GRANDIMOSTRE IL TERRITORIO L’autunnodiCarpaccio … · San Girolamo e le sante Agata e Lucia...

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di Virginia Baradel N ei manuali di storia dell’arte Vittore Car- paccio chiude il Quat- trocento veneziano, il secolo dei Vivarini e dei Bellini, delle novità di Mantegna, di Anto- nello e dei pittori fiamminghi. Una polifonia di accenti che tende a dare un’identità alle fi- gurazioni preziose della tradi- zione gotica. Fra tutti, Vittore Carpaccio è il narratore di storie più fiscale e più leggendario allo stesso tempo. Un maestro dell’impa- ginazione prospettica a largo spettro, luminosa e unitaria, fitta di particolari brulicanti eppure bloccati in un nitore analitico, di ascendenza fiam- minga e in parte ferrarese, ma del tutto originale per la vasti- tà degli scenari gremiti di figu- re. Solo il Canaletto saprà fare meglio con la sua ottica di pre- cisione. Se non fosse stato che il Cinquecento era alle porte, che la potenza veneziana ave- va preso a vacillare, la religio- ne a franare e la pittura a muta- re, Carpaccio avrebbe potuto raccontare ancora a lungo i suoi film in carta di vetro, di- pingere le figure con lenticola- re precisione e perfetta immo- bilità, sospese in quella che Ro- berto Longhi definì “suprema indifferenza epica”, ma che Augusto Gentili ha poi colma- to di significati. Le vicissitudini di Venezia segnarono anche la sua biogra- fia artistica. La tradizione criti- ca ha sempre considerato gli ultimi quindici anni del pitto- re delle storie di Sant’Orsola, un lento declino, un progressi- vo “inaridimento creativo” che il pittore visse fuori da Ve- nezia e dai suoi luoghi eccel- lenti come Palazzo Ducale (do- ve operò come “pittore di Sta- to”), le grandi Scuole devozio- nali e le chiese, ritirandosi in provincia e in Istria. Ma per Giandomenico Romanelli, che cura la mostra “Carpaccio. Vittore e Be- nedetto da Venezia all’Istria” non andò così. L’ultima sta- gione di Vitto- re fu l’epilo- go, senza più certezze e senza più illu- sioni, di un’inconfon- dibile voca- zione pittori- ca; fu l’inven- tario scoper- to di una sa- pienza recon- dita, profon- damente se- gnata dal ri- volgimento delle coscienze in atto. Venezia è in crisi, l’Umanesi- mo è in crisi, la Chiesa e il siste- ma del culto collegato stretta- mente all’arte sacra e devozio- nale, è scosso alle radici. Car- paccio possiede cultura filoso- fica e antiquaria: si ritira dalla prima linea non per insuffi- cienza d’ispirazione ma per scelta. Ora sembra che dipin- gere sia per lui una forma di meditazione, aspra, dolorosa, lontana mille miglia dai nuovi astri nascenti così legati alla vi- ta terrena, al classicismo paga- no che portano i nomi di Gior- gione, Tiziano, Lotto, Sebastia- no del Piombo. Egli conclude la sua vicenda pittorica in una limpida e volontaria, anche se amara, inattualità. Il “Polittico di Santa Fosca”, riunito in oc- casione della mostra, ci mo- stra un tentativo di mediazio- ne con il nuovo corso della pit- tura, pur sul versante più mo- derato e fedele al canone vene- ziano di Bellini e Cima da Co- negliano. Ne è prova una pittu- ra pur sempre nitida e intaglia- ta nella luce, affinata da qual- che nota d’intenerimento cro- matico ed espressivo. Ma in “San Giorgio e il dra- go” del 1516, Carpaccio ripri- stina una chiave quattrocente- sca nel nitore rigido e illustrati- vo e nella manifesta intenzio- ne didascalica sul tema della lotta all’infedele. Nella più ce- lebre versione del soggetto, di- pinta per la Scuola Dalmata di San Giorgio degli Schiavoni, “l’infedele” era il nemico tur- co; ma poi la minaccia è venu- ta dal cuore stesso della cristia- nità, dall’alleanza tra papato e impero nella Lega di Cambrai. Il terreno arido, cosparso di frammenti d’ossa e di cadave- ri, si fa spettrale emblema del- la tragedia in corso. Ancor più temibile poteva essere la venti- lata alleanza tra l’imperatore e il sultano otto- mano, cui si allu- de nella com- plessa composi- zione “Crocefissione e apoteosi dei die- cimila martiri del monte