Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

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Ottobre 2015 www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere meteo “pazzo”, i rischi per l’arte Editoriale quelle soluzioni buone in ogni stagione Matteo Francini D a qualche settimana l’e- state ha lasciato posto all’autunno, con ottobre che segna tradizionalmente l’ini- zio di quel periodo di piogge e freddo che terminerà soltanto con il ritorno della primavera. E allora si cambia l’armadio e si ricomincia a portare con sé l’ombrello, ben consapevoli che in questa stagione più che in altre è bene stare con un occhio sempre rivolto al cielo. Vero ma non troppo. PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 11 F enomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. A Firenze, “museo a cielo aperto”, non mancano sogget- ti e realtà che studiano come limitarne i danni e che si occupano di conservazione e manutenzione dei “tesori” cittadini. I pericoli per i monumenti, però, non arrivano solo dal cielo, ma anche dall’uo- mo, e nell’estate 2015 non sono mancati i casi che hanno riportato l’argomento sotto i riflettori. Ecco allora quali sono le soluzioni individuate per cercare di proteggere il patrimonio della città. Sara Camaiora - Serena Wiedenstritt PAGINA 12 PAGINA 10 ricordando folon, dieci anni dopo Nell’ottobre 2005 se ne andava l’artista gentile che ha lasciato un segno indelebile in città. Un mese in una pagina: “pillole” dalla città Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba SEGUE A PAGINA 14 PAGINA 13 kalinic-babacar, un attacco per due D iversamente 9. Non i “9 e mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve”, quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A. E la Fio- rentina ne ha addirittura due. Fiorentina PAGINA 2 Anno IX Ed. 43 Firenze Quartiere 3 l’autunno “diverso” del quartiere Meno atmosfera, alberi e colori. Ma gli abitanti non vogliono arrendersi Dopo la tempesta di agosto PAGINA 7 nei cimiteri, fra tombe celebri e post-maltempo Il punto della situazione in vista della commemorazione dei de- funti di novembre. PAGINA 3 lavori fatti e da fare, il “cantiere galluzzo” Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 43 del 1 ottobre 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Gavinana • Galluzzo • Firenze Sud La famiglia italiana della frutta

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

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Ottobre2015

www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere

meteo “pazzo”,i rischi per l’arte

� Editoriale

quelle soluzionibuone in ognistagione

Matteo Francini

Da qualche settimana l’e-state ha lasciato posto

all’autunno, con ottobre che segna tradizionalmente l’ini-zio di quel periodo di piogge e freddo che terminerà soltanto con il ritorno della primavera. E allora si cambia l’armadio e si ricomincia a portare con sé l’ombrello, ben consapevoli che in questa stagione più che in altre è bene stare con un occhio sempre rivolto al cielo. Vero ma non troppo.

☛ paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 11

Fenomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. A Firenze, “museo a cielo aperto”, non mancano sogget-

ti e realtà che studiano come limitarne i danni e che si occupano di conservazione e manutenzione dei “tesori” cittadini. I pericoli per i monumenti, però, non arrivano solo dal cielo, ma anche dall’uo-mo, e nell’estate 2015 non sono mancati i casi che hanno riportato l’argomento sotto i rifl ettori. Ecco allora quali sono le soluzioni individuate per cercare di proteggere il patrimonio della città.

Sara Camaiora - Serena Wiedenstritt

☛ pagina 12

☛ pagina 10

ricordando folon,dieci anni dopoNell’ottobre 2005 se ne andava l’artista gentile che ha lasciato un segno indelebile in città.

Un mese in una pagina:“pillole” dalla città

Il Reporterdei piccoli:una nuova

favolaper i lettori

in erba☛ SEgUE a pagina 14 ☛ pagina 13

kalinic-babacar,un attacco per due Diversamente 9. Non i “9 e

mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve”, quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A. E la Fio-rentina ne ha addirittura due.

Fiorentina

☛ pagina 2

Anno IX Ed. 43

FirenzeQuartiere 3

l’autunno“diverso”del quartiereMeno atmosfera,alberi e colori. Ma gli abitanti nonvogliono arrendersi

Dopo la tempesta di agosto

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nei cimiteri, fra tombecelebri e post-maltempoIl punto della situazione in vista della commemorazione dei de-funti di novembre.

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lavori fatti e da fare,il “cantiere galluzzo”

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Gavinana • Galluzzo • Firenze Sud

La famiglia italiana della frutta

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Uno degli interventi effettuati al Galluzzoè stata la riqualificazione di piazza Acciaioli

Mezzo secolo

compleanno specialeper la fratres

Mezzo secolo di vita. È il traguardo raggiunto

dalla Fratres Galluzzo, che ha scelto ottobre per celebrare come si deve questa impor-tante ricorrenza. “Nonostante la diminuzione delle donazio-ni in generale, da noi il trend è sempre positivo – spiega Aurora Tognarelli, portavoce dell’associazione – sono più di quattrocento gli iscritti e circa 1.600 le donazioni annuali. Così, abbiamo pensato di fe-steggiare questo compleanno speciale con i nostri donatori, premiandoli. Sabato 10 brin-deremo alla Certosa del Gal-luzzo tra sbandieratori e cori, per finire con una cena tutti insieme. La domenica pome-riggio, invece, al Teatro Everest ci sarà uno spettacolo dedicato e a ingresso gratuito”.

interventi conclusie lavori da fare:viaggio nel“cantiere galluzzo”

Il punto

Volontari

Il Galluzzo “ristrutturato”, o quasi. Tanti i grandi la-vori che hanno contrad-distinto gli ultimi mesi,

facendo somigliare la piccola frazione del quartiere 3 a un vero e proprio “ponteggio unico”. Cosa che ha creato alcuni disagi fra i residenti: primo fra tutti – hanno segnalato i cittadini – il traffico, più di quanto già non ce ne fosse. È servita insomma tanta pazienza, ma i lavori sono proceduti e oggi il Galluzzo può fare il punto su ciò che è stato fatto e su cosa invece resta an-cora da fare. Tra gli interventi più grossi ci sono stati l’apertu-ra del piccolo tratto di bypass in direzione Scandicci e l’inau-gurazione, lo scorso novembre, del supermercato in via Senese. C’è poi la costruzione della rota-toria e la nuova illuminazione in via San Felice a Ema. Lo scorso maggio è stata riaperta la stori-ca Cappella della Compagnia, dopo un lungo intervento di ri-sanamento al soffitto (vedi anche articolo alla pagina a fianco), e completata la riqualificazione di piazza Acciaioli. Infine sono sta-ti posizionati i nuovi cassonetti per la raccolta differenziata e, lungo via Silvani, sono sorti dei “segnalatori” per i tanti alberi. Un bilancio positivo per la zona, anche se a parere dei galluzzini restano altri interventi da effet-

tuare, soprattutto per quanto riguarda la viabilità e gli spazi verdi. Sono in molti, ad esem-pio, a segnalare il cattivo stato della segnaletica orizzontale, a sottolineare la necessità di ave-re più rallentatori e di asfaltare alcune strade per una viabilità migliore. Per quanto riguar-da invece il verde pubblico, gli interventi necessari – spie-gano sempre i residenti della zona – non sarebbero da meno. C’è chi segnala la poca illumina-zione in viale Tanini (cosicché, dopo il calar del sole, in tanti evitano di fare una passeggiata per evitare ad esempio di in-ciampare in una radice), chi il fatto che il fontanello non sem-pre funzioni, chi ancora che gli argini del fiume Ema sarebbero da ripulire e gli impianti sportivi da rifare (come la pista di patti-naggio). “Sono interventi impor-tanti per valorizzare uno spazio di tutti”, evidenziano i cittadini. Per altri un problema da affron-tare è quello della pulizia costan-te delle fogne: quando piove un po’ più del dovuto – viene spie-gato – capita che si allaghino strade e giardini pubblici. Infine, è alta l’attenzione degli abitanti anche sulla raccolta differenzia-ta: non tutti i cittadini – viene sottolineato – si sono ancora abi-tuati all’utilizzo corretto dell’in-differenziato a chiavetta.

Vanessa Bambi

gli “angeli” ancora in azione

Continua con successo l’avventura degli Angeli del Bello al Gal-luzzo. Dopo la pausa estiva, i volontari si sono già rimboccati

la maniche per ripartire più carichi che mai. Costituitosi la scorsa primavera sotto l’ala degli Angeli del Bello di Firenze e per volere di alcuni residenti, ora il gruppo galluzzino inizia a raggiungere i suoi primi risultati. “Siamo in tutto una ventina di persone, tra adulti e ragazzi, che alternandoci, a seconda della disponibilità, si occu-pano del quartiere”, racconta Anna, una delle volontarie. Che poi prosegue: “Ci siamo interessati soprattutto ai giardini pubblici. Ad esempio abbiamo ridipinto alcune panchine e ripulito dalle scritte i muri presenti nell’area giochi per bambini. Un altro intervento importante – spiega – è stato quello di togliere foglie ed erbacce dalle fogne presenti nell’area giochi. Un problema rilevante, perché con la pioggia, ad esempio con i temporali estivi, la zona si allagava per via delle grate intasate. Un piccolo rimedio, perché limitato a un breve periodo di tempo, ma ci siamo dati da fare. E contiamo di continuare prossimamente la nostra azione sempre in questa zona, ovviamente tenendo presenti anche altre aree del Galluzzo. Ad esempio – conclude Anna – abbiamo ridipinto parte del muro del parcheggio adiacente al cimitero di Santa Lucia”. Chi volesse unirsi al gruppo può contattare gli Angeli del Bello: www.angelidelbello.org oppure 055.7339347- 055.7339280.

V.B.

#Primo piano

Sono state tante le grandiopere che hanno interessato la zona negli ultimi mesi. Con alcuni disagi per gli abitanti

2 | Ottobre 2015 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 3: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

cimiteri, il pinoce l’ha fatta:tutto pronto per novembreLe celebrazionisi potranno teneresotto il porticato

Dopo i danni del maltempo

Il “ritorno”

La tempesta del 1° ago-sto che si è abbattuta su tutta la zona di Firenze Sud e che ha messo in

ginocchio i parchi dell’Albereta e dell’Anconella non ha rispar-miato nemmeno il cimitero del Pino. Ben nove alberi sono ca-duti nell’ormai celebre serata di inizio agosto, pesanti tronchi hanno stroncato anche le pietre delle sepolture e le statue con gli angeli in un quadrilatero poco distante dall’ingresso. Nelle altre zone i fiori, ma anche i vasi e gli ornamenti oltre ad alcune foto delle tombe, sono stati ritrovati a centinaia di metri di distanza dalle sepolture. Si stima, calcola il presidente del Quartiere Alfre-do Esposito, che al cimitero del Pino la tempesta abbia causato un danno complessivo di circa 250mila euro. Subito il campo-santo, con ordinanza sindacale, è stato chiuso al pubblico. E lo è rimasto per un mese, durante il quale gli operai hanno ristabilito le necessarie condizioni di sicu-rezza: c’erano da rimuovere rami e tronchi, risistemare i vialetti

Lisa Baracchi

Nemmeno il cimitero del Pino è stato risparmiato dalla tempesta che il 1° agosto scorso si è abbattuta sulla zona. Dopo la chiusura, la struttura è stata riaperta il 1° settembre

La Cappella della Compagnia

la cappella della compagnia riapre le porte

Inizio novembre è, tradizionalmente, un momento dell’anno in cui è usuale dedicare un pensiero ai propri cari che non ci sono

più. Da quest’anno a San Felice a Ema c’è un luogo in più per com-memorarli, ovvero la Cappella della Compagnia, inaugurata pochi mesi fa. Dal momento della sua fondazione (1489) fino agli anni Sessanta, veniva usata principalmente per la preghiera di suffragio ai defunti. E in questi giorni di festa vale la pena visitare questo “gioiellino”: difficile rimanere indifferenti non appena varcata la soglia della semplice facciata. A colpire è il particolare altare in marmo, tipico del Barocco fiorentino, incastonato tra i colori caldi del rosa e del giallo ocra. Tra gli affreschi che si sono meglio con-servati, vicino all’altare si può ammirare quello che rappresenta il transito di San Giuseppe. Per visitarla, oltre che in occasione della messa del 1° novembre alle 17 che verrà celebrata al suo interno, ci si può rivolgere direttamente al parroco don Floriano.

