RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE...con la Cassa Rurale, seminando fiducia e coesione....
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Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
Società cooperativa Sede legale in Battipaglia (SA), Piazza A. De Curtis nn. 1 e 2
Registro Imprese di Salerno, Codice fiscale e Partita IVA n. 00258900653 Iscritta all’Albo delle società cooperative al n. A162920
Iscritta all’Albo delle banche al n. 4629.20
95° Esercizio
Relazione del Consiglio di Amministrazione
Relazione del Collegio Sindacale
Bilancio al 31.12.2008
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
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ORGANI SOCIETARI AL 31 DICEMBRE 2008
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente Petrone Silvio* Vice Presidenti Catarozzo Camillo* Vicinanza Maria Pia* Consiglieri Barone Pierpaolo
Caporaso Giovanni Crudele Carlo* Fasulo Cosimo Palladino Elisabetta Pascarella Marina Rubino Vittorio* Soldivieri Elia COLLEGIO SINDACALE
Presidente Murri Fabrizio Sindaci effettivi Fiocco Maria Anna Oropallo Ornella Sindaci supplenti Cupolo Domenicantonio Russo Giulio DIREZIONE
Direttore Luigi Frezzato Condirettore Adriano Bortolone
COMPAGINE SOCIALE All’1/1/2008 Soci numero 3.336 Soci entrati numero 322 Soci usciti numero 44 Al 31/12/2008 Soci numero 3.614
* membri del Comitato Esecutivo
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INDICE
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
SCHEMI DI BILANCIO:
- Stato patrimoniale
- Conto economico
- Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
- Rendiconto finanziario
- Nota integrativa
Parte A – Politiche contabili
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
Parte C – Informazioni sul conto economico
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Parte F – Informazioni sul patrimonio
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
Parte H – Operazioni con parti correlate
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
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Relazione del Consiglio di Amministrazione
al Bilancio chiuso al 31 dicembre 2008
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1.Introduzione
Signori soci,
nella lunga e speriamo mai finita stagione degli esercizi sociali, le litanie delle
ricorrenze si susseguono simili, mai uguali con monotonie di toni, raccontando di fatti, di
accadimenti, di uomini, riflettendo la vita di una piccola comunità economica sempre meno
padrona del proprio destino, con una globalizzazione senza freni.
Poi improvvisamente arrivano esercizi sociali non solo da raccontare, da rendicontare,
ma da non poter dimenticare.
L‟esercizio 2008 è un esercizio da non poter dimenticare.
Una grande crisi finanziaria è partita dall‟altra parte dell‟Atlantico e in breve ha
coinvolto tutta l‟economia reale del mondo occidentale e non solo.
Le origini, le dimensioni, l‟evoluzione di questo grande fenomeno pernicioso non sono
del tutto definite, certamente quando finirà, e tutti sappiamo che finirà, niente sarà come prima.
Il mondo occidentale tutto si era convinto di poter fare a meno dell‟economia reale,
considerando obsolete parole come lavoro, produzione, sacrifici; si era imbandita una grande
tavola con mirabolanti prodotti finanziari, cui tutti potevano sedere, cui tutti potevano
approfittare, senza pagare alcun dazio.
La parola d‟ordine “lasciate fare al mercato perché il mercato rigenera tutto” è
scomparsa e allora tutti hanno invocato l‟intervento dello Stato padrone.
Solo pochi inascoltati economisti avevano previsto che l‟abnorme eccesso di liquidità,
senza regola alcuna, avrebbe potuto provocare un disastro mondiale, e così è stato.
Una piccola cooperativa di credito come la nostra, che aveva diligentemente messo
mano al piano industriale 2008 – 2010, prendendo come base di previsione del mercato
monetario i dati messi a punto dagli analisti più accorsati, si è trovata nella seconda metà
dell‟anno a fare i conti con scenari nuovi, imprevedibili.
Abbiamo reagito come ci hanno insegnato i nostri vecchi. Abbiamo messo in sicurezza
i nostri assetti, ci siamo preoccupati dei più deboli, ci siamo guardati al nostro interno.
Non ci siamo spaventati, ma siamo solo diventati più attenti.
Attenti, ma senza dimenticare il nostro Dna; quello che ha segnato fin dalla origine la
storia antica di quella che poi sarebbe divenuta la città di Battipaglia. I racconti del „700 ci
descrivono le vecchie stazioni di posta che segnavano quasi una sorta di confine verso mondi
sconosciuti. E‟ qui che arrivavano i visitatori, gli esploratori, gli archeologi come
Winckelmann, gli scrittori che Goethe. E da qui, accolti con l‟accoglienza propria delle nostre
genti, ripartivano, accompagnati verso terre sconosciute, ma ricche di valori e di potenzialità
straordinarie. Ecco, è quell‟accoglienza e quella capacità di accompagnare, di non lasciare soli
coloro che vogliono intraprendere un‟impresa, che è rimasta come impronta anche nel
cammino di questa Banca che nei suoi 95 anni di vita ha sempre vissuto questa vocazione
come una sua missione naturale e non smetterà di farlo nemmeno in un periodo difficile come
questo, ma sarà capace – siamo certi – di trovare nuove energie ed idee per trasformare questo
periodo difficile in un nuove opportunità per uno slancio nuovo ed una stagione di sviluppo
per i nostri Soci e per le nostre comunità.
Signori Soci,
è indubbio comunque che l‟aver, da parte praticamente di tutti, sottovalutato la crisi e la
recessione che ha investito l‟economia occidentale si è rivelato devastante.
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Ma non poteva essere diversamente in un contesto in cui la società ha decretato il
divorzio dell‟etica dall‟economia e proceduto in modo sistematico a scardinare ogni regola,
che non fosse il profitto immediato, effimero e molto spesso irresponsabile.
La finanza e l‟economia, che avevano scelto il rischioso sentiero delle operazioni
sofisticate, sono miseramente crollate, trascinando non solo gli speculatori, ma anche
l‟economia reale e, soprattutto i risparmiatori comuni, le famiglie, le piccole imprese, in un
effetto domino, di cui nessuno è ancora davvero in grado di prevedere la conclusione.
Ne sono derivati il crollo della fiducia verso gli enti e le istituzioni, sia finanziarie, sia
creditizie, e l‟arresto di quel meccanismo semplice, ma imprescindibile, che sta alla base del
progresso umano e della storia di ogni civiltà e di ogni economia: il meccanismo dell‟
entusiasmo, della sfida, della voglia di agire e costruire. Un meccanismo che i nostri anziani
conoscevano bene e non hanno mai esitato ad attivare.
Il dubbio è che per uscire dalla crisi e ripartire non sia più sufficiente quella stessa
energia impiegata quando l‟andatura era costante e regolare, ma vi sia invece necessità di uno
“scatto in avanti”, una forte energia, un grande coraggio e molta inventiva.
Di una cosa siamo certi, deve essere la speranza il presupposto di quel nuovo
“umanesimo ottimista”, che ci traghetterà fuori dal tunnel.
E‟ grazie alla forza della speranza, che 95 anni fa nasceva la Cassa Agraria di
Battipaglia, portatrice di istanze innovative, capace di sopperire alla contenuta disponibilità di
capitale con un enorme patrimonio di energie, fiducia e coraggio.
Le stesse energie, la stessa fiducia e lo stesso coraggio che vengono oggi richieste a noi
per costruire un domani sereno e guardare lontano sperimentando nuove vie nel rapporto fra
etica ed affari, tenendo ben salda la fedeltà ai modelli di chi ci ha preceduto.
Modelli, quali lo spirito cooperativo, la mutualità, la responsabilità solidale, che nel
corso degli anni ha consentito alla nostra “Cassa” di lasciare il segno nel contesto in cui opera
con una peculiarità caratteristica, non certo esclusiva ma oggettivamente molto radicata.
Grazie alle istanze di natura sociale e solidaristica connaturate al modello societario, la
nostra “Cassa” oltre ad assistere fasce di clientela potenzialmente a rischio di esclusione dai
mercati del credito e, quindi, di usura, ha sostenuto attivamente particolari segmenti del
mercato, quali le piccole e medie imprese.
Il radicamento nelle economie locali è un presupposto per mitigare le difficoltà di
accesso al credito anche in condizioni difficili come quelle attuali e può salvaguardare valide
iniziative imprenditoriali e contribuire così alla ripresa dell‟attività produttiva.
Ma, per essere davvero banca del territorio, bisogna venire in primo luogo riconosciuti
come tali dalle comunità in cui si opera, e sono la credibilità e l‟autorevolezza conseguite a
determinare il successo di un modello, soprattutto in momenti di crisi.
E‟ appunto grazie a questa nostra identità antica e coerente, è grazie al nostro
radicamento nel territorio, che riusciamo a rendere concreti i progetti nei quali abbiamo
investito e verso i quali seguitiamo a indirizzare le nostre risorse, profondendo ingenti energie.
E‟ proprio all‟insegna dell‟identità e dell‟orgoglio di appartenenza ad un modello cooperativo,
antico e attuale, che orientiamo il nostro cammino di coesione e attiviamo iniziative capaci di
aggregare le potenzialità costruttive del territorio in tutte le loro forme differenti e
complementari.
Siamo convinti che dall‟azione comune e responsabile dei differenti attori di un
territorio, imprenditori privati e istituzioni, associazioni, cittadini impegnati nel volontariato e
nel sociale, possa derivare quell‟articolato disegno che mira ad una migliore qualità della vita.
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Responsabilità sociale, dunque, che sarà determinante per il cammino che ci porterà ad
una meta ampiamente condivisa e di tutta rilevanza per il futuro. Non solo e non tanto della
nostra Cassa Rurale, ma anche e soprattutto del nostro territorio e della nostra gente.
A questa sfida siamo tutti chiamati, perché comporta il coinvolgimento di tutti noi e
richiede che ciascuno sappia superare le titubanze e i timori.
Pertanto l‟auspicio della nostra Cassa è che “possiamo essere noi stessi per primi quel
cambiamento che ci attendiamo dal mondo …”.
Anche le crisi possono offrire delle opportunità.
Signori Soci,
è con piacere che porgiamo a tutti Voi un cordiale saluto e un sincero ringraziamento
per la numerosa partecipazione a questa Assemblea.
Con l‟occasione, desideriamo indirizzare un particolare benvenuto ai nuovi soci entrati
numerosi nel 2008 nella nostra compagine sociale a testimonianza anche dell‟importante
lavoro che la nostra Cassa svolge per le Comunità per costruire il futuro e il Bene Comune.
Il 2008 è stato un anno delicato e negli ultimi mesi dell‟esercizio anche particolarmente
difficile, impegnativo ed incerto.
Come si è detto, la crisi della finanza ha interessato tutti i Paesi del Mondo, provocando
significative perdite, la scomparsa di Istituzioni Finanziarie e Bancarie anche di dimensioni
significative ed incertezze economiche di notevole rilievo.
Le economie dei vari Paesi hanno evidenziato nel 2008 significative recessioni e
conseguenti riduzioni di posti di lavoro.
La nostra Cassa, pur nel contesto difficile ed incerto che ha caratterizzato il 2008, ha
operato con una particolare attenzione ai soci, alla clientela, alle famiglie, ai giovani e ai
piccoli e medi operatori economici.
Per tutti loro sono stati attivati con tempestività interventi di sostegno ed iniziative
coraggiose così da aiutarli nei momenti difficili ed incerti, dare loro coraggio e testimoniare la
vicinanza della nostra Cassa Rurale.
Gli interventi creditizi agevolati sono stati numerosi ed hanno interessato anche le
nostre Comunità e le Associazioni che operano nei nostri territori, ai quali abbiamo erogato
anche contributi per garantire continuità operativa a favore dei giovani, delle famiglie e di
coloro che operano per la prevenzione, per l‟assistenza e per la formazione.
Abbiamo operato intensamente aderendo, ed in qualche caso favorendo, convenzioni
con Associazioni di Categoria, con Organismi Provinciali ed Interprovinciali, con la CCIAA,
con Confidi, con i Sindacati per assicurare continuità di reddito a lavoratori e famiglie in
difficoltà, ad imprese che hanno attraversato e che ancora vivono incertezze finanziarie ed
economiche, assicurando a tutti la nostra presenza, la nostra vicinanza e la nostra disponibilità.
Un grazie a questi partner che hanno partecipato attivamente e si sono mossi in sintonia
con la Cassa Rurale, seminando fiducia e coesione.
Signori Soci,
negli ultimi mesi del 2008, ma anche nei primi mesi del 2009, l‟azione propositiva
della nostra Istituzione è stata sempre coerente con i principi che ci contraddistinguono
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assicurando il credito, in primo luogo, ai Soci, ai giovani, alle famiglie e ai piccoli e medi
operatori.
Abbiamo operato per garantire ai nostri risparmiatori una buona remunerazione,
proponendo i nostri Prestiti Obbligazionari ed investimenti conosciuti e condivisi.
La nostra funzione e il nostro impegno sono stati come sempre quelli di svolgere una
attenta consulenza nei confronti dei nostri clienti, per consentire loro scelte oculate e sicure
atte a garantire il futuro e salvaguardare il risparmio.
Ai nostri imprenditori vogliamo raccomandare la patrimonializzazione delle rispettive
Aziende, imprescindibile per poter operare in modo competitivo in un mercato globale.
Le crescite che la nostra Cassa ha conseguito nel 2008 sono state importanti: sia quelle
patrimoniali, sia quelle economiche, pur avendo adottato numerosi provvedimenti agevolativi
ed attivato operazioni creditizie a tasso zero e, in qualche caso, a tasso praticamente simbolico.
La raccolta diretta è cresciuta più del 5% . I prestiti in essere nei confronti dei nostri
soci e della nostra clientela sono aumentati nell‟anno 2008 di oltre il 2% . Il credito utilizzato
dai Soci, escluse le attività a ponderazione zero, è pari a più di 104 milioni di euro con un
incremento di circa il 4% rispetto al 2007. Nel 2008 è continuata la politica del frazionamento
del credito per garantire a tutti i nostri Soci, famiglie, giovani e piccoli operatori la possibilità
di ottenere risposte dalla nostra Cassa in qualsiasi momento.
Il risultato economico del 2008 è stato di Euro 3.649.255.
Questi risultati sono la testimonianza della fiducia e della reputazione che la nostra
Cassa raccoglie nelle Comunità e nei territori conosciuti.
A fine anno, sono cresciute anche le posizioni in sofferenza peraltro largamente
garantite e per le quali il Consiglio di Amministrazione ha provveduto in sede di definizione
del bilancio 2008 ad opportuni accantonamenti.
Il patrimonio di Vigilanza della Cassa ha raggiunto con le proposte di destinazione
dell‟utile netto che Vi verranno sottoposte oggi, oltre 48 milioni di euro.
I risultati conseguiti, la crescita dei Soci, dei clienti e delle Comunità da noi presidiate e
quelle che sempre più frequentemente chiedono la nostra presenza, sono la testimonianza della
validità del nostro modo di operare, delle positive relazioni instaurate e della nostra
partecipazione e presenza in Società e Istituzioni che riconoscono in noi una “Banca
Differente” che opera concretamente per il “bene comune” e per la “coesione sociale”.
Signori Soci,
nei primi mesi del 2009 sono continuate le difficoltà e le incertezze economiche cui la
nostra Cassa ha sempre dato risposte, sostegno e soprattutto fiducia, testimoniando vicinanza,
consulenza e coraggio.
Da questi momenti difficili il nostro Paese, ma anche tutti i Paesi industrializzati,
dovranno riprendere il cammino con nuove regole e con nuovi stili di vita improntati alla
sobrietà e alla essenzialità.
Da parte nostra continueremo a diffondere i valori che ci contraddistinguono, il nostro
esempio e il nostro modo di operare.
Siamo oggi convinti, e ci auguriamo di cuore, che la nostra convinzione si diffonda
sempre di più, che il coraggio, la fiducia e l‟ottimismo debbano essere gli obiettivi da
perseguire nei prossimi mesi. Alcuni segnali positivi ci indicano che la via di uscita
dall‟attuale crisi può essere vicina. Dipende da tutti noi, da tutti coloro che credono nel futuro,
nelle capacità di fare sforzi e di diffondere l‟impegno a sostenere coloro che vivono le
difficoltà.
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Autorevoli economisti hanno recentemente dichiarato che la ripresa, anche se lenta,
può essere intravista alla fine del corrente anno.
La nostra Cassa vuole essere tra coloro che credono fortemente nella ripresa.
Crediamo nel futuro del nostro Paese e soprattutto dei nostri territori.
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2.Scenario Economico
Lo scenario mondiale
Signori Soci,
Negli Stati Uniti l‟attività economica si è progressivamente indebolita nel corso
dell‟anno, mentre le pressioni inflazionistiche si sono attenuate. Nel quarto trimestre del 2008
si è registrata una contrazione del prodotto interno lordo (PIL) in termini reali pari al 3,8 per
cento in ragione d‟anno, contro un‟espansione dello 0,6 per cento nel corso del 2007. Le cause
sono da ricercare nell‟andamento negativo della spesa per consumi, nella caduta del mercato
immobiliare e nella debolezza degli investimenti in attrezzature e software.
In Giappone la situazione economica è progressivamente peggiorata nel corso
dell‟anno, a seguito del ristagno della domanda interna e del rallentamento delle esportazioni.
Nel terzo trimestre il PIL in termini reali è sceso su base annua dell‟1,8 per cento (+2,1 per
cento nel corso del 2007) e si è verificata per la prima volta dal 2001 la seconda variazione
negativa consecutiva del dato su base trimestrale (-0,5 per cento tra giugno e settembre, dopo il
-0,9 per cento del trimestre precedente).
Nei paesi emergenti dell’Asia l‟attività economica ha iniziato a decelerare nella
seconda metà del 2008, per flettere, poi, bruscamente, negli ultimi mesi dell‟anno. La causa è
stata principalmente il deterioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese che
ha prodotto un forte indebolimento della domanda interna.
In Cina la crescita del PIL nel terzo trimestre è scesa al 6,8 per cento su base d‟anno
(dal 9,0 e del 10,1 per cento, rispettivamente, del terzo e secondo trimestre). Il ristagno della
domanda estera, l‟effetto ritardato delle politiche macroeconomiche restrittive attuate nella
prima metà dell‟anno e il rallentamento del settore delle costruzioni sono stati i principali
fattori.
Anche nell‟Area dell’Euro l‟attività economica ha subito un progressivo
indebolimento nel corso dell‟anno. Gli investimenti sono calati ovunque, in misura
particolarmente accentuata nel settore delle costruzioni, risentendo dell‟andamento negativo
del settore immobiliare.
I rischi per la crescita economica sono connessi principalmente alla possibilità di un
maggiore impatto sull‟economia reale delle turbolenze nei mercati finanziari, nonché ai timori
di spinte protezionistiche e a eventuali sviluppi disordinati legati agli squilibri mondiali.
Il tasso di inflazione al consumo annualizzato ha avuto da luglio una flessione
significativa: a dicembre è stato pari all‟1,6 per cento, dopo il 2,1 di novembre e il 3,2 di
ottobre. Anche l‟indice dei prezzi alla produzione, che aveva accelerato nei primi sette mesi
dell‟anno (dal 4,9 al 9,0 per cento), ha rallentato a partire da agosto, dall‟8,5 al 1,8 per cento
di dicembre. Il netto calo dell‟inflazione complessiva osservato dall‟estate riflette in gran parte
il marcato arretramento dei prezzi internazionali delle materie prime negli ultimi mesi, che ha
più che compensato l‟impatto del brusco rialzo del costo del lavoro per unità di prodotto nella
prima metà dell‟anno.
Con riguardo, infine, alla politica monetaria, nella seconda parte del 2008 la BCE ha
ridotto per tre volte i tassi di riferimento; nei primi mesi del 2009 la BCE ha ulteriormente
ridotto, di 100 punti base, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali
dell‟Eurosistema, fino all‟attuale 1,50 per cento. Il tasso di interesse sui depositi presso la
Banca centrale è stato fissato allo 0,50 per cento, mentre il tasso sulle operazioni di
rifinanziamento marginale è attualmente al 2,50 per cento.
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Lo scenario italiano
Nel 2008 la congiuntura italiana ha registrato un ulteriore peggioramento che delinea
l‟intensificazione della fase ciclica recessiva iniziata nella seconda metà del 2007. Nel secondo
(-0,6 per cento), terzo (-0,6 per cento) e quarto trimestre dell‟anno (-1,6 per cento) il PIL ha
segnato tre flessioni congiunturali consecutive. La produzione industriale ha avuto in
novembre una flessione del 9,7 per cento su ottobre, quando vi era stata una contrazione del
6,9 per cento su settembre (dati destagionalizzati).
Con riguardo al mercato del lavoro, si rileva che la recessione in corso ha determinato
un sensibile peggioramento delle condizioni occupazionali: fra il secondo trimestre 2007 e il
terzo trimestre del 2008 i disoccupati sono aumentati di 190 mila unità (+12,7 per cento). Gli
ultimi dati confermano che sinora la crescita della disoccupazione ha riguardato
principalmente le regioni centro-meridionali: da quando è iniziato l‟aumento della
disoccupazione, negli ultimi cinque trimestri, il saggio di disoccupazione è aumentato dell‟1,0
per cento nel Mezzogiorno, dell‟1,1 per cento al Centro e dello 0,3 per cento al Nord. Il tasso
di disoccupazione è pari nella media nazionale al 6,7 per cento della forza lavoro.
Lo scenario regionale
Spostandoci a parlare più in specifico della situazione della nostra regione, la
Campania, facciamo riferimento ai dati del Rapporto Svimez 2008 che mostra, ancora una
volta, come il Mezzogiorno non riesca a colmare le distanze che lo separano dal Nord.
L'economia campana va male. Siamo al 224° posto tra le 271 regioni di cui è composta
l‟Unione Europea.
I consumi delle famiglie e delle imprese sono rallentate, così come gli investimenti;
l'export ha un buon andamento nel 2008, da gennaio a settembre è in crescita del 5,6
per cento rispetto all'analogo periodo del 2007; gli investimenti realizzati dalle imprese
industriali rallentano sensibilmente e la struttura dell'apparato produttivo regionale è
particolarmente frammentata, al punto che le imprese con almeno 200 addetti sono
meno di 50, cinque volte in meno della media nazionale.
Da un dato del rapporto “Creat” reso noto lo scorso 11 marzo, emerge che in Campania
sono state più di 1800 le imprese fallite nel 2008, con un aumento del 76% rispetto al 2006. Ad
Avellino l‟incremento record delle aziende che hanno chiuso la propria attività: +130%.
La scarsa crescita dell'economia campana ha accentuato gli squilibri ovviamente anche
nel mercato del lavoro. Il numero di occupati è calato dello 0,7% nel 2007 e negli ultimi
quattro anni è diminuito del 2,4%, contro una crescita del 2,7% nelle altre regioni del Sud e del
4,6% nelle aree del Centro-nord.
Il peggioramento della situazione occupazionale è dovuto sia alla bassa probabilità di
trovare lavoro da parte di chi la cerca, inferiore di oltre il 23% rispetto al Centro-nord, sia alla
più alta frequenza della perdita del posto di lavoro.
Per le donne sembra rilevante il tasso di abbandono di un'occupazione per la necessità
di dedicarsi alla famiglia: l'incidenza di questo fenomeno supera il 20%, oltre 5 punti in più
rispetto al resto del paese.
Sempre secondo il rapporto Creat, risultano in difficoltà anche l‟indotto
metalmeccanico e la gomma plastica nell‟ automotive a Napoli e la componentistica
meccanica a Salerno; il distretto conciario ad Avellino, la filiera tessile e l‟artigianato di
produzione a Benevento; la filiera bufalina e il commercio al dettaglio a Caserta. Fra i settori
da cui arrivano segnali un po‟ più positivi, capaci di reggere sui mercati, si registrano la
cantieristica e i servizi di qualità a Napoli; la nautica, l‟artigianato artistico e il turismo a
Salerno; il vitivinicolo a Benevento ed Avellino e le produzioni agricole di nicchia a Caserta.
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Lo scenario provinciale
La sensazione prevalente che emerge dall‟analisi dei dati è che il sistema economico
provinciale sia molto vicino ad un punto di collasso che impone la necessità di mettere in
campo al più presto un disegno complessivo di rilancio delle potenzialità in termini di
produttività. Si sta consumando, cioè, il definitivo tramonto di un modello di insediamenti
produttivi ereditato dagli anni ‟60 e ‟70 del secolo scorso. In altre parole, la crisi in atto è la
sequenza finale di un processo “antico” di progressiva deindustrializzazione del territorio
senza alcuna volontà di consapevolezza degli scenari futuri. La mancanza di qualsiasi
riferimento all‟elaborazione di una nuova e compatibile identità industriale – e più in generale
produttiva – ha causato conseguenze che nel contesto attuale si acuiscono al punto da fare
immaginare l‟esigenza di una nuova pianificazione di interventi finalizzati al sostegno del
tessuto di aziende che riusciranno a sopravvivere all‟onda d‟urto che durerà anche per larga
parte del 2009.
Indicativi i dati resi noti dalla Confindustria e riguardanti il secondo semestre del 2008
che si è concluso all‟insegna di numeri estremamente negativi. Ordini in diminuzione per il
54,6% del campione dell‟indagine; Produzione in calo per il 44,6%; Occupazione stazionaria
per il 63,1% ed in calo per il 28,5%. I costi dei fattori della produzione sono risultati in
aumento per il 38,5% degli intervistati e stazionari per il 30%.
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3. Mercati finanziari e sistema bancario
Sistema Bancario Mondiale
Signori Soci,
Il 2008 è stato un anno di profondi cambiamenti per l‟economia e il sistema finanziario.
La crisi nata nell‟estate del 2007 nel mercato dei mutui immobiliari americani, con le
prime difficoltà di alcuni istituti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dopo essersi rapidamente
estesa a ogni comparto della finanza e a tutto il mondo, si è trasformata, con il fallimento di
Lehman Brothers il 15 settembre 2008, nella prima crisi economica globale.
Negli ultimi mesi dell‟anno ha colpito l‟economia reale, influenzando le scelte di
consumo, investimento e produzione. La dinamica del prodotto nelle principali economie si è
fortemente deteriorata, investendo da ultimo anche i paesi emergenti.
Il brusco cambiamento di passo che si è osservato a partire dagli inizi di settembre sia
sul fronte della crisi finanziaria che su quello della congiuntura reale ha radicalmente mutato
gli orientamenti delle politiche monetarie che fino a giugno scorso non escludevano,
soprattutto nell‟Area euro, la possibilità di una intonazione ancora lievemente restrittiva a
contrasto delle insidie inflazionistiche.
Piani di intervento pubblico a sostegno delle istituzioni finanziarie vengono attivati nel
giro di qualche settimana in tutte le principali economie mondiali, dalla Norvegia alla Nuova
Zelanda, dal Giappone agli Emirati Arabi Uniti. Manovre di sostegno all‟economia reale
vengono intraprese da molti Governi, sia attraverso misure volte ad evitare che il flusso del
credito verso le famiglie e le imprese si contragga, sia attraverso provvedimenti per il rilancio
di ampi settori industriali.
Il rapido deterioramento del quadro macroeconomico ha sgonfiato le quotazioni delle
materie prime e dischiuso un quadro privo di rischi di inflazione. Si è così aperta una fase in
cui le politiche monetarie sono diventate rapidamente espansive, anche e soprattutto per
l‟esigenza di fronteggiare una crisi finanziaria internazionale particolarmente profonda.
La situazione venutasi ha creare ha, dapprima, spinto tutte le principali banche centrali
internazionali ad attuare il primo intervento coordinato di politica monetaria della storia che si
è concluso l‟8 ottobre scorso con il taglio contemporaneo dei tassi di policy; successivamente
ha generato una ondata di ribassi dei tassi che presto, in alcune aree geografiche,si sono
avvicinati ai limiti dello zero.
Per quel che concerna l‟area Euro, il Consiglio direttivo della BCE, dopo un rialzo di
25 punti base deciso a luglio ha ridotto più volte, nel corso dell‟autunno e nei primi mesi del
2009 i tassi di riferimento.
Nel dettaglio il tasso di riferimento della BCE è diminuito dal 4,25% di inizio anno al
2,50% di fine dicembre 2008.
Nell‟anno in corso la BCE ha ulteriormente accentuato la propria politica monetaria
espansiva procedendo a tre ulteriori interventi, il 21 gennaio,il 5 marzo ed il 2 aprile che hanno
portato il tasso di riferimento al minimo storico dell‟ 1,25%.
Il quadro delineatosi nel corso dell‟anno trascorso sui mercati finanziari ha
naturalmente coinvolto il sistema bancario che si è ritrovato nell'occhio del ciclone ed il 2008
ha visto, nei maggiori centri della finanza internazionale, insolvenze repentine di grandi istituti
bancari e vasti, reiterati interventi di salvataggio pubblico.
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Il Sistema Bancario italiano
In questo contesto le banche italiane si sono rivelate in condizioni migliori rispetto ai
maggiori intermediari internazionali, difese da un grado contenuto di leva finanziaria, da un
modello di intermediazione orientato prevalentemente verso attività di prestito e di raccolta al
dettaglio; radicato nel rapporto con la clientela, le famiglie e le imprese e,non ultimo, da un
quadro regolamentare e una vigilanza prudenti.
Nel corso del 2008 il tasso di espansione degli impieghi bancari in Italia si è fortemente
ridotto. La variazione annua si è attestata al 4,9 per cento, contro il 9,8 del 2007. Il
rallentamento del credito bancario ha riflesso la debolezza della domanda da parte delle
imprese e delle famiglie.
Dalla fine di ottobre i tassi bancari, seguendo il calo di quelli ufficiali, hanno iniziato a
ridursi attestandosi al 6,68 per cento sui prestiti a famiglie e al 6,28 per cento sui prestiti a
società non finanziarie.
La qualità del credito non ha risentito eccessivamente del contesto economico
penalizzante, le sofferenze lorde sono diminuite del 12,9 per cento. In rapporto agli impieghi
esse risultano pari al 2,3%, in flessione rispetto al 3% di fine 2007.
La raccolta bancaria è cresciuta nel corso dell‟anno in misura significativa facendo
registrare una crescita dell‟ 11,7 per cento rispetto al 7,9 per cento dell‟anno precedente. I
depositi in conto corrente hanno accelerato negli ultimi mesi, favoriti da un aumento della
preferenza per la liquidità.
L‟espansione dei rendimenti derivanti dall‟attività bancaria tradizionale (il margine di
interesse è cresciuto del 13 per cento, in accelerazione rispetto ai primi nove mesi del 2007)
non ha però compensato la riduzione delle commissioni nette e l‟azzeramento dei proventi
dell‟attività di negoziazione, determinando una contrazione del 5 per cento del margine
d‟intermediazione. Pur in presenza di una sostanziale stabilità dei costi operativi, il risultato di
gestione ha registrato una flessione dell‟11 per cento.
Il peggioramento del quadro congiunturale si è tradotto, infine, in una crescita rilevante
degli accantonamenti e rettifiche di valore, interamente ascrivibile alla componente relativa al
deterioramento dei crediti, aumentata di quasi il 40 per cento. Quest‟ultima ha assorbito oltre
un quarto del risultato di gestione (meno di un quinto nello stesso periodo del 2007).
Il sistema del Credito Cooperativo
Il sistema delle Banche di Credito Cooperativo italiane nel 2008 ha proseguito il suo
trend anticiclico innescatosi già negli anni scorsi.
Nel corso dell‟anno si è assistito ad un forte sviluppo dell‟attività di intermediazione
svolta dalle BCC – CR, soprattutto con riguardo alla funzione di finanziamento.
Le quote delle BCC – CR nel mercato del credito alla clientela residente in Italia sono
ulteriormente cresciute, dal 7 per cento di fine 2007 al 7,4 per cento di novembre 2008, mentre
quelle relative al mercato della raccolta hanno subito una leggera contrazione, dal 9,1 all‟ 8,9
per cento. Ciò potrebbe essere spiegato, come rilevato dalla Banca d‟Italia, tenendo presente
che “molte banche e gruppi bancari hanno incrementato la raccolta soprattutto attraverso
emissioni obbligazionarie collocate presso altre banche”, e che il forte deflusso di risparmio
dai fondi comuni e dalle gestioni patrimoniali si è rivolto “probabilmente a favore di forme più
liquide e meno rischiose di investimento". Fenomeni questi pressoché estranei alle BCC – CR.
E‟ proseguita, nel corso del‟‟anno, la crescita degli sportelli delle BCC-CR: alla fine
del 2008 si registrano 438 banche (pari al 54,3per cento del totale delle banche operanti in
Italia), con 4.044 sportelli (pari al 11,9 per cento del sistema bancario). Gli sportelli sono ora
diffusi in 98 province e 2.589 comuni.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
14
Le BCC-CR rappresentano ancora l‟unica presenza bancaria in 542 comuni italiani,
mentre in altri 507 comuni hanno un solo concorrente.
Il numero dei soci delle BCC-CR è pari a fine anno a circa 926 mila unità, 5,4 milioni
sono i clienti e più di 30.000 i dipendenti.
La grave crisi finanziaria che ha sconvolto i mercati di tutto il mondo ha, di fatto,
rinvigorito il ruolo delle banche locali in generale e delle BCC – CR in particolare che hanno
dimostrato, ove ve ne fosse bisogno, di essere più adatte a svolgere una funzione di stimolo
dell‟economia attraverso il radicamento territoriale, il modello tradizionale di fare banca e la
stretta relazione con la clientela.
Ciò nonostante, la nuova normativa in materia di revisione cooperativa, l‟attenzione
delle autorità di Governo e di Vigilanza alla coerenza della governance con i principi di
mutualità, la posizione assunta dalla Commissione Europea in materia di fiscalità, impongono
di affrontare secondo un‟ottica strategica e operativa le direttrici caratterizzanti lo sviluppo
coerente delle BCC, quali:
La mutualità interna (quella tra e con i soci) ;
La mutualità esterna (quella delle relazioni con i territori);
La mutualità di rete (quella della sussidiarietà sempre più efficiente del Credito
Cooperativo).
La mutualità è, infatti, una caratteristica distintiva, qualificante ed irrinunciabile delle
BCC- CR. Essa non soltanto ne permea l‟identità, ma ne garantisce la competitività sul
mercato, conferendo un “plus” alla connotazione di “banca del territorio”.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
15
4. Linee Strategiche del Credito Cooperativo
A livello nazionale, il Credito Cooperativo è stato impegnato, da un lato, nell‟avvio di
una serie di progetti di facilitazione dell‟adeguamento delle singole BCC-CR alle nuove
normative primarie e secondarie, spesso di origine internazionale relative :
al principio di proporzionalità che tenga conto delle strutture organizzative e della
minore complessità delle BCC;
a favorire la patrimonializzazione delle BCC-CR mediante la rimozione per via
legislativa di alcuni divieti che, per quanto riguarda le imprese cooperative, si
applicano solo alle BCC;
a rivedere la disciplina della deducibilità degli interessi passivi e delle perdite su
crediti;
al riconoscimento per via legislativa della struttura di sistema del Credito
Cooperativo italiano;
a incoraggiare tutte le modifiche alla normativa e alla regolamentazione che ne
attenuino la pro-ciclicità.
Inoltre, il sistema del Credito Cooperativo, nella consapevolezza che la mutualità non
può essere soltanto quella che si misura sulla base del rispetto dei requisiti civilistici e fiscali e
della condizione della prevalenza operativa a favore dei soci, è stato impegnato, nel corso
dell‟anno, ad affermare con forza una mutualità di “sostanza” che ha trovato la sua
manifestazione più alta nella costituzione del Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito
Cooperativo.
Il Fondo, proponendosi di tutelare e consolidare l‟immagine e la reputazione delle
Banche del Sistema del Credito Cooperativo, accrescendone la coesione e le capacità
operative, quali intermediari operanti sul mercato in condizioni di stabilità e sicurezza, realizza
uno dei progetti più rilevanti definiti nell‟ultimo Convegno Nazionale del Credito Cooperativo
di Parma per rafforzare la rete delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
16
5. Le linee di Gestione
In un contesto nazionale ed internazionale a tinte fosche in cui si innesta la difficile
situazione dell‟economia regionale e provinciale i cui dati fanno emergere uno scenario
complessivo molto negativo, la sensazione prevalente che emerge è che il sistema economico
locale sia molto vicino ad un punto di collasso.
In questo particolare quadro di riferimento, l‟impegno profuso nell‟anno appena
trascorso dalla nostra Cassa è stato teso in particolare a ribadire a livello locale l‟attività di
sostegno all‟economia reale, ancorata all‟identità mutualistica e alla vocazione territoriale
svolgendo una funzione anticiclica a contrasto della contingente situazione congiunturale.
Gli assetti patrimoniali della Banca e la consistente posizione liquida hanno consentito
di non innescare fenomeni di restringimento del credito.
Tuttavia, la nostra Cassa, che ha superato senza turbolenze la fase della crisi
finanziaria, inevitabilmente non può non subire gli effetti di quella economica.
A questo riguardo, è stato ulteriormente intensificato il monitoraggio dell‟andamento
della rischiosità del credito che risulta in crescita anche se il rapporto sofferenze/impieghi si
mantiene costante.
Nell‟ottica di migliorare lo scambio mutualistico nelle sue molteplici manifestazioni la
nostra Cassa è stata impegnata nel corso di questo difficile 2008 ad assicurare concreti
vantaggi sia di tipo bancario che extrabancario ai propri soci e clienti.
Nel rispetto della “mission” costitutiva, attenzione preminente è stata riservata ai soci,
primi portatori di interesse della Banca.
Soci che alla fine dell‟anno sono più di 3.600 e nei confronti dei quali la Cassa si è
impegnata, innanzitutto, ad estendere una logica di “vantaggio” e “beneficio” assicurando ad
essi, ma anche a tutti i clienti, la qualità e la convenienza dei prodotti e servizi.
Al termine della campagna associativa “Momento Donna”, che ha portato ad un
notevole incremento nella compagine sociale della presenza femminile, ha preso il via una
nuova iniziativa, “Momento Giovani”, la cui finalità è sia quella di abbassare l‟età media dei
soci della Cassa, ma soprattutto quella di favorire l‟inserimento degli stessi nel mondo
lavorativo. Il pacchetto studiato per i giovani prevede infatti, oltre un esborso finanziario
limitato per entrare a far parte della compagine sociale della Cassa, l‟accesso a condizioni
particolari ai prodotti e servizi bancari legati al futuro formativo e lavorativo.
E‟ utile inoltre sottolineare che, alla fine del 2008, il credito utilizzato dai soci si
attestava al 60% circa del complesso delle attività a rischio; ben oltre i limiti statutariamente
previsti.
Signori Soci,
molteplici sono state le iniziative realizzate nel corso dell‟anno tese ad assicurare ai
soci della nostra Cassa una serie di vantaggi prettamente bancari.
Nell‟ambito degli interventi di sostegno finanziario:
nella prima parte dell‟anno, allorquando il progressivo aumento del costo del
denaro, aveva influito negativamente sulla determinazione delle rate di mutuo, la
Cassa ha provveduto a rivedere al ribasso i tassi variabili applicati ai mutui
ipotecari finalizzati all‟acquisto della prima casa.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
17
Sono inoltre proseguite le iniziative già avviate negli anni scorsi relative ai prodotti:
Prestito “Pronto Scuola” per agevolare le famiglie nell‟affrontare le spese di
istruzione dei figli;
Finanziamento a tasso agevolato “Fiori d‟arancio” che mette a disposizione dei soci
e dei loro figli quanto necessario a sostenere le spese ed i costi relativi “all‟atto
costitutivo delle famiglie”, il matrimonio;
Finanziamento a tasso agevolato per l‟acquisto del personal computer;
Con l‟acuirsi della crisi finanziaria ed economica, in risposta alle esigenze che sono
emerse nei territori e dai territori, abbiamo realizzato una serie di iniziative di sostegno nei
confronti dei soci e della clientela quali:
“Operazione Ombrello” per fronteggiare la crisi e superare la sfavorevole
congiuntura economica è stato messo a disposizione delle imprese, delle famiglie e
dei lavoratori in cassa integrazione un plafond di 12 milioni di euro destinati a
finanziamenti a tassi agevolati per interventi urgenti di sostegno. Nel dettaglio, 10
milioni di euro sono stati destinati alle imprese, 2 milioni alle famiglie oltre ad una
ulteriore cifra messa a disposizione per lavoratori in cassa integrazione.
Per incrementare le quote di mercato della filiale di Salerno, città capoluogo della
provincia dove, più che in altre zone geografiche, è sentita la concorrenza degli altri
sportelli bancari e dell‟ufficio postale abbiamo messo a punto una categoria di
conto corrente “Senza Spese” e con particolari condizioni di favore, destinato alle
famiglie, ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati disposti domiciliare l‟accredito
dello stipendio e della pensione e l‟addebito delle utenze.
La consistente presenza di pensionati tra i soci e clienti della Banca, ci ha suggerito
l‟attivazione di un conto corrente con particolari condizioni di favore, denominato
“Anni Tranquilli”, su cui far affluire l‟accredito delle pensioni previa estinzione
del Deposito a Risparmio su cui solitamente viene convogliata tale operatività.
Il settore lattiero caseario, nel corso del 2008 ha subito dapprima i contraccolpi
dello scandalo diossina e successivamente è stato anch‟esso travolto dalla crisi
economico finanziaria. La particolare situazione di crisi, venutasi a creare, ci ha
indotto a mettere a punto, con l‟ausilio di Iccrea Banca S.p.a., un intervento
agevolato a favore del settore.
Nell‟ambito del sostegno ai cittadini appartenenti alle fasci sociali più deboli, in
difficoltà per l‟acuirsi della crisi economica, si inserisce il progetto di microcredito
avviato sul territorio dalla nostra Cassa in partnership con la Caritas diocesana di
Salerno, Campagna ed Acerno che prevede la concessione di prestiti la cui
restituzione avviene in 36 – 48 mesi, a tassi contenuti, senza spese e parzialmente
garantiti da un apposito Fondo costituito dalla stessa Caritas e dalla Banca.
Numerosi sono anche gli accordi che abbiamo sottoscritto con partner locali e nazionali
volti a dare respiro sia alle famiglie che alle piccole e medie imprese per le quali sono
maggiori le esigenze di liquidità e più difficoltoso l‟accesso al credito nella logica di Basilea2.
In questo novero vanno ascritte le adesioni:
al progetto “Diamogli Credito” :un protocollo d‟intesa sottoscritto tra
l‟Associazione Bancaria Italiana ed i Ministeri per le Politiche Giovanili e le
Attività Sportive, per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione,
dell‟Università e della Ricerca, che permette agli studenti, alle prese con la
formazione universitaria e post universitaria, un agevole accesso al credito per
sostenere autonomamente le spese connesse alla propria formazione;
alla convenzione stipulata tra l‟ABI ed il Ministero dell‟Economia e delle Finanze
che prevede la possibilità di rinegoziare mutui a tasso variabile stipulati per
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18
l‟acquisto, la costruzione e la ristrutturazione dell‟abitazione principale senza il
pagamento di oneri aggiuntivi;
alla convenzione stipulata tra Iccrea Banca S.p.a. e B.I.T. S.p.a., società partecipata
da Iccrea Holding e da alcune Banche di Credito Cooperativo, specializzata nella
consulenza finanziaria nel settore delle c.d. “3A” (Agricoltura, Agroalimentare e
Ambiente), allo scopo di fornire una risposta di elevato livello qualitativo alla
domanda di erogazione di consulenza e/o servizi finanziari da parte della clientela
appartenente al mondo dell‟agricoltura in genere. L‟accordo riconducibile al
comparto dei “Crediti Speciali” prevede l‟intervento di Iccrea Banca nel ruolo di
regolatore/facilitatore per quanto attiene a tutte le operazioni di finanziamento a
medio lungo termine anche a valere su agevolazioni di natura pubblica e/o
comunitaria;
alla convenzione stipulata tra la Federazione Campana delle Banche di Credito
Cooperativo ed il Confidi Salerno per regolare la concessione di affidamenti alle
imprese associate al Consorzio Collettivo Fidi della Provincia di Salerno.
