A.N.I.U. Oggi

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Periodico d’informazione dell’Associazione Nazionale Imprenditori Uniti Alla scoperta dell’usura bancaria DUE PAROLE CON Dr. Scandella Presidente JD COME FARE Scegliere il mutuo A.N.I.U. NEWS Novità 2011

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La rivista ufficiale dell'Associazione Nazionale Imprenditori Uniti

Transcript of A.N.I.U. Oggi

Periodico d’informazione

dell’Associazione

Nazionale Imprenditori

Uniti

Alla scoperta dell’usura bancaria

DUE PAROLE CONDr. ScandellaPresidente JD

COME FAREScegliere il

mutuo

A.N.I.U. NEWSNovità 2011

Direttore Responsabile: Matteo Pogliani

Vicedirettore: Giulia Giuliani

Hanno collaborato a questo numero: Matteo Pogliani, GiuliaGiuliani, Pietro Pappalardo, Ivan Villa, Gianluca Flego, RenzoScandella, Raffaella Vaccaro

Grafica: Ufficio comunicazione A.N.I.U.

Copyright Associazione Nazionale Imprenditori Uniti

Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata lariproduzione anche parziale, di testi, fotografie e disegni senzaautorizzazioni scritte.

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A volte è solo questione di volontà: semplice,concreta, forte volontà. Volontà di essere, diimporsi, di cambiare le cose che non sono dinostro gradimento. L’Associazione NazionaleImprenditori Uniti non è altro che questo, un attodi volontà appunto, un atto intriso di energia edesiderio verso una società finalmente più equa,a dimensione d’uomo.In questi ultimi anni è stata questa la nostramissione, cercare di ridare significato ad unaparola che nella nostra società troppo spessofatica ad avere senso, una parola, equità,dimenticata in favore di tanti interessi personali.Una missione quella dell’A.N.I.U. portata avanticon serietà e impegno, perché solo così èpossibile tramutare i propri obiettivi in realtà,riuscire a divenire VERO sostegno per coloro chesi trovano in difficoltà e necessitano di aiuto, di unconcreto aiuto. Si spiegano così le tante iniziativepromosse, le collaborazioni, i diversi serviziproposti a privati ed aziende, modi diversi per perseguire i medesimi fini: equità esostegno sociale. Parole in molti casi sbandierate ed utilizzate solo come richiamo, ma cheper noi invece sono e saranno sempre insostituibile meta da raggiungere, pilastroportante di questa nostra idea chiamata A.N.I.U. Un’idea di non sempre facile attuazionequesta, in lotta troppo spesso con realtà difficili e prevaricanti, un’idea ardua, che certigiorni ti fa quasi gridare “BASTA” , ma che alla fine riesce sempre a ritrovare quel purospirito che dalla nascita la anima, lo spirito di chi, come detto, vuole finalmenteCAMBIARE LE COSE.No, questa nostra volontà non è affatto campata in aria… ma è semplicemente la forza dichi per strada ha trovato saldo sostegno, tante altre persone desiderose di collaborareperché sia possibile fare qualcosa. Persone comuni, come me, ma che nel loro desiderio diuna società più responsabile hanno palesato la propria diversità, o meglio il loro esserespeciali. Questa è la direzione giusta, ce lo dicono i risultati, ce lo esclama il crescentenumero di associati.Quindi non smettiamo mai di dar credito alla nostra volontà, perché solo nel perorare inostri ideali riusciremo sempre a trovare la nostra vera dimensione, le ragioni del nostroessere.

Ester LecchiPresidente A.N.I.U.

Ouverture

Editoriale

Hotel ristorante

Villabella

Via Villabella 1137047 San BonifacioTel. +39 045 6104218Fax +39 045 6101982

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S o m m a r i o

2 parole con…Intervista al Presidente di JD Group S.r.l.

Pag. 7

Come fareScegliere il mutuo migliore

Pag. 15

S.o.s. crisiRisparmi ed investimenti:Cosa (non) fare nei momenti di crisi

Pag. 25

S o m m a r i o

AttualitàBollette recordRischio swapKapoor a Milano

Pag. 17

Fisco no problemLe novità dello spesometro

Pag. 23

Primo pianoL’usura bancaria, un’usura in “giacca e cravatta”

Pag. 11

A.N.I.U. consigliaLibri, Musica,Film, Homevideo

Pag. 27

La dura sfida

una sfida vincibile

Due parole

Il Cav. Dr. Daniele Scandella, presidente della JD Group S.r.l.

Parlare con il Dr. Scandella non lascia mai indifferenti. Mai. Mille aneddoti dietro ai quali fannocapolino le tante esperienze vissute, le mille idee, gli innumerevoli sogni. Per tanti versi il Dr.Scandella è così, un visionario che ha sempre creduto ed investito energie nelle sue intuizioni,capace di andar oltre gli eventuali momentanei ostacoli.Eccoci qua adesso, a farci raccontare qualcosa di più su uno dei suoi tanti sogni realizzati, quelsogno chiamato JD.

Innanzitutto, da cosa nasce JD Group?Nasce da anni di dura preparazione, da anni diesperienza spesa sul campo al fine dimigliorarsi costantemente. Nasce dall’altaprofessionalità di diversi ed eterogeneiprofessionisti, uniti in questa esperienza, perdare supporto totale, a 360°, alla clientela.

Quale volontà sta dietro la nascita di JD Group?Beh, posso dirle che la nostra Mission spiegaegregiamente il concetto: “Appartenenza eProfessionalità al Tuo fianco”. Una semplicefrase certo, ma che riassume a pieno la nostravolontà, la volontà di essere saldo appoggio peril cliente, risorsa utile alla risoluzione delle sueproblematiche in campo finanziario, qualunqueesse siano. Soltanto così infatti, solo mettendoil cliente e le sue esigenze come priorità èpossibile essere vero e tangibile sostegno.

Cosa vuole rappresentare JD Group nelpanorama delle aziende di servizi finanziari?JD Group rappresenta una novità nella realtàitaliana, un vero e proprio unicum, nato con ilconcreto scopo di ovviare alla mancanza direaltà preparate nel supporto alla gestionedelle tematiche finanziarie e organizzative.Un’idea nuova nel campo delle aziende diservizi.

Anomalie bancarie, Anatocismo… parole ai piùsconosciute ma quanto mai presenti nella vitadi tanti… può darci qualche spiegazione suquesto fenomeno?L’anatocismo, ovvero il calcolo degli interessisugli interessi maturati nei trimestri precedenti,è un fenomeno conosciuto e diffuso da tempo,ancor oggi applicato, seppur dichiarato nonlegale dal 2004 con sentenza di Cassazione convalore retroattivo, da diversi istituti di credito.

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con le banche

parola di JD

con…

È una pratica alquanto subdola, che sfruttal’impreparazione della gente e la pocatrasparenza informativa nelle questionibancarie, per sottrarre, ingiustamente, denaroai singoli correntisti. Nella prassi bancariaquesti interessi vengono definiti composti. Èuna tematica alquanto complessa, ma con unadeguato controllo è possibile riscontrarel’applicazione dell’anatocismo ed attuare,grazie a JD Group, le giuste soluzioni perrisolvere il problema.

