E T E R I ATel. 0182 50374 · Fax 0182 1980190

e-mail: [email protected]

A M M I N I ST R A Z I O N E E C O N TA B I L I T ÀTel. 0182 50374 · Fax 0182 1980120 - 0182 554333

e-mail: [email protected]

S E T T O R E F I O R ITel. 0182 568109 · Fax 0182 21119

e-mail: [email protected] di apertura:

Lunedì - Venerdì: 8,00-12,30 · 14,00-18,00

S E T T O R E O R T A G G ITel. 0182 20330 · Fax 0182 21321

e-mail: [email protected]

M A G A Z Z I N O P R O D O T T IP E R L ’ A G R I C O L T U R ATel. 0182 554944 · Fax 0182 555188

e-mail: [email protected] di apertura:

Lunedì - Venerdì: 8,00-12,30 · 14,30-18,30Sabato: 8,00-12,30

A S S I S T E N Z A T E C N I C ATel. 0182 554943

e-mail: [email protected]

C O O P E R A T I V A C O O P I N T E S ADirezione e Amministrazione

Tel. 0182 50374 · Fax 0182 50312 e-mail: [email protected]

“L’ORTOFRUTTICOLA - LA COOPERATIVA”TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA “L’ORTOFRUTTICOLA”

DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀVia Dalmazia 169 · 17031 Albenga (SV) · Tel. 0182 50374

Direttore Responsabile: Erica MarzoHanno collaborato a questo numero:

Marco Ansaldi, Gianfranco Barbera, Giacomo Bonifazio, Antonio De Andreis, Massimo Enrico, Michele Introna,

Gianluigi Nario, Domenico Pizzo, Vincenzo RotoloFotocomposizione e Stampa:

Tipolitografia Bacchetta · Reg. Bagnoli, 66 · Albengawww.litografiabacchetta.it

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Questo numero è stato chiuso il 14 maggio 2009

1% raggiunti i2000 Euro

2% raggiunti i5000 Euro

3% raggiunti i15000 Euro

4% raggiunti i25000 Euro

L’addio a Mino ViranaL’Ortofrutticola ricorda Giacomo (Mino) Virana, che era alle dipendenzedella cooperativa dal 1976. Mino, nato ad Albenga il 20 gennaio 1953, èmancato il 28 febbraio di quest’anno. Il consiglio di amministrazione ed icolleghi tutti si uniscono al dolore della moglie, Teresa, e dei figli Andrea eSimone per la grave perdita.

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