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Itinerari Golosi A BRUXELLES E IN VALLONIA www.belgioturismo.it

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Itinerari Golosia Bruxelles e in Vallonia

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Vallonia e Bruxellesitinerari e saporiConoscere un Paese non significa solo vi-sitarne i monumenti principali. Ammirare i paesaggi e osservare le opere che l’uomo ha consegnato alla storia è certamente fon-damentale. Ma si può fare di più. Ci si può sedere a tavola. Perché un Paese è anche la sua cucina, i suoi prodotti tipici, i suoi sapori e i suoi profumi.Prendiamo ad esempio la Regione Vallone del Belgio e la capitale, Bruxelles. La fama delle birre che qui si producono da secoli è nota in tutto il mondo, la qualità del ciocco-lato riconosciuta e la sua trasformazione in praline elevata a vera e propria arte creativa. E, vogliamo mettere le patatine fritte? Solo qui un cibo così semplice ha raggiunto i ver-tici del godimento.Ma poi c’è da respirare il profumo dei for-maggi e quello del prosciutto delle Ardenne, gustare la tenerezza delle carni del Blanc-Bleu, addentare spéculoos e couque… I giacimenti gastronomici sono tanti e costi-tuiscono una delle ricchezze del territorio e della gente che lo abita, scoprirli non è solo un piacere per i sensi, ma un vero e proprio processo di arricchimento culturale…

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Idea e progetto: Ufficio Belga per il Turismo Bruxelles-Vallonia di Milano rappresentanza in Italia di Wallonie Bruxelles Tourisme asbl, (W.B.T./O.P.T. asbl)

Coordinamento: Giovanni Ciraolo e Silvia Lenzi

Testi: Maurizio Maestrelli

Ideazione e impostazione grafica:Silvia Piccardi

Foto di copertina e indice: © Tony Le Duc, © OPT P. Lermusiaux, © OPT E. Mathez, © OPT J.P. Remy, © OPT L. Ro-dolfi, © VISIT BRUSSELS J.L. Vandewiele

Stampa: Arti Grafiche Turati

Questa brochure rispetta l’ambiente.Stampata su carta certificata FSC - www.fsc.org

Acqua, birre e distillatiNoN solo birre

Carni, formaggi, insaccatiil blaNc-bleu NoN è uN formaggio!

Cioccolato, biscotti, gaufres...Dolce belgio...

La capitale e il Brabante Valloneart Nouveau e rombi Di caNNoNe...

La provincia dell’HainautPer chi suoNa la camPaNa...

La provincia di NamurluNgo le acque Della mosa...

La provincia di LiegiuNa città, molte aNime...

La provincia del Lussemburgo BelgaPiccole città, “graNDi” abbazie...

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Indice

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NoN solo birre...

Acqua, birre e distillati...

Per quanto riguarda la birra, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Colori, profumi e gusti così diversi invitano alla scoperta di quello che non è esagerato considerare un patrimonio dell’umanità. Ma da queste parti vanno anche apprezzate le eccel-lenti acque di Spa e di Chaudefontaine e il leggendario Pékèt. Insomma, in Val-lonia e a Bruxelles il vostro bicchiere non rimarrà mai vuoto…

Se la Vallonia e Bruxelles fossero un cie-lo stellato, i punti più luminosi sarebbero molto probabilmente le birrerie. Per quanto le concentrazioni societarie abbiano infatti tras-formato radicalmente il mercato negli ultimi anni, centinaia di piccole e medie aziende, spesso a conduzione familiare, resistono e continuano a fare birre differenti, per colore, profumi e sapori, utilizzando tecniche di produzione e ingredienti diversi. È la grande ricchezza di questo territorio, frutto di una tradizione secolare e di una fanta-sia capace di rinnovarsi costantemente grazie ai tanti esponenti delle nuove generazioni che si sono messi a fare birra o che hanno rilevato le at-tività dei genitori. La birra è senza discussioni la bevanda nazionale dei Belgi, consumata a tavola durante i pasti, scelta come aperitivo o per far festa con gli amici, in qualsiasi momento della giornata insomma. Quando sarete in Vallo-nia o in visita a Bruxelles, fateci caso: sui tavolini all’aperto, nella bella stagione, di bar e caffè non mancherà mai un calice colmo di birra. E, molto spesso, sarà in compagnia…

Stiamo parlando di un vero e proprio caleidos-copio fatto di birre chiare, ambrate, rosse e scure, gradazioni alcoliche bassissime o molto elevate, create ricorrendo agli ingredienti cano-nici della birra (acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito) o aggiungendovi materie prime inusitate come il frumento e spezie come il coriandolo o la buccia d’arancia amara. In Vallonia scopri-rete le rinfrescanti blanche, prodotte con una percentuale di frumento non maltato e l’uso di

spezie come il coriandolo, il cardamomo e la buccia d’arancia amara, le forti e aromatiche birre d’abbazia, le rare Trappiste (vedere il box pubblicato in queste pagine), le uniche al mondo gueuze e lambic. Nel bicchiere potrete trovare profumi fruttati o erbacei, note calde di li-quirizia e di cioccolato, gusti morbidi e voluttuosi o talmente acidi e astringenti da lasciarvi stupe-fatti. Qualsiasi tipo di birra possiate immaginare, siate sicuri che, seduti al tavolo di un locale di Bruxelles, di Mons o di Dinant, ve la serviranno. E, se non vi accontentate di berla, andate a scoprire questo mondo incredibile visitando i birrifici. Con qualche eccezione, sono tutti aperti al pubblico, sempre meglio comunque verificare orari e disponibilità, e i birrai saranno felici di condividere la loro passione con i turisti. Non c’è niente di meglio che visitare un birrifi-cio, comprendere tutti i passaggi che trasfor-mano le materie prime in birra, per innamorarsi perdutamente di questa bevanda antica come il mondo… La stessa cucina locale e di tradizione è legata indissolubilmente alla birra, e non solo in termini di abbinamento, ma proprio prevedendo la birra tra gli ingredienti della ricetta. Un esem-pio? Il coniglio alla gueuze.

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Ci è impossibile in questo spazio descrivere tutte le sfaccettature che contraddistinguono il pano-rama brassicolo vallone, il nostro è un invito alla scoperta perché ogni cittadina, spesso anche ogni villaggio, può contare sulla sua birreria e la birra, da queste parti, racconta uno stile di vita, un modo di essere e di condi-videre il tempo libero.

Ma se le birre belghe sono effettivamente famose nel mondo, ci sono altre bevande che hanno bi-sogno di essere raccontate per la loro qualità e per la loro originalità. La Vallonia, ad esempio, è una regione ricca di sorgenti di acqua. Spa e Chaudefontaine sono luoghi dove l’acqua è considerata “l’oro blu” non solo in quanto “ali-mento” ma anche per le sue proprietà benefiche e curative. A Liegi invece l’acqua serve per il Pékèt, un distillato di cereali, di norma si utilizza la segale, l’orzo e il frumento, aro-matizzato con bacche di ginepro. In una certa misura, il Pékèt è il cugino del gin. La tradizione lo vorrebbe servito puro ma, anche in questo caso, la fantasia vallone si è scatenata e oggi si possono trovare decine di interpretazioni, a base di frutta, del Pékèt. Con il risultato di concedersi un sorso di liquidi dai colori psichedelici che variano dal verde acido al viola, dal rosso lam-pone all’azzurrino. Bellissimi da vedere e ottimi da bere. Anche flambé se volete impressionare gli amici…

Del resto quella della distillazione è pratica co-nosciuta in Vallonia. Se il Pékèt rappresenta la tradizione di Liegi, nella cittadina di Ragnies

Il marchio dei Trappisti

L’esagono è ormai famoso. Lettere bianche su campo scuro che com-pongono la scritta “Authentic Trappist Product”. È il simbolo che la birra che state assaggiando è prodotta dentro le mura del monastero, secondo una tradizione che risale al Medioevo. E i monasteri che an-cora producono birra sono una rarità nel mondo. Sei di questi però li potete trovare in Belgio e tre in Vallonia. Chimay, Orval e Rochefort sono birre eccellenti e giustamente rinomate, prodotte ris-pettando le antiche ricette, all’ombra dell’abbazia. La vera esperienza è tuttavia quella di visitare questi celebri luoghi di preghiera e di storia anche se, considerata la loro natura, è sempre meglio verificare l’ac-cessibilità, più facile nel caso di Orval e di Chimay, e gli orari. In tutti i casi, nei pressi dell’abbazia, troverete sempre un locale dove assag-giare e pure acquistare le loro birre eccezionali…

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si produce l’Eau de Villée, un’acquavite di frutta dall’inconfondibile profumo, solitamente aromatizzata con limoni o con mele. Gradazione alcolica inferiore ma perfetto come aperitivo è invece il Maitrank, prodotto artigianalmente e con ricetta custodita segretamente. Da quello che si sa, si tratta di un vino bianco secco nel quale è stato fatto macerare, per un breve pe-riodo di tempo, delle cime di asperula odorata, raccolta in primavera nei sottoboschi della zona di Arlon. Con questa erba profumata e un goccio di cognac, il Maitrank è pronto. Va servito freddo e accompagnato da una fetta d’arancia…

Non di tradizione, ma di sicuro avvenire secondo la critica internazionale, è invece la prima pro-duzione di whisky vallone. È merito dunque della distilleria The Belgian Owl e del suo ti-tolare se oggi il Belgio può vantare il suo primo whisky autoctono al 100%.

