Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

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Gennaio 2015 1865-2015, firenze tra passato e futuro Editoriale la città di ieri che diventa quella di domani Matteo Francini I n riva all’Arno sorge un nuo- vo anno. E il cambio di ca- lendario è sempre il momento migliore per tracciare un bilan- cio e guardare prima indietro e poi avanti. Mai come stavolta. Perché passato e futuro si fon- dono come non mai nel 2015 appena iniziato, ricco di eventi in arrivo ma anche di ricorren- ze. La prima, e più importante, è quella dei centocinquant’anni dalla proclamazione di Firenze capitale. PAGINE 10-11 SEGUE A PAGINA 23 U no sguardo indietro e uno avanti. Firenze è entrata nel nuovo anno con una serie di appuntamenti già segnati in agenda: lo sbarco in città di Papa Francesco e l’apertura del nuovo museo dell’Opera del Duomo su tutti. Ma non solo: ecco una “guida” al 2015 in città. Città che avrebbe potuto essere (molto) diversa se nel 1865 non fosse diventata capitale del Regno d’Italia, con tutte le trasformazioni connesse: oggi, centocinquanta anni dopo, si ri- corda e si celebra quel momento storico. S. Wiedenstritt - L.V. Zarrilli PAGINE 8-9 PAGINA 14 viaggio nel mondo di botteghe e artigiani Il punto sulle imprese attive in città. E c’è chi guarda avanti e si reinventa il lavoro. cabine e mercatini, i luoghi d’altri tempi “Le strade di mister Mkovitch”, su Il Reporter un racconto a puntate PAGINA 18 PAGINA 21 dodici mesi, tanti infortuni V iaggio a ritroso nel 2014 viola, caratterizzato da un’infermeria affollata di attac- canti e da quella finale di Coppa Italia da cancellare. Dentro e (so- prattutto) fuori dal campo. Fiorentina Distribuito da Formula Direct simply www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere Periodico d’informazione locale. Anno IX n.2 del 5 gennaio 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A. Anno IX Ed. 2 Campo di Marte Coverciano Cure Firenze Quartiere 2 anno nuovo, via ai cantieri nel quartiere Scattano interventi per strade, piste ciclabili e marciapiedi. Obiettivo: più sicurezza Il programma PAGINA 2 a spasso nel rione, a “caccia” di saldi Via Gioberti ma non solo: una passeggiata tra le “strade dello shopping” del quartiere. PAGINA 4 nella biblioteca “nascosta” di s. salvi PAGINA 7 La famiglia italiana della frutta Tutto quello che serve per rendere le vostre FESTE MEMORABILI! via Libero Andreotti 72 - tel. 055.5123186

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere

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Gennaio2015

1865-2015, firenzetra passato e futuro

� Editoriale

la città di ieriche diventaquella di domani

Matteo Francini

In riva all’Arno sorge un nuo-vo anno. E il cambio di ca-

lendario è sempre il momento migliore per tracciare un bilan-cio e guardare prima indietro e poi avanti. Mai come stavolta. Perché passato e futuro si fon-dono come non mai nel 2015 appena iniziato, ricco di eventi in arrivo ma anche di ricorren-ze. La prima, e più importante, è quella dei centocinquant’anni dalla proclamazione di Firenze capitale.

☛ paginE 10-11

☛ SEgUE a pagina 23

Uno sguardo indietro e uno avanti. Firenze è entrata nel nuovo anno con una serie di appuntamenti già segnati in agenda:

lo sbarco in città di Papa Francesco e l’apertura del nuovo museo dell’Opera del Duomo su tutti. Ma non solo: ecco una “guida” al 2015 in città. Città che avrebbe potuto essere (molto) diversa se nel 1865 non fosse diventata capitale del Regno d’Italia, con tutte le trasformazioni connesse: oggi, centocinquanta anni dopo, si ri-corda e si celebra quel momento storico.

S. Wiedenstritt - L.V. Zarrilli

☛ paginE 8-9

☛ pagina 14

viaggio nel mondodi botteghe e artigianiIl punto sulle imprese attive in città. E c’è chi guarda avanti e si reinventa il lavoro.

cabine e mercatini,i luoghi d’altri tempi

“Le stradedi mister

M� kovitch”,su Il Reporterun racconto

a puntate☛ pagina 18 ☛ pagina 21

dodici mesi,tanti infortuniViaggio a ritroso nel 2014

viola, caratterizzato da un’infermeria aff ollata di attac-canti e da quella fi nale di Coppa Italia da cancellare. Dentro e (so-prattutto) fuori dal campo.

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Anno IX Ed. 2

Campo di MarteCovercianoCure

FirenzeQuartiere 2

anno nuovo,via ai cantierinel quartiereScattano interventiper strade, piste ciclabili e marciapiedi.Obiettivo: più sicurezza

Il programma

☛ pagina 2

a spasso nel rione,a “caccia” di saldiVia Gioberti ma non solo: una passeggiata tra le “strade dello shopping” del quartiere.

☛ pagina 4

nella biblioteca “nascosta” di s. salvi

☛ pagina 7

La famiglia italiana della frutta

Tutto quello che serve per rendere le vostre FESTE MEMORABILI!via Libero Andreotti 72 - tel. 055.5123186

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Nel quartiere in arrivo interventi su strade, marciapiedi, piste ciclabili e attraversamenti pedonali

Servizi

sì ai fondi peril centro giovani

Poco meno di 180mila euro per i centri giovani

C.U.R.E. e Sonoria. In con-siglio comunale, all’interno dell’assestamento di bilancio 2014, “è stata confermata l’at-tribuzione di 178mila euro per i bandi dei centri giovani C.U.R.E. e Sonoria – spiega il consigliere delegato dal sin-daco per le politiche giovanili Cosimo Guccione – due spazi frequentati da centinaia di ra-gazzi con sale prove e strumen-ti per imparare a suonare e fare cultura assieme”. “L’offerta dei servizi per i giovani è un punto cardine per il nostro quartie-re – dice il presidente del Q2 Pierguidi – è con grande sod-disfazione che registriamo che si siano trovate le risorse per garantire e rilanciare i servizi del centro giovani C.U.R.E.”.

più sicurezza perstrade e marciapiedi.e nuovi spazi per chisi sposta in bicicletta

Gli interventi

Il torrente interratoStrade e marciapiedi, at-

traversamenti, semafori e piste ciclabili. L’anno nuo-vo inizia nel segno della

sicurezza. Anche nel quartiere 2, dove sono pronti a partire gli in-terventi sulla rete viaria previsti nel “pacchetto” da un milione e 750mila euro approvato all’ini-zio dello scorso dicembre dalla giunta comunale. Ai quali se ne aggiungeranno altri, presto a bando. Così, entro primavera si chiuderà la stagione dei cantieri. Niente di faraonico, non sono questi i tempi. Ma saranno co-munque misure essenziali – vie-ne spiegato – per la sicurezza di strade e, soprattutto, marciapie-di. Cominciando da quelli messi peggio. Lavori già programmati su tratti di via della Torretta, via Luca Landucci, via Gabriele D’Annunzio, via Madonna della Querce e, per intero, su via don Giovanni Verità e via Silvio Spa-venta, tutti inclusi del “pacchet-to”. Ci sono poi quelli finanziati a parte su via Andrea Del Sarto e via Faentina, nel tratto delle Cure da via dei Bruni a via Pi-mentel. In programma anche la sistemazione dei muri a retta in via del Ponte a Mensola e il con-solidamento strutturale del vi-cino ponte di via San Martino a Mensola. Altri interventi riguar-deranno le scuole. Attraversare la strada prima di entrare in clas-

se dovrebbe essere tutto tranne che un pericolo. Troppo spesso, invece, lo è. Davanti ai cancelli si accendono così le luci: è pronta la nuova cartellonistica lumino-sa che verrà installata all’ingres-so degli istituti considerati più a rischio, una misura per la salva-guardia degli studenti, del perso-nale scolastico e degli automo-bilisti. Luci a intermittenza che evidenzieranno l’attraversamen-to pedonale dei più piccoli da-vanti alla scuola primaria Giotto di via Landucci, dei più grandi al liceo Gramsci in via del Mezzet-ta e in altre scuole del quartiere. Luci a led anche al posto dei vec-chi semafori, si vedono meglio e consumano meno: verranno sostituite le lampade a incande-scenza degli incroci tra via degli Artisti e via Masaccio, via degli Artisti e via dei Della Robbia, via Giambologna e via Masaccio, via La Farina e via Masaccio, via Masaccio e viale Mazzini. Buone notizie, infine, anche per chi si sposta in bicicletta. La pista ci-clabile di lungarno del Tempio verrà integrata con un nuovo percorso da realizzare in parte all’interno del giardino Capon-netto e in parte sul marciapiede, mentre quelle di lungarno Pecori Giraldi, lungarno del Tempio e viale Mazzini andranno in ma-nutenzione. Il tutto nei primi mesi di questo 2015.

Andrea Tani

la storia (antica) dell’affrico

Non tutti forse sanno che Firenze, oltre che da Arno e Mugno-ne, è bagnata anche da corsi d’acqua sotterranei. I quali, in

diverse fasi della storia della città, sono stati interrati uno alla volta. Uno di questi è l’Affrico, che dalle colline fiesolane dove nasce passa per la città dando il nome a via Lungo l’Affrico, per sfociare poi nel grande corso dell’Arno. Questo torrente, che nasce sopra via delle Fontanelle (nella zona di Maiano) e che risulta adesso visibile solo in zona Salviatino, possiede una storia antica e legata al mito. Giovanni Boccaccio, nel poemetto “Il Ninfale fiesolano”, racconta la storia di Africo e Mensola (nome di un altro torrente fiesolano). Un pastore il primo e un’ancella di Diana la seconda che, per colpa dell’innamoramento reciproco, furono trasformati in due torrenti dalla dea contrariata. Nella storia più recente, l’Affrico viene invece ricordato sia per essere stato la cerchia daziaria per i commerci pro-venienti dall’aretino, sia per diverse esondazioni, come quella del 1844, che giocò un ruolo cruciale nell’allagamento della città du-rante lo stesso anno, e quella del 1953. E se oggi l’Affrico si presenta in superficie solo come un lembo di verde che separa via Lungo l’Affrico da viale De Amicis, e come un’isola spartitraffico in piazza Alberti, l’acqua che scorre sotto deve comunque essere tenuta sotto controllo in caso di bombe d’acqua come quelle che hanno colpito la nostra penisola negli ultimi tempi. Come ha confermato l’Auto-rità di bacino dell’Arno lo scorso ottobre, alla presentazione della nuova mappa sul rischio idrogeologico nel territorio fiorentino.

E.M.

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2 | Gennaio 2015 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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i padroni di cani diventano“sentinelle”della puliziaL’idea è agire tutti insieme un giorno alla settimana

Alle Cure

Settignano

La passione per gli ani-mali, la voglia di rende-re il proprio quartiere vivo e vivibile, il desi-

derio di avviare un percorso di partecipazione e cittadinanza attiva a partire dalle piccole ma fondamentali regole del vivere quotidiano. È questo che acco-muna un gruppo di cittadini del-le Cure, padroni di cani attenti e volenterosi che hanno deciso di impegnarsi in un’opera concreta e simbolica allo stesso tempo, ri-volta ai propri concittadini, pro-prietari di cani in primis. “Non siamo un comitato o un’associa-zione, né la nostra è un’iniziati-va strutturata: siamo un gruppo aperto di persone interessate al bene comune e al rispetto di tutti gli esseri viventi”, racconta il professor Gennaro Testa, che è anche, e non a caso, sociologo di professione. “Tra noi padro-ni di cani spesso ci si incontra e qui alle Cure ci siamo accorti che avevamo qualcosa in comu-ne: prima di tutto il valore del rispetto verso tutti gli esseri vi-venti e verso il contesto in cui si

Fannì Beconcini

Il gioco “Andando a scuola, la dura battaglia dei bambini di Settignano per arrivare puntuali a scuola”

andare a scuola? è un gioco (a ostacoli)

L’originale prodotto della creatività di una bambina, realizzato in casa, “adottato” dalla scuola primaria Desiderio di Setti-

gnano e venduto per raccogliere fondi al mercatino di Natale sco-lastico. Stiamo parlando del “gioco dell’oca di Settignano”: l’idea nasce quando Zoe, dieci anni, disegna una sorta di gioco dell’oca e lo sottopone al padre grafico, Heiko, che insieme alla mamma Silvia la aiuta a inventare le regole. “Abbiamo pensato di applicare l’idea del gioco di Zoe a Settignano, riproducendo la piantina del paese e creando un percorso che, da cinque punti diversi, arriva fino alla scuola, attraverso ostacoli che rappresentano situazioni reali affrontate ogni mattina”, racconta Heiko Mattern. Nasce così “Andando a scuola, la dura battaglia dei bambini di Settignano per arrivare puntuali a scuola”, con tanto di ostacolo “cacca di cane” oltre a “auto sul marciapiede”, “pozza”, “sciopero”. Il gioco ha ri-scosso un successo immediato tra gli abitanti di Settignano e non solo. Ne restano alcuni disponibili: per info contattare Silvia all’e-noteca Sosta del Rossellino di Settignano (tel. 055.697245).

vive, in secondo luogo la volontà di sensibilizzare tutti alle buone pratiche del vivere in comune, a partire dalla nostra piccola e per-sonale dimensione di amanti de-gli animali e proprietari di cani”. L’intento – viene spiegato – è quello di agire in modo positivo e propositivo, al di là dei mec-canismi sanzionatori che puni-scono chi sporca o danneggia il suolo pubblico, e la modalità è l’esempio e il coinvolgimento di-retto. “Quando incontriamo per-sone che portano a spasso il cane che non conosciamo, chiediamo loro se hanno tutto l’occorren-te per la pulizia e la sicurezza del proprio animale, sacchetto, guinzaglio, paletta, che nel caso forniamo. In più vorremmo ado-perarci un giorno alla settimana, magari il sabato, per ripulire le strade da escrementi e sporcizia in generale. Abbiamo pensato che la prima cosa da fare era dare testimonianza di quello che sia-mo e così abbiamo iniziato a dif-fondere volantini nei locali della Cure, per renderci visibili e ren-dere visibile il fatto che ci sono

persone che hanno rispetto del luogo in cui vivono. E non sia-mo in pochi”. Gli “Amici dei cani delle Cure” (così hanno scelto di chiamarsi) non hanno una sede fissa, ma si possono trova-re in giro nel quartiere a porta-re a spasso i propri cani o a fare qualche opera di manutenzione o pulizia. “Il nostro motto è ‘no alla sporcizia’, di qualsiasi natura essa sia. Basta poco, in fondo. Viviamo a Firenze, la culla del Rinascimento: oggi il rischio è che si torni al Medioevo, se non recuperiamo, a partire dal basso, forme di aggregazione e senso della comunità”.

“rispetto per gli altrie per l’ambiente”

L’iniziativa spontanea degli “Amici dei cani delle Cure”

nasce da un’idea di socialità condivisa improntata al rispet-to verso tutti gli esseri viventi e l’ambiente in cui si vive. De-cine di persone che si muovo-no insieme e spontaneamente per pulire e prendersi cura del quartiere è un segnale, una manifestazione di interesse dei singoli verso la comunità. Si tratta – viene spiegato – di un atto compiuto con semplicità e umiltà, che diventa esempio di buone pratiche sociali colletti-ve: l’augurio è che sempre più persone prendano coscienza e scoprano la “banalità del bene”. Basta poco, in fondo: basta ini-ziare a fare.

F.B.

