TraMonti 2013

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T ra monti 2013 Bollettino d’informazione riservato ai soci Club Alpino Italiano Sez.Valdarno Inferiore “Giacomo Toni”

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TraMonti 2013

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tramonti 2013 Bollettino

d’informazioneriservato ai soci

Club Alpino ItalianoSez. Valdarno Inferiore “Giacomo Toni”

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Soci ordinari _______________________________________________________€ 45,00Soci familiari _______________________________________________________€ 25,00Soci giovani (dal 1992 in poi) _________________________________________€ 15,00

Al 31 dicembre 2012 gli iscritti erano 161, di cui 21 nuovi, così ripartiti• 113 soci ordinari• 35 familiari• 13 giovani

Si ricorda che l’iscrizione al CAI:• Dàdirittoariceverelarivista«Montagne360°» (solo ai soci ordinari)• Copreconun’assicurazionelespesed’interventodellesquadre disoccorsoalpinoedell’elicotteroincasodiincidentein montagna• Consente(esibendolatesseraconilbollino)diottenere prioritàdiaccoglienzaeparticolaricondizionidiscontoneirifugidelCAI• PermettediacquistareaprezziagevolatilepubblicazionidelCAIedelTCI• Dàdirittoapartecipareatutteleiniziativedellasezioneconparticolariagevolazioni

L’iscrizioneperil2013èvalidafinoal31marzo2014.

Ulterioriinformazionisipossonoavereinsedeilvenerdìdalleore21,30.Tel.3333355156 www.clubalpinoitaliano.it [email protected]

Tesseramento 2013

In copertina: Via degli Svizzeri, Grand Capucin (foto M. Boldrini)Le foto riportate in questa pubblicazione, quando non indicato l’autore, sono fornite dai vari soci che hanno partecipato alla redazione.

GraficaeDTP:EricaFilippetti•www.rebrand.it•[email protected]

Si invitanoiSociarinnovare l’iscrizioneentro il31marzo2013,per lacontinuitàdella copertura assicurativa. Per informazioni sul tesseramento contattare il socioincaricatoGiancarloDurantialnumero0571242794.

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Indice

04.Seiannidopo Francesco Mantelli

08.RicordandoAntonio Vittorio Santini

10.Bladerunner(s) Marco Boldrini

12.LagrottadiDianainLunigiana Giancarlo Sani

17.Perchèecomebisognavestirsi Giovanni Morichetti

20.Informazioniutili:irifugi

22.LascalatadelMonteProcinto Victor Mantelli

25.Levoltoline Marco Guiducci

28.Dueimprobabilisciatori Vittorio Manzi

30.AscensionidelleAlpiMarittime Giancarlo Roggi

33.Modernizzazione,europeizzazione, internazionalizzazione… Giovanni Morichetti

37.Programmaescursionistico

43.Organigramma

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Verso la cima della Sibilla (Monti Sibillini). (foto F. Mantelli)

Editorialedi Francesco MantelliSei anni dopo

Sonogiàtrascorsicircaseiannidaquandofuicoinvoltonell’avven-turadellapresidenzadellanostrasezione. Personalmente attraver-savounperiododinotevole im-

pegnofamiliareedilavoroepertantoavreidovuto fareuno sforzoaggiuntivoper in-traprendereilpercorsoprospettato.EntrainellasezioneCAIValdarnoinferiorenel 1975 edanessunaparte era scritto, enonl’homaipensato,chequalcunodiventipresidenteperanzianitàepertantoeral’ul-timacosacheinqueigiornidiseiannifamistavavenendoinmente.Madalmomentoincuisiprendeunimpegno,oltreadesserepuntuali agli appuntamenti e scadenze, si

cercadimetterciilmeglio.Manondilun-ghiamoci su questo percorso: quello cheho fatto come presidente sarà giudizio dialtri…..possibilmente vorrei accennare adaltro.Quandoeroistruttoredialpinismo,ormaimolto tempofa,eogniannoorganizzava-mocorsidialpinismo,secondoicanoniuf-ficialichiamati«corsidiintroduzioneall’al-pinismo», e tanti giovani e meno giovanivenivano coinvolti nell’approccio di unaconoscenza,comunquemaisommaria,del-lamontagna,allafinemierofattoun’idea:lamontagnasisenteononsisente.Ilpas-saggioattraversolanostrasezioneditantisocieraun’occasioneperfareloroscopri-

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Editoriale

rela«passione»,ditirarefuoriquellochepotenzialmenteinciascunodiloroesistevagià.Sispiega,comunqueinparte,inquestomodo come tanti soggettisiano solo passati «attra-verso» la nostra sezione ecome ben pochi siano ri-masti….ma quelli rimasti,nonostanteledifficoltàdel-lavitaindividualeeglialtiebassidellanostrasezione,sonocolorochehanno te-nacemente mantenuto lapassione per la montagnaemantenutoinvitalanostrasezione.Cer-tamente, ci sono anche coloro che hannofattoconnoi la scopertadelmondodellamontagnaepoisonopassatiadaltreasso-ciazioni,maforsesonobenpochi.Dove vorrei arrivare con questo ragiona-mento, se non ad affermare che l’appro-

fonditocoinvolgimentoversolamontagna(in senso lato,quindialpinismo, speleolo-giaealtro)èsempredipochiequindine

consegue che anche ilman-tenimento dell’attività diuna sezione, anche quellepiù grandi, è spesso com-pito di pochi. Ovviamenteva meglio a chi ha migliaiadi iscritti, meno bene a chipoche centinaia. C’è quindiunadebolezzastrutturale inquestisistemichepuòessereridotta o minimizzata dalla

capacitàpropulsivadelladirezioneotalvol-taaggravatadall’incapacitàdimotivazionie coinvolgimento della direzione stessa.Chidirigelasezionenefaquindilapoliticaeseneassumeleresponsabilità,suquestononc’èdubbio.PeròdevoricordarecheladirigenzadiunasezioneCAIèesattamen-tel’oppostodelladirigenzadellestrutturepubblichedovelecaricheservono,comesipuòognigiornovedere,perintascaresoldimentrenelnostroambitolecarichefannospendere soldi perché dimolte spese, fraquestedovutedeinumerosiviaggiperag-giornamento,assemblee,incontrieperfinosopralluoghiperorganizzarelediverseatti-vitàsulcampo,nientevienerimborsato(al-menodanoiusacosì:sesifannorimborsi,addio questo nostro bollettino annuale!).E chi più si impegna più spende, soprat-tuttocolorochefannoaggiornamentoperconseguireomantenere titoli spesso indi-spensabiliperl’attivitàdellasezionestessa.Tuttociòperarrivareadireche inquesti6 anni, non molto è stato fatto, moltissi-morestadafaremavorreiricordareachici leggechelanostraattivitàrestasempredi volontariato e che quando gli impegni(ripeto,mairetribuiti)diventanotroppisiSul fondo del Buso del Vallon (Monti Lessini). (foto F. Mantelli)

Il passaggIo attraverso la nostra sezIone

dI tantI socI era un’occasIone per

fare loro scoprIre la «passIone»

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puòarrivareallimitedirottura.Perquantomi riguardanonposso che ringraziare gliamicidelConsigliodirettivocheinquestianni ho avuto sempre accanto, con unaconduzione,pernostra fortuna, conbassilivelli di conflittualità, una conflittualitàchepuòdivenirefisiologicaquandosiviveuna situazionedifficile comeda anni vivelanostra sezionepermancanzadiunnu-mero adeguato di persone che svolgano icompiti istituzionali enon solo (tracui lapuliziadellestanzedovelavitadisezionesisvolge).Mavorreianchericordarechesequalcunoallafinesiallontanadallasezioneper troppi impegni,per essersi stancatoatirare troppo da solo, ciò non può essereche comprensibile.Così una sezionepianpiano può spengersi nel disinteresse deimoltienelsacrificiodipochi.Restaquindi il fattocheeravamopochi6annifaesiamoancoramenooggi,chevor-

remmoallargareilcalendarioannualedelleoffertediattività(escursionismo,speleolo-gia, alpinismoe altro)ma ricadiamo suglistessinomi,chevorremmorivederelosta-tuto,chevorremmorifarequalchecorsodiintroduzione all’alpinismo, chevorremmofarepiùconferenzee corsi formativi...chevorremmo...chesoprattuttoda tempocer-chiamomentieforzegiovanidacandidarealprossimoconsigliodirettivo,unaricercacheperoranonhadatoalcunfrutto.Èindubbiochequestasituazionequasidistalloèresponsabilitàdelladirezionedellasezione,perprimoilpresidentecheinque-stianninonhasaputoiniettarenuovientu-siasmienuoveenergie,maèancheperque-sto che da qualche anno svolgiamo comedirezione della sezione una campagna dirinnovamento con l’invito alla partecipa-zionedinuovisoggetti.Campagnacomun-que che almomento in cui scrivo queste

Dolomiti di Brenta. (foto F. Mantelli)

