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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% ROMA-C/RM/23/2014 n. 7 Luglio 2015 T ABACCO PIANETA Convegno Ambrosetti “contraffazione e tracciabilità” Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% ROMA-C/RM/23/2014

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senza filtroa linea editoriale del nostro giornale, nell’ultimo anno, si è focalizzata in particolar modosui temi normativi. I Consigli Nazionali e le Assemblee tenute da AGEMOS negli ultimi anni hanno avutosempre uno spazio dedicato gli sviluppi di un iter normativo che andava man mano

assumendo la forma definitiva.Abbiamo seguito con attenzione questo processo e, dove abbiamo potuto, siamo intervenuti per farsentire la nostra voce insieme a quella degli altri soggetti della filiera.Tutti concordamente impegnati ad evitare che il condivisibile impegno delle Istituzioni a tutela dellasalute pubblica si trasformasse in una vera e propria crociata contro una filiera che solo in Italia occupaoltre 200.000 addetti.L’interesse della nostra Associazione nei confronti di un iter normativo di tale portata è sempre statochiaro: capire in anticipo gli impatti che le nuove norme avrebbero avuto sui volumi e, perquanto riguarda la specificità delle nostre aziende, gli impatti operativi ed economici sullacatena distributiva.Questo momento è arrivato.Anticipare i cambiamenti quando si è ancora in grado di indirizzarli è il dovere di ogni classe dirigente.

Ignorare la realtà, aspettando che la sorte decida per noi, sarebbe una sceltadistante anni luce dal pensiero di questa dirigenza AGEMOS. Come Presidente della nostra Associazione ho sempre scelto gli obiettiviin funzione del loro valore e mai in funzione della facilità a conseguirli.Traghettare la nostra rete all’interno di un mercato completamente modificatodalla nuova normativa, costruendo e pretendendo uno scenario chiaro per lenostre aziende, sarà il prossimo grande obiettivo della nostra Associazione.

Carmine Mazza

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TABACCOPianeta Tabacco Mensile dei distributori di tabacco lavoratoAnno II - numero VII - Luglio 2015

Direttore editoriale: Carmine Mazza

Direttore responsabile: Gianluca Bertoldo

Comitato di redazione:Ciro CannavacciuoloGianluca BertoldoCarmine Mazza

Amministratore: Riccardo Gazzina

Direzione e redazione:Agemos Editrice S.r.l. a socio unicoViale Mazzini, 25 - 00195 RomaTel. 06.699.24.348 - Fax 06.697.88.817E-mail: [email protected]

Stampa:Tipolitografia New Graphic - Roma

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 103/2014 del 16/05/2014

Pianeta Tabacco - organo di informazionesindacale dell’Associazione Nazionale Venditorie Distributori di Tabacco è destinato esclusiva-mente agli operatori del settore.

Questo periodico è associato all’Unione StampaPeriodica Italiana

sommario“Ho smesso di fumare. Vivrò unasettimana in più e in quella settimanapioverà a dirotto”. (W. Allen)Tracciabilità

6The European House Ambrosetti:convegno su contrabbando, contraffazione e tracciabilità

Australia: “boom” del mercatonero dopo l’avvento del pacchettoneutro e delle super accise.La conferma dall’ “Herald Sun”

Focus On16

TP Milano Rogoredo: i grandi numeridella distribuzione

D&G22

Celebrato a Roma il 241° anniversariodella fondazione della Guardia di Finanza

Guardia diFinanza

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Ciro...del Mondo34

L’Assemblea Generale dell’EcomapEcomap30

L’Italia e l’Europa si confrontano sull’IVALeggi & Decreti32

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n tavolo di lavoro molto ricco di par-tecipanti del settore, animato a dareuna risposta concreta a quello che sipresenta come un fenomeno sempre

più in aumento, vale a dire la piaga del mercatodella contraffazione che in Italia ha alte percen-tuali e che influisce sull’occupazione e sull’au-mento della criminalità organizzata.Il 24 giugno scorso si sono ritrovati a Roma,presso il prestigioso Grand Hotel de la Minerve,numerosi esperti sul tema, per dare vita ad unatavola interattiva in grado di offrire suggerimentie contributi approfondendo il tema della con-traffazione e dell’illecito commercio di prodottiche incide notevolmente sull’economia italiana.Grazie alle molte voci presenti si è cercato di vi-sualizzare il problema sotto molti aspetti, dibat-tendo sulle possibili azioni da intraprendere avari livelli per contrastare o quantomeno limitareil fenomeno.Sono stati coinvolti, oltre alle Istituzioni, anchela Guardia di Finanza e molti rappresentantidelle filiere interessate. Il workshop ha esami-nato il fenomeno della contraffazione in vari set-

tori dal Fashion al Food, dal Farmaceutico al Ta-bacco; per quest’ultimo negli ultimi anni è statodi importanza fondamentale il contributo dellaPhilip Morris. Ad aprire e moderare il dibattito è stato ValerioDe Molli, Amministratore Delegato The Euro-pean House Ambrosetti che ha invitato al dia-logo gli addetti ai lavori presenti ricordando cheil workshop è una buona occasione di confrontoed approfondimento del tema in esame, con lasperanza che la dissertazione odierna e le rispo-ste offerte dai vari contributors veicolino versoil Governo, i Ministeri, le commissioni Compe-tenti, che così possono avere una reale perce-zione del problema e delle sue gravi incidenze.

OBIETTIVO DELLA TAVOLA ROTONDA: PROPORRE SOLUZIONI

CONCRETE E PERCORRIBILI Nella sua Relazione “Contrabbando, contraffazionee tracciabilità: le sfide da affrontare” il Padrone dicasa ha evidenziato come il fenomeno della con-traffazione è attualmente sottovalutato, anzi nelnostro Paese è in continua ascesa dimostrandolo

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Tracciabilità

Workshop European House Ambrosetti:contraffazione e tracciabilità

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Una vera “rivoluzione copernicana” è all’orizzonte in materia di lotta al contrabbando di sigarette  in Italiae in Europa. Nei prossimi mesi infatti il Parlamento italiano sarà chiamato ad approvare un pacchetto dinuove norme che porteranno all’introduzione della tracciabilità per legge dei prodotti per fumatori, per ot-temperare quanto previsto dall’art.15 della recente Direttiva CE 40 sui prodotti del tabacco. Verrà cosìmandato in pensione l’attuale tassello fiscale dei Monopoli, che poca efficacia in effetti aveva dimostrato nelcontrasto delle illegalità, causa anche la facilità con cui era possibile la sua contraffazione. Sulla scorta delrecepimento della direttiva europea sul tabacco e in linea anche con le indicazioni contenute nella delega fiscale,il Parlamento è ora chiamato ad individuare ed a normare un nuovo sistema – valutando le opzioni presentisul mercato - di intercettazione e tracciabilità completamente digitale, con modalità che consentiranno dirisalire a tutte le informazioni fondamentali sul prodotto stesso: Paese di provenienza, stabilimento diproduzione, Paese di destinazione. Un salto di qualità nella lotta al traffico illegale, una nuova sfida per noidistributori, chiamati in prima persona a confrontarci con le robuste conseguenze operative che faranno seguitoall’introduzione delle nuove tecnologie di controllo. Una maggiore responsabilità, ma anche un profiloprofessionale maggiormente qualificato.

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Tracciabilità

dati alla mano con il sussidio di alcune slides. Se-condo le cifre presentate il valore del contraf-fatto in Italia si attesta a quasi 7 miliardi di Eurol’anno, comportando ripercussioni sulla mancataproduzione italiana (pari a 17,7 miliardi di euro)e sulle unità di lavoro perse per circa 105 mila(pari allo 0,44 dell’occupazione nazionale) e, an-cora, con notevole perdita di gettito per lo Statodi circa 5,3 miliardi. Secondo l’analisi presentatada De Molli la contraffazione in Italia colpiscepiù settori, dall’abbigliamento, alle apparecchia-ture tecnologiche, ai profumi, agli orologi e gio-ielli, ai ricambi per auto. Questione diversa maanche più preoccupante è la questione del-l’agroalimentare colpito da un fenomeno paral-lelo alla contraffazione che è l’Italian Sounding,un fenomeno preoccupante perché oltre a mi-nare fortemente l’immagine dei prodotti no-strani all’estero, (data ovviamente la pessimaqualità dei prodotti) è in ascesa in Paesi dove ilvero Made in Italy ha marginalità migliori (Corea,Giappone, Australia, Usa e Canada).Nel 2013, a causa della contraffazione lo Statoha perso un notevole gettito tributario riferibilealle imposte dirette (IRES – IRE sul redditod’impresa, IRAP sul reddito d’impresa, IRE sulreddito da lavoro dipendente), per un totale dioltre 1 miliardo e 600 milioni, di cui 540 milionicirca per la domanda diretta e un miliardo e 70milioni circa per la produzione relativa all’in-dotto). La perdita tributaria riguardante le impo-ste indirette (IVA sullevendite) è stata pari ad oltre 3miliardi e 600 milioni di cui978 milioni circa per la do-manda diretta e 2.650 milionicirca per la produzione del-l’indotto. Il tutto per un totalecomplessivo di oltre 5 mi-liardi e 280 milioni.L’AD di The EuropeanHouse Ambrosetti si è quindisoffermato sul settore del ta-bacco, che è colpito soprat-tutto dal fenomeno delcontrabbando: “Bisogna inter-venire per porre fine a questa piagae sicuramente avremo anche una ri-

caduta positiva al livello occupazionale…” Il contrabbando del tabacco danneggia grave-mente le casse dell’erario, le stime parlanochiaro: nel 2014 sono entrate illegalmente in Ita-lia 5,42 miliardi di sigarette contraffatte, se que-ste ultime fossero state regolarmente vendute aprezzo di mercato avrebbero garantito all’Erarioun introito di circa 770 milioni tra accise e IVA,senza considerare i benefici sull’indotto.Si deve quindi dare una risposta concreta per ar-ginare questa situazione e per questo devono es-sere usati validi presidi e validi meccanismi dilotta. Nel nostro Paese c’è una “non cultura” sulmarchio e sulle origini del prodotto; il consuma-tore a volte sia per un motivo economico siaperché non ne comprende i rischi, preferisce ilprodotto contraffatto: ciò va a scapito del pro-dotto legale e lecito.Quali soluzioni concrete possiamo realmenteproporre? Innanzitutto è importante fare cam-pagne di sensibilizzazione che giungano diretta-mente al consumatore; inoltre è necessario unrafforzamento del presidio territoriale, intensi-ficare la lotta alla contraffazione via internet cheè subdola ed insidiosa, verificare se ci sono ac-cordi bilaterali validi tra i Paesi e se sia suffi-ciente l’attuale sistema sanzionatorio.Bisogna tutelare il Made in Italy dai fenomeni diusurpazione all’estero (Italian sounding) e, per ul-timo, è necessaria la collaborazione con le im-prese. Molte aziende italiane vorrebbero mettere

