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La disciplina della notifi- cazione online sarà approvata entro dicembre Manzelli-Santi a pag. 7 Fisco/1 - Per gli acquisti intracomunitari di mezzi di trasporto nuovi vale l’Iva del paese di desti- nazione. Le norme per il calcolo della tassazione Ricca da pag. 8 Fisco/2 - Quadro Rw, sanzioni ridotte e compilazione semplificata. Guida all’applicazione della legge europea che rivede il modello di dichiarazione redditi Villa da pag. 10 Fisco/3 - Vale l’onere della prova nella determinazione del prezzo di acquisto di un immobile. La circolare delle En- trate e la sentenza della Cassazione sugli incrementi patrimoniali Bongi a pag. 12 Impresa/1 - Esclusa la valutazione dei dati conta- bili delle start up innova- tive. Tutte le agevolazioni e le garanzie per le nuove imprese e incubatori cer- tificati De Stefanis a pag. 14 Impresa/2 - Vietati gli accordi tra amministrazioni se non finalizzati all’adempimento di un servizio pub- blico comune. Gli effetti della sentenza del Consiglio di stato sull’affidamento degli appalti Mascolini a pag. 16 Impresa/3 - Italia al top in Europa per merci contraffatte sequestrate alle dogane. La fotografia scattata dal rap- porto Dpi Cerne a pag. 17 Spendere meglio - Chia- mate in internet al rispar- mio. Niente canone e costi al minimo se si opta per il VoIP. Rassegna delle prin- cipali offerte Di Palma a pag. 23 Affari in piazza - Crisi, l’Italia può tirare il fiato. Spread ai minimi, seme- strali positive e contesto internazionale positivo Lui a pag. 24 Documenti - La Ctr del Lazio sul- la sospensione dell’esecuzione del- la sentenza in appello www.italiaoggi.it/docio7 DI MARINO LONGONI [email protected] U n segnale drammatico sullo stato di crisi del settore edilizio lo si può avere andando a consultare uno dei tanti siti di aste immobiliari. In alcuni casi si ri- escono a trovare immobili a un terzo del loro costo di costruzione. Ov- viamente si tratta di case o capannoni che sono già stati messi all’asta più di una vol- ta e quindi hanno visto suc- cessivi ribassi, che possono arrivare anche al 40%, del valore inizialmente richie- sto. Questo significa anche che ci sono pochi comprato- ri disponibili ad acquistare con sconti normali, ma chi investe si aspetta ribassi sempre più clamorosi. La conseguenza ulteriore è che il mercato immobi- liare che passa dai ca- nali ordinari è pratica- mente fermo e funziona solo quando il venditore dimezza il prezzo che avrebbe richiesto solo pochi anni fa. Aspetto non secondario, le imprese di costruzione che vogliono liberarsi dell’immobile appena costruito devono vendere in perdita. I dati ufficiali del mercato confermano queste impressioni: secondo l’osservato- rio sul credito realizzato da Crif, Assofin e Prometeia, nel 2012 i mutui immobiliari erogati sono dimezzati rispet- to al 2011 e il trend è proseguito anche nel primo trimestre 2013, con un -16,8% In un mercato in cui le transazioni sono calate del 50% in sei anni, scendendo da 900 mila/ anno a 400 mila, il volu- me complessivo del ven- duto si è ridotto più che proporzionalmente: infatti non solo sono calate le transazioni, ma è calato il valore medio della singola operazione. Una situazione drammatica che non a caso vede le imprese di costruzio- ne al primo posto per numero di fallimen- ti. Ma che potrebbe presentare anche al- cuni aspetti interes- santi, cambiando il punto di vista. Per chi avesse interesse ad ac- quistare un im- mobile, per utilizzarlo in proprio o per mero investimento, il momento sareb- be magico. Perché nelle aste immobiliari, nel precontenzio- so (una sorta di mercato parallelo dove le banche cercano di mettere in vendita in modo veloce l’immobile del debitore inadempiente prima di iniziare la proce- dura fallimentare) o sul libero mercato, in aggiunta al calo ufficiale dei prezzi è possibile spuntare sconti impensabili fino a qualche tempo fa. Il prezzo ormai lo fa chi compra, non chi vende. In que- sto senso il mattone potrebbe diventare un cult per gli investitori dotati di buona liquidità. Se non ci pensasse il legislatore a raf- freddare gli entusiasmi. Prima l’Imu, poi l’ipotesi di una revisione delle rendite ca- tastali, che si porta naturalmente dietro il pericolo di un innalzamento dell’imponibi- le, infine regole assurde come l’obbligo di Ape (Attestazione di prestazione energe- tica). Come se non bastasse nella riforma del condominio si è introdotta la regola che in presenza di lavori straordinari il condo- minio si deve dotare di un fondo copertura di importo pari a quello dei lavori e fino a quando tale fondo non avrà raggiunto tale importo, i lavori non potranno essere svol- ti. Il che significa che qualsiasi condomino, semplicemente non versando la propria quota può, per qualsiasi ragione, rende- re impossibile o procrastinare nel tempo l’esecuzione dei lavori. Sono tutti bastoni nelle ruote di un carro che, se non ripren- de la sua corsa, diventerà una zavorra per l’intero paese. © Riproduzione riservata positiv D C l de la s I N E VIDENZA * * * NELL’INSERTO/1 NELL’INSERTO/2 Nonostante la crisi, si torna finalmente a investire nel calcio italiano. È questa la prima grande novità legata al mercato pro- fessionistico della serie A che si conclude- rà a fine mese. Ad oggi, infatti, i «top club» tricolori (Juventus. Napoli, Milan, Inter, Fiorentina, Lazio e Roma) hanno speso più di quanto incassato dalla vendite dei cartellini. I dati ufficiali parlano di investimenti in entrata per 246,9 milioni di euro e di ven- dite per 183,7 milioni. Le cessioni, inoltre, non sono state utilizzate, come negli ultimi anni, per ripianare i debiti e dare una immagine di formale adesione al progetto del fair play finanziario, ma per far cresce- re, dopo anni di stagnazione, i rispettivi progetti sportivi. Si inizia a rivedere la luce, quindi, con l’obiettivo, neppure tanto nascosto, soprat- tutto se parliamo di grandi squadre, di tornare a competere con i rivali inglesi, tedeschi e spagnoli, dominatori assoluti, a turno, del calciomercato estivo dell’ultimo quinquennio. I «grandi nomi» tornano per- tanto a giocare nel nostro paese: da Gon- zalo Higuaìn (Ssc Napoli) a Mario Gomez (Acf Fiorentina) e Kevin Strootman (AS Roma). Vulpis da pag. 5 19 Agosto 2013 Considerazioni preliminari In questi giorni il tema, delicatissimo, della deten- zione dei capitali all’estero ha visto sopraggiungere il tanto auspicato intervento del legislatore finalizzato alla semplificazione degli adempimenti in materia di moni- toraggio fiscale. Le grandi novità di questi ultimi anni hanno riguardato, in rigoroso ordine di “apparizione”, la compilazione del prospetto RW, dedicato appunto all’evi- denziazione degli investimenti detenuti in altri Paesi ed il pagamento delle nuove patrimoniali per gli immobi- li (IVIE, acronimo di imposta sul valore degli immobili all’estero) e le attività finanziarie (IVAFE, imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero), detenute oltre frontiera, alle quali è stata dedicata un’apposita sezione del quadro RM di Unico PF. In realtà il quadro RW non è definibile quale novità degli ultimi anni, essendo esisten- te da tempo, ma è da pochi anni che ha assunto un ruolo centrale nella stagione compilativa, in virtù della grande attenzione che sullo stesso si è destata a seguito della terza versione dello scudo fiscale e, soprattutto, dell’incremento delle notizie raccolte circa la detenzione all’estero di capi- tali (dalle varie “liste” intercettate all’estero agli scambi di informazione con i paesi collaborativi fino agli accordi con paesi considerati black list). Nel prosieguo l’attenzione sarà concentrata esclusi- vamente alle problematiche di compilazione dei quadri RW e RM, ossia al monitoraggio fiscale e alla gestione delle nuove patrimoniali, dovendo comunque ricordare agli interessati che gli investimenti all’estero potrebbe- ro essere oggetto della compilazione di altre sezioni in riferimento ai redditi eventualmente ivi percepiti e che, in forza delle diverse disposizioni di legge, possono esse- re passibili di dichiarazione in Italia. In riferimento ai capitali esteri, infatti, ogni contribuen- te deve anzitutto verificare il relativo regime impositivo, attingendo alle convenzioni contro le doppie imposizioni, se esistente. Le convenzioni sono utili anche per verifica- re la residenza di un soggetto, che in ultima analisi e sulla base delle regole OCSE è comunque ancorata al “centro” degli interessi, in primo luogo quelli morali (di fatto, il luo- go in cui risiede la famiglia è l’elemento cardine assunto al riguardo). Ovviamente la residenza transita anche per le rigide disposizioni del Tuir, il cui articolo comma 2, del TUIR, afferma che si considerano residenti “le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta sono iscrit- te nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile”, tenendo anche conto della presunzione re- lativa contenuta nel comma 2-bis che opera nei confronti dei cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popo- lazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato. In relazione al citato comma 2, essendo le relative condizioni alternative, è sufficiente che se ne sia verificata almeno una nel corso dell’anno. Il ri- scontro può essere effettuato solo a fine anno, acquisendosi il requisito ex tunc per l’intero periodo d’imposta (circolare n. 201/1996), salvo che le convenzioni non prevedano effi- cacia di tipo diverso. Molta attenzione deve essere rivolta alla residenza: quella acquisita in Italia ha valenza di pre- sunzione assoluta e solo la convenzione, unitamente alle Investimenti all’estero Le novità per la gestione nel modello Unico di MAURIZIO TOZZI La riproduzione, anche parziale, è riservata per l’intero fascicolo AMBIENTE 12 Acque reflue industriali Vorrei saper se ci sono indirizzi giurisprudenziali che riconducono le acque re- flue industriali emunte dalla falda all’interno della disciplina dei rifiuti liquidi. Q.O. Risponde Piergiorgio Pizzo Si è avuto modo di dire che l’articolo 185 comma 1, lettera b), del decreto legislativo 3 aprile 2006, numero 152,esclude dalla normativa sui rifiuti gli scarichi idrici, esclusi i rifiuti liquidi costituiti da acque reflue. E al riguardo si sono richiamate, a titolo esemplificativo, la sentenza del Consiglio di stato, sezione IV, dell’8 dicembre 2009, numero 5256, l’ordinanza dello stesso Consiglio di stato, numero 2452, del 2008, nonché le sentenze del Tribunale regionale amministrativo (Tar) Friuli– Venezia Giulia, sezione I, del 26 maggio 2008, numero 301 e quella del 28 gennaio 2008, sempre della sezione I, numero 90; del Tribunale regionale amministrativo (Tar) Sicilia, Catania, sezione I, del 29 gennaio 2008, numero 207. Con orientamento diverso, però, vi è la sentenza del Tribunale regionale ammini- strativo (Tar) Sicilia, Palermo, sezione I, del 20 marzo 2009, numero 540. Per i giu- QUESITARIO A cura di Gilberto Gelosa 19 Agosto 2013 32 Sommario 1 Ambiente 3 Azienda e bilancio 5 Diritto inanziario 5 Iva 6 Professioni 7 Qualità 7 Regioni ed enti locali Integrato per commercialisti Seguici anche su www.gbsoftware.it Integrato per commercialisti Seguici anche su www.gbsoftware.it Il mattone a prezzi di saldo Ribassi fino al 40% nelle aste giudiziarie e costi di costruzione stabilmente sopra al valore di vendita. Un dramma per le imprese, un’opportunità per chi ha liquidità Fine dell’austerity degli ultimi anni. In questa sessione di mercato le spese per gli acquisti di giocatori hanno superato gli incassi Nel calcio tornano gli investimenti 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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L’apprendistatoè la vera chance

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* con guida «Il decreto sul lavoro» a € 5,00 in più

Medicina difensiva, sul decreto Balduzziparola alla Consulta

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Decreto del Fare - Multe via Pec dal 2014. La disciplina della notifi-cazione online sarà approvata entro dicembre

Manzelli-Santi a pag. 7

Fisco/1 - Per gli acquisti intracomunitari di mezzi di trasporto nuovi vale l’Iva del paese di desti-nazione. Le norme per il calcolo della tassazione

Ricca da pag. 8

Fisco/2 - Quadro Rw, sanzioni ridotte e compilazione semplificata. Guida all’applicazione della legge europea che rivede il modello di dichiarazione redditi

Villa da pag. 10

Fisco/3 - Vale l’onere della prova nella determinazione del prezzo di acquisto di un immobile. La circolare delle En-trate e la sentenza della Cassazione sugli incrementi patrimoniali

Bongi a pag. 12

Impresa/1 - Esclusa la valutazione dei dati conta-bili delle start up innova-tive. Tutte le agevolazioni e le garanzie per le nuove imprese e incubatori cer-

tificati

De Stefanis a pag. 14

Impresa/2 - Vietati gli accordi tra amministrazioni se non finalizzati all’adempimento di un servizio pub-blico comune. Gli effetti della sentenza del Consiglio di stato sull’affidamento degli appalti

Mascolini a pag. 16

Impresa/3 - Italia al top in Europa per merci contraffatte sequestrate alle dogane. La fotografia scattata dal rap-

porto Dpi

Cerne a pag. 17

Spendere meglio - Chia-mate in internet al rispar-mio. Niente canone e costi al minimo se si opta per il VoIP. Rassegna delle prin-

cipali offerte

Di Palma a pag. 23

Affari in piazza - Crisi, l’Italia può tirare il fiato. Spread ai minimi, seme-strali positive e contesto internazionale

positivo

Lui a pag. 24

Documenti - La Ctr del Lazio sul-l a s o s p e n s i o n e

dell’esecuzione del-la sentenza in appello

www.italiaoggi.it/docio7

DI MARINO LONGONI

[email protected]

Un segnale drammatico sullo stato di crisi del settore edilizio lo si può avere

andando a consultare uno dei tanti siti di aste immobiliari. In alcuni casi si ri-escono a trovare immobili a un terzo del loro costo di costruzione. Ov-viamente si tratta di case o capannoni che sono già stati messi all’asta più di una vol-ta e quindi hanno visto suc-cessivi ribassi, che possono arrivare anche al 40%, del valore inizialmente richie-sto. Questo signifi ca anche che ci sono pochi comprato-ri disponibili ad acquistare con sconti normali, ma chi investe si aspetta ribassi sempre più clamorosi.La conseguenza ulteriore è che il mercato immobi-liare che passa dai ca-nali ordinari è pratica-mente fermo e funziona solo quando il venditore dimezza il prezzo che avrebbe richiesto solo pochi anni fa. Aspetto non secondario, le imprese di costruzione che vogliono liberarsi dell’immobile appena costruito devono vendere in perdita.

I dati uffi ciali del mercato confermano queste impressioni: secondo l’osservato-rio sul credito realizzato da Crif, Assofi n e Prometeia, nel 2012 i mutui

immobiliari erogati sono dimezzati rispet-to al 2011 e il trend è proseguito anche nel primo trimestre 2013, con un -16,8%

In un mercato in cui le transazioni sono calate del 50% in sei anni,

scendendo da 900 mila/anno a 400 mila, il volu-me complessivo del ven-duto si è ridotto più che

proporzionalmente: infatti non solo sono calate le transazioni,

ma è calato il valore medio della singola

operazione.Una situazione drammatica che

non a caso vede le imprese di costruzio-ne al primo posto per numero di fallimen-ti. Ma che potrebbe presentare anche al-cuni aspetti interes-

santi, cambiando il punto di vista. Per chi avesse interesse ad ac-quistare un im-

mobile, per utilizzarlo in proprio

o per mero investimento, il momento sareb-be magico. Perché

nelle aste immobiliari, nel precontenzio-so (una sorta di mercato parallelo dove le banche cercano di mettere in vendita in modo veloce l’immobile del debitore inadempiente prima di iniziare la proce-dura fallimentare) o sul libero mercato, in aggiunta al calo uffi ciale dei prezzi è possibile spuntare sconti impensabili fi no a qualche tempo fa. Il prezzo ormai lo fa chi compra, non chi vende. In que-sto senso il mattone potrebbe diventare un cult per gli investitori dotati di buona liquidità. Se non ci pensasse il legislatore a raf-freddare gli entusiasmi. Prima l’Imu, poi l’ipotesi di una revisione delle rendite ca-tastali, che si porta naturalmente dietro il pericolo di un innalzamento dell’imponibi-le, infi ne regole assurde come l’obbligo di Ape (Attestazione di prestazione energe-tica). Come se non bastasse nella riforma del condominio si è introdotta la regola che in presenza di lavori straordinari il condo-minio si deve dotare di un fondo copertura di importo pari a quello dei lavori e fi no a quando tale fondo non avrà raggiunto tale importo, i lavori non potranno essere svol-ti. Il che signifi ca che qualsiasi condomino, semplicemente non versando la propria quota può, per qualsiasi ragione, rende-re impossibile o procrastinare nel tempo l’esecuzione dei lavori. Sono tutti bastoni nelle ruote di un carro che, se non ripren-de la sua corsa, diventerà una zavorra per l’intero paese.

© Riproduzione riservata

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IN EVIDENZA

* * *

NELL’INSERTO/1 NELL’INSERTO/2Nonostante la crisi, si torna finalmente a investire nel calcio italiano. È questa la prima grande novità legata al mercato pro-fessionistico della serie A che si conclude-rà a fine mese. Ad oggi, infatti, i «top club» tricolori (Juventus. Napoli, Milan, Inter, Fiorentina, Lazio e Roma) hanno speso più di quanto incassato dalla vendite dei cartellini. I dati ufficiali parlano di investimenti in entrata per 246,9 milioni di euro e di ven-dite per 183,7 milioni. Le cessioni, inoltre, non sono state utilizzate, come negli ultimi anni, per ripianare i debiti e dare una immagine di formale adesione al progetto del fair play finanziario, ma per far cresce-re, dopo anni di stagnazione, i rispettivi progetti sportivi. Si inizia a rivedere la luce, quindi, con l’obiettivo, neppure tanto nascosto, soprat-tutto se parliamo di grandi squadre, di tornare a competere con i rivali inglesi, tedeschi e spagnoli, dominatori assoluti, a turno, del calciomercato estivo dell’ultimo quinquennio. I «grandi nomi» tornano per-tanto a giocare nel nostro paese: da Gon-zalo Higuaìn (Ssc Napoli) a Mario Gomez (Acf Fiorentina) e Kevin Strootman (AS Roma).

Vulpis da pag. 519 Agosto 2013

Considerazioni preliminariIn questi giorni il tema, delicatissimo, della deten-

zione dei capitali all’estero ha visto sopraggiungere il tanto auspicato intervento del legislatore finalizzato alla semplificazione degli adempimenti in materia di moni-toraggio fiscale. Le grandi novità di questi ultimi anni hanno riguardato, in rigoroso ordine di “apparizione”, la compilazione del prospetto RW, dedicato appunto all’evi-denziazione degli investimenti detenuti in altri Paesi ed il pagamento delle nuove patrimoniali per gli immobi-li (IVIE, acronimo di imposta sul valore degli immobili all’estero) e le attività finanziarie (IVAFE, imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero), detenute oltre frontiera, alle quali è stata dedicata un’apposita sezione del quadro RM di Unico PF. In realtà il quadro RW non è definibile quale novità degli ultimi anni, essendo esisten-te da tempo, ma è da pochi anni che ha assunto un ruolo centrale nella stagione compilativa, in virtù della grande attenzione che sullo stesso si è destata a seguito della terza versione dello scudo fiscale e, soprattutto, dell’incremento delle notizie raccolte circa la detenzione all’estero di capi-tali (dalle varie “liste” intercettate all’estero agli scambi di informazione con i paesi collaborativi fino agli accordi con paesi considerati black list).

Nel prosieguo l’attenzione sarà concentrata esclusi-vamente alle problematiche di compilazione dei quadri RW e RM, ossia al monitoraggio fiscale e alla gestione delle nuove patrimoniali, dovendo comunque ricordare agli interessati che gli investimenti all’estero potrebbe-ro essere oggetto della compilazione di altre sezioni in

riferimento ai redditi eventualmente ivi percepiti e che, in forza delle diverse disposizioni di legge, possono esse-re passibili di dichiarazione in Italia.

In riferimento ai capitali esteri, infatti, ogni contribuen-te deve anzitutto verificare il relativo regime impositivo, attingendo alle convenzioni contro le doppie imposizioni, se esistente. Le convenzioni sono utili anche per verifica-re la residenza di un soggetto, che in ultima analisi e sulla base delle regole OCSE è comunque ancorata al “centro” degli interessi, in primo luogo quelli morali (di fatto, il luo-go in cui risiede la famiglia è l’elemento cardine assunto al riguardo). Ovviamente la residenza transita anche per le rigide disposizioni del Tuir, il cui articolo comma 2, del TUIR, afferma che si considerano residenti “le persone che per la maggior parte del periodo d’imposta sono iscrit-te nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile”, tenendo anche conto della presunzione re-lativa contenuta nel comma 2-bis che opera nei confronti dei cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popo-lazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato. In relazione al citato comma 2, essendo le relative condizioni alternative, è sufficiente che se ne sia verificata almeno una nel corso dell’anno. Il ri-scontro può essere effettuato solo a fine anno, acquisendosi il requisito ex tunc per l’intero periodo d’imposta (circolare n. 201/1996), salvo che le convenzioni non prevedano effi-cacia di tipo diverso. Molta attenzione deve essere rivolta alla residenza: quella acquisita in Italia ha valenza di pre-sunzione assoluta e solo la convenzione, unitamente alle

Investimenti all’estero

Le novità per la gestione nel modello Unico

di MAURIZIO TOZZI

La riproduzione, anche parziale, è riservata per l’intero fascicolo

AMBIENTE

12

Acque reflue industriali Vorrei saper se ci sono indirizzi giurisprudenziali che riconducono le acque re-

flue industriali emunte dalla falda all’interno della disciplina dei rifiuti liquidi.Q.O.

Risponde Piergiorgio PizzoSi è avuto modo di dire che l’articolo 185 comma 1, lettera b), del decreto legislativo 3 aprile 2006, numero 152,esclude dalla normativa sui rifiuti gli scarichi idrici, esclusi i rifiuti liquidi costituiti da acque reflue. E al riguardo si sono richiamate, a titolo esemplificativo, la sentenza del Consiglio di stato, sezione IV, dell’8 dicembre 2009, numero 5256, l’ordinanza dello stesso Consiglio di stato, numero 2452, del 2008, nonché le sentenze del Tribunale regionale amministrativo (Tar) Friuli–Venezia Giulia, sezione I, del 26 maggio 2008, numero 301 e quella del 28 gennaio 2008, sempre della sezione I, numero 90; del Tribunale regionale amministrativo (Tar) Sicilia, Catania, sezione I, del 29 gennaio 2008, numero 207.Con orientamento diverso, però, vi è la sentenza del Tribunale regionale ammini-strativo (Tar) Sicilia, Palermo, sezione I, del 20 marzo 2009, numero 540. Per i giu-

QUESITARIOA cura di Gilberto Gelosa

19 Agosto 2013

32Sommario

1 Ambiente

3 Azienda e

bilancio

5 Diritto inanziario

5 Iva

6 Professioni

7 Qualità

7 Regioni ed enti

locali

Integrato

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Il mattone a prezzi di saldoRibassi fino al 40% nelle aste giudiziarie e costi di costruzione stabilmente sopraal valore di vendita. Un dramma per le imprese, un’opportunità per chi ha liquidità

Fine dell’austerity degli ultimi anni. In questa sessione di mercato le spese per gli acquisti di giocatori hanno superato gli incassi

Nel calcio tornano gli investimenti

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2 Lunedì 19 Agosto 2013 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW

Mauro Miceli responsabile area i nanza di Arianna sim

Mauro Miceli è stato nominato responsabile dell’area finanza di Arianna sim. Questa decisione è in linea con la strategia della sim che nei prossimi anni punterà ad accre-scere la propria presenza sui mercati fi nanziari domestici ed internaziona-li. Di origini calabresi, 36 anni, Mau-ro Miceli ha iniziato la sua carriera

in Italia presso Intesa Sanpaolo e Ubm, specializ-zandosi nel setto-re del trading. Ha poi approfondito la sua esperien-za professionale all’estero lavo-rando a Lon-dra in Société Générale, Royal Bank of Scotland e Crédit Agricole all’interno delle

divisioni di Credit Trading. Negli ultimi anni Miceli ha lavorato come Credit Fund Manager in Compass a Lugano.

Cristiano Abbate country manager per l’Italia di Vitis Life

La compagnia internazionale di assicurazioni Vitis Life con sede in Lussemburgo, annuncia la nomi-na di Cristiano Abbate nel ruolo di country manager per l’Italia. Nella sua funzione, Abbate ha la respon-sabilità di rafforzare la presenza di Vitis Life sul mercato italiano, nel segmento delle soluzioni di assicu-razione-vita di elevato profilo e di coordinare le attività di supporto e sviluppo della rete locale dei part-

ner. Laureato in scienze interna-zionali e diplomatiche presso l’uni-versità di Trieste, Cristiano Abbate, 40 anni, ha maturato significative esperienze in ambito commerciale in Ing Life in Lussemburgo e nel gruppo Schroders in Lussemburgo e a Milano.

Antonio Derinaldis nominato amministratore delegato di Cfu

Antonio Derinaldis, 40 anni, è sta-to nominato amministratore delega-to di Cfu, Centro formativo univer-sitario, network nazionale con oltre 30 sedi di divulgazione dell’offerta

didattica delle università e della formazione professionale. Nato ad Avetrana (Ta), laureato in psicolo-gia del lavoro e delle organizzazio-ni, Derinaldis ha ricoperto l’incarico di consigliere di amministrazione dell’università La Sapienza di Roma e di membro del Comitato regiona-le delle università del Lazio (Crul). Ha svolto un’importante esperienza nell’Unione delle università del Me-diterraneo-Unimed e già direttore ricerca e sviluppo in Efi Spa – Ente per la formazione integrata – ente accreditato al ministero della giu-stizia per i corsi di perfezionamento per mediatori professionisti.

PROFESSIONI IN MOVIMENTOIOLAVORO

* * *

Occupazione fa rima ■ con apprendistato

A conti fatti è questa la solu-zione più vantaggiosa per le imprese che intendono assu-mere nuova manodopera. An-che se bisogna stare attenti alla complessa gestione degli adempimenti formativi degli assunti

alle pagg. 40, 41

I segreti per diventare ■ scrittori di successo

All’università Milano Bicocca un corso di perfezionamento per chi vuole fare della narrativa un mestiere. Le iscrizioni chiudono l’11 settembre 2013

a pag. 42

Dati elettronici ■ in buone mani

È l’ingegnere dell’informazione il professionista di riferimento per la progettazione, la direzio-ne dei lavori, il collaudo, l’elabo-razione e la trasmissione delle informazioni

a pag. 43

Shopping ■ c’è posto per 700

Da novembre al via le assun-zioni a Parma retail. I profili più ricercati sono: responsabili di negozio, addetti alle vendite e animatori

al pag. 44

AFFARI LEGALI* * *

Colpa medica, ■ parola alla Consulta

Il decreto Balduzzi sulla re-sponsabilità del medico per colpa è già sub iudice. Per gli avvocati, si è trattata di un’op-portunità mancata

Unnia alle pagg. I, II e III

Mediaconciliazione/1 ■ Il giudice detta la linea

Caduta l’obbligatorietà, resta la prudente discrezionalità del magistrato

Ciccia a pag. V

Mediaconciliazione/2 ■ Le reazioni? Tiepide

I mediatori puntano alla pro-roga e continuano a investire. Ma non mancano le critiche

D’Anna a pag. V

Porto l’Italia ■ nel cuore della Cina

Attilio Massimo Iannucci, ex ambasciatore a Pechino e ora of counsel del China Desk di Nctm, racconta la sua carriera

Unnia a pag. VIII

PROFESSIONI IN MOVIMENTOPROFESSIONI IN MOVIMENTO

Bonelli Erede Pappalardo cresce a Londra con un nuovo socio

Lo studio legale Bonelli Erede Pap-palardo si è rafforzato con l’ingresso del socio Giuseppe Sacchi Lodispoto nel team di professionisti della propria sede di Londra, a partire dal prossimo settembre. L’insediamento di Sacchi Lodispoto continua la strategia di raf-forzamento della sede londinese dello studio, avviata l’anno scorso con la no-mina del socio e membro del Consiglio degli associati Andrea Carta Manti-glia quale responsabile della sede. «Il

potenziamento del-la sede di Londra anche attraverso l’insediamento di un socio di valore come l’avvocato Sacchi Lodispoto mette in evidenza, ancora una volta, l’importanza della sede nella strategia di consolidamento dello Studio quale

player internazionale», ha commentato Carta Mantiglia. Sacchi Lodispoto, in Bonelli Erede Pappalardo dal 2003 e socio dal 2010, ha già lavorato in pas-sato a Londra. Attualmente, è attivo presso la sede di Milano e si occupa di diritto societario e finanziario, in particolare in operazioni di finanza strutturata, cartolarizzazioni, finan-za societaria, finanza immobiliare e ristrutturazioni del debito.

White & Case e Latham & Watkins

nell’emissione obbligazionaria high yield

Gamenet spa, società attiva nel set-tore delle scommesse sportive e dei giochi on line nonché uno dei più im-portanti concessionari italiani di appa-recchi da intrattenimento New Slot e Videolottery, ha chiuso un’emis-sione obbliga-zionaria high yield da 200 milioni di euro con scadenza 2018. Gamenet spa è stata assi-stita da White & Case per gli aspetti di dirit-to statunitense ed italiano, con un team guida-to dai partner Rob Mathews (Lon-dra), Michael Immordino (Milano e Londra), Ferigo Foscari (Milano) e Iacopo Canino (Milano). Latham & Watkins ha assistito i joint bookrun-ners e global coordinators Ubs, Credit Suisse, Unicredit e Banca Imi, per gli aspetti di diritto statunitense e italia-no con un team composto dai partner Jeff Lawlis, Antonio Coletti e Jo-celyn Noll.

General Electric chiude l’acquisizione dell’Aviation Business di Avio

General Electric ha perfezionato il clo-sing dell’acquisizione dell’aviation business di Avio spa da Cinven e Finmeccanica a seguito del contratto

di compravendita stipulato lo scorso 21 dicembre. L’operazione ha un va-lore complessivo di circa 4,3 miliardi dollari. Shearman & Sterling ha assistito Ge Aviation con un team guidato dai partner Fabio Fau-ceglia e Michael McGuinness e composto da oltre 35 avvocati negli uffici di Milano, Londra Francofor-te e New York. Franco Gianni ha lavorato agli aspetti relativi alle relazioni istituzionali e ad alcuni aspetti strutturali mentre un team dello studio Gianni, Origoni, Grip-po, Cappelli & partners coordina-to da Alfredo D’Aniello e Chiara Gianni ha condotto la due diligence specialistica. La due diligence e il re-port ambientale sono stati effettuati da Eva Maschietto dello studio Ma-schietto Maggiore.

King & Wood Mallesons e Sj Berwin uniscono le forze

Gli studi internazionali King & Wood Mallesons (law firm attiva in Cina e in Australia) e SJ Berwin (studio le-gale internazionale) si uniscono con un’operazione che avrà efficacia a partire dal 1° novembre 2013 dando vita ad una nuova realtà globale, in particolare creando un nuovo player globale con una forte presenza diretta in Cina. Dall’unione delle due realtà nascerà uno tra i primi 25 studi legali nel mondo con oltre 2.700 avvocati, 30 uffici nel mondo, revenues per circa 1 miliardo di dollari.

Gabriele Ventura

«Non bisogna appoggiarsi troppo ai principi», suggeriva Leo Longa-nesi, «perché, poi, si afflosciano». Sconcerta, però, chi si discosta da «vecchie» idee (tradotte perfi no in leggi), trovando attenti interlocuto-ri in coloro che si dicevano acerrimi nemici. A ridosso della pausa estiva del Parlamento, Pierluigi Bersani, già ministro delle «lenzuolate» che, fra il 2006 e il 2007, cancellò le tarif-fe minime scatenando l’ira funesta degli avvocati, ha accolto a Mon-tecitorio i vertici del Consiglio na-zionale forense, inaugurando una nuova (inedita) stagione di «amorosi sensi». Lontani gli anni delle rivolte di piazza contro le liberalizzazioni, i legali hanno ascoltato dal leader dimissionario del Pd parole (fin troppo) adulatorie: riconosciuta «la centralità del ruolo dell’Avvocatu-ra nel sistema giudiziario», si legge nel comunicato stampa dell’Ordine nazionale dei professionisti, che

«dà ampie garanzie in vista di un maggiore e necessario coinvolgi-mento nei progetti di riforma della giustizia». E non è tutto, giacché l’onorevole si è fatto carico dell’ur-genza «dell’approvazione dei nuovi parametri forensi, la cui proposta è stata inviata dal Cnf al Guarda-sigilli sin dal 24 maggio scorso». A scanso di inevitabili (fondati) equivoci, si precisa, inoltre, che il sorprendente faccia a faccia del 30 luglio è avvenuto «al di fuori di pregiudizi e preclusioni», mettendo così una pietra sopra agli slogan feroci («Prodi, Bersani, per voi non c’è domani») che scandivano le passate proteste. Riuscirà il «fe-eling» fra gli avversari di un tem-po a scaldare il cuore del governo, spingendolo a sciogliere i nodi del-la categoria, come la (contestata) revisione della geografi a giudizia-ria e il tariffario?

Moustique

Bersani, l’amico degli avvocati

Michael Immordino

Giuseppe Sacchi Lodispoto

Mauro Miceli

DAGLI STUDI LEGALI

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3Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19EDILIZIA IN CRISICali i no al 40% in due anni. Costo di costruzione stabilmente sopra al valore di vendita

Mercato immobiliare, prezzie transazioni in caduta libera

Pagina a cura DI ROBERTO RILLETTI*

Il mercato immobiliare in questi ultimi mesi sta conoscendo fl uttuazioni atipiche per un mercato

che, fi no a poco tempo fa, era considerato tra i meno liqui-di tra tutti i mercati.

Il calo del numero di tran-sazioni è ormai quasi pari al 50% rispetto al 2006. Que-sto dato comporta numerose conseguenze, la prima delle quali è che gli immobili in Italia stiano subendo cali di prezzo che sono tipici di mer-cati di beni di consumo meno impegnativi. Solamente fi no a un anno fa, si pensava che l’inerzia del real estate po-tesse bastare a reggere la di-scesa dei prezzi che di norma segue la discesa del transa-to. Ma la curva discendente delle compravendite non ha conosciuto ostacoli e ha rag-giunto e valicato quel punto sotto il quale ogni venditore realmente motivato a vende-re il proprio immobile deve di fatto fare i conti con l’ar-gomento prezzo.

Non è inusuale, infatti, che si registrino cali di prezzo pari fi no al 40% in soli due anni, specialmente in zone del paese in cui il costo di costruzione sia ormai ben superiore a quello medio di

mercato.Inutile qui indagare quali

siano le cause di quello che, di fatto, si avvia ad essere forse il crollo del mercato immobiliare più pesante del secondo dopo guerra; mentre è utile capire come poter ri-cavare il massimo possibile sia dai propri investimenti, sia dalla compravendita e da un eventuale riacquisto della propria prima casa o del pro-prio immobile di impresa.

Case come banane? La prima cosa che un proprie-tario deve accettare è che case, capannoni e tutti gli immobili in generale sono asset, sono beni, e in quanto tali il loro prezzo risponde alle stesse leggi economiche al quale sottostanno tutti gli altri beni.

La differenza sta solo nell’inerzia del suo procedere. Facendo forse un paragone irriverente, se al mercato or-tofrutticolo una bella matti-na dovessero affl uire la metà delle banane che solitamente sono necessarie a soddisfare la richiesta degli acquirenti sappiamo bene che il prezzo delle banane schizzerebbe in pochi minuti ai massimi. Al contrario, e sappiamo anche questo, se la piazza dovesse essere inondata da tonnella-te in eccesso, il prezzo delle

banane crollerebbe istanta-neamente.

Il medesimo meccanismo lo conosce il mercato im-mobiliare con la differenza che, siccome le motivazioni a vendere e comprare sono spesso poco consistenti e i valori in gioco molto elevati, l’argomento prezzo non viene immediatamente compreso da tutti gli attori in gioco come la leva fondamentale per concludere operazioni nel tempo utile per evitare quelli che a volte sono veri e propri bagni di sangue.

Realtà o Fantasilandia. Come valutare quindi il prezzo del proprio immobi-le? In teoria, il giusto prezzo è quello che ne garantisce la vendita e non conosce sco-stamenti nemmeno in fase di trattativa. Questo è forse un concetto poco condiviso in Italia ma che deriva da anni di esperienza fatta dai migliori agenti immobiliari nordamericani.

Normalmente un venditore mette sul mercato il proprio immobile stabilendo come termine di paragone il prezzo che legge sui volantini e sui siti di annunci immobiliari, commettendo così l’errore di riferirsi al mercato delle aspettative, Fantasilandia appunto, e non al mercato

della Realtà che è costituito invece dai valori di chiusura reali delle singole trattative chiuse dai professionisti.

Quando sui media si leg-ge che il tempo medio per la vendita di un immobile è di sei oppure otto mesi è per-ché l’immobile ha iniziato il proprio processo di vendita iniziando a popolare Fanta-silandia, per passare piano piano alla dimensione reale e raggiungere infine quel prezzo che ne garantisce la vendita, magari anche dopo una ulteriore trattativa. Una curva del prezzo più che nor-male in Italia ma che produ-ce gravi danni al venditore

La realtà, infatti, è che se l’immobile partisse diretta-mente al prezzo che ne ga-rantisce la vendita, questo verrebbe venduto anche in meno di due mesi, a volte in poche settimane per il semplice motivo che sareb-be l’immobile più appetibile sul mercato in quanto già a prezzo.

Vendere prima, in partico-lare, fa sì che si venda me-glio. In un mercato in cui i prezzi possono calare anche dell’1,5% al mese chi vende prima è colui che realizza il prezzo più alto.

*Agente immobiliare © Riproduzione riservata

Quando un agente im-mobiliare intervista o si approccia al vendito-re, lo fa principalmente per poter offrire il pro-prio servizio e, dove questo servizio sia riconosciuto come ec-cellente, per percepir-ne il giusto compenso a transazione avvenuta con il perfezionarsi del preliminare. Il lavoro dell’agente immobilia-re, tra l’altro, è una di quelle professioni in cui il rischio è di lavo-rare gratuitamente per mesi su un progetto per non vedere nemmeno un euro di compenso in quanto la vendita magari non si è realiz-zata entro la scadenza dell’incarico di vendi-ta. Un’errata percezio-ne del lavoro di agente, poi, porta a credere che maggiore sia il numero di incarichi in esclusiva che si portino in agen-zia, maggiori siano gli introiti.Nulla di più sbagliato, ma ciò fa sì che alcuni agenti immobiliari ab-biano timore a essere suffi cientemente chiari con i loro venditori. In pratica, il professio-nista si «compra» l’in-carico, danneggiando così il venditore il cui immobile sosterà inu-tilmente per mesi su un mercato in continua discesa, a causa di un prezzo del tutto irre-alistico che nemmeno farà avvicinare gli ac-quirenti, dirottando-li sugli immobili che siano invece a prezzo o vicino al prezzo di mercato.È infatti sbagliata la credenza che porta i venditori a pensare che comunque un acquiren-te per casa propria lo si troverà a qualunque prezzo, perché in un mercato popolato di of-ferte immobiliari ormai l’unicità della singola casa non giustifi ca più qualunque prezzo. So-pra una certa soglia, c’è non solo l’invendibilità, ma la pressoché invisi-bilità agli occhi di chi realmente è motivato a comprare. Perché, an-che nell’acquisto, gioca un ruolo fondamentale: la motivazione.

Rischio invisibilità

Una delle argomentazioni che spesso si sentono è che il mercato sia fre-nato dalla mancata erogazione dei mutui. Questo è vero solo in parte, cerchiamo di capire perché.Quando un istituto di credito o una fi nanziaria si vedono richiedere un mutuo o un leasing per l’acquisto di un immobile, la prima analisi che fan-no è relativa agli acquirenti, società o persone fi siche, e alla loro situazio-ne fi nanziaria. Dove questa non sia soddisfatta, la pratica viene respin-ta. Vero è che i parametri sono molto più stringenti rispetto a solo pochi anni fa, ma dobbiamo convenire che siano questi i giusti parametri e non quelli passati e il numero di insoluti e adesioni alle moratorie a cui stiamo assistendo ne sono in parte la dimo-strazione.Passata la predelibera relativa all’ac-quirente, si passa alla seconda fase, cioè la valutazione dell’immobile. Le banche sanno benissimo quali siano i reali valori di mercato, non guar-dano i volantini e, dal momento in cui gli venisse sottoposta una richie-sta di fi nanziamento su un immobile che ritengano essere fuori mercato, semplicemente non la erogano. Di più, consapevoli che nei prossimi due anni il mercato immobiliare non crescerà di certo mentre piuttosto calerà ulteriormente, stanno molto attente al valore di chiusura della

trattativa.Ecco perché fi ssare un prezzo di mer-cato che ne garantisce la vendita, garantirà anche una concessione del mutuo con pochi ostacoli. Mutui insoluti, uscirne senza debiti. Altro aspetto del real estate italiano che in questi ultimi due anni è risul-tato molto rilevante è quello delle co-siddette sofferenze. Al di là di facili moralismi, la comprensione esatta di questo argomento può risolvere molte problematiche ai proprietari che non riescano più a pagare le rate del mutuo.Purtroppo questi sono sempre di più e, sebbene abbiano già negoziato o sospeso il pagamento in accordo con le banche, molte famiglie o molti im-prenditori si rendono conto che non riusciranno a onorare il debito a da qui la paura di vedersi sottrarre il bene, bene che presumibilmente an-drà all’asta.Gli istituti sanno benissimo che se un immobile periziato nel 2006 andrà in asta nel 2014 lo farà con dei valori superiori a quelli del mercato priva-to con possibilità di aggiudicazione nulla. Sanno quindi che ora che il prezzo imposto risulterà appetibile, passeranno anche due o tre anni e che in questi due o tre anni questo valore sarà solo al ribasso.Di conseguenza, molti istituti, anche

se non lo dichiarano apertamente, sono aperti a trattare con chi abbia effettive diffi coltà a onorare il debi-to. Ecco che quindi esistono vere e proprie trattative sui precontenziosi, su quelle situazioni, cioè, in cui la motivazione a vendere sia veramente elevata.Oggi un venditore che sia in sofferen-za può ottenere di fermare la pratica con la banca con la promessa di met-tere in vendita l’immobile a un prez-zo che non può che essere a mercato o anche sotto mercato.La banca, consapevole del fatto che prendersi in carico l’ennesimo immo-bile è solo un danno, piuttosto pre-ferisce attendere la vendita. E, nel caso, preferisce stralciare il debito. Come dire, meglio 50% oggi che 30% domani.I vantaggi sono evidenti e lo sono per tutti gli attori coinvolti. Per la banca perché, come abbiamo appena spiegato, questa ottiene liquidità in tempi brevi e con orizzonti certi. Per il venditore perché si ritroverà sen-za debiti e con una piccola somma necessaria a garantirgli magari uno o due anni di affi tto. Per l’acquiren-te che ha pagato l’immobile a prezzi di asta o anche meno senza dovere partecipare all’asta con il rischio che la troppa presenza di acquirenti ne faccia lievitare il prezzo di aggiudi-cazione.

Mutui, conta la valutazione dell’appartamento

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4 Lunedì 19 Agosto 2013 EDILIZIA IN CRISISui siti specializzati appartamenti, attici, box, ville in tutta Italia a prezzi stracciati

Aste giudiziarie, ribassi al 40%DI VALERIO STROPPA

Continua la crisi eco-nomica e il mattone fi nisce sempre di più all’asta. Ma ciò non

signifi ca che al contempo au-mentino le vendite realizzate all’incanto. In linea con quan-to registrato negli ultimi anni, infatti, solo un terzo dei bandi si conclude positivamente. E spesso sono necessarie diver-se «chiamate», con ovvia ridu-zione del prezzo di partenza. È questo il quadro che ItaliaOggi Sette ha tracciato analizzando un comparto, quello delle aste giudiziarie, che vede ogni mese i tribunali italiani mandare alla vendita forzata oltre tre mila complessi immobiliari. Una situazione che da un lato, quello dei debitori, mostra connotazioni drammatiche. Sul versante opposto, però, lo scenario offre agli interessa-ti occasioni di investimento, soprattutto alla luce del fatto che il ribasso medio rispetto al prezzo di bando si aggira intorno al 40% (nel 2007 era pari all’11%). A disposizione ci sono appartamenti, box, ville, hotel, attici, cantine, la-boratori, capannoni, in pres-soché qualsiasi zona d’Italia.

Come orientarsi. Per avere un’idea della vastità del pa-norama è suffi ciente visitare i siti specializzati, che fornisco-no pubblicità legale alle proce-dure disposte dai magistrati. Dalla ricognizione effettuata gli sconti rispetto ai prezzi di mercato sono in taluni casi signifi cativi. Con una fonda-mentale avvertenza, però: poi-ché l’intera procedura richie-de tempi lunghi (in media tre anni, ma in alcune regioni ne possono servire anche cinque o sei), i valori di perizia riportati nei bandi fanno riferimento a un mercato ormai superato. L’effetto è che alcuni bandi indicano oggi basi d’asta ad-dirittura superiori ai prezzi effettivi che un acquirente con liquidità a disposizione riusci-rebbe a spuntare in trattativa privata con il venditore. A se-guito di un’asta andata deser-ta e del conseguente ribasso (di solito tra il 15 e il 25%), invece, l’operazione può rive-larsi più conveniente.

Offerta a distanza. Per le aste immobiliari l’offerta si può fare anche via web. La partecipazione telematica è possibile recandosi presso lo studio di un notaio. Il mecca-nismo è possibile grazie alla Rete aste notarili (Ran), crea-ta dal Consiglio nazionale del notariato per consentire lo svolgimento delle aste immo-biliari a distanza, con l’obiet-tivo di incrementare la sicu-rezza e la facilità di accesso al cittadino. «Un sistema che sta funzionando», commenta Roberto Braccio, consigliere nazionale del Notariato con delega all’informatica, «i ma-

gistrati si stanno convincendo che i vantaggi sono evidenti e quindi dispongono in manie-ra crescente l’uso dell’asta telematica. D’altra parte

questa formula favorisce la partecipazione del pubbli-co, facendo salire i prezzi di aggiudicazione, e riduce le tempistiche». L’asta online

tuttavia non è sempre pos-sibile. Per adesso la legge la consente nella vendita di immobili che promanano da procedure concorsuali, ma i

notai vorrebbero estenderla anche alle aste individuali, ossia quelle che derivano da pignoramenti.

© Riproduzione riservata

Un vero e proprio boom per gli sfratti nei primi cinque mesi del 2013. La perdurante cri-si economica che continua a lasciare molte persone senza lavoro o che, comunque, inci-de pesantemente sulle loro ta-sche, è sicuramente la princi-pale causa della preoccupante escalation del numero di pro-cedure esecutive avviate dai proprietari di casa per recu-perare dagli inquilini morosi gli immobili concessi in loca-zione. La fotografi a di questo grave fenomeno risulta da un interessante studio condotto da Confabitare, Associazione proprietari immobiliari. La città di Bologna risulta esse-re al top di questa amara clas-sifi ca, con un balzo del 42%, passando dai 1.681 sfratti del 2012 agli attuali 2.387. Alle sue spalle città come Milano, con il 39%, Torino, con il 36%, e Roma, con il 35%. Fanalino di coda è invece Bari, che re-gistra soltanto (si fa per dire) un 12% in più.

di Gianfranco Di Rago

Boom degli sfratti nel 2013. Bologna al top

gistrati si stanno convincendo questa formula favorisce la tuttavia non è sempre pos notai vorrebbero estenderla

Alcuni esempi

Località Descrizione immobile Prezzo d’asta (€)

Valore di mercato

da perizia* (€)

Cislago (VA) Villetta unifamiliare con giardino 159.200 310.955

Roncello (MI)Villetta mq 159, 6 locali, doppi servizi e locali accessori, box e giardino

180.000 319.000

Secugnano (LO)

Villetta a schiera centrale, mq 196, composta al piano terra da soggiorno, cucina e bagno; al piano primo da due camere da letto entrambe con balcone, bagno e sofi tta mansardati, oltre a vespaio composto da due ampi locali. Box di circa mq 16,90

76.500 136.000

Carugo (CO)Villa indipendente, 466 mq, sviluppo su più piani di differente superi cie. Giardino di 1.600 mq con accesso diretto ai piani. Box doppio

344.000 609.773

Montiglio Monferrato (AT)

Villa (189 mq) con dependance e terreni cir-costanti

84.000 340.550

Treviglio (BG)Villa monofamiliare (237 mq), con giardino esclusivo a corpo e autorimessa tripla

220.000 550.180

Cavenago di Brianza (MB)

Villa a schiera laterale in zona centrale, 224 mq, su quattro livelli. Box 88 mq

372.000 619.874

Castagnaro (VR)Villa unifamiliare a due piani con ampia area scoperta di pertinenza, autorimessa, campo da tennis e piscina

127.000 650.000

Villa Guardia (CO)Villa singola, 286 mq, con giardino, autorimes-sa e piscina

350.000 621.735

Valfenera (AT)Fabbricato abitativo (150 mq) con piscina, ac-cessori, locali uso deposito, aree pertinenziali e terreni produttivi edii cabili

200.000 453.000

* I valori commerciali sono indicati dai periti al netto del deprezzamento dovuto alla difi coltà del mercato immobiliare e/o di altre circostanze legate al fabbricato

Fonte: www.asteimmobili.it

I numeri

CITTÀSfratti

al 31/12/2012Incremento %

sfratti nei primi 5 mesi 2013

Totale al 31/5/2013

BOLOGNA 1.681 42 2.387

MILANO 4.924 39 6.844

TORINO 3.492 36 4.749

ROMA 7.743 35 10.453

FIRENZE 1.505 33 2.001

VENEZIA 161 32 213

GENOVA 1.436 29 1.852

CAGLIARI 423 27 537

PADOVA 963 26 1.213

NAPOLI 2.711 15 3.118

CATANIA 805 14 918

PALERMO 1.762 13 1.991

BARI 1.573 12 1.762

Fonte: Ufi cio stampa Confabitare

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5Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 1A Z I E N D A C A L C I OLe spese per gli acquisti superano gli incassi. E i top player puntano ancora alla serie A

Fine dell’austerity, il calciotorna ai grandi investimenti Pagina a cura

DI MARCEL VULPIS

Nonostante la crisi, si torna finalmente a investire nel calcio italiano. È questa la

prima grande novità legata al mercato professionistico della serie A che si concluderà a fi ne mese. Ad oggi, infatti, i «top club» tricolori (Juventus. Na-poli, Milan, Inter, Fiorentina, Lazio e Roma) hanno speso più di quanto incassato dalla vendite dei cartellini.