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Editoriale

pagine non ha prodotto nessun nome.Pertanto sonocostrettoa ricordareaino-stri soci e simpatizzanti, ai frequentatoriabitualiedoccasionalidellenostreuscitedicalendario, che ilmondodel volontariatonettamentedivisofrachifaechiusufruiscedeiservizifunzionasempremenoecheleresponsabilitàdiconduzionediunasezio-nedelclubalpinononsonosoloecomple-tamentedella dirigenza.Come la dirigen-zadiunanazioneè fruttodelle sceltedeicittadinichequellanazionecompongono,lasceltadeiproprigovernantièresponsa-bilità dei cittadini stessi e se una nazionerischiadefault(comastarischiandolano-strasezione,comunquenonfinanziaria)laresponsabilitàèancheinlargapartedistri-buitafracolorochequellagenìadipolitici,seppurdemocraticamente,hannoespresso.Ricordounabellaescursioneinvernaleallacimadell’alpedelleTrePotenzediqualche

annofa;eravamomolti,unanevesplendidaegranparteraggiunserolacimanonostan-telafortetramontana;sullaviadelritorno,davanti adunuditoriobendispostodatol’esitopositivodellagiornata, feciappelloallapartecipazioneall’Assembleaordinariache si sarebbe svolta il sabato successivo.Diquei18partecipantiall’escursione,sociordinariquasitutti,nessunovenne.Nonhoattesoadivulgarequestoeditoria-leattraversoilbollettino:sarebbestatoundocumentotardivoepressochéinutile:dal5 dicembre 2012 queste due pagine sonoespostenellaparteriservataagliavvisinellanostra sezione per ulteriore informativa estimolodipartecipazionedeinostrisociaiqualiricordol’indirizzodellanostrasezio-ne:piazzaVittorioVeneton.4,Fucecchio.Ancorasiamolì.

Tramonto dai Lessini. (foto F. Mantelli)

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Il nostro salutodi Vittorio SantiniRicordando Antonio

Antonio con il figlio Giacomo. Monte Procinto.

Antonio Toni ci ha lasciati il16 febbraio 2012; vogliamoricordarlo in questa circo-stanzanonsoloperrievocaremomentigradevoliemomen-

ti tristicheconluiabbiamocondivisomasoprattuttoperfarconoscereachinonhaavuto modo di frequentarlo l’importanzadellasuacollaborazionenellastoriadique-stasezione.Antonio era maestro di scuola elementareepermoltiannihainsegnato,poièpassatoal ruolo di segretario didattico, semprenell’ambito scolastico. Era fiero del suotitolo di maestro perché maestro è coluicheconoscelevicendedellavitaesuquelle

indirizza ed accompagna i suoi allievi;non per nulla si dice «maestro di vita» emai «professore di vita». Con questa suaformazione, con unmodo di agire semprecolloquialeemaiprevaricatorecihaguidatiedaccompagnatiinmoltedellevicendechehanno reso migliore questa sezione. Neglianni ’80 si è iscritto al ClubAlpino e conil suo tipico spirito di coinvolgimento haportatoconsènonsolotuttalafamigliamaancheparentiepartedelcondominiodoveabitava!Sostenitoredellaconvivialità,amavaintegrareleescursioniconrigenerantisosteneirifugi,doverifocillavailcorpoconlacucinalocalee lo spiritocon l’ascoltare raccontievicendedeigestoriodialtricommensali.In

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Il nostro saluto

quel periodo entusiastico della sua vita hapartecipatocostantementeatutteleattivitàdella sezione, dalle escursioni alle serateculturali;ha scrittoper ilnostrogiornalinoenehacurato lagraficae l’impaginazione;lo stesso ha fatto per la pubblicazione del«Manualediescursionismo»scrittodalsocioRobertoMacii.In età non più giovanissima, quando glialpinisti attaccano la corda al chiodo nonperprogrediremaperdareunaispirazioneai ricordi, ha realizzato il suo massimodesiderio alpinisticoedè salito sullaTorreGardecciadelVaioletconunaguidalocale.In quei giorni eravamo numerosi socidella sezione in vacanza in Val di Fassa esiamo andati a trovarlo per festeggiare,rassicurandolo che avevamo comprato daberegiàdalgiornoprecedente,intenzionatia fare comunque una celebrazione: allavittoriaoallamemoria!Amavascherzaree

noiglieneoffrivamoleoccasioni.Dopo la morte del figlio Giacomo e ladecisionedidedicargliilnomedellasezione,lasuacollaborazioneallavitaorganizzativadelClubAlpinosifeceancorapiùimpegnata.Fuinquelperiodochecostruìpernoiilsitointernetdellasezioneeciavviòversol’usodellapostaelettronica.Sembranooggicosedapreistoria,maabituatiapubblicizzarelenostreiniziativeconmanifestifattiastampaed affissi suimuridelpaeseo conpiccolelocandine fotocopiateediffuseamano fraprobabilisimpatizzanti,ilpassofuenorme.Ancora una volta con fare bonario, comefossestatodifronteaisuoialunni,ciguidòverso un modo nuovo di comunicare efarci conoscere. Da allora ha curato, finoa pochi giorni prima della sua scomparsa,l’aggiornamentodelsitoelecomunicazioneaisocidelleimminentiiniziative.Inogniassociazionecisonosocichedannoprestigio al gruppo perché raggiungonopunte di eccellenza nella disciplina chepraticano; poi ci sono altri soci che conaltrettantoimpegnoecapacità,occupandosidellepartiamministrativeegestionali,fannosi che l’associazione stia in piedi, cresca eacquisiscaaltrettantoprestigio.Antoniohapartecipatoedèstatodeterminantenelfaretuttoquesto.Lasuastessapredisposizioneall’ascoltoedalcolloquio,arricchitospessodi battute salaci e divertenti aneddoti,hanno avvicinato a noimolte persone chealtrimentinonciavrebberoconosciuto.Dituttoquestogli siamogratiedesprimiamoallasuafamigliaedaisuoicarituttalanostrariconoscenza.Il filosofo James Hillman dice che illuogo dove l’anima dei defunti continuaad esistere è nel ricordo dei viventi. Ci auguriamo, con il nostro ricordo, dioffrireospitalitàall’animadiAntonio.Antonio con i figli Giacomo Alessandra e Francesco. Dolomiti.

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Pensieri in libertàBlade runner(s) di Marco Boldrini

Grand Capucin. (foto M. Boldrini)

Sul Terrazzino finale della via al Pilier des rododendron, Roy a Deckard:

“Io ne ho tenute cose che voi umani non potete immaginarvi”Microscopiciquarzipiantatinellacarnedeipolpastrelli.

Microinclusionigrattateconl’unghia.Fessureeffimerediventatecorrucciaterughedellaroccia.Miraggidiappigli,evaporatitremulinelcaloresolare.

Scagliesubliminalichesfidanolaragione,artigliateconmisticafede.Hotenutocosedidimensioninanometriche,convitamediapiùbrevediquelladiunquark.

Microappiglideiqualisololestimmate

sulleditacheperunistanteinfinitesimo,forse

lihannosfiorati,dimostranol’esistenza.

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Pensieri in libertà

Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Hovistofixcolpitidalraggiodelsole

balenareinmaridirocciaesvanireall’istantenell’immensalavagnaprecipitesurelittighiacciai.

Svasiimprovvisamentematerializzatisinellarealtàtridimensionale,scomparirenelvuotosideraledellospaziotempo

alsolotentativodiappoggio.Eappoggiinfimiincongruialleleggidell’equilibrio,

piediinfiammesuplaccheroventi,lavibramchemollaoltrelasogliadiattrito,

suunasuperficieincommensurabileconl’aderenza.Epoispitlucentiebeffardibrillare

comegalassielontanesulloscudodiroccia.Eunrinviocheoscillainvitante

comelastazioneorbitantediKubrickgiocarebeffardocolprincipiodiHeisemberg.

Io ne ho viste, e tenute, cose che voi umani non potete immaginarvi.Etuttiqueimomenti...andrannoperduti...neltempo...comelacrime...nellapioggia.

Ètempo...diazzerare.

Benvenue au George V, Pointe de Natillons, Envers des Aiguilles Chamonix agosto 2012 (foto M. Boldrini)

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contattare i seguenti numeriAndrea Orazietti 366 4025872

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Terre Altedi Giancarlo SaniLa grotta di Diana in Lunigiana

La paretina sinistra della grotta fittamente incisa. (foto G. Sani)

LaLunigiana,estrematerradel-laToscanaNordOccidentale,èconosciutanelmondoarcheo-logicoperglieccezionaliritro-vamentidistatue-stele,dette

anchestatue–menhirosteleantropomorfediepocaeneoliticaedivariatipologia.Il numero dei ritrovamenti è minimo ri-spetto a quante si presume siano ancorasepolte.Bastapensarechequasituttesonostatescoperteinmanierapuramentecasua-ledurantelavoricampestriostradali,inol-tresonostateutilizzateper lacostruzionedi case e muretti di vario genere. Il lorosignificato rimane avvolto da un alone dimistero e le opinioni tra gli studiosi sono

divergenti; c’è chi le indica come rappre-sentazioni di dei e dee, alcuni ritengonoche siamo immagini di eroi del tempo einfine che siano solo elementi di decorofunerario.Ilfenomenodelleincisionirupestrièinvecepocoindagatoescarsesonolesegnalazionieglistudipubblicati.IlgruppoTerreAltehainiziatofindallontano2007laricogni-zione in alcune aree e inparticolarenellazonadiCanossaediGrondolaconrisultatieccellenti.Neiboschi sovrastati il piccoloborgodiGrondola,lungounanticosentie-ro,sonostateindividuatealcuneimponentiroccecaratterizzatedareticolatidigallerievermicolari fossilizzate.Allasommità,sul-

