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ANNO 57 - N. 3DICEMBRE 2017

PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIAFondato nel 1961 - copie stampate 13.500 - in omaggio ai soci

poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2, DCB Brescia

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINISezione di Brescia

e-mail: [email protected]

Direttore Editoriale: Gian Battista TurriniDirettore Responsabile: Massimo CortesiComitato di Redazione: Franco Richiedei, Giuseppe Lamberti

Hanno collaborato: Piero Cravotti, Battista Ravelli, Ferruccio Casali, Enzo Rizzi, Domenico Castelnovo

Per le fotografie si ringraziano: Giuseppe Valetti, Foto Digital Bertazzoli, New Eden Group, Luca Geronutti

Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 15/2012 del 19/07/2012

Stampa: REGGIANI S.p.A. - Via Rovera 40- 21026 Gavirate (VA)Abbonamento: 10,00 euro all’anno

contattare la segreteria sezionale allo 030 2003976

Appuntamenti nazionaliAppuntamentisezionali

GENNAIO11, sede sezione: Consiglio direttivo20, Val Palot: Trofeo Padre

Marcolini: gara dislalom gigante

20, Lumezzane S.S: 77° aniversariodella MOVMSerafino Gnutti

27-28:75° ANNIVERSARIO DELLA

BATTAGLIA DINIKOLAJEWKA

FEBBRAIO8, sede sezione: Consiglio direttivo11, Gaver: Trofeo Ragnoli;

gara di sci difondo

MARZO4, liceo Leonardo,auditorium divia Balestrieri: Assemblea dei

Delegati8, sede sezione: Consiglio direttivo10, Pezzeda: Trofeo S.

Lazzari: gara disci alpinismo

24, Bettolino di Trenzano:Trofeo Piotti,gara di tiro alpiattello

GENNAIO27, 28, BRESCIA: 75° ANNIVERSARIO DELLA

BATTAGLIA DI NIKOLAJEWKA

FEBBRAIO4, CASTIONE DELLAPRESOLANA (BERGAMO) CAMPIONATO DI SLALOM

18, PRAGELATO(SEZ. PINEROLO) CAMPIONATO DI SCI DI FONDO

MARZO18, PONTEDILEGNO CAMPIONATO DI SCI ALPINISMO

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LA PAROLA AL PRESIDENTE

Il motto della prossima Aduna-ta Nazionale in programma a Trentosarà “Per gli alpini non esiste l’im-possibile” una frase scolpita a carat-teri cubitali nella roccia del DossTrento. E’ un’espressione che, a vol-te, viene citata per significare cheimprese ritenute senza speranza disuccesso, sono invece state portate atermine positivamente dalle pennenere.

Di esempi al limite del miraco-loso se ne potrebbero ricordare a iosadurante i vari conflitti: dagli atti eroicisulle ambe africane, ai colpi di manocon imprese alpinistiche ardite sullecime delle Alpi, dal posizionamentodell’ “ippopotamo” nella guerra bian-ca in Adamello, alle famose galleriedel Pasubio, dalle mine del Col di Lanae del Lagazuoi/Castelletto all’epicosfondamento del cerchio diNikolajewka.

Ma anche in tempi più recenti,cosiddetti “di pace”, gli alpini hannosaputo realizzare opere al limite delleumane possibilità: basti pensare aicantieri per la ricostruzione del Friuli,all’Asilo Sorriso di Rossosch, al vil-

laggio di Fossa o, per restare in casanostra, alla scuola Nikolajewka che siappresta a chiedere un ulteriore “pro-digio”.

Oltre che dei valorosi combat-tenti, possiamo dire di essere stati an-che dei grandi costruttori. Col passa-re del tempo è diventato e sarà sem-pre più difficile mantenere il trend dichi ci ha preceduto, perché l’attualesocietà è affetta da due gravi malat-tie: la burocrazia e l’autolesionismo.

La prima, con le sue normesempre più complicate, mortifica ilnostro entusiasmo e limita la nostravolonterosa concretezza; il secondo,con la scriteriata decisione di sospen-dere la leva (ne ha parlato anche latrasmissione “Terra!” qualche giornofa), annacqua progressivamente i va-lori di patriottismo, identità, senso deldovere, disciplina, solidarietà e rispet-to.

Quel rispetto e senso di appar-tenenza che sembrano aver smarritoanche alcuni dei nostri soci che han-no scambiato le nostre assemblee permeeting di partito con schermagliepretestuose e rivendicazioni di frange

di minoranza organizzata nei confrontidei ruoli istituzionali. Fino a qualcheanno fa, infatti, il rispetto mai avreb-be ammesso comportamenti comequelli registrati nella riunione del 21/10 u.s. che non ci hanno fatto farebella figura di fronte ai nostri superio-ri.

Forse qualcuno si era erronea-mente convinto che la linea della Se-zione di Brescia fosse “deviata” ri-spetto a quella nazionale. Chissà seora che anche il CDN ha approvatoil nostro regolamento (senza toccarenemmeno una virgola) e dopo le se-vere parole, molto esplicite e chiare,del Consigliere Nazionale di riferimen-to, si sarà ricreduto.

L’editoriale del direttore pubbli-cato su “l’Alpino” di novembre po-trebbe aiutare a riflettere…

Chissà se la maggioranza silen-ziosa saprà far rientrare nei ranghi idissidenti ricompattando l’organico inun unico granitico blocco, dotato delgiusto spirito di appartenenza che ser-ve per affrontare i gravosi impegniche ci attendono nei prossimi mesi enei prossimi anni.

Improbabile? Difficile?No, non credo. Personalmente

sono fiducioso, perché “Per gli alpi-ni non esiste l’impossibile”.

Il clima natalizio potrebbe fa-vorire…

Tanti auguri a tutti gli alpini erispettive famiglie!!!

Gian Battista Turrini

Alpini, unità e rispetto

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INTERVENTO DI RIPRISTINO

L’idea di recuperare i manufattimilitari sul Maniva è nata all’AdunataSezionale di Marcheno nel 2014 du-rante la visita alla rassegna sulla Gran-de Guerra, in cui erano esposti pan-nelli della mostra itinerante “Collioterra di confine” che ritraggono ilManiva nella Prima Guerra Mondia-le. Certo, allora non si pensava di ave-re davanti una burocrazia così lungae complicata.

Sono molti i tecnici, Alpini e non,che hanno messo a disposizione la loroesperienza professionale per questilavori: l’ing. Fabio Lazzari, Respon-sabile Unico del Procedimento,coadiuvato dall’arch. RaffaelloSarasini di Bovegno, progettisti dell’in-tervento, il geom. Aldo Zubani, espertominerario e progettista dell’interven-to della galleria del bunker per mitra-gliatrice, il geom. Urbano Lazzari, di-rettore lavori e tecnico comunale delComune di Collio ed il geologo dott.Angelo Ghiroldi, espressamente ri-chiesto dalla Soprintendenza.

La sicurezza è stato un aspettomolto curato, sia in fase di progetta-zione dall’ing. Luca Campana fornen-do il Piano di Sicurezza e Coordina-mento sia in fase di esecuzione, con igeometri Cristian Peli ed AlbertoMarchetti. Questi ultimi, dopo averaggiornato il Piano Operativo di Sicu-rezza della Sezione di Brescia (giàredatto in altra occasione dall’ing.Franco Richiedei), hanno procedutoall’aggiornamento del Piano di Sicu-rezza e Coordinamento, puntando l’at-tenzione su ogni porzione di cantiere.Crediamo sia di primaria importanzaper il proseguo del cantiere lavorarein sicurezza cercando di evitare rischiche metterebbero a repentaglio l’in-tero andamento del cantiere stesso.

Grande utilità riveste la sedelogistica messa a disposizione dal si-gnor Lucchini, dove la nostra Sezioneha allestito il suo centro per i lavori edove ogni sabato si ritrovano gli Alpi-

ni volontari. Inoltre vi è stato il sup-porto tecnico/scientifico da parte delMuseo della Guerra Bianca nella fi-gura del suo direttore John Ceruti edinfine, non ultimo, il dottor Breda del-la Soprintendenza di Brescia, senza ilcui interessamento non saremmo riu-sciti ad ottenere i vari permessi.

Altro ringraziamento particola-re va ai proprietari dei terreni che han-no permesso l’accesso alle loro pro-prietà ed ai ristoranti della zona,Bonardi e Dosso Alto, che hanno pre-disposto una convenzione dedicata agliAlpini. Non dimentichiamo poi gli in-gegneri Daniele Guerrini ed Erika

Piotti che hanno discusso una tesi pro-prio inerente a questi lavori. Ci sonoanche ditte che hanno contribuito di-rettamente ai lavori: l’impresaGerardini Fabio e figli e quella LazzariDoriano e Figlio e Lino di lavone chehanno messo a disposizione le mac-chine movimento terra necessarie peralcuni specifici interventi.

Tutto il lavoro fin qui eseguitocomunque non avrebbe potuto essereportato a termine se non ci fosse sta-to il grande impegno dei volontariANA ed il supporto organizzativodell’ANA stessa.

Ogni sabato erano presenti alManiva, divisi in squadre di quattropersone, una media di una quindicinadi volontari che, dopo la firmaattestante la presenza, logistica coor-dinata da Cometti Michele(Capogruppo di Collio), iniziavano illavoro accompagnati dai capicantiere.Il lavoro era distribuito lungo i 3 chilo-metri circa del cantiere suddiviso insettori al fine di ottimizzare il lavoro.

L’organizzazione del cantiereprendeva il via ancora il martedì, quan-do il vicepresidente Claudio Turati ini-ziava a raccogliere i nomi dei volon-tari presenti il sabato successivo percomunicarlo direttamente sia alla com-pagnia assicuratrice sia ai responsa-

Trincee sul Maniva: obiettivo d

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bili della sicurezza e ai responsabili dellavoro.

Una turnazione, quella degliAlpini, che avveniva per Zone in cui èdivisa la Sezione. Anche molti volon-tari non Alpini hanno prestato gratui-tamente la loro opera.

Il sabato infine tutti al Maniva:breve briefing sulla sicurezza conCristian od Alberto e, a seguire, la for-mazione delle squadre per poi raggiun-gere i vari cantieri.

Solitamente il lavoro termina-va verso le 13,30 per permettere il ri-torno a tutte le squadre sul piazzaledel Maniva e poi al ristorante (Ettoreo Bonardi) per il pranzo.

A coordinare a tavolino tuttoquesto lavoro era stata costituita pres-so la Sezione di Brescia un’appositaCommissione presieduta dal Presiden-te, inizialmente Forlani ed ora Turrini.

Da quest’anno sono iniziateanche le visite organizzate per le scuo-le, un’opera divulgativa degli Alpiniche hanno fortemente voluto questorecupero a ricordo di tutti quei ragaz-zi che hanno sacrificato la loro gio-ventù nelle trincee della Prima Guer-ra Mondiale.

Il Presidente onorario Forlani,sull’onda della sua passione storica,si è messo a disposizione come guidaper queste visite scolastiche. Una si-gnificativa visita è stata quella orga-nizzata da Luca Calzolari, Alpino diCellatica, che ha accompagnato lescuole di Cellatica (ben 4 pullman),seguite dopo alcuni giorni da una clas-se di Collio accompagnata dagli Alpi-ni di San Colombano.

Quest’anno si è lavorato inten-samente su uno dei sette siti indivi-duati in fase di progetto: oltre al ripri-stino del sentiero che porta al DossoAlto, ed in particolare al rifacimentocompleto del tratto prima di quello suroccia sotto la cima, dove si trovanoaltre strutture difensive, si sono libe-rati gli ingressi alle 5 gallerie/ricovero

presenti lungo il sentiero.Si è intervenuti anche a ripri-

stinare il sentiero di accesso alla grot-ta Comando da cui si ha una visionedi tutta l’area difensiva del Maniva.Effettivamente il nome grotta Coman-do non ha supporti storici però, essen-do posta in un punto strategico da cuisi governa tutto il fronte, è una dedu-zione logica.

Lavorando sulle cinque galle-rie poste sul sentiero per il Dosso Altosi è avuto un’ulteriore conferma diun’improvvisa sospensione, a quel tem-po, dei lavori, dovuta, come si sa, allafine della guerra. Infatti le retroviecome quella del Maniva furono rin-forzate dopo la disfatta di Caporettoma i lavori vennero interrotti dall’ar-mistizio.

Sono ricomparsi altri repertidurante i lavori di scavo: ad esempioall’interno della terza galleria si è sco-perto un camino, alto oltre 20 metri,predisposto per la costruzione di unappostamento di mitragliatrice che ri-sulta semifinito (lo si vede esternamen-te dopo essere stato liberato dai pinimughi) con il cordolo di cemento pron-to per la costruzione della cupola for-tificata, simile a quella nei pressi dellacroce. Le ultime due gallerie, invece,formavano un’unico tunnel non termi-

o dei lavori il 4 novembre 2018

nato con i due tronconi separati soloda un diaframma spesso pochi metri.

Si e scoperta finalmente anchela funzione del pozzo che si trova afianco nella parte iniziale del sentieroper il Dosso Alto: era il pozzo di unappostamento per mitragliatrice nonfinito. Si deduce così anche la tecnicadi lavoro: due squadre differenti sca-vavano; l’una iniziava il pozzo e l’al-tra la galleria, che non doveva esserein linea rispetto al pozzo. In questocaso i lavori non finiti hanno impeditoil ricongiungimento fra pozzo e galle-ria di accesso. Altre gallerie sono ve-nute alla luce: una è vicinoall’appostamento di mitragliatricepresso la croce dove peraltro, stannoemergendo alcuni problemi per libe-rare l’ingresso. Un lavoro impegnati-vo portato avanti con continuità (conla presenza tutti i sabati) dal GruppoAlpini di Trenzano.

Il primo sito è ormai pronto al90% e quindi il prossimo anno si potràiniziare il lavoro sul sito a sinistra del-la croce. Allora dopo la pausa inver-nale, ricominceremo con vigore pergiungere all’obiettivo del 4 Novembre2018.

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Maniva, immagini “dal fronte”INTERVENTO DI RIPRISTINO

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Di buon mattino parto daIsorella con dentro tanto entusiasmoper la scarpinata che mi aspetta: 15a

Alpinata in Gölem.Le previsioni già da venerdì

davano “fulmini e tempestate” tantoda far rinviare addirittura una partitadi serie A del sabato al Marassi. “magli Alpini non hanno paura” diceuna canzone.

Così mi son messo in testa che“piöel, fiochél, témpéstél” io sareiandato sul Gölem.

Decido di salire da Caregnovisto che l’anno scorso mi sono tro-vato bene quando al ritorno ho fattoun bel pranzetto e una cantata allachiesetta degli Alpini di Marcheno.

Come da programma, penso disalire con la colonna n° 2 e l’ orarioprevisto per la partenza è alle ore7.00. Arrivo al parcheggio, in orario,aspetto 5- 10-15 minuti, scalpito, nonriesco più ad aspettare e decido di par-tire sotto una pioggerella sottile chetira di traverso ma che mi rende feli-ce e che mi accompagnerà per tuttala giornata.

Cosi è finalmente partita lacolonna n° 2 da Caregno compostada un solo Alpino. Trovo gli StallettiBassi e neanche un cane in giro, sal-go, salgo e con la nebbia che conti-nua a scendere più fitta mi trovo ilRedentore imponente davanti a me,come se fosse apparso dal nulla.

Che bello vederlo così! Mi fer-mo un attimo a assaporare questesensazioni di silenzio, di spiritualità, dinebbiolina avvolgente che ti fa solle-vare dai pensieri di tutti i giorni. Dopoun po’ ritorno in me e mi accorgo chesono solo. Vuoi vedere che è statarimandata o sospesa la manifestazio-ne? Provo a scendere verso il rifugio“Almici’’e finalmente sento alcunevoci attutite dalla nebbia e mi rincuoro.Si stava pensando, visto le condizionidel tempo di far celebrare la SantaMessa al rifugio.

Secondo me sarebbe stata una

Un “bassaiolo” all’AlpinataSUL GUGLIELMO

decisione sbagliata, perché “pioèl,fiochel, tempestel’’la Messa si fa allachiesetta. Siamo Alpini o no? Risalgodi nuovo, si fa tutta la manifestazionegrazie al prodigarsi di Alberto Giudicie company c’è persino la banda diCellatica quest’anno che ci accompa-gna.

Si, io vi dico che per me è statauna delle Alpinate in Gölem più belle,più vicina al mondo alpino, me la ri-corderò per sempre. Verso sera, dopoun delizioso pranzetto offerto dalGruppo Alpini di Sale Marasino e unaimmancabile “cantatina” sotto il ten-done vicino al rifugio, ritorno al miopaesello felice e contento di aver tra-scorso una giornata speciale.

Un grazie di cuore va a tutti gliAlpini che si sono adoperati per far si

che la manifestazione “o de rinf o deranf “ avesse il suo percorso natura-le. Per finire voglio fare una amaraconsiderazione e mi piange il cuoredoverla fare. Ma i miei amici Alpinidella valle dove erano?. Quelli che nonperdono occasione per farmi sentireun “Terù”, forse per la sola colpa diessere nato in un paese della Bassa.Sono convinto invece che non ci sia-no Alpini di serie A e di serie B. Alpinisi nasce, Alpini si è dentro, Alpini bi-sogna esserlo tutti i giorni………Unapacca sulla spalla, un abbraccioe…….un arrivederci a presto

Ciao a tutti daGianfranco Tavolazzi

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Irma: un 2017 intenso e ricco

Anche quest’anno la Casa diIrma è stata messa a disposizione digruppi esterni. Hanno soggiornato peruna settimana la Parrocchia diCasaglia, l’Associazione MEOA diGardone V.T, un gruppo di maturandidi Sarezzo, gli scout di Quinzano,l’Associazione Onlus di Concesio, ilGSO Maclodio; per due giorni, lascuola primaria di Esenta (Lonato),sollecitata e seguita dal CapogruppoGiuseppe Gallina con altri quattroAlpini (e qui ringrazio gli Alpini Re-nato Valentini del Gruppo di Bovegnoe Dario Bertelli del Gruppo di Irmaper la loro disponibilità).

