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Forme di contatto e processi ditrasformazione nelle societ antiche.(Coloquio de Cortona, 1981).Pisa-Roma, 1983, pags. 581-604GIUSEPPENENCIESILVIOCATALDISTRUMENTIE PROCEDURENEIRAPPORTITRA GRECI EINDIGENISe mi si chiedesse oggi che cos' la cosiddetta 'colonizzazione'gre-ca, risponderei che essafuinprimo luogo unmodo d'essere dei Greci,se la storia greca soprattutto lastoria di come i Greci abbiano saputorimaneretali nell'ecumeneanticasenzamai identificarel'Hellenikoncon l'Hellas. Forti dellaloro specificitculturale che, proprio perunasortadi coscienza della sua inalterabilit, ha loro permesso' di nontemere il contatto, i Greci lo cercarono e vissero pertanto in areacolo-niale, eperriflessonell' Hellas veraepropria, tuttequelleesperienzeche ogni contatto di per s suole determinare. Per unPlatone chetemeil greco di Sicilia sommerso dalingue locali (Ep., VIII, 353e), sta losto-rico di Alessandro, fonte di Diodoro inXVIII, 110, 4, chericordacomei Beoti cheAlessandrotrov stanziati a Celana fin dal tempo delladeportazione diSerse, erano bilingui(oi't'tov len gerov iOpUlln'ta. 'te xorv len 9ucriat ii9Ea. 'te urponn, comefugi notato (Myres), segn il primo modello di ricerca antropologica.Comepremessa alla relazione vera e propria che terr l'amicoCataldi, mi limiterqui adindicarealcunelineedi unaricercacheancoraingranpartedacondurre, benconsciochelatradizionesulleformediapproccio congliindigeniesulleprocedureseguite, vavista582GIUSEPPENENCI E SILVIOCATALDISTRUMENTIEPROCEDURENEI RAPPORTITRAGRECIEINDIGENI 583senza dimenticare laspecificit diogniavvenimento e lastratificazionedi rappresentazioni storiografichediverse. Ebasterebbeaquestopro-posito indicare che una indagine, che ancora manca, ma dicui hofattoqualche assaggio, sul diverso usodi edi yxroplO;,per indica-re l'indigeno, pu dirci molto circa l'attitudine greca nel cogliere il. nongreco', conunatendenzaa privilegiarecomeyxroplOtuttocichesembra legatoallacomponenteecologica, conuna attenzione, ingenere, all'ambientechemi paremeriterebbe, anchedapartenostra,attenzionemaggiore. Pernonparlarepoi dell'ambiguitdi I;vo;, cheperaltro gi stata ben studiata,e chepu simboleggiare allaperfezio-nelavisione grecadel contattocon gli altri. Tutto straniero, al di ldellefrontiere, benchvicine, di duecittgreche, enientedel tuttoestraneodoveil grecoportaunasuaidentit' chenongli fa temerel'alterit. E selo xenosnon qualcuno diradicalmente altro, ma il par-tner dellarelazione sociale;seil contatto congli altrici dun'identit,personaleocollettiva, propriolacolonizzazione puaverefavoritoneiGreci questo atteggiamento verso lo straniero. Anche perch lacoloniz-zazionegrecadall'VIIIal VIsec. a. C. nonsi mai direttaversoaree. culturalmente' diverse, ma si indirizzata sulle coste del Mediterraneoo del MarNero, verso aree ciopi o meno omogeneizzate daunpuntodivistaculturalenel corsodi millenni: di qui lascopertacostantecheil