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Pianeta Tabacco

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Tracciabilità

in campo strumenti validi per combattere la con-traffazione. Tra le iniziative proposte da alcuneaziende: l’introduzione di sistemi di tracciabilità,il rafforzamento dei controlli sulla filiera, la crea-zione di consorzi, la dotazione all’interno delleimprese di un ufficio di Intelligence e per ultimoma non meno efficace, l’applicazione di un di-spositivo anti contraffazione sul prodotto.A seguire l’intervento di Valerio De Molli, la re-lazione dal titolo “Brand security e strategie per laprotezione del valore dei marchi: la tracciabilità e le mi-sure di anticontraffazione”, del Segretario Generaledell’INDICAM Claudio Bergonzi. Il DottorBergonzi ha subito evidenziato il problema delmercato del falso in Italia che si attesta sulla cifradi 7 miliardi di Euro. La situazione è gravissimasoprattutto per quanto riguarda la veicolazionedei prodotti contraffatti online (si contano inItalia 300 miliardi di transazioni di prodotti falsiattraverso il web). Nel nostro Paese la contraf-fazione è pari al 47%, nel resto d’Europa è al31%. La contraffazione non è un fenomeno iso-lato e danneggia tutte le filiere creando danniseri all’ occupazione, all’erario e, a volte, perquanto riguarda prodotti di food e farmaceutico,danni alla salute dei consumatori che, inconsa-pevolmente, si trovano a consumare prodotti dipessima qualità e gravemente nocivi. Inoltre, ilmercato del falso cresce e fa dilagare il feno-meno criminale, che aumenta il proprio redditoinvestendo bassissimi costi. La sicurezza delbrand, tutela i consumatori grazie a controlli edispezioni dalla creazione del prodotto alla suarealizzazione. Il falso mina in maniera incisiva laproprietà intellettuale danneggiando seriamentequello che ci ha sempre contraddistinto e che èstato il nostro biglietto da visita all’estero e cioèil “Made in Italy”, la serietà e la qualità della ma-teria prima, del design, della creatività tutta ita-liana che gli altri Paesi hanno sempre apprezzato.Prendendo in esame l’argomento della traccia-bilità del prodotto, Bergonzi ha delineato i plusdi un Track & Trace System, ribadendo che leazioni contro il prodotto contraffatto devonoessere forti e spietate e soprattutto i controlliesterni e interni devono essere rigidi e determi-nati. Per la tracciabilità del prodotto va prima ditutto fatta un’analisi dei rischi, poi la verifica da

parte della filiera per l’innovazione del prodottoe in fase finale, una cooperazione tra i soggettidel mercato (industrie, Forze dell’Ordine ecc..).Il prodotto va controllato per singolo pezzo: lascatola, il lotto, il pallet, accertandosi sempre chenon sia difettoso. Il consumatore ha interesse averificare se il prodotto sia originale, ma le azionidi controllo e spettano alla filiera. Una volta chesi è accertato che il prodotto è contraffatto sa-rebbe necessario l’intervento e la verifica imme-diata delle Forze dell’Ordine mentre invece, avolte, ci sono lungaggini che vanno ad appesan-tire tutta la procedura. La tracciabilità del sin-golo pezzo ha molti vantaggi permettendo diseguire il prodotto in ogni sua fase. La chiave disvolta è rappresentata dalle soluzioni di traccia-bilità, già in uso nel settore del tabacco, tramitecui viene controllato tutto il ciclo del prodottodall’origine alla fase finale. Queste soluzionisono state usate anche nei Paesi dell’Est perquanto riguarda la contraffazione degli alcolici,questo ha permesso di abbattere del 60% il mer-cato illegale. A seguire, l’analisi di Aurelio Ravarini DirettoreCETIC Università Carlo Cattaneo – LIUC,“Linee guida e elementi chiave nella scelta di un sistemadi tracciabilità: un’analisi comparata delle soluzioni neisettori food, fashion e farmaceutico”.L’innovazione digitale, è fondamentale per un si-stema forte e attivo per quanto riguarda la trac-ciabilità dei prodotti da filiera, soprattutto persconfiggere le attività criminali che veicolano iloro prodotti contraffatti nel web; è necessarioquindi affrontare con serietà e realtà il tema deiBIG DATA (sistema di archiviazione di dati esensori piazzati in posti strategici per fornire in-formazioni) molto discusso per quanto riguardala privacy nella realtà molto utile per arginare econtrastare chi vende prodotti contraffatti inrete. Per quanto riguarda la tracciabilità (tracking)e la rintracciabilità (tracing) del prodotto è neces-sario che le due azioni corrano parallelamenteper poter produrre dei risultati. Le soluzioni tec-nologiche sono necessarie per “stoppare” il pro-dotto contraffatto partendo dalle più tradizionalicome il Bar Code ed il Data Matrix, alle più in-novative come la RFDL Radio Frequency Iden-tification, (identificazione automatica di

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Tracciabilità

materiale tramite onde radio) al NFC Near FieldCommunication utilizzabili anche attraverso glismartphone, i Beacons che applicati agli oggettine permettono il ritrovamento attraverso la con-nessione bluetooth. Attraverso questo fiorire dinuove tecnologie a beneficio dell’identificazionedei prodotti si può sicuramente arginare il trendnegativo del prodotto contraffatto. A questoproposito il Dott. Ravarini ha illustrato degliesempi pratici di come queste tecnologie sonostate usate in aiuto di un’industria farmaceutica.

IL TRACK AND TRACING NEL SETTORE DEI PRODOTTI

DEL TABACCOAlessandro De Biasio Partner de The EuropeanHouse-Ambrosetti, è voluto intervenire sul temadella contraffazione e dei possibili mezzi di con-trasto, con la relazione “Il track and tracing nel set-tore dei prodotti a base di tabacco” Innanzitutto haricordato come gli Stati debbano recepire obbli-gatoriamente le soluzioni dettate dalla nuova Di-rettiva Europea n. 40 del 2014, che entrerà invigore nel maggio 2016. Si tratta di una revisionedella legislazione europea esistente(2001/137/EC), resa indispensabile dall’emer-gere di una nuova evidenza scientifica (sull’effi-cacia degli health warnings) e dell’introduzionenel mercato di prodotti quale la sigaretta elettro-

nica con esigenza di armonizzare le legislazioninazionali. La direttiva n. 40 si pone come scopoun migliore funzionamento del mercato internoed un più alto livello di protezione della salutepubblica. Con riferimento alla contraffazione inoltre iPaesi Europei hanno l’obbligo di vigilare sul re-cupero dei vari dati riguardo ai prodotti contraf-fatti e, ognuno al suo interno, di coordinare unamassiccia azione tra gli attori della filiera per ac-cedere a soluzioni condivise. La tecnologia è incontinuo movimento, non è statica e questo cipermette di avere soluzioni tecnologiche sempreall’avanguardia. L’Italia in particolare appor-tando la “nuova sistemica” potrebbe essere laprima e più sollecita nel recepimento della diret-tiva Europea. In particolare l’analisi di De Basioha riguardato la tracciabilità e rintracciabilità deiprodotti a base di tabacco tenendo conto che lafiliera del tabacco è assai complessa ed esprimemolte peculiarità. Con l’ausilio di grafici e slides,il Dott. De Biasio ha evidenziato come il con-sumo di sigarette in Europa è in calo nonostantela componente illecita sia in aumento soprattuttoa causa delle illicit white e di una ripresa del fe-nomeno della contraffazione. Infatti i dati rile-vati attestano che nella UE il consumo internolegale è diminuito notevolmente mentre è au-mentato seppur non nella stessa percentuale ilconsumo per contrabbando e contraffazione.Come è stato ribadito nel corso della tavola ro-tonda la maggior parte dei prodotti contraffattiproviene dai Paesi extra EU (Paesi Asiatici e EstEuropeo); in Italia il consumo del tabacco è inleggera flessione mentre ha un trend positivo ilconsumo dei prodotti illeciti, nocivi per la salutee deleteri per le casse dello Stato. L’azione dicontrasto delle Forze dell’Ordine sta di fattocontenendo il fenomeno, anche grazie a inizia-tive quali “wrong smoke” della GdF soprattutto aNapoli e il ritiro delle Classic che essendo sog-gette a contraffazione in Ucraina erano diventateun marchio illegale sempre più riconosciuto.Inoltre in Italia, il consumo totale delle sigarettepotrebbe avere subito il riflesso della situazioneeconomica, con un tasso di disoccupazione sa-lito dal 10,7% al 12,2% e gli investimenti privatinazionali scesi del 2,3%.

Il Dott. Ienco ospite del Convegno

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Tracciabilità

Le soluzioni di track and tra-cing consentono di raggiun-gere tre obiettivi: 1. Ilrafforzamento della capacitàdi raccolta fiscale e la ridu-zione di opportunità di eva-sione; 2. Tracciabilità erintracciabilità permettono unmonitoraggio della distribu-zione dei prodotti lungo lasupply chain globale asse-stando un colpo notevole alcontrabbando; 3. Verifica ge-nuinità del prodotto, per-mette l’abilitazione del“controllo diffuso” da partedei consumatori per verificarel’autenticità dei prodotti.Il WHO FCTC introduce l’obbligo di attività in-dirizzate al contrasto dell’illecito attraversol’identificativo unico, la marcatura delle confe-zioni, lo stoccaggio dei dati e la condivisione deidati (i Paesi firmatari, devono condividere i datiraccolti e stabilire forme di collaborazione traagenzie nazionali e organizzazioni internazionaliper contrastare il commercio illecito). Gli stru-menti di contrasto al prodotto contraffatto pre-visti dalla direttiva europea hanno livelli diefficacia diversi.L’utilizzo di soluzioni di track and tracing per-

mette ai produttori di arginare minacce all’inte-grità della supply chain: l’immissione sul mer-cato dei prodotti contraffatti è stata resa piùsemplice dalla diffusione del commercio on-line.Tale pratica riduce il valore del brand associan-dolo a prodotti di qualità inferiore rispetto aglistandard; la diversione dei prodotti originaliverso canali di vendita illegali contribuisce a dan-neggiare l’immagine del brand e crea difficoltàai canali di vendita legittimi; il recall dei prodottiin tempi molto rapidi, laddove dovessero emer-gere problemi legati al processo produttivo.Ma la rivoluzione nel tabacco per la lotta al pro-dotto illecito è sicuramente avvenuta tramite il

l’introduzione di soluzioni ditracciabilità che consentonoalle forze dell’ordine di indi-viduare i prodotti contraffattilungo la value chain graziealla verifica della “legittimità”del codice identificativounico presente sul pacchetto.Inoltre le forze dell’ordinegrazie alla scannerizzazionedi tale codice riescono a sco-prire la fase in cui è avvenutala diversione dei prodotti le-gali verso canali illegali. Se sipresentano criticità legate alprocesso produttivo i produt-tori possono in tempi rapidi

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Tracciabilità

procedere a un recall mirato del prodotto inte-ressato.