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Terre Alte

lapiatta superficiediunmasso, sono sta-te scolpite quindici coppelle dimedie di-mensioni concentratenellaparte centrale. Nei pressi delmasso cop-pellato alcune roccette af-fiorantidalterrenorecano,come se fossero in rilievo,dellefigureantropomorfeezoomorfe. Un’attenta ana-lisidiquesteparticolarifi-gurelasciapochidubbisulfattochesianodiformazio-nenaturalemaèprobabilechequestiparticolarisegnisianoallabasedellemotivazionidellasceltadelpiattomassoperinciderelecoppelleascoporituale.Difficiledareallecoppelleunaprecisacol-locazione cronologica, valore iconograficoedellorosignificato.Sipuòpensarechelecoppelle, spessoassociateacontesti legati

adiversitipidiculto(deimorti,dellaferti-litàedelSole)abbianounvalorenell’attod’inciderle,azionechehaunvaloreritua-

lizzante, evocativo, magico,propiziatorio. La zona diCanossaèrisultatalapiùin-teressanteperlapresenzadiunapiccolagrottaconcenti-naia di graffiti di probabileepocapreistorica,coevaconle statue stele. Questo inte-ressante sito è conosciutoconilnomedigrottadiDia-na,anchesenonsi trattadi

unaveraepropriagrottamadiunanfrattoformatodagrossiblocchichesisviluppanoinduestretticorridoidicircatremetricia-scuno.Leprimenotizie risalgonoal 1977(Ruschi)epoipubblicatadaPriuliePucci(1994)eSani(2009).Dopo un primo sopralluogo, avvenuto

Figure di antropomorfi e le «manine» stilizzate. (foto G. Sani)

dIffIcIle dare alle coppelle una precIsa

collocazIone cronologIca, valore IconografIco e del

loro sIgnIfIcato

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cinqueannifa,lagrottacihavistotornarealtrequattrovolteenelcorsodiquestevi-siteabbiamorealizzatoilrilievototaledellacavitàedocumentato,inaltarisoluzione,inumerosisegnigraffitisullepareti.Tuttiquestidatiel’analisidellesovrappo-sizioni,compiutaconl’ausiliodiunmicro-scopio collegato a un computer portatile,cihannopermessodicapirelasuccessionecronologica relativa dei segni e ipotizzareunafunzionecultualedell’anfratto.Lapiccolagrotta siapreacirca450mdiquota lungo un ripido costone rocciosochescendefinoalfiumeMagra.Lazonaèmoltopanoramicaeoltreallavallatasotto-stantesipuòosservaregranpartedell’Ap-penninoParmense.Dinonfacileaccessosenonper unapassarella, costruita conpalidicastagnoalmomentodeterioratiequin-di pericolosi, e da dove è indispensabilepassarementreèprobabileche inepoche

remote l’accesso avvenisse scendendo dalcrinaleroccioso.Atalpropositoèstatain-dividuataquestaviainfilandositrastrettietortuosipassaggi.Le incisioni sono tutte realizzate su pare-te verticale. Le numerose coppelle e mi-crocoppelle(diametroda2a20mm),chepresentano quasi tutte un canaletto verti-caleversoilbasso,sonoconcentrateintrepuntiparticolaridellepareti.Oltreaiqua-

Terre Alte

L’ingresso della grotta con i pali fatiscenti. (foto G. Sani)

Gruppo di piccole coppelle con canalino verticale. (foto G. Sani)

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Terre Alte

drati reticolati sono abbastanza numerosigli intagli a «polissoir» di solito verticalicheintersecandosiformanodeicruciformi(antropomorfi?). Sono presenti anche se-gniromboidi(simboligineformi),armi,tracuiunpugnaleentroguainaditipoalamatriangolare. In alto,paretesinistra,sinotanoduecor-nadistambeccosopralafi-guradelcorpodell’animaleottenutaperabbassamentodellivelloroccioso.Tutteleincisioni sono fatte con losfregamentodiunapunta.I graffiti all’interno dellagrottasonoalcunecentina-iaesicuramentedovevanoesseredipiù,datochesinota,conchiaraevidenza, come il lavorodi erosionee so-prattuttoildistaccodiplacchedellasuper-ficierocciosaabbiaconiltempocancellato

isegniincisi.Unacomposizionericordaduemanistiliz-zate con le cinque dita e infine si nota lapresenzadiquattrofigureantropomorfe.Danotarecheunadiquestefigurericordanella forma una delle stele (gruppo A)

che numerose sono statescopertenellaLunigiana.Considerando che sulle pa-reti dell’angusto sito non sitrovanessunsegnoricondu-cibilealCristianesimo,comenon si notano delle date elettere che potrebbero indi-careleinizialidinomidichinel passato ha frequentatoquesto luogo, si può ipotiz-

zarechesitrattidiunanticoluogodicultodovesonostatilasciatiquestienigmaticise-gnieiltuttopotrebbeindirizzareaun’epo-cacontemporaneadellestelipiùarcaiche,

Il pugnale, con guaina e ribattini. (foto G. Sani)

una composIzIone rIcorda due manI stIlIzzate con le

cInque dIta e InfIne sI nota la presenza dI quattro fIgure

antropomorfe

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Terre Alte

ipotesi avvalorata dal fatto che ben dueesemplari furono rinvenute poco distantidallacollinadovesiaprelagrottadiDiana.LaprimadenominataCanossaIdifferisceda tutte lealtredata lapresenzadiun’ar-ma similenell’impugnatura ai pugnalimaconilcorporettangolarecaratterizzatodaduemarcatecostoleterminantiintrepun-te,probabilerappresentazionediunadagaconilfodero.NelboscogiaceinsitulasteleCanossaII,incompleta. Concludendo non resta cheipotizzare il significato dei segni e ci tro-viamod’accordoconItaloPucci,studiosogenovese,cheosservandolenumerosepic-colecoppelle“…..conla loroquasiosses-sionantemodalitàdiesecuzioneeinuncer-toqualmodobanalitàdirappresentazione,mi hanno ricordato il ritmico susseguirsisempre uguale dello sgranare un rosario;ipotesiquindidiunasimilaremanifestazio-

nediuncultodiversoinun’epocadiversa”.Lo studio di questa importante cavità èstatoraccolto inunamonografia, recente-mentepubblicatadaGiancarloSani,cuisirimanda, per chi è interessato, all’appro-fondimento di conoscenza di questo sitorupestredellaLunigiana.

Il quadrato reticolato inciso verso il fondo della grotta. (foto G. Sani)

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Didatticadi Giovanni Morichetti Perchè e come bisogna vestirsi

Civestiamopercercarediman-tenereilpiùpossibileinaltera-ta,inognisituazioneambien-tale, la temperatura corporeacheèdicirca37°C.

Cisivestealsoledeldesertoperprotegge-reilnostrocorpodallatemperaturaester-na,moltospessosensibilmentepiùaltadei37°C,cisivesteinsituazionidifreddoperproteggereilnostrocorpodalletemperatu-reesternetalvoltasottolozerogradi,men-trecisispogliainestatealsoledellenostrelatitudini,mapur sempre conqualche ri-schiooconqualcheaccorgimento.Qualunqueattività,ilmovimentoinparti-colare,sviluppaunaproduzionedienergiacheprovocaunaumentodellatemperatu-ra interna. Per abbassare la temperaturacorporea e riportarla ai valori normali, latraspirazioneproduceilsudore,chesiac-cumulaperòsullanostrapelle.Per contro, allorquando la temperaturainterna scende oltre un certo limite, il fi-sico reagisce con delle vibrazioni del tut-to involontarie, quelle che comunementevengono definite «brividi», che altro nonsonocheunostratagemmadell’organismoperottenereunmovimentocheaumentilaproduzionedienergiaediconseguenzaunaumentodellatemperatura,neltentativodiriportarlailpiùpossibilevicinaai37°C.Inmontagna le repentine variazioni dellecondizionimeteorologiche,piùchealtrove,impongonoaifrequentatoridiesseredotatidiunabbigliamento ilpiùversatilepossi-bile, poco ingombrante, leggero e soprat-tuttocon tempidiasciugatura ipiùbrevipossibili.Perchipraticaattivitàdimontagnaaqual-siasi livello,maanche inaltri ambienti, sirende opportuno applicare il principiodell’abbigliamento«astrati».