Ara- rat”. Il “San Paolo” del Duomo di Chioggia è una specie d’autori- tratto morale, con la croce di Cristo piantata nel cuore, il vol- to fortemente se- gnato e i solidi panneggi che ne reggono la statura assisa. L’Apostolo si erge su un prato che non ha più vita, di cui ri- mane parvenza ma è come car- bonizzato al suo interno. La te- la anticipa simbolicamente una disposizione d’animo di profonda disillusione riguar- do alla salvezza: opere e indul- genze nulla possono di fronte alla disfatta morale. Anche Ve- nezia aveva i suoi Savonarola, frati infiammati che fustigava- no la deriva inarrestabile della chiesa romana. In questa dimensione soffer- ta e riflessiva, Carpaccio si in- sedia, anche idealmente, in Istria, terra sensibile alle tesi luterane. Nella “Pala di Pira- no”, allestisce una sacra con- versazione nella quale ogni fi- gura è isolata e scandita da un energico contrasto modellan- te di luci e ombre. Nell’insie- me domina un tono malinco- nico cui non sono esenti nem- meno gli angeli musicanti. Di- pinto emblematico è l’ “Entrata del podestà Sebastia- Prosecco, musica e Dama Castellana Vittore Carpaccio. Al centro: “San Giorgio che lotta con il drago e quattro episodi della vita del santo” (San Giorgio Maggiore, Venezia, ©Matteo De Fina) A sinistra: “Crocifissione e apoteosi dei Diecimila crocifissi del monte Ararat”, 1512-1513 (Gallerie dell'Accademia, Venezia) In basso: “ Leone marciano” 1516 (Palazzo Ducale Venezia) Palazzo Sarcinelli, fino al 28 giugno Tanti appuntamenti di primavera a Conegliano e dintorni da godere come contorno alla mostra. Da marzo a giugno le colline vivono la Primavera del Prosecco Superiore (su www.primaveradelprosecco.it). Il 19 aprile (alle 18.30) a Palazzo Sarcinelli concerto della rassegna Jazz&Blues; il 9 e 10 maggio a Conegliano Festa della Musica. Il 23 maggio in collina passa il Giro d’Italia; dal 14 al 17 maggio a Conegliano, Pieve di Soligo, Valdobbiadene e Castello di San Salvatore a Susegana c’è il Festival Vino in Villa (prosecco.it/vinoinvilla). Il 23 e 24 maggio con Conegliano Docg Street Wine & Food si va “alla scoperta dell’originalità del Prosecco” (www.prosecco.it/vinoinvilla), mentre il 30 e 31 maggio c’è Bietica, Mostra mercato sulla sostenibilità degli stili di vita. 30 e 31 maggio con Cantine aperte (mtvveneto.it). Il 20 e 21 giugno gioco vivente della dama con la Dama Castellana. In mostra, nelle prime nove domeniche da domani, per i visitatori degustazione di vini pregiati offerta e presentata personalmente dai produttori delle cantine selezionate dal Consorzio Prosecco Superiore Dogc. Altre iniziative saranno pubblicate su www. mostracarpaccio.it. appuntamenti di primavera L’autunno di Carpaccio da Venezia all’Istria Vittore e Benedetto a Palazzo Sarcinelli di Conegliano ‘‘ Il curatore Romanelli mette in luce l’epilogo inconfondibile della sua vocazione GRANDI MOSTRE ‘‘ Le vicissitudini di Venezia segnarono la sua biografia artistica La mostra “Carpaccio. Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria. L’autunno magico di un maestro e la sua eredità”, a cura di Mostra a cura di Giandomenico Romanelli, si visita a Palazzo Sarcinelli di Conegliano (via XX Settembre) fino al 28 giugno. Aperta da martedì a giovedì 9- 18.00; venerdì fino alle 21; sabato e domenica fino alle 19. Lunedì chiuso. Biglietto intero 10 euro, ridotto 8. Biglietti speciali per famiglie 22 euro da due adulti e un minorenne (dal secondo minorenne in poi 6 euro); gratuito fino a 6 anni. Informazioni e prenotazioni al numero 199 151114 e su www.mostracarpaccio.it Sono previste attività per le scuole e biglietti per gruppi, Visite guidate sia in italiano che in inglese. Il Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso propone pacchetti a partire da 79 euro per pernottamento, visite guidate, ristoranti e degustazioni (informazioni e prenotazioni 0422.541052, [email protected]; www.marcatreviso.it). Il catalogo della mostra è edito da Marsilio. 34 Cultura e Spettacoli IL PICCOLO SABATO 7 MARZO 2015 Copia di 5fdd5a98e5b49079ef5c1edab50a6195

