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    Econom, ic iss im 0I J A R C H I N O,

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    ANNO'I - N. 3GIUGNO 1962 e e m e aTutti i diritti di proprieta letteraria ed artlstlca riservati - I manoscritti, idisegni e Ie fotografie, anche se non pubblicati non vengono restituiti -le opinioni espresse in via diretta 0 indiretta, dagli autori e collaboratori,non lmpucano responsabltf ta da parte del PERIODICQ.

    pag. 4. . 10 14 20 26. . 31 32 38 50 54" 57 60D 66 69 71

    74. . 76. . 79

    Sommario

    DE VECCHI PERIODICI

    Teoria e pratica per costruire un testerEconomico barchino per caccia e pescaRadiofanaleOa un pezzo di piombo una pianta artificialeAmplificatore stereofonicoAntenna arborea ".Tecnigrafo tutto in legnoRicetrasmettitore YuriPressa tipogroficafocolizzatore Pfr ingranditore fotograficoProntuario delle valvole elettroniche .Corica-batteria che vi libero dalla schiovitu dell'elet-trautoTavolinetto da lavoro per donneFotonotizieI< Piccolo , minuscolo veleggiatoreModema librerio portafioriConsulenza tecnicaCompravendita .,

    MILANO

    Dlrettore responsabileCarmelo ColluRed.zlone,

    amminlstrazionee pubblieit.:De Vec:c:hiPerlodic:1

    via V. Monti, 7S - Milano. Tel. 43 l.4O O - 490.209

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    Redazione e -d irrpag:nazione effeltuate conla couabo-az.oue diMassimo Casotaro.

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    Vi diciamo tutto sui Tester:come esso funziona,quali so no Ie caratteristicheche differenzianoun tipo da un altroe come 10 si pUG costruire.

    P rovate a porre, per assurdo, ad un qual-siasi radioriparatore una domanda di que-sto genere: Se it vostro laboratorio, perun motivo accidentale, dovesse andare distrut-to, quale str-i-nento vi augurereste che rima-nesse integro, per poter continuare la profes-. ,Slone. It.La risposta, statene certi, sara sempre, esoltanto, una: II tester lO.Se e vero, infatti, che t~molteplici strumen-ti che conrredano l'attrezzatura di ogni radio.laboratorio, di tipo professionale 0dilettan-tistico, sana tutti utili per la ricerca dei gua-sti e dei difetti, per Ia messa a punto degli ap-parecchi radio, e altrettanto vero che uno solotra essi puo essere considerato necessario, as-solutamente indispensabile. E questo non puoessere altro che iltester.Sl, perche con iltester si possono effettua-re misure di intensita di corrente, di tensione,di resistenza, di 'capacita, perche iltester e,insieme, amperometro, voltmetro, ohmmetro,capacimetro, ecc.4

    T E O R I A E P R A T I C A

    Pur tuttavia, nell'esercizio della sua pro-fessione, ilradioriparatore trascura una partedelle rnisure elettrlche che si possono effet-tuare can iltester e Iirnita ilsuo ;,mpiego adue fondamentaIi tipi di misure: a quelle ditensione e a queUe di resistenza. E si puo bendire che, con questi due tipi fondarnentali dimisure elettriche, i radioriparatori riescono adare una diagnosi esatta di un radioricevitoreguasto 0 difettoso nella maggior parte del ca-si che, in pratica, si possono presentare; pertutti gli altri casi le riparazioni si effettuanoper mezzo di strumenti menu comuni del teoster.Parieremo, quindi, del tester come strumen-to di misura di tensioni e resistenze, interpre-tando i vari concetti che regolano i suoi circui-ti, spiegando Ie caratteristiche che differen-ziano un tipo di strumento da un altro e pre-sentando, infine, al lettore, un semplice pro-getto di voltrnetro-ohmmetro, facilmente rea-lizzabile da tutti in breve tempo e con pocaspesa.

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    GeneralitaLa parola TESTER proviene dall'inglese(to test = provare) e con essa si suole in-dicare uno strumento di misura destinato aconsentire misure di intensita di corrente, ditensione, di resistenza e d'altro, su correnticontinue e alternate, mediante un solo stru-mento indica tore, caratterizzato da diverseportate commutabiIi, e inserito, sempre me-diante cornmutazione, in differenti circuiti dimisura.II tester, quindi, e uno strumento di misuracaratterizzato princlpalmente dalla presenzadi uno strumento indicatore, che costituisce il

    cuore del tester e, in secondo luogo, dauna serie di circutti in cui risultano inseriti al-cuni componenti (resistenze, comrnutatori,raddrizzatore di corrente, pila ecc.),La strumento indicatore, inserito nei-clrcui-ti del tester, e un GALVANOMETRO. In pra-tica H galvanometro e conosciuto dai piu sot-to ilnome di milliamperometro e cost vienechiamato comunernente anche se la dizionenon e esatta da un punto di 'vista stretta-mente tecnico. Ad ogni modo noi continuere-mo a chiamarlo galvanometro. II galvanome-tro e essenziaimente uno strumento caratteriz-zato da elevatissima sensibilita, capace di ri-velare correnti 0differenze di potenziale estre-mamente esigue. Impiegato in opportuni cir-cuiti, esso diviene amperornetro, voltmetro,ohmrnetro. Ma lacaratteristica fondamentaledi un galvanometro e la sua SENSIBILITA'.Senslbilita e portataPer senslbrlita di un galvanometro, e ilcon-cetto si estende a tutti gli strumenti di rnisu-ra, si intende il valore della corrente che,attraversando 10 strumento, fa deviare ilsuoindice a fondo-scala,Cosi,per esempio, se diciamo che un galva-nometro ha una sensibilita di 50microampere,

    c io significa che quando attraverso quel gal-vanometro passa una corrente di 50 micro-ampere, allora i1 suo indice si sposta sino afondo-scala.DaI concetto di sensibilita scaturisce imme-diato un secondo concetto fondamentale pergli strumenti di misura: quello dena portata.Nell'esempioprecedente abbiamo preso inconsiderazione un galvanometro di sensibilita50 microampere. Abbiamo detto che per quelgalvanometro occorrevano 50microampere perfar spostare il suo indice a fondo-scala rna sisarebbe anche potuto dire che la portata diquelgalvanometro e di 50 microampere e checioe can que} galvanometro si potevano rnisu-

    Fig. 1 - Schema el.ttrico di un voltmetro elemen-tare. II clrcuito cQmprende loltanto II millilmpe-rometro unl rell,tlnzl in lerie Id euo.

    Fig. 2 - Schema el.ttrico di un ohm-metro elementare. I componentl fonda.mentall lono tre: II mllllamperometro,la reliltenza e II pill, tutti collegatlIn serle.

    rare correnti comprese tra 0 e 50 microampe-re e non superiori a questo valore.Tuttavia un medesimo strumento e sempretrasforrnabile in un altro a diverse portate ecio e appunto quanto avviene negli ampere-metri e voItmetri in particolare e nei testerin generale. Vedremo piu avanti come db siapossibile.II tester, detto anche Strumento universa-Ie di misura 0 Analizzatore universale ,trova Ia sua maggior applicazione in campo ra-diotecnico. E poiche, nei circulti radio, si haspesso a che fare can correntie tensioni de-bolissime e necessario che U tester rispondaaIla qualita di essere molto sensibile, di posse-

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    dere, cioe, una elevata sensibilita.Abbiamo gia parlato genericamente dellasensibiiita di un galvanometro. NeI tester di-rerno che essa e la sua attitudine a rilevaremisure piccole. Anche in questo caso vale pe-ra sempre 1 0 stesso concetto e che cioe la sen-sibilita di un tester si identifica con Ia corren-te necessaria a far deviare l'indice dello stru-mento indica tore a f'ondo-scala.La sensibilita, quindi, di un tester si identi-fica sernpre, 0 quasi sempre, con quella dellostrumento indica tore inserito nei suoi circuiti.Quando si vuole progettare un tester, per-tanto, si deve prima stabilire Quale si vuoleche sia la sua sensibilita e poi, in base a que-sta, effettuare la scelta del galvanometro. Aquesto proposito vogliamo presentare ai let-tore una classifica delle diverse sensibilita checaratterizzano un tester in relazione alIa sen-sibilita dello strumento indica tore di cui essoe provvisto.

    Sensibllita Sensibilltagalvanometro f tester

    fino a 10microampere elevatlssimafino a 100microampere elevatafino a 1milliampere mediafinoa 10 milliampere bassa

    NeBa tecnica, pero, per indicare la sensibi-Iita di un tester si suole far uso di una espres-sione particolare. IIlet tore, infatti, avra sen-tito parlare di sensibilita di un tester espressain ohm/volt. Avra senti to, pill volte, dire:questo tester e a 20 . 000 ohm/volt oppurequest'altro e a 1 0 . 0 0 0 ohm/volt . Ma che cosavuol significare una tale espressione? Sempll-cissimo. Essa vuol esprimere ilvalore in ohmdella resistenza che e necessario porre in se-rie allo strumento affinche l'indice fondo-scalacorrisponda alla tensione di' 1 volt.Conoscendo, quindi, questa rapporto, si co-nosce anche la sensibilita della strumento,quella che prima abblamo definrto come lacorrente necessaria a far spostare I'indice del-la strumento a fondo-scala.Facciamo un esernpio. Consideriamo 'un te-ster a 20 0 0 ohm/volt. Dalla legge di Ohm si sache: VI = - per cui 1 : 2000 = 0,0005 = 0 ,5 rnA

    RQueHo strumento pertanto ha una sensibili-ta di 0 ,5 mA fcndo-scala.Viceversa, conoscendo il valore della cor-6

    rente necessaria per far deviare l'indice di unostrumento a fondo-scala, si deduce subito ilrapporto ohm/volt.Conservando l'esempio fatto precedentemen-te, supponiamo di voler, con uno strumento da0 ,5 rnA fondo-scala, eseguire misure di tensio-ne in modo che l'indice fondo-scala corrispon-da alla tensione di 1 volt. AHora, dalla leggedi Ohm si ha:VR = -- per cui 1 : 0 , 0 0 0 5 = 20 0 0 ohm e cioeI20 0 0 ohm/volt.Avremo COS! anche:0,05 rnA 20.000ohm/volt0,1 rnA 10.000ohm/volt0,5 rnA 2.000ohm/volt1 rnA 1.000ohm/volt10 rnA 100ohm/voltIn radiotecnica e necessario impiegare stru-menti non inferiori a 1 . 0 0 0 ohm/volt.

