Il Reporter Q2 - Aprile 2014

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Aprile 2014 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere strade, piazze e rioni si “uniscono” sul web Editoriale nella città virtuale (ma non troppo) Matteo Francini U n mese alle elezioni. Il countdown è ormai ini- ziato: a maggio Firenze andrà a votare per scegliere il succes- sore di Matteo Renzi, per deci- dere chi sarà colui che guiderà la città del giglio per i prossimi cinque anni. E sono tante, in ogni quartiere, le questioni che il nuovo sindaco si troverà sul tavolo, “eredità” del passato o nuove sfide che Firenze dovrà affrontare per stare al passo con i tempi. PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 21 Q ualcosa è iniziato a cambiare da dicembre, quando piazza d’Azeglio è diventata una “social street”. Di che cosa si tratta? Di un gruppo chiuso creato su Facebook, riservato a chi vive nella zona, attraverso cui scambiare proposte per migliorare il rione e darsi una mano nella quotidianità. Ma non ci sono solo le “social street”: in città sono centinaia le pagine nate on line per mano di comitati e abitanti per far sentire la propria voce, risolvere un pro- blema o promuovere iniziative. Ecco una piccola “guida”. Gianni Carpini PAGINA 14 PAGINA 15 orti, campi e verdure: la campagna è qua Tra condomini e strade traffica- te, il verde strappa qualche me- tro al cemento. scuola, a tu per tu con i prof più amati Torna la Notte Bianca, eventi dal tramonto all’alba SEGUE A PAGINA 18 PAGINA 17 Il Reporter è distribuito da i piani viola per il futuro E cco che cosa significa “pro- gramma” in casa viola, quel- la parola che ha mandato in sof- fitta l’abusata “progetto”. Cambio di vocaboli, di strategie, di squa- dra. In una parola, rinascita. Fiorentina Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.17 del 3 Aprile 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A. Anno VIII Ed. 17 Campo di Marte Coverciano Cure Firenze Quartiere 2 rivoluzione a campo di marte? Se nascerà il nuovo stadio a Novoli, ipotesi di un parco sportivo pedonale nel quartiere Scenari PAGINA 3 bentornata primavera, tra giardini e iniziative E anche quest’anno ci siamo: la primavera è arrivata. E, con lei, la voglia di godersi l’aria mite. SEGUE A PAGINA 4 villa arrivabene, il bilancio di paolucci PAGINA 2 DOTT. GIANLUCA MARINI MEDICO CHIRURGO Studio: via Spinello Aretino, 18 50134 Firenze Tel. 055 71.69.52 [email protected] In occasione del 20° anno di attività,sconto del 20% sulle prestazioni di conservativa per i lettori de Il Reporter che si presenteranno con la rivista NUOVO STUDIO DENTISTICO A FIRENZE - IN VIA TOSCANINI, 9. PREZZI AGEVOLATI PER BAMBINI E ADULTI TECNOLOGIA E MATERIALI A NORMA CEE RIPARAZIONE PROTESI NORMALMENTE NELLE 24 ORE Il CHIRURGO ORALE laureato UNIVERSITA’DI FIRENZE in odontoiatria e protesi dentaria segue personalmente i pazienti, con la massima discrezione e riservatezza. PREVENTIVI PERSONALIZZATI E GRATUITI TEL. 333 43 71 245 – 0578 72 40 086 Parcheggio gratuito sempre disponibile ORARI: Lun - Sab 9.30-12.30 15.00-19.00 Lunedì mattina chiuso O Lu Lu siamo anche a: SIGNA - PISTOIA - M. DI CARRARA

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Edizione di aprile 2014 de "Il Reporter" relativa al Quartiere 2 della città di Firenze

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Aprile2014

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

strade, piazze e rionisi “uniscono” sul web

� Editoriale

nella città virtuale(ma non troppo)

Matteo Francini

Un mese alle elezioni. Il countdown è ormai ini-

ziato: a maggio Firenze andrà a votare per scegliere il succes-sore di Matteo Renzi, per deci-dere chi sarà colui che guiderà la città del giglio per i prossimi cinque anni. E sono tante, in ogni quartiere, le questioni che il nuovo sindaco si troverà sul tavolo, “eredità” del passato o nuove sfi de che Firenze dovrà aff rontare per stare al passo con i tempi.

☛ pagine 8-9

☛ segue a pagina 21

Qualcosa è iniziato a cambiare da dicembre, quando piazza d’Azeglio è diventata una “social street”. Di che cosa si tratta?

Di un gruppo chiuso creato su Facebook, riservato a chi vive nella zona, attraverso cui scambiare proposte per migliorare il rione e darsi una mano nella quotidianità. Ma non ci sono solo le “social street”: in città sono centinaia le pagine nate on line per mano di comitati e abitanti per far sentire la propria voce, risolvere un pro-blema o promuovere iniziative. Ecco una piccola “guida”.

Gianni Carpini

☛ pagina 14

☛ pagina 15

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☛ segue a pagina 18 ☛ pagina 17

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Anno VIIIEd. 17

Campo di MarteCovercianoCure

FirenzeQuartiere 2

rivoluzionea campo di marte?Se nascerà il nuovo stadio a Novoli, ipotesidi un parco sportivopedonale nel quartiere

Scenari

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bentornata primavera,tra giardini e iniziativeE anche quest’anno ci siamo: la primavera è arrivata. E, con lei, la voglia di godersi l’aria mite.

☛ segue a pagina 4

villa arrivabene,il bilancio di paolucci

☛ pagina 2

dott. Gianluca MariniMEDICO CHIRURGO

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Per il presidente del Q2 Gianluca Paolucci è il momento di tirare le somme dei suoi nove

anni a Villa Arrivabene, alla guida del Quartiere, in vista della scadenza del mandato. Il Reporter lo ha incontrato per fare il punto sui progetti rea-lizzati e sulle questioni ancora aperte. Presidente, come può riassu-mere il lavoro di questi anni? Le legislature che ho vissuto sono state due e abbastanza di-verse fra loro. La prima, 2004-2009, è stata caratterizzata dal passaggio del Consiglio di Quartiere da un commissa-riamento a una nuova consi-liatura. La difficoltà fu quella di mantenere standard di alta qualità come le iniziative cultu-rali. C’era la voglia generale di recuperare spazi inutilizzati e dismessi. Ci furono il progetto portato a termine della piazza di Varlungo e il recupero in via Luna di un immobile per Rete di Solidarietà e centro anziani. La seconda legislatura è andata avanti con la stessa idea di mi-gliorare molte cose: c’è sempre stata la voglia di ascoltare i sug-gerimenti e le critiche costrutti-ve dei cittadini. Le grandi questioni ancora aperte? Indubbiamente la riqualifica-

zione di piazza delle Cure. È un progetto che finalmente diven-ta condiviso e che trova posto nel bilancio comunale. Sono abbastanza ottimista e spero che nei prossimi anni diventi realtà. Quanto a via Gioberti, siamo arrivati a ragionarne in modo costruttivo cercando di trovare una soluzione che pos-sa avere un giusto compromes-so per la riqualificazione della strada fra le esigenze di chi ci vive e di chi ci lavora. Poi ci sono alcune questioni legate ai parcheggi di Ponte a Mensola e Settignano. Uno dei problemi che abbiamo affrontato è stato quello di via del Pratellino: ri-conosco all’amministrazione Renzi di aver portato avanti con determinazione il proget-to. Adesso in parte è risolto e a breve ci sarà l’assegnazione dei lavori. Il destino di San Salvi non è di semplice soluzione e la Asl dovrà fare le sue considera-zioni. Poi c’è tutta la partita del-le caserme sottoutilizzate, ma questi sono temi che esulano dalle competenze del Consiglio di Quartiere. I progetti realizzati di cui è più soddisfatto? Abbiamo dato grande attenzio-ne al verde, riqualificando qua-si tutti i giardini del quartiere. Fra le cose belle realizzate pen-so all’idea di “Quartiere dello

sport”, inteso come attività per tutti. Abbiamo dotato scuole e spazi di aree fruibili per met-tere tutti in condizione di pra-ticare lo sport all’aria aperta. Il dibattito sullo spostamento dello stadio è appena iniziato e nel caso bisognerà capire cosa fare dello stadio attuale. Piazza Nannotti diventerà a breve una vera piazza lasciando l’aspetto attuale di “cortile”. Io credo che il Q2, in questi anni, sia più “illuminato” anche grazie alla collaborazione con la Silfi. Il Teatro 13, un gioiello, è final-mente fruibile. E un vanto che non possiamo dimenticare è l’apertura della biblioteca Ma-rio Luzi. Un consiglio per chi verrà? Spero che il Consiglio di Quar-tiere possa sempre agire se-condo le regole del dialogo e della collaborazione. In questi anni abbiamo cercato di por-tare avanti i progetti facendoci carico delle problematiche dei cittadini, cercando di intercet-tare le loro esigenze, ascoltan-do e collaborando anche con i comitati.

Sta per scadere il mandato di Gianluca Paolucci alla

guida del Quartiere 2

“ecco il quartiere che lascio”: per il presidente paolucciè tempo di bilanci

L’intervista

Rifiuti

Costanza Marrapese

spuntano i nuovi cassonetti

Buone notizie sul fronte della sperimentazione che sta coinvol-gendo Campo di Marte sulla raccolta dei rifiuti. Tutto – viene

spiegato – sta procedendo bene, ancor meglio di come era anda-ta la prima sperimentazione in città, avvenuta nella zona di San Jacopino-viale Redi-piazza Puccini. Durante tutto il mese di mar-zo sono state distribuite diecimila chiavette elettroniche, una per famiglia, da dieci giovani incaricati da Quadrifoglio che, porta a porta, hanno informato i cittadini sulle modalità di utilizzo dei nuovi dispositivi. La prima chiavetta è gratuita, la seconda ha un costo di cinque euro. Per chi non l’avesse ancora ricevuta, è attivo il servizio dedicato a coloro che, non essendo stati trovati in casa durante la distribuzione, si potranno recare di persona alla sede di Quadrifoglio in piazza della Libertà, fra via San Gallo e via Cavour, per ritirare, previo appuntamento, la chiavetta. Ora, in questo mese di aprile inizierà la sistemazione dei nuovi cassonetti, che dovreb-be concludersi entro la fine del mese. A parità di capienza – viene sottolineato – i nuovi cassonetti occuperanno la metà dello spazio rispetto ai vecchi, così da poter recuperare oltre 220 posti auto. Per i prossimi tre mesi saranno presenti nelle zone interessate ispettori ambientali, tecnici e incaricati disponibili a supportare e informare i cittadini sull’utilizzo dei cassonetti. Per ritirare la chiavetta di per-sona al deposito di piazza della Libertà i giorni sono il martedì dalle 14 alle 17 e il sabato mattina dalle 9 alle 12, chiamando il numero verde per le prenotazioni 800.33.00.11.

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2 | Aprile 2014 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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nasce una cittadella pedonale dello sport?

Campo di Marte Il ricordo

Uno stadio “modello Bayern Monaco” per Firenze. Un’ipotesi che fa sognare molti

tifosi viola, ma che risulta in-compatibile con i vincoli dell’Ar-temio Franchi, oltre che con il popoloso quartiere in cui si trova lo stadio progettato da Pier Luigi Nervi. Ecco allora l’individua-zione di un’area, a Novoli, dove potrebbe sorgere la nuova “casa” della Fiorentina. La prima tap-pa per la possibile realizzazio-ne di un nuovo stadio nell’area Mercafir, nel quartiere 5, si era conclusa nel dicembre 2012, con l’approvazione della variante ur-banistica contenente la riqualifi-cazione del mercato ortofrutti-colo e l’individuazione di un’area privata mista. “La realizzazione di un nuovo stadio – ha spie-gato Dario Nardella – oltre che far contenti i tifosi viola, è una straordinaria occasione per la creazione di posti di lavoro, la ri-qualificazione del territorio, dei servizi e della viabilità. Dunque per Firenze è prima di tutto una carta di valore di rilancio eco-nomico, non solo per la fase di costruzione dell’impianto, ma in seguito per il comparto del com-mercio, della ricettività, del turi-smo e dei servizi”. Se insomma il

nuovo stadio a Novoli potrebbe essere un’opportunità di rilancio economico, dall’altro lato resta da capire che cosa ne sarebbe del “vecchio” Franchi e, di riflesso, di tutto Campo di Marte se l’uni-verso viola si dovesse trasferire. “Dovremo avviare tutti insieme, amministrazione comunale, residenti, società sportive e la stessa Fiorentina, concessiona-ria dello stadio Franchi e del centro sportivo dei campini fino al 2022, un lavoro comu-ne di riqualificazione dell’area e l’individuazione di una nuova vocazione dello stadio – ha pro-seguito Nardella – che potrebbe

diventare il secondo polo na-zionale di rugby, ospitare eventi di spettacolo e offrire potenzia-lità per altre discipline sportive. Ci troveremo quindi davanti a due grandi aree sportive, due grandi cittadelle: una nuova a nord-ovest e quella attuale a est, a Campo di Marte”. Il vicesinda-co lancia così una proposta alla futura amministrazione: ren-dere pedonale tutta l’area della “cittadella sportiva” di Campo di Marte (quattordici impianti sportivi di cui quattro complessi polifunzionali) attraverso solu-zioni urbanistiche appropriate. Un parco sportivo pedonale a disposizione delle società e delle famiglie, dove fare attività fisica e assistere a eventi sportivi e cul-turali. E, mentre il quartiere resta in attesa di novità, la discussione è già cominciata.

Giulio Schoen

Si continua a discutere sul destino dello stadio Artemio Franchi

“TRUPPE E PECORE: QUA IN PASSATO SI VIVEVA COSÌ”Avendo letto con il più vivo interesse il vostro articolo sul tema stadio-Campo di Marte, tale scritto ha su-scitato in me, molto anziano e da sempre abitante nel quartiere 2, una serie di ricordi, in particolare quelli della mia infanzia che cerco di ricollocare cronologi-camente:È evidente che oggi l’espressione Campo di Marte-stadio costituiscano un tutto unico; nel passato non era così quando i miei genitori mi conducevano nel “grande prato” che, allora, copriva la superficie del “ferro di cavallo” del grande isolato. In quei lontani anni Campo di Marte rispondeva al ruolo al quale, nel precedente secolo, erano stati destinati quei terreni espropriati: addestramento delle truppe del presidio, esercitazioni, manovre ad ordine chiuso. Di fatto sia il nome, sia la toponomastica di parte delle vie circo-stanti, si riferiscono ad eventi militari risorgimentali e ai nomi di due (discussi) generali sabaudi. Negli anni successivi si ampliarono le esercitazioni comprenden-do scuole guida prima sui vecchi 18BL, poi sui nuovi trattori destinati al traino delle artiglierie già ippo-trainate del 19RGT. Questo si verificava, di massima, al mattino, mentre nel pomeriggio il “grande prato” restava a disposizione dei ragazzi e delle famiglie del quartiere: la manutenzione dello stesso era assicurata da un notevole gregge di pecore, provenienti da non lontani ovili, che brucavano e “concimavano” l’erba. Allora sul Campo non esisteva alcun edificio, salvo una modesta costruzione, ai margini del viale Fanti, all’incirca davanti all’attuale via Mamiani, adibita a “servizi igienici” delle truppe in esercitazione e di con-seguenza maleodorante, mentre in prossimità dello “sbocco” del viale Calatafimi, ai limiti del Campo, era-no state predisposte due strutture, quali ostacoli per le evoluzioni a cavallo: l’una in muratura, l’altra costitu-ita da un lungo e grosso tronco d’albero. In corrispon-denza dello spazio compreso fra gli “incroci” delle vie Volturno e Milazzo esisteva un grande capannone in legno utilizzato quale contenitore di due piccoli aerei e anche di una piccola officina per la loro manutenzio-ne. Compatibilmente con la disponibilità del Campo, uno degli aerei si levava in volo sulla città.Ricordo che nel periodo estivo, nelle prime ore della notte, porzioni marginali del Campo venivano “uti-lizzate” per frescheggiare (come si diceva allora) da famiglie del quartiere che, anche per la famosa crisi del 1929 – sofferta da noi nel 1932 – non potevano permettersi alternative “turistiche”. Ma fu proprio in quegli anni – e la memoria mi accompagna ancora – che Firenze poté vantare la costruzione di due edifici monumentali: la nuova stazione di S. M. Novella e lo Stadio Comunale. I relativi progetti furono argomento di discussioni e opposte opinioni: ascoltando i colloqui di mio padre con amici e conoscenti, avevo capito che lo stadio avrebbe dovuto sorgere alle Cascine, prossi-mo ad altri impianti sportivi, ma prevalse l’opzione per

il Campo di Marte. Ma di quel periodo ricordo, anche se un po’ vagamente, la grande nevicata del 1929 che ricoprì il Campo di uno spesso strato bianco. Sempre in quel periodo il Campo di Marte fu interessato da un grande (per l’epoca) raduno aereo: rivedo tanti picco-li velivoli affiancati ai margini del Campo, fra il viale Calatafimi e l’attuale viale Malta.Tornando alla edificazione dello Stadio, ne ricordo le varie fasi, dalla messa in opera dei cantieri alla ere-zione delle due grandi gradinate frontali; infatti mio padre, al mattino della domenica, mi conduceva nei pressi per ammirare i lavori e rilevare i progressi. Era stato disposto che lo Stadio dovesse essere realizzato in tempi brevi, conseguentemente furono stabiliti orari di lavoro continuativi in tre turni per 7 giorni settima-nali. Non posso non ricordare, anche per le emozioni legate a quella età, la costruzione della torre di Ma-ratona e la rimozione delle relative armature lignee che, lasciate cadere dall’alto, si infrangevano al suolo rumorosamente in tanti frammenti: la memoria corre a ricordare le prime partite alle quali – purtroppo ra-ramente – mi fu consentito di assistere, per ovvi motivi di portafoglio, ed anche le numerose manifestazioni giovanili che vi si tenevano. La memoria non può non riportarmi agli anni ‘40, quando una parte del grande prato fu arata e coltivata a grano, ma subito dopo fu ripristinata la sua destina-zione militare con accampamenti e, purtroppo, anche degli eserciti di occupazione, prima germanici e poi anglo-americani. In quegli anni tristi anche le som-mità delle tribune dello stadio furono trasformate in piazzole per mitragliatrici antiaeree. Né posso dimen-ticare l’eccidio del marzo 1944 quando, contro il muro dello stadio, vennero trucidati 5 giovani ventenni solo colpevoli di aver ignorato il bando Graziani per i re-nitenti alla leva della R.S.I. In quel periodo in un lato del Campo fu scavato un rifugio antiaereo; avverto invece una lacuna nella mia memoria non precisando l’epoca del “taglio” del Campo di Marte con la crea-zione del viale Paoli. Dal dopoguerra ai nostri giorni il Campo di Marte ha avuto ben altre destinazioni: nuovi campi sportivi, ampi giardini pubblici, locali di intrattenimento, ecc...; ma una nuova utilizzazione si verificò nel 1966 in conseguenza dell’alluvione, quan-do una parte del Campo divenne scalo per gli elicotteri di soccorso.Concludendo non riesco ad assumere una precisa opi-nione sulla ubicazione dello stadio, ma ritengo che, co-munque, l’attuale costruzione, sia pure diversamente utilizzata, debba essere conservata quale monumento nazionale. Per obiettività debbo però convenire che le manifestazioni sportive condizionano, nei giorni del-le loro effettuazioni, i ritmi di vita degli abitanti del quartiere.Distinti saluti,

