Finestra sul Mazzini 2 - dicembre 2006

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MAZZINI La Finestra sul Notiziario promozionale del Numero 2 - Dicembre 2006 CONTRATTO DI QUARTIERE II - MAZZINI Così si combatte il senso di abbandono O ggi la questione della sicurez- za è certamente uno dei prin- cipali indicatori per misurare il li- vello di qualità della vita. Sono in genere i quartieri periferici, e in particolare quelli di edilizia pub- blica, che risultano i più “fragili”, in quanto caratterizzati da un sen- so generalizzato di abbandono e marginalità. Per accogliere questo bisogno di “sicurezza” il Contratto di Quartie- re - che comprende, oltre ad inter- venti edilizio-urbanistici, anche l’attivazione sul territorio di azioni mirate allo sviluppo locale - ha fa- vorito la partecipazione al bando regionale del “Patto Locale di Sicu- rezza” da parte dell’amministrazio- ne comunale e, in un secondo mo- mento, di alcuni soggetti locali. La finalità principale del progetto è il miglioramento delle condizioni di sicurezza urbana attraverso una rete di interventi pubblici e priva- ti; il punto di forza è il coinvolgi- mento di molteplici soggetti pre- senti sul territorio (organi decen- trati pubblici, enti, associazioni), per individuare e realizzare azioni in diversi ambiti, tutte mirate a rendere più sicuro il quartiere. ALLE PAGINE 2 E 3 “Povero Meneghino!” Q uando camminiamo per le vie della nostra città così affollata, soprattutto nelle sue periferie non è agevole far la passeggiata. O rmai le bici van sui marciapiedi, sfrecciando come andassero a una gara e son guai se in tempo non le vedi, se sei distratto è un’esperienza amara. S e guardi i muri di case e palazzi, tutti marcati coi segni più strani, ti ricordano un po’ quegli svolazzi, quelle scritte degli antidiluviani. E poveri, veri o falsi, a profusione, a centinaia ti stendono la mano e i ladri, come dice una canzone ruberanno anche il Duomo di Milano… UNITI per ritrovare la fiducia fiducia fiducia Rapporto sui Patti Locali di Sicurezza Rapporto sui Patti Locali di Sicurezza Rapporto sui Patti Locali di Sicurezza

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il Giornalino del laboratorio di quartiere del Mazzini

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MAZZINI La Finestra sul

Notiziario promozionale del

Numero 2 - Dicembre 2006

CONT RAT TO DI QUART IERE II - MAZZINI

Così si combatte il senso di abbandono

O ggi la questione della sicurez-za è certamente uno dei prin-

cipali indicatori per misurare il li-vello di qualità della vita. Sono in genere i quartieri periferici, e in particolare quelli di edilizia pub-blica, che risultano i più “fragili”, in quanto caratterizzati da un sen-so generalizzato di abbandono e marginalità.

Per accogliere questo bisogno di “sicurezza” il Contratto di Quartie-re - che comprende, oltre ad inter-venti edilizio-urbanistici, anche l’attivazione sul territorio di azioni mirate allo sviluppo locale - ha fa-vorito la partecipazione al bando regionale del “Patto Locale di Sicu-rezza” da parte dell’amministrazio-ne comunale e, in un secondo mo-mento, di alcuni soggetti locali.

La finalità principale del progetto è il miglioramento delle condizioni di sicurezza urbana attraverso una rete di interventi pubblici e priva-ti; il punto di forza è il coinvolgi-mento di molteplici soggetti pre-senti sul territorio (organi decen-trati pubblici, enti, associazioni), per individuare e realizzare azioni in diversi ambiti, tutte mirate a rendere più sicuro il quartiere.

ALLE PAGINE 2 E 3

“Povero Meneghino!” Q uando camminiamo per le vie

della nostra città così affollata, soprattutto nelle sue periferie non è agevole far la passeggiata.

O rmai le bici van sui marciapiedi, sfrecciando come andassero a una gara

e son guai se in tempo non le vedi, se sei distratto è un’esperienza amara.

S e guardi i muri di case e palazzi, tutti marcati coi segni più strani,

ti ricordano un po’ quegli svolazzi, quelle scritte degli antidiluviani.

E poveri, veri o falsi, a profusione, a centinaia ti stendono la mano

e i ladri, come dice una canzone ruberanno anche il Duomo di Milano…

UNITI per ritrovare la fiduciafiduciafiducia

Rapporto sui Patti Locali di SicurezzaRapporto sui Patti Locali di SicurezzaRapporto sui Patti Locali di Sicurezza

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mento scolastico e professionale per ragazzi e genitori, con accom-pagnamenti nelle scuole superiori. Sono stati poi promossi dei per-corsi orientativi individualizzati per aiutare i ragazzi nel difficile momento della scelta della scuola. Riguardo alle abilità sociali, sono stati sperimentati percorsi forma-tivi per lo sviluppo di competenze nelle classi seconde, con lo scopo di migliorare le relazioni in classe e in preparazione al lavoro sull’orientamento da svolgere in terza. Alla Ludoteca-laboratorio “La società del gioco”, condotto da un educatore con il supporto di nove volontari e di un coordinato-

re, ha poi partecipato un gruppo eterogeneo di ragazzi in orario e-xtrascolastico, per renderli più consapevoli di che cosa significa collaborare nel gioco di squadra e partecipare ad un torneo che ha delle regole da rispettare. COOPERATIVA SOCIALE CE.SE.D.

