Tutela e conoscenza:archeologia preventiva nella provincia di Taranto
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tutela e
27 febbraio - 12 maggio 2013
Taranto - Ex Convento di San Francesco - via Duomo
ingresso libero
dal lunedi al venerdi ore 9.00 - 13.00 / 15.30 - 18.30sabato ore 9.00 - 13.00
conoscenzaArcheologia preventiva nella provincia di Taranto
con il patrocinio di:
Soprintendenzaper i Beni Archeologici
della Puglia
COMUNE DIT A R A N T O
Il tema dell'archeologia preventiva non è una novità per una disciplina che, ormai da decenni, ha
riservato ampio spazio a tale problematica, sul fronte teorico e metodologico come su quello più
strettamente operativo. Da molto tempo infatti gli archeologi direttamente impegnati sul campo
si sono posti il problema di conciliare le esigenze di tutela del patrimonio archeologico con le esi-
genze operative delle attività che comportano lavori di scavo, da quelle edilizie a quelle estrattive
fino alle grandi opere infrastrutturali.
E' da diversi anni, dunque, prassi corrente, da parte delle Soprintendenze per i beni archeologici,
coordinare interventi di scavo finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche e private. Si può anzi
dire che tali interventi rappresentano ormai la stragrande maggioranza degli scavi archeologici
condotti oggi in Italia.
La normativa, introdotta dalla Legge n. 109/2005, poi definita dagli artt. 95 e 96 del D. Lgs. del
12.4.2006, n. 163, dal relativo regolamento (D.P.R. 5.10.2010, n. 207) e dalla Legge n. 106/2011, ha
di fatto colmato un vuoto normativo e ha fornito una legittimazione ad interventi imposti negli
anni passati facendo ricorso all’art. 28, comma 4, del Codice per i beni culturali e per il paesaggio,
che ha introdotto la possibilità per il soprintendente di disporre l’esecuzione di sondaggi archeo-
logici a spese della committenza in caso di lavori pubblici.
I principi che regolano l’archeologia preventiva, che prevedono il rigoroso recupero scientifico di
tutti i dati stratigrafici e strutturali del contesto di scavo, appaiono necessariamente basarsi sul bi-
nomio tutela - conoscenza. E’ attraverso le esigenze della tutela, infatti, che si programmano gli
studi e le indagini di natura archeologica (cartografiche, topografiche, stratigrafiche, ecc.) che con-
sentono la conoscenza di ambiti territoriali in alcuni casi poco esplorati. La specificità del bene ar-
cheologico richiede infatti, per essere protetto, approfondite indagini e una opportuna conoscen-
za. In seguito, con procedimento inverso, è possibile sviluppare le più opportune azioni di tutela,
sulla base della rilevanza dei resti messi in luce, e programmare l’eventuale valorizzazione e frui-
zione. Tale tema è al centro dell’attenzione anche del MiBAC, attraverso gli indirizzi espressi dalla
Direzione Generale per le Antichità, che mirano ad uniformare l’azione amministrativa delle So-
printendenze su tutto il territorio nazionale.
Quanto mai opportuna, pertanto, al fine di evidenziare le diverse tematiche poste da questo aspet-
to della tutela archeologica è risultata la proposta della Fondazione “Taranto e la Magna Grecia” di
realizzare una prima mostra documentaria sull’archeologia preventiva nella provincia di Taranto.
L’iniziativa, che trova spazio nel chiostro della sede jonica dell’Università degli Studi di Bari, oltre a
proporre alcune esperienze che rispondono effettivamente a quanto previsto nella normativa vi-
gente su tale materia in relazione con opere pubbliche di vasta portata, ha allargato la visuale
anche sui risultati conseguiti con la sorveglianza archeologica soprattutto in centri fortemente ur-
banizzati e stratificati come Manduria e Taranto, con lo scopo di sottolineare l’importanza della co-
noscenza in funzione dell’esercizio della tutela e sensibilizzare le amministrazioni pubbliche a fa-
vorire tali attività preventive, anche per riappropriarsi della propria identità culturale.
E’ sembrato inoltre opportuno presentare anche interventi di scavo preventivo effettuati in proprie-
tà privata che, sebbene non supportati dalla normativa vigente in materia di archeologia preventiva,
dimostrano come il modo di operare per i lavori pubblici e di pubblica utilità, sancito per legge, ap-
plicato ad aree ad alto rischio archeologico ricadenti in proprietà privata, possa evitare nel corso dei
lavori danneggiamenti al patrimonio culturale.
