Rassegna Idv ER del 26-6-2012

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Ufficio stampa

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Bologna

Parma

Reggio Emilia

Ferrara

Ravenna

Forlì Cesena

Rimini

INDICE

M5S: relazione semestrale con Favia e Defranceschi martedì 26 a Modena26/06/12 Bologna2000.com 4

L'alternativa a rottamare26/06/12 Corriere di Bologna 5

Nas, blitz in via Petroni: "Alcolici fuori orario"26/06/12 Corriere di Bologna 6

«Necessaria, ma servirà controllo»26/06/12 Il Corriere Romagna Imola 8

Scontro sulla gara per la gestione della sosta26/06/12 Il Resto del Carlino Bologna 9

"Il Comune può spendere meno"26/06/12 Il Resto del Carlino Bologna 10

LA POLITICA NON SIA SUBALTERNA26/06/12 La Repubblica Bologna 11

Riflessioni sullo tsunami elettorale di Parma26/06/12 Gazzetta di Parma 12

Giunta, oggi un nuovo assessora tempi lunghio per i dirigenti26/06/12 Polis 13

«Tariffe più basse e tagli ai compensi dei manager»26/06/12 La Nuova Prima Pagina di Reggio Emilia 15

E Iren ora mette in dubbio il Tmb: «Manca ancora l’autorizzazione»26/06/12 La Nuova Prima Pagina di Reggio Emilia 17

Barco, nuova centralina per leggere l’aria inquinata26/06/12 La Nuova Ferrara 18

Valutazioni sull’inceneritore26/06/12 La Nuova Ferrara 19

Ravenna, le prossime mosse per rinascere26/06/12 Corriere Romagna Ravenna 20

“Nudismo e naturismo non sono la stessa cosa”26/06/12 La Voce di Romagna Ravenna 21

Biserna (Idv) lancia un appello: «La Romagna è il bene comune»26/06/12 Il Corriere Romagna Forlì 22

Nuova luce per i portici del centro26/06/12 Il Corriere Romagna Forlì 23

Provincia unica: Mazzuca e Balzani fanno gol26/06/12 La Voce di Romagna Cesena 24

«Locali rumorosi, controlli a casa»26/06/12 Corriere Romagna di Rimini 25

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Nessuna cartella Commissioni consiliari sul disavanzo26/06/12 Corriere Romagna Ravenna 26

In piazza Caduti per la Libertà il ‘no’ alla nuova società26/06/12 Il Resto del Carlino Imola 27

Ritardi e cancellazioni, tempesta al ‘Fellini’26/06/12 Il Resto del Carlino Rimini 28

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press unE 26/06/2012 Bologna 2000

M5S: relazione semestrale con Favia e Defranceschi martedì 26 a Modena 25 giu 12 • Categoria Modena,Politica - 97

Al termine della riunione i partecipanti, votando, potranno decidere se accettare le dimissioni o respingerle, riconfermando quindi la fiducia ai

Consiglieri per altri sei mesi.

L'incontro, martedì 26 giugno, inizia alle ore 20:30, presso la Sala "Rolando Fabri" Piazza della Cittadella 11, Modena (Teatro della Cittadella).

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Part pare, la smalta di Mediala. eli Comune paia aerei.

press unE CORRIERE DI BOLOGNA 26/06/2012

COME INNOVARE PD FILO-MRSAM

rITRN MIRA A ROTFANIARE di GIANFRANCO PASQVINO

\z" e prontissime dichia- razioni di sostegno (endorsement per 1 Democrals!) a Bersa-

ni da parte del presidente della Regione Errani e del sindaco Merda non sono so-lo segno di riconoscenza. In-fatti, Bersani si era espresso molto favorevolmente per entrambi. Sono anche molto in anticipo rispetto ai tempi entro i quali ii Pd d ovrà/vor-rà indire le primarie per la scelta del suo candidato a Pa-lazzo Chigi. Sono, soprattut-to, un segnale potente agli eventuali dubbiosi, ai cosid-detti malpancisti che, in veri-tà, sembrano essere pochissi-mi. Infatti, a Bologna e in Re-gione, i moltissimi dirigenti Democratici stanno in otti-ma salute (politica, inten-do...) e nessuno di loro ha, almeno visibilmente, appog-giato qualsiasi campagna di rottamazione, vedi mai che arrivasse a colpirli. Per usare una metafora famosa, Bolo-gna non brucia, quindi è pos-sibile continuare a suonare ovvero a procedere come se niente fosse. La sfida dei rot-tamatori (rinnovatori) nep-pure sfiora un gruppo diri-gente transitato armi e baga-gli dai Democratici di sini-stra (e dalla Margherita po-polata da ex-Ds) al Pd per-dendo pochissime «unità» che, invece, di continuare la lotta per un partito diverso e migliore si sono (colpevol-mente?) ritirati a vita priva-ta. Poiché a Bologna il dis-senso dal Pd provoca un'im-mediata esclusione, se Renzi vuole fare breccia nel IM lo-cale dovrà trovare uomini e donne audaci, disposti a ri-schiare, che non è esatta-- mente la qualità più diffusa in città.

A seconda dei punti di vi-sta, nient'affatto tutti dello stesso valore, si può sostene-re sia che l'esistenza di un partito compatto contro gli avventurosi rottamatori è un bene oppure che l'espressio-ne di un dissenso motivato,

sicuramente fondato, servi-rebbe a rendere il Pd non so-lo più frizzante, ma anche meglio capace di raccogliere le sfide quantomeno della rappresentanza visto che governo locale è saldamente nelle loro mani. Nell'intervi-sta al Corriere di Bologna, Merola ha addirittura dato per scontato un suo secondo mandato! Come si fa a di-menticare che, avendo preso slancio Mie elezioni comu-nali di Bologna, è proprio in Emilia-Romagna che il Movi-mento 5 Stelle si presenta co-me una sfida da sinistra? So che un grande partito non in-segue movimenti estempora-nel, anche se tuttora in via d'ascesa. So anche Che l'in-soddisfazione sulla quale ca-pitalizzano le g Stelle viene da cittadini che, altrimenti, voterebbero in prevalenza per un partito nei dintorni della sinistra (ovviamente, anche il Pd). Poiché a livello nazionale la propensione di voto per il Pd sembra conge-lata al 25 per cento, dirigenti lungimiranti opererebbero per rivitalizzare il dibattito politico, non soltanto den-tro, ma anche fuori dei Pd.

Finora, la risposta ufficia-le, tutta difensiva, appare molto al di sotto di un parti-to che dichiara di essere aperto e persino disponibile all'appoggio di liste civiche promosse da esponenti del Pd. Non è più, da mo', il tem-po della lista «Due Torri». Non è neanche il tempo di primarie per i parlamentari sei dirigenti di partito inter-. pretano il loro ruolo nella maniera più impropria: sponsorizzatori di candidati appartenenti a qualche speci-fica areaRsensibilità». Fra sponsorizzatori e rottamato-ri tertiunt sicuramente da-tur: una competizione aper-ta e trasparente su che tipo di partito, di leader e di rap-presentanti sono decisivi per vincere e governare a h-

o nazionale. 6 RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 1 ..CORRIZER ,31 ,aez,ocita,

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Weekend a tappeto delle Fiamme gialle Un esercizio su tre non fa lo scontrino in quest'anno di rigore e sacrifici sono quasi triplicate le chiamate al 117, il numero d'emergenza della Guardia di Finanza. weekend i controlli a tappeto hanno preso di mira di preferenza gli esercizi segnalati dalla cittadinanza: su 550 verificati in due giorni, 199 sono stati sanzionati perché non emettono scontrini e ricevute fiscali.

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press unE CORRIERE DI BOLOGNA 26/06/2012

Britz in via Petroni. La Monti: sanzioni giuste

Movida, arriva il Nas: distributori a monete per l' alcol fuori orario

Un controllo a sorpresa dei carabinieri del Nas scova ben quattro eserci-zi che vendono alcolici do-po il limite delle 22 nel primo tratto di via Petro-ni, quello più vicino a piazza Verdi dove gli alco-lici fuori controllo contri-buiscono non poco al ca-os e alle relative polemi-che. Tra i sistemi escogita-ti per aggirare i divieti ci sono le macchinette auto-matiche: la birra a tutte le ore viene anche da lì.

Gli esercenti, stranieri, riceveranno multe per un totale di 4.50o giuro e ri-schiano la licenza. L'asses-sore Monti: «Un fatto mol-to grave che danneggia i commercianti onesti».

GINA 7 GÉordan©

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NaN, blit, in via 1etroni «ori Orali0».