Nel rispetto di quanto deliberato dall‟assemblea dei soci dell‟11 maggio 2008, in cui è
stato deliberato di destinare l‟importo dei dividendi dell‟esercizio in opere di beneficenza, ed
in ossequio ai dettami statutari, molteplici sono stati gli interventi di beneficenza sul territorio
concretizzatisi nell‟erogazione di contributi per più di 30.000,00 euro.
Fattore distintivo della politica sociale, come ormai prassi per la Cassa, è stato anche
quello di estendere una logica di vantaggio e beneficio ai soci di natura non strettamente
creditizia. In tal senso abbiamo organizzato, nel corso dell‟anno, una serie di iniziative legate
al tempo libero, alla formazione allo scambio mutualistico ed alla socializzazione quali:
E‟ continuata l‟iniziativa denominata “Cooperazione Incontri”, nata nel 2006 per
creare momenti di incontro dei soci all‟insegna dello spettacolo. Sul palcoscenico
della Sala Soci della Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di
Battipaglia, dopo lo straordinario spettacolo di musica jazz del gruppo nippo-
argentino Gaia Cuatro, si sono susseguiti la comicità esilarante di Rosalia Porcaro,
il nostalgico racconto e la sublime interpretazione teatrale di Annamaria Ackerman.
Nel Centro Sociale di Battipaglia, al termine della giornata che ha visto la
celebrazione della 94° assemblea dei soci, si è invece svolta la manifestazione
“Pulcinelliade” organizzata per valorizzare un aspetto particolarissimo della
tradizione artistica campana, quella del Teatro di Figura.
Il concorso “Accendi la voglia”, destinato a tutti gli alunni delle Scuole per cui la
Cassa svolge il servizio di cassa e nato per far crescere la “voglia” dei più giovani
di conoscere ed amare la propria terra, nella sua seconda edizione, ha visto la
partecipazione di oltre duecentcinquanta alunni che hanno fatto pervenire i disegni,
le opere grafiche ed i racconti brevi sul tema “Apri una finestra sul futuro della tua
città”;
“Non è mai troppo tardi” è l‟iniziativa di alfabetizzazione informatica destinata ai
soci over 40 per apprendere gli elementi essenziali dell‟uso del computer a cui
hanno partecipato più di 100 soci;
Le esperienze di aggregazione sociale ed umane sono state incentivate attraverso
l‟organizzazione nel periodo estivo di due gite sociali a Londra ed Ostuni che
hanno visto una partecipazione numerosissima;
Nel segno di una tradizione ormai consolidata è stata celebrata la 30° edizione della
“Giornata della Cassa Rurale ed Artigiana”, la Festa del socio nel corso della quale
sono stati premiati i soci anziani e consegnati i premi scolastici ai figli dei soci
particolarmente distintisi nello studio;
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
19
Alla terza età è stata dedicata la Festa del Pensionato che ha portato più di
cinquecento tra soci e clienti a trascorrere una serata spensierata in discoteca.
Ma la nostra Cassa, in quanto realtà finanziaria a carattere locale, deve porsi quale
obiettivo anche quello di essere protagonista del territorio nell‟ambito del quale opera. A tale
scopo deve essere in grado conoscerne e valutarne le istanze, le aspettative ed anche il disagio.
Con questi presupposti abbiamo messo a punto due importanti iniziative cui annettiamo
una importanza rilevante:
Per contribuire alla risoluzione del problema della casa, su iniziativa della Banca
abbiamo concretizzato la costituzione, già preannunciata l‟anno scorso, della
Cooperativa Edilizia “Il Melograno” cui hanno aderito sin da subito oltre 250 soci.
Obiettivo è quello di affiancare i soci nella risoluzione delle esigenze abitative che
investono il territorio. In tal senso sono stati avviati contatti con le amministrazioni
locali per sensibilizzare le stesse aduna fattiva collaborazione in tal senso;
Nel corso del tempo abbiamo avuto modo di constatare che vi è una certa difficoltà
a capire il territorio di riferimento in virtù del basso livello di penetrazione delle
informazioni. Da queste considerazioni è scaturita l‟idea di commissionare una
ricerca sul disagio sociale del territorio per poter, successivamente, porre in essere
iniziative mirate. Con la collaborazione del Prof. Massimo Corsale, già docente di
sociologia dell‟organizzazione, attualmente collaboratore dell‟Università degli studi
Suor Orsola Benincasa e dell‟Università “ La Sapienza” è stata messa a punto
l‟indagine sul tema “Il Disagio sociale nel comprensorio della piana del Sele”.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
20
6. Dinamica dei principali aggregati
Stato patrimoniale e conto economico
Signori Soci,
si premette che il bilancio al 31 dicembre 2008 è redatto in conformità ai criteri di
valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standard (IFRS) e
dagli International Accounting Standard (IAS) – emanati dall‟International Accounting
Standard Board (IASB) ed adottati dalla Comunità Europea secondo la procedura di cui all‟art.
6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio
2002 – e secondo le disposizioni della Circolare della Banca d‟Italia n. 262 del 22 dicembre
2005 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”.
Nell‟ambito di tale contesto normativo, la Banca ha redatto il bilancio al 31 dicembre
2008 – così come avvenuto per i bilanci relativi agli esercizi 2006 e 2007 – in ossequio ai
nominati standard internazionali IAS/IFRS e nel rispetto delle disposizioni che la Banca
d‟Italia ha emanato nell‟ambito dei poteri regolamentari ad essa attribuiti in materia di “forma
tecnica” dei bilanci bancari.
La raccolta e gli investimenti della clientela
La raccolta bancaria in Italia è cresciuta nel corso dell‟anno in misura significativa. A
novembre 2008 il tasso di crescita annuo è stato pari al 14,6% (+6,6 % a novembre 2007). I
depositi in conto corrente hanno accelerato negli ultimi mesi, favoriti da un aumento della
preferenza per la liquidità.
Sempre in novembre, il ritmo di espansione delle obbligazioni emesse dalle banche
italiane è salito al 22,0%, riflettendo le nuove emissioni sul mercato domestico. Circa un terzo
della crescita può essere, tuttavia, attribuito agli acquisti effettuati da altre banche italiane. Il
tasso di interesse medio sui depositi a famiglie e imprese si attestava a novembre al 2,25%.
In tale contesto, la raccolta complessiva delle BCC si è sviluppata negli ultimi dodici
mesi ad un tasso significativo (+12,3%), pressoché in linea con la media rilevata nel sistema
bancario se escludiamo le emissioni obbligazionarie che, nelle altre banche, sono state in gran
parte riacquistate da altri istituti di credito. La quota delle BCC nel mercato della raccolta “da
residenti” è pari a novembre 2008 all‟8,9% in leggera contrazione rispetto al dato 2007 (9,1%).
L‟aggregato “depositi, PCT e obbligazioni” era pari alla fine di novembre 2008 a 133.575
milioni di euro e si stima che approssimi quota 136 miliardi di euro a fine anno.
E‟ proseguita la tendenza ad un maggior sviluppo della componente “a tempo” rispetto
a quella “a vista”, in particolare delle emissioni obbligazionarie e dei pronti contro termine.
L‟incidenza delle obbligazioni sul totale della raccolta, superiore al 41%, è in linea con la
media di sistema; nell‟ultimo scorcio dell‟anno il ricorso alle emissioni obbligazionarie da
parte delle BCC ha subito una leggera decelerazione determinata dall‟acuirsi di un clima di
incertezza sull‟andamento economico futuro e dalla conseguente preferenza, da parte di
famiglie e imprese, per forme più liquide di provvista.
La nostra Cassa ha fatto segnare un risultato tutto sommato positivo, dal momento che
la raccolta netta da clientela (voce 20 “Debiti verso la clientela” + voce 30 “Titoli in
circolazione”), che ammonta alla fine dell‟anno a 290,8 milioni di euro, ha registrato un
incremento del 5,18%.
La raccolta indiretta del complesso delle BCC si è incrementata su base d‟anno del 7%,
in linea con il sistema bancario complessivo. La quota di mercato della Categoria in tale
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
21
comparto è stabile all‟1,3%.
La Cassa ha visto i dossier della propria clientela passare da 57,1 milioni di Euro a
fine 2007 ai 45,3 milioni di euro del 31 dicembre 2008 con un decremento del 26,0%. La
marcata flessione è da ricercare sia nel vistoso calo delle quotazioni degli strumenti finanziari
registrato nell‟ultima parte del 2008 che nelle ingenti fuoriuscite dai mercati causate dalle
preoccupazioni diffusesi tra gli investitori per la grave situazione che si è andata
progressivamente delineando.
Raccolta Diretta:
Conti correnti passivi
Ammontano a fine esercizio a 127,8 milioni di euro, in incremento rispetto all‟esercizio
precedente (+6,30%).
Prestiti obbligazionari
Il saldo di fine esercizio è pari a 39,5 milioni di euro, con un incremento del 17,15%
rispetto all‟esercizio precedente.
Depositi a risparmio
A fine 2008 il saldo complessivo di tale forma tecnica risulta pari a 92,7 mln di euro, in
contrazione del 6,95%, rispetto al precedente esercizio.
Certificati di deposito
L‟ammontare dei certificati di deposito si attesta a 16,7 mln di euro, con un incremento
del 3,97% rispetto al 2007. Per il terzo anno consecutivo, dopo circa un decennio di costante
flessione, in conseguenza dell‟inasprimento dell‟incidenza fiscale verificatosi nell‟anno 1996,
il comparto fa registrare una crescita. Resta comunque la forma tecnica di minor peso sul
comparto della raccolta diretta rappresentando il 5,75% del totale.
Pronti contro termine
L‟ammontare complessivo a fine esercizio è pari a 13,9 milioni di euro contro i 6,8
milioni di euro del 31/12/2007.
Raccolta indiretta:
La raccolta indiretta al 31 dicembre 2008 a valori di mercato risulta così composta:
2008 2007 variazione %
AZIONI 1.562.033 3.216.732 -51,44%
OBBLIGAZIONI SOCIETARIE
1.473.360 844.349
74,50%
TITOLI DI STATO
34.200.999 39.860.499
-14,20%
Totale A) 37.236.392 43.921.580
-15,22%
FONDI COMUNI, ALTRE FORME DI
INVESTIMENTO COLLETTIVO E PRODOTTI
ASSICURATIVI
8.061.486 13.152.566 -38,71%
Totale complessivo 45.297.878 57.074.146 -20,63%
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
22
Sia il comparto amministrato che la raccolta gestita nel corso del 2008 registrano un
deciso decremento degli stock rispettivamente del 15,22% e del 38,71% incorporando sia la
caduta dei corsi che la disaffezione degli investitori.
Gli impieghi
Nel corso del 2008 il tasso di espansione degli impieghi bancari in Italia si è
fortemente ridotto. La variazione annua si è attestata a novembre al +3,4%, contro il +10,6% di
dodici mesi prima. Tenendo conto dell‟effetto contabile delle cartolarizzazioni la crescita è
stata dell‟8,7% sui dodici mesi. Seguendo una tendenza in atto dalla fine del 2007, gran parte
dei titoli derivanti dalle cartolarizzazioni sono stati successivamente riacquistati dalle stesse
banche che hanno originato le operazioni, al fine di ottenere strumenti stanziabili a garanzia
nelle operazioni di rifinanziamento con l‟Eurosistema. Il rallentamento del credito bancario ha
riflesso la debolezza della domanda da parte delle imprese e delle famiglie.
L‟indagine sul credito bancario (Bank Lending Survey), relativa al terzo trimestre del
2008 e la ricerca trimestrale Banca d‟Italia – Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e
crescita nell‟industria e nei servizi condotta a dicembre e l‟inchiesta mensile dell‟ISAE di
dicembre rilevano, inoltre, un sensibile inasprimento nei criteri adottati per l‟erogazione dei
prestiti.
Per quanto attiene le Banche di Credito Cooperativo, la crescita degli impieghi è
risultata superiore a quella media di sistema, con un incremento dell‟10,3% su scala nazionale.
La nostra Cassa dal canto suo ha registrato un incremento del 2,00% degli impieghi che al 31
dicembre 2007 hanno superato i 151 milioni di euro.
Crediti verso clientela:
Conti correnti attivi
A fine 2008 il saldo di tale forma tecnica risulta pari a 37,3 milioni di euro, in contrazione
dell‟ 1,76%, rispetto al precedente esercizio.
Mutui
Ammontano a fine esercizio a 65,4 milioni di euro, in incremento rispetto all‟esercizio
precedente (+4,74%).
Finanziamenti per anticipi sbf
Continuando l‟ascesa che si registra ormai da svariati esercizi il saldo di tale forma tecnica
ammonta al 31/12/2008 a 22,2 milioni di euro, con un incremento del 5,72% rispetto al dato
del 2007.
Rischio di portafoglio
Al 31/12/2008 ammonta a 6,8 milioni di euro in incremento rispetto al 31/12/2007 del
32,02% con una decisa inversione di tendenza rispetto ai precedenti esercizi, pur rimanendo
la forma tecnica di minor peso nel comparto degli impieghi a clientela (4,51%).
Attività deteriorate
Ammontano a fine esercizio a 7,4 milioni di euro in decremento rispetto all‟esercizio
precedente (-3,84%) risultando in controtendenza rispetto al resto del sistema cooperativo. L‟
incidenza sull‟intero comparto è del 4,9% che si eleva al 7,38% inserendo tra i crediti
problematici l‟attuale valore di bilancio dei titoli Junior acquisiti dalla Banca nell‟ambito della
operazione di cartolarizzazione di crediti in sofferenza con la Società Veicolo Bcc Securis srl.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
23
Il contenuto incremento i crediti in sofferenza esposti in bilancio per 3,2 milioni di
euro a seguito di rettifiche di valore per 4,7 milioni. Il rapporto sofferenze lorde (al 31
dicembre 2008 pari a 7,9 milioni) su impieghi lordi (al 31 dicembre 2008 pari a 158,0
milioni) si attesta al 4,97% mentre il rapporto sofferenze nette attualizzate su impieghi
netti è pari al 2,09% con una percentuale di copertura (attualizzazione inclusa) del 59,77%.
Sostanzialmente stabili le partite incagliate esposte in bilancio per 2,7 milioni a
seguito di rettifiche di valore analitiche e di altre tipologie per 0,8 milioni. Il rapporto
partite incagliate lorde (al 31 dicembre 2008 pari a 3,4 milioni) su impieghi lordi si attesta
al 2,18% mentre il rapporto partite incagliate nette attualizzate su impieghi netti è pari al
1,76% con una percentuale di copertura (attualizzazione inclusa ) del 22,74%.
In notevole flessione le esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 180 giorni
esposte in bilancio per 1,6 milioni a seguito di rettifiche di valore di comparto per 0,4
milioni (al 31/12/2007 rispettivamente 2,7 e 0,3 milioni di euro). Il rapporto esposizioni
scadute e/o sconfinanti da oltre 180 giorni a valori lordi (al 31 dicembre 2008 pari a 2,0
milioni) su impieghi lordi si attesta al 1,24% mentre il rapporto degli stessi aggregati
rideterminati a valori netti è pari al 1,04% con una percentuale di copertura del 19,35%.
In linea con gli esercizi precedenti, è continuata la crescita degli impieghi concessi ai
settori tradizionalmente assistiti dalla Banca, famiglie consumatrici e produttrici, imprese
artigiane ed aziende agricole, piccole e medie imprese industriali, come del resto previsto
dalla nostra mission.
Al 31 dicembre 2008 il rapporto impieghi/depositi della Cassa è pari al 51,96%, in
leggera flessione rispetto al 53,58%, dell‟esercizio precedente.
Il credito utilizzato direttamente dai Soci della Cassa è aumentato nel corso del 2008,
superando a fine dicembre i 104 milioni di euro, con un incremento di oltre il 4% rispetto
all‟esercizio precedente. Come innanzi accennato cumulando al credito a favore dei soci le
attività a ponderazione zero, l‟aggregato complessivo costituisce il 60% circa del complesso
delle attività a rischio e conferma il pieno rispetto da parte della Banca di svolgere in via
prevalente le sue attività con i soci così come previsto dalle disposizioni di Legge e di
Vigilanza nonché dall‟articolo 16 dello Statuto Sociale.
Pienamente rispettate, come già si è innanzi accennato, anche le limitazioni di
operatività in attività di rischio al di fuori della zona di competenza territoriale, rappresentando
a fine 2008 tali attività l‟1,41% del complesso delle attività a rischio ben al di sotto quindi del
limite al 5% normativamente e statutariamente previsto (art. 18 dello statuto sociale).
Le attività finanziarie
Nel corso del 2008, le consistenze del portafoglio di proprietà della nostra Cassa pari a
108,5 milioni di euro si sono incrementate di 11,2 milioni, con un incremento percentuale del
11,56% ben al di sopra della media del sistema cooperativo che registra un incremento annuo
del 5,7%. A fine 2008, il portafoglio delle attività finanziarie e degli investimenti
sull‟interbancario ammontava a 184,6 milioni di euro.
Si riportano di seguito le voci di bilancio che recepiscono tali attività finanziarie,
classificate in base ai vigenti principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in particolare allo
IAS 39.
Attività finanziarie di negoziazione ( voce 20 attivo)
La voce “attività finanziarie detenute per la negoziazione”, valutate al fair value
rilevato a conto economico, ammonta a fine 2008 a 19,3 milioni di euro.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
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Attività finanziarie disponibili per la vendita (voce 40 attivo)
Tale categoria di attività finanziarie, che registra a fine 2008 una consistenza di 89,2
milioni di euro, include, tra gli altri, i titoli azionari di proprietà della Banca e che non sono
qualificabili “partecipazioni di controllo” essendo costituiti da partecipazioni in organismi del
movimento del Credito Cooperativo ed altre società con le quali si è inteso realizzare una
situazione di legame durevole. Il relativo valore ammonta a 3,6 milioni di euro la cui maggior
consistenza è costituita da azioni di ICCREA Holding SpA per 2,8 milioni di euro, e da azioni
della Federazione Campana per 392 mila euro.
Crediti verso banche (voce 60 attivo)
Nella categoria “crediti verso banche” sono ricompresi i depositi interbancari e la
riserva obbligatoria.
Alla fine del 2008 la voce ammonta a circa 76 milioni di euro in crescita del 4,56%
rispetto al 2007 ben al di sotto della media delle Bcc italiane che ha fatto registrare un
incremento del 10,8% ed ancor più rispetto al sistema bancario nazionale che registra un
incremento del 16,1% .
I Servizi
Nel corso del 2008, confermando il positivo trend degli ultimi esercizi, si è
ulteriormente incrementato il numero dei clienti che utilizzano gli strumenti di pagamento
distribuiti dalla nostra Cassa, nelle diverse tipologie disponibili.
Al 31 dicembre 2008 risultano emesse su richiesta della clientela nr. 283 carte
prepagate TASCA collocate per conto dell‟ICCREA Banca s.p.a..
Risultavano in circolazione a fine esercizio 2388 carte di credito in gran parte
costituite dalle Carte del Credito Cooperativo che in pochi anni hanno decisamente
sopravanzato le pur affermate CartaSi e Bankamericard.
Nel corso del 2008 nell‟ambito del progetto “ABI 8000” di Iccrea Banca, è iniziata la
migrazione delle carte di debito verso la tecnologia a microchip, avviando in tal modo il
processo di progressivo abbandono delle carte a banda magnetica.
In buon incremento la diffusione presso gli esercenti convenzionati delle
apparecchiature pos (point of sale) della Banca per le quali al 31 dicembre 2008
risultavano 381 installazioni (+ 3,53% rispetto al 31 dicembre 2007).
Nell‟ambito dei nuovi canali di comunicazione e di operatività si segnala con
soddisfazione il continuo incremento (+14%) dell‟internet banking a privati e ad aziende.
Complessivamente risultano attivi 1.637 contratti.
Anche per il 2008 l‟operatività svolta nel settore della locazione finanziaria per conto
della società del gruppo Banca Agrileasing Spa risulta soddisfacente. Sono stati stipulati nr.
32 nuovi contratti di leasing per un ammontare di oltre 2 milioni di euro.
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7. Le attività materiali e immateriali
Le Attività materiali ed immateriali
Attività materiali (voce 110 attivo)
Le attività materiali nette a fine 2008 si attestano a 7,8 milioni di euro, con un
decremento del 4,72% rispetto all‟esercizio 2007.
Come dettagliato nella nota integrativa le immobilizzazioni tecniche della Azienda
non hanno avuto nel 2008 movimentazione di rilievo. Nell‟esercizio si è proceduto ad alcuni
acquisti di macchine elettroniche ed altre attrezzature per ufficio nonché ad attività di
manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali di terzi adibiti alla attività bancaria ed in
particolare i locali della Agenzia di Pontecagnano.
Attività immateriali (voce 120 attivo)
La Banca non ha iscritto nell‟attivo dello Stato Patrimoniale alcun costo relativo a
pubblicità, impianto, formazione, riorganizzazione o incentivo all‟esodo, la cui
capitalizzazione come onere pluriennale, del resto non è più consentita dalla vigente
normativa. La spese sostenute per migliorie ad immobili non di proprietà sono state riportate
tra “le altre attività” allorquando non è stato possibile ricondurle o attribuirle a specifici
cespiti.
Per maggiori informazioni relative alle due voci di cui sopra si rimanda alla Nota
integrativa e ai prospetti di riconciliazione con le relative note esplicative.
L’assetto patrimoniale e finanziario
Il patrimonio di vigilanza della Cassa, in caso di approvazione della proposta di
destinazione dell‟utile dell‟esercizio, ammonterà a 48,2 milioni di euro.
Il processo di rafforzamento patrimoniale della nostra Istituzione viene perseguito
costantemente, anche allo scopo di fronteggiare i numerosi rischi connessi all‟attività bancaria
ed a supportare le strategie future.
Il coefficiente di solvibilità si è attestato a fine esercizio al 28,81% in incremento
rispetto al 26,46%, del 2008 in ragione dell‟applicazione dei parametri previsti dalle nuove
disposizioni di Vigilanza prudenziale (Basilea 2). La Banca infatti ha beneficiato, a livello di
rischio di credito, delle migliori ponderazioni previste per i crediti garantiti da ipoteche e per i
crediti del segmento “retail”, comparti che storicamente rappresentano il nostro “core
business”.
Risulta peraltro ampiamente superato il livello minimo di patrimonializzazione
richiesto dalla Vigilanza evidenziandosi un esubero di patrimonio libero di 27,7 milioni di
euro.
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8. Risultanze del Conto Economico
L‟esercizio 2008 si chiude con un utile netto pari a 3,6 milioni di euro, rispetto a 3,8
milioni di euro dell‟esercizio precedente, con un decremento del 4,06% che appare
decisamente contenuto se rapportato alle stime al momento disponibili relative sia al sistema
bancario complessivo che alle Bcc (flessione dell‟ utile di esercizio compresa tra il 15 e il 20
per cento).
Il margine di interesse, rappresentato alla voce 30 di conto economico, si è
incrementato del 6,44%, quotando a fine 2008, Euro 14,3 milioni.
Gli interessi attivi registrano un incremento di 1,9 milioni di euro correlato alla
crescita dei volumi intermediati ed allo spread di remunerazione che si è ottenuto allocando
consistenti quote della liquidità in depositi interbancari a tempo. Buona parte del 2008 è stato
infatti caratterizzato da tassi interbancari che pagavano un elevato differenziale rispetto ai tassi
ufficiali di riferimento a causa della crisi che ha messo in ginocchio l‟intero sistema bancario.
Gli interessi passivi si incrementano di 1,0 milioni di euro ascrivibile, oltre
all‟incremento dei volumi intermediati, alla maggiore remunerazione della raccolta a tempo e
dei Pronti contro termine. Tra l‟altro a partire da novembre 2008 la Banca ha cominciato a far
ricorso al rifinanziamento presso la BCE e il costo sostenuto per tale operatività ammonta a
fine esercizio a circa 39mila euro.
Le commissioni nette, voce 60 del conto economico, ammontano a 1,7 milioni di euro e
risultano invariate rispetto allo scorso esercizio.
Le risultanze delle componenti sopra descritte, cumulate ai dividendi percepiti, al
risultato netto dell‟attività di negoziazione, degli utili da cessione o riacquisto di attività
finanziarie disponibili per la vendita e di passività finanziarie, determinano un margine di
intermediazione (voce 120) di circa 16,0 milioni di euro, con una variazione in aumento del
4,11% rispetto all‟esercizio 2007. Da evidenziare che la Banca non ha esercitato la deroga
prevista dallo IAS 39, emanata a seguito del crollo dei corsi degli strumenti finanziari
registrata nella seconda parte del 2008, che prevede in particolari situazioni la possibilità di
trasferire i titoli dalle categorie IAS che registrano le differenze di fair value a conto
economico ad altre categorie (costo ammortizzato o fair value a patrimonio). Pertanto le
minusvalenze contabilizzate a fine esercizio sul portafoglio di negoziazione (voce 20 di Stato
Patrimoniale), tra l‟altro costituito solo da titoli di stato a tasso variabile (CCT), ammontano a
0,9 milioni di euro.
Il rapporto margine di interesse/margine di intermediazione è pari all‟ 89,50% rispetto
all‟ 87,55%, dell‟esercizio 2007. In leggero peggioramento l‟indicatore di efficienza
gestionale, il cosiddetto “cost income ratio” (rapporto tra costi operativi e margine di
intermediazione) che si attesta a fine 2008 al 61,42% rispetto al 60,40% del 2007, dopo
aver registrato una contrazione di oltre 7,5 punti percentuali dal 31/12/2005 (68,08).
Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti, riportate alla voce 130,
ammontano a 1,5 milioni di euro a conferma di una politica di prudenziale ed attenta
valutazione dei crediti anomali e di una rigorosa applicazione dei criteri di valutazione
collettiva delle posizioni non assoggettate ad impairment individuale.
Il risultato netto della gestione finanziaria, di cui alla voce 140, si incrementa del
2,82% rispetto all‟esercizio precedente.
Le spese del personale di cui alla voce 150a) aumentano del 14,86%, incremento in
gran parte determinatosi per la contabilizzazione, secondo i criteri IAS, delle riattribuzioni a
conto economico del fondo tfr e del fondo premi di fedeltà, nonché per l‟erogazione nel mese
di luglio 2008 di incentivi per l‟esodo di due unità. Le altre spese amministrative, riportate
alla voce 150b) si incrementano dell‟ 1,81%.
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9. Le risorse umane
Signori Soci,
l‟organico della Banca alla data del 31/12/2008 era costituito da n. 88 dipendenti in
aggiunta ai 2 componenti la Direzione Generale (n. 87 al 31/12/2007). Nel 2008 si sono
registrate 2 fuoriuscite e 3 nuove assunzioni.
La composizione dell‟organico rileva n. 58 uomini (65,9%) e n. 30 donne (34,1%) con
un solo rapporto di lavoro a part-time. Il dettaglio degli inquadramenti del personale è riportato
nella nota integrativa.
Massima attenzione è stata riversata sulla pianificazione di percorsi formativi
individuali e di gruppo, avvalendosi come già avvenuto per il passato delle strutture specifiche
del Credito Cooperativo (Federazione Regionale, Ente di Formazione “R. Pingaro” e ISIDE
per quanto riguarda l‟addestramento e la formazione operativa).
Nel corso del 2008 sono stati effettuati ben 356 giorni di formazione, pari ad oltre
2.670 ore, con un incremento rispetto all‟anno precedente di circa 200 ore e di oltre 1.500 ore
rispetto all‟anno 2006.
La formazione si è suddivisa in interna, specialistica ed operativa.
La formazione interna, tenuta da personale della Banca e da consulenti esterni
direttamente all‟interno dell‟Azienda, ha interessato la totalità dei dipendenti affrontando
tematiche quali:
Catalogo prodotti bancari e finanziari;
Nuove norme sull‟Antiriciclaggio;
Piano di continuità operativa;
Obblighi di adeguata verifica della clientela;
Progetto Formativo “da cassiere ad operatore di sportello”.
Inoltre, presso la sala Formazione della Filiale di Olevano Sul Tusciano è stata portata
a termine la formazione istituzionale prevista per il primo anno per il personale assunto con
contratto di “Apprendistato Professionalizzante”, iniziata ad aprile dello scorso anno, ed è stata
avviata quella prevista per il secondo anno (si tratta di 120 ore di formazione individuale per
quattro anno).
La Formazione specialistica esterna si è tenuto prevalentemente presso la sede della
Federazione Regionale delle BCC e presso l‟ente di Formazione “R. Pingaro”.
Si sono conclusi i percorsi Formativi finanziati da Foncoop, denominati
“FORMINNOVA” e “BCC News”, iniziati lo scorso anno, e si è aderito al progetto “HAKA-
BCC”, ancora in corso i realizzazione, sempre finanziato da Foncoop.
Di particolare importanza è stato, inoltre, il Progetto “Atomizzazione” che ha visto
impegnato il nostro addetto alla consulenza Agrileasing in una attività Formativa presso la
Sede Romana della Società per circa 100 ore.
Inoltre, dal mese di gennaio e fino a tutto il mese di giugno si è dato seguito al progetto
iniziato lo scorso anno e denominato “Luna Rossa”. È stato formato un gruppo di lavoro e
cinque sottogruppi che sotto la guida del Prof. Filippo Passalacqua, della Società SeF
Consulting, hanno avviato progetti atti al miglioramento della comunicazione interna.
La Formazione operativa, organizzata dalla Società ISIDE, si è tenuta presso la
Federazione Regionale delle BCC ed è stata incentrata in modo prevalente sugli aggiornamenti
e sulle innovazioni apportate alle applicazioni ed alle procedure operative per adeguarle alle
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28
nuove regole e disposizioni normative e di Vigilanza nonché per meglio supportare
l‟operatività quotidiana della Banca.
Anche per il corrente anno è previsto un notevole impegno organizzativo per la
Formazione del personale:
Sono stati individuati e tempestivamente segnalati alla Funzione Formazione della
Federazione Regionale le esigenze ed i fabbisogni formativi sia specialistici che di
base;
È stato predisposto il programma per terminare l‟attività Formativa del secondo anno
per il personale assunto con contratto di “Apprendistato Professionalizzante” e si dovrà
avviare quella per il terzo anno;
È stata data l‟adesione ad un Progetto finanziato dalla Regione Campana denominato
“Oceani VerdiBlu”, nonché si darà adesione al Progetto finanziato da Foncoop di
prossima emanazione;
Si organizzeranno molteplici sessioni formative all‟interno dell‟azienda con la
partecipazione di relatori e consulenti esterni per informare ed istruire il personale sulle
caratteristiche dei prodotti commerciali e finanziari distribuiti dalla Banca nonché
specifici approfondimenti su innovazioni normative e regolamentari delle tematiche
bancarie;
Particolare attenzione sarà riservata, inoltre, alla Formazione identitaria, alla
rilevazione dei fabbisogni formativi e alla valutazione di efficacia dell‟intervento
formativo;
Infine, in attuazione del deliberato consiliare del 7/10/2008, è stato dato avvio al
Progetto “Organizzazione Rete di Vendita” che mira:
A trasferire a tutta la “Rete di Vendita” l‟organizzazione e le competenze della struttura
centrale;
Al potenziamento delle risorse;
Ad una maggiore autonomia organizzativa;
Alla pianificazione di un‟attività Formativa che, oltre a rafforzare in tutto il personale il
sentimento di appartenenza e la condivisione dei valori del Credito Cooperativo, possa
realizzare una maggiore flessibilità operativa e dare maggiore impulso alle attività di
consulenza e sviluppo commerciale.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
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10. La gestione dei rischi
Gli intermediari Creditizi si trovano oggi ad operare nell‟ambito di uno scenario
economico e finanziario che impone, come non mai, un‟analisi meticolosa, integrata e
completa della politica di gestione e prevenzione dei rischi.
La nostra Banca, pur in ossequio del principio di proporzionalità che ha costantemente
ispirato il Sistema dei Controlli Interni riguardo il suo grado di affinamento, calibrato sulla
complessità e rischiosità del contesto fronteggiato, nel decorso esercizio ha proseguito la
consolidata attività di presidio dei rischi, impegnandosi, nel contempo, a implementare la
Struttura con l‟introduzione della nuova Funzione di Compliance.
L‟istituzione della Funzione, prescritta dalle norme dettate in materia dalla Banca
d‟Italia, è avvenuta con delibera del Consiglio di Amministrazione mediante il conferimento
dell‟incarico a un proprio membro; per quanto concerne, invece, la Funzione di controllo di
conformità ex Regolamento congiunto Banca d‟Italia-Consob del 29 ottobre 2007, relativa ai
processi adottati per la prestazione dei servizi e delle attività di investimento, lo specifico
incarico era già stato attribuito alla preesistente Funzione di Risk Controlling.
Unitamente al conferimento dell‟incarico, l‟Organo amministrativo ha formalizzato le
Politiche per la gestione del rischio di non conformità, nonché il Regolamento di Processo
della Funzione; ha adottato, altresì, una soluzione organizzativa che prevede di esternalizzare
alla Federazione regionale le attività relative alla consulenza legale e quelle inerenti la
definizione degli interventi organizzativi interni e di mitigazione.
La Funzione, nell‟architettura del Sistema, si colloca tra gli organi di controllo di
secondo livello, ed è orientata al presidio del rischio di compliance , inteso come il rischio di
incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di
reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di leggi o di regolamenti )
ovvero di autoregolamentazione ( statuto, codici di condotta ecc.).
La particolare natura e potenziale gravità del rischio di compliance hanno richiesto l‟
instaurazione di rapporti di collaborazione e sinergia tra la nuova Funzione e le varie Unità
Organizzative aziendali, al fine di migliorare l‟efficienza e l‟efficacia dei controlli; si è inteso
perseguire, in tal modo, anche l‟obiettivo di assicurare alla Funzione le migliori condizioni per
gli interventi, in considerazione dell‟ampiezza del perimetro di attività e della particolare
complessità dei compiti di controllo.
Nell‟esercizio 2008 si è proceduto all‟implementazione del processo di valutazione
interna dell‟adeguatezza della dotazione patrimoniale (ICAAP). Esso risponde al requisito
regolamentare di informativa sul processo, documentando le caratteristiche qualitative
fondamentali dell‟iter di pianificazione patrimoniale e di valutazione di tutti i rischi ai quali la
Banca è o potrebbe essere esposta. I rischi sono stati valutati con riferimento alle varie
categorie ( Credito, Controparte, Mercato, Operativo, Concentrazione, Tasso di interesse,
Liquidità, Residuo, Cartolarizzazione, Strategico, Reputazionale ), pervenendo – in merito al
capitale complessivo – ad una valutazione di eccedenza patrimoniale che può essere
considerata più che soddisfacente. Si evidenzia che le maggiori esposizioni sono quelle riferite
al Rischio di Credito e al Rischio Operativo.
La Banca utilizza a regime il Sistema CRC ( classificazione del rischio di credito ) di
Federcasse per la misurazione del Rischio di Credito e l‟attribuzione di rating alle controparti.
Viene inoltre aggiornato il Piano di continuità operativa per gestire i processi aziendali
critici in caso di incidenti o catastrofi naturali.
Riguardo il trattamento dei dati, si è provveduto alla prescritta revisione annuale del
Documento Programmatico sulla sicurezza.
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La Banca, in ossequio a quanto disposto dall‟art. 34 del Codice in materia di protezione
dei dati personali, recato dal D. Lgs. n. 196/2003, ha provveduto alla redazione del documento
programmatico sulla sicurezza 2008. Nel documento sono contenute idonee informazioni
riguardo:
l‟elenco dei trattamenti di dati personali;
la distribuzione dei compiti e delle responsabilità nell‟ambito delle strutture
preposte al trattamento dei dati;
l‟analisi dei rischi che incombono sui dati;
le misure da adottare per garantire l‟integrità e la disponibilità dei dati, nonché la
protezione delle aree e dei locali, rilevanti ai fini della loro custodia ed
accessibilità;
la descrizione dei criteri e delle modalità per il ripristino delle disponibilità dei
dati in seguito a distruzione o danneggiamento dei medesimi o degli strumenti
elettronici;
la previsione di interventi formativi degli incaricati del trattamento per renderli
edotti dei rischi che incombono sui dati, delle misure disponibili per prevenire
eventi dannosi, dei profili della disciplina sulla protezione dei dati personali più
rilevanti in rapporto alle relative attività, delle responsabilità che ne derivano e
delle modalità per aggiornarsi sulle misure minime adottate dal titolare;
la descrizione dei criteri da adottare per garantire l‟adozione delle misure minime
di sicurezza in caso di trattamenti di dati personali affidati, in conformità al
codice, all‟esterno della struttura del titolare.
La Banca ha inoltre provveduto alla redazione del documento programmatico sulla
sicurezza 2009»
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11. Relazione sul carattere mutualistico della Cooperativa e sulle politiche di ammissione di
nuovi soci
Le nuove disposizioni previste in materia di diritto societario, di Vigilanza Cooperativa
e il nostro Statuto prevedono l‟indicazione specifica dei criteri da seguire nella gestione sociale
per il conseguimento dello scopo mutualistico, nonché delle politiche seguite per l‟ammissione
di nuovi soci oltre a queste norme la nostra Cassa “opera avendo ben presente la carta dei
valori del Credito Cooperativo.
L‟esercizio del credito prevalentemente ai soci e l‟adozione di politiche aziendali tali
da favorire l‟ampliamento della compagine sociale, non costituiscono per la nostra Cassa
semplici vincoli normativi da rispettare, bensì elementi fondanti dell‟economia mutualistica,
che caratterizza la natura delle banche di credito cooperativo. La mutualità non si limita
tuttavia “al fare” banca nell‟interesse concreto dei soci, ma si occupa di tutta una serie di
attività verso e per il territorio di riferimento e verso i soggetti che lo abitano. Quindi, l‟identità
dalla nostra Cassa e delle altre Bcc è esplicitata nell‟art. 2 dello Statuto dove, accanto allo
scopo di “favorire i soci e gli appartenenti delle comunità locali nelle operazioni e nei servizi
bancari”, appare “la promozione delle condizioni morali, culturali ed economiche” dei soci e
delle comunità locali e la “coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del
territorio” .
Il piano strategico 2008-2010 della nostra Cassa riconferma la politica sia economica,
sia di promozione sociale tesa a valorizzare i soci in quanto “risorsa primaria”.
La funzione mutualistica della nostra Cassa, come delle altre Bcc, è stata oggetto nel 2008
di uno specifico controllo riguardante aspetti della gestione e dell‟attività degli organi sociali,
derivante dall‟entrata in vigore il 1° Gennaio 2007 (Legge n. 220 del 2 Agosto 2002
concernente : Norme in materia di riordino della vigilanza sugli enti cooperativi, ai sensi
dell‟art. 7, comma 1, della legge 3 aprile 2001, n. 142, recante “Revisione della legislazione in
materia cooperativistica”). Le nuove disposizioni hanno lo scopo di “sollecitare” le banche di
credito cooperativo a continuare ad essere “cooperative di qualità”. La revisione, svolta dalle
strutture associative delle Bcc, ha verificato l‟osservanza di:
1. esercizio del Credito prevalentemente con i Soci
2. perseguimento in modo assai limitato risultati lucrativi
3. assenza di preclusione all‟ingresso di nuovi soci
4. stretto legame con la zona di competenza territoriale della Banca
5. esercizio di una reale democrazia cooperativa.
La revisione cooperativa si affianca al controllo di Bankitalia e accentuerà il profilo della
tutela, della valorizzazione e della promozione dell‟identità peculiare delle Banche di credito
cooperativo.
L‟esito della verifica cooperativa svolta dalla nostra Federazione nel mese di luglio, ha
avuto riscontri positivi riconoscendo alla nostra Cassa il lavoro e l‟impegno a favore dei Soci e
delle Comunità.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
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12. Soci
Al 31 dicembre 2008, la compagine sociale era composta da 3.614 soci, con un
aumento del 9,3% rispetto all‟anno precedente. Il capitale sociale è passato da 308.349 euro a
311.553 euro. Rispetto alla stessa data dell‟anno precedente la compagine sociale è aumentata
di 278 unità, (n. 322 soci entrati e 44 usciti per decessi, recessi e esclusione per mancanza di
requisiti).
La misura del sovrapprezzo richiesta ai nuovi soci è rimasta invariata rispetto all‟anno
precedente (€ 57,42).
Nel corso dell‟esercizio 2008 sono state accolte tutte le domande di ammissione a socio
pervenute alla Cassa. Nessuna domanda di ammissione a socio è stata respinta.
Conformemente al principio della centralità del socio e alla natura mutualistica della
Cassa, ai soci vengono garantite una considerazione prioritaria nella concessione dei crediti,
nonché l‟offerta di prodotti e servizi a condizioni vantaggiose.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
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13. Evoluzione prevedibile della gestione
In questo primo scorcio dell‟anno, l‟attività aziendale è proseguita secondo le linee
programmate in un cotesto che è, e sarà, ancora condizionato da un significativo rallentamento
dell‟attività economica e bancaria come conseguenza del progressivo deterioramento delle
prospettive dell‟economia. Tutti i dati forniti dagli indicatori macroeconomici non lasciano
alcun margine di dubbio sull‟inevitabile perdurare per gran parte del 2009, della fase di
debolezza ciclica in atto dal quarto trimestre del 2007.
Nel contesto appena delineato, continueremo a destinare consistenti risorse al sostegno
degli organismi locali per la realizzazione di attività nel campo dell‟assistenza, della cultura,
dell‟ambiente per il conseguimento del primario obiettivo di contribuire attivamente al
miglioramento della qualità della vita nel territorio.
Gli interventi di promozione dello sviluppo sociale e culturale del territorio e delle
comunità locali saranno concretizzati sia sostenendo l‟attività di organizzazioni dedicate sia
mediante realizzazione diretta.
Ai fini di una compiuta realizzazione della mission aziendale assume fondamentale
rilievo il massimo attenzionamento di tutte le componenti aziendali alla prevenzione ed al
contrasto sociale del fenomeno dell‟usura, che l‟attuale disagio economico e sociale di tante
famiglie e piccole imprese rende oggi ancor più diffuso e pericoloso.
Per quanto riguarda la compagine sociale le attività della Banca saranno rivolte a:
consolidare la già elevata fidelizzazione dei soci anche mediante iniziative extra
bancarie proseguendo nell‟intensa attività sociale promossa nel corso dei trascorsi anni;
incrementare la base sociale con appropriate azioni di sviluppo da indirizzare
territorialmente soprattutto verso i comuni dove la Cassa è già presente con proprie
filiali ma senza una adeguata presenza di posizioni di soci;
privilegiare le imprese, in particolare quelle già clienti e quelle di più recente
costituzione, ma in ambiti familiari in cui siano presenti soci o affidabili clienti della
Cassa.
Per quel che concerne la rete territoriale verrà perseguita una maggiore incisività della
attività della rete commerciale nelle aree di insediamento a maggior densità demografica e
con un più diffuso tessuto imprenditoriale ai fini di un più capillare presidio del territorio
anche mediante l‟ampliamento e/o il riposizionamento della attuale rete commerciale.
La rete urbana, con riferimento alla agenzia di Via Roma, formerà oggetto di politiche
di riallocazione in un ambito comunale che meglio di altri possa contribuire alla ottimale
copertura del territorio.
Il riammodernamento delle agenzie di Pontecagnano, Salerno e quello già realizzato
della filiale di Eboli, saranno funzionali al previsto ampliamento dei relativi organici al fine di
supportare adeguatamente le funzioni di filiale capofila nelle rispettive aree di operatività.
Ulteriori investimenti in risorse tecniche e professionali saranno richiesti dalla
necessità di dare maggiore spessore operativo alla filiale di Salerno. E‟ stata inoltre avanzata la
richiesta per un secondo nostro sportello nel comune capoluogo. Siamo fiduciosi
sull‟accoglimento della richiesta.
Rimane confermato l‟impegno aziendale di una politica commerciale volta a
fidelizzare ulteriormente la clientela già acquisita e acquisirne di nuova ai fini di una costante,
ma equilibrata, crescita della raccolta e del collocamento di prodotti bancari, finanziari e di
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altro tipo anche mediante lo sviluppo al meglio di ogni possibile sinergia con le fabbriche-
prodotto del Gruppo.