Infine, altri distillati e liquori, sidri e vini di frutta, quasi sempre aromatizzati ricorrendo a frutta o

erbe aromatiche del luogo, si producono un po’ in tutta la Vallonia, soprattutto nelle Ardenne. Ecco perché siamo abbastanza sicuri che, quan-do sarete da queste parti, non vi troverete mai con il bicchiere vuoto!

Acqua, birre e distillati...

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Un museo «vivo» per la gueuze

Diversamente dalla maggior parte dei musei, questo è vivo. Nel senso che qui an-cora si lavora e si produce birra. Ovviamente non una birra qualsiasi ma quella a fermenta-zione spontanea, nella quale cioè i lieviti ne-cessari alla fermentazione non sono aggiunti dall’uomo ma sono già presenti nell’aria. Il misterioso e affascinante lambic e tutta la sua “famiglia”, ovvero le gueuze, che sono blend di lambic giovani e stagionati, le kriek, dove si utilizza una particolare varietà di ciliegie, le framboise, dove i protagonisti sono i lamponi, e il faro, un lambic con l’aggiunta di zucchero candito. Benvenuti dunque a Bruxelles in Rue Gheude, 56 dove ha sede il Museo della Gueuze e la Brasserie Cantillon, una delle maggiori interpreti di queste specialità birrarie davvero uniche al mondo e dalle radici storiche antichissime. Le visite individuali si possono fare tutti i giorni, mentre per i gruppi è meglio prenotare. La visita tra vasche aperte e botti di legno termina sempre con un assag-gio di lambic. E ci sono davvero poche espe-rienze gustative meno memorabili di questa…

Ingredienti per 6 personePer 12 crêpe:400 gr di farina di grano saraceno6 uova intere25 cl di birra bionda Binchoise30 cl di latte1 pezzo di formaggio stagionato oppure del formaggio piccante di Herve100 gr di burro o strutto

Tempo di preparazione: 15 minutiTempo di cottura: 5 minuti

PreparazionePreparare l’impasto per le crêpe con farina di grano saraceno, le uova, la birra, il latte e 25 gr di burro fuso o strutto.

Lasciar riposare l’impasto per 30 minuti nel frigorifero. Cuocere le crêpe in una padella imburrata.

Con l’aiuto di un coltello, spalmare sulla crêpe il formaggio e coprire con un’altra crêpe. Far cuocere la doppia crêpe fino a quando il for-maggio non fonde completamente.

Servire la “doppia” ancora calda su un pez-zetto di burro che si scioglierà delicatamente.

Non dimenticare di condire con sale (molto poco) e pepe.

Una ricetta con la birra: la Doppia binchoise

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il blANc-bleu NoN è uN formAggio!

carni, formaggi, insaccati...

I prodotti tipici e la cucina della Regione Vallone non sono ancora conosciuti come meriterebbero. Poco male, ora po-tete rimediare. E incontrare il gusto del prosciutto delle Ardenne, assaporare le infinite declinazioni di boudin, annusare formaggi e addentare patatine. E, certo, scoprire cos’è il Blanc-Bleu…

La cucina racconta un territorio e la gente che ci vive sopra. E lo fa in mille modi diversi: attraverso l’uso dei prodotti tipici del territorio stesso, tramandando ricette della tradizione e del passato e descrivendo le abitudini alimen-tari del presente. Ecco perché parlare di gastro-nomia non è semplicemente folclore. Ed ecco spiegate le ragioni perché raccontiamo questo viaggio alla scoperta delle buone cose che Bruxelles e la Vallonia offrono. Il paniere dei sapori di questo territorio è in qualche modo messo in ombra dalla fama delle tante celebri birre che qui si producono, ma sarebbe un grave errore pensare che, alla tavola vallone, non ci sia di che gioire anche nel piatto.

I formaggi, ad esempio, sono circa duecento varietà diverse. Andando dalle grandi aziende fino ai piccoli caseifici che lavorano il latte. Per buona parte della produzione si ricorre a latte vaccino, ma non mancano formaggi di capra e di pecora… Qualche nome? Il Fleur des Fagnes, il Trou d’Sottai, il Waterloo, il Bleu des Moines… Segnateveli, così potrete entrare nelle gastrono-mie di Bruxelles o di Namur con le idee più chiare. È bene però sapere che il “re dei formaggi valloni” è comunque il formaggio di Herve. Di latte vaccino e a denominazione protetta, l’Herve ha forma quadrata e gusto deciso. La sua pro-duzione si fa risalire addirittura al Dodicesimo secolo e spesso lo si gusta in abbinamento allo “sciroppo di Liegi”, autentica prelibatezza a base di pere e mele. Certo poi, il carrello dei formaggi non sarebbe completo senza citare le produzioni tipiche dei monasteri trappisti o delle abbazie. Stagionature diverse per un arcobaleno di emozioni gustative…

La cucina vallone è una cucina di terra. Le fa-mose cozze, buonissime e da non perdere, sono un patrimonio gastronomico dell’intero Belgio. Ma la Vallonia ha i suoi vanti nella selvag-gina di cui c’è grande abbondanza: dai cervi ai cinghiali, dalle anatre alle lepri. E poi gli ortaggi. Certo, delle patatine fritte, della particolare tecni-ca di “doppia” frittura che le rende le migliori del mondo, si sa già. Ma va detto che la qualità del prodotto finito deriva in buona parte dalla qualità

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del prodotto naturale. In Vallonia si coltivano circa trecento varietà di patata diverse e ogni varietà trova il suo specifico impiego ai fornelli. Ci sono quelle a consistenza tenera (le Nicola) e quelle più compatte (Corne de Gatte). Insomma, quelle delle patate valloni è una vera e propria scienza…

Così come è, quasi, una scienza quella dei boudin. I boudin sono degli insaccati di maiale. Ne esistono decine di tipi: il classico è il bou-din noir, un vero e proprio sanguinaccio che si

consumava tradizionalmente sotto Natale, magari accompagnato da uva o mele. Tuttavia è molto diffuso, e di gusto più delicato, il boudin blanc, fatto di carne magra di maiale insaporita con spe-zie, maggiorana, latte e cipolle crude. Terminata la preparazione, il boudin è poi cotto nel brodo. Lo si può mangiare freddo o caldo, è comunque una delizia. Tanto che la fantasia vallone si è scatenata e oggi sul mercato si trovano boudin “gourmet” insaporiti agli scampi, all’uva e perfino agli specu-loos, i famosi biscotti di Bruxelles.

In tema di carni e d’insaccati vanno ricordati anche il salame delle Ardenne, affumicato come il più noto prosciutto di cui parliamo nel box, e le decine di paté e terrine di campa-gna che possono diventare piatto da ristorante oppure snack veloce tra una birra e l’altra. E il misterioso Blanc-Bleu? D’accordo, non è un formaggio, ma una razza bovina originaria del Condroz, territorio vallone tra le province di Liegi, Namur e Hainaut. Lo si alleva all’aperto e con la corretta alimentazione offre una carne magra, tenera ed estremamente saporita. Ideale per qualsiasi tipo di preparazione, compreso il Filet Americain di cui però non vi spieghiamo la ricetta. Chiedete informazioni quando sarete a Bruxelles o in Vallonia…

Il prosciutto delle Ardenne

Tipico, perché prodotto solo nelle Ardenne e da una razza suina ben precisa, la Piétrain; tutelato dall’IGP; salato e aromatizzato, ma la miscela di spezie è un segreto ben custodito. Spesso affumicato come vuole la tradizione. Questo è il ritratto del celebre prosciutto delle Ardenne, un’autentica prelibatezza capace di incantare il palato. Assolutamente da provare così, al naturale, oppure su una fetta di pane di farro spalmata con un buon burro di fattoria…

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Dolce belgio...

cioccolato, biscotti, gaufres...