V.B.

per permettere la realizzazione di passaggi pedonali senza pericoli, montare i ponteggi per risiste-mare il tetto. Ancora per qualche settimana, nel mese di settem-bre, sono continuati i lavori alla palazzina centrale, dove le tegole erano venute giù o erano state spostate dal vento ed era neces-saria la messa in sicurezza del lucernario. Ma dal 1° settembre, a un mese esatto di distanza dalla tempesta, i familiari dei defunti hanno potuto ricominciare a oc-cuparsi delle tombe dei propri cari, fatta eccezione per quelle al primo piano del blocco centrale, rimasto ancora provvisoriamen-te chiuso. “Non credo che fosse mai successa una cosa simile, per fortuna la tomba di mia madre non ha avuto danni particolari. Si è trattato solo di ricomprare il vaso con i fiori”, commenta Guido, residente di Gavinana. Il fioraio spiega che nei primi gior-ni di settembre è stata tutta una “processione” di familiari arri-vati qua per riacquistare piante e fiori perduti, raccontando nei dettagli quello che era accadu-

to alle sepolture. Dal marmista penseranno ad andare poi, una volta fatti i propri conti, i fami-liari della zona rimasta transen-nata, dove le tombe sono state colpite in modo più violento dal maltempo, frantumando marmi e statue in pietra. Il Comune ha contattato le famiglie dei defunti per spiegare che l’assicurazio-ne non può risarcire danni di questo tipo, le singole sepolture sono di proprietà privata: dopo la firma dello stato di emergenza da parte del presidente della Re-gione Toscana è stata attivata la procedura per risarcire i danni, ma a case, attività economiche e veicoli. “Vediamo se con il ban-do per il reperimento di risorse per i danni del maltempo si po-trà fare qualcosa di più, ma per il momento non lo possiamo assi-curare”, dice l’assessore Sara Fu-naro. Intanto, comunque, anche il cimitero del Pino sarà pronto, il 1° novembre, per le tradiziona-li celebrazioni sotto il porticato.

la fallaci agli allori,montale a san felice

Nel quartiere 3 riposano anche personaggi che

tutti ricordano. Nel cimitero degli Allori al Galluzzo ripo-sa la giornalista e scrittrice, tanto seguita quanto discussa, Oriana Fallaci (nella foto la tomba). Per renderle omaggio il 15 settembre scorso è stato organizzato uno spettacolo di musica e danza direttamente al cimitero: l’appuntamento musicale ha aperto la rassegna “Don’t cry”, un progetto cultu-rale che ha reso il camposanto per la prima volta anche luogo di spettacoli. Meno conosciuta è invece la tomba di Eugenio Montale, nel cimitero di San Felice a Ema: accanto a lui ri-posa la moglie Drusilla.

L.B.

Tombe illustri

#Primo piano Ottobre 2015 | 3 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

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#Zoom

“rifiuti ingombrantiaccanto ai cassonetti”Non è raro, sottolineano i cittadini, trovare divani o televisori in strada

“via le barriere architettoniche”

Vetro e lattine, umido orga-nico, carta e cartone, secco non riciclabile, imballaggi in plastica. La raccolta differen-

ziata è ormai un “concetto” accolto da gran parte della cittadinanza. Un modo civile di partecipare e contribuire al mi-glioramento della vita della comunità e non solo, un insegnamento che viene impartito ai bambini nelle scuole, ai centri estivi e in famiglia, per fare di loro cittadini del domani migliori (almeno) sotto questo aspetto rispetto a quelli di

ieri. Come confessa una residente di Gavinana, “molte volte capita che mio figlio mi sgridi perché, al mattino, fra il sonno e la fretta, mi capita di gettare il cartone del latte nell’indifferenziato. E allora, puntualmente, spunta il piccolo con la sua vocina perentoria: ‘Mamma, è tetrapak, deve essere riciclato!’. Sono contenta che già in tenera età faccia at-tenzione a queste cose. Poi però uscia-mo dal portone e troviamo divani, tele-visori e altri oggetti simili abbandonati accanto ai cassonetti. Facciamo atten-

zione alla differenziata e poi incorria-mo in questi segni di inciviltà? Stiamo attenti a riciclare le bottigliette di pla-stica senza invece curarci dei materiali ingombranti?”. E in effetti non è raro, girando per le strade del circondario, notare “oggetti lasciati a bischero”, come sottolinea qualcuno: da vetrate ad assi di legno passando per materassi ed enormi sacchi contenenti materiale indefinito lasciati fuori dai cassonetti. “Un ingiu-stificabile atto di inciviltà. Quadrifoglio garantisce un servizio di ritiro gratuito, ma c’è comunque gente talmente pigra che non si preoccupa neppure di risol-vere la questione con una telefonata... lo spettacolo è indecente”, lamenta un cittadino che spiega di ritrovarsi spesso con “il sudicio all’uscio di casa, letteral-mente”. La risposta di Quadrifoglio a questa situazione è chiara, come si può leggere sul sito dell’azienda: “Il servizio di raccolta dei materiali ingombranti è uno dei servizi essenziali per i citta-dini. Quadrifoglio si è strutturato per rispondere efficacemente alla richiesta sempre più pressante dei cittadini, basta prenotare il servizio ed entro una set-timana, o al massimo dieci giorni, così come prevede la nostra Carta dei Servi-zi, provvederemo al ritiro su strada. Per le famiglie i numeri da chiamare sono 800.33.00.11 da rete fissa, 199.16.33.15 da rete mobile. I numeri sono attivi dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30”. L’invito degli stessi cittadini a chi ancora non lo fa è di rivolgersi a quei numeri quando si devono smaltire materiali in-gombranti. Perché troppo ingombrante non diventi, lungo le strade, la maledu-cazione di qualcuno.

Difficoltà lungo le strade di Gavinana per i portatori di handicap a causa della presenza di barriere architettoniche. È quanto segnalato da alcuni abitanti

del quartiere. Facendo un sopralluogo nella zona ci si accorge che la problema-tica riguarda più punti. La capogruppo di Sel in consiglio di Quartiere, Giovan-na Sesti, aveva portato quest’argomento all’interno del dibattito politico girando un video intitolato “Gli in super abili – A Gavinana a spasso con...”, proiettato al circolo Vie Nuove di viale Giannotti, dove veniva creata una mappa delle strade più difficilmente percorribili da una persona disabile. Partendo dallo stesso viale Giannotti e dalla scuola elementare Villani, all’angolo con via Francesco Bocchi, dove nel 2013 sono state installate alcune barriere metalliche per evitare l’attraver-samento del viale da parte dei bambini che, di fatto, creano un percorso “a osta-coli”. Poco distante, le entrate del giardino di piazza Elia Dalla Costa sono protette da una serie di “tornelli” che ne rendono difficoltoso l’accesso. E anche in piazza Bartali, continuano le segnalazioni, sono presenti due scalini in corrispondenza dell’attraversamento pedonale all’angolo con via Erbosa, mentre l’isola pedonale poco più avanti presenta uno scalino. “E lo stesso accade in via Kassel, in corri-spondenza degli attraversamenti pedonali realizzati con la nuova pista ciclabile. Vista la recente costruzione poteva essere fatta più attenzione”, afferma Sesti. Il signor Alberto, residente in via Carlo D’Angiò, segnala invece che “in via Unione Sovietica i lampioni sono messi praticamente in mezzo al marciapiede. Io, con il deambulatore, faccio fatica a passare e a volte mi tocca scendere e camminare per la strada”. In via di Ripoli, evidenziano altri cittadini, i marciapiedi non consento-no un passaggio comodo a causa della loro ridotta dimensione, costringendo di fatto i portatori di handicap e non solo a camminare al lato della carreggiata. Si-tuazioni che gli abitanti chiedono che vengano affrontate e risolte, per permettere a tutti di percorrere le strade del quartiere senza ostacoli né difficoltà.

Elisa Lami

Niccolò Falchini

Segnalazioni/1 Segnalazioni/2

Rifiuti lasciati fuori dai cassonetti: i cittadini segnalano che nel quartiere non è raro imbattersi in scene come questa

Segnalate alcune difficoltà lungo le strade per portatori di handicap e passeggini

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4 | Ottobre 2015 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 5: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

Servizi educativi

E-mail: [email protected]

Da martedì 15 settembre in Oltrarno sono operativi alcuni significativi cambia-menti nel trasporto pubblico, all’insegna della semplificazione e della facilità di in-dividuazione dei percorsi. La linea 11 torna di nuovo in servizio anche nei giorni festivi ed effettua tutti i giorni lo stesso percorso. Tra Porta Roma-na e le due Strade non transita più per Poggio Imperiale e via del Gelsomino

(serviti dalla linea 37) e percorre invece Via Senese. Le corse non si limitano al capo-linea Due Strade, ma proseguono tutte fino al Galluzzo, attestandosi al capolinea in località Le Gore. La linea 36 effettua tutti i giorni lo stesso percorso, festivi compresi, e in direzione di Cascine del Riccio non transita più da Le Gore, con soppressione dei percorsi 36A.

La linea 37 effettua anch’essa tutti i giorni lo stesso percorso, festivi compresi: sono quindi soppressi i percorsi festivi 37F. Tra Porta Romana e Due Strade, la linea 37 non transita più da via Senese (servita dalle linee 36 e 11), ma percorre viale del Poggio Imperiale e via del Gelsomino. Per maggiori info www.ataf.net

Mobilità

CAMBIA IL TRASPORTO PUBBLICO IN OLTRARNO E AL GALLUZZO “Tutta mia la città” è un centro di socia-

lizzazione e sostegno scolastico, un luo-go  dove i ragazzi possono migliorare il metodo di studio, scoprire nuovi interessi, fare amicizie, ascoltare e realizzare le pro-prie idee. È situato presso il Centro Giovani GAV, via Gran Bretagna 48, ed è rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di 1° grado che abitano nel Q.3 o vi frequentano una scuola.  Il servizio avrà inizio il 19 ottobre 2015 . Dal 1° all’ 8 ottobre si effettueranno le iscri-

zioni presso l'Ufficio Attività Educative nei  Quartieri, Villa di Sorgane, via Ta-gliamento 4.              La partecipazione alle attività prevede un contributo economico da parte dell’uten-za, costituito dal pagamento di una quota determinata mediante l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

INFO: tel. 055.2767738 [email protected]

Vita dei quartieri

VIDEO INTERVISTE ONLINE

CAMMINATA E LETTURE LUNGO L’ARNOIl progetto ‘Bibliopassi’, a base di pas-seggiate alla scoperta del territorio e delle biblioteche, prosegue il suo cammino at-traverso i 5 quartieri fiorentini. La formula è semplice e accattivante: camminate con partenza e arrivo alle biblioteche comunali, accompagnate da letture in itinere. Il primo appuntamento per il Q.3 è fissato per sabato 31 ottobre con un suggestivo itinerario che coniuga Villa Bandini con i percorsi sull’Arno.Il ritrovo è previsto alle 9.30, alla Biblioteca di Villa Bandini, via di Ripoli 118, da cui poi si articolerà il seguente percorso: Ponte San Niccolò, Lungarni del Tempio, Cri-stoforo Colombo e Aldo Moro, Ponte di Varlungo, Parco dell’Albereta.L’iscrizione deve essere inviata al Cral Dipendenti del Comune di Firenze, uti-lizzando uno di questi canali: [email protected]; fax 055/7130416, tel. 055/700420 (lunedì-martedì-giovedì, ore 9-12 e 15.30-18.30, mercoledì, ore 15.30-18,30) e indicando nome e cognome,

luogo e data di nascita, riferimento tele-fonico. Equipaggiamento essenziale con abbigliamento sportivo e scarpe como-de. La partecipazione è gratuita. 

CONVERSAZIONI MUSICALIGuida all’ascolto delle opere in program-ma al Teatro del Maggio Musicale, a cura dell'Associazione degli Amici del Maggio Musicale Fiorentino. Ingresso liberoVilla Bandini, via di Ripoli 118, ore 1715 ottobre, ore 17, Così fan tutte, di Wolf-gang Amadeus Mozart

DONNE E DIVINITÀIncontri a cura di Accademia Europea di Firenze2 ottobre, Grotta del Bandino, via del Pa-radiso 5, ore 17.30, La donna nella mitolo-gia greca classica, a cura di Simona Casati (counselor)

23 ottobre, Sala Paradiso di Villa Bandini, ore 17.30, Le Dee del Mediterraneo antico, a cura di Carlotta Ansaldi (archeologa)

IL TRAM FINO A BAGNO A RIPOLI

SOSTEGNO SCOLASTICO

IL GIOCO COME SCAMBIO EMOTIVO E SOCIALELa ludoteca ‘Il Castoro’ si trova nella fre-quentatissima Piazza Bartali, in zona Ga-vinana. È aperta ai bambini e alle bam-bine da 0 agli 11 anni accompagnati da adulti. La ludoteca rispetta l’ambiente: gli arredi e i giochi sono tutti realizza-ti in materiali naturali provenienti da colture biologiche certificate. Qui fa-miglie, adulti e generazioni differenti si incontrano e si relazionano, rendendo il gioco un valore assoluto di scambio emotivo, culturale e sociale. In Ludo-teca è possibile trovare tanti amici per giocare, genitori e nonni per conoscersi

e parlare, tanti libri per imparare. Inoltre ci sono laboratori creativi (assemblag-gio, decorazione, pittura, manipola-zione), letture animate, musica, teatro, gioco-danza, una stanza morbida per i più piccoli, materiali per fare gli artisti, giochi da tavolo e costruzioni, l’armadio travestimenti, il mercato, il banco del fa-legname, la cucina per i piccoli e i gran-di cuochi. E tanto altro… Tutto gratuito, basta iscriversi!!

