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48 Lunedì 21 Gennaio 2013 OPPORTUNITÀ ItallaOggl7 Consiglio del notariato e Luiss lanciano il portale www.larancia.org Ai giovani il tutor online Nel web Vaiuto per aspiranti imprenditori DI SIMONA D'ALESSIO G iovani imprendito- ri (ma, soprattutto, aspiranti tali) è tem- po di cogliere un frut- to prezioso nato nel web: www. larancia.org, il portale dedica- to a tutti colo- ro che vorreb- bero lanciarsi in un'attività autonoma, ma sono a digiuno di in- formazioni su come coltivare un progetto. E renderlo una scommessa vincente. A realiz- zare la piattaforma multime- diale (oltre al sito, i contenuti sono accessibili attraverso i due più noti social network, Facebook e Twitter, nonché su Youtube) per consentire alle nuove generazioni di cimentarsi nell'avviamento aziendale sono il Consiglio nazionale del notariato e l'università Luiss, che metto- no gratuitamente a disposi- zione competenze e supporto ai ragazzi che accarezzano il sogno di mettersi in proprio, pure se non hanno alle spalle una famiglia di imprenditori o grandi capitali a garanzia. La community propone (con co- stanti aggiornamenti, grazie l'arancia LA RISORSA ONLINE PIÙ GENEROSA D'ITALIA a unaredazione composta da una ventina di persone) rispo- ste da parte dei professionisti alle domande più frequenti e indica, a chi nefa specifica ri- chiesta, dove si trova il notaio più vicino, nel cui studio è pos- sibile presentarsi per costitui- re una società semplificata «a un euro» (come previsto dalle leggi 27/2012 e 134/2012). Con l'obiettivo di incoraggiare ul- teriormente l'intraprendenza giovanile, poi, vengono condi- visi online video, interviste, opinioni di chi ha «tagliato il traguardo». E i resoconti di chi un lavoro se lo è costruito dal nulla, spesso, sono accat- tivanti e fantasiosi: emblema- tica, ad esempio, è la storia di Marco Pirovano, fondatore di Polentone, il primo «fast food» di polenta (che vie- ne servita proprio come la birra, «alla spina»), nato soltanto lo scor- so anno a Bergamo, ma già cresciuto con sei negozi in franchising e unabuona pro- spettiva di espansione inter- nazionale; il «take away» del prodotto tipico della tradizio- ne gastronomica lombarda (a base di farina di cereali, che può essere condito in vario modo) è, adesso, un marchio registrato e sta diventando sempre più conosciuto, così come il software per orga- nizzare le partite di calcetto fra amici, Fubles, fondato da quattro giovani tra i 23 e i 31 anni, che conta attualmente oltre 200 mila utenti in Ita- lia, Spagna, Inghilterra, Usa, Argentina e Australia. I notai, fornendo nella piat- taforma in rete i documenti sui modelli societari per un- der35, redatti con la massima chiarezza, affinchè chiunque fruisca degli strumenti per imboccare un percorso im- prenditoriale, decidono di investire sull'incremento del tessuto produttivo del paese, consapevoli che la sua ric- chezza è costituita non dalle (ormai poche) grandi indu- strie, ma dalle tantissime pmi che si fanno largo sul merca- to. «Non cerchiamo il nuovo Mark Zukerberg», premette Gabriele Noto, consigliere del Notariato, bensì «siamo pron- ti ad aiutare innumerevoli ra- gazzi che, magari, possiedono la giusta intuizione, però non sanno come tradurla» in una start up di successo. INDAGINE UNIVENDITA Piace la vita del commesso viaggiatore Una professione sicura, sod- disfacente e di facile accesso. In tempi di precarietà la vendita porta a porta si dimostra anti- ciclica, tanto che oltre un terzo degli addetti non cambierebbe lavoro neppure per un impiego fisso. È quanto emerge dall'in- dagine «Vita di un commesso viaggiatore: una professione stabile nell'economia del preca- riato» condotta da Univendita (Unione italiana vendita diretta) che havisto la partecipazione di 750 incaricati alla vendita delle dieci aziende associate, in net- ta prevalenza donne (81,3%) e persone coniugate (77%). Il primo risultato a emergere dall'indagine è la sicurezza occupazionale: il 42% del campione è in azienda, infatti, da oltre sei anni e un ulteriore 13,1% da tre a sei anni. Un aspetto confermato anche dal fatto che il 64,7% del campione svolge la vendita a domicilio come unico lavoro (a fronte del 35,3% che ne svolge anche un altro); per il 59,3% si tratta, inoltre, di un im- piego part time, mentre per il 40,7%è a tempo pieno. Una professione che dimostra dunque di aver retto alla crisi, muovendosi con- trocorrente rispetto al resto del mondo del lavoro. Indicativa in questo senso è la quota di persone fra i 45 e i 54 anni che lavora per un'azienda di vendita a domicilio da meno di un anno (17%) e fra uno e tre anni (20%). Spostandosi, inve- ce, nella fascia d'età successiva, fra gli addetti alla vendita di età compresa fra i 55 e i 64 anni, quasi il 10% ha un'an- zianità aziendale tra uno e tre anni. Tra i più giovani, inoltre, si attesta al 24% la quota di under 25 che è in azienda da più di un anno e meno di tre, quin- di cheha vissuto con ogni probabilità nelle aziende