Il Reporter Q2 - Aprile 2016

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ALLINTERNO Aprile 2016 www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere Editoriale primavera e prime volte Matteo Francini L a primavera non ha fat- to in tempo ad affacciar- si in città che è già tempo di “inaugurare” l’estate. Non è uno scherzo delle stagioni, ma l’effetto della scelta di declina- re la Notte Bianca 2016 – in programma come sempre il 30 aprile – come “Prima notte d’estate”, per dare così il via al cartellone degli eventi estivi, che si protrarranno per i pros- simi sei mesi accompagnando i fiorentini fino a fine ottobre. SEGUE A PAGINA 15 il ritorno alla terra dei giovani toscani SEGUE ALLE PAGINE 8-9 I l mito della scrivania a tutti i costi sembra vacillare sempre più. I figli di medici, impiegati e ingegneri rispolverano il mestiere del contadino. Al precariato e al mondo dei “classici” liberi pro- fessionisti preferiscono una terza strada, l’imprenditoria agricola, portando in questo universo fatto di terra e sudore quel pizzico di inventiva in più che non guasta: dall’uso del web alla ricerca applicata sul campo. Così, in Toscana il “boom della zappa” ha riguardato soprattutto chi ha meno di quarant’anni. Gianni Carpini PAGINA 14 PAGINA 16 le novità scendono in pista (ciclabile) Via ai lavori in città, mentre pro- segue la lotta ai furti di bici e tor- na il “Florence bike festival”. una notte bianca a tutta letteratura PAGINA 18 berna e gli altri, i “violazzurri” Anno X Ed. 17 Firenze Quartiere 2 Gli interventi anti-incidenti sulle strade Il quartiere a metà “classifica” in città per numero di sinistri: arrivano novità Sicurezza PAGINA 3 VERDE, CHI ATTENDE E CHI RIPARTE Il parco di Villa il Ventaglio ancora parzialmente chiuso, a Campo di Marte torna “Light”. PAGINA 2 IL QUARTIERE CHE SI METTE IN POSA PAGINA 7 Campo di Marte • Coverciano • Cure Periodico d’informazione locale. Anno X n. 17 del 1 aprile 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. La famiglia italiana della frutta fIrEnZe 15-17 aPrIlE 2016

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

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☛ aLL’inTERnO

Aprile2016

www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere

� Editoriale

primaverae prime volte

Matteo Francini

La primavera non ha fat-to in tempo ad aff acciar-

si in città che è già tempo di “inaugurare” l’estate. Non è uno scherzo delle stagioni, ma l’eff etto della scelta di declina-re la Notte Bianca 2016 – in programma come sempre il 30 aprile – come “Prima notte d’estate”, per dare così il via al cartellone degli eventi estivi, che si protrarranno per i pros-simi sei mesi accompagnando i fi orentini fi no a fi ne ottobre.

☛ SEgUE a pagina 15

il ritorno alla terradei giovani toscani

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

Il mito della scrivania a tutti i costi sembra vacillare sempre più. I fi gli di medici, impiegati e ingegneri rispolverano il mestiere

del contadino. Al precariato e al mondo dei “classici” liberi pro-fessionisti preferiscono una terza strada, l’imprenditoria agricola, portando in questo universo fatto di terra e sudore quel pizzico di inventiva in più che non guasta: dall’uso del web alla ricerca applicata sul campo. Così, in Toscana il “boom della zappa” ha riguardato soprattutto chi ha meno di quarant’anni.

Gianni Carpini

☛ pagina 14

☛ pagina 16

le novità scendonoin pista (ciclabile)Via ai lavori in città, mentre pro-segue la lotta ai furti di bici e tor-na il “Florence bike festival”.

una notte biancaa tutta letteratura

☛ pagina 18

berna e gli altri,i “violazzurri”

Anno X Ed. 17

FirenzeQuartiere 2

Gli interventianti-incidentisulle stradeIl quartiere a metà“classifica” in cittàper numero di sinistri:arrivano novità

Sicurezza

☛ pagina 3

VERDE, CHI ATTENDEE CHI RIPARTEIl parco di Villa il Ventaglio ancora parzialmente chiuso, a Campo di Marte torna “Light”.

☛ pagina 2

IL QUARTIERE CHESI METTE IN POSA

☛ pagina 7

Campo di Marte • Coverciano • Cure

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firenze 15-17 aprile 2016

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I giardini di Campo di Marte si preparano a ospitare nuovamente la rassegna “Light”

La proposta

“raccogliamo le ideedelle persone”

“Ciò che credo potrebbe essere utile è conosce-

re i nomi di tutte le persone legate al parco di Villa il Ven-taglio e raccogliere le loro idee e proposte. Utili sarebbero so-prattutto gli indirizzi mail, per poter creare un’iniziale mai-ling list degli ‘amici del parco di Villa il Ventaglio’”. E, perché no, anche un gruppo Facebo-ok. A dirlo è il nuovo direttore del parco Lorenzo Sbaraglio, che poi aggiunge: “Come persona di riferimento po-trebbero contattare Maurizio Parigi ([email protected]), una delle quattro persone che garantiscono con dedizione l’apertura del par-co. Altrimenti telefonare allo 055.580283 per lasciare i loro contatti”. Come si dice: da cosa nasce cosa.

villa il ventaglioresta in attesa,a campo di marteil ritorno di “light”

Verde

Le iniziative

Niccolò Falchini

così si ricorda l’alluvione

Il 4 novembre si avvicina e, cinquant’anni dopo, in città fervono i preparativi per ricordare l’alluvione che la mise in ginocchio

nel 1966. Una commemorazione che vedrà anche la partecipazio-ne del Cardinale Gualtiero Bassetti, attualmente Arcivescovo di Perugia e vicepresidente della Cei. Che cosa c’entra con l’alluvione fiorentina? La spiegazione si trova in uno scatto d’epoca, rientra-to tra quelli della mostra ufficiale del cinquantenario (dal titolo “L’alluvione di Firenze del 1966”) che è stata esposta per la prima volta al Parterre lo scorso febbraio. Una foto che immortala pro-prio il Cardinale (allora parroco di San Salvi), riportando alla luce un episodio mai raccontato, neanche dai giornali dell’epoca. Fu proprio Bassetti, insieme ad Aldo Bernardini, Luciana Buccioni, Franco Toti e ad altri ragazzi del rione, a scongiurare la tragedia in via di San Salvi. Il gruppo individuò un deposito contenente sessanta bidoni di idrocarburi, provvedendo ad aprirli e a evitar-ne così l’esplosione a contatto con l’acqua. Diversa, invece, la sorte di un deposito simile in via Scipione Ammirato, che saltò in aria. Ed è proprio quella stessa mostra – a cura di Franco Mariani (pre-sidente dell’associazione Firenze Promuove, proprietaria di gran parte delle foto esposte) e Maria Lattanzi – che sarà nuovamente visitabile fino al 25 aprile, nella Basilica di San Lorenzo. Quanto alle iniziative dedicate all’anniversario dell’alluvione, il Q2 si pre-para ad accoglierne anche altre. Rientra tra queste una commedia a tema, in programma per l’estate a Villa Arrivabene.

S.M.

#Primo piano

Con l’arrivo della bel-la stagione per molti cittadini aumenta la voglia di “verde”. E nel

quartiere non mancano novità in vista e questioni ancora aperte. Come quella del parco di Villa il Ventaglio, ancora parzialmente chiuso. “Dallo scorso ottobre, quando si tenne la conferenza al museo di San Marco, non è cam-biato molto – spiega Leonardo Bieber, presidente della Com-missione urbanistica del Comu-ne di Firenze – come ex membro della Commissione cultura del Quartiere 2, ci sono particolar-mente legato. L’anno scorso fa-cemmo una mozione approvata all’unanimità dalla giunta comu-nale affinché il sindaco si rivol-gesse direttamente al Ministero per sollecitare l’arrivo dei fondi. Spero che si riesca a risolvere la vicenda per consentire la riaper-tura del parco soprattutto con l’arrivo della primavera”. Nean-che con la formula dell’Art bo-nus la situazione per il momento è stata risolta, e il nuovo diret-tore, Lorenzo Sbaraglio, dovrà chiedere aiuto ad alcuni sponsor privati. Da parte sua Stefano Ca-sciu, direttore del Polo Museale Regionale, da cui dipende diret-tamente il parco di Villa il Ven-taglio, afferma: “Dobbiamo scri-vere di nuovo al Ministero al fine di riaprire il parco, anche perché

continuiamo a ricevere sempre molte segnalazioni dai cittadi-ni”. In attesa che la situazione del parco possa sbloccarsi, con l’av-vicinarsi dell’estate ripartono nel quartiere anche i bandi e le ini-ziative culturali, come il ritorno di “Light” ai giardini di Campo di Marte, una rassegna che già lo scorso anno aveva ottenuto un discreto successo. I ragazzi dello Schiacciavino e del SoulKitchen avevano vinto il bando triennale e sono pronti anche quest’anno a rivitalizzare lo spazio verde con attività sportive, eventi, musica dal vivo e tante novità, come anticipa Lorenzo, uno de-gli organizzatori dello spazio: “Stiamo lavorando per ottenere tutti i permessi ma pensiamo che quest’anno partiremo a metà maggio, in anticipo di due set-timane rispetto all’anno scorso. Visto che ci aspettiamo molte persone, abbiamo pensato di aumentare il numero dei tavoli e durante i mesi di giugno e luglio installeremo un maxischermo per vedere gli Europei di calcio. Daremo più spazio anche ai con-certi e alle attività pomeridiane per bambini. Ancora è presto per i dettagli – conclude – ma abbiamo già diverse novità”. Tra questioni ancora aperte e altre già definite, sul verde del quar-tiere si sono insomma riaccesi i riflettori.

Il parco di via Aldini è ancora parzialmente chiuso, mentre la rassegna “sotto” lo stadio si prepara a ripartire

2 | Aprile 2016 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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in un anno 631 incidenti:gli interventinel quartiereNovità in arrivo per attraversamenti,vie e marciapiedi

Il report

Via dei Falcucci-via dell’Arcolaio

Secondo il report 2015 della polizia municipa-le, lo scorso anno a Fi-renze si sono registrati

3.297 incidenti, di cui ventidue mortali. Tra i quartieri, il Q2 si piazza in terza posizione, a metà della “classifica”, per il nu-mero di sinistri avvenuti, 631 in totale. In testa a questa poco ambita lista si trova il Q1 con 1.032 incidenti, seguito dal Q5 con 959. Ma come tutelare la sicurezza stradale nel quartie-re 2? Nel corso di questo 2016 sono previsti vari interventi per cercare di migliorare le criticità del rione. Cinque vie saranno coinvolte da integrali rifacimen-ti stradali: via del Mezzetta, via Andrea del Sarto, un tratto di via Faentina, il viadotto Marco Polo e piazza delle Cure. Con il progetto di riqualificazione di via Gioberti sono state già in-stallate dal febbraio scorso due telecamere. Come da progetto David “Insieme per la sicurez-za”, in piazza Edison e via di San Domenico è prevista la riorga-nizzazione della viabilità con

Costanza Marrapese

Novità in arrivo per l’attraversamento pedonale di via Faentina all’intersezione con vicolo del Cionfo

L’incrocio tra via dei Falcucci e via dell’Arcolaio

�Web: poliziamunicipale.comune.fi.it

una raccolta firme per l’incrocio

Parlando degli incroci ritenuti più pericolosi, arriva da Tessa, una giovane residente del quartiere, la segnalazione di una

zona ad alto rischio incidenti secondo i cittadini. Il punto segnalato è in via dei Falcucci, dove la strada si incrocia con via dell’Arcolaio. Via dei Falcucci – viene evidenziato – è molto transitata, anche a forte velocità. Così Tessa, racconta lei stessa, sta portando avan-ti da circa due anni una raccolta firme tra i residenti per portare all’attenzione delle autorità l’incrocio che lei definisce “maledet-to”, per il susseguirsi di incidenti che coinvolgono indistintamente macchine, motorini e pedoni. I residenti più anziani sottolineano come una quindicina di anni fa in quel punto la situazione degli incidenti fosse perfino peggiore, nonostante il minor traffico, per-ché la velocità era più elevata rispetto ad oggi. Per raggiungere il suo obiettivo, la giovane – spiega – ha anche mandato e-mail alle istituzioni e alla polizia municipale.

C.M.

l’introduzione di un sistema a rotatoria, la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali e l’allargamento dei marcia-piedi, per un investimento di duecentomila euro. L’inizio dei lavori è previsto entro l’estate. Per quanto riguarda invece gli attraversamenti nei pressi delle scuole, verranno installati al-cuni dispositivi “Safety Cross”, ovvero impianti lampeggianti dotati di sensori che entrano in funzione in presenza dei pedo-ni, attivando così lampade a led su entrambi i lati della strada at-traverso un sistema di trasmis-sione senza fili. Gli attraversa-menti individuati sono quelli di via Faentina all’intersezione con vicolo del Cionfo e all’altezza di via Cuoco, via D’Annunzio all’intersezione con via Madon-na delle Grazie e via Andrea del Sarto in corrispondenza del numero civico 6/A. “Questi di-spositivi sono abbinati al segna-le verticale di attraversamento pedonale e vengono alimentati da un pannello fotovoltaico – sottolinea l’assessore a sicurezza

urbana e polizia municipale Fe-derico Gianassi – questi inter-venti, insieme al miglioramento della segnaletica e dei marcia-piedi, serviranno ad affrontare le criticità di oggi. Interventi di messa in sicurezza sono pre-visti anche in corrispondenza degli attraversamenti pedonali degli istituti scolastici in via De Nicola e viale Don Minzoni. Di fondamentale importanza – conclude – anche l’attività di educazione stradale e preven-zione che viene fatta nelle scuo-le, come il progetto David, in cui il Q2 si è mostrato capofila coinvolgendo molti istituti”.

in biciclettasul cavalcavia

Non mancano gli incidenti segnalati sul cavalcavia

dell’Affrico, che vedono coin-volte auto e bici. Giunto ai suoi piedi, più di un ciclista sceglie di proseguire per la sopraele-vata, talvolta conducendo il proprio mezzo a mano sulla carreggiata, invece di seguire la pista ciclabile che condurreb-be al sottopasso. Qua – viene spiegato – i ciclisti incontrano due scalinate, sia all’ingresso che nel punto di risalita, desi-stendo così dall’intraprendere questo percorso. E allora c’è chi propone di “convertire” i marciapiedi ai lati del cavalca-via in piste ciclabili, ma anche chi sottolinea come questo an-drebbe a scapito dei pedoni.

N.F.

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Aprile 2016 | 3 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 4: Il Reporter Q2 - Aprile 2016

#Zoom

campo di marte ricordala sua “storica” giornalaiaDal 1980 Adelina gestiva l’edicoladi piazza Antonelli con la cognata

se l’idraulicoè “elettrico”

“Ci ha insegnato cosa fosse la dedizione al lavoro: anche se or-mai in età avanzata,

apriva tutte le mattine il negozio alle 6 e lo chiudeva alle 20”. Così la gente del quartiere ricorda la signora Adeli-na, per tutti Adele, storica giornalaia di Campo di Marte, deceduta lo scor-

so febbraio all’età di 84 anni. Dal 1980 era proprietaria, insieme alla cognata Francesca, dell’edicola di piazza Gio-vanni Antonelli, che avevano rilevato dal precedente gestore mantenendone la destinazione d’uso. Nel rione tutti conoscevano le due donne, che molti definiscono come “uno dei pezzi più importanti di questa zona”. Perché

parlare di Adelina significa parlare di Francesca e viceversa, complementa-ri nel lavoro così come nella vita: “Se Francesca diceva una cosa, Adelina, dal suo solito posto in cartoleria, l’ap-provava perfezionandola, e se Adelina diceva una cosa, Francesca, che cono-sceva ogni dettaglio di giornali, riviste, libri e figurine per i bimbi, aggiungeva qualche dettaglio importante”, raccon-tano i residenti in una lettera mandata a Il Reporter. Lavoravano tutti i gior-ni, domenica inclusa: sempre aperti, sempre presenti, ricordano ancora i cittadini. Come spiega il signor Giaco-mo, residente in via Fibonacci, “piaz-za Antonelli è un punto di passaggio. Uscendo dalla chiesa di via San Gerva-sio, dopo la Messa erano molti quelli che si fermavano a comprare il giorna-le, come i proprietari dei negozi della zona che si servivano da loro. Adele ci mancherà”. Da quel giorno di febbraio, Francesca non se l’è sentita di continua-re il suo lavoro senza la cognata. Era comunque già da un po’ di tempo che le due donne pensavano di cedere l’at-tività, vuoi per l’età, vuoi per un po’ di meritata pensione, in attesa dell’offerta giusta. “Ci sono state molte persone interessate. Dopo la scomparsa di Ade-lina, però, abbiamo deciso di chiudere definitivamente la vendita del locale. Comunque ciò che ci rende soddisfatti, più che la cessione dell’immobile in sé, è l’intenzione dell’acquirente di riaprire un’edicola”, afferma il figlio della signo-ra Francesca. Un segno di continuità e storia, di una tradizione che si rinnova nel quartiere e che mantiene vivo il ri-cordo di chi c’è stato prima.