INFO: 055 6810517- 2767738 [email protected]

Il progetto per il restauro conservativo del Palazzo del Podestà al Galluzzo (DD 5351 esecutiva dal 18/07/2014) preve-de la messa in sicurezza del tetto e delle facciate.Questo intervento rappresenta solo un primo passo verso il recupero funziona-le complessivo del Palazzo. Bisognerà poi intervenire in maniera più struttura-ta per rendere agibili i piani superiori e

metterli a disposizione della collettività per rafforzare le attività culturali e sociali del territorio. Il Q.3 è impegnato per il rilancio defi-nitivo del Palazzo e in questo senso si muoverà anche nella ricerca di specifici finanziamenti europei.

RESTAURO DEL PALAZZO DEL PODESTÁ

i

Vita del Galluzzo

Terminate le operazioni per mettere in sicurezza la zona, è stata riaperta l’area giochi del parco dell’Anconella. Il 12 settembre si è svolta un'iniziativa dei volontari degli Angeli del Bello a cui

hanno partecipato l’Assessore all’Am-biente Alessia Bettini, il Presidente del Quartiere 3 Alfredo Esposito insieme a circa 200 cittadini del Quartiere.

Sul sito web de "Il Reporter" (http://www.ilreporter.it/video/visualizza/3124) vi-deointervista on line al presidente Q.3 Alfredo Esposito he illustra in tempo reale un intervento svolto ai giardini di via Isonzo insieme con gli ‘Angeli del Bello’, per ripristinare l’agibilità del verde pubblico dopo i devastanti danni della tempesta del 1° agosto. Con l’occasione vengono illustrati gli interventi di recupero in corso nelle scuole, nei parchi e negli edifici pubblici del rione di Gavinana.

Lo scorso 18 settembre, presso il Q.3, si è svolto un incontro fra amministratori del sud-est dell’area fiorentina per analizzare le prospettive di prolungamento della li-nea 3 del tram fino a Firenze Sud e Bagno a Ripoli. Nel corso dell'incontro gli ammi-nistratori hanno unanimemente condivi-so alcune richieste di fondo:

La fondamentale importanza che il tram arrivi fino a Firenze Sud e Bagno a Ripoli, a servizio dell'intera area a sud-est di Firenze, dove si ipotizza, senza contare il flusso turistico, un totale complessivo stimato di circa 5,7 milioni di passeggeri l'anno. La scelta prioritaria di Bagno a Ripoli

quale porta di accesso tranviaria tra Firen-ze e l'area Sud Est (Valdarno Fiorentino, Val di Sieve e Chianti). Far partire quanto prima il lavoro di progettazione propedeutico all'estensio-ne della tramvia verso questa zona.

Cultura

ANGELI DEL BELLO ALL’ANCONELLA

IL CARTELLONEEUGENIO MONTALE

A 34 ANNI DALLA MORTEOMAGGIO AL CIMITERO

DI SAN FELICE A EMA

Sabato 12 settembre, alle ore 9, al Ci-mitero di San Felice a Ema (Galluzzo) è stata deposta una corona di allo-ro sulla tomba di Eugenio Montale nell'anniversario della morte (1981).Un intellettuale formatosi all’ombra della dittatura fascista, alla quale non aderì mai né formalmente né tanto-meno culturalmente, si è fatto largo tra i grandi della letteratura senza mai aderire a logiche di schieramento e senza mai sottomettersi agli impera-tivi dell’ideologia. Premio Nobel per la letteratura nel 1975, nominato senatore a vita nel 1967, Montale, genovese di nascita, ha vissuto a lungo a Firenze negli anni ’20 e ’30, dove ha sviluppato gran par-te della sua formazione partecipando a avventure editoriali fondamentali come ‘Lacerba’ e ‘Solaria’. Qui lavorò come redattore presso l’editore Bem-porad e diresse il Gabinetto Scientifi-co letterario Vieusseux.

Comunicazione con i cittadini

Il 28 settembre è tornato in funzione l’ Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) di via Tagliamento 4 (Quartiere 3), con il seguente orario di apertura al pubblico: tutti i mercoledì e venerdì, ore 9-13.

IN FUNZIONE L’URP DI VIA TAGLIAMENTO

L’immagine del mese

Page 6: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

#Il quartiere in pillole

le con cui i contadini conci-mavano i loro terreni, chia-mata appunto “limo”, da cui l’odierno “lama” o “lame”. Un nome, insomma, che ricorda una volta di più che nei secoli passati molte zone periferiche erano contraddistinte da pa-ludi e acque stagnanti, soprat-tutto in prossimità dell’Arno. E il quartiere a sud di Firenze ne è uno degli esempi più tangibili.

viuzzo delle lame,il “mistero” del nomeIn tanti curiosi sull’origine.Ma i coltelli non c’entrano

Toponomastica Il bilancio

edifici e piante, i danni del nubifragioSono stati 1.241, tra pubblici e privati, gli alberi persi nei quartieri 2 e 3 in seguito alla tempesta del

1° agosto scorso. A metà settembre, l’assessore all’ambiente Alessia Bettini ha fatto il punto nella sua relazione al consiglio comunale. “Il legname delle piante abbattute – ha spiegato Bettini – sarà ‘cippato’, cioè ridotto in scaglie, per essere utilizzato nel ciclo industriale, in modo particolare nel te-leriscaldamento”. “Abbiamo un programma di ripiantumazione degli alberi – ha aggiunto l’assessore – e attivato una serie di collaborazioni con il mondo scientifico per selezionare il patrimonio arboreo più adatto. Tra ottobre e novembre prossimi ripianteremo 1.500 alberi per far fronte alle perdite delle altre due ondate di maltempo, quella del settembre 2014 e quella del marzo scorso. Adesso ci stiamo impegnando per sostituire quelli che abbiamo perso il 1° agosto”. Ma “vittime” del maltempo non sono stati soltanto gli alberi: anche scuole e asili hanno riportato danni, e nel lungo elenco degli interventi che si sono resi necessari in seguito alla tempesta figurano diverse strutture interessate. “Entro il 31 ottobre – ha ricordato Bettini – tutti gli edifici saranno messi in sicurezza. Voglio ringraziare – ha concluso l’assessore – tutti gli enti e le associazioni che ci hanno supportato durante l’emergenza e per le prossime iniziative che metteremo in campo per raccogliere fondi”.

Il progetto

spettacoli E INCONTRI al cimitero degli alloriHa preso il via lo scorso 15 settembre, con una produzione di danza e musica in omaggio a Oriana

Fallaci, a nove anni dalla sua scomparsa, “Don’t Cry” (Non piangere), progetto culturale di in-contri e spettacoli che si svolgerà al Cimitero Evangelico agli Allori. Nato poco dopo la metà del XIX secolo come continuazione di quello degli inglesi di piazzale Donatello, il cimitero degli Allori è anche un museo a cielo aperto, dove sono sepolti personaggi illustri: oltre alla Fallaci, riposano qua ad esem-pio il pittore americano Francis Alexander (amico di Oscar Wilde) e molti scrittori, dagli inglesi Regi-nald Turner e Harlod Acton alla tedesca Gisela von Arnim, parente dei fratelli Grimm. E ora il luogo diventa per la prima volta anche sede di incontri e spettacoli, grazie all’accordo per la gestione stipulato nel maggio scorso dal comitato consorziale delle Chiese evangeliche con la fondazione Pubbliche As-sistenze/Humanitas. Lo scopo del progetto, nato in collaborazione con l’associazione culturale Nuovi Eventi Musicali (Nem) – viene spiegato – è partire dall’arte per far riflettere sulla vanità di molte cose che si incontrano nel quotidiano, in favore di un’analisi più approfondita e sincera.

L’intervento

tetto nuovo per la scuola kasselUn nuovo tetto per la scuola Kassel, l’istituto di via Svizzera che ospita 154 alunni nelle sei classi

della scuola dell’infanzia e altri 470 nelle venti classi della primaria. L’intervento, curato dalla direzione servizi tecnici del Comune, è stato realizzato in due tempi con un investimento complessivo di 900mila euro. La vecchia copertura esistente, ormai danneggiata, era causa – spiegano da Palazzo Vecchio – di infiltrazioni d’acqua piovana all’interno dell’edificio. Anzitutto è stata rimossa l’imperme-abilizzazione e, successivamente, in alcune zone, sono state installate lastre in lamiera grecata, men-tre in altre aree una guaina impermeabilizzante. Per il completamento dell’opera sono stati realizzati alcuni interventi di finitura, come l’aggiunta di nuove calate per consentire un miglior deflusso delle acque piovane, la sostituzione degli infissi degli abbaini e l’imbiancatura del soffitto della palestra. Si è provveduto anche allo spostamento dei pannelli fotovoltaici, per migliorarne le prestazioni ener-getiche e agevolare le future operazioni di manutenzione. Restano da completare – viene spiegato ancora – i lavori sulla copertura degli spogliatoi della palestra e l’installazione dei lucernari (in corso di ultimazione) sulla copertura della palestra, che sono stati danneggiati dal nubifragio del 1° agosto scorso. “Quello dell’edilizia scolastica è uno dei temi cari a questa amministrazione – ha spiegato la vicesindaca Cristina Giachi – e non lesiniamo risorse per rendere più sicuri e belli i nostri istituti”.

L’iniziativa

una “notte bianca” al galluzzoGalluzzo, e Notte Bianca fu. È andata in scena sabato 19 settembre, con un fitto cartellone di ap-

puntamenti, la kermesse organizzata dal Quartiere 3 in collaborazione con il centro commerciale naturale, la Misericordia, il centro sportivo Galluzzo e tante associazioni del territorio. Un’occasione, anche, per vedere la facciata del Palazzo del Podestà appena restaurata. “Dopo il successo della notte bianca di Gavinana che lo scorso 9 luglio ha portato in strada quasi settecento persone – ha spiegato il presidente del Q3 Alfredo Esposito – il nostro quartiere replica con questa iniziativa all’insegna dei migliori valori dello sport e della cultura per vivere insieme questo momento di aggregazione e socialità con i cittadini e tutto il tessuto associativo di questo straordinario territorio: commercianti, associazioni sportive, culturali e di volontariato che ogni giorno contribuiscono a mantenere vivi e in salute il Galluzzo e le sue tradizioni. Il mio ringraziamento – continua – va soprattutto a coloro che hanno permesso il realizzarsi di questo momento speciale per il quartiere. L’obiettivo: farlo diventare un appuntamento fisso e allargarne a tutti la partecipazione”.

Nei nomi dei luoghi si depositano pezzi del nostro passato che sopravvivono

allo scorrere del tempo e restitu-iscono, anche a distanza di molti anni, conoscenze che altrimenti rischierebbero di andare perse. Andando a curiosare a Firen-ze Sud sono molti i toponimi, o meglio gli odonimi (ovvero i toponimi stradali), che si incon-trano, e non mancano strade, vie e viuzzi con nomi particolari. È il caso ad esempio del viuzzo delle Lame (da via delle Lame a viale Europa), un nome senz’al-tro curioso che fa interrogare molti residenti sulla sua origine. Sentendo gli stessi cittadini, le ipotesi sarebbero le più dispara-te: da luogo sede di arrotini e ven-ditori di coltelli a vicolo oscuro e defilato dove i passanti venivano rapinati con spade o pugnali.