I dati uffi ciali parlano di investimenti in entrata per 246,9 milioni di euro e di ven-dite per 183,7 milioni. Le ces-sioni, inoltre, non sono state utilizzate, come negli ultimi anni, per ripianare i debiti e dare una immagine di for-male adesione al progetto del fair play fi nanziario, ma per far crescere, dopo anni di sta-gnazione, i rispettivi progetti sportivi.

Si inizia a rivedere la luce, quindi, con l’obietti-vo, neppure tanto nascosto, soprattutto se parliamo di grandi squadre, di tornare a competere con i rivali in-glesi, tedeschi e spagnoli, do-minatori assoluti, a turno, del

calciomercato estivo dell’ultimo quinquennio.

I «grandi nomi» tornano per-tanto a giocare nel nostro paese. Gonzalo Higuaìn (SSC Napoli), Mario Gomez (Acf Fiorentina), Kevin Strootman (AS Roma), i più cari in termini assoluti, ma tutti i club che ambiscono a entrare in Europa hanno speso per rafforzarsi.

Chi investe di più. La Juventus, che ha puntato su due top player: Carlos Tevez e Fernando Llorente (in attesa già da un anno di sbarcare a Torino). Il primo cartellino è sta-to pagato 9 milioni al City (senza considera-re i 6 milioni di bonus al giocatore), mentre per il secondo i bian-coneri sono riusciti a strapparlo a parame-tro zero. A questi due campioni c’è poi da aggiun-gere la giovane promessa del Torino, Angelo Ogbonna (già convocato all’ultimo Europeo 2012) per 13 milioni di euro e 2 milioni di bonus. Comples-sivamente hanno investito 30,3 mln, abbattendo questi investimenti con cessioni per

21,2 mln. Ma la «regina» del mercato

2013, fi nora, è stato il Napoli di Aurelio De Laurentiis. Una serie di colpi a sorpresa, per accontentare il nuovo allena-tore, Rafa Benitez.

La stella è Higuaìn, dal Real Madrid per 37 milioni più 3 mln di bonus (è il trasferimen-to più ricco a livello tricolore), a seguire Albiol (12 milioni)

in difesa. A centrocampo sono arrivati Callejon (9 milioni) e Mertens (13 milioni), per un totale di 79,9 milioni di euro di acquisti e cessioni per 67,2 mln.

Di assoluto rispetto anche la campagna acquisti dell’Acf Fiorentina. Il patron Della

Valle è riuscito nel colpo di portare a casa la stella del Bayern Monaco, Mario Go-mez (15 milioni più 5 mln di bonus), fresco detentore della Champions league.

Ad attenderlo a Firenze il giorno della presentazione più di 25 mila tifosi. Atmosfere da primi anni Novanta del calcio italiano. Il club viola ha deciso di scommettere su una squa-

dra di alto livello. Joa-quin (2 mln) Cuadrado ( 5 m l n ) Ambrosini (svincolato) e Ilicic (9 mln), inol-tre, hanno irrobustito il centro-campo (ac-quisti per 31.5 milioni, uscite per

29 milioni).Spumeggiante anche il

calciomercato nella Capitale. L’AS Roma degli americani ha acquistato Strootman dal Psv (17 milioni e 2 di bonus; ter-zo colpo assoluto del mercato per valore economico), ma sta cercando di vendere Osvaldo e

Borriello, per ridurre il monte-ingaggi (102 milioni di euro). Gli acquisti, per il momento, sono stati pari a 46,8 milioni, le uscite per 59,5 milioni (in questa voce ci sono, soprattut-to, i 31 milioni incassati dal PSG per il difensore brasiliano Marquinhos). La Lazio infi ne, post vittoria in Coppa Italia, ha speso 19,1 milioni per una serie di nuovi calciatori (tra questi Novaretti e Biglia) e ha venduto appena per 1,5 mln di euro.

Chi meno. Campagna ac-quisti nel segno dell’austerity, fi no ad oggi, per le due milane-si. L’A.c. Milan per il momento ha cambiato davvero poco. In difesa Vergara (2 mln) e Silve-stre (1 mln), Zapata (6 mln per il riscatto) poi Andrea Poli (3 mln per il 50% del cartellino) e Saponara (4 mln). Acquisti per 16 mln, uscite per 5,7 milioni. L’Inter di Walter Mazzarri (ex allenatore del Napoli) ha pre-so il difensore brasiliano Wal-lace, in prestito gratuito dal Chelsea, ma i colpi a sorpresa sono in attacco: 10 milioni per Belfodil e 13 milioni per Icardi.In totale, acquisti per 23,3 mi-lioni e uscite per 7,5 milioni.

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Le cinque principali leghe europee di calcio (Inghilterra, Germania, Spagna, Italia e Francia) rappresentano il 48% dei ricavi totali, valo-rizzati nella cifra di 9,3 miliardi di euro. L’Italia, però, si sta sempre più allontanando dall’Europa del calcio che conta. Negli ultimi anni, infatti, la crescita del giro d’affari dei club della serie A (1,6 miliardi di euro), secondo quanto riporta Deloitte, è stata pari a zero. Le so-cietà tricolori presentano volumi di affari vicini a quelli di otto anni fa, pre-Calciopoli tanto per intenderci. Il fatturato della Premier league inglese, invece, ha raggiunto, nell’ultimo anno, i 2,9 miliardi di euro. Per effetto della rinegoziazione del pacchetto dei diritti tv (in ambito domestico e all’estero), è previsto per la stagione 2014 un ulteriore incremento del 15%. Se il mercato britannico è quello più fl orido sotto il profi lo dei ricavi, il modello gestionale per eccellenza è quello tedesco, che, non a caso, nello scorso mese di maggio, è riuscito a portare in fi nale di Cham-pions league, due top club della Bundesliga1, ovvero Bayern Monaco (attuale detentore del trofeo) e Borussia Dortmund. Il campionato teutonico ha raggiunto il tetto di 1,9 miliardi di euro. La Germania, solo nell’ultimo anno, ha visto una crescita del 7%, la più alta in am-bito continentale, confermandosi una vero e proprio brand interna-zionale. Il marchio del Bayern Monaco, forte di un «triplete» sportivo (titolo nazionale, coppa di Germania e Champions) è valorizzato in 665 milioni di euro. A conferma della bontà del progetto teutonico vi è la fi rma del nuovo contratto dei diritti audiovisivi da parte di Sky Deutschland, comprati, per le prossime quattro stagioni, alla cifra record di 2,5 miliardi di euro (+52% di crescita del valore, rispetto al contratto siglato nel 2009). Di fronte a questo benchmark di assoluto spessore, la serie A ita-liana è obbligata, attraverso la Lega calcio, ad esplorare una nuova progettualità, che passa sul tavolo dei direttori marketing e fi nanza, prima di arrivare su quello dei direttori sportivi. Servono stadi nuovi e più accoglienti, oltre che di proprietà, una politica di prezzi in linea con il diffi cile momento congiunturale del paese, il potenziamento di tutte le diverse voci commerciali ed un nuovo rapporto con il tifoso, magari inserito in una posizione di rilievo nella governance dei club, così come già fanno realtà del calibro di Barcellona e Real Madrid). Signifi cativo, infi ne, il dato della Liga spagnola (1,8 miliardi di euro, trainata dalle performance economiche di Barcellona e Real Madrid, che insieme valgono il 60% del mercato interno), con soltanto la Ligue1 francese (1 miliardo di euro) destinata a rincorrere il giro d’affari della nostra serie A.

L’Italia si allontana dall’EuropaPiù 30 mila tessere rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Torna l’antico amore degli italiani per lo stadio, nonostante la perdurante crisi economica. A confermarlo è il dato dei 217 mila abbonamenti sottoscritti dai tifosi della serie A, in vista della prossima stagione (2013/14). Ad eccezione della Juventus, che ha confermato il tutto esaurito (28 mila posti a sedere) per la parte riservata agli abbonamenti, il primato spetta all’Inter F.c. con le sue 23.500 tessere (sull’onda dell’arrivo di mister Wal-ter Mazzarri, considerato «l’uomo dei miracoli»), seguita da Acf Fiorentina (circa 20 mila abbonati e miglior incremento della massima serie) e dal Catania calcio, che ha superato il tetto dei 10 mila abbonamenti (+1.300 rispetto solo al 2012/13). Interes-santi anche i risultati registrati da Parma (5.700), Torino (7 mila) e Udinese (5 mila). Positivi inoltre quelli raggiunti dalle big, come Milan (18 mila, con più 5 mila abbonamenti in un solo anno solare), Lazio (16 mila e una crescita di 5 mila tessere, dopo la conquista della Coppa Italia), Napoli (da 3 mila a 6 mila sottoscrizioni).In controtendenza, invece, l’AS Roma (18 mila abbonati, ma meno 4 mila rispetto al 2012/13), che attende di chiudere il calciomer-cato estivo con un colpo a sorpresa (dopo la partenza dell’astro nascente Marquinhos, atterrato al PSG, per 31 milioni di euro), l’U.c. Sampdoria, che lo scorso anno, però, era appena tornata in A (16.100, ma meno 5.900 abbonati), e l’Atalanta (2.500 abbonati e una contrazione di 4 mila rispetto al precedente campionato). Non hanno fornito, al momento, dati uffi ciali il Cagliari calcio, alla ricerca di una soluzione stabile per il problema stadio (per la prossima stagione ha indicato l’impianto di Trieste) e il Chievo Verona. Deve ancora partire la campagna sottoscrizioni del neopromos-so Sassuolo fermo al dato di 700 tessere, in seconda divisione. Signifi cativo, inoltre, il risultato dell’Hellas Verona, al ritorno nel «salotto buono» del calcio tricolore con 15.122 tessere (un incremento di 8.122 tessere rispetto al dato della stagione di B). Tra le promosse c’è anche il Livorno del presidente Spinelli: 3.800 abbonamenti e più 1.400 rispetto alla stagione in cadetteria. Per comprendere se la voce «botteghino» è in reale risalita bisognerà però attendere il fi schio d’inizio della nuova stagione. Solo allora, sommando il numero di paganti e abbonati, sarà possibile confer-mare questo importante segnale di ripresa, a livello economico e in termini di passione da parte delle tifoserie.

Boom di abbonamenti allo stadio

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6 Lunedì 19 Agosto 2013 A Z I E N D A C A L C I OLa fotograi a dei bilanci dei 20 club di serie A: i modelli sono il Napoli e l’Udinese

Crescono le squadre in utilePagina a cura

DI MARCEL VULPIS

Una perdita di 220,5 milioni di euro a fronte di un giro d’affari globale di

1,57 miliardi di euro. È questa la fotografi a dell’an-damento gestionale, con alcune luci e ancora tante ombre, della serie A italiana. Rispetto, però, al preceden-te campionato il numero di aziende di calcio in utile è cresciuto, da sei a nove real-tà (Cagliari, Catania, Chie-vo, Fiorentina, Lazio, Napo-li, Pescara, Siena e Udinese). Se si considera, tra l’altro, il risultato «prima delle tasse» anche il Parma e il Genoa (dato 2011) sarebbero in uti-le, mentre Pescara (dato se-

rie B) e Lazio risulterebbero in «rosso».

Il fair play finanziario, fortemente voluto da Michel Platini (presidente dell’Ue-fa) e in vigore pro-prio dalla stagione 2014, sta obbligan-do i club tricolori ad essere molto attenti alla gestione econo-mica e i primi ri-sultati (a partire da questi nove bilanci in utile) sono sotto gli occhi di tutti.

Il modello di rife-rimento tricolore, se si pensa ai club come delle vere e proprie aziende, è l’SSC Na-poli (per il sesto anno con-secutivo in positivo: +14,7 milioni di euro), ha un costo

del personale estremamente basso (non superiore ai 57 milioni di euro), investimen-ti mirati a livello sportivo ed incassi elevati in occasione

delle partite interne (25,1 milioni). L’ulteriore crescita del club partenopeo è legata

ad una serie di investimen-ti infrastrutturali, come, per esempio, la costruzione di un nuovo stadio o l’implemen-tazione di quello attuale (il

San Paolo). L’iscrizione

d i re t ta a l la fase a gironi di Champions, grazie al se-condo posto in campionato, è stata per i par-tenopei un vero e proprio mira-colo sportivo, se si considera che i campioni d’Italia della Juventus spen-

dono per il «personale» circa 150 milioni di euro (quasi tre volte la spesa del club

campano). Un ulteriore esempio di

eccellenza italiana è l’in-termediazione dei calcia-tori-tesserati (il cosiddetto «player trading»), dove, in quest’ultima stagione, il pri-mato è stato del Genoa con interscambi per 71,7 milio-ni di euro, ma il club-guida è da sempre l’Udinese del patron Pozzo, grazie ad una rete di osservatori in tutto il mondo.

Questa specifi cità ha ge-nerato nella scorsa stagione, 51,89 milioni di euro, per le casse friulane. Un risultato strategico considerato che l’Udinese ha chiuso il bi-lancio con un valore globale della produzione pari a 98,4 milioni di euro.

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I ricavi dei 20 club di serie A

I costi dei 20 club di serie A

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7Lunedì 19 Agosto 2013LunD E C R E T O D E L FA R ECome cambia il Codice della strada. Disciplina della notii cazione online entro dicembre

Multe inviate via Pec dal 2014La sanzione si può pagare subito al vigile munito di pos

Pagina a cura DI STEFANO MANZELLI

ED ENRICO SANTI

Multe stradali con lo sconto del 30% se pagate entro c inque g iorni .

Possibilità di versare subito la sanzione al vigile munito di terminale pos. Defi nizione entro dicembre delle procedu-re per la notifi cazione via po-sta elettronica certifi cata dei verbali stradali. Sono queste le importanti novità introdot-te in sede di conversione del decreto legge n. 69/2013 (in corso di pubblicazione), sulle quali il ministero dell’interno ha già fornito alcune indica-zioni operative con la circola-re n. 6333 del 12 agosto 2013. La legge di conversione del decreto legge del Fare, mo-difi cando l’art. 202 del codice della strada, prevede che la somma da pagare per le viola-zioni sia ridotta del 30% se il pagamento è effettuato entro cinque giorni dalla contesta-zione o dalla notifi cazione. Per esemplifi care, se il trasgres-sore paga entro cinque giorni dalla data in cui ha ricevu-to il verbale, l’importo della sanzione scende da 41 a 28,70 euro per il divieto di sosta, da 80 a 56 euro per l’accesso non autorizzato in zona a traffi co limitato, da 84 a 58,80 euro per la sosta sul marciapiede, da 168 a 117,60 euro l’eccesso di velocità di oltre 10 km/h e non oltre 40 km/h rispetto al limite massimo consentito. Qualora l’infrazione venga contestata con il preavviso di accertamento lasciato sul parabrezza del veicolo, la sanzione potrà essere pagata con la riduzione fi no a quando non verrà spedito per posta il verbale di contestazione. Come chiarito anche dalla circolare ministeriale del 12 agosto 2013, la riduzione non è applicabile alle violazioni per cui non è ammesso il pa-gamento in misura ridotta e alle infrazioni non incluse nel codice della strada, ma pre-viste dalla legislazione com-plementare. La riduzione non spetta altresì in caso di viola-zioni per le quali è prevista la sanzione accessoria della confisca del veicolo o della sospensione della patente di guida, come, per esempio, l’eccesso di velocità di oltre 40 km/h, la guida autostradale in corsia di emergenza e il sorpasso in curva. Invece, la riduzione del 30% si applica anche in caso di infrazioni commesse di notte (fra le 22 e le 7), in caso di riattivazione della copertura assicurativa nei tempi indicati dall’art. 193, comma 3, Cds e nelle ipotesi delle specifiche vio-lazioni commesse dagli auto-trasportatori, come elencate dall’art. 202, comma 2-bis.

La circolare ministeriale pre-cisa che il pagamento con lo sconto del 30% spetterà an-che nel caso in cui, alla data di entrata in vigore della leg-ge di conversione, non siano trascorsi ancora cinque giorni dalla data di notifi cazione o contestazione, senza che per questo sia necessaria una ri-notifi ca da parte dell’organo accertatore. Aggiungendo un nuovo comma all’art. 202 del Codice della strada, la legge di conversione dispone che se l’agente accertatore è muni-to di idonea apparecchiatura il trasgressore conducente potrà effettuare immediata-mente, nelle mani dello stesso agente, il pagamento median-te strumenti di pagamento

elettronico. Questa facol-tà è concessa anche agli autotraspor-tator i che commettono alcune vio-lazioni, spe-cificamente elencate dal comma 2-bis dell’art. 202 cds, con un’ulteriore novità: se il conducente non intende pa-gare, dovrà versare una cau-zione pari non più alla metà del massimo edittale, ma al minimo. Il ministro dell’inter-no, sentito il ministro dell’eco-nomia e delle fi nanze, dovrà promuovere la stipulazione di

convenzioni con banche, con la società Poste italiane Spa e con altri intermediari fi nan-ziari, al fi ne di favorire, senza nuovi o maggiori oneri per la fi nanza pubblica, la diffusione dei pagamenti mediante stru-menti di pagamento elettroni-co previsti dall’art. 202 del Co-

dice della strada. Un’ulteriore importante novità introdotta con la conversione del decre-to legge n. 69/2013 riguarda la fi ssazione del termine di quattro mesi dalla data di en-trata in vigore della legge di conversione, entro il quale il ministro dell’interno, di con-certo con i ministri della giu-stizia, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’economia e delle fi nanze e per la pubblica amministrazione e la sempli-fi cazione, dovrà disciplinare, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, le procedure per la notifi cazione delle multe stradali tramite posta elettronica certifica-ta nei confronti dei soggetti abilitati all’utilizzo della pec, senza addebito delle spese di notifi cazione. Con riguar-do a questo aspetto, occorre rammentare che il decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012, convertito con modi-ficazioni dalla legge n. 221 del 17 dicembre 2012, aveva introdotto importanti disposi-zioni sulle comunicazioni fra la p.a. e i cittadini tramite posta elettronica certifi cata e sul domicilio digitale del-le persone giuridiche. Dopo la pubblicazione del decreto del ministero dello sviluppo economico del 19 marzo 2013 è diventato pienamente ope-rante l’Indice nazione Inipec (www.inipec.gov.it) con gli indirizzi di posta elettroni-ca certifi cata delle società e dei professionisti. L’accesso all’Inipec è consentito alle pubbliche amministrazioni, ai professionisti, alle im-prese, ai gestori o esercenti di pubblici servizi e a tutti i cittadini tramite il portale telematico consultabile senza necessità di autenticazione. Per quanto riguarda, invece, il domicilio digitale dei cittadini,

lo stesso decreto legge del fare, con le modi-fiche introdotte in sede di conversione, prevede che all’atto della richiesta del documento unifi cato (che svolge le funzio-ni di carta di identi-tà, tessera sanitaria e carta nazionale dei servizi) oppure all’at-to dell’iscrizione ana-grafi ca o della dichia-razione di cambio di residenza, venga as-segnata al cittadino una casella di posta elettronica certifi cata che spetterà poi all’in-teressato decidere di

attivare o meno. Si tratta ora di attendere il decreto intermi-nisteriale, da emanare entro metà dicembre, per avere una dettagliata e compiuta regola-mentazione della notifi cazione delle multe stradali tramite posta elettronica certifi cata.

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La circolare ministeriale pre- elettronico

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Il decreto legge n. 69/2013, come conver-tito in legge, dispone il differimento al 22 marzo 2015 del termine per l’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole. L’accor-do del 22 febbraio 2012 della conferen-za stato-regioni, adottato in attuazione dell’art. 73, comma 5, del decreto legisla-tivo n. 81/2008, individua le attrezzatu-re di lavoro per le quali è richiesta una specifi ca abilitazione degli operatori e le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione. Fra le attrezzature di lavoro sono compresi anche i trattori agricoli o forestali. Il percorso formativo è fi naliz-zato all’apprendimento di tecniche opera-tive adeguate per utilizzare in condizioni di sicurezza le attrezzature di lavoro ed è strutturato in moduli teorici e pratici con contenuti e durata, nonché verifi che

intermedie e fi nali. L’abilitazione dovrà essere rinnovata entro 5 anni dalla data di rilascio dell’attestato di abilitazione. Sempre con riferimento alle macchi-ne agricole, il decreto legge n. 69/2013 modifi ca l’art. 107 del codice della stra-da prevedendo che la visita e prova per l’accertamento dei requisiti di idoneità dei mezzi può essere effettuata anche da parte di strutture o enti aventi i requisiti stabiliti con un decreto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Macchine agricole, slitta l’abilitazione

Le novità

Sanzioni stradali con riduzione

L’importo è ridotto del 30% se il pagamento è effettuato entro 5 giorni dalla contestazione o notii cazione

Esclusioni della riduzione

La riduzione non è applicabile per le seguenti infrazioni stradali:

violazioni per cui non è ammesso il pagamento in • misura ridottaviolazioni per cui è prevista la sanzione accessoria • della coni sca del veicolo o della sospensione della patente di guidaviolazioni non incluse nel codice della strada, ma • previste dalla legislazione complementare

Pagamento immediato con pos

Se l’agente accertatore è munito di idonea apparecchia-tura il trasgressore potrà effettuare immediatamente, nelle mani dello stesso agente, il pagamento mediante strumenti di pagamento elettronico

Multe via pec

Entro quattro mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione, un decreto interministeriale dovrà disci-plinare le procedure per la notii cazione delle multe stradali tramite posta elettronica certii cata a chi è abilitato all’utilizzo della Pec, senza addebito delle spese di notii cazione

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8 Lunedì 19 Agosto 2013 F I S C OLe norme per il calcolo della tassazione dei mezzi di trasporto commercializzati nella Ue

Acquisti intracomunitari, vale l’Iva del paese di destinazione

Pagine a cura DI FRANCO RICCA

I mezzi di trasporto nuovi commercializzati all’in-terno dell’Ue pagano in ogni caso l’Iva nel paese

di destinazione, anche se la vendita avviene nei confronti di un privato consumatore, o addirittura fra privati. Questo trattamento, derogatorio ai principi generali, mira ad evi-tare gli squilibri di mercato che si verifi cherebbero a causa del divario delle aliquote d’impo-sta tra gli stati membri. Infat-ti, se si applicasse, nei rapporti «business to consumer», il cri-terio generale di tassazione nel paese di origine, i consumatori concentrerebbero gli acquisti nei paesi a fi scalità più bassa (per esempio, il Lussemburgo, dove l’aliquota ordinaria è il 15%), disertando le concessio-narie dei paesi più esosi (es. l’Ungheria, con il suo 27%).

Veicoli «in entrata» in Italia. Per quanto riguarda i veicoli introdotti in Italia, la norma di riferimento è l’art. 38, comma 3, lettera e) del dl 331/93, secondo cui costitui-scono acquisti intracomunita-ri «gli acquisti a titolo oneroso di mezzi di trasporto nuovi trasportati o spediti da altro stato membro, anche se il ce-dente non è soggetto d’impo-sta ed anche se non effettuati nell’esercizio di imprese, arti e professioni».

Poiché questa regola parti-colare riguarda i mezzi di tra-sporto nuovi, sono essenziali le defi nizioni fornite al riguardo dal successivo comma 4.

Tale disposizione stabilisce che sono mezzi di trasporto:

- le imbarcazioni di lunghez-

za superiore a 7,5 metri;- gli aeromobili con peso

totale al decollo superiore a 1.550 kg:

- i veicoli con motore di ci-lindrata superiore a 48 cc. o di potenza superiore a 7,2 Kw de-stinati al trasporto di persone o cose, con esclusione delle im-barcazioni destinate all’eser-cizio di attività commerciali o della pesca o ad operazioni di salvataggio o di assistenza in mare e degli aerei destinati ad imprese di navigazione aerea che effettuano prevalentemen-te trasporti internazionali.

La stessa disposizione, inol-tre, stabilisce che i suddetti mezzi di trasporto non si con-siderano nuovi se, al momen-to della cessione, soddisfano la duplice condizione:

- (I) di avere percorso oltre seimila chilometri e (ii) che sia-

no decorsi sei mesi dalla prima immatricolazione (veicoli ter-restri), ovvero

- (I) di avere navigato per ol-tre cento ore o volato per oltre quaranta ore e (II) siano decor-si tre mesi dalla prima imma-tricolazione (altri veicoli).

L’acquisto a titolo oneroso di mezzi di trasporto nuovi prove-nienti da altro stato membro e introdotti in Italia si considera sempre «acquisto intracomuni-tario» da assoggettare all’Iva italiana, quale che sia lo status del cedente e/o dell’acquiren-te.

Il momento della verifi ca della condizione del mezzo. Nella sentenza 18 dicembre 2010, causa C-84/09, la Corte di giustizia Ue ha fornito chia-rimenti in merito al momento al quale occorre rapportarsi per verifi care se un mezzo di

trasporto, oggetto di scambio intracomunitario, debba con-siderarsi nuovo in base alla defi nizione sopra richiamata. La causa principale riguarda-va un privato cittadino svedese che intendeva acquistare nel Regno Unito, per uso perso-nale, una barca a vela nuova di lunghezza superiore a 7,5 metri, da trasportare in Sve-zia solo dopo averla utilizzata a scopo ricreativo nel paese di acquisto per un periodo di tre-cinque mesi, navigando per oltre 100 ore. La Corte ha os-servato che, dalla disposizione della direttiva che defi nisce i mezzi di trasporto «nuovi», ri-sulta che la valutazione deve essere effettuata al momento della cessione del bene dal ven-ditore all’acquirente, e non al

momento del suo arrivo nello stato membro di destinazione. Osserva la Corte che, ai sensi dell’art. 68, secondo comma, della direttiva, l’acquisto in-tracomunitario di beni è effet-tuato nel momento in cui è con-siderata effettuata la cessione di beni analoghi nel territorio dello stato membro; inoltre, ai sensi dell’art. 14, n. 1, si con-sidera cessione di un bene il trasferimento del potere di disporre di un bene materiale come proprietario. Ne conse-gue che il carattere «nuovo» del mezzo di trasporto oggetto dell’acquisto intracomunita-rio si determina al momento in cui il diritto di disporre di tale bene come proprietario è trasferito dal venditore all’ac-quirente.

trasporto oggetto di scambio momento del suo arrivo nello

Gli adempimenti da osservare per applicare l’imposta sono differenti a seconda che l’acquirente agisca in veste di soggetto passivo dell’Iva oppure di privato consumatore. Nel primo caso le modalità di applicazio-ne dell’Iva sono quelle ordinarie degli acquisti intra-comunitari: integrazione della fattura del fornitore, registrazione a debito, e così via. Se invece l’acquiren-te è un privato consumatore, occorre fare riferimento alle disposizioni del dm 19 gennaio 1993:- entro 30 giorni dall’acquisto l’acquirente deve pre-sentare all’uffi cio delle Entrate territorialmente com-petente una apposita dichiarazione, allegando copia della fattura o, in mancanza, atto di cessione o docu-mentazione equipollente. La dichiarazione, redatta in triplice esemplare, deve contenere gli elementi identifi cativi dei contraenti e del mezzo di trasporto, nonché il corrispettivo;- occorre poi effettuare il pagamento dell’Iva liquidata dall’uffi cio nella predetta dichiarazione; con risoluzio-ne n. 136 del 6 settembre 2000 è stato stabilito che il pagamento va effettuato con il modello F24, indicando il codice tributo 6099.

L’adempimento cambia con la veste del soggetto

Ai fini dell’immatricolazione del mezzo, gli acquirenti privati consu-matori devono consegnare all’uffi cio competente copia dell’attestato di versamento dell’Iva. I soggetti passi-vi, invece, devono consegnare l’atto di cessione o la fattura d’acquisto o altra documentazione, integrata ai sensi dell’art. 46, comma 1, di-chiarata conforme dall’uffi cio delle entrate. In entrambi i casi, per po-ter ottenere l’immatricolazione del veicolo occorre esibire al Pra la do-cumentazione relativa all’acquisto e quella comprovante l’avvenuto assolvimento dell’Iva. In caso di ac-quisto a titolo gratuito, infi ne, sia i privati consumatori che i soggetti passivi devono presentare all’uffi -cio delle entrate una dichiarazione apposita, copia della quale, debita-mente annotata dal predetto uffi cio, deve essere consegnata all’uffi cio competente all’immatricolazione.Con la legge 311/2004 e con il dl n. 262/2006 sono state introdotte di-

sposizioni di contrasto delle frodi Iva che prevedono ulteriori obblighi di comunicazione ai fi ni dell’imma-tricolazione dei veicoli oggetto di scambi internazionali. Veicoli con targa EE. Con nota prot. 1781 del 21 novembre 1995, il dipartimento delle dogane, sulla base del parere espresso dal dipar-timento delle entrate e dal ministe-ro dei trasporti, ha stabilito che la validità delle targhe «EE» attribui-te all’atto dell’immatricolazione di autovetture appartenenti a cittadini comunitari deve essere limitata ad un periodo non superiore a tre mesi, prorogabile solo in casi eccezionali e debitamente documentati. Ciò al fi ne di evitare che tali autovetture, acquistate in regime di non impo-nibilità sul presupposto della loro destinazione in altro stato membro, vengano ivi trasferite solo dopo il decorso del termine di sei mesi, pe-riodo oltre il quale il veicolo si con-sidera non più nuovo, sfuggendo così

ad imposizione anche nel paese di destinazione. Successivamente, il dipartimento delle entrate, con la risoluzione n. 206 dell’8 ottobre 1997, ha precisato che la validità della targa speciale EE deve essere limitata a quattro mesi, senza alcuna possibilità di proroga. Immatricolazione temporanea. L’immatricolazione in Italia di un veicolo importato dagli Stati Uniti, già provvisoriamente immatricola-to in un altro stato membro, senza che abbia però lasciato il territorio nazionale, non è subordinata al pa-gamento dell’Iva in quanto non sus-siste un acquisto intracomunitario; occorre, però, dimostrare l’avvenu-to assolvimento dell’imposta al mo-mento dell’importazione. La preci-sazione è stata fornita dall’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 344 del 5 agosto 2008. Il caso era stato rappresentato da una società che aveva importato un veicolo dagli Stati Uniti, affi dando l’accertamento

delle specifi che tecniche e la rela-tiva certifi cazione a un operatore tedesco, perché in Germania l’esple-tamento di tali pratiche è più rapido. A tal fi ne, l’operatore tedesco aveva dovuto provvedere alla transitoria immatricolazione del veicolo in Germania, su delega della società italiana ma a proprio nome. Succes-sivamente, al momento di procedere all’immatricolazione in Italia, la so-cietà incontrava il rifi uto dell’uffi -cio della motorizzazione civile, che riteneva necessaria l’esibizione del modello F24, relativo al pagamen-to dell’Iva, o di un’autorizzazione tributaria. L’Agenzia delle entrate, dopo avere richiamato le disposi-zioni antifrode introdotte con il dl n. 262/2006, ha osservato che nella fattispecie non ricorre l’ipotesi di acquisto intracomunitario del vei-colo, poiché non vi è stata alcuna cessione tra l’operatore tedesco e quello italiano e il bene è sempre rimasto in Italia.

Immatricolazione, al Pra la documentazione dell’acquisto

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I mezzi di trasporto nuovi

Si considerano mezzi di trasporto nuovi:

le imbarcazioni di lunghezza superiore a 7,5 1. metri che hanno navigato meno di 100 ore oppure sono vendute prima che siano passati tre mesi dalla prima immatricolazione;

gli aeromobili con peso totale al decollo supe-2. riore a 1.550 kg che hanno volato meno di 40 ore oppure sono venduti prima di tre mesi dalla prima immatricolazione;

i veicoli terrestri con motore superiore a 48 cc. 3. o con potenza superiore a 7,2 Kw, che hanno percorso meno di 6 mila chilometri oppure sono venduti prima di sei mesi dalla prima immatricolazione.

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9Lunedì 19 Agosto 2013 9Lunedì 19 Agosto 2013F I S C O

In base al principio se-condo cui gli scambi di mezzi di trasporto nuovi sono tassati nel paese di

destinazione, il comma 2, lett. b), dell’art. 41 del dl 331/93 assimila alle cessioni intra-comunitarie non imponibili le cessioni a titolo oneroso di mezzi di trasporto nuovi spediti o trasportati in altri paesi membri, a prescindere dallo status del cedente e del cessionario, e dunque anche nell’ipotesi in cui il soggetto che vende, oppure quello che acquista, oppure entrambi, non sono operatori econo-mici. Anche in relazione alle cessioni la legge 311/2004 e il dl n. 262/2006 hanno previsto obblighi di comunicazione.

Cessione intracomuni-taria effettuata da priva-to. Se l’auto nuova è vendu-ta da un cittadino nella sua veste di privato consumatore, la legge, allo scopo di evitare che si sommi-no l’Iva pagata in Ita-lia con quella dovuta nel paese membro di destinazione, accorda al venditore il diritto al rimborso dell’Iva compresa nel valore della vendita (perchè pagata e non detratta al momento dell’ac-quisto).

Il rimborso spetta per il minore importo tra l’Iva pagata al momento dell’acquisto (o dell’importa-zione) e quella che sarebbe dovuta se la cessione fosse soggetta all’imposta in Ita-lia.

Per ottenere il rimborso, il venditore deve farne richie-sta all’ufficio dell’Agenzia delle entrate del luogo in cui risiede, entro sessanta gior-ni dalla cessione, attraverso un apposito modello, secon-do le disposizioni contenute nel decreto ministeriale 19

gennaio 1993.

Le regole per gli scambi di veicoli usati. Se il mez-zo di trasporto non soddisfa i requisiti per essere defi nito nuovo, la compravendita in-tracomunitaria è rilevante ai fi ni dell’Iva soltanto se il venditore agisce in veste di soggetto passivo d’imposta, mentre se il venditore è un privato esula dalla sfera dell’Iva, indipendentemente dallo status dell’acquirente.

La cessione del veicolo usa-to effettuata da un soggetto d’imposta si può confi gurare in due diversi modi: la tassa-zione con il regime del mar-gine di cui al dl 41/95 e la cessione intracomunitaria-

Tassazione con il regi-me del margine di cui al dl 41/95. Se il venditore del paese membro A assoggetta la cessione al cosiddetto «re-

gime del margine» per i beni d’occasione (sussistendo i presupposti previsti), il prez-zo di vendita incorpora anche l’imposta, che viene versata nel paese in cui risiede il ven-ditore; la fattura che questi emette nei confronti dell’ac-quirente del paese membro B non evidenzia separatamente il tributo, ma riporta l’indica-zione che l’operazione è sotto-posta al regime del margine. L’operazione non si confi gura fi scalmente come una cessio-

ne intracomunitaria nel pae-se A, giusta quanto stabilito, nella normativa nazionale, dall’art. 37, comma 2, del dl n. 41/05, fermo restando l’obbligo di presentazione dei modelli Intrastat ai fi ni statistici se l’acquirente è un soggetto passivo.

Di rifl esso, per l’acquiren-te situato nello stato membro B l’operazione non realizza «acquisto intracomunitario», per cui non deve essere sot-toposta all’imposta a desti-nazione (essendo già tassata all’origine). L’eventuale suc-cessiva rivendita, da parte dell’acquirente soggetto pas-sivo, soggiacerà anch’essa al regime del margine, secondo le disposizioni del dl n. 41/95; ad esempio:

- costo d’acquisto 10.000; - prezzo di rivendita 12.000,

Iva inclusa;- margine lordo 2.000;- Iva da versare: 347,11

(1.652,89 imponibi-le al 21%)

- margine netto 1.653.

Data la conve-nienza del regime del margine, l’Agen-zia delle entrate, per contrastare gli abusi, ha emana-to istruzioni con la circolare n. 40 del 18 luglio 2003, nel-la quale viene anzi-tutto ricordato che

il predetto regime si applica soltanto quando il soggetto che ha venduto il veicolo:

a) lo aveva acquistato da un privato, oppure

b) lo aveva acquistato sen-za avere potuto detrarre l’im-posta, oppure

c) fruisce di un regime di franchigia nel proprio stato membro, oppure

d) lo aveva acquistato da un venditore che aveva applicato il regime del margine.

L’imprenditore nazionale

che acquista un veicolo da un soggetto passivo comuni-tario, quindi, deve prestare attenzione al trattamento ap-plicato dal cedente, che non può essere desunto soltanto dal fatto che la fattura non reca l’addebito dell’imposta del paese di origine.

La prima verifi ca da com-piere dovrà riguardare le indicazioni contenute nella fattura, al fine di rilevare l’eventuale riferimento al regime del margine (riferi-mento che è ora obbligatorio per effetto delle nuove nor-me in materia di fatturazio-ne introdotte con la direttiva 2010/45/Ue).

Anche la dichiarata appli-cazione in fattura del regime del margine, secondo la cir-colare, non vale a tranquil-lizzare l’acquirente, che per l’agenzia resta responsabile qualora, in base ad elementi oggettivi, si possa desumere che il cedente comunitario non poteva utilizzare il regi-me speciale, come ad esempio nel caso in cui risulti intesta-taria del veicolo un’impresa che lo ha utilizzato come bene proprio dell’attività (es. no-leggio), detraendo l’imposta assolta sull’acquisto.

La posizione dell’agenzia è stata più volte avallata dal-la corte di cassazione. Nella sentenza 12 febbraio 2010, n. 3427, ad esempio, conferman-do la decisione della Ctr del Veneto, secondo cui la verifi ca della regolarità della fattura, da parte del destinatario, non può limitarsi al solo riscon-tro del contenuto testuale del documento, ma deve quanto-meno estendersi alla quali-fi ca del cedente, secondo gli ordinari criteri di diligenza richiesta all’imprenditore medio, la corte suprema ha

statuito che la responsabilità del cessionario è fatta discen-dere dagli ordinari canoni di correttezza e buona fede di cui agli artt. 1337 e 1375 c.c., in forza dei quali egli è tenuto al controllo anche dei libretti di circolazione dei veicoli, al fi ne di osservare gli ordinari criteri di prudenza nel non svolgere transazioni com-merciali con soggetti che non hanno assoggettato a imposta i loro acquisti. L’applicazione del regime del margine, pro-segue la sentenza, presuppo-ne, oltre ai requisiti oggettivi relativi al bene compraven-duto, anche taluni requisiti soggettivi riguardanti l’ori-ginario cedente. Nel caso di autoveicoli, l’eventuale insus-sistenza di tali requisiti può talvolta essere agevolmente desunta dai libretti di circo-lazione, cosicché va senz’altro affermata l’esistenza di un particolare onere di diligenza in capo all’acquirente, anche mediato, riguardo ai dati ri-sultanti da tali libretti.

La cessione intracomu-nitaria. Se il venditore non applica il regime del margine, l’operazione costituisce:

- cessione imponibile nel paese di origine, se l’acqui-rente è un privato (B2C);

- cessione intracomunitaria esente nel paese di origine e, specularmente, acquisto in-tracomunitario in quello di destinazione, se invece l’ac-quirente è un soggetto pas-sivo.

Anche nel caso di cessione intracomunitaria, peraltro, la fattura del fornitore non espone l’Iva, non perché in-clusa nel prezzo, ma perché la vendita è esentata nel pa-ese di origine in quanto tas-sabile a destinazione.

Al privato spettail rimborso

Con risoluzione n. 377 del 17 di-cembre 2007, l’Agenzia delle en-trate ha chiarito che non è dovuta l’Iva per l’introduzione in Italia, a seguito del trasferimento di residenza del proprietario, di un’autovettura fi scalmente nuo-va acquistata da un cittadino in Germania. Non trattandosi di una cessione a titolo oneroso, infatti, non sussistono i presupposti per la tassazione del mezzo di traspor-to nuovo a destinazione ai sensi dell’art. 38, commi 3 e 4, del dl n. 331/93. In proposito, l’Agenzia ha osserva-to che, ai sensi dell’art. 38, comma 3, lettera e), del dl n. 331/93 co-stituiscono acquisti intracomuni-tari gli acquisti a titolo oneroso di mezzi di trasporto nuovi tra-

sportati o spediti da altro stato membro, anche se il cedente e/o il cessionario non sono soggetti Iva. Ai sensi del successivo com-ma 4, il mezzo si considera nuovo se ha percorso non più di 6 mila chilometri, oppure se la cessione è effettuata, come nella fattispecie, prima di sei mesi dalla data del provvedimento di prima immatri-colazione.Per confi gurare l’acquisto intra-comunitario tassabile, tuttavia, la disposizione richiede un trasferi-mento della proprietà del bene a titolo oneroso. Nella fattispecie, l’immatrico-lazione del veicolo in Germania ha costituito un’operazione as-soggettata ad Iva in tale paese, mentre la successiva richiesta

di immatricolazione in Italia non consegue ad un atto a titolo one-roso, ma al trasferimento in Italia del proprietario.A differenza di quanto previsto per i trasferimenti tra soggetti passivi (art. 38, comma 3, lett. b), nell’ipotesi in esame non si rea-lizza acquisto intracomunitario in Italia, a meno che non risulti pro-vata l’esistenza di uno stretto le-game tra l’acquisto del veicolo ed il trasferimento di sede risultan-te già al momento della vendita, eventualità che giustifi cherebbe la pretesa dell’imposta nello sta-to di destinazione. In conclusio-ne, in presenza di documentazione attestante il regolare pagamento dell’Iva in Germania, l’operazione di trasferimento del bene non co-

stituisce acquisto intracomunita-rio e non comporta il pagamento dell’Iva in Italia.In senso conforme, si veda l’art. 2 del regolamento Ue n. 282/2011, il quale stabilisce che non costitui-scono acquisti intracomunitari:a) il trasferimento di un mezzo di trasporto nuovo effettuato da una persona che non è soggetto passi-vo all’atto del cambiamento del-la residenza, purché al momento dell’acquisto del veicolo non fos-se applicabile l’esenzione prevista per le cessioni intracomunitarie;b) la reintroduzione di un mezzo di trasporto nuovo effettuata da una persona che non è soggetto passivo, nello stato membro in cui le era stato venduto in regime di cessione intracomunitaria.

Trasferimento di residenza, l’imposta non è dovuta

che acquista un veicolo da statuito che la responsabilità

L’esempio

Costo di acquisto: 25.000 € più Iva 21%

Prezzo di cessione: 20.000 €

Iva pagata sull’acquisto: 5.250 €

Iva teorica sulla cessione: 4.200 €

Importo del rimborso spettante: 4.200 €

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10 Lunedì 19 Agosto 2013 F I S C OGuida all’applicazione della legge europea che rivede il modello abrogando due sezioni

Quadro Rw, sanzioni ridotte e compilazione semplificata Pagine a cura

DI NORBERTO VILLA

Quattro novità per il quadro Rw e alcu-ne immediatamente applicabili. Due tra

queste di segno certamente positivo, una invece di segno negativo e l’ultima ancora da interpretare.

La legge europea ha operato un profondo restyling del qua-dro dedicato al monitoraggio tagliando la misura delle san-zioni, semplifi cando, con l’abro-gazione delle sezioni prima e terza, gli obblighi del contri-buente, e ampliando ai titolari effettivi l’obbligo di presenta-zione. Inoltre la norma toglie il vecchio limite di 10 mila euro e ciò può essere letto o come una ulteriore penalizzazione per i contribuenti o anche come conseguenza della volontà di applicare anche al quadro Rw il limite generico previsto dalla normativa antiriciclaggio di 15 mila euro.

Ecco di seguito il contenuto delle due novità positive.

Abrogazione della sezio-ne prima e terza. Il nuovo quadro Rw non prevederà più le sezioni prima e terza dedicate all’indicazione dei trasferimenti (non al seguito) da o verso l’estero di denaro, certifi cati in serie o di massa o titoli effettuati attraverso soggetti non residenti in Ita-lia, senza l’intervento di in-termediari residenti (sezione prima) e dei trasferimenti da, verso e sull’estero aventi ad oggetto attività e investimenti all’estero, di importo superiore a 10 mila euro, anche se alla fi ne dell’anno non si detengo-no tali attività e investimenti (sezione terza).

Si tratta di una indubbia facilitazione soprattutto con riguardo alla sezione solita-mente denominata dei fl ussi

(la sezione terza) anche perché la prima era invece compilata assai raramente.

Ciò che rimarrà (vedremo poi se il modello subirà anch’esso un restyling) sarà la tradizio-nale sezione seconda ovvero quella utilizzata per indicare lo stock di investimenti o attività di natura fi nanziaria esistenti all’estero alla fi ne dell’anno.

Vi è da dire che la presa di posizione del legislatore è an-data forse anche al di là delle previsioni su questo punto. Da più parti (vedi tra gli altri la norma di comportamento Aidc n. 185) si era sottolineato come l’indicazione dei fl ussi nella se-zione 3 appariva come un vero

e proprio doppione in tutti i casi in cui gli stessi erano effettuati per il tramite di un intermedia-rio residente. Ma l’abrogazione totale va oltre, eliminando gli obblighi anche per quei fl ussi (si pensi a quelli estero su este-ro fi no allo scorso anno obbli-gatoriamente da indicare) che non vedono la partecipazione di un intermediario residente e quindi di qualcuno che possa automaticamente fornire que-sti dati all’amministrazione fi nanziaria.

Con l’abrogazione si supe-reranno anche i dubbi conse-guenti alla necessità o meno di compilare le altre sezioni (soprattutto la terza) in assen-

za di compilazione (in quanto non dovuta) della sezione de-dicata allo stock di fi ne anno. Sul punto l’amministrazione fi nanziaria aveva chiarito l’ob-bligo di compilazione nell’anno del disinvestimento ed è stata questa la soluzione prudente seguita dai contribuenti anche se il testo normativo poteva portare a soluzioni differenti.

La novità è immediatamen-te applicabile con due diverse conseguenze. L’entrata in vi-gore immediata e con effetti anche sul passato deriva da quanto previsto dall’art. 3, comma 2 del dlgs 472/97 il qua-le prevede che «salvo diversa previsione di legge, nessuno

può essere assoggettato a san-zioni per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costi-tuisce violazione punibile. Se la sanzione è già stata irrogata con provvedimento defi nitivo il debito residuo si estingue, ma non è ammessa ripetizione di quanto pagato».

Nella circolare 180/1998 la stessa amministrazione finanziaria ha precisato che tale regola trova applicazione anche nel caso in cui la legge posteriore elimini «un obbligo strumentale e, quindi, solo in-direttamente la sanzione» è questo il caso che si presente ora grazie alla legge europea.

Quindi la novità comporta due conseguenze:

• con riguardo agli errori del passato gli stessi non devono più essere sanzionati o se è in corso il contenzioso per quan-to riguarda unicamente questo aspetto (mancata compilazione del quadro Rw sezione prima e/o terza) deve essere abbando-nato. È evidente che per i com-portamenti passati qualora il procedimento di irrogazione della sanzione dovesse essere già defi nito nessun vantaggio potrà ritrarre il contribuente dalla novità commentata (non si potrà dar luogo ad alcun rimborso);

• con riguardo ai prossimi adempimenti dichiarativi le sezioni potrebbero non essere compilate. Se qualcuno voles-se ancora compilarle con rife-rimento al 2012 non avrebbe conseguenze da ciò, ma l’adem-pimento appare inutile. È vero che il modello che si utilizzerà a settembre contiene ancora queste due sezioni ma il testo dell’art. 3 porta a ritenere che qualora non si compilassero queste due sezioni non vi sa-rebbe alcun inadempimento, potendosi ritenere tale uni-camente quel comportamento che può essere sanzionato.