Abbiamo anche messo a di-sposizione la casa ai genitori di DonFederico Corsini, sacerdote novello,per il pranzo della prima Messa e afine settembre alla Pro Loco“Riscopriamo Irma” per un pranzosociale con gli anziani del paese.

Le procedure del soggiorno si

Un’atmosfera di rinnovato en-tusiasmo ha arricchito il campeggio diquest’anno: i serramenti nuovi el’ascensore hanno dato ai 50 ragazzipresenti un ambiente più confortevo-le. Il tempo è stato quasi sempre buo-no, permettendo le quotidiane passeg-giate e i giochi all’aperto.

L’obiettivo di far divertire i bam-bini, cercando di creare un “gruppo”è stato raggiunto con giochi di squa-dra e con un interessante laboratorioteatrale: i ragazzi hanno inventato unastoria, i canti e i balli, elaborando lascenografia per la rappresentazione fi-nale che ha premiato il loro impegno.

Le passeggiate in montagnaabituavano a resistere agli sforzi ed arispettare le regole; le attività serali pre-diligevano l’aspetto cognitivo miglio-rando le relazioni reciproche. Si è cer-cato anche di sensibilizzare i ragazzialla storia del nostro Paese, conl’alzabandiera e l’ammainabandieraquotidiani. Sono state organizzate ini-ziative culturali e ricreative, visite gui-date, e incontri formativi, come la vi-sita al castello di Montichiari ed almuseo Lechi organizzata dal localeGruppo Alpini; un incontro con il ma-estro di arti marziali che ha insegnatosemplici tecniche di autodifesa; unapasseggiata (con la collaborazione delComune) sul “Sentiero dell’acqua”;una lezione con i cinofili della P.C. diOspitaletto e una sulla flora e sulla fau-na locali tenuta dal Maresciallo deicarabinieri forestali. Inoltre il 27 luglioabbiamo ricevuto la visita del Presi-dente nazionale Sebastiano Favero.

Ringraziamo il personale di ser-vizio, la cuoca, le crocerossine chehanno reso possibile la riuscita del sog-giorno, nonché il Gruppo di Isorellache ha organizzato una ottima grigliata.

Con questa premesse, un pro-mettente futuro per la Casa dell’Alpi-no non è solo un auspicio ma una soli-da certezza.

Edoardo Contessa

sono sempre svolte secondo ledirettive della Sezione pertanto nonci sono stati problemi di particolareentità. La Casa adesso è chiusaperchè, come noto, è priva del riscal-damento ma gli Alpini della Zona Istanno facendo alcuni lavori di ma-nutenzione che la renderanno sem-pre più ospitale e sicura.

La Casa de L’Alpino di Irmaè il primo monumento vivente volutoe costruito dai Reduci della GrandeGuerra per poter ospitare i bambiniche non potevano permettersi unavacanza: l’anno prossimo celebreràl’ottantesimo compleanno e la Sezio-ne di Brescia non ha mai abbando-nato questa missione. Per questo sia-mo tutti invitati a promuovere nei pa-esi, nelle parrocchie, nei gruppi scout,nei gruppi sportivi e nelle scuole, labella esperienza di passare alcunigiorni all’aria aperta tra le montagnedi Irma.

Claudio Turati

CASA DE L’ALPINO

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CAMPEGGIO ESTIVOANA BRESCIA

Anche quest’anno la Sezione diBrescia organizza un turnodedicato ai ragazzi per far loropassare una settimana di ferie,di crescita e maturazione.

Il soggiorno si svolgerà dal 14al 28 luglio, e il costo rimaneinvariato rispetto a quellodell’anno scorso.Le iscrizioni sono aperte finoalla fine di maggio.

Per informazioni e iscrizionirivolgersi alla sede dellaSezione al tel. 0302003976 ocon una e-mail all’[email protected]

Mercoledì 27 e giovedì 28settembre 2017 gli alunni della clas-se 4^ della scuola primaria “M.Buonarroti” dell’Istituto Compren-sivo di Lonato del Garda hannovissuto un’esperienza indimentica-bile: accompagnati dai loro inse-gnanti Manuela e Gianfranco han-no soggiornato presso la Casa del-l’Alpino di Irma, il più piccolo Co-mune della provincia bresciana, acui sono giunti, dopo un’ora e mez-za di camminata in un sentiero nelbosco, partendo da Marmentino.

Per i ragazzi i due giorni alrifugio sono stati non solo un’oc-casione arricchente dal punto divista didattico con l’intervento de-gli addestratori cinofili della Pro-tezione Civile, con la lezione dellaGuardia Forestale sull’ambientemontano, con i percorsi dell’Acquae degli Gnomi, ma anche formativocon la possibilità di vivere in un ri-

fugio attrezzatissimo, con spazi perlo svago come il biliardo, il biliar-dino, il parco giochi, in un piccoloangolo di paradiso.

Fondamentale è stato il sup-porto organizzativo del responsa-bile della struttura, Claudio Turatie degli Alpini del Gruppo di LonatoGiuseppe, Roberto, Carlo e Isidoroche, oltre ad aver preparato squi-siti pranzetti, hanno trasmesso, conla loro esperienza sul campo, lospirito di collaborazione e coope-razione che, da sempre,contraddistingue il Corpo degli Al-pini.

E’ stato per tutti il migliormodo per iniziare splendidamentel’anno scolastico e per trascorrereore serene che rimarranno a lungonel cuore.

di presenze e soddisfazioni

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RADUNO DEL 2° RAGGRUPPAMENTO

Una partecipazione da recordche ha stupito anche chi ai grandi nu-meri ci è abituato. 135 gagliardetti, ol-tre 900 alpini in sfilata e quasi 1000persone a pranzo. Sono i numeri dellapartecipazione bresciana al Radunodel 2° Rgpt. che si è tenuto aSalsomaggiore Terme, lo scorso 15ottobre.

Quello del Secondo Raggrup-pamento è un raduno, per così dire,un po’ artificiale; i Raggruppamenti,infatti, sono nati per esigenze ammi-nistrative allo scopo di avere una rap-presentanza intermedia tra le singoleSezioni e i vertici nazionali; di fatto lesezioni lombarde ed emiliane hannopoco in comune se non il confine se-gnato dal Po. Lo stesso accade per ilPrimo Raggruppamento (Piemonte,Valle d’Aosta e Liguria), mentre undiscorso a parte merita il Triveneto, lecui Sezioni sotto l’egida del Leone diSan Marco sentono molto più di noil’appartenenza ad un raggruppamen-to che ricalca di fatto il grande domi-nio serenissimo.

Comunque il raduno del Rag-gruppamento c’è ed è bello parteci-parvi, tanto più che cadendo in otto-bre ha preso il posto della classica“ottobrata”, la gita che molti Gruppi

Salsomaggiore: numeri record p

organizzavano in questo mese. A que-sto appuntamento partecipano inoltremogli, figli, amici, diventando un’oc-casione per stare insieme e per pas-sare una bella giornata in allegria. Inol-tre, fatto questo non meno importan-te, consente a quei Gruppi “robusti”che non avrebbero mai la possibilitàdi ospitare una Adunata Nazionale(vuoi per le dimensioni della città, vuoiper le difficoltà viabilistiche o di ac-

coglienza, vuoi perchè non “fannoSezione” pur avendo numeri di tuttorispetto), di ospitare comunque unevento di rilievo, con tanto di LabaroNazionale.

La viabilità di accesso alla cit-tà è stata organizzata veramente benedalle Penne Nere romagnole, che han-no individuato un percorso ad anelloper i pullman che entravano, scarica-vano e ripartivano senza rallentareeccessivamente l’afflusso; le autoseguaivano altre strade. Davvero bra-vi, anche perchè Salsomaggiore nonè una metropoli, e le strade sono tipi-che di un paese collinare, con curvestrette, salite e larghezza delle carreg-giate non eccessiva.

La sfilata è partita alle 10, pur-troppo rispetto agli altri annil’ammassamento era dislocato lungole vie del paese e non è stato possibilesentire i discorsi di saluto delle autori-tà; noi della Sezione di Brescia ci sia-mo comunque messi in cammino bendopo le 11; una sfilata lughissima, pocomeno di 4 chilometri che ha messo adura prova gli Alpini più attempati, che,complice anche il caldo atipico della

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stagione, sono arrivati allo scioglimentoveramente stanchi. La sfilata è stataeccessivamente lunga, ma ha permes-so di godere dei più bei scorci che lacittadina termale potesse offrire.

A conti fatti a SalsomaggioreTerme siamo stati bene: l’elegante cit-tadina ai piedi delle verdeggianti colli-ne dell’Appennino parmense, in unaposizione geografica suggestiva e pit-toresca, percorsa da viali alberati eadornata da parchi e giardini, appareoggi leggermente appannata, ma mo-stra orgogliosa le vestigia di un pas-sato mondano e sociale che ha avutorisonanza in tutto il mondo. Le pro-prietà termali delle sue acque hanno illoro riferimento nelle terme Berzieri,splendido centro termale in stile liberty,oggi monumento nazionale.

Sviluppatasi verso la fine del-l’Ottocento con uno stile particolaredovette subito competere con altre“Villes d’Eaux” europee (città d’ac-qua, termali), e dalle quali ha eredita-to lo stile elegante e curato. È una cit-tà “liberty” con palazzi e monumentiche ricordano una rigogliosa stagione“déco” di cui l’edificio delle Terme

Berzieri è uno degli esempi più stra-ordinari. Purtroppo tanto splendorenegli ultimi anni è venuto meno: daquando le cure termali non sono più acarico del servizio sanitario nazionalela popolazione della città si è dimez-zata; non si tiene più il concorso diMiss Italia, ed oggi Salsomaggioremostra parecchi angoli semi abban-donati, dai quali affiorano le vestigiadi un recente e glorioso passato mache aspirano a ritornare vivi e vissuti.

L’arrivo degli Alpini ha sicura-mente dato uno scossone ad una cittàsonnacchiosa che vive il suo declinonel silenzio degli anziani che vi trascor-rono le cure termali, dando alle viecentrali colore, vivacità ed allegria.Certo il centro storico, davanti al pa-lazzo delle terme è veramente splen-dido, curato, perfino vanitoso, e hafatto da splendida cornice all’arrivodella sfilata, dove erano installate letribune e dove le Penne Nerelombarde ed emiliane hanno salutatocon deferenza le 216 Medaglie d’Orodel Labaro Nazionale.

Al termine della sfilata gli Alpi-ni bresciani si sono ritrovati ai pullman

per proseguire verso la bella Cascina“La Secca” a Monticelli d’Ongina, neipressi di Caorso, dove grazie alcatering prenotato dalla commissionesezionale le Penne Nere hanno pran-zato insieme. Una “location”, come siusa dire oggi, veramente suggestiva:una cascina che è appartenuta perdiverse generazioni ai Conti Manfredi;si dice che fu abitata da una ventinadi famiglie contadine (circa un centi-naio di persone) e che in passato alsuo interno vi fosse addirittura unscuola, i forni per fare il pane e ancheuna cappella.

Unica nota stonata, il caldo dav-vero eccessivo che ha parzialmenterovinato il pranzo a quelli che eranoseduti sotto il portico.

A parte questo inconveniente,rimane da archiviare un bel raduno,vissuto in allegria, forse l’unico appun-tamento annuale dove gli Alpini di tut-ta la Sezione possono passare del tem-po assieme in allegria, e che l’annoprossimo si terrà in quel di MarianoComense.

Franco Richiedei

d per le Penne Nere bresciane

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ASSEMBLEA DEI DELEGATI E RIUNIONE CAPIGRUPPO

Per permettere l’entrata in vi-gore del nuovo regolamento seziona-le (che è stato approvato dal Consi-glio Direttivo Nazionale lo scorso 18novembre), alla prossima Assembleaordinaria dei Delegati, ne è stata in-detta una straordinaria lo scorso 21ottobre. Per semplicità organizzativasi è anche anticipata la consueta Riu-nione dei Capigruppo, che si è tenutasubito dopo.

L’Assemblea si è aperta alle 14,dopo l’Alzabandiera, con la nomina diDavide Forlani a Presidente. Presen-te anche il Consigliere Nazionale diriferimento Luciano Zanelli. Hannopartecipato 317 delegati per comples-sive 605 deleghe, corrispondenti al94% degli aventi diritto.

Dopo aver votato e approvatoall’unanimità il verbale dell’ultimaAssemblea Ordinaria, il PresidenteGianbattista Turrini ha illustrato le pre-messe che hanno portato ad elabora-re le modifiche al regolamento. Quin-di il Vicepresidente Angelo Bersini hadato lettura di tutti gli articoli modifi-cati.

Prima di passare alla votazio-ne è stato dato spazio agli interventidei delegati. Manenti (Vill. Sereno) haspiegato le motivazioni che lo hannospinto, l’anno scorso, a firmare assie-me ad altri 13 Capigruppo, la richie-sta di modifica del regolamento, chie-dendo una revisione della scheda perla votazione dei Consiglieri e di rive-dere la composizione della Commis-sione Elettorale. Non è soddisfatto delrisultato perchè la sua posizione, con-traria a quella della stragrande mag-gioranza dei Gruppi della Sezione, èquella di permettere ai non Alpini dipoter far parte delle Commissioni Se-zionali (Coro, Fanfara, sport, cultu-ra…); per questo ha preannunciato ilsuo voto contrario al nuovo regolamen-to.

Dello stesso tenore l’interven-to di Pasinelli (Pontoglio) che pur ap-prezzando il lavoro della Commissio-

ne, trova il regolamento ancora caren-te sul tema dei non Alpini. Plebani(Nigoline) essendo un avvocato sot-tolinea la poca chiarezza sulladerogabilità di alcuni punti del regola-mento.

Forlani, ha risposto a Pasinelli,affermando che non è pensabile vo-tare il regolamento punto per punto;Turrini, in risposta a Manenti, ricordache le idee dell’ex Capogruppo delVillaggio Sereno in tema di non Alpi-ni, sono ristrette ad una sparuta mino-ranza, solo 13 Gruppi su 160.Incontestabile e lapidaria la rispostadi Luciano Zanelli: l’ANA non è unpartito politico; chi lo vuol far diven-tare tale e non rispetta il regolamentoè invitato ad uscire dall’Associazio-ne. Se sono 100 anni che si avanti cosìsenza problemi, vuol dire che i nostriveci hanno scritto le cose giuste.

Quindi si è passati alla votazio-ne del regolamento che è stato appro-vato a larga maggioranza: 39 voti con-trari, 3 astenuti, 275 favorevoli; le de-leghe rappresentate dai votanti con-trari sono 103; 8 le deleghe degli aste-nuti, 494 quelle dei votanti favorevoli.

Al termine della votazione ilPresidente ha letto i componenti dellanuova Commissione Elettorale: quellinominati dal Consiglio direttivo sezio-nale ( Davide Forlani, Mario Simoni,Lorenzo Ossoli, Enrico Mazzoldi) equelli nominati dalle macrozone(Valter Cornali, Vincenzo Broglio,Mario Crescini).

Il Consiglio ha nominato un Al-pino proveniente dalla rosa dellemacrozone (Lorenzo Ossoli), confer-mando la buona sintonia e la comu-nione di intenti e di vedute con lastragrande maggioranza dei Gruppi.

Prima della Riunione deiCapigruppo, il Consigliere NazionaleZanelli ha fornito qualche aggiorna-mento dal CDN: l’assegnazione del-l’Adunata Nazionale del 2019 a Mila-no, l’inaugurazione del Ponte dell’ami-cizia a Livenka-Nikolajewka fissata

per il 15 settembre dell’anno prossi-mo; l’inaugurazione, il 26 novembre,del primo edificio costruito dall’ANAa Campotosto, uno dei paesi colpiti dalsisma del 2016. Infine ha aggiornatol’Assemblea sui lavori di ampliamen-to del Museo del Doss Trent, che do-vrebbe esser pronto per l’AdunataNazionale a Trento l’anno prossimo.

Riunione CapigruppoDopo qualche informazione dal

Presidente Turrini sulle prossime atti-vità sezionali, la parola è passata aiCapigruppo. Manenti (ex Capogruppodel Vill. Sereno), ha chiesto di averevia mail la relazione della Assembleadi oggi: risponde il Presidente spiegan-dogli che la Riunione dei Capigrupponon prevede alcuna relazione; men-tre quella dell’Assemblea dei Delegativiene regolarmente pubblicata su Ocioa la pèna; Cometti (Collio), in un in-tervento poco comprensibile alla mag-gior parte dei presenti, ha polemizzatosu questioni private tra lui e il Presi-dente, riguardo la partecipazione delgagliardetto del suo Gruppo a Irmadurante la visita del Presidente Na-zionale. Cornali (Rovato) si è scaglia-to contro la vena contestatoria che daqualche tempo sembra caratterizzarei Gruppi, invitandoli ad una maggiorcollaborazione, e fare meno polemi-che.

Al termine degli interventiTurrini ha dato qualche aggiornamen-to sulla candidatura della Sezione diBrescia alla Adunata Nazionale del2020; ha poi ricordato il nutrito pro-gramma del prossimo 75° diNikolajewka.

Purtroppo oltre agli interventiricordati sopra, nessun Capogruppo haparlato dei grandi progetti della Sezio-ne: Adunata Nazionale e 75° diNikolajewka, lasciando che la riunio-ne si concludesse alle 17 senza averparlato di questi importanti argomen-ti. Si vede che l’interesse deiCapigruppo era rivolto altrove.