In realtà il nome di questo vicolo non ha niente a che vedere con le “lame” intese in questo senso. Le “lame” del viuzzo stanno in-vece a indicare le acque che in passato ristagnavano in quest’a-rea pianeggiante e piena di cam-pi incolti, che col tempo aveva-no formato una piccola palude. Una volta ritiratesi, le acque hanno lasciato in terra una sorta di melma molto ferti-

Niccolò Falchini

6 | Ottobre 2015 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 7: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

#Stagioni

su il sipario su un autunno “diverso” Molti gli alberi che non potranno indossare la loro veste abituale. Ma gli abitanti non si scoraggiano

Una nuova stagione si affaccia sul quartie-re. Gavinana saluta questo ottobre, con

i suoi colori, i suoi profumi e la sua lieve malinconia, con uno spirito decisamente diverso ri-spetto agli altri anni. Perché sono tanti gli alberi che non potranno indossare la loro consueta veste autunnale, troppe le foglie che non si staccheranno dai rami per rivestire dei colori più vario-pinti il terreno sottostante. “In questo periodo adoravo andare all’Albereta, osservare il giallo e il rosso degli alberi, raccogliere dal terreno le foglie... le utilizza-vo per imbastire degli originali centrotavola o le regalavo alla mia bambina. Passerà tempo prima che possa tornare a far-lo”, commenta una signora alla visione del parco, le cui ferite, dopo la tempesta del 1° agosto, restano ancora innegabilmente visibili persino all’occhio più di-sattento. Il quartiere ha affronta-to, affronta e – assicurano i suoi

abitanti – continuerà ad affron-tare a testa alta questo difficile momento, senza però rinunciare alle bellezze e alle opportunità offerte dall’incipiente autunno. Il successo delle ormai celebri magliette “Sei di Gavinana se”, i cui proventi sono indirizzati a una raccolta fondi volta a, lette-ralmente, “ricomprare gli alberi

Elisa Lami

Dopo la tempesta del 1° agosto

Il quartiere porta ancora i segni della tempesta del 1° agosto: questo sarà un autunno “diverso” dagli altri

arrivederci estate,è tempo di ripartire.anche al ritmodi “yoga dance”

Una curiosa disciplina ir-rompe nel quartiere as-

sieme al fresco dell’autunno. L’estate è ormai un vago ricor-do, i ritmi della quotidianità hanno ripreso il loro inarre-stabile ticchettio. Un’occasione per spezzare la monotonia è offerta dall’associazione Pop Yoga Firenze, che nel nuovo spazio di via Coluccio Saluta-ti tiene corsi di Yoga Dance. Menti sgombre e gambe sno-date per lanciarsi nello yoga, nella danza terapia e molto altro. “Proponiamo tante atti-vità, per divertirsi e star bene insieme”, viene spiegato.

E.L.

La disciplina

all’Anconella”, manifesta una volta di più la grande solidarietà, forza e intraprendenza che uni-sce i residenti del quartiere. Nel frattempo i ragazzi del Firenze Sud sono tornati a giocare e ad allenarsi sul loro campo, e gra-zie al prezioso contributo degli Angeli del Bello l’area giochi ha riaperto i battenti, mentre i ger-

mani si aggirano compiaciuti per la fontana del parco. I segni del disastro rimangono, nelle case ancora sottoposte a interventi di restauro, nel rosso delle tegole frantumatesi a terra che ancora tinge il grigio dell’asfalto di al-cune strade, nelle enormi buche sul terreno lasciate dalle radici divelte, nel cielo che ha riempi-

to gli spazi un tempo occupati dalle fronde dei pini. Un giro in bicicletta seguendo le piste ciclabili del quartiere offre una panoramica esaustiva dell’acca-duto, ma anche uno spunto di ri-flessione su ciò che ne è seguito. A distanza di mesi, continuano a sottolineare orgogliosi molti dei suoi abitanti, il quartiere si è ri-alzato, pronto a respirare a pieni polmoni la fresca aria di ottobre. Godersi l’inedita vista della col-lina di Fiesole da Firenze Sud, gustare un invitante aperitivo in qualche locale o assaporare un gustoso gelato in una delle nu-merose gelaterie della zona, con-cedersi un caffè in compagnia o smaltire i chiletti accumulati du-rante le vacanze in uno dei centri sportivi della zona. Per rendere il più normale possibile anche questo autunno “ferito”.

Agli occhi dei più la Misericordia è un’ambulanza che sfreccia a sirena verso l’emergenza ma la sua reale essenza è costituita dai quei tanti, tantissimi, servizi meno “rumorosi”. Questi servizi vengono svolti ogni giorno grazie al prezioso lavoro dei volontari e all’aiuto di tutti coloro che ci sostengono attraverso l’associazionismo, le offerte, il 5x1000 o dedicandosi all’assistenza in prima persona.

La persona come fulcro dell’opera di carità, l’altro che tende la mano gratuitamente verso i bisognosi per alleviare le diffi coltà e avvicinare orizzonti diversi

MISERICORDIA DI RIFREDI È…

Trasporti sanitari e sociali • Centro assistenza diurno • Servizi di emergenza-urgenza • Assistenza in Casa Domotica • Servizi di ambulanza ordinaria • Mutature o assistenza domiciliare • Centro ascolto • Servizi socio sanitari con autovettura • Servizi religiosi • Accoglienza pazienti Poliambulatorio • Centralino prenotazione visite mediche • Centro antiusura • Centralino informazioni e ricezione chiamate di emergenza • Visite ai Confratelli malati • Guardaroba

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Il volontariato è accrescere e crescere insieme, per questo il tuo aiuto è importante

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Autunno tempo di volontariato

7 secoli di assistenzaLa nostra opera quotidiana al servizio della popolazione.Per fare sempre di più abbiamo bisogno anche di te!

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Vieni a fare servizio, diventa Confratello o Consorella!

FESTA DEL VOLONTARIATO

Domenica 18 ottobre 2015

Vi aspettiamo!

Ottobre 2015 | 7 Quartiere 3Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Page 8: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

#L’inchiesta

meteo e smog,lotta ai “nemici”dei monumenti

Serena Wiedenstritt

I rischi per l’arte/1

Un intervento sulla facciata del Duomo (courtesy Opera di Santa Maria del Fiore, foto Leonardo Rossi)

I casi

quandogli “attacchi”vengonodall’uomo

L’estate 2015 verrà ricordata (anche) per le “pazze idee” di alcuni turisti.

Idee che non sono certo passate inosser-vate, come quella di scalare nottetempo un tabernacolo esterno della chiesa di Orsanmichele o quella di tentare di con-cedersi un tuff o nella fontana del Net-tuno in piazza della Signoria, convinti magari che il “Biancone” non avrebbe avuto niente da ridire. Tra le vicende che hanno fatto più scalpore c’è quella che ha riguardato la Loggia dei Lanzi, dove è stato staccato un dito al gruppo di sta-tue raffi guranti il Ratto di Polistena. Da qui l’idea di limitare l’accesso alla Loggia e tentare, con lo strumento del numero chiuso, di salvaguardare le opere d’arte. Ma passata “l’emergenza”, ora che i turi-sti sono meno numerosi e che ci si avvia verso una stagione più tranquilla per Firenze, che cosa accadrà? “Il turismo è una delle principali fonti di ricchezza per la città e non va demonizzato – con-stata il sindaco Dario Nardella, che ha anche la delega alla cultura – allo stes-so tempo, però, è innegabile che esista un certo tipo di turismo ‘mordi e fuggi’ che consuma questa città piuttosto che arricchirla. Una minoranza di visitatori, certo, che però non rispetta Firenze e non si rende conto di camminare in un museo a cielo aperto. Lo stesso vale per quei residenti che non hanno a cuore la loro città e compiono gesti di disat-tenzione o incuria, quando non di vera e propria illegalità”. La soluzione qua-le può essere, allora? “Il Comune è da sempre impegnato nei propri doveri di pulizia e contrasto al degrado – aff erma Nardella – ad esempio stiamo predispo-nendo nuovi impianti di illuminazione e l’installazione di telecamere di sicu-rezza in centro ma anche in periferia. Accanto a queste azioni – conclude il sindaco – valori fondamentali da dif-fondere sono l’educazione, il rispetto, il senso civico. Firenze deve essere consi-derata casa propria, e amata come tale”.

S.W.

Fenomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. Li studia da vicino, e so-prattutto si occupa di limitarne

i danni, il professor Piero Baglioni, tito-lare della cattedra di Chimica Fisica dei Sistemi Dispersi e delle Interfasi all’U-niversità di Firenze, oltre che esperto di conservazione dei beni culturali, in particolare aff reschi, dipinti e materiali lapidei. “A Firenze abbiamo la fortuna di poter contare su attori di eccellenza per quanto riguarda la conservazione delle opere d’arte, basti citare l’Opifi cio del-le Pietre Dure – spiega il professor Ba-glioni – anche se sicuramente è sempre più importante fi nalizzare e applicare nuove metodologie per la conserva-zione dei capolavori che la città ospita. Le metodologie conservative possono essere attive o passive: le prime si ap-plicano ad esempio per restaurare una statua danneggiata o ripulire dei graffi ti, le seconde servono a difendere le opere d’arte, servendosi anche di metodologie collegate alla ‘information technology’, sviluppando sistemi di protezione e al-larme innovativi. Un esempio di con-servazione passiva – aggiunge – può essere la sostituzione dell’originale con una copia identica: si è fatto per il David, potrebbe essere la soluzione anche per la Loggia dei Lanzi”. Quanto ai rischi lega-ti ai cambiamenti climatici, “attraverso le nanotecnologie stiamo sviluppando sistemi inorganici capaci di protegge-re le opere d’arte in modo intelligente e di rallentare il processo di degrado delle superfi ci dovuto all’aumento della temperatura e dell’umidità – annuncia il professore – questi sistemi innovativi

garantiscono sia una protezione passiva che attiva dagli agenti atmosferici”. Alle prese con la conservazione di alcuni dei più importanti “tesori” cittadini è anche l’Opera del Duomo. “Il primo compito dell’Opera di Santa Maria del Fiore è proprio la conservazione e la manuten-zione – conferma il presidente Franco Lucchesi – e da sempre gli agenti clima-tici hanno costituito un grave proble-ma. Il lavoro dell’Opera è prima di tutto quello di intervenire costantemente per mantenere tutto il suo patrimonio, ar-chitettonico e artistico, in condizioni tali da limitare al massimo i danni. Il museo è la testimonianza di questa at-tività, perché quando l’usura del tempo e degli agenti atmosferici ha messo a re-pentaglio un’opera, le nostre maestranze sono intervenute prima con un restauro accurato, poi sottraendo l’opera ai rischi dell’ambiente esterno e conservandola in museo e infi ne realizzando fedeli copie di quanto rimosso. La struttura architet-tonica è invece costantemente control-lata da strumentazioni adeguate che ci dicono se, quando e quanto intervenire per stabilizzare eventuali alterazioni”. Ri-spetto agli “attacchi” dell’uomo, invece, come agire? “La ricetta è quella che ci stiamo ripetendo da tempo: controlli ed educazione. I primi sono possibili da su-bito, ma richiedono mezzi e volontà fer-ma. L’educazione è certo la risposta più completa e risolutiva, ma anche quella più diffi cile. I suoi eff etti si vedranno nei decenni a venire – conclude Lucchesi – e quindi non costituisce una risposta per l’oggi, oltre a richiedere un’universale condivisione di valori e un’azione educa-tiva di famiglie e scuola”.

Tra i maggiori pericoli i cambiamenticlimatici e i fenomeni atmosferici.L’obiettivo è limitarne i danni

8 | Ottobre 2015

Page 9: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

#L’inchiesta

una nuovaprimavera perl’orto botanico

I rischi per l’arte/2

È stato tra le principali “vittime” della terribile grandinata del 19 settembre 2014. Ma i contribu-ti delle istituzioni e la solidarie-

tà di Firenze hanno permesso in breve tempo di arginare i danni e di trasfor-mare le diffi coltà in occasione di rilan-cio per un luogo aff ascinante e di pre-gio. Stiamo parlando dell’Orto Botanico “Giardino dei Semplici”, tra gli orti più antichi al mondo (si appresta a spegnere 470 candeline e per l’occasione festeg-gerà con tre giorni di iniziative, dal 30 novembre al 2 dicembre). Ammonta a 998mila euro solo il danno stimato per le alberature, senza contare opere murarie, vetri e vasi. La nuova primavera dell’Or-to Botanico porta la fi rma dell’Universi-tà di Firenze, che ha stanziato 450mila euro, della Regione Toscana, che ha contribuito con 130mila euro, e di tan-tissimi cittadini – quasi un migliaio, per circa 30mila euro – che hanno aderito sia con donazioni versate direttamente al museo che attraverso la raccolta fon-di online “Colora il Giardino dei Sem-plici” lanciata lo scorso febbraio con la collaborazione di PlanBee, portale web per il crowdfunding di opere “green”. In particolare, sono stati ripiantati ex novo ventidue alberi, 490 piante da fi o-re, dieci grandi azalee e una collezione pregiata di trenta ortensie giapponesi, sono stati rimessi in sicurezza gli arredi

Sara Camaiora

La Biblioteca Nazionale, la cui sede attuale compie ottant’anni questo mese, è stato uno degli edifici colpiti dalla grandinata

e installati alcuni “beacon”, ovvero pic-coli emettitori di bluetooth che seguono il pubblico durante la visita, fornendo notizie e curiosità su piante e giardino. “Siamo riusciti a dare una veste ancora più accogliente all’Orto, possiamo dire che è tornato al 120% delle sue condi-zioni perché, oltre a ripiantare le albera-ture, abbiamo aumentato le collezioni e realizzato interventi importanti – spiega Paolo Luzzi, responsabile dell’Orto bo-tanico – da un punto di vista aff ettivo ci sono state perdite dolorose, alberi di oltre duecento anni spariti all’improvvi-so. La solidarietà è stata tanta, credo che questo sia un luogo caro e storico per i fi orentini, che per questo si sono imme-diatamente mobilitati”. Ma la sfi da per l’Orto botanico continua, questa volta contro la mancanza di risorse che im-pedisce troppo spesso progetti e riqua-lifi cazioni. Il nuovo obiettivo, dopo aver messo a punto percorsi per non vedenti, è realizzare una “olfattoteca” dove si po-tranno odorare particolari oli essenziali di piante aromatiche, spezie e altre es-senze ricavate dalle piante presenti. Il laboratorio speciale dei profumi natura-li nascerà nelle due grandi serre e sarà ospitato in quattro box, due dei quali accessibili anche ai disabili. Il crowdfun-ding è attivo all’indirizzo www.planbee.bz/it/project/8, ed è accessibile anche dal sito del museo, www.msn.unifi .it.