Qual è la reale portata del fenomenoanatocismo?La portata di questo fenomeno è nazionale e,purtroppo, quanto mai ampia. Sono infattipochi, molto pochi, gli istituti bancari che nonapplicano l’anatocismo, pochi i conti correntirisparmiati. Dalla nostra esperienza direttapossiamo affermare che il recupero medio permicro/piccole aziende è di € 50.000, un datorilevante, capace di spiegare chiaramentel’enorme portata del fenomeno. Non c’è alcunadistinzione, piccole o grandi che siano, tutte leaziende sono fortemente esposte.

Confrontarsi con le banche, per molti unamissione quasi da Don Chisciotte….Molti lo pensano… non posso negare checonfrontarsi con realtà così “forti” spesso siaalquanto complesso, ma è altrettanto vero cheJD Group si è appositamente preparata perquesto compito ed è proprio questapreparazione che rende fattibile questo difficileobiettivo.Bisogna ricordare inoltre che il nostro lavoronon prevede “scontri” con gli Istituti di credito,ma bensì una fattiva collaborazione perrisolvere un problema esistente. Lo scontronon è mai la via migliore, mai. Lo dimostrano letante lettere di ringraziamento presenti sulnostro sito (www.jdgroup.it), che provanocome un corretto confronto possa addiritturaportare a rapporti più sani e vantaggiosi con lapropria banca.La ragione poi non va dimenticato che è dallanostra, o meglio, sta nei numeri delle perizieeconometriche, capaci di dimostrareampiamente le motivazioni dei nostri clienti.Con le giuste ragioni e i corretti strumentiinfatti anche il rapportarsi con colossi come lebanche risulta quanto mai possibile.

Il Cav. Dr. Daniele Scandella, con i soci della JD Group S.r.l.

Ma torniamo a JD Group. Cosa è realmente ingrado di fare? Quali sono i servizi offerti da JDGroup?JD Group, grazie ad uno staff altamentepreparato di analisti, periti e avvocati, esoprattutto al patrocinio dell’AssociazioneNazionale Imprenditori Uniti, è in grado diverificare, in modo non oneroso, la presenza dianatocismo ed eventuali irregolarità bancarie,ed in caso appoggiare il cliente nel recuperodelle cifre ingiustamente sottratte. Tramite inostri periti possiamo redigere delle periziedettagliate, con valore legale, dette PerizieEconometriche, strumento indispensabile perrapportarsi con l’istituto di credito in questionee trovare una strada conciliatoria. Tengo asottolineare questo perché siamo conscidell’imprescindibilità per le aziende dellebanche e dei loro servizi, ed è quindifondamentale, seppur nella pretesa di rispettodei propri diritti, mantenere buoni rapporti conle stesse. Noi non creiamo scontri… noi lirisolviamo

Perizia econometrica?Sì, con questo termine tecnico si indica unaperizia dettagliata, con appunto valore legale,in cui, analizzando tutti gli estratti conti scalaridel conto corrente periziato, vengonototalmente ricalcolati gli interessi, le spese e leeventuali irregolarità applicate negli anni.Questa perizia è un vero e proprio strumento,che non solo dà possibilità di controllo maanche e soprattutto di azione, dando voce aidiritti del cliente e aiutandolo nel recuperodelle somme erroneamente trattenute dallebanche.

Qual è l’iter JD Group nel controllo di un contocorrente?Innanzitutto c’è un iniziale contatto tra ilcliente ed un nostro consulente, in modo dafornire le corrette informazionisull’anatocismo, su JD Group e sul nostrometodo operativo. Il passaggio seguente è laverifica NON ONEROSA, grazie al patrocinioA.N.I.U., del conto corrente, così da appurarel’effettiva utilità di una successiva PeriziaEconometrica. JD Group infatti non trovasensato spingere un cliente alla realizzazione diuna perizia senza che sia riscontrabile unaeffettiva convenienza per lo stesso.

JD Group nasce come evoluzione della societàdenominata JD Agency s.n.c., la quale viene istituitanel 2007 dall'intuizione dei soci fondatori GiovanniFlego e Daniele Scandella, che intravedono nelmercato attuale la mancanza di una realtà seria epreparata nel supporto alla gestione delletematichefinanziarie e organizzative. In conseguenzadell'evoluzione del mercato e dello sviluppo aziendale,nel 2010 viene istituita la JD Corporation, società dicontrollo della JD Group S.r.l. - nata sulla scorta di unimponente bagaglio culturale basato sull'esperienzadei fondatori - e che si avvale del patrociniodell' A.N.I.U. (Associazione Nazionale ImprenditoriUniti) e di Assisi Pax International.

JD propone sul mercato servizi altamenteprofessionali in tematiche di alto impatto finanziario:

- Controllo conti correnti- Controllo mutui/leasing/finanziamenti- Controllo cartelle esattoriali- Controllo procedure esecutive- Controllo carte revolving- Controllo swaps/derivati

JD Group S.r.l.Via Rovato 29, 25030 Erbusco (BS)Tel. 030.7241804www.jdgroup.it – [email protected]

In caso siano presenti le giuste motivazione, econ il consenso del cliente, JD Group raccoglietutta la documentazione del conto correntepreanalizzato, e redige, tramite un suo perito,la sopraccitata perizia econometrica, primo maessenziale passo per il recupero del propriodenaro.Con in possesso tale perizia poi, JD Groupinstaura una conciliazione con l’Istituto dicredito in questione, chiudendostragiudizialmente la causa, un modo molto piùrapido e semplice per far divenire realtà gliobiettivi del cliente.

In questa fase economica è difficile sentireparlare di servizi gratuiti.Certamente l’Italia, ma infondo il mondooccidentale, si sta trovando a vivere un periododifficile, complesso, una vera e propria crisi acui è difficile restare indenni. Molte sono infattile realtà fortemente esposte e colpite, tante leaziende sull’orlo del baratro. È questo, proprioquesto, che ci ha spinti a collaborare conl’A.N.I.U., è questo ci ha spronati allarealizzazione della preanalisi non onerosa, pervalutare una proiezione di convenienza, unmodo utile e concreto per dare supporto a chine ha davvero bisogno, per dare soluzioni aiproblemi e non ulteriori complicanze. Fatti, nonvuote parole.Riallacciandomi poi alla crisi, è davveroimportante soffermare l’attenzionesull’anatocismo e le irregolarità bancarie,perché proprio il recupero delle somme legatea questi fenomeni può divenire risorsa vitaleper ridare linfa ed ossigeno a quelle aziendeora in grave difficoltà. Non prestiti o aiuti, masoldi propri, ritrovati dopo anni e subitoriutilizzabili. Quale soluzione migliore?

Ma non solo anatocismo e conti correnti.Anche mutui e leasing sono situazione daverificare opportunamente.Verissimo. Anche questi strumenti finanziaritanto diffusi, sono fortemente esposti adirregolarità ed errate applicazioni di interessi.Con una sentenza dell’Ottobre 2009 è statainfatti dichiarata illegittima la presenza diinteressi composti (quindi di praticheanatocistiche) nei Mutui con ammortamentoalla francese, un tipo di ammortamentoampiamente utilizzato.

Come per il conto corrente bancario, oggi èpossibile, grazie a JD Group, analizzare ilcontratto e in caso recuperare l’eventualisomme sottratte. Non solo i mutui, anche neileasing sono riscontrabili diverse irregolarità,irregolarità anche in questo caso impugnabili.JD Group è stata la prima in Italia ad offrirequesto servizio, la prima a capire l’importanzadel controllo di strumenti così diffusi edutilizzati. Un modo per tutelare il cittadino, perrendere la sua vita sempre più equa.

