Finestra sul mazzini - 6 - maggio 2008
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MAZZINI La Finestra sul
Notiziario promozionale del
Numero 6 - Maggio 2008
CONT RAT TO DI QUART IERE II - MAZZINI
QUART IERE CORVETTO
Continua a pagina 2
I l Laboratorio di Quartiere Mazzini nella seconda
metà del 2007 ha condotto una complessa indagine chia-mata “Ricognizione sociale”, della quale abbiamo ampia-mente parlato nello scorso numero de “La finestra sul Mazzini”. L’obiettivo di que-sta “ricognizione” era quello di far emergere la qualità delle relazioni nei cortili e nel quartiere, attra-verso il metodo delle interviste di gruppo che sono state rivolte ad un numero significativo di persone che abitano questi luoghi o che lavorano sul ter-ritorio. Il 15 dicembre 2007, nel cor-so di un evento pubblico, il Laboratorio ha presentato alla comunità i dati di questa ricerca.
Avviati i tre gruppi di lavoro sui temi ritenuti più importanti dalla comunità: i rapporti di vicinato, quello tra i giovani e gli adulti e le rela-zioni fra italiani ed immigrati
no i rapporti di vicinato, quelle che riguardano i rapporti tra genera-zioni diverse (giovani e adulti, per intenderci) e, il terzo gruppo, le relazioni tra le diverse culture pre-senti in quartiere. Ogni gruppo, aperto a tutti, sta ultimando il suo percorso che è stato suddiviso in quattro incontri seguendo delle fasi ben distinte. «Si è partiti da un primo incontro di discussione e di confronto - spiegano al Laboratorio di Quartie-re Mazzini, promotore dell’inter-vento -. Le persone coinvolte si sono conosciute e confrontate at-traverso i racconti personali, co-
struendo un vero e proprio “patto di colla-borazione”. Il se-
condo passaggio ha avuto poi come obiettivo la definizione del proble-ma: ogni partecipante ha descritto esperien-ze positive e negative sul-la relazione e ciò ha permesso di
produrre una fotografia condi-
Continua da pagina 1 All’incontro, che si è svolto nella parrocchia di San Michele Arcan-gelo e Santa Rita, erano presenti gli abitanti del quartiere, alcuni operatori che lavorano nella zona (come, ad esempio, i portieri so-ciali), il signor Riefolo direttore della filiale II di Aler insieme ad altri funzionari dell’Istituto, e i vigili di zona accompagnati dal commissario aggiunto Turotti e dal comandante della Polizia lo-cale Bezzon. Dopo aver assistito alla presen-tazione del lavoro, abitanti e isti-tuzioni si sono confrontati sulle tematiche legate alla convi-venza che, in base ai risultati dell’inda-gine, sono considerate come prio-ritarie da gran parte degli abitan-ti. In primo luogo la sicurezza e il rispetto delle regole, ma anche il rapporto con i giovani e con gli stranieri. Quello che è emerso da questa giornata è la generale con-sapevolezza che il quartiere ha bisogno di miglio-rare le relazio-ni che sono da tutti sentite come faticose e difficili, recuperando quegli antichi legami tipici di una buona e sana coabitazione. Le richieste e le aspettative della popolazione nei confronti delle istituzioni sono state molte, so-prattutto legate a quel senso co-mune di insicurezza che favorisce l’isolamento e la diffidenza nei confronti di chi non conosciamo. Un problema, quello di ristabilire una buona conviven-za, che però si costruisce e si rafforza giorno per giorno solo attraverso il con-tributo di tutti.
P er questo noi operatori del Laboratorio di Quartiere ab-biamo ritenuto importante
proporre dei percorsi con gli abi-tanti per trovare insieme a loro nuove idee e soluzioni possi-bili per conoscersi meglio, ascol-tarsi e ricreare quelle condizioni di fiducia e collaborazione che ren-dono il nostro vivere quotidia-no più sereno, facilitando le relazio-ni. È in questa logica che nel me-se di marzo sono stati av-viati tre gruppi di lavoro proprio sui temi ritenuti più importanti dalla co-munità: i rapporti di vicinato, il rapporto tra i giovani e adulti e il rapporto tra italiani e immigrati. Da questa pagina fino a pagina 7 uno “speciale” per capire di cosa si tratta...