Per paura delle sanzioni Ue il le-gislatore riduce le sanzioni del quadro Rw.Prima della legge europea le sanzioni relative alla mancata compilazione del quadro Rw erano le seguenti:• omessa o incompleta com-pilazione sezione II: sanzione dal 10 al 50% e confi sca per equivalen-te • omessa o incompleta com-pilazione sezione III: sanzione dal 10 al 50% senza confi sca per equi-valente. La seconda viene automaticamente abolita considerando l’abrogazione dell’obbligo, mentre la prima rimane ma viene limitata.D’altra parte proprio la mancata proporzionalità e ragionevolezza delle sanzioni previste dal nostro

legislatore aveva portato la Ue ad iniziare una procedura di infrazio-ne. Ecco che la legge europea per evitare guai peggiori porta ad un taglio netto delle sanzioni nei casi di omissione o infedeltà del modello. Le stesse sono ora prevista in misu-ra variabile dal 3 al 15% dell’importo non indicato nel quadro Rw e viene invece totalmente eliminata l’ulte-riore previsione della confi sca. La misura della sanzione è raddoppiata nel caso in cui l’investimento non in-dicato sia detenuto in un territorio o paese black list. Tali norme hanno effetto non solo per i comportamen-ti posti in essere dopo l’entrata in vigore della legge europea ma anche per quelli passati. Non vi sono dubbi che infatti le norme migliorative in-trodotte debbano avere un effi cacia

retroattiva. Il tutto in forza dell’art. 3, comma 3 del dlgs 472/97 (favor rei) in forza del quale «se la legge in vigore al momento in cui è stata commessa la violazione e le leggi posteriori stabiliscono sanzioni di entità diversa, si applica la legge più favorevole, salvo che il provve-dimento di irrogazione sia divenuto defi nitivo». Pertanto le sanzioni nel-la misura ridotta sono automatica-mente applicabili anche con riguar-do alle irregolarità passate a patto che l’eventuale sanzione irrogata sia ormai divenuta defi nitiva. Sempre sul tema degli inadempimenti la leg-ge europea compie anche un altro (piccolo) passo a favore del contri-buente. La stessa infatti prevede la possibilità di regolarizzazione il mo-dello entro il 90° giorno successivo

alla scadenza pagando unicamente la sanzione di 258 euro. Purtroppo la norma non si è spinta oltre. Infatti pareva possibile concedere una pos-sibilità in più ai contribuenti ovvero quella di estendere la possibilità di ravvedimento con il pagamento in misura fi ssa per un tempo più ampio ovvero fi no al termine previsto per l’accertamento. Tale tesi sostenuta dalla norma di comportamento Aidc n. 185 non è stata però legislativa-mente prevista.Anche sul tema delle sanzioni non si può dire che tutti i problemi siano superati. Rimane ancora aperto il tema che con riguardo al medesimo oggetto (investimento) le sanzioni possono cadere a catena su più sog-getti con qualche dubbio che il tutto sia corretto.

Omissione o infedeltà, annullata la confi sca

(la sezione terza) anche perché e proprio doppione in tutti i casi za di compilazione (in quanto

Il nuovo quadro Rw

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11Lunedì 19 Agosto 2013 11Lunedì 19 Agosto 2013F I S C O

Presentazione senza più limitiD

ue ombre nelle novità delle legge europea per il quadro Rw. Il titolare effettivo è

obbligato a compilare il mo-dulo e non vi è più traccia del limite di 10 mila euro non superando il quale il modulo fi no ad oggi non era da compilare.

Alle novità positive in tema di sanzioni e sempli-fi cazione si aggiungono due note negative riguardanti i soggetti obbligati alla pre-sentazione del modello Rw ed il limite di presentazio-ne.

Le novità prevedono espressamente che tra gli obbligati al quadro Rw vi sono anche i titolari effet-tivi. Costoro sono da iden-tificare in base all’art. 2 dell’allegato tecnico al dlgs 21 novembre 2007, il quale dispone che per titolare ef-fettivo s’intende:

a) in caso di società:1) la persona fisica o le

persone fisiche che, in ul-tima istanza, possiedano o controllino un’entità giuridi-ca, attraverso il possesso o il controllo diretto o indiretto di una percentuale suffi cien-te delle partecipazioni al capitale sociale o dei diritti di voto in seno a tale enti-tà giuridica, anche tramite azioni al portatore, purché non si tratti di una società ammessa alla quotazione su un mercato regolamen-tato e sottoposta a obblighi di comunicazione conformi alla normativa comunitaria o a standard internazionali equivalenti; tale criterio si ritiene soddisfatto ove la percentuale corrisponda al 25% più uno di partecipazio-ne al capitale sociale;

2) la persona fisica o le persone fi siche che esercita-no in altro modo il controllo sulla direzione di un’entità giuridica;

b) in caso di entità giuri-diche quali le fondazioni e di istituti giuridici quali i trust, che amministrano e distribuiscono fondi:

1) se i futuri beneficiari sono già stati determinati, la persona fi sica o le persone fi siche benefi ciarie del 25% o più del patrimonio di un’en-tità giuridica;

2) se le persone che bene-fi ciano dell’entità giuridica non sono ancora state de-terminate, la categoria di persone nel cui interesse principale è istituita o agi-sce l’entità giuridica;

3) la persona fisica o le persone fi siche che esercita-no un controllo sul 25% o più del patrimonio di un’entità giuridica.

Tale regola può avere effet-ti rilevanti. Esemplifi chiamo alcuni casi e criticità.

Si supponga che il signor Rossi sia titolare di una partecipazione in una socie-tà estera pari al 50%. Fino ad oggi doveva indicare nel quadro Rw tale partecipa-

zione. In futuro invece par-rebbe che lo stesso si trovi costretto ad indicare gli investimenti e le attività detenuti dalla società di cui lui è socio. Ma in che modo?

E poi siamo sicuro che lui li conosca? Il tutto dovrà esse-re chiarito.

Ma una nozione così am-pia di titolare effettivo può portare anche ad un’altra

situazione paradosso. Se il signor Rossi è titolare di una partecipazione nella Alfa srl pari al 50%, la quale a sua volta ha investimenti all’estero, parrebbe che an-che in questo caso il signor Rossi sia obbligato ad indi-care nel quadro Rw tali in-vestimenti. Le due doman-de avanzate con riguardo a primo caso devono essere riproposte anche in questa situazione.

Inoltre la norma, che chiaramente vuole stanare chi pensa di potersi celare dietro a partecipazioni in entità giuridiche, potreb-be almeno essere applicata solo nei confronti di coloro i quali si vogliono nascondere. Se invece il controllo e/o le partecipazioni sono alla luce del sole e facilmente cono-scibili dall’amministrazione, l’applicazione di tale norma pare non in linea con fi nalità della stessa. Se ad esempio il Signor Rossi è proprietario del 50% di una società fran-cese e se tutto ciò risulta da una semplice visura pres-so la camera di commercio francese forse gli obblighi che paiono introdotti a suo carico paiono un po’ esage-rati.

Su questa novità per-tanto sono molte le ombre che paiono avvicinarsi per il contribuente. Di certo si può già dare per certo che i contenziosi sul punto non saranno pochi. Speriamo al-meno che l’amministrazione fi nanziaria offra in modo ve-

loce e dettagliata la propria interpretazione di modo che i contribuenti possano alme-no utilizzare la stessa come guida per evitare inutili sanzioni.

Da ultimo ricordiamo che tale novità non avrà impat-to negli invii del prossimo mese di settembre. La nor-ma ha infatti introdotto un nuovo obbligo per i contri-buenti ed ai sensi dello sta-tuto del contribuente tali obblighi possono divenire effi caci solo a decorrere dal 60° giorni dalla loro intro-duzione (e il 30 settembre arriva prima).

© Riproduzione riservata

I nuovi obbligati

La legge europea ha introdotto l’obbligo di compilazione ed invio del quadro rw anche per i titolari effettivi

Caso 1Il signor Rossi detiene una partecipazione del 50% in una società francese non quotata. È titolare effettivo

Caso 2Il signor Rossi detiene una partecipazione del 20% in una società francese non quotata e non la controlla. Non è titolare effettivo

Caso 3Il signor Rossi detiene una partecipazione del 20% in una so-cietà francese non quotata e la controlla. È titolare effettivo

Caso 4Il signor rossi detiene il 50% di una società italiana non quotata che ha investimenti esteri. È titolare effettivo

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Sparisce il limite di 10 mila euro. Le regole fi no ad oggi applicate prevede-vano espressamente che le sezioni del quadro Rw dovevano essere compilate solo se gli importi da indicare erano superiori a 10 mila euro. Quindi il titolare di un conto corren-te con una disponibilità di 9 mila euro non era obbligato alla compilazione del quadro Rw. Allo stesso modo in presen-za di fl ussi di tale importo non si era obbligati alla compilazione della sezio-ne terza. La nuova versione defi nita dopo la leg-ge europea non riporta più alcun rife-rimento a tale limite.Se non sarà più previsto alcun limite si assisterà ad un incremento notevo-le di soggetti tenuti alla redazione del quadro (e senza che ciò sia giustifi ca-to considerate le fi nalità della norma). Una speranza (ma per ora solo tale) è che il limite sia ancora previsto maga-ri adeguandolo a quello generico di 15 mila euro previsto ai fi ni dell’antirici-claggio.Il rischio è che quindi siano sempre di più i soggetti tenuti a tale obbligo. E ciò anche considerando una serie di po-sizioni della prassi e della giurispru-denza come ad esempio:• la prassi ha chiarito che nel caso sul bene sussistano più diritti reali sono tenuti agli obblighi di monitoraggio

tutti i titolari;• anche chi non è titolare delle atti-vità detenute all’estero, ma ne ha la disponibilità o la possibilità di movi-mentazione è obbligato al quadro Rw. La sentenza della Cassazione 9320 del 2003 ha sul punto ricordato che l’obbli-go riguarda «non solo gli effettivi be-nefi ciari o i detentori occulti dei conti in questione, ma anche coloro che ne hanno la disponibilità o la possibilità di movimentazione». Inoltre con al sentenza 10332 del 2007 ha anche affermato che l’obbligo di dichiarazione «non riguarda solo l’in-testatario formale e/o il benefi ciario effettivo di investimenti o attività di natura fi nanziaria all’estero, ma anche, colui che all’estero abbia la detenzione e/o la disponibilità di fatto di somme di denaro non proprie, eventualmente col compito fi duciario di trasferirle all’ef-fettivo benefi ciario o di utilizzarle per conto dell’effettivo titolare».Insomma già oggi gli obblighi soggetti-vi sono ampi e solo in parte ridotti da quanto sostenuto nella circolare 45/E del 2010 la quale dopo aver ricorda-to l’obbligo del delegato di un conto corrente di compilare il quadro Rw ha chiarito almeno che tale obbligo sussi-ste solo se la delega consenta i prelievi e non semplicemente la possibilità di operare con lo stesso

Rischio boom di soggetti obbligati

Imposte diretteTRASFERIMENTO ALL’ESTERO IMPRESA

Possibile sospendere il prelievo fiscale su plu-svalenza in caso di trasferimento dell’impresa in paese «white list» (decreto del ministero dell’economia e delle finanze G.U. 12 Agosto 2013)

AgevolazioniZONA FRANCA URBANA L’AQUILA

Fissate le modalità e i

termini di fruizione delle agevolazioni fi-scali previste per la zona franca urbana del comune di L’Aquila (provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate n. 2013/98764 del 14 agosto 2013)

RiscossioneCODICI TRIBUTO

Istituito il codice tributo per l’utilizzo delle agevolazioni in favore delle piccole e micro

imprese situate nella zona franca urbana di l’aquila (ri-soluzione dell’Agenzia delle entrate n. 56/E del 14 agosto 2013)

FISCO FLASH A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio

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12 Lunedì 19 Agosto 2013 F I S C OLa circolare delle Entrate e la sentenza della Cassazione sugli incrementi patrimoniali

Prezzi, vale l’onere della prova Ultima parola al contribuente sull’acquisto di immobili

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

Nel redditometro sono ancora rilevanti le spese per incrementi patrimoniali. Mentre

l’amministrazione fi nanziaria conferma la rilevanza sull’ac-certamento sintetico della singola annualità della quota di incrementi patrimoniali a essa imputabile nella recen-te circolare n. 24/e contenente le prime istruzioni operative agli uffi ci per l’applicazione del nuovo redditometro, la Corte di cassazione, con l’ordi-nanza n.16334 del 28 giugno scorso, precisa l’infl uenza su tale componente del reddito sintetico del valore defi nito nell’ambito dell’imposta di registro.

Le spese per incrementi pa-trimoniali tornano dunque di estrema attualità e con esse i contribuenti dovranno conti-nuare a confrontarsi nell’am-bito del nuovo accertamento sintetico.

Secondo il citato documen-to di prassi amministrativa, che richiama espressamente il decreto ministeriale del 24 dicembre 2012, l’incremen-to patrimoniale di un dato p e r i o d o d’imposta è determi-nato qua-le somma algebrica fra gli in-vestimenti effettuati nell’anno stesso e l ’ammon-tare dei disinvesti-menti ef-fettuati nell’anno e di quelli netti dei quattro precedenti l’acquisto come risultanti

dall’Anagrafe tributaria.Per la Corte di cassazione

inoltre nella determinazione

della spesa per incrementi patrimoniali valevole ai fi ni dell’accertamento sintetico del reddito delle persone fisiche, il valore di un im-mobile resosi definitivo ai fi ni dell’imposta di registro costituisce una presunzione semplice, come tale supera-

bile dal contribuente tramite prova contraria.

Seguendo il ragionamento

dei giudici di legittimità il valore divenuto defi nitivo ai fi ni del tributo di registro può essere assimilato e sostituito, sulla base di una presunzio-ne semplice, al prezzo versato dall’acquirente al momento dell’acquisto del bene.

Siccome si tratta di una presunzione semplice il con-tribuente avrà sempre la possibilità di fornire la pro-

va contraria dimostrando che invece il prezzo effetti-vamente corrisposto e risul-tante dall’atto di acquisto è diverso, e inferiore, a quello definitivamente accertato nell’ambito del registro.

Se il contribuente non rie-sce a fornire tale prova con-traria, l’Uffi cio potrà dunque legittimamente utilizzare tale ultimo valore nell’ambito di un accertamento sintetico del reddito delle persone fi siche.

Accertamento sintetico che alla luce dei contenuti del decreto ministeriale del 24 dicembre 2012 e dei primi indirizzi operativi illustrati nella circolare n. 24/e del 31 luglio scorso costituisce uno degli elementi da considerare ai fi ni del calcolo del reddito complessivo sinteticamente accertabile in capo al contri-buente.

Le voci che possono dar luo-go a incrementi patrimoniali nel nuovo redditometro sono quelle individuate esplicita-mente nella tabella A alle-gata al decreto ministeriale citato. Come si può vedere dalla tabella in pagina si va dagli investimenti in beni im-mobili a quelli in beni mobili registrati fi no all’acquisto di azioni, quote societarie, fi nan-ziamenti etc.

La circolare 24/e individua il criterio di determinazione dell’incremento patrimoniale, ma nulla dice su come debba-no essere presi a riferimento i valori da inserire nel suddet-to calcolo.

In linea generale e in prima battuta questi saranno quelli risultanti dagli atti di acqui-sto o di vendita così come cen-siti nell’anagrafe tributaria o da altre fonti di innesco a disposizione dell’amministra-zione fi nanziaria.

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Sarà il contraddittorio con il con-tribuente a dare concreta sostanza agli importi rilevanti. Al di là del-la presunzione di determinazione sulla base delle risultanze in pos-sesso dell’uffi cio, il contribuente potrebbe infatti fornire la prova contraria sia rispetto alla forma-zione della provvista, che potrebbe riguardare anche un periodo pre-cedente ai quattro anni previsti dal decreto ministeriale, sia in relazione all’utilizzo della provvi-sta stessa per l’effettuazione dello specifi co investimento. Ovviamente il nuovo contradditto-rio obbligatorio previsto nell’ac-certamento sintetico di seconda generazione potrebbe essere anche la giusta sede ove il contribuente potrà fornire la prova contraria in relazione al diverso valore assunto dall’uffi cio sulla base delle presun-zioni contenute nella citata ordi-nanza della Corte di cassazione.

Tornando all’effetto della citata ordinanza nel più ampio scenario dell’accertamento sintetico come delineato dal nuovo testo dell’arti-colo 38 del dpr 600/1973 non si può non considerare anche altri aspetti a essa riconducibili.Si pensi, per esempio, al nuovo accertamento induttivo puro disci-plinato nel quarto comma dell’arti-colo 38 del dpr 600/1973 nella ver-sione post dl 78/2010. Sulla base di tale disposizione infatti l’Uffi cio può sempre determinare sintetica-mente il reddito complessivo del contribuente sulla base delle «spe-se» di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d’imposta.Si tratta dunque di comprendere bene il concetto di spesa al quale la norma fa riferimento. In presenza di beni acquistati dal contribuente e soggetti alla valutazione dell’Uf-fi cio ai fi ni del tributo di registro tale concetto di spesa potrebbe in-

fatti facilmente trasformarsi, se-guendo il pensiero della Suprema corte, in valore defi nitivamente ac-certato ai fi ni della citata imposta indiretta anziché quello risultante dagli atti di compra vendita.Ciò posto occorre prendere atto di tale possibilità ed agire di conse-guenza. Come abbiamo già eviden-ziato l’obbligo del contraddittorio preventivo fra Ufficio e contri-buente previsto per i futuri accer-tamenti da redditometro, dovrebbe scongiurare rettifi che basate uni-camente su indizi presuntivi come quello oggetto dell’ordinanza della Cassazione in commento.Al di là di questa possibile via d’uscita è abbastanza chiaro che d’ora in poi le attenzioni dei con-tribuenti dovranno concentrarsi anche sulle possibili conseguenze in ambito redditometrico del cri-stallizzarsi di un accertamento di valore nella sfera del tributo di

registro.L’ordinanza della Cassazione sopra esaminata impone dunque di dover considerare che qualsiasi sia la mo-tivazione per la quale il valore ai fi ni dell’imposta di registro verrà di fatto a consolidarsi (adesione, acquiescenza, giudicato defi nitivo ecc.), ciò che sarà importante per il contribuente sarà tenere ben di-stinto tale importo da quello che costituisce il prezzo realmente pagato.La tracciabilità dei movimenti fi -nanziari attraverso i quali si è ac-quisita la proprietà o la disponibili-tà del bene oggetto del contendere costituirà, senza ombra di dubbio, il primo elemento a sostegno del-la tesi difensiva del contribuente che dovrà, anche in questo caso, precostituirsi le prove in vista di un possibile futuro contraddittorio basato sull’incremento patrimonia-le derivante da tali valori.

Importi rilevanti, la chiave è il nuovo contraddittorio obbligatorio

Prassi e giurisprudenza

Spese per incrementi pa-trimoniali nella circolare n. 24/e del 31.7.2013

Ammontare degli investimenti effettuati nell’anno, meno l’ammontare dei disinvestimenti effettuati nell’anno e di quelli netti dei quattro precedenti l’acquisto come da risultanze dell’Anagrafe tributaria eventualmente corrette nel contraddittorio

Spese per incrementi pa-trimoniali nell’ordinanza n. 16334 del 28.6.2013 della Cassazione

Ai i ni della determinazione della spesa per incrementi patrimoniali, funzionale alla determinazione sintetica del reddito ex art. 38, comma 5, dpr 600/73, il prezzo versato per l’acquisto di un bene si deve presumere, i no a prova contraria il cui onere grava sul contribuen-te, corrispondente al valore dei nitivamente attribuito a tale bene ai i ni dell’imposta di registro

Le categorie di beni e spese

Investimenti (tabella A dm 24.12.2012)

Fabbricati e terreni• Autoveicoli e motoveicoli• Caravan e minicar• Natanti, imbarcazioni e aeromobili• Polizze assicurative (investimento, previdenza, vita)• Contributi previdenziali volontari• Azioni, obbligazioni, conferimenti, i nanziamenti, pronti • contro termine ecc.Oro, numismatica, i latelia• Manutenzione straordinaria unità abitative• Donazioni ed erogazioni liberali• Altro•

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13Lunedì 19 Agosto 2013CONTENZIOSO TRIBUTARIOLa Ctr del Lazio sulle sentenze di secondo grado

Stop in appello L’esecuzione può essere sospesa

Pagina a cura DI BENITO FUOCO

E NICOLA FUOCO

Le Commissioni tribu-tarie regionali possono sospendere l’esecuzione di una sentenza d’ap-

pello, in presenza di ricorso per Cassazione. Di più. Non è indispensabile prestare idonea garanzia sulle somme sospese.

Lo afferma la Ctr del Lazio nella sentenza n. 217/06/13 dello scorso 25 giugno. Lo stesso collegio d’appello ro-mano aveva, in precedenza, aderito all’orientamento che riconosce la possibilità di sospendere l’esecuzione di una sentenza di secondo grado, subordinando però la decisione al deposito di ido-nea garanzia prestata da un istituto di credito (ordinanza n. 65/01/13 del 2 maggio, si veda ItaliaOggi del 27 luglio). Nel caso trattato, invece, i giudici tributari affermano la possibilità di applicazione tout court dell’istituto previ-sto dall’articolo 373 del c.p.c.,

richiamando in motivazione un’impostazione giurispru-denziale della Corte europea dei diritti dell’uomo.

In presenza di ricorso per Cassazione, proposto avverso una sentenza di una commis-sione regionale, quella stes-sa commissione potrà essere interpellata per sospenderne l’esecuzione, in attesa del pronunciamento di Piazza Cavour. «Anche se la norma-tiva in tema di sospensione dell’atto impugnato si riferi-sce apparentemente al primo grado», si legge nella pronun-cia, «essa è un capo autonomo del Titolo II del dlgs n.546/92 dedicato al procedimento di-nanzi alla Ctp: pertanto nul-la impedisce che in virtù del richiamo contenuto nell’arti-colo 61, le disposizioni per la sospensione dell’atto impu-gnato siano applicabili anche in grado d’appello». D’altron-de, il disconoscimento di tale possibilità per il contribuente, costituirebbe una negazione illogica e al contempo «giuri-dicamente paradossale» del diritto di difesa, atteso che

tale strumento cautelare è previsto sia nel processo civile, sia in quello ammini-strativo. La tutela cautelare, spiega la Ctr, costituisce un fattore insostituibile della tutela giurisdizionale ga-rantita dalla Costituzione e, nondimeno, anche «l’impo-stazione giurisprudenziale della Corte europea (causa C-18497/03) è orientata nel senso che la carenza di una tutela cautelare effettiva nel processo tributario sancireb-be la censura di manifesta irrazionalità, comportando una violazione dell’articolo 6 Cedu». Dunque, in presenza del «fumus boni iuris», spetta all’organo regionale interpel-lato il dovere di sospendere l’esecuzione della pronuncia di seconde cure, laddove pos-sa derivarvi un danno con-creto, grave ed irreparabile, per il contribuente. Che non è tenuto, necessariamente, a presentare idonea garanzia, mediante deposito di una fi deiussione che copra l’im-porto sospeso.

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Le associazioni sportive non affi liate al Coni possono godere comunque delle agevolazioni tributarie e contabili pre-viste dalla Legge n. 398 del ’91. Ciò che rileva non è l’iscrizione formale, bensì il possesso dei requisiti sostanziali per l’affi liazione stessa.Questo è quanto si legge nella senten-za n. 41/01/13 della Ctp di Lecco. L’Agenzia delle entrate aveva discono-sciuto, con un accertamento, i bene-fi ci fruiti da un’associazione sportiva dilettantistica aderente alla legge n. 398/91, che contempla uno speciale re-gime di determinazione delle imposte ai fi ni Ires e ai fi ni Iva e un regime con-tabile semplifi cato. Tale norma, secon-do l’Agenzia, subordina l’applicazione delle agevolazioni all’affi liazione al Coni o, comunque, a una Federazione sportiva nazionale.La Ctp di Lecco ha rilevato, invece, che il dl 72/2004, convertito in legge 128/2004, ha abolito il registro del Coni delle associazioni sportive di-lettantistiche. «Sebbene il Coni, con propria delibera, abbia istituito un nuovo registro, questo è cosa diver-sa dall’originario perché non trova fondamento in una legge ordinaria». Dunque, l’iscrizione nel registro non può più avere effi cacia costitutiva per la fruizione del benefi cio, mentre «per stabilire se un’Associazione ha dirit-to all’agevolazione fiscale occorre verifi care che essa di fatto possieda i requisiti per il riconoscimento ai fi ni sportivi». Tuttavia, prosegue la Com-missione, spetterà all’associazione stessa fornire la prova, effettiva, che essa svolga attività sportiva senza sco-po di lucro, non essendo suffi ciente la mera previsione della circostanza nello statuto sociale.

Associazioni sport, contano i requisiti

L’esenzione Ici prevista per i locali de-stinati allo svolgimento di attività non commerciali, di natura assistenziale, previdenziale, sanitaria ed educativa, non spetta agli enti organizzati in for-ma di cooperativa sociale, pur essendo onlus di diritto. È vincolante, ai fini dell’esenzione, che l’ente non sia orga-nizzato in forma di società, quale invece è una cooperativa sociale. Lo fa rileva-re la Ctr di Brescia nella sentenza n. 168/67/13 dell’otto aprile. Il caso riguar-da una cooperativa sociale, condotta nel nome di un noto esponente religioso, che organizza centri di accoglienza sul ter-ritorio bresciano, promuovendo al con-tempo corsi di alfabetizzazione e corsi di formazione professionale. Per i locali destinati all’esercizio di tali attività, la cooperativa riteneva di poter godere dell’esenzione Ici prevista dall’articolo 7, comma 1, lettera i), riservata agli eser-centi attività, tra le altre, assistenziali e educative, e assolutamente non com-merciali. Il niet all’esenzione arriva dal giudizio tributario di seconde cure, dopo che l’amministrazione comunale aveva impugnato la sentenza della Commissio-ne provinciale, favorevole alla onlus. Il collegio lombardo rileva come «l’appel-lata società cooperativa, seppure aven-te veste di onlus e operante come tale, non può godere dell’esenzione, poiché la norma ammette il benefi cio solo per gli enti non commerciali che non abbiano forma giuridica di società». E in effet-ti, l’articolo 7 del testo Ici che recante l’esenzione richiamava espressamente i soggetti di cui all’articolo 87, comma 1, lettera c) del vecchio Tuir (art. 73 del nuovo testo), ossia «gli enti pubblici e privati diversi dalle società». La coope-rativa sociale, seppure onlus di diritto, è innegabilmente una società.

La Coop religiosa deve pagare l’Ici

Il medico della Asl. Il medico di base conven-zionato con il Servizio sanitario nazionale non dispone di una struttura «autonomamente organiz-zata» per cui non è soggetto al versamento dell’Irap. Sono le conclusioni che si leggono nella sentenza n. 10/1/13 della Ctp di Son-drio del 20 marzo scorso. Il collegio lombardo dice che il medico convenzio-nato non svolge attivi-tà d’impresa, ma svolge una attività professionale parasubordinata, carat-terizzata da una collabo-razione coordinata e con-tinuativa e rientra nei casi di esclusione riconosciuti dall’Agenzia delle entra-te. Anche l’utilizzo dello studio e di una infermiera a tempi parziali non pos-sono modifi care la natura del rapporto professionale convenzionato né costitu-ire quel «quid pluris» che giustifica l’imposizione Irap. Il collegio, dopo aver esaminato il registro dei beni ammortizzabili e ve-rifi cato che per la propria attività il professionista ha beni di modesta entità e comunque indispensabili all’attività, ha disposto il rimborso dell’imposta.

Credito privilegiato a tassa fi ssa. La sentenza che riconosce la natura privi-legiata di un credito fatto valere nella procedura fal-limentare (ammesso ini-zialmente come chirogra-fario) è soggetta a imposta di registro in misura fi ssa e non proporzionale. Questo è quanto ribadito dalla Ctp di Cremona nella sentenza n. 34/1/13, che richiama espressamen-te una pronuncia della Suprema corte sul punto. D’altronde, la sentenza incide esclusivamente sul profilo qualitativo del credito, «determinando un mutamento della sua posizione nella gradua-toria dello stato passi-vo», ma non comporta un incremento di ricchezza per il proponente alla registrazione che, invece, si realizza col decreto d’ammissione al passivo. D’altronde, osserva la Ctp, «essendo il decreto di ammissione assoggettato ad imposta proporziona-le, l’applicazione della medesima disposizione alla sentenza in questione comporterebbe una du-plicazione d’imposta, in contrasto con i principi costituzionali».

Relata in bianco. Ancora una pronuncia sul dibat-tuto tema delle notifi che postali delle cartelle di pa-gamento. La Ctp di Milano (sentenza n. 144/05/13 del 12 giugno) ha ritenuto determinante il fatto che l’atto fosse privo della re-lata di notifi ca compilata,

«elemento essenziale ai sensi della legge 890/1982 e degli articoli 148 e 149 del c.p.c.». La commissio-ne ha ritenuto invalida la notifica, richiaman-do giurisprudenza dello stesso organo tributario meneghino secondo cui «la notifi ca può anche essere fatta per il tramite del servizio postale, ma sem-pre con l’intervento di un intermediario qualifi cato, trattandosi di un vero e proprio atto da notifi care e non di una mera comu-nicazione».

Registrazione del de-creto ingiuntivo. L’im-posta di registro legata alla registrazione di un decreto ingiuntivo esecu-tivo emesso dal Tribunale è dovuta sempre; anche nel caso in cui le parti abbiano rinunciato ad azionarlo e non abbiano, dunque, richiesto la registrazione, onere che spetta d’uffi cio ai cancellieri e ai segreta-ri. È quanto si legge nella sentenza n. 70/01/13 dello scorso 30 maggio, emessa dalla Ctp di Lecco: «Ai sensi dell’articolo 37 del dpr 131/86, i decreti ingiuntivi esecutivi sono soggetti alla registrazione e all’imposta di registro. Il Testo unico, all’articolo 10, prevede che i soggetti obbligati a chiedere la registrazione siano i can-cellieri e i segretari».

I debiti della società can-cellata I soci sono tenuti al pagamento delle imposte e delle sanzioni dovute dalla società per azioni liquida-ta e cancellata, nei limiti della concorrenza delle somme riscosse in base al bilancio di liquidazione fi nale. Lo ha ribadito la Ct provinciale di Bergamo nella sentenza n. 3/01/13. Dopo aver rilevato che costituisce dato pacifi co la cancellazione della società dal registro delle imprese della Camera di Commer-cio, il collegio provinciale ha stabilito che alla fatti-specie vadano applicate le disposizioni dell’articolo 2495, comma 2, del codice civile, valevole per tutti i creditori sociali, tra cui l’erario. Poiché in sede di restituzione del capitale e riparto degli utili, ai soci è stata distribuita una somma superiore al credito erariale, la Ctp respingendo il ricorso, ha stabilito che oltre alle imposte e alle sanzioni irrogate, i soci ricorrenti (dieci) debbano rifondere anche le spese di giudizio, pari a 2.500 euro ciascuno a favore dell’Agenzia e di 800 euro in favore del concessionario.

BREVI

Il testo completosul sito www.italia-oggi.it/documenti

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14 Lunedì 19 Agosto 2013 I M P R E S AGaranzie più facili per le nuove imprese innovative. Necessaria l’iscrizione al registro

Start up, il bilancio non conta Nessuna valutazione dei dati contabili degli incubatori

Pagina a cura DI CINZIA DE STEFANIS

Garanzia diretta gra-tuita, nella misura massima dell’80% dell’ammontare del

finanziamento stanziato per le start up innovative e per gli incubatori certifi-cati. Nessuna valutazione dei dati contabili relativi al bilancio. Importo mas-simo garantito per singola impresa pari a 2,5 milioni. L’entrata in vigore dei criteri e delle modalità semplifi cati di accesso al Fondo di garan-zia è stata comunicata dalla circolare del 26 luglio 2013 n. 652, del Medio credito centra-le, emessa in attuazione del decreto del Mise del 26 aprile 2013 (pubblicato sulla Gaz-zetta Uffi ciale del 25 giugno scorso n. 147).

Benefi ciarie le start up innovative. Le semplifi ca-zioni di accesso al Fondo di garanzia si applicano alle start up iscritte nella sezio-ne speciale del registro delle imprese.

L’iscrizione è un adem-pimento fondamentale, in quanto l’articolo 25, commi 8 e 9, della legge 17 dicem-bre 2012 n. 221 (di conver-sione al dl 18 ottobre 2012 n. 179 cd. decreto sviluppo bis) pone l’iscrizione nella sezione speciale del registro imprese come condizione per ottenere le agevolazioni previste per tali nuove tipologie societa-rie.

Le agevolazioni consistono: in una totale esenzione dal pagamento dei diritti di se-greteria, dall’imposta di bollo nonché dal pagamento del di-ritto annuale (tale esenzione dura non oltre il quarto anno di iscrizione); in rilevanti deroghe al diritto societario (in caso di copertura delle perdite che superano il terzo del capitale, viene prevista la possibilità di rinviare la decisione di procedere alla riduzione del capitale e al contemporaneo aumento del medesimo ad una cifra non inferiore al minimo legale, alla chiusura dell’esercizio successivo); in un regime fi -scale e contributivo di favore per i piani di incentivazione basati sull’assegnazione di azioni, quote o titoli similari ad amministratori, dipenden-ti e collaboratori e in una spe-cifi ca disciplina dei rapporti di lavoro.

La start up innovativa e incubatore certificato sono automaticamente iscritti alla sezione speciale del registro delle imprese, a seguito della compilazione e presentazio-ne, tramite ComUnica.

Le agevolazioni previ-ste dal Fondo centrale di

garanzia. Il Fondo potrà concedere garanzia diretta su fi nanziamenti delle banche fi no al l’80% dell’ammontare del l’esposizione per capita-le, interessi, contrattuali e di mora. L’importo massimo che il Fondo garantisce per ogni singola start up innovativa o incubatore certifi cato è pari a 2,5 milioni di euro e assegna altresì priorità nell’istrutto-ria e nella presentazione al comitato del Fondo alle ri-chieste di garanzia riferite ai medesimi benefi ciari. L’unico adempimento richiesto è la presentazione di una dichia-razione sostitutiva di atto di notorietà, redatta secondo lo schema predisposto dal sog-getto gestore del Fondo, con la

quale il rappresentante legale o il procuratore speciale dell’impresa o dell’incubatore ne atte-sta l’iscrizione nella ap-posita sezione speciale del registro delle im-prese istituita ai sensi dell’articolo 25, comma 8, del decreto-legge n. 179/2012. La dichiara-zione è conservata dal soggetto richiedente e prodotta in caso di in-solvenza dell’impresa start-up innovativa o dell’incubatore certifi -cato o su semplice ri-chiesta del soggetto gestore del Fondo. Oltre alla garanzia diretta, il fondo offre anche la controgaranzia fino alla

misura massima dell’80% dell’importo garantito dal confidi o da altro fondo di garanzia, a condizione che le garanzie da questi rilascia-te non superino la percen-tuale massima di copertura dell’80%. Entro questo limite, la controgaranzia copre fi no all’80% della somma liqui-data dal confidi o da altro fondo di garanzia all’istituto fi nanziatore. Sulle operazioni fi nanziarie riferite a start up innovative e incubatori certi-fi cati la garanzia del Fondo è concessa senza valutazione dei dati contabili di bilancio dell’impresa o dell’incubatore a condizione che il soggetto finanziatore, in relazione all’importo dell’operazione finanziaria, non acquisisca alcuna garanzia, reale, assi-curativa o bancaria ai soci.

Smartstart. Ricordiamo inoltre che a partire dal 4 settembre 2013 alle ore 12.00 sarà possibile presentare le domanda di agevolazione e il piano di impresa attraverso il

sito www.smartstart.invita-lia.it. Il sito www.smartstart.invitalia.it è dedicato alle nuove agevolazioni per le

start up innovative del Mez-zogiorno, gestita da Invita-lia (decreto Mise del 6 mar-zo 2013) su cui il ministero dello sviluppo economico ha stanziato 190 milioni di euro. Attraverso questo sito gli imprenditori o aspiranti tali potranno avere informazioni e chiedere le agevolazioni previste per le imprese inno-vative di nuova costituzione da avviare in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Due le grandi novità previste dagli incentivi «Smart&Start»: la prima è che potranno richie-dere le agevolazioni anche le persone fi siche che poi co-stituiranno la società; la se-conda è che la procedura di richiesta e concessione dei contributi avverrà esclusi-vamente online. Gli incenti-vi Smart (previsti dal titolo II del decreto) sostengono le società di nuova costituzione, con un business innovativo sotto il profi lo organizzativo o produttivo, oppure siano orientate a nuovi mercati o

anche a intercettare nuovi bisogni sociali o ambientali. Smart prevede contributi a fondo perduto per coprire parzialmente i costi di gestione so-stenuti dalla società benefi ciaria nei primi quattro anni di atti-vità (fino al limite massimo di 200 mila euro, elevabile a 300 mila per le «start up innovative»). Gli in-centivi Start (previ-sti dal titolo III del decreto) sostengono gli investimenti di società di nuova co-stituzione che ope-rano nell’economia digitale oppure che realizzano program-mi di investimento a contenuto tecnologico per valorizzare econo-micamente i risultati della ricerca pubblica

e privata. Start prevede con-tributi a fondo perduto per la parziale copertura di spese di investimento e servizi di tu-toring tecnico-gestionale (fi no al limite massimo di 200 mila euro). . Smart e Start sono cu-mulabili e sarà possibile pre-sentare un’unica domanda per entrambe le agevolazioni. Intanto, per favorire chi ha già le idee chiare e attende solo di partire, la modulisti-ca per la presentazione della domanda è già disponibile, sempre sullo stesso sito. In-vitalia curerà tutte le fasi di valutazione, concessione ed erogazione dei contribu-ti. La valutazione del piano d’impresa si concluderà nei 60 giorni successivi alla pre-sentazione della domanda.

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Le start up innovative guadagnano sem-pre più terreno: sono 1.047 al 5 agosto. Lombardia in testa alla classifica delle regioni per realtà innovative. Software e informatica trai settori di sviluppo delle società innovative. Al 5 agosto sono 1047 le star up innovative costi-tuende o già costituite da non oltre 48 mesi iscritte nella sezione speciale del registro delle imprese. Almeno questo è quanto emerge dalla lettura effettuata da InfoCamere, la società che gestisce il patrimonio informativo delle Came-re di commercio, dei dati della sezio-ne speciale del registro delle imprese

dedicata a questo particolare universo statistico.Al primo posto dal punto di vista geo-grafico la Lombardia (con 198 impre-se) segue l’Emilia Romagna (118) per numero di iniziative imprenditoriali innovative, a completare il podio c’è il Veneto con 103 realtà. Il Sud, fatta eccezione per la Puglia (25), continua a essere indietro. In termini assoluti, il settore che attrae maggiormente gli «startupper» continua a essere quello legato alla produzione software e della consulenza informatica, subito seguito da quello della ricerca e sviluppo.

Lombardia in testa, indietro il Sud

mdcg

Start up innovative per regione

Regione Valori assoluti

ABRUZZO 13

BASILICATA 7

CALABRIA 15

CAMPANIA 43

EMILIA ROMAGNA 118

FRIULI VENEZIA GIULIA 46

LAZIO 98

LIGURIA 23

LOMBARDIA 198

MARCHE 50

MOLISE 7

PIEMONTE 100

PUGLIA 25

SARDEGNA 30

SICILIA 24

TOSCANA 85

TRENTINO-ALTO ADIGE 48

UMBRIA 10

VALLE D’AOSTA 4

VENETO 103

ITALIA 1047

Fonte: Infocamere

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15Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 Agosto 2013I M P R E S A

Due miliardi per sbloccare i can-tieri e avvio di piccole e medie opere con il Programma dei 6.000 campanili. Sono queste alcune delle novità per il settore delle infrastrutture e delle opere pub-bliche di piccola e media dimen-sione contenute nel decreto del fare. Nello stato di previsione del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, si istituisce un fon-do con una dotazione complessi-va pari a 2.069 milioni di euro ripartita per cinque anni.L’obiettivo è di garantire nell’an-no 2013 la continuità dei cantie-ri in corso o il perfezionamento degli atti contrattuali fi nalizzati all’avvio dei lavori. Andrà a fi nan-ziare sia infrastrutture comprese nel Programma delle infrastrut-ture strategiche, sia opere non incluse in tale programma, oltre a interventi di manutenzione del

territorio e per la sua messa in sicurezza, nonché interventi di piccola dimensione. Si tratta, pertanto, di uno strumento di carattere straordinario giusti-ficato dall’esigenza di rilancio della realizzazione del settore in-frastrutturale nell’attuale situa-zione economica. Gli interventi che potranno essere oggetto di fi -nanziamento sono quelli di: com-pletamento delle infrastrutture di rilevanza strategica nazionale in corso di realizzazione (sulla base di una modifi ca approvata nel corso dell’esame in sede refe-rente); potenziamento dei nodi; miglioramento degli standard di interoperabilità dei corridoi eu-ropei e delle prestazioni della rete e dei servizi ferroviari; su-peramento di criticità sulle in-frastrutture viarie concernenti ponti e gallerie.

Con il Programma dei 6.000 cam-panili si assegnano contributi statali a favore dei piccoli comu-ni (con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti), e a favore delle unioni composte da comuni con popolazione inferiore a 5.000 abi-tanti e dei comuni risultanti da fusione tra comuni, ciascuno dei quali con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Lo scopo è fi nanziare interventi infrastrutturali di adeguamen-to, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici, compresi, a seguito di una modi-fi ca introdotta durante l’esame in sede referente, gli interventi per l’adozione di misure antisi-smiche; realizzazione e manuten-zione di reti viarie e, a seguito di una modifi ca introdotta durante l’esame in sede referente, delle infrastrutture accessorie e fun-

zionali alle stesse o delle reti te-lematiche di nuova generazione (Ngn) e wi-fi e la salvaguardia e la messa in sicurezza del terri-torio. Per la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici (Inail stan-zia 100 milioni per ognuno degli anni dal 2014 al 2016), è stata inserita una posta di 3,5 milio-ni per ognuno dei citati anni per l’«individuazione di un modello unico di rilevamento e potenzia-mento della rete di monitoraggio e di prevenzione del rischio si-smico». Altri 150 milioni per il 2014 sono destinati alla riqualifi cazione e messa in sicurezza delle scuole statali per le quali sia stata ri-levata la presenza di amianto. I fondi dovranno però essere uti-lizzati entro il 28 febbraio del 2014, pena la revoca totale dei fi nanziamenti.

Programma dei 6.000 campanili: 2 miliardi per sbloccare i cantieri

Gli effetti delle novità introdotte dal dl fare: sul prezzo conta il costo del personale

Appalti, anticipo con garanzia Serve fi deiussione bancaria svincolabile gradualmente

Pagina a cura DI ANDREA MASCOLINI

Reintrodotta l’antici-pazione del 10% per gli appalti di lavori, anche se facoltativa

e fi no a fi ne 2014; più diffi ci-le fare grandi appalti e non suddividere in lotti; il prezzo più basso va valutato al net-to del costo per il personale; rafforzato l’obbligo di verifi ca dei requisiti di gara attraver-so la banca dati dei contratti pubblici; rinviato il perfor-mance bond a giugno 2014; agevolata la qualificazione delle imprese di costruzioni e la partecipazione alle gare dei progettisti.

Sono queste alcune delle novità approvate con la defi -nitiva conversione in legge, il 9 agosto scorso, del dl 69/2013 (cosiddetto del fare), che con-tiene anche alcune importan-ti disposizioni in materia di sblocco dei cantieri, avvio di piccole e medie opere sul territorio («programma dei 6.000 campanili») e stanzia-menti per la ristrutturazione delle scuole

Il decreto legge contiene quindi l’ennesimo intervento sul Codice dei contratti pub-blici (dlgs 163/2006), in una generale e complessiva ottica di agevolazione dell’operato delle imprese che ogni giorno si confrontano con il sistema delle procedure di appalto pubblico.

Rappresenta una effettiva novità, di cui però si dovrà verificare la reale applica-zione sul campo, la reintro-duzione della anticipazione contrattuale per gli appalta-tori di lavori.

La norma approvata pre-vede infatti non un obbligo, bensì una mera facoltà per le amministrazioni, in deroga ai vigenti divieti di anticipa-

zione del prezzo, di procedere al riconoscimento all’appal-tatore di una anticipazione pari al 10% dell’importo contrattuale. Quindi niente obbligo ma facoltà, peraltro ammessa per le gare bandi-te dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto 69 e fi no a fi ne dicembre 2014. Dipenderà ovviamente dalle disponi-bilità di cassa delle stazioni appaltanti che comunque, dovranno indicare nel bando di gara che provvederanno a corrispondere l’anticipazio-ne. La disposizione richiama anche gli articoli 124, commi 1 e 2, e l’articolo 140, commi 2 e 3 del dpr 207/2010 (Re-golamento del codice) in base ai quali si prevede che l’an-ticipazione sia subordinata

alla costituzione di una ga-ranzia fi deiussoria bancaria o assicurativa gradualmente svincolata nel corso dei la-vori.

Il decreto interviene anche sulla disciplina del perfor-mance bond differendo an-cora una volta l’entrata in vigore della garanzia globa-le di esecuzione di quasi un anno, a fi ne giugno 2014.

Sugli obblighi di verifi ca dei requisiti dichiarati in sede di gara viene raffor-zata la validità del sistema fondato sulla Banca dati na-zionale dei contratti pubbli-ci (Bdncp) costituita presso l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici che ha messo a punto un articolato meccanismo informatico (Av-cpass) che dovrebbe diventa-

re obbligatorio a inizio 2014. Il decreto rafforza tale obbli-go di verifi ca prevedendo che l’utilizzo di tale sistema sia l’unico meccanismo, decorsi tre mesi dalla pubblicazio-ne della legge di conversio-ne del decreto legge n. 69. Importante anche la norma sulla suddivisione in lotti degli appalti, strumento a tutela delle piccole e medie imprese spesso emarginate dalla pratica spesso utiliz-zata negli ultimi anni, dei maxilotti. Il principio oggi in vigore è che la stazione appaltante, al fi ne di favo-rire l’accesso delle piccole e medie imprese, deve ove pos-sibile ed economicamente conveniente suddividere gli appalti in lotti funzionali, il decreto aggiunge l’obbligo per le stazioni appaltanti di motivare, nella determina a contrarre, l’eventuale man-cata suddivisione in lotti e impone di tenere conto di tale profi lo anche nell’am-bito delle comunicazioni che ciclicamente devono es-sere inviate all’Osservatorio presso l’Autorità. Sul fronte

della qualifi cazione delle im-prese di costruzioni si sta-bilisce che, fi no a fi ne 2015, sarà possibile documentare i requisiti sulla cifra d’af-fari globale in lavori, sulle attrezzature e sull’organico con riguardo al decennio e non più al quinquennio né ai migliori cinque anni del decennio. Viene inoltre pro-rogata l’applicazione della norma che consente, nelle gare per servizi di ingegne-ria e architettura di importo superiore ai 100.000 euro, di documentare i requisiti di partecipazione alle gare con riferimento (per il fattu-rato) ai migliori cinque anni del decennio e (per l’organi-co medio annuo) rispetto ai tre migliori anni dell’ultimo quinquennio. Infi ne di rilie-vo la norma che dispone che il prezzo più basso venga determinato al netto delle spese relative al costo del personale; così facendo il costo del personale non fi gu-rerà più nell’elemento prez-zo e quindi non deve essere più sottoposto a verifi ca di congruità.

Le novità sul codice appalti

Introduzione facoltà di anticipazione del 10% • per appalti di lavori, i no a tutto il 2014

Rinvio garanzia globale di esecuzione (per-• formance bond) a giugno 2014

Qualii cazione delle imprese su base decen-• nale

Proroga agevolazione requisiti gare di proget-• tazione a i ne 2015

Obbligo di motivare se non si suddividono in • lotti i lavori

Valutazione del prezzo più basso al netto del • costo del personale

Conferma verii ca online dei requisiti a partire • da i ne anno con la Bdncp e l’Avcpass

Proroga esclusione automatica offerte ano-• male sotto soglia i no a tutto 2015

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16 Lunedì 19 Agosto 2013 I M P R E S AGli effetti sulle amministrazioni della sentenza del Cds sull’afi damento degli appalti

P.a., maglie strette sulle intese Accordi vietati se non per servizi pubblici comuni

Pagina a cura DI ANDREA MASCOLINI

Vietati gli accordi fra amministrazio-ni se non finalizzati all’adempimento di

un servizio pubblico comune; si violano le direttive euro-pee se gli accordi riguardano prestazioni comprese nelle direttive europee e un cor-rispettivo ancorché limitato al rimborso dei costi; molte attività potranno quindi es-sere aperte alla concorrenza privata.