Piero Bizzarri

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Aprile 2014 | 3 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 4: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

#Luoghi

parchi & co, il quartierealla “prova primavera”Non mancano spazi e iniziativeper godersi la bella stagione

viale de amicis,“ancora radici”

E anche quest’anno ci siamo: la primavera è arrivata. E, con lei, la voglia di godersi l’aria mite e un buon sole, magari nelle

aree verdi del quartiere, senza doversi allontanare troppo da casa. Più o meno conosciuti, più o meno facili da trova-re, i luoghi dove rilassarsi all’interno del Q2 non sono pochi. Ci sono quelli più amati dai giovani, come ad esempio il parco dell’antica Villa il Ventaglio (in via Aldini), che si ripopola già a par-tire dai primi giorni di marzo fino alle

porte dell’estate, quando il caldo diventa insopportabile e ci si sposta alla ricerca di luoghi più freschi. Adatto allo svago dei più piccoli è sicuramente il parco “Pettini Burresi”, più comunemente chiamato area Pettini, alle Cure, che grazie ai residenti del quartiere (come i “nonni” che lo tengono aperto, pulito e funzionante) rimane un luogo di in-contro molto amato e frequentato nella stagione primaverile e non solo. Il gran-de giardino è molto apprezzato soprat-tutto dalle mamme, per la possibilità –

fra le altre cose – di utilizzare i gazebo presenti nel parco per organizzare feste e compleanni all’aperto. Domenica 6 aprile, all’interno del giardino si celebra la “Festa di Primavera”. In programma anche il laboratorio “Il viaggio dei rifiu-ti”, con informazioni e spiegazioni forni-te dal personale di Quadrifoglio. Per chi invece preferisce una camminata, tra i luoghi più scelti per una corsa o una passeggiata rimane lungarno Colombo, con la sua pista attrezzata per pedoni e ciclisti. E non mancano nemmeno gli eventi in programma. Tra gli appunta-menti all’aperto previsti nel quartiere è da segnalare il grande “mercato intorno allo stadio” che si terrà, come di consue-to, ai giardini di Campo di Marte (viale Fanti-viale Maratona) il 27 aprile, e che vedrà la partecipazione di tantissimi banchi provenienti da tutta la provincia. In tema di verde, e in special modo di pollice verde, al Parterre di piazza della Libertà il 25, 26 e 27 aprile si terrà in-vece la XXIX edizione della mostra di bonsai, a cura dell’associazione toscana amatori bonsai e suiseki.

Viale De Amicis e le radici, il problema si sposta di alcuni metri. Gli abitanti della zona continuano infatti a segnalare la questione delle radici che spuntano

dall’asfalto e lo rendono irregolare ai lati della carreggiata, perché – spiegano – i recenti interventi di manutenzione e riqualificazione hanno riguardato soltanto un tratto del viale. Mauro, pensionato che abita nei pressi del supermercato, ammette: “Quegli alberi sono pini del dopoguerra, abito da cinquant’anni in viale De Ami-cis, li ho visti crescere. Adesso permangono difficoltà oggettive e problematiche di parcheggio e viabilità in sicurezza. Hanno rifatto molto bene una parte del viale con tanto di nuova illuminazione e pista ciclabile – aggiunge – adesso quel tratto è molto migliorato ed è piacevole passeggiare e andare in bicicletta. Ci chiediamo se i lavori continueranno anche per il tratto che dal supermercato va verso il cavalcavia di piazza Alberti, che adesso necessita di un intervento urgente, specialmente per le radici esposte”. “Con i mondiali di ciclismo siamo riusciti a dirottare alcune risorse, insieme all’amministrazione comunale, per riqualificare un tratto di viale De Amicis con la pista ciclabile, la sistemazione del verde e l’illuminazione – spiega il presidente del Quartiere 2 Gianluca Paolucci – il problema rimane nel tratto non interessato dai lavori, lo confermo. Si tratta di interventi molto onerosi e delicati: un lavoro sinergico del Consiglio e degli assessorati all’ambiente e alle infrastrutture ha fatto in modo di salvaguardare i pini. La problematica delle radici non è semplice da ri-solvere, non basta riasfaltare in superficie ma è necessario cercare di scavare un’area più ampia dedicata all’aiuola in cui il pino abbia abbastanza acqua e aria in ingresso. Sempre per lo stesso motivo – continua Paolucci – è stato scelto di utilizzare per la pista ciclabile lo stabilizzato, materiale più permeabile, al posto dell’asfalto, affinché permettesse proprio l’assorbimento di acqua e aria nel terreno agevolando le radici sottostanti a non fuoriuscire nuovamente. Mi auguro – conclude – che la prossima amministrazione intervenga anche nei tratti interessati ancora dal problema”.

Eleonora Magnanelli

Costanza Marrapese

La guida La segnalazione

Il parco di Villa il Ventaglio è uno degli spazi verdi più amati del quartiere: in questa stagione è “preso d’assalto” da giovani e non solo

Problemi per l’asfalto nella zona di viale De Amicis: continuano le segnalazioni dei cittadini

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Cara signora, è già la terza lettera che ricevo a pro-

posito di questo argomento.

Quindi ne approfitto per rispondere anche a Fran-

cesca e a Gianna.

E’ vero il dentista oggi si preoccupa, giustamente,

del sorriso e non solo dei denti.

Io nel mio studio mi avvalgo della collaborazio-

ne di una bravissima dermatologa che si occupa

non solo di migliorare, per esempio come nel suo

caso con acido ialuronico il sorriso, ma anche di

valutare le necessità estetiche della paziente.

Che vuole…. Ormai l’estetica vuole la sua parte.

RUBRICA : La dentista risponde IN

FORM

AZIO

NE PU

BBLIC

ITARIA

4 | Aprile 2014 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 5: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

Sede del Quartiere 2Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/aTel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838E-mail: [email protected] .it

A cura del Consiglio di Quartiere 2

2CAMPO DI MARTE

puoi trovare queste notizie e molto altrosul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi .it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”

Discussione in consiglio comunale

Liberazione dal nazifascismo

In vista delle elezioni di domenica 25 maggio

Storia del territorio

Cultura

Notizie dal territorioNUOVE AIUOLE IN PIAZZA BECCARIAE’ stato completato a febbraio il rifacimento delle aiuole di piazza Beccaria, un lavoro di restyling realizzato con il prezioso contributo dei ragazzi seguiti dal Centro di Giustizia minorile impegnati in un progetto di inserimento nel mondo del lavoro.Le nuove aiuole sottolineano la simmetria degli spartitraffi co semicircolari che caratterizzano la piazza sia sul lato di Borgo la Croce che su quello di via Gioberti. Sul lato di via Gioberti la composizione dello spazio verde utilizza specie non soltanto autoctone (corbezzolo, lavanda, achillea, garofani e agli spontanei) ma anche selezioni da giardino come alcune varianti di corniolo che presentano in inverno splendidi rami rossi.L’installazione fa parte del programma ‘Invasioni botaniche’ per l’incentivazione dello sviluppo della biodiversità in ambito urbano, frutto della collaborazione tra Comune di Firenze, Cnr di Pisa e l’Orto Botanico dell’Università di Firenze.

IL FUTURO DEL POLO SPORTIVOGLI SCENARI APERTI DALLA PROSPETTIVA DEL NUOVO STADIO A NOVOLI

COMMOVENTE CERIMONIA PER IL 70° ANNIVERSARIO DELLE FUCILAZIONI DEL CAMPO DI MARTE

CONSEGNA A DOMICILIO DELLE TESSERE ELETTORALIRITIRO PRESSO I QUARTIERI IN CASO DI MANCATO RECAPITO

MEMORIE DELL’OSPEDALEPSICHIATRICO DI SAN SALVI IN MOSTRA ALL’ARCHIVIO STORICO

IL CARTELLONE

Nel consiglio comunale del 24 febbraio si è dibattuto attorno alla possi-bile costruzione del nuovo stadio nell’area Merca� r di Novoli e della con-seguente diversa caratterizzazione dell’attuale area sportiva del Campo di Marte. A Firenze avremmo infatti due grandi aree sportive, due citta-delle: una nuova a nord ovest e quella attuale a nord-est, al Campo di Marte. Si impone infatti all’attenzione pubblica l’individuazione di una nuova vocazione per lo stadio costruito negli anni ’30 su progetto di Pier Luigi Nervi, un monumento architettonico di assoluto valore che non può certo essere snaturato. Potrebbe diventare il secondo polo nazio-nale di rugby, ospitare eventi-spettacolo e o� rire potenzialità per altre discipline sportive. Certo, come da tempo sostiene il Consiglio di Quar-tiere 2, non va fatta soprattutto diventare una “ cattedrale nel deserto”.“La proposta potrebbe essere quella di rendere pedonale tutta l’area della cittadella sportiva del Campo di Marte attraverso soluzioni urba-nistiche appropriate -ha a� ermato il vice-sindaco-. Un parco pedonale a disposizione delle società e delle famiglie, dove fare attività motoria in

prima persona o assistere a eventi sportivi e culturali. Se il nuovo stadio a Novoli può essere un’opportunità di rilancio economico, dall’altro lato il Campo di Marte rappresenta un’occasione di riquali� cazione urbanistica di una parte importante della città”.Il presidente della Commissione Urbanistica di Palazzo Vecchio, inter-venendo nel dibattito, ha chiesto la realizzazione di un parco sportivo attrezzato che comprenda tutta l’area e che faccia perno sulla pedona-lizzazione di viale Paoli. Pedonalizzazione che va inserita comunque in una complessiva riquali� cazione dell’area preceduta da uno studio pre-ventivo sulla mobilità.Nell’area del Campo di Marte sono attualmente presenti 14 impianti sportivi (stadio Franchi, centro sportivo Fiorentina, stadio Ridol� , Man-dela Forum, complesso polifunzionale Amministrazione Militare, piscina Costoli, campo di calcio di viale Malta, palestra scherma Costoli, piscina ‘Costolina’, complesso polifunzionale A� rico, campo calcio Cerreti, stadio di baseball, impianto Padovani, pista all’aperto di skateboard).

Quando ci rechiamo allo stadio a tifare per la Fiorentina e a dare sfogo alla nostra passione per il calcio, non ci farebbe male qualche volta fermarci al sacrario che ricorda i 5 giovani fucilati proprio lì, il 22 marzo di 70 anni fa. Erano cinque ragazzi di 21 anni, quattro di Vicchio e uno appena giunto dalla Sardegna in cerca di una lavoro nelle campagne del Mugello. Si chia-mavano Leandro Corona, Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni, Guido Targetti. Furono catturati dall’esercito della Repubblica Sociale durante un rastrel-lamento come renitenti alla leva, sommaria-mente processati e poi fucilati al Campo di Marte, al cospetto di tutti i corpi militari di stanza a Firenze. Uno ‘spettacolo’ terri� cante nella sua crudeltà che aveva uno scopo ben preciso per il regime ‘repubblichino’: intimidi-re le giovani reclute, facendogli capire la � ne che avrebbero fatto in caso di diserzione, e contemporaneamente terrorizzare la popo-lazione civile. Il 25 aprile 2008, in occasione della Festa della Liberazione all’Altare della Patria di Roma, il

Presidente della Repubblica Napolitano ha insignito i cinque martiri della Medaglia d’oro al valor civile accogliendo la richiesta avanzata in tal senso due anni prima dal Consiglio di Quartiere 2.Il 24 marzo si è svolta al Campo di Marte la cerimonia commemorativa che quest’anno è stata particolarmente intensa anche per la partecipazione di una grande folla, tra cui più di un centinaio di ragazzi delle scuole del Q.2.

Presenti anche i parenti delle vittime, compre-sa una delegazione dal Comune di Maracala-gonis (Cagliari).

Il Consiglio di Quartiere 2 ha prodotto una pubblicazione che ricostruisce gli eventi, con la riproduzione delle lettere autografe scritte dai 5 giovani prima dell’esecuzione e con altri importanti documenti e testimonianze, tra cui quella del cappellano militare che raccolse la confessione dei ragazzi e ne benedì le salme. Il volume è disponibile in distribuzione gratuita presso gli u� ci del Consiglio di Quartiere 2, a Villa Arrivabene (piazza Alberti).

Il Comune di Firenze (Direzione Servizi Demogra� ci), in vista dell’appunta-mento di domenica 25 maggio per le elezioni europee e amministrative, ha predisposto un servizio di consegna delle tessere elettorali che permet-ta di raggiungere tempestivamente i cittadini a casa loro e, in ogni caso, di ridurre al minimo le loro eventuali necessità di spostamento. Il problema si pone per coloro che si sono trasferiti a Firenze da un altro comune, per chi ha acquistato la cittadinanza italiana nel corso del 2013, oltre che per i giovani che hanno da poco compiuto i 18 anni.Per tutte queste persone si sta provvedendo a consegnare le tessere elet-torali a domicilio. In caso di mancato recapito viene lasciata una cartolina-avviso che va pre-sentata al quartiere di riferimento dove è possibile ritirare la tessera elet-torale giacente (fanno eccezione i nati nel secondo semestre 1995 che, in caso di mancato recapito, dovranno recarsi all’u� cio elettorale di viale Guidoni 174).. Importante!! Non presentarsi direttamente ai quartieri se non si è ricevuto a domicilio la cartolina con l’avviso di giacenza.

E’ inoltre possibile rivolgersi ai quartieri anche per altre esigenze legate alla

scadenza elettorale: 1) ritiro della tessera elettorale per coloro che non l’abbiano mai ricevuta o ritirata;2) dal 19 al 25 maggio, attivazione di un servizio per l’immediato rilascio dei duplicati delle tessere elettorali smarrite, deteriorate o rubate (in questo caso bisognerà presentare la copia della denuncia);3) dal 19 al 25 maggio, rinnovo delle carte di identità;4) dal 17 marzo al 15 aprile, presentazione dell’istanza per l’inserimento nelle liste elettorali dei cittadini dell’Unione Europea residenti a Firenze che vogliano votare nelle elezioni comunali.

Sede di riferimento: Quartiere 2, piazza Alberti 2/a, tel. 055.2767820Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13; il martedì e il giovedì l’orario di apertura si estende anche al pomeriggio, dalle 14.30 alle 17

INFO: U� cio Elettorale tel. 055.3283610 055.3283620 055.3283633 055.3283677 055.3283629 055.3283603e-mail tessere.elettorali@comune.� .it

Fotogra� e, dipinti, libri e testimonianze. Un pezzo di storia dell’ex-ospedale psichiatrico di San Salvi, uno dei luoghi simbolo del Q.2, rivive e si racconta grazie alla mostra ‘San Salvi, le radici del futuro’, visitabile � no all’11 aprile all’Archivio Storico del Comune di Firenze, via dell’Oriuolo 35. La mostra è stata ideata e curata dall’Associazione “Carmelo Pellicanò- per una memoria viva di San Salvi”, attiva nell’ex manicomio � n dal 2010 e intitolata all’ultimo direttore dell’ospedale. L’associazio-ne è nata per tutelare il patrimonio storico-culturale di questa struttura attraverso la promozione di eventi culturali che servano a mantenere viva la lotta contro ogni pregiudizio e discriminazione a carico delle persone alle prese con malattie mentali. In questi anni l’Associazione ha raccolto una documentazione veramente notevole: fotogra� e degli anni ’70, testimonianze dirette di chi era internato a San Salvi e di chi vi lavorò, video e performance teatrali sul tema. Si tratta di materiali davvero signi� cativi che ora è possibile visionare in questa mostra. e che o� rono al visitatore molti spunti di ri� essione. Sono previste visite guidate su prenotazione ed attività didattiche speci� che per i ragazzi delle scuo-le � orentine. In occasione della mostra, l’archivio storico pubblicherà un volume di testimonianze e fotogra� e, impreziosito da vignette che Sergio Staino ha voluto regalare a questa iniziativa.L’esposizione, a ingresso libero, è aperta il lunedì e il venerdì, ore 10-15, e dal martedì al giovedì, ore 10-17,30.