diversohaqualcosadi ugualeo di simileodi opposto, mailtuttoinunasfera culturale non nuova, n del tuttoincomprensibile: i Grecinon hanno mai scoperto l'America. Infine, se il . barbaros ' l'emargina-to, rispettoallaculturagreca, il largoruolochenella colonizzazionegrecahannoavutogli espulsi egli emarginati (si pensi agli illegittimiParteni a Taranto, ai Focidesi aFocea,ai Lemni aCreta e Rodi),ci pufarpensare cheinsiemeallascarsacompattezzasocialedegliemigran-ti, essopossa avere determinato talora atteaziamenti pi concilianti che oppositividi fronteall'elementoindigeno, al momento dellektiseis.Equi ci si potrebbechiederese, apartelapossibilitchei diversistrati dellatradizioneabbianomssoomenoin evidenza, per motiva.zioni politiche o ideologiche, l'armonia o il contrasto fraelemento indi.edelemento greco, asecondadel grado di integrazioneraggiuntodal due elementi inun dato momento della storiadella colonia, apartelanecessit incuici troviamo di scrivere unastoriadellacolonizzazio-negrecasolosufonti greche, il fattoche, globalmenteconsiderate, lefonti sufondazioni grechecoloniali fraVIII eVI sec. indichinocomefrequente il contattononostile conl'elementoindigeno al momentodellaktisis, nonstiaatestimoniare, oltrecheunaposizionedi difficol-t, anche numerica, dei nuovi arrivati, sia la scarsa importanza chel'elemento indigeno diedeallapresenzagreca,sia ilmodonontrauma-ticoconcui questoeventofu vissutodapopolazioni indigenechedamillenni, inmisura maggiore ominore, sapevano cosafosseuncontat-toc n stranieri..a stessa tendenzagreca acircoscriverelo spaziodel proprioinse-diamento, per esigenze difensive e per abitudine atavica avivere in spa-zi limitati e contesi, di fronteagenti indigene, talora addiritturanoma-di, come Sciti e Traci, e comunque insediate suaree di gran lunga mag-giori di quanto non esigesse laloro consistenza demografica, pu averecontribuitoa minimizzare il fenomenodell'insediamentogreco: anzi,tradizioni comequella suEmporion, che andrmeglio decodificata daunpunto divista culturale, per cui gli Indiceti vicini vollero avere con iGreci (STRABO, III, 4, 8), bench litiu, siaquelladel contrattodi acquisto(rovi}xui1tpam), siainfinelasymmachiaveraepropria. Frai casi di '. ci si rende conto del ruolo fondamen-taleche hal'apatenei rapportitraGreci e indigeni: il cherispondeadunprecisoatteggiamentopsicologicodi superioritaristocratico-guer-riera detenuto in particolare dai Dori 62. Si sa inoltre che il ricorso56 HDT., 7, 153, 2. A tortoP. ORLANDINI,L'espansione di Gela nellaSiciliacentro-meri-dionale, inKokalos, 8, 1962, p. 78, riteneva cheMaktorionfossecoloniageloasullabasedi PHILlST., FGrHist, 556 F 3, ove il testo, probabilmente corrotto riporta: iv lC'tlcrSM01'-/rIN. SullapossibileletturaMuvrov, cheescluderebbela possibilitdi pensareadunecistagreco, cf. E. MANNI, Greci in Sicilia fral'VIII eil VI secolo, in Epist. Epet. t.Philos. Sch. Athenon1963-1964, p. 345.57 PAUS., 8, 