Ondate di maltempo

chiese, nazionale & Co, la (lunga) lista delle “vittime”

Il meteo sempre più imprevedibile signifi ca (anche) rischi maggiori non solo per i cittadini, ma pure per arte e istituzioni culturali. A Firenze ormai questo

si sa bene, e la lista degli edifi ci monumentali danneggiati dalle ultime ondate di maltempo, in maniera più o meno accentuata, è lunga. A essere colpita in modo particolare dall’eccezionale grandinata del 19 settembre dell’anno scorso, oltre all’Orto Botanico, è stata ad esempio la Biblioteca Nazionale, la cui sede attuale compie ottant’anni proprio questo mese (il patrimonio librario fu trasferito sui lungarni nel 1935 dagli Uffi zi che lo avevano ospitato fi no a quel momento). Vit-tima dei danni è stata soprattutto la facciata che dà su via Magliabechi, motivo che ha determinato un repentino trasloco del materiale qui ospitato in un’altra ala del palazzo. Niente di paragonabile, ovviamente, a quanto successo in segui-to all’alluvione del ’66, quando si registrò la perdita di quasi un milione di unità bibliografi che, sommerse dal fango, un evento epocale cui seguì un’altrettanto epocale ondata di solidarietà ad opera dei ben noti Angeli del Fango. E non è un caso che la biblioteca si sia da tempo dotata di un piano d’emergenza, destinato a essere prontamente messo in atto in caso di episodi improvvisi di maltempo. Ha riportato conseguenze non da poco a causa della grandinata dello scorso anno anche l’abbazia di San Miniato al Monte, in particolare per quanto riguarda gli aff reschi del chiostro ma, soprattutto, le vetrate delle fi nestre monumentali, let-teralmente andate in frantumi, danni che hanno spinto i monaci a rivolgere un appello alla cittadinanza per sostenerne il restauro. Quello del 1° agosto scorso, ancora negli occhi di tutti, è stato invece un vero e proprio uragano estivo, im-provviso e spaventoso, che ha devastato edifi ci e parchi cittadini senza rispar-miare, ancora una volta, parte del patrimonio culturale fi orentino. Tra gli edifi ci colpiti anche la chiesa di San Salvatore al Monte, dove è stato necessario ripristi-nare il manto di copertura del convento oltre a intervenire su chiostro e primo piano – si sono verifi cati danni anche alle vetrate artistiche – mentre diverse infi ltrazioni d’acqua si sono registrate a Palazzo Vecchio.

L’Orto Botanico è “rinato”dopo i danni subiti in seguito alla

grandinata del 19 settembre 2014:oltre a ripiantare le alberature,

sono state aumentate le collezioni e realizzati importanti interventi

Dopo la grandinata spariti alberi storici,ma ora “è tornato al 120 per cento”

Ottobre 2015 | 9

Page 10: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

#Un mese in una pagina

I compro-oro dopo il boom“il mercato è cambiato”

Fine della “febbre gialla”. Dopo il boom del 2010, con i “compro-oro” che spuntavano ovunque, ora si assiste a una brusca frenata. In Italia, secondo Oroitaly, l’associazione nazionale che racchiude la fi liera orafa di alta qualità, quindicimila di queste attività hanno tirato giù il bandone nel giro di tre anni. E oggi sono ventimila. Un’attività ormai entrata nel quotidiano, come tante altre. I dati

fi orentini appaiono in linea. Solo nel 2014, riporta Cna, il settore orafo gigliato ha avuto un calo dei ricavi del 3,5 per cento. Per capire le cause bisogna varcare la soglia di chi ha retto. “Il prezzo dell’oro è calato in un biennio del 30% e il mercato dei compro-oro è arrivato alla saturazione”, spiega Massimo Pavone, 37 anni, da dieci nel settore, che tra Firenze e Signa gestisce due negozi con l’insegna “Oro in euro”. “Noi però siamo in controtendenza, per noi il 2015 è l’anno con i maggiori ritiri”, aggiunge. Allora perché molti hanno chiuso? “Durante il boom – analizza – alcuni hanno aperto improvvisandosi del mestiere, altri pur di guadagnare non avrebbero rispettato le regole, ma le persone sono sempre più informate e la clientela premia chi è onesto e trasparente”. Davanti alla vetrina che si aff accia in viale Gramsci, vicino a piazza Beccaria, si fermano casalinghe e professionisti per guardare i monili esposti. Il segreto per superare la crisi – rivela – è anche questo: diff erenziare, ritirare orologi e argento, proporre collezioni nuove e stock a prezzi outlet. A cambiare una parte o tutti i propri preziosi sono soprattutto persone tra i 40 e i 70 anni. “Probabilmente i fi orentini che avevano poco oro ormai hanno venduto tutto – spiega il giovane impren-ditore – ma ci sono molte famiglie che ne custodiscono grandi quantità. Ora, secondo la mia esperienza, in pochi vendono per necessità, molti lo fanno per paura dei furti in casa o per esigenze mutate: oggi si preferisce investire in direzioni diverse, ad esempio in tecnologia, studi all’estero per i fi gli, vacanze... così queste persone molto spesso comprano qualcosa di più attuale”. Per chi vuol vendere i gioielli di famiglia è sempre bene seguire alcune regole d’oro. “I clienti rischiano guai se chi acquista non segue le norme”, av-verte l’esperto. Primo: controllare a casa il peso del prezioso metallo, perché basta un grammo per perdere soldi. “È suffi ciente una normale bilancia digitale da cucina”, suggerisce l’imprenditore. Secondo: non accontentarsi del prezzo al grammo, ma controllare i carati per i quali è corrisposta la somma. La cifra cambia a seconda di quanto è puro l’oro. Terzo, non accettare pagamenti cash sopra i mille euro. Infi ne “il compratore deve registrare il documento di identità di chi vende oro, che deve fi rmare. La ricevuta – con-clude – non è obbligatoria per legge, ma è buona norma rilasciarla. Noi la forniamo”.

Gianni Carpini

Commercio Tecnologia/1

la multa? si paga con lo smartphoneDalla fi ne di settembre pagare le contravvenzioni è diventato più facile. Lunedì 21 è entrato in

funzione “Multe mobile”, il servizio che consente il pagamento delle multe anche da smartphone e tablet. Il sistema è una new entry nel parco dei servizi online del Comune di Firenze: in concreto, “Multe Mobile” rinnova la versione del servizio online di pagamento delle sanzioni presente preceden-temente sul sito della polizia municipale, permettendo ai cittadini di utilizzare il servizio da qualsiasi dispositivo mobile, mantenendo anche la doppia lingua (italiano e inglese). Per utilizzare il servizio – viene spiegato – non è richiesta nemmeno l’installazione di una app apposita. “Continua l’azione di semplifi cazione dei rapporti con i cittadini avviata dall’amministrazione comunale e che vede nel-lo sviluppo dei servizi online uno degli elementi fondamentali – sottolinea l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi – dopo il nuovo sito, la polizia municipale si dota di uno strumento moderno e innovativo che rende più facile e immediato il pagamento delle multe utilizzando apparecchi ormai diff usissimi tra la popolazione, ovvero gli smartphone e i tablet”.

Tecnologia/2

raddoppiati i certificati on lineCertifi cazione on line, è boom. In un anno – fa sapere il Comune – i documenti richiesti e stampati

in proprio dai cittadini sono passati dal 10 al 26%. “Si tratta del risultato dell’impegno dell’ammi-nistrazione comunale in materia di digitalizzazione dei certifi cati: sono state rilasciate credenziali per l’accesso ai Pad e contattati associazioni e operatori economici, riuscendo a raddoppiare la percentuale di certifi cati stampati dal proprio computer”, spiegano da Palazzo Vecchio. E dal 15 ottobre l’elenco dei certifi cati stampabili direttamente dal proprio pc si allunga: oltre ai tre certifi cati anagrafi ci principali, di residenza, stato di famiglia e contestuale, sarà possibile stampare anche i certifi cati di stato civile (morte, matrimonio, nascite) e alcuni estratti. Il servizio di certifi cazione on line – viene ricordato dal Comune – è accessibile a tutti i cittadini dal proprio computer con apposite credenziali (da richie-dere a uno sportello dei servizi demografi ci) o inserendo la tessera sanitaria in Rete civica cliccando su “Certifi cati facili”. Anche a seguito del “boom” della certifi cazione on line, Palazzo Vecchio sta riorganizzando gli sportelli aperti al pubblico, con il potenziamento delle aperture pomeridiane e la conferma della modalità di accesso all’anagrafe con prenotazione (chiamando lo 055.055), per evitare le code usufruendo dei servizi all’orario scelto dai cittadini. Altra novità, dal 1° novembre sarà ampliata la consegna, su prenotazione, dei certifi cati e degli estratti di stato civile non rilasciabili dai Pad ma solo dagli uffi ci di Palazzo Vecchio. E intanto si allarga anche il progetto “Reti diff use”, grazie al quale i cittadini possono richiedere la stampa dei principali certifi cati ad associazioni di volontariato, circoli o tabaccherie, facilitando così l’accesso ai servizi anagrafi ci anche a coloro che abitano nelle zone più lontane dal centro e non possiedono un computer a casa. Rispetto all’avvio del servizio si sono già aggiunti ulteriori punti, e a breve anche altri – viene annunciato – aderiranno all’iniziativa.

Per la Festa del medico di famiglia

“Villaggio della Salute” alle cascineTorna la “festa del medico di famiglia”. E, per l’occasione, domenica 8 novembre, dalle 10 alle 17, il

parco delle Cascine ospiterà il “Villaggio della Salute”, che sarà allestito con tensostrutture, tende e unità mobili. In collaborazione con più di venti associazioni di categorie sanitarie, sarà possibile eff et-tuare gratuitamente screening (come misurazione della pressione, del colesterolo, della glicemia, ecc.) e visite mediche, con la presenza di dentisti, oculisti, cardiologi e molti altri. In uno spazio dedicato all’informazione, i cittadini potranno ricevere consigli sulla prevenzione e sulla salute. E verrà ripro-dotta anche una Casa della Salute, in cui saranno presenti medici di famiglia, specialisti, infermieri, fi sioterapisti e assistenti sociali. E ancora, sarà possibile essere aggiornati sulla nuova Carta Nazionale dei Servizi e attivare la Tessera Sanitaria Nazionale. Durante la giornata saranno poi distribuiti ma-teriali informativi e gadget e si svolgeranno lezioni dimostrative di disostruzione pediatrica, corsi di primo soccorso e di rianimazione. Previste anche lezioni di Nordic Walking e tango argentino, oltre a corse podistiche non competitive anche in compagnia degli amici a quattro zampe. Per informazioni è possibile consultare il sito www.festadelmedicodifamiglia.it.