L’arte del cioccolato elevata ai massimi li-velli, ma anche le calde gaufres di Liegi, i croccanti speculoos di Bruxelles, le dure couques di Dinant e i macarons… Per i golosi di dolci, la Vallonia e Bruxelles cos-tituiscono un’irresistibile tentazione. Las-ciatevi andare alla danza delle praline…

Colori, forme e, soprattutto, sapori. C’è da per-dere letteralmente la testa di fronte a un vassoio di praline di cioccolato belga. In Vallonia e a Bruxelles la tecnica della lavorazione del cioccolato è stata innalzata a vera e propria forma d’arte, con mastri cioccolatai che sem-brano fare a gara tra di loro in termini di fantasia e di precisione millimetrica nei dosaggi. Chi ne guadagna, ovviamente, sono gli appassionati che non a caso, d’accordo con gli specialisti del set-

Ingredienti750 gr di farina270 gr di latte tiepido70 gr di lievito fresco3 uova e 2 tuorli d’uovo15 gr di sale1/2 bustina di zucchero vanigliato400 gr di burro500 gr di zucchero perlato

Preparazione

Impastate insieme tutti gli ingredienti a esclu-sione del burro e dello zucchero perlato. La-sciate riposare la pasta per circa 30 minuti, coprendola con un panno.

Fate ammorbidire il burro e incorporatelo all’impasto. Incorporate poi anche lo zucchero perlato, sempre impastando. Dividete l’impa-sto in panetti da 100 gr circa.

Cominciate la cottura dopo circa 15 minuti. Fate riscaldare il gaufrier, la piastra specia-le che dà alle gaufres la classica forma a quadrotti.

Cuocete infine le gaufres per circa 3 minuti.

Come fare la vera gaufre di Liegi

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tore, hanno eletto il cioccolato che si fa da queste parti come il migliore del mondo. Del resto la pas-sione per il cacao, a Bruxelles e in Vallonia, è storia antica: le prime tracce ufficiali la fanno risalire addirittura al 1635 e fu solo qualche de-cennio dopo che il borgomastro di Zurigo, avendo assaggiato una tazza di cioccolata sulla Grand-Place, decise di importarne la ricetta in Svizzera. Nel Diciannovesimo secolo i mastri cioccola-tieri erano degli autentici innovatori e degli artisti; è infatti in questo periodo che viene pro-dotta la prima tavoletta di cioccolata e nascono le prime “firme” come Neuhaus a Bruxelles e Delan-noy a Tournai. Il secolo successivo vede invece la nascita del fiore all’occhiello dell’arte cioc-

colatiera: la pralina. Grazie a questo delizioso bocconcino di cioccolato la fantasia si può sca-tenare in infinite forme, ingredienti e ripieni, por-tando fama a una nuova generazione di artigiani. Non è un caso quindi se i belgi sono in cima alla classifica del consumo di cioccolato mondiale, probabilmente aiutati in questo dalle migliaia di turisti. Le tentazioni sono troppe tra praline, tavolette ma pure bastoncini, cioccolato da spalmare e chi più ne ha, più ne metta…

Le tentazioni dolci, comunque, non finiscono certamente con il cioccolato. La calda, croc-cante fuori e morbida dentro, gaufre di Liegi è stata capace di diventare un simbolo della gastronomia vallone. Una ricetta semplice, lo strumento adatto e nella sfida della gaufre ci si può cimentare anche a casa. Non a caso noi vi suggeriamo la ricetta originale…

Ottime gaufres si trovano un po’ dappertutto in Vallonia, ma gli spéculoos sono tipici della ca-pitale. Si tratta di sottili e croccanti biscotti che un tempo, aromatizzati alla cannella, si prepara-vano per la festa di San Nicola. Oggi li troverete in mille varianti diverse e, quello che è più impor-tante, tutto l’anno. Oltre agli spéculoos, ci sono i colorati e invitanti macarons, sembra introdotti in Vallonia addirittura dal cuoco personale di Na-poleone, e la couque di Dinant, biscotto autoc-tono e antico, che per la sua durezza si racconta venisse tirato come un proiettile contro i nemici. Adesso invece il biscotto al miele e dalle forme più fantasiose è sempre molto solido, ma buonis-simo e da gustare con calma.

E se Dinant ha le couque, sappiate che ogni cit-tadina vallone ha il suo dolce tipico: a Liegi, a novembre, si deve assaggiare il Laquemant, biscotto con sciroppo d’acero, a Tournai invece si trova il Gâteau Clovis, una pasta biscottata con marmellata d’albicocche e mandorle, op-pure il Gâteau Sainte-Marguerite ovvero cioccolato, crème brûlée e pralina croccante. E ancora a Fleurus il Bernardin, a base di man-dorle, farina e uova, e a Marche il Baiser…

Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta anche perché per ogni specialità ci sono poi le varie interpretazioni cittadine, ognuna con qualche piccola, deliziosa, modifica. Ecco dunque per-ché, per i golosi di tutto il mondo, la Vallonia e Bruxelles sono un’irresistibile tentazione!

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eventi riCorrentiGENNAIOBruxelles: Fiera dell’Antiquariato BRAFATour & Taxis si metterà in ghingheri per accogliere circa 120 galleristi belgi e stranieri tra i migliori del settore delle arti.

FEBBRAIO Binche: il Carnevale dei Gilles Piume di struzzo e campanelli per i “Gilles” i personaggi tipici di questo fantastico Carnevale.

Stavelot: il Carnevale dei Blancs Moussis Vestiti di bianco e con un lungo naso a carota: questo è il costume dei Blancs Moussis di Stavelot. N.B. Date variabili: tra febbraio e marzo.

MARZOMons: Festa del Cioccolato Due giorni per sciogliersi di piacere con artigiani “choco-latier” e le loro specialità.

Tournai: Festival della Birra Con la passione per la birra e il savoir-faire dei mastri birrai. A Tournai si festeggia così l’arrivo della primavera!

APRILEDurbuy: Festa del cioccolato e delle primaveraCioccolato al latte, fondente e bianco. Praline e fragole al cioccolato! Una festa, anzi, una delizia!

Bruxelles: visita delle Serre Reali di Laeken Curve di vetro e ferro in stile Art Nouveau e centinaia di specie di piante e fiori. Un’esplosione di colori!

MAGGIO Mons: la Birra in FestaNel paese della birra, un weekend spumeggiante per gustare birre artigianali e di grandi marche.

Liegi: le Epicuriales Un villaggio gastronomico per gustare le specialità dei ristoratori locali. Si paga in “épis” (spighe) la moneta dell’occasione! Data variabile: tra maggio e giugno.

GIUGNOWaterloo: Bivacco napoleonico e battaglie di Plancenoit e HougoumontNumerosi figuranti in costume d’epoca ridanno vita agli avvenimenti della battaglia di Waterloo.

Mons: la Ducasse Grande festa della città con la Processione del Carro d’Oro della santa protettrice della città e il Combat-timento tra San Giorgio e il Drago. Data variabile: si svolge la domenica successiva alla Pentecoste.

LUGLIO Vielsalm: Festa dei MirtilliUna festa animata dalle streghe e in onore del ce-lebre frutto rosso della zona.

AGOSTOBruxelles: Tappeto di fiori sulla Grand-PlaceUn milione di fiori adagiati sul selciato della Grand-Place di Bruxelles disegnano un meraviglioso tap-peto di colori e di profumi. Ogni due anni (anni pari).

Liegi: Festa del 15 agosto a OutremeuseUna festa animata e inimitabile del quartiere Outre-meuse di Liegi che coinvolge tutta la città!

SETTEMBREBruxelles: Weekend della BirraPer celebrare la tradizione brassicola belga e brus-sellese, le bionde, le bianche, le ambrate, le fruttate.. tutte da gustare sulla splendida Grand-Place.

La Roche-en-Ardenne: Festival della ZuppaUn intero weekend per gustare zuppe della tradi-zione preparate con prodotti locali. E c’è anche un concorso per eleggere la migliore!

OTTOBRELiegi: Reciprocity Design Liegi, Fiera di Ottobre e le Notturne dei CoteauxUna serie di iniziative che animano la città in tutti i gusti: una rassegna di design vallone, divertimenti e attività, e l’evento speciale.

NOVEMBREBruxelles: Festival dei Fritkot Un festival dedicato ai Fritkot, le tipiche friggitorie, dove si gustano eccezionali patatine fritte che non hanno pari.

Bruxelles: Settimana del CioccolatoArmati della loro creatività i maîtres-chocolatiers vi invitano a visite guidate nei laboratori, degustazioni, seminari e molte altre attività… al gusto di ciocco-lato.