La principale funzione del primo strato,quellosullapelle,èditrasportarelatraspi-razione corporea, cioè il sudore, lontanodallapelle,favorendounarapidaevapora-zione.Ilprimostratodevegarantireilmas-simodelconfort,siainpresenzadelcaldochedelfreddo,libertàdimovimentoeso-prattuttolasensazionediasciutto.Ilprimostratodeveesseresemprepresente,adiffe-renzadelsecondoedelterzochepossonoessereaggiuntiall’occorrenza.Il poliestere, con le sue varianti altamentetecniche,èoggiutilizzatocomebaseperlaproduzionediognicapo,apartiredalprimostrato,puressendolalanainassolutoilma-terialeconilmaggiorcoefficientetermico.Stando fermi, quindi non sviluppandoenergiaenonproducendosudore,unama-gliadilanasarebbeilmiglioredeimateriali.L’inconveniente si verifica al sopraggiun-gere del movimento, quando il sudore

Primo strato – a pelle. (foto G. Morichetti)

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Didattica

che dalla pelle passa alla maglia rimaneimprigionatonellefibrecontempidieva-porazionemoltolunghi,perquantoilcaporesterebbecomunquecaldoanchedabagnato.Le fibre tecniche in polie-stereinvecesiasciuganove-locemente, non si appicci-canoallapelle,accelerandol’eliminazione del sudoree creando un sottile stratod’aria asciutta a contattoconlapelle.Quando la temperaturadell’ambiente circostantescende al di sotto di unacerta soglia ed il primostratononèpiù sufficientea garantire una temperatura corporea co-stante,occorrecreareunabarrieraintornoalcorpo,iniziandodalbustochecontiene

gliorganivitali,alfinedi isolarlodall’ariapiùfreddachelocirconda.Ilsecondostratodeveesseretraspirantein

modo che l’umidità corpo-reaespulsadalprimostrato,siatrasportataalsuccessivostrato, prontoperuna sus-seguente evaporazione. Sitratta di materiali leggeri,resistenti e con ottime ca-ratteristiche di dispersionedell’umidità e di manteni-mentodelcalorecorporeo.In alcuni casi il secondostrato fornisce anche unaprotezione antivento, nelqualcaso,piùleggerodellalana,ma come la lana può

tenerecaldoanchedabagnatoeovviamen-te asciugamolto più in fretta di qualsiasialtrafibranaturale.

Secondo strato – calore. (foto G. Morichetti) Secondo strato – antivento. (foto G. Morichetti)

per chI pratIca attIvItà dI

montagna a qualsIasI lIvello,

ma anche In altrI ambIentI, sI rende opportuno

applIcare Il prIncIpIo dell’abbIglIamento

«a stratI».

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Didattica

Ilterzostratoèquellocheisoladefinitiva-menteilnostrocorpodaifenomeniatmo-sferici,qualivento,pioggiaoneve.Lacaratteristicaprincipalediquestostratoèquelladifornireunaveraepropriabar-riera intorno al nostro corpo per evitarecheilventociraffreddiochel’acquaelanevevadanoabagnareilsecondostratooaddiritturailprimo.Questa fondamentale funzione si ottienecon varie combinazioni di materialidi diversi livelli di efficacia. Infatti uncapo protettivo è sempre compostodall’accoppiamentodidueopiùmateriali,ognuno con caratteristiche peculiariproprie.Lo strato fondamentale che definisce lecaratteristicheprimariedel capo, èquelloimpermeabile.Si trattadimembranedellospessore infe-riore al decimo di millimetro che hanno

una strutturamicroporosa simile a quelladellaceramica.Imicroporihannounafor-maeunadimensionetalidapermettere ilpassaggiodall’internoversol’esternodellapiùgrandemolecoladisudore,mentreallostessomomento impediscono il passaggiodella pur più piccolamolecola dell’acquache dall’esterno tenta di penetrare all’in-terno.Le varie membrane accoppiate a caldo,oltre che aumentare l’impermeabilità delcapo, fungonoanchedaagenteprotettivocontroleabrasioniecostituisconoanchelostrato adiretto contatto congli agenti at-mosferici.Siottienecosìuntessutoleggero,resistentee molto comprimibile, studiato per le at-tività che richiedono una totale libertà dimovimento.Lemembraneantiventohanno lamedesi-mastrutturamicroporosadellemembraneimpermeabili,macon i forididimensionileggermente superiori; si ottiene così lafunzioneantiventoecomunque,perquan-toinmisurainferiore,ancheunafunzioneidrorepellente.Buonamontagnaatutti!!opps…duranteillavaggiodiquestimate-riali, si raccomanda di non trattarli MAIconprodottiammorbidenti,perderebberogradualmenteleloropeculiarità.

Terzo strato – protezione. (foto G. Morichetti)

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I rifugiInformazioni utili

Rifugi delle Alpi Apuane Note

RifugioCarrara m.1320-Tel.0585/841972CapannaGarnerone m.1260-ChiavipressolaSezionediCarrara-

Tel.0585/776782RifugioAronte m.1642-ApertocomebivaccosolonelperiodoinvernaleRifugioG.DelFreo m.1180-Tel.0584/778007RifugioE.RossiallaPania

m.1609-Tel.0583/710386

RifugioFortedeiMarmi m.865-Tel.0584/777051

RifugioLaQuiete m.995alPuntato-LechiavipossonoessererichiestealSig.MauroTavoni-Tel.0585/45440

RifugioNelloContiaiCampaniletti

m.1442-Tel.0585/793059

BaitaDelioBarsi m.800-LechiavipossonoessererichiestealSig.PaoliTel.0584/989753

RifugioCava27 m.1494-Tel.349/1424641RifugioValserenaia m.1130-Tel.0583/3610085-347/3663542RifugioLaBetulla AlpeS.Antonio-Tel0583/65169

Montagne d’Appennino. (foto F. Mantelli)

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I rifugi

Rifugi dell’AppenninoTosco-Emiliano Note

RifugioCittàdiSarzanaalLagodiMonteAcuto

Tel.0187/625154-Gestore348/7419763

RifugioC.BattistiallaLamaLite

m.1759-Tel.0522/897497-349/8382733Gestore0522/343387

RifugioBargetanaallaBargetana

m.1740-Tel.0522/627756-328/2612737

RifugioAbetinaall’AbetinaReale

Tel.0522/807225-Gestore0522/801526

RifugioFioriPievediMontidiVilla

m.560-Tel.0583.87355Gestore340/3901860

RifugioCapannaTassone m.1317versanteNorddellaCroceArcana- Tel.0536/68364

RifugioPortafrancainValled’Orsigna

Tel.0573/490338-0573/976418

BivaccoLagoNero ChiavipressolasezioneC.A.I.diPistola Tel.0573/365582-0573/976418

RifugiodelMontanaroForestadelTeso

C.A.I.MontagnaPistoieseTel.0573/65074

RifugioDucadegliAbruzzial Lago Scaffaiolo

m.1775-Tel.0534/53390, oppurerivolgersialC.A.I.diBologna-Tel.051/234856

RifugioVittoriaalLagoSantoModenese

m.1500-Tel.053671509-Gestore0536/72432

RifugioGiovoalLagoSantoModenese

m.1501-Tel.0536/71187-71556

RifugioCasettaPulledrari m.1222-Tel.452506

RifugioPaciniLoc.PiandellaRasa

m.1001-CAIPrato-Tel.0574/956030

RifugioAcquerino m.900-Tel.0573/898024

RifugioMarchettialLagoSantoModenese

m.1501-Tel.0536/71253

RifugioMariottialLagoSantoParmense

Tel.0521/889334-0521/887136-Gestore0521/853733

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Lungo la ferrata del monte Procinto. (foto F. Mantelli)

Alpinismodi Victor Mantelli

Qualchegiornofaioeilmiobabbosiamoandatiascala-reilmonteProcinto,dettoanche il monte cilindrico.Oltreadaverequestaparti

colareforma,ilProcintohaunsentierochefailgirodelmontechiama-toCinturadelProcinto.Sullavettaoltreadesserciunabellacrocec’èunbelbosco.Primadiarrivareallabasedellapareteroc-ciosabisognafareunacamminatadicircaun’ora inunboscobellissimoconrestidicasediboscaiolichemoltiannifaavevanovissutolà.PrimadiarrivareallaCinturadelProcintocisiamofermatiadunafontedoveabbia-

momangiato due pesche e bevutomoltoperchéeraunagiornatacaldissima.Arrivati alla base della parete rocciosa ioerodubbiosoenellostessotempoentusia-staperlasalita.Sitrattadiunaviaferrata,cioèunaviacostruita lungo laparetecondeicorrimanoinferroeconfittonifraunpezzodicavoel’altro.Dopo avermimesso l’imbraco sono salitolungo la scalametallicaper iniziare la viaferrata.Asalire lamontagnanonerosolomaincompagniadimiobabbochemifa-cevasicurezzaconlacorda.All’iniziodellascalata oltre ad essere emozionato, avevounpo’dipauraperchénoneroabituatoalgrandevuotochemicircondava.