Target di riferimento saranno naturalmente le famiglie, consumatrici e produttrici, e le
piccole e medie imprese, tenendo ben conto dell‟istituzionale bacino di utenza costituito dai
soci e dalle loro famiglie. Particolare attenzione sarà riservata alle imprese artigiane ed alle
aziende agricole, serbatoio storico della compagine sociale della Cassa.
Per quanto attiene la raccolta diretta si darà un impulso ancora più vigoroso rispetto al
passato all‟incremento delle forme tecniche di maggior durata finanziaria, anche sopportando
un contenuto aumento dei relativi costi di acquisizione mentre per la raccolta indiretta e gestita
si continuerà a privilegiare il collocamento di prodotti finanziari delle Società del Gruppo
orientando comunque la clientela verso quelli di minor complessità a rischio/rendimento
equivalente.
La positiva evoluzione del comparto della raccolta, diretta ed indiretta, sarà frutto
di un opportuno ed effettivo decentramento dell‟attività consulenziale presso le filiali
capogruppo. Attività per altro cui è già stata data concreta attuazione mediante l‟ avvio del
progetto “Filiali Autonome”
Per quanto attiene la tesoreria aziendale sarà data sostanziale continuità ad una
gestione tradizionalmente orientata verso investimenti che privilegiano liquidità e affidabilità
di controparte e con rischi di tasso a livelli estremamente contenuti.
Le politiche di gestione del rischio di credito continueranno ad essere improntate alla
prudenza evitando comunque la formazione e la maturazione di esposizioni imprudenti
mediante l‟attuazione di politiche di frazionamento e di mitigazione.
Nel contempo la domanda di credito proveniente dalle imprese clienti di maggiori
dimensioni verrà soddisfatta mediante il ricorso ad operazioni in pool con Agrileasing spa con
la cui sede di Salerno sono già in corso rapporti quotidiani che hanno consentito alla clientela
della banca di accedere ad operazioni di leasing ed a altri finanziamenti per importi più che
notevoli.
Con riferimento alla sfera di governo e controllo aziendale, nel corso dell‟anno, oltre
all‟entrata a regime delle attività della nuova funzione di compliance, verranno messe in atto
ulteriori azioni volte all‟avvio in effettivo degli adempimenti relativi alla normativa Basilea2,
ICAAP e proseguiranno le attività di ulteriore implementazione e strutturazione organizzativa
dei processi interni nelle aree di governo dei rischi, della pianificazione strategica e operativa e
del Sistema aziendale dei Controlli Interni.
Particolare attenzione sarà rivolta nel prossimo anno all‟adeguamento della struttura e
della organizzazione aziendale per ottimizzare il profilo commerciale della Banca anche
mediante il progetto di potenziamento delle risorse tecniche e professionali in dotazione alle
filiali di Eboli, Pontecagnano e Salerno al fine non solo di supportare la penetrazione
commerciale nei Comuni di insediamento ma anche di costituire autonomi punti di
erogazione alle filiali collegate di gran parte dei servizi tecnici ed attività consulenziali oggi
fornite esclusivamente da personale qualificato di Uffici di Sede.
In tal senso massima attenzione sarà riservata alla formazione del personale per
addivenire ad una piena valorizzazione delle risorse interne, a supporto del processo di
crescita territoriale.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
35
14. Strategia economica patrimoniale
All‟inizio dell‟anno in corso sono stati redatti il budget tecnico e quello operativo in
coerenza con le linee di gestione pianificate per l‟esercizio 2009 e sulla base di analisi dei dati
rivenienti dal Sistema Informativo Territoriale e Nazionale.
Gli obiettivi formulati per il 2009, e le relative politiche di attuazione, possono essere così
sintetizzati:
a. Raccolta diretta – lo sviluppo dei volumi che la Banca intende perseguire si attesta
al 7,5% traendo particolare contribuzione dai conti correnti (+8,9%) e, in un‟ottica
di contenimento del costo della stessa e progressivo allungamento della relativa
durata media finanziaria, dalle obbligazioni di propria emissione (+8,5%).
b. Raccolta indiretta amministrata – incremento del comparto di circa il 16% pur
tenendo conto del proponimento di indirizzare la clientela verso la raccolta
indiretta gestita.
c. Raccolta indiretta gestita e altri prodotti di terzi – si ipotizza un sensibile
incremento del comparto con una previsione di crescita di oltre il 30%. La ripresa
dei mercati, la crescente consapevolezza tra gli investitori che i prezzi hanno
raggiunto il “bottom” unitamente alla costante e continua innovazione dei prodotti
offerti dal Gruppo, che la Banca utilizza in via preferenziale, dovrebbero consentirci
di raggiungere l‟ambizioso obbiettivo.
d. Impieghi a clientela – le aspettative si attestano su un incremento dei volumi del
14% circa con il consueto ruolo trainante della componente dei crediti autoliquidanti
e dei mutui, la cui componente a più lungo termine dovrebbe essere favorita dalla
previsione di tassi ancora in contrazione. Sul versante del credito al consumo, verrà
perseguita una maggiore diffusione delle carte revolving e dei prestiti personali.
e. Rapporto impieghi/raccolta – la evoluzione delle masse intermediate innanzi
delineata farà attestare a fine 2009 tale indice al 55,77%, in ulteriore incremento
rispetto alle risultanze dei precedenti esercizi.
f. Spread tassi – si prevede la contrazione dello spread dei tassi applicati alla clientela
di oltre un punto percentuale per effetto del non proporzionale contenimento dei
prezzi applicati alla clientela, con la diminuzione del costo della raccolta. In
particolare nello scenario di previsione, che ipotizza tassi di riferimento all‟1% per
giugno 2009, non è stata applicata nessuna riduzione ai tassi della raccolta a vista
pur scontando riduzione dei rendimenti degli impieghi a revoca tra lo 0,5% e il 2%.
g. Margine di interesse – è previsto in contrazione di circa il 24% in relazione alla
prevista riduzione degli spread da clientela e alla probabile continua flessione dei
tassi ufficiali di riferimento nel corso del 2009.
h. Margine da servizi – si prevede un sensibile incremento dei ricavi netti (+ 60%)
rispetto al trascorso esercizio 2008 per maggiori ritorni commissionali dai servizi
bancari (spese di c/c, dossier titoli, lavorazioni effetti ed altri titoli, spese
istruttoria), dal segmento del risparmio gestito nonché per la previsione del venir
meno dell‟impatto consistente delle minusvalenze sul portafoglio di negoziazione
registrate nel conto economico del 2008.
i. L‟attività finanziaria – a seguito della previsione di un consistente incremento del
ricorso al rifinanziamento in BCE, che per tutto il 2009 continuerà con il sistema
delle aste a tasso fisso, il portafoglio di proprietà è previsto in incremento di oltre il
60%. Sostanzialmente stabile la previsione per la liquidità depositata
sull‟interbancario che per buona parte del 2009 beneficerà di consistenti quote
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
36
destinate a depositi interbancari con vincoli temporale 6-12 mesi contratti nel 2008 a
tassi particolarmente favorevoli.
j. Costi del personale e di struttura – si darà continuità ad una rigorosa azione di
contenimento dei costi amministrativi il cui incremento tendenziale (+ 2%) è
previsto in una misura prossima al probabile tasso di inflazione.
k. Risultato d‟esercizio – il risultato operativo e l‟utile netto sono previsti in
diminuzione per il 2009 di circa il 35%.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
37
15. Conclusioni
Vorremmo avviarci in modo inconsueto alla conclusione di questo documento
dell‟attività svolta nel trascorso esercizio. Non tanto ricapitolando i fatti più significativi che
hanno interessato la vita della nostra Cassa nei primi mesi del 2009, fatti strettamente
interconnessi con gli scenari di mercato, ma con la voglia di trovare risposte stimolanti a
situazioni in qualche modo nuove e tuttavia già prospettate.
Abbiamo pensato di chiudere queste poche pagine con un invito alla ricostruzione,
alla speranza, alla fiducia e quindi al futuro.
Spetta alla nostra Cassa Rurale dare l‟esempio, prendere lo slancio, fare il balzo in
avanti. Viviamo consapevoli dei gravi pericoli che incombono, ma anche e soprattutto – e
questo a noi sta maggiormente a cuore – viviamo giorni d‟opportunità incredibili.
Giorni che si riveleranno nuovamente positivi, purché il timore e la rinuncia non
prevalgano sul desiderio e la fiducia.
Ci lasceremo alle spalle la crisi e la recessione, che – come c‟insegna la storia
dell‟economia – hanno una ciclicità ineluttabile, valorizzando le forze dell‟innovazione.
La creatività e il coraggio saranno le carte vincenti per la nostra società all‟alba del
terzo millennio, in cui siamo chiamati a passare dall‟era industriale a quella della
„conoscenza‟.
Ancora una volta la nostra Cassa Rurale sarà il motore del „bene comune‟, che i Soci
considerano un „valore‟. Un valore fatto di lavoro concreto, costante e di risultati tangibili.
In quest‟ottica abbiamo costruito il nostro Piano strategico 2008-2010 che, in termini di
mission, conferma l'ispirazione ai principi del messaggio cristiano-sociale della Chiesa e
intende dare concretezza, anche in questo triennio, ai valori insiti nell'art. 2 dello Statuto
Sociale, perseguendo un cammino orientato al Bene Comune e alla Responsabilità Solidale.
Un cammino che si declina anche attraverso lo scambio mutualistico tra i soci e
attraverso l'esercizio della democrazia economico-finanziaria. La nostra Cassa Rurale
continuerà a favorire i soci e i membri delle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di
banca, perseguendo precipuamente il miglioramento delle condizioni morali, culturali, civili ed
economiche degli stessi, perché la sua vera essenza si manifesta solo dal contestuale
soddisfacimento di entrambe le anime di impresa e di cooperativa, senza che l'una o l'altra
prevarichi e prevalga. Ciò in piena coerenza con i dettami della Carta dei Valori del Credito
Cooperativo che ha sottoscritto e pienamente condivide.
In termini di vision infine, la nostra Cassa Rurale vuole, in questo triennio del nuovo piano
strategico 2008-2010, promuovere un radicamento sempre più efficace nel territorio, così che
le comunità e la gente seguitino a riconoscerla come interlocutore autorevole, che ha saputo
costruire la propria reputazione nei 95 anni di credibilità e concretezza, fedele
all'insegnamento e all'esempio dei padri e con lo sguardo coraggioso e fiducioso al futuro,
soprattutto in questo contesto di crisi generale e di difficoltà contingente.
Saremo così pienamente consapevoli che il nostro operare quotidiano consentirà di dare
concretezza al bene di ciascuno di noi, che si realizza insieme a quello degli altri, non già
contro, come avviene nel bene privato, né a prescindere, come avviene nel bene pubblico, ma
nella relazione interpersonale, come avviene nel Bene Comune.
Signori Soci,
riteniamo sia importante ricordare che lo scorso 31 dicembre si è conclusa l‟esperienza
presso la nostra Cassa del dott. Gianfranco Baldi come Direttore Generale. Era arrivato presso
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
38
la nostra Banca il 1° gennaio 2002 proveniente dal più grande Istituto bancario del
Mezzogiorno. In pochi mesi era riuscito a comprendere la nostra realtà e ad immedesimarsi in
essa facendo divenire propri quei valori della Cooperazione di Credito che andavano ad
arricchire un patrimonio di competenze già altissimo. La sua professionalità, il suo spiccato
senso del dovere, la sua trasparenza, congiunte anche ad una buona dose di sana cocciutaggine,
in questi sette anni hanno permesso alla Cassa di realizzare importanti traguardi in termini
finanziari, economici e sul piano dell‟identità e dell‟aggregazione della compagine
impiegatizia.
Al termine di una lunga e prestigiosa carriera di dirigente bancario ha lasciato quella
che ormai considerava e, sono convinto, considera sempre la sua Azienda, in ottime
condizioni.
Al dott. Gianfranco Baldi va il non rituale ringraziamento del Consiglio di
Amministrazione per il suo impegno leale sempre permeato di quei valori di solidarietà
cristiana con cui è stato cresciuto.
La scelta operata dal Consiglio di Amministrazione per coprire il ruolo di Direttore
Generale è stata quella di privilegiare un cammino di continuità operativa che valorizzasse
appieno quelle alte professionalità cresciute proprio all‟interno della nostra Cassa Rurale. Ecco
quindi l‟incarico di Direttore Generale affidato al dott. Luigi Frezzato che nel corso degli anni
ha mostrato preparazione e condivisione piena dei valori del Credito Cooperativo. Accanto a
lui, con il ruolo di Condirettore, un‟altra figura a noi cara per come ha vissuto con
professionalità e coinvolgimento umano la sua esperienza lavorativa presso di noi: il dott.
Adriano Bortolone. Siamo certi che queste scelte aiuteranno la nostra struttura a proseguire nel
suo cammino di crescita e di servizio.
E‟ in questa logica che intendiamo lavorare, certi che occorre guardare lontano per
riprendere la via della crescita economica.
Signori Soci,
prima di invitarVi, ad approvare il Bilancio 2008 e la destinazione dell‟utile netto, Vi
esortiamo a lavorare ancor più e ancor meglio con la nostra Cassa Rurale, per quella fierezza
d‟appartenenza e per la consapevolezza che con passione e coerenza si può dare un volto al
futuro;
Un ringraziamento:
alla Direzione, nelle persone del Direttore Generale, Luigi Frezzato e del Condirettore
Adtriano Bortolone e al Personale tutto, di ogni ordine e grado, per avere saputo
condurre un eccellente “gioco di squadra”, in una partita che li ha impegnati a tutto
campo;
al Collegio Sindacale, per la cura posta nel garantire il rispetto delle complesse regole
che sottendono l‟articolata operatività quotidiana della nostra “impresa speciale”;
agli Organismi nazionali e regionali del nostro Movimento, che sta conseguendo una
sempre maggiore efficienza ed assolve un ruolo fondamentale ed insostituibile per le
Casse Rurali e BCC impegnate in difficili sfide. In particolare, un grazie al Direttore di
Federcampana Franco Vildacci;
all‟Organo di Vigilanza per le indicazioni e il sostegno che ci garantisce;
al Presidente Onorario, Felice Crudele, sempre vicino alla nostra Istituzione coi suoi
preziosi suggerimenti e con la sua partecipata attenzione ai momenti della vita
societaria;
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
39
a tutti Voi, che credete nei valori Cooperativi e nel nostro progetto sostenendoci e
seguendo il nostro cammino;
ai giovani soci e alle famiglie socie, che sono tante, fortemente convinti che lo stare
insieme e condividere i nostri progetti sia la garanzia per un futuro migliore;
ai numerosi soci, oltre n. 300, entrati a far parte della nostra Compagine sociale nel
2008.
Come già nel concluso esercizio, ci proponiamo per il futuro di essere interlocutori
attendibili nei confronti dei soci, delle famiglie, dei giovani, delle scuole, da quelle materne
all‟Università, delle piccole imprese e delle numerose istituzioni e associazioni di volontariato,
che operano nelle Comunità dai noi presidiate e da noi conosciute.
Interlocutore ed attori coerenti con quel lavoro ultradecennale coraggiosamente
compiuto dalle tante forze sane, che pure operano nei nostri paesi e che stanno conducendo fra
mille difficoltà la loro battaglia per lo sviluppo sociale ed economico dei propri territori.
Per noi e per chi verrà dopo di noi.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
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Relazione del Collegio Sindacale
sul Bilancio chiuso al 31 dicembre 2008
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
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La presente relazione si compone di due parti: la prima relativa al controllo contabile
esercitato da questo Collegio sindacale , in ossequio a quanto previsto dagli artt. 2409 bis e
2409 ter del codice civile; la seconda rilasciata ai fini previsti dall‟art. 2429 dello stesso
codice.
PARTE PRIMA
Relazione ai sensi dell’art. 2409-ter, primo comma, lett. c) del codice civile
Signori Soci,
abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio di esercizio chiuso alla data del 31
dicembre 2008, costituito dallo Stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle
variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla relativa nota integrativa.
La responsabilità della redazione del bilancio compete agli Amministratori della Banca.
E‟ nostra la responsabilità del giudizio professionale espresso sul bilancio e basato sulla
revisione contabile. Il suddetto bilancio d‟esercizio è stato preparato in conformità agli
International Financial Reporting Standards adottati dall‟Unione Europea.
Il nostro esame è stato condotto secondo i principi statuiti per la revisione contabile.
In conformità ai predetti principi, la revisione è stata pianificata e svolta al fine di
acquisire ogni elemento necessario per accertare se il bilancio di esercizio sia viziato da errori
significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile.
Il procedimento di revisione comprende l‟esame, sulla base di verifiche a campione,
degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenute nel bilancio,
nonché la valutazione dell‟adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della
ragionevolezza delle stime effettuate dagli Amministratori.
Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l‟espressione del
nostro giudizio professionale.
Il bilancio di esercizio presenta ai fini comparativi i dati corrispondenti dell‟esercizio
precedente predisposti in conformità ai medesimi principi contabili.
Per il giudizio relativo al bilancio dell'esercizio precedente si fa riferimento alla
relazione del Collegio Sindacale emessa in data 8 aprile 2008.
A nostro giudizio, il bilancio d‟esercizio della Cassa Rurale ed Artigiana Banca di
Credito Cooperativo di Battipaglia al 31 dicembre 2008 è conforme agli International
Financial Reporting Standards adottati dall‟Unione Europea; esso, pertanto, nel suo complesso
è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e
finanziaria, il risultato economico, le variazioni del patrimonio netto e i flussi di cassa della
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito cooperativo di Battipaglia per l‟esercizio chiuso a
tale data.
La responsabilità della redazione della Relazione sulla gestione in conformità a quanto
previsto dalle norme di legge compete agli Amministratori della Cassa Rurale ed Artigiana
Banca di Credito cooperativo di Battipaglia. E‟ di nostra competenza l‟espressione del giudizio
sulla coerenza della relazione sulla gestione con il Bilancio, così come richiesto dall‟art. 2409-
ter, comma 2, lettera e), del Codice Civile. A tal fine, abbiamo svolto le procedure indicate dal
principio di Revisione n. PR 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti
e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla Consob. A nostro giudizio la relazione sulla
gestione è coerente con il Bilancio d‟esercizio al 31 dicembre 2008 della Cassa Rurale ed
Artigiana Banca di Credito cooperativo di Battipaglia.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
42
PARTE SECONDA
relazione ai sensi dell’art. 2429 del codice civile
Signori Soci,
il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d‟esercizio
chiuso al 31 dicembre 2008 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge.
Il progetto di bilancio che è composto da cinque distinti documenti: lo Stato
patrimoniale, il Conto economico, il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il
rendiconto finanziario e la nota integrativa può essere riassunto nelle seguenti risultanze:
STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
Cassa e Disponibilità Liquide 2.879.549
Attività Finanziarie 108.482.699
Crediti verso banche 76.083.746
Crediti verso clientela 151.110.621
Attività Materiali 7.773.212
Attività fiscali 2.823.194
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 76.694
Altre Attività 3.398.134
Totale dell’Attivo 352.627.849
PASSIVO
Debiti verso banche 222.865
Debiti verso clientela 234.564.329
Titoli in circolazione 56.233.098
Passività Finanziarie 6.947
Passività fiscali 2.297.867
Altre Passività 7.493.703
Trattamento di fine rapporto 2.917.569
Fondi Rischi e Oneri 427.093
Totale del Passivo 304.163.481
Riserve da rivalutazione 2.682.688
Riserve 39.816.546
Sovrapprezzi di emissione 2.004.336
Capitale 311.543
Patrimonio Netto 44.815.113
Totale del Passivo e Patrimonio Netto 348.978.594
Utile di esercizio 3.649.255
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
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CONTO ECONOMICO
Interessi attivi e proventi assimilati 19.470.502
Interessi passivi e oneri assimilati - 5.134.289
Commissioni attive 2.106.331
Commissioni passive - 387.372
Dividendi e proventi simili 102.317
Risultato netto dell‟attività di negoziazione -525.354
Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: crediti, attività finanziarie AFS,
attività finanziarie HTM, passività finanziarie
385.639
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: crediti, attività
finanziarie AFS, attività finanziarie HTM, altre operazioni finanziarie
- 1.521.993
Spese Amministrative -10.960.958
Rettifiche/riprese di valore su attività materiali ed immateriali - 466.421
Altri oneri/proventi di gestione 1.589.421
Utili (Perdite) da cessione di investimenti -1.512
Utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte 4.656.311
Imposte sul reddito dell‟esercizio - 1.007.056
Utile dell’operatività corrente al netto delle imposte 3.649.255
Utile dell’esercizio 3.649.255
La nota integrativa contiene, oltre all‟indicazione dei criteri di valutazione, delle
informazioni dettagliate sulle voci di stato patrimoniale e di conto economico anche le altre
informazioni richieste al fine di esporre in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale,
economico e finanziaria della Banca.
Unitamente al bilancio 2008 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico al
31 dicembre 2007 anch‟essi determinati applicando i principi contabili internazionali
IAS/IFRS.
Nel corso dell‟esercizio 2008 questo Collegio , nominato nel corso dell‟Assemblea dei
Soci in data 11 maggio 2008, ha partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e,
quando convocato, del Comitato Esecutivo. In tali interventi abbiamo potuto verificare come
l‟attività dei suddetti organi sia improntata al rispetto della corretta amministrazione e di tutela
del patrimonio della Banca.
Nel corso dell‟anno 2008 sono state effettuate verifiche sia collegiali sia individuali.
Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della
collaborazione della struttura dei controlli interni e dell‟ufficio contabilità generale della
Banca.
Dalla nostra attività di controllo e verifica non sono emersi fatti significativi tali da
richiedere la segnalazione alla Banca d‟Italia.
Ai sensi dell‟art. 2403 del codice civile il Collegio:
1) ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione
e sulla sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo
economico finanziario e patrimoniale;
2) in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste
in essere sono conformi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono
manifestatamene imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in
contrasto con le deliberazioni assunte dall‟Assemblea o tali da compromettere
l‟integrità del patrimonio;
3) ha vigilato sull‟osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi
di corretta amministrazione;
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
44
4) ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di sua competenza, sull‟adeguatezza
dell‟assetto organizzativo della Banca anche tramite la raccolta di informazioni dai
responsabili delle funzioni e a tal riguardo non ha osservazioni particolari da riferire;
5) ha rilevato l‟adeguatezza sostanziale del sistema dei controlli interni della Banca anche
attraverso informazioni acquisite in specie dall‟Internal Audit, funzione esternalizzata
alla FederCampana, con la quale è proseguito il necessario raccordo;
6) ha valutato e vigilato sull‟adeguatezza del sistema amministrativo e contabile nonché
sull‟affidabilità in concreto di quest‟ultimo a rappresentare correttamente i fatti, gli atti
e le operazioni di gestione, anche a seguito delle specifiche informazioni ricevute dai
responsabili delle rispettive funzioni .
Si evidenzia infine che non sono pervenute al Collegio denunce ex art. 2408 del codice
civile o esposti di altra natura.
Il Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all'art. 2 Legge n.
59/1992 e dell‟art. 2545 cod. civ., comunica di condividere i criteri seguiti dal Consiglio di
amministrazione nella gestione sociale per il conseguimento degli scopi mutualistici in
conformità col carattere cooperativo della società e dettagliati nella relazione sulla gestione
presentata dagli stessi Amministratori.
Signori Soci, l‟esercizio trascorso ha visto in Banca la realizzazione di numerose ed
importanti operatività legate, da una parte , al puntuale recepimento di nuove disposizioni
normative entrate in vigore il 1° gennaio 2008, e dall‟altra dall‟esigenza di adeguare nel
continuo l‟assetto organizzativo aziendale alle rinnovate esigenze normative e del “mercato”.
E l‟attuale periodo di difficoltà , che tutti conosciamo, ha visto la Banca svolgere con
tempestività e prudenza le operatività ritenute necessarie nel quadro di una sana e prudente
gestione aziendale, mai perdendo di vista la “ mission “ sociale.
Nell‟esercizio trascorso la Banca, in recepimento del Nuovo Accordo sul Capitale
(Basilea2) entrato in vigore il 1° gennaio 2008, ha posto in essere una complessa serie di
attività culminate con la presentazione del 1° Resoconto semplificato ICAAP, preceduto da
una verifica straordinaria espressamente richiesta dalla Banca d‟Italia: si tratta quindi di un
documento centrale ( insieme con il Bilancio di esercizio) nella vita della Banca, che andrà
rivisitato , e se necessario migliorato, annualmente per valutare e determinare, sia
qualitativamente che quantitativamente, l‟adeguatezza del capitale complessivo volto a
fronteggiare tutti i rischi ritenuti rilevanti cui la Banca è o potrebbe essere esposta, in termini
attuali ed in termini prospettici, in situazione di normalità ed in situazione di stress. Il Processo
ha fatto rilevare l‟adeguatezza del capitale complessivo della Banca sia in ottica attuale ( 30
giugno 2008) sia in ottica prospettica ( 31 dicembre 2008).
Nell‟ambito delle politiche di erogazione del credito, la Banca ha attivamente seguito
nel continuo l‟evoluzione andamentale degli affidamenti alla clientela per poterne avvertire le
possibili aree di criticità, e le operatività della propria organizzazione interna in modo da poter
intervenire con concrete iniziative.
Il Collegio ha poi seguito per quanto di competenza , il divenire delle programmate
attività della Banca in materia di adeguatezza dell‟assetto organizzativo e del suo concreto
funzionamento, e al riguardo evidenzia la costante sensibilità del CdA per tale importante
aspetto della gestione aziendale e per il miglioramento dei livelli di efficienza dei “ controlli
interni “, incrementati con la attivazione della funzione “ compliance”.
In questo quadro va segnalata la consapevole partecipazione delle Funzioni aziendali
coinvolte, alle quali si dovranno mantenere linee di costante aggiornamento e formazione.
Il Collegio seguiterà – nel rispetto dei ruoli, delle reciproche competenze e
nell‟interesse della Banca – a non far mancare al CdA la propria leale e corretta cooperazione e
all‟intera struttura Esecutiva ogni possibile attività di stimolo e supporto.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
45
In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole
all‟approvazione del bilancio dell‟esercizio 2008 e concorda con la proposta di destinazione
del risultato di esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione.
Battipaglia, 7 aprile 2009 I Sindaci
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
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SCHEMI DI BILANCIO
Stato patrimoniale
Conto economico
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
Rendiconto finanziario
Nota integrativa
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
47
STATO PATRIMONIALE
Voci dell'attivo 31.12.2008 31.12.2007
10. Cassa e disponibilità liquide 2.879.549 3.374.640
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 19.251.157 34.826.005
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 89.231.542 62.419.321
60. Crediti verso banche 76.083.746 72.766.454
70. Crediti verso clientela 151.110.621 148.143.298
110. Attività materiali 7.773.212 8.158.491
130. Attività fiscali 2.823.194 2.933.843
a) correnti 1.141.859 1.712.985
b) anticipate 1.681.335 1.220.858
140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 76.694 76.694
150. Altre attività 3.398.134 3.973.475
Totale dell'attivo 352.627.849 336.672.221
Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2008 31.12.2007
10. Debiti verso banche 222.865 167.198
20. Debiti verso clientela 234.564.329 226.675.692
30. Titoli in circolazione 56.233.098 49.809.130
40. Passività finanziarie di negoziazione 6.947 65
80. Passività fiscali 2.297.867 2.375.920
a) correnti 706.066 672.761
b ) differite 1.591.801 1.703.159
100. Altre passività 7.493.703 8.950.581
110. Trattamento di fine rapporto del personale 2.917.569 3.025.667
120. Fondi per rischi e oneri: 427.093 309.185
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi 427.093 309.185
130. Riserve da valutazione 2.682.688 3.133.486
160. Riserve 39.816.546 36.242.172
170. Sovrapprezzi di emissione 2.004.336 1.871.095
180. Capitale 311.553 308.349
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 3.649.255 3.803.681
Totale del passivo e del patrimonio netto 352.627.849 336.672.221
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48
CONTO ECONOMICO
31.12.2008 31.12.2007
10. Interessi attivi e proventi assimilati 19.470.502 17.559.379
20. Interessi passivi e oneri assimilati (5.134.289) (4.089.951)
30. Margine di interesse 14.336.213 13.469.428
40. Commissioni attive 2.106.331 2.095.891
50. Commissioni passive (387.372) (375.433)
60. Commissioni nette 1.718.959 1.720.458
70. Dividendi e proventi simili 102.317 85.244
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (525.354) 112.080
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 385.639 (2.328)
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 383.946 (3.276)
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie 1.693 948
120. Margine di intermediazione 16.017.774 15.384.882
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (1.521.993) (1.286.460)
a) crediti (1.506.422) (1.243.394)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) altre operazioni finanziarie (15.571) (43.066)
140. Risultato netto della gestione finanziaria 14.495.781 14.098.422
150. Spese amministrative: (10.960.958) (10.001.838)
a) spese per il personale (6.846.732) (5.960.687)
b) altre spese amministrative (4.114.226) (4.041.151)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (106.000)
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (466.421) (463.414)
190. Altri oneri/proventi di gestione 1.589.421 1.279.140
200. Costi operativi (9.837.958) (9.292.112)
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (1.512)
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 4.656.311 4.806.310
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (1.007.056) (1.002.629)
270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 3.649.255 3.803.681
290. Utile (Perdita) d'esercizio 3.649.255 3.803.681
Voci
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49
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO
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Capitale: 308.349 - 308.349 - 3.204 - 311.553
a) azioni ordinarie 308.349 308.349 3.204 311.553
b) altre azioni - -
Sovrapprezzi di emissione 1.871.095 1.871.095 133.241 2.004.336
Riserve: 36.242.172 - 36.242.172 3.574.374 - - - - - 39.816.546
a) di utili 35.154.172 35.154.172 3.574.374 38.728.546
b) altre 1.088.000 1.088.000 1.088.000
Riserve da valutazione: 3.133.485 - 3.133.485 (450.797) 2.682.688
a) disponibili per la vendita (261.153) (261.153) (450.797) (711.950)
b) copertura flussi finanziari - -
c) altre:
- Saldi attivi di rivalutaz. monetaria 226.584 226.584 226.584
- Valutazione immobili "Deemed c." 3.168.054 3.168.054 3.168.054
Strumenti di capitale - -
Azioni proprie - -
Utile (Perdita) di esercizio 3.803.681 3.803.681 (3.574.374) (229.307) 3.649.255 3.649.255
Patrimonio netto 45.358.782 45.358.782 (229.307) (450.797) 136.445 - - - - - 3.649.255 48.464.378
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Operazioni sul patrimonio netto
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Nella Riserva di Utili sono affluite le riserve conseguenti alla transizione ai principi contabili internazionali Ias/Ifrs per un importo pari a - 1.207 mila euro.
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50
RENDICONTO FINANZIARIO
Metodo indiretto
31.12.2008 31.12.2007
1. Gestione 6.891.851 6.552.398
- risultato d'esercizio (+/-) 3.649.255 3.803.681
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su
attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) 883.271 30.958
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 1.938.277 1.618.089
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 466.421 463.414
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 397.606 366.470
- imposte e tasse non liquidate (+) 81.827 100.548
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-)
- altri aggiustamenti (+/-) (524.806) 169.238
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (19.154.856) (10.094.754)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 14.583.843 24.711.681
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita (27.108.946) (103.941)
- crediti verso banche: a vista 19.264.352 8.710.939
- crediti verso banche: altri crediti (22.677.232) (30.059.795)
- crediti verso clientela (4.415.365) (13.617.865)
- altre attività 1.198.492 264.227
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 11.731.133 3.856.931
- debiti verso banche: a vista 55.667 (479.515)
- debiti verso banche: altri debiti
- debiti verso clientela 7.888.637 (3.834.188)
- titoli in circolazione 5.847.247 5.697.333
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività (2.060.418) 2.473.301
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (531.872) 314.575
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 97.099 81.493
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni 95.588 81.493
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali 1.511
- vendite di attività immateriali
- vendite di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da (82.654) (342.391)
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
- acquisti di attività materiali (82.654) (342.391)
- acquisti di attività immateriali - -
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 14.445 (260.898)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie 136.445 237.169
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità (114.110) (58.412)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 22.335 178.757
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (495.092) 232.434
LEGENDA
(+) generata
(-) assorbita
RICONCILIAZIONE
31.12.2008 31.12.2007
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 3.374.640 3.142.206
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (495.092) 232.434
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 2.879.548 3.374.640
A. ATTIVITA' OPERATIVAImporto
Voci di bilancioImporto
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51
NOTA INTEGRATIVA
Parte A - Politiche Contabili
A.1 Parte generale Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Sezione 2 - Principi generali di redazione Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Sezione 4 – Altri aspetti
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita 3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4 - Crediti 5 - Attività finanziarie valutate al valore equo (fair value) 6 - Operazioni di copertura 7 - Partecipazioni 8 - Attività materiali 9 - Attività immateriali 10 - Attività non correnti in via di dismissione 11 - Fiscalità corrente e differita 12 - Fondi per rischi e oneri 13 - Debiti e titoli in circolazione 14 - Passività finanziarie di negoziazione 15 - Passività finanziarie valutate al fair value 16 - Operazioni in valuta 17 - Altre informazioni
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale
Attivo Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Sezione 6 - Crediti verso banche Sezione 7 - Crediti verso clientela Sezione 8 - Derivati di copertura Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Sezione 10 - Le partecipazioni Sezione 11 - Attività materiali Sezione 12 - Attività immateriali Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate Sezione 15 - Altre attività
Passivo Sezione 1 - Debiti verso banche Sezione 2 - Debiti verso clientela Sezione 3 - Titoli in circolazione Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) Sezione 6 - Derivati di copertura Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Sezione 8 - Passività fiscali
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Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione Sezione 10 - Altre passività Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale Sezione 12 - Fondi per rischi ed oneri Sezione 13 - Azioni rimborsabili Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa Sezione 15 – Altre informazioni
Parte C - Informazioni sul conto economico
Sezione 1 - Gli interessi Sezione 2 - Le commissioni Sezione 3 - Dividendi e proventi simili Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura Sezione 6 - Utile (perdite) da cessione/riacquisto Sezione 7 - Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Sezione 9 - Le spese amministrative Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Sezione 11 - Rettifiche di valore nette su attività materiali Sezione 12 - Rettifiche di valore nette su attività immateriali Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione Sezione 14 - Utili (perdite) delle partecipazioni Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value (valore equo) delle attività materiali ed immateriali Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento Sezione 17 - Utili (perdite) da cessione di investimenti Sezione 18 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Sezione 19 - Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte Sezione 20 - Altre informazioni Sezione 21 - Utile per azione
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Sezione 1 - Rischio di credito Sezione 2 - Rischi di mercato Sezione 3 - Rischio di liquidità Sezione 4 - Rischio operativo
Parte F - Informazioni sul patrimonio
Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
Parte H - Operazioni con parti correlate
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
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53
PARTE A: POLITICHE CONTABILI
A.1 – PARTE GENERALE
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il Bilancio dell’esercizio 2008 è redatto in applicazione dei principi contabili internazionali
International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards
(IFRS) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative
interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC)
omologati dalla Commissione Europea e in vigore alla data di riferimento del bilancio.
L’elenco dei principi contabili IAS/IFRS (di seguito IFRS) omologati e i relativi Regolamenti
attuativi è riportato in allegato alla presente parte A.
L’applicazione degli IFRS è stata effettuata facendo anche riferimento al ―quadro sistematico
per la preparazione e presentazione del bilancio‖ (c.d. framework), con particolare riguardo al
principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al
concetto della rilevanza e significatività dell’informazione.
Oltre alle istruzioni contenute nella circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005
―Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione‖, si è tenuto conto, sul piano
interpretativo, dei documenti sull’applicazione degli IFRS in Italia predisposti dall’Organismo
Italiano di Contabilità (O.I.C.).
Sezione 2 - Principi generali di redazione
Il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle
variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla presente nota integrativa ed è
corredato dalla relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla situazione
della Banca.
I conti in bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale.
Il bilancio di esercizio è redatto nella prospettiva della continuità aziendale e facendo
riferimento ai principi generali di redazione di seguito elencati:
- competenza economica;
- continuità aziendale;
- comprensibilità dell’informazione;
- significatività dell’informazione (rilevanza);
- attendibilità dell’informazione (fedeltà della rappresentazione; prevalenza della sostanza
economica sulla forma giuridica; neutralità dell’informazione; completezza
dell’informazione; prudenza nelle stime per non sovrastimare ricavi/attività o sottostimare
costi/passività);
- comparabilità nel tempo.
Nella predisposizione del bilancio di esercizio sono stati osservati gli schemi e le regole di
compilazione di cui alla circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22/12/2005.
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54
Inoltre sono state fornite le informazioni complementari ritenute opportune a integrare la
rappresentazione dei dati di bilancio, ancorché non specificatamente prescritte dalla
normativa.
Gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, il prospetto delle variazioni del
patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità di euro, mentre la nota
integrativa, quando non diversamente indicato, è espressa in migliaia di euro. A fini
comparativi gli schemi di bilancio e, ove richiesto, le tabelle della nota integrativa riportano
anche i dati relativi all’esercizio precedente.
I criteri adottati per la predisposizione del bilancio di esercizio sono rimasti invariati rispetto a
quelli utilizzati per il bilancio di esercizio 2007.
Le modifiche della normativa contabile
Con la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 275 del 16 ottobre
2008, del Regolamento CE n. 1004/2008, sono entrate in vigore le modifiche allo IAS 39
―Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione‖.
Tali previsioni sono sostanzialmente volte a concedere alcune limitate possibilità di
riclassifica, in determinate condizioni, quali ad esempio quelle determinatesi a seguito della
attuale crisi dei mercati finanziari, di strumenti finanziari classificati tra le ―Attività finanziarie
detenute per la negoziazione‖ (ovvero attività valutate al fair value con impatto delle
variazioni a conto economico) in altre categorie IAS, al fine di non applicare la valutazione al
fair value.
Più in dettaglio, l’amendment allo IAS 39 consente:
1. in rare circostanze, di riclassificare una qualsiasi attività finanziaria – diversa dagli
strumenti derivati – dalle ―Attività finanziarie detenute per la negoziazione‖ (voce 20
dell’attivo patrimoniale) ad altre categorie di strumenti finanziari;
2. di riclassificare attività finanziarie, che hanno le caratteristiche oggettive per essere
classificate nella categoria ―Finanziamenti e crediti‖ (Loans e receivebles) e per le quali si
ha l’intenzione di detenerle per un prevedibile futuro ovvero sino alla scadenza, dalla
categoria ―Attività finanziarie detenute per la negoziazione‖ e dalle ―Attività finanziarie
disponibili per la vendita‖ verso la categoria dei ―Finanziamenti e crediti‖ (leggasi ―Crediti
verso banche‖ o ―Crediti verso clientela‖ – rispettivamente voce 60 e 70 dell’attivo
patrimoniale).
Sono rimaste inalterate le previsioni dello IAS 39, che consentono riclassifiche dalla categoria
delle ―Attività finanziarie detenute sino a scadenza‖ alla categoria delle ―Attività finanziarie
disponibili per la vendita‖ e viceversa.
La Banca, in sede di redazione del bilancio di esercizio, non ha tuttavia proceduto ad alcuna
riclassificazione degli strumenti finanziari posseduti.
Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Nel periodo di tempo intercorrente tra la data di riferimento del bilancio e la sua approvazione
da parte del Consiglio di amministrazione avvenuta il 24 marzo 2009 non sono intervenuti
fatti che comportino una modifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di
rilevanza tale da richiedere una integrazione all’informativa fornita.
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55
Sezione 4 - Altri aspetti
Il bilancio della Banca è sottoposto alla revisione contabile del Collegio Sindacale.
La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che
possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto
economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in
bilancio.
L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di
valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della
formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.
Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; non
può quindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno
differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive
utilizzate.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni
soggettive da parte del Consiglio di Amministrazione sono:
la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle
altre attività finanziarie;
la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini
dell’informativa di bilancio;
l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti
finanziari non quotati in mercati attivi;
la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i
dettagli informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni
soggettive utilizzate nella redazione del bilancio d’esercizio.
Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di
iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche
sezioni di nota integrativa.
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56
A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
Di seguito sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio di
esercizio 2008. L’esposizione dei principi adottati è effettuata con riferimento alle fasi di
classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione delle poste dell’attivo e del passivo, così
come per le modalità di imputazione e classificazione dei ricavi e dei costi.
1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Criteri di classificazione
Si classificano tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione gli strumenti finanziari
che sono detenuti con l’intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni
dei prezzi degli stessi.
La Banca ha iscritto tra le ―attività finanziarie detenute per la negoziazione‖ laddove presenti
titoli obbligazionari quotati, titoli di capitale quotati, quote di O.I.C.R. (fondi comuni di
investimento o SICAV).
La Banca non detiene strumenti finanziari derivati né con finalità di negoziazione né con
finalità di copertura.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di
debito, di capitale e le quote di OICR; alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.
All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono
rilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per
l’esecuzione della transazione, senza considerare i costi o proventi ad essa riferiti ed
attribuibili allo strumento stesso, che vengono rilevati direttamente nel conto economico.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione
sono valorizzate al fair value con rilevazione delle variazioni in contropartita a conto
economico.
Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una
passività finanziaria di negoziazione.
I titoli di capitale per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile,
sono mantenuti al costo eventualmente rettificato a fronte di perdite durevoli per diminuzione
di valore.
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57
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi
finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo
sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.
I titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne prevede il riacquisto
non vengono stornati dal bilancio.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi
proventi assimilati, nonché dai differenziali e dai margini maturati sino alla data di riferimento
del bilancio relativi ai contratti derivati classificati come attività finanziarie detenute per la
negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair
value (cosiddetta fair value option), sono iscritte per competenza nelle voci di conto
economico relative agli interessi.
Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati
derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione sono classificati nel
conto economico nel ―Risultato netto dell’attività di negoziazione‖.
2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di classificazione
Sono classificate nella presente voce le attività finanziarie non classificate tra le ―Attività
detenute per la negoziazione‖, ―Valutate al fair value‖, attività finanziarie ―detenute fino a
scadenza‖ o ―Crediti e finanziamenti‖. Si tratta, pertanto, di una categoria residuale di attività
finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono essere
vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d’interesse, nei tassi di cambio e nei
prezzi di mercato. Essa accoglie:
I titoli di debito quotati e non quotati;
I titoli azionari quotati e non quotati;
Le quote di O.I.C.R. (fondi comuni di investimento e SICAV);
Le partecipazioni azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo
congiunto (c.d partecipazioni di minoranza).
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di
regolamento.
All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono
rilevate al fair value; esso è rappresentato, generalmente, dal corrispettivo pagato per
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l’esecuzione della transazione, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente
attribuibili.
Se l’iscrizione avviene a seguito di riclassificazione di ―Attività finanziarie detenute sino a
scadenza‖, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value dell’attività al momento del
trasferimento.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad
essere valutate al fair value.
Gli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non
può essere determinato in modo attendibile sono mantenuti al costo e svalutati, con
imputazione a conto economico, nell’eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore
durevoli.
Per i criteri di determinazione del fair value, si fa riferimento a quanto indicato nelle
specifiche note in merito di cui al successivo punto 17 ―Altre informazioni‖.
Le quote di partecipazione nel capitale di altre imprese, diverse da quelle di controllo e di
collegamento, sono state valutate al costo e non al fair value, poiché per esse si ritiene possano
ricorrere le condizioni previste dal par. AG80 dell’Appendice A allo IAS39.
Se una attività finanziaria disponibile per la vendita subisce una diminuzione durevole di
valore, la perdita cumulata non realizzata e precedentemente iscritta nel patrimonio netto, è
stornata dal patrimonio netto e contabilizzata nella voce di conto economico ―rettifiche/riprese
di valore nette per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita‖.
Per l’accertamento di situazioni che comportino una perdita per riduzione durevole di valore e
la determinazione del relativo ammontare, la Banca utilizza tutte le informazioni a sua
disposizione che si basano su fatti che si sono già verificati e su dati osservabili alla data di
valutazione.