Focus

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ORARI:Lun - Sab 9.30-12.30 15.00-19.00Lunedì mattina chiuso

OLu Lu

siamo anche a: SIGNA - PISTOIA - M. DI CARRARA

Gennaio 2015 | 3 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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#Zoom

saldi, caccia all’offerta“che non si può rifiutare”A spasso tra alcune delle “stradedello shopping” del quartiere

nel regno (viola)di salse e panini

Quando arrivano i saldi l’a-ria fredda non fa paura e la stanchezza comincia a farsi sentire solo a fine giorna-

ta, dopo essere riusciti a portare a casa l’oggetto tanto desiderato o l’offerta “che non potevamo rifiutare”. Sotto le luci di una festa natalizia che fu, parte una lunga passeggiata in via Gioberti, cono-sciuta come la strada delle “cento botte-ghe” e considerata dai più un’alternativa più che valida al centro storico. Ma se da un lato via Gioberti rappresenta per

molti il “paradiso dello shopping” del quartiere, per molti altri è allo stesso tempo un limbo insidioso in cui rima-nere intrappolati, specialmente durante il periodo degli sconti. A chi si “adden-tra” al suo interno, questa via offre una panoramica di botteghe tradizionali in cui gli oggetti per la casa e i cimeli d’ar-redo e decoro diventano protagonisti, accompagnati dalla descrizione di bot-tegai attenti al minimo dettaglio. Per gli “aficionados” della strada (e dei suoi ne-gozi), una delle mete preferite è Pasqui-

nucci (all’angolo con via Cimabue), con le sue stanze ricche di biancheria per la casa, candele, complementi d’arredo e un arcobaleno di piatti monocromo che sembrano appartenere a luoghi caldi e accoglienti. Upim, Oviesse, Calzedonia, Intimissimi e negozi dai brand ricercati (che si trovano soprattutto nella parte centrale della strada) sono poi per mol-ti una tappa obbligata durante i saldi. Le varie gioiellerie e la recente apertu-ra di Swarovski fanno brillare gli occhi dei più viziosi, mentre gli amanti della cura del corpo e dei cosmetici potran-no fare un salto nelle erboristerie e nella vicina Marionnaud (via Cimabue 29). Passeggiando lungo via Gioberti si pos-sono poi trovare prodotti tipici toscani, scoprire se gli sconti regalano qualche offerta allettante per una vacanza all’a-genzia viaggi o provare stivali e affini nei numerosi negozi di calzature. Ma non è solo via Gioberti la meta scel-ta dagli abitanti del quartiere durante la stagione dei saldi: il “percorso dello shopping” si spinge fino a via Aretina (attraversando piazza Alberti). E per chi nel frattempo senta il bisogno di ri-caricare le pile, potrà farlo addentando una morbida schiacciata nei forni della zona o sedendosi a un tavolo ordinando un tè particolare al Teatro dell’Ozio (via Lanza 23), un cremino da Serafini (via Gioberti 168r) o un caffè, circondati da un’atmosfera quasi internazionale, da La Cocotte (via Gioberti 91r). Pagato il conto, è già il momento di ripartire.

Chi si trova nella zona dello stadio e sente di avere lo stomaco che brontola, spesso non ha dubbi sulla scelta da fare per calmarlo: un panino dallo Scheg-

gi. Situata in viale dei Mille quasi “sotto” lo stadio, la panineria-vineria Scheggi offre focacce farcite fin dal 1952. Entrando nel locale si trovano dietro al banco-ne Filippo ed Elisa, intenti a tagliare affettati e a sistemare le focacce. Da sempre punto di ritrovo per i tifosi della Fiorentina, come si può notare dall’arredamento interamente costellato da sciarpe e magliette rigorosamente viola, l’attività fondata da Gino Scheggi nasce originariamente come pizzicheria. A chi ne vuol sapere un po’ di più sulla storia di un’attività così longeva, Filippo racconta che suo babbo, Franco Petraroli, la rilevò nel 1992. “Adesso gli affari sono un po’ in discesa – spie-ga – se prima la gente prendeva due panini e due bicchieri di vino, adesso prende un panino e un bicchiere. Però non ci lamentiamo, anche perché quando ci sono le partite qui si riempie. Alla gente piace vedere un locale colorato e pieno di storia come il nostro”. Dietro la vetrina affettati e salse di ogni tipo attirano i clienti che, intanto, iniziano a entrare. “Le salse sono il nostro punto di forza – dice ancora Filippo – qui ne facciamo di tutti i tipi, anche quelle con i nomi dei giocatori della Fiorentina. Quando eravamo in C1 e poi in B avevamo la salsa ‘Rigagol’, mentre quando c’era la grande viola di Cecchi Gori avevamo fatto la salsa ‘Batigol’, a base di radicchio trevigiano dal colore, appunto, viola, e quella ‘Rui Costa’ ai gamberet-ti”. Adesso, ai tempi dei Della Valle, la salsa “Pepito” domina su tutte le altre. Pec-cato solo per l’infortunio dell’attaccante. E per questo 2015 c’è in serbo qualcosa di speciale? “Aspettiamo di vedere cosa ci riserva il mercato invernale. Se arriva davvero Pato come qualcuno dice, faremo la salsa ‘Papero’ in suo onore”. E a chi gli domanda del progetto della “cittadella viola”, Filippo risponde scettico: “È da un po’ e via che se ne parla. Ho fatto una scommessa con un mio amico. Adesso mio figlio ha un anno e mezzo: se quando andrà a scuola, cioè a sei anni, avranno iniziato i lavori gli pagherò una cena, altrimenti sarà lui a doverla pagare a me”.

Valentina Veneziano

Niccolò Falchini

Commercio Scheggi

A caccia di affari in via Gioberti: la strada delle “cento botteghe” è una delle più gettonate nel quartiere nel periodo dei saldi

Filippo ed Elisa dietro al bancone della panineria-vineria Scheggi, aperta dal 1952

4 | Gennaio 2015 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 5: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

L’Associazione di Parte Verde del Calcio Storico Fiorentino, con sede nel Quartiere 2, ha organizzato al Palagio di Parte Guelfa (Salone Bru-nelleschi) la cerimonia di presentazione della Cartella “San Giovanni nel Cuore”, contenente le riproduzioni delle opere pittoriche eseguite da cinque importanti artisti del Gruppo Donatello (Giampaolo Beltra-me, Monica Giarrè, Alberto Grazzini, Paola Imposimato e Silvia Sera� -ni), che le hanno donate e dedicate ai Verdi di San Giovanni. L’ evento, fortemente voluto dal presidente Roberto Torrini, era ri-servato ai calcianti e sostenitori di Parte Verde e vi hanno parte-cipato il presidente Michele Pierguidi e i rappresentanti del Cal-cio Storico, dei Bandierai degli U� zi e delle Istituzioni cittadine. La manifestazione non rivestiva solo un carattere celebrativo o di pre-sentazione delle opere pittoriche perché tra le sue � nalità vi era anche quella di raccogliere le risorse da destinare sia alla riquali� cazione della sede sociale che al � nanziamento dei lavori di restauro del Battistero. A conferma del legame con quella che è una delle più antiche ed amate architetture religiose della città, oltre ad essere il simbolo del Quartiere di San Giovanni, come ha commentato Roberto Torrini, presidente di parte Verde: “Il Battistero è il simbolo stesso del nostro Colore, ci sembrava importante poter contribuire al restauro di questo tesoro che è patrimonio di tutta Firenze”. “I proventi della raccolta di fondi -prosegue Torrini- serviranno in parte anche a � nanziare i nuovi progetti per la nostra sede di via Ugo Bassi. Ringraziamo per il suo contributo fondamentale il Gruppo Donatello, una storica associazione culturale fondata nel 1949, che rappresenta un punto di riferimento essenziale per tanti artisti di talento”.Elogiando l’iniziativa il Presidente del Calcio Storico Michele Pierguidi ha ria� ermato che sarà a � anco di ogni Colore nel promuovere e so-

stenere qualsiasi progetto rivolto alla promozione del calcio storico e alla valorizzazione dell’identità dei quattro rioni � orentini.

La cartella “San Giovanni nel Cuore” è in vendita ad o� erta libera.

Sede del Quartiere 2Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/aTel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838E-mail: [email protected] .it

A cura del Consiglio di Quartiere 2

2CAMPO DI MARTE

puoi trovare queste notizie e molto altrosul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi .it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”

L’alba di una nuova istituzione

Un sodalizio tutto � orentino

I QUARTIERI PROTAGONISTI DELLA CITTÁ METROPOLITANA

BATTISTERO E CALCIO STORICO UN BINOMIO NEL NOME DI SAN GIOVANNI

A cura del Gruppo Doantello

Cultura

Rete di solidarietà Q. 2

PRESEPE IN PIAZZA

UN MESE A VILLA ARRIVABENEConferenze, incontri, presentazioni letterarie. Al via anche le iscrizioni ai corsi per adulti.Sarà un gennaio ricco di iniziative culturali quello proposto dal Q.2 nella suggestiva sede di Villa Arrivabene in piazza Alberti.Il 15, 22 e 29 gennaio, ore 17, spazio a ‘Le paro-le dei pittori‘, tre conferenze sull’arte moder-na, a cura di Filippo Buratti e Giulia Tabacco, che propongono un confronto fra le opere e i testi scritti di grandi protagonisti del ‘900 come Mirò, Klee e Dubu� et.Il 20 gennaio, ore 16, con ‘I Puritani’ di Vincen-zo Bellini, si ripropone l’appuntamento con le Conversazioni Musicali, la guida all’ascolto del-le opere liriche in cartellone presso il Teatro del Maggio, a cura dell’Ass. Amici del Maggio. Si prosegue il 27 gennaio, ore 17, con la pre-

sentazione del libro di Gabriella Del Bianco ‘L’errare, l’errore, l’orrore’.Il 24 gennaio, ore 17, è in programma ‘Da Akenaton a Mosè‘, uno stimolante incontro con le religioni dell’antichità, dall’Egitto alla ci-viltà assiro-babilonese, che verranno esamina-te sotto il pro� lo � loso� co, storico e archeolo-gico. Intervengono Francesco Bandini, Franco Cardini, Brunetto Chiarelli.Si informa in� ne che dal 7 gennaio il Con-siglio di Quartiere 2 ha aperto le iscrizioni per una nuova stagione di corsi per adulti. Queste le discipline previste: informatica, storia del cinema, storia della musica, restauro, bon-sai, dizione, trucco teatrale, cucina.

La “Rete di Solidarietà” o� re servizi e informa-zioni utili ai cittadini in di� coltà, avvalendosi della collaborazione dei propri volontari, delle Associazioni di volontariato, dei servizi Sociali Territoriali (Siast) e delle Istituzioni. Questi i ser-vizi o� erti: informazioni; compagnia domiciliare, lettura, accompagnamento passeggiate; spesa a domicilio, consegna pacchi alimentari, piccole commissioni, recapito medicinali; compagnia telefonica; accompagnamenti socio-sanitari in auto assistiti; sostegno scolastico; interventi

di sostegno psicologico e counseling trami-te Associazioni in Rete; mediazione familiare; consulenze legali e � scali tramite Associazioni in Rete; disbrigo pratiche burocratiche; attività di socializzazione. La coordinatrice e referente è Barbara Gonella.

Rete di Solidarietà, via Luna,16, tel. 055.667707 e-mail: solida-rietaq2@comune.� .it. Orario: dal lunedì al giovedì 9-13 e 16-18; venerdì, ore 9-13

Si apre il sipario sulla “Rassegna Teatrale” presso il Centro Anziani di Villa Bracci. Sono in programma alcune rappresentazioni di grande interesse e comicità con ingresso gratuito. Questo il cartellone degli spettacoli (tutti in programma a partire dalle ore 15,30):31 gennaio, Compagnia Gli Allegri Svagati, Che ve lo ricordate voi... ì Grillo Canterino?; 21 feb-braio, Compagnia La Cupolina, İ Diavolo in Sacrestia; 28 marzo, Compagnia Le Benef...attrici, Ba-sta chi sian di fòri; 18 aprile, Compagnia Il Portico, Non ci posso credere; 30 maggio, Compagnia Sancateatro, La panacea di tutti i mali.

INFO: Villa Bracci, via Stradone di Rovezzano 33, tel. 055.691536.

Un Natale diverso quest’anno per il Q.2, grazie alla forza d’attrazione rap-presentata da un “Presepe in piazza”. A Villa Arrivabene la suggestiva installazione, nata da un’idea del Gruppo Donatello subito fatta propria dal Presidente Q.2 Michele Pierguidi, ha o� erto alle famiglie un momen-to di calore e di aggregazione, aiutando a riscoprire le tradizioni e i valori insiti nelle feste natalizie. La rappresentazione della Natività, con sagome in legno a grandez-za naturale, era collocata negli anni passati in piazzale Donatello. Nel 2013 il Gesù Bambino in terracotta (l’unico pezzo non in legno) re-alizzato da Amalia Ciardi Duprè venne sciaguratamente rubato e per evitare ulteriori atti di vandalismo si è deciso di spostare il Presepe nel-la sede del Quartiere 2, che si è rivelata una location adattissima e di grande fascino. Il nuovo Gesù Bambino, sempre in terracotta, è stato realizzato da Patrizia Renzi Pandol� ni mentre l’allestimento, composto da 25 personaggi, è stato curato dallo scenografo Giancarlo Mancini. “Uno splendido lavoro quello realizzato dal Gruppo Donatel-

lo - ha sottolineato il Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi. Questa collaborazione dura da tempo e ha dato frutti straordinari e pro-prio per questo è nostra intenzione far diventare Villa Arrivabene la casa degli artisti. Invito tutti gli operatori culturali a considerare il Q.2 un pun-to di riferimento per le loro attività e a proporre eventi e manifestazioni. In estate vorremmo allestire nel giardino un palco per ospitare incontri, spettacoli e concerti”. Nella giornata inaugurale si è tenuto un concerto di canzoni del-la tradizione natalizia con la presenza del tenore Gianni Aglia-ti e del � autista Alessandro Giandonato, con una breve lettu-ra teatrale animata da Valerio Casciarri su testo di Luana Lapi. La scenogra� a si è arricchita con l’accensione dell’addobbo di un Albero di Natale messo a disposizione dalla Direzione Verde Pubblico. La Sil� ha garantito il servizio di illuminazione dell’intero complesso, Albero di Natale incluso. L’allestimento è stato visibile � no al 6 gennaio

Nella foto il presidente Q.2 Michele Pierguidi (al centro), insieme al consigliere regionale Eugenio Giani, ai vicepresidenti del Gruppo Donatello Luana Lapi ed Enrico Bandelli, al direttore di Sil� Claudio Bini e altre personalità.

Con l’approvazione di un apposito emenda-mento allo Statuto della neonata ‘Città Me-tropolitana’ i cinque quartieri � orentini sono diventati attori di primo piano di questa im-portante istituzione destinata a giuocare un ruolo fondamentale in settori chiavi della vita pubblica del territorio, quali l’urbanistica, i tra-sporti, le infrastrutture, la gestione dei servizi, la valorizzazione dei beni comuni.È un risultato che premia e consolida il ruolo fondamentale svolto dai quartieri in que-sti ultimi decenni, quando si è dimostrato praticamente come la responsabilizzazio-ne e il coinvolgimento delle circoscrizioni poteva andare ben al di là di un semplice decentramento amministrativo, ponendo in una nuova prospettiva e, in un certo qual modo, capovolgendo il classico scenario del-la tensione dialettica tra centro e periferia. Un passaggio che i 5 presidenti di quartiere hanno giustamente sottolineato, commen-tando l’approvazione dell’emendamento.“I Quartieri entrano giustamente a far parte del funzionamento della Città Metropolitana,

confermandosi come uno snodo nevralgico tra l’amministrazione comunale di Firenze, i cittadini e i territori. Ci mettiamo da subito al servizio dell’e� cacia di questo ente, per su-perare i limiti dei con� ni comunali, a partire dal rapporto con i comuni contermini” hanno dichiarato congiuntamente Maurizio Sguanci (Q.1), Michele Pierguidi (Q.2), Alfredo Esposito (Q.3), Mirko Dormentoni (Q.4) e Cristiano Balli (Q.5). In che cosa consisterà concretamente il ruolo dei quartieri? Grazie alla modi� ca apportata all’articolo 17 dello Statuto i Presidenti di Quar-tiere interverranno alle sedute della Conferen-za metropolitana dei Sindaci. Inoltre l’articolo 22 prevede che i Quartieri partecipino a pieno titolo alla formazione di accordi, convenzioni e altre forme di collaborazione tra Città me-tropolitana e Comuni del territorio sulla rior-ganizzazione e gestione comunale di servizi e funzioni. In� ne l’articolo 7 sancisce il ruolo dei Quartieri nella promozione e delineazione del-le ‘procedure partecipative’.

Rassegna teatraleA VILLA BRACCI RIDERE NON COSTA NULLA

Il Presidente Pierguidi: “Vogliamo fare di Villa Arrivabene la casa degli artisti. Per la prossima estate in programma incontri culturali, spettacoli teatrali e concerti”

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Page 6: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

#Il quartiere in pillole

L’attraversamento pedonale davanti alla piscina in lungarno Aldo Moro: gli abitanti della zona chiedono interventi per aumentarne la sicurezza

“auto troppo veloci,strisce pericolose”Nel mirino l’attraversamentopedonale davanti alla piscina

Lungarno Aldo Moro Mandela Forum

pattinaggio artistico,le “stelle” a FirenzeAppuntamento a Firenze per i fuoriclasse del pattinaggio artistico internazionale. Il 24 e 25

gennaio al Mandela Forum torna l’International Skate Awards, evento giunto alla sua quinta edizione e sempre più apprezzato dal pubblico: nel 2014 gli spettatori complessivi sono stati più di ottomila. Gli spettacoli delle due giornate sono completamente diversi tra loro, con la “contamina-zione” di varie discipline artistiche come danza aerea, ginnastica artistica e acrobazia. Nella serata di sabato 24 gennaio (inizio alle 21) sono previste le perfomance degli atleti “Top Champions”, sele-zionati attraverso un sondaggio on line a livello mondiale tra addetti ai lavori del settore e semplici appassionati. Sempre sabato sarà poi proposta anche una coreografia di apertura che vedrà protago-nisti tutti i campioni di International Skate Awards, con oltre duecento giovani atleti delle società di pattinaggio fiorentine. La giornata di domenica 25, a partire dalle 16, sarà invece dedicata al tradi-zionale musical con i pattini: il titolo dello show di quest’anno è “Vogue”, con una storia dedicata al mondo della moda, alla sua evoluzione e all’escalation di alcune griffe fiorentine. I biglietti possono essere acquistati nei punti vendita del circuito Boxoffice Toscana e on line su Boxol.it o Ticketone.it.