È questo uno degli effetti principali che potrebbe de-rivare dall’applicazione dei principi affermati dalla quin-ta sezione del Consiglio di stato n. 3849 con la sentenza del 15 luglio 2013, pronuncia che riveste una sua particola-re importanza dal momento che gli accordi fra Ammini-strazioni costituiscono, insie-me al più organico e articola-to sistema del cosiddetto «in house», uno dei meccanismi attraverso i quali le pubbli-che amministrazioni evitano di mettere sul mercato e affi -dare a terzi con procedure ad evidenza pubblica contratti di lavori, forniture e servizi, spesso anche di rilievo.

Il fatto. La vicenda prende le mosse da un affi damento, per importo soggetto alla normativa comunitaria (200 mila euro), riguardante ser-vizi di studio e valutazione della vulnerabilità sismica di strutture ospedaliere, di-sposto dalla Asl di Lecce a favore dell’Università del Salento. Dopo la sentenza di primo grado del Tar Puglia, che aveva già dichiarato ille-gittimo l’affi damento diretto dell’incarico all’Università per omesso ricorso alle pro-cedure di evidenza pubblica, il Consiglio di stato aveva ri-messo alla Corte di giustizia la questione della legittimità degli accordi ex articolo 15 della legge 241/90.

La giurisprudenza co-munitaria. La Corte europea (sentenza del 19 dicembre 2012, causa C 159/11), aveva affermato la violazione delle norme delle direttive appalti in quanto l’accordo non costi-tuiva una forma di coopera-zione in comune di attività fra due amministrazioni aggiudi-catrici (così come prevede la legge 241/90), bensì un vero e proprio contratto di consulen-za per servizi a fronte del pa-gamento di un compenso per il quale occorreva procedere con gara, ammettendo tutti gli operatori economici inte-ressati ad acquisire la com-messa. In precedenza la stes-sa Corte (sentenza 9 giugno 2009, causa C-480/06) aveva ammesso forme di collabora-zione soltanto a condizione che fossero coinvolte esclu-sivamente entità pubbliche; vi fosse la realizzazione con-giunta di un servizio pubblico

con una effettiva condivisione di compiti pubblici e respon-sabilità; non vi fossero trasfe-rimenti fi nan-ziari, a parte quelli corri-spondenti ai costi effettivi sostenuti per le prestazioni; fosse assente ogni interes-se di natura commerciale. Prima anco-ra (sentenza 13 gennaio 2005, causa C-84/03), in-vece, era sta-to sostenuto che l’istituto dell’accordo interamministrativo non po-tesse essere utilizzato quale strumento di elusione della normativa in materia di evi-denza pubblica.

Il nodo dell’esercizio «in

comune» di una attività. Il punto rispetto al quale ruota la questione della legittimità degli accordi fra Amministra-zione è quello della confi gu-rabilità di una cooperazione tra enti pubblici «fi nalizzata a garantire l’adempimento di una funzione di servizio pubblico comune a questi ultimi». L’art. 15 della legge n. 241/1990 contempla una delle possibili forme di coo-perazione tra enti pubblici, comunque imperniato sul carattere «comune» delle at-tività il cui svolgimento viene con essa disciplinato. Il Con-siglio di stato premette che le direttive europee come prima fi nalità hanno quella di im-porre alle amministrazioni il rispetto della concorrenza laddove debbano affi dare atti-vità economicamente conten-dibili e, conseguentemente, in negativo, escludere l’appli-cazione delle regole di gara quando non vi siano rischi di distorsioni del mercato inter-no. Se questo è il presupposto, affermano i giudici, allora gli accordi tra pubbliche ammi-nistrazioni previsti dalla leg-ge generale sul procedimen-

to amministrativo, legittimi sotto il profi lo comunitario e nazionale, sono necessaria-mente soltanto quelli aven-ti la fi nalità di disciplinare attività non deducibili in contratti di diritto privato, perché non inquadrabili in

alcuna delle categorie di pre-stazioni elencate nell’allega-to II-A alla direttiva appalti n. 2004/18. Pertanto all’in-terno dell’articolo 15 sono ri-conducibili quegli accordi il cui contenuto e forma siano fi nalizzati a regolare le ri-spettive attività funzionali, purché di nessuna di queste possa appropriarsi uno degli enti stipulanti.

Chiarita l’incerta giuri-sprudenza del Consiglio di stato. Il Consiglio di sta-to attribuisce alla pronuncia della Corte di giustizia rela-tiva al caso esaminato, an-che un’importante valenza di chiarimento del contrasto tra i principi comunitari da un lato e alcune pronunce della stessa quinta sezione che avevano reputato legit-timo l’affi damento a titolo oneroso tra pubbliche am-ministrazioni di un servizio ricadente tra i compiti di uno degli enti (sentenze n. 1707/2007; n. 4539/2010; n. 6548/2010). In questo caso assume valenza, oltre ai principi già illustrati, an-che il profi lo del corrispet-

tivo: afferma in-fatti il Consiglio di stato che qualora un’amministrazio-ne si ponga rispet-to all’accordo come operatore econo-mico-prestatore di servizi a fronte di un corrispettivo «anche non impli-cante il riconosci-mento di un utile economico ma solo il rimborso dei co-sti, non è possibile parlare di una coo-perazione tra enti

pubblici per il perseguimen-to di funzioni di servizio pubblico comune, ma di uno scambio tra i medesimi» e, quindi, si è in presenza di un contratto soggetto alle diret-tive, da affi dare con gara.

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L’in house, a fi anco degli accordi fra Amministrazioni, rappresenta un modello organizzativo spesso usato per eludere le norme sugli appalti pubblici e affi dare a valle con maggiore libertà; in prospet-tiva però la giurisprudenza e le norme del governo Monti dovreb-bero limitare il fenomeno che, complessivamente, non è da poco: i dati, ancorché non recenti, di Confservizi vedono muoversi su di una sorta di mercato riservato (l’affi damento alla società in hou-se avviene senza gara) qualcosa come 1.300 società controllate dalle amministrazioni, con 300 mila addetti circa e ricavi per 37 miliardi (dati 2008). Nel settore

dei lavori e delle concessioni va tenuto presente anche il quadro normativo che consente, ad esem-pio, ai concessionari autostradali, di svolgere all’interno una quota di lavori che potrà anche arrivare dal 2014 al 60% (se l’amministra-zione concedente fi ssa l’obbligo per il concessionario di affi dare a terzi appalti attestandosi sul minimo, stabilito dalla legge al 40%); per il settore dei servizi tecnici va inoltre rilevato come molte delle società di gestione di servizi pubblici, locali e non, procedano allo svolgimento di servizi di ingegneria e architettu-ra qualifi cando tali attività come strumentali al perseguimento dei

propri fi ni sociali. Dal punto di vista normativo l’af-fi damento in house, sia a livello nazionale sia a livello comunita-rio, dovrebbe rappresentare una deroga eccezionale al principio della gara e deve comunque ri-spondere a determinati requisi-ti. In generale la giurisprudenza (europea e nazionale) considera legittimo l’affi damento in house a condizione la società sia parteci-pata al 100% dall’ente locale e sia soggetta a un controllo analogo a quello che l’ente locale esercita sui propri servizi. In altri termini, la società affi dataria deve presentar-si come una sorta di longa manus dell’amministrazione affidante,

pur rimanendo distinta ed autono-ma rispetto all’apparato organiz-zativo dell’ente, per cui il servizio svolto dalla società è in sostanza assimilabile ad un servizio erogato in proprio dall’amministrazione o da una sua articolazione. Se questi sono i presupposti di legittimità, non sono mancati i casi in cui sono stati evidenziati fenomeni elusivi delle norme e della giurisprudenza. Anche per questa ragione il gover-no Monti con più interventi norma-tivi ha previsto una sorta di giro di vite sugli affi damenti in house: da inizio 2014 in house si potranno affi dare servizi pubblici soltanto nel rispetto della giurisprudenza comunitaria.

In house, modello per gli affi damenti in libertà

v

I principali contenuti

a) Gli accordi di collaborazione fra amministrazioni pubbliche per svolgere prestazioni oggetto delle direttive appalti pubblici, sono legittimi e quindi consentono di evitare l’afi damento a terzi con gara, se:

riguardano una effettiva e sinergica collabora-• zione fra le due amministrazioni;

hanno lo scopo di adempiere a una funzione • di servizio pubblico;

non prevedono corrispettivi, neanche come • rimborso spese.

b) Se un ente pubblico fornisce prestazioni ad altro ente pubblico in mancanza di un interesse comune dei due enti, l’accordo tra enti pubblici in realtà dissimula l’afi damento diretto di un appalto di servizi e viola il diritto comunitario e nazionale che impone l’afi damento a seguito di una procedura di gara

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17Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 Agosto 2013I M P R E S ASecondo il rapporto Dpi il numero di articoli fermati alle dogane Ue è calato dell’80%

Merci contraffatte, Italia al topIl giro d’affari dei beni sequestrati arriva a un miliardo

Pagina a cura DI TANCREDI CERNE

Italia al top in Europa per merci contraffatte seque-strate alle dogane: un giro d’affari che lo scorso

anno ha sfi orato il miliardo di euro, 270 milioni in meno rispetto a un anno prima. Ma comunque troppo elevato per l’Unione europea perché, nono-stante il calo costante del vo-lume complessivo delle merci sequestrate, il numero dei casi si è mantenuto più o meno sta-bile. L’allarme è stato lanciato dalla Commissione sulle azioni delle dogane per il rispetto dei diritti di proprietà intellettua-le (Dpi). «Benché inferiore a quello registrato nel 2011, il valore delle merci intercettate resta elevato ed è dell’ordine di quasi un miliardo di euro», ha sottolineato la Commissio-ne europea. A spiccare, il dato relativo al crollo del numero di articoli sequestrati dalle auto-rità doganali dei paesi Ue: si è passati infatti dai 29.908.415 del 2011 ai 6.108.760 del 2012, con una fl essione pari al -80%. Con differenze marcate da pa-ese a paese. Le autorità dello Stivale hanno intercettato nel 2012 poco più di 6,1 milioni di pezzi, in netta contrazione (-80%) rispetto al 2011 ma comunque superiore ai dati registrati negli altri Paesi dell’Ue. Con l’unica eccezione di Malta, solo paese europeo ad aver oltrepassato la soglia dei 6 milioni di beni sequestrati. A dispetto dei 4 milioni del Regno Unito, 3 milioni della Spagna e 2,4 milioni di Ger-mania e Belgio. La relazione della Commissione ha presen-tato anche statistiche relative al tipo di prodotto maggior-mente contraffatto, alla prove-nienza e alle modalità di tra-sporto delle merci fermate alle frontiere esterne dell’Unione. Ebbene, la principale catego-ria di merci intercettate alla dogana è costituita da siga-rette (31%), seguite da articoli vari (come bottiglie, lampade, colla, batterie, detersivi), che rappresentano l’altra categoria più importante con il 12% del totale dei sequestri. Seguono i materiali da imballaggio con il 10%, l’abbigliamento con l’8,5%, i giocattoli con il 4,5% e profumi e cosmetici (3%). Ma quali sono stati i Paesi di provenienza dei prodotti con-traffatti? La parte del leone, ancora una volta, l’ha fatta la Cina da cui è stato spedito più del 60% del totale dei prodotti sequestrati dai doganieri. Se-guono gli Emirati Arabi con l’8,3%, Hong Kong con il 7,8%, la Bulgaria con il 5,7%. E poi Turchia (2,6%), Grecia (2%) e Moldavia (1,6%). Ma come è approdata in Europa questa montagna di prodotti contraf-fatti? Come anche negli anni passati, il veicolo principale

d’accesso al mercato Ue è stato il traffi co postale, seguito dal-le spedizioni aeree, i corrieri espressi e l’ingresso tramite mezzi di trasporto terrestri. «Le dogane sono in prima li-nea nella lotta dell’Unione contro i prodotti contraffatti che compromettono gli scam-bi commerciali legali», ha as-sicurato il commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, Algirdas Šemeta. «Continuerò a premere affinché la prote-zione dei diritti di proprietà intellettuale in Europa sia ul-teriormente rafforzata grazie alla collaborazione con i nostri partner internazionali, con gli esponenti del settore e con gli Stati membri».

Cina, capitale della con-traffazione mondiale. La Cina e Hong Kong continuano a essere i principali produttori di merci contraffatte: orologi, borse, vestiti e scarpe, dvd, te-

lefoni cellulari e sigarette elet-troniche, per un totale di oltre 600 milioni di euro di beni se-questrati in Europa nel 2012. Le sigarette normali vengono invece soprattutto dagli Emi-rati Arabi (91% di quelle se-questrate) mentre gli alimenti dal Marocco (46,6%). Rispetto al 2011 restano quindi quasi invariati i casi di merci seque-strate: in Europa si passa da 91.254 a 90.473 nel 2012, e in Italia da 5.135 a 5.190. Crolla invece il valore complessivo delle merci: da 114,772 milio-ni a 39,917 milioni in Europa e da circa 30 milioni a 6 milio-ni in Italia, ovvero un crollo dell’80% che ne fa comunque il Paese con il numero più elevato di articoli sequestrati. Entrando nello specifi co dei dati elaborati dalla Commis-sione europea, lo scorso anno i casi di sequestri di prodotti alimentari contraffatti sono stati 19 (46% provenienti dal

Marocco, 41% dalla Turchia e 11% dall’Egitto) per un totale di 85 mila prodotti ritirati con un controvalore stimato in 215 mila euro. Ventuno seque-stri anche per gli alcolici (61% dalla Grecia, 15% dall’Olanda e 14% dalla Polonia). In que-sto caso le bottiglie fermate alla frontiera sono state oltre 37mila (pari a 470 mila euro). Nel campo elettronico, sono stati 108 mila i computer fal-si intercettati alla dogana per un valore di 12,6 milioni di euro. In questo caso, il grosso della torta (77%) proveniva dalla Cina, il 22% da Hong Kong e soltanto lo 0,22% dal Marocco. E cosa dire di abbigliamento e accessori. Nel primo caso, le autorità hanno bloccato 3,4 milioni di capi con un valore superiore ai 104 milioni di euro. Men-tre gli accessori contraffatti bloccati dagli agenti delle Do-gane sono stati 628 mila con

un controvalore di 28 milioni di euro. Anche in questi casi a dominare le spedizioni è stata la Cina con l’80% del totale dei falsi inviati in Europa. Segue la Turchia (11%) e gli Emirati Arabi con il 7%. Il Ce-leste Impero si è dimostrato essere anche la patria delle calzature contraffatte (94% del totale di quelle intercet-tate alle dogane europee). Non solo. Dalla Cina è arri-vato il 93% delle cartucce di inchiostro per stampanti fal-se, il 94% dei dvd, il 95% dei giocattoli e il 99% della can-celleria da uffi cio. Sul fronte degli accendini è andata for-te invece la Grecia dove si è prodotto oltre un terzo (35%) del totale di quelli contraffatti. Mentre Hong Kong ha domina-to il comparto degli articoli per fumatori (cartine, sigari, siga-rette elettroniche e ricariche) con più del 60% del totale.

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d’accesso al mercato Ue è stato lefoni cellulari e sigarette elet- Marocco 41% dalla Turchia e un controvalore di 28 milioni

Evoluzione dei sequestri di merce contraffatta alle dogane Ue

Numero di casi Numero di articoli

Paese 2011 2012 Var. % 2011 2012 Var. %

Belgio 6.486 6.692 3 4.297.806 2.310.620 -46

Bulgaria 914 466 -49 32.593.339 2.019.180 -94

Rep. Ceca 950 824 -13 1.861.910 662.429 -64

Danimarca 1.445 1.147 -21 518.006 64.296 -88

Germania 18.205 22.784 25 2.277.714 2.470.331 8

Estonia 400 278 -31 355.382 119.962 -66

Irlanda 4.165 5.580 34 146.472 142.110 -3

Grecia 117 171 46 9.665.763 941.337 -90

Spagna 5.675 5.021 -12 5.490.037 3.140.722 -43

Francia 1.070 847 -21 4.923.690 1.180.438 -76

Italia 5.135 5.190 1 29.908.415 6.108.760 -80

Cipro 158 178 13 170.914 392.891 130

Lettonia 62 208 235 1.338.225 986.774 -26

Lituania 394 390 -1 192.715 137.555 -29

Lussemburgo 261 246 -6 59.953 1.282.134 2.039

Ungheria 3.298 4.800 46 335.112 1.638.059 389

Malta 131 118 -10% 4.568.054 6.065.155 33

Olanda 1.802 1.852 3 5.086.932 1.966.380 -61

Austria 3.201 2.344 -27 97.957 182.046 86

Polonia 986 777 -21 615.621 279.054 -55

Portogallo 1.990 3.113 56 1.961.746 279.132 -86

Romania 273 369 35 1.339.058 2.078.122 55

Slovenia 497 555 12 1.520.522 870.246 -43

Slovacchia 51 78 53 175.257 235.579 34

Finlandia 201 177 -12 549.832 279.603 -49

Svezia 482 322 -33 68.926 51.980 -25

Regno Unito 32.905 25.946 -21 4.653.454 4.032.550 -13

Totale 91.254 90.473 -1 114.772.812 39.917.445 -65

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18 Lunedì 19 Agosto 2013 I M P R E S AIl ministero del welfare esclude la maxisanzione in caso di mancata retribuzione

Lavoratori accessori non pagatiScatta l’assunzione definitivaPagine a cura

DI CARLA DE LELLIS

Lavoratori accessori non retribuiti? Non c’è maxisanzione, ma un’assunzione stabile

e defi nitiva. Se infatti per il piccolo lavoretto il lavoratore non viene retribuito con i vou-cher correttamente per tutti i giorni e tutte le ore, non scat-ta la sanzione per occupazio-ne «in nero» (fi no a 12 mila euro), ma la conversione del rapporto in contratto di lavoro subordinato a tempo indeter-minato. Lo ha precisato il mi-nistero del lavoro (nota prot. 12695/2013) nel rispondere a richieste degli uffi ci terri-toriali sulla nuova disciplina del lavoro accessorio dopo le novità della riforma Fornero (legge n. 92/2012).

I nuovi voucher. La ri-forma Fornero, unitamente alle successive modifi che del decreto sviluppo, ha semplifi -cato il quadro normativo sul lavoro occasionale accessorio. Prima di tutto ha innovato la nozione stessa di prestazioni di lavoro accessorio, qualifi -candole quali attività lavo-rative di natura meramente occasionale che non danno luogo, con riferimento alla to-talità dei committenti, a com-pensi superiori a 5.000 euro nel corso di un anno solare (limite annualmente rivalu-tato). In pratica, è stato tolto il riferimento alle causali sog-gettive e oggettive, ossia alle categorie di prestatori e ai settori di attività, in presenza delle quali la normativa pre-vigente (in vigore fi no al 31 maggio 2013 con riferimento ai buoni acquistati entro il 17 luglio 2012) consentiva il ricorso alle prestazioni di la-voro occasionale. In secondo luogo, la riforma Fornero ha fi ssato un limite di carattere

economico, pari come detto a 5 mila euro, in relazione al compenso massimo che il pre-statore di lavoro accessorio può percepire su base annua, a prescindere dal numero di committenti. Mentre prima (fino al 31 maggio 2013) il limite economico era riferi-bile a 5 mila euro per ogni committente per anno solare, adesso la somma è sempre di 5 mila euro ma complessiva-mente riferita alla totalità dei committenti: in altre parole, è un limite che riguarda il lavoratore. Ulteriori limiti di utilizzo sono previsti poi nei confronti dei committenti imprenditori commerciali o professionisti, ipotesi in cui le attività di lavoro occasio-nale possono essere svolte a favore di ciascun singolo com-mittente per compensi non superiori a 2 mila euro (riva-lutati annualmente). Inoltre, il decreto sviluppo, solo per il 2013, prevede che prestazioni di lavoro accessorio possano essere altresì rese in tutti i

settori produttivi, compresi enti locali, fi no a 3 mila euro massimi di corrispettivo per anno solare, da percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al red-dito.

Altra novità della riforma Fornero tocca i voucher, cioè i buoni che servono a retribuire i lavoratori, poiché è stabilito ora che i carnet siano «orari, numerati progressivamente e datati» e che, inoltre, il loro valore nominale sia fi ssato per decreto ministeriale «tenuto conto delle risultanze istrut-torie del confronto con le parti sociali». La nuova disciplina, ha spiegato il ministero del lavoro (circolare n. 4/2013), cambia anzitutto il criterio di quantifi cazione del compenso del lavoratore accessorio che, da una «negoziazione» in re-lazione al valore di mercato della prestazione, passa a un «ancoraggio» di natura oraria parametrato alla durata del-la prestazione stessa, così da evitare che un solo voucher,

attualmente del valore di 10 euro, possa essere utilizzato per remunerare prestazioni di diverse ore. Resta eviden-temente salva la possibilità di remunerare una prestazione lavorativa in misura superio-re rispetto a quella prevista dal legislatore corrisponden-do, ad esempio, per un’ora di lavoro anche più voucher.

Esclusa la maxisanzio-ne. Nel nuovo quadro di di-sciplina il limite quantitati-vo di 5 mila euro è diventato elemento di qualificazione della fattispecie: l’eventua-le superamento determina violazione della normativa sul lavoro accessorio con la conseguente trasformazione del rapporto in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e applicazione delle sanzioni civili e ammi-nistrative.

In questo nuovo contesto di disciplina, alcuni uffi ci terri-toriali hanno chiesto al mi-nistero indicazioni su come

combinare la fattispecie di violazione con i presupposti della maxisanzione. Il mini-stero del lavoro ha risposto negativamente. Ha ricordato, prima di tutto, che per i rap-porti di lavoro per i quali non è richiesta la Co, tra cui il la-voro accessorio, la maxisan-zione non trova applicazione diretta in quanto non si trat-ta di «rapporti subordinati». Tuttavia, in caso di irrego-larità, la «subordinazione» è presuntivamente acclarata: di conseguenza la maxisan-zione diventa irrogabile solo se l’utilizzatore non abbia effettuato la comunicazio-ne preventiva all’Inps/Inail connessa all’attivazione delle prestazioni in quanto, solo in tale ipotesi, il rapporto risul-ta effettivamente sconosciu-to e, quindi, «prestazione di fatto». La legge n. 92/2012 ha previsto il nuovo criterio di quantifi cazione del compen-so (voucher) ancorandolo alla durata oraria delle presta-zioni, al fi ne di scongiurare che con un unico voucher, oggi di 10 euro, si possano remunerare una pluralità di ore o addirittura di giornate. Analoghi accertamenti, ha aggiunto il ministero, sono necessari anche in riferimen-to alla fattispecie prospetta-ta dalla dtl sull’utilizzo di lavoro accessorio comunica-to preventivamente all’Inps/Inail, ma senza correspon-sione di voucher per alcune giornate. In tal caso non va irrogata la maxisanzione, poiché c’è stata comunica-zione preventiva; tuttavia scatterà la trasformazione del rapporto nella «forma co-mune di rapporto di lavoro», ossia rapporto subordinato a tempo indeterminato, con applicazione delle sanzioni, soltanto nei casi di prestazio-ni rese a impresa o lavoratori autonomo.

È «l’impiego di lavoratori in assen-za di comunicazione preventiva di instaurazione del rapporto di lavoro» (la Co) a fissare l’appli-cazione della maxisanzione, con eccezione dei soli casi in cui «dagli adempimenti di carattere contri-butivo precedentemente assolti, si evidenzi comunque la volontà di non occultare il rapporto. Per-tanto è la mancata comunicazione preventiva al centro per l’impiego che individua l’impiego di lavorato-ri «in nero» e non più le scritture e l’ulteriore documentazione obbli-gatoria, come previsto in passato. La novità è arrivata dal collegato lavoro, la legge 183/2010 in vigore dal 24 novembre 2010. L’omessa Co, tuttavia, non sempre e neces-

sariamente determina l’applicazio-ne della maxisanzione; infatti, se è dimostrabile che l’omessa denuncia d’instaurazione del contratto di la-voro non corrisponde alla volontà di occultare il rapporto di lavoro, c’è il perdono della massima pena. Allora, la maxisanzione non trova applicazione se il personale ispet-tivo, pur riscontrando un impiego di lavoratori subordinati senza la preventiva Co, rilevi dagli adem-pimenti previdenziali di carattere contributivo (Dm 10, EMens, UniE-Mens), assolti prima dell’intervento ispettivo, la volontà a non occultare il rapporto di lavoro, anche nel caso in cui si tratti di differente quali-fi cazione. Inoltre, la maxisanzione non è applicabile al datore di lavo-

ro che, prima dell’accesso ispetti-vo e comunque prima dell’avvio di procedimenti di verifi ca, controllo, accertamento o di una eventuale convocazione per un tentativo di conciliazione monocratica: • abbia regolarizzato spontanea-mente e integralmente, per l’in-tera durata, il rapporto di lavoro avviato originariamente senza la preventiva comunicazione obbliga-toria. Quindi, prima che sia scaduto il termine del primo adempimento contributivo è suffi ciente per evita-re la maxisanzione anche la sola Co dalla quale risulti la data di effet-tiva instaurazione del rapporto di lavoro (fermi restando i successivi adempimenti previdenziali previsti, nonché la sanzionabilità della tar-

diva comunicazione);• nel caso sia scaduto il termine del primo adempimento contributivo, abbia spontaneamente denuncia-to la propria situazione debitoria entro 12 mesi dal termine stabilito per il pagamento dei contributi o dei premi dovuti agli istituti previ-denziali. In questi casi, per evitare l’appli-cazione della maxisanzione, deve essere effettuata la Co dalla quale risulti la data d’effettiva instau-razione del rapporto di lavoro (e, pertanto, resterà la sanzionabilità della tardiva Co) e deve, inoltre, essere effettuato il pagamento di contributi e premi dovuti, con le re-lative sanzioni civili entro 30 giorni dalla denuncia.

Mano pesante quando l’occupazione è in nero

economico pari come detto a settori produttivi compresi attualmente del valore di 10

Quanto pesa la maxisanzione

La maxisanzione Per ogni «lavoratore subordinato in nero»:da 1.500 a 12.000 euro;• euro 150 per ogni giorno di lavoro nero•

Per ogni «lavoratore subordinato in nero», per periodi parziali:

da 1.000 a 8.000 euro;• euro 30 per ogni giorno di lavoro nero•

Ottemperanza a difi da Le sanzioni si riducono di un quarto (1.500 euro maggiorati di 37,50 euro giornalieri nel primo caso; 1.000 euro maggiorati di 7,50 euro giornalieri nel secondo caso)

Contestazione ordinaria Le sanzioni si riducono di un terzo (4.000 euro maggiorati di 50 euro giornalieri nel primo caso; 1.000 euro maggiorati di 10 euro giornalieri nel secondo caso)

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19Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 Agosto 2013I M P R E S A

Voucher senza limiti negli enti locali per le attività sociali. Comu-ni, province e regioni,

infatti, ora possono utilizzare i buoni lavoro per garantire le attività nel settore socia-le senza dover conteggiare il relativo costo nel limite di spesa del 50% (così come già previsto per l’esercizio delle funzioni di polizia locale e di istruzione pubblica). Il lavoro accessorio, inoltre, perde la qualifi ca di prestazioni aven-ti «natura meramente occasio-nale»; infi ne, per le prestazioni rese da particolari categorie di soggetti (disabili, tossicodi-pendenti ecc.), il ministero del lavoro potrà fi ssare una disci-plina ad hoc che tocchi anche gli importi dei buoni orari. Le novità sono previste dalla leg-ge di conversione del decreto lavoro (dl n. 76/2013).

Voucher a 360 gradi ne-gli enti locali. Dopo la ri-forma lavoro (legge Fornero n. 92/2012) la disciplina sul lavoro accessorio si confer-ma per l’estesa applicabilità dei voucher negli enti locali (comuni, regioni, province). Nella nozione di committen-te pubblico di cui alla legge Fornero, infatti, l’Inps ritiene debbano intendersi comprese (ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del dlgs n. 165 /2001) «tutte le amministrazioni dello stato ivi compresi gli istituti e scuo-le di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le azien-de e amministrazioni dello stato a ordinamento autono-mo, le regioni, le province e i comuni, le comunità montane e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli istituti autonomi case popola-ri, le camere di commercio, in-dustria, artigianato e agricol-tura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, l’Aran (agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministra-zioni) e le agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300». Quale utilizza-tori delle prestazioni di lavoro occasionale accessorio, per loro è tuttavia previsto un limite fi ssato dalle norme in materia di spesa relative al persona-le, oltreché i vincoli stabiliti, eventualmente, dal patto di stabilità interno (limiti supe-rati dal decreto lavoro, come si dice più avanti). Alla luce della nuova normativa perciò, l’Inps ritiene che devono intendersi superate le precedenti indi-cazioni per cui la tipologia di committenti pubblici poteva attivare forme di prestazioni di lavoro occasionale accesso-rio esclusivamente nell’ambi-to delle categorie relative a «manifestazioni sportive, cul-turali, fi eristiche o caritatevoli e di lavori di emergenza o di solidarietà», nonché la possi-bilità di utilizzare qualsivoglia tipologia di prestatore per attività di supporto a quelle istituzionali. Viene meno, con-seguentemente, anche per gli enti locali la limitazione delle

fi nalità dell’utilizzo del buono lavoro che, nel testo previgen-te, doveva essere rivolto a un novero specifi co e tassativo di attività quali quelle svolte, oltre che nell’ambito di ma-nifestazioni sportive, cultu-rali, fi eristiche o caritatevoli e di lavori di emergenza o di solidarietà, anche nei «lavori di giardinaggio, pulizia e ma-nutenzione di edifi ci, strade, parchi e monumenti», previste dal vecchio dettato normativo (comma 1, lettera b, dell’arti-colo 70 del dlgs n. 276/2003).

Fuori (limiti di) spesa i voucher nel sociale. Il de-creto lavoro (dl n. 76/2013) ha ulteriormente ampliato le possibilità di ricorso ai vou-cher da parte degli enti locali. L’articolo 9, comma 12, infat-ti, (come convertito in legge) apporta modifi che all’articolo 9, comma 28, quarto periodo, del dl n. 78/2010 (convertito dalla legge n. 122/2010), al fi ne di escludere la spesa so-stenuta dagli enti locali per lo svolgimento di attività so-ciali mediante forme di lavo-ro accessorio dai vincoli alla

spesa di personale. Dunque, la tipologia di spesa relativa ai voucher viene sottratta, a decorrere dall’anno 2013, dal limite del 50%o della spesa sostenuta per le stesse fi-nalità nell’anno 2011. Più specificamente, l’articolo 9 comma 28 del dl n. 78/2010 (come modificato dal com-ma 12 dell’articolo 9 del dl n. 76/2013) prevede che, a decorrere dall’anno 2013, gli enti locali, per le assunzioni necessarie a garantire l’eser-cizio delle funzioni di polizia locale, di istruzione pubblica

e del settore sociale, nonché ora anche per lo svolgimento di attività sociali mediante forme di lavoro accessorio, possano derogare al limite di spesa del 50% di quella che è stata sostenuta per le stesse fi nalità nell’anno 2009. L’arti-colo 9, comma 28, primo e se-condo periodo dispongono che, a decorrere dal 2011, le spese per il personale a tempo de-terminato, o con convenzioni, o con contratti di collaborazio-ne coordinata e continuativa, e quelle relative a contratti di formazione-lavoro, ad al-tri rapporti formativi, alla somministrazione di lavoro, nonché al lavoro accessorio sostenute da amministrazio-ni dello stato, agenzie, enti pubblici non economici, uni-versità ed enti pubblici di cui all’articolo 70, comma 4, del

dlgs n. 165/2001, dalle camere di commercio, industria, ar-tigianato e agricoltura, non possono superare il 50% della spesa sostenuta per le stesse fi nalità nell’anno 2009.

Voucher? Non solo per attività meramente oc-casionali. Il decreto lavoro, ancora, modifi cando le dispo-sizioni contenute dal dlgs n. 276/2003 (riforma Biagi del lavoro) ampliano l’ambito applicativo del lavoro ac-cessorio, escludendo che le prestazioni debbano avere «natura meramente occa-sionale». Inoltre, opprime la previsione che, nell’ambito dell’impresa familiare (di cui all’articolo 230-bis del codice civile), trovi applica-zione la normale disciplina contributiva del lavoro su-bordinato. Infi ne stabilisce che il ministro del lavoro, mediante un proprio decre-to, possa stabilire specifi che condizioni, modalità e impor-ti dei buoni orari, in «consi-derazione delle particolari e oggettive condizioni sociali di specifiche categorie di soggetti correlate allo stato di disabilità, di detenzione, di tossicodipendenza o di fruizione di ammortizzatori sociali per i quali è prevista una contribuzione fi gurati-va, utilizzati nell’ambito di progetti promossi da ammi-nistrazioni pubbliche».

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Enti locali, buoni per attività sociali

finalità dell’utilizzo del buono Fuori (limiti di) spesa i spesa di personale Dunque

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Con la nota protocollo n. 13315/2011, il ministero del lavoro ha illustrato, quale novità della nuova disciplina introdotta dal collegato lavoro, applicabile anche con riferimento alle condotte poste in essere prima del 24 novembre 2010 (data di entrata in vigore del collegato lavoro), la possibilità di applicare la riduzione della maxisanzione alla quo-ta parte espressa dalla maggiorazione giornaliera. In sostanza ha precisato che, differente-mente dalla vecchia disciplina (rimasta in vigore fi no al 23 novembre 2010) che riteneva le 150 euro giornaliere mera maggiorazione della sanzione edittale (da 1.500 a 12.000 euro), e quindi un importo fi sso, con la nuova disciplina del collegato lavoro anche l’importo del-la maggiorazione giornaliera si riduce nella misura pari a un quarto, in caso di diffi da, e a un terzo in caso di contesta-zione ordinaria (articolo 16 della legge n. 689/1981). Insomma, la maggiorazio-ne segue le sorti della sanzione princi-pale. La riduzione è una «facoltà», ha

aggiunto il ministero, che era e che resta assegnata «alla prudente valutazione del direttore dell’uffi cio sulla base dei criteri dettati dalla legge n. 689/1981» in relazione alla commisurazione degli importi sanzionatori comminati median-te l’ordinanza ingiunzione. In dettaglio, ha spiegato il ministero, «a seguito del-le modifi che della legge n. 183/2010 e in linea con gli orientamenti espressi dalla giurisprudenza, sono dunque da intendersi superate le indicazioni forni-te con la circolare n. 29/2006, optando per l’applicazione della riduzione della sanzione giornaliera in sede di verbale unico nonché in caso di procedimenti sanzionatori che abbiano già formato oggetto di rapporto al direttore». Infi -ne, il ministero ha precisato che il nuovo orientamento «può trovare applicazio-ne con riferimento a condotte poste in essere anteriormente al 24 novembre 2010… rispetto alle quali, evidentemen-te, non sia stata ancora emessa l’ordi-nanza ingiunzione di pagamento della relativa sanzione».

Come ottenere la riduzione

Il lavoro accessorio

Categorie di prestatori Committenti

In tutti i settori (esclusi quelli indicati nelle righe successive)

Tutti (disoccupato, inoccupato, lavoratore • autonomo o subordinato, full-time o part-time, pensionato, studente, percettore di prestazio-ni a sostegno del reddito) (3)

Tutti (privati, aziende, commit-tenti pubblici, imprese familia-ri, enti senza i ni di lucro)

Attività agricole di carattere stagionale (esempio vendemmia, raccolta delle olive ecc. )

Giovani con meno di 25 anni, regolarmente • iscritti a un ciclo di studi presso l’università o istituto scolastico di ogni ordine e grado, nei periodi di vacanza (1) o in qualunque periodo dell’anno se regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l’università; Pensionati;• Soggetti percettori sostegno al reddito (anno • 2013) (2)

Datori di lavoro agricoli con volume d’affari superiore a 7.000 euro l’anno

Attività agricole di qualunque tipo

Tutte le categorie di prestatori, purché non • siano stati iscritti l’anno precedente negli elenchi anagrai ci dei lavoratori agricoli

Datori di lavoro agricoli minimi (con un volume affari annuo non superiore a 7.000 euro)

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20 Lunedì 19 Agosto 2013 IMMOBILI & CONDOMINIOCosa cambia per le cause condominiali con il ritorno della conciliazione obbligatoria

Le liti al mediatore più vicinoVa scelto l’organismo territorialmente competente

Pagina a cura DI GIANFRANCO DI RAGO

La mediazione ritorna obbligatoria per le cause condominiali e obbligatoria diventa

anche la presenza dell’avvo-cato. La defi nitiva conversio-ne in legge del c.d. decreto del Fare (dl n. 69/2103), operata dalla camera dei deputali lo scorso 9 agosto, ha quindi confermato le scelte com-piute dal governo per porre rimedio alla dichiarazione di incostituzionalità di gran parte delle disposizioni del dlgs n. 28/2010 in materia di mediazione, ma ha a sua volta introdotto numerose e importanti novità.

Ma vediamo allora di sco-prire più da vicino le novità con le quali si dovranno con-frontare i proprietari di casa, gli amministratori di condo-minio e gli altri operatori del settore immobiliare.

La mediazione ritor-na obbligatoria. A breve, quindi, prima di poter av-viare una causa giudiziale in materia di condominio (nonché di diritti reali, divi-sione, successioni ereditarie, locazioni e comodato relati-vamente a beni immobili) oc-correrà previamente tentare la strada della mediazione, ossia invitare la controparte (o le controparti) a seguire la specifi ca procedura disci-plinata dal dlgs n. 28/2010 dinanzi a un c.d. organismo di mediazione, il quale asse-gnerà ai litiganti un media-tore con il compito di aiutarli a individuare una soluzione transattiva che, contempe-rando gli opposti interessi, ponga fine alla controver-sia. Tuttavia, se in passato le parti potevano rivolgersi a qualsiasi organismo, pur-ché iscritto nell’apposito elenco tenuto presso il mi-nistero della giustizia, d’ora in avanti occorrerà presen-tare la propria istanza a un organismo territorialmente competente (che il più delle volte sarà quello del luogo in cui si trova il bene immobile oggetto della contesa).

La presenza obbligato-ria dell’avvocato. Ciò che non cambierà in caso di lite sarà però la necessità di av-valersi del patrocinio di un difensore iscritto all’albo degli avvocati, in quanto la legge di conversione del c.d. decreto del Fare, chiarendo meglio le intenzioni del go-verno, ha reso obbligatoria la presenza dell’avvocato in mediazione. Le parti in lite, quindi, come sono solite fare per le cause giudizia-li, dovranno prima di tutto individuare un legale che le accompagni in mediazio-

ne. La fi gura dell’avvocato viene giustamente valoriz-zata ai fi ni della redazione

dell’accordo di conciliazione, in quanto il professionista legale dovrà valutare che

il suo contenuto non violi norme imperative e/o il c.d. ordine pubblico, attestando

tale circostanza con la pro-pria sottoscrizione in calce a quella del proprio assistito. A tali condizioni l’accordo di conciliazione avrà quindi per legge valore di titolo esecu-tivo valido per l’esecuzione forzata degli eventuali ob-blighi rimasti inadempiuti, senza necessità di avvalersi della più complessa e lunga procedura di omologazione dinanzi al competente pre-sidente del tribunale.

Meno vincoli per le parti e abbattimento dei costi. Nel tentativo di non far diventare la mediazione una mera perdita di tempo e causa di maggiori esbor-si per i litiganti, la legge di conversione del c.d. decreto del Fare ha poi ulterior-mente valorizzato la scelta dell’esecutivo di trasformare il primo incontro di media-zione in una sorta di sessio-ne informativa nella quale le parti possano valutare, in-sieme ai propri legali e alla presenza del mediatore, se vi siano o meno le possibili-tà per tentare di avviare la vera e propria procedura di mediazione. Questo primo incontro, ove le parti non decidano di proseguire oltre, vale comunque ad assolvere alla condizione di procedi-bilità del giudizio di cui al predetto art. 5 del dlgs n. 28/2010, ma non dovrà com-portare costi per i litiganti (circostanza che non farà si-curamente piacere agli orga-nismi di mediazione).

La mediazione ritor-na in pista anche per le controversie in materia di usucapione. La legge di conversione del c.d. decreto del Fare ha anche introdotto una disposizione ad hoc fi na-lizzata a consentire l’utilizzo della mediazione anche nelle cause in materia di usuca-pione. Alcune pronunce dei giudici di merito avevano infatti messo in dubbio la possibilità che l’accordo di conciliazione in materia di usucapione potesse essere considerato titolo valido per la trascrizione nei registri immobiliari dell’avvenuto acquisto della proprietà del bene controverso, metten-do quindi in serio dubbio l‘utilità della procedura per questo tipo di vertenze. La nuova disposizione normati-va interviene per l’appunto sull’art. 2643 del codice civi-le per chiarire che sono tra-scrivibili anche gli accordi di mediazione che accertino l’usucapione, a condizione che la sottoscrizione del pro-cesso verbale sia autenticata da un pubblico uffi ciale a ciò autorizzato.

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ne La figura dell’avvocato dell’accordo di conciliazione il suo contenuto non violi

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Mediazione ad hoc per le liti condomi-niali, grazie ad alcuni importanti chiari-menti pervenuti con la recente legge di riforma del condominio di cui alla legge n. 220/2012.In materia di controversie condominiali da sottoporre al tentativo preliminare di mediazione un problema spinoso era rappresentato dalle modalità da seguire per consentire la partecipazione all’in-contro dell’amministratore in funzione di rappresentante del condominio e per raccordare i tempi di gestione della pro-cedura con quelli necessari a consentire un giusto colloquio tra amministratore e assemblea condominiale.La nuova disposizione introdotta dalla legge n. 220/2012 opportunamente chia-risce che al procedimento di mediazione in materia di controversie condominiali è legittimato a partecipare l’amministra-tore, previa delibera assembleare da as-sumere con la maggioranza di cui all’art. 1136, secondo comma, c.c..È poi stato ulteriormente previsto che

se i termini di comparizione davanti al mediatore non consentono di assumere la delibera di cui al terzo comma, il me-diatore dispone, su istanza del condo-minio, idonea proroga della prima com-parizione.La proposta di mediazione deve quindi essere approvata dall’assemblea con la maggioranza di cui all’art. 1136, secondo comma, c.c. Se non si raggiunge la pre-detta maggioranza, la proposta si deve intendere non accettata. Nel fi ssare il termine per la proposta di conciliazione il mediatore deve quindi tenere conto della necessità per l’amministratore di munirsi della delibera assembleare di ac-cettazione. Si tratta di disposizioni chia-re e opportune che consentono di supe-rare molti dei dubbi fi no a oggi emersi in materia di mediazione delle liti condomi-niali e che dovrebbero quindi agevolare il compito degli amministratori condomi-niali, garantendo maggiori possibilità di successo a questo particolare strumento di risoluzione delle controversie.

Per la proposta serve la maggioranza

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21Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 AgosC O N TA B I L I TÀGli effetti del restyling delle direttive europee. L’obbligo cambia in base alle dimensioni

Nuove regole Ue per i bilanciAgevolate le piccole imprese

Pagina a cura DI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Nuove regole per i bi-lanci d’esercizio e consolidati imposti dalla Ue. Approvato

un completo rifacimento del-le direttive bilanci con effetti notevoli sui conti delle impre-se. C’è ancora tempo prima di vedere applicate le nuove re-gole (la direttiva deve essere recepita entro il giugno 2015) ma le novità sono così ampie da necessitare un immediato loro inquadramento.

Con la direttiva 2013/34/Ue del 26 giugno 2013 si è prevista l’abrogazione della quarta e settima direttiva comunitaria in tema di conti bilanci d’esercizio e consolida-to e anche un restyling della direttiva 43/Ce in tema di re-visione.

L’intervento è importante e fi nalizzato più che altro a dif-ferenziare gli obblighi in base alle dimensioni dei soggetti (e gruppi) semplifi cando quelli a carico di coloro che sono di di-mensioni minore. Nel decimo considerando della direttiva si afferma infatti: «La presente direttiva si basa sul principio “pensare anzitutto in picco-lo”. Per evitare che su queste imprese gravino oneri am-ministrativi sproporzionati, gli Stati membri dovrebbero poter prescrivere solo un nu-mero limitato di informazioni mediante note supplementa-ri rispetto a quelle obbligato-rie».

Proprio perché gli obblighi saranno differenziati in base alle dimensioni delle imprese (e dei gruppi) l’articolo 3 della direttiva fornisce le defi nizio-ni di partenza distinguendo le imprese in quattro categorie:

Microimprese: sono tali quelle che alla chiusura del bilancio non superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: a) tota-le dello stato patrimoniale: 350.000 Euro; b) ricavi netti delle vendite e delle presta-zioni: 700.000 Euro; c) numero medio dei dipendenti occupa-ti durante l’esercizio: 10 (con possibilità per gli stati di in-nalzare tali limiti);

Piccole imprese: sono tali quelle che alla data di chiusu-ra del bilancio non superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: a) to-tale dello stato patrimoniale:

4.000.00 Euro; b) ricavi netti delle vendite e delle prestazio-ni: 8.000.000 Euro; c) numero medio dei dipendenti occupa-ti durante l’esercizio: 50 (con possibilità per gli stati di in-nalzare tali limiti);

Medie imprese: sono tali quelle che alla data di chiu-sura del bilancio non supera-no i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: a) totale dello stato patrimonia-le: 20.000.000 Euro; b) ricavi netti delle vendite e delle pre-stazioni: 40.000.000 Euro; c) numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio: 250.

Grandi imprese: sono tali quelle che alla data di chiu-sura del bilancio superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: a) totale dello stato patrimonia-le: 20.000.000 Euro; b) ricavi

netti delle vendite e delle pre-stazioni: 40.000.000 Euro; c) numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio: 250.

Anche per i gruppi viene of-ferta una classifi cazione:

Piccoli gruppi: sono com-posti da un’impresa madre e imprese fi glie da includere nel bilancio consolidato e che, su base consolidata, alla data di chiusura del bilancio dell’im-presa madre non superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: a) to-tale dello stato patrimoniale: 4.000.000 Euro; b) ricavi netti delle vendite e delle prestazio-ni: 8.000.000 Euro; c) numero medio dei dipendenti occupa-ti durante l’esercizio: 50 (con possibilità di innalzare tali limiti);

Gruppi medi: sono composti da un’impresa madre e im-

prese fi glie da includere nel bilancio consolidato e che, su base consolidata, alla data di chiusura del bilancio dell’im-presa madre non superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: a) to-tale dello stato patrimoniale: 20.000.000 Euro; b) ricavi netti delle vendite e delle prestazio-ni: 40.000.000 Euro; c) numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio: 250;

Grandi gruppi: sono gruppi composti da un’impresa ma-dre e imprese fi glie da inclu-dere nel bilancio consolidato e che, su base consolidata, alla data di chiusura del bilancio dell’impresa madre superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti: a) totale dello stato patri-moniale: 20.000.000 Euro; b) ricavi netti delle vendite e delle prestazioni: 40.000.000 Euro; c) numero medio dei dipendenti occupati durante l’esercizio: 250.

La logica di fondo della di-rettiva è di individuare gli ob-blighi in modo proporzionale alle dimensioni dell’impresa. Ai fini della classificazione (e quindi degli obblighi a cui adempiere) viene precisato che «se un’impresa o un gruppo alla data di chiusura del bilan-cio supera o non supera più i limiti numerici di due dei tre criteri di cui ai paragrafi da 1 a 7, tale circostanza si ripercuote sull’applicazione delle deroghe previste dalla presente diretti-va soltanto se si ripete per due esercizi consecutivi».

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Obbligo di deposito del bilancio al massimo entro 12 mesi dalla chiusura dei conti. La direttiva stabilisce che gli stati membri de-vono assicurare che le imprese pubblichino il bilancio d’esercizio regolarmente appro-vato e la relazione sulla gestione, nonché il giudizio del revisore legale o dell’impre-sa di revisione entro un termine massimo che non può essere superiore ai 12 mesi da quello di chiusura dell’esercizio. Ma gli stati possono esentare le imprese dall’obbligo di pubblicare la relazione sulla gestione qua-lora sia possibile ottenere facilmente copia integrale o parziale di questa relazione su richiesta a un prezzo non superiore al costo amministrativo.Inoltre gli stati membri possono esentare una società di persone alla pubblicazione del bilancio purché tale bilancio sia a dispo-sizione del pubblico presso la sede legale dell’impresa, nei casi seguenti:a) tutti i soci illimitatamente responsabi-li dell’impresa interessata sono società di capitali;b) tutti i soci illimitatamente responsabili dell’impresa interessata sono imprese che non sono disciplinate dalla legislazione di uno Stato membro ma che hanno una forma giuridica comparabile a quelle contemplate nella direttiva 2009/101/Ce.

