Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

32
IL MAGAZINE DI CNA VICENZA GIUGNO 2012 LA FIDUCIA AL TEMPO DELLA CRISI N UOVO A RTIGIANO È ARRIVATO IL TERREMOTO PER TUTTI, DALLA FINANZA ALL’ECONOMIA. MA LE MANI ARTIGIANE SANNO RIPARTIRE SENZA PAURE. INNOVANDOSI E RE-INVENTANDOSI Impresa Artigiana & P.M.I. - ANNO VIII N° n.24 del 11 luglio 2012 - Poste italiane s.p.a. - Sped.abb.post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma, DCB Po qr code www.nuovoartigiano.it

description

La fiducia al tempo della crisi

Transcript of Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

Page 1: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

il magazine di cna vicenza giugno 2012

La fiducia aL tempo deLLa crisi

Nuovo artigiaNo

È arrivato iL terremoto per tutti, daLLa fiNaNZa aLL’ecoNomia. ma Le maNi artigiaNe saNNo ripartire seNZa paure.iNNovaNdosi e re-iNveNtaNdosi

Impr

esa A

rtig

iana

& P.

M.I.

- A

NN

O V

III N

° n.2

4 de

l 11

lugl

io 2

012

- Pos

te it

alia

ne s.

p.a.

- Spe

d.ab

b.po

st. D

.L. 3

53/2

003

(con

v. in

L. 2

7/02

/200

4 n°

46),

art.

1 co

mm

a, D

CB

Po

qr codewww.nuovoartigiano.it

Page 2: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

Nuova OPEL AMPERA e GALVAUTO

I PIONIERI ARRIVANO SEMPRE PRIMI.L’elettrica che va oltre. Con 500 km di autonomia estesa.Auto dell’Anno 2012.

www.opel.it

lCo

nsum

i cic

lo c

ombi

nato

1,2

/10

0 km

. Em

issi

oni C

O2 2

7 g/

km.

Vivi la rivoluzionaria Ampera Experiencenei nostri showroom.

NUOVA APERTURA

GALVAUTOVICENZA - ZONA FIERA

Viale degli Scaligeri, 13 - tel. 0444 563101

Page 3: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

03editoriali silvano scandian

C on tutti i problemi sul tappeto si aggiunge anche il terremoto! Un terremoto dalle conseguenze laceranti, che va a som-marsi a tutte quelle disgrazie che in questi ultimi anni picchiano duro sulla nostra economia e sullo stato sociale dell’intero territorio nazionale. La crisi economica che morde in profondità, soprattutto sulle mi-cro e piccole imprese e sulle famiglie, non dà ancora segno di cedimento. Tutti ne sono colpiti: operai, pensionati, giovani e donne. Chi non ne risente è solo la casta politica e quella finanziaria.Ogni giorno proviamo forte disgusto e rab-bia nell’apprendere l’enne-simo scandalo politico, giudiziario o econo-mico. Vedere perso-naggi della politica, delle banche, dello sport e della classe

dirigente che, in barba alla crisi e a chi deve tirare avanti la baracca per sè e per i propri collaboratori, si fanno beffa di tutti spen-dendo milioni e milioni di denaro pubblico, utilizzato per faccende personali ridicole e scandalose. Sì, la legge che non tocca i gran-di ladroni, i furbetti del quartiere, la Casta, ma si imbatte bestialmente su chi lavora, su chi si prodiga ancora a mantenere vivi posti di lavoro, sui piccoli imprenditori che tutto rischiano per mantenere fede ai propri im-pegni e alla loro responsabilità sociale.Noi piccoli imprenditori sentiamo il peso della crisi in maniera particolare poiché preoccupati per il futuro nostro e dei nostri collaboratori, per quello delle loro famiglie, per l’avvenire dei nostri e dei loro figli! Non vi è differenza tra noi e loro. Responsabilità Sociale. Nel nostro DNA è

marchiato a fuoco questo impegno. Per noi essere imprenditori vuol dire prima di tutto mettere al centro la persona, l’in-dividuo.Se ci guardiamo attorno e soprattutto se guardiamo ai fatti di cronaca quotidia-

na, verrebbe sicuramente meno la voglia di continuare, ma nonostante

tutto sappiamo che per salvare la nostra azien-

da, il nostro capitale sociale dobbiamo farci forza tenendo la barra della nave salda e aspettando

che si levi la brezza per puntare verso Itaca, verso la sal-vezza. Per riuscire dobbiamo cam-biare il modo di fare impresa, di essere imprendi-tori. Tutto ciò che

abbiamo fatto fino ad oggi, o quasi, va deci-samente rivisto. Non soltanto flessibilità, in-novazione, ricerca; dobbiamo fare squadra, dobbiamo lasciare da parte il nostro egoi-smo imprenditoriale e percorrere assieme ad altri colleghi la strada che ci porterà fuori dal tunnel della crisi.Ora l’individualismo non paga più: essere soli soprattutto in questo contesto sociale ci può portare alla rovina. Noi dobbiamo cam-biare e così troveremo la voglia di resistere e la fiducia in noi stessi, la speranza in un futuro che si può costruire solamente con le nostre forze.Dobbiamo ritrovare fiducia nella nostra As-sociazione, che sempre si prodiga per dare sostegno e aiuto ai propri associati con sva-riate iniziative e aggiornamenti. Invito calo-rosamente tutti a partecipare alle iniziative che di volta in volta vengono presentate e offerte al pubblico. Siate protagonisti della vostra associazione. Vorrei trasmettervi un sincero messaggio di speranza: ognuno di noi può contare su qualcuno e potrà intravedere quella luce in fondo al tunnel che tutti ci auguriamo di ve-dere presto. Partecipate, siate voi stessi pro-tagonisti del cambiamento, perché soltanto se cambiamo noi qualcosa cambierà. Non si può più aspettare. Ricordo una frase di Ri-goni Stern nella prefazione de “Il sergente nella neve”: “In guerra quando tutto sembra crollare e morire, una parola, un sorriso, un fatto può dar vita e speranza”. Un forte ab-braccio e un aiuto concreto va innanzitutto dato alla popolazione dell’Emilia, ai colleghi imprenditori e a tutti coloro che dal 20 mag-gio vivono gravi momenti di paura e sfidu-cia a causa del terremoto.

io non tremoLa crisi economica ha colpito tutti ma dobbiamo cambiare il modo di fare impresa.

Basta individualismi che non pagano. Per uscire dal tunnel la strada va percorsa insieme. Bisogna credere e ritrovare fiducia nella nostra Associazione. Siate protagonisti

di Silvano Scandian

silvano scandianpresidente provinciale cna

Page 4: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

sommario

03 editoriaLi

io NoN tremodi Silvano Scandian

07 editoriaLi

tra preoccupaZioNie fiduciadi alessandro conte

09 editoriaLi

verso iL Nuovo veNetodi aldo Bonomi

10 attuaLitÀ

arriva iL decreto sviLuppodi luisa nicoli

12 copertiNa

La fiducia aL tempo deLLa crisidi Jacopo vencato

Nuovo artigiaNoIl magazine di CNA Vicenza

periodico di cNa viceNZa srLVia G. Zampieri, 19 - 36100 VicenzaTel. 0444.569900 - Fax [email protected] www.facebook.com/nuovoartigiano

Distribuzione gratuita

immagiNe, grafica e impagiNaZioNeHassel Comunicazione

capo redattoreLuisa Nicoli

redaZioNeUfficio Stampa CNA Vicenza

coordiNameNto editoriaLePaolo Monaco Marco Troncon Jacopo Vencato

HaNNo coLLaBorato a Questo Numero:Aldo BonomiAlessandro ConteIvan MalavasiSilvano ScandianRuggero Zigliotto

fotografiaFotografi CNA VicenzaGiuliano KorenFrancesca Romano

In copertina opera di M.C. ESCHER “Mani che disegnano”

impresa artigiana & p.m.i.Periodico della CNAAut. Tribunale di Praton°6 del 25/6/04Dir. Resp.: B. LiseiRed. e Amm.: Media srl,Via Lombarda 72, ComeanaTel. 055 8716801Stampa: Rindi gi

ugn

o 20

12

Nuo

vo a

rtig

iaN

o

Informativa ai sensi del decreto legislativo n. 196 del 30/06/2003.Spettabile Impresa, il D. Lgs. n 196 del 30/06/2003, “CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEII DATI PERSONALI” , all’art. 13 impone l’obbligo di infor-mare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente vi si adempie compiutamente informandoLa che : 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuovere l’attività; 2) in relazione alle summenzionate finalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti carta-cei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonchè la piena ossevanza della Legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti dapubblici registri, elenchi; 4) contro la sopra indicate finalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’art. 7 della Legge; 5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della Legge ed in particolare: di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è CNA Vicenza srl, corrente in Vicenza, via Zampieri, n. 19, Vicenza, Agosto 2010.

il magazine di cna vicenza giugno 2012

La fiducia aL tempo deLLa crisi

Nuovo artigiaNo

È arrivato iL terremoto per tutti, daLLa fiNaNZa aLL’ecoNomia. ma Le maNi artigiaNe saNNo ri-partire seNZa paure.

Impr

esa A

rtig

iana

& P.

M.I.

- A

NN

O V

III N

° n.2

4 de

l 11

lugl

io 2

012

- Pos

te it

alia

ne s.

p.a.

- Spe

d.ab

b.po

st. D

.L. 3

53/2

003

(con

v. in

L. 2

7/02

/200

4 n°

46),

art.

1 co

mm

a, D

CB

Po

qr codewww.nuovoartigiano.it

Page 5: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

14 iNtervista

come ricoNoscere Le difficoLtÀe guardare avaNtidi luisa nicoli

22 speciaLe

diaLogHi artigiaNidi Jacopo vencato

26 ruBricHe

Letture

29 ruBricHe

News

24 speciaLe ii

BruNo meNiNiiL ricordodi ivan malavasi e Silvano Scandian

18 storie artigiaNe

re-iNveNtarsicoN passioNedi Jacopo vencato

28 territori

vaLLe deL cHiampo: sceLte coraggiose di Ruggero zigliotto

27 ruBricHe

destiNaZioNi

Page 6: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012
Page 7: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