    Costruzionedi un voltmetro-ohmmetroAbbiamo esposto iconcetti fondamentali chestanno alIa base di un tester. Vogliamo ora in-segnare al lettore come costruire uno strumen-to di misura che si puo definire una porzionedi tester e doe un voltmetro-ohmmetro che,come abbiamo detto, e quanto si rende asso-lutamente necessario ad ogni riparatore emontatore di circuiti radio.Per prima cosa occorre acquistare uno stru-mente indica tore, in pratica un milliampero-metro, che non abbia una portata inferiore ad1 rnA fondo-scala.Naturalmente, prima di acquistare 1 0 stru-mento indicatore, si dovra stabilire da quantiohm/volt dovra essere ilvoltmetro-ohmmetroche si vuol costruire, Si tratta quindi di deci-dersi suUa sensibilita della strumento indi-catore.Una volta decisi sulla sensibtlita dello stru-

    mento si dovra stabilire quante port ate debbaavere il voItmetro e cadcolare, di conseguenza,altrettante resistenze da porre in serie alIostrurnento.Spieghiamoci meglio e consideriamo ilvolt-metro elementare rappresentato in figura 1.Supponiamo che 10 strumento indicatore,contrassegnato nella schema di figura 1 conrnA, sia da 1 rnA fondo-scala. Se si collegasse-ro i terminali dello strumento in due puntidi un circuito elettrico, fra i quali esiste unadifferenza di potenziale, si correrebbe i> 1 ri-schio di mettere fuori uso 1 0 strumento, per-che, essendo praticamente nulla la resistenzadelle strumento, attraverso ad esso fluirebbeuna corrente troppo intensa. Si rende neces-

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    sarlo, quindi, porre in serie allo strumentouna resistenza, M . e } quale valore deve avere laresistenza Rl de110schema elettrico di fig. I?Essa dipende dal valore dell{!tensione che sideve misurare. '~ -,Supponiamo di voler misurare' delle tensio-ni comprese tra 0 e 5 volt e determiniamo ilvalore di Rl. Naturalmente se diclamo di vo-ler misurare delle tensioni comprese tra 0 e 5volt do significa che quando l'ind~,dellostrumento arriva a fondo-scala aflora essorn! ..sura una tensione di 5 volt. Se si ferma a\metascala. indichera una tensione di 2.5 vol\,',CIameta), \Dalla legge di Ohm si sa che: R =V : Iper cui 5 volt : 1 mA = 5 0 0 0 ohm. Per con-cludere, se col nostro voltmetro elementare;supposto che 1 0 strumento sia da 1 rnA fon-do-scala. si vogliono misurare tensioni com-prese fra 0 e 5 volt. allora occorre inserire inserie ello strumento una resistenza da 5000ohm.Con una resistenza da 5000 ohm in serie almilliarnperometro da 1 mA fondo-scala, dun-que. si e ottenuto un voltmetro ad una por-tata,queHa di 5 volt.Con 10 stesso ragionamento si determinanotutti gIi altri valori ditutte Ie altre resisten-

    v a

    ,.-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-~. @ J @'~I

    5V 50V.

    - .

    PILlA4,5' V .

    3 Schema, del volt-\met~hmmetrode.scrittodall'erticolo. '"~tenzlom!ttro R7,che ...fe parti ','delI' ohinmetro, s e r v eper I' azzeramentodello strumento.

    n Fig. 4 Schemapratico del voltme-tro ohmmetro. Lafigure rappresent.la parte posterioredel panneno fronta.Ie deJlo strumento.

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    Fig. 5 - Lo strumento "seritto deve e.. ere men-t.to in un. callettlna dl legno 0 plastic. nell.quaIe lslstem.te I. pil.:ze che si vogliono collegare in serie al milliam-perometro per ottenere altrettante portate.E passiamo ora all'ohmrnetro, Nello sche-ma di figura 2 e rappresentato ilcircuito diun ohmmetro elementare. In serie al milliam- .perometro questa volta, oltre alla resistenzaRI, e collegata pure una pila da 4,5 volt. Lapila costituisce ilgeneratore di tensione ne-cessano a far muovere l'indice dello strumen-to ogni volta che in serie ad esso si pone unaresistenza di valore sconosciuto che si vuol rni-surare. H valore della resistenza R1deve esse-

    Fig. 6 - In osnl tester tutte Ie Ical. dl lettura,relative aile molte misure posllblll con 10 stru-mento, sene r.ccolte in un unico quadrant. per-corso dall'indic. del mllli.mperometro.

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    re tale per cui unendo tra lora Ie estremitadei punt ali, di cui e corredato l'ohmmetro, 1 0indice del milliamperometro vada a fonda sca-la e cioe segnali resistenza O.Anche in questocaso ci viene in aiuto la legge di ohm: R= V: I per cui si avra 4,5volt: 1mA = 4500ohm.La resistenza Rl =4500ohm e dunque queUaresistenza che si deve collegare in serie al mil-liamperometro affinche, mettendo in contat-to tra loro i puntali dello strumento, l'indicedel milliamperometro vada a fonda scala, nel-l'ipotesi che la pila sia da 4,5volt e jJ milliam-perometro da I rnA fondo-scala.Per tarare Ia scala in ohm e semplice. Ba-stera procurarsi un certo numero di resisten-ze di valore nota a partire, ad esernpio, da 5ohm fino ad 1megaohm e segnare sulla scalai corrispondenti valori la dove l'indice dellostrumento si ferma ogni volta.Nelle schema elettrico di figura 3, in cui erappresentato un voltmetro-ohmmetro, oltrealla resistenza ora citata, indicata con R6, ri osulta pure collegato, in serie ad essa, un poten-ziometro. La scopo dl questo potenziometro equello di permettere una lettura esatta delle re-sistenze incognlte anche quando la pila si eparzialmente esaurita e non e piu in grado dierogare una tensione di 4,5volt. Quando, infat-ti, la pila si e un po' esaurita l'indice dellostrumento, mettendo in contatto tra lora ipuntali della strumento, non potrebbe piu an-dare a fondo scala. Pertanto in tutti gli ohm-metri e necessario inserire un potenziometroin serie al milliamperometro, che. poi non ealtro che una resistenza variabile. Naturalmen-te in questo caso occorre diminuire ilvaloredella resistenza fissa R7. Nella schema da noicitato ad esempio abbiamo attribuito ad R7il valore di 4000ohm anzjche 4500ed abbiamoattribuito ad R7 il valore di 4000ohm anziche4500 ed abblarno inserito un potenziometroda 1000ohm.In figura 4 e rappresentato 1 0 schema prati-co del nostro voItmetro-ohmmetro. Tutti icomponent! sono montati in una cassettina dilegno 0 di plastica. In fase di montaggio biso-gnera stare attenti a non sbagltarsi can le po-larita dello strumento e can quelle della pila.Per le misure, anziche al sistema a commu-tatore, tanto in uso nei comuni tester, si e ri-corsi al sistema a boccole. Col nostro strumen-to, sia che 1 0 si usi come voltmetro sia comeohrnmetro, un puntale rimane sempre inse-rito nella boccola che corrisponde al morsettonegativo dello strumento, mentre l'altro vaspostato di volta in volta a seconda deBe par-tate e del tipo di misure.Le portate, nel voltrnetro da noi presentato,sono cinque e permettono di effettuare rnisu-re di tensioni comprese tra 0 e 500volt. '

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    LORO NONHANNO 81S0GNODEL METODOMATGIANG

    un metodo modemo e scientifico.per vincere la timidezza e fare diogni timido un audace, di ogni ti-mida una disinvolta e sicura di se !Se vi sentite solo, malinconico, "camp.lessate ", oppure incapace di reagire ai soprusie alle insolenze degli altri, non dovete di-perarvi, Ogni timido .nasconde in se unafortissima personal! t a che egJi ignora .~ }los-sedere, Come rivelarla, e tornare a vrvere,ad arnare la vita? Ci vuole un ottimo Me-toda seientificu, e i1 Metoda Matgiang el'unico in Italia, gia collaudato e coronatodi immensi successi all' estero. Provatelo :non vi costera niente !Niente medicine, rna solo facili, divertentiescrcizi lo SUCCESSO ,o R I M B O R S O III Me todo Matgiang Vi cff're la poss ibilita di piovare ,senza rischiare nulla. Se, dopo I'Iscriaionc e lappl ica-zione del Metodo, non sarete piu che ernusiasta deirisultati ottenuti, potrete rispedire iImateriale ricevnto,e verretc rimborsato fino all'ultima lira!

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    LORO, INVECE,N E HANNOBISOGNO

    Un trattamento fislco per ellmlnarei1 rossore e procurare la calmaUn trattamento mentale per Imprl.mere audacla e sicurezza dl seUn trattamento psiehico per spro-nare all'azloneEcco, ridotto in quattro righe, il con-tenuro del Metoda Matgiang, ehe canIa sua triplice azione fa scomparire, inbreve tempo, Ie forme di timidezza piliradicate, e irnmette il timido nel circolovitale della societa, Alla rnallnconia,esse sostinrisce la gioia di vivere, aliasolitucline Ja felicita dl avere sempreamici. ai "complessi" la sicurezza dist:, all' umild. e alla rassegnazicne ilsensa orgoglloso della preprla perso-nalita. .

    Provvidenzialeper Ie donne timldeUnr: donna di classe e riservata, lilaPlon tim ilia. La timidezza della dOnlwe un grave diteuo che {a relega allanOlTcuram;a degli alrri e la pub condur-re cal tempo aua solitudine [cne e cv-viamente un male peggiore di qt.l~.ritDnan La sia per l'uomo), Il Metoda Ma.giang si applica magnificamente ancheatle donne, per le quali ami esiste inpiil un capitola a lora espressamenteriserva~o.

    NOME E COGNOME

    INDIRlZZO ," "'''_'''' , ,"-

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    Samo in giugno, amici lettori, e cio signi-. fica che per molti Ie vacanze sono di giaincominciate. E chi non e ancora partitoper il mare, per la montagna 0 la campagna,sta facendo ora isuoi programrni, si sta pre-parando accuratamente.Tutte le attrezzature, necessarie per trascor-rere felicemente il periodo estivo, vengono ri-spolverate, si fanno nuovi acquisti, ci si orga-nizza nel rnigliore dei modi per andare a vi-vere, in uno svago salutare di ricreazione e di-stensione, un paio di settimane, un mese eforse piu, nelle locallta di villeggiatura pre-scelte, E chi ancora non ha preso una deci-sione, chiede consigli agli amici, si inforrna,consulta Ie carte geografiche, iprontuari, peravere notizie, per conoscere particolari sututto cio che si puo fare, vedere, visitare, nelluogo per ilquale presto si partira.C'e chi ama saper prima quali e quanteescursioni si possono fare in una precisa loca-lita di montagna, chi si preoccupa di trovarei campi da tennis, quelli per il gioco dellebocce, i maneggi per I'equitazione, i campisportivi e Ie piscine; e c'e ancora chi, amandala caccia e la pesca, vuol sapere quali possi-10

    bilita vi siano nel luogo.Proprio a quest'ultirna schiera di futuri vil-leggianti vogliamo dare una mana noi di Tecnica Pratica , Una mana che e un sug-gerirnento aid occupare utilmente il tempo li-bero che ancora rimane prima della partenza.Vogliamo insegnarvi, amici lettori che nonvolete trascurare la vostra passione ~er la cac-cia e la pesca nemmeno durante la villeggia-tura, come si puo evitare una spesa, piuttostogrossa, e possedere ugualrnente un confortoassai comodo e utile per le vostre attivitasportive e un mezzo molto pratico per diver-tirsi facilrnente: una piccola e semplice barcada portare con voi ilgiorno in cui avrete de-ciso di partire per Ie vacanze.E' adatta per Ie aeque calmePer la presentazione della nostra barca ab-biamo voluto richiamare l'attenzione dei cac-ciatori e dei pescatori appunto perche 10 scopoprincipale, per cui vale la pena di costruirequesta sernplice imbarcazione, e quello dellacaccia in palude e della pesca in acque calrne,nei laghi, in bacini e lungo i fiumi dal corvo

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    placido. Non occorre, tuttavia, essere caccia-tori 0 pescatori per apprezzare questa barcadi facile costruzione, che piacera anche ai ra-gazzi per divertirsi, remando in acque tran-quille.Non pensate, peraitro, quando l'avrete co-struita, di portare con voi la vostra barca almare. Essa galleggerebbe, sl, in ogni caso, rnanon sempre in posizione corretta. C'e da rile-Yare, infatti, che ilsuo fondo e completamentepiatto per cui non e assolutamente adatta asopportare la forza delle onde che la rovesce-rebbero di continuo. .E che dire poi della sua forma esteriore?Si, siamo d'accordo con voi, la forma este-riore non e certo delle piu eleganti e icattivipotrebbero paragonare la vostra barca aduna di queUe casse in cui i muratori usanornescolare la cake con Ia sabbia. Ma eosaimporta quando essa serve per inostri scapi?E, soprattutto, cosa importa, quando per co-struirla ci bastano poche migliaia di lire?Date retta a noi, mettetevi pure all'opera equando sarete in viHeggiatura vi accorgeretedella sua utilita e quanta can essa potretedivertirvi.Portaria can voi non sara un incomodo per-che, date Ie sue modeste dirnensioni, la po-trete benissirno trasportare sul retto della

    vostra automobile e per metterla in acqua,grazie al suo piccolo peso, bastera una solapersona.CostruzioneL'economicita della costruzione dipende tut-ta dall'impiego di legno di qualita non pre-

    giata che, con una opportuna imperrneabiliz-zazione, potra garantire ugualmente una per-fetta funzionalita e una lunga durata di vitaalIa barca.La costruzione va iniziata col preparare ledue tavole che costituiscono le due fiancatedella barca, Ci si rivolgera pertanto presso unmagazzino di Iegname e si acquisteranno duetavole della lunghezza di 2,5 metri, alte 31centimetri e della spessore di 2 centimetri.Acquistate aneora una tavola per la traversadi poppa e due tavole (62 x 25 centimetri) peri due sediii.Nell'acqurstare il Iegno date la vostra pre-ferenza al pino e accertatevi che le tavolesiano esenti da nodi .il piu possibile.A casa vostra stringete Ie due tavole (unaper volta) nella morsa e sagomatele secondoil disegno di figura 1. Assicuratevi che gliorli siano ben lisci in modo che ilpanneJloche applicherete sul fondo, possa adattarsiesattamente.