Il quartiere per i piccoli, l’hip-hop per i più grandi

L’intervento si è svolto su due li-velli, uno diretto ai bambini dai 5 ai 10 anni, l’altro rivolto ai ragazzi del quartiere e della zona, in gior-nate dedicate alla cultura Hip-hop o della strada. I bambini sono stati stimolati alla compartecipazione delle regole ed al rispetto del la-voro del gruppo, effettuando an-che un monitoraggio dei luoghi della “sicurezza” in quartiere, portando i piccoli nei posti che

COOP. SOCIALE “LA STRADA”

Dall’indagine al cortometraggio

La cooperativa sociale “La Stra-da” ha realizzato con i ragazzi una ricerca-intervento sui temi della legalità, della sicurezza e della convivenza sociale, per stimolare in loro una riflessione sulle tema-tiche legate alla qualità della con-vivenza a partire dalla loro realtà e dalla loro esperienza. Sono stati così attivati tre gruppi di lavoro: 1) Indagine sociologica - Sedici ragazzi tra i 14 e i 17 anni, affian-cati da un psicopedagogista, han-no preparato tre questionari uti-lizzati in tre contesti differenti nell’ambito del quartiere: le attivi-tà commerciali, le agenzie per il tempo libero e gruppi di giovani; 2) Il laboratorio espressivo - Un gruppo di 5 ragazzi ha aderito alle attività della “Fabbrica del Talen-to” presso la comunità “Martinitt” con la realizzazione di 16 incontri. Il lavoro si è concentrato sull’arte dei graffiti e i ragazzi hanno spe-rimentato che l’espressività, il de-siderio di essere “visti” dagli altri attraverso le proprie tag (firme) sui muri e di trasgredire, possono essere vissute anche in modo le-gale. La legalità non è un intral-cio, ma piuttosto un contenitore che permette di esprimere creati-vità ed emozioni; 3) Il film - E’ stato girato un corto-metraggio dal titolo “Lotta al Gri-gio” che ha coinvolto 15 ragazzi e ragazze, che hanno partecipato agli incontri settimanali di realiz-zazione creando una storia sul te-ma “Legalità e benessere”. Questo gruppo di lavoro è stato seguito da un’educatrice ed un regista pro-fessionista, grazie anche alla col-laborazione della sala di registra-zione “Suoni Sonori” e della troupe di tecnici dell’associazione

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PuntoZero che ha fornito attrezza-ture specifiche e professionali. PARROCCHIA S. MICHELE E S.RITA SOCIETÀ S. VINCENZO DE’ PAOLI

Sostegno scolastico per italiani e stranieri

Parrocchia e San Vincenzo hanno proposto l’“Accompagnamento scolastico interculturale”, vista la presenza di molti bambini italiani e stranieri che necessitano di que-sto servizio. Il sostegno scolastico è stato attivato per i ragazzi delle scuole medie che hanno difficoltà di motivazione verso lo studio di qualche materia, in due pomeriggi di quattro ore al-la settimana, coinvolgendo no-ve volontari for-mati dalla Cari-tas (otto studenti dell’istituto Gon-zaga ed un coordinatore fornito dalla parrocchia) e due operatori professionisti. L’attività ha avuto un discreto successo e i ragazzi hanno seguito con regolarità fino alla fine, mentre la formazione ha rappresentato per le due anima-trici e i volontari un’occasione di crescita e di confronto.

ASSOCIAZIONE ANGELA GIORGETTI

L’orientamento per non “perdersi” a scuola

Nella scuola media “Martinengo Alavaro” sono stati promossi per-corsi di orientamento e abilità so-ciali. L’orientamento prevedeva la formazione e l’informazione rivol-ta alle classi terze (attività con-dotta da un orientatore ed un inse-gnante con la collaborazione del “Servizio orientamento scuole” del Comune di Milano) e la crea-zione di uno Sportello di orienta-

“La legalità non è un intralcio, ma un contenitore per esprimere creatività ed emozioni”

esperienza, al fine di trovare con loro soluzioni condivise per esprimere i loro desideri e le loro emozioni nel rispetto delle regole e della legalità. Dal novembre 2005 al maggio di quest’anno, grazie a questo bando, le associazioni e le società coinvolte hanno realizzato gli interventi riassunti in queste pagine.

I l bando annuale del “Patto Locale per la Sicurezza” ha permesso lo svolgimento di

attività importanti per il territorio, alcune delle quali in collaborazione con le scuole. Si è puntato soprattutto su progetti rivolti ai giovani, coinvolgendoli nell’identificazione dei disagi e dei problemi legati alla loro diretta

L’importanza delle regole e della legalità

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COPERTINA Tutti i lavori realizzati dal “Patto locale” promosso dal Comune

La SICUREZZA si costruisce partendo dai GIOVANI

Tante le associazioni coinvolte in attività per bambini e ragazzi culturali integrati di Arci Milano, offrendo servizi di housing sociale con funzioni di portineria sociale e di tutoraggio. Sono stati così avviati percorsi di inserimento abitativo che rispon-dessero alla complessità dei biso-gni della persona straniera (ascolto, informazione, orienta-mento e accompagnamento). È stato inoltre sperimentato uno sportello itinerante in alcuni corti-li per fornire servizi di informa-zione, ascolto ed invio allo sportel-lo fisso. Il lavoro di animatori e mediatori linguistici ha permesso la costru-zione di relazioni significative con gruppi di cittadini stranieri del quartiere.