All’iniziativa espositiva hanno collaborato archeologi, società e cooperative di archeologi che,
sotto la direzione scientifica e il coordinamento progettuale della Soprintendenza, hanno operato
sul campo su tutto il territorio provinciale fra il 2010 e il 2012. Le ricerche storico-topografiche fun-
zionali all’esecuzione dei saggi preventivi hanno consentito inoltre l’individuazione di nuovi siti
archeologici e di arricchire le conoscenze sull’occupazione del territorio interessato dalla preisto-
ria fino all’età moderna.
Gli interventi sono stati condotti prevalentemente in relazione ad importanti infrastrutture strada-
li, alla realizzazione di sottoservizi di pubblica utilità, di impianti di energia da fonti rinnovabili
(eolico e fotovoltaico), o sono stati commissionati da enti pubblici nell’ambito di piani territoriali.
Le ricerche stratigrafiche hanno riguardano il territorio di Castellaneta, Palagiano, Taranto (anche
centro urbano), Leporano, Lizzano, Manduria.
Tra i rinvenimenti più rilevanti si pone la necropoli neolitica in agro di Palagiano, i nuovi dati sulla
viabilità antica (Castellaneta e Taranto), la conoscenza sempre più approfondita sull’organizzazione
e lo sfruttamento agricolo sia della chora tarantina che del territorio dei centri indigeni (Manduria),
l’acquisizione di conferme sui rituali funerari nei vari ambiti culturali oggetto di indagini, nonché di
elementi conoscitivi nuovi sulla presenza di aree di culto in siti extraurbani.
Luigi La RoccaSoprintendente per i Beni Archeologici della Puglia
La Fondazione “Taranto e la Magna Grecia” ritorna nel Convento di S. Francesco, dopo la seconda
edizione della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, avendo promosso e sostenuto la
mostra Tutela e conoscenza. Archeologia preventiva nella provincia di Taranto, coordinata sul piano
scientifico dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e allestita nel chiostro della
suggestiva sede tarantina dell’Università degli Studi di Bari.
Nata da poco più di cinque anni per iniziativa di un gruppo di enti pubblici (Comune, Provincia,
Camera di Commercio e Università degli Studi Aldo Moro di Bari) e di organismi del comparto eco-
nomico privato, la Fondazione ha svolto finora e svolge, pur nella limitatezza delle disponibilità
finanziarie, numerose iniziative per la promozione del territorio e delle realtà culturali in esso radi-
cate, come il Convegno internazionale di studi sulla Magna Grecia, perseguendo progetti che
mirano ad avvicinare i giovani agli studi antichistici e, in particolare, all’archeologia, in un contesto
territoriale oggi degradato, ma che potrebbe ritrovare proprio nella conoscenza e valorizzazione
del passato la forza per riscattarsi.
La proposta di realizzare questa mostra, che ha coinvolto numerosi giovani archeologi ed operato-
ri del settore dei beni culturali, è stata subito accolta dalla Soprintendenza, impegnata quotidiana-
mente nel coordinamento, non solo sul piano scientifico, delle numerose attività di tutela del terri-
torio. Opere pubbliche di grande portata, interventi di ristrutturazione in siti pluristratificati, realiz-
zazione di servizi di pubblica utilità, se non controllati e gestiti nel rispetto della normativa vigente,
potrebbero modificare (e spesso in realtà lo hanno fatto) in maniera sostanziale ed irrecuperabile
l’ambito territoriale jonico, cancellando le tracce di una plurimillenaria presenza umana. La mag-
giore conoscenza del territorio consente una più incisiva azione di tutela e, nello stesso tempo,
contribuisce a ricostruire progressivamente il paesaggio antico, inteso in tutte le sue accezioni.
Emanuele GrecoPresidente della Fondazione “Taranto e la Magna Grecia”
tutela econoscenza
Archeologia preventiva nella provincia di Taranto
Fondazione “Taranto e la Magna Grecia”Promotori dell’iniziativaEmanuele Greco (Presidente), Tommaso Anzoino, Raffaella Cassano,
Cosimo D’Angela, Francesco Murgino, Marcello Perri, Francesco Zerruso
Soprintendenza per i Beni Archeologici della PugliaCoordinamento scientificoLuigi La Rocca (Soprintendente), Arcangelo Alessio, Antonietta Dell’Aglio,
Francesca Radina, Teresa Schojer, Donata Venturo
Consulente dell’immagineArmanda Zingariello
Coordinamento operativo e organizzazione Eduardo Costa, Direttore della Fondazione “Taranto e la Magna Grecia”
Francesco Zerruso , Società Cooperativa Novelune - Taranto
Progetto grafico e impaginazione dei pannelliMara Beccafarri
L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla disponibilità diIppazio Stefano, Sindaco di Taranto e
Corrado Petrocelli, Rettore dell’Università degli Studi di Bari
con il patrocinio di:Soprintendenza
per i Beni Archeologici
della Puglia
COMUNE DI
TARANTO