46, 2; 9, 40, 4. Cf. P. ORLANDlNI, L'espansionedi Gela, cit., p. 77-100, chemetteinluceil caratterepolitico-militaredellaprimaoccupazionedel retroterradi Gelada parte dei Greci.58 POLYAEN., 5, 1, 3; FRONT., 3, 4, 6.59 POLYAEN., S, l, 4. Cf. J. A. DEWAELE, Acragas Graeca. Die historische Topographiedes griechischen Akragas auf Sizilien, Gronnga, 1971, p. 106.60 Cf. supra, n. 46.61DION. HAL., 19,3 (per Kallipols): STRAB., 6, l, 15, (perMetaponto). Cf. T. J. DUNBA-BIN, The Western Greeks. The History 01Sicily and SouthItaly fromFoundation 01theGreekColonies to480B. c., Oxford 1948, p. 4; J. BRARD, Lacolonisationgrecque, cit.,p. 174e177 [=La Magna Grecia, cito169e172].62 Tra i casi di apate ad opera dei Dori, oltre aquelli gi citati di Falaride e di Leucip-po(cf. supra, nn. 58, 59e 61), si ricordi anchequellocelebredi Falantoadannodegliabitanti di Brentesion(IUST., 3, 4, 1217)equelli dellospartanoCleandridainlottaconall'inganno una pratica costante del pensiero grecoarcaico, s daassurgere ad opera dell'oracolo delfico aprocedimento regolatore dellacolonizzazione, che tende a comporre inarmonia ogni aspetto di rottu-ra '63. Non un caso che formule come sm lO. Il. 3-5(trattatotraSibari e i Serdaioi):n- 64, Il. 21-22(trattato traAtene eLeontini): n 63,11.10-12 (trattatotraAtene eReggio).65 G.NENCI,Les rapportsinternationaux dansla Grce archaique(650-550avo I.-C.), inStudi sui rapporti interstatalinel mondo antico, Pisa, 1981, p. 68-69.66 Sullacommistionetradikeehybris inepocaarcaica, inparticolarein Esiodo, cf.L. GERNET, Recherches sur ledveloppement delapense juridiqueet moraleen Grce,Paris, 1917, p. 14 sq., spec. p. 16; J. P. VERNANT, Mytheet pense chez lesGrecs, Paris,1965, p. 42-45[ == Mito e pensiero presso i Greci, trad. it., Torino, 1970, p. 67-71). Cf. anco-raM. GAGARIN, Dikein the Works and Days, 68, 1973, p. 81-94; M. W. DICKIE, DikeasMoral TerminHomer andHesiod, inCPh, 73, 1978, p. 91-101; E. A.HAVELOCK, Dike. TheGreek Conceptof lustice. FromitsShadowin Homerto itsSubstanceinPlaton, Carnbrid-ge-Londra, 1978, p. 193-217.600 GIUSEPPENENCIESILVIOCATALDIMaquandoil rapportosi giocanell'ambitodellaxenia, ciodi unrapportodi ospitalittraaristocratici, all'internodi uncodicemoralericonosciutodaentrambi i partners, l'apate esclusagiapriori eilcontravvenireaquestaregolasarebberovinosaempietperl'oikosdeltrasgressore, fondatacom' sulriconoscimento reciprocodelledivinitdeidue ghenen, cos come riconosciuto il potere del capo locale, dello;EVOKO,dacui il luogodi mercato dipende-t. Questotipodi rappor-to, oltrech nei poemi omericis", ha la sua piviva illustrazione nel. modello' della frequentazionee della colonizzazione focea, nella qualeil prevalente orientamento emporicofas che il rapportosi fondi sem-pre e senza inganno su. trattati' e reciproci interessi 70,giacch, quandononsussistono, gli stessi agenti nonesitanoadesercitarela pirateria,attivit stimata, al paridell'emporia, degnaeforieradi lucro?'