COOPERATIVA DEDO

In cerca di mediazioni tra conflitti e culture

La cooperativa ha attivato uno sportello di mediazione culturale e dei conflitti. Il progetto ha così promosso sul territorio del quartiere una serie di azioni di accompagnamento nella risoluzione dei conflitti di natura culturale, cioè causati dal-le differenze multietniche, fami-liare/relazionale (nel rispetto dei ruoli sia in famiglia che in condo-minio) e intergenerazionale, cer-cando di far condividere regole e spazi comuni. Una équipe multiprofessionale ha attivato la mediazione culturale tra le famiglie e la scuola per fa-vorire l’integrazione sociale e l’orientamento verso i servizi e le risorse esistenti nel territorio. Questo lavoro è stato reso possibi-le dall’utilizzo in rete degli spazi e degli strumenti delle associazioni e cooperative sociali, e dalla pos-sibilità di utilizzare alcuni locali delle scuole.

CIRCOLO ARCI CORVETTO

Nei cortili per conoscere i cittadini stranieri

Arci ha sperimentato ed avviato all’interno di alcuni cortili inter-venti di costruzione di percorsi di partecipazione ed aggregazione fra cittadini stranieri, con l’obiettivo di far emergere e ren-dere visibili le risorse e le proget-tualità relative al vivere e al co-abitare il territorio. Il Circolo ha anche promosso uno sportello fisso collegato con la re-te dei servizi sociali, lavorativi e

sentivano essere i più sicuri. Pa-rallelamente a questa iniziativa è stato organizzato un incontro con il vigile di quartiere per insegnare ai ragazzi non solo la sicurezza, ma anche il rispetto per le forze dell’ordine. A partire dal gioco nei cortili ALER i risultati sono stati apprezzabili: ragazzi e famiglie hanno imparato a fidarsi della re-altà circostante, facendo propria l’idea di sicurezza che parte dal basso attraverso la condivisione delle regole. Le giornate Hip-hop, svolte alla presenza di un’istruttrice profes-sionista, hanno attirato un buon numero di partecipanti favorendo il consolidamento dei rapporti fra i gruppi e confermando il ruolo del Polo Ferrara nel quartiere co-me un posto sicuro dove svolgere le proprie attività nel rispetto di regole condivise. ASSOCIAZIONE AGA 14

Percorsi di prevenzione di bullismo e disagio

Dopo un’attenta indagine sui biso-gni della scuola, l’intervento “Percorsi di prevenzione” ha pre-visto lo svolgimento di incontri nelle classi seconde sulla preven-zione del disagio nell’adolescenza, con particolare riferimento ai comportamenti devianti, al feno-meno del bullismo, all’uso e abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Il progetto ha coinvolto le scuole materne (incontri con i genitori), le elementari (incontri con i geni-tori e gli alunni di quinta) e le me-die (incontri con genitori ed alun-ni, e lo “Sportello Giovani), ha in-contrato la soddisfazione sia degli insegnanti che degli alunni. La va-lutazione finale è stata realizzata attraverso l’analisi di questionari di gradimento distribuiti ai ragaz-zi alla chiusura dei lavori.

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APERTO TUTTO L’ANNO Ci vorrebbe molto spazio

per elencare tutte le iniziative svolte nel Polo Ferrara.

Per avere una panoramica di ciò che viene offerto, basta recarsi al Centro per ritirare le locandine

con i calendari delle diverse attività.

I l Polo Ferrara, è un centro polifunzionale del Comune di Milano gestito dalla cooperativa Ce.se.d. e dall’associazione La Traccia, ed ha una funzione aggregativa trasversale all’interno del quartiere Mazzini e,

più in generale, all’interno della zona Quattro. Al Polo Ferrara, vengono proposte e presentate svariate attività che spaziano dalla pura animazione fino all’arte, per così dire, “alta”. Andrea Ferrari, coordinatore del centro, illustra le attività di una realtà divenuta importantissima per il territorio.

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mo. Le nostre feste sono rinomate, soprattutto quella dell’uva e delle ciliegie. Lavoriamo anche sul tema dell’integrazione, cercando un approccio che sia il più naturale possibile.

M a, chi incontrerete entrando al Polo Ferrara? Beh, entrando al Polo Ferrara vedrete sem-

pre un mucchio di gente, che gioca o discute, ma se state attenti vedrete anche tante persone che si danno da fare e che cercano di far girare tutto per

L o scopo del Polo Ferrara è dare la possibilità all’utenza di avvicinarsi a più esperienze con-

temporaneamente, mischiando a proprio piaci-mento cultura e spensieratezza. Le attività propo-ste si dividono quindi in tre grandi aree: iniziative ludico-ricreative, corsi formativi ed animazione per bambini. Al Polo Ferrara si frequentano così corsi di ginnastica per anziani, corsi di ballo li-scio e latinoamericano, aerobica e balli di gruppo; si possono frequentare corsi di inglese e spagnolo, oppure assistere a conferenze mirate su alcuni fra i maggiori artisti del panorama pittorico europeo.

Nell’immaginario collettivo probabilmente il Polo Ferrara è considerato solo come un centro anzia-ni, ma sarebbe un gravissimo errore limitarsi a questa visione. Il Polo Ferrara è un centro ricrea-tivo aperto a tutte le fasce di età, ci piace dire che la nostra utenza spazia dai bambini di quattro an-ni a quelli di novanta. Per venire a passare un po’ di tempo da noi non c’è bisogno di alcuna tessera e, soprattutto, non c’è bisogno di essere anziani: basta avere un po’ di voglia di condividere con gli altri le proprie e-sperienze e di mettere in comune anche le pro-prie inquietudini. Una risata non manca mai al Polo Ferrara. Abbiamo anche quattro campi da bocce in funzio-ne tutto l’anno e ci sono moltissimi signori deside-rosi di insegnare anche ai giovani la paziente arte di andare vicino al pallino. La saggezza popolare si mischia alla modernità al Polo Ferrara.