IL RECEPIMENTO DELLADIRETTIVA EUROPEA N. 40/14

Il processo produttivo dei prodotti del tabaccoha le seguenti peculiarità: velocità del processodi produzione: 500/1000 pacchetti al minuto, di-sposizione delle linee di produzioni nello stabi-limento che tendono alla massima efficienzatramite l’occupazione dello spazio, assenza dilinee dedicate per cui ciascuna linea produce perdiversi Paesi. Per quanto riguarda la distribuzione del tabacco,ci si adopera seguendo unaspecifica organizzazione.Il mercato italiano del ta-bacco consta attualmente di55.000 tabaccai, ai quali ven-gono distribuite circa 7.000consegne al giorno.Per collaborare all’attività dicontrasto della contraffa-zione è essenziale la tracciabi-lità con l’aiuto, appunto, ditutti gli operatori della filierama interferendo il meno pos-sibile nella operatività quoti-diana di detti soggetti.Oggi, una consegna mediacorrisponde a 70-120 righe didistinta. Una riga equivale a

500 grammi di prodotto paria, circa, 3 stecche. Ciascunaconsegna richiede una solascansione per riga, le scan-sioni complessive oscillano,appunto, tra 70 e 120.Con l'introduzione della trac-ciabilità si assisterà alla molti-plicazione del numero dellescansioni necessarie per ogniconsegna che passerebbero acirca 210 - 360 scansioni perordine.Sempre a proposito dellacontraffazione e tracciabilità,occorre evidenziare che il set-tore del tabacco consente la

possibilità di utilizzare attrezzature tecnichemolto evolute e di ultima generazione qualiscanner e stampanti più veloci, computer idoneia gestire una grande quantità di dati e ciò ha ov-viamente un impatto molto positivo e rilevantesulla operatività e sulla capacità di reddito degliimpianti produttivi. Per un proficuo e corretto utilizzo dei dati ge-nerali è necessario da parte degli operatori dellafiliera e dai gestori indipendenti che ci sia il con-trollo e l’integrità dei dati.A questo riguardo la Direttiva Europea n.40/2014 EU, prevede che la gestione dei dati siaattribuita ad una parte terza ed indipendente. Per

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Tracciabilità

quanto riguarda la scelta del gestore ci sono duepossibilità: che il gestore dei dati venga selezio-nato da ciascun produttore a condizione che siastato certificato dalle Istituzioni nazionali ed eu-ropee oppure un singolo gestore dati a livello eu-ropeo che si occupi di armonizzare e gestire idati generati dagli operatori del settore.Molti i contributi offerti dai partecipanti alla ta-vola rotonda. In particolare quello del Procura-tore Nazionale Aggiunto della DirezioneNazionale Antimafia Francesco Mandoi che si èsoffermato sulle misure per arginare il feno-meno della contraffazione, ribadendo che non èattraverso l’inasprimento delle sanzioni che si ot-tengono grandi risultati, ma che l’unica stradapercorribile è la frontiera della tracciabilità delprodotto. È necessario stimolare la legislazioneaffinché produca degli strumenti normativi effi-caci che facciano da deterrente al dilagarsi delfenomeno. Sono inoltre importanti le campagnedi sensibilizzazione nazionali ed internazionaliper evidenziare e contrastare questo che è unvero e proprio fenomeno criminale.Ad alimentare il dibattito anche l’intervento daparte delle Istituzioni nella persona dell’On.leColomba Mongiello, Vice Presidente Commis-sione Parlamentare d’Inchiesta sui fenomenidella contraffazione e della pirateria in campocommerciale e del commercio abusivo. “Per ar-ginare il fenomeno della contraffazione e del contrab-bando dobbiamo mettere a frutto gli strumenti normativigià esistenti e crearne di nuovi…”. Con queste pa-role, ha esordito la Vice Presidente Mongiello ri-badendo che la contraffazione rappresenta unproblema sociale che coinvolge più di 100.000posti di lavoro l’anno. L’Onorevole ha insistitosui mezzi per debellare questa “piaga” soprat-tutto per tutelare il consumatore che può essereconsapevole o inconsapevole ma che spesso, ac-quistando prodotti contraffatti, rischia in primapersona anche sotto l’aspetto penale. All’estero,purtroppo, si sta imponendo sempre più massic-ciamente il fenomeno dell’Italian Sounding (il ri-chiamo allo stile italiano). In America, peresempio, sono diventate famose le “mozzarelledel Wisconsin” e il “Parmisan”, per non parlaredei salumi e dei vini “taroccati”, che non hannoproprio nulla a che fare con il nostro Paese. La

Mongiello ha ricordato che è stata una delle fau-trici della “Legge Salva-Olio” che potrebbe es-sere mutuata anche per altri prodotti. Percontrastare il fenomeno del prodotto contraf-fatto sia nel food che nel farmaceutico, nel fa-shion e nel settore del tabacco è necessaria oltrea una sensibilizzazione dell’opinione pubblicaanche una forte comunicazione e una collabora-zione incisiva tra gli attori della filiera. “Nonsiamo per un sistema protezionistico ma vogliamo tute-lare le nostre eccellenze e puntualizzare sulle nostre tipi-cità per preservarle. È necessario inoltre insisteresull’educazione al consumo dell’utente, sulla creazione diuna ‘carta d’identità’ dei prodotti ed essere determinatiper quanto riguarda la battaglia sull’ ‘Original’”.Tra i partecipanti al workshop importante e si-gnificativa è stata la presenza della Philiph Mor-ris International nelle persone del Dott. NicolaFogolin e del Dott. Alvise Giustiniani. Quest’ul-

Il Dott. De Biasio

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Tracciabilità

timo, quale Vice presidente di Philip Morris In-ternational e responsabile a livello mondiale peril contrasto al commercio illecito, nella sua rela-zione ha evidenziato come il fenomeno dellacontraffazione nel tabacco sia molto complessoe che non presenta soluzioni univoche ma ri-chiede un forte intervento di tutti gli attori delmercato. Ha inoltre ricordato come i pacchettidi sigarette targati PM abbiano un sistema ditracciabilità tra i più avanzati e tecnologici. Lamultinazionale mondiale si è detta disponibile acondividere il proprio know-how riguardo ai si-stemi di tracciabilità per tutelare anche gli altrimercati interessati al fenomeno della contraffa-zione. Giustiniani ha illustrato un nuovo aspettodel commercio illegale di sigarette contraffatte,molto grave e pericoloso, in quanto oggi in molticasi detto commercio rappresenta un canale uti-lizzato dai terroristi per finanziare la loro attivitàcriminale: in sintesi con il commercio del pro-dotto contraffatto si alimenta il terrorismo in-ternazionale. La Philip Morris è favorevole alprocesso di formazione di una filiera che sappiatutelarsi ed attivarsi per arginare questo grave fe-nomeno e su questo tema è sempre in primalinea pronta ad intervenire ed a fornire il suocontributo.Per il MOIGE (Movimento Italiano Genitori) èintervenuto il D.G. Antonio Affinita che ha vo-luto denunciare quanto sia pericoloso il diffon-dersi tra gli adolescenti dei prodotti contraffatti

soprattutto le sigarette illegali che vengono ven-dute all’uscita di scuola o dell’università o di altriposti di ritrovo. I ragazzi sono stimolati ad acquistare le sigarettedi contrabbando allettati dal prezzo più basso.Al workshop anche la presenza di LOGISTAITALIA, con l’A.D. David Martinez Fontano, ilDirettore Corporate Affairs, Federico Rella, edil Capo delle Relazioni Esterne Maurizio DiMauro. Per la multinazionale spagnola, ha par-lato Federico Rella, ribadendo come anche LO-GISTA sia favorevole alla tracciabilità delprodotto e come il Codentify dei pacchetti di si-garette sia uno strumento importante ed efficaceper contrastare il prodotto contraffatto. Rella hainoltre ricordato come l’Italia debba avere unaposizione responsabile e positiva nella recezionedella Direttiva Europea n. 40 e di come sia ogginel nostro Paese difficile anche parlare dell’ar-gomento fumo. Secondo i dati di LOGISTA ildanno all’intera filiera provocato dai prodotticontraffatti è gravissimo e colpisce il tabaccaio,il distributore e il produttore. L’inasprimentodelle sanzioni rappresenterebbe un forte segnaleda parte dello Stato.Alla fine degli interventi, si è aperto un ampio ecostruttivo dibattito che ha offerto ulteriorispunti e suggerimenti di riflessione sul feno-meno del contrabbando e della contraffazionein Italia.

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Focus On

ra nell’aria, ma le cifre riportate nell’ar-ticolo pubblicato il mese scorso dall’He-rald Sun, quotidiano di Melbourne,hanno davvero fatto rumore. C’è poco

da fare: grazie alle recenti iniziative del governo diCamberra, il fino a ieri tutto sommato secondariomercato del tabacco australiano ha assunto unavalenza di vero primattore, scalando le vette dellaclassifica dei mercati più monitorati in assolutodalle multinazionali del settore e dagli organi sta-tali di controllo di tutto il pianeta.Il Paese dei canguri, infatti, ha intrapreso con forzadue strade molto controverse nella lotta contro iltabagismo, configurandosi come una sorta di“pesce pilota” che permette di monitorare il realefunzionamento di determinate iniziative, delle qualida tempo si argomentava in via teorica ma che nonerano mai state testate in corso d’opera.E’ ormai noto che l’Australia ha introdotto più diun anno fa il “plain packaging” nella sua versioneradicale (immagini shock sulla quasi totalità delpacchetto e, nel limitato spazio a disposizione, ap-plicazione di un terribile color verde oliva uni-forme e denominazione del marchio con caratteristandardizzati e quasi illeggibili), mentre è menodiffusa la conoscenza del fatto che il governo Aus-sie ha aumentato – sempre di recente – le accisedei tabacchi del 25%.Orbene, che accade dunque quando simili misurepassano dallo studio in vitro alla concreta realizza-zione? Il buon senso che da tempo postuliamo daqueste colonne implica una considerazione preli-minare, ormai abusata ma necessariamente da ri-petere: le misure realmente sensate ed efficaci perevitare la diffusione del fumo tra i minori, per in-formare correttamente i fumatori sui rischi delfumo e per tutelare i non fumatori dal fumo pas-sivo meritano la totale ed incondizionata condivi-sione ed approvazione. Ci mancherebbe.