La voce dei Capigruppo

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RIVISTO IL REGOLAMENTO

Nuove regole per la chiarezzaLe modifiche votate a maggio-ranza dai Delegati chiamati al-l’Assemblea Straordinaria delloscorso 21 ottobre possono esse-re riassunte in tre categorie: mo-difiche formali che adeguano icontenuti alle ultime modifichedello Stauto Nazionale (per lequali non sarebbe nemmeno sta-ta necessaria una assemblea deiDelegati; le modifiche avrebbe-ro semplicemente potuto esseredeliberate dal Consiglio); quelle so-stanziali che introducono nuove real-tà e nuove responsabilità; modificheamministrative che regolano meglioquanto già stabilito, e chiariscono al-cuni punti che potevano suscitare qual-che peplessità. Passiamole inrassegna:

1. modifiche formali:sono solo quelle che riguardanogli articoli 5 e 31, nei quali in os-sequio alle recenti modifichedello Statuto Nazionale vienetolto il temine “socio” riferito agliaggregati; questi non hanno laqualifica di socio, pertanto nonsono in alcun modo paragonabiliagli Alpini che invece hanno laqualifica di “socio”.

2. modifiche sostanziali: 1. negli art. 22 e 25 vengo-no modificate le modalità di candida-tura a Consigliere Sezionale (adessoil candidato deve essere votato dallazona di appartenenza); 2. viene cambiata completamen-te la composizione della Commissio-ne Elettorale (art. 26), non più di esclu-siva nomina del CDS. Su 7 compo-nenti, 4 verranno nominati dal CDS, etre dalle Macrozone che compongo-no la nostra Sezione; 3. con il nuovo art. 32 viene isti-tuito il Collegio dei Probiviri per ten-tare una mediazione nel caso di dissi-di tra Gruppi o con il CDS; una sorta

di soggetto pacificatore che intervie-ne prima di passare la palla alla Com-missione Disciplinare Nazionale;3. modifiche amministrative: 1. viene modificata la scheda elet-torale che riporterà anche i nomi dei

candidati Consiglieri non nominati dallaCommissione Elettorale, per dar modoa chi volesse dare il voto ad un candi-dato non nominato dalla Commissio-ne di poterlo votare; 2. nell’art. 22 vengono imposte li-mitazioni chiare e precise sui limiti allacandidabilità ed alle cause di esclu-sione (concomitanza con cariche po-litiche); 3. sono chiarite le responsabilitàdei Capigruppo, gli scopi e i fini chedevono ispirare ogni attività del sin-golo Gruppo (art. 41), le modalità ditenere l’Assemblea annuale con i pro-

pri Alpini, i termini entro cui con-vocarla (art. 35 e 36)

In conclusione il nuovo regola-mento non si discosta molto daquello precedente; ne miglioraalcune parti che potevano dareadito a dubbi interpretativi, e in-troduce una nuova realtà asso-ciativa, la Commissione deiProbiviri, Alpini noti e diaffidabilità riconosciuta che

avranno il compito di trovare una me-diazione tra le liti sempre più frequen-ti che scoppiano all’interno della no-stra Sezione. Purtroppo spesso ilpersonalismo, l’ambizione e la miopiache non fa vedere più in là del proprio

orticello fanno perdere di vista igrandi scopi associativi per cuinoi esistiamo ed operiamo; e poi-ché il più delle volte i motivi didissidio sono di scarsa importan-za o addirittura esterni all’ambi-to alpino, si è ritenuto di costitu-ire questo soggetto mediatore,prima di ricorrere ai richiami di-sciplinari previsti dal Regola-mento nNazionale.Adesso il compito è degli Alpinidella Sezione di Brescia: leggerloattentamente, senza improvvi-sarsi legulei o cavillatori, e con-tinuare a tenere un comporta-mento Alpino: schietto, sincero,

magari rude ma sempre onesto e tra-sparente. “Il vostro parlare sia sì,sì, no no; il resto vien dal maligno”disse un Tale. Facciamo nostro que-sto consiglio e..... viva gli Alpini!!!

Renzo Tramaglino dall’avvocato Azzeccagarbugli

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IL NUOVO REGOLAMENTO

Critiche e proteste: costruttive lPrendendo in prestito alcuni

versetti della prima lettera ai Corinzidove San Paolo, spiega cos’è la cari-tà, si potrebbe dire: “Se con le atti-vità del mio gruppo portassi in cas-sa anche un milione di euro mafaccio attività che nulla hanno ache vedere con gli scopi dell’As-sociazione sono come un bronzoche tintinna e un cembalo sonoro.Se verso ogni anno delle sommeconsiderevoli all’asilo del paese,alla parrocchia, al ricovero ma nontiro fuori un nichelino per soste-nere le attività della Sezione, nonconto nulla. E se facessi tuttequante le cose più buone del mon-do per gli altri ma fossi attiguo allapolitica, sono come un trombone (ouna trombetta a seconda dellamole.)”. Chiaro il concetto?

Già immagino: “ Chi sei tu pergiudicare il grado di alpinità”. Cer-chiamo di fare chiarezza.

Sabato 21 ottobre si è tenutaun’Assemblea Straordinaria per l’ap-provazione del nuovo regolamentosezionale. Per un anno circa una com-missione composta da Alpini di pro-venienza, mentalità ed esperienza di-verse ha analizzato accuratamente iproblemi sollevati pervicacemente daqualcuno e ha studiato alcune modi-fiche al regolamento.

L’Assemblea le ha approvate,ma contrariamente ad ogni altra vo-tazione, il risultato non è arrivato al-l’unanimità bensì a semplice maggio-ranza. Questo risultato è possibile leg-gerlo solo in chiave di protesta,giacchè, in fin dei conti, le modificheerano poco più che formali.

Sotto processo, nella realtàc’erano due nodi e tutti lo sapevano:l’apertura ai simpatizzanti e le moda-lità di presentazione delle candidatu-re e di elezione al Consiglio Seziona-le.

Il primo nodo: l’apertura ai sim-patizzanti

Era stato approvato con uno odue voti contrari (quindi quasi all’una-nimità) in una Assemblea di qualcheanno fa, presente il Presidente Nazio-nale. Con il problema della Fanfaratornava a galla ogni volta che ci si èriuniti, fino allo sfinimento. Ora che pareessere chiarito staremo a vedere, loscopriremo alla prossima riunione.

Probabilmente parecchi di quelliche hanno votato contro, hanno sem-plicemente ubbidito a quello che altri(che conoscevano il meccanismo) han-no detto di fare, come il Capogruppoche ha chiesto, come nelle piùinfuocate e mai dimenticate assembleesindacali “sia messo in votazione!”,,oppure quello che rappresentava 19deleghe (diciannove!). Pareva unaassemblea di un sindacato o di un par-tito politico! Un po’ difficile applicar-ne i metodi ad una Associazione d’Ar-ma!

L’ANA è nata da un’esperien-za di vita e vive tuttora su un’espe-rienza comune a tutti i soci: l’aver fat-to il servizio militare negli Alpini. E’evidente, perfino banale, affermareche chi non ha fatto il militare negliAlpini non ha diritto ad entrare. Chiha fondato l’ANA nel 1919 lo sapevabene e lo ha scritto nello Statuto, per-ché la politica esisteva già allora. Vo-levano suggerirci che da lì non dob-

biamo muoverci, e non ci si è maimossi, almeno fino a pochi anni fa; finoa quando questi valori sono rimasti allabase di tutte le nostre attività, fintantoche ogni Gruppo lavorava nel rispettodi questi valori fondanti e tenendolisempre davanti a sé; vi era una unitàdi origine, di intenti, di lavoro che ren-deva la nostra associazione compat-ta, unita, granitica, unica.

Da qualche tempo purtroppo iGruppi (per lo più alcuni loro capi)hanno cominciato a guardare più alproprio orto (quartiere, paese o par-rocchia) che agli articoli 1 e 2 delloStatuto, contravvenendo ai veri scopidell’Associazione. Si sono allontanatidalla Sezione, spesso mettendosi incontrasto con il Presidente o con ilConsiglio; hanno sostituito il fine con imezzi, dedicando tutte le loro energie(umane ed economiche) all’asilo delpaese, alle suore, alle parrocchie, allecooperative, ai disabili, alla collettaalimentare e perfino alla ScuolaNikolajewka, che è il nostro Monu-mento, ma che per noi deve essereun mezzo, non il fine ultimo.

Sono attività, queste, lodevolis-sime e condivisibilissime per carità, mache c’entrano con gli scopi associati-vi? Se io mi metto a fare una cosa“non alpina”, è ovvio che mi rivolgoanche a chi Alpino non è: faccio cosealpine, chiedo agli Alpini; faccio cosenon alpine, entrano i non Alpini. E’ unequilibrio non facile da tenere.

A tirare la prima pallonata, quel-la che ha fatto il buco nella rete, è statala Sede Nazionale, quando si è trova-ta davanti il gioiello dell’ospedale dacampo senza medici e infermieri alpi-ni. Soluzione? Faccio diventare alpinii medici! Hai visto mai che per tenereaperta la Scuola Nikolajewka avessi-mo deciso di mettere il cappello alpi-no alle dottoresse!

D’altra parte è facile lasciarsiattrarre da quegli aspetti minori, inprimis perché portano i soldi, perché

Art. 8 bis regolamentonazionale: “L’ammissionedegli aggregati èdeliberata dal C.D.S. suparere favorevole dellaGiunta di Scrutinio. Ladecisione di rigetto delladomanda di ammissionenon deve essere motivata”

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sappiamo tutti che la Penna Nera faallentare le corde delle borse (oramolto meno); in secundis perché allalunga fungono da elevatore sociale perchi li propugna.

Provate a chiedere a questiCapigruppo di lavorare in Sezione, virispondono come Caio Giulio Cesaredopo la conquista della Gallia: a chi glisuggeriva di tornare a Roma rispon-deva: “Malo hic esse primus quamRomae secundus” (Preferisco esse-re primo qui (nel villaggio dove sitrovava) che secondo a Roma).

Purtroppo sotto quei cappelli lamaggior parte delle volte ci sono dellebrave persone che di alpino, però,hanno qualche straccio di brandello.

Quando erano i Reduci a gui-dare con autorità i nostri Gruppi, nes-suno avrebbe mai osato trasformarliin società enogastronomiche, enti dibeneficenza, cooperative, club dellabriscola, ecc. I Reduci, quelli che han-no fatto l’Africa, la Grecia, la Russia,o, prima ancora, quelli dell’Adamello,erano di un altro stampo!! Quadrati,poche e chiare idee, piedi ben piantatiper terra. Non erano opportunisti, nonritenevano di avere la verità in tasca,non pensavano che qualsiasi opinionefosse da rispettare: avevano il corag-gio di dire in faccia a chi sbagliava chestava sbagliando!

Invece da qualche anno, pur-troppo, chi trasgredisce le regole an-che o solo per il suo tornaconto vieneconsiderato uno che vede più in là, unprecursore, un profeta e magari an-che premiato. Bene ha detto il Consi-gliere Nazionale Luciano Zanelli du-

rante l’Assemblea Straordinaria deidelegati: “Chi non accetta le rego-le, se ne può uscire dall’Associa-zione!” E’ meglio restare in pochiAlpini che in tanti “benefattori”!!

Ecco allora che il morso delleredini della Sezione fa male a queiCapigruppo che credendosi purosan-gue di razza pensano di rappresenta-re l’avanguardia e scalpitano, ma soloper far crescere il loro orticello. Nonè un caso che i Gruppi che vorrebbe-ro aprire ai simpatizzanti siano, in lar-ga parte, quelli che meno si vedono inSezione e che raramente partecipanoalla vita sezionale, accampando moti-vi discutibili. Non fanno nulla per gliAlpini, ma vorrebbero far entrare i nonAlpini! Fortunatamente sono ancorapochi, ma non pochissimi e, per alcu-ni di loro è anche abbastanza eviden-te il motivo: dietro l’angolo si intrave-de la politica. Sono quelli che parlan-do della Sezione dicono “Chei dèBrèsa”!!!! E sono gli stessi che allaproposta di candidarsi per portare leloro idee in Consiglio, rispondono im-mancabilmente con un secco no per-ché essere Consigliere della Sezioneè un incarico troppo pesante ed im-pegnativo.

Il secondo nodo: le elezioni inConsiglio Sezionale

Si sono introdotte alcune va-rianti, mantenendo però la possibilitàdi vagliare le candidature. Come det-to, l’ANA non è un movimento politi-co e chi prende in mano un’ereditàmorale così grande non può arrivarelì come ci arrivano i politici, special-mente quelli di oggi.

La parola candidatura nei tem-pi antichi aveva proprio questo sco-po: le persone che si proponevano inpolitica si vestivano di bianco in modoche tutti potessero vedere cosa face-vano e come la pensavano. La stessacosa hanno cercato di farla i nostriveci, accogliendo nei consigli che si

sono susseguiti dal 1920 ad ora, Alpi-ni disposti a impegnarsi e che aveva-no visto lavorare sul campo. Parimentidavano il benservito a chi dimostravadi aver capito male l’antifona. Que-sta semplicissima precauzione, perqualcuno, sembra diventata il metodoche il Consiglio usa per perpetuare sestesso. Mentre fino ad ora si invitavail candidato a farsi vedere in Sezionee a lavorare, ora saranno le Zone adoversi mettere d’accordo su chi pro-porre. Da una parte si solleva il Pre-

sidente dal dover elemosinare la di-sponibilità di qualcuno, pena la non ele-zione di un numero sufficiente di Con-siglieri, dall’altra nessuno potrà più direche il Consiglio si autorigenera. Quantoai risultati…..siamo nelle mani di Dio.

La scheda conterrà i nomi ditutti i candidati: quattro saranno pro-posti dalla Sezione e tre dalleMacrozone. Per dimostrare la propriadisponibilità il CdS ha indicato un Al-pino presentato dalle Macrozone,cambiando così le proporzioni: tre dallemacrozone, tre dalla Sezione ed unoda entrambe. Sulla scheda ci sarannoanche i nomi dei Consiglieri in sca-denza ma rieleggibili. La scheda con-segnata in bianco frutta un voto per icandidati dalla Commissione è fasul-lo, ma è sufficiente che i Delegati can-cellino il nome del candidato che nonvogliono, votare e la libertà di voto èassicurata. Forse qualcuno pensa chei Delegati abbiano l’anello al naso! Nelprossimo mese di marzo potremmoaverne la conferma.

Franco Richiedei

Non è il regolamento chevieta l’ingresso deisimpatizzanti, ma lavolontà del Consiglio e delPresidente

Nello Statuto Nazionalenon esiste la parola“aggregato”; non esiste ladenominazione “amicodegli Alpini”; non esiste laparola “simpatizzante”

e le prime, un po’ sterili le altre

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LA NUOVA NIKOLAJEWKA

Il 26 novembre, alla presenzadei rappresentanti nazionali e sezio-nali dell’Ana e delle autorità cittadi-ne, è stata ufficialmente posata la pri-ma pietra della Nuova Nikolajewka.

In realtà i lavori veri e propri,come avrà constatato chiunque si siarecato nella nostra sede sezionale,erano cominciati già in ottobre, con larecinzione del cantiere, gli scavi perposare la grande cisterna per l’acquae, quindi, quelli per le fondazioni veree proprie.

Una grande opera, come sape-te, che, in meno di due anni, porterà alraddoppio (ma anche qualcosa in più)dell’attuale struttura e darà aicentoventi ospiti della Nikolajewkaquanto di più moderno ci sia oggi nelsettore. Il nuovo edificio sarà più effi-ciente, più ecologico e consentirà dimonitorare in tempo reale la situazio-ne di tutti gli ospiti grazie ad un’ampiainformatizzazione.

La Nuova Scuola Nikolajewka,

poi, consentirà di utilizzare gli spazi diquella attuale per realizzare residen-ze di sollievo per le famiglie degli amicidisabili e residenze adatte ad un’esi-stenza il più possibile autonoma deidisabili stessi. Naturalmente, sempreutilizzando i programmi che vengonosviluppati dalla struttura della Coope-rativa che si occupa di informaticafacilitante e di domotica (ovvero dellacomputerizzazione della maggior par-te delle funzioni domestiche).

Vi abbiamo già riferito più vol-te della notevole onerosità dell’impre-sa: alla fine, per completare l’operaoccorreranno circa sette milioni dieuro. Per fortuna, oltre metà dellasomma è già in possesso di Fondazio-ne e Cooperativa Nikolajewka, un al-tro milione circa dovrebbe venire dal-la vendita di un immobile generosa-mente lasciato da un privato alla Co-operativa a Ponte di Legno.

Altri fondi verranno raccoltiattraverso finanziamenti regionali e

Dopo la prima pietra si lavora

accordi con istituti di credito. E poi,come sempre, contiamo sulla genero-sità dei Gruppi Alpini, che continuanoinstancabili a far pervenire offerte:alcune sono veramente cospicue, tan-to che a questi sodalizi con la PennaNera saranno intitolati alcuni locali del-la nuova struttura. Ma qualunque of-ferta, anche piccola, è ovviamentesempre utile e graditissima.

Volendo, è anche possibile con-tribuire con la fornitura di materialesia in campo edile, sia elettrico o idrau-lico: però in questo caso è necessariocontattare rapidamente la Segreteriadella Nikolajewka, perché è indispen-sabile accordarsi per tempo con le im-prese che si sono aggiudicate gli ap-palti.

Trentacinque anni dopo la scel-ta di realizzare il nostro “Monumentovivente” il nuovo grande viaggio èpartito, la rotta è tracciata: dobbiamotenere la barra diritta.

Massimo Cortesi

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Il secondo Raggruppamento,che comprende le Sezioni di Lombar-dia ed Emilia Romagna, ha, tra gli al-tri, il compito di organizzare ogni announa esercitazione di Protezione Civileche coivolga i volontari delle due re-gioni.

Quest’anno è toccato alla Se-zione di Bergamo. Così sabato 30 set-tembre una sessantina di volontari delnostro nucleo P.C. si sono recati aCividate al Piano, luogo prescelto perle attività, con il compito di ripulire lerive del fiume Oglio, rimuovendo al-beri, sterpi e quant’altro potesse ral-lentare il deflusso delle acque del fiu-me in caso di piena.