I l nostro giardino, poi, è méta tutto l’anno di nu-merosissime famiglie che portano i propri figli

a giocare approfittando della riservatezza e della sicurezza del luogo. E il Polo Ferrara è anche una nota sala da ballo: la gente si muove da tutta Mi-lano per venire a passare qualche ora nel nostro salone con la musica delle orchestre che ospitia-

Il CAPANNONE ri

Dalle attività per gli anziani a quelle per ideate per i più piccoli: così il di riferimento nella zona per quanti, di tutte le età, vogliono passare

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Pa g ina 5 La Finestra sul MAZZINI

il verso giusto. Questi sono i volontari del Polo Ferrara: un gruppo di venticinque persone, anzia-ne e non, che con il loro prezioso contributo ci aiu-tano ad organizzare le nostre attività. Una volta all’interno della struttura, sulla destra c’è il bar e di fianco al bar c’è un piccolo ufficio, quella è la segreteria. In segreteria troverete spesso un signore sui settanta, molto alto e con la faccia sempre severa (non vi preoccupate, sembra burbero, ma in fondo è buono!). Questi è il Signor

creativo

Polo Ferrara è diventato un punto un po’ di tempo in compagnia

Mantovani, responsabile dei volontari e memoria storica della zona e del Polo Ferrara.

A h, dimenticavo, poi ci sono io. Sono quello die-tro al computer. Sì, non vi siete sbagliati. So-

no proprio io, anche se ho meno di trent’anni. So-no il dottor Ferrari, ma il mio vero nome è Andrea e sono il coordinatore del Polo Ferrara, per conto della cooperativa Ce.se.d. Sono quello che orga-nizza le attività e che chiama la manutenzione quando si rompe qualche cosa; quello che tiene i rapporti con il Comune e con il Consiglio di Zona e che cerca di sbagliare il meno possibile per fare andare le cose nel migliore modo possibile. Tutto il resto è da scoprire, venite giù da noi: sia-mo in Piazzale Ferrara, angolo via Mincio. Venite quando volete, tanto siamo aperti tutto l’anno.

Andrea Ferrari

TUTTE LE INIZIATIVE

Le attività culturali: Corsi di lingue (inglese e spagnolo 1° e 2° livello); Corso di terracotta; Corso di manualità creativa (1° e 2° livello); Corso di grafologia; Corso di calligrafia; Ascolto guidato della musica; Corso di teatro; Conferenze e visite guidate.

I corsi di ginnastica e di danza: Ginnastica dolce; Ginnastica generale; Biodanza; Aerobica; Danze caraibiche (livello base, intermedio e avanzato); Balli di gruppo; Balli di gruppo serali; Ballo liscio (livello base, intermedio, avanzato I, avanzato II); Flamenco.

Le attività per i bambini: Corsi di danza moderna e danze caraibiche; Corso di bocce; Laboratorio musicale (1° e 2° livello). Nel “Sabato dei bambini” i bambini delle scuole elementari e medie possono fare i compiti, giocare, vedere film di animazione e fare merenda assieme (ingresso libero).

Dai corsi di lingua al “Sabato dei bambini”

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D urante la prima metà del 1800 I “Corpi Santi” si trasformaro-

no in un unico comune popoloso e pieno di opifici, il secondo della Lombardia: nel 1872 questo comu-ne contava più di 250 mila abitan-ti, ed era diventato uno dei mag-giori centri industriali italiani. È a questo punto che la città di Milano finì con l’annettersi gli ex “Corpi Santi” nel 1873, destando l'ostina-ta opposizione di quegli abitanti che avrebbero perso, oltre all'au-tonomia, consistenti vantaggi fi-scali.

Verso la fine del secolo XIX co-minciano a caratterizzarsi, perlo-più a ridosso di scali o nodi ferro-viari, quartieri e località come San Luigi, Gamboloita e Rogore-do. Dalle vecchie porte iniziano a

I l nostro quartiere esterno all’antica cinta delle mura della

città è sorto e cresciuto in virtù della laboriosità dei suoi abitanti che, da contadini, divennero in breve tempo operai nelle indu-strie che dal Dopoguerra si sono sviluppate attorno a Milano.

Per molti anni - anzi, per secoli - la città era rimasta circoscritta nei suoi confini, grosso modo i-dentificabili con la prima circon-vallazione, fino alla metà del 1700 quando cominciò ad espandersi oltre le mura spagnole. Sotto Ma-ria Teresa d'Austria furono costi-tuiti i “Corpi Santi”, zona ammini-strativa esterna e separata dalla città. Questi “Corpi Santi” circon-davano ad anello Milano ed erano divisi in sei distinte porzioni all’intorno delle Porte, tra cui Porta Romana che includeva un’area che corrisponde grosso modo a quella dell'attuale Zona 4.

Prima di ogni decisione statutaria, ad unificare il territorio intorno a Milano era stato per lungo tempo il sistema di coltura basato sulle marcite: prati irrigui permanenti che tutto l'anno, indipendente-mente dalla temperatura e dalla piovosità, fornivano foraggio per innumerevoli capi di bestiame ("da fare concorrenza con altri pa-esi europei”), il tutto in un clima di operosità derivato direttamente dalla regola dei frati attorno alle cui Abbazie erano sorti i centri abitati, i cui residenti coltivavano le marcite. I Frati, sia che fossero gli Umiliati di Brera o i Cistercensi di Chiara-valle, erano frati lavoratori ed in-gegnosi. Ad aiutare nelle loro fati-che i frati, i contadini e gli artigia-ni c'era la paziente forza delle ac-que del Lambro che azionava da sempre le ruote dei mulini desti-nate a diversi scopi.

diramarsi strade, binari, snodi e scali per servire le nuove struttu-re industriali e le case di chi vi veniva a lavorare da fuori: la ma-nodopera locale dei milanesi di città e di quelli dei Corpi Santi non era infatti più sufficiente a soddisfare il fabbisogno di una in-dustria in continuo sviluppo.