In Vallonia: Settimana delle Patatine Fritte Un omaggio al savoir-faire nella preparazione delle patatine fritte e alla qualità del risultato: un cornet o une barquette de frites, come solo qui sanno fare! Tra fine novembre e inizio dicembre

DICEMBREA Bruxelles e Liegi, i Mercatini di Natale iniziano già l’ultimo weekend di novembre. E proseguono fino ai primi giorni di gennaio.

A Namur, Mons, Tournai, Durbuy e in tutta la Vallonia, le date dei mercatini variano, ma ogni weekend di dicembre è buono per lo shopping di Natale.

www.belgioturismo.it

Itinerari Golosia Bruxelles e in Vallonia

Il calendario, a Bruxelles e in Vallonia, è fit-to di eventi. Dalle feste di carnevale a quelle della birra e del cioccolato. Ogni occasione è buona per la gente per scendere in strada e socializzare. Anche con i turisti. E allora a voi non resta che scegliere il momento giusto per mettervi in auto, prendere il treno o l’ae-reo. Non esiste una sola stagione per visitare Bruxelles o la Vallonia. Ne esistono quattro!

Eventi e feste a parte, considerate che tutti i birrifici della Vallonia sono poi aperti al pub-blico tutto l’anno. Certo, sono dei luoghi di lavoro e non dei musei, quindi il nostro consi-glio è quello di verificare per tempo la dispo-nibilità dei birrai ad accogliervi, farvi vedere la birreria e concludere il tutto con un assaggio di buona birra!

Ufficio belga per il turismo bruxelles-vallonia

Viale Vittorio Veneto, 28 - 20124 MilanoTel. +39 02 860566 - Fax. +39 02 87 [email protected] - www.belgioturismo.it

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PURNODE

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TEMPLOUX

FEYRFALMIGNOUL

CELLES

LAVAUX-SAINTE-ANNE

HAN-SUR-LESSE

BARVAUX

WERIS

BOHONPALENGE

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WAHAWIBRIN

VILLERS-DEVANT-ORVAL

RULLES

BOTASSART

MARIEMBOURG

34 MICROBRASSERIE LES 3 FOURQUETS +32 (0) 80/64 38 39 Courtil - 50 6670 - GOUVY

35 BRASSERIE ARTISANALE DE RULLES +32 (0) 63 / 41 18 38 Rue Maurice Grévisse - 36 6724 - RULLES http://www.larulles.be

36 BRASSERIE MILLEVERTUS +32 (0) 63 / 22 34 97 Rue du Pont - 53 6730 - TINTIGNY http://www.millevertus.be

37 BRASSERIE ARTISANALE SAINTE-HELENE +32 (0) 63 / 43 48 64 Rue de la Colline - 21 6760 - ETHE http://www.sainte-helene.be

38 BRASSERIE DE BOUILLON ET MARCHé DE NATHALIE +32 (0) 61 / 46 89 40 Grand Rue - 22 6830 - BOUILLON http://www.brasseriedebouillon.be

39 FERME AU CHÊNE : MICROBRASSERIE MARCKLOFF +32 (0) 86 / 21 10 67 Rue Comte Théodule d’Ursel - 36 6940 - DURBUY http://users.belgacom.net/Durbuy/Marckloff/biere_artisanale.html

40 BRASSERIE ARTISANALE LA SAINT-MONON +32 (0) 84 / 21 46 32 Rue principale - 41 6953 - AMBLY http://www.saintmonon.be

41 BRASSERIE CANTILLON - MUSéE BRUxELLOIS DE LA GUEUzE +32 (0) 2 / 521 49 28 Rue Gheude – 56 1070 - BRUxELLES http://www.cantillon.be

42 BRASSERIE DE LA SENNE Chaussée de Gand – 565 1080 - BRUxELLES http://www.brasseriedelasenne.be

CioCColaterie

1 CHOCOLATERIE VANDERLINDEN +32 (0) 71 / 45 00 72 Chaussée de Trazegnies, 119 6180 Courcelles www.chocolaterievanderlinden.be

2 CHOCOLATERIE AU MANON D’HOR +32 (0) 67 / 55 28 21 Rue de l’Aire 5 7060 HORRUES (SOIGNIES)

3 CHOCOLATERIE FAUCONNIER +32 (0) 474 / 54 76 69 rue de la Gaieté, 10 7130 BINCHE

4 CHOCOLATERIE DEROBERTMASURE +32 (0) 68 / 54 25 30 Place à l’Aulnoit, 79 7890 ELLEzELLES

5 CHEz LIO +32 (0) 475 / 36 62 34 Rue des Carmes - 12 1300 LIMAL (WAVRE)

6 CHOCOLATERIE BAPTISTA +32 (0) 2 / 366 02 69 Chaussée de Nivelles - 52 1461 HAUT-ITTRE (ITTRE)

7 CHOCOLATERIE BOUVIER +32 (0) 82/22 21 08 rue Ariste Caussin 68 5500 DINANT

8 CHOCOLATERIE VAN LIEFF’S +32 (0) 71 / 63 46 30 Allée J.F. Kennedy 5650 CHASTRES

9 ATELIER CHOCOLAT ARTISANAL Pascal Cochard +32 (0) 60 / 34 66 66 Rue Bas du Village - 9 5660 - PESCHE (COUVIN)

10 MUSéE DU CHOCOLAT JACQUES +32 (0) 87 / 59 29 67 Industiestrasse - 16 4700 EUPEN

11 LA MAISON SAIVE +32 (0) 87 / 22 45 00 Chaussée de Heusy - 203 4800 VERVIERS

12 JEAN LE CHOCOLATIER +32 (0) 63 / 57 29 00 rue de l’Hôtel de Ville - 15 6720 HABAY-LA-NEUVE (HABAY)

13 LES CHOCOLATS D’EDOUARD +32 (0) 61 / 50 29 72 Place Albert I 12/2 6820 FLORENVILLE

14 CHOCOLATERIE ARTISANALE DE SAMRéE +32 (0) 84 / 46 71 20 Samrée 63 6982 SAMREE (LA ROCHE-EN-ARDENNE)

15 CHOCOLATERIE ARTISANALE DEFROIDMONT +32 (0) 86 / 21 84 40 Briscol - 19A 6997 EREzEE

abbazie

trappiste *

1 ABBAYE NOTRE-DAME D’ORVAL +32 (0) 61 / 31 10 60 Orval 2 6823 VILLERS-DEVANT-ORVAL (FLORENVILLE) www.orval.be

2 ABBAYE NOTRE-DAME DE SCOURMONT Route du Rond-Point, 294 6464 FORGES www.chimay.com

3 ESPACE CHIMAY (AUBERGE DE POTEAUPRé) +32 (0) 60 / 21 14 33 rue de Poteaupré, 5 6464 BOURLERS www.chimay.com

4 ABBAYE NOTRE-DAME DE SAINT-REMY 5580 ROCHEFORT http://www.abbaye-rochefort.be

* E’ buona regola verificare in anticipo i giorni e gli orari di apertura al pubblico di tutti i birrifici.Le abbazie trappiste hanno però delle regole diverse. L’abbazia Notre-Dame de Saint-Remy di Rochefort è chiusa al pubblico. Tuttavia in qualsiasi locale di Rochefort si può bere la birra prodotta nell’abbazia.Anche l’abbazia Notre-Dame de Scourmont di Chimay non accetta visite, ma nell’Espace Chimay (l’Auberge de Poteaupré) si può scoprire la storia della produzione delle famose birre e dei formaggi con degustazioni e menu tipici locali.Infine, all’Abbazia di Orval si possono visitare le antiche rovine, il museo e l’edificio Communs Abraham che racconta la storia della tradizione brassicola dell’abbazia. La birra e il formaggio prodotti dall’Abbazia si possono gustare nel vicino bar/ristorante A’ l’Ange Gardien.

birriFiCi 1 BRASSERIE VAL DE SAMBRE

+32 (0) 71 / 56 20 73 Rue Vandervelde - 273 6534 - GOzEE http://www.valdesambre.be

2 MICROBRASSERIE D’ERQUELINNES +32 (0) 71 / 55 86 66 Rue de Maubeuge - 197 6560 - ERQUELINNES http://www.brasserie-brootcoorens-erquelinnes.be

3 BRASSERIE DE LA THIéRACHE +32 (0) 60 / 52 25 99 Rue de Beauwelz - 40 6590 - MOMIGNIES http://www.brasseriedelathierache.be