E’ noto infatti che a causa del-la eccessiva e dissennatacementificazione dei decenni scorsi, ifiumi hanno perso il naturale sfogo incaso di piena, così invece di rallenta-re e laminare la corrente impetuosa siè costretti a peggiorare le cose pulen-do gli argini e favorendo così la velo-cità della corrente nella speranza chela portata di piena venga smaltita pri-ma che la velocità dell’acqua si portivia anche gli argini. Ma tant’è!

Gli Alpini bresciani della P.C.si sono distinti per la qualità del lavorosvolto, portando a termine l’incaricoloro assegnato senza grossi problemi.L’uso corretto e accorto dei mezzi, del-le dotazioni di sicurezza, delle manima anche e soprattutto della testa hapermesso di concludere l’esercitazio-ne senza infortuni e nei tempi previ-sti.

Bravi giovani e diversamentegiovani, andiamo avanti cosi!

Il Coordinatore della P.C.della Sezione di Brescia

Battista Ravelli

PROTEZIONE CIVILE

Sistemati gli argini sull’Oglio

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Giovedi 11 GennaioOre 11.00 Palazzo Loggia -Sala Giudici

Conferenza stampa

Sabato 13 GennaioOre 9.30 Campo di Marte

Intitolazionedel campo sportivo militarea Sam QuilleriArrivo Autorità,invitati e Gonfaloni.Saluto della Banda e scoprimento della lapide

Ore 11.00 Palazzo Martinengo delle PalleVia S.Martino della Battaglia, 18Convegno: “Sam Quilleri, un protagonistadel Novecento bresciano tra Resistenza escelta liberale”

Ore 16.30 Sala della Cavallerizza, Via CairoliApertura Mostra “Gli Alpini in guerra,dal la Grecia alla Russia.”

Ore 20,30 Brescia, Chiesa dei SS. Faustino e GiovitaVia S. Faustino,74Cori in concerto - Coro Alte Cime, Coro BATe Coro ANA Vallecamonica

Sabato 20 GennaioOre 17,30 Pieve di Urago Mella,

Via della Chiesa,136Mostra degli artisti Bresciani “Nikolajewkail cerchio spezzato”Presentazione del libro: “Fausto Gamba, labreve vita di un eroe” a cura della Sezione diBrescia; con la partecipazione del CoroAlpino Palazzolese

Giovedì 25 GennaioOre 20.30 Teatro Grande, C.so Zanardelli

Spettacolo della “Russian Cossack StateDance Company”

Sabato 27 GennaioOre 8.45 Brescia centro città

Deposizione di corone e serti aimonumenti

Ore 9,45 Scuola NikolajewkaAlzabandiera , deposizione di fiorialla lapide dedicatoria, commemora-zione da parte di un Reduce

Ore 11,30 Sacrario Cimitero VantinianoVia Milano,17Onore ai caduti

Ore 13,30 Campo Marte“Campo militare: rievocazione sto-rica del fronte russo 1943”

Ore 14,00 Brescia, Via SolferinoRicevimento ed onori al LabaroNazionale

Ore 14.30 Inizio sfilataOre 15.30 Palazzo Loggia

Saluto del Sindaco Emilio Del Bonoe della massima autorità militare

Ore 16.30 Brescia, CattedraleP.zza Paolo VIS.Messa in suffragio dei Caduti eDispersi presieduta da S.E. il Vesco-vo Emerito Luciano Monari econcelebrata dai Cappellani Militari

Ore 18,00 Brescia, Palazzo LoggiaFirma del “Patto di Fratellanza” trale Genti bresciane ed il Popolo Russo

Ore 18.00 P.zza Paolo VI, P.zza LoggiaCarosello Fanfara Val Chiese in P.zzaPaolo VI, sfilata con carosello finaledella Fanfara Militare da P.zza PaoloVI a P.zza Loggia

Domenica 28 GennaioOre 9.00 Piazzale Arnaldo

AmmassamentoOre 10.00 Piazzale Arnaldo

Resa degli Onori al Labaro nazionalee alle massime autorità da parte diuna Compagnia di Formazione

Ore 10.30 Inizio Sfilata per Corso Magenta,Corso Zanardelli, Via X Giornate, ViaIV Novembre, P.zza VittoriaOre 11.30 Piazza Vittoria Cerimonia Conclusiva,Orazioni Ufficiali, Onori finali

Ore 13,00 Brescia, Istituto tecnico Tartagliavia Oberdan,12Pranzo Ufficiale

75° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI NIKOLAJEWKAProgramma

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A LIVENKA (NIKOLAJEWKA)

Arriva il “Ponte dell’amicizia”Parafrasando la celebre frase

di Neil Armstrong al primo passo sul-la Luna potremmo dire “un piccoloponte per un grande messaggio”. Il“Ponte dell’amicizia” che sarà instal-lato tra aprile e maggio ad un km daLivenka (cittadina russa che per noiera e resta Nikolajewka) rinsalda ilrapporto che si è creato tra le PenneNere e quella terra in cui, 75 anni, fa inostri véci entrarono dolorosamentee valorosamente nella storia.

Dando seguito al protocollo diRossosch del 2013 nell’ambito del-l’Operazione Sorriso, infatti, l’ANA hadeciso di realizzare un ponte sul fiu-me Valuj, poco lontano dal centro abi-tato, sostituendo l’attuale passerella adir poco fatiscente. Un ponte che, persua intrinseca natura, è destinato adunire le sponde come le genti.

In metallo, dodici metri di lun-ghezza, sei di larghezza, compresi duemarciapiedi di 75 cm, costruito a prez-zo simbolico dalla Cimolai diPordenone (il fratello dell’ing. Cimolaiè disperso in Russia), il ponte ha lesponde che ritraggono sagome di Al-pini, intagliate col laser. “Sono in con-clusione – racconta l’ing. LucianoZanelli, il progettista, della Sezione diSalò e Consigliere Nazionale - le trat-tative con un’impresa locale per laposa di pali di sostegno in acciaio, per-ché la zona è paludosa, e delle spal-lette di calcestruzzo”. Alla posa con-tribuirà anche una squadra di tecnicidella CMC di Vezza D’Oglio dei F.lliRizzi, specializzati nel settore.

Poi si provvederà anche allasistemazione dei relativi tratti di stra-da ed alla piantumazione dell’area. Il15 settembre è prevista la cerimoniadi inaugurazione.

Un altro monumento-capolavo-ro degli Alpini, dunque, a cui, anchese l’investimento non è particolarmen-te rilevante, tutte le Sezioni ed i Grup-pi sono chiamati a contribuire.

Ma. C.

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Benefattori dellaCasa de l’Alpino

Dott. Rossi AlessandroArrigotti DomenicoIndustria Dolciaria Giorgio GandolaDott. Franco DusinaOrtofrutta Cazzoletti - MairanoGruppo Alpini di RovatoSig. Bonomelli CesareGruppo CaionvicoGruppo di MazzanoGruppo di CalvisanoGruppo MairanoGruppo di CasagliaGruppo di MontichiariIl Sindaco MontichiariAssessore alla Cultura di MontichiariTaboni Michela, Vicesindaco di IrmaCarabinieri Forestali di MarchenoSquadra Cinofili Ospital ettoArchetti GianluigiFausti MarioPagani MilaIspettnce provinciale CRIDott. Remedio AdolfoSig.a Mozzoni AnnaSig.a Mozzoni MiriamDotti PieroChiesa MarcoGhidinelli GiacomoContessa EdoardoComencini GiuliaScalmana BeatriceKristin BindiConti Elisa

OSSIGENO PER LE NOSTRE ATTIVITA’ DAL 1° LUGLIO AL 30 OTTOBRE

Il Gruppo di Casaglia, con cinque per-sone e la collaborazione degli Alpinidi Travagliato, ha offerto due giorna-te di lavori edili, comprensivi di mate-riale ed attrezzature, per la sistema-zione di porte e tramezze dei localiutilizzati per il servizio di lavanderiadella Scuola “Nikolajewka”.Inoltre, in settembre, le Penne Neredei Gruppi di Casaglia e Trenzano,grazie alla fornitura dell’escavatore daparte di Andrea Verzeletti, figlio delgrande Bruno, hanno posato il mar-ciapiede di collegamento tra la nuovalavanderia e la Scuola “Nikolajewka”.Ai lavori, seguiti dall’Alpino FrancoRichiedei, ha partecipato anche il Re-sponsabile di Zona Giuseppe Cotelli.

Il Gruppo Alpini di Palazzolo s/O haofferto alla sede sezionale, viveri perEuro 350;00

Sisma Centro ItaliaGruppo di Castegnato 300Gruppo di Bagnolo Mella 650Gruppo di Manerbio eamici biblioteca 663Gruppo di Nuvolera 2.000Gruppo di Remedello 10.000

Per attività istituzionali sede SezioneGruppo di Cogozzo 1000Gruppo di Pedrocca 500Gruppo di Trenzano 500Gruppo di Ospitaletto 1000Gruppo di Castenedolo 40Gruppo Paderno F.C. 500Gruppo di Bagnolo Mella 500Gruppo di Bornato 300Gruppo di Casaglia 300Zona B 245Gruppo di Calcinato 280Gruppo di Calvisano 500Congedanti Batt. Edolo 400Gruppo di Cremini 60Gruppo di Mairano 200Gruppo di Mompiano 250Gruppo di Timoline 300Tomasoni 18Gruppo di Caionvico 1000Zona F-G 1039Gruppo di Monterotondo 300Gruppo di Poncarale 500

Scuola Nikolajewkaricevute in Sezione

Quaresmini Luigi 250Gruppo Pedrocca 500Gruppo Pralboino 500Gruppo Paitone 1000Gruppo Paderno F.C. 3000Gruppo Caionvicoin mem. Montanari B. 100Gruppo CaionvicoAmici di Cristiana 100Gruppo Bornato 350Gruppo Manerbio 200Bianchi Enrico - Gottolengo 50Benetti B. e Zecchi C.per 50° Matrimonio 500Famiglia Buizza/Vezzola 300Gruppo Gottolengo 1000Gruppo Lodetto 1500Gruppo Mairano 300Luigi e Zia Giuseppina 40Gruppo Nuvolera 900Gruppo Provezzein mem. Faustini L. 100Gruppo Timoline 300

Protezione CivileGruppo Paderno F.C. 500

Museo e CulturaGruppo di Fantecolo 100

Gruppo SportivoGruppo di Trenzano 500

Casa de l’AlpinoGruppo di Pedrocca 500N / N 100Gruppo Paderno F.C. 500Gruppo di Bornato 350

Il Gruppo Alpini di Chiesanuova ha do-nato alla Scuola una carrozzellaautomatizzata elettronica. Era perve-nuta al Gruppo grazie al sig. MarioTagliani, che donandola al Gruppo eracerto che le Penne Nere cittadine neavrebbero fatto buon uso

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ORTIGARA: ALTARE DELLA PATRIA

L’angolo

del poetaOrtigara:

sui tuoi fianchi martoriati senti il tempopassare,ove la carne e la pietra si fusero assiemein un’epopea di gloria.Caddero in righe di sei, caddero i plotoni,caddero i battaglioni col fronte avanti,ma mai cessò l’ardimento ed il coraggioquassù, ove or tutto tace.

Testimoni silenti abitano gli anfratti rocciosi:son schegge, giberne, elmetti, gavette ...che alla notte s’illuminano al quietoraggio lunare in buche e viadottiprendendo vita e forma.

Fantasmi tranquilli vagano nelle trincee ...Vorrei vedere, anzi vedo -con l’occhio delcuoregliuomini di allora. Vedo i compagni di mio padre,rivedo lui stesso e nella trasparenza di unalacrimarivivo il sacrificio di molti, di troppi.

Ortigara, Ortigara !!Perchè sono rimasto così lontano da tesenza conoscerti, chè la tua vistastrazia il cuore ma fa bene all’anima !!

Siedo in una buca di granata.

Mastico senza appetito e guardo attorno.Pellegrini passano e non li vedo, non li odo ...Penso, penso troppo e non scorgoche balze, nude rocce, camminamenti.

Giro lo sguardo a Cima Dodici:sorella anche tu di tanto dolore !Una folata di nebbia lieve m’avvolgeed io scendo più giù, in fondo alla buca.Il freddo mi prende e mi rattrappisce.

Ecco, scorgo così due occhi bruniche dal basso mi stanno fissando: tra i sassidue piccole schegge disperse ristanno.“ Chi siete ? Che volete ? E’ questo il vostroregno,il vostro dominio ? Ma, dite, chi avete

ucciso nel tragico vostro dirompere ?Che lingua parlava quel soldato colpito ? “Non conta. Uniti quassù per sempreAlpini e Kaiserjäger trovaron la gloria,han trovato il riposo.

E il vento che sfiora la stele sussurra,passando veloce tra i sassi e i dirupitra le bombe inerti e le affioranti ossa:“ PER NON DIMENTICARE, PER NONDIMENTICARE “facendo suo il motto dei sopravvissuti.

Dell’Art. mont. Enzo Franzoni - Brescia

Offerte pervenute dal 01.11.2016 al 31.10.2017direttamente alla segreteria della scuola

GRUPPI ALPINI SEZ.BRESCIAADRO 500,00BADIA 2.700,00BAGNOLO MELLA 1.000,00BETTOLE BUFFALORA 5.505,00BORGOSATOLLO 28.593,00BOTTONAGA 1.250,00BRESCIA CENTRO 563,00CAIONVICO 7.000,00CALCINATO 2.000,00CHIARI 1.500,00COLLEBEATO 1.300,00CORTINE DI NAVE 700,00DELLO 1.200,00ERBUSCO 1.500,00FIUMICELLO 6.500,00GR. DIV. RACCOLTADOM.PALME 6.544,00GR.SPORTIVO BRESCIA 500,00GUSSAGO 50,00LAMARMORA 500,00LENO 1.200,00LUMEZZANE PIEVE 1.880,00LUMEZZANE S.S.S.APOLLONIO 3.120,00

MAZZANO 50,00MOLINETTO 100,00MOMPIANO 5.648,00MONTICHIARI 500,00OSPITALETTO 3.000,00PADENGHE 7.000,00PASSIRANO 10.000,00PEDROCCA 2.000,00PILZONE ( La Mortadellata) 5.000,00POMPIANO 2.000,00REZZATO 1.000,00S.EUFEMIA 500,00S.POLO E CORO ALTE CIME 273,00SAN ZENO 7.638,00TRAVAGLIATO 500,00TRENZANO 50,00VILL. SERENO 5.000,00VILL.PREALPINO 200,00ZANANO 200,00

GRUPPI SEZ. MONTESUELLOAGNOSINE 150,00DESENZANO 1.400,00GAVARDO 2.000,00MONIGA 200,00

MUSCOLINE 1.500,00PERTICA BASSA 1.000,00POLPENAZZE 500,00POZZOLENGO 300,00PREVALLE 910,00ROE’ VOLCIANO 300,00S.MARTINO 300,00SALO’-VILLA-CUNETTONE-SERNIGA 2.000,00SIRMIONE 700,00SOPRAPONTE 1.500,00TOSCOLANO MADERNO 1.650,00

GRUPPI SEZ. VALLECAMONICAPIANBORNO 250,00

PRIVATIALPINO GUIDO 1.000,00CAZZANELLI FAUSTO in memoria54 ̂ Comp.Btg.Vestone 800,00FAM.PICCARDI (Bottonaga)in memoriaGiancarlo (Coro Alte Cime) 1.000,00N.N. ALPINI 135,00COM. ALPINO DI CONCHE 1.230,00

Giuseppe ParisioGruppo Villa Pedergnano

ADAMELLO

Fantasmi dal camice immacolatoneve assetata di sanguecornice di filo spinato

nel fuoco e nel geloprigionieri di un gelido invernoammantati da un candido velo

sulle creste di ghiaccio e di rocciaquando il piombo incontra la carnerosso porpora è il fiore che sboccia

e i monti son cupi e tersiaria gelida di morte del mattinopoveri anni persi!

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Visti da vicin

o

di Massi

mo Cortesi

PONTOGLIO – Lasede in via De Gasperi 22 è bella,

moderna, grande (250 i mq), funzio-nale (a piano terra, con comodo ac-cesso carraio al magazzino). Ma, so-prattutto, è una delle pochissime sedidi proprietà di un Gruppo Alpini: lePenne Nere di Pontoglio, infatti, die-ci anni fa erano partite in 9 in alcunilocali comunali di Palazzo Vezzoli, inpiazza XXV Aprile. Ma il Gruppo ècresciuto e oggi conta su ben 74 Al-pini e 22 amici: il Comune aveva giàapprovato la convenzione per unasede in località Campetto dei gialli, male cose non sono andate in porto. Al-lora il Gruppo ha tagliato corto e lasede se l’è comperata, da privati: cosìquella che prima era una stireria e poiun bar ore è la casa delle penne nere.E che casa: grande salone con ango-lo bar, sala consiglio, cucina, servizi emagazzino. La sede è aperta il gio-vedì sera, per organizzarsi per le do-meniche successive: “Sono moltocontento – racconta il CapogruppoPierluigi Pasinelli – perché in riunio-ne non siamo mai meno di venti/ventidue”. Ad affiancarlo il vice An-tonio Vermi, il tesoriere Paolo Paga-ni, gli alfieri Enrico Castelanelli e Gio-vanni Seghezzi ed il segretario Loren-zo Marella.

La struttura è a disposizione, arichiesta, di altre associazioni o pri-vati, che però non possono utilizzarecucina e sala consiglio. I rapporti conla comunità sono intensissimi: a co-minciare dalla scuola media, i cui stu-denti vengono portati in gita sui luo-ghi della nostra storia (come ai museidi Trento e Temù); sempre alla scuo-la si fornisce il servizio d’ordine allaGiornata dei diritti dei bambini; e al-l’Oratorio assistenza per i pellegrinag-gi. Non manca naturalmente il sup-porto alle processioni. Il rapporto èmolto stretto anche con la Casa di ri-poso, dove i nostri vanno a cantare

due volte l’anno, realizzando una mo-stra sulla storia degli Alpini (e riceven-do in dono dagli ospiti un bellissimocollage dedicato alle Penne Nere). Trale iniziative annuali spiccano la tre gior-ni di Festa alpina in zona laghetto, conla domenica dedicata alle famiglie e legite, come quella in Alta Val Venosta,dove nel ’72 un Alpino di Pontoglio,Mossali, sopravvisse alla valanga cheuccise sette commilitoni: per ricordorealizzò una croce usando sette ferridei reticolati. I nostri sono tornati là,hanno ritrovato la croce ed oggi par-tecipano alle cerimonie coi famigliaridi quella vittime, nella cappella chesorge lì vicino. Ma le gite hanno inte-ressato anche Redipuglia, Nervesadella Battaglia, Rivolto (casa delleFrecce Tricolori), ecc.