    Fig. 1 - Piano (ostruttlvo del barchlno. E' visiblle, in pertlcolare, sulla destre II modo in cui ven-gono applicati i sedill.

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    SOPRA: " barchlno pub elSera tr"portato suIPOltO con una auto. 50TTO: Una fase della cala-fatazione. A DESTRA: L'applicaziona del Fondo.

    Fatto cio rnettete sul pavimento le due ta-vole, capovolte, e mediante due listelli di k'- 1gno provvisori fissatele alIa distanza di 62centimetri.Procuratevi ora un foglio di legno cornpen-sato della spessore di 6 rnillimetri, della lun-ghezza di 255 centimetri e largo 66 centimetri.Questo foglio di legno compensato cosv i -tuira ilpannello di fondo della barca.Corninciate a fissarlo a prua con chiodi di-stanti tra lora cinque centimetri l'uno dal-I'altro.Pregate un amico compiacente di tener 501-levata I'altra estrernita del pannello e di ab-oassarla gradualmente, mentre voi ne inchio-date aIternativamente i lati, in modo da for-mare la curva voluta dal disegno di figura 1.A questa punto applicate pure la tavola dipoppa e rinforzate, internamente, la prua, conun listello di legno mediante chiodi,12

    E' giunto ora ilmomento di applicare ledue tavole che fungeranno da sedili, Comenotete notare nel disegno di figura I, i duesedili vengono inchiodati sia alle due tavoleche costitulscono Ie fiancate della barca s~ aquattro tasselli di legno pure inchiodati alIe.lue fiancate e si ricopre la prua, con un fogliodi compensate da 66 x 30 centimetri.E finalmente e terminato illavoro di costru-zione vero e proprio della barca. Restano orada eseguire iIavori di impermeabiiizzazionedel fondo e quelli di rifinitura.fe.r impermeabilizzare la chigliaPer impermeabilizzare 10 seafo vi sono di-versi sistemi. Sono sistemi pili 0 meno costosi,piu '0 rneno lunghi. J ' I p egni case l'impermea-bilizzazlone dello soafo costituisce. un lavoroessenziale nella costruzione della barca, forsei1 pili importante. Conesso non solo sf ziescea scongiurare Ia penetrazione dell'acqua nellainterno della barca, rna si evita altrest che illegno assorba I'acqua e si rovinl in poco tem-po col rimanere a contatto dell'acqua,Per tutti eoloro ehe volessero cavarsela inpoco tempo e con poco danaro, H sistema pilisemplice e quello della calafatazicne. Essoconsiste nel far passare nella parteesterna ein quella interna dello soafo. una mana di ca-trame e di vernieiare quindi H tutto can ver-nice ad olio. In questo modo si otterra un ri.sultato sufficiente, molto rapido ed economico,Un altro procedlmento, migliore di quellocitato, consiste nell'applicare d

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    a questo punto la spesa e risultata assai mo-desta, e quello di ricoprire interamente ilfon-do con fibra di vetro come si vede in figura2, e quindi, mediante un rullo di gomma, sten-dere della resina plastica liquida fino a satu-razione, espellendone Ie boilidne d'aria. Perquesta operazione si rende necessario un litroe mezzo circa di resina.Quando la resina ha fatto presa, e per que-sto occorreranno almeno 24 ore, con I'impiegodi carta vetrata si elimineranno tutte Ie aspe-rita e rugosita formatesi.Chi volesse spendere qualche soldo in piupotra inserire un pannello di spuma plasticatra il fondo e un pavimento suppletivo inIegno. Can tale accorgimento, nella malaugu-rata ipotesi che si 'dovesse formare una fallasul fonda, Ia ' barca eontinuerebbe a galleg-giare ugua:lmente.Verniciatura interna ed esternaE siamo giunti ora alla rifinitura della.bar-ca. Cominciate percio can 10 scartavetraretutta Ia superficie intern a ed esterna dellabarca can carta vetrata.Successivarnente, con un pennella, spolvera-te tutte le parti sulle quali e passata la carta-vetrata in modo da eliminare ogni residuo dipolvere.Applicate ora, senza risparrnio, 10stucco da

    falegnarni in tutte Ie giunture e IS. dove ilIe-gno presenta dei pori, preoccupandovi che 1 0stucco penetri a fonda in ogni Interstlzio. La-sciate che 1 0 stucco abbia iltempo di essie-carsi (occorrera un'intera notte) e quindi tor-nate a scartavetrare Ie superfici con carta ve-tro finissirna fino a levigare perfettamente Iesuperfici.Spalmate ora sulle superfici 10 speciale stuc-co per carrozzai, di tipo per vernice sintetica,in modo da lasciare un sottilissimo vela sullasuperficie di legno. Dopo due 0tre giorni, iltempo necessaria perche 10'stucco si asciughi,levigate Ie superflci con carta abrasiva bagna-ta in acqua e soltanto quando Ie superfici saranno divenute lisce, verniciate 10 seafo convernice normale, Applicate almeno tre stratidi vernice, Lasciate ancora alla vemice ntempo di asciugare e poi passate una 0 duernani della speciale vernice per scafi sia nellaparte interna come in quella esterna dellabarca.E' quasi superfluo ricordare al lettore eheIe operazioni di verniciatura della scafo van-no fatte in luoghi riparati dalla pioggia, dal-l'umidita e dal vento e provvedendo a bagna-re il pavimento all'intorno del luogo in cuisi lavora per evitare che si sollevi della pol-vere.

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    Cognome NomeI . Indirizzo Citte13

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    RADIOFANALI . ,nov.ta

    L a bicicletta, nel nostro paese, ha un fasci-no tutto particolare. Essa domina e im-pera nei piccoli centri, su tutte Ie strade,costituendo iI mezzo pili popolare per Ie gitee le scampagnate della domenica.Oggi, poi, che la buona stagione e gia inol-trata, la passione per la bicicletta si e accesaancor pili.E chi, del resto, puo disdegnare una salutaregita all'aria aperta, con questo mezzo daisapore un po' romantico, che e pure un attrez-zo da ginnastica che educa assai bene iI fisicoe ricrea 1 0 spirito?Con la bicicletta igiovani vanno alla vicina

    carnpagna, al fiume, al lago 0 in collina, perritemprare l'organismo dalle fatiche di ognigiorno; Ie persone pili anziane si portano neiluoghi poco lontani, per trascorrere con gliamici qualche ora allegra, in una isolata trat-toria, oppure per consumare una colazione alsacco in un prato erboso, Ia dove iI verdesignifica distensione e quiete.E pure noi siamo degJi aeeaniti assertori

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    della bellezza, del piacere, del beneficio chepub derivare da una scarnpagnata in bicicletta,in una giornata di sole primaverile.Ma in qualita di tecnici, meglio, di tecnicidella radio, non potevamo fare a meno diaggiungere, anzi, di abbinare al piacere dellabicicletta quella dell'ascolto dei vari program-mi radiofonici.Gia, perche chi e ambizioso, abbeIlisee ilproprio cicIo can mille aggeggi pili 0 menoluccicanti, chi e superstizioso vi applica qual-siasi portafortuna, chi e pra tieo aggiunge unpiccolo portabagagIi. Noi ehe siamo radiotecni-ci vi abbiamo applicato un piccolo ricevitore.E sapete dove? Proprio dentro ai fanale che,pur continuando a far luce alia notte, ora cipermette pure di ascoltare musiche e voci.Come abbiamo fattol. Ve 10 diremo subitoe vi direrno pure che tutti voi sarete in gradodi fare altrettanto solo che ilfanale deJIa vo-stra bicicletta non sia di dimension! troppopiccole ed abbiate voglia di spendere qualcheliretta per rendere pili confortevole la vostrabicicletta e, con essa. tutte le vostre gite,

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    II ricevitoreII piccolo ricevitore, che abbiamo apposita-mente progettato e sperimentato, come abobiamo detto, risulta interamente montato den-tro il fanale della bicicletta. Esso viene ali-

    mentato da una pila da 9 volt e permette I'a-scolto di un gran numero di emittenti in au-ricolare. Abbiamo preferito l'auricolare alIacuffia perche il nostro scopo era quello dipater ascoltare la radio in corsa, finche sipedala e, cosa logica, flnche si pedala non epossibile tener entrambe le orecchie occupate:una deve rimanere all'erta onde scongiuraregIi eventuali pericoli 'della strada. Del resto,anche con il solo auricolare si puo gustareottimamente una trasmissione musicale 0 se-guire un notiziario importante.II problema dell'antenna e state da noi riosoito aUo stesso modo come e risolto perI'autoradio e cioe applicando al fanale un'an-tenna a stilo della lunghezza di 1metro circa,di quelle comunemente usate nei ricetrasmet-titori portatili. -Nell'involucro del fanale abbiamo pure ap-plicato ilcomando di sintonia e quello di rea-zione essendo, ilnostro, un circuito classicoa reazione impiegante tre transistori di tipocomune.Ma passiamo senz'altro all'esame del cir-cuito elettrico, rimandando ogni aItra notiziadi carattere pratico aUa parte che descrive ilprocedimento di montaggio de'! ricevitore.

    Circuito elettrlcoIn figura 2 e rappresentato 1 0 schema elet-trieo del ricevitore per bicicletta. Chi e pra-rico di circuiti radio si accorge subito che sitratta di un classico circuito a reazione. II se-gnale captato dall'antenna entra nel circuitodi sintonia, costituito dal condensatore varia-bile Cl e dalla bobina L2. Mediante Cl si sele-ziona, tra i tanti segnali presenti sull'antenna,queUo voluto, ehe viene prelevato dal circuitodi sintonia, mediante Hcondensatore eeramicoC2 da 2000 pF, e inserito nella base (B) deltransistore TR1. SuI collettore (C) di questotransistore si trova, quindi, un segnale radioamplificato ehe e pure presente nella bobinadi reazione Ll. Ma la bobina Ll e avvolta sullostesso nueleo in cui e avvolta la bobina disintonia L2 ed e vicina ad essa, Per tale mo-tivo ilsegnale amplificato, e presente in Ll, sitrasf'erisce, per induzione, nella bobina L2, per

    iniziare 1 0 stesso ciclo di amplificazione. Que-sto cicIo viene limitato, nel suo ripetersi, daun controllo manuale, introdotto nel circuitoper mezzo del potenziometro R 2.