Con l’avanzare del XX Secolo la periferia più esterna (che corri-sponde ai "Corpi Santi" di Roma-na, Vittoria e Venezia) è caratte-rizzata dalla necessità di ricercare nuovi spazi per le industrie. L'ubi-cazione di questi nuovi centri pro-duttivi è stata quasi obbligata: per il grande consumo d'acqua, le nuove aziende dovevano sorgere in prossimità di corsi d'acqua do-ve, quasi sempre, si trovavano in-

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Così nacque Milano

Dall’annessione dei “Corpi Santi” alla straordinaria espansione del ‘900 dettata dallo sviluppo dell’industria alle porte della città

I RACCONTI DEGLI ABITANTI

P er riuscire a ricostruire il nostro “puzzle” sulla storia

del Quartiere Mazzini abbiamo bisogno del contributo di tutti.

Potete collaborare con noi raccontando le vostre esperienze e testimonianze, anche piccole, riguardo al rione.

Se volete raccontare la vostra storia sul Mazzini o vedere pubblicata una vostra foto d’epoca rivolgetevi a:

LABORATORIO DI QUARTIERE MAZZINI

via Mompiani 5, telefono e fax 02.56814894

RICOSTRUIAMO LA STORIA DEL QUARTIERE

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In epoca medioevale, nell'anno 11-58, l'arco di Porta Romana - tra-sformato in torre fortificata - di-venta teatro della lotta tra comu-nali e imperiali. I primi, costretti alla resa, ricevono l’onore delle armi dell’Imperatore Barbarossa potendo così tornare incolumi a Milano. Ma quattro anni più tardi, quando la città viene distrutta, molti milanesi sono costretti a ri-fugiarsi proprio a Nosedo, dove il Barbarossa farà edificare la sua zecca.

Q ui i religiosi tra il 1200 e il 1250 ricostruirono su antiche

rovine la chiesetta dei Santi Filip-po e Giacomo come luogo di pre-ghiera, abbellendo le pareti inter-ne con affreschi che si possono ammirare ancora oggi su quella absidale. Tali affreschi sono una rarità in Lombardia, e sono arri-vati fino a noi grazie ad una prov-videnziale controsoffittatura a cannette durata fino al 1985, epo-ca dell’ultimo restauro. Senza questa protezione non avremmo mai potuto godere di questo raro affresco di scuola lombarda, e non si sarebbero salvate alcune travi

sediamenti agricoli con annesse attività artigianali. Il continuo flusso di personale per le fabbri-che provocava inevitabilmente l'e-dificazione di quartieri operai che sorgevano soprattutto come edili-zia pubblica o con tentativi coope-rativi. Una autentica “invasione” che creò spesso problemi di convi-venza con i centri preesistenti. Ma l’urbanizzazione doveva avanzare, e con essa le linee tranviarie e le diramazioni ferroviarie per il tra-sporto merci.

F acciamo ora un passo indietro per parlare della nostra zona.

Il riferimento storico più antico è la presenza, nell'area dell'attuale Porta Romana, di una necropoli precristiana. Nel VI secolo acqui-sta importanza la località “Noceta” (l’attuale Nosedo), attra-versata dalla via Romeria, "strada Romea" nel medioevo, antica arte-ria diretta a Roma in parte coinci-dente con l’attuale Corso Lodi. Di rilievo anche la località “Porto di Mare” dove, già in epoca romana, la roggia Vettabbia metteva in co-municazione la città con il mare attraverso il Lambro e il Po.

originarie del soffitto. Per secoli, infatti, alterne vicende fecero cadere la chiesetta dei San-ti Filippo e Giacomo nell’indif-ferenza e nell’abbandono, trasfor-mandola in un banale ricovero di attrezzi agricoli con il conseguen-te degrado della struttura e dei beni.

È nel secolo scorso che la zona attorno a questa chiesetta, ver-

so la città, diviene sempre più po-polata ed urbanizzata: nel 1900 viene avviato il progetto per l’installazione nella zona di un grande porto in grado di collegare per via fluviale Milano con il ma-re, attraverso Cremona e il Po. Tale progetto non avrà però svi-luppo, lasciando in eredità solo uno specchio d’acqua artificiale. Quel “Porto di mare” - di cui ab-biamo parlato nel primo numero de La Finestra sul Mazzini - che servirà per l’estrazione di ghiaia e sabbia per la costruzione delle ca-se popolari milanesi, e che per an-ni è stato una zona di “vacanza” per molte famiglie di questo quar-tiere.

Roberto Poli

UN QUARTIERE NEI CAMPI Piazzale Gabriele Rosa

nel 1930. I quartieri “ultrapopolari” vennero

costruiti per offrire manodopera all’industria in continua espansione

alle porte di Milano

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Pa g ina 8 Numer o 2 - Dicembre 2006

ASSISTENZA Da aprile Davide Pisu si occupa delle persone non autosufficienti della zona

Il CUSTODE che aiuta gli anziani

Dagli accompagnamenti al rapporto con le associazioni locali

COME FUNZIONA

Il Custode Sociale fornisce assistenza alle persone anziane di via dei Panigarola e delle strade vicine.