07editoriali alessandro conte

L a situazione che stiamo vivendo è molto preoccupante e sono convinto che purtroppo non tutti ne abbiano la piena consapevolezza. La crisi finanziaria e ban-caria che da un biennio ci sta sconvolgendo, è diventata crisi economica, e ora sta avendo effetti sempre più deprimenti sui consumi e sugli investimenti pubblici e privati. Stiamo registrando record negativi, sui fal-limenti, sui protesti, sugli occupati, sulla crescita

dell’Albo delle Imprese Artigiane, sulla cre-scita delle imprese in generale.La crisi non è affatto sotto controllo. De-stano allarme la sua dimensione, la velocità con cui si è estesa, l’impatto sull’economia reale. E non si riesce a vedere la fine del tun-nel, si diffonde la sfiducia sul futuro e i sui-cidi di piccoli imprenditori che continuano a succedere ne sono il segnale più dramma-tico. Eppure io credo che sia indispensabile reagire, che soprattutto da una Associazione come la nostra venga un forte incoraggia-mento a tutti i nostri associati, a tutti i pic-coli imprenditori a non cedere ad atti estre-mi, a combattere, a resistere, a difendere le loro imprese e le loro famiglie.Diamo atto all’attività del Governo Monti per le iniziative intraprese che hanno atte-nuato il peso e la durata della crisi ferman-do una corsa verso il baratro e che ci hanno fatto recuperare un po’ di credibilità inter-nazionale. Riteniamo deboli però gli inter-venti sul fronte dei tagli alla spesa pubbli-

ca, e in particolare ai costi della politica, e insufficiente il contributo richiesto

per il risanamento ai grandi patri-moni e alla finanza. Deboli in

particolar modo sul sistema bancario: le banche sono

state le grandi beneficiarie degli interventi nazionali

e della Banca Centrale Europea, ma questi

benefici non stan-no trasferendosi all’economia reale dei territori.Nel nuovo scenario globale il modello

del Nordest mostra alcune fragilità connes-se soprattutto a due sue caratteristiche, il lo-calismo e il policentrismo, che, frazionando le risorse, non riescono a produrre massa critica nel confronto con il governo centrale e rischiano di produrre cortocircuito nelle fasi decisionali di realizzazione di progetti, di servizi e di strutture sovralocati.Dobbiamo essere consapevoli che alcuni dei pilastri che hanno consentito la crescita nei decenni scorsi delle nostre imprese sono oggi profondamente messi in discussione dalla globalizzazione dei mercati, dall’ir-ruzione delle nuove tecnologie informati-che e dalla drastica riduzione delle risorse pubbliche. Se la globalizzazione apre nuovi mercati dandoci nuove opportunità di bu-siness, la concorrenza tra i territori si gioca sulla capacità di attrarre investimenti ed essa dipende, a sua volta, dai servizi all’economia e alle persone che i territori sanno mettere in campo.Innovazione e istruzione sono due parole chiave per il rilancio della nostra Regione, dove ancora restano immutati alcuni punti di forza: la qualità degli imprenditori e dei lavoratori che determinano l’elevata capa-cità di esportare e il tasso di occupazione superiore alla media italiana. CNA Veneto, e in particolare proprio CNA Vicenza, da sempre credono in questi temi e in questi valori. Continueremo insieme a valorizzare il nostro artigianato, nella convinzione che il futuro può riservare ancora tante soddisfa-zioni alla nostra creatività.

tra fiducia epreoccupaZioNiIl 14 aprile scorso, alla presenza del Presidente Nazionale Ivan Malavasi, il Consiglio Regionale

della CNA del Veneto ha eletto all’unanimità il suo nuovo Presidente Regionale: è Alessandro Conte, già Presidente della CNA di Treviso

di Alessandro Conte

alessandro contepresidente regionale veneto cna

Page 8: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012
Page 9: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

09editoriali aldo bonomi

Se i distretti sono nati nella Terza Ita-lia di Fuà e Becattini, i dannati dell’impresa, del lavoro e dell’individualismo proprieta-rio hanno proliferato nel Veneto spazio di confine nella transizione del capitalismo manifatturiero italiano. Altro che transizio-ne dolce. Terra inquieta. Per lungo tempo regione “locomotiva d’Italia” e epicentro di una “questione settentrionale”, due pilastri culturali che partendo dall’economia hanno permeato le due culture politiche egemoni nella lunga transizione italiana, berlusconi-smo e leghismo che qui hanno avuto uno dei luoghi d’origine. Questo era il Veneto fattosi Nordest. Quello che tra gli anni ’80 e ’90 in-terpretava la fase del capitalismo in cui mo-tore dello sviluppo era la “messa al lavoro del territorio” con la proliferazione dell’impresa molecolare. E oggi? Oggi il Veneto del XXI secolo è anzitutto alla ricerca di una nuova identità rispetto alla narrazione “nordestina” consueta. Con il passaggio di secolo si avvia una fase in cui il Veneto, come altre grandi regioni europee, esplora un nuovo spazio di posizione non più come periferia produttiva dell’Italia ma come segmento di una global city region con perno il triangolo Milano-Venezia-Bologna, spazio demografico e produttivo sempre più centrale che vede sciogliersi progressivamente la “questione nordest” dentro un processo di metropoliz-zazione diffusa. È qui che il modello della crescita quantitativa illimitata incontrando il suo limite territoriale e sociale e la crisi, vive oggi una fase di disincanto. Enzo Rulla-ni ha scritto che per scalare le filiere globali, le imprese venete devono non solo fare rete e qualità di prodotto, ma soprattutto moder-nizzare il loro ponte di comando inglobando

il general intellect cresciuto nella trasforma-zione terziaria della società. Occorre andare oltre il vecchio patto sociale manifatturiero che ha retto fino alle soglie del nuovo mil-lennio ma che oggi non tiene più. Un patto tra soggetti del locale che legava le filiere e le medie imprese internazionalizzate alla pancia del capitalismo molecolare e che non garantiva solo la crescita dei fatturati ma la legittimità politica e sociale di un modello che produceva consenso, coesione e mobili-tà sociale: in una parola ceto medio diffuso. Oggi quel ciclo è finito. E fa le sue vittime nel popolo dei capannoni. Dove anche i suicidi di quelli che hanno vissuto l’im-presa come comuni-

tà di destino si fanno sussurri locali. Il patto si è incrinato alle fondamenta introducendo sul fronte dell’impresa la polarizzazione tra un’avanguardia agente cresciuta e che ha accettato di praticare lo scenario della glo-balizzazione e una grossa fetta del popolo della subfornitura che nella crisi è rimasto avvitato alla dimensione locale. L’intreccio tra impresa e società si è fatto antropologia del quotidiano al punto che il destino del-la manifattura veneta non è solo questione economica ma questione sociale aperta.

aldo Bonomidirettore

consorzio aaster

dai distretti aL Nuovo veNeto

Il Veneto oggi è alla ricerca di una nuova identità rispetto alla narrazione “nordestina” consueta: per scalare le filiere globali le imprese devono non solo fare rete e qualità di prodotto, ma soprattutto

modernizzare il loro ponte di comando inglobando il “general intellect”di Aldo Bonomi

Page 10: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

?10 attualitÀ

arriva iL decreto sviLuppo, BasterÀ

I dati dell’Istat sul Prodotto Interno Lordo e sull’occupazione sono ancora negativi ma arriva il “Decreto Sviluppo” del Consiglio dei Ministri che dovrebbe dare rilancio e far crescere l’economia,

mobilitando risorse per circa 80 miliardi di euro. Per Monti provvedimento “organico e molto robusto”di Luisa Nicoli

?

Page 11: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

?11attualitÀ

Che il momento sia difficile, è sotto gli oc-chi di tutti. E i dati Istat di Pil e occupazio-ne non fanno che confermarlo. Per quanto riguarda il prodotto interno lordo, nel primo trimestre 2012, è diminuito dello 0.8% rispetto al trimestre pre-cedente. Un calo, se confrontato con lo stesso periodo del 2011, dell’1.4%, che è il peggiore da tre anni, da quan-do cioè nel 2009 per l’economia italiana si era registrata una diminuzione del 3.5%. L’Italia insomma, e lo conferma l’Istat, è in recessione e questo pone il nostro paese un passo indietro rispetto alla media dei paesi dell’Eurozona, degli Stati Uniti e del Giap-pone. Nel complesso il Pil dei paesi dell’A-rea Euro è rimasto stazionario rispetto al

trimestre precedente ed è diminuito dello 0.1% rispetto allo stesso periodo nel 2011. La sola variazione positiva si registra per l’a-gricoltura, che cresce, mentre la variazione congiunturale del valore aggiunto è negativa per tutti gli altri settori. E sono gli investi-menti la componente dell’economia italiana che ha registrato la maggiore contrazione. Nel primo trimestre 2012, sempre secondo i dati Istat, si evidenzia rispetto al trimestre precedente un calo del 3.6% con diminu-zioni che arrivano al 12.5% per gli investi-menti in mezzi di trasporto, del 3.3% per le costruzioni e del 2% per quanto riguarda macchine, attrezzature e altri prodotti. In un anno, rispetto allo stesso trimestre del 2011, la contrazione degli investimenti fissi lordi è stata del 7.6%.per quanto riguarda il mondo del la-voro, l’istituto di statistica ha registra-to nel primo trimestre 2012 un tasso di disoccupazione del 10.9% in cre-scita di 2.3 punti percentuali su base annua. si tratta del tasso più alto dal primo trimestre del 1999. il tasso di disoccupazione del mese di aprile è del 10.2%, il più alto da gennaio 2004. E la disoccupazione giovanile, ad aprile, è ar-rivata al 35.2% con 611mila giovani in cerca di lavoro. Nel primo trimestre 2012 il nu-mero dei disoccupati ha raggiunto quota 2 milioni 801mila unità, crescita che riguarda sia gli uomini che le donne e interessa l’in-sieme del territorio nazionale. In circa i due terzi dei casi si tratta di persone che hanno perso la precedente occupazione (+416mi-launità). Ad aprile l’Istat ha registrato un tasso di disoccupazione maschile del 9.5%, in crescita di 0.3 punti percentuali rispetto al mese di marzo, e di disoccupazione fem-minile dell’11.3%, invariato rispetto al mese precedente.il 15 giugno però è stato approvato dal consiglio dei ministri il “decreto sviluppo”, quello che il ministro pas-sera ha definito “il decretone per la crescita”, che dovrebbe mobilitare ri-sorse per 80 miliardi. il premier ma-rio monti l’ha definito “un provvedi-mento organico e molto robusto”. In tutto si tratta di 61 articoli e 70 pagine per il rilancio dell’economia. Le coperture neces-sarie a finanziare alcuni articoli del decreto saranno fatte mediante tagli alla pubblica amministrazione e ai ministeri. Previste agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e la riqualificazione energetica. Sospensione di un anno dell’entrata in vigore del Sistri e manovra per l’Iva sulle costruzioni. Impe-gno come detto a ridurre la spesa pubblica

per organici e strutture centrali.oltre al decreto approvato dal consi-glio dei ministri, il governo ha dato il via libera al piano delle dismissioni del patrimonio pubblico. Sugli incentivi, ha specificato il ministro Corrado Passera, è stato fatto un lavoro molto grosso: aveva-mo 43 leggi di incentivazione che sono state bloccate, interrotte e sono state recuperate parecchie centinaia di milioni, oltre 2 mi-liardi, per il “Fondo per la crescita sosteni-bile”.Per le imprese arriva un credito d’imposta del 35% (con un limite massimo pari a 200mila euro annui) per l’assunzione di personale qualificato. non solo: le aziende colpite dalla crisi con prospettive di ripresa non saranno obbligate a dichiarare il fallimento ma potranno ricorrere di-rettamente al concordato preventivo. Previste le obbligazioni da parte delle socie-tà di progetto sul modello europeo. I project bond saranno “appetibili per gli investitori” per poter realizzare nuove infrastrutture an-che grazie al capitale privato.novità importanti anche per lo svi-luppo del settore energetico. i decre-ti che saranno pubblicati a breve – ha specificato il ministro per lo sviluppo economico passera – sosterranno for-temente gli investimenti. prevediamo infatti nei prossimi 8 anni quasi 200 miliardi di euro investiti nel settore, sia nei comparti più tradizionali, come le reti gas ed elettriche, i rigassificatori e l’estrazio-ne di idrocarburi, sia nella cosiddetta “gre-en economy”. Su questo il Decreto Sviluppo prevede finanziamenti a tasso agevolato che saranno concessi a progetti di investimento che prevedono l’occupazione aggiuntiva a tempo indeterminato di giovani con età non superiore ai 35 anni alla data di assunzione. Rete Imprese Italia ha espresso un giudizio positivo sul Decreto Sviluppo, un primo passo nella giusta direzione che è quella di una politica economica orientata alla cresci-ta. misure come sono state quelle varate per l’edilizia, per il riordino degli in-centivi, il ricorso al concordato pre-ventivo per le imprese in difficoltà, la maggiore trasparenza della pubblica amministrazione danno un segnale nuovo e positivo. Così come le misure di rilancio costruite sulle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e la riqualificazione energetica degli edifici. Altrettanto utile la sospensione del Sistri e il sollievo che arri-verà al settore costruzioni con la manovra sull’Iva.