N el mese di marzo il Laborato-rio di Quartiere Mazzini ha dato l’avvio a tre gruppi di
lavoro per affrontare le problema-tiche sul tema delle “relazioni” che, dalla precedente indagine chiamata “Ricognizione sociale” compiuta l’anno scorso, era emer-so come il più sentito dagli abitanti e da chi lavora in quartiere. I tre gruppi, mantenen-do come deno-minatore unico la “relazione”, si sono concentrati su tre aspetti di-versi: le relazioni che interessa-
IL “CANTIERE” SOCIALE Costituiti tre gruppi per
Costruiamo l
Pa g ina 2 Numer o 6 - Maggio 2008
GENERAZIONI Il gruppo di lavoro formato per affrontare le relazioni tra giovani e adulti
visa della situazione, comprenden-do meglio i motivi più comuni che rendono difficili le relazioni, i se-guenti effetti e le cause». A questo punto i gruppi sono passati alla valutazione delle ipotesi, indivi-duando che cosa si dovrebbe o po-trebbe fare per migliorare le rela-zioni, ma anche distinguendo quel-lo che possono fare i cittadini e quello che invece è compito delle istituzioni. «È dopo queste fasi di conoscenza ed analisi che si è pas-sati alla scelta di una o più propo-ste o azioni che gli abitanti possono
mettere in atto per sanare o mi-gliorare la relazione».
E prosegue il Laboratorio di Quartiere: «Ci preme specifi-care che questi gruppi di la-
voro non sono nati con la pretesa di trovare soluzioni uniche e defi-nitive al problema delle relazioni, ma sono stati creati con l’intento di essere uno stimolo per permet-tere alle persone che si sentono coinvolte da questo “malessere relazionale”, di trovare uno spazio adeguato per parlare, discutere e costruire dei piccoli percorsi. Que-sti progetti o iniziative saranno poi trasformate in azioni concrete che non baseranno la loro riuscita
sull’intervento o la presenza delle istituzioni, ma dipenderanno dal-l’impegno e dalla volontà degli abitanti stessi».
O gni gruppo terminerà il per-corso alla fine di maggio, e il risultato del lavoro degli in-
contri sarà presentato nel mese di settembre in occasione di un even-to pubblico che sarà organizzato dal Laboratorio di Quartiere con la collaborazione degli stessi abitan-ti, delle istituzioni, delle organiz-zazioni del pubblico e del privato sociale che operano sul territorio.
analizzare i problemi esistenti e proporre soluzioni rivolte a tutta la comunità
e nuove RELAZIONI
Pa g ina 3 La Finestra sul MAZZINI
Il risultato del lavoro sarà presentato in settembre
in occasione di un evento pubblico promosso dal
Laboratorio di Quartiere
Pa g ina 4 Numer o 6 - Maggio 2008
I l gruppo di lavoro sulla relazio-ne di vicinato punta a sviluppa-re idee, riflessioni e progetti
per migliorare la qualità dei rap-porti tra vicini di casa nel nostro quartiere. Gli incontri di questo gruppo sono iniziati il 18 marzo e il percorso, proseguito in aprile per terminare a maggio, si propone di identifica-re i problemi inerenti alla vita di vicinato, ritenuti prioritari, e che sono considerati responsabili di situazioni di contrasto, di disagio o completo disinteresse verso il prossimo. «Questo spazio non vuo-le però solo tradursi in un luogo dove si condi-vidono esperienze e si denunciano criticità e problemi, ma è inteso soprattutto come un
contesto ferti-le in grado di svilup-pare e costrui-re piccoli progetti per migliorare e recuperare la re-lazione nel quoti-diano», è stato sottolineato nel corso degli incontri. La casa, come il cortile, non è un aggregato di persone ac-comunate da un templi-ce regola-mento di condominio, ma è una comunità dove ognuno è responsa-bile della cura e del rispetto dei luoghi delle persone che abitano attorno a lui. «Dalla nostra ricerca - aggiungono gli operatori del Laboratorio di Quartiere - è emerso che accanto al sentimento di rabbia e frustra-zione derivate dalle liti di condo-minio ormai sempre più frequenti, è fortemente presente “la fatica”
di dover convivere in un luogo do-ve è difficile comunicare e farsi rispettare». Il rischio è cadere nel-la strategia dell’isolamento. Non è raro che ci siano persone che non conoscono gli inquilini del proprio stabile, o che spinti dalla diffiden-za e dal senso di insicurez-za non frequentano più il proprio cortile che un tempo era il fulcro della vita sociale soprattutto per giovani e anziani. L’obiettivo di questo tavolo è quin-di incentrato sulla ricerca di per-corsi proposti e approvati dagli abitanti stessi, mirati al recupero di un rapporto di vicinato sano do-ve le regole e norme sociali siano condivise e percepite come valore e risorsa di ogni comunità.
Notiziario promozionale del Laboratorio di Quartiere Mazzini
Le immagini dell’articolo sull’“Arcipelago Mazzini” sono state tratte dal de-pliant del Progetto.
Un particolare ringraziamento ai Portieri Aler per il prezioso aiuto nella distribuzione del periodico
Stampato da Arti Grafiche Jolly’s via San Francesco, 324 E/3 Brugherio (MI)
In redazione: Rosa Maria Moresco, Roberto Poli, Giovanna Dalmasso, Carla Pansecchi, Idro, Margherita Dettori, Slimane Boufellah, Costanza Maspero, Fulvio Fenzo.