.67 oa., 9, 266sq.; 14, 57-58, 389.68 Esempi di emporiasottoil controllodi autoritlocali paionoesserestati Mainake(AVIEN., 4, 425-431, ovetral'altro si legge:Tartes(s)iorumiurisillicantistat urbem... ininsulastagnumquoque totusque portus. OppidumMenacesuper ), parallelodi quellofeniciodiGades(AVIEN., 4, 85) eAmpurias, antica Emporion, prima che sorgesse ladipo-lis(STRAB., 3, 4, 8, C160: 7tPOt&POVtJv'!VOtK11tJvrrvc 7tPOcrOiKOUxoucrll, oi, Klli1t&pioiq. KOtvV 7t&pil3oov X&tv l3ouoVtO7tP ro'EMT)VIl; crcpll&ill;XUptV, da cui evidente checrcpll&ill XUptV allude ad un'esigenza di sicurezza degliindi-geni afavoredei Greci edei trafficiche essivi praticavano: cf. LIV., 34, 9, 9). Per questeedaltrefonti, cf. E. LEPORE, StrutturedellacolonizzazionefoceainOccidente, cit., p. 34-37. Al fattocheEmporionfosseinunprimotemposottoamministrazioneindigenanonsembra credere A. MELE,Il commerciogreco arcaico. Prexis ed emporie, Napoli, 1979,p. 98n. 53.69 Sulla xeniacomeistituzionee comeunodei duetermini dell'alternativadi cui l'al-tro erail matrimonio, cf. M. 1. FINLEY, TheWorld ofOdysseus, NuovaYork, 1954, p. 115sq. Si vedaancheH. KAKRlDIS, Lanotiondel'amitiet del'hospitalit che;Homre, Salo-nicco, 1963;Ph. GAUTHIER, Symbola. Les trangersetla [usticedans les citsgrecques, Nan-cy, 1972, p. 17-23; L. BOLCHAZY, HospitalityinEarlyRome, Chicago, 1977, p. 1-15.70 Oltreai casi gi sopraaccennati dei Focesi chestipulano synthekai conil fratellodel re di CumaOuatias(NICOL. DAM., FGrHist, 90 F5I)edell'ecistafocesechesposalafiglia del re dei Segobrigi (IUSTIN., 43, 3, 8-11; ARISTOT., apud ATHEN., 13, 576 a-b), soprattuttosignificativodi unrapporto iiv&\) 7tutT); a livello "princpesco ' quellodelCodridePhobos con il redei Bebrici esuafigliaLampsacene:l'accordononvienemenoneppureinseguito ad una sedizionedei Bebrici (CHARON, FGrHist, 262F7). Sulprincipiodi noningannare l'ospite, cf. EURIP., Med., 723-730; Troi., 865866. Per altre fonti suidoveri e lemancanze verso l'ospite, cf. A. MELE, Societ e lavoronei poemi omerici, Napo-li 1968, p. 167168;Ph. GAUTHIER,op. cit., p. 21n. 13.71 THUC., l, 5, 2. Sullapirateriacomealternativacomedellaprexis, cf. A. MELE,Ilcommercio greco arcaico, cit., p. 59 sq. Per il caso specifico della pirateria focea, cf. HOT.,l,166, l;Iusr., 43, 3, 5. Un caso a pane, dettato da ragionidi ordine contingente, quelloSTRUMENTIEPROCEDURENEI RAPPORTITRA GRECI EINDIGENI 601Si tratta, nel casodei rapporti allacciati nell'ambitodell'emporia,di unoscambiosbilanciatoin ogni suamossamapariteticoa lungotermine, com' il caso del re Argantonio che iomXP"Jlata q>EI-tro;72. Equesto patterndi contraddizioni, di scambi, di accordi sostan-zialmenteparitetici richiesti daun'emporiaoixetoouvntKui 1tPOEvoucru q>Iia permane anche quandolafrequenta-zioneproduceallafine unacoloniadi popolamento, comeLampsaco,comeMassalia, olastessaElealacui terra'acquistata' dagli Enotrimediante trattative di cui presumibilmente