Page 12: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

12 copertina la fiducia al tempo della crisi

“Non può piovere per sempre” sussurrava Brandon Lee nelle battute finali di un cult-movie degli anni Ottanta come Il Corvo. Non può piovere per sempre, è l’esperienza che lo insegna, la storia che lo racconta. Questo rude e magnifico mondo nostro ne ha conosciute di crisi: da quelle sociali a quelle generazionali, dalle crisi di carestia a quelle ambientali, fino ai disastri finanziari degli anni in giacca e cravatta. Non può piovere per sempre, esatto, perché

dopo un brutto tonfo ci si rialza e faticosa-mente si riprende a camminare, a produrre, a lavorare per sè e per il prossimo, come già stanno facendo i migliaia di imprenditori italiani alle prese con un sorriso affaticato, inciampati in una trappola più grande di loro e dalla quale ora si trovano a fuggire.

l’economia del bel paese è sostenu-ta dalle belle imprese, soprattutto da quelle piccole e medie, quelle nostre,

del fratello o del padre, dell’amico. Una filiera di aziende fondamentali per il tessuto sociale, sudate e debili-tate da spread e decrescite borsistiche, che devono però fare i conti con realtà estremamente distanti dai palazzi di piazza affari.

Trema tutto, tremano i differenziali tra Bot e Btp, i territori emiliani, le poltrone mini-steriali, trema la casta e tremano i conti dei

La fiducia aL tempo deLLa crisiNon può piovere per sempre. Dopo un brutto tonfo ci si rialza, si riprende faticosamente il cammino.

Così come stanno già facendo migliaia di imprenditori italiani. In questo periodo trema tuttoma dobbiamo restare in piedi: innovazione e cultura sono le direzioni da prendere, come ha fatto CNA.

Dal Kit Anticrisi all’Internazionalizzazionedi Jacopo Vencato

Page 13: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

13copertina la fiducia al tempo della crisi

cittadini. Trema tutto, ma dobbiamo restare in piedi. Non può piovere per sempre, si ripete il co-raggioso sfollato emiliano, e così l’agricolto-re pugliese. Non può, e ci credono le piccole sane imprese vicentine, come ci crediamo noi che attraverso di loro osserviamo gior-nalmente le dinamiche sul territorio.

la fiducia che ci suggerisce l’esperien-za non fa capolino per farci addor-mentare, altrimenti i tempi di ripresa si allungano e si allungheranno come un elastico: non pioverà per sempre, ma se nel frattempo provassimo a pro-teggerci con un ombrello forse ci ba-gneremmo meno. o ci asciugheremmo prima, dipende dai punti di vista.Innovazione e cultura sono le direzioni da prendere ora per disincagliarsi al più presto dalla morsa del terreno sconnesso, poiché soltanto così i concetti di società e di pro-duttività torneranno a correre parallela-mente. Sfiorando il fondo siamo in grado di sfoderare energie mai immaginate, di risco-prirci vivi e di re-inventarci. Sì, inventarci di nuovo, come la prima volta e come allo-ra densi di sogni e di prospettive. La nostra

Associazione si muove in questa direzione da qualche tempo, orientata alla possibilità di giocare con le proprie idee e con le pau-re che la monotonia obbligava alle società, offrendo invece opportunità formative e co-municative importanti. Un progetto su tutti, quello che porta il cap-pello di ‘Kit Anticrisi’, si rivolge a tutte le ca-tegorie imprenditoriali attraverso un ciclo di incontri capace di toccare i temi più distanti, ma i più vicini alle imprese.Dalle Reti d’Impresa, all’Internazionalizza-zione, passando per le formule di Internet Marketing. E ancora proponendo soluzioni di Digitalizzazione Documentale, di consu-lenza in materia di Sicurezza e di Procedure Burocratiche.

piccoli e fondamentali passi avanti, per essere più concorrenziali sui mercati, più veloci, più organizzati e meglio informati su ciò che ci sta muovendo attorno giornalmente. iniziative che portano un bagaglio di fiducia e di crescita, anche personale, attraverso il

dialogo e la presentazione di concetti efficaci e alla portata di tutti.CNA Vicenza sostiene con orgoglio progetti di contaminazione culturale quali ‘Edition Of ’ e ‘Facciamo l’Impresa’, modelli di svi-luppo incredibilmente attuali ed efficaci. Si presenta inoltre con un’offerta formativa ec-cellente, rivolta a lavoratori e imprenditori di tutti i settori ed esperienze. Si rivolge ai giovani, a coloro i quali sentono di potercela fare, ai coraggiosi e agli artigiani di oggi e di domani, certa di poter essere un appoggio sicuro e preparato, sempre disponibile.Si propone di giocare un ruolo fondamen-tale in questa fase delicata del mondo del lavoro, portando i propri associati in una posizione di vantaggio rispetto all’immobi-lità degli sfiduciati e degli arresi. Partecipiamo, proviamo, chiediamo, sognia-mo. Con fiducia e con la voglia di crescere ogni giorno la tempesta può diventare un buon momento per riflettere e concederci una strada diversa, quella che magari non abbiamo avuto il coraggio di prendere ieri.Se non possiamo cambiare il mondo, pos-siamo cambiare almeno il nostro mondo.

Page 14: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

14 copertina la fiducia al tempo della crisi

prof. allievi, in questa situazione di crisi economica, si può dare un segnale di fiducia nel futuro alle imprese?“La società sta in piedi grazie alla fiducia, che è il collante principale. Anche se spesso non viene percepita come tale e in questi ultimi anni abbiamo ricevuto una serie di smentite drammatiche, in particolare il mondo dell’e-conomia, non tanto per quanto riguarda l’an-damento economico stesso ma per gli scan-dali, gravissimi, perché fanno più male alla società di altri reati. Ecco perchè dovrebbero essere puniti in maniera molto più severa, vedi gli Stati Uniti, reati come la bancarotta fraudolenta, perchè uccidono la fiducia nel sistema e la uccidono in tante persone”.come si può riacquistare fiducia?“È più facile perdonare una colpa o un errore, è difficile riconquistare la fiducia. Si perdona-no una cattiveria anche grave o il tradimento, ma la fiducia ci si mette più tempo a ricostru-irla. Per questo è importantissimo avere una legislazione che punisca in maniera esem-plare chi fa spregio della fiducia. Una legisla-zione importante tutela i corretti e gli onesti. Abbiamo molte macerie sulle quali costruire il futuro della società. Oggi bisogna ripartire da lì, facendo però tabula rasa. La sensazione è che siamo arrivati a una svolta radicale. C’è voglia di ricominciare e questo ha un gran-de significato sociologico. Si è rotta la fiducia nell’ordine precedente ma non è una cattiva notizia, perché faceva acqua da tutte le parti”.Fare rete diventa importante.“Fare rete è anche una dimostrazione di fi-ducia reciproca tra artigiani imprenditori. Aiuta nelle situazioni di difficoltà. Imparare a costruire reti di opportunità e di solidarietà è importante perchè si costruiscono solo se si crede che il proprio destino non è solo il proprio. La frase tipica ‘ghe pensi mi’ è parte

guardare avaNti seNZa paura

Sociologo ed economista a confronto: per superare la crisi bisogna fare rete ma anche rivolgere lo sguardo al futuro e ai mercati lontani. C’è tanta voglia di fare tabula rasa di tutto e ripartire:

si è rotta la fiducia nel sistema precedente. Fondamentale il ruolo delle associazionidi Luisa Nicoli

prof. Stefano AllieviFacoltà di SociologiaUniversità degli Studi di Padova

Page 15: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

15copertina la fiducia al tempo della crisi

di uno stadio di capitalismo primitivo; il capi-talismo avanzato invece è relazionale, è qua-litativo e non individuale quantitativo. Faccio rete e sopravvivo”.il ruolo delle associazioni di categoria come cna?“La sensazione generale è che anche per le associazioni ci sia bisogno di relazioni forti. Bisogna costruire attraverso il contatto per-sonale. Lo spessore, la qualità umana sono più importanti di prima. Le nuove tecnolo-gie e il nuovo mondo che stiamo costruendo richiedono relazioni personali dense. E poi, altro aspetto fondamentale, avere esempi forti e riconoscibili. E raccontarsi, narrarsi. La fiducia in una storia, in una persona. In qualche modo le associazioni hanno biso-gno di sburocratizzarsi di più, i loro dirigenti

devono essere persone leader che seducono, anche comandano. Accattivanti, che hanno spessore umano”.

prof. corò, possiamo parlare di fiducia?“La fiducia è un concetto complesso, fonda-mentale per l’economia e non solo, ma che non va giocato sul quotidiano, sul contin-gente. Fiducia significa ricostruire un senso del futuro, significa darci alcuni obiettivi che possiamo raggiungere, significa avere con-vinzione nelle proprie forze. Pensando a una comunità produttiva come quella vicentina, veneta e italiana, credo ci siano tutte le con-dizioni per ridare un senso al futuro. Certo ci sono alcune difficoltà ma la capacità pro-duttiva, se guardiamo indietro nel tempo,

l’abbiamo sempre dimostrata. E le crisi sono in realtà grandi occasioni di apprendimento”.come si affrontano?“È come il terremoto che scuote nostre molte certezze. Come si reagisce a una crisi? Svilup-pare soluzioni produttive utili può diventare una sfida imprenditoriale che siamo in grado di raccogliere e di vincere. Significa sapersi organizzare, mettere in campo le intelligen-ze migliori, la capacità imprenditoriale, una nuova capacità istituzionale che ci dia forza e determinazione nel superare una serie di ostacoli che un po’ ci siamo trovati di fronte e un po’ ci siamo creati, vedi la dannosa co-struzione burocratica che abbiamo intorno”.Fare sistema è una soluzione?“Questa capacità di affrontare nuove sfide non deve essere una proposta individuale. Servo-no nuove competenze. Il mondo artigiano, le imprese devono essere protagoniste. Nuove conoscenze non prodotte individualmente ma di produzione collettiva. Le istituzioni del sapere, le università devono seriamente svol-gere di più una funzione di utilità pubblica, di maggiore capacità di cooperazione. Su questo le associazioni hanno un ruolo importante, per non dire fondamentale, se riscoprono la loro funzione. Negli ultimi anni hanno pen-sato a far parte di un sistema pubblico statali-sta in cui ognuno si concentrava sulla propria fetta di torta. Ma il gioco distributivo è finito. Bisogna ritornare a produrre e quindi asso-ciare le imprese in progetti di innovazione. Ritrovare il ruolo originario”.Quali potrebbero essere le tre azioni che un’impresa artigiana deve fare per supera-re la crisi?“Ogni impresa ha le sue specificità e i suoi problemi. In ogni caso, la prima cosa che una qualsiasi impresa dovrebbe fare è cercare di alzare lo sguardo oltre la congiuntura e ana-lizzare i tanti bisogni da soddisfare e per i quali qualcuno è disposto a pagare un prezzo. Lo sguardo va rivolto al futuro, ma anche ai mercati lontani, dove la domanda di beni e servizi “made in Italy” sta in realtà crescendo a ritmi sostenuti. La seconda è condividere con altri i propri progetti, provando a trasfor-mare competitors e consumatori in partner dell’innovazione. La terza è costruire rappor-ti più trasparenti con la finanza, proponendo alle banche progetti di sviluppo imprendito-riale in cui il credito diventa una componen-te essenziale del prodotto. Più in generale, la finanza deve essere richiamata al proprio mestiere: mettere a disposizione risorse di ca-pitale per favorire l’innovazione e accrescere la produttività. Ma spetta anche alle imprese muoversi in questa direzione”.