La ristrutturazione

dieci alloggi erp per le famiglieAltri dieci alloggi di edilizia residenziale pubblica saranno completamente recuperati per esse-

re poi assegnati, già in primavera, alle famiglie che hanno perduto la propria abitazione non essendo più in grado di pagare l’affitto a causa delle difficoltà economiche dovute alla crisi. A occu-parsi della ristrutturazione dei dieci alloggi Erp è l’azienda farmaceutica Menarini: gli appartamenti (che si trovano sul territorio del Q2, ma anche nei quartieri 3 e 5) vanno ad aggiungersi ai dieci ristrutturati lo scorso anno in via Rocca Tedalda dal gruppo farmaceutico e già assegnati ad altret-tante famiglie. Si tratta, tranne che in un caso, di alloggi di circa trenta e quaranta metri quadrati. Il progetto, in collaborazione con Casa s.p.a. (che gestisce il patrimonio di edilizia residenziale pub-blica nell’area fiorentina) consentirà il ripristino di impianti elettrici, meccanici e termo-sanitari, la sostituzione dei rivestimenti nelle cucine e nei bagni e la revisione e sostituzione degli infissi degli appartamenti. “Vorrei ringraziare la famiglia Aleotti e l’azienda Menarini perché questa non è un’operazione di marketing – ha detto il sindaco Dario Nardella nel corso della presentazione – ma un’operazione per Firenze che ha un fine sociale e che serve alla città perché consente di dimostrare come la collaborazione tra pubblico e privato possa andare oltre i semplici interessi specifici dell’u-no o dell’altro, puntando all’interesse collettivo della nostra città”.

L’accordo

deciso il futuro delle ex casermeÈ stato stabilito il nuovo utilizzo di sette caserme che rientrano nell’accordo per la razionalizza-

zione e valorizzazione di alcuni immobili militari presenti sul territorio comunale. Nelle scorse settimane Comune di Firenze, Demanio e Ministero della Difesa hanno firmato un accordo tecnico proprio per stabilire le destinazioni urbanistiche dei sette immobili militari. “La firma è arrivata a pochi mesi dal protocollo di intesa dell’aprile scorso – spiega il sindaco Dario Nardella – e consen-tirà di completare l’operazione nei tempi previsti. È un passo importante che ci porterà a sfruttare al massimo questi spazi e a restituirli ai fiorentini, garantendo un insieme di servizi e funzioni e colmando quelli che oggi sono dei veri e propri buchi neri nella città”. Queste, nel dettaglio, le destinazioni urbanistiche degli immobili: per le caserme Perotti ed ex Florentia servizi pubblici da destinare a operazioni di razionalizzazione e riduzione della spesa delle pubbliche amministrazioni (sulla Perotti una parte di residenziale in corso di verifica). Per il comprensorio San Gallo un mix funzionale da definire attraverso un concorso di idee, ad eccezione di alcune unità abitative su via Sant’Anna da destinare a residenziale. Funzioni direzionali per le caserme Ferrucci, Cavalli e Redi, che comprendono moltissime destinazioni che spaziano dai servizi alla persona e alla residenza (studi professionali, agenzie varie, servizi bancari, assicurativi) alle agenzie di spettacolo e anima-zione, ai centri ricreativi e sportivi, ai servizi sociosanitari, ambulatori medici e attività formative ed educative, come sedi di università private, scuole private paritarie, scuole materne private, centri di formazione professionale e incubatori di impresa. Infine destinazione residenziale per il compren-sorio Torre Agli. Sempre secondo l’accordo, Palazzo Vecchio acquisirà la caserma “Gonzaga – Lupi di Toscana” in via di Scandicci, che sarà ceduta a titolo gratuito al Comune per essere destinata prevalentemente a un programma di social housing.

L’abbonamento

dalla prosa ai concerti,torna “passteatri”Prosa, danza, concerti sinfonici e opera, in un unico abbonamento trasversale che offre la possibi-

lità di scegliere sei spettacoli tra un’offerta complessiva di 57 proposte in diciotto teatri dell’area metropolitana fiorentina al prezzo di 48 euro. È l’edizione numero undici di “Passteatri”, l’iniziativa promossa dall’associazione Firenze dei Teatri che quest’anno si arricchisce delle proposte del Teatro delle Arti di Lastra a Signa. La scorsa edizione si era chiusa con 1.400 abbonamenti. “Passteatri è stata una delle intuizioni più felici e meglio riuscite nell’offerta teatrale del territorio – ha spiegato il presidente dell’associazione “Firenze dei Teatri” Gianluca Balestra – un biglietto da visita per la grande tradizione teatrale e culturale che storicamente esprimono Firenze e i comuni limitrofi. Per certi versi, l’iniziativa ha anticipato obiettivi e finalità della città metropolitana”. In vendita dallo scorso mese, è possibile acquistare l’abbonamento “Passteatri” nei teatri aderenti all’iniziativa, nei rivenditori del circuito Box Office e sul sito www.boxol.it.

“Quelle strisce sono peri-colose. Ogni poco c’è un

nuovo incidente e ogni gior-no qualche macchina inchioda all’ultimo minuto”. Così chi la-vora alla piscina di Bellariva e i residenti della zona di lungarno Aldo Moro segnalano i rischi dell’attraversamento pedona-le che si trova proprio di fronte alla piscina. Perché se dall’altra parte della carreggiata (sul lato che costeggia l’Arno) la presenza dell’autovelox obbliga il traffico a rallentare, dalla parte della pisci-na le strisce non possiedono né un dosso rallentatore né illumi-nazione notturna, né tantomeno un autovelox che possa aumen-tare la sicurezza dei pedoni. “Magari un semaforo a chiamata potrebbe essere una soluzione adeguata – propone un dipen-

dente della piscina – visto che spesso le auto in quel punto, anziché rallentare, aumentano la velocità”. Mentre Emanuela – una residente della zona – segna-la che “vista la prossimità della piscina, spesso sono mamme e bambini che passano su quelle strisce. E anche solo per questo motivo – sottolinea – la sicurez-za del passaggio dovrebbe essere doppia”.

Eleonora Magnanelli

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6 | Gennaio 2015 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 7: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

#Ieri e oggi

là dove si serba la memoria dei “matti”La biblioteca Chiarugi, che non tutti conoscono, ha recentemente festeggiato i cento anni di vita

Genio e follia, da sem-pre due facce della stessa medaglia. Sarà forse anche per via

di questo antichissimo legame che San Salvi, il cui nome non può non richiamare alla men-te il manicomio che qui aveva sede, vuol trasformarsi in una delle sedi della cultura a Firen-ze. Intanto, è sede di un luogo del sapere fiorentino ormai cen-tenario: la biblioteca Vincenzo Chiarugi. Attualmente diretta da Roberto Leonetti, fu fondata nel 1914 dall’allora direttore del manicomio Amaldi, e intitolata a un infermiere che reinventò, “umanizzandolo”, il trattamen-to dei pazienti psichiatrici. “Nel tempo la biblioteca si è progres-sivamente aperta alla cittadinan-za: inizialmente era riservata ai medici, poi a tutti gli operatori del settore sanitario, mentre nel 1984 l’accesso è diventato libero. Si può consultare il materiale, prenderlo in prestito o venire semplicemente qua a studiare,

in un luogo spazioso, tranquillo e piacevole”, spiega il direttore. “Qui – continua – è possibile trovare una variegata documen-tazione sulle discipline legate alla salute mentale, tra cui un’ampia raccolta di riviste, documenti sul movimento di critica alle istitu-zioni segreganti e un’interessan-tissima raccolta degli scritti dei ricoverati, contenuti nel giornale ciclostilato redatto tra il 1963 e il 1965 dai degenti dell’ospeda-le psichiatrico. Purtroppo negli anni la biblioteca ha subito molti tagli, ma è ancora ricca di mate-riale interessantissimo”. Lo scor-so mese di novembre la Chiarugi ha festeggiato il suo primo cente-nario, con una serie di iniziative culturali. “È andata molto bene – racconta Leonetti – è stata una bellissima occasione per pro-muovere questo luogo di cultura che, per la sua posizione, tende a passare un po’ inosservato. Nel corso di una delle iniziative, in particolare, abbiamo percorso con i partecipanti i luoghi foca-

Bianca Porciatti

San Salvi

La biblioteca Vincenzo Chiarugi, fondata nel 1914, ha da poco festeggiato i cento anni di vita con una serie di iniziative

malati, non perversi:l’uomo che restituìdignità ai pazienti psichiatrici

L’innovazione di Vincenzo Chiarugi, che gli è valsa

l’intitolazione della biblioteca, si può comprendere tenendo conto del contesto storico-culturale della sua epoca: nato a Empoli nel 1759, Chiarugi inizia a teorizzare la riorga-nizzazione dell’assistenza ai pazienti psichiatrici nel 1785, mentre lavora in via delle Tor-ricelle, a Firenze, dove era sta-to istituito un ricovero. In un periodo storico in cui la paz-zia veniva spesso interpretata come possessione, perversione e stregoneria, Chiarugi incen-tra il suo metodo su umanità e razionalità. Il “pazzo” non è un perverso, ma un sofferente: Chiarugi restituisce così ai pa-zienti la loro dignità di malati, dunque bisognosi di rispetto e cure.

B.P.

Focus

li del parco di San Salvi, come il bar Ulisse, la sede della compa-gnia teatrale Chille de la balanza e la Tinaia, terminando questo viaggio con una visita alla biblio-teca e la proiezione di un video. E poi si è tenuto anche un conve-gno in Palazzo Vecchio”. Un’altra bella iniziativa che viene portata avanti è quella della presenta-zione, solitamente ogni secondo giovedì del mese, di un libro che affronta i temi della salute men-tale. “Lo scorso anno sono stati presentati sette libri – conclude il direttore della biblioteca – alla presentazione segue sempre un piccolo rinfresco e un dibattito: l’intera cittadinanza è invitata a partecipare”. Per scoprire un luogo forse poco conosciuto, ma che merita tutta l’attenzione del quartiere e non solo.

Gennaio 2015 | 7 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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Quasi trentamila, 29.906 per la precisione. Sono le impre-se artigiane attive a Firenze, stando agli ultimi dati della

Camera di Commercio relativi al terzo trimestre dell’anno passato, con un saldo positivo, seppur di poco, tra iscrizioni e cessazioni. Ma la crisi si è fatta sentire: gli ultimi dati sull’artigianato manifatturiero toscano, secondo l’indagine di Unionca-mere Toscana “La congiuntura dell’ar-tigianato manifatturiero in Toscana”, parlano di una fl essione di fatturato del 5,8 per cento e di un saldo negativo con oltre 1.300 imprese artigiane in meno nei registri camerali toscani tra luglio 2013 e giugno 2014, ovvero 8.506 iscritte contro 9.901 cessate. Per quanto riguarda l’arti-gianato artistico e tradizionale, a Firenze, secondo le stime di Confartigianato, si trovano 699 imprese, 24 nella ceramica, 377 nell’orefi ceria, 260 nel restauro, 38 per vetro, musica e arti varie, cui vanno aggiunte però quelle dei settori legno, moda e pelletteria che negli elenchi sono classifi cate insieme alle imprese “non artistiche”: oltre la metà sono a Firenze città, over 50 il 49% degli occupati. E se le diffi coltà non mancano, diverse sono anche le realtà che si occupano di salva-guardare e valorizzare l’artigianato tradi-zionale. Nasce a Firenze ma opera ormai a livello nazionale, con sedici fondazioni bancarie associate, l’Osservatorio dei Me-stieri d’Arte, progetto sviluppato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che punta a una promozione mirata e concreta del settore, con iniziative, progetti di forma-zione, percorsi turistici con guide specia-lizzate e mostre: in ponte per il 2015 ce n’è una sulle ceramiche delle tre manifat-ture fi orentine. Di promozione e tutela dell’artigianato artistico si occupa anche il Pio Istituto dei Bardi, in Oltrarno, che organizza mostre ed eventi. L’associa-zione Atelier degli Artigianelli, con sede sempre in Oltrarno, nata in collaborazio-ne con Oma ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è un centro didattico specia-lizzato nel settore del restauro di opere su carta, libri d’arte e legatoria. Novità in vista per lo spazio Sam al “conventino” di via Giano della Bella, già sede di botteghe artigiane e in futuro oggetto di un bando per giovani artisti, secondo quanto an-nunciato dall’amministrazione. Un’espo-sizione online e itinerante in vari eventi nazionali è la Galleria dell’Artigianato Ar-tistico della Toscana, che raccoglie quasi duecento pezzi unici realizzati da più di cinquanta artigiani toscani doc. Artour è invece un’originale guida online agli iti-nerari dell’artigianato toscano alternativi ai circuiti di massa, un progetto di Artex, Cna e Confartigianato: tra le proposte si trovano, ad esempio, un “viaggio” tra Sof-fi ano e l’Isolotto e un altro a Peretola, per riscoprire le botteghe di periferia.

#L’inchiesta

viaggio nel mondo dell’artigianato fiorentinoQuasi trentamila imprese attive in città: la crisi si fa sentire,

ma non mancano le iniziative per aiutarle

Le botteghe ieri e oggi/1

Il “civaiolo” di via Taddea: in città si possono ancora

trovare questi “antenati” dei supermercati

I civaioli

gli antenati dei supermercati

Al loro interno si può trovare di tut-to, dai ceci neri fi no al dentifricio

made in Florence, dalle spezie orienta-li all’ultima diavoleria moderna per la cucina. Sono i “civaioli”, mestiere nato secoli fa. In pratica, si tratta dell’antena-to fi orentino dei moderni supermarket: piccole botteghe a conduzione familia-re riempite all’inverosimile di merce di ogni tipo. In pochi metri quadrati ogni emporio conserva tutto ciò che può servire alla massaia di oggi. Accanto ai colorati sacchi che custodiscono le “ci-vaie” sfuse (legumi, ma anche risi, semi, farine e spezie), ci sono cibi in scatola, articoli per la casa, pentole e gadget. In via della Spada, a due passi dal triango-lo della moda, esiste quello più antico, “Civaie Mechini”. In via Taddea, sempre in centro, quello più “tecnologico”: ha stampato magliette personalizzate con tanto di anno di fondazione (1948) e ha una pagina Facebook aggiornata con le ultime novità (facebook.com/IlCivaio-lo).

I maghi del fatto a mano

chiamateli pure “arti-star”

Calzolai osannati dai vip, liutai che hanno forgiano violini per gli uomini più potenti al mondo, truccatori da red carpet, maghi del fatto a mano. Sono gli

“arti-star” fi orentini, gli artigiani nostrani che mezzo mondo ci invidia. Come Gabriele e Gherardo Filistrucchi, un cognome che è tutto un programma: sono gli ultimi eredi di una dinastia che, dal 1720, si è sempre occupata di trucchi di scena nella bottega di via Verdi. Creano maschere, parrucche in capelli naturali, barbe e baffi per cinema, tv e teatro. Tra i clienti vip, pezzi da novanta come Maria Callas e Luciano Pavarotti. È storia più recente, invece, quella dell’eccentrico Mondo Al-bion, che con il suo atelier di via Nazionale, una stanzina stretta stipata di scarpe colorate, ha fatto fortuna a partire dagli anni Settanta. Marchio di fabbrica: le zeppe altissime, da far invidia a Lady Gaga. Modelli di tutt’altro genere quelli, sobri e signorili, marchiati Mannina. Il capostipite, Calogero, una vera e propria star in Giappone, è scomparso qualche mese fa all’età di 78 anni. La sua passione per le scarpe fatte a mano è ora affi data al fi glio: a lui è andata anche la collezione di calchi in legno custodita nel laboratorio vicino piazza Pitti, che riproducono i piedi degli acquirenti di tutto il mondo, tra cui molte celebrity. Arrivano da ogni parte del globo anche i clienti della moleria Locchi, popolare per i suoi restauri di oggetti in cristallo e vetro secondo antiche tecniche: nel corso della sua “carriera”, questa bottega di San Frediano, attiva da duecento anni sotto la stessa famiglia, ha salvato preziosi calici e candelieri in vetro di Murano. Non è una fi orentina doc, ma Jamie Marie Lazzara ormai si può considerare di casa. In città è arrivata nel 1979, e la sua rassegna stampa fa invidia a quella di una popstar: dalle riviste spe-cializzate ai rotocalchi internazionali, in tanti hanno raccontato la storia di questa californiana che, da quando era quindicenne, desiderava diventare una liutaia. Il suo piccolo laboratorio dietro Palazzo Vecchio ha quasi tre decenni di vita: qua vengono creati violini per musicisti professionisti, appassionati e personaggi fa-mosi. Tra loro anche mister president, Barack Obama.