Per info: www.comune.� .it/archiviostorico

La crisi e il lavoro“Forza lavoro”, ciclo di conferenze a cura di Franca Bonichi e Salvatore Tassinari.Villa Arrivabene, p.zza Alberti, ore 175 aprile, Tutele del lavoro e crisi del sindacato, con Gianni Rinaldini (sindacalista CGIL);12 aprile, Lavoro e welfare nell’era della precarietà, con Lorenzo Zamponi (Università Europea);3 maggio, Il lavoro in Europa, con Giovanni Orlandini (giuslavorista)

Bonsai al Parterre24-27 aprile, Mostra di Bonsai e Suiseki

Visite guidate nei parchi3 aprile, ore 17, Parco d’Arte Pazzagli (Rovezzano);10 aprile, ore 17, Giardino di Villa Schifanoia

Rassegna teatrale ‘Sere a teatro’. Saggi-spettacolo. Teatro 13, via Nicolodi.28 aprile, ore 20,30, Le Baccanti;30 aprile, ore 20,30, Fiori d’acciaio

Storie di donne12 aprile, ore 21, Teatro 13, via Nicolodi, Microstorie di Donne di Emerita Cretella (in ricordo di Ros-sella Cecchini)

INFO: U� cio Cultura Q.2, Villa Arrivabene, piazza Alberti 1°dal lun. al ven., 9-13, mart. e giov. anche 15-17. Tel. 055 2767854

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#Il quartiere in pillole

da dizione a cucina,un quartiere di corsiUna realtà ormai consolidata:quest’anno duemila iscrizioni

L’offerta Alla scoperta della città

libri e camminate,ecco i “bibliopassi”Sono scattati sabato 29 marzo i “Bibliopassi”, le passeggiate che

partono dalle biblioteche comunali alla volta delle colline fio-rentine, alla scoperta del territorio e delle stesse biblioteche. Quat-tro gli appuntamenti in programma: dopo quello del 29 marzo (dalla biblioteca del Galluzzo a Poggio alla Scaglia), i prossimi sono in programma il 31 maggio, 13 settembre e 25 ottobre. Protagoni-ste delle passeggiate saranno le biblioteche di Orticoltura (fino al parco di Villa Fabbricotti), Pietro Thouar (fino al Piazzale Miche-langelo) e Mario Luzi (fino a Settignano). L’obiettivo del progetto – è stato spiegato – è quello di amplifi-care il circuito informativo sulle attività di cammino, trekking e walking, di promuovere programmi di sensibilizzazione sugli stili di vita e di integrazione ai bisogni di salute, di implementare l’offerta esistente realizzando nuove proposte che creino un legame tra il territorio e la “sua” biblioteca quale luogo da scoprire, dove trovare suggerimenti di lettura e momenti di socializzazione. Le biblioteche comunali interessate diventano così il “campo base” degli itinerari, offrendo ai partecipanti la documentazione sulla storia del territorio, uno scaffale tematico di invito alla lettura da consultare e prendere in prestito, un’ulteriore occasione per conoscere le biblioteche e i loro servizi. Per informazioni si può telefonare al numero 055.700420 (lunedì-giovedì ore 9-12 e 15.30-18, venerdì ore 9-12). La partecipazione alle pas-seggiate è gratuita.

Il servizio

il car sharing diventa a “flusso libero”Via libera al car sharing a flusso libero. Si tratta del car sharing “free flow”, attivo a Milano già da qual-

che mese e che a breve arriverà anche a Firenze: a differenza del classico servizio da tempo presente in città, semplificherà notevolmente l’utilizzo da parte dei cittadini, consentendo di utilizzare i veicoli senza vincoli di prenotazione o luogo di sosta, con una diffusione territoriale potenzialmente più capilla-re. Grazie alle possibilità messe a disposizione dalle nuove tecnologie, come il Gps e le applicazioni degli smartphone, sarà possibile rintracciare l’auto e soprattutto lasciarla ovunque, magari proprio davanti alla destinazione scelta, senza dover quindi cercare l’area di sosta riservata come per il car sharing classico. A metà dello scorso mese la giunta comunale, su proposta dell’assessore alla mobilità Filippo Bonaccorsi, ha dato il via libera alla delibera che fissa i criteri sulla cui base sarà elaborato un avviso pubblico per la manifestazione d’intesse per individuare gli operatori cui affidare il servizio che, come viene sottolineato nell’atto, è complementare al servizio di trasporto pubblico locale. Obiettivo dell’amministrazione – viene spiegato – è avere a disposizione un parco mezzi di seicento veicoli che, dopo la prima fase di sperimen-tazione di due anni, potrebbe anche aumentare. Il servizio dovrà essere assicurato tutti i giorni dell’anno a qualsiasi ora, e dovrà essere disponibile sul territorio comunale secondo lo schema a flusso libero, cioè con la possibilità di lasciare l’auto in un punto diverso da quello di prelievo. L’avvio del car sharing a flusso libero non manderà comunque in pensione il “vecchio” car sharing. Si tratta infatti – concludono da Palazzo Vecchio – di due servizi complementari: il primo è rivolto a chi ha bisogno di un mezzo per spostamenti brevi entro i confini cittadini, il secondo può essere scelto per viaggi più lunghi.

Il rapporto

residenti stranieriin aumento a firenzeAumenta la popolazione straniera residente in città: quasi sedici fiorentini su cento sono stranieri. È

quanto emerge dal report “Migranti, le cifre 2013”, il rapporto pubblicato dall’assessorato al welfare secondo cui, nonostante la crisi che il nostro Paese sta attraversando, la presenza straniera a Firenze e provincia aumenta, seppur in maniera molto più rallentata rispetto agli anni precedenti. A differenza de-gli anni scorsi, però, nel 2012 si è registrato anche un aumento dei residenti italiani. Al 31 dicembre 2012, i residenti stranieri a Firenze erano 57.841, pari al 15,9% della popolazione totale, stimata in 378.376 abi-tanti. Numeri che, aggiornati al 31 marzo 2013, parlavano di 58.742 stranieri a fronte di 379.206 residenti totali. Per quanto riguarda la provenienza degli stranieri, la presenza romena è prevalente in tutte le aree della città ad esclusione del quartiere Rifredi–Le Piagge, dove al primo posto c’è quella cinese. “Anche quest’anno il report sull’immigrazione conferma la nutrita presenza di stranieri residenti in città con un trend in leggero aumento – ha sottolineato il vicesindaco Dario Nardella – Firenze, da sempre città dell’integrazione, continua, attraverso la propria opera amministrativa, a fare di queste persone cittadini a tutti gli effetti. Un ringraziamento va al lavoro che svolgono le comunità straniere sul territorio e che facilitano l’integrazione, anche se su alcuni aspetti c’è ancora tanto da fare”.

�Web: q2.comune.fi.it

Nati insieme al Quar-tiere nel 1990, i corsi di formazione del Q2 sono ormai una re-

altà consolidata. I “capisaldi” ini-ziali erano teatro, musica e lingue straniere: oggi si contano sedici corsi, dall’informatica alla cucina, fino al corso di dizione. “Non si tratta semplicemente di corsi, ma si può quasi parlare di cicli acca-demici di qualità, con capacità di aggregazione anche durature. In fin dei conti, si riuniscono perso-ne del quartiere con un interesse in comune e non è da sottovalu-tare il rapporto amichevole con l’insegnante”, spiegano dal Quar-tiere. L’utenza è molto variegata: i corsi di storia dell’arte vengono seguiti per lo più da un pubblico maturo, le lingue straniere – uti-li per viaggiare e lavorare – da giovani e adulti, i corsi di infor-matica sono prediletti dalle fasce

anziane. “Si tratta comunque di scuole stabili, tanto che il teatro può essere considerato un’acca-demia – continuano dal Quar-tiere – fornisce un ottimo livello di preparazione, tale da avere una convenzione con il teatro della Pergola, che organizza incontri con gli attori”. Quest’anno le iscri-zioni si sono attestate intorno alle duemila e sono in aumento, con una preferenza per ciò che riguar-

Martina Passalacqua

da il lavoro e la cultura. Senza contare le iniziative che, stagio-nalmente, si rinnovano. Come il ciclo d’incontri “Forza lavoro”, in collaborazione con professori universitari e civili: un ciclo di conferenze, mostre, letture e film che, fino a maggio, si terranno gratuitamente a Villa Arrivabene.

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

6 | Aprile 2014 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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#Zoom

la “resistenza” della casa del popoloTante le attività che vengono portate avanti.E questo mese in programma eventi speciali

Negli anni ‘80 è sta-to uno dei luoghi simbolo della scena new wave fiorenti-

na, noto anche come Rokkoteca Brighton e palco di esordio, tra gli altri, anche dei Litfiba. Ora è una storica realtà cittadina: stiamo parlando della casa del popolo di Settignano. L’impegno costante dei volontari, giovani e non, che gestiscono il circolo e organizzano attività ed eventi mantiene viva la sua pluridecen-nale tradizione, contribuendo a rendere la casa del popolo un luogo partecipato e attivo: im-pegno sociale, musica, cinema ed eventi culturali sono gli in-gredienti di una ricetta virtuosa che continua ad avere ottimi ri-scontri di pubblico e a produrre attività sempre nuove. Il legame con la scuola di musica di Set-tignano consente di mantenere un legame sempre aperto con il mondo della musica tanto che, oltre a essere sede delle prove dell’orchestra e del coro, il cir-

colo organizza settimanalmente numerosi eventi musicali. Una delle ultime iniziative, avviata all’inizio di quest’anno, è il So-nOut, apericena con live set che si tiene un paio di volte al mese. Appuntamento fisso mensile è invece Companatica, pranzo so-ciale della domenica che prose-gue fino a sera con palco aperto, improvvisazioni e jam session musicali. D’estate, a giugno e

Fannì Beconcini

Settignano

La terrazza panoramica della casa del popolo di Settignano: nel periodo estivo molte delle attività organizzate si spostano all’aperto

un centrodi documentazioneche vuole“fare memoria”

La casa del popolo di Set-tignano è sede anche del

Centro di relazioni, iniziative e documentazione “Carlo Giu-liani”. Il centro – viene spiega-to – è uno spazio per le realtà fiorentine di movimento ed è nato con l’obiettivo di “fare memoria” in nome della pace, della giustizia e della libertà. Si propone di essere un luogo di raccolta, catalogazione e fru-izione di documenti e infor-mazioni, ma anche un posto in cui promuovere il dibattito e l’elaborazione culturale, uno spazio aperto e in costruzione rivolto a tutti.

F.B.

Focus

luglio, l’appuntamento domeni-cale prende il nome di Pit Stop, concerti all’ora dell’aperitivo fatti apposta per il ritorno dal mare. Il circolo continua infatti la sua programmazione anche d’estate, spostando molte attività all’a-perto, sulla terrazza panorami-ca e nello spazio attrezzato per proiezioni e concerti. Alla casa del popolo di Settignano si fa e si parla molto anche di cinema e

cultura audiovisiva: CinemAne-mico è la rassegna dedicata alle produzioni cinematografiche indipendenti che, da otto anni, offre la possibilità di vedere film altrimenti introvabili in Italia. A questo proposito, uno dei tan-ti progetti che i soci del circolo vorrebbero realizzare è quello della mediateca: “Abbiamo de-cine di film provenienti da tutto il mondo, raccolti negli anni di

rassegna cinematografica – rac-conta Simone Innocenti, curato-re della rassegna – ci piacerebbe riuscire a catalogare il patrimo-nio che abbiamo e metterlo a disposizione di tutti. Qui esiste già un centro di documenta-zione, dedicato a Carlo Giuliani (vedi articolo a fianco), e per la catalogazione dei materiali ci avvaliamo dell’aiuto del Cesvot. Vorremmo fare lo stesso per i tanti film raccolti in questi anni di rassegne”. Questo mese, intan-to, il ciclo di proiezioni continua, con l’aggiunta di eventi dedicati alla Resistenza e alle “resistenze umane” in generale.

Aprile 2014 | 7 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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in pensione. “Fino a quel momento era un perfetto sconosciuto. È stato genti-lissimo – racconta Consuelo – è questa l’idea: spesso internet è visto come qual-cosa di spersonalizzante, noi lo usiamo per recuperare un contatto umano vero. Nella nostra zona manca uno spirito di quartiere, quello spirito che ti fa sentire a casa”. Insieme a Chiara e Benedetta si è impegnata per promuovere la commu-nity. “C’è più diffi denza verso Facebook come strumento che nei confronti di una rete di quartiere – spiega – abbiamo distribuito volantini per far vedere che siamo persone in carne e ossa”. Adesso, con la bella stagione, il gruppo potreb-

#L’inchiesta

Firenze 2.0

“social street”, il quartiere si conosce in reteSbarcano in città i gruppi on line creati dai residentiper i residenti. Il più attivo? In piazza d’Azeglio

È la community “della porta ac-canto”, al posto del campanello c’è il suono delle notifi che di Facebook. Gli iscritti sono di

tutte le età: impiegati, giovani mamme, pensionati. Persone che magari igno-ravano perfi no di abitare l’una accanto

all’altra: i più “fortunati” si conoscevano solo di vista, grazie a uno striminzito “buongiorno” scambiato per educazio-ne al mattino. Nulla di più. Qualcosa è iniziato a cambiare dal dicembre scorso: sull’onda lunga di una fortunata idea bo-lognese (vedi articolo qua sotto), piazza

d’Azeglio è diventata una “social street”. Merito di tre giovani mamme, Consue-lo, Benedetta e Chiara, che si sono co-nosciute fuori dalla scuola di via Giusti, frequentata dai fi gli. Hanno dato vita su Facebook a un gruppo chiuso, riservato a chi vive in questa parte di centro. Chi lo desidera può chiedere di entrare a far parte della famiglia degli “azegliani” con un click, poi bisogna aspettare l’ok del-le amministratrici del gruppo. In pochi mesi il “pianerottolo digitale” si è popo-lato di una quarantina di web-inquilini. Gli iscritti scambiano proposte per mi-gliorare il rione e si danno una mano nella quotidianità. Si va dal consiglio per scegliere un buon pediatra in zona ai progetti concreti come la creazione, nella piazza, di uno spazio per il bo-okcrossing, lo scambio di libri. Ancora è in fase embrionale, ma la social street di piazza d’Azeglio ha già dato i primi, pic-coli risultati. Consuelo, 40 anni, un mat-tino di inizio febbraio è rimasta a piedi: la batteria della macchina aveva fatto i capricci. Non si è data per vinta: ha usa-to il gruppo Facebook per chiedere aiu-to. Dopo un breve tam tam il “salvatore” è arrivato: un professore universitario

Gianni Carpini

La “mostra dei volti di via Fondazza” a Bologna, nella strada in cui è nata la prima community di vicinato

�Websocialstreet.it

La storia

a bologna, dove è nata l’idea

Nome inglese, idea italiana: il ter-mine “social street” è stato conia-

to a Bologna. La prima community di vicinato, basata su un gruppo chiuso di Facebook, è nata nel settembre 2013 in via Fondazza. Cinquecento metri di strada e quasi novecento membri. Ol-tre a darsi una mano (dal passeggino in prestito al classico zucchero che manca nella dispensa), gli iscritti hanno orga-nizzato feste, passeggiate e una mostra dei “volti di via Fondazza” (nella foto). È stato un 36enne, giornalista e papà, a lanciare l’idea: il fi glioletto non aveva nessun amico in zona. Adesso in Italia le social street sono una quarantina, con un sito di riferimento. E intanto hanno fatto anche il giro del globo: sono state “avvistate” addirittura in Cile.

G.C.