Cosa si intende per ammortamento allafrancese?È il tipo di ammortamento più usato neicontratti di mutuo, in cui ciascuna rata ècomposta dalla somma di una quota capitale edi una quota interessi sul capitale residuo, cosìche la quota capitale sia progressivamentecrescente con il pagamento delle rate.Tengo a sottolineare che non tutti i mutui “allafrancese” presentano irregolarità, ma èaltrettanto vero che questo tipo di contrattofacilmente si espone alla presenza di anomalieed è per questo consigliabile fare un’accurataverifica.

E cosa ci dice delle Carte Revolving?Sono una vera e propria piaga per tantefamiglie, analizzandole attentamentedall’emissione ad oggi troviamo diffusamentecasi dove il tasso soglia d’usura è superato. JDGroup è in grado di presidiare il fenomeno e diattivare una procedura a difesa delconsumatore per chiudere tali posizioni senza ilrischio di segnalazioni.

In conclusione, una domanda soloall’apparenza semplice… quali sono gliobiettivi di JD Group?Altrettanto semplicemente, solo all’apparenza,Le dico: riportare liquidità a imprese e famiglie,e finalmente un po’ di equità nella nostrasocietà.

MP.

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Primo

Usura bancaria,in “giacca e

Fenomeno sconosciuto ai più,

l’usura bancaria negli ultimi anni

ha visto un ingente diffusione.

La Commissione di Massimo Scoperto, comenoto, è un onere che il Correntista subisce inconnessione con l’uso del credito erappresenta un costo collegato all’erogazionedel credito stesso, poiché ricorre nei casi in cuiil cliente utilizza concretamente lo scoperto diconto corrente o l’affidamento concesso dallaBanca.La commissione funge infatti, per la Banca, dacorrispettivo per l’onere di procurarsi lanecessaria provvista di liquidità e tenerla adisposizione del cliente.In relazione alla tematica dell’usura, lacommissione di massimo scoperto harappresentato in questi ultimi anni unaproblematica molto discussa e oggetto dinumerosi interventi, sia normativi chegiurisprudenziali.Come noto, infatti, l’art. 2 della Legge n.108/1996 ha disposto che “Il Ministro deltesoro, sentiti la Banca d'Italia e l'Ufficioitaliano dei cambi, rileva trimestralmente iltasso effettivo globale medio, comprensivo dicommissioni, di remunerazioni a qualsiasititolo e spese, escluse quelle per imposte etasse, riferito ad anno, degli interessi praticatidalle banche e dagli intermediari finanziariiscritti negli elenchi tenuti dall'Ufficio italianodei cambi e dalla Banca d'Italia ai sensi degliarticoli 106 e 107 del decreto legislativo 1°settembre 1993, n. 385, nel corso del trimestreprecedente per operazioni della stessa natura”.In pratica, il legislatore ha individuato nelMinistro del Tesoro, sentita la Banca d’Italia,

l’organo preposto a rilevare il tasso effettivoglobale medio (TEG) degli interessi praticatidalle Banche, al fine di individuare le soglierilevanti ai fini dell’accertamento dell’usura.Questa rilevazione è oggetto di pubblicazionein Gazzetta Ufficiale.Il limite previsto dal terzo comma dell'articolo644 del codice penale, oltre il quale gli interessisono sempre usurari, è stabilito nel tassomedio risultante dall'ultima rilevazionepubblicata nella Gazzetta Ufficiale, aumentatodella metà (fino a Maggio 2011 – n.d.r.).Come si vede nel tenore letterale del suddettoarticolo 2 della Legge 108/1996, risultaevidente che il TEG deve includere tutte lecommissioni e le remunerazioni a qualsiasititolo, e quindi, a ragion di logica, anche lacommissione di massimo scoperto, che altronon è, come detto, che una parte dellaremunerazione della Banca per l’attività diconcessione di credito, unitamente agliinteressi.

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piano

Le Banche, tuttavia, in questi anni non si sonoadeguate alla lettera alla suddetta previsionenormativa, ma viceversa hanno continuato adapplicare (dal 1996 in poi) la normativapredisposta in argomento dalla Banca d’Italia (epiù precisamente le istruzioni per la rilevazionedel TEG).Queste istruzioni, dettate dalle esigenze dinatura statistica e di rilevazioni dei dati, nonhanno mai incluso nel calcolo del TEG, fino al2009, la commissione di massimo scoperto.Il risultato è stato che, almeno fino al 2009, lacommissione di massimo scoperto non è maistata tenuta in considerazione dalle Banche perla verifica dell’eventuale superamento dei tassisoglia antiusura pubblicati dal Ministero delTesoro.La situazione è in parte cambiata nel 2009,quando le nuove istruzioni della Banca d’Italiahanno in qualche misura compreso nel calcolola c.m.s., ma ancora non vi è stato rispettopieno, nei parametri di calcolo del TEG, deidettami della legge n.108/1996.

Le conseguenze di questo comportamento daparte delle Banche sono ormai note e sotto gliocchi di tutti: spesso ci si è trovati, ad esempio,di fronte a rapporti di conto corrente che“formalmente” rispettavano le soglie antiusura(secondo le istruzioni della Banca d’Italia), mache spesso non rispettavano affatto le stessesoglie, se diversamente applicati i dettami dellaLegge n. 108/1996.Questo perché, come detto, la commissione dimassimo scoperto veniva esclusa dal calcolodel TEG e quindi non rientrava nei parametri dicalcolo rilevanti per la verifica del superamentodelle soglie antiusura.Senza voler entrare troppo nel merito di unaquestione che ha investito in questi anniTribunali, Governo, fino alla Corte diCassazione, in questa sede ci vogliamosoffermare principalmente sui problemi cheancora oggi questa lunga diatriba hacomportato e comporta per i correntisti.Infatti, spesso gli ignari correntisti hannopagato, e continuano a pagare, fior di quattrinialle Banche a titolo di commissioni di massimoscoperto anche quando, attraversoun’applicazione corretta della Leggen.108/1996, in quegli stessi periodi risulta ilsuperamento sistematico delle soglieantiusura.

cravatta”un’usura

Usura e commissionedi massimo scoperto,un male quanto mai moderno

Oltre al danno, la beffa: oltre a già significativiimporti addebitati a titolo di interessi, icorrentisti si vedono addebitare somme a titolodi commissione di massimo scoperto (magarineanche regolarmente pattuite) a seguito dellequali risulta il superamento dei tassi sogliaantiusura, per cui non sarebbero dovuti,secondo la legge, nemmeno gli interessi!!!Questa è senza dubbio una situazione che deveassolutamente essere portata a conoscenza delmondo delle imprese e dei risparmiatori,poiché non è accettabile che, in nome di unanormativa emanata non dal Legislatore madalla Banca d’Italia, le Banche continuino adaddebitare somme che non sarebberonemmeno dovute, secondo un’applicazionecorretta della Legge n. 108/1996.Speriamo che i Governi a venire cerchino diporre fine a questa, chiamiamola “spiacevole”,circostanza, che tanti sacrifici ha comportatoper i Correntisti in questi anni.Ricordiamo in ogni caso che è certamentenecessario, qualora sussistano dubbi sul fattoche la propria Banca sta addebitandocorrettamente importi a titolo di interessi ecommissioni di massimo scoperto, spese equant’altro, rivolgersi immediatamente aprofessionisti seri e qualificati che possanovalutare caso per caso la situazione econsigliare adeguatamente il correntista suquale sia la migliore strada da intraprendereper cercare di porre un argine alla situazione didifficoltà in cui possono trovarsi i correntisti,soprattutto le imprese.

