Taranto 14

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Nell’area di Masseria Abateresta, lungo il tracciato della canalizzazione della rete idrica extraurbana progettata dall’AQP, sono stati messi in luce piccoli settori di strutture murarie e tre canalizzazioni (1-4), costruite con lastre re- golari di carparo messe in opera a secco e copertura in blocchi di diverse dimensioni dello stesso materiale, a forma- re uno speco pressoché quadrangolare (m 0,43 x 0,45). E’ molto probabile che le condotte venissero utilizzate per il rifornimento idrico di Taranto. Le canalette potrebbero infatti essere in relazione con l’acquedotto dell’Aqua Nymphalis, risalente ad età giulio-claudia, che raccoglieva e ca- nalizzava verso la città le acque sorgive del territorio a sud-est della città. Attraverso le ricerche condotte da S. Becchetti alla fine dell’Ottocento, è noto che un tratto di tale acquedotto, in prossimità della città, era sotterraneo e costruito con l’impiego di pietra locale. Inoltre, la descrizione del percorso fornita dallo studioso e lo studio cartografico dell’antico tracciato dell’acquedotto romano, fino ai muri di sostru- zione del settore terminale aereo visibili in Corso Italia, sembrerebbero trovare riscontri con il luogo di rinvenimen- to delle tre canalette. In particolare, dall'analisi della documentazione cartografica pubblicata dal Becchetti nel 1897, si possono verosimilmente attribuire le canalizzazioni rinvenute nell’area di Masseria Abateresta ad un ramo secondario dell’acquedotto che convogliava in città acque attinte dalle sorgenti in località San Francesco, a sud dell’abitato di Talsano. Le indagini effettuate in relazione ai lavori dell’Acquedotto Pugliese lungo la strada vicinale Rapiddi hanno consen- tito il rinvenimento in località Iazzo di un pavimento in cocciopesto (5), databile nell’ambito del I secolo d.C., riferibi- le ad una fattoria di età romana, sul quale si sono impostate le strutture di una masseria moderna, abbattuta in occa- sione dell’ampliamento della sede stradale. L’intervento ha messo in luce anche due cisterne (6) con fossette di de- cantazione sul fondo, riutilizzate come palmenti in epoca recente. Lo strato preparatorio del pavimento in cocciope- sto ha restituito un piccolo balsamario in vetro (7). La Soprintendenza ha richiesto la deviazione del tracciato, per salvaguardare i resti antichi. Masseria Abateresta Progettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: Società Cooperativa Novelune – Taranto Archeologi: Tiziana Fuggiano, Evelyn Fari, Cosimo Pace Coordinamento operativo: Francesco Zerruso Rilievi e documentazione grafica: Daniele Biffino Località Iazzo Progettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: Museion Società Cooperativa – Taranto (coordinamento Paola Iacovazzo) Archeologi: Paola Iacovazzo, Cristina Ancona, Danilo Lupo, Stefania Trizza, Francesco D’Elia Committente: Acquedotto Pugliese S.p.A. Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia Direzione scientifica: Antonietta Dell’Aglio; Assistenza tecnica: Piero Angotti 1 2 3 4 5 6 7 Masseria Abateresta. Le due canalette più orientali, riprese da nord. Masseria Abateresta. La canalizzazione posta ad ovest, rinvenuta in parte distrutta. Masseria Abateresta. Sezioni trasversali delle tre canalizzazioni. E’ possibile rilevare la tecnica costruttiva dello speco in lastre di carparo con lo scavo di fondazione. Masseria Abateresta. Le due canalette più orientali, riprese da est. Al centro, resti di un setto murario preesistente, tagliato dalle trincee per l’alloggiamento dei blocchi dello speco delle condotte idriche. Località Iazzo. Resti di pavimento in cocciopesto di età imperiale. Località Iazzo. Balsamario in vetro azzurro, rinvenuto nello strato di preparazione del pavimento in cocciopesto. Località Iazzo. Una delle vasche probabilmente riutilizzate come palmenti in epoca recente. 1 2 3 4 5 6 7 Leporano Pulsano Faggiano Roccaforzata Monteparano Lizzano Fragagnano Carosino San Giorgio Jonico Monteiasi San Marzano di San Giuseppe Oria Sava Manduria Torricella Maruggio Avetrana Taranto Montemesola Grottaglie Villa Castelli Francavilla Fontana Latiano Ceglie Messapica San Michele Salentino Statte Crispiano Massafra Palagiano Mottola Palagianello Castellaneta SP101 Viale Unità d’Italia SP104 Strada Vicinale Vecchia Talsano Strada Vicinale Rapiddi Via Medi Via San Domenico Talsano Taranto Via Lago di Pergusa Viale Unità d’Italia Via Tre Fontane Strada Vicinale San F. Abateresta Rapillo Località Iazzo Località Iazzo Masseria Abateresta Masseria Abateresta Masseria Abateresta Località Iazzo taranto