    E in cio consiste ilprinciple di un circuitodi reazione. .Ma iltransistore TR1,;oltre ehe amplificarei segnali di alta frequenza, in arrivo dal clr-cuito di sintonia, ademple, pure, ad altre fun-zioni; esso rivela isegnali radio e Iiamplificasuccessivamente, Riassumendo: H transistoreTRI amplifica i segnali di aita frequenza, rivelae amplifica i segnali di bassa frequenza. Latensione di polarizzazione del transistore TRIe fornita per mezzo del partitore di tensionecostituito dalle resistenze R 2 (potenziometro)ed R4.11 condensatore C:3 assieme alla resistenzaRl funziona da filtro di disaccoppiamento delcircuito del partitore di tensione da quello dientrata del transistore.I successivi transistori TR2 e TR3 funzio-nano entrambi da amphficatorl di bassa fre-quenza.II segnale di bassa frequenza amplificato,proveniente da Ll, viene applicato alla basedel transistore TR2 tramite ilcondensatoreelettrolitico C6 da 10-mF.11 segnale amplificato, presente sul collet-tore di TR2, passa nelI'avvolgimento primariodel trasformatore di accoppiarnento inter-

    Pig. 1 Per 1 '.R O Ito .. r.dJofa".I. occor,. far UIO el l un .urtcol.,. d l tlpomagnetlco.

    transistoriale Tl. Dal primario al secondariodi T1 ilsegnale passa per induzione e viene,quindi, applicato alla base di TR3 tramite i1eondensatore elettrolitico C8 da 10 mF.SuI eollettore di TR3 e presente un segnaledi bassa frequenza, sufficientemente amplifi-cato per essere in grado di pilotare l'aurico-lare, che deve essere di tipo MAGNETICOda 500 ohm.E fin qui e detto, almeao a grandi Iinee,sull'intero percorso del segnale radio, attra-verso ivari stadl che compongono H circuitodel nostro ricevitore. .Ma prima di passarealla realizzazione pratica vogliamo aggiungereun'ulteriore notizia di earattere puramenteteorico ehe molto spesso, in varie pubblica-zioni, viene tralasciata. Si tratta del conden-satore elettrolitico C1 da 50 mF, presente nel

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    Fig. 2 - Schem J elettrico del ricevitore.IFI iI I"

    11 ' 1"""_'W'MCIt~~~=~~~=~1=1 = ~ ~ I I ~ I '

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    circuito di bassa frequenza del ricevitore. Que-sto condensatore, che risulta presente in tuttigli stadi amplificatori con alimentazione apila svolge uno speciale compito, Quando, in-fatti, la pila e in via di esaurimento, dato chel'assorbimento di corrente da parte del com-plesso e maggiore durante i picchi di modula-zione, si verifica un aumento di tensione inassenza di modulazione, sufficiente a provo-care una fluttuazione con conseguente insop-portabile disturbo alla ricezione. Ecco, quindi,intervenire Ilcondensatore C7, con ilcompitodi mantenere costante la tensione in questicasi.Realizzazione praticaLa realizzazione pratica del ricevitore e HIu-strata in figura 3. Come abbiam detto, il mon-

    taggio del ricevitore viene effettuato interna-

    mente ad un fanale da bicicletta e percio si de-vono seguire ed accettare particolari esigenzedi carattere pratico. IIsupporto, ad esempio,dei vari componenti, dovra avere la formadella sezione del fanale. Pertanto si comin-cera col preparare una basetta di bachelitesul tipo di quella rappresentata in figura 4.Naturalmente, prima di iniziare ilmontaggiosu di essa dei vari componenti, ci si dovraaccertare che essa alloghi perfettamente dentroilfanale. Ottenuta la forma esatta, si prati-cheranno sulla basetta i vari fori, come sivede infigura 4, applicando in essi dei ribat-tini in rame sui quali risultera facile, in segui-to, collegare i vari terminali dei componenti.In figura 5 e rappresentata l'altra facciadella basetta-supporto, in cui verranno siste-mati i tre transistori e il condensatore elettro-litico C3.Tutti i componenti dovranno essere appli-

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    Fig. 4 - II montaggio del ricevitore yafatto su di una buetta di bachelite rita-gliata in forma tale da poter allogarecomodam'nte nel fanale.cati seguendo il nostro schema di figura 3.La bobina Ll- 1.2 di cui daremo piu avanti idati costruttivi, dovra nisultare ben isolataelettricamente e percio interamente avvoltacon nastro adesivo e disposta nel senso Iongi-tudinale 'rispetto alIa basetta-supporto,II condensatore variabile Cl, ilpotenziome-tro R2 (con interruttore incorporato) e la boc-cola per l'antenna, invece, verranno applicatisull'involucro del fanale sul quale si provve-dera a praticare i relativi fori. Logicarnente j .due perni (di Cl e di R2) spunteranno all'e-sterno del fanale, nella sua parte superiore,in modo da essere facilmente accessibili emanovrabili durante la corsa.Come abbiamo detto, mediante Cl si sinto-nizza la stazione che .si VUGI ricevere, mentrecon R2 sl controlla la reazione e do significache, quando la reazione si innesca, producendo.un fischio piu 0meno acuto nell'auricoiare,manovrarldo R2 si elimina H fischio, permet-tendo una ricezione nitida e funzionando an-che da controllo di volume nella stesso tempo.Sobina di sintonla e di reazionePer costruire Ia bobina di sintonia e quella direazione occorre acquistare un nucleo ferrox-cube a sezione circolare, del diarnetro di 9millimetri e della lunghezza di 140 0 160 mil-

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    Fig. 5 II, un. de'le ... f a c ce dell. b .... tt... upporto dl He .. II.. VIInno mont.tl. IGltanto I ere tr.nsl,torl cos) comel dato vedefW In figur.. .limctri. Questo nucIeo (Ie rnisure da noi pro-poste sono quelle standard) va tagliato inmodo che la sua .lunghezza risuiti di appena80 millimetri.Su di esso si avvolge sia Ia bobina di rea-zione L1 sia quella di sintonia' L2.Entrambi gli avvolgimenti sono ottenuti con

    1 0 stesso tipo di filo di rame smaltato.11 filo da impiegarsi dovra essere del dia-metro di 0,3 millirnetri.Per Ll si avvolgeranno 10 spire compattementre per L2 S I dovranno avvolgere 60 spirecompatte, ricavando una presa intermedia alIa

    6a (sesta) spira.Avvertiarno che e necessario effettuare l'av-volgimento Ll non direttamente sopra ilnu-cleo rna sopra un cilindretto di cartone avvoItosopra ilnucleo: cio consentira di peter spo-stare I'avvolgimento Ll lunge ilnucleo stesso in modo da poterlo facilmente avvicinare 0al-Iontanare, aU'avvolgimento L2., Questa partt-colarita si rende necessaria perehe, quando sivolesse far funzionare ildcevitore fuori dalfanale della bicicletta, i due avvolgimenti do-vranno rimanere ad una certa distanza fra diloro, mentre essi dovranno risultare viciniquando il ricevitore e sistemato nell'internodel fanale.Se la reazione non innesca, si invertirannoi collegamenti alIa bobina Ll.

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    Suggerimenti e particolaritaA lavoro ultimato i1 ricevitore dovra fun-zionare subito, se non si saranno commessierrori durante ilcablaggio. Comunque, primadi sistemare definitivamente H ricevitore nel

    fanale, sara bene accertarsi del suo buon fun-zionamento all'esterno, Allogandolo nel fanale,l'unica variante da apportare e quella di avvi-cinare tra di loro i due avvolgimenti delledue bobine,Raccomandiamo di applicare i condensatorielettrolitici rispettando Ie loro polarita, se-condo 10 schema pratico di figura 3. Lo stessoavvertimento vale anche quando si va ad in-serire la pila.Occorrera stare bene attenti, allogando ilricevitore nel fanale, che nessuna delle sueparti tocchi I'involucro metallico del fanalestesso. Per questo motivo sara bene avvolgere

    L A ' I U S T A A L T E I I A

    A tutti gIl imblanchinl e at vemiciatori saracertamente capitato dl dover dlplngere suisoffitti e dl provare un senso dt dlsagio pernon poter ragglungere la giusta altezza, E' un IInccnvenlente questa che capita spesso anchequando 51 dlplnge sulle pared e non soloquando 51 dip1oge. Spesso e necessarlo tro-varsl qualche centlmetro piil In su 0 piil ingiil. Per chi lavora su di un ponte , ctoe suuna tavola posta tra due scale, tutto sl risolvefacilmente pratlcando del fori nei montantldella scala, tra scallno e scalino, 10cui vannopoi fissati del pluoli.

    tutta la sua parte intern a con della carta iso-lante. Anche l'intero nucleo ferroxcube dovraessere avvolto con del nastro, anche di carta,purche isolante. Se ilnueleo, infatti, dovesse.toccaredirettamente l'involucro metallico delfanale, il 'risultato sarebbe compromesso.Tutti icomponenti, da noi elencati a parte,sono di facile reperibilita e dovranno esseredel tipo miniatura per circuiti transistorizzatiin modo da occupare il minima posto sulla

    basetta-supporto, Anche ilcondensatore varia-bile Cl e ilpotenziometro R2 (con interruttoreIncorporate) dovranno essere del tipo minia-tura,C'e ancora da ricordarsi che I'auricolare deveessere assolutamente del tipo magnetico percui non vanno bene gli auricolari utilizzati neicomuni ricevitori a transistori di formatotascabile.

    P IC C O N E E P IC C H E T T O

    Quando 5 1 rende necessario togUere dal ter-reno un picchetto ben conficcato, non sempresl segue la tecnica plil adatta. In genere slbatte energicamente con una mazza da unaparte e dall'aItra del picchetto, alternatlva-mente In modo da allargare la sede del pic-chetto stesso e poterlo COSt rtmuovere daUasua sede. E' un sistema questo poco correttoperche rlchiede molto tempo e poi pub con-durre alla rottura del plcchetto. II metodo ml-gliore conslste nel praticare un foro nel pic-chetto e Introdurre In esso la punta dt unpiccone con cui sara facile far leva.

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    U N A P I A N T A. A R T I F I C I A L EChimica 0 mag1a?

    Fig. 1 - Per trasformare un piomblno In una er r-glnale planta artificiale, eeeerre, inizialmente, ver-sare nella provetta circa sai dUa d'acqua, il piom-binc> e un dito a mezzo di addo nitrico.

    E ccoci qua, amici della chimica, al nostr osolito incontro mensile. Molti di voi cistanno attendendo, impazienti e curiosi,armati di provette, contagocce, bicchieri, pron-ti a realizzare nuove, interessanti e utili espe-rienze. E da parte nostra, anche per questonumero di Tecnica Pratica , si e fatto ditutto per non deludere la vostra attesa, colprepararvi delle pagine tutte piene di originalireazioni e trasformazioni che, in certi casi, vipotranno sembrare dei veri giochi dimagia.Abbiamo detto: magta , E Ia parola suo-nera male alle vostre orecchie di tecnici, abi-tuati a vedere tutto in funzione di una precisateoria, confortata da leggi e principi che sitraducono in formule, in sirnboli, che ipiunon possono cornprendere. Ma per chi ha ap-pena cominciato ad occuparsi di chimica 0,meglio, per chi e prof'ano, non e forse un giocodi magla, piu che un'esperienza di chimica,quello di far crescere ed espandere, assai ra-pidarnente, una pianta arfificiale, che trae Iesue origini da uncomunissimo piombino, deltipo di quelli che si usano per ipacchi postali?Non siete d'accordo su cio? Eppure basta pro-vare,cosl come abbiamo fatto noi, per rima-nere stupefatti, increduli in tanto potere dellaFig. 2 - La provetta contenente ll piombino lasoluzione di aeido nitrico va posta sepra la fiam-ma plr mezzo di unacomune pinzetta da bian-cheria. L'imboccatura della proYetta deye essere rl-volta In direzione opposta a quella dell'operatore.