Per la tua pubblicità su il Reporterchiama il numero 055 6585939oppure invia una mail a [email protected]

10 | Ottobre 2015

Page 11: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

Da Via Lungo le Mura di Santa Rosa, deriva il toponimo dell’o-ratorio della Compagnia di Santa Rosa, annesso al soppresso monastero di Santa Maria in Verzaia, passato poi ai Gugliel-miti di Sant’Antonio. L’oratorio fu posto in angolo alla cinta

trecentesca di mura a ridosso del torrino di guardia (eretto nel 1324), perciò detto anche Cantone di Santa Rosa. Nel punto dove alla fi ne del Novecento è stato aperto il fornice, nel 1856 era stato costruito un grande tabernacolo di forme neo-gotiche, che tuttora si ammira. La nicchia a sesto acuto protegge un grande affresco dei primi del Cinque-cento, dipinto da Domenico Ghirlandaio o, quantomeno, da Ridolfo del Ghirlandaio rappresentante la Pietà con la Madonna e i Santi Giovanni evangelista e Maria Maddalena. Alla base della lunetta una targa mar-morea incorniciata, che risale all’anno dell’edifi cazione del tabernacolo, sintetizza un po’ la storia dell’affresco con questa descrizione:

QUESTA IMMAGINESULLE PARETI DELL’ANTICO CONVENTO DI S. GUGLIELMO

DA DOMENICO GHIRLANDAIO DIPINTANELLA FAMIGLIA ANTINORI DA QUELLA DEI CONCINI

PERVENNEIMPERANTE LEOPOLDO II

A SPESE DEL REGIO ERARIOE DEL COMUNE DI FIRENZE

IN NUOVA E PIU’ DECOROSA EDICOLAL’UFFICIO DELLE PUBBLICHE COSTRUZIONI LA RIPONEVA

L’ANNO DI NOSTRA SALUTE MDCCCLVIIL PATRONO COMM. VINCENZO ANTINORI ANNUENTE

Al termine di questo breve tratto di mura, posto in angolo si trova, come già accennato, il Torrino di Santa Rosa, anticamente chiamato “della Guardia” perché guardava e difendeva la riva sinistra dell’Arno, impe-dendo l’ingresso alle imbarcazioni nemiche. Il Torrino è ora sede della Società Sportiva Rondinella e della Parte Bianca del Calcio Storico. Qui, proprio alla piccola torre, le mura giravano ad angolo retto e risaliva-no l’Arno terminando alla spalletta del Ponte alla Carraia, dove c’era il cosiddetto “chiesino”, cioè l’Oratorio di Santa Maria in Carraia, dove per le festività si diceva messa. Si trattava di una piccola, ma grazio-sa costruzione con cupoletta ottagonale e breve campanile a vela con una sola campana. A metà dell’Ottocento, per diversi anni e per tutti i giorni, la bella fi oraia “Beppa da Monticelli”, moglie di un giardiniere di Boboli, entrava con i suoi fi ori da Porta San Frediano e, prima di iniziare la vendita, si recava puntualmente al “chiesino” a deporre devotamente alcuni dei suoi fi ori all’immagine miracolosa del Cristo, opera del fi o-rentino Bernardino Poccetti. Giuseppe Richa nelle sue Notizie Istoriche delle chiese fi orentine, su tale immagine ci informa: (…) che ha con-tinuamente divati, è un Cristo morto con Dio Padre in atto di mostrarlo al Popolo, esposto nella Cappella delle monache al Ponte alla Carraia, simulacro che par vivo ed è opera a fresco delle migliori che facesse il Poccetti. Oltre al Poccetti anche il giovane architetto Leon Battista Alberti vi dipinse una predella con tre scene, oggi perduta, ma poco apprezzata da Giorgio Vasari che così annota: Fu opera di Leombattista quella che è in Fiorenza sulla coscia del Ponte alla Carraia in una piccola cappella di Nostra Donna, cioè uno sgabello (predella) d’altare, den-trovi tre storiette con alcune prospettive, che da lui furono assai meglio descritte con la penna che dipinte col pennello. Il chiesino venne poi distrutto nel 1867 con la demolizione di tutto quel tratto di mura lungo la sponda sinistra dell’Arno, per costruire l’attuale lungarno Soderini. Il nome dato a questo tratto di strada sull’Arno derivò dalla presenza del palazzo, con a fi anco un ameno giardino, dello sfortunato Gonfaloniere della Repubblica Pier Soderini eletto “a vita” dal 1502, perché giudicato uomo probo e imparziale, carica che mantenne però solo per dieci anni. L’abbattimento delle trecentesche mura, che misuravano quasi diecimi-la metri di perimetro, si disse che era necessario per poter consentire a Firenze di assolvere al suo prestigioso ruolo di capitale d’Italia. Fu proprio verità?

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

µ Web artusi.net

Si respira nell’aria un piccolo profumo di ottimismo. Così molti politici si affannano a

farci sapere. Il lavoro ha avuto una ripresina, niente di rilevante. Una crescita appena accennata, sempre meglio di niente. In poche parole se prima uno era disoccupato, depres-so e senza soldi, ora è solo depres-so e senza soldi. In più gli tocca fare un lavoro che non gli piace e questo peggiora pure la depressione! Bi-sogna accontentarsi, dopo anni di solo nero ora c’è qualche spiraglio di crescita. Fino a poco tempo fa le banche non concedevano prestiti a nessuno, senza nemmeno spiegare il motivo. Il loro era un no secco, a prescindere. Ora invece le banche ti ascoltano, cercano di capire le tue esigenze, i tuoi problemi e poi ti dicono no ugualmente. Ma cosa c’entra questo? Siamo di fronte ad un segnale, piccolo, ma di migliora-mento. Oramai nella vita ognuno di noi ha imparato ad aggrapparsi alle minuscole speranze. Prima della re-cente riforma, la scuola aveva nelle proprie fi la alcuni professori scarsi e per di più precari. Ora le cose sono cambiate: alcuni professori sono rimasti scarsi ma a tempo indeterminato. Tutto sta avendo un piccolissimo miglioramento. Prima mia moglie quando andava a letto mi diceva sempre che aveva mal di testa, ora invece mi dice: “Sto bene!”. “Facciamo all’amore?”. “Ti ho detto che sto bene, perché vuoi farmi soffrire di nuovo?”. Lenta-mente si progredisce. Le rivoluzioni sono drastiche, noi invece viviamo nell’epoca dei piccoli cambiamenti. Niente di traumatico, solo imper-cettibili mutamenti. Come direbbe qualcuno, “Eppur si muove!”.

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

µ Webandreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglioneBRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

IL TORRINO DI SANTA ROSA

EPPUR (QUALCOSA)SI MUOVE!

#Lettere&Rubriche

“SEGNALACI LA TUA PIAZZA” LA SITUAZIONE DI PIAZZA DELLA COSTITUZIONE

Salve,aderisco alla vostra richiesta di se-gnalare le piazze fi orentine degrada-te. Abito in piazza della Costituzione (Q5) e, pur capendo che la piazza è interessata in parte dai cantieri della tranvia, vorrei fare presente che il luogo è completamente abbandona-to: alberi abbattuti, panchine rotte, erbacce, scalini dei marciapiedi e delle aiuole divelti ecc. ecc. Ultima-mente la piazza è diventata anche dormitorio di senzatetto e purtroppo anche Wc.Ringraziandovi per l’iniziativa vi salu-to e allego alcune foto

Roberto F.

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Roberto,grazie per aver risposto alla nostra richiesta di segnalare le piazze cit-tadine che, secondo gli abitanti, avrebbero bisogno di interventi. Come sottolineato su Il Reporter dello scorso mese, quando abbia-mo dedicato ampio spazio all’argo-mento, le piazze sono da sempre, a Firenze come altrove, uno dei luoghi di ritrovo preferiti dai cittadini, e de-vono continuare a esserlo. Per fare ciò, devono però riuscire a stare al passo con i tempi e, soprattutto, con i cambiamenti che, negli ultimi anni, hanno interessato molte zone di Firenze. Lavori in corso e idee “fu-turibili” per ridisegnare alcune piaz-ze cittadine non mancano, e certi progetti (come quello per la nuova piazza dell’Isolotto, che ha visto pro-tagonisti gli stessi residenti) hanno riscosso un diffuso apprezzamento. Vero è anche, però, che se da una parte i “grandi progetti” non sono più rimandabili per alcune aree (un esempio su tutti, piazza delle Cure), dall’altra non deve mai mancare l’at-tenzione nemmeno verso i “piccoli” interventi in grado di rendere più vivi-bile e piacevole questo o quel luogo, come possono esserlo, per tornare alla sua lettera, la sistemazione delle panchine rotte o una maggiore cura del verde. Importante, dunque, da parte dei cittadini segnalare anche

situazioni simili, dando così il proprio contributo per una migliore cura di Firenze.

Matteo [email protected]

“CADITOIE E TOMBINI OSTRUITI”Cara Redazione,vorrei segnalare come i tombini e le caditoie della nostra città e in particolare le periferie siano nella maggior parte ostruite o ripiene. An-che perché nei giorni di pulizia delle strade, le spazzatrici con le spazzo-le rotanti contribuiscono a ostruire le caditoie. So che spetterebbe a Publiacqua il compito di aspirare lo sporco anche all’interno dei tombini almeno ogni anno, ma osservo che nel mio quartiere (il numero 5) que-sto non avviene. In caso di forti piog-ge, come già avvenuto di recente, si aspetta che si allaghino le strade oppure con una pulizia più frequente si potrebbe evitare parzialmente gli allagamenti? Grazie per far presente a chi di dovere questa mia, e non solo mia, preoccupazione.

Renzo S.

“CITTÀ PIÙ PULITA ANCHE IN PERIFERIA”Da parte di un cittadino che deside-rerebbe una città più pulita anche in periferia:- Fino a poco tempo fa la pulizia delle strade veniva effettuata un giorno la settimana (e forse era eccessivo) ed al seguito degli addetti erano sempre presenti Vigili Urbani a garanzia che le strade risultassero sgombre dalle auto. Risultato: le strade venivano pulite bene. Adesso siamo passati alla pulizia una volta al mese, ma poi-ché i Vigili Urbani non sono presenti le auto non vengono rimosse. Risul-tato: le strade sono sporche.- In Via Malpighi, diversi anni fa, fu realizzata una leggera recinzione in legno a circoscrivere le aiuole al centro della strada, questo anche per evitare che alcuni “signori” vi par-cheggiassero le auto. La palizzata è ormai del tutto rovinata, con il rischio che qualche bambino si faccia del male. Dovrebbe essere ripristinata, come sistemate dovrebbero essere le piantine dopo anni di mancata ma-nutenzione.- Sempre in Via Malpighi, come se-gnalato anni fa, particolarmente in estate, l’eccessivo cattivo odore pro-veniente dai pozzetti di raccolta delle acque piovane fa pensare che alcu-ni di questi pozzetti siano sfondati. Sarebbe opportuno un controllo.Fiduciosi ringraziamo e restiamo in attesa degli interventi necessari. Grazie

M.B.

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

Perché gli ultimi anni, come for-se mai prima, hanno insegnato che il meteo non è più “preve-dibile” come poteva esserlo una volta, e lo scorso agosto Firenze ne ha avuto una pesante confer-ma. È ancora negli occhi di tutti la tempesta scoppiata nel tardo pomeriggio del primo giorno del mese, con la città che – nei suoi punti più colpiti – continua a portarne segni e ferite. E in pre-cedenza non erano (purtroppo) mancati altri esempi: riportando il calendario indietro di un anno, il 19 settembre 2014 una violenta grandinata era caduta sulla città lasciando, anche in questo caso, profonde tracce del suo pas-saggio. Con queste “premesse”, viene insomma da chiedersi (e sono in tanti a farlo) che cosa ci si debba aspettare nelle stagioni più diffi cili dal punto di vista climatico, ma anche (e soprat-tutto), cosa rischino i “tesori” fi orentini, ovvero le opere d’arte e i monumenti perennemente esposti ai capricci del tempo, giorno e notte, estate e inverno. Così, questo mese sul nostro giornale abbiamo cercato di ca-pire come in città si provi a limi-tare i danni causati dai fenomeni atmosferici (ma non solo, basti pensare allo smog) e proteggere il più possibile i tanti capolavori di casa nostra. Ma i pericoli per l’arte non arrivano solo dal cielo: non mancano né sono manca-ti – e l’ultima estate ne è stata, anche in questo caso, un esem-pio – gli “attacchi via terra”, per mano di chi, turisti e non, mette a repentaglio l’integrità di statue e altre opere con comportamenti a dir poco azzardati quando non con veri e propri atti di vandali-smo. Se insomma in quel museo a cielo aperto che è Firenze le minacce per i monumenti sono sempre dietro l’angolo, anche le soluzioni, però, per fortuna non mancano. Quelle studiate dagli esperti che le opere d’arte le pro-teggono (e le conservano) per lavoro, con il capoluogo toscano che può contare su alcune real-tà d’eccellenza, ma anche quelle che tutti possiamo e dobbiamo mettere in atto, basate in primo luogo su educazione e rispetto. Che non devono mai mancare, in nessuna stagione.