Qualora i motivi della perdita durevole vengano meno a seguito di un evento verificatosi
successivamente alla sua rilevazione vengono iscritte riprese di valore imputate al conto
economico se si tratta di titoli di debito o al patrimonio netto se si tratta di titoli di capitale.
L’ammontare della ripresa non può in ogni caso far superare il valore al costo ammortizzato
(punto 17 – altre informazioni) che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di
precedenti rettifiche.
La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione durevole di valore viene effettuata
a ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi
finanziari derivanti dalle stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo
sostanzialmente tutti i rischi e i benefici ad essa connessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Per le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono rilevati:
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a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso di interesse effettivo,
che tiene conto dell’ammortamento dei costi di transazione e del differenziale tra il
costo e il valore di rimborso;
a patrimonio netto in una specifica riserva, al netto dell’imposizione fiscale, i proventi
e gli oneri derivanti dalla variazione del relativo fair value, sino a che l’attività
finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore.
Al momento della dismissione gli effetti derivanti dall’utile o dalla perdita cumulati nella
riserva relativa alle attività finanziarie disponibili per la vendita, vengono riversati a conto
economico nella voce ― utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie
disponibili per la vendita‖.
3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività non derivate estinguibili a scadenza
predeterminata con pagamenti fissi o determinabili che la Banca ha oggettiva intenzione e
capacità di detenere sino alla scadenza.
La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria.
4 - Crediti
Criteri di classificazione
I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate e non quotate
in un mercato attivo che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili. Essi includono
gli impieghi con clientela e con banche, erogati direttamente e che non sono stati classificati
all’origine tra le Attività finanziarie valutate al fair value.
Nella voce crediti rientrano i crediti commerciali e le operazioni di pronti contro termine.
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che
normalmente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento
finanziario. Esso è pari all’ammontare erogato, comprensivo dei proventi e degli oneri
direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione,
ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le
caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono
inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Nel caso di titoli di debito l’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di
regolamento.
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Per le operazioni creditizie, eventualmente concluse a condizioni non di mercato, la
rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati ad un tasso
di mercato. L’eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e l’ammontare erogato è rilevata
nel conto economico al momento dell’iscrizione iniziale.
Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine sono iscritte in
bilancio come operazioni di impiego. In particolare, le operazioni di acquisto a pronti e di
rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le misurazioni successive sono effettuate utilizzando il metodo
del costo ammortizzato, sulla base del criterio dell’interesse effettivo, determinato
considerando la specifica situazione di solvibilità dei debitori; nell’effettuazione delle
valutazioni vengono prese in considerazione le garanzie in essere e gli eventuali andamenti
economici negativi riguardanti comparti merceologici e/o categorie omogenee di crediti.
Il tasso di interesse effettivo è individuato determinando il tasso che eguaglia il valore attuale
dei flussi futuri del credito, per capitale ed interessi, all’ammontare erogato comprensivo dei
costi/proventi direttamente imputabili al credito. Detta modalità di contabilizzazione si basa su
una logica finanziaria e consente di distribuire l’effetto economico dei costi e dei proventi
direttamente imputabili alla transazione di riferimento lungo la vita residua attesa del credito.
Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere
trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono
valorizzati al valore nominale erogato. I proventi e gli oneri agli stessi riferibili sono attribuiti
direttamente a conto economico. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti
senza una scadenza definita o a revoca.
Ad ogni data di bilancio viene accertata l’eventuale obiettiva evidenza che un’attività
finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Tale
circostanza ricorre quando è prevedibile che l’azienda non sia in grado di riscuotere
l’ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in
presenza:
a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore;
b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento
degli interessi o del capitale;
c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà
finanziaria del beneficiario, estenda al beneficiario una concessione che il finanziatore
non avrebbe altrimenti preso in considerazione;
d) della probabilità che il beneficiario si avvalga di procedure di ristrutturazione
finanziaria;
e) della scomparsa da un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà
finanziarie;
f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi
finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della
rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora
identificata con le singole attività finanziarie del gruppo.
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Dapprima si valuta la necessità di rettificare individualmente le esposizioni deteriorate (crediti
non performing), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata
dalla Banca d’Italia (punto 17 – altre informazioni) ed alle disposizioni interne che fissano le
regole per il passaggio dei crediti nell’ambito delle diverse categorie di rischio:
sofferenze;
esposizioni incagliate;
esposizioni ristrutturate;
esposizioni scadute.
Detti crediti non performing sono oggetto di un processo di valutazione analitica e
l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di
bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale
dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario.
I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di
realizzo delle eventuali garanzie, nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il
recupero dell’esposizione creditizia.
Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia
intervenuta una ristrutturazione del rapporto, che abbia comportato la variazione del tasso
contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi
contrattuali.
Qualora il credito abbia un tasso d’interesse variabile, il tasso di sconto al fine di determinare
la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il
contratto.
I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve termine non vengono
attualizzati.
La rettifica di valore è iscritta a conto economico. La componente della rettifica riconducibile
all’attualizzazione dei flussi finanziari viene rilasciata per competenza secondo il meccanismo
del tasso di interesse effettivo ed imputata tra le riprese di valore.
I crediti non performing che sono stati valutati individualmente e per i quali non sono state
riscontrate evidenze oggettive di perdite di valore sono inseriti in gruppi di attività finanziarie
con caratteristiche analoghe procedendo a una svalutazione analitica stimata in via forfetaria e
determinata mediante l’utilizzo di parametri di ―probabilità di insolvenza‖ (PD – probabilità
di default) e di ―perdita in caso di insolvenza ― (LGD – loss given default). I crediti per i quali
non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè di norma i crediti
in bonis (ivi inclusi quelli verso controparti residenti in paesi a rischio), sono sottoposti alla
valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti
omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito e le relative percentuali di
perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, che consentono di stimare il valore della
perdita in ciascuna categoria di crediti.
La stima dei flussi nominali futuri attesi si basa sui parametri di ―probabilità di insolvenza‖
(PD – probabilità di default) e di ―perdita in caso di insolvenza ― (LGD – loss given default) e
i flussi così calcolati sono attualizzati sulla base del tasso effettivo di ciascun rapporto.
La rettifica di valore è iscritta a conto economico.
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Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui
vengono meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purchè tale valutazione sia
oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa.
La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può in ogni caso far superare il valore
al costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Tra le
riprese di valore sono inoltre ricompresi gli effetti positivi connessi al rientro dell’effetto
attualizzazione derivante dalla progressiva riduzione del tempo stimato di recupero del credito
svalutato.
Ad ogni data di chiusura del bilancio, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore
vengono ricalcolate con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis.
Criteri di cancellazione
I crediti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di
cassa è estinto, quando la cessione ha comportato il trasferimento in maniera sostanziale di
tutti i rischi e i benefici connessi ai crediti stessi o nel caso in cui il credito è considerato
definitivamente irrecuperabile dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state
completate.
Qualora invece siano stati mantenuti i rischi e i benefici relativi ai crediti ceduti, questi
continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del
credito sia stata effettivamente trasferita, registrando una passività a fronte del corrispettivo
ricevuto dall’acquirente.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi derivanti da ―Crediti verso banche e clientela‖ sono iscritti tra gli ―Interessi attivi
e proventi assimilati‖ del conto economico in base al principio della competenza temporale
sulla base del tasso di interesse effettivo.
Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a conto economico nella voce 130
―rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di a) crediti‖ così come i recuperi di parte
o dell’intero importo oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a
fronte di una migliorata qualità del credito tale da far insorgere la ragionevole certezza del
recupero tempestivo del capitale, secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a
fronte del progressivo venir meno dell’attualizzazione calcolata al momento dell’iscrizione
della rettifica di valore. Nel caso di valutazione collettiva le eventuali rettifiche aggiuntive o
riprese di valore vengono ricalcolate con riferimento all’intero portafoglio dei crediti.
5 - Attività finanziarie valutate al fair value
Alla data del bilancio la Banca non detiene ―Attività finanziarie valutate al fair value‖.
6 - Operazioni di copertura
La Banca nell’esercizio non ha dato corso ad operazioni di derivati classificabili fra i derivati
di copertura.
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7 - Partecipazioni
La Banca non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllo congiunto,
così come definite e previste dai principi IAS27 e IAS28.
8 - Attività materiali
Criteri di classificazione
La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a
scopo di investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi
tipo.
Si definiscono ―immobili ad uso funzionale‖ quelli posseduti per essere impiegati nella
fornitura di servizi oppure per scopi amministrativi.
Rientrano invece tra gli immobili da investimento le proprietà possedute al fine di percepire
canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le
motivazioni.
Sono compresi tra le attività materiali i beni utilizzati nell’ambito di contratti di leasing
finanziario, ancorché la titolarità giuridica dei medesimi permanga in capo alla società
locatrice.
Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, purché relative
ad attività materiali identificabili e separabili (es. ATM). Qualora i suddetti costi non
presentino autonoma funzionalità ed utilizzabilità, ma dagli stessi si attendano benefici futuri,
sono iscritti tra le ―altre attività‖ e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di
prevedibile utilizzabilità delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione.
Al valore delle immobilizzazioni materiali concorrono anche gli acconti versati per
l’acquisizione e la ristrutturazione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi
non ancora oggetto di ammortamento.
Criteri d’iscrizione
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di costruzione,
comprensivo di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla
messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comportano
un incremento dei benefici futuri generati dal bene, sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono
ed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi.
Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire l’ordinario
funzionamento dei beni sono invece imputate al conto economico dell’esercizio in cui sono
sostenute.
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Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, salvo
quanto di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti
cumulati e di eventuali perdite di valore accumulate.
Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della loro
vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.
Non sono soggetti ad ammortamento i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o
incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto considerati a vita utile indefinita. Nel caso in
cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, sono considerati beni separabili
dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla
base di perizia di periti indipendenti per i soli immobili detenuti ―cielo-terra‖;
Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso.
Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore
ogniqualvolta eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non
essere recuperabile.
Il valore recuperabile di un’attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali
costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi
futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico alla voce
―rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali‖.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata
una ripresa di valore, che non può far superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto
degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.
Criteri di cancellazione
Le attività materiali sono eliminate dallo Stato Patrimoniale al momento della dismissione o
quando sono ritirate permanentemente dall’uso e, di conseguenza, non sono attesi benefici
economici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
L’ammortamento sistematico è contabilizzato al conto economico alla voce ―Rettifiche/riprese
di valore nette su attività materiali‖
Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettiva
disponibilità all’uso del bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio,
l’ammortamento è calcolato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione.
Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività
materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore
contabile del bene; esse sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono
eliminate dalla contabilità.
Nella voce di conto economico ―Utili (Perdite) da cessione di investimenti‖ sono oggetto di
rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti
materiali.
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9 - Attività immateriali
Alla data del bilancio la Banca non detiene ―Attività immateriali‖.
10 - Attività non correnti in via di dismissione
Criteri di classificazione
Vengono classificate nelle presente voce le attività e i gruppi di attività non correnti in via di
dismissione quando il valore contabile sarà recuperato principalmente con una operazione di
vendita ritenuta altamente probabile.
Criteri di iscrizione
Le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono valutati, al momento
dell’iscrizione iniziale, al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di
vendita.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Successivamente alla rilevazione iniziale le attività e i gruppi di attività non correnti in via di
dismissione sono valutati al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di
vendita. I relativi proventi ed oneri (al netto dell’effetto fiscale) sono esposti nel conto
economico in voce separata quando sono relativi ad unità operative dismesse.
Criteri di cancellazione
Le attività e i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato
patrimoniale al momento della dismissione.
11 - Fiscalità corrente e differita
Criteri di iscrizione e classificazione
Le relative voci di Stato Patrimoniale includono rispettivamente le attività/passività fiscali
correnti e quelle anticipate/differite.
Le attività e passività fiscali per le imposte correnti dell’esercizio sono rilevate applicando le
aliquote e la normativa fiscale vigenti e corrispondono al risultato stimato della dichiarazione.
Le attività fiscali correnti accolgono i crediti d’imposta recuperabili (compresi gli acconti
versati), le passività fiscali correnti accolgono le imposte correnti non ancora pagate alla data
del bilancio.
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Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance
sheet liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra
il valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali.
L’iscrizione di ―attività per imposte anticipate‖ è effettuata quando il loro recupero è ritenuto
probabile. Le ―passività per imposte differite‖ vengono rilevate in tutti i casi in cui è probabile
che insorga il relativo debito.
Le ―attività per imposte anticipate‖ indicano una futura riduzione dell’imponibile fiscale, a
fronte di un’anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica,
mentre le ―passività per imposte differite‖ indicano un futuro incremento dell’imponibile
fiscale, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-
civilistica.
Le imposte sul reddito dell’esercizio sono costituite dal saldo della fiscalità corrente e di
quella differita.
L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione
dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito.
Criteri di valutazione
Sono rilevati gli effetti relativi alle imposte correnti e differite calcolate nel rispetto della
legislazione fiscale in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le
modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate, applicando le
aliquote di imposta vigenti.
Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono calcolate utilizzando
le aliquote fiscali applicabili, in ragione della legge vigente, nell’esercizio in cui l’attività
fiscale anticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta.
Esse vengono sistematicamente valutate per tener conto di eventuali modifiche intervenute
nelle norme o nelle aliquote.
Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti
e senza compensazioni, nella voce ―Attività fiscali b) anticipate‖ e nella voce ―Passività fiscali
b) differite‖ e non vengono attualizzate.
Criteri di rilevazione delle componenti economiche
Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno
interessato il conto economico, la contropartita è rappresenta dalle imposte sul reddito.
Nei casi in cui le imposte anticipate o differite riguardano transazioni che hanno interessato
direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico, quali ad esempio le
valutazione degli strumenti finanziari disponibili per la vendita, le stesse vengono iscritte in
contropartita al patrimonio netto, interessando la specifica riserva.
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12 - Fondi per rischi ed oneri
Criteri di classificazione
I fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni attuali (legali
o implicite) originate da un evento passato, per le quali sia probabile l’esborso di risorse
economiche per l’adempimento dell’obbligazione stessa, sempreché possa essere effettuata
una stima attendibile del relativo ammontare.
Criteri di iscrizione
Nella sottovoce ―altri fondi‖ del Passivo dello Stato Patrimoniale figurano i fondi per rischi e
oneri costituiti in ossequio a quanto previsto dai principi contabili internazionali, ad eccezione
delle svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, da ricondurre alle "altre
passività".
Criteri di valutazione
L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta
per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio.
Laddove l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati
utilizzando i tassi correnti di mercato.
I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente rettificati per riflettere
la miglior stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell’onere diviene
improbabile, l’accantonamento viene stornato. Per quanto attiene i fondi relativi ai benefici ai
dipendenti si rimanda al successivo punto 17.
Criteri di cancellazione
Se non è più probabile che sarà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici
economici per adempiere all’obbligazione, l’accantonamento deve essere stornato. Un
accantonamento deve essere utilizzato unicamente a fronte di quegli oneri per i quali esso è
stato iscritto.
Criteri di rilevazione delle componenti economiche
L’accantonamento è rilevato a conto economico alla voce ―accantonamenti netti ai fondi per
rischi e oneri‖. Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le
eventuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti.
Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l’effetto attualizzazione
nonché i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi
impliciti nell'attualizzazione).
Qualora gli accantonamenti riguardino oneri per il personale dipendente, quali i premi di
anzianità indicati al successivo punto 17, la voce di conto economico interessata è la 150.
―Spese amministrative a) spese per il personale‖.
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13 - Debiti e titoli in circolazione
Criteri di classificazione
Le voci del Passivo dello stato Patrimoniale ― Debiti verso banche‖, ― Debiti verso clientela‖ e
―Titoli in circolazione‖ comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela
e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione,
al netto dell’eventuale ammontare riacquistato, non classificate tra le ―passività finanziarie
valutate al fair value‖. Sono inclusi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano
scaduti ma non ancora rimborsati.
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme
raccolte o dell’emissione dei titoli di debito.
Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value, normalmente pari all’ammontare
incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati
dalla controparte creditrice. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che
sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi
di carattere amministrativo.
Il fair value delle passività finanziarie, eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di
mercato, è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al corrispettivo incassato è
imputata direttamente a conto economico.
Il ricollocamento di titoli propri riacquistati, oggetto di precedente annullamento contabile, è
considerato come nuova emissione con iscrizione del nuovo prezzo di collocamento, senza
effetti a conto economico.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato
utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che
rimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili
all’operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. La cancellazione
avviene anche in presenza di riacquisto, anche temporaneo, di titoli precedentemente emessi.
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Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per
competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi
L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il
corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce
―Utili/perdite da cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie‖.
14 - Passività finanziarie di negoziazione
Alla data del bilancio la Banca non ha operazioni in derivati rientranti nell’ambito di
applicazione della fair value option con valore negativo.
La voce 40 di stato patrimoniale risulta avvalorata per il differenziale negativo determinatosi,
tra prezzo pagato e fair value alla data di bilancio del BTP scadenza 01/09/2011 codice Isin
IT0004404973 sottoscritto per nominali € 5.000.000,00 sul mercato primario il 29 dicembre
2008 ma con regolamento 2 gennaio 2009.
15 - Passività finanziarie valutate al fair value
La Banca alla data del bilancio non ha in essere passività classificate in questa voce.
16 - Operazioni in valuta
Criteri di classificazione
Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una
valuta diversa dall’euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria
collegate al tasso di cambio dell’euro con una determinata valuta o con un determinato paniere
di valute.
Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono
suddivise tra poste monetarie (classificate tra le poste correnti) e non monetarie (classificate
tra le poste non correnti).
Gli elementi monetari consistono nel denaro posseduto e nelle attività e passività da ricevere o
pagare, in ammontari di denaro fisso o determinabili.
Gli elementi non monetari si caratterizzano per l’assenza di un diritto a ricevere o di
un’obbligazione a consegnare un ammontare di denaro fisso o determinabile.
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70
Criteri di iscrizione
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa
di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data
dell’operazione.
Criteri di valutazione
Ad ogni chiusura del bilancio, gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono
valorizzati come segue:
le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo;
le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in
essere alla data della operazione;
le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti
alla data di chiusura del periodo.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le differenze di cambio che si generano tra la data dell’operazione e la data del relativo
pagamento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico
dell’esercizio in cui sorgono, alla stregua di quelle che derivano dalla conversione di elementi
monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione alla data di chiusura
del bilancio precedente.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio
netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio netto.
Quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è parimenti rilevata a conto
economico anche la relativa differenza cambio.
17 - Altre informazioni
Dividendi
I dividendi distribuiti a Soci sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell’esercizio
in cui l’Assemblea ne ha deliberato la distribuzione.
Ratei e Risconti
I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell’esercizio maturati su
attività e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono.
In assenza di rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le ―altre attività‖ o ―altre
passività‖.
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71
Contratti di vendita e riacquisto (pronti contro termine)
I titoli venduti e soggetti ad accordo di riacquisto sono classificati come strumenti finanziari
impegnati, quando l’acquirente ha per contratto o convenzione il diritto a rivendere o a
reimpegnare il sottostante; la passività della controparte è inclusa nelle passività verso banche,
altri depositi o depositi della clientela.
I titoli acquistati in relazione ad un contratto di rivendita sono contabilizzati come
finanziamenti o anticipi ad altre banche o a clientela.
La differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo d’acquisto è contabilizzato come interesse e
registrato per competenza lungo la vita dell’operazione sulla base del tasso effettivo di
rendimento.
Trattamento di fine rapporto del personale
Il T.F.R. è assimilabile ad un ―beneficio successivo al rapporto di lavoro‖ (post employment
benefit) del tipo ―Prestazioni Definite‖ (defined benefit plan) per il quale è previsto, in base
allo IAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale.
Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio della posta in esame è effettuata in base al
metodo dei benefici maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit
Credit Method).
Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche
e probabilistiche, nonché in virtù dell’adozione di opportune basi tecniche demografiche.
Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo
l’onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere e non più come
onere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data di bilancio.
La valutazione del T.F.R. del personale dipendente è stata effettuata da un attuario
indipendente in conformità alla metodologia sopra indicata.
A seguito dell’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs.
252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 rimangono in
azienda, mentre le quote che maturano a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del
dipendente, destinate a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di Tesoreria
dell’INPS.
Queste ultime sono quindi rilevate a conto economico sulla base dei contributi dovuti in ogni
esercizio; la Banca non ha proceduto all’attualizzazione finanziaria dell’obbligazione verso il
fondo previdenziale o l’INPS, in ragione della scadenza inferiore a 12 mesi.
In base allo IAS19, il T.F.R. versato al fondo di Tesoreria INPS, si configura, al pari della
quota versata al fondo di previdenza complementare, come un piano a contribuzione definita.
Premio di fedeltà
Fra gli ‖altri benefici a lungo termine‖ descritti dallo IAS 19, rientrano nell’operatività della
BCC anche i premi di fedeltà ai dipendenti. Tali benefici devono essere valutati in conformità
allo IAS 19.
La passività per il premio di fedeltà viene rilevata tra i ―fondi rischi e oneri‖ del passivo.
L’accantonamento, come la riattribuzione a conto economico di eventuali eccedenze dello
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72
specifico fondo (dovute ad esempio a modifiche di ipotesi attuariali), è imputata a conto
economico fra le ―spese del personale‖.
Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate da un attuario indipendente.
Valutazione garanzie rilasciate
Gli accantonamenti su base analitica e collettiva relativi alla stima dei possibili esborsi
connessi all’assunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni
assunti sono determinati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai crediti.
Tali accantonamenti sono rilevati nella voce ―Altre passività‖ in contropartita alla voce di
conto economico ―Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni
finanziarie‖.
Conto economico
I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono riconosciuti
quando ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo
attendibile.
I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.
I costi ed i ricavi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo
ammortizzato e determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono
liquidati, affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.
Gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto
economico solo al momento del loro effettivo incasso.
Le commissioni sono generalmente contabilizzate per competenza sulla base dell’erogazione
del servizio (al netto di sconti e abbuoni).
Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.
Criteri di determinazione del fair value degli strumenti finanziari
Il fair value è definito dal principio IAS 39 come ―il corrispettivo al quale un’attività potrebbe
essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e
indipendenti‖.
Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle
quotazioni di mercato rilevate l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio.
Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è
basata sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il
maggior volume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate
l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni
riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed
esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo
strumento finanziario risulti quotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella
presente nel mercato più vantaggioso a cui l’impresa ha accesso.
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73
Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di
valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul
mercato alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni
commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche:
utilizzo di recenti transazioni di mercato;
riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime caratteristiche di
quello oggetto di valutazione;
metodi quantitativi (modelli di pricing delle opzioni - tecniche di calcolo del valore
attuale ―discounted cash flow analysis”- modelli di pricing generalmente accettati dal
mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi praticati in operazioni
di mercato).
In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi
di cassa futuri attesi utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in
considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittente e della classe di rating, ove
disponibile.
I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia
determinabile in misura attendibile sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle
eventuali diminuzioni significative di valore.
Per gli impieghi e la raccolta a vista/a revoca si è assunta una scadenza immediata delle
obbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value è
approssimato al valore contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore
contabile.
Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche
di valutazione sviluppate internamente, attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di
interesse correnti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli
prenditori (rappresentato dalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default).
Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fair value.
Esposizioni deteriorate
Si riportano di seguito le definizioni di esposizioni deteriorate per le attività finanziarie
classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca
d’Italia:
sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei
confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in
situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di
perdita formulate dalla Banca;
incagliate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) nei
confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile
possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo;
ristrutturate: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli, derivati, etc.) per
le quali una banca (o un pool di banche), a causa del deterioramento delle condizioni
economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni
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74
contrattuali (ad esempio, riscadenzamento dei termini, riduzione del debito e/o degli
interessi) che diano luogo a una perdita;
scadute e/o sconfinanti: esposizioni per cassa e fuori bilancio (finanziamenti, titoli,
derivati, etc.), diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni
ristrutturate, che, alla data di chiusura del periodo, sono scadute o sconfinanti da oltre 180
giorni.
Modalità di determinazione del costo ammortizzato
Il costo ammortizzato di una attività o passività finanziaria è pari al valore per cui è stata
inizialmente rilevata, meno i rimborsi di capitale, meno qualunque svalutazione (diretta o
attraverso un fondo) causata da una riduzione durevole di valore o da insolvenza, più o meno
l’ammortamento cumulato della differenza tra il valore contabile iniziale e il valore di
rimborso.
Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale di una attività o passività
finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri o ricevuti sino alla scadenza o alla
successiva data di rideterminazione del tasso.
Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per periodi temporali, i flussi di cassa futuri
vengono determinati in base al tasso di interesse noto durante la vita dello strumento.
Per le attività o passività finanziarie a tasso variabile, la determinazione dei flussi di cassa
futuri è effettuata sulla base dell’ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del prezzo, si
procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la
vita utile dello strumento finanziario, vale a dire sino alla data di scadenza.
Il costo ammortizzato è applicato per i crediti, le attività finanziarie detenute sino a scadenza,
quelle disponibili per la vendita, per i debiti ed i titoli in circolazione.
Le attività e passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate
al loro fair value, che normalmente corrisponde all’ammontare pagato od erogato comprensivo
dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.
Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni attribuibili al
momento di rilevazione iniziale dello strumento e non recuperabili sulla clientela.
Tali componenti accessorie, che devono essere riconducibili alla singola attività o passività,
incidono sul rendimento effettivo e rendono il tasso di interesse effettivo diverso dal tasso di
interesse contrattuale.
Sono esclusi pertanto i costi ed i proventi riferibili indistintamente a più operazioni e le
componenti correlate che possono essere oggetto di rilevazione durante la vita dello strumento
finanziario.
Inoltre, non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbe
sostenere indipendentemente dalla operazione, quali i costi amministrativi, di cancelleria, di
comunicazione.
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75
ALLEGATO
Reg. n. 1725/2003 del 29/9/2003, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 261 del 13.10.2003
Reg. n. 707/2004 del 6/4/2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 111 del 17.04.2004
Reg. n. 2086/2004 del 19/11/2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 363 del 09.12.2004
Reg. n. 2236/2004 del 29/12/2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 392 del 31.12.2004
Reg. n. 2237/2004 del 29/12/2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 393 del 31.12.2004
Reg. n. 2238/2004 del 29/12/2004, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 394 del 31.12.2004
Reg. n. 211/2005 del 4/2/2005, pubblicato sulla G. U. dell’Unione europea L 41 del 11.02.2005
Reg. n. 1073/2005 del 7/7/2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 175 del 08.07.2005
Reg. n. 1751/2005 del 25/10/2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 282 del 26.10.2005
Reg. n. 1864/2005 del 15/11/2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 299 del 16.11.2005
Reg. n. 1910/2005 dell’ 8/11/2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 305 del 24.11.2005
Reg. n. 2106/2005 del 21/12/2005, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 337 del 22.12.2005
Reg. n. 108/2006 del 11/1/2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 24 del 27.1.2006
Reg. n. 708/2006 del 8/5/2006, pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 122 del 9.5.2006
Reg. n. 1329/2006 del 8/9/2006 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 247 9.9.2006
Reg. n. 610/2007 del 1/6/2007 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 141 2.6.2007
Reg. n. 1004/2008 del 15/10/2008 pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 275 16.10.2008
I Principi contabili e relative interpretazioni in vigore alla data del bilancio sono i seguenti:
PRINCIPI CONTABILI
Regolamento
di
omologazione
MODIFICHE
IAS 1 Presentazione del bilancio 1725/03 2236/04; 2238/04; 1910/05; 108/06
IAS 2 Rimanenze 1725/03 2238/04; 1358/2007
IAS 7 Rendiconto finanziario 1725/03 2238/04; 1358/2007
IAS 8 Utile (perdita) d’esercizio, errori determinanti e
cambiamenti di principi contabili
1725/03 2238/04
IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio 1725/03 2236/04; 2238/04
IAS 11 Commesse a lungo termine 1725/03
IAS 12 Imposte sul reddito 1725/03 2086/04; 2236/04; 2238/04; 211/05
IAS 14 Informativa di settore 1725/03 2236/04 2238/04; 108/06
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari 1725/03 2236/04; 2238/04; 211/05; 1910/05
IAS 17 Leasing 1725/03 2236/04; 2238/04; 108/06
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76
IAS 18 Ricavi 1725/03 2086/04; 2236/04
IAS 19 Benefici per i dipendenti 1725/03 2086/04; 2236/04; 2238/04; 211/05; 1910/05;
1358/2007
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa
sull’assistenza pubblica
1725/03 2238/04
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1725/03 2238/04;706/2006
IAS 23 Oneri finanziari 1725/03 2238/04
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate 1725/03 2238/04; 1910/05
IAS 26 Fondi di previdenza 1725/03
IAS 27 Bilancio consolidato e contabilizzazione delle
partecipazioni in controllate
1725/03 2236/04; 2238/04
IAS 28 Partecipazioni in società collegate 1725/03 2236/04; 2238/04
IAS 29 Informazioni contabili in economie iperinflazionate 1725/03 2238/04
IAS 31 Informazioni contabili relative alle partecipazioni in joint
venture
1725/03 2236/04; 2238/04
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio e
informazioni integrative
2237/04 2238/04; 211/05; 1864/05; 108/06
IAS 33 Utile per azione 1725/03 2236/04; 2238/04; 211/05; 108/06; 1358/2007
IAS 34 Bilanci intermedi 1725/03 2236/04; 2238/04; 1358/2007
IAS 36 Riduzione durevole di valore delle attività 1725/03 2086/04; 2236/04; 2238/04; 1358/2007
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali 1725/03 2086/04; 2236/04; 2238/04
IAS 38 Attività immateriali 1725/03 2236/04; 2238/04; 211/05; 1910/05
IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione 1725/03 2236/04; 211/05; 1751/05; 1864/05; 1910/05;
2106/05; 108/06; 1004/08
IAS 40 Investimenti immobiliari 1725/03 2236/04; 2238/04
IAS 41 Agricoltura 1725/03 2236/04; 2238/04
IFRS 1 Prima adozione degli IFRS 707/04 2236/04; 2238/04; 211/05; 1751/05; 1864/05;
1910/05; 108/06
IFRS 2 Pagamenti basati su azioni 211/05
IFRS 3 Aggregazioni aziendali 2236/04
IFRS 4 Contratti assicurativi 2236/04 108/06
IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita ed attività
operative cessate
2236/04
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1910/05
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative 108/06 1004/08
IFRS 8 Settori operativi 1358/2007
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77
DOCUMENTI INTERPRETATIVI
Regolamento
di
omologazione
MODIFICHE
SIC 7 Introduzione dell’euro 1725/03 2238/04
SIC 10
Assistenza pubblica — Nessuna specifica relazione alle
attività operative
1725/03
SIC 12
Consolidamento — Società a destinazione specifica
(società veicolo)
1725/03 2238/04
SIC 13
Imprese a controllo congiunto — Conferimenti in natura da
parte dei partecipanti al controllo
1725/03 2238/04
SIC 15 Leasing operativo — Incentivi 1725/03
SIC 21
Imposte sul reddito — Recupero delle attività rivalutate
non ammortizzabili
1725/03 2238/04
SIC 25
Imposte sul reddito — Cambiamenti di condizione fiscale
di un’impresa o dei suoi azionisti
1725/03 2238/04
SIC 27
La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma
legale del leasing
1725/03 2086/04; 2238/04
SIC 29
Informazioni integrative — Accordi per servizi in
concessione
1725/03
SIC 31
Ricavi — Operazioni di baratto comprendenti servizi
pubblicitari
1725/03 2238/04
SIC 32 Attività immateriali — Costi connessi a siti web 1725/03 2236/04; 2238/04
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,
ripristini e passività similari
2237/04
IFRIC 2 Azioni dei soci di entità cooperative e strumenti simili 1073/05
IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing 1910/05
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per
smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali
1910/05
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato
specifico — Rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche
108/2006
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi
dello IAS 29. Informazioni contabili in economie
iperinflazionate
706/06
IFRIC 8 Ambito di applicazione dell’IFRS 2 1329/2006
IFRIC 9 Rivalutazione dei derivati incorporati 1329/2006
IFRIC 10 Bilanci Intermedi e riduzione durevole di valore 610/2007
IFRIC 11 Operazioni con azioni proprie e del gruppo 611/2007
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78
PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
Attivo
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31.12.2008 31.12.2007
a) Cassa 2.880 3.375
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale 2.880 3.375
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
Quotati Non quotati Quotati Non quotati
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 19.251 - 34.824 -
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito 19.251 34.824
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti - - - -
4.1 Pronti contro termine attivi
4.2 Altri
5. Attività deteriorate
6. Attività cedute non cancellate
Totale A 19.251 - 34.824 -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - - 2 -
1.1 di negoziazione 2
1.2 connessi con la fair value option
1.3 altri
2. Derivati creditizi - - - -
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
Totale B - - 2 -
Totale (A+B) 19.251 - 34.826 -
Voci/Valori31.12.2008 0,00
La sottovoce cassa comprende valute estere per un controvalore pari a 9 mila euro.
Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le valute aventi corso legale, comprese le
banconote e le monete divisionali estere, e i depositi liberi verso la Banca d'Italia.
I titoli di debito sono composti esclusivamente da titoli dello Stato italiano.
Nella presente voce figurano le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti,
derivati ecc.) detenute per la negoziazione al fine di generare profitti dalle fluttuazioni dei relativi
prezzi nel breve termine.
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2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
A. ATTIVITA' PER CASSA
1. Titoli di debito 19.251 34.824
a) Governi e Banche Centrali 19.251 34.824
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale - -
a) Banche
b) Altri emittenti: - -
- imprese di assicurazione
- società finanziarie
- imprese non finanziarie
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
5. Attività deteriorate - -
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
6. Attività cedute non cancellate - -
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri emittenti
Totale A 19.251 34.824
B. STRUMENTI DERIVATI
a) Banche
b) Clientela 2
Totale B - 2
Totale (A+B) 19.251 34.826
Voci/Valori 31.12.2008 31.12.2007
La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o
degli emittenti è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.
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80
2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: strumenti derivati
A) Derivati quotati
1. Derivati finanziari: - - - - - - 2
• Con scambio di capitale - - - - - - 2
- Opzioni acquistate -
- Altri derivati - 2
• Senza scambio di capitale - - - - - - -
- Opzioni acquistate -
- Altri derivati -
2. Derivati creditizi: - - - - - - -
• Con scambio di capitale -
• Senza scambio di capitale -
Totale A - - - - - - 2
B) Derivati non quotati
1. Derivati finanziari: - - - - - - -
• Con scambio di capitale - - - - - - -
- Opzioni acquistate -
- Altri derivati -
• Senza scambio di capitale - - - - - - -
- Opzioni acquistate -
- Altri derivati -
2. Derivati creditizi: - - - - - - -
• Con scambio di capitale -
• Senza scambio di capitale -
Totale B - - - - - - -
Totale (A+B) - - - - - - 2
Altro Tipologie derivati/attività
sottostanti 31.12.2008 31.12.2007
Tassi di
interesse
Valute e
oro
Titoli di
capitaleCrediti
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81
2.4 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione diverse da quelle cedute e
non cancellate e da quelle deteriorate: variazioni annue
A. Esistenze iniziali 34.824 34.824
B. Aumenti 113.025 - - - 113.025
B1. Acquisti 112.431 112.431
B2. Variazioni positive di fair value -
B3. Altre variazioni 594 594
C. Diminuzioni 128.597 - - - 128.597
C1. Vendite 126.257 126.257
C2. Rimborsi 1.116 1.116
C3. Variazioni negative di fair value 883 883
C4. Altre variazioni 341 341
D. Rimanenze finali 19.252 - - - 19.252
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - voce 30
Finanziamenti Totale Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Le voci B2 e C3 includono rispettivamente le plusvalenze e le minusvalenze registrate a conto economico alla
voce 80 "risultato netto dell'attività di negoziazione".
Nella voce B3. Aumenti - altre variazioni - sono compresi:
- Utili da negoziazione iscritti a conto economico nella voce 80 "risultato netto dell'attività di negoziazione"
per +378 mila euro
- scarti finali per -43 mila euro;
- ratei finali per +259 mila euro.
Nella voce C4. Diminuzioni - altre variazioni - sono compresi:
- Perdite da negoziazione iscritte a conto economico nella voce 80 "risultato netto dell'attività di negoziazione"
per -23 mila euro
- scarti iniziali per +188 mila euro;
- ratei iniziali per -505 mila euro.
La Banca non detiene attività finanziarie valutate al fair value, per cui la presente sezione non viene avvalorata.
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82
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Quotati Non quotati Quotati Non quotati
1. Titoli di debito 70.948 501 51.395 501
1.1 Titoli strutturati 1.307 1.310
1.2 Altri titoli di debito 69.641 501 50.085 501
2. Titoli di capitale - 3.600 - 3.616
2.1 Valutati al fair value
2.2 Valutati al costo 3.600 3.616
3. Quote di O.I.C.R. 120 125
4. Finanziamenti
5. Attività deteriorate
6. Attività cedute non cancellate 14.063 6.782
Totale 85.131 4.101 58.302 4.117
Voci/Valori31.12.2008 31.12.2007
Nella presente voce figurano le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, ecc.) classificate nel portafoglio
"disponibili per la vendita".
Il portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita accoglie:
- la quota parte di portafoglio obbligazionario (banking book) non destinata a finalità di negoziazione;
- le partecipazioni le cui quote di interessenza detenute non risultano riferibili a partecipazioni di controllo, collegamento
o controllo congiunto di cui agli IAS27 e IAS28.
Tra i titoli di capitale di cui al punto 2.2 sono pertanto comprese le partecipazioni detenute nel capitale di società
promosse dal movimento del Credito Cooperativo e di società o enti comunque strumentali allo sviluppo dell'attività della
Banca.
Si comunica, inoltre, il fair value delle partecipazioni al capitale sociale detenute nelle seguenti società (dati all'unità di
euro):
- Iccrea Holding SpA - numero azioni detenute 54.209 - valore contabile 2.758.623 - fair value 3.214.052;
- Banca Agrileasing SpA - numero azioni detenute 2.800 - valore contabile 143.286 - fair value 195.468.
Le attività cedute non cancellate di cui al punto 6 sono riferite ad operazioni di pronti contro termine passive.
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83
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori 31.12.2008 31.12.2007
1. Titoli di debito 71.449 51.897
a) Governi e Banche Centrali 58.771 45.151
b) Altri enti pubblici 171 464
c) Banche 10.809 4.594
d) Altri emittenti 1.698 1.688
2. Titoli di capitale 3.600 3.616
a) Banche 143 143
b) Altri emittenti 3.457 3.473
- imprese di assicurazione
- società finanziarie 2.775 2.775
- imprese non finanziarie 682 698
- altri
3. Quote di O.I.C.R. 120 125
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
5. Attività deteriorate - -
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
6. Attività cedute non cancellate 14.062 6.782
a) Governi e Banche Centrali 13.053 6.782
b) Altri enti pubblici
c) Banche 1.009
d) Altri soggetti
Totale 89.231 62.420
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita: attività coperte
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: attività oggetto di copertura specifica
La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è
stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.
I titoli di debito di cui alla lettera a) del punto 1. sono costituiti interamente da titoli emessi dallo Stato italiano.
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di
copertura.
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di
copertura specifica.
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84
4.5 Attività finanziarie disponibili per la vendita diverse da quelle cedute e non cancellate e da quelle deteriorate:
variazioni annue
A. Esistenze iniziali 51.896 3.616 125 55.637
B. Aumenti 59.187 - - - 59.187
B1. Acquisti 58.075 58.075
B2. Variazioni positive di FV 174 174
B3. Riprese di valore - - - - -
- imputate al conto economico X -
- imputate al patrimonio netto -
B4. Trasferimenti da altri portafogli -
B5. Altre variazioni 938 938
C. Diminuzioni 39.634 16 5 - 39.655
C1. Vendite 31.349 1 31.350
C2. Rimborsi -
C3. Variazioni negative di FV 835 5 840
C4. Svalutazioni da deterioramento - - - - -
- imputate al conto economico -
- imputate al patrimonio netto -
C5. Trasferimenti ad altri portafogli -
C6. Altre variazioni 7.450 15 7.465
D. Rimanenze finali 71.449 3.600 120 - 75.169
Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50
Totale Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.Finanziamenti
Nella sottovoce B5 Aumenti -altre variazioni- sono compresi:
- utile da negoziazione per + 397 mila euro;
- scarti finali per -408 mila euro;
- rateo interessi finali per + 930 mila euro;
- rendimento al tir per + 19 mila euro.
Nella sottovoce C6. Diminuzioni - altre variazioni - sono compresi:
- perdite da negoziazione per + 15 mila euro;
- scarti iniziali per - 356 mila euro;
- rateo interessi iniziali per + 526 mila euro;
- attività cedute non cancellate per + 7.281mila euro;
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività finanziarie classificate nella categoria in esame;
pertanto, la presente Sezione non viene avvalorata.
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85
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
A. Crediti verso Banche Centrali 4.588 4.577
1. Depositi vincolati
2. Riserva obbligatoria 4.588 4.577
3. Pronti contro termine attivi
4. Altri
B. Crediti verso banche 71.497 68.189
1. Conti correnti e depositi liberi 18.708 38.068
2. Depositi vincolati 52.788 30.121
3. Altri finanziamenti: 1 -
3.1 Pronti contro termine attivi
3.2 Locazione finanziaria
3.3 Altri 1
4. Titoli di debito - -
4.1 Titoli strutturati
4.2 Altri titoli di debito
5. Attività deteriorate
6. Attività cedute non cancellate
Totale (valore di bilancio) 76.085 72.766
Totale (fair value) 76.084 72.766
6.2 Crediti verso banche: attività oggetto di copertura specifica
6.3 Locazione finanziaria
Tipologia operazioni / Valori 31.12.2008 31.12.2007
Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso banche classificate nel portafoglio "crediti”.
I crediti verso banche non sono stati svalutati in quanto ritenuti interamente recuperabili.
La sottovoce “riserva obbligatoria” include la parte “mobilizzabile” della riserva stessa.
Tra i crediti verso banche figurano crediti in valuta estera per un controvalore di 41 mila euro.
Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura specifica.
La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto locatore.
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86
Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
1. Conti correnti 37.281 37.947
2. Pronti contro termine attivi
3. Mutui 65.430 62.469
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 8.156 8.637
5. Locazione finanziaria
6. Factoring
7. Altre operazioni 29.096 26.240
8. Titoli di debito 3.745 5.152
8.1 Titoli strutturati
8.2 Altri titoli di debito 3.745 5.152
9. Attività deteriorate 7.403 7.699
10. Attività cedute non cancellate
Totale (valore di bilancio) 151.111 148.144
Totale (fair value) 157.954 154.106
22.175 20.975
6.812 5.160
12 13
97 93
29.096 26.241
31.12.2007 Tipologia operazioni/Valori
31.12.2008
Contributi da riscuotere da enti locali per operazioni a tasso agevolato
Margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di contratti derivati
31.12.2007
Finanziamenti per anticipi SBF
Tipologia operazioni
Depositi presso Uffici Postali
Depositi cauzionali infruttiferi
Crediti con fondi di terzi in amministrazione
Altri
Totale
Rischio di portafoglio
Altre sovvenzioni non regolate in conto corrente - sovvenzioni diverse
31.12.2008
Crediti verso la Cassa Depositi e Prestiti
I crediti verso clientela sono esposti al netto delle rettifiche di valore derivanti da svalutazioni.
L'ammontare e la ripartizione delle rettifiche di valore sono esposti nella parte E della presente Nota Integrativa.
Tra i crediti sono compresi finanziamenti in valuta estera per un controvalore di 35 mila euro;
La sottovoce 7. "Altre operazioni" comprende:
Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate verso clientela allocate nel portafoglio “crediti”.
I titoli di debito di cui alla sottovoce 8.2 sono costituiti da obbligazioni di classe C emesse dalla Società veicolo Bcc
Securis srl nell'ambito della operazione di cartolarizzazione, effettuata nell'esercizio 2002, di crediti non performing;
l'operazione è meglio descritta e rappresentata nella Parte E - C.1 Operazioni di cartolarizzazione della presente Nota
Integrativa.