4 MICRO-BRASSERIE LE BRASSE-TEMPS +32 (0) 65 / 84 94 14 Complexe Imagix - Site des Grands PrésBoulevard André Delvaux - 1/2 7000 - MONS http://www.br-dubuisson.com

5 BRASSERIE AUGRENOISE +32 (0) 65 / 72 82 66 Chaussée de Bruxelles - 184 7061 - CASTEAU http://www.augrenoise.com

6 BRASSERIE LA BINCHOISE +32 (0) 64 / 37 01 75 Faubourg St-Paul - 38 7130 - BINCHE http://www.brasserielabinchoise.com

7 BRASSERIE D’ECAUSSINNES +32 (0) 67 / 34 22 77 Rue de Restaumont - 118 7190 - ECAUSSINNES http://www.brasserieecaussinnes.be

8 BRASSERIE DE BLAUGIES +32 (0) 65 / 65 03 60 Rue de la Frontière - 435 7370 - DOUR http://www.brasseriedeblaugies.com

9 BRASSERIE DE L’ABBAYE DES ROCS +32 (0) 65 / 75 59 99 Chaussée de Brunehaut - 37 7387 - MONTIGNIES-SUR-ROC http://www.abbaye-des-rocs.com

10 BRASSERIE DE CAzEAU +32 (0) 69/35 25 53 Rue de Cazeau 7520 - TEMPLEUVE http://www.brasseriedecazeau.be

11 BRASSERIE CAULIER +32 (0) 69 / 36 26 10 Rue de Sondeville - 134 7600 - PERUWELz http://www.brasseriecaulier.com

12 BRASSERIE DE BRUNEHAUT +32 (0) 69 / 34 64 11 Rue des Panneries - 17-19 7623 - RONGY http://www.brunehaut.com

13 BRASSERIE DES GéANTS +32 (0) 68 / 28 79 36 Rue du Castel - 19 7801 - IRCHONWELz http://www.brasseriedesgeants.com

14 BRASSERIE DE SILLY +32 (0) 68 / 55 16 95 Rue Ville Basse - 2 7830 - SILLY http://www.silly-beer.com

15 BRASSERIE ELLEzELLOISE +32 (0) 68 / 28 79 36 Rue Guinaumont - 75 7890 - ELLEzELLES http://www.brasserie-ellezelloise.be

16 LA BRASSERIE À VAPEUR +32 (0) 69 / 66 20 47 Rue du Maréchal - 1 7904 - PIPAIx http://www.vapeur.com

17 BRASSERIE DUBUISSON +32 (0) 69 / 67 22 22 Chaussée de Mons - 28 7904 - PIPAIx http://www.br-dubuisson.com

18 BRASSERIE ARTISANALE LA FRASNOISE +32 (0) 495 / 42 60 38 Rue Basse - 5 7911 - FRASNES-LEz-BUISSENAL http://www.brasserie-frasnoise.be

19 MICROBRASSERIE LE BRASSE-TEMPS +32 (0) 10 / 45 70 27 Place des Brabançons - 4 1348 - LOUVAIN-LA-NEUVE

20 BRASSERIE DE JANDRAIN-JANDRENOUILLE +32 (0) 19 / 51 42 98 Rue de la Féculerie - 34 1350 - JANDRAIN-JANDRE-NOUILLE http://www.hesbayebrabanconne.be

21 GUEUzERIE TILQUIN +32 (0) 472 / 91 82 91 Chaussée Maïeur Habils - 110 1430 - BIERGHES http://www.gueuzerietilquin.be

22 PETIT MOULIN D’ARENBERG ET MAISON DE LA BIÈRE +32 (0) 67 / 63 82 32 Rue du Docteur Colson - 8 1430 - REBECQ http://www.rebecq.be

23 BRASSERIE DU BRABANT +32 (0) 67 / 79 18 79 Rue Banterlez - 59 1470 - BAISY-THY http://www.labrasseriedubrabant.tk

24 BRASSERIE CARACOLE +32 (0) 82 / 74 40 80 Côte Marie-Thérèse - 86 5500 - FALMIGNOUL http://www.brasserie-caracole.be

25 BRASSERIE DU BOCQ +32 (0) 82 / 61 07 80 Rue de la Brasserie - 4 5530 - PURNODE http://www.bocq.be

26 BRASSERIE DE SILENRIEUx +32 (0) 71 / 63 32 01 Rue Noupré - 1 5630 - SILENRIEUx http://users.belgacom.net/gc195540

27 BRASSERIE DES FAGNES +32 (0) 60 / 31 15 70 Route de Nismes - 26 5660 - MARIEMBOURG http://www.fagnes.com

28 BRASSERIE LA BOTTERESSE +32 (0) 477 / 17 79 27 Rue Fond Mean 4470 - SAINT-GEORGES-SUR-MEUSE http://www.labotteresse.be

29 BRASSERIE GRAIN D’ORGE +32 (0) 87 / 78 77 84 Rue Laschet - 3 4852 - HOMBOURG http://www.grain-dorge.com

30 BRASSERIE DE L’ABBAYE DE VAL-DIEU +32 (0) 87 / 68 75 87 Val-Dieu - 225 4880 - AUBEL http://www.val-dieu.com

31 BRASSERIE DE BELLEVAUx +32 (0) 80 / 88 15 40 Bellevaux - 5 4960 - MALMEDY http://www.brasseriedebellevaux.be

32 BRASSERIE DE BASTOGNE +32 (0) 475 / 59 51 13 Belleau 6640 - VAUx-SUR-SURE http://www.brasseriedebastogne.be

33 BRASSERIE D’ACHOUFFE +32 (0) 61 / 28 81 20 Route du Village - 32 6666 - WIBRIN http://www.achouffe.be

Cioccolaterie

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Bruxelles è una città a misura d’uomo, capace di stupire a ogni angolo di strada e di raccontare una storia diversa. Seco-lare come la sua Grand-Place o colorata come i suoi murales di fumetti. Poco più a sud si estende la provincia del Braban-te Vallone: terra di battaglie che hanno fatto la storia, di Tintin e di abbazie…

Bruxelles è una città “slow”. D’accordo, sia-mo nella capitale d’Europa, centro frenetico di tutte le attività che riguardano noi cittadini del Vecchio Continente ma, se non fate parte degli

addetti ai lavori e arrivate a Bruxelles con l’istin-to del visitatore, godetevi la città piano piano. Camminando.

Bruxelles è una sorta di puzzle colorato e varie-gato allo stesso tempo. La città ha il suo cuore pulsante nella Grand-Place, una delle piazze più eleganti d’Europa, un rettangolo presso-ché perfetto sul quale si affacciano magnifici palazzi. La piccola Bruxelles ha un respiro in-ternazionale da sempre. Crocevia di popoli e di culture. Melting pot di stili artistici che sono nati proprio qui. A partire dall’Art Nouveau che, agli inizi del XX secolo, segnò una sorta di rivoluzione estetica fatta di precisione, ele-ganza e seduzione. L’Art Nouveau ha una delle sue massime espressioni in Victor Horta, geniale architetto il cui palazzo in città condensa in un unico spazio tutta la filosofia estetica di questo movimento artistico. Che tuttavia non è l’unico a dover essere menzionato perché è impossibile lasciare Bruxelles senza ricordare René Magrit-te e il Surrealismo.

Magritte nella capitale studia e definisce la sua arte sognante ed evocativa allo stesso tempo. Qui c’è il museo che porta il suo nome, inaugu-rato nel 2009 e “contenitore” della più grande collezione di opere di Magritte al mondo. Dav-vero difficile rinunciare a visitarlo. Tuttavia, se proprio non siete dei tipi da museo, riprendete a camminare. Questa città vi può stupire a ogni angolo. Ogni angolo infatti potrebbe nascondere un colorato murale realizzato a fumetti, degli omaggi a un’arte visiva alla quale il Belgio ha re-galato tanti Maestri a incominciare da Hergé, il “papà” di Tintin. E non è un caso che a Bruxelles esista un vero e proprio Centro del Fumetto, una specie di “grotta di Aladino” per grandi e piccoli.

Il “mondo delle nuvole” ispira tutte le generazio-ni, sa risvegliare ricordi e smuovere la fantasia, e forse è anche per questo motivo che Bruxelles mette d’accordo adulti e bambini.