Hanno collaborato: Dagmar Mann per il quadro, Francesco Spera per la poesia, Prof. Antonio Cocomazzi (referente del C.T.P. di via Polesine), Sig.ra Borgnino (Preside della scuola elementare di via Polesine), Paolo Larghi (responsabile cooperativa La Strada).
La Finestra sul MAZZINI
GRUPPI AL LAVORO Un tempo il cortile era il fulcro della vita sociale
Quando per evitare il vicino si finisce nell’ISOLAMENTO
VICINATO Il gruppo di lavoro discute su come migliorare le relazioni tra vicini di casa
Se i
Il gruppo:
Pa g ina 5 La Finestra sul MAZZINI
L’OPINIONE
P otremmo definirlo come “Il Dimenticato”. È il regolamento per le case Aler (l’ex Iacp), del quale si è persa l’osservanza.
Negli anni ’30 erano le severe custodi a far sì che fos-se rispettato da tutti, dal primo all’ultimo comma, tan-to che agli assegnatari veniva consegnato prima di prendere possesso dell’alloggio con la raccoman-dazione di leggerlo e di attenersi scrupolosamente a quanto prescritto. All’epoca, poi, le scope delle custodi non servivano solo per le pulizie: in assenza del metodo Montessori, venivano anche utilizzate per colpire il fondoschiena dei bambini troppo vivaci che giocavano sulle scale o in cortile. E i genitori non avevano nulla da obiettare, anzi erano loro stessi a distribuire dosi correttive di punizioni in aggiunta. Per i più grandi, quando le inadempienze al regola-mento erano soventi, dopo alcuni reclami da parte delle custodi venivano avvisate le autorità politiche di qual tempo. Gli assegnatari inosservanti venivano convocati nelle sedi apposite per sorbirsi i relativi rimproveri che non sempre erano verbali, in quanto olio di ricino e manganello non venivano risparmiati. Di certo non si trattava di modi urbani, ma risultava-no molto efficaci. Con il trascorrere degli anni il regolamento venne più volte modificato e recapitato agli assegnatari, e da
questi forse letto, anche se poi delicatamente relega-to in qualche cassetto senza più vedere la luce. Venne esposto anche negli androni delle portinerie nella più assoluta indifferenza della maggior parte degli interessati, finché nel dicembre 2005 agli in-quilini è stata inviata una copia di delibera della Giunta Regionale relativa alla scadenza dei contratti di locazione e, allegata a questa comunicazione, uno “stralcio” del Regolamento. Poteva essere questa l’occasione per far pervenire agli assegnatari una copia completa del Regolamen-to condominiale adatto alle odierne esigenze, ma tutto ciò non si è fatto rimanendo così, ancora una volta, nel vago. Tra Aler e assegnatari vige un contratto che dovreb-be regolare il rapporto fra le parti, ma alla fine è solo Aler che riesce sempre ad avere la supremazia. La graduatoria per le assegnazioni degli alloggi ri-mane poi un mistero: ci sarà qualcuno in grado di spiegarci come funziona? Perché gli esclusi sono sempre gli stessi, nonostante abbiano presentato tut-ti i documenti richiesti? E perché non si riesce a far sì che un inquilino con invalidità al 100 per cento possa ottenere un cambio alloggio che gli eviti la faticosa salita all’ultimo piano? Attendiamo risposta.
Idro
Il regolamento dimenticato Bisogna applicarlo, ma Aler deve prima farlo conoscere
GIOVANI non ascoltano
«Spesso gli adulti non li coinvolgono nelle cose che li riguardano»
I l problema delle incom-prensioni tra le giovani gene-razioni e il mondo degli adulti
è sempre esistito: ma, quando il rapporto diventa esasperato e pone un limite alla vita sociale, occorre fermarsi a riflettere per capire come poter ritrovare un dialogo per accor-ciare le distanze tra due emisferi così lontani. Questo gruppo di lavoro costituito da adulti ha cominciato ad incon-trarsi il 14 marzo. Anche in questo caso il percorso è partito dai dati raccolti durante l’indagine condot-
ta nei mesi scorsi che descriveva-no i giovani come “maleducati, ingestibili e causa di conflitti”. Al-lo stesso tempo gli adulti venivano percepiti dai ragazzi intervistati come “quelli che rompono”, con i quali “non c’è nulla da condivide-re”. Ciò che appare evidente, qui come da altre parti, è che tra i due uni-versi non esiste una vera comuni-cazione, ma piuttosto un rapporto basato su luoghi comuni difficili da eliminare, i quali generano un’ap-parente disistima e disinteresse.