G.C.

Elisabetta Pini

8 | Gennaio 2015

Page 9: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

#L’inchiesta

come ti inventoun mestiere(in tre dimensioni)All’Isolotto una famigliaha deciso di puntare tutto sulle stampanti 3D

Le botteghe ieri e oggi/2

Nonno Luciano, una vita da artigiano alle spalle, all’inizio ripuliva le imperfezioni dei pezzi appena sfornati dalle stampan-ti tridimensionali. Babbo Ugo, idrauli-

co, ha messo a disposizione la sua esperienza come piccolo imprenditore. I fratelli Cantini, 53 anni in due, hanno trasformato la loro passione in un lavo-ro. In quattro anni hanno coinvolto mezza famiglia nel progetto, fondato una società, Kentstrapper, e venduto centinaia di macchinari. Tutto è nato nella loro cameretta: Lorenzo, 23 anni, ex studente di ar-cheologia, e Luciano, ingegnere elettronico 30enne, sono sempre stati due “smanettoni”. Con i pezzi del Lego technic, quando erano ragazzini, sono riusciti a costruire di tutto, perfi no un robottino che giron-zolava per casa e spaventava il gatto. Nel 2010, quasi per gioco, hanno realizzato uno dei primi prototipi

di stampante 3D made in Italy, semplice da montare a casa propria e, soprattutto, a basso costo. Adesso possono contare su due modelli (Galileo smart e Volta beta) che vendono e spediscono alle aziende di tutto il Paese, garantendo assistenza tecnica gra-tuita. Sono questi stessi modelli a lavorare senza so-sta nella vetrina del loro showroom-laboratorio alla prima periferia di Firenze, calamitando l’attenzione di chi passa da via del Pollaiolo, nella zona dell’Iso-lotto. “All’inizio contavo i bulloni da mettere nei kit che spedivamo: dentro tutto l’occorrente per costru-ire una stampante 3D”. Leonardo, 19 anni, fresco di studi liceali, cugino dei fratelli Cantini, è ora diven-tato responsabile marketing dell’azienda. Snocciola dati e numeri. Negli ultimi tre anni le vendite sono cresciute esponenzialmente. “È un mercato che si sta velocemente espandendo – sottolinea – un’azienda,

con una stampante 3D, a un costo irrisorio può crea-re migliaia di prototipi”. Si va da 870 a 1.500 euro per un singolo macchinario ad alta precisione. Funziona come una normale stampante, ma al posto dei testi può stampare oggetti tridimensionali: il disegno vie-ne fatto su computer e i dati inviati all’apparecchio, che riproduce fedelmente l’oggetto. Fonde un fi lo di plastica, lo deposita su una superfi cie e crea i vari strati del prototipo. Si può stampare di tutto: dai mo-delli per bottiglie da profumo alle dentiere, fi no ai caschi dei supereroi. I pionieri fi orentini della stam-pa in 3D fanno anche prototipazione rapida: disegni l’oggetto e loro lo creano. Tra i clienti case di moda, professionisti, copisterie e scuole, senza dimenticare gli appassionati di tecnologia. “Quando vedono che una stampante 3D costa poco più di un Iphone – conclude Leonardo – la comprano subito”.

Gianni Carpini

Le stampanti 3D funzionano come quelle “normali”, ma al posto dei testi possono stampare oggetti tridimensionali

La banconota elettronica nata in Giappone nel 2009 è ormai diventata un fenomeno mondiale (foto dal sito bitcoin.org)

Bitcoin E-commerce

la cena all’osteria? si paga con la banconota virtuale E i negozi storici sbarcano sul web

Antipasto, primo, un bicchiere di buon vino, dolce e caff è, a due passi

dal Duomo: in tutto dieci centesimi di bitcoin, stando almeno al cambio attua-le. A Firenze esiste la prima osteria della Toscana, una delle poche in Italia, ad accettare pagamenti nella “criptovalu-ta”: i bitcoin. Si tratta di una banconota elettronica (letteralmente “moneta di bit”) nata in Giappone nel 2009 e diven-tata ormai un fenomeno mondiale. Non ha odore, colore e non si può falsifi ca-re. Tutto si basa sul web e su un codice criptato. A controllare gli scambi non è una banca centrale, ma il possesso vie-ne registrato dalla rete globale di tutti i computer entrati nel mondo di bitcoin, anche il pc del singolo utente. In gergo, peer-to-peer. Nel nord Italia esistono palestre che accettano pagamenti “all digital”, nel modenese c’è un benzina-io dove si può fare rifornimento con il gettone matematico, Pisa ha il secondo bancomat italiano per convertire euro fruscianti in monete virtuali, da spende-re negli esercizi che li accettano (www.coinmap.org). In Toscana sono una ven-tina le attività con bitpay, la metà delle

quali a Firenze. La maggior parte sono legate alle nuove tecnologie, ma tra loro c’è anche chi al mouse preferisce le pen-tole. “Me ne ha parlato un amico – rac-conta Manuel, socio dell’osteria dell’olio, nel pieno centro di Firenze – abbiamo introdotto bitcoin da metà estate, vedo qualche pagamento in più ogni volta. Nei primi mesi ne abbiamo registrati una decina”. A sorpresa sono soprattut-to gli italiani a pagare il conto con i bit. “Perlopiù tra i 25 e i 35 anni”, spiegano dal ristorante. Se le informazioni che stanno dietro alla valuta sono complesse (criptografi a e un codice generato solo da macchine con un’altissima potenza di calcolo), il funzionamento è semplice anche per chi non ne sa troppo di infor-matica: basta scaricare un programma sul computer e farsi un proprio porta-foglio digitale, ottenendo un indirizzo da cui inviare o ricevere il gruzzolo vir-tuale. È possibile cambiare euro in bit-coin (e viceversa) od ottenerli vendendo servizi e oggetti nella criptovaluta. At-tenzione, però: la moneta del web – av-vertono gli esperti – è soggetta a bruschi cambiamenti di valore.

Un fenomeno in crescita, anzi in esplosione. È quello dell’e-commerce, che nel no-stro paese, secondo gli ultimi dati dell’osservatorio eCommerce B2c promosso

dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, ha registrato nel 2014 un +17 per cento di vendite da siti italiani, per un valore complessivo di 13,3 miliardi di euro, e un +16% di acquisti dei clienti italiani, per un totale di 14,6 miliar-di. E i marchi fi orentini sono protagonisti di questa “rivoluzione”, se non per quantità, sicuramente per qualità. Ha destato grande interesse lo sbarco sul web, alcuni mesi fa, della storica bottega di biancheria personale e per la casa di Loretta e Lucia Caponi, che dalla prestigiosa sede di piazza Antinori è sbarcata nel mondo virtuale dell’e-commer-ce. Altro esempio di esercizio storico fi orentino che si è “modernizzato” è la Valigeria Gazzarrini, che propone l’innovativa formula dello “shop online live”, che consiste nel collegarsi via Skype al negozio e scegliere da casa accompagnati da una commessa che guida il cliente nel tour del negozio, mostrando nei dettagli tutti gli articoli che possono interessare, per poi comprare in sicurezza dopo aver ricevuto via mail la scheda riassun-tiva del prodotto scelto e le istruzioni necessarie per concludere l’acquisto. Infi ne, una novità recentissima nel panorama fi orentino e dell’e-commerce è Archivio Store. Il suo fondatore lo presenta così: “Abbiamo inventato Archivio per restituire il giusto tempo alla creazione del proprio stile personale”. Per saperne di più: www.archiviostore.it.

S.W.

Gennaio 2015 | 9

Page 10: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

#Focus

Quando a Firenze c’era il reCentocinquanta anni fa, nel 1865, la capitale del Regno d’Italia si spostava in riva all’Arno

Oggi sarebbe una Firenze diversa se alla fi ne del 1864 le cose fossero andate in un altro modo. Centocinquanta anni fa (erano i primi mesi del 1865) Firenze diventava uffi cialmente la capitale del Regno d’Italia. E oggi, a distanza di un secolo e

mezzo, si celebra quel momento storico. Un momento che ha cambiato la geografi a e gli equilibri politici del bel paese per un lustro, ma che ha so-prattutto cambiato defi nitivamente l’aspetto di una parte importante della città. Sarebbe potuta essere una città per certi aspetti molto diversa se nel protocollo della convenzione fi rmata a Parigi il 15 settembre 1864 non ci fosse stato scritto a chiare lettere che la Francia avrebbe messo fi ne all’oc-cupazione di Roma (cominciata nel 1849), ma che la capitale del regno si sarebbe dovuta spostare da Torino. Il nome della città del giglio fu fatto fi n da subito, ma era altrettanto chiaro che sarebbe stato un trasferimento temporaneo, ovvero che Firenze sarebbe stata una capitale a scadenza. Per quella capitale “a tempo determinato”, però, furono pensati molti “aggiu-stamenti” che avrebbero dovuto dare alla città un aspetto (e una funziona-lità) pari ad altre capitali europee. È per questo che, al netto dei principali attori di quella stagione politica, il protagonista assoluto del periodo fu Giuseppe Poggi, architetto incaricato di rivoluzionare in toto la viabilità fi orentina e l’assetto di alcuni quartieri. Il 7 febbraio 1865, su La Nazione,

si legge del cambiamento “indispensabile per le mutate condizioni della nostra città. Firenze (deve) far lungo cammino prima d’agguagliare taluna (altre città) in ciò che attiene alla capacità di soddisfare ai bisogni del viver moderno”, ed è con questo impeto che la rivoluzione urbanistica viene pianifi cata nei dettagli. Via le mura trecentesche progettate da Arnolfo di Cambio, spazio a viali alberati larghi quaranta metri (pensati sulla falsari-ga dei boulevard parigini), benvenute piazze dove far confl uire il traffi co di carrozze e pedoni in arrivo dai quattro angoli della città. E poi via libera al proseguimento del viale di circumvallazione che, inerpicandosi su per la collina di San Miniato, è andato a creare la terrazza panoramica del piazzale Michelangelo, scorcio privilegiato sui monumenti del centro. Ma non è tutto, perché la svolta funzionale non era l’unico dettaglio a stare a cuore ai “rottamatori” della seconda metà dell’Ottocento. Un altro pezzo molto importante della rivoluzione urbanistica riguarda il cuore vero di Firenze, quella che oggi si chiama piazza della Repubblica (all’epoca piaz-za Vittorio Emanuele) e che un tempo era il ghetto ebraico della città. Un dedalo di vie e viuzze strette, palazzi medievali, una chiesa e uno slargo occupato da banchi e barrocci dove si svolgeva il mercato e dove sorgeva, oltre alla colonna dell’abbondanza (unica superstite di tutta la piazza), la loggia del pesce progettata dal Vasari su commissione di Cosimo I nel

1567, quando i pescivendoli furono fatti spostare dal lungarno degli Ar-chibusieri (dove stava nascendo il loggiato che avrebbe sostenuto il Corri-doio Vasariano) alla piazza. Dell’antico ghetto oggi non rimane più niente, spianato da una piazza dallo scarso allure ottocentesco che, come molti fi orentini avranno ben presente, recita in cima all’arco che la collega a via Strozzi: “L’antico centro della città da secolare squallore a nuova vita resti-tuito”. Palazzo Vecchio divenne la sede della camera dei deputati e del mi-nistero degli Esteri, il ministero dell’Interno prese casa a Palazzo Medici Riccardi, mentre parte del convento di Santa Maria Novella divenne sede della corte di Cassazione. Piano piano tutti i ministeri si trasferirono sulle rive dell’Arno, e per cinque anni dalla città del giglio vennero prese deci-sioni, varate leggi, annunciate la guerra e la pace, organizzate cerimonie solenni (come quella in onore di Dante nel maggio del 1865, in occasione della quale viene collocata la statua dedicata al poeta in piazza Santa Cro-ce). Fino a quando, il 1° luglio 1871, Firenze “cessa di essere uffi cialmente capitale” e gli uffi ci, i dirigenti, i ministri e tutta la macchina politica del regno si spostano defi nitivamente a Roma. Firenze non fu nient’altro che una parentesi nel tragitto dell’Italia unita. Una parentesi bellissima e cru-ciale, ma nient’altro che una parentesi.

Ludovica V. Zarrilli

Tra passato e futuro/1

1 - Piazza della Libertà (foto: Pagina Facebook Firenze Capitale 1865-2015) • 2 - Il Consiglio Comunale nel Salone de’ Dugento (foto: Pagina Facebook Vecchia Firenze Mia)3 - Il parlamento nel Salone dei Cinquecento (foto: Pagina Facebook Vecchia Firenze Mia) • 4 - Una vista dal Piazzale Michelangelo (foto: Pagina Facebook Firenze Capitale 1865-2015)

Il Piano Poggi (1865),che ridisegnò la città divenuta

Capitale d'Italia,configurandone il successivo

sviluppo urbanistico ↓

10 | Gennaio 2015

Page 11: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

EXPO 2015Si chiama “La Toscana verso Expo 2015” il progetto che punta a pre-sentare, nell’ambito dell’esposizione universale, la regione come pun-to di riferimento globale per la sperimentazione della qualità della vita e l’umanizzazione della società e dell’economia. A questo scopo, oltre a una presenza fi sica a Expo Milano 2015 dal 1° al 28 maggio con uno spazio espositivo adiacente a Palazzo Italia, la Toscana avrà a disposizione, per tutta la durata dell’evento, un presidio costante che potrà essere sfruttato dalle varie realtà istituzionali e imprenditoriali per riunioni e incontri di aff ari. A settembre, inoltre, la Toscana avrà un ruolo centrale sul tema creatività e conservazione: protagonista indiscussa di tutti questi eventi la città di Firenze.

CONCERTIIl 2015 regalerà infi ne un’estate da ricordare per gli amanti della mu-sica e dei concertoni, grazie a tre imperdibili appuntamenti che si terranno al Franchi. La prima data da segnare in agenda è quella del 12 giugno, quando Vasco Rossi presenterà il suo nuovo tour Live Kom. Appena undici giorni dopo, il 23 giugno, sarà la volta di Tiziano Ferro. Il 4 luglio, infi ne, spalti pieni per il con-certo di Lorenzo Jovanotti. Ma Firenze non si farà man-care nemmeno la buona musica internazionale: il 28 marzo al Mandela Forum concerto degli Spandau Ballet, all’Obihall il 21 aprile si esibirà il cantauto-re americano James Taylor, mentre il 5 novembre al Man-dela Forum arriva-no i Deep Purple.

#Focus

eventi e progetti, “guida” al 2015 in cittàDall’arrivo di Papa Francesco all’attesa riaperturadel museo dell’Opera del Duomo: cosa ci aspetta

“Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò. Da quando sei partito c’è una grossa novità, l’anno vecchio è fi nito ormai...”, cantava l’indimenticato Lucio Dalla. E ora che anche il 2014 è fi nito, ecco una panoramica su quello che Firenze off rirà in questo 2015.

ARTERiaprirà nell’autunno di quest’anno, il 29 ottobre, il museo dell’Opera del Duomo di Firenze. Dopo circa due anni di lavori strutturali, il nuovo museo vedrà raddoppiare la sua superfi cie, arrivando a oltre cinquemila metri quadrati. Tra le maggiori raccolte di arte sacra al mondo, con capolavori di Donatello, Lorenzo Ghiberti, Luca Della Robbia e Michelangelo, il museo raccoglie anche statue e dipinti eseguiti per Battistero, Campani-le di Giotto e cattedrale. L’obiettivo del museo nella sua veste rinnovata – viene spiegato – sarà quello di permettere ai capolavori di “parlare il loro vero linguaggio”, che è quello dell’arte ma anche e soprattutto il linguaggio della fede: “Così, insieme agli allestimenti evocanti spazi e scenografi e del passato, un sofi sticato apparato multimediale colle-gherà le opere all’odierno contesto liturgico e devozionale del vicino Duomo, insistendo sull’attualità dei riti e dei valori a cui le opere d’arte rimanda-no”, fanno sapere dall’Opera del Duomo.

IL PAPA IN CITTÀÈ previsto per novembre l’arrivo di Papa Francesco a Firenze, in occasione del convegno ecclesiale della Conferenza Episcopale Ita-liana, che si terrà nel capoluogo toscano dal 9 al 13 del mese. La città si sta già preparando per l’evento: l’ultima visita papale in riva all’Arno risale a ben ventinove anni fa. Era il 1986 quando l’allora pontefi ce Giovanni Paolo II celebrò una seguitissima messa al Franchi. L’annuncio dello sbarco di Papa Bergoglio a Firenze è arrivato lo scorso novembre da Assisi: si sono subito detti entusiasti sia il cardinale Betori che il sindaco Nardella. Ancora da defi nire la data precisa e l’agenda della giornata.