A Campo di Marte tutti lo conoscono come il “trombaio elettrico”. Forse avrete visto la sua piccola auto gialla scorrazzare per la città fra una riparazione e

l’altra. Enrico Parigi è una di quelle persone che non si dimenticano facilmente: idraulico tuttofare da ben cinquantadue anni, si occupa di riparazioni e instal-lazioni di impianti di tutti i tipi. “Ho avuto fortuna. Io non ho mai lavorato, ho sempre fatto quello che mi piaceva”, racconta. Dalla campagna intorno a Reggello si è trasferito a Compiobbi e poi, nel 1965, l’anno prima dell’alluvione, è andato ad abitare in via Elbano Gasperi. Ha un grande laboratorio situato proprio sotto casa, da cui spunta un cavo collegato alla sua auto elettrica. “È da otto anni che ho questa macchina. Ma non l’ho comprata per evitare le Ztl ed entrare in centro: per quello ci sono i permessi, basta fare richiesta al Comune. L’ho comprata per-ché ho tre nipoti e altri due sono in arrivo. Vorrei continuare a fare il mio lavoro pensando anche a loro”, spiega Enrico. Che nella zona è conosciuto da tutti non solo per il suo mestiere, ma anche per altro. Quando ha un po’ di tempo in più, aiuta i non vedenti dell’Unione Ciechi di via Fibonacci. Il sabato e la domenica, di solito la mattina, è invece possibile vederlo gironzolare per i giardini di Campo di Marte mano nella mano con i suoi nipoti, mentre pian piano spinge un carretto di legno su cui trasporta alcune piccole bici. I bambini allora accorrono contenti e lui gliele dà ad uno ad uno, controllando ruote e tutto il resto. Qualcuno rimane di stucco. Come mai quel signore regala le bici? “Sa, con il tempo il mio laboratorio è diventato un deposito di biciclette per bambini. Sa come vanno queste cose. Prima i figli, poi i nipoti. Queste piccole cose che faccio, le faccio gratuitamente, senza alcun ritorno. Non mi interessa. Come potrebbe a settant’anni? Ciò che mi piace – conclude – è questo senso di comunità che vorrei portare avanti e insegnare ai miei nipoti”.

N.F.

Niccolò Falchini

Lavoro/1 Lavoro/2

L’edicola di piazza Antonelli dopo la scomparsa di una delle sue “storiche” proprietarie

L’auto gialla di Enrico Parigi, l’idraulico “elettrico”

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4 | Aprile 2016 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 5: Il Reporter Q2 - Aprile 2016

Sede del Quartiere 2Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/aTel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838E-mail: [email protected] .it

A cura del Consiglio di Quartiere 2

2CAMPO DI MARTE

puoi trovare queste notizie e molto altrosul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi .it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”

Centro AnzianiAl sacrario dello stadio

IL Q. 2 CHIEDE LA COPERTURA DELLO STADIO FRANCHIIl Consiglio di Quartiere 2 (Campo di Marte-Bellariva) ha approvato una mozione dove chiede al Comune di procedere alla coper-tura dello stadio Franchi in vista di un suo futuro utilizzo per eventi diversi dal cal-cio. Il Q.2 si è più volte espresso in merito chiedendo tra l’altro un concorso di idee su come utilizzare il Franchi una volta che sarà operativo il nuovo Stadio nella zona Novoli-Merca� r. Nella mozione approvata si fa

riferimento alla copertura della Maratona e delle Curve e all’eliminazione delle barriere architettoniche, tuttora presenti anche nella Tribuna Stampa. “Non si tratta di un progetto alternativo alla realizzazione del nuovo Stadio- precisa il pre-sidente del Q.2-. Dobbiamo però ricordarci che il Franchi è un monumento nazionale, vincolato in alcune sue parti, e dunque oc-corre un progetto che assicuri a quel luogo

una seconda giovinezza rendendolo capace di ospitare la gran parte degli eventi culturali e sportivi della città”.

IL RICORDO DEI RAGAZZI FUCILATI AL CAMPO DI MARTE

Il 22 marzo 1944, durante un rastrellamento, cinque ragazzi (Leandro Corona, Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni, Gui-do Targetti) furono catturati come renitenti alla leva dall’esercito della Repubblica Socia-le, sommariamente processati e poi fucilati al Campo di Marte. I cinque giovani furono scelti a caso tra quelli rastrellati in Mugello che non avevano aderito alla leva obbligato-ria e la decisione di fucilarli al Campo di Mar-te fu presa per dare un monito pubblico alla cittadinanza. All’esecuzione parteciparono diversi contingenti di soldati in armi (fanteria e tutti gli altri corpi militari di stanza a Firen-ze) con lo scopo evidente di terrorizzare la popolazione e dare un segnale ai giovani in età di leva su cosa sarebbe successo loro in caso di defezione. I soldati semplici scelti per formare il plotone di esecuzione, chiamati all’orribile compito di sopprimere dei loro coetanei innocenti, si ribellarono, urlarono, alcuni svennero. Fu-rono necessarie le minacce con il mitra dei repubblichini perché il plotone eseguisse la condanna a morte. Tre dei ragazzi morirono subito mentre gli altri due furono � niti con la pistola dai fascisti (un colpo di grazia fu sparato anche dal famigerato Mario Carità, l’organizzatore delle torture nei locali di Villa Triste).

Il Quartiere 2 organizza anche quest’anno numerosi corsi aperti a cittadini di tutte le età. Le iscrizioni sono aperte presso la sede di Villa Arrivabene in piazza Alberti. Fra i tantissimi corsi proposti da segnalare: lingue, teatro, informa-tica, pittura, storia dell’arte, musica, astronomia e tanti altri.

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:Tel. 055.2767854 - 055.2767828 · Sito: www.comune.� .it e cercare Q2 · Posta elettronica: culturaq2@comune.� .it

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A TUTTA MUSICA CON SPAZIO CUREFare le prove seguiti da un musicista professionista e da un manager-promoter è un’opportunità rara, se poi non si paga nulla...che volere di più? Questo è il LabBand allo Spazio Cure, a cura di Globomusica, Comune di Firenze e Q.2! Ancora pochi posti disponibili per le giovani band � orentine e metropolitane.Sempre allo Spazio Cure tantissimi corsi, con proposte per tutti i gusti: musica (chitarra,

batteria, piano e tastiere, tecnica vocale, violino, � auto); danza orientale, pizzica e taranta; teatro comico e cabaret; pupazzi e burattini; fumetto e sceneggiatura; ginnastica dolce; uso di smartphone e tablet; laboratorio di Rap Hip Hop. Inoltre c’è la possibilità di usare la sala grande per compleanni e feste per bambini e ragazzi!

Mozione del Consiglio di Quartiere

U� cio Cultura 055.2767828-22

Anagrafe

Mercoledì 16 marzo, come ogni 3° merco-ledì del mese, gli anziani che hanno parte-cipato all’iniziativa “Agosto Anziani” presso il Centro anziani Villa Bracci si sono ritrovati per il consueto appuntamento mensile.Grazie alla disponibilità dei volontari del Centro e alla preziosa collaborazione dell’Autoparco Comunale è stato infatti possibile aderire alla richiesta del gruppo,

che ha espresso il desiderio di ritrovarsi pe-riodicamente per approfondire e rinnovare l’amicizia nata negli anni e con la voglia di passare insieme una giornata serena fra amici. A salutarli e a portare i migliori auguri di Buona Pasqua c’erano il Sindaco, l’Asses-sore al Welfare e Sanità, il Presidente del Q.2, il Presidente della Commissione cultura e altre personalità.

Prosegue l’impegno del comune di Firen-ze per estendere sul territorio il servizio di rilascio dei certi� cati anagra� ci (nascita, residenza, contestuale etc.). Dopo circoli ricreativi e tabaccherie è ora il turno delle agenzie di assicurazione, grazie alla con-venzione stipulata dal Comune con la Sna (Sindacato Agenti di Assicurazioni) che impegna in questo senso 18 sportelli

(14 in città e 4 nei comuni vicini) che hanno aderito al progetto.

Martedi e giovedì

Presso la sede del Q.2, a Villa Arrivabene, è in funzione un Punto di Ascolto per la Salute Mentale rivolto a tutti i cittadini che si trovano alle prese con situazioni di di-sagio personale e familiare. In un ambien-te accogliente e informale, a cura della psicologa Giorgia Umbriano, viene o� erto con la massima riservatezza il sostegno di esperti psicologi e volontari che aiutano a orientarsi anche mediante informazioni su rete dei servizi, auto-aiuto e associazionismo.

Il Servizio rientra nel Progetto Integrato sulla

Psicoeducazione dell’USL Centro Toscana in-sieme al Coordinamento delle Associazioni Fiorentine per la Salute Mentale con la colla-borazione dell’Unicoop e del Q.2.

PUNTO DI ASCOLTO PER LA SALUTE MENTALE

PUNTI DI ASCOLTO Villa Arrivabene, p.zza Alberti 2/a Martedì e giovedì ore 10-12, 055.2767852

Per informazioni

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INCONTRI DI AMICIZIA A VILLA BRACCI

Il 22 marzo, al sacrario presso lo stadio “Artemio Franchi”, si è svolta la commemorazione, a cura del Consiglio di Quartiere 2, della fucilazione al Campo di Marte di cinque ragazzi condannati a morte nel 1944 dal tribunale della Repubblica Sociale Italiana.

viale Ugo Bassi 23 ∙ via Masaccio 235 v.le Milton 27/29 ∙ via Aretina 129 r

Agenzie aderenti nel Q.2

Incontro pubblico

Martedì 12 aprile, ore 17,30, nella sede del Q.2 a Villa Arrivabene, p.zza Alberti 1/A, è in programma un’interessante conferen-za su “L’antica via Aretina da Porta La Cro-ce a via del Loretino”, dedicata all’impor-tante arteria a nord dell’Arno che tracciava l’uscita dalla città in direzione est. Sono in programma interventi di: Mario

Pagni (Presidente del Gruppo Archeolo-gico Fiorentino) “Presenza dei Cavalieri Templari a Firenze”; Divo Savelli (Storico dell’Arte), “L’antica aretina e i pellegrinaggi lauretani”; Giovanni Minutoli (Università di Firenze), “Validazione scienti� ca dei per-corsi storici”.

L’ANTICA VIA ARETINA

Spazio Cure, Area Cubattoli Pettini Burresi, via Faentina 145

Tel. 055.5522816 (lasciare messaggio in segreteria)Orario segreteria: dal lunedì al giovedì, ore 17-18,30 [email protected]

Per info e prenotazioni

In proposito vedi videointervista: http://www.ilreporter.it/videovisualizza/3160

Solenne cerimonia in ricordo dei ragazzi fucilati a Campo di Marte alla presenza di numerose persona-lità, istituzioni, cittadini e scolaresche che hanno rivis-suto quei tragici momenti con l’obiettivo di traman-dare quei valori alla base della Costituzione italiana

Page 6: Il Reporter Q2 - Aprile 2016

#Il quartiere in pillole

qualche manifestazione, lo scri-verà sul gruppo e tutti potranno leggerlo”, spiega Fabio Nutini, fondatore del gruppo “Sei di Co-verciano se...”. Quando la città sembra diventare troppo gran-de, insomma, ecco che le perso-ne scelgono di rintracciare storia e tradizioni del proprio rione. E, per farlo, utilizzano le nuove piattaforme on line. Quando il passato incontra il presente.

il vicinato si fa sociale il rione va on lineTanti i gruppi Facebook creati dagli abitanti delle varie zone

Ieri e oggi Il piano

sicurezza, in via giobertiinstallate due telecamereDue nuove telecamere in via Gioberti. Sono diciannove gli “occhi elettronici” installati in varie

zone di Firenze, mentre un’altra ventina sono in arrivo e saranno sistemati nei prossimi mesi. Prosegue il “piano sicurezza” di Palazzo Vecchio che prevede, insieme a interventi sull’illuminazione e al potenziamento dei controlli, l’installazione, da qui al 2018, di 350 telecamere in tutta la città. Così, nei mesi scorsi sono state installate diciannove nuove telecamere di ultimissima generazione, tredici delle quali in punti prima scoperti, mentre le altre sono andate a sostituire i vecchi apparecchi. Fra le più recenti installazioni, anche le due telecamere posizionate in via Gioberti, già funzionanti, mentre altre tre sono state installate nei sottopassi del Gignoro e di viale XI Agosto. Queste ultime – fa sapere Palazzo Vecchio – oltre a garantire la sicurezza dei passanti, sono dotate anche di sonde anti-allaga-mento e avranno la funzione di avvisare in caso di presenza di acqua. “Si tratta di passi avanti impor-tanti verso l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e decoro alla città – ha spiegato l’assessore alla sicurezza urbana Federico Gianassi – portiamo avanti con fermezza l’impegno che ci siamo assunti con il sindaco di una maggiore prevenzione e sicurezza in città. Avevamo promesso venticinque nuove telecamere entro l’estate, e stiamo mantenendo quella promessa: diciannove telecamere modernissime sono già state installate e sono già collegate alle nostre centrali operative, che peraltro si aggiungono alle ventisei installate al cimitero delle Porte Sante, come annunciato dall’assessore al Welfare Sara Fu-naro. Stiamo inoltre lavorando per metterne a breve un’altra ventina dislocate in tutta la città, in zone sensibili concordate con la Prefettura”.

Campo di Marte

stazione, quattro nuovi ascensoriQuattro nuovi ascensori alla stazione di Campo di Marte. Si tratta di ascensori di collegamento con

i marciapiedi di arrivo e partenza dei treni, “per una stazione ancora più funzionale e accessibile”, spiegano da Rfi. È stata decisa la sostituzione delle piattaforme elevatrici (portata 250 chili e capienza tre persone) con altrettanti ascensori di nuova generazione e dalle maggiori prestazioni (portata 830 chili, capienza otto persone). Per primi – viene spiegato – saranno attivati, entro luglio, quelli a ser-vizio dei binari 1 e 6/7. Per consentire i lavori, dal 14 marzo non sono più utilizzabili le piattaforme elevatrici corrispondenti. Poi saranno avviati i lavori per l’installazione dei due ascensori a servizio dei binari 2-3 e 4-5, la cui attivazione è prevista per la fine di quest’anno. L’investimento complessivo di Rete Ferroviaria Italiana è di circa 630mila euro. Nessuna modifica – viene precisato – al servizio di assistenza per i passeggeri a mobilità ridotta, disponibile su richiesta preventiva al numero verde gratuito 800.90.60.60 (rete fissa), al numero unico nazionale a pagamento 199.30.30.60 (rete fissa e mobile) o via mail scrivendo a [email protected]. Inoltre – viene spiegato ancora – per garantire l’accesso in autonomia alle persone con carrozzina propria, dalle 6 alle 22 è disponibile un servizio di montascale a chiamata (348.0853848) posizionato nella rampa del sottopassaggio lato via Mannelli. L’intervento rientra nell’ambito del miglioramento della qualità dei servizi nelle stazioni ferroviarie toscane, previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto il 10 aprile 2015 da Rete Ferroviaria Italiana con la Regione Toscana.