Il dato che comunque emerge con chiarezza è che la società degli adulti, per cercare di risolvere i problemi che riguardano le nuove generazioni, molto spesso trova soluzioni pensate solo dagli stessi adulti, cioè senza coinvolgere colo-ro che sono i soggetti interessati: i giovani! Questa consapevolezza di partenza può essere un elemento molto im-portante perché può aiutare a ri-considerare la posizione e il ruolo
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dei giovani, producendo così un terreno più favorevole al confron-to. «Se vogliamo avvicinarci ai giova-ni e siamo “curiosi” di sapere co-me vivono in questo quartiere, il problema generazionale e se han-no delle proposte da condividere - è stato detto negli incontri del gruppo -, forse un primo passo che noi adulti potremmo fare potrebbe essere quello di sperimentare un nuovo modo di relazionarci con loro, assumendo prospettive nuove e abbandonando vecchi pregiudizi in favore di un atteggiamento da ascoltatori aperti e attenti».
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GRUPPI AL LAVORO Il terzo “tavolo” affronta il rapporto tra italiani e stranieri. Anche qui verrà lanciata una proposta agli abitanti del Mazzini
CULTURE che si parlano
I l rapporto tra italiani e immi-grati nel quartiere è infine l’-argomento affrontato dal terzo
gruppo che si è messo al lavoro dal 13 marzo scorso. A Milano, come in tutte le grandi città, il crescente numero di immigrati ha prodotto nuove marginalità e disa-gi sia per coloro che hanno diffe-renti nazionalità, sia per gli italia-ni. In un quartiere da tempo in piena trasformazione come il Mazzini è molto frequente avere come nuovo vicino di casa una famiglia stra-niera, ed è anche altrettanto fre-quente - per fortuna - instau-rare proprio con queste persone di di-versa cultura un buon rapporto di vicinato. Questo avviene soprat-tutto quando la barriera della dif-fidenza e della “non conoscenza” viene superata. Ma dove invece l’indifferenza e la paura prevalgo-no, spesso si tende a vivere il fe-
nomeno dell’immi-grazione come un problema da subire o una mi-naccia verso la quale difendersi, evitando quindi ogni tipo di rela-zione.
E siste però una strada alter-nativa che va nella direzione opposta alla chiu-sura socia-
le: quella “conoscenza reciproca” che però si può percorrere solo superando l’indif-ferenza e l’idea stereotipata che la cultura di ap-partenenza sia sempre, per defini-zione, migliore delle altre. Gli incontri del gruppo di lavoro
che si occupa di questo tema han-no dunque lo scopo di comprende-re meglio i valori e le culture alle quali appartengono le persone im-migrate che abitano in quartiere. Il dialogo e il confronto rappre-senta un’opportunità per tutti per percepire la diversità non come limite, ma come arric-chimento in favore di una con-vivenza basata sull’integrazione e sul rispetto re-ciproco. Anche questo gruppo, composto da ita-liani e stranieri, punta ad indi-viduare delle azioni o a proporre dei progetti che pos-sano facilitare la conoscenza e lo
scambio per crea-re una relazione con chi, pur ap-partenendo ad un paese lontano, ci è vicino.
È sempre più frequente avere per vicina
di casa una famiglia di un altro Paese.
Per questo bisogna provare
a conoscersi
La Finestra sul MAZZINI Pa g ina 7
Ogni gruppo di lavoro è coordinato da due ope-ratori del laboratorio di Quartiere. Per avere informazioni i-nerenti ai lavori dei gruppi o alle nostre attività, venite a trovarci al Laboratorio di Quartiere Mazzini, via Mompiani 5, tel. 02.56814894
L a notizia è recente. La Confedilizia, associazione che rap-presenta i proprietari immobiliari, ha stampato in più lin-gue il regolamento condominiale, iniziativa mirata ad age-
volare la comprensione da parte delle molte etnie presenti nel nostro Paese delle tante voci che regolano il nostro vivere con-dominiale. Se questo può servire a migliorare i rapporti di vicinato ben venga. Da parte mia propongo ai signori della Confedilizia di includere nel nuovo regolamento anche i numerosi bei dialetti che si parlano nel nostro Belpaese. Questo per la “par condi-cio”, ovvio… Ma tutte queste regole, regoline, regolette servi-ranno a qualcosa o saranno, ancora una volta, tempo, energie e denaro buttato al vento? Le regole del vivere civile sono univer-sali. Abbiamo tutti ben chiaro che cosa è bene e cosa è male. Faccio un esempio: se l’inquilino del piano di sopra alle due di notte fa casino perché, a seguito di un improvviso raptus di cre-atività, decide di dare una nuova sistemazione ai mobili del pro-prio soggiorno, va da sé che i rumori prodotti dal trasloco not-turno “rompono” in tutti i paesi del mondo. Altro esempio: negli ascensori è affisso un cartello accompagnato dalla scritta “Vietato fumare”. È pur vero che ci sono persone che hanno difficoltà con la lingua italiana, ma vicino alla frase sopra citata c’è un disegno conosciuto in tutto il mondo, con due linee rosse sovrapposte in diagonale che significano: DIVIETO! Oddio, è vero che quelle due linee incrociate potrebbero essere interpre-tate come il pronostico di una partita di calcio, oppure come il segno matematico che indica un’incognita… Gli esempi potrebbero continuare e i lettori, sono certa, sono consapevoli che il materiale non manca. Forse, per migliorare le cose, dovremmo tutti ricordarci di che cos’è il buon senso, cioè un “lingua” internazionale. Semplice no?