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Page 1: GRANDIMOSTRE IL TERRITORIO L’autunnodiCarpaccio … · San Girolamo e le sante Agata e Lucia (10-12, 15-18). Museo diocesano diarte sacra: France-scoda Milano, San Silvestro Pa-painconcistoro(0438948235).

di Virginia Baradel

N ei manuali di storiadell’arte Vittore Car-paccio chiude il Quat-

trocento veneziano, il secolodei Vivarini e dei Bellini, dellenovità di Mantegna, di Anto-nello e dei pittori fiamminghi.Una polifonia di accenti chetende a dare un’identità alle fi-gurazioni preziose della tradi-zione gotica.

Fra tutti, Vittore Carpaccio èil narratore di storie più fiscalee più leggendario allo stessotempo. Un maestro dell’impa-ginazione prospettica a largospettro, luminosa e unitaria,fitta di particolari brulicantieppure bloccati in un nitoreanalitico, di ascendenza fiam-minga e in parte ferrarese, madel tutto originale per la vasti-tà degli scenari gremiti di figu-re. Solo il Canaletto saprà faremeglio con la sua ottica di pre-cisione. Se non fosse stato cheil Cinquecento era alle porte,che la potenza veneziana ave-va preso a vacillare, la religio-ne a franare e la pittura a muta-re, Carpaccio avrebbe potutoraccontare ancora a lungo isuoi film in carta di vetro, di-pingere le figure con lenticola-re precisione e perfetta immo-bilità, sospese in quella che Ro-berto Longhi definì “supremaindifferenza epica”, ma cheAugusto Gentili ha poi colma-to di significati.

Le vicissitudini di Veneziasegnarono anche la sua biogra-fia artistica. La tradizione criti-ca ha sempre considerato gliultimi quindici anni del pitto-re delle storie di Sant’Orsola,un lento declino, un progressi-vo “inaridimento creativo”che il pittore visse fuori da Ve-nezia e dai suoi luoghi eccel-lenti come Palazzo Ducale (do-ve operò come “pittore di Sta-to”), le grandi Scuole devozio-nali e le chiese, ritirandosi inprovincia e in Istria. Ma perGiandomenico Romanelli,che cura la mostra “Carpaccio.Vittore e Be-nedetto daVeneziaall’Istria” nonandò così.L’ultima sta-gione di Vitto-re fu l’epilo-go, senza piùcertezze esenza più illu-sioni, diun’inconfon-dibile voca-zione pittori-ca; fu l’inven-tario scoper-to di una sa-pienza recon-dita, profon-damente se-gnata dal ri-volgimento delle coscienze inatto.

Venezia è in crisi, l’Umanesi-mo è in crisi, la Chiesa e il siste-ma del culto collegato stretta-mente all’arte sacra e devozio-nale, è scosso alle radici. Car-

paccio possiede cultura filoso-fica e antiquaria: si ritira dallaprima linea non per insuffi-cienza d’ispirazione ma perscelta. Ora sembra che dipin-gere sia per lui una forma dimeditazione, aspra, dolorosa,lontana mille miglia dai nuoviastri nascenti così legati alla vi-ta terrena, al classicismo paga-no che portano i nomi di Gior-

gione, Tiziano, Lotto, Sebastia-no del Piombo. Egli concludela sua vicenda pittorica in unalimpida e volontaria, anche seamara, inattualità. Il “Politticodi Santa Fosca”, riunito in oc-casione della mostra, ci mo-stra un tentativo di mediazio-

ne con il nuovo corso della pit-tura, pur sul versante più mo-derato e fedele al canone vene-ziano di Bellini e Cima da Co-negliano. Ne è prova una pittu-ra pur sempre nitida e intaglia-ta nella luce, affinata da qual-che nota d’intenerimento cro-matico ed espressivo.