Il compiti del Custode Sociale sono:

monitorare situazioni di anziani bisognosi e con ridotta autonomia, in collaborazione con la Portiera Sociale; dare un aiuto materiale nella gestione del quotidiano (accompagnamenti per spesa, farmacia, medico, posta…); fornire un supporto nel disbrigo di pratiche burocratiche (prenotazioni visite, richieste di invalidità, domande di pensioni…); accompagnare gli anziani in ospedali e ambulatori per visite, controlli, ricoveri, ecc. essere in contatto con i servizi pubblici e privati operanti nella zona, per creare una rete di sostegno ed un progetto comune a favore dell’anziano; creare e favorire momenti di aggregazione e di socializzazione.

Il Custode Sociale Davide Pisu

si può trovare in via dei Panigarola 1 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 13.

Tel. 338.6208036

A servizio della Terza Età

petenza, sul volantino che distri-buisce c’è scritto: “via dei Paniga-rola e vie limitrofe”. Cosa signifi-ca? “Da contratto la zona di competen-za è via dei Panigarola. Nonostante ciò, raccolgo segnalazioni che ri-guardano un’area abbastanza am-pia che comprende e supera il Mazzini”. Da dove provengono le segnalazio-ni? “La maggior parte dal CMA (Centro Multiservizi Anziani). Lo-ro mi segnalano la persona in diffi-coltà e mi mettono in contatto con questa, per vedere come posso es-sere d’aiuto”.

Ci sono anche richie-ste fatte in prima persona? “Sì, certo. Special-mente chiamate tele-foniche. Trovarmi qui in guardiola è ab-bastanza complicato, perché sono quasi sempre fuori per ser-vizio… Talvolta an-che vicini o parenti mi segnalano qual-che situazione diffi-cile. Io cerco di far-mi conoscere il più possibile. Il volanti-no che ho stampato è per tale scopo”. Che differenza c’è fra “Custode Socia-

le” e “Portiera Sociale”? “Diciamo che la Portiera è una di-pendente dell’ALER che svolge normale compito di portineria, in un certo caseggiato. Il Custode non è un dipendente ALER, ma di una associazione che ha ricevuto in ap-palto il servizio dal Comune di Mi-lano. La mia è la Fondazione Fra-telli di San Francesco d’Assisi”. E oltre a questo? “La Portiera è, per così dire, più stanziale. Il Custode si rivolge in-

S i chiama Davide Pisu. È solo da pochi mesi nel quartiere,

ma è già molto benvoluto da tutte le persone a cui fornisce assisten-za. Davide Pisu è il “Custode So-ciale” di via dei Panigarola e delle vie limitrofe e, in questa intervi-sta, ci spiega quali sono le sue mansioni ed i suoi utenti. Di cosa si occupa il Custode Socia-le? “La figura del Custode Sociale è stata studiata per permettere agli anziani non autosufficienti, ma an-cora in grado di rimanere nella propria abitazione, di ricevere un aiuto concreto nello svolgimento di tutte quelle mansioni che, senza un suppor-to, rischiano di tra-sformarsi per loro in ostacoli insormonta-bili. Per esempio: c’è la spesa da fare, re-carsi all’ospedale per le visite mediche, il disbrigo di pratiche amministrative e via dicendo”. Qual è il servizio che incide di più in ter-mini di tempo? “Sicuramente gli ac-compagnamenti. Una visita in ospedale può impegnarmi anche per un’intera matti-nata. Ciò è purtroppo dovuto al fatto che non ho in dota-zione un mezzo proprio per accom-pagnare le persone”. Si viaggia sui mezzi pubblici, dun-que. “Sì, con tutte le difficoltà che pos-sono comportare. Tuttavia, ci sono delle associazioni no profit che for-niscono, su prenotazione, un’auto privata con autista. Ma, ovviamen-te, non è sempre possibile averla a disposizione…”. A proposito della sua zona di com-

Davide Pisu

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Pa g ina 9 La Finestra sul MAZZINI

Quartiere in festa

Cena e balli in cortile per conoscersi meglio

vece ad un territorio più ampio e svolge i compiti che ho già elenca-to. In realtà con la Portiera, con cui condivido la guardiola, c’è una collaborazione molto più flessibile e complementare. Si cerca di ri-spondere il meglio possibile ai pro-blemi che si presentano di volta in volta”. Quando ha iniziato a lavorare in questo quartiere e come si trova? “Ho iniziato lo scorso aprile ed ho un buon rapporto con le persone che aiuto. Inizialmente ho avuto l’impressione di un quartiere in cui erano pochi i servizi dedicati agli anziani, ma poi ho scoperto che esistono diverse realtà. Tra queste, c’è un associazione che si occupa di consegnare la spesa a domicilio alle persone che lo ne-cessitano. Questa collaborazione mi permette di avere più tempo per gli accompagnamenti”. Collabora con altri servizi? “Beh, ci sono i “Custodi Socio Sa-nitari” di via Pomposa con cui ho un buon rapporto. Di fatto svolgia-mo compiti molto simili… L’associazione Emergenza Anziani si occupa di reperire fondi per da-re un aiuto ha chi ha particolari problemi economici. Per esempio mi hanno permesso di comprare un apparecchio per misurare la pressione ad una signora che non poteva permettersela. Un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) del-le ACLI mi aiuta poi con le prati-che pensionistiche, e poi c’è il Cen-tro Anziani, il Polo Ferrara, l’ARCI…”. Com’è la situazione economica de-gli anziani che segue? “Difficile. In moltissimi devono arrivare a fine mese con la pensio-ne minima, spesso inferiore a 500 euro mensili. Anche in caso di in-validità parziale o totale le cifre integrative sono assolutamente in-sufficienti”. Un’ultima domanda: di cosa a-vrebbe bisogno questo quartiere? “Potrebbe essere utile un maggior coordinamento fra i servizi pre-senti sul territorio, per rendere la rete meno frammentata e più effi-cace. Un altro aspetto è la forte ca-renza nel rapporto di vicinato, spesso quasi assente. Questa man-canza è grave, poiché potrebbe in-vece sopperire a molte necessità”.