Rosa Maria Moresco
Pubblicato il “regolamento condominiale multietnico”
Non servono norme se non c’è buonsenso
ITALIANI E STRANIERI I partecipanti al gruppo “interculturale” durante uno degli incontri
Pa g ina 8 Numer o 6 - Maggio 2008
Tornare a SCUOLA. Un’
L’offerta del Centro Territoriale Permanente di via Polesine.
P rofessor Cocomazzi, che cosa sono i CTP? «Questi Centri, istituiti nel 199-
7 dal Ministero della Pubblica Istru-zione, sono nati dalla trasformazione dei tradizionali corsi per la licenza elementare e media che un tempo venivano chiamati “150 ore”, nome che indicava le ore che il lavoratore aveva diritto per recuperare il titolo di studio obbligatorio. Poi, nel tempo e in linea con le nuove esigenze della società, i Centri si sono evoluti e so-no nati così i C.T.P. che sono dei veri e propri Centri di formazione. Ma la fase di cambiamento non è ancora terminata visto che, dall’anno scola-stico 2009-2010, si chiameranno C.P.I.A., cioè Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti diventando, come sottolinea la sigla, Centri pro-vinciali e quindi più autonomi sia a livello dirigenziale che amministra-tivo. Questi Centri sono destinati a unificare gli attuali CTP e gli Istituti tecnici-professionali serali». A chi si rivolgono i C.T.P.?
centuale riguarda le iscrizioni per i corsi di lingua italiana, ma se la fre-quenza è alta e i corsi funzionano molto bene è anche perché sono stati strutturati in modo tale da assecon-dare le esigenze degli utenti. Per fare degli esempi, per la licenza me-dia esiste un corso al mattino, uno al pomeriggio ed uno alla sera. Ci sono ben 32 corsi di italiano per stranieri e sette insegnanti. A questo proposi-to ci stiamo organizzando per creare uno spazio di accoglienza dedicato ai bambini per tutte quelle mamme che sentono l’esigenza di imparare la nostra lingua, magari perché hanno
«Per quanto riguarda l’età, si rivol-gono a tutta la popolazione che abbia compiuto i 16 anni. Il Centro di for-mazione per adulti è aperto a tutti coloro che desiderano inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro e sentono l’importanza di migliorare la loro preparazione professionale e culturale nella prospettiva di conce-pire l’apprendimento come una ric-chezza personale che può proseguire per tutto l’arco di una vita». Quali sono i corsi che offre il Centro di via Polesine? «L’offerta di formazione prevede oltre il corso per la licenza media, corsi di alfabetizzazione primaria, corsi di lingua italiana per stranieri, corsi di lingua inglese e lingua spa-gnola (con tre insegnanti su cinque di madrelingua), tutti suddivisi in diversi livelli. A questi vanno poi aggiunti i corsi di informatica». Ci sono stati tanti iscritti quest’ an-no? «Sì, abbiamo raggiunto circa i 1.240 iscritti. Di questa cifra un’alta per-
Il punto di forza del nostro quartiere è costituito dalla grande concentrazione
di servizi a disposizione degli abitanti. Tra questi, nella scuola elementare di via Polesine ha sede il Centro Territoriale Per-manente per l’Educazione degli Adulti “C.T.P Polesine”. Abbiamo incontrato il professor Cocomazzi, referente C.T.P, per capire di cosa si tratta, che cosa offre e come funziona.