Ma in “San Giorgio e il dra-go” del 1516, Carpaccio ripri-

stina una chiave quattrocente-sca nel nitore rigido e illustrati-vo e nella manifesta intenzio-ne didascalica sul tema dellalotta all’infedele. Nella più ce-lebre versione del soggetto, di-pinta per la Scuola Dalmata diSan Giorgio degli Schiavoni,

“l’infedele” era il nemico tur-co; ma poi la minaccia è venu-ta dal cuore stesso della cristia-nità, dall’alleanza tra papato eimpero nella Lega di Cambrai.Il terreno arido, cosparso diframmenti d’ossa e di cadave-ri, si fa spettrale emblema del-la tragedia in corso. Ancor piùtemibile poteva essere la venti-lata alleanza tra l’imperatore e

il sultano otto-mano, cui si allu-de nella com-plessa composi-zione“Crocefissione eapoteosi dei die-cimila martiridel monte Ara-rat”.

Il “San Paolo”del Duomo diChioggia è unaspecie d’autori-tratto morale,con la croce diCristo piantatanel cuore, il vol-to fortemente se-gnato e i solidipanneggi che ne

reggono la statura assisa.L’Apostolo si erge su un pratoche non ha più vita, di cui ri-mane parvenza ma è come car-bonizzato al suo interno. La te-la anticipa simbolicamenteuna disposizione d’animo diprofonda disillusione riguar-

do alla salvezza: opere e indul-genze nulla possono di frontealla disfatta morale. Anche Ve-nezia aveva i suoi Savonarola,frati infiammati che fustigava-no la deriva inarrestabile dellachiesa romana.

In questa dimensione soffer-ta e riflessiva, Carpaccio si in-sedia, anche idealmente, inIstria, terra sensibile alle tesi

luterane. Nella “Pala di Pira-no”, allestisce una sacra con-versazione nella quale ogni fi-gura è isolata e scandita da unenergico contrasto modellan-te di luci e ombre. Nell’insie-me domina un tono malinco-nico cui non sono esenti nem-meno gli angeli musicanti. Di-pinto emblematico è l’“Entrata del podestà Sebastia-

no Contarini nel Duomo di Ca-podistria”del 1522, dove siesalta una Venezia minore, fat-ta di quinte architettonichesemplici e decorose e di severidignitari che fanno cerchio in-torno alla massa dorata del po-destà. Il tutto possiede una so-bria maestà che sembra indi-care il sito come altra-Venezia,orgogliosa e integra.

Vittore muore in una dataimprecisata tra il 1525 e il1526; dei due figli, Pietro e Be-nedetto entrambi attivi comesuoi aiuti, conosciamo operesolo del secondo, ottimo colo-rista che tuttavia tende a esem-plificare in chiave più popola-re e ingenua, gli schemi pater-ni. Padre e figlio si possonoconfrontare nelle opere del

Duomo di Capodistria, presen-ti in mostra. Benedetto dipin-se per qualche anno ancora epoi si ritirò: il suo anacroni-smo era ben poco gradito daun’intellighenzia critica sem-pre più conquistata dalle pro-dezze di una mimesi che supe-rava la natura stessa, così co-me sapeva fare il nuovo astroTiziano Vecellio.

San Nicolò: Girolamo Savol-do, Sacra Conversazione(8.30-12 e 15.30-18, no dom.mattina; gruppi 0422.548626)San Leonardo: Vincenzo deiDestri, Sant’ Erasmo in trono(8-18, 0422. 544744).

Prosecco, musica e Dama Castellana

Vittore Carpaccio. Al centro: “San Giorgioche lotta con il drago e quattro episodi dellavita del santo” (San Giorgio Maggiore, Venezia,©Matteo De Fina)A sinistra: “Crocifissione e apoteosidei Diecimila crocifissi del monte Ararat”,1512-1513 (Gallerie dell'Accademia, Venezia)In basso: “ Leone marciano”1516 (Palazzo Ducale Venezia)

Palazzo Sarcinelli, fino al 28 giugno

Palazzo Sarcinelli è nel cuore di Conegliano e Conegliano è nel cuoredi un territorio ricchissimo di arte e di storia. La mostra di Carpacciopuò essere l’occasione per visitarlo, per scoprirne i tesori nascosti eper apprezzare l’unicità di quello che è stato definito un grande mu-seo a cielo aperto. Intorno alla mostra è possibile compiere un brevee affascinante viaggio nella cultura artistica al tempo di Carpaccio,in una terra che conserva e svela testimonianze superbe di quell’artee di quella cultura, crocevia di correnti culturali, letterarie, artisti-che. Inseguendo capolavori dell’arte tra panorami dolcissimi.