Lorenzo Buzzi

LA CURIOSITA’

La “Festa dei vicini” nasce nel 1999 nel 17. arrondissement di Parigi, grazie a Atanase Périfan e all’associazione Paris d’Amis. Ebbe un fortissimo impatto: pensate che parteciparono oltre 10 mila persone e, l’anno dopo, l’iniziativa assunse proporzioni nazionali. Nel 2003 l’evento contagiò l’Europa e in ben 170 città circa tre milioni di persone alzarono il bicchiere per il cin cin della solidarietà. Nel 2005 ha coinvolto 4,5 milioni di persone di 13 Paesi dell’Unione europea. Il primo appuntamento cittadino di solidarietà sociale ha coinvolto città come Roma, Berlino, Dublino, Atene, Bruxelles, Birmingham, Lisbona e Lubiana.

Un’idea dei “vicini” di Parigi

Festoni, musiche e un ricco banchetto sono stati i protagonisti della fe-sta che si è svolta venerdì 29 settembre nei cortili tra via Mompiani 5 e via Polesine 6. La serata, organizzata dal Laboratorio di Quartiere, dal Centro Ricreativo per gli Anziani e dagli inquilini, ha voluto salutare la fine dell’estate, ma soprattutto creare un’ occasione per promuovere la convivialità, la conoscenza reciproca e la collaborazione tra il vicinato. È stato un modo per ritrovarsi e scambiare due parole, per brindare e per mangiare insieme. Tutto naturalmente all’insegna della partecipa-zione: “Ognuno porta qualcosa”. Moltissime persone sono scese in corti-le portando non solo la loro curiosità per ciò che stava succedendo, ma anche succulenti piatti da gustare. Per i più piccoli, poi, è stato organiz-zato uno spettacolo con un illusionista e, dopo cena, un maestro di ballo ha animato la serata con balli di gruppo per tutte le età.

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Pa g ina 10 Numer o 2 - Dicembre 2006

NON SOLO CASE

In un anno verranno riqualificate le vie che circondano il Quartiere Mazzini

I PROGETTI DEL CONTRATTO DI QUARTIERE

...E alla fine sarà la volta di piazza Ferrara

mesi ciascuna, mentre quelli di via Mompiani - che completeranno l’intervento di riqualificazione delle strade - dureranno per altri cinque mesi. Per consentire gli interventi sulle vie dei Panigarola e Mompiani, il mercato settimanale verrà progressi-vamente spostato, in sede provvisoria, nelle aree di via Pomposa e zone adiacenti, per ritornare poi nel-

N el contratto di quartiere non c’è “solo” (si fa per dire) il rifacimento delle palazzine del

Quartiere Mazzini. Nei progetti elaborati dall’Aler e dal Comune di Milano c’è infatti anche la riqualifi-cazione e la valorizzazione di molti spazi pubblici della zona e, tra questi, vi sono ovviamente anche le strade. Che cambieranno radicalmente volto. Saranno interessate dai lavori di riqualificazione via Pomposa, cui seguiranno gli interventi in via dei Pa-nigarola e via Mompiani. Parallelamente partiranno anche i lavori del progetto di via Polesine, mentre l’intervento su piazza Ferrara, molto più importante, dovrebbe essere lasciato alla fine. “Le opere mirano ad una riqualificazione delle strade - spiegano i pro-gettisti del Settore Tecnico Infrastrutture (ex Setto-re Manutenzione Strade) del Comune di Milano -, consentendo al tempo stesso di migliorare ed incre-mentare l’offerta di posti auto regolari, sempre più richiesti, lungo le vie del quartiere”. L’obiettivo non è però quello di trasformare le strade in un maxi-parcheggio, ma di creare degli spazi ben definiti ri-servati ai percorsi pedonali e alle auto. “Gli inter-venti riguarderanno quindi sia le carreggiate strada-li che le parti laterali destinate ai marciapiedi - ag-giungono in Comune -. Proprio i marciapiedi ver-ranno ricalibrati e modificati per migliorarne la per-corribilità, creando una netta divisione con la zona riservata alla sosta delle auto nel rispetto delle nor-me di sicurezza e di quanto previsto dal Codice della strada”. E precisano all’Ufficio Ristrutturazioni Stradali: “Per l’intero periodo dei lavori saranno ga-rantiti tutti gli accessi ai passi carrabili ed il passag-gio dei pedoni, mentre le zone dei lavori verranno delimitate con recinzioni metalliche alte circa due metri”. La riqualificazione delle vie interessate dai lavori verrà completata entro la fine del 2007. I lavori in via Pomposa e via dei Panigarola dureranno quattro

all’uso pubblico lo spazio così ri-conquistato. Tra le altre modifiche ipotizzate (ma ancora nella fase di studio) vi è perfino la pedonalizzazione della piazza, modificando radical-mente il traffico proveniente dal-

Quella pubblicata nella pagina a destra è una simulazione al com-puter di come potrebbe diventare piazza Ferrara, trasferendo l’attuale mercato coperto in una struttura vicina appositamente costruita e restituendo al verde e

L a riqualificazione di piazza Ferrara sarà l’ultimo, fonda-

mentale tassello degli interventi previsti dal Contratto di Quartie-re, per quanto riguarda la viabili-tà nella zona del Mazzini.