Ecco i corsi attivati al “CTP Polesine”: Alfabetizzazione primaria: lingua italiana per stra-
nieri e per analfabeti Apprendimento della lingua inglese o spagnola:
per avvicinare i cittadini italiani alla dimensione europea della comunicazione. Corsi per i tutti li-velli Apprendimento delle nuove competenze: legate
all’uso del computer sia sul piano di comunicazio-ne professionale che di comunicazione sociale Corso Base per conoscere i concetti fondamentali
dell’informatica e l’uso di Windows Corsi per l’uso di programmi come Word, Excel,
PowerPoint, Access e Internet (Web e posta elet-tronica)
LINGUE E COMPUTER
Pa g ina 9 La Finestra sul MAZZINI
La scuola elementare di via Polesine è la sede del Centro Territoriale Permanente per l’Educazione degli Adulti “C.T.P. Pole-sine”. A pagina 8 le altre offerte formative a disposizione di tutti
opportunità per TUTTI
Quest’anno sono stati superati i 1.200 iscritti dai 16 anni in su
un figlio che frequenta la scuola ele-mentare e si trovano in difficoltà nella cura dei compiti, ma non sanno dove lasciare gli altri figli più picco-li». E i corsi di informatica? «Questi corsi hanno una frequenza bisettimanale, sono proposti in più livelli e hanno avuto un altissimo riscontro. Purtroppo a volte non riu-sciamo a soddisfare tutte le richie-ste, in quanto sono a numero chiuso considerando i computer che abbia-mo a disposizione. Ogni allievo deve avere la sua postazione, e questa è una scelta che riteniamo molto utile
aggira intorno ai 120 euro per due ore alla settimana; per i corsi di in-formatica i prezzi variano da 35 euro per i corsi della durata di 20 ore, a 70 euro per quelli di 40 ore, cifra comprensiva di assicurazione, di-spense e materiale di consumo. Infi-ne, il corso di italiano per stranieri (durata quattro mesi) e i corsi di licenza media (durata annuale), han-no un costo di 20 euro».
per gli utenti perché consente a chi si iscrive di sfruttare appieno lo strumento e speri-mentarsi durante tutta la lezione. Il corso permette di accedere alla Patente Europea di Informatica (ECDL), un esame che dal prossimo anno si potrà sostenere nella nostra sede». Quanto costa l’iscrizione? «I CTP sono Centri rivolti a tutti, ma la loro particolarità è che pongono un’attenzione prioritaria a quelle fasce di popolazione svantaggiate. Per questo il costo ha un valore di contributo: per i corsi di lingua stra-niera, che sono annuali, il prezzo si
Il pc e il nonnino
I l nonno osserva timido e curioso quel suo nipote tutto concentrato
su quell’oggetto un poco misterioso, che batte i tasti come indiavolato.
Ecco che a un tratto squilla il campanello ed il nipote s’alza e s’allontana;
il nonno guarda la macchina strana e per capirlo strizza il suo cervello.
Poi s’azzarda a toccare la tastiera premendola qua e là solo con il dito,
tutto lo scritto di colpo è sparito ed invano il nonnino si dispera.
Per chi sono pensati ed organizzati i corsi proposti dal C.T.P. Polesine: Agli stranieri che vogliono perfezionare l’italiano A chi, italiano o straniero, ha bisogno di un titolo
di studio A chi, pur in possesso di titolo, vuole acquisire o
approfondire delle competenze professionali e culturali
I corsi avranno inizio nell’autunno 2008, ma le iscri-zioni sono aperte già dal mese di maggio. Tutti coloro che volessero iscriversi possono recarsi al “C.T.P Polesine”, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 21. Per informazioni:
Istituto Comprensivo “Lorenzini e Feltre”, via Polesine 12/14 tel. 02.5395326 - 02.55212126
A CHI SI RIVOLGE IL CTP
Pa g ina 10 Numer o 6 - Maggio 2008
Per dare un’opportunità ai gio-vani che hanno abbandonato il regolare percorso formativo senza conseguire titoli o qualifi-che, ma che desiderano ripren-dere gli studi per migliorare il loro livello di occupabilità attra-verso un percorso di potenzia-mento delle capacità di base e di riorientamento professionale, è iniziato da quest’anno il corso chiamato “Monoennio”. Il corso, aperto a chi ha compiuto i 18 anni, è stato sperimentato que-st’anno dall’Istituto Professiona-le per il Turismo Bertarelli e il CTP Polesine, permettendo di recuperare in un solo anno i primi due anni della scuola su-periore. «Il Monoennio è un mo-dello di formazione di tipo mo-dulare e flessibile che consente di individuare dei percorsi per-sonali in rapporto alle conoscen-ze e interessi di ciascun allievo - spiegano al CTP -. Il corso spe-rimenta itinerari diversi e alter-nativi a quelli tradizionali, re-sponsabilizzando maggiormente lo studente e coinvolgendolo attivamente nelle sue competen-ze e disponibilità di apprendi-mento». Alla fine dell’anno gli studenti dovranno sostenere l’esame di idoneità per accedere al terzo anno della scuola supe-riore.
UNA SCUOLA “SU MISURA”
A partire da venerdì 24 ottobre 2008, con cadenza settimanale, inizieranno sei incontri su temi autobiografici “Dal sentire al senso di giustizia”.Ogni incon-tro durerà due ore dalle 17 alle 19 e sarà condotto da Maria Mo-daffari. Iscrizioni già aperte presso la segreteria del C.T.P. di via Pole-sine 12/A, tel. 02.5395326.