La scalata del Monte Procinto

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Alpinismo

Laparteincuihotrovatodifficoltàèstatoilpuntodopo la scalaperchénon sapevodove mettere i piedi e le mani. La diffi-coltà di arrampicare eradovuta alla mancanza difiducia in me stesso, cioèpensavo di non farcela. Poco dopo avere salito ilprimopezzo,questapauraèscomparsaquasiall’improv-visoperchémieroabituatoavedere intornoamequelpaesaggio.Inseguitotrova-voappigli comesecercassidellecoseincasa,cioèmiètornato molto facile saliredaqueltrattoinpoi.Durantelasalitaab-biamotrovatosolo3personechestavano

scendendomentrenoistavamosalendo.Ilmiobabboaveva sceltoungiornoduran-telasettimanaperchénoncifosserostate

persone e quindi abbiamoevitato la caduta di pietredovutaallealtrepersoneso-pradinoi.Quandosiamoarrivatiinunpuntoincuimancavapocoalla vetta, il mio babbo hadeciso di non tenermi piùin sicurezza con la cordaperché il percorso diventa-vamanmanopiùsemplice.Quasi in cima abbiamo vi-sto una grotta dove, in se-

guito,avremmofattopranzoperchéeraungiornomoltocaldo(erail24agosto2012)e

Victor e Francesco Mantelli sulla cima del monte Procinto il 24/08/2012.Il monte Procinto (Alpi Apuane). (foto F. Mantelli)

poco dopo avere salIto Il prImo

pezzo, questa paura è scomparsa quasI

all’ImprovvIso perché mI ero

abItuato a vedere Intorno a me quel

paesaggIo.

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Alpinismo

dentrolagrottac’eral’ombra.Arrivatiinvettaeromoltocontentodimeperché ero stato capace di scalare senzaproblemi il grande cilindro. La cosa piùbella è stata vedere il bello anzi bellissi-mopanoramachesivedevadallacimadelmonte.Durantelaviadelritornocisiamofermatinellagrottadicuiparlavoprimadirifocil-larsi.IlbabbomihadettochequelluogosichiamaAntrodiBudden.Nonostantelagenteinmontagnaabbiadif-ficoltàmaggioriascenderecheasalireper-chédevevederedovemetteipiediedeveguardarenelvuoto,ioquestadifficoltànonl’hotrovataperchémieroabituatoall’am-biente.

DopoesserescesisiamoandatialmarediViareggio a trovare due nostri amici cheanche loro hanno adottato due bambini:BraianeAnicet.Questa giornata oltre ad essermi piaciutamolto è stata un po’ strana perché siamoandatidallamontagnaalmare.

Entro l’Antro di Budden.

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Pensieri in libertàdi Marco Guiducci Le voltoline

Marco non aveva dormi-to affatto quella notte. La seraprima avevapre-parato lo zaino in fretta,ancheseper tempo,seb-

beneavessedecisogiàdagiornidiandareallagitasociale.L’escursione sarebbe stata semplice enonc’era alcun motivo per alimentare parti-colariansie.Avevasaputo,però,cheall’e-scursionesarebbevenutoanchePaolo;eraquestofattochelofacevaagitare.Damesi non vedeva Paolo, anzi, contan-doliqueimesi,forseeranoquasidueanni,duranteiqualiunasortadigiocoinfantileliavevaindottiascansarsil’unl’altro,comeaccadeavoltebanalmentefralepersone.Una parola non detta, o per dirla con leparolediDickens«butthewordwasnotspoken,andthetimeforitwasgone»,«malaparolanonfudettaediltempoperdirlaesaurito» (Charles Dickens, David Cop-perfiel, capitolo IV), un appuntamentomancato, e le settimane che passano, difine settimana in fine settimana, secondoil calendario adottato da chi aspetta soloquello spicchio di tempo, democratico eugualepertutti,perdareunsensoedunritmoallapropriavita,nellaricercadiuna

sortadismarcamentoedistinzionerispet-to alle consuetudini e doveri quotidiani,avevanoportatoaquellasituazioneimba-razzante,nellaqualeentrambisentivanodiaver sbagliatoqualcosa; fossero statipec-cati, opere od omissioni, ognuno in cuorsuononsapeva.LagitaavevacomemetailrifugioDelFreoallaPaniae,per ipiùvolenterosi, lacimastessa,daraggiungereperilclassicosentie-rodelleVoltoline.Lamattina,alritrovoinpiazza,azionipreciseedeliberatelividerosalire inmacchine diverse.Unamattinatafreddama radiosa,diquelle in cui il solerappresentasolounafontediluce,accolselafiladelleautosuperitornantichepor-tanoallospaziodovelasciarelemacchine.Ilritualedellacalzaturadegliscarponiegliultimi ritocchi allo zaino furono condottitra schiamazzi e frecciatine che il gruppodiscambiava,ancheperdarsivigorenellafreddamattina,unavoltauscitidagliabita-coliancoracaldidisonnoedelcaffèpresoper strada.MarcoePaolo siprepararonoadocchibassiebenconcentrati.Allapar-tenzabadaronobeneanontrovarsivicini,manemmenodeltuttolontani,inmododatenersid’occhiol’unl’altro.Marco pensava e ripassava mentalmente

Voltoline.

Lastoriaèpuramentefruttodifantasia.Perquantoriguardainomidellepersone,horitenutochenoncifossenessunara-gionediandareacercarlilontano,quindiquelliindicatisonodeltuttoinsignifican-ti.Comeinsegnailromanzierecuihopre-so inprestito i «tre oggetti quotidiani»,i romanzi nondevono raccontare storievere,mastoriechepotrebberoaccadere.

Avvertenze dell’autore

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Pensieri in libertà

i loro incontri, i loro racconti, le parolescambiate, «prima di», cercando di scor-gerviunmotivopreciso,unfattodetermi-natocheavesseinnescatoquellasituazione.Pensòacomelestoriefiniscono,avolteinmanieranettaebrutale,avolteconsumateinunostrascicochelasciasempreunpo’diamaro inbocca.Gli tornaronoamente lefrasifamosediunfilm;frasilapidarie,scol-piteormainell’immaginariodellagente.Unfilmchesichiudeconduefrasiagliantipo-di:leidomandaalui:«chenesaràdime?»,«Frankly,mydear, Idon’t give adamn.»,ilmitico ed immortale «francamente,miacara,me ne sbatto»! Frase, appunto, chenon lasciaspazioarepliche.Ma lei,comenellamiglioretradizione,riapreilfinaleconunafrasedisperanza;«dopotuttodomanièunaltrogiorno».Tempo addietro Marco scoprì che esisteunaclassificadellefrasicelebrideifilm,chevedeaiprimipostilefrasipiùamateecitatedallepersone.Scoprìcosìchementrelapri-maèsaldamenteintestaallaclassifica,lase-condaèsolotrentunesima!Comedire:allagentepiaccionolecosenette,decise.Lefra-sidisperanzasonoperloronaturaperdenti.Marcopensavaperòtrasecheunfilmèunfilm,«vorreivedereunapersonadavverosesitrovasseinquellasituazione....».Rileggeva nella mente le sue parole, allainutile ricerca di «quell’ultima parola».Qualesaràstatal’ultimavoltachecisiamoparlati?Qualilemieultimeparole?Intantostavaaffrontandoun tratto ripido traunavoltolina e l’altra. Aveva il fianco sinistroallamontagna,ilbastoncinoamonteimpu-gnatoamezzo,comeavevaimparatonellapraticadelloscipertenersiinequilibrioalmeglio.Paoloeranel trattosuperiore,co-sicchéilritmocostantedelgruppolivede-vaoravicinisullaverticaledelpendio,ora

lontaniallesvolte.Marcopensòcheadognisvoltal’orizzontecambiavaperentrambi:mentreluiavevalavalle alla sinistra, l’altro aveva ilmonte, eviceversaallavoltolinasuccessiva.Andòavanticosìperunbelpezzo,poi, apoco a poco, accostò quel continuo cam-biareprospettivaallevicendedellavita,masoprattutto alla visione che ciascuno si fadellecose.E,pensava,cheforseanchePaolo inquelmomento seguisse questo gioco di riflessineglispecchi,traunagocciadisudoreeunsassocheintralcialacadenzadelpasso.Marcosichiedevasequellasituazioneso-spesa e assurda, potesse essere sbloccata.Avrebbe potuto fare qualche gesto, direquellafamosaparola,perriprendereilfilodiundiscorsoche, sperava,ancora sipo-tesserecuperare?Pensò che, spesso, sono le piccole cose, ibanali oggetti quotidiani, come una pa-della, una palla da baseball o la leva delcambiodell’auto,chemutanoilcorsodeglieventi.Alloralasuafantasiaspaziòinlungoedinlargoegliocchiiniziaronoaposarsisuglioggetticheeranolìaportatadimanoimmaginando che in ogni istante sarebbepotutoaccadere«quelpiccolofatto”.Pen-sòditutto:unapietrasmossadaunpassomaldestro, un fiore particolarmente bellodafotografare,oppureuno“shhh!Chec’èunacapracheciguarda”;insommaunfattobanale che li avrebbe comunquemessi incomunicazione.Avevanogiàfattomoltodislivelloedilcri-naleallafinedelleVoltolinesiavvicinava.AduncertopuntoMarcosentì ilbisognodifumare.Sifrugònelleampietaschedellavecchiaelogoracacciatora,ricordodisuobabbo,allaricercadellapipaedelsacchet-todeltabacco.Liestrassemasiaccorsedi