prof. Giancarlo CoròDipartimento di Economia

Università Cà Foscari di Venezia

Page 16: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

16 copertina la fiducia al tempo della crisi

prof.ssa vizziello, le difficoltà economiche e la crisi pesano sugli impren-ditori tanto da portare, in alcuni casi, ad un gesto estremo. come si possono sup-portare gli artigiani e le aziende?“I servizi non stanno rispondendo a que-sto tipo di problemi. Bisognerebbe mettere in atto un’offerta di aiuto per le persone che occupano posizioni imprenditoriali e ruo-li direzionali. Lo abbiamo verificato anche nelle situazioni esaminate in università: gli imprenditori arrivati al gesto estremo non ne avevano parlato con la moglie, si tende a proteggere la famiglia fino in fondo e a mantenere lo standard economico di vita esistente prima delle difficoltà”.che aiuto si può offrire? cosa possono fare le associazioni di categoria come cna?“Uno spazio in cui poter parlare con qual-cuno credo sia estremamente utile, dovreb-be essere fatto di referenza per le persone di queste piccole imprese del Veneto. Gli esperti possono fare sostanzialmente due cose: rispondere a chi abbia voglia di par-lare, se possibile quindi creare spazi di co-municazione, del tipo un giorno a settimana ci sono a disposizione gli esperti; seconda cosa, poter offrire dei gruppi di discussione sulla gestione di queste situazioni difficili, con uno psicologo in grado di trovare e in-dividuare delle soluzioni”.parlare dei problemi e confrontarsi è quindi importante?“Sì, gli imprenditori in difficoltà non ne par-lano con nessuno, in famiglia, con i colleghi, con gli altri imprenditori, con i dipendenti. C’è una specie di vergogna. Tra l’altro più è forte il legame familiare, più ci si sente re-sponsabili della propria famiglia. Con le banche vanno anche a parlare e ne ricevono picche. E se si sentono di parlarne bisogna

come ricoNoscereil momento di crisi

Psicologia e religione concordi: in casa e in famiglia si tende a minimizzare le difficoltà. Fondamentale la comunicazione e il supporto delle associazioni. La crisi non va affrontata in solitudine. E bisogna

imparare a modificare il proprio stile di vita senza vergognarsidi Luisa Nicoli

prof.ssa Graziella Fava VizzielloOrdinario di Psicopatologia dello sviluppoUniversità degli Studi di Padova

Page 17: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

17copertina la fiducia al tempo della crisi

sapere con chi. Ecco la CNA potrebbe porsi come spazio”.difficile poi modificare il proprio stile di vita.“È considerata la massima vergogna. E in Veneto le famiglie degli imprenditori solita-mente hanno 2-3 figli, difficili da mantene-re ad un livello di vita alto quando le cose cominciano ad andare male. E poi crolla la visione del futuro: le piccole imprese nasco-no con l’idea di essere lasciate al figlio, alla famiglia, quindi il fallimento rappresenta una doppia sconfitta”.

don giovanni sandonà, con pierangelo scarilli, coordinatore gruppo comitato debito e progetto microcredito: dalla caritas che quadro avete dell’impren-ditoria locale?“C’è un indebitamento decisamente mag-giore rispetto a 7/8 anni fa, quando abbiamo iniziato con l’iniziativa microcredito per la difficoltà temporanea di una famiglia. Per questo da settembre 2011 l’abbiamo ridefini-to STRADE, Servizio Territoriale Relazione di Accompagnamento nella Difficoltà Eco-nomica. I volontari si sono resi conto che è cambiata la necessità, abbiamo visto che anche i professionisti sono nell’incapacità di fare scelte amministrative gestionali pon-derate, adeguate”.Qual è la prima difficoltà?“Non si realizza ancora questa minima con-sapevolezza di andare a intaccare il proprio stile di vita. Un genitore non riesce a dire al proprio figlio: non puoi cambiare telefono, non puoi andare in ferie, non puoi andare all’università. E la responsabilità è culturale, politica, istituzionale. Non ci è stato detto che il periodo di crisi e recessione era tanto e tale da modificare il nostro stile di vita. Ci hanno detto prima che la crisi non c’era, poi che era passata. Ma, e lo dicono gli esperti, il livello di prima non sarà più raggiungibile. E questo non è ancora passato come mes-saggio”.si tende a non riconoscere di essere in dif-ficoltà?“C’è una fragilità culturale sul senso, sui valori, sul significato che ci teneva in piedi fino a qui. Un economista come Aldo Bo-nomi parla di individualismo proprietario. Individualismo perchè siamo stati abituati in questa logica: mi sono fatto da me, sono una persona autosufficiente, dimostro di non aver bisogno di nessuno. Proprietario perchè la vita è mia e la gestisco io. Aver in-taccato il fare e soprattutto l’indipendenza ci mette in crisi dal punto di vista culturale. La crisi è una concausa, la botta finale della

fragilità di un percorso”.come va affrontata una situazione di crisi?“Primo evitare la solitudine in cui ci ha spin-to il modello di vita basato sul farsi con le proprie mani, sull’arrangiarsi. Secondo ri-flettere sul nostro modo di vivere: la parola crisi nella sua etimologia significa momento di giudizio, di valutazione, di scelta. Terzo, e dipende dal sistema aziende, fare rete. Fare gruppo è molto importante e le associazioni di categoria hanno un ruolo fondamentale”.Un consiglio agli imprenditori davanti alla crisi?“Chiedere aiuto. Alle prime difficoltà finan-ziarie ricorrere ai consigli di esperti, com-mercialisti, consulenti del lavoro, a chi ci orienta nelle scelte operative di mercato. E

alle associazioni di categoria. Non aspettare che la situazione sia così compromessa da non essere finanziariamente recuperabile. Abbiamo visto che le difficoltà fanno perde-re la testa alle persone, che non riescono più a strutturare il modo di affrontare i proble-mi. Da noi in Caritas ci fermiamo: prima si ascoltano le storie, poi ci si muove”.da dove inizia il percorso?“Parlare. Raccontando a noi, le persone prendono coscienza. Di solito non si rico-nosce la difficoltà, il fatto che “non ci arrivo più”, che ora il passo è più corto. Dobbiamo ricordarci due cose: smettere di considerarci onnipotenti e capire che abbiamo bisogno degli altri, rivolgerci a chi ci può ritarare e mettere in discussione lo stile di vita ”.

Don Giovanni SandonàDirettore Caritas Vicenza

Page 18: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

18 storie artigiane

Due esperienze molto diverse: Marco Riatti e la sua “conversione” dal giornalismo al verde, la famiglia Cestaro di Lonigo e quasi cent’anni di tradizione pasticcera al servizio del gusto

riatti: la vita come Un giardino“Un’ottima annata” è il titolo di un lungome-traggio diretto da Ridley Scott nel 2008. Una storia di profumi e di gusti, di sorrisi e na-ture. Dai palazzoni londinesi alle vigne della sinuosa Provenza francese, un goffo Crowe riscopre la vita, l’amore, ritrova se stesso e si piace come mai prima. Film, romanzi indimenticabili, racconti e favole: l’immagine dell’attimo esatto in cui il protagonista uccide a colpi di sorrisi la sua realtà e si abbandona ad un mondo incon-taminato è ormai inflazionata. Banale quasi, se non fosse che un giorno ti può capitare di incontrare Marco Riatti, protagonista della vita vera. Garzone di un vecchio fioraio alla teneris-sima età di dodici anni, si occupa di giardi-naggio a tempo pieno anche mentre è iscritto alla Facoltà di Psicologia, allora poco meno che ventenne. Giovane, incredibilmente ap-passionato di fiori e piante, di terriccio, aria pulita e profumi intensi. Sembra un destino quasi segnato quello che il fato ha scritto per lui, dotato di un animo così tremendamente vicino alla floristica e all’agricoltura. Quasi, si diceva. Perché come accade in qualsiasi romanzo cavalleresco che si ri-spetti, è dietro l’angolo che siede il colpo di scena. Tutto avviene in una notte di festa,

tra risate, vino rosso e un cult-movie de-gli anni novanta: marco guarda “e.t.” e ne traccia tutti gli aspetti psicologici più profondi. li scrive nero su bianco, li im-busta e li invia al direttore del giornale di vicenza. mera follia o semplice gioco, quel gesto cambierà per sempre la sua vita. lo stile e l’approccio giornalistico del ragazzo del vivaio piace, e piace molto.Firma la sua prima collaborazione proprio con il quotidiano vicentino, inizia scriven-do di cronaca e di politica, tuffandosi in un mare oscuro che sembra frequentare da sempre. A ventiquattro anni riceve un’offer-ta dal Corriere della Sera, scrive per alcune riviste locali e diventa addetto stampa del Comune di Sandrigo. Rispettato, ben vestito e sorridente, con le tasche tintinnanti e uno stile di vita invidiabile, Marco passa dal ta-volo di Demi Moore alle redazioni più illu-stri, pubblicando scoop e articoli eccitanti. È tutto così magico, così colorato e splen-dente; così meraviglioso e al contempo così distante dalla realtà. Quel giovane ragaz-zo di Valdagno stava cavalcando un sogno che non sentiva suo, e lo sapeva. ‘Tra sorrisi finti e amicizie fittizie la tua vita diventa la vita degli altri, il tempo prende una forma diversa e le piccole cose si trasformano in necessità incolori, insapori’ racconta Marco

ripercorrendo le emozioni di quegli istanti. il senso di alienazione è opprimente nel petto, bisogna fuggirgli, con coraggio. a marco mancano i profumi del grano, i rastrelli e le foglie bagnate: mancano più d’ogni altra cosa perché rappresentano la libertà d’essere se stessi. Ha l’aria d’una manzoniana conversione questa fuga dai salotti e dai riflettori; si iden-tifica nel recupero di sensazioni senza tem-po, perse dalle generazioni web e talvolta dimenticate anche dalla storia stessa. Il mondo corre in altre direzioni e l’eroe ca-valiere sfida tutto e tutti, incompreso e insi-stentemente incoraggiato a ripensarci. È un salto nel vuoto pericoloso e insidioso, ma è il risultato di una battaglia che poggia le proprie fondamenta nella riconquista della propria esistenza, della propria verità.Dopo un fisiologico periodo di transizione, Marco saluta definitivamente la carta stam-pata e il mondo dell’informazione, acquista un Defender verde militare e un taglia-erba professionale. È il 2008 e il primo cliente del nuovo imprenditore del giardinaggio è la zia d’un caro amico. il primo di tanti. A quattro anni dal grande cambiamento Marco Riatti gestisce cinque fidati dipen-denti, cura i rapporti con i fornitori e con dozzine di affezionati clienti. Osserva, con-siglia, studia, approfondisce e regala tutta la sua passione a questo mondo verde con una professionalità e una magia che lo rende unico. Mi racconta che ora ‘il risultato del lavoro si tocca con mano, si respira. Osser-vare un ciclo di vita e comprendere le leggi della natura è la soddisfazione più grande che si possa incontrare. L’esperienza vissuta