Art Nouveau e rombi di cannone...

la capitale e il brabante Vallone

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DA SANTA GERTRUDE A TINTIN

Waterloo a parte, il Brabante Vallone è una pro-vincia ricca di storia “pacifica”. La cittadina di Nivelles, ad esempio, è famosa per la mae-stosa Collegiata di Santa Gertrude. Grave-mente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, la Collegiata è stata sapientemente riportata “in vita” e ancora oggi stupisce per lo stile romanico ottoniano, per l’imponenza della sua navata e per il fascino del suo chiostro. Ap-pena fuori da Nivelles ci sono poi le emozionan-ti rovine dell’abbazia di Villers-la-Ville, fon-data nel 1147 dai cistercensi e uno dei primi esempi di architettura gotica del territorio. Vi-sitare l’abbazia significa anche comprendere una parte importante della storia di questo territorio, una storia intessuta con il Cristianesimo e con gli ordini monastici che sono ancora vivi e operativi nelle comunità locali valloni.

Dal tuffo nel passato storico al tuffo nel presente e nell’avvenire. Tutto il mondo magico di Hergé, il creatore di Tintin ovvero il fumetto più tradotto nel mondo, si può respirare e vivere a Louvain-la-Neuve. Il Museo Hergé è un caleidoscopio colorato dalla fantasia del più celebre fumettista belga. Visitarlo è davvero un’esperienza unica. E unica è anche la visita alla Fondazione Folon, ospitata nella fattoria del castello di La Hulpe, nello spettacolare parco di Solvay. Jean-Michel Folon fu un artista poliedrico: disegnatore, illu-stratore, pittore e scultore allo stesso tempo. Il percorso museale è una narrazione per immagini del suo percorso artistico…

L’ultima volta di Napoleone

Come sarebbe stata la storia d’Eu-ropa se Napoleone avesse vinto a Waterloo? È una delle domande che ci si pone dopo aver visitato il campo di batta-glia che il 18 giugno 1815 vide, uno contro l’altro, l’imperatore francese e il generale inglese Wellington. Chiedetevelo anche voi, dopo aver raggiunto (da Bruxelles ci si arriva facilmente) questo spazio verde dominato dalla famosa Collina del Leone. Per una full immersion completa è il caso di andare a visitare poi il Museo Wellington, l’ultimo quartier generale di Napoleone e infine salire i 226 scalini della Collina per godersi il panorama.

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Le campane sono quelle dei “beffroi”, antiche torri civiche che un tempo custo-divano i tesori cittadini. Le città di Mons e Tournai possono vantarne degli esem-plari di grande storia e fascino ed è dalla loro ombra che si parte all’esplorazione dell’Hainaut, terra di castelli medievali e miniere di carbone…

Il dolce suono delle campane è la colonna sonora dell’Hainaut. Lo è a Mons, dove il carillon collocato in cima alla torre civica, che in Vallonia si chiama “beffroi”, ne conta ben qua-rantanove. Ma lo è anche a Tournai, grazie alle cinque torri campanarie, alte fino a 83 metri, della cattedrale di Notre-Dame. Le campane hanno salutato tutti i grandi avvenimen-ti storici della regione e ancora oggi marcano le giornate delle due principali cittadine dell’Hai-naut. Il nostro percorso facciamolo però partire da Mons, anche perché l’incombente 2015 la vedrà consacrata “capitale europea della cultura”. Il primo sviluppo di Mons, nel Settimo secolo, lo si deve a Valdetrude, una pia nobil-donna che fece costruire un monastero attorno

al quale è poi andata crescendo la città. Mons ha dunque oltre mille anni di storia. Portati benis-simo, a dire il vero. È una città che si può visitare tutta a piedi. Prendete come punto di riferimento proprio l’area del monastero voluto da Valde-trude, oggi riconosciuta santa e patrona della città con il nome di Waudru. Sul posto, attorno al 1450, è sorta la Collegiata di Sainte-Wau-dru. La chiesa, costruita su croce latina, si eleva su tre livelli e offre suggestive vetrate cinquecen-tesche attraverso le quali danza la luce del sole. Enormi pilastri sorreggono la volta, ventinove cappelle nascondono opere d’arte, sculture di alabastro, un tesoro tra i più ricchi della regione e, infine, il Car d’Or, il carro sul quale, durante la festa della Doudou che si tiene la dome-nica dopo Pentecoste, l’urna della santa è portata in processione. Lasciandovi alle spalle la collegiata raggiungete la Grand-Place, cuore pedonale di Mons. Sul percorso troverete il fa-moso beffroi delle quarantanove campane. La seicentesca torre, alta ben 87 metri, è una magnifico esempio di architettura barocca, l’unico beffroi barocco di tutto il Belgio, pa-trimonio mondiale dell’Unesco come, del resto, i suoi “fratelli” di Tournai e di Charleroi. Quando lasciate Mons dirigetevi verso Tournai. Volendo, lungo il tragitto, potete anche fare una breve tappa a Cuesmes che ospita una casa dove visse qualche tempo Vincent Van Gogh che da queste parti iniziò a dipingere i suoi famosi paesaggi. Un’altra doverosa sosta è poi al cas-tello di Beloeil, la piccola “Versailles” bel-ga, un maniero del Quattordicesimo secolo circondato dall’acqua e da un parco spetta-colare quanto romantico.

SOTTO LE TORRI DI TOURNAI

Arrivati a Tournai puntate dritti verso le torri della cattedrale di Notre-Dame. Le si vedono facilmente… L’edificio è patrimonio mondiale dell’Unesco, come del resto il beffroi barocco di Mons, per il suo interno riccamente decorato tra archi e capitelli, luminose vetrate e quadri di Rubens. Dopo la visita, godetevi una passeg-

Per chi suona la campana...

la provincia dell’Hainaut

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giata sul lungofiume dell’Escaut fino al Pont des Trous. Tournai è una città antichissima ed è anche una delle città d’arte più preziose della Vallonia. Il suo beffroi è il più antico di tutta la nazione, edificato nel 1188 e da allora simbolo laico della città. Vale la pena affrontare i suoi 250 scalini per ammirare dall’alto la città. Una volta scesi sostate nella triangolare Grand-Place e poi puntate verso la Chiesa di Saint-Jacques, altra architettura gotica della regione risalente al Tredicesimo secolo. Oppure optate

per un mini-tour dei musei: da quello dedicato agli Arazzi e alle arti del tessuto a quello delle Belle Arti per finire con il Museo delle Arti de-corative, per ammirare i capolavori in porcellana.

Infine riprendete la strada ricordando che la bellezza della Vallonia è anche dovuta al suo paesaggio che trasmette serenità e quiete. Con le sue campagne coltivate, i piccoli borghi e i fiumi tranquilli…

L’oro nero di Marcinelle

Altra tappa del viaggio alla scoperta dell’Hainaut è Marcinelle. È un luogo della memoria, visto che nel Bois du Cazier, una miniera di carbone, nel 1956 trovarono la morte oltre duecento minatori. Molti dei quali italiani. Ma oltre il senso della tragedia, Marcinelle dà il senso del lavoro dell’uomo, quello faticoso e pericoloso delle miniere. Un ricordo del passato, certamente, ma che vale dav-vero la pena visitare per comprendere an-che quest’aspetto della Vallonia.

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Il grande fiume è il filo conduttore per es-plorare la provincia di Namur. Dallo stes-so capoluogo, che si trova alla confluenza della Sambre con la Mosa, a Dinant, citta-dina adagiata sulle sue acque tranquille e protetta da un imponente e naturale bastione roccioso. Ma questo territorio è impreziosito ulteriormente da grotte, giardini e castelli. Tutti da ammirare…

Le grandi vie d’acqua un tempo erano degli ostacoli. Segnavano confini. Dividevano. Oggi invece i fiumi sono quasi delle strade da se-guire, punti di riferimento lineari che ti por-tano da un posto all’altro. Raccontandone la storia. Nella provincia vallone di Namur è la Mosa la principale, sebbene non l’unica, di queste “strade liquide” che ti portano da un posto all’altro. Lo è da secoli, tanto che sulle sue acque si specchiano le due principali cittadine del territorio: Namur stessa e Dinant.

Namur è la capitale della Regione Val-lone del Belgio. È sorta per scopi militari, alla confluenza della Mosa e della Sambre, in fun-zione di controllo della valle della Mosa. È stata molto probabilmente la natura a sceglierla come la più adatta allo scopo. La città è infatti ca-ratterizzata da uno sperone di roccia che si

affaccia a strapiombo sui due fiumi ed è qui che fu costruita la cittadella fortificata, una delle più grandi fortezze d’Europa.