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    chimica,Ma cominciamo subito, e can ordine, a de-

    scrivere tutte Ie esperienze che vi abbiamopreparato e per le quali, come al soli to, nonvi occorreranno particolari apparecchiature 0ingredienti' di costo eleva to.

    Preparate il nitrato di piotnboPer realizzare l'esperienza che conduce aliacreazione di una pianta artificiale, usando ca-

    me materia prima unpiombino, occorre primapreparare' del nitrato di piombo. A questoscope cominciate col procurarvi qualche piom-bino (si possono acquistare presso una carto-lcria) ed acquistate dal vostro droghicre del-l'acido nitrico 0dell'acquaforte (acido nitricoin soIuzione diluita). Se vi e piu comodo, inve-ce che iI piombino, potrete utilizzare un pez-zetto di piombo ritagliato da una vecchia con-duttura dell'acqua. Introducete in una provettail plombino, se questo e di piccole dimensioni,oppure soltanto una meta di esso se si t.rattadi un piombino di grosse dimensioni. Aggiun-gete ora circa un dito e mezzo di acido ni-trice e sei dita d'acqua (fig. O.Afferrate la provetta per mezzo di una pin-

    Fig. 3 - Per separare la parte sciolta dal residuosolido cl sl pub servire di un imbuto fatto concarta assorbente e raecogliere, in un bicchiere,la soluzione limpida che gocciola dall'imbuto.

    zetta da biancheria e pone tela sopra la fiamma(fig. 2), con l'avvertenza, durante iI riscalda-mento, che deve avvenire lentarnente, di nontenere l'irnboccatura della provetta rivolta ver-so la vostra faccia 0quella di aItre personepresenti, e cio per evitare ustioni pericolosenel casu di spruzzi dell'acido.Appena la soluzione cornincia a bollire, to-

    glietela dal fuoco e lasciatela riposare.Essa continuera a reagire vivacernente come

    ci si accorgera dalla forte eff'ervescenza pro-dotta.Dopo cinque 0 dieci minuti, riportate la pro-vetta sulla fiamma lasciandola poi ancora in

    riposo. Ripetete questa operazione per diversevolte, in modo che venga sciolta la masslmaquantita di piombo. Logicarnente, se H piom-bo si fosse sciolto tutto, allora, occorrera ag-giungerrie deUaltro, e cio in modo ehe allafine dell'operazione ne resti aneora una parteindisciol taoLasciate ora illiquido in riposo per due 0tre are e separate poi, filtrandola, la partesciolta dal residuo solido. Questa operazioneva fatta con molta attenzione perche un even-tuaIe spargirnento di acido puo essere peri-coloso per le cose e Ie persone. Pot rete otte-Fig. 4 - Un altro sistema per ottenere la separa-zione della soluzione dal residuo solido e quellodella decantazion.; esso consiste nella separazionemeeeanlea, per semplice gravita, delle partieellesoli de sospese nel liquido.

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    Prendete poi un bicchiere e versate in essoIa soluzione di nitrato di piombo, Meglio an-cora se ne avete preparato dell'altro da ag-giungere nel bicchiere.A questo punto introducete. la laminetta me-tallica, foggiata a fiore, nel bicchiere, in modoche essa vi penetri completamente, altrimentidovete accorciarla.Infine colmate i1 bicchiere con acqua inmodo chela laminetta sia del tutto somrnersaAbbastanza rapidamente vedrete questaespandersi, in una apparente crescita, ed as-

    sumere un aspetto bellissimo" dal colore gri-giastro, luccicante.In realta avviene che 10 zinco della larni-netta, venendo a contatto coTnitrate di piom-bo, passa in soluzione sotto forma di nitratedi zinco, mentre una quantlta corrispondentedi piombo si deposita sulla Taminetta sottoforma di piccoli 'agfll lucenti e brillanti, eonaumento di volume (fig. 7).Ottenute I'efifetto. cercate di non muovereod agitare il bicchiere perche, altrimerrti, Isottili cristalli di piombo, essendo un po' de-bolt si staecano e cadono sul fondo.QUesta stessa esperienza pub anche essereottenuta sostituendo allo zinco una IaminettaIn ferro, che e pill facile da reperire e chesicuramente tutti VOl avrete in casa vostra.Basta prendere, infatti, un barattolo vuotodi conserve, toglierne l'etichetta e .ritagllarneuna Jaminetta,Ma poi.cb,~ilferro, in questo caso, e rico-perto da uno strato sottilissimo e li stagno,avente 10 scope di preservarlo daIla ruggine,occorre prima eliminate 10stagno. Ponete, per-cio, la laminetta in posiziene orizzenrele e

    versatevi sopra qualche goccia di acido rnuria-tico, Iasciando stare cesi per qualche oraaffinche I'acido sciolga tutto 1 0 stagno .Lavate, poi, la laminetta eoll'acqua: asciu-

    Figg. 5 - 6 7 - Per I. preparulone della pie'nta artificiale cl ,I deve procu.r.,II' dapprima una tlmlnettl di zlnco '0 f.rro zlncat_' apraticlrll I n esSl, medi.nlll una c.llsola,. aleunl tagll vicini II pllnllell.Succlluivamente II lamlnetta 'va arrotolatli su .e Itessa e Ie asttccioJ. verrannO divaricate versoVelte.r.no, .p.i.gate ad angolo retto ,(9(0), come una mugherita. La lamine;tta metalllca foggilll a fioreVI pol introelotta .in un blcchier. contenente I. sol,uzione eli nitrato di piombo; iI bh:chlere, Infine,va colmlto con a.cqua in modo d.a coprlr' interamente I. lamil1etta ..

    nere ilfiltraggio versando con precauzione illiquido inun'altra provetta 0 in un bicchiere,oppure su un imbuto provvisto e li carta dafiltro 0 assorbente e raccogllendo la soluzioneIimpidache gocciola dall'imbuto (fig. 3),La separazione della soluzione dal residuesolido si pub ottenereanche pet decantazione(fig. 4). La decantazione non e altro che Iaseparazione meccanica, per sernpllce gravita,delle particelle solide sospese nel Iiquido. Que-ste, per illoro peso, si raecelgono riel fondodella provetta: ala la loro discesa, attraveesola massa liquida, e lentissima, In segulto, illiquido purificato rimasto superiormente vieneversa to con grande cura in un bicchiere, la-sciando .suI fondo, come melma, Ie particellesolide separate.II llquido -ottenuto con queste operazionicontiene un composto forrnatosi per unione,o reazione, tra 11piombo e I'acldo nitrico, com-postoche prende 11nome di NITRATO D'IPIOMBO e con il Quale e possibile e1Iettuarealcune esperienze,Preparazione di una planta artificialePreparato i1 nitrate di piombo, stamo orain grade di eseguire Ia piu spettacolare delleesperienze presentate in que~te pagine: Ja pre-parazione illuna pianta artlficiale,Cominciate, quindt, coll'acquistare, pressoun Iattoniere 0in un negozio e li ferramenta, .una laminetta di zinco ad anehe dl feJ'lrnzin-cato, di forma quadrate 0rettangolare, delled:imensioni di circa quattro dita,Con un paio di forbid robuste 0, meglio,con una eesoia, fate dei tagl] vicinie parallelicome si vede in figura. S.Arrotolate, ora, su se stessa, un po' stretta-mente, la laminetta e e l infine divaricate leasticciole verso I'esterno, ad angelo retto (90. gradi) come una margherita (Jig. 6).

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    gatela bene e, quindi, per mezzo di carta ve-trata, strofinatela ben bene in modo da elirni-nare completamente le ultime parti di stagnoe mettere a nudo ilferro.Foggiate poi la lastrina a forma. di fiore,eome avete fatto eon 1 0 zineo ed immergetelaneI bicchlere contenente la soluzione di ni-trato di piombo.In questo caso, pero, I'esperienza e moltopiu leota che con 10 zineo. Dovrete attendere,infatti, quattro 0 cinque ore, rna poi, trascorsotale tempo, vedrete il ferro ricoperto dagliaghi Iunghi e spIendenti dall'aspetto bellis-simo.Reazioni dei sali di piomboCon delle piccole porzioni della soluzione dinitrato di piornbo, introdotte in diverse pro-vette, si possono eseguire i seguenti esperi-

    menti:1) Aggiungendo al Iiquido (soluzione di ni-trato di piombo) contenuto in una provettaqualche goccia di addu muriatico 0clori-drico, si forma un intorbidamento bianca-stro di doruro che, per eboIlizione, si ridi-scioglie: se do non avvenisse, addizionateancora un po' d'aequa facendo nuovamentebollire.II liquido Iimpido ottenuto, lasciato raf-freddare, senza scuoterlo, a poco a pocoforma dei piceoli cristaIli aghiformi.

    2) Aggiungendo ad una porzione di liquido(soluzione di nitrato di piombo), a gocce,una soIuzione preparata sciogliendo in poeaaequa distillata della soda eaustica (acqui-stabile in drogheria), srptterra dapprimaun intorbidamento bianco geIatinoso che,successivamente, con eccesso di soda cau-stica, si ridiscioglie: iI fenomeno divieneancor piiI evidente se si riscalda un pocoIa provetta.Raffreddate iI liquido incoloro formatosi eaggiungete un po' di candeggina 0 varec-china 0 Ipoclorito di sodio. Subito nonavverra nulla, rna dopo alcuni secondi co-mincera a prodursi un intorbidamento bian-co gelatinoso che, successivamente e lenta-mente, diverra gialIo e poi giallo-bruno,A questo punto fate boHire per quaIche se-condo ed ilcolore diverra, in modo defi-nitivo, bruno.3) Aggiungendo, ancora, ad una porzione diIiquido (soluzicne dinitrato di piombo) unao due gocce di acido solforico, si forma unintorbidamento bianco poIveroso di solfatodi piombo,Per riconoscere il piomboSe voIete riconoscere la presenza di piombo

    in qualche sostanza od oggetto come, ad esem-pio, un tubetto di dentifricio, una lega persaldatori, del pallini da caccia ecc., basta scio-gliere una porzione deIIa sostanza 0dell'og-getto in esarne nell'acido nitrieo e sulla solu-zione ottenuta effettuare una delle reazionidei sali di piombo gia descritte.

    Fig. a - Per effettuare I'esperienza che conduce.11. formlzion. dello zolfo elasth:o e gommolooccorl'e dlppriml Introdurre In unl provettl dellozolfo ponendo pol IIprovettl loprl IIfiamma.