Parterre

cambiati gli orari degli uffici sasin piazza della libertàSono entrati in vigore da lunedì 7 marzo i nuovi orari degli uffici Sas al Parterre, in piazza della Li-

bertà. L’ufficio rilascio contrassegni, il punto Sas Centro per il rilascio delle autorizzazioni Ztl - Zcs e disabili al Cubo 8, è ora aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17.15 e il sabato dalle 8 alle 13.45. L’ufficio relazioni con il pubblico - Infotramvia e numero verde disabili, al Cubo 5, è invece a disposizione degli utenti dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17.30. Quanto al numero verde disabili, Sas ricorda che è possibile procedere alla richiesta di autorizzazione Ztl e corsie riservate del Comune di Firenze, oltre che chiamando negli orari sopra riportati il numero verde 800.33.98.91, inoltrando una e-mail all’indirizzo [email protected] o un fax al numero 055.4040253, come specificato anche nella sezione dedicata del sito www.serviziallastrada.it sezione servizi, pagina Ztl area pedonale e sosta, paragrafo disabili. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Urp - Contact Center, tel. 055.40401, e-mail [email protected].

Restaurata la targa

gli “angeli” ai giardini caponnettoAngeli del Bello in azione ai giardini “Antonino Caponnetto” di lungarno del Tempio. L’intervento

si è svolto lo scorso 17 marzo: insieme agli “Angeli” hanno preso parte all’iniziativa anche i gio-vani richiedenti asilo ospiti a Villa Camerata dell’Aics e i nipoti del giudice. Presenti anche l’assessore all’ambiente e al decoro Alessia Bettini e il presidente del Q2 Michele Pierguidi. L’intervento – viene spiegato – ha segnato l’inizio di una più stretta collaborazione tra gli Angeli del Bello e i ragazzi richie-denti asilo, che si sono attivati insieme per prendersi cura del giardino. Dallo scorso ottobre, i giovani richiedenti asilo hanno aiutato gli “Angeli” in più occasioni e luoghi della città: ora, con il gruppo del quartiere 2, cercheranno di creare alcuni loro gruppi con cui si potranno prendere cura dei giardini del quartiere in autonomia, come qualsiasi altro gruppo degli Angeli presente in città. Nel corso dell’in-tervento del 17 marzo, i muri sono stati ripuliti dalle scritte e le aiuole messe a posto. Ma l’iniziativa è stata anche l’occasione per restaurare la targa in ricordo di Antonino Caponnetto, storico capo del pool antimafia di Palermo. I giardini di lungarno del Tempio furono intitolati alla memoria del giudice nel 2003, vivendo da allora fasi alterne. Negli ultimi anni, un’opera di risanamento e l’installazione di servizi e strutture hanno contribuito al recupero di quest’area sull’Arno.

Il vicinato diventa sempre più social e la piattaforma preferita per condividere idee e ricordi si dimostra

Facebook. È qua che i cittadi-ni hanno dato vita a gruppi di discussione che si contraddi-stinguono per l’appartenenza a un quartiere piuttosto che a un altro, se non addirittura a una singola zona. Ed è così che sono spuntati svariati gruppi, come ad esempio “Sei di Coverciano se...”, fondato più di due anni fa, quello dei ragazzi dello “Skate-park Campo di Marte Firenze” o ancora “Quelli di... Settigna-no”. Anche la stazione di Campo di Marte ha un suo spazio, così come piazza delle Cure. Spesso si cerca di ricostruire un’identità comune a partire dalla memo-ria del rione: sono molte le foto d’epoca condivise e le discus-sioni che mirano a rintracciare

attività storiche o personaggi conosciuti. “Cerchiamo di met-tere in contatto le persone che vivono nella stessa zona così da creare un senso di appartenen-za che sembra si stia perdendo. Ovviamente è anche una forma di controllo e aggiornamen-to in tempo reale: se qualcuno è venuto a sapere di un furto piuttosto che di un incidente, se una strada è chiusa o se ci sarà

Niccolò Falchini

www.lav.it

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SO6 | Aprile 2016

Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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#Luoghi

Alla ricerca dello scatto perfettoPaesaggi, portoni e scene quotidiane: il quartiereimmortalato dai “fotografi seriali” di Instagram

L’instagramer, il “foto-grafo seriale” di In-stagram, potrebbe ri-schiare di innamorarsi

perdutamente del quartiere 2 per la bellezza dei suoi paesaggi ma, soprattutto, per la quantità e la varietà degli elementi da fotogra-fare. Per gli amanti del “Cupolo-ne”, scatto che riesce a far gua-dagnare moltissimi “like” e forse anche qualche “follower”, sono due le tappe da raggiungere per collezionare una foto. La prima è ponte San Niccolò, la seconda Settignano, nella piazza con una vista mozzafiato su Firenze in cui il Duomo è piccolo ma pur sempre magnetico. Rimaniamo a Settignano. Qui è quasi un ob-bligo scattare una foto ai portoni e ai dettagli che li circondano come piccoli lampioni, cassette delle lettere, biciclette, piante nei vasi e qualche cimelio di padroni di casa un po’ scaramantici. An-che il sottopasso pedonale delle Cure è una meta imperdibile per i fan di Instagram, dove fotogra-

fare la street art fiorentina, carica di colori e di storie. Una valida alternativa al sottopasso è via-le Paoli, nella zona dello stadio, circondato da diversi murales. L’instagramer adora fotografare i palazzi, meglio se colorati o ric-

Valentina Veneziano

Curiosità

Una Fiat 500, uno dei soggetti preferiti dai “fotografi seriali” di Instagram tornano

le “Open Weeks”,villa la pietra apre (gratis) al pubblico

Villa La Pietra, in via Bolo-gnese 120, si “nasconde”

dietro il suo alto cancello. È stata luogo di cultura e di so-gni di personaggi illustrissimi, ed è oggi campus universitario della New York University. Per ammirare la collezione Acton e il giardino è necessario pre-notare una visita guidata a pa-gamento (martedì mattina per il giardino e venerdì pomerig-gio per villa e giardino). Ma nel mese di aprile, dal 18 al 23, si rinnova l’appuntamento con le “Open Weeks”. Durante que-sta settimana, Villa La Pietra è aperta al pubblico gratuita-mente. Chi desidera partecipa-re può consultare il sito www.lapietra.nyu.edu/visit/.

V.V.

Le visite

chi di dettagli. L’art nouveau del quartiere è quindi un’ottima scel-ta: da non perdere Casa Antoni-ni in via Orcagna, i villini Brog-gi-Caraceni e Ravazzini in via Scipione Ammirato e Ciuti in via della Robbia. Cambiando zona,

via della Funga costeggia l’Arno e offre uno scorcio originale di Fi-renze, conosciuto da poche per-sone. Lungo quella strada si può giocare con i riflessi o immorta-lare un tramonto unico raggiun-gendo le piccole cascate che co-

steggiano il parco Enzo Pazzagli. Anche quest’ultimo, soprattutto se visitato in gruppo, può rega-lare grandi soddisfazioni. E poi ci sono le ville dagli interni par-ticolari e con giardini dal pano-rama unico, come Villa Gambe-raia (via del Rossellino 72), Villa La Pietra (via Bolognese 120) e Villa Viviani (via D’Annunzio 218). Ma nel quartiere è anche possibile mettersi alla prova con scatti emozionali presi dal quo-tidiano, come i nonni che fanno compagnia ai nipoti o viceversa, le signore che fanno la spesa e i turisti curiosi dai cappelli vistosi. Per questo, il mercato di Campo di Marte può diventare una vera miniera di scatti preziosi. E chi è alla ricerca delle graziose Fiat 500, onnipresenti anche nelle gallerie dei profili più famosi, può passeggiare nella piccola via Luna. I più fortunati potran-no immortalarne ben due, una bianca e una tutta arancione.

Aprile 2016 | 7 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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#L’inchiesta

Non è un mestiere per vecchi: l’agricoltura under 40 fa boomDiploma o laurea in tasca, sempre più giovani rispolverano il lavoro di nonni e bisnonni.“Ieri c’era il contadino, oggi l’imprenditore agricolo”

Il mito della scrivania a tutti i costi sembra vacillare sempre più. “Il futuro è contadino”, è solito ripetere uno che di agricoltura se ne intende. Secondo Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, in Italia è bene investire su quello che sappiamo fare meglio: il cibo, buono e

di qualità. E in questo senso va la rivincita dei “colletti verdi” toscani: under 40, fi gli di contadini ma anche di medici, impiegati e ingegneri, che rispolverano il mestiere del nonno o del bisnonno. Al precariato e al mondo dei “classici” liberi professionisti preferiscono una terza strada, l’imprenditoria agricola, portando in questo universo fatto di terra e sudore quel pizzico di inventiva in più che non guasta: dall’uso del web alla ricerca applicata sul campo. “Il ritorno alla terra c’è e si re-gistra in modo notevole nella nostra regione”, conferma Paolo Giorgi, 30 anni, allevatore della Valdinievole, dal 2013 delegato Giovani Im-presa di Coldiretti Toscana. “Ce lo dicono gli stessi giovani – aggiunge – in termini economici e occupazionali il settore agricolo è quello che sta dando più risposte positive”. In Toscana il “boom della zappa” ha riguardato soprattutto chi ha meno di quarant’anni. Nel 2015 il mondo rurale ha fatto segnare un’inversione di tendenza: secondo i dati di Unioncamere, dopo lustri segnati da un’emorragia che ha decimato il settore (tremila aziende in meno in un quadriennio), l’anno scor-so il bilancio tra le imprese agricole che sono nate e quelle che han-no chiuso i battenti è stato positivo (+1,5%). I giovani hanno fatto da traino, aprendo 842 nuove ditte contadine, il triplo rispetto all’anno precedente. Un impulso è arrivato dal “Pacchetto giovani” della Re-gione Toscana, con facilitazioni e incentivi per l’avviamento di nuove aziende agricole da parte di imprenditori tra i 18 e i 40 anni. Il bando chiuso a fi ne 2015 ha fatto il pieno di richieste: 1.761 quelle arrivate, 205 solo da Firenze. In tutto sono state accettate 686 domande, con uno stanziamento di cento milioni di euro. “La principale diffi coltà, dopo l’eccessiva burocrazia, è trovare credito. Senza iniziative come quella della Regione, diffi cilmente vengono concessi prestiti ai gio-vani”, spiega Giorgi. La nuova generazione di contadini si diff erenzia dai “nonni”. “Nell’80 per cento dei casi sono giovani con alti livelli di istruzione, non solo il diploma ma anche la laurea – sottolinea l’alleva-tore – hanno in genere una mentalità aperta e sono pronti a sfruttare le nuove tecnologie. Ieri c’era il contadino, oggi l’imprenditore agrico-lo – conclude – che trasforma i prodotti, li vende direttamente oppure sviluppa il lato ricettivo puntando sull’agriturismo”.

Gianni Carpini

Ritorno ai campi

ORTI SOCIALISono gli orti collettivi di Firenze: poderi pubblici divisi in piccoli campi dati in gestione gratuitamente a chi non ha un pezzetto di terra. Ogni quartiere pubblica periodicamente un bando. E presto, dietro l’ospedale di Careggi, sarà attiva anche un’oliveta sociale.

ORTI DIPINTIDa pista di atletica a orto-laboratorio. Il Community Garden (www.ortidipinti.it) è un rettangolo verde in Borgo Pinti che ospita laboratori ed eventi. I volontari che curano l’orto collettivo si ritrovano di solito il martedì, giovedì e sabato mattina.

BIBLIORTOUn orto sul “balcone” per i lettori con il pollice verde. Cresce sui terrazzamenti della BiblioteCaNova dell’Isolotto e dà frutti biologici: melanzane, pomodori, insalata. Con l’arrivo della primavera, è scattata la ricerca di nuovi “biblio-ortolani”, volontari che coltivino questi campi a misura di città.

ORSÙUn pezzo di campagna al primo piano della Coop di via Carlo del Prete, a Novoli. Una vasca di terra ad altezza bimbo permette ai piccoli e ai diversamente abili in carrozzina di scoprire i segreti della natura. Per i grandi ci sono corsi dedicati agli orti in terrazza e alla permacultura (www.ortiinterrazza.it).

FATTORIE DIDATTICHEMolte fattorie, soprattutto fuori Firenze tra il Mugello, il Chianti e l’Empolese, aprono le porte al pubblico per far conoscere l’antico mestiere. Tra le tante realtà la Fattoria di Maiano, a Fiesole, organizza escursioni nella tenuta e attività per i bimbi (www.fattoriadimaiano.com).

Gli orti a misura di città

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#L’inchiesta

“Noi che ci sporchiamole manidi terra”Hanno le mani sporche di terra e il sorriso stampato in faccia. Sono le nuove leve dell’agricoltura toscana. Alcuni hanno lasciato la “metropoli” per spostarsi nel verde, altri usano le moderne tecnologie per mettere a frutto la nuova professione. Ecco quattro storie diverse di chi ha messo il suo futuro in campo.

Le storie

Anna e Leonardo

Chiamateci “aspiranti contadini”“Ho studiato Agraria ma non avevo mai usato una zappa: all’inizio è stato faticoso, però con il tempo si impara. Questo mestiere dà tante soddisfazioni”. Anna, trent’anni, ha lasciato Scandicci per trasferirsi in Mugello e aprire “L’orto del vicino”, una piccola azienda agricola che vende direttamente i suoi prodotti, dagli ortaggi alle uova fino ai marroni. Insieme a Leonardo, compagno di studi, di lavoro e di vita, dal 2013 ha fatto rinascere un terreno di due ettari a Borgo San Lorenzo. La coppia di “aspiranti contadini”, così si fanno chiamare, ha anche rispolverato antiche specie di alberi da frutto. La difficoltà più grande è stata trovare un terreno. “Sembra un paradosso perché di terre abbandonate ce ne sono tante – racconta Anna – ma spesso i prezzi richiesti sono alti ed è difficile avere un contatto con i proprietari”. Web e social network danno una mano, ma è il caro, vecchio passaparola ad aver dato il vero impulso. “Di persona si crea un rapporto di fiducia – sottolinea Leonardo – non facciamo le raccolte punti come al supermercato, i clienti tornano perché sono soddisfatti e vengono a raccogliere con noi gli ortaggi da portare a casa”.

Andrea e Cosimo

“Un po’ agricoltori, un po’ meteorologi”All’azienda agricola tradizionale hanno affiancato un portale web per fare la spesa on line, dove il cliente può creare la propria “busta virtuale” di prodotti stagionali, di qualità e di filiera corta, consegnata a domicilio tra Bagno a Ripoli e Firenze. Dall’anno scorso Cosimo Herd Smith e Andrea Pagliai, il primo under 40, il secondo leggermente più “senior”, hanno creato il sito internet www.orto00.it per vendere i “frutti” della propria azienda agricola “Olivart” di Bagno a Ripoli e quelli di altre piccole imprese della zona. “Internet è una strada che vale la pena percorrere, aiuta ad avvicinare i consumatori alle aziende a conduzione familiare del territorio”, dice Pagliai, che è anche coordinatore regionale del progetto “La spesa in campagna” della Cia, la confederazione italiana degli agricoltori. “Molti giovani sono interessati a questa professione, ma spesso si scoraggiano”, racconta Andrea, che mette in guardia dalle difficoltà nel campo: “Questo è un mestiere difficile e faticoso, pieno di burocrazia. Lo stipendio fisso non c’è, ma l’agricoltore è allo stesso tempo un ragioniere, un meccanico, un meteorologo”. Poi aggiunge: “La cosa importante è la filosofia di vita: prima di tutto siamo custodi di un territorio e piantiamo semi per il futuro nostro e di tutti”.