si sono resi mediatori egaranti ReggioePosidonia74, proxenosquest'ultimaanchedel trattatodi philotestraSibariei Serdaioi ". Di questo' modello' aristocraticodidi Dionisio di Focea inHOT., 6,17,sucui cf. M. GIUFFRlDA, Lapirateria etrusca fino allabattagliadi Cuma, inKokalos, 24, 1978, p. 184. Sul complesso e ambiguo ruolo'economi.co-sociale' della pirateria, cf. Y. GARLAN,La signification historique de la piraterie grecque,in DHA, 4, 1978, p. 1-16, spec. p. 5 (per l'epocaarcaica).72 HOT., l, 163, 3. Lacitazione tra virgolette daM. LIVERANI, Dono, tributo, commer-cio: ideologiadelloscambionellatardaetdel Bronzo, inAlIN, 26, 1979, p. Il.73 PWT., Sol., 2, 5. Cf. M. MANFREDINI-L. PICCIRILLI, Plutarco. LaVita di Salone, Milano,1977, p. 12,118-119.74 HOT., 1,167,3-4, dove !'interessamento di Reggio prima e di Posidonia poi (indicatoquest'ultimodall'episodiodell'exeghets posidonate) per i superstiti di Alalia potrebbeessere consideratogi unindicedi mediazionenell'acquistodella choracoloniale: cf. G.PUGUESECARRATELLI,Nascitadi Velia, inPP, 25, 1970, p. 7-18, spec. p. 10-11; E. LEPORE,Strutturedellacolonizzazione foceain Occidente, cit., p. 22 n. Il. per il qualeultimolalezioneKtt)craVto puindicareunatransazionedel tipodi quellagitentataconiChii(cf. HoT., l, 165, O.75 (M. N. Todl-R. MEIGGsD. LEWIS, GHI, n lO.Sul significatodi proxenos come' ga-rante', cf.E. KUNZE, EineUrkunde derStadt Sybaris, inVIIBerichtberdieAusgrabungenin Olympia, Berlin 1961, p. 208-209. Inaccettabile l'interpretazione di S. Calderone,Svbarise i Serdaioi, inHelikon, 3, 1963, p. 244 sq., secondo cui proxenossarebbe lastessaSibari, che sarebbe detta taleinquanto assolvente lenormali funzioni di xenianei riguar-di dei Serdaioi chesi trovasseroeventualmentenell'unaonell'altradellecitt della sym-machia sybarita. Contra. B. VIRGILIO, l npoevOi testimoni inalcunidocumenti epigraficidiMagnaGrecia, inBIDR, l l , 1969, p. 9-17; M. GUAROUCCI, Epigrafiagreca, II. Roma 1970,p. 541-543,696-698; Ph. GAUTHIER,op. c., p. 33-35; F. GSCHNITZER, S. v. Proxenos, inRE,Suppl.bd. XIII, 1973, col. 629-730, i quali danno aproxenosil senso di 'testimone'. Ma-tenendocontodel complessosignificatooriginariodi 7tpo;&v&v- proxenossembraquiavere il valoreinsiemedi 'garante' edi 'testimone' : cf., sullefunzioni del testimoneinepocaarcaica, cheinsiemeassistenteegarante, Fr. PRINGSHEIM, LetmoignagedanslaGrce et Rome archaique, inRIDA, lO,1951, p. 161-175 [=Io., Gesammelte Abhandlungen,Heidelberg, 1961, II, p. 330332], opportunamenterichiamato da B. BRAVO, Suln. Rpre-sailles et justice prive contre destrangersdans les cits grecques(tudes duvocabulaire etdes institutions), in ASNP, s. III, lO, 1980, p. 904-905, a proposito del proxenosdi IG IX12,i17(trattato traChaleioneOiantheia).602 GIUSEPPENENCI ESILVIOCATALDISTRUMENTIEPROCEDURENEIRAPPORTI TRAGRECI EINDIGENI 603emporia, chesiadattaplasticamenteal rnilieuelotrasforma, esern-piotipicoMarsigliachenonesitaastipulare