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press unE CORRIERE DI BOLOGNA 26/06/2012

Movkla Multe per 4.500 euro per le birre vendute dopo le 22 in quattro locali. I carabinieri: sospendete le licenze

Nas, blitz in via Petroni «Alcolici fuori orario» «Macchinette automatiche per aggirare i divieti»

Birre e bevande analcoli che vendute fuori dall'orario consentito dall'ordinanza co-munale, e su yia Petroni pio-vono multe. E dì circa 450o curo l'ammontare totale delle sanzioni che i Nas dì Bologna hanno inflitto a quattro attivi-tà commerciali della strada (una pizzeria, una rosticceria e due fast food), tutte gestite da stranieri. Tre di queste ven-devano bibite dopo le 22 gra-zie ai distributori automatici installati dentro ai locali, di-sobbedendo cosi al limite im-posto per la vendita di lattine da asporto. Il quarto titolare è stato multato perché pizzica-to dai carabinieri mentre ven-deva due bicchieri di birra senza autorizzazione per far-lo. I militari hanno inoltrato al Comune anche la richiesta di sospensione per un mese delle licenze dei quattro loca-li. La decisione toccherà quin-di a Palazzo d'Accursio, nel pieno delle polemiche su piaz-za Verdi che vorrebbero ri-mettere in discussione i con-certi estivi.

I controlli sono scattati nel-la notte tra giovedì e venerdì, secondo i carabinieri l'uso

delle macchinette è un modo per eludere il divieto di ven-dere alcol. Le infrazioni all'or-dinanza si sono verificate tut-te intorno alle 23-23,15, quin-di ampiamente dopo le 22. Tra i colpiti c'è l'Antica Pizze-ria, ma il titolare sostiene di non vendere alcolici e di non sapere nulla della stangata, si-curo di aver superato senza problemi i controlli, anche se su un cartello attaccato al di-stributore c'è scritto «qui tro-vi la birra». A pochi metri di distanza da Agra, rosticceria indiana, ci si lamenta dell'ec-cessiva attenzione: «Solita-mente i Nas si fanno vedere ogni 5-6 anni. lo ho questo lo-cale da un anno e sono passa-ti già tre volte. Non mi hanno detto nulla su possibili mul-te, sono passati e sono andati via». Da Gnam Gnam, intesta-to a Rosa Khatun, parla il ma-rito della titolare. «Ho gli alco-lici ma se mi dicono di non venderli non li vendo spie-ga — perché il mio guadagno lo faccio con pizze, kebab e le altre cose. Ma con gli orari che ci hanno imposto è im-possibile lavorare». Proprio contro la chiusura a mezza-

notte e mezza si scaglia Aziz, proprietario dì un negozio di alimentari, estraneo alla vi-cenda, ma infervorato nell'at-taccare l'amministrazione. «Tutti questi cambiamenti sulla chiusura creano confu-sione racconta Aziz Po-che settimane fa ho preso 400 euro di multa per aver tenuto aperto dopo le 22, ma avevo capito che gli orari fossero li-beri».

Secondo l'assessore al Com-mercio, Nadia Monti, le infra-zioni rilevate dall'Arma sono un «fatto molto grave»: «Nel momento in cui stiamo tro-vando delle soluzioni per ri-solvere questa situazione chi rema contro crea solamente un danno, e non è corretto per gli onesti che rispettano

L'assessore Monti «È un fatto molto grave, non è corretto verso i commercianti onestl. Gli orari sono chlarl»

le regole, anche per un com-merciante poter lavorare tran-quillamente è un vantaggio». Sulla confusione generata dal-le ordinanze, invece l'assesso-re non ammette giustificazio-ni. «li divieto di vendere do-po le 22 c'è sempre stato, quindi mi sembra una scu-sa». Ma sul punto insiste il presidente di Confesercenti Bologna, Sergio Ferrari: «Se c'è chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma in via Petroni i commercianti stanno suben-do un'ingiustizia. Non sono gli orari a risolvere quella si-tuazione». Soddisfatto invece Giuseppe Sisti dell'associazio-ne via Petronì e dintorni. «Do-po un certo orario niente alco-lici, bisogna rispettare questa regola, si vedono gli effetti dei maggiori controlli». Dal-l'inizio dell'anno in zona uni - -versitaria i carabinieri hanno fermato 42 persone per spac-cio di droga (30 italiani e 12 stranieri), 30 solo negli ulti-mi tre mesi.

Mauro Giordano RIPRORLIZIONE RISERVATA

ALcoLla

i locali di via Petroni che vendono alcolici da asporto devono interrompere la vendita alle 22, Giovedì e

venerdì caribinieri del Nas hanno rilevato vendite fuori orario in

tiro lO.Jii una pizzeria, una rosticceria e due fast food

LA eg URURA

St00 Z0,3Z Tuttil locali del primo tratto di via Petron i la chiusura, da metà giugno, e stata anticipata alle 00,30

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.Necessan

InVallataarr ivalatibra ottica

press LIETE 26/06/2012 Criffiere

Domani se ne discute in consiglio comunale e si annuncia l'ennesima battaglia politica

«Necessaria , ma servirà controllo» Un ordine del giorno della maggioranza sulla nuova società

IMOLA. Dal fare o non fare la nuova società strumentale, una scelta che domani in consiglio comunale salvo imprevi-sti troverà l'ufficializza-zione, la battaglia si spo-sta alle garanzie per i la-voratori e alle condizio-ni del nuovo contratto di lavoro.

Ieri è stata la maggio-ranza di centrosinistra a fornire alla giunta una stampella sulla necessità e sulla bontà della strada intrapresa, chiedendo però con un ordine del giorno che siano inseriti alcuni aspetti di tutela relativi alla nuova srl de-nominata BeniComuni.

I cambiamenti a cui è di fronte la pubblica am-ministrazione tutta, scrivono Gilberto Lavi-na (Pd), Mauro Barnabè (Sinistra arcobaleno) e Luigi Bacci (Idv), sono «definitivi e radicali». Senza introdurre modifi-che, il calo delle risorse mette a repentaglio i ser-vizi comunali tra cui il settore opere pubbliche «è quello che maggior-mente ha risentito e ri-sente negativamente dei vincoli».

Urge dunque «antici-pare i cambiamenti» e la scelta del Comune di I-mola di «sottrarre tali settori al mercato» deci-

dendo di costituire una società partecipata al 100% dall'ente stesso, dà, come verificato nella do-cumentazione consegna-ta, precisa la maggioran-za, «sufficienti garanzie economiche, finanziarie e giuridiche per il buon andamento della socie-tà».

Allo stesso modo, i tre

capigruppo sostengono che ci siano tutte le ga-ranzie necessarie a ras-sicurare i dipendenti trasferiti in termini di stipendi, previdenza, possibilità di reintegro.

Fatta la premessa, ar-riva la richiesta di ga-ranzie. Primo, sul ruolo del consiglio comunale che deve essere messo

nelle condizioni di veri-ficare operato ed anda-mento della nuova socie-tà. Secondo, per i lavora-tori. A cui garantire «il godimento dei diritti ac-quisiti nell'ente» comu-nale attraverso «una cor-retta valutazione - in quanto compatibile con le esigenze organizzative della società stessa... -delle condizioni indivi-duali dei singoli dipen-denti», quindi esperien-za maturata, competenze formali ed informali, part time.

Il passaggio per mette-re tutti questi aspetti ne-ro su bianco è il contrat-to «da effettuarsi di con-certo con le organizza-zioni sindacali» e in una forma che «possa valo-rizzare le specificità tec-niche dei dipendenti as-segnati». Basterà a tute-lare e a convincere i la-voratori? Secondo il con-sigliere del Pdl Simone Carapia no di certo. L'or-dine del giorno della maggioranza è «carta straccia», sostiene lo stesso Carapia, poichè non fa nulla più che «im-pegnare sul nulla» l'am-ministrazione comuna-le. Domani in aula ci sa-ranno lavoratori e sinda-cati e di certo non man-cherà la bagarre politi-ca. (s.s.)

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ATC I SINDACATI ACCUSANO LA GIUNTA: «128 POSTI DI LAVORO A RISCHIO»

Scontro sulla gara per la gestione della sosta LA PROTESTA degli 128 addet-ti di Atc sosta, sostenuta da tutti i sindacati, interrompe il consiglio comunale. Riassume Alberto Bal-lotti, segretario Filt-,Cgil: «Ci ri-sulta che la giunta—abbia intenzio-ne di procedere con la gara» per la gestione del servizio. «Ma senza la clausola sociale, cosa che signifi-ca la cancellazione di Atc sosta a fine anno». La delibera si vorrebbe approvare a luglio. I sindacati della società

che gestisce il controllo della so-sta sono «contro la gara e la priva-tizzazione». E chiedono garanzie sui posti di lavoro e sui contratti, garantiti da una clausola di salva-guardia sociale firmata dalla giun-ta Cofferati nel 2009. Andrea Colombo, assessore alla mobilità, incontra i lavoratori e conferma la linea del Comune: «La legge impone di andare a ga-ra. L'alternativa è una liberalizza-zione selvaggia». Ma, assicura Co-

lombo, «intendiamo garantire i di-ritti dei lavoratori, finché possibi-le. E nessuno vuole disdire l'accor-do del 2009». Anche se, nel frat-tempo, le norme sono cambiate. Pd e IdV garantiscono il «massi-mo sostegno» ai lavoratori. Il Pdl sfida: «Allora votate subito un no-stro ordine del giorno che confer-ma la clausola di salvaguardia». «Strumentalizzazione», protesta il Pd. L'odg viene respinto. Prote-stano i lavoratori: «Vergogna».