Focus

tra blog di rione e “web-condomini”

Non solo social street, a Firenze esiste anche il “web-condominio”: 122 fami-glie per undici scale di un mega-palazzone in via del Pesciolino, vicino a via

Pistoiese. Dal gennaio 2007 gli abitanti hanno il loro blog (pesciolino.wordpress.com) per condividere notizie, segnalazioni sull’isolato, articoli pratici sul buon vicinato. Prima che i social network si aff ermassero, i quartieri si ritrovavano sui blog. Mini-siti facili da gestire anche da chi non è un asso dell’informatica. Alcu-ni, con il passare del tempo, sono fi niti in pensione, altri esistono tutt’oggi. Uno dei più “anziani” ancora in attività è quello di Sorgane (sorgane.blogspot.it). Ha gli stessi anni di Facebook: dieci. Più giovane, ma molto seguito, è nonsolosanjaco-pino.blogspot.it, dedicato alla zona che confi na con il centro di Firenze. È durata solo tre mesi, invece, l’avventura di una blog-street: in via Gioberti, nel luglio del 2010, un residente aveva aperto blogviagioberti.blogspot.it, per chiedere maggio-re attenzione sulla zona.

be crescere e organizzare i primi even-ti: cene di quartiere, baby-merende in piazza e altro ancora. Ma i web-vicini di Firenze non abitano solo in piazza d’Azeglio: sono nati altri gruppi, come in via dell’Arcolaio, via Bellariva e via San Niccolò. Nonostante la buona vo-lontà dei primi iscritti, i membri per ora non sono moltissimi: questa primavera, però, potrebbe essere il momento buo-no per rendere Firenze più social.

SOCIAL STREETIN QUATTRO MOSSE

1. Creare un gruppo chiuso su Facebook

2. Far conoscere il gruppo (volantini)

3. Gestire il gruppo con idee e spunti

4. Passare dal virtuale al reale (organizzando eventi)

8 | Aprile 2014

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“Cartoline” da SettignanoÈ uno tra i gruppi più “fotografi ci” e il motivo è presto spiegato: la bellissima vista su Firenze che si gode da questo colle immerso nel verde cattura l’attenzione di molti obiettivi, anche quelli dei foto-grafi , più o meno amatoriali, della zona. Così, i membri condividono spesso immagini suggestive della frazione. Ma ci sono anche informazioni “di servizio”: le iniziative organizzate in zona, le cene in piazza, gli appelli per i cani smarriti, le notizie sui concittadini più conosciuti, i lutti di cui tutta la comunità viene informata. In pratica, un giornalino di paese in versione social. E c’è anche un corposo numero di nostalgici: molti ex residenti di Settignano, che le vicissitudini della vita hanno portato ad abitare altrove, si iscrivono al gruppo per condividere i loro ricordi.

#L’inchiesta

LE “BATTAGLIE DI VICINATO”SI COMBATTONoSU FACEBOOKSono centinaia le pagine realizzate da comitatie abitanti per far sentire la propria voce, risolvere i problemi o promuovere eventi e iniziative

La “mappa”

Cambiare la città a colpi di “like” si può, e qualcuno c’è riuscito. Prima dell’arrivo delle social street (vedi pagina a fi an-co), Facebook era già casa di cittadini

e comitati di rione. La strategia è vecchia come il mondo: l’unione fa la forza. Che sia un comitato in carne e ossa o solo un gruppo nato sui social network, poco importa. Anche commentando e taggando si possono ottenere piccole conquiste per tutto il vicinato. Sono centinaia le pagine e i gruppi aperti presenti su Facebook per “salvare” una strada di Firenze, tappare una buca o, sempli-cemente, per far conoscere gli eventi organizzati in questa o quella parte di città. Tra la sterminata lista di gruppi local, abbiamo selezionato alcune realtà su Facebook, stilando una piccola mappa “social” di Firenze.

a cura di Gianni Carpini

La “bacheca”di San NiccolòÈ uno dei più nutriti e fa capo a un comitato cittadino. Mentre la neonata social street di via San Niccolò fatica a ingranare e a richiamare iscritti, questo gruppo conta più di trecento membri. Viene utilizzato soprattutto come bacheca web per promuovere le tante iniziati-ve organizzate nei dintorni della strada sotto piazzale Michelangelo. Si va dalle iniziative del circolo alle foto del gruppo di ballo di San Nic-colò, fi no alle notizie su dove è fi nito il “naso-ne” di Clet (il gigantesco naso che l’artista dei cartelli stradali, il cui studio è proprio in zona, applicò sopra la torre di San Niccolò nella pri-mavera del 2012), ma non mancano nemmeno le discussioni sulla situazione del rione. Esisto-no gruppi simili in altre zone del centro storico, come ad esempio in Sant’Ambrogio.

Nome del gruppoComitato di San NiccolòIscritti: 300+Un comitato di strada

Le peripeziedei pendolariE poi ci sono loro: i fi orentini “adottati”. Il gran-de esercito dei pendolari che vive la città, pur non abitandoci. Un’esistenza fatta di sveglie all’alba e lotte con i ritardi dei treni per arrivare in tempo al lavoro. Gli utenti delle linee più frequentate si auto-organizzano su Facebook per render conto, giorno per giorno, di ritardi e cancellazioni, o per ricordare scioperi imminenti. Tra i più attivi c’è il gruppo pendolari del Valdarno, le cui segnalazioni fi niscono spesso sui giornali. Ma c’è anche il rac-conto, che strappa qualche sorriso, di chi passa due ore buone al giorno sui convogli diretti in Mugel-lo. In questo caso si tratta di una pagina Facebook (Cronache dalla Faentina) che riporta con ironia frasi rubate ai vicini di carrozza e racconta le mille peripezie del pendolare in tempo di crisi.

Nome del gruppoComitato pendolari Valdarno direttissimaIscritti: 970+Info-traffi c ferroviario dal basso

Luci accese su PontignalePontignale dove? Esatto, è proprio questo il problema. La zona residenziale a cavallo tra Firenze e Scan-dicci, bistrattata a volte anche dai navigatori satellitari, cui qui capita di perdere la bussola, ha conquistato visibilità grazie a Facebook. Tra i 1.500 residenti, un gruppetto di agguerriti cittadini ha sfruttato come “arma” il social network per far sentire la propria voce. E qualche risultato è stato raggiunto: una fermata del bibliobus (la biblioteca con le ruote del Q4), una migliore distribuzione della posta. Tanto rimane da fare, almeno leggendo i commenti dei cittadini. La lotta al parcheggio selvaggio e l’arrivo di un fontanello di Publiacqua sono tra gli argomenti più caldi.

Nome del gruppoI dimenticati di Pontignale

Iscritti: 60+Residenti (di periferia) coalizzati

Nome del gruppoSettignanoIscritti: 160+Un gruppo di “paese”

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#Focus

Da “Stroncapettini” a “Masticabrodo”,il gergoda magazzinoin un “dizionario”

“Stroncapettini” è il fac-chino calvo. “Mastica-

brodo” quello con qualche problemino di dentatura. “I’ babbo” è il presidente della co-operativa. E il collega col toupè “ha un dispiacere in testa”. Al primo giorno di lavoro al no-vellino si fa “la fotografi a”, e da quella prima occhiata si capi-sce subito se resisterà oppure no al duro lavoro del facchino. Parole e modi di dire “da ma-gazzino”, coniati e rodati nei lunghi anni di lavoro nottur-no al mercato di Novoli. Frasi e descrizioni “fulminanti” – e parecchio veraci – che rac-contano un mestiere e la città. È il gergo dei lavoratori della Cft di Novoli, che dopo una lunga tradizione orale è stato raccolto nero su bianco nel cosiddetto “Facchizionario”, il dizionario dei facchini, per l’appunto. Lo spassoso vocabo-lario, in occasione della festa per il quarantennale della co-operativa, in via del tutto ecce-zionale, è diventato anche una sceneggiatura. Proprio così. I lavoratori in persona, con una buona dose di autoironia, lo hanno “recitato”, dando vita a scenette video tutte da ridere. Trasmesse al Mandela Forum, le gag dei facchini possono essere viste da tutti sul canale Youtube di Cft .

L’idea

La cooperativa dei facchini di Novoli ha spento quaranta candeline: in oltre tremila al Mandela Forum per l’evento

Quaranta candeline spente da oltre tre-mila persone. Un Mandela Forum

pieno di gente ha festeggiato, il 15 marzo scorso, il compleanno di Cft , la cooperativa dei fac-chini di Novoli che, dal 1974, lavora all’interno del mercato ortofrutticolo e che nel tempo è diventata una delle più grandi imprese italiane nel settore del-la logistica. Una serata di festa e spettacolo a cui non sono voluti mancare molti dei 1.800 soci del-la cooperativa con le loro fami-glie, tanti degli oltre cinquemila lavoratori del gruppo e molte personalità. Tra queste “l’unico 10” viola Giancarlo Antogno-ni, in prima fi la per brindare ai facchini e per assistere allo spet-tacolo di Giorgio Panariello, il vero mattatore della serata, che ha intrattenuto l’aff ollata platea con i suoi personaggi più famo-si. Ma la festa ha avuto anche un risvolto benefi co, ed è servita a

Giorgia Marcheschi

Il compleanno

Sorrisi e solidarietà, una maxi-festa per Cft

sostenere l’attività della Fonda-zione ospedale pediatrico Meyer e della Fondazione Tommasino Bacciotti. Un compleanno “ano-malo”, in realtà, quello di Cft . Se il certifi cato di nascita della cooperativa riporta la data del gennaio ‘74, le sue radici aff on-dano nella vecchia “Redenta”, la cooperativa dei facchini ex dete-nuti che fi n dai primi del ‘900 la-voravano nel vecchio mercato di piazza Ghiberti. Il nuovo nome e il trasloco a Novoli, una volta nata la Mercafi r, sono solo alcu-ni dei tanti cambiamenti vissuti dalla cooperativa. Col tempo, la piccola impresa di ex galeotti è diventata un colosso della logi-stica integrata. Fino a diventare un punto di riferimento in Italia per la grande distribuzione, a capo di un gruppo che oggi dà lavoro a 4.500 persone in nove regioni, con oltre trecento mi-lioni di fatturato e una fl otta di

1.100 automezzi che ogni anno percorre cento milioni di chi-lometri su tutto il territorio ita-liano a servizio di 1.800 punti vendita diversi, per un totale di 500 milioni di colli movimentati. “Quello che non è mai cambia-to – spiega il presidente di Cft Leonardo Cianchi – è il senso di appartenenza alla cooperativa e la condivisione dei suoi valori, il rispetto dei lavoratori e il forte legame con la città. Un contat-to reale, mai di facciata, che Cft mantiene vivo con impegni con-creti come il progetto della spesa solidale, la distribuzione della frutta e della verdura avanzate al mercato alle famiglie bisognose, che per due anni di fi la è valso alla cooperativa il Fiorino soli-dale del Comune”.

Il presentatoredella serataGiacomo Guerrini

Una foto storicadei facchini al lavoroal mercatodi piazza Ghiberti

Lo showmanGiorgio Panariello

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#Focus

“AVANTI tutti INSIEME, UN PASSO ALLA VOLTA SENZA DIMENTICARE DA DOVE VENIAMO”Parla il presidente Leonardo Cianchi:“Il futuro si costruisce valorizzando lavoro e persone”

Presidente Leonardo Cianchi, un evento speciale quello del 15 marzo scorso per i “primi” 40 anni di Cft . Sì, è stato un bellissimo regalo di compleanno. Vedere così tan-ta gente, in un Mandela Forum quasi da tutto esaurito, ci ha fatto rendere conto, ancora una volta, dell’attaccamento che i soci e le loro famiglie hanno per la coo-perativa e dell’aff etto che tutta la città prova per Cft , una realtà di lavoro che ormai fa parte della tradizione fi orentina. Certo, un pensiero particolare va ai soci che erano di turno e che non hanno potuto essere presenti, visto che il nostro lavoro si svolge quasi inte-ramente al buio, quando gli altri dormono. Spazio al sorriso, con lo show di Panariello e le gag del Facchizio-nario, ma anche alla solidarietà.Da tempo siamo legati alla Fon-

dazione Bacciotti e alla Fondazio-ne dell’Ospedale Meyer. Ci sem-bra doveroso dare un contributo al loro impegno. E poi, va detto – e senza retorica – che la socialità è nel nostro Dna. Non ci dimen-tichiamo che siamo eredi di “Re-denta”, cioè la cooperativa dei fac-chini-galeotti del vecchio mercato di piazza Ghiberti. Per loro il lavo-ro era la via per una vita migliore, noi vogliamo che il nostro possa contribuire, per quanto possibile, a migliorare quella degli altri. Va davvero d’accordo questa dimensione sociale con le dure “leggi” del mercato, oggi domi-nato dal profi tto?Per noi vale una regola: il futuro della cooperativa si costruisce va-lorizzando il lavoro e le persone. Negli ultimi due anni abbiamo stabilizzato oltre duecento perso-ne, premiandone il merito. Una scelta in controtendenza rispetto

Petra Rubini

L’intervista

Il presidente di Cft Leonardo Cianchialla festa per i 40 anni della cooperativa

ai chiari di luna di oggi. Sappiamo che il nostro lavoro è logorante e che a una certa età diventa impos-sibile andare avanti. Così, stiamo investendo moltissimo nella for-mazione, per preparare i nostri soci over 50 a mansioni più legge-re, come il giardinaggio o il lavoro di portierato. Anche questo signi-fi ca andare avanti tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno. E alla fi ne si viene ripagati.Cioè?Qualche tempo fa, ad esempio, abbiamo deciso di ricapitalizzare la cooperativa. Di sua spontanea volontà, la maggioranza dei soci ha deciso di partecipare con i propri risparmi. Ci ha chiamati il notaio, era disperato: i lavoratori

erano andati da lui tutti insieme per sottoscrivere la quota, pensi che sono quasi duemila!Tra dieci anni, quando Cft fe-steggerà il mezzo secolo, come si immagina la cooperativa?Intanto guardiamoci oggi: siamo a capo di un gruppo che, su tutto il territorio nazionale, conta cin-quemila lavoratori e ha un fattu-rato aggregato di oltre trecento milioni di euro. Le ultime novità riguardano la partnership con la Compagnia Portuale di Livorno, un’altra storica cooperativa che ci darà l’opportunità di avere un af-faccio sul mare, e l’incorporazio-ne delle cooperative Arca e Ctf, insieme alle quali ci avventurere-mo in settori per noi nuovi come il facility management e l’ambien-te. Andiamo avanti un passo alla volta, sperando di arrivare lon-tano. Senza dimenticare da dove veniamo.

Aprile 2014 | 11

Page 12: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

#Solidarietà

GENITORI E VOLONTARI, INSIEME PER I PICCOLITanti i progetti che l’associazione “Noi per Voi per il Meyer” porta avanti da ventisei anni per aiutare i bambini colpitida leucemia e altri tumori

“È fondamentale fare rete sul territorio”. A ribadirlo è Pa-squale Tulimiero,

presidente di “Noi per Voi per il Meyer onlus”, dopo aver raccon-tato i mille progetti che l’associa-zione porta avanti ormai da ven-tisei anni per aiutare i bambini colpiti da leucemia e altri tumori solidi. “Uno degli ultimi progetti a cui stiamo lavorando si svilup-pa proprio sul territorio, dove stiamo cercando di creare dei gruppi di lavoro con psicologi e altri operatori del settore insieme alle associazioni di categoria per aiutare i giovani adulti, una volta guariti, a reintegrarsi nel mondo della scuola e del lavoro”, spiega. L’attività dell’associazione, infatti, pensa a tutte le fasi della malattia dei più giovani, e vuol accompa-gnare i pazienti e i loro genitori nel percorso, spesso diffi cile e a

volte molto lungo, di cura. I “pi-lastri” di Noi per Voi sono sem-pre stati i genitori, cui si affi anca una squadra di volontari con competenze nei diversi settori. Oggi l’associazione, che ha avuto un ruolo importante anche nel trasferimento dell’ospedale dalla sede storica alla nuova struttu-ra, è impegnata in particolare su due fronti: quello della ricerca e quello dell’accoglienza totale dei piccoli pazienti e delle loro fami-glie. I progetti di ricerca fi nanzia-ti da Noi per Voi riguardano la chemioresistenza di leucemia, i tumori cerebrali e i tumori ossei, quest’ultimo in collaborazione con il professor Capanna del Cto. “A proposito di fare rete e di farla con strutture di eccellenza – sot-tolinea Tulimiero – la ricerca si fa con il Cto e la terapia clinica continua al Meyer”. Sul tema del sostegno alle famiglie dei piccoli

Matilde Bernini

La realtà

Pasquale Tulimiero, presidente di “Noi per Voi peril Meyer onlus”, durante un evento benefico a cui ha preso parte anche la concorrente di MasterChef Enrica

ricoverati al Meyer, il progetto più recente si chiama “Homing” e prevede tutta una serie di inter-venti, dalla consulenza psicologi-ca alla risoluzione di problemati-che più pratiche come la spesa o i viaggi: “Spesso i bambini che ar-rivano per essere curati al Meyer vengono da altre città o dall’estero, per questo ci stiamo attivando, fra le altre cose, per ottenere biglietti di treni e aerei scontati per i fami-liari. Allo stesso modo abbiamo una convenzione con l’Acli che ci mette a disposizione una persona per tutti gli adempimenti buro-cratici”, termina Tulimiero. Per chi vuol contribuire ad aiutare Noi per Voi per il Meyer le pos-sibilità non mancano: si va dagli eventi – a inizio giugno si terrà la seconda edizione del mercato di benefi cenza al giardino Torrigia-ni “Secret Garden”, che nel 2013 ha contato tremila presenze – alle

uova di Pasqua dell’associazione, fi no alla donazione del 5 per mille dalla dichiarazione dei redditi.

Il primo passo verso un obiettivo è darselo.

Quante volte vorremmo cambiare qualcosa?