Storie artigiane: re-iN veNtarsi coN passioNe

Page 19: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

19storie artigiane

culturali che sembrano non aver a che fare con l’amore, quello per il mandorlato. Oggi Roberto Cestaro e la moglie Liliana mescolano, sbucciano e cucinano come fa-ceva nonno Angelo in quella stessa Lonigo, tanti anni fa. C’è un profumo fuori dal tempo nel caldo laboratorio; ci sono poche macchine, e quel-le presenti portano quasi 50 anni di lavoro sulla schiena. Tradizione, si respira tradizio-ne: la qualità del dolce veneto può solo che passare attraverso il metodo antico, quello più lento e faticoso, quello delle cinque ore di cottura. C’è il titolare, Roberto, che stacca con un utensile di legno il preparato dalle pareti delle vasche, e ci sono i collaboratori specializzati che manipolano gli ingredienti con un’abilità fascinosa. I trucchi e le manualità pasticcere si traman-dano da tre generazioni, e sono certamente il valore assoluto di un’azienda che fa della qualità il cardine della propria attitudine produttiva. non esistono compromessi per roberto cestaro: sarebbe come tradire la famiglia, come deturpare un fiore delica-tissimo e ancora intatto, perdere unicità. In anni di duro lavoro l’azienda è riuscita a guadagnare una stima e un riconoscimento che gli riserva un posto d’elite sul mercato del prodotto artigianale e un posizionamen-to di notevole importanza. Anche dinnanzi alle spinte contemporanee verso le produ-zioni massificate, i prodotti Cestaro si muo-vono in controtendenza, facendo rilevare degli incredibili dati di crescita e di svilup-po. Le tradizionali fasi di produzione dello storico mandorlato abbracciano un proget-to innovativo che corre lungo il binario del-la comunicazione e del marketing. il mer-cato viene aggredito attraverso operazioni d’immagine totalmente rinnovate che dal packaging arrivano fino alla promozione,

passando per scelte di distribuzione mai considerate prima. Un connubio tra

l’antico e il moderno che garan-tisce all’azienda di continuare a sorridere, non tradendo però storia e tradizione.Cosicché rinnovare e rinnovarsi non significa lasciare sulla strada

stile e valori, ma piuttosto essere ca-paci di cogliere al volo tutte le oppor-

tunità che la contemporaneità ci offre e ci invita ad sfruttare. Comunicare tradizione e storia attraverso i mezzi che ci appartengo-no nel presente ci arricchisce di un fascino inaspettato, e a volte anche semplici scelte promozionali prese con professionalità pos-sono cambiare il corso di un’impresa. Man-tenendo vivo l’amore.

Due esperienze molto diverse: Marco Riatti e la sua “conversione” dal giornalismo al verde, la famiglia Cestaro di Lonigo e quasi cent’anni di tradizione pasticcera al servizio del gusto

di Jacopo Vencato

durante la parentesi giornalistica è un baga-glio che conservo con gelosia e attenzione, tanto è stato importante per la mia forma-zione umana, ma fermarmi ora ad osservare la mia impresa che ogni giorno cresce più forte e performante è una sensazione impa-gabile.’ le risorse e le idee dell’artigiano vicen-tino sembrano inesauribili: un esempio illuminante sul piano del coraggio im-prenditoriale e della capacità personale di re-inventarsi. la passione, certo, mo-tore fondamentale dei processi di cam-biamento; ma anche la fiducia, l’impegno, l’ambizione e l’ascolto di sé. Marco mi rac-conta che altre magnifiche idee galleggiano all’orizzonte, immagini di condivisione e di spazi comuni, oasi verdi e natura inconta-minata. Aspettiamo, certamente fiduciosi.

mandorlato di tradizioneTutte le storie d’amore hanno dei piccoli se-greti. Unici, intimi, e che magicamente non valgono per le altre storie. Sono i segreti dell’eternità, che risiedono nei cuori e nelle membra delle donne e degli uomini che non si stancano di sentire quel profumo. Fatica-no, gli innamorati, combattono e soffrono, e non potrebbero fare altrimenti. Così la famiglia Cestaro dal 1918, tra le noc-ciole più grandi e i mieli più gustosi. Quasi cent’anni di tradizione pasticcera di arti-gianalità vicentina al servizio del gusto. Un secolo di cambiamenti e di rivoluzioni

Storie artigiane: re-iN veNtarsi coN passioNe

Page 20: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

20 storie artigiane

Controllare con il cellulare se avete spento le luci di casa dal lettino in spiaggia mentre siete in vacanza. Oppure dal pc dell’ufficio avviare l’area condizionata della vostra abi-tazione per trovare la giusta temperatura al rientro. E perché no, far partire anche l’im-pianto stereo. Oggi si può. Tutto questo si chiama Domotica ed è l’automazione della casa a 360°. Un settore che non ha segreti per Francesco rasotto, titolare della ra-sotto snc di molina di malo, che ha portato l’esperienza dell’automazione industriale nel civile. “il limite è solo la fantasia” spie-ga. e se lo dice lui, premiato di recente al Festival città impresa e premio innova-zione cna nel 2008, c’è da credergli. Per-ché l’esperienza, e la crescita dell’azienda, l’ha vissuta sulla propria pelle. Di Marano Vicentino, cinque fratelli, il papà faceva il fabbro, Francesco Rasotto inizia a lavorare da giovane, prende una qualifica con le di-spense per posta, ma a 27 anni si iscrive al serale dell’Itis De Pretto di Schio: vuole il diploma di perito, per essere più  completo. Nel giugno del 1976 lo ottiene, si licenzia e

nel gennaio 1977, sulla base delle esperienze lavorative in alcune aziende industriali della zona, fonda la Rasotto F.lli, da sempre iscrit-ta alla CNA. Inizialmente si occupa di im-piantistica, poi diventa la Francesco Rasotto snc e si specializza in automazione indu-striale. E in Domotica, ai livelli più  avanza-ti. Quest’anno l’azienda festeggia i 35 anni di attività e la crisi, da queste parti, non si sente – dice con orgoglio Francesco Rasotto. Che nella sua azienda occupa parte della fami-glia, una decina di dipendenti, tra ingegneri elettronici e informatici, e alcuni ingegneri esterni per consulenze:  in tutto ci lavorano circa 16-17 persone, da poco è stata assunta anche una donna di 48 anni per la rete com-merciale. “Ci stiamo sviluppando all’estero, in Spagna, a Valencia, c’è un’agenzia già da due anni” spiega Francesco Rasotto. Che non vuole essere il protagonista, il lavoro è di gruppo – dice – ma che è decisamente fiero di quanto ha costruito. “Abbiamo re-alizzato 4 ville di alto livello di domotica a Siviglia nella zona vip – racconta – due sono in fase di lavorazione nel Vicentino. Si par-

la di circa 1000 metriquadrati di casa auto-matizzata, l’intelligenza artificiale applicata all’abitazione”.  Sono 300 le funzioni a disposizione per il cliente su cellulare, pc, iPad e iPhone. E quando ci mostra sul telefonino la piantina di una casa da cui si possono controllare tramite le applicazioni luce, temperatura e addirittura l’impianto hi-fi per la musica, c’è da restare impressionati. Le richieste che arrivano sono le più diverse: dall’automazio-ne della piscina ad un sistema avanzato hi-fi per la musica in tutta la casa. E si lavora in tanti settori: l’azienda di molina di malo ha automatizzato nel vicentino una casa per diversamente abili attrezzando le carroz-zine, progetto finanziato da un istituto di credito. E ora sta lavorando in un cantiere navale, sempre in tema di domotica, su bar-che da 2 milioni di euro. E poi il progetto per l’automazione degli alberghi nel 2015. Il lavoro in Francia con un’agenzia a Marsiglia. I contatti con Varsavia e con la Turchia, per un progetto con Veneto Innovazione della Regione. Per finire alle 300 cliniche che an-drebbero automatizzate in Spagna: progetto tutto da sviluppare. Insomma, il lavoro non manca. Ma Francesco Rasotto , che non vuol sentir parlare di delocalizzazione, “anche se me l’hanno chiesto più volte”, ci tiene a sot-tolineare che tutto nasce nella sua azienda. “L’idea, il progetto, il prodotto, realizzazio-ne, montaggio e collaudo… ogni singolo pezzo viene da qui. Anche il pacchetto di gestione Domotica Linus è costruito da noi. Siamo certificati ISO 9001 e le prove, secondo le normative europee, vengono te-state da un laboratorio di Padova”. Del resto l’imprenditore di Marano investe ogni anno in scienza e sviluppo. “Nella previsione di bilancio c’è sempre una cifra per questo. È

la fantaSiacome uNico Limite

La storia della “Rasotto snc” di Molina di Malo. Quella di un artigiano che si è realizzato da solo. Il lavoro dipendente, il diploma alle serali e poi nel 1977 l’avvio della propria azienda di automazione

industriale e domotica. Ora festeggia i 35 anni di attività. Senza sentire la crisidi Luisa Nicoli

Page 21: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

21storie artigiane

così che è cresciuta l’azienda. Continuando ad investire qui”. insomma Francesco rasotto è uno di que-gli imprenditori che, come si dice, si sono fatti di soli. Una storia di sacrifici, di tan-to lavoro, di studio serale. Una passione per l’impiantistica e il lavoro manuale che aveva fin da ragazzo. l’immagine persona-le non conta. E così, anche se lo racconta a bassa voce, confessa che la sua macchina è quella di sempre. Che non ha ville o case nei luoghi di villeggiatura vip. Ma che ogni

soldo guadagnato viene reinvestito in azien-da. Che continua ad avere sede, e questo non cambierà, dove è nata a Molina di Malo. Collabora tra l’altro anche con le scuole su-periori, perché è un modo di seminare co-noscenza e futuro tra gli studenti. “Con un progetto finanziato dalla Regione abbiamo realizzato un corso per docenti all’istituto Rossi di Vicenza. E poi alcuni insegnanti ci hanno ricontattato. Così abbiamo fornito i laboratori agli istituti di Noventa, di Lonigo, al Chilesotti di Thiene. E ora abbiamo in-

contrato anche il Garbin di Schio. Come ho detto una volta a un giovane, c’è bisogno di ingegneri in Italia”. L’azienda vicentina inoltre lavora anche con la pubblica amministrazione. A Gallarate, in particolare, è stato allestito un sistema di ri-duzione dei consumi della pubblica illumi-nazione: il modulo va inserito nel palo della luce e si gestisce autonomamente, con una riduzione dei consumi fino al 60%”. Un pro-getto che verrà presentato presto ai sindaci della zona.