RABBIA Striscioni di protesta nella sala del consiglio comunale

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'Paonn 42 milioni per la mira della città> Le ',fionde sleale, piazze, scuole e verde

press unE 26/06/2012

n Resto del Carlino

BOLOGNA

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Nen insie Il consigl

riunito 19 volte nel 17 volte nel` Il costo tot

commissioni e c comunali nel 2011 è

di 53mila

CONCRETI Federico Cinti e Luciano Musolesi dell'Italia dei Valori di Casalecchio

LE CIFRE

Le commiss Sono qua

commissioni cono istituite nel con

comunale di Casale Si sono riunite 10

nel 2010 e 86 vol corso de

LA PROPOSTA CINTI E MUSOLESI: «EVITIAMO CONSIGLI IN ORARIO DI LAVORO»

«11 Comune può spendere meno» L'Idv attacca: «Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione»

— CASALECCHIO —

«SULLA RIDUZIONE dei costi della po-litica anche il Comune può fare di più. Molto di più». La pensano così Federico Cinti e Luciano Musolesi, consiglieri di-pietristi di Casalecchio ed esponenti della maggioranza di governo della cittadina sul Reno. Convinzioni che però non sembra si-ano equamente condivise dagli altri grup-pi di maggioranza e di minoranza. Tanto che per discutere pubblicamente di un te-ma notoriamente spigoloso Cinti e Musole-si hanno deciso di mettere nero su bianco alcune proposte ed indirizzi che verranno dibattuti nella seduta di giovedì prossimo: «In realtà queste proposte le avevamo già sottoposte anche agli altri gruppi di mag-gioranza (Pd ed ambientalisti) ma non ab-biamo trovato grande entusiasmo. Il tema languiva e così abbiamo deciso di tirarlo fuori perché siamo convinti che di riunio-

LA BACCHETTATA «Le nostre proposte Le abbiamo fatte a Pd e ambientalisti riscontrando però poco entusiasmo»

ni di commissione se ne possano fare di meno, che si possano accorpare più punti all'ordine del giorno e che soprattutto le riunioni di commissione (ma anche di con-siglio) si possano fare al di fuori dell'orario di lavoro così da ridurre drasticamente ol-tre che l'esborso per gettoni di presenza an-che il rimborso ai datori di lavoro». A diffe-renza di sindaco ed assessori, i consiglieri comunali infatti non ricevono uno stipen-dio vero e proprio. Ricevono invece 'getto-ni di presenza' (45 euro lordi per seduta). Ma se le riunioni delle commissioni consi-liari, le sedute di consiglio, o anche le con-

ferenze dei capigruppo, si svolgono in ora-ri lavorativi, allora ai rispettivi datori di la-voro il Comune deve pagare la quota di sti-pendio corrispondente alle ore trascorse in municipio. E così se nel 2011 il Comune di Casalecchio ha speso complessivamente 53mila euro in gettoni di presenza per i suoi consiglieri. Nello stesso periodo ha speso forse di più per i rimborsi ai datori di lavoro. Su questo punto il presidente del consiglio comunale, Antonella Micele, spiega che non esiste una contabilità disag-gregata: «Si tratta di flussi molto disomoge-nei perché dipende dalle richieste di quel-le aziende. Studenti e pensionati non costa-no nulla di più» ammette la Micele, che ag-giunge: «La risoluzione Cinti-Musolesi la discuteremo giovedì e posso dire che è in linea con un'azione che ha già portato nel 2011 ad un calo delle sedute di consiglio e di commissioni».

Gabriele Mignardi

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41 Comune può spendere meno»

pressunE 26/06/2012

li Resto del Carlino

BOLOGNA

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Solo una politica non subalterna può guidare il cambiamento MARIO BOVINA

IL GIORNO dopo l'esito del ballottaggio per l'elezione del sindaco di Budrio, in cui

il candidato PD Pierini habattu-to sul filo di lana il candidato M5S Giacon, il segretario pro-vinciale del PD Raffaele D onini, ha dichiarato "o si cambia o si muore".

Affermazione stuzzicante. Inevitabilmente passata in se-condo piano quando il terre-moto vero e proprio ha rub ato la scena al metaforico terremoto politico. Ma su quella frase bi-sognatornare, inserendola, con l'occasione, in un contesto più ampio. I termini cambiamento e morte (intesa anche come scomparsa), infatti, rischiano di essere fuorvianti, nella for-mulazione alternativa "o cam-biare o morire", come se si trat-tasse di parole che si escludono l'un l'altra, così che fosse possi-bile immaginare una consola-toria via di cambiamento capa-ce di conservare l'esistente sen-za che nulla scompaia ovvero muoia. Cambiamento e morte sono in realtà termini che non esprimono concetti antitetici, ma piuttosto concetti indisso-lubilmente legati (e proprio l'ex PCI ne sa qualcosa). Nessun cambiamento può avvenire senza una dose grande o picco-la di morte (di scomparsa di esi-stente), a seconda dell'entità del cambiamento necessario e dei tempi, dei modi e delle cir-costanze, in cui il cambiamento deve prodursi.

SEGUE A PAGINAVII

(segue dalla prima di cronaca)

Fi SE oggi la società bolognese (su queste pagine, di città si discute) percepisce la

necessità di un grande, rapido e non gattopardesco cambiamento generale è in-dispensabile che ogni cittadino siapronto al-l'ineluttabilità della scomparsa (della mor-te) di molto di quanto attualmente esiste.

Se la sofferenza, le difficoltà, la consape-volezza che le cose non vanno per il verso giusto, fossero distribuiti e affliggessero uniformemente tutti i cittadini, il malessere sociale sarebbe il malessere di ognuno e il processo di cambiamento non subirebbe ostacoli né rallentamenti, poiché la comu-

nità mostrerebbe disponibilità alla scom-parsa, alla morte, della parte di sé che osta-cola il cambiamento verso una condizione migliore.

Ma nella grassa Bologna (come spesso ac-caduto in altritempi e in altri luo ghi) unap ar-te non trascurabile della cittadinanza si la-gna per stucchevole consuetudine, senza avere in realtà alcuna propensione ad asse-condare cambiamenti dai quali ritiene di aver poco da guadagnare. I cosiddetti poteri forti, poi, non hanno il benché minimo inte-resse a sovvertimenti utili alla comunità nel suo insieme, che inevitabilmente destabiliz-zerebbero la loro posizione di dominio.

Se però il tempo dei dubbi è finito, se lane-

cessità di cambiamento perla so cietà nel suo complesso è incontestabile, la questione non è "o cambiare o morire", ma "cosa di noi, della nostra società, lasciar morire — o me-taforicamente uccidere — per cambiare".

Solo una politica, anche cittadina, nuova, consapevole della necessità di recuperare la propria centralità e il proprio ruolo di guida della polis, libera dalla subalternità all'ancil-lare funzione economica, libera dal giogo dei poteri forti, potrà governare un cambiamen-to.

Coraggio. Si cambia, cioè un po' si muore, per rigenerarsi. E' capitato ad altri in passa-to. Ora tocca a noi. Possiamo farcela.

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LA POLITICA NON SIA SUBALTERNA MARIO BOVINA

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51.110 twrwm.

Riflessioni sullo tsunami elettorale di Parma ;m Come ho fatto altre volte dopo le elezioni, commento l'esito, que-sta volta straordinario, delle urne parmigiane, cercando di privile-giare la meditazione politica. Prendo le mosse dalla eloquenza delle cifre. Il voto di casa nostra conclama la fine ingloriosa del bi-pdarismo bastardo della Seconda Repubblica. Gli elettori hanno punito i due pilastri dell'impianto bipolare, il Pdi e il Pd. A Parma II Pril ha subito un vero tracollo, passando dal 28,72% (oltre 32 mila voti) delle ele-zioni politiche del 2008, al 4,70 per cento di oggi, poco più di 3.000 voti. Ma anche il Pd è franato di brutto: dai 47 mila voti del 2008, pari ai 41,84%, ai 17 mila voti odierni, pari al 25 per cento, Da noi, certo, ha in-fluito il fattore Grillo-Pizzarotti, ma anche i voti di Ghiretti e di Ubaldi, decisivi per impedire la vittoria di Bernazzoli al primo scrutinio, con-validano il rifiuto del duopolio. In-somma, lo tsunarrii parmigiano e l'ignavia parlamentare dei partiti in-combono come un incubo sulla pri-mavera dei 2013. Ecco perché sono affannosamente in corso le grandi manovre. || Pd e il Pdi inventano, come ancora di salvezza, le pri-markt, : si favoleggia nei contempo di liste civiche fiancheggiatici, quella del quotidiano "la Repubblica", da una parte e perfino, dall'altra, quella degli amici dei cani e dei gatti! [Via torniamo a noi. Sulle cause della sconfitta del centro-sinistra condivi-do le esegesi puntuali, ed anche spie-tate, delle lettere inviate al direttore di questo giornale, vero esempio di democrazia partecipata. Fra le più incisive quelle di Sergio Caroli "a fu-tura memoria" (complimenti profes-