Al Gruppo si deve anche la re-alizzazione del bel volume “La vocedella memoria” dedicato ai racconti deisei Reduci ancora viventi del paese.Sempre nell’operazione-memoria rien-tra il recupero delle 64 targhe coi nomidei Caduti, che una volta erano suglialberi dei viali e poi giacevano in Co-mune.

È difficile elencare tutte le atti-

vità del Gruppo: come AspettandoSanta Lucia, Natale in piazza, la se-rata musicale a favore del frate cap-puccino ed Alpino del paese, missio-nario in Thailandia. E che dire del so-dalizio con la Bocciofila per il Granpremio di solidarietà alpina “Boccia-mo l’indifferenza” (il prossimo turnosarà il 15 aprile) o della vigilanza alla“Vecchia Fattoria”, la festa della agri-coltura nata dieci anni fa, che raccontala campagna com’era.

Alcuni Alpini cantano nel CoroAlpino Palazzolese, altri sono figurantidella nostra Commissione cultura. Ec’è che vince trofei di sci. Avrò certodimenticato qualcosa: ma a Pontogliosono davvero troppo bravi!

Pontoglio e Casaglia: laPontoglio e Casaglia: la forza della “gioventù”Pontoglio e Casaglia: la forza della “gioventù”

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Visti da vicino

di Massimo Cortesi

PROSSIME VISITEROCCAFRANCA E VOLTA

CASAGLIA – Sono i Gruppicome quello di Casaglia che ti ricon-ciliano il cuore con l’essenza dellanostra Associazione: clima sereno,grande amicizia, massima disponibili-tà ad intervenire quando c’è un biso-gno anche a livello sezionale e tanto,tanto buon umore.

Quarantadue sono gli Alpini diquesto giovanissimo sodalizio, fonda-to il 18 marzo 2012. “Per la verità – ciracconta il Capogruppo Giancarlo Sal-vi – il Gruppo di Casaglia c’era giànegli Anni Cinquanta, poi confluì sto-ricamente in quello di Torbole. Poiperò ci siamo resi conto che in paesec’erano oltre trenta Alpini e che vale-va la pena di ricostituirlo; in seguitoabbiamo raccolto alcuni dormienti, e

così…”. Salvi ci accoglie nella suasede, un’ex forneria, generosamenteconcessa in comodato dalla famigliaBoldini, in via Verdi 49, praticamentesulla Statale 235. Locali molto acco-glienti, sistemati molto bene dagli Al-pini, con bar, salone, cucina e servizied un bel cortiletto alle spalle dovepreparare gli spiedi e non solo.

Con Salvi, il vice Angelo Salvi(è suo fratello), il segretario EnricoBettoni, il revisore Giancarlo Colosioe gli alfieri Bruno Mafezzoni e Fran-co Anelli. La sede è sempre aperta ilvenerdì ed il sabato, anche alla ses-santina di associati-amici del Gruppo,ormai un punto di riferimento costan-te per i 2.800 abitanti di Casaglia. Edue volte all’anno si organizza pureuna gara di briscola.

Con una simile premessa nonè difficile immaginare che gli Alpinifacciano un po’ da “motore” qui: cosìprati e siepi di chiesa, oratorio ed asi-lo sono curati da loro (“il prete e lesuore ci chiamano sempre”, sorrideSalvi). Come pure il Monumento aiCaduti, che è stato restaurato ed ab-bellito (con luci e pavimentazione). Ola Madonnina all’asilo, che è stata af-fiancata da una vasca coi pesciolini

per far divertire i bimbi. Penne nereattivissime (montaggio, smontaggio,cucina, ecc.) anche per la Festa delPatrono, S. Filastrio, che a luglio durauna settimana, come pure la campe-stre Corsa dei fontanì, tra le cascine,che l’hanno scorso ha iscritto 680 con-correnti! Una mano si dà sempre an-che alla Festa del Ringraziamento degliagricoltori, che un anno si tiene aTorbole ed un anno a Casaglia.

Ma quelli di Casaglia possonovantare soprattutto una robusta forzalavoro “da esportazione”: due, infatti,i mesi di lavoro dedicati al recuperodelle trincee in Maniva; poi la realiz-zazione del nuovo magazzino dellaCasa di Irma (in collaborazione colGruppo di Trenzano) e quindi la co-struzione della strada d’accesso edelle tramezze ai locali provvisori del-le lavanderie della ScuolaNikolajewka, dove nel frattempo èstato aperto il cantiere per la nuovasede. A proposito di Irma: quest’annosono stati ben sessanta i ragazzi delgrest di Casaglia che hanno trascorsola prima settimana di luglio nella Casadell’Alpino, dove il Gruppo ha lascia-to anche un bel po’ divettovagliamento, che la domenicadopo è stato utile in occasione dellaGara di marcia in montagna.

Tra i vanti del sodalizio alpinoricordiamo per inciso anche ManuelScalmati, uno dei due maestri del CoroAlte Cime della Sezione. Ma la au-tentica forza delle Penne Nerecasagliesi è la coesione: tra l’altro traloro ci sono un buon numero di Alpinisotto i quarant’anni, molto attivi, unabella garanzia per il futuro. E che lospirito sia saldo si riscontra anche alleAdunate Nazionali: il pullman di 52 po-sti, infatti, è sempre tutto esaurito.

a: la forza della “gioventù”Pontoglio e Casaglia: la forza della “gioventù”Pontoglio e Casaglia: la forza della “gioventù”

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Commissione Cultura

Nato nel 1879 con il nome diGiuseppe Garibaldi, in onore del non-no, ma conosciuto come PeppinoGaribaldi, fu il primogenito di RicciottiGaribaldi. Nel 1912 andò a combatte-re in Grecia col padre ed i fratelli,mentre tra il 1913 ed il 1914 visse ne-gli Stati Uniti, rientrando in Europa perpartecipare alla Prima Guerra Mon-diale. Recatosi a Parigi, già nell’au-tunno del 1914 diede vita, assieme acinque dei suoi fratelli, alla LegioneGaribaldina, un corpo di volontari ita-liani inquadrato come 4° Reggimentodi Marcia del 1° Straniero. Icinquemila volontari che lo compone-vano, dopo una sommaria istruzionemilitare, furono messi al comando diPeppino Garibaldi al quale il governofrancese aveva nel frattempo attribu-ito il grado di tenente colonnello. Gra-vi difficoltà si ebbero invece per la di-

visa: la Camicia Ros-sa, che tanto spera-vano d’indossare,venne proibita con lascusa che il rossoera troppo visibile.Naturalmente fu in-dossata dai volonta-ri, ma sotto l’unifor-me francese! All’in-terno della LegioneRicciotti assunse ilgrado di capitano,Sante quello di te-nente, Bruno ed Eziosottotenenti e Co-stante “adjutant chef” (maresciallo).A dicembre il contingente garibaldinovenne inviato nelle Argonne, dove siimpegnò valorosamente in ripetuti at-tacchi, alcuni dei quali anche all’armabianca, che costarono molte perdite.Il 26 dicembre, durante un assalto neipressi di Bolante sotto il fuoco dellemitragliatrici, perse la vita Bruno, unodei fratelli Garibaldi, e nove giorni dopo,a Four de Paris, cadde anche Costan-te.

L’8 gennaio i garibaldini accor-sero per riconquistare una posizionenei pressi di la Maison Forestrièr ap-pena persa dalle truppe francesi. At-taccando un contingente dieci volte piùnumeroso, i volontari italiani riusciro-no a riconquistare le posizioni respin-gendo il nemico per più di un chilome-tro oltre le sue linee. Per quell’impre-sa, a Peppino Garibaldi venne concessala Legion d’onore. Decimata dai nu-merosi combattimenti (circa 300 mor-ti, 400 feriti e molti altri colpiti da ma-lattia), il 6 marzo del 1915 la LegioneGaribaldina fu sciolta.

Rientrati in Italia, i volontari en-trarono a far parte della Brigata “Alpi”,discendente diretta di quella Brigata“Cacciatori delle Alpi” in cui militaro-no i Garibaldini di risorgimentale me-moria. Peppino comandò la Brigata edi fratelli superstiti (Ricciotti, Menotti,

Sante ed Ezio) andarono a comanda-re compagnie e battaglioni dei Reg-gimenti 51° e 52°. Peppino Garibaldisi rese famoso per la conquista delCol di Lana. L’illustrazione de “LaDomenica del Corriere, che vedePeppino piantare la bandiera sullavetta conquistata, non è veritiera: l’as-senza di Peppino Garibaldi dal cam-po di battaglia al momento della con-quista del Col di Lana è storicamenteaccertata, così come è nota la diatriba(per altro feroce) fra Garibaldi edArturo Andreoletti per la conquistadel Seraùta in Marmolada, attribuitagiustamente a quest’ultimo (e quindiagli Alpini). I suoi fratelli furono pro-tagonisti di altre imprese durante la

Ricciotti Garibaldi – Con la moglie ed 5 dei suoi figli

Reperto del museo A.N.A di Brescia:camicia rossa garibaldina donata daPeppino Garibaldi al Capitano deglialpini Francesco Guerrini medagliad’argento al valore sul Carso nellaPrima Guerra Mondiale.

gfgf Un garibaldino al fronte nePEPPINO GARIBALDI

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guerra, Ricciotti nella zona delCostabella, Ezio e Sante sul Serùta inMarmolada.

Dopo la battaglia di Caporettodell’ottobre-novembre 1917, gli Alle-ati inviarono truppe fresche sul fronteitaliano contribuendo a dar tempo alRegio Esercito di riorganizzarsi. Neiprimi mesi del 1918, alla vigilia dell’of-fensiva di primavera, il Regno d’Italiadecise di contraccambiare inviando sulfronte occidentale un corpo di spedi-zione a sostegno dello sforzo alleato.

Il Comando Supremo scelse ilII Corpo d’Armata di Milano, impe-gnato dalle battaglie dell’Isonzo a quel-la del Piave ed allora in riserva perriorganizzarsi, essendo di fatto ridottoa causa delle perdite in battaglia allaforza di una Brigata. Al comando del-

LAZARE PONTICELLI

L’ultimo della Grande Guerra

la grande unità venne confermatoil generale Alberico Albricci.

L’organico era basato sulla3ª, formata dalle Brigate “Napo-li” e “Salerno”, ed 8ª Divisione diFanteria, con le Brigate “Brescia”ed “Alpi”, per un tale di circa25.000 uomini. Negli aspri com-battimenti tra il 15 ed il 23 luglio letruppe di Albricci tennero com-plessivamente un ottimo compor-tamento, assolvendo ai propri com-piti in continuo coordinamento coni francesi. Riuscirono a bloccarel’offensiva tedesca tendente aconquistare Eparnay, evitando cosìl’aggiramento di Reims. Il prezzofu però altissimo: 10.915 uominitra morti e feriti, un terzo dell’or-ganico del Corpo d’Armata.

Lazare Ponticelli nacque, comeLazzaro, il 7 dicembre 1897 aGroppoducale di Bettola,sull’Appennino piacentino in una fa-miglia poverissima. A nove anni, dasolo, scalzo, analfabeta e senza cono-scere una parola di francese, tranne ilnome di un bistrot dove si riunivano isuoi compaesani, Lazzaro raggiunseParigi per ricongiungersi con la ma-dre ed alcuni fratelli. Fortunosamenteriuscito nell’impresa, cominciò a lavo-rare come spazzacamino e strillone digiornali.

Nell’agosto del 1914, per grati-tudine verso il Paese che lo aveva ac-colto, barando sull’età, si arruolò nellaLegione Straniera. Come italiano ven-ne trasferito al 4° Reggimento di Mar-cia del 1° Straniero, la LegioneGaribaldina guidata da PeppinoGaribaldi.

L’entrata in guerra dell’Italia,però, gli ricordò i suoi obblighi versola terra di origine e così due gendarmi

lo riportarono a Tori-no consegnandoloalle autorità militari.Montanaro di origine,fu assegnato al 3°Reggimento Alpinicon il quale partecipòa tutta la guerra rima-nendo seriamente fe-rito al volto sul monteCucco.

Ha rifiutatol’offerta fattagli diesser sepolto nelPantheon, tra i Grandi di Francia, ac-cettando però i funerali di Stato, masolo a condizione che si svolgesseroin forma semplice e che fossero intesiad onorare tutti i Caduti francesi or-mai dimenticati, ciò che è stato fattocon una lapide inaugurata nel pome-riggio del 17 marzo 2008. Quella mat-tina undici legionari con il tradizionalechepì bianco ne hanno portato a spal-la la bara cui sono stati resi gli onori

militari da tre picchetti di legionari, digendarmi e di Alpini.

L’orazione funebre è stata te-nuta dallo storico, di origine italiana,Max Gallo che ha così concluso il suointervento: “Se questo è un uomo (initaliano), Lazare Ponticelli uomo dipace, modesto ed eroico, buono e fra-terno, italiano per nascita, franceseper scelta, è vivo fra noi”.

te nella Prima Guerra Mondiale

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Il Museo degli Alpini, che oc-cupa buona parte del secondo pianoed i piani interrati della nostra sedesezionale, cresce continuamente gra-zie alle donazioni, cui concorrono eredidi Alpini o di militari di altri Corpi, col-lezionisti che scelgono di veder espo-ste e catalogate le loro raccolte,amatori che decidono di dare visibilitàai loro cimeli, persone che si sono ri-trovate materiali bellici (di cui ignora-no tutto) ma sentono di doverli salva-re consci del valore intrinseco edestrinseco e cittadini che, vincendo lagioia personale del possesso, con ge-nerosità donano scegliendo di contri-buire a tramandare alle nuove gene-razioni la memoria del Corpo degliAlpini.

Con grande soddisfazione an-nunciamo che il Museo degli Alpiniultimamente si è arricchito di alcunepreziose opere pittoriche: grazie infattiai buoni uffici dell’avvocato GiovanniMazzolari, Tenente degli Alpini, la si-gnora Anna Maria Fausti, vedova delTenente Giulio Prati, il 12 settembre,onorandoci con la sua presenza insede, ufficialmente ha donato al Mu-seo nove opere del marito.

Sono dipinti raffiguranti situa-zioni belliche di cui gli Alpini furonoprotagonisti: ambientati sulle monta-gne dove si combatté per completareil Risorgimento, immortalano momentidi trasferimento, appostamenti, assal-ti tra i cavalli di frisia, esplosioni, bom-bardamenti, cura e trasporto dei feri-ti.

Copie delle stesso opere sonoesposte nella sala al piano interrato delnostro Museo, da tempo dedicata aGiuliano Prati, a corredo e commentodelle vetrine della sezione dedicata allaPrima Guerra Mondiale.

Le opere originali, debitamenteincorniciate, fanno ora bella mostra disé nella sala consiliare al secondo pia-no della nostra sede, affinché abbia-no visibilità continua. La doppia

dislocazione delle opere del pittoreGiuliano Prati è sembrata la sceltamigliore per ricordarlo e valorizzarnela pittura che racconta la quotidianitàdella vita militare degli Alpini coinvoltinella Grande Guerra.

La sua narrazione artistica,paragonabile ad un eccelso diario diguerra, aderisce alle istanze dellacontemporaneità che, figlia dell’imma-gine, la cerca, insieme alla lettura, allalezione od alla presentazione. Le sco-laresche, che sempre più numerosevisitano il Museo preparate alla visitadai loro insegnanti, grazie alle imma-gini di Giuliano Prati riescono infatti a

IL NOSTRO MUSEO

Da Prati un’eredità artistica

memorizzare meglio date ed eventi.E l’artista vive… perché con-

tinua a parlare al cuore ed alla mentecon la sua lezione pittorica, che tra-manda ai posteri la memoria delle azio-ni del glorioso Corpo degli Alpini.

Il Museo della Sezione A.N.A.di Brescia, orgoglioso di possedere leopere del pittore, sentitamente ringra-zia la signora Anna Maria Fausti.

Il Museo è aperto tutti i marte-dì dalle ore 20,30 alle 22, oppure suprenotazione.

Claudio Zambelli

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ATTIVITA’ ANTINCENDIO

Annus horribilis: così può essere definito il 2017 sul fron-te incendi boschivi. Per noi e per le nostre zone, quest’annodevastante è cominciato il 28 dicembre 2016 con l’incendiosul monte Muffetto (più di cento ettari di pascoli e bosco ince-neriti) ed è proseguito fino all’aprile successivo.

In luglio, durante le nostre cosiddette “vacanze pagateal mare”, siamo stati impegnati ogni giorno a domare più in-cendi a San Menaio, Cagnano Varano, Sannicandro Garganico,Mattinata, Rodi Garganico e San Marco in Lamis. Ed a que-sti, che sono i principali incendi da noi affrontati in una setti-mana, si è aggiunta la ciliegina sulla torta: due giorni d’inter-vento alle Isole Tremiti. Insomma, alla fine per tutti questiinterventi abbiamo totalizzato qualcosa come 449 ored’operatività. Dov’è stato possibile abbiamo documentato conalcune fotografie i nostri interventi, scatti che vi proponiamo acorredo di queste brevi note sull’attività dell’AIB nel 2017.

Ringrazio dalle pagine del nostro giornale tutti i volon-tari, da chi partecipa attivamente alle operazioni di spegni-mento a chi mantiene in efficienza le attrezzature.