conRoma propeab ori-ginefoedussumma [ide>, dicui segnolo xoanondi Diana sull'Aventi-noriproducentequellodi ArtemideEfesia venerataaMarsigliaenellesue colonie77. ConugualeprontezzaMassalianonesitaversola metdel VI sec. atrasformarelaneutrality devicedi Emporion inCatalognainunaveraepropriafondazionemassaliota, aventel'originalestruttu-ra di dipolis, contraddistinta da uno spazio 7tapaeuAuTtiovdeputatoallo scambioconlecomunitindigene, chesi affiancanel medesimotorno di tempoadaltrelocalitdeputateagli scambi?": Gravisca, Nau-kratis, gli empori dei Tasi sullacostatracica, gliemporipontici ",pro-dotti tutti cherispondonoallenuoveesigenzeemergenti daunanuovacategoriadi emporoi specializzati, dissociati dalla naukleriaerappre-sentanti i cetimed w.76IUST., 43,5,3; cf.Strab., 4, l, 15,C180. Si vedaG. NENCI, Le relazioni conMarsiglianella politicaesteraromana, cit., p. 24-97, spec. p. 66; G. PUGLIESECARRATELLI, Nascita diVelia,cit., p. 8-9.77STRAB. 4, 1, S, C180; LIv., 1,45,1-3, Cf. G. NENC1, LerelazioniconMarsiglia nellapolitica estera romana, cit., p. 27,41,68-69;G. PUGLIESE-CARRATELLI, Lazio, Roma e MagnaGreciaprimadel secoloquinto a. c., in LaMagnaGreciaeRoma nell'et arcaica. Attidell'VIIIConvegnodi Studi sullaMagnaGrecia. Taranto 6-11 Ottobre1968, Napoli, 1969,p. 61.78 F. VILLARD, Lacramiquegrecquede Marseille, Parigi, 1960, p. 116-117; J.-P. Mo-REL, L'expansionPhocenneenOccident, in BCH, 99, 1975, p. 867; M. CLAVEL-LEVEQUE,Marseillegrecque, Marsiglia, 1977, p. 83.19 Sull'emporiondi Gravisca, cf. M. TORELLI, Il santuario di Hera a Gravisca, inPP, 26,1971, p. 44-67; ID., La ceramicaionicainEtruria: il caso diGravisca, inLes cramiquesdelaGrce del'Est et leurdiffusionen Occident, Napoli, 1975, p. 213-215; ID., Il santuariogreco aGravisca, PP, 32, 1977, p. 398-458. Sull'emporiondi Naukratis, HDT., 2, 178-179.Sugli empori tasinel continente tracio, THUC., 1,100, 2: cf. K. RHOMIOPOULOU, Pottery Evi-dence[romthe North. Aegean, in Lescramiques .delaGrce del'Est et leurdiffusionenOccident, cit., p. 64. Sugli empori pontici, HDT., 4, 17, l; 20, 1; 24; 108, 2. Per Berezan-Borysthenes, come emporionenoncome polis, inquanto mancantedi qualsiasi strutturapolitica, amministrativa e giudiziaria, cf. A. WASOWICZ, OlbiaPontiqueet sonterritoire,Parigi, 1975, p. 132. IltoponimoThyora, letto daB. BRAVO (Une lettre surplomb deBere-zan": colonisationetmodes decontact dans le Pont, inDHA, 1, 1974, p. 122-123,161-163)alla l.13 della famosa lettera su piombo, cade secon J. CHADWICK (De Berezan Lead Leuer,in PCPhS, 209, 1973, p. 3537) visi legge (i)et>mpa=direttamente', lezione infine accetta-ta dallo stessoBRAVO, art. cit., p. 177.80 Cf. A. MELE, Il commercio greco arcaico,cit., p. 96 sq.In Italia una sola citt, Sibari, dalla struttura tuttavia assai prucomplessa, insieme agricola e commerciale 81, potrebbe omologarsi aMarsiglianellacapacitdi adoperareperil conseguimentodei propriIngli strumenti e