sore!), di Pierpaolo Mendogni e di Mario Rinaldi. Aggiungo che la di-sfatta del 21 maggio è l'ultimo di una serie di sconfitte del centro-sinistra, e dei Pd in particolare. In tempo di berkisconisrno calante, il Pd negli ul-timi anni ha perso Fidanza, Salso-maggiore, Fornovo, Torrile, San Se-condo, Soragna, Tizzano, Corniglio, Dunque un consuntivo disastroso, quello dei dirigenti della nomenkla-tura post-comunista, molto diversi dai prudenti funzionari del vecchio Pci, Quella in carica è unasquadra da sempre al comando, anche perché chi dissente non dàbattaglia, aspetta di essere cooptato, Mi domando per-chè Giorgio Pagliari ha chiesto scusa dopo aver detto la veritàsull'acquie-scenza del presidente della Provincia sulle scelte urbanistiche della Giunta Vignali. solo deciso a cantare fuori dal coro è stato Nicola Dall'Olio, Bernazzoli dopo la debacle del bal-lottaggio ha onestamente ammes-so; «Questa città non l'abbiamo mai capita». Ha detto la verità. Forse sarà bene che in futuro chi aspira alla guida della città sia un par-migiano residente, in grado di co-gliere ogni giorno umori ed aspi-razioni dei suoi concittadini. Un vuo-to di conoscenza che non si colma con l'aiuto dell'agenzia di comuni-cazione del sindaco di Milano. E cosi l'uomo dell'apparato, benedetto a Bologna e a Roma, ha offerto sol-tanto, oltre alla giaculatoria del "fare sistema", la sua grigia tecnologia nell'esercizio del potere e l'alleanza con le maggiori corporazioni del Du-cato. Un intreccio illiberale, parca-pito come negazione dell'autonomia della politica. Insomma, una sinistra affetta da anoressia progettuale non

ha saputo prospettare ad una città ferita, ma giustamente ambiziosa, quelle "gran cose" di cui scrisse Nicolò Machiavelli: "una certa idea di Parma europea," come ebbe a dirmi Spadolini, adattando alla "pic-cola capitale" il distico di Piero Go-betti ("una certa idea dell'Italia"). E' anche mancata la risposta all'ac-cusa di voler inglobare Parma nel modello emiliano egemonizzato da Bologna. Il placentino Pierluigi Ber-sani, e il governatore Vasca Errani, che alle regionali ha perso P11% dei voti, non hanno capito che Parma non è una città qualsiasi. Quanto agli esponenti locali delle 5 Stelle, aspettiamo di conoscerli me-glio, senza scambiare l'inesperienza per inettitudine. Questa è ora la sfida del neo-sindaco: esercitare la propria autonomia senza rompere con il suo straripante leader, Beppe Grillo. Concordo con chi, come il politologo Giovanni Sartori, ritiene che il M5S può essere .fucina di validi amministratori locali, ma non sa-rebbe in grado di governare la Na-zione. Lo storico Luciano Cafa.gria così censura il "distruzionismo"; è illusorio credere che «il piccone sia anche calce, cazzuola e mattone. Un aggiegio simile non è ancora stato inventato». Il nuovo sindaco, per contro, mi sembra un "costruttore" dotato di talento politico, concreto e garbato; "buca il video" nei talk show nazionali; si compiace di ispi-rarsi a Pedini, Einaudi Calarnan-drei. Penso e spero, nell'interesse di Parma, che possa emulare il bravo sindaco di Verona Flavio Tosi, mai soldatino di Bassi. Non si illudano i perdenti specialmente quelli ca-richi di rancore veteroAeninista, che

considerano chi li ha privati del potere il male assoluto di liquidarlo in pochi mesi, Elvio Ubaldi ha en-fatizzato che il consenso delle 5 Stelle al primo turno è stato solo del 19 per cento. E tuttavia il 60 per cento dei parmigiani, chiamati a scegliere fra i due corni del dilemma, ha rifiutato il decantato "usato si-curo" e incoronato la nuova classe, Non ha vinto la folla, ma la de-mocrazia: "una testa, un voto". Concludo volgendo lo sguardo al competitore soccombente. La lotta politica ha un notevole grado di imperscrutabilità; e questo è anche il suo fascino. Ora Bernazzoll, dopo la batosta, continuerà ad esercitare l'incarico di presidente della Pro-vincia, tenuto in serbo come sal-va.condotto, ma ragione non se-condaria del suo insuccesso. Negli Usa lo chiamerebbero duck lame, un'anatra zoppa. Ma poiché il suo può essere "il canto del cigno" (la Provincia sarebbe in via di estin-zione), sarà animato dal la volontà di ben operare. Tornerò ad interpel-larlo sulle Apea, sperando che non risponda ancora con il silenzio. Post scriptum. Sul metodo di for-mazione della Giunta comunale so-no stati formulati rilievi critici per-tinenti. La rete di Internet è una rivoluzione copernicana. Ma la se-lezione non può avvenire "in vitro", sulla base dei curricula. Servono altri criteri di giudizio, fra cui, in primo luogo, un rapporto aperto con la realtà sociale e una valutazione incrociata delle dites cui si vogliono attribuire responsabilità pubbliche. Così avveniva spesso nei vecchi partiti: quando funzionavano, Fabb Fabbil

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CINQUE STELLE

Giunta o Tempi Jun

un nuovo assessore per i dirigenti • • • .

Stamattina la presentazione del nuovo delegato ad Urbanistica e Lavori Pubblici. Ma per l'organigramma serviranno mesi

di Pierluigi Zavaroni

Sarà reso noto oggi il nome del nuovo as-sessore all'Urbanisti-ca e ai Lavori Pubblici,

quello che andrà a sostituire il rinunciatario Roberto Bru-ni. Ad assicurarlo, è il sinda-co Federico Pizzarotti in per-sona, e la sensazione è questa volta non si tratti di un bluff, visto e considerato che per la mattinata è stata convocata una conferenza stampa alla quale sarà presente anche il prescelto dei Cinque Stelle. Dopo la bufera potrebbe così tornare il bel tempo tra le file dei grillini, ancora scos-si dopo quanto accaduto. "E' stato un inciampo — assicura Pizzarotti — ma non esiste al-ternativa al metodo dei curri-culum". E a difendere il meto-do dei curriculum è anche il Presidente del Consiglio Co-munale Marco Vagnozzi. "Il problema non è il metodo dei curriculum — si arrabbia —come si può infatti conoscere tutta la vita di una persona? Non è certo meglio il metodo degli altri partiti, che chiama-no gli amici degli amici e poi vediamo cosa succede". Sarà, dì sicuro sono in molti a non avere ancora digerito la vicen-da, anche tra le file del Movi-mento.

Per quanto riguarda i ri-tardi nella formazione della squadra di governo, Pizzarot-ti ha ribadito quanto già più volte sostenuto: nessun pro-

blema, solo una questione di "metodo". "Non mi faccio mettere fretta dalle pressioni mediatiche — assicura — Pur-troppo si parla di illazioni e non di fatti concreti, ma non avere una lista di nomi pronta non è un demerito. Non ave-vamo una lista prima, la vit-toria è stata sorprendente, la stiamo costruendo ades-so". E ai nomi, sottolinea, si pensa quasi nei ritagli di tem-po, perché c'è molto da fare. "Dobbiamo gestire l'ordina-rio e occuparci dello straordi-nario rimasto".

A ribadire il concetto l'as-sessore alle Attività Produtti-ve Cristiano Casa. "L'obietti-vo è la produttività — sostiene - per creare una squadra di persone competenti ci voglio-no i tempi che occorrono. Nella Prima repubblica erano molto più dilatati".

"Nessuna nuova frizione con Grillo"

Altro tema "caldo", quel-lo dei presunti contrasti con Beppe Grillo. Tutti ricordano il caso di Valentino Tavolaz-zi, l'eretico grillino che Pizza-rotti avrebbe voluto come Di-rettore generale ma al quale ha dovuto rinunciare a causa dei diktat venuti dal naziona-le, con tanto di apposito post sul blog di Grillo. Molti par-lavano di un nuovo scontro dopo l'incidente di Bruni, di una severa tirata d'orecchie da parte del comico genove-se, ma Pizzarotti smentisce. "Con Grillo c'è stata qual-

che frizione all'inizio ma poi è stata superata — afferma —In uno dei momenti più diffi-cili ci siamo sentiti, ed è stata una telefonata di incoraggia-mento".