Analista, Dott. Pietro Pappalardo

Pietro Pappalardo, Dottore Analista specializzatoin rendicontazione e nella redazione di perizieeconometriche. Laureato presso l’UniversitàCommerciale Luigi Bocconi negli anni si èdistinto come uno dei maggiori esperti delsettore, lavorando con realtà di grande rilevanzaquale, ad esempio, il Tribunale di Milano.La sua collaborazione con L’AssociazioneNazionale Imprenditori Uniti inizia nel 2010 e si èda subito sviluppata nella duplice veste diconsulente specialistico e di relatore nei diversimomenti informativi organizzati dall’A.N.I.U..L’apporto del Dott. Pappalardo si concretizzaanche in A.N.I.U. OGGI , dove collaborerà comeesperto tecnico, realizzando interventi ad hocper esplicare al meglio le complesse situazionilegate al mondo della finanza e della realtàbancaria italiana.

Pappalardo Pietro, Dottore Analista

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Come

Scegliere il mutuo migliFisso, variabile, spread…

Cosa valutare (e soprattutto come)

per ottenere il mutuo

dei nostri sogni

La scelta del mutuo, ecco uno degli “incubi”che maggiormente colpiscono le famiglieitaliane, un evento capace di tramutare il“sogno casa” in una dolente preoccupazione.Non è infatti facile districarsi tra le mille offerteproposte dal mercato, tra il famoso “fisso” o“variabile”, tra i tanti cavilli che purtroppoaccompagnano questo prezioso ma complesso,strumento finanziario. Cosa fare quindi?La strada è stata tracciata dalla Bce nei mesiscorsi, sancendo la fine del periodo dei tassifermi all'1% con tutto quello che ne puòderivare. Il mercato d’altro canto l'aveva giàprevisto e diversi operatori hanno stimanoalmeno due rialzi da 0,25% durante il 2011. Eraovvio quindi aspettarsi notevoli mutamenti,mutamenti che non ci hanno messo poi tanto afarsi concretamente sentire.Il tasso euribor a tre mesi, quello connesso allagran parte dei mutui variabili, aveva iniziatouna risalita già la scorsa estate, andando adattestarsi negli ultimi mesi attorno all'1,2%.Elemento non così rilevante ad una primaocchiata ma certamente da considerare date lepossibili oscillazioni improvvise (il terrore diogni mutuatario) dell’Euribor.Appena tre anni fa ma sembra passata uneternità, quando il tasso Euribor a tre mesiraggiunse nell'autunno del 2008 la percentualerecord del 5,3%, passando addirittura il livellodell'Irs, il tasso cui sono legati i mutui fissi.

Accadrà come allora? Ecco la domanda chespaventa più di un italiano e che per moltiesperti potrebbe spingere ad una vera epropria diaspora da un tasso all’altro. L’ultimotrimestre del 2010, ha visto una prevalenzaverso il tasso variabile, prevalenza confermatadal fatto che il 70% dei nuovi mutui rientravanoin questa tipologia. Nell'autunno del 2008invece con l'impennata dell'Euribor il clima eraradicalmente contrario, con due terzi deiprestiti per l'acquisto delle abitazioni rivolti allarata fissa. La preoccupazione di non farsitrovare esposti a repentini aumenti di ratarischia di indurre a convergere verso il fisso.Palese che la tentazione sia notevole e che cisiano delle basi concrete e riscontrabili in tuttociò.Non bisogna dimenticare che stipulare mutuicon tassi finali al 5% per 20-30 anni è sempre ecomunque una vantaggiosa opportunità,soprattutto alla luce della risalita del costo deldenaro che ha impatti anche sull'Irs.

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fare

Il tasso Irs a trent'anni è cresciuto dal recorddei minimi al 3% dell'autunno del 2010, al 4%attualeConviene prontamente “bloccare” la rata fissaprima di un eventuale balzo in avanti? Forse.Gli specialisti invitano però a valutare conprudenza gli effetti collaterali di questapossibile scelta, che nel caso di un passaggio davariabile a fisso comporta un onere.Probabilmente per pochi mesi, o se il rincarodel costo del denaro dovesse accadere congrande progressione per un anno o forse più,ma quell'onere aggiuntivo c'è e deve esserepagato.Ad oggi la difformità di spread tra un variabile eun fisso si aggira, mediamente, nell'ordine del2,5%, ovviamente a favore del variabile dati iminori interessi da pagare. Sembra forse pocacosa quel 2,5% ma va sempre considerato allaluce di un mutuo. Facciamo un esempio su unmutuo a 20 anni di 150mila euro: il fisso oggipaga 990 euro di rata mensile, il variabile siferma a 795. Il 20% in meno, pari a ben 200euro.

È altresì ovvio, che se l'Euribor si reimpennassefortemente, come nel 2008, verrebbe meno inun attimo. Nonostante queste previsionipessimistiche il margine resta: la crescita fino aun 2% in più dell'euribor, tale da portarlo al3%, manterrebbe infatti il variabile ancoraconveniente.Meglio probabilmente, piuttosto che cambiaremutuo correndo sul fisso, avere la pazienza diattendere ancora un po'. La Bce tende amuoversi al rialzo, ma tutto il contesto esternofa immaginare che i tassi non dovrebbemettersi a salire in modo incontrollabile.La crisi portata dal problema dei debiti sovraninei paesi periferici dell'euro è ancora una forteincognita, incognita da gestire con grandeattenzione. Un rialzo troppo ingente dei tassiesporrebbe i governi della zona euro a unfardello sempre più insopportabile. Ma a volerveder bene anche la crescita è un vero eproprio punto di domanda. Rilevante neimercati emergenti, meno in nei canonici Usaed Europa con tassi di disoccupazione allestelle. È sperabile una netta risalita dei tassi o cisono troppe controindicazioni? Difficile da dirsi.Molto probabilmente i mesi futuri chiarirannomeglio il quadro economico mondiale,rendendo più semplice la scelta.Resta però una via alternativa, riassumibilenell’eventualità di assicurarsi tramite i variabilicon il tetto una protezione al rialzo. Un armache però pare già poco efficace in partenzadato che quel tetto ha un costo ed è posto bensopra il 5%, quel 5% ancora assai lontano datoccare.