Antonio e Vincenzo

L’impresa “a terreni zero” “Quando un funzionario mi chiese quanti ettari avessi, io risposi zero: rimase di sasso”. Antonio Di Giovanni, agronomo trentenne, due anni fa ha fondato insieme all’architetto Vincenzo Sangiovanni “Funghi Espresso”, prima azienda agricola toscana senza terra, perché la coltivazione è fuori suolo. “Il principale scoglio per questa start-up è stato ottenere il riconoscimento di impresa agricola”, racconta. L’idea è spuntata come un fungo: usare come fertile terreno uno scarto comune, i fondi del caffè che arrivano dal bar. A questo “substrato” viene aggiunto il “seme”, dopo 25 giorni di incubazione i funghi sono pronti a essere coltivati e infine mangiati. L’impresa “a terreni zero” ha ideato inoltre un kit per auto-produrre fughi a casa e ora arriverà a Firenze con una sede produttiva nel parco delle Cascine grazie alla collaborazione con l’Istituto Agrario. Complici le conseguenze dei cambiamenti climatici, l’interesse per le colture fuori suolo e protette, in verticale e in serra, sta crescendo. “Da una parte non dobbiamo abbandonare le nostre campagne – evidenzia Antonio – dall’altra le città sono sempre più grandi, producono sempre più rifiuti e sono affamate di energia e cibo. Da qui l’idea di recuperare gli scarti per produrre gli alimenti che la stessa città consuma”. Il futuro dei contadini passa dalla ricerca e dall’agricoltura urbana, Antonio ne è convinto: “Lo si può fare recuperando i luoghi abbandonati, ad esempio all’Osmannoro”.

Giulio

Zappa (e tablet) in manoIn una mano la zappa, nell’altra il tablet. È l’evoluzione del contadino: coltivare la terra e vendere ortaggi su internet. Il pomodoro ha sulle spalle zero chilometri, la zucchina bio cresce nelle campagne di Careggi. Giulio Gargani, 27 anni, dal 2013 gestisce “Agrimè”, impresa che dà lavoro a sei giovani. “Oggi ci sono molti incentivi per chi avvia un’attività agricola – spiega – ho preso un prestito grazie al programma della Regione Toscana ‘Garanzia Giovani’, se non ci fosse stato non sarei riuscito ad avere le risorse economiche per partire”. Agrimè può contare su quasi nove ettari di terreni tra Firenze e Sesto, dove Giulio ha recuperato il campo del bisnonno in disuso da lustri. Il giovane agricoltore ha messo in rete venticinque piccoli produttori del territorio, soprattutto under 40: i clienti ordinano on line su www.agrime.it e la spesa viene consegnata in nove punti di ritiro in città, in giorni e orari prefissati, all’Isolotto come alle Cure, Rifredi e San Jacopino. “Ormai quello del contadino è un mestiere come un altro – conclude Giulio – anzi va di moda e in tanti dicono di volerlo fare, anche se alla fine sono pochi quelli che si sporcano veramente le mani di terra”.

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Aprile 2016

www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere firenze 15-17 aprile 2016

Matteo Francini

Una fi nestra aperta sul mon-do dell’infanzia a Firenze.

Una guida agli eventi a portata di bimbo, ai servizi per le fami-glie, alle nuove aperture, a tutto ciò che c’è da fare, vedere e persi-no assaggiare in città. News, pas-satempi, attualità, svago, utilità. Sono questi gli ingredienti del Reporter dei piccoli, che inaugu-riamo questo mese con l’emozio-ne di chi sta per aff rontare una nuova, prima, campanella. Un inserto di quattro pagine da stac-care e conservare, pensato per i lettori in erba e le loro famiglie, con articoli che spazieranno dal-la cronaca alla cultura passando per lo sport e le curiosità. Ci sa-ranno alcuni appuntamenti fi s-si, come la favola del mese, che di volta in volta mostrerà una Firenze dipinta dai colori della fantasia. Ma anche la ricetta da leccarsi i baffi che Enrica Della Martira, dritta dritta da Master-chef, sfornerà per voi. Senza con-tare i consigli in fatto di salute forniti dai medici dell’ospedale pediatrico Meyer. Ma soprat-tutto, ogni mese, cercheremo di raccontare i volti e le storie di una città che cambia, cresce e diventa grande, insieme ai nostri piccoli lettori, insieme a voi.

Favola

Giochi

Scoppia la primavera e porta con sé l’allergia da polline. Ne

soff re il 20 per cento dei bimbi dai 6 anni in su. Come combatterla? La parola al professor Elio No-vembre, responsabile della strut-tura di Allergologia dell’ospedale pediatrico Meyer.Professore, come riconoscere un ra� reddore allergico?Sul nostro territorio a colpire di più tra aprile e giugno sono i pollini di graminacee e ulivo. Un raff reddore “normale” rag-giunge l’acme in 3-4 giorni e poi scompare. Quello allergico presenta sintomi come rinite, starnuti frequenti, naso chiuso, secrezioni e talvolta congiunti-vite e asma, che vanno e vengo-no nell’arco della stessa giornata e si protrae più a lungo.Che rimedi adottare?Occorre stare il più possibi-le alla larga dai pollini. Ma i

bambini non posso chiudersi in casa. Perciò, nei casi più acu-ti, serve l’impiego dei farmaci, come antistaminici spray o per bocca o cortisonici inalatori. In alternativa, si può eff ettuare il “vaccino antiallergico”, termine improprio con cui si defi nisce una terapia desensibilizzante che riduce i sintomi di circa il 40 per cento.Allergici da piccoli, allergici per sempre?Molto dipende dalla costituzio-ne del singolo bambino. Passag-gi cruciali sono pubertà e gravi-danza. Ma in generale le allergie stagionali tendono a protrarsi nell’età adulta per poi scompari-re progressivamente intorno ai cinquant’anni.

PER I LETTORIIN ERBA

[email protected] www.ilreporter.it#ilreporterdeipiccoli

L’evento

Una al giorno

Fare la mamma non è uno scher-zo. Sempre di corsa, occorre es-

sere un po’ “Wonder Woman” per riuscire ad accudire i propri bimbi e conciliare lavoro e famiglia. An-che le super mamme, però, ogni tanto hanno bisogno di tirare il fi ato e prendersi una pausa. In città da oggi possono farlo in ammollo, immerse in una vasca dove gal-leggiare in completo relax, grazie

al progetto pensato apposta per combattere stanchezza e stress pre e post parto dal centro Floating Flo di viale Fratelli Rosselli 51/r. Fino a giugno neo-mamme e mamme in attesa, seguite da un team di oste-triche guidate da Gabriella Fois, una mattina a settimana potranno immergersi per un’ora nelle speciali vasche progettate dall’ingegner Pa-olo Petracchi, direttore del centro.

Grazie a una soluzione satura di sale di Epsom, ossia solfato di ma-gnesio, la sensazione sarà quella di fl uttuare nello spazio. Con la mu-sica in sottofondo e la penombra il gioco è fatto: sessanta minuti a galla equivalgono a 6-7 ore di buon sonno. E mentre le mamme ricari-cano le pile, i loro bimbi saranno coccolati e accuditi dalle ostetriche. A ciascuno il suo relax.

Per le mamme

RELAX è“FLUTTUARE” IN UNA VASCA

Ricetta

Editoriale

la nostraprima campanella

☛ PAGINA IV

Il Meyer risponde

Valentina Buti

Il flash La scuola ancora non è fi nita ma già si parla del prossimo

anno scolastico. La Regione To-scana ha reso noto il calendario per il 2016-2017. La prima cam-panella suonerà il 15 settembre. Le “ferie” natalizie sono previste dal 24 dicembre al 6 gennaio, quelle di Pasqua dal 13 al 18 aprile. La strada vi sembra lunga? Pensate positivo: il 10 giugno ultimo gior-no prima delle vacanze estive!

allergie, comecombatteregli “etciù”

sui banchiil 15 settembre

hamburger sì, ma col trucco

divertiti con il reporter

le avventuredi alice

rAGAZZI, è QUI LA FESTASpeciale Festival dei bambini: dal 15 al 17 aprile cento iniziative gratuite in giro per tutta la città☛ PAGINE II-III

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II | Aprile 2016

Firenze capitale dell’infanziaDal 15 al 17 aprile torna il Festival dei bambini: apre un coro da Guinness al Teatro dell’Opera

na schiaritina alla voce, qualche vo-calizzo per scaldare l’ugola, e poi via, tutti insieme ad intonare con più

fiato possibile il “Va’ pensiero” di Giu-seppe Verdi. Inizierà così, con centina-ia di piccole voci impegnate alla cavea dell’Opera di Firenze nella lezione di canto lirico più grande al mondo, la ter-za edizione del Festival dei Bambini, in programma a Firenze da venerdì 15 (il venerdì mattina è riservato alle scuole) a domenica 17 aprile. Per tre giorni il capoluogo toscano si trasformerà nella capitale dell’infanzia con un centinaio di eventi e appuntamenti gratuiti dedi-cati ai bambini dagli 0 ai 13 anni spal-mati in numerose location, da Palazzo Vecchio alle Cascine, passando dalla bi-blioteca delle Oblate e le Murate. “Insie-me è meglio”, il titolo di questa edizione del Festival che come ogni anno è dedi-cato a un tema specifico. Stavolta tocca alla solidarietà, un argomento che sarà affrontato alla luce dei fatti di attualità. Ma che richiama anche la grande mac-china di altruismo che si mise in moto grazie agli “angeli del fango” giunti da ogni parte del mondo in occasione del-la terribile alluvione che devastò Firen-ze nel ‘66, di cui a novembre ricorre il 50esimo anniversario. Non a caso, così, molte iniziative saranno dedicate al ri-cordo di quel tragico evento e al tema dell’acqua, tra mostre fotografiche e laboratori didattici. Il Festival, che ha l’obiettivo di valorizzare l’impegno della città nell’educazione e nella formazione delle nuove generazioni – i cittadini di domani – con un percorso di creatività, partecipazione e contatto tra bambini e adulti, è organizzato da Codice. Idee

per la Cultura, promosso dal Comune di Firenze con la partecipazione istitu-zionale del Ministero della Difesa e ha come partner scientifico Indire. I main partner sono Autostrade per l’Italia, Esselunga, Fastweb, Intesa Sanpaolo, i partner Enegan e Sammontana, gli sponsor Menarini, Poste Italiane, Pu-bliacqua e Quadrifoglio. Il Festival ha come supporter Bassilichi, Montblanc, Oranfrizer, gli sponsor tecnici sono Luisa Via Roma e Revet e ha il soste-gno di Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella. “È un’edizione ancora più importante delle preceden-ti per il tema che tratta – dice Vittorio Bo, presidente di Codice – per il ricor-

do dell’alluvione ma anche i riscontri positivi che quell’evento ha portato in termini di collaborazione, condivisio-ne e socialità, tutti aspetti sulla cui im-portanza, fondamentale per ognuno di noi, c’è bisogno di riflettere”. “Di anno in anno il festival cresce e si nutre della fitta rete di rapporti creati nelle edizioni precedenti – aggiunge – aumentano la programmazione e la partecipazione, sia delle imprese sia delle istituzioni. Con Firenze poi c’è un rapporto ecce-zionale, è la città ideale per i bambini, e vogliamo che lo sia sempre di più”. “I bambini sono i grandi protagonisti del-la vita cittadina e lo saranno a maggior ragione dal 15 al 17 di aprile – com-

L’appuntamento

Il 50° anniversario

accontare Firenze attraver-so il suo rapporto con l’Ar-no. Ricordare a distanza di cinquant’anni l’alluvione

del ‘66 con i disegni dei bambini di al-lora. Insegnare ai cittadini di domani a gestire l’acqua, a governarne gli effetti e a impiegarla consapevolmente, come ogni risorsa preziosa richiede. Questi temi troveranno largo spazio all’inter-no dell’ampio calendario del Festival dei bambini in programma dal 15 al 17 aprile in città. Con i due laboratori di disegno “Impronte d’acqua” e “Un fiu-me di carta” della Scuola internazionale del Fumetto di Comix, ad esempio. En-trambi ospitati alle Oblate, il primo tra-sformerà in timbri naturali vegetali ric-chi di acqua, mentre con il secondo sarà realizzato un grande disegno collettivo contenente le specie animali e vegetali

menta la vicesindaca e assessora all’e-ducazione Cristina Giachi – Firenze ac-coglie molto volentieri la terza edizione del Festival: siamo una città grande non solo grazie alla cultura, alla storia, alla capacità economica ma anche, e soprat-tutto, per l’attenzione che sappiamo da sempre riservare ai più piccoli, per le attività e gli spazi dedicati all’infanzia, in particolare per la crescita creativa, il rispetto degli altri e dell’ambiente, la sensibilità all’arte, al teatro e alla musi-ca, l’educazione scientifica, il gioco e la

orari di aperturaVENERDÌ 15 Mattina(riservato alle scuole) Pomeriggio dalle 15 alle 19

SABATO 16 E DOMENICA 17dalle 10 alle 19

che popolano i fiumi. O anche le attività realizzate grazie a Publiacqua in colla-borazione con Water Right Foundation come il laboratorio “Splash” a Palazzo Strozzi e “L’Arno si racconta”, al mu-seo FirST, durante cui il fiume parlerà in prima persona, presentando il suo percorso, le sue alluvioni e il suo amo-re per la città. Si torna alle Oblate per la mostra promossa dal Comitato Firenze 2016, dove saranno esposti i disegni e i pensieri dei bambini del ‘66 che il 4 novembre di quell’anno assistettero in prima persona all’esondazione dell’Arno e agli effetti devastanti che provocò. Un

racconto di quell’evento cruciale per la storia della città si ritroverà anche alla Basilica di San Lorenzo, con la mostra fotografica ufficiale del 50° dell’alluvio-ne organizzata dall’associazione Firenze Promuove. Alle Cascine, saranno ospi-tati lo Splash Lab “L’acqua che non ti aspetti” di Scienza in Fabula e le “Sca-tole d’acqua” di Arte Bambini. Il Museo Horne allestirà invece la visita-laborato-rio “Il museo sott’acqua”.

pratica sportiva”. Se la maxi-lezione di canto condotta da Venti Lucenti darà il “la” alla manifestazione, in seguito i piccoli curiosi visitatori del Festival avranno solo l’imbarazzo della scelta tra giochi collettivi, laboratori manuali, proiezioni, attività di costruzione e lec-tio magistralis. Senza considerare che per l’occasione in città apriranno le loro porte musei, istituzioni culturali e spazi inediti che, per un intero weekend, sa-ranno completamente votati all’univer-so dei più piccoli.

prenotazioniwww.festivalbambini.it

festivaldeibambinifirenzeFestivalBambini

contatti

il fiume, l’acqua e la solidarietà

Uno dei disegni realizzati dai bambini che hanno vissuto l’alluvione del 1966

A tu per tu con l’astronauta

alla scoperta dello spazio con parmitanon viaggio andata e ritorno tra le stelle, alla scoperta dei segreti dello spazio: ci sarà anche questo al Festi-

val dei bambini. Alla guida un Cicerone d’eccezione, Luca Parmitano, Astronau-ta dell’Agenzia Spaziale Europea, pilota dell’Aeronautica Militare e protagonista della prima missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana. Spetterà a lui chiudere il Festival con un intervento in programma nel Salone dei Cinquecen-to in Palazzo Vecchio domenica mattina

alle 11:30. Al centro del suo racconto, un bagaglio di emozioni straordinarie rac-colte durante la missione “Volare”. Unite all’adrenalina e alla soddisfazione per il primato “galattico” conquistato nel luglio 2013 per essere stato il primo italiano a passeggiare nello spazio. I bambini po-tranno interrogarlo su cosa si provi a os-servare la terra da lassù o a muoversi in as-senza di gravità. Sulla bellezza – e perché no – anche il brivido che sopraggiunge quando si realizza di essere un piccolissi-mo puntino nell’universo infinito.

iniziative gratuite

#Lo speciale

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Aprile 2016 | III

oblatePartiamo dalle Oblate: è qui che si svol-geranno iniziative come “La tombola degli alimenti” progettata insieme ad Esselunga, reinterpretazione del popo-lare gioco delle feste in famiglia con in palio moltissimi premi per i vincitori. Ci saranno i giochi multimediali realizzati con Enegan grazie all’app e al laborato-rio “Elio e i Cacciamostri” con cui sarà possibile sperimentare l’importanza del risparmio energetico e capire quanto è fondamentale per il nostro pianeta. E ancora, la proiezione del documentario Waste Mandala sul terremoto in Ne-pal e la macchina di solidarietà che si attivò. Protagonisti qui anche la “Moda sostenibile” con un laboratorio ad hoc per aspiranti stilisti proposto dal Museo Ferragamo, le lezioni di Cirk Fantastik per giovani giocolieri e gli spettacoli di Rufino il Clown “Fausto Barile” e il Gran Cabaret. Spazio anche ai piccoli scienziati con un’appassionante lezione su Einstein e i segreti della teoria dei quanti, condotta dal fisico Giovanni Amelino Camelia. Nemmeno chi ha il pallino di Indiana Jones resterà a bocca asciutta: l’altana della biblioteca si tra-sformerà in un vero scavo archeologico per scoprire come datare i reperti con il laboratorio “Quanto anni ha?”. Picco-li fisici crescono alla mostra “La ricerca al servizio dell’arte” curata dall’Istituto nazionale di fisica nucleare. Ma anche adulti di domani consapevoli delle buo-ne pratiche del riciclo, con la premia-zione del concorso indetto da Quadri-foglio per la redazione di un depliant illustrativo su riduzione dei rifiuti e dif-fusione della differenziata. E non man-cherà un momento di svago tra disegni e letterine insieme alla Compagnia di Babbo Natale.