della vendita a domicilio una delle prime esperienze lavorative, "I percentuale che sale al 33% per le perso- ne nella fascia d'età 25/34. «Questa è la prova che la vendita a domicilio svolge una funzione anticiclica perle dinami- che del mondo del lavoro», commenta il presidente di Univendita Luca Pozzoli. «Rappresenta, in- fatti, un'occasione concreta di impie- go con il vantaggio di non avere bar- riere all'ingresso sia per chi in età matura, come gli over 55, ha perso l'occupazione, sia per i giovani, come gli under 35, alla faticosa ricerca di un'occupazione». Si dimostra alta, inoltre, la percen- tuale (57%) di chi ha intrapreso la professione entro un mese dall'ulti- mo impiego. «Se- gno che siamo in presenza di una precisa volontà e di una chiara scel- ta professionale», nota Pozzoli. I pro- fessionisti del porta a porta esprimono, inoltre, un grado di soddisfazione altis- simo verso il proprio lavoro: il 95% de- gli incaricati, infatti, spende un giudizio positivo sulla propria attività. Oltre un addetto su tre, infine, non cambierebbe lavoro neppure per un posto fisso da dipendente: in particolare, soltanto il 26% del campione abbandonerebbe la propria attività di incaricato alla ven- dita in cambio diun posto di lavoro più tradizionale, mentre il 35,6% si dice pronto a valutare l'opzione. «Se pensiamo che il 52% degli addetti dai 35 anni insu si dice sicuro di svolge- re ancora questa professione tra 5 anni è segno che il lavoro di incaricato alla vendita offre prospettive nel medio pe- riodo; il che non è poca cosa in tempi di precariato diffuso», conclude Pozzoli. Sibilla Di Palma TELECOM-POLIMI Università e industria più vicine Telecom Italia e Politec- nico di Milano lanciano Joint Open Lab, un labora- j torio che ha l'obiettivo di j creare un nuovo modello di relazione industria-uni- versità dove la ricerca e la conoscenza accademica si uniscono al know-how e all'esperienza industriale. L'Accordo Quadro diretto alla sua realizzazione è stato siglato dal Rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone, e dal re- sponsabile Innovazione & Industry Relations di Tele- com Italia, Cesare Sironi. , II laboratorio metterà in • relazione le competenze del Politecnico di Milano inerenti l'innovation ma- nagement, il service inte- raction Ddesign e l'inge- gneria del software con ; quelle dei ricercatori di j Telecom Italia per l'iden- : tificazione, progettazione e realizzazione di servizi per la sostenibilità e il \ benessere della persona ; caratterizzati da un uso sempre più diffuso ed estensivo degli smart- phone, in considerazione dell'impatto che questi hanno sulla quotidianità delle nostre azioni e sulle interazioni tra le persone i e il mondo esterno. Attra- ' verso la creazione di un ambiente stimolante, ca- ratterizzato da spazi dedi- cati alla condivisione del know-how e modulatoli secondo le esigenze dei diversi progetti, il nuo- vo laboratorio di ricerca si pone come elemento centrale delle attività di sviluppo e dimostrative in grado di attrarre gio- vani talenti e favorire l'applicazione sul campo di nuove idee e soluzioni, generando così nuovo va- lore su obiettivi di ricerca e innovazione. Sicurezza, certificazioni in aumento Imprese sempre più attente alla sicurezza del lavoro. I siti aziendali dotati di un si- stema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro (Sgsl certificato a norma Ohsas 18001:2007) e certificati dai 23 organismi accreditati Accredia sono saliti a 8.123 al 30 settembre 2012, + 84% rispetto ai 4.395 del 2011,2.363 (2010), 1.421 (2009), 1.226 (2008), 749 (2007). La classifica delle Re- gioni, secondo gli ultimi dati Accredia, vede al primo posto la Lombardia (1.238 siti aziendali certificati), a seguire Veneto (848) ed Emilia-Romagna (804), mentre nelle ultime treposizioni ci sono rispetti- vamente Basilicata (84), Molise (62) e Valle d'Aosta (55). Tra i settori che investono di più nei sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro (Sgsl) si registrano 1.170 siti aziendali di trasporti e logistica (14% del totale dei 39 settori di accredi- tamento), 1.104 imprese nelle costruzioni, installazioni di impianti e servizi (13%), 926 di produzione e distribuzione di ener- gia elettrica (11%), 762 società di servizi professionali (9% ). Servizi pubblici, metal- lurgia, intermediazionefinanziaria,chimica e commercio coprono tra il 6% e il 3% delle certificazioni. Gli incrementi più rilevanti nel biennio 2011-2012 hanno riguardato istruzione e servizi pubblici (+150%), al- berghi e commercio (+50%). Riguardo ai risultati in termini di compor- tamenti e scenario, secondo l'Osservatorio Accredia-Censis su salute e sicurezza sul lavoro, realizzato suun campione di 1.000 imprese, si evince che comportamenti e manovre non corrette rappresentano un co- stante fattore di rischio sul posto di lavoro per quasi l'80% delle imprese, per il 60% vi sono pericoli legati all'esalazione di fumi e gas, per più dell'80% elementi di disturbo possono essere rumori e vibrazioni.