Vi sono familiari le seguenti espressioni:

• Da domani inizio la dieta/smetto di fumare• Ho deciso che mi iscrivo in palestra• Mi sarebbe utile imparare a parlare una lingua straniera• Mollo tutto e me ne vado• Da oggi si cambiaaa…• Mi piacerebbe venire, ma non ho tempo• La prossima volta non ricapiterà• Non ce la faccio

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12 | Aprile 2014

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UN MESE ALLE ELEZIONI,SCATTATA LA CORSAPER PALAZZO VECCHIOFirenze si prepara al votoper la scelta del successoredi Matteo Renzi

Verso le urne

Prossima fermata, elezio-ni. Firenze va al voto il 25 maggio, “election day” per le Europee

ma, soprattutto, per la scelta del successore di Matteo Renzi alla guida di Palazzo Vecchio. Men-tre scriviamo, lo scacchiere delle candidature non è ancora com-pleto. Qualche casella è sempre vuota, in attesa di un nome che si metta in lizza per la poltrona di sindaco. Ma i punti fermi non mancano, con sfidanti già pronti da tempo a iniziare la partita. È certo, inoltre, che stavolta sarà davvero lotta dura per sedere nel Salone dei Dugento: i posti disponibili – causa spending re-view – da 46 scendono a 36, così tra gli aspiranti consiglieri si preannuncia una battaglia all’ul-tima preferenza.

PARTITO DEMOCRATICOA tentare di fare “scacco mat-to” per il Partito Democratico è Dario Nardella. Attuale vicesin-daco reggente, già vice di Renzi per quattro anni prima di essere eletto nel 2013 alla Camera, è stato richiamato in Palazzo Vec-chio dopo la partenza del pre-mier per Palazzo Chigi. Nardella

Natalia BinagliDario Nardella ha vinto le primarie del Partito Democratico con l’83% delle preferenze: sarà lui a correre per raccogliere l’eredità di Matteo Renzi

Marco Stella Miriam Amato Cristina Scaletti

corre per i Democratici dopo aver vinto le primarie del 23 marzo contro gli sfidanti Iacopo Ghelli (candidato di corrente, civatiano) e Alessandro Lo Pre-sti (che ha tentato di convincere i fiorentini con il suo “Mani-festo per la felicità pubblica”). Una prova di partecipazione da 11.500 votanti utile a Nardella – che ha ottenuto ben l’83% delle preferenze – per spazzare via le voci di chi lo accusava di essere il “successore designato”. Intorno alla candidatura di Nardella è già un fiorire di liste. Oltre, ovvia-mente, a quelle del Pd e dell’aspi-rante sindaco, si contano la lista degli ex centrodestra Bianca Maria Giocoli e Massimo Pieri, il sostegno di Valdo Spini (oggi all’opposizione) e dei Comunisti italiani, quello dei socialisti di “Avanti Firenze”, una lista Idv e una di Scelta civica.

CENTRODESTRAAncora in movimento, mentre andiamo in stampa, le geometrie nel centrodestra. Il dato certo è che sarà Marco Stella il candi-dato a sindaco di Forza Italia. Schierando l’attuale capogruppo dell’opposizione in Consiglio,

il partito di Berlusconi rompe la sequenza dei candidati civici presentati senza successo alle ultime tre tornate elettorali (nel 2009, ad esempio, fu la volta dell’ex portiere viola Giovan-ni Galli). Resta da capire se sul nome di Stella confluiranno gli alleati, in particolare gli alfa-niani del Nuovo centrodestra capitanati dal sottosegretario Gabriele Toccafondi. Sembra invece quasi sicuro il sostegno di Mario Razzanelli e della sua lista “Firenze c’è”, quello della li-sta Galli e della Lega Nord. Pare diviso l’Udc, addirittura incerto se presentarsi con un candida-

#Politica

to proprio. Capitolo a parte per Fratelli d’Italia - Alleanza nazio-nale, che il 22 e 23 marzo ha dato vita alle prime primarie del cen-trodestra fiorentino. Dalle urne è uscita la volontà di correre da soli, fuori dalla coalizione: così si è espresso il 55% dei 1.716 vo-tanti in totale. Chi sarà il candi-dato? Mentre scriviamo, l’unico in campo è Achille Totaro – par-lamentare, già senatore nonché consigliere comunale – schiera-to da tempo con la lista “Allean-za per Firenze”. Potrebbe essere lui, salvo sorprese, a condurre la gara per la destra cittadina.

MOVIMENTO 5 STELLESarà invece una giovane donna a tentare l’exploit per il Movimen-to 5 Stelle di Beppe Grillo. Tren-totto anni, un diploma da perito aziendale, mamma di due figli, è Miriam Amato la candidata sin-daco dei “grillini”. Attiva nel me-etup fiorentino dall’ottobre 2011, si è imposta alle “comunarie” dello scorso febbraio: le sono bastate appena 43 preferenze su poco più di cento votanti. Ama-to si è già impegnata in alcune delle battaglie più calde della città, come la lotta al termova-

lorizzatore di Case Passerini o la difesa del giardino dei Nidiaci in Oltrarno.

SCALETTI,SINISTRA E CIVICIUn’altra donna cercherà invece di “superare a sinistra” il can-didato del Pd. È Cristina Sca-letti, volto già noto in Palazzo Vecchio, dove è stata assessore all’ambiente per una manciata di mesi all’inizio dell’era Renzi, per poi passare in Regione, alla gui-da di cultura e turismo, con la giunta di Enrico Rossi. Fuori dai giochi di Palazzo Strozzi Sacrati a causa del rimpasto di alcuni mesi fa, Scaletti guiderà una lista

civica di sinistra (lei – ex Idv – fa parte del Centro democratico di Tabacci) che vuol parlare ai delusi del Partito Democrati-co. Al suo appello, almeno nel momento in cui scriviamo, non pare però rispondere quella si-nistra fiorentina che fa capo a Sel, Ornella De Zordo (che non si ricandiderà), Alba, comitati, movimenti dei cittadini e lista Tsipras, pronta a schierare un altro nome. Ma i colpi di scena non sono esclusi. Sosterrà inve-ce un proprio candidato la lista civica “Repubblica Fiorentina”: si tratta di Paolo Manneschi, di-pendente comunale, massofisio-terapista.

Aprile 2014 | 13

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I fi orentini imbracciano zappa e vanga. Sarà la voglia di risparmiare sulla spesa, ma in città si respira sempre più un’aria di campagna. Giardini collettivi, pezzi di terra affi dati agli abitanti, ortaggi che crescono sul balcone del supermercato: tra condomini e strade traffi cate, il verde strappa qualche metro in più al cemento. Il Reporter vi porta sul campo, nel vero senso della parola, in un tour fra alcune delle più interessanti realtà dedicate ai “contadini urbani”.

I campia misura di “over”Sono “sociali” perché permettono a chi vive in ap-partamenti senza giardino di coltivare un pezzo di terra. A Firenze esistono quasi mille orti sociali che il Comune affi da gratuitamente alle cure degli over 60 tramite bandi: si va dai 50 orti del centro ai 450 del quartiere 4 (Isolotto-Legnaia). Piccoli appezzamenti di terra, 50-100 metri quadri, dotati di tutti i comfort del contadino moderno: impian-ti di irrigazione, mobile per gli attrezzi e servizi igienici. Sono ricavati dividendo i terreni pubbli-ci in mini-campi. Obbligatorio l’uso di concimi biologici, banditi pesticidi e diserbanti chimici. Alcuni avevano già esperienza sul campo, altri si sono riscoperti contadini in età avanzata. Per non sbagliare, comunque, si può sempre “copiare” dal vicino.

I bandi:www.comune.fi .it

Contadiniin versione babyI piccoli interrano e annaffi ano le piantine, seguo-no l’andamento delle stagioni, aiutati da genitori e nonni a far crescere le baby-coltivazioni. Sei scuo-le di Firenze, tra asili nido ed elementari, ospitano altrettanti “orti in condotta” (oltre 460 in Italia). Si tratta di orti didattici per contadini in erba: pic-coli terreni ritagliati nei giardini scolastici, ricchi di specie autoctone, coltivati con metodi bio da ottocento bambini. Gli insegnanti sono andati a lezione di “agricoltura scolastica” dai maestri di Slow Food Firenze. L’associazione ha dotato gli orti di un impianto di irrigazione e degli utensili necessari. E i frutti della terra arrivano anche sulla tavola della mensa.

Per sapere dove:www.slowfoodfi renze.it

Verdurein pieno centroBorgo Pinti: pista d’atletica ieri, community garden oggi. Gli “orti dipinti” non hanno ancora un anno di vita, ma sono già entrati nel cuore di molti resi-denti. “L’orto è un pretesto per creare un luogo di aggregazione”, spiega Giacomo Salizzoni, architetto che ha ideato lo spazio aperto a tutti. Sui mille metri quadri della pista (150 coltivati) si svolgono labora-tori e iniziative. Tra i progetti, l’albero dell’energia: pannelli solari in cima a una struttura in bambù, 3,5 metri su cui sta crescendo una pianta di passifl ora. Alimenteranno un cuore tecnologico (wifi , carica

cellulari, impianto sonoro e cervello elettronico per monitorare la salute della pianta). Serviranno circa quattromila euro: la ricerca dei fondi è partita.

Orari di apertura:FacebookCommunityGardens

Coltivare...al supermercato Un orto a portata di carrello, sul “tetto” di un su-permercato. È quello spuntato alla fi ne di marzo al piano superiore della Coop di via Carlo del Prete, a Novoli. Si chiama “Orsù – Orti in terrazza” ed è nato per avvicinare alla natura i ragazzi delle scuole, ma anche gli adulti, con laboratori ed eventi organizzati insieme alle associazioni e all’istituto agrario. Una volta al mese si tiene “Sos piante”, un appuntamen-to per “allenare” il proprio pollice verde: un’esperta insegnerà come venire in aiuto di fi ori e coltivazioni dei nostri balconi. In cartellone un corso di orticol-tura, iniziative culturali, letture tematiche e passeg-giate (questa volta fuori dal supermercato).

Il programma:www.coopfi renze.it

Tra Shakespearee pomodoriI “topi da biblioteca” stanno nell’orto. Firenze ha un biblio-orto, un campo di cento metri quadri ospita-to sulla terrazza della BiblioteCanova dell’Isolotto.

Sono una quindicina i bibliortolani, volontari di tutte le età che si dedicano alle coltivazioni biologi-che. “Non siamo degli esperti: piantiamo specie au-toctone e impariamo dai nostri sbagli”, dice con un sorriso Stefano Beltramini, il bibliotecario da cui è nata l’idea. Il Q4 è una delle zone più ricche di orti-laboratori. Alla Fattoria dei Ragazzi, in via dei Bassi, i nonni del quartiere si prendono cura di un cam-petto coinvolgendo bimbi e ragazzi, mentre il parco degli animali di Ugnano ha il suo orto “da cani”, un terreno didattico gestito dagli studenti dell’Agrario.

Le iniziative:www.biblioteche.comune.fi .it/bibliotecanova_isolotto

Se l’orto è “volante”La lista dei campi di città è lunga, come testimonia “Orto Volante”, un calendario di visite guidate pro-mosso dallo Sportello EcoEquo del Comune. Gli eventi primaverili iniziano con l’orto didattico della scuola D. Chiesa alle Cascine del Riccio (15 aprile). Il 27 maggio escursione a Villa La Pietra (via Bolo-gnese), per vedere il terreno coltivato dagli studenti della New York University. In cantiere una visita all’orto sul balcone (e che balcone) del marchese Giannozzo Pucci, che sul tetto di Palazzo Pucci ha piantato erbe aromatiche: un’oasi verde con vista Duomo. Infi ne una segnalazione: in centro è in ar-rivo un nuovo “fi occo verde”. Un orto urbano na-scerà nel cortile della Casa della Creatività.

Il calendario: ambientesostenibilita.comune.fi .it

ORTI URBANI E VERDURE IN TERRAZZA,LA CAMPAGNA SI FA LARGO IN CITTÀPer passione o per risparmiare qualcosa sulla spesa,sempre più abitanti imbracciano zappa e vanga

Natura

#Società

a cura di Gianni Carpini

14 | Aprile 2014

Page 15: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

Non c’è bisogno di ispirarsi al professor Keating dell’Attimo fuggente (nella foto). Non c’è bisogno di salire in piedi su un banco per fare una lezione con la “L” maiuscola. Nei licei e negli istituti superiori fi orentini ci sono tanti

professori che lasciano il segno. Sono quelli di cui ci si ricorda anche una volta diventati “maturi”, all’università o quando si sta cercando o si è trovato un lavoro. Sono quelli che magari hanno portato in clas-se un autore non previsto nei programmi e, attraverso le sue parole, hanno trasmesso fi ducia in se stessi. Oppure quelli che, equazione dopo equazione, hanno insegnato a non arrendersi e hanno inculcato il (sano) principio che con l’esercizio – e gli esercizi – si possa sempre migliorare e raggiungere gli obiettivi prefi ssati. In un momento in cui della scuola si parla spesso e volentieri solo come di un’emergenza, vuoi per i fondi che scarseggiano, vuoi per certi episodi di bullismo o perché essere giovani oggi è sempre più diffi cile, Il Reporter ha deciso di farsi raccontare da alcuni dei prof più amati della città cosa voglia dire insegnare. Come facciano, ogni mattina, a sedersi dietro la cat-tedra con il sorriso sulle labbra. E perché – nonostante tutto – questo mestiere continui ancora a piacergli.

“O CAPITANO, MIO CAPITANO”,I PROFessoriCHE LASCIANOIL SEGNOA tu per tu con alcuni dei docenti più amati nelle scuole fi orentine

Mestieri

Serena Wiedenstritt

#Società

Prof. Viviana VivianiInsegna matematicae fisica al liceo Dante

LA MATEMATICA SENZA GESSO

Professoressa, si può dire che, grazie a lei, Firenze ha qual-

che matematico in più? “Mi pia-ce coinvolgere i ragazzi, fargli amare la materia. Eff ettivamente posso già contare tre miei stu-denti laureati in matematica e, insegnando in un classico, questo non è poco. Ma non lo faccio cer-to per questo. Mi piace spiegare che matematica non vuol dire soltanto espressioni. Per capir-ci, nelle mie prime lezioni non prendo neanche il gesso in mano, preferisco parlare di matematica come di una forma di organizza-zione mentale. Matematica per me non sono solo i numeri, è logica, è il modo corretto di for-mulare un pensiero. Ci sono vari aspetti della matematica, e questi vari aspetti spesso i ragazzi li ap-prezzano”.

Prof. Paolo Scarcelli Insegna latino, greco e lettere al liceo Michelangiolo

L’IMPORTANZADEL GRUPPO

Ma come si fa a entrare dav-vero in contatto con gli

studenti e ad appassionarli alla scuola? “Il mio primo obiettivo, quando entro in classe, è quello di creare un ambiente sereno. La classe, specialmente al ginnasio, è un gruppo eterogeneo, fatto di ragazzi che non si sono scelti e che si portano dietro ognuno il proprio vissuto. Secondo me, non si può entrare in aula e chiu-dere la porta al mondo. Quello che cerco di fare è stabilire un rapporto con i miei studenti, al-trimenti è inutile partire dalla materia o dagli autori classici. Certo, ci sono ragazzi che stu-dierebbero bene anche da soli, ma il compito dell’insegnante, secondo me, è quello di essere un agevolatore, di far amare lo studio, di aiutare a recuperare chi rimane indietro, di essere attento non solo a giudicare, ma anche a comprendere gli stati d’animo dei ragazzi e a fare in modo che fra loro si stabilisca un clima di collaborazione piuttosto che di competizione”.

Prof. Betty PiancastelliHa insegnato fisica all’Isis L. Da Vinci e ha fondato il gruppo teatrale dell’istituto

SE I TECNICI DIVENTANO ATTORI

Se da un istituto tecnico si esce attori, un motivo ci sarà. “Era

il 2004 quando abbiamo iniziato con il laboratorio teatrale, attivi-tà che seguo ancora nonostante sia appena andata in pensione. Il gruppo teatrale è il nostro fi o-re all’occhiello, è trasversale ed è importante per gli studenti per creare un rapporto con i compa-gni. Non solo, molti dei ragazzi che frequentano il laboratorio, e che restano in contatto con noi anche una volta usciti da scuo-la, magari prima non erano mai stati a teatro. Il lavoro è collettivo, si parte dallo studio dei linguag-gi teatrali. Può sembrare strano che il teatro abbia riscosso un tale successo in un istituto che forma tecnici, ma grazie all’im-pegno dei ragazzi abbiamo vinto anche diversi premi nell’ambito di rassegne teatrali delle scuole superiori. E quest’anno, a metà maggio, saremo sul palco del-lo Spazio Alfi eri con un testo di Achille Campana”.