Gli obblighi di pubblicazioni sono estesi anche ai bilanci consolidati e alle relazioni sulla gestione consolidate. Ma dopo gli ob-blighi scattano le semplifi cazioni. Infatti si stabilisce che è possibile esentare le piccole imprese dall’obbligo di pubblicare il conto economico e la relazione sulla gestione.Quindi se verrà recepita la semplifi cazione sarà suffi ciente il deposito dello stato pa-trimoniale e della nota integrativa.Il paragrafo sulla pubblicazione si chiude con un articolo che ribadisce le responsa-bilità in tema di bilancio disponendo che «gli stati membri assicurano che incomba collettivamente ai membri degli organi di amministrazione, direzione e controllo di un’impresa, che operano nell’ambito delle competenze ad essi attribuite dal diritto na-zionale, la responsabilità di garantire che:a) il bilancio d’esercizio, la relazione sulla gestione e, se fornita separatamente, la re-lazione sul governo societario;b) il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione consolidata e, se fornita separa-tamente, la relazione sul governo societa-rio consolidata siano redatti e pubblicati in osservanza degli obblighi previsti dalla presente direttiva e, se del caso, dei principi contabili internazionali adottati a norma del regolamento (Ce)».

Deposito entro un anno dalla chiusura

C’è ancora un po’ di tempo prima di vedere applicate le nuove regole. La direttiva infatti entra in vigore il ventesimo giorno successivo a quello della pubblica-zione sulla Gazzetta Uffi ciale dell’Unione europea (la pubblicazione è avvenuta sulla Guce del 29 giugno 2013) ma l’articolo titolato «Recepimento» prevede che «gli stati membri mettono in vigore le dispo-sizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 20 luglio 2015» e che «gli stati membri pos-sono prevedere che le disposizioni di cui al primo comma si applichino per la prima volta al bilancio dell’esercizio che ha inizio il 1° gennaio 2016 ovvero nel corso del 2016».Quindi si assisterà a un recepimento (che compor-ta una modifi ca anche del codice civile) entro il 20 luglio 2015 con una applicazione delle novità che in linea generale troverà effetto dai bilanci chiusi il 31/12/2016.Nel frattempo è conferita delega alla commissione di adottare i provvedimenti delegati a partire dal momento di entrata in vigore della direttiva, prov-vedimenti che entrano a loro volta in vigore qualora entro due mesi dalla loro notifi ca il Parlamento euro-peo o il Consiglio abbiano informato la Commissio-ne che non intendono sollevare obiezioni (o in ogni caso decorso il termine sopra indicato senza che si intervenuta alcuna comunicazione).

Disposizioni da applicareentro il 20 luglio 2015

P i hé li bbli hi 4 000 00 E b) i i tti tti d ll dit d ll

Classifi cazione delle imprese

Sono da classii care secondo lo schema seguente le imprese che alla data di chiusura del bilancio non superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti

MICROIMPRESE

PICCOLE IMPRESE

MEDIE IMPRESE

GRANDI IMPRESE *

Attivo patrimoniale € 350.000 € 4.000.000 € 20.000.000 € 20.000.000

Ricavi netti € 700.000 € 8.000.000 € 40.000.000 € 40.000.000

Numero medio dipendenti

10 50 250 250

* se superano due dei tre criteri

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22 Lunedì 19 Agosto 2013 C O N TA B I L I TÀ

Stato patrimoniale al bivioPagina a cura

DI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Doppia possibil ità per lo stato patri-moniale. Struttura orizzontale o verti-

cale a scelta degli stati. Già oggi la direttiva concede più opzioni ma il nostro legisla-tore ha preferito lo schema a struttura orizzontale sen-za lasciare alternative alle imprese. Gli articoli 10 e 11 della direttiva stabiliscono per la presentazione dello stato patrimoniale che gli stati membri impongono di utilizzare uno o entrambi gli schemi allegati e possono prescrivere l’uso di entram-bi. Nell’ultimo caso la sin-gola impresa potrà decidere quale adottare. Inoltre gli stati membri possono auto-rizzare o prescrivere la pre-sentazione delle voci dello stato patrimoniale, anziché secondo lo schema allegato alla direttiva secondo uno schema basato sulla distin-zione tra voci correnti o non correnti.

Gli allegati prevedono due standard differenti denomi-nati a struttura orizzonta-le e a struttura verticale. Il primo è nella sostanza lo stato patrimoniale così come oggi previsto dal nostro co-dice civile mentre il secondo prevede uno schema a scala-re così da sintetizzare:

A. Capitale sottoscritto non versato

B. Costi di impianto e di ampliamento

C. ImmobilizzazioniI. Immobilizzazioni im-

materialiII. Immobilizzazioni ma-

terialiIII. Immobilizzazioni fi-

nanziarieD. Attivo circolanteI. RimanenzeII. CreditiIII. Valori mobiliariIV. Disponibilità liquideE. Ratei e riscontiF. Debiti la cui durata re-

sidua non e superiore a un anno

G. Attivo circolanteH. Totale delle attività

previa deduzione delle pas-sività correnti

I. Debiti la cui durata residua e superiore a un anno

L 182/64 IT Gazzetta uf-ficiale dell’Unione europea 29/6/2013

J. FondiK. Ratei e riscontiL. Patrimonio nettoI. Capitale sottoscrittoII. SovrapprezziIII. Riserva di rivaluta-

zioneIV. RiserveV. Utili/perdite portati/e

a nuovoVI. Utili/perdite di eser-

cizioSono anche in questo caso

previste semplificazioni per le imprese di minori dimen-sioni. Inoltre sono ribaditi

alcuni principi relativi alla presentazione dello stato patrimoniale:

• la struttura dello stato patrimoniale e del conto economico non può essere modificata da un esercizio all’altro. Tuttavia deroghe sono ammesse in casi eccezionali allo scopo di fornire una rappresentazio-ne veritiera e corretta del-la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa, nonché del risultato econo-mico dell’esercizio;

• nello stato patrimo-niale nel conto economico si iscrivono separatamente le voci previste negli allegati

ma gli stati membri con-sentono una suddivisione più particolareggiata di tali voci, fatto salvo il rispetto degli schemi previsti;

• la struttura, la no-menclatura e la termino-logia delle voci dello stato patrimoniale e del conto economico precedute da numeri arabi sono adattate quando la particolare natu-ra dell’impresa lo richieda;

• gli stati membri possono autorizzare o pre-scrivere il raggruppamento delle voci dello stato patri-moniale e del conto econo-mico precedute da numeri arabi qualora esse rappre-

sentino un importo irrile-vante al fine di fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa;

• per ogni voce del-lo stato patrimoniale e del conto economico è indicato l’importo dell’esercizio a cui si riferiscono lo stato patri-moniale e il conto economico e l’importo relativo alla voce corrispondente dell’esercizio precedente. Quando tali im-porti non sono comparabili, gli stati membri possono prescrivere l’adattamento dell’importo dell’esercizio precedente.

Anche per il conto eco-nomico gli stati sono liberi di scegliere. La direttiva offre due sche-mi tipici ma lascia altre possibilità agli stati membri. L’articolo 13 della direttiva prevede che per la presentazione del conto economico gli Stati membri prescrivo-no uno dei due schemi o entrambi gli schemi alle-gati alla stessa. Nel caso in cui uno stato dia il via libera ad entrambi gli schemi le imprese sono libere di scegliere qua-le tra le due utilizzare. Ma oltre a ciò gli stati membri possono auto-rizzare o prescrivere la presentazione, anziché di un conto economico articolato secondo gli schemi allegati alla di-rettiva, di un rendicon-to delle loro prestazioni, purché le informazioni fornite siano perlome-no equivalenti a quanto prescritto dalla diret-tiva. Il primo schema proposto fa prevalere ai fi ni della allocazione delle voci la natura delle spese. Lo stesso è simile a quello ad oggi imposta dal nostro codice civile. Dall’allegato alla diret-tiva rispetto allo schema «italiano» si riscontrano infatti solo minime mo-difiche ma la sostanza risulta identica. Invece è del tutto diverso il se-condo schema proposto. La struttura alternativa si basa infatti non sulla natura ma sulla funzio-ne della spesa e presen-ta quindi una maggiore vicinanza con gli schemi suggeriti dalla prassi internazionale rispetto a quanto fino ad oggi previsto in Italia. Non si sa ad oggi dove cadrà la scelta del legislatore italiano. È vero però che nelle realtà di maggiori dimensioni nonostante l’obbligo di redigere il conto economico per natura, qualora ciò sia signifi cativo e rilevante per dar conto di alcune particolarità dell’impre-sa, è abbastanza comune che nella nota integrati-va o meglio ancora nella relazione sulla gestione sia riportato già oggi un conto economico per de-stinazione. Consideran-do anche la necessità di una maggior compara-bilità dei bilanci anche a livello internazionale l’apertura del legislato-re verso questo nuovo schema potrebbe essere apprezzabile.

Libertà sul conto

Al via un nuovo schema di conto econo-mico per destinazione. La direttiva ne consente l’adozione lasciando poi mano libera ai legislatori nazionali. Il nuovo schema è allegato al testo legislativo eu-ropeo e prevede quanto segue:1. Ricavi netti delle vendite e delle pre-stazioni.2. Costo del venduto.3. Utile/perdita lordo/a.4. Costi di distribuzione (comprese le rettifi che di valore).5. Costi di amministrazione (comprese le rettifi che di valore).6. Altri proventi di gestione.7. Proventi da partecipazioni, specifi can-do quelli derivanti da imprese affi liate.8. Proventi da altri valori mobiliari e

crediti compresi nelle immobilizzazioni, specifi cando quelli derivanti da imprese affi liate.9. Altri interessi e proventi assimilati, specifi cando quelli derivanti da imprese affi liate.10. Rettifi che di valore relative ad immo-bilizzazioni fi nanziarie, nonché a valori mobiliari compresi nell’attivo circolan-te.11. Interessi ed oneri assimilati, speci-fi cando quelli riguardanti imprese affi -liate.12. Imposte sull’utile o sulla perdita.13. Utile/perdita al netto delle imposte.14. Altre imposte non comprese nelle voci da 1 a 13.15. Utile/perdita di esercizio.

Nuovo schema al via

Principi generali di bilancio

a) si presume la continuità aziendale dell’impresa

b) i principi contabili e i criteri di valutazione non possono essere modii cati da un esercizio all’altro

c) la rilevazione e la valutazione sono effettuate secondo il principio della pru-denza, e in particolare:

possono essere rilevati esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura • del bilancio,sono rilevate tutte le passività che hanno origine nel corso dell’esercizio o nel • corso di un esercizio precedente, anche se tali passività sono note solo tra la data di chiusura del bilancio e la data di formazione del bilancio stesso; esono rilevate tutte le rettii che di valore negative, sia che l’esercizio si chiuda • con una perdita, sia che si chiuda con un utile

d) gli importi rilevati nello stato patrimoniale e nel conto economico sono rilevati secondo il principio della competenza

e) lo stato patrimoniale di apertura di un esercizio corrisponde allo stato patri-moniale di chiusura dell’esercizio precedente

f) gli elementi delle voci dell’attivo e del passivo sono valutati separatamente

g) è vietata la compensazione fra voci dell’attivo e del passivo, nonché fra quelle dei costi e dei ricavi

h) la rilevazione e la presentazione delle voci nel conto economico e nello stato patrimoniale tengono conto della sostanza dell’operazione o del contratto in questione

i) le voci rilevate nel bilancio sono valutate secondo il principio del prezzo di ac-quisto o del costo di produzione

j) non occorre rispettare gli obblighi di rilevazione, valutazione, presentazione, informativa e consolidamento previsti dalla presente direttiva quando la loro osservanza abbia effetti irrilevanti

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23Lunedì 19 Agosto 2013LuneS P E N D E R E M E G L I ORassegna delle principali offerte degli operatori: da Skype a Google e Messagenet

Chiamate online al risparmioNiente canone e costi al minimo se si opta per il VoIP

Pagina a cura DI SIBILLA DI PALMA

Risparmiare sulle tele-fonate sfruttando la connessione a inter-net. Sono sempre più

numerosi gli utenti che per chiamare verso fi ssi e cellula-ri ricorrono al VoIP (Voice over internet protocol), offerto da piattaforme come Skype, Goo-gle o Messagenet (e di recente anche da Facebook), sulla scia di costi al minuto decisamen-te ridotti rispetto agli operatori tradizionali e dell’assenza del canone. Vediamo le offerte dei principali operatori.

VoIP, Skype in continua crescita. Secondo un report di TeleGeography, azienda che studia l’andamento del mer-cato delle telecomunicazioni, il VoIP rappresenta ormai un fenomeno in ascesa. In partico-lare, è Skype a rappresentare un temibile concorrente per gli operatori telefonici tradi-zionali. Basti pensare che lo scorso anno il traffi co telefoni-co internazionale è cresciuto del 5% (arrivando a quota 490 miliardi di minuti), mentre il traffi co voce e video Skype-to-Skype è aumentato del 44%, raggiungendo i 167 miliardi di minuti e veicolando il 34% delle telefonate in tutto il mon-do. Un successo dovuto soprat-tutto alle vendite in continuo aumento dei dispositivi mobili con ben 18 milioni di italiani tra i 15 e i 64 anni che, secondo una ricerca condotta da ConMe (Laboratorio convergenze me-diali) in collaborazione con la School of Management del Po-litecnico di Milano, utilizzano quotidianamente smartphone e tablet.

Le offerte di Skype, Goo-gle e Messagenet. Tra i pro-grammi più diffusi per parlare via internet c’è dunque Skype che può essere scaricato gratu-itamente. La compagnia offre la possibilità di usufruire di ta-riffe a consumo per le chiamate verso fi ssi e cellulari a partire da 1,9 centesimi di euro al mi-nuto (2,2 centesimi Iva inclusa e con scatto alla risposta), op-pure di abbonamenti mensili che permettono di effettuare chiamate illimitate. Ad esem-pio, il costo di un abbonamento verso telefoni fi ssi in America Latina è di 7,99 euro al mese, mentre l’abbonamento per chiamate senza limiti verso telefoni fi ssi e cellulari negli Stati Uniti ha un costo di 4,99 euro al mese (5,74 euro Iva in-clusa). La compagnia prevede anche il pacchetto «Senza Li-miti Mondo» che include chia-mate illimitate verso fi ssi e cel-lulari negli Stati Uniti, Regno Unito, Cina e altri 60 paesi a 10,49 euro mensili (12,06 euro Iva inclusa).

Anche Google offre la possi-

bilità di effettuare telefonate VoIP a tariffe prestabilite, ver-so qualsiasi numero di telefo-no e senza scatto alla rispo-sta. Per utilizzare il servizio è necessario avere un account Google; una volta loggati nella

propria casella di posta elet-tronica occorre installare il programma e cliccare in basso a sinistra, nella sezione Chat, sulla voce «Chiama telefono». A titolo di esempio, il servizio permette di chiamare un cellu-

lare in Francia al costo di 12,1 centesimi di euro al minuto, mentre in India la tariffa è di 2,4 centesimi. Chiamare un cellulare in Italia costa inve-ce 15 centesimi al minuto Iva esclusa (2 centesimi verso una

linea telefonica fi ssa). Si chiama invece Message-

net Talk l’applicazione VoIP e sms della compagnia italiana Messagenet che, diversamen-te da Skype, permette di te-lefonare senza richiedere al destinatario della chiamata di registrarsi o scaricare alcun software. Tutte le chiamate ef-fettuate verso utenti Message-net sono gratuite; è poi possibi-le telefonare, senza scatto alla risposta, verso numeri fi ssi in Italia al costo di circa 1,9 cen-tesimi al minuto, mentre per una chiamata verso cellulare la tariffa è di 9 centesimi al minuto (stesso costo per tele-fonate verso numeri fi ssi e cel-lulari in Europa). Mentre per Stati Uniti e Cina la tariffa è di 1,6 centesimi sia verso telefoni fi ssi, che verso cellulari.

Le altre proposte. Tra gli altri operatori attivi nell’ambi-to VoIP Tiscali offre Indoona, applicazione che permette di chiamare gratuitamente i numeri fi ssi della rete Tiscali, mentre per tutti gli altri nu-meri il costo verso fi ssi e cellu-lari e di 2 centesimi al minuto Iva inclusa e senza scatto alla risposta. La compagnia offre inoltre 100 minuti gratis al mese verso i fissi di Europa (Italia compresa) e fi ssi e mo-bili di Canada, Cina e Usa.

Forfone è invece un’applica-zione VoIP disponibile per iOS (iPhone, iPod touch e iPad) e di-spositivi Android che permette di risparmiare sulle telefonate e sugli sms. L’applicativo offre chiamate e messaggi gratis in maniera illimitata verso tutti i «Forfree», cioè contatti che hanno l’applicazione. Mentre le telefonate verso altri numeri che non fanno parte della rete «Forfone» costano a partire da 1,9 centesimi di euro al minu-to; la compagnia regala inoltre ogni mese ai suoi utenti 50 mi-nuti gratis verso rete fi ssa ita-liana utilizzabili in qualsiasi parte del mondo.

Il panorama VoIP include anche Treephone, applicazio-ne gratuita disponibile per Android con la quale è possibi-le telefonare a tariffe vantag-giose in Italia (13 centesimi di euro al minuto verso fi ssi e cellulari) e all’estero (verso fi ssi e cellulari negli Stati Uni-ti, ad esempio, la tariffa è di 9 centesimi al minuto). Il servi-zio non prevede alcuno scatto alla risposta e la tariffazione è a secondi.

Infi ne, ha fatto irruzione nel mondo del VoIP anche Facebo-ok: per usufruire del servizio basta installare su tablet o smartphone l’applicazione Fa-cebook Messenger o Facebook per iOS o Android, andare nel-la chat, selezionare un utente attivo, cliccare sulla «i» in alto a destra e selezionare l’opzio-ne «Chiama Gratis».

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bilità di ff tt t l f t i ll di t l t l i F i l t di 12 1

Telefonare tramite internet

Operatore Offerta

Skype Tariffe a consumo per le chiamate verso i ssi e cellulari a • partire da 1,9 centesimi di euro al minuto (2,2 centesimi Iva inclusa e con scatto alla rispostaAbbonamenti mensili che permettono di effettuare chiamate • illimitate

Google Offre la possibilità di effettuare telefonate VoIP a tariffe presta-• bilite, verso qualsiasi numero e senza scatto alla rispostaPer utilizzare il servizio è necessario avere un account Google; • una volta loggati nella propria casella di posta elettronica occorre installare il programma e cliccare in basso a sinistra, nella sezione Chat, sulla voce «Chiama telefono»

Messagenet Non occorre registrarsi o scaricare alcun software• Tutte le telefonate effettuate verso utenti Messagenet sono • gratuiteÈ possibile chiamare, senza scatto alla risposta, verso telefoni • i ssi in Italia al costo di circa 1,9 centesimi al minuto, mentre la tariffa di una chiamata verso cellulare è di 9 centesimi al minuto (stesso costo per chiamate verso telefoni i ssi e cellulari in Europa)Per Stati Uniti e Cina il costo è di 1,6 centesimi sia verso • telefoni i ssi, che verso cellulari

Indoona Applicazione di Tiscali• Permette di chiamare gratuitamente i numeri i ssi della rete • TiscaliPer tutti gli altri numeri il costo verso i ssi e cellulari è di 2 • centesimi al minuto Iva inclusa e senza scatto alla rispostaLa compagnia offre 100 minuti gratis al mese verso i i ssi • di Europa (Italia compresa) e i ssi e mobili di Canada, Cina e Usa

Forfone Disponibile per iOS (iPhone, iPod touch e iPad) e dispositivi • AndroidOffre chiamate e messaggi gratis in maniera illimitata verso • tutti i «Forfree», cioè contatti che hanno l’applicazioneLe telefonate verso altri numeri che non fanno parte della • rete «Forfone» costano a partire da 1,9 centesimi di euro al minutoLa compagnia regala ogni mese ai suoi utenti 50 minuti • gratis verso rete i ssa italiana utilizzabili in qualsiasi parte del mondo

Treephone Applicazione gratuita disponibile per Android • Permette di telefonare a tariffe vantaggiose in Italia (13 cen-• tesimi di euro al minuto verso i ssi e cellulari) e all’estero (verso i ssi e cellulari negli Stati Uniti, ad esempio, la tariffa è di 9 centesimi al minuto)Non prevede alcuno scatto alla risposta e la tariffazione è • a secondi

Facebook Permette ai suoi utenti di effettuare chiamate VoIP• Basta installare su tablet o smartphone l’applicazione Face-• book Messenger o Facebook per iOS o Android, andare nella chat, selezionare un utente attivo, cliccare sulla «i» in alto a destra e selezionare l’opzione «Chiama Gratis»

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24 Lunedì 19 Agosto 2013 A F FA R I I N P I A Z Z AFinora scongiurate le passate turbolenze estive. Migliora il contesto internazionale

Crisi, l’Italia può tirare il fiatoBuon andamento della Borsa e semestrali positive

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Il picco delle vacanze spes-so coincide con una fase di forti turbolenze sui merca-ti fi nanziari. Una statisti-

ca che quest’anno (almeno fi no ad ora) è stata smentita, per un concorso di cause che offre qualche barlume di speranza per l’uscita dalla crisi anche da parte dell’economia reale. An-che se le incognite non sono del tutto superate.

Spread sotto i livelli di guardia. Il buon andamento dei listini azionari (compresa Milano) nelle ultime settimane è, almeno in parte, riconduci-bile alla fi ne delle tensioni sui debiti pubblici dei Paesi perife-rici dell’Eurozona. Nonostante le incertezze sulla tenuta del governo e il permanere di un quadro recessivo, anche l’Italia sta benefi ciando del ritrovato ottimismo da parte dei grandi investitori, con le banche in prima fila nei rialzi. Un dato che si spiega con le massicce riser-ve di titoli di Stato italiane accumulate dagli istituti di cre-dito nostrani. Un re-cente report di Credit Suisse sottolinea come il peggio sia ormai alle spalle, stimando un ultimo scorcio di 2013 senza particolari tensioni, con-siderando per altro che ormai il Tesoro ha emesso il 75% dei titoli di Stato necessari nel 2013, per cui ora ha minori necessità di chiedere fondi ai mercati.

Migliora il contesto inter-

nazionale. A favorire il buon andamento dell’equity contri-buisce anche il miglioramento

del quadro macro-economico a livello internazionale, con gli Stati Uniti che stanno accele-rando nel ritmo di crescita e i Paesi emergenti che si stanno riprendendo dopo la frenata dei primi mesi dell’anno. La Borsa di Wall Street, che rappresenta il faro per tutti i listini fi nan-

ziari mondiali, ha rinnovato a più riprese i massimi storici e un confronto dai minimi tocca-

ti dopo il crack di Lehman Brothers, il 9 marzo 2009, ri-vela un progresso superiore al 160%.

Note liete dai bilanci. Ma ci sono anche cause in-terne alla base del progresso di Piazza Affari. Se le dina-miche macro restano parti-colarmente deboli, segnali positivi arrivano dalle azien-

de. Qualche esempio: UniCre-dit ha chiuso il secondo trime-stre 2013 con un utile in netta crescita e superiore alla attese (+31% annuo), mentre Genera-li ha comunicato di aver chiuso il periodo gennaio-giugno con un utile netto di 1,08 miliardi di euro, in progresso del 28,4%

rispetto al primo semestre del 2012. Considerato che il risul-tato operativo è cresciuto del 5,3% anno su anno, attestan-dosi a 2,37 miliardi di euro, il quadro complessivo indica il miglior risultato da cinque anni a questa parte.

Il settore delle costruzioni – che in Italia vale il 20%, consi-derando anche l’indotto – con-tinua a soffrire, ma un big del comparto come Impregilo ha chiuso il primo semestre con un utile netto in crescita a 133 milioni dalla perdita di 28 mi-lioni di un anno prima e con un ebit positivo per 99 milioni dal rosso di 34 milioni del primo semestre 2012, dimostrando di aver saputo cogliere le oppor-tunità della diversificazione sui mercati internazionali.

Guardando ai dati semestra-

li nel loro insieme, i dati mi-gliori arrivano dal fronte degli utili, che sono tornati impor-tanti avvalorando le strategie di riorganizzazione (se non proprio di ristrutturazione) condotti negli ultimi anni dai board aziendali. Buona parte del progresso è imputabile a un taglio dei costi, che ha coin-volto in maniera particolare la forza-lavoro. Una strategia non replicabile nel tempo e che pone limiti di sostenibilità alla crescita degli utili. Restano in-vece sotto pressione i profi tti, che pagano soprattutto il calo della domanda in Italia. Un fronte sul quale si attendono risposte politiche nei prossimi mesi, per consentire al Paese di agganciare la ripresa interna-zionale già da tempo in atto.

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I segnali di ripresa che arrivano dall’economia mondiale fanno paura ai mercati fi nanziari. All’apparenza potrà sembrare un paradosso, ma è proprio così. Infatti, il calo della disoccupazione negli Stati Uniti e l’affi evolirsi delle tensioni in Europa e nei mercati emergenti, potreb-bero spingere la banca centrale americana a ridurre – già a partire dall’autunno – l’iniezione di liquidità sui listini, che oggi pompa nel mercato 85 miliardi di dollari al mese. Il programma di riduzio-ne graduale dello stimolo monetario – noto come «tapering» – è inevitabile per evitare il formarsi di nuove bolle speculative, ma fi no a poche settimane fa appariva di là da venire proprio per la debolezza della ripresa economica internazionale. Secondo il Wall Street Journal, dopo le ultime dichiarazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke, la quota degli economisti che prevedono l’inizio del tapering per settembre è salita dal 44 al 50%: questo signifi ca che c’è una probabilità su due che la previsione si avveri. Tra gli altri, è di questo avviso Stuart Thomson, co-gestore del fondo Ignis Absolute Return Government Bond Ignis Asset Management. «Il secondo trimestre è stato piuttosto sommesso a causa del Seque-ster (i tagli automatici alla spesa, ndr) e altri fattori ma questi vincoli non dovrebbero perdurare oltre la seconda parte dell’anno», sottolinea l’esperto. Secondo il quale l’attività economica nella pri-ma economia mondiale dovrebbe accelerare nel secondo semestre con il miglioramento della fi ducia di aziende e consumatori sulla scia dei tassi di interesse reali ancora favorevoli. «Crediamo che il tasso di disoccupazione raggiungerà i punti guida indicati dalla banca centrale (7 e 6,5%, ndr) in anticipo sul programma», aggiunge Thomson. «Questo potrebbe portare alla conclusione del tapering già in primavera, e persino a un primo rialzo dei tassi Fed prima della fi ne del 2014».

La ripresa fa paura ai mercatiI titoli del settore lusso sono stati tra i migliori nella prima metà del 2013 grazie soprattutto alla forte propensione verso l’export di queste aziende. Il trend non sembra comunque destinato a esaurirsi nel breve, stando a una recente analisi di Scilla Huang Sun e Andrea Gerst, gestori del JB Luxury Brands Fund di Swiss & Global Asset Management. I due esperti ricordano che i consumatori provenienti da Asia, Europa dell’Est, Medio Oriente e America Latina coprono la metà della spesa globale per i beni di lusso, mentre la popolazione dell’Europa occidentale, del Nord America e del Giappone rappre-senta l’altra metà. A fronte di questo scenario, il settore dei beni di lusso benefi cia «della sua esposizione a diverse regioni geografi che e industrie. Dopo numerosi anni di eccezionale crescita», spiegano, «ora la Cina registra un rallentamento. Questo andamento viene tuttavia bilanciato da una crescita maggiore alle aspettative in Usa e Giappone». In termini di segmenti, la domanda di gioielli risulta più vivace e con una crescita più rapida della richiesta di orologi. Allo stesso tempo, la spesa per le borse in pelle di fascia alta sta crescendo molto, mentre le borse in tessuto logate sono meno ri-cercate. «La domanda di beni di lusso degli uomini ha una crescita più accentuata rispetto a quella delle donne, soprattutto per ciò che riguarda cosmetici e abbigliamento», prosegue la disanima. «Mentre le preferenze possono variare nel corso degli anni, le persone sono sempre alla ricerca di prodotti innovativi e piacevoli».Tornando ai titoli del settore, Huang Sun e Gerst vedono uno sce-nario positivo per i prossimi mesi: «Investire in beni di lusso è un modo per partecipare alla rapida crescita del consumo nei mercati emergenti, attraverso società occidentali solide e ben gestite», sot-tolineano. Ciò detto, una selezione attenta dei titoli è fondamentale per gli investitori.

Lusso al top grazie all’export

L’andamento a un anno

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Anno 23 - Numero 195 - € 2,50 Lunedì 19 Agosto 2013

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DA VENERDÌ 23 AGOSTO IN EDICOLA CON

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RISTRUTTURAZIONI ! "#"$"!Le detrazioni fi scali per gli interventi di manutenzione, risparmio energetico e antisismici

CON IL TESTO DELLA LEGGE DI CONVERSIONE DEL DL 63

di Roberto Miliacca

Quanto tempo può durare una legge? Se un provvedimento, magari portato avan-ti da un governo attraverso decretazione d’urgenza, viene modifi cato non solo in fase di conversione, come è legittimo che avvenga, ma, spesso, addirittura a breve distanza dalla sua approvazione, c’è da domandarsi che fi ne abbia fatto la cer-tezza del diritto (o se ci sia mai stata). È un tema antico, questo, per l’Italia. Spes-so gli avvocati hanno diffi coltà a spiega-re ai loro clienti, specie quando si tratta di investitori stranieri che vorrebbero en-trare nel mercato italiano, che non sem-pre una norma è esattamente quella che ci si trova davanti. Perchè questa diventi concretamente operativa, infatti, bisogna attendere un decreto di attuazione e/o una circolare interpretativa del ministe-ro competente. E c’è sempre il rischio che nel frattempo la stessa norma possa esse-re modifi cata in corso d’opera magari su pressione di questo o quel gruppo econo-mico. E soprattutto c’è il rischio che la giurisprudenza dia la sua di interpreta-zione della norma, diventando così un nuovo giocatore che scende in campo. Ci sono leggi che nascono già esposte a im-pugnative e ad abbattimenti potenziali, come per esempio il decreto Balduzzi sul-la medicina difensiva. Parliamo di legi-slazione a orologeria?

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IL PRIMO GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA

La Consulta deciderà sulla costituzionalità del decreto Balduzzi. Nel frattempo, è incertezza

Colpa medica sub iudice

MEDICINA DIFENSIVA

Il contenzioso mediconon si arrestaUnnia alle pagg. II e III

MULTE STRADALI

Pagando col bancomat aumentano i costiManzelli a pag. VI

CONCORSI

Favoritismi al bando anche senza astensioneCiccia a pag. VII

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II Lunedì 19 Agosto 2013 S T U D I & C A R R I E R ESecondo i legali, il decreto Balduzzi non ridimensionerà il contenzioso tra pazienti e medici

Medicina difensiva, sulla colpa deciderà la Corte costituzionale

Pagine a curaDI FEDERICO UNNIA

Sarà la Consulta a de-cidere del destino del cosiddetto decreto Balduzzi (legge 8 no-

vembre 2012, n. 189 - che ha convertito con modificazioni il decreto legge 13 settembre 2012 n. 158, convertito in legge con modifi cazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189) sulla responsabilità per colpa della classe medica. «Il problema principale è che questa legge non tiene in considerazioni gli aspetti giurisprudenziali e nor-mativi su concetti importanti come quelli della colpa lieve e della colpa grave. Questo si ripercuote sull’attività dei giu-dici, sia civilisti che penalisti», spiega Massimiliano Naso, fondatore dello studio Studio legale Naso. «Dubbi di co-stituzionalità sono stati sol-levati anche dal Tribunale di Milano che con un’ordi-nanza del 21 marzo scorso, ha rimesso gli atti alla Corte Costituziona-le in quanto la ratio della legge Balduz-zi striderebbe con i principi costituzionali degli articoli 3, 24, 25, 27, 28, 32, 33, 111 della Costituzio-ne». Peggior esordio insomma non potrebbe esserci per il tanto discusso decreto dell’ex Ministro della salute Renato Balduzzi in tema di medicina difensiva e ridefi nizione della responsabilità medica. Rinca-ra la dose Nicola Todeschi-ni, name partner dello Studio Todeschini e Associati: «Il decreto non ha recato con sé alcuna ricetta per alleggerire il carico rappresentato dal contenzioso medico-paziente; ha semmai parafrasato, nella sua stesura defi nitiva, regole tutto sommato già deducibili dalla corretta applicazione dei principi dell’adempimento delle obbligazioni».

Come ricorda Cristina Pa-gni, responsabile del diparti-mento di Dispute Resolutions di Simmons&Simmons, «La medicina difensiva rappre-senta un fenomeno da com-battere con urgenza a causa dei costi economici e sociali particolarmente pesanti, pari secondo stime uffi ciali a

circa 10 miliardi di euro all’anno, con un peso sul-le risorse dello Stato pari allo 0,75% del pil. Sotto tale profilo, il Decreto Balduzzi si pone all’incro-cio di una serie di istanze particolarmente sentite. Da un lato la tutela del diritto alla salute degli utenti dei servizi sani-tari ai quali deve essere garantito l’accesso alle migliori cure disponibili; dall’altro le esigenze del mercato: assicurare agli esercenti la professione sanitaria di poter operare con maggiore tranquillità».

Uno dei punti centrali è l’esonero della responsabilità penale per colpa lieve in caso di rispetto delle linee guida. Punto che i legali esperti in materia criticano. «La ratio

che sotten-de il decreto è quella di limitare la responsabi-lità penale del medico dipendente del servizio s a n i t a r i o nazionale, esoneran-dolo nei soli casi di colpa lieve, vale a dire di con-

dotte caratterizzate dal pie-no rispetto delle linee guida e di ridurre i costi connessi all’esercizio dell’attività delle aziende sanitarie. Sotto il pro-fi lo civilistico, la responsabili-tà del medico dipendente del Ssn è stata alleggerita con il richiamo all’art. 2043 del co-dice civile: si tratta quindi di ipotesi ben poco rilevanti in quanto il paziente potrà sem-pre avvalersi della responsabi-lità da contatto sociale, quindi contrattuale, nei confronti del-la struttura, anche in ipotesi di fatti riconducibili al sin-golo medico», spiega Renato Fedeli, dello Studio legale Vergani e Fedeli.

«La legge Balduzzi, all’ar-ticolo 3, cerca di agire su quattro aspetti della respon-sabilità medica», dice Silvia

Stefanelli, partner dello Studio legale Stefanelli: «norme che in qualche modo limitano l’estensione del con-cetto di colpa medica in ambi-to civile e penale; norme che regolamentano il sistema as-sicurativo della responsabilità professionale medica; norme che calmierano i risarcimen-ti connessi a questo tipo di danni; norme fi nalizzate alla prevenzione delle richieste di risarcimento». Il testo della legge, secondo l’avvocato, non sembrerebbe riuscire a rag-giungere nessuno di questi scopi. «Sul primo punto, anche alla luce della giurisprudenza intercorsa, sembra di poter af-fermare che non si modifi ca in maniera sostanziale l’attuale stato di cose, anche perché sentenze penali per colpa lie-ve sono quasi inesistenti. Sui

punti successivi mancanza a tutt’oggi dell’approvazione delle tabelle dell’art. 138 del Codice delle assicurazioni e previsione della costituzione di un fondo senza prevedere un obbligo a contrarre in capo alle imprese assicurative, in un settore dal quale le stes-se stanno fuggendo. Forse sarebbe meglio sviluppare strumenti mirati: una precisa defi nizione di colpa, un inter-vento specifi co sul termine di prescrizione dei sinistri, una regolamentazione specifi ca sui risarcimenti in questa mate-ria», aggiunge Stefanelli.

Mette sotto accusa la fi gura della colpa lieve anche Massi-miliano Naso. «La defi nizione di colpa lieve è sconosciuta nel nostro ordinamento pe-nale, dove la gravità del reato deve essere valutata agli ef-

Diffi cile esprimere un giudizio sulla bontà delle scelte legi-slative in tema di responsa-bilità dell’esercente la pro-

fessione sanitaria senza dare conto di alcune criticità interpretative: è in dubbio la tenuta costituzionale della norma». Giulio Ponzanelli, avvocato presso Bonelli Erede Pappalardo di Milano e ordinario di istituzioni di diritto privato presso la Facoltà di Giurispru-denza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, trac-cia un quadro d’insieme molto complesso. «La questione di legittimità costituzionale della leg-ge, in ambito penale, è già stata sollevata dal Tribunale di Milano, e certamente anche in ambito civile l’interpre-te deve confrontarsi con almeno due dati normativi non particolarmente chiari come testimoniano anche le prime pronunce di merito sul punto: il riferimento all’art. 2043 c.c. e la de-terminazione del danno, in uno con la delineazione dell’ambito applicativo stesso dell’art. 3, primo comma. Inol-tre, la stessa estensione dell’applica-zione degli artt. 138 e 139 Cod. ass. priv. al settore sanitario, che certa-

mente si spiega nei termini di una po-litica di contenimento dei costi, pone una serie di problemi: innanzitutto i due settori quello della Rc auto e del-la Rc sanitaria non paiono presenta-re quell’omogeneità di presupposti e condizioni che potrebbero giustifi care una sorta di parallelismo che sia an-

che eventualmente virtuoso. Allo stato, dunque, più dubbi che certezze e que-sto certamente non giova».

«Poco si è investi-to », aggiunge Pon-zanelli, «in termini di gestione dei ri-schi e prevenzione del contenzioso da parte delle struttu-re sanitarie che pa-iono collocarsi sullo sfondo della rifor-ma, se si esclude

l’art. 3-bis che invita genericamente le strutture sanitarie ad attivarsi in tal senso, ma senza oneri aggiuntivi a carico del sistema. Non sono, pertanto, previsti specifi ci percorsi alternativi di gestione del confl itto anche in una prospettiva di attenuazione e preven-zione della confl ittualità medesima spesso generata dal fallimento in sé della c.d. alleanza terapeutica tra me-dico e paziente». «La sensazione che è

la riforma, per il profi li attinenti alla responsabilità sanitaria, civile in par-ticolare, non abbia quel respiro ampio e quella visione d’insieme che forse sarebbe stato legittimo attendersi».

Quali sono le ragioni che hanno por-tato a questa paradossale situazione in cui nessuno assicura più una strut-tura ospedaliera o un medico? Secondo l’avvocato Rosanna Breda, ricercato-re di Istituzioni diritto privato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Uni-versità degli Sudi di Brescia, le ragio-ni sono innumerevoli. «Il mutamento della percezione stessa della salute e della cura. Certamente vi è stata alla base anche la diffi coltà da parte delle strutture sanitarie medesime di ge-stire la propria rischiosità attraverso politiche di governo e prevenzione dei rischi che assai verosimilmente avreb-bero giovato anche sotto il profi lo as-sicurativo. Le compagnie assicurative, da parte loro, hanno reagito in prima battuta con una fuga dal mercato o con un innalzamento dei premi fati-cando a creare sinergie virtuose nei termini di cui sopra. Esiguo anche lo spazio riservato nel corso del tempo a meccanismi alternativi di gestione della confl ittualità e di attenuazione della logica antagonistica che caratte-rizza i rapporti tra tutti gli attori isti-tuzionali: medici, pazienti ma anche strutture, e compagnie assicurative».

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È mancata una coerenza d’insieme nella normativa

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

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Cristina PagniNicola Todeschini Silvia Stefanelli

Giulio Ponzanelli

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IIILunedì 19 Agosto 2013LuneS T U D I & C A R R I E R Efetti della pena. Ora, affi dare al giudizio ermeneutico di un giudice un criterio che do-vrebbe essere defi nito in ma-niera tassativa, vuol dire fare un’operazione particolarmen-te pericolosa per il medico, che ha invece il sacrosanto diritto di poter contare su principi normativi chiari e facilmente individuabili. Far riferimento poi alle linee guida senza for-nire alcun elemento chiari sul-le stesse, certamente è stata un’operazione superfi ciale che ha determinato una pericolosa operazione di interpretazione degli operatori del diritto con l’effetto di creare ulteriore confusione e incertezze.

Se il problema era quello della medicina difensiva, cer-tamente con questo generico richiamo alle linee guida non si è risolto». Secondo la Pagni, occorrerà attendere i decre-ti di attuazione per capire se la norma funzionerà. «La previsione dell’esonero dalla responsabilità penale per col-pa lieve in caso di rispetto da parte del professionista delle linee guida e delle best practi-ces riconosciute dalla comunità scientifi ca nazionale e interna-zionale, con l’adozione di mi-sure volte ad agevolare l’acces-so alla copertura assicurativa agli esercenti delle professioni sanitarie mediante previsione dell’obbligo di garantire la co-pertura assicurativa con un fondo ad hoc, fi nanziato con il contributo dei professionisti e dalle imprese assicuratri-ci che ne facciano richiesta (max 4% dei premi incassati nel precedente esercizio), sono degli interessanti passi avanti rispetto alle attuali misure di contrasto del fenomeno della medicina difensiva. Occorrerà, attendere i provvedimenti di attuazione per poter esprimere ogni valutazione sulle concrete

possibilità di perseguimento degli obiettivi dichiarati dal legislatore». Per Todeschini, «la c.d. depenalizzazione della colpa lieve riguarderà limita-tissimi casi». «Il vero gruppo di pressione è rappresentato dalle compagnie di assicura-zione che lamentano l’ecces-siva onerosità del rischio da malpractice. Riescono a tra-sformare anche la malasani-tà in un alveo connotato da eccezionalità ed urgenza, tan-to da convincere a farvi ap-plicare le tabelle risarcitorie pensate per i sinistri stradali, ed aprendo così la strada ad una nuova pioggia di ricorsi alla Consulta. Accadrà, così, che le strutture pubbliche e la previdenza saranno prese d’assalto dalle richieste di assistenza dei macrolesi da errore medico che si troveran-no privi di risorse provenienti dai risarcimenti che si vorreb-bero dimezzati. Godere di un partner così arguto, per le compagnie di assicurazione, è certamente produttivo».

Più pacato Fedeli: «Una legge di riordino sistematico della materia potrebbe pre-vedere l’attribuzione, a carico delle generalità dei cittadini, degli oneri risarcitori conse-guenti a errori medici, sul modello indennitario previ-sto per gli infortuni sul lavo-ro. Questa è l’unica strada se si vuole uscire da una logica del profi tto in settore sensi-bile come quello del diritto alla salute. I costi sarebbero ingenti, in quanto verrebbe-ro scaricati sulla generalità dei cittadini. Diversamente, mantenendo l’attuale siste-ma, si deve accettare che le imprese assicurative cerchi-no di massimizzare il profi t-to, prevedendo premi in linea con gli attuali, elevati, stan-dard risarcitori».

«L’impatto del decreto Balduz-zi sarà da verificare con at-tenzione e con il tempo, es-sendo recente», commenta

Andrea Romano, coordinatore cittadi-no per Milano dei legali di Cittadinan-zattiva. «In linea di massima mi pare sia costituito da princìpi validi, anche se non sempre la formulazione concre-ta delle norme appare ineccepibile. Mi sembra che alcune questioni meritino apprezzamento e condivisione: soprat-tutto penso alla c.d. medicina difensiva. Il principio che si è cercato di attuare, escludendo la colpa lieve dei medici per evitare la responsabilità, è senz’altro corretto e va nella direzione giusta. Il medico non deve essere “ossessionato” dal prescrivere esami e farmaci al solo fine di evitare una qualsiasi responsabi-lità. Una volta che segue le linee guida nazionali non deve preoccuparsi, almeno dal punto di vista penale. Da un punto di vista civilistico, ovvero i risarcimento danni, la questione presenta profili di complessità maggiore. La ricaduta pra-tica di questo principio potrà però essere valutata solo col tempo».

Domanda. Che fare per rendere più efficace il sistema?

Risposta. Ritengo che si potrebbe cer-care di monitorare molto più di quan-to già non si faccia le varie situazioni territoriali. Credo questo sia un punto

nodale: le verifiche dovrebbero essere effettuate innanzitutto da soggetti sen-za alcun rapporto di lavoro e di collega-mento di qualsiasi tipo con le aziende ospedaliere, anche se naturalmente ciò non vuol dire in contrapposizione con le stesse.

D. Eppure la litigiosità per mal-practice non cessa…

R. Occorre un’approfondita analisi del presunto caso di malpractice chiedendo ad un medico legale e a specialisti un parere, senza confondere i casi di mal-costume e maleducazione con quello di un eventuale errore medico e senza che le proprie emozioni prendano il soprav-vento; in secondo luogo verificare se vi è stato un reale danno e a quel punto rivolgendosi naturalmente a specialisti avviare un’azione legale. Una sola que-stione ritengo doverosa sottolineare: i consulenti tecnici d’ufficio. Sono coloro che realmente decidono la causa: se dan-no ragione al soggetto che documenta un danno, il Giudice emetterà quasi certa-mente sentenza favorevole; altrimenti la causa sarà persa. Ebbene le regole per la nomina dei Ctu non sono esenti da possibili critiche e da miglioramenti. Cit-tadinanzattiva con la rete del Tribunale per i diritti del malato sta pensando di organizzare un evento teso a migliorare anche tale aspetto.

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ANDREA ROMANO, CITTADINANZATTIVA

Servono consulenze indipendentiANDREA ROMANODREA ROMANO CITTADINANZATTIVAITTADINANZATTI

Il decreto Balduzzi ha il grande merito di aver affrontato un tema non più dif-feribile: quello delle risposte norma-tive al problema della c.d. «medicina

difensiva», commenta Francesco D’Ales-sandro. professore associato di Diritto penale commerciale, all’Università Cat-tolica del S. Cuore di Milano. «Lasciato essenzialmente da solo, nell’ambito di un sistema di allocazione della responsabili-tà che tende, tanto in sede civile quanto in sede penale, a imputare alla colpa del sanitario ogni evento avverso che si verifi -chi nell’esercizio dell’attivi-tà medica, il professionista tende a mettere in pratica delle strategie di comporta-mento fi nalizzate più alla propria futura tutela legale che non alle effettive neces-sità del paziente. Il decreto Balduzzi ha provato a farsi carico di questo problema, e per questo va salutato senz’altro positivamente, anche se alcune soluzioni non sono pienamente con-vincenti e altre suscitano profonde perplessità.

Domanda. Quali sono le ragioni che hanno portato a questa paradossale situazione in cui nessuno più assicura una struttura ospedalie-ra o un medico?

Risposta. Le ragioni sono quelle legate alla progressiva «esplosione» della casistica giudiziaria legata all’esercizio delle profes-sioni sanitarie: oggi, specialmente in alcuni settori particolarmente esposti al rischio di contenzioso, un medico che inizi a lavorare deve mettere nel conto di dover affrontare, nel corso della propria carriera, svariate controversie legali connesse alla propria attività professionale. Le crescenti aspet-tative nei confronti della medicina fanno

sì che, quando le cose non vanno bene, si tenda a ricorrere alle vie legali, a caccia di colpe del professionista. Così, i costi del-le assicurazioni lievitano a dismisura, al punto che interi settori sono oggi in diffi -coltà nel trovare adeguata copertura per la responsabilità civile connessa all’esercizio dell’attività professionale.

D. Quali interventi si sarebbero po-tuti introdurre nel decreto?

R. Il vero punto debole del decreto è quello di non aver dato vita a un inter-vento «di sistema», che passasse attraver-

so una complessiva ri-visitazione degli assetti di responsabilità, tanto delle strutture, quanto dei singoli professionisti. Essendosi concentrato per lo più sul solo pro-filo assicurativo, intro-ducendo norme in tema di responsabilità poco meditate e scollegate, il decreto si è facilmente prestato alle critiche di quanti vi hanno ravvi-sato non pochi profi li di irragionevolezza, denun-ciando l’introduzione di

inammissibili norme di favore per la sola classe medica.

D. Che fare?R. Una recente ricerca, sul tema della

«medicina difensiva», realizzata da stu-diosi del Centro Studi Federico Stella dell’Università Cattolica di Milano, ha segnalato come l’introduzione di percorsi di giustizia riparativa in ambito sanitario potrebbe rappresentare un modo effi cace per fornire risposte adeguate alle attese di giustizia dei cittadini e sterilizzare le paure dei sanitari legate al rischio perso-nale di contenzioso legale.

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FRANCESCO D’ALESSANDRO, UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO

Un’occasione persa per ridisegnare i principi di responsabilità

Francesco D’Alessandro

Un anno in più per i professionisti della sanità per esser costretti a sottoscrivere obbligatoriamente una polizza rc professionale per i danni conseguenti all’esercizio dell’at-tività, così come previsto dal decreto Balduzzi. La polizza, secondo quanto previsto dal nuovo testo della legge così come modifi cato dal decreto legge cosiddetto del fare (decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposi-zioni urgenti per il rilancio dell’economia, convertito in legge in via defi nitiva lo scorso 9 agosto dalla Camera), dovrà infatti essere stipulata entro il 13 agosto 2014. Una boccata d’ossigeno, secondo i medici, che già oggi sono costretti, per precauzione, a sottoscrivere polizze assi-curative molto onerose. Secondo quanto recentemente denunciato dal Collegio italiano dei chirurghi, sul fronte polizze per il medico si parla di un esborso medio di 14 mila euro annui per l’attività privata con un massimale di 1.5 milioni di euro. Questi premi elevati discenderebbero, secondo il Cic, dall’aumento esponenziale dei contenziosi (del 31,5% dal 2005 al 2010) e quindi dei risarcimenti in particolare per ostetrici – ginecologi, ortopedici, chi-rurghi generali e di specialità. «Meglio sarebbe», dicono i chirurghi, «defi nire i confi ni dell’atto medico, per ridi-stribuire in modo equo la responsabilità tra struttura sanitaria e singolo professionista, facendo attenzione a “scaricare” le colpe in modo univoco sul medico e sarebbe utile in ogni caso stabilire un tetto massimo per gli stessi risarcimenti». Per questo i medici si dicono disponibili a fornire il loro apporto nella fase di approvazione di un’apposita legge sul cosiddetto rischio clinico, che le camere dovrebbero varare entro quest’anno. «Ed è en-tro questo lasso di tempo che insieme si deve lavorare per trovare le giuste soluzioni a tutela di tutti», dicono i professionisti.