Serena Wiedenstritt

Tra passato e futuro/2

A destra Tiziano Ferro, Vasco Rossie Jovanotti, protagonisti dei concerti estivi allo Stadio Artemio Franchi di Firenze

A sinistra Papa Francesco

Il rendering del nuovoMuseo dell’Operadel Duomo di Firenze(progetto di Adolfo Natalini e Guicciardini& Magni architetti)

Gennaio 2015 | 11

Page 12: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

#Attualità

certificati, pagamenti & co:i servizi on line “anti-code”

Web

Per chi ha bisogno del certifi cato di nascita o di stato civile, oppure vuol iscrivere il fi glio all’asilo nido, ma non ha tempo per farlo (e soprattutto non ha tempo per attendere il proprio turno in coda), la risposta ar-riva dal web, con i servizi online del Comune di Firenze che permettono di sbrigare le pratiche attraverso un qualsiasi dispositivo elettronico. È dal 2007 che Palazzo Vecchio ha iniziato a digitalizzare procedure

di vario tipo: al momento sono oltre sessanta le possibilità off erte nell’apposita sezione del sito del Comune, senza contare il Suap, lo sportello online per le attività produttive. Per utilizzare i servizi online del Comune basta ritirare le proprie credenziali di accesso in uno sportello abilitato o registrarsi con la propria tessera sanitaria. “Certifi cati facili” è la sezione in cui è possibile prenotare, stampare e pagare certifi cati di anagrafe o stato civile. Chi vuole comunque ritirarli di persona, ma evitando le code, può usare la app “Qurami”, che consente di fare direttamente dal proprio dispositivo mobile il biglietto che dà accesso ai servizi. Non solo: la app fa anche una stima del tempo che manca al proprio turno e invia una notifi ca quando questo si avvicina. Sono molte, poi, le possibilità off erte dal settore istruzione: dall’iscrizione ad asilo nido, centri estivi e spazi gioco al pagamento delle relative quote, fi no a una delle prime app messe a punto dal Comune, “Scuola Mobile”, tramite cui ricevere ogni tipo di informazio-ne sulla scuola frequentata dal fi glio ma anche mandare avvisi. Anche molte certifi cazioni ambientali sono ora disponibili online, come ad esempio l’attestato di prestazione energetica che indica il consumo di energia di un edifi cio, obbligatorio nel caso in cui si debba vendere la propria abitazione o stipulare un contratto di locazione. Cambiando “settore” si trova uno dei primi servizi messi a punto ma curioso e – certamente – utile: nella sezione “oggetti ritrovati” è possibile cercare documenti e oggetti di vario tipo che si sono persi. Anche la Regione Toscana off re diverse opportunità online: attraverso il portale OpenToscana.it è possibile pagare vari tributi regionali, dal bollo automobilistico alle tasse di concessione dell’esercizio venatorio e della pesca, ma anche accedere al proprio fascicolo pagamenti e capire se si hanno debiti con la pubblica amministrazione. “Muoversi in Toscana” è infi ne il portale della Regione dove reperire informazioni in tempo reale sulla viabilità e sui percorsi di treni, aerei, traghetti e bus: con lo stesso nome (e lo stesso scopo) c’è anche una app gratuita disponibile su Android e Ios.

Elisabetta Pini

l’ospedale? a portatadi click: gli esamisi controllanosul computer di casa

Scaricare i propri referti, con-sultare e chiamare i numeri

utili, visualizzare la moduli-stica aziendale. Tutto con un semplice click. Chi è residente in Toscana e ha attivato la carta sanitaria elettronica può acce-dere al proprio fascicolo sani-tario elettronico e consultare, scaricare o stampare i referti di esami di laboratorio fatti a Careggi direttamente dal pc. Grazie a “Careggi Smart Ho-spital”, la app gratuita dell’Aou di Careggi, si può farlo anche attraverso tablet o smartphone e da qui, inoltre, reperire ogni informazione su struttura sa-nitaria, dipartimenti e perso-nale. Il tutto in piena sicurezza.

E.P.

Salute I numeri

utenti e richieste in crescita

È in costante aumento l’utilizzo dei servizi online del Comune di Firenze, cresciuto circa del doppio negli ultimi tre anni e di cin-

que volte nell’ultimo quinquennio. Nel 2013 sono stati oltre 25mila gli utenti attivi, mentre 461mila sono state le richieste di servizi, con il 13% delle persone che si è collegato tramite dispositivo mobile, percentuale arrivata al 18,7% nei primi mesi del 2014. Cresce anche lo scambio di documenti tramite posta elettronica certifi cata (Pec), dai 92 inviati e 481 ricevuti del 2011 ai (rispettivamente) 9.908 e 8.324 del 2012 e 20.240 e 13.774 del 2013. Piede sull’acceleratore verso la digitalizzazione da parte di Palazzo Vecchio che, in vista del piano di informatizzazione comunale previsto per legge, dovrà rendere fruibili online tutte le procedure. Accelerare sull’agenda di-gitale è anche lo scopo di un protocollo siglato tra Regione e Comu-ne, in cui i due enti si impegnano a scambiarsi banche dati, sfruttare in maniera congiunta competenze e infrastrutture informatiche e aumentare servizi e open data. “Con questo protocollo – hanno spiegato Vittorio Bugli, assessore regionale ai sistemi informativi, e Lorenzo Perra, assessore comunale all’innovazione tecnologica – mettiamo a fattor comune anche la possibilità di erogare insie-me molti servizi ai cittadini: dall’accesso unico ai servizi a quelli di pagamento (bollo, multe, ecc.), fi no a quelli alle imprese come, tra gli altri, Suap, fatturazione elettronica, gare di appalto telematiche, conservazione digitale a norma dei documenti”. “Una collaborazio-ne che si estenderà anche alle aziende municipalizzate, alle parteci-pate e ad altri attori industriali disponibili a operare sul territorio. Da parte nostra – ha concluso Perra – ci impegneremo a integrare e omogenizzare i servizi di information e communication technolo-gies in un’ottica metropolitana”.

Dall’anagrafe alla scuola,sempre più possibilitàper i fi orentini

12 | Gennaio 2015

Page 13: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

GRANDI OPERE, TUTTE LE SFIDE DEL 2015Cantieri del tram, stadio, aeroporto:è lungo l’elenco delle “partite” aperte in città

Progetti Per ogni anno che comincia c’è una lista di buoni propositi. Per Firenze l’elenco delle sfi de di questo 2015 è più lungo che mai. In molti casi si tratta di partite con una sola parola d’ordine: rimontare. Dalla tramvia all’aeroporto fi no all’alta velocità, nel campo di grandi opere pubbliche e infrastrutture, portare a casa il risultato signifi cherà recuperare tutta una serie di ritardi. Non solo un obiettivo di buon senso ma un vero e proprio imperativo, visto che all’orizzonte si profi lano appuntamenti internazionali come il G8 e forse, la città ci spera, le Olimpiadi 2024, di fronte ai quali Firenze non può farsi trovare impreparata.

TRAMVIAFare presto (e fare bene) è necessario in pri-mo luogo sul fronte del tram. Con i cantieri per la realizzazione delle linee 2 e 3 aperti contemporaneamente in zone come Novoli e Careggi, tra le più calde della città per il traffi co e la viabilità, i fi orentini reclamano tempi certi per scongiurare i disagi che si re-gistrarono per la linea 1. Finora alcuni ritar-di sulla tabella di marcia non sono mancati: le imprese costruttrici hanno accusato il Co-mune di emettere a rilento ordinanze e per-messi necessari per procedere con i lavori,

Palazzo Vecchio per tutta risposta ha minac-ciato di bloccare i fi nanziamenti alle ditte se non vedrà aumentare il numero di squadre e operai nei cantieri. Il 2014, insomma, si è chiuso tra qualche preoccupazione, ma an-che con la promessa del sindaco Dario Nar-della di recuperare i ritardi entro l’estate. Sei mesi per rifarsi del tempo perduto, anche a costo di lavorare con doppi turni e di notte, e rispettare così il termine per portare i binari dei Sirio dalla zona della stazione fi no all’ae-roporto di Peretola (linea 2) e all’ospedale di Careggi (linea 3) fi ssato per la fi ne del 2017. Giusto in tempo, almeno questa è l’idea, per ospitare i big delle istituzioni internazionali che in quei mesi dovrebbero approdare a Fi-renze per il G8 annunciato da Matteo Renzi nel suo discorso di commiato alla città una volta diventato premier.

AEROPORTOUn evento, il G8, assunto come paletto tem-porale anche per un’altra grande opera, la nuova pista dell’aeroporto di Peretola. Del potenziamento dello scalo fi orentino si parla da decenni. Un tema su cui lo stesso centro-sinistra al governo della Regione ha rischia-to più volte di spaccarsi, con i sindaci della piana fi orentina, Prato e Pisa contrari all’am-pliamento. Nei mesi scorsi si è registrato un braccio di ferro sulla lunghezza della pista tra il governatore Enrico Rossi, che l’avrebbe voluta di duemila metri per non fare con-correnza sui voli low cost allo scalo pisano, e l’Ente nazionale dell’aviazione civile, che di metri ne ha imposti 2.400. Con l’approvazio-ne del masterplan dell’aeroporto nel mese di novembre, tutto sembrava pronto per pas-sare ai fatti. Finché nelle scorse settimane è stata anche l’Università di Firenze a interve-nire sulla nuova pista che – è stato osservato – sorgerebbe troppo vicina al polo scienti-fi co di Sesto. Una nuova frenata al proget-to di sviluppo dello scalo, che con i suoi 4,5 milioni di passeggeri annui potrebbe creare duemila nuovi posti di lavoro. Con il rischio che nemmeno il 2015 lo veda decollare.

STADIONel quadrante a nord-ovest della città si gioca anche la partita del nuovo stadio della Fiorentina. I patron Della Valle propongo-no un investimento di oltre trecento milioni di euro sull’intera area Mercafi r (cinquanta ettari) per realizzare un impianto da qua-rantamila posti (tutti coperti), strutture commerciali e turistico-ricettive e un par-cheggio di 136mila metri quadri. Resta da capire come si chiuderà il confronto tra Co-mune e società viola. Tra i nodi da sciogliere ci sono gli oneri del trasferimento del mer-cato ortofrutticolo: Palazzo Vecchio chiede che vengano sostenuti dal privato. Quel che è certo è che, con il nuovo stadio, si dovrà ripensare anche il futuro dell’Artemio Fran-chi a Campo di Marte. L’idea è renderlo il fulcro di un quartiere a vocazione sportiva che incentivi il rugby, l’atletica e i cosiddetti “sport minori” e che si snodi intorno a un viale Paoli pedonale. Un’occasione unica in tal senso potrebbe essere rappresentata dalle Olimpiadi 2024, per le quali Renzi ha candi-dato Roma e Firenze.

ALTA VELOCITÀDi rincorsa, Firenze in questo 2015 dovrà inoltre imboccare i binari dell’Alta velocità. Anche se, parola dell’ad di Ferrovie Michele Elia, i lavori del nodo fi orentino della Tav, al palo da più di un anno anche in conseguen-za della maxi-inchiesta della magistratura, prima di settembre non ripartiranno.

STAZIONEPassi in avanti, almeno, per quanto riguarda i cantieri a Santa Maria Novella. Prima di Natale sono stati inaugurati la galleria com-merciale sotterranea con ventinove nuovi negozi (in grado di creare, è stato calcolato, quattrocento posti di lavoro) e il parcheggio per le biciclette da ottocento posti: i lavori – costati circa venticinque milioni di euro – sono stati bloccati per quasi un anno a causa del fallimento della ditta incaricata.

Natalia Binagli

#Politica Gennaio 2015 | 13

Page 14: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

Dopo il primo fl ash regna un silenzio tombale. Dal secondo in poi, dietro la tendina, scoppiano sonore

risate. Cinque ragazzi sono appollaia-ti sullo sgabello in un bugigattolo più piccolo di un metro quadro.Fascino della fotocabina versione anni Settanta: quattro scatti diversi l’uno dall’altro, niente digitale, fototessere in bianco e nero che spuntano fuori dalla fessura dopo cinque minuti di (trepi-da) attesa.Da quattro anni e mezzo, nel centro di Firenze sono attive tre cabine vecchio stile (in via dell’Agnolo, piazza Stazione e via del Proconsolo). Tutti pezzi origi-nali che arrivano da mezzo mondo, re-staurati da un ex scenografo fi orentino.Matteo Sani, 41 anni d’età di cui quat-tordici vissuti nel mondo del cinema, si è scoperto un appassionato del “selfi e vintage”.Adesso il suo sogno è quello di portare queste cabine in Oltrarno, ma per ora le sue richieste di autorizzazione sono sempre state respinte.“Ho inviato una grandinata di doman-de per l’occupazione di suolo pubblico, papiri di documenti, pagato i bollettini di rito. Niente. Ma non demordo”, as-sicura.Sani è la mente di “Fotoautomatica”, un progetto per riportare in vita vecchie fotocabine abbandonate, rispettando lo stile originale e rimettendo in moto i meccanismi analogici.“Dentro non c’è niente di elettronico –

precisa – se la macchina si inceppa, la apri e capisci subito cos’è successo”.La sua singolare collezione vanta una quarantina di pezzi tra cabine già re-cuperate, pronte per entrare in servi-zio (autorizzazioni permettendo), ed esemplari da rimettere a nuovo.Arrivano da mezzo mondo: ci sono i modelli americani “tutti in legno, belli da morire”, molti provengono dall’Eu-ropa dell’est.La prima “stanza dell’autoscatto” è ri-comparsa a Firenze nel 2010.Da allora è stato un crescendo di scatti, tant’è che Matteo spiega che è possibile vivere solo con questo lavoro.Il prezzo per quattro fototessere è ri-masto lo stesso (due euro), sempre più fi ere affi ttano le vecchie cabine per i propri eventi, mentre per le strade di Firenze sono soprattutto i turisti ad an-dare pazzi per l’autoscatto in bianco e nero.Forse sarà merito del fascino dell’ana-logico, dell’imprevedibilità della foto senza preview nell’era dei selfi e tecno-logici.“È la macchinetta che decide per te. Una volta inserita la moneta sei frit-to – spiega divertito Sani – garantisco però che in bianco e nero anche i brutti come me vengono bene”.

quelli che “cheese” lo dicono ancorain bianco e neroNel centro della cittàsi possono trovare trefotocabine vecchio stile

Viaggio nella Firenze vintage/1

Gianni Carpini

� Web

fotoautomatica.com

Viaggio nella Firenze vintage/2

telefoni pubblici addio. ma “salvarli” è possibile

Firenze continua a perdere le sue cor-nette. In altre città, per salvarle dalla

pensione forzata, le cabine telefoniche sono state trasformate: una biblioteca dentro il telefono pubblico a Roma, mi-ni-serre tra la Capitale e Milano, a New York off rono connessione wi-fi senza fi li e un punto per ricaricare i cellulari. In Italia, da qualche anno, l’autorità ga-rante per le comunicazioni ha dato l’ok alla dismissione di buona parte dei te-lefoni pubblici. Nella città del giglio nel 2008 erano più di 1.800, tre anni dopo settecento postazioni erano state disat-tivate. Ottocento sono in servizio an-cora oggi: circa la metà lungo le strade, poco più di duecento vicino a stazioni, ospedali e centri commerciali (gran parte di queste rimarranno attive), 150 infi ne resistono all’interno dei negozi. Ma per la cara e vecchia cabina è previ-sta una nuova cura dimagrante in riva all’Arno. A macchia di leopardo negli ultimi mesi sono comparsi avvisi su alcune superstiti: gli utenti hanno qual-che settimana di tempo per “salvare” la cornetta preferita, mandando una mail a [email protected]. An-che se per il momento, dicono da Te-lecom Italia, le segnalazioni fi orentine per rimandare il congedo del telefono pubblico vicino casa sono state poche.

#Società

Gli appuntamenti

Indietro nel tempo, a spasso tra i mercatini

FORTEZZA ANTIQUARIA TERZO WEEKEND DEL MESEBancarelle, rarità e mobilia intorno al lago dei ci-gni, nei giardini della Fortezza da Basso, sabato e domenica.

PIAZZA SANTO SPIRITOSECONDA DOMENICA DEL MESEDai grammofoni ai libri, è uno dei mercatini vin-tage più aff ascinanti dell’Oltrarno.

PIAZZA DEI CIOMPIULTIMA DOMENICA DEL MESEUn must per i collezionisti, con banchini intorno al cuore antiquario della città.

SCANDICCIULTIMA DOMENICA DEL MESEBasta qualche fermata di tramvia e dieci minu-ti a piedi per ammirare la “Vetrina antiquaria” in piazza Matteotti.

Non chiamatele “delle pulci”. Sono la patria dei vecchi telefoni a rotella, dei vinili d’altri tempi e dei fumetti ingialliti ricchi di fascino. Sono le “piazze vintage” di Firenze, che periodicamente ospitano mercatini per i cultori dell’old style. Ecco

allora alcuni appuntamenti fi ssi che i nostalgici del passato farebbero bene a non perdersi, in città e alle sue porte.