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4 8 Lunedì 21 Gennaio 2013 OPPORTUNITÀ ItallaOggl7

Consiglio del notariato e Luiss lanciano il portale www.larancia.org

Ai giovani il tutor onlineNel web Vaiuto per aspiranti imprenditori

DI SIMONA D'ALESSIO

G iovani imprendito-ri (ma, soprattutto,aspiranti tali) è tem-po di cogliere un frut-

to prezioso nato nel web: www.larancia.org, il portale dedica-to a tutti colo-ro che vorreb-bero lanciarsiin un'attivitàa u t o n o m a ,ma sono adigiuno di in-formazioni sucome coltivareun progetto. E renderlo unascommessa vincente. A realiz-zare la piattaforma multime-diale (oltre al sito, i contenutisono accessibili attraverso idue più noti social network,Facebook e Twitter, nonchésu Youtube) per consentirealle nuove generazioni dicimentarsi nell'avviamentoaziendale sono il Consiglionazionale del notariato el'università Luiss, che metto-no gratuitamente a disposi-

zione competenze e supportoai ragazzi che accarezzano ilsogno di mettersi in proprio,pure se non hanno alle spalleuna famiglia di imprenditori ograndi capitali a garanzia. Lacommunity propone (con co-stanti aggiornamenti, grazie

l'aranciaLA RISORSA ONLINE PIÙ GENEROSA D'ITALIA

a una redazione composta dauna ventina di persone) rispo-ste da parte dei professionistialle domande più frequenti eindica, a chi ne fa specifica ri-chiesta, dove si trova il notaiopiù vicino, nel cui studio è pos-sibile presentarsi per costitui-re una società semplificata «aun euro» (come previsto dalleleggi 27/2012 e 134/2012). Conl'obiettivo di incoraggiare ul-teriormente l'intraprendenzagiovanile, poi, vengono condi-

visi online video, interviste,opinioni di chi ha «tagliato iltraguardo». E i resoconti dichi un lavoro se lo è costruitodal nulla, spesso, sono accat-tivanti e fantasiosi: emblema-tica, ad esempio, è la storia diMarco Pirovano, fondatore di

Polentone,il primo«fast food»di polenta(che vie-ne servitap r o p r i ocome labirra, «alla

spina»), nato soltanto lo scor-so anno a Bergamo, ma giàcresciuto con sei negozi infranchising e una buona pro-spettiva di espansione inter-nazionale; il «take away» delprodotto tipico della tradizio-ne gastronomica lombarda (abase di farina di cereali, chepuò essere condito in variomodo) è, adesso, un marchioregistrato e sta diventandosempre più conosciuto, cosìcome il software per orga-

nizzare le partite di calcettofra amici, Fubles, fondato daquattro giovani tra i 23 e i 31anni, che conta attualmenteoltre 200 mila utenti in Ita-lia, Spagna, Inghilterra, Usa,Argentina e Australia.