Sara Seligassi

Un anno in più per la polizza Rc dei medici

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VLunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 AA F FA R I L E G A L IDECRETO DEL FARE/ Eliminato l’obbligo, resta il prudente apprezzamento

Mediaconciliazione pilotataIl giudice decide se va tentato l’accordo tra le parti

DI ANTONIO CICCIA

La conciliazione giudi-ziale a discrezionalità pilotata. Non è un ob-bligo tassativo, ma il

giudice, se valuta che ci siano le possibilità, deve, d’uffi cio, tentare l’accordo delle parti.

La versione fi nale del «de-creto del Fare» (69/2013) ap-provato dalle Camere elimina l’obbligo per il magistrato di tentare la conciliazione e affi -da al suo prudente apprezza-mento il compito di proporre agli interessati un accordo.

La defi nizione bonaria po-trà essere sia di natura tran-sattiva (rinunce reciproche delle parti), ma anche di na-tura conciliativa. Questo sia nel processo civile, sia nel processo del lavoro.

Nella versione originaria del decreto del fare si prospet-tava questo adempimento come un obbligo per il giudice e il rifi uto ingiustifi cato della parte implicava una valuta-zione negativa nel processo.

Dopo gli emendamenti ap-provati in sede di conversio-ne, con il nuovo articolo 185-bis del codice di procedura civile, il giudice è chiamato a fare una valutazione di op-portunità in base ad alcuni

parametri. Il magistrato deve formulare una proposta tran-sattiva o conciliativa, dunque, tenendo conto della natura del giudizio, al valore della controversia e all’esistenza di questioni di facile e pronta soluzione di diritto.

Se, in base alla considera-zione di questi elementi, risul-ta possibile la formulazione di una proposta transattiva o conciliativa, il giudice la verbalizzerà, chiedendo alle parti di prendere posizione.

La proposta potrà essere transattiva e questo implica che le parti sono chiamate a farsi rinunce reciproche; la proposta potrà anche essere, più in generale, conciliativa, e quindi rappresentante co-munque i termini di un accor-do. La norma fa riferimento in ogni caso a una proposta specifi ca del giudice, il quale non solo agevolerà le parti a trovare un accordo, ma si spingerà a indicare le condi-zioni della conciliazione.

Il giudice non si limiterà ad adoperarsi affi nché le parti cerchino spontaneamente l’accomodamento della lite, ma si renderà protagonista, individuando una possibile concreta soluzione.

Peraltro la proposta di

conciliazione non può costi-tuire motivo di ricusazione o astensione del giudice. In ogni caso la posizione del giu-dice è molto delicata, perchè la formulazione della propo-sta non deve in alcun modo rappresentare una anticipa-zione del giudizio. In sostanza il giudice deve farsi una idea della controversia per appro-fondire opzioni di defi nizione conciliativa, ma non deve formarsi alcun pregiudizio rilevante ai fi ni della senten-za. D’altra parte il giudice non ha discrezionalità pura nell’attivare la transazione/conciliazione: gli stessi lavo-ri parlamentari defi niscono la prerogativa del giudice come un potere-dovere, sostenendo che il giudice ha il dovere di formulare la proposta in pre-senza dei presupposti che egli dovrà valutare.

In sostanza la discreziona-lità del giudice è pilotata dal-la legge, che determina i pre-supposti per la effettuazione della stessa. Se sussistono i presupposti il giudice non potrà esimersi dal tentare la conciliazione, anche se una eventuale omissione non avrà alcuna ricaduta processuale.

Difficilmente la proposta sarà formulata nei casi in cui

si deve procedere ad un ac-certamento di fatti comples-si o in caso di valore molto elevato della controversia o quando non vi sia un orien-tamento consolidato della giurisprudenza. Molto più probabile è la formulazio-ne di proposte transattive e conciliative quando i fatti non sono contestati, la causa ha un valore basso e l’interpre-tazione della legge è chiara. L’articolo in commento non riproduce la regola (presen-te nella versione originaria) per cui Il rifi uto della propo-sta transattiva o conciliativa del giudice, senza giustifi cato motivo, costituisce comporta-mento valutabile dal giudice ai fi ni del giudizio. L’elimina-zione nella versione defi niti-va non signifi ca, tuttavia, che le parti devono sentirsi auto-rizzate a rifi utare le proposte del giudice, in maniera del tutto arbitraria. Vale, infatti, sempre il principio per cui le parti devono comportarsi con lealtà: il rifi uto arbitrario di una soluzione ragionevole sarà sempre valutabile dal giudice, per esempio in rela-zione alle regolazione dell’ad-debito delle spese processuali. La proposta di conciliazione giudiziale può essere formu-

lata alla prima udienza oppu-re sino a quando è esaurita l’istruzione. È evidente che le parti se vogliono chiudere la questione, hanno l’interesse a farlo prima possibile, dal mo-mento che l’avanzamento del processi implica la necessità di defi nire anche le spese che nel frattempo sono maturate (spese di avvocato, spese di periti ecc.). Il decreto, inol-tre, interviene anche sul pro-cesso del lavoro, specifi cando che anche qui il giudice può formulare sia la proposta di transazione che la proposta di conciliazione.

La nuova proposta di con-ciliazione si aggiunge all’isti-tuto previsto dall’articolo 185 del codice di procedura civile, in base al quale, dopo la prima udienza di trattazione, e fi no alla chiusura della fase istrut-toria, il giudice può fi ssare, in caso di richiesta congiunta del-le parti, una nuova udienza di comparizione delle parti, al fi ne di interrogarle liberamente e di provocarne la conciliazione. La differenza tra i due istituti sta nel fatto che la conciliazione ex articolo 185 parte da una richiesta congiunta delle par-ti, mentre la nuova è attivata d’uffi cio dal giudice.

©Riproduzione riservata

Il decreto del Fare incoraggia i mediatori, ma non mancano le remore. Specie per le modifi che

con cui il dl 69/2013 ha «resuscitato» la mediaconciliazio-ne.

Lorenza Morel-lo, presidente di APM (Torino), è de-lusa: quella di oggi è un: «Istituto che ha conservato il nome di «mediazione» ma privo di signifi cato». Lo spiega con un esempio: «Portarsi dietro l ’avvocato in mediazione è come andare dal dietologo accompagnati dal proprio pasticciere». Non solo: gli utenti, dice Morello «sanno quando posso-no presenziare da soli per decidere se la grondaia che scola può esse-re messa a posto con un lavoro di ristrutturazione o se serve un’as-sistenza tecnica». In questo caso, dice: «È giusto che ci sia l’avvocato: ma che si ponga il vincolo su un’isti-tuto che per sua natura è su base volontaria è irragionevole». Prima di fare valutazioni, per vedere «che cosa ha mosso il decreto, e su quello si ragionerà sul da farsi», bisogne-rà aspettare fi ne anno. Anche se

per la presidente di APM tra due anni: «Si renderanno conto che fat-

ta così la mediazione è fallimentare o co-munque molto più deludente rispetto a quello che poteva essere un istituto lasciato fuori dalle aule di giustizia. L’obbl igatorietà della mediazione dev’essere un mez-zo, non il fi ne».

Giovanni Gian-greco Marotta, presidente di Pri-mavera Forense

(Roma), sottolinea le novità: «Sono spariti gli incidenti stradali. Si parla di obbligato-rietà dell’assistenza legale in mediazio-ne, e il verbale con immediata esecuto-rietà». Bene anche la: «Possibilità di trascrizione per i ver-bali d’accertamento d’usucapione». Ma Marotta pone l’ac-cento: «Sul primo in-contro col mediatore, non vorrei si generasse l’idea che

è il primo incontro di mediazione: è solo quello in cui il mediatore ne spiega funzione e modalità di svolgimento». Quan-to all’obbligatorietà: «Lavoriamo bene, così fra 4 anni traendo le somme si concederà una proroga». La sfi -da però resta: «Siamo noi che dobbiamo far capire agli avvocati l’utilità dello stru-mento. Per me è que-sta la vera diffi coltà vissuta ogni giorno nel contesto sociale e professionale. È im-

portan-te colla-borare per il bene del cittadino», altrimenti fra 4 anni la media-zione sarà k.o. Ma i primi consuntivi si faranno, prevede, «a fine 2013». Anche se avrebbe voluto un pe-riodo di obbligatorietà più lungo.

Giuseppe Mollica guida MCM Consul-ting (Giardini Naxos). Dice a ItaliaOggi : «Nella mediazione ob-

bligatoria abbiamo continuato mal-

grado tutto a investire». Tanto che: «Abbiamo fatto una selezione dei mediatori e formatori, perché cre-

diamo nella quali-tà dell’organismo per diffondere la cultura della me-diazione». Mollica apprezza il primo incontro, utile: «per far vedere così com’è la me-diazione. D’accor-do poi sugli avvo-cati mediatori di diritto». E c’è at-tesa: «Stiamo pre-parando incontri e un progetto scuola per diffondere la

mediazione nelle scuole». Tanto che a fi ne settembre MCM aprirà una nuova struttura dedicata alla me-diazione. Per Mollica si perdono gli incidenti, «ma si recupera molto sul-la mediazione familiare, una nuova frontiera. Però pensiamo che anche quanto non è ora obbligatorio pri-ma o poi passerà da qui». MCM sta incontrando le società, dice Mollica: «Per proporre la mediaconciliazione in alternativa al recupero crediti. Se la mediazione è veicolo per la solu-zione di tante controversie, sarà la gente a sceglierla», conclude.

Antonino D’Anna

LE REAZIONI/MORELLO (APM): COME ANDARE DAL DIETOLOGO ACCOMPAGNATI DAL PASTICCIERE

La mediazione? Resta soltanto nel nomeMarotta (Primavera forense): obiettivo proroga. Mollica (Mcm): investiamo ancora

Lorenza Morello

Giuseppe Mollica

Giovanni Giangreco Marotta

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VI Lunedì 19 Agosto 2013 A F FA R I L E G A L I

L’agente di polizia locale che perde la qualifi ca di pubblica sicurezza non può essere trasferito in un altro uffi cio ma deve restare nell’area vigilan-za. Lo ha chiarito il Con-siglio di stato, sez. III, con la sentenza n. 3711 del 10 luglio 2013. La vi-cenda riguarda un vigile urbano in servizio in Li-guria con problemi di sa-lute che è stato oggetto della revoca da parte del-la prefettura della quali-fi ca di pubblica sicurezza. La qualifi ca di agente di pubblica sicurezza è una prerogativa accessoria ri-spetto a quella di guardia comunale. In pratica un agente municipale può svolgere servizio in divi-sa anche senza la qualifi -ca di pubblica sicurezza e conseguentemente senza armi. Senza l’armamento l’agente non potrà svol-gere servizi particolari e rischiosi ma non è pre-visto alcun automatismo tra la revoca della qua-lifica di pubblica sicu-rezza e il mutamento del profi lo professionale del vigile.

AGENTI

Pistola via ma non la divisa

Conciliazione in strada, chiarimenti della polizia

Col pos è più caroAumentano i costi delle multe

Pagina a cura DI STEFANO MANZELLI

Per conciliare in stra-da, quando ammesso, la polizia di stato ha fornito alle pattuglie

dei terminali elettronici che però aggravano il procedi-mento di almeno 5 euro. An-che un soggetto terzo però può effettuare la transazione a favore del tra-sgressore previa identificazione dello stesso. Lo ha chiarito il compartimen-to della polizia stradale di Bolo-gna con la nota n. 19061/110A.3 del 3 luglio 2013. In attesa dell’im-minente via libe-ra alla riforma che sdoganerà completamen-te i pagamenti elettronici in strada, ridu-cendo anche i costi delle ope-razioni, la polizia stradale da qualche mese si è organizzata per consentire ai trasgressori che attualmente possono pa-gare in strada per non veder-si aggravare il procedimento

sanzionatorio di procedere in tal senso. Il riferimento spe-cifico della circolare è agli articoli 207 e 202 del codice stradale che attualmente fan-no riferimento al pagamento immediato dei conducenti di veicoli stranieri oppure agli esercenti attività di auto-trasporto professionale. In buona sostanza per questa

categoria di trasgressori da qualche anno è stato reintro-dotta la possibilità di pagare subito in strada all’organo accertatore. Per semplifi care questa procedura, in attesa dell’annunciato allargamen-to del pagamento elettronico

per tutti i trasgressori la po-lizia stradale ha disciplinato la procedura da seguire. Le spese forfettarie che vengo-no richieste in caso di utiliz-zo dei pos in dotazione alla pattuglia sono pari a 5 euro, specifi ca la nota felsinea. Il capopattuglia ha l’obbligo di identificare il soggetto che effettua la transazione che

però non deve essere necessariamente il trasgressore. Oltre alla spesa forfetta-ria di 5 euro per ogni multa di importo su-periore a 77,47 euro però andrà aggiunto anche l’imposta di bollo da 2 euro. Se al conducente sono con-testate due violazio-ni, per una sola delle quali è previsto il pa-gamento immediato, andranno redatti due verbali, prosegue la circolare. Se le vio-lazioni contestate

sono tutte immediatamente oblabili sarà invece possibile redigere un solo verbale e ri-sparmiare quindi sulle spese. In questo caso con 5 euro si può fare fronte al pagamento di tutti i verbali.

©Riproduzione riservata

Il proprietario di un vei-colo è sempre tenuto a ri-cordarsi le generalità del soggetto al quale affi da il proprio mezzo. E questa re-gola non trova eccezioni ne-anche in ambito familiare. Lo ha ribadito la Corte di cassazione, sez. VI civ., con l’ordinanza 8 luglio 2013, n. 16952. Un automobilista è incappato in un controllo elettronico della velocità e per questo oltre alla mul-ta è stato invitato dalla polizia a fornire le gene-ralità del conducente per la decurtazione di punti. A seguito della tempesti-va comunicazione di non essere in grado di fornire i dati richiesti, trattandosi di un’auto a uso della fa-miglia, la polizia ha redat-to un secondo verbale per omessa delazione. Il pro-prietario del veicolo, spe-cifi ca il collegio, «è tenuto a conoscere l’identità dei soggetti ai quali affi da la conduzione, onde dell’even-tuale incapacità di identifi -care detti soggetti necessa-riamente risponde a titolo di colpa per negligente os-servanza del dovere di vigi-lare sull’affi damento».

CASSAZIONE

Il papà si ricordi

chi guidava

La negligenza dell’uffi cio tec-nico a fronte delle ripetute segnalazioni di pericolo stra-dale inoltrate anche dalla

polizia municipale comporta la con-danna penale dell’ingegnere. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, sez. VI pen. , con la sentenza n. 33253 del 31 luglio 2013. Il responsabile dell’uf-fi cio tecnico di un comune siciliano è stato condannato per omissione di atti d’uffi cio a seguito della mancata segnalazione di una insidia stradale segnalata anche dai vigili. Contro questa decisione l’interessato ha pro-posto censure fi no in Cassazione ma senza successo. Una strada comunale ha evidenziato una grossa anomalia a causa della presenza di radici. No-nostante le ripetute segnalazioni anche per sinistro stradale l’uffi cio tecnico del comune di Favignana non ha preso alcuna precauzione a favore della sicurezza della circolazione la-mentando la mancanza di fondi per il ripristino del manto stradale. Per questo motivo l’ingegnere respon-sabile è stato ritenuto colpevole del reato di omissione di atti d’uffi cio e condannato a 4 mesi di reclusione per violazione dell’articolo 328 cp. Anche in mancanza dei fondi necessari per il ripristino, specifi ca il collegio, l’uf-fi cio tecnico diligentemente avrebbe

potuto almeno segnalare il pericolo con installazione di segnaletica tem-poranea ad hoc. Questa incombenza spetta senz’altro all’ufficio comu-nale preposto alla manutenzione, prosegue la sentenza, che ha quindi completamente trascurato di porre in essere ogni minima cautela per la sicurezza degli utenti. L’inerzia del pubblico uffi ciale in questo caso assume quindi la valenza di un rifi u-to degli atti dovuti. In buona sostanza il responsabile dell’uf-fi cio, nonostante la certa acquisizione della conoscenza dell’insidia e del ve-rifi carsi pure di un sinistro stradale ha omesso di adottare qualsiasi cautela a partire dall’instal-lazione di birilli e segnali di pericolo sicuramente reperibili senza spese nel magazzino comunale. Nessuna scusa quindi può essere utilizzata dal dirigente comunale indagato an-che perché tra le altre cose la stessa polizia municipale ha segnalato per ben due volte il pericolo ma nessun operaio è intervenuto.

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La segnalazione del vigile inevasa dal comune

Strade pericolose, ufficio condannato

Nessuna norma prevede che la polizia municipale debba pagare per consultare gli ar-chivi della Motorizzazione e

del Pubblico registro automobilistico. A maggior ragione i comuni devono essere messi nella condizione di ac-cedere senza oneri alle altre banche dati necessarie per il controllo delle autocertifi cazioni. Lo ha chiarito la

Presidenza del con-siglio dei ministri con il parere prot. 7541 del 24 giugno 2013. Da sempre i comuni pagano importi elevati per accedere alle tradi-zionali banche dati necessarie ai vigili urbani per elabora-re e gestire i pro-cessi sanzionatori. Tutto questo nono-

stante già con la legge 24 novembre 2000, n. 340, fosse stato stabilito che le pubbliche amministrazioni hanno accesso gratuito ai dati contenuti nei pubblici registri. Stante la resistenza del pubblico registro automobilistico e della motorizzazione ad accettare questa novella sull’accesso gratuito in questi anni le casse comunali han-no dovuto continuare a sopportare il

pesante balzello, peraltro non dovuto. Specifi ca infatti il capo dell’uffi cio le-gislativo del ministro per la pubbli-ca amministrazione con la nota in commento indirizzata al comune di Ferrara che non risultano norme spe-ciali che prevedono l’accesso a titolo oneroso della polizia municipale alle banche dati dei veicoli e delle patenti e pertanto il comune non deve pagare nulla per consultare questi archivi. Una bella ventata d’ossigeno per le casse comunali che però, per essere tradotta in pratica, richiederà ancora qualche passaggio formale stante la rigida disciplina dei contratti sotto-scritti dagli enti locali con la moto-rizzazione e con il pra per l’accesso agli archivi. Circa la possibilità per i comuni verifi care in generale cer-tifi cazioni e dichiarazioni sostituti-ve, prosegue la nota, «è indubbia la sussistenza del diritto all’acquisi-zione, senza oneri, dei dati da parte dell’amministrazione richiedente, ai sensi del combinato disposto dell’ar-ticolo 43 del dpr 28 dicembre 2000, n. 445 e degli articoli 50 e 58 del co-dice dell’amministrazione digitale». Se il titolare della banca dati non ammette l’accesso il comune potrà sempre segnalare l’irregolarità alla Presidenza del consiglio.

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Il parere della Presidenza sulla polizia locale

Per targhe e patenti l’accesso è gratuito

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VIILunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 AA F FA R I L E G A L ICASSAZIONE/ Concorsi, applicato in maniera rigoroso l’art. 323 del codice penale

I favoritismi sempre al bandoAstensione facoltativa? Imparzialità comunque violata

DI ANTONIO CICCIA

Il favoritismo nei concor-si è punito anche quando non c’è l’obbligo esplicito di astensione.

Con la sentenza n. 34086/13 del 26 giugno 2013 la Cassa-zione ha applicato in maniera rigorosa l’articolo 323 del codi-ce penale e ha stabilito che per la punibilità basta la violazio-ne dell’obbligo di imparzialità previsto dall’articolo 97 della Costituzione: la pronuncia contrasta l’orientamento per cui il reato scatta solo se c’è la violazione di una specifi ca norma che detta un obbligo particolare al pubblico funzio-nario (ad esempio astensione da votazioni o commissioni). Nel caso specifi co un professore della facoltà di medicina e un suo assistente sono stati accu-sati di abuso d’uffi cio per avere favorito la convivente dell’assi-stente nella partecipazione alla selezione per l’ammissione a un corso di laurea: il professore ha dato incarico al suo assistente di preparare le domande dei quiz del test d’ingresso, pur

sapendo del legame affettivo con una candidata (risultata la prima in graduatoria e con tut-te risposte esatte) e non si era astenuto dalla commissione di esame; l’assistente non si era invece astenuto dal preparare le domande di esame. I due im-putati sono stati condannati in primo grado per abuso di uffi cio consistente nella violazione del principio costituzionale di ob-bligo di imparzialità (articolo 97 della Costituzione), mentre sono stati assolti in appello.

Secondo la corte di appello l’assistente doveva essere assol-to, in quanto non aveva la qua-lifi ca di pubblico uffi ciale o di incaricato di pubblico servizio, necessari per la condanna per abuso di uffi cio: l’assistente non era componente della commis-sione di esame, né dipendente dell’università, ma un semplice aiutante del professore; inoltre il professore doveva essere as-solto, perché non vi era prova della sua condotta intenzionale tesa a favorire la candidata, la quale, sempre il giudice d’ap-pello, non aveva avuto alcun vantaggio patrimoniale (non

considerando tale l’ammissione un corso di laurea). Per il giu-dice di appello, inoltre, il pro-fessore non aveva alcun obbligo formale di astenersi e, infi ne, non poteva esserci condanna solo sulla base della violazione dell’articolo 97 citato. Secondo la Corte di appello, infatti, per la condanna per abuso d’uffi -cio, i colpevoli avrebbe dovuto violare una norma specifi ca (e non il principio costituzionale, ritenuto di valore programma-tico e non immediatamente precettivo).

La Cassazione, su ricorso della procura, ha annullato la sentenza di secondo grado rin-viando il processo nuovamen-te al giudice di merito per una nuova valutazione dei fatti.

Queste le motivazioni. L’as-sistente doveva essere ritenuto un incaricato di pubblico servi-zio (e, quindi, possibile autore del reato di abuso d’uffi cio): di-fatti l’assistente non solo era dipendente dell’azienda sani-taria locale, diretta collabora-trice dell’università, ma era anche il coordinatore del corso di laurea, cui la candidata era

stata ammessa. In diritto, poi, è punibile anche chi svolge di fatto le funzioni di incaricato di pubblico servizio con il con-senso della pubblica ammini-strazione. Anche la posizione del professore è stata ribaltata dalla Cassazione. Non solo per-ché agli atti risultavano prove testimoniali della intesa tra professore e assistente. Ma anche per una serie di ragioni giuridiche.

La prima afferma che l’am-missione a un corso di laurea a numero chiuso può rappre-sentare un vantaggio patrimo-niale rilevante per l’accusa di abuso d’uffi cio (che presuppone comunque un ingiusto vantag-gio patrimoniale per il colpevo-le o per un terzo).

La seconda ragione giuridica si sofferma sulla natura della legge che bisogna violare per subire la condanna in base all’articolo 323 del codice pena-le. Secondo la Corte d’appello non è suffi ciente per la condan-na per abuso d’uffi cio la gene-rica violazione dell’articolo 97 della Costituzione, essendo ne-cessario che il colpevole abbia

violato una specifi ca norma.La Cassazione ha, invece,

affermato che qualunque vi-zio dell’atto amministrativo (anche un eccesso di potere) basta per contestare il reato. Seguendo questa impostazione va punita anche la violazione dell’obbligo generale di impar-zialità consistente nel favoriti-smo ingiustifi cato. In effetti la violazione dell’articolo 97 non è suffi ciente a fondare un’accusa di abuso d’uffi cio se si riferisce il principio di imparzialità all’aspetto organizzativo della p.a.; mentre lo stessa violazio-ne è suffi ciente quando ci si ri-ferisce all’attività concreta del-la p.a. In diretta applicazione dell’articolo 97 Costituzione, dunque, il pubblico uffi ciale e l’incaricato di pubblico servi-zio devono evitare favoritismi e non privilegiare situazioni personali.

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DI ADELAIDE CARAVAGLIOS

Sanzione disciplinare della so-spensione per la durata di due mesi dall’esercizio dell’attivi-tà professionale all’avvocato

che chiede l’esecutorietà del decreto ingiuntivo, nonostante l’esistenza dell’opposizione: è quanto si legge nella sentenza n. 15873/2013.

Secondo le Sezioni unite della Corte di cassazione (a conferma di quanto rilevato dal Cnf, che aveva, con deci-sione, ribadito la sanzione disciplina-re già precedentemente comminata dal Coa di appartenenza) si sarebbe trattato di «una ingiunzione, ritenu-ta esecutiva come titolo ineccepibile», che tale, però, era solo formalmente, in quanto non poteva considerarsi esecutoria per l’esistenza dell’opposi-zione, peraltro, nota al legale quando aveva elevato il precetto: il suo com-portamento si era, dunque, rivelato «certamente scorretto e suscettibile di rilevanza disciplinare». Perciò, hanno rigettato in toto il ricorso che il profes-sionista aveva mosso, nel quale, tra i motivi, veniva censurata la violazione dell’art. 360, comma 1, n. 3, c.p.c., non-ché della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, in rela-zione all’art. 38 del codice deontolo-gico forense, il quale qualifi ca come violazione dei doveri professionali «il mancato, ritardato o negligente com-pimento di atti inerenti al mandato, quando derivi da non scusabile e ri-

levante trascuratezza degli interessi della parte assistita».

Secondo il Supremo consesso, il ricorrente non solo avrebbe dovuto astenersi dall’utilizzare un titolo ese-cutivo «solo formalmente ineccepibi-le, l’inesistenza della cui esecutorietà poteva rivelarsi, immediatamente e senza particolari interpretazioni giu-

ridiche, dal mero fatto dell’opposizione al decreto ingiuntivo»; ma quand’anche avesse voluto avvalersi dell’ingiunzio-ne, avrebbe potuto chiedere al giudice dell’opposizione la sua esecutività prov-visoria. «Ponendo in essere un oggettivo travisamento dei fatti che correttamen-te si è posti a base della responsabi-lità disciplinare nell’attività difensiva riconosciuta a suo carico» aveva, quindi, violato i doveri di decoro, probità, digni-tà e fedeltà nei confronti non solo del difeso ma anche della controparte.

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Esecutorietà del decreto nonostante l’opposizione

Sospeso due mesi il legale pressante

DI DEBORA ALBERICI

Il reato di bancarotta si consuma al momento della sentenza dichiara-tiva di fallimento e ai fi ni dell’in-dulto è a questa data che occorre

fare riferimento, anche se l’imprendi-tore ha avviato il dissesto fi nanziario molto prima.

È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 30519 del 15 giugno 2013, ha escluso l’applicabilità dell’indulto in favore di un piccolo imprenditore condannato per bancarotta per distrazione.

La vicenda riguarda un 47enne di Brescia che era stato condannato, prima dal Tribunale e poi dalla Corte d’appello per bancarotta per distrazio-ne. In particolare l’accusa gli aveva con-testato di aver distratto dall’impresa ingenti quantità di denaro. Lui aveva chiesto l’applicazione dell’indulto ma

senza successo. La difesa ha reiterato l’istanza di fronte alla Suprema corte ma la quinta sezione penale ha respin-to il gravame. Nel ricorso si lamenta l’inosservanza e l’erronea applicazione della legge sul benefi cio, la n. 241 del 2006, per aver i giudici di merito esclu-so l’indulto sulla base del rilievo che la commissione del reato, fatto coincidere con la dichiarazione del fallimento, era posteriore al 6 maggio 2006, indicata dalla stessa legge come quella entro la quale occorreva che i fatti fossero com-messi. Ad avviso del Collegio di legitti-mità, infatti, il momento consumativo dei reati di bancarotta si perfeziona all’atto della pronuncia della sentenza dichiarativa di fallimento, ancorché la condotta, commissiva od omissiva, si sia esaurita anteriormente, in quanto la sentenza di fallimento rappresenta elemento costitutivo del reato di banca-rotta, e non condizione oggettiva di pu-nibilità. Ne consegue che, in materia di applicazione o di revoca dell’indulto, è alla data della sentenza dichiarativa di fallimento che occorre far riferimento, essendo del tutto ininfl uente che la con-dotta sia cessata in epoca anteriore.

Ora che il verdetto è diventato senza appello l’uomo dovrà scontare due anni, sette mesi e dieci giorni di reclusione.

Nell’udienza tenutasi al Palazzaccio lo scorso 19 giugno, anche la Procura generale della Suprema corte di cas-sazione aveva chiesto al Collegio di legittimità di confermare la condanna senza indulto.

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Non conta che il dissesto sia avviato prima

La bancarotta scatta dal fallimento in su

La sentenzasul sito www.italia-oggi.it/docio7

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VIII Lunedì 19 Agosto 2013 L’ I N T E R V I S TA

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nato a Ceprano (Fr) l’11 ottobre 1947

IL PROFESSIONISTA

Avvocato, è of Counsel del Desk China di Nctm. Nel 1972, dopo aver superato il concorso per l’ammissione alla carriera diplomatica, frequenta diverse sedi nel mondo. Da ultimo, tra il 2010 e il 2012 è stato ambasciatore italiano in Cina.

LO STUDIO

Con oltre 250 professionisti, di cui 48 equity partner, 30 salary partner e 14 of Counsel, Nctm opera con le sei sedi di Milano, Roma, Verona, Londra, Bruxelles e Shanghai. Lo studio offre consulenza in tutte le aree del diritto d’impresa, attraverso team di lavoro multidisciplinari. Sotto la direzione di Vittorio Noseda, è nato il China desk, struttura con cinque professionisti tra Milano e Shanghai, nella quale è entrato, come of Counsel l’ex ambasciatore in Cina Attilio Massimo Iannucci.

Fatturato 2012: 68 milioni di euro

Portavoce a PechinoAmbasciatore italiano dal 2010 al 2012, ha ora in Nctm l’incarico di sviluppare e potenziare i rapporti economici tra i due paesi, attraverso la sede di Shanghai

La carrieradiplomaticaHa scelto la carriera diplomatica, entrandovi dopo aver superato il concorso d’ammissione nel 1972. Nel 1975 il primo incarico di console a Losanna (Svizzera)

Inviato specialeNumerose e molto complesse le missioni in scenari anche di guerra come inviato speciale del ministro degli esteri in Afghanistan e Pakistan

Attilio Massimo Iannucci, of counsel China Desk di Nctm, racconta la sua carriera

Porto l’Italia nel cuore della CinaAl fi anco delle aziende forte dell’esperienza di ambasciatore

Pagina a curaDI FEDERICO UNNIA

Da ambasciatore italiano a Pe-chino a consulente strategico per sviluppare il business delle imprese italiane in Cina e per

far confl uire opportunità d’investimen-to dalla Cina in Italia. Il tutto come of counsel dello studio legale italiano Nctm, una delle sigle più conosciute a livello internazionale.

È questa la nuova sfi da che Attilio Mas-simo Iannucci, classe 1947, si è creato per va-lorizzare al meglio non solo i moltissimi rappor-ti costruiti nei due anni in cui è stato ambascia-tore italiano in Cina ma, soprattutto, per mettere a disposizione dello stu-dio Nctm la sua sensi-bilità e la sua profonda conoscenza del modo di pensare e della cultura d’affari del popolo cinese.

«È una sfi da che dopo la mia lunga carriera diplomatica mi riconcilia con le mie radici. Mio padre era avvocato, mio nonno un magistrato. Io stesso mi sono laureato in legge prima e scienze politiche poi. Ora mi sembra di poter conciliare tra di loro le mie due anime. Quella diplomatica e di relazione, con quella tecnica di conoscitore anche del-le realtà industriali e fi nanziarie cinesi più importanti» sottolinea Iannucci.

In effetti la storia professionale di Iannucci è per una buona quaranti-na d’anni in giro per il mondo, presso ambasciate di paesi molto diversi tra di loro, spesso protagonisti di confl itti storici. Dopo la laurea in giurispruden-za a Roma, decide subito di dedicarsi alla carriera diplomatica, superando nel 1972 il Concorso per l’ammissione. Ottenuta la laurea anche in scienze

politiche, a Firenze e il dottorato in diritto internazionale a Neuchâtel (Svizzera), le prime sedi all’estero sono nel 1975 a Losanna come console, nel 1979 all’Ambasciata al Cairo (era in quella sede quando fu assassinato il presidente Sadat). Poi è a Beirut e nel 1991, la prima esperienza in Cina. «Erano passati pochi mesi dalla dura repressione di piazza Tienanmen. La

Cina era vista con sospetto e critica. Mi parve un’oc-casione unica per iniziare a capire come ragionasse questo popolo e quali opportuni-tà di sviluppo e di collaborazione, regime politico a parte, vi fossero» ricorda.

La carriera prosegue, come ambasciatore in Albania, direttore generale per i pa-

esi dell’Asia, dell’Oceania, del Pacifi co e per l’Antartide, prima dell’incarico molto delicato ricoperto in Afghani-stan e Pakistan. Poi, e siamo alla fi ne del 2010, la nomina ad ambasciatore in Cina e il ritorno in quella che di-venterà a breve la sua nuova mission professionale.

«La Cina non è un solo paese, è molti paesi diversi tra di loro sotto un unico ombrello. Conoscerla è ope-razione molto complessa e faticosa. Ma calarsi nella mentalità del cinese medio e dell’uomo d’affari è necessa-rio per poter operare con successo con un Paese dalle mille risorse e grandi prospettive», commenta Iannucci. Ed è quello che ha fatto nei due anni di carica come ambasciatore, seguendo le imprese italiane nelle diverse missioni di reciproca presa di conoscenza. Ma soprattutto è quanto si aspettano da

lui i colleghi del China desk, costituito nel 2008 nello studio Nctm di Milano, quando ad inizio 2013 gli hanno offerto di entrare come of Counsel.

«Nctm è stato uno dei primi studi ita-liani ad operare direttamente in Cina a Shanghai. Il mio contributo al gruppo guidato da Vittorio Noseda è di aiutarli a promuovere opportunità di business per le imprese italiane soprattutto nel-la Cina minore, quella lontana dalle co-ste ancora poco conosciuta, fi nora poco battuta ma che stando anche all’ultimo piano quinquennale del governo dovrà svilupparsi e crescere enormemente. Arrivarci attraverso i giusti contatti, con la corretta modalità e rispetto delle tradizioni locali è un punto di vantag-gio che lo Studio può offrire alle impre-se italiane».

La peculiarità del servizio che il Chi-na desk intende offrire non è solo il sup-porto legale vero e proprio ma anche un aiuto strategico nell’identifi cazione e nella realizzazione delle strategie com-merciali, distributive e produttive più adatte a fare business per le aziende italiane. «Allo stesso tempo vogliamo accreditarci come un interlocutore af-fi dabile e conoscitore della tradizione cinese anche nel fare business in altri paesi, tra cui l’Italia che resta per la Cina uno dei paesi più attrattivi» ri-marca Iannucci.

Tre i settori su cui maggiormen-te Iannucci punta lo sguardo per far crescere il business del desk cinese. La produzione industriale meccani-ca, che resta, sebbene in contrazione, uno dei driver dell’export italiano in Cina più forti; il canale dei prodotti del lusso made in Italy, dalle auto di classe, al vino e all’alimentare. Infi -ne, cercando di sfruttare al meglio le grandi quantità di imprenditori ed operatori fi nanziari che guardano ora all’Europa per fare acquisizioni ed investimenti.

© Riproduzione riservata

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esi dell’Asia, dell’Ocea

«La Cina non è un solo paese, è molti paesi

diversi tra di loro sotto un unico ombrello. Cono-

scerla è operazione molto complessa e faticosa. Ma calarsi nella men-talità del cinese medio e dell’uomo d’affari è

necessario per poter ope-rare con successo con un paese dalle mille risorse»

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39Lunedì 19 Agosto 2013

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

[email protected]

SUOscar Farinetti. L’inventore di Eataly, dopo tanto successo in giro per il mondo, ha deciso di aprire il suo unico «store» alla Fiera del Levante, a Bari, assumendo oltre 170 giovani

GIÙÈ l’apprendistato la vera chance per i giovani in cerca di

occupazione e per le imprese che vogliono assumere manodopera

Obiettivo lavoro

Logistica, Fercam a caccia di talenti L’operatore altoatesino del settore dei trasporti e della logistica, Fercam, seleziona sei profili professionali da destinare alla sede centrale di Bolzano e alle filiali operative di Bologna, Milano e Torino. Altre 11 posizio-ni internazionali sono aperte per le filiali austriache di Vienna, Seeboden/Carinzia, Wörgl/Tirolo e quelle tedesche di Amburgo e Colonia. Le figure ricercate dalla società altoatesina saranno inserite nell’area commerciale, nell’amministrazio-ne e nel reparto Information Technology. Tutte le offerte professionali sono rivolte a candi-dati di entrambi i sessi e le candidature possono essere inviate all’indirizzo [email protected].

Abruzzo, dai pascoli 3.500 posti La crisi, in Abruzzo, si può sconfiggere anche con i terreni incolti, da cui possono derivare 3.500 posti di lavoro se si usano come pascoli per ovini e, soprat-tutto, caprini. A lanciare l’idea Nunzio Marcelli, presidente dell’Associazione regionale ovicaprini e animatore della tradizione della transumanza ‘2.0’. «Il mercato del latte di capra», assicura Marcelli, «è in crescita: per la sua maggiore qua-lità, per la ricchezza di fattori nutritivi, per la possibilità di utilizzo anche in persone con problemi di allergie, sempre più diffuse. Allora perché importare latte di capra dalla vicina Francia?».

Didattica, a Veneziala qualità premia Tre premi annuali per la didatti-ca, dell’importo lordo di 4 mila euro ciascuno, ai docenti giudica-ti «migliori» sulla base dell’esito dei questionari online che ciascuno studente frequentante compila. Chiarezza nell’esposizione dell’argomento e disponibilità del docente a chiarimenti e spiegazio-ni sono tra gli aspetti di maggior peso per la valutazione dei professori da parte degli studenti.È la novità introdotta dall’Uni-versità Ca’ Foscari Venezia «allo scopo di premiare l’eccellenza nel campo della didattica». L’ateneo ha inoltre istituito un quarto premio, del valore di 8 mila euro, da destinare ai progetti di innovazione e trasversalità della didattica.

SCELTI & PRESCELTI

Vincenzo Corbo. Il sindaco di Canicattì (Ag) ha chiuso gli uffi ci comunali dal 12 al 18 agosto e mandato in ferie tutti. Anche l’ef-fi cienza della p.a. va in vacanza

LavoroIl settimanale delle

Opportunità professionali

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40 Lunedì 19 Agosto 2013 L’ I N C H I E S TAA conti fatti è questa la soluzione più conveniente per chi intende assumere manodopera

Occupazione, è l’apprendistatola vera chance per i giovani

Pagine a curaDI DANIELE CIRIOLI

Sei giovane e cerchi la-voro? Bussa alle porte delle piccole imprese e offriti da appren-

dista. A conti fatti è questa la soluzione più vantaggiosa per creare nuova occupazione (per le imprese) e, dunque, la via più probabile di successo nella ricerca di un posto di lavoro (per i giovani). Per-ché è la strada che conduce ad applicare due incentivi: quello sulle assunzioni con apprendistato (zero contri-buti per tre anni, fino al 31 dicembre 2016) e quello nuo-vissimo del decreto lavoro convertito in legge sulle as-sunzioni di giovani fino a 29 anni (bonus contributivo pari a un terzo della retribuzione, per 18 mesi). I due incentivi, stando all’Inps (Faq DonGiov 14 e 15/2012), non dovrebbe-ro cumularsi. Ma, si sa, un interpello del ministero po-trebbe cambiare visione: al-lora sì che l’assunzione di un giovane sarebbe veramente conveniente (all’impresa) e di successo (per il giovane). Un esempio: su una retribu-zione annua di 19.500 euro (1.500 mensili), l’assunzione assistita dal doppio incentivo farebbe risparmiare al datore di lavoro circa il 36% del co-sto del lavoro, qualcosa come più di 21 mila euro su tre anni. Ma, come detto, occorre bussare alle porte di aziende con non più di 9 dipendenti e bisogna non aver compiu-to i 30 anni. Se non ci sono questi presupposti allora il ventaglio di opportunità per farsi assumere al risparmio si restringe alle forme tradi-zionali che comunque restano tante.

Si presenta sufficiente-mente ampio il ventaglio di occasioni per assumere al ri-sparmio. Nella tabella sono riportate quelle applicabili ai giovani, a partire dall’ultimo bonus introdotto dal decreto lavoro (dl n. 76/2013 conver-tito in legge). Per ognuna è indicato un «indice di appe-al», misurato quale «premio» (incentivo) al datore di lavo-ro in cambio dell’assunzione. L’indice è dato dal rapporto tra bonus e costo retributivo del lavoratore assunto sul pe-riodo di durata dell’agevola-zione. In ogni caso si conside-ra un operaio di industria in genere (fi no a 15 dipendenti), con retribuzione lorda mensi-le di 1.500 euro per 13 mensi-lità (costo annuo 19.500 euro, senza tfr e altri accessori), per un’aliquota contributiva Inps del 40,07% di cui 9,19% a carico lavoratore e una maggiorazione di 1,40% per le assunzioni a termine.

Le principali vie per assumere giovani

Le nuove agevolazioni (decreto lavoro)

Assunzione o stabilizzazione a incremento della forza lavoro di giovani d’età tra i 18 e i 29 anni, privi d’impiego retribuito da sei o più mesi oppure privi di un diploma di scuola media superiore o professionale (Operatività: fi no al 30 giugno 2015)

Bonus di 1/3 della retribuzione nel limite di 650 euro mensili per la durata di 18 mesi in caso di assunzione a tempo indetermi-nato ovvero di 12 mesi in caso di stabilizzazione (trasformazione rapporto in contratto a tempo indeterminato)Appeal: 31,54%. Il bonus per il datore di lavoro è valutabile in 9.225 euro nei 18 mesi

Riassunzioni di lavoratori benei ciari di Aspi

Contributo del 50% Aspi residua.Appeal: 33,42%

Le assunzioni in rosa (incentivi Fornero)

Assunzioni, a tempo indeterminato o a termine, anche a part-time o per somministrazione, e stabilizzazioni di donne:

in aree svantaggiate e prive di impiego retribuito da • 6 mesi;con professione o di un settore economico caratte-• rizzati da accentuata disparità occupazionale e di genere e prive di un impiego retribuito da 6 mesi;prive di impiego retribuito da 24 mesi•

Sgravio contributivo del 50% le seguenti durate: 18 mesi per assunzioni a tempo indetermina-• to;(massimo) 12 mesi per assunzioni a termine;• 18 mesi complessivi (primo e secondo rapporto) • per trasformazione a tempo indeterminato;12 mesi complessivi (primo e secondo rappor-• to) per proroga rapporto a termine

Appeal: 15,44% e 16,14%

Gli incentivi ‘tradizionali’

Assunzioni di lavoratori disoccupati da almeno 24 mesi oppure sospesi dal lavoro e benei ciari di cassa integrazione guadagni straordinaria (cigs) da almeno 24 mesi

Sgravio contributivo del 50%, per un periodo di 36 mesi, a tutti i datori di lavoro (imprese e non imprese) su tutto il territorio nazionale; sgravio del 100% ai datori di lavoro “imprese” operanti nel mezzogiorno e alle imprese artigiane di tutto il territorio nazionale Appeal: 15% e 31%

Contratto di reinserimento Sgravio contributivo del 75%:12 mesi se disoccupato da meno di 24 mesi;• 24 mesi disoccupato da meno da 24 e i no a 36 mesi; • per 36 mesi se il lavoratore è disoccupato da 36 mesi.•

Appeal: 23%Assunzione a tempo pieno e indeterminato di lavoratori in cigs da 3 mesi dipendenti da imprese in cigs da 6 mesi

Due incentivi:riduzione aliquota contributiva alla misura prevista per l’apprendistato • (10%) per la durata di 12 mesi;bonus pari al 50% dell’indennità di mobilità che spettava al lavoratore • per la durata di 9 mesi (elevabile a 21 mesi nel Mezzogiorno e in aree ad alto tasso di disoccupazione)

Appeal: 23%, a cui aggiungere il premio economicoAssunzione a tempo indeterminato di lavoratori in mobilità

Due incentivi:riduzione aliquota contributiva alla misura prevista per l’apprendistato • (10%) per la durata di 18 mesi;bonus pari al 50% dell’indennità di mobilità che spettava al lavoratore • per la durata di 12 mesi (elevabile a 36 mesi nel Mezzogiorno e in aree ad alto tasso di disoccupazione)

Appeal: 22%, a cui aggiungere il premio economicoAssunzione a termine i no a 12 mesi di lavo-ratori in mobilità

Riduzione aliquota contributiva alla misura prevista per l’apprendistato (10%) per la durata di 12 mesi.Appeal: 23%. Se l’assunzione è trasformata a tempo indeterminato il benei cio spetta per altri 12 mesi e in più si aggiunge il bonus pari al 50% dell’indennità di mobilità che spettava al lavoratore per la durata di 12 mesi (elevabile a 36 mesi nel Mezzogiorno e in aree ad alto tasso di disoccupazione)

Assunzione, a termine o a tempo indetermina-to, anche a part-time o per la somministrazione, di lavoratori licenziati nei 12 mesi precedenti da imprese che occupano anche meno di 15 dipendenti per giustii cato motivo oggettivo (Operatività: anno 2013)

Bonus di 190 euro mensili per la durata di 12 mesi in caso di assunzio-ne effettuate a tempo indeterminato ovvero per la durata di 6 mesi se l’assunzione è a termine. In caso di assunzione a part time l’importo è altresì ridotto in rapporto alla durata effettiva dell’orario di lavoro.Appeal: 12%

Note per la lettura: L’appeal è calcolato come ‘premio’ (incentivo) all’assunzione, pari al rapporto sul costo complessivo retributivo del lavoratore assunto sul periodo di durata dell’agevolazione. Riferimenti: operaio di industria in genere (i no a 15 dipendenti), con retribuzione lorda mensile pari a 1.500 euro erogata per 13 mensilità (costo retributivo annuo: 19.500 euro, senza considerare tfr e altri accessori), aliquota contributiva Inps del 40,07% di cui 9,19% a carico lavoratore e con maggiorazione di 1,40% per le assunzioni a termine

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41Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 AgostoL’ I N C H I E S TA

Occhio agli adempimenti formativiL’

apprendistato batte tutti. Con i tradizio-nali incentivi (retri-butivi, contributivi,

normativi e fiscali) si confer-ma la via più conveniente per assumere giovani. Unica nota negativa la complessa gestio-ne soprattutto in relazione agli adempimenti formativi, con le smisurate sanzioni a carico dei datori di lavoro. Su questo fronte, tuttavia, il pacchetto lavoro appena con-vertito in legge dovrebbe dare un valido aiuto alle imprese: ha previsto infatti una sempli-ficazione, da approvare entro settembre con apposite linee guida predisposte dalla confe-renza stato regioni.

Lo dice anche l’Europa. Che occorra puntare sull’ap-prendistato per rilanciare l’occupazione giovanile ne è convinta anche la Commis-sione europea. Dall’ultimo esame trimestrale su occupa-zione e situazione sociale di giugno scorso (Employment and social situation quar-terly review) emerge infatti che apprendistato e tirocini sono spesso propedeutici alla conclusione di un contratto a tempo indeterminato. In altre parole, sono la via maestra alla creazione di posti di la-voro stabili, fungendo eviden-temente da periodo «cuscinet-to» per le aziende con doppia fi nalità: prova e formazione. Le conclusioni dell’Ue sono supportate, peraltro, da dati statistici i quali confermano che nei Paesi che dispongono di effi caci sistemi di istruzio-ne e formazione professiona-le (Ifp), quali la Germania, la Danimarca, i Paesi Bassi e l’Austria (sistema di for-mazione duale – istruzione/imprese), il tasso di disoccu-pazione giovanile è spesso più basso. In particolare, in Paesi come la Germania e l’Austria, l’alto numero di contratti temporanei di gio-vani, legato al circuito di istruzione e formazione, ri-fl ette la solidità dei rispettivi sistemi di apprendistato.

Al contrario, in Paesi ca-ratterizzati da un alto tasso di disoccupazione giovani-le, come Polonia e Spagna, i contratti di lavoro dei giova-ni sono temporanei ma non perché inseriti in un percorso formativo, ma perché tale ti-pologia di contratto è l’unica offerta dalle imprese; inoltre, la durata dei contratti è, in media, più breve di quella dei contratti temporanei inseriti in un percorso formativo. Per contrastare la disoccupazio-ne giovanile, la commissione Ue ha inaugurato lo scorso 2 luglio l’Alleanza europea per l’apprendistato, una misura inserita nel quadro della ini-ziativa «Ripensare l’istruzio-ne» (comunicazione 2012/669) e del pacchetto occupazione giovanile. Quest’ultimo con-tiene una serie di proposte tra cui la «Garanzia per i giova-ni» (Consiglio Ue del 22 aprile 2013) e a cui il governo italia-

no ha risposto con l’istituzione di una specifi ca commissione di studio prevista nel decreto lavoro appena convertito in legge.