    Oallo zolfo la ... gomma da masticare ...Questa esperienza, curiosa e di semplice ese-euzione, ci perrnettera, prendendo Ie mossedaJlo zolfo, che si present a sotto forma di unapolvere giallo-chiara oppure in pezzi dello stes-so colore, facilmente sbriciolabili, di ottenereuna massa brunastra ed un po' elastica comela gomma da masticare, Ma, naturalmente,non e Ia stessa cosa, come scherzosamentedice iltitolo, e percio non e fatta per masti-care, non perche sia velenosa, anzi, essa vieneadoperata per curare certe malattie, rna piut-tosto perche iI suo sapore e oItremodo sgra-devole. IL'esperienza, oltre ad essere divertente, rl-sulta particolarrnente istruttiva, perche dimo-stra un fenomeno piuttosto frequente in na-

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    Fig. 9 . Quando 10 zolfo fUlo appara come unamas.. omogenea d.1l0 steSio colore, occorre farlocolare in un bicchiere ripieno '-cI'acqua mantanendo lempra la provetta lopra la r.amma.

    tura, quello dell'allotropia, consistente nel fat-to che 'Una stessa sostanza pub presentarsisotto forme di aspetto .molto diverse fra Ioro..Faeciamo un esempio. 'f,utti voi avrete cer-tamente visto Ilcomune carbone per riscalda-menta 0 la grafite, che costituisee la mina deflernatite, 0 ildiamante luccicante, costosissimo,adoperato per Incastonare gli anelli, Queste24

    tre sostanze, sia nell'aspetto come nelle pro-prieta, appaiono diverse fra Ioro. IIdiamante,infatti, e trasparente ed ha la massima du-rezza tra tutti i corpi noti, superiore perfino aquella dell'acciaio (10 si usa, tra I'altro, pertagliare ilvetro); Ia grafite, invece, e opaca,nerastra e possiede la minima durezza e pro-prio da cio deriva la sua applicazione nellafabbrlcazione delle matite; infine, H carbonepresenta le proprieta che ben conoscete, anco-ra diverse dalla grafite e dal diamante.I I "nome no de l l ' a l lo tropiaOrbene, queste sostanze sono costituite tuttee tre da carbonic e carbone, come fu dirno-strato, per Ia prima volta, parecchi secoli fa,per mezzo di una farnosa esperienza in cui siscaldo un diamante ed esso brucio come un

    comune pezzo di carbone.Anzi, Ia scienza ha dimostrato che i dia-manti, coo si trovano in natura, sono ilrisul-tato di pezzettl di carbone che, sotto I'azionedelle altissime temperature e delle fortissimepressioni esistenti alcuni miliardi di anni fanelle viscere della terra, si sana trasformati,appunto, in diamanti.E qui, qualcuno di voi potrebbe obiettare:se Ie cose stanno veramente cosi, perche nonpreparare idiamanti, che sana cosi costosi,per mezzo del carbone che, invece, costa po-chissimo? 'Eflettivamente questa operazione e statatentata. Oggi si riesce abbastanza fadlmentea trasformare ilcarbone in grafite; rna H dia-mante e molto riu .difficile ad ottenersl, per-che richiede delle pressioni enormi per la suaformazione. Adogni modo si sona potuti fab-bricare artificialmente dei minutissimi dia-manti, troppo piccoli, pero, per avere una pra-tiea applicazione,Lasciamo ora da parte queste divagazionidi ordine scientifico e industriale e ritorniamo: : 1 1 nostro tema e, precisamente, vediamo corneuna medesima sostanza possa assumere aspet-to e proprleta diverse.La risposta, in questo caso, e semplice. 1 1diamante non e nient'altro che iI carbone, Hquale ha acquistato una forma geometrica 0Fig. 10 - In qua.t. forma allotropic. 10 zolfo IIprasant. come ""a mas.a paltola ed elastica, sl-mile all. gomma da masticarl.

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    cristallina caratteristica, generalmente in ot-taedro 0esacisottaedro, cioe, rlspettivamente,con otto 0quarantotto facce triangolari. Per-cio se vi capitera un giorno di andare nel SudAfrica, dove esistono imaggiori giacimentidi diamanti, e di trovare un cristallo di questaforma, immerso nella sabbia, accertatevi chenon possa trattarsi di un diamante ...Scherzi a parte, anche quando ildiamante,trovato in natura, non abbia tale forma, seviene opportunamente percosso, 51 spacca,formando un ottaedro che viene sfruttato peressere lavorato e trasformato in brillanti. Na-turalmente questa spaccatura deve essere fattacon somma cautela e da persone espertissime:a volte, infatti, per i pezzi piu grossi si studiaanche per diversi mesi ilpunto esatto da col-pire, perche un colpo mal dato ridurrebbe inbriciole il diamante che perderebbe cos} ognivalore.La grafite, invece, e costituita da carboniocristallizzatc in altre forme geometriche men-tre u carbone e carbonio amorfo, cioe senzaforma perche incapace di forrnare cristalli,Come un grappolo d'uvaE qui concludiamo ilnostro dire sul feno-menu dell'allotropia, ritenendo dl essere statiesaurienti e sufficientemente chiari. Riter-niamo ora alla nostra esperienza.Cominciate, pertanto, a procurarvi della zol-fo. Lo potrete acquistare in drogheria 0 infarmacia oppure in un negozio di concimi,Ma potrete anche rivolgervi in qualche fatto-ria, presso un contadino.Introducetelo in una provetta pulita edasciutta e ponete la provetta sulla fiamma(fig. 8), cercando di non respirare ivapori chesi svolgono perche sono velenosi e soffocanti.Lo zolfo, a poco a poco, si fondera appa-rendo dapprima come un liquido giallo-chiaro,fluido, che poi, improvvisarnente, continuandoa riscaldare, diverra spesso, vischioso e di co-lor brunastro.Quando la massae divenuta tutta della stes-so colore, inclinate la provetta verso H basso,sopra un bicchiere pieno d'acqua, e spostatela pinzetta da biancheria can cui sostenevatela provetta verso il suo fondo, in modo da .poter continuare H riscaldamento alla fiamma(fig. 9), Lo zolfo, che. e molto applccicaticcio,a poco a poco si stacca dalla provetta e colatutto nell'acqua, raccogliendosi net fonda delbicchiere.Si otterra cost una massa di color bruno, a

    forma di piccole goccioline, riunite come in ungrappolo, d'uva e che si presenta pastosa edelastica come la gomma da masticare, tantoche potrete tirarla ed aHungarla (fig. 10).

    F I N A L M E N T EU N B U O NI M P I E G O !

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    O a qualche anna a questa parte, sul mercatonazionale ed estero, sono comparsi i primiamplificatori stereofonici, veramente degnidi questo nome. In precedenza, era invalsol'uso di definire stereofonico, un amplificatore,qualora esso presentasse semplicemente buonecaratteristiche di riproduzione. Era quindi con-vinzione dei pill. che I'ascolto di musica ripro-dotta mediante un amplificatore ad alta fedel-ta consentisse anche UIl ascolto stereofonicoda parte dei presentLCi sentiamo quindi in dovere di fare unapreclsazlone ' a questo proposito e cioe I'altafedelta,nel senso ristretto della parola, vaintesa come la possibilita di riprodurre piit 0menu bene, una determinata gamma di suoni,Quindi una piit alta fedelta, irnplica una mi-glior riproduzione del suoni. Ma per quantoeccellente possa essere la riproduzione, essa rio

    gono piazzati due microfoni, uno a destra eI'altro a sinistra, collegati ognuno a un am-plificatore: gl! stadi finali sono collegati ad unaspeciale testina di incisione.Per l'ascolto corretto di un tale disco, oc-corre quindi un pick-up speciale a due avvol-gimenti, iquali vengono poi collegati a dueamplificatori separati, ognuno dei quali provovede alla riproduzione separata di un canale(destro e sinistro).In definitlva, un amplificatore stereofonico,in effettl e compos to da due amplificatori seaparati, anche se montati sul rnedesimo telaio,

    A M p L I F I C A T O R Esultera all'ascoltatore sempre piatta ".Se per un istante, abbandoniamo il mondodei suoni e ci trasferiamo in quello delle Im-magini, ci rendiamo conto che una fotogra-fia, per quanto perfetta essa sia, non riescea fornire immagini in rilievo, Infatti Ie imrna-gini non possono che essere platte. Esarnlnan-do invece una fotografia stereoscopica, con unapposito visore balza evidente la profondita: iprimi piani, si distaccano nettamente dallosfondo, dando all'osservatore una immaginequanto mal reale, quasi egli si trovasse sulluogo stesso dove e stata scattata la fotografia.D i pari passo, la riproduzione di un comuneamplificatore, e piatta, quanta l'immagine diuna fotografia, mentre la riproduzione stereo-fonica, si pub paragonare alla immagine in tredimensioni.In altre parole, quando ascoltiamo un ri-cevitore 0 un amplificatore fonografico, i suo-ni provengono sempre dalla stessa direzio-ne, mentre quando ascoltlarao un'orchestra, isuoni provengono da direzioni diverse, essen-do gl1. strumentisti, dlsposti a sernicerchio.Con un arnplificatore stereofonico, si riescead ottenere un effetto del genere, in quantavengono impiegatl due altoparlanti, posti tradi 10108 'una. distanza d. i circa 2 uletri. Natu -ralrnente e necessario irnpiegare dischi stereo-foniei,_pokhe. se si usassero dischi comuni iI

    ri'lievo del suono, non avrebbe luogo. Ildisco srereofonico, si differenzia sostanzial-mente da quello comune, per la particolaretecnica di incisione: di fronte all'orchestra ven-26

    iquali possono avert' incornune 10 stadio ali-mentatore.Con questo concerto, e stato appunto proget-tato l'amplificatore che presentiamo. Esso ecomposto Infatti da due arnplificatori separati,montati sullo stesso telaio, i quali utilizzanoun unico alimentatore,IIprogettoe stato improntato cia criteri disernplicita ed econornicita, per dar modo atutti i lettori, di cirnentarsi nella sua costru-zione, considerando come icornplessi stereo-fonici in commercio siano costosissimi.Descriz: ioneII circuito, visibile in fig. I, utilizza 4 solevalvole: una 3SW4 raddrizzatrice, due 35B5 fi -nali e una I2AU7 preamplificatrice. Ogni am-plificatore e cosntuito da rnezza 12AU7 e dauna 35B~. All'entrata di ogni amplificatore vie H controllo di volume (potenziornetri R3 edRiO), che regola I'intensita del segnale. I due

    segnali '&iungono poi alle griglie del doppiotriodo, ~ngono ampliflcati e quindi prelevatidalle placche della stessa valvola tramite icondensatori Cl e Cl per essere applicati alle

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    griglie controllo delle valvolefinali (VI e V3).I segnali subiscono una ulteriore 'amplifica-zione onde ottenere una intensita sufficienteper il funzionamento degli altoparlanti. Un,particolare interessante di questa circuito, ecostituitn dal pote.Dziornetro R6, i1 cui compitoe queUo di bilanciare i due sradi finali.Sulla regolazione d! questa potenziometro, di-remo in fase di messa a punta.I due potenziometri del volume R 3 ed R I O ,sana accoppiati in modo da ottenere autorna-ticarnente nei due amplificatori 10 stesso Iivellosonoro, Impiegando due potenziometri sepa-rati si ha l'inconveniente di non pater ottenereun identico Iivello sonoro nei due canali. Seen-

    -

    sigliamo quindi una tale applicazione.La stadio alimfUitatore di un autotrasfor-mat ore, dispone di upa. raddrizzatrice a semi-onda e di una ceUula~ili filtro per ilIivella-mento della corrente raddrizzata. La tensioneper I'alimentazioiie anpdica del ricevitore, vie-ne prelevata daI3.:temiinale 1 1 0 volt dell'auto-trasformatore, - -'.,-.Le valvole, sono del ' tipo ad accensione inserie ed in totale; "sono richiesti 117,6volt. Latensione prelevatadall'autotrasforrnatore e di1.6 .~!t.ma nei luoghi in cui solitamente Iatensione e piu clevata di quella nominale, siconsiglia di effettuare Il collegamento al ter-minale 11 0 volt;Le caratteristiche di questo amplificatore,sono discrete, se confrontate con Ia modicaspesa richiesta .per la realizzazione. La po-tenza di uscita e di circa 1,5 watt per ognicanale e Ja banda passante va da 100a 10.000hertz. Valeri questipienamente accettabili perun amplificatore economico.