Chiesa della Visitazione, Gio-vanni Antonio de’ Sacchis, det-to Il Pordenone, Madonna conil Bambino e santi GiovanniBattista, Caterina, Daniele ePietro. (8.30-11.30 e 16-18.30prenot. gruppi 0438.73235)

Duomo: Tiziano Vecellio, An-nunciazione; Il Pordenone, af-fresco; Girolamo Strazzarolida Aviano, Madonna con ilbambino e i santi; Sebastianoe Rocco e Madonna con Bam-bino e Santi (in sacrestia).

Duomo: Cima da Conegliano,Madonna con Bambino e san-ti; Francesco Beccaruzzi, S.Marco e i santi. (7.30-12 e 15-19). Scuola dei Battuti: Fran-cesco da Milano, Storie di Cri-sto (10-12 e 14-18 mar. chiuso)

treviso

Chiesa di Santa Maria Assun-ta e San Liberale: Giorgione,Madonna con Bambino e isanti Nicasio e Francesco (Pa-la di Castelfranco). Orari: 8-12e 15.30 - 18.45. Domenica:15.30 - 18.45.

San Leonardo: Il Pordenone,Madonna con il Bambino esanti Antonio Abate, Leonar-do, Caterina e Giovanni Batti-sta (8-19). Santa Maria Assun-ta: lo Zingaro, Madonna con ilBambino e santi (8-18.30).

Santa Cristina al Tiverone: Lo-renzo Lotto, Madonna con ilBambino e i santi Pietro, Cristi-na, Liberale e Girolamo (9-12).San Martino Vescovo: Girola-mo Strazzaroli, San Martino eil povero (8-12, 14,30-19).

Cattedrale di Santa Maria As-sunta: Lorenzo Lotto, La Vergi-ne assunta tra i Santi AntonioAbate e Ludovico da Tolosa;Lazzaro Bastiani ( attr.) San Gi-rolamo (8-18.30, dom. mattinaprenotazione 0423 952376).

Museo Civico: Cima da Cone-gliano, Madonna con Bambi-no e Il Redentore benedicente;Vittore Belliniano, Madonnacon Bambino e i Santi Giovan-ni Battista ed Elisabetta(10.30-12.30 e 16-19).

Santa Maria Annunziata:Francesco e Tiziano Vecellio,Madonna con Bambino e An-geli musicanti (8-19). San Ni-colò: Giovanni Agostino da Lo-di, Madonna con Bambino e iSanti Nicolò e Rocco.

Duomo: Morto da Feltre, SanFrancesco e San BernardinoTomitano e Cristo risorto (8.30- 15.30). San Gregorio: Moret-to da Brescia, Madonna conBambino e santi Gregorio Ma-gno e Valentino. (8-18.30).

Chiesa Arcidiaconale di SantaMaria Nascente; Tiziano Vecel-lio, Madonna con Bambino e isanti Rocco e Sebastiano (8-18).San Giorgio: Francesco da Mila-no, Madonna con il Bambino introno e santi (8-19).

Cattedrale (a Cèneda): Jacopoda Valenza, Madonna con ilBambino e santi G.Battista e Bia-gio (8.30-11.30 e 14.30-19). SanGiovanni Battista (a Serraval-le): Jacopo da Valenza, Madon-na con bambino e santi (8-18).

Chiesa di Sant’Andrea (a Serra-valle): attribuito a Pietro da Vi-cenza o Francesco da Milano,San Giobbe e i santi AntonioAbate e Rocco (tutti i giorni 8-18,0438.53396, Amici della PieveGianni Rizzardi 349 2368697).

Chiesa Arcipretale di San To-maso Apostolo: Francesco daMilano, Trittico con i SantiRocco, Sebastiano e Nicola diBari, tempera su tavola (8-13 e15-18. Per prenotazioni: 043479001, don Egidio).

Chiesa di Santa Maria Annun-ziata in Meschio: Andrea Previ-tali, Annunciazione di MariaVergine, olio su tavola (da lune-dì a venerdì 9-11, domenica9.30-11, sabato chiuso. In altriorari prenotare: 0438 53581).