ore

Swap, un problema (anche) italiano

Partiamo da una certezza acquisita: è un datoquasi certo che i disastri dei derivatiingegnerizzati nel mondo anglosassone (U.s.a.in testa) non abbiano “contagiato” i bilancidelle banche italiane, come invece è successoad una moltitudine di istituti di creditostranieri. È però altrettanto (quasi) certo, che lebanche italiane non siano state indifferenti alleingenti possibilità di profitti consentiti da altriderivati Over the counter (Otc, scambiati cioèfuori da mercati regolamentati). A fine 2011,infatti, le perdite possibili sui derivati Otc dell’"ecosistema Italia" nei confronti degli istituti dicredito (italiani e quelli esteri con filiali nelnostro paese) sono di ben 52,2 miliardi di euro.È questa infatti la somma complessiva che ifirmatari di questi contratti dovrebbero versareai grossi istituti di credito operanti nel nostropaese nel momento in cui decidessero (ofossero costretti a farlo) di chiudereanticipatamente tali contratti.Ad oggi, parlare di derivati "contaminati" inItalia pare decisamente improprio, anche se èdifficile non porre attenzione su questetipologie d’investimento, soprattutto dopo ifatti emersi dalle banche straniere che hannoportato alla crisi finanziaria del 2008. Manonostante questo non è comunque esageratoparlare di vita "intossicata" per le migliaia diimprese (ma anche enti locali e societàfinanziarie) che si stanno confrontandoquotidianamente con le rate da pagare, con lacrisi economica nonché con la minacciaincombente dell'attuale valore di mercatonegativo dello swap, valore che con altissimaprobabilità resterà così anche alla scadenza traqualche anno. C’è quindi da preoccuparsi?Vediamo un po’. Come anticipato, le perditepotenziali, sottolineiamo appunto potenziali,sui derivati ammontano complessivamente a52,2 miliardi. Una variazione rispetto altrimestre precedente del 31% (da 75,8 miliardi)

Un dato questo altamente influenzato per lamaggior parte alla effettiva concretizzazionedelle perdite derivante alla chiusura deicontratti e dalla variazione dei tassi d'interesse.I dati riscontrabili da Bankitalia continuano acreare un fervido stupore riguardo al"fenomeno" derivati: il calo del 31% delperiodo ottobre-dicembre 2010 è rilevante maè anche il primo così ingente dal 2005. Nonbastasse anche la crescita del 26% neltrimestre aprile-giugno è stata singolare.Sorpresi o no resta il fatto che la variazione di23,6 miliardi in così poco tempo resta davverouna cifra colossale.Dai dati di Bankitalia nasce un'altraconsiderazione, legato alla possibilità di rischiodi controparte (improbabile ma nonimpossibile) per le banche di ben 52,2 miliardie che nel corso di sei anni, le perdite sono manmano aumentate (erano 34,7 miliardi al 31marzo 2005), svincolandosi persinodall'andamento dei tassi di d'interesse. Unfatto incomprensibile questo, in grado diessere spiegato dalla presenza di costi occulti,gli stessi costi guarda caso contestati dallaProcura di Milano nel processo contro JPMorgan, Deutsche Bank, Ubs e Depfa suiderivati venduti nel 2005. Sarà la sentenza astabilire ragioni e torti, non cancellando però letante doverose preoccupazioni.

Attua

Unicredit condannata a risarcire 5,7 milioni MILANO - Qualcosa finalmente simuove. La VI Sezione civile diMilano ha condannato, in unasentenza dall’alto impattogiuridico, Unicredit a risarcire aduna ditta cliente 5,7 milioni dieuro, derivanti da contratti swap.

La sezione ha stabilito unprincipio fondamentale sullaquestione ”operatore qualificato“sancendo che spetta sì al clienteil compito di dimostrare di nonessere “qualificato”ma è obbligodella banca agire in “buona fede”

tutelando sempre e comunque ilcliente. Il tribunale ha poiindicato alcune normecomportamentali cui gli istitutidevono sottostare per unacorretta erogazione dei servizi.

A.N.I.U. OGGI 17

Moneta elettronica e incentivi all'abbandonodell'uso del contante, potenziamento delcontrasto di interessi, soprattutto mirato nellearee a più alto indice di evasione, masoprattutto un netto rifiuto verso eventualicondoni ed una concreta riduzione del numerodi partite Iva. Queste in sintesi alcune delleprincipali indicazioni per contrastare l'evasione,promosse nella riforma fiscale coordinata dalministro dell'Economia, Giulio Tremonti, con lanon celata finalità di aver maggior controllosull’economia sommersa. È da queste primeproposte che arriveranno le future (ma quantomai prossime) soluzioni atte al contrastodell'evasione fiscale.Dagli esperti incaricati sono giunte numerosisuggerimenti per il rafforzamento del contrastodi interessi, al fine di rendere 'appetibile' per icittadini il rispetto delle regole fiscaliconcedendogli un vantaggio economico.Complesso però, secondo il Ministero, unutilizzo diffuso di questi strumenti.Determinante per aumentare l’attitudine deicontribuenti, potrà rivelarsi, infatti, un uso piùdiffuso della moneta elettronica.

lità

L’abbandono del contante potrebbe esserepromosso da incentivi, cui dovrebberocontribuire anche le banche. Fondamentaleinoltre per non condurre una lotta all'evasione'invasiva', il perfezionamento dei mezzi dicompliance. L’interscambio informativo trafisco e amministrazioni dovrà esseremaggiormente sviluppato, in particolare suirisultati delle ispezioni e delle verificheeseguite.

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Il 2011 delle bollette record

Il 2011 sarà certamente ricordato come l’annodei record per la bolletta energetica italiana,quella cioè che il Paese deve sostenere per farfronte al fabbisogno interno di luce e gas. Laprevisione, a cura dell'Unione petrolifera,indica una fattura complessiva che supererà i63 miliardi di euro (contro i 53,9 miliardi del2010), con una bolletta petrolifera che cresceràda 28,5 miliardi a circa 36 miliardi di euro,toccando anche in questo caso numeri record.Il tetto massimo precedente, risalente alperiodo pre-crisi economica (2008), aveva vistola bolletta energetica complessiva toccarequota 60 miliardi (59.937 milioni) e quellapetrolifera 32,4 miliardi di euro. L'Unionepretrolifera sottolinea che determinante è,come sempre, l'alto prezzo del greggio, data lacrisi dei consumi ancora forte. Lo stalloeconomico ha colpito pesantemente il sistemaindustriale italiano, ha sottolineato ilpresidente dell'Up Pasquale De Vita, eparticolarmente quello petrolifero, l'unico aregistrare una nuova contrazione nei consumi.Il petrolio resta infatti l'unica fonte a non averrecuperato nulla di quanto perso nel 2009 acausa della crisi, al contrario invece di energiaelettrica e gas. Il suo peso sul totale è cosìsceso intorno al 39% rispetto al 41% del 2009,pur restando la principale fonte di energiaitaliana. «Complessivamente - ha detto De Vita- negli ultimi sei anni i consumi petroliferi sonodiminuiti più di quanto avessero fatto inoccasione del secondo shock petrolifero (19,2milioni di tonnellate in meno)».

I risultati referendari poi aprono nuovi erilevanti scenari. De Vita è certo che dopo lostop al nucleare, l’egemonia energetica resterànelle fonti fossili tradizionali, gas e petrolio eche le rinnovabili da sole non basteranno asoddisfare il crescente fabbisogno di energia.Le rinnovabili stando alle stime dei principalicentri di ricerca arriveranno a coprire al 2035 il25% del fabbisogno, dati che secondo l'Up,necessitano investimenti nella ricerca perrendere le fonti fossili ambientalmentesostenibili. Questo soprattutto per la cattura estoccaggio della CO2 (CCS) che rappresenta latecnologia chiave per rendere più sostenibilel'impiego delle fonti fossili. Si stanno portandoavanti nel mondo diversi progetti sperimentali,anche in Italia, con investimenti pubblici stimatiin oltre 35 miliardi di dollari.

Attua

Al Politecnico di Milano un centro per le nanotecnologie

MILANO - Sviluppare applicazioniinnovative negli ambitidell'energia e dei materialiintelligenti. Questa è la missionedel Center for Nano Science andTechnology of IIT@PoliM,inaugurato giovedì a Milano. Illaboratorio dell'Istituto Italiano diTecnologia (IIT) vedrà lacollaborazione dei ricercatori delPolitecnico di Milano e dell'IIT.