14 | Gennaio 2015

Page 15: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

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Page 16: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

al parco o in teatro, là dove si impara a ridereI “luoghi del buonumore” per la giornata mondiale della risata

“funziona come una medicina”Ha diciassette anni ma non li

dimostra. È la giornata mon-diale della risata, celebrata per la prima volta l’11 genna-

io 1998 a Mumbai e da allora diventata un appuntamento fi sso nella prima domeni-ca di maggio. Ma non si tratta soltanto di una festa “allegra” per defi nizione. Ridere, infatti, fa bene alla salute, come aff ermano le ricerche portate avanti negli ultimi anni da studiosi di tutto il mondo. Il perché è presto detto: la risata allena il cuore, i muscoli, il cervello e i polmoni. È dimostrato e sul tema si sono spesi di-versi esperti, ultimo in ordine di tempo il neuroscienziato cognitivo della Universi-ty of Maryland, il professor Scott Weems, sostenitore della tesi secondo cui la risata rinforzerebbe perfi no il sistema immuni-tario. Così, per divertirsi ma soprattutto con l’obiettivo di vivere meglio, si sono diff usi anche a Firenze i corsi di “yoga della risata”, disciplina creata dal medico indiano Madan Kataria che combina la risata incondizionata con la respirazione yogica. Gli appuntamenti, online sul sito www.yogadellarisata.it, spaziano tra di-verse location. Alcune lezioni, ad esem-pio, si sono tenute alla residenza per an-ziani “Il Bobolino”, in collaborazione con la Misericordia di Firenze. Il Quartiere 2 è stato già nel 2010 precursore di corsi a prezzi popolari a Villa Arrivabene. I giar-

dini, da Villa Favard a Villa il Ventaglio, sono stati altri scenari per corsi di yoga della risata, disciplina che è approdata anche in alcune aziende per rendere più produttivo l’ambiente lavorativo e miglio-rare la sintonia fra colleghi. E per tanti che fanno corsi per imparare a ridere “bene”, a Firenze ce ne sono quasi altrettanti che ambiscono a insegnare a far ridere. Fra le numerose scuole di teatro della città, non mancano quelle che propongono corsi di teatro comico e cabaret. E ancora, Firen-ze è stata più volte palcoscenico di mani-festazioni come “Ridi che ti passa”, rasse-gna estiva alla Limonaia di Villa Strozzi

realizzata con la Scuola comicità di Firen-ze in collaborazione con Offi cine Creati-ve e con la direzione artistica di Andrea Muzzi. La stessa scuola ogni lunedì in via Baracca tiene il suo corso per sfornare nuovi comici ([email protected]). Fra le scuole di teatro che, nel percorso di for-mazione, dedicano particolare attenzione al trattamento del comico c’è la scuola “Il Genio della Lampada” ([email protected]), che lo aff ronta all’interno di ogni singolo corso e che, al terzo anno, prevede lo studio della messa in scena di un monologo comico. Insomma, anche a ridere (e a far ridere) si impara.

Gabriella Bigi pratica e insegna yoga della risata da circa dieci anni. Ha scoper-to questa passione per la disciplina sviluppata nel 1995 dal medico indiano

Madan Kataria, presidente e fondatore del Laughter Yoga International, “quasi per caso – racconta – in un momento di turbolenza della mia vita. Avevo trovato l’an-nuncio di un corso, che avevo messo da parte ed è saltato fuori al momento giusto. È stata subito un’esperienza positiva e così ho approfondito”. Da allora Gabriella, il cui background professionale consiste nell’insegnamento della lingua inglese e nell’educazione degli adulti, ha ottenuto il diploma di Laughter Yoga teacher, che le permette di tenere corsi in prima persona. Alla domanda sul perché ridere faccia bene, risponde senza dubbi elencando una serie di conseguenze naturali della risata, che “funziona proprio come una medicina: in pratica riduce lo stress e la tensione, allontana i sentimenti e i pensieri negativi, ha un eff etto analgesico e antidolorifi co dovuto anche al fatto che aumenta la quantità di ossigeno nel corpo, l’effi cienza delle vie respiratorie, la circolazione del sangue e la resistenza fi sica – spiega – fra l’altro si sono registrati, soprattutto in America, anche casi in cui lo yoga della risata ha risolto, o almeno contribuito a risolvere, alcuni casi di malattie già conclamate, po-tenziando al massimo l’eff etto delle cure”. A livello psicologico, Gabriella sottolinea l’importanza della risata per stabilire un rapporto di sintonia con gli altri e aumenta-re la fi ducia in se stessi e nel prossimo: “Le nostre sessioni si svolgono con più perso-ne, inizialmente la risata è un esercizio fi sico, si comincia con stretching ed esercizi di respirazione per preparare i polmoni alla risata, che ben presto si trasforma in spontanea. Si crea così un clima di giocosità, che ricorda quella dei bambini, e di benessere. A dire la verità spesso poi il diffi cile è smettere di ridere. Non solo, con la pratica regolare dello yoga della risata – conclude – si tende a sviluppare un atteggia-mento mentale positivo, che aiuta ad aff rontare meglio i problemi che si pongono”.

Serena Wiedenstritt

La ricorrenza

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#Curiosità16 | Gennaio 2015

Page 17: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

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La garanzia del nuovo signifi ca anche risparmio nei costi di gestione nel medio e nel lungo termine:un immobile costruitoin classe A o A+permette dirisparmiarefi no al 70%in riscaldamentorispetto ad un immobilein classe G.

I vantaggi dell’acquistoin cooperativa

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#Fiorentina

Il calendario

quanti ko in attacco:addio “maledetto” 2014Rossi, Bernardeschi, Babacar:storia di 365 giorni sfortunati

Il bilancio

Neanche il tempo di esultare dopo il gol di Gonzalo Rodri-guez alla vigilia della

Befana al Franchi, che arriva su-bito il carbone amaro per i viola. Immeritato per la Fiorentina, immeritatissimo per Giuseppe Rossi (nella foto da www.viola-channel.tv). Al 68esimo minuto il livornese Rinaudo compie una brutta entrata su Giuseppe, che subisce una lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio destro. Sì,

Messi? Cristiano Ronaldo? Macché, i gol della “Pul-

ce” non sono neanche nella top ten e quello di CR7 è lontano dal podio. La seconda magia più bella nei sessant’anni della storia dell’Uefa è fi rmata da... Mauro Bressan. Sì, avete ca-pito bene, alle spalle del gol di Van Basten con la maglia de-gli Orange nella fi nale di Euro 88 c’è la prodezza dell’ex viola, che fece esplodere in un boato i trentamila del Franchi il 2 no-vembre 1999. La Fiorentina del Trap, con otto giocatori infor-tunati tra cui un certo Batistu-ta, aff rontava le stelle del Barça, allenate da un giovane Louis Van Gaal. I blaugrana prendo-no le redini del gioco nell’avvio di gara, ma al 13° sono i viola a passare in vantaggio, con quella spettacolare rovesciata da oltre trenta metri fi rmata da Bressan all’incrocio dei pali, imparabile per Arnau. Dopo sei minuti, però, è Figo a riportare in parità il match. E al 43esimo, come da copione, segna anche l’altra stel-la del Barça, Rivaldo. Ma Balbo

Irene Delfino

proprio quello già fi nito sotto i ferri. Comincia male il 2014 per la Fiorentina, e il “viaggio” de Il Reporter nell’anno da poco con-cluso non può che partire da qui, da quella maledetta partita con-tro il Livorno. Perché perdere il capocannoniere del campionato, il giocatore con maggior genio, il campione che con un tocco ti cambia la partita, è un duro colpo, che senza cercare alibi ti cambia la stagione. È mancato Pepito nel ritorno degli ottavi di Europa League contro la Ju-

ventus, vinti dai bianconeri solo grazie a una prodezza di Pirlo, la solita punizione che mette fuori causa qualunque portiere. Vedi, la Juventus il suo campione ce l’aveva in campo. Addio Europa League e addio terzo posto in campionato. Perdendo tutti big match (Inter, Lazio, Juve, Milan e Roma), ad eccezione della par-tita contro il Napoli. E proprio i partenopei la Fiorentina ritro-verà in fi nale di Coppa Italia, la partita da cancellare per i fattacci dell’Olimpico, come per il risul-

tato (3-1) e la prestazione dei ragazzi di Montella. Troppa poca grinta per una fi nale, nonostan-te l’alibi di un attacco spuntato senza Cuadrado, Gomez e Ros-si. Purtroppo è il leitmotiv del 2014, l’attacco funestato dagli in-fortuni, che continua anche con l’inizio della stagione 2014-15, non risparmiando Bernardeschi e Babacar. Ma è l’atteggiamento di chi scende in campo la causa della brutta partenza nella nuo-va stagione: a mancare sembra essere la voglia di lottare, mentre qualcuno punta il dito contro i troppi cambi di modulo che ren-dono la Fiorentina imprevedibile perfi no agli stessi giocatori viola. Fino alla svolta, dopo la sosta, contro il Cagliari del maestro Zeman. Poi la partita perfetta con la Juventus, che profuma di vittoria, anche se il tabellino segna lo zero a zero. In Europa League la Fiorentina passa age-volmente ai sedicesimi con un turno di anticipo. In Europa ri-comincerà a giocare a febbraio contro il temibile Tottenham, ma per conquistare in campio-nato quella con la musichetta, la squadra dovrà rimboccarsi le maniche in questo 2015. Perché le outsider per il terzo posto non hanno ancora fi nito la benzina.

nella ripresa non fa rimpiangere Bati, con una doppietta che ri-porta avanti gli uomini del Trap. Poi il Barça pareggia i conti con Rivaldo. Un 3 a 3 scintillante, di quelli che solo le notti di Cham-pions sanno regalare, nonostan-te entrambe le squadre fossero già qualifi cate per la fase succes-siva dell’Europa che conta.

I.D.

La coreografia dei tifosi viola nella partita contro la Juventus: la prima sfida del 2015 fra le mura amiche del Franchi è contro il Palermo

La rovesciata di Mauro Bressan, valsa all’ex giocatore viola il secondo posto tra i gol più belli segnati nei sessant’anni della storia dell’Uefa

via a un nuovo anno in viola

Buon 2015, Fiorentina. La squadra di Montella è chiamata a ini-ziare il nuovo anno nel migliore dei modi, per potersi poi gio-

care tutto in primavera. Come ormai consuetudine, il campionato ricomincia per la Befana dopo la pausa natalizia. I viola ripartono in casa di un disperato Parma, con gli emiliani che la passata stagio-ne avevano conquistato l’Europa sul campo e che invece quest’anno si ritrovano a lottare per la retrocessione. Nel turno successivo al Franchi arriva il Palermo, per la prima partita del nuovo anno fra le mura amiche. Altra gara da vincere, una settimana dopo, a Verona contro il Chievo, nell’ultima giornata del girone di andata. Poi parti-rà la seconda parte della stagione, con una delle sfi de più sentite dai tifosi viola: al “Franchi” arriva la Roma. Nel turno di campionato a cavallo tra gennaio e febbraio, la Fiorentina sarà infi ne impegnata in trasferta sul campo della “rivelazione” Genoa. L’obiettivo del gen-naio viola è quello di fare più punti possibili. Perché, eccezion fatta per le prime due posizioni, tutto può ancora accadere.

Lorenzo Mossani

Top gol

messi o cr7? macché, bressan

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Il Reporter del Q2 raggiunge le famiglie del quartiere 2 di Firenze.

Trascorri qualche ora spensierataalla sala da ballo

Si balla il Sabato dalle 21,00 e la Domenica dalle 15,30

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18 | Gennaio 2015

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Il libro

azzurri di casa nostraFirenze città dell’arte, della cultura e... dello sport. Nell’ultimo mezzo secolo il capoluogo toscano

ha rifornito le nazionali di tutte le discipline con settecento atleti, nati in riva all’Arno o adottati dalla città del giglio. Ora un libro li racconta. Si chiama “Dal Giglio alla Nazionale” ed è un’antologia dello sport fi orentino dal 1963 al 2013, curata da Luca Giannelli e pubblicata dalle edizioni Scramasax (euro 22). In 328 pagine il volume raccoglie 236 schede, ognuna dedicata a un atleta di ieri o di oggi e al racconto della sua esperienza in azzurro. Campioni indimenticati a fi anco di tante “meteore” che la maglia della nazionale magari l’hanno indossata una sola volta. D’altra parte, si sa: azzurro per un giorno, azzurro per la vita. C’è tanto calcio, ovviamente. Giancarlo Antognoni, Ciccio Graziani, Alberto Di Chiara o, in tempi più recenti, Manuel Pasqual: viola e azzurro, due colori che da sempre si abbinano alla perfezione. Firenze è però anche la capitale di canoa e canottaggio, con quasi 150 atleti partiti dall’Arno e arrivati in Nazionale. Restando a pelo d’acqua, sono una settantina i nuotatori gigliati che hanno indossato il costume azzurro e più di cento gli agonisti dell’atletica. Senza dimen-ticare i commissari tecnici. Tre nomi su tutti: Ferruccio Valcareggi, Alfredo Martini e Franco Balle-rini. In tema di ciclismo non poteva poi mancare un bel ricordo di Gino Bartali, in testa alla sezione “Campioni nella memoria”, e per chiudere il fotoracconto di quando Firenze è stata il palcoscenico del mondo: ai mondiali di Italia ‘90, gli Europei di pallanuoto del ‘99, i recenti mondiali di ciclismo del 2013 e la World League di pallavolo della scorsa estate. Questa è Firenze: arte, cultura, moda e buona tavola. Ma anche tanto, tanto sport.

Pallavolo

UN TIFO DA... STADIOSe forse qualcuno si sarà meravigliato nel vedere Firenze con due

squadre di pallavolo in serie A1, tutti lo hanno fatto certamente per la risposta del pubblico. Il Bisonte Firenze, forte dei “Pellicani Feroci”, riesce a portare quasi tremila persone al Mandela Forum dove, pur tra alti e bassi in classifica, la squadra riesce spesso a esprimere un’ottima pallavolo e a far valere il fattore campo. L’al-tra metà della mela pallavolistica di casa nostra è Scandicci. Se la media di pubblico che assiste alle partite è inferiore, dopo solo un mese di campionato, per sostenere capitan Samec Lipicer e com-pagne, si è formato il tifo organizzato chiamato Scandicci Road Runners, che col passare delle settimane è diventato sempre più caldo sostenendo la squadra anche nelle trasferte. Per la Savino Del Bene i punti sul campo sono arrivati prima rispetto a Firenze, ma ci sarà da lottare fino all’ultima giornata per la salvezza. Infine, in serie B1 grande merito va alla San Michele di Alderani, autrice di un campionato di vertice. Chapeau, volley.

#Sport

Sono due le squadre fiorentine impegnate quest’anno in serie A1. E la risposta del pubblico non si è fatta attendere

I disabili possono accedere gratuitamente alle attività portate avanti alla piscina Costolina, in viale Malta

in acqua senza limitialla “costolina”I disabili possono accedere gratuitamente alle attività

La piscina

�Tel:055.9061591 Mail:[email protected] a parlare

della Costolina e delle (tante) possibilità che offre agli abitanti del

quartiere e non solo. Stavolta il tema è tra i più delicati: la disa-bilità. Chi non ha a che fare in prima persona o da vicino con questa condizione può solo im-maginare quanto queste persone debbano lottare costantemente contro un mondo fatto di limiti. Limiti raramente insormontabi-li di per se stessi, ma spesso resi tali da un mondo troppo poco a misura di disabile. La Costoli-na, per quello che può, cerca di dare il suo contributo affinché queste persone possano vivere il più possibile una vita “abile”. “Fin dall’apertura, nel settembre 2010, la nostra piscina si è resa disponibile a ospitare disabili di ogni tipologia e di tutte le età, che possono accedere gratuita-mente a tutte le nostre attività. È sufficiente recarsi in Comune e certificare una disabilità di al-meno il 75% per avere diritto al cosiddetto ‘Pass-sport’, da esibi-re in piscina per poter accedere senza pagare”, spiega il direttore della Costolina, Simone Ermini. Dunque le attività sono accessi-bili a tutti?Certo, di solito sono i familiari o gli stessi disabili a fare richiesta, ma spesso anche gli operatori che li seguono. Abbiamo anche accordi con centri di salute men-tale, e in questo caso gli utenti si

Carlo Marrone

presentano in gruppi, mentre di solito vengono individualmente.Avete organizzato corsi speci-fici?No, purtroppo sarebbe com-plicatissimo, servono figure specializzate che non abbiamo a disposizione. I disabili sono semplicemente inseriti nelle atti-vità già esistenti.Cosa forse per certi aspetti an-che migliore se l’obiettivo, piut-tosto che una riabilitazione, è un momento di integrazione e normalità...Senza dubbio. Io penso che i di-sabili che trovano più vantaggi in queste attività siano quelli men-tali, quelli che più fanno fatica a vivere in modo autonomo. Qui hanno la possibilità di mettersi alla prova, di vivere momenti di autonomia, ma sempre sotto la supervisione di un operatore che li accompagna. Molti vantaggi li trovano anche i disabili motori, per via dell’assenza di peso che in acqua permette di compiere mo-vimenti altrimenti impossibili.L’iniziativa riscuote successo?Direi proprio di sì, al punto che purtroppo diventa difficile tro-

vare un posto per tutti. Anche perché cerchiamo sempre di in-serire queste persone in corsi o in orari dove siano presenti loro coetanei, soprattutto quando si tratta di bambini.Ci sono casi in cui l’attività è sconsigliata?Raramente. In ogni caso tenia-mo sempre degli incontri, prima di decidere, per far presenti le possibili difficoltà e valutare le situazioni, caso per caso.Insomma, un bel modo per dare a tutti la possibilità di accedere a servizi non sempre garantiti, in autonomia per quanto possibi-le, ma sempre in sicurezza. Con la speranza che iniziative come questa possano coinvolgere sem-pre più piscine. Nel frattempo, è bene sapere che sulla Costolina si può già contare.