MURATEAltro cuore pulsante del Festival sa-ranno le Murate. I golosoni non po-tranno mancare l’appuntamento con il laboratorio sul gelato di Sammonta-

Una città conquistata dai più piccoli. Dalle Cascine a Palazzo Vecchio, dalle Murate all’ex tribunale, ogni angolo di Firenze sarà invaso dagli appuntamenti del Festival, un centinaio tra laboratori creativi, installazioni e attività educative

spettacoli, giochi & co: la guida agli eventi

na: un viaggio nelle fasi di produzione della merenda più gustosa attraverso quiz ed esperimenti scientifici che ter-mineranno con un assaggio per tutti i partecipanti. Con i laboratori “Insieme è meglio: la terra è nelle nostre mani” resi possibili da Menarini si colorerà e si modellerà l’argilla, si dipingerà e si ascolteranno fiabe a tema. Ispirati dai vivaci agrumi dai colori accesi, dai bel-lissimi fiori della zagara e dalle foglie verdi e lucide, nello spazio Oranfrizer i bambini avranno tutto ciò che serve per creare un’arancia ad arte, ispirata alle Olimpiadi di Rio 2016 e potranno anche degustare spremute e mangia-re agrumi succosi giocando coi colori. Poco più in là, spazio al progetto bene-fico Liter of Light Italia, che propone workshop dove imparare a costruire circuiti elettronici da spedire in Sene-gal, utili per realizzare la rete di illu-minazione pubblica in una comunità rurale a 150 km da Dakar. Le bottiglie luminose costruite dai bambini, prima del loro viaggio verso l’Africa andranno a comporre un’installazione collettiva.

SAN FIRENZEAll’ex tribunale di San Firenze piccoli ingegneri crescono con “Kids at work. Il cantiere della fantasia”: un laborato-rio di manualità creativa progettato e realizzato insieme ad Autostrade per l’Italia che coinvolgerà i ragazzi nelle varie fasi della realizzazione di un’opera infrastrutturale importante e comples-sa come la Variante di Valico, il nuovo tratto tosco-emiliano della A1. Su dei grandi tappeti che rappresentano il tracciato della Variante, i piccoli parte-cipanti, divisi in gruppi, avranno modo di fantasticare e costruire liberamen-te dopo aver condiviso, intorno ad un grande tavolo di lavoro, progetti e pla-nimetrie reali. Lo spazio accanto si tra-sformerà invece nel ponte di una nave: i più audaci si potranno allenare a farvi atterrare un elicottero della Marina Mi-litare con un laboratorio interattivo al cardiopalma.

PALAZZO VECCHIOVia libera alla tecnologia in Sala d’Ar-me grazie allo “Smart Lab. Il parco dell’innovazione” progettato insieme a Fastweb che prevede laboratori per im-parare a modellare e stampare oggetti in 3D, workshop per trasformare piccoli contenitori di plastica in artisti robotici o una banana in pianoforte. Ma anche per inventare storie intere a partire da un circuito, realizzare corti animati in stop-motion con un po’ di plastilina, una vera e propria scultura a partire da un pan-nello di cartone e un intero pianeta da un mucchio di cannucce. L’Aeronautica Militare e i Carabinieri avranno la loro base nel Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio dove si potrà assistere al funzio-namento delle attività di aerosoccorso e si impareranno le tecniche per maneg-giare le sostanze pericolose utilizzate dai Nas durante le loro operazioni. Se invece quello che si cerca è un’attività che cata-pulti il bambino tra i segreti del Palazzo della Signoria, ecco serviti i laboratori “Il mondo in una stanza”, “Aria, acqua, terra e fuoco”, “Per fare una città ci vuole un fiore” e infine “La favola profumata della natura dipinta”, in collaborazione con l’Officina profumo farmaceutica di Santa Maria Novella.

CASCINEÈ primavera, quale miglior posto del parco delle Cascine per trascorrere qual-che ora con i pargoli? Soprattutto se tra

una pedalata e una partita a pallavolo ci si può immergere con curiosità nel cam-po di primo soccorso allestito nei mini-mi dettagli dalle Forze Armate sul prato del Quercione. Al Centro Visite del par-co verrà allestito dalla Protezione civile il gazebo della campagna “Io non rischio”, la grande mappa del Gioco dell’Oca ecologico e lo stand di sensibilizzazione Unicef “Vaccino: missione impossibile!”.

ALTRI LUOGHIL’Istituto Geografico militare aprirà le sue porte al pubblico per un viaggio nella cartografia antica e contempora-nea. E quando si parla di bambini, non si può non contemplare l’Istituto degli Innocenti che per l’occasione organizza il laboratorio “Investigatori al museo” e il percorso guidato “la città dell’acco-glienza”. Nel chiostro del Museo Nove-cento prende vita un laboratorio sulle incisioni d’arte, al museo FirST si parla dei “Colori delle stelle”. Ai Cantieri Gol-donetta, la Compagnia di Virgilio Sieni mette in scena a passo di danza lo spet-tacolo “Stanze Segrete”, mentre in piazza della Repubblica, il Lions club Toscana celebra il Lions day con un evento de-dicato alla solidarietà intitolato “Condi-vidiamo la disabilità”. Ortaggi coltivati, cotti e mangiati al giardino dell’Orticol-tura e nella serra del Roster, dove tor-nano le lezioni per “contadini in erba” e la mensa scolastica, iniziativa pro-mossa dal Comune di Firenze. Sempre per rimanere in tema di cibo, per una full immersion nelle ricette medicee, il polo museale propone le visite guidate al cucinone di Palazzo Pitti. Al museo Marino Marini è in programma la visita “Vietato non toccare”, mentre la sezione educational di Palazzo Strozzi propone diverse alternative, tra cui “Arte in cor-tile” e “Esperimenti d’arte”. Porte aperte anche negli asili comunali per un open day fatto su misura di genitori. Mentre in pieno centro, in un posto speciale come la piazza dei Tre Re, da una parte un gruppo di giovani attori si cimenterà nella lettura di favole animate e dall’altra si faranno esperimenti di orto urbano.

Prima di chiamare a raccolta gli scrittori di domani nella boutique Montblanc di via Tornabuoni per fare prove di penna e calamaio, le famiglie potranno conce-dersi un momento di ristoro al brunch organizzato all’Hard Rock Cafè o parte-cipando alla Festa di primavera dell’area Pettini, prima di ributtarsi a capofitto tra una visita al museo Archimede, un percorso guidato alla villa Medicea al Poggio Imperiale, un viaggio all’accade-mia cinofila insieme agli amici a quattro zampe o, perché no, un pomeriggio tra i reperti archeologici del museo del-la preistoria o un viaggio tra le stelle all’Osservatorio di Arcetri. Inoltre sarà presente un evento di didattica immer-siva basato sul videogioco Minecraft e organizzato dall’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educazione.

La redazione dei piccoli

Gli aspiranti giornalisti preparino carta e penna. Al Festival dei bambini, grazie ai redattori de Il Reporter e alla collabora-zione di Poste Italiane sarà allestita una “Redazione dei piccoli” che consentirà ai bambini dai 7 ai 10 anni di misurarsi con il mestiere del cronista. Il laboratorio, che sarà ospitato nella Sala Balducci del-la biblioteca delle Oblate il venerdì dalle 10 alle 12 (riservato alle scuole) e il saba-to e la domenica dalle 15 alle 17, fornirà ai giornalisti in erba tutti gli strumenti pratici e teorici per costruire un articolo giornalistico divertendosi. Sarà l’occasio-ne per imparare come nasce una notizia e per capire la famosa regola delle cinque W. Ma anche quali sono le parole chiave da utilizzare per scrivere un articolo di giornale, con tempi e lunghezze da ri-spettare, e come si svolge una giornata tipo in redazione. Alcuni estratti degli articoli verranno pubblicati sul numero di maggio de Il Reporter dei piccoli, men-tre le versioni integrali saranno riportate sul quotidiano online www.ilreporter.it. Pronti? Vi aspettiamo.

#Lo speciale

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IV | Aprile 2016

“Artù! Artù!”. Alice chiamò il suo ca-gnolino a gran voce, ma di lui nes-suna traccia. L’aveva portato al Giar-dino delle rose per la passeggiata quotidiana ma quel birbone di un beagle se l’era data a gambe. Alice avrebbe voluto tornare a casa, il sole stava tramontando, ma purtroppo si era persa. Così continuò a vagare nel Giardino quando a un tratto, in un punto dove i cespugli profumati si aprivano, scorse un uomo su una panchina. “Scusi, ha visto il mio ca-gnolino Artù?”, si avvicinò la bimba. L’uomo alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo. Si aggiustò la tesa del cappello e poi: “Un cagnolino? Qui ne passano tanti. Ma uno che si chiama Artù non mi pare”. “È tardi, la mamma sarà preoccupata”, pia-gnucolò Alice. L’uomo col cappello si alzò: “Vieni”, e accompagnò Alice di fronte a una valigia tutta traspa-rente e contenente una barchetta. “È la valigia dei desideri: ogni viaggio della barchetta conduce a un sogno. Guardaci dentro e vedrai dov’è il tuo cagnolino”. Alice non se lo fece ri-petere: desiderò ritrovare Artù e in men che non si dica nella valigia si materializzò l’immagine del beagle. Era appollaiato sulla schiena di un gattone addormentato steso su un prato, affatto preoccupato di aver lasciato da sola Alice! “Raggiungilo, presto, di là!”, la incitò il signore col cappello. Alice corse tra gli alberi del Giardino fiorito. Quando arrivò dal gattone però Artù non c’era. “Cosa cerchi simpatica bambina?”, disse una voce alle sue spalle. Alice si girò: era un uomo con una bizzarra accon-ciatura. Al posto dei capelli aveva una chioma! “Se continui a fissare la mia

Alice e l’avventura al Giardino delle rose

Ecco una ricetta perfetta per convincere anche i picco-letti più cocciuti a mangiare le tanto “odiate” verdure! Basta travestirle come a Carnevale con un abito scintil-lante. L’idea di un bell’hamburger piace a tutti i bimbi. E voi, care mamme, potrete farvi aiutare nella prepara-zione, rendendo il risultato ancor più convincente.

Ingredienti

• 2 patate medie• 2 cucchiai di semi misti (zucca, girasole, lino)• 2 fette di pomodoro • 1 confezione di crema di formaggio light • ½ bustina di zafferano • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro• 2 foglie di lattuga • 1 fetta di formaggio a piacere • 2 panini integrali • olio extra vergine di oliva

Fate bollire le patate in abbondante acqua salata, schiacciatele con lo schiacciapatate, aggiungete un pizzico di sale, formate due palle e passatele nei semi. Scaldate una padella unta di olio e mettete a cuoce-re i vostri finti hamburger: in realtà dovranno solo do-rare su entrambi i lati. Una volta messi a cuocere sul secondo lato adagiate sopra ad ognuno una fetta di formaggio e fatela sciogliere. A parte preparate la finta maionese unendo lo zafferano a metà della crema di formaggio, mescolate finché non otterrete una crema gialla e omogenea. Procedete allo stesso modo per il ketchup usando l’altra metà della crema di formaggio e il concentrato di pomodoro (se volete una salsa più morbida unite un po’ di latte fresco). Tagliate a metà il panino mettendo sulla base la lattuga e il pomodoro, sistemate sopra l’hamburger di patate, condite con le salse, coprite con la calotta e servite.

Buon appetito!

di Enrica Della Martira

l’HAMBURGER?è “TRUCCATO”

Unisci i puntini

Divertiti con Il Reporter

colora con noi

#Lo speciale

capigliatura non ti parlo più”, si risentì lo strano figuro. “Mi scusi – disse Ali-ce – stavo cercando il mio cagnolino, era qui un minuto fa”. “Sì – sbottò il tipo – e per poco non mi scambiava per un albero per i suoi bisognini!”. La bimba rise. “In ogni caso – con-tinuò lui – è andato alla culla delle rose”. “Che cos’è?”, chiese Alice. “È un luogo incantato – rispose Testa d’Albero – dove i boccioli di rose si riposano in attesa di fiorire ai primi di maggio, tra alcune settimane. Ti ci accompagno”. Pochi metri tra gli arbusti odorosi di primavera e da-vanti ad Alice si parò uno spettacolo: in un grande prato centinaia di bebè di rose dormivano beati, protetti da lucciole ondeggianti che ne sorve-gliavano il sonno. Boccioli gialli, rosa,

rossi e bianchi, che a breve avrebbe-ro rallegrato il Giardino. Fu allora che qualcuno iniziò ad abbaiare: “Bauu!”. Era Artù! Correva incontro ad Alice scodinzolando, rischiando di sveglia-re i boccioli con i suoi latrati di gioia! “Zitto dispettoso!”, disse Testa d’Al-bero. Cercando di fermare il cagnoli-no, Alice inciampò rovinando a terra. Si riprese poco dopo: le doleva forte un ginocchio, Artù era al suo fianco. Testa d’Albero però non c’era più. Il prato era vuoto. Sparite le lucciole danzanti, spariti i boccioli. “Lo sape-vo – disse delusa Alice – era solo un sogno, forse ho sbattuto la testa...”. Sconsolata, prese in braccio Artù e si diresse verso l’uscita del Giardino. Prima di imboccare la via di casa si voltò a guardare il crinale fiorito. E sulla cima, tra gli arbusti profumati, intravide un signore con il cappello e un uomo con una strana capigliatura: la salutavano sorridenti con la mano.

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Porte aperte al mercato ortofrutticoloDal 6 all’8 maggio a Novoli tre giorni di musica, spettacoli,street food e iniziative per bambini, per festeggiare il recupero dopo quasi trent’anni del portale di accesso su viale Guidoni

Tre giorni di musica e spettacoli, street food e iniziative per bambini. Da ve-nerdì 6 a domenica 8 maggio il merca-to ortofrutticolo di Novoli apre le sue

porte alla città con tante attività per i grandi e per i più piccoli.“Inside Out” si chiama l’iniziativa che ha l’obiet-tivo di festeggiare il recupero e la riapertura, dopo quasi trent’anni, del portale di accesso del vecchio mercato, aff acciato su viale Guidoni. Co-struito negli anni ‘60, fu dismesso alla fi ne degli

anni ‘80 perché non ritenuto più adeguato al traf-fi co merci con i mezzi pesanti, che oggi accedono da via dell’Olmatello. “Persa la funzione di acces-so al mercato – spiega il presidente della Mercafi r Angelo Falchetti – fi no ad oggi il portale è stato un angolo quasi dimenticato dell’area mercatale.I recenti lavori di ripristino non hanno lo scopo di restituirgli la sua vecchia funzione, ma l’inten-to di riaprire un rapporto tra Mercafi r e la citta-dinanza”. Così, già da adesso, con l’eliminazione dei pannelli sul cancello, chi vi passa davanti può

vedere le luci e l’attività degli operatori che ogni notte, mentre la città dorme, lavorano all’interno della Mercafi r per far sì che sulle tavole dei fi o-rentini e non solo arrivino ogni giorno i prodotti alimentari. “Il portale recuperato – aggiunge Fal-chetti – permetterà l’ingresso a piedi della citta-dinanza per iniziative specifi che e occasioni di incontro pensate per far conoscere meglio il ciclo commerciale del cibo e le attività che quotidiana-mente vengono svolte alla Mercafi r”. Ed è proprio con questa fi losofi a che, tra il 6 e l’8 maggio, si

svolgerà “Inside Out”.Per un intero fi ne settimana, i grossisti si presen-teranno alla città con le loro attività e sarà possi-bile avere una panoramica di molte delle realtà che attualmente operano all’interno del Centro Alimentare Polivalente.Fin dalla mattina saranno presenti stand dove acquistare il cibo e mangiare, e le giornate di festa saranno arricchite la sera da musica per i più grandi, il giorno da giochi per i bambini e le famiglie.