    CostruzionePer prima cosa, il lettore che intende rea-lizzare questo progetto, dovra provvedersi diun telaio in alluminio, delle dimensioni dicirca 25 x 15 centimetri, sul quale si pratiche-

    ranno ifori per gli zocco1i delle valvole, per ilcondensatore a vitone C5-C6 e per i1 passag-gio dei fili dell'autotrasfotmatore.Si fissano gli zoccoli, l'autotrasformatore, ipotenziometri, i due trasformatori di uscita,H cambiotensione, Ie due prese per gli alto-parlanti, I'interruttore e Ia lampadina spia.

    Si inizia quindi il cablaggio, collegando i fiIidell'autotrasforrnatore, tenendo presente cheilcolore di ogni terminale corrisponde ad unadeterminata tensione. II codice dei colori, e ilseguente:

    zero bianco I110 rosso 125 giallo140 verde 160 blu220 neroContinuando nel cablaggio, consigliamo diultimare il circuito di accensione delle val-vole, tenendo presente che per le valvoleVl,V3 e V4 ilfilamento fa capo ai piedini 3 e 4,mentre per V2 i!lfilamento fa capo ai piedini4 e 5. Ultimati i collegamenti in questione,possiamo subito controllarne l'esattezza, com-mutando il cambiotensione sulla tensione direte ed inserendo la spina in una presa dicorrente.II filamento delle valvole dovra illuminarsi.Se do non avviene, Ia causa e da ricercare inun errore di cablaggio, errore del resto facil-mente individuabile data la semplicita deicollegamenti.Stabilita l'esattezza di questa prima partedel circuito sl passera alla realizzazione dellarimanente, controllando di eJfettuare icolle-garnenti secondo gli scherni elettrico-e pratlco,E' consigllabile, quando f coUegamenti sanalunghi, di impiegare cavetto schermato, tra Iedue entrate e j due potenzi.ometri. La calzarnetallica esterna, deve essere collegata a mas-sa possibilmente in, pii.t purrti,L'entrata dell'amp1ificatore e costltulta dauna presa tripla: a due dei tre terminali sonocollegati iconduttori del due cavetti scher-mati, al terzo, 1edue calze metalliche.La valvola V2va ricoperta con uno schermometallico, per evitare inneschi di bassa fre-quenza.

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    Messa a puntoTerminata la costruzione, non rimane chepassare alIa prova generale, Si collega la spinaa Una presa centrale di corrente e si accendeI'amplificatore, Toccando con un cacciavite unadelle due entrate, si udra in altoparlante ilcaratteristico ronzlo di bassa frequenza, in-dice di buon funzionamento. Se si dispone diun giradischi stereofonico, 1 0 si pub collegareall'entrata ed ascoltare cost un disco.In caso di mancato funzionamento converraeffettuare ilcontrollo delle tensioni, Le ten-sioni,sono quelle riportate nel seguente pro-spetto:

    .1 piedino 2 7,5 volt c.c,VI e V3 pledlno S lI5 volt c.c,piedlno 6 110 volt c.c,piedino 1 70 volt c,c.V2 piedino 3 2 volt c.e,piedlno 6 70 volt c,c, I

    I,

    V 4 piedlno 5 110 volt c.a.pledlno 7 llS volt c.c.Per la valvola V2 Ie tensioni sono approssi-

    mate, poiche esse sono in relazlone alla sensi-bilita del voltmetro impiegato.Qualora tutto sia regolare, si dovra regolare

    30

    it potenziometro R6, in modo da ottenere unapotenza sonora identica dai due altoparlanti.Una valutazione approssimata si potra effet-tuare ad orecchio, rna per una perfetta messaa punto, risulta necessaria l'impiego di unoscillatore modulate e di un voltmetro percorrente alternata. L'oscillatore, commutatoin modo da produrre solo H segnale di bassafrequenza, va collegato all'entrata di un soloamplificatore. 11 voltmetro si coliega in paral-lelo alla bobina mobile dell'altoparlante infunzione.H voItmetro indichera una tensione di pochivolt, tensione che annoteremo in un foglietto.Si collega quindi l'oscillatore all'altra entratae ilvoltmetro all'aItra bobina mobile. Se Ialettura risultasse diversa da quella precedente,si ruotera R6 fino ad ottenere una tensionecirca uguale. Si ripete quindl ]'operazione finoad ottenere due letture identiche.Sia ben chiaro, che unavoIta regolato i1 po-tenziometro R6, esso non va piu toccato, senon quando si ritenga di dover effettuare nuo-vamente ilbilanciamento degli stadi finali,Una precauzioneche illettore dovra tenerpresente, e quella di usare per i1 collegamentodel giradischi all'amplificatore eavetto scher-mato ricoperto in gomma. Cio si rende neces-sario, dal momenta che iI telaio risuIta sottotensione. Per questa ragione anche il telaiodeve essere ben protetto all'interno del mobilenel quale 10 si intende installare, al fine dievitare - scosse elettriche. Consigliamo per-tanto di isolare l'interruttore S1 dal telaio,mediante un gommino, 0 con un qualsiasi altroaecorgimento. Tuttavia, si ricordi il lettore,nell'eventualita che egli rimanga vittima ditale inconveniente, pub mettersi al sicuro, in-vertendo la spina nella presa di corrente.Per ultimo, si provvedera alla sisternazionedel due aItoparlanti. Come abbiarno detto al-l'inizio di queste note, essi dovranno risultaredistanziati, tra di lora, di circa 2 metri, perottenere I'effetto stereofonico. Uno degli alto-parlanti pub essere montato nel mobile checontiene l'amplificatore e I'altro, in un mo-bile a parte. Un'altra soluzione e quella dimontare idue altoparianti, in due mobilettisistemati tra di lora a una distanza conve-niente.II diametro degli altoparlanti pub essereseelto a piacimento dal lettore che si accingea questa realizzazione, rna si consiglia di nonutilizzare aItoparlanti con diametro inferioreai 160 millimetri,Ultima raccomandazione: se la rlproduzionefosse disturbata da e oscillaztoni , si consi-glia di collegare in parallelo ai trasformatori./ 'di uscita T1 e T2, un condensatore a carta dl2000pF.

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    ANTENNAARBOREA

    Nella maggior parte dei casi, I'installazionedi un'antenna, rappresenta una impresa didifficile attuazione. La ragione di cio e dovutaal fatto che non sempre si ha spazio suffi-ciente, oppure non si hanno a portata di ma-no appigli per l'aggancio dell'antenna stessa.Un'idea originale, e quelladi sfruttare iltronco di un albero, come visibile in figura.La lunghezza dell'antenna, doe del condut-tore che viene teso tra i due isolatori fissatial tronco, viene calcolata con la formula se-guente: 142,5: F, in cui F e la frequenza inmegahertz per la quale si intende calcolarel'antenna .. Un estremo dell'antenna, viene collegato alricevitore, 0 al trasmettitore, a seconda deicasi, mediante cavo coassiale da 75 ohm.L'estremo del cavo connesso all'antenna,presenta la calza metallica collegata a terra,la quale puo essere realizzata conficcando nelterreno un tondino in ferro, 0 meglio in ramedella lunghezza di circa 1metro.Sappia i1 lettore che questa antenna non edirettrice e cioe irradia riceve in tutte ledirezioni, contrariamente a quanto accade perIe antenne orizzontali.

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    1 1 tecnigrafo e H tavolo da disegno indispen-sabile a tutti i disegnatori professionisti,Ma non occorre necessariamente esercitarela professione del disegnatore per sentire ilbisogno ed apprezzare I'utilita di questo spe-ciale tavolo.Chi e appassionato di meccanlca, di fale-gnameria, di elettronica e st occupa, solo perdiletto, nelle ore. Ilbere, di una di queste, adaltre, branche della tecnica, molto spesso, pri-rna di por mana agli attreazi e agli strumentivari, necessari per la realizzazione di un pro-getto, deve sviluppare un disegno; 10 deveingrandire, secondo una scala, e portarlo agrandezza naturale,Tutti idisegni riportati su libri, su riviste,sana sempre rappresentati, ovviamente, indimensioni ridotte e non sernpre ildisegnoserve soltanto come espressione indicativa32

    Fig. 1 Piano costruttivo del tacnigrafo.Inumeri con cui lono contrallegnata Ievarie partl sene gli Itessi riportati infigura 2.

    per il costruttore: molto spesso viene utiliz-zate come..copia identica di un pezzo, di uncetrrponente, dl un'intera cosrruzione.Pensate, ad esempio, ai disegni eli modelli-SInO. Questi necessariamente devono esseresempre sviluppati e portati a grandezza na tu-rale suUa speciale legno di balsa dal quale,seguendo appunto icontorni del disegno, sirfcaveranno Ivart pezzi che comporranno ilmodello, Ma questo e solo un esempioe moJtialtri ne _potremmo citare per giustificare I'uti,lita dl un tecnigraio in. casadi tutti coloreche coltivano l'hobby delle piccole costruzioni.II tecnigrafo che presentiamo al lettore, purnon offrendosi a quelle prestazioni che carat-terizzano un tecnigrafo d : l tipo professionale,si rende necessario al disegnatore dilettanteche, costruendolo, sl accorgera ben presto del-la sua utilita ..

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    Costru:done della struttura portant.L'intera costruzione di questo tecnigrafo eottenuta in legno. 8i potra usare qualsiasitipo dl legno rna noi consiglieremrno faggio 0abete perche molto comuni.Le dimension! da noi esposte e riportate ac-canto alle varie parti, nel disegno di figura 2,

    sono quelle che abbiamo ritenute piu adatteper u n tecnigrafo ad uso dilettantistico. Tutravia illettore PUQ riservarsi un'ampia Iibertae li scelta, potendo aumentare tutte le rnisureproporzlonalmente a quelle citate nelle tavolecostruttive.Noi, cornunque, C i siamo preoccupati 4i det-tagllare tutte le dimensioni delle varie particomponenti ad eccezlone di queHe della tavolavera e propria per disegnare. Questa, infatti,verra costruita soltanto dopo aver compos tointeramente tutta la strutturaportante deltecnigrafo e Ie sue dimensloni saranno sceltein base all'attivita che il disegnatore dilet-

    Lo costrufretefacllmente.Vi coster. poco.

