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INDICE
NATURA E SCOPI DELLA RICERCA pag. 2
INTRODUZIONE pag. 3
LA VITICOLTURA DELLA VALCAMONICA NEL BASSO MEDIOEVO pag. 6
IL CINQUECENTO pag.12
IL SEICENTO pag.16
IL SETTECENTO pag.18
pag.21L OTTOCENTO Sistema di conduzione delle aziende dellottocento:
La mezzadria pag.26
VITICOLTURA CAMUNA DALLINIZIO DEL NOVECENTO AI GIORNI NOSTRI pag.29
Ipotesi di sviluppo della viticoltura effettuata negli anni novanta pag.45
CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI IMPIANTI DAGLI ANNISETTANTA AD OGGI pag.51
Variet e portinnesti pag.52Forme dallevamento pag.53
OPERAZIONI COLTURALI pag.58
IL RILANCIO DELLA VITICOLTURA IN VALLECAMONICA pag.61Proposta di riconoscimento della I.G.T dei vini Valcamonica pag.64
VINI PRODOTTI IN VALCAMONICA pag.69
NATURA E SCOPI DELLA RICERCA.
La presente ricerca intende percorrere la storia della viticoltura camuna dal
basso medioevo ai giorni nostri, con lobbiettivo di dimostrare come una
coltura da sempre considerata marginale, possa essere una valida alternativa
ai comparti agricoli storici rappresentati dalla selvicoltura, dai prati e dai
pascoli.
La viticoltura, nonostante sia una tradizione secolare in Valcamonica, ha
subito nel passato pi recente profonde trasformazioni, con una riduzione
delle superfici vitate, un generale abbandono della pratica di coltivazione e
dei territori con il successivo ed inevitabile degrado ambientale.
Nel futuro il comparto vitivinicolo per sopravvivere dovr specializzarsi il pi
possibile, ci richieder investimenti considerevoli, i cui benefici andranno a
favore non solo degli agricoltori ma di tutta la comunit; non bisogna infatti
dimenticare che il ruolo fondamentale dellagricoltura di montagna non solo
quello produttivo ma anche di conservazione del suolo, del paesaggio e
dellambiente ecologico.
Lo sviluppo della viticoltura in questa valle permetter: il recupero e il
mantenimento dei versanti con miglioramento dellambiente rurale e
prevenzione del dissesti idrogeologici e degli incendi.
La possibilit di un concreto ritorno allagricoltura di nuovi addetti
provenienti da settori diversi (industria, terziario) che hanno abbandonato o
ridotto la coltivazione della vite negli ultimi decenni.
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La possibilit di abbinare ai prodotti agroalimentari un vino prodotto in
Valcamonica che riporter sulle tavole il gusto inconfondibile di un prodotto
nato dalla terra degli antichi camuni.
INTRODUZIONE
Prima di esaminare la coltura della vite in valle, doveroso soffermarsi
brevemente sulle caratteristiche della Valcamonica, per comprendere come la
coltivazione della vite abbia sempre rivestito un ruolo marginale
nelleconomia dellagricoltura valligiana.
Le cause di questa marginalit possono essere imputate in particolar modo al
clima, allorografia ed al tipo di flora, come gi riportato in uno scritto
dellinizio del secolo XX.
Chi attraversa il lago dIseo vede sullo sfondo, verso nord, tra Lovere e
Pisogne, unampia insenatura sbarrata da colli e da cupe foreste, dietro di cui
sinnalza una paurosa catena di montagne ardue e ghiacciate: quella la
Valcamonica.
La Valcamonica racchiusa dalle due catene di monti che scendono dal
picco dei Tre Signori ed ha per confine: a nord-nord-ovest la Valtellina ed i
monti della Valle di Scalve (Bergamo); a nord-nord-est il Trentino; ad ovest
la Valle di Scalve; ad est il Trentino e le valli bresciane Sabbia e Trompia; a
sud il lago dIseo, con una lunghezza di circa 81 km ed una superficie di circa
1301 kmq.
La sua speciale configurazione orografica la divide in tre bacini: il primo va
da Pisogne a Cividate e comprende la parte pi piana, fertile con clima mite;
il secondo va da Cividate a Edolo ed pi angusto, meno fertile, pi aspro; il
terzo si estende da Edolo a Ponte di Legno ed il pi freddo, con coltivazione
ridotta a pochi cereali e dove maggiormente sviluppata la pastorizia.