Museo del Cenedese (a Serra-valle): Francesco da Milano,San Girolamo e le sante Agata eLucia (10-12, 15-18). Museodiocesano di arte sacra: France-sco da Milano, San Silvestro Pa-pa in concistoro (0438 948235).

Chiesa di Giovanni Battista:Giovanni Battista Cima da Co-negliano, Polittico di San Fior,1510, tempera e olio su tavola(9-12 e 15-17, domenica 15-18.Visite guidate gratuite, su pre-notazione: 0438 76010).

Tanti appuntamenti di primavera a Conegliano e dintornida godere come contorno alla mostra.Da marzo a giugno le colline vivono la Primavera delProsecco Superiore (su www.primaveradelprosecco.it). Il19 aprile (alle 18.30) a Palazzo Sarcinelli concerto dellarassegna Jazz&Blues; il 9 e 10 maggio a Conegliano Festadella Musica. Il 23 maggio in collina passa il Giro d’Italia; dal14 al 17 maggio a Conegliano, Pieve di Soligo,Valdobbiadene e Castello di San Salvatore a Susegana c’è ilFestival Vino in Villa (prosecco.it/vinoinvilla).Il 23 e 24 maggio con Conegliano Docg Street Wine & Food siva “alla scoperta dell’originalità del Prosecco”(www.prosecco.it/vinoinvilla), mentre il 30 e 31 maggio c’èBietica, Mostra mercato sulla sostenibilità degli stili di vita.30 e 31 maggio con Cantine aperte (mtvveneto.it). Il 20 e 21giugno gioco vivente della dama con la Dama Castellana. Inmostra, nelle prime nove domeniche da domani, per ivisitatori degustazione di vini pregiati offerta e presentatapersonalmente dai produttori delle cantine selezionate dalConsorzio Prosecco Superiore Dogc.Altre iniziative saranno pubblicate su www.mostracarpaccio.it.

appuntamenti di primavera

L’autunno di Carpaccioda Venezia all’IstriaVittore e Benedetto a Palazzo Sarcinelli di Conegliano

‘‘Il curatoreRomanellimette in luce

l’epilogo inconfondibiledella sua vocazione

GRANDI MOSTRE

‘‘Le vicissitudinidi Veneziasegnarono

la sua biografiaartistica

La mostra “Carpaccio. Vittore eBenedetto da Venezia all’Istria.L’autunno magico di un maestroe la sua eredità”, a cura diMostra a cura di GiandomenicoRomanelli, si visita a PalazzoSarcinelli di Conegliano (via XXSettembre) fino al 28 giugno.Aperta da martedì a giovedì 9-18.00; venerdì fino alle 21;sabato e domenica fino alle 19.Lunedì chiuso.Biglietto intero 10 euro, ridotto8. Biglietti speciali per famiglie22 euro da due adulti e unminorenne (dal secondominorenne in poi 6 euro);gratuito fino a 6 anni.

Informazioni e prenotazioni alnumero 199 151114 e suwww.mostracarpaccio.itSono previste attività per lescuole e biglietti per gruppi,Visite guidate sia in italiano chein inglese.Il Consorzio di PromozioneTuristica Marca Treviso proponepacchetti a partire da 79 europer pernottamento, visiteguidate, ristoranti edegustazioni (informazionie prenotazioni 0422.541052,[email protected];www.marcatreviso.it).Il catalogo della mostra è editoda Marsilio.

VittoreCarpaccioTrittico diSanta Fosca(già Chiesadi Santa Foscaa Venezia)Il tritticoè statoricompostodopo 50 annigrazieal sostegno diPermateelisaDopo la mostratorneràa essere divisotra Bergamo,Veneziae Zagabria

IL TERRITORIO

Un itinerario per scoprirei tesori tra ’400 e ’500

SUSEGANA

TREVISO

CONEGLIANO

CASTELFRANCO VENETO

moriago - cison

QUINTO DI TREVISO - PAESE

asolo

sedico - bribano

FELTRE FELTRE - san gregorio nelle alpi

pieve di cadore - lago

vittorio veneto

vittorio veneto

caneva di sacile

meschio

VITTORIO VENETO

san fior

34 Cultura e Spettacoli IL PICCOLO SABATO 7 MARZO 2015

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