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

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Gennaio 2015 | 19

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#Cultura

bandabardò: “noi, partigiani del palcoscenico”A tu per tu con Erriquez, frontman della band che il 24 gennaiosi esibisce all’Obihall. “Suonare a Firenze è sempre una gioia”

Ventidue anni e non sentirli. La Banda-bardò, nata uffi cial-mente a Firenze l’8

marzo 1993, di candeline ne ha spente diverse, ma non ha mai perso lo spirito che l’ha animata fi n dal principio, quello che la rende ancora oggi una calamita per gli appassionati del gene-re, lo stesso che ha permesso al gruppo di non perdersi mai e di proporre al pubblico un nuovo album (uscito una manciata di mesi fa), per molti il più bello della loro carriera. La “Banda”, così viene chiamata confi den-zialmente, il 24 gennaio sarà sul palco dell’Obihall per comincia-re col piede giusto il nuovo anno fi orentino in musica. Ed è per questo che Il Reporter ha voluto fare due chiacchiere con Enrico Greppi, in arte Erriquez, storico frontman del gruppo.Enrico, come ci si sente con oltre vent’anni di successi alle spalle e un disco da poco pub-blicato?

Ci si sente bene. Abbiamo dimo-strato che anche dopo un ven-tennio siamo sempre noi, con la stessa voglia di fare musica, con il desiderio di cercare ritmiche e sonorità sempre nuove. La vena creativa non ha pro-prio voglia di esaurirsi...Tutt’altro, abbiamo prodotto un album che ci sta dando grande soddisfazioni. A mio parere, uno dei più belli dall’inizio dell’av-ventura Bandabardò.Un disco che vede tra i collabo-ratori anche Jacopo Fo.Sì, Jacopo è stato molto più di un collaboratore. È un amico, in-nanzitutto, che ha fatto da chioc-cia a questo progetto, una perso-na a cui voglio molto bene, che ha regalato, con parole e buoni consigli, benzina per accendere questo nuovo disco. In più ha re-alizzato per noi la copertina.E ora salirete sul palco dell’O-bihall...È sempre una gioia esibirsi a Fi-renze, un po’ perché è una città che ama la musica, che dà grandi soddisfazioni, un po’ perché sa-pere che dopo il concerto si può tornare a casa e non andare in un

Ludovica V. Zarrilli

L’intervista

Enrico “Erriquez” Greppi durante un concerto (scatto tratto dalla pagina Facebook della band)

�Webbandabardo.itFb: Bandabardò

albergo è una sensazione impa-gabile. Qual è il segreto per tenere in-sieme un gruppo come la Ban-dabardò?Trovare un equilibrio e affi dare a ognuno un compito, a seconda delle proprie attitudini.Come in una sorta di famiglia...Più o meno. C’è chi cura i so-cial, chi si occupa della gestione economica, chi ha rapporti con l’agenzia, chi si occupa dei live. Insomma, una distribuzione na-turale dei compiti. E poi siamo toscani e abbiamo uno spirito partigiano, viviamo la Banda come una creatura da difendere.Esibizioni live ma non solo, le vostre musiche faranno anche da colonna a uno dei fi lm più attesi dai fi orentini.Sì, stiamo lavorando alla colon-na sonora del lungometraggio “Io mi fermo qui” di Federico Micali, che uscirà a fi ne febbraio: pellicola dedicata all’esperienza fi orentina del cinema Univer-sale, alla quale qualcuno di noi ha partecipato non solo come musicista, ma anche nei panni di attore.

� Web

unannoadarte.it

Il dipinto del Saltini “Memmi che per incarico del Petrarca sta ritraendo la Laura” (1863, Galleria Palatina)

Un anno ad arte

il polo museale festeggia con otto eventiTrecentosessantacinque

giorni, non uno di più né uno di meno: tanti sono i dì dedicati alla cultura dal polo museale fi orentino. La decima edizione di “Un anno ad arte”, il programma di esposizioni organizzate dai musei statali della città, presenta un corpus di appuntamenti ricco, spalma-to sull’intero 2015 e distribuito nei musei cittadini. Si comincia con gli Uffi zi e “Gherardo delle Notti. Quadri bizzarrissimi e cene allegre” (dal 10 febbraio al 24 maggio), dedicata al fi am-mingo Gerrit van Honthorst, di cui sarà valorizzata la pre-senza in Italia nel primo Sei-cento e l’entusiastica ricezione fi orentina, che assicurò quat-tro grandi tele alle collezioni medicee. A Gerrit, che deve il suo soprannome al talento per le scene notturne rischiarate da lucerne e candele, saranno affi ancati altri pittori degli anti-chi Paesi Bassi, dediti alle stesse ricerche luministiche Il secon-do step è fi ssato al Bargello dal 20 marzo al 21 giugno con “Il Medioevo in viaggio”, in oc-casione dei centocinquant’an-ni di Firenze Capitale e della

Le nozze d’argentodella cultura vintagesi celebrano alla leopolda

Appassionati di vintage, unitevi. Dal 28 gennaio al

1° febbraio, in occasione di Pit-ti Immagine Filati, torna “Vin-tage Selection” alla Stazione Leopolda. Nozze d’argento per la prima edizione del 2015 (ce ne sarà, come di consueto, una seconda a giugno), la 25esima dell’evento dedicato all’usato di qualità. La mostra-mercato di abbigliamento, accessori e og-getti di design vintage è anche un laboratorio di ricerca che guarda alla moda del passato con occhi curiosi, proponen-do uno sterminato archivio da cui i designer di oggi traggono suggestioni creative. Una ve-trina che vuol off rire ai cultori del genere il meglio del meglio, con una selezione di distribu-tori in arrivo da tutti gli angoli d’Italia. Vestiti ma non solo, accessori, piccoli complemen-ti d’arredo, snack a tema con drink old style e una quantità di eventi che off riranno un’oc-casione per divertirsi anche ai più scettici.

E.C.

Una vita vissutatra gli scaffali:falciani dagli esordiall’esperienza edison

La vita di un libraio fi oren-tino. Le storie, gli incontri,

gli aneddoti. Frammenti del quotidiano di chi ha passato (e continua a farlo) una vita tra il fruscio di una pagina e l’altra. Si intitola “Felicemente annegato tra i libri” ed è edito da Firenze Leonardo Edizioni (172 pagg., 14 euro), il volume che traccia i contorni della vita di Alessandro Falciani, libraio fi orentino (ex direttore della Edison di piazza della Repub-blica) che ha attraversato – step dopo step – tutti i gradini della carriera in libreria: da fattorino a commesso, fi no a proprietario ed editore e anco-ra direttore di una delle realtà (la Edison, appunto) più amate della città. A sostenere il suo racconto autobiografi co, arric-chito anche da materiale foto-grafi co, ci sono gli interventi di alcuni amici di sempre: dal consigliere regionale Eugenio Giani ai giornalisti Benedetto Ferrara e Pier Francesco Listri, fi no a Luciano Artusi.

E.C.

La kermesse Il libro

fondazione del museo, che pre-se vita in concomitanza con il trasferimento della prima città del regno in riva all’Arno. Quasi contemporaneamente, il 30 mar-zo (e fi no all’11 ottobre) alla Gal-leria dell’Accademia parte “L’arte di Francesco. Capolavori d’arte e terre d’Asia dal XIII al XV seco-lo”. Il museo degli argenti di Pa-lazzo Pitti off re invece un focus su una delle gemme più amate dalle corti del passato con “La-pislazzuli. Magia del blu” (dal 9

giugno all’11 ottobre), che off rirà ai visitatori un’accurata selezione di oggetti e gioielli decorati con la pietra preziosa “striata” d’oro. Importato dall’Asia, il lapis, oltre alla creazione di preziosi ogget-ti, serviva ai pittori per dar vita – una volta ridotto in polvere – al blu detto Oltremare naturale, utilizzato per le vesti delle divi-nità e il fi rmamento. Il 22 giugno si torna agli Uffi zi per celebrare un altro artista attivo tra la fi ne del Quattrocento e l’inizio del

Cinquecento, “Piero di Cosimo. Pittore fi orentino eccentrico tra Rinascimento e Maniera” (fi no al 27 settembre), mentre alla Galleria Palatina dal 30 giugno al 15 novembre prenderà vita l’evento dedicato a Carlo Dolci e alle sue pitture luminose rea-lizzate per la corte fi orentina del Seicento. Sempre a Palazzo Pitti, ma al piano superiore, dove ha sede la Galleria d’arte moderna, si torna a parlare di Firenze capi-tale con “I doni e le collezioni del re”, dal 19 novembre al 3 aprile 2016. Infi ne, per chiudere l’anno nel migliore dei modi, la Galleria dell’Accademia sceglie una car-rellata di quadri di “Carlo Por-telli. Pittore di pregio” (fi no al 17 aprile 2016), lavori di “un eccen-trico fi orentino ben più inoltrato nella Maniera del pieno Cinque-cento, che rivela la sua insistente ricerca di eleganze tanto raffi nate quanto complicate”.

20 | Gennaio 2015

Page 21: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

#Cultura

Le strade di Mr. Moskovitch | Prima puntata

Chi arriva prima, forse aspetta

Bernard Moskovitch,Jumeira ResortDubai.

Totally Unnecessary PublishingMordecai Richler blvd.Montreal - Canada

Gentile direttore,come sai qui non mi riesce più a vivere. Ho scritto tutto quello che dovevo scrivere e ve l’ho inviato. Mi manca di mangiare prosciutto, anche se per l’alcool qui non ci si può lamentare. Un panino con il lampredotto, in subordine l’insalata di nervetti sarebbero ora il mio desiderio più ambito. Capisco che non sai di cosa parlo. Fai l’editore e conti i dollari. Te ne ho fatti fare tanti. Io scrivo; altra vita, altre esigenze. Gentilmente, qui mi sono proprio stancato - è un deserto - mandatemi a Firenze e scrivo quanto volete (lette le ultime cento pagine del romanzo? Piaciute?). Un po’ di Rinascimento non può che fare bene alla mia creatività.Spese a vostro carico, ovviamente.In fedeBoogey

* * *

Barney PanofskyTotally Unnecessary PublishingMordecai Richler blvd.Montreal - Canada

Bernard Moskovitch,Jumeira Resort Dubai

Gentile mr. Boogey,come sai, qui stai diventando l’incubo dell’amministrazione, in particolare della sig.na Miriam Greenberg, ancora le si inumidiscono gli occhi quando legge una tua ricevuta per le spese del frigo bar. In ogni caso, senza girarci troppo intorno, vorremmo (noi, cioè io, quello che scuce i quattrini per la tua dissennata vita), che tu scrivessi qualche sobria (intendimi bene, sobria) pagina pubblicabile sotto forma

di parole stampate. Ti verrà corrisposto un compenso di 180 $ lordi a pagina (di 1000 battute circa). Il corrispettivo è da intendersi in dollari canadesi. Così mi conferma la sig.na Greenberg, quella dagli occhi inumiditi. Perdonami se sono così schietto, però viste e considerate le tue esperienze passate e presenti, di un certo livello, mi premurava farti intendere senza girarci troppo intorno che la sig.na Greenberg continuerà a pagarti i conti solo nel caso tu scriva qualcosa di utile. Ti abbiamo prenotato un appartamento all’Hotel Internazionale a Firenze. “Coperta” esclusa, trattandosi di primavera. Ma non dubito che come al solito, ti scalderai. Le trentasei pagine (e mezzo, sulla trentasettesima vi erano solo due righe) del tuo manoscritto le conserviamo gelosamente. Se per il proseguimento del tuo notevole romanzo non ti ricordassi più come proseguire, ti prego contatta la sig.na Greenberg: sarà felice di inviartene una copia.A presto.Barney.

* * *

Si dice che quando una donna corre, corre per l’amore. Dio! quanto aveva corso lei, in cima ai suoi tacco dieci, scendendo dal Freccia Rossa. Aveva anche dribblato la coda di persone in attesa dei taxi, con una qualche improbabile scusa. Ma a una diva, non si dice mai di no.- Mi porti all’Internazionale, rapido come un fulmine.Il tassista aveva aggiustato lo specchietto.- Ma lei non è… Scusi, sa ma le somiglia come una goccia d’acqua… Certo è davvero incredibile…La donna si sollevò gli occhiali da sole, portando i lunghi capelli biondi indietro.- Magari… No, non sono io e se lo fossi sarei in incognito - rispose, facendo in modo che i suoi occhioni blu tempestati di pagliuzze dorate fossero bene inquadrati nel rettangolo dello specchietto.- Ma se vuole le firmo tutti gli autografi che vuole, basta che siamo lì in un battibaleno. L’autista ingranò la marcia. L'auto scattò in avanti.- Parla parecchio bene l’italiano per un’americana. - Sono danese, ma ho lavorato spesso anche in Italia…- Davvero?- Sì. Senta vada spedito, per favore. È distante?- Ma no. Cinque minuti al massimo. Dica, me lo farebbe un autografo comunque, anche se è in incognito?- Sì, ma vada…

Continua ☞

Un racconto a puntate, questa è la sorpresa che Il Reporter riserva ai suoi lettori per l'anno appena iniziato.Una storia inedita, scritta da Domenico Luigi Cena in esclusiva per la nostra testata e ambientata a Firenze.

I nuovi angeli della NazionaleDa Cooplat una donazione alla bibliotecadopo i danni del maltempo

Un contributo economico per dare ossigeno a una delle istituzioni cul-turali più prestigiose della Toscana, alle prese da tempo con una serie di

diffi coltà aggravate di recente dai danni del mal-tempo. Protagonisti del gesto di solidarietà sono i soci e i lavoratori della cooperativa Cooplat, sto-rica azienda di servizi nata nel ‘46 a Firenze che oggi conta quasi tremila addetti in tutta Italia, au-tori di una donazione di 7.500 euro alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. “Siamo legati alla Nazionale da quasi mezzo secolo – dice il presi-dente di Cooplat Fabrizio Frizzi –. Non potevamo restare indiff erenti di fronte alle criticità che sta attraversando”. Era il 1966 quando i destini della cooperativa e della biblioteca si incrociarono. In seguito all’alluvione che investì la città, i soci Co-

oplat si fecero avanti come volontari per salvare i volumi danneggiati dalla furia dell’Arno. Da “an-geli del fango”, ben presto venne proposto loro di occuparsi a tempo pieno della cura dei libri allu-vionati. E dopo essere stati formati adeguatamen-te, dettero vita al Laboratorio di restauro, che nel ‘76 divenne organismo interno della biblioteca. Tutt’ora inoltre sono proprio le lavoratrici e i lavo-ratori della coop a pulire quotidianamente i locali della Nazionale. Da qui un legame strettissimo, sfociato nel dono che servirà proprio all’acquisto di materiale e macchinari per il Laboratorio per la cura dei libri. “L’intesa tra le due realtà aff onda le sue radici in uno dei momenti più drammatici della biblioteca – dice la dirigente della Nazionale Maria Letizia Sebastiani – siamo grati alla Coo-plat ancora una volta al nostro fi anco”.