"Il nuovo organigramma? Tra qualche mese"

Se Tavolazzi non srà mai, pare chiaro, Direttore gene-rale, sta di fatto che la mac-china comunale, almeno per quanto riguarda i vertici, è da ripensare. Non ci sono più i dirigenti apicali, rimossi da Pietro Vignali dopo gli arre-sti di San Giovanni dell'anno scorso, e la nuova ammini-strazione vorrà senza dubbio mettere alla guida del Comu-ne uomini di sua fiducia. "I dirigenti ci sono già — si na-sconde Pizzarotti — tra tre o quattro mesi sarà pronto il nuovo organigramma del Co-mune. Sarà, di sicuro qual-che 'novità dóbbiamo aspet-tarcela".

Intanto, si è riunita ieri la Conferenza dei Capigrup-po, convocata dal Presiden-te Marco Vagnozzi. Durante la seduta si è discusso della data del prossimo consiglio comunale, previsto per i pri-mi di luglio. Si è deciso an-che di convocare nuovamente la Conferenza per la prossi-ma settimana.

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Il Presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi e Federico Pizzarotti sindaco di Parma

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Giunta, oggi un nuovo assessore Tempi bui • per i dirigenti

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press unE 26/06/2012

PRIMA PAGINA Reggio Emilia e Provincia

a de e

CO I

aprire il dìbatf- o e Isstato ìl eaP 0- gruppo Pre. Alberto Ferrigno:

tQuesto non è un processo ma avrei comunque voluto vedereel qui il sinda- co Diario perché lui, pia di tutti, ha vo- luto questa aggregazione e ogg

i n

on diritto di lamenutrsi sui gi ornali la scelta di affidate a una Spa lon-

anissima anni luce dal nostro territo-. o la faeolta di decidere investimen- ti». «Ti risultato è che le li berci] izzazio-

i sono fallite, le bollette sono a UMOD.-

te, interi lotti di terreno edificati so-o senza fognatura. E tra proprietari n sono solo sindaci, ma anche

mndi investimento che risiedono alle Cayman». ha concluso chiedendosi anche come mai sindaci, che si erano tanto impegnati, ora non parlino più dello scorporo dell'acqua...»,

Mario Poli dell'Udc ha parlato e di «momento surreale» e. di «una a-

ienda in difficoltà» su indebita mento governante: «i risultati di bilancio

SODO dellideirft if titolo perde valore, Edipower secondo l'assessore al Bi-lancio del Comune di Milano Tabaccì ha un indebitamento di :l5 mi], ardi, 450.000 estro all'anno per amministra-tore delegato, presidente e vice sono

e SSIV I». Anche per anuel la na

cl li'idsr .k.dion sono tutte rose e fio nonostante l'ad abbia definito norma- '

il dehìti , normale la soppressione ci div idendo e 11 calo delle azioni Sa-

tutto n rmale e tutto col tempo sì

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aggiuste ,osì alto fa man ,- sul tee rit • • 'are gli iri le

investimenti '. aílt1010ri? " aunleilta.re rellnDti

...........

or bari della Lega l ord, e lustrato un oclg «perché gli esiti

eferondari devono conca=. oziarsi». oaiharì ha chiesto anche chiarimen s ifica >"•""di x1,111()„ Poe>r. milioni in Reggi')

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press unE 26/06/2012

PRIMA PAGINA Reggio Emilia e Provincia

ti «sulle trattatisfe per una ulteriore aggregazione che andrebbe ulterior mente contro le finalità fondamentali della liberalizzaz ione (lei pubblici ser- . vizi», e ha parlato di «conflitto di inte- ressi dei sindaci-azionisti».

Per Giuseppe Pagliatil del P_ posto d" Agac oggi c'è un azienda re- sciuta enormemente 'e che guarda ai . mercati internazionali ed e condizio- nata da una serie dì fattori chefanno si dei che uggr. gazion e riduz ione dzione .1 co- sti siano un percorso costante, quindi

poco serio cercare di far credere al territorio che ci sia un orizzonte reg- . giano In una azienda che da Reggio si , , , , allontanata anni tuce», «L nxliea e pro- vare a contenere questo proliferare di aumenti, quindi prima parliamo di ri-duzione delle tariffe e anche degli in-tere ssi dei piccoli azionisti» , ha ag-giun to definendo anche lui «troppo al-trl gli stipendi dei manager» e chie-dendo «trasparenza anche su alcune collocazioni di ex politici reggiani».

«Dubbi sul rapporto di Iren con il no- territorio» anche da parte di Fa-

brizio Alliegretti del Pd, «soprattutto pensando al valore erienza

di Agae all'azione solidale delle realtà più. forti verso quelle Pià deboli», «()g-gl preoccupano il diniensionamento dell azienda e I an vento d iffg, che vanno però raffrontate con altre realtà e con il livello dì efficienza dei servizi per poter dare un giudizio più. di merito e meno semplicistico».

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press LinE

26/06/2012 PRIMA PAGINA

Reggio Emilia e Provincia

CUT' Ma l'assessore Tufin o rispond

in du 'auto

e Per le rime

E Iren ora

«Manca a mette ricora

bbio H Tini): nazzaziorie

uello che fino a ieri pareva una solida .) certezza. ora sembra un mìragRio ben

lorno dall'essere raggiunto. Stiarìo par-lande del Tmh che il direttore generale Vi.ero

forse per• •vende tta sulla politica reggiana. forse costretto dallo stop dei grillini ali'ince neritore di Parma - ha messo In dIscussIone.

Il manager della mt:dtiutfflty ha infatti, a un certo punto dei suo intervento, accennato <h:..4aniliibrit'arittóràféritittéltrliftpiantgdiEH7 Trattamento meccanìcohioiogìco». Tanto è baStatd:PérfarSéattareablaSiiii$Oiib.::ffiovl te preoccupata pci' la vicenda. Viei'o faccia chiare zza sulle incertezze a cui ha fatto rife rimento. Cè un accordo dei 2011 che dice che •ileveessereprontwneL .:20.1fiesicconael'itresn pianto viene pagato con le tariffe non abbia-rrici.capitocheincertazzepossanQessercist ,

risorse e tempi. Sui Tmb non vogliamo ritar •ilì•••perohénotabblainagiapredispostQtutttu:.. gli atti necessari».

Per Viero, invece, nonà tutto così definito «1 48 a ilioni sono a budget da due anni e anche per il prossimo, ma ai momento non ci è dato sapere ll giorno dai quale poter partire. È dai

• •• ••

zoowohe .•,•$#úepot.igowe*t.o..wotkr:Mé:Hs guata autorizzazione, come pro- di iren, a sud dell Tin 'Al Sul b La dichiarazio-

ne »

e,>,isrls a eonralr:àiriiihnzazgabrziaisodo eedi entro

o 12n 1reisiiTmb». Tte dì Vi ero non i-ende' rs' ]7"da

iust" i - Il' '111Pegn()de 1 enti o^ li a partire ,

ciat ferma gn°dIakunaautorizzazio -

posizione dell'assessore provin, *f..lie l '°

Reggio che sui rispetto dallo stesso srittes'o'. Comune

e di e all'ambiente Mirko Tutino, tra i maggio - sierre a noi ha investito molto»p, '

s : e su l ' rillb DI,-

ri. sostenitori del Tmb e dal no anileenerita,. «Da dicem bre 2,2r 11, con l'approvazione di

re. «Dopo il via libera al Piano d'ambito del 16 tutti gli,

goe b' sl 2 .i(Me di

r

. atti necessari. Iran è in condi dicembre scorso - è Quindi entrato nei detta- presentare il pro tt dei glie ,- deve semplicemente presentare il pro. autorizzato ìn Viaedefiniti'.1.3:7nalen c'bo'ol'ciri venga sgteottao

tutte ie

necessarie che dovrà poi essere sottopo - 2013 e realizzato entro il luglio 2015 zl come (-> e pre _ i -

approvazioni».

visto dal Piano d'ambito», l ha concluso,

Tairte che fino a quando

la Provincia

di s ti ottoli- Ma il fatto stesso che la uti iiltileitu;o^ non l'a' e.a i Co- bia fatto getta Pesanti ombre sulla sua reale N'OD ne :

munì «non hanno posto fine al dibattito lonta di puntare davvero su q sull'inceneritore approvando il Piano d'ani- per lo smaltimento dei rifiuti. bito che ha previsto il 67% di raccolta diffe-

renziata con ìl Txrib Iren non ha mai escluso il termovalorizzatore. Provincia Coinun . , . . Reggio hanno preferito un'area già destinata ad uso industriale a Gavassa all'uso di terreno agricolo che sarebbe derivato dalla proposta

uen'jtnPiailto

(Luci sag)

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La centralina e la firma del protocollo ieri nella sede di Unindustria

Un frutto dell'accordo slglato nel 2008

la centralina del Banco è frutto dell'accordo del. dicembre 2008 sottoscritto tra Ministero dello Sviluppo Economico, Regione, Provincia. Comune di Ferrara e le aziende insediate nel Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara demminato "Rinnovo ed estensione dell'Accordo di Programma (del 2001) sul Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara".

press unE 26/06/2012 la Nuova Ferrara

Barco, nuova centralina per leggere 1' a mq ata E' Dronta y costa 200 mila euro. Monitorerà polveri, idrocarburi e ossido di azoto Firmato il protocollo tra Comune, Provincia e società del sito industriale E' pronta per essere installata, in via Bentivoglio al quartiere del Barca, la centralina per il monito raggio della qualità dell'aria nella zona del polo chi-mico. Appena passata l'estate dovremmo avere i primi dati sulla presenza in atmosfera di idrocarburi e polveri, compresi gli ossidi di azoto. Questo stabi-lisce un protocollo firmato ieri mattina nella sede di via Mon-tebello di Unindustria Ferrara tra Comune, Provincia e le aziende presenti nel sito (Ba-scii Policlefine Italia, Versalis, Yara Italia, Syndial, Centro Energia Ferrara, Sef, Sapio Ita-lia, Ifm, Solvay Benvic Italia, Hera).