Viceversa, l’adozione di un approccio pura-mente ideologico, di matrice quasi “talebana”,non solo è idealmente sbagliato in quanto gra-vemente lesivo della libera autodeterminazionedei cittadini, ma si rivela inefficace scontrandosicon i dati di fatto, che notoriamente sono piùduri delle pietre.Ad “educare” il popolo, spiegando, (anzi impo-nendo) cosa è “bene” per tutti attraverso atti nor-mativi hanno pensato fior di democratici comeRobespierre, Stalin e Pol-Pot, e francamente gliesiti non sono stati esattamente entusiasmanti. Cambiano i periodi storici e, per fortuna, i terminidella questione, ma i risultati tendono ad unifor-marsi. Venendo a noi, infatti, la premessa neces-saria per leggere i dati riportati dalla relazionecommissionata dalle case produttrici al colossoKPMG sul mercato australiano nel 2014 è sem-plice: piaccia o meno, molte persone continuanoe continueranno ad apprezzare il fumo ed a con-cedersi il lusso di consumare tabacco. Punto.Una volta informati dell’indiscutibile rischio sani-tario correlato, una volta protetti i minori e la mag-gioranza non fumatrice, un più o meno consistentezoccolo duro di appassionati delle “bionde” esisteràsempre. Lo insegna la storia, lo insegna l’esperienza,lo conferma il semplice buon senso.Se ciò è vero, perseguire e perseguitare (altri verbinon sono più adatti) i fumatori non porterà adaltro risultato che spingere il mercato legale versoil versante oscuro, quello del contrabbando e dellacontraffazione. Non si scappa. E di questo fatto inostri parlamentari - in questi mesi impegnati nelladiscussione della legge di delegazione europea,che tra le altre cose definirà i “paletti” entro i qualiverrà concretamente recepita la severissima Diret-tiva UE 40 sui prodotti del tabacco - è bene ven-gano edotti, prendendo coscienza quanto primadegli enormi rischi finanziari correlati.

Australia: “boom” del mercato nero dopo l’avvento del pacchetto neutro

e delle super-acciseLa conferma dall’ “Herald Sun”

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Focus On

“HERALD SUN”: UN MERCATO NERO MILIARDARIO

Di questo, infatti, tratta l’articolo dell’Herald Sundel 5 maggio scorso: il quotidiano di Melbourneafferma testualmente che il “billion dollar illicit to-bacco black market” locale ha raggiunto un livellorecord, “visto che i fumatori australiani barcollano difronte al prezzo delle sigarette legali”.“I criminali – afferma l’articolista – stanno sfruttandol’altissimo prezzo del fumo legale per realizzare profittienormi col contrabbando del tabacco a buon mercato prove-niente da oltreoceano”. Secondo il citato rapportoKPMG “l’anno scorso il 14,5% di tutto il tabacco consu-mato sul territorio australiano era illegale, vale a dire quasi2,6 milioni di kg di sigarette, facendo registrare un aumentodel 30% rispetto al 2013”. C’è anche una nota di co-lore, nel rapporto in esame: alla crescita del mer-cato nero delle sigarette si è accompagnato il boomdel consumo di “chop chop”, confezioni di foglie ditabacco sfuse vendute in confezioni generiche,senza etichettatura né avvertenze sanitarie. Ver-rebbe da dire, ridendo: non volevate il plain packa-ging? Eccovi accontentati, di cosa vi lamentate?Il tutto – e qui le antenne dei nostri parlamentaridovrebbero drizzarsi – si è concretizzato in unaperdita fiscale per il governo federale pari a 1,35miliardi di dollari.Pacchetto neutro, crociate contro i fumatori e si-garette più costose - dato che costano circa settevolte di più che in Paesi come Corea del Sud o Cina- nella regione Asia-Pacifico (a pari merito con Sin-gapore), hanno messo i razzi al contrabbando edalla contraffazione, senza far segnare sensibili mu-tamenti nel numero dei fumatori. L’unico segnalerilevato, e legato alle meritorie campagne di infor-mazione da tempo in atto, è una riduzione del nu-mero degli young smokers, la qual cosa con iprovvedimenti in esame c’entra assai poco.“Secondo John Gledhill, amministratore delegato di PhilipMorris Limited – prosegue l’articolo – non ci sonodubbi sul fatto che l’eccessiva regolamentazione del tabaccoda parte del governo australiano sta di fatto incentivando ilmercato nero”. Sophia Dickinson, portavoce dell’Au-stralian Customs and Border Protection Service, ha repli-cato all’Herald Sun che “ilcontrabbando di tabacco(smuggling, per gli anglosas-soni) è una ‘priorità strate-

gica’”, riportando le cifre dei carichi illegali bloccatedelle tonnellate di prodotto sequestrato. Rimane ilfatto che quando un pacchetto di sigarette illegalicosta anche 10 dollari meno di quello acquistatoattraverso il canale ufficiale, sembra difficile imma-ginare una tendenza di segno diverso, e l’attività dei“finanzieri” australiani rischia di assomigliare allaclassica battaglia contro i mulini a vento.

LA RECRUDESCENZA DEL CONTRABBANDO IN ITALIA

Anche perché nel frattempo la crisi economica, comeera ragionevole aspettarsi, ha tirato la volata alla rina-scita del mercato nero delle sigarette in Italia, facendoregistrare un vero e proprio ritorno al passato, la qualcosa dovrebbe indurre a qualche riflessione coloro iquali sono chiamati a legiferare in materia.E per fare il punto sulla delicatissima situazione siè rivelata assai interessante la “due giorni” di ap-profondimento sul tema del contrabbando orga-nizzata dalla BAT a metà giugno presso lastruttura dell’hotel Parker’s a Napoli.In questa occasione è stato presentato un rapportodel network internazionale KPMG, il cui sunto èstraziante per le sensibili orecchie dell’Erario italico:in soldoni (è proprio il caso di dirlo) la escalationregistrata comporta una perdita per le casse delloStato pari a 770 milioni di introiti fiscali.Il 70% del “nuovo” contrabbando avviene prin-cipalmente in cinque città: Milano, Palermo, Trie-ste, Bari e, capofila, Napoli. Il fenomeno delmomento sono senza dubbio le cosiddette “cheapwhite”, sigarette scadenti e spesso tossiche legal-mente prodotte in Bielorussia, a Kaliningrad o inCina, ed importate illegalmente nella UE.Nel 2014, il 34% dei sequestri nazionali è avve-nuto in Campania: la Guardia di Finanza ha ac-certato 3844 violazioni, calcolando un volumed’affari di 12 milioni di euro. In prima linea, perla tutela della legalità, le Fiamme Gialle del Gico,comandato dal tenente colonnello Giuseppe Fur-ciniti ed il nucleo napoletano di polizia tributariaguidato dal colonnello Giovanni Salerno. “Nonsiamo certamente ai livelli degli anni Ottanta e Novanta -

dice quest’ultimo - quandola percentuale di contrabbandoin Italia era superiore al 30per cento. Oggi, però, regi-

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striamo molti segnali che fanno pensare ad una ripresa delfenomeno, con caratteristiche globalizzate”.Nel corso dell’incontro sono state riassunte le ri-sultanze delle più recenti investigazioni: le vie delcommercio abusivo coprono intere nazioni, attra-verso una rete ben strutturata di organizzazionicriminali. La vendita al dettaglio è affidata ai “mi-nutanti”, che espongono la propria merce agli an-goli delle strade, in bella mostra, che a molticonnazionali riporta alla mente – una sorta di dejavu cinematografico – l’immagine storica dellaLoren nelle vesti di Adelina in “Ieri, oggi e domani”di Vittorio De Sica.Tornando al presente, il prezzo medio di un pacchettoè di 2 – 2,50 euro, quindi oltre due euro in meno ri-spetto all’acquisto in tabaccheria. Uno scatolone con50 stecche contraffatte costa 100 euro all’ingrosso,per essere rivenduto a 500. Profitti comparabili conquelli garantiti dal traffico di stupefacenti.Soltanto una minima parte dei carichi viene in-tercettata e sequestrata. Per comprenderne il mo-tivo è sufficiente fare un giro all’Ufficio DoganeNapoli 1, diretto da Antonio Libeccio. Il volumedi merce in transito ogni giorno è tale che risultaumanamente impossibile estendere il controlloal 100% della merce medesima. Su centinaia dimigliaia di carichi, vigilano, tra gli altri, RaffaeleBandiera, capo area verifica e controlli e MariaRosaria Donesi, dirigente dell’antifrode. Sulcampo c’è Rodolfo Scuotto, capoufficio con-trolli: con la sua equipe esamina più di 60 milacontainer l’anno, attraverso lo scanner Silhouetthe2000, che analizza il contenuto di ogni cassa indettaglio. L’ultimo sequestro è di pochi giorni fa:un carico di sigarette nascosto tra scatole di pen-tole a pressione. “Il fenomeno può essere contrastatoin più punti – dice il professor Enrico Maria Am-brosetti, Presidente dell’Osservatorio sul con-trabbando - si può iniziare con l’inasprimento dellepene anche per i minutanti, se recidivi”.Della stessa opinione, Cesare Sirignano, pm dellaDda: “Occorre arginare il fenomeno anche a monte – ag-giunge, - incentivare la collaborazione tra Paesi. Abbiamotracce di famiglie storiche di contrabbandieri napoletani emi-grate in Polonia per gestire al meglio gli affari da lì. Ci tro-viamo di fronte ad una struttura criminosa e organizzata.Quello che occorre evitare, prima di tutto, è continuare aguardare al fenomeno del contrabbando come se si trattassedi puro folklore”.

LA RINNOVATA ATTENZIONE DELLA STAMPA AL FENOMENO

DEL CONTRABBANDOFacendo tesoro della lezione del giudice Falcone,se è vero che per prendere le reali misure di un fe-nomeno criminale occorre “seguire il flusso dei soldi”,oramai si può pacificamente affermare che il con-trabbando – per dimensioni e ramificazione – rap-presenta un vero caposaldo del crimineorganizzato. Urgono contromisure all’altezza, per-ché gli stessi organi di informazione stanno sem-pre più spesso denunciando che la situazionelocale è in fase di netto peggioramento rispetto almarzo 2000, quando – grazie all’ormai leggendaria“Operazione Primavera” - l’offensiva della Guar-dia di Finanza infranse la consolidata direttrice delcontrabbando “storico” tra la Puglia e la Campa-nia, e finalmente i vicoli e le strade di Napoli si af-francarono dallo spettacolo delle bancarelleabusive posizionate ad ogni angolo strategico.Quindici anni dopo, purtroppo, si moltiplicano isegnali di una recrudescenza del fenomeno.Ne fa fede un bel servizio comparso sul “Corrieredel Mezzogiorno” il mese scorso, che si sofferma inparticolare su una ricerca effettuata da MSIntelli-gence, una società specializzata nel cosiddettoTBA (Tobacco Brands Analysis), vale a dire il moni-toraggio e lo studio analitico del mercato del ta-bacco partendo dalla…strada.“Infatti il metodo di indagine seguito – ha scritto Gian-luca Abate, autore del bel reportage – è quello più vecchiodel mondo, ma anche il più attendibile: la raccolta manualedei pacchetti abbandonati per strada. Cinquanta al corsoGaribaldi, cinquanta alla Stazione, cinquanta al corsoLucci. Muniti di apposite pinze e di regolamentari guanti dilattice, i ricercatori hanno scoperto che poco meno della metàdi quei pacchetti — il 41.4%, per la precisione — erano dicontrabbando. Un fenomeno che qualcuno ha frettolosamentegiudicato estinto non vedendo più le bancarelle agli angolidelle strade, ma che invece dovrebbe allarmare parecchio”. Non a caso, l’Organizzazione Mondiale della Sa-nità ha deciso per la prima volta nella storia di de-dicare la giornata antifumo di quest’anno alla lottaal contrabbando, con lo slogan “Stop al mercato il-lecito dei prodotti del tabacco”. Un mercato la cui ca-pitale è Napoli, la città in cui il fenomeno presentai dati più elevati e allarmanti rispetto al resto dellealtre città italiane. Gli investigatori della MSIntel-ligence hanno stilato anche una mappa delle strade