Prof. Massimo Seriacopi Insegna italiano e latino all’istituto Russell Newton

A CONFRONTOCON IL MONDO

Parola d’ordine: coinvolge-re i ragazzi, far amare loro

la scuola, farli essere entusiasti di imparare. In che modo? “Per quanto mi riguarda, per prima cosa faccio vedere ai ragazzi che sono io il primo ad amare il mio lavoro, a tenere a quello che fac-cio e al loro percorso di crescita. Poi cerco di essere un po’ inse-gnante, un po’ psicologo e un po’ assistente sociale. I ragazzi de-vono essere motivati, stuzzicati, stimolati, a volte rimproverati, ma sempre in modo costruttivo. Non è vero che gli studenti oggi sono più svogliati di vent’anni fa, hanno le stesse potenzialità, vanno solo tirate fuori. Devono vedere che tu ti metti in discus-sione per riuscire a mettersi in discussione a loro volta. Infi ne, non mi limito ai programmi mi-nisteriali, che comunque seguo e che costituiranno il loro bagaglio culturale, ma organizzo attività pomeridiane e incontri con asso-ciazioni come Libera, Amnesty International e Unicef, per farli confrontare con la realtà esterna”.

Aprile 2014 | 15

Page 16: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

#Cultura

buon compleanno, caro “toscanaccio”Pieraccioni, Panariello, Conti e Masini insiemeper festeggiare Francesco Nuti. Con l’intera città

“Madonna che silenzio c’è s t a s e r a ”, esclamereb-

be un emozionato Francesco davanti al pubblico attento e im-pietrito. Forse andrà così, forse al posto del silenzio scroscerà un applauso, di quelli che danno calore e valore ai momenti. Per scoprirlo bisogna aspettare l’11 maggio, giornata nella quale si festeggia il 59esimo compleanno di Francesco Nuti. E lo si festeg-gia in maniera speciale, con un evento fi rmato da Carlo Conti, Marco Masini, Giorgio Pana-riello e Leonardo Pieraccioni, al Nelson Mandela Forum, messo a disposizione per l’occasione da Prg. “Buon compleanno France-sco Nuti” è il titolo della serata che i quattro toscani doc hanno ideato per il loro amico, l’attore e regista Nuti, vittima nel 2006 di un grave incidente, che si appre-sta (il 17 maggio) a spegnere 59 candeline. Conti, Masini, Pana-riello e Pieraccioni si esibiranno

gratuitamente e l’intero incasso verrà consegnato a Giustino Mi-nocchi, amministratore di soste-gno di Nuti. L’idea è nata durante una cena a casa di Carlo Conti, con l’intento di far sentire a Fran-cesco Nuti quanto la sua opera e la sua amicizia siano tuttora vive nelle scelte artistiche dei quattro, e non solo. Conti, Pieraccioni e Panariello proporranno un mix tra il proprio repertorio e quel-lo dell’attore e regista pratese, mentre Marco Masini prenderà spunto dalle colonne sonore di alcuni celebri fi lm. “Dopo le va-canze di Natale eravamo tutti e quattro insieme – ha raccontato Carlo Conti – e tra un discorso e l’altro ci siamo detti: come sta Francesco? Quando compie gli anni? Allora ci è venuto in men-te di fare una festa e un regalo di compleanno con uno spettacolo in cui saremo tutti e quattro in-sieme sul palcoscenico, da fan più che da colleghi. Una festa che ci permetterà di fare anche mate-rialmente un regalo a Francesco.

Caterina Gentileschi

Una serata speciale

I quattro protagonisti dell’evento in programma l’11 maggio al Nelson Mandela Forum, il cui ricavato andrà a Nuti

�Webbitconcerti.it

Più saranno gli spettatori, più grande sarà il regalo”. Un regalo da parte dei quattro showmen e di tutto il pubblico, che con molto calore ha fatto registrare il tutto esaurito in pochissime settimane dalla messa in vendita dei biglietti. “Ho capito che vo-levo fare questo mestiere quan-do ho guardato per la prima volta Madonna che silenzio c’è stasera – ha spiegato Pieraccioni – avevo ventuno anni e andai da Francesco per passare un Natale in una stanzina accanto a dove stava lui con la famiglia. Gli rac-contai alcune sceneggiature che avevo in mente, ma in uno sta-to così embrionale che lui fu un signore a non dirmi ‘perché non passi il Natale con la tua famiglia invece di star qui a rompermi le scatole?’. Saremo tutti e quattro sul palco, come al tavolino di un bar, e ci avvicenderemo con il meglio e il peggio di quel che ab-biamo prodotto”. Tutti insieme, e insieme al pubblico. Tra risate e ricordi.

Da Marilyn monroealla cucina medievale,Tutto il meseevento per evento

Aprile dolce dormire? Nemmeno per sogno. A

Firenze aprile sembra piutto-sto il mese giusto per risve-gliarsi dopo il torpore inverna-le e cominciare a vivere la città in tutte le sue sfumature, dagli ultimi spettacoli al chiuso dei teatri ai primi eventi open air. Si comincia con il teatro, il Puccini per la precisione, che dall’11 al 13 aprile si trasferisce al Riva Loft s (via Baccio Ban-dinelli 98) per Bye Bye suite, quaranta minuti in camera con Marilyn Monroe, per mettere a nudo il volto più fragile del-la diva. Il Teatro Verdi, invece, per salutare con un sorriso il mese di aprile, off re una ver-sione del classico Rugantino con protagonista Enrico Bri-gnano (dal 1° al 5 maggio). Oltre al teatro, in programma anche tanti concerti, che ve-dranno il fi orentinissimo Pie-ro Pelù salire sul palcoscenico del Mandela Forum (il 18 apri-le) per regalare un po’ di rock ai suoi fan. Il classico – ma mai demodé – Massimo Ranieri preferisce il Teatro Verdi (il 26), mentre la voce raschiata di Noemi, reduce dagli ap-plausi della critica sanremese, il 29 sarà all’Obihall. Saltando da un genere all’altro si arriva a uno degli eventi più attesi della primavera fi orentina, la 78esima edizione della Mostra internazionale dell’artigia-nato, alla Fortezza da Basso (dal 24 aprile al 1° maggio), che per una settimana vedrà i padiglioni vestirsi dei colori dei prodotti arrivati nella città del giglio da mezzo mondo. Se invece per l’artigianato non si ha una grande predilezione e si è alla ricerca di un evento più “artistico”, si può fare un salto alla mostra Da Miche-langelo alla contemporaneità (fi no al 17 maggio all’Archivio di stato), che racconta la storia di uno degli istituti più impor-tani della città, l’Accademia delle arti del disegno. Dulcis in fundo, non poteva mancare un appuntamento sui generis, che avrà come location d’elezione il parco delle Cascine. Si tratta dei Giochi del Carnasciale (25-27 aprile), una tre giorni al gusto di gruppi storici, sbandierato-ri, esibizioni di tiro con l’arco e gustose full immersion nella cucina medievale.

In agenda

Il personaggio

Azzurri, una vita per gli altriC’è chi lo ricorda a Sanremo

’83, cui partecipò con la canzone “Amare te”, e chi ne ha un ricordo più vago e disconti-nuo, legato a qualche apparizio-ne pubblica negli anni Novanta e nell’ultimo decennio. Ma Riccar-do Azzurri, in realtà, dopo quel Sanremo non si è più fermato. La sua carriera nel mondo del-la musica è proseguita lontana dalle luci dei rifl ettori perché, come lui stesso ha spiegato, “non mi piace essere acclamato solo perché appaio in tv. Preferisco starmene da parte dedicandomi al mio amore più grande, la mu-sica”. Riccardo è attivissimo a Fi-renze, dove si barcamena fra un

centro anziani e l’altro per dare sollievo, mediante la musica, a chi è solo e malato. Con loro por-ta avanti una preziosa attività di musicoterapia, iniziata nel 1999: “Successo, fama. Non sono nien-te. Basta guardare negli occhi queste persone per capire cosa è veramente importante e dà senso alla vita”. Parallelamente al lavo-ro con gli anziani, Azzurri porta avanti i suoi progetti musicali. Dopo il cd “L’immaginario”, usci-to nel 2012, e la canzone “Diop e Samb” – in ricordo dei due sene-galesi uccisi a colpi di pistola in piazza Dalmazia il 13 dicembre 2011 – si attende, probabilmente in autunno, l’uscita del suo nuo-

vo lavoro, interamente acustico, “L’incoerente”, al quale hanno collaborato gli archi di Angela Savi, Stefano Bianchi, Sabrina Giuliani ed Elisabetta Sciotti e il pianoforte di Marco Bucci. Anche stavolta Firenze sarà pre-sente, ma non per i suoi episodi di cronaca nera: “Delle dieci can-zoni del disco, l’ultima si chiama ‘Firenze madre’. L’ho scritta a quattro mani con Aleandro Bal-di, grande amico e cantante con cui duetto nel pezzo”. Dietro il titolo forte e rassicurante si cela un rapporto controverso con il capoluogo toscano: “Non lo de-fi nirei un rapporto confl ittuale, ma certo Firenze non è più la

“Prima visione”,Il festival neonatoche mescola generie pubblico in sala

Sono vere e proprie scoper-te musicali quelle che ani-

mano Prima Visione Festival, all’auditorium al Duomo fi no al 27 aprile. Il festival, alla prima edizione, nasce dall’esi-genza di favorire l’incontro fra pubblici diversi. Mercoledì 9 appuntamento con Antonello Salis e Innovativo Ensemble, sul palco con Verdiana, un ori-ginale viaggio nell’opera italia-na. Il 18 spazio a La Traviata di Giuseppe Verdi, letta e inter-pretata da Dario Vergassola e David Riondino, con musiche eseguite dal vivo dall’Innova-tivo Ensemble. Chiudono la programmazione, il 27 aprile, Ches Smith & Th ese Arches. Smith è il prototipo della nuo-va generazione di musicisti americani, equidistanti dalle scuole e aperti a scoprire le possibilità espressive in diversi ambiti, un progetto musicale che rispecchia lo spirito del neonato festival fi orentino.

C.G.

“Satira e sogni”,Sergio staino sbarcaa siena e conquistas. maria della scala

Satira e sogni, così si inti-tola la mostra antologica

che ripercorre la storia di un piccolo-grande eroe tosca-no, che con le sue vignette ha dato senso a tanti momenti. Il complesso di Santa Maria della Scala, a Siena, ha deciso di celebrare così Sergio Staino, accogliendo circa trecento dei suoi lavori, diversi per tipolo-gia, ispirazione e tema. Intor-no al 2000, l’artista ha dovuto abbandonare, per motivi di eccessivo degrado della vista, il disegno tradizionale fatto a matita o china, per spostarsi obbligatoriamente sul digitale, ma senza perdere la sua sa-gace verve. La mostra va dai primi disegni di Bobo, nati su Linus nel ’79, agli appassionati interventi su l’Unità. E poi il cinema, i lavori più recenti e i disegni per bambini. Temi po-litici, dispute familiari, storie e rifl essioni, tutti indelebilmente contraddistinti dalla cifra stili-stica del maestro.

C.G.

L’iniziativa Fuori porta

città in cui sono cresciuto e in cui giocavo spensierato a nascondi-no tra piazza San Remigio e San-ta Croce. Da qualche anno mi sono trasferito a Borselli, in una casa nel bosco lontana da tutto e tutti, dove ho anche il mio studio di registrazione. Lì sto davvero bene. A Firenze ci sono nato e, dopotutto, la amo, è la mia cit-tà. Sono venuto alla luce in una casa di via de’ Neri, che è ancora di mia proprietà, e non ci penso proprio a venderla”.

I.R.V.

Riccardo Azzurri e Aleandro Baldi hanno scritto a quattro mani il pezzo “Firenze Madre”, una dedica alla città

16 | Aprile 2014

Page 17: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

#Cultura

Una delle opere di Jackson Pollock, realizzata con la tecnica dello “sgocciolamento”

notte Biancadal tramonto all’alba,per scoprire il voltoculturale di firenze

L’appuntamento

Enrica Cinaschi

Notte sì, ma solo se è bianca. Torna l’ap-puntamento più amato della prima-

vera, atteso da fi umi di fi orenti-ni, tutti pronti a riversarsi nelle strade e nelle piazze del centro storico. La data è sempre la stessa, il 30 aprile dal tramonto all’alba del 1° maggio. Il tema, invece, cambia ogni anno. Per il 2014 (quinta edizione conse-cutiva dell’evento) è stato scelto “La città continua”, ispirato alla produzione di quel gruppo di architetti attivi a Firenze alla fi ne degli anni ’60, che ha segnato una pagina avanguardista della cultura del Novecento. Questo il tema a cui si ispirano i progetti culturali proposti da associazio-ni & Co (che mentre Il Reporter va in stampa sono ancora in via

di defi nizione, ndr), che andran-no ad aggiungersi al nugolo di eventi organizzati dal Comune. L’idea di base è fare cultura, non baccano. Ed è questo il motivo che spinge a prendere in consi-derazione progetti che abbiano un solido contenuto, ma anche un legame stretto con luoghi della città dimenticati o misco-nosciuti. “La città continua va nella direzione del superamento della percezione di Firenze come città-museo – spiegano gli orga-nizzatori – le iniziative artistiche sono concepite in stretta relazio-ne a un luogo cittadino, non ne-cessariamente all’aperto, nell’ot-tica di valorizzarlo con nuove modalità”. Nella prima periferia, ma soprattutto nel centro stori-co, che la notte tra la fi ne di apri-le e il primo giorno di maggio si

vestirà a festa per autocelebrarsi. Sempre crescente l’entusiasmo dei fi orentini, che edizione dopo edizione si danno appuntamen-to per festeggiare insieme la not-te più lunga dell’anno (lo scorso anno si contarono circa 300mila presenze). L’idea è quella di una città senza confi ni, proiettata ol-tre barriere e limiti. La prospet-tiva è far evolvere il concetto di spazio e pensare la città come una piazza, luogo globale di in-contro. “Firenze si off re in una nuova veste, cercando di svelare i suoi luoghi in modi inconsueti e innovativi”. Una città viva, con eventi non stop, che invogliano a riconsiderare l’idea di città tra-sformandola in un’entità in con-tinuo movimento, sempre pron-ta a off rire qualcosa di nuovo.

La mostra

Buonarroti e pollock, storia di due visionari

Che cosa succede se si mette il maestro dell’action painting accanto al genio della Cappella Sistina? Succede che instaurano un dialogo, fatto di colori, forme, evoluzione. Di arte, a tutto tondo. “La

fi gura della furia” (dal 15 aprile al 27 luglio), curata da Sergio Risaliti insieme a Francesca Campana, nasce in occasione del 450esimo anniversario della morte di Michelangelo, avvenuta il 18 febbraio 1564, e celebra il fi lo rosso che unisce i due artisti. Il luogo prescelto per esporre ben sedici opere di Pollock è Palazzo Vecchio, simbolo – e tutt’oggi sede – del potere politico di Firenze, in particolare della città comunale e rinascimentale che fece dell’arte un elemento di forza della propria civiltà e del proprio prestigio nel mondo. E proprio in Palazzo Vecchio si conserva, nel Salone dei Cinquecento, “Il Genio della Vittoria”, una delle opere più celebri del Buonarroti, emblema di quelle tensioni contrapposte che caratterizzano la scultura michelangiolesca e che, per vie sotterranee, tornano a proporsi con assoluta enfasi nelle rivoluzionarie pitture di Pollock.

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Page 18: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

#Fiorentina

Il calendario

i “big” da blindare,in campo e fuoriIn casa viola si guarda avanti:l’obiettivo è tenere i pilastri

Il “programma”

Ecco che cosa signifi ca “programma” in casa viola, quella parola che quasi due anni fa

ha mandato in soffi tta l’abusata “progetto”. Cambio di vocaboli, di strategie societarie, di squa-dra. In una parola, rinascita. E, una volta imboccata la retta via, questa non si abbandona. Si con-tinua a percorrerla con gli stessi uomini che l’hanno costruita. Il ds Daniele Pradè, in scadenza a giugno, si è tappato le orecchie di fronte alle lusinghiere propo-

Pagelle indiscutibili: sogno o realtà? Ecco a voi l’Ivg.

Questa strana sigla corrispon-de all’indice di valutazione dei giocatori della rosa. Non sono le pagelle che vengono redatte dalla stampa, ma le classifi che divise per ruolo, e aggiornate partita dopo partita, che valu-tano l’apporto di ogni giocatore alla squadra, in base ad alcuni parametri. Come palle giocate, possesso palla, percentuale di passaggi riusciti, giocate utili, palle recuperate, palle perse, assist e tiri. È interessante no-tare che i quattro pilastri del-la Fiorentina, dopo ventisette giornate di campionato, siano Neto in porta (Ivg 19,5) e Savic in difesa (Ivg 18,5). Ma la sor-presa è a centrocampo, o meglio in mediana, e si chiama Massi-mo Ambrosini (Ivg 20,9). L’ex milanista ha dalla sua il 77,8 per cento di passaggi riusciti: solo il Pek, a centrocampo, ha fatto meglio (82,4). Come salta all’occhio la percentuale di palle recuperate (18,5), più dei difen-sori Gonzalo Rodriguez (17,4),

Irene Delfino

ste di alcune “big” per rimanere un altro anno in riva all’Arno. E continuare a mettere a segno col-pi da novanta, come i tre tenori ex Villarreal e Mario Gomez. Con la tela tessuta per mesi dal dt Eduardo Macia, che fi rmerà altri tre anni di contratto. Fino al 2017, dunque, in linea con il contratto di Vincenzo Montella e del suo staff . Nella Fiorentina il programma vincente è chiaro: si blindano i pilastri fuori dal ret-tangolo verde, di pari passo con quelli che lo calcano con il pal-

lone tra i piedi. O che lo parano con i guantoni, come Norberto Neto: l’ex portiere con le valigie in mano andrebbe in scadenza a giugno 2015, ma già si pensa a un rinnovo triennale (fi no al 2018). Stesso reparto, la difesa, stessa scadenza, 2015, e l’inten-zione di volerlo ancora a lungo al centro del reparto arretrato viola. Stiamo parlando di Gon-zalo Rodriguez, l’argentino che a gennaio ha rifi utato un’off erta da due milioni netti a stagione per-ché “nella vita ci sono cose più

importanti dei soldi”. Accanto a Gonzalo sempre Savic, il recupe-ra palloni, che ha una scadenza più lunga del contratto, giugno 2016: ma attenzione, le preten-denti non mancano. Come per Borja Valero, il todocampista dal cuore viola che ha scelto la bella città d’arte per mostrare la sua raffi nata classe. Anche il Pek, in scadenza fra soli due mesi, si è chiarito le idee e rimarrebbe vo-lentieri il prossimo anno. Ma la carta di identità non si nasconde. Lo ha fatto il trentasettenne Mas-simo Ambrosini, “totalmente soddisfatto di aver scelto Firen-ze”. Soddisfazione che si respira anche in viale Fanti, dove stanno pensando a preparargli un pro-lungamento di contratto. Mentre ha già fi rmato il capitano, per vi-vere la sua nona stagione in riva all’Arno. E forse arrivare in dop-pia cifra, visto che il contratto ha l’opzione fi no al 2016, con bonus legati alle presenze. Perché no? “Firenze è una scelta di vita”, fi r-mato Manuel Pasqual.