Natalia Binagli

L’evento

#Focus Aprile 2016 | 11

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Quelle lunghe braccia che tolgono pesi

Braccia lunghe e forti, in grado di sollevare pesi enormi e che devono essere rapide e pre-cise al tempo stesso. Perché spesso entrano in azione in situazioni di vera emergenza.

Come nel caso della tempesta del 1° agosto scorso, quando hanno dovuto sgomberare i parchi sull’Ar-no dalle decine di alberi caduti. O come quando hanno liberato a tempo di record viale Guidoni dalla trivella usata nel cantiere del tram che si era abbattuta a terra. Sono le gru della Caf, la Coopera-tiva autotrasportatori fi orentini, un’azienda storica nata nel capoluogo toscano quasi sessant’anni fa, che oggi conta circa sessantacinque soci lavorato-ri. I “signor Wolf” che risolvono problemi di sol-levamento in città e non solo, grazie a una fl otta di un’ottantina di mezzi tra cui spicca una gru in grado di alzare fi no a ottocento tonnellate, di cui esisto-no solo tre esemplari in Italia. L’ultimo intervento “speciale” è avvenuto proprio di recente, a febbraio, quando un grosso ramo era crollato sulla Cappel-la Brancacci in piazza del Carmine. “Siamo subito accorsi con due gru – racconta il presidente della Caf Simone Gramigni – è stato un lavoro molto de-

licato perché si dovevano salvaguardare gli aff reschi del Masaccio presenti all’interno della cappella. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio e in serata era-vamo già riusciti a togliere il tronco”. A maneggiare carichi delicati, la Caf ci è abituata. Tra poco, con le sue gru, solleverà la Porta Sud del Battistero di Firenze fi rmata da Andrea Pisano, e la trasporterà all’Opifi cio delle pietre dure, dove sarà restaurata. Ed è grazie alle autogru della cooperativa, inoltre, se i tecnici dell’Opera di Santa Maria del Fiore hanno potuto eff ettuare il monitoraggio dello stato di salu-te delle superfi ci marmoree di Duomo e Battistero dopo il rigido inverno di alcuni anni fa. Una serie di interventi per i quali la Caf, nel mese di ottobre, si è aggiudicata il riconoscimento dell’Italian lift ing & transportation awards. Ma il sollevamento non è l’unico settore di attività della cooperativa. L’altro, non meno impegnativo, riguarda la bonifi ca da amianto e la bonifi ca di siti contaminati. Il risana-mento dall’amianto, in particolare, vede impegnata maggiormente la cooperativa nell’ultimo periodo, complice anche il sistema di sgravi concessi a que-sto scopo alle aziende.

Gli interventi

#Cooperazione

Spesso le gru della Cafentrano in azione in situazionidi emergenza. Come quando, a febbraio, un grosso ramo era crollato sulla Cappella Brancacci

Giorgia Marcheschi

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12 | Aprile 2016

Page 17: Il Reporter Q2 - Aprile 2016

Cooplat, una strada lunga settant’anniNata il 1° febbraio 1946, oggi è tra le imprese più longeve nel settore dei servizi, con quasi tremila lavoratori e 1.400 soci

Nove partigiani, tutti fi orentini, compagni nella lotta per la Li-berazione. Sono loro

a dar vita, il 1° febbraio 1946, alla cooperativa “Lavoratori ausiliari del traffi co”, poi conosciuta come Cooplat. Un’impresa storica tra le più longeve nel settore dei servizi, con i suoi settant’anni festeggiati con la città e le istitu-zioni il 14 marzo scorso al Tea-tro del Sale. Dalla pulizia delle carrozze dei treni a Santa Maria Novella, la primissima commes-sa ottenuta nel dopoguerra in una Firenze ancora piena di ma-cerie, la cooperativa ne ha fatta di strada. Oggi è un colosso con quasi tremila lavoratori e 1.400 soci che lavora in dodici regioni d’Italia, in svariati settori: dalla raccolta dei rifi uti alla manuten-zione del verde, dalla gestione di impianti di energia fi no all’attivi-tà di facchinaggio e, ovviamente, di pulizia. Nel mezzo, dal ‘46 ad oggi, una lunga storia di lavoro e solidarietà, sempre legata a dop-

pio fi lo a quella di Firenze. Nel ‘65, ad esempio, Cooplat attra-versa il suo momento più nero con la perdita del lavoro presso Ferrovie che per vent’anni ne aveva caratterizzato l’attività. Da lì a breve anche Firenze vivrà un

Natalia Binagli

I festeggiamenti

Uno dei mezzi utilizzati dalla cooperativa nel corso della sua storia

dramma, quello dell’alluvione. Ma è proprio da quel frangente tragico che Cooplat rinascerà. I lavoratori della cooperativa, come “angeli del fango”, si im-pegnano per mettere in salvo i libri della Biblioteca Nazionale

Centrale danneggiati dalla furia dell’Arno. Un’attività volontaria che ben presto diventa un lavo-ro vero per la cooperativa, con la creazione del Laboratorio di restauro del libro, ancora oggi riconosciuto come tra i migliori

al mondo. Da lì Cooplat torna in piedi e inizia a crescere per non fermarsi. “Da allora – dice il pre-sidente della cooperativa Fabri-zio Frizzi – è cambiato il mondo, ma Cooplat ha saputo rendersi protagonista nel cambiamento:

#Cooperazione

è riuscita a innovarsi, espander-si, diversifi care la sua attività. Lo ha fatto senza mai tradire i valori delle origini: la partecipazione dei soci, la solidarietà”. Esempio in tal senso è l’attenzione rivolta al personale straniero, circa il 12 per cento, con una serie di ricer-che mirate a favorirne l’integra-zione, sia in ambito lavorativo che sociale. Così come il patto per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, stretto con l’associazione Arte-misia. “Un’intesa – sottolinea Frizzi – che ha portato all’assun-zione a tempo indeterminato di alcune lavoratrici che in questo modo hanno potuto riacquista-re l’indipendenza economica e quindi una vita autonoma”. Una sensibilità nei confronti delle te-matiche di genere che non stupi-sce: su circa tremila addetti della cooperativa, circa duemila sono donne.

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Aprile 2016 | 13

Page 18: Il Reporter Q2 - Aprile 2016

Il festival ingrana la quartaLa Granfondo Firenze De Rosa, corsa che parte dal centro storico e coinvolge 3.500 atleti dall’Italia e dall’estero, la Sunrise Bike Ride, una pedalata all’alba nel cuore della città, progetti, campagne e attività per le famiglie messi a punto dall’associazione Cyclopride. Sono alcuni dei principali eventi in programma per la quarta edizione del Flo-rence bike festival, organizzato da Uisp Firenze, Veloce Club Firenze e Sicrea, con il patrocinio del Comune di Firenze e della Città metro-politana. Cuore pulsante della manifestazione, anche quest’anno, il parco delle Cascine, dove sarà possibile assistere a esibizioni, provare i nuovi modelli e incontrare importanti aziende del settore. Tra le novità che saranno presentate, il progetto di una ciclovia toscana che percorra l’intero territorio regionale dagli Appennini fi no al mare. Partenza domenica 17 da piazza della Signoria per la Granfondo Fi-renze, 133 chilometri di salite e discese, passando per vetta Le Croci, passo del Giogo, passo della Futa e Poggio dell’Uccellina (new ent-ry 2016). Edizione zero proprio a Firenze per la Sunrise Bike Ride, prevista all’alba di sabato 16, manifestazione che toccherà poi anche altre città d’Italia (Milano, Bologna, Modena, Cesenatico) e non solo (Valencia).

Al lavoro per le piste ciclabiliQuesto mese scattano anche i cantieri per la realizzazione di un nuo-vo tratto di pista ciclabile in via del Sansovino e per la riqualifi ca-zione degli itinerari per le bici in via dei Vespucci, viale Guidoni-via Maddalena e lungarno Ferrucci. L’ultimo via libera è arrivato a fi ne dicembre, con l’approvazione dei progetti esecutivi da parte del-la giunta comunale, per uno stanziamento complessivo di 350mila euro. Per quanto riguarda via del Sansovino, si tratta di un intervento di ricucitura della rete esistente. L’intervento relativo a via dei Ve-spucci riguarda il percorso promiscuo pedonale e ciclabile nel tratto compreso tra via Baracca e via San Biagio a Petriolo. Passando a via Maddalena e viale Guidoni, l’intervento consiste nella riasfaltatura degli itinerari dedicati alle due ruote con asfalto colorato rosso. Infi ne lungarno Ferrucci: in questo caso si procederà alla riasfaltatura della pista ciclabile in asfalto rosso e alla sistemazione della parte restante del marciapiede, anche per risolvere le problematiche di raccolta del-le acque piovane.

Lotta ai furtiSono già più di cinquecento le biciclette etichettate grazie al progetto EasyTag, l’adesivo indelebile da attaccare ai mezzi che, collegato al Registro italiano bici, associa al proprietario il numero progressivo della “targa”, il numero di telaio e i dati identifi cativi del mezzo. E, come già avvenuto nei mesi scorsi nei quartieri 3 e 4, torneranno pre-sto iniziative ad hoc dedicate alla “targatura” nell’ambito del progetto Lamìbici, elaborato dall’amministrazione proprio per incentivare la mobilità ciclabile e arginare i furti delle due ruote. Progetto che si è arricchito di un altro tassello, ovvero l’intesa siglata tra il Comune e i rivenditori di bici usate: questi ultimi si impegnano ad adottare alcu-ne iniziative virtuose, come la compilazione del “certifi cato di vendi-ta”, con l’obiettivo di ridurre il commercio di mezzi di dubbia prove-nienza. Da parte sua, l’amministrazione fornisce loro una vetrofania e una locandina da esporre per dimostrare che il negozio ha aderito al progetto. A questo si aggiungerà anche la distribuzione di una bro-chure con un vademecum per l’acquisto sicuro di una bicicletta usata.

#Mobilità

Corse, lavori e novità: un mese da “pedalare”

Sara Camaiora

In bicicletta

Torna il “Florence bike festival”, mentre scattano i cantieri per le piste ciclabili e va avanti il progetto contro i furtiUn aprile “caldo” per i ciclisti fiorentini. Cantieri in vista per migliorare i percorsi ciclabili cittadini e completare quelli esistenti, ma anche novità in arrivo per chi si tro-va a dover difendere il proprio mezzo dai furti grazie al progetto “Lamìbici”, promosso da Palazzo Vecchio con l’obiettivo di contrastare proprio il fenomeno dei furti. Per gli appassionati delle due ruote, poi, dal 15 al 17 aprile torna il “Florence bike festival”, evento di rilievo nazionale che Firenze ospita ormai da quattro anni.

14 | Aprile 2016

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Il pan di ramerino è un dolce tradizionale tipicamente fi orentino, che affonda le sue origini addirittura nel Medioevo, quando arricchiva la mensa del Giovedì Santo e forniva pure l’occasione per ottime meren-

de ai ragazzi. Si defi nisce di “ramerino” per il nome dato in Toscana alla pianta del rosmarino, arbusto tipicamente mediterraneo, che si trova in abbondanza sulle assolate colline fi orentine. È legato ai giorni della Setti-mana Santa, e più precisamente alla celebrazione della Messa in “Cena Domini”, cioè all’Ultima Cena che Gesù tenne insieme ai suoi apostoli nonché, alla vigilia del giorno dedicato alla “visita delle sette chiese”. Il pan di ramerino, intaccato col segno a croce sinonimo di benedizione, fi no agli anni Cinquanta del Novecento, era venduto davanti agli ingressi delle chiese da venditori ambulanti sui banchini delle “chicche”. Ed è proprio grazie a questa usanza, che il pan di ramerino si è diffuso per tutta la Toscana, giungendo fi no ai no-stri giorni. Oggi lo si può trovare in vendita ovunque, tutti i giorni dell’anno, ma spesso non ha più quel delizioso sapore all’olio po-vero di una volta, e neppure quel signifi cato di devozione quando lo si poteva mangiare, con reli-gioso rispetto senza farne avan-zare una briciola, soltanto nel periodo che precedeva la Santa Pasqua. All’aspetto si presenta come un “semelle”, cioè alla ma-niera di quel panino rotondo se-midiviso al centro, molto soffi ce, che si inzuppava nel caffellatte. Era venduto dal “semellaio” che andava in giro con un grande paniere stracolmo di questi panini freschi appena sfornati, spargendo alle sue spalle un profumo quale stuzzicante invito, che faceva salire l’acquolina in bocca tanto, come si diceva allora, da far resuscitare i morti! C’era anche chi mangiava addirittura il semelle col... pane! Certamente meglio di pan solo a conferma del vecchio adagio che sentenziava: “Pan solo è una condanna”, tanto che i carcerati, una volta, erano messi davvero a solo pane e acqua. Semelle e semellaio sono ormai nella soffi tta dei ricordi, perché da tempo scomparsi dalla scena cittadina. I pan di ramerino, invece, non sono più venduti dagli ambulanti, ma nelle pasticcerie e nelle panetterie, soprattutto nel periodo pasquale.Dulcis in fundo, la ricetta: pasta di pane, lievito di birra, sale, un po’ di zuc-chero e uva sultanina; il tutto aromatizzato da un leggero soffritto d’olio extravergine d’oliva e ramerino. Si preparano quindi piccoli panini rotondi, con tagli a doppia croce quale elemento di benedizione e che servono an-che per favorirne la lievitazione; i panini così ottenuti si fanno riposare per circa un’ora. Lievitati che sono, si mettono a cuocere in forno fi n quando l’olio con il quale sono stati precedentemente spennellati prima d’infor-narli, non gli concede il tipico colore bruno lucido su tutta la superfi cie.

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

�Webartusi.net

All’inizio della sua esistenza, l’uomo era nomade e la sua attività principale era la cac-

cia. Successivamente è diventato sedentario e quindi agricoltore. Ov-viamente questo non è stato un pas-saggio repentino. È avvenuto a gradi. All’inizio l’uomo faceva confusione; lo spirito del cacciatore gli era rima-sto ancora dentro e arava i campi ma poi ci piantava dentro le lepri e i cinghiali. Quello che ha sentito di più questo cambiamento è stato sicura-mente il cane. Nella caccia, il cane era il miglior collaboratore dell’uomo, con l’agricoltura invece è diventato inutile. Prima il cane correva tutto il giorno in mezzo ai boschi, dopo sta-va tutto il giorno seduto sul divano e i boschi li vedeva su Disney Channel quando davano i Puffi ! C’è stato un periodo della nostra storia in cui mol-ti giovani scappavano dalle campa-gne, fuggivano dalla fatica della ter-ra, per andare a lavorare in fabbrica. Erano sicuri che quella fosse la vita migliore! Maremma che bischerata hanno fatto! Sono passati dal potare una vite, ad avvitarne cento ogni mi-nuto! Per tutti i giorni della loro vita. Oggi invece si assiste al fenomeno inverso; i giovani ritornano alla terra. Ragazzi laureati, disoccupati, oppure disoccupati proprio perché laureati cercano un riscatto nella campagna. Producono prodotti bio, di origine controllata. Cose che un contadino di una volta non sapeva nemmeno che esistessero. Se a mio nonno avessi chiesto: “Questa fi nocchiella è bio?”, “Non lo so, io l’ho sempre mangiata con il pinzimonio!”.