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87
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
1. Titoli di debito: 3.745 5.152
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri emittenti 3.745 5.152
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie 3.745 5.152
- assicurazioni
- altri
2. Finanziamenti verso: 139.962 135.292
a) Governi
b) Altri Enti pubblici 2.546 5.082
c) Altri soggetti 137.416 130.210
- imprese non finanziarie 92.026 87.598
- imprese finanziarie 607 338
- assicurazioni
- altri 44.783 42.274
3. Attività deteriorate: 7.404 7.699
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri soggetti 7.404 7.699
- imprese non finanziarie 4.005 4.612
- imprese finanziarie 2
- assicurazioni
- altri 3.397 3.087
4. Attività cedute non cancellate: - -
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri soggetti - -
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
Totale 151.111 148.143
7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica
7.4 Locazione finanziaria
Tipologia operazioni/Valori 31.12.2008 31.12.2007
La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti è
stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d’Italia.
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene crediti verso la clientela oggetto di copertura specifica.
La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di locazione finanziaria in qualità di soggetto locatore.
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88
Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80
Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90
Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100
Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110
11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà 7.773 8.159
a) terreni 1.355 1.355
b) fabbricati 5.921 6.179
c) mobili 69 76
d) impianti elettronici 326 427
e) altre 102 122
1.2 acquisite in locazione finanziaria - -
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale A 7.773 8.159
B. Attività detenute a scopo di investimento
2.1 di proprietà - -
a) terreni
b) fabbricati
2.2 acquisite in locazione finanziaria - -
a) terreni
b) fabbricati
Totale B - -
Totale (A+B) 7.773 8.159
11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate
Attività/Valori 31.12.2008 31.12.2007
Nella presente voce figurano le attività materiali (immobili, impianti, macchinari e altre attività materiali ad uso funzionale
disciplinate dallo IAS 16 e gli investimenti immobiliari (terreni e fabbricati) disciplinati dallo IAS 40, nonché le attività
oggetto di locazione finanziaria.
Non sono presenti attività materiali valutate al fair value o rivalutate; pertanto si omette la compilazione della relativa
tabella.
La Banca non ha posto in essere derivati di copertura, non si procede , di conseguenza, alla compilazione della presente
sezione.
Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività oggetto di copertura generica, di conseguenza, non si procede alla
compilazione della presente sezione.
La Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte a influenza notevole, di
cui al principio IAS27 e IAS28, per cui la presente sezione non viene avvalorata.
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89
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
A. Esistenze iniziali lorde 1.355 6.953 1.513 3.132 1.488 14.441
A.1 Riduzioni di valore totali nette 774 1.437 2.706 1.366 6.283
A.2 Esistenze iniziali nette 1.355 6.179 76 426 122 8.158
B. Aumenti: - - 8 49 26 83
B.1 Acquisti 8 49 26 83
B.2 Spese per migliorie capitalizzate -
B.3 Riprese di valore -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto -
b) conto economico -
B.5 Differenze positive di cambio -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo
di investimento -
B.7 Altre variazioni -
C. Diminuzioni: - 258 14 150 47 469
C.1 Vendite 2 2
C.2 Ammortamenti 258 14 148 47 467
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto -
b) conto economico -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto -
b) conto economico -
C.5 Differenze negative di cambio -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento -
b) attività in via di dismissione -
C.7 Altre variazioni -
D. Rimanenze finali nette 1.355 5.921 70 325 101 7.772
D.1 Riduzioni di valore totali nette 1.032 1.451 2.493 1.412 6.388
D.2 Rimanenze finali lorde 1.355 6.953 1.521 2.818 1.513 14.160
E. Valutazione al costo -
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
11.5 Impegni per acquisto di attività materiali
Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120
Altre Totale Terreni Fabbricati MobiliImpianti
elettronici
Alle voci A.1 e D.1 "Riduzioni di valore totali nette" è riportato il totale del fondo ammortamento.
La voce E. "Valutazione al costo" non è valorizzata in quanto la sua compilazione è prevista solo per le attività materiali
valutate in bilancio al fair value, non in possesso della Banca.
La Banca non detiene attività materiali a scopo di investimento.
La Banca non ha contratto impegni di acquisto su attività materiali.
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non detiene attività materiali, per cui la presente sezione non viene
avvalorata.
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90
Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
In contropartita del conto economico
IRES IRAP Totale
-
1.322 - 1.322
76 - 76
29 29
32 32
15 15
-
1.398 - 1.398
In contropartita dello stato patrimoniale
IRES IRAP Totale
223 61 284
223 61 284
- altre -
223 61 284
13.2 Passività per imposte differite: composizione
In contropartita del conto economico
IRES IRAP Totale
1.288 226 1.514
-
-
-
1.288 226 1.514
In contropartita dello stato patrimoniale
IRES IRAP Totale
71 8 79
71 8 79
-
- altre -
71 8 79Totale
. plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita
- riserve da valutazione
Totale
Totale
. rivalutazione immobili
Descrizione
- riserve da valutazione:
. altre voci
. ammortamenti di attività materiali fiscalmente già riconosciuti
. rivalutazioni di attività materiali
. trattamento di fine rapporto del personale
Descrizione
Descrizione
Descrizione
. oneri del personale dipendente
. fondi per rischi e oneri
. costi di natura amministrativa
. minuvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita
Totale
. altre voci
- altre:
- perdite fiscali
- svalutazione crediti
Nella presente voce figurano le attività fiscali (correnti e anticipate) e le passività fiscali (correnti e differite) rileva te,
rispettivamente, nella voce 130 dell'attivo e 80 del passivo.
Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "attività per imposte anticipate" riguardano:
Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "passività per imposte differite" riguardano:
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91
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
1. Importo iniziale 1.179 1.338
2. Aumenti 302 249
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 302 249
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre 302 249
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 83 407
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 83 205
a) rigiri 83 205
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) mutamento di criteri contabili
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 194
3.3 Altre diminuzioni 8
4. Importo finale 1.398 1.180
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
1. Importo iniziale 1.651 1.900
2. Aumenti - 103
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio - 103
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 103
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 138 352
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 138 44
a) rigiri 138 44
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 302
3.3 Altre diminuzioni 6
4. Importo finale 1.513 1.651
31.12.2008 31.12.2007
31.12.2008 31.12.2007
Le imposte anticipate vengono rilevate sulla base della probabilità di realizzazione di sufficienti
redditi imponibili fiscali futuri.
Tale rilevazione è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente; le aliquote utilizzate per
la rilevazione delle imposte differite ai fini IRES ed IRAP sono rispettivamente pari al 27,50% e
al 4,82% .
Lo sbilancio delle imposte anticipate e delle imposte differite è stato iscritto a conto economico
alla voce 260 "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", rispettivamente, per
+219 mila euro e per +138 mila euro.
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92
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
1. Importo iniziale 42 -
2. Aumenti 248 43
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 248 43
a) relative a precedenti esercizi 17
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 248 26
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 6 1
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 6 -
a) rigiri 6
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 1
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 284 42
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
1. Importo iniziale 52 90
2. Aumenti 50 18
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 50 18
a) relative a precedenti esercizi 14
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 50 4
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 23 57
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 23 49
a) rigiri 23 49
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 8
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 79 51
31.12.2007
31.12.2007 31.12.2008
31.12.2008
Le imposte anticipate e differite si riferiscono, rispettivamente, a svalutazioni e rivalutazioni di titoli
disponibili per la vendita.
Dette movimentazioni hanno trovato come contropartita la rispettiva riserva di patrimonio netto.
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93
13.7 Altre informazioni
IRES IRAP ALTRE
IMPOSTE
DIRETTE
IMPOSTE
INDIRETTE
TOTALE
Passività fiscali correnti (-) (719) (551) (41) (1.311)
Acconti versati (+) 675 559 1.234
Altri crediti di imposta (+) -
Ritenute d'acconto subite (+) 4
Accantonamenti (-) (624) (624)
Saldo a debito della voce 80 a) del passivo (40) - (41) (624) (705)
Saldo a credito - 8 8
Crediti di imposta non compensabili: quota capitale 146 146
Crediti di imposta non compensabili: quota interessi 26 26
Saldo dei crediti di imposta non compensabili 172 - - 172
Acconti e crediti relativi ad imposte indirette (+) 962
Saldo a credito della voce 130 a) dell'attivo 172 8 - 962 1.142
14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività
A. Singole attività
A.1 Partecipazioni
A.2 Attività materiali 77 77
A.3 Attività immateriali
A.4 Altre attività non correnti
Totale A 77 77
B. Gruppi di attività (unità operative dismesse)
B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value
B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita
B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
B.5 Crediti verso banche
B.6 Crediti verso clientela
B.7 Partecipazioni
B.8 Attività materiali
B.9 Attività immateriali
B.10 Altre attività
Totale B - -
C. Passività associate ad attività non correnti in via di dismissione
C.1 Debiti
C.2 Titoli
C.3 Altre passività
Totale C - -
D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione
D.1 Debiti verso banche
D.2 Debiti verso clientela
D.3 Titoli in circolazione
D.4 Passività finanziarie di negoziazione
D.5 Passività finanziarie valutate al fair value
D.6 Fondi
D.7 Altre passività
Totale D - -
31.12.2008 31.12.2007
Composizione della fiscalità corrente
Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 140
Alla data di riferimento del bilancio sono presenti attività in via di dismissione relative ad immobili acquistati per
recupero crediti.
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94
Sezione 15 - Altre attività - Voce 150
15.1 Altre attività: composizione
Ratei attivi non capitalizzati 10 9
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi non separabili 45 101
Altre attività: 3.343 3.865
Risconti attivi 45 40
Crediti verso Erario 812 767
Valori diversi e valori bollati
Assegni di c/c tratti su terzi
Assegni di c/c tratti sulla banca 5 5
Partite in corso di lavorazione 1.363 2.227
Partite viaggianti 1
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio
Anticipi e crediti verso fornitori 18 1
Effetti commerciali al protesto 11 1
Effetti di terzi insoluti e al protesto 529 105
Fatture emesse in attesa di pagamento 226 196
Altre partite attive 334 522
Totale 3.398 3.975
Voci 31.12.2008 31.12.2007
Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo dello stato patrimoniale.
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95
Passivo
Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche 222 167
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti 35 -
2.3.1 Locazione finanziaria
2.3.2 Altri 35
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
2.5 Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal
bilancio - -
2.5.1 Pronti contro termine passivi
2.5.2 Altre
2.6 Altri debiti 187 167
Totale 222 167
Fair value 223 167
1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati
1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati
1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica
1.5 Debiti per locazione finanziaria
Tipologia operazioni/Valori 31.12.2008 31.12.2007
Nella presente voce figurano i debiti verso banche, qualunque sia la loro forma tecnica, diversi da quelli
ricondotti nelle voci 30, 40 e 50. Sono inclusi i debiti di funzionamento.
Tra i debiti verso banche figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 35 mila euro.
La sottovoce "Altri debiti" risulta interamente composta da somme da riconoscere a Iccrea Banca SpA per
il regolamento di incassi elettronici.
Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso banche.
Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti strutturati nei confronti di banche.
Alla data di riferimento del bilancio, non vi sono debiti verso banche oggetto di copertura specifica.
La Banca non ha in essere operazioni della specie.
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96
Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
1. Conti correnti e depositi liberi 187.675 184.341
2. Depositi vincolati 32.824 35.507
3. Fondi di terzi in amministrazione
4. Finanziamenti - -
4.1 Locazione finanziaria
4.2 Altri
5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
6. Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal
bilancio 13.948 6.783
6.1 Pronti contro termine passivi 13.948 6.783
6.2 Altre
7. Altri debiti 118 44
Totale 234.565 226.675
Fair value 234.564 226.646
2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati
2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati
2.4 Debiti verso clientela: debiti oggetto di copertura specifica
2.5 Debiti per locazione fnanziaria
Tipologia operazioni/Valori 31.12.2008 31.12.2007
Nella presente voce figurano i debiti verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica, diversi da quelli
ricondotti nelle voci 30, 40 e 50. Sono inclusi i debiti di funzionamento.
Alla data di riferimento del bilancio, non sono presenti debiti subordinati verso clientela.
Non sono presenti debiti strutturati verso clientela.
Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non ha in essere debiti verso clientela oggetto di copertura specifica.
La Banca non ha in essere debiti per locazione finanziaria.
Tra i debiti verso clienti figurano debiti in valuta estera per un controvalore di 32 mila euro.
Le operazioni “pronti contro termine” passive riguardano esclusivamente operazioni con obbligo di rivendita
a termine, da parte del cessionario, delle attività oggetto della transazione.
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Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
Valore
bilancio Fair value
Valore
bilancio Fair value
A. Titoli quotati - - - -
1. obbligazioni - - - -
1.1 strutturate
1.2 altre
2. altri titoli - - - -
2.1 strutturati
2.2 altri
B. Titoli non quotati 56.233 57.008 49.809 49.272
1. obbligazioni 39.518 40.181 33.732 33.306
1.1 strutturate
1.2 altre 39.518 40.181 33.732 33.306
2. altri titoli 16.715 16.827 16.077 15.966
2.1 strutturati
2.2 altri 16.715 16.827 16.077 15.966
Totale 56.233 57.008 49.809 49.272
3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati
3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica
La Banca non ha titoli oggetto di copertura specifica.
Tipologia titoli/Valori
31.12.2008 31.12.2007
La Banca non ha emesso titoli subordinati.
Nella presente voce figurano i titoli emessi valutati al costo ammortizzato.
Sono ricompresi i titoli che alla data di riferimento del bilancio risultano scaduti ma non ancora rimborsati. E' esclusa la
quota dei titoli di debito di propria emissione non ancora collocata presso terzi.
La sottovoce B.2.2 "Titoli non quotati - altri titoli - altri" è interamente composta dai certificati di deposito.
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98
Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
Q NQ Q NQ
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli di debito - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - -
3.1.1 Strutturate X X
3.1.2 Altre obbligazioni X X
3.2 Altri titoli - - - - - -
3.2.1 Strutturati X X
3.2.2 Altri X X
Totale A - - - - - - - -
B. Strumenti derivati X X X X
1. Derivati finanziari - - - -
1.1 Di negoziazione X X X X
1.2 Connessi con la fair value option X X X X
1.3 Altri X X X X
2. Derivati creditizi 7 - - -
2.1 Di negoziazione X 7 X X X
2.2 Connessi con la fair value option X X X X
2.3 Altri X X X X
Totale B X 7 - X X - - X
Totale (A+B) X 7 - X X - - X
Legenda
FV = fair value
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio
dell'emittente rispetto alla data di emissione
VN = valore nominale o nozionale
Q = quotati
NQ = non quotati
4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate
4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati
Tipologia operazioni/Valori VN
31.12.2008 31.12.2007
FV * VN FV * FV FV
La Banca, in ottemperanza a quanto stabilito nel proprio statuto, non ha mai assunto posizioni speculative in derivati finanziari.
L'importo riportato nella seguente tabella al punto B) 2.1 è riferito al differenziale tra prezzo di acquisto e fair value alla data di
bilancio del BTP scadenza 01/09/2011 codice Isin IT0004404973 con regolamento 2 gennaio 2009.
Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione subordinate.
Alla data di bilancio non vi sono passività finanziarie di negoziazione relative a debiti strutturati.
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99
4.4 Passività finanziarie di negoziazione: strumenti derivati
A) Derivati quotati
1. Derivati finanziari: 7 - - - - 7 -
• Con scambio di capitale 7 - - - - 7 -
- opzioni emesse -
- altri derivati 7 7
• Senza scambio di capitale - - - - - - -
- opzioni emesse -
- altri derivati -
2. Derivati creditizi: - - - - - - -
• Con scambio di capitale -
• Senza scambio di capitale -
Totale A 7 - - - - 7 -
B) Derivati non quotati
1. Derivati finanziari: - - - - - - -
• Con scambio di capitale - - - - - - -
- opzioni emesse -
- altri derivati -
• Senza scambio di capitale - - - - - - -
- opzioni emesse -
- altri derivati -
2. Derivati creditizi: - - - - - - -
• Con scambio di capitale -
• Senza scambio di capitale -
Totale B - - - - - - -
Totale (A+B) 7 - - - - 7 -
4.5 Passività finanziarie per cassa (esclusi "scoperti tecnici") di negoziazione: variazioni annue
Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50
Sezione 6 - Derivati di copertura - voce 60
Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 70
Crediti Altro 31.12.2008 31.12.2007 Tipologie derivati/attività
sottostanti
Tassi di
interesse Valute e oro
Titoli di
capitale
Non vi sono passività finanziarie per cassa di negoziazione.
La Banca non detiene passività finanziarie valutate al fair value, pertanto la presente sezione non viene avvalorata.
La Banca non ha posto in essere derivati di copertura per cui la presente sezione non viene avvalorata.
La Banca non ha posto in essere passività oggetto di copertura generica dal rischio di tasso di interesse, per cui
la presente sezione non viene avvalorata.
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100
Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80
Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90
Sezione 10 - Altre passività - Voce 100
10.1 Altre passività: composizione
Debiti per garanzie rilaciate 59 43
Ratei passivi non riconducibili a voce propria 4 5
Altre passività: 7.431 8.903
Acconti infruttiferi versati su crediti a scadere 8 2
Debiti verso fornitori 440 550
Debiti verso enti previdenziali 224 213
Debiti verso l'Erario per l'attività di riscossione imposte e/o come sostituto d'imposta1.194 1.176
Partite in corso di lavorazione 755 46
Partite viaggianti - 6
Risconti passivi non riconducibili a voce propria 61 61
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 2.729 1.107
Somme a disposizione della clientela o di terzi 225 2.313
Somme a disposizione enti in servizio di tesoreria 1.359 610
Somme a disposizione della clientela per netto ricavo finanziamenti - 1.475
Somme a disposizione per richiamo effetti e assegni 34 271
Debiti verso Istituzioni Creditizie 204 385
Altre partite passive 198 688
Totale 7.494 8.951
Voci 31.12.2008 31.12.2007
Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 13 dell'Attivo.
Non sussistono passività associate ad attività in via di dismissione (si veda corrispondente tabella riportata nella sezione
14 dell'Attivo)
Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello
stato patrimoniale.
Le "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" rappresentano lo sbilancio tra le rettifiche "dare" e le
rettifiche "avere" del portafoglio salvo buon fine e al dopo incasso il cui dettaglio è indicato nell'apposita
tabella delle Altre Informazioni della parte B della presente Nota integrativa.
Nell'importo relativo ai "Debiti per garanzie rilasciate" figurano le svalutazioni collettive dei crediti di firma.
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101
Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
A. Esistenze iniziali 3.026 3.702
B. Aumenti 274 187
B.1 Accantonamento dell'esercizio 274 187
B.2 Altre variazioni in aumento
C. Diminuzioni 382 863
C.1 Liquidazioni effettuate 371 408
C.2 Altre variazioni in diminuzione 11 455
D. Rimanenze finali 2.918 3.026
11.2 Altre informazioni
31.12.2008 31.12.2007
Fondo iniziale 3.512 3.772
Varizioni in aumento 97 153
Variazioni in diminuzione 383 413
Fondo finale 3.226 3.512
31.12.2008 31.12.2007
Nella presente voce figura il Fondo di Trattamento di fine rapporto rilevato con la metodologia prevista dallo IAS19.
Alla data di bilancio, la Banca si è avvalsa della facoltà di rilevare a Conto Economico gli utili o le perdite attuariali che
si sono manifestati nell'esercizio, pertanto la Voce D. “Rimanenze finali” del fondo inscritto coincide con il suo Valore
Attuariale (Defined Benefit Obligation – DBO).
Fermo restando quanto sopra rappresentato, il Fondo di trattamento di fine rapporto, calcolato ai sensi dell’art. 2120
del Codice Civile, non devoluto ai fondi pensione esterni o al fondo di tesoreria Inps, ammonta a 3.226 mila euro e
nell’esercizio si è movimentato come di seguito:
Nel corso dell'esercizio sono state destinate quote di trattamento di fine rapporto al:
- fondo di previdenza di categoria pari a 251 mila euro.
- fondo di Tesoreria INPS pari a 19 mila euro.
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102
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
1. Fondi di quiescenza aziendali
2. Altri fondi per rischi ed oneri 427 309
2.1 controversie legali 106 106
2.2 oneri per il personale 115 77
2.3 altri 206 126
Totale 427 309
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
A. Esistenze iniziali 309 309
B. Aumenti - 158 158
B.1 Accantonamento dell'esercizio 38 38
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo 5 5
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto -
B.4 Altre variazioni in aumento 115 115
C. Diminuzioni - 41 41
C.1 Utilizzo nell'esercizio 6 6
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altre variazioni in diminuzione 35 35
D. Rimanenze finali - 426 426
12.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita
Totale
Voci/Valori
Fondi di
quiescenza Altri fondi
31.12.200731.12.2008
Nelle presenti voci figurano le passività relative agli “Altri benefici a lungo termine”, riconosciuti contrattualmente al
personale in servizio, ai sensi dello IAS19 e le obbligazioni in essere, per le quali la Banca ritiene probabile un esborso
futuro di risorse, per quanto previsto dallo IAS37.
La Banca non ha iscritto in Bilancio fondi della specie.
La sottovoce B.1 - Accantonamento dell'esercizio - accoglie l'incremento del debito futuro stimato, relativo sia a fondi già
esistenti che costituiti nell'esercizio.
La sottovoce B.2 - Variazioni dovute al passare del tempo - accoglie i ripristini di valore connessi con il trascorrere del
tempo corrispondenti ai ratei maturati, calcolati sulla base dei tassi di sconto utilizzati nell'esercizio precedente per
l'attualizzazione dei fondi.
La sottovoce B.4 - Altre variazioni in aumento - accoglie la quota parte dell'utile del precedente esercizio destinata ad
accantonamento al fondo per beneficenza e mutualità.
La sottovoce C.1 - Utilizzo nell'esercizio - si riferisce ai pagamenti effettuati.
La sottovoce C.3 - Altre variazioni in diminuzione - accoglie i decrementi del fondo per beneficenza e mutualità a seguito
dell'utilizzo a fronte delle specifiche destinazioni.
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103
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140
Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200
14.1 Patrimonio dell'impresa: composizione
1. Capitale 312 308
2. Sovrapprezzi di emissione 2.004 1.871
3. Riserve 39.817 36.242
4. (Azioni proprie)
5. Riserve da valutazione 2.683 3.133
6. Strumenti di capitale
7. Utile (Perdita) d'esercizio 3.649 3.804
Totale 48.465 45.358
14.2 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione
Voci/Valori 31.12.2008 31.12.2007
La Banca non ha emesso azioni rimborsabili.
Nella sezione è illustrata la composizione dei conti relativi al capitale e alle riserve della banca.
Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di € 2,58.
Le riserve di cui al punto 3 includono le riserve di utili già esistenti (riserva legale), nonché le riserve positive e negative
connesse agli effetti della transizione ai principi contabili internazionali Ias/Ifrs non rilevate nelle altre voci di patrimonio
netto.
Le riserve da valutazione di cui al punto 5, sono dettagliate nella successiva tabella 14.7.
In ossequio alla sua configurazione giuridica di Società Cooperativa, la Banca ha emesso esclusivamente azioni
ordinarie pari al capitale sociale sottoscritto per 312 mila euro.
Non vi sono azioni proprie riacquistate.
La voce “Altri fondi per rischi e oneri” è costituita da:
: controversie legali
vertenze passive con curatele fallimentari per 106 mila euro;
:oneri del personale
premi di anzianità/fedeltà relativi all’onere finanziario che la Banca dovrà sostenere, negli anni futuri,
in favore del personale dipendente in relazione all’anzianità di servizio pari a 115 mila euro. La quota
di competenza dell'esercizio è ricondotta nel conto economico tra le spese del personale.
:altri
fondo di beneficenza e mutualità per 206 mila euro;
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104
14.3 Capitale - Numero azioni: variazioni annue
Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 119.515 -
- interamente liberate 119.515
- non interamente liberate
A.1 Azioni proprie (-)
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 119.515 -
B. Aumenti 2.757 -
B.1 Nuove emissioni 2.757 -
- a pagamento: 2.757 -
- operazioni di aggregazioni di imprese
- conversione di obbligazioni
- esercizio di warrant
- altre 2.757
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti
- a favore degli amministratori
- altre
B.2 Vendita di azioni proprie
B.3 Altre variazioni
C. Diminuzioni 1.515 -
C.1 Annullamento
C.2 Acquisto di azioni proprie
C.3 Operazioni di cessione di imprese
C.4 Altre variazioni 1.515
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 120.757 -
D.1 Azioni proprie (+)
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 120.757 -
- interamente liberate 120.757
- non interamente liberate
14.4 Capitale: altre informazioni
Variazioni della compagine sociale
Numero soci al 31.12.2007 3.336
Numero soci: ingressi 322
Numero soci: uscite 44
Numero soci al 31.12.2008 3.614
14.5 Riserve di utili: altre informazioni
Le informazioni si riferiscono al numero di azioni movimentate nel corso dell'esercizio.
Le riserve di utili sono costituite dalla Riserva Legale per 39.936 mila euro.
La stessa, naturalmente, non è comprensiva delle riserve costituite in sede di transizione agli IAS/IFRS.
La normativa di settore di cui all’art. 37 del D.Lgs. 385/93 e l'art.49 dello Statuto prevedono la costituzione obbligatoria della
riserva legale.
La riserva legale è costituita con accantonamento di almeno il 70% degli utili netti di esercizio.
Alla riserva legale viene inoltre accantonata la quota parte degli utili netti residui dopo le altre destinazioni previste dalla legge,
dalla normativa di settore e dallo Statuto, deliberate dall'Assemblea.
La riserva legale risulta indivisibile e indisponibile per la Banca, ad eccezione dell'utilizzo per la copertura di perdite di esercizio,
al pari delle altre riserve di utili iscritte nel Patrimonio, in ragione dei vincoli di legge e di Statuto.
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105
Descrizione Importo Possibilità di
utilizzazione
per copertura perdite per altre ragioni
Capitale sociale: 312
per copertura perdite
e per rimborso del
valore nominale delle
azioni
0 0
Riserve di capitale:
Riserva da sovrapprezzo azioni 2.004
per copertura perdite
e per rimborso del
sovrapprezzo versato*
0 0
Altre riserve:
Riserva legale 39.936 per copertura perdite 0 non ammessi in
quanto indivisibile
Riserve di rivalutazione monetaria 3.395 per copertura perdite 0 non ammessi in
quanto indivisibile
Altre riserve 1.088 per copertura perdite 0 non ammessi in
quanto indivisibile
Riserva FTA -1.208 per copertura perdite 0 non ammessi
Riserva da valutazione: attività
finanziarie disponibili per la vendita -712
per quanto previsto
dallo IAS 39
Totale 44.815
14.6 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Utilizzi effettuati nei tre precedenti esercizi
importo
In ottemperanza all'articolo 2427, n. 7-bis, cod.civ., si riporta di seguito il dettaglio della composizione del patrimonio netto della
Banca, escluso l'utile di esercizio, con l'evidenziazione dell'origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste.
*Importo riferito ai sovrapprezzi azioni versati dopo le modifiche statutarie intervenute a seguito degli adeguamenti introdotti dall'art.
9 L. 59/92.
La "Riserva da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita" può essere movimentata esclusivamente secondo le
prescrizioni dello IAS 39. Essa trae origine dalla valutazione di strumenti finanziari e non può essere utilizzata nè per aumenti di
capitale sociale, nè per distribuzione ai soci, nè per coperture di perdite. Le eventuali variazioni negative di tale riserva (i cui dettagli
sono riportati nella tabella 14.10) possono avvenire solo per riduzioni di fair value, per rigiri a conto economico o per l'applicazione
di imposte correnti o differite.
Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve.
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106
14.7 Riserve da valutazione: composizione
1. Attività finanziarie disponibili per
la vendita (712) (261)
2. Attività materiali
3. Attività immateriali
4. Copertura di investimenti esteri
5. Copertura dei flussi finanziari
6. Differenze di cambio
7. Attività non correnti in via di
dismissione
8. Leggi speciali di rivalutazione 3.395 3.395
Totale 2.683 3.134
Leggi/Principi contabili 31.12.2008 31.12.2007
Rivalutazione ex L. 576/75 7 7
Rivalutazione ex L. 72/83 47 47
Rivalutazione ex L. 408/90
Rivalutazione ex L. 413/91 173 173
Rivalutazione ex L. 342/2000
Rivalutazione ex L. 266/2005
IFRS 1 - Deemed Cost 3.168 3.168
Totale 3.395 3.395
14.8 Riserve da valutazione: variazioni annue
A. Esistenze iniziali (261) 3.395
B. Aumenti 445 - - - - - - -
B1. Incrementi di fair value 174 X
B2. Altre variazioni 271
C. Diminuzioni 896 - - - - - - -
C1. Riduzioni di fair value 840 X
C2. Altre variazioni 56
D. Rimanenze finali (712) - - - - - - 3.395
Voci/Componenti 31.12.2008 31.12.2007
Attività
finanziarie
disponibili
per la
vendita
Attività
materiali
Attività
immateriali
Copertura
di
investimenti
esteri
Copertura
dei flussi
finanziari
Differenze
di cambio
Attività non
correnti in
via di
dismissione
Leggi
speciali di
rivalutazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Comprende gli utili e le perdite non realizzate (al netto delle imposte) delle attività finanziarie classificate nella categoria
“disponibili per la vendita”, ai sensi dello IAS 39.
Gli utili e le perdite sono trasferiti dalla riserva di fair value al conto economico al momento della dismissione dell’attività
finanziaria oppure in caso di perdita durevole di valore.
Leggi speciali di rivalutazione
Comprende le riserve costituite in base a disposizioni di legge emanate prima dell’entrata in vigore dei principi contabili
internazionali, nonchè la riserva costituita in sede di prima applicazione degli IAS/IFRS, per effetto della valutazione al
costo presunto (deemed cost) delle attività materiali , secondo quanto previsto dai medesimi principi contabili.
In dettaglio gli immobili sono stati rivalutati in base alle seguenti leggi o previsioni:
Le altre variazioni di cui alla sottovoce B2 si riferiscono a incrementi di imposte anticipate per 248 mila euro e a decrementi di imposte differite
per 23 mila euro.
Le altre variazioni di cui alla sottovoce C2 si riferiscono a incrementi di imposte differite per 50 mila euro e a decrementi di imposte anticipate per
6 mila euro.
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107
14.9 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 113 (822) 109 (370)
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R. (3)
4. Finanziamenti
Totale 113 (825) 109 (370)
14.10 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
1. Esistenze iniziali (262)
2. Variazioni positive 444 - 2 -
2.1 Incrementi di fair value 174
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - - - -
- da deterioramento
- da realizzo
2.3 Altre variazioni 270 2
3. Variazioni negative 891 - 5 -
3.1 Riduzioni di fair value 835 5
3.2 Rigiro a conto economico di riserve positive - - - -
- da deterioramento
- da realizzo
3.3 Altre variazioni 56
4. Rimanenze finali (709) - (3) -
14.11 Riserva da Sovrapprezzo azioni: variazioni
Sovrapprezzo al 1.871
Sovrapprezzo: incrementi 154
Sovrapprezzo: decrementi 21
Sovrapprezzo al 2.004
Attività/Valori
31.12.2008 31.12.2007
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R. Finanziamenti
Nella colonna “riserva positiva” è indicato l’importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti finanziari, che
nell’ambito della categoria considerata, presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value superiore al costo
ammortizzato (attività finanziarie plusvalenti).
Nella colonna “riserva negativa” è indicato l’importo cumulato delle riserve da valutazione relative agli strumenti finanziari, che
nell’ambito della categoria considerata, presentano alla data di riferimento del bilancio un fair value inferiore al costo
ammortizzato (attività finanziarie minusvalenti).
Gli importi indicati sono riportati al netto del relativo effetto fiscale.
La riserva da sovrapprezzo azioni è una riserva di capitale che accoglie l’eccedenza del prezzo di emissione
delle azioni rispetto al loro valore nominale.
La sottovoce 2.3 "Altre variazioni" include:
- aumenti di imposte anticipate per 248 mila euro;
- diminuzioni di imposte differite passive per 23 mila euro;
La sottovoce 3.3 "Altre variazioni" include:
- aumenti di imposte differite passive per 50 mila euro;
- diminuzioni di imposte anticipate attive per 6 mila euro;
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108
Sezione 15 - Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 758 1.020
a) Banche
b) Clientela 758 1.020
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 3.724 3.295
a) Banche
b) Clientela 3.724 3.295
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 8.759 4.462
a) Banche 7.569 3.389
i) a utilizzo certo 5.178 1.273
ii) a utilizzo incerto 2.391 2.116
b) Clientela 1.190 1.073
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto 1.190 1.073
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti:
vendite di protezione
5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di
terzi
6) Altri impegni
Totale 13.241 8.777
31.12.2008 31.12.2007 Operazioni
Tra le garanzie rilasciate di natura commerciale sono compresi i crediti di firma per garanzie personali che assistono specifiche
transazioni commerciali o la buona esecuzione di contratti.
Tra quelle di natura finanziaria sono comprese le garanzie personali che assistono il regolare assolvimento del servizio del debito
da parte del soggetto ordinante.
Il punto 3 "Impegni irrevocabili a erogare fondi" comprende:
a) banche :
- a utilizzo certo:
acquisti di titoli non ancora regolati, per 5.178 mila euro;
- a utilizzo incerto:
impegni verso il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo per 1.882 mila euro;
impegni verso il Fondo di garanzia degli obbligazionisti del credito cooperativo per 510 mila euro.
b) clientela a utilizzo incerto:
margini utilizzabili su linee di credito irrevocabili concesse per 1.171 mila euro;
impegni ad erogare fondi per servizi di tesoreria per 18 mila euro.
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109
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 14.063 6.782
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti verso banche
6. Crediti verso clientela
7. Attività materiali
3. Informazioni sul leasing operativo
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi Importo
1. Negoziazione di strumenti finanziari per conto di terzi
a) Acquisti -
1. regolati
2. non regolati
b) Vendite -
1. regolate
2. non regolate
2. Gestioni patrimoniali
a) individuali
b) collettive
3. Custodia e amministrazione di titoli 189.186
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca
depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri 75.531
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 39.026
2. altri titoli 36.505
c) titoli di terzi depositati presso terzi 75.531
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 113.655
4. Altre operazioni 24.676
Le altre operazioni di cui al punto 4. comprendono:
1. Attività di ricezione e trasmissione di ordini: 24.162
a) acquisti 22.445
b) vendite 1.717
2. Attività di collocamento e offerta di servizi di terzi: 514
a) altre quote di Oicr 514
Portafogli 31.12.2008 31.12.2007
Gli importi, di cui al punto 1, si riferiscono ai dati di flusso dell'esercizio relativi alle operazioni di raccolta e
trasmissione ordini per conto della clientela.
Gli importi di cui al punto 2, si riferiscono ai collocamenti effettuati nell'anno di quote di fondi comuni di
investimento della società Aureo Gestioni S.p.A.
La Banca non ha effettuato servizi di intermediazione per conto terzi.
Gli importi del punto 3. si riferiscono al valore nominale dei titoli.
La sottovoce b) comprende anche titoli in deposito a garanzia per 4.436 mila euro.
L'importo di cui al punto 3 si riferisce ai titoli costituiti a garanzia a fronte di operazioni di pronti contro termine passive
effettuate con titoli dell’attivo.
La Banca non ha in essere operazioni di leasing operativo.
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110
5. Incasso di crediti per conto di terzi: rettifiche dare e avere
31.12.2008 31.12.2007
a) Rettifiche "dare": 46.087 43.389
1. conti correnti 721 886
2. portafoglio centrale 40.083 37.251
3. cassa 1.419 1.592
4. altri conti 3.864 3.660
b) Rettifiche "avere" 48.815 44.497
1. conti correnti 1.645 1.424
2. cedenti effetti e documenti 47.170 43.073
3. altri conti
La Tabella fornisce il dettaglio delle differenze, derivanti dagli scarti fra le valute economiche applicate nei
diversi conti, generate in sede di eliminazione contabile delle partite relative all'accredito e all'addebito dei
portafogli salvo buon fine e al dopo incasso, la cui data di regolamento è successiva alla chiusura del bilancio.
La differenza tra le rettifiche "dare" e le rettifiche "avere", pari a 2.729 mila euro, trova evidenza tra le "Altre
passività" - voce 100 del Passivo.
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111
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
1.
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione 1.211 1.211 2.022
2. Attività finanziarie
disponibili per la vendita 2.783 2.783 2.421
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza -
4. Crediti verso banche 3.530 3.530 1.972
5. Crediti verso clientela 6 11.338 599 11.943 11.130
6. Attività finanziarie valutate
al fair value -
7. Derivati di copertura X X X -
8. Attività finanziarie cedute
non cancellate -
9. Altre attività X X X 4 4 15
Totale 4.000 14.868 599 4 19.471 17.560
Altre attività 31.12.2008 31.12.2007Titoli di debito Finanziamenti
Voci/Forme tecniche
Attività finanziarie in bonis Attività
finanziarie
deteriorate
Nelle presenti voci sono iscritti gli interessi attivi e passivi, i proventi e gli oneri assimilati relativi, rispettivamente,
a disponibilità liquide, attività finanziarie detenute per la negoziazione, attività finanziarie disponibili per la vendita, attività
finanziarie detenute sino alla scadenza, crediti, attività finanziarie valutate al fair value (voci 10, 20, 30, 40, 50, 60 e 70
dell’attivo) e a debiti, titoli in circolazione, passività finanziarie di negoziazione, passività finanziarie valutate al fair value
(voci 10, 20, 30, 40, 50 del passivo) nonché eventuali altri interessi maturati nell’esercizio.
Nella tabella sono ricompresi interessi di mora riscossi per 65 mila euro.
Nella sottovoce 4 “Crediti verso Banche”, colonna “Attività finanziarie in bonis – Finanziamenti” sono compresi:
- conti correnti e depositi per 3.343 mila euro;
- riserva obbligatoria per 187 mila euro.
Nella sottovoce 5 “Crediti verso Clientela”, colonna “Attività finanziarie in bonis – Finanziamenti” sono compresi:
- conti correnti per 4.297 mila euro;
- mutui per 4.471 mila euro;
- carte di credito e prestiti personali per 734 mila euro;
- anticipi Sbf per 1.403 mila euro;
- portafoglio di proprietà per 360 mila euro;
- altri finanziamenti per 73 mila euro.
Le commissioni e i recuperi di spese su crediti verso clientela sono stati classificati rispettivamente alla voce 40
"commissioni attive" e alla voce 190 "altri oneri/proventi di gestione". Nell'esercizio 2007 erano stati classificati alla voce
10 "interessi attivi e proventi assimilati" per un importo pari a 116 mila euro.
Tra gli importi della colonna “Attività finanziarie deteriorate”, in corrispondenza delle sottovoce 5 "Crediti verso
clientela", sono stati ricondotti gli interessi attivi e i proventi assimilati riferiti agli incagli e alle esposizioni scadute.
L’importo ricompreso nella colonna “Altre Attività” in corrispondenza della sottovoce 9 “Altre Attività” è riferito agli
interessi attivi maturati sui crediti d’imposta.
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112
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
1.3.2 Interessi attivi su operazioni di locazione finanziaria
1.3.3 Interessi attivi su crediti con fondi di terzi in amministrazione
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
1. Debiti verso banche (24) X (24) (25)
2. Debiti verso clientela (2.600) X (2.600) (2.602)
3. Titoli in circolazione X (1.817) (1.817) (1.334)
4. Passività finanziarie di negoziazione -
5. Passività finanziarie valutate al fair value -
6. Passività finanziarie associate ad attività cedute (693) (693) (130)
non cancellate
7. Altre passività X X -
8. Derivati di copertura X X -
Totale (3.317) (1.817) - (5.134) (4.091)
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
31.12.2008 31.12.2007Voci / Forme tecniche
Debiti TitoliAltre
passività
La Banca non ha detenuto derivati di copertura e, pertanto, non viene compilata la relativa Tabella.
Gli interessi attivi e proventi assimilati in valuta sono pari a 3 mila euro.
La Banca non ha posto in essere operazioni attive di locazione finanziaria.
La Banca non gestisce fondi di terzi in amministrazione.
Nella sottovoce 1 “Debiti verso Banche”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su:
- conti correnti e depositi per 24 mila euro.
Nella sottovoce 2 “Debiti verso Clientela”, colonna “Debiti” sono compresi interessi su:
- conti correnti per 1.441 mila euro;
- depositi per 1.159 mila euro.
Nella sottovoce 3 “Titoli in circolazione”, colonna “Titoli” sono compresi interessi su:
- obbligazioni emesse per 1.339 mila euro;
- certificati di deposito per 478 mila euro.
In corrispondenza della sottovoce 6 “ Passività finanziarie associate ad attività cedute non cancellate” sono stati ricondotti:
- interessi passivi e oneri assimilati per operazioni di pronti contro termine passive verso banche per 39 mila euro;
- interessi passivi e oneri assimilati per operazioni di pronti contro termine passive verso clientela per 654 mila euro.
La Banca nel corso dell'esercizio non ha posto in essere "derivati di copertura" e, pertanto, non viene compilata la relativa tabella.
Gli interessi passivi e oneri assimilati in valuta sono pari a 726 euro.
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113
1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di locazione finanziaria
1.6.3 Interessi passivi su fondi di terzi in amministrazione
Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50
72 65
236 220
15 15
- -
9 10
88 132
38 20
86 43
- -
7 4
79 39
1.046 1.216
37 36
715 559
Totale 2.106 2.096
1. negoziazione di strumenti finanziari
a) garanzie rilasciate
b) derivati su crediti
2.1 Commissioni attive: composizione
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
9.2. prodotti assicurativi
5. banca depositaria
6. collocamento di titoli
7. raccolta ordini
8. attività di consulenza
f) servizi per operazioni di factoring
9.1.2 collettive
2. negoziazione di valute
3.1. individuali
9. distribuzione di servizi di terzi
9.1. gestioni patrimoniali
9.1.1 individuali
9.3. altri prodotti
h) altri servizi
Tipologia servizi/Valori 31.12.2008 31.12.2007
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
3. gestioni patrimoniali
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
d) servizi di incasso e pagamento
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
La Banca non ha posto in essere operazioni della specie.
La Banca non ha avuto nell'esercizio fondi di terzi in amministrazione.
Nelle presenti voci figurano i proventi e gli oneri relativi, rispettivamente, ai servizi prestati e a quelli ricevuti dalla
Banca.
Sono escluse le commissioni attive e i recuperi di spesa classificati nell'ambito degli altri proventi di gestione.
Sono esclusi i proventi e gli oneri considerati nella determinazione del tasso effettivo di interesse (in quanto
ricondotti nelle voci 10 “interessi attivi e proventi assimilati” e 20 “interessi passivi e oneri assimilati” del conto
economico) delle attività e passività finanziarie.
I recuperi di spese su servizi di incasso e pagamento sono stati classificati in bilancio alla voce 190 "altri
oneri/proventi di gestione". Nell'esercizio 2007 erano stati classificati alla voce 40 "commissioni attive" per un
importo pari a 202 mila euro.
L'importo di cui alla sottovoce h) "altri servizi" è composto da:
- commissioni su c/c attivi a clientela ordinaria per 396 mila euro;
- commissioni per crediti a clientela ordinaria per 178 mila euro;
- commissioni per servizi di home e corporate banking per 60 mila euro;
- commissioni servizi bancari altri per 81 mila euro.
Le commissioni per crediti a clientela nell'esercizio 2007 erano state classificate alla voce 10 "interessi attivi e
proventi assimilati" per un importo pari a 90 mila euro.
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114
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
174 175
88 132
86 43
- -
- -
- (1)
(6) (6)
- -
- -
- -
- -
- -
(6) (6)
- -
- -
(315) (312)
(65) (57)
Totale (386) (376)
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
Dividendi
Proventi da
quote di
O.I.C.R.