Page 22: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

22 speciale

Quando tutto intorno è frenetico. Quando sai che non riuscirai a vedere tutto quello che vorresti vedere. Quando tra scatti, luci e folle curiose, incontri le parole dei designer di tutto il mondo. Allora sei alla settimana del Design di Milano, fuori e dentro il Salo-ne del Mobile. Il capoluogo lombardo diventa centro del mondo, e si sente, si vede, si respira in ogni angolo, chic o post-industriale che sia. Un contorno di party esclusivi al calar del sole si propone come collante di idee e relazio-ni, accendendo una metropoli che stenta ad addormentarsi ed è già pronta al flusso di curiosi e giornalisti del dì seguente. Il pro-getto ‘Edition Of ’ che tanto fece parlare di sé nel 2011, quest’anno si propone al pubblico in versione collaudata e forte di nove teste pensanti. I progetti degli artigiani di CNA Vicenza si inseriscono nel contesto di Ven-tura-Lambrate perfettamente, riempiendo gli spazi di una carrozzeria abbandonata, minimale, luminosa. edition of 9 presenta una collezio-ne di progetti inediti che corrono verso un nuovo possibile mercato, oggetti in edizione limitata svi-luppati attraverso la sinergia tra

designer internazionali e maestri vicentini. Il nome stesso della realtà espositiva, ‘Edi-tion of 9 - Extracts from a Dialog’ comuni-ca come oggetto centrale della mostra sia il dialogo tra i designer e gli artigiani, docu-mentato in itinere attraverso l’esposizione di oggetti sperimentali, stampi, errori, matrici. Il pubblico è affascinato e osserva con cura le fasi di progettazione poiché testimoniano l’incontro, lo scambio e la ricerca, il passag-gio di informazioni e la contaminazione.tra gli scatti delle reflex giapponesi e le domande dei giornalisti, si intravedono lampade, vasi, sgabelli e specchi. si sco-prono le opere dei maestri artigiani di cna vicenza: i marmi perfetti di gildo sartori e le ceramiche di nico toniolo, sempre così uniche; i vetri realizzati dalle mani sapienti di pietro viero accanto alle lamine di ferro di mirko vanzo e del pa-dre giuseppe, esperti e creativi del settore; i massicci oggetti in ghisa dei fratelli dal Bianco e le venature levigate del legno coc-colato da remigio scapin. Nove oggetti o set di tali ideati e disegnati da designer del calibro di Matteo Zorzeno-ni, Studio Zaven, Giorgio Biscaro, Leonardo

diaLogHi artigiaNi:

Milano Design Week 2012

Alla settimana del Design di Milano scopriamo il progetto di CNA Vicenza “Edition of 9”: oggetti in edizione limitata sviluppati attraverso la sinergia e il dialogo tra i designer e gli artigiani,

in cui le mani incontrano le idee e le idee incontrano nuove idee

di Jacopo Vencato

Page 23: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

23speciale

Talarico, Valentina Carretta, Oscar Diaz, Pe-drita e Takuya Matsuda. Nove oggetti rima-sti in esposizione nel contesto di Ventura-Lambrate dal 17 al 22 aprile di quest’anno. Nove oggetti che hanno incontrato lo sguar-do di migliaia e migliaia di visitatori e ad-detti ai lavori.Un’esperienza di dialogo, che tro-va la sua massima potenza creativa nell’attimo in cui le mani incontra-no le idee e le idee incontrano nuo-ve idee. come succede nelle miglio-ri favole contemporanee. Quelle vere.Credo infatti sia inevitabile oggi farsi por-tatori di questo modello innovativo, dove le collaborazioni si sostituiscono ad indivi-dualismi ormai fuori dal tempo. Le informa-zioni sono di tutti e per tutti, le nozioni e le idee vengono messe a disposizione della rete

giornalmente e nulla più può sopravvivere in totale isolamento. Comunicazione e in-novazione, collaborazione e contaminazio-ne, le parole chiave di una crescita obbligata per le pmi: l’esperienza di ‘Edition’ lascia dei segni indelebili e profondissimi negli arti-giani, capaci di crescere passo dopo passo assieme agli altri attori protagonisti, di toc-care con mano una realtà differente e spesso ricca di ostacoli, di mettersi e ri-mettersi in gioco giornalmente. Il percorso verso la contemporaneità non si può compiere con affanno, aspettando di trovare il traguardo dietro l’angolo, ma piut-tosto è in continua evoluzione; e ci chiede di evolvere con lui. Solo così i più importanti magazine del mondo potranno dedicarti la copertina, o le testate più influenti parlare del tuo ultimo oggetto.

con l’esperienza e l’esercizio alla contaminazione, alcune opere de-gli artigiani cna vengono esposte nei saloni più chic d’europa e ri-chieste dalle gallerie del momen-to. e allo stesso modo è solamente con la dedizione e la fame di con-taminazione che moltissimi degli inediti presentati l’anno scorso con ‘edition of six’ sono stati esposti quest’anno presso superstudio, un altro corner di influencer della mi-lano design Week.Ogni progetto apre un mondo di nuovi mondi e la collaborazione entra a far parte del quotidiano, così l’artigiano si inserisce oggi in una filiera produttiva totalmente ina-spettata e si confronta continuamente con il mondo creativo degli innovatori di forme. E ricomincia a sognare, come da ragazzo.

FOTO DI GIULIANO KOREN

Page 24: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

24 speciale ii

sono passati dieci anni dalla scomparsa di Bruno menini, ma la sua assenza ci pesa ancora oggi, come quella di un amico, uomo e presidente a cui vorremmo dire un’altra volta grazie. Penso spesso a Bruno, specie quando gli in-dici vengono puntati contro l’Unione Euro-pea, a cercare un capro espiatorio per una crisi che come sappiamo ha ben altre origini e complessità. Bruno era un europeista convinto e negli anni dei sacrifici per costruire un processo di integrazione verso la moneta unica è sem-pre stato in prima linea nelle sedi istituzio-nali più importanti, non facendo mai man-care la sua voce e visione di lungo termine. La sua esperienza di imprenditore orafo, la sua amata famiglia, il contesto produttivo ed associativo vicentino e veneto, già for-temente orientati al mercato unico e attrat-ti dalle opportunità di integrazione con i

mercati internazionali, lo portarono - prima in qualità di vicepresidente nazionale della CNA con delega agli affari europei e poi di vicepresidente Ueapme, l’Unione europea dell’artigianato e delle Pmi – a porre al cen-tro dell’agenda della Confederazione le poli-tiche europee per le PMI. Bruno ha posto le basi affinché la cna di-venisse il catalizzatore del processo unita-rio delle rappresentanze in sede europea. perché Bruno credeva fortemente e soste-neva la necessità di creare una voce unica delle pmi a Bruxelles, che potesse svolgere un ruolo per costruire un’europa più par-tecipata dal basso. Nel 2001, prima di lasciarci nel mese di maggio, in qualità di Presidente Nazionale della CNA, ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato. Contrastare la frammentazio-ne della rappresentanza degli interessi delle PMI, costituendo un’unica voce in Europa, con oltre 12 milioni di piccole e medie im-prese e 55 milioni di addetti. oggi Ueapme è riconosciuto in qualità di partner sociale europeo dalle istituzio-ni comunitarie ed è interlocutore privile-giato di tutte le organizzazioni delle pmi più rappresentative. l’Ueapme e normapme lo ricordano periodicamente con delle borse di studio rivolte a giovani ricercatori europei. e an-che per questo oggi avremmo ancora biso-gno di Bruno menini.

IVAN MALAVASI

Bruno ha percorso tutte le tappe dell’orga-nizzazione, fino ad arrivare a ricoprire con onore e merito la presidenza nazionale.È stato un precursore in campo europeo la-vorando instancabilmente per l’unificazione delle categorie imprenditoriali e per l’aper-tura dell’imprenditoria europea all’artigia-nato dei paesi del mediterraneo; riconosciu-to e stimato dalle comunità anche al di fuori dei confini nazionali, ora una Borsa di Studi Europea sulla valorizzazione del lavoro arti-giano porta il suo nome. i miei rapporti con Bruno in alcuni mo-menti della vita dell’organizzazione cna non sono sempre stati facili, soprattutto per la diversità di vedute al momento del-la sua carica di presidente regionale, ma sempre e comunque improntati al rispetto reciproco e volti alla crescita dell’associa-zione. le discussioni accese e franche mi hanno permesso di conoscerlo più a fon-do e stimarlo per il suo indimenticabile contributo alla crescita, non soltanto della nostra associazione, ma di tutto il mondo della piccola e media impresa.Ho un bellissimo ricordo di lui, di un vero e sincero amico. Non posso dimenticare quando, appena eletto presidente, venne vi-cino a me stringendomi la mano e dicendo: ‘Silvano, ho un sogno che vorrei tanto poter realizzare: l’unità delle associazioni artigia-nali.’ Grazie Bruno.

SILVANO SCANDIAN

BruNo meNiNi: iL ricordo

Il primo presidente vicentino della CNA nazionale, che dedicò il suo impegno alla valorizzazione dell’artigianato europeo nell’ambito del bacino del mediterraneo e delle aree più svantaggiate

del mondo, è stato ricordato a dieci anni dalla sua morte dai rappresentanti del mondo imprenditoriale, stretti attorno ai suoi familiari. In memoria del presidente scomparso il 15 maggio del 2002,

le parole commemorative del Presidente di CNA Ivan Malavasi e quelle dell’amico Silvano Scandian, Presidente di CNA Vicenza.

Page 25: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012
Page 26: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

26 rubriche

La collaborazione è una qualità innata dell’uomo, che fin da neonato è in grado di cooperare con la madre. La collaborazione è essenzialmente un’arte, un’abilità sociale, e richiede un suo rituale, che va dal semplice dire grazie alle più sofisticate forme di diplo-mazia. È necessaria per operare con perso-ne che non ci somigliano, non conosciamo, magari non ci piacciono e possono avere interessi in conflitto con i nostri. È quindi un’abilità fondamentale per affrontare la più urgente delle sfide dell’oggi, ossia vivere con gente differente nel mondo globalizzato. Nonostante ciò è poco considerata nella so-

LettureTitolo: Insieme. Rituali, piaceri, politiche della collaborazione di Richard Sennett

La crisi 2007-09 è un’occasione per re-im-postare il significato e la logica della mo-dernità, nella cornice del nuovo paradigma economico in cui stiamo vivendo: il capita-

lismo globale della conoscenza. Per rendere la crescita mag-giormente riflessiva e dunque sostenibile, bisogna ridare spa-zio all’intelligenza fluida degli uomini e dei soggetti collettivi, cui tocca il compito essenziale di guidare gli automatismi ti-pici della modernità (la scien-za, la tecnologia, il mercato,

Titolo:Modernità sostenibile. Idee, filiere e servizi per uscire dalla crisi di Enzo Rullani

L’Arsenale veneziano del Cinquecento non fu solo un’enorme struttura produttiva, ma anche la sede in cui si discusse del maneg-gio, ovvero di come rendere il più possibile funzionale un’organizzazione complessa. E fu di nuovo a Venezia, con la prima scuola italiana di economia e management di Ca’ Foscari, che nell’Italia unita si tentarono di affrontare, con criteri di avanguardia, i

problemi che l’economia con-temporanea aveva reso urgenti. Dal dopoguerra il discorso sul management in Italia si è fatto più articolato. Giorgio Brunetti ce ne racconta in questo libro le peculiarità, le potenzialità, i punti di criticità, le conquiste e le sfide continue, forte della sua pluridecennale attività di do-cente a Ca’ Foscari e alla Boc-coni di Milano e presso nume-rosi enti e società di formazione aziendale. L’evoluzione della cultura manageriale ita-liana ha visto lo sviluppo del miracolo eco-nomico del dopoguerra, l’ascesa e il declino

Titolo:Artigiani, visionari e manager. Dai mercanti veneziani alla crisi finanziaria di Giorgio Brunetti

il calcolo, le norme generali e astratte dello Stato di diritto), e usare la nuova alleanza tra ef-ficienza industriale e sostenibi-lità ambientale per realizzare il riposizionamento competitivo delle nostre imprese verso più alti livelli di qualità e di valore.

delle grandi aziende pubbliche, l’affermazione del potere pro-duttivo delle piccole e medie imprese, disperse sul territo-rio, e il crescente peso specifico della finanza degli ultimi anni. Dietro a ciascuno di questi pas-saggi ci sono storie di persone vere, docenti, imprenditori, “artigiani”, “visionari” e “mana-ger”, che hanno influenzato col loro operato il tessuto produt-

tivo del nostro paese. Per capire la struttura della nostra economia è importante cono-scerne la storia, ed è questo che Brunetti ci offre: un percorso nella cultura d’impresa.

cietà occidentale che le preferisce il modello della competizione individualistica o quello della chiusura di tipo tribale. Richard Sen-nett discute del perché ciò accada e che cosa si possa fare per porvi rimedio, visto che per prosperare le società hanno bisogno di quello scambio da cui si può trarre beneficio reciproco e mutuo soccorso. In un’indagine di ampio respiro, insieme antropologica, so-ciologica, storica e politica, mostra che cosa si intenda per collaborazione, spaziando dalle gilde medioevali al social networking; quali fattori ne abbiano determinato la crisi, nell’educazione e sul lavoro, con le conse-guenti ricadute sul piano psicologico; in che modo la si possa ristabilire, a partire dalla pratica, dall’abilità di fare e riparare le cose, e dalle motivazioni che spingono l’uomo a cooperare con i propri simili, traendone soddisfazione e piacere.