Solidarietà

Gennaio 2015 | 21

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#Rubriche

L’attuale numerazione civica dei fabbricati, com’è oggi applica-ta, risalente al 1865

(primo anno di Firenze capitale d’Italia), è cosa molto diversa da quella anticamente usata. Ai nostri giorni la numerazione è applicata per ogni strada pro-cedendo con il numero uno dal lato sinistro e il numero due da quello destro, contrassegnando così progressivamente tutti gli ingressi di accesso ai fabbricati. I numeri rossi riguardano le atti-vità commerciali. Per un rapido e sicuro riconoscimento, l’inizio della numerazione viene “affi -dato” al corso del nostro fi ume: l’Arno. Infatti, dalla direzione di scorrimento deriva tale conven-zione, per cui si distinguono sia per le strade cittadine che per quelle periferiche e dei sobbor-ghi, i numeri dispari a sinistra e quelli pari a destra. Tale applica-zione è peraltro precisata dall’art. 12 del vigente Regolamento Co-munale per la Toponomastica. La numerazione delle strade più

o meno parallele all’Arno che vanno da monte a valle secondo il defl usso della corrente, inizian-do ovviamente a monte, mentre quelle più o meno trasversali al fi ume (come se si dirigessero fuori rispetto al suo corso), verso Nord quelle poste sulla riva de-stra, e verso Sud quelle poste in Oltrarno sulla riva sinistra. Nelle piazze, invece, la numerazione ha inizio dalla prima casa all’an-golo di sinistra facendo ingresso dalla via considerata principale, procedendo con la numerazio-ne progressiva per tutte le case circostanti, per fi nire all’angolo opposto. In antico non esisteva una denominazione delle strade e, tanto meno, la numerazione. L’individuazione del luogo av-veniva attraverso i “canti”, cioè le cantonate dei palazzi e delle case di note famiglie, da attività svolte o ancora da personaggi tipici, oppure da insegne pubbli-citarie esistenti in quel luogo. Il nome dei “canti” rappresentò la toponomastica più antica, ancor prima che le strade assumessero

“L’anno che sta arrivando, tra un anno passerà”, così cantava il mitico Lucio Dalla e mi sembra la previsione più certa per il nuovo anno. Invece noi affi diamo le nostre speran-

ze, il nostro futuro, a gente che dice di sapere tutto di noi: lavoro, salute, amore. Sulla salute posso anche credere che ci azzecchino, in Italia a volte è più probabile che faccia la diagnosi giusta uno sco-nosciuto che non sa niente di medicina piuttosto che un primario... Il lavoro, invece, è più diffi cile da prevedere, eppure c’è gente che la mattina non va all’uffi cio di collocamento a chiedere informazioni ma in edicola per sapere se è uscito il nuovo numero di Astrologia. Ho un amico che pensa di essere disoccupato per colpa degli astri, infatti durante una manifestazione della Cgil lui era l’unico che sfi la-va con un cartello con scritto: “Via Marte dalla settima casa!”. Siamo ossessionati dalla conoscenza del futuro. Ho una cugina che tutte le mattina legge il fondo delle tazzine da caff è, però non capisce quello che le dicono. In fondo alla tazzina legge sempre il solito nome, ma lei non conosce nessuno che si chiami in quel modo: Jolly Caff è! Io piut-tosto che il futuro preferisco saper leggere il presente. Come diceva un fi losofo (non un bischero qualunque): il futuro è solo la somma di tanti presenti. Come dargli torto!

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Webandreamuzzi.it

A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

una specifi ca denominazione e, quindi, la numerazione. Va detto che fi no all’anno 1826, la maggior parte delle targhe stradali, fatta di semplice intonaco, era soggetta ad inevitabili deterioramenti e, quindi, a continui ripristini. Soltanto alla fi ne di quell’anno, la municipalità decise di rimediare all’inconveniente, stabilendo che l’apposizione dei nuovi cartelli stradali, dovesse essere eseguita con lastre di marmo e non più ad intonaco. Sino al XVII secolo, le case ebbero una “numerazione parrocchiale”, e cioè il numero del-lo stabile corrispondeva a quello del “Registro degli Stati d’Anime” che ogni parroco aveva il compito di tenere, secondo quanto di-sposto nel Concilio di Trento. Questo sistema restò in vigore fi no al 1808, ma sul fi nire di quell’anno, sotto la dominazione francese, il 24 ottobre, “per facilitare il servizio della Posta delle Lettere, della Polizia e degli alloggi militari” venne imposta per tutti gli edifi ci la “numerazione generale progressiva”. L’innovativo sistema iniziò nel gennaio 1809 e terminò nel novembre dello stesso anno. La spesa di tre soldi per ciascun numero, necessaria per l’apposizio-ne dei nuovi numeri civici, fu a carico dei proprietari degli im-mobili. Palazzo Vecchio, ritenuta la “prima casa” della città, ebbe naturalmente il numero 1, dall’accesso da Via dei Leoni e da qui, continuando a girare in modo quasi avvolgente intorno alle strade comprese entro le mura trecentesche, la numerazione giunse al Ponte Vecchio con il numero 1288. In Oltrarno, nel Quartiere di Santo Spirito, iniziava con il numero 1289 e terminava alla fi ne del Lungarno Soderini con il 3345. Ritornando sulla destra del fi ume, dal Ponte alla Carraia in Borgo Ognissanti, nel Quartiere di Santa Maria Novella, poi in quello di San Giovanni dove al Palazzo Me-dici Riccardi fu assegnato il numero 6038, oggi n. 1, per poi fi nire in Santa Croce, precisamente in Via Mozza con l’ultimo numero, 8025, che corrispondeva all’attuale n. 2 di questa breve strada che, proprio per la sua esigua estensione era detta comunemente Via Mozzina. Particolare curioso è dato da Palazzo Pitti, che fu di-chiarato esente dalla numerazione in quanto “reggia” quindi co-nosciuta e superiore a tutti gli altri immobili. Nella piazza, però, la numerazione “a chiocciola” scorreva regolare come dimostra ancora, nella sua vetusta presenza, il n. 1702 sopra l’ingresso dell’e-difi cio contrassegnato con il numero civico 7. Ma in Oltrarno non c’è rimasta questa sola attestazione: in Via dei Serragli 99 all’angolo con Via Santa Maria, sull’immobile di quello che fu lo studio dello scultore Pio Fedi è ancora ben visibile il numero 2538. Ma vi sono in città anche altre testimonianze di questa numerazione progres-siva francese: al lato del portone contrassegnato dal n. 12 in Via Porta Rossa, dove esiste ancora il 1026, un’altra in Piazza Strozzi al n. 5 già 1012, nonché quella di marmo in Via dei Cerretani n. 10 già 4659, numero scolpito fra graziosi riferimenti fl oreali.

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

�Webartusi.net

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’ANTICA NUMERAZIONE CIVICAPiazza dei Pitti 7 già 1702e via dei Cerretani 10 già 4659

oroscopi e fondi di caffè:tutta colpa degli astri!

22 | Gennaio 2015

Page 23: Il Reporter Q2 - Gennaio 2015

Lettere

“GIARDINIDELLA MONTAGNOLA”,L’INTERVENTODEGLI ANGELI DEL BELLO

Gent.ma redazione buon pomeriggio.La presente per informarvi che rispetto alla segnala-zione fatta dall’utente Claudio N. nella sezione delle Lettere dell’edizione de “Il Reporter” (ottobre 2014) la Fondazione degli Angeli del Bello ha deciso di intervenire. È stato, infatti, costituito un gruppo di volontari nella zona di Campo Marte dopo la grande festa annuale del 4 ottobre che quest’anno ha visto la partecipazione di circa 1500 volontari e l’attivazione di interventi su tante e diverse aree del capoluogo toscano. Il gruppo sensibile alle segnalazioni dei cittadini, compresa quella pubblicata sulla vostra te-stata, sta organizzando l’intervento anche nei “Giar-dini della Montagnola” dove “manutenzione lasciata andare e sporcizia la fanno da padrone”, secondo quanto dice il lettore. Chiaramente la fondazione di volontari “Angeli del bello” invita tutta la cittadinan-za a partecipare, iscrivendosi al gruppo e seguendo il calendario degli interventi su www.angelidelbello.org, e facendo segnalazioni all’indirizzo: [email protected].

Fondazione degli Angeli del Bello

BORGO OGNISSANTIE LE VIE CIRCOSTANTI

Buonasera,sono un fi orentino che abita nella zona di Borgo Ognissanti, zona di cui tante volte si parla soprat-tutto per le vicende della vicina via Palazzuolo. Non voglio stare qui a parlare dei problemi “storici” di via Palazzuolo, di cui tanto si è già discusso e si con-tinua a discutere, ma voglio sottolineare come con impegno e voglia di fare tante cose possono cam-biare. La nostra Borgo Ognissanti è una strada viva, dove ci sono negozi storici ma anche nuove attività aperte recentemente che l’hanno arricchita, insom-ma pur con i suoi problemi (ma quale strada non ne ha?) è un posto dove si vive bene, e so che come me la pensano molti altri abitanti. E allora mi chiedo perché non pensare di intervenire anche nella zona circostante alla strada, nelle vie intorno, fi no alla sta-zione, per migliorare la situazione di tutta l’area? Ci guadagneremmo tutti. La nuova galleria commer-ciale della stazione potrebbe essere una delle cose da cui ripartire, ma si potrebbero fare anche tante altre cose per aumentare la sicurezza e migliorare la vita nella zona. Si potrebbe pensare alla risistemazione delle strade, dell’illuminazione, a fare interventi che renderebbero la zona più bella e “appetibile” per chi vuole aprire nuove attività.. visto che stiamo comun-que sempre parlando di una zona centrale, storica e vicino alla stazione. Questa è una parte di Firenze che non deve essere abbandonata ma che può, e deve essere valorizzata.

Un abitante

IL TRASPORTO PUBBLICO VERSO CAREGGI

Buongiorno, mio fi glio gestisce un piccolo B&B in via delle Pan-che, zona Castello. Lavora quasi esclusivamente con pazienti dell’Ospedale di Careggi, ma non esiste mezzo pubblico che da qui (né da Sesto Fiorenti-no....) raggiunga l’ospedale. Prima c’era il 18. Potreb-

be essere una soluzione far fare al 2 il tragitto che faceva il 18. Come fare? Chi può aiutare una vasta zona del Q5 tagliata fuori dall’Ospedale? Grazie per l’attenzione. Cari saluti,

Livia

“LE MIE IDEEPER I PARCHI DELLA CITTÀ”

Cara redazione,ho letto sul Reporter numero di novembre 2014 la lettera del signore che faceva le sue segnalazioni per il parco di San Donato di Novoli. Mentre la leggevo mi è venuto in mente che in tanti giardini di Firenze ci sarebbero piccole cose da risolvere o sistemare che se venissero fatte li renderebbero praticamente per-fetti. Panchine, giochi per i bambini, cura del verde, spazi al coperto per gli anziani per passare il tempo anche quando piove..... ci sarebbero tante idee per migliorare i giardini, che Firenze ha e che sono già belli e in generale tenuti abbastanza bene, a parte alcuni. Mi è venuto in mente anche che forse un’idea potrebbe essere dare lavoro a qualche giovane per risistemare queste aree verdi ma anche per attivare all’interno dei giardini attività come piccoli bar am-bulanti o altre cose simili, per dare servizi in più a chi frequenta i giardini e creare qualche nuovo posto di lavoro. Sarebbe bello se nei giardini ci fosse più vita, più cose da fare, gli anziani avrebbero compa-gnia e per i bambini ci potrebbero essere animazioni o altre attività. Anche io penso come l’altro lettore ha detto a proposito di San Donato che molti giardini di Firenze sono già molto belli: con poco in più po-trebbero diventare perfetti!Saluti,

Anna

IL FUTURODELLO STADIO FRANCHI

Si parla tanto della costruzione del nuovo stadio, che chissà se verrà mai fatto... però quando verrà fatto bisogna pensare anche bene a cosa succederà al vec-chio stadio. Io e gli altri abitanti del Campo Mar-te siamo preoccupati che al vecchio stadio poi non si penserà più e sarà dimenticato, questo non deve succedere.. Tutti sono contenti che non ci sarà più la confusione delle partite della Fiorentina, però... avevo letto l’idea di un “parco dello sport pedonaliz-zato” in tutta la zona intorno allo stadio... questa se-condo me è una buona idea, non deve essere dimen-ticata, noi abbiamo convissuto per tanti anni con il traffi co delle partite.... un po’ di pace ce la meritia-mo! Quindi l’importante è che quando verrà presa la decisione per il nuovo stadio non venga dimenticato quello vecchio, con il parco dello sport o con altre idee, ma l’idea di un posto per tutti gli sportivi per correre e camminare mi sembra la migliore.Grazie per l’attenzione,

Giampiero V.

PIAZZA DELLE CUREE IL TRAFFICOIN VIA FAENTINA

Si legge spesso sia sul Vs. giornale che su altri quoti-diani di interventi per rifacimento di piazze, giardi-ni ecc. sia nel quartiere 2 che in altre zone ma non si sente mai parlare della sistemazione di piazza delle Cure, la quale avrebbe un bisogno impellente dato il grande traffi co che si svolge attorno alla suddet-ta piazza. Inoltre ci sarebbe bisogno del rifacimento del manto stradale di tutta via Faentina per il grande traffi co che vi passa tutti i giorni. Penso sia l’uni-co quartiere che ancora oggi non ha un fontanello dell’acqua pubblica. È un quartiere dove i vigili ur-bani fanno solo capolino, circa mezz’ora - tre quarti d’ora la mattina e basta e questo penso sia dovuto al fatto di non disturbare gli automobilisti che si reca-no a far spese dai commercianti e ortolani che ogni mattina con i loro banchi occupano gran parte della piazza. Non interessa al Comune se poi la coda di auto che proviene dalle tre vie che si immettono in piazza è, soprattuto lungo via Faentina, chilometrica con tanto di inquinamento. Chiedo alla redazione del giornale di svolgere un’inchiesta su ciò che ho scritto.Distinti saluti.

Lettera � rmata

IL REPORTERRISPONDE

Caro lettore,sul nostro giornale abbiamo parlato più volte dei pro-getti di risistemazione di piazza delle Cure, un’area tanto cara agli abitanti della zona quanto oggettiva-mente bisognosa di alcuni interventi. Più volte abbia-mo a� rontato la questione, dando spazio alle propo-ste che nel tempo sono state avanzate per donare una nuova vita alla piazza, centro nevralgico del rione con i pro e i contro che questo comporta. Certo, dopo tan-te discussioni e dichiarazioni d’intenti sono sempre di più i cittadini che chiedono di passare ai “fatti”, per valorizzare la zona da un lato e per risolvere dall’altro i problemi che la riguardano, in primis quelli di via-bilità. Dopo la presentazione degli ultimi progetti per ridisegnarne il volto (e dopo un’attesa piuttosto lunga, come sottolineato più volte da chi nella zona vive da tempo), per la piazza sembra essere sempre più vicino il momento di una svolta. E Il Reporter continuerà a seguire – come ha fatto � nora – gli sviluppi della situazione. Legata (almeno parzialmente) alle sorti di piazza delle Cure è l’altra questione da lei segnalata, quella di via Faentina, che proprio nella piazza trova, soprattutto nelle ore di punta mattutine, un “tappo” che causa spesso code lungo la strada, come anche da lei descritto. Una migliore organizzazione della viabi-lità in piazza delle Cure risolverebbe senz’altro parte del problema, anche se non potrebbe fare “miracoli” considerati la larghezza ridotta della carreggiata di via Faentina e l’alto numero di veicoli che ogni giorno transitano dalla strada. Per sistemare la quale alcuni interventi sono ora in arrivo. In attesa di capire se, come e quando potrà essere a� rontata anche la que-stione della sua (complicata) viabilità.

MATTEO FRANCINI [email protected]

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaEra il 1865 quando l’attuale ca-poluogo toscano assumeva que-sto importante ruolo, destinato a cambiare non soltanto la storia dell’Italia, ma anche (e soprattut-to) quella della stessa città, rivo-luzionata nell’urbanistica e nella viabilità per vestire al meglio i panni di “guida” del paese. Una città che, senza quella parentesi durata poco più di un lustro, sa-rebbe oggi probabilmente molto diversa. Ma una città che, tor-nando ai giorni nostri, è desti-nata a cambiare ancora. E il 2015 si profi la come un anno decisivo per tante delle più importanti “partite” aperte in riva all’Arno, dalla realizzazione della seconda e terza linea della tramvia alla questione dell’aeroporto fi no alla nascita del nuovo stadio. Intan-to però, in attesa di capire qua-li risposte il nuovo anno saprà dare alle principali sfi de di casa nostra, c’è già un’agenda fi tta di appuntamenti che attendono Firenze e i suoi abitanti nei pros-simi dodici mesi. L’evento de-stinato a segnare forse più degli altri la storia del 2015 fi orentino è lo sbarco in città a novembre di Papa Francesco, ventinove anni dopo l’ultima visita di un Pontefi ce. Poco prima, a fi ne ottobre, è in programma l’aper-tura del nuovo museo dell’Opera del Duomo, mentre in estate al Franchi si avvicenderanno i big della musica di casa nostra per una serie ravvicinata di “concer-toni”. Insomma, per i momen-ti “clou” dell’anno l’attesa è già tanta. Ma non saranno solo ap-puntamenti e ricorrenze a legare a doppio fi lo passato e futuro in questo 2015 fi orentino: anche il mondo del lavoro cerca di anda-re avanti, pur restando legato alle sue tradizioni. Così, questo mese Il Reporter ha fatto un viaggio tra botteghe e artigiani per capire cosa resta e cosa cambia di que-sto pezzo importante del tessuto fi orentino. Scoprendo come la Firenze di ieri stia (già) diven-tando quella di domani.

MATTEO FRANCINI

Gennaio 2015 | 23

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