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Focus On

delle “bionde” partenopee.Al primo posto c’è via Labriola a Scampia, dove il74.7% dei pacchetti di sigarette recuperati è risul-tato di contrabbando. Percentuali decisamente ele-vate anche alla stazione di piazza Garibaldi(72.3%), corso Garibaldi (55.3%), via Santa Mariadella Fede (51.7%), via Vicaria Vecchia (46.5%),via Sant’Antonio Abate (46.3%), rione Monterosa(41%) e Calata Capodichino (40.9%). Solo in trestrade non è stato trovato alcun pacchetto «ille-gale»: via Fratelli Cervi a Scampia, via GeneraleCosenza e via Miano.Analizzando i pacchetti recuperati, inoltre, è statopossibile appurare che il 68,3% dei prodotti ri-guarda sigarette prodotte legalmente all’estero edimportate illegalmente dalle organizzazioni crimi-nali, o sottratte dalle stesse (ad esempio attraversoi furti dei tir) al mercato legale. Oltre il 30%, in-vece, le illicit whites, tra le quali attualmente spopo-lano i marchi bielorussi Minsk, Fest, NZ e AmericanLegend (queste ultime leader in Sicilia). Particolareassolutamente non irrilevante, tra le sigarette di

contrabbando sono state riscontrate anche quellecontraffatte. Uno studio effettuato dalla BritishAmerican Tobacco nei laboratori di Southamptondella Anti Illicit Trade Intelligence Unit ha svelato checontengono peli di topo, uova di insetti, filamentidi metallo, pesticidi, arsenico, plastica e piombo,e sono un affare enorme per la camorra dei Sarno,dei Licciardi, dei Mazzarella. “Grazie a questi traffici— spiega un dossier della Uk Border Agency — iclan finanziano operazioni criminali di portata maggiore,come ad esempio il traffico di droga o di armi”.E, se il mercato illegale mette in crisi l’interoPaese, è la Campania a pagare il prezzo più alto.Qui, nel 2000, la coltivazione del tabacco occu-pava 78.000 lavoratori e contava su 17.688 aziende(con 178.127 addetti totali). Oggi secondo un rap-porto di European House-Ambrosetti l’81.8% diquelle attività “è cessata”. La conferma di una leggeeconomica implacabile. La moneta cattiva scacciasempre quella buona, con buona pace di chi so-stiene che in fondo il contrabbando partenopeoin fondo fa parte del colore locale.

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D&G Depositi e Gestori

000 mq di magazzino e 600 mq adibiti ad uf-fici, 1390 le rivendite aggregate delle quali 639trasportate, circa 3 milioni i chilogrammi ditabacco distribuiti, 20 dipendenti tra impiegati

amministrativi, operai, autisti; tabacco, prodotti di-versi e vending, le attività principali: “sotto con-trollo”, quasi l’intero territorio del Comune di Milano(fino alla zona di Rho Fiera) e alcuni Comuni limi-trofi, spazi, uffici, accoglienza, identificativi dellegrandi aziende. Questi, i numeri e le dimensioni ope-rative del deposito fiscale più grande d’Italia, il TP diMilano Rogoredo (dal 2005 nella nuova sede di SanDonato Milanese) gestito dalla società D.F. Logisticasrl, della quale è Amministratore Unico Luigi Nardi.Una realtà a sé stante nel panorama italiano della di-stribuzione del tabacco la cui priorità è rappresentatadalla qualità del servizio offerto in termini di efficaciaed efficienza, nell’ambito di un contesto fortementecaratterizzato nella propria territorialità e nella spe-cificità delle dinamiche commerciali.Sviluppo territoriale, passaggio da DFL a TP, cen-tralità del polo milanese, evoluzione e futuro delsettore, ruolo dell’Associazione, gli argomenti ap-profonditi con Luigi Nardi, amatriciano di nascita(origine di cui va orgoglioso, circondato nel suoufficio da bellissime immagini della cittadina rea-tina) e milanese di adozione, dai quali emergechiara l’importanza di procedere nella svolta im-prenditoriale intrapresa dalla distribuzione.

Nardi, la chiusura del magazzino di MilanoEsperia, e la conseguente acquisizione da

parte dell’attuale TP di Milano Rogoredo, hasignificato per quest’ultimo l’aggregazione diuna parte considerevole del territorio mila-nese, Comune e hinterland. Quali le conse-guenze ai fini lavorativi ed organizzativi?Si è trattato di un cambiamento importante, cheha coinciso sia con la chiusura del deposito diEsperia, sia con la trasformazione del modellooperativo, dato che il passaggio da DFL in TP, av-venuto nel marzo del 2012, ha mutato, e sostan-zialmente, l’attività. La riorganizzazione dellastruttura ai fini del miglior servizio non si è con-centrata più sul lavoro all’interno del magazzino,essendo la preparazione limitata agli ordini stra-ordinari, ma soprattutto sul lavoro esterno. Riu-scire ad avere un contatto con un numero cosìampio di rivendite, per la maggior parte bar-tabac-chi caratterizzati da un ricambio di titolarità piut-tosto frequente a confronto con altre aree, èestremamente difficile, per cui si è reso necessariospostare l’attenzione, e l’attività, verso l’esterno.Questo ha significato trasferire ad una nuova ope-ratività molte delle risorse prima utilizzate all’in-terno, impegnandoci anche a svilupparequell’attività di commercio per i prodotti diversidal tabacco prevista dal nostro contratto. Cam-biare la mentalità, gli atteggiamenti, l’approccio almodo di lavorare all’interno di una realtà la cuisola attività, al mio arrivo a Milano nel 1999, eraquella della preparazione, ha rappresentato sicu-ramente la parte inizialmente più complicata.Lo sviluppo ha poi chiaramente comportato anche

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TP Milano Rogoredo:i grandi numeri della distribuzione

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D&G Depositi e Gestori

il trasferimento ad una sede più idonea, quella attualedi San Donato Milanese. E l’impegno continuo nellasfida ad intraprendere, oltre al commerciale del qualesi occupano due collaboratori, anche nuove attività,come quella del “vending”, cui si dedicano altri dueaddetti, o lo sviluppo di un progetto di assistenza gui-data, con l’uso dello strumento telefono e comuni-cazione passiva, con interviste ai nostri clienti ilgiorno dopo la consegna. Abbiamo sostanzialmenteprovato a ragionare sulla capacità di trasformarci dadeposito a piattaforma di servizi, a rispondere allemutate esigenze del mercato, a dar vita ad un valoreaggiunto in grado di consentire la crescita dell’attivitànel suo complesso. Una sfida non solo per Milano,ma per l’intera Categoria.

Più nel particolare, cosa ha comportato il pas-saggio da DFL e TP?Ripeto, un cambiamento totale, radicale dell’ap-proccio al lavoro. Innanzitutto, una maggiore at-tenzione a tutti gli effetti gestionali. Sono peresempio aumentate in modo esponenziale le atti-vità burocratiche inerenti l’attività del magazzino,relative a tutti gli adempimenti di legge. E poi,dobbiamo tenere conto del territorio in cui ope-riamo; quella di Milano è una zona dalle caratteri-stiche molto peculiari, un’area urbana collegatasenza soluzione di continuità ad un hinterland conComuni molto grandi, nella quale si è assistito, so-prattutto negli ultimi anni, a cambiamenti sostan-ziali nella gestione delle rivendite, oggi in grannumero controllate dalla popolazione cinese, pro-babilmente più preparata a gestire meglio la scarsamarginalità che oggi, con il modello servizi, carat-terizza le gestioni “tradizionali” delle rivendite…

Una realtà in cui lei opera, quella milanese,con specifiche caratteristiche di dinamicità,diffusa mentalità imprenditoriale, pressantistimoli esterni. Non pensa che, nonostante leproblematiche, Milano sia un territorio più fa-vorevole di altri ad un “nuovo corso”? Di sicuro l’ambiente in cui si opera provvede a darestimoli diversi. Di fatto è anche vero che se ci si im-pegna a creare una proposta di servizio diversificata,si riesce al contempo a creare condizioni diverse franoi e il territorio. Ed esempi in questo senso, ancheall’interno della nostra Categoria, non mancano.Molto è mutato negli ultimi anni: grazie al lavoro

dell’Associazione, ma anche all’impegno di tutti, èstata superata la rappresentazione statica dei modelliconsueti e abbiamo acquisito l’idea del confrontocon il nuovo. D’altra parte, quello in atto è un cam-biamento che dobbiamo ancora comprendere com-pletamente, che dobbiamo essere noi a gestire e nonsubire, e che necessita, per essere affrontato al me-glio, di una aperta condivisione da parte della base.

Di fatto però la piazza meneghina risulta es-sere più importante di altre al fine della spe-rimentazione delle novità, sia dal punto divista dei produttori che della stessa Logista…E’ vero, molte delle sperimentazioni di prodotti in-novativi sono state fatte qui… Ma la ragione è ancorala peculiarità di Milano, non certo una “metropoli”e pertanto ben gestibile, ma di sicuro un motore con-tinuo e costante di confronto, sviluppo, scambio. Quipiù che altrove le novità si prestano ad essere testate,proprio per le caratteristiche di cui sopra…

Torniamo alla gestione del magazzino. Ta-bacco e commerciale, quali i suoi suggeri-menti per una sempre migliore produttività? La strada intrapresa dalla nostra Associazione nelconfronto con la controparte contrattuale è secondola mia opinione l’unica con una prospettiva, quellacioè di far comprendere che la gestione ha la neces-sità di avere un rapporto con il territorio molto forte,di vedere riconosciuta una identificazione e una au-tonomia gestionale su quello stesso territorio che diala possibilità di creare idee. Il futuro di questo settoresta nella capacità di capire che il tabacco è sì l’ele-mento di riferimento, ma non può essere l’unicoobiettivo su cui concentrare l’operatività. Deve rima-nere un concetto forte ma evolversi anche in spintapropulsiva verso una nuova forma di controllo delterritorio attraverso la generazione di servizi diversi.Il mercato del tabacco in Italia, peraltro il più stabi-lizzato in assoluto, nonostante la lieve ripresa delloscorso anno continua il proprio trend negativo, inpiù la prossima entrata in vigore della normativa eu-ropea non contribuirà certo alla ripresa. In conside-razione di questa prospettiva è fondamentalevalorizzare il rapporto territoriale e lavorare sulla fi-delizzazione dei clienti, in un’ottica del tutto contrariaal concetto di centralizzazione: qualsiasi tipo di ap-proccio futuro, qualsiasi tipo di cambiamento delmercato, comunque ci sarà bisogno di avere un rap-