«La nuova centralina dice l'assessore comunale all'am-biente Rossella Zadro -- va a so-stituire quella che, sempre al Barca, era fuori uso da tempo e che era stata rimpiazzata da un mezzo mobile di Arpa: quest'ul-timo rimarrà comunque a di-sposizione per una serie di mo-nitoraggi sporadici. L'iniziativa è compresa nell'accordo qua-dro firmato nel 2008 per la ri-qualificazione del polo chimi-co, un patto che prevede inol-tre la bonifica della falda pro-fonda e lo studio di sicurezza integrato d'area Ringrazio le imprese per essersi accollate l'investimento, oltre tutto in un momento di difficoltà per l'eco-nomia».

La nuova strumentazione co-sta circa 200mila curo ed è stata acquistata da Ilfm per conto del-le aziende insediate nei petrol-chimico; sarà installata a cura della stessa Ifm che provvederà poi a stipulare un contratto per la sua manutenzione annuale con una ditta specializzata. L'analisi e la diffusione dei dati che da essa giungeranno verrà invece curata da Arpa, nell'am-

biro della gestione dei flussi di rilevazioni regionali. I rappre-sentanti delle aziende sottoli-neano appunto che le decisioni circa l'acquisto e la modalità di gestione della centralina sono state prese di corna accordo co n Arpa , mentre il direttore di Unindustria Roberto B onora af-ferma che «siamo di fronte ad un atto importante e valutato con grande attenzione». L'ap-parecchiatura del Barco si va ad aggiungere in pratica a quel-le già presenti, poco lontano e convergenti sul polo chimico, a Cassana (di proprietà di Set) e a Mizzana (di proprietà della Pro-vincia). I dati saranno rilevati in tempo reale, per l'esattezza in un intervallo di tempo pari a sei minuti. Il protocollo firmato ie-ri ha validità triennale e scadrà quindi nel 2015, salvo rinnovo anticipata,

Fabio Terminali

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press unE 26/06/2012 la Nuova Ferrara

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Valutazioni sull'inceneritore NVVV^va|utazioni sull'impatto dell'inceneritore nei primi due anni di funzionamento" è il tema ciEla, riunione congiunta ciEla4a Commissione consiliare del Comune di Ferrara- presieduta dai consigliere Enzo DU rante -- e dei la Commissione Ambiente della Provincia in programma domani pomeriggio al le 15,30 nella sala di Consiglio del Castello Estense. Saranno presenti, tra gli altri, gli assessori Ambiente Zadro (amministrazione comunale) e Bellini (amministrazione provinciale) e rappresentanti di Cnr e Arpa.

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',ALDO L0 \.L

Ravenna, le prossime mosse per rinascere Domani c'è l'udienza per il fallimento e lunedì la Cooperativa deve approvare l'iscrizione

RAVENNA. Ecco le scadenze per la rifondazione giallorossa: domattina, in tribunale, avrà luogo l'u-dienza per il fallimento del Ravenna Calcio, lunedì prossimo invece ci sarà l'assemblea della Coopera-tiva Ravenna 2019 che dovrebbe avallare l'iscrizio-ne della nuova società ad un campionato.

L'Eccellenza, auspica-bilmente, perché un tor-neo inferiore avrebbe un effetto devastante su quello che resta della ti-foseria giallorossa.

Fallimento. Domani, quindi, davanti al giudice Farolfi avrà luogo l'u-dienza per il fallimento del Ravenna Calcio dopo l'aggiornamento richie-sto 20 giorni fa in base alle subentrate indagini della Finanza sui conti della ge-stione-Aletti e sulla man-cata approvazione (anno 2010-11) e presentazione (2011-12) dei bilanci. Le previsioni sono quelle di un iter di considerazioni del Giudice e di Camera di Consiglio che potrebbe-ro occupare almeno una settimana; nel caso, reste-rebbero più o meno altri sette giorni per perfezio-nare la nascita della nuo-va società e l'iscrizione al prossimo campionato.

Assemblea. Questo iter potrebbe essere comple-tato dalla Cooperativa Ra-

venna 2019, che tuttavia dovrà approvare la mano-vra nella sua assemblea di lunedì 2 luglio. Se la sponsorizzazione di Arco-lavori sembra legata a questa soluzione, conti-nua ad essere battuta an-che la strada del gruppo con Benasciutti, Ranzani e Buratti. Il primo ha in agenda in settimana un incontro con l'assessore allo Sport, Guido Guer-rieri. Lo stesso Guerrieri, ieri, ha invece incontrato i tecnici del Comune per fare il punto sulla situa-zione del Benelli e piani-ficare gli interventi da realizzare per rimetterlo a norma una volta revo-cata la concessione ad A-letti. «Qualunque sia la categoria in cui giocherà il Ravenna - osserva Guerrieri - bisognerà in-fatti indicare un campo di gioco al momento dell'i-scrizione. E il Benelli, in questo momento, come noto non è agibile».

Sandro Camerani

Pagina 36 Ravenna,kprossimemosseperrinaseere

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press unE 26/06/2012

UNIVMER • orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

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"Nudismo e naturismo non sono la stessa cosa"

"Franco Grillini non confonda il nudismo col naturismo". L'appello è di Pasquale Minichini (LpRa) che, commentando l'interrogazio-ne del consigliere regionale, ricor-da che "il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, de-gli altri e dell'ambiente. Mentre il nudismo è la semplice pratica del nudo. E' da oltre un quarto di se-colo - prosegue Minichini - che il naturismo è regolamentato a Lido di Dante, a prescindere dalla leg-ge regionale. Tale pratica è svolta all'interno di un Campeggio, in un'area delimitata, autorizzata e dotata di tutti i servizi. Resta il nudismo balneare, ossia quello che negli anni si è sviluppato alla Bassona. A dispetto di ciò che so-stiene Grillini, è questa pratica che la Forestale sta sanzionando".

Pagina 13 RAVFMN6

® Pensionato ripulito di 70 mila curo ,nn nn

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press unE 26/06/2012 di Forti e Cesella C 2PZ,JAtU o ornere

FORLÌ. Appello ai parla-mentari di Giancarlo Bi-serna, vicesindaco, diri-gente dell'Italia dei Valo-ri per la Romagna da in-tendersi come bene co-mune. «Tra le varie ipo-tesi allo studio - scrive Bi-serna - vi è anche quella che potrebbe prevedere un taglio di tutte le pro-vincie romagnole, restan-

done in Emilia Romagna solamente due, per

giunta tutte in Emilia. E' per questo che vi scrivo questa lettera aperta in quanto quello che di buo-no si riuscirà a realizzare per la Romagna dipende molto da voi e da quanto saprete incidere, per quel che riguarda il destino delle nostre province, sul-

le scelte nazionali. La proposta del Sindaco Bal-zani e del parlamentare Mazzuca è a mio avviso u-na ottima e ora anche contingente cosa e si può inserire in un quadro più ampio che, proprio recen-temente, ho avuto modo di trattare con il direttore di Lega delle autonomie, Loreto Del Cimmuto, con attenzione alla "Città Me-tropolitana" che, per ora, non sarà prevedibile ap-plicare in Romagna».

LETTERA APERTA Al PARLAMENTARI

Biserna (Idv) lancia un appello: «La Romagna è il bene comune»

Pagina 6 CronacatliForn

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11 sindaco Balzani: A' ora di agire»

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press unE 26/06/2012 di RAI e Cesella C 2PZ,JAtU o ornere

La strada ricca di palazzi signorili

Nuova luce per i portici del centro Questa sera l'inaugurazione

L'impianto costato 200mila euro MELDOLA. Questa sera alle 21 nuova luce ai por-

tici di via Cavour. L'Amministrazione del sindaco Gian Luca Zattini inaugura in piazza Orsini i nuo-vi impianti di illuminazione della strada centrale, forse la più bella di Meldola, ricca di portici e pa-lazzi signorili dal grande fascino.