LABORATORIO DI SCRITTURA
ANIMAZIONE NEI CORTILI
ASSOCIAZIONE LA TRACCIA
Animazione presso il Polo Ferrara: il sabato dalle ore 15 alle ore 18. “AnimaCortili” per bambini in via Mompiani 9, via dei Cinquecento 8/12 e via Pomposa 5: tre pomeriggi alla settima-na, mercoledì - giovedì - venerdì dalle ore 16 alle 18.30
FORME DI ANIMAZIONE ED ORGANIZZAZIONE DELLA COMUNITÀ LOCALE
LABORATORIO DI QUARTIERE
Informazione, comunicazione e supporto alla comunità in me-rito agli interventi edilizi e infrastrutture previsti dal Contrat-to di Quartiere Mazzini. Attività di supporto allo sviluppo loca-le delle risorse formali e informali del quartiere.
TUTORAGGIO INDIVIDUALIZZATO E SOSTEGNO AL LAVORO PER ADULTI
GALDUS Attività di sportello in via Piazzetta 2: lunedì dalle ore 9,30 alle 13, giovedì dalle 14 alle 17. Colloqui individualizzati su appuntamento
ACCOMPAGNAMENTO AL DISAGIO E COUNSELLING
CEAS Aperture nella sede di via San Dionigi 1: mercoledì ore 16-19; giovedì ore 16-19; venerdì ore 10-13. Sede mobile in quartiere: lunedì dalle 14.30 alle 18.
FACILITAZIONE ALL’INTEGRAZIONE DEGLI ADULTI STRANIERI
LIMES / ARCI Arci - lo sportello immigrazione si svolge il lunedì e il martedì dalle ore 13.30 alle 18.30, presso il Circolo Arci Corvetto, in via Oglio 21.
Limes - lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 18 alle 21 nella sede di via Piazzetta 2
PROPOSTE E SPAZI PER I GIOVANI DEL QUARTIERE
DEDO
Ludoteca per giovani al Polo Ferrara, lunedì e venerdì dalle ore 16 alle 19.
QUARTIERE I progetti e
Una MC’è anche il numero
A rcipelago Mazzini, il progetto promosso e finanziato dalla Regione Lombardia, è entrato
nel secondo anno di attività: già 30 famiglie hanno incontrato gli ope-
ratori dell’Associazione l’Imma- gine e della Parrocchia S. Mi- chele e Santa Rita, molte sono state aiutate dalla Cooperativa
Martinengo e dalle Suore di Carità dell’Assunzione. Ol- tre 40 ragazzi hanno avuto
un aiuto nello studio alla Cooperativa La Strada e
all’Associazione Giorgetti; altri hanno giocato nei corti-
li di via dei Panigarola, via Pom- posa e piazza Angilberto con le ani-
matrici dell’Associazione La Traccia
Continua da pagina 7 I corsi del C.T.P. Polesine
Pa g ina 11 La Finestra sul MAZZINI
Ile attività avviate dalla rete di “Arcipelago Mazzini”, giunto al secondo anno APPA per il Mazzini verde 800.915551 per ricevere informazioni e segnalare bisogni
AZIONI DI CONTRASTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA: RECUPERO DELLA LICENZA MEDIA E SOSTEGNO SCOLASTICO
ASSOCIAZIONE GIORGETTI / LA STRADA
Giorgetti - tutte le attività si svolgono nella sede di via Mincio 21 presso la Scuola Media “Martinengo – Alvaro”. Sede dell’associazione allo stesso indirizzo. Sostegno scolastico individualizzato: martedì, mercoledì e gio-vedì dalle ore 14.30 alle 16.
La Strada - “Scuola Bottega”: attività d’aula in via Piazzetta 2 lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle 13. Stage c/o Artigiani: martedì e giovedì. Doposcuola Medie: tutti i giorni dalle ore 15 alle 18.
SOSTEGNO E SVILUPPO DELL’ASSOCIAZIONISMO FAMILIARE
ASSOCIAZIONE L’IMMAGINE / PARROCCHIA S. MICHELE E S. RITA
Immagine - Programmati due incontri: uno con i ragazzi delle famiglie di tipo culturale-storico e uno con le famiglie intere.
Parrocchia - In via dei Cinquecento 2 “Spazio Gioco” per bam-bini delle Elementari il lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle ore 16.30 alle 18.30; sabato dalle 15 alle 17.
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
COOPERATIVA MARTINENGO
Interventi domiciliari presso i nuclei familiari maggiormente in difficoltà su richiesta diretta.
AZIONI DI ACCOGLIENZA E SOSTEGNO ALL’INTEGRAZIONE PER LE FAMIGLIE STRANIERE DI RECENTE IMMIGRAZIONE
DEDO Corsi per la prima alfabetizzazione e accompagnamento dei minori all’integrazione in classe: nella scuola elementare di via Ravenna: martedì ore 9-12.30; mercoledì ore 9-12.30 e 14-15.30; venerdì ore 9-12.30 e 14-16.30.