Tra i partner industriali figurano,oltre a Omet, Pirelli, Saes Getters,Konarka, Industria e Innovazionee Tertium Technology. E lacapacità d innovare, "di trasferirei risultati della ricerca di base alsettore industriale sarà l'obiettivoprincipale del polo di ricercamilanese", ha sottolineatoGabriele Galateri, chairman delConsiglio dell'IIT.

A.N.I.U. OGGI 19

L’arte si dice debba affascinare, sconvolgere,lasciare senza parole, che debba con la suacarica emotivo - rievocativa condurci al verosenso delle cose, a quel profondo grido cheintensamente quanto silenziosamente sonocapaci di trasmetterci. Questo è Anish Kapoor,queste sono le sue opere: un turbinio di colpiall’anima, colpi che ammaliano, che affascinanocon la loro cruda essenza. Due le mostre cheMilano dedica al grande artista angloindiano,due i percorsi sviluppati per permettere alvisitatore di accedere alla sua recondita poeticaartistica. Due strade congiunte da un comuneimperativo: l’esaltazione del vuoto edell’rapporto che intercorre tra fisicità e spazio.Ne è concreto esempio l’evento sviluppato allaFabbrica del Vapore, dove viene proposta unamonumentale istallazione dal nome DirtyCorner, una enorme forma tubolare in lastre diacciaio praticabile con un'apertura a calice. Unopera interattiva, da vivere, che ti invita al suointerno, a camminare nel buio del suo spazio:un percorso quasi ascetico di esperienza delvuoto capace di creare una sensazione diassoluto straniamento spaziale e di intensaautocoscienza fisica e mentale. Solo uscitiriappare di nuovo la parte esterna e la terrarossa che cadendo dall’alto compie un lentoma inesorabile processo di copertura dellastruttura metallica. La carica simbolica diquesta opera (il ritorno alla terra matrice di vitae di morte) ha una forza «archetipica», cheracchiude genesi e morte.

lità

L’altra sede, la Rotonda della Besana,l'architettura circolare della struttura hasuggerito a Kapoor lo sviluppo di una serie diopere specchianti tutte intorno a un altrolavoro con materiale rosso (un rosso scuro,materico, quasi carnale). L’opera vede lapresenza di un grande e singolare dispositivomeccanico orizzontale formato da uncontenitore tondo pieno di cera morbida cheviene modellata in forma circolare e poideformata da un braccio meccanico che ruotamolto lentamente. Anche in questo casoprotagonista è la sperimentazione dello spazioe della materia e la loro reciproca interazionein rapporto anche allo spettatore. Vuoto chediventa in un istante spazio vissuto, ma chealtrettanto rapidamente può tornare in unafase nulla, quasi di ibernazione, una chiaravisione di arte come compartecipazione,unione produttiva tra artista e spettatore.

La cultura come investimento: doppio Kapoor a Milano

Paura dei ladri? Un campanello intelligente ci salverà

Sembra un campanello cometutti gli altri ma non loè…. Sembra infatti, almeno dal difuori, un banalissimo campanello,uno di quelli adottati da tantefamiglie per la loro abitazione,fatta eccezione per l’interno dovenasconde un chip 3G che seattivato collega il pulsanteaccanto alla porta al cellulare delpadrone di casa.

Dove sta l’utilità? Beh sta nellapossibilità di rispondere, facendofinta di essere dall'altro lato dellaporta anche se in realtà si è inufficio o al parco giochi.Proprio come un classicointerfono, il proprietario potràparlare a chi sta suonando evedere di chi si tratti. Lo stessosistema ( formato da un sistemacon interna una sim telefonica)

permette anche di mettere inscena (solo audio) momenti dinormale vita casalinga, ricreandoi cosiddetti «rumori bianchi» disottofondo: una lavatrice inazione, un aspirapolvere inmovimento per casa.

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fisco

Lo spesometro “vuola

Le automobili vanno nello spesometro, gliimmobili no. È questo uno dei passaggi piùsignificativi, relativi allo spesometro, dellacircolare 28/E formalizzati dall’agenzia delleEntrate.Proprio in considerazione della datazione (20Giugno), gli elementi definiti nella suddettacircolare sono in parte superate da quantochiarito con una precedente circolare – la 24/Edel 30 maggio scorso – la cui pubblicazione haoltretutto giustificato l'eliminazione di alcunerisposte fornite in quelle occasioni (peresempio, quella che considerava necessarial'inclusione delle prestazioni non territorialiriepilogate in Intrastat).Resta invece di attualità la tematicariguardante la segnalazione delle automobili edegli immobili, come dimostra la ripetutapresenza di questo tema nei quesiti posti agliesperti in occasione del forum sullospesometro tenutosi dal 17 al 20 giugno. Èstato da più parti chiesto infatti se l'autoacquistata da un professionista o da unimprenditore per un importo superiore allasoglia di 3mila euro dovesse essere oggetto dicomunicazione, così come l’eventuale cessione,anche a privati. Il dubbio nasce dal fatto che,secondo una idea diffusa, il particolare regimepubblicistico a cui sono costrette le autovetture(iscrizione al Pra) escluderebbe l'obbligo disegnalazione, dato che le necessarieinformazioni sarebbero già a disposizione delfisco. Con la circolare di ieri l'agenzia delleEntrate ha confermato la necessità di includerenello spesometro gli acquisti e le vendite diautomobili. Infatti, così come previsto dalprovvedimento delle Entrate del 22 dicembre2010, non vanno riepilogate, in quanto esclusedall'obbligo, le operazioni già "schedate"nell'anagrafe tributaria in conformità all‘articolo 7 del Dpr 605/73, e le compravendite

di autovetture non vengono verificateattraverso questo canale, da cui l’obbligo diinserirle nello spesometro. Per lo stessoprincipio, in quanto comunicate all'anagrafetributaria, restano fuori dallo spesometro leoperazioni relative alle cessioni e agli acquistidi immobili.Per quanto riguarda le autovetture, le novitàillustrate, dal lato del cedente che effettua levendita nell'esercizio d'impresa o professione,pongono la necessità di comunicare la venditadel mezzo quando di importo pari o superiore a3mila euro al netto di Iva. Parlando invece dicessione di un'auto usata nel regime delmargine (analitico), la circolare 24/E/2011 ha

A.N.I.U. OGGI 23

Importanti novità dall’Erario: cosa fare?

no problem

definito che la soglia di rilevanza va riferita almargine, poiché resta esclusa dal computo laquota non soggetta ad Iva. Va ricordato,inoltre, che nelle vendite effettuate in questoregime l'Iva non va indicata separatamente infattura, in conformità alla citata prassi, la sogliada osservare per la comunicazione sarà di3.600 euro al lordo dell'imposta. Nel caso incui, poi, la cessione sia realizzata da un privatoche ha lasciato l'auto in conto vendita pressoun concessionario, non dovrà essere fattanessuna segnalazione ai fini dello spesometro,in quanto quest'obbligo sussiste solo in capo aisoggetti passivi Iva.