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Masseria AbaterestaProgettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: Società Cooperativa Novelune – TarantoArcheologi: Tiziana Fuggiano, Evelyn Fari, Cosimo PaceCoordinamento operativo: Francesco ZerrusoRilievi e documentazione grafica: Daniele BiffinoLocalità IazzoProgettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: Museion Società Cooperativa – Taranto (coordinamento Paola Iacovazzo)Archeologi: Paola Iacovazzo, Cristina Ancona, Danilo Lupo, Stefania Trizza, Francesco D’EliaCommittente: Acquedotto Pugliese S.p.A.Soprintendenza per i Beni archeologici della PugliaDirezione scientifica: Antonietta Dell’Aglio; Assistenza tecnica: Piero Angotti

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Nell’area di Masseria Abateresta, lungo il tracciato della canalizzazione della rete idrica extraurbana progettata dall’AQP, sono stati messi in luce piccoli settori di strutture murarie e tre canalizzazioni (1-4), costruite con lastre re-golari di carparo messe in opera a secco e copertura in blocchi di diverse dimensioni dello stesso materiale, a forma-re uno speco pressoché quadrangolare (m 0,43 x 0,45).E’ molto probabile che le condotte venissero utilizzate per il rifornimento idrico di Taranto. Le canalette potrebbero infatti essere in relazione con l’acquedotto dell’Aqua Nymphalis, risalente ad età giulio-claudia, che raccoglieva e ca-nalizzava verso la città le acque sorgive del territorio a sud-est della città.Attraverso le ricerche condotte da S. Becchetti alla fine dell’Ottocento, è noto che un tratto di tale acquedotto, in prossimità della città, era sotterraneo e costruito con l’impiego di pietra locale. Inoltre, la descrizione del percorso fornita dallo studioso e lo studio cartografico dell’antico tracciato dell’acquedotto romano, fino ai muri di sostru-zione del settore terminale aereo visibili in Corso Italia, sembrerebbero trovare riscontri con il luogo di rinvenimen-to delle tre canalette. In particolare, dall'analisi della documentazione cartografica pubblicata dal Becchetti nel 1897, si possono verosimilmente attribuire le canalizzazioni rinvenute nell’area di Masseria Abateresta ad un ramo secondario dell’acquedotto che convogliava in città acque attinte dalle sorgenti in località San Francesco, a sud dell’abitato di Talsano.

Le indagini effettuate in relazione ai lavori dell’Acquedotto Pugliese lungo la strada vicinale Rapiddi hanno consen-tito il rinvenimento in località Iazzo di un pavimento in cocciopesto (5), databile nell’ambito del I secolo d.C., riferibi-le ad una fattoria di età romana, sul quale si sono impostate le strutture di una masseria moderna, abbattuta in occa-sione dell’ampliamento della sede stradale. L’intervento ha messo in luce anche due cisterne (6) con fossette di de-cantazione sul fondo, riutilizzate come palmenti in epoca recente. Lo strato preparatorio del pavimento in cocciope-sto ha restituito un piccolo balsamario in vetro (7). La Soprintendenza ha richiesto la deviazione del tracciato, per salvaguardare i resti antichi.

Masseria AbaterestaProgettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: Società Cooperativa Novelune – TarantoArcheologi: Tiziana Fuggiano, Evelyn Fari, Cosimo PaceCoordinamento operativo: Francesco ZerrusoRilievi e documentazione grafica: Daniele Biffino

Località IazzoProgettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: Museion Società Cooperativa – Taranto (coordinamento Paola Iacovazzo)Archeologi: Paola Iacovazzo, Cristina Ancona, Danilo Lupo, Stefania Trizza, Francesco D’Elia

Committente: Acquedotto Pugliese S.p.A.

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Le due canalette più orientali, riprese da nord.

Masseria Abateresta. La canalizzazione posta ad

ovest, rinvenuta in parte distrutta.

Masseria Abateresta. Sezioni trasversali

delle tre canalizzazioni. E’ possibile rilevare

la tecnica costruttiva dello speco in lastre

di carparo con lo scavo di fondazione.

Masseria Abateresta. Le due canalette più

orientali, riprese da est. Al centro, resti di un setto

murario preesistente, tagliato dalle trincee per

l’alloggiamento dei blocchi dello speco

delle condotte idriche.

Località Iazzo. Resti di pavimento

in cocciopesto di età imperiale.

Località Iazzo. Balsamario in vetro azzurro,

rinvenuto nello strato di preparazione

del pavimento in cocciopesto.

Località Iazzo. Una delle vasche probabilmente

riutilizzate come palmenti in epoca recente.

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