Page 27: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

27rubriche

Parigi è, insieme a Milano e a Berlino, una delle vetrine più impor-tanti per le produzioni di oggetti frutto di sperimentazione, capacità innovative e di saper fare del nostro tessuto artigiano.A Parigi, Maison & Objet è considerata uno del principali eventi fieri-stici internazionali del settore casa, artigianato artistico, oggetti da re-galo e complemento d’arredo in grado di essere anticipatori delle ten-denze del mercato. Questa iniziativa attrae su Parigi circa 80/90.000 visitatori con provenienza da tutto il mondo. I visitatori sono architetti, interior designer, buyers di punti vendita specializzati, importatori e rappresentanti della GDO.La prossima edizione si terrà al Parco delle esposizioni di Parigi Nord-Villepinte dal 7 all’11 settembre 2012.

destiNaZioNi

La Basilica Palladiana restaurata riapre con una grande mostra curata da Marco Goldin sul ritratto e la figura.È una mostra di caratura internazionale ad inaugurare la Basilica Pal-ladiana di Vicenza dopo l’imponente restauro che l’ha trasformata in un grande e moderno contenitore culturale: l’esposizione s’intitola “Raffaello verso Picasso – Storie di sguardi, volti e figure” e sarà visita-bile a Vicenza dal 6 ottobre fino al 20 gennaio 2013.Divisa in quattro sezioni tematiche – che affrontano argomenti che vanno dal sentimento religioso alla nobiltà del ritratto, dal ritratto quotidiano allo sguardo inquieto del Novecento – la mostra contiene un centinaio quadri, provenienti dai musei dei vari Continenti, che raccontano la storia del ritratto e della figura dal Quattrocento alla fine del Novecento. L’evoluzione di questo genere è raccontata facen-

a parigi maison & oBjet dal 7 all’11 settemBre

“raFFaello verso picasso”, dal 6 ottoBre 2012 al 20 gennaio 2013 in Basilica palladiana

La Concia vicentina guarda alle potenzialità del mercato cinese. Così, CNA e Confartigianato, insieme a “Made in Vicenza”, azienda speciale della Camera di Commercio ed EBAV, hanno condotto in Cina una delegazione di otto piccole e medie aziende vicentine della Concia.Oggi la Cina da diretto concorrente si sta sempre più configuran-do come un possibile mercato di sbocco dalle enormi potenzialità. L´iniziativa, realizzata in stretta collaborazione con il desk di Shangai di “Made in Vicenza”, ha fatto tappa nei distretti cinesi di Shanghai e Canton; si sono svolti incontri sia con le locali associazioni di produt-tori sia con imprese cinesi del settore.Il comparto Concia Vicentino è trainato quasi esclusivamente dall´export e la Cina si conferma il principale mercato di destinazione per il prodotto nazionale. Durante gli incontri con gli operatori e le visite agli store abbiamo potuto verificare il grande interesse e l’atten-zione al prodotto di qualità fatto in Italia: la presenza di grandi marchi nazionali dell’abbigliamento ma anche degli accessori evidenzia un potenziale di mercato per l’insieme dell’offerta di qualità delle nostre imprese. Alcune aree cinesi sono certamente interessate all’offerta di prodotti del nostro paese e la piccola impresa artigiana, maestra del saper fare di alta qualità, può giocare un ruolo importante. La sfida è organizzativa e sul piano della comunicazione. Su quel mercato i “piccoli” possono sicuramente competere alla pari o probabilmente con qualche plus in più, a patto che l’approccio sia fatto aggregando le singole specializzazioni, mettendo a rete un’offerta più ampia e com-pleta e superando logiche individualiste che spesso hanno frenato l’ap-proccio con i mercati lontani. L’esperienza fatta con le imprese della concia, che contiamo possa trovare un secondo step più “business”, ci sprona a proseguire in una azione di contatto e costruzione di relazio-ni con quel mercato per molti altri settori e tipologie di produzione.

con la concia si va in cina

do ricorso ai nomi più cele-bri dell’intera storia dell’arte: Raffaello, Botticelli, Mante-gna, Bellini, Giorgione, Tizia-no, Dürer, Cranach, Pontor-mo, Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo; gli impressionisti da Manet a Van Gogh, da Monet a Cézanne a Gauguin; i grandi pittori del XX se-colo Munch, Picasso, Matisse, Modigliani, Giacometti, Bacon. Questi sono solo alcuni dei grandi artisti le cui opere proverranno da tutto il mondo. Questa grande mostra è anche l’occasione per entrare in uno dei più celebri monumenti italiani, la Basilica Palladiana di Vicenza. Dopo cinque anni di restauro filologico, il capolavoro di Palladio vie-ne restituito, proprio con questa esposizione, alla pubblica fruizione. Vicenza si presenta come polo culturale e di innovazione, offrendo prospettive e opportunità fondamentali anche per il mondo dell’arti-gianato e della piccola impresa.Informazioni e prenotazioni per la mostra: Linea d’ombra | tel 0422 429999 - fax 0422 308272 - email [email protected]

Page 28: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

28 territori

Difficile per un rappresentante del mondo artigiano descrivere uno scenario economi-co in un contesto come la Valle del Chiam-po in cui alla conclamata crisi si sommano fattori legati a scelte politiche prima che economiche. Difficile non parlare di poli-tica anche se, come sappiamo, il significato di “politica” è appunto “governo della città”. Artigiano invece sempre dal greco “bauna-sos” non ha matrice composta e viene tra-dotto come lavoro manuale. Di conseguenza il mio impegno di rappresentanza dovrebbe essere legato esclusivamente a fattori tecni-ci. Dovrei analizzare e fornire numeri, dati, elementi che, apparentemente, nulla hanno a che vedere con la gestione della “Polis”. Or-mai però viviamo in una società complessa in cui le scelte politiche si legano a scelte d’impresa. Giusto? Sbagliato? Non sta a me decidere. È invece importante comprendere

che le crisi non nascono dal nulla e che in una società moderna concetti come visione, pianificazione e prospettiva sono imprescin-dibili rispetto ad un futuro prossimo legato non solo allo sviluppo economico. Siamo in CRISI! Certamente di carattere economico, ma conseguente ad una crisi di valori, di politica e anche, nel mio caso, di rappre-sentanza. Uscirne sarà impossibile per una categoria come quella degli artigiani se non riusciremo a comprendere che dobbiamo divenire protagonisti di una società che fino ad oggi ci ha lasciato ruoli marginali, decidendo per nostro conto, operando scel-te di gestione del territorio sopra le nostre teste, lasciandoci vivacchiare, riconoscen-doci, spesso in modo interessato, impegno nel lavoro, spirito di sacrificio, abnegazione. Quante volte è stato detto che gli artigiani sono la spina dorsale del paese? Moltissime! Quante volte siamo stati chiamati a decide-re? Quasi MAI! Ora la retorica m’impor-rebbe di dire che gli artigiani della Valle del Chiampo, grazie all’impegno e all’abnega-zione, riusciranno a risolvere questa crisi, forti della loro inventiva e capacità di adat-tamento. Oggi però scelgo da artigiano di non fare la parte del “servo sciocco” (natu-ralmente parlo per me) di un sistema in cui tutto si decide in una stanza e a noi artigiani viene lasciato il ruolo di formichina operosa che tutto accetta, salvo poi suicidarsi perchè incapaci di gestire le difficoltà. La Valle del Chiampo ha bisogno di un riscatto etico e morale, ha bisogno di scelte coraggiose che

mettano le basi per un futuro diverso. CNA vuole e deve essere protagonista, deve saper incidere nelle scelte future. Parlare di credi-to, sviluppo del lavoro, rapporti con i settori produttivi, utilizzo delle risorse del territo-rio, sviluppo dello stesso, futuro delle pros-sime generazioni, sia essere ARTIGIANO. Ci riusciremo? Dipende solo da noi e dalla politica sindacale che CNA vorrà proporre. Escluderci, o lasciarci escludere, da aspetti legati a scenari economici mondiali divie-ne spesso una scusa per non scegliere, la-sciando spazi decisionali a situazioni spesso miopi o legate al contingente, ma senza “vi-sione”. L’artigiano può dare molto, ma deve essere partner e non comprimario. Al tem-po stesso l’artigiano deve comprendere che il suo ruolo sociale non può essere esclusi-vamente legato alla sua capacità produtti-va, ma deve realizzare che delegare ad altri scelte che riguardano prima di tutto la sua qualità di vita e la sua prospettiva d’impre-sa significa fatalmente subirle, con tutte le conseguenze. Parole come Green Economy, valorizzazione del territorio, riconversione industriale, Green Valley sono operazioni strategicamente indispensabili ma devono assolutamente diventare proposte CON-CRETE. L’alternativa è una lenta agonia e la Valle del Chiampo sarà a questo punto vitti-ma di un processo di globalizzazione a mio avviso inarrestabile, rinunciando a peculia-rità che solo il nostro territorio può valoriz-zare. Questa almeno è la mia visione. Buon lavoro a tutti.