Dividendi
Proventi da
quote di
O.I.C.R.A. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la
vendita96 7 81 4
C. Attività finanziarie valutate al fair
value
D. Partecipazioni X X
Totale 96 7 81 4
1. gestioni patrimoniali
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
3. servizi e prodotti di terzi
b) offerta fuori sede:
1. gestioni patrimoniali
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
c) altri canali distributivi:
Canali/Valori 31.12.2008 31.12.2007
a) presso propri sportelli:
1. gestioni patrimoniali
2. collocamento di titoli
2. negoziazione di valute
3. gestioni patrimoniali:
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
2.3 Commissioni passive: composizione
a) garanzie ricevute
b) derivati su crediti
Servizi/Valori 31.12.2008
5. collocamento di strumenti finanziari
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
31.12.2007
4. custodia e amministrazione di titoli
Voci/Proventi
31.12.2008 31.12.2007
3.1 portafoglio proprio
3.2 portafoglio di terzi
Nella presente voce figurano i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio diverse da quelle valutate
in base al metodo del patrimonio netto.
Sono compresi anche i dividendi e gli altri proventi di quote di O.I.C.R. (organismi di investimento collettivo del
risparmio).
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115
Sezione 4 - Il risultato dell'attività di negoziazione - Voce 80
- 401 (883) (43) (525)
375 (883) (30) (538)
-
-
-
1.5 Altre 26 (13) 13
- - - - -
-
2.2 Altre -
X X X X
- - - - -
- - - - -- Su titoli
di debito -- Su titoli
di capitale -- Su
valute e oro X X X X
- Altri -
-
Totale - 401 (883) (43) (525)
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari:
4.2 Derivati su crediti
1.4 Finanziamenti
2. Passività finanziarie di negoziazione
2.1 Titoli di debito
3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione
Operazioni / Componenti redditualiPlusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto
[(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione
Nella voce figurano per “sbilancio” complessivo (somma algebrica dei saldi di cui alle successive lettere a) e b)):
a) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni classificate nelle “attività finanziarie detenute per la negoziazione” e nelle
“passività finanziarie di negoziazione”, inclusi i risultati delle valutazioni di tali operazioni.
Sono esclusi i profitti e le perdite relativi a contratti derivati connessi con la fair value option, da ricondurre in parte fra gli
interessi di cui alle voci 10. e 20., e in parte nel “risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value“, di cui
alla voce 110. del Conto Economico.
b) il saldo tra i profitti e le perdite delle operazioni finanziarie, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura,
denominate in valuta, inclusi i risultati delle valutazioni di tali operazioni.
I risultati della negoziazione e della valutazione delle attività e delle passività finanziarie per cassa in valuta sono separati da
quelli relativi all’attività in cambi.
Nella sottovoce "attività finanziarie di negoziazione:altre" sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di
valute.
La Banca non detiene attività e passività finanziarie in valuta designate al fair value, ovvero oggetto di copertura del fair value
(rischio di cambio o fair value) o dei flussi finanziari (rischio di cambio).
La Banca non ha posto in essere derivati di copertura, per cui la presente sezione non viene avvalorata .
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116
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione / riacquisto - Voce 100
Utili PerditeRisultato
nettoUtili Perdite
Risultato
netto
1. Crediti verso banche - -
2. Crediti verso clientela - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 399 (15) 384 - (3) (3)
3.1 Titoli di debito 399 399 -
3.2 Titoli di capitale (15) (15) (3) (3)
3.3 Quote di O.I.C.R. - -
3.4 Finanziamenti - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
399 (15) 384 - (3) (3)
1. Debiti verso banche - -
2. Debiti verso clientela - -
3. Titoli in circolazione 2 2 1 1
Totale passività 2 - 2 1 - 1
Totale attività
Passività finanziarie
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
31.12.2008 31.12.2007
Attività finanziarie
Voci/Componenti reddituali
Figurano i saldi positivi o negativi tra gli utili e le perdite realizzati con la vendita della attività o passività finanziare diverse
da quelle di negoziazione e da quelle designate al fair value.
Con riferimento alla sottovoce 3. "Attività finanziarie disponibili per la vendita", l'utile rappresenta la differenza fra
prezzo di cessione e valore di libro delle attività cedute, mentre la perdita è riferita alla partecipazione al capitale sociale
della società Irno Picentini Sviluppo S.p.A., registrata a seguito dell'utilizzo del capitale per il ripianamento delle perdite
di esercizio accumulatesi nel corso degli anni.
Alla sottovoce 3. Passività finanziarie - Titoli in circolazione sono iscritti utili da riacquisto di titoli obbligazionari di
propria emissione collocati presso la clientela.
La Banca non ha detenuto attività e passività valutate al fair value, pertanto la presente sezione non viene avvalorata.
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117
A B A B
A. Crediti verso banche -
B. Crediti verso clientela (530) (1.796) (198) 534 485 (1.505) (1.243)
C. Totale (530) (1.796) (198) 534 485 - - (1.505) (1.243)
Legenda
A = da interessi
B = altre riprese
A B A B
A. Garanzie rilasciate (16) (16) (43)
B. Derivati su crediti -
C. Impegni ad erogare fondi -
D. Altre operazioni -
E. Totale - - (16) - - - - (16) (43)
Legenda
A = da interessi
B = altre riprese
31.12.2007
Specifiche
Di portafoglio
Specifiche Di portafoglio
Can
cell
azio
ni
Alt
re
31.12.2008 31.12.2007
Specifiche
Di
portafoglio
Sezione 8 - Le rettifiche / riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Operazioni/ Componenti
reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore
31.12.2008
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
SpecificheDi
portafoglio
Can
cell
azio
ni
Alt
re
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Operazioni / Componenti
reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore su attività finanziarie
disponibili per la vendita.
Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha classificato alcuno strumento finanziario tra le attività finanziarie detenute sino a
scadenza.
Figurano i saldi delle rettifiche di valore e delle riprese di valore connesse con il deterioramento dei crediti verso clientela e verso banche, delle
attività finanziarie disponibili per la vendita, delle attività finanziarie detenute sino a scadenza e delle altre operazioni finanziarie.
Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Specifiche – Altre”, si riferiscono alle svalutazioni analitiche dei crediti, mentre quelle
riportate nella colonna “ Specifiche – Cancellazioni”, derivano da eventi estintivi.
Le rettifiche di valore, in corrispondenza della colonna “Di portafoglio” corrispondono alle svalutazioni collettive.
Le riprese di valore, in corrispondenza della colonna “ Specifiche – A”, si riferiscono ai ripristini di valore corrispondenti agli interessi maturati
nell’esercizio sulla base dell’originario tasso di interesse effettivo precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore.
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118
Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150
9.1 Spese per il personale: composizione
(6.381) (5.572)
a) salari e stipendi (4.307) (4.134)
b) oneri sociali (1.039) (1.037)
c) indennità di fine rapporto (132) (116)
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto (274) 263
f) accantonamento al fondo trattamento di
quiescenza e simili: - -
- a contribuzione definita
- a prestazione definita
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare
esterni: (444) (383)
- a contribuzione definita (444) (383)
- a prestazione definita
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su
propri strumenti patrimoniali
i) altri benefici a favore dei dipendenti (185) (165)
l) spese sostenute per il personale collocato a riposo
(299) (229)
(167) (160)
Totale (6.847) (5.961)
Personale dipendente 89
a) dirigenti 1
b) totale quadri direttivi 13
- di cui: di 3° e 4° livello 7
c) restante personale dipendente 75
Altro personale 2
Tipologia di spese/Valori 31.12.2008 31.12.2007
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
1) Personale dipendente
2) Altro personale
3) Amministratori
Nella presente sezione sono dettagliate le “spese per il personale” e le “altre spese amministrative” registrate
nell’esercizio.
La sottovoce “e) accantonamento al trattamento di fine rapporto – Personale dipendente” è così composta:
- onere finanziario figurativo (Interest Cost – IC) pari a -138 mila euro;
- perdita attuariale (Actuarial Gains/Losses – A G/L) pari a -136 mila euro.
La sottovoce g) comprende:
-somme relative al trattamento di fine rapporto maturato nell'esercizio e destinate al Fondo di previdenza di categoria per -251
mila euro;
-somme destinate al fondo di Tesoreria Inps, in applicazione delle disposizioni introdotte dalla riforma previdenziale di cui al DLgs.
252/2005 e alla Legge n. 296/2006, per -19 mila euro.
Nella voce 2) “altro personale” sono comprese:
- le spese relative ai contratti di “collaborazione coordinata continuativa”, per -275 mila euro;
- i rimborsi di spesa per i dipendenti di altre società distaccati presso l’impresa, per -24 mila euro.
Nella voce 3) "Amministratori" sono compresi i compensi degli amministratori, ivi inclusi gli oneri previdenziali a carico
dell'azienda ed i relativi rimborsi spese, per 122 mila euro e compensi pagati ai sindaci dell'azienda per 45 mila euro.
Il numero medio è calcolato come media aritmetica del numero dei dipendenti alla fine dell'esercizio e di quello
dell'esercizio precedente arrotondato all'unità.
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119
(3.405) (3.373)
prestazioni professionali (525) (568)
servizio internal audit esternalizzato (27) (28)
certificazione di bilancio
contributi associativi (190) (187)
pubblicità e promozione (177) (158)
rappresentanza (17) (19)
canoni per locazione di immobili (168) (155)
altri fitti e canoni passivi (10) (10)
elaborazione e trasmissione dati (760) (696)
manutenzioni (162) (260)
di cui per CED (Sw e Hw)
premi di assicurazione incendi e furti (86) (84)
altri premi di assicurazione
spese di vigilanza (138) (117)
spese di pulizia (80) (80)
stampati, cancelleria, pubblicazioni (117) (120)
spese telefoniche, postali e di trasporto (242) (216)
utenze e riscaldamento (121) (118)
altre spese di amministrazione (585) (557)
(709) (669)
tassa sui contratti di borsa (8)
imposta di bollo (575) (527)
imposta comunale sugli immobili (ICI) (27) (27)
imposta sostitutiva DPR 601/73 (77) (72)
altre imposte (30) (35)
(4.114) (4.042)Totale spese amministrative
Imposte indirette e tasse
Spese di amministrazione
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
9.5 Altre spese amministrative: composizione
Tipologia 31.12.2008 31.12.2007
9.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita: totale costi
La Banca non ha iscritto alla data di bilancio fondi della specie, in quanto i contributi dovuti in forza di accordi
aziendali vengono versati a un Fondo esterno.
La sottovoce “i) altri benefici a favore dei dipendenti – Personale dipendente” è così composta:
1) buoni pasto per -99 mila euro;
2) cassa mutua nazionale per -57 mila euro;
3) rimborsi spese viaggio per -13mila euro;
5) altre spese per -16 mila euro.
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120
Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Vcoe 160
a) controversie legali e revocatorie fallimentari - (106)
b) oneri per il personale -
c) altri -
Totale - - - (106)
Sezione 11 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (466) - - (466)
- Ad uso funzionale (466) (466)
- Per investimento -
A.2 Acquisite in locazione finanziaria - - - -
- Ad uso funzionale -
- Per investimento -
Totale (466) - - (466)
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e
Accantonamenti Riattribuzioni di
eccedenze31.12.2008 31.12.2007
Sezione 12 - Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/Componente redditualeAmmortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
Nella presente voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventuali riattribuzioni a conto
economico di fondi ritenuti esuberanti, relativamente ai fondi di cui alla sottovoce b) (“altri fondi”) della voce 120
(“fondi per rischi e oneri”) del passivo dello stato patrimoniale.
Nella sezione è riportato il saldo fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività materiali detenute
ad uso funzionale o a scopo di investimento, incluse quelle relative ad attività acquisite in locazione finanziaria e ad
attività concesse in leasing operativo.
La banca non ha effettuato rettifiche/riprese di valore su attività immateriali, pertanto la presente sezione non viene
avvalorata.
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121
Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190
Insussistenze e sopravvenienze (69) (159)
Oneri per malversazioni e rapine (13)
Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili (56) (75)
Spese di manutenzione su beni di terzi (74) (44)
Oneri interbancari (86) (81)
Totale (298) (359)
Recupero imposte e tasse 647 604
Rimborso spese legali per recupero crediti 8 8
Addebiti a carico di terzi su depositi e c/c 794 798
Recupero premi di assicurazione 1 1
Recuperi di spese su finanziamenti e servizi bancari 204
Insussistenze e sopravvenienze 79 76
Proventi interbancari 79 71
Altri proventi di gestione 76 81
Totale 1.888 1.639
Sezione 14 - Utili (perdite) delle partecipazioni - Voce 210
Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220
Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
31.12.2008 31.12.2007
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
31.12.2008 31.12.2007
Nella sezione sono illustrati i costi e i ricavi non imputabili alle altre voci, che concorrono alla determinazione della
voce 280 “Utili (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte”.
I recuperi di spese su finanziamenti e sui servizi bancari nell'esercizio 2007 erano stati classificati rispettivamente
alla voce 10 "interessi attivi e proventi assimilati" per 26 mila euro e, alla voce 40 "commissioni attive" per 202
mila euro.
Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate congiuntamente
o sottoposte a influenza notevole, pertanto la presente sezine non viene avvalorata.
Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate valutazioni al fair value su attività materiali o immateriali, pertanto la
presente sezione non viene avvalorata.
La Banca non ha iscritto tra le sue attività alcuna voce a titolo di avviamento, per tanto la presente sezione non viene
avvalorata.
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122
Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240
17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
A. Immobili - -
- Utili da cessione
- Perdite da cessione
B. Altre attività (2) -
- Utili da cessione
- Perdite da cessione (2)
Risultato netto (2) -
Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260
18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione
1. Imposte correnti (-) (1.270) (1.063)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (93) (30)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 218 (159)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 138 249
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (1.007) (1.003)
Riepilogo delle imposte sul reddito di competenza dell'esercizio, per tipologia di imposta
IRES (402) (474)
IRAP (547) (529)
Altre imposte (58)
Totale (1.007) (1.003)
Componente/Valori 31.12.2008 31.12.2007
31.12.200731.12.2008Componente reddituale/Valori
Componente/Valori 31.12.2008 31.12.2007
Nella presente voce figura l’onere fiscale – pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella differita – relativo al
reddito dell’esercizio.
Le imposte correnti sono state rilevate in base alla legislazione fiscale vigente.
Ai fini IRES, le imposte correnti sono determinate tenendo conto delle disposizioni previste per le società cooperative
a mutualità prevalente, introdotte dalla L. 311/2004.
Al punto 2 sono ricompresi 58 mila euro riferiti all' imposta sostitutiva per riallineamento deduzioni extracontabili
(art.1. comma 333, L. 244/2007).
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123
Imponibile Imposta
4.656
(1.280)
1.098
(297)
1.310
(4.144)
(6)
2.617
(720)
Imponibile Imposta
4.656
(182)
(2.954)
11.924
(3)
(2.195)
11.428
(446)
(105)
(551)
(1.271)
Imposte sul reddito di competenza IRES
Imposte sul reddito di competenza IRAP
- annullamento delle differenze temporanee deducibili
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul redito (aliquota ordinaria 3,90%)
Effetto di maggiorazione regionale di aliquota (0,92%)
Imponibile fiscale - Valore della produzione netta
- annullamento delle differenze temporanee tassabili
IRAP
TOTALE IMPOSTE CORRENTI
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
IRES
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte
- variazioni positive permanenti
Voci non rilevanti nella determinazione dell'imponibile:
Onere fiscale teorico (27,50%)
Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi
Differenze che non si invertiranno negli esercizi successivi:
- variazioni negative permanenti
Differenze temporanee deducibili in esercizi successivi
Imponibile fiscale
- annullamento delle differenze temporanee deducibili
- annullamento delle differenze temporanee tassabili
Altre variazioni
Rigiro delle differenze temporanee da esercizi precedenti:
Altre variazioni
- costi e oneri
- ricavi e proventi
Onere fiscale teorico (aliquota ordinaria 3,90%)
Rigiro delle differenze temporanee da esercizi precedenti:
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124
Sezione 21 - Utile per azione
Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività di via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280
Sezione 20 - Altre informazioni
Nel corso dell'esercizio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività, pertanto la presente sezione non
viene avvalorata.
Mutualità prevalente
Per quanto previsto dall'art. 5, comma 2, del D.M. 23 giugno 2004, si attesta che sussistono e permangono le
condizioni di mutualità prevalente e che lo Statuto della Banca contiene le clausole richieste dall'art. 2514
Codice Civile, clausole che sono state rispettate nell'esercizio.Ai sensi del disposto dell'art. 2512 del Codice Civile e dell'art. 35 del D.Lgs. n. 385 del 1993 e delle correlate Istruzioni
di Vigilanza, nel corso dell'esercizio la Banca ha rispettato i requisiti previsti in tema di operatività prevalente con i Soci.
In particolare, per quanto richiesto dall'art. 35 citato, e così come risultante dalle segnalazioni periodiche inviate
all'Organo di Vigilanza, si documenta che le attività di rischio destinate ai Soci o ad attività a ponderazione zero sono
state superiori al 50 % del totale delle stesse nel corso dell'anno; alla data di bilancio, a fronte di attività di rischio
complessive per 355.334 mila euro, 210.575 mila euro, pari al 59,26% del totale, erano destinate ai soci
o ad attività a ponderazione zero.
I nuovi standard internazionali (IAS 33) danno rilevanza all’indicatore di rendimento - “utile per azione” –
comunemente noto come “EPS – earning per share”, rendendone obbligatoria la pubblicazione, nelle due
formulazioni:
- “EPS Base”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione;
- “EPS Diluito”, calcolato dividendo l’utile netto per la media ponderata delle azioni in circolazione, tenuto
anche conto delle classi di strumenti aventi effetti diluitivi.
La Banca è una società cooperativa a mutualità prevalente, si ritengono di conseguenza non significative dette
informazioni, tenuto conto della natura della Società.
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125
PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI
COPERTURA
SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Il rischio di credito rappresenta la componente di rischio più rilevante per la Banca.
Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca riflettono in primis le specificità
normative, (“mutualità” e “localismo”), che l’ordinamento bancario riserva alle Banche di
Credito Cooperativo e sono indirizzati:
- ad un’efficiente selezione delle singole controparti, attraverso una completa ed
accurata analisi della capacità delle stesse di onorare gli impegni contrattualmente
assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito;
- alla diversificazione del rischio stesso, individuando nei crediti di importo limitato (il
94% della clientela ha una esposizione inferiore a 100 mila euro) il naturale bacino
operativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle esposizioni su
gruppi di clienti connessi o su singoli rami di attività economica;
- al controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura
informatica, sia con un’attività di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano
delle irregolarità.
La politica commerciale che contraddistingue l’attività creditizia della Banca è, quindi,
orientata al sostegno finanziario della propria economia locale e si caratterizza per un’elevata
propensione ad intrattenere rapporti di natura fiduciaria e personale con tutte le componenti
(famiglie, micro e piccole imprese, artigiani) del proprio territorio di riferimento, nonché per
una particolare vocazione operativa a favore dei clienti-soci anche mediante scambi non
prevalentemente di natura patrimoniale. Peraltro, non meno rilevante è la funzione etica svolta
dalla Banca a favore di determinate categorie di soggetti (ad esempio, giovani e immigrati),
anche tramite l’applicazione di condizioni economiche più vantaggiose.
In tale contesto, i settori delle famiglie, delle micro e piccole imprese e degli artigiani
rappresentano i segmenti di clientela tradizionalmente di più elevato interesse per la Banca.
L’importante quota degli impieghi rappresentata dai mutui residenziali, offerti secondo diverse
tipologie di prodotti, testimonia l’attenzione particolare della Banca nei confronti del comparto
delle famiglie.
Il segmento delle micro e piccole imprese e quello degli artigiani rappresenta l’altro settore di
particolare importanza per la Banca. In tale ambito, le strategie della Banca sono volte a
instaurare relazioni creditizie e di servizio di medio-lungo periodo attraverso l’offerta di
prodotti e servizi mirati e rapporti personali e collaborativi con la stessa clientela.
In tale ottica, si collocano anche le convenzioni ovvero gli accordi di partnership raggiunti e
in via di definizione con diversi Confidi e varie associazioni di categoria tra i quali segnaliamo
l’intensificarsi dei rapporti e degli accordi con Fedart Fidi, avviati e coordinati da Federcasse a
partire dal 2006.
Inoltre, nell’ultimo anno, si sono consolidate a livello di Categoria le iniziative avviate di
concerto con le associazioni dei confidi del settore commercio e del settore agricolo con la
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126
finalità, anche in questo caso, di valorizzare il patrimonio informativo dei confidi attraverso la
definizione delle modalità di condivisione dell’istruttoria di fido.
Sotto il profilo merceologico, la concessione del credito è prevalentemente indirizzata verso i
rami di attività economica rappresentati dal commercio-edilizia-agricoltura-servizi.
La Banca è altresì uno dei partner finanziari di riferimento di enti territoriali, nonché di altri
enti locali e di strutture alle stesse riconducibili. L’attività creditizia verso tali enti si sostanzia
nell’offerta di forme particolari di finanziamento finalizzate alla realizzazione di specifici
progetti oppure al soddisfacimento di fabbisogni finanziari di breve periodo.
Oltre all’attività creditizia tradizionale, la Banca è esposta ai rischi di posizione e di
controparte con riferimento all’operatività in titoli.
L’operatività in titoli comporta una limitata esposizione della Banca al rischio di posizione in
quanto gli investimenti in strumenti finanziari sono orientati verso emittenti (governi centrali,
intermediari finanziari e imprese non finanziarie) di elevato standing creditizio.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
Nello svolgimento della sua attività la Banca é esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo
vantati, non siano onorati dai terzi debitori alla scadenza e, pertanto, debbano essere registrate
delle perdite dalla loro cancellazione, in tutto o in parte, in bilancio. Tale rischio è
riscontrabile eminentemente nell’attività tradizionale di erogazione di crediti, garantiti o non
garantiti, iscritti in bilancio, nonché in analoghe operazioni non iscritte in bilancio (ad
esempio, crediti di firma).
Le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità
economica della controparte (mancanza di liquidità, insolvenza,) e in misura marginale in
ragioni indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali il rischio Paese e/o
rischio operativo.
Le attività diverse da quella tradizionale di prestito espongono ulteriormente la Banca al
rischio di credito. In questo caso il rischio di credito può, per esempio, derivare da:
- compravendite di titoli;
- sottoscrizione di contratti derivati OTC non speculativi;
Le controparti di tali transazioni potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza,
mancanza di liquidità, deficienza operativa, eventi politici ed economici o per altre ragioni.
Alla luce delle disposizioni previste nel Titolo IV, capitolo 11 delle Istruzioni di Vigilanza
della Banca d’Italia in materia di controlli interni, nonché del rilievo attribuito all’efficienza ed
efficacia del processo del credito e del relativo sistema dei controlli, la Banca si è dotata di una
struttura organizzativa funzionale al raggiungimento degli obiettivi di gestione e controllo dei
rischi creditizi indicati dalla citata normativa prudenziale.
Il processo organizzativo di gestione del rischio di credito è ispirato al principio di separatezza
tra le attività proprie del processo istruttorio e quelle di sviluppo e gestione dei crediti. Tale
principio è stato attuato attraverso la costituzione di strutture organizzative separate.
In aggiunta ai controlli di linea, quali attività di primo livello, le funzioni di controllo di
secondo livello si occupano del monitoraggio dell’andamento delle posizioni creditizie e della
correttezza e adeguatezza dei processi amministrativi svolti dalle strutture deputate alla
gestione dei crediti.
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127
L’intero processo di gestione e controllo del credito è disciplinato da Regolamenti interni
che in particolare:
- individuano le deleghe ed i poteri di firma e di decisione in materia di erogazione del
credito;
- definiscono i criteri per la valutazione del merito creditizio;
- definiscono le metodologie per il rinnovo degli affidamenti;
- definiscono le metodologie di controllo andamentale e di misurazione del rischio di
credito, nonché le tipologie di interventi da adottare in caso di rilevazione di anomalie.
Attualmente la rete operativa della banca è costituita dalla Sede Centrale e da 13 filiali
ognuna diretta e controllata da un responsabile.
Presso la Direzione Generale risiedono le funzioni e gli uffici di governo dell'intero processo
del credito (Concessione - Revisione – Monitoraggio - Gestione del contenzioso), nonché le
funzioni di coordinamento e di sviluppo degli affari creditizi e degli impieghi sul territorio. La
ripartizione dei compiti e responsabilità avviene tenendo debito conto della esigenza di evitare
ogni possibile conflitto di interesse.
In particolare, all'interno della Area Controlli ed in via indipendente dai destinatari di deleghe
in materia di erogazione del credito, l'Ufficio Controllo Crediti, è delegato al monitoraggio
sistematico delle posizioni ed alla rilevazione delle posizioni "problematiche" nonché al
coordinamento e alla verifica delle attività di monitoraggio eseguite dai responsabili di filiale.
L'Ufficio Risk Controlling, in staff alla Direzione Generale, svolge l'attività di controllo sulla
gestione dei rischi, attraverso un’articolazione dei compiti derivanti dalle tre principali
responsabilità declinate nelle citate Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia (concorrere alla
definizione delle metodologie di misurazione dei rischi; verificare il rispetto dei limiti
assegnati alle varie funzioni operative; controllare la coerenza dell’operatività delle singole
aree produttive con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati).
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Con riferimento all’attività creditizia del portafoglio bancario, la Direzione Generale, come
già detto, assicura la supervisione ed il coordinamento delle fasi operative del processo del
credito, delibera nell’ambito delle proprie deleghe ed esegue i controlli di propria competenza.
A supporto delle attività di governo del processo del credito, la Banca ha attivato procedure
specifiche per le fasi di istruttoria/delibera, di rinnovo delle linee di credito e di monitoraggio
del rischio di credito. In tutte le citate fasi la Banca utilizza metodologie quali-quantitative di
valutazione del merito creditizio della controparte, supportate da procedure informatiche
sottoposte a periodica verifica e manutenzione.
I momenti di istruttoria/delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un
iter deliberativo in cui intervengono le diverse unità operative competenti, appartenenti sia alle
strutture centrali che a quelle di rete, in ossequio ai livelli di deleghe previsti. Tali fasi sono
supportate, anche al fine di utilizzare i dati rivenienti da banche dati esterne, dalla procedura
Pef Web che consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla
gestione del credito) dello stato di ogni posizione già affidata o in fase di affidamento, nonché
di ricostruire il processo che ha condotto alla definizione del merito creditizio dell’affidato
(attraverso la rilevazione e l’archiviazione del percorso deliberativo e delle tipologie di analisi
effettuate).
In sede di istruttoria, per le richieste di affidamenti di rilevante entità, la valutazione, anche
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128
prospettica, si struttura su più livelli e si basa prevalentemente su dati quantitativi e oggettivi,
oltre che - come abitualmente avviene - sulla conoscenza personale e sull’approfondimento
della specifica situazione economico-patrimoniale della controparte e dei suoi garanti.
Analogamente, per dare snellezza alle procedure, sono stati previsti due livelli di revisione:
uno, di tipo semplificato con formalità ridotte all’essenziale, riservato al rinnovo dei fidi di
importo limitato riferiti a soggetti che hanno un andamento regolare; l’altro, di tipo ordinario,
per la restante tipologia di pratiche.
La definizione delle metodologie per il controllo andamentale del rischio di credito ha come
obiettivo l’attivazione di una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate da parte
dell’Ufficio Controllo Crediti e dei referenti di rete (responsabili dei controlli di primo livello),
in stretta collaborazione con la struttura commerciale (Filiali, Area Affari, Direzione).
In particolare, gli addetti delegati alla fase di controllo andamentale hanno a disposizione una
molteplicità di elementi informativi che permettono di verificare le movimentazioni dalle quali
emergono situazioni di tensione o di immobilizzo dei conti affidati.
La procedura informatica SAR WEB, adottata dalla Banca, consente di estrapolare
periodicamente tutti i rapporti che presentano sintomi di anomalia andamentale. Il costante
monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla procedura consente, quindi, di intervenire
tempestivamente all’insorgere di posizioni anomale e di prendere gli opportuni provvedimenti
nei casi di crediti problematici.
Le posizioni affidate, come già accennato, vengono controllate anche utilizzando le
informazioni fornite dalle Centrali dei Rischi.
Tutte le posizioni fiduciarie sono inoltre oggetto di riesame periodico, svolto per ogni singola
controparte/gruppo di clienti connessi da parte delle strutture competenti per limite di fido.
Il controllo delle attività svolte è assicurato dall’Ufficio Risk Controlling in staff alla
Direzione Generale.
La normativa interna sul processo di gestione e controllo del credito è oggetto di
aggiornamento costante.
Negli ultimi anni, la revisione della regolamentazione prudenziale internazionale (cd. Basilea
2) ha richiesto alle banche di dotarsi di una efficiente struttura di risk management con il fine
di misurare e monitorare tutte le fattispecie di rischio nonché di procedere ad autovalutazioni
periodiche sull’adeguatezza del capitale interno rispetto alla propria posizione di rischio,
attuale e prospettica.
Tale contesto normativo ha ulteriormente stimolato il Sistema del Credito Cooperativo a
sviluppare metodi e sistemi di controllo del rischio di credito per cui, nell’ambito di un più
ampio progetto di Categoria sui Controlli Interni, un forte impegno è stato dedicato allo
sviluppo di uno apposito strumento gestionale a presidio del rischio di credito che ha portato
alla realizzazione di un sistema di classificazione “ordinale” del merito creditizio delle
imprese (Sistema CRC).
Coerentemente con le specificità operative e di governance del processo del credito delle
BCC-CR, il Sistema CRC è stato disegnato nell’ottica di realizzare un’adeguata integrazione
tra le informazioni quantitative (Bilancio; Centrale dei Rischi; Andamento Rapporto;
Evoluzione Settore merceologico) e quelle qualitative accumulate in virtù del peculiare
rapporto di clientela e del radicamento sul territorio. Tale Sistema, quindi, consente di
attribuire una classe di merito all’impresa cliente, tra le dieci previste dalla scala maestra di
valutazione, mediante il calcolo di un punteggio sintetico (scoring) sulla base di informazioni
(quantitative e qualitative) e valutazioni (oggettive e soggettive) di natura diversa. Pertanto,
risponde all’esigenza di conferire maggiore efficacia ed efficienza al processo di gestione del
credito, soprattutto attraverso una più oggettiva selezione della clientela e un più strutturato
processo di monitoraggio delle posizioni.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
129
Per il calcolo dello scoring dell’impresa, come già detto, oltre ai dati quantitativi, il Sistema
CRC prevede l’utilizzo da parte dell’analista di un questionario qualitativo standardizzato,
strutturato in quattro profili di analisi dell’impresa (governance, rischi, posizionamento
strategico e gestionale). Il processo di sintesi delle informazioni qualitative elementari è
essenzialmente di tipo judgmental. Peraltro, in relazione ad alcuni profili di valutazione non
incorporabili nella determinazione del rating di controparte in quanto a maggiore contenuto di
soggettività, il sistema CRC attribuisce all’analista, entro un margine predeterminato
corrispondente ad un livello di notch, la possibilità di modificare il rating di controparte
prodotto dal sistema stesso. A fronte di tale significativo spazio concesso alla soggettività
dell’analista, è prevista la rilevazione e l’archiviazione delle valutazioni svolte dagli stessi
analisti del credito (principio della tracciabilità del percorso di analisi e delle valutazioni
soggettive).
L’utilizzo del CRC come strumento di valutazione e controllo dei clienti affidati e da affidare
sta comportando notevoli implicazioni di tipo organizzativo peraltro attentamente esaminate e
affrontate, nel quadro di un complessivo riesame del sistema dei controlli interni della banca e
dei relativi assetti organizzativi e regolamentari. A tale riguardo, quindi, stanno proseguendo
le attività rivolte ad un ottimale inserimento del CRC nelle fasi di processo del credito e nelle
funzioni di controllo anche mediante una costante opera di sensibilizzazione, di formazione e
di addestramento del personale operativo e dei relativi responsabili.
Il gruppo di lavoro della Categoria sta ultimando le attività propedeutiche alla valutazione da
parte del CRC di particolari tipologie di imprese clienti (ad es. Imprese agricole, Ditte
individuali, Imprese pubbliche, Cooperative sociali/Onlus e Gruppi di imprese) attualmente
non ancora analizzabili. Inoltre sta per essere rilasciato alle Banche utenti il modello
metodologico per la valutazione della clientela “privati”. Un’ulteriore evoluzione del Sistema
CRC è costituita dal modulo di analisi di eventuali garanzie prestate al fine di valutare
l'operazione nel suo complesso.
A seguito dell’entrata in vigore della nuova disciplina prudenziale, nonché degli
approfondimenti e delle considerazioni sviluppate nell’ambito delle iniziative promosse dalla
Categoria (a livello sia nazionale da parte di Federcasse con il Progetto “Basilea 2”, sia
regionale da parte della Federazione Regionale Campana delle BCC-CR) a cui la banca ha
partecipato (acquisendo la documentazione via via prodotta in relazione all'evoluzione dei
lavori), il CdA della Banca con delibera del 4 marzo 2008 e successive integrazioni e
modificazioni ha adottato le relative scelte metodologiche e operative aventi rilevanza
strategica. In particolare, il CdA della Banca ha - tra l’altro - deliberato l’adozione della
metodologia standardizzata per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito (I
Pilastro).
Inoltre, con riferimento al processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale
(ICAAP) previsto dal II Pilastro della nuova regolamentazione prudenziale, il CdA della
Banca con delibera del 16 settembre 2008 ha adottato il regolamento che definisce i principi
guida, i ruoli e le responsabilità delle funzioni organizzative coinvolte nell’ICAAP, allo scopo
di assicurare la regolare ed efficace esecuzione delle attività di valutazione del capitale
complessivo relativamente alla sua adeguatezza, attuale e prospettica, in relazione ai rischi
assunti e alle strategie aziendali. Il CdA della Banca ha dato incarico alla Direzione generale
di attuare il processo, curando che lo stesso sia rispondente agli indirizzi strategici e alle
politiche in materia di gestione dei rischi definiti dal CdA stesso.
In particolare il CdA della Banca ha deliberato di utilizzare l’algoritmo semplificato cd.
Granularity Adjustment (Cfr. allegato B, Titolo III, Capitolo 1 Circ. 263/06) per la
quantificazione del capitale interno a fronte del rischio di concentrazione per singole
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
130
controparti o gruppi di clienti connessi.
Con riferimento all’operatività sui mercati mobiliari, sono attivate presso il settore Finanza
della Banca procedure di valutazione e controllo sia in fase di acquisto degli strumenti
finanziari, sia in momenti successivi nei quali periodicamente viene analizzata la
composizione del comparto per asset class/portafoglio, identificato e determinato il livello di
rischio specifico oppure di controparte, nonchè verificato il rispetto dei limiti e delle deleghe
assegnate.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dal CdA, le tecniche di
mitigazione del rischio di credito utilizzate dalla Banca si sostanziano nell’acquisizione di
differenti fattispecie di garanzie reali, finanziarie e non finanziarie, e personali.
Tali forme di garanzia sono, ovviamente, richieste in funzione dei risultati della valutazione
del merito di credito della clientela e della tipologia di affidamento domandata dalla stessa.
A dicembre 2008 le esposizioni assistite da garanzie, reali e personali, rappresentano il
76,07% del totale dei crediti verso la clientela, di cui: il 37,74% coperto da garanzie reali e il
38,33% assistito da garanzie personali.
Con riferimento all’attività sui mercati mobiliari, considerato che la composizione del
portafoglio é orientata verso primari emittenti con elevato merito creditizio, non sono richieste
al momento particolari forme di mitigazione del rischio di credito.
La principale concentrazione di garanzie reali (soprattutto ipotecarie) è legata a finanziamenti
a clientela retail a medio e lungo termine. Tuttavia, allo stato attuale, la Banca non valuta e
gestisce il rischio di concentrazione con riferimento alle garanzie.
Rispetto al precedente esercizio, come di seguito descritto, è stato dato un decisivo impulso,
coerentemente agli approfondimenti condotti nell’ambito del Progetto di Categoria “Basilea
2”, alla realizzazione di configurazioni strutturali e di processo idonee ad assicurare la piena
conformità ai requisiti organizzativi, economici, legali e informativi richiesti dalla nuova
regolamentazione prudenziale in materia di tecniche di attenuazione del rischio di credito
(CRM).
Garanzie reali
Per quanto concerne le forme di garanzia reale, la Banca accetta diversi strumenti a protezione
del credito prevalentemente costituiti dalle seguenti categorie:
- 1) ipoteca su beni immobili residenziali;
- 2) ipoteca su immobili commerciali ed altre tipologie di immobili;
- 3) pegno di titoli di debito di propria emissione o emessi da soggetti sovrani;
- 4) pegno di denaro depositato presso la Banca;
La Banca non ricorre a forme di protezione del rischio di credito e di controparte costituite da
accordi di compensazione.
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131
Le forme tecniche di garanzia sopra descritte cautelano il 37,74% delle esposizioni
complessive nei confronti della clientela e soddisfano tutti i requisiti richiesti dalla citata
nuova regolamentazione prudenziale per il riconoscimento delle tecniche di attenuazione dei
rischi di credito.
Tutte le tipologie di garanzia acquisibili dalla Banca sono inserite nel processo strutturato di
gestione delle garanzie reali condividendone quindi tutte le fasi in cui è composto.
Con riferimento all’acquisizione, valutazione e gestione delle principali forme di garanzia
reale, la Banca ha definito specifiche politiche e procedure, anche al fine di assicurare il
soddisfacimento dei requisiti previsti dalla normativa per il loro riconoscimento ai fini
prudenziali al momento della costituzione della protezione e per tutta la durata della stessa.
In particolare:
- sono state predisposte politiche e procedure documentate con riferimento alle tipologie
di strumenti di CRM utilizzati a fini prudenziali, al loro importo, all’interazione con la
gestione del profilo di rischio complessivo;
- sono state adottate tecniche e procedure volte al realizzo tempestivo delle attività poste
a protezione del credito;
- sono stati affidati a strutture centralizzate i compiti di controllo sui profili di certezza
giuridica e sono stati sviluppati e posti in uso standard della contrattualistica
utilizzata;
- le diverse tipologie di garanzie accettate e le connesse politiche creditizie sono state
chiaramente documentate e divulgate.
E’ stata inoltre assicurata la presenza di un sistema informativo a supporto delle fasi del ciclo
di vita della garanzia (acquisizione, valutazione, gestione, rivalutazione, realizzo).
Le misure di controllo cui è soggetta la concessione del credito con acquisizione di garanzie
reali sono differenziate per tipologia di garanzia.
Relativamente alle garanzie ipotecarie su immobili, le politiche e le procedure aziendali
assicurano che siano sempre acquisite e gestite con modalità atte a garantirne l’opponibilità in
tutte le giurisdizioni pertinenti e l’escutibilità in tempi ragionevoli.
Il processo di sorveglianza sul valore dell’immobile oggetto di garanzia è svolto attraverso
l’utilizzo di metodi statistici.
Con riguardo alle garanzie reali finanziarie la Banca, sulla base delle politiche e processi per la
gestione dei rischio di credito e dei limiti e deleghe operative definite, indirizza l’acquisizione
delle stesse esclusivamente a quelle aventi ad oggetto attività finanziarie delle quali l’azienda
è in grado di calcolare il fair value con cadenza almeno semestrale (ovvero ogni qualvolta
esistano elementi che presuppongano che si sia verificata una diminuzione significativa del
fair value stesso).
Garanzie personali
Con riferimento alle garanzie personali, le principali tipologie di garanti sono rappresentate da
imprenditori e partner societari correlati al debitore nonché, nel caso di finanziamenti concessi
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132
a favore di imprese individuali e/o persone fisiche (consumatori e non), anche da congiunti del
debitore stesso. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali
fornite da altre società (generalmente società appartenenti allo stesso gruppo economico del
debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative.
Nel caso di finanziamenti a soggetti appartenenti a determinate categorie economiche
(artigiani, commercianti, etc.) la Banca acquisisce specifiche garanzie (sussidiarie o a prima
richiesta) prestate da parte dei consorzi fidi di appartenenza.
Le suddette forme di garanzia, nella generalità dei casi, non consentono un’attenuazione del
rischio di credito in quanto prestate da soggetti “non ammessi” ai fini della nuova normativa
prudenziale.
Nel caso in cui una proposta di finanziamento preveda garanzie personali di terzi l’istruttoria
si estende anche a questi ultimi. In particolare, in relazione alla tipologia di fido garantito ed
all’importo, si sottopone a verifica e analisi::
la situazione patrimoniale e reddituale del garante, anche tramite la consultazione delle
apposite banche dati;
l’esposizione verso il sistema bancario;
le informazioni presenti nel sistema informativo della banca;
l’eventuale appartenenza ad un gruppo e la relativa esposizione complessiva.
Se il garante è rappresentato da una società, e comunque quando ritenuto necessario in
considerazione del rischio e dell’importo del finanziamento, oltre al riscontro delle
informazioni prodotte dalle rete nell’apposito modulo riservato al garante, si procede allo
sviluppo del merito creditizio del soggetto garante, con le stesse modalità previste per il
richiedente.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
La Banca è organizzata con strutture e procedure informatiche per la gestione, la
classificazione e il controllo dei crediti.
Coerentemente con quanto dettato dai principi contabili IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio
viene verificata la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni
strumento finanziario ovvero gruppo di strumenti finanziari.
Le posizioni che presentano un andamento anomalo sono classificate in differenti categorie di
rischio. Sono classificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di
insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; tra le partite incagliate le posizioni in
una situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo
periodo di tempo; come crediti ristrutturati le posizioni per le quali la banca acconsente, a
causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, ad una modifica
delle condizioni contrattuali originarie. In seguito alla modifica delle disposizioni di vigilanza
prudenziale, sono state incluse tra le esposizioni deteriorate anche le posizioni scadute e/o
sconfinanti da oltre 90/180 giorni. Questa modifica ha comportato l’introduzione di una nuova
categoria contabile nella quale vengono classificate le posizioni con tali caratteristiche e
l’inclusione dello sconfinamento continuativo tra gli elementi da considerare ai fini del
monitoraggio e della rilevazione dei crediti problematici per favorire la sistemazione
dell’anomalia anteriormente al raggiungimento dei giorni di sconfinamento previsti per la
classificazione del nuovo stato.
La responsabilità e la gestione complessiva dei crediti deteriorati, non classificati a
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133
“sofferenza”, è affidata all’Ufficio Controllo Crediti ed all’Ufficio Legale e Contenzioso.
Detta attività si estrinseca principalmente nel:
- monitoraggio delle citate posizioni in supporto alle agenzie di rete alle quali
competono i controlli di primo livello;
- concordare con il gestore della relazione gli interventi volti a ripristinare la regolarità
andamentale o il rientro delle esposizioni oppure piani di ristrutturazione;
- determinare le previsioni di perdite sulle posizioni;
- proporre agli organi superiori competenti il passaggio a “sofferenza” di quelle
posizioni che a causa di sopraggiunte difficoltà non lasciano prevedere alcuna
possibilità di normalizzazione.
La metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio analitico commisurato
all’intensità degli approfondimenti ed alle risultanze che emergono dal continuo processo di
monitoraggio.
La attività di recupero relative alle posizioni classificate a sofferenza sono gestite
esclusivamente dall’Ufficio Legale e Contenzioso, in staff alla Direzione Generale.
Anche in questo caso la metodologia di valutazione delle posizioni segue un approccio
analitico.