Roncaglia (17), Compper, To-movic e Diakitè. Meglio ha fat-to solo il montenegrino Savic con 19,4. La corona di miglior attaccante viola se l’aggiudica chiaramente Pepito, secondo solo a Carlitos Tevez. Ma senza il brutto infortunio...

I.D.

Vincenzo Montella è impegnato nel finale di stagione alla guida della Fiorentina: anche questo non sarà un mese facile

Tempo di pagelle per i giocatori viola: nonostante l’infortunio, la corona di miglior attaccante è sempre sulla testa di Pepito

aprile, vietato dormire

Un’altra bella stagione per la Fiorentina, nonostante qualche rimpianto. Vedi alla voce arbitri, Europa League ma anche Pe-

pito Rossi, fuoriclasse unico che tutti si augurano di vedere all’opera in fi nale di Coppa Italia. Quando c’è lui in campo le difese tremano, come quando Mario Gomez è nella miglior condizione: anche lui è uno dei più attesi per il 3 maggio. Quanto allo sprint fi nale in campionato, questo aprile non si preannuncia un mese dei più facili per la Fiorentina. Domenica 6 va in scena Fiorentina-Udinese, con i friulani che, per i viola, sono da sempre un avversario più che osti-co. Una settimana più tardi un’altra partita diffi cile, la sfi da contro Luca Toni a Verona, una “succursale” della vecchia Fiorentina che, a suon di ottime prestazioni, sembra non aver paura di volare. Nel turno successivo al Franchi arriverà la Roma, per una delle partite più belle e diffi cili dell’anno. Il mese fi nirà poi con la trasferta di Bologna: derby dell’Appennino statisticamente diffi cile fuori casa. Riepilogando, ad aprile per la Fiorentina è vietato dormire...

Lorenzo Mossani

Valutazioni

se le pagelle cambiano volto

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18 | Aprile 2014

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#Sport

La pallavolo fiorentina è tornata sotto i riflettori dei grandi palcoscenici, grazie al lavoro svolto sul campo e ai risultati centrati dalle squadre

L’annata della pallanuoto si avvia alla conclusione in modo tutto sommato positivo per le compagini fiorentine

La stagione/1

luci accese sul volleyE pallavolo fu. Dopo una dozzina d’anni, anche uno sport troppo

spesso sottovalutato torna sotto le luci dei grandi palcoscenici. L’ha fatto in silenzio, lavorando come una formichina nelle categorie minori, crescendo pian piano senza comprare titoli ma vincendo sul campo. La regina della pallavolo nell’hinterland fi orentino è senza dubbio l’Azzurra San Casciano. Nel suo secondo anno di A2 ha già vinto la Coppa Italia e ora lotta per il primo posto contro la più quotata Montichiari. L’allenatrice, una fi orentina doc, Francesca Vannini parla poco, ma fa parlare le sue giocatrici sul campo. Solo vittorie in questa stagione. Dolci note anche dalla Savino Del Bene, che ha iniziato la stagione con l’obiettivo della salvezza e che ora si trova ad aff rontare la lotta per i play-off . Tantissimo ha infl uito la campagna acquisti di gennaio, con l’arrivo di Moneta e Corna. Continua a far bene, in serie B1, la San Michele di coach Alderani, ma non è più una novità. Note un po’ stonate arrivano, invece, dal Valdarno Volley che, dopo anni al vertice della serie B1, lotterà con molta probabilità per non retrocede-re fi no all’ultima giornata. In bocca al lupo, volley fi orentino.

Car.Mar.

La stagione/2

pallanuoto, bilancio okLa Ngm Firenze Waterpolo in finale di Len Trophy (l’Europa Lea-

gue della pallanuoto) e ai play off scudetto. La Bassilichi Rari Nan-tes Florentia praticamente salva e che potrebbe rientrare, con un po’ di fortuna, a giocare anche i play off scudetto. La stagione della palla-nuoto si avvia alla conclusione in maniera tutto sommato positiva per le due compagini fiorentine. La Ngm ha il grande rammarico di aver perso a metà campionato il portiere titolare Federica Lavi. Il ruolo del numero 1 nella pallanuoto non s’inventa, e anche se Jennifer Olimpi ha fatto miracoli tra i pali (essendo attaccante), qualche punto per-so per strada ha compromesso alcuni obiettivi della squadra di An-drea Sellaroli. La Rari aveva avuto difficoltà a iscriversi alla serie A1: il grande impegno del tecnico Riccardo Vannini e l’abnegazione dei giovani pallanuotisti hanno dato i loro frutti. Si temeva di dover an-nunciare la retrocessione: adesso, invece, il futuro è meno nebbioso.

Sim.Spa.

Piccoli calciatori crescono alla Sales: la società sportiva dell’oratorio salesiano è stata fondata nel ‘51

I “BRAVI RAGAZZI”DI VIA GIOBERTISport e valori: alla scoperta dell’universo della Sales

La società

�Web salescalcio.it salesvolley.it

Passando per via Giober-ti capita spesso di senti-re voci concitate e gio-iose che si diffondono

nell’aria, senza riuscire a capire da dove provengano. Sono i ra-gazzi della Sales, la società spor-tiva dell’oratorio salesiano, che si allenano e giocano all’ombra della chiesa. La società, fondata nel ‘51, si occupa attualmente di calcio e pallavolo ed è un punto di riferimento per molti giovani della zona. Dispone di un cam-po in erba sintetica, un campet-to per il calcio a cinque e della palestra Don Bosco, inaugurata due anni fa. Per quanto riguarda la pallavolo, si appoggia anche alla palestra Fois di San Salvi. “Abbiamo venti gruppi calcio e molte squadre di pallavolo sia maschili che femminili: è diffici-le trovare lo spazio per tutti, ma è sempre una soddisfazione avere questo genere di problemi”, sor-ride Alessandro Scrucca, vice-presidente della società. Con tutti questi bambini e ra-gazzi, avete un ruolo fonda-mentale anche nell’educazione delle nuove generazioni. Ne sentite il peso?È la parte più bella, siamo tut-ti d’accordo su questo punto, i ragazzi prima di tutto. Certo, ci piace vincere e ci impegniamo anche in questo, ma la vera vitto-ria è veder crescere dei bravi ra-gazzi. Per questo non tolleriamo scorrettezze e sappiamo essere

Carlo Marrone

anche molto severi quando que-ste accadono.Parliamo di calcio: siete soddi-sfatti dei risultati della passata stagione?Complessivamente sì, i ragazzi della prima squadra hanno gio-cato molto bene in seconda ca-tegoria, gli Juniores hanno parte-cipato al campionato regionale e si sono salvati senza problemi, e tutte le nostre squadre si trovano nella metà superiore delle classi-fiche della loro categoria.Apriamo il cassetto dei sogni, cosa c’è dentro?Tanta voglia di continuare così. Ampliare la struttura è difficile, ma ci impegniamo a curarla e migliorarla, e poi abbiamo i no-stri tornei che ci danno grandi soddisfazioni. Ne organizziamo diversi soprattutto fra maggio e giugno, ma il nostro fiore all’oc-chiello è la Dommo Cup. Si trat-ta di un torneo che si tiene ormai da qualche anno a metà maggio e che coinvolge squadre profes-sionistiche a livello nazionale, come Roma, Juventus e tante al-tre. È riservato agli esordienti e ha lo scopo di raccogliere fondi

per la fondazione Borgonovo, per i malati di Sla. Nella setti-mana precedente organizziamo un torneo di qualificazione tra le squadre dilettantistiche della Toscana. La Dommo Cup ci ha sempre dato grandi soddisfazio-ni fin dal primo anno e speriamo di proseguire a lungo. E poi ci sono i tornei per i più piccoli, a cui dedichiamo particolare cura: sono il nostro futuro.A proposito di futuro, l’attuale crisi si è fatta sentire?A livello di affluenza no, ma la situazione economica svantag-giata di sempre più famiglie ci ha spinti a essere più elastici, abbia-mo abbassato le quote di iscri-zione e accettiamo pagamenti dilazionati. Inoltre, accogliamo i ragazzi mandati dai servizi so-ciali, che possono accedere gra-tis. Cerchiamo di eliminare tutto ciò che è superfluo, e siamo sem-pre a caccia di sponsor. Molti tornei servono anche a questo.Avete anche molti volontari...Fortunatamente sì, soprattutto tecnici cresciuti nella Sales che lavorano solo per passione. Il loro contributo è fondamentale.

COMUNICATOAI SENSI DELL’ARTICOLO 7 COMMA 1 DELLA LEGGE N. 28 DEL 22 FEBBRAIO 2000

“Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica”

La società Bunker Srl editrice del mensile di informazione Il Reporter di Firenze nelle edizioni attualmente pubblicate e in quelle che dovessero essere pubblicate da qui all’ 26 Maggio 2014, a norma della legge n.28 del 22.02.2000 e relative delibere delle autorità competenti, comunica le CONDIZIONI che intende applicare PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE INDETTE PER I GIORNI 25 E 26 MAGGIO 2014.

Agli annunci pubblicati di tutti i partiti, di tutte le liste, di tutti i movimenti politici e di tutti i candidati verranno applicate le seguenti tari� e in Euro che si debbono

intendere al netto dell’Iva al 4% prevista dalla normativa vigente:

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FORMATI Quartiere 1 Quartiere 2 Quartiere 3 Quartiere 4 Quartiere 5

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Mezza PaginaCM 25,5 X 15,6 H € 925,00 € 925,00 € 750,00 € 750,00 € 925,00

30 ModuliCM 25,5 X 10,2 H € 800,00 € 800,00 € 650,00 € 650,00 € 800,00

27 ModuliCM 15,1 X 15,6 H € 700,00 € 700,00 € 500,00 € 500,00 € 700,00

La pubblicazione degli avvisi alle tari� e sopra indicate è prevista, per tutti i numeri in di� usione dal 1.5.2014 sino all’ultimo numero consentito dalle previsioni normative prima della consultazione elettorale cui detti avvisi fanno riferimento.

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sul principio della progressione temporale e saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti e conformi alle previsioni del documento analitico di cui più sotto sino ad esaurimento degli spazi riservati ai messaggi politici elettorali.

Sono ammesse soltanto le forme di messaggio politico previste dalla normativa vigente ed in particolare dall’art. 7 comma 2 della legge n. 28 del 22.2.2000.

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Il materiale per la pubblicazione dovrà pervenire completo del nome dei richiedenti ed il materiale di stampa agli u� ci della Bunker srl non meno di 10 giorni lavorativi prima della data di pubblicazione dell’annuncio.

L’Editore si riserva di integrare e/o modi� care il presente comunicato preventivo ove necessario a seguito della pubblicazione delle delibere dell’Autorità per le Garanzie

nelle Comunicazioni di attuazione della legge n. 22 febbraio 2000 n. 28.

È stato predisposto un documento analitico a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, depositato presso la redazione in Via Giovanni dalle Bande

Nere, 17/7 Firenze.

Le richieste di preventivi e/o pubblicazioni dovranno essere indirizzate alla Bunker srl Via Giovanni Dalle Bande Nere, 24 50126 Firenze – 055.6587610 - Fax 055.6801567.

Aprile 2014 | 19

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#Rubriche

Se volgiamo lo sguardo sullo spigolo della can-tonata di Via dei Servi con la Piazzetta di San

Michele Visdomini (nella foto a destra), all’altezza del primo piano dell’immobile che al piano terra ospita una bottega di corni-ciaio, scorgiamo la scritta ango-lare “Protector noster”. Si tratta di un motto che decorava la base di un bello stemma mediceo, oggi scomparso, sormontato da un copricapo cardinalizio. Era l’arme della famiglia dei Medici cosiddetti “Neofi ti”, cioè della fa-miglia Fabbi che nel XVI secolo, dalla fede ebraica, passò a quella cristiana. Il cardinale Ferdinan-do de’ Medici (poi granduca), ne fu il padrino durante la cerimo-nia in cui il papa somministrò i sacramenti a Vitale e ai suoi fi -gli. Proprio da questa occasione la famiglia che aveva abiurato a favore della chiesa Romana, as-sunse uffi cialmente il cognome “Medici”. Infatti, il cardinale me-diceo ne fu talmente lusingato da donare ai Fabbi, oltre al suo cognome, anche l’arme propria. Questa vicenda ebbe iniziò a Roma, con la conversione del ge-neroso medico rabbino Iochiel Fabbi, battezzato dal pontefi ce con il nome di Vitale unitamente ai suoi fi gli Alessandro e Antonio e alla fi glia Grazia, in seguito an-data in sposa al nobile fi orentino Bartolomeo Sermanni. Allorché Ferdinando a quarant’anni, nel 1587, per l’improvvisa morte del fratello Francesco I, lasciò Roma e l’abito talare per assu-mere come granduca il comando della Toscana, i lusingati neofi ti

lo seguirono a Firenze dove ac-quisirono simpatie e beneme-renze. Difatti, facendo parte di una famiglia ricca e generosa, elargirono fondi per opere di be-nefi cenza e di edilizia religiosa, come la costruzione del portico della chiesa di San Domenico (posta sulla strada per Fiesole), disegnato da Matteo Nigetti; a questo architetto, nel 1637, affi -darono anche i lavori per la fac-ciata della chiesa di San Salvatore d’Ognissanti, portata a termine in stile barocco, una delle prime opere di questa espressione a Fi-renze. Lo stemma che decorava fi no a qualche anno fa la canto-nata, probabilmente fu collocato a evidenziare dove Vitale abitò inizialmente con i suoi familiari, abitazione poi adibita ad asilo dei catecumeni, successivamente trasferito nel monastero di San Giovanni delle Cavalierisse in Via San Gallo. Certamente fu l’ex rabbino, a coniare il sottostante motto per esternare la sua gra-titudine all’importante famiglia fi orentina che oltre a governare la Toscana, dette alla Chiesa an-che due papi. Parimenti al mot-to, sull’architrave di una fi nestra al secondo piano dal lato della Piazzetta di San Michele Visdo-mini, ne fece scrivere un altro in caratteri ebraici, così come un terzo sopra l’arme medicea, iscrizioni che il tempo e i rifaci-menti hanno cancellato. Il gran-de stemma è stato tolto e forse giace nell’oblio in qualche depo-sito in attesa del restauro? Se così fosse, potrebbe essere il momen-to di prendere in considerazione il suo ripristino e la ricollocazio-ne in sito a ricordo di quanto ci fa conoscere la storia? Infi ne, per coloro che volessero conoscere l’aspetto di Vitale e di suo fi glio Alessandro, non c’è che da recar-si alla basilica della Santissima Annunziata. Entrando nell’an-drone che introduce al grande chiostro con il pozzo centrale, in antico detto Chiostro dei Morti, si nota a sinistra la grande porta della Sagrestia della Madonna, coronata dallo stemma mediceo, fatta costruire nel 1635, sul dise-gno di Matteo Nigetti, proprio dai “neofi ti” Alessandro e Anto-

Il mese appena passato per noi fi orentini è stato segnato dalle tre sfi -de con la Juve. L’umanità si divide in due categorie: quelli che tifano per la Juve e quelli che alla parola Juve accusano forti dolori psicoso-

matici. Io appartengo a quest’ultima specie! La Juve è come mia suoce-ra: mi ricorda solo cose brutte! Il campionato perso all’ultima giornata nell’82, i rigori inesistenti, la triade. Per chi non tifa bianconero la Juve suscita la stessa simpatia di un discorso di Mario Monti sul debito pub-blico. A Firenze essere tifoso bianconero condiziona le relazioni umane. Un mio amico aveva tanti amici juventini. Poi l’ha saputo e ha cambiato subito amicizie. Anche i bambini quando presentano un loro amichetto vanno subito al problema principale: “Lui si chiama Giorgio, frequenta la mia stessa classe e ha il babbo gobbo!”. A tifare Juventus a Firenze si rischia subito di scatenare una guerra! I tifosi bianconeri a Firenze sono costretti a vivere in clandestinità, come dei carbonari. Quando la Juve segna loro non gioiscono, non urlano. Al massimo mugolano sottovoce per non insospettire i vicini di casa. Per non farsi riconoscere, i tifosi juventini sono costretti a rinnegare pubblicamente la loro fede: “È vero, la Juve ruba!”. Ma nell’intimità delle loro camerette, lontani da occhi indiscreti, baciano alla parete la foto di Roberto Bettega e pregano Lu-ciano Moggi! Quei tre kamikaze che ostentano pubblicamente la loro fede bianconera sono costretti a vivere come dei martiri. Ogni occasio-ne è buona per rimproverargli il loro errore. Alle poste: “Vorrei pagare questo bollettino”, “Rispetta la coda, gobbo!”.