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D&G Depositi e Gestori

porto di qualità tra chi fornisce il prodotto e chi loriceve, un rapporto forte, sicuro, “confidenziale”, chesuperi tutte le discrepanze legate alla centralizzazione.Se riconosco alla nostra struttura il difetto di essere“ancorata” ad una visione troppo monopolistica, alcontempo non condivido la radicalizzazione del no-stro interlocutore intorno ad un concetto di sistemadistributivo che può risultare efficace in una situa-zione specifica, ma che non può essere esportato cosìcom’è ovunque. Troppe, oggi, le problematiche chele rivendite si trovano ad affrontare e che noi siamochiamati a risolvere…

Veniamo all’Associazione. Lei è membro delConsiglio Nazionale di AGEMOS: quanto èimportante all’interno del Direttivo la rappre-sentanza del deposito più grande d’Italia?Ritengo che l’Associazione abbia fatto un passaggioestremamente intelligente. Negli anni ha “dominato”la visione che, per motivi diversi, i grandi magazzinirappresentassero un pericolo per i piccoli. La sceltadi AGEMOS di portare in seno al Consiglio Nazio-nale i grandi depositi, a mio parere ha dimostratochiaramente che se si “fa sistema” lo si fa insieme,senza differenziazione per dimensioni. Nessuno èimmune da “rischi”, prima di tutto perché nessunodi noi da solo potrebbe contrastare l’attività di unamultinazionale, quale essa sia: secondo, perché leproblematiche in cui impatti sono talmente diversi-ficate che hai bisogno del supporto anche degli altrie del confronto delle idee. E l’Associazione devesvolgere anche questo ruolo, essere cioè la “sede” diincontro e confronto tra grandi e piccoli. Le proble-matiche che si instaurano tra queste due realtà sonoper alcuni aspetti molto diverse: avere la capacità dipoterle portare in seno all’associazione per discuterlee dibatterle, fa rendere conto gli uni gli altri di alcuniaspetti che probabilmente vengono percepiti inmodo meno sostanziale. Dobbiamo superare l’ideaindividualistica secondo la quale il proprio magaz-zino è un proprio “piccolo mondo”: non esiste unproprio “piccolo mondo”, esistono tanti soggetti cheoggi si confrontano su tante problematiche che peralcuni casi sono simili per altri sono diverse ma chedevono produrre ad un’efficacia che porti ad un ri-sultato per tutti. Credo che in questo senso sia statofatto un passo avanti molto, molto importante.

Nardi, da maggio, e fino ad ottobre, Milanoospita il mondo ad Expo 2015. La sua esperienzada operatore e il suo giudizio da visitatore… Come sappiamo ormai tutti, il tema di Expo Mi-lano è un tema “sensibile”, ossia alimentazione ecibo quale diritto inalienabile di tutti gli abitantidella terra. Tema che si “concretizza” architetto-nicamente nella scelta di strutture sì avveniristichema non particolarmente impattanti nelle dimen-sioni e, nel complesso della sua organizzazione,nella “predilezione” per l’ecosostenibilità. In que-sta ottica, il prodotto fumo all’interno dell’areaExpo non gode di particolari valorizzazioni, men-tre sono previste specifici spazi per fumatori invarie parti dell’area espositiva. Quattro, in totale,le rivendite speciali, una all’ingresso principale,due lungo il decumano (gestite dal collega DarioBruseghin di Monza), una, quella rifornita dal no-stro TP, all’ingresso Merlata. Il lavoro è molto im-pegnativo: in Expo, l’orario della lavorazionemerci è previsto dalla mezzanotte alle sei del mat-tino, e l’area logistica dista circa 800 metri dalsito… E’ piuttosto faticoso gestire il tutto, anchese adesso mi sembra che rispetto al periodo ini-ziale ci siano stati dei miglioramenti.Da visitatore, l’impressione è quella di un evento dinotevole sostanza, nel quale si percepisconoun’idea, una logica, una filosofia che conducono daqualche parte. Ritengo poi che rappresenti uno stra-ordinario messaggio per i giovani: proporre unamoltitudine di culture che si incrocia in un unicopunto e che questo incontro produca idee, scambioe confronto, secondo me è un bellissimo segnale.

Il Consiglierre Luigi Nardi

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EXPO MILANO 2015: “feeding the Planet, energy for life”

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“Nutrire il pianeta, energia per la vita”: tecnologie, innovazione, cultura, tradizioni,creatività legati al settore dell’alimentazione e del cibo, tutto questo è possibile sperimentarefino al 31 ottobre ad Expo Milano 2015, il più grande evento mai realizzato sulla nutrizione.Un’isola, circondata da un canale d’acqua e strutturata in due assi perpendicolari che richia-mano le due strade principali delle antiche città romane, il cardo e il decumano: è lungoquest’ultimo, la World Avenue, che si affacciano i Padiglioni dei vari Paesi del mondo, ed è invecenel cardo che svetta Palazzo Italia, accanto agli spazi dedicati alle Regioni e Province delnostro Paese, “osservati” dal suggestivo Albero della Vita. Un’area espositiva di 1,1 milionidi metri quadri, più di 140 Nazioni e Organizzazioni internazionali coinvolti, oltre20 milioni di visitatori attesi, Expo Milano 2015 è la piattaforma di un confronto di idee esoluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimolo alla creatività e alle innovazioni per unfuturo sostenibile. Tema interpretato anche attraverso le forme dei Padiglioni. Nel sito espositivo infattisono presenti architetture che incantano il mondo, rispettandolo. Affascinanti e di notevoleimpatto, si tratta di strutture eco-sostenibili, riciclabili e smontabili, per forme che si ispiranoal territorio d’origine. I partecipanti a Expo Milano 2015 sono stati chiamati a disegnare erealizzare edifici temporanei e sostenibili seguendo delle Linee Guida specifiche cheregolano la progettazione, la realizzazione, la dismissione e il riutilizzo dei manufattitemporanei e l’adozione di criteri di green procurement. Esercizi di stile, come le archi-tetture del Padiglione Zero, di Palazzo Italia, o dei Padiglioni degli Emirati ArabiUniti, del Brasile, del Giappone, della Russia, del Kuwait, dell’Austria. O, ancora,i cluster, i Padiglioni collettivi per quei Paesi che non hanno avuto modo, o risorse,per allestirne uno proprio, nove aree che raggruppano le Nazioni secondo criteridi identità tematica o di comune filiera alimentare.Una vetrina unica e straordinaria, portatrice di un grande messaggio di sostenibilità esolidarietà, in difesa della nostra Terra e a sostegno dei suoi abitanti.

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Guardia di Finanza

lla presenza del Ministro dell’Economiae delle Finanze, Prof. Pier Carlo Pa-doan, del Ministro della Difesa, Sen.Roberta Pinotti, del Comandante Ge-

nerale, Gen. C.A. Saverio Capolupo e di altre Au-torità, è stato celebrato a Roma il 20 giugnoscorso, presso la Caserma “Piave” sede del Co-mando Generale, il 241° anniversario dalla fonda-zione della Guardia di Finanza. Quasi due secolie mezzo di storia, nel corso dei quali sono mutatipiù volte gli scenari politici e socio-economici aiquali il Corpo ha saputo sempre adeguarsi po-nendo le proprie risorse al servizio del Paese perla tutela della legalità e delle libertà fondamentalidei cittadini.Una cerimonia importante, quella di Roma, che haanche offerto l’occasione per fornire i dati relativiai risultati raggiunti nei primi 5 mesi del 2015 dalCorpo, impegnato nella lotta ai fenomeni d’illegalitàe di criminalità economico-finanziaria più gravi, dif-fusi e pericolosi per il sistema economico del Paese.Tre le direttrici operative principali lungo le qualisi snodano le attività dei Reparti. La prima è rap-presentata dall’attività investigativa, ossia dallosviluppo di indagini di polizia giudiziaria riferiteai più gravi reati a sfondo economico-finanziario.La seconda è costituita dai piani operativi, che sisostanziano nell’esecuzione di programmi d’in-

tervento mirati sulle più pericolose manifesta-zioni d’illegalità nelle diverse aree del Paese. La terza attiene all’azione di controllo del territo-rio, con la quale i Reparti territoriali e le articola-zioni della componente aeronavale assicurano ilpresidio sistematico ed unitario di strade, aree ur-bane, porti, aeroporti, frontiere marittime e ter-restri per contrastare i traffici illeciti.

ATTIVITÀ INVESTIGATIVANei primi cinque mesi del 2015 le unità operativedel Corpo sono state destinatarie di 38.617 dele-ghe d’indagine dell’Autorità Giudiziaria ordina-ria, 31.066 delle quali concluse. Del totale delledeleghe pervenute, il 29% (pari a 11.066) ha in-teressato il comparto dei reati tributari, con unaforte incidenza per quelle connesse all’emissioneed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti(in totale 2.508).3.655 incarichi investigativi sono riferibili al set-tore della spesa pubblica. Di essi, 2.388 hannoriguardato reati contro la Pubblica Amministra-zione e in materia di appalti e 1.267 casi di inde-bita richiesta o percezione di finanziamenti acarico del bilancio nazionale e dell’Unione Eu-ropea. Ulteriori 6.364 deleghe hanno riguardatodelitti di riciclaggio, usura e contro il patrimonio,4.855 reati societari e fallimentari e 1.442 con-

Celebrato a Roma il 241° Anniversariodella Fondazione

della Guardia di Finanza

A

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dotte di contraffazione.Nel quadro della collaborazione con l’AutoritàGiudiziaria si collocano anche le 688 richieste diaccertamento formulate dalla Corte dei Conti inrelazione ad ipotesi di danno erariale, 580 dellequali già soddisfatte.