La cittadella ha subito diversi attacchi nel corso delle varie guerre ma oggi i suoi ottanta ettari sono a disposizione di tutti i turisti che vengono in pace. A godersi la sua architettura imponente e il panorama che da lassù si gode su Namur. Poi, certo, vale la pena scendere in città, nel centro storico dove si può ammirare la chiesa di Saint-Loup, in stile barocco del Diciassette-simo secolo e soprattutto la Cattedrale di Saint-Aubain, dove lo stile barocco si mescola con influenze rococò e classiciste. L’edificio, un unicum nel Belgio, è della metà del Diciottesimo secolo, sovrastato da una grande cupola e ricca-mente adornato al suo interno. Prendetevi però il tempo di passeggiare senza meta per il centro di Namur, la sua place du Marché aux Légumes è ombreggiata da tigli secolari e le case nei dintorni sono molto belle.

ROCCIA E ACQUA

L’acqua è il filo conduttore per l’esplorazione del-la provincia di Namur. Sembra nata dalle acque della Mosa Dinant, splendida cittadina lun-gofiume ma incastonata sotto un massiccio

lungo le acque della mosa...

la provincia di Namur

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roccioso delle Ardenne. Il colpo d’occhio è di quelli che non si scordano più. Nella striscia di terra tra roccia e acqua gli abitanti di Dinant hanno costruito una suggestiva cittadina, domi-nata dal campanile a bulbo della Collegiata di Notre-Dame, una chiesa caratterizzata dal por-tale romanico, il pulpito settecentesco e una delle più alte vetrate d’Europa. La cittadella, arroccata sulla grande roccia, si raggiunge in due modi: salendo i 408 scalini o prendendo la più co-moda funicolare. Quale sia la scelta, ne vale la pena. Prima di lasciare infine Dinant, riscendete il lungofiume, percorretelo per qualche centinaio di metri, soffermandovi magari a un caffè o facendo qualche acquisto.

Poco distante da Dinant vi aspettano infine il castello e i giardini di Freyr. Il castello è una residenza rinascimentale, ricchissima di stucchi, arredi e decorazioni varie. Fate un giro nei giardini alla francese, tra i più belli del Belgio e, se siete in stagione, respirate l’aria profumata nell’aranceto secolare. Infine, sempre nella zona, non perdete le affascinanti grotte di Han, famose in tutto il mondo. Un’esplorazione sotterranea per ammirare stalagmiti alte sette metri e larghe venti, concrezioni multicolori e 145

metri d’altezza di una cupola mozzafiato, vi fa-ranno considerare che la Vallonia è bella tutta. Anche sottoterra!

Andar per giardini...

Sulla strada tra Namur e Dinant, concedetevi una deviazione verso Annevoie dove vi as-petta un magnifico castello del Diciassette-simo secolo, residenza storica della famiglia Montpellier. Lo si può solo guardare da fuori, ma se il castello vi piacerà, i giardini vi lasceranno a bocca aperta. Sono il risultato di un genio dell’ingegneria idraulica che tut-tavia è riuscito nel suo scopo senza sfruttare alcun macchinario, ma solo assecondando la natura e i dislivelli del terreno. Spettacolari fontane, come la Manchette di Nettuno, autentici ventagli d’acqua, il Grand Ca-nal e cascate appaiono come d’incanto agli occhi del visitatore. I giardini d’Annevoie sono tra i più belli d’Europa, un perfetto esempio di fusione di stili diversi: quello francese, mes-colato al romanticismo inglese e all’eleganza italiana.

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Liegi è la principale protagonista di questo itinerario. Una città dove passato e futuro s’incontrano, con i palazzi set-tecenteschi di Place du Marché e l’avve-niristica stazione Liège-Guillemins pro-gettata da Calatrava. Una città dai tanti volti diversi, una città che non dimentica la sua storia, ma che continua a guardare il futuro…

Liegi è da sempre una delle città più impor-tanti della Vallonia. Una capitale di grande fascino, ma che va scoperto e capito. Per-ché a Liegi convivono molte anime. Quella storica, stratificata da secoli di presenza umana, riscontrabile nei reperti preistorici, in quelli ro-mani e medievali, per finire poi con i palazzi set-tecenteschi e la modernissima stazione TGV di Liegi-Guillemins, le cui linee leggere e aeree sono state progettate dall’archistar Santiago Calatrava.

Perché Liegi è una città vitale. Anticamente la chiamavano l’Atene del Nord e se della grande cattedrale di San Lamberto, distrutta dalla rivo-luzione, restano oggi solo pochi resti, la piazza omonima è il luogo di partenza ideale per un’ap-profondita visita della città. Sulla stessa piazza, ad esempio, si può ammirare il palazzo dei Principi-Vescovi, eretto sulla sede voluta da Notger, il vescovo che nel Decimo secolo diede uno straordinario impulso alla città.

Da piazza Saint-Lambert si possono fare due passi verso la vicina Place du Marché, piazza di raffinata eleganza per i palazzi settecen-teschi che la cingono. La piazza è caratterizza-ta da una struttura molto particolare. Si tratta del Perron, un’edicola a portico su cui poggia una colonna. In cima alla colonna si vede un piccolo gruppo scultoreo che rappresenta le Tre Grazie e, sopra, una pigna, emblema della città. Il Perron e la sua fontana sono il simbolo delle libertà comunali di Liegi. Conti-nuando a camminare per il centro osservate ogni tanto dove mettete i piedi. Nessun pericolo,

una città, molte anime...

la provincia di liegi

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ma vi potrebbe capitare di notare delle placche metalliche. Sono i segni dell’itinerario dedi-cato al cittadino più famoso di Liegi ovvero Georges Simenon, il celeberrimo inventore del commissario Maigret. Lo spirito di Sime-non aleggia ancora in città, nelle piccole piazze come nel sentier des Coteaux: un dedalo di stradine perfette per perdersi un po’ e sentirsi in totale libertà. Decidete poi se tentare la salita alla “montagna di Bueren”, una scalinata da 374 gradini costruita nel 1875 per collegare la città alla sovrastante caserma della cittadella, oppure contemplare la collegiata di Saint-Barthélemy, la chiesa cittadina più antica, impreziosita da due torrioni quadrati e da arcate romaniche risalenti all’Undicesimo secolo.

I DINTORNI DI LIEGI

Ma Liegi, pur essendo molto, non è tutto. La pro-vincia che ne porta il nome offre tanti punti d’in-teresse. Appena a sud, ecco infatti apparire il castello di Val Saint-Lambert, famoso per la sua cristalleria.

Il nucleo originario del castello risale al Tredicesi-mo secolo ed è tanto solido quanto suggestivo. Al suo interno un percorso didattico e interattivo vi permetterà di scoprire appieno l’arte del cris-tallo e di ammirare degli autentici capolavori dei maestri artigiani della zona. Un fascino diverso è quello che invece ricaverete andando a Blegny, a ovest di Liegi. Qui infatti si trova l’ul-timo sito minerario ad aver chiuso i battenti in Belgio. Nella vecchia miniera di carbone, che ha cessato l’attività d’estrazione appena nel

1980, si respira ancora la stessa aria che respi-ravano i minatori e si può avere un “assaggio” della loro dura vita di lavoro.

Se volete però rituffarvi nella storia, sappiate che la provincia di Liegi è ricca di castelli spettacolari e abbazie suggestive. Vi suggeriamo il castello di Modave, nella cittadina omonima, perché costruito su un picco roccioso di sessanta metri, dal quale si domina tutta la vallata attraversata dal fiume Houyoux. E infine, l’abbazia di Stave-lot che si trova proprio ai margini della riser-va delle Hautes-Fagnes, la più antica foresta del Belgio e un’oasi protetta per specie vegetali e animali. Luogo ideale per ritemprare, nel verde, lo spirito e lo sguardo…

Benvenuti al Museo

A Liegi non perdete l’occasione di vi-sitare il Palais Curtius, tipico esem-pio di architettura “mosana” e polo museale di importanza straordinaria. Il Museo Grand Curtius custodisce un autentico patrimonio grazie alle collezioni d’archeologia e a quelle di armi, dalle es-posizioni del vetro a quelle delle arti deco-rative. È proprio il Museo, insieme alla stazione di Calatrava, il simbolo più moderno di Liegi. Città poliedrica e mul-ticulturale, raro esempio europeo di valoriz-zazione del proprio passato e di capacità d’investire nel proprio avvenire.

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Le Ardenne sono un angolo intatto di Vallonia. Da queste parti non mancano boschi e foreste e la natura sembra farla da padrona. Ma, tra gli alberi, le sorprese possono essere dietro l’angolo… Che sia la “città più piccola del mondo”, un cas-tello in cima a una roccia o un’abbazia incantata…

Se si ha voglia di fare un salto indietro nel tempo, l’itinerario ideale è questo nella provincia del Lus-semburgo Belga, nel cuore delle Ardenne. Con le loro grandi foreste e le anse del fiume Ourthe, le Ardenne sono un luogo magico, per certi versi una specie di “capsula del tempo” dove la natura è assoluta protagonista, ma dove trovi anche i segni dell’uomo, siano essi un castello medievale, un piccolo villaggio rurale o un’abbazia seminascosta.