Spesometro: istruzioni per l’uso

Battezzato con il termine spesometro, il nuovosistema di controllo dell’Agenzia delle Entratecontro l’evasione fiscale, ha il compito dimetterà sotto la lente di ingrandimento ipagamenti che supereranno una certa soglia.Così, dal 2011 oltre al redditometro, anche lospeso metro verificherà in automatico lacapacità contributiva degli italiani, segnalandole eventuali anomalie. Lo spesometro altro nonè che un sistema informatico che permette alfisco di controllare le spese effettuate daisingoli cittadini e attivare di conseguenzaeventuali accertamenti fiscali sui potenzialievasori.Secondo questa novità, gli operatori economicidovranno trasmettere al fisco i dati dei propriclienti che hanno effettuato degli acquisti pario superiori ad una determinata cifra, creandouna vera e propria banca dati utile a confrontie verifiche.In termini pratici, più sono i consumi di undeterminato contribuente, maggiore deveessere il suo reddito per poterli sostenere. Perquanto riguarda i privati, la comunicazionedovrà essere inviata nell’anno 2012 inrelazione alle transazioni effettuate nel 2011,di conseguenza gli effetti del provvedimentosaranno attivi da subito.Dal primo gennaio 2011, infatti, tutti i soggettiIva, da commercianti ad ogni genere dioperatore commerciale che può ritrovarsi avendere beni e servizi dal costo pari osuperiore ai 3.000 euro, avranno l’obbligo dirichiedere all’acquirente il codice fiscale perl’invio dei dati all’Agenzia delle Entrate.Dovranno essere comunicate non solo fatturema qualsiasi documento collegato adoperazioni economiche effettuate, anchesemplici scontrini e ricevute fiscali.

le” l’auto, casa no

S.O.S.

Risparmi ed investicosa (non) fare nei

La domanda è semplice: cosa c’entra Moody'se Standard & Poor's con la nostra vita? Ovvero:il loro possibile voto negativo sul debitopubblico italiano avrà conseguenze tangibilisulle nostre tasche? Una domanda sempliceappunto, ma in grado di disorientare lamaggior parte dei piccoli risparmiatori. Megliotenere i titoli di Stato o venderli? E le azioni? Eche ne sarà dei mutui a tasso variabile?Esistono poche cose capaci di far male comel'incertezza al mondo della finanza, e diconseguenza ai nostri soldi. Cerchiamo di farchiarezza su cosa convenga fare, e soprattuttocosa non fare, per restare in piedi in questoparticolare momento di instabilità.Innanzitutto è fondamentale non farsiprendere dal panico. Parrà forse unsuggerimento scontato, ma il miglior consigliodi qualsiasi esperto è sempre questo, nonprendere decisioni frettolose dettatedall'emotività. Le statistiche sanciscono che chiinveste con un orizzonte temporale a mediolungo ha i risultati migliori.Non vendere ora, questo è il consiglio.Liberarsi dei titoli di borsa in questo momentodi turbolenza dei mercati è un errore. Comesottolineano gli esperti, l'investitore è spessocondizionato nelle sue decisioni dalla

"avversione alle perdite: quando si guadagnasi vende troppo presto per anticipare lasoddisfazione della plusvalenza e quando siperde si tiene troppo il titolo per allontanare ildispiacere della minusvalenza". Ma chi hamantenuto i titoli finora dovrebbe tenerli: lequotazioni risultano sottovalutate.I titoli di Stato non rischiano. La bocciatura deldebito pubblico italiano crea ovviamentetensioni per Bot, Btp, Cct e simili (checostituiscono appunto il debito pubblico). Leloro quotazioni sono in sensibile calo e lospread dai titoli tedeschi in crescita. Ma questo

Non commettere gesti

avventati e non correre a

disfarsi di azioni e titoli di

Stato: sul lungo termine

non ci saranno scossoni.

A.N.I.U. OGGI 25

crisi

menti,momenti di crisi

pesa sul portafoglio solo se il risparmiatore haintenzione di vendere. Il "cassettista" - cioècolui che conserva i titoli solo per avere irendimenti delle cedole - non può esseretoccato dalle oscillazioni di breve periodoperché può sempre contare sulla restituzionedell'intero capitale a scadenza. Salvo in caso didefault italiano, ma questa non è un'ipotesireale al momento.Quindi pazienza, ecco la politica da seguire perevitare rischi e perdite… perché chi va piano….

Mussari:“scelta incomprensibile”

La decisione di Moody's di mettere sottoosservazione il rating di 16 banche italiane invista di un possibile declassamento, «èoggettivamente incomprensibile»: lo ha detto ilpresidente dell'Abi Giuseppe Mussari aBruxelles. «Quelli di Moodys's hanno fatto uncomunicato di natura qualitativa, numeri nonmi pare che ne abbiano espressi», hacommentato. «Le banche italiane non hannomai avuto problemi, hanno fatto importanticapitalizzazioni. Oggettivamente èincomprensibile», ha aggiunto il presidenteAbi, secondo il quale l'esposizione delle bancheitaliane verso il debito greco è «marginale».Per quanto riguarda la seconda tornata distress test, inoltre, Mussari ha ribadito che gliistituti di crediti italiani «non hanno nulla datemere».

A.N.I.U.

Libri - Quando la fisica diventa thriller

L’energia del vuoto è un romanzo anomalo, diverso… direi relativistico. Unopera che fonde i canonici filoni della fiction e del thriller con quello assaipoco seguito in Italia della scienza. Sta proprio in questo la sua genialeanomalia, nella capacità di affascinare attraverso ciò che di più affascinantela nostra realtà può proporre: la fisica teorica.La trama è per lunghi tratti sospesa, con i vari piani della storia che siavvicendano e ricongiungono in modo circolare, tralasciando i normaliconcetti di sequenzialità o linearità. Tutto sembra infatti accadere incontemporanea, in un interazione narrativa dalle multiformi varianti.Notte, una stradina di montagna in Svizzera. Un’auto procede veloce versola Francia. Alla guida Pietro Leone, funzionario dell’Onu a Ginevra. Accanto alui il figlio Nico, un tipico adolescente di oggigiorno. I due sembrano quasi infuga, anche se nessuno di loro ha idea precisa da cosa stiano scappando.

Una sola sicurezza li guida, la certezza che da giorni qualcuno li tiene sotto controllo e che la moglie EmiliaViñas, spagnola, ricercatrice al Cern, la notte passata non è tornata a casa.Emilia, una vita dedicata alla fisica, ad Einstein e alla teoria delle stringhe. Dopo anni di studi è diventataresponsabile di uno degli esperimenti con il Large Hadron Collider, l’Lhc, il più potente acceleratore diparticelle mai costruito al mondo. Un lavoro, quello del ricercatore, che chiede parecchi sacrifici ma che èanche in grado di prenderti nel profondo con quell’aura di imperscrutabilità. Lo scopre anche Nuria Moreno,giornalista di Madrid giunta al Cern per realizzare un servizio per il suo giornale e pian piano conquistata daquella realtà all’inizio tanto lontano da lei.E proprio grazie alla sua inchiesta ci troviamo involontariamente coinvolti in un universo misterioso eincomprensibile, ma che Bruno Arpaia riesce a delineare con l’inventiva e la passione che lo animano, intessutocom’è dello stesso desiderio di conoscenza che anima tutti noi.Nell’atmosfera altamente antiscientifica della letteratura italiana questo splendido romanzo è un importantesegnale, un nuovo inizio forse, speriamo contagioso.