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Pensieri in libertà

nonaverpresoilpigino.Marcononsape-vafumaresenzailpigino,chehaladupli-ce funzione di compattare il tabacco pertrasmettere il fuoco ed allo stesso tempodi ridurre l’aria per rallentare l’abbrucia-mento. Sapeva bene che avrebbe potutofareconilditomignolo,perchétantiannidichitarragliavevanoprocuratoquelpo’dicallo sufficienteadunaazioneveloceeprecisacomequelladipremere il tabaccodel focolaredi unapipa.Manon lo fece.Preferìrinsaccarel’armamentario,pensan-domagaridiritirarlofuorisullacimadellaPania,magaridistesosullagiaccaeconlatestaaffondatainunciuffodipaleo.Paolo,proprioadunasvolta,sifermòperfareunafotografiacosicchélepersonechelo seguivano lo superarono e proseguiro-nooltre.Marco continuòdel suopasso ebenprestogliarrivòdietroesifermòpocoprimadellasvolta;Paoloeraancorafermo,

sopradi lui, intentoariporrelamacchinafotograficanellacustodia.I primi del gruppo nel frattempo eranosbucati in cima al lungo crinale che, giùdalla Pania, divide le valli di Levigliani edi Pruno, e furono inondati dai raggi delsole.SisedetterocosìalPassodell’Alpinonell’attesa di quelli indietro, che ancoraarrancavano al freddo del versante ovest,dovesiinerpicailsentierodelleVoltoline.MarcooraeravicinissimoaPaolo,propriosottolavoltolinaedilsuosguardosiposòsulloscarponesinistrodell’amico,cheave-vailaccisciolti.Marcosiavvicinòunpocoenonglifudifficileallungarelebracciaperprendereilaccierifareilfiocco.Poialzòlosguardoed incrociòquellodiPaolo, chesorriseedisteselapelledelviso

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Franco verso il passo delle Forbici. (foto di V. Manzi)

Sci alpinismodi Vittorio Manzi

Metà anni ottanta. Gita inmontagna–Stradapulitama molta neve sulla de-straesullasinistraPerché non provare con

glisci?Dettofatto.C’èun’offertaaFirenzediscidifondo,rac-chetteescarponcini.Centomilalireiltuttoecomincial’avventura.Nonc’ècondizionemeteochetenga–Ladomenica,osoleonubiovento,c’èdaaf-frontare i varipassidell’Appennino:Gio-vo,Giovarello,LamaLite,Forbicivengonoraggiunteintre,quattrooredisalitaconlepellidifoca.Dagli zaini saltano fuori panini e birre.

Si fumanounpaiodi sigarette, si ammirailpaesaggiochesidistendefinoalmareepoi…poicomincialatragedia:ladiscesa!Ci rendiamo conto della nostra assolutamancanzaditecnica,dimezziadeguati,dicalzarescimal-padroneggiabili.Latecnicaperfermarsiindiscesacelain-ventiamoelediamounnome:èlatecnicadell’«hoppahoppa,prima il culo epoi lagroppa»checonsistenellasciarsicadereinun turbiniodineveedi risatedel troppoilarecompagno.Civienel’ideadipassarelefestediNatalealrifugiodell’AbetinaReale.Si parte il sabato mattina tardi. Passo leForbiciepoigiùfinoalrifugio:chiuso!

Due improbabili sciatori

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Sci alpinismo

Vittorio al passo delle Forbici. (foto di F. Pagni)

Un’altra oretta di salita e poi si arriva alrifugio Battisti alla Lama Lite che saràsenz’altro aperto. Chiuso anche questo eintantostacalandolanotte.Impossibiletornareindietroalbuio,maciaccorgiamodiunaporticinacopertadallanevechespaliamoviaedentroc’èlasalvez-za:uncorridoiolargounmetroeinfondocamino,legna,pastaebiscotti.Miliardidistelle inuncielonerocomelapece.Dopoil«Cenone»unabelladormitanellabrandaincastratanelcorridoio–Lamatti-nadopodallevallisalgononubiminaccioseSiscappa.AvevamosentitoinTVcheunascolarescaerarimastabloccatadaunabuferaperal-cunigiorniinunristoranteall’Orecchiella.Bisognava andare. C’era un forte ventocontrario e la strada sepolta dalla neve.Siamoarrivatiaccolticomedeglieroimali

abbiamounpo’delusi:facevamosolounapasseggiata!Spuntatounbelsolesonoarrivatiisoccor-si:spalaneve,gatto,jeep,carabinieriefore-stalietuttiatavola.Poiungiornocitroviamodavantiun«no-stro» percorso battuto dai «gatti». Il gio-cattolosièrotto–Lafrontieraèfinita–LaTaigasiètrasformatainautostrada.Atletischizzano via disegnando curve veloci edeleganti.Indiversiannidiattività,FrancoeVittorio,nonhannomaiimparatoasciare.

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Gruppo argentera. (foto G. Roggi)

Alpinismodi Giancarlo RoggiAscensioni delle Alpi Marittime

Lanostrasezione(C.A.I.Valdar-no inferiore) aveva organizza-to,nelmesediagosto2012,untour sulleAlpiMarittime,conle ascensioni al monte Malin-

vernm2939,monteArgentera(cimaSud)m3297ecimadiNasta,m3108,pernot-tandoinquattrorifugi.Le nostre avventure inizianopartendodatermeValdieri,einpocopiùdiun’oraar-riviamosullapianadelValascodallaqualeprendenomel’omonimorifugio,excasadicacciadelReVittorioEmanuele.Lavalleapparesubitomoltosuggestiva:èunanfite-atroverdeggiantesolcatodatantirigagnolid’acqua,eabitatodacapriolistambecchie

marmotte. Prendiamo posto nel rifugio,elacomponentefemminiledelgruppo,nonperdetempoamettersiilcostumeperpren-deredueoredisolemoltogradevole,enonscottantecomequellocheabbiamolasciatoacasa.Ilsecondogiornociincamminiamocontinuando per questa valle ascoltandoi fischiettii dellemarmotte appollaiate suimassi,comesecivolesserosalutare,certochenonsiresistehafarequalchefoto,madobbiamoanchecamminareperchel’altrorifugioèa5/6oreeilsoleègiàforteefacaldo. Arrivati ai laghi di Valscura, unabreve sosta e puntiamo verso la vetta delMalinvern, la salita è facile, per i 2/3 delpercorso, poi inizia un tratto roccioso da

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Alpinismo

arrampicarsifinoallavetta,tuttosommatoanchedivertente;indiscesac’èdastareunpo’piùattenti.Arrivatidinuovoailaghi,unbelsentierolastricato,fattodagliAlpini,ciconducealrifugioE.Questa,dovearrivia-mo intornoalleorediciotto,prendendociancheunagiustadosedipioggia.Ilrifugioè accogliente, doppi servizi, docce, bastaavereilcoraggiodifarsela,unadocciafuo-riall’apertoadacquafredda;ipostilettocivengonodatinelsottotetto, ingressoscalaesterna, ilchesignifica incasodibisognodurantelanotte,unopuògodersiancheunmagnificocielostellato,«bellissimo».Ilterzogiornotappalunga,circasette-ottoore,conundislivellodicirca1200m.circa;

l’iniziodellagiornataperalcunevicissitudi-ninonèbuono,mastradafacendo,lecosevannoprogressivamentemigliorando,etrachiacchiere, fatica, e lamentele arriviamoal rif. Remondino 2430m. con splendidavedutasullacatenadell’Argentera,cimadiNasta,cimadiBrocan,eperultimo,ilca-naledeidetriti,datutti temutoper lasuapendenza.Quarto giorno, salita sulla cima suddell’Argentera,3297 m. Partiamo in cin-que,glialtri,sidicesianopiùsaggi,percheiltempononpromettevanientedibuono;noiabbiamoprovatomentreilmeteocihadatounamano.Fino ad arrivare al passodeidetriti,nessunadifficoltà,solofaticafi-

Canale dei detriti. (foto G. Roggi) Salita al Malinvern.

La cengia. (foto G. Roggi)

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Alpinismo

sica,dalpassoallavetta,unacengiamoltostretta con esposizione strapiombante nelvuoto,concaratteristichediverse,mamol-tosomiglianteallacengiadiBall, monte Pelmo, tantoda vedere soltantoperunatrentina di metri, una rigapiù chiara nella parete,masenza poter individuare dalontano, da dove potessepassare la traccia. La miacompagna di tante vetteraggiunte insieme, insiste-va per proseguire, mentrelenubi semprepiùbasse esemprepiùnere,minaccia-vano sopra di noi. Riccar-do, chedi forzanehada vendere,madiesperienzaunpo’meno,chiudevalafila;adunadomanda, o unparere che gli veniva

chiesto,rispondevamoltodeciso:BOO…!ANDIAMO,ecosipassodopopasso,mol-ta attenzione, e il cuore in gola abbiamo

raggiuntolavetta.Ilritornoèstatopiùsemplice, lenu-voleleavevaspazzateilven-to,ilpercorsoloconosceva-mo, indiscesa si fa sempremeno fatica, eravamo tuttisoddisfatti, e rientrati al ri-fugio,aicompagnichenonerano saliti, abbiamo rac-contato lenostreemozioni,gli si leggeva negli occhi,tuttal’amarezzaperaverri-nunciatoadunaesperienzacosìbella.Saràperlapros-

simavolta,magariun’altramontagna,l’im-portanteèchecontinuiamoasalirleancorapertantianni.

Vetta argentera. (foto di G. Roggi)

la mIa compagna dI tante vette

raggIunte InsIeme, InsIsteva per proseguIre,

mentre le nubI sempre pIù basse

e sempre pIù nere, mInaccIavano sopra dI noI.