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Il territorio camuno comprende, tra il fondo della valle e le cime pi alte,
quasi tutte le zone vegetative individuate dai botanici e cio: la zona di
collina (da 100 a 600 m), zona montana (da 600 a 1500 m), zona subalpina
(da 1500 a 2500m) e zona alpina (da 2500 a 3500 m). Secondo le varie
stagioni, poi, entro tali zone, le piante sono raggruppate in varie
associazioni daspetto e composizione diversa. Infatti dove il terreno
piano prevale la coltura dei cereali, come granoturco e frumento, mentre
nelle parti pi elevate della valle troviamo segale, orzo, grano saraceno.
Viceversa lungo i pendii dei colli, resi pi agibili alla coltura mediante
terrazzamenti stretti, sostenuti da muriccioli a secco, domina la coltivazione
della vite: ottime qualit di vini sono fornite soprattutto dalle vigne di
Erbanno, Malegno e Losine.
Il terreno agrario rispetto alla sua origine pu essere classificato in:
Terreno di trasporto dai fiumi e torrenti: originato dallazione dellOglio,
costituisce e presenta, per quanto riguarda la composizione fisica e
mineralogica, caratteri diversi secondo il punto del corso del fiume, e secondo
le rocce che principalmente contribuiscono a costituire il materiale trasportato.
Terreni di trasporto dei ghiacciai: presenti in gran parte sulle sponde della
Valle e nelle vallette laterali, si mostrano in tutti i meandri dove lantica
forma della roccia ha trattenuto il materiale trasportato dal ghiacciaio.
Si riconoscono facilmente per la forma e per la natura mineralogica dei massi
che vi si trovano, spesso assolutamente diverse da quelle delle rocce che
costituiscono il bacino locale.
Terreni in posto: situati nelle parti pi alte di tutte le montagne camune,
rappresentano quel tanto del prodotto di disfacimento della roccia sottostante
che la forza di gravit, lacqua e il vento non trascinano in basso.
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Il clima quello tipico semicontinentale che rappresenta la zona transitoria tra
il dominio dellolivo (clima mediterraneo) e quello delle steppe e praterie
(clima continentale), tuttavia, a causa della particolare orografia della
Valcamonica, si verificano condizioni climatiche variabili da zona a zona.
Infatti, linfluenza mitigatrice del lago dIseo, anche se si fa sentire in tutta la
valle, prevalente nella zona a sud di Breno mentre l dove si esaurisce il
benefico effetto del lago, il clima diventa sempre pi di tipo montano fino ad
arrivare al tipo alpino alle quote pi elevate. Le escursioni termiche, in
Valcamonica, sono normali per, in alcune zone, la presenza dei venti
dominanti pu provocare sbalzi piuttosto elevati. Riguardo ai venti, occorre
precisare che esiste un vento dominante periodico che spira da NNE-SSO, di
mattino dal lago dIseo verso Edolo, e di pomeriggio in senso opposto. Altro
vento che si ha in valle il Favonio, che scende dalla Alpi ed tipico di tutte
le vallate alpine.
Secondo i dati pluviometrici forniti dalle quattro stazioni della Valcamonica
(Breno, Annunciata, Sacca ed Angolo Terme), le piogge raggiungono in
media i 1250 mm annui con le punte maggiori in primavera (400 mm) ed in
estate (350 mm).
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LA VITICOLTURA DELLA VALCAMONICA NEL BASSO MEDIOEVO
Da antiche pubblicazioni si ha notizia che in Lombardia la viticoltura era gi
presente in et romanica ma soprattutto nel periodo del basso medioevo che
siniziano a gettare le basi di quella che sar la coltura moderna altamente
specializzata che noi oggi conosciamo.
Nel X e XI secolo la coltivazione della vite era prevalentemente attuata vicino
alle citt, lungo il corso del Po, nelle basse pianure e nelle terre pesanti delle
aree paludose. Tutto questo sta ad indicare che la coltivazione della vite non
era specializzata ma che veniva effettuata un po in tutte le zone senza tenere
conto della loro vocazione. Infatti la vigna si piantava dove la richiesta era pi
forte ed era pi facile il trasporto e non dove le condizioni pedologiche erano
pi favorevoli. Unaltra causa dellinurbamento di questa coltura era dovuta
allinstabilit politica del tempo ed alla minaccia di distruzione delle colture
rappresentata dalle bande armate.
Anche nel caso di Bergamo e Brescia la presenza della vite era tipicamente
antropica e legata allo sviluppo urbano ma, a differenza del resto della
Lombardia, la vite si coltivava in aree pedologicamente favorevoli,
determinando, in tempi assai precoci, una produzione differenziata e dalta
qualit. Nei secoli undicesimo e tredicesimo la ripresa della viticoltura
coincisa con un notevole sviluppo economico.
Intorno al secolo undicesimo infatti, passato il pericolo delle invasioni
barbariche e in concomitanza con i moti comunali, anche int