Nuova illuminazione per i portici di via Cavour

La via porta il traffico fuori dal centro della cit-tà, verso il ponte dei Ve-neziani e la Dozza. L'inter-vento era partito durante le feste di Natale ed è stato affidato ad "Hera Luce". «In tutto abbiamo speso circa 200mi1a euro - rac-conta l'assessore ai lavori pubblici Vittorio Cico-gnani - con 80mila dati dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, ed altri 30mila dal Ministero dell'Interno, grazie all'in-teressamento dell'onore-

vole Gianluca Pini. Si tratta di un sistema di il-luminazione a lead, che ha un triplice obiettivo: ri-sparmiare energia, dare maggior sicurezza a chi cammina di notte e favo-rire l'incremento di nuovi imprenditori commercia-li interessati ad aprire un'attività in centro». Via Cavour ha un discreto po-tenziale di vetrine sfitte. Spazi che potrebbero con-tribuire a valorizzare una passeggiata al coperto nei portici. La nuova illumi-

nazione punta a rendere più suggestivo e bello il percorso. Il progetto si in-serisce nel piano di rilan-cio della zona che prevede altri e più cospicui inter-venti. «Come è già stata detto più volte vogliamo rifare la pavimentazione di via Cavour - conferma Cicognani - mantenendo i sampietrini attuali. L'in-tervento doveva già esse-re partito, ma la neve ca-duta a febbraio con le spe-se necessarie per la puli-zia ed il ripristino delle strade ed i tagli previsti dal Governo ci hanno ral-lentato nell'approvare il bilancio di previsione 2012 (che sarà approvato nel consiglio comunale di domani sera, ndr). Sarem-mo contenti se riuscissi-mo ad avviare i bandi di gara e gli appalti per rea-lizzarlo l'anno prossimo».

Matteo Miserocchi

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Provincia unica: Mazzuca e Balzani fanno gol Sulle cartine comincia a profilarsi la mappa "della Romagna Mia"

Impazza il dibattito sulla Regione Romagna, e crescono le voci a fa-vore della Provincia unica, appro-fittando della riforma in atto (pro-

posta Patroni Griffi), in vista di obiettivi più ambiziosi. Ieri sul Corriere della Se-ra una cartina dell'Italia dava fra le "u-nioni possibili" quella di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. "Nasce la pro-vincia della Romagna mia". E Giancar-lo Mazzuca, forlivese, deputato del Pdl, parla della mobilitazione sua e di altri: "Chiediamo l'istituzione di una Provin-cia unica della Romagna, che consen-tirebbe di ridurre notevolmente i costi, senza penalizzare troppo il territorio". E la Regione? "Per adesso dobbiamo ri-nunciarci. Ma chiediamo al governo, che nel decreto prevede due eccezioni alle nuove regole sulle Province, per Venezia e Trieste, di ammetterne una terza, per la Romagna. Avremmo dirit-to ad avere una Corte d'Appello, anche

le politiche del turismo sarebbero più coordinate". Gli alleati: il sindaco di Forlì Roberto Balzani, il faentino on. Albonetti (Pd), l'on. Pizzolante (Pdl).

Ieri Balzani ha rilanciato la Provincia unica su Facebook, come "passo avanti verso un processo di coesione, rispar-mio, efficienza, tagli ai costi della po-litica". Il vicesindaco di Forlì Giancarlo Biserna (Idv) invia una lettera aperta ai parlamentari romagnoli: "ottima co-sa la proposta del sindaco Balzani e di Mazzuca", ma occorre essere "consa-pevoli che poter arrivare un giorno ad una vera e propria Città metropolitana sarebbe sicuramente un risultato an-cor più rilevante".

Da Ravenna il vicesindaco Giannan-tonio Mingozzi propone di fare subito un programma operativo. Incontrando Balzani, spinge sulla possibilità di "mo-tivare al governo le ragioni di chi pro-pone una provincia unica di Romagna

che nasca dall'insieme delle attuali Ri-mini, Forlì-Cesena e Ravenna". Al cen-tro del progetto l'università, che "di-mostra come superando campanili ed egoismi si riesce a concretizzare un in-sieme di corsi e di dipartimenti che og-gi comprendono venticinquemila stu-denti e probabilmente sono meglio or-ganizzati, nella ricerca scientifica e nei servizi agli studenti, di quanto accade a Bologna".

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press unE 26/06/2012 c 2WICI7A, ornere

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La disponibilità di Francolini dopo l'intervento di un lettore del Corriere Romagna sul disagio creato dal Marano nonostante gli interventi del Comune

«Locali rumorosi, controlli a casa» Il vice sindaco, oltre alla task force, mette a disposizione il suo numero privato

RICCIONE. Locali fra-cassoni, il vicesindaco mette a disposizione il suo numero di telefono, «chiamatemi per le se-gnalazioni e invieremo u-na squadra di fonici a controllare». Coniugare divertimento e riposo è un'operazione da equili-bristi. «Stiamo facendo sforzi importanti - spiega Lanfranco Francolini -abbiamo istituto un'ap-posita pattuglia di vigili che controlla le emissioni sonore ma la città è gran-de, occorre la collabora-zione di tutti i cittadini». La "task force" antirumo-re è operativa. «Chi av-verte forti rumori e di-sturbo può contattare il comando dei vigili urba-ni che compatibilmente con gli impegni faranno un sopralluogo, o diretta-mente me, il mio numero lo si può richiedere alla Municipale o alle Attività economiche. Manderemo fuori casa una squadra di tecnici pagati dal Comu-ne che avranno il compito di individuare la fonte del

«Manderemo fuori casa dei tecnici per individuare la fonte del rumore»

rumore». Francolini cita un lettore del Corriere Ro-magna che sulle nostre pagine ha ringraziato l'amministrazione per gli sforzi compiuti per ade-guare i locali del Marano con tettoie fono-assorben-

ti e impianti musicali do-tati di microdiffusori o-rientati verso la pista, sforzi che però, secondo Lorenzo Illotta, non sono serviti e la notte per dor-mire servono ancora i tappi alle orecchie. «Lo ringrazio comunque per aver sottolineato che gli sforzi da parte dell'ammi-nistrazione ci sono stati -dice -, nei quattro locali sulla spiaggia al Marano

«Per il controllo delle emissioni sonore la municipale non basta»

nel fine settimana scorso non sono stati rilevati problemi. Il suono potreb-be arrivava da altri loca-li, anche lungo i viali, non ancora individuati, per questo invito a farci se-gnalazioni. Anche il si-

gnor Illotta lo esorto a prendere contatto per ca-pire qual è il suo specifico problema. Dopodiché oc-corre trovare un punto di equilibrio: non vogliamo essere un grande lun park ma neanche l'eremo di Carpegna». Quella di Il-lotta non è semplice la-mentela, ma contiene an-che spunti di intervento in zona Marano. L'offerta andrebbe rivista e miglio-rata. I quattro locali inve-ce di proporre tutti lo stesso genere di musica commerciale potrebbero

differenziarsi come già accade in altre località e diventare dei contenitori fruibili dal pomeriggio con gli aperitivi in spiag-gia durante l'ora più bella del giorno. Creare un'of-ferta variegata, ad esem-pio jazz e rock: a Marina di Ravenna ci sono locali che propongono musica house ma anche che orga-nizzano serate dedicate ai libri. «Al Marano pare ci sia poca fantasia - dice Il-lotta - la gente può diver-tirsi anche senza "sfon-darli" i timpani con la musica tutta alta».

Contro

i locali

rumorosi

oltre

a una

pattuglia

della

municipale

il vice sindaco

mette

a

disposizione

il suo

numero

privato

per

eventuali

segnalazioni

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«Locali rumorosi, controlli a casa>,

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RAVENNA i ANIFESTAZION1 Commissioni consiliari sul disavanzo

Ammonta a quasi un milione di curo Seduta coi vertici politi ci e amministrativi

RAVENNA. «Chiamatelo come vi pare, tecnicamente disavanzo o col-loquialmente buco, ma la sostanza non cambia: il bilancio 2011 di Ra-venna Manifestazioni, fondazione

su cui poggia la celebre kermesse musicale Ravenna Festival, chiude con una perdita di quasi un milione di euro (944mila) e l'opposizione ravennate vuole sapere perché».

Per questo ha chiesto e ottenuto una seduta pub-blica delle commissioni consiliari Cultura e Bi-lancio (oggi alle 15 in mu-nicipio) con la partecipa-zione dei vertici politici e amministrativi del Co-mune e della fondazione (partecipata al 45 percen-to proprio da Palazzo Merlato che con il sinda-co ha anche la presiden-za del consiglio di ammi-nistrazione) che d'inver-no ha in affidamento la stagione d'Opera e Bal-letto e la gestione del tea-tro Alighieri e che nel

2011 ha ricevuto oltre 4,5 milioni di euro di contri-buti pubblici da vari en-ti.