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

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A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

nio dei Medici, per custodire paramenti, arredi, argenteria della venerata Cappella dell’Annunziata. All’interno, sull’altare, vi fu posta anche una pregevole tavola di Iacopo Vignali, raffi gurante l’Assunta con San Vitale, Sant’Alessandro e San Gregorio; natural-mente allusiva ai nomi del padre e del fi glio maggiore dei nuovi Medici e al papa Gregorio XIII sotto il cui pontifi cato avvenne la conversione. La suddetta porta è così descritta da Giuseppe Richa (T. VIII, p. 61):

(…) una porta di marmo misto coll’imposte di noce intagliate: que-sta porta conduce nella Sagrestia particolare, e propria della Cap-pella della Santissima Nunziata fabbricata da Antonio Medici Dot-tore Fisico, la quale è tutta piena di armadi contenenti i paramenti, ed altre sacre, e ricche suppellettili, veggendovisi un vago altare, la cui Tavola di mano del Vignali rappresenta l’Assunta con appiè S. Alessandro e S. Vitale, e da una alla parete vedasi colorito a fresco da Cecco Bravo il Ratto di San Paolo.

Ed eccoci al dunque: ai lati della porta si vedono due busti mar-morei sormontati dallo stemma mediceo policromo. Il primo a destra è quello di Vitale l’ex medico rabbino, l’altro, di suo fi -glio primogenito Alessandro, deceduto nel 1642, a 75 anni d’età. Nelle epigrafi di tali monumenti funebri, pregevolmente scolpiti da Orazio Mochi scultore granducale, si legge che questi marmi furono fatti collocare da Antonio Medici, fi glio minore e fratello dei defunti, per onorarne la memoria. Sempre il Richa (T. VIII, pp.38-39) ci fa sapere, inoltre, che i due fratelli Alessandro e An-tonio, furono anche benefattori della chiesa in quanto donarono il maestoso ciborio d’argento massiccio, l’attuale Sancta Sanctorum a otto facce, sormontato da una croce di cristallo di rocca, per l’altare maggiore, disegnato da Giovan Battista Foggini. Carita-tevoli benefattori, i suddetti Medici erano anche attenti contabili almeno a giudicare dai tre Quaderni di ricevute (R 66, R 67 e R 68 dell’Archivio del Capitolo Metropolitano Fiorentino) dove dal 1612 al 1656, quasi giornalmente, venivano scritte di pugno e fi r-mate, tutte le ricevute di soldi percepiti da coloro i quali avevano fornito materiali, vettovaglie, servizi o mano d’opera per opere di bene. Non soltanto tutto ciò, con atto testamentario di Alessandro e Antonio “del molto eccellente signore Vitale Medici” fu lasciata un’importante somma da suddividere in doti, da 10 a 40 ducati l’una, destinati a fanciulle povere con la vocazione di farsi mona-ca. Attraverso una precisa procedura la cui stesura si può ancora leggere nella sala principale del succitato Archivio del Capitolo, le quali doti furono regolarmente assegnate dal 1661 al 1904 (C. 73, C. 81). A ottanta anni passati, il 6 Agosto 1656, anche l’ultimo dei Medici neofi ti, Antonio, passò a miglior vita; due giorni dopo i canonici del Duomo, eredi del suo non indiff erente patrimonio, gli organizzarono un pomposo funerale (C. A, 18, p.154 v) prov-vedendo successivamente, secondo le volontà testamentari del de-funto, ad inumarne la salma nel pavimento della navata centrale della chiesa di Ognissanti sotto una grande lastra tombale, di cui la metà decorata da un policromo stemma mediceo e l’altra metà con la scritta dell’epigrafe. Il Richa, nella sua più volte citata opera (T IV, pp. 280-281), a proposito della sepoltura scrive:

Nel pavimento della navata grande sono pure sotterrati Uomini Il-lustri con iscrizioni, e la prima alla porta è di Antonio di Vitale de’ Medici, dottissimo nella cognizione di varie scienze e lingue. La sintesi dell’epigrafe invita chiunque entri nella chiesa, a fermar-si e pregare per Antonio di Vitale de’ Medici, illustre fi losofo che esercitò la professione medica per sessant’anni, temprando la sua vita dedicata alle lettere e trascorsa senza vizi, longeva e frugale, che gli fece acquisire grandi ricchezze deliberatamente devolute nell’abbellire chiese e dotare opere pie. A questo punto possiamo riassumere e concludere sinteticamente la presente storia dei Me-dici neofi ti, che da ebrei passarono al Cristianesimo, con il noto proverbio: A caval donato non si guarda in bocca!

L’articolo è uno dei quaranta aneddoti tratto dalla nostra ultima pubblicazione “Piazza della Santissima Annunziata”, secondo degli otto volumi della Collana “Le Piazze Fiorentine”, edita da Giorgi Libri Srl.

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

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BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

UN MOTTO: UNA STORIA

la vita “clandestina”di chi tifa juventus

20 | Aprile 2014

Page 21: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

Lettere

VIA NOVELLI: I GIARDINIE IL PARCHEGGIO DELLE AUTO

Sulle pagine de Il Reporter avevo letto nei mesi scorsi della riqualifi cazione dei giardini di via Novelli. A lavori fi niti queste “migliorie” consistono in alcune panchine in più, qualche cestino per i rifi uti, in una rastrelliera già mezza smontata dai vandali e in un inspiegabile amplia-mento di un’aiuola che ha chiuso un passaggio pedonale verso via Martini e che quando piove si presenta come nella foto allegata. Continua a mancare un’area recintata per cani. Nel numero di marzo le pagine dedicate al Q2 presentano le foto di altre aree verdi delle zone limitrofe senz’altro meglio riuscite. Un ulteriore grosso problema per i residenti della stessa zona è trovare un posteggio per l’auto; nonostante l’installazione delle colonnine parchimetro e l’adozione delle strisce blu sono molti coloro che parcheggiano senza averne diritto. Anche noi paghiamo le tasse comunali ma i vigili urbani per le nostre strade sono rari quanto i leopardi delle nevi in Nepal; il risultato è un’enorme perdita di tempo e di carburante nella ricerca di un posto per l’auto possibil-mente a meno di un chilometro da casa.

Cristiano B.

“VALORIZZIAMOIL PARCO DELLE CASCINE”Salve,sono un cittadino che abita vicino alle Cascine, dove vado tutte le settimane soprattutto con le belle giornate. Penso che sia venuta l’ora di renderci tutti quanti conto della bellezza di questo parco, e delle potenzialità che potrebbe avere, molte delle quali a mio avviso inespres-se. Molte città del mondo sono famose anche per i loro parchi, che si leggono anche sulle guide turistiche e dove vanno anche i turisti. Io che le conosco bene posso dire che le Cascine non hanno niente da invidiare ai famosi giardini delle altre città, servirebbero soltanto più atti-vità e iniziative per valorizzarle. Ora sto vedendo che sembra che fi nalmente ci sia la volontà di valorizzare le Cascine: questo è un bene, spero che prima possibi-le possano esserci novità, nuovi posti, nuove idee, che possano far diventare le Cascine ancora più famose e frequentate da tutti i cittadini, grandi e bambini. Questo è lo spazio che manca in città per fare tante cose: ce l’ab-biamo a pochi chilometri dal centro, sfruttiamolo!Grazie per l’attenzione,

Pietro

LO SPORCO LUNGO STRADEE MARCIAPIEDIGentile redazione del Reporter,avevo letto proprio sul vostro giornale che alcuni citta-dini avevano organizzato una protesta con alcuni cartelli contro la sporcizia lasciata dai cani, non certo per colpa loro, sui marciapiedi. Anche io voglio protestare contro questa brutta usanza di alcuni padroni, che lasciano fare i bisogni ai loro cani sui marciapiedi e sulle strade e poi non puliscono. Stamani ho visto una bella cac.... di cane proprio davanti all’entrata di un negozio in centro. Non so se il proprietario del negozio se n’era accorto, ma tanta gente passava ben lontano dal negozio per non pestarla. Insomma io dico, come si fa lasciare una roba così proprio davanti a un negozio? Ma il padrone del cane non se n’era accorto? Impossibile!! I cittadini fanno bene a protestare contro chi sporca i marciapiedi, ma tanto secondo me serve a poco, i padroni dei cani ma-leducati esistono e non si fanno certo scoraggiare dalle proteste. Speriamo che prima o poi tutti i padroni dei cani imparino a comportarsi come si deve!Saluti,

L.L.

DUBBI E CONSIGLI SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATASpett.le redazione,grazie per Il Reporter che ogni mese ci mandate a casa, che contiene tanti articoli interessanti sulla vita del mio quartiere che leggo sempre con molta attenzione. Ho vi-sto il mese scorso l’articolo sui nuovi cassonetti moder-ni che arriveranno a Campo di Marte: li aspettiamo! Io sono un anziano cittadino che esegue sempre con molta attenzione la raccolta diff erenziata. Parlando con degli amici del più e del meno, a volte parliamo anche del-la raccolta diff erenziata e vengono fuori dei rifi uti che però siamo in disaccordo su dove buttare. Quando poi ho letto il vostro articolo mi è venuta l’idea, che vi voglio esporre: dovrebbero esserci ogni tanto delle persone in-caricate accanto ai cassonetti che rispondono ai dubbi dei cittadini e che spiegano bene come si deve fare la raccolta diff erenziata. Potrebbero starci qualche ora un giorno alla settimana, nelle piazze più importanti o dove si possono trovare con facilità, così la gente lo saprebbe e quando ha bisogno di qualche consiglio potrebbe do-mandare a loro. Così tutti si farebbe meglio la raccolta diff erenziata, anche quelli come me che la fanno già ma che a volte hanno dei dubbi. Sono comunque contento che a Campo di Marte metteranno questi nuovi casso-netti, e spero che così sempre più persone possano fare la raccolta diff erenziata.Grazie,

Roberto

“AUTOBUS, PERCHÈNON CONTROLLAREI BIGLIETTI ALL’ENTRATA?”Sono un cittadino abitante a Rifredi che si sposta ormai da tempo immemore con gli autobus. Non voglio par-lare di ritardi, problemi, ecc. che quelli a volte ci sono e lo sappiamo. Io che l’autobus lo uso tutti i giorni ho l’ab-bonamento ed è molto comodo, perché non devo tutti i giorni comprare il biglietto e poi timbrarlo quando sal-go a bordo. Ma è da tanto tempo che penso che potrebbe essere facile fare in modo che nessuno salga più sull’au-tobus senza biglietto o senza l’abbonamento: basterebbe far entrare i passeggeri soltanto dalla porta davanti e far vedere il biglietto all’autista. Chi non ce l’ha, non entra! Mi sembra che in altri paesi lo facciano già, non è così impossibile. È vero che forse si perderebbe un po’ più di tempo alle fermate, ma se tutti facessero il biglietto ci sa-rebbero anche più soldi per fare girare più autobus, no?

Lettera fi rmata

LE PARTITE ALLO STADIO E IL CODICEDELLA STRADABuongiorno,vi scrivo per sottolineare lo stato in cui vive il quartiere di Campo di Marte durante lo svolgimento delle partite della Fiorentina. A parte il fl usso e il defl usso di moto, auto, pullman, ecc. che rientrano nella norma, il vero problema è lo stato di clausura forzata in cui deve vivere chi è portatore di handicap o chi ha fi gli piccoli da por-tare in carrozzina o in passeggino, impossibilitati a farlo nella giornata della partita: infatti da quattro ore prima della partita non esiste più il codice stradale! Macchi-ne parcheggiate sulle strisce, in curva, in doppia fi la e addirittura ormai è diventata una consuetudine il par-cheggio delle auto e addirittura dei Suv completamen-te con le quattro ruote sul marciapiede o sulle aiuole ostruendo completamente il passaggio e danneggiando anche parte dei marciapiedi certamente non fatti per ospitare questi mezzi. Nel tratto di via Mamiani ci sono generalmente parcheggiati in questo modo almeno una dozzina di veicoli senza che venga mai fatta una multa o altro provvedimento. Ma se questa infrazione viene fatta in un giorno normale cosa succede? Multa e macchina portata via; non capisco quindi questa zona franca che deve usufruire una partita di calcio che limita la libertà di chi ne ha già meno normalmente. Un paese è civile se tutela le persone più indifese, da noi il più delle volte non è così.

Lettera fi rmata

IL REPORTER RISPONDECaro lettore,da un po’ di tempo a questa parte la questione dello sta-dio è molto dibattuta in città, e oltre a interessare (ov-viamente) i tifosi riguarda da molto vicino anche i resi-denti. In primis quelli di Campo di Marte, come lei, dove sorge l’Artemio Franchi, e quelli di Novoli, dove potrebbe nascere la nuova “casa” della Fiorentina. La discussione sul possibile trasferimento dello stadio è e dovrà essere considerata sotto diversi punti di vista: non ultimo quel-lo della vivibilità delle zone interessate. Che la presenza del Franchi a Campo di Marte crei problemi ai suoi abi-tanti in occasione di partite e concerti è cosa risaputa, per l’affl usso di un gran numero di persone e mezzi in una zona della città centrale e densamente abitata. Una conseguenza, questa, per molti versi inevitabile. Quello che però deve essere evitato è l’ulteriore peggioramento della situazione causato dai comportamenti scorretti di chi forse pensa che, proprio per l’eccezionalità delle cir-costanze, tutto o quasi sia permesso. Comportamenti che, come ha ben evidenziato lei nella sua lettera, hanno ripercussioni soprattutto su chi, già normalmente, ha maggiori diffi coltà a spostarsi. Comportamenti, insom-ma, da biasimare e contrastare con ogni mezzo possibi-le. Questo mese, nell’edizione del quartiere 2 del nostro mensile, pubblichiamo una pagina sui cambiamenti che potrebbero interessare Campo di Marte nell’ipotesi della costruzione del nuovo impianto sportivo e del con-seguente trasloco dell’universo viola a Novoli. Intanto, però, in attesa di capire se e quando tutto questo divente-rà realtà, non vanno dimenticate le esigenze e le richieste di chi abita intorno al “vecchio” Artemio Franchi, per cui la domenica non deve trasformarsi in una “trappola” da cui anche uscire diventa diffi cile.

MATTEO FRANCINI [email protected]

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaProprio a questo proposito, a proposito di “battaglie urbane” e modernità, da un po’ di tempo a questa parte qualcosa sta cam-biando. Capita sempre più spes-so, infatti, che le discussioni quo-tidiane, dalla buca da tappare alla via da valorizzare, si trasferi-scano dalle piazze “reali” a quelle “virtuali”, leggi internet, con il mondo dei social network salda-mente in prima fi la. A questo ar-gomento dedichiamo spazio sul nostro giornale, perché stare al passo con i tempi non è sempre facile per tutti. Così, abbiamo voluto fare un “viaggio” tra blog, gruppi e pagine, tutti rigorosa-mente on line, nati sulla rete per aff rontare e risolvere questioni pratiche, legate alla vivibilità di questa o quella strada, di questo o quel quartiere. Per scoprire che, grazie all’impegno in pri-ma persona di molti cittadini e comitati, la distanza tra virtuale e reale non è poi così profonda, anzi. Gli esempi non mancano, e sul nostro mensile ne ripor-tiamo alcuni, tra i più indicativi – a nostro giudizio – per capire come cambiare la città a colpi di click sia una sfi da tutt’altro che impossibile. Ne sanno qual-cosa in piazza d’Azeglio, che da qualche tempo a questa parte è diventata una “social street” per l’intraprendenza di tre giovani mamme. Ma, oltre alla vivibilità urbana, tra le questioni che do-vranno essere in cima alla lista delle priorità di Palazzo Vecchio c’è anche quella della scuola. Di cui ultimamente si sente parlare soprattutto a causa di quello che non va, dalla scarsità delle risorse disponibili a certi episodi di bul-lismo che hanno fatto discutere. Ma che questo mese abbiamo deciso di aff rontare da un punto di vista diverso, dando la parola ad alcuni fra i prof più amati in città, per farsi raccontare diret-tamente da loro cosa voglia dire insegnare e come sia possibile farlo al meglio. Chi sono costo-ro? Leggere per scoprirlo.

MATTEO FRANCINI

Aprile 2014 | 21

Page 22: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

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Page 23: Il Reporter Q2 - Aprile 2014

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24 | Aprile 2014 Il Reporter per il sociale

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