MATTEO FRANCINI

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Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 43 del 1 ottobre 2015. N° reg 5579

del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

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Il Reporter del Q3 raggiunge le famiglie del quartiere 3 di Firenze

Ottobre 2015 | 11

Page 12: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

#Cultura

sulle tracce di Folon, Dieci anni dopoNell’ottobre 2005 la scomparsa dell’artista: oraIl Reporter lo ricorda passeggiando nei suoi luoghi

I suoi gatti e i suoi tramonti hanno incantato i cinque continenti, acquerelli deli-cati che strizzano l’occhio al

pensiero positivo. Jean-Michel Folon ha salutato il mondo con la mostra, la più grande e com-pleta mai dedicata all’artista, al Forte Belvedere nel 2005, pochi mesi prima di spirare. Dieci anni dopo, e poco tempo prima che il suo Uomo della pioggia ritrovi posto davanti all’Obihall (l’opera era stata danneggiata in seguito a un incididente stradale, ma en-tro la fi ne del 2015 tornerà al suo posto, dopo il restauro), Il Repor-ter vuol ricordare l’artista gentile che ha amato moltissimo Firenze e che ha voluto lasciare alla città un numero consistente delle sue sculture, che i fi orentini posso-no quotidianamente ammirare in diversi luoghi della città. Era un amore che veniva da lontano quello di Jean-Michel per la cit-tà del giglio, iniziato negli anni Cinquanta quando, per la prima volta, colui che poi diventerà un

artista di fama mondiale varca i confi ni di Florentia appena più che ventenne. E la città del giglio ricambierà questo colpo di fulmi-ne, dedicandogli prima una mo-stra (incentrata principalmente sui suoi acquerelli) al Museo Marino nel 1990, poi la grande

Enrica Cinaschi

Il personaggio

esposizione del 2005 al Forte. Il 20 ottobre di quello stesso anno cala il sipario sulla vita dell’arti-sta, dopo una malattia impietosa. Ma Firenze non si è dimenticata di lui, tutt’altro: passeggiando per la città, ci si può facilmente im-battere in numerosi suoi lavori.

un mese sul palco:l’autunno da mozarta marilyn manson,fino a biancaneve

Ottobre signifi ca teatro. A trecentosessanta gradi. Si

alzano i sipari e si comincia a recitare, danzare e mettere in scena qualsiasi arte performa-tiva. Dalla più divertente alla più drammatica. Ad esempio, il Teatro Puccini dà fuoco alle polveri in una doppia veste: da una parte con una “Biancane-ve” tutta da ridere (dal 20 al 25) che vede la regia fi rmata dall’i-strione Maurizio Lombardi (che si cala anche nei panni della strega cattiva), dall’altra con l’inizio di “Puccini d’au-tore”, rassegna di incontri, mostre e letture che comincia in autunno per fi nire in prima-vera, insieme alla stagione del teatro. Da segnare in agenda, il 30, la lettura scenica di “Porci con le ali”. Spostandosi alla vi-cina Opera di Firenze si scopre che sul palcoscenico, dal 18 al 27, è in programma “Così fan tutte” di Mozart. Passando da un estremo all’altro della città ci si imbatte invece nel Tea-tro Lumière – nel quartiere 3, ai confi ni con Bagno a Ri-poli – dove una delle prime proposte della stagione è Eva contro Eva, dal 23 al 25. Basta spostarsi in centro per cam-biare genere ancora una volta, perché al Teatro Verdi si alza il sipario su Romeo e Giulietta in versione musical (dal 21 al 25), nell’adattamento di Gérard Presgurvic, liberamente tratto dal testo shakespeariano. Al Teatro della Pergola la stagione “principia” invece con la pre-senza scenica di Gabriele La-via e la Vita di Galileo di Ber-tolt Brecht, dal 28 ottobre al 12 novembre. Ma non di solo teatro si può vivere, e allora ecco alcune date da tener pre-senti per chi preferisce qualche bel concerto. Prima di tutto Malika Ayane, che si esibisce al Teatro Verdi il 28 ottobre, proponendo al pubblico un concerto molto intimo, mentre Nek sarà di scena all’Obihall il 30. Al Mandela Forum, il 5 novembre, da non perdere la performance dei Deep Pur-ple, mentre gli appassionati di metal dovranno aspettare il 9 novembre, quando all’Obihall salirà sul palcoscenico niente-meno che Marilyn Manson.

E.C.

Agenda

La mostra

la firenze 3.0 di jeff koons

Jeff Koons sbarca sull’arengario di Palazzo Vecchio. Come una specie di “alieno bonario” che viene a far dialogare l’arte contem-

poranea con quella del Rinascimento. Per la prima volta dopo circa cinquecento anni dalla messa in posa dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (1493-1560), una scultura originale di grandi dimensioni è stata collocata sull’arengario del palazzo comunale. Si tratta di Plu-to and Proserpina, un’opera monumentale alta più di tre metri. Un evento eccezionale che fa parte della mostra “Jeff Koons In Floren-ce” (fi no al 28 dicembre), che vede il protagonista dell’arte del nostro tempo misurarsi con gli spazi e le opere del Rinascimento. Jeff Koons In Florence è un confronto tra la provocante bellezza di due opere del geniale artista americano e i capolavori senza tempo di casa nostra. I luoghi eletti per il “dialogo” sono la Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio e piazza della Signoria. E se in piazza fa bella mostra di sé Pluto and Proserpina, a Palazzo Vecchio viene esposta Gazing Ball (Barberini Faun), opera realizzata nel 2013 e appartenente alla serie denominata dall’artista Gazing Ball, calchi in gesso di celebri sculture del periodo greco-romano cui Koons ha aggiunto, in posizione di precario equili-brio, una sfera di colore azzurro brillante e dalla superfi cie specchian-te. Un raffi nato e attraente gesto concettuale per ribaltare e deviare lo sguardo dello spettatore dall’ammirazione dell’opera classica.

Cavriglia e i suoi cadutiun secolo dopola grande guerra

I libri sono un po’ delle foto-grafi e, immortalano il tempo

cristallizzandolo nei racconti. È il caso di “Di che reggimento siete, fratelli? Cavriglia e i suoi Caduti nella Grande Guerra”, che a cento anni dal primo confl itto mondiale propone (grazie al Comune, che ne ha promosso la pubblicazione) un resoconto dettagliato dell’acca-duto, focalizzando l’attenzio-ne sui caduti, ricostruendo la storia della città e onorando allo stesso tempo la memoria di chi, per quella comunità, ha dato la vita. Documenti inediti (a cui si aggiunge un bel cor-pus di immagini) e ricerche curate da un team di studiosi restituiscono un aff resco che mischia l’emozione agli eventi storici.

Piazza santo spirito,l’anima artigiana della città degli artusi

Sesta delle otto guide della collana “Le piazze di Fi-

renze” scritte da Luciano e Ricciardo Artusi per l’editore Giorgi Libri, affi ancandosi alle altre cinque inizia a costituire un sostanzioso notiziario di storia poco nota e curiosa di Firenze che – stavolta – tratta il quartiere di Santo Spirito. Quartiere artigiano per eccel-lenza, rimasto così attraverso i secoli, poiché anche tuttora vi sono numerose botteghe, prevalentemente a carattere familiare, di doratori, argentie-ri, orafi , pellettieri, decoratori, intagliatori, restauratori, eba-nisti, tornitori, bronzisti, scul-tori e altri che costituiscono la classe intelligente e laborio-sa, diffi cilmente eguagliabile, dell’artigianato fi orentino.

Il libro/2 Il libro/3

due amiche e un’operaa quattro mani. per scoprire la toscana

“Appetiti Estremi”  è il li-bro scritto a quattro

mani da due amiche per caso, Stefania Pianigiani e Sabrina Somigli,  edito da  Ara Edizio-ni. Una serie di racconti alla scoperta della Toscana meno esplorata dove non mancano cibo, territorio, arte, natura e tanto, tantissimo humor che dà luogo a situazioni “ridanciane”.  Il libro è la dimostrazione di come un sogno si possa avve-rare grazie alle testimonianze di Stefania Pianigiani, giorna-lista e blogger, ma soprattutto giardiniera, e di Sabrina So-migli, microbiologa, prestata con successo alla ristorazione in veste di cuoca. Consigliato a chi ama il granducato ma non si accontenta del suo lato car-tolinesco.

Il libro/1

Lo si incontrerà nuovamente sul viale Fabrizio De André e lo si può incontrare anche nel parco antistante l’ospedale pediatrico Meyer, dove si trova un’altra fon-tana, “L’uomo della pace” (acqui-stata dal Rotary club e donata alla città), che ritrae uno dei suoi omi-

ni con un uccellino posato sulla mano. Fu in Toscana che Folon cominciò a pensare alla scultura, ed è proprio nel granducato che realizzò i suoi bronzi affi dandosi all’esperienza degli abili artigiani del posto. Le dodici grandi ope-re che hanno preso stabilmente dimora nel giardino delle Rose, spazio verde che ammira Firenze dall’alto senza essere troppo in-vadente, sono state donate dalla Fondazione Folon (che ha sede in Belgio, paese natale di Jean-Michel) su richiesta dello stesso artista. Folon era così, innamora-to della città come sembra essere quell’uomo (di bronzo) seduto su una panchina del giardino a guardare incantato il panorama, il cappello in testa e un libro tra le mani. Romantico come quella valigia che “incornicia” Firenze e la racchiude in uno spazio cir-coscritto, come a volerne portare con sé i tesori. Le statue, diventate parte integrante dello spazio ver-de, sono aperte alle visite a secon-da degli orari del giardino (che nel mese di ottobre vanno dalle 9 alle 18, mentre a novembre dalle 9 alle 17).

12 | Ottobre 2015

Page 13: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

Da un po’ di tempo, nel parco del-le Cascine c’è un essere mostruoso. Enorme e ricoperto di peli: chi l’ha visto giura che è un lupo mannaro. Ca-lato il sole, si aggira tra gli alberi per poi avventarsi sui passanti con grida spaventose. Tutti scappano a gambe levate. L’unica che non sembra aver paura è la piccola Evelina. Trecce bion-de, occhi vispi, Evelina è una bimba vivace e curiosa. Vive con la zia che fa l’estetista in una casa affacciata sul parco. Da lì, da quando sono iniziati gli strani avvistamenti, guarda le chiome delle Cascine, sempre più attratta dai racconti sulla creatura misteriosa che si aggirerebbe là in mezzo. Una notte, mentre la zia dorme, Evelina esce di soppiatto intenzionata a stanare il lu-pone. Non fa molta strada nel parco quando sente un ululato. Un brividino le attraversa la schiena, ma la curiosità le

dà coraggio. Finché da un viottolo spunta come un fulmine un co-losso peloso, le fauci spalancate in un urlo tremendo! Evelina resta di sasso ma la paura dura un secondo: “Smettila di spaventare tutti, vade retro, lupaccio!”, dice la bimba. “Luuupaccio?! Io!?”, dice la strana creatura. Ma quindi parla! “Chi sei, chi sei se non un lupo?!”, lo incalza Evelina. “Sono il profes-sor Licaone - spie-ga lui - sono uno scienzia-to, stavo preparando uno shampoo rinforzante per capelli ma devo aver sbaglia-to qualcosina e sono diven-tato irsuto come un orso!

Ho prova-

to a chiede-re aiuto ma tutti

fuggono urlando! Per la vergogna mi sono nascosto nel parco”.

Evelina sorride già. Ha in mente un piano per ri-

portare il lupone, il prof Licaone pardon, al suo aspetto normale. “Seguimi, ho io il rimedio!”, dice. Si precipitano a casa di Evelina. La bimba sveglia la zia, si scusa per essere uscita di casa da sola, le racconta della disav-ventura del prof Licaone e prepara i sali per non far-

la svenire alla vista dell’essere peloso. Quando si è riavuta, la zia prende i ferri del mestiere: sfodera un barat-tolone pieno di sbobba appiccicosa e tante lunghissime strisce adesive. “No, la ceretta no, giammai!”, capisce subito il quasi-lupo. “Che vuoi che sia un pic-colo strappetto!”, lo rassicurano Evelina e la zia, che lesta lesta ha già applicato la prima striscia di cera sulle zampe-gambe di Licaone. “Ahiuuuuuuu!”, grida lui. “Però, sembra davvero un ululato!”, ridono zia e nipote. Strappa strappa, la ceretta dura tutta la notte: all’alba sotto la massa di peli spunta un bel gio-vanotto. Che di lì a breve si innamorerà della zia estetista, e insieme a Evelina vivranno tutti e tre felici e contenti.

#Il Reporter dei piccoli

Evelina e il (quasi) lupo mannaroLuuupaccio?!

Io!?