le procedure pi diverse:dall'impianto di una colo-nia agricola come Metaponto infunzione antitarentina e antienotrica 82,allastipulazionedi symmachiai conlecomunitindigene w, all'instau-razione di un rapporto diphilotes con i Serdaioiw, adunaliberalecon-cessione della cittadinanza non solo a Greci ma anche ad indigeni,come sembra suggerire l'archeologia85.Ma nCrotone nPosidonia coiloro symmachoi furonoingrado diIl E. WILL, LaGrandGrce, milieud'changes. Rjlexionsmthodologiquesin Econo-miaesociet nellaMagnaGrecia. Atti, cit., p. 55 sq., chereagisce in modosalutareale romanducommerce sybarite , Cf. tuttavialeperplessit espresse daP. LVQUE, ibid.,p. 83-84. Per unainterpretazioneradicalmentein chiave commercialedell'espansionediSibari, cf. V. PANEBIANCO,Kokalos, 40, 1972, p. 68 sq..2 STRAB., 6, 1, 15,C 264265. Cf. G. PUGLIESECARRATELLI, Problemi dellastoria di Meta-pontoarcaica, inMetaponto. Atti del XII Convegnodi studisullaMagnaGrecia. Taranto,14-18Ottobre1973, Napoli, 1974, p. 53 sq.13 (M. N. TOD)-R. MEIGGs-D. LEWIS, GHI, n- lO, Il. 12: oi Lul3api'tal IC' oi oUVlJ.aXOl.Che quii symmachoi siano da identificare con i quattro ethnevicini su cui Sibari esercita-va Yarchele venticinquecitthypekooi, di cui ci parlaSTRAB., 6, l, 13, C263, fu vistoper primo daE.KuNZE, op. cit., p. 207208. Questa interpretazione statatuttaviaatortocontestata da S. CALDERONE, art. cit., p. 238-244, per il qualei piccoli centriindigeni delnord-est non symmachoisonostati, si piuttostoU:n'jICOOl(p. 244). L'equivalenza symma-choi- cittUmlICOOl accolta daE. LEPORE, Problemi dell'organizzazione della choracolo-niale,ci t. , p. 22.84 ChifosseroiSerdaioi per oraimpossibiledire: probabilmentesonostati gli abi-rami di quella polis dell'Italia meridionale chehaconiato monete con leggendaMEP:cf.F. PANVINI ROSATI, Lemonete conleggendaMER, inRAL, s. VIII, 12, 1961, p. 278-284; L.BREGLlA, l Serdaioielemonetedi MER, inAIIN, 9-11, 1964, p. 298-304. L'ipotesi pisuggestiva (manonlapi vicinaal vero)quellache li identifica coni Sardi, presentatadaP. ZANCANI MONTUORO, Sibaritie Serdei, inRAL, s. VIII, 17, 1962, p. 11-19econtestatadaM. GUARDUCCI, Osservazioni sultrattatofraSibari ei Serdaioi, ibid., p. 199-210. L'opi-nione dellaZancani Montuoro stataripresaeinseritainunseducente contesto storico,chespiegherebbeil ruolodi tramiteesercitatodaPosidonianel trattato, daG. Pt:GLIESECARRATELLI, Nascitadi Velia, cit., p. lO. Ancoraultimamente, H. A. CAHN, Serdaioi, GNS,38, 1978, p. 8185; P. ZANCANI MONTUORO,Serdaioi , SM, 1980, 57-61.'50100., 12, 9, 2. Cf. G. PUGLIESE CARATELLI, Legenti della Lucaniaanticaelelororelazioni coni Greci dell'Italia, in ASCL, 40, 1972, p. 7; D. ADAMESTEANU, Nuoviaspetti deirapporti tra Greci e indigeni inMagnaGrecia, ibid., p. 54.604 GIUSEPPENENCI ESILVIOCATALDIS. C.raccoglierne l'eredit v. E senza seguito fuanche il tentativo pericleo diattrarre nell'orbita catalizzatrice della panellenica Thuri i popoli barba-ri : il kerykeion bronzeo riportante sulle due faccedella lama le iscrizio-niOa.JlOOlOV Bpevsotveiv,Oa.JlOOlOV 80upirov, rispettivamente inalfabe-tolaconico-tarentino arcaico e inalfabeto ionico, rimaneunostrumen-to diplomatico unico,testimone diun grande e fallitodisegno egemoni-C087 Ne riprovail rapportodi philia, rinnovatonell'ambitodi unatradizionale xeniagentilizia, puramente atitolo familiare- enon cer-toanomedell'interoethnosdei Messapi - dall'oscuro 're' Artasconuno stratego ateniese inrotta verso laSicilia88nel disperato ultimoten-tativo di realizzare il sogno diTemstoclew,Scuola normale superiorePisaGiuseppeNENCISilvioCATALDI86 Dopolacadutadi Sibari, Crotonearrivperfinoacontrollareunapartenotevoledel retroterra nongreco: unaprova fornitadalle monete crotoniati, i famosi incusi conil nome e l'immagine taurinadei Sibariti, ritrovati in un'area moltoestesa, nei centriinterni di Crimisa, Petelia, Macalla, Pandosiabruzia, Temesa, Caulonia, Ipponioc Med-ma, eancorainaltrelocalit, sia sullacostachenell'interno. Cf. F. SARTORI, Riflessionisui regimi politiciinMagna Grecia dopola cadutadi Sibari, in PP, 23, 1973, p. 126. PerquantoconcernePosidonia, si vedaSTRAB., 6, 1, 3C254, ove si parladi Ilocercoviunovxui T()VO"\Jllllaxrov. Cf. E. LEPORE, ASCL, 40, 1972, p. 62; lo., Problemi di organizzazionedella choracoloniale, cit., p. 37n. l, che non riferiscelanotizia all'occupazione lucana diPosidonia ma ad una fase(all'incirca inizio Vsec.) incui le strutture aPosidonia assomi-glierebberoproprioaquellesibari te, rispecchiatedall'epigrafedi Olimpia, primachesirovesciasseil rapportodi forzetraPosidoniatieLucani : cf. oraE. GRECO,Ricerchesullachora poseidoniate: il paesaggio agricolo dallafondazionedella cittallafinedel sec. Il"a. c., inDA, N.S., l, 1979, p. 8-26. Specificamente perla monetazioneincusa, cf. N. DEMANO, Theincuse coins. Amodernpythagorean traditionre-examined, Apeiron, l O, 1976,p. 1-5; G. GORINI, La monetazione incusadellaA-lagna Grecia, Milano1976.87 Sul caduceodi Brindisi, cf. C. DE SIMONE, ArchClass, 8, 1956, p. 15-23eibid., lO,1958, p. 102-105.88 THUC., 7, 33, 4. Cf. DEMETR. COM. VET., fr. 1 Kock. SivedanosuquesteealtrefontiM. G. BONANNO, Noteai Comici greci,inQuad. Ist. Filoi.class. Uni,'. di Bologna, 4, 1969,p. 15-24; C. PAGLIARA, La presuma alleanzatra Atene e i Messapi e la tradizione relativaad'Aouu; pami.ev; rwv Meaoonicov, in AFLL,4, 1967/68-1968/69,p. 33-51. Contro l'interpreta-zione di Pagliara, cf. C. SANTORO, Il .dvwia!1]; deiMessapi Arthae la spedizione degli Atenie-si inSicilia, inStudi inonoredi G. Chiarelli, Galatina, 1972, I, p. 31-59. Da ultima, cf.E. LUPPINO,Zeviae7CfJocvia a propositodi ;4pta c5vvo'a!1] rwv Meoaanav (Thuc., VII, 33,3-4), inRSA; lO, 1981, p. 135-143."HDT, 8, 62. Cf. L. PICCIRILLI, Temistocle cvepyr1]dei Corciresi, inASNP, s. III, 3,1973, p. 317355; I. A. BARTSOU, Bi..l/lClroi]8eIJ.laroclovnpo; ! ~ v &5mv, in Platon, 37,1975, p. 229-237.