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Escursionismodi Giovanni Morichetti

Modernizzazione, europeizzazione,internazionalizzazione…

Grotte di Maurizio, particolare. (foto E. Bianchi)

Venerdìpomeriggio,dopoqua-siduemesi confine settima-naditempopessimoocomeminimo instabile, azzerandodifattoognivolontàdieffet-

tuareescursionidiqualunquelivello,ormaiquellaalleGrottediMaurizioerapacificoinvecechesifacesse.Il meteo, monitorato da più persone, susitidiversi,dagiorniormaidavaresponsopositivo, nonostante qualche previsore siostinassefinoall’ultimominutoaripropor-re incertezza, costringendo frequentatoridellamontagnacomenoiadinterpretazio-ni degne delmigliorBernacca di qualchetempofa.

Venerdìtardopomeriggio,inaziendailte-lefonotendeasquillaresemprepiùdirado:inostriclientiavrannoancheloroconsulta-toleprevisionideltempoeavendoancheloro dato la nostra stessa interpretazione,probabilmentehannoiniziatoaprepararsiperunfinesettimanaalmare.Proprioquandoglisquillisisonofattiqua-si inesistenti,eccoarrivare laclassicatele-fonata ingradodimettere incrisi l’interoufficio.Intravedo la provenienza della chiamata,spifferatadalmonitordell’apparecchiote-lefonico:Parigi!!Spontanea per quanto banale e scontatal’immediata considerazione: cosa diavolo

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Escursionismo

vorràMadameAurelie?Macosarompeaquest’ora?Inrealtàlavocenoneraquellaamalavogliaattesa,ma lavocegiovanediRobertachedaParigi stavaorganizzando l’aggregazio-nediBlaise,ungiovanefotografoparigino,madimammaspagnola,chequelladome-nica si trovavaaFirenzeper lavoroecheerainteressatoarealizzaredegliscattipro-prioalleGrottediMaurizio.ErastatadirottataversodimedaFrance-sco di Castelfiorentino che, non potendoaccompagnare Blaise di persona, avevapensatoanoiche inveceavevamoprecisaunaescursione.Diversisonostatiicolloquial telefono, dopodiché ci siamo accordati

chesareistatocontattatosulmiocellularedall’interessato.IneffettimisareiaspettatounatelefonataduranteilSabato,percuiaserahoritenutolarichiestaquasidecaduta.InveceladomenicamattinamentrestiamoarrivandoaGambassiricevolachiamatadiBlaisecol suosimpaticissimomixdi fran-cese,ingleseespagnolo,lingueconlequaliilnostropresidentesièpoicimentatocondiscretosuccesso.Disuccessoèstataprincipalmentel’escur-sione,l’ambientedellegrotte,disicuroaf-fascinanteperlasuadosedistoria,cultura,conrepertiemanufatti,conlaghetti,casca-telleegiochid’acqua,conboscagliaeroc-cericopertedimuschichehannorichiestobreviarrampicate.Veramenteinteressantiiraccontisullavitae la storia di Maurizio Becherini narratidalla nostra brava accompagnatrice cheapprofonditamentesieradocumentatacontuttiitestidisponibilisulmercato.La località iBollori, degnadi notaper lesue emanazioni di anidride carbonica, inrealtànonsarebbepoidifascinostraordi-nario,malasceltadisostarviperilpranzohatrasformatoquestoluogotuttosommatomodestoinunluogodirelax,dipiacereedisoddisfazione.Straordinariaèstatainvecelavisitaalcon-ventodi SanVettore, un luogodi grandefascino paesaggistico per la visuale sullevallicircostanti,per ilpiacereallavistadiquesto convento/castello sapientementeristrutturatodalla coppiadi coniugi tede-schiNielsel,innamoratidellariservatezzaedelladiscrezionedianticheabitazionidellecollinetoscaneedèancheperquestocheloabitanoancoraoggi,daquasi30anni.Labellezzadelluogo,l’isolamento,imurielepietredellestrutture,idettagli,confe-risconoall’ambientequelfascinodegnodi

Castello di San Vettore, ricostruzione di una tomba nel museo. (foto E. Bianchi)

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Escursionismo

complessibenpiùfamosienominati.Lepietreunpo’dissestatediunpavimen-to riscoperto dopo innu-merevoli anni passati sottouna bella incementata…,piccolissimi particolari cheneppure la macchina foto-graficariesceacogliere,se non lo sguardo curiosoelamenteunpo’assentediunoccasionalevisitatore.Eppure,stranezzanellepar-ticolarità, mentre vagabon-davoper i giardini, lungo imuretti,pericorridoi,senti-vochiaramentel’odoreedilsaporediqueisecoliandati,dellavitadurachelìsicon-duceva, della vita religiosa,dellebattaglie,dellearmi,delsangue…Enormiquerce,lìnateecresciuteechenei

secoli si sono conquistate i loro spazi neigiardini,facendosilargotraleenormipie-

tredeimuridicinta.L’ambiente, il silenzio, gliinnumerevoli sarcofagi dis-seminatipergranpartedelgiardino, quel che restadella chiesa diroccata, l’al-tare del sacrificio, uniti airacconti del signor Peter,fanno respirare quest’ariastraordinariamente di altritempi,quasichecisipossarealmente immergere nellastoria.Mal’aspettochedestamag-giore interesse al visitatoreè il museo realizzato conrepertidi sarcofagi, tombe,

resti umani, armi, utensili,manufatti pro-venientidallapreistoriafinoai tempimo-

la bellezza del luogo,

l’Isolamento, I murI e le pIetre

delle strutture,I dettaglI,

conferIscono all’ambIente quel

fascIno degno

dI complessI ben pIù famosI e

nomInatI.

Grotte di Maurizio, particolare. (foto E. Bianchi)

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Escursionismo

derni,portatiallaluceerecuperatipazien-temente, con dimostrazione di profondeconoscenzestoricheearcheologiche.Impensabiletentarediraccontareidettaglidellecostruzioni,deiparticolarirecuperatieimpiantatinelmuseo.Inquelmiovagabondarestaccatoeassor-to, a momenti rimanevo indietro, isolatorispettoalnostrogruppo,amomentisenti-voenonsentivolespiegazionipureargutedella signoraErikaeneppure i raccontiatrattifiabeschidelmaritoPeter,amomentiperme altro non erano che una leggeris-simamusicadi sottofondochemiaccom-

pagnava…, poi d’improvviso: Giovanni!!Sveglia!!I ragazzi hanno rotto una damigiana…,cosa?unaché?unadamigiana?macome?maperché, dov’erano?Questo è un altroraccontoperlaprossimavolta…DicertoaSanVettorevalelapenafarvivi-sita,benevolmenteecalorosamenteaccoltidallapadronadicasaedalsuosimpaticissi-momarito;ègarantito!Nonostantelaper-ditadelladamigiana.Bellissimotuttoquesto,mal’internaziona-lizzazioneetuttoilresto?La nostra Sezione, piccolama sempre at-tualeemoderna,strizzal’occhioall’Europaesirendeprontaall’europeizzazione.Dopo Hadrien, studente francese aFirenze, appassionato di fotografia, cheper un anno intero ci ha seguiti in ogninostraescursionenel2010,oggiBlaise,unfotografo forseprofessionista, che tramitela nostra sezione fotografa, con nostrograndestupore,luoghianoimoltovicinielo fa permezzodella nostra attività e delnostroaccompagnamento.Chissà che le foto realizzate non venganopubblicate su qualche rivista francese…,anchesepoinoinonnesapremomainulla,masoloilpensieromiriempiediorgoglio.

Grotte di Maurizio, cascata. (foto E. Bianchi)

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Le gite organizzate dalla sezioneProgramma escursionistico

Data Itinerario Diff.

Febbraio 10 Ciaspolata sulla neveGiancarlo Roggi )3384705079

EE

17 Sulla neve in Appennino (2 giorni)GiovanniMorichetti)368456223FrancescoMantelli)3343568049

EEA

Marzo 03 Pania della Croce (Alpi Apuane)GiovanniMorichetti)368456223

EEA

24 Monti di San Giuliano TermeFrancescoMantelli)3343568049

E

Aprile 7 LiguriaGiancarlo Roggi )3384705079RomanoFalaschi)3358170733CarlaSantoni)3333065682

E

14 Monti del MugelloFrancescoMantelli)3343568049

E

21 Monti della Calvana in fioreGiovanniMorichetti)368456223

E

28 Parco del Berignone/TattiGiancarlo Roggi )3384705079

E

ANCHEPER

BAMBINI!

ANCHEPER

BAMBINI!

Alba su campi di grano. (foto F. Mantelli)

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Programma culturale e di aggiornamento della sezione CAI Valdarno Inferiore

Linee generali di attività:

Introduzione alla conoscenza della montagna: uscite pratiche e lezioni teoriche

La sicurezza nelle attività in montagna e in ambiente ipogeo: varie iniziative su questo tema.

Corso di introduzione alla geologia per frequentatori della montagna.

Attività della Commissione Terre Alte: varie iniziative su questo tema.

Astronomia e montagne.

Carschenna. (foto M. Colella)

Calcare metamorfico del monte Roccandagia, Apuane.. (foto F. Mantelli)

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Le gite organizzate dalla sezione

Data Itinerario Diff.