I notai, fornendo nella piat-taforma in rete i documentisui modelli societari per un-der35, redatti con la massimachiarezza, affinchè chiunquefruisca degli strumenti perimboccare un percorso im-prenditoriale, decidono diinvestire sull'incremento deltessuto produttivo del paese,consapevoli che la sua ric-chezza è costituita non dalle(ormai poche) grandi indu-strie, ma dalle tantissime pmiche si fanno largo sul merca-to. «Non cerchiamo il nuovoMark Zukerberg», premetteGabriele Noto, consigliere delNotariato, bensì «siamo pron-ti ad aiutare innumerevoli ra-gazzi che, magari, possiedonola giusta intuizione, però nonsanno come tradurla» in unastart up di successo.

INDAGINE UNIVENDITA

Piace la vita del commesso viaggiatoreUna professione sicura, sod-

disfacente e di facile accesso. Intempi di precarietà la venditaporta a porta si dimostra anti-ciclica, tanto che oltre un terzodegli addetti non cambierebbelavoro neppure per un impiegofisso. È quanto emerge dall'in-dagine «Vita di un commessoviaggiatore: una professionestabile nell'economia del preca-riato» condotta da Univendita(Unione italiana vendita diretta)che ha visto la partecipazione di750 incaricati alla vendita delledieci aziende associate, in net-ta prevalenza donne (81,3%) e personeconiugate (77%). Il primo risultato aemergere dall'indagine è la sicurezzaoccupazionale: il 42% del campione èin azienda, infatti, da oltre sei anni eun ulteriore 13,1% da tre a sei anni. Unaspetto confermato anche dal fatto cheil 64,7% del campione svolge la venditaa domicilio come unico lavoro (a frontedel 35,3% che ne svolge anche un altro);per il 59,3% si tratta, inoltre, di un im-piego part time, mentre per il 40,7% èa tempo pieno.

Una professione che dimostra dunquedi aver retto alla crisi, muovendosi con-trocorrente rispetto al resto del mondodel lavoro. Indicativa in questo senso èla quota di persone fra i 45 e i 54 anniche lavora per un'azienda di vendita adomicilio da meno di un anno (17%) e frauno e tre anni (20%). Spostandosi, inve-ce, nella fascia d'età successiva, fra gliaddetti alla vendita di età compresa frai 55 e i 64 anni, quasi il 10% ha un'an-zianità aziendale tra uno e tre anni. Trai più giovani, inoltre, si attesta al 24%la quota di under 25 che è in aziendada più di un anno e meno di tre, quin-di che ha vissuto con ogni probabilitànelle aziende della vendita a domiciliouna delle prime esperienze lavorative,

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percentuale che sale al 33% per le perso-ne nella fascia d'età 25/34. «Questa è laprova che la vendita a domicilio svolgeuna funzione anticiclica per le dinami-che del mondo del lavoro», commenta ilpresidente di Univendita Luca Pozzoli.«Rappresenta, in-fatti, un'occasioneconcreta di impie-go con il vantaggiodi non avere bar-riere all'ingressosia per chi in etàmatura, come gliover 55, ha persol'occupazione, siaper i giovani, comegli under 35, allafaticosa ricerca diun'occupazione».Si dimostra alta,inoltre, la percen-tuale (57%) di chiha intrapreso laprofessione entroun mese dall'ulti-mo impiego. «Se-gno che siamo inpresenza di unaprecisa volontà edi una chiara scel-

ta professionale», nota Pozzoli. I pro-fessionisti del porta a porta esprimono,inoltre, un grado di soddisfazione altis-simo verso il proprio lavoro: il 95% de-gli incaricati, infatti, spende un giudiziopositivo sulla propria attività. Oltre unaddetto su tre, infine, non cambierebbelavoro neppure per un posto fisso dadipendente: in particolare, soltanto il26% del campione abbandonerebbe lapropria attività di incaricato alla ven-dita in cambio di un posto di lavoro piùtradizionale, mentre il 35,6% si dicepronto a valutare l'opzione.