Incontri di comprensione e mediazione Servizi territoriali-famiglia: nelle scuole e nei servizi del quartiere su richiesta.
Percorsi di accompagnamento al ricongiungimento familiare: nella sede di via Marco Greppi 5, su richiesta.
(presente anche al Polo Ferrara); altri ancora sono stati accompagnati e sostenuti dagli psicologi del Ceas o coinvolti nella realizzazione di mu-rales nel quartiere dagli operatori di Arci. Attraverso la scuola sono state coinvolte oltre 40 famiglie straniere ed i loro bambini grazie ai laboratori della Cooperativa Dedo, mentre la Cooperativa Limes ha aiutato 40 a-dulti stranieri ad imparare meglio la lingua italiana e ad integrarsi meglio in questo territorio. Galdus, infine, ha aiutato più di 60 persone a trova-re un nuovo lavoro o percorsi di for-mazione adatti per aumentare le possibilità di impiego. Tutto que-sto è stato fatto in un anno, grazie anche al prezioso sostegno ed alla collabo-
razione del Laboratorio di Quartiere e dell’ASL Città di Milano.
A nche per il secondo anno sono previste molte iniziative, rivol-te ancora una volta a tutti gli
abitanti del quartiere. Oltre trenta operatori che partecipano al proget-to le hanno presentate il 1. marzo scorso in dieci cortili, incontrando più di trecento persone e lasciando nelle caselle della posta la “Mappa delle opportunità” offerta da Arcipe-lago Mazzini. Questo progetto offre due grandi possibilità: aiuta le per-sone particolarmente in difficoltà attraverso interventi di operatori qualificati e specializzati; intende creare una vera e propria rete di rapporti tra le persone che vivono
nel quartiere Mazzini allo scopo di migliorare, un poco alla volta, la qualità della vita. In questo modo ciascuna persona del quartiere potrà non sentirsi più sola ad affrontare un problema, e potrà avere l’oppor-tunità di partecipare a nuove inizia-tive o attività. Arcipelago Mazzini è già una rete: coloro che si rivolgono ad essa hanno l’opportu-nità di uti-lizzare al meglio le risorse delle quindici realtà che partecipano al progetto. Ed è una rete che si sta progressivamente allargando, ad esempio anche attraverso il coin-volgimento dei commercianti che lavorano nella nostra zona. L’invito a tutti (abitanti del quartie-re, gruppi, comitati, associazioni….) è allora quello di rivolgersi agli ope-ratori ed agli enti di Arcipelago Mazzini, per avere un sostegno o per partecipare e contribuire alle atti-vità presenti e future. Come? Chia-mando il numero verde già attivo 800.915551 per ricevere infor-mazioni, segnalare bisogni, proporre nuove iniziative; oppure rivolgen-dosi alla sede della Cooperativa la Strada, capofila del Progetto, in via G.B. Piazzetta 2.
Tutte le informazioni nella “Mappa delle Opportunità” di Arcipelago Mazzini o nel sito www. arcipelagomazzini.org
LABORATORIO DI QUARTIERE MAZZINI
VOLETE PARTECIPARE ALLA REDAZIONE DELLA “FINESTRA SUL MAZZINI”?
Per saperne di più rivolgetevi al
via Mompiani 5, telefono e fax 02.56814894 indirizzo mail: [email protected]
Orari dello Sportello: martedì e giovedì dalle ore 10 alle 12
IN COPERTINA
I n copertina un altro bellissimo dipin-to della pittrice Dagmar Mann, abi-tante nel nostro quartiere.
Di lei scrive lo scrittore e poeta Mario Monteverdi: “Se io fossi veramente quel poeta che vorrei essere, pregherei Dag-mar Mann di popolare i miei sogni con le sue immagini. Vivere sospesi in uno spa-zio incantato come quello in cui fluttua-no certe sue case quasi liberate nel cielo, incontrare creature che paiono sbocciate
dalla corolla di un fiore… E il sogno si sposa, in lei, con la natura, con una na-tura ancora felice e innocente popolata di belle creature, nella quale anche le case divengono lievi come nubi ed acque e cieli si confondono in un unico abbrac-cio. Perché nella pittura di Dagmar Mann vi è un amore per le cose che si comunica ad ogni suo quadro e che fa sì che il solo contemplare le sue opere di-venga, esso stesso, un atto di amore”.
LA PRESENTAZIONE DELLA RICERCA Alcune immagini dell’incontro pubblico del 15 dicembre scorso, nei locali della parroc-
chia di S. Michele Arcangelo e S. Ri-ta, nel corso del quale il Labora-torio di Quartiere ha presentato alla comunità i risulta-ti della “ricogni-zione sociale”.