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Webandreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglioneBRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

IL PAN DI RAMERINO

DALLA CAMPAGNAALLA FABBRICA(E RITORNO)

#Lettere&Rubriche

“RACCOLTA DIFFERENZIATA, FACCIAMO DI PIÙ”Buongiorno,mi è appena arrivato a casa il vostro Reporter del mese di marzo 2016 e tra le molte notizie interessanti che vi si trovano sempre dentro ho letto con particolare interesse il trafi letto dal ti-tolo “Raccolta differenziata, è sorpas-so”. Mi ha fatto un particolare piacere leggere questo articolo, in quanto io sono da sempre un convinto soste-nitore della raccolta differenziata e dell’importanza di questo argomento che molte volte a mio avviso passa troppo in secondo piano, essendo invece di grandissima importanza. Quello riportato nell’articolo mi sem-bra un bel risultato che fi nalmente è stato raggiunto, che come ho detto mi ha fatto molto piacere, tanto da metterlo nero su bianco con questa mia lettera. Se si è comunque riusciti ad arrivare a questo ragguardevole traguardo, io però penso e auspico che si possa fare ancora di più, e che con qualche sforzo in più non solo da parte di noi fi orentini, ma anche da parte di chi si occupa della pulizia in città e ne decide le strategie, queste percentuali di raccolta differenziata possano continuare ad aumentare ancora. Qualche esempio: presen-za di più cassonetti e meglio tenuti, campagne di sensibilizzazione per i cittadini, e perché no anche qualche controllo in più agli stessi cassonetti, per assicurarsi che tutti si comporti-no nella maniera adeguata. Chiedo troppo?Saluti,

Alfredo

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Alfredo,il sorpasso della raccolta differenziata sull’indifferenziata, notizia che abbia-mo pubblicato sull’ultimo numero de Il Reporter, è certamente un segnale positivo per il nostro territorio. Positi-vo per l’ambiente (con tutti i benefi ci che ne possono derivare), ma positivo anche perché indice di una crescente attenzione e sensibilità sul tema. Un tema, quello della raccolta dei rifi uti, che rischia spesso in effetti di venire sottovalutato, salvo poi tornare repen-tinamente alla ribalta quando le cose non vanno. Un tema insomma di gran-de importanza sotto più aspetti, da-ll’ambiente alla salute e non solo. E se il risultato raggiunto lascia ben sperare per il futuro, non deve certamente es-sere abbassata la guardia. Anzi. Nella sua lettera lei auspica alcuni interventi per migliorare ulteriormente la situa-zione. Va detto che su questo fronte, da un po’ di tempo a questa parte, le novità non sono mancate né continu-ano a mancare in città, a partire dalla diffusione dei cassonetti “con la chia-vetta” e dalla creazione di nuove isole interrate. Ma, come detto, nell’ottica di aumentare ancora le percentuali di raccolta differenziata – obiettivo da

non mancare – il lavoro deve conti-nuare deciso in questo senso. Con ac-cortezza e impegno da parte di ognu-no e con tutte le azioni che possano rivelarsi utili. Perché quel “sorpasso” di cui abbiamo parlato rappresenti sol-tanto un punto di partenza.

Matteo [email protected]

“QUEI RESIDUI LASCIATI IN STRADA”Gentile Redazione di Reporter,confermando le osservazioni relative ai residui lasciati sui marciapiedi “da certi proprietari” di cani, credo che oltre all’impegno e all’attenzione indi-cati dal Sig. Francini, potrebbe essere auspicabile anche un po’ di attenzione da parte delle autorità che sicura-mente non si sentiranno rispondere: “pulisca lei”. Purtroppo sono presenti anche residui umani; poco tempo fa ho suggerito al Quadrifoglio di disporre i cassonetti presenti in via Marignolli in modo tale da non creare un angolino “protetto” nel quale qualche “civile” soggetto defecava regolarmente not-tetempo. Forse in base al mio sugge-rimento la disposzione dei cassonetti è stata modifi cata e devo dire che per ora il fenomeno è cessato. Alleluia!Cordialmente.

Mario M.

CANI, BICI, PARCHEGGI E IL “POLITICALLY CORRECT”Leggo regolarmente su “Il Reporter” proteste per gli escrementi di cane lasciati sui marciapiedi in tutti i quarti-eri della città ed il problema non rispar-mia via G. Orsini dove vivo. Purtroppo in una città che procede sempre più verso un irrigidimento su posizioni di politically correct per le quali si cade in un demagogico: “poverini gli animali è colpa dei padroni” si tende sempre ad un lassismo che si trasforma in ali-bi che sta rovinando la città. Analogo fenomeno avviene per le biciclette le-gate ai pali della segnalazione stradale dove per non irritare la sensibilità dei ciclisti non si deve protestare contro coloro che non utilizzano i veicoli a motore anche per incentivare l’uso dei mezzi ecologici a due ruote e tornando ad un politically correct continuiamo in una pessima direzione del bieco las-sismo. Analogo per la doppia fi la del parcheggio che spesso non è sanzio-nabile poiché del resto… chi non ha mai avuto bisogno di fermarsi due mi-nuti davanti alla farmacia con la nonna a bordo che stava male e si continua con il politically correct per il quale non si p�ò infi erire sul commercio che già soffre molto negli ultimi anni… Rifl ettiamo su questo atteggiamento politically correct che lentamente sta portando la città sempre più verso un degrado irreversibile… e di questo ne siamo correi noi…. elettori!

Giovanni V.

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

Proprio la notte bianca (o prima notte d’estate che dir si voglia) è uno degli appun-tamenti più attesi di questo aprile in città. Ma non l’uni-co, anzi. Complice proprio il ritorno della bella stagione, sono diverse le iniziative in programma, molte delle quali da vivere all’aria aperta. Ad esempio ci sarà da risalire in sella per il “Florence bike fe-stival”, rassegna dedicata agli amanti delle due ruote che fa tappa a Firenze a metà mese. Un mese tra l’altro particolar-mente intenso per i ciclisti, perché se da una parte scat-tano i lavori per alcune piste ciclabili cittadine, dall’altra arrivano novità sul fronte del-la lotta ai furti delle biciclette, particolarmente temuti dai possessori dei mezzi a peda-li. Se tutto questo succede in città, la campagna non è da meno. Perché tra il cemento e i campi la distanza appa-re sempre più breve, e sono sempre di più coloro che decidono di compiere que-sto tragitto “solo andata”. Un vero e proprio “ritorno alla terra” per molte persone, so-prattutto giovani, che scelgo-no di intraprendere la strada dell’imprenditoria agricola ripercorrendo così il cammi-no di nonni e bisnonni. Ma se molti scelgono di anda-re a cercar lavoro (e futuro) in campagna, chi non lo fa prova comunque a ritagliar-si qualche “angolo di terra” anche tra case e palazzi, con gli orti “a misura di città” che incuriosiscono – e attirano – sempre più persone. Tornan-do agli eventi in programma ad aprile, anche i più piccoli saranno protagonisti, con un’iniziativa pensata apposta per loro: in riva all’Arno si rinnova l’appuntamento con il Festival dei bambini, con il suo carico di attività e pro-poste. E proprio a partire da questo mese, il nostro giorna-le lancia Il Reporter dei piccoli, uno “speciale” tutto dedicato al mondo dell’infanzia. Per scoprire, vivere e raccontare la città a misura dei più pic-cini.

MATTEO FRANCINI

Editore e Concessionaria PubblicitariaBunker s.r.l.Sede Legale | AmministrativaPiazza E. Artom 12, 50127 FirenzeSede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze

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Direttore Responsabile Matteo FranciniRedazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI)Tel. 055 6585939 - [email protected]

Periodico d’informazione locale. Anno X n. 17 del 1 aprile 2016. N° reg 5579

del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

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Il Reporter del Q2 raggiunge le famiglie del quartiere 2 di Firenze

Aprile 2016 | 15

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#Cultura

L’estate a Firenze comincia il 30 aprileLa Notte Bianca cambia volto (e nome). Un evento dedicato agli scrittori che hanno amato la città

Dostoevskij smetterà fi nalmente di rivol-tarsi nella tomba. Sì, perché la Notte Bian-

ca di quest’anno sarà tutta (o quasi) dedicata alla letteratura. L’evento più atteso della prima-vera, che come consuetudine è fi ssato dal tramonto del 30 aprile all’alba del 1° maggio, quest’anno promette ritmi più slow e un’at-mosfera più culturale. Non solo, da quest’anno si chiamerà “Pri-ma notte d’estate” e darà il via al programma dell’Estate Fio-rentina che, in barba alle mezze stagioni, durerà sei mesi tondi, fi no al 30 ottobre. Ma andiamo per step. Il 30 aprile gli organiz-zatori promettono innanzitutto meno trambusto, meno rumore e più spazio per ascoltare. Un’i-dea partita da Palazzo Vecchio e accolta subito dalla direttrice designata per questa edizione, la poetessa e curatrice di eventi Alba Donati, che ha di recente guadagnato anche la poltrona di presidente del Gabinetto Vieus-

seux. “Ho in mente una Notte Bianca della letteratura – spiega Donati – il sindaco in primis l’ha pensata in questo modo e io ho accolto di buon grado la proposta. Sarà un momento de-dicato più che alla musica alle voci, alla lettura, alla riscoperta dei classici, dei luoghi di Firenze

Ludovica V. Zarrilli

L’iniziativa

abitati dagli scrittori”. E anche se mentre Il Reporter va in stampa non sono ancora state defi ni-te le location in cui la notte più lunga dell’anno prenderà vita, viene da pensare che di angoli, strade e palazzi vissuti e amati da scrittori e letterati nella città del giglio ce ne siano numerosi,

Da mengoni a Bosso,dalla nannini a bowie:una primaveraa tutta musica

Aprile, mese di notti bian-che e di primavera profu-

mata, e con le giornate che si allungano i fi orentini comin-ciano a uscire sempre più “allo scoperto”, a frequentare i locali all’aperto e a cercare di assor-bire ogni raggio di sole prima che faccia buio. Non per questo disdegnano però la vasta pro-grammazione musicale che fa capolino tra un luogo e l’altro. Qualche esempio: lo spettaco-lo dell’11 aprile al teatro Puc-cini, durante il quale Assante e Castaldo ripercorreranno vita e carriera, entrambe straor-dinarie, di uno dei più grandi geni della storia della musi-ca, David Bowie. Il 14 tocca al toscanissimo Pupo, che dà appuntamento ai suoi ammi-ratori all’Obihall per cantare di “Amore e porno”, questo il tito-lo della sua tournée. Ma l’aprile musicale in salsa fi orentina ha ancora molto altro da raccon-tare, a cominciare dalla Sala Vanni, dove è in programma il concerto di Ivo Minuti e Ali-ce Chiari il 14, dell’americano William Basinski il 16 e dell’in-glese Beatrice Dillon il 29. Al teatro Verdi invece c’è Daniele Silvestri il 19. Il cantautore ro-mano, che di solito fa danzare i palazzetti dello sport, stavolta si è concesso l’atmosfera più ovattata di un tour nei teatri dello Stivale. Si torna al Pucci-ni il 19 e ci si sposta al Verdi il 20 per lo show del talentuoso Ezio Bosso, ormai considerato uno dei compositori e musici-sti più infl uenti della sua gene-razione, reduce da un’ospitata al festival di Sanremo che ha emozionato proprio tutti. Ma il Puccini ad aprile ha una programmazione molto fi tta, tant’è che sempre il 20 tocca ad Enrico Ruggeri, anche lui sceso da poco dal palcosceni-co dell’Ariston. Gli appassio-nati della “Gianna nazionale”, alias Gianna Nannini, avranno pane per i loro denti il 29 e 30 aprile e il 2 maggio al Verdi, per tre date in cui la cantan-tessa senese darà certamente al suo pubblico tutto il suo fi ato e anche di più. Dulcis in fundo – è proprio il caso di dirlo – i più romantici si sono già dati appuntamento il 3 maggio al Mandela Forum, per il con-certo del cantante pop Marco Mengoni.

Agenda

� Web

middleastnow.itFacebook

middleastnow

Sei giorni di incontri, proiezioni, arte, fotografia e cucina per la settima edizione di Middle East Now, che fa conoscere da vicino il Medio Oriente

Il festival

Il volto vero del medio oriente

Il Medio Oriente come non l’avete mai visto. Dal 5 al 10 aprile torna a Firenze “Middle East Now”, il festival internazionale di cinema,

documentari, arte contemporanea, musica, incontri ed eventi ide-ato e organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, che si terrà tra cinema Odeon, Stensen e altre location e spazi cittadini, con un ricco programma di proiezioni ed eventi speciali. Middle East Now 2016 presenta una quarantina di fi lm – quasi tutti in an-teprima italiana ed europea – tra lungometraggi, documentari, fi lm d’animazione e cortometraggi, per un intenso viaggio cinematogra-fi co che tocca i paesi e le società dell’area mediorientale, mai come oggi al centro dell’attenzione di politica e media internazionali. Le storie, i personaggi, i temi forti e l’attualità nei titoli cinematografi ci più recenti da Iran, Iraq, Kurdistan, Libano, Israele, Libia, Palestina, Egitto, Giordania, Emirati Arabi, Yemen, Afghanistan, Siria, Bah-rein, Algeria e Marocco, faranno conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che vuol andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni con cui spesso vengono rappresen-tati. “Live & Love Middle East”, questo il tema dell’edizione 2016 del festival che vedrà registi, artisti, fotografi , musicisti, grandi chef e illustratori svelare al pubblico le emozioni più intime, i sogni e i desideri più nascosti. Come nel caso di Yeşim Ustaoğlu, regista en-trata di buon grado nell’olimpo dei migliori autori del cinema turco contemporaneo che a Firenze presenterà tre delle sue pellicole. Dal-la Palestina, in anteprima italiana l’incredibile documentario Speed Sisters di Amber Fares e Degradé, primo lungometraggio dei fratel-li Tarzan & Arab Nasser, e il cortometraggio candidato agli Oscar 2016 Ave Maria di Basil Khalil. Dalla Siria il pluripremiato A Syrian Love Story di Sean McAllister, dal Libano l’ultimo fi lm di Danielle Arbid Parisienne (2015, fi ction) e l’enigmatico Go Home di Jihane Chouaib, mentre dall’Afghanistan arriva l’anteprima nazionale di Love, Marriage in Kabul di Amin Palangi, dall’Iran Starless Dreams di Mehrdad Oskouei (2016, doc) e il lungometraggio Valderama di Abbas Amini. E insieme a molte altre pellicole ancora, due mostre fotografi che alla galleria Aria Art Gallery, dibattiti, confronti e vari appuntamenti con il meglio della cucina mediorientale.

Italian book challenge, sfida per “librivori”indipendenti

È una sfi da riservata ai lettori più accaniti quella propo-

sta dagli organizzatori dell’Ita-lian Book Challenge, un con-corso indetto da trentacinque librerie indipendenti italiane (di cui tre fi orentine: Todo Modo, Florida e Leggermente) che premia i divoratori di libri, i topi di biblioteca, insomma tutti quelli che proprio non rie-scono a privarsi della lettura. Il gioco, a parole, è semplice. Ba-sta recarsi in una delle librerie indicate sulla pagina Facebook e aderire al regolamento che prevede la lettura di cinquanta libri da qui alle fi ne del 2016 appartenenti ad altrettante ca-tegorie, stilate dagli organiz-zatori. Dal libro da leggere in un giorno alla graphic novel, dal romanzo di fantascienza a quello pubblicato quest’anno fi no a quello il cui protagoni-sta svolge il tuo stesso lavoro. Il principio è: dare ossigeno alle librerie indipendenti, leggere e poi commentare. Al più “bra-vo” andrà una valanga di libri a sua scelta.