VIA POLESINE “DECLASSATA” L’intervento di riqualificazione di questa arteria cittadina ne prevede la trasformazione da strada di attraversamento a via riservata al traffico locale

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co, degli attraversamenti pedonali e delle fermate dei mezzi pubblici. Se tutto filerà secondo i programmi prestabiliti, i la-vori in via Polesine cominceranno nel febbraio pros-simo per essere conclusi nel giro di un anno. Il can-tiere dovrebbe iniziare da piazzale Corvetto per poi proseguire verso piazza Ferrara per la quale, come riferiamo in queste pagine, sono previste davvero grandi novità.

(Si ringraziano per la collaborazione il geometra Luigi Gigante del Settore tecnico Infrastrutture

e il geometra Enrico Landi Settore Strade, parcheggi e segnaletica del Comune di Milano)

le sedi di origine, a lavori finiti. Per portare a termine l’intervento su queste tre stra-de sono stati stanziati un milione e 400 mila euro: una cifra notevole, ma che verrà investita per ridisegnare la fisiono-mia delle strade princi-pali del quartiere, ab-battendo le barriere architettoniche, miglio-rando l’illuminazione pubblica e potenziando il sistema fognario di raccolta delle acque piovane. “La pavimen-tazione sarà differen-ziata per delimitare marciapiedi e parcheg-gi, con dissuasori di so-sta nelle zone riservate ai pedoni e dispositivi di protezione per tute-lare le aiuole e gli albe-ri”, sottolineano in Co-mune.

M a le novità non finiscono qui, perché i pro-getti di riqualificazione della zona riguarde-

ranno presto anche via Polesine. Per questa strada, oltre ad interventi di arredo urbano, di sistemazione dei marciapiedi e di razionalizzazione della sosta delle auto, è previsto un vero e proprio “declassamento”: in pratica, da arteria utilizzata da-gli automobilisti per dirigersi verso il centro della città, via Polesine diventerà in futuro una strada ri-servata al traffico locale. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di alcune zone particolarmente sicu-re per i pedoni in prossimità del complesso scolasti-

SI SPOSTA IL MERCATO Con l’inizio dei lavori in via Mompiani, il mercato settimanale verrà progressivamente spostato in via Pomposa

Le strade diventano luoghi di incontro

le vie Pomposa, Mompiani e Pa-nigarola. Per l’intera operazione sono stati stanziati oltre due milioni e 250 mila euro, per via Polesi-ne e per piazza Ferrara, men-tre i lavori di ristrutturazione (una volta avviati) dovranno es-sere portati a termine entro 400 giorni.

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LABORATORIO DI QUARTIERE MAZZINI

AVETE IN CASA UN MOBILE ANCORA IN BUONO STATO, MA CHE NON UTILIZZATE PIU?

Segnalatelo al LABORATORIO DI QUARTIERE e, se lo deside-rate, verremo a casa vostra per fotografare il pezzo di arredo di cui non avete più

bisogno, e la foto verrà espo-sta nella nostra bacheca.

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I mobili a disposizione ver-ranno ritirati direttamente dall’inquilino interessato.

IN QUESTO NUMERO:

IN COPERTINA La Sicurezza si costruisce partendo dai giovani

a pagina 2

POLO FERRARA Il Capannone ricreativo

a pagina 4

LE ORIGINI DEL MAZZINI

Così nacque Milano a pagina 6

ASSISTENZA

Il Custode che aiuta gli anziani

a pagina 8

LA NOVITÀ

In tanti alla Festa del Quartiere

a pagina 9

CONTRATTO DI QUARTIERE

Le strade diventano luoghi d’incontro

a pagina 10

...E alla fine sarà la volta di piazza Ferrara

a pagina 10

VOLETE PARTECIPARE ALLA REDAZIONE DELLA “FINESTRA SUL MAZZINI”?

Per saperne di più rivolgetevi al

via Mompiani 5, telefono e fax 02.56814894 indirizzo mail: [email protected]

Orari dello Sportello : martedì dalle ore 10 alle 12, mercoledì dalle ore 15 alle 17, giovedì dalle 15 alle 17

“Chi elimina Dio dall’universo, elimina il proprio rapporto con l’Assoluto e diventa immagine e somiglianza delle apparenze. Karol Woityla mi ha convinto che la cultura è cultura solo se è equilibrio fra cervello e cuore, che l’amore è amore solo se è equilibrio fra cuore e cervello.”

In redazione: Giovanna Dalmasso, Armando Antonelli, Andrea Ferrari, Roberto Poli, Carla Pansecchi, Lorenzo Buzzi, Costanza Maspero e Fulvio Fenzo. Ringraziamo per la collaborazione: Francesco Spera per la poesia, Davide Pisu, Ettore Battisti, Architetto Paola Romagnoni, Geometra Enrico Landi, Geometra Luigi Gigante, Architetto Patrizia Bertocchi. Stampato da Arti Grafiche Jolly’s Milano

La Finestra sul MAZZINI Notiziario promozionale del Laboratorio di Quartiere Mazzini

PARTE L’OPERAZIONE “REGALA UN MOBILE”

“DEDICATO A KAROL WOITYLA” Un quadro del signor Ettore