BIBLIOTECA FABRIZIO DE ANDRÈ ¿ 1 ottobre ore 17.00La vita istruzioni per l’uso. Un libro al giorno per diventare grandiLeggimi una storia. Incontro per saper scegliere e saper leggere libri per bambini da 0 a 3 anniPer adulti, ingresso libero

BIBLIOTECA FILIPPO BUONARROTI¿ Dal 2 al 9 ottobre (orario di

apertura della Biblioteca)Mostra “Gli indesiderabili”Mostra fotografica dedicata alla conoscenza delle specie animali meno amate. Una riflessione sulla nostra intolleranza nei loro confronti. In collaborazione con LAVPer adulti, ingresso libero

BIBLIOTECA DELL’ORTICOLTURA¿ 2 ottobre ore 17.00Ciclo di incontri “I miei Diritti. Diritto al Tempo”Lettura animata interattiva con Sandra Dema, autrice “Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per

non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle”. Tiziano TerzaniPer bambini 6-8 anni

BIBLIOTECA DELLE OBLATE¿ 3 ottobre ore 21.15“E come potevamo noi cantare?” Percorso itinerante nello splendore delle Oblate tra parole e musiche della Resistenza Italiana

BIBLIOTECANOVA ISOLOTTO¿ 8 ottobre ore 17.00Isolottovolante Philosophy for childrenUn ciclo di cinque laboratori per avvicinare i bambini alla filosofia intesa come “pratica filosofica”, capace di educare all’ascolto reciproco e al dialogo fra genitori e figli per trovare così quelle risposte alle innumerevoli domande che spesso i bambini ci pongono. Ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: Cosa si intende quando si afferma che qualcosa è «giusto»? E quando invece si afferma che è «sbagliato»?Per bambini 8-10 anni

BIBLIOTECA DELLE OBLATE¿ 10 ottobre ore 11.00Prendi parte all’arte

Come riesce un’opera d’arte a raccontare le emozioni e le sensazioni senza usare le parole? I colori, le forme, lo stile dell’artista, ogni elemento contribuisce a trasformare un’opera d’arte in una raccolta di tanti stati d’animo diversi. Un laboratorio per scoprire insieme il linguaggio dell’arte attraverso un percorso tra le opere di artisti come Renato Guttuso, Lucio Fontana, Pablo Picasso, Max Ernst, Jean-François Millet, Henri Matisse. Per bambini 5-10 anni

BIBLIOTECA DEI RAGAZZI ¿ Dal 12 al 24 ottobre “I fumetti alla Biblioteca dei Ragazzi”Mostra ingresso libero in orario apertura biblioteca

BIBLIOTECA MARIO LUZI¿ 14 ottobre ore 18.00Festeggiamenti per Firenze Capitale. Presentazione del libro di Maria Luisa Orlandini, Al tempo di Firenze Capitale (Il pozzo di Micene, 2013). Interverranno il Presidente dei Festeggiamenti per Firenze Capitale e Consigliere della Regione Toscana Eugenio Giani, l’Editore Lucia Pugliese e l’Autrice. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

BIBLIOTECA VILLA BANDINI¿ 19 ottobre ore 17.00Ciclo di incontri “Delitti e castighi”

La città dei morti: pietas e pratiche d’inumazioneIn ogni società lo spettro della morte assilla l’uomo e lo mette di fronte alla dura realtà della sua precarietà esistenziale: si è cercato di rispondere in vari modi, magici, religiosi o scientifici.

BIBLIOTECA DEL GALLUZZO ¿ 26 ottobre ore 17.00Ciclo di incontri “Leggimi un libro” L’uovo meraviglioso di Dahlov IpcaPer bambini 0-7 anni

BIBLIOTECA DEL PALAGIO DI PARTE GUELFA ¿ 31 ottobre ore 16.30Gruppo di Lettura “Il Tè alle cinque al Palagio” si riunisce per rileggere e commentare il libro condiviso che apre la stagione 2015-2016.

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Biblioteche Comunali Fiorentine

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OTTOBRE nella Biblioteche Comunali fi orentine

Ottobre 2015 | 13

Page 14: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

#Sport

Il calendario

Kalinic e Babacar, diversamente noveBallottaggio o convivenza?I due attaccanti a confronto

Fiorentina

Diversamente 9. Non i “9 e mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve” che hanno

scorrazzato nelle aree di rigore sull’onda lunga del tiki-taka di Pep Guardiola. Quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A, e la Fio-rentina ne ha addirittura due, Kalinic e Babacar, così diversi e complementari da utilizzare in base al gioco che si vuol espri-mere, all’avversario da aff rontare o, perché no, anche in coppia per

Irene Delfino

un attacco “pesante”. Il croato, voluto fortemente da Sousa, è stato l’ariete di quel Dnipro fi -nalista di Europa League, dove è andato a segno proprio contro il Siviglia. Fin dalla prima amiche-vole conosceva i movimenti che il tecnico portoghese vuole da lui: Nikola fa salire la squadra, crea spazi per gli inserimenti dei trequartisti che si muovono alle sue spalle, dialoga con gli esterni. Si batte come un leone, non solo nella sua zona di “caccia”, l’area di rigore, ma in ogni zolla del ter-

reno di gioco dal centrocampo alla porta avversaria. È diffi cile che gli urli di Paulo da bordo campo siano rivolti nei confronti di questo attaccante dinamico, inappuntabile dal punto di vi-sta tattico e con ottimi tempi di gioco, a cui mancherebbe però, secondo qualcuno, l’istinto del killer. Con Kalinic in campo è più facile che segnino gli esterni o i trequartisti, a cui apre varchi con i suoi movimenti. Mentre Babacar è un bomber tutto istin-to, quello che può sonnecchiare

per gran parte della partita per poi inventare il gol che vale tre punti quando meno te lo aspetti. Con Baba in campo i trequartisti cercano l’assist più che il tiro, gli esterni il cross più che il dialogo. Sousa sta cercando di insegnar-gli in allenamento, come “tele-comandandolo” durante le par-tite, ad affi nare le doti tattiche. Il ballottaggio tra i due continua, o forse no. Paulo Sousa è tentato di schierarli insieme, ma la convi-venza è possibile e, soprattutto, profi cua? In teoria – si dice spes-so – due veri 9 davanti rischiano di pestarsi i piedi a vicenda, ma in questo caso, viste le caratte-ristiche diverse, la loro “coabi-tazione” potrebbe funzionare. A patto che uno dei due (Kalinic?) si sacrifi chi, mentre l’altro (Baba-car?) punti la porta. Dovrebbero quindi stare su due linee diverse, andando ad attaccare gli spazi con i movimenti senza palla: uno venendo incontro e l’altro attaccando la profondità. Con le due punte gli esterni dovreb-bero andare più spesso al cross e il trequartista fare da collante fra centrocampisti e attaccanti. Una soluzione possibile? Lo dirà il campo.

Lo stadio Artemio Franchi: tra le partite più attese che ospiterà questo mese c’è quella contro la Roma dell’ex Salah

Sport in rosa/1

Jessiquinha, una stellabrasiliana all’isolottoColpo di mercato per l’Isolotto Firenze Calcio a 5, che ha com-

prato, dalla Ternana, Jessica Cristina Frederico Spinola, me-glio conosciuta come “Jessiquinha”, stella brasiliana classe ‘88. Due mondiali vinti con la nazionale verdeoro, è considerata il “Messi” del calcio a 5: tanta tecnica e spettacolo, una vera star del calcetto. Ed è la giocatrice che – si augurano in tanti – può davvero regalare il tricolore a Firenze. “I miei obiettivi sono quelli di aiuta-re la squadra a vincere il titolo – ha detto Jessiquinha firmando il contratto con l’Isolotto – mi dedicherò e mi applicherò con tutta me stessa e mi batterò fino alla fine per vincere lo scudetto”. Così come Cristiano Ronaldo è identificato con CR7, Jessiquinha è co-nosciuta con l’acronimo J12. “È tra le migliori calciatrici al mondo – commenta Maurizio Colella, responsabile del settore agonistico dell’Isolotto – con un gran controllo di palla e un gran tiro. Pun-tiamo molto su di lei per fare il salto di qualità”.

Sim. Spa.

le risposte dell’ottobre viola

Sarà un mese di ottobre che svelerà molto su questa Fiorentina, dopo un settembre che ha diviso in due tifosi e addetti ai lavori.

Da un lato c’è chi continua a ricordare, ad ogni occasione, una cam-pagna acquisti da molti non ritenuta all’altezza, dall’altra chi invece difende a oltranza la dirigenza anche alla luce di quanto visto in campo negli ultimi anni. E sarà proprio il campo, come sempre, a far pendere la bilancia per gli uni piuttosto che per gli altri. Dopo la sfi da che ha aperto l’ottobre viola, quella casalinga contro l’Ata-lanta, e dopo gli impegni delle nazionali, il campionato riprende per la squadra di Sousa domenica 18 con la trasferta di Napoli. La settimana successiva altro big match, questa volta al Franchi, contro la Roma dell’ex Salah. Il derby del gemellaggio andrà poi in scena nel turno infrasettimanale, mercoledì 28, a Verona. Nella giornata successiva i viola ospiteranno il Frosinone, ma sarà già novembre. Con un ottobre così non sarà diffi cile capire che ruolo potrà recitare la Fiorentina in questo campionato: la parola, dunque, al campo.

Lorenzo Mossani

Sport in rosa/2

in campo le medicee,le ragazze del rugbyStudentesse, donne che lavorano, esperte e neofi te: sono circa cin-

quanta le ragazze del rugby che cercheranno di conquistare lo scudetto sotto le insegne delle Medicee. La nuova compagine, nata da una costola dei Medicei, la realtà che ha fuso il Firenze Rugby e i Cavalieri Prato, giocherà la serie A. “Un progetto importante che parte da basi solide”, spiega l’allenatore Alberto Nembrini. “La rosa è eterogenea. Mi sono trovato ad allenare ragazze con un passato inte-ressante e altre che si sono presentate da grandi sportive ma con poca tecnica. Ventitré in lista e quindici in campo – aggiunge Nembrini – ho quindi materiale per allestire anche una formazione che possa giocare la Coppa Italia di rugby a 7”. Le Medicee sono state inserite nel girone 2, quello meridionale, che prevede anche un derby contro le Etrusche Cortona. “Quest’anno sono stati allestiti due gironi da nove squadre. Non ci sono retrocessioni – conclude l’allenatore – e questo ci permetterà di crescere e consolidare la rosa”.

Sim. Spa.

Grandi occasioni porta-no con sé anche grandi

responsabilità. Lo sa bene il Porta Romana, che dalla sta-gione 2012/13 ha in gestione l’impianto delle Due Strade. Onori perché l’impianto dello stadio Buozzi, alle Due Strade, è diventato nel novembre 2014 Centro di formazione federale e, dopo Coverciano, quartier generale delle nazionali giova-nili. “La struttura è una ‘Ferrari’ – dichiara Lorenzo Taiti, diret-tore sportivo del Porta Romana – ma va gestita”. E dunque an-che oneri: “Un impianto come quello che abbiamo è da Lega Pro, ma noi siamo solo dei Di-lettanti (anche se con la D ma-iuscola) dall’organizzazione alla filosofia del calcio che abbiamo e l’idea è di poter arrivare a es-sere semiprofessionisti, ma ci vogliono tempo e pazienza. In pochissimo tempo – prosegue Taiti – la nostra scuola calcio ha registrato un boom di iscritti. Abbiamo oltre 130 bambini a cui dover dare un servizio vali-do. I Giovanissimi hanno il loro primo campionato, gli Allievi provinciali giocano da due anni, gli Juniores regionali da tre. La prima squadra è in Eccellen-za e contiamo di fare un buon campionato con una rosa com-pletamente rinnovata”. Con mi-ster De Carlo rimasto al timone degli arancioneri, il ds Taiti pre-senta la squadra: “Siamo partiti dall’ossatura dello scorso anno con Bercigli, Santini, Chiarelli, Conti e Ciolli. Confermati i tre difensori Pomo, Frutti, Sabia e i due centrali Murras (ex Fortis) e Gurioli (ex Grassina). Abbiamo inserito alcuni giovani in quota come Francini (ex Fortis), Serbi (ex Livorno), Parrini (ex Scan-dicci), Grandoli (ex Volterrana), oltre ai confermati Torrini e Co-gli dall’anno scorso. La squadra degli Juniores è stata rifatta per il 95% ed è un ottimo vivaio. Il Porta Romana è una società pic-cola ma molto grande. Il nostro

progetto è crescere sia dal punto di vista umano che societario, in un impianto che non è di perife-ria. Chi arriva trova un ambiente splendido, ma siamo consapevo-li che possa diventare un’arma a doppio taglio. Andiamo avanti attenti ai costi di gestione, tutto è partito dalla vittoria del ban-do: la Federazione ha pagato il campo, ma noi abbiamo fatto gli spogliatoi, senza contare il costo del personale che serve per gesti-re uno stadio come questo e tutti i costi di ordinaria manutenzio-ne, che sono a carico nostro”. L’impianto delle Due Strade si è aggiudicato lo scorso luglio il bando promosso dalla Lega Nazionale Dilettanti, dall’Anci (l’associazione nazionale dei Co-muni italiani) e dall’istituto per il credito sportivo in cui sono state stanziate risorse destinate al mi-glioramento dell’impiantistica sportiva. In Toscana, insieme alle Due Strade, lo hanno vinto Calenzano e Barberino Val d’El-sa. “Come si è costruito tutto, lo si può buttare giù in poco tempo, e la gestione di questa struttura incide tanto, nel bene e nel male”.

Tiziana Alma Scalisi

L’impianto dello stadio Buozzi, alle Due Strade, è diventato Centro di formazione federalenel novembre 2014

“due strade” per crescere L’impianto

14 | Ottobre 2015

Page 15: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

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Page 16: Il Reporter Q3 - Ottobre 2015

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