Gli Alpini che volessero avvicinarsi all’AIB, possonocontattarci su [email protected], tel. 3357326470 orivolgersi in sede sezionale al coordinatore di PC. Ultima an-notazione: durante la stagione invernale comincia per noi unperiodo estremamente critico a causa della mancanza d’ac-qua e di neve che, associati alla siccità, possono creare foco-lai d’incendio poi difficilmente gestibili.

Paride BelleriAib ANA Brescia

Un anno davvero... di fuoco

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Un imponente progetto di siste-mazione e valorizzazione delle testi-monianze della Grande Guerra nelbresciano, voluto dalla nostra Sezioneper commemorarne degnamente ilcentenario, ha come protagonistal’esteso sistema difensivo del Passodel Maniva che, quest’estate, ha ac-colto la Commissione Giovani dellanostra Sezione per l’annuale campa-gna di recupero dei manufatti bellici,un fine settimana sulle montagne dicasa dopo aver toccato negli anni scor-si i campi di battaglia più famosi edimpervi del fronte italiano nel primoconflitto mondiale, l’Ortigara ilPasubio, il Freikofel, il Lagazuoi ed ilMonte Grappa.

Proprio sul confine tra il Regnod’Italia e l’Impero Austro-ungarico,infatti, negli anni immediatamente pre-cedenti lo scoppio della guerra i Co-mandi italiani avevano deciso di crea-re una linea difensiva tra i Passi diCrocedomini e del Maniva, a suppor-to dello Sbarramento delle Giudicarie

ed a protezione delle vie d’accesso alterritorio bresciano, con la costruzio-ne di trinceramenti, postazioni d’arti-glieria e per mitragliatrici, fortilizi, os-servatori, ricoveri e caserme tuttecollegate con nuove strade militariappositamente tracciate,apprestamenti ulteriormente rinforzatiin seguito alla rotta di Caporetto del-l’autunno 1917 e poi abbandonati dicolpo con la firma dell’armistizio nelnovembre 1918.

Partito nel primo pomeriggio digiovedì 3 agosto, il nostro gruppo, qua-si una trentina di giovani e diversa-mente giovani, ha raggiunto il Passodel Maniva dove, nei pressi della sedelogistica delle Penne Nere di Brescia,abbiamo allestito il campo-base mon-tando le tende fornite dalla nostra Pro-tezione Civile e completate con lebrandine offerte dal Gruppo Alpini diOspitaletto. Terminata questa primafase e preso possesso di quella chesarebbe stata nostra “casa” per i suc-cessivi tre giorni, abbiamo cominciato

a guardarci attorno per capire in qualisettori del cantiere (che si estende suun fronte ampio ben tre chilometri) sisarebbe andati ad operare l’indomanie provare la new entry di quest’anno,una motocarriola cingolata per il tra-sporto di una parte delle attrezzaturepiù pesanti ed ingombranti.

Venerdì di buon mattino, dopoaver attestato la nostra presenza fir-mando l’apposito modulo e con la gui-da di Fabio Lazzari, la maggior partedi noi, con decespugliatori, pale e pic-coni in spalla, si è inerpicata lungo ifianchi del Dosso Alto per dare il viaal rifacimento completo del tratto disentiero fino alla cima con il tagliodell’erba e lo scavo del sentiero veroe proprio in tratti caratterizzati da unaforte pendenza, mentre un piccologruppo si è fermato più in basso perdisboscare e ripulire alcune zone incorrispondenza delle gallerie-ricove-ro scavate alle pendici del monte. Nelpomeriggio, dopo aver suddiviso gliAlpini in diverse squadre (compresi

COMMISSIONE GIOVANI

Un lungo weekend di agosto l

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alcuni giovani dei Gruppi della ValTrompia arrivati appositamente alPasso anche nei giorni successivi),abbiamo ripreso alacremente sia i la-vori lungo il sentiero del Dosso Altoche il taglio delle piante e dei tronchi,affiancando a questi interventi anchela sistemazione di un ampio spiazzovicino alla casermetta prospicente ilsentiero ed il ripristino di una trinceache congiungeva le postazioni realiz-zate dietro l’attuale Chiesetta delle TreValli con la casermetta stessa, crean-do così un sistema di collegamentoprotetto ed ininterrotto dal Passo delManiva praticamente fino alla cima delDosso Alto.

In serata, complici la sagra delgnocco ed il concerto del CharlieCinelli Folk Group, il Passo si è ani-mato con la presenza di diverse deci-ne di persone: così anche noi abbia-mo potuto “dare spettacolo” intonan-do abbastanza bene, grazie ai coristidel Gruppo di Calcinato, diversi cantialpini sotto le stelle coinvolgendo moltidei presenti.

L’intera giornata di sabato 5agosto ha visto i nostri volontari im-pegnati nella prosecuzione dei lavorigià avviati e, in alcuni casi, portati atermine in breve tempo, visitati inmattinata dal nostro PresidenteGianbattista Turrini e dal Presidenteemerito Davide Forlani accompagna-ti dai responsabili del cantiere, men-tre la sera, durante la cena, sono sta-te consegnate a tutti i presenti lefascette attestanti la partecipazionealla campagna di recupero 2017.

Domenica mattina, mentre ungruppo proseguiva i lavori di rifaci-mento e tracciamento del sentierosotto la cima del Dosso Alto, gli altriAlpini hanno smontato il campo-basecaricando tende e materiali sui furgo-ni telonati della Sezione e del Gruppodi San Pancrazio. Appena concluse leoperazioni il tempo, sempre splendido

fin da giovedì, si è improvvisamenteguastato con l’arrivo dalla Val Trompiadi enormi nuvoloni portatori prima diun’intensa pioggia e poi addiritturadella grandine, con un brusco abbas-samento delle temperature: ci siamocosì rifugiati nella sede logistica in at-tesa che terminasse il fortunale, men-tre vedevamo ciclisti e motociclistiraggiungere il valico completamenteinzuppati e la molta gente salita alPasso per la Messa in ricordo dei

Caduti senza Croce in programma nelpomeriggio nella Chiesetta delle TreValli andarsene in gran fretta lascian-do l’ampio piazzale quasi deserto.

A tutti coloro che vogliono co-noscere e “vivere” i luoghi della Gran-de Guerra, la Commissione Giovanisezionale rinnova l’appuntamento peril prossimo anno, centenario della Vit-toria, per continuare a percorrere in-sieme il sentiero tracciato dai Padri.

Giuseppe Lamberti

lavorando in mezzo alla storia

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GRUPPO SPORTIVO

Trofeo “Lantieri de Paratico”Gara sezionale di tiro a segno

27/05/2017 Poligono di Gardone Val TrompiaClassifica Pistola1 BERNARDI PAOLO BORGOSATOLLO2 SIGNORELLI MAURIZIO BRESCIA3 ZACCHI GIULIO BOTTICINO SERA4 TERZI GIANMARCO CHIARI4 BELLERI PIERANGELO GARDONE VAL TROMPIA5 CREMINI RENATO MARCHENO6 PIAZ GIORGIO GUSSAGO7 ZANI EZIO LUMEZZANE PIEVE8 OTTELLI ALESSANDRO BOVEGNO9 BALDUCCHELLI MIRCO PEZZAZE

Classifica CARABINA1 BONOMETTI CRISTIANOLUMEZZANE PIEVE2 BONO GUIDO RODENGO SAIANO3 BELLERI FABIO GUSSAGO4 GHIDINI GIULIANO CHIESANUOVA5BELLERI ALESSANDRO SAREZZO6 PELI MAURIZIO MARCHENO7 ANTONINI ANDREA MOMPIANO8 FRASSINE DANIELE COLLEBEATO9 VALOTTI ARCISO RODENGO SAIANO10 BELLERI PIERANGELO GARDONE VAL TROMPIA

Classifica COMBINATA1 BERNARDI PAOLO BORGOSATOLLO2 ZACCHI GIULIO BOTTICINO SERA3 TERZI GIANMARCO CHIARI4 SIGNORELLI MAURIZIO BRESCIA CENTRO5 BELLERI PIERANGELO GARDONE VAL TROMPIA6 ANTONINI ANDREA MOMPIANO7 BALDUCCHELLI MIRCO PEZZAZE8 BONO GUIDO RODENGO SAIANO9 GHIDINI GIULIANO CHIESANUOVA10PICENI DANIEL VILLAGGIO SERENO

Classifica GRUPPI1 CHIESANUOVA2 GUSSAGO3 RODENGO SAIANO4 PEZZAZE5 LUMEZZANE P.6 PADENGHE7 BORGOSATOLLO8 GARDONE V.T.9 MARCHENO10 CONCESIO

Classifica SQUADRE1 CHIESANUOVA A2 BORGOSATOLLO A3 GARDONE V.T. A4 LUMEZZANE PIEVE C5 RODENGO SAIANO A6 CHIESANUOVA B7 LUMEZZANE PIEVE A8 CHIESANUOVA D9 PADENGHE A10 CHIESANUOVA C

Trofeo “Carlo Cocchetti”Torneo sezionale di bocce

Bocciodromo di San Vigilio

Vincitore: Luciano Alberti Montichiari

Cartellinati A-B1 Luciano Alberti Montichiari2 Angelo Zizioli Gussago

Cartellinati C-D1 Angelo Piardi Gussago2 Mario Gobbini Castenedolo

Non Cartellinati1 Vittorio Busi Rezzato2 Albino Raffelli Rodengo Saiano3 Vittorio Inverardi Passirano4 Francesco Greotti Gussago

Classifica “Bajetti”1° Rodengo Saiano 2902° Pezzaze 2603° Chiesanuova 2454° Gussago 2005° Concesio 1256° Castenedolo 1157° Marcheno 1108° Flero 1059° Montichiari 10010° Polaveno 85

Classifica “Gelmi”1° Montichiari 1002° Rodengo Saiano 953° Gussago 904° Rezzato 805° Castenedolo 756° Chiesanuova 60

Pezzaze7° Concesio 558° Brozzo 50

NuvoleraMarcheno

9° Ome 45FleroBorgosatollo

10° Botticino Mattina 40Lumezzane PievePassirano

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Immagini di un anno di sport

Le tre squadre delle tre Sezioni bresciane in occasione del torneo triangolare disputato a Trenzano l’otto luglio

Tre componenti della nostra commissione sportiva La squadra della Sezione di Brescia, vincitrice del torneo

Il calcio di inzio affidato al Presidente sezionale Gian Battista Turrini Una fase della gara di mountain bike

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Quando leggerete queste righe,gli alpini del Gruppo di Bottonagaavranno condotto in porto l’edizione2017 della “casoncellata” benefica,svoltasi tra il 18 ed il 19 novembre.Una manifestazione a cui, la domeni-ca, è associata anche la tradizionalefiera con le bancarelle in via Corsica.

Una storia iniziata quasi 40 annifa, nel 1978, quando il Gruppo avevasolo quattro anni, con lo slogan“Portòm aanti la tradisiu’ de laMadunìna dei custù”. Una storia chedimostra l’importanza del radicamentodi un Gruppo Alpini nel suo territorio,in questo caso un quartiere della cit-tà. Una tradizione nata fra le ortagliesuburbane a Sud di piazzale Repub-blica. E già nel 1850 il quotidiano “LaProvincia” dava risalto alla sagra. Gliortolani si ritrovavano il 21 novembreper la Messa nella “cisulìna”, S. Ma-ria in Silva, sull’angolo fra via Corsicae via Sostegno, offrendo prodotti del-la terra alla Madunìna, protettrice dei“custù” (il torsolo della verza). Un’of-ferta che si ripete anche oggi. Poi conle famiglie si era soliti fare due passifra le bancarelle della fiera e quindifra le osterie della zona per gustare itipici casoncelli bresciani, detti dellaMadunina dei custù.

Gli alpini di Bottonaga hannodunque ridato vita alla tradizione: comeogni anno, i casoncelli (180mila!) sonostati portati a casa in confezione sot-tovuoto o degustati, da pranzo sino asera, sia sabato, sia domenica, nei lo-cali della bella sede del Gruppo Alpiniin via Corsica 327, all’imbocco delparco Pescheto.

Consumazione ed asporto era-no ad offerta libera, ma i bresciani nonhanno fatto mancare il sostegno al-l’iniziativa, destinata alla beneficenza.Una bella soddisfazione per le pennenere guidate da Marco Gandossi, chehanno lavorato in più di trenta nelweek end e nella fase preparatoria.

Ma.C.

BOTTONAGA

Quei “casonsei” gustosi e benefici

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MONTICHIARI

Sessant’anni in gran forma Un’intera comunità si è unita

alle Penne Nere per celebrare degna-mente il loro 60° anniversario di fon-dazione. Da venerdì 20 a domenica22 ottobre sono stati numerosi gli ap-puntamenti per festeggiare con la cit-tadinanza, le autorità e le numeroserappresentanze intervenute da ogniparte della provincia di Brescia. Ilgruppo Alpini di Montichiari è uno deipiù numerosi della provincia, con i suoioltre duecento iscritti.

Il sodalizio del Capogruppo Al-berto Chiarini ha inaugurato martedì17 la «Mostra fotografica militare» allaSala Civica di via Matteotti curata daCarla Sandonà e Luigi Rinaldo, ma nonha dimenticato di organizzare momen-ti suggestivi come la rappresentazio-ne «Il bianco all’orizzonte» e la sera-ta canora insieme al «Coro AlteCime» e la «Corale San Pancrazio»che ha saputo catalizzare l’attenzionedi un pubblico davvero numeroso.Sabato non potevano mancare la tra-dizionale deposizione delle corone egli onori ai monumenti in modo da ri-cordare che cosa ha significato laGrande Guerra e quanto è costata intermini di vite umane.

Domenica Vessilli e gagliardettiin rappresentanza di 76 gruppi dellaProvincia hanno sfidato il cielo plum-beo per la tradizionale sfilata lungo levie della città, accompagnati dallaBanda cittadina e dalla Fanfara diValle Camonica guidata dal maestroTino Savoldelli.

Un appuntamento ricco di sod-disfazione, dunque, questosessantesimo anniversario per le Pen-ne Nere monteclarensi che continua-no la loro opera di testimonianza delletradizioni e dei valori della nostra As-sociazione grazie anche alla possibili-tà di portare nelle scuole Rino DalDosso, Reduce di Russia, memoriastorica vivente del Gruppo.

R. OALP

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Per gli Alpini del Gruppo di Pralboino è ormai una tradi-zione dedicare la prima domenica di settembre ad un pellegri-naggio nei luoghi sacri della Prima Guerra Mondiale: quest’annoci siamo così recati a rendere onore ai Caduti dell’Altopiano diAsiago.

Le Penne Nere di Pralboino, Milzano e Seniga, accompa-gnate dai loro famigliari, sono partite con il timore di dover af-frontare una giornata fredda e piovosa ma, smentendo le previ-sioni meteo, il sole li ha accompagnati per tutta la giornata. Giun-ti a Canove di Roana, abbiamo potuto visitare il Museo dellaGrande Guerra allestito nella stazione ferroviaria ormai dismessa:grazie ad una guida molto ben preparata la visione degli oggettiesposti è stata molto attenta e ricca di informazioni storiche.

Raggiunto quindi il Sacrario Militare di Asiago, con unasemplice ma toccante cerimonia impreziosita dalla presenza delVessillo della nostra Sezione e dagli squilli di tromba abbiamodeposto una corona d’alloro in ricordo dei Caduti. Gli occhi luci-di ed il groppo in gola di quanti hanno partecipato a questo mo-mento la dicono lunga su cosa si prova davanti alle lapidi di mi-gliaia di giovani che hanno sacrificato la vita per la Patria. Os-servare oggi quest’incantevole altopiano e le vallate adiacenticon le loro bellezze e la loro serenità rende difficile pensare checent’anni fa in questi stessi luoghi si siano consumate terribilicarneficine.

Dopo il pranzo, durante il ritorno, ci siamo fermati alla“piccola Lourdes” di Chiampo, una visita che ha offerto ancoraemozioni e serenità a tutti i partecipanti.

Gruppo Alpini di Pralboino

PRALBOINO

Pellegrini sull’Altopiano di Asiago

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Settantaquattro gagliardetti, di-verse centinaia di Alpini in sfilata, unadecina di labari di associazioni, e oltre180 persone a pranzo: sono i numeridi un bel 90° anniversario di fondazio-ne del Gruppo di Nave. Le 212 Pen-ne Nere del secondo Gruppo per or-ganico della Sezione (dopo Palazzolo)hanno celebrato in maniera memora-bile l’importante compleanno dome-nica 29 ottobre, preceduto da una se-rie di appuntamenti che hanno segna-to un cammino di avvicinamento mol-to sentito dalla popolazione navense.

Da segnalare tra le altre inizia-tive proposte dalle Penne Nere diNave, l’allestimento di una piccola mainteressante mostra storica sulla Gran-de Guerra, nella Chiesetta dell’An-nunciata, a cura dell’associazione“Cenni Storici” di Castegnato; il con-certo del coro dei congedanti dellaBrigata Orobica, il sabato 21, in unachiesa parrocchiale gremita, e infinela commovente fiaccolata di sabato 28ottobre, partita dalla chiesa, e termi-nata nel Camposanto del Comune.Durante il corteo sono state lette al-cune lettere che i soldati sul frontedella Grande Guerra scrissero ai lorocari.

La commozione tra la genteche ha partecipato alla fiaccolata erapalpabile, e il significativocoinvolgimento e l’emozione suscita-ta ha fatto da preludio alla giornatadedicata al compleanno del Gruppo.L’indomani, infatti, la tradizionale sfi-lata è stata acclamata da parecchiecentinaia di persone lungo l’intero svi-luppo del corteo. Partiti dalla sede delGruppo nel Piazzale Materzanini, doveè stato posto un omaggio floreale alMonumento dedicato proprio al dott.Augusto Materzanini, primoCapogruppo e Fondatore della Sezio-ne di Brescia, le Penne Nere hannopoi raggiunto il Monumento ai Caduti,cui hanno tributato gli Onori, e quindila chiesa parrocchiale nella quale il

Al traguardo dei novantaNAVE

parroco Don Ruggero Zani ha presie-duto la celebrazione liturgica.