Pioggia di giaggioli sotto il piazzaleper l’aperturadel giardino dell’iris

Non c’è primavera degna di essere defi nita tale senza

una puntata al giardino dell’I-ris, uno dei luoghi più sugge-stivi e simbolici della città. A due passi – letteralmente – dal piazzale Michelangelo, il 25 aprile apre al pubblico (fi no al 20 maggio, ma è possibile visitarlo anche in altri periodi dell’anno previo appuntamen-to allo 055.483112) questo spazio verde con una vista pri-vilegiata sulla città, che vede sbocciare infi nite varietà di giaggioli, fi ore simbolo di Fi-renze. Due ettari di giardino coltivati a olivo, sotto i quali pullulano iris di ogni varietà e colore, dal classico viola a quelli screziati di giallo e ros-so, fi no a varietà sconosciute al grande pubblico. Vialetti, piaz-zole e scalette guidano il per-corso alla scoperta delle specie più curiose che la natura abbia mai prodotto, tra cui una vasta serie di ibridi che arrivano in città per partecipare annual-mente al concorso indetto dal-la Società Italiana dell’Iris.

Il concorso Il luogo

a cominciare dai più celebri. Da Dante Alighieri a Pratolini, con la sua predilezione per i quartieri popolari del centro storico come San Frediano e Santa Croce, fi no ad Aldo Palazzeschi. Poi c’è chi, come Giacomo Leopardi, per un periodo visse a Firenze, così come Dostoevskij, che terminò

la stesura del suo capolavoro “L’i-diota” in piazza Pitti. Grande at-tenzione dunque alla parola, ma senza dimenticare la musica, che avrà comunque un ruolo impor-tante. “Mi piacerebbe organizza-re un concerto in piazza – con-tinua Donati – e mi piacerebbe che venisse coinvolto Davide Shorty (reduce dall’ultima edi-zione di X-Factor, ndr), perché è un artista interessante e tra-sversale, emergente ma capace di coinvolgere giovani e adulti”. E mentre si continua a mettere a punto la “Prima notte d’estate”, l’Estate Fiorentina, curata anche quest’anno da Tommaso Sacchi, comincia a incasellare i propri tasselli, tra concerti, arte, teatro e musica, con un investimento del Comune di 700mila euro, cento-mila in più rispetto al 2015. Tra le anticipazioni i “100 concerti in 100 musei”, evento realizzato con Pitti Immagine a giugno, uno al cimitero delle Porte Sante a cent’anni dalla pubblicazione dell’Antologia di Spoon River e un appuntamento speciale in collaborazione con il carcere di Sollicciano.

16 | Aprile 2016

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#Cultura

La copertina dell’album “Abbi cura di te”, da cui prende il nome anche il tour

L’intervista

Ludovica V. Zarrilli

�Weblevante.overblog.comFb: levantemusicInstagram: levanteofficial

Classe 1987, talento da vendere e una bellez-za mediterranea che non fa mistero delle

sue origini siciliane. Cresciuta alle pendici dell’Etna, Claudia Lagona, in arte Levante, è la cantautrice italiana che sta con-quistando il cuore e i palcosce-nici dello Stivale, raccogliendo consensi transgenerazionali da nord a sud. Dopo una lunga gavetta, il successo arriva nel 2013 con il singolo “Alfonso”, che dai club di Torino (Levante vive in Piemonte da quando era adolescente) la consacra al gran-de pubblico. Da quel momento miete un successo dietro l’altro, complici non solo i suoi pezzi interessanti, ma anche il suo es-sere bella, stilosa e poliedrica. Il 16 aprile il Viper Theatre aprirà le sue porte ad “Abbi cura di te tour”, con il quale Levante sta promuovendo il suo disco.

“Abbi cura di te” è il titolo del tuo secondo lavoro. C’è un modo in cui Levante si prende cura di sé? Credo di avere cura di me rin-correndo la felicità, rincorrendo le cose che mi fanno stare bene.Hai fatto la gavetta nei club mentre lavoravi per guada-gnarti da vivere, sai cosa signi-fica conquistare il successo col sudore: cosa pensi di chi parte-cipa ai talent?Non li giudico, hanno fatto scel-te diverse dalla mia ma penso che sia come essere calato in cima a una montagna. Non l’hai scalata e se dovessi cadere non sai come attutire il colpo. Credo che chi si lancia in avventure del genere dimostri di avere la forza di saper partecipare a un gioco pericoloso.Canti, scrivi ma hai anche una passione per la moda e per tut-to ciò che le gira intorno, tanto

che sei diventata un’icona di stile per i tantissimi che ti se-guono sui social network...Sono cresciuta in una famiglia di sarte, quindi mi diletto a rea-lizzare gonne, vestiti comodi, ho fatto anche qualche cappotto. Sono una persona creativa e mi diverto a inventare sempre cose nuove. Fino a qualche tempo fa molti degli abiti che indossavo li realizzavo da sola. C’è un artista con cui sogni di dividere il palcoscenico?Franco Battiato (siciliano come lei, ndr). Lo abbraccerei tutto il tempo. Vorrei cantare con in testa quelle grandi cuffie che di solito indossa, come se stessimo

“il mio sogno? abbracciare battiato sul palco”La cantautrice Levante sbarca in riva all’Arno e si racconta:“Rincorro la felicità”

ascoltando musica insieme.Un brano a cui sei particolar-mente affezionata?You are my first, my last, my everything, di Berry White. Mio padre amava Berry White

e ricordo le domeniche mattina nel salotto di casa, con i miei che ballavano e io che mi infilavo in mezzo.Progetti per il prossimo futu-ro?

Sono al lavoro già da un po’ di tempo su un nuovo disco, una volta finita la tournée mi fer-merò un po’ per registrare e de-finire il tutto. Se tutto va come credo, uscirà entro il 2016.

Aprile 2016 | 17

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#Sport

Il calendario

per i “violazzurri”la corsa è partita

Verso Euro 2016

Due voci dal Fran-chi arrivano dritte a Coverciano, alle orecchie del ct Anto-

nio Conte. Sono le voci viola di Bernardeschi e Astori, che si me-scolano ad altre di colori diversi. In vista dell’Europeo la serie A, come la Ligue 1 di Verratti, Siri-gu e Th iago Motta, si rivolge al Centro Tecnico per richiamare l’attenzione di Conte e dei suoi collaboratori. Che si potrebbe-ro defi nire i suoi occhi o, conti-

Irene Delfino nuando la metafora, le sue orec-chie, e che stanno seguendo da mesi anche gli “azzurrabili” vio-la, come Bernardeschi e Astori. In pochi mesi tutto è cambiato: Pasqual è fi nito tra gli outsider e il giovane ex Primavera è entrato nel gruppo azzurro, salendo la ripida scalinata che dall’Under 21 porta alla Nazionale mag-giore. Mesi fi tti di relazioni tec-niche sulle sue prestazioni fatte da Mauro Sandreani e Gianluca Conte, fratello di Antonio. Più volte, in tribuna, è stato avvista-to anche lo stesso commissario

tecnico, che lo scorso 19 marzo lo ha convocato per la prima vol-ta a Coverciano nel gruppo dei “grandi”. Berna ha il “physique du rôle” per volare in Francia vestito di azzurro: è un giocatore eclettico, capace di ricoprire più ruoli, proprio come piace al ct, che in questi due anni è passato dal 3-5-2, con cui ha vinto tre campionati alla Juventus, a un 4-4-2 per valorizzare gli esterni, salvo poi tornare al modulo ini-ziale e in seguito virare sul 4-3-3, fi no al (defi nitivo?) 4-2-4, ri-spolverato dalle esperienze sulle

panchine di Bari e Siena. Qui il numero 10 viola può ricoprire il ruolo di esterno destro, ma la sua duttilità gli permette di fare an-che la seconda punta, il trequar-tista o il centrocampista di destra in altri schemi tattici. Federico mette sempre il suo talento al servizio della squadra, ed è pro-prio questa capacità di sacrifi car-si, oltre alla possibilità di rico-prire più ruoli nello scacchiere, che piace molto a Conte. Anche Davide Astori ha una certa dose di ecletticità, che gli permette di giocare sia come centrale in una retroguardia a quattro, sia come esterno sinistro in una difesa a tre. Fermo restando il blocco juventino (Barzagli, Bonucci, Chiellini), il difensore viola lot-terà per un posto a Euro 2016 con il neroverde Acerbi e il neo sampdoriano Ranocchia, che Conte ha avuto anche a Bari. Il conto alla rovescia è già partito. Ne rimarranno soltanto ventitré.

un mese tra derby e juventus

Un aprile tutt’altro che facile. La stagione entra nella sua fase più calda e sbagliare diventa vietato. Per la Fiorentina, il mese

di campionato si è aperto con la sfi da in casa contro la Sampdoria dell’ex Montella, con il ritorno al Franchi dell’Aeroplanino. La setti-mana successiva è già tempo di derby: la partita con l’Empoli non ha bisogno di presentazioni, con i “cugini” che, contro la Fiorentina, riescono sempre a dare il meglio di sé. Nel turno seguente i viola se la vedranno con una delle sorprese di questo campionato, il Sassuolo di Di Francesco. Segue l’impegno infrasettimanale in trasferta con-tro l’Udinese, per poi arrivare alla “Partita” con la P maiuscola: Fio-rentina-Juventus. E, come sempre, con l’avvicinarsi della sfi da cresce l’attesa in città. Il calendario poi volta pagina e maggio segna il “rush fi nale” della stagione. Ma, per giocarsela fi no alla fi ne, sarà questo il mese decisivo: ad aprile, insomma, non si potrà certo dormire...

Lorenzo Mossani

Volley Art Toscana

piccoli talenti cresconoÈ nato il Vat (Volley Art Toscana), composto da sette società fio-

rentine che producono talenti della pallavolo ma che spesso hanno poi visto i giovani migliori “emigrare” in altre città. Capo-fila del progetto è Il Bisonte Firenze che, dopo due anni nella mas-sima serie, in questa stagione è retrocesso in A2, ma che rimane comunque un punto di riferimento per il volley di vertice. Con il Bisonte aderiscono al “Vat” Us Sales Asd, Asd Olimpia Po.Li.Ri. Volley, Asd Firenze Volley, Gs Rinascita Volley Firenze Asd, Chianti Volley e Asd Pallavolo Galluzzo, con l’obiettivo di tutelare le capacità e i talenti fiorentini e toscani fornendo loro un percorso di crescita tecnico e umano all’interno delle proprie strutture. Il progetto non si limita ai soli atleti, ma anche agli allenatori e ai dirigenti. Si partirà dalla formazione di una squadra Under 16 per il 2016/17, che sarà affidata al selezionatore regionale Alessandro Bruni, con l’obiettivo di poter coprire tutte le categorie Under in breve tempo.

Sim.Spa.

caccia agli ultimipunti-salvezzaDecisive le sfi de di aprile:l’obiettivo è evitare i playout

Fiorentina Basket

Il 6 marzo coach Stefano Salieri diceva: “Altri sei punti e dovremmo esser salvi”. Bergamo non era il posto giusto da cui cominciare.

E sul campo della terza in classifi ca è andata come da pronostico. Ma si trattava di una sconfi tta che poteva essere messa in preventivo, arrivata per di più soltanto nell’ultimo quarto al termine di una pre-stazione molto positiva. Lo scontro diretto della settimana successiva contro la Sangiorgese sembrava invece l’occasione perfetta. Mettici però due infortuni di quelli pesanti – Valentini e Di Giacomo, titolari e perni dell’attacco gigliato – e una pioggia di triple, ben diciassette, mandate a segno dagli avversari, ed ecco servita una serata da di-menticare. A questa Fiorentina le cose facili non sembrano piacere e ora quei famosi sei punti la squadra dovrà conquistarseli tutti ad aprile. Tradotto: vincere tre delle quattro partite che mancano alla fi ne del campionato per evitare i playout. Il tutto senza Valentini, il cui infortunio alla caviglia lo ha costretto all’operazione e che non tornerà in campo fi no alla prossima stagione, e con Di Giacomo ancora in forse. Il mese comincia il 3 a Mortara, sul campo di una squadra che contro la Fiorentina si giocherà l’ultima chance di evi-tare l’ultimo posto e con questo la retrocessione diretta. Le sfi de suc-cessive si preannunciano ancora più diffi cili, almeno sulla carta. Il 9

aprile al San Marcellino arriva Crema, che insegue il quarto posto, posizione che fa tutta la diff erenza del mondo visto che permette-rebbe ai lombardi di giocare la prima serie di playoff con il vantaggio del campo. I viola andranno poi a Vicenza, ospiti di un’altra squadra già quasi sicura di disputare i playoff . L’ultima di campionato in casa contro la Robur et Fides Varese rischia quindi di essere decisiva. I lombardi sono appena al di sopra della zona playout, posizione di classifi ca che la Fiorentina sogna di far sua. Sarà durissima, ma la partita resta aperta. La pausa di Pasqua è servita a riposare e registra-re meglio gli assetti tattici. Adesso si spera di farla fi nita con sfortuna e imprevisti, in modo che la Fiorentina possa giocarsela ovunque, contro chiunque e senza paura. Strappare la salvezza diretta al primo anno nel girone più diffi cile del terzo campionato nazionale, dopo aver iniziato il mercato più tardi delle avversarie e con gli infortuni che a turno hanno messo k.o. praticamente ogni giocatore del roster: questa è l’impresa che la Fiorentina vuol portare a termine. Per que-sto i viola chiamano a raccolta tutti gli sportivi fi orentini, in vista di un aprile importantissimo per il futuro della pallacanestro a Firenze.

Andrea Tani

Con l’inizio della primavera tutto torna a “splendere”:

tornano le belle giornate, la na-tura rifiorisce e anche l’umore di molte persone migliora quasi magicamente. Spesso, in questa stagione, anche la voglia di fare sport aumenta. D’altronde, chi non ha mai sentito ripetere che fare sport sia molto importante? Se tutti sanno che “mettersi in moto” fa bene alla salute, forse rendersi realmente conto di tut-ti i benefici che può comportare a livello fisico e mentale non è così facile: l’attività sportiva permette di prevenire o ridurre disturbi come osteoporosi, pro-blemi immunitari, colesterolo, malattie cardiovascolari e de-pressione, ma questi sono solo alcuni degli effetti positivi che può avere. E allora perché non sfruttare l’occasione di cimen-tarsi in una sana ed elementare pratica sportiva come quella di camminare, immersi nelle me-raviglie di Firenze? Come ogni anno, con l’arrivo della prima-vera sono ripartiti gli appunta-menti con le “passeggiate Uisp”. Gli incontri vengono organizza-ti per promuovere una sana pra-tica sportiva, aiutare a mantene-re il corpo in forma e favorire un momento di partecipazione e socializzazione alla scoperta della città e del territorio. Da marzo hanno nuovamente pre-so il via “I Mercoledì della Salu-

te”, facili e accessibili escursioni guidate immersi nel verde delle colline fiorentine. Tutte gite che sono facilmente raggiungibili anche grazie ai mezzi pubblici, e che sono rese possibili grazie alla Lega Montagna Uisp. Al-tro evento da segnare in agenda sono le passeggiate nei quartieri di Firenze, alla scoperta dei posti più incantevoli della nostra città e dei luoghi più caratteristici di ogni rione. Il progetto mira alla diffusione di uno stile di vita salutare attraverso la partecipa-zione a passeggiate e altre attività organizzate nei diversi quartieri della città di Firenze, tutte gra-tuite e a cui l’adesione è libera. Oltre alle delegazioni Uisp, l’or-ganizzazione delle passeggiate è supportata dal Gruppo “Salute è benessere”, del quale fanno parte l’Azienda Sanitaria, il Comune e la Società della Salute di Fi-renze. Come tutte le passeggia-te di quartiere, quelle nel Q2 si svolgono una volta al mese e in questo caso il secondo sabato del mese, con partenza alle 9.30 dalla sede del Quartiere a Villa Arrivabene. Siete pronti?

Niccolò Dainelli

La primavera può essere l’occasione per cimentarsi in una sana ed elementare pratica sportiva come quella di camminare

è primavera, tutti in marcia Le passeggiate

18 | Aprile 2016

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