Bruno Arpaia, L’energia del vuoto, Guanda, Milano, 2011

Film - Lontani dai soliti film

In questa estate all’insegna dei blockbuster, da Transformers 3 a CaptainAmerica, è ancora possibile gustarsi un bel film senza l’assillo degli ormaiimmancabili occhiali 3D. Tratto dal bestseller quasi omonimo Fiore di neve eil ventaglio segreto, la pellicola Il ventaglio segreto dal 8 luglio nelle sale siappresta ad essere un importante alternativa. La storia ci riconduce nellaCina dell’800, puntando i riflettori sul rapporto di amicizia nato tra duedonne che vivono in una società che non lascia loro la minima possibilità dimovimento e di espressione. Chiuse nelle loro “gabbie dorate”, le dueprotagoniste (sullo schermo interpretate dalle attrici orientali Bingbing Li eJanna Jung) iniziano un fitto scambio di lettere, fazzoletti, ventagli scrivendoin un codice particolare, chiamato “la scrittura delle donne”, con cui hannofinalmente possibilità di svelarsi reciprocamente senza infrangere le dureregole. La trasposizione del romanzo al film, però, non sarà del tutto fedele,il regista cinese Wayne Wang, ha infatti scelto di ambientare parte dellastoria ai nostri giorni, come a coinvolgere due generazioni di donne in unaunica grande e contrastata amicizia senza tempo.

Il ventaglio segreto di Wayne Wang, U.S.A.

A.N.I.U. OGGI 27

consiglia

Musica - Ben tornata Kate

Ben tornata Kate Bush. L’artista femminile che con il suo talento haprofondamente “griffato” gli anni’80 è di nuovo qui con Director’s Cut, chegià dal titolo anticipa il forte legame personale tra artista ed album. Il cd,infatti, non presenta nuovi brani, ma vecchi successi rivisitati ereinterpretati dalla stessa Kate. Le canzoni, precisamente, appartengono aThe Sensual World (1989) e The Red Shoes (1993), due tra gli albumfondamentali della cantautrice che scosse il mondo musicale a soli 16 annicon l’indimenticabile Wuthering Height, datata 1978.Il ritorno di Kate Bush è anticipato dal brano Deeper Understanding,rifacimento digitale della canzone omonima del 1989, che è da subitodiventata una delle hit più trasmesse dalle radio inglesi.

Ma non finisce qui: Director’s Cut è un vero e proprio caso, visto che ha esordito subito in vetta alleclassifiche, scalzando artisti di primo piano come se niente fosse. Potere della musica, potere targato KateBush. Pietra angolare dell’album è la nuova versione della traccia The Sensual Word, tratta dal monologodi Molly Bloom dell’Ulisse di Joyce, di cui la cantante ha chiesto ed ottenuto i diritti, potendola cosìpresentare con il titolo Flower of the Mountain, utilizzando le precise parole del romanzo.Si potrebbe dire molto altro, ma infondo bastano due parole: Kate Bush… che altro aggiungere???

Kate Bush, Director’s Cut, Emi Music

Homevideo - Quando si rideva con eleganza

La tecnologia incontra il classico.. e che classico. Esce infatti la versione blu-ray di A qualcuno piace caldo del geniale Billy Wilder. Memorabili JackLemmon e Tony Curtis nelle vesti di musicisti travestiti da donna persfuggire a spietati gangsters, spunto che darà vita a innumerevoli equivoci,gag e risate senza sosta, sempre all’insegna dell’eleganza e del buon gusto.Da ricordare, oltre a Curtis e Lemmon, la presenza da protagonista anche diMarylin Monroe, in una delle sue più riuscite interpretazioni.Il blu-ray, con un'edizione targata Mgm e distribuita da Fox vede un video inalta definizione, pur non eccezionale, ma che sancisce un sensibile salto diqualità rispetto al DVD. Il bianco e nero è ben contrastato e piuttostoincisivo, anche nella gradazione di grigi. Il dettaglio soddisfacente, a volteaddirittura buono, mentre in altri frangenti prevale una certa morbidezza,affascinante elemento che ci ricorda che stiamo pur sempre guardando unapellicola così datata. Per quanto riguarda l'audio, la traccia italiana èpresentata in un dignitoso DTS 5.1, ottimo supporto alla qualità del film.Gli extra sono sostanziosi, ma purtroppo non sempre usufruibili facilmenteperché per la gran parte sono privi di sottotitoli italiani.

Non sono purtroppo sottotitolati in italiano il making of (25'), il contributo sul retaggio del film (20') e ildocumentario sulla nostalgia del passato con Tony Curtis (31').

A qualcuno piace caldo di Billie Wilder, 20th Century Fox

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Se l’inizio è la metà di tutto (o quasi)(ascoltando Heroes di David Bowie, tempo di lettura circa 4’)

“voler fare”, dando quello che non può che considerarsi un gesto d’esempio, consapevoliche forse potrà essere un piccolo passo per un associato ma un grande passo per la nostraassociazione.Sì perché oggigiorno è più semplice assoggettarsi alla comune politica dell’astensione, unvirus quanto mai “democratico”che striscia senza distinzione sociale alcuna, nella certezzache sia sempre più conveniente lasciar perdere, o ancora meglio lasciar fare ad altri. Altriappunto, quei non meglio definiti altri a cui viene delegato l’inopinato e involontario ruolodi cambiare le cose, salvando il sistema Italia da quelle “macchie” che tanto ciinfastidiscono: sicurezza, politica, cultura, etica… nessun problema, ci pensano gli altri.Nessuno che poi in tutto ciò si ponga la fatidica e cruciale domanda di chi siano davveroquesti altri, forse bloccato dalla consapevole retorica insita nella domanda stessa, omeglio nella certezza di una risposta già acquisita e conseguentemente omessa percomodità. Eh sì… perché spesso dietro a quella parola altri a cui troppo spesso deputiamole nostre sorti non si nasconde altro che l’inesistente volontà di mettersi in gioco, diprovare. Più facile lasciare ad altri la contesa che rischiare di esporsi, più sempliceastenersi che camminare sul sottile confine che intercorre tra successo e insuccesso.Ed è proprio questo a dar tanto valore all’iniziare, perché nel semplice incominciare c’è giàil coraggio di provare, il desiderio di voler andare oltre l’ostacolo, o quantomeno provarcial meglio. Noi ci stiamo provando…. Il nuovo portale internet, le conferenze, A.N.I.U. OGGIstesso, esempi di una intenzione di essere fautori del proprio tempo, protagonisti ascapito di quei famosi altri.Inizio come spinta al completamento, nient’altro che questo. Concetto semplicistico?Preferisco dire essenziale. Perché infondo iniziare qualcosa, qualunque cosa, significaproprio questo, spostare il passo verso la conclusione, incontro alla risoluzione dellaquestione in essere.

Se l’inizio è la metà di tutto appunto, o meglio, il primo passo verso la fine. Il 14 Giugno2011 è un giorno che passerà alla storia infatti. Quella dell’A.N.I.U.ovviamente. Da questa data, per molti nient’altro che un semplicenumero, uno dei tanti spersi tra i 365 di un anno ha avuto inizioun nuovo e fondamentale processo dicrescita che passo dopo ci permetterà (oalmeno dovrebbe) di essere ancora piùvicini alle esigenze dei nostri associati, allenecessità del cittadino. Step by step, passodopo passo. È sta proprio dietro questoprimo passo, nella volontà dell’iniziare, ilsenso compiuto del nostro concreto e forte

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