Il disavanzo è certifica-to e in parte spiegato dal-la relazione integrativa al bilancio che parla di «considerevole perdita»: «Tale risultato negativo è stato determinato da un lato dall'assenza del contributo Arcus, previ-sto in 1,5 milioni di euro, a causa della mancata e-missione del relativo bando, compensato solo in parte dall'aumento di altri contributi pubblici

per 542mi1a euro, dall'al-tro dalla disavventura del trasporto aereo a Nairobi per il Viaggio dell'Amicizia 2011, paga-to due volte, per un mag-giore onere di 350mila euro». Quest'ultimo rife-rimento riguarda la spe-dizione del Festival 2011 che ha dovuto fare i conti con il mancato rispetto degli accordi da parte di un'agenzia viaggi.

I primi a mettere il dito nella piaga del buco sono stati Pietro Vandini (ca-pogruppo Movimento 5 stelle) e Alvaro Ancisi

(capogruppo Lista per Ravenna). Quest'ultimo in una nota riassume i punti su cui fare chiarez-za.

Secondo il consigliere comunale di Lpr sono sette le questioni.

Primo, i dubbi su Ar-

cus: «La correttezza del-la previsione di entrata di 1,5 milioni in mancan-za perfino dell'emissione del bando pubblico».

Secondo, l'aereo greco: «Le modalità di scelta della compagnia ellenica per il viaggio in Africa».

Terzo, personale costo-so: «1,5 milioni con un valore della produzione sceso dell'Il per cento nel 2011».

Quarto, direzione arti-stica: «A chi vanno 163.903 euro?». Quinto, pubbliche relazioni: «Un totale di 546mi1a euro per promozione, stampa e pubbliche relazioni». Sesto, affitto: «Per un ca-pannone di via Faentina a 95mila euro all'anno at-trezzato a deposito». Set-timo, quei crediti da in-cassare: «Crediti esigibi-li pari a 4.444.050 di cui 946.366 anteriori al 2011, distanza di tempo che, in questo settore, ne fa ap-parire rara l'esigibili-tà».

Andrea Alberizia

Il concerto per le "Vie dell'amicizia" 2011

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Commissioni consiliari sul disavanzo

press unE 26/06/2012

UNIVMER • orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

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il Resto del Carlino

IMOLA OGGI DALLE I O ALLE 12 L'ASSEMBLEA DEI DIPENDENTI CHE PRESIDIERANNO ANCHE DI NO I I E IL PALA/ /O DEL COMUNE

In pi a Caduti per la Libertà il 'no' alla nuova I

dì LINA GOLINEW

LA PROTESTA riprende da piazza Caduti per la libertà, dove il 12 maggio i dipendenti comuna-li avevano gridato rabbia e dove tornano oggi per rilanciare il no alla srl della manutenzione: la tri-buna è l'assemblea 'offerta' dalle 10 alle 12 in una bollente mattina-ta di mercato. 11 no che riunisce i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Csa, Sul-pm) si infrangerà domani in con-siglio comunale, quando la mag-gioranza del sindaco Manca ap-proverà la costituzione di BeniCo-muni. Reduci dal presidio del Pa-lazzo che hanno intenzione di ti-rare avanti giorno e notte a parti-re da oggi, i lavoratori assisteran-

ORDINE DEL GIORNO Domani in consiglio L'approvazione, scontata, delta srl della manutenzione

no al voto e tireranno somme. Ma per mantenere caldo il post voto hanno in serbo lo sciopero del 4 luglio, proclamato coralmente per tutti i dipendenti comunali. La maggioranza si presenta doma-ni pomeriggio in aula con un do-cumento senza sorprese: «La co-stituzione della società di scopo è positiva e rispondente alle necessi-tà». Ma per addolcire la pillola i capigruppo Gilberto Cavina (Pd), Mauro Barnabè (Sinistra arcobale-

no), Luigi Bacci (Idv) impegnano il sindaco e la giunta a una serie di garanzie che dovrebbero essere un dato di fatto grazie alle norme e allo statuto della società: dalla verifica dell'operato della control-lata al 100% (a verificare saranno il consiglio comunale e il servizio di controllo di cui si occuperà par-te del personale che non verrà es ternalizzat o) al mantenimento dei diritti acquisiti per i lavorato-ri 'ceduti' alla srl.

CHE — pare certa la maggioranza — può creare «occasioni di crescita professionale». Il documento cita anche la possibilità di nuove as-sunzioni, ma non può che ammet-

CORTEO dipendenti comandati contrari

alla srl `BeriíCornunC

[ere un punto dolente: «Fermi re-stando i limiti complessivi del tet-to di spesa cui anche la società sa-rà soggetta».

LE FORZE di maggioranza riten-gono che il dossier BeniComuni contenga «sufficienti garanzie eco-nomiche, finanziarie e giuridiche per il buon andamento della socie-tà di scopo, a legislazione vigente, nel breve e medio periodo». Non si spingono oltre, i tre gruppi del sì, convinti però che le garanzie per i lavoratori siano salve. «Mes-so alle strette, il centrosinistra cer-ca di buttare polvere negli occhi e fa finta di mettere i puntini sulle 'i'», boccia da subito Simone Cara-pia (Pdl).

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Ritardi e cancell 4 oni, tempesta al F La Wind Jet nel mirino. Bulletti attacca Aeradria: «Ci vuole più serietà» AEREI che partono in ritardo di 3 o anche più ore. Voli cancellati, Ma i guai del `Fellini' non sono so-lo con le compagnie aeree. Anche lontano dalla pista l'aeroporto ri-minese continua a essere deficita-rio sotto molti punti di vista. No-nostante quest'anno sia destinato ad abbattere il muro del milione di passeggeri, per il 'Fellini' i pro-blemi (grandi e piccoli) da risolve-re restano tanti. E ora anche Car-lo Balletti, che da vice presidente della Provincia ha dato pieno so-stegno all'operazione di ricapita-lizzazione dell'aeroporto, rompe il silenzio e chiede «un'inversione di rotta».

«LO DICO da riminese orgoglio-so di esserlo e da cittadino, e non da amministratore: così non si va avanti. Questo nostro amato aero-porto non ha taxi nella notte, non ha autobus che portino in città di-verse da Rimini, non ha spine elet-

triche fruibili per gli ormai irri-nunciabili cellulari o pc da consul-tare lungo le attese». Ma il vero problema, attacca Bulletti, sono le compagnie aeree che volano da e per Rimini. In particolare Wind Jet, che «cancella continuarne:nte i voli senza neanche avvisare i pro-

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«AL nostro aeroporto mancano taxi, bus e sentizi per passeggeri»

pri viaggiatori. E questo ormai ac-cade con una frequenza quotidia-na, non si tratta più solo di casi isolati». Con i voli cancellati sen-za tanto preavviso, o spostati a ora-ri improbabili. «Competere è an-che essere puntuali. Competere è serietà. Ma all'aeroporto di Rimi-ni la serietà non è più di casa da un po'. Invece abbiamo avuto im-

I DISSERVIZI peggiori in que-sto momento sono proprio quelli causati dalla Wind jet, la cui rior-ganizzazione (dopo l'acquisizione da parte di Alitalia) sta creando parecchi disagi. Chi ha acquistato il Rimini-Parigi, di recente, è sta-to costretto a rientrare a Bologna perché il volo d.i ritorno è stato cancellato. Esemplare il caso che ci ha segnalato un nostro lettore, Massimiliano Tornieri. «Ho ac-quistato a fine marzo 2 biglietti per il Rimini-Berlino con Wind jet, con partenza il 21 giugno e il ritorno domenica 24. Peccato che tre giorni prima di partire mi arri-

Negli ultimi mesi La compagnia ha soppresso voti da e per

mmrL comunicandoto seno pochi giorni prima

vi un sms da Wind Jet, che mi co-munica che il volo è stato soppres-so. Mi arriva anche una telefonata dalla compagnia, non riesco a ri-spondere perché sono al lavoro, poi riprovo a richiamare decine di volte anche il giorno successi-vo». Esausto, Tornieri va in aero-porto e scopre che la partenza è stata spostata a Bologna, con bus da Rimini per raggiungere il 'Mar-coni'. Il 20, alla vigilia della par-tenza, Tornieri dopo numerose chiamate fa un'altra scoperta: il volo per Berlino è stato 'riprotet-to' a Verona, la compagnia gli chiede di essere «reperibile» al te-lefono perché ancora devono orga-nizzare il volo per il ritorno. «Ma non ho ricevuto nessuna notizia, e dopo altre telefonate ho scoper-to che non c'era nessuna informa-zione a riguardo. Così ho dovuto acquistare 2 nuovi biglietti per il ritorno in Italia. Ma ora chiederò i danni!». E non è l'unico.

Manuel Spadazzi

probabili compagnie low cost con voli per la Grecia, nel 2011, che partivano anche con 8 o anche 10 ore di ritardo». Bulletti sprona al-lora Aeradria a fare «meno acco-glienze festose all'aeroporto e piu serietà nei servizi. E non ci sono scusanti, perché chi dirige l'aero-porto è il garante dei servizi».

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Diversi passeggeri sono pronti a chiedere i. darmi per i numerosi disagi creati dalla compagnia aerea

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a Resto del Carlino 26/06/2012

Rimini

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