    Utileall'hobbysta.Durat.fIIimita,a,tante sj propone di svolgere e cioe in base aitipi di disegniche !Iivorranno eseguire.La costruzione, quindi, va inizlata dal basso.Si comincera, pertanto, col preparare iduepiedi (particolare 1 di figura 2). Ouest] po-tranno essere ricavati da legno delle spes soredi 34 centimetri di legno di faggio 0 abete.Dopo aver costrulto e opportunamente sa-gomato idue pied! secondo ildisegno di fi -gura 2, si passera alia. costruzione dei duemontanti (componente 2).Questi dovranno essere ricavati da una ta-vola di legno dello stesso spessore di quellocon cui si sono costrulti idue piedi.Ciascuna delle due gambe risulta fissata alproprio piede mediante bulloni a testa tondae can gambo parzialmente filettato. Ibullonisono in numero dl tre per parte. Giunti aquesta punto della costruzione si provveopr~

    a ricavare i due traversini poggiapiedi contras-segnati col numero 7 nel disegno di figura 2.II lettore cornprendera che questi due traver-sini, dovendo sostenere anche ilpeso dei piedidel disegnatore, si dovranno costruire in unospessore che garantisea una certa sicurezzaalla rottura.Un accorgimento molto intelligente potraessere quello di ricoprire idue traversini pog-giapiedi mediante una striscia di lamiera 0 al-luminio capace di scongiurare l'usura del le-gno che le scarpe del dlsegnatore inevitabil-mente produrrebbero col passare del tempo.II fissaggio dei due traversini ai due piedidel tecnigrafo avviene mediante colla da fale-gnarni e viti da Iegho (due per ogni estrernitadi ciascun traversino).Patte queste prime giunture, e ora possibilevedere qualcosa dicostruito. Si tratta adessodi rinforzare I'ossatura del tecnigrafo mediantei due traversini, contrassegnati can i numeri Se 6 nel disegno difigura 2.Si tratta di due assicelle unite tra loromediante colla da falegname e viti da legno.Le due assicelle risultano unite ad angoloretto (9 0 gradi). I I traversino cost ottenuto vafissato alle due estremita superiori dei mon-tanti sempre col solito sistema della coUa edelle viti da legno, con 10 scopo di conferireall'ossatura una maggior solidita.

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    Fig. 2 Tavola costl'uttiva del tecnigrafo. TutteI. dimensioni riportjlte in figura vanno intese.spre". In milllmetri.Ed ecco ora pronta la struttura portante del

    tecnigrafo; solido e robusto esso e pronto asostenere la parte snodabile della costruzione,C05truzione dell, parte sncdablleLa parte snodabile del tecnigrafo e costi-tuita .dai particolari contrassegnati con inu-meri 3 e 4 nei disegni riportati nelle fig. 1 e 2.I componenti contrassegnati col numero 3costituiscono i due scorrevoli e cioe i duemontanti che permettono di alzare e abbas-sare iltavolo a piaoere e secondo le necessitadel disegnatore. Nella lora parte centrale sonopraticate due asole in cui possono scorrere idue bulloni di fissaggio a testa tonda e con

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    garnbo parzialrnente filettato, I due correntivengono fissati ai bulloni mediante due it. gal-letti . Fra ciascun galletto ed il rispettivo bul-lone e interposta una rondella. .Nella parte superiore dei due scorrevoli, sonopraticati i fori per ilfissaggio dei due compo-nenti contrassegnati col nurnero 4. Anche inquesta caso vien fatto uso della stesso tipo dibulloni, tenuti stretti da galletti con interpostarondella. I due componenti numero 4 vengonofissati alla tavola da disegno vera e propriamediante colla da falegnami e mediante duesquadrette di metaIlo fissate con viti per legno.Come si vede nel disegno di figura 1, lungoil bordo inferiore della tavola da disegno efissato un listello di legno compensato. Questolistello non e necessario ai fini della costru-zione rna pub rendersi utile per fermare rna-tite e penne che, altrirnenti, sarebbero desti-nate a ruzzolare molto spesso per terra: sitratta quindi di una comodita per ildisegna-tore e non di una necessita costruttiva.E' cosi terminato il lavoro di costruzionedel tecnigrafo: resta ora soltanto da provve-dere alIa tavola che ognuno scegliera nelledimensioni pili adatte al genere di lavoro cheintende svolgere. L'importante sara che lastessa risulti perfettamente Iiscia e assoluta-mente piana.Quando 10 si desideri, il tecnigrafo potraessere completato mediante rl parallelogram-ma apposito, che 10 rendera molto pili fun-zionale e cornpleto e non certamente inferioreai tecnigrafi esistenti in commercio.fig. 3 Call applr. ll tecnlgr.fo I mantaggloultlmato. Manu In .~ $oltlnto ,II tlvolo pe rdlsegnare. In figura $ono vlslbill I " gallettl It ch.f.cllitano II movhnentoe I',arresto del componllnUspo$tabili.

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    CHI E QUESTO TEeNICO?

    e molle mlgUala son~ rluKltl I ereara! della poelzioni Invl-diablll. e evident. Inl.1I1 che oggl j bravl teenlcl " lanno atra-da ovunque, perch. at megllo pr"p"nato IOno rlaervatl I postimlgllori.Ea ancne a Chi vuol. rmztare un au rv ,ta per proprio conic e vnte ad IOdlb ... n"blia una buona Iitruzion" taenica.I YANTAGGI DIILL' IIISIIGNA.BNTO ..... CORRISPONDIIIIZA ISI studla comod.menta a ca.. propria - nal rltag,' dl t,,"1PO IIbero -., puO Inlzlare 10 .tudlo In qu.'.'asl epoe. dell'anno ed a qualunque all- non eeeerre la p,....nz. dl un inaegnanta, pur podendo dall'a 'stenza dldattlea e della consulanza da parta dell'llIltuto - la retta dl studio mod8ltlaslma - nqn el deve abbandonara II proprio la~ro " qulndl .1 percepllce !'intaro ,,'ario.O C C O R R O N O POeHI RBQUI8ITI "'~LI:Plu dl 16 annl dl al6 - praparazlon" scolalllc, comun. - circa 40 lire di .peaa glornallera - volont. a tanacia per pertare " termlne 10etudlo intraprelO.L' I8TlTUTO IYIZZBRO DI TBCNICA QAllANTlSCB per l'efIIcHI. del .uo ......... m.nto:Inaegna In Svlzze,. .'n dal 1908 a qulndl poelJed. un,. r leea asperlenz, ad una lunga Iradlzlona nell'lnaegnam.nto par corrlspondenza.Istrullce gil oper,' ltallanl dal 1947 con oUlmi r'.ulll l'.I c o , . , It ... , IOno oontinu.mante .gglornall dill lata leienllfleo e d. quello tecnlco.AzI.nda fra I. plu Importantl a'itali. Inooraggl,"o la loro m.8IItranz. aUo Itudlo del mlal coral, pegando una buona parta della spe .. cheI loro dlpend"ntl d"bbono IOlten"re per 10 stu!jlo ... APPIDt ANQIIB LBI ALLA GUIDA D B & . .10 IITITUTO ICosl potr' dire un glorno, com" quall'"lro mlo alllevo IUNARI FRANCESCO, NOVARA, v. M. della Torre, 4): Oggl non ,I f. un progetlothe non 01 Bia la mla parte tacnlc., non ., 'a un lavoro che non el sla un mlo consiglio e par me questo una granda IOddlafazlone morale .

    ISTITUTO SVIZZERO 01TECNICA - LUINO (VA)MoItI non 1'lnl8QflBlll8lllo per corrt.pondenu dall' la1Ituto Stzzaro ell Tecnlea. A loro vogIlO dare ta poaaIbIIIti dI orien-ta.... fondo In propoaIto. .. LaI sortver. ne I tqllMclo qui lOtto II S uo Incl lrIuo conlranagn"r. COO l u n a ~1Ia U _ eM La~, L a tar6 epedI,. eubl to, grail. "__ 'lIIPB IftO . un voIUlMIto In-f onnaI Iw v .. ~, In p IO j . .. .. .. una -n."tlqIIM"tlno pili II"" a 8InI.Ir., LalII_-vart, ollM II.VOl_Ito, II p . rirno gNpPO dl ~1.." d 4 ! I 00I'I1II ~ L,'~, _1 ,.. - 'a a g n o III I,. 1.aGO- ~ "'11111,. _1 un....... propria pl'IIYa dl .1l1li19._ Im-pegllllral II _ . n u . , . 10 studio.

    ,.----IISAGGIOI oL D IR ET TO RE IJ

    quel mlo alilevo che qu.leha anno adaiatro mi scrtssetrionfanle: leri tiravo let1eralmenta I. carr"lI" aggi Inveeecom.ndol-.Infattl, .'cunl annl prima era a n c e r a un modestlaslmo operaiosenu quallflca e con una paga .ltrettanto e"gua.0091, Invael, progetta, c8leoll. dlsegn org.nlZla e proponeai s u e t superlorl cha 10 .scoltano con interesse " 10 stlmanoper la lua cap.clll. S'lntlnda oha or. II retrlbuito In unami.ura motte dlfferente.CO.B * R.UICITO A 'ARB UN I,.,LBSALTO DI CARR.BRA 1I" - Era prolond.maota persu.1O che an. baH e ll 09"1 pro-g_ vi la buon" praparuloM tacnlco-prolnalonal .2' - Intul ella I'.ttu.'. attu.zIone _lea pennella all'opa-

    raiD I.trulto dl ,.,. un" oanIar. rapid. " 8Icur .y-" dectaa rlaolutamant. ltud'-.4" - PoaMdea I. for.l, ell YOIont l n_rla per portare tarmI . .. _ ,tudlo a d"'_, elMel corrIaponcIan.l .CO.B WI, MOLTB MlQLIAIA DB. lUOICOLLIIQHI I. IONO DIICIII A lTUDIARB

    --------OCoalruzlOne, e l l macchll1llo Edl l lz lao EletIrQlecnlcao T e c n lC a Ra d io . T V

    Nome ..,...... .,.. _, .... ,.~-,.". "'..~ c ~ _ ~ ! ,Cognome .... _.. .._"..... ...~_ ..Profession e .Data nascita.Comuns rs.'deoza.-Prov ..Via_ . . n......

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    IN S O L E DU E O RE P O S S IAMOPR,O VARVI C H E P O TETE AVEREU N A M E M O R I A D I F E R R O !

    V' GRATIS h 1 Se credete che la memoria sia un dono di1 proveremo c e a natura, siete in errore. Non esiste una buonavostra memoria e molto pin 0 una cattiva memoria, esiste una memoriaorganizzata 0 no. Ve 1 0 proveremo senzapotente di quanto crediate! che voi rischiate una lira.In untl sertlttl imptlftlt, II S VHuPPllfeunll memofill "lIutom lltitll'IInviateci I' annesso tagliando, con il cinquanta 0 piu nozioni senza nessoquale riceverete il nostro opuscolo illu- I'una con I'altra - istantaneamente. Li-strativo gratuito, Saprete COS! molti ste intere di nomi non vi spaventerannopili particolari suI Corso Radar. Ouan- piu, saprete riferirle senza stancarvido vi sarete iscritto (senza rischio al- nell'ordine in cui vi sono state dette,cuno di tempo e di denaro) potrete in neIl'ordine inverso, 0 nell'ordine cheun paio d'ore, provare ilCorso Radar. voi volete. Nessuna possibilita di.errore.Bastera che apriate iltesta-base aIle La regola e incredibilmente semplice,pagine 156/7, e impariate I'elementare e potrete applicarla a liste di appun-regoia per ricordare trenta-quaranta- tamenti, di nozioni da esame, ecc.

    Sorprendete I vostri

    amiCI VOl stesso!

    ma questo non sara che i t punto di partenza!

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    oro quanta pesa. Nonsospettavo che le regaleper ricordare fossero co-

    semplici.;."Raffaella T ., Roma

    "vI ringr .Viglios a210 delSa Cor 1tle..'a~Ollo' So R - .;;d' 'l'Ul1

  • 8/4/2019 Tecnica Pratica 1962_03

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    ricetrasmettitore-----------

    N onv'e meta piu arnbita, per l'appassionatodi rnontaggi radio, di quella di riuscire acostruire e far funzionare un apparato ri-cetrasmettitore.IIfaseino che scaturisce dal poter andarein aria", COS1 come dicono idilettanti, assairaramente pub risparmiare un appassionatodi radio. Si tratta, infatti, di entrare e vagareattraverso un mondo nuovo.. sconosciuto aipiu, ricco di rnisteri e di soddisfazioni insieme.E' un mondo a t quale partecipano professioni-stt e dilettanti, giovani ed anziani, e dove