«Se pensiamo che il 52% degli addettidai 35 anni in su si dice sicuro di svolge-re ancora questa professione tra 5 anniè segno che il lavoro di incaricato allavendita offre prospettive nel medio pe-riodo; il che non è poca cosa in tempi diprecariato diffuso», conclude Pozzoli.

Sibilla Di Palma

TELECOM-POLIMI

Universitàe industriapiù vicine

Telecom Italia e Politec-nico di Milano lancianoJoint Open Lab, un labora- jtorio che ha l'obiettivo di jcreare un nuovo modellodi relazione industria-uni-versità dove la ricerca e laconoscenza accademica siuniscono al know-how eall'esperienza industriale.L'Accordo Quadro direttoalla sua realizzazione èstato siglato dal Rettoredel Politecnico di Milano,Giovanni Azzone, e dal re-sponsabile Innovazione &Industry Relations di Tele-com Italia, Cesare Sironi. ,II laboratorio metterà in •relazione le competenzedel Politecnico di Milanoinerenti l'innovation ma-nagement, il service inte-raction Ddesign e l'inge-gneria del software con ;

quelle dei ricercatori di jTelecom Italia per l'iden- :

tificazione, progettazionee realizzazione di serviziper la sostenibilità e il \benessere della persona ;caratterizzati da un usosempre più diffuso edestensivo degli smart-phone, in considerazionedell'impatto che questihanno sulla quotidianitàdelle nostre azioni e sulleinterazioni tra le persone ie il mondo esterno. Attra- 'verso la creazione di unambiente stimolante, ca-ratterizzato da spazi dedi-cati alla condivisione delknow-how e modulatolisecondo le esigenze deidiversi progetti, il nuo-vo laboratorio di ricercasi pone come elementocentrale delle attività disviluppo e dimostrativein grado di attrarre gio-vani talenti e favorirel'applicazione sul campodi nuove idee e soluzioni,generando così nuovo va-lore su obiettivi di ricercae innovazione.

Sicurezza, certificazioni in aumentoImprese sempre più attente alla sicurezzadel lavoro. I siti aziendali dotati di un si-stema di gestione per la salute e sicurezzasul lavoro (Sgsl certificato a norma Ohsas18001:2007) e certificati dai 23 organismiaccreditati Accredia sono saliti a 8.123 al30 settembre 2012, + 84% rispetto ai 4.395del 2011,2.363 (2010), 1.421 (2009), 1.226(2008), 749 (2007). La classifica delle Re-gioni, secondo gli ultimi dati Accredia,vede al primo posto la Lombardia (1.238siti aziendali certificati), a seguire Veneto(848) ed Emilia-Romagna (804), mentrenelle ultime tre posizioni ci sono rispetti-vamente Basilicata (84), Molise (62) e Valled'Aosta (55). Tra i settori che investonodi più nei sistemi di gestione per la salutee sicurezza sul lavoro (Sgsl) si registrano1.170 siti aziendali di trasporti e logistica(14% del totale dei 39 settori di accredi-tamento), 1.104 imprese nelle costruzioni,

installazioni di impianti e servizi (13%),926 di produzione e distribuzione di ener-gia elettrica (11%), 762 società di serviziprofessionali (9% ). Servizi pubblici, metal-lurgia, intermediazione finanziaria, chimicae commercio coprono tra il 6% e il 3% dellecertificazioni. Gli incrementi più rilevantinel biennio 2011-2012 hanno riguardatoistruzione e servizi pubblici (+150%), al-berghi e commercio (+50%).

Riguardo ai risultati in termini di compor-tamenti e scenario, secondo l'OsservatorioAccredia-Censis su salute e sicurezza sullavoro, realizzato su un campione di 1.000imprese, si evince che comportamenti emanovre non corrette rappresentano un co-stante fattore di rischio sul posto di lavoroper quasi l'80% delle imprese, per il 60% visono pericoli legati all'esalazione di fumi egas, per più dell'80% elementi di disturbopossono essere rumori e vibrazioni.

e.santoro
Evidenziato
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