Una mano dal decreto lavoro. In tabella sono ri-assunte i tre diversi tipi di apprendistato, con relative caratteristiche e vincoli per le assunzioni, nonché con gli

incentivi vigenti. Il decreto lavoro contiene due principali novità, con l’effetto di semplifi -care e, dunque, rendere ancor più conveniente lo speciale rapporto di lavoro quale via maestra per l’assunzione di giovani. In primo luogo, il dl n. 76/2013 prevede che entro il 30 settembre 2013 la Con-ferenza stato-regioni adotti li-nee guida volte a disciplinare

il contratto di apprendistato professionalizzante. Rispetto al testo originario del decre-to, la legge di conversione ha soppresso la precisazione che questa disciplina semplifi cata dovesse trovare applicazione solo per le assunzioni effet-tuate entro il 31 dicembre 2015 e da parte delle micro, piccole e medie imprese; per-tanto, se una semplifi cazione

ci sarà, questa sarà struttura-le: cioè per tutte le aziende e tutte le assunzioni. E una fa-cilitazione ci sarà sicuramen-te, in quanto lo stesso decreto lavoro stabilisce che nell’am-bito delle linee guida possono essere previste le seguenti deroghe al T.u. apprendistato (dlgs n. 167/2011):

• che il piano formativo indi-viduale sia obbligatorio esclu-sivamente in relazione alla formazione per l’acquisizione delle competenze tecnico-pro-fessionali e specialistiche;

• che la registrazione della formazione e della qualifi ca professionale a fi ni contrattua-li che sia stata eventualmen-te acquisita venga effettuata in uno specifico documento avente i contenuti minimi del libretto formativo del cittadi-no;

• che in caso di imprese multilocalizzate, la formazio-ne avvenga nel rispetto della disciplina della regione ove l’impresa ha la propria sede legale.

Ci sarà una facilitazione in quanto, in mancanza di ado-zione delle linee guida entro il termine del 30 settembre, la disciplina derogatoria sarà comunque operativa fino al 31 dicembre 2015, e nel caso in cui tali linee guida non siano adottate, trovano diret-tamente applicazione le dero-ghe anzidette, con riguardo ai contratti di apprendistato professionalizzante.

Oltre questo, il decreto la-voro prevede la possibilità di trasformare il contratto di ap-prendistato per la qualifi ca e diploma professionale in ap-prendistato professionalizzan-te, allo scopo di conseguire la qualifi ca professionale ai fi ni contrattuali.

Il contratto di lavoro

Specializzazione professionale (qualii ca e diploma)

Applicazione Tutti i settori di attività, ad eccezione di quello pubblico

Finalità Conseguimento qualii ca professionale ovvero di diploma regionale

Età per assunzione Da 15 anni, con assolvimento obblighi di istruzione, a 25 anni (*)

Durata Massimo 3 anni per i percorsi i nalizzati a qualii che pro-fessionali; 4 anni per il diploma regionale

Professionalizzante (contratto di mestiere)

Applicazione Tutti i settori di attività, compreso il pubblico

Finalità Conseguimento qualii cazione sul lavoro (ai i ni contrattuali)

Età per assunzione Da 18 (**) a 29 (*)

Durata Massima 3 anni, in base alle previsioni dei Ccnl; 5 anni nell’artigianato

Gli incentivi

Tutte le assunzioni, da parte di tutti i datori di lavoro (incentivi tradizionali):Incentivi contributivi:• aliquota contributiva del 10% per tutta la durata dell’ap-prendistato (a cui va aggiunta quella a carico del giovane, pari al 5,84%, per cui il totale complessivo è 15,84%). I datori di lavoro che hanno alle loro dipendenze un numero di addetti inferiore a nove, l’aliquota a loro carico è ridotta per il primo biennio di apprendistato all’1,5% (primo anno) e al 3% (secondo anno) Incentivi retributivi:• l’apprendista può essere retribuito anche con due livelli stipendiali inferiori a quelli di «approdo». Inoltre, i ccnl anche aziendali pos-sono stabilire forme retributive «percentualizzate» Incentivi normativi: • gli apprendisti non rientrano nella base di calcolo della forza lavoro per l’applicazione di particolari istituti previsti dalla legge o dalla contrattazione collettiva (ad esempio, quota disabili) Incentivi fi scali: • il costo per la formazione degli apprendisti è escluso dalla base imponibile Irap

Assunzione in apprendistato di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità:Incentivi tradizionali dell’apprendistato• Incentivi previsti per l’assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità • (riduzione contributi e bonus economico)

Assunzione in apprendistato da parte di datori di lavoro che occupano i no a 9 lavoratori:

Incentivi tradizionali dell’apprendistato• Sgravio contributivo totale (100%) per la durata di tre anni• (Operatività: anni 2012-2016)•

Alta formazione e ricerca

Applicazione Tutti i settori di attività, compreso il pubblico

Finalità Conseguimento titolo di studio di scuola secondaria e di alta formazione. Svolgimento praticantato e attività di ricerca

Età per assunzione Da 18 (**) a 29 (*)

Durata Fissata dalla regolamentazione (Regioni)

(*) Da intendersi «25 anni e 364 giorni» ovvero «29 anni e 364 giorni»(**) Minimo 17 anni di età per i giovani in possesso di una qualii ca professionale (dlgs n. 226/2005)

CINQUEMILA EURO PER I GENITORI

«PRECARI»Un aiuto anche a chi sta-bilizza i genitori giovani (massimo 35 anni) con fi gli minori. Il bonus, pari a 5 mila euro può essere fruito per massimo cinque lavoratori (assunzioni) e si cumula con altri incentivi (legge n. 247/2007 e dpcm 19/11/2010). Propedeutico alla fruizione dell’incenti-vo è l’iscrizione del giova-ne genitore in una «banca dati» dell’Inps. L’incentivo può essere riconosciu-to alle imprese private e alle cooperative. Sono esclusi invece tutti gli enti pubblici (economici e non economici), nonché i datori di lavoro non quali-fi cabili come imprenditori ai sensi del codice civile. Il bonus spetta a chi assume a tempo indeterminato, anche parziale, o a chi trasforma a tempo inde-terminato (anche a orario parziale) un rapporto a termine.

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42 Lunedì 19 Agosto 2013 F O R M A Z I O N ECorso di perfezionamento all’università Milano Bicocca

L’arte di narrareA scuola per comunicare al meglio

Pagina a curaDI FILIPPO GROSSI

Un corso di perfeziona-mento per chi vuole fare della narrazio-ne un mestiere. En-

tro l’11 settembre 2013 ci si può infatti iscrivere al corso di perfezionamento in Scienze, metodi e poe-tiche della narrazione organizzato dal Di-partimento di Scienze umane per la forma-zione Riccardo Massa dell’università di Mila-no-Bicocca. L’obiettivo principale è quello di formare professionisti in grado di cogliere le diverse sfumature del-la narrazione e che, allo stesso tempo, siano in grado di padroneggiare e progetta-re il potenziale educativo e multidisciplinare della nar-razione, sia all’interno delle consuete prassi educative e scolastiche, sia nelle ideazio-ni, progettazioni e realizza-zioni di percorsi laboratoriali e di formazione che abbiano

come metodologia preferen-ziale quella di tipo narrati-vo. Il corso svilupperà il tema della possibilità narrativa in chiave interdisciplinare, per poter esplorare la «narrazio-ne» con lenti ora pedagogiche, ora letterarie, psicanalitiche, sociologiche, biologiche, te-

rapeutiche, antropologiche, giornalistiche. Durante il corso verranno presentate le prospettive di chi fa della narrazione uno strumento di marketing, di vendita e di comunicazione. I parteci-panti incontreranno infatti docenti del mondo accade-mico, esperti e professionisti

della comunicazione, esplora-tori dell’elemento narrativo inteso anche come testualità del quotidiano, della sfera religiosa, artistica, cinema-tografi ca, teatrale, museale, fotografi ca, fi no alle più re-centi attenzioni e declinazio-ni del giornalismo in chiave

biografica e dell’atten-zione anche politica al valore delle «storie». Il corso esplorerà inoltre le declinazioni della nar-razione attraversando la fotografi a, il cinema, il teatro, il testo fi losofi co, il dialogo, la conversa-zione, il testo narrativo, epistolare, poetico, su web o altri supporti, i linguaggi e le modalità comunicative e narrative

dei mass media. Per iscriversi al corso di perfezionamento è necessario essere in possesso della laurea triennale o ma-gistrale e presentare la pro-pria candidatura, attraverso la sezione Segreterie online del sito web: www.unimib.it o scrivere all’indirizzo e-mail: [email protected]

Scadono il 31 agosto 2013 i termini per presentare la can-didatura per parte-

cipare a Start up Tel Aviv Boot-Camp, il concorso inter-nazionale aperto alle start up che si contenderanno la partecipazione al boot-camp di Tel Aviv. Il concorso, aper-to a giovani imprenditori tra i 25 e i 40 anni che abbia-no già fondato una start up attiva nei settori del web, mobile e securi-ty e alle start up di 14 paesi del mondo, tra cui anche l’Italia, metterà in palio un viaggio ad Israele e la partecipazione al boot-camp di Tel Aviv durante il quale le 14 start up vincitrici provenienti da tutto il mondo avranno la possi-bilità di intervenire a un intenso programma di con-ferenze, workshop, e incontri con imprenditori, professio-nisti e investitori israeliani leader nel settore. La Start up boot-camp Tel Aviv 2013

si terrà durante la settima-na del Dld Festival (Digital Life Design), e costituirà sicuramente un’importante opportunità di formazione e networking all’interno dell’ecosistema start up di Tel Aviv. Per partecipare al concorso internazionale occorre inviare, entro il 31 agosto 2013, un’e-mail all’in-dirizzo: [email protected] contenente il link

a un video pitch in lingua inglese si presentazione del progetto della durata mas-sima di 5 minuti. Per ave-re maggiori informazioni, consultare il sito internet: www.israelbootcamp2013.eventbrite.it

Allo Start up Tel Aviv Boot-Camp

Neoimprenditorisi confrontano

C’è tempo fi no al 13 settembre 2013 per iscriversi al master in Scienze infermieristiche di aneste-sia e terapia intensiva organizzato dall’università degli studi di Milano Bicocca. Il master, che partirà il 26 novembre 2013 e si concluderà a

febbraio 2015, si propone di fornire gli strumenti culturali e profes-sionali per assistere il paziente in condizioni critiche nel suo percorso in area critica. Il programma pre-vede che nel corso dei quindici mesi di master gli studenti ricevano sia dei contenuti erogati con didattica frontale, con esercitazioni pratiche e con simulazione di casi interattivi. Il percorso di tirocinio prevede 400 ore così suddivise: 60 ore da svolgere il sala operatoria, 60 ore in terapia intensiva pediatrica/neonatale, 60 ore in neurorianimazione, 60 ore in cardiorianimazione e 160 ore in terapia intensiva generale. Per iscriversi e per avere maggiori infor-mazioni, consultare il sito internet:

www.unimib.it o il sito web: www.mastermonzaerapiaintensiva.org.

Scadono il 27 settembre 2013 i termini per potersi iscriversi al master in economia e gestione degli scambi internazionali organizzato dall’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il master, che par-tirà ad ottobre 2013 e avrà durata annuale, ha lo scopo di formare import/export manager in grado di supportare le im-prese, soprattutto di medio-piccole dimensioni, nei processi di cresci-ta e di scambio internazionale. Alla fi ne del cor-so i partecipanti saranno in grado di progettare e realizzare stra-tegie di scambio a livello interna-zionale, sapran-no impostare e gestire operazioni commerciali con l’estero, compren-dere e utilizzare la strumentazione fi nanziaria a supporto di iniziative di scambio commerciale a livello internazionale e contribuire ad un rinnovato posizionamento strategi-co dell’impresa. Il master universi-tario è rivolto a laureati in possesso di lauree triennali o specialistiche in discipline economiche, giuridiche e sociali. Il corso, le cui lezioni si svolgeranno a Milano il venerdì e il sabato, prevede inoltre seminari di approfondimento e laboratori e il corso di Business english che contente di accedere all’esame per la certifi cazione Cambridge Esol. Il

percorso prevede infi ne un periodo di stage fi nalizzato all’inserimento formativo del corsista nel contesto reale dell’international trade presso aziende convenzionate con il master. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito in-ternet: www.unicatt.it.

Sono aperte le iscrizioni fi no al 9 settembre 2013 le iscrizioni per il master di alta formazione speciali-

stica professio-nalizzante per il nutrizionista, organizzato da Studio Sana di Torre del Greco (Na). Il corso, che inizierà il 5 ottobre 2013, è rivolto a tutti i laureati (in particolare, in biologia, e me-dicina) con un know how di base nel campo della nutrizio-

ne. Il master ha come obiettivo la formazione del nutrizionista, so-prattutto di tipo pratico-applicativo, sviluppando competenze specifi che su composizione, valore nutriziona-le, signifi cato fi siologico e salutistico degli alimenti, valutazione dello stato di nutrizione con tecniche e metodologie fondate sulla scienza dell’alimentazione e della nutrizione applicata basata sull’Ebn (Evidence Based Nutrition). Il van-taggio principale del master è rap-presentato dalle attività pratiche e dalla competenza dei docenti. Ogni partecipante al corso esegue, elabora

e valuta direttamente tutte le tecni-che e le metodologie professionali con possibilità di stage in studio di nutrizione post master. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, scrivere all’indirizzo e-mail: [email protected] o consultare il sito web: www.studiosana.it.

Sono aperti fi no al 10 settembre 2013 i termini per iscriversi al cor-so Ifts in Tecnico superiore per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produ-zioni tipiche organizzato da Galdus. Il corso, che partirà il 25 settembre 2013 per concludersi a luglio 2014, si svolgerà a Milano ed è stato proget-tato per offrire concrete opportunità di inserimento nel mondo del lavoro in uno dei settori ancora in crescita nel panorama economico italiano ed europeo. Tutto il comparto turistico, alberghiero e della ristorazione è in-fatti alla ricerca di persone in grado di valorizzare, attraverso la propria passione e creatività, l’immenso patrimonio enogastronomico che l’Italia possiede nella sua tradizione antica e nelle tendenze più moderne. L’ormai prossimo appuntamento di Expo 2015, che focalizza l’attenzio-ne proprio sulle tematiche trattate all’interno del corso, fornisce infi ne

un ulteriore motivo di interesse e di esclusività. Il corso ha come sbocchi naturali i settori della ristorazione, catene alberghiere e mense azienda-li. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.galdus.it.

CORSI & MASTER

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43Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 Agosto 201P E R C O R S IRiconosciuta la i gura professionale titolata all’elaborazione dei sistemi gestionali

Dati elettronici in buone maniLa gestione è doc se passa dall’ingegnere dell’informazione

DI MARI PADA

Solo l’ingegnere dell’in-formazione può gesti-re e maneggiare dati elettronici. Questa

nuova fi gura, introdotta dal-la prassi e uffi cializzata per la prima volta quest’anno con la circolare 194 del Consiglio nazionale degli ingegneri, è l’unica titolata a svolgere la progettazione, la direzione dei lavori, il collaudo e tutto il processo che si conclude con la trasmissione e l’elaborazione delle informazioni. In questo modo da un lato si garantisce la specializzazione di questi professionisti, dall’altro si tu-tela la collettività in un mo-mento in cui diventa sempre più nevralgica la sicurezza dei dati personali e pubblici.

La differenza rispetto a un informatico. «Sono 4 mila gli ingegneri dell’informazio-ne soltanto a Roma», spiega il presidente dell’ordine della capitale, Carla Cappiello, nel cui consiglio vi è proprio una rappresentanza del terzo set-tore, «in tutta Italia si parla di almeno il 10% tra iscritti all’ordine e non». La maggior parte dei laureati di ingegne-ria ha specializzazioni relati-ve al terzo settore, ma poi solo una minima parte si iscrive all’ordine, perché nel mercato non era fi nora riconosciuto e tutelato il loro ruolo. La ge-stione dei dati, infatti, veniva

contesa anche con i laureati in informatica, i matematici e i fi sici.

Quali sono le prerogative specifiche di un ingegnere dell’informazione? «Oltre al percorso di studi, più ampio e completo, bisogna pensare che i sistemi informatici sono pensati per automatizzare e semplificare le attività, ma quando presentano dei pro-blemi non basta una tecnico specializzato», commenta Cap-piello. «Inoltre, essendo iscritti a un ordine, assumono per il compito svolto, le responsabi-lità di natura civile, penale e

ovviamente deontologica. Una differenza notevole se si pensa agli ultimi scandali avvenuti nel mondo proprio per il setto-re Ict quali il Datagate e altri». Le attività sono molteplici: la progettazione, il collaudo e la gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e di generazione, trasmissione ed elaborazione delle informa-zioni; la defi nizione dei capito-lati tecnici e dei relativi studi di fattibilità e la direzione lavori.

Carriera, premiati i gio-vani. Prima che venisse ema-nata la circolare 194/2013 dal

Cni il tasto dolente era rap-presentato proprio dal man-cato riconoscimento di questa fi gura. I liberi professionisti hanno avuto diffi coltà a cre-scere e a ricoprire funzioni im-portanti nelle aziende. Come direttore responsabile dei sistemi informativi delle so-cietà, per esempio, si trovano persone con titoli di studio an-che molto lontani dal settore.

La promessa per il futuro è garantire un primo impiego entro un anno dalla laurea (le facoltà sono ormai pronte) e più si è giovani più si sarà appetibili. A differenza di al-

tri settori dove è determinante l’esperienza, in questo ambito fatto di startup tecnologiche e app per smartphone e tablet gli under 30 verranno pre-miati. Stipendio iniziale sui 30 mila euro.

Inoltre, ««ci si aspetta lo stesso impatto positivo che ci fu ai tempi del riconoscimento di altre specializzazioni, come quella di ingegnere edile che permise l’aumento degli iscrit-ti all’ordine e l’affermazione all’estero della qualità dei no-stri professionisti», dichiara il presidente.

© Riproduzione riservata

Agli ingegneri dell’informazione spettano in esclusiva «la pianifica-zione, la progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collau-do e la gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e genera-zione, trasmissione ed elaborazione delle informazioni» (art. 46, comma 1, lett. c), dpr 328/2001). «Le suddette attività professionali sono riservate per legge agli iscritti all’albo degli in-gegneri e non possono essere eserci-tate dai soggetti che non sono iscritti all’albo di categoria». Aggiunge il Cni nella circolare 194 del 19 marzo 2013: «Non v’è alcun dubbio che il settore dell’informazione, previsto e discipli-nato dall’art. 45 del dpr 5 giugno 2001 n. 328, costituisca attività riservata e, in quanto tale, soggetta ai dettami

normativi sulle attività professionali. E difatti il dpr 328/2001, nell’occuparsi agli artt. 45 e seguenti della professio-ne di ingegnere, suddivide gli ambiti professionali in tre settori omogenei: a) civile e ambientale, b) industriale, c) dell’informazione. Tali settori costi-tuiscono unitariamente la professione di ingegnere».

Il dubbio era nato in seguito all’ema-nazione della legge 14 gennaio 2013 n. 4 (Disposizioni in materia di pro-fessioni non organizzate), all’art. 1, comma 2, che individuava per «pro-fessione non organizzata in ordini e collegi, l’attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalente-mente mediante lavoro intellettuale o

comunque con il concorso di questo, con l’esclusione delle attività riserva-te per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 del codice civile». Le richiamate «attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi» sono quelle defi nite ai sensi del dpr 7 agosto 2012 n. 137 (Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali). Secon-do l’articolo 1, comma a), «per “pro-fessione regolamentata” si intende l’attività, o l’insieme delle attività, riservate per espressa disposizione di legge o non riservate, il cui esercizio è consentito solo a seguito di iscrizione in ordini o collegi, subordinatamente al possesso di qualifi che professiona-li o all’accertamento delle specifi che professionalità».

Alla conquista del terzo settore

L’interdipendenza tra la prospe-rità dei popoli e la salute dell’am-biente planetario è divenuto un tema centrale nel corso degli ul-timi decenni. Recentemente que-sto argomento ha influenzato la politica gestionale e la strategia di alcune organizzazioni e, an-cora più di recente, si è tradotto in «pratiche» di gestione delle ri-sorse umane basate sulla respon-sabilità sociale e la sostenibilità ambientale. Si tratta di un tema quanto mai attuale, assai poco frequentato nel nostro paese, ove ancora non è chiaro cosa significa spingere verso l’adozione di poli-tiche e pratiche organizzative che sono correlate con la sostenibilità ambientale e non pressate dalle sole esigenze del profitto, della rapidità di azione, e della compe-tizione globale. In tale direzione, gli psicologi dell’organizzazione e i manager delle risorse umane possono fare molto, individuando anche tante «microazioni» che con-tribuiscano a una vita lavorativa «sostenibile» e compatibile con il rispetto dell’ambiente e, in ultima istanza, alla salute individuale e collettiva.

Le azioni di responsabilità am-bientale possono essere visualiz-

zate a livello individuale, team, sistema organizzativo, e politiche dell’organizzazione. Ma il focus ri-mane l’individuo: nello specifico si tratta di sviluppare i cosiddet-ti green behaviors declinati nel (1) lavorare in modo sostenibile, eco-friendly, evitando di attivare comportamenti dannosi per l’am-biente, (2) sviluppare l’attitudine a conservare, riusare, riciclare, (3) influenzare positivamente gli altri con le proprie azioni virtuose, (4) prendere l’iniziativa e divenire un «modello», per esempio impegnan-dosi nel risparmio dell’energia.

La funzione HR è una delle aree-chiave dell’impresa al fine di implementare una strategia basa-ta sulla sostenibilità (nel quadro globale della Corporate social re-sponsibility).

I sustainable behaviors sono ca-ratterizzati dall’attenzione a pro-teggere e preservare l’ambiente, a conservare-e-riusare piuttosto che a usare-e-gettare, e a incide-re il meno possibile sull’equilibrio ecologico: essi dovrebbero essere valutati e misurati, dato che ciò che interessa non è tanto il «di-chiarato», quanto l’azione reale attuata dalle persone al lavoro. Sono state proposte diverse tipo-

logie di comportamenti sul lavoro, come quella quadripartita che dif-ferenzia le persone in egocentric, ecocentric, anthropocentric e en-vironmentally apathetic.

Le ricerche sulle variabili del genere, età, livello di istruzione e di reddito indicano una maggio-re sensibilità delle donne e delle persone più giovani verso la so-stenibilità ambientale che, però, non è detto si traduca in pratica nel mondo del lavoro e, soprat-tutto, in azioni di prevenzione. Il livello di istruzione rappresenta un indicatore positivo, mentre il reddito non è discriminante, a parità di altre condizioni. Sicura-mente un elemento centrale è lo stile di leadership dei responsabi-li: sono state indagate le relazioni fra credenze, valori e pratiche di leadership, enfatizzando la rile-vanza di programmi di formazione manageriali volti a sviluppare la sensibilità ecologica in tutta la gerarchia organizzativa. Di pari passo sono incoraggiati i com-portamenti virtuosi (notando che spesso gli atteggiamenti di noncu-ranza o disprezzo verso l’ambiente s’inseriscono nel counterproducti-ve work behavior, cioè nelle moda-lità distruttive di comportamento

organizzativo).Orientarsi verso la trasforma-

zione «verde» del mondo organiz-zativo significa, nei fatti, lavorare a diversi livelli e soprattutto re-interpretare in tale ottica le classi-che azioni di people management: dal disegno degli spazi lavorativi, alle opere di sensibilizzazione del modo di agire delle persone, da-gli incentivi verso l’adozione di comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente, all’impo-stazione di stili di leadership che sappiano valorizzare l’attenzione all’ecosistema interno ed esterno all’organizzazione.

Potrebbe apparire, questo, un tema assai astratto se non fosse, invece, traducibile non solo in un «sistema», un approccio,l’Ems - Environmental management system, ma anche in specifiche azioni gestionali e di sviluppo della cultura organizzativa. Una cultura che conduce l’impresa a farsi parte attiva nella protezione dell’ambiente, piuttosto che limi-tarsi ad applicare normative e re-golamenti imposti dall’esterno.

Alessandro Michelangelo

Castiello d’AntonioAndrea Castiello d’Antonio

IL PUNTO

Le risorse umane che aiutano la sostenibilità ambientale

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44 Lunedì 19 Agosto 2013 A Z I E N D E

La Banca della provincia di Macerata è alla ricerca di 14 promotori fi nanziari, di cui 4 da inserire come di-pendenti nelle fi liali, e 10 indipendenti, da assegnare ai BPrM punto servizi, uffi ci dei promotori fi nanzia-ri, dislocati sul territorio provinciale. Al personale delle fi liali, di età non superiore ai 29 anni, verrà offerto un contratto di apprendistato professiona-lizzante della durata di 3 anni, con 120 ore di for-mazione. Con i promotori che lavoreranno nei punti servizi verrà stipu-lato un mandato di agenzia a tempo indeterminato, con lettera integrativa di trattamento eco-nomico, formato da una parte fi ssa più provvigioni, di 3 anni, rescindibi-le da entrambe le parti con 30 giorni di preavviso. Viene pertanto offerta un’opportunità di occupazione con scelta della modalità di remunerazione: fi ssa e pre-determinata per coloro che preferiscono certezze; rimborso spese e variabile per chi crede nelle pro-prie capacità ed è proiettato al conseguimento di maggiori guadagni. Per tutti i selezionati, sia come dipendenti che come collaboratori esterni, è previ-sta la possibilità di essere assunti a tempo indeter-minato dopo 3 anni, a seguito di valutazione positiva della banca e a discrezione della stessa. Questi i requi-siti richiesti: iscrizione all’albo dei promotori fi nanziari o possesso dei requisiti per l’iscrizione e, per i punti servizi, essere automuniti. Costituiscono titolo prefe-renziale il possesso della laurea in materie economiche e la disponibilità di un proprio portafoglio clienti. La domanda di candidatura, che dovrà contenere l’indica-zione della preferenza per l’impiego in fi liale o in un punto servizi, dovrà essere inviata entro il 15 settembre 2013 all’e-mail: [email protected]. www.bancamacerata.it, contatti, lavora con noi.

Promotori fi nanziariper la BPrM

«Volotea», afferma Valeria Rebasti, commercial count-ry manager Volotea in Italia, «è la compagnia aerea low cost che collega città di medie e piccole dimensioni. In Italia è presente in 20 aeroporti e le sue basi ope-rative a livello europeo sono presso gli aeroporti di Venezia, Palermo, Nantes e Bordeaux. Volotea ha già trasportato oltre 1,1 milioni di passeggeri in poco più di un anno di attività, è un’azienda in grande crescita e con ottime potenzialità di sviluppo. Per questa ragione stiamo cercando nuovi professionisti che vogliano sali-re a bordo di questa giovane e promettente compagnia. Le doti principali? L’entusiasmo e la voglia di fare! E, ovviamente, la passione per i viaggi». La compagnia è alla continua ricerca di nuove fi gure professionali, in particolare di assistenti di volo. A livello di staff, sono in corso le selezioni per Italy groups & ttoo specialist, online marketing manager e cabin crew director e, inol-tre, quelle per assistenti di volo per Venezia, Palermo, Nantes e Bordeaux. «Cerchiamo persone interessate a un lavoro impegnativo in un ambiente differente ed entusiasmante, fl essibili, con idee e che sappiano metterle in pratica. Riconosciamo i meriti e offriamo opportunità di crescita professionale. Il rispetto, la simpatia, lo spirito di squadra e l’integrità sono i nostri valori e la nostra mission è pensare sempre al clien-te». Attualmente Volotea collega 52 destinazioni con una fl otta composta esclusivamente da aerei Boeing 717, con una capacità di 125 posti, equipaggiati con motori Rolls-Royce. Per trovare tutte le informazio-ni sulle campagne di recruiting in corso e presentare la candidatura, collegarsi ai link, sempre aggiornati: http://www.volotea.com/it/posti-vacanti/ e http://www.volotea.com/it/posti-vacanti/assistenti-di-volo/

Volotea cercaassistenti di volo

Self Italia, catena del fai-da-te, seleziona 17 laureati o diplomati da adibire alle funzioni di capisettore vendite, addetti alla vendita e al servizio clienti, caposet-tore logistica e addetto al merchandising. La neces-sità di nuovo personale è correlata al trasferimen-to del punto vendita di Alessandria dal comune di San Michele al centro città. Curriculum al sito www.selfi talia.it, lavora con noi.

Sony, multinazionale nel settore tecnologico con sede a Tokyo, ha in programma di offrire nei prossimi sei mesi oppor-tunità di stage in Italia nell’area marketing a giovani con buona cono-scenza dell’inglese e com-petenze nel marketing research, in quanto le prossime ricerche saran-no legate particolarmen-te all’analisi di numeri e dati. Per candidarsi, collegarsi al sito www.sony.net, careers.

Il gruppo Calzedonia (Calzedonia, Intimissi-mi, Tezenis e Falconeri) ricerca 2 sales assistant Falconeri, di cui uno per Desenzano e uno per Monza; un modellista e un impiegato ammi-nistrativo per la sede centrale di Dossobuono (Vr); un international press offi cer; 2 district manager, di cui uno bilingue italiano-cinese; un visual merchandi-ser. Candidarsi al sito http://calzedonia.sites.altamiraweb.com/it.

Philip Morris, titolare di alcuni tra i principali marchi di sigarette, è alla ricerca di molteplici fi gure professionali nel mondo e di 3 per la sede di Bologna: un senior product engineering, un senior project engineer e un analyst operations systems. Registrare il curriculum nell’appo-sito form del sito www.pmi.com, sezione oppor-tunità professionali, co-stantemente aggiornata con le posizioni aperte.

Disney Cruise Line, compagnia di crociere per famiglie, in colla-borazione con Eures Milano, ricerca 17 fi gure di bordo con conoscenza dell’inglese da assumere con contratti di 4 o 6 mesi rinnovabili: 5 as-sistant merchandising manager, 10 hostess servizio clienti e 2 go-vernanti/guardaroba. Inviare curriculum in inglese, entro il 30 set-tembre, a [email protected] e in copia a [email protected].

NEWSRicercati responsabili di negozio, addetti alle vendite, animatori

Allo shopping 700 risorseAssunzioni a Parma retail, al via a novembre

Pagina a curaDI LAURA ROTA

Il 7 novembre verrà inau-gurato Parma retail, li-festyle centre di ultima generazione dedicato allo

shopping e al tempo libero che la cooperativa Cesi, società di costruzione con sede a Imola, sta realizzando alle porte di Parma. Il centro darà lavoro a oltre 700 persone tra responsabili di nego-zio, addetti alle vendi-te, magazzinieri, gesto-ri, tecnici, animatori e assistenti per l’area entertainment. In vista del reclutamento, Par-ma retail ha lanciato la campagna «Pronti, partenza e… invia», che mira ad attirare l’attenzione sulla fase di recruiting del centro: una vera campagna acquisti semplice e diretta, che invita persone brillanti, con doti di comunicazione e relazione e interessate a soddisfare il cliente a spedire il curricu-lum per candidarsi al ruolo

prescelto. Policentro è la società pro-

motrice del progetto, mentre la commercializzazione degli spazi vendita disponibili, cu-rata da Mall System, è ormai alla fase conclusiva e già oltre 53 attività commerciali saran-no presenti nel centro, ma per

gli imprenditori interessati a nuove opportunità di busi-ness sono ancora disponibili spazi per attività commercia-li e di servizio. La struttura avrà sede vicino all’uscita Parma dell’autostrada A1, a circa 4 chilometri dal cen-tro città. Al retail, a regime, ci saranno più di 100 negozi

di noti brand, tra cui Euro-nics e Decathlon. Il centro è stato scelto per l’apertura di un nuovo store per il format discount Decathlon Simply, che proporrà un’offerta inte-ramente dedicata ai prodotti a marchio Passione, apparte-nenti alla rete Oxylane. Par-

ma retail si è rivelato il luogo ideale, considerata la tradizione che la città vanta nel settore spor-tivo, tanto da aver otte-nuto nel 2011 il titolo di città europea dello sport. La struttura sarà una risorsa per il territorio, un luogo di attrazione e un volano di business, con tante aree dedicate allo shopping, dall’abbi-gliamento all’alimentare,

dai beni per la casa ai servi-zi, un nuovo polo per la so-cializzazione, il tempo libero, lo sport, diverse proposte di ristorazione per tutti i gusti, una vasta scelta di brand e servizi per tutta la famiglia e la più grande zona leisure d’Italia, per far felici anche i più piccoli e i teenager.

Ampie superfi ci specializza-te, insegne italiane e interna-zionali, operatori locali qua-lifi cati, una grande piazza, 9 mila metri quadrati dedicati all’intrattenimento, il tutto in una struttura luminosa e hi-tech, concepita per accogliere i visitatori in un contesto con-fortevole, riducendo l’impatto ambientale. Infatti Parma re-tail è il risultato di un proget-to all’avanguardia, che preve-de soluzioni per garantire il massimo risparmio energe-tico: il fotovoltaico in coper-tura, le coperture in vetro bassa emissione, i tetti verdi per limitare la dispersione di calore d’inverno e isolare dal caldo durante l’estate, l’uso di acqua di falda per l’irriga-zione e il sistema antincen-dio. L’impiego di tecnologie e soluzioni green consente di ridurre i consumi energetici e i costi di gestione, a vantag-gio di tutti gli operatori del centro, conciliando comfort e sostenibilità. Per candidarsi, basta collegarsi al sito www.parmaretail.it, sezione lavora con noi.

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45Lunedì 19 Agosto 2013

OffroLavoro

ANUMERO DA NUMERO DNECOLLEZION

RI400 CREATORDI RICCHEZZADI RICCHEZZA

In edicola

SPECIALE

°NNUMEN RORR

1980-20131

Acquisti

Lazio

Buyer juniorArticolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante in ambito fornitura di generi di ogni necessità rivolta alle Nazioni Unite 1 buyer junior con inglese fluente. La risorsa, inserita presso l’ufficio commerciale, si occuperà di rispondere alle gare di forniture di generi di ogni necessità (esclusi alimentari e medicinali) alle quali l’azienda viene invitata. Nello specifico svolgerà attività di ricer-ca di mercato volta al reperimento sul mercato italiano dei materiali richiesti. Le forniture sono rivolte alle truppe delle Nazioni Unite che si trovano in missione di pace. Si richiede: diploma di maturità; fluente conoscenza della lingua inglese; esperienza nel settore degli acquisti/ ricerche di mercato volte alla selezione dei migliori fornitori presenti sul mercato; conoscenza della normativa/ pro-blematiche relative ai trasporti quali ad esempio ingombri, ti-pologia delle rese. Completano il profilo autonomia, proattività ed energia. Costituirà titolo pre-ferenziale l’aver maturato prece-denti esperienze similari anche all’estero. Orario di la voro: full time, lunedì-venerdì 9.00-13.00/ 14.00-18.00. Si offre Contratto di somministrazione iniziale della durata di 2-3 mesi con l’obiettivo di un inserimento diretto in azien-da; 3°o 4° livello CCNL Commer-cio in base all’esperienza. Sede di lavoro: Roma. Zona Eur. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Agenti e Rappresentanti

Lazio

Agente di commercioArticolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per il potenziamento della rete di vendita di azienda leader nel settore Pay TV 20 agenti di commercio. Mansioni: Le risorse si occuperanno di ampliare il

portafoglio clienti, limitatamente all’area assegnata, attraverso lo sviluppo dell’area assegnata e la promozione di nuovi abbonamenti al servizio di pay tv rivolto alle strutture alberghiere, ai bar, ai bar, pub, ristoranti e pubblici esercizi in genere. Si richiede: partita IVA già aperta; provenienza dal canale HORECA; attitudine a lavorare per obiettivi; spiccata capacità organizzativa; buone doti relazionali, di comunicazione e problem solving; passione, dina-mismo e motivazione. La ricerca è aperta sia ad agenti pluriman-datari che monomandatari, anche se l’essere agenti plurimandatari costituirà titolo preferenziale. La collaborazione sarà direttamente con l`azienda e in interessante regime provvigionale, con piano di incentivazione che premia il raggiungimento di obiettivi prefissati. Sede di riferimento: Roma Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un

dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Piemonte

Agente di commercioArticolo1 - Agenzia per il lavoro seleziona per azienda settore te-lefonia agente di commercio. La risorsa si occuperà della gestione ed acquisizione di clienti canale business in base ad appuntamenti fissati dal contact center nella zona del Torinese. Requisiti: diploma; ottime doti relazionali; propensione alla vendita; proatti-vità; partita iva aperta oppure pro-filo junior inseribile inizialmente anche come procacciatore; auto-munito. Contratto: fisso + provvi-gioni. Sede di lavoro: Torino, Asti,

Cuneo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –e-mail [email protected]

Biologia e Chimica

Lombardia

Perito chimicoArticolo1 - Agenzia per il Lavoro ricerca 3 periti chimici addetti di laboratorio. Le risorse si occupe-ranno di effettuare analisi chimiche e chimico-fisiche su materie prime, semilavorati, acque di processo per verificarne la rispondenza alle specifiche tecniche, commerciali e di fornitura. Si richiede: esperienza pregressa nel ruolo e preferibil-mente nel settore cosmesi; ottima padronanza degli strumenti di laboratorio; buona conoscenza della lingua inglese; diploma di Perito Chimico. L’orario di lavoro è Full time. Si offre contratto di somministrazione con concretis-sime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: provincia di Crema. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al

trattamento dei dati personali a: [email protected]

Enti locali

Lazio

Addetto ufficio gareArticolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per boutique multibrand settore luxury azienda cliente operante in ambito ortopedico e elettromedicale 1 addetto uffi-cio gare. La risorsa si occuperà della gestione degli iter di gara, dalla preselezione del bando alla preparazione dei documenti. Si richiede: esperienza pluriennale nel settore delle gare d’appalto, buona conoscenza del pacchetto Office e della lingua inglese, dispo-nibilità immediata. Costituirà titolo preferenziale l’aver conseguito una Laurea in Giurisprudenza, Economia e Commercio, Scienze Politiche. Orario di lavoro: 37/45

eo. Gli annunci sono rivolti adidati ambosessi Le persone

I SETTORII SETTORIquisti 45

enti e rappresentanti 45

ologia e chimica 45

ti Locali 45

piegati 46

ormatica 46

oduzione 46

bbliche relazioni 47

ualità 47

orse umane 47

torazione 49

gisti 49

nici 50

ismo 50

nditori 50

trattamento dei dati personali a:crema@articolo1 it

LE OFFERTEperiti meccanici/elettrici, pro-

moter commerciale, com-merciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del la-voro, responsabili di produ-zione, perito chimico, pro-posal engineer, operatori cnc, ingegneri, addetto ge-stione commesse per Gior-nale di Brescia

commerciali, educatori-edu-catrici, periti elettronici, pro-grammatore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzinieri, edilizia, fi-nancial reporter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, controllo qua-lità, cassieri per Openjob

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OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

portafoglio clienti, limitatamente all’area assegnata attraverso lo

dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di

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Info

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La redazione di un cv in lingua inglese non potrà prescin-dere dalla presenza di una lettera di presentazione (cover letter) all’interno della quale dovranno essere specifi cate le proprie competenze e conoscenze, nonché le ragioni che ci muovano alla ricerca di un nuovo lavoro/i all’interesse per una particolare organizzazione. Si tratterà di un documen-to essenziale che in Paesi quali il Regno Unito, l’Irlanda o gli Stati Uniti verrà considerato primario ai fi ni di una effi cace valutazione del candidato. La lettura della cover letter precederà l’analisi detta-gliata del curriculum e avrà la funzione di motivare il selezionatore relativamente alla nostra storia pro-fessionale e alle attitudini che ci contraddistinguano.Un paio di facciate redatte in forma sintetica e precisa (elenco di fatti e di date) saranno, quindi, suffi cienti per rendere interessante il cv, considerando il fatto che, so-vente, il datore di lavoro anglosassone non apprezzerà la ridondanza e l’esubero di informazioni, soprattutto se scarsamente pertinenti rispetto alla posizione aperta.Gli aspetti che andranno maggiormente curati sono quelli inerenti le abilità (skill) sia linguistiche (evi-denziando il livello di padronanza della lingua in-glese scritta e parlata) che tecniche e trasversali.Una pratica che nel nostro Paese viene, spesso, as-sociata ad una raccomandazione più o meno vela-ta è quella riguardante l’inserimento delle reference.All’estero, una valutazione positiva del nostro operato o la possibilità di un riscontro diretto con i precedenti datori di lavoro (sarebbe opportuno l’indicare nominativi e recapiti di due nostre referenze) saranno, al contrario, apprezzati e considerati un “tassello” prezioso ai fi ni della scelta fi nale.Una forma abbreviata del cv caratterizzata dall’elencazione dei posti di lavoro occupati più di recente (in ordine inverso) e dei propri obiettivi di carriera potrebbe essere costruita per specifi ci destinatari, rendendo il documento più “snello” e mirato rispetto, ad esempio, al modello europeo

Angelo Boccato – [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Destinazioni lontane

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46 Lunedì 19 Agosto 2013 O F F R O L AVO R O

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del lavoro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di

lavoro evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera,

dovrà semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli

annunci e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

ore settimanali distribuite dal lu-nedì al venerdìSi offre: Contratto di somministrazione iniziale della durata di 2 mesi con possibilità di proroghe. Livello D1 CCNL Chi-mica Industria Farmaceutica. Sede di lavoro: Formello (RM). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Impiegati

Lombardia

Impiegatobusiness intelligence

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca 1 impiegato business intel-ligence ricambi ed accessori. La risorsa, rispondendo al respon-sabile di funzione, si occuperà di: creazione e manutenzione statistiche e report ricambi ed accessori; estrazione ed analisi dati di vendita e gestione magaz-zino; aggiornamento e verifica master data ricambi ed accessori; gestione anagrafica ricambi ed accessori; manutenzione listini e sconti in vendita ed in acquisto; gestione ordini a fornitore e rela-tivi carichi a magazzino; gestione amministrativa reparto ricambi. Si richiede: comprovata esperien-za nel ruolo; ottime competenze informatiche in merito a pac-chetto office, SAP e gestionali di magazzino; comprovate capacità di programmazione in linguaggio SQL; buone capacità organizza-tive e relazionali; spirito pratico e capacità di adattamento; buona conoscenza della lingua inglese. Inquadramento contrattuale e re-tributivo saranno definiti in base all’effettiva esperienza maturata dal candidato. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Impiegato marketingArticolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca 1 impiegato marketing & sales planning ricambi ed accessori. La risorsa, risponden-do al responsabile di funzione si occuperà di: monitoraggio raggiungimento obiettivi rete ed azioni di recupero; monitoraggio ed azioni di recupero sulla fedeltà della rete; gestione campagne pro-mozionali ricambi ed accessori; gestione anagrafica e condizioni commerciali ricambi ed accessori;

gestione fornitori in triangolazio-ne di fatturazione; fatturazione ed incentivi; statistiche e forecast ricambi ed accessori; consulenza telefonica alla rete; inventario e rottamazione; training Conces-sionari. Si richiede: comprovata esperienza pluriennale nel ruolo, buone capacità organizzative e relazionali; spirito pratico e capa-cità di adattamento; buone com-petenze informatiche in merito a pacchetto office, SAP e gestionali di magazzino; costituisce titolo preferenziale la capacità di pro-grammazione in linguaggio SQL; buona conoscenza della lingua in-glese. Inquadramento contrattuale e retributivo saranno definiti in base all’effettiva esperienza matu-rata dal candidato. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Impiegato marketingArticolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per azienda settore GDO impiegato marketing. La persona selezionata si occuperà di: ag-giornare sito internet; confronto con IT in merito ad eventuali esigenze; preparazione reporti-stica sito internet e newsletter (elaborazione dati e statische); gestione facebook; supporto per allestimento pdv e controllo di-stribuzione volantini; mappatura cartella stradali fissi; elabora-zione etichette che identificano prodotti in offerta; preparazione posta destinata ai PDV; risposta alle segnalazioni giunte al nume-ro verde. Si richiede: esperienza pregressa, domicilio in zona, ottima conoscenza MAC e pho-toshop, dimestichezza con audio e video, disponibilità da lunedì a sabato. Si offre Inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Vicinanze Albizzate (VA). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Impiegato ufficio commerciale estero

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per azienda 1 impiega-to ufficio commerciale estero. La persona selezionata, sotto la supervisione del responsabile ufficio commerciale, si occuperà di invio delle offerte, ricevimento/conferme d’ordine, preparazione delle commesse, stesura delle bolle di spedizione, colloqui con

la rete di vendita. Si richiede: età di apprendistato (max 30 anni); padronanza della lingua inglese e di una seconda lingua (francese o tedesco); domicilio in zona; disponibilità immediata, full time.Si offre: Inserimento in apprendistato professionalizzante. Sede di lavoro: Castiglione Olona (VA). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Informatica

Lazio

Programmatore javaArticolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per società di consulenza specializzata in soluzioni ICT 1 programmatore java. Si richiede: laurea in Ingegneria Informati-

ca o in Informatica; esperienza triennale nella progettazione e sviluppo di applicazioni Java; conoscenza approfondita dei lin-guaggi: UML, JAVA/ JEE, AJAX, SPRING, HIBERNATE, JBPM, ACEGI, STRUTS, JQUERY, JITA; preferenziale la conoscenza di PENTAHO. Si offre: Contratto di somministrazione inziale con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Produzione

Lombardia

Addetto produzioneArticolo1 Agenzia per il Lavoro ricerca 20 addetti produzione. Le

risorse si occuperanno di produ-zione del prodotto e packaging cosmetico. Si richiede: espe-rienza nel settore cosmesi, in particolare nel ruolo di addetto/a compattatura, estrusi, rossi e ma-tite, produzione cotti, addetto/a reparto miscelazione polveri ed produzione emulsioni; flessibi-lità agli orari di lavoro; essere automuniti. L’orario di lavoro è full time su tre turni. Si offre contratto di somministrazione. Sede di lavoro: provincia di Cre-ma, provincia di Bergamo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Piemonte

Operaio specializzato tracciatore

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro ricerca per azienda operante nel

Canale 55

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Caffè Affari 9.00 Il Meglio di Primo Tempo - Attualità 10.25 Il Meglio del Tg della Convenienza 11.00 Class Life Sapori12.10 Limit Presenta Haunted Collector13.40 Modelmania14.15 Speciale Class Life Estate 16.00 Tg Giorno 16.30 Tg Sport17.05 Il Meglio di Prometeo di S. Giacomin 17.30 Law&Order - Serie TV19.15 In Plain Sight - Protezione Testimoni - Serie TV «Tornare al lavoro» 21.10 Dead Man Talking22.40 To Catch a Predator23.25 Law&Order - Serie TV «Le apparenze prima di tutto»

7.00 Caffè Affari 9.00 Linea Mercati Mattina 9.30 Alert Mercati Ospite M. Intropido (Ricerca Finanza)12.10 Forex Update12.20 Analisi Tecnica Ospite G. Murano (ADB)14.30 Bussola Economica15.00 Linea Mercati Wall Street Ospite P. Cardillo (Rockwell global Capital) 17.00 Alert Mercati Ospite F. Paglianisi (Admiral Markets) 17.00 Linea Mercati Pomeriggio 18.00 Report - Il Tg della Finanza Ospite T. Federici (Banca Ifigest) 22.00 Linea Mercati Notte Ospite P. Cardillo (Rockwell global Capital)22.30 Italia Tg Oggi

8.00 Parelli Natural Horsemanship «Il metodo naturale» 11.00 Class Horse Tv Live «Il mondo del cavallo a 360°» 14.10 Furusyya FEI Nations Cup 2013 «Ultimo appuntamento da Dublino» 18.30 Trekking d’Italia «In sella sulle Dolomiti del Brenta»19.15 Premio Presidente della Repubblica «Dall’Ippodromo di Capannelle» 20.00 Intervista a Vikram Rathore «Uno dei più importanti giocatori del polo indiano» 20.50 Longines GCT 2013 «IX Appuntamento del Global Championship Tour» 0.05 Class Horse Tg

Design&Living

Il gusto del Made in Italy

Top Lot

Le aste in diretta

Ride&Drive

Tutte le novità per un viaggio

straordinario

My Tech

La tecnologia utile di tutti i giorni

Tempo di Lusso

Vivere e conoscere ciò che fa la

differenza

Sapori&Profumi

Ecco le eccellenze culinarie

Art TV

Il mondo dell’arte

Class Life Tg

Le notizie dal mondo della moda

Canale 56

7.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 8.00 Ladies 12.00 Fashion Dream 13.30 Breakout 14.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 18.00 Models Milano Il docu-reality della moda 18.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 19.30 Breakout 20.00 Ladies 21.30 Models New York Il reality della moda 22.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti

6.00 Onda del Mattino

8.00 Onda del Mattino

10.00 Onda del Mattino

12.00 Onda del Pomeriggio

14.00 Onda del Pomeriggio

16.00 Onda del Pomeriggio

18.00 Onda del Sera

20.00 Onda del Sera

22.00 Onda del Sera

00.00 Onda della Notte

www.radioclassica.com

Canale 30

CANALE 27

098105098108105111103114

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47Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 AgO F F R O L AVO R Osettore automotive 1 operaio spe-cializzato tracciatore. La figura andrà ad effettuare su un prodotto “prelavorato” la misurazione dimensionale delle lamiere. Si richiede: diploma di maturità; esperienza di 2/3 anni nella man-sione, con provenienza dal settore automotive; ottima conoscenza ed utilizzo degli strumenti di misura (calibri, micrometri, ecc.); capacità di utilizzare pc e sistemi CAD per ricavare la sagoma del manufatto; capacità di utilizzare apparecchiature di taglio al laser o al plasma e/o altri strumenti previsti nello svolgimento della mansione; disponibilità imme-diata. Si offre iniziale contratto di somministrazione con concre-tissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: To-rino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –e-mail [email protected]

Pubbliche relazioni

Friuli-Venezia Giulia

Hostess sala slot e vltArticolo1 - Agenzia per il Lavoro seleziona 10 hostess sala slot e vlt. In riporto al Responsabile della sala si occuperà di: accoglienza e registrazione clienti; assistenza e supporto alla clientela; fornire informazioni sulle macchine da gioco; monitoraggio e pulizia del-la sala; gestione cassa. Si richiede: diploma; esperienza come hostess o receptionist, addetta alla cassa; attitudine ai rapporti interperso-nali e predisposizione al lavoro in team; gradita esperienza pregressa svolta presso minicasino, o sale slot; disponibilità a lavorare su turnazione, nei weekend, festivi e in fascia notturna. Si offre contratto di tre mesi, con assun-zione diretta in azienda. Sede di lavoro: Roma, zona Collatina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Qualità

Lazio

Operatore call center assicurativo

Articolo1 - Agenzia per il Lavo-ro cerca per azienda leader nel settore assicurativo 5 operatori call center assicurativo. Le risor-se, inserite all’interno dell’area Sales (vendite) si occuperanno di: supporto ai potenziali clienti nella scelta dei prodotti assicura-tivi attraverso l’utilizzo di canali telefonici e informatici; analisi delle esigenze dei clienti, prepa-razione dei preventivi e supporto

nell’acquisto dell’assicurazione. Si richiede: Diploma di matu-rità; Buona conoscenza del pc; Ottime capacità comunicative e relazionali, Energia e proattività; Orientamento agli obiettivi e spiccata attitudine alla vendita e a lavorare in team completano il profilo. Orario di lavoro: lun – ven 8.00-22.00 (25 h settimanali). Si offre un contratto di apprendistato triennale a partire da settembre; l’offerta include anche numerose sessioni di formazione profes-sionale. La retribuzione, oltre ad una parte fissa, prevede incentivi legati alla vendita. Sede di lavoro: Roma, Bufalotta. Gli annunci so-no rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla po-sizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati per-sonali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Operatore telefonicoArticolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore telefonia e comunicazione 10 operatori telefonici. Si occu-peranno di: assistenza telefonica clienti da un punto di vista tecnico ed amministrativo. Per alcune ore della settimana la risorsa potrà es-sere chiamata a ricoprire un ruolo di coordinamento/ supporto degli operatori più junior, con prospet-tive di crescita futura. Si richie-de: diploma, esperienza almeno triennale e recente nel call center inbound maturata in aziende strut-turate e di buon livello. Costituirà titolo preferenziale l’aver matu-rato precedenti esperienze in un ruolo di coordinamento di risorse. Motivazione, dinamicità e ottime capacità organizzative completa-no il profilo. Orario di lavoro: part time di 30 ore settimanali su turni diurni e pomeridiani dal lunedì al sabato, con possibilità di succes-siva trasformazione del contratto in full time. Si offre: Contratto di somministrazione iniziale della durata di 1 mese con possibilità di proroghe e inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Roma Tiburtina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Operatore telefonico inbound

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 20 operatori telefonici inbound. Le risorse si occuperanno di as-sistenza telefonica per commessa del settore energetico supportando i clienti a 360° per rispondere a qualsiasi loro esigenza/richiesta. Si richiede: diploma di scuola me-dia superiore; esperienza maturata nel ruolo; ottima conoscenza del pc; capacità comunicative e di problem solving; attenzione, pre-visione e orientamento al cliente;

energia, proattività ed entusiasmo. L’orario di lavoro: part time 20 ore settimanali (4 ore al giorno arti-colate su 5 gg settimanali su turni dal lunedì a domenica in fascia oraria 6.00 – 24.00). E`previsto un corso di formazione Forma.Temp full-time di 9 giornate, retribuito con rimborso spese e propedeutico all`inserimento. Si offre: iniziale contratto di somministrazione della durata di un mese con reali possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Roma Sud-Est (Torre Spaccata). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

OtticoArticolo1 - Agenzia per il La-voro cerca per azienda operante del settore dell’ottica 2 ottici in possesso dell’abilitazione. La risorsa, riportando direttamente allo store manager, si occuperà di: accoglienza della clientela; consulenza professionale; vendita assistita dei prodotti. Si richiede: diploma di ottico; abilitazione alla professione e/o mini laurea. Grinta, energia, determinazione, voglia di crescere e di imparare, flessibilità e disponibilità com-pletano il profilo. Orario di lavoro: part time secondo turnistica azien-dale. Si offre contratto a tempo determinato. Sede di lavoro: Ro-ma Bufalotta / Cola di Rienzo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Lombardia

Tecnico addetto controllo qualità

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro ricerca 2 tecnici addetti controllo qualità prodotto finito e packa-ging - cosmetico. La risorsa si occuperà di: assicurare la verifica ed approvazione delle conformità del lotto del prodotto finito prima della spedizione sulla base dei requisiti qualitativi approvati dal cliente; gestire i reclami e le controversie nate da rilevazioni di non conformità; Fornire supporto alla produzione nella soluzioni di eventuali problemi riscontrati a livello di prodotti finito; gestire e stilare tutta la documentazione in merito alla qualità del prodotto finito. Si richiede: esperienza pregressa nel ruolo e preferibil-mente provenienza dal settore cosmesi; buona conoscenza della lingua Inglese; laurea in Chimica o Diploma di Perito Chimico. L’orario di lavoro è Full time. Si offre contratto da valutare in base all’esperienza pregressa. Sedi di lavoro: provincia Bergamo, pro-vincia Crema. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono invia-

re un dettagliato curriculum indi-cando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Piemonte

Operatore call center inbound

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro ricerca per importante azienda operante nel settore telecomuni-cazioni 10 operatori call center inbound assistenza clienti. Le risorse si occuperanno di: gestione chiamate inbound, informazioni di tipo commerciale, assistenza tecnica, risoluzione problema-tiche. Non è necessaria alcu-na precedente esperienza nella mansione. Si richiede: diploma; ottimo utilizzo PC (MS Offi-ce, Internet, Posta Elettronica); orientamento al problem solving e al lavoro in team; pro attività; attenzione, precisione, affidabili-tà, cura del cliente e orientamento al servizio; buona gestione dello stress; ottime doti comunicati-ve; preferibilmente automuniti. Orario di lavoro: part time 20 ore settimanali su turni articolati nella fascia oraria 8.00/22.00 da lunedì a domenica compresi i festivi (5gg lavorativi su 7). Si offre contratto di somministrazione di 1 mese + proroghe previa frequenza di un corso di formazione retribuito di 12 giorni. Sede di lavoro: Torino Nord. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –e-mail [email protected]

OtticoArticolo1 - Agenzia per il lavoro seleziona per importante azienda cliente ottico part time. La risorsa sarà inserita all’interno del punto vendita e si occuperà di: assisten-za e vendita alla clientela; con-trollo della vista; predisposizione

delle lenti. Requisiti: diploma di ottico e iscrizione all’albo; auto-nomia; affidabilità; disponibilità a lavorare nei week end, nei giorni festivi; automunito. Contratto: contratto di somministrazione part time 24 ore settimanali. Sede di lavoro: Pavone Canavese (TO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –e-mail [email protected]

OtticoArticolo1 - Agenzia per il lavoro seleziona per importante azienda cliente ottico. La risorsa sarà inserita all’interno del punto ven-dita e si occuperà di: assistenza e vendita alla clientela; controllo della vista; predisposizione delle lenti. Requisiti: diploma di ottico e iscrizione all’albo; autonomia; affidabilità; disponibilità a la-vorare nei week end, nei giorni festivi; automunito. Contratto: da definire. Sede di lavoro: Alessan-dria. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –e-mail [email protected]

Risorse umane

Lombardia

Addetto segreteria e aiuto selezione

Recruit - Agenzia per il lavoro ricerca per azienda operante nel campo della Selezione, orienta-mento e Formazione in provincia di Varese ricerca una figura da inserire come addetto segreteria e aiuto selezione. La figura si occuperà di: accoglienza clienti e candidati; contatti telefonici in

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)Direttore Marino Longoni (02-58219207)Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)

Roxy Tomasicchio (02-58219335)Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile)

ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Litosud via Aldo Moro 2, Pessano con Bornago (Mi) Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283.Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Class Pubblicità SpADirezione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel. 02 58219522Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1Class Roma: Roma, Via Santa Maria in Via 12 - tel. 06 69760855 Executive Chairman: Andrea Mattei. VP Sales: Gianalberto Zapponini. Chief Marketing Officer: Domenico Ioppolo. Group Publisher Quotidiani: Francesco Rossi. Direttore Commerciale: Stefano Maggini. Per informazioni commerciali: [email protected] abbonamenti ItaliaOggi - Euro 320,00 annuale, estero euro 900,00 annuale: Abbonamento estero via aerea.ItaliaOggi Sette - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

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48 Lunedì 19 Agosto 2013 O F F R O L AVO R O48 O F F R O L AVO R OO F F R O L AVO R OO F F R O L AVO R OO F F R O L AVO R O

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 15,04 14/08/2013 GBP 12,84 14/08/2013 USD 19,95 14/08/2013

Healthcare Opportunities EUR 12,27 15/08/2013 GBP 10,45 15/08/2013 USD 10,88 29/05/2012

Polar Japan Fund USD 21,43 16/08/2013 GBP 13,70 16/08/2013 JPY 2087,91 16/08/2013

UK Absolute Return EUR 11,71 16/08/2013 GBP 9,99 16/08/2013 USD 15,62 16/08/2013 EUR 11,98 16/08/2013 GBP 10,22 16/08/2013 USD 15,98 16/08/2013

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

Valori al 14/08/2013

www.reyl.com

Reyl (Lux) Global SicavElite France-Europe B EUR 106,33Em Mkts Eq B($) USD 152,90Em Mkts Eq F($) USD 150,71Em Mkts Eq J(Chf) CHF 134,50Em Mkts Eq L EUR 149,97Em Mkts Eq O EUR 151,58European Equities B EUR 277,46European Equities C(Chf) CHF 251,98European Equities D($) USD 275,61European Equities F EUR 269,04European Equities H EUR 261,65Long/Short Em.Mkts Eq B ($) USD 110,86Long/Short Em.Mkts Eq E EUR 109,99Long/Short European Eq B EUR 113,96Long/Short European Eq D ($) USD 114,20North American Eq. B($) USD 193,87North American Eq. E EUR 181,99North American Eq. F($) USD 189,15North American Eq. G EUR 176,18North American Eq. H($) USD 178,23

Reyl (Lux) Tactical AllocationsDiv Income D USD 125,48Div Income E EUR 127,33Div Income F EUR 125,22Div Income H USD 123,64Quality Bond Fund D USD 131,10Quality Bond Fund E EUR 131,90Quality Bond Fund F EUR 128,49Quality Bond Fund H USD 127,81

www.metlife.it

MetLife Europe Limited

Rappresentanza Generale per l’Italia

Via Andrea Vesalio n. 6

00161 Roma

Valorizzazione al:

MetLife Liquidità 1,000

MetLife Protezione in Crescita 70% 1,151

MetLife Protezione in Crescita 80% 1,105

MetLife Protezione in Crescita 90% 1,053

Alico Monet. Protetto 07/08/13 1,107

Alico P.P. Eur 2013 07/08/13 1,008

Alico P.P. Eur 2014 07/08/13 1,021

Alico P.P. Eur 2015 07/08/13 0,993

Alico P.P. Eur 2016 07/08/13 1,011

Alico P.P. Eur 2017 07/08/13 1,024

Alico P.P. Eur 2018 07/08/13 1,041

Alico P.P. Eur 2019 07/08/13 1,067

Alico P.P. Eur 2020 07/08/13 1,061

Alico P.P. Eur 2021 07/08/13 1,070

Alico P.P. Eur 2022 07/08/13 1,068

Alico P.P. Eur 2023 07/08/13 1,075

Alico P.P. Eur 2024 07/08/13 1,052

Alico P.P. Eur 2025 07/08/13 1,013

Alico P.P. Eur 2026 07/08/13 1,201

Alico P.P. Eur 2027 07/08/13 1,051

Alico P.P. Eur 2028 07/08/13 0,943

Alico P.P. Eur 2029 07/08/13 1,009

Alico P.P. Eur 2030 07/08/13 1,048

Alico P.P. Eur 2031 07/08/13 1,060

Alico P.P. Eur 2032 07/08/13 1,011

Alico P.P. Usa 2013 07/08/13 1,012

Alico P.P. Usa 2014 07/08/13 1,034

Alico P.P. Usa 2015 07/08/13 1,046

Alico P.P. Usa 2016 07/08/13 1,084

Alico P.P. Usa 2017 07/08/13 1,079

Alico P.P. Usa 2018 07/08/13 1,116

Alico P.P. Usa 2019 07/08/13 1,150

Alico P.P. Usa 2020 07/08/13 1,139

Alico P.P. Usa 2021 07/08/13 1,181

Alico P.P. Usa 2022 07/08/13 1,143

Alico P.P. Usa 2023 07/08/13 1,158

Alico P.P. Usa 2024 07/08/13 1,094

Alico P.P. Usa 2025 07/08/13 1,109

Alico P.P. Usa 2026 07/08/13 1,316

Alico P.P. Usa 2027 07/08/13 1,116

Alico P.P. Usa 2028 07/08/13 1,037

Alico P.P. Usa 2029 07/08/13 1,108

Alico P.P. Usa 2030 07/08/13 1,137

Alico P.P. Usa 2031 07/08/13 1,163

Alico P.P. Usa 2032 07/08/13 1,098

Alico P.P. Global 2013 07/08/13 1,000

Alico P.P. Global 2014 07/08/13 1,013

Alico P.P. Global 2015 07/08/13 0,992

Alico P.P. Global 2016 07/08/13 1,019

Alico P.P. Global 2017 07/08/13 0,961

Alico P.P. Global 2018 07/08/13 1,059

Alico P.P. Global 2019 07/08/13 1,138

Alico P.P. Global 2020 07/08/13 1,079

Alico P.P. Global 2021 07/08/13 1,095

Alico P.P. Global 2022 07/08/13 1,060

Alico P.P. Global 2023 07/08/13 1,082

Alico P.P. Global 2024 07/08/13 1,062

Alico P.P. Global 2025 07/08/13 1,050

Alico P.P. Global 2026 07/08/13 1,243

Alico P.P. Global 2027 07/08/13 1,030

Alico P.P. Global 2028 07/08/13 0,947

Alico P.P. Global 2029 07/08/13 1,029

Alico P.P. Global 2030 07/08/13 1,033

Alico P.P. Global 2031 07/08/13 1,078

Alico P.P. Global 2032 07/08/13 1,013

Alico Prot.Trim. Eur 07/08/13 1,080

Alico Prot.Trim. Usa 07/08/13 1,071

Alico Gest.Bilanc.Glob 07/08/13 1,259

Alico Gest.Cresc.Glob 07/08/13 1,247

Alico Gest.Azion.Glob 07/08/13 1,246

Alico Gest.Bilanc.Eur 07/08/13 1,272

Alico Gest.Cresc. Eur 07/08/13 1,227

Alico Gest.Azion. Eur 07/08/13 1,257

Alico Aper.Indiciz.Eur 07/08/13 0,884

Alico Aper.Indiciz.Usa 07/08/13 1,214

Alico Aper.Indiciz.Glo 07/08/13 1,052

Alico Aper.Indiciz.Ita 07/08/13 0,687

Alico Liquidita’ 07/08/13 1,091

Alico R. Prudente 07/08/13 1,112

Alico R. Bilanciato 07/08/13 1,029

Alico R. Crescita 07/08/13 1,016

Alico R. Multi Comm. 07/08/13 0,742

Alico Multi Comm. 07/08/13 0,772

Alico R. Peak Usa 2013 07/08/13 1,008

Alico R. Peak Usa 2014 07/08/13 1,039

Alico R. Peak Usa 2015 07/08/13 1,039

Alico R. Peak Usa 2020 07/08/13 1,105

Alico R. Peak Usa 2025 07/08/13 1,112

Alico R. Peak Usa 2030 07/08/13 1,113

Alico R. Peak Usa 2035 07/08/13 1,029

Alico R. Peak Eur 2013 07/08/13 1,045

Alico R. Peak Eur 2014 07/08/13 1,049

Alico R. Peak Eur 2015 07/08/13 1,077

Alico R. Peak Eur 2020 07/08/13 1,132

Alico R. Peak Eur 2025 07/08/13 1,123

Alico R. Peak Eur 2030 07/08/13 1,162

Alico R. Peak Eur 2035 07/08/13 1,020

Alico R. Peak Asia 2013 07/08/13 1,068

Alico R. Peak Asia 2014 07/08/13 1,094

Alico R. Peak Asia 2015 07/08/13 1,127

Alico R. Peak Asia 2020 07/08/13 1,220

Alico R. Peak Asia 2025 07/08/13 1,267

Alico R. Peak Asia 2030 07/08/13 1,318

Alico R. Peak Asia 2035 07/08/13 1,220

Alico Sec. Acc. 2016 07/08/13 0,983

Alico Sec. Acc. 2017 07/08/13 1,084

Alico R. Sec. Acc. 2017 07/08/13 1,119

Alico P.P. Asia 2013 07/08/13 1,091

Alico P.P. Asia 2014 07/08/13 1,123

Alico P.P. Asia 2015 07/08/13 1,149

Alico P.P. Asia 2020 07/08/13 1,226

Alico P.P. Asia 2025 07/08/13 1,249

Alico P.P. Asia 2030 07/08/13 1,246

Alico P.P. Asia 2035 07/08/13 1,224

Alico Long Investment 07/08/13 0,672

Alico Energy 07/08/13 0,361

Alico Agriculture 07/08/13 0,593

Alico Metals 07/08/13 0,611

07/08/13

Valori al 16/08/2013

EMG Ivy Asset Strategy A (EUR) EUR 1248,82

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ATTIVO SPECIFICO

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UNIDESIO 760071 11,796 02/08/2013

UNIDESIO 760072 10,967 02/08/2013

UNIDESIO 760073 11,004 02/08/2013

UNIDESIO760074 11,556 02/08/2013

UNIDESIO 760075 12,495 02/08/2013

UNIDESIO 760077 11,210 02/08/2013

UNIDESIO 760078 10,873 02/08/2013

UNIDESIO 760079 11,086 02/08/2013

UNIDESIO 760080 10,939 02/08/2013

UNIDESIO 760082 10,335 02/08/2013

UNIDESIO 760085 10,645 02/08/2013

UNIDESIO 760087 11,973 02/08/2013

UNIDESIO 760088 10,800 02/08/2013

UNIDESIO 760091 11,368 02/08/2013

UNIDESIO 760092 11,324 02/08/2013

UNIDESIO 760095 10,469 02/08/2013

UNIDESIO 760096 10,688 02/08/2013

UNIDESIO 760097 11,304 15/03/2013

UNIDESIO 760098 11,541 02/08/2013

UNIDESIO 760099 11,283 02/08/2013

UNIDESIO 760100 11,074 02/08/2013

UNIDESIO 760102 10,814 02/08/2013

UNIDESIO 760104 10,591 02/08/2013

UNIDESIO 760105 10,729 02/08/2013

AZZOAGLIO CONSERVATIVO 6,3230 02/08/2013

AZZOAGLIO DINAMICO 4,8540 02/08/2013

AZZOAGLIO EQUILIBRATO 6,0130 02/08/2013

UNIDESIO PRUDENTE 11,1150 02/08/2013

UNIDESIO MODERATO 10,8370 02/08/2013

UNIDESIO ATTIVO 10,6200 02/08/2013

UNIDESIO VIVACE 9,9850 02/08/2013

OBBLIGAZIONARIO MISTO 10,2660 02/08/2013

AZIONARIO EURO 8,2420 02/08/2013

AZIONARIO GLOBALE 9,9320 02/08/2013

INDEX TOP 22 109,1100 31/07/2013 A+/S&P

THREE 2009 101,5600 31/07/2013 AA-/S&P

INDEX SIX 2009 101,5100 31/07/2013 AA-/S&P

FTSE MIB 96,9360 31/07/2013

FTSE MIB 2010 95,0690 31/07/2013

EUROSTOXX 50 - 2010 96,3480 31/07/2013

INDEX TRENTA 2011 101,2860 31/07/2013

INDEX FOUR E 50 - 2011 99,8890 31/07/2013

INDEX STOXX EUROPE - 2011 99,9400 31/07/2013

EUROSTOXX 50 - 2012 96,1970 31/07/2013

PREVIMISURATO 12,7850 01/08/2013

PREVIBRIOSO 11,4280 01/08/2013

PREVIDINAMICO 12,5600 01/08/2013

LINEA 1 11,9450 31/07/2013

LINEA 1 - FASCIA A 12,3510 31/07/2013

LINEA 1 - FASCIA B 12,0440 31/07/2013

LINEA 2 11,7700 31/07/2013

LINEA 2 - FASCIA A 11,9940 31/07/2013

LINEA 2 - FASCIA B 12,0410 31/07/2013

LINEA 3 11,6300 31/07/2013

LINEA 3 - FASCIA A 11,7740 31/07/2013

LINEA 3 - FASCIA B 12,6100 31/07/2013

UNIDESIO 760106 11,126 02/08/2013

UNIDESIO 760109 11,149 02/08/2013

UNIDESIO 760110 10,848 24/05/2013

UNIDESIO 760124 11,498 26/07/2013

UNIDESIO 760125 11,274 02/08/2013

UNIDESIO 760129 11,636 02/08/2013

UNIDESIO 760130 10,784 02/08/2013

UNIDESIO 760133 11,072 02/08/2013

UNIDESIO 760137 10,625 02/08/2013

UNIDESIO 760139 11,538 02/08/2013

UNIDESIO 760140 11,445 02/08/2013

UNIDESIO 760141 10,288 02/08/2013

UNIDESIO 760145 11,384 02/08/2013

UNIDESIO 760147 11,215 02/08/2013

UNIDESIO 760149 11,205 02/08/2013

UNIDESIO 760150 11,236 02/08/2013

UNIDESIO 760156 10,203 02/08/2013

UNIDESIO 760157 11,353 02/08/2013

UNIDESIO 760158 10,178 02/08/2013

UNIDESIO 760159 10,994 02/08/2013

UNIDESIO 760160 10,721 02/08/2013

UNIDESIO 760163 10,155 02/08/2013

UNIDESIO 760167 10,735 02/08/2013

UNIDESIO 760169 11,451 02/08/2013

UNIDESIO 760170 10,945 02/08/2013

UNIDESIO 760173 10,747 02/08/2013

UNIDESIO 760174 10,980 02/08/2013

UNIDESIO 760179 10,687 02/08/2013

UNIDESIO 760180 10,848 02/08/2013

UNIDESIO 760181 10,834 02/08/2013

UNIDESIO 760182 9,085 02/08/2013

UNIDESIO 760183 10,714 02/08/2013

UNIDESIO 760184 10,684 02/08/2013

UNIDESIO 760185 10,698 02/08/2013

UNIDESIO 760186 10,621 02/08/2013

UNIDESIO 760187 10,820 02/08/2013

UNIDESIO 760188 10,581 02/08/2013

UNIDESIO 760189 10,834 02/08/2013

UNIDESIO 760191 10,324 02/08/2013

UNIDESIO 760192 10,889 02/08/2013

UNIDESIO 760193 10,874 02/08/2013

UNIDESIO 760198 8,746 02/08/2013

UNIDESIO 760201 10,656 02/08/2013

UNIDESIO 760202 10,911 02/08/2013

UNIDESIO 760203 11,494 02/08/2013

UNIDESIO 760205 10,477 02/08/2013

UNIDESIO 760206 10,412 02/08/2013

UNIDESIO 760210 10,502 02/08/2013

UNIDESIO 760216 9,919 02/08/2013

BILANCIATO 10,4150 02/08/2013

CONSERVATIVE 10,3040 02/08/2013

BOND MIX 10,3900 02/08/2013

BALANCED 10,7990 02/08/2013

GLOBAL EQUITY 12,0710 02/08/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2330 02/08/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,6610 02/08/2013

UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 9,7830 02/08/2013

UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 11,6890 02/08/2013

SCK DYNAMIC 100,00 14/06/2013 A+/S&P

S&BRIC 8-40 108,00 10/07/2013 A2/S&P

S&BRIC 8-40 SECOND EDITION 124,31 10/07/2013 A2/S&P

HELVETIA 4-30 100,27 31/07/2013

HELVETIA QUATTRO.10 98,5656 31/07/2013

HELVETIA WORLD EQUITY 121,7400 06/08/2013

HELVETIA EUROPE BALANCED 187,7000 06/08/2013

HELVETIA WORLD BOND 214,8800 06/08/2013

HELVETIA GLOBAL BALANCED 155,9600 06/08/2013

HELVETIA GLOBAL EQUITY 103,2800 06/08/2013

LINEA GARANTITA 11,5870 31/07/2013

LINEA BILANCIATO 12,2340 31/07/2013

LINEA OBBLIGAZIONARIO 11,7240 31/07/2013

LINEA AZIONARIO 8,6130 31/07/2013

HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 10,6500 06/08/2013

HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 10,6500 06/08/2013

www.aspecta.it

Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5

APF-Linea bilanciata 16/08/2013 50,27

APF-Linea europea 16/08/2013 91,47

APF-Linea mondiale 16/08/2013 53,70

APF-Linea nord america 16/08/2013 90,79

Seven Stars Invest 16/08/2013 118,26

UBS (Lux) Money Mkt Inv. EUR P-dist 14/06/2013 311,30

USB (Lux) Bd Fd EUR P Acc 14/06/2013 351,19

Fidelity Fd FPS Moderate Gr Fd A EUR 14/06/2013 10,53

Templeton Growth (Euro) A Acc 14/06/2013 12,16

Fidelity Fd Europ. Gr Fd A EUR 14/06/2013 10,99

098105098108105111103114

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49Lunedì 19 Agosto 2013Lunedì 19 AgO F F R O L AVO R Oentrata ed in uscita con aziende e candidati; segreteria generale: archivio cartaceo ed elettronico, rapporto fornitori. Aiuto al reparto selezione: pubblicazione annunci internet, screening cv, contatti telefonici candidati, presa appun-tamenti colloqui. Luogo: Varese. Si richiede: Laurea Triennale in materie Umanistiche, pregressa esperienza nel settore segreteria generale o come addetta alla selezione, proattività, forte comu-nicazione e problem solving. Si offre contratto di collaborazione commisurata al’esperienza pre-gressa. Si offre: inquadramento con contratto a tempo determinato. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Recruit, e-mail: [email protected], indicando nell’oggetto il rif. “segreteria e aiuto selezione”.Recruit

Ristorazione

Piemonte

Addetto mensaArticolo1 - Agenzia per il Lavoro ricerca per importante azienda

operante nel settore ristorazione 10 addetti mensa. Si richiede: esperienza maturata nella man-sione presso mense aziendali; disponibilità a lavorare nei giorni festivi e nei week end; disponibilità a lavoro part time pranzo e/o cena; possesso di attestato HACCP in corso di validità e di divisa per lavorare in cucina. Si offre: con-tratto di somministrazione. Sedi di lavoro: Quattordio (Al), Cameri (No), Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –e-mail [email protected]

Capo cuoco espertoArticolo1 - Agenzia per il Lavoro ricerca per importante azienda operante nel settore ristorazione 1 capo cuoco esperto. Si richie-de: esperienza maturata nella mansione presso mense aziendali di circa 10 anni; disponibilità a lavorare full time, nei giorni festivi e nei week end; possesso di attestato HACCP in corso di validità e di divisa per lavorare in cucina. Si offre contratto di somministrazione con concretis-sime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Quattor-dio (Al). Gli annunci sono rivolti

a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –e-mail [email protected]

Stagisti

Lazio

Addetto marketingActl Sportellostage ricerca per Eldis Srl stagista da inserire in area commerciale. Descrizione dello Stage: Realizzazione di presentazioni e altro materiale di supporto alla vendita e alla comu-nicazione con i clienti; gestione dell’invio di comunicazioni ai clienti e quindi aggiornamento della mailing list clienti e reda-zione contenuti mail informative e promozionali; archiviazione elettronica e cartacea promozioni attivate organizzazione riunioni di lavoro - produzione reportisti-ca sulle vendite e su attività della forza vendita utilizzando excel o altri strumenti Office; registrazio-ne e monitoraggio del materiale pubblicitario (es. campionari dei top da cucina) consegnato dagli agenti ai clienti. Conoscenze informatiche richieste: Grafica - Adobe Photoshop - A1 - Livello base; Web design - HTML - A1 - Livello base; Internet e posta elettronica - B2 - Livello buono; Strumenti di Office automation - B2 - Livello buono; Conoscenze linguistiche richieste: Parlato - Inglese - A2 - Livello sufficiente; Scritto - Inglese - B2 - Livello buono; Luogo dello stage: Ro-ma. Durata in mesi: 6. Data di inizio prevista: 07-2013. Titolo di studio richiesto: Laurea speciali-stica - Nuovo ordinamento (corsi di secondo livello di 2 anni) Economia aziendale, marketing, scienze della comunicazione; voto minimo: 100. Facilitazioni previste: rimborso spese mensile €500. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Actl Sportellostage, e-mail: [email protected] tel 02 58430691Actl Sportellostage

IngegnereActl Sportellostage ricerca per Safer srl stagista da inserire in area area di controllo gestio-ne. Descrizione dello Stage: il candidato, affiancato da un tutor aziendale, si occuperà di: - Implementazione di sistemi di gestione della sicurezza e salute sul lavoro finalizzati al rispetto degli requisiti cogenti di legge e al miglioramento continuo. - Sviluppo di programmi formativi in accordo con i nuovi requisiti vigenti. - sopralluoghi. - Reda-zione Documento Valutazione Rischi. - Codocenza in aula di Formazione. La/il candidata/o deve essere laureato in ingegne-

ria della sicurezza con laurea triennale ed eventualmente ma-gistrale. Il candidato deve aver sostenuto e superato l’esame di abilitazione alla professione e quindi essere in facoltà di iscriversi all’ordine degli inge-gneri. Conoscenze informatiche richieste: Database - A1 - Livello base. Conoscenze linguistiche richieste: parlato - Inglese - B2 - Livello buono; Scritto - Inglese - B2 - Livello buono. Luogo dello stage: Roma. Durata in mesi: 6. Data di inizio prevista: 06-2013. Titolo di studio richiesto: laurea specialistica a ciclo unico - Nuovo ordinamento (corsi di 5/6 anni) Ingegneria meccanica; voto minimo: 105. Facilitazioni previste: rimborso spese mensile €350. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Actl Sportellostage, e-mail: [email protected] tel 02 58430691Actl Sportellostage

Lombardia

AmministrativoActl Sportellostage ricerca per IWM sas stagista da inserire in area amministrativa. Descrizio-ne dello Stage: lo stagista verrà inserito nell’ufficio contabilità all’interno di un team di lavoro; verrà affiancato e formato su diverse attività amministrative, spaziando dalle richieste di finan-ziamento dei clienti privati, fino ad arrivare al bilancio annuale (redatto dal commercialista) L’ affiancamento riguarderà anche la gestione del software del sistema informatico, in particolare: E di Esa per la parte contabile, CRM 24 per la relazione con il cliente e introdurremo un nuovo program-ma di assistenza e post vendita (My way). I programmi interagi-scono fra loro, ma non ancora al meglio e non al pieno delle loro potenzialità. Lo stagista dovrà affiancare chi si occuperà del loro pieno sviluppo. Lo stagista dovrà essere disponibile ad aiutare i colleghi, solerte, predisposto all’apprendimento e possedere un grande interesse personale per l’informatica. Luogo dello stage: Milano. Durata in mesi: 7. Data di inizio prevista: 07-2013. Titolo di studio richiesto: Laurea di primo livello - Nuovo ordina-mento (corsi di 3 anni) Economia aziendale. Facilitazioni previste: rimborso spese mensile €450. Gli annunci sono rivolti a can-didati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Actl Sportellostage, e-mail: [email protected] tel 02 58430691Actl Sportellostage

CommercialeActl Sportellostage ricerca per Infoweb Srl stagista da inserire

in area area commerciale – mar-keting - vendite. Descrizione dello Stage: Infoweb Srl e’ una casa editrice che dal 2000 opera esclusivamente in internet con i Portali www.infobuild.it e www.infobuildenergia.it. Architetti, ingegneri, geometri, uffici tec-nici di imprese edili, rivenditori, aziende produttrici e tutti gli ope-ratori tecnici del settore, trovano sui Portali tutte le informazioni che quotidianamente posso loro servire per meglio svolgere la propria attività professionale. Il candidato affiancherà il suo tutor nella ricerca di clienti attraverso contatti telefonici su database fornito da Infoweb, contatti diret-ti con visite in azienda e presenza a fiere di settore. Svolgerà le sue attività sulla sede operativa di Milano ed affiancherà i commer-ciali senior negli incontri presso le aziende clienti in Lombardia, Triveneto e Piemonte. Luogo del-lo stage: Milano. Durata in mesi: 5. Data di inizio prevista: 07-2013. Titolo di studio richiesto: Laurea di primo livello - Nuovo ordinamento (corsi di 3 anni) Scienze della comunicazione. Facilitazioni previste: Tipolo-gia: Rimborso spese Mensile €600. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Actl Sportellostage, e-mail: [email protected] tel 02 58430691Actl Sportellostage

CommercialeActl Sportellostage ricerca per Vanguard Healthcare Solutions Italy Srl stagista da inserire in area commerciale – marketing - vendite. Descrizione dello Stage: Il/la candidato/a verrà inserito all’interno di uno studio di dottori commercialisti e verrà formata/o su: attività telefoniche sia in entrata che in uscita - archi-viazione cartacea ed informatica - trasmissione telematica ammi-nistrativa e fiscale - inserimento dati su supporti informatici - gestione clientela - attività di segreteria generale. Luogo dello stage: Milano. Durata in mesi: 6. Data di inizio prevista: 07-2013. Titolo di studio richiesto: Laurea di primo livello – nuovo ordinamento (3 anni) Scienze della comunicazione, scienze biologiche. Facilitazioni previste: Tipologia: Rimborso spese men-sile da concordare in fase di col-loquio. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Actl Sportellostage, e-mail: [email protected] tel 02 58430691Actl Sportellostage

ContabileActl Sportellostage ricerca per Certosa Servizi srl stagista da inserire in ambito amministrativo e contabile. Descrizione dello

RETE REGGIO EMILIA TERZA ETA’ ASP

ESTRATTO AVVISO D’ASTA PUBBLICA PER LA VENDITA DI FONDO AGRICOLO

Il Direttore rende noto che il giorno 30.09.2013 alle ore 15,00 presso la sede legale di RETE Reggio Emilia Terza Età ASP in Via Pietro Marani n. 9/1 a Reggio Emilia avrà luogo un esperimento di asta pubblica con aggiudicazione definitiva ad unico incanto con il metodo delle offerte segrete in aumento, da confrontarsi con il prezzo a base d’asta secondo le modalità previste dagli articoli 73, primo comma lett. c), e 76 del R.D. 23 maggio 1924 n. 827 per la vendita, in unico lotto, di Fondo agricolo sito a margine est di Via Asseverati, località Masone (Reggio Emilia) allibrato al:

- Catasto Terreni di Reggio Emilia al foglio 162 mapp. 81-82-86-88-140-142-144, al foglio 163 mapp. 64-65-66-67-68-73-86-88, al foglio 197 mapp. 5 parti A e B – 9-11-12-13-28-101-31-91-103-106-108

- Catasto dei Fabbricati di Reggio Emilia al foglio 197 mappale 104

È in corso la pratica di dichiarazione al Catasto Edilizio Urbano di n. 5 fabbricati rurali attualmente iscritti nel Catasto Terreni, per 4 di tali fabbricati identificati dal mappale 101 sussiste il requisito di ruralità ad uso strumentale, il restante fabbricato, identificato dal mappale 28, verrà dichiarato al catasto edilizio urbano in categoria abitativa A/3.

Tale fabbricato è in Classe Energetica G.

Il fondo agricolo ha una superficie complessiva di Ha 54.64.92 pari a Biolche reggiane 187,02 è affittato a terzi giusto contratto di affitto di fondo rustico stipulato ai sensi dell’art. 45 della L. 203/82; con scadenza al 10.11.2013.

Gli immobili non presentano requisiti di interesse culturale.

L’importo a base d’asta è di Euro 3.730.000,00 (Euro Tremilionisettecentotrentamila/00) a corpo. Per la partecipazione all’asta è richiesto deposito cauzionale infruttifero pari ad Euro 373.000,00 (Euro Trecentosettantatremila/00),Non sono ammesse offerte pari o inferiori all’importo a base d’asta. Sono ammesse offerte per procura.Non sono ammesse offerte per persona da nominare. Si procederà all’aggiudicazione anche in caso di una sola offerta utile e valida.Gli immobili sono visionabili. La richiesta di visione dovrà pervenire entro il 14.09.2013, di chiarimenti entro il 20.09.2013 ai seguenti contatti: Tel. 0522-571011; Fax 0522-571030; e-mail [email protected] scadenza per la presentazione offerte sono le ore 12,00 del 27.09.2013.

Il rogito di vendita, con versamento del prezzo di acquisto e di spese inerenti e conseguenti la compravendita come indicate nell’avviso, verrà stipulato entro 60 giorni dall’aggiudicazione definitiva, salvo proroghe che RETE dovesse accordare per giustificati motivi.

L’Avviso integrale è scaricabile dal sito web di RETE www.rete.re.it.

IL DIRETTORE Dott.ssa Alessandra Sazzi

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50 Lunedì 19 Agosto 2013 O F F R O L AVO R OStage: attività affidate: anali-si e controllo dell’andamento economico delle commesse, fatturazione attivà, contabilità di gestione, analisi redditività, reda-zione contabilità preliminare per invio a studio commercialista, aprire tutte le posizioni relative all’anagrafica dei nuovi con-tratti con controllo delle attività previste in contratto, costruzione archivi informatici. Luogo dello stage: Milano. Durata in mesi: 5. Data di inizio prevista: 07-2013. Titolo di studio richiesto: Laurea di primo livello - Nuovo ordina-mento (corsi di 3 anni) Economia aziendale. Facilitazioni previ-ste: Tipologia: Rimborso spese – Mensili €800. anni)Scienze della comunicazione, lettere. Facilitazioni previste: Tipolo-gia: Rimborso spese - Mensili € 300. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Actl Sportellostage, e-mail: [email protected] tel 02 58430691Actl Sportellostage

Tecnici

Lazio

Collaudatore elettromeccanico

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca azienda 1 collaudatore elettromeccanico Categorie Pro-tette (L.68/99) – INVALIDI. Il candidato, affiancato da un re-sponsabile tecnico, dovrà testare la funzionalità di apparecchiature biomedicali. Si richiede: appar-tenenza alle Categorie Protette (L.68/99); neo diplomato come Perito Elettronico; ottima cono-scenza dell’elettronica; buona conoscenza della lingua Inglese: ottima conoscenza del pacchetto Office; breve esperienza nel ruolo; buona manualità e capacità di lavorare in team completano il profilo. Orario di lavoro: Full time. Si offre contratto di assun-zione diretta in azienda. Sede di lavoro: Albano laziale – provincia di Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Perito elettronicoArticolo1 - Agenzia per il La-voro cerca per azienda cliente 1 perito elettronico. La risorsa si occuperà di: Assemblaggio di parti elettroniche; Test sui materiali che compongono il pro-dotto finale; Cablaggio di schede elettroniche. Si richiede: diploma di Perito elettronico; comprovata esperienza nell`assemblaggio di parti elettroniche; capacità di effettuare test sui materiali che compongono il prodotto finale,

capacità di cablaggio su schede; costituiscono requisiti prefe-renziali la buona conoscenza di Autocad e della lingua inglese. L’Orario di lavoro è Full time dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Si offre contratto di Somministra-zione iniziale con possibilità di contratto a tempo determinato. Sede di lavoro: Roma, zona Tor Vergata. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Tecnico raccoglitoredi incassi

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per cliente operante nel settore gioco e intrattenimento 1 tecnico raccoglitore degli incassi delle macchine da gioco. La risor-sa, rispondendo al Responsabile della Filiale di Roma, si occuperà della manutenzione, installazione e raccolta incassi delle macchine a premi presso i clienti (bar, bin-go, sale gioco). L’attività è, quin-di, itinerante e l’azienda fornirà autovettura, viacard, cartashell e cellulare aziendale. Si richiede: esperienza maturata nel settore dell’elettronica, preferibilmente nel ruolo o in ruoli simili (es. raccolta incassi di distributori automatici); patente B; massima disponibilità in termini di orari e di spostamenti sul territorio; ottime capacità organizzative e relazionali, autonomia e dinami-smo. Prima di procedere all’as-sunzione l’azienda richiederà casellario giudiziale e carichi pendenti. Si offre: contratto di somministrazione di due mesi in-ziali con possibilità di proroghe e di inserimento in organico. Sede di lavoro: Monterotondo Scalo (RM), itinerante sul territorio di Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Piemonte

Tecnico raccoglitore slotArticolo1 - Agenzia per il lavoro, Divisione Intrattenimento, sele-ziona per azienda cliente tecnico raccoglitore slot. Il candidato prescelto si occuperà di: raccolta incassi slot presso bar, sale gio-chi; piccola manutenzione in loco delle slot. Requisiti: diploma perito elettrico/elettronico; espe-rienza pregressa nella mansione o esperienza nel maneggiare denaro; disponibilità a viag-giare sul territorio; autonomia; affidabilità; disponibile iniziale periodo di affiancamento zona Asti. Contratto: 2 mesi + proro-

ghe e possibilità di inserimento. Sede di lavoro: Torino e cintura nord. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro –e-mail [email protected]

Turismo

Lombardia

Addetto bookingCercasi esperta addetta al boo-king. Importante multinazionale tedesca ricerca per il proprio organico un addetto al booking, con comprovata esperienza nel turismo in analoga posizione, si richiede dimestichezza con i GDS Amadeus, Sipax, e con il gestionale eAgency - Zucchetti, inoltre è indispensabile la pa-dronanza delle lingue tedesca, inglese ed italiana. Disponibilità full-time, assunzione immediata, sede di lavoro Milano centro. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessa-te possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected] Vertrieb

Venditori

Lazio

Addetto venditaArticolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per boutique multibrand set-tore luxury 2 addetti vendita con fluente conoscenza della lingua in-glese e preferibilmente di un’altra lingua. Le risorse saranno inserite presso il reparto abbigliamento donna fashion, la seconda presso il reparto accessori. La risorsa ideale svolgerà le seguenti man-sioni: assiste la clientela italiana e internazionale nelle operazioni di acquisto; accoglie la clientela, la informa presentando l’articolo e la orienta sull’acquisto; svolge attività di cassa, visual e magazzi-no. Si richiede: ottima conoscenza della lingua inglese; ottima cono-scenza di una terza lingua oltre all’inglese e all’italiano; ottima dialettica e predisposizione ai rapporti interpersonali; esperienza maturata nella vendita abbiglia-mento donna e accessori. Costi-tuirà titolo preferenziale l’aver maturato esperienza pregressa in attività di vendita in contesti affini al lusso. Proattività, energia e una forte passione per la vendita completano il profilo. Si offre: contratto di somministrazione di 1 mese iniziale con possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Roma Centro Storico. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 -

Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Addetto venditaArticolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per boutique multibrand settore luxury 2 addetti vendita madrelingua russa. La risorsa ideale svolgerà le seguenti man-sioni: assiste la clientela italiana e internazionale nelle operazioni di acquisto; accoglie la clientela, la informa presentando l’arti-colo e la orienta sull’acquisto; svolge attività di cassa, visual e magazzino. Si richiede: ot-tima conoscenza della lingua inglese; madrelingua russa; ot-tima dialettica; costituirà titolo preferenziale l’aver maturato esperienza pregressa in attività di vendita in contesti affini al lusso; proattività, energia e una forte passione per la vendita completano il profilo. Si offre: contratto di somministrazione di un mese iniziale con possibilità di inserimento diretto in azien-da. Orario di lavoro: full time. Sedi di lavoro: Roma Via Cola Di Rienzo, Centro Storico. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessa-te possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Addetto vendita madrelingua cinese/russa

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per boutique multibrand settore luxury 2 addetti vendita madrelingua cinese, 1 addetto vendita madrelingua russa. La risorsa, rispondendo direttamente allo Store manager, si occuperà di: assistere la clientela italiana e internazionale nelle operazioni di acquisto; accogliere la clientela, informarla presentando l’arti-colo e orientarla sull’acquisto; svolgere attività di cassa, visual e magazzino. Si richiede: ottima conoscenza della lingua inglese; madrelingua cinese o russa; ottima dialettica; esperienza pregressa di almeno 2 anni in at-tività di vendita in contesti affini al lusso; proattività, energia e una forte passione per la vendita completano il profilo. Orario di lavoro: full time. Sede di lavoro: Fiumicino Aeroporto, Roma Centro. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 - Agenzia per il Lavoro – e-mail [email protected]

Promoter/ procacciatore d’affari

Articolo1 - Agenzia per il Lavoro cerca per azienda cliente leader nel settore pay tv 5 promoter/ procacciatori d’affari. Le risorse, riportando direttamente al Re-sponsabile del Team, si occupe-

ranno di: promozione del brand

e del prodotto; trattativa com-

merciale con i clienti; stipula dei

contratti. Si richiede: esperienza

in attività di tipo commerciale

(es. procacciatori d’affari, agenti,

vendita telefonica/ telemarketing,

vendita diretta); ottime capacità

relazionali; propensione alla

vendita. Orario di lavoro: sia part

time che full time in base alla

disponibilità del candidato. Con-

tratto: collaborazione diretta con

l’azienda cliente che prevede un

rimborso speso fisso giornaliero

di 20€ (sia per i part time che

per i full time) + provvigioni sui

contratti stipulati. Sede di lavoro:

Roma; Rieti; Viterbo; L’Aquila.

Gli annunci sono rivolti a can-

didati ambosessi. Le persone

interessate possono inviare un

dettagliato curriculum indicando

il riferimento alla posizione di

interesse e l’autorizzazione al

trattamento dei dati personali

a: Articolo1 - Agenzia per il

Lavoro – e-mail roma-centro@

articolo1.itArticolo1

Lombardia

VenditoriInterval International, multina-

zionale leader settore turismo sita

in Via Dante a Milano seleziona

candidati part time (18.00-21.00)

da inserire nel proprio gruppo per

attività outbound rivolta ai propri

clienti inglesi. Il candidato ideale

dovrà avere ottima padronanza

della lingua inglese, buone ca-

pacità relazionali e di comunica-

zione, velocità di apprendimento,

orientamento all’obiettivo e

predisposizione alla vendita.

Costituisce titolo preferenziale

l’aver maturato precedenti espe-

rienze in attività analoghe. Gli

annunci sono rivolti a candidati

ambosessi. Le persone interessa-

te possono inviare un dettagliato

curriculum indicando il riferi-

mento alla posizione di interesse

e l’autorizzazione al trattamento

dei dati personali a:Interval International

Piemonte

FarmacistaArticolo1 - Agenzia per il Lavoro

ricerca per parafarmacia 1 farma-

cista iscritto all’albo. Si richiede:

iscrizione all’albo dei Farmacisti;

esperienza pregressa; domicilio

in zona Collegno; Forte propen-

sione alla vendita. Orario: full

time, con orario compreso nella

fascia oraria tra le 9.00 e le 21.00,

anche il sabato e la domenica. Si

offre contratto a tempo determi-

nato di 3 mesi con concretissime

possibilità di inserimento in

azienda. Sede di lavoro: Collegno

(TO). Gli annunci sono rivolti a

candidati ambosessi. Le persone

interessate possono inviare un

dettagliato curriculum indicando

il riferimento alla posizione di

interesse e l’autorizzazione al

trattamento dei dati personali a:

Articolo1 Agenzia per il Lavoro

–e-mail [email protected]

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* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl - ** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

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CARISMI Più Certezza 8 98,880 UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB | BBB+** SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A

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Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 99,600 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa2 | - | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A | -

Lombarda vita 6&6 104,600 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - COMMERZBANK AG Baa1 | A- | A+

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Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” 103,980 NIBC Bank NV - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A | -

LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 104,110 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Classic Markets 103,167 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A | -

Lombarda Vita Classic Markets New 104,400 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB- | BBB+

Lombarda Vita Euro Sector 104,610 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - FORTIS BANK SA A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Euro Sector New 104,440 BANCA IMI S.p.A. - | BBB+ | BBB+ BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

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