PIANI OPERATIVINel 2015, i piani operativi affidati ai Reparti per ilrelativo sviluppo sono nel complesso 40, suddivisinelle tre macro-aree generali d’intervento istitu-zionale, vale a dire la lotta all’evasione, all’elusionee alle frodi fiscali, la tutela della spesa pubblica eil contrasto alla criminalità organizzata ed econo-mico-finanziaria.Contro l’evasione e le frodi fiscali, oltre alle inda-gini di polizia giudiziaria, sono state effettuate5.220 verifiche approfondite e 9.024 controlli mi-rati, nei confronti di soggetti preventivamente se-lezionati per l’esistenza di elementi indicativi di unforte rischio di evasione attraverso l’analisi dellebanche dati, l’attività di intelligence e di controlloeconomico del territorio. Denunciati 5.523 sog-getti responsabili di 5.940 reati fiscali, di cui il 63%riguarda gli illeciti più gravi di emissione di fattureper operazioni inesistenti, dichiarazione fraudo-lenta ed infedele, occultamento di documenta-zione contabile; 37 i soggetti arrestati.In tale ambito, sono statiscoperti 792 fra casi di“frodi carosello”, creazionedi società “cartiere” o fanta-sma, costituzione di creditiIVA fittizi ed indebita com-pensazione, nonché 163 casidi evasione internazionale,per un ammontare di redditievasi all’estero superiore del72% rispetto all’analogodato del 2014. Sono stati in-dividuati 3.250 soggetti, che,pur avendo svolto attivitàproduttive di reddito, sonorisultati completamente sco-nosciuti al fisco nonché2.101 datori di lavoro chehanno impiegato 4.788 lavo-

ratori in “nero” e 5.244 irregolari. Sequestrateinoltre, disponibilità patrimoniali e finanziarie peril recupero delle imposte evase nei riguardi dei re-sponsabili di frodi fiscali per quasi 420 milioni dieuro ed avanzate proposte di sequestro per circa2,3 miliardi.Le adesioni ai rilievi contenuti nei verbali di con-statazione elevati dai Reparti per violazioni alle im-poste dirette sono aumentate di oltre il 160%rispetto ai primi 5 mesi dell’anno scorso.Relativamente al settore della tutela della spesapubblica, sono stati eseguiti 8.724 interventi com-plessivi, che hanno interessato i più importantiflussi di spesa, dalla sanità alla previdenza, daifondi comunitari agli incentivi nazionali, dalle pre-stazioni sociali agevolate agli appalti. L’ammontaredelle risorse pubbliche risultate indebitamente ri-chieste o percepite da parte dei 3.325 responsabiliindividuati è stato di poco inferiore a 500 milionidi euro. I soggetti segnalati all’Autorità Giudiziariaper reati in materia di appalti sono stati in totale444, di cui 45 tratti in arresto, per un valore com-plessivo di procedure irregolari pari a 591 milionidi euro.Sul fronte del contrasto alla criminalità econo-mico-finanziaria sono stati eseguiti 27.009 inter-venti sottoponendo a sequestro beni e denaro perun valore complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro.

In particolare, sono statisvolti 1.141 accertamenti pa-trimoniali nei confronti di4.484 soggetti (di cui 3.577persone fisiche e 907 per-sone giuridiche), che hannoconsentito di eseguire seque-stri e confische di 52.820asset patrimoniali per un va-lore complessivo di circa 1,2miliardi euro.Sul versante del contrasto alriciclaggio, sono state denun-ciate 515 persone all’AutoritàGiudiziaria, di cui 40 tratte inarresto. 63 sono stati i de-nunciati per il reato di auto-riciclaggio dei quali 19arrestati.

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Guardia di Finanza

Guardia di FinanzaGuardia di Finanza

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Guardia di Finanza

I controlli svolti al confine territoriale e marittimoper verificare il rispetto delle norme sulla circola-zione transfrontaliera di valuta da parte dei sog-getti in entrata e/o in uscita dal territorionazionale hanno permesso di riscontrare 1.905violazioni in relazione alla scoperta di valori inter-cettati al seguito per 34,6 milioni euro. A fronte ditale attività è stato sequestrato denaro contanteper 3,1 milioni di euro.In materia di contrasto all’usura, sono state se-gnalate all’Autorità Giudiziaria 169 persone, dicui 18 arrestate e sottoposti a sequestro beni per3,6 milioni di euro. Le attività volte alla repres-sione dei reati fallimentari hanno consentito ladenuncia di 2.014 soggetti, dei quali 85 arrestatied accertare distrazioni patrimoniali per un im-porto complessivo di 826 milioni di euro. Nellasettore della tutela della proprietà intellettuale,sono stati sequestrati oltre 57 milioni di prodotticon marchi contraffatti, recanti falsa indicazionemade in Italy o non sicuri, con la denuncia al-l’Autorità Giudiziaria di 2.561 responsabili.

CONTROLLO DEL TERRITORIO ECONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI.IL RECENTE SEQUESTRO NEL

PORTO DI GIOIA TAURO DI 10 TONNELLATE

DI “BIONDE” DI CONTRABBANDOIl controllo del territorio per il contrasto ai traf-fici illeciti è assicurato attraverso un dispositivod’intervento unitario, che integra tra loro le di-verse componenti territoriale, investigativa, ae-ronavale e speciale del Corpo. Nel contesto ditali attività, sono state sequestrate 18 tonnellatedi sostanze stupefacenti, di cui 15,9 tra hashishe marijuana, 1,8 di cocaina, 355 chilogrammi dialtre droghe. 704 i narcotrafficanti arrestati e118 i mezzi sequestrati. E’ invece cronaca degliultimi giorni di giugno il sequestro di 10 tonnel-late di sigarette di contrabbando avvenuto nelporto di Gioia Tauro e posto in essere dagli uo-mini del Comando Provinciale di Reggio Cala-bria, unitamente a Funzionari dell’Agenzia delleDogane e dei Monopoli - S.V.A.D. di GioiaTauro. L’operazione, coordinata dalla Procuradella Repubblica di Palmi, ha consentito, dopouna serie di complessi incroci documentali e

successivi controlli eseguiti su numerosi contai-ner presso il porto calabrese, l’individuazionedel carico sospetto.La merce, costituita da 10 tonnellate di “bionde”recanti il marchio “EM@IL RED”, e destinate aNapoli, era contenuta in un container che, comeda documentazione doganale di accompagna-mento, avrebbe dovuto trasportare lenzuola. Il va-lore complessivo della merce sequestrataammonta a circa 2.000.000,00 di euro.Intervenendo alla cerimonia, il Comandante Ge-nerale della Guardia di Finanza Gen. C.A. Save-rio Capolupo, ha sottolineato come “il Corpo siaprotagonista del processo di razionalizzazione delle fun-zioni di polizia, volto a superare sovrapposizioni e arafforzare la cooperazione sul territorio. Le iniziativepredisposte su specifici piani operativi consentono, ora,di meglio calibrare i controlli in funzione degli obiettivida raggiungere con il duplice effetto di ridurne l’invasi-vità su imprenditori e professionisti e di concentrare l’at-tenzione sulle frodi che depauperano effettivamente ilbilancio nazionale e comunitario di risorse che dovreb-bero, invece, essere utilizzate a favore della collettività.Per il Corpo è una priorità la lotta alla corruzione. Èuna missione, certamente impegnativa, che la Guardiadi Finanza intende portare avanti con assoluta determi-nazione, come dimostra la recente istituzione del NucleoSpeciale Anticorruzione”. Il Ministro dell’Econo-mia e delle Finanze, Prof. Pier Carlo Padoan, amargine della festa ha infine commentato “Vi-viamo una fase di rilancio dell’economia che il Governosostiene con riforme strutturali necessarie a rendere ilPaese più competitivo. In questa fase l’economia selezionale forze migliori, quelle che competono lealmente con pro-dotti e servizi di grande qualità, apprezzati in Italia edin tutto il mondo. Con il suo lavoro, la Guardia di Fi-nanza garantisce che la competizione si svolga in condi-zioni eque, favorevoli agli operatori economici duramenteimpegnati nel miglioramento della propria offerta e nellaricerca di efficienza e, al tempo stesso, individua e re-prime comportamenti sleali e scorretti che danneggianogli operatori onesti. La Guardia di Finanza è ormaiun’Istituzione moderna, in grado di cooperare con le Au-torità internazionali perché è su scala globale che dob-biamo garantire condizione eque agli operatori economicivirtuosi, attraverso l’intenso impiego delle tecnologie in-formatiche per trarre dai dati disponibili il maggior va-lore possibile”.

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Ecomap

i è riunita mercoledì 24 giugno l’Assem-blea Generale dei Soci ECOMAP, EnteCooperativo Mutuo di Assistenza e Pre-videnza per i Tabaccai e i Gestori De-

positi Fiscali Locali che da oltre 60 anni assicuraai suoi associati prestazioni di carattere assisten-ziale e tecnico-finanziario, e in particolare si ado-pera per consentire loro di ottenere lefideiussioni necessarie allo svolgimento dei gio-chi e servizi presenti in tabaccheria, usufruendoal riguardo dell’apporto di istituti bancari e com-pagnie di assicurazioni di primaria importanza.Un giorno speciale e proficuo per la Cooperativa,non solo perché si è riunita l’Assemblea Generaledei Soci per approvare il bilancio 2014, ma soprat-tutto perché si è tenuto il primo incontro nazionalecon i Delegati Provinciali. Un evento molto attesodai vertici della Cooperativa, conferma dell’ulteriorepasso di un percorso cominciato mesi addietro e cheha portato alla creazione della specifica figura di rac-cordo fra la base e i vertici della Cooperativa stessa.Compito del Delegato Provinciale informare, spie-gare, diffondere i servizi dell’ECOMAP, incremen-tare la rappresentatività dell’Ente sul territorio, esoprattutto ascoltare e assistere direttamente gli As-sociati nei loro rapporti con l’Ente stesso.

L’ISTITUZIONE DEI DELEGATI PROVINCIALI

Nel suo lungo intervento di apertura il Presi-dente Risso ha spiegato i principi che muovonola Cooperativa, i problemi che affronta, gli obiet-tivi che persegue, e sottolineato i punti forti chela caratterizzano, invitando tutti a lavorare invecesui punti più deboli affinché possano essere rag-giunti risultati sempre migliori.Ancora il Presi-dente Risso, e con lui il Segretario Generale

Marcello Carfagna e il Direttore Gene-rale Ivo Mastrantonio, si soffermaticon i Delegati illustrando le varie atti-vità dell’Ente e spiegando tutti gliaspetti della Cooperativa: non ultimo,l’implementazione del sito web, conun’area riservata che permette di visio-nare la posizione di ciascun Socio neiconfronti dell’Ente.Per AGEMOS, con FIT socio fonda-tore di ECOMAP, erano presenti, in-sieme ad altri ospiti, il PresidenteCarmine Mazza e il Direttore GeneraleRiccardo Gazzina.

L’Assemblea Generale dei Soci Ecomap

S

Il Presidente Risso

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ecentemente, l’Agenzia delle Entrate ha di-ramato le disposizioni definitive in meritoall’applicazione dello “split payment” e del

“reverse charge” (circolare Nr. 15/E del 13 aprile 2015concernente: Operazioni effettuate nei confronti dipubbliche amministrazioni – così detta scissione deipagamenti - Articolo 1, commi 629, lettere b) e c), 630,632 e 633 della legge 23 dicembre 2014, n 190).Al di là della terminologia mutuata dall’inglese che ora-mai imperversa anche nelle leggi italiane, con questedue terminologie che identificano alcune specifiche at-tività si intendono le modifiche che il Governo, nellalegge di stabilità per l’anno 2015, ha introdotto percontrastare l’evasione dell’IVA nel nostro Paese. Le due misure, che in buona sostanza invertonol’onere del versamento dell’IVA e riguardano una lagrande distribuzione e il settore pubblico nella sua piùampia accezione, intervengono direttamente sulle mo-dalità di pagamento dell’IVA tra i privati della grandedistribuzione (reverse charge), e di pagamento dell’IVAnell’ambito del settore pubblico (split payement).Il meccanismo del “reverse charge” ha subito di re-cente una sonora bocciatura da parte delle Autorità diBruxelles, circostanza che costringerà il Governo adover trovare nuove coperture, per oltre settecento mi-lioni di euro, salvo utilizzare a fine anno la norma disalvaguardia rappresentata da un possibile aumentodelle accise sui carburanti.Il meccanismo dello “split payment” ha invece avutoil via libera dalla Comunità europea, anche se per unarco di tempo limitato fino al 2017, ponendo in salvogli oltre novecento milioni di euro annui attesi dall’ap-plicazione della misura medesima.