vaLLe deL cHiampo,

Nella Valle del Chiampo economia e politica vanno di pari passo. Per questo gli artigiani sono chiamati a diventare protagonisti e a decidere del proprio futuro. Serve un riscatto etico e morale. E dobbiamo

imparare a non delegare, ad essere partner e non semplici comprimaridi Ruggero Zigliotto

rUggero zigliottopresidente cna

montecchio maggiore

È tempo di sceLte coraggiose

Page 29: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

29rubriche

neWs, eventi, appUntamenti

sportello Fondo rotativo di Kyoto - santorso

Presentato a Santorso lo scorso 16 giugno il Fondo Kyoto e le atti-vità dello Sportello Kyoto, istituito da CNA Vicenza e dal Comune di Santorso presso la Casa del Custode di Villa Rossi. Uno sportel-lo, aperto una volta alla settimana, destinato a fornire assistenza e consulenza a cittadini, artigiani e imprese che intendono benefi-ciare del finanziamento a tasso agevolato offerto dal Fondo Rotati-vo di Kyoto sugli investimenti nelle energie rinnovabili. Iniziativa promossa da CNA Vicenza, da tempo impegnata in prima linea sui temi della sostenibilità ambientale e sulle opportunità offerte dal Fondo Kyoto. Ma cos’è il Fondo Rotativo di Kyoto? Operativo da marzo 2011 presso la Cassa Depositi e Prestiti, il “Fondo Kyoto” è finalizza-to all’erogazione di finanziamenti per interventi in favore della lotta ai cambiamenti climatici, con una dotazione di 600 milioni di euro. Si tratta di un programma di finanziamento a bassissi-mo tasso d’interesse (0,5% netto) destinato a piccoli investimenti che consentono una progressiva riconversione del nostro sistema energetico verso un modello che valorizzi le energie rinnovabili e il risparmio energetico. Il Fondo può finanziare interventi e rea-lizzazioni a favore di privati cittadini, imprese e amministrazioni.

recUpero accise sUl gasolio per aUtotrasportatori

Entro il 30 giugno 2012 deve essere presentata la Dichiarazione per il recupero dell’accisa sul gasolio per autotrazione consuma-to nel corso dell’anno 2011, da parte degli autotrasportatori conto terzi e conto proprio con mezzi di trasporto di massa complessiva non inferiore a 7,5 tonnellate. Con il Decreto Liberalizzazioni il termine per il recupero delle accise sui consumi effettuati nel corso dell’anno 2012 ha assunto cadenza trimestrale e non più annuale. Il nuovo termine è entro il mese successivo alla scadenza di ciascun trimestre solare. Quindi le prossime scadenze per la presentazione della Dichiarazione per il recupero dell’accisa sul gasolio sono: • 2°trimestre2012entroil31luglio2012• 3°trimestre2012entroil31ottobre2012• 4°trimestre2012entroil31gennaio2013.• ResponsabilitàsolidalenegliappaltiLa nuova stesura della norma (in vigore dal 29 aprile 2012) pre-vede che, in caso di appalto di opere o di servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro sia obbligato in solido con l’ap-paltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, fino a due anni dalla cessazione dell’appalto, per il versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell’IVA delle fatture

&artigiaNatoimprese

Facciamo l’impresa

NASCE UNA TASK FORCE DI FACILITATORI D’IMPRESA A seguito del workshop “Siamo manifattura”, organizzato nello scorso mese di marzo dall’Assessorato allo sviluppo economico del Comune di Vicenza, in collaborazione con le Associazioni di Categoria rappresentanti delle aziende manifatturiere vicentine, nasce il Progetto “Facciamo l’Impresa”, che si pone quale obiettivo la creazione e diffusione di un network aperto in grado di agevo-lare la nascita di nuove imprese. Ciascuno dei Soggetti Promotori, infatti, è singolarmente attivamente impegnato nella promozione o nel sostegno di progetti di Start Up d’Impresa in differenti settori produttivi, con diversi target, sia economici, sia di genere (impren-ditoria femminile, imprenditori extracomunitari, ecc). Il Network si pone come punto di riferimento non solo per quanti hanno l’obiettivo di trasformare un’idea vincente in un’impresa so-stenibile, ma per coloro (Enti e Amministrazioni pubbliche, Istitu-ti di credito, Fondi d’investimento, Sindacati, Università, ecc.) che potenzialmente si pongono quali stakeholders (portatori d’interes-se) nei confronti del mondo delle imprese.

Formazione oBBligatoria dei lavoratori

Il Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) prevede che il da-tore di lavoro garantisca che ciascun lavoratore riceva adeguata formazione in materia di salute e sicurezza, con particolare rife-rimento a: concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, or-ganizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza; rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.Il 21 dicembre 2011 la Conferenza Permanente per i rapporti tra Stato e Regioni ha approvato gli Accordi relativi alla formazione sulla sicurezza, adempiendo a quanto previsto dal Testo Unico sulla Sicurezza ed apportando grandi modifiche alle modalità di formazione per tutti i lavoratori. Il percorso formativo dei lavoratori prevede una formazione gene-rale della durata minima di 4 ore per ogni settore e una formazione specifica che varia in base al livello di rischio correlato al settore ATECO 2002/2007 di appartenenza dell’azienda.CNA Vicenza, per sostenere le imprese nella gestione di questa nuova incombenza e per tutelarle dal rischio di sanzioni pesanti, ha programmato l’avvio delle attività di formazione per le prime 4 ore (formazione generale, comune a tutte le categorie di rischio, escluso dirigenti).

Page 30: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

relative alle prestazioni effettuate nell’ambito dell’appalto, se non dimostra di avere messo in atto tutte le cautele possibili per evitare l’inadempimento (es. richiedere copia F24 relativo ai versamenti).

oBBligo di registrazione telematica dei contratti di locazione Dallo scorso 29 aprile, per i proprietari di almeno 10 immobili è obbligatorio registrare telematicamente i relativi contratti di loca-zione. Tale obbligo di registrazione telematica è esteso anche agli Agenti di affari in mediazione (iscritti nella sezione degli agenti immobiliari) di cui all’art. 10 lett d) DPR 131/86.

diFFerite le scadenze di versamento previste per le dichiarazioni dei redditi

Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato di-sposto il differimento dei termini di effettuazione dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni fiscali per l’anno 2012. Il provvedi-mento stabilisce che tutte le persone fisiche e i soggetti che eserci-tano attività economiche per le quali si applicano gli studi di setto-re tenuti ad effettuare i versamenti delle imposte sui redditi entro il 18 giugno 2012, possono effettuare i predetti versamenti:1. entro il 9 luglio 2012, senza alcuna maggiorazione; 2. dal 10 luglio 2012 al 20 agosto 2012, maggiorando le somme da versare dello 0,40% a titolo di interesse.

nUova imposta sU immoBili e attività Finanziarie detenUti all’estero

È stata istituita a decorrere dal 2011:1. un’imposta sul valore degli immobili (terreni e fabbricati) situati all’estero, anche se sono stati oggetto di emersione mediante rego-larizzazione o rimpatrio giuridico a qualsiasi uso destinati dalle persone fisiche residenti in Italia. L’imposta è pari allo 0,76% del valore degli immobili; 2. un’imposta sul valore delle attività finanziarie (partecipazioni, depositi, conti correnti, ecc...) detenute all’estero dalle persone fi-siche residenti in Italia. Sono soggette all’imposta anche le attivi-tà finanziarie che sono state oggetto di operazioni di emersione mediante la procedura della regolarizzazione. Non si considera-no, invece, detenute all’estero le attività finanziarie rimpatriate (sia fisicamente che giuridicamente). L’imposta è dovuta nella misu-ra dell’1 per mille (0,1%) per il 2011 e il 2012 e dell’1,5 per mille (0,15%) per gli anni successivi. Il calcolo e il versamento di tale imposta saranno effettuati nei prossimi giorni, in occasione della redazione della dichiarazione dei redditi.

sospensione sistri

Vi informiamo che , con l’approvazione del decreto legge definito “ Primo Decreto sviluppo”, è stata stabilita la sospensione del SI-STRI fino al 30 giugno 2013. Il provvedimento all’articolo 30, da peraltro la possibilità al Ministero dall’Ambiente di sospendere i

contratti in essere con la società o le società fornitrici, e successiva-mente di rescinderli, comportando ciò anche la possibilità di sop-primere il contributo annuale e finalmente costruire un sistema di tracciabilità vero ed efficace.

canone rai, il presidente scandian Fa chiarezza

“In questo momento di difficoltà economica, e con la volontà evi-dente ancora una volta di far cassa, la Rai ha inviato alle imprese la richiesta del pagamento del cosiddetto “abbonamento speciale” alla televisione, giocando in parte sull’equivoco sorto dopo aver inizialmente richiesto il versamento del canone anche ai proprie-tari di computer, palmari, etc. e creando quindi dubbi e incertezze su quanto dovuto”. A dirlo è il presidente di CNA Vicenza, Silva-no Scandian, a seguito delle tante segnalazioni ricevute in questi giorni dall’Associazione, che rappresenta circa 3000 tra artigiani e piccoli imprenditori. L’obbligo del versamento del canone Rai non va considerato per apparecchi, vedi i computer, collegati in rete indipendentemente dall’uso al quale vengono adibiti. “Chiedere il pagamento anche per un semplice Ipad era veramente un’ipotesi assurda – continua il presidente Scandian - visto tra l’altro che la pressione fiscale per le imprese ha già ampiamente superato il li-vello di guardia, in una fase congiunturale peraltro mai così critica e delicata per tutto il nostro sistema produttivo”.

Fondo vicenza per modena: cna dona 3.000 eUro alle imprese colpite dal terremoto

Il Fondo è volto a sostenere in modo concreto il tessuto econo-mico della provincia di Modena duramente colpito dal sisma. Le risorse ricavate saranno destinate al sostegno di iniziative e opere che favoriscano la ripresa delle imprese e del lavoro nella provincia di Modena. L’iniziativa, promossa assieme al Comune di Vicenza e alle altre associazioni di categoria, vede inoltre un contributo di Euro 3.000 da parte della CNA di Vicenza. Le coordinate per sostenere l’iniziativa sono le seguenti: FONDO VICENZA PER MODENA - codice IBAN: IT25 M057 2811 8100 1057 0934 199

cna: consUlenze per ottenere il ‘patentino del Frigorista’

Il D.P.R 43/2012 entrerà in vigore il 5 maggio 2012: prevede che tutte le persone e le imprese all’interno delle quali esse operano, che eseguono interventi tecnici su impianti frigoriferi, condizionatori, pompe di calore estintori, antincendio nonché commutatori ad alta tensione ed altri apparecchi contenenti gas fluorurati ad effetto ser-ra, debbano essere in possesso di specifica certificazione (Patentino da Frigorista) che verrà rilasciata da un Organismo di Certifica-zione appositamente accreditato, dopo il superamento di un esame teorico e pratico. La certificazione ottenuta avrà una validità decen-nale e poi dovrà essere rinnovata. CNA Vicenza, in collaborazione con Assofrigoristi, propone a tutti gli impiantisti assistenza comple-ta per conseguire il cosiddetto Patentino.

&artigiaNatoimprese

30 rubriche

-- per approfondimenti: www.cnavicenza.it --

Page 31: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

convenzione 2011/12cna vicenzavodafone agenzia toso

per info contattare:agenzia vodafone toso tel. 0444 356160 e-mail: [email protected] le sedi di cNa vicenza

2 anni di iscrizione gratuita cNa per chi passa da altro operatore e molte altre offerte riservate agli associati cNa

Page 32: Nuovo Artigiano - il Magazine di CNA Vicenza 02/2012

BANCA DI ROMANO E SANTA CATERINA • CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BRENDOLA • BCC DI CAMPIGLIA DEI BERICIBANCA SAN GIORGIO QUINTO VALLE AGNO • BANCA DEL CENTROVENETO • BCC DI PEDEMONTE BANCA DI CREDITO COOPERATIVO VICENTINO • CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI ROANA • BANCA ALTO VICENTINO

L a m i a b a n ca è d i f f e r e n t e

Scegli una Banca che investe nel

tuo territorio

Insegui i tuoiobiettivi d’impresa