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Vegliatodalla "caraimmaginepaterna" diDonBosco, illavoro delgiovaneapprendista haunmotivonuovo diamabilitàedi letizia S bo~¢ttinu . - SALESIAN~ ANNOLXXXII*N .5*1°MARZO1958 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

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Vegliato dalla"cara immagine paterna"

di Don Bosco,il lavoro

del giovane apprendistaha un motivo nuovo

di amabilità e diletizia

Sbo~¢ttinu.-

SALESIAN~ANNO LXXXII * N . 5 * 1° MARZO 1958

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Libri d'ispirazione religiosaper la gioventù

Alcune opere parttcolarmenle indicate per regali in occasione di avvenimenti religiosi e per la conoscenza Iella nostra Religione

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~ e~e/íd tL puibblicazioniCOLLI GIUSEPPEGLI AMICI DELLA PENNA. Aneddoti siiscrittori italiani e stranieri . Prefazione di P . Bar-gellini . Pag. 16o, con illustrazioni di L . To-gliatto 1-

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zione. 38° migliaio . Volume in-8 di pag . z6ocon fotografieL. 900

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ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI

`bon í~oscoh~°"a degli appr rt

Cento anni fa per le vie della vecchia To-rino non sarebbe stato difficile vedere unsacerdote entrare in piccole officine e bot-teghe di artigiani . Era Don Bosco, il qualesi preoccupava non solo di collocare i suoigiovani come apprendisti, ma di stipularecon i loro padroni regolari contratti che des-sero sicura garanzia morale e tecnica .

« Nei contratti di Don Bosco - scrivel'on. Rapelli - v'era l'obbligo d'insegnareentro un certo periodo d'anni (tre in genere)la professione ; l'obbligo di una retribuzionescalare, tanto al primo, tanto al secondo,tanto al terzo anno . Si richiamava al rispettodei giorni festivi, per consentire la frequenzasia alle funzioni religiose che alla scuoladomenicale ; inoltre si rendeva norma di con-tratto la vacanza di 15 giorni all'anno, antici-pando così le ferie annuali che si dànno oggi .

A cento anni, Sua Santità Pio XII, a ri-chiesta del Ministro del Lavoro, proclamasolennemente San Giovanni Bosco patronodei giovani apprendisti di tutte le professioni .Il nostro Santo viene così introdotto ufficial-mente nel mondo del lavoro, dove fervononumerosi e intricati problemi che richiedonouna sicura soluzione . Don Bosco è statoscelto come protettore di questo delicatosettore del mondo giovanile perchè egli ful'anticipatore di quello « speciale rapporto dilavoro » che è l'apprendistato e che in Italiaè oggetto della legge 19 gennaio 1955 . Il Mi-nistro del Lavoro on . Gui dice la scelta

TORINO, 10 MARZO 1958

« particolarmente felice in quanto il Santodella gioventù pose per primo l'accento suquesto problema, e la sua pedagogia - nelsettore delle scuole del lavoro - rimane an-cora insuperata » .Nel mondo del lavoro, dominato troppo

spesso dai princìpi deleteri e antireligiosi delmaterialismo, appare quindi la figura delnostro Santo come angelo protettore delCielo, soprattutto per i più giovani . MentreCarlo Marx, contemporaneo di' Don Bosco,con i suoi princìpi scatenò la lotta di classe,ma non prese mai in mano la falce e il mar-tello, Don Bosco incallì le mani facendopersino il garzone di campagna e di caffè,divenne uno dei più formidabili lavoratoridel suo secolo e avviò i più poveri figli delpopolo alle migliori conquiste, facendone deilavoratori qualificati e onesti .

Alla scuola di questo maestro che diedeai suoi figli come motto e divisa « Lavoro eTemperanza » e assicurò loro «pane, lavoro,Paradiso », sono cresciuti e crescono nelmondo falangi di lavoratori, imparando nonsoltanto l'arte e la sua perfezione, ma la va-lorizzazione spirituale del lavoro .

San Giovanni Bosco oggi guarda dal Cielocon particolare predilezione i giovani appren-disti di tutte le professioni . Possa il suo spi-rito, attinto alle sorgenti del Cristianesimo,irradiarsi in tante officine e scuole, per l'ele-vazione delle masse lavoratrici e per il veroprogresso dell'umanità .

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N

Cent'anni fa il 25 marzo 1858 la Signora della grotta di Lourdes

disse a Bernardetta : " Io sono l'Immacolata Concezione "

Il 25 febbraio 1858 la bellaSignora della grotta diLourdes ordinò a Bernar-detta di bere e di lavarsialla sorgente . La fanciullas'incamminò verso il fiu-me. « Non là, ma qui . . . »,rettificò la Signora. In

ì, quell'angolo di grotta nonc'era che terra asciutta .

Ubbidiente, Bernardetta si mise a grattare laterra e, subito all'improvviso, sotto le sue dita,zampillò un filo d'acqua, prima limacciosa, mail giorno dopo limpida e cristallina . . . e già mi-racolosa: uno scalpellino ne aveva preso sullaconca della mano per lavarsi l'occhio destro, ro-vinato da una scheggia di pietra, e immediata-mente aveva riacquistato la vista .

Ma il clero si teneva su una prudente riservae la povera Bernardetta aveva un bel ripetereal parroco di Lourdes: « La Signora vuole » ; eglirispondeva: « Io non la conosco la tua Signora ;dica prima il suo nome » .

Il 25 marzo, festa dell'Annunciazione, con unostupendo cielo di primavera, la fanciulla sup-plicò più del solito : « Signora, volete averela bontà di dirmi chi siete e qual è il vostronome?». Per tre volte, mentre scrosciavano leacque chiare del Gave, Bernardetta riproposela domanda. La Signora sorrideva . Alla fine,ella aprì le braccia con un gesto affettuoso dimadre, e rispose dolcemente : Io sono l'Immaco-lata Concezione .

Povera Bernardetta ! Essa non aveva mai sen-tito quelle parole per lei così difficili, promul-gate come dogma quattro anni prima dal papaPio IX. Temendo di dimenticarsene, lungo lastrada che conduceva alla canonica non feceche ripetere « Immacolata Concezione» . Irruppein canonica trionfante :

Io so il suo nome.- L la Santa Vergine? - chiese il parroco .- No, signor parroco - rispose la fanciulla

ingenuamente. - Ella ha detto : « Io sono l'Im-macolata Concezione » .

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~1a11Cà dti~Gl~l~,

- Ne sei proprio sicura?E, pallidissimo, il parroco a bassa voce mor-

morò : - E proprio Lei .Bernardetta doveva aspettare ancora 21 anni

dopo le apparizioni prima che si realizzasse ilsuo sogno più caro: « Ritornare dalla Signora,così bella che quando la si è vista una volta, sivorrebbe morire subito per rivederla ancora » .

Bernardetta moriva il 16 aprile 1879, chia-mando per tre volte a nome la Vergine Santa eaggiungendo, ultime parole di umiltà, una pre-ghiera commovente: « Pregate per me, pecca-trice, povera peccatrice . . . » .

Eppure quell'umile suora del convento di Ne-vers aveva un'anima di luce e un'intelligenzafine, spirituale . Aveva accettata la malattia conil sorriso : « La Madonna vuole senza dubbioche io soffra », rispondeva soavemente . E lasciandobalenare sul volto un'espressione incantevole, chele si era modellata sul sorriso di Maria, com-mentava: « Il mio ufficio è di essere malata » .Nel suo Diario scrisse queste parole di una bel-lezza alla Pascal : « Come dire di no a Gesùquando mi domanda la mano per inchiodarlasulla croce? » .

La sua vita si svolse tutta nella linea di quantole aveva raccomandato l'Immacolata : « Preghierae penitenza » .

Il Santo Padre in un'En-ciclica recente che portail titolo Il pellegrinaggioa Lourdes, ha voluto sot-tolineare con parole op-portune il significato del-le Apparizioni. Riferisceanzitutto le parole di SanPio X: « La pietà versola Madre di Dio fa fio-

rire una straordinaria e ardente devozione versoNostro Signore. Tutto in Maria ci innalza allalode dell'adorabile Trinità, e beata fu Bernar-detta la quale, mentre recitava il Rosario davantialla grotta, apprese dalle labbra e dallo sguardo

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della Vergine Santa a rendere gloria al Padre,al Figlio e allo Spirito Santo . . . ». Quindi il Papaaggiunge : « Abbiamo la convinzione che la Ma-donna ci esorti a raccogliere le lezioni spiritualidelle apparizioni e a impegnarci sulla via cosìchiaramente da lei indicataci » .

Ed ecco i preziosi insegnamenti che, a dettadel Santo Padre, si ricavano da Lourdes :«La Vergine Immacolata volge uno sguardo

di materna comprensione su questo mondo ri-scattato dal sangue del Figlio Suo, dove, pur-troppo, il peccato ogni giorno accumula tantestragi, e per tre volte lancia il suo vibranterichiamo: " Penitenza, penitenza, penitenza " .Chiede inoltre atti significativi : " Andate a ba-ciare la terra in penitenza per i peccatori ". Eaggiunge un invito insistente : " Pregherete Dioper i peccatori " .

» L'acqua scorre ai piedi di Maria ; a questasorgente, dove Bernardetta per prima è andatadocilmente a bere e a lavarsi,, affluiranno tuttele miserie dell'anima e del corpo . " Ci sonoandato, mi sono lavato e ho visto ", potrà ri-spondere, con il cieco del Vangelo, il pellegrinoriconoscente .

» Presso la grotta benedetta, in nome del suoFiglio divino, la Vergine ci chiama alla conver-sione del cuore e alla speranza del perdono.L'ascolteremo? » .

Con questo interrogativourgente il Santo Padreapre una serie di appelli edi raccomandazioni spe-ciali ai sacerdoti, alle ani-me consacrate a Dio e allefamiglie cristiane, e chiu-de con parole di paternae soave tenerezza verso isofferenti e gli ammalati .

« Docili al richiamo di Maria, i sacerdoti sianocoraggiosi nel predicare a tutti, senza timore,le grandi verità della salvezza . Alla scuola diMaria impareranno a non vivere che per dareGesù al mondo, e, se occorre, ad attendere confede l'ora di Gesù, restando ai piedi della croce .

» Alla voce dell'Immacolata, le anime consa-crate a Dìo si opporranno all'offensiva del malecon le armi della preghiera e della penitenza econ le vittorie della carità .

» Le famiglie cristiane si consacrino, in questoanno giubilare, al Cuore Immacolato di Maria .Tale atto di fede sarà per gli sposi un aiutospirituale prezioso per l'adempimento dei doveridella castità e della fedeltà coniugale ; manterrànella sua purezza l'aura del focolare in cui cre-scono i piccoli ; più ancora, farà della famiglia,rinsaldata dalla devozione a Maria, una cellulaviva per la trasformazione sociale e per la con-quista apostolica .

»Andate a Lei, voi, che, senza alcuna difesadai rigori della vita e dall'indifferenza degli uo-mini, siete oppressi dalla miseria materiale ; an-date a Lei, voi che siete colpiti dai dolori e dalle

prove morali ; andate a Lei, cari malati e infermi,che a Lourdes siete ricevuti e onorati qualimembra sofferenti di Nostro Signore ; andate aLei e abbiate la pace del cuore, la forza per ildovere quotidiano, la gioia del sacrificio beneofferto. La Vergine Immacolata, che conosce isegreti sentieri della grazia nelle anime e il la-vorìo silenzioso di questo lievito soprannaturaledel mondo, sa quale valore hanno agli occhi diDio le vostre sofferenze unite a quelle del Sal-vatore».

Su questo motivo condut-tore di Preghiera e Peni-tenza il Santo Padre fondale sue speranze per unrinnovamento cristiano euna vera pace nel mondo .L'ora che incombe sulpianeta Terra è fra le piùinquietanti . Nell'ultimoRadiomessaggio natalizio

il Santo Padre notava, con evidente preoccupa-zione, che «l'odierna concorrenza tra le nazioninel mostrare il proprio progresso negli arma-menti produce quella superbia che scava abissitra gli animi, alimenta odi, prepara lutti» .

A schermo di tante sciagure la Madonna, at-traverso Bernardetta, ha suggerito un mezzo :il Rosario .

Michelangelo, nell'affresco del Giudizio Uni-versale, ha raffigurato un'anima salva che traein Paradiso un grappolo di altre anime col le-game sottilissimo e infrangibile del rosario .

Forse il mondo, per volere di Dio, non è so-speso che a quell'esile filo di ripetizioni di amore,a quelle cinquanta implorazioni che milioni difedeli ripetono ogni giorno con confidenza in-finita .

« " Volete avere la bontà di venire . . . dicevala Vergine Santa a Bernardetta . Questo invitoaffabile - scrive il Santo Padre - che non co-manda, che si rivolge al cuore e sollecita condelicatezza una risposta libera e generosa, è nuo-vamente proposto dalla Madre di Dio ai suoifigli . I cristiani non rimarranno inerti a tale ri-chiamo ; andranno a Maria . A ciascuno di essi,Noi vorremmo dire con San Bernardo : " Neipericoli, nelle angosce, nei dubbi, alza il pen-siero a Maria, invoca Maria . . . Seguendo lei,non sbagli strada ; se la preghi, non disperi ; sepensi a lei, non puoi sbagliare ; se la tieni permano, non cadi . Sotto la sua protezione, nonpuoi aver paura ; con lei per guida, non ti stan-chi ; se lei ti aiuta, arrivi all'approdo " » .

Cent'anni fa, il 25 marzo 1858, la bella Si-gnora della grotta di Lourdes, coi piedi scalzisulle spine del roseto, si fece più luminosa chemai e il suo sorriso si allargò in modo indicibile :«Io sono l'Immacolata Concezione», disse conun tono incantevole di voce .

Un raggio del suo sorriso ci giunge nel cuorequando noi diciamo, lentamente e con affetto :Ave, Maria.

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di una

nuova primavera

Correva l'anno 1844 in cui i cri-stiani di tutto il mondo eranoin una specie di spirituale agita-zione perchè trattavasi a Romadella definizione dogmatica del-l'Immacolato Concepimento diMaria .La sera di quel giorno, 8 dicem-bre, compiute le sacre funzionidi chiesa, col consiglio del con-fessore, Domenico andò avanti al-l'altare di Maria, rinnovò le pro-messe fatte nella prima comu-nione, poi disse più e più voltequeste precise parole : « Maria, vidono il mio cuore; fate che siasempre vostro . Gesù e Maria,siate voi sempre gli amici miei!ma per pietà, fatemi morire piut-tosto che mi accada la disgraziadi commettere un solo peccato » .Presa così Maria per sostegnodella sua divozione, la condottadi lui apparve così edificante econgiunta a tali atti di virtù,che ho cominciato fin d'allora anotarli per non dimenticarmene .

Così scrive, con serena oggetti-vità, Don Bosco nella vita diS. Domenico Savio . Come ilvento dà corpo a una vela,quelle semplici parole fanno ri-vivere adagio l'incantevole fi-gura di un giovinetto, fattosisanto nel giro rapido degli anni

gg

Trionfo (toreale attorno all'immagine di Domenico Savio nelle grandiose festecelebrative a NITEROI (Brasile) . L'immagine del Santo è situata tra la Ma-donna e il Tabernacoloo i due grandi amori del piccolo Domenicoo

che vanno dalla proclamazione del dogma dell'immacolata alla vi-gilia delle celebri apparizioni di Lourdes .Sono gli anni del culto all'Immacolata, anni stupendi, indimenti-cabili, una specie di nuova primavera della Chiesa .Don Bosco non poteva presentare, a prova dell'efficacia del suosistema educativo, un più splendido esemplare di Domenico Savio,come certe rose che i giardinieri curano coli infinito amore e chesono destinate a vincere il premio .In questo caso il segreto di Don Bosco fu tutto qui : nell'orientarel'anima angelica di Domenico verso la luce dell'Immacolata, trasci-narla e tuffarla in quel moto d'onda che sollevava le anime e laChiesa verso la Madonna . « I cristiani di tutto il mondo - osservaDon Bosco - erano in una specie di spirituale agitazione « .Il o marzo 1857 Domenico, sul letto di morte, ha un improvvisosobbalzo : « Oh, che bella cosa io vedo! » .

« Così dicendo e sorridendo con aria di paradiso spirò con le manigiunte dinanzi al petto in forma di croce, senza fare il minimo mo-vimento » .La stoffa della sua veste nuziale e virginea fu tessuta e ricamata,con paziente lavoro, dalla sera dell'8 dicembre 1854 alla sera del9 marzo 1857 .

Ci sono delle indicazioni preziose che svelano su che stampo sistava modellando l'anima di Domenico : non faceva una visita inchiesa nè usciva dalla messa o da altre funzioni, senza passare al-l'altare della Madonna ; dava edificazione il modo col quale recitaval'Angelus, una preghiera (nota il padre Faber) tanto facile e bella,ma che così raramente e difficilmente si dice bene o con appenasufficiente avvertenza .Mamma Margherita aveva notato che spesse volte Domenico si trat-teneva in chiesa a recitare il rosario, circondato da gruppi di com-pagni, all'altare della Madonna .Il fanciullo aveva preso un impegno di mortificare i suoi occhi pertenerli limpidi ad accogliere nel raggio delle pupille la bellezza delvolto di Maria

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SUNBURY (Australia) - Oltre 35 .ooo persone hanno partecipato al Festival Eucaristico che da 27 anni viene organizzatodai Salesiani e loro Cooperatori . In uno dei verdeggianti prati della nostra Scuola si snodò la processione, dopo la qualeSua Eccellenza Mons . Mannix . Arcivescovo di Melbourne, dichiarò S . Domenico Savio patrono dei giovani dell'Archidiocesi .

Affidava al Cuore Immacolato di Maria la cura di conservare il suo« cuore sempre lontano da ogni affetto impuro» .Nutriva quindi verso la Madonna una devozione agile e filial-mente industriosa, che prendeva ogni occasione per manifestarsi,ma che aveva anche l'ossatura di acciaio, perchè era infrangibilenell'odio al peccato . E giunse fino a dar vita alla Compagnia del-l'Immacolata .« Compagno mio, - diceva Domenico al suo amico Marcellino, unasera in cui si stava per inaugurare l'altarino della Madonna -ti prego di volermi svegliare subito, appena tutto sarà pronto,

La nuova chiesa-parrocchia di MAWLAI (Assam-India) dedicataa San Domenico Savio, il giorno della festa del Ragazzo santo .

per poter vedere l'altare dellanostra buona Madre tutto ad-dobbato a festa » ; e con pa-role di tenerezza struggente ag-giungeva : « per avere la conso-lazione di mandare subito uncordiale saluto alla mia Madredolcissima » .

Sul viso di Domenico c'era unaluce straordinaria, il segno di unamore che lo bruciava . Don Bo-sco conosceva da sempre quelvisetto pallido, quegli occhi pe-netranti e incantevoli, ma maili aveva visti tanto profondi,pieni di ardore e di gioia, comenegli anni che vanno dall'8 di-cembre 1854 al 9 marzo 1857 .I giardinieri spiegano che ci sonocerte epoche dell'anno in cui laluce del sole ha una combina-zione tale che produce nei pe-tali uno straordinario velluto,quasi una magica iridescenza dicolori . La luce si intride e siscioglie nel fiore .Don Bosco non ha fatto altroche sciogliere nell'anima di Do-menico la luce dell'Immacolatae farlo vibrare di amore alla Ma-donna in quegli anni che vi-dero una nuova primavera dellaChiesa : ne è sbocciato un fioredi eccezionale santità .

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SULLE ORME

DEL RAGAZZO SANTO

Il « Battaglione VI » degliEsploratori Argentini di DonBosco celebra il 400 anniversariodella sua fondazione . «Gli Esplo-ratori di Don Bosco - affer-mano le competenti autorità -rappresentano nello ScautismoArgentino l'istituzione più nu-merosa e meglio organizzata . Ilsuo sviluppo è frutto dell'altogrado di spiritualità che sirespira nell'ambiente in cuil'esploratore di Don Bosco pre-ga, studia e si diverte » . Ne èun esempio mirabile il sotto uffi-ciale esploratore Alberto GiorgioIrisarri. Egli faceva parte del Battaglione io° diLa Plata . Il Signore lo chiamò a sè quando in-cominciava i 15 anni . Una vita breve, ma tuttaun profumo di virtù . Degno imitatore dell'ange-lico Domenico Savio, seppe svolgere il suo apo-stolato con una efficacia straordinaria, che meritògli elogi dei suoi compagni e dei superiori . Dilui disse il suo capitano : « Come Esploratore primae come Sottufficiale dopo, seppe compiere esem-plarmente gli incarichi e gli ordini che gli si da-vano, anche quando non erano di suo gradimento .La sua squadra fu sempre tra le migliori . Il piùbell'esempio lo dava nell'assistere alla S . Messain divisa. Quando si confessava e comunicavaaveva un contegno _che vorrei dire marzialmentedevoto » . Di Alberto Giorgio Irisarri, modello digiovane cristiano, studente e sportivo, è statascritta la vita, con la speranza di vederlo ungiorno glorificato accanto a S . Domenico Savio .

Successo musicale a Tokyo

Il centenario della morte di S . Domenico Savioalla nostra scuola professionale « Don Bosco » diTokyo fu celebrato con Messa pontificale diS. E. Mons. Capozzi, arcivescovo missionarioespulso dalla Cina, e la partecipazione di oltreun migliaio di ragazzi, felici di poter onorare illoro simpatico protettore .

Gli allievi più alti della scuola delle Figlie diM. A. di Meguro cantarono l'operetta Marco ilpescatore di Mons. Cimatti, il quale sedeva alpiano, lieto di accompagnare l'ennesima esecuzionedel suo popolare capolavoro, dato questa volta daminuscoli attori giapponesi, che riscossero tantasimpatia e applausi .

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1 soci del "Club Domenico Savio' di MIYAZAHI (Giappone) al campo estivo,dove passarono allegramente alcuni giorni che furono anche di "ritiro spirituale" .

II successo è dovuto al fatto che tutti gli attorisono ragazzi e cantano bene . Don Dal Fior èriuscito a dimostrare che anche i bambini giap-ponesi hanno voce buona e robusta, a saperlaeducare . Questo lusinghiero risultato gli è statoriconosciuto anche dalla Radio e TV di Tokyo,che hanno invitato i piccoli cantori a far sentirela loro voce a milioni di Giapponesi . E il suc-cesso continua . Marco il pescatore fu ripetutorecentemente in un grande teatro della metropoli,davanti a più di mille persone ammirate e plaudenti .

Altri trionfi

,• A NlTEROI (Brasile), le celebrazioni centenariedurarono una settimana . Vi presero parte tuttele organizzazioni giovanili della città, e culmina-rono nella solenne proclamazione del più giovanedei Santi a Patrono della gioventù della diocesi,compiuta da S . E . il Vescovo Carlo Gouvéa Coleho .

; L'oratorio « Don Bosco > e il liceo « Cardi-nal Caro » di SANTIAGO (Cile) organizzarono uncomplesso di manifestazioni religioso-sportive chedurarono tre giorni . Una grandiosa processionesegnò il trionfo del Ragazzo santo .

;• La cittadinanza di CAMMARATA (Agrigento)all'inizio del nuovo anno ha voluto onorare in-sieme la Vergine Immacolata e S. DomenicoSavio. Sua Ecc . Mons . Giovanni Peruzzo con lasua ben nota eloquenza presentò S. DomenicoSavio quale fiore sbocciato nei giardini dellaChiesa proprio negli anni dell'Immacolata .

;• Anche a VILLABATE (Palermo) le feste si svol-sero sotto gli auspici dell'Immacolata e furonocoronate da una commovente manifestazione po-polare che rivelò un vero risveglio di fede, degnopreludio al centenario di Lourdes .

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Laboratori di CooperatriciRiprendiamo l'argomento per

pubblicare, a lode ed esempio,qualche notizia sul molto lavoroche si svolge dalle zelanti nostreCooperatrici nei Laboratori in azio-ne presso numerosi Centri dellaPia Unione .

Nel Laboratorio che funziona aCatania in via Caronda con Coope-ratrici di vari centri, lo Scorso di-cembre fu inaugurata una mostradei lavori, onorata da MonsignorCiancio, Vicario Generale, che èanche Direttore Diocesano dei Coo-peratori Salesiani, e da S . E . il dott .Pietro Rizzo, Prefetto della Pro-vincia, accompagnato dalla sua gen-tile Signora . Nel giro di soli duemesi e mezzo, lavorando il pome-riggio di ogni giovedì, quelle bene-merite Cooperatrici hanno confezio-nato la bellezza di 567 indumentiper bambini poveri e un'artisticapianeta dipinta a mano per il RettorMaggiore . Il loro merito è accre-

~ OPERATOR/sciuto dal fatto che le stesse Coo-peratrici hanno provveduto quasiper intero la stoffa necessaria .

A Calatabiano (Catania) il La-boratorio ha indirizzo caritativo-liturgico ed ha provveduto all'ur-gente lavoro della riparazione dimolti paramenti sacri .

A Messina il Laboratorio delleCooperatrici che fanno capo al-l'Istituto femminile Don Bosco haconfezionato 30 vestitini per lebimbe dell'Oratorio .

Le Cooperatrici di S. Cataldo(Caltanissetta) hanno preparato uncentinaio di vestitini per i bam-bini poveri del luogo .

Il Laboratorio di S. Agata diMilitello, che ha indirizzo mis-sionario, ha già offerto alle l'vh s-sioni i pianeta, i8 purificatoi,4 amitti .

Ad Ali ferme il Laboratorioa carattere liturgico ha confezio-

nato 4 stole e rimesso a nuovomolti paramenti sacri della Par-rocchia già sciupati .

Le Cooperatrici di Riminihanno eseguito, oltre vari lavori amaglia, un completo » per Messa .Notevole il fatto che anche quelleche sono impedite di lavorare daimpegni familiari, suppliscono colcontributo di un'offerta in danaro .

Il Laboratorio di Forlì ebbe lafelice idea di preparare i premiper le oratoriane più fedeli alcatechismo domenicale, e cioè :io maglioni di lana per le fan-ciulle del t° premio ; 13 abiti perle fanciulle del z° premio ; 9 sciarpedi lana per le fanciulle del 3° pre-mio .

Ad Alessandria il Laboratorioannesso alla Casa Ispettoriale dellefiglie di M . A. ha confezionato30 vestiti da bambina, metà per leMissioni e metà per l'Oratorio .

Anche a Casale le Cooperatricihanno inaugurato il Laboratoriocon una pianeta di seta per leMissioni, che non è che un saggio

CATANIA - S . E . il Dott . Pietro Rizzo, Prefetto della città, e gentile Consorte, dopo la visita ai lavori eseguiti dalleCooperatrici salesiane nel Laboratorio «Mamma Margherita », ricevono dal Rev.mo Vicario Generale Mons . Nicolò Ciancioil diploma di Cooperatore Salesiano.

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di quanto si sono proposte di fare

pratovaglie . Inoltre hanno offertoquest'anno .

2 pacchi di stoffa per arredi sacri .Le Cooperatrici di Varese hanno

confezionato per il Rettor Mag-giore 5 tovaglie per altare e 4 so-

Quelle del Gallaratese (Anna-te, Jerago, Oggiona, Samarate,Gardano al Campo, Gallarate)

TORINO - L'antico e benemerito laboratorio di Cooperatrici che sorgepresso la Casa Madre di Valdocco a beneficio della gioventù povera .

La gioia dn una Coo ra e malataCitiamo dalla lettera di una nostra Cooperatrice di Vibo Valentia :Ho letto nella relazione di un Missionario un fatto che mi hacommossa, che cioè il Rev .mo Rettor Maggiore, visitando unaMissione, ha trovato un fanciullo che gli ha detto che avrebbedesiderato essere ricco per aiutare le Opere di Don Bosco ; eche il degno Successore di Don Bosco gli ha risposto : a Sì, èvero che abbiamo tanto bisogno di aiuti materiali, ma abbiamopiù bisogno di aiuti spirituali e di chi cooperi con noi, perchèdove non possiamo arrivare noi, arriva la preghiera del Coo-pèratore, arriva l'apostolato del laico» .Questo mi ha confortata assai, perchè anch'io sono povera eammalata e perciò non posso aiutare con mezzi materiali leOpere di Don Bosco . Se possono essere utili le mie preghieree sofferenze, le offro con gioia per la Famiglia di Don Bosco .E nel dolore che si vede se si ama davvero il Signore e io negodo perchè più mi fa soffrire, più mi sento unita a Lui . . .C'è da augurarsi che si moltiplichino i Cooperatori e le Coo-peratrici che comprendono il valore della preghiera e del do-lore offerti per le anime .

e di Castellanza giunsero a pi'_varsi di strisce di tela del lorocorredo per la confezione di bian-cheria da altare. Le Cooperatricidi Barasso e di Bobbiate siaccinsero con zelo a rinnovare labiancheria della loro chiesa par-rocchiale. Quelle di Annate, oltrea quanto offrirono per le Missioni,provvidero, per il 25 0 di Messadel Parroco, al rinnovo di pianetee di altri paramenti sacri .Le Cooperatrici di Milano, nel

fiorente laboratorio di Via Coper-nico, confezionarono 1,5 pianete (treper colore liturgico) : 5 per l'Arcive-scovo, 5 per il Rettor Maggiore, 5per l'Ispettore. I Laboratori diRoma (Via Marghera, Cinecittà,Via Appia, M. Mazzarello, ViaMarsala, Via Lungara, Pio XI) offri-rono al Rettor Maggiore 5 pianetee altri lini sacri . Il Laboratoriodi Napoli offrì z pianete per altareda campo a due colori e i ca-mice ; quello di Parma, 3 pia-nete al Rettor Maggiore, 3 allaMadre Generale e z all'IspettoriaAdriatica . I Laboratori di Nizza,Acqui, Asti, in collaborazione, do-narono al Rettor Maggiore i pia-neta, i velo omerale, i piviale,3 camici, ii cotte, iz amitti, 21 pu-rificatoi, 6 animette, 6 manutergi,3 corporali, 2 coprialtare .

Le Cooperatrici di Terni hannocominciato con alcuni indumentiper ragazzi poveri . Da quelle diLanzo furono confezionate 5 pia-nete per le chiese povere dellamontagna . Anche le Cooperatricidi Ciriè vollero offrire al RettorMaggiore i camice, 2 cotte, i to-vaglia da altare, amitti, animette,purificatoi .

Ovunque si lavora con fede econ entusiasmo ; ed è voce una-nime che una gioia dolcissimainonda il cuore delle generose Coo-peratrici, quando si raccolgono alavorare per la Chiesa e per ipoveri .

Una lodevole idea

Un Cooperatore Inglese diLeigh (Lancs .l ha introdotto unaeccellente usanza, degna di esseresegnalata . In ogni ricorrenza difeste salesiane invita cooperatori,parenti, amici e vicini ad una « Se-rata Salesiana », nella quale sifraternizza, si eseguiscono cantitradizionali salesiani, si fanno par-tite . La serata si chiude con unalotteria a favore di qualche operacaritativa di Don Bosco e con lepreghiere della sera se <uite dallatradizionale <o Buona Notte» .

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LL7 festa DI SAN GIOVANNI BOSCO«Addio, sante Spoglie di Don Bosco, - scri-

veva settant'anni or sono il Corriere Nazionalealla sepoltura del Santo - voi scomparite persempre. Con voi scompare l'astro della bene-ficenza, l'apostolo dei giovani, il padre del po-polo. Con voi si seppellisce quello sguardo dol-cissimo che convertiva, quella voce armoniosache favellando evangelizzava, quella mano chealzandosi benediceva, quel piede che camminandoportava benefizi. Addio, Spoglie venerate . Voiscendete sotterra, ma a noi rimane la grand'animadi Lui aleggiante ne' suoi istituti e viva e parlantene' suoi esempi » .

Veramente « viva e parlante » è apparsa anchequest'anno il 31 gennaio « la grand'anima» diDon Bosco a quanti sono accorsi a Valdoccoper celebrarne la festa . Vi contribuirono efficace-mente i due predicatori della novena, Don Ru-fillo Uguccioni e Don Agostino Favale .

Il mattino della festa celebrò la S . Messa delledue comunità riunite, studenti e artigiani, ilRev.mo Rettor Maggiore. Attorno all'altare dellaMadonna si strinsero tutti i giovani dell'Oratorio,onorando Don Bosco con la preghiera ch'Eglitanto amava : il S. Rosario. Mentre un ragazzostudente leggeva al microfono un breve com-mento ad ogni mistero e annunciava le intenzioniconsigliate dal Rettor Maggiore per la Crociatadel Rosario, un ragazzo artigiano guidava icompagni nella recita devota della corona .

Alle ore 10 si svolse il solenne pontificale ,cele-brato da S . E. Mons. Guido Tonetti, Arcivescovo-Vescovo di Cuneo . La cantoria dell'Oratorio,diretta dal maestro Don Luigi Lasagna e accom-pagnata all'organo dal maestro Renzo Lamberto,eseguì la nuova Messa a 4 voci dispari NostraSignora di Lourdes del maestro salesiano DonLuigi Loss . Tutta la funzione fu trasmessa dallaRadio italiana su programma nazionale .

Il discorso ufficiale della festa fu tenuto dallostesso Ece.mo Vescovo di Cuneo .

« Come arcobaleno - esordì l'illustre oratorerifulge Don Bosco negli splendori della gloria .Vari e multiformi sono i colori di questa figuraapparsa nella storia della Chiesa e del mondo,ma la luce maestra che riassume tutti i motivie a ciascuno conferisce risalto e dona; decoro èla Madonna. Don Bosco ricambiando l'amoredella sua celeste Ausiliatrice con la docilità e lafedeltà di un figlio, potè compiere le grandiopere che meravigliano il mondo » .

Dopo la solenne Benedizione Eucaristica im-partita dall'amatissimo nostro Arcivescovo, SuaEm. il Cardinale Maurilio Fossati, nel cortiledell'Oratorio fu centro di ammirazione un dio-rama luminoso delle opere di Don Bosco, pre-parato dall'ufficio stampa salesiano .

Sopra le cifre, quasi ad illuminarle e a spie-garle con la sua luce spirituale, una scritta di-

cava : « Don Bosco non ha frontiere; il suo cuoreabbraccia tutto il mondo» .

La festa si concluse, a sera, nel teatro, doveil Rev .mo Rettor Maggiore consegnò al dott . Vin-cenzo Vidili, Vice Presidente Internazionaledegli Ex allievi salesiani, la Commenda Ponti-ficia di San Gregorio. Dopo le parole delRettor Maggiore, di un allievo della casa madree del Presidente internazionale degli Ex allievi,

L

il grande pellegrinaggio

dei Cooperatori Salesiani

o~rdes 26 aprile - t° maggio 1958

• Il mese di febbraio ha segnato unmagnifico crescendo nelle iscrizioni alPellegrinaggio. Ma quel che colpiscemaggiormente è il fervore di pietàmariana e l'entusiasmo salesiano concui Cooperatori e Cooperatrici pre-sentano la loro adesione . Non pochiper avere il conforto e la gioia di par-tecipare al Pellegrinaggio, affrontanoanche gravi sacrifici; ma sono felici .

• Anche dalle altre Nazioni riceviamonotizie assai confortanti . La SpagnaSalesiana ad esempio sarà presente aLourdes con cinque gruppi di Coo-peratori provenienti dalle rispettiveIspettorie .• Raccomandiamo a quanti sonoiscritti di attenersi scrupolosamentealle istruzioni che man mano riceve-ranno : solo così ogni cosa procederàcon ordine e con soddisfazione di tutti .

• Il nostro sarà un Pellegrinaggio enon una gita turistica . I Cooperatoriquindi si preparino al grande avveni-mento con una più fervida pratica divita cristiana, di apostolato salesianoe di devozione mariana .

• I Dirigenti della Pia Unione pen-sino in tempo ad organizzare qualchefunzione preparatoria al Pellegrinaggioe in occasione della partenza dei Pel-legrini.

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Il Rettor Maggiore dà il suo paterno abbraccioal novello Comm. Vincenzo Vidili .

r

Grand'Uff . Arturo Poesio, parlò il festeggiatodichiarando commosso la sua fedeltà al Papa,e invitando tutti i presenti a, considerare l'ono-~ficenza come un nuovo attestato della, paternabenevolenza del S . Padre per gli Ex allievi diDon Basco .

Non meno solenne fu la festa di S . Francescodi Sales, che si celebrò la domenica 2 febbraio .Tenne il pontificale S . E . Mons. SebastianoBriacca, Vescovo di Mondovì, che quest'annocelebra il suo Giubileo Episcopale . Lo stessoEccellentissimo Presule disse un sobrio e succosopanegirico del santo Vescovo di Ginevra, intessutosul testo biblico : «Caro a Dio e agli uomini, lasui memoria resta in benedizione» .

L'OMAGGIO AI COOPERATORI

LA la CONFERENZA ANNUALE A VALDOCCO

«Un'ora deliziosa*, commentavano i Coopera-tori salesiani di Torino uscendo dal grande teatrodi Valdocco il 26 gennaio u . s .

Accolti al suono della banda dei giovani dellaCasamadre, gremirono il teatro numerosissimiCooperatori e Cooperatrici appartenenti ai variCentri della città . Col Rettor Maggiore eranopresenti S . E . Mons. Arduino, gli on . Bovetti eQuarello e altre personalità . Il Delegato Ispet-toriale Don Beffa diede loro un cordiale benve-nuto: « La Casamadre - disse - vi spalancale braccia; voi siete parte vitale della nostragrande famiglia » .

Felice interprete del pensiero e dei sentimentidei Cooperatori fu il prof . Giuseppe Matti, ilquale con mirabile sintesi illustrò il pensiero diDon Bosco, che volle la sua Terza Famiglia perestendere la sua azione benefica e raggiungeretutti, anche i più lontani . Nacque così il prov-videnziale movimento dei Cooperatori salesiani,qualificati continuatori dell'opera di Don Bosconel mondo .

La partecipazione dei chierici studenti del Pon-tificio Ateneo Salesiano diede all'omaggio un ca-rattere di cattolicità, che fece toccare con manol'universalità e la grandezza di Don Bosco . Alcanto patetico dei Cinesi, Indiani e Thailandesi,ne seguì un altro del gruppo angloamericano, eun terzo di tutti i paesi di lingua spagnola .Quindi due interessanti cinegiornali portarono iCooperatori a spaziare nel mondo salesiano . Poialtri tre canti : uno umoristico dei chierici dilingua francese, un secondo non meno allegroin lingua tedesca e un terzo, armonioso e pate-tico, in lingua italiana . Altri due cinegiornalisah

li chic ~ ro il g-u batissimo trattenimento .

II grande teatro di Valdocco durante l'omaggio offerto ai Cooperatori Salesiani .

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Entrati nella Basilica splendente di luci, pre-senti tutti i membri del Capitolo Superiore deiSalesiani e il Consiglio Generalizio delle Figlie diMaria Ausiliatrice, il venerato Rettor Maggioretenne dal presbitero la Conferenza salesiana,parlando in forma discorsiva e familiare, comesoleva il santo Fondatore .

Invitò anzitutto i Cooperatori a cantare conlui il Te Deum e il 1!lagnificat per le meraviglieche aveva potuto vedere con i suoi occhi at-traverso il mondo salesiano . È Dio che fa tutto, maè pure una grandissima gioia per noi cooperarealla redenzione di tanta gioventù sotto tutti i cieli .Presentava quindi un suggestivo panorama

dell'Opera salesiana, tratteggiando la situazionemissionaria in India, Cina, Giappone, Thailandia ;discorrendo del vasto e fecondo campo di la-voro aperto ai figli e alle figlie di Don Bosconelle Americhe e terminando con un commo-vente accenno alla Chiesa del Silenzio, dovetacciono, stroncate dalla violenza del materia-lismo ateo, tante opere nostre un tempo cosìfiorenti. Che pena! da quei nostri fratelli nep-pure una parola! Dio ci salvi da chi va controCristo e la sua Chiesa .

Il Rettor Maggiore ricordava quindi le varieforme di cooperazione: preghiera, vita di grazia,obolo, apostolato . Quest'ultimo è indispensabileoggi che gli attivisti del male compiono con ac-canimento satanico un'opera nefasta, organiz-zata, continua, capillare .

Rinnovava poi il suo fervido appello alla Cro .ciata del Rosario e ricordava le intenzioni proposteper la recita del Rosario in quest'anno cente-nario. Si pensi al coro potente di voci che sileva da ogni parte del mondo in tutte le venti-quattro ore del giorno alla potente Regina delCielo da tutti i Cooperatori, dai Salesiani e dallagioventù di tutto il mondo: è una grandiosalaus perennis, che terrà lontani dalla terra icastighi di Dio e attirerà le grazie più belle dellabianca Signora di Lourdes .

GIORNATA NAZIONALE DELL'APPRENDISTA

Per iniziativa del Ministro del Lavoro, la do-menica precedente la festa di S . Giovanni Bosco,26 gennaio, si svolse in tutta l'Italia la giornatadelll'apprendistato. Roma, Torino, Firenze fu-rono i centri nei quali la celebrazione assunseparticolare solennità .A Roma nel teatro Eliseo, davanti a nume-

rosi parlamentari, autorità e giovani, Don Fa-vini illustrò l'attività di S . Giovanni Bosco afavore degli apprendisti .

A Torino l'ori . Rapelli, Vice Presidente dellaCamera dei Deputati, e l'on . Delle Fave, Sotto-segretario al Ministero del Lavoro, intervenneroalla celebrazione che si svolse al teatro Carignano .Dopo vari altri interventi, l'on. Rapelli ricordòche l'attuale legge sull'apprendistato ha originitorinesi : il primo contratto tra un datore dilavoro ed un apprendista porta infatti la firmadel Sac. Giovanni Bosco e la data del 1852 . Nelpomeriggio resero omaggio a Don Bosco visi-tando la Casa Madre, dove l'on . Delle Faveparlò del significato della giornata e della pro-clamazione di Don Bosco a protettore del giovaneapprendista . « Non è con i principi del materia-lismo - disse l'illustre oratore - che si risol-vono i problemi del lavoro. In questa civiltàdella tecnica abbiamo voluto un Santo comepatrono perchè non siano dispersi i valori dellospirito e della civiltà cristiana » .

A Firenze, nel salone dei Dugento di PalazzoVecchio, presenti il Presidente del Consigliosen. Adone Zoli, e le autorità, parlò l'on . Luigi Grli,Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale,il quale richiamandosi al primo contratto dilavoro redatto cento anni or sono da S . GiovanniBosco, concluse affermando che la battaglia perl'apprendistato dev'essere incrementata non solodai valori economici, civili e politici, maa ancheda quelli spirituali .

Alle soglie dell'Anno Centenario di Lourdes il Rev .mo Don Ziggiotti inaugura solenne-mente nella Basilica di Maria Ausiliatrice la "Peregrinatio Mariae" dell'Ispettoria Subalpina

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ESSEN (Germania) - Giovane minatore allievo salesiano sul la-voro . Con la perforatrice scioglie il carbone della roccia viva .Per impedire la polvere alla punta non manca mai l'acqua .

®SSEN è nel bacino della Ruhr : una immensa infilata di fab-briche e di ciminiere, che rovesciano nell'aria polveri e scorie,e dànno lavoro a un formicolio di operai . Ma la vera ric-

chezza di Essen è nel sottosuolo, sono le sue miniere di carbone .A Essen ogni anno arrivano dalle varie regioni della Germaniaoccidentale giovani che, finiti i loro corsi di scuola primaria (in Ger-mania l'istruzione elementare è obbligatoria per la durata di 8 anni),desiderano imparare il mestiere di minatore .

C'è una prescrizione di legge che non permette di scendere alavorare nelle miniere prima di aver compiuto i sedici anni . Nonbasta: un giovane non può lavorare « vor Kohle » (cioè, dinanzi alcarbone, come usano dire a Essen con frase pittoresca) prima diaver subìto un severissimo controllo medico. E ciò perchè il lavoronelle miniere è molto rude ed esige un fisico resistente e sano .

In una grande città come Essen i Salesiani non potevano man-care. Nel dopoguerra accettarono il Pensionato San Giovanni (lacui fondazione risale al 1921) aperto per giovani minatori cattolici .

I convittori del San Giovanni sono 90 ; di questi 70 sono mi-natori .

In Germania il giovane apprendista percepisce come stipendionel primo anno da 40 a 45 marchi al mese (il marco oscilla sulle150 lire) ; al secondo anno aumenta fino a 60 marchi mensili ; enel terzo anno di tirocinio ha uno scatto ancora superiore. Ma aEssen il lavoro delle miniere è retribuito in misura più larga .Il primo anno, il giovane sedicenne percepisce una busta pagadi 160 marchi al mese . Al terzo anno arriva a mettere in tasca

400 marchi mensili . Per lespese di convitto il giovanedevolve 90 marchi mensili .Quelli che gli rimangono, perlegge, restano a lui, intoccabili .Il guaio per quei giovanotti èche hanno in tasca troppo de-naro; ma, d'accordo con i lorogenitori, si pensa opportuna-mente a sorvegliarli nelle spesee li si educa al risparmio .

Ed ecco come si svolge lavita al Pensionato salesianoSan Giovanni .

I giovani del primo turno dilavoro si alzano ogni mattinaalle 4 e tre quarti ; alle 5 emezzo, dopo la colazione, par-tono. D'inverno è ancora buio,la città dorme, nelle strade tra-scolorano le insegne pubblici-tarie al neon . Rientrano alle2 e mezzo del pomeriggio epranzano alle 3 e mezzo . Alle8 o alle 9 di sera, dopo le pre-ghiere, vanno a dormire .

I giovani del secondo turnohanno il pranzo alle 12; par-tono all'una e mezzo ; rientranodalle miniere alle 10 e mezzoe verso mezzanotte vanno aletto . Dopo un lavoro così pe-sante, è naturale che anche ilsonno sia duro e massiccio .

Durante il giorno, in convitto,gli apprendisti minatori ven-gono ad avere suppergiù 4 orelibere . E un tempo che non vatrascurato perchè i ragazzi han-no bisogno di svago, di aria li-bera, di ossigeno ; a uno studioimpegnativo d'altronde non reg-gerebbero . Ecco allora che li sioccupa in aeromodellismo, nellosport, nell'atletica e in lettureamene .

Piace loro sentirsi organizzatiin una associazione ; a questoprovvede la GOC (GioventùOperaia Cattolica). Al convegnomondiale dello scorso agosto ilSan Giovanni di Essen mandòa Roma la sua brava rappresen-tanza . Piace anche l'attivitàscautistica; al San Giovanni c'èun reparto di 25 esploratori chefarebbe gola al più efficiente eorganizzato gruppo scaut .

Quei giovanotti muscolosi ebiondi non hanno nulla dellecomplicazioni e delle sofistiche-rie della cosiddetta « gioventùbruciata» . Tutt'altro ; anche se

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la loro scorza è rude, nascon-dono un cuore straordinaria-mente buono e sensibile .Quando rientrano dal lavoro

delle miniere sono sempre pulitie lindi, senza una traccia dicarbone negli abiti o sul viso .Appena risaliti dai pozzi dellegallerie depongono la tuta, l'el-metto e la lanterna, si lavanoe si risciacquano alle docce ene escono trasformati come daun invisibile elisir- di giovinezza .

A vederli passeggiare per levie di Essen li si scambierebbefacilmente con studenti di liceo,se non fossero troppo atletici .

Una cosa soprattutto li di-stingue: un luminoso sorriso sulvolto . Questo è il frutto di unaeducazione religiosa profonda,imperniata sul sistema educa-tivo salesiano . La vita sacra-mentale è curata, la familiaritàcon i superiori mette olio negliingranaggi dello spirito, così fa-cili a incepparsi nell'età evo-lutiva . Una cosa che ha unaimportanza insostituibile è laclassica, tradizionale «buonanotte» salesiana . Il superiore,prima che vadano a dormire,in cappella rivolge parole pa-terne, fa opportune osservazioni,li guida e suggerisce miglioriespirituali . È il momento dimaggiore intimità, con quelcaldo senso di vita di famigliache aveva in altri tempi laconversazione attorno al cami-netto. Così i giovani minatorivanno a riposare con un ultimogerme di bontà nel cuore .

(Ce

a pagina -- gente)

(dall'alto)Giovane minatore che manovral'ascensore con cui si scendenelle miniere alla profonditàdi mille e più metri . Gol me-desimo si porta'a alla luce ancheeil carbone .

La merenda a 1200 metri sottoterra. I' giovanii minatori lachiamanoo ri, hb ra, che vuoiAero aors,dop j .~ :+~- cioè consu-m :9r

; e,n!~ettito doppio.

t

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Bruxelles '58 e i Cooperatori salesianiÈ noto che nel prossimo aprile sarà aperta l'Esposizione Universale di Bruxelles . All'alba dell'èraatomica si sarebbe potuto pensare che l'Esposizione sarebbe stata posta sotto il segno delle scoperte modernedella, scienza e che l'accento sarebbe stato messo sull'atomo e sulle sue possibilità . Niente di tutto questo .Bruxelles '58 valorizzerà l'uomo, la sua superiorità sulla materia e sulle macchine, e soprattutto le sue pos-sibilità di raggiungere la felicità . E questo assai opportunamente, perchè il mondo attuale, pile ancora chedi macchine e di tecnica, ha bisogno di una solida base morale .La Santa Sede (ed è la prima volta che essa partecipa come tale ad una Esposizione Universale) ha giudicatoche vi sarebbe stata una bella occasione di mostrare al mondo qual è la concezione cristiana della vita .

da questo sforzo apostolico . Perciò dal 6 all'8 giugno nelPadiglione della Santa Sede « Ci-vitas Dei» si terranno :1) Il XIII Congresso Inter-nazionale dei CooperatoriSalesiani, che si propone cometema di studio : «Il contributodei Cooperatori alla, salvaguar-dia dei valori umani e cristiani» .2) 11 Congresso delle Com-pagnie della Gioventù Sa-lesiana, che avrà per tema : « Lacollaborazione del ragazzo allapropria formazione» .Nei prossimi numeri daremoaltre notizie .

IL PADIGLIONE DELLA SANTASEDE ALL'ESPOSIZIONE UNIVER-SALE Dl BRUXELLES (BELGIO)i, chiesa - 2 . cappella del SS . Sacra-mento - 3 . auditorium - 4 . palazzo del-l'esposizione - c . muro di cinta - 6 . ca-rillon - 7 . ristorante .

Don Bosco non poteva

ORIZZONTE S416$F4iVO

essere assente

Ogni giornoDormono in camerette di-

stinte . Spente le luci, si fa unagran pace . Il pensionato, cheè un grazioso edificio tuffato nelverde e nei fiori, appare comeun riposante e morbido nido .

Nelle ore libere del giorno,oltre al gioco del calcio (in cuivantano una squadra che è unosso duro per le rivali dellacittà) i giovani preferiscono legite in bicicletta . Tutti hannola bicicletta o anche la moto-cicletta . Quando il tempo èbello, non c'è da esitare ; siparte per un festoso pick-nick .

9 4

Don Bosco scende nellaP una evasione in cerca diluoghi tranquilli e solatii, neiboschi, alla luce calda e riccadel sole. Il primo in cordataè sempre il fratello maggiore,l'assistente salesiano .

Amano il canto corale, comeè nelle tradizioni del loro po-polo; ed è piacevole sentirli can-tare a voci robuste, pastose incori che fondono armoniosa-mente i loro timbri congluti-nati dal reciproco affetto . Lapopolazione li avvolge di sim-patia, perchè li trova sereni eallegri .

miniera (continuazione da pag . 93)

Giù nelle miniere è prover-biale: « 1 ragazzi salesiani sonosempre allegri » ; e aggiungonoanche, sommessamente per nonfarli insuperbire: «si voglionobene, si aiutano fra di lorocome nessun altro » . Il direttoregenerale delle miniere se ne dicecontentissimo e orgoglioso .

C'è da crederlo . Il sorriso diDon Bosco scende con loro nelle_viscere della terra e dà un toccodi poesia a uomini e cose; ancheal fragore metallico e assordantedella perforatrice e del martellopneumatico della miniera .

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IN ONORE DI MARIA AUSILIATRICE

Un grande Santuario in GiapponeLa prima chiesa salesiana solennemente con-

sacrata a Beppu, nell'isola di Kinshú, è dedicataa Maria Ausiliatrice. La consacrazione fu fattal'ottobre scorso da S. E . Mons. MassimilianoDe Fiirstenberg, presenti le autorità e moltopopolo . I giornali e la radio diffusero per l'interoGiappone la relazione del grande avvenimento .

Il Santuario di Maria Ausiliatrice s'innalzaproprio al centro della città, ed è circondato daopere cattoliche sorte quasi miracolosamente :tre orfanotrofi, due asili infantili, un ricoveroper vecchi, un tubercolosario .

Degno di nota nel nuovo Santuario il grandealtare di marmo bianco di Carrara, magnificodono di generosi benefattori, oggetto di grandimeraviglie e commenti da parte dei Giapponesi,per i quali il marmo è cosa rara .

In occasione della Messa d'oro di PadreGemelli, il nostro Rettor Maggiore

porge all'infaticabile Rettor Magnificodell'Università Cattolica di Milano le

congratulazioni e i voti di tutta lafamiglia salesiana . Augura inoltre che

il sogno tanto carezzato di una Fa-

coltà Cattolica di Medicina divengauna realtà in questo anno mariano

in modo che Padre Gemelli, l'indo-mato Cavaliere dell'Immacolata, possa

ancora deporre ai piedi della BellaSignora di Lourdes la rosa più fresca

e più primaverile dei suoi So anni

RICORDANDO UN GRAZIOSO EPISODIO . . .Sua Eccellenza il dott . Bartolomeo Migone,

nuovo Ambasciatore Straordinario e Plenipoten-ziario d'Italia presso la S. Sede, appartiene aduna nobile e illustre famiglia ligure, nella qualeè tradizionale l'amore e la devozione a Don Bosco .La sua veneranda Mamma di 93 anni di etàconobbe il Santo e ricorda un grazioso episodioavvenuto a Roma nel 1884 .

Un creditore, al quale scadeva una cambiale,tempestava il Procuratore Generale perchè glipagasse un debito di 500 lire . Don Dalmazzoaveva un bel ripetergli che in cassa non c'eraun centesimo ; l'altro insisteva e alzava la voce,dicendo che non sarebbe uscito senza averequella somma. Don Dalmazzo lo pregò di non

Una chiesa parrocchialeA Padule, diocesi di Gubbio, S. E. Mons. Be-

niamino Ubaldi, Vescovo diocesano, ha benedettosolennemente la Chiesa parrocchiale dedicata aMaria SS . Ausiliatrice . In Diocesi è la primachiesa parrocchiale che viene dedicata alla Ma-donna sotto il titolo di Ausiliatrice dei Cristiani .

Una statuadi Maria Ausiliatrice fu intronizzata sul frontaleinterno dell'istituto « S . Filippo Neri » di Palermo .La benedisse solennemente Sua Em . il CardinaleErnesto Ruffini, presente l'On . Alessi, presidentedella Regione Sicula, e varie personalità. L'Emi-nentissimo Porporato parlò ammirato dell'amoredi cui è circondata Maria Ausiliatrice nelle casesalesiane, rifacendosi alle -impressioni avute negliistituti salesiani dell'Argentina, di citi fu ospite .

gridare tanto; poi, benchè sapesse che Don Bosconon aveva denari, avendoglieli presi tutti luial mattino, andò a chiedergli consiglio . In quelmomento si trovava col Santo la famiglia Mi-gone. Don Dalmazzo entrò mentre la signoraoffriva a Don Bosco un biglietto da 500 lire .Il Santo, udito il caso, non fece altro che pas-sargli sorridendo quella somma . La nobile si-gnora rimase tutta commossa al vedersi in talmodo strumento della Provvidenza .

S. Giovanni Bosco benedica il nuovo Ecc .rnoAmbasciatore nella delicata e alta missione chelo attende e lo aiuti ad aggiungere nuove be-nemerenze alle molte già acquistate nella sualunga carriera diplomatica.

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L'Osservatore Romano del 2 febbraio dava la lieta notizia che~~S ~ ~ ~ ~ il Santo Padre si è benignamente degnato di elevare alla dignità

episcopale un altro Figlio di Don Bosco, promovendo alla chiesa cattedrale di Campo Grande, recente-mente eretta in -Brasile, il Rev.mo Sae. Antonio Barbosa, attuale Ispettore dei Salesiani a San Paolo .

S. E. 1ltons . Antonio Barbosa è nato a S. Paolo il 10 maggio 1911 . Compiuti gli studi nel Liceosalesiano Sacro Cuore, si consacrò a Dio nella nostra Famigliaa e tac ordinato sacerdote il 6 dicembre 1936 .Dopo aver frequentato le Università Ecclesiastiche di - Roma, insegnò diritto Canonico al Pontificio AteneoSalesiano di Torino e all'Istituto Teologico Pio XI di San Paolo in Brasile . Dal 1952 era Superiore del-l'Ispettoria Diaria Ausiliatrice di San Paolo .

La Famiglia Salesiana ha accolto con gioia la notizia della sua nomina e lo accompagna nella nuova altamissione con fervidi voti e preghiere .

* ,F * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

NAPOLI - S . E . l'On . Campilli visita il nuovo complesso degli edifici dell'Istituto

Salesiano, Fondazione Banco di Napoli, in Via Nuova del Campo. L'opera in fasedi apertura, ospiterà circa iooo giovani per specializzarli in meccanica, elettro

meccanica. radiotecnica, arti grafiche e falegnameria.

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ILIPPIRELa 'l Don Bosco Boys Association "

L'Associazione «Ragazzi di Don Bosco» (« DonBosco Boys ») oggi conta 3000 membri ed è giàdiffusa in tutte le Filippine . Viene menzionataall'art . 256 del « First Plenary Council » (Manila1953) ed è ufficialmente riconosciuta da tutti i Ve-scovi delle Isole Filippine come « Associazioneaffine all'A . C.» .

* ,t * * * * * ir * * * *

Essa si propone di affezionarei giovani alla pratica cristianacon l'amabile spirito di DonBosco. I soci debbono osservarei quattro punti seguenti : ognigiorno : preghiere mattino e sera ;ogni domenica e festa : santaMessa ; ogni mese : santa Comu-nione; sempre : lo scapolare o me-daglia della Madonna e la, co-rona del Rosario .

È interessante conoscernel'origine. Il sacerdote 0 . Deltourera stato incaricato da Mon-signor C. Jurgens di fondare edirigere una scuola cattolica aTuguegarao . Preoccupato del-l'esito, invocò l'aiuto di DonBosco. « Con tutta sincerità -scrive - devo confessare chefino a quell'ora non avevo maiavuto devozione speciale perquesto Santo ; il fatto elle allorapensai a lui, lo attribuisco sen-z'altro ad una ispirazione ce-leste . . . Come patrono della scuolafu eletto S . Pietro, ma DonBosco era il vero Direttore ePadre degli allievi . Qui per laprima volta in vita mia ho espe-rimentato la sua meravigliosa,per non dire miracolosa inter-cessione» .

Padre Deltour narra quindiche, trasferitosi nel 1945 a Ma-nila, per far conoscere e amaredal maggior numero di giovani

possibile S. Giovanni Bosco, ebbe l'idea di fondarela « Don Bosco Boys Association », che mira a met-tere gli adolescenti delle Filippine sotto la specialeprotezione di Don Bosco . Ne parlò al Delegato Apo-stolico, il compianto Mons . Piani, che l'approvò ederesse canonicamente nell'Archidiocesi di Maniladopo l'approvazione plenaria dell'Episcopato fi-lippino . Nel 1948 ne parlò al Santo Padre, il qualela benedisse e arricchì d'indulgenze .

Nel 1955 S . E. Mons. Santos, Arciv . di Manila,affidava la direzione dell'Associazione ai figli diDon Bosco, esprimendo il desiderio che così sipropagasse più facilmente in tutte le Filippine especialmente nella, sua Archidiocesi .

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CITTÀ DEL VATICANO IIl Santo Padre ha inviato un anellopastorale in dono all'Arcivescovo diValencia, Mons . Marcellino Ola,echea,salesiano . L'anello fu consegnato alPresule dal Nunzio Apostolico aMadrid Mons . lldebrando Antoniutti.Mons. Olaechea si era privato delproprio anello pastorale per offrirloall'asta di solidarietà promossa dalla« Radio Juventud » di Murcia, a fa-vore delle vittime delle gravi allu-vioni della sua diocesi .

ITALIA

In PADOVA le Figlie di M . A . la-vorano con frutto, oltre che nei duegrandi Istituti " S. G. Bosco " e" Maria Ausiliatrice " . anche nei dueoratori cittadini : " S . Pio X " e"S. G. Bosco ". Inoltre ogni dome-nica partono dall'istituto circa 25suore per andane a compiere l'apo-stolato del catechismo in varie zonedella città : parrocchia del Duomo,di S . Benedetto, di S . Andrea e diS. Tommaso e nell'istituto " Infanziaabbandonata " .

Sabato 18 gennaio u. s. all'istituto« Bearsi » di UDINE, presenti le auto-rità cittadine, furono inaugurati inuovi impianti termici e la nuovaparte del fabbricato, che accoglie illaboratorio dei saldatori, una sala distudio e un dormitorio. I moderniimpianti termici sono un munificodono della Cassa di Risparmio ai no-merosi orfani raccolti nell'Istituto .

I RIllMANIA IHanno lasciato la Birmania perl'india le prime sette giovani Birma-nesi per seguire la chiamata di Dionel noviziato delle Figlie di MariaAusiliatrice. Così nel campo femmi-nile, come in quello maschile,Don Base(> ha incominciato ad ar-ruolare volontari delle anime anchein Birmania.

I BRASILE (S . hE. Mons . Ladislao Paz, salesiano,l'S dicembre scorso è stato promossoalla sede di Coumbà. Mons. Paz fueletto Vescovo nel 1955 e assegnato

come Ausiliare al salesiano Mons. Or-lando Chavez, allora Vescovo di Co-rumbù e oggi Arcivescovo di Cuiabà .

COLO MBIA IS . E . Rev .ma Mons . Giulio Caicedo,Vescovo salesiano di Cali, celebrònell'aprile scorso il suo Giubileod'Oro sacerdotale. Per l'occasionela diocesi di CALI che egli reggecon zelo apostolico dal 1948, orga-nizzò solenni festeggiamenti, ai qualisi unirono molti altri colombianielle ammirano in lori uno dei piùnoti e benemeriti Capi spiritualidella Nazione .

festa d'addio ai nuovi missionari sa-lesiani portoghesi . I partenti erano]2 :5 sacerdoti e 7 coadiutori, destinatialle colonie portoghesi di Macao,Timor. Capo Verde, Mozambico eLorenzo Marques . Si continua cosìla gloriosa tradizione del Portogallo,portatore di fede e di civiltà nei con-tinenti d'oltremare .

iTIIAILANDIA INella missione di HUA HIN il coa-diutore salesiano siamese AndreaManob si è specializzato nella cul-tura dei fiori e ha già ottenuto ben35 - qualità _ di rose e 56 piante orna-mentali . Alcune qualità di rose eb-bero il primo premio in EsposizioniInternazionali, come la " Peace ",la " Queen Elisabeth ", la " Noc-turna " e la " Charlotte Armstrong ".La casa di Haa Hin però coltivaaltri fiori più preziosi, perchè ac-coglie gli aspiranti e i novizi che sipreparano alla vita salesiana .

MESSA DI DIAMANTELa mattina del 2 gennaio saliva l'altare di Maria Ausi-liatrice nella sua Basilica di Valdocco per celebrarvi laMessa di Diamante il venerando Salesiano

DON SALVATORE PLJDDUSegretario del Capitolo Superiore della -Società Salesiano .Nella sua lunga e benefica carriera salesiana Don Puddulavorò molti anni nel _Medio Oriente, ricoprendo alte ca-riche, tra cui quella di Ispettore e di Segretario di Nun-ziatura. Ma la sua più bella gloria sono gli ex allieviche gli sono tuttora affezionatissimi, in prima fila il poetaGiuseppe Ungaretli ; come lo circondano di filiale affettoancor oggi i giovani della Casamadre, che vollero strin-gersi attorno all'altare della sua Messo Giubilare e of-frirgli un devoto e affettuoso omaggio .

I GERMANIA IPer un'ora la tenda del circo Ha-genbech a WURZBURG fu trasfor-mata in "Casa di Dio", in occa-sione della Messa in canto in onoredi Don Bosco, patrono degli acrobati .Prima della funzione il salesianoDon Crenna benedisse il quadro diDon Bosco, dipinto da lui stesso perl'altare del Circo . Tale quadro ac-compagnerà d'ora in poi tutti glispostamenti del Circo, viaggiando nel-l'apposita autocappella .

I PORTOGALLO

Il 9 novembre scorso nel centroispettoriale salesiano di LISBONA sisvolgeva solenne e commovente la

i

I URUGUAY

Nella cappella di « Parada I:spe-ranza », del dipartimento di PAY-SANDU, venne scoperta una placca-ricordo della vigorosa personalitàapostolica di Don Orazio Meriggi,salesiano . Promotore dell'omaggio èstata la Federazione dei SindacatiAgricoli di Papsamdù e si è sceltoil luogo di « Parada Esperanza » .perchè proprio lì ebbe inizio lagrande opera dei Sindacati Agricoli .Il ricordo di Don Meriggi, che unì aduno zelo apostolico il fervore sociale,tradotto in opere di grande estensionequali sono i Sindacati Agricoli, si èconcretizzato nel bronzo, affinchè legenerazioni future conoscano il sacer-dote che seppe applicare alle questionisociali lo spirito del Vangelo

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Nel « Bollettino » n . 17 del i« sett . 1957, a pagina 327,sotto il titolo S . Domenico Savio, leggo : « Fu un socio at-tivissimo della Compagnia del SS . Sacramento » . Preghereila vostra cortesia di volermi fornire qualche notizia sutale Compagnia . E più specialmente : dove e come funziona,e se vi è uno statuto o regolamento . Ringrazio anticipata-mente- con riserva di uno scritto ulteriore .

Prof . ACHILLE MARZAROTTO - Bassano Grappa

Non soltanto Socio attivissimo, fu S . DomenicoSavio, ma anche fondatore di una Compagnia .Le Compagnie sono Associazioni giovanili fon-date o ispirate dal santo Educatore a scopo for-mativo ed apostolico . Si possono anzi considerarecome uno dei primi tipi di associazioni di azionecattolica . Formano un vero sistema gradualeper cui liberamente passa il ragazzo, con impegnispirituali crescenti . Don Bosco fondò la primaCompagnia (il termine è mutuato dalle anticheCompagnie per adulti già esistenti in Piemontea scopo devozionale) nell'Oratorio di Valdocconel 1847, intitolandola al santo Patrono dellagioventù, San Luigi .Nel 1854, in occasione della proclamazione deldogma dell'Immacolata, Domenico Savio mossodal fervore di quelle celebrazioni, ideò la c« Com-pagnia dell'Immacolata», di cui redasse egli stesso,con alcuni compagni, il Regolamento : era ungruppo sceltissimo di giovani d'intensa vita in-teriore e di efficace azione apostolica. Successi-vamente si formarono la Compagnia del SS .Sacramento, a scopo eminentemente eucaristico,da cui sorse quasi subito la Compagnia delPiccolo Clero, e infine, nel 1859 la Compagniadi S. Giuseppe per raggruppare i giovani lavora-tori e artigiani .Don Bosco ne ebbe alta stima definendole «chiavedella pietà, conservatorio della morale, sostegnodelle vocazioni ecclesiastiche e religiose» . Anche

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i suoi Successori le promossero instancabilmente .Queste Compagnie - ebbe a dire recentemente

il Papa in un'Udienza a migliaia di Soci sorteun secolo fa, si sono diffuse provvidenzialmenteovunque è giunta l'opera salesiana ed hanno unaparte vitale nel sistema pedagogico salesiano inquanto sfruttano direttamente le energie dei gio-vani per la loro formazione e per l'apostolato » .Attualmente l'organizzazione fa capo a un CentroCompagnie (via Maria Ausiliatrice, 32, Torino)presso cui lei potrà avere le più ampie infor-mazioni .

Siamo ormai tanto numerosi noi Coo-peratori salesiani : non sarebbe belloche nei viaggi e in società ci si po-tesse riconoscere?

S. BRUNO - VigevanoQuesto è stato il pensiero dei Dirigenti dellaP. U . quando hanno deciso di dare ai Cooperatorie alle Cooperatrici salesiane un distintivo. Taledistintivo è uscito l'anno scorso e in molti centriè già assai diffuso . t di formato esagonale conlo sfondo in oro recante il busto di S . GiovanniBosco, mentre la corona circolare in smalto az-zurro porta la scritta -Da mihi animas, motto-programma del santo Fondatore .Ve ne sono di due tipi : uno a spilla e uno a bot-tone. Lo si può trovare presso il Delegato o laDelegata dei Cooperatori di qualunque casa sa-lesiana o delle Figlie di Maria Ausiliatrice .

Sul Manuale dei Cooperatori ho letto cheper acquistare «l'Indulgenza del lavorosantificato » è richiesta, tra l'altro, unapreghiera secondo l'intenzione del Som-mo Pontefice . A tale scopo basta recitareun «Poter, Ave, Gloria» o ne occorronosei ? Da quanto dice lo stesso Manuale apagina 497 in fondo, concludo che basta

un solo « Pater, Ave . Gloria » ; ma desidererei una parolasicura .

R . V . - Milano

Ha perfettamente ragione . Infatti quando nonè detto diversamente, per l'acquisto di un'indul-genza plenaria, basta recitare un solo Poter, Ave,Gloria : ognuno è libero però di recitare un'altrapreghiera equivalente o di aggiungerne altre .Non richiedono alcuna preghiera secondo l'in-tenzione del Sommo Pontefice le indulgenze an-nesse al pio esercizio della Via Crucis e allarecita del S . Rosario davanti al SS . Sacramento(anche chiuso nel tabernacolo) .Richiedono 6 Pater, Ave, Gloria quelle lucrabili il2 agosto e il 2 novembre per ogni visita alla chiesa .

EX ALLIEVI SALESIANI

Agli Ex allievi dei nostri Istituti ed Oratori ricordiamo la fiorente Associazione Ex allieviSalesiani, che ha lo scopo di conservare e perfezionare nell'animo degli Ex allievi lo spi-rito di Don Bosco e la fedeltà pratica ai suoi insegnamenti nella vita individuale, fami-liare e sociale, e di ravvivare fra i soci i buoni rapporti di fratellanza al fine dei reciprociaiuti morali e materiali .Gli Ex allievi iscrivendosi nelle Unioni locali, che sono unite in Federazioni Regionali e Na-zionali, vengono a far parte della « Confederazione Mondiale degli Ex allievi di Don Bosco» .Da quasi 4o anni esce per gli Ex allievi tesserati l'organo mensile intitolato « Voci Fraterne ».Se qualche Ex allievo non fosse ancora iscritto all'Unione, può rivolgersi per informazioniall'Istituto od Oratorio di provenienza o direttamente alla « Segreteria Generale Ex allievidi Don Bosco » - Via Maria Ausiliatrice 32 - Torino .

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DAL~E M!S}11àlO

alle strade di Shillong sale un brusio comedi alveari, mentre scrivo questi appunti sullosviluppo della nostra missione in Assam (India) .Fuori, le vie sono un selciato di teste umane,un'immensa marea . Gli Indù avanzano con iloro vestiti a colori chiassosi e vanno a offrireincenso, fiori e doni alla dea Durga Puj t . Glialtoparlanti rovesciano sulla folla canti assamesi .Domani, la festa toccherà il culmine ; al rullodei tamburi le statue della dea verranno portateal fiume per essere immerse nella corrente . Econ l'immersione della dea morirà anche la festa ;gli uomini riprenderanno il lavoro .

Molti pagani indù hanno deposto i sandalifuori della porta della nostra cattedrale cattolicae si sono recati in chiesa per una visita . I loroocchi non sanno staccarsi dal gruppo del Cal-vario. Dalle loro labbra esce un nome : «Gesù!» .Nient'altro; ma contemplano fissamente quel-l'uomo-Dio, che si è lasciato crocifiggere per amoredegli uomini. Non conoscono che quel nome,quel nome che gli fu dato « perchè avesse a sal-vare il suo popolo» .

Noi cattolici siamo un'isola in mezzo a unoceano di pagani : appena 120 .000 (i protestantisono forse 250.000) sperduti tra milioni di indù .Eppure trentacinque anni fa, quando giunseroi primi Salesiani, i cattolici erano appena 5000 .Del cammino se n'è fatto, ma solo fra le tribùdei monti. Il blocco dell'induismo è ancora in-tatto, senza incrinature. Tutta la civiltà mecca-nica e tecnica dell'Occidente vi è scorsa soprasenza lasciarvi traccia. Ancora adesso il sadhùindiano, all'ingresso del tempio, fa sentire la suanenia, vecchia di più di mille anni . E una melodiatriste, quasi un doloroso lamento. Canta il sadhù :

Pellegrino, non hai tu inteso dei passi silenziosi?Tutto cambia e nulla muta . . .L'avvenire è contenuto nel passato ;la vita rinasce dalle ceneri della morte .Tu, pellegrino d'un giorno,tu, pellegrino dei secoli,ascolta il rumore dei suoi passi :è lui, è sempre lui che viene, e viene per sempre . . .

Chi viene? Sembra di sentire un leggero bat-tito di nocche alla porta. L'anima indiana hasete di Lui, di Gesù.

"Confidate ogni cosa

in Gesù Sacramentato

e in Paria Ausiliatrice

e vedrete che cosa sono

i miracoli. . ."

DON BOSCOai primi missionari salesiani

Mi torna alla mente la, bellissima preghiera diNewman, quando era ancora nelle tenebre ecercava la verità :

Guidami, luce benefica,guidami dall'illusione alla realtà,guidami dalle tenebre alla luce,nui,lr n% dallo morte all'iii,i,i, ihrlilà .

Un ragazzo del NEFA (Assam-India) impugna la spada .«Gli ondeggia il cimiero sull'elmo», terribilmente, comea un eroe del tempo di Omero . Ma a dissipare ogni ti-more c'è quel sorriso così aperto sulle labbra e cosìchiuso nel taglio degli occhi dì tipo mongolico .

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Le tribù delle montagne, i Khasi, i Gare, iNagas, i Lushai; le tribù delle valli del Brama-putra, gli Oraon, i Munda, i Boro, chiedonodi Lni, di Gesù. Lo aspettano .

La Chiesa continua a marciare anche in Assam,aprendosi la via fra un groviglio di sterpi, piùintricato delle foreste vergini assamesi . L'avan-zata sembra ben piccola cosa davanti al lungocammino che ci sospinge. Ma quello che contaè il non arrestarsi, il non retrocedere. I1 primodovere è quello di istruire queste migliaia di neo-fiti e formare in essi il senso cristiano . Fui sol-dato combattente al fronte nella prima guerramondiale e ricordo che l'avanzata poteva esserefacile ; il difficile era conservare le posizioni con-quistate. 1 neofiti, appena ricevuto il battesimo,sono come i figliolini nella casa, di Dio . Non hannoancora lasciato interamente il fardello delle su-perstizioni e abitudini pagane e il tentatore èsempre in agguato .

Un esempio : nel Distretto di Jowai, un villaggioin massa aveva abbracciato la fede . Un mesedopo il battesimo, due degli uomini miglioriperivano tragicamente, travolti dalle acque fu-riose d'un torrente in piena . Fu uno schianto,come di folgore che si abbatte a cielo sereno .Lo spettro della vendetta degli spiriti si profi-lava su tutti gli abitanti come monito per farliritornare alla religione antica . Occorse interve-nire con preghiere a ritemprarli nella fede .

Per istruire questa massa di cristiani si sonoaperte nuove scuole . Nella Diocesi abbiamo :370 scuole; 526 maestri; 598 catechisti. È unbel contributo che la Chiesa apporta nel campodell'educazione in una regione dove gli analfa-beti sono circa 1'80% . Il Governo apre scuoleprimarie ovunque e cerca di rendere l'istruzioneobbligatoria. Ma, la Chiesa vuole che i suoi figlifrequentino scuole ove s'impartisca anche un'edu-cazione cristiai,a,. Con sacrifici enormi noi cer-

chiamo d'istruire la nostra gioventù . Non tra-scuriamo le scuole superiori . I tre collegi univer-sitari cattolici hanno riportato i più lusinghierisuccessi negli esami governativi . Due nuovigrandiosi edifici scolastici sono stati costruitial « Don Bosco» e « St . Anthony's » in Shillmig .Meraviglioso è il lavoro delle suore in questocampo. Altri edifici scolastici sono sorti a Cherra-punjee, Barpeta, Tezpur, Chotapukri, senza con-tare le nuove scuolette dei villaggi .

Imi maestri sono affiancati i catechisti . Se aves-simo Sacerdoti, potremmo aprire subito una de-cina di parrocchie .

Ieri un bravo Sacerdote mi leggeva una listadi nomi, per me esotici . Erano i nomi dei paesiche doveva visitare in un giro di 24 giorni . Cen-tinaia di comunità cristiane possono vedere ilSacerdote solo poche volte all'anno . Chi sosti-tuisce il Padre, chi gli prepara la via per l'am-ministrazione dei Sacramenti, chi cerca e istruiscei catecumeni) Il catechista. Viene la domenica :nei villaggi situati in alto sulle colline, o na-scosti fra il verde della pianura, il catechistasuona la campana o il gong, per radunare i cri-stiani. È l'osservanza del giorno del Signore chemantiene viva la fiamma della fede . Nelle chie-sette di paglia, sul limitare della giungla, o inquelle più belle dei grossi centri, i cristiani can-tano, pregano, ascoltano la voce confortatricedel catechista, e così la vita cristiana si rassoda .

Abbiamo esteso l'opera degli Esercizi Spiri-tuali non soltanto al centro, ma anche nei paesipiù lontani. Si costruiscono larghi capannoni ; icristiani portano il cibo e la coperta e per tregiorni gli esercizi regolari si svolgono in un am-biente quanto mai suggestivo, sui monti, comeal tempo delle turbe che seguivano il Redentorenel deserto .

La divozione al Sacro Cuore di Gesù si estendee, con l'opera dell'intronizzazione, il Cuore Di-

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vino regna sovrano in centinaia di case . Ancheil Rosario nelle famiglie viene inculcato ; nel di-stretto di Marbisu 500 quadri di Maria Ausilia-trice furono collocati in case che fecero la pro-messa del Rosario quotidiano .

Per mezzo di giornaletti mensili stampati inKhasi, Garo, Hindi, Assamese la buona parolacorre e si diffonde. Abbiamo stampato libri dipreghiere, Storie Sacre e catechismi in Khasi,Doro, Mikir ; la vita di Gesù Cristo del Ricciottifu tradotta in assamese ; furono diffusi migliaiadi foglietti per i pagani. Abbiamo pure pubbli-cato una serie di 8 libri di letture per le scuoleKhasi, e tutti furono approvati per le scuole dalMinistro dell'educazione . Con la vicina Diocesidi Dibrugarh in Assam la Missione cattolica hapubblicato libri in quindici lingue diverse .

Fra noi si ripete spesso il detto «Prima lascuola e poi la Chiesa». Quando i cristiani acqui-stano il senso di Cristo ambiscono una chiesettache sorga bianca e bella come segno del trionfodi Gesù. Nell'anno passato, con la contribuzionedei cristiani e la generosità dei benefattori abbiamocostruito 12 cappelle in muratura e una bellachiesa dedicata a S . Domenico Savio .

« Curate gli infermi* è il comando di Gesù aglApostoli . Il Governo costruisce molti ospedali edispensari per combattere le malattie, specie lamalaria e la tubercolosi . I lebbrosi si contanoancora a migliaia in Assam . Anche i nostri mis-sionari e specialmente le suore, pur con risorseassai limitate, esplicano le forme più sublimidella carità cristiana nella cura degli ammalatie dei lebbrosi . Le medicine distribuite ammontanoa 139.821. Urge aprire l'ospedale cattolico inShillong, per cui abbiamo già fatto tante spese .La mancanza di fondi di riserva e altre difficoltàsi sono frapposte alla realizzazione di qui -;toprogetto. Una suora, dottoressa, dalla Spagna

(a destra)Presso una capanna del

BHUTAN (Assam)attorno alla madre

che sta tessendo, sono cinquefigliuoli .

(a sinistra)

LA FESTA DEL PAPA A SHILLONG-(India)Più di 5000 persone assistettero allasolenne accademia. Tra gli esecu-tori di parate, danze, saggi ginnici,canti e suonate, declamazioni e co-reografie che si susseguirono tra ilcrescente interesse del pubblico, vierano ragazzi e ragazze di ogni settaprotestante, musulmani, hindù,giudei e pagani, che sì unironoai cattolici per onorare il dolceCristo in terra .

ha ricevuto il visto per entrare in India e quindila speranza si ravviva .

Dopo gli ammalati, dobbiamo ospitare e man-tenere tanti bambini che hanno perduto i geni-tori o la mamma. Solo in Raliang sono più di60 i bimbi, da pochi mesi ai 7 anni . Ma quantedomande dobbiamo rifiutare ovunque! A Raliang,l'edificio che raccoglie il nido d'infanzia sta percrollare . Le formiche bianche, questi animalettivoraci e di appetito insaziabile, che senza numeroattaccano gli edifici dì legno, minacciano quellacasa; dobbiamo stare sempre all'erta contro l'in-vasione. Così a Shillong e a Marbisu urge fabbri-care nuovi nidi d'infanzia .

L'Assam confina per centinaia di chilometricol Pakistan . Una barriera sorge fra le due na-zioni, e il commercio e lo scambio dei prodottiè praticamente fermo . Ciò vuol dire fame per ipoveri Khasi e Garo del confine . Con l'aiuto deicattolici americani abbiamo distribuito latte, risoe vestiti a tutti, senza distinzione di fede e dicasta, spendendo migliaia di rupìe per il tra-sporto e la distribuzione. I battesimi sono statipiù di 6100, di cui 2011 di adulti . .Dall'Europa e dall'America non possono più

venire missionari . I Sacerdoti diocesani sono ap-pena sei, altri studiano nei seminari . Le Figliedi Maria Ausiliatrice, di Cristo Re, e quelle Dio-cesane, hanno tre noviziati in Assam, con nu-merose postulanti .

Venga il Tuo regno! R, la supplica uscita dallelabbra e dal Cuore di Gesù, che ripetiamo ognigiorno con molto fervore specialmente per otte-nere clero indiano. Vogliate, o buoni Cooperatori,unirvi nella preghiera, a noi che vi contraccam-biamo di cuore .

STEFANO FERRANDO, S . D . B .

V, covo di Shillong (Assam-Tn(7ia)

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C'è un fiume in Brasile che sembra un im-menso braccio di mare, allungato come una manonell'interno del continente sudamericano : è ilRio delle Amazzoni. Lì si appuntano le speranzedel Brasile, perchè è legittimo supporre che ilbacino delle Amazzoni tenga in serbo ricchezzeconce petrolio, uranio e pietre preziose .

Un grosso affluente del Rio delle Amazzoni è ilRio Negro ; le sue acque sono nere, a causa dei silicati,ma non torbide nè limacciose . Sulle sue sponde vi-vono circa 30.000 indigeni, raccolti in quattro tribù :

i Tucanos, frazionati in 2o denominazioni ;usano tutti la stessa lingua di ceppo unico, fran-tumata in diversi dialetti ;

gli Aroacas, suddivisi in iS gruppi ;i Macùs, che sono i paria, gli schiavi delle

due precedenti tribù di dominatori . La lorocondizione è miserrima . Si è tentato di fonderlicon i Tucanos, ma non ci è stato possibile :

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Il brasiliano doti . Ivan da FrotaPorto, dopo di aver ispezionatoper ordine del Governo Federaledi Rio de Janeiro tutti gli ospedalidella Prelazia del Rio Negro, Ama-zonas, presentò una relazione dallaquale stralciamo qualche brano :I centri della Missione salesiana delRio Negro sono altrettante oasiaperte nell'interminabile foresta . So-lamente con un riscontro in loco sipuò valutare l'opera monumentale

e patriottica realizzata da questogruppo di religiosi, nel loro vastoprogramma di catechesi, educazionee assistenza ospitaliera. 1 20.000indigeni che vivevano in completoabbandono trovano nei Centri Mis-sionari quello di cui abbisognano peril corpo e per l'anima . In ogni centromissionario ho visto funzionare duecollegi, nei quali sono raccolti ra-gazzi e ragazze indigeni apparte-nenti a varie tribù, che imparano

Le indiette del Rio Negro, allieve della Scuola Agricoladelle Figlie di M . A., in festoso lavoro di raccolta.

e finalmente gli invisibili e sfuggenti Aicàs,indi nomadi molto selvaggi, con cui siamo venutipochissimo a contatto .La zona del Rio Negro, dove vive questo

mosaico di tribù, è battuta infaticabilmentedalle nostre esplorazioni che tentano di portareil grande dono della vita divina a quelle animedi selvaggi .

Ormai sono quasi 35 anni di vita salesiananelle selve e molte cose sono cambiate . A noisembra di essere riemersi da un'era preistorica .

Ricordo ancora . . . ; perdonatemi se mi lascioafferrare dalle memorie del tempo che fu, mache volete? Credo di ricostruire così la nostrapiccola storia di missione .

Trentacinque anni fa vivevo a Sali Gabrielesul Rio Negro . Improvvisamente circolò unanotizia elettrizzante : si stava per fondare il primocentro missionario tra i Tucanos . A capo di quel

LA LORO F, OPH,RA DI GIGA N7I "

trentacinque anni sul Rio Negro

diverse professioni; in ogni centroc'è un ospedale e una stazione me-teorologica : di grande importanzaè quella di Taraquà . Il lavoro diquesti eroici missionari, religiosi esuore, è di un'abilissima tattica coni selvaggi : li riuniscono in maggiornumero possibile intorno alla Mis-sione, dànno loro un ambiente pro-pizio alla civilizzazione, li disci-plinano in villaggi, costruiti sottola vigilante tutela del missionario .

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A JAUARETÉ due indietti han fatto pesca grossa ; un« surubì » è finito nelle loro mani . Lo alzano verti-

calmente per misurarne la lunghezza e metterne in

mostra il luccichio delle squame,

drappello di arditi era stato fissato Don GiovanniBalzola, reduce dalle conquiste tra i Bororos .Una sera Don Balzola mi venne vicino tutto

serio e mi disse : « Lei mi accompagnerà a Ta-racuà; è contento? B .

Fu una semplice frase che valse ad attizzarenel cuore un gran fuoco di gioia . Quella nottenon riuscii a dormire, sommerso nella felicità .Taracuà è a 350 chilometri da San Gabriele,

sul maestoso fiume Uaupès, nel cuore dei pri-mitivi Tucanos .

Il giorno dopo demmo il via ai preparatividella spedizione ; ci vollero tre mesi per racimo-lare tutto quello che era necessario . Facemmo,di seconda mano, l'acquisto di un piccolo motore,che era già quasi fuori servizio .

Una notte il fiume, che era in piena, strappòdal tronco della riva la nostra piccola imbarca-zione con il motorino e la trascinò alla deriva .

La loro è opera da giganti ed esigel'ammirazione, il rispetto e la gra-titudine di tutti i Brasiliani, perchèfu necessaria una lotta tremendacontro la foresta vergine per innal-zare ai margini dei fiumi scuole,laboratori e ospedali. Sono stati iSalesiani e le Figlie di Maria Au-siliatrice gli animatori di quasi tuttele - imprese che elevano le popola-zioni sparse : senza di loro questaregione non presenterebbe neppureun centro civilizzato . Salesiani eSuore infermiere attendono con com-petenza e abnegazione all'assistenza

medica, pronti a qualunque chiamatadelle famiglie, di giorno e di notte .Fanno periodicamente la vaccina-zione generale contro il vaiuolo,febbre gialla, tifo e tubercolosi atutti gli abitanti delle zone dei Ca-boclos (meticci) e degli indi .La prelazia del Rio Negro man-tiene gratuitamente nelle sue resi-denze 1497 allievi interni; con lasezione degli ex allievi ed ex allieveche completano la loro educazionemorale e professionale, si raggiungela bella cifra di 1646 .Le missioni della Prelazia prestano

Al mattino facemmo la desolante scoperta : addio,partenza! Nella notte però alcuni pescatori ce laricondussero a San Gabriele .

Il 13 giugno popolo e alunni di San Gabrieleci salutarono come nell'addio a Cristoforo Co-lombo quando aprì le vele delle sue tre caravelleal vento dell'oceano. Sul nostro cielo avevamogià scelto la stella polare che doveva guidarela rotta: Maria Ausiliatrice .

Così il nostro vecchio motorino cominciò aruggire e a sussultare contro la corrente del fiume .Non ce la faceva, povero motorino, e noi sidoveva sempre dare una spinta alla marcia, ocon i remi, o trascinando dalla sponda la barcacon lunghe corde a bandoliera . Faticammo duegiorni finchè si lasciò a destra il Rio Negro eimboccammo le acque tranquille dell'Uaupès .

Lì avemmo la sgradita sorpresa di constatareche il vecchio motore aveva la ruggine e imbar-cava troppa acqua . Un amico ci cedette il suomotore-in condizioni migliori,

Si risaliva il fiume di giorno e alla sera si fa-ceva tappa sulla riva, dove si stendevano tra glialberi le amache per la notte .

Cinque giorni dopo, verso sera, a una svoltadel fiume, scorgemmo Taracuà .Appena sbarcati, trovammo all'approdo un

gruppo di Tucanos. Ci dettero il benvenuto e ciaiutarono a scaricare il bagaglio .

A terra era già pronta una capanna di 7 metriper 12, coperta di foglie di palma, coli paretidi tronchi, senza porte e senza finestre. Facemmosubito amicizia con gli indi, regalando loro si-gari e altri doni .

La notte venne dolcemente, ma il sonno, no :erano troppo vive le emozioni dello sbarco .

Intanto si erano affacciate alcune colonne diformiche. Stavano silenziosamente demolendo lenostre provviste di riso e di farina, un chiccoalla volta, quando Don Balzola se ne accorsee dette l'allarme . A fuoco e a spruzzi di petroliobloccamelo l'invasione . Le nostre gambe perògrondarono sangue per i terribili morsi con cuici assalirono quelle poco simpatiche bestioline.

Questa fu la prima notte di missione, sulle rivedel fiume Uaupès .

(continua)

Don GIOVANNI MARCHESI

missionario salesiano

rilevanti servizi non solamente dalpunto di vista educativo, ma ancheassistenziale, ed è l'unica organiz-zazione in quella immensa regionedel Territorio Nazionale che lavoraper l'elevazione degli indigeni ; deveessere quindi aiutata con tutti imezzi dal Governo Federale, perchèl'opera realizzata da questi eroicimissionari a favore del selvicola na-zionale, è veramente degna del no-stro rispetto e della nostra eternagratitudine . . .Firmato :

Dott . IVAN DA FROTA PORTO

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La Thailandia è un'oasi di pace in mezzo alcaos birmano, allo sconvolgimento indocinese,alla confusione malacca, all'anarchia indonesiana,all'India tentennante e alla Cina che incombecon il peso della sua potenza .

Il paese gode di una economia solida come l'oromassiccio, basata su ricchezze naturali : lo stagno,il caucciù, il legno tek immarcescibile, che sivede fluitare lungo il fiume, e soprattutto il riso .Un riso di qualità eccellente, di cui la Thailandiaè la prima esportatrice al mondo, con un milionee mezzo di tonnellate . Gli Inglesi e gli Americanise lo disputano apertamente, gli uni per la Malesia,gli altri per il Giappone .Su 20 milioni circa di abitanti, i Cinesi sono

3 milioni; ma hanno un ruolo insostituibile nel-l'economia thai . Tengono in mano i nove decimidella ricchezza del paese. E naturalmente vivononella capitale, a Bangkok, di cui formano metàdella popolazione . Comperano, rivendono e met-tono in moto il ciclo del commercio . Non pernulla li chiamano « gli ebrei dell'Estremo Oriente u .

l,a Thailandia ha una sola grandissima città :Bangkok. La parola Bangkok significa Villaggio-ulivo. È una città con 30o anni di vita, emersa,si può dire, dal Menàm Chaopraià (Fiume prin-cipe) . I thailandesi la chiamano Krung-thep(città degli angeli) . Bangkok è una città d'acquacome Venezia o Amsterdam . Le rassomiglianzesi Fermano lì . Distesa sulla riva sinistra e su diun gomito del Menàm, fiume dalle acque sonno-lenti, Bangkok è una città appiattita su terrebasse, da cui emergono i tetti di 400 templi .L'acqua è sempre presente a Bangkok, soprat-tutto nei suoi klong o canali .I templi buddisti non sono dimore di Dio

(Budda non è un dio), ma semplici case del Budda(o Perfetto), e nello stesso tempo conventi per ibonzi, che vi meditano sul disprezzo delle gioieuntane e tentano di liberarsi dal dolore . Il piùfamoso tempio di Bangkok è il Wat Po, checontiene la statua del Budda dormiente, lunga5o metri, una delle meraviglie del Sud Asia .

In contrapposizione è il Budda di smeraldo,nella cappella del palazzo reale . Il Budda dor-miente è un gigante, mentre il Budda di smeraldoè lillipuziano (32 centinmetri) . La preghiera peri thailandesi ha solo carattere di lode . I bonzinel tempio fanno macchia di colore con le vestiche vanno dal giallo canarino allo zafferano e allimone sporco, a seconda dei bucato più o menorecente. Ogni thailandese maschio deve, in vita,fare il servizio religioso in un monastero, da un

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I ~"I``I~,I~uoTL in Tliailaurlia

minimo di 2 settimane a un massimo di 3 mesi.Vive allora con il voto provvisorio di non rubare,di non ammazzare, di essere casto, di non pro-fmnarsi e di non toccare denaro e deve andarealla questua per suo conto con un pentolino .

Fin dall'alba i bonzi girano nei mercati eper le strade con una scodella in mano . Nonchiedono nulla, una i passanti vi versano dentroriso, pesci, frutta . I bonzi hanno testa, cigliae sopracciglia rase . L'anno scorso, che fu il 2500°anniversario della morte di Budda, il re dellaThailandia Pumipòn si fece bonzo per 15 giorni .Naturalmente erano già pronti i turni di funzio-nari e familiari elle dovevano, ogni mattina, riem-pirgli di cibi speciali la scodella del riso . Uscitodi monastero, ogni uomo thailandese è tenuto aobbedire ai 5 comandamenti buddisti: non ru-bare, non uccidere, non mentire, non conmlet-tere atti cattivi . non bere alcool . Moltissimi thai-

A IIUEI KABOKil Governatore della Provincia, accompagnato da Sua Eccel-lenza Mons . Carretto, visita i locali dell'Istituto salesiano .

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landesi se la cavano osservandoi comandamenti un giorno sì eun altro no .

Il mio vicariato apostolicodi Ratburi ha una superficie dipiù di un terzo dell'Italia e unalunghezza di 1500 chilometri,con una popolazione di 3 .200.000

anime, in cui affiorano solo13.419 cristiani . Ma sono cri-stiani ad alto livello spirituale .

Ve ne presento due : TarcisioChopàn e la principessa MariaTeresa. Chopàn era un ragazzopagano, figlio di un governatoredi sottoprovincia . Frequentò lenostre scuole per 6 anni . Lanonna, prima che si iscrivesseda noi, lo prese a parte e gli fecequeste raccomandazioni : «Va'pure dai preti, impara tuttoquello che ti insegnano, ma nonla loro religione i . P; guardan-dolo fissamente negli occhi sog-giunse, con voce terrorizzante :« Sulla porta della loro chiesahanno messo un Budda capo-volto . Se tu entri, calpesti ilBudda. Vero che non lo farai,nipotino mio? ».Il fanciullo inorridi : « No, nonna i. Con noi neiprimi tempi si mantenne semprediffidente . Un nostro coadiutoresalesiano, ora morto, riuscì a farsibenvolere e un giorno gli affidòuna parte di recitazione in teatro:la parte di Tarcisio, il fanciullomartire romano che porta l'Eu-carestia ai prigionieri . Solleticatonel suo amor proprio, Chopàn ac-cettò . La grazia lo attendeva lì,in teatro ; il fanciullo decise diimitare Tarcisio. Ma dovetteaspettare fino all'età di 2 i anniper essere battezzato .

Il 17 maggio 1957 fu aperta questanuova scuola nel vicariato di Rat-buri. Attualmente conta 394 al-lievi con 9o interni . È attrezzatamodernamente ; ben visibili inprimo piano i due campi di pal-lacanestro

Piantagioni di arachidi nel nuo-vissimo villaggio cristiano di Rag-gio'- dell'Aurora . . Ecco la zonadisboscata e bruciata per dareposto alle nuove coltivazioni .

Giovani seminaristi del Vicariatodurante una pesca. Si allenano adiventare « pescatori di uomini » .

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L'altra figura di convertita è la principessa Maria Teresa, unapronipote del Rama IV. Rama in thailandese vuol dire Re, comeFaraone in egiziano e Tenno in giapponese . L'attuale re della Thai-landia è il Raina IX .

All'età di 26 anni la principessa venne a villeggiare a Hua-Hin,dove è un nostro aspirantato . Un suo cuginetto, che frequentavala nostra scuola, la invitò ad assistere a una rappresentazione inteatro la notte di Natale . Accettò; lo spettacolo non le disse nulla .Ma, incuriosita, volle seguire la folla che entrava in chiesa . Lì ri-mase estremamente colpita al vedere l'immagine del Crocifisso.Chiese chi fosse quell'uomo che soffriva un supplizio così orribile .Glielo spiegammo . Ne rimase costernata . Quel Dio aveva dato lavita per lei! Superò ogni difficoltà e si fece battezzare . Oggi si dedicaall'insegnamento .

Voglio ancora farvi conoscere il nostro villaggio di Bang SenArun, che vuol dire Casa del Raggio dell'Aurora . Raggio dell'Au-rora è un nome di squisita dolcezza orientale con cui invochiamola Madonna. Facemmo tutte le pratiche per l'acquisto del ter-reno: ci occorse un documento, detto e del pestare », una cartacioè valida per tre anni cori cui il governo cede un determinatolotto di terreno (6 ettari a testa) . Dopo la scadenza dei treanni rilascia un secondo documento, la carta <« di utilizzazione » .Don Crespi organizzò un piano intelligente di acquisto e, con

BANGKOK (Thailandia) - Sua Ecc . Max Waldo B'.shop, Ambasciatore degliStati Uniti in Thailandia (a sinistra), in visita alla Scuola professionale Don Bosco .

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ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO,eretto in Ente Morale con Decreto rz gennaio 1924, n. 22, può

legalmente ricevere Legati ed F,reditd . Ad evitare possibili contestazionisi consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : ' . . . lascio all'Istituto Salesiano per le Missionicon sede in Torino a titolo di legato la somma di Lire . . . (oppure) l'im-mobile sito in . . . n .Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, laformula potrebbe esser questa : a . . . Annullo ogni mia precedente dispo-sizione testamentaria . Nomino mio erede universale l'Istituto Salesianoper le Missioni con sede in Torino, lasciando ad esso quanto mi appartienea qualsiasi titolo » .(luogo e data)

(firma per esteso)

l'aiuto di un capo cristiano,scelse un posto adatto per im-piantarvi una colonia cristiana ;si trattava di farvi emigraretutta l'eccedenza demograficadelle famiglie dei nostri cri-stiani, che altrimenti sarebberostati dispersi in mezzo aipagani. Con il denaro dell'as-sistenza pontificia si costrui-rono 30 casette, ariose . DonCrespi con il pendolo cercò lefalde d'acqua e riuscì a . trovareun pozzo per ogni famiglia,ma si rovinò le mani nel lavoroimprobo di gettare un tubodi sondaggio nel terreno . Icristiani, dopo una lenta operapersuasiva, affluirono ; disbosca-cono, bruciarono i tratti di fo-resta e gettarono, con le piogge,le prime servine temporanee(arachidi, ricino, ananas, ba-nane, peperoncini) . Intanto sipreparava il terreno per i giar-dini di cocco, che danno unaproduzione stabile per un tempodi 5o o 6o anni. Abbiano co-struito la chiesa e la scuola efondato una cooperativa agri-cola. Fra poco sarà impiantatoun ambulatorio e un catecu-menato per raccogliere i fan-ciulli di famiglie cristiane di-sperse tra i pagani. Bisognadire che la Madonna ci vennesempre in aiuto, quando l'operanostra era sul punto di fallire,soprattutto a causa delle pra-tiche burocratiche .La Thailandia è un paese

incantevole, non c'è che dire .Ì il paese dell'elefante bianco(che non è bianco, ma chiaz-zato di macchie albine), laterra del re Pumipòn, che sifregia dei titoli onorifici diMezzo fratello del Sole, Arbitrosupremo del flusso e riflussodella marea e Guardiano dei24 ombrelli d'oro .Ma più incantevoli ancora

sorso i nostri cristiani, animeveramente d'oro, anche se ma-terialmente povere . Ogni sera(li dovreste vedere) recitanonelle loro case il santo rosarioe pregano con tanta devozione .Le loro preghiere - ne siamocerti -stanno preparando allaThailandia giorni migliori .

P PIETRO CARRETTO, S . D . B .Vicario apostolico di Ratburi(Thailandia)

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Quando la mamma prega l'Ausiliatrice, ilfiglio guarisce

Mentre, ai confini della patria, un mio figlioprestava servizio nel Corpo della Guardia diFinanza, fu colto da improvvisa tonsillite acuta,che col tempo degenerò in forme reumatichearticolari, con conseguente endocardite acutacon grave pericolo di vita, per il cuore assaiindebolito e spossato dalla malattia .

Dopo circa due mesi di degenza all'ospedale,mi fu riconsegnato migliorato, ma non guarito .Invocai allora la Madonna Ausiliatrice e S . Gio-vanni Bosco e, tramite la loro intercessionepresso Dio, mio figlio guarì bene e riprese lasua vita normale . Riconoscente, unisco offerta .Castelnuovo Calcea

CONCETTA RoGINA

La Madonna aiuta un'educatrice

Da parecchio tempo versavo in gravi condi-zioni, causate da crisi cardio-epatiche e da unostato di forte debolezza generale . Temevo for-temente di non poter riprendere il mio insegna-mento per l'anno- scolastico 1956-57, ancheperchè così consigliava il medico curante . Conil permesso della mia Direttrice, promisi alla

Madonna che avrei fatto pubblicare la graziaqualora mi avesse concesso di iniziare e di con-tinuare fino alla fine l'anno scolastico, se nonguarita, almeno in condizioni discrete . La grazial'ho ottenuta e, riconoscente a Maria Ausilia-trice, invio tenue offerta .Palermo - Istituto Santa Lucia

Suor MICHELINA PALAZZOLO, F . NI . A .

Salva la vita alla madre a rende miglioreil figlio

Mia madre era stata colpita da un male chel'aveva portata in pericolo di vita. Il medico,chiamato d'urgenza, disse che bisognava rico-verarla immediatamente all'ospedale . Io eroquasi disperato perchè in casa non c'era neppureuna lira e di notte era difficile trovarne in im-prestito . Ma ecco che il mio sguardo si posòsu di una statuetta di Maria Ausiliatrice, chela mamma teneva sul comodino, e mi vennel'idea di chiedere a Lei la grazia . Infatti presila corona del Rosario e la recitai tutta, facendoalla Madonna la promessa che mi sarei confes-sato al più presto se mi avesse guarito la mamma .La mamma guarì ed io ringrazio con tutto il

Il mio nome lo sa la Madonna: basta cosìOr non è molto una signora, che si dichiarò Cooperatrice Salesiana, venne a Valdocco, mossadal desiderio di adempiere una promessa . Narrò che in condizioni precarie di salute aveva do-vuto sottoporsi a un'operazione chirurgica dall'esito dichiaratamente incerto : era l'estremo ri-medio di una situazione sanitaria compromessa . Ma l'atto operatorio riuscì come meglio non sipoteva sperare . « Questa è l'offerta che avevo promesso » disse, e porse un astuccio che contenevaun monile di alto pregio, con due brillanti di rara grandezza e di inestimabile valore . Richiestadel suo nome, rispose con naturalezza : « Il mio nome lo sa la Madonna ; basta così » . E si al-lontanò .

Non dubitiamo che grande sia stata la grazia ottenuta, se alla beneficata non sembrò eccessivoprivarsi di un oggetto che, prezioso già per il suo valore materiale, sarà stato impreziosito pergiunta da chissà quali dolci ricordi di famiglia . Ma c'è un'altra cosa di cui non dubitiamo ; esi è che il più alto pregio a sì bel dono è dato da quel fermo proposito di tenersi umilmentenascosta, con il desiderio pienamente evangelico che la destra non sappia ciò che fa la sinistra,Non sono molte le persone che possano fare un'offerta così vistosa . Tutti, però, possono imitarela fede e la purità di intenzione che rendono il fatto meritevole di essere citato a parte .Sì, anonima e pia Cooperatrice Salesiana! Il Suo nome veramente lo sa la Madonna ; e bastacosì . Il Suo nome è scritto nei Cieli : se ne rallegri . E una delle Sante Messe che il 24 di marzosaranno celebrate all'altare dell'Ausiliatrice, avrà non solo lo scopo di ringraziare la Vergineper l'aiuto maternamente elargito, ma altresì l'intenzione di prenotarle un bel posto Lassù,dove si raccoglie il frutto delle buone opere, assai vicino a Colei che del Suo nome giammai sipotrà dimenticare .

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cuore Maria Ausiliatrice, che mi ha salvato lamadre e mi ha fatto diventare un po' più buono .Quanto sopra desidero venga pubblicato af-finchè si conosca la potenza di Maria Ausilia-trice .Giungano (Salerno)

ALFREDO Di MARCO

Cade dall'alto e resta incolume

Ero salita su di una scala a piuoli e stavolavando i vetri di una finestra molto alta . Ad untratto si ruppe lo scalino su cui poggiavo i piedi• precipitai battendo fortemente la schiena eil capo sul piano sottostante alla mensolinache reggeva la statua dell'Immacolata . La Di-rettrice, che era poco distante, vide e gridò :<, Maria Ausiliatrice ! » e temette un colpo mor-tale. Invece, con sorpresa comune, mi rialzaisubito senza sentire alcun dolore e ripresi ilmio lavoro come se niente fosse accaduto .

Maria Ausiliatrice mi concesse anche un'altragrazia guarendomi da un male che prima le curedi tre specialisti non erano riusciti a eliminare .Viarigi (Asti)

Suor EMILIA SAVIO, F.M.A .

Esito felice di grave e pericolosa opera-zione

Nelle ore di angosciosa trepidazione perla grave malattia di un mio congiunto cheaveva dovuto sostenere anche una pericolosaoperazione, dal cui esito ben poco si poteva

C4LIt!i etto1!d 1~L~(9~G1l~~1 ?ff tt

Bettina Cristini (Caprino Veronese)dichiara che M . A. e S. G. B . lesalvarono i bambini Almachiara eGiammaria dalle conseguenze di uni;rave avvelenamento .Fornaro Maria in Garrone ((Ristagno- Alessandria) con animo pieno di gioiaringrazia M . A . e S . G. B . per averottenuto la scuola vicino alla famiglia•

li invoca suoi maestri e guide neldelicato compito .Rina Migasso (Chieri - Torino) esprimela sua riconoscenza a M . A. e a S .G. B . che in diverse occasioni l'hannoesaudita .Ifigenia Giulioni Martini (Filottrano -Ancona) per intercessione di M . A .• di S. G . B . ottenne una sede assaipiù comoda alla figlia insegnante,vedendo sciogliersi come per incantotutte le difficoltà .Maria Ester C . dichiara che in unasituazione difficilissima e delicata incui i cuori erano inaspriti ed esulavadalle umane speranze ogni soluzione,M. A. e S. D. S ., fervidamente in-vocati, hanno cominciato a diradarele tenebre e a distendere gli animi .Rapetti Rina in Eforo (Acqui)- rin-grazia S . G . B . per due belle grazieottenute a favore dei figli Pietro ePaolo .

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sperare,- ricorsi con fiducia alla Madonna Au-siliatrice ed a S. Giovanni Bosco, chiedendola loro intercessione ed il loro aiuto ; e non lofeci invano. Proprio quando ogni speranza sem-brava spenta, la grazia venne e si manifestòpalesemente in un improvviso miglioramentoche neppure i medici curanti seppero spiegare .

Mantengo la mia promessa con la pubblica-zione della grazia ricevuta e con l'invio di unaofferta .Molinello Inf. Valgreghentino (Como)

MARIA TAVOLA

Lisetta Danzi (Verona) ottenne daM. A. e da S. G. B . che la figliatrovasse un impiego .Clementina Becchino (Bubbio - Asti)rende vive grazie a M . A. ed a S . G . B .per l'aiuto accordato ad un suo figlio.Casella Venere (S . Alfio - Catania)ottenne da M. A . un aiuto evidentein un esame decisivo .Francesco Cappello (Asti) in moltecircostanze si raccomandò a A . M .,S . G . B . e S . D . S . e fu sempre esau-dito .Laura Brunello (Mel . - Belluno) rendegrazie a S . G. B . per il felice esitodegli esami dei figli .Marina Lombardelli (Milano) viva-mente ringrazia M . A . per la guari-gione della figlia Elisa, dopo averlaprotetta e assistita in un dolorosoatto operatorio e fatta ritornare trai suoi cari bisognosi pure del suoaiuto filiale .Cesira Dattilo (Napoli) ringrazia com-mossa M. A. per la guarigione diuna signora, avvenuta in circostanzeprodigiose .Emma Cavaletto (Rivarolo Vesignano)ottenne da M. A. e da S . G. B . laguarigione della sorella da grave ma-lattia che pareva incurabile .

otto -ute per l'intercessione di .l 'aria Aus latrice e di S . Gio-va,u :i Bosco, di S . Maria Ma-- .nello, di S . Don .,,nico Savioe di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerteed elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :Audisio A . - Balosso G . - Barbero M . - Serrino Ved . Possi- Boano M . - Boccalatte Tersilla - Boccone Maria - Boni-celli V . - Buriesci Giovanna - Busca Tullio - Calusa Wilma- Calvo Teresa - Camussone A. M . - Carignano A . - Ca-rossa Giustina - Casana E . - Cavanna Fam . - Chiappa Bel-lazzi Teresa - Dallera Francesca Villani - Damosso E . -De Abate M. - Di Giovannini Giovanni - Di Giulio CesareAssunta - Di Renzo Don Francesco - Ferrari Guido - Fer-raris Fam . - Ferrero E . - Fioretti Maria - Garberoglio Gino- Gatti M . - Ghia Maria - Giachino C . - Giordano Faro . -Giurgola M . - Greppi Maddalena - Lago G . - Magnone L.- Martini Rag . Giuseppe - Massieri Gritti Vinensa - May L .- . Melone Ten . Luco - Molinari D . - Molinari L . - OmedèGemma - Peretti M . - Pizzo O . - Puddu M . - Riva B . -Ronco M. . - Ronco P . - Ruggeri Maria - Saretti Maria -Sclarandis M . - Steffanino Modesta - Susan T . - TapparoCaterina .

Ernesta Raschieri (Torino) ringraziaS. G. B . per scongiurata operazionee per lavoro ottenuto .Cristina Giachino (Rivarolo - Torino)e riconoscente a M . A . e a S . G . B .per una grazia importante e da lungotempo attesa .Cesare Romagna (Venezia) invia of-ferta di ringraziamento per aver trovatolavoro per i1 figlio e per la riacquistatasalute dei fratello .Olinda Ivete da Silva (Cuiabà - Bra-sile) ringrazia S . G . B . che le liberòil figlio dal male dell'epilessia .Clara Bosso (Baldissero Canavese) de-sidera render pubblica la sua ricono-scenza a M. A ., a S . G. B . e a S .D . S . per due importantissime graziericevute .Delia Borzese veri . Solari (Recco -Genova) ringrazia M . A . e S . G . B .,per la cui intercessione il figlio riuscìa superare con buon esito gli studidopo lunghi anni di sacrifici .Angelina Marano (Catania) invia ot-ferta a M . A . e a S . G. B . per lafelice riuscita di grave operazionesubita dal suo caro fratello .Rosalia Virga Muscarà (Gangi - Pa-lermo) manda offerta a S. G. B .che le salvò il nipotino dal pericolodi morte .Giuseppina Baldi (Pieve di Camaiore- Lucca) ringrazia M . A. per averottenuto quanto aveva chiesto conuna novena .

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Per intercessione di

San DOMENICO SAVIO

LA MORTEMA NON PECCATI

Lo attesta anche il Professore "

II Professore aveva informato in segreto miomarito che l'intervento chirurgico, indispensabile,mi avrebbe salvata la vita, rna il mio angiolettosarebbe morto . Sebbene all'oscuro del triste ver-detto, spinta dall'istinto materno, durante l'in-tervento, chiedevo disperatamente al Sanitarioche fosse salva la mia creaturina . Ed egli: « Perlei non c'è pericolo . . . » . Nonostante la tacitatriste conferma dei miei sospetti, invocai confede il Santo delle mamme e delle culle, di cuiportavo addosso lo scapolare, promettendogli cheil piccolo avrebbe portato il suo nome .

Dopo interminabili momenti di ansia, il miobambino, il miracolato da S . Domenico Savio- lo attesta anche il Professore - era dichia-rato salvo .Ora il piccolo Domenico ha cinque mesi e

sta benissimo .Desidero additare a tutte le mamme il piccolo

grande Santo e l'efficacia del suo miracolosoabitino .Agrigento

CONCETTA Lio nata DAMIGELLA

Bambina che torna da morte a vita

Mi trovavo ricoverata all'ospedale di Pistoia .Una mattina fu trasportata nella mia stanzauna bambina di quattro anni che doveva essereoperata di un tumore all'occhio . Era un ten-tativo perchè i medici avevano dichiarato cheera un caso disperato. Al terzo giorno infattila piccina fu presa da attacchi di meningite,che la ridussero agli estremi . Mentre le si ap-plicava l'ossigeno e la respirazione artificiale,mi venne l'idea di togliermi l'abitino di S . Do-menico Savio e di metterlo sul corpo della pic-cina. Il giorno dopo corse la voce che il Santoaveva fatto la grazia : la piccola infatti era tor-nata da morte a vita, con sorpresa di tutti e in

particolare dei medici. Credo che questa siauna delle grazie più grandi che abbia fattoS . Domenico Savio .Pescia (Pistoia) MARIA FINI

Guarito da attacchi epiletticiMio figlio Giammario di sette anni soffriva

di un male epilettico riconosciuto dal medico .Malgrado le cure ripetutamente prodigategli,non si otteneva nessun miglioramento . Su con-siglio del suo maestro gli feci indossare l'abi-tino di S . Domenico Savio e subito notammoun miglioramento sensibile . Oggi, dopo at-tenti controlli, posso attestarne la completaguarigione . Sento quindi il dovere di renderepubblica la grazia e prego il Santo di volercicontinuare la sua benevolenza .Brembate Sopra (Bergamo)

EGIDIA MAGNO BATTAGLIA

Dina Barudoni (Bodio-Ticino) invia offerta di ringrazia-mento a S . D. S . per la completa guarigione da esauri-mento nervoso e mette tutta la sua famiglia sotto la pro-tezione del caro Santo .Jolanda De Muro (Palermo) dichiara che una sua vicinadi casa trovò la sua salvezza e quella della sua creaturanell'invocazione a S . D . S ., di cui indossava l'abitinoLiliana Conti (Milano) invia offerta riconoscente a S . D . S.per la sicura protezione avutane portando il a miracoloso"abitino, in occasione di una recente maternità .Virginia Vezzoso n . Gabetti (Roboaro di Pareto-Alessandria)desidera aggiungere la sua testimonianza sull'efficacia del-l'intercessione di S . Domenico Savio, ottenuta con la fede,la preghiera e l'uso dell'abitino .Emilietta Bozzo Costa (Genova) durante il corso di unamalattia seria ricorse con fede a S . D . S . e fu esaudita .Anche alcune parenti e amiche che attendevano un angio-letto furono esaudite .Anna Maria Jacoella (Subiaco-Roma), sofferente di fegato,invocò S . 1) . S . di cui è tanto devota, e potè dare alla luceuna bambina senza le temute complicazioni .Coniugi Campagnolo (Montanaro-Torino) ringraziano S .D .S .e D . F . Rinaldi per la felice nascita della loro Maria Rinalda .

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Per intercessione dd Ser'Qo di Dio

13011 FILIPPO JIIIÌT1ILI)I

"Lei è uscita dal binario della morte "L'anno scorso un forte dolore al braccio e

una febbre fortissima mi costrinsero a letto . Ilbraccio gonfiò spaventosamente, assumendo uncolor rosso violaceo . Trasportata nella vicina cli-nica, tutta la gamma degli antibiotici non riuscìa domare la galoppante setticemia . Mi trovai,quindi, nella dolorosa alternativa dell'amputa-zione del braccio o di una morte sicura .

In così grave costernazione la comunità fa-ceva ricorso al Servo di Dio Don Filippo Ri-naldi, promettendo di pubblicare la grazia. Ilchirurgo, fino allora incerto sul da farsi, decisedi tagliuzzare i muscoli del braccio in tutte ledirezioni, per dare sfogo alla setticemia . Primadi entrare in camera operatoria la Rev . MadreIspettrice, Suor Primetta Montigiani, mi feceingoiare la reliquia del Servo di Dio .

Per ben quattro volte subii simili interventichirurgici ; dopo l'ultimo il chirurgo ebbe adirmi: « Non so per quale santo, ma il fatto èche lei è uscita dal binario della morte» .

Il Santo lo conosciamo ed è il Servo di DioDon Filippo Rinaldi, al quale va la nostra im-peritura riconoscenza .Palermo

Suor LUISA ZINGALE, F. M. A .Direttrice Istituto S_ Maria Mazzarello

Vero quanto riferito da Suor M . Luisa Zingale.Il chirurgo : Prof . GUGLIELMO PASQUALINO

Invocando Don Rinaldila situazione cambia radicalmente

Dopo aver superato a stento i rischi di tre cam-pagne di guerra combattute dal 1937 al 1945 intutti i mari e sotto tutti i cieli, ci ritrovammo ioe mio fratello nella casa dissestata dalla mortedel padre e dalla chiusura dell'azienda paterna .Ricuperate a stento le forze, tentammo una

ripresa, ma questa ebbe esito sfortunato ; ini-ziammo allora altre attività, ma anche questesi risolsero infruttuosamente .

Giunti pressochè allo stato di disperazione, cicapitò per caso di vedere un opuscolo di Don Fi-lippo Rinaldi. Ci rivolgemmo allora a Lui confervore, riacquistando la fiducia in Dio . In brevela nostra situazione cambiò radicalmente e dauna inattività quasi assoluta passammo in bre-

1 10

vissimo tempo a fecondo e attivo lavoro. Manella euforia del successo dimenticammo il no-stro dovere, di dichiarare la grazia ricevuta .

Oggi però, essendomi capitata nuovamente trale mani una pubblicazione su Don Rinaldi, miaffretto a compiere, sia pure in ritardo, il miodovere, con la speranza di contribuire a che laChiesa aggiunga presto un'altra stella al firma-mento dei suoi Santi .Roma Dott. Ing . V. P .

Don Rinaldi è sempre un buon papà

Ringraziamo pubblicamente il Servo di DioDon Filippo Rinaldi per avere visibilmente pro-tetto e salvato da sicuro intervento chirurgico lanostra suor Maria Siria Ambrogini, a cui il medicocredeva necessario incidere una ghiandola infetta .

Ciò che non si ottenne con medicine e iniezioni,lo potè l'intercessione efficace del Servo di Dio,che anche dal Cielo è sempre un buon papàper tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice .

Mandiamo piccola offerta per la sua beatifi-cazione, mentre mettiamo la comunità e la Scuolasotto la sua potente protezione .San Vito de Java (Costa Rica)

Suor MARIAROSA FAVALLI

Guarito da meningo-encefaliteIl mio piccolo Maurizio di soli tre mesi fu

ricoverato all'ospedale, dove la diagnosi deglispecialisti pediatri fu infausta : prima encefaliteacuta emorragica, poi meningo-encefalite con pro-gnosi riservatissima per oltre i 5 giorni . Avendoavuto la fortuna di conoscere personalmente ilServo di Dio Don Filippo Rinaldi, lo affidai alui recitando ininterrottamente novene dal primogiorno della malattia fino alla completa guari-gione del piccolo, vale a dire per oltre due mesi .E Don Rinaldi me lo salvò, nonostante la tene-rissima età e lo stato di estrema prostrazioneaggravato da una fortissima anemia . Lo stessoprofessore che lo curò ebbe a dire a mia moglie,ricordando le tristi giornate in cui ben pocosi poteva sperare : « Bisogna sempre aver fede ».Oggi non ha la minima conseguenza del maleed io ringrazio pubblicamente il potente inter-cessore Don Rinaldi .Vedano Olona (Varese)

Ex allievo EGIDIO ALI VERTI

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I Nostri

Salesiani defuntiSac . Francesco Congiu, t a Torino-Valdocco a 77 anni .Venticinque anni di eroico lavoro missionario tra i Bororosdel Mato Grosso e ventisette di sacrificato ministero nelSantuario di Maria Ausiliatrice compendiano la vita di questovirtuoso e zelante figlio di Don Bosco .Sac. Arturo Castelas, t a S. José dea Campos (Brasile) .Nato nell'Uruguay, fu il primo salesiano americano che la-vorò nel Brasile ed ebbe la gloria di essere scelto quale pio-niere per fondare la casa di Cuiabà, capitale del Mato Grosso .Tempra di autentico missionario, morì all'età di 88 anni .Sac. Luigi D. Pasquale, t a Barcelos (Brasile) a 84 anni .Era l'ultimo Salesiano dell'Ispettoria del Brasile Nord cheaveva conosciuto Don Bosco . Il venerabile Don Rua nel-l'inviarlo missionario, aveva risposto alla difficoltà della sa-lute dicendo: a Tu andrai nel Brasile, avrai molta salute,farai del gran bene e poi ci troveremo in Paradiso n . E fuprofeta . Don Pasquale ebbe sempre ottima salute e fu unozelantissimo missionario .Coad . Oreste Bassano, t a Verona a 83 anni .Salesiano Coadiutore della prima ora, vide il nascere e losviluppo delle opere salesiane nel Veneto e visse a fiancodi figure salesiane di primo piano, imitandone l'amore aDon Bosco, l'attaccamento alla Congregazione e ai Superiorie la più rigida osservanza della disciplina religiosa, non di-sgiunta da un'amabile bonarietà che lo rese caro a tutti .Sac. Rodrígo Lo Re, t a Taranto a 71 anni .Sac. Avellino Canazza, t a San Paolo (Brasile) a 49 anni .Sac. Franco Cavagna, t a Colle Don Bosco a 29 anni .Coad. Domenico Montells, t a Guanabacoa (Cuba) a 53 anni .

Cooperatori defuntiMons. Antonio Gera, Parroco di Foglizzo Canavese, t a8z anni .Fu amato da tutti per la sua bontà, per la sua carità, per ilsuo zelo sacerdotale . Amò molto S . Giovanni Bosco e nediffuse la divozione nel paese . Cooperò con la locale casa sa-lesiana all'educazione della gioventù nell'oratorio festivo, vo-luto e aperto dallo stesso santo Fondatore .Don Giovanni Pezzotta, Parroco di Nese (Bergamo) .Nei 33 anni che fu parroco a Nese, diffuse le divozioni diMaria Ausiliatrice e di Don Bosco, organizzò un ottimoOratorio con opere catechistiche e coltivò numerose vocazionisalesiane e sacerdotali .Cav . Antonio Gobetti, t a Tirano il 22 - XII - I957 .Fratello di un nostro missionario, fu un apostolo, un auten-tico missionario in abiti borghesi, che non conobbe limitinel sacrificarsi per i poveri, per gli afflitti e i bisognosi diogni genere .Gíovanní Paganíní, t a Busto Arsizio a 66 anni .Degno cristiano e fervente Cooperatore, considerò suo vantoaver dato due figli alle Famiglie Salesiane . Quanti lo conob-bero ne apprezzarono la fede massiccia, che dava al suo direuna particolare efficacia rasserenatrice .Angelo Acerbi, t a Paullo (Milano) .Padre di due Missionari di Don Bosco, Don Franco eSuor Luigia, visse una vita che fu un continuo esempio difede e di sacrificio : la Messa e la Comunione quotidiana,l'amore a Maria Ausiliatrice e a Don Bosco furono i grandisostegni della sua vita tribolata, ma serena .Gíovanní Consolíní, t a Crevalcore (Bologna) a 7z anni .Fratello di Don Paolo, Missionario salesiano in Brasile, donòil figlio Don Grisostomo alla nostra Congregazione . Dedicòtutta la sua vita a Dio e alla famiglia, privandosi di ognisvago . Sostenne le opere salesiane col frutto dei risparmisuoi e del fratello Giuseppe .Santo Vincenzo Pizzorni, t a Rossiglione (Genova) .Ex allievo affezionato di Varazze, si dedicò tutto alla nume-rosa famiglia, trasfondendo nei figli l'amore alle Opere sale-siane e la devozione a Maria Ausiliatrice . Zelante Coopera-tore, era fiero di avere quattro sorelle suore, due delle qualiFiglie di Maria Ausiliatrice .Umberto Zanniní, t a Venezia a 78 anni .Sopportò con cristiana rassegnazione la sua lunga malattiae spirò confortato dai carismi religiosi . Padre di sette figli,donò alla Congregazione il primogenito Don Francesco cheda z8 anni lavora nelle Missioni .Giacomino Mondino, t a Cavallermaggiore (Cuneo) .Era devotissimo di S . Giovanni Bosco e di M . Ausiliatrice.Padre esemplare di numerosa famiglia, seppe trasfondere neifigli il suo spirito di fede e di laboriosità . Il Signore lo premiòchiamando la figliuola Teresa tra le Figlie di M . Ausiliatrice .

Genesío Farínettí, t a 'forre Bairo a 71 anno .Sempre pronto al sacrificio, buono, sorridente, adattabile atutte le situazioni, passò lavorando e pregando, silenziosa-mente, rivelando grande generosità e finezza d'animo .Bruno Raffaele, t a Roccaspinalveti a 73 anni .Padre esemplare di numerosa famiglia . Educò cristianamentei suoi figli . Il Signore lo ricompensò chiamandone due allavita religiosa salesiana .Clementina Cucchíettí, t a Chieri a qz anni .Dalla sua prima Comunione fino all'ultima, fatta all'età di92 anni, non lasciò mai di accostarsi alla mensa eucaristica,considerando grave perdita una Comunione non ricevuta .Passò la vita in opere di carità, quali le visite settimanali aicarcerati, e l'opera di collocamento degli scarcerati e dellepersone di servizio . Quanti la conobbero hanno un episodiodi bontà da raccontare . Fu Cooperatrice della prima ora .Abbiamo sott'occhio il diploma di s Cooperatrice Salesiana i,rilasciatole con firma autografa da S . Giovanni Bosco nel 1884 .Il santo Fondatore di passaggio a Chieri amava fermarsi coni suoi a pranzo in casa sua . Voci ne ho udite tante - solevaripetere - ma melodiosa come quella di Don Bosco, nessuna .Contribuì generosamente anche alla costruzione della casa delleFiglie di M . A . a Chieri .Anna Razeto, t a Camogli (Genova) a 8z anni .Trascorse la lunga sua esistenza nel lavoro e nella preghiera .Zelatrice del culto a Don Bosco, si esaltava nell'apprenderequanto di buono e di bello i suoi Figli e Cooperatori ope-rano a favore della gioventù in ogni parte del mondo .Angela Parodi Grosso, t a Genova-Sampierdarena a 87 anni .Cooperatrice esemplare e generosa, contribuì ad abbellirela cappella dell'Istituto e ad erigere nei cortili una grandestatua marmorea di Maria Ausiliatrice .Maria Maddalena Mattone, t a Torino .Amò Don Bosco in vita e ne aiutò le opere anche in mortelegando i suoi beni all'Istituto Salesiano per le Missioni .Fiorentina Pisani, t a Soverato (Catanzaro) .Fu insigne benefattrice e sostenitrice nei primi tempi del-l'Opera Salesiana di Soverato . Insegnò per 48 anni nellescuole del paese praticando con grande profitto il sistemapreventivo, imparato dalle pagine del Bollettino, che leggevacon amore più di qualunque altro libro di pedagogia . I suoialunni, già padri di famiglia, manifestarono il loro affettoverso l'estinta partecipando in massa ai funerali .Maria Olivíero n . Maietta, t a 58 anni .Donna di rara prudenza e di sincera pietà, visse con totalededizione alla famiglia e volle avere l'onore di regalare comesacerdote a Don Bosco il figlio primogenito .Albertina Rolando Perino, t a Cuorgnè (Torino) .Il suo amore a Don Bosco e alle anime la spinse a farsi at-tiva Zelatrice della Pia Unione dei Cooperatori salesiani .Concetta Marrarí Surace, t a Reggio Calabria a 71 anno .Ricca di fede e di elette virtù, visse tra la casa, la scuola ela chiesa, prodigando le sue energie più belle per i figli, pergli orfani e per i bisognosi e lasciando luminosi esempi dibontà, religiosità e carità .

Altri Cooperatori defuntiAlbery Virginia Brero - Amighetti Zefferina - AndreuzziLena - Arrigoni Ampellia - Avidano Claudio - BallariniD. Camillo - Baroni Antonio - Basso Eugenia - Basso Mar-gherita - Bernasconi Battista - Bosaro Teresa - Brovelli Ga-baglio Maria - Caimi Giovanna - Caneva Irene - CarossaPiccina - Castagno Domenica - Cataudella Michela - Cava(-]oro D . Giovanni - Cavalli Isidoro - Chiricozzi Olimpia Vin-cenza - Conti Bernardo - Corrado Finazia - Cosmello Luigia- Dettore Can . Savino - Di Poi Vittorio - Dorato Carolina -Dotta Ferdinanda - Dragone Maddalena - Felletti Francesca- Ferrari Maria - Finizio Corrado - Formento Argentinaved . Bertora - Foti Vincenzo - Fumaealli Domenico - Gal-lini Adele - Gandolfo Giuseppe - Garbagnati Maria - Ger-vasi Giuseppe - Giachelli Michele - Grimaldi Giacomo -Groppi Carolina - Guala Gilda - Lanzoni Rosina - Locatimaestra Rachele - Mariani Lina - Martignoni Angelo - Mar-tigulio Giuseppe - Mensa Castellar Giuseppina - Mnra Giu-seppe - Mura Maria Antonia - Ottohoni Maria - PaoliniMargherita - Pasi Aldo - Patrucco Rosa - Peano Carlotta -Pellas Elena - Perrono Rosina - Perrod Maddalena - PesentiGiovanni - Pineroli Letizia - Pittalis Michele - Poletti Silvio- Pontello Luigia - Poscio Pierina - Riganti Luigia - RigottiGiulio - Ron Domenica - Sacristani Pietro - Samonini Mar-gherita - Seidenari Cav . Luigi - Setto Maria - Sibille Vit-toria - Spagnolini Luigia in Bertotti - Testa Mazzocco Eleo-nora - Toselli Marianna - Turatti Giuseppe - Uggè Giusep-pina - Viliani Francesco - Zerbinati Alberto - Zoccolò Si-meone - - Zuppani Caterina .

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CROCITOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

Borse da completare

Borsa Don Bosco padre degli orfani (2a) - Ceschia Ferdi-nando e consorte tono ; fam . Ozino-Calligaris 1400 ; fa-miglia Maggiora 350 ; Ferrando Marinin 12 .000 ; DazzaArturo 40o ; Datrino C . 3oo ; Tinti Ercole 5ooo - Tot . 20 .950.Borsa Don Bosco educatore (5a) - Betta rag . Guido 3000 ;Nino e Guido in memoria dei loro cari scomparsi 8ooo -Tot 46 .105 .Borsa Don Bosco, assisti un tuo ex allievo (Palermo) -t° vers . 5000 .Borsa Don Bosco per un novello sacerdote, secondo le inten-:ioni dell'ing. I,gino D'Ippolito - Tot. zo .ooo .Borsa Don Bosco, Don Rinaldi e Domenico Savio, a curadi Cavallero Angela (Alessandria) - i° vers . Io .oo0 .Borsa Felice Enrico, a cura di L. M. (Milano) - Tot. 40 .000 .Borsa Fontana Mendes (za) - i° vers . 9ooo ; Macchi Feli-cina ved. Scelsi 1700 - Tot . 10 .700 .Borsa Fontana Antonio a cura di Fontana Giusto (Pe-saro) - Tot . 30 .800 .Borsa Grazie, Gesù, Maria Ausiliatrice e Santi miei pro-tettori, a cura di Don Francesco Di Renzo (Bari) - t° ver-samento 19 .too .Borsa Gradinati Don Antonio, fondata dall'ex allievocomm. Ameglio Luigi (Torino) - 1° vers . 10 .000 .Borsa Gesù, Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a curadi M . C . (Udine) - t° Vers . 40 .200 .Borsa Gesù Sacramentato, S . Giovanni Bosco e Santi sa-lesiani. secondo le intenzioni di Basso Michelina (Foggia)- Tot . 30 .000 .Borsa Gesù, Maria e Don Bosco, completate la grazia edate la salute dell'anima e del corpo, a cura di M. Testone-De Maria (Varese) - Tot . 46 .500 .Borsa Gesù Eucaristia, Maria Ausiliatrice e S . GiovanniBosco . a cura di Z. V . (Vicenza) - Tot . 3o .ooo .Borsa Galimberti Colombo Irene, in .suffr . e ricordo, a curadella figlia Giuseppina (Milano) - i° vers . 20.000 .Borsa Gamba Maria, in .suffr . e ricordo, a cura di Gai Maria- t° vers . 40 .000 .Borsa Grosso Giacomo e Agnese, in memoria e .suffr ., a

cura di Andreani Carlo e Silvia (Genova) - i° vers . 20 .000 .Borsa Gesù, Giuseppe, Maria, spiri in pace con Voi l'animamia - Scotta Caterina 3800 ; Chiarina Angela 500 ; AcetoCamilla ioo ; E. M. V . 25 .000 - 7'01 . 29 .400 .Borsa Invernizzi Enea, in siiffr . e ricordo, a cura di I . Au-rora (Milano) - Tot. 30 .000 .Borsa I Ss . Martiri canadesi, a cura di Don Ettore Car-nevale - Tot . 43 .000 .Borsa Loss Don Giacobbe (Pesaro) (2a), a cura dei Par-rocchiani - i° vers . 12 .500 .Borsa Loss Margherita, a cura di Fontana Vilma (Pesaro)- Tot. 24 .120 .Borsa Mazzino Lucia, a cura di L . M. (Savona) - i° ver-samento 40 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e Don Bosco, in memoria e suffr .di Sandri Ceresa U aria - 1° vers . 40 .000 .Borsa Masera Giuseppe Michele e defunti, a cura del ge-nero cav. Ferruccio Lantieri - Tot . 20 .000 .

BOLLETTINO SALESIANO1° MARZO 19,58 - A . LXXXII, N . 5

Borsa Maria Ausiliatrice, S. Giovanni Bosco e S . Dome-nico Savio, proteggete le vocazioni religiose che Dio mettenei giovani, a cura di P. T . (Alessandria) - Tot. 37 .500 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a cura diAvidano Benvenuto - Tot . 30 .000 .

(continua)

Borse complete

Borsa Gesù Sacramentato, Maria Ausiliatrice e S . Teresadel B . Gesù, proteggete la mia vocazione monastica, e insuffr . dei defunti della fam. D'Antoni e Cristoldi, a curadi Donna M . Teresa D'Antoni-Cristoldi, monaca bene-dettina (Trapani) - L . 50 .000 .Borsa Polla Don Ezio, a cura dei coniugi Alberto Besozzie Maria Gonella (Varese) - L . 50 .000 .Borsa S. Giovanni Bosco, a cura di Giuseppe Gasca, gra-ziato di Don Bosco - L . 50 .000 .Borsa Ausiliatrice Maria, confido in Voi, a cura di P . G . In-segnante (Torino) - L . . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e Don Rinaldi : grazie per la gua-rigione di Gianclaudio, a cura dell'Avv Dino Andreis -L . 50 .000 .Borsa S. Domenico Savio, proteggimi, a cura del giovi-netto Cesare Barberi (Novara) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, per la salutespirituale e temporale di mia madre e del nipotino, a curadi M. M. (Palermo) - L . 5o .0oo .Borsa Gli Educatori al loro Santo, a ricordo dell'lng . Dot-tor A . Rianchi, pruno Presidente, e di tutti i soci ed arsicidefunti dell' ('rione Don Bosco fra gli Educatori (8a) - NunziaBianchi ved . Ing . Bianchi 10 .000; Luigia Bruneri ved.Montant 1000 ; Natalina Bertea tono ; Olimpia Boggia iooo ;Gemma e Ines Molino 500 ; N. N . 5ooo ; Erminia Bru-netti-Vanzaghi iooo ; Maria Favetta 5oo ; F. Polliotti Gal-lea e figlia doti . Annamaria iooo ; Giuseppina Saletta Soo ;Rosina Marchisio xooo ; Clotilde Allamano 1000 ; Celestee Teresa prof. Paschetto Iooo ; prof. Enrico Bionda 500 :Maria e Lina Dotto 5000 ; Amalia Grattarola ved . Ozino5000 ; Natalina Bertea Iooo ; N. N . Io .ooo ; Pastorini dot-tor Silvio Ispettore e consorte 1500 ; Maria Dal Molin 5oo ;Palmira Vacchino-Perrottelli 1000 : T. Ruella Rossetti e -Nene iooo - Tot . so .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice, vinci e trionta nuovamente orasui senza Dio. a cura di Morosini Annibale (Brescia) -L . 50 .000 .Borsa Pestarino Don Giovanni, in suffrf e ricordo, a curadei nipoti (Alessandria) - L . 50 .000 .Borsa Cuore Purissimo di Maria Ausiliatrice e Don F . Ri-naldi, a cura di (,ma Mangini (Genova) - L. . 55 .000.Borsa Mattia, Domenica e Luigia' a cura di Cavone Do-menica-Caffer - L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e Santi salesiani, per grazia ricevutaed in attesa di un'altra, a cura di R . C . (Torino) - L . 50 .000Borsa Cuore di Gesù e Maria Ausiliatrice, liberate le Animedel Purgatorio, a cura di Carobbio Camilla (Bergamo) -1 . . 50 .000 .Borsa Venerabile Don Michele Rua . a cura della famigliaMeriggi (Firenze) - L . 50 .000 .

(continua)

Autorizz . del Tribunale di Torino in data t6-z-1949, n .403 . - Con approvazione ecclesiastica .Dirett . resp, : Sac . Dott . Ptv'rao ZERBINO, via M . Ausiliatrice 32 - Torino (714) - Off. Grafiche SEI

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