Maggio 05 Monte Forato per la via ferrataGiovanniMorichetti)368456223

EEA

05 Itinerario della Resistenza sul MontemaggioFrancescoMantelli)3343568049

E

12 Parco di CornocchiaSilvanoGozzi)3293127092

T-E

19 Rocca di Pietracassia - Lajatico (Pi)FrancescoMantelli)3343568049

E

25-26 Isola d’ElbaCiolliLuca)3285775542Giancarlo Roggi )3384705079

EE

Giugno 02 Le Marmitte dei GigantiGiovanniMorichetti)368456223

EEA

16 Pania della Croce - Cresta EstFrancescoMantelli)3343568049

EEA

22 Traversata dei BimbiMassimoBorsini)3385282924MarcoGuiducci)3337815189

EEA

23 Monte Sagro dallo SpalloneGiovanniMorichetti)368456223

EE

Terre d’Africa. (foto F. Mantelli) Envers des Aiguilles Pointe de Natillons. (foto M. Boldrini)

ANCHEPER

BAMBINI!

ANCHEPER

BAMBINI!

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Le gite organizzate dalla sezione

Data Itinerario Diff.

Luglio 14 Fiocca/SumbraGiancarlo Roggi )3384705079

EE

Settembre 08 Campocatino/Tambura cresta EstGiancarlo Roggi )3384705079

EE

14 CAI 150° Il Montalbano - escursione in MTB organizzata dal gruppo Mountain Bike del CAI di Lucca. SilvanoGozzi)3293127092

BC

15 Pania Secca cresta nordGiovanniMorichetti)368456223

EEA

21-22 Interregionale Foreste CasentinesiFrancescoMantelli)3343568049AndreaOrazietti)3664025872

E

Ottobre 06 I segni dell’uomoGiancarlo Sani )3924762497FrancescoMantelli)3343568049

E-EE

13 Itinerario storico della Linea GoticaFrancescoMantelli)3343568049

E

20 Monte PalodinaPaoloMarliani)3391080294GiovanniMorichetti)368456223

E

Novembre 10 BallottataVittorioSantini)3356394711FrancescoMantelli)3343568049

T

17 Monti PisaniDanieleMatteoli)3473698484GiovanniMorichetti)368456223

E

24 Le CerbaieVittorioSantini)3356394711

E

Dicembre 15 Lungo la Francigena - Itinerari intorno a San MiniatoFrancescoMantelli)3343568049

E

ANCHEPER

BAMBINI!

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BAMBINI!

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BAMBINI!

ANCHEPER

BAMBINI!

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T • TuristicoComprende itinerarichesisviluppanosustra-dette, mulattiere e comodi sentieri. Hannopercorsi ben evidenti, si sviluppano sempre aldisottodei2000metridiquota,hannoundi-slivellomassimodi300-400metrieunaduratamassimadicamminodi2-3ore.èrichiestaunacerta conoscenza dell’ ambiente montano edunapreparazionefisicaallacamminata.

E • EscursionisticoLeescursionidiquesto tiposono ingeneredilungapercorrenzaecondislivellicherichiedo-nouncerto impegnofisico.Sipossonosvilup-paresusentierianchestrettieconfondodiscon-nesso,sutraccedisentieroosegnidipassaggiosu terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), suterrenosenzasentierimaconadeguatasegnala-zione,supendiiripidimaconitrattipiùespostiprotetti(barriere)oassicurati(pioliocavifissatialla roccia). Possono essere inclusi brevi trattipianeggiantiolievementeinclinatidineveresi-duaesingolipassaggisurocciacherichiedonol’usodellemaniper ilsoloequilibrio.Sonori-chiesti:unminimodisensodiorientamento,unminimodiesperienzaediconoscenzadell’am-biente montano, allenamento alla camminata,calzatureedequipaggiamentoadeguati.Utilelacartinatopograficaelapreparazioneprelimina-redell’escursioneatavolino.

EE • Escursionisti EspertiItinerari difficili, delicati, spesso assai esposti,con dislivelli anche notevoli e con lunga per-manenza ad alta quota. Si possono sviluppareanche su tracciati non segnalati ed implicanolacapacitàdimuoversiagevolmentesu terreniinfidieparticolari:traccesupendiiimpervi,pie-traie,ghiaioni,ripidinevai,creste,pendiiapertie senza punti di riferimento (indispensabile lacartina topografica, la bussola e l’altimetro),passaggisurocciaanche impegnativiattrezzaticoninfissometallici(cordescalette,pioli,ecc.).Necessitano: attrezzatura e vestiario adeguatialla montagna «seria», esperienza, conoscenzadell’ambiente alpino, assenzadi vertigini, alle-namentoedeterminazione.

EEA • Escursionisti Esperti con AttrezzaturaEscursioniconcaratteristichesimiliagliitinerariEE,machesisviluppanosusentieriattrezzatiosuvieferrate,dovelosforzoècontinuoel’espo-sizione è notevole e talvolta vertiginosa. Serveunapreparazionetecnico-atleticaparialmenoaquellanecessariapervincere lebassedifficoltàalpinistiche.NonèraroinfattitrovarsiatupertuconpassaggisurocciadiII°gradoeinassen-zadiattrezzaturefisse;questoimplicaunabuo-na conoscenza dell’alpinismo vero e proprio,anchesealivelloelementare.Suquestipercorsièd’obbligo,perlapropriaedaltruiincolumità,procedereconl’ausiliodeidispositividiautoas-sicurazione(imbracatura,cordini,moschettoni,dissipatore)edelcasco.Utile,sempre,unacor-dadi10-15metripereventualisoccorsi,calatefuoriprogramma,aiutoacompagnipiùdeboliostanchi,ecc.

SP • Itinerario SpeleologicoPercorsiipogeidifacilepercorrenza.Suquestipercorsipuòessereprevisto,per lapropriaedaltrui incolumità, procedere con l’ausilio deidispositivi di autoassicurazione (imbracatura,cordini,moschettoni, dissipatore) e del casco.Perlavarietàdeipercorsiènecessariodivoltain volta informarsi attraverso i volantini infor-matividelleusciteecongliorganizzatori.

TR • Itinerario TorrentisticoDisceseditorrentidovepuòesserenecessarialamutainneopreneeincuièprevistalaconoscenzadelletecnichedidiscesasiainsingolacheincor-dadoppia.Perlavarietàdeipercorsiènecessariodivoltainvoltainformarsiattraversoivolantiniinformatividelleusciteecongliorganizzatori.

BC • Cicloescursionisti di buone capacitàPercorsosusterratemoltosconnesseosumu-lattiereesentieridalfondopiuttostosconnessomaabbastanzascorrevoleoppurecompattomairregolare,conqualcheostacolonaturale.

Scala delle difficoltà escursionistiche

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ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCIDELLA SEZIONE

CAI VALDARNO INFERIORE

È convocata per Sabato 23Marzo 2013 in prima convocazionealleore12,30einsecondaconvocazionealleore17,30l’assembleaordinariadeisocipressolasedesocialepostainFucecchio,PiazzaVittorioVeneton.4perdiscutereilseguente:

ordine del giorno

1. nominadelPresidenteedelsegretariodell’assemblea;2. relazionedelPresidentesull’attivitàsvoltanell’anno2012;3. relazionideigruppidellasezione;4. illustrazionedelprogrammadelleattivitàperl’anno2013;5. letturaeapprovazionedelbilancioconsuntivodell’anno2012;6. idee,proposteeosservazionidapartedeisoci

Visto l’importanza dei punti all’ordine del giorno invito i soci allamassimapartecipazioneepuntualità.

Al termine dell’assemblea assemblea ordinaria si provvederà alle votazioni per il rinnovo del Consiglio direttivo della sezione CAI “Giacomo Toni” Valdarno Inferiore.

Comedatradizionesaràoffertounpiccolobuffet.

IlPresidente FrancescoMantelli

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Organigramma della sezione

Incarico Nome e Cognome E-mail Telefono

Presidente MantelliFrancesco [email protected] 3343568049

Segretario SantiniMaico [email protected] 3470438177

Magazziniere BilleriPaolo [email protected] 3299666051

Tesseramento DurantiGiancarlo [email protected] 3477351722

Consigliere LusiniAndrea [email protected] 3484940831

Consigliere OraziettiAndrea [email protected] 3664025872

Consigliere Roggi Giancarlo [email protected] 3384705079

Commissione “Terre Alte”

Referente Sani Giancarlo [email protected] 3924762497

Commissione Speleologica

Referente OraziettiAndrea [email protected] 3664025872

8 mm

Commissione Escursionistica

Referente MorichettiGiovanni [email protected] 368456223

Collegio dei Sindaci Revisori

Sindacorevisore SabatiniMarcello [email protected] 3397561022

Sindacorevisore BoldriniMarco [email protected] 3488715367

Sindacorevisore BorsiniMassimo [email protected] 3385282924

Page 44: TraMonti 2013

CLUB ALPINO ITALIANOSezioneValdarnoInferiore“GiacomoToni”

PiazzaVittorioVeneto,4•50054Fucecchio(Fi)Tel.3333355156•[email protected]•www.clubalpinoitaliano.it