Al termine della Messa i tradi-zionali discorsi delle autorità, tra cui ilSindaco (Alpino) Tiziano Bertoli e ilPresidente della Sezione di Brescia,Gianbattista Turrini.

Prima del tradizionale pranzomolti ospiti hanno potuto ammirare lamostra allestita, come detto, nella vi-cina Chiesa dell’Annunciata. La gior-nata ha avuto la sua degna conclusio-ne con l’Ammainabandiera, che ha

permesso al Capogruppo RobertoLoda, e ai suoi Alpini di tirare un so-spiro di sollievo per la perfetta riusci-ta della celebrazione.

Adesso tutti di nuovo al lavo-ro! Importanti impegni attendono an-cora gli Alpini di Nave, soprattuttol’opera di pulizia dei cippi dei Cadutidella Grande Guerra, lavoro che as-sorbirà, nei prossimi mesi, energie erisorse delle Penne Nere navensi, chedopo questo novantesimo ripartiran-no con rinnovato entusiasmo.

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Un 35° anniversario di fonda-zione da incorniciare per gli Alpini diLodetto che, dal 25 al 27 agosto, han-no festeggiato l’importante traguardoraggiunto coinvolgendo non solo i socidel Gruppo ma, con grande soddisfa-zione di tutti, moltissimi cittadini.

Le celebrazioni hanno preso ilvia nel pomeriggio di venerdì 25 ago-sto con l’apertura di una mostra dedi-cata alla Grande Guerra, allestita nel-la bella sala della Colonna in oratorioed inaugurata alla presenza delVicepresidente sezionale AngeloBersini, del Consigliere Piero Sofroni,del parroco don Ettore Piceni e del-l’assessore alla cultura del Comunedi Rovato.

Sabato sera la Chiesa Parroc-chiale ha ospitato l’emozionante con-certo del Coro “Prealpi” di VillaPedergnano, le cui cante si sono al-ternate con la lettura di testimonianzedal fronte da parte dell’attore Lucia-no Bertoli: un evento che, nonostanteil gran caldo, ha fatto registrare il tut-to esaurito per la generale soddisfa-zione degli organizzatori.

Domenica, con partenza dallabellissima cornice della Cascina Dot-ti, si è svolta l’imponente sfilata che,accanto al nostro PresidenteGianbattista Turrini, al sindaco TizianoBelotti, al consigliere Stefano Venturied ai Consiglieri sezionali, ha visto lapartecipazione di ben 72 gagliardettie di numerose rappresentanze delleAssociazioni d’Arma e diVolontariato. Accompagnati dalla Fan-fara di Vallecamonica e dalle PenneNere di Velo d’Astico, cui siamo le-gati da profonda amicizia ed accomu-nati dalla figura dell’Angelo delPasubio monsignor Francesco Gallo-ni di Lodetto, si è raggiunto il Monu-mento ai Caduti, dove si è tenuta lacerimonia dell’Alzabandiera con ladeposizione di una corona d’alloro edi un cesto di fiori al vicino Monumen-to degli Alpini.

Un grande trentacinquesimoLODETTO

Prima della Santa Messa cele-brata nella Chiesa Parrocchiale ilCapogruppo Roberto Farimbella, fattigli onori di casa, ha passato la parolaal sindaco che ha rimarcato la sua“sorpresa per una così grande parte-cipazione da parte dei lodettesi, segnoche gli Alpini di Lodetto sono benvolutie lavorano bene” e poi al nostro Pre-sidente, che si è complimentato conle Penne Nere per come hanno orga-nizzato l’intera manifestazione. Dopoaver ripercorso gli eventi più impor-

tanti che hanno visto il Gruppo, natonel 1982, protagonista all’interno del-la comunità, il Presidente Turrini haconcluso il suo intervento rivolgendo-si a tutte le Penne Nere perché “nonsono tempi facili, ma non dobbiamomollare, dobbiamo essere noi Alpini adare speranza trasmettendo ai giova-ni quei valori che le istituzioni sem-brano aver dimenticato”.

Il Gruppo Alpini di Lodetto

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Nella primavera del 1917l’esercito teneva in Valmalenco uncorso per skiatori con basi a Tornadri,all’albergo Musella presso l’omonimaalpe, ed alla Capanna Marinelli.

Al comando del corso era ilCapitano Davide Valsecchi, espertoalpinista che il 1° aprile, avendo vistole pessime condizioni del tempo, dauomo pratico della montagna,aveva interrotto ogni comunicazionecon i vari distaccamenti e cioè tra ilRifugio Marinelli, l’Albergo Musella eTornadri. Era quindi convinto che tut-ti i militari fossero convenientementeal sicuro.Così non era ed alle 16:30dello stesso giorno una grande valan-ga si staccava dal Sasso Moro abbat-tendosi sull’albergo Musella dove al-loggiavano 28 Alpini.

I sopravvissuti ed i feritileggeri iniziarono immediatamente ascavare nella neve per soccorrere gliAlpini rimasti sepolti. Nel frattempo ilcaporale Parolini scese a Tornadri perdare l’allarme agli 80 militari ivi allog-giati. La macchina dei soccorsi reagìprontamente e parecchie personalitàrisalirono fino a Musella per consta-tare i danni. Il bilancio fu di 9 morti,14 feriti e 6 incolumi.Il 2 aprile, giorno

Cento anni dopo lo Scerscen

successivo alla tragedia di Musella,essendo il tempo alquanto migliorato,il Capitano Valsecchi dalla CapannaMarinelli, allo scopo di rifornirsi di vi-veri e legna, inviò a valle un drappellodi 42 Alpini tra i migliori sciatori, alcomando del Tenente Ghiglione con ilSottotenente Giuliano e il caporaleBattaglia. Quest’ultimo, unardito sciatore, precedette tutti aMusella e, saputo della disgrazia delgiorno prima, tornò verso il rifugioMarinelli per dare l’allarme. Ma nelfrattempo i suoi compagni, presso la

bocchetta delle For-bici, venivano a lorovolta investiti da unagrossa valanga stac-catasi dalla cimaoccidentale diMusella.

Il TenenteGhiglione ed il capo-rale Battaglia diede-ro l’allarme lan-ciandosi contempo-raneamente lungo lachina e riuscendocosì a non essereinvestiti. Purtroppo15 Alpini rimaserosepolti dall’enorme

LUMEZZANE P. - TAVERNOLE - S. COLOMBANO

massa di neve. Mentre i sopravvissu-ti scavavano, arrivò in soccorso il Ca-pitano Valsecchi con tutti glialtri Alpini, circa 150. Ogni sforzovenne messo in atto, scavando anchevari pozzi profondi circa 20 metri, maa mezzogiorno del 3 aprile altro non sierano trovati che bastoni e cappelli,nessuna traccia degli Alpini ormai si-curamente deceduti.

Tra i 24 Caduti di quei giornic’erano anche due Alpini bresciani,Antonio Rambaldini (nato nel 1889 aBagolino e residente a SanColombano, del 3° Reggimento Alpi-ni) ed Angelo Bonfadini (nato aSulzano nel 1887, del 5° ReggimentoAlpini).

Essi sono ricordati nel Cimite-ro degli Alpini restaurato dall’A.N.Adi Lanzada mentre le spoglie giaccio-no presso il Sacrario di Sondrio.Allecerimonie dedicate al centenario diquesti tragici eventi, svoltesi venerdì11 e sabato 12 agosto, erano presentiil Vessillo della nostra Sezione ed igagliardetti dei Gruppi di LumezzanePieve, San Colombano, Sulzano eTavernole-Cimmo.

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Dopo un avvio all’insegna del-la ricerca e dell’approfondimento dellevicende storiche locali, le sei classiterze del Polo scolastico “Leonardoda Vinci”, suddivise nelle date del 26aprile e 5 maggio scorsi, hanno effet-tuato il viaggio didattico al Museo Sto-rico Italiano della Guerra di Roveretoed alle vicine postazioni. La visita hacostituito il fulcro del progetto didatti-co che il Gruppo ha proposto alla Di-rezione Scolastica locale relativo alletematiche del Primo Conflitto Mon-diale.

Infatti, docenti ed alunni di ter-za media, nella prima parte dell’annoscolastico 2016/2017, si sono cimen-tati nella ricerca di documentazione einformazioni, anche familiari, riguar-danti i Caduti travagliatesi della Gran-de Guerra. In questa fase, fondamen-tale è stato l’aiuto fornito sia dal Cen-tro Documentale Militare di Brescia,che ha messo a disposizione del no-stro Gruppo il proprio archivio, poten-

TRAVAGLIATO

Lezione di storia al museo

do così fornire i fogli matricolari deiCaduti alle classi, sia del Parroco diTravagliato, che ha permesso la visio-ne dei registri parrocchiali dai quali glialunni hanno potuto attingere per ten-tare di ricostruire la vita di quei giova-ni travagliatesi di allora.

Il percorso formativo è poi pro-

La castLa castLa castagnatagnatagnata fa... 31a fa... 31a fa... 31La Castagnata Alpina di Travagliato ha superato i 30 anni di vita. La

31a edizione, infatti, pur seguendo le nuove normative e nonostante il cam-bio di sede (non più in centro a Piazza Libertà, ma all’interno della pur bellacornice dell’Oratorio di S. Agnese) è stata un successo anche di pubblico.La mostra delle opere dei ragazzi di 5^ elementare e 3^ media dello scorsoanno, in collaborazione con il Museo della Sezione di Brescia, ha conclusola bella esperienza di progetto didattico avviato con le Penne Nere sul temaGrande Guerra coinvolgendo anche le giovani generazione nel ricordo enella rielaborazione storica.

Felici di aver potuto portare un po’ di respiro anche all’oratorio stes-so, lasciando che il bar della struttura, con l’opera dei suoi volontari, soste-nesse le richieste (e quante!) di generi di caffetteria, la novità tutta culinariadella pizza con le “variante alpine” Julia, Taurinense, Cadore, Tridentina eOrobica, tutte rigorosamente alla castagna, ha poi contribuito al pieno suc-cesso di pubblico, letteralmente riversatosi a ridosso del forno dei nostribravi pizzaioli.

Grazie, quindi, all’ospitalità della Parrocchia, ai volontari Alpini e non,alle Associazioni che hanno portato il loro banco nella manifestazione, alComune e ai tanti che hanno voluto passare con le Penne Nere questo finesettimana di festa e memoria.

seguito con la visita diretta al Museodi Rovereto ed alle annesse strutturemilitari del Forte Matassone, aspra-mente conteso da austriaci ed italiani.Il tempo, purtroppo, non è stato cle-mente, ma la preparazione del perso-nale del Museo e la curiosità deglialunni hanno comunque garantito ilpieno successo dell’iniziativa.

Il progetto didattico si conclu-derà ufficialmente con l’allestimentodella mostra dei lavori elaborati daglialunni, proprio a seguito del percorsodi approfondimento seguito, che saràesposta presso la Chiesa dell’Orato-rio Femminile del paese durante la tra-dizionale Castagnata Alpina il secon-do fine settimana di ottobre.

Lo sforzo prodotto dal Gruppo,sia in termini di coordinamento con idiversi enti, sia di organizzazione del-le diverse tappe del progetto, nonchéin termini di finanziamento delle atti-vità stesse, che hanno coinvolto circa150 alunni, non è stato affatto di lieveentità per ciascuno degli Alpini diret-tamente coinvolti. Il buon esito con-seguito, tuttavia, è forse il miglior pre-mio in cui potessimo sperare e certo ilpiù efficace stimolo a continuare nel-la collaborazione con le locali istitu-zioni scolastiche anche negli anni avenire.

Diego Ossoli

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Nell’ambito delle celebrazionidell’80° anniversario di fondazione delGruppo Alpini di Concesio si è tenutovenerdì 30 giugno 2017 un fuori pro-gramma presso la Basilica RomanaMinore di Sant’Antonino alla Pieve diConcesio nel corso dell’esibizione delnostro Coro Sezionale “Alte Cime”.Nell’intervallo tra la prima e la secon-da parte della loro rappresentazione èstato consegnato da parte deiCapigruppo di Concesio ClaudioManenti e di San Vigilio NarcisoArmanasco ai Sacerdoti Alpini DonFabio Peli, neo Monsignore dellaPieve, e Don Domenico Castelli, par-roco di San Vigilio, un quadro conl’effige della Madonna del Don. Lavenerata icona è stata raccolta dalCappellano degli Alpini PadrePolicarpo Crosara tra le macerie diun villaggio abbandonato, in prima li-nea, sul fronte del Don e dai suoi sol-

La Madonna del Don ai preti AlpiniUN REGALO DAL GRUPPO DI CONCESIO

dati amorosamen-te custodita e ve-nerata. Il cappel-lano mandò dalfronte a sua ma-dre la devota im-magine perché lacustodisse a con-forto di tutte lemamme in trepidaattesa dei figli chela guerra avevaportato lontano.

Da ricor-dare che il 1° marzo 1958 Gian Batti-sta Montini, Arcivescovo di Milano,inviò una benedizione ad un gruppo dimamme di Dispersi in Russia che sisarebbero riunite il 5 marzo successi-vo per venerare la Madonna del Donpellegrina in terra lombarda.

Questa la benedizione: Vuoleconsolare con la sua pastorale be-

nedizione Mamme e Parenti dei di-spersi in guerra, e desidera assi-curare che la sua preghiera allaMadonna Addolorata si unirà aquella della riunione della Chiesadi San Gottardo in Corte per implo-rare su tanto dolore pace, confor-to, speranza e premio.

Romeo Mainardi

PONCARALE

Il Pasubio e la strada delle 52gallerie meta degli Alpini del Gruppodi Poncarale che, sabato 30 settem-bre, hanno voluto dare il via alle cele-brazioni per il 100° anniversario dellafine della Prima Guerra Mondiale.

Le Penne Nere insieme a fa-miliari ed amici, alle 8 erano già al par-cheggio di Bocchetta Campiglia dove,prima di affrontare la lunga salita, han-no brevemente spiegato a tutti i par-tecipanti il significato della giornata.Nonostante i numerosi filmati visionatiin Internet, l’imponenza dell’opera sicomprende completamente solo viven-dola e, man mano si attraversavanole gallerie, i pensieri di tutti andavanoall’immane lavoro portato avanti daisoldati di cent’anni fa per realizzarequesta via all’interno della montagna.

Dopo quasi tre ore di cammi-

no, tutto il gruppo giungeva all’ultimagalleria ma c’era ancora un piccolosforzo da fare, raggiungere l’ex cimi-tero di guerra italiano della Brigata

“Liguria” e l’Arco Romano. Le nu-vole dalla mattina hanno lasciato ilposto al sole che, al termine di unabreve cerimonia sotto l’Arco Roma-no, ha permesso di ammirare le galle-rie a monte della Chiesetta degli Alpi-ni. Dopo il ristoro al Rifugio “AchillePapa” si è intrapresa la discesa: du-rante l’intera giornata gli Alpini hannoincontrato molte persone ed i più, ve-dendoli con il cappello, chiedevanoquale cerimonia fosse in programmaquel giorno. Saputo che non c’era nulladi ufficiale ma che si trattava di unasemplice iniziativa del Gruppo, tutti sicomplimentavano per la bella idea.

E’ proprio vero che, anche conpoco, possiamo ogni giorno ricordareed onorare i luoghi sacri della storiad’Italia e degli Alpini.

Silvano Ferrari

Attraverso le cinquantadue gallerie

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VILLAGGIO SERENOCapogruppo: Gianpietro PrestiVice organizzativo: Antonio ManentiVicecapogruppo: Luigi BertassiCassiere: Salvatore FrestaRevisori conti: Daniel Piceni

Ilario AncellottiResp. sport: Bruno RuggeriResp. cucina: Cesare AlbertiConsigliere: Carlo BologniniAlfiere: BrunoMantovani

CASTEGNATOCapogruppo: Giovanni FrattiVice Capigruppo: Sergio Bonomini

Valerio GiugnoSegretario: Davide BaroniTesoriere: Marco BalassoCassiere eResponsabile Sede: Cristian IanibelliConsiglieri: Marco Gelmini

Marcello RodellaAlfieri: Riccardo Bellini,

Bruno PetrilliIsidoro Zanotti

CALINOCapogruppo: Marino GavezzoliVicecapogruppo: Sandokan UbertiSegretario: Stefano FalettiCassiere: Fabio VerzelettiConsigliere: Gianluigi BerettaAlfiere: Matteo Gavezzoli

CARPENEDOLOCapogruppo Pasotti GrazianoVice Ravera MauroSegretario Belli LuigiTesoriere Bonazza AngeloAlfieri Masina Aldo

Alberti GiuseppeRossi PierinoBettari Cristiano

Responsab. sede Bozzola IvanResp. magazzino Salomoni Giancarlo

RINNOVO DEI CONSIGLI DI GRUPPO

105 primavere per Giacomino Tavelli, festeggiate nella sede dellaSezione di Brescia, dai Gruppi di San Colombano V.T. e delVillaggio Prealpino-Stocchetta, dove Tavelli risiede. Nella fotoda sinistra Italo Dalaidi, Mario Poli, Giacomino Tavelli, ilPresidente Emerito Davide Forlani, il Presidente GianbattistaTurrini, il Capogruppo di San Colombano William Tavelli e ilCapogruppo del Prealpino Angelo Lorenzini

“Il 14 Ottobre 2017 una rappresentanza del Gruppo Alpinidi Rovato ha festeggiato i 96 anni del Reduce GiuseppeCamossi ”

Sono 97 le primaveredell’Alpino FedeleCassetti, socio delGruppo diCastenedolo. Nellafoto, mentre festeggiail giorno del suocompleanno. Datutto il Gruppovadano a Fedele imigliori e più sinceriauguri!