I “DUBBI” DI BRUXELLES

Le preoccupazioni degli Organi diBruxelles, che hanno deciso per laparziale bocciatura delle iniziativedel Governo italiano, risiedono so-stanzialmente nei tempi (ritenutitroppo lunghi) necessari per glieventuali rimborsi connessi all’appli-

cazione delle nuove misure. Per effetto dei nuovi meccanismi previsti dalla leggedi stabilità si verrebbero a determinare infatti ingentiquantità di crediti IVA, con riflessi negativi sulle attivitàdelle imprese qualora i tempi dei relativi rimborsi deicrediti fossero troppo lunghi, come di solito avvienenel nostro Paese.Per ciò, nel caso dello “split payement” i tempi dei rim-borsi secondo la Comunità europea non dovranno es-sere superiori ai tre mesi,perché il rischio dei ritardi edei tempi lunghi è reale sia per problemi e lentezze dinatura burocratica che caratterizzano il nostro Fisco,sia per difficoltà connesse alla disponibilità delle risorsedi bilancio da destinare ai rimborsi.In estrema sintesi le disposizioni dell’Agenzia delle En-trate e della legge di stabilità 2015 prevedono che glienti pubblici, in qualità di consumatori, debbano as-solvere l’obbligo IVA entro il giorno 16 del mese suc-cessivo a quello da inserire in contabilità ed hannoammesso per i fornitori della Pubblica Amministra-zione di computare come operazioni ad aliquota zeroquelle realizzate per un ente pubblico ai fini del con-teggio dell’aliquota media.Lo “split payment” riguarda tutte le attività svolte conle Pubbliche Amministrazioni, con esclusione di quelleattività nelle quali la Pubblica Amministrazione noneffettua pagamenti nei riguardi dei fornitori (rientranoin questa categoria i servizi di riscossione delle entrate). Sono altresì escluse le prestazioni rese alla PubblicaAmministrazione i cui compensi sono assoggettati allaritenuta alla fonte a titolo di imposta sul reddito o a ti-tolo di acconto ed altre operazioni assoggettate a re-gimi speciali.

RL’Italia e l’Europa

si confrontano sull’iva

Leggi & Decreti

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Leggi & Decreti

Aronica alla guida di AamsAlessandro Aronica è il nuovo Vicedirettore generale del-l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e responsabile del-l’Area Monopoli.La nomina è stata decisa dal Comitato di gestione dell’Agen-zia delle Dogane e dei Monopoli presieduto dal Direttoregenerale Giuseppe Peleggi che reggeva anche l’interim deiMonopoli. Aronica prende il posto di Luigi Magistro, chenel dicembre scorso si è dimesso per poter accettare la no-mina a Commissario del Consorzio Venezia Nuova (Mose).Una posizione di non poco rilievo: si tratta di una delle tre

agenzie fiscali (le altre sono Agenzia del Demanio ed Agenzia delle Entrate) che svolgono le attivitàtecnico operative che prima erano di competenza del Ministero delle Finanze. La sua nomina comeVicedirettore generale rientra nella logica scaturita con l’incorporazione dei Monopoli all’interno delleDogane. Il Direttore generale resta di “pertinenza” dell’Agenzia che incorpora, il Vicedirettore invecedell’Agenzia incorporataAronica è laureato in Politica Economica presso l’Università di Economia e Commercio di Napoli.Dal 5 febbraio 2014 ricopre l’incarico (ad interim) di Vicedirettore – Direttore Vicario dell’Agenziadelle Dogane e dei Monopoli. Dal 1° novembre 2009 a oggi è stato Direttore di vertice dellaDirezione centrale personale e organizzazione, che definisce gli indirizzi e le politiche per l’acquisi-zione, la gestione e la crescita professionale del personale dell’Agenzia, pro-getta l’evoluzione organizzativa, cura le relazioni sindacali per l’Agenzia, curagli studi in materia di personale e organizzazione, indirizza e coordina lestrutture dell’Agenzia nelle materie di competenza, cura e coordina l’acqui-sizione e la formazione del personale, coadiuva il Direttore dell’Agenzianell’attività di gestione del personale dirigenziale.

COSA SONO IL “REVERSE CHARGE” E LO “SPILT PAYMENT”

Reverse charge: l’espressione si colloca nella termino-logia dell’IVA e sta ad indicare il così detto meccanismodella inversione contabile (dall’inglese reverse) con laquale colui che beneficia di una cessione di beni o ser-vizi, se è soggetto passivo nel territorio dello Stato, deveassolvere agli obblighi legati all’imposta in luogo dicolui il quale cede o presta il servizio.Il venditore emette fattura senza addebitare l’impostae il destinatario integra la fattura ricevuta con l’indica-zione dell’aliquota e dell’importo dell’operazione, regi-strando il documento sia nel registro IVA delle fattureemesse sia nel registro IVA degli acquisti (rendendoneutrale l’effetto dell’imposta sull’acquisto che non puòessere portata in deduzione al momento della liquida-zione). Split payment: prevede che l’IVA relativa alle cessioni

di beni e alle prestazioni di servizi, fatturate a far tempodal 1 gennaio 2015 sia versata direttamente dai cessio-nari o committenti, con modalità differenti a secondache essi siano o meno soggetti passivi IVA. Si trattanello specifico di cessioni di beni e prestazioni di servizieffettuate nei confronti dello Stato, enti pubblici terri-toriali degli Organi dello Stato ancorché dotati di per-sonalità giuridica, dei consorzi costituiti tra enti pubblicidelle CCIAA, degli Istituti universitari, delle ASL, deglienti ospedalieri, degli enti pubblici di ricovero e cura,degli enti pubblici di assistenza, beneficenza e quelli diprevidenza I soggetti passivi IVA che effettuano operazioni sog-gette allo “split payment” devono emettere la fatturaavendo cura di riportare l’annotazione “scissione deipagamenti” e ad annotare le fatture emesse nel registroIVA vendite o in quello dei corrispettivi, senza peròcomputare l’imposta nella liquidazione periodica.

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Pianeta Tabacco

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Ciro...del Mondo

di Ciro Cannavacciuolo

Non lontano dall’uscita della stazione ferroviariadi Napoli in piazza Garibaldi una piazza più pic-cola fa da ingresso ad una delle più famose ed an-tiche casbah cittadine: La Duchesca. A chi haavuto modo di inoltrarsi in quei vicoletti angusti

sembrerà impossibile pensare che l’origine, come sievince dal nome, vanti radici nobiliari.Nel mio ricordo - sono nato non lontano da lì - tra gli

anni Cinquanta e Sessanta in quasi tutte le botteghe, i“bassi “ della Duchesca, si vendevano in maniera assolutamente legale elettro-

domestici, attrezzature di precisione, macchine fotografiche, strumenti musicali delle migliori marche na-zionali ed estere a prezzi incredibilmente bassi. Certo c’era da stare all’erta, perché il pericolo della truffa,fuori dai negozi legali era sempre in agguato, ed in tanti ancora oggi come ieri, in quella zona credendosipiù furbi e affaristi degli altri sono cascati e cascano  nelle truffe più classiche, e si ritrovano al postodell’“affare” un bel mattone bene impacchettato.La  Duchesca rappresenta da sempre uno dei tanti simboli dell’arte di  arrangiarsi dei napoletani. Inquella zona si sono svolte attività di commercio assolutamente legali ed altre di natura a dir poco dubbia.Si pensi al commercio che lì si svolse nei primi anni del dopoguerra, una attività che coinvolse quasi latotalità dei residenti e che ci riguarda molto da vicino.Enormi quantità di tabacco erano esposte in vistose balle lungo quei vicoli e vendute. Tabacco prove-niente dai depositi angloamericani? Assolutamente no!Quell’attività era il frutto  di un lavoro capillare e metodico che veniva svolto dai cosiddetti “muzzunari”,nome che derivava  dal “mozzone” di sigarette, l’appellativo gergale del mozzicone.Queste persone, per lo più giovanissimi (in napoletano “e’ muschilli”), raccoglievano le cicche per terrapercorrendo a piedi tutta la città. Ma non erano solo gli scugnizzi ad essere dediti a questo lavoro; anchedistinti signori si dedicavano alla raccolta, servendosi di bastoni con uno spillo che ne facilitavano lapresa. Il tutto veniva poi concentrato nelle mani di persone che, con grande abilità, sedute in terra incircolo intorno ad enormi lenzuola, raccoglievano tutto il tabacco possibile ricavato da quelle cicche.Tabacco che poi veniva proposto ai più accaniti fumatori a prezzi decisamente accessibili: la qual cosasi rivelò una scelta commerciale assai felice.Provate a pensare la varietà di…miscele che veniva fuori da una tale attività. Una cosa era certa: il gusto nonera mai lo stesso, le miscele sempre diverse e così per i fumatori si proponevano sempre novità stuzzicantiLa prima ed unica strategia di “marketing” involontaria della storia.Ma queste realtà, entrate nel costume locale ed ancora vivissime nella memoria, sono oramai scene diun altro mondo, lontano e irripetibile. Erano tempi duri quelli del dopo guerra, si lottava per soprav-vivere e si aveva un’irrefrenabile voglia di riscatto, un desiderio di mettersi alle spalle tutte le rinunce ele sofferenze patite, e così quel lavoro comune, svolto sicuramente tra risate e canti, faceva sentire tuttimeno soli. Era legale tutto ciò? Non lo era? Confesso che non me la sento di giudicare, come spessoaccade per cose accadute tanto tempo fa. Mutano gli espedienti ma, ora come allora, la maggioranzadei napoletani, checché se ne dica, si industria nel rispetto delle regole, con enormi sacrifici. Il grandeEduardo nella sua “Napoli milionaria” ci impartisce una grande lezione a proposito. Tornato alla finedella guerra nella sua povera casa, dopo essere stato prigioniero in un campo di concentramento, latrova completamente  trasformata, così come sua moglie ed i suoi figli. Mobili nuovi e vestiti elegantie costosi gli annebbiano la vista, tutta la sua famiglia sembra in preda ad un incantesimo .Quando avrà chiaro che tutta quella ricchezza è dovuta al commercio illecito, riuscirà a riportare tuttialla ragione, puntando ad una reale ricostruzione morale: “addà passà a’ nuttata” concludeva De Filippo,quella notte che oggi sembra continuare a non voler dare spazio alla luce della ragione.

Ciro... del Mondo

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