Oppure una città da Guinness dei primati. Già, perché nel mezzo di queste foreste c’è Durbuy, ufficialmente conosciuta come la “città più piccola del mondo”. E città lo è addirittura dal 1331, quando le fu riconosciuto il titolo, e ne ha tutti i requisiti. A Durbuy infatti non manca uno splendido castello, risalente all’Undice-simo secolo, una chiesa gotica, quella di San Nicola, le tipiche case a traliccio e il mercato

del Sedicesimo secolo, la Halle aux Blés, un tempo di granaglie ma oggi trasformato in centro d’arte. Durbuy sembra essere un paradosso se

la si affronta con l’idea di città che abbiamo in testa, ma basta entrarci, passeggiare per le sue vie e respirarne l’aria, per carpirne l’intima bel-lezza e quell’atmosfera di serenità che non a caso l’hanno fatta eleggere nella ristretta cerchia delle “Destinazioni turistiche eu-ropee d’eccellenza”.

Più che visitarla, Durbuy si dovrebbe viverla. Tuttavia, da non perdere è il Parco Topiario,

Piccole città, “grandi” abbazie...

la provincia del lussemburgo belga

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ovvero un giardino con circa duecentocin-quanta cespugli di bosso, tasso e agrifoglio potati in forme originali. Dalle geometrie alle forme di animali, fino ai monumentali gruppi di personaggi. È una sorta di altro paradosso: per-ché nella città più piccola del mondo, troverete il parco Topiario più grande del pianeta!

TRA GOFFREDO DI BUGLIONE E MATILDE DI CANOSSA

La provincia più meridionale della Vallonia è una specie di scrigno. Una volta aperto, ne escono centinaia di storie. Come quella di Goffredo di Buglione, uno dei più famosi condottieri cristiani della prima crociata. Il suo castel-lo è arroccato su uno spuntone di roccia a Bouillon, in una posizione estremamente difen-dibile e con un panorama impagabile sulla val-le sottostante. Vi si tengono ancora oggi degli affascinanti spettacoli di falconeria… Goffredo vendette il suo castello per pagarsi la partecipa-zione alla crociata dove passò alla storia e alla leggenda come il “difensore del Santo Sepol-cro”. Lo spirito cristiano di quel tempo era fatto di spada e di preghiera. Alla spada di Goffredo si affianca la preghiera dei monaci cistercensi che fondarono l’abbazia di Orval nel 1132. Orval è un luogo simbolo da tanti punti di vista, il suo fascino è intatto e il passaggio dei secoli non ha modificato il suo essere prima di tutto un luogo di serenità e di pre-ghiera. Proseguite poi per Redu, un picco-lo villaggio diventato famoso per essere il “primo villaggio europeo del libro”. Se siete dei lettori non avrete che l’imbarazzo della scelta, soprattutto in agosto quando i librai locali orga-nizzano la “Notte dei libri”… Oppure raggiunge-te La Roche-en-Ardenne, città famosa per la produzione di porcellane, per le rovine del castello feudale e soprattutto per il Museo della Battaglia delle Ardenne, dedicato ap-punto a uno dei più cruenti scontri militari della Seconda Guerra Mondiale.

La città della memoria

La storia di Bastogne è sintomatica: fu costruita al crocevia tra il bacino del Reno e della Mosa, su una frequentata via di passaggio. Non a caso fu già in antichi-tà una cittadina fortificata, difesa da mura e da ben quindici torri (oggi ne è rimasta una sola). L’importanza strategica di Bastogne la fece diventare un perno fondamentale, durante la Seconda Guerra Mondiale, per la Battaglia delle Ardenne. I suoi cittadini la difesero strenuamente ed è per commemorare il loro sacrificio che oggi Bastogne è considerata la “città della memoria”. Nella piazza principale della cittadina potrete osservare un carro armato Sherman, monito sulla tragedia della guerra per le generazioni future, ma anche ricordo tangibile di quanta storia si sia fatta e vissuta nella provincia del Lus-semburgo Belga.

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INFO PRATICHEI cittadini UE possono visitare il Belgio con la sola car-ta d’identità valida per l’espatrio.I cittadini extracomunitari devono presentare il pas-saporto, ma per informazioni più precise in merito, si rimanda all’Ambasciata del Belgio a Roma.Ambasciata del Belgio - Via dei Monti Parioli, 49 - 00197 Roma - Tel. +39 06 36.09.511Consolato Generale del Belgio - Corso Magenta, 10 - 20123 Milano - Tel. +39 02 29.06.20.62Ambasciata d’Italia - Rue Emile Claus, 28 - 1050 Bruxelles - Tel. +32 (0)2 64.33.850

Assicurazione sanitariaRivolgersi agli uffici ASL di competenza per richiedere tutte le informazioni necessarie.

Viaggiare “senza barriere”Il turismo in Belgio, a Bruxelles e in Vallonia è orga-nizzato per accogliere al meglio anche viaggiatori por-tatori di handicap. Le infrastrutture e le attrazioni del paese dispongono infatti di facilitazioni per rendere il loro soggiorno piacevole e il meno complicato possibi-le. Per informazioni: www.gamah.be/

In aereoL’Aeroporto di Bruxelles è situato a Zaventem, a 14 km dal centro città, nella periferia nord-est di Bruxelles ed è collegato alle stazioni principali della città tramite fre-quenti collegamenti ferroviari ogni 20 minuti. Voli diretti dall’Italia a Bruxelles sono assicurati da:Brussels Airlines: www.brusselsairlines.comAlitalia: www.alitalia.comEasyjet: www.easyjet.comOttimo punto di partenza per un itinerario in Vallonia, l’Aeroporto di Charleroi-Brussels South, situato a 56 km dalla capitale, è collegato con oltre 20 shuttle bus quotidiani alla Gare du Midi di Bruxelles.Il bus, linea A, invece collega l’aeroporto di Charleroi alla stazione Charleroi-Sud dove, ogni mezz’ora circa, partono treni per Bruxelles e tutte le principali città del-la Vallonia (sabato e domenica,ogni ora). Voli dall’Italia a Charleroi sono operati da: Ryanair: www.ryanair.com

Per approfittare al massimo di un itinerario in Vallonia, affittate un’auto in aeroporto a Bruxelles o a Charleroi e partite alla scoperta dei piccoli borghi, dei birrifici artigianali, delle abbazie, dei parchi e dei castelli… Bruxelles e la Vallonia vi sorprenderanno!

In autoIl Belgio è situato sui grandi assi autostradali europei. Il percorso più breve tra Milano e Bruxelles è:Milano - Chiasso - Passo del San Gottardo - Basilea - Colmar - Strasburgo - Metz - Lussemburgo - Namur - Bruxelles, circa 900 km.Oppure:Milano - Chiasso - Passo del San Gottardo - Basilea - Friburgo (Germania) - Karlsruhe - Wiesbaden - Colonia - Liegi - Bruxelles, circa 1048 km.In Belgio, le autostrade sono gratuite ed illuminate di notte!La velocità è limitata a 50 km/h nei centri urbani, 90 km/h su strade extraurbane e 120 km/h su autostrada. Precedenza a destra.Le cinture di sicurezza sono obbligatorie sia ai posti anteriori che posteriori.

Numeri d’emergenza:Polizia : 101Ambulanza e pompieri: 100

In autobus/pullmanLa società Eurolines propone viaggi in pullman dall’Ita-lia verso Bruxelles. www.eurolines.it

In trenoI collegamenti ferroviari diretti tra l’Italia e il Belgio, sono stati aboliti a vantaggio delle linee ad alta velo-cità. Dall’Italia, oggi Bruxelles si raggiunge via Parigi o via Colonia, tramite le linee Thalys e TGV. Il Belgio vanta una rete ferroviaria ben organizzata e viste le brevi distanze tra le città, spostarsi in treno è como-do e piacevole. Oltretutto le Ferrovie Belghe, SNCB, propongono numerose opportunità di viaggio a prezzi vantaggiosi sia in settimana che nel weekend.Per informazioni: www.sncb.be

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> Una regione competitiva ,elaizapsorea de acituanorea ,acitsigol e otropsarT

agribusiness, energie rinnovabili, ingegneria meccanica e life sciences: i 6 “clusters della competitività”, assieme ad diversi altri clusters high-tech, pongono la Vallonia in prima linea rispetto al progresso.

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un’ampia rete di forza lavoro altamente qualifi cata e su unità di R&S volte all’innovazione.

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