Festeggiamento dei 90 anni dei nostri due soci DavidePianta e Giovanni Bonomi, del Gruppo di Molinetto

Auguri ai nostri Veci

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Walter Platto, cl. 1936Gruppo di Bagnolo Mella

Walter Platto nel ricordo di Andrea Poisa

Ci conoscemmo il 2 gennaio 1958 pressola Scuola Allievi Ufficiali di Artiglieria inFoligno, entrambi per la frequenza del 20°corso di perfezionamento, dopo aver fatto iprimi 5 mesi - come allievi - Walter ad

Ascoli Piceno ed io a Lecce. Stessa camerata e stesso postoletto a castello – Walter nella brandasuperiore ed io in quella sotto (asse-gnazione per ordine alfabetico); an-che nello svolgimento dei vari incari-chi e turni eravamo sempre insieme. Dopo la nomina a Sottotenente,fummo inviati - per il servizio di 1^nomina – Walter al 5° Rgt.Art.Mont.della Brigata Orobica,GruppoBergamo a Silandro, io al 6°Rgt.Art.Mont.della Brigata Cadore,Gruppo Agordo a Feltre. Congedati entrambi l’8 febbraio1959 ci siamo ritrovati nella SezioneAlpini di Brescia partecipando al-l’Adunata Nazionale a Milano, poiVenezia, Torino e così via… Ambe-due nel Consiglio della Sezione , intempi diversi e per periodi ed incari-chi diversi: Walter dal 1965 al

1969,con l’incarico di ispettore e punto di ri-ferimento per i Gruppi della Bassa brescia-na. Ci siamo sempre tenuti in contatto: unastretta di mano sulla cima dell’Adamello,al

Rif.Contrin, un buon calice in compagnianell’ISBA ALPINA di Bagnolo e più avantiin riunioni presso le sedi dei vari GruppiAlpini, come sostenitori e per illustrare lefinalità della Scuola Nikolajewka, hannorafforzato la nostra amicizia. Alla Scuola Nikolajewka Walter è statocoinvolto in prima persona fin dalla nasci-ta della struttura voluta dagli Alpini ed èstato sempre molto vicino dedicando partedella sua vita e coinvolgendo poi il GruppoAlpini di Bagnolo Mella, del quale era ilCapogruppo; fu anche Sindaco di Bagnolotra gli anni 80 e 90. Entrambi nel CdA della CooperativaScuola Nikolajewka: Walter entrato nel-l’aprile 1998 e poi dal giugno 2004 rico-prendo la carica di Presidente della Fonda-zione fino a settembre 2011. Sempre presente nelle varie ricorrenze– Natale, Pasqua, festa del Santo Patronoed altre iniziative benefiche– a volte ac-compagnato dalla moglie, signora Alma -facendo così sempre più emergere la figu-ra di generosità e solidarietà verso i piùbisognosi.

Quella di Walter Platto è una figura di Alpi-no che sembra nata e scolpita nella sciadelle migliori tradizioni che vogliono le Pen-ne Nere impegnate nel sociale e nella soli-darietà, mantenendo sempre intatti i valorialla base della loro storia.Walter Platto era nato nel 1936: dopo averprestato servizio come sottotenente nella 33^batteria del Gruppo Artiglieria da Monta-gna “Bergamo”, è stato Consigliere della

L’otto ottobre dopo aver lottato a lungocontro la malattia è andato avanti LuigiZatti, che tutti chiamavano “il Rosso”.Pur nato e residente a Zone, Zatti erasocio del Gruppo di Villa Carcina. Mode-sto e schivo il “Rosso” era un apprezza-to scultore del legno, riconosciuto a livel-lo nazionale: il suo laboratorio pressobaita “La Pura” sui monti di Zone erameta di molti visitatori e scolaresche.A lui si devono le tre sculture lignee che sitrovano nel parco di Villa Glisenti aCarcina, nonchè le quattro nel giardinodella Casa de l’Alpino a Irma.Il Gruppo lo ricorda con profonda grati-tudine soprattutto per la sua statura uma-na.

Luigi Zatti, cl. 1945Gr. di Villa Carcina

nostra Sezione e promotore, nel Gruppo Al-pini di Bagnolo Mella, prima della Coopera-tiva “L’Alpino” e poi della costruzionedell’Isba Alpina negli anni Settanta.Ha quindi ricoperto la carica di Capogruppoper venticinque anni, venendo poi nominatoCapogruppo onorario, ed è stato uno dei pro-motori della costruzione della Scuola“Nikolajewka” e primo presidente della Fon-dazione che porta lo stesso nome. Eletto allacarica di sindaco di Bagnolo Mella, è statoinsignito del cavalierato della Repubblica.Sono passati pochi mesi dalla sua scompar-sa e nel Gruppo Alpini di Bagnolo Mella sene sente già la mancanza: anche se negli ul-timi tempi non frequentava più la sede a cau-sa di alcuni problemi di salute, lo si potevaperò contattare per chiedere consigli semprevalidi, sicuri e competenti.Le Penne Nere di Bagnolo Mella, nel 2014,gli hanno conferito il significativo premio“Stella alpina d’oro” per il prezioso lavorosvolto nel Gruppo.Per il Gruppo Alpini di Bagnolo Mella è statoun faro, un maestro, un Alpino vero ed ancheun caro amico.

Il Gruppo Alpini di Bagnolo Mella

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I nostri soci andati avanti

Bruno Abalotticl. 1944Paitone

Da 30 anniAlfiere delGruppo

Cesare Ponzonicl. 1930

Villaggio SerenoSocio Fondatore

Santo Bonometticl. 1929

Nave

Alessandro Belardicl. 1937

Nave

Franco Bellinacl. 1951

S.Giovanni diPolaveno

Giuseppe Gaffurinicl. 1950

CastenedoloCarlo Morbio

cl. 1949Acquafredda

Giuseppe Bettinsolicl. 1932Brozzo

Battista Guidetticl. 1941Bornato

Battista Moretticl. 1938

Travagliato

Ciao Gepesempre presente ad ogni nostra iniziativa; quan-do ti chiamavo mi rispondevi “vengo!” quandodovevi presenziare con il gagliardetto mi rispon-devi “vado io” specialmente a Lodrino, il tuopaese d’origine anche se, ultimamente, le tuebraccia faticavano a sostenerlo. Tu dovevi es-serci. Ora hai messo lo zaino a terra e sei anda-to avanti; ti ricorderemo per l’uomo e l’Alpinosemplice che eri. Ciao Gepe.

I tuoi alpini di Brozzo

Faustino Cornacl. 1945Lodetto

Luigi Glisenticl. 1933

Bedizzole

Giacomo Ferraricl. 1954

S. EufemiaConsigliere Gruppo

Luigi Podavinicl. 1944

Bedizzole

Danilo Rossicl. 1947

Carpenedolo

Adriano Follonicl. 1952

CarpenedoloConsigliere Gruppo

Diego Rossicl. 1934

Carpenedolo

Dante Martinacl. 1924

MonterotondoReduce

Luigino Bertocchicl. 1945Rezzato

Giacoma Brogliacl. 1934

Castenedolo

Adolfo Robazzicl. 1937

Lonato d.Garda

Pietro Buizzocl. 1946

Lonato d. Garda

Domenico Cavagnacl. 1928

Lumezzane S.S.

Battista Pagnonicl. 1932

Nave

Italo Colliocl. 1948

Nave

Angelo Ferretticl. 1934

Nave

Duilio Ferraricl. 1949

Calvisano

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I nostri soci andati avanti

Alberto Cominardi, cl. 1938Gr. Villaggio Prealpino-Stocchetta

Il 22 giugno scorso è andato avantiAberto Cominardi, già Vicecapogruppoe consigliere del Vill. Prealpino-Stocchetta. Sempre pronto a partecipa-re a tutte le attività del Gruppo, con laconsueta allegria e disponibilità; la cu-cina era il suo regno incontrastato, dovedava il meglio di sè. Sempre pronto allabattuta scherzosa, anche autoironica, dalcarattere a volte spigoloso, ma sempreschietto, da vero Alpino.

Gli Alpini del Gruppo

Vittorio Bonetti, cl. 1938 - BovezzoConobbi il prof. Bonetti ai tempi delLiceo. Un burbero e autorevole in-segnante di educazione fisica. “Cor-rere, pelabrocchi!!” era il suo mododi incitarci a dare sempre di più,sempre il meglio, con fatica e sacri-ficio. Fu forse l’unico insegnante adaverci sempre trattato da uomini enon da semplici studenti.Il suo augurio dopo l’esame dellamaturità fu: “Adesso siete uomini,non c’è più il professore che vi dicecosa fare; fate sempre il vostro do-vere, con impegno e serietà”.Arrividerci professore, grazie ditutto!!

Franco Richiedei

L’Alpino ArturoVentura, del Gruppodi Travagliato, è an-dato avanti il 25 lu-glio 2017.Dopo aver servitonei Battaglioni Alpi-ni “Vestone” e “ValChiese” durante ilSecondo Conflitto

Mondiale, è stato internato in Germanianel settembre 1943, riuscendo a tornarefortunosamente a casa nell’agosto 1945.E’ stato insignito della Croce al Merito diGuerra e della Medaglia d’Onore del Pre-sidente della Repubblica agli ex internati edeportati nei lager nazisti.Il Gruppo Alpini di Travagliato lo ricor-derà sempre con affetto.

Arturo Venturacl. 1923 - Travagliato

Il 12 febbraio ci ha la-sciato, il ProfessoreOviglio Ghidini “Puta”.Iniziò a esercitare la suaprofessione di insegnan-te nel 1946, crescendogenerazioni di studentilumezzanesi fino aglianni ’80. Artigliere Al-pino venne fatto prigio-niero nel ‘43 ed inviatonel campo di prigionia diDresda; liberato dai sol-

dati Russi, durante il trasferimento verso est rieuscì ascappare e ritornò nel novembre 1945 a Lumezzane.E’ sempre stato molto attivo nel Gruppo e nell’Asso-ciazione Combattenti e Reduci. Il suo ricordo rimanemolto vivo nella nostra comunità,,un ricordo trasver-sale nelle generazioni, per la statura della sua figuradi Alpino, nonno, padre ed educatore.

Oviglio Ghidini, cl. 1923Lumezzane S.S.

Mario è statouna guidaper tutti i gio-vani. Semprepronto adaiutare ilprossimo, adaf f ievo l i reuna discus-

sione con il suo animo mite ed al-legro. Il suo esempio rimarrà persempre nei ricordi di quanti han-no avuto la fortuna di conoscerlo:un grande Alpino e, come dicevalui ai bocia del Gruppo, un grandeArtigliere. Ciao Mario, buona ul-tima scarpinata. Il Capogruppo Armando Carrara

Mario Corbellicl. 1953

Urago d’Oglio

Pasquale Marzolicl. 1923Paratico

Bruno Policl. 1941Paratico

Severino Gagliandi(Ceri) - cl. 1942

Tavernole-Cimmo

Michele Cogolicl. 1948

Trenzano

Giovanni Fiorinicl. 1932Badia

Luigi Faustinicl. 1936Provezze

Davide Mussinelli, cl. 1979 - CogozzoNonostante la malattia, hai sempre sorriso…Ti sei dedicato alla lettura, alla cultura e lavoglia di sapere in te cresceva sempre più. Seistato uno dei creatori del gruppo giovani Alpi-ni ora tra i più attivi in tutta la terra bresciana.Di aneddoti ce ne sarebbero un’infinità; la tuavita non è mai stata una linea piatta. Gli ultimimesi della tua vita sono stati immensamenteduri, Davide; che il Paradiso ti restituisca ciòche la vita ti ha tolto.

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L’Alpino GiorgioGallia del Gruppo diMarmentino con ilnipotino GiovanniVivenzi, in occasionedel suo primocompleanno

Albino Piantoni, delGruppo di SanPancrazio, èdiventato bisnonnodella piccola Mia

Il 25 giugno 2017 è stato battezzato Fabio Ghitti nipotedell’Alpino Giuliano Ghitti, del Gruppo di Bedizzole,Nella foto il piccolo Fabio in braccio a nonno Giulianocon a fianco il Capogruppo degli Alpini di GhediGianbattista Chizzolini, l’amico di naia Ambrogio Leonidel Gruppo di Cantello (VA) e i genitori del piccolo Fabio,Nicola e Carolina

Fiocco azzurro al Gruppo di Nave: ilpiccolo Matteo Tameni con il nonnoAngelo "Amus" e papà Cristian

Il 28 giugno 2017 hannofesteggiasto il 37° anniversariodi matrimonio il ConsigliereCotelli Giuseppe e la moglieDomenica onorati dellapresenza del PresidenteNazionale Sebastiano Favero

Il 22 luglio si è sposata Sara Biloni, figlia di Giovanni,consigliere del Gruppo di Cogozzo. Nella foto la sposacon Nicola dal Prà (Gruppo di Sirmione), GianluigiFortunato, il nonno bersagliere Giovanni, e DanieleBulferi, del Gruppo di Cogozzo

Il 7 luglio è arrivataBenedetta, nipote diAlfredo Menni,tesoriere del Gruppo diRudiano

congratulazioni !!

Claudio Isoli, delGruppo di Fiumicellocon il nipotino Noah

Sabato 9 settembre 2017 l’Alpino Nicola Castrezzati, del Gruppo diPassirano, è convolato a nozze con Chiara Serlini.

Giuliano Zanoni(del Gruppo diCastenedolo) con lanipotina Evelin

Il Socio GiacomoZanetti del Gruppodi Pezzaze con ilnipote Alessandrodi 1 anno

Laura e Francesco Zanotti, socio del Gruppo diTravagliato, hanno festeggiato il loro matrimonio con gliamici del Gruppo di Travagliato e Monticelli Brusati

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congratulazioni !!

Foto di Gruppo dei lavoratori alla 19^ Festa Alpinadel Gruppo di Pompiano. Parte del ricavatodell’evento sarà devoluto alla Scuola Nikolajewka

Sabato 9 settembre Roberto Fornoni, socio delGruppo di Pompiano, si è sposato con Meri Mangili.Nella foto gli sposi con alcuni Alpini del Gruppo,davanti alla loro sede

Alcuni Alpini del Gruppo di Bedizzole in visita allaCampana di Rovereto, domenica 24 settembre

Enrico Ferrari, figlio del socio Carlo, delGruppo di Quinzano d’Oglio si è sposato conRadharani Berbesada

Auguri al nonno Alpino GianfrancoBoventi, Vicecapogruppo di Polaveno,con i nipotini Francesco e Filippo,quest’ultimo in braccio al papà AlpinoLuca Peli, Capogruppo di San Giovannidi Polaveno.

Severino Confortini, socio delGruppo di Chiesanuova, tienein braccio la nipotina Emma

Renzo Milani (Gruppodi Vago di Lavagna-VR),e Sandro Andreoli,consigliere del Gruppodi Rovato, si sonoincontrati dopo 47 anni

Dimitrios Speranza, socio del Gruppo diBovegno, si è sposato con Emanuela Bregoli.Nella foto i novelli sposi in compagnia di alcuniAlpini del Gruppo.

Il piccolo Diego nel giorno delsuo Battesimo con tutta lafamiglia fra cui gli Alpini:fratellino Samuele, papàClaudio, nonni Demetrio eMario Capoferri, Capogruppo

Dopo 54 anni si sono ritrovati aCastegnato gli Alpini CesareMazzoldi del Gruppo diTravagliato e Isidoro Zanotti

Auguri dalle Penne Nere del Gruppodi Ome al consigliere Ugo Loda conla moglie Giulietta nel loro 50°anniversario di matrimonio

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ANNIVERSARI65 ANNI

CologneBattista Morgano con Lu-cia Ghilardi (nella foto)

55 ANNIBedizzoleAmerio Zambelli con lamoglie Franca Zecchi (nel-la foto)

OspitalettoAndrea Consoli con Vitto-ria Sofroni (nella foto)

MolinettoIl Capogruppo onorarioEgidio Marchesini e EmiliaBresciani

S. EufemiaGiovanni Premi con la mo-glie Luigina Colpani (nellafoto)

50 ANNICalcinatelloIl Vicecapogruppo FaustoGarzoni con la moglieNadia Zaniboni

Lonato del GardaAgostino Rovizzi con Ma-ria Franzolio (nella foto)

MonterotondoMario Ghizzardi e RosaBuizza (nella foto)

MolinettoArchinto Scala, con la mo-glie Gabriella Fusi

NaveFaustino Fenotti conAugusta Ceresoli (nella

foto)

S. EufemiaMarino Cristani, conLiliana Bindini (nella foto)

SulzanoIl Capogruppo Enzo Seriolie la moglie Anna (foto)

GussagoAgostino Capelli e la moglieFranca, con nipoti e proni-poti (nella foto)

45 ANNICalcinatelloIl Vicecapogruppo EnioLodi con AngiolinaAmbrosio

40 ANNIMolinettoAlberto Bianchini conNerina Fagoni

MontichiariIl socio Valentino Leonardicon Marisa (nella foto)

TravagliatoIlario Masneri con Assun-ta Barbeno (nella foto)

CHI E’ ANDATO AVANTIBornatoAlma Quarantini, mamma delconsigliere del Gruppo Giovan-ni Biloni

Botticino SeraVirginia Quadri, sorella del so-cio UmbertoIl socio Elso Tognazzi

FiumicelloIl socio Giovanni Bresciani (Ser-gio), cl. 1939

IseoIl socio Gabriele Erba, cl. 1942

LodettoVirginia Brunelli, mamma delsocio Mauro Gatti

Quinzano d’OglioFulvia Manzoni, mamma del so-cio Luca CostaMaria Fausto, mamma del so-cio Piero MerigoBattista Traversi, fratello delsocio GiuseppeRosetta Martorana, sorella delVicepogruppo Giovanni

CHI E’ NATOBotticino SeraEmma Damonti, nipote del so-cio Giordano Damonti

CalcinatelloSamuele Pini, nipote del consi-gliere del Gruppo AntonioCorsiniGianluca Corsini, figlio del so-cio Paolo e di mamma RosariaBattaglia

CHI SI E’ SPOSATOCalcinatelloNicola Foglietti, figlio del socioClaudio, con Tatiana Meridi

ProvezzePaolo Franchini con MarisaIvanovicNicola Picotti con MoniaArrigoni

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