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134
Informazioni di natura quantitativa
A. QUALITA' DEL CREDITO
A.1 Esposizioni deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale
A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
1. Attività finanziarie
detenute per la negoziazione 19.251 19.251
2. Attività finanziarie
disponibili per la vendita 89.232 89.232
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza -
4. Crediti verso banche 76.084 76.084
5. Crediti verso clientela 3.161 2.660 1.582 143.707 151.110
6. Attività finanziarie valutate
al fair value -
7. Attività finanziarie in corso
di dismissione -
8. Derivati di copertura -
Totale al 31.12.2008 3.161 2.660 - 1.582 - 328.274 - - 335.677
Totale al 31.12.2007 2.753 2.586 2.360 310.456 318.155
A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
1. Attività finanziarie
detenute per la negoziazione - X X 19.251 19.251
2. Attività finanziarie
disponibili per la vendita - 89.232 89.232 89.232
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza - - -
4. Crediti verso banche - 76.084 76.084 76.084
5. Crediti verso clientela 13.264 5.860 7.404 144.786 1.079 143.707 151.111
6. Attività finanziarie valutate
al fair value - X X -
7. Attività finanziarie in corso
di dismissione - - -
8. Derivati di copertura - X X -
Totale al 13.264 5.860 - 7.404 310.102 1.079 328.274 335.678
Totale al 13.500 5.801 7.699 276.510 881 310.456 318.155
Esposizioni
ristrutturate Portafogli/qualità
Rischio
Paese Incagli
Rettifiche
specifiche
Esposizione
netta
Rettifiche di
portafoglio
Altre attività
Rettifiche di
portafoglio
Sofferenze
Esposizione
netta
Esposizioni
scadute
Esposizione
lorda
Totale
Portafogli/qualità
Attività deteriorate Altre attività Totale
(esposizione
netta)
Esposizione
lorda
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135
A.1.3 Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze -
b) Incagli -
c) Esposizioni ristrutturate -
d) Esposizioni scadute -
e) Rischio Paese X -
f) Altre attività 88.045 X 88.045
TOTALE A 88.045 - - 88.045
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate -
b) Altre 7.570 X 7.570
TOTALE B 7.570 - - 7.570
A.1.4 Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al "rischio paese" lorde
A.1.5 Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive
A.1.6 Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 7.858 4.697 3.161
b) Incagli 3.443 783 2.660
c) Esposizioni ristrutturate -
d) Esposizioni scadute 1.963 380 1.583
e) Rischio Paese X -
f) Altre attività 241.307 X 1.079 240.228
TOTALE A 254.571 5.860 1.079 247.632
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 67 1 66
b) Altre 5.663 X 58 5.605
TOTALE B 5.730 1 58 5.671
Esposizione
netta Tipologie esposizioni/valori
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
specifiche
Rettifiche di
valore di
portafoglio
Tipologie esposizioni/valori Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
Rettifiche di
valore di
Esposizione
netta
Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile:
negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione.
Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni, derivati
ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc).
Non vi sono esposizioni deteriorate o soggette a rischio paese verso banche.
Non vi sono rettifiche di valore su esposizioni per cassa verso banche.
Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di
allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate
al fair value, attività in via di dismissione.
Le esposizioni "fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie
rilasciate, impegni, derivati ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di
tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc).
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136
A.1.7 Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al "rischio paese" lorde
A. Esposizione lorda iniziale 7.498 3.293 2.708
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate -
B. Variazioni in aumento 2.872 4.012 - 3.405 -
B.1 ingressi da crediti in bonis 592 1.853 3.040
B.2 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate 1.852 1.522 6
B.3 altre variazioni in aumento 428 637 359
C. Variazioni in diminuzione 2.512 3.862 - 4.151 -
C.1 uscite verso crediti in bonis 394 1.326
C.2 cancellazioni 1.570 60 100
C.3 incassi 942 1.462 960
C.4 realizzi per cessioni
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate 1.696 1.684
C.6 altre variazioni in diminuzione 250 81
D. Esposizione lorda finale 7.858 3.443 - 1.962 -
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
Variazioni in aumento
415
3
10
428
264
372
636
256
103
359
250
81
Incagli
Esposizioni scadute
Per minor utilizzo di affidamenti e/o rinegoziazione crediti
Esposizioni scadute
Per minor utilizzo di affidamenti e/o rinegoziazione crediti
Per interessi contabilizzati nell'esercizio
Per maggior utilizzo di affidamenti e/o rinegoziazione crediti
Totale altre variazioni in aumento
Variazioni in diminuzione
Per somma riconosciuta a curatela fallimentare
Per addebiti su posizioni già in essere
Totale altre variazioni in aumento
Per maggior utilizzo di affidamenti e/o rinegoziazione crediti
Totale altre variazioni in aumento
Incagli
Per interessi contabilizzati nell'esercizio
Crediti in sofferenza
Per interessi contabilizzati nell'esercizio
Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scadute Rischio Paese
Di seguito sono riportati i dettagli delle altre variazioni in aumento e in diminuzione dei crediti deteriorati per singola categoria.
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137
A.1.8 Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive
A. Rettifiche complessive iniziali 4.745 707 348
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
B. Variazioni in aumento 2.078 624 - 413
B.1 rettifiche di valore 1.423 465 323
B.2 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate 231 159 1
B.3 altre variazioni in aumento 424 - 89
C. Variazioni in diminuzione 2.126 548 - 381
C.1 riprese di valore da valutazione 383 119 1
C.2 riprese di valore da incasso 174 186 72
C.3 cancellazioni 1.569 60 100
C.4 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate 183 208
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali 4.697 783 - 380
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E INTERNI
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni
Esposizioni
scadute Rischio Paese Causali/Categorie Sofferenze Incagli
Esposizioni
ristrutturate
La Banca svolge attività creditizia eminentemente nei confronti di micro e piccole imprese unrated,
pertanto la presente tabella non viene compilata.
La Banca svolge attività creditizia eminentemente nei confronti di micro e piccole imprese un rated,
pertanto la presente tabella non viene compilata.
Nelle rettifiche di valore è inclusa la svalutazione degli interessi su sofferenza giudicati irrecuperabili, non transitati a conto
economico.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
138
A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA
A.3.1 Esposizioni per cassa verso banche e verso clientela garantite
1. Esposizioni verso banche garantite: - - - - - - - - - - - - -
1.1 totalmente garantite -
1.2 parzialmente garantite -
2. Esposizioni verso clientela garantite: 116.396 53.392 388 3.245 - - - - - - - 57.919 114.944
2.1 totalmente garantite 111.782 52.955 143 2.245 56.439 111.782
2.2 parzialmente garantite 4.614 437 245 1.000 1.480 3.162
A.3.2 Esposizioni "fuori bilancio" verso banche e verso clientela garantite
1. Esposizioni verso banche garantite: - - - - - - - - - - - - -
1.1 totalmente garantite -
1.2 parzialmente garantite -
2. Esposizioni verso clientela garantite: 3.026 - 30 433 - - - - - - - 2.346 2.809
2.1 totalmente garantite 2.698 30 325 2.343 2.698
2.2 parzialmente garantite 328 108 3 111
A.3.3 Esposizioni per cassa deteriorate verso banche e verso clientela garantite
1. Esposizioni verso banche garantite: - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
1.1. oltre il 150% -
1.2. tra il 100% e il 150% -
1.3. tra il 50% e il 100% -
1.4. entro il 50% -
2. Esposizioni verso clientela garantite: 5.642 5.154 3.145 - 23 - - - - - - - - - - - - 18 1.969 5.155 15.348
2.1. oltre il 150% 3.799 3.799 2.635 17 18 1.129 3.799 13.969
2.2. tra il 100% e il 150% 794 794 225 570 795 1.148
2.3. tra il 50% e il 100% 274 268 10 6 252 268 226
2.4. entro il 50% 775 293 275 18 293 5
A.3.4 Esposizioni "fuori bilancio" deteriorate verso banche e verso clientela garantite
1. Esposizioni verso banche garantite: - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
1.1. oltre il 150% -
1.2. tra il 100% e il 150% -
1.3. tra il 50% e il 100% -
1.4. entro il 50% -
2. Esposizioni verso clientela garantite: 66 40 - - 40 - - - - - - - - - - - - - - 40
2.1. oltre il 150% -
2.2. tra il 100% e il 150% -
2.3. tra il 50% e il 100% 66 40 40 40
2.4. entro il 50% -
Garanzie personali
Garanzie (fair value)
Garanzie personali
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I comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) e dei venditori di protezione (derivati su crediti) sono stati individuati facendo
riferimento ai criteri di classificazione previsti nel fascicolo “Classificazione della clientela per settori e gruppi di att ività economica” edito dalla
Banca d’Italia.
I comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) e dei venditori di protezione (derivati su crediti) sono stati individuati facendo
riferimento ai criteri di classificazione previsti nel fascicolo “Classificazione della clientela per settori e gruppi di att ività economica” edito dalla
Banca d’Italia.
I comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) e dei venditori di protezione (derivati su crediti) sono stati individuati facendo riferimento ai criteri di classificazione previsti nel
fascicolo “Classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica” edito dalla Banca d’Italia.
I comparti economici di appartenenza dei garanti (crediti di firma) e dei venditori di protezione (derivati su crediti) sono stati individuati facendo riferimento ai criteri di classificazione previsti nel fascicolo
“Classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica” edito dalla Banca d’Italia.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
139
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DEL CREDITO
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso clientela
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - 4 2 2 - 5.030 3.214 1.816 2.823 1.481 1.342
A.2 Incagli - - - - 2.139 520 1.619 1.304 263 1.041
A.3 Esposizioni
ristrutturate - - - - - -
A.4 Esposizioni scadute - - - - 706 137 569 1.257 243 1.014
A.5 Altre esposizioni 91.075 X 91.075 2.750 X 32 2.718 8.953 X 8 8.945 X - 93.561 X 853 92.708 44.968 X 186 44.782
Totale A 91.075 - - 91.075 2.750 - 32 2.718 8.957 2 8 8.947 - - - - 101.436 3.871 853 96.712 50.352 1.987 186 48.179
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - -
B.2 Incagli - - - - 67 1 66 -
B.3 Altre attività
deteriorate - - - - - -
B.4 Altre esposizioni X - 327 X 4 323 1.038 X - 1.038 X - 3.655 X 45 3.610 643 X 8 635
Totale B - - - - 327 - 4 323 1.038 - - 1.038 - - - - 3.722 1 45 3.676 643 - 8 635
Totale al 31.12.2008 91.075 - - 91.075 3.077 - 36 3.041 9.995 2 8 9.985 - - - - 105.158 3.872 898 100.388 50.995 1.987 194 48.814
Totale al 31.12.2007 86.757 86.757 5.598 52 5.546 11.119 4 11.115 - 100.950 4.210 695 96.045 48.341 1.591 173 46.577
Imprese di assicurazione Imprese non finanziarie
Esposizioni/Controparti
Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Società finanziarie
Espos. lordaRettifiche val.
specifiche
Rettifiche val.
di portafoglioEspos. netta
Rettifiche val.
di portafoglioEspos. nettaEspos. lorda
Rettifiche val.
specifiche
Rettifiche val.
di portafoglioEspos. netta
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Rettifiche
val.
specifiche
Espos. lordaRettifiche val.
specifiche
Rettifiche val.
di portafoglioEspos. netta Espos. lorda
Rettifiche val.
specifiche
Rettifiche val.
di portafoglioEspos. netta
Altri soggetti
Espos. lordaRettifiche val.
specifiche
Rettifiche val.
di portafoglioEspos. netta
La distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per comparto economico di appartenenza dei debitori e degli ordinanti
(per le garanzie rilasciate) è stata effettuata secondo i criteri di classificazione previsti nel fascicolo “Classificazione della clientela per
settori e gruppi di attività economica” edito dalla Banca d’Italia.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
140
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso clientela
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 7.858 3.161
A.2 Incagli 3.443 2.660
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute 1.963 1.582
A.5 Altre esposizioni 239.438 238.359 1.698 1.698 171 171
Totale A 252.702 245.762 1.698 1.698 171 171 - - - -
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli 67 66
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni 5.663 5.606
Totale B 5.730 5.672 - - - - - - - -
Totale al 31.12.2008 258.432 251.434 1.698 1.698 171 171 - - - -
Totale al 31.12.2007 250.611 243.888 1.688 1.688 464 464
B.4 Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso banche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni 84.662 84.662 3.383 3.383
Totale A 84.662 84.662 3.383 3.383 - - - - - -
B. Esposizioni "fuori
bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni 7.570 7.570
Totale B 7.570 7.570 - - - - - - - -
Totale al 31.12.2008 92.232 92.232 3.383 3.383 - - - - - -
Totale al 31.12.2007 77.609 77.609 3.283 3.283
B.5 Grandi rischi
Resto del mondo
Espos.
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Espos.
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Espos.
lordaEspos. lorda Espos. netta
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Espos.
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Esposizioni/Aree geografiche
Italia Altri Paesi europei America
Espos.
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Esposizioni/Aree geografiche
Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Espos. lorda Espos. nettaEspos.
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Al 31 dicembre 2008 non è presente alcuna posizione classificata come "grande rischio" ai fini della normativa di Vigilanza.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
141
C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE
ATTIVITÀ
C. 1 Operazioni di cartolarizzazione
Informazioni di natura qualitativa
Operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Banca
Nella presente Sezione è riportata l’informativa riguardante le caratteristiche della
operazione di cartolarizzazione posta in essere dalla Banca ai sensi della L. 130/1999. La
normativa richiamata disciplina la cessione “in blocco” di crediti da parte di una società
(originator) ad un’altra società appositamente costituita (Special Purpose Vehicle – SPV),
la quale a sua volta emette titoli collocabili sul mercato (Asset Backed Securities - ABS) al
fine di finanziare l’acquisto dei crediti stessi.
Di seguito sono specificate le caratteristiche dell’operazione di cartolarizzazione cui la
Banca ha partecipato nell’anno 2002.
Politiche contabili adottate
Il trattamento di Bilancio delle operazioni di cartolarizzazione effettuate anteriormente
all’entrata in vigore dei principi IAS/IFRS differisce dal trattamento riservato da quelle
effettuate successivamente.
In particolare, in sede di prima applicazione dei principi IAS/IFRS la Banca si è avvalsa
della facoltà – prevista dall’IFRS 1 - di non iscrivere in bilancio gli attivi sottostanti alle
operazioni effettuate prima del 1° gennaio 2004, cancellati in base ai precedenti principi
nazionali. Tali attivi, pertanto, non figurano nel bilancio della Banca, sebbene essi non
sarebbero stati cancellati se fossero state applicate le regole previste dallo IAS 39 per la
derecognition. Sono state rilevate soltanto le forme di attività di rischio in bilancio e fuori
bilancio assunte dalla Banca nell’ambito della operazione.
Finalità
L'operazione è stata effettuata nell' ottica di una maggiore correlazione delle scadenze tra
raccolta ed impieghi, di diversificazione delle fonti di finanziamento e di miglioramento
dei coefficienti prudenziali di vigilanza. In tale ambito i principali obiettivi conseguiti
sono risultati il miglioramento della qualità dell'attivo ed un più soddisfacente profilo
tecnico della Azienda (miglioramento dei "ratios" di Vigilanza, riequilibrio del portafoglio
impieghi, allineamento delle scadenze delle poste dello stato patrimoniale, ecc.).
Informazioni generali
Nel corso del 2002 la Banca ha partecipato ad un'operazione di cartolarizzazione di crediti
ai sensi della L.130/1999, avente per oggetto crediti non performing costituiti da partite
iscritte a sofferenza. Il progetto, realizzato con l’assistenza di Iccrea Holding ha visto la
cessione pro-soluto da parte della Banca e di altre 23 consorelle di portafogli di crediti
nascenti da posizioni in sofferenza, sia garantite da ipoteca sia chirografe, di clienti
residenti nel territorio nazionale, per un valore nominale complessivo lordo di 335,5
milioni di euro di cui 32,1 milioni originati dalla banca.
Soggetto organizzatore (arranger) è stata Société Gènèrale con il coinvolgimento, per le
necessarie
valutazioni di rating, della Standard & Poor’s.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
142
Per l'operazione ci si è avvalsi di una Società veicolo appositamente costituita e omologata
come previsto dalla L.130/99 denominata BCC Securis srl nella quale la Banca non
detiene partecipazioni, interessenze o collegamenti diretti di alcun tipo.
L'operazione si è concretizzata per mezzo di più contratti tra loro collegati, il cui schema è
di seguito rappresentato:
a) cessione pro-soluto, da parte degli originator, di un portafoglio di crediti individuati in
"blocco";
b) acquisizione pro-soluto dei crediti, da parte del cessionario/emittente, società veicolo, ed
emissione da parte di quest’ultimo di "notes" caratterizzate da un diverso grado di
rimborsabilità al fine di reperire mezzi finanziari;
c) sottoscrizione delle "notes" Senior da parte di intermediari collocatori;
d) sottoscrizione da parte dei singoli originator delle notes Junior.
Il prezzo di acquisto del portafoglio dei crediti è stato definito in 148,2 milioni di euro e
corrisponde al valore contabile dei crediti alla data del 31 maggio 2002 al netto di
precedenti rettifiche di valore per complessivi 187,3 milioni di euro.
La quota parte del prezzo di acquisto attribuito alla Banca ammonta a 14,0 milioni di euro
corrispondente al valore contabile dei crediti ceduti alla data del 31 maggio 2002 di 32,1
milioni di euro al netto di rettifiche di valore di euro 18,1 milioni.
Come cennato la Società veicolo ha finanziato l'acquisto di crediti mediante emissione di
titoli obbligazionari suddivisi in due classi.
Le caratteristiche dei titoli emessi sono le seguenti:
- Titoli di classe A (titoli senior)
Obbligazioni a tasso variabile Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread pari allo 0,23%
annuo
per un valore complessivo di 80 milioni di euro alle quali è stato attribuito rating AA.
-Titoli di classe C (titoli junior)
Obbligazioni a tasso variabile per un valore complessivo di 68,2 milioni di euro.
I titoli di classe A sono stati interamente collocati presso primari investitori istituzionali.
I titoli di classe C sono stati suddivisi in 24 serie ciascuna di importo proporzionale
all'ammontare dei crediti rispettivamente ceduti dalle singole banche. Le banche cedenti
hanno sottoscritto interamente i titoli di classe C. Ognuna di queste ha sottoscritto
esclusivamente la serie di titoli subordinati di pertinenza, con pagamento del relativo
prezzo alla "pari".
Le "notes" senior godono di un rating AA attribuito da Standard & Poor’s.
Alle diverse tipologie di titoli è stato attribuito un diverso grado di subordinazione nella
definizione delle priorità dei pagamenti sia per il capitale che per gli interessi.
Il rimborso dei titoli è previsto con le seguenti modalità:
ad ogni scadenza semestrale le somme ricavate dagli attivi, dopo il pagamento delle spese
e delle cedole sui titoli di classe A, vengono integralmente destinate al rimborso dei titoli
prioritari.
In sostanza i titoli di classe A hanno priorità nel pagamento rispetto alla emissione Junior
che é sprovvista di rating e subordinata nel rimborso.
Quest'ultima tipologia di titoli non ha una cedola predeterminata ed è remunerata (allo
0,10% annuo salvo excess spread) solo in presenza di fondi residuali dopo aver coperto
tutte le spese di periodo (Senior cost, Interessi Classe A, etc.) nonché il rimborso
dell’intera Classe A.
Il rimborso del capitale dei titoli di classe Junior è ultimo nella gerarchia dei pagamenti sia
in caso di rimborso anticipato che in caso di estinzione naturale dei titoli.
Ciascun Cedente ha fornito al Veicolo una linea di liquidità proporzionale all’ammontare
ceduto, da attivarsi nel caso in cui ad una data di pagamento i fondi disponibili rivenienti
dagli incassi non fossero sufficienti per il pagamento degli oneri di gestione
dell’operazione e per la remunerazione dei sottoscrittori dei titoli Senior. La linea di
credito concessa dalla Banca ammonta ad euro 1.018 mila.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
143
I Cedenti inoltre hanno assunto il ruolo di Limited Recourse Loan provider.
Ciascun Cedente ha messo a disposizione del Veicolo titoli di stato successivamente
costituiti in pegno a garanzia del rimborso delle somme dovute ai Portatori dei Titoli
Senior a titolo di interessi e capitale ai sensi del Regolamento delle Notes.
Stante la struttura finanziaria dell’operazione, il rischio che permane in capo alla Banca, a
seguito dell’integrale rimborso dei titoli Senior, è costituito dall’ammontare dei titoli
Junior sottoscritti e non ancora rimborsati il cui valore nominale ammonta ad euro 5.251
mila e che sono esposti nel presente Bilancio per Euro 3.745 mila al netto delle rettifiche
di valore nel tempo apportate. Gli incassi realizzati nel secondo semestre dell’esercizio
2008 hanno consentito alla Banca di ricevere, nel febbraio 2009, ulteriori rimborsi per
euro 687 mila.
Ciascuna delle banche cedenti esercita le attività di servicing in relazione allo specifico
portafoglio dalla stessa ceduto, curando la gestione, l'amministrazione e l'incasso dei
crediti nonché la gestione dei procedimenti, in conformità ai criteri individuati nel
contratto di servicing. Per tale attività, disciplinata da una procedura che permette il
coordinamento di tutte le attività inerenti avvalendosi delle competenti strutture aziendali,
la Banca riceve una commissione pari al 0,1% semestrale sul valore di cessione del
portafoglio cartolarizzato e al 1% sugli incassi realizzati.
In adempimento a quanto disposto dalle Istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca
d’Italia in materia, la Banca verifica inoltre che l’operazione nel suo complesso sia gestita
in conformità alla legge e al prospetto informativo (Offering Circular).
In particolare cura la valutazione delle possibilità di recupero delle singole posizioni, ne
pianifica e ne attua gli interventi con l’ausilio dei legali esterni, rimette gli incassi al
veicolo ed effettua un monitoraggio costante sulle rilevazioni contabili effettuate, oltre a
rendicontare al veicolo i risultati consuntivi di periodo.
Subito dopo il regolamento semestrale di periodo, la funzione di gestione amministrativa
dell’operazione riporta al Consiglio di Amministrazione una relazione in cui ne illustra
l’andamento complessivo con evidenza degli incassi complessivi e di periodo, i pagamenti
effettuati dal veicolo, il trend di recupero atteso e le connesse previsione di recupero del
titolo di classe Junior, degli interessi e delle spese ancora a carico della operazione.
La funzione di controllo interno alla Banca svolge con analoga periodicità le verifiche
sull’andamento dell’operazione, informandone conseguentemente l’amministrazione della
Banca.
Il valore di cessione residuo del portafoglio al 31 dicembre 2008 ammonta a 4,7 milioni
di euro.
Gli incassi complessivi lordi al 31 dicembre 2008 ammontano a 10.365 mila euro.
In particolare nel 2008 sono stati incassati oltre 1,4 milioni di euro con realizzi
ampiamente superiori ai relativi prezzi di cessione ed a quanto preventivato nel “business
plan” dell’operazione che prevedeva incassi al 31/12/2008 per euro 8.864.000,00 con un
differenziale quindi di 1,5 milioni di euro rispetto agli euro 10.365 mila effettivamente
incassati. Le posizioni interamente definite al 31 dicembre 2008 (291) costituiscono il
64,1% dell’intero portafoglio ceduto, originariamente composto da 445 posizioni.
Il titolo Junior sottoscritto dalla Banca e allocato in vigenza dei principi contabili nazionali
tra i titoli immobilizzati, è stato classificato, in sede di prima applicazione dei principi
IAS/IFRS, nel “portafoglio crediti” e la sua valutazione è stata effettuata tenendo conto
della stima dei probabili flussi di cassa generati dalla gestione del portafoglio sofferenze
ceduto.
Una estremamente prudente e cauta valutazione del sottostante, effettuata in occasione
della chiusura dell’esercizio 2008, ha fatto emergere un complessivo valore recuperabile
di 3,1 milioni di euro per cui tenendo debito conto dei pagamenti prioritari ancora da
effettuare (oneri di gestione della Società Veicolo) si è proceduto ad ulteriore rettifica per
euro 55mila del titolo Junior di proprietà della Banca il cui valore di bilancio al 31
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
144
dicembre 2008 si attesta quindi ad euro 3.745.274 (comprensivo di rateo maturato al
31/12/2008) con rettifiche di valore complessive di euro 1.507.855 rispetto
all’originario valore nominale di euro 5.251.000.
Operazioni di cartolarizzazione di terzi
La Banca detiene in portafoglio titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di terzi
per complessivi 501 mila euro.
Strumenti finanziari Valore nominale Valore di bilancio
Titoli – Mezzanine 500.000 501.062
Totale 500.000 501.062
Trattasi di titoli di classe B (Mezzanine) emessi nell'anno 2006 dalla società veicolo
Mortgages nell'ambito di operazione di cartolarizzazione di portafogli di mutui in bonis,
garantiti da ipoteca e originati da n. 43 Banche di Credito Cooperativo.
Le caratteristiche dei titoli sono le seguenti:
- Obbligazioni a tasso variabile Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread pari allo 0,46%
annuo con
rating A (da parte S. & P.) e A2 (da parte Moody's).
Si precisa che relativamente alla suddetta operazione la Banca non svolge alcun ruolo di
servicer.
La Banca non detiene alcuna interessenza nella società veicolo.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
145
Informazioni di natura quantitativa
C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti
Esp
osi
z. l
ord
a
Esp
osi
z. n
etta
Esp
osi
z. l
ord
a
Esp
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z. n
etta
Esp
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ord
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Esp
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z. n
etta
Esp
osi
z. l
ord
a
Esp
osi
z. n
etta
A. Con attività sottostanti
proprie : - - - - 5.253 3.745 - - - - - - - - - - - -
a) Deteriorate 5.253 3.745
b) Altre
B. Con attività sottostanti di
terzi : - - 501 501 - - - - - - - - - - - - - -
a) Deteriorate
b) Altre 501 501
Val
ore
di
bil
anci
o
Ret
tif.
/rip
r.
di
val
ore
Val
ore
di
bil
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Ret
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di
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Val
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z.
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r.
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val
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Esp
osi
z.
net
ta
Ret
tif.
/rip
r.
di
val
ore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio - - - - 3.745 (55) - - - - - - - - - - - -
A.1 BCC Securis srl 3.745 (55)
- cartolarizzazione crediti in
sofferenza
A.2 nome cartolarizzazione 2
- tipologia attività
A.3 nome cartolarizzazione ..
- tipologia attività
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio - - - - - - - - - - - - - - - - - -
B.1 nome cartolarizzazione 1
- tipologia attività
B.2 nome cartolarizzazione 2
- tipologia attività
B.3 nome cartolarizzazione ..
- tipologia attività
C. Non cancellate dal bilancio - - - - - - - - - - - - - - - - - -
C.1 nome cartolarizzazione 1
- tipologia attività
C.2 nome cartolarizzazione 2
- tipologia attività
C.3 nome cartolarizzazione ..
- tipologia attività
Valore
di
bilanci
o
Rettif.
/ripr.
di
valore
Valore
di
bilanci
o
Rettif.
/ripr.
di
valore
Valore
di
bilanci
o
Rettif.
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di
valore
Esposi
z.
netta
Rettif.
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di
valore
Esposi
z.
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Rettif.
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valore
Esposi
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Rettif.
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valore
Esposi
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valore
Esposi
z.
netta
Rettif.
/ripr.
di
valore
Esposi
z.
netta
Rettif.
/ripr.
di
valore A.1 BCC Mortgages plc 501
- cartolarizzazione mutui in
bonis
A.2 nome cartolarizzazione 2
- tipologia attività
A.3 nome cartolarizzazione ..
- tipologia attività
Senior
Junior
Junior Senior
JuniorJunior
Linee di credito
Qualità attività
sottostanti/Esposizioni
Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate
Senior Mezzanine
Mezzanine
Mezzanine
Tipologia attività
sottostanti/Esposizioni
Esposizioni per cassa Garanzie rilasciate
Garanzie rilasciate Linee di credito
Senior Mezzanine Junior Senior Mezzanine
Senior Mezzanine Junior Mezzanine
C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni
C.1.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "di terzi" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipo di esposizione
Senior Junior
Tipologia attività
cartolarizzate/Esposizioni
Esposizioni per cassa
Linee di credito
Senior Mezzanine Junior
Senior Mezzanine Junior
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
146
C.1.4 Esposizioni verso le cartolarizzazioni ripartite per portafoglio di attività finanziarie e per tipologia
1. Esposizioni per cassa - - 501 - 3.745 4.246 5.653
- senior -
- mezzanine 501 501 501
- junior 3.745 3.745 5.152
2. Esposizioni fuori
bilancio - - - - - - -
- senior -
- mezzanine -
- junior -
C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad
altre forme di sostegno creditizio
A. Attività sottostanti proprie: 4.712 -
A.1 Oggetto di integrale cancellazione 4.712
1. Sofferenze 4.712 X
2. Incagli X
3. Esposizioni ristrutturate X
4. Esposizioni scadute X
5. Altre attività X
A.2 Oggetto di parziale cancellazione -
1. Sofferenze X
2. Incagli X
3. Esposizioni ristrutturate X
4. Esposizioni scadute X
5. Altre attività X
A.3 Non cancellate - -
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
B. Attività sottostanti di terzi: - -
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Esposizioni ristrutturate
B.4 Esposizioni scadute
B.5 Altre attività
C.1.6 Interessenze in società veicolo
C.1.7 Attività di servicer - incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo
attività
deteriorate
attività in
bonis
attività
deteriorate
attività in
bonis
attività
deteriorate
attività in
bonis
Bcc Securis srl 4.712 1.449 100 22,40
Quota % dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)
senior mezzanine junior
Deteriorate In bonis Deteriorate In bonis
Attività/ValoriCartolarizzazioni
tradizionali
Cartolarizzazioni
sintetiche
Società veicolo
Attività cartolarizzate (dato di fine
periodo)
Incassi crediti realizzati
nell'anno
31.12.2008 31.12.2007Esposizione/portafoglio
Attività
finanziarie
detenute per
negoziazione
Attività
finanziarie fair
value option
Attività
finanziarie
disponibili
per la
Attività
finanziarie
detenute
sino alla
Crediti
La Banca non detiene interessenze in società veicolo.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
147
C.2 Operazioni di cessione
C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate
A B C A B C A B C A B C A B C A B C 31.12.2008 31.12.2007
A. Attività per cassa - - - - - - 14.063 - - - - - - - - - - - 14.063 6.782
1. Titoli di debito 14.063 14.063 6.782
2. Titoli di capitale X X X X X X X X X -
3. O.I.C.R. X X X X X X X X X -
4. Finanziamenti -
5. Attività deteriorate -
B. Strumenti derivati X X X X X X X X X X X X X X X -
Totale al 31.12.2008 - - - - - - 14.063 - - - - - - - - - - - 14.063
Totale al 31.12.2007 6.782 6.782
Legenda:
A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)
B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)
C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)
C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate
Passività/Portafoglio
attività
Att
ivit
àfi
nan
ziar
ied
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ute
per
la
neg
ozi
azio
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tale
1. Debiti verso
clientela - - 13.948 - - - 13.948
a) a fronte di attività
rilevate per intero 13.948 13.948
b) a fronte di attività
rilevate
parzialmente -
2. Debiti verso banche - - - - - - -
a) a fronte di attività
rilevate per intero -
b) a fronte di attività
rilevate
parzialmente -
Totale al 31.12.2008 - - 13.948 - - - 13.948
Totale al 31.12.2007 6.783 6.783
Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
Crediti verso banche Crediti verso
clientela Totale
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Forme
tecniche/Portafoglio
Attività finanziarie
valutate al fair value
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
L'importo è riferito esclusivamente a operazioni di pronti contro termine passivi.
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148
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
2.1 RISCHIO TASSO DI INTERESSE – POTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI
VIGILANZA
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali
La Banca svolge, in modo primario, attività di negoziazione in proprio di strumenti
finanziari esposti al rischio di tasso di interesse.
La dimensione del portafoglio di proprietà è strettamente legata alla posizione di liquidità
di tesoreria. La strategia sottostante alla negoziazione in proprio risponde sia ad esigenza
di tesoreria che all’obiettivo di massimizzare il profilo di rischio/rendimento degli
investimenti di portafoglio nelle componenti rischio di tasso e rischio di credito della
controparte.
La Banca non assume posizioni speculative in strumenti derivati come previsto dalla
Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia e dallo statuto della Banca stessa.
Le fonti del rischio tasso di interesse sono rappresentate dall’operatività in titoli
obbligazionari.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse
La gestione del rischio di tasso del portafoglio di negoziazione è effettuata dall’Ufficio
Tesoreria e Finanza in base a limiti e deleghe definiti direttamente dal CdA, mentre le
attività di misurazione, controllo e verifica del rischio di tasso sono demandate alla
Funzione Controlli.
La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del portafoglio di
negoziazione viene supportata da tecniche e modelli di Modified Duration e di Massima
Perdita Accettabile (MPA) che consentono di determinare, con frequenza giornaliera, gli
impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore del
portafoglio di negoziazione.
In particolare, il limite di Modified Duration, calcolato in base ad un’ipotesi di variazione
della curva di +/-100 bp, è definito in relazione alla tipologia di emittente, mentre il limite
di MPA è ottenuto considerando la somma del dato di Value at Risk (metodo
varianza/covarianza, intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni lavorativi),
dell’ammontare delle minusvalenze e del valore delle perdite realizzate. Da evidenziare
che il VaR considerato per la determinazione dei limiti è calcolato non in base al solo
rischio di tasso ma in relazione a tutti i fattori di rischio considerati, e quindi anche equity e
cambio, nonché dell’effetto diversificazione.
Tali modelli sono elaborati giornalmente da ICCREA e da Iside, “outsourcer”
informatico della Banca, e da questa usufruiti mediante report analizzati dagli addetti alle
funzioni di gestione, monitoraggio e controllo del rischio di tasso.
Le risultanze di tali analisi sono periodicamente riportate all’attenzione del CdA.
Il modello di misurazione del rischio di tasso non è utilizzato per la determinazione dei
requisiti patrimoniali, ma rappresenta uno strumento interno a supporto della gestione e del
controllo interno del rischio.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
149
Informazioni di natura quantitativa
passività finanziarie per cassa e derivati finanziari
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
da oltre 6
mesi fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino a 5
anni
da oltre 5
anni fino a 10
anni
oltre 10 anni durata
indeterminata
1. Attività per cassa - 14.153 4.839 - - - - -
1.1 Titoli di debito - 14.153 4.839 - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri 14.153 4.839
1.2 Altre attività
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi
2.2 Altre passività
3. Derivati finanziari - 5.178 - - 5.099 - - -
3.1 Con titolo
sottostante - 5.178 - - 5.099 - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - 5.178 - - 5.099 - - -
+ posizioni lunghe 5.099
+ posizioni corte 5.178
3.2 Senza titolo
sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
Margine di intermediazione 158.767
variazione % 0,99%
Utile di esercizio 139.326
variazione % 0,04%
Valore economico Patrimonio Netto -166.895
variazione % -0,37%
Shock - 100 punti base Effetto Variazione
Margine di intermediazione -158.767
variazione % -0,99%
Utile di esercizio -139.326
variazione % -0,04%
Valore economico Patrimonio Netto 171.915
variazione % 0,38%
Valuta di denominazione 242 - EURO
1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle
L'importo di cui al punto 3.1 è relativo all'acquisto del titolo BTP scad. 01/09/2011 cod. Isin IT0004404973 con regolamento 02 gennaio 2009.
Si riportano di seguito gli effetti di una variazione dei tassi di interesse pari a +/- 100 punti base sul margine di intermediazione, sul risultato
d'esercizio e sul patrimonio netto. Le stime sono state effettuate ipotizzando l'invarianza della stuttura patrimoniale in termini di masse e di mix di
attività e passività, nonchè ipotizzando che le poste a vista abbiano un adeguamento ritardato alle nuove condizioni di mercato, stimato attraverso
una apposita analisi econometrica.
Shock + 100 punti base Effetto Variazione
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150
2.2 RISCHIO TASSO DI INTERESSE – PORTAFOGLIO BANCARIO
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di
interesse
Principali fonti del rischio di tasso di interesse
Le fonti del rischio di tasso di interesse a cui è esposta la Banca sono individuabili
principalmente nei processi del credito, della raccolta e della finanza, essendo il portafoglio
bancario costituito prevalentemente da crediti e dalle varie forme di raccolta dalla clientela.
In particolare, il rischio di tasso di interesse da “fair value” trae origine dalle poste a tasso
fisso, mentre il rischio di tasso di interesse da “flussi finanziari” trae origine dalle poste a
tasso variabile.
Tuttavia, nell’ambito delle poste a vista sono normalmente ravvisabili comportamenti
asimmetrici a seconda che si considerino le voci del passivo o quelle dell’attivo; mentre le
prime, essendo caratterizzate da una maggiore vischiosità, afferiscono principalmente al
rischio da “fair value”, le seconde, più sensibili ai mutamenti del mercato, sono
riconducibili al rischio da “flussi finanziari”.
Processi interni di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso
La Banca ha posto in essere opportune misure di attenuazione e controllo finalizzate a
evitare la possibilità che vengano assunte posizioni eccedenti un determinato livello di
rischio obiettivo.
Tali misure di attenuazione e controllo trovano codificazione nell’ambito delle normative
aziendali volte a disegnare processi di monitoraggio fondati su limiti di posizione e sistemi
di soglie di attenzione in termini di capitale interno al superamento delle quali scatta
l’attivazione di opportune azioni correttive.
A tale proposito sono state definite:
- politiche e procedure di gestione del rischio di tasso d'interesse coerenti con la
natura e la complessità dell'attività svolta;
- metriche di misurazione coerenti con la metodologia di misurazione del rischio
adottata dalla Banca, sulla base dei quali è stato definito un sistema di early-
warning che consente la tempestiva individuazione e attivazione delle idonee
misure correttive;
- limiti operativi e disposizioni procedurali interne volti al mantenimento
dell'esposizione entro livelli coerenti con la politica gestionale e con la soglia di
attenzione (v. infra) prevista dalla normativa prudenziale.
Dal punta di vista organizzativo la Banca ha individuato nella Direzione Generale la
struttura deputata a presidiare tale processo di gestione del rischio di tasso di interesse sul
portafoglio bancario.
Il monitoraggio all’esposizione al rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario
avviene su base trimestrale.
Per quanto concerne la metodologia di misurazione del rischio e di quantificazione del
corrispondente capitale interno, il CdA della Banca con delibera del 4 marzo 2008 ha
deciso di utilizzare l’algoritmo semplificato descritto nell’Allegato C, Titolo III, Cap.1
della Circolare n. 263/06 della Banca d’Italia.
Attraverso tale metodologia viene stimata la variazione del valore economico del
portafoglio bancario a fronte di una variazione ipotetica dei tassi di interesse pari a 200
punti base.
L’applicazione della citata metodologia semplificata si basa sui seguenti passaggi logici.
1) Definizione del portafoglio bancario: costituito dal complesso delle attività e
passività non rientranti nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza.
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151
2) Determinazione delle “valute rilevanti”, le valute cioè il cui peso misurato come
quota sul totale attivo oppure sul passivo del portafoglio bancario risulta superiore
al 5%. Ciascuna valuta rilevante definisce un aggregato di posizioni. Le valute il
cui peso è inferiore al 5% sono aggregate fra loro.
3) Classificazione delle attività e passività in fasce temporali: le attività e passività a
tasso fisso sono classificate in base alla loro vita residua, quelle a tasso variabile
sulla base della data di rinegoziazione del tasso di interesse. Specifiche regole di
classificazione sono previste per alcune attività e passività.
4) Ponderazione delle esposizioni nette di ciascuna fascia: in ciascuna fascia le
posizioni attive e passive sono compensate, ottenendo una posizione netta. La
posizione netta per fascia è moltiplicata per il corrispondente fattore di
ponderazione. I fattori di ponderazione per fascia sono calcolati come prodotto tra
una approssimazione della duration modificata relativa alla fascia e una variazione
ipotetica dei tassi (pari a 200 punti base per tutte le fasce).
5) Somma delle esposizioni nette ponderate delle diverse fasce: l’esposizione
ponderata netta dei singoli aggregati approssima la variazione di valore attuale
delle poste denominate nella valuta dell’aggregato nell’eventualità dello shock di
tasso ipotizzato.
6) Aggregazione nelle diverse valute attraverso la somma dei valori assoluti delle
esposizioni ponderate nette per aggregato. Il valore ottenuto rappresenta la
variazione di valore economico aziendale a fronte dello scenario ipotizzato.
7) Determinazione dell’indicatore di rischiosità rappresentato dal rapporto tra il valore
somma ottenuto e il valore del Patrimonio di Vigilanza.
Le disposizioni della citata normativa prudenziale che disciplinano il processo di auto-
valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP – Internal Capital Adequacy
Assessment Process) definiscono una soglia di attenzione del cennato indicatore di
rischiosità ad un valore pari al 20%. Nel caso in cui tale indicatore assuma valori superiori
alla soglia di attenzione, la Banca d’Italia approfondisce con la banca i risultati e si riserva
di adottare opportuni interventi.
La Banca effettua, inoltre, prove di stress, attraverso la citata metodologia e considerando
un incremento di 100 bp dello shock di tasso.
La misurazione del rischio di tasso di interesse, con riferimento al rischio da “flussi
finanziari”, viene effettuata secondo il metodo di “Maturity Gap Analisys”.
Tale approccio analizza congiuntamente i tempi di riprezzamento delle attività e delle
passività di bilancio sensibili ai tassi e determina la variazione del margine di interesse
atteso a seguito di una oscillazione dei tassi di mercato.
Il modello viene gestito in modo accentrato dal Centro Servizi e le risultanze delle
elaborazioni vengono divulgate ai singoli utenti attraverso la pubblicazione su web di
specifici report d’analisi. La versione in uso è di tipo statico, con gapping period pari a 12
mesi e copre tutte le poste dell’attivo e del passivo di bilancio. Il metodo prevede la stima
personalizzata di un sistema di parametri che tengano conto della effettiva relazione tra
tassi di mercato e tassi bancari delle poste a vista (correlazione, tempi medi di
adeguamento, asimmetria). Gli scenari di stress considerati sono quelli classici di +/- 100
punti base e quello dei tassi forward.
La misurazione del rischio di tasso di interesse, con riferimento al rischio da “fair value”,
viene effettuata secondo il metodo di “Duration Gap Analisys”.
Tale approccio analizza congiuntamente il present value delle attività e delle passività di
bilancio e determina la variazione del valore del patrimonio netto a seguito di una
oscillazione dei tassi di mercato.
Il modello viene gestito sempre centralmente, è anch’esso di tipo statico, ma con orizzonte
temporale 5 anni e copre tutte le poste dell’attivo e del passivo. I parametri sono costituiti
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
152
dalle duration e convessità delle varie voci di bilancio, comprese quelle delle poste a vista.
Gli scenari sono sempre +/- 100 punti base e tassi forward.
Sempre nell’ambito degli approcci relativi al monitoraggio della sensitivity del valore del
patrimonio netto, vengono altresì sviluppate analisi per il calcolo, secondo la metodologia
parametrica varianza/covarianza, dell’Interest Rate Value at Risk con holding period di 1
mese ed intervallo di confidenza del 99%.
Le analisi di ALM, prodotte periodicamente, vengono presentate dalle funzioni Risk
Controlling e Tesoreria e Finanza alla Direzione Generale, deputata alla gestione di tale
tipologia di rischio.
B. Attività di copertura del fair value
La Banca non pone in essere operazioni di copertura né contabile né gestionale da
variazioni del fair value.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
La Banca non pone in essere operazioni di copertura di cash flow, ossia coperture
dell’esposizione alla variabilità dei flussi finanziari associati a strumenti finanziari a tasso
variabile.
Cassa Rurale ed Artigiana Banca di Credito Cooperativo di Battipaglia
153
Informazioni di natura quantitativa
1.a Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
da oltre 6
mesi fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino a 5
anni
da oltre 5
anni fino a 10
anni
oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 104.186 51.183 72.387 23.982 25.249 5.297 22.470 7.749
1.1 Titoli di debito 5.618 5.630 52.396 1.286 3.745 - 20.554 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri 5.618 5.630 52.396 1.286 3.745 20.554
1.2 Finanziamenti a banche 18.667 27.407 10.302 15.079 4.588
1.3 Finanziamenti a clientela 79.901 18.146 9.689 7.617 21.504 5.297 1.916 3.161
- c/c 38.570
- altri finanziamenti 41.331 18.146 9.689 7.617 21.504 5.297 1.916 3.161
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri 41.331 18.146 9.689 7.617 21.504 5.297 1.916 3.161
2. Passività per cassa 221.383 20.320 6.765 13.067 29.213 - - -
2.1 Debiti verso clientela 220.569 13.948 - - - - - -
- c/c 127.755
- altri debiti 92.814 13.948 - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri 92.814 13.948
2.2 Debiti verso banche - - - - - - - -
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito 814 6.372 6.765 13.067 29.213 - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri 814 6.372 6.765 13.067 29.213
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altre
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
Valuta di denominazione 242 - EURO
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154
1.b Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
Valuta di denominazione 001 - DOLLARO USA
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
da oltre 6
mesi fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino a 5
anni
da oltre 5
anni fino a 10
anni
oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 33 - 35 - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
1.2 Finanziamenti a banche 33
1.3 Finanziamenti a clientela - - 35 - - - - -
- c/c
- altri finanziamenti - - 35 - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri 35
2. Passività per cassa 32 - 35 - - - - -
2.1 Debiti verso clientela 32 - - - - - - -
- c/c 32
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
2.2 Debiti verso banche - - 35 - - - - -
- c/c
- altri debiti 35
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altre
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
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155
1.c Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
Valuta di denominazione 002 - STERLINA GRAN BRETAGNA
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
da oltre 6
mesi fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino a 5
anni
da oltre 5
anni fino a 10
anni
oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 8 - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
1.2 Finanziamenti a banche 8
1.3 Finanziamenti a clientela - - - - - - - -
- c/c
- altri finanziamenti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 Debiti verso clientela - - - - - - - -
- c/c
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
2.2 Debiti verso banche - - - - - - - -
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altre
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
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156
1.d Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
da oltre 6
mesi fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino a 5
anni
da oltre 5
anni fino a 10
anni
oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - 28 -
1.1 Titoli di debito - - - - - - 28 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri 28
1.2 Finanziamenti a banche
1.3 Finanziamenti a clientela - - - - - - - -
- c/c
- altri finanziamenti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 Debiti verso clientela - - - - - - - -
- c/c
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
2.2 Debiti verso banche - - - - - - - -
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altri
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- altre
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
Margine di interesse 1.033.320
variazione % 7,21%
Utile di esercizio 906.790
variazione % 0,25%
Valore economico Patrimonio Netto 1.329.395
variazione % 2,97%
Shock - 100 punti base Effetto Variazione
Margine di interesse -1.033.320
variazione % -7,21,%
Utile di esercizio -906.790
variazione % -0,25%
Valore economico Patrimonio Netto -1.335.049
variazione % -2,98%
Altre valute
Si riportano di seguito gli effetti di una variazione dei tassi di interesse pari a +/- 100 punti base sul margine di interesse, sul
risultato d'esercizio e sul patrimonio netto. Le stime sono state effettuate ipotizzando l'invarianza della stuttura patrimoniale in
termini di masse e di mix di attività e passività, nonchè ipotizzando che le poste a vista abbiano un adeguamento ritardato alle
nuove condizioni di mercato, stimato attraverso una apposita analisi econometrica.
Shock + 100 punti base Effetto Variazione
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157
2.3 RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali
La Banca svolge in proprio attività di negoziazione di strumenti finanziari esposti al rischio di prezzo.
Tale attività di negoziazione riguarda strumenti di capitale , nonchè quote di fondi comuni azionari. Essa è
comunque residuale rispetto all'operatività svolta sui mercati obbligazionari.
La strategia sottostante alla negoziazione di questi strumenti finanziari si pone l’obiettivo di massimizzare il
profilo complessivo di rischio/rendimento. Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle
intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di
beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita con una opportuna
diversificazione degli investimenti.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo
Il rischio prezzo del portafoglio di negoziazione eventualmente assunto è monitorato sia tramite analisi delle
esposizioni quotate e non quotate, sia attraverso la determinazione dell’esposizione per singolo mercato,
ovvero dell’esposizione complessiva per ciascun paese al fine di poter assumere tempestivamente le
decisioni più opportune in merito alla tempistica di realizzo.
Il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione è gestito dall’Ufficio Tesoreria e Finanza sulla base di
deleghe che ne circoscrivono l’operatività in termini di nozionale, di mercati di quotazione, di paesi di
residenza degli enti emittenti e di valore massimo di minusvalenze potenziali (stop loss).
Informazioni di natura quantitativa
1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R.
La Banca non ha assunto nell’esercizio esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R.
2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e
indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione
La Banca non ha esposizioni in titoli di capitale e/o indici azionari alla data di riferimento del bilancio.
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158
2.4 RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO BANCARIO
Informazioni di natura qualitativa
Informazioni di natura quantitativa
1. Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R.
Quotati Non quotati
A. Titoli di capitale - 3.600
A.1 Azioni 3.600
A.2 Strumenti innovativi di capitale
A.3 Altri titoli di capitale
B. O.I.C.R. 120 -
B.1 Di diritto italiano 120 -
- armonizzati aperti
- non armonizzati aperti
- chiusi 120
- riservati
- speculativi
B.2 Di altri Stati UE - -
- armonizzati
- non armonizzati aperti
- non armonizzati chiusi
B.2 Di Stati non UE - -
- aperti
- chiusi
Totale 120 3.600
Tipologia esposizione/Valori Valore di bilancio
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo
Il portafoglio bancario accoglie particolari tipologie di investimenti in titoli di capitale, aventi la finalità di perseguire
determinati obiettivi strategici di medio/lungo periodo. Nel portafoglio bancario sono presenti per lo più partecipazioni
che costituiscono cointeressenze in società appartenenti al sistema del Credito Cooperativo e/o in Società e/o Enti
strumentali allo sviluppo dell’attività della Banca.
B. Attività di copertura del rischio di prezzo
In considerazione dell’attuale operatività non sono state poste in essere operazioni di copertura del rischio di prezzo.
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159
2.5 RISCHIO DI CAMBIO
Informazioni di natura qualitativa
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati
Dollari
USA Sterline Yen
Dollari
canadesi
Franchi
svizzeri
Altre
valute
A. Attività finanziarie 68 8 - - - 28
A.1 Titoli di debito 28
A.2 Titoli di capitale
A.3 Finanziamenti a banche 33 8 -
A.4 Finanziamenti a clientela 35
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività 2 1 2 1 3
C. Passività finanziarie 67 - - - - -
C.1 Debiti verso banche 35
C.2 Debiti verso clientela 32
C.3 Titoli di debito
D. Altre passività
E. Derivati finanziari - - - - - -
- Opzioni - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati - - - - - -
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
Totale attività 70 9 - 2 1 31
Totale passività 67 - - - - -
Sbilancio (+/-) 3 9 - 2 1 31
Voci
Valute
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
Il rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite sulle operazioni in valuta per effetto di avverse variazioni
dei corsi delle divise estere.
Nell’esercizio dell’attività in cambi, la Banca non assume posizioni speculative, in ogni caso l’eventuale posizione
netta in cambi è contenuta entro il 2% del patrimonio di vigilanza.
La Banca è esposta al rischio di cambio per effetto della operatività ordinaria sull’estero della propria clientela ma in
misura decisamente marginale.
L’esposizione al rischio di cambio è determinata attraverso una metodologia che ricalca quanto previsto dalla
normativa di Vigilanza in materia. La sua misurazione si fonda, quindi, sul calcolo della “posizione netta in cambi”,
cioè del saldo di tutte le attività e passività (in bilancio e “fuori bilancio”) relative a ciascuna valuta, ivi incluse le
operazioni in euro indicizzate all’andamento dei tassi di cambio di valute.
B. Attività di copertura del rischio di cambio
Nonostante la marginalità del fenomeno la Banca procede comunque ad una costante attività di copertura del rischio
cambio mediante il sistematico pareggiamento delle posizioni in valuta assunte.
In considerazione della modestissima consistenza della posizione in valuta della Banca,
non si procede alla descrizione dell'effetto delle variazioni dei tassi di cambio sul
margine di intermediazione, sul risultato d'esercizio e sul patrimonio netto, nonchè i
risultati delle analisi di scenario.
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160
2.6 GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
A. Derivati finanziari
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
Quotati Non quotati Quotati Non quotati Quotati Non quotati Quotati Non quotati Quotati Non quotati Quotati Non quotati
1. Forward rate agreement - -
2. Interest rate swap - -
3. Domestic currency swap - -
4. Currency i.r.s. - -
5. Basis swap - -
6. Scambi di indici azionari - -
7. Scambi di indici reali - -
8. Futures - -
9. Opzioni cap - - - - - - - - - - - -
- acquistate - -
- emesse - -
10. Opzioni floor - - - - - - - - - - - -
- acquistate - -
- emesse - -
11. Altre opzioni - - - - - - - - - - - -
- acquistate - - - - - - - - - - - -
- plain vanilla - -
- esotiche - -
- emesse - - - - - - - - - - - -
- plain vanilla - -
- esotiche - -
12. Contratti a termine 5.178 - - - - - - - 5.178 - 2.548 -
- acquisti 5.178 5.178 - 1.273
- vendite - - 1.275
- valute contro valute - -
13. Altri contratti derivati - -
Totale 5.178 - - - - - - - 5.178 - 2.548 -
Valori medi -
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
A.2.2 Altri derivati
31.12.200731.12.2008Tipologia
operazioni/Sottostanti
Titoli di debito e tassi
di interesse
Titoli di capitale e
indici azionariTassi di cambio e oro Altri valori
L'importo di cui al punto 12 è relativo all'acquisto del titolo BTP scadenza 01/09/2011 codice Isin IT0004404973 con regolamento 2 gennaio 2009.
Al 31 dicembre 2008 non è presente alcuna operazione.
Al 31 dicembre 2008 non è presente alcuna operazione.
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161
A.3 Derivati finanziari: acquisto e vendita dei sottostanti
QuotatiNon
quotatiQuotati
Non
quotatiQuotati
Non
quotatiQuotati
Non
quotatiQuotati
Non
quotatiQuotati
Non
quotatiA. Portafoglio di
negoziazione di vigilanza: 5.178 - - - - - - - 5.178 - 2.548 -
1. Operazioni con scambio
di capitali 5.178 - - - - - - - 5.178 - 2.548 -
- acquisti 5.178 5.178 - 1.273
- vendite - - 1.275
- valute contro valute - -
2. Operazioni senza
scambio di capitali - - - - - - - - - - - -
- acquisti - -
- vendite - -
- valute contro valute - -
B. Portafoglio bancario: - - - - - - - - - - - -
B.1 Di copertura - - - - - - - - - - - -
1. Operazioni con scambio
di capitali - - - - - - - - - - - -
- acquisti - -
- vendite - -
- valute contro valute - -
2. Operazioni senza
scambio di capitali - - - - - - - - - - - -
- acquisti - -
- vendite - -
- valute contro valute - -
B.2 Altri derivati - - - - - - - - - - - -
1. Operazioni con scambio
di capitali - - - - - - - - - - - -
- acquisti - -
- vendite - -
- valute contro valute - -
2. Operazioni senza
scambio di capitali - - - - - - - - - - - -
- acquisti - -
- vendite - -
- valute contro valute - -
Altri valori 31.12.2008 31.12.2007Tipologia
operazioni/Sottostanti
Titoli di debito e
tassi di interesse
Titoli di capitale e
indici azionari
Tassi di cambio e
oro
L'importo di cui al punto A.1 è relativo all'acquisto del titolo BTP scadenza 01/09/2011 codice Isin IT0004404973 con regolamento 02 gennaio 2009.
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162
A.4 Derivati finanziari "over the counter": fair value positivo - rischio di controparte
A.5 Derivati finanziari "over the counter": fair value negativo - rischio finanziario
Lo
rdo
no
n
com
pen
sato
Lo
rdo
co
mp
ensa
to
Esp
osi
zio
ne
futu
ra
Lo
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Lo
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mp
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to
Esp
osi
zio
ne
futu
ra
Co
mp
ensa
to
Esp
osi
zio
ne
futu
ra
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza:
A.1 Governi e Banche Centrali
A.2 Enti pubblici
A.3 Banche 7
A.4 Società finanziarie
A.5 Assicurazioni
A.6 Imprese non finanziarie
A.7 Altri soggetti
Totale A al 31.12.2008 7 - - - - - - - - - - - - -
Totale al 31.12.2007 -
B. Portafoglio bancario:
B.1 Governi e Banche Centrali
B.2 Enti pubblici
B.3 Banche
B.4 Società finanziarie
B.5 Assicurazioni
B.6 Imprese non finanziarie
B.7 Altri soggetti
Totale B al 31.12.2008 - - - - - - - - - - - - - -
Totale al 31.12.2007
A.6 Vita residua dei derivati finanziari "over the counter": valori nozionali
Sottostanti/Vita residuaFino a
1 anno
Oltre
1
anno
e fino
a 5
anni
Oltre
5 anniTotale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 5.178 - - 5.178
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 5.178 5.178
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari -
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro -
A.4 Derivati finanziari su altri valori -
B. Portafoglio bancario - - - -
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse -
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari -
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro -
B.4 Derivati finanziari su altri valori -
Totale al 31.12.2008 5.178 - - 5.178
Totale al 31.12.2007 2.548 2.548
B. Derivati Creditizi
B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi
B.2 Derivati creditizi: fair value positivo - rischio di controparte
B.3 Derivati creditizi: fair value negativo - rischio finanziario
B.4 Vita residua dei contratti derivati su crediti: valori nozionali
Titoli di capitale e Tassi di cambio e oro
Controparti/Sottostanti
Titoli di debito e Altri valori Sottostanti
Al 31 dicembre 2008 non è presente alcuna operazione.
L'importo indicato al punto A.3 è relativo alla differenza di fair value negativo sul titolo BTP scadenza 01/09/2011 codice Isin IT0004404973
acquistato con regolamento 2 gennaio 2009.
L'importo di cui al punto A.1 è relativo all'acquisto del titolo BTP scadenza 01/09/2011 codice Isin IT0004404973
regolamento 02 gennaio 2009.
Al 31 dicembre 2008 non è presente alcuna operazione.
Al 31 dicembre 2008 non è presente alcuna operazione.
Al 31 dicembre 2008 non è presente alcuna operazione.
Al 31 dicembre 2008 non è presente alcuna operazione.
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163
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di
liquidità
Si definisce rischio di liquidità l’eventualità che la Banca non riesca a mantenere i propri
impegni di pagamento a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi (funding liquidity
risk) e/o di vendere attività sul mercato (asset liquidity risk) per far fronte allo sbilancio da
finanziare ovvero del fatto di essere costretta a sostenere costi molto alti per far fronte ai
propri impegni.
Le fonti del rischio di liquidità a cui è esposta la Banca sono individuabili principalmente
nei processi della Finanza/Tesoreria, della Raccolta e del Credito.
Nel progetto di Categoria “Basilea 2” è specificatamente previsto che la Banca possa
misurare, monitorare e controllare la propria posizione di liquidità di breve periodo (fino a
12 mesi) sulla base del calcolo degli sbilanci (gap) periodali e cumulati della maturity
ladder e che la Banca, inoltre, assuma a riferimento le ex-regole sulla trasformazione
delle scadenze della Banca d’Italia per il controllo della liquidità strutturale (oltre i 12
mesi).
La maturity ladder a disposizione della Banca utilizzerà la base informativa A2 della
Matrice dei Conti quale principale fonte alimentante. In particolare, essa è stata costruita
sulla base del cd. “metodo ibrido”, intermedio tra l’”approccio degli stock” e quello dei
“flussi di cassa”; tale metodo, oltre ad allocare i flussi di cassa delle poste attive e passive
sulla base della loro vita residua, prevede la categoria rappresentata dallo stock di attività
finanziarie prontamente monetizzabili (APM), ossia le disponibilità di base monetaria e le
attività rapidamente convertibili in base monetaria attraverso la liquidazione delle relative
posizioni e/o l’ottenimento di linee di credito concedendole in garanzia. E’ previsto che
l’allocazione nelle varie fasce temporali dei flussi di cassa generati dalle diverse tipologie
di poste attive (diverse da quelle ricomprese nelle APM) e passive avvenga sulla base dei
seguenti criteri:
- collocazione in base alle rispettive date di regolamento e/o esigibilità dei flussi certi
originati da poste patrimoniali con scadenze contrattualmente determinate. Le poste
attive relative ad operazioni creditizie nei confronti della clientela ordinaria sono
considerate al netto di uno scarto determinato in funzione delle rettifiche di valore
mediamente operate dalla Banca e del roll-over degli impieghi in scadenza e delle
linee di credito/aperture di credito in rinnovo;
- posizionamento nella fascia “a vista” dei flussi relativi alle poste patrimoniali ad
utilizzo incerto (poste a vista, linee di credito, garanzie) per una quota parte
determinata mediante l’applicazione di coefficienti di tiraggio delle poste stesse
definiti sulla base di valutazioni judgement-based e/o di quanto previsto nel
“modello di valutazione MID” e delle prassi in materia seguite dai principali gruppi
bancari italiani;
- posizionamento dei flussi stimati relativi ad operazioni future nelle presumibili date
di scadenza/realizzazione degli eventi che li genera (imposte, dividendi, ecc.).
I flussi di cassa immediatamente realizzabili dall’utilizzo dei titoli rientranti tra le APM
sono, invece, determinati tenendo conto delle diverse caratteristiche di negoziabilità e
rifinanziamento degli stessi.
Tale ripartizione dei flussi di cassa delle poste attive e passive sulle fasce temporali della
maturity ladder è volta a riflettere le aspettative della Banca ed è, quindi, relativa ad un
quadro di operatività ordinaria o moderatamente teso sotto il profilo della liquidità.
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164
L’obiettivo del controllo della posizione di liquidità, di breve e medio/lungo periodo, è di
garantire il mantenimento di riserve di liquidità sufficienti ad assicurare la solvibilità nel
breve termine ed, al tempo stesso, il mantenimento di un sostanziale equilibrio fra le
scadenze medie di impieghi e raccolta.
La gestione della liquidità è affidata, per specifiche competenze, all’Ufficio Tesoreria e
Finanza che si avvale delle previsioni di impegno e, in particolare, dei flussi di cassa in
scadenza, rilevati tramite la procedura C.R.G. di Iccrea Banca (conto di regolamento
giornaliero). Per il monitoraggio dei flussi finanziari un ulteriore strumento di supporto è la
gestione giornaliera dello scadenzario dei flussi in entrata e in uscita affidata sempre alla
stessa struttura.
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165
Informazioni di natura quantitativa
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione:(242) - Euro
Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno
a 7 giorni
da oltre 7 giorni
a 15 giorni
da oltre 15
giorni a 1 mese
da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
da oltre 1 anno
fino a 5 anni Oltre 5 anni
Durata
indetermininata
Attività per cassa 57.290 686 10.500 16.575 21.098 24.006 41.108 91.988 56.731 11.991
A.1 Titoli di Stato 16.617 44.627 29.832
A.2 Titoli di debito quotati 262 1.553 7.128 4.215
A.3 Altri titoli di debito 3.745 501
A.4 Quote O.I.C.R. 120
A.5 Finanziamenti 57.170 686 10.500 16.313 21.098 22.453 24.491 36.488 22.183 11.991
- banche 18.667 10.120 10.177 7.110 10.302 15.079 4.588
- clientela 38.503 686 380 6.136 13.988 12.151 9.412 36.488 22.183 7.403
Passività per cassa 188.762 2.653 1.341 3.351 13.035 6.792 45.803 29.213 - -
B.1 Depositi 187.642 - - - 61 27 32.736 - - -
- banche
- clientela 187.642 61 27 32.736
B.2 Titoli di debito 815 340 465 869 4.698 6.765 13.067 29.213
B.3 Altre passività 305 2.313 876 2.482 8.276
Operazioni "fuori
bilancio" 2.342 5.178 - - - - - 5.099 - -
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale - 5.178 - - - - - 5.099 - -
- posizioni lunghe 5.099
- posizioni corte 5.178
C.2 Depositi e
finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Impegni irrevocabili a
erogare fondi 2.342 - - - - - - - - -
- posizioni lunghe 1.171
- posizioni corte 1.171
1.1 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione:(001) - Dollaro USA
Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno
a 7 giorni
da oltre 7 giorni
a 15 giorni
da oltre 15
giorni a 1 mese
da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
da oltre 1 anno
fino a 5 anni Oltre 5 anni
Durata
indetermininata
Attività per cassa 33 - - - - 35 - - - -
A.1 Titoli di Stato - - -
A.2 Titoli di debito quotati - - - -
A.3 Altri titoli di debito - -
A.4 Quote O.I.C.R. -
A.5 Finanziamenti 33 - - - - 35 - - - -
- banche 33 - - - - -
- clientela - - - - - 35 - - - -
Passività per cassa 32 - - - - 35 - - - -
B.1 Depositi 32 - - - - - - - - -
- banche
- clientela 32 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - -
B.3 Altre passività - - - - - 35
Operazioni "fuori
bilancio" - - - - - - - - - -
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe -
- posizioni corte -
C.2 Depositi e
finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Impegni irrevocabili a
erogare fondi - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe -
- posizioni corte -
L'importo di cui al punto C.1 è relativo all' acquisto del titolo BTP scadenza 01/09/2011 codice Isin IT0004404973 con regolamento 2 gennaio 2009.
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166
1.2 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione:(002) - Sterlina Gran Bretagna
Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno
a 7 giorni
da oltre 7 giorni
a 15 giorni
da oltre 15
giorni a 1 mese
da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
da oltre 1 anno
fino a 5 anni Oltre 5 anni
Durata
indetermininata
Attività per cassa 8 - - - - - - - - -
A.1 Titoli di Stato - - -
A.2 Titoli di debito quotati - - - -
A.3 Altri titoli di debito - -
A.4 Quote O.I.C.R. -
A.5 Finanziamenti 8 - - - - - - - - -
- banche 8 - - - - -
- clientela - - - - - - - - - -
Passività per cassa - - - - - - - - - -
B.1 Depositi - - - - - - - - - -
- banche
- clientela - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - -
B.3 Altre passività - - - - -
Operazioni "fuori
bilancio" - - - - - - - - - -
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe -
- posizioni corte -
C.2 Depositi e
finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Impegni irrevocabili a
erogare fondi - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe -
- posizioni corte -
1.3 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Altre valute
Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno
a 7 giorni
da oltre 7 giorni
a 15 giorni
da oltre 15
giorni a 1 mese
da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
da oltre 1 anno
fino a 5 anni Oltre 5 anni
Durata
indetermininata
Attività per cassa - - - - - - - - 28 -
A.1 Titoli di Stato - - -
A.2 Titoli di debito quotati - - - 28
A.3 Altri titoli di debito -
A.4 Quote O.I.C.R. -
A.5 Finanziamenti - - - - - - - - - -
- banche - - - - - -
- clientela - - - - - - - - - -
Passività per cassa - - - - - - - - - -
B.1 Depositi - - - - - - - - - -
- banche
- clientela - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - -
B.3 Altre passività - - - - -
Operazioni "fuori
bilancio" - - - - - - - - - -
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe -
- posizioni corte -
C.2 Depositi e
finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe
- posizioni corte
C.3 Impegni irrevocabili a
erogare fondi - - - - - - - - - -
- posizioni lunghe -
- posizioni corte -
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167
2. Distribuzione settoriale delle passività finanziarie
Esposizioni/Controparti
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Società
finanziarie
Imprese di
assicurazione
Imprese non
finanziarie Altri soggetti
1. Debiti verso clientela 1.189 4.696 655 3 44.572 183.449
2. Titoli in circolazione 6.152 50.081
3. Passività finanziarie di
negoziazione
4. Passività finanziarie al
fair value
Totale al 31.12.2008 1.189 4.696 655 3 50.724 233.530
Totale al 31.12.2007 2.195 3.952 608 4 51.032 218.694
3. Distribuzione territoriale delle passività finanziarie
Esposizioni/Controparti Altri Paesi
europei America Asia
Resto del
mondo
Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole
1. Debiti verso clientela 234.553 11
2. Debiti verso banche 223
3. Titoli in circolazione 56.233
4. Passività finanziarie di
negoziazione 7
5. Passività finanziarie al
fair value
Totale al 31.12.2008 - - - 291.016 11 - - -
Totale al 31.12.2007 276.563 86 2
Italia
La banca opera prevalentemente nella zona di competenza territoriale che ricade nel territorio regionale campano.
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168
SEZIONE 4 – RISCHIO OPERATIVO
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Natura del rischio operativo
Il rischio operativo, così come definito dalla nuova regolamentazione prudenziale, è il
rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure,
risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Tale definizione include il rischio
legale, ma non considera quello reputazionale e quello strategico.
Il rischio operativo, in quanto tale, è un rischio puro, essendo ad esso connesse solo
manifestazioni negative dell’evento. Tali manifestazioni sono direttamente riconducibili
all’attività della Banca e riguardano l’intera sua struttura della stessa (governo, business e
supporto).
Principali fonti di manifestazione
Il rischio operativo, connaturato nell’esercizio dell’attività bancaria, è generato
trasversalmente da tutti i processi aziendali. In generale, le principali fonti di
manifestazione del rischio operativo sono riconducibili alle frodi interne, alle frodi esterne,
ai rapporti di impiego e sicurezza sul lavoro, agli obblighi professionali verso i clienti
ovvero alla natura o alle caratteristiche dei prodotti, ai danni da eventi esterni, alla
disfunzione dei sistemi informatici e all’esecuzione, consegna e gestione dei processi.
Rilevano, in tale ambito, i rischi connessi alle attività rilevanti in outsourcing.
Struttura organizzativa preposta al controllo del rischio
La Banca ha provveduto alla definizione di responsabilità ed attribuzioni organizzative
articolate sia sugli Organi di Vertice che sulle unità organizzative aziendali, finalizzate al
presidio del rischio in esame.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell’istituzione e del
mantenimento di un efficace Sistema di Misurazione e Controllo del Rischio Operativo. La
Direzione Generale, in coerenza con il modello di business ed il grado di esposizione ai
rischi definito dal Consiglio di Amministrazione, predispone le misure necessarie ad
assicurare l’attuazione ed il corretto funzionamento del sistema di monitoraggio e gestione
del Rischio Operativo, assicurando che siano stati stabiliti canali di comunicazione efficaci,
al fine di garantire che tutto il personale sia a conoscenza delle politiche e delle procedure
rilevanti relative al sistema di gestione del Rischio Operativo. In tale ambito gestisce le
problematiche e le criticità relative agli aspetti organizzativi ed operativi dell’attività di
gestione del Rischio Operativo. Il Collegio Sindacale, nell’ambito delle proprie funzioni
istituzionali di sorveglianza, vigila sul grado di adeguatezza del sistema di gestione e
controllo del rischio adottato, sul suo concreto funzionamento e sulla rispondenza ai
requisiti stabiliti dalla normativa.
Nella gestione e controllo dei Rischi Operativi sono poi coinvolte le unità organizzative,
ciascuna delle quali è destinataria dell’attribuzione di specifiche responsabilità coerenti con
la titolarità delle attività dei processi nei quali il rischio in argomento si può manifestare.
Tra queste, la funzione di Risk Controlling è responsabile dell’analisi e valutazione dei
Rischi Operativi, garantendo un’efficace e puntuale valutazione dei profili di
manifestazione relativi, nel rispetto delle modalità operative di propria competenza.
La revisione interna, altresì, nel più ampio ambito delle attività di controllo di propria
competenza, effettua sui rischi operativi specifiche e mirate verifiche.
Sempre con riferimento ai presidi organizzativi, assume rilevanza anche l’istituzione della
funzione di Conformità, deputata al presidio ed al controllo del rispetto delle norme, che
fornisce un supporto nella prevenzione e gestione del rischio di incorrere in sanzioni
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169
giudiziarie o amministrative, di riportare perdite rilevanti conseguenti alla violazione di
normativa esterna (leggi o regolamenti) o interna (statuto, codici di condotta, codici di
autodisciplina).
Sistemi interni di misurazione, gestione e controllo del rischio operativo
Con riferimento alla misurazione regolamentare del requisito prudenziale a fronte dei rischi
operativi, la Banca, non raggiungendo le specifiche soglie di accesso alle metodologie
avanzate individuate dalla Vigilanza e in considerazione dei propri profili organizzativi,
operativi e dimensionali, ha deliberato l’applicazione del metodo base.
Sulla base di tale metodologia, il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi viene
misurato applicando il coefficiente regolamentare del 15% alla media delle ultime tre
osservazioni su base annuale di un indicatore del volume di operatività aziendale,
individuato nel margine di intermediazione.
Il requisito è calcolato utilizzando esclusivamente i valori dell’indicatore rilevante
determinato in base ai principi contabili IAS e si basa sulle osservazioni disponibili aventi
valore positivo.
Rientra tra i presidi a mitigazione di tali rischi anche l’adozione, con delibera consiliare del
7 novembre 2006, di un “Piano di Continuità Operativa” volto a cautelare la Banca a
fronte di eventi critici che possano inficiarne la piena operatività. In tale ottica, si è
provveduto ad istituire le procedure operative da attivare per fronteggiare gli scenari di
crisi, attribuendo, a tal fine, ruoli e responsabilità dei diversi attori coinvolti.
Infine, al fine di tutelare le informazioni aziendali contro accessi non autorizzati, la Banca
rivede periodicamente i profili abilitativi al sistema informativo aziendale, nell’ottica di
migliorarne la segregazione funzionale.
Informazioni di natura quantitativa
La banca monitora l’esposizione a determinati profili di insorgenza di tale rischio anche
attraverso alcuni indicatori di rilevanza di cui si riportano i valori al 30 settembre 2008:
Cause legali con i dipendenti negli ultimi n 4 anni
Numero 1
Ammontare 76.889,76
Vertenze Passive collegate a frodi interne e esterne subite negli ultimi 4 anni
Numero frodi interne (infedeltà) 0
Ammontare importo a rischio/perdite per frodi interne (infedeltà) 0
Numero perdite per frodi esterne 5
Ammontare importo a rischio/perdite per frodi esterne 61.766,30
Cause passive con la clientela negli ultimi 4 anni
Numero 26
Ammontare 1.622.253,13
Perdite negli ultimi 4 anni per cause legali con la clientela 23.362,95
Rapine negli ultimi 4 anni
Numero 3
Ammontare 45.695,00
Azioni revocatorie subite negli ultimi 4 anni
Numero 8
Ammontare 443.108,20
Sanzioni comminate da autorità di Vig. ultimi 4 anni 0,00
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170
PUBBLICAZIONE DELL'INFORMATIVA AL PUBBLICO
La Banca ha avviato al proprio interno le necessarie attività per l'adeguamento ai requisiti normativi della
"Informativa al Pubblico" introdotti dal c.d. "Pillar III" di Basilea 2; le previste tavole informative (risk
report), ed i relativi aggiornamenti , sono pubblicati sul sito internet della Banca, all'indirizzo
www.bccbattipaglia.it
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171
PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa
A. Informazioni di natura qualitativa
B. Informazioni di natura quantitativa
Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza
2.1 Patrimonio di vigilanza
A. Informazioni di natura qualitativa
Per quanto riguarda le informazioni di natura quantitativa e, in particolare, la composizione del patrimonio netto della banca,
si fa rimando alla Parte B - Sezione 14 Passivo della presente Nota integrativa.
Una delle priorità strategiche delle Banca è rappresentata dalla consistenza e dalla dinamica dei mezzi patrimoniali.
L'evoluzione del patrimonio aziendale non solo accompagna puntualmente la crescita dimensionale, ma rappresenta un
elemento decisivo nelle fasi di sviluppo. Per assicurare una corretta dinamica patrimoniale in condizioni di ordinaria
operatività, la Banca ricorre soprattutto al rafforzamento delle riserve attraverso la destinazione degli utili netti annuali.
La Banca destina infatti alla riserva legale la quasi totalità degli utili netti di esercizio.
Il patrimonio netto della Banca è determinato dalla somma del capitale sociale e delle riserve di capitale e di utili, così come
meglio illustrato nella Parte B - Sezione 14 Passivo della presente Nota integrativa.
I principi contabili internazionali definiscono invece il patrimonio netto "ciò che resta delle attività dell'impresa dopo aver
dedotto tutte le passività" e quindi ne danno una definizione in termini residuali. In una logica finanziaria, pertanto, il
patrimonio rappresenta l'entità monetaria dei mezzi apportati dalla proprietà ovvero generati dall'impresa.
Ai fini di Vigilanza, l'aggregato patrimoniale rilevante a tale scopo viene determinato in base alle disposizioni emanate dalla
Banca d'Italia. Esso costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di Vigilanza prudenziale, in quanto risorsa
finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite prodotte dall'esposizione della Banca ai rischi tipici della propria attività,
assumendo un ruolo di garanzia nei confronti di depositanti e creditori.
L'attuale consistenza patrimoniale consente il rispetto delle regole di Vigilanza prudenziale previste per tutte le banche,
nonché quelle specifiche dettate per le banche di Credito Cooperativo.
In base alle istruzioni di vigilanza, infatti, il patrimonio della banca deve rappresentare almeno l'8% del totale delle attività
ponderate (total capital ratio) in relazione al profilo di rischio creditizio, valutato in base alla categoria delle controparti
debitrici, alla durata, al rischio paese ed alle garanzie ricevute.
Le banche sono inoltre tenute a rispettare i requisiti patrimoniali connessi all'attività di intermediazione.
Per le banche di credito cooperativo sono inoltre previste differenti forme di limitazione all'operatività aziendale quali:
- il vincolo dell'attività prevalente nei confronti dei soci, secondo il quale più del 50% delle attività di rischio deve essere
destinato a soci o ad attività prive di rischio;
- il vincolo del localismo, secondo il quale non è possibile destinare più del 5% delle proprie attività al di fuori della zona di
competenza territoriale, identificata generalmente nei comuni ove la banca ha le proprie succursali ed in quelli limitrofi.
Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato
economico determinati con l'applicazione della normativa di bilancio prevista dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e
tenendo conto della disciplina della Banca d'Italia sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali.
Il patrimonio di vigilanza viene calcolato come somma delle componenti positive e negative, in base alla loro qualità
patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena disponibilità della banca, al fine di poterle utilizzare nel
calcolo degli assorbimenti patrimoniali.
Esso, che costituisce il presidio di riferimento delle disposizioni di vigilanza prudenziale, è costituito dal patrimonio di base e
dal patrimonio supplementare al netto di alcune deduzioni; in particolare:
Patrimonio di base (Tier 1)
Il capitale sociale, i sovrapprezzi di emissione, le riserve di utili e di capitale, costituiscono gli elementi patrimoniali di
primaria qualità. Il totale dei suddetti elementi, previa deduzione delle azioni o quote proprie, delle attività immateriali,
nonché delle eventuali perdite registrate negli esercizi precedenti ed in quello in corso costituisce il patrimonio di base.
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172
B. Informazioni di natura quantitativa
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 45.510 41.996
B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: 712- 261-
B.1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+)
B.2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) 712 261
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 44.798 41.735
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) 44.798 41.735
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 3.395 3.389
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: - -
G. 1 Filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+)
G. 2 Filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-)
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) 3.395 3.389
J. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
L. Totale patrimonio supllementare (TIER 2) (H-J) 3.395 3.389
M. Elementi da dedurre dal patrimonio di base e supplementare
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) 48.193 45.124
O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 48.193 45.124
31.12.200731.12.2008
Patrimonio supplementare (Tier 2)
Le riserve di valutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate costituiscono gli elementi
positivi del patrimonio supplementare, ammesso nel calcolo del patrimonio di vigilanza entro un ammontare massimo pari al
patrimonio di base; le passività subordinate non possono superare il 50% del Tier 1.
Da tali aggregati vanno dedotte le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di
patrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società finanziarie.
Patrimonio di terzo livello
La banca non fa ricorso a strumenti computabili in tale tipologia di patrimonio.
Le nuove disposizioni di vigilanza sono finalizzate ad armonizzare i criteri di determinazione del patrimonio di vigilanza e
dei coefficienti con i principi contabili internazionali. Elemento caratterizzante dell'aggiornamento normativo è
l'introduzione dei cosiddetti "filtri prudenziali", da applicare ai dati del bilancio IAS, volti a salvaguardare la qualità del
patrimonio di vigilanza e di ridurre la potenziale volatilità indotta dall'applicazione dei principi stessi. In linea generale,
l'approccio raccomandato dal comitato di Basilea e dal Committee of European Banking Supervisors (CEBS) prevede, per le
attività diverse da quelle di trading, la deduzione integrale dal patrimonio di base delle minusvalenze da valutazione e il
computo parziale delle plusvalenze da valutazione nel patrimonio supplementare (c.d. approccio asimmetrico). Sulla base di
tali raccomandazioni sono stati applicati dall'Organo di Vigilanza i seguenti principi:
- Attività disponibili per la vendita: gli utili e le perdite non realizzate, al netto della relativa componente fiscale, vengono
compensati distinguendo tra "titoli di debito" e "titoli di capitale"; la minusvalenza netta è dedotta integralmente dal
patrimonio di base, mentre la plusvalenza netta è inclusa al 50% nel patrimonio supplementare.
- Immobili: le plusvalenze derivanti dalla rideterminazione del costo presunto (deemed cost) degli immobili (sia ad uso
funzionale che per investimento), verificatesi in sede di prima applicazione degli IAS/IFRS, sono integralmente computate
nel patrimonio supplementare.
- Fair value option: le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione sono interamente computate nel patrimonio di base.
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173
2.2 Adeguatezza patrimoniale
A. Informazioni di natura qualitativa
B. Informazioni di natura quantitativa
31.12.2008 31.12.2007 31.12.2008 31.12.2007
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 352.885 309.202 181.340 184.583
1. Metodologia standardizzata 347.621 303.033 167.053 170.546
2. Metodologia basata sui rating interni - - - -
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni 5.264 6.169 14.287 14.037
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte X X 14.507 13.644
B.2 Rischi di mercato 137 83
1. Metodologia standardizzata X X 137 83
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione X X
B.3 Rischio operativo X X 2.207 -
1. Modello base X X 2.207
2. Modello standardizzato X X
3. Modello avanzato X X
B.4 Altri requisiti prudenziali 3.627 4.815
B.5 Totale requisiti prudenziali X X 20.478 18.542
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI
VIGILANZA X X
C.1 Attività di rischio ponderate X X 255.975 231.775
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1
capital ratio) X X 17,50 18,01
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total
capital ratio) X X 18,83 19,47
Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti
La Banca d’Italia con l’emanazione della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale
per le banche”) e successivi aggiornamenti, ha ridisegnato la normativa prudenziale delle banche e dei gruppi bancari
recependo le direttive comunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale degli intermediari finanziari: Nuovo Accordo di
Basilea sul Capitale (cd.”Basilea 2”).
La nuova struttura della regolamentazione prudenziale si basa su tre Pilastri:
- il Primo attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il rispetto di requisiti patrimoniali per
fronteggiare alcune principali tipologie di rischi dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e
operativi); a tal fine sono previste metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali caratterizzate da diversi livelli di
complessità nella misurazione dei rischi e nei requisiti organizzativi di controllo;
- il Secondo richiede agli intermediari finanziari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza
patrimoniale, attuale e prospettica, evidenziando l’importanza della governance quale elemento di fondamentale significatività
anche nell’ottica dell’Organo di Vigilanza, a cui è rimessa la verifica dell’attendibilità e della correttezza di questa valutazione
interna;
- il Terzo introduce specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e
le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo.
I coefficienti prudenziali al 31 dicembre 2008 sono determinati secondo la metodologia prevista dall’Accordo sul Capitale –
Basilea 2, adottando il metodo Standardizzato per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito e
controparte e quello Base per il calcolo dei rischi operativi.
I coefficienti relativi al 31.12.2007 posti a confronto sono stati determinati utilizzando la precedente metodologia (Basilea 1).
In base alle istruzioni di Vigilanza, le banche devono mantenere costantemente, quale requisito patrimoniale in relazione ai
rischi di perdita per inadempimento dei debitori (rischio di credito), un ammontare del patrimonio di vigilanza pari ad almeno
l’8 per cento delle esposizioni ponderate per il rischio (total capital ratio).
Le banche sono tenute inoltre a rispettare in via continuativa i requisiti patrimoniali per i rischi generati dalla operatività sui
mercati riguardanti gli strumenti finanziari, le valute e le merci. Con riferimento ai rischi di mercato calcolati sull’intero
portafoglio di negoziazione la normativa identifica e disciplina il trattamento dei diversi tipi di rischio: rischio di posizione su
titoli di debito e di capitale, rischio di regolamento e rischio di concentrazione. Con riferimento all’intero bilancio occorre
inoltre determinare il rischio di cambio ed il rischio di posizione su merci.
Per la valutazione della solidità patrimoniale assume notevole rilevanza anche il c.d. Tier 1 capital ratio, rappresentato dal
rapporto tra patrimonio di base e le complessive attività di rischio ponderate.
Come risulta dalla composizione del patrimonio di vigilanza e dal seguente dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta
un rapporto tra patrimonio di base ed attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) pari al 17,50% (18,01% al 31.12.2007)
ed un rapporto tra patrimonio di vigilanza ed attività di rischio ponderate (total capital ratio) pari al 18,83% (19,47% al
31.12.2007) superiore rispetto al requisito minimo dell’8%. Si ricorda che i dati riferiti al 31.12.2007 sono calcolati con la
metodologia prevista dalla normativa precedentemente in vigore (c.d. “Basilea 1”), per cui i dati dell'esercizio 2008 presentati
nella seguente tabella non sono del tutto omogenei a quelli riferiti a dicembre 2007.
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PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA
PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti
Compensi ai dirigenti con responsabilità strategiche Importi
283
- Benefici successivi al rapporto di lavoro 48
- Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro
Compensi ad Amministratori: Importi
- benefici a breve termine 122
- benefits
Compensi a Sindaci: Importi
- benefici a breve termine 45
- benefits
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Rapporti con parti correlate
Attivo Passivo Garanzie Ricavi Costi
rilasciate
Controllate
Collegate
Amministratori e Sindaci 78 1.115 12 26
Dirigenti 38 143 3 5
Altri parti correlate 262 158 631 41 7
Totale 378 1.416 631 56 38
PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI
- Stipendi e altri benefici a breve termine
- Altri benefici a lungo termine
La Banca non ha effettuato nel corso del 2008 e successivamente alla chiusura dell'esercizio operazioni di aggregazione di
imprese o rami d'azienda.
I compensi agli amministratori ed ai sindaci sono stati determinati con delibera dell'Assemblea del 11/05/2008.
Tali compensi comprendono i gettoni di presenza e le indennità di carica loro spettanti.
Si indicano di seguito i dati richiesti dallo IAS 24 par. 16 sui dirigenti con responsabilità strategiche, intendendosi
come tali coloro che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, della direzione e controllo, nonchè le
informazioni sui compensi riconosciuti agli amministratori della Banca.
Le altre parti correlate sono rappresentate da entità soggette al controllo o all'influenza notevole di amministratori o dirigenti, ovvero dai
soggetti che possono avere influenza o essere influenzati dai medesimi.
I rapporti e le operazioni intercorse con parti correlate non presentano elementi di criticità, in quanto sono riconducibili all'ordinaria attività
di credito e di servizio.
Le operazioni con parti correlate sono regolarmente poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di
convenienza economica e sempre nel rispetto della normativa vigente.
La Banca non ha effettuato accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali.
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175
Elenco analitico proprietà immobiliari comprensivo delle rivalutazioni effettuate:
Ubicazione Destinazione
Ammontare
della
rivalutazione ex
L. 576/75
Ammontare
della
rivalutazione ex
L. 72/83
Ammontare
della
rivalutazione ex
L. 408/90
Ammontare
della
rivalutazione ex
L. 413/91
Ammontare
della
rivalutazione ex
L. 342/00
Ammontare
della
rivalutazione ex
L. 266/05
Immobili strumentali:
Battipaglia - piazza A. De Curtis n. 1 - 2 sede 173 2.133
Battipaglia - via S. Anna Archivio 46
Eboli - viale G. Amendola Filiale 585
Giffoni Vale Piana - via F. Spirito Archivio 47
Olevano sul Tusciano - via Mensa IX traversa Filiale 357
Totale - - - 173 - 3.168
Immobili da Investimento:
Totale